Michele Buemi Rimini 1-2 Aprile 2014 - ANTE › images › stories › Nazionale2014 › 13_Buemi...

107
Il paziente fragile : quali considerazioni in Dialisi Università di Messina U.O.C di Nefrologia e Dialisi Cattedra di Nefrologia quali considerazioni in Dialisi Michele Buemi Rimini 1-2 Aprile 2014

Transcript of Michele Buemi Rimini 1-2 Aprile 2014 - ANTE › images › stories › Nazionale2014 › 13_Buemi...

  • Il paziente fragile :

    quali considerazioni in Dialisi

    Università di Messina

    U.O.C di Nefrologia e Dialisi

    Cattedra di Nefrologia

    quali considerazioni in Dialisi

    Michele Buemi

    Rimini 1-2 Aprile 2014

  • L’età è il tempo che passa dopo

    la nascita

  • La continuità dell’esistere in

    rapporto al divenire successivo e rapporto al divenire successivo e

    continuo delle ore, dei giorni,

    delle notti , delle stagioni ecc.Dizionario della Lingua Italiana

    Sansoni Editore

  • 75 anni: Aspettativa di vita

    Dati ISTAT 2006

    aspettativa di vita attiva 1.6 anni

    aspettativa di vita con disabilità 8.3 anni

    aspettativa di vita totale 9.9 anni

    A. Golini, Tendenze demografiche e tsunami geriatrico, Roma 15 maggio 2006

    tempo medio necessità di aiuto 2.5 anni

    aspettativa di vita attiva 2.0 anni

    aspettativa di vita con disabilità 10.4 anni

    tempo medio necessità di aiuto 4.7 anni

    aspettativa di vita totale 12.4 anni

  • 0

    50

    100

    150

    200

    250

    300

    350

    0-19 20-59 60-79 80+

    Tasso di crescita della popolazione italiana 2001-2051

    Po

    po

    lazio

    ne

    in

    dic

    izza

    ta

    Dati ISTAT 59

    58

    57

    56

    55

    54

    53

    52

    51

    Po

    po

    lazio

    ne

    tota

    le (m

    ilion

    i)

    L’invecchiamento della popolazione, le patologie croniche avanzate ( neurodegenerative,

    cardiovascolari, tumori ecc.) le cure di fine vita, sono problemi seri e rilevanti di cui la sanità

    pubblica del XXI secolo deve farsi carico

    0

    20

    00

    20

    05

    20

    10

    2015

    20

    20

    20

    25

    2030

    20

    35

    20

    40

    20

    45

    20

    50

    20

    55

    51

  • CRONOLOGIA DELLA SENESCENZA

    • 50 – 65 anni: età di mezzo, età critica, età presenile

    • 65 -75 anni: senescenza graduale (“vecchi giovani”)

    • 75 – 90 anni: senilità vera e propria (“vecchi vecchi”)

    • Oltre 90 anni: longevità (“grandi vecchi”)

    • Centenari

    • E i Fragili ?

  • Fragilità…..

    una parola più spesso usata che definita

    “Fragilità è uno di quei termini complessi, come indipendenza,

    soddisfazione della vita e continuità, che creano problemi ai medici

    per i loro molteplici ed incerti significati”

    Sharon R. Kaufman “The Social Construction of Fragility”

  • Fragilità: definizione• Sindrome multifattoriale, determinata dalla

    riduzione della fisiologica riserva funzionale

    e della capacità di resistere a eventi

    stressanti ambientali (capacità di omeostasi)

    • Comporta un aumentato rischio di eventi

    clinici: disabilità, ospedalizzazione,

    istituzionalizza-zione, morte

    • Condizione complessa e dinamica, della

    quale si sono proposti numerosi modelli

  • Soggetto ultraottantenne

    Con polipatologia cronica, a carattere progressivo

    Con frequenti problemi di salute e di autonomia funzionale

    In condizioni socio-ambientali difficili o critiche

    Ad alto rischio di invalidità se non già parzialmente o totalmente disabile

    Anziano Fragile

    Ad alto rischio di invalidità se non già parzialmente o totalmente disabile

    Quindi con estrema labilità omeostatica,fortemente vulnerabile

    BISOGNA TENER PRESENTE CHE:

    � L’età anagrafica non corrisponde all’età biologica

    � Nell’invecchiamento esiste una variabilità

    individuale

    1.Variabili Genetici

    2.Variabili Ambientali

    3.Variabili Sociali

  • T.E. Strandberg et al., The Lancet, 2007

    Fattori genetici, aterosclerosi, infiammazione cronica

    Basso livello di esercizio, malnutrizione, sarcopenia, etc.

    +

    Fragilità, Primaria o Secondaria, e Disabilità

    Fragilità primaria

    Disabilità

    Fragilità secondaria

    Patologie cliniche

  • Relazione tra fragilità, disabilità e comorbosità

    secondo il PFI

    Disabilità(n=67) Comorbosità

    (n=2131)

    (n=196)

    L Fried, et al. J Gerontol 2001

    (n=2131)

    Fragilità26.6%

    (n=98)

    5.7%

    (n=21)46.2%

    (n=170)

    21.5%

    (n=79)

  • Fragilità e disabilità

    Fragilità e disabilità sono spesso associate ma

    non sono sinonimi.

    L’anziano disabile non necessariamente è L’anziano disabile non necessariamente è

    fragile e viceversa, anche se la fragilità è un

    importante fattore di rischio indipendente di

    disabilità.

    (L. Fried, 2004)

  • LA SINDROME DELLA FRAGILITÀ

    Sintomi

    perdita di peso

    debolezza muscolare

    astenia

    anoressia

    inattività

    Processi involutivi

    soggiacenti:inattivitàRischio elevato di:

    disabilità e dipendenza

    cadute e traumi

    ricovero ospedaliero

    eventi acuti

    istituzionalizzazione

    mortalità

    problemi cognitivi

    soggiacenti:

    sarcopenia

    osteopenia

    turbe dell’equilibrio

    malnutrizione

    rallentamento della marcia

  • “…un paziente

    storicamente ignorato dalla

    medicina tradizionale, in

    quanto numericamente

    irrilevante, non gratificante

    Un caso “estremo” di anziano fragile

    irrilevante, non gratificante

    sul piano professionale,

    perché inguaribile,

    “scomodo” da gestire da

    parte delle strutture

    sanitarie ed assistenziali,

    anche perché spesso

    disturbante…” Umberto Senin

  • Un pessimo esempio della Medicina

    Marcello Romano, Geriatria - Catania

  • … I pazienti più critici giacciono in UCI impauriti, terrorizzati, immersi e sommersi

    da cateteri e macchinari rumorosi… sono

    soli, lontani da coloro che li amano, soli, lontani da coloro che li amano,

    separati dai regimi restrittivi di accesso

    all’UCI..

    JAMA 2004;282:736-7

  • In Italia, circa 1.000.000 di anziani > 75 anni

    sono attualmente fragili ed il numero potrebbe

    raddoppiare nei prossimi 20 anni.

    20%

    Spesa sanitaria7%

    93%

    popolazione italiana totale Ricoveri in medicina

    40%

    DATI ISTAT 1996-1999

    > 75aa

    Spesa sanitaria

  • Quale intervento

    Socio –Organizzativo davanti a

    questa……. ?

  • APPROCCIO ALL’ANZIANO FRAGILE

    principali difficoltà

    • Valutazione delle riserve funzionali

    • Valutazione della comorbilità e definizione delle

    priorità

    • Presentazione atipica ed aspecifica di molte patologie• Presentazione atipica ed aspecifica di molte patologie

    • Polifarmacoterapia

    • Scarsa applicabilità della EBM (differenze tra trials

    clinici e il mondo reale)

    • Scarsa disponibilità dei servizi assistenziali

    • Condizioni socio-economiche ed ambientali critiche

  • L’approccio terapeutico al pz fragile non può essere quello della medicina tradizionale,

    bensì quello olistico della medicina geriatrica che si basa sull’uso della

    Valutazione Multidimensionale

    cioè

    La valutazione dello stato funzionale�La valutazione dello stato funzionale

    � dello stato cognitivo

    � del tono dell’umore

    � della comorbidità

    � dello stato nutrizionale

  • Questa valutazione viene effettuata per mezzo

    di test e scale di gravità progressiva per :

    • Individuare i bisogni ed i problemi dei pazienti

    • Sviluppare un piano individualizzato di

    assistenza socio-sanitaria con rivalutazioni

    periodicheperiodiche

    • Verificare i risultati per ottimizzare l’intervento

    attuato

  • Prevenzione della Fragilità:

    il primo passo è riconoscerla.

    La valutazione della fragilità non ha un carattere certificativo ma,

    piuttosto,

    un significato di prevenzione e promozione della qualità di vita. In

    pratica è utile pensare alla fragilità come una condizione di rischio di

    Linee guida per la valutazione multidimensionale dell’anziano fragile

    Giornale di Gerontologia 2001; 49 (Suppl. 11)

    un rapido deterioramento dello stato di salute e funzionale che non

    presuppone,

    ma neppure esclude, la coesistenza di disabilità nelle attività della

    vita quotidiana.

  • ANZIANI FRAGILI

    TUTELA DELLA SALUTE

    INTERVENTI DI ORDINE SOCIALEINTERVENTI DI ORDINE SOCIALE

    INTERVENTI DI ORDINE SANITARIO

  • Diagnosi di malnutrizione mediante parametri clinici semplici

    Parametri quantitativi

    Malnutrizione

    da ridotto apporto

    Malnutrizione

    da ipercatabolismo

    Malnutrizione da

    entrambe le cause

    Peso

    BMI

    Circonferenze(braccio, polpaccio)

    Spessore pliche cutanee

    Albuminemia

    PCR

  • Invecchiamento e patogenesi della sarcopenia:

    una dimensione della fragilità (?)

    ridotta

    ridotta

    forza/massa

    muscolare

    ridotta

    attività

    fisica

    deficit

    neurologici

    resistenza

    all’insulina

    infiammazione

    compromissione

    delle funzioni

    esecutive

    ridotta

    velocità del

    cammino

    alterato

    controllo

    motorio

    IGF-1

  • è necessaria una valutazione è necessaria una valutazione

    MULTIDIMENSIONALE?MULTIDIMENSIONALE?

    11)) E’E’ lala valutazionevalutazione ,, perper mezzomezzo didi testtest ee scalescale didi gravitàgravitàprogressivaprogressiva ,, dellodello statostato funzionale,funzionale, cognitivo,cognitivo, dell’umore,dell’umore,nutrizionalenutrizionale ee delledelle comorbidità,comorbidità, didi cuicui sisi serveserve lalaMedicinaMedicina GeriatricaGeriatrica alal finefine didi svilupparesviluppare unun pianopianoindividualizzatoindividualizzato didi assistenzaassistenza sociosocio--sanitariasanitaria cheche seseattuatoattuato precocemente,precocemente, permettepermette ilil recuperorecupero deldel pazientepazienteattuatoattuato precocemente,precocemente, permettepermette ilil recuperorecupero deldel pazientepazienteanzianoanziano fragilefragile

    22)) E’E’ lala valutazionevalutazione dellodello statostato nutrizionalenutrizionale deldel pazientepazienteanzianoanziano

    33)) E’E’ lala valutazionevalutazione dellodello statostato didi orientamentoorientamento deldel pazientepazienteanzianoanziano

  • Riduzione della performance fisica e fragilità:

    la Short Physical Performance Battery (SPPB)

    – Include tre test:• Test dell’equilibrio (fino a 10 secondi per prova)

    – Piedi uniti– Semi-tandem – Tandem

    Guralnik J, et al. J Gerontol Med Sci 1994; 49: 85

    – Tandem

    • Test della marcia (4 m)

    • Test della sedia

    – Punteggio da 0 a 4 per ogni test, totale range 0-12

    0 1 2 3 4 m

  • Lo screening per la fragilità si basa sulla

    misurazione della performance motoria

    Markers potenziali Bersagli potenziali Performance motoria

    variabilità genetica

    mutazioni mtDNA

    citochine e chemochine

    immunità cellulo-mediata

    ossa e articolazioni

    muscoli

    nervi periferici

    SNC

    mobilità

    andatura

    equilibrio

    ADLimmunità cellulo-mediata

    proteine di fase acuta

    radicali liberi

    antiossidanti

    ormoni

    albumina

    micro-macronutrienti

    lipidi

    SNC

    sensorio

    produzione energia

    efficienza metabolica

    capacità aerobia

    ADL

    destrezza manuale

    attività fisica

    resistenza fisica

    Modificato da J Endocrinol Invest 2002; 25: 10

  • Prevenzione della fragilità

    • Di sicura efficacia:

    – mantenimento di BMI

    nella norma

    • Interventi potenziali allo

    studio:

    nella norma

    – esercizio fisico

    – alimentazione corretta

    – antiossidanti

    – terapie sostitutive

    ormonali

    – inibizione delle citochine

    pro-infiammatorie

  • Tutto Questo DOVE ?

  • Gill TM, et al. N Engl J Med 2002

  • LA FAMIGLIA

    IERI OGGI

  • Chi è il care giver

    ??Colui che si prende cura dei

    bisogni dei pazienti

  • STRESS DEL CAREGIVER

    Depressione

    Ansia

    Irritabilità

    Consumo di farmaci psicoattivi

    Compromissione salute fisica

  • Anziano “fragile”

    Casa

    Ospedale

    Medico di Medicina

    Generale (MMG)

    UVG

    Coordinatore del caso

    Eleggibile La rete integrata dei servizi di assistenza

    geriatrica continuativa

    Residenza per Anziani

    Eleggibile

    Piano individualizzato di assistenza continuativa (UVG + MMG + Coordinatore del caso)

    ADI OD RSA UGA DH

    geriatrica continuativa

  • Medicina Generale Territoriale

    Servizi di

    riabilitazione

    Ospedale

    UGA - DHU.V.G.

    RSA - CD ADI - OD

    UGA - DH

    Il modello “a rete” di assistenza continuativa al paziente geriatrico

    U.V.G.

  • AttivitàAttività MultidisciplinareMultidisciplinare--

    MultidimensionaleMultidimensionale ASSISTANTESOCIALE

    ERGO

    PSYCHOLOGUE

    MEDECINKINE

    INFIRMIERE

    LOGOPEDEEQUIPE MOBILE

    DE SOINSPALLIATIFS

  • Rubenstein LZ et al 1988

    Attività Multidisciplinare-

    Multidimensionale e Morte

  • Determinanti dello stato di salute nell’anziano

    (Valutazione multidimensionale VMD)

    Stato di

    salute

    Reuben DB et al, JAGS 1989

  • Medicina della Complessità

    Medicina del Paziente Fragile

    Comorbilità:

    somaticasomatica

    mentale / emozionalementale / emozionale

  • …….e il paziente Dializzato

    Anziano Fragile ?

  • Elementi di fragilità più frequenti nel paziente Anziano Fragile Uremico Dializzato

    Polifarmacoterapia

    DepressioneInfiammazione cronicaDipendenza economica, povertà

    Stato socio -ambientale critico

    Comorbidità accentuata

    Polifarmacoterapia complessa

    MalnutrizioneDipendenza fisica

    Deficitcognitivo

    Riduzione della mobilità

    Deficit sensoriali progressivi

    Isolamento

  • Importante incremento della percentuale di pazienti anziani uremici che vengono sottoposti a trattamento

    dialitico sostitutivo

  • Variazioni dell’età anagrafica nei pazienti in dialisi

    50

    60

    70

    80

    15-35

    0

    10

    20

    30

    40

    50

    anni 80 anni 90 anni 2010

    15-35

    35-60

    >80

  • 30

    35

    40

    Distribuzione per età dei pazienti in

    dialisi(da Registro Italiano Dialisi e Trapianto 2004)

    0

    5

    10

    15

    20

    25

    0 - 14 15 - 24 25 - 44 45 - 64 65 - 74 >=75

    % pazienti

  • L’EZIOLOGIA DELL’ IRCT NELL’ANZIANO

    Dati incompleti

    Limiti degli esami invasivi

    Serie personali

    Funzione dell’origine delle informazioni

    Frequenza di patologie multiple

    Vascolari

    Interstiziali ( Farmaci)

    Diabete

    Registri

  • La Prevenzione

  • RITARDO NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE ANZIANO CON IRCT DA PARTE DEL NEFROLOGO

    I.H. KHAN

    Cr > 300 µmol/L

    QJM 1994, 87:559-64

    Presa in carico precoce (n = 109)

    Presa in carico tardiva (n = 195)

    Età media = 62

    Età media = 76,3

    C. BOUDRAY

    N = 170

    Thése Médecine, Lyon, 1997

    Età alla presa in carico

    < 80 anni

    > 80 anni

    Cr = 336 + 292 µmol/L

    Cr = 688 + 592 µmol/L

    Conseguenze:

    Diagnosi eziologica della malattia renale: IMPRECISA

    Manifestazione extra-renali dell’IRC: NON TRATTATE

    Inizio della dialisi in urgenza: FREQUENTE MORTALITÀ

    L’ INTERVENTO PRECOCE DEL NEFROLOGO È INDISPENSABILE PER

  • PRESA IN CARICO TARDIVA

    CAUSE

    CONSEGUENZE

  • COME GIUDICATE QUESTO COMPORTAMENTO COME GIUDICATE QUESTO COMPORTAMENTO DIDI FRONTE AD FRONTE AD UN PZ UN PZ DIDI ETÀ > 80 ANNI CHE DEVE INIZIARE LA DIALISI?ETÀ > 80 ANNI CHE DEVE INIZIARE LA DIALISI?

    ““Prendo in considerazione il trattamento dialitico se i risultati che Prendo in considerazione il trattamento dialitico se i risultati che immagino di ottenere sono complessivamente positivi. immagino di ottenere sono complessivamente positivi.

    Mi astengo invece quando la valutazione degli aspetti negativi mi fa Mi astengo invece quando la valutazione degli aspetti negativi mi fa

    prevedere una qualità di vita nettamente scadente.prevedere una qualità di vita nettamente scadente.

    Nella mia decisione coinvolgo il Nella mia decisione coinvolgo il pzpz con una dettagliata esposizione dei con una dettagliata esposizione dei

    vantaggi e degli svantaggi del trattamento, ma non considero per nulla il vantaggi e degli svantaggi del trattamento, ma non considero per nulla il

    problema dei costi, perché ritengo mio dovere di medico non farmi problema dei costi, perché ritengo mio dovere di medico non farmi

    influenzare da problemi di carattere economico in questa difficile scelta. influenzare da problemi di carattere economico in questa difficile scelta. influenzare da problemi di carattere economico in questa difficile scelta. influenzare da problemi di carattere economico in questa difficile scelta.

    Ciò non significa che non consideri importante il problema dei costi; Ciò non significa che non consideri importante il problema dei costi;

    massima è la mia attenzione ad una corretta e parsimoniosa gestione massima è la mia attenzione ad una corretta e parsimoniosa gestione

    economica delle risorse che la società mi ha messo a disposizione”economica delle risorse che la società mi ha messo a disposizione”

    1)1) FavorevoleFavorevole

    2) 2) SfavorevoleSfavorevole

    3) 3) Altro giudizioAltro giudizio

  • QUESTA STESSA DOMANDA È STATA POSTA QUESTA STESSA DOMANDA È STATA POSTA DA UN PRIMARIO NEFROLOGO DA UN PRIMARIO NEFROLOGO DIDI AOSTA AOSTA

    NELL’AMBITO NELL’AMBITO DIDI UNA INDAGINE UNA INDAGINE DIDIOPINIONE RIGUARDANTE I CRITERI OPINIONE RIGUARDANTE I CRITERI DIDI

    IMMISSIONE IN DIALISI IMMISSIONE IN DIALISI DIDI PZ PZ DIDI ETÀ ETÀ SUPERIORE A 80 ANNI A TRE GRUPPI SUPERIORE A 80 ANNI A TRE GRUPPI DIDI

    OPERATORI:OPERATORI:

    �� PRIMARI NEFROLOGIPRIMARI NEFROLOGI

    �� PRIMARI NON NEFROLOGIPRIMARI NON NEFROLOGI

    �� ESPERTI DI MANAGEMENT SANITARIOESPERTI DI MANAGEMENT SANITARIO

  • 100%

    favorevoli

    86%

    7% 7%

    favorevoli

    sfavorevoli

    altro giudizio

    Primari nefrologi Primari non nefrologi

    n° = 21 n° = 100

    57%14%

    29%favorevoli

    sfavorevoli

    altro giudizio

    Esperti di management

    n° = 7

  • Creatinina GFR e numero di nefroni

    1616

    1212

    88

    Co

    nce

    ntr

    azio

    ne

    sie

    rica

    de

    lla

    cre

    ati

    nin

    a (

    mg

    /d

    l)C

    on

    ce

    ntr

    azio

    ne

    sie

    rica

    de

    lla

    cre

    ati

    nin

    a (

    mg

    /d

    l)

    44

    22

    11

    1,56

    1,56

    3,13

    3,13

    6,25

    6,25

    100

    100

    50

    50

    25

    25

    12,5

    12,5

    62500

    62500

    125000

    125000

    250000

    250000

    1000000 5000001000000 500000 Numero di Numero di nefroni residuinefroni residui

    Percentuale di Percentuale di filtrato glomerularefiltrato glomerulare

    Co

    nce

    ntr

    azio

    ne

    sie

    rica

    de

    lla

    cre

    ati

    nin

    a (

    mg

    /d

    l)C

    on

    ce

    ntr

    azio

    ne

    sie

    rica

    de

    lla

    cre

    ati

    nin

    a (

    mg

    /d

    l)

  • TRATTAMENTO CONSERVATIVO O DIALISI ?

    LE CONSEGUENZE DELLA SCELTA

    Studio prospettico di 4 – 5 anni su 321 pazienti pre – dialitici

    Scelta medica del trattamento sintomatico: 63 pazienti

    Età: 71 + 12 anni Diabetici: 42,9 % Karnofsky: 40 + 9

    Dialisi contro il parere del medico

    Trattamento conservativo

    S.M Chandna. JASN 2001 (A1658)

    P < 0,05

    PAZIENTI

    MEDIA DI SOPRAVVIVENZA (MESI)

    DECESSI IN OSPEDALE

    parere del medico conservativo

    10

    8.3 6.3

    53

    73 % 35 %

  • TRATTAMENTO CONSERVATIVO O DIALISI ?

    LA PERTINENZA DELLA SCELTA

    72 uomini 71 donne Età > 79 anni Diabetici 7 %

    Dializzati Trattamento conservativo

    Cl cr < 10 ml/min (6.4 + 1.8) N = 103 N = 39

    Sopravvivenza a 2 anni 57,9 % 10 %

    Causa di morte Cardiovascolare 60 %

    Oncologica 15 %

    Sospensione del trattamento 13 %

    Studio retrospettivo D. Joly. JASN 2003 14 378 - 384

  • Curve di sopravvivenza secondo Kaplan-Meier nei pazienti sottoposti a trattamento dialitico o

    conservativo

    Murtagh FEM NDT 2007

  • Cause di Mortepazienti in terapia conservativa

    Uremia 34%Uremia 34%Edema

    Polmonare 24 %

  • QUANDO INIZIARE IL TRATTAMENTO DIALITICO NEL PAZIENTE ANZIANO ?

    Dialisi Precoce

    Vantaggio di un trattamento programmato

    Inizio della dialisi peritonealeIn caso di primo trattamento

    In caso di insufficienza cardiaca associata a severe lesioni vascolarisevere lesioni vascolari

    Dialisi Tardiva

    Interesse di un trattamento sintomatico di qualità

    Attenzione ai rischi di DENUTRIZIONE

    Esclusione mascherata

  • VARIAZIONI DELLE CARATTERISTICHE DEI PAZIENTI OTTOGENARI E NONAGENARI ALL’INIZIO DIALISI DAL 1993 AL 2003

    Kurella M et al Ann Int Med 2007

  • Qual è il miglior metodo per il primo trattamento dialitico nel paziente anziano

    Dialisi: Modalità e Risultati

    Scelta della terapia

    sostitutiva

    trattamento dialitico nel paziente anziano Fragile ?

    Dialisi PeritonealeEmodialisi

  • LA SCELTA DELLA METODICA DIALITICA

    DIALISI PERITONEALE O EMODIALISI

    IN CENTRO

    Dialisi Peritoneale:Epurazione continua-stabilità emodinamicaDiuresi conservata:regime piu’ liberoPuò rimanere nel proprio domicilio

    Emodialisi

    Ottima scelta ..Ma la terapia è fuori dal domicilio

  • Distribuzione dei pazienti prevalenti per età e tipo di trattamento

    ( da Registro Italiano Dialisi e Trapianto)

    60

    70

    80

    90

    0

    10

    20

    30

    40

    50

    60

    0 - 14 15 - 24 25 - 44 45 - 64 65 - 74 >=75 totale

    HD

    PD

    TX

  • La scelta per il malato: sovente difficile

    • Grande fragilità

    • Diminuzione delle capacità ideativa, di attenzione,

    mnesiche

    Le scelte sono in gran parte funzione :

    LE PARTICOLARITÀ DELLA SCELTA DELLA TECNICA DIALITICA NELL’ANZIANO

    Le scelte sono in gran parte funzione :

    • Del momento della diagnosi

    • Delle condizioni Socio-Economiche

    • Del parere delle “badanti”

    • Dei mezzi di cui dispone l’Ospedale

  • Tecniche Dialitiche

    BD

    HF on-line

    HF APDCVVH

    PHF

    HDF

    HF on-line

    AFB

    HFR

    HDF on-line

    CAPD

    BDMB

  • Complicanze dialitiche

    25

    30

    35

    0

    5

    10

    15

    20

    25

    Aritmie Angina

    85 anni

    Ipotensioni

  • Pazienti prevalentemente anziani e/o con problematiche cardiovascolari croniche, a

    espressione clinica sia intra che extradialitica

    I GRUPPO

    Trattamento dialitico di tipo diffusivo in BICARBONATO

    DIALISI con membrane molto biocompatibili di tipo

    cellulosico/sintetico a basso flusso, finalizzato al

    raggiungimento ottimale del peso secco.

    Nel 30% dei casi, puòessere necessario ricorreread un supporto depurativo ditipo convettivo o misto(EMODIAFILTRAZIONE oEQUIVALENTI)

  • GRUPPO II

    Pazienti con rilevanti manifestazioni cliniche di disequilibrio idro-elettrolitico e con ricorrente instabilità cardio-circolatoria

    intradialitica

    La depurazione di tipo

    convettivo/misto potrà essere

    necessaria per un massimo del

    Controllo on-line ( in continuo) di parametri che influenzano

    l’instabilità emodinamica intradialitica e l’efficienza della

    seduta.

    necessaria per un massimo del

    30% del gruppo e privilegiando

    la reinfusione di liquido

    prodotto “on line” al fine di

    adattarne la composizione in

    corso di trattamento.

    Trattamento dialitico di tipo diffusivo in

    BICARBONATO DIALISI

    AFBk

  • Patient Survival on Dialysis in the Elderly(adjusted age/gender/DM)

    0.6

    0.7

    0.8

    0.9

    1.0

    Cohort '80-'84

    Cohort '85-'89

    Cohort '90-'94

    Cohort '95-'99

    Su

    rviv

    al

    Pro

    bab

    ilit

    y

    0 5 10 15 20

    0.0

    0.1

    0.2

    0.3

    0.4

    0.5

    Years Since Start of Dialysis

    Su

    rviv

    al

    Pro

    bab

    ilit

    y

    Friss J et al JASN 2003

  • Mortalità

    Kurella M et Al. Ann Int Med 2007

  • CAUSE DI MORTE NEI PAZIENTI ANZIANI DIALIZZATI

    Cardiovascolari Malnutrizione Demenza

    Riduzione del

    trattamento

    dialitico:

    Nell’anziano la domanda spesso coincide con difficoltà materiali

    Non sottovalutare la depressione e i rischi di

    suicidio

  • Patient survival by modality 1996-2000 incident patients, 65+adjusted for age, gender and PRD

    0.6

    0.8

    1.0

    Su

    rviv

    al

    pro

    ba

    bil

    ity

    Cuen J et al JASN 2003

    0 1 2 3 4

    0.0

    0.2

    0.4 HD

    PD

    years

    Su

    rviv

    al

    pro

    ba

    bil

    ity

  • Comparison and Survival of HD and PD in the elderly. Seminars in Dialysis 15:2:98-102, 2002

    Interval death rates DM and non-

    DM.

  • Fattori Predittivi di Sopravvivenza

    I Anno

    Stato nutritivo 17%

    Ritardo nella cura nefrologica 128%

    Dipendenza funzionale ( Karnosky) 134%

    II Anno Vasculopatia 15%

    Peripheral

    vascular

    disease Joly D JASN 2003 14 1012

  • La dialisi influisce sulle turbe cognitive?

    Adulti•I anno 6.4%

    •II anno 6.5%Anziani

    I anno 9.1%

    II anno 9.2 %

    Fattori di Rischio demenza:Fattori di Rischio demenza:

    II anno >80 anni % (+145%)

    Sesso femminile (+12%)

    Razza nera (+36%)

    asiatici (-21%)

    Comorbidità somaticia

    (da +9 a +54% )

  • LA DECISIONE DI RIDURRE IL TRATTAMENTO DIALITICO NEI PAZIENTI

    ANZIANI UREMICI

    Malati Incoscienti

    • Se la famiglia suggerisce la

    decisione, e l’equipe lo

    ritiene consigliabile.

    • Fondamentale il Dialogo con

    Malati Coscienti

    • I pazienti sono sovente

    contenti di sapere che la

    loro scelta sarà rispettata.

    • Importante :

    Cuen 2007

    • Fondamentale il Dialogo con

    la Famiglia

    • Importante :

    • Discutere le Cause

    • Ricorrere ad un psichiatra

  • Rischio di sospensione della dialisi in base all’età anagrafica

    Dopo i 60 anni il rischio aumenta

    progressivamente

    Donne: OR 1.25 (p< 0.001) verso uomini

    ** p

  • Gill TM, et al. N Engl J Med 2002

  • E LA DECISIONE DI SOSPENDERE IL TRATTAMENTO DIALITICO ?

    Chi deve prendere la decisione ?

    • Il Nefrologo

    • Ma dopo una larga concertazione con l’equipe

    • Tenendo conto di eventuali desideri del pazienteTenendo conto di eventuali desideri del paziente

    •• Presa la decisione , che fare ?Presa la decisione , che fare ?

    • L’astensione della dialisi non è eutanasia

    • Cure palliative, attuate dalla stessa equipe

    nefrologica

  • Decadimento fisico 13Psicologico 15Altre patologie 3Complicanze dell’IRC 5

    Fattori che condizionano la decisione di sospendere il trattamento

    emodialitico

    FATTORIMEDICI

    Perdita dell’autonomia 0Disturbi cognitivi 15Qualità di vita 2Dolore 6Rifiuto del paziente 0Rifiuto della famiglia 3

    FATTORI

    NON MEDICI

  • Clement R et al NDT 2005

  • 20

    30

    40

    50

    Distribuzione dei giorni intercorsi tra la

    sospensione della dialisi e il decesso

    Media: 7,8 giorni

    Mediana: 6 giorni

    0

    10

    20

    Giorni dalla sospensioneSusde et al . KI 2004

  • Limiti Economici

    Le terapie mediche fanno parte del diritto del cittadino, quale che sia :

    • La sua posizione sociale

    • Il luogo dove vive

    Il Costo delle cure in Italia

    • 5% degli assicurati “ malati” consumano il 50% delle spese

    • 95% degli assicurati “ in buona salute “ consumano il 50% delle spese

    • 3700 ottantenni hanno un costo , nel 2006, 180.000 K euro per la dialisi

    • Anche la dialisi nel soggetto anziano impone:• Anche la dialisi nel soggetto anziano impone:

    Di porre indicazioni ragionevoli

    Di sceglere la tecnica adeguata

    Sapere evitare l’accanimento terapeutico

    Agire per controllare le spese ( Professionali ma anche Politiche )

    Accettare la valutazione dei risultati

    • Ma in caso di limitazioni delle risorse i pazienti anziani sono le vittime delle restrizioni delle terapie

  • IL PESO DELL’ECONOMIA E DELLE LEGGI SULLA SCELTA DELLE

    TECNICHE DIALITICHE

    Europa

  • IL TRATTAMENTO SOSTITUTIVO DELLA IRCT NELL’ANZIANO FRAGILE

    RESTA UN PRIVILEGIO DEI PAESI SVILUPPATI

  • LA DIALISI NEI PAZIENTI MOLTO ANZIANI e FRAGILI PONE UNA SERIE DI PROBLEMI DI ORDINE CLINICO, TECNICO, ETICO A CAUSA DELLE NUMEROSE COMPLICANZE, DELLA RIDOTTA QUALITA’ DI VITA E SOPRAVVIVENZA.

    Ma alla Fine

    QUAL’E’ IL GIUSTO APPROCCIO TERAPEUTICO NELL’ANZIANO UREMICO?

  • • Paziente di 100 anni giunto al PSG per IRA su IRC in condizioni

    cliniche scadute. Addensamento polmonare. Acidosi

    metabolica.Contrazione della diuresi.

    • Si consiglia alla famiglia di riportare il paziente a casa e

    continuare le cure mediche.continuare le cure mediche.

    • Famiglia: trasferisce il paziente in un altro nosoconio

    (rianimazione) dove muore intubato dopo 10 giorni.

    • La famiglia richiede la cartella clinica…..perchè è morto mio

    marito?»

  • • Paziente di 98 anni allettato, condizioni cliniche generali

    scadute. Già seguito dal nefrologo per IRC con tutte le cure del

    caso. Si è decisa la terapia conservativa…..

    • La figlia infermiera chiama un pomeriggio in reparto che sta

    portando il padre al PSG perché «non respira bene»portando il padre al PSG perché «non respira bene»

    • Il mdg risponde che il padre sta morendo…..

    • La figlia risponde che il medico curante dice «che un po’ di

    dialisi lo potrebbe aiutare….»

  • • Paziente di 84 anni in discrete condizioni cliniche , operato per K vescica da

    20 anni vedovo, con nuova compagna….

    • Famiglia molto attenta e vicina….ma preferisce struttura di assistenza dopo

    10 giorni ricovero per IRA su IRC, grave acidosi metabolica, sensorio obnubilato, sespsi, grave stato di malnutrizione.

    • Ricovero al PSG in nefrologia…..si consiglia dopo 1 giorno di portare a • Ricovero al PSG in nefrologia…..si consiglia dopo 1 giorno di portare a

    casa il paziente perché morente…non si consiglia nessuna terapia

    • 3 giorni al proprio domicilio con terapia idratante e nutrizionale, il paziente

    si risveglia…

    • Nuovo ricovero ospedaliero…inizio trattamento dialitico….permane

    cachessia…..

    • Trattamento dialitico soft….decede a casa con i

    familiari dopo circa 2 mesi…la famiglia ringrazia…

  • • Paziente oncologico terminale per k colon metastatizzato…

    • Monorene congenito…già seguito dal nefrologo…

    • Disidratazione IRA….giunge al PSG….

    • Consulenza nefrologica….si discute con i familiari e si • Consulenza nefrologica….si discute con i familiari e si

    decide di non fare dialisi….

    • Il paziente esce contro il parere dei sanitari…decede

    la notte a casa…

    • I familiari ringraziano

  • • Si….No…..

    • Salvaguardare paziente e medico (aspetti medico-legali)

    • Non si può affidare ad una legge un tema così delicato che

    investe etica-morale-coscienza.

    • Ognuno è libero di decidere…ma informato…

    Atteggiamento di Prudenza in ogni caso e revisione della cure

    palliative.

    NECESSITA’ DI STRETTO CONTROLLO CLINICO

  • Le cure mediche che procurerebbero soltanto un prolungamento

    precario e penoso della vita non dovrebbero essere erogate

    ma questo criterio etico dovrebbe scaturire da un giudizio

    clinico, senza introdurre criteri di carattere cronologico e senza

    trascurare la volontà del paziente e dei familiari che vanno

    formati e informati.formati e informati.

  • Conclusioni

    Dializzare un paziente con piu’ di 80 anni Fragile

    E’ in tutti i momenti …

    • Una decisione Medica

    • Una decisione Scientifica• Una decisione Scientifica

    • Una decisione Tecnica

    • Una decisione Economica

    • Una decisione Umana

    E’ un’arte …che rende attraente la Nefrologia Clinica