Vecchie e nuove problematiche nelle RSA: nutrizione ... 23 febbraio 2012.pdf · Interazione tra...
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“ FOCUS SULLA NUTRIZIONE DEL PAZIENTE ANZIANO ”
2 3 F E B B R A I O 2 0 1 2
E L E N A T R I P O D O
D I E T I S TA O S P E D A L I E R A
G R U P P O S A N D O N AT O
Vecchie e nuove problematiche nelle RSA: nutrizione, stipsi e antibioticoterapia
“L’uomo è ciò che mangia: esiste un'unità inscindibile fra psiche e corpo, per pensare meglio dobbiamo alimentarci meglio ”
Ludwig Feuerbach 1804-1872
Principi generali Cosa succede a quello che mangiamo?
Carne Pesce Riso
Frutta Vegetali
Dolci Vino Olio ….
Proteine Zucchero
Grassi Acqua
Minerali Vitamine
Aminoacidi Carboidrati Acidi Grassi
Acqua Oligoelementi
Vitamine
Contengono
Assorbite come:
Principi generali Digestione
Epiglottis
Glottis
Esophagus
Carne Pesce Riso
Frutta Vegetale
Dolci Vino Olio ….
Proteine Zucchero
Grassi Acqua
Minerali Vitamine
Aminoacidi Carboidrati Acidi Grassi
Acqua Minerali Vitamine
Principi generali
Costituzione del corpo umano
(variabile a seconda dell’età, del sesso e delle caratteristiche individuali)
o ACQUA
o PROTEINE
o LIPIDI
o GLICIDI
o MINERALI e VITAMINE
ACQUA
L’acqua è costituente indispensabile di ogni cellula vivente;
rappresenta l’ambiente in cui si svolgono le reazioni vitali del metabolismo, assicura il rifornimento delle sostanze indispensabili e lo smaltimento dei rifiuti catabolici (urina, feci, sudore), ha una azione primaria nei meccanismi della termoregolazione.
FABBISOGNI IDRICI
Adulto 30 mL/Kg/die
(in assenza di insufficienza d’organo)
Anziano > 65 anni 20-25 mL/Kg/die
PROTEINE
o Funzione plastica, strutturale , deputate alla costituzione delle strutture essenziali della materia vivente.
o proteine: 0,5-2 g/kg/gg
o il fabbisogno di azoto si calcola dividendo i grammi di proteine per 6,25.
LIPIDI
o Funzione energetica (9 kcal g )e veicolano le vitamine liposolubili (A, K, D, E)
o 0,5-2 g/kg/day (25-30%)
o I lipidi a parità di energia fornita producono meno anidride carbonica
o l’input di lipidi previene il consumo di acidi grassi essenziali (linoleico e linolenico e loro derivati ricoprono ruoli strutturali come componenti delle biomembrane)
CARBOIDRATI
o Funzione energetica (4 kcal g) in particolare per la funzione cerebrale
o i carboidrati contribuiscono per il 50-70% (2-4 g/kg/day)
o se > 7 g/kg/day di carboidrati, il glucosio è convertito in lipidi
I MICROELEMENTI devono essere sempre somministrati in NA tenendo conto dello stato nutrizionale e della
patologia di base
MINERALI
o Sono essenziali in molti processi vitali
o Sono in soluzione nei liquidi organici ( come il sodio e potassio, fattori dell’equilibrio osmotico e del ricambio idrico)
o Costituiscono le strutture solide (denti, scheletro)
o Sono bioregolatori essenziali (ferro nell’emoglobina, iodio nella tiroxina..
VITAMINE
o Non possono essere sintetizzate dall’organismo umano, ma devono essere assunte con gli alimenti come tali o come provitamine.
o Sono indispensabili, anche se agiscono in minima concentrazione.
o sono antiossidanti e cofattori enzimatici
o vitamine liposolubili: KEDA
o vitamine idrosolubili: C, FOLATI, VITAMINE B
La composizione corporea
La composizione del corpo umano Il modello bicompartimentale - La massa magra
Massa magra 85%
Massa grassa 15%
?
Kg
10
30
70
Massa grassa 15%
Peso Corporeo
kg 70
La composizione del corpo umano Il modello bicompartimentale - La massa magra
Peso Corporeo
kg 70
Massa magra 85%
Massa grassa 15%
Glicogeno 1%
Massa Minerale 5%
Massa Proteica 17%
Kg
10
30
70
Acqua totale 62%
Massa grassa 15%
LA MALNUTRIZIONE
DEFINIZIONE
La MALNUTRIZIONE è uno stato di alterazione funzionale, strutturale o di sviluppo dell’organismo conseguente alla discrepanza tra fabbisogni, introiti ed utilizzazione dei nutrienti.
RISCHI
insufficiente assunzione di nutrienti con rischio di disidratazione e stati carenziali fino alla malnutrizione calorico proteica e relative conseguenze
= riduzione della qualità della vita con involuzione psico-fisica globale
La Malnutrizione - Le tappe
“Salute” = 100% patrimonio proteico
.Riduzione massa musc scheletrica, liscia , cardiaca
.Riduzione proteine viscerali e di trasporto
.Riduzione risposta immunitaria: linfociti, anticorpi
.Alterate cicatrizzazione e risposta al trauma
.Compromissione funzionale organi
.Incapacità di adattamento biologico
“Morte “ metabolica = 70% del patrimonio proteico
La Malnutrizione - Caratteristiche cliniche
Come si manifesta?
Riduzione della massa magra FFM
CALO PONDERALE (perdita di peso)
Incremento dello spazio extracellulare (che è il reale evento patologico della malnutrizione)
la MALNUTRIZIONE
è caratterizzata da una marcata alterazione della composizione corporea
O,5 kg 1 kg
In soli 3 giorni gli anziani possono perdere 1 kg o 10% della Massa Magra
BMI and MORTALITY
Malnutrizione incrementa la mortalità
L’obesità incrementa la
mortalità
IDEAL
BMI
Corretta nutrizione BMI
Death
La Malnutrizione - Conseguenze cliniche
o E’ UNA MALATTIA nella malattia, in grado di condizionare negativamente la prognosi della malattia di base che l’ha determinata.
o Morbilità e Mortalità
o Alterata cicatrizzazione - Lesioni da decubito e piaghe o Immunocompromissione o Alterata qualità della vita
o si esprime clinicamente con perdita di peso o si instaura rapidamente o si tratta lentamente
La Malnutrizione e Catabolismo
La Malnutrizione può essere la conseguenza di uno stato clinico complesso
definito
CATABOLISMO
Stato metabolico, funzionale e strutturale conseguente all’alterata utilizzazione dei nutrienti presente in alcune peculiari condizioni cliniche
AUTOCANNIBALISMO Proteolisi a carico soprattutto di muscolo, fegato e tratto GI Incremento della perdita urinaria di azoto Bilancio di azoto negativo Deplezione di proteine circolanti e strutturali
Elementi che individuano il paziente geriatrico
Interazione tra inattività e iponutrizione nell’anziano
Inattività
Mancata funzione muscolare e ossea
Perdita di peso e/o appetito perdita di prestanza fisica
Riduzione dell’introito alimentare complessivo
Carenze nutrizionali
Perdita di peso: modificazioni nella composizione corporea,
muscolare e ossea
Ulteriore ipofunzione e compromissione
Ulteriore riduzione dell’attività
Adattamento ?
Fragilità fisica
De Jong N, Nutrition 2000
Funzione immunitaria : effetti dell’invecchiamento e del deficit nutrizionale
INVECCHIAMENTO IPONUTRIZIONE
DEFICIT
IMMUNITARIO
STATO DI
IMMUNODEFICIENZA
↑ RISCHIO
DI INFEZIONI
INFEZIONI
ANORESSIA
Modificazioni dello stato nutrizionale
Con l’avanzare dell’età si assiste ad importanti modificazioni anatomiche funzionali a carico di organi ed apparati.
Le modificazioni della struttura corporea non interessano solo peso e altezza ma si osserva una diminuzione progressiva della massa magra di circa il 6% per ogni decade iniziando dai 50 anni .
Questa riduzione interessa soprattutto le componenti intercellulari che sono
metabolicamente più attive le masse muscolari.
Modificazioni dello stato nutrizionale
Contemporaneamente si assiste ad un incremento della massa grassa (cellule
adipose e connettivo) ed ad una sua ridistribuzione . La nuova distribuzione del tessuto adiposo in sede centrale, in entrambe i sessi,
rappresenta un importante fattore di rischio per diverse patologie soprattutto cardiovascolari.
Modificazione della composizione corporea nell’anziano
ORGANI E APPARATI RIDUZIONE DEL PESO IN
%
Muscoli scheletrici 40
M. Protoplasmatica attiva 20
Fegato 18
Polmoni 11
Reni 9
Osso Ridotta densità
Modificazioni funzionali nell’anziano
FUNZIONI RIDUZIONE %
Capacità respiratoria massima 60 -70
Flusso renale 50
Output cardiaco a riposo 30
Metabolismo basale 20
Attività enzimatica 15
SARCOPENIA – Definizione
Rosenberg ( 1989)
E’ la perdita di massa muscolare
e di forza muscolare
causata dall’invecchiamento
EWGSOP (2010) Gruppo di Lavoro Europeo sulla Sarcopenia negli Anziani
La Sarcopenia è una sindrome caratterizzata da una perdita di massa e forza muscolare progressiva e generalizzata, accompagnata da un aumentato rischio di esiti sfavorevoli come disabilità fisica e ridotta qualità di vita.
SARCOPENIA
SARCOPENIA: CRITERI DIAGNOSTICI
La diagnosi di Sarcopenia si basa sulla presenza dei seguenti criteri:
Ridotta massa muscolare
Ridotta forza muscolare
Ridotta performance fisica
CLASSIFICAZIONE DELLA SARCOPENIA - EWGSO
STADIO Massa Muscolare
Forza muscolare
Performance fisica
PRE-SARCOPENIA
SARCOPENIA
Oppure
SARCOPENIA SEVERA
e
Diagnosi multifattoriale •Fragilità dell’anziano •Obesità sarcopenica
Endocrino Corticosteroidi, GH, IGF-1,
alterazioni funzione tiroidea, resistenza insulinica
Malattia neurodegenerativa Perita dei motoneuroni
Invecchiamento (primario) Ormoni sessuali, apoptosi, disfunzione mitocondriale
Nutrizione inadeguata , malassorbimento
Cachessia
Inattività Immobilità, sedentarietà,
assenza di gravità
SARCOPENIA
Ruolo della nutrizione nella prevenzione e trattamento della Sarcopenia
Strumenti per la Valutazione nutrizionale
o Dati anamnestici
o Valutazione clinica
o Anamnesi alimentare
o Misure antropometriche
o Test funzionale
o Parametri bioumorali
o Metodiche combinate
Lo screening nutrizionale ha lo scopo di individuare i pazienti a
rischio con test standardizzati per categorie di pazienti
I FABBISOGNI – Formula di HARRIS BENEDICT
stima il Dispendio energetico basale (BEE):
FATTORI: di STRESS (SF) di ATTIVITÀ (AF)
Malnutrito 1.00 Riposo assoluto 1.00
Chirurgia elettiva 1.10 Allettato sveglio 1.10
Chirurgia complicata 1.25 Deambulante 1.25-1.50
Trauma o sepsi 1.25-1.50
Valutazione dello stato nutrizionale
MALNUTRIZIONE
PARAMETRO LIEVE MODERATA GRAVE
Parametri antropometrici
Calo ponderale (su peso abituale*) 5-10% 11-20% >20%
BMI ( kg/m?) 18.4-17 16.9-16 <16
Indice creatinina /altezza 99-80 79-60 <60
Parametri biochimici e immunologici
Albumina (g/dL) - emivita 20 gg 3.5-3.0 2.9-2.5 <2.5
Transferrina (mg/dL) - emivita 7 gg 200-150 149-100 <100
Prealbumina (mg/dL) - emivita 2 gg 22-18 17-10 <10
Proteina legante il retinolo (mg/dL) 2.9-2.5 2.4-2.1 <2.1
Linfociti / mm? 1500-1200 1199-800 <800
*Quando non disponibile il peso abitale ci si può riferire al peso ideale:
Calo ponderale (su peso abituale) 10-20% 21-40% >40%
FABBISOGNI in CORSO DI NA
APPORTI DI CALORIE NON PROTEICHE E AZOTO
INSUFFICIENZA D’ORGANO CALORIE (Kcal/Kg) AZOTO (g/Kg)
range step range step
Nessuna 20-35 5 0,16-0,35 0,05
Renale acuta 20-35 5 0,05-0,15 0,025
Epatica 20-35 5 0,05-0,15 0,025
Cardiocircolatoria 10-25 2,5 0,16-0,35 0,05
Respiratoria 10-25 2,5 0,16-0,35 0,05
Come nutrire?
Cenni di Nutrizione Artificiale
La Nutrizione Artificiale – Definizione
Somministrazione di macro- e micronutrienti attraverso una via artificiale al fine di coprire in parte o del tutto i fabbisogni nutrizionali del paziente
La somministrazione
di liquidi, elettroliti a scopo di reidratare
NON
va considerata nutrizione artificiale
Oral nutrition alone
Oral + supplementary
enteral
Enteral nutrition alone
Parenteral + Enteral
nutrition
Parenteral + “minimal enteral” nutrition
Parenteral nutrition
alone
Come nutrire?
L’obiettivo primario è prevenire e/o trattare lo sviluppo della
malnutrizione
La NA non cura alcuna malattia e non modifica l’evoluzione delle patologie, ma può essere determinante nella prevenzione e nello sviluppo di complicanze, e può migliorare la qualità di vita del paziente.
Come nutrire?
SINPE NEWS 2007 gennaio – marzo
Come nutrire? Nutrizione Enterale NE
Infusione di miscele nutritive nella via
digestiva (stomaco;digiuno) attraverso un
sistema artificiale (sondino o stomia)
o mantiene la struttura della mucosa gastrica
o riduce la traslocazione batterica
o promuove la secrezione enterica degli ormoni (insulina, gastrina)
o riduce il rischio di sepsi correlata al CVC
o tampona gli acidi gastrici (meno rischio di iperglicemia, fornisce glutamina, fibre e acidi grassi a catena media e corta)
Nutrizione Parenterale NPT
Infusione di soluzione nutrizionale in
un vaso venoso, periferico o centrale
(vena cava)
o promuove l’atrofia della mucosa intestinale
o aumenta il rischio di traslocazione
o è associata a maggior rischio di infezione
o si preferisce alla NE perchè si crede che l’intestino sia immobile.....
La Nutrizione Enterale
La nutrizione enterale (NE) va preferita alla nutrizione parenterale (NP), perché
o Mantiene attiva la funzionalità del tratto gastro-intestinale
o È più fisiologica;
o È più semplice da realizzare,
o È meno rischiosa per il paziente (setticemia)
o È più economica per la struttura
Controindicazioni alla Nutrizione Enterale
o adeguata nutrizione per via orale o grave ischemia intestinale su base non ipovolemica o occlusione intestinale o ileo paralitico con ostruzione meccanica o fistole intestinali ad alta portata (>400ml/die) *** o severa diarrea o vomito intrattabile o peritonite o emorragie del tratto digestivo superiore o megacolon tossico o cachessia grave o atresia digiuno ileale o sindrome da intestino corto con meno di 60 cm di ileo residuo
Minimal enteral feeding
Minimal enteral feeding
Nel caso di pazienti con stress si è sempre meglio definita l’importanza di un apporto calorico anche minimo per via enterale non a scopo nutrizionale ma trofico per l’enterocita (minimal enteral feeding).
In questo caso la NP può integrare la NE per raggiungere gli apporti globali programmati.
Intestino Villi
L’assorbimento dei nutrienti avviene nell’intestino a livello dei villi che sono altamente vascolarizzati, con una superficie assorbente grande quanto un campo di calcio
Assorbimento
Da Prof. Marco Braga
Idratazione
NPT
NE
NUTRITION SUBSTRATES Generally, nutrition support must provide all nutrients rquired for preservation or restoration
of “lean body mass” and/or for growth Nutritional support must be “ complete”
% of energy Kcal/g Type Parenteral Type Enteral
Aminoacids/Proteins 15 – 20% 4 kcal Cristalline amino acids
Intake proteins Polypeptides Oligopeptides Rarely free AA’S
Recommended intake : 1.0 – 1,5 g/kgBW/day ( except with impaired liver or kidney function)
Carboydrates 35 – 60% 4 kcal
Glucose Polysaccharides Disaccharides Rarely monosaccharides
Recommended intake: Maximum 3-5 g/kgBW day
Lipids 30-50% 9,1 kcal Triglycerides (LCT, MCT) fish oil
Triglycerides (LCT, MCT) fish oil
Recommended intake: 0,8 – 1,5 g/kg BW/day
I prodotti per Nutrizione Enterale
La base
Formula Standard
Formula Energetica
Formula con fibre
Formula per patologia (diabetici, insuff. Renali..)
Formule con immunomodulanti
Formule per nutrizione enterale di lunga durata
Importante :
La somministrazione d’acqua
Le pompe per infusione
FBI: FLORA BATTERICA INTESTINALE
FBI: flora batterica intestinale un equilibrio fondamentale per la salute
La Flora Batterica Intestinale è un sistema complesso che svolge funzioni importanti per il mantenimento della salute dell’uomo , poiché influenza le funzioni di barriera e di difesa immunitaria dell’intestino. Comprende una popolazione batterica molto vasta (oltre 400 specie) che si modifica lungo il tubo digerente, quantitativamente e qualitativamente: il numero di batteri aumenta progressivamente e da una flora prevalentemente aerobica e Gram+ nel tratto gastroenterico alto si passa verso microrganismi prevalentemente anaerobi Gram- nel tratto distale.
FBI funzioni METABOLICHE
Fermentazione di residui alimentari indigeriti e di muco di origine endogena.
Recupero di energia attraverso i prodotti della fermentazione SCFA
FBI funzioni TROFICHE
sviluppo ed omeostasi del sistema immunitario intestinale
FBI funzioni PROTETTIVE
Difesa contro i batteri patogeni EFFETTO BARRIERA
Ecosistema
microbatterico in un
delicato equilibrio
Corpo
1013
cellule
Intestino
1014 batteri
Alcuni batteri sono
sempre patogeni:
stafilococchi
Alcuni batteri
non sono
mai patogeni:
bifidobatteri
Alcuni batteri
sono potenzialmente
patogeni: E. Coli
Ecosistema microbatterico in un
delicato equilibrio
Composizione della flora
microbica intestinale
Batteri che
producono
effetti nocivi
Batteri che
producono
effetti benefici
2
4
Enterochocchi
E. Coli
8
Streptococchi
Batterioidi
11
Ps-Aeruginosa
Proteus
Stafilococchi
Clostridi
Veillonellae
Lattobacilli
Eubatteri
Bifidobatteri
Numero/g feci - scale log 10 Gibson e Roberfroid: Position and activities of the colonic Microbiota. p. 1403
Alimenti funzionali Probiotico
“Integratore alimentare di microrganismi vivi che esercitano un effetto benefico migliorando l’equilibrio microbico intestinale”
Fuller 1989
“microrganismi vivi che, ingeriti in una certa quantità, come parte di un alimento, esercitano effetti benefici”
FAO/WHO 2001
.
Prebiotici
“ sostanza alimentare non digeribile che apporta benefici al
consumatore attraverso la stimolazione della crescita e/o dell’attività di uno o di limitati
ceppi batterici del colon”
Gibson e Roberfroid 1995
Alimenti funzionali Probiotico
La maggior parte dei probiotici sono
batteri delle specie Lactobacillus e
Bifidobacterium. Le attività benefiche sono diverse : Sono in grado di migliorare il contenuto nutrizionale e la biodisponibilità dei nutrienti di alimenti fermentati. Questi effetti benefici deriverebbero in parte dall’azione diretta dei microrganismi, altri sarebbero
.
Prebiotici
La maggior parte dei probiotici è
rappresentato dalle fibre che a seconda
della classificazione possono essere
Oligosaccaridi o da Polisaccardi
(le più conosciute sono i FOS e i PHGG)
invece da attribuire ai prodotti della fermentazione intestinale di componenti alimentari non digeribili (fibre) da parte di batteri, cioè gli acidi grassi a media catena SCFA i quali hanno effetto trofico sulla mucosa del colon , aumentando il flusso Ematico e il riassorbimento dell’H2O e sodio, abbassano il ph e favoriscono la resistenza alla colonizzazione
Alimenti funzionali
ALIMENTI POVERI DI SCORIE
Favoriscono lo sviluppo di batteri
aerobi gram-negativi
ALIMENTI RICCHI DI FIBRA
Favoriscono lo sviluppo di batteri
anaerobi
L’alimentazione nell’anziano risulta spesso monotona e povera di cibi freschi e fibra ( ).
Alimenti funzionali
Probiotici nell’anziano come coadiuvanti in alcune condizioni patologiche
Gli effetti positivi dei probiotici e prebiotici nella popolazione anziana, con particolare riferimento a condizioni di frequente riscontro in questa fascia di età sono:
Malnutrizione
Intolleranza al lattosio
Stipsi
Diarrea associata ad antibiotico terapia
Sistema immunitario
Hamilton-MillerJMT. Probiotics and prebiotics in the ederly. Postgrad Med J 2004
LA FARMACO NUTRIZIONE
Nutrienti immuno-stimolanti
arginina
glutammina
Nutrienti modulanti l’infiammazione
acido eicosapentaenoico (EPA)
acido gamma-linolenico (GLA)
antiossidanti
Nutrienti immuno-stimolanti
HMB Beta-idrossibeta-metilbutirrato
Arginina Glutammina
Diminuisce la degradazione proteica muscolare
Supporta la funzione immunitaria
Supporta la sintesi proteica
Aumenta l’anabolismo proteico
Supporta la sintesi proteica Promuove la sintesi collagene
Ha effetti anti-infiammatori Stimola sintesi e deposizione collagene
Sostiene la risposta immunitaria
Promuove la guarigione delle ferite cutanee
Mantiene l’integrità della barriera intestinale
Antiossidanti
• Vitamine A e C
• b-carotene
• Selenio
• Taurina
Gli antiossidanti interrompono il ciclo della stress ossidativo
Modulazione del processo infiammatorio tramite EPA&GLA
Olio di borragine
GLA
DGLA Entra in competizione
Con l’AA (utilizzando gli stessi sistemi
enzimatici ciclossigenasi e
lipossigenasi) producendo
PGE1 e eicosanoidi anti-infiammatori
Acido Arachidonico
Ciclossigenasi
Lipossigenasi
Riducono gli
eicosanoidi pro-infiammatori
(LTB4, TXA2, PGE2)
Olio di pesce
EPA
Entra in competizione con l’AA
(utilizzando gli stessi sistemi enzimatici
ciclossigenasi e lipossigenasi) producendo
Eicosanoidi anti-infiammatori (TXA3, PGE3, LTB5)
Attenzione ai contenuti, un esempio e un po’ di polemica..
1 busta 8gr ( 1E) 1 busta 24gr (2,5 E)
Prodotto A 100gr Prodotto B 100gr
Kcal 418 381
P 57,19 62
L- arginina 25 31 L'Arginina è l'unico nutriente A
Glutammina 0 31
G lucidi 29,28 33
Lipidi 7,98 0,1
HMB 5,4
Collagene tipo II 1,25 ? Assorbimento?
Omega 3 6,25 quali? Di che tipo
LARN
Zinco 0,05 g / 4 mg 7-10 mg
Vit C 1,25 g / 100 mg 60 mg
Vit E 0,05 g / 4 mg 8 10mg
Vit A 3,75 mg / 30 mcg 700 mcg
Vit B6 5 mg / 0,4 mg 1,4 mg
Vit B1 3,12 mg
IL MORBO DI PARKINSON
IL MORBO DI PARKINSON
Qualche riflessione ..
Nei pazienti con M. di P. in terapia con L-dopa la composizione dei pasti può interferire con l’efficacia della terapia farmacologica.
Alcuni studi clinici dimostrano che una dieta a basso contenuto proteico a pranzo migliora l’efficacia della terapia farmacologica a base di L-dopa
In sintesi esiste una “competizione “ tra L-dopa e gli aminoacidi presenti nella dieta per il sistema di trasporto attivo che garantisce il passaggio dal lume intestinale al circolo sanguigno, riducendone la quantità che accede al sito di assorbimento e quindi la concentrazione ematica.
Studio italiano di Barrichella et all. 2004-2005
MORBO PARKINSON DIETA IPOPROTEICA - CONSIGLI ALIMENTARI
Alimentazione ipoproteica Alimentazione normoproteica
COLAZIONE PRANZO MERENDA CENA
Te o caffè zuccherati
Fette biscottate
Marmellata o miele
•Primo piatto con condimento a base di
verdura - NO FORMAGGIO
Al pomodoro e basilico, con la rucola, alle
zucchine , con carciofi, alle melanzane, al
radicchio , con broccoli, cavoli o
cavolfiori, con catalogna , ai funghi, alle
erbe aromatiche, Pizza vegetariana senza
mozzarella NO RAGU’ NO PESTO
•Verdura
•Frutta fresca
•Fette biscottate\grissini
Te o caffè zuccherati
Una spremuta , un frutto
saltuariamente yogurt
magro
•Primo piatto in brodo
•Secondo piatto a base di carne
2 volte alla settimana
Oppure pesce 2 volte alla settimana
Formaggio, salumi e uova 1 volta alla
settimana
•Verdura
•Frutta fresca
•Pane
Centro Disturbi del movimento Prof. Mauro Porta
Con supplementazione di antiossidanti e prebiotici \probiotici
MORBO PARKINSON DIETA IPOPROTEICA CONTROLLATA CONSIGLI ALIMENTARI
Alimentazione ipoproteica “controllata” Alimentazione normoproteica
COLAZIONE PRANZO MERENDA CENA
Te o caffè zuccherati
Fette biscottate
Aproteiche o biscotti
Marmellata o miele
•Primo piatto con Aproteico con
condimento a base di verdura - NO
FORMAGGIO
Al pomodoro e basilico, con la rucola, alle
zucchine , con carciofi, alle melanzane, al
radicchio , con broccoli, cavoli o
cavolfiori, con catalogna , ai funghi, alle
erbe aromatiche, Pizza vegetariana senza
mozzarella NO RAGU’ NO PESTO
•Verdura
•Frutta fresca
Fette biscottate Aproteiche o pane
aproteico
Te o caffè zuccherati
Fette biscottate
Aproteiche o biscotti
Una spremuta , un frutto
saltuariamente yogurt
magro
•Primo piatto in brodo
•Secondo piatto a base di carne
2 volte alla settimana
Oppure pesce 2 volte alla settimana
Formaggio, salumi e uova 1 volta alla
settimana
•Verdura
•Frutta fresca
•Pane
Centro Disturbi del movimento Prof. Mauro Porta
Con supplementazione di antiossidanti e prebiotici \probiotici Gli studi sono ancora in corso …..
LA DISFAGIA
La Disfagia
Disfagia del greco DYS (che ha il senso del male) e FAGO mangio. Difficoltà di mangiare.
Con il termine disfagia si definiscono i disturbi della deglutizione, meccanismo motorio complesso finalizzato a trasferire alimenti solidi e liquidi dalla bocca allo stomaco proteggendo le vie aeree.
LA DISFAGIA: Le scelte nutrizionali …
Se l’apparato digerente è funzionante,
a seconda del tipo e grado di disfagia
SI DEVE
programmare una dieta per os
la cui adeguatezza verrà testata mediante il graduale e progressivo
inserimento di alimenti e/o bevande aventi
caratteristiche reologiche diverse.
LA DISFAGIA: Le scelte nutrizionali …
Se l’apparato digerente è funzionante,
a seconda del tipo e grado di disfagia
SI DEVE
programmare una dieta per os
la cui adeguatezza verrà testata mediante il graduale e progressivo
inserimento di alimenti e/o bevande aventi
caratteristiche reologiche diverse.
Le scelte nutrizionali …
Una delle caratteristiche reologiche più importanti
è
la consistenza o densità
che risulta modificabile mediante l’uso di diluenti o
di addensanti ( naturali o artificiali)
Caratteristiche reologiche degli alimenti
CONSISTENZA ALIMENTI – RAZIONALE DELL’USO CADUTA DAL CUCCHIAIO
Liquida senza scorie
Acqua, birra, thè, camomilla, infusi, tisane.
Non necessitano di preparazione orale
Immediata
Liquida con scorie
Latte, yogurt da bere, succhi di frutta senza polpa.
Non necessitano di preparazione orale
Immediata
Semiliquida
Gelati, granite cremose, creme, passato di verdura, yogurt, frullati
e omogeneizzati di frutta.
Necessitano di esigua preparazione orale
Rallentata
Caratteristiche reologiche degli alimenti
CONSISTENZA ALIMENTI – RAZIONALE DELL’USO CADUTA DAL CUCCHIAIO
Semisolida
Passati e frullati densi, creme di farine di cereali, omogeneizzati di
carne e pesce, uova alla coque, polenta morbida, ricotta e
formaggi cremosi, budini, creme, mousse, acqua gelificata.
Più impegnativa preparazione orale
Lentissima
Solida
Gnocchi di patate e pasta ben cotti e conditi, uova sode, pesce,
verdure cotte non filacciose, banane, fragole, pere, pesche,
pane arabo.
E’ indispensabile una valida preparazione .
Necessita che siano: omogenei, morbidi, compatti
Nulla
Caratteristiche reologiche degli alimenti
CONSISTENZA ALIMENTI – RAZIONALE DELL’USO
I semisolidi si distinguono dai semiliquidi per la capacità di poter mantenere per qualche tempo, se posti nel piatto, la forma del recipiente che li ha contenuti o l’impronta della posata utilizzata per
raccoglierli.
Viscosità Olio di oliva, margarina,burro, maionese o besciamella
La scivolosità del bolo facilita la deglutizione
Compatezza Vanno esclusi gli alimenti che si sbriciolano o si frammentano
L’alto grado di coesione riduce il rischio di inalazione
Omogeneità
Cibi omogeneizzati, frullati, passati o centrifugati
Prolungamento della fase orale/ritardata elicitazione del riflesso deglutitorio
A priori …
Alimenti da escludere
nei soggetti a rischio di ab ingestis
Alcolici e liquidi;
Zuppe di latte con biscotti, pane o altri cereali;
Legumi;
Pastina o riso in brodo;
Minestrone con filamenti o pezzi di verdura;
Frutta secca
Le scelte nutrizionali …
I pasti con alimenti normali che subiscono una modificazione della consistenza da parte delle strutture di ristorazione (in cucina centrale)
I pasti con alimenti normali a consistenza modificata
Le caratteristiche nutrizionali
PASTI NORMALI PASTI MODIFICATI
IGIENE.
è necessario abbattere i rischi di contaminazione dovuti a manipolazione e
conservazione che sono ottimi terreni di coltura per la crescita batterica
VOLUMI NON ECCESSIVI
è necessario concentrare i nutrienti in poco volume, per non affaticare il
paziente ed essere sicuri di ciò che ha assunto il paziente quindi ALIMENTI
AD ALTA DENSITA’ CALORICA
Le caratteristiche nutrizionali
PASTI NORMALI PASTI MODIFICATI
CONSISTENZA
la viscosità e consistenza dei cibi sono caratteristiche fondamentali che
influenzano la capacità deglutitoria.
NO GRUMI
APPORTI NUTRIZIONALI
e’ fondamentale conoscere quanto nutrimento è effettivamente introdotto ed
avere la possibilità di poter correggere l’apporto nutrizionale in base alle
esigenze del paziente
Le caratteristiche nutrizionali
PASTI NORMALI PASTI MODIFICATI
IDRATAZIONE
è essenziale !
PATOLOGIA di BASE o correlate
es diabete
Alcune note e considerazioni
Riassumendo ….
IGIENE VS PASTI MODIFICATI
VOLUMI NON ECCESSIVI VS PASTI MODIFICATI
CONSISTENZA VS PASTI MODIFICATI
APPORTI NUTRIZIONALI VS PASTI MODIFICATI
IDRATAZIONE VS PASTI MODIFICATI
PALATABILITA’ E VARIETA’ VS PASTI NORMALI
Le scelte …
Alimenti in polvere istantanee “dolci” e “salate” a consistenza modificata
Ad alto valore nutrizionale arricchito in proteine, vitamine e minerali
Preparate con ingredienti naturali
Dissoluzione completa nei liquidi
Facile e rapida preparazione
Anche come base
Le scelte …
Addensante
Addensa istantaneamente bevande e alimenti liquidi, caldi o freddi
Addensanti di nuova generazione ( a base di gomme )
Non altera sapore e colore dei cibi
Sono più stabili
Ne serve di meno
Le scelte …
Creme e budini
Creme iperproteiche e ipercaloriche, generalmente dolci usate come dessert
Budini frutta, solo a base di frutta senza zuccheri aggiunti
Integratore dietetico in polvere
Composizione varia di
Kcal Proteine Lipidi Glucidi
Integratore dietetico in polvere
solo proteico
Può ESSERE SOMMINISTRATO anche COME TERAPIA
(Non inserito nelle colazioni)
Le scelte …
Integratore liquido
Alimento dietetico ad elevato apporto energetico con minerali e vitamine in volume ridotto (175-200ml)
Si può addensare
Kcal circa 300
Composizione varia di
Proteine Lipidi Glucidi e fibra
Composizione varia di farmaconutrienti
Composizione per patologia
Non è un sostituto del pasto è un supporto alimentare
Esempio di dieta con alimenti modificati
Kcal 1100 P 20% L 28% G 52% fibra 7 g
ALIMENTI kcal
COLAZIONE Cereal Instant 30g 111
Latte di vacca intero 200g 128
Zucchero 10g 122
PRANZO Purè Instant 50g 225
Brodo 13
Parmigiano 5g 19
Budino frutta 100g 104
CENA Purè Instant 50g 225
Brodo 13
Parmigiano 5g 19
Budino frutta 100g 104
ALIMENTI kcal
COLAZIONE “Cereal Instan” 30g 111
Latte di vacca intero 200g 128
Zucchero 10g 122
“Meritene” 68g 244
PRANZO Purè Instant 50g 225
Brodo 13
Parmigiano 5g 19
“Budino frutta” 100g 104
CENA “Purè Instant” 50g 225
Brodo 13
Parmigiano 5g 19
“Budino frutta” 100g 104
Kcal 1370 P 22% L 23% G 54% fibra 7 g
Esempio di dieta con alimenti modificati
Esempio di dieta con alimenti non modificati
Osmolarità ? Variabilità dei contenuti ? Bilancio calorico ? Volumi ? Se non bilanciati questi elementi favoriscono un errato apporto nutrizionale causa della MPC
Kcal 1440 P 19% L 31% G 50%
ALIMENTI kcal
COLAZIONE Latte di vacca intero 200g 128
Zucchero 10g 122
“Meritene” 68g 244
Biscotti secchi 20g 83
PRANZO Semola 30g - Verdure 60g - olio10g- Parmigiano 10g – Omogeneizzato carne 80g
328
Frullato di frutta:Latte intero150g g - Frutta fresca 150g – Zucchero 10g
195
CENA
Semola 30g - Verdure 60g - olio10g- Parmigiano 10g – Omogeneizzato carne 80g
328
Omogeneizzato frutta 80g 66
“Di tutti i mali il nutrimento è il rimedio migliore” Ippocrate (460-377 a.c.)