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MIO SET
è un dispositivo endorale di produzione industriale,
in unica misura,
uguale per tutti, ovvero le sue dimensioni sono quelle che rispondono alle
esigenze della maggior parte dei pazienti.
E' un dispositivo funzionale: determina una variazione della occlusione e la
conseguente azione terapeutica, senza avere una forma paragonabile a
cuspidi e fosse dentali.
Fornisce una dimensione verticale di occlusione (peraltro con alcuni decimi
di millimetro di variabilità) e svincola la mandibola in lateralità e nel
movimento antero posteriore comportandosi come un byte o una placca di
svincolo, con i vantaggi dei dispositivi applicati all'arcata inferiore
(Ortottico) che permettono un miglior controllo dei movimenti della
mandibola
MIO SET
è un dispositivo funzionale endorale standard
assimilabile al byte (ancora oggi è l'apparecchio più utilizzato perchè il più
vecchio e quindi il più conosciuto - difficoltoso per i pazienti da portare
perchè ingombrante, richiede di essere portato 24 ore su 24, con effetti
lenti, può essere necessario da uno a tre anni per avere dei risultati), alla
placca di svincolo (molto utile come approccio per decondizionare il
sistema stomatognatico disturbato, dopo massimo 15 gg. deve essere
sostituito con una adeguata stabilizzazione occlusale) e
all’Ortottico ( è il più moderno dei dispositivi ed anche il più efficace,
richiede una adeguata cultura e una costosa strumentazione per progettare
una nuova occlusione, in genere risulta efficace entro l'anno di terapia).
Il termine MIO SET deriva dall'unione del termine mio = muscolo e
della porzione terminale della parola reset come l'analogo tasto del
computer che fa ripartire il sistema senza errori di funzionamento: da
questo il termine "resettare un sistema".
MIO SET
resetta le funzioni dell'apparato stomatognatico, eliminando, attraverso
l'esercizio, tutti quei disturbi di "funzionamento" che possono determinare
l'insorgenza della patologia o la cura , una volta insorta.
Non si muta l'anatomia della bocca, ma si stimolano i propriocettori per
inviare informazioni al sistema nervoso centrale e quindi agire sul
programma neuromotorio dell'apparato stomatognatico, resettandolo e poi
riprogrammandolo:
l'azione è pertanto sui disturbi funzionali (80% circa della totalità) e non su
quelli organici (se non in tempi lunghi).
L'azione di MIO SET non è solo sulla bocca, ma su tutti quei sistemi
che sono ad essa collegati: sistema vestibolare (vertigini), uditivo (acufeni),
complesso recettoriale basi-cervicale (cefalea muscolotensiva, cervicalgie).
Pertanto MIO SET agisce, secondo la teoria dei sottosistemi, su tutti
quei disturbi (cefalea, cervicalgia, acufeni, vertigini) a carico di sistemi
correlati a quello stomatognatico, anche in assenza di un problema con
origine dalla bocca.
La teoria dei sottosistemi afferma infatti che agendo su di un elemento del
sistema le conseguenze sono sempre e comunque a carico di tutti gli altri
elementi al fine di raggiungere un nuovo equilibrio funzionale.
La bocca, per la ricchezza di recettori, è una porta di ingresso preferenziale
al sistema neuromuscolare, molto sensibile e reattiva.
L'azione di reset e quindi di riprogrammazione del sistema neuromuscolare
deve avvenire in modo involontario e pertanto la risposta all'uso di MIOSET
può variare da individuo ad individuo.
Dopo una prima fase di apprendimento, cosciente, dell'uso di
MIO SET segue quella involontaria, fase propriamente terapeutica.
MIO SET
inizialmente agisce come una placca di svincolo, dando ampia possibilità
di movimento alla mandibola, e subito dopo, esercita un'azione di
stretching sulla muscolatura masticatoria determinando un rilassamento
muscolare ed una distrazione del condilo dalla fossa glenoidea.
MIO SET
ha un costo inferiore ai dispositivi tradizionali
sia perchè è di produzione industriale,
sia perchè non è necessario rilevare impronte delle arcate dentali,
nè inviarle al laboratorio odontotecnico,
con i relativi tempi di latenza e nè di dover adattare in bocca il manufatto,
con i relativi costi in termini di tempo, di materiale e di laboratorio.
MIO SET
è composto di materiali termoplastici lavorati in fusione a opportune
temperature, in appositi stampi.
La particolare lavorazione consente di ottenere un prodotto altamente
stabile e privo di rischio allergenico, così come dimostrano le analisi di
laboratorio conformi alle norme CEE.
L'esigenza di un nuovo dispositivo funzionale era nata
come necessità di avere a disposizione un apparecchio
rapidamente disponibile che avesse una azione
sintomatica, anche casuale, nel rilassare la
muscolatura contratta cranio-cervico-mandibolare.
Già i prototipi artigianali di MIOSET avevano questa
caratteristica ma, una volta giunti alla qualità della
lavorazione industriale (elasticità differenziata
stratificata), ci si è resi conto che l'azione di MIOSET
è terapeutica, al pari di altri dispositivi, se non
migliore, sia per la rapidità dei risultati che per la
maggiore efficacia.
La standardizzazione del MIOSET è stata effettuata con l'analisi statistica
delle forme degli archi mandibolari e delle posizioni terapeutiche
craniomandibolari eseguite sia con strumenti elettronici che meccanici su
circa 4000 pazienti per mezzo di una ricerca multicentrica.
Altro elemento di novità del MIOSET è che non è ancorato ai denti
(e non deve esserlo per avere efficacia)
o ad altre strutture.
Infatti solo attraverso i continui microcambiamenti di posizione è possibile
realizzare una rapida ed efficace riprogrammazione neuromotoria dell'ATM che un
dispositivo ancorato non può dare
(MIOSET fa fare un esercizio propriocettivo che è realizzabile proprio perchè non è
ancorato).
è mantenuto in posizione grazie alla coordinazione delle guance e della
lingua.
Il controllo del dispositivo avviene in tempi brevi, con estrema facilità,
tanto da diventare inconscio, automatico (come i portatori di protesi totale
inferiore che non hanno più ancoraggio osseo: la loro protesi risulta solo
appoggiata alla mucosa mandibolare e si sposta alla minima attivazione dei
muscoli masticatori: eppure riescono a parlare, mangiare, ecc.).
MIO SET rimane in posizione perchè si trova in uno spazio chiuso
delimitato in basso ed in alto dai denti, esternamente dalle guance, internamente
dalla lingua, posteriormente dalla branca montante della mandibola e anteriormente
dalle labbra.
Durante la fonazione entrano in gioco la gravità e la
coordinazione neuromuscolare
In genere è necessaria, al massimo, una settimana di applicazione, anche di
una sola ora al giorno, per avere una ottima coordinazione.
Ulteriori vantaggi di non essere ancorato ai denti
nessun danno alle superfici occlusali, nè per frizione nè per trauma diretto (
anche per la sua elasticità );
maggiore igiene perchè distante dall'attacco gengivo
dentale, evitando qualsiasi forma di ristagno.
INDICAZIONI
PREVENZIONE E TERAPIA DEI DISTURBI DELL'ATM
E
DELLE DISFUNZIONI CRANIO CERVICO
MANDIBOLARI
DOLORE - RUMORE - BLOCCO DELL'ARTICOLAZIONE TEMPORO MANDIBOLARE
CEFALEA MUSCOLOTENSIVA - CERVICALGIA - VERTIGINI - ACUFENI
ORTODONZIA (PER EVITARE DISLOCAZIONI MENISCALI E RECIDIVE)
RIDUCE IL CARICO MUSCOLARE
LO USI DI ROUTINE PER PROTEGGERE I SUOI
LAVORI
RIABILITAZIONI PROTESICHE SPECIE IN PORCELLANA
IMPLANTOLOGIA (DOPO RIABILITAZIONE) E IN
PARODONTOLOGIA
BRUXISTI (NE ESISTE UNA VERSIONE SPECIFICA)
SUI PAZIENTI CHE HANNO TENDENZA A STRINGERE I DENTI SOTTO STRESS
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AZIONE
attraverso un esercizio propiocettivo,
svincola la mandibola e
crea un’allerta per il cervello prima dell’impatto ocllusale,
determina uno stretching della mm. Masticatoria e quindi
rilassamento.
Poi distrazione del condilo ed
eventuale ricattura meniscale.
Quindi creazione di un nuovo schema motorio della dinamica mandibolare.
RISULTATI
positivi, sia soggettivi che oggettivi,
già nelle prima settimana, con stabilizzazione entro tre mesi.
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MODALITA’ D’USO
mantenere il MIOSET tra le arcate dentali senza stringere i denti.
Iniziare con 30 minuti al giorno e poi intensificare anche di notte a seconda della intensità della
patologia.
Il MIO SET viene dalla ricerca Odontoiatrica e
Fisioterapica
Ha le caratteristiche degli attrezzi rieducativi di Fisioterapia
La Rieducazione è Propiocettiva
Sono sufficenti momenti limitati della giornata
Si ha Accumulo Terapeutico
C'è la necessità di Richiami
L'allenamento consente la formazione a livello cerebellare di un vero e proprio programma
motorio specifico facilitando così il compito della corteccia motoria
Si tratta dello stesso meccanismo che si ha nello sport
L'applicazione del MIO SET
deve rispettare il protocollo di base:
Fase di assuefazione
Fase di Intensificazione
Fase di Mantenimento
INDICAZIONI
Prevenzione:
uso routinario per diminuire l'impatto occlusale sui lavori di riabilitazione
odontoiatrica (specialmente porcellana),
nella ortodonzia (unico presidio utilizzabile anche in presenza di bande),
per il rilevamento delle impronte e della centrica,
nelle protesizzazioni definitive degli impianti,
nelle parodontopatie, ecc.
Protocollo:
Fase di assuefazione di 30 min. due volte al dì per 7-15 gg., chiedendo
di non stringere i denti ma di mantenerlo delicatamente in posizione;
non appena si tende a stringere i denti bisogna riaprire la bocca.
Quindi è bene che il paziente si dedichi solo a portare il MIOSET, o
a fare cose poco impegnative come guardare la televisione o, meglio,
ascoltare musica rilassante.
Fase di mantenimento di 3-4 ore al dì per un periodo dai 15gg. ai 3 mesi.
Approccio Sintomatico: ai Disordini Cranio Cervico Mandibolari (DCCM) senza
necessità di approfondite conoscenze gnatologiche o di strumentazioni
sofisticate.
Protocollo:
Fase di assuefazione come sopra.
Fase di intensificazione, incrementando il tempo fino a 7-8 ore al dì in
15gg..
Fase di mantenimento di 7-8 ore nei casi muscolari e di 20-22 ore nei casi
articolari.
Nel blocco articolare immediata applicazione giorno e
notte.
Diagnosi Differenziale: rapida, economica, senza interessare il metabolismo
(farmaci), senza determinare alterazioni anatomiche irreversibili in una
patologia plurispecialistica come i DCCM.
Terapia:
dei DCCM,
Incoordinazione condilo meniscale,
dislocazione meniscale,
incoordinazione neuromuscolare della mm. masticatoria e cervicale,
blocco ATM,
dolore ATM,
cefalea muscolotensiva,
cervicalgie,
vertigini, acufeni,
tensione da stress.
In ortodonzia per la ricerca della linea mediana e delle laterodeviazioni, nel
cross, come terapia muscolare,
nei raddrizzamenti della curva cervicale.
Negli sportivi per aumentare il potenziamento muscolare, l'ampiezza
articolare, la coordinazione motoria (sperimentato su calciatori, pugili,
piloti F1, arbitri, ciclisti di livello mondiale).
Protocollo:
Fase di assuefazione di 15 gg,
Fase di intensificazione d'uso di 15 gg.,
Fase di mantenimento di 2-3 mesi (in alcuni casi come nelle vertigini anche 6 mesi).
Valutazione.
Terapia definitiva.
Controindicazioni: assenza di uno o più quadranti dentali (riabilitarli
provvisoriamente), bruxismo vero per il quale esiste una versione apposita
del MIOSET.
MIOSET è indicato come mezzo di uso routinario per tutti i problemi legati all'occlusione,
poichè induce un rilassamento della mm. masticatoria, testimoniato dalla riduzione del
segnale EMG.
L'uso routinario di MIOSET è indicato sia perchè le disfunzioni
neuromuscolari sono statisticamente molto frequenti (60% della
popolazione, di cui la metà conclamata) sia perchè i pazienti
odontoiatrici subiscono interventi altamente stressanti per il sistema
neuromuscolare cranio-cervico-mandibolare:
la semplice permanenza sulla poltrona odontoiatrica e gli adattamenti
posturali necessari all'effettuazione degli interventi dell'operatore in un
ambiete vissuto dalla maggior parte delle persone come stressante
(cervicalgie, cefalea muscolotensiva)
la permanenza a bocca aperta con mm. masticatoria in allungamento
forzato mentre questa è per la maggior parte deputata a chiudere la
bocca; soprattutto in situazione di stress e di paura (dolore) la reazione
naturale è quella di serrare i denti; menischi dell'ATM in compressione
con legamenti stirati e relativi segnali nocicettivi coinvolgenti l'orecchio
interno (acufeni, vertigini)
le riabilitazioni conservative o protesiche che implicano sempre un
adattamento della dinamica mandibolare
l'uso della porcellana, soprattutto per motivi estetici, ritenuta dai più
altamente traumatizzante sul paradonto fino ad indurre spostamenti
dentali o veri e propri danni parodontali (o fratture delle ceramica o del
ponte stesso).
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l'ortodonzia (MIOSET è l'unico presidio che può essere utilizzato anche in
presenza di bande ed attacchi)
L'uso routinario di MIOSET è altresì indicato:
nelle parodontopatie perchè diminuisce il carico sui denti e sul parodonto
(ad es. in caso di mobilità dei denti anteriori)
nelle protesizzazioni definitive degli impianti perchè l'azione di MIOSET li
protegge dal carico
nella ortodonzia per prevenire le dislocazioni meniscali in corso di terapia
fissa e mobile.
per prevenire problemi quando si prevedono lunghe sedute di terapia a bocca
aperta.
per rilassare la muscolatura quando si debbono effettuare delle protesi fisse o mobili in
quanto si rileveranno impronte più precise specie nella mobile e sarà più
attendibile la ricerca della centrica comunque effettuata
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nei soggetti stressati perchè sono pazienti che tendono a stringere i denti
come risposta a queste situazioni e quindi aumentano il carico occlusale
sia come intensità che come durata, senza peraltro arrivare a situazioni
di vero bruxismo, con le conseguenze immaginabili sulle riabilitazioni
odontoiatriche.
come protezione generica del lavoro effettuato dal Dentista.
PROTOCOLLO
Iniziare sempre con un periodo di esercizio cosciente, ovvero chiedere al
paziente di portare MIOSET per 30 minuti, due volte al giorno, per una o
due settimane chiedendo di non stringere i denti ma di mantenerlo
delicatamente in posizione; non appena si tende a stringere i denti
bisogna riaprire la bocca.
Quindi è bene che il paziente si dedichi solo a portare il MIOSET, o a fare
cose poco impegnative come guardare la televisione o, meglio, ascoltare
musica rilassante.
Istruire il paziente a ritagliarsi nella giornata questi due periodi di mezz'ora che dedicherà a
rilassarsi.
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Questo primo approccio con MIOSET serve ad esercitare il controllo
neuromotorio di lingua, guance, denti, parodonto, labbra per cui
diventerà poi una azione involontaria che permetterà al pz. di portarlo
tranquillamente, di parlare e anche di dormire.
Molti pazienti riescono ad esercitare questo controllo anche in un giorno.
Dopo che si è realizzata una buona coordinazione cambierà la posizione di riposo
mandibolare. Ad ogni deglutizione (da 500 a 2000 volte/dì) si stringeranno i denti su
MIOSET esercitando spontaneamente la pressione giusta per attivarlo.
Se provoca nausea, suggerire di spostarlo in avanti facendo fuoriuscire il setto di connessione
dalle labbra e/o succhiare insieme una piccola caramella che provoca salivazione e quindi
aumento del numero di deglutizioni.
Se provoca indolenzimento dentale vuol dire che si sono comunque serrati i denti e quindi non
è stato portato correttamente.
Se il pz, quando toglie MIOSET, ha difficoltà a ritrovare l'occlusione abituale
(sente come se si fossero spostati i denti, sente qualcosa di strano nel
chiudere, ha difficoltà nel mangiare), è normale; vuol dire che si sta
ottenendo un ottimo effetto e che c'è necessità di una occlusione diversa
da quella abituale per cui bisogna fare un uso di MIOSET anche
terapeutico.
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Se viene danneggiato entro due mesi d'uso, vuol dire che si sono stretti troppo i denti.
Se viene danneggiato in tempi brevissimi, o il pz. non ha seguito le istruzioni o si tratta di un
bruxista vero che non riesce ad esercitare un controllo volontario neanche per poco tempo.
Per i bruxisti esiste un MIOSET fatto di materiale idoneo che può essere
richiesto.
Per un uso preventivo o di routine può essere sufficente questo
protocollo, aumentandolo individulamente per potenziare gli effetti fino
a due tre ore, anche intervallate, ma di almeno trenta minuti l'una.
Con il tempo si crea una sorta di accumulo e/o di apprendimento, con un
massimo attorno ai tre mesi di applicazioni scrupolose che permettono
poi di portarlo anche saltuariamente o al bisogno.
Dopo tre mesi circa
di questo protocollo
si possono sceglire
due strade:
o portarlo quasi sempre almeno trenta minuti al
giorno, possibilmente ritagliandosi del tempo per
rilassarsi anche con della musica idonea o
smettere e riutilizzarlo nei periodi a rischio, per
20-30 giorni, anche preventivamente (situazioni
di lavoro intenso, di problemi familiari, di stati di
stress, nei cambi di stagione, ecc)
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DIAGNOSI DIFFERENZIALE
I DCCM sono di pertinenza plurispecialistica e i relativi sintomi portano i pz
di volta in volta dal fisiatra, dall'ortopedico, dal chiropratico, dall'otorino,
dall'oculista, dal psicoterapeuta, dal neurologo o dal dentista.
MIO SET rapida,
economica,
senza interessare il metabolismo (farmaci),
senza determinare alterazioni anatomiche
irreversibili.
PROTOCOLLO
Dopo un periodo di assuefazione di sette - quindici giorni, si aumenta
il tempo di applicazione come descritto nell'approccio sintomatico e
si tirano le somme dopo altri quindici - venti giorni (al massimo dopo
tre mesi).
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A questo punto
se i risultati non sono apprezzabili si invia il pz ad altro specialista o,
se i risultati sono parziali, si aggiunge la terapia degli altri specialista.
In genere si inizia con la fisioterapia e con le manipolazioni, poi si fa
indagare la sfera nutrizionale ed in fine, quella psichica.
APPROCCIO SINTOMATICO
MIO SET
grazie al costo contenuto, alla pronta disponibilità ed alle controindicazioni
pressochè nulle,
permette
di esercitare una terapia sintomatica dei DCCM
senza
necessità di approfondite conoscenze gnatologiche o di strumentazioni
sofisticate
semplicemente seguendo il protocollo e la evoluzione della sintomatologia.
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si consiglia sempre l'uso di una radiografia panoramica dentale o altra radiografia per escludere
evidenti problemi organici che richiedano, dapprima le opportune terapie e poi il MIOSET,
per la componente funzionale
La definizione DCCM ci sembra la più estensiva per racchiudere tutta
quella serie di disturbi, variamente classificati, che possono trarre beneficio
dalla terapia odontoiatrica e, nella fattispecie, da MIOSET, sia perchè
dipendenti dall'apparato stomatognatico, sia perchè la bocca diventa un
bersaglio delle patologie funzionali extraorali ( cefalea, cervicalgia, ecc),
sia perchè attraverso l'occlusione possiamo indurre delle modificazioni
nell'apparato neuromuscolare del paziente anche in sottosistemi lontani
dalla bocca.
L'approccio sintomatico è utile soprattutto perchè il paziente può poi essere
facilmente motivato a terapie definitive che possono risolvergli il problema,
dal momento che gli è stata evidenziata la connessione dei suoi problemi
con l'occlusione.
Si userà MIO SET
nei problemi articolari dell'ATM, nei rumori articolari, sia meniscali che scrosci ossei
anche determinati da incoordinazione muscolare.
nelle alterazioni della dinamica mandibolare (deviazioni laterali della mandibola in
apertura o chiusura).
nel dolore ATM o dei muscoli masticatori (si ricordino i temporali anteriori) spontaneo o
provocato.
nel blocco mandibolare in chiusura come intervento d'urgenza
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nel blocco mandibolare in apertura (ovviamente dopo riduzione)
nel sospetto di precontatti e/o interferenze
nelle cervicalgie specialmente dei giovani e delle donne: è molto semplice palpare i punti
cervicali dolenti (trigger point) semplicemente portando la poltrona in orizzontale, togliendo
il poggiatesta, sorreggendo la nuca del pz con una mano e palpando con i polpastrelli di indice
e medio dell'altra mano i muscoli paravertebrali; se ci sono trigger point si apprezzeranno
noduli anche molto dolenti alla palpazione; si evidenziano cordoni dolenti anche in persone
che dicono di non avere mai sofferto di dolori cervicali, sono punti latenti che possono
comunque scatenare in situazioni di stress la sintomatologia dolorosa.
nei raddrizzamenti o inversioni della curva del rachide cervicale.
nella cefalea muscolotensiva, in cui il dolore è da ricondurre alla contrattura
muscolare. Nella origine cervicale di tale cefalea il dolore può essere mono o bilaterale,
frontale con localizzazione sopra al sopracciglio, parietale, nucale, occipitale nel mezzo della
sutura anche sotto forma di forte prurito.
nelle cervicobrachialgie per interessamento dei metameri cervicali bassi caratterizzate
da dolore al braccio, formicolio alle dita.
nelle vertigini e negli acufeni, dove i disturbi di coordinazione mandibolare (specialmente
le rotazioni mandibolari) portano il condilo ad esercitare una azione meccanica sul fascio
vascolonervoso dell'orecchio interno. Secondo alcuni autori è reperibile con frequenza un
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legamento che collega condilo e martello che potrebbe intervenire su questo tipo di problemi
e spiegare quelle segnalazioni di casi in cui la terapia dei DCCM ha portato ad un recupero
uditivo, rilevato dalle audiometrie.
E' indispensabile utilizzarlo ogni qualvolta che vogliamo intervenire sulla bocca con protesi,
ortodonzia o molaggio selettivo per risolvere uno di questi problemi, perchè ci permette di
provare se otterremo dei risultati, prima di fare interventi irreversibili.
Se non c'è urgenza , iniziare con un periodo di assuefazione di
sette - quindici giorni (come per la prevenzione).
Se c'è urgenza, iniziare con due o tre applicazioni di mezz'ora il
primo giorno e poi aumentare gradatamente fino a sette - otto ore
nella prima settimana.
In caso di blocco articolare in chiusura, iniziare subito tutto il
giorno per due tre giorni e poi giorno e notte.
Da questo punto il protocollo cambia
a seconda del tipo di problema
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ARTICOLARI
Iniziare l'applicazione anche notturna per arrivare nel
giro di un'altra settimana a giorno e notte,
togliendolo solo per mangiare ( nelle istruzioni del
prodotto si dice di non portarlo di notte perchè
vogliamo riservare tale opportunità alla discrezione
del medico, scoraggiando il pz da autoprescrizioni
che potrebbero essere immotivate).
Non c'è pericolo di ingoiare MIO SET, a meno che
non siano stati assunti tranquillanti o alcolici o
droghe in quantità tale da determinare un grave
ottundimento dei riflessi.
L'unica evenienza è che venga sputato fuori dalla
bocca e che il paziente lo trovi al mattino sul
cuscino, in tal caso non sapremo quanto tempo è
stato applicato e se ciò si ripete per oltre una
settimana abbiamo due possibilità: o verificare se è
sufficente portarlo di giorno per avere degli effetti o
applicare di notte un ortottico e di giorno MIO SET.
Dopo un periodo variabile, in genere non superiore a
tre mesi (in rari casi sei mesi), i problemi articolari
saranno risolti o fortemente ridimensionati.
MUSCOLARI
Dolore, cefalea muscolotensiva, cervicalgie, ecc.
Sono sufficenti da quattro ad otto ore al giorno,
anche frammentate, ma di almeno trenta minuti
l'una oppure la sola applicazione notturna.
Tuttavia, in base alle indicazioni del pz, potremo
variare notevolmente il tempo di applicazione
estendendolo anche a 24 ore al giorno (salvo durante
i pasti), ma con un minimo di quattro ore circa.
Dopo circa tre mesi, si può ridurre ad una situazione
di mantenimento, anche saltuaria, con un minimo di
trenta minuti, oppure, interrompere e riutilizzarlo al
bisogno o come prevenzione delle cause scatenanti.
Cefalea e cervicalgia possono non essere risolti
totalmente dall'uso di MIO SET, tuttavia, si ha in
genere una diminuzione netta della intensità e della
frequenza dei disturbi, con notevole diminuzione
dell'uso di farmaci che questi pz usano abitualmente.
BLOCCO
Dopo pochi giorni aumenta rapidamente l'apertura
della bocca e, spesso, compaiono o ricompaiono
rumori meniscali, anche molto forti, dovuti al fatto
che il menisco incarcerato torna ad essere libero ed,
almeno inizialmente, ritorna in posizione e si
ridisloca ad ogni apertura e chiusura.
Dopo circa quindici giorni, si potrà seguire il
protocollo dei problemi articolari.
Se non iniziamo la terapia del blocco o il pz viene
alla nostra osservazione tardivamente, si verifica che
la bocca torna comunque a riaprirsi, più o meno
normalmente, a scapito del menisco che viene
sempre più compresso dal condilo;
a questo punto la nostra terapia con MIO SET(o Byte
od Ortottico), liberando il menisco, può provocare
temporaneamente intralcio al condilo con nuova
riduzione di apertura che dura qualche giorno;
ma è normale, perchè a volte facciamo ripercorrere
all'indietro la dinamica della situazione che ha
determinato il blocco ( più frequentemente il
menisco viene ricatturato senza problemi).
PRECONTATTI
O interferenze, sarà sufficiente il periodo di
assuefazione per evidenziarli a noi e soprattutto al
paziente che ci darà valide indicazioni.
Se non sarà sufficente si possono aumentare i tempi
di applicazione (è preferibile che il paziente arrivi
alla seduta di ricerca dei precontatti con MIO SET in
bocca, dopo averlo portato almeno trenta minuti).
OTORINO
Si farà un periodo di assuefazione, seguito da
applicazione notturna per una settimana e poi giorno
e notte.
Le Vertigini richiederanno un uso per almeno sei
mesi, anche se si avranno risultati ottimi al massimo
dopo tre mesi.
Gli acufeni scompariranno rapidamente per lo più
entro un mese, altrimenti, o non è stato applicato
correttamente il protocollo o sarà bene riavviarlo allo
specialista otorino.
In linea generale riteniamo che al massimo entro quindici giorni ci debba
essere l'assuefazione del pz all'uso di MIOSET;
dopo un massimo di tre mesi si devono ottenere risultati apprezzabili.
Molto spesso si hanno remissioni sintomatologiche improvvise e anche
complete già alle prime applicazioni, se non proprio alla prima; ma non
abbiamo elementi per prevederle.
Influisce a favore, la giovane età e un apparato neuromuscolare integro,
come quello degli atleti.
TERAPIA
MIO SET è indicato
RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI
DCCM
15 32% 51%
30 38% 39%
90 54% 26%
180 61% 20%
RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI
INCOORDINAZIONE
CONDILO-MENISCALE
E NELLE DISLOCAZIONI
MENISCALI
15 15% 26%
30 21% 28%
90 44% 21%
180 51% 18%
RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI
INCOORDINAZIONE
NEUROMUSCOLARE
MM. MASTICATORI
E CERVICALI
15 69% 21%
30 81% 8%
90 89% 4%
180 89% 5%
RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI
BLOCCO DELL'ATM 15 44% 48%
30 69% 22%
90 92% 4%
180 91% 6%
RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI
DOLORE DELL'ATM
15 50% 12%
30 51% 12%
90 56% 8%
180 58% 7%
RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI
CEFALEE
MUSCOLOTENSIVE
15 43% 26%
30 52% 9%
90 51% 9%
180 51% 10%
RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI
CERVICALGIE
15 62% 14%
30 64% 12%
90 68% 5%
180 69% 5%
RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI
VERTIGINI
15 12% 23%
30 13% 25%
90 21% 16%
180 28% 7%
RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI
ACUFENI
15 22% 2%
30 28% 4%
90 28% 4%
180 28% 6%
RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI
TENSIONE
DA STRESS
15 85% 12%
30 89% 7%
90 89% 7%
180 90% 7%
RISULTATI gg RICATTURA
ORTODONTICI
PER LA RICATTURA DEL MENISCO IN
CASO DI DISLOCAZIONE
ACCIDENTALE (CLICK CHE COMPARE
IN TERAPIA ORTODONTICA)
15 65%
60 31%
IN ORTODONZIA
E' altresì indicato per la ricerca della linea mediana e per l'evidenziamento delle
laterodeviazioni;
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per l'effetto byte nei cross apparenti e reali,
per la terapia muscolare in ortodonzia fissa,
per evitare il succhiamento del pollice,
nei raddrizzamenti della curva cervicale (che danno spesso cefalea e cervicalgia
anche nei bambini).
Sugli sportivi MIOSET può essere usato
per aumentare il reclutamento dei fasci muscolari,
per aumentare il potenziamento muscolare,
per aumentare l'ampiezza articolare dei movimenti,
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per migliorare la coordinazione motoria e come anti stress
(sperimentato su calciatori di livello mondiale, pugili campioni
del mondo, piloti di formula 1, arbitri, ciclisti, ecc.)
PROTOCOLLO
Sempre indicato un periodo di assuefazione più o meno breve
(massimo 15 gg.)
Secondo periodo di intensificazione d'uso (altri 15 gg.)
Terzo periodo di uso intenso ( da 15 gg. a due - tre mesi)
Valutazione dei risultati
Dopodiché
o si avvia il paziente ad una terapia definitiva tramite protesi,
ortodonzia o molaggio,
o si prosegue la terapia per altri tre mesi eventualmente
aggiungendo delle terapie di supporto come manipolazioni cervicali
e/o fisioterapia.
Dopo un totale di sei mesi in genere si giunge ai massimi risultati
ottenibili che è bene
stabilizzare con una terapia definitiva.
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MIOSET è un prodotto di facile applicazione ed uso.
La sua azione è sull’apparato neuromuscolare e, quindi, su quello muscoloscheletrico, dapprima della bocca e, rapidamente, su tutto il corpo.
E' un dispositivo funzionale standard
Di pronta disponibilità, non ancorato ai denti (mantenuto dal controllo neuromuscolare).
Frutto della Ricerca Fisioterapica e della Sperimentazione Odontoiatrica Universitaria (Torino, Roma,
Chieti).
E’ in unica misura, di produzione industriale, norme CE
INDICAZIONI
PREVENZIONE E TERAPIA
DEI DCCM
INDICAZIONI
RIDUCE IL CARICO MUSCOLARE
"USO ROUTINARIO"
è un prodotto di facile applicazione ed uso.
La sua azione è sull’apparato neuromuscolare e, quindi, su quello muscoloscheletrico, dapprima della bocca e, rapidamente, su tutto il corpo.
E' un dispositivo funzionale standard
Di pronta disponibilità, non ancorato ai denti (mantenuto dal controllo neuromuscolare).
Frutto della Ricerca Fisioterapica e della Sperimentazione Odontoiatrica Universitaria (Torino, Roma,
E’ in unica misura, di produzione industriale, norme CEE, basso costo.
è un prodotto di facile applicazione ed uso.
La sua azione è sull’apparato neuromuscolare e, quindi, su quello muscolo-scheletrico, dapprima della bocca e, rapidamente, su tutto il corpo.
Di pronta disponibilità, non ancorato ai denti (mantenuto dal controllo neuromuscolare).
Frutto della Ricerca Fisioterapica e della Sperimentazione Odontoiatrica Universitaria (Torino, Roma,
RIABILITAZIONI PROTESICHE SPECIE IN PORCELLANA
IMPLANTOLOGIA (DOPO RIABILITAZIONE) E IN
PARODONTOLOGIA
BRUXISTI (NE ESISTE UNA VERSIONE SPECIFICA)
SUI PAZIENTI CHE HANNO TENDENZA A STRINGERE I DENTI SOTTO STRESS
AZIONE
attraverso un esercizio propiocettivo,
svincola la mandibola e
crea un’allerta per il cervello prima dell’impatto occlusale,
determina uno stretching della mm. Masticatoria e quindi rilassamento.
Poi distrazione del condilo ed
eventuale ricattura meniscale.
Quindi creazione di un nuovo schema motorio della dinamica mandibolare.
MODALITA' D'USO
Mantenere il MIOSET tra le arcate dentali senza stringere i denti.
RIABILITAZIONI PROTESICHE SPECIE IN PORCELLANA
IMPLANTOLOGIA (DOPO RIABILITAZIONE) E IN
ERSIONE SPECIFICA)
SUI PAZIENTI CHE HANNO TENDENZA A STRINGERE I DENTI SOTTO STRESS
attraverso un esercizio propiocettivo,
crea un’allerta per il cervello prima dell’impatto occlusale,
stretching della mm. Masticatoria e quindi rilassamento.
Poi distrazione del condilo ed
eventuale ricattura meniscale.
Quindi creazione di un nuovo schema motorio della dinamica mandibolare.
SET tra le arcate dentali senza stringere i denti.
Quindi creazione di un nuovo schema motorio della dinamica mandibolare.
Iniziare con 30 minuti al giorno e poi intensificare anche di notte a seconda della intensità della patologia
E' un dispositivo funzionale: determina una variazione della occlusione e la conseguente azion
terapeutica, senza avere una forma paragonabile a cuspidi e fosse dentali.
Non si muta l'anatomia della bocca,
ma si stimolano i propriocettori per inviare informazioni al sistema nervoso centrale e
quindi agire sul programma neuromotorio dell'apparato stomatognatico
resettandolo e poi
riprogrammandolo
Iniziare con 30 minuti al giorno e poi intensificare anche di notte a seconda della intensità della patologia
E' un dispositivo funzionale: determina una variazione della occlusione e la conseguente azion
senza avere una forma paragonabile a cuspidi e fosse dentali.
Non si muta l'anatomia della bocca,
ma si stimolano i propriocettori per inviare informazioni al sistema nervoso centrale e
quindi agire sul programma neuromotorio dell'apparato stomatognatico
Iniziare con 30 minuti al giorno e poi intensificare anche di notte a seconda della intensità della patologia
E' un dispositivo funzionale: determina una variazione della occlusione e la conseguente azione
ma si stimolano i propriocettori per inviare informazioni al sistema nervoso centrale e
TEORIA DEI
SOTTOSISTEMI
Agendo su di un elemento del sistema le conseguenze sono sempre e comunque a carico di tutti gli altri
elementi al fine di raggiungere un nuovo equilibrio funzionale.
Pertanto MIO SET agisce, secondo la teoria dei sottosistemi, su tutti quei disturbi (cefalea, cervicalgia,
acufeni, vertigini) a carico di sistemi correlati a quello stomatognatico, anche in assenza di un
con origine dalla bocca.
La bocca, per la ricchezza di recettori, è una porta di ingresso preferenziale al sistema neuromuscolare,
molto sensibile e reattiva.
NON E' ANCORATO AI DENTI
E NON DEVE ESSERLO
Solo attraverso i continui microcamb
è possibile realizzare una rapida ed efficace Riprogrammazione Neuromotoria dell'ATM
che un dispositivo ancorato non può dare
Rimane in posizione
grazie alla Coordinazione
di Guance e Lingua
Agendo su di un elemento del sistema le conseguenze sono sempre e comunque a carico di tutti gli altri
di raggiungere un nuovo equilibrio funzionale.
SET agisce, secondo la teoria dei sottosistemi, su tutti quei disturbi (cefalea, cervicalgia,
acufeni, vertigini) a carico di sistemi correlati a quello stomatognatico, anche in assenza di un
La bocca, per la ricchezza di recettori, è una porta di ingresso preferenziale al sistema neuromuscolare,
Solo attraverso i continui microcambiamenti di posizione
è possibile realizzare una rapida ed efficace Riprogrammazione Neuromotoria dell'ATM
che un dispositivo ancorato non può dare
Agendo su di un elemento del sistema le conseguenze sono sempre e comunque a carico di tutti gli altri
SET agisce, secondo la teoria dei sottosistemi, su tutti quei disturbi (cefalea, cervicalgia,
acufeni, vertigini) a carico di sistemi correlati a quello stomatognatico, anche in assenza di un problema
La bocca, per la ricchezza di recettori, è una porta di ingresso preferenziale al sistema neuromuscolare,
è possibile realizzare una rapida ed efficace Riprogrammazione Neuromotoria dell'ATM
PER RAGGIUNGERE UNA OTTIMA
COORDINAZIONE E' SUFFUCENTE
UNA SETTIMANA PORTANDOLO
UN'ORA AL GIORNO
Nessun danno alle superfici occlusali, né per frizione né per trauma diretto ( anche per la sua elasticità )
Maggiore igiene perché distante dall'attacco gengivo-dentale, evitando qualsiasi forma di ristagno.
ASSUEFAZIONE
30 min. due volte al dì per 7-15 gg., chiedendo di non stringere i denti ma di mantenerlo delicatamente in
posizione;
non appena si tende a stringere i denti bisogna riaprire la bocca.
Quindi è bene che il paziente si dedichi solo a portare il MIOSET,
o a fare cose poco impegnative come guardare la televisione
o, meglio, ascoltare musica rilassante.
INCREMENTO
Aumentare fino ad arrivare a 4 - 6 ore al giorno anche intervallate
MANTENIMENTO
Protocollo differente a seconda che si tratti di problemi Muscolari o Articolari e di Prevenzione, Diagnosi
Differenziale o Terapia
PREVENZIONE
Uso routinario per diminuire l'impatto occlusale sui lavori di riabilitazione odontoiatrica (specialmente
porcellana),
Nella Ortodonzia (unico presidio utilizzabile anche in presenza di bande),
Per il rilevamento delle impronte e della Centrica,
Nelle protesizzazioni definitive degli Impianti,
Nelle Parodontopatie
Se il pz, quando toglie MIOSET, ha difficoltà a ritrovare l'occlusione abituale
(sente come se si fossero spostati i denti,
sente qualcosa di strano nel chiudere,
ha difficoltà nel mangiare), è normale;
vuol dire che si sta ottenendo un ottimo effetto e che c'è necessità di una occlusione diversa da quella
abituale per cui bisogna fare un uso di MIOSET anche terapeutico
E,ALLA FINE, RISTABILIRE UN’OCCLUSIONE CHE POTREBBE ESSERE DIVERSA DALLA ABITUALE
PROTOCOLLO
Dopo un periodo di assuefazione di sette - quindici giorni,
si aumenta il tempo di applicazione e
si tirano le somme dopo altri quindici - venti giorni (al massimo dopo tre mesi).
Se i risultati non sono apprezzabili si invia il pz
Se i risultati sono parziali, si aggiunge la terapia degli altri specialisti.
In genere si inizia con la fisioterapia e con le manipolazioni,
poi si fa indagare la sfera nutrizionale e quella psichica.
Se non c'è urgenza , iniziare con un periodo di assuefazione di sette
prevenzione).
Se c'è urgenza, iniziare con due o tre applicazioni di mezz'ora il primo giorno e poi aumentare
gradatamente fino a sette - otto ore nella prima settimana.
In caso di blocco articolare
giorno e notte.
Se i risultati non sono apprezzabili si invia il pz ad altro specialista
Se i risultati sono parziali, si aggiunge la terapia degli altri specialisti.
In genere si inizia con la fisioterapia e con le manipolazioni,
poi si fa indagare la sfera nutrizionale e quella psichica.
con un periodo di assuefazione di sette - quindici giorni (come per la
, iniziare con due o tre applicazioni di mezz'ora il primo giorno e poi aumentare
otto ore nella prima settimana.
blocco articolare in chiusura, iniziare subito tutto il giorno per due tre giorni e poi
quindici giorni (come per la
, iniziare con due o tre applicazioni di mezz'ora il primo giorno e poi aumentare
in chiusura, iniziare subito tutto il giorno per due tre giorni e poi
ARTICOLARI
Iniziare l'applicazione anche notturna per arrivare nel giro di un'altra settimana a giorno e notte,
togliendolo solo per mangiare
Non c'è pericolo di ingoiare MIO SET, a meno che non siano stati assunti tranquillanti o alcolici
Dopo un periodo variabile, in genere non superiore a tre mesi (in rari casi sei mesi), i problemi articolari
saranno risolti o fortemente ridimensionati.
MUSCOLARI
Sono sufficienti da quattro ad otto ore al giorno, anche frammentate, ma di almeno trenta minuti l'una
oppure la sola applicazione notturna.
Potremo variare notevolmente il tempo di applicazione estendendolo anche a 24 ore al giorno (salvo
durante i pasti).
Dopo circa tre mesi, si può ridurre ad una situazione di mantenimento, anche saltuaria, con un minimo di
trenta minuti, oppure, interrompere e riutilizzarlo al bisogno o come prevenzione delle cause scatenanti.
BLOCCO
Dopo pochi giorni aumenta rapidamente l'apertura della bocca
compaiono o ricompaiono rumori meniscali, anche molto forti, dovuti al fatto che il menisco incarcerato
torna ad essere libero.
Dopo circa quindici giorni, si potrà seguire il protocollo dei problemi articolari.
Se non iniziamo la terapia del blocco o il pz viene alla nostra osservazione tardivamente,
la bocca torna comunque a riaprirsi, più o meno normalmente,
a scapito del menisco che viene sempre più compresso dal condilo
PRECONTATTI
O interferenze
sarà sufficiente il periodo di assuefazione per evidenziarli a noi e soprattutto al paziente che ci darà
valide indicazioni.
Se non sarà sufficiente si possono aumentare i tempi di applicazione
(è preferibile che il paziente arrivi alla seduta di ricerca dei precontatti con MIO SET in bocca, dopo averlo
portato almeno trenta minuti).
OTORINO
Si farà un periodo di assuefazione, seguito da applicazione notturna per una settimana e poi giorno e
notte.
Le Vertigini richiederanno un uso per almeno sei mesi, anche se si avranno risultati ottimi al massimo
dopo tre mesi.
Gli acufeni scompariranno rapidamente per lo più entro un mese, altrimenti,
o non è stato applicato correttamente il protocollo o sarà bene riavviarlo allo specialista otorino
TERAPIA SINTOMATICA
grazie al costo contenuto, alla pronta disponibilità ed alle controindicazioni pressoché nulle,
permette
di esercitare una terapia sintomatica dei DCCM
senza
necessità di approfondite conoscenze gnatologiche o di strumentazioni sofisticate
semplicemente seguendo il protocollo e la evoluzione della sintomatologia.
L’Approccio Sintomatico è utile soprattutto nelle Patologie Correlate
perchè il paziente può poi essere facilmente motivato a Terapie Definitive che possono risolvergli il
problema,
dal momento che gli è stata evidenziata la connessione dei suoi problemi con l'occlusione
INDICAZIONI
RUMORI ARTICOLARI
DEVIAZIONI LATERALI DELLA MANDIBOLA
DOLORE ATM
BLOCCO
PRECONTATTI
CERVICALGIE
CERVICOBRACHIALGIE
RADDRIZZAMENTI DELLA CURVA CERVICALE
CEFALEE MUSCOLOTENSIVE
VERTIGINI, ACUFENI
PRIMA DI INTERVENTI IRREVERSIBILI SULLA BOCCA (MOLAGGIO, ORTODONZIA, PROTESI)
TERAPIA ETIOLOGICA
Fase di assuefazione di 15 gg,
Fase di intensificazione d'uso di 15 gg.,
Fase di mantenimento di 2-3 mesi (in alcuni casi come nelle vertigini anche 6 mesi).
Valutazione.
Terapia definitiva.
Controindicazioni: assenza di uno o più quadranti dentali (riabilitarli provvisoriamente),
bruxismo vero per il quale esiste una versione apposita del MIOSET.
In linea generale riteniamo che al massimo entro quindici giorni ci debba essere l'assuefazione del pz
all'uso di MIOSET
dopo un massimo di tre mesi si devono ottenere risultati apprezzabili.
Molto spesso si hanno remissioni sintomatologiche improvvise e anche complete già alle prime
applicazioni, se non proprio alla prima; ma non abbiamo elementi per prevederle.
Influisce a favore, la giovane età e un apparato neuromuscolare integro, come quello degli atleti
Consigli per la Terapia con
MIOSET
Dispositivo Indorale Standard
Per le Disfunzioni dell’Apparato Stomatognatico
REGIONE EMILIA ROMAGNA Azienda Ospedaliera di Ferrara
Unità Operativa di Medicina Riabilitativa
Primario Prof. N. Basaglia
Ospedale San Giorgio
Via Boschetto 20
44100 Ferrara
Tel 0532/62250 – 295110
Dr. P. Bacciglieri
A. FT. M. Cendali
Studi recenti hanno dimostrato che un gran numero di dolori cervicali e di mal di testa sono su
base muscolotensiva ( contratture muscolari ).
Un'elevata percentuale di questi casi ha origine dalla bocca.
Tra le cause principali vi sono i problemi di malocclusione, le cure odontoiatriche incongrue, la
patologia dell'Articolazione temporo-mandibolare, i traumi, la tensione da stress che porta a stringere i
denti nelle situazioni di difficoltà.
La reazione di compenso da parte dell'organismo determina un lavoro muscolare eccessivo con
conseguenti contratture muscolari, che sono la causa diretta del dolore e quindi della cefalea e delle
cervicalgie.
E' possibile rompere questo circolo vizioso attraverso l'uso di dispositivi endorali.
COME AGISCE
L'uso del MIOSET determina uno stretching e un rilassamento della muscolatura masticatoria. Non
si muta l'anatomia della bocca, ma si stimolano i propiocettori per inviare informazioni al sistema nervoso
centrale e quindi agire sul programma neuromotorio dell'apparato stomatognatico (denti, guance, lingua,
ecc.), riprogrammandolo. L'azione di MIOSETnon è solo sulla bocca, ma su tutti quei sistemi che sono ad
essa collegati: sistema vestibolare (vertigini), uditivo (acufeni), complesso recettoriale basi-cervicale
(cefalea muscolotensiva, cervicalgie).
Pertanto MIOSETagisce, secondo la teoria dei sottosistemi, su tutti quei disturbi a carico di sistemi correlati
a quello stomatognatico, anche in assenza di un problema con origine dalla bocca. La teoria dei sottosistemi
afferma, infatti, che agendo su di un elemento del sistema le conseguenze sono sempre e comunque a
carico di tutti gli altri elementi al fine di raggiungere un nuovo equilibrio funzionale. La bocca, per la
ricchezza di recettori, è un porta d'ingresso preferenziale al sistema neuromuscolare, molto sensibile e
reattiva.
INDICAZIONI
• Sindromi algico disfunzionali dell'ATM
• Cefalee muscolotensive
• Cervicalgie
• Cervicobrachialgie
• Inversioni o raddrizzamenti della curva del rachide cervicale
• Vertigini
• Acufeni \ Ipoacusie
• Correzione dell'appoggio plantare
• Tensione da stress
• Nello sport
COME SI USA
E' fondamentale portare MIOSET nel modo corretto e seguire scrupolosamente le istruzioni
Appoggiare le due isole sui denti molari inferiori, prestando attenzione che la parte di connessione
anteriore non sia tra gli incisivi ma leggermente fuori.
La prima settimana serve per imparare a portarlo. Per almeno mezz'ora al giorno, rilassarsi con
MIOSET in bocca, eventualmente ascoltare musica, non leggere, non guardare la televisione, e fare l'unico
esercizio di non stringere i denti e di mantenerlo delicatamente in posizione.
Il MIOSET, essendo fatto di materiale morbido, invita a masticarlo. Questo comporta o la rottura
del MIOSET o l'indolenzimento dei denti, quindi non appena si tende a stringere i denti bisogna riaprire la
bocca.
E' consentito chiudere i denti solo quando si deglutisce.
Questo primo approccio serve ad esercitare il controllo neuromotorio di lingua, guance, denti e
labbra per diventare poi un'azione inconscia ed automatica che permetterà di portarlo tranquillamente, di
parlare e anche di dormire con estrema facilità.
Dopo essersi abituati, usare MIOSET3-4 ore al giorno anche intervallate, ma per almeno 30 minuti
di seguito; o seguire i consigli del medico.
Dopo 3-6 mesi (comunque massimo un anno) si è fatto un accumulo sufficiente e si può
interrompere facendo dei richiami periodici, anche preventivamente: nei cambi di stagione, in situazioni di
lavoro intenso, in stati di stress, ecc.
CONSIGLI
Se all'inizio provoca nausea, spostare il setto di connessione fuori dalle labbra e/o succhiare
insieme una piccola caramella per aumentare la salivazione.
Se provoca indolenzimento dentale vuol dire che si sono comunque serrati i denti e quindi non è
stato portato correttamente.
Se, quando si toglie il MIOSET, si ha difficoltà a ritrovare l'occlusione abituale ( si sente qualcosa di
strano nel chiudere, come se si fossero spostati i denti o si ha difficoltà nel mangiare ), è normale: vuol dire
che si sta ottenendo un ottimo effetto.
Se si notano dei segni di usura o sono passati più di due mesi (è meglio cambiarlo) o si sono stretti
troppo i denti anche involontariamente, per cui bisogna ricominciare ad addestrarsi volontariamente.
Non esistono controindicazioni assolute, l'unico limite è che devono essere presenti i denti
posteriori (anche provvisori).
Non bisogna portarlo di notte se si è fatto uso di alcool, tranquillanti maggiori o droghe.
MIOSETè privo di rischio allergenico, non rilascia sostanze tossiche, conforme alle norme CEE.