MI O SET - chiusuradeidenti.com · vertigini, acufeni, tensione da stress. In ortodonzia per la...

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MIO SET è un dispositivo endorale di produzione industriale, in unica misura, uguale per tutti, ovvero le sue dimensioni sono quelle che rispondono alle esigenze della maggior parte dei pazienti. E' un dispositivo funzionale: determina una variazione della occlusione e la conseguente azione terapeutica, senza avere una forma paragonabile a cuspidi e fosse dentali.

Transcript of MI O SET - chiusuradeidenti.com · vertigini, acufeni, tensione da stress. In ortodonzia per la...

MIO SET

è un dispositivo endorale di produzione industriale,

in unica misura,

uguale per tutti, ovvero le sue dimensioni sono quelle che rispondono alle

esigenze della maggior parte dei pazienti.

E' un dispositivo funzionale: determina una variazione della occlusione e la

conseguente azione terapeutica, senza avere una forma paragonabile a

cuspidi e fosse dentali.

Fornisce una dimensione verticale di occlusione (peraltro con alcuni decimi

di millimetro di variabilità) e svincola la mandibola in lateralità e nel

movimento antero posteriore comportandosi come un byte o una placca di

svincolo, con i vantaggi dei dispositivi applicati all'arcata inferiore

(Ortottico) che permettono un miglior controllo dei movimenti della

mandibola

MIO SET

è un dispositivo funzionale endorale standard

assimilabile al byte (ancora oggi è l'apparecchio più utilizzato perchè il più

vecchio e quindi il più conosciuto - difficoltoso per i pazienti da portare

perchè ingombrante, richiede di essere portato 24 ore su 24, con effetti

lenti, può essere necessario da uno a tre anni per avere dei risultati), alla

placca di svincolo (molto utile come approccio per decondizionare il

sistema stomatognatico disturbato, dopo massimo 15 gg. deve essere

sostituito con una adeguata stabilizzazione occlusale) e

all’Ortottico ( è il più moderno dei dispositivi ed anche il più efficace,

richiede una adeguata cultura e una costosa strumentazione per progettare

una nuova occlusione, in genere risulta efficace entro l'anno di terapia).

Il termine MIO SET deriva dall'unione del termine mio = muscolo e

della porzione terminale della parola reset come l'analogo tasto del

computer che fa ripartire il sistema senza errori di funzionamento: da

questo il termine "resettare un sistema".

MIO SET

resetta le funzioni dell'apparato stomatognatico, eliminando, attraverso

l'esercizio, tutti quei disturbi di "funzionamento" che possono determinare

l'insorgenza della patologia o la cura , una volta insorta.

Non si muta l'anatomia della bocca, ma si stimolano i propriocettori per

inviare informazioni al sistema nervoso centrale e quindi agire sul

programma neuromotorio dell'apparato stomatognatico, resettandolo e poi

riprogrammandolo:

l'azione è pertanto sui disturbi funzionali (80% circa della totalità) e non su

quelli organici (se non in tempi lunghi).

L'azione di MIO SET non è solo sulla bocca, ma su tutti quei sistemi

che sono ad essa collegati: sistema vestibolare (vertigini), uditivo (acufeni),

complesso recettoriale basi-cervicale (cefalea muscolotensiva, cervicalgie).

Pertanto MIO SET agisce, secondo la teoria dei sottosistemi, su tutti

quei disturbi (cefalea, cervicalgia, acufeni, vertigini) a carico di sistemi

correlati a quello stomatognatico, anche in assenza di un problema con

origine dalla bocca.

La teoria dei sottosistemi afferma infatti che agendo su di un elemento del

sistema le conseguenze sono sempre e comunque a carico di tutti gli altri

elementi al fine di raggiungere un nuovo equilibrio funzionale.

La bocca, per la ricchezza di recettori, è una porta di ingresso preferenziale

al sistema neuromuscolare, molto sensibile e reattiva.

L'azione di reset e quindi di riprogrammazione del sistema neuromuscolare

deve avvenire in modo involontario e pertanto la risposta all'uso di MIOSET

può variare da individuo ad individuo.

Dopo una prima fase di apprendimento, cosciente, dell'uso di

MIO SET segue quella involontaria, fase propriamente terapeutica.

MIO SET

inizialmente agisce come una placca di svincolo, dando ampia possibilità

di movimento alla mandibola, e subito dopo, esercita un'azione di

stretching sulla muscolatura masticatoria determinando un rilassamento

muscolare ed una distrazione del condilo dalla fossa glenoidea.

MIO SET

ha un costo inferiore ai dispositivi tradizionali

sia perchè è di produzione industriale,

sia perchè non è necessario rilevare impronte delle arcate dentali,

nè inviarle al laboratorio odontotecnico,

con i relativi tempi di latenza e nè di dover adattare in bocca il manufatto,

con i relativi costi in termini di tempo, di materiale e di laboratorio.

MIO SET

è composto di materiali termoplastici lavorati in fusione a opportune

temperature, in appositi stampi.

La particolare lavorazione consente di ottenere un prodotto altamente

stabile e privo di rischio allergenico, così come dimostrano le analisi di

laboratorio conformi alle norme CEE.

L'esigenza di un nuovo dispositivo funzionale era nata

come necessità di avere a disposizione un apparecchio

rapidamente disponibile che avesse una azione

sintomatica, anche casuale, nel rilassare la

muscolatura contratta cranio-cervico-mandibolare.

Già i prototipi artigianali di MIOSET avevano questa

caratteristica ma, una volta giunti alla qualità della

lavorazione industriale (elasticità differenziata

stratificata), ci si è resi conto che l'azione di MIOSET

è terapeutica, al pari di altri dispositivi, se non

migliore, sia per la rapidità dei risultati che per la

maggiore efficacia.

La standardizzazione del MIOSET è stata effettuata con l'analisi statistica

delle forme degli archi mandibolari e delle posizioni terapeutiche

craniomandibolari eseguite sia con strumenti elettronici che meccanici su

circa 4000 pazienti per mezzo di una ricerca multicentrica.

Altro elemento di novità del MIOSET è che non è ancorato ai denti

(e non deve esserlo per avere efficacia)

o ad altre strutture.

Infatti solo attraverso i continui microcambiamenti di posizione è possibile

realizzare una rapida ed efficace riprogrammazione neuromotoria dell'ATM che un

dispositivo ancorato non può dare

(MIOSET fa fare un esercizio propriocettivo che è realizzabile proprio perchè non è

ancorato).

è mantenuto in posizione grazie alla coordinazione delle guance e della

lingua.

Il controllo del dispositivo avviene in tempi brevi, con estrema facilità,

tanto da diventare inconscio, automatico (come i portatori di protesi totale

inferiore che non hanno più ancoraggio osseo: la loro protesi risulta solo

appoggiata alla mucosa mandibolare e si sposta alla minima attivazione dei

muscoli masticatori: eppure riescono a parlare, mangiare, ecc.).

MIO SET rimane in posizione perchè si trova in uno spazio chiuso

delimitato in basso ed in alto dai denti, esternamente dalle guance, internamente

dalla lingua, posteriormente dalla branca montante della mandibola e anteriormente

dalle labbra.

Durante la fonazione entrano in gioco la gravità e la

coordinazione neuromuscolare

In genere è necessaria, al massimo, una settimana di applicazione, anche di

una sola ora al giorno, per avere una ottima coordinazione.

Ulteriori vantaggi di non essere ancorato ai denti

nessun danno alle superfici occlusali, nè per frizione nè per trauma diretto (

anche per la sua elasticità );

maggiore igiene perchè distante dall'attacco gengivo

dentale, evitando qualsiasi forma di ristagno.

INDICAZIONI

PREVENZIONE E TERAPIA DEI DISTURBI DELL'ATM

E

DELLE DISFUNZIONI CRANIO CERVICO

MANDIBOLARI

DOLORE - RUMORE - BLOCCO DELL'ARTICOLAZIONE TEMPORO MANDIBOLARE

CEFALEA MUSCOLOTENSIVA - CERVICALGIA - VERTIGINI - ACUFENI

ORTODONZIA (PER EVITARE DISLOCAZIONI MENISCALI E RECIDIVE)

RIDUCE IL CARICO MUSCOLARE

LO USI DI ROUTINE PER PROTEGGERE I SUOI

LAVORI

RIABILITAZIONI PROTESICHE SPECIE IN PORCELLANA

IMPLANTOLOGIA (DOPO RIABILITAZIONE) E IN

PARODONTOLOGIA

BRUXISTI (NE ESISTE UNA VERSIONE SPECIFICA)

SUI PAZIENTI CHE HANNO TENDENZA A STRINGERE I DENTI SOTTO STRESS

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AZIONE

attraverso un esercizio propiocettivo,

svincola la mandibola e

crea un’allerta per il cervello prima dell’impatto ocllusale,

determina uno stretching della mm. Masticatoria e quindi

rilassamento.

Poi distrazione del condilo ed

eventuale ricattura meniscale.

Quindi creazione di un nuovo schema motorio della dinamica mandibolare.

RISULTATI

positivi, sia soggettivi che oggettivi,

già nelle prima settimana, con stabilizzazione entro tre mesi.

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MODALITA’ D’USO

mantenere il MIOSET tra le arcate dentali senza stringere i denti.

Iniziare con 30 minuti al giorno e poi intensificare anche di notte a seconda della intensità della

patologia.

Il MIO SET viene dalla ricerca Odontoiatrica e

Fisioterapica

Ha le caratteristiche degli attrezzi rieducativi di Fisioterapia

La Rieducazione è Propiocettiva

Sono sufficenti momenti limitati della giornata

Si ha Accumulo Terapeutico

C'è la necessità di Richiami

L'allenamento consente la formazione a livello cerebellare di un vero e proprio programma

motorio specifico facilitando così il compito della corteccia motoria

Si tratta dello stesso meccanismo che si ha nello sport

L'applicazione del MIO SET

deve rispettare il protocollo di base:

Fase di assuefazione

Fase di Intensificazione

Fase di Mantenimento

INDICAZIONI

Prevenzione:

uso routinario per diminuire l'impatto occlusale sui lavori di riabilitazione

odontoiatrica (specialmente porcellana),

nella ortodonzia (unico presidio utilizzabile anche in presenza di bande),

per il rilevamento delle impronte e della centrica,

nelle protesizzazioni definitive degli impianti,

nelle parodontopatie, ecc.

Protocollo:

Fase di assuefazione di 30 min. due volte al dì per 7-15 gg., chiedendo

di non stringere i denti ma di mantenerlo delicatamente in posizione;

non appena si tende a stringere i denti bisogna riaprire la bocca.

Quindi è bene che il paziente si dedichi solo a portare il MIOSET, o

a fare cose poco impegnative come guardare la televisione o, meglio,

ascoltare musica rilassante.

Fase di mantenimento di 3-4 ore al dì per un periodo dai 15gg. ai 3 mesi.

Approccio Sintomatico: ai Disordini Cranio Cervico Mandibolari (DCCM) senza

necessità di approfondite conoscenze gnatologiche o di strumentazioni

sofisticate.

Protocollo:

Fase di assuefazione come sopra.

Fase di intensificazione, incrementando il tempo fino a 7-8 ore al dì in

15gg..

Fase di mantenimento di 7-8 ore nei casi muscolari e di 20-22 ore nei casi

articolari.

Nel blocco articolare immediata applicazione giorno e

notte.

Diagnosi Differenziale: rapida, economica, senza interessare il metabolismo

(farmaci), senza determinare alterazioni anatomiche irreversibili in una

patologia plurispecialistica come i DCCM.

Terapia:

dei DCCM,

Incoordinazione condilo meniscale,

dislocazione meniscale,

incoordinazione neuromuscolare della mm. masticatoria e cervicale,

blocco ATM,

dolore ATM,

cefalea muscolotensiva,

cervicalgie,

vertigini, acufeni,

tensione da stress.

In ortodonzia per la ricerca della linea mediana e delle laterodeviazioni, nel

cross, come terapia muscolare,

nei raddrizzamenti della curva cervicale.

Negli sportivi per aumentare il potenziamento muscolare, l'ampiezza

articolare, la coordinazione motoria (sperimentato su calciatori, pugili,

piloti F1, arbitri, ciclisti di livello mondiale).

Protocollo:

Fase di assuefazione di 15 gg,

Fase di intensificazione d'uso di 15 gg.,

Fase di mantenimento di 2-3 mesi (in alcuni casi come nelle vertigini anche 6 mesi).

Valutazione.

Terapia definitiva.

Controindicazioni: assenza di uno o più quadranti dentali (riabilitarli

provvisoriamente), bruxismo vero per il quale esiste una versione apposita

del MIOSET.

PREVENZIONE

MIOSET è indicato come mezzo di uso routinario per tutti i problemi legati all'occlusione,

poichè induce un rilassamento della mm. masticatoria, testimoniato dalla riduzione del

segnale EMG.

L'uso routinario di MIOSET è indicato sia perchè le disfunzioni

neuromuscolari sono statisticamente molto frequenti (60% della

popolazione, di cui la metà conclamata) sia perchè i pazienti

odontoiatrici subiscono interventi altamente stressanti per il sistema

neuromuscolare cranio-cervico-mandibolare:

la semplice permanenza sulla poltrona odontoiatrica e gli adattamenti

posturali necessari all'effettuazione degli interventi dell'operatore in un

ambiete vissuto dalla maggior parte delle persone come stressante

(cervicalgie, cefalea muscolotensiva)

la permanenza a bocca aperta con mm. masticatoria in allungamento

forzato mentre questa è per la maggior parte deputata a chiudere la

bocca; soprattutto in situazione di stress e di paura (dolore) la reazione

naturale è quella di serrare i denti; menischi dell'ATM in compressione

con legamenti stirati e relativi segnali nocicettivi coinvolgenti l'orecchio

interno (acufeni, vertigini)

le riabilitazioni conservative o protesiche che implicano sempre un

adattamento della dinamica mandibolare

l'uso della porcellana, soprattutto per motivi estetici, ritenuta dai più

altamente traumatizzante sul paradonto fino ad indurre spostamenti

dentali o veri e propri danni parodontali (o fratture delle ceramica o del

ponte stesso).

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l'ortodonzia (MIOSET è l'unico presidio che può essere utilizzato anche in

presenza di bande ed attacchi)

L'uso routinario di MIOSET è altresì indicato:

nelle parodontopatie perchè diminuisce il carico sui denti e sul parodonto

(ad es. in caso di mobilità dei denti anteriori)

nelle protesizzazioni definitive degli impianti perchè l'azione di MIOSET li

protegge dal carico

nella ortodonzia per prevenire le dislocazioni meniscali in corso di terapia

fissa e mobile.

per prevenire problemi quando si prevedono lunghe sedute di terapia a bocca

aperta.

per rilassare la muscolatura quando si debbono effettuare delle protesi fisse o mobili in

quanto si rileveranno impronte più precise specie nella mobile e sarà più

attendibile la ricerca della centrica comunque effettuata

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nei soggetti stressati perchè sono pazienti che tendono a stringere i denti

come risposta a queste situazioni e quindi aumentano il carico occlusale

sia come intensità che come durata, senza peraltro arrivare a situazioni

di vero bruxismo, con le conseguenze immaginabili sulle riabilitazioni

odontoiatriche.

come protezione generica del lavoro effettuato dal Dentista.

PROTOCOLLO

Iniziare sempre con un periodo di esercizio cosciente, ovvero chiedere al

paziente di portare MIOSET per 30 minuti, due volte al giorno, per una o

due settimane chiedendo di non stringere i denti ma di mantenerlo

delicatamente in posizione; non appena si tende a stringere i denti

bisogna riaprire la bocca.

Quindi è bene che il paziente si dedichi solo a portare il MIOSET, o a fare

cose poco impegnative come guardare la televisione o, meglio, ascoltare

musica rilassante.

Istruire il paziente a ritagliarsi nella giornata questi due periodi di mezz'ora che dedicherà a

rilassarsi.

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Questo primo approccio con MIOSET serve ad esercitare il controllo

neuromotorio di lingua, guance, denti, parodonto, labbra per cui

diventerà poi una azione involontaria che permetterà al pz. di portarlo

tranquillamente, di parlare e anche di dormire.

Molti pazienti riescono ad esercitare questo controllo anche in un giorno.

Dopo che si è realizzata una buona coordinazione cambierà la posizione di riposo

mandibolare. Ad ogni deglutizione (da 500 a 2000 volte/dì) si stringeranno i denti su

MIOSET esercitando spontaneamente la pressione giusta per attivarlo.

Se provoca nausea, suggerire di spostarlo in avanti facendo fuoriuscire il setto di connessione

dalle labbra e/o succhiare insieme una piccola caramella che provoca salivazione e quindi

aumento del numero di deglutizioni.

Se provoca indolenzimento dentale vuol dire che si sono comunque serrati i denti e quindi non

è stato portato correttamente.

Se il pz, quando toglie MIOSET, ha difficoltà a ritrovare l'occlusione abituale

(sente come se si fossero spostati i denti, sente qualcosa di strano nel

chiudere, ha difficoltà nel mangiare), è normale; vuol dire che si sta

ottenendo un ottimo effetto e che c'è necessità di una occlusione diversa

da quella abituale per cui bisogna fare un uso di MIOSET anche

terapeutico.

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Se viene danneggiato entro due mesi d'uso, vuol dire che si sono stretti troppo i denti.

Se viene danneggiato in tempi brevissimi, o il pz. non ha seguito le istruzioni o si tratta di un

bruxista vero che non riesce ad esercitare un controllo volontario neanche per poco tempo.

Per i bruxisti esiste un MIOSET fatto di materiale idoneo che può essere

richiesto.

Per un uso preventivo o di routine può essere sufficente questo

protocollo, aumentandolo individulamente per potenziare gli effetti fino

a due tre ore, anche intervallate, ma di almeno trenta minuti l'una.

Con il tempo si crea una sorta di accumulo e/o di apprendimento, con un

massimo attorno ai tre mesi di applicazioni scrupolose che permettono

poi di portarlo anche saltuariamente o al bisogno.

Dopo tre mesi circa

di questo protocollo

si possono sceglire

due strade:

o portarlo quasi sempre almeno trenta minuti al

giorno, possibilmente ritagliandosi del tempo per

rilassarsi anche con della musica idonea o

smettere e riutilizzarlo nei periodi a rischio, per

20-30 giorni, anche preventivamente (situazioni

di lavoro intenso, di problemi familiari, di stati di

stress, nei cambi di stagione, ecc)

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DIAGNOSI DIFFERENZIALE

I DCCM sono di pertinenza plurispecialistica e i relativi sintomi portano i pz

di volta in volta dal fisiatra, dall'ortopedico, dal chiropratico, dall'otorino,

dall'oculista, dal psicoterapeuta, dal neurologo o dal dentista.

MIO SET rapida,

economica,

senza interessare il metabolismo (farmaci),

senza determinare alterazioni anatomiche

irreversibili.

PROTOCOLLO

Dopo un periodo di assuefazione di sette - quindici giorni, si aumenta

il tempo di applicazione come descritto nell'approccio sintomatico e

si tirano le somme dopo altri quindici - venti giorni (al massimo dopo

tre mesi).

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A questo punto

se i risultati non sono apprezzabili si invia il pz ad altro specialista o,

se i risultati sono parziali, si aggiunge la terapia degli altri specialista.

In genere si inizia con la fisioterapia e con le manipolazioni, poi si fa

indagare la sfera nutrizionale ed in fine, quella psichica.

APPROCCIO SINTOMATICO

MIO SET

grazie al costo contenuto, alla pronta disponibilità ed alle controindicazioni

pressochè nulle,

permette

di esercitare una terapia sintomatica dei DCCM

senza

necessità di approfondite conoscenze gnatologiche o di strumentazioni

sofisticate

semplicemente seguendo il protocollo e la evoluzione della sintomatologia.

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si consiglia sempre l'uso di una radiografia panoramica dentale o altra radiografia per escludere

evidenti problemi organici che richiedano, dapprima le opportune terapie e poi il MIOSET,

per la componente funzionale

La definizione DCCM ci sembra la più estensiva per racchiudere tutta

quella serie di disturbi, variamente classificati, che possono trarre beneficio

dalla terapia odontoiatrica e, nella fattispecie, da MIOSET, sia perchè

dipendenti dall'apparato stomatognatico, sia perchè la bocca diventa un

bersaglio delle patologie funzionali extraorali ( cefalea, cervicalgia, ecc),

sia perchè attraverso l'occlusione possiamo indurre delle modificazioni

nell'apparato neuromuscolare del paziente anche in sottosistemi lontani

dalla bocca.

L'approccio sintomatico è utile soprattutto perchè il paziente può poi essere

facilmente motivato a terapie definitive che possono risolvergli il problema,

dal momento che gli è stata evidenziata la connessione dei suoi problemi

con l'occlusione.

Si userà MIO SET

nei problemi articolari dell'ATM, nei rumori articolari, sia meniscali che scrosci ossei

anche determinati da incoordinazione muscolare.

nelle alterazioni della dinamica mandibolare (deviazioni laterali della mandibola in

apertura o chiusura).

nel dolore ATM o dei muscoli masticatori (si ricordino i temporali anteriori) spontaneo o

provocato.

nel blocco mandibolare in chiusura come intervento d'urgenza

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nel blocco mandibolare in apertura (ovviamente dopo riduzione)

nel sospetto di precontatti e/o interferenze

nelle cervicalgie specialmente dei giovani e delle donne: è molto semplice palpare i punti

cervicali dolenti (trigger point) semplicemente portando la poltrona in orizzontale, togliendo

il poggiatesta, sorreggendo la nuca del pz con una mano e palpando con i polpastrelli di indice

e medio dell'altra mano i muscoli paravertebrali; se ci sono trigger point si apprezzeranno

noduli anche molto dolenti alla palpazione; si evidenziano cordoni dolenti anche in persone

che dicono di non avere mai sofferto di dolori cervicali, sono punti latenti che possono

comunque scatenare in situazioni di stress la sintomatologia dolorosa.

nei raddrizzamenti o inversioni della curva del rachide cervicale.

nella cefalea muscolotensiva, in cui il dolore è da ricondurre alla contrattura

muscolare. Nella origine cervicale di tale cefalea il dolore può essere mono o bilaterale,

frontale con localizzazione sopra al sopracciglio, parietale, nucale, occipitale nel mezzo della

sutura anche sotto forma di forte prurito.

nelle cervicobrachialgie per interessamento dei metameri cervicali bassi caratterizzate

da dolore al braccio, formicolio alle dita.

nelle vertigini e negli acufeni, dove i disturbi di coordinazione mandibolare (specialmente

le rotazioni mandibolari) portano il condilo ad esercitare una azione meccanica sul fascio

vascolonervoso dell'orecchio interno. Secondo alcuni autori è reperibile con frequenza un

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legamento che collega condilo e martello che potrebbe intervenire su questo tipo di problemi

e spiegare quelle segnalazioni di casi in cui la terapia dei DCCM ha portato ad un recupero

uditivo, rilevato dalle audiometrie.

E' indispensabile utilizzarlo ogni qualvolta che vogliamo intervenire sulla bocca con protesi,

ortodonzia o molaggio selettivo per risolvere uno di questi problemi, perchè ci permette di

provare se otterremo dei risultati, prima di fare interventi irreversibili.

Se non c'è urgenza , iniziare con un periodo di assuefazione di

sette - quindici giorni (come per la prevenzione).

Se c'è urgenza, iniziare con due o tre applicazioni di mezz'ora il

primo giorno e poi aumentare gradatamente fino a sette - otto ore

nella prima settimana.

In caso di blocco articolare in chiusura, iniziare subito tutto il

giorno per due tre giorni e poi giorno e notte.

Da questo punto il protocollo cambia

a seconda del tipo di problema

Impossibile v isualizzare l'immagine collegata. È possibile che il file sia stato spostato, rinominato o eliminato. Verif

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ARTICOLARI

Iniziare l'applicazione anche notturna per arrivare nel

giro di un'altra settimana a giorno e notte,

togliendolo solo per mangiare ( nelle istruzioni del

prodotto si dice di non portarlo di notte perchè

vogliamo riservare tale opportunità alla discrezione

del medico, scoraggiando il pz da autoprescrizioni

che potrebbero essere immotivate).

Non c'è pericolo di ingoiare MIO SET, a meno che

non siano stati assunti tranquillanti o alcolici o

droghe in quantità tale da determinare un grave

ottundimento dei riflessi.

L'unica evenienza è che venga sputato fuori dalla

bocca e che il paziente lo trovi al mattino sul

cuscino, in tal caso non sapremo quanto tempo è

stato applicato e se ciò si ripete per oltre una

settimana abbiamo due possibilità: o verificare se è

sufficente portarlo di giorno per avere degli effetti o

applicare di notte un ortottico e di giorno MIO SET.

Dopo un periodo variabile, in genere non superiore a

tre mesi (in rari casi sei mesi), i problemi articolari

saranno risolti o fortemente ridimensionati.

MUSCOLARI

Dolore, cefalea muscolotensiva, cervicalgie, ecc.

Sono sufficenti da quattro ad otto ore al giorno,

anche frammentate, ma di almeno trenta minuti

l'una oppure la sola applicazione notturna.

Tuttavia, in base alle indicazioni del pz, potremo

variare notevolmente il tempo di applicazione

estendendolo anche a 24 ore al giorno (salvo durante

i pasti), ma con un minimo di quattro ore circa.

Dopo circa tre mesi, si può ridurre ad una situazione

di mantenimento, anche saltuaria, con un minimo di

trenta minuti, oppure, interrompere e riutilizzarlo al

bisogno o come prevenzione delle cause scatenanti.

Cefalea e cervicalgia possono non essere risolti

totalmente dall'uso di MIO SET, tuttavia, si ha in

genere una diminuzione netta della intensità e della

frequenza dei disturbi, con notevole diminuzione

dell'uso di farmaci che questi pz usano abitualmente.

BLOCCO

Dopo pochi giorni aumenta rapidamente l'apertura

della bocca e, spesso, compaiono o ricompaiono

rumori meniscali, anche molto forti, dovuti al fatto

che il menisco incarcerato torna ad essere libero ed,

almeno inizialmente, ritorna in posizione e si

ridisloca ad ogni apertura e chiusura.

Dopo circa quindici giorni, si potrà seguire il

protocollo dei problemi articolari.

Se non iniziamo la terapia del blocco o il pz viene

alla nostra osservazione tardivamente, si verifica che

la bocca torna comunque a riaprirsi, più o meno

normalmente, a scapito del menisco che viene

sempre più compresso dal condilo;

a questo punto la nostra terapia con MIO SET(o Byte

od Ortottico), liberando il menisco, può provocare

temporaneamente intralcio al condilo con nuova

riduzione di apertura che dura qualche giorno;

ma è normale, perchè a volte facciamo ripercorrere

all'indietro la dinamica della situazione che ha

determinato il blocco ( più frequentemente il

menisco viene ricatturato senza problemi).

PRECONTATTI

O interferenze, sarà sufficiente il periodo di

assuefazione per evidenziarli a noi e soprattutto al

paziente che ci darà valide indicazioni.

Se non sarà sufficente si possono aumentare i tempi

di applicazione (è preferibile che il paziente arrivi

alla seduta di ricerca dei precontatti con MIO SET in

bocca, dopo averlo portato almeno trenta minuti).

OTORINO

Si farà un periodo di assuefazione, seguito da

applicazione notturna per una settimana e poi giorno

e notte.

Le Vertigini richiederanno un uso per almeno sei

mesi, anche se si avranno risultati ottimi al massimo

dopo tre mesi.

Gli acufeni scompariranno rapidamente per lo più

entro un mese, altrimenti, o non è stato applicato

correttamente il protocollo o sarà bene riavviarlo allo

specialista otorino.

In linea generale riteniamo che al massimo entro quindici giorni ci debba

essere l'assuefazione del pz all'uso di MIOSET;

dopo un massimo di tre mesi si devono ottenere risultati apprezzabili.

Molto spesso si hanno remissioni sintomatologiche improvvise e anche

complete già alle prime applicazioni, se non proprio alla prima; ma non

abbiamo elementi per prevederle.

Influisce a favore, la giovane età e un apparato neuromuscolare integro,

come quello degli atleti.

TERAPIA

MIO SET è indicato

RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI

DCCM

15 32% 51%

30 38% 39%

90 54% 26%

180 61% 20%

RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI

INCOORDINAZIONE

CONDILO-MENISCALE

E NELLE DISLOCAZIONI

MENISCALI

15 15% 26%

30 21% 28%

90 44% 21%

180 51% 18%

RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI

INCOORDINAZIONE

NEUROMUSCOLARE

MM. MASTICATORI

E CERVICALI

15 69% 21%

30 81% 8%

90 89% 4%

180 89% 5%

RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI

BLOCCO DELL'ATM 15 44% 48%

30 69% 22%

90 92% 4%

180 91% 6%

RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI

DOLORE DELL'ATM

15 50% 12%

30 51% 12%

90 56% 8%

180 58% 7%

RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI

CEFALEE

MUSCOLOTENSIVE

15 43% 26%

30 52% 9%

90 51% 9%

180 51% 10%

RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI

CERVICALGIE

15 62% 14%

30 64% 12%

90 68% 5%

180 69% 5%

RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI

VERTIGINI

15 12% 23%

30 13% 25%

90 21% 16%

180 28% 7%

RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI

ACUFENI

15 22% 2%

30 28% 4%

90 28% 4%

180 28% 6%

RISULTATI gg BUONI SUFFICENTI

TENSIONE

DA STRESS

15 85% 12%

30 89% 7%

90 89% 7%

180 90% 7%

RISULTATI gg RICATTURA

ORTODONTICI

PER LA RICATTURA DEL MENISCO IN

CASO DI DISLOCAZIONE

ACCIDENTALE (CLICK CHE COMPARE

IN TERAPIA ORTODONTICA)

15 65%

60 31%

IN ORTODONZIA

E' altresì indicato per la ricerca della linea mediana e per l'evidenziamento delle

laterodeviazioni;

Impossibile v isualizzare l'immagine collegata. È possibile che il file sia stato spostato, rinominato o eliminato. Verif

per l'effetto byte nei cross apparenti e reali,

per la terapia muscolare in ortodonzia fissa,

per evitare il succhiamento del pollice,

nei raddrizzamenti della curva cervicale (che danno spesso cefalea e cervicalgia

anche nei bambini).

Sugli sportivi MIOSET può essere usato

per aumentare il reclutamento dei fasci muscolari,

per aumentare il potenziamento muscolare,

per aumentare l'ampiezza articolare dei movimenti,

Impossibile v isualizzare l'immagine collegata. È possibile che il file sia stato spostato, rinominato o eliminato. Verif

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Impossibile v isualizzare l'immagine collegata. È possibile che il file sia stato spostato, rinominato o eliminato. Verif

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Impossibile v isualizzare l'immagine collegata. È possibile che il file sia stato spostato, rinominato o eliminato. Verif

Impossibile v isualizzare l'immagine collegata. È possibile che il file sia stato spostato, rinominato o eliminato. Verif

per migliorare la coordinazione motoria e come anti stress

(sperimentato su calciatori di livello mondiale, pugili campioni

del mondo, piloti di formula 1, arbitri, ciclisti, ecc.)

PROTOCOLLO

Sempre indicato un periodo di assuefazione più o meno breve

(massimo 15 gg.)

Secondo periodo di intensificazione d'uso (altri 15 gg.)

Terzo periodo di uso intenso ( da 15 gg. a due - tre mesi)

Valutazione dei risultati

Dopodiché

o si avvia il paziente ad una terapia definitiva tramite protesi,

ortodonzia o molaggio,

o si prosegue la terapia per altri tre mesi eventualmente

aggiungendo delle terapie di supporto come manipolazioni cervicali

e/o fisioterapia.

Dopo un totale di sei mesi in genere si giunge ai massimi risultati

ottenibili che è bene

stabilizzare con una terapia definitiva.

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Impossibile v isualizzare l'immagine collegata. È possibile che il file sia stato spostato, rinominato o eliminato. Verif

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Impossibile v isualizzare l'immagine collegata. È possibile che il file sia stato spostato, rinominato o eliminato. Verif

MIOSET è un prodotto di facile applicazione ed uso.

La sua azione è sull’apparato neuromuscolare e, quindi, su quello muscoloscheletrico, dapprima della bocca e, rapidamente, su tutto il corpo.

E' un dispositivo funzionale standard

Di pronta disponibilità, non ancorato ai denti (mantenuto dal controllo neuromuscolare).

Frutto della Ricerca Fisioterapica e della Sperimentazione Odontoiatrica Universitaria (Torino, Roma,

Chieti).

E’ in unica misura, di produzione industriale, norme CE

INDICAZIONI

PREVENZIONE E TERAPIA

DEI DCCM

INDICAZIONI

RIDUCE IL CARICO MUSCOLARE

"USO ROUTINARIO"

è un prodotto di facile applicazione ed uso.

La sua azione è sull’apparato neuromuscolare e, quindi, su quello muscoloscheletrico, dapprima della bocca e, rapidamente, su tutto il corpo.

E' un dispositivo funzionale standard

Di pronta disponibilità, non ancorato ai denti (mantenuto dal controllo neuromuscolare).

Frutto della Ricerca Fisioterapica e della Sperimentazione Odontoiatrica Universitaria (Torino, Roma,

E’ in unica misura, di produzione industriale, norme CEE, basso costo.

è un prodotto di facile applicazione ed uso.

La sua azione è sull’apparato neuromuscolare e, quindi, su quello muscolo-scheletrico, dapprima della bocca e, rapidamente, su tutto il corpo.

Di pronta disponibilità, non ancorato ai denti (mantenuto dal controllo neuromuscolare).

Frutto della Ricerca Fisioterapica e della Sperimentazione Odontoiatrica Universitaria (Torino, Roma,

RIABILITAZIONI PROTESICHE SPECIE IN PORCELLANA

IMPLANTOLOGIA (DOPO RIABILITAZIONE) E IN

PARODONTOLOGIA

BRUXISTI (NE ESISTE UNA VERSIONE SPECIFICA)

SUI PAZIENTI CHE HANNO TENDENZA A STRINGERE I DENTI SOTTO STRESS

AZIONE

attraverso un esercizio propiocettivo,

svincola la mandibola e

crea un’allerta per il cervello prima dell’impatto occlusale,

determina uno stretching della mm. Masticatoria e quindi rilassamento.

Poi distrazione del condilo ed

eventuale ricattura meniscale.

Quindi creazione di un nuovo schema motorio della dinamica mandibolare.

MODALITA' D'USO

Mantenere il MIOSET tra le arcate dentali senza stringere i denti.

RIABILITAZIONI PROTESICHE SPECIE IN PORCELLANA

IMPLANTOLOGIA (DOPO RIABILITAZIONE) E IN

ERSIONE SPECIFICA)

SUI PAZIENTI CHE HANNO TENDENZA A STRINGERE I DENTI SOTTO STRESS

attraverso un esercizio propiocettivo,

crea un’allerta per il cervello prima dell’impatto occlusale,

stretching della mm. Masticatoria e quindi rilassamento.

Poi distrazione del condilo ed

eventuale ricattura meniscale.

Quindi creazione di un nuovo schema motorio della dinamica mandibolare.

SET tra le arcate dentali senza stringere i denti.

Quindi creazione di un nuovo schema motorio della dinamica mandibolare.

Iniziare con 30 minuti al giorno e poi intensificare anche di notte a seconda della intensità della patologia

E' un dispositivo funzionale: determina una variazione della occlusione e la conseguente azion

terapeutica, senza avere una forma paragonabile a cuspidi e fosse dentali.

Non si muta l'anatomia della bocca,

ma si stimolano i propriocettori per inviare informazioni al sistema nervoso centrale e

quindi agire sul programma neuromotorio dell'apparato stomatognatico

resettandolo e poi

riprogrammandolo

Iniziare con 30 minuti al giorno e poi intensificare anche di notte a seconda della intensità della patologia

E' un dispositivo funzionale: determina una variazione della occlusione e la conseguente azion

senza avere una forma paragonabile a cuspidi e fosse dentali.

Non si muta l'anatomia della bocca,

ma si stimolano i propriocettori per inviare informazioni al sistema nervoso centrale e

quindi agire sul programma neuromotorio dell'apparato stomatognatico

Iniziare con 30 minuti al giorno e poi intensificare anche di notte a seconda della intensità della patologia

E' un dispositivo funzionale: determina una variazione della occlusione e la conseguente azione

ma si stimolano i propriocettori per inviare informazioni al sistema nervoso centrale e

TEORIA DEI

SOTTOSISTEMI

Agendo su di un elemento del sistema le conseguenze sono sempre e comunque a carico di tutti gli altri

elementi al fine di raggiungere un nuovo equilibrio funzionale.

Pertanto MIO SET agisce, secondo la teoria dei sottosistemi, su tutti quei disturbi (cefalea, cervicalgia,

acufeni, vertigini) a carico di sistemi correlati a quello stomatognatico, anche in assenza di un

con origine dalla bocca.

La bocca, per la ricchezza di recettori, è una porta di ingresso preferenziale al sistema neuromuscolare,

molto sensibile e reattiva.

NON E' ANCORATO AI DENTI

E NON DEVE ESSERLO

Solo attraverso i continui microcamb

è possibile realizzare una rapida ed efficace Riprogrammazione Neuromotoria dell'ATM

che un dispositivo ancorato non può dare

Rimane in posizione

grazie alla Coordinazione

di Guance e Lingua

Agendo su di un elemento del sistema le conseguenze sono sempre e comunque a carico di tutti gli altri

di raggiungere un nuovo equilibrio funzionale.

SET agisce, secondo la teoria dei sottosistemi, su tutti quei disturbi (cefalea, cervicalgia,

acufeni, vertigini) a carico di sistemi correlati a quello stomatognatico, anche in assenza di un

La bocca, per la ricchezza di recettori, è una porta di ingresso preferenziale al sistema neuromuscolare,

Solo attraverso i continui microcambiamenti di posizione

è possibile realizzare una rapida ed efficace Riprogrammazione Neuromotoria dell'ATM

che un dispositivo ancorato non può dare

Agendo su di un elemento del sistema le conseguenze sono sempre e comunque a carico di tutti gli altri

SET agisce, secondo la teoria dei sottosistemi, su tutti quei disturbi (cefalea, cervicalgia,

acufeni, vertigini) a carico di sistemi correlati a quello stomatognatico, anche in assenza di un problema

La bocca, per la ricchezza di recettori, è una porta di ingresso preferenziale al sistema neuromuscolare,

è possibile realizzare una rapida ed efficace Riprogrammazione Neuromotoria dell'ATM

PER RAGGIUNGERE UNA OTTIMA

COORDINAZIONE E' SUFFUCENTE

UNA SETTIMANA PORTANDOLO

UN'ORA AL GIORNO

Nessun danno alle superfici occlusali, né per frizione né per trauma diretto ( anche per la sua elasticità )

Maggiore igiene perché distante dall'attacco gengivo-dentale, evitando qualsiasi forma di ristagno.

ASSUEFAZIONE

30 min. due volte al dì per 7-15 gg., chiedendo di non stringere i denti ma di mantenerlo delicatamente in

posizione;

non appena si tende a stringere i denti bisogna riaprire la bocca.

Quindi è bene che il paziente si dedichi solo a portare il MIOSET,

o a fare cose poco impegnative come guardare la televisione

o, meglio, ascoltare musica rilassante.

INCREMENTO

Aumentare fino ad arrivare a 4 - 6 ore al giorno anche intervallate

MANTENIMENTO

Protocollo differente a seconda che si tratti di problemi Muscolari o Articolari e di Prevenzione, Diagnosi

Differenziale o Terapia

PREVENZIONE

Uso routinario per diminuire l'impatto occlusale sui lavori di riabilitazione odontoiatrica (specialmente

porcellana),

Nella Ortodonzia (unico presidio utilizzabile anche in presenza di bande),

Per il rilevamento delle impronte e della Centrica,

Nelle protesizzazioni definitive degli Impianti,

Nelle Parodontopatie

Se il pz, quando toglie MIOSET, ha difficoltà a ritrovare l'occlusione abituale

(sente come se si fossero spostati i denti,

sente qualcosa di strano nel chiudere,

ha difficoltà nel mangiare), è normale;

vuol dire che si sta ottenendo un ottimo effetto e che c'è necessità di una occlusione diversa da quella

abituale per cui bisogna fare un uso di MIOSET anche terapeutico

E,ALLA FINE, RISTABILIRE UN’OCCLUSIONE CHE POTREBBE ESSERE DIVERSA DALLA ABITUALE

PROTOCOLLO

Dopo un periodo di assuefazione di sette - quindici giorni,

si aumenta il tempo di applicazione e

si tirano le somme dopo altri quindici - venti giorni (al massimo dopo tre mesi).

Se i risultati non sono apprezzabili si invia il pz

Se i risultati sono parziali, si aggiunge la terapia degli altri specialisti.

In genere si inizia con la fisioterapia e con le manipolazioni,

poi si fa indagare la sfera nutrizionale e quella psichica.

Se non c'è urgenza , iniziare con un periodo di assuefazione di sette

prevenzione).

Se c'è urgenza, iniziare con due o tre applicazioni di mezz'ora il primo giorno e poi aumentare

gradatamente fino a sette - otto ore nella prima settimana.

In caso di blocco articolare

giorno e notte.

Se i risultati non sono apprezzabili si invia il pz ad altro specialista

Se i risultati sono parziali, si aggiunge la terapia degli altri specialisti.

In genere si inizia con la fisioterapia e con le manipolazioni,

poi si fa indagare la sfera nutrizionale e quella psichica.

con un periodo di assuefazione di sette - quindici giorni (come per la

, iniziare con due o tre applicazioni di mezz'ora il primo giorno e poi aumentare

otto ore nella prima settimana.

blocco articolare in chiusura, iniziare subito tutto il giorno per due tre giorni e poi

quindici giorni (come per la

, iniziare con due o tre applicazioni di mezz'ora il primo giorno e poi aumentare

in chiusura, iniziare subito tutto il giorno per due tre giorni e poi

ARTICOLARI

Iniziare l'applicazione anche notturna per arrivare nel giro di un'altra settimana a giorno e notte,

togliendolo solo per mangiare

Non c'è pericolo di ingoiare MIO SET, a meno che non siano stati assunti tranquillanti o alcolici

Dopo un periodo variabile, in genere non superiore a tre mesi (in rari casi sei mesi), i problemi articolari

saranno risolti o fortemente ridimensionati.

MUSCOLARI

Sono sufficienti da quattro ad otto ore al giorno, anche frammentate, ma di almeno trenta minuti l'una

oppure la sola applicazione notturna.

Potremo variare notevolmente il tempo di applicazione estendendolo anche a 24 ore al giorno (salvo

durante i pasti).

Dopo circa tre mesi, si può ridurre ad una situazione di mantenimento, anche saltuaria, con un minimo di

trenta minuti, oppure, interrompere e riutilizzarlo al bisogno o come prevenzione delle cause scatenanti.

BLOCCO

Dopo pochi giorni aumenta rapidamente l'apertura della bocca

compaiono o ricompaiono rumori meniscali, anche molto forti, dovuti al fatto che il menisco incarcerato

torna ad essere libero.

Dopo circa quindici giorni, si potrà seguire il protocollo dei problemi articolari.

Se non iniziamo la terapia del blocco o il pz viene alla nostra osservazione tardivamente,

la bocca torna comunque a riaprirsi, più o meno normalmente,

a scapito del menisco che viene sempre più compresso dal condilo

PRECONTATTI

O interferenze

sarà sufficiente il periodo di assuefazione per evidenziarli a noi e soprattutto al paziente che ci darà

valide indicazioni.

Se non sarà sufficiente si possono aumentare i tempi di applicazione

(è preferibile che il paziente arrivi alla seduta di ricerca dei precontatti con MIO SET in bocca, dopo averlo

portato almeno trenta minuti).

OTORINO

Si farà un periodo di assuefazione, seguito da applicazione notturna per una settimana e poi giorno e

notte.

Le Vertigini richiederanno un uso per almeno sei mesi, anche se si avranno risultati ottimi al massimo

dopo tre mesi.

Gli acufeni scompariranno rapidamente per lo più entro un mese, altrimenti,

o non è stato applicato correttamente il protocollo o sarà bene riavviarlo allo specialista otorino

TERAPIA SINTOMATICA

grazie al costo contenuto, alla pronta disponibilità ed alle controindicazioni pressoché nulle,

permette

di esercitare una terapia sintomatica dei DCCM

senza

necessità di approfondite conoscenze gnatologiche o di strumentazioni sofisticate

semplicemente seguendo il protocollo e la evoluzione della sintomatologia.

L’Approccio Sintomatico è utile soprattutto nelle Patologie Correlate

perchè il paziente può poi essere facilmente motivato a Terapie Definitive che possono risolvergli il

problema,

dal momento che gli è stata evidenziata la connessione dei suoi problemi con l'occlusione

INDICAZIONI

RUMORI ARTICOLARI

DEVIAZIONI LATERALI DELLA MANDIBOLA

DOLORE ATM

BLOCCO

PRECONTATTI

CERVICALGIE

CERVICOBRACHIALGIE

RADDRIZZAMENTI DELLA CURVA CERVICALE

CEFALEE MUSCOLOTENSIVE

VERTIGINI, ACUFENI

PRIMA DI INTERVENTI IRREVERSIBILI SULLA BOCCA (MOLAGGIO, ORTODONZIA, PROTESI)

TERAPIA ETIOLOGICA

Fase di assuefazione di 15 gg,

Fase di intensificazione d'uso di 15 gg.,

Fase di mantenimento di 2-3 mesi (in alcuni casi come nelle vertigini anche 6 mesi).

Valutazione.

Terapia definitiva.

Controindicazioni: assenza di uno o più quadranti dentali (riabilitarli provvisoriamente),

bruxismo vero per il quale esiste una versione apposita del MIOSET.

In linea generale riteniamo che al massimo entro quindici giorni ci debba essere l'assuefazione del pz

all'uso di MIOSET

dopo un massimo di tre mesi si devono ottenere risultati apprezzabili.

Molto spesso si hanno remissioni sintomatologiche improvvise e anche complete già alle prime

applicazioni, se non proprio alla prima; ma non abbiamo elementi per prevederle.

Influisce a favore, la giovane età e un apparato neuromuscolare integro, come quello degli atleti

Consigli per la Terapia con

MIOSET

Dispositivo Indorale Standard

Per le Disfunzioni dell’Apparato Stomatognatico

REGIONE EMILIA ROMAGNA Azienda Ospedaliera di Ferrara

Unità Operativa di Medicina Riabilitativa

Primario Prof. N. Basaglia

Ospedale San Giorgio

Via Boschetto 20

44100 Ferrara

Tel 0532/62250 – 295110

Dr. P. Bacciglieri

A. FT. M. Cendali

Studi recenti hanno dimostrato che un gran numero di dolori cervicali e di mal di testa sono su

base muscolotensiva ( contratture muscolari ).

Un'elevata percentuale di questi casi ha origine dalla bocca.

Tra le cause principali vi sono i problemi di malocclusione, le cure odontoiatriche incongrue, la

patologia dell'Articolazione temporo-mandibolare, i traumi, la tensione da stress che porta a stringere i

denti nelle situazioni di difficoltà.

La reazione di compenso da parte dell'organismo determina un lavoro muscolare eccessivo con

conseguenti contratture muscolari, che sono la causa diretta del dolore e quindi della cefalea e delle

cervicalgie.

E' possibile rompere questo circolo vizioso attraverso l'uso di dispositivi endorali.

COME AGISCE

L'uso del MIOSET determina uno stretching e un rilassamento della muscolatura masticatoria. Non

si muta l'anatomia della bocca, ma si stimolano i propiocettori per inviare informazioni al sistema nervoso

centrale e quindi agire sul programma neuromotorio dell'apparato stomatognatico (denti, guance, lingua,

ecc.), riprogrammandolo. L'azione di MIOSETnon è solo sulla bocca, ma su tutti quei sistemi che sono ad

essa collegati: sistema vestibolare (vertigini), uditivo (acufeni), complesso recettoriale basi-cervicale

(cefalea muscolotensiva, cervicalgie).

Pertanto MIOSETagisce, secondo la teoria dei sottosistemi, su tutti quei disturbi a carico di sistemi correlati

a quello stomatognatico, anche in assenza di un problema con origine dalla bocca. La teoria dei sottosistemi

afferma, infatti, che agendo su di un elemento del sistema le conseguenze sono sempre e comunque a

carico di tutti gli altri elementi al fine di raggiungere un nuovo equilibrio funzionale. La bocca, per la

ricchezza di recettori, è un porta d'ingresso preferenziale al sistema neuromuscolare, molto sensibile e

reattiva.

INDICAZIONI

• Sindromi algico disfunzionali dell'ATM

• Cefalee muscolotensive

• Cervicalgie

• Cervicobrachialgie

• Inversioni o raddrizzamenti della curva del rachide cervicale

• Vertigini

• Acufeni \ Ipoacusie

• Correzione dell'appoggio plantare

• Tensione da stress

• Nello sport

COME SI USA

E' fondamentale portare MIOSET nel modo corretto e seguire scrupolosamente le istruzioni

Appoggiare le due isole sui denti molari inferiori, prestando attenzione che la parte di connessione

anteriore non sia tra gli incisivi ma leggermente fuori.

La prima settimana serve per imparare a portarlo. Per almeno mezz'ora al giorno, rilassarsi con

MIOSET in bocca, eventualmente ascoltare musica, non leggere, non guardare la televisione, e fare l'unico

esercizio di non stringere i denti e di mantenerlo delicatamente in posizione.

Il MIOSET, essendo fatto di materiale morbido, invita a masticarlo. Questo comporta o la rottura

del MIOSET o l'indolenzimento dei denti, quindi non appena si tende a stringere i denti bisogna riaprire la

bocca.

E' consentito chiudere i denti solo quando si deglutisce.

Questo primo approccio serve ad esercitare il controllo neuromotorio di lingua, guance, denti e

labbra per diventare poi un'azione inconscia ed automatica che permetterà di portarlo tranquillamente, di

parlare e anche di dormire con estrema facilità.

Dopo essersi abituati, usare MIOSET3-4 ore al giorno anche intervallate, ma per almeno 30 minuti

di seguito; o seguire i consigli del medico.

Dopo 3-6 mesi (comunque massimo un anno) si è fatto un accumulo sufficiente e si può

interrompere facendo dei richiami periodici, anche preventivamente: nei cambi di stagione, in situazioni di

lavoro intenso, in stati di stress, ecc.

CONSIGLI

Se all'inizio provoca nausea, spostare il setto di connessione fuori dalle labbra e/o succhiare

insieme una piccola caramella per aumentare la salivazione.

Se provoca indolenzimento dentale vuol dire che si sono comunque serrati i denti e quindi non è

stato portato correttamente.

Se, quando si toglie il MIOSET, si ha difficoltà a ritrovare l'occlusione abituale ( si sente qualcosa di

strano nel chiudere, come se si fossero spostati i denti o si ha difficoltà nel mangiare ), è normale: vuol dire

che si sta ottenendo un ottimo effetto.

Se si notano dei segni di usura o sono passati più di due mesi (è meglio cambiarlo) o si sono stretti

troppo i denti anche involontariamente, per cui bisogna ricominciare ad addestrarsi volontariamente.

Non esistono controindicazioni assolute, l'unico limite è che devono essere presenti i denti

posteriori (anche provvisori).

Non bisogna portarlo di notte se si è fatto uso di alcool, tranquillanti maggiori o droghe.

MIOSETè privo di rischio allergenico, non rilascia sostanze tossiche, conforme alle norme CEE.