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SCUOLA DELL’INFANZIA TORRE DEL MORO MI ALIMENTO…FACCIO MOVIMENTO!!! DIREZIONE DIDATTICA STATALE 7 CIRCOLO VIA A. ZOLI 35 CESENA (FC) PROGETTO DIDATTICO A.S. 2016-2017 SCUOLA DELL’INFANZIA TORRE DEL MORO

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SCUOLA DELL’INFANZIATORRE DEL MORO

MI ALIMENTO…FACCIO MOVIMENTO!!!

DIREZIONE DIDATTICA STATALE 7 CIRCOLO VIA A. ZOLI 35 CESENA (FC)

PROGETTO DIDATTICO

A.S. 2016-2017

SCUOLA DELL’INFANZIATORRE DEL MORO

INDICE

1. PREMESSA2. MOTIVAZIONE3. OBIETTIVI GENERALI4. CONTENUTI5. PERCORSO-TEMPI6. METODOLOGIA7. RISORSE UMANE8. DURATA DEL PROGETTO9. VERIFICA E VALUTAZIONE10. DOCUMENTAZIONE

1. PREMESSA

La finalità principale del progetto di quest’anno è promuovere uno stile di vita orientato al benessere psico-fisico e quindi basato sull’attività motoria e su una varia e corretta alimentazione, tanto più che acquisire buoneabitudini sin dalla prima infanzia pone le basi per un futuro stile di vita sano ed armonioso.Il cibo è un elemento fondamentale nella vita, una necessità primaria connessa all’affettività; si pensi allostretto legame psicologico e fisico della madre e del bambino durante l’allattamento, che diviene, nel corsodello svezzamento, fiducia nei confronti del «mondo esterno» sotto forma di cibo ingerito, masticato e digerito.Il bambino ha bisogno di alimentarsi per crescere ma anche di un ambiente sufficientemente buono perinstaurare una relazione di fiducia che permetta di fare nuove esperienze, aprirsi al mondo ed agli altri.Il binomio cibo ed infanzia è ricco di significati e di valenze non solo dal punto di vista della nutrizione delcorpo, ma anche per la crescita intellettiva, infatti il cibo è la base della conoscenza. Il bambino, durante la faseorale, tende a portare ogni cosa alla bocca ed attraverso questa inizia a relazionarsi col mondo, così facendo siimpossessa dell’oggetto attraverso l’introduzione. Incorporando gli oggetti il bambino si unisce ad essi e conquesti si identifica. La modalità fondamentale di relazione con il mondo esterno è quindi di tipo nutritivo.

I bambini esprimono molte cose attraverso il proprio comportamento alimentare: in una fase di inserimento allascuola dell’infanzia può capitare che questi possano rifiutare il cibo, manifestando un disagio riconducibile albisogno di tempo per l’ambientamento e al bisogno di attenzioni e vicinanza con le figure di riferimento. Spesso ilbambino, quando si sente sicuro nel nuovo ambiente ed in grado di affidarsi alle cure delle insegnanti, si apre eaccoglie «l’altro», anche sotto forma di cibo.Purtroppo accade sempre più frequentemente che nelle famiglie non vengano rispettate le buone abitudinialimentari che prevedono calma, tempo ed attesa a tavola; la fretta spesso induce i genitori all’acquisto di cibipronti, senza storia e senza rispetto della stagionalità, un cibo che esce dai sacchetti e dai barattoli senza forma esenza appetibilità. I genitori per motivi di lavoro sono sempre più impegnati fuori casa e così si diffonde un mododi mangiare «individualista», quando si ha fame si apre ad ogni ora il frigorifero o si accede alla dispensa e ci siappropria della prima cosa appagante in grado di colmare la fame compromettendo però la qualità e la quantitàdei pasti principali.Un altro problema rilevante è la compensazione del vuoto affettivo con l’introduzione di cibo «ricompensa»: igrandi riempiono i piccoli con zucchero e calorie tese a sostituire lo scarso tempo trascorso assieme. Ingurgitarecibo per placare stati di ansia è dannoso per la salute psico-fisica dell’individuo e, in quanto adulti, occorre essereconsapevoli del proprio ruolo educativo per non spingere o indurre il piccolo in errore. Talvolta, per convincere ibambini ad assaggiare una pietanza non gradita, i genitori promettono poi un cibo «buono» e gradito ai piccoli,cadendo in contraddizione ed ammettendo implicitamente la scarsa appetibilità di quello offerto per primo.

Per cambiare abitudini alimentare occorrono tempo e pazienza, si deve offrire il cibo senza insistenza, magaricollaborando con il bambino nella preparazione della pietanza affinché il gusto e la curiosità nell’assaggio scaturiscanodal bambino stesso.Spesso i più piccoli chiedono ai genitori e consumano con piacere cibi elaborati che vedono in pubblicità; questo è uneffetto del consumismo che spinge a comprare alimenti costosi di scarso valore nutrizionale tali da indurre alladipendenza e all’appiattimento del gusto, annichilito dall’abuso di grassi, aromi e conservanti.A tutte queste problematiche si aggiunge la sempre più diffusa sedentarietà di grandi e piccoli che si muovono semprein macchina per risparmiare tempo e fatica e che addirittura, con l’avvento del digitale, giocano con il solo uso di undito consumando pochissime calorie .La pericolosità ed i danni arrecati da questo insano stile di vita sono evidenti e sufficientemente esplicitati dallecomunità mediche di tutto il mondo, occorre quindi che la scuola, principale mezzo di istruzione e formazioneistituzionalizzato, si faccia carico di educare i bambini e le loro famiglie sensibilizzando ad una presa di coscienza edinvogliando ad un fattivo cambiamento che porti alla salute della persona.In questo anno scolastico si desiderano attivare laboratori ed esperienze formative in grado di destare la curiosità ed ilcoinvolgimento di bambini ed adulti allargando gli incontri alla comunità affinché la persona si senta parte di uncontesto più ampio che merita di essere esplorato e conosciuto.Occasioni di scambio e di crescita sono reperibili anche nel plesso scolastico dove la numerosa presenza di diverseetnie consente e facilita l’incontro con l’altro. La tavola da sempre è emblema di convivialità, di tempo da dedicare allapersona e alle relazioni; si vuole ripristinare il tempo lento e «non violento» dell’essere con gli altri proponendo attivitàdi cucina e di movimento sane e stimolanti.

2. MOTIVAZIONI

Per riuscire a rispettare e valorizzare il cibo è importante che i bambini apprezzino e accettino di stare assieme atavola, mantenendo un atteggiamento rispettoso nei confronti delle cose e degli altri. Occorre che il bambinoimpari ad aspettare, accettando la frustrazione del piacere immediato derivante dal soddisfacimento istantaneodelle proprie richieste. Il tempo scolastico è scandito da routine che permettono di prevedere quello che accadrànell’immediato futuro, è un’appropriazione cognitiva dello spazio-tempo che avviene grazie a gesti che vengonoripetuti. Questa ripetitività nelle azioni diviene per il bambino rassicurante proprio perché prevedibile. Aspettareè faticoso ma l’attesa consente di sviluppare il pensiero di ciò che deve ancora accadere; nasce così il concetto ditempo, non in modo astratto, ma grazie ai ritmi e ad agli eventi che lo scandiscono.Il progetto di questo anno scolastico nasce dal desiderio di riappropriarsi di un tempo lento che consenta divivere pienamente le esperienze, senza fretta e senza obbligo di prestazione, nel rispetto dei tempi soggettivi,attuando modalità accattivanti ed in grado di destare curiosità ed attivazione nei confronti di uno stimolo-pietanza che non si conosce o non si è mai assaggiato. L’accettazione di un cibo diverso da quello che si è solitimangiare avviene solo se si nutre una curiosità maggiore rispetto alla diffidenza nei confronti del nuovo.L’imposizione dell’adulto conduce al rifiuto da parte del bambino nell’assaggio di nuovi alimenti come, ingenerale, nell’accoglienza di nuove esperienze.

La scuola è un luogo privilegiato dove fare acquisizioni in quanto l’apprendimento è favorito dall’imitazione tra pari,da zone di sviluppo prossimali (contatto con un bambino pari età ma con un livello di competenza maggiore), edinoltre si avvale di figure professionali formate al rispetto dei tempi del bambino ma anche all’introduzione di eventistimolo in grado di accrescere la curiosità e il desiderio di approfondimento.La scuola è ricca di materiale euristico, strutturato e non, di alto valore simbolico ed esperienziale; nell’arco dellagiornata si fanno numerose attività che attivano i bambini e permettono di fare esperienze corporee e di gioco peruna appropriazione concreta alla materia che precede quella mentale e simbolica.Spesso i bambini sono iscritti dai genitori a corsi di attività motoria della durata di due-tre ore settimanali e per ilresto del tempo sono sedentari: fruitori passivi della televisione o impegnati in giochi digitali che non consentono diaffinare ed accrescere l’espressività corporea. La scuola ha l’importante compito di promuovere un armonicosviluppo fisico e mentale soprattutto attraverso il gioco ed il piacere che scaturisce immediatamente dall’azioneludica perché solo dove c’è interesse e motivazione ci può essere coinvolgimento ed apprendimento.

3. OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI- Favorire l’acquisizione di corrette abitudini alimentari- Comprendere l’importanza di un’alimentazione varia ed equilibrata- Favorire la conoscenza di frutta e verdura, da consumarsi secondo la loro stagionalità- Imparare a consumare i cibi in quantità giusta raggiugendo la consapevolezza della propria sazietà - Conoscere il viaggio del cibo- Distinguere i sapori: dolce, salato, aspro, amaro- Manipolare, esplorare ed assaggiare cibi diversi- Conoscere le fasi di trasformazione di alcuni alimenti- Educare al rispetto e al consumo di acqua naturale come bevanda principale- Aumentare le occasioni di scambio con il territorio per conoscerne le ricchezze- Osservare e poi pronunciare correttamente il nome degli alimenti, anche nella lingua madre dei bambini di altre nazionalità- Osservare attraverso i sensi- Conoscere le parti del corpo- Promuovere nel bambino la conoscenza del corpo e delle sue potenzialità attraverso il gioco e il movimento- Diffondere i principi della convivenza e del rispetto di poche regole da condividere tra scuola e famiglia- Riordinare sequenze legate alla quotidianeita- Ordinare fatti in successione temporale- Promuovere stili di vita «attivi» improntati ad un maggiore movimento

4. CONTENUTI

Lancio del progetto attraverso il racconto di «Io mi mangio la luna»Trattando l’argomento alimentazione si intende affrontare la tematica riguardante il cibo non solo dal punto di vista strettamente nutrizionale, ma anche da quello mentale, affettivo, emotivo e relazionale.Il cibo è comunicazione: racconta le tradizioni di un luogo, come viene accolto l’altro e richiama sapori, profumi, colori, sensazioni e ricordi. Il progetto intende attivare i sensi attraverso laboratori dove il soggetto sperimenta assaggia, tocca, ipotizza e crea con le proprie mani un prodotto da consumare con la famiglia al fine di creare un legame, uno scambio di informazioni ed esperienze che danno il senso di apertura all’altro e condivisione dell’esperienza. Il percorso mira a stimolare il desiderio di partecipare alle esperienze in modo attivo, attraverso l’agire e quindi il movimento.

5. PERCORSO-TEMPILa realizzazione del progetto richiede la suddivisione in diverse fasi.Nel periodo autunnale si accolgono i bambini e le famiglie, si personalizzano l’ambiente sezione ed il salone, ci si conosce reciprocamente e ci si appropria degli spazi scuola adibiti ed organizzati per diverse attività. In questo primo periodo la giornata scolastica è scandita da momenti ed attività che si ripetono ogni giorno; queste routine consentono la previsione, da parte del bambino, di quello che sta per accadere nell’immediato futuro, pertanto danno sicurezza e fiducia negli altri ponendo le basi per il successivo apprendimento. Lancio del progetto, con drammatizzazione della storia Io mi mangio la luna.Nel periodo invernale attraverso la narrazione e la drammatizzazione di storie e fiabe si intende affrontare l’importanza di temi quali: la cura della persona e della propria igiene, cosa è bene fare e non fare, assaggiare Il cibo, bere poco alla volta,masticare con calma, non sprecare, non riempirsi troppo la bocca, scoprire e riconoscere il proprio senso di sazietà, ecc. Tramite la proposta di giochi e percorsi psicomotori vengono spiegati, vissuti e sperimentati il movimento e la danza e si incentivano le famiglie ad assumere uno stile di vita più attivo.Con l’arrivo della primavera si vuole prendere maggiore contatto con l’ambiente, anche attraverso gite ed uscite didattiche nel territorio che diano valore alle esperienze dei bambini e ne rafforzino le acquisizioni. Ogni sezione sceglie come sviluppare l’itinerario metodologico legato all’alimentazione e al movimento, tenendo conto della differente età dei bambini di ogni sezione, delle specifiche esigenze personali e del gruppo.A fine anno scolastico ci si propone di fare festa con i genitori e le famiglie organizzando un piccolo spettacolo prendendo spunto dal libro Mela Canti condividendo un momento conviviale a base di frutta e cibi semplici che rispettino l’intenzione educativa sottesa al percorso dell’anno « Mi alimento…faccio movimento!!!»

6. METODOLOGIAIl progetto, prevede l’attivazione di laboratori di stimolazione sensoriale, di cucina e di manipolazione degli alimenti volti afavorire la partecipazione attiva dei soggetti coinvolti; la proposta di ascolto di storie e fiabe che facilitino competenze rispetto all’educazione al gusto e alla curiosità; la proposta di giochi e percorsi psicomotori per attivare il fisico e destare la mente; l’uscita nel territorio con gite ed esperienze per incrementare lo scambio di informazioni; il coinvolgimento delle famiglie, favorendo la partecipazione attiva di quelle di origine straniera, e dei nonni al fine di dare un respiro più ampioed interculturale all’esperienza. L’organizzazione di tutte le attività si fonda sulla continua elasticità operativa e didattica, sulla revisione e l’aggiustamento dei percorsi, in itinere e alla fine degli stessi, per risultare rispondente ai reali interessi dei bambini e ai diversi tempi di apprendimento di ognuno.

Bruno Luisa

Attisano Caterina

Pellacani Maria Laura

Gaudenzi Ilaria

Cannas Barbara

Morano Elisabetta

Del Gais Anna

Martella CristinaCollaboratori

scolastici

Famiglie

Bambini

7. RISORSE UMANE

8. DURATA DEL PROGETTO

Il progetto inizia a Novembre ed ha una durata annuale.

9. VERIFICA E VALUTAZIONE

La valutazione viene fatta in itinere ed alla fine del percorso. Le insegnanti intendono avvalersi di più strumenti di osservazione per poter criticamente operare modifiche ed aggiustamenti al progetto, in modo da valutare il gradimento e l’efficacia delle proposte e trarre indicazioni per gli anni a venire. Attraverso l’osservazione partecipante, quella diretta ed indiretta, ed attraverso il confronto tra colleghe si intende verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’insegnante si avvale anche dell’analisi di foto, disegni, rielaborazioni verbali e rappresentazioni grafiche individuali e di gruppo per cogliere criticità e punti di forza.

10. DOCUMENTAZIONEProduzione di racconti, interviste ed elaborati personali raccolti in un librone da lasciare al bambino a fine anno scolastico; elaborati di gruppo, esposti in sezione; foto e filmati da inserire in un CD per le famiglie; presentazione in PowerPoint da condividere con i colleghi degli altri plessi in modo da rendere la documentazione una co-progettazione pedagogica di tipo generativo, cioè capace di generare informazione, produrre degli effetti, portare ad un cambiamento sul piano dei comportamenti, degli atteggiamenti e delle conoscenze in un’ottica di circolazione delle informazioni.

Referenti del progettoBruno Luisa e Pellacani Maria Laura