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METRO POLITICO DELLA LOMBARDIA.

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Vea tenersi che nel 20 di agosto do

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66 truppa, contro la data fede ^ circonda improvvisamente il Popolo/sopra del quale tira diverse scariche. "La sorpresa produsse il più grande scompìglio nella moltitudine : 270 individui restarono o feriti o malconci da quell'aristocrati­co tradimento.

Tutto parve sopito, ma il fermento si alimentava sotto cenere. Si attendeva a' 31 il commissario Saliceti, da cui speravan ragione i patriotti di Modena ; ma gli aristocra-ti più scaltri prevengono le temute conseguenze del di lui arrivo . La reggenza assicura il Popolo con un editto, che il buon duca avrebbe pagata tutta la contribuzione col pro­prio danaro: quasiché i tiranni avessero nulla di proprio che non sia il sangue del Popolo che hanno oppresso, 0 che vogliono opprimere . 11 Popolo avvezzo a credere a' grandi , che sono i suoi veri nemici, acclaima il nome del tiranno, ed applaudisce .di buona fede a' suoi traditori f Saliceti è spettatore nel suo passaggio di questo improvvi­so fenomeno, e compiangendo la credulità del Popolo,.ab-borrisce la perfìdia de' governanti.

Si promette in seguito amnistia a' patriotti, che so­no i veri amici della patria , onde avere il tempo e il mo­do di realmente perseguitarli ; e già molti di essi scon­certati , forse oltre il dovere, erano tentati di ricorrere ai mezzi i più indegni di giustificazione presso il vile tiran­no ed il di lui ministeriale satellizio , che lor minacciava ognor più la imminente vendetta. Ma vie meglio consi­gliati i patriotti espongono a' francesi il loro evidente pe­ricolo, l 'inganno sofferto dal Popolo , la contribuzione ri­caduta sopra di questo ec, ; mentre i francesi aveano rile­vato infinite riprove della mala fede della reggenza e del duca, che aveano tuttavolta favoreggiati i disegni del nimi­co , fino a provvederlo di munizione da guerra e da boc­ca nello stato veneto ed in Mantova stessa. DÌ fatti n'esi­ste P intrenere in alcune cartatucce, ove si è trovato lo Stemma dell' Ercole ducale, ed in più altri argomenti che l'occhio vegliante della repubblica francese non ha mai perduti di mira . ^ A' 6 di settembre verso la sera giunsero in Modena 1000. francesi, che presero quartiere dirimpetto il palazzo slucale «Da questo improvviso movimento si previde l'au­rora del nuovo giorno « La stessa notte s'intimò la resa alla fortezza, si disarmò-la truppa , si annullò la reggen­za, e si annunziò la democrazia. Furono arrestati i mem­

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ti 1 L' exmarchese Gherardo Ban consigliere jiri? era osi Ca n dri

stati ckiamati da Ve ò

ove fugiati, e P exmarchese Montecu Raimondo

da partendo per M furono arrestati iu R 8'

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cittadini che gli h condotti in lb il santo vessillo della lib

nella piazza che la sera fu tutta illuminata . Due orches tre alternavano i loro suoni e le loro marce , e non si ce lebrò per tutto il g 8 che 1' eguaglianza be La sera tutto il teatro risuonava del nome de' cittadini Bo n op Saliceli. G a e d d'h che nelle comuni ma P

la energia di un he abborriva la

scoprivano ide , e tutta sentiva la sua

riacquistata sovranità Pop d' Italia , gli m.pj sono freq Imitate

um volta voi stessi . Scuotere questi troni miserabili, che i vostri padri ingannati ed oppressi hanno innalzati col proprio sangue. Rovesciategli, inceneritegli. R loro danni

rovine 1' augusto altare di quella ^religion . le ricchezze . 1' ine

he con

d cuaglianza, la.oppressione. I * «

bardi vi d la mano : ri co noscete la loro fratellanza e la lor libertà . Se sarete libe 4M

ri voi sarete fel se sarete fratelli voi. sarete in­vincibili .

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Peregrinazione d* aìcrmi sospetta. Ï1 generale Bonaparte ha deciso generosamente, che

gii ostaggi milanesi restano io loro piena libertà ; Niz­za non è più la loro forzata dimora : la sicurezza genera­le ha abbandonate le sue misure per deferire con troppo buona fede alla confidenza di chi non n'era degno. Il più

dd loro demerito è la scelta della stra­grande argomento da , che hanno seguita nel loro ritorno : indirizzati per la volta di Torino hanno avuto il libero transito per mezzo de'barbetti piemontesi, che il redi Sardegna paga per non far grazia ad alcun vivente, che possa esser animato da qualche monade repubblicana. Alcuni di essi han poi fissa­to il loro soggiorno nelle campagne, per sottrarsi alla lu­ce della repubblica , per continuare la depravazione dello spirito pubblico nel cuore de' semplici agricoltori, e spar-

tirannia sopra i diritti de l l 'uomo. Altri del solitario Piero , e combinare delle crociate contra gli'

ami-

gere le tenebre della sono rimasti in pellegrinaggio per seguire le. tracce

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I tonici del Popolo. Il cónte de Eossi deve estere nella unione avendo avuto lungo colloquio col conte Borromeo segretanaen. te fuori della porta di Arona , di cui è governatore pel tir annetto deW alpi. Il conte Melfi non trova luogo arto alla sua impazienza: Genova , Modena, Bologna , Firenze non bastano al suo riposo ; Gnecco di Genova, la reg­genza ducale di Modena, Aldini di Bologna, rutta la corte

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granducale a Firenze (non esclusi alcuni ahri di cui avremo luogo a parlare ) sono da esso giornalmente tenta* t i , sedotti, persuasi per mezzo delle sue risorse e de* suoi talenti patriottici, politici, misteriosi, affezionati alla ve­ra libertà, alla quale, se mai un tempo si stabilisce , sarà senza dubbio attaccato. Le fila della sui tela comincialo da Parigi, si stendono in Lombir lia, mettono il capo nel Cielo e i .piedi nell' inferno , per essere nel centro degli af­fari jeopure vuole vivere prudentemente tranquillo , cioè me­ditare il piano per la buona riuscirul;;le sue idee . Oh se i •patriotti della Lombardia non fossero patriotti, se colobo che influiscono al presente alla totalità d'g'i affiti , fossero dimessi e ridotti alle loro imirìUn , li belli repubblici lombarda avrebbe un sì grand' uornv) al suo servizij 1 >f ù non calunniamo la doppiezza del suo spirito, noi siirn­j franchi, ma diciamo, la verità: essa tors­ spiace, ma que­sto è il destino di tutte le verità, che si an lunzian > ricordano tutti, che i francesi furono incontrai a VIel

da lui alla testa de' 60 decurioni di Milano

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il fu da lui aringato provisto di coccarda

nazionale il giorno 11 ma gio al giorno iz tu a M 'ano, denose la coccarda, promosse l'editto di far deporre a tut n 1 milanesi questa insegna della libertà , assicurò che i tedeschi uscirebbero dal castello, e taglierebbero tutte le teste montare colla coccarda.

A* o maggio l'arciduca fuggitivo lascia le sue pleni­potenze ai decurioni ed a tutte le autorità da esso costi­tuite in Milano. H ^ /{ / repr ime l'ardore del Popolo, che era in estasi perii francesi colP editto del iz. Perchè? la risposta non è ovvia .

te Superiorità francesi, amministrazione generale , apri­i nrHii: i magistrati ch'ebbero la plenipotenza dell* gli ocdii­

arciduca nel 9 maggio esistono ancora. A chi son­essi at­? Rispondete loro colla pronta loro destituzione, e

badare agi' interessi della patria e di voi medesimi!

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papa perseguitato dai teme in Roma lo scoppio di una guerra intestina Fra

i giansenisti ed i gesuiti. Il generale de'primi è lo stesso generala de'domenicani. Il famoso Camus sul punto de' brevi santìssimi, emanati contro i francesi, pretendeva che il papa per quanto si voglia infallibile, abbia roton­damente fallato, e eh' emendo stato ingannato da' nimicìi della repubblica francese, dovesse rivocare i suddetti brevi

icati contro il diritto reciproco delle due nazioni. L'orgoglio di un papa non poteva accomodarsi con questo evangelico proponimento ; quindi i teologi domenicani dietro il loro generale hanno immaginato un' opportuna transazione, cioè che l'articolo della pubblicazione non tierisse la infallibilità , come se avesse fallato non già nei formare i brevi , ma nel farne importi! nam ente la pubbli­cazione . I cardinali ed i gesuiti loro devoti hanno rab­biosamente gridato a' giansenisti ; ed il papa , infilili­bile com'egli è, ha villaneggiato pontificalmente rale domenicano. Questi ha tenuto fermo sul van'ge* lo , ma con tutto il suo vangelo ha dovuto abbandonar Roma e ritirarsi a Viterbo.

Continui susnrri vanno crescendo per le scuole di Roma,

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ove prog di una campa g stica. I confessionali sono i punti ordinarj ove si rac­

colgono le reclute. Indulgenze, assoluzioni, consigij asce­tici ed altri mezzi non mancano , onde ciascuno accapar­rar de' commilitoni sotto la sua bandiera . Il papa recluta almeno 400 uomini per giorno , forma un campo pontifi­cio verso Mónta Ito e Cornerò,­ spedisce due de'suoi apo^ stoli monsig. Albani a Vienna, e il cardinal Dor in. à Madrid , stringe la lega colf imbecille re di Napoli, che serve, non avvedendosene a' piaceri combinati di Carolina. e di Acton, e quindi alle mire del gabinetto austriaco e di Pitt: e minaccia finalmente una scomunica di nuova

non che ajdi amici della Francia. anche ai JD L

ai padri domenicani . . . . partito contrario attacca Io spirito marziale e san*

guinario di Pio VI. collo spirito pacifico del vangelo, sino a divulgare che il papa sia impazzito, e che come tale abbia perduto col suo cervello la sua autorità . Pro­rnette perciò indulgenza plenaria ed assoluzione di tutti i peccati a chi confessato e comunicato prieghi Dio per lo felice e sollecito arrivo de* francesi in Roma , che soli

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possono efficace % |a chiesa d somma ha g

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sua frênes uzione E

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di perdere il papato ed

gelo ndicare 1 onore del lor generale

pap > in­e di

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difende la D 11" pro'nette il parad a e

P e mentre tutti cred abbraccia < no di servi

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xie .alla stessa religione, non servono che ai capricci de loro numi rid cono e li distruggo

che sono i preti e i frati che g

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**** Agli estensori del termometro 4 * ^

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questa mia col prefazione del vangelo ,

igraziarvi dell' edcfôntâi che trovasi nei t

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giornale ; me ne valgo felicemente ' j « ogni dome .persuade mie pecorelle la vera dottr dei primi Secoli della chiesa, e voi m'ajutate a convincerle, che li frane est per si lungo tempo dall del campido nello stesso modo cui lo fu lo stesso C sto nel luogo mede inviati da Di per tabili

dagl'imperatori romani, sono

sua santa della

religione sotto S'i nella auspicj

sua ma pu là dell' cg t>

fraternità cristiana ■ t . -

Si dice che guendo get t i , disonorando il ministero di pace

de' suoi ambiziosi pro P'I

per inavver fili mani sanguinane . il cano d

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Guerra e rei dare unite ? e

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una gue d gione due parole possono mai an­

d Û pada dee forse sortir dal fodero pe

nel me che ■a d Pi di cui Pio VI. si dice successore, queste memorabil

Riponi la tua spada fod ecj Cittad

Spada jrinuncia fo mpo, in cui Pio VI

nte fu per cinger

areliche . che la eh cristiana gli aveva affi

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numerosa g della q io vi pre in no

la grazia di D e la s. sede apostolica (allora occupata da più degno per sonaggio ) mi h i tatto pastore, a disci

necessario il riunire al più blea a Milano ; di cpinporla non

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questione, se possibile un1

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It o dMniestuost cardinali, i quali eoli' esempro della loro

ravazio'ne, ­e colla venalità della loro elezione hanno ridotta la chiesa di Gesucrino all' orlo della sua rovini: ma di ammettervi tutti i patriotti d'Italia, che voies» sero concorrervi, fissando un dato termine, e che fossero a portata di togliere l'apostolica autorità a Pio VL, eleg­

un nuovo papa, sciegliendolo pure fra que' santi e ino­personaggi, che un avanzo di cristiana umiltà aves­

se ritenuti dal concorrere all'assemblea. Questo nuovo suc­cessore di s. Pietro sarebbe assistito da tutti que' pastori ­, amici della religione, da tutti que' fedeli seguaci di CriS' to,.che più non ravvisano in Pio VI. ( dopo essersi armato di spada ) che un angelo ribelle, che vuole intor­bidare il regno di Dio, e che dal favorito di Dio , dal suo ministro in terra , dal nuovo Gabriele Bonaparte sarà con un colpo di fulmine precipitato negli abissi dell'! in­ferno. , C, Q.... curato dì ..... in roma^na .

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Lettera del generale Régnier al cittadino Bâcher. tV'ï'frï quartier generale di Hohack.i6 vendemmiaio annoi s»

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Durante la nostra ritirata, resa necessaria da quella dell' armata di Sainbrà e Mosa e dai movimenti de' nemi­ci dietro le nostre spalle , noi conserviamo sempre la su­periorità d'un' armata vittoriosa. Il giorno i t noi abbia­mo riportata una luminosa vittoria sopra il generale ­.fil­

tra Schussenriedt e Biberach. Egli s'era troppo avvicinato a noi, e noi 1' abbiamo respinto sino a Memi mingen dietro l'lier, con perdita di 63 uffizialf, 5500 prigioV nieri 2000 tra feriti e morti, 2 bandiere, e zo pezzi d^ cannone . Tratto- di una lettera di Birthelemy. 28 vendent. Basilea*

La strepitosa vittoria riportata dall'ala dritta dell' ar mata del Reno e Mosella agli 1 î di questo mese, permette al general Moreau di attaccare i diversi corpi austriaci che volevano obbligarlo alla ritirata, e di effettuarla con sicurezza dalla parte di Brisgau , ove egli attenderà

' interno i' rinforzi, che debbono arrivargli, per agire inseguito di concerto coli'armata di Sambra e Mosaec»

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Miracolo fallito in Lodi. peto canonico Can^i divulgò a? si ven­

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il giuochetto degli occhi . U piti accòrto malgrado vi lumi

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chiamato a verificare dele approssimate che risarcivano quelli della ragion trovò nulla di quanto aveva annunciato i l r m o canonico.

la scuola di costui ritentava i mezzi e il coman­

ÎNlel giorno seguente di accreditare il miracolo . La munici dame della piazza concorrono

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sita del miracolo, de'* di quello scandalo, montò del vangelo disingannò il

iute nell' atto che pi buon frate . riconoscendo

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chiesa, e rilevata la fai­giustamente rimproverati

di nd

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e no di religione la di lui pietà, furono,

ero linguaggi© errore . li co­

abbracciò il previo

il processo verbale, messi in istato d . Fi e uh altro prete da

nicìpaiità giusta gli ordii Vstscovo , perchè con un'

que sto il canonico Ila zelante mu­

si

ii del comandante fu scritto al evangelica pastorale prevenisse

tti sconcerti. I patriotti aspettano dal loro vescovo noni quei soliti equi gentili

h' erario il gergo de e qi da mi

staiize, ma quella precisione e franchezza evang L • * _ ri i _ i _ . • . • _ _J_ t i i

circo­

costi carattere del cristiano e del de / .

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in do si crede Parigi un comitato austriaco , fïa gii altri intervenire un certo Mikali . Malgrado le de

operazioni del governo francese ,­ ques n i m i e libertà italiana non cessano, con tutti" i* mezzi possibili', /di mettere in diffidenza i buoni e di spaventar gì'inbecil ^

1 per divide le fo per scopo Maligni scaltri, instancabili più minute circostanze che loro oifr dente , la censura

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inopport la

gli dal loro go no tutte le

calunnia impu­pocrisia diploma­

1 arte somma dì servire i pubbl

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Intanto si attende un negoziatore ài Pitt pre testo di guerra . domande

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dell' aquila di vie più a

fra che spargono, eh

Lo che gl'italiani non sono capaci di libe

gustandola una vòlta , potrebbero Francia medesima

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M slatti allêrmfsti, che alla buona ica francese che non ha puito smentiti i suoi

princip/i La indipendenza de* Popoli sarà da essa ricono­sciuta , subitochè sia da questi avvertita e proclamata .

Per quante vicende ed opposizioni abbia sofferte lo spirito pubblico della Lombardia per la trista influenza di quegli scioani , che, quali sciami d'insetti, percorrono qua là per adombrare il verace aspetto d l sole , non man­cano pruove frequenti di patriottismo. Non arrossiamo di dire che dopo questo scandalo in molti degl' iraliani si è intepidito il sacro fuoco della libertà ; mi in quanti 4I tri moltissimi non si è vie più sviluppato a proporzione ch« le difficoltà cercavano di estinguerlo affitto? Li insurre*

e di quasi tutte le sue terre dipcnienti , quella di Modena, arrest ita dal tradimenro dilla dacii reggenza, il continuo concorso de' Lombardi furti ali*

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zione di Reggio

prima legione italica , che il &*n

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rai Bonaparte fia fìaai mente concessa alle loro istanze, e" 1* attività di tanti pi t riotti che con fermera e coraggio cercano tut tog giorno di allontanar {' impostura , e d'illutninare il Popò lo ne' suoi veci interessi, ne sono la pruova più convin­cente. Questi fatti nm dovrebbero esser nascosti o ta­ciuti da' devoti buccin irori di rar. Lac retelle .

Se in mtizo a tanti argomenti di patriottismo accado» no tuttavia degli scandali, sono questi dovuti ali* imbecil­lità di quei pochi che o noi sanno immaginate delle mi sure ferme e conseguenti, o non hanno il talento di quell'at­tività instancabile che tutto prevede e previene, o che intendi al gran fine, mal'sanno proporzionargli i niez&i necessa­ri­a, conseguirlo , Si tratta d'instruire e sollevare il Po­polo. Se questi importantissimi ta bene intesi e meglio­ praticati

getti fossero una vol­chi vorrebbe non ama­

re la libertà, di cui ra non isperimenta che i sacrihcj, $ non conosce che il titolo ? Se i veri patriotti non diffiias» sero di questa la libertà sarebbe il linguaggio co­wmac di tutti, ad onta di quanti aristocrati assai più ac* corti ed infaticabili tentasser l'apposito.

M i per quanto si esagerino coteste eccezioni , si perciò dar retta all' espressioni particolari di pochi

mali che soffro* ^dolgono piuttosto d e traviati, i quali si no, che della libertà che non godono? $e gii organi striduli di mr. Lacretelle volessero sacriiìcaf e alle querele male inter* prmoe M co^tot0 l* vdomi Uccidi 4z' ^arriott^ che a front

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dì tjuaiunque sacrificio vogliono la éui essi appartengono , dovrebbero ancora Volontà della nazion francese alle compagnie di Gesù , del sole e di quante orde scioaniche hanno infelicemente esi­stito ed esistono ancora per comune sventura nel seno del­la repubblica. Gli oppressori del Popolo non debbono en­trare nel calcolo della volontà generale, e la parte del Popolo ingannata e sedotta deve supporsi della medesima , tostochè sia istruita. Si vorrà dimandare a costoro se vo--gJiano esser liberi , prima che conoscano la libertà? e se la conoscono, chi vorrà non esserlo? Ogisi Popolo è capace della libertà , se pochi patriotti probi, illuminati e conseguenti entrano nell'impegno d'illuminarlo: e i Po­poli italiani, per quanto siano stati dominati dalla tirannia feudale e teucratica, mostrano appieno a chi gii risguar­di senza imparzialità, che sono avanti ogni altro degni di quella libertà eh' è stato 1' augusto retaggio de' loro padri .

Né questa libertà per quanto estenda le sue radici po­t r à , quando che sia , pregiudicare la repub. francese. Mise-jrabili sospetti che spargono gli schiavi dell'Austria che jsoli possono esserne capaci ! Sara perciò più sicuro parti-to fidarsi ad un re , che ad una repubblica ? Sarà più pru­dente credere ad un re nimico che non lascia mezzi inten­tanti per distruggere attualmente la Francia, che ad un Popolo amico che potrà forse un giorno o l'altro tradirla? jVTa qual ragione sufficiente può avvalorare cotesti immagi­nati e remoti sospetti a fronte di un pericolo esistente e reale ? Oltre i vincoli di riconoscenza non bastano a stringere la più sincera fratellanza fra le due repubbliche francese ed italiana la uniformità de' principi, delle vi­cende , de mezzi , del fine ? La discordia è il retaggio de' Te, l'amicizia lo è de'Popoli . Se le repubbliche greche si sono a vicenda guerreggiate e distrutte, è sol derivato dal non essere modellate sulla stessa uniformità di princi­pi , dall' essere viziate da' segreti maneggi di re , e dal tro­varsi massimamente, divise da,!, rivaleggiarne federalismo.

11 direttorio esecutivo di Parigi non si lascerà illudere da questi falsi timori , che spesso impongono sull'animo de'pusilli. Le grida comprate di pace non debbono prevalere ad una pace vera e durevole . Se si cai-*

no gi' immensi vantaggi politici ed economici che la

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Fràfieia rileverà dai]'Itfr&a-% liberata una volta dall'aquila a^

Page 11: METRO POLITICO - senato.itfu da lui aringato provisto di coccarda nazionale il giorno 1gi1o maal giorno iz tu a M 'ano, denose la coccarda, promosse l'editto di far deporre a tut n

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genu protêt romano «.VWILW,W , i» ^ ..a v­Ac t * « 0

sua libertà di una guerra che dis­della t ruggendo o la più infa tanti altri mezzi di fel

coalizione , le avrà procurati e di grandezza. La ripartizione

che tanti tiranni hanno ognor fatta dell' Italia , la influenza. particol i cesari austriaci hanno.avuto sopradiessa,

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mpegno e i sacrifie] che S il presente per non pe la

o riacqu la propria sempre più stabilita,

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pr inconseguente lega fatta per opera di una delle sue degne sorelle col gabinetto di s. Genna da que di Spagna a cui gii antichi e nuovi rapporti di riconoscenza, di commercio, di san­

gomenti del quanto importi gu­aita

ec. saranno i più pubbl francese il liberare

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fluenza cesarea , senza discende ad da que

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non di fare ad altra occasione . Fo

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lo scaltro Pitt ofFr capo di Buona­speranza per quella della Lomdardi • «9

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non varranno i principi la fede di una

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repubbl quelle v sorelle.

generosa, la libertà nascente d Italia, e tutte he assicurano la fel di due bbliche

Rendiamo le do colle sue istanze ha fatto sì che

Pene utili. lodi al capitano di giustizia che

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ferri , fossero bbl S

■adotti a Peschie queste le próvvi

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le pene a chi le riceve, e Y/

prescrive . Speriamo che s S

ze che rendono meno più utili al governo che i lo stesso zelo nel pre­

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add di notte delle altre insolenze s>

anq eh perchè sempre più continuis que

A per altro si gode in ques

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Tremo, La deputazione appena arrivata­colà .presentì*­alcune

lettere ài Bonaparte al cittadino Vaubois , e tosto furono E £ arrestati testi, Leporini y Prati e lppolitir che stavano

macchinando i mezai più infami di turbare in quel giorno medesimo la comune tranquillità, e quindi furono spediti a Milano fra la sensibile compiacenza di tutto il pubblico, che s i i rissuardava quai despoti » ta D Tutto il Popolo arde di

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re î sfgnì più si sua - J - " 1 , -ï ^

ìblica francese ; e questa non desidera pre p.ù degno di quella liberta, di cui si mostra

vederlo sem H NH_

La riconoscenza , onde può degnamente corrispondere un Popolo alla repubblica francese , si e d'imitarla oel co­raggio e nell armi

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Genova t$ ven stato arrestalo ne' contorni della Speaia 1

Bar ailler per ordine del governo francese, e a momenti in Genova.

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Lugano /

II capitano di Lugano in occasione ra nel dî l i vendemmiaio contine ha dato fuori un ordine, che tutti Quelli, che avessero la coccarda nazionale j dovessero to­glierla, non esclusi gli stessi francesi; il rumore, che ne nacque, ridusse il capitano ad ecccituarne questi ultimi solamente , e fu inflessibile contro tutti gli altri, che avea­no 1* onore di portate quest' insegna gloriosa della libertà, E' reo il solo capitano , o sono anche ordini della repub­blica Svizzera, che non volasse più fraternizzare colla Iraiicese?

Ms ir atto di lettera scritta da Modena al citte 26 vendemmiaio .

nere

La Cor bera no dovuto abba donarla per la sempre crescente insurrezione de' pa

di B ha di'g in me della Cor deputazione a Li ta una

francese . In seguito è partito commissa d

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Saliceti per que ë

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bra di poca im volta .

per se i n o , ma 1 è di gra

Ruma e Napoli, che so quadra inai

dendo le Joro bbas

peranjb . di leg

per le iue conseguei più grande appog

la It e r 1 g ve­di giorno .in g ?

rome mbb^a al ôole che L 1

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