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    Pedagogia della Musica:lineamenti storici e culturali

    Le metodologie "minori" (2000)

    di Gabriella Murolo

    All`interno del vasto panorama metodologico relativo all`educazionemusicale si collocano i contributi offerti dai didatti: Justine Ward, CarlEitz, Richard Mnnich, Leo Rinderer, Josef Wenz, Hans Hollmann.

    IL METODO WARD

    Il metodo Ward, nato negli Stati Uniti, fu introdotto subito dopo in

    Europa, dove si diffuse nel periodo tra le due guerre mondialiprevalentemente nelle scuole cattoliche. Prefiggendosi di dare una solidaeducazione musicale ai bambini delle classi elementari, esso vuol metterliin grado di eseguire in coro composizioni all`unisono e a pi voci, maanche canti gregoriani secondo l`insegnamento e il sistema deiBenedettini di Solesmes.

    Nella pratica didattica nulla viene trascurato di quanto riguardil`acquisizione della teoria e la formazione delle voci: lo studiodell`altezza dei suoni, del ritmo, della dinamica, dell`emissione, dellaparola cantata, si svolge dapprima separatamente e poi insieme.

    Il metodo Ward, nacque, si pu dire, per caso, intorno al 1914 - 15allorch un sacerdote di Washington, il Dr. William Shields, propose allasignora Justine Bayard Ward, che egli conosceva quale valente musicista,ricca di interessi educativi, di scrivere dei libri scolastici per le scuoleelementari nei quali l`insegnamento della musica ai bambini venissefacilitato, cos da rendere pi agevole l`apprendimento delle nozionifondamentali della teoria. Ebbe vita cos la prima delle quattro parti di cuisi compone il metodo. Applicato a titolo di esperimento (1916 - 17) dasuor Georgia Stevens nella scuola parrocchiale della SS. Annunziata aNew York, ottenne un esito tanto positivo da indurre la signora Ward aprocedere subito oltre e a preparare le seconda e la terza parte delmetodo. La quarta parte fu invece dedicata al canto gregoriano e

    preparata durante una lunga permanenza della Ward a Solesmes, doveessa apprese dall`insegnamento di don Andr Moquereau i principi dellaritmica gregoriana elaborati dal dotto benedettino.

    L`aspirazione maggiore dell`educatrice americana era che le scolareschecattoliche fossero in grado di eseguire con appropriatezza stilistica i cantiliturgici del repertorio gregoriano, ottenendo cos una partecipazioneattiva dei fanciulli alla preghiera cantata.

    L`insegnamento della musica secondo il metodo Ward inizia all`et di seianni , con il primo corso, e si completa in quattro anni; durante ognunodi essi la materia viene impartita in capitoli accortamente sviluppati,corrispondenti a trenta settimane di scuola, di cinque giorni di lezioneciascuna. Il tempo giornaliero dedicato alla musica non supera il ventiminuti, durante i quali l`insegnante passa dagli esercizi ritmici ai cantimelodici, dal dettato all`improvvisazione al canto corale. Nella terza enella quarta classe la Ward consiglia per di tenere lezioni pi lunghe,riducendone la frequenza settimanale a tre.

    Nelle quattro classi il programma di studio proposto dallaWard cosripartito:

    http://www.musicult.it/musicae/index.htmlhttp://www.musicult.it/news/index.htmlhttp://www.musicult.it/commenti/index.htmlhttp://www.musicult.it/corsi/index.htmlhttp://www.musicult.it/concerti/index.htmlhttp://www.musicult.it/musicist/index.htmlhttp://www.musicult.it/librie/index.htmlhttp://www.musiculturaonline.it/musicult/musicae/showmat.php?m=5&pag=1http://www.musiculturaonline.it/musicult/musicae/showmat.php?m=3&pag=1http://www.musiculturaonline.it/musicult/musicae/showmat.php?m=2&pag=1http://www.musiculturaonline.it/musicult/musicae/showmat.php?m=6&pag=1http://www.musiculturaonline.it/musicult/musicae/showmat.php?m=9&pag=1http://www.musiculturaonline.it/musicult/musicae/showmat.php?m=8&pag=1http://www.musiculturaonline.it/musicult/musicae/showmat.php?m=4&pag=1http://www.musiculturaonline.it/musicult/musicae/showmat.php?m=1&pag=1http://www.musiculturaonline.it/musicult/musicae/showmat.php?m=7&pag=1http://www.musicult.it/index2/index.htmlhttp://www.musicult.it/info/index.htmlhttp://www.musicult.it/links/index.htmlhttp://www.musicult.it/archivi/index.htmlhttp://www.musicult.it/altre/index.htmlhttp://www.musicult.it/librie/index.htmlhttp://www.musicult.it/musicist/index.htmlhttp://www.musicult.it/concerti/index.htmlhttp://www.musicult.it/corsi/index.htmlhttp://www.musicult.it/commenti/index.htmlhttp://www.musicult.it/news/index.htmlhttp://www.musicult.it/musicae/index.html
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    Classe prima. Formazione della voce e dell`orecchio. Stimolo del sensoritmico, ritmi binario e ternario. Dettati ritmici. Esercizi melodici nel modomaggiore e nel settimo e ottavo modo gregoriano. Dettati.Improvvisazioni musicali. Canti popolari e brani musicali semplici.Chironomia elementare.

    Classe seconda. Vocalizzi su diverse vocali. Esercizi melodici nei modimaggiore e minore, nel primo, secondo, settimo e ottavo modogregoriano. Esercizi ritmici in 2/4, 3/4, 4/4 e in ritmo libero. Chironomia.Letture sul rigo in diverse chiavi. Improvvisazione e composizionemusicale. Studio delle forme musicali pi semplici. Canzoni infantili. Canti

    gregoriani per la Messa e la Benedizione.

    Classe terza. Vocalizzi a pi voci; controllo della respirazione e delladinamica. Intervalli, pentacordi, tetracordi. Modulazioni. Costituzionedelle tonalit maggiori e minori. Tempi semplici e composti. Sincopi.Polifonia dei grandi maestri.

    Classe quarta. Canto gregoriano. Melodia e ritmo della parola latina.Ritmo dell`inciso; ritmo fraseologico. Notazione neumatica. Chironomia.Modi gregoriani; dettati modali e dettati di neumi. Vocalizzi perl`esecuzione dei neumi. Studio e spiegazione liturgica dei canti dellamessa.

    Lo scopo che si prefigge questo metodo quello, come scriveval`autrice, "di far s che la possibilit di cantare e di esprimersi in musicanon sia limitata ad esseri di talento, ma diventi patrimonio comune; e dipermettere a tutti l`accesso al mondo dei suoni", la Ward si preoccupaaffinch "l`educazione musicale dei fanciulli segua le vie pi semplici enaturali" perci "i fanciulli apprenderanno dapprima mediante lapratica e deriveranno poi da questa gradatamente i concetti e le normeteoriche opportune".

    Poich lo studio della nostra notazione musicale per i bambini di sei -otto anni risulta notevolmente complesso la Ward impiega una notazionenumerica. I suoni della scala diatonica centrale, da DO a SI, sonorappresentati con i numeri da 1 a 7. I suoni dell`ottava superiore sonorappresentati dagli stessi numeri con un punto sopra, quelli dell`ottavainferiore dagli stessi numeri con un punto sotto. Attraverso questanotazione numerica i fanciulli pervengo rapidamente a conoscere i suoni;grazie ai numeri essi studiano, vale a dire leggono, cantano, creanomelodie, prima nella scale di modo maggiore poi in quella di modominore naturale, senza preoccuparsi della tonalit entra la quale simuovono. Regola fondamentale del sistema, che per questo anchechiamato del DO mobile, quella di prescindere dall`altezza assoluta deisuoni per interessarsi esclusivamente ai rapporti costituiti dagli intervalli

    di grado congiunto, che sono di tono o di semitono. Perci lo studio dellascala diatonica, con le differenti successioni modali che essa puesprimere, sufficiente. In tal modo tutte le scale maggiori iniziano conil DO, come tutte le scale minori con il LA, e cos via per i vari modigregoriani, in quanto i singoli gradi della scala diatonica (esclusi il SI)possono essere considerati finalis di una scala modale. Questo sistema in stretta relazione con l`importanza che riveste, negli intendimentididattici e nel repertorio vocale wardiano, il canto gregoriano, costruito,come ben si sa, sulle scale modali ecclesiastiche. Quanto alle sillabeguidoniane (UT o DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI) per dare il nome alle notenell`intonazione dei suoni, ma con valore modale e non tonale, nonsfuggir a nessuno che ci ha il valore di un vero e proprio ritorno alla

    didattica medievale. All`epoca di Guido d`Arezzo e nel sistemamedievale le sillabe UT, RE, MI, FA, SOL, LA (cui si aggiunse pi tardi ilSI) non corrispondevano ad altezze determinate e costanti di suoni, mastabilivano solo un rapporto relativo di altezza in cui due sillabe poste insuccessione contigua individuano un intervallo di tono, ad eccezione diMI - FA, che corrispondeva al semitono. Impiegare le sillabe guidoniane,come era stato fatto durante molti secoli, come termini di un rapportorelativo e non assoluto facile e semplifica grandemente l`inizio deglistudi musicali. La scala di DO e quindi concepita non solo come latradizionale scala diatonica, ma anche come una specie di campionario

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    che contiene virtualmente in s tutti gli altri modi secondo che ognunodei suoi suoni venga preso come suono iniziale di un nuovo modo.L`ingegnosit del metodo risiede nel fatto che il fanciullo, per assimilare idiversi intervalli, si riferisce sempre a un`unica scala di sette suoni, i cuitoni e semitoni stanno sempre tra le medesime note. Lo studio del cantocon il sistema del DO mobile corrisponde naturalmente alla fase inizialedello studio dell`altezza dei suoni. Pi avanti i fanciulli vengono avviatiallo studio della teoria e della notazione tradizionale sul pentagramma.Qui l`impiego della chiave di DO (su diversi righi) e negli accidenti inchiave introduce alla comprensione del come la scala di DO, mobile, sipossa riproporre su numerose tonalit, partendo da vari suoni.

    I principi del metodo Ward sono stati esposti dall`autrice nell`opera:Musica per le scuole elementari. Libro di primo anno. Roma, Descle &C., 1937; ad esso seguirono i volumi per il secondo e il terzo anno (ivi,1937 - 38). Ognuno dei tre libri diviso in due manuali: il libro perl`insegnante e il libro per l`alunno. Il "libro di quarto anno" si intitolaCanto gregoriano per le scuole elementari (Roma, Descle & C., 1938) esi apre con una Introduzione di Don Andr Mocquereau, il cuiinsegnamento la Ward aveva attentamente seguito durante il suoprolungato soggiorno a Solesmes.

    LE ESPERIENZE DIDATTICHE DI LEO RINDERER

    Tredicesimo dei sedici figli di un maestro elementare, Leo Rinderer, il piautorevole esponente della moderna didattica musicale in Austria,nacque in un piccolo centro del Voralberg nel 1895. A diciannove anniera gi insegnante, mentre completava gli studi superiori, coronati dauna laurea in cui aveva fatto confluire studi di pedagogia, psicologia,musicologia ed educazione artistica. Accanto all`insegnamento vivocoltiv intensamente ricerche sui vari problemi della didattica musicale, ifrutti delle quali sono esposti nella Musikerziehung (insegnamentomusicale), pubblicata in prima edizione nel 1952 con la collaborazione diEgon Kraus, Rudolph Schoch e Hilmar Hckner. L`ultima edizione del1955. Questo libro serve per il grado inferiore degli studi. La partepratica di esso consiste in una raccolta di canti chiamata ErstesLiederbuch. Ne esistono due redazioni: una per i bambini di et inferioreai dieci anni, l`altra per ragazzi fino ai quattordici anni. Quest`ultimoprocede pi speditamente su testi ovviamente meno infantili, ma laprassi didattica identica. Rinderer comunica i propri principi e le proprieesperienze didattiche soprattutto nelle Internationale SchulundJungendmusikwochen (settimane internazionali di educazione musicaledella giovent) a Salisburgo ed inoltre tiene corsi e conferenze in varipaesi (fu anche Ispettore per la musica), contribuendo cosdinamicamente allo sviluppo dell`educazione musicale in Austria. Benchi suoi manuali e i suoi metodi abbondino di trovate personali eingegnose, non si pu dire che il Rinderer abbia ideato un vero e proprio

    metodo di didattica musicale. Cos come molti altri educatori ha fattotesoro dei consigli di Jacques - Dalcroze: nella sua Musikerziehung, adesempio, egli suggerisce che gli scolari imparino la suddivisione deltempo e i principali valori di durata camminando e movendosi in classe.Rinderer ha adottato anche i principi psicologici della Lechner e si valsodelle ricerche sul canto popolare di Jde. Anna Lechner, una rinomatadidatta viennese morta pochi anni fa, ha basato le sue ricercheprincipalmente sulla psicologia musicale: fu tra i primi educatori aprospettare che l`apprendimento iniziale della musica avvenga attraversobrevi motivi e mediante l`immagine completa delle relazioni cheintercorrono fra due suoni. Quanto a Fritz Jde (1887), uno dei piautorevoli esponenti della didattica musicale tedesca a partire dal 1920

    circa, a lui che va in parte il merito della forte ripresa dell`attivitcorale giovanile e del rinato culto per i canti popolari del suo paese, deiquali ha curato nuove edizioni. Nel citato scritto Musikerziehung, redatto,come detto, nella prima edizione in collaborazione con Kraus e Schoch,Leo Rinderer sostiene che gi nella scuola elementare i bambini debbanopervenire alla conoscenza delle note per la lettura. Nel primo anno discuola, egli scrive, un bimbo di sei anni si familiarizza con ben novantaseisegni alfabetici e grazie ad essi impara a leggere e scrivere. Perch lostesso alunno non dovrebbe poter imparare, durante gli otto anni dipermanenza nella scuola dell`obbligo, le sette note? Naturalmente la

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    lettura musicale deve essere introdotta gradualmente senzaabbandonare mai il canto ad orecchio, nel quale i bambini ripetono lefrasi proposte dall`insegnante. Lo svolgimento melodico, il ritmo, il testoed un canto costituiscono un tutto unico, ma all`inizio essi devono venircondotti separatamente. Perci si realizzano esercizi ritmici notati su unasola linea; corrispettivamente gli esercizi di intonazione non porterannoindicazioni di tempo. Non c` ragione perch tali accorgimenti non sianomantenuti in tutte le classi della scuola dell`obbligo. da evitare chel`intonazione degli intervalli fra due suoni venga studiata astrattamente.Perci Rinderer propone di partire da precise e concrete figuremelodiche, piccoli motivi chiamati Bausteine ("blocchi"), i quali

    serviranno alla costruzione di un canto. Si scrivono alcuni di questi motividistinti a blocchi su cartoni che vengono poi uniti uno dopo l`altro percomporre un canto in cui la successione dei diversi motivi pu esserevariata a volont. Come sussidio didattico indispensabile per realizzare lavisualizzazione dei motivi e la corrispondenza suono - notazione, siimpiega il Glockenturm, un trapezio con piastre metalliche mobilipercosse da un martelletto, ideata dallo stesso Rinderer. Con l`aiuto diun Glockenturm e di un pentagramma ( il quale pu essere mobile, ecio costruito da un panno di flanella, in modo che le lamine di essosiano in corrispondenza con le relative linee e spazi del pentagramma; sudi questo vengono applicate e spostate, secondo le necessita, delle notedi carta a cui lo strato ruvido del retro permette di aderire al panno) si

    pu quindi insegnare ogni nota contemporaneamente nell`aspettosonoro e in quello visivo. Infatti a ogni lamina metallica percossa da unmartelletto coperto di feltro si fa corrispondere sul pentagramma larelativa nota. L`insegnamento viene poi integrato con l`indicazione deisuoni secondo diverse posizioni assunte dalla mano ( sistema Wenz).

    Rinderer inizia i bambini della scuola primaria alla musica con esercizi diintonazione e di orecchio. Punto di partenza un breve motivo costruitosull`intervallo discendente di terza minore, svolto impiegando i versi delcuc o nomi di ragazzi o qualche altra parola. Successivamente alla notadi partenza aggiunge quella superiore, poi la nota che sta a una terzamaggiore dalla nota terminale dell`inciso di partenza e infine aggiungeuna nota tra le ultime due. Accanto a questi motivi Rinderer ne faeseguire sul Glockenturm altri di invenzione dei ragazzi, i quali viapplicano inoltre parole e frasi di loro invenzione. Hanno cos inizio leimprovvisazioni che dapprima si svolgono solo sulle note suddette,nell`ambito di una sesta. Tale materiale serve anche per le esercitazioniritmiche. Questi ultimi esercizi hanno lo scopo di addestrareall`intonazione, formando l`orecchio e insegnando contemporaneamentea distinguere note e valori. Intanto l`esercitazione al canto prosegue perconto suo, per imitazione, nell`ambito di un repertorio che diverso perogni classe. Enumerare tutti gli accorgimenti e i consigli pratici suggeritidal Rinderer nella sua Musikerziehung allo scopo di condurre lo scolaro a

    riconoscere le note scritte ed eseguite, ci porterebbe assai lontano.Come si gi accennato, egli collega questi esercizi ai passi e aimovimenti effettuati dagli stessi scolari, realizzando ogni ritmo conparole o versi. Gradatamente i ragazzi sono cos condotti ad acquisireritmo e melodia, a conoscere la scala, i tempi composti, le alterazioniecc.

    Concludendo, bisogna riconoscere che il professor Rinderer, senzarivoluzionare i metodi in uso al tempo in cui egli iniziava il suoinsegnamento - in Austria e in altri paesi erano gi assai avanzati glistudi in questo campo - ha realizzato per primo una didattica basataeminentemente sulla pratica e procedente con criteri al tempo stesso

    induttivi e globali. E poich in Rinderer si fonde un felice miscuglio dimusicista, pittore, matematico e poeta, egli stato l`uomo ideale perrealizzare concretamente quanto veniva allora insegnato in modo ancorainorganico e disordinato, dando forma compiuta e pratica ai nuoviprocedimenti didattici.

    Alcuni studiosi e didatti tedeschi quali: Carl Eitz, Richard Munnich, JosefWenz e Hans Hollmann nel tentativo di eludere le difficolt create dalfenomeno della tonalit, escogitarono vari sistemi per iniziare il fanciulloal canto per lettura.

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    Le loro proposte: denominare le note con sillabe diverse da quelleconsuete (Eitz, Munnich), indicare visivamente le note con variatteggiamenti o gesti della mano (Wenz, Hollmann), come facileintuire, altro non furono che riproposizioni del sistema del DO mobile edell`espediente della mano guidoniana. I citati sistemi si diffuserosoprattutto in area germanica ed ebbero scarso seguito.

    (Gabriella Murolo)

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