METODI IMMUNOMETRICI I metodi immunometrici, sfruttando le caratteristiche uniche di selettività e...
-
Upload
agostino-d-alessandro -
Category
Documents
-
view
246 -
download
4
Transcript of METODI IMMUNOMETRICI I metodi immunometrici, sfruttando le caratteristiche uniche di selettività e...
METODI IMMUNOMETRICI
• I metodi immunometrici, sfruttando le caratteristiche uniche di selettività e di avidità del legame antigene-anticorpo, permettono lo sviluppo di metodi altamente specifici per la quantificazione dell’analita, anche in matrici complesse.
campione +complesso antigene-anticorpo
anticorpo
quantificazione del complesso
antigene-anticorpo
LA NASCITA DEI METODI IMMUNOMETRICI
1942. Coons descrive la procedura per marcare un anticorpo con fluoresceina.
1959. Berson e Yalow descrivono il primo RIA (RadioImmunoAssay). Ricevono il Premio Nobel in medicina nel 1977.
1960. Singer e Schick descrivono la procedura per coniugare due proteine senza alterare le loro funzioni biologiche.
1969. Avrameas descrive la procedura per coniugare un anticorpo con l’enzima perossidasi utilizzando il metodo della glutaraldeide.
1969. Miles e Hales dimostrano che un enzima può essere utilizzato come marcatore, in alternativa ai radioisotopi, per lo sviluppo di metodi immunoenzimatici (Enzyme ImmunoAssay, EIA).
1971. Engvall e Perlmann descrivono l’ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay) nel quale l’analita ed il tracciante (analita coniugato con un enzima) competono per gli anticorpi immobilizzati su una fase solida. La separazione tra fase libera e fase legata avviene mediante lavaggio della fase solida.
1972. Rubenstein descrive il primo EIA omogeneo (Enzyme-Multiplied Immunoassay Technique, EMIT).
1975. Köhler e Milstein descrivono la procedura per produrre anticorpi monoclonali. Ricevono il Premio Nobel in medicina nel 1984.
• Elevata specificità• Basso limite di rivelazione• Alta produttività analitica• Possibilità di automazione
Elevata specificità di riconoscimento tra Ag e Ab
Campioni fluidi (siero, urina, latte)
ANALISI DIRETTA
Campioni solidi (carne, matrici vegetali, tessuti)
OMOGENEIZZAZIONE ESTRAZIONE
ANALISI
VANTAGGI DEI METODI IMMUNOMETRICI
• Elevata specificità• Basso limite di rivelazione• Alta produttività analitica• Possibilità di automazione
Impiego di traccianti, cioè reattivi biospecifici con elevato rapporto segnale/massa
Traccianti: Ag o Ab coniugati chimicamente con un marcatore (“label”)
Piccoli volumi di campione Piccoli volumi di reagenti (riduzione dei costi) Diagnosi precoce Determinazione di sostanze in tracce
VANTAGGI DEI METODI IMMUNOMETRICI
• Elevata specificità• Basso limite di rivelazione• Alta produttività analitica• Possibilità di automazione
Impiego di piastre microtiter a 96 o 384 pozzetti
Analisi di numerosi campioni (ca. 40 o 200 in duplicato) nella stessa seduta analitica
Rapidità di esecuzione (poche ore)
Analisi di numerosi campioni per giorno
VANTAGGI DEI METODI IMMUNOMETRICI
• Elevata specificità• Basso limite di rivelazione• Alta produttività analitica• Possibilità di automazione
Disponibilità di dispensatori, lavatori, lettori ed elaboratori del segnale automatici
Ottimizzazione delle fasi analitiche
- errori precisione e accuratezza
- tempi di esecuzione rapidità
VANTAGGI DEI METODI IMMUNOMETRICI
Il legame tra antigene (An) ed anticorpo (Ab) può essere descritto dall’equilibrio:
dove An-Ab è il complesso antigene-anticorpo, ka e kd sono le costanti di
velocità di associazione e dissociazione del complesso e Keq è la
costante di equilibrio
Ab An+ An-Abka
kd
Keq =[An-Ab]eq
[An]eq[Ab]eq
ka
kd
=
ASPETTI TERMODINAMICI
INTERAZIONE ANTIGENE-ANTICORPO
Un anticorpo adatto per lo sviluppo di metodi immunometrici deve
avere una Keq = 109-1012 M-1
Un anticorpo specifico per l’analita si ottiene immunizzando un animale da laboratorio con l’analita stesso. L’analita è un antigene in grado di stimolare una risposta immunitaria solo se ha una massa relativamente elevata (PM > 1000 Da). La regione di antigene che si trova in contatto diretto con l’anticorpo è detta epitopo o determinante antigenico.
COME SI OTTIENE UN ANTICORPO
Mediante l’immunizzazione di un animale da laboratorio si ottiene un antisiero contenente una popolazione eterogenea di anticorpi policlonali, diretti verso i diversi epitopi dell’antigene e caratterizzati da diverse affinità.È anche possibile ottenere anticorpi monoclonali, cioè una popolazione omogenea di anticorpi diretti verso un unico epitopo.
Antisiero policlonale Anticorpi monoclonali
IBRIDOMA: mantiene la capacità della cellule della milza di produrre anticorpi, associata alla vitalità della cellule di mieloma.
ANTICORPI POLICLONALI E MONOCLONALI (II)
CARATTERISTICHE DEGLI ANTICORPI MONOCLONALI
Vantaggi Svantaggi
Caratteristiche (affinità e specificità) note e costanti
Spesso caratterizzati da bassa affinità
Solitamente caratterizzati da elevata specificità
Potrebbero essere troppo specifici: (difficoltà nel legare forme diverse dell’antigene)
E’ possibile selezionare l’anticorpo con la specificità desiderata
Non sempre reagiscono con la proteina A
Può essere prodotto in quantità illimitata ed è semplice da purificare
Non formano precipitato in seguito al legame con l’antigene
Sono sufficienti piccole quantità di antigene, anche impuro, per la loro produzione
Tecniche di produzione più sofisticate
Un aptene è una molecola rigida e di piccole dimensioni (PM compreso tra 80 e 1000 Da) che può stimolare la produzione di anticorpi SOLO se accoppiata ad una proteina “carrier” (es. BSA o KLH) che ne aumenta la massa complessiva.
In questo caso, tuttavia, si ottiene una miscela di anticorpi, non tutti diretti contro l’aptene. Anche isolando un anticorpo monoclonale, è necessario accertare che l’anticorpo sia diretto proprio contro l’aptene.
ANTIGENI ED APTENI
braccio spaziatore
aptene
carrier
anticorpi che riconoscono una parte di aptene ed una parte di
braccio spaziatore
anticorpi che riconoscono il carrier
anticorpi che riconoscono l’aptene
SPECIFICITA’ DEGLI ANTICORPI
Una caratteristica fondamentale dell’anticorpo è la sua specificità (capacità di legare selettivamente l’analita, distinguendolo da altre molecole di struttura simile). La tendenza dell’anticorpo a legare altre molecole, strutturalmente simili all’analita, viene quantificata attraverso la sua reattività crociata.
Esempio: reattività crociata di un anticorpo anti-benzo(a)pirene (BaP) verso altri idrocarburi policiclici aromatici
posizione di coniugazione con la proteina carrier utilizzata per la sintesi dell’immunogeno
BaP
100% 40% 100% 100%100%
STRATEGIE DI SINTESI DELL’IMMUNOGENO
La scelta della posizione di funzionalizzazione usata per la sintesi dell’immunogeno permette di ottenere anticorpi per diverse applicazioni
immunogeno immunogeno
Anticorpo specifico per
l’analita
Anticorpo specifico per la
classe
Il legame tra analita (An) ed anticorpo (Ab) può essere descritto dall’equilibrio:
Ab An+ An-Abka
kd
Keq =[An-Ab]eq
[An]eq[Ab]eq
ka
kd
=
ASPETTI TERMODINAMICI
INTERAZIONE ANTIGENE-ANTICORPO
L’affinità dell’anticorpo per l’analita può essere determinata graficamente mediante diagramma di Scatchard.
Riprendendo l’equazione:
[An-Ab]eq
[An]eq
= Keq Abt - Keq [An-Ab]eq
SCATCHARD PLOT (I)
si definisce Abt = [Ab]eq + [An-Ab]eq (concentrazione totale di anticorpo). Riarrangiando l’equazione ed introducendo Abt si ottiene:
Keq =[An-Ab]eq
[An]eq[Ab]eq
ka
kd
=
[An-Ab]eq
[An]eq
= Keq Abt - Keq [An-Ab]eq
Rappresentando [An-Ab]/[An] (rapporto tra analita legato ed analita libero,
cioè bound/free) rispetto ad [An-Ab] (bound) si ottiene un diagramma di
Scatchard, dove la pendenza è – Keq, l’intercetta sull’asse y è KeqAbt e
l’intercetta sull’asse x è Abt.
SCATCHARD PLOT (II)
High affinity
Low affinity
Abt
Keq
SCATCHARD PLOT (III)
[An-Ab]
[An
-Ab
]/[A
n]
Retta 1
Retta 2
Per un diagramma di Scatchard curvilineo si possono individuare le rette corrispondenti alla Keq massima ed alla Keq minima.
EFFETTI DELL’ETEROGENEITA’ DELL’ANTICORPO
La Keq massima a minima danno informazioni sull’anticorpo:
• eterogeneità (differenza tra le due Keq);
• specificità (gli anticorpi con Keq vicina alla Keq minima sono quelli con minore specificità e si possono cercare strategie per minimizzare il loro effetto).
SCATCHARD PLOT (IV)
TRACCIANTI
An + Ab An-Ab
La formazione del complesso An-Ab non è in genere facilmente misurabile. Viene solitamente misurata sfruttando un approccio indiretto (non viene infatti rivelato direttamente l’analita) introducendo un tracciante che partecipando alla reazione immunologica la evidenzia con alta rivelabilità.
Il tracciante viene ottenuto legando un “label” opportuno (specie facilmente rivelabile con una opportuna tecnica analitica) all’antigene, ad un derivato dell’antigene o ad un anticorpo.
Il tracciante deve essere una molecola caratterizzata da un elevato
rapporto segnale/massa.
Questo permette di ottenere un segnale altamente rivelabile anche
in presenza di piccole quantità di tracciante, abbassando il limite di
rivelazione del metodo.
LABEL
• Isotopi radioattivi (125I, 3H)• Molecole fluorescenti - fluorescenza convenzionale (fluoresceina, rodamina) - fluorescenza a risoluzione temporale (chelati di ioni lantanidi: Eu3+, Tb3+) - fluorescenza polarizzata (fluoresceina)• Molecole chemiluminescenti (luminolo, esteri di acridinio)• Enzimi (perossidasi, fosfatasi alcalina, b-galattosidasi) determinabili con
substrati - cromogenici - fluorescenti - chemiluminescenti
SCELTA DEL LABEL
Tracciante: limite di rivelazioneIl tracciante deve essere presente nel tubo ad una massa estremamente bassa (10-12-10-20 g) e facilmente rivelabile
TRACCIANTE SEGNALE MASSA (moli/tubo)
125I ≈ 10.000 dpm 0.1 – 10 x 10-15
Enzima Assorbanza 10-15 – 10-16
Luminescenza 10-16 – 10-18
Fluorescenza 10-15 – 10-18
Amplificazione ciclica enzimatica
10-20 – 10-21
Molecola fluorescente
I fluorescenza 10-18 – 10-19
Molecola chemiluminescente
mV 10-16 – 10-18
Perché è vantaggioso utilizzare un enzima come marcatore per la sintesi di un tracciante?
L’attività catalitica dell’enzima permette di amplificare il segnale analitico (un solo enzima genera moltissime molecole di prodotto). Il limite di rivelazione del metodo è quindi significativamente inferiore rispetto ai metodi basati sull’uso di substrati enzimatici o molecole fluorescenti o chemiluminescenti come marcatori.
E
S
La molecola di substrato utilizzata come marcatore produce una sola molecola di prodotto per ogni molecola di tracciante
L’enzima utilizzato come marcatore produce molte molecole di prodotto per ogni molecola di tracciante
METODI IMMUNOENZIMATICI (EIA)
Vantaggi relativi all’uso di enzimi:
• sono facilmente reperibili in forma pura, relativamente economici e stabili;
• sono disponibili numerose metodiche semplici ed automatizzabili per la misura dell’attività enzimatica;
• una molecola di enzima può produrre moltissime molecole di prodotto;
• è possibile ottenere la modulazione dell’attività enzimatica in seguito al legame con l’anticorpo, permettendo lo sviluppo di EIA omogenei.
Svantaggi relativi all’uso di enzimi:
• l’attività enzimatica può variare in funzione della temperatura o della presenza di interferenti;
• la coniugazione chimica dell’enzima può ridurne l’attività specifica;
• si può avere rumore di fondo dovuto alla presenza di enzima nel campione.
METODI IMMUNOENZIMATICI (EIA)
La misura dell’attività enzimatica viene comunemente effettuata utilizzando un substrato che viene trasformato dall’enzima in prodotto colorato, il quale viene poi misurato tramite spettrofotometria. L’uso di substrati fluorescenti o chemiluminescenti permette di ridurre il limite di rivelazione del metodo.
TRACCIANTI ENZIMATICI
Chemiluminescenza2-naphthyl--D-galactopyranoside
Fluorimetria4-metilumbelliferone
Spettrofotometria2-nitrofenolo-galattosidasi
ChemiluminescenzaAMPPD
Fluorimetria4-metilumbelliferone-fosfato
Spettrofotometria4-nitrofenilfosfatoFosfatasi alcalina
ChemiluminescenzaH2O2/luminolo
SpettrofotometriaH2O2/cromogenoPerossidasi
METODOLOGIA ANALITICA
SISTEMA DIRIVELAZIONE
ENZIMA
METODI IMMUNOMETRICI E FLUORESCENZA RISOLTA NEL TEMPO(DELFIA)
•Forme chelate dei lantanidi con tempi di decadimento della fluorescenza lunghi (10-100 s)
•Breve durata della fluorescenza dei materiali biologici naturali (1-20 ns)
CHEMILUMINESCENZA ELETTROGENERATA
Può essere considerata una chemiluminescenza attivata per via elettrochimica anziché chimica.
Ru(bpy)32+
electrode
TPA
TPA
TPA
TPA
Ru(bpy)32+: ECL label
TPA: tripropylamine
TPA
products
photon
Ru(bpy)32+
Ru(bpy)32+*
Ru(bpy)33+
e-
TPA TPA+
e-
TPA●
- H+
CHEMILUMINESCENZA ELETTROGENERATA
VANTAGGI:•E’ una reazione ciclica e quindi può essere considerata un sistema amplificato•Può essere “accesa” e “spenta” (la reazione avviene solo se avviata elettrochimicamente)•Non ha segnale di fondo
Per questi motivi è abbastanza diffusa nei sistemi automatizzati di analisi clinica (uno dei sistemi attualmente in commercio combina la chemiluminescenza elettrogenerata con l’usi di supporti magnetici sui quali sono immobilizzati gli anticorpi per attuare metodi immunimetrici eterogenei con rivelazione chemiluminescente)
Analizzatore Elecsys, prodotto dalla Roche
magnete
Fasi di reazione e lavaggio:microsfere in sospensione
Fasi di eliminazione della soluzione:microsfere trattenute dal magnete
Elettrodi per la produzione del segnale ECL
METODI IMMUNOMETRICI E ELETTROCHEMILUMINESCENZA (IV)
Sono a tutt’oggi disponibili oltre 50 metodi immunometrici per sistemi Elecsys:
METODI IMMUNOMETRICI E ELETTROCHEMILUMINESCENZA (V)
COMPETITIVI
ETEROGENEI
NON COMPETITIVI
ETEROGENEI
CLASSIFICAZIONE DEI METODI IMMUNOMETRICI
COMPETITIVI
OMOGENEI
NON COMPETITIVI
OMOGENEI
La misura della quantità di analita An è basata sulla competizione con il tracciante
An* per un numero limitato di siti anticorpali (Ab).
L’equilibrio che si instaura è:
An + Ab An-Ab
+An*
An*-Ab
KAn
KAn*
Le condizioni per l’esecuzione del metodo sono:
[An*]i = costante
[Ab]i = costante
[Ab]i < [An]i + [An*]i
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEI METODI COMPETITIVI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
Fase solida
Anticorpo immobilizzato
Antigene
Tracciante
Enzima
Substrato enzimatico
ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay) DIRETTO
METODI COMPETITIVI ETEROGENEI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI COMPETITIVI ETEROGENEI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI COMPETITIVI ETEROGENEI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI COMPETITIVI ETEROGENEI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI COMPETITIVI ETEROGENEI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI COMPETITIVI ETEROGENEI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI COMPETITIVI ETEROGENEI
segn
ale
log concentrazione analita
Per i metodi competitivi, il segnale diminuisce all’aumentare della concentrazione di analita.
segn
ale
concentrazione analita
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEI METODI COMPETITIVI
log [analita]
Metodo immunometrico competitivo eterogeneo: il legame dell’analita all’anticorpo viene rivelato indirettamente attraverso la misura del legame del tracciante all’anticorpo.
1 2 3
aggiunta reattivi
reazione
separazione liberolegato
analita
tracciante
Conc. analita
Tracciante legato
0 4 16
24
1
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEI METODI COMPETITIVI
B/B
0
log concentrazione analita
La concentrazione dell’analita nel campione viene determinata per interpolazione della lettura del campione incognito su di una curva-dose risposta prodotta in parallelo utilizzando degli standard.
La curva viene prodotta rappresentando B/B0 in funzione del logaritmo della concentrazione di analita.
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
B0 è il segnale ottenuto in assenza di analita
B è il segnale a concentrazione x di analita
B/B
0
log concentrazione analita
PARAMETRI QUANTITATIVI
Sensibilitàpendenza della curva
Intervallo dinamicoConvenzionalmente compreso fra
B/B0 90% e B/B0 10%
Limite di rivelazioneCalcolato in funzione della deviazione
standard di B0
MidrangeConcentrazione corrispondente
a B/B0 50%
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
a
c
a+d2
y
x
d
b = fattore di pendenza(*)
FUNZIONE LOGISTICA A QUATTRO PARAMETRI
x = dose y = B
L’introduzione del quarto parametro d (risposta a dose
infinita) rende inutile la
sottrazione del segnale di fondo N
c
a
a/2
y
x
b = fattore di pendenza(*)
FUNZIONE LOGISTICA A TRE PARAMETRI
x = dose y = B-N
(*) il fattore di pendenza si riferisce alla linearizzazione logit-log
“FITTING” DELLA CURVA DI CALIBRAZIONE
b
cx
1
ay
db
cx
1
day
erroriPROFILO DI IMPRECISIONE RELATIVO AD UNA CURVA DOSE-RISPOSTA SIGMOIDALE
SI ASSUME ASSENZA DI ERRORE DI INTERPOLAZIONE E COSTANZA DI ERRORE DI RISPOSTA (10%)
EFFETTO DEI PARAMETRI SPERIMENTALI
B/B
0log concentrazione analita
Ridurre la concentrazione del tracciante
Diminuire la quantità di anticorpo immobilizzato e riottimizzare il metodo (se la rivelabilità del tracciante è adeguatamente elevata, si sposta verso il basso il range dinamico)
Aumentare la costante di affinità dell’anticorpo e riottimizzare il metodo
La rivelabilità assoluta del tracciante ha un effetto solo indiretto, permettendo di lavorare a concentrazioni minori.
Riduzione del limite di rivelazione:
La specificità di un anticorpo è la sua capacità di discriminare tra antigeni con struttura simile.Tra i vari modi per misurare la specificità di un anticorpo, quello più usato è la misura del rapporto percentuale tra la concentrazione di analita che spiazza il 50% di tracciante dall’anticorpo e la concentrazione di interferente che produce lo stesso effetto.
SPECIFICITA’ DELL’INTERAZIONE ANTIGENE-ANTICORPO[A
n-A
b]/[
An]
0
50
100
[An]a b
100xb
a%CR
LINEARIZZAZIONE DELLA CURVA DOSE-RISPOSTA DI UN METODO COMPETITIVO
TRASFORMAZIONE LOGIT/LOG
)B/B(1
B/Bln)B/B(itlog
0
0o
La trasformazione logit/log consiste nello “stiramento” della sigmoide che approssima la curva dose-risposta in uno spazio semilogaritmico e permette di linearizzare la porzione centrale della curva.
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Sono commercialmente disponibili numerosissimi kit per analisi immunometrica, tipicamente con rivelazione colorimetrica, che permettono anche a laboratori piccoli e relativamente poco attrezzati di sfruttare i vantaggi di queste tecniche utilizzando strumentazione poco costosa.
METODI COMPETITIVI ETEROGENEI: UN ESEMPIO
METODI COMPETITIVI ETEROGENEI: UN ESEMPIO
METODI COMPETITIVI ETEROGENEI: UN ESEMPIO
METODI COMPETITIVI ETEROGENEI: UN ESEMPIO
Quanto costa un’analisi immunometrica?- Kit immunometrico per analisi del progesterone: 80 € (permette di effettuare 40 analisi in duplicato → 2 €/analisi)- Spettrofotometro per micropiastre con filtri per le adeguate lunghezze d’onda: 7500-10000 €- Altra attrezzatura indispensabile per l’analisi (micropipette, vortex, ecc.): 2000-3000 €- Materiali “disposable” (provette, puntali, ecc.): 10-20 € per ogni kit utilizzato- Tempo richiesto per l’analisi, includendo i tempi necessari per la preparazione dei campioni ed i tempi di incubazione: 3-4 ore per 40 campioni
METODI COMPETITIVI ETEROGENEI: UN ESEMPIO
• Metodi EMIT sono stati sviluppati utilizzando traccianti
enzimatici che, in seguito al legame con l’anticorpo,
mostravano una variazione (aumento riduzione) della propria
attività catalitica.
• I primi metodi EMIT sono stati sviluppati utilizzando l’enzima
lisozima come tracciante, ma successivamente l’enzima
glucosio-6-fosfato deidrogenasi NAD dipendente (G6PD)
è stato ampiamente utilizzato, grazie alla sua maggior
capacità di modulare la propria attività catalitica in seguito
all’interazione con l’anticorpo.
METODI COMPETITIVI OMOGENEI
EMIT (Enzyme-Multiplied Immunoassay Technique)
S
S
P
• Il tracciante in soluzione è attivo• Diventa inattivo dopo legame con l’anticorpo• Il segnale aumenta all’aumentare della concentrazione di analita.
Sono stati proposti due sistemi.
conc. analita
attiv
ità e
nzim
atic
a
METODI COMPETITIVI OMOGENEI
1° sistema:
EMIT (Enzyme-Multiplied Immunoassay Technique)
S
SP
conc. analita
attiv
ità e
nzim
atic
a
• Il tracciante in soluzione è inattivo• Diventa attivo dopo legame con l’anticorpo• Il segnale diminuisce all’aumentare della concentrazione di analita.
2° sistema:
METODI COMPETITIVI OMOGENEI
EMIT (Enzyme-Multiplied Immunoassay Technique)
• L’efficienza dell’assorbimento della luce da parte di un fluoroforo dipende dall’angolo tra il dipolo elettronico della luce eccitatrice e l’oscillatore nella molecola.
• Una luce polarizzata su un piano ecciterà in maniera efficiente solo quelle molecole che hanno i loro oscillatori orientati opportunamente (di solito parallelamente) rispetto al piano della luce eccitatrice. Se il fluoroforo è fermo, il piano di polarizzazione della luce emessa sarà parallelo a quello della luce assorbita.
luce assorbita luce emessa
fluoroforo
Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)
METODI COMPETITIVI OMOGENEI
• Il grado di polarizzazione della radiazione emessa dipende dal tempo di emivita dello stato eccitato ( ) e dal movimento rotatorio della molecola.
• Se il tempo richiesto al fluoroforo per ruotare è confrontabile con , esso cambierà posizione prima di emettere fluorescenza e quindi la luce emessa perderà parzialmente o completamente la polarizzazione.
fluoroforo fisso fluoroforo libero di ruotare
La polarizzazione viene mantenuta La polarizzazione viene persa
Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)
METODI COMPETITIVI OMOGENEI
METODI COMPETITIVI OMOGENEI
Una grossa molecola (anticorpo) ha un tempo di movimento di circa 10-100 ns, mentre una piccola molecola (farmaco) di circa 0,1-1 ns.
In condizioni di eccitazione costanti l’emissione polarizzata sarà funzione delle dimensioni del fluoroforo e del rapporto tra tempo di rilassamento rotazionale e tempo di decadimento della fluorescenza. L’analita è marcato con una molecola fluorescente. Mediante misure di FP è possibile misurare la frazione di tracciante legato all’anticorpo in fase omogenea.
Infatti il tracciante legato mantiene un grado di polarizzazione maggiore rispetto al tracciante libero. Perché ciò si verifichi, il tempo di decadimento della fluorescenza deve essere più lungo del tempo di rotazione del farmaco e più breve del tempo di rotazione del complesso antigene-anticorpo.
Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)
METODI IMMUNOMETRICI NON COMPETITIVI
Reazione dell’analita (Ag) presente nel campione con un eccesso di anticorpo di cattura (Ab) e, successivamente, con un eccesso di tracciante (anticorpo di rivelazione marcato, Ab*)
[Ab] > [Ag] [Ab*] > [Ag]
L’analita deve essere una molecola relativamente grande, in grado di legare contemporaneamente due anticorpi
Eterogenei: separazione fisica tra Ab* e Ag-Ab* Omogenei: nessuna separazione tra Ab* e Ag-Ab*
Non Competitivi di Tipo “Sandwich”: rappresentano il tipo più diffuso di metodi non competitivi eterogenei
Aggiunta del campione
Incubazione
Aggiunta del tracciante
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
Fase solida
Anticorpo di cattura immobilizzato
Antigene
Tracciante
Enzima
Substrato enzimaticoAnticorpo dirivelazione
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO SU FASE SOLIDA “SANDWICH”
Aggiunta del campione
Incubazione
Aggiunta del tracciante
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO SU FASE SOLIDA “SANDWICH”
Aggiunta del campione
Incubazione
Aggiunta del tracciante
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO SU FASE SOLIDA “SANDWICH”
Aggiunta del campione
Incubazione
Aggiunta del tracciante
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO SU FASE SOLIDA “SANDWICH”
Aggiunta del campione
Incubazione
Aggiunta del tracciante
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO SU FASE SOLIDA “SANDWICH”
Aggiunta del campione
Incubazione
Aggiunta del tracciante
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO SU FASE SOLIDA “SANDWICH”
Aggiunta del campione
Incubazione
Aggiunta del tracciante
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO SU FASE SOLIDA “SANDWICH”
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI (SANDWICH)
DIRETTI INDIRETTI
DTERMINAZIONE DELLA FERRITINA NEL SIERO UMANODTERMINAZIONE DELLA FERRITINA NEL SIERO UMANO
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI: UN ESEMPIO
Ab monoclonali ani-ferritina Ferritina presente nel campion/stadards/controllo
Ab anti-ferritinamarcato con HRP
+ +
+
30 min25 °C
Lettura del segnale a 492 nmColorazione giallo-arancione
60 min37 °C
DTERMINAIONE DELLA FERRITINA NEL SIERO UMANODTERMINAIONE DELLA FERRITINA NEL SIERO UMANO
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI: UN ESEMPIO
CARATTERISTICHE DEL METODO
• Limite di misura = la più piccola concentrazione in ferritina significativamente differente dal valore dello standard O con una probabilità del 95% = 2 ng/ml
• Specificità: ferritina di milza umana 100% di reazione crociata ferritina di fegato umano 112% di reazione crociata ferritina di cuore umano 62% di reazione crociata
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
Fase solida
Antigene di cattura immobilizzato
Anticorpo
Tracciante
Enzima
Substrato enzimatico
Anticorpo specie-
specifico
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO PER LA DETERMINAZIONE DI ANTICORPI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO PER LA DETERMINAZIONE DI ANTICORPI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO PER LA DETERMINAZIONE DI ANTICORPI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO PER LA DETERMINAZIONE DI ANTICORPI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO PER LA DETERMINAZIONE DI ANTICORPI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO PER LA DETERMINAZIONE DI ANTICORPI
Aggiunta del campione
Aggiunta del tracciante
Incubazione
Lavaggio
Aggiunta del substrato
Misura del segnale
METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI
METODO PER LA DETERMINAZIONE DI ANTICORPI
STRATEGIE DI RIVELAZIONE DI UN ANTICORPO
Marcatura diretta
Rivelazione mediante un anticorpo secondario
marcatoAb ottenuto nella
specie X
Ab anti-specie Xmarcato
Ab ottenuto nella specie X
Ab anti-specie Xbiotinilato
Rivelazione mediante un anticorpo secondario rivelabile
con un opportuno reagente
Streptavidina marcata
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
La concentrazione dell’analita nel campione viene determinata per interpolazione su una curva-dose risposta prodotta in parallelo utilizzando degli standard.La curva ideale è lineare.
Seg
nale
Concentrazione analita
In realtà la curva dose-risposta può presentare una curvatura a dosi basse di analita a causa di un legame aspecifico ed una curvatura a dosi alte a causa della saturazione dell’anticorpo di cattura o di rivelazione.
Seg
nale
Concentrazione analita
aspecifico
saturazione
Seg
nale
concentrazione analita
PARAMETRI QUANTITATIVI
Sensibilitàpendenza della curva
Intervallo dinamico
Limite di rivelazioneCalcolato in funzione della deviazione
standard del bianco
EFFETTO DEI PARAMETRI SPERIMENTALI
Aumentare la costante di affinità dell’anticorpo (l’antigene viene catturato più efficacemente dell’anticorpo) Migliorare la rivelabilità assoluta del tracciante (in questo caso il limite di rivelazione dipende direttamente da essa) ottimizzando le condizioni di rivelazione, utilizzando principi di rivelazione maggiormente sensibili o sistemi di rivelazione amplificati.
B/B
0
concentrazione analita
Riduzione del limite di rivelazione:
• Due anticorpi monoclonali diretti contro diversi epitopi dell’antigene vengono marcati con due enzimi scelti in modo che il prodotto della reazione catalizzata dal primo sia il substrato per il secondo (es. glucosio ossidasi e perossidasi).
• Solo quando i due anticorpi sono legati all’antigene gli enzimi sono
sufficientemente vicini per ottenere quantità misurabili del prodotto finale.
• In alternativa si possono marcare i due anticorpi con due subunità dello stesso
enzima, con un donatore ed un accettore di una coppia FRET (fluorescence
resonance energy trasfer), ecc...
substrato
prodotto intermedio prodotto
finale
METODI NON COMPETITIVI OMOGENEI
METODI NON COMPETITIVI OMOGENEI
SISTEMA INDICATORI
i1/i2
SUBSTRATI PRODOTTI
P1/ P1
Enzimi
vicinali
Esochinasi/
GPDasi
ATP/glucosio
NAD+
Glucosio 6-fpsfato
Gluconolattone-6-fosfato + NADH
Enzimi
vicinali
GOasi/
POasi
Glucosio/
Donatore H
ossidato
Perossido/
Donatore H
ossidato
METODI OMOGENEI NON COMPETITIVI
Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)
Analita di grandi dimensioni: metodo non competitivo con tracciante=anticorpo marcato (meno utilizzato)
alta %P
anticorpo analitamarcato(in eccesso)
bassa %P
[analita]
%P
METODI OMOGENEI ED ETEROGENEI
Metodi eterogenei
Poco sensibile all’interferenza della matrice del campione
Molto sensibile all’interferenza della matrice del campione
Ampio ambito dinamico del metodo
Ambito dinamico del metodo inferiore
Bassi limiti di rivelazioneLimiti di rivelazione più elevati
Difficili da automatizzarePossono essere automatizzati facilmente
Esecuzione del metodo più complicata
Esecuzione semplice e rapida
Metodi omogenei
CARATTERISTICHECARATTERISTICHE
Test Tecnica Range Tempi analisi
FT4 Competizione 0-7 ng/ml 90’
T3 Competizione 0-6 ng/ml 60’
T4 Competizione 0.25µg/dl 60’
Ig-E Sandwich 0-500 IU/mL 180’
Prolattina Sandwich 0-400 ng/ml 60’
FSH Sandwich 0-150 mIU/ml 150’
Cortisolo Competizione 0-50 µg/dl 60’
ESEMPI DI TEST COMPETITIVI E NON COMPETITIVI
INTERFERENZE NEI METODI IMMUNOMETRICI
I metodi immunometrici sono soggetti ad interferenze, soprattutto per quanto riguarda la reazione immunologica e la rivelazione del segnale. Le cause più comuni sono:
- la presenza nel campione di molecole che danno reazione crociata con l’anticorpo o che interferiscono con la formazione del complesso antigene-anticorpo o che competono con l’anticorpo per il legame con l’antigene (es proteine del siero), ecc;
- la presenza nel campione di enzima endogeno (nel caso di EIA), di molecole colorate o fluorescenti (nel caso di rivelazione spettrofotometrica o fluorescente), ecc. Questo fenomeno può essere notevolmente ridotto adottando un metodo eterogeneo, grazie ai lavaggi effettuati prima della misura.
•Forme chelate dei lantanidi con tempi di decadimento della fluorescenza lunghi (10-100 s)•Breve durata della fluorescenza dei materiali biologici naturali (1-20 ns)
METODI IMMUNOMETRICI E FLUORESCENZA RISOLTA NEL TEMPO(DELFIA)
APPLICAZIONI: ESEMPI
Le più comuni applicazioni dei metodi immunometrici in chimica analitica
clinica riguardano la determinazione di:
• ormoni nei fluidi biologici (sangue, urina, saliva)
• farmaci nel siero e nelle urine (antiepilettici, antidepressivi, cardioattivi,
immunosoppressivi, antibiotici, ecc...)
• droghe d’abuso nei fluidi biologici (oppiacei, allucinogeni, cannabinoidi,
cocaine)
• Immunoglobuline nel sangue, IgE e allergeni vari e IgD nel siero,
proteine di derivazione tubulare e glomerulare nelle urine
• Interleuchine
• diagnosi di Helicobacter pylori, Herpes, Rubella, Brucella, Toxoplasma,
Epatite
SENSIBILITA’ DEI METODI IMMUNOMETRICI
POSSIBILI FORMATI ANALITICI: lateral-flow immunoassay
Permettono un’analisi qualitativa o semi-quantitativa molto rapida: Il campione viene aggiunto ad una estremità (S) e fluisce lungo la membrana per effetto di capillarità, Successivamente, si raggiunge la zona di cattura dell’analita (T) e la zona di controllo (C)
S S
TTCC
Negativo Positivo
Principio immunologico: anticorpi monoclonali specifici per l'albumina umana (immunoglobulina G) Marcatore: oro colloidale Linearità: da negativo a 100 mg/l Intervalli di lettura: - da negativo a 20 mg/l - da 20 a 50 mg/l - da 50 a 100 mg/l - superiore a 100 mg/l Stabilità del colore di reazione: fino a 5 minuti Performance del test: - sensibilità: 95 % a 15 mg/l; 97% a 20 mg/l - specificità: 93% a 15 mg/l; 72% a 20 mg/l - valore predittivo positivo: 97% a 15 mg/l; 84% a 20 mg/l - valore predittivo negativo: 88% a 15/mg/l; 94% a 20 mg/l Stabilità test confezionato: 18 mesi dalla data di confezionamento Temperatura di conservazione del flacone: compresa tra +2 °C e + 30 °C Fattori di interferenza: - nel raccoglitore urine: disinfettanti ad alto potere ossidante - nel campione: presenza di ossitetraciclina (incremento dei valori del 15%) Certificazione ISO 9002 Conformità direttiva 98/79/CEE
LATERAL-FLOW IMMUNOASSAY
DETERMINAZIONE SEMIQUANTITATIVA DELLA MICROALBUMINA NELLE URINE
POSSIBILI FORMATI ANALITICI: piastre microtiter
In commercio sono disponibili numerosi kit su piastra microtiter a 96 pozzetti, spesso con traccianti enzimatici e rivelazione colorimetrica. Il kit contiene la piastra con l’anticorpo immobilizzato e tutti i reagenti pronti all’uso. E’ necessario disporre di pipette per la dispensazione e di alcune attrezzature (lettore di micropiastre per la misura del segnale ed eventualmente dispensatori, lavatori, ...)
POSSIBILI FORMATI ANALITICI: analizzatori automatici
Laboratori di grosse dimensioni utilizzano analizzatori automatici che, una volta inserito il campione, eseguono automaticamente le procedure di calibrazione, analisi del campione ed elaborazione dei dati.
Abbott TDx
REAZIONI DI IMMUNOPRECIPITAZIONE
METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI
In opportune condizioni la formazione del complesso antigene-anticorpo dà luogo ad una reazione di precipitazione: essendo le molecole di anticorpo bivalenti e possedendo spesso l’antigene due o più epitopi, si ottengono comunemente precipitati con legami reticolati (cross-linked). In un sistema ideale abbiamo tre zone:-(A) Eccesso di anticorpo (Ab)-(B) Zona di equivalenza (zona più interessante a fini analitici).-(C) Eccesso di Ag
Ag
Ab precipitato
A B C
REAZIONI DI IMMUNOPRECIPITAZIONE
La “composizione” del precipitato varia fortemente nelle tre zone.La precipitazione degli aggregati antigene-anticorpo (reazione di immunoprecipitazione) rappresenta una tecnica molto utilizzata per l’analisi qualitativa e quantitativa di componenti relativamente abbondanti nel siero, in particolare delle proteine sieriche.
Nell’ambito delle tecniche basate su reazioni di immunoprecipitazione abbiamo:-Tecniche basate sulla diffusione-Tecniche di immunoprecipitazione in fase liquida-Tecniche di tipo elettroforetico
In senso lato, anche le tecniche immunometriche propriamente dette (es. tecniche immunoenzimatiche) si possono considerare tecniche di immunoprecipitazione.
Ag
Ab
pre
cip
itato
A B C
METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI
Diffusione monodimensionale semplice: la soluzione contenente (potenzialmente) l’antigene in esame viene stratificata sopra un gel di agar contenente un opportuno antisiero. L’antigene migra nel gel, determinando la formazione di una o più bande di “precipitato” (complesso antigene-anticorpo) nelle zone ove si raggiungono rapporti ottimali di concentrazione (poiché queste zona variano nel tempo, le bande migrano verso il basso).
Diffusione monodimensionale doppia: fra le due soluzioni viene interposto un ulteriore stato di gel di agar (“zona neutra”). Le bande si formano quindi dove la diffusione di entrambe le specie porta al raggiungimento dei rapporti ottimali di concentrazione antigene/anticorpo.
Tecniche di diffusione monodimensionale
Soluzione contenente l’antigene
Gel di agar contenente l’antisiero
Diffusione
Zonaneutra Diffusione
METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI
Nelle tecniche di diffusione bidimensionale si utilizza uno strato di gel di agar, nel quale sono stati ricavati pozzetti nei quali vengono poste le soluzioni in esame e la soluzione di anticorpo. A seguito della diffusione radiale dei vari componenti, ove possibile si formano “archi” di precipitato che identificano l’avvenimento della reazione antigene-anticorpo.
Con opportune modificazioni questa tecnica è applicabile anche a fini quantitativi (es. tecniche di immunodiffusione radiale: usando solo l’antigene nei pozzetti, mentre l’anticorpo è disciolto nel gel di agar, l’area delle bande che si formano è proporzionale alla concentrazione dell’antigene).
Tecniche di diffusione bidimensionale
Soluzioni contenente l’antigene
Soluzione contenente l’anticorpo
Diffusione
Reazione antigene-anticorpo
Nessuna reazione
METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI
Nelle tecniche di immunoprecipitazione in fase liquida il precipitato formatosi a seguito della reazione antigene-anticorpo viene di solito quantificato attraverso l’effetto Tyndall, ovvero la dispersione della luce incidente.
Tecniche di immunoprecipitazione in fase liquida
La quantificazione del precipitato può avvenire mediante turbidimetria o nefelometria (la seconda è nettamente più sensibile, permettendo di raggiungere limiti di rivelazione nettamente minori di quelli ottenibili con le tecniche di diffusione).
Luce incidente
Misura della luce “assorbita”:
turbidimetria
Misura della luce diffusa: nefelometria
METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI
Rivelazione
USO DI PARTICELLE DI POLISTIRENE PER METODI IMMUNOMETRICI(es:PACIA - Particle Counting Immunoassay o misure di diffusione)