Meridiani Della Migrazione Da Ureche a Cioran

download Meridiani Della Migrazione Da Ureche a Cioran

of 313

Transcript of Meridiani Della Migrazione Da Ureche a Cioran

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini

    Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini

    Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran

    2012

  • Refereni tiinifici: prof. univ. dr. Rodica ZAFIU lector univ. dr. Oana U

    os. Panduri, 90-92, Bucureti 050663, Romnia

    Telefon/Fax: (0040) 021.410.23.84, E-mail: [email protected],

    Librrie online: http://librarie-unibuc.ro Centru de vnzare: Bd. Regina Elisabeta, nr. 4-12, Bucureti,

    tel. (0040) 021.314.35.08/2125 Web: www.editura.unibuc.ro

    Tehnoredactare computerizat: Meri Pogonariu

    Descrierea CIP a Bibliotecii Naionale a Romniei VRANCEANU PAGLIARDINI, ALEXANDRA Meridiani della migrazione nella letteratura romena da

    Ureche a Cioran / Alexandra Vranceanu Pagliardini Bucureti: Editura Universitii din Bucureti, 2012

    ISBN 978-606-16-0146-2 821.135.1.09

  • S o m m a r i o

    Introduzione / 9

    1. Le mappe filologiche dellEuropa / 21 Curtius e Valery Larbaud Il canone della letteratura europea Il

    modello di Curtius e l'evoluzione delle sue idee nelle ricerche attuali Il superamento delle correnti letterarie L'abbattimento delle frontiere delle letterature nazionali Il ruolo delle traduzioni nella creazione di uno spazio letterario europeo Applicazione e attualizzazione della topologia di Curtius La topologia e il terreno di unit della letteratura europea Un topos stabile nella cultura romena: il paragone con le altre culture Cultura della frontiera: centro e periferia per la cultura romena La cultura degli intellettuali migranti, i cittadini europei Nazione e migrazione

    2. Grigore Ureche e il mito di Bisanzio / 65

    Le prime cronache: fra storia, politica e letteratura Ureche, uomo politico e umanista I topo umanistici nella cronaca di Grigore Ureche Grigore Ureche: senza un libro in cui si parla delle sue origini nazionali, l'uomo simile agli animali Il principe-eroe. tefan cel Mare La fortitudo nel ritratto di tefan cel Mare La Sapientia. Battaglia di Podul nalt (Vaslui) tefan cel Mare e la pietas. Il mito di Bisanzio Le linee di separazione che hanno portato alla formazione dell'identit europea nella visione di Ureche De la Rm ne tragem [Da Roma discendiamo] Sulla separazione fra cattolici e ortodossi, fra Oriente e Occidente dell'Europa La relazione con i polacchi Testo e immagine: temi comuni nel Letopise di Ureche e negli affreschi della

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 6

    Bucovina Dalla pittura bizantina all'arte post-bizantina all'epoca di Petru Rare Dallesercizio retorico alla pratica della narrazione negli affreschi della Bucovina LAssedio di Costantinopoli e lInno acatisto alla Vergine Maria Il ritratto dei fondatori Il Giudizio Universale Dalla retorica bizantina alla narrazione della storia

    3. Il simbolo del libro (Miron Costin, Dimitrie Cantemir,

    Constantin Cantacuzino Stolnicul, Ion Budai Deleanu) / 131 Medio Evo, Umanesimo, Rinascimento e Barocco nella cultura romena Miron Costin, guerriero, umanista, poeta Il libro stato dato da Dio come uno specchio intelligente della mente dell'uomo: De neamul moldovenilor Dfense et illustration de la langue roumaine: il poema filosofico Viaa lumii Da Fortuna labilis al pessimismo storico bietul om subt vremi [il povero uomo schiacciato dai tempi] Constantin Cantacuzino Stolnicul (1639-1716), il modello padovano e il moto del libro Il libro come strumento di lavoro e di lotta Translatio studii Dimitrie Cantemir (1673- 1723), l'esiliato perenne Una cultura cosmopolita: Cantemir fra Oriente e Occidente Divanul: Il libro composto di tre portate. Metafore alimentari L'impero della retorica e l'arricchimento della lingua romena: le influenze della cultura umanistica Descriptio Moldaviae e Hronicul vechimei al romano-moldo-vlahilor: culto della latinit, europeismo e occidentalismo Ion Budai Deleanu (1760-1820), intellettuale e poeta Il cammino tortuoso dalla scienza alla letteratura. Tiganiada (1812) L'elogio della retorica. Dalla storia alla poesia Musa iocosa Dfense et illustration Dulcis amor patriae e oggettivit Guerra o esilio? Miles gloriosus e la guerra contro i turchi La decostruzione della retorica mer mezzo di una parata di erudizione. Filologia iocosa Filologi e muse

    4. L'utopia di Cioran / 249 Costanti formali Il topos translatio studii La romanit come topos identitario per i romeni Dfence et illustration Il mito di Bisanzio e il complesso della frontiera e del ritardo Cioran come

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran

    7

    scrittore rappresentativo dell'esilio Il destino di Cioran Cioran, fra il mito di Bisanzio e il complesso della frontiera: Schimbarea la fa a Romniei [La trasfigurazione della Romania] (1936) La teoria della barbaritas come alternativa alla romanitas Il Rinnegato Il meteco Il persiano e il romeno Lo scita, il troglodita, il membro di un'orda sconosciuta L'uscita dallo spazio nazionale: la forza creatrice dell'esilio Cambio di lingua e assunzione di un'altra identit Translatio studii. Perch Parigi? L'utopia di Cioran: il cosmopolitismo Cioran, scrittore europeo Literature for Europe Casanova vs. Neubauer Cioran, de linconvenient detre n en Roumanie (Casanova, 2008, 308) Esilio o migrazione?

    Corpus / 297 Bibliografia / 299

  • I n t r o d u z i o n e

    L'esperienza della partenza lontano da casa, sia essa esilio, fuga

    o viaggio di studio, porta spesso ad una cristallizzazione della coscienza nazionale. Nal caso degli uomini di cultura romeni, questo fatto si verifica a partire dal secolo XVII, con la scrittura del primo testo in lingua romena con valore letterario, Letopiseul rii Moldovei (La cronaca della Moldavia) di Grigore Ureche. Ureche, che aveva trascorso i primi due decenni della vita in Polonia, rifugiatosi con la famiglia di suo padre, scriver negli ultimi anni di vita una cronaca in cui riflette sulla storia della Moldavia. Il modello sar seguito da un altro nobile moldavo, l'umanista Miron Costin, che riflette anche lui sullorigine della sua stirpe in De neamul moldovenilor (Sulla stirpe dei Moldavi). Analogamente ad Ureche, Miron Costin aveva avuto un'esperienza di esilio in Polonia e anche Dimitrie Cantemir conosce l'esilio, tanto in giovent, a Istambul, quanto in et matura in Russia presso Pietro il Grande. Non sono gli unici intellettuali romeni che hanno vissuto in esilio o, come si dice in romeno, n pribegie, che hanno trascorso lunghi periodi della loro vita in altri paesi, sia per studiare, sia per cospirare, sia per trovare rifugio. Questi umanisti e intellettuali conoscevano molte lingue straniere, il latino, il greco, lo slavone, il polacco, il russo, il turco, e scrivevano opere in lingue straniere. Li accumuna il modo in cui il confronto con altre culture, la cultura classica, la cultura bizantina, la cultura polacca o turca, li conduce verso una riflessione sullidentit della loro cultura. Trovatisi nella crisi di ridefinizione, necessaria per il cambiamento di ambiente culturale, gli scrittori esiliati o pribegi fanno un esame anatomico preciso dello specifico nazionale. Nel caso di Cioran il paragone fra

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 10

    la cultura romena e le altre comincia gi nel periodo giovanile, quando era ancora uno scrittore romeno. Il soggiorno di studio di due anni in Germania all'et di 22 anni produce in lui una crisi identitaria profonda, che si manifester poi nella sua controversa opera a tinte fasciste Schimbarea la fa a Romniei [La trasfigurazione della Romania]. La partenza per un dottorato a Parigi ha per lui un effetto di ridimensionamento dell'identit culturale romena, che si conclude con una decisione brusca: la rinuncia alla lingua romena a favore del francese. Cioran commenter nei suoi scritti in francese questo passaggio doloroso e far una riflessione sull'esilio e sul cambiamento di identit che esso presuppone.

    Ho scelto alcuni esempi rappresentativi di scrittori di epoche diverse della letteratura romena per poter seguire il modo in cui gli scrittori romeni hanno accolto la relazione fra migrazione e appartenenza nazionale.

    Per quale motivo scelgo qui il termine migrazione e non esilio oppure viaggio? Ancorch questo lavoro parta da testi antichi della letteratura romena, il bersaglio cui mira il mondo contemporaneo. Molto si scritto negli ultimi anni su esilio e migrazione, sul modo in cui si distinguono dal punto di vista giuridico e sulle differenze fra la letteratura dell'esilio e la letteratura migrante. Il vantaggio del termine esilio che esso risulta pi chiaro, essendo definito esattamente nella legislazione delle diverse epoche.

    Negli ultimi tempi apparso un termine che definisce il mutamento di luogo degli scrittori, spesso causato da considerazioni economiche o politiche, ma che non un esilio propriamente detto. Termine recente, la letteratura migrante, utilizzato soprattutto nello spazio della letteratura in lingua inglese, francese e spagnola (chicano):

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 11

    Lexpression "criture migrante et mtisse" est apparue pour la premire fois sous la plume du poete et linguiste Robert Berrou-Oriol, dans un article paru dans le magazine transculturel Viceversa (1986). Il soulignait lemergence de cette criture au Quebec. (Gigure, 2001, 19)

    Lo scrittore britannico Salman Rushdie uno degli inventori del termine migrant writer, che egli usa per distinguersi dagli scrittori in esilio. Il termine pone l'accento sul fatto che lo scrittore migrante non si trova nella sua heimat, ma abita una patria immaginaria, forse la repubblica delle lettere, e che questo mutamento di luogo, e anche di cultura e di lingua, genera in essi una coscienza di estraneit, homelessness. Come osserva un teorico della letteratura migrante, Homi Bhabha, il cambiamento di luogo fa sentire lo scrittore unhomely, privo di casa, impossibilitato ad avere una casa sua. Homi Bhabha problematizza la necessit di trovare un posto per la letteratura migrante nella cosiddetta "casa della finzione":

    In the House of Fiction you can hear, today, the deep stirring of the "unhomely." You must permit me this awkward word - the unhomely - because it captures something of the estranging sense of the relocation of the home and the world in an unhallowed place. To be unhomed is not to be homeless, nor can the "unhomely" be easily accommodated in that familiar division of social life into private and the public spheres. (Bhabha, 1992, 141)

    Il brano fa parte di una conferenza tenuta all'Universit di Harvard, in seguito pubblicata tale quale con il titolo assai espressivo The World and the Home, e ripresa in seguito in The Location of Culture, opera molto citata dagli specialisti della letteratura migrante.

    Nellintroduzione al dizionario Passages et ancrages en France. Dictionnaire des crivains migrants de langue franaise (1981-2011), le curatrici del volume, Ursula Mathis-Moser e Birgit Mertz-Baumgartner spiegano per quale motivo hanno scelto il termine migrante invece di esilio o diaspora. Le loro osservazioni critiche mi saranno molto utili nello studio degli scrittori esaminati in questo

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 12

    volume, anche se non si tratter di scrittori contemporanei, ad eccezione di Cioran:

    Le sujet migrant dispose de plusieurs systmes rfrentiels et trs souvent de plusieurs langues pour transcrire dans un acte performatif une identit de lentre-deux, une identit soumise un constant processus de trasformation et de translation. Le critique qui se sert du concept de "littrature migrante" renonce une perception du contact culturel comme processus dchange entre deux identitis culturelles autonomes et prconise une logique non-binaire, reconnaissant ltranget, lhtrogeneit inhrente toute culture. (Mathis-Moser; Mertz-Baumgartner, 2012, 13) (vedi anche Mathis-Moser; Mertz-Baumgartner, 2012, 10-18)

    Il termine scrittore migrante utilissimo per la letteratura contemporanea, ma presenta un interesse anche per la letteratura romena antica, in cui gli scrittori romeni, membri di famiglie nobiliari e influenti, trascorrevano spesso lunghi periodi all'estero per motivi politici. Il rifugio in Polonia di Grigore Ureche o Miron Costin a causa dei conflitti con i turchi, la partenza definitiva di Dimitrie Cantemir in Russia dopo la perdita del dominio della Moldavia, rientrano nella categoria dell'esilio piuttosto che in quella della migrazione. Ma la relazione fra letteratura migrante e letteratura di esilio ha anche un'altra utilit, in quanto mette il relazione due tipi di relazioni fra centro e periferia: per l'esiliato il centro sempre la casa dove gli proibito tornare, mentre per il migrante la casa il mondo. Lo scrittore che ha sperimentato l'esilio scrive per rafforzare, sostenere, illustrare la letteratura nazionale, l'identit nazionale, lo scrittore migrante scrive per un pubblico internazionale.

    Risulta interessante il caso di Cioran, che si reca a Parigi per un soggiorno di studi prolungatosi indefinitamente, e che alla fine decide di esiliarsi, cio di non tornare pi nella Romania occupata dai sovietici. Quando inizia l'esilio di Cioran e possiamo considerare che abbia a che fare veramente con l'esilio? Ho scelto di mettere in relazione il caso di Cioran con quella che si pu considerare la

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 13

    tradizione romena del suo pensiero, perch ci utile per seguire il modo in cui si costruisce l'immagine della cultura romena attraverso le relazioni con le altre culture. Nel caso di Cioran il dialogo principalmente con la cultura francese, ma prima di Cioran altri intellettuali e umanisti avevano messo in relazione la cultura romena con la cultura latina, o bizantina, o polacca, o turca, per definirsi meglio. Questa modalit di autodefinizione, propria di uno spirito colto, ha portato a un cosmopolitismo, che oggi viene considerato tratto caratteristico dell'intellettuale europeo. Incontreremo spesso nei testi degli scrittori qui analizzati, Grigore Ureche, Miron Costin, Dimitrie Cantemir, Constantin Cantzcuzino Stolnicul e Cioran, un topos ricorrente nella cultura romena: il paragone fra la cultura romena e le altre culture. Questo topos si associa, nella letteratura romena antica, con il topos del libro che fonda, che legittima, che d identit ad una stirpe.

    Mi sembra utile mettere in evidenza in che modo la circolazione di uomini di cultura romeni nel mondo e il loro cosmopolitismo li ha portati ad una riflessione profonda sulla propria identit. Cercher di evidenziare il dialogo implicito che si porta avanti nei secoli fra questi scrittori e che si vede nella comparsa di alcune costanti formali riconoscibili nelle loro opere. Le informazioni storiche e di storia letteraria sono soltanto una base per l'analisi di testo, che ha come scopo quello di far luce su alcuni nodi di significato, topo e miti.

    Letopiseul di Grigore Ureche introduce certi miti essenziali nella cultura romena, miti fondanti che incontreremo poi in altri testi. Qui appare per la prima volta nella cultura romena il mito della latinit dei romeni, che l'autore fa risalire alla conquista romana, quindi della storia, della latinit della lingua, che lui confronta con altre lingue romanze e che decide di usare per porre l'accento sul fatto che i romeni di Valacchia, Transilvania e Moldavia fanno parte dello stesso popolo. Ureche schizza il ritratto di un principe-eroe, Stefano il

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 14

    Grande (tefan cel Mare), che descrive come un erede degli imperatori bizantini. Questa idealizzazione di un personaggio storico porter alla comparsa del mito di Bisanzio.

    Per gli scrittori romeni del XVII secolo il fatto di scrivere in lingua romena rivestiva un'importanza politica e storica. In una terra dove la tradizione culturale era basata sui testi religiosi scritti in slavone e dove il pubblico dei lettori era ridotto, una letteratura intesa nel senso moderno del termine, non poteva fiorire. Da ci deriva che stato necessario legare questi testi ad una tradizione umanistica europea, che questi uomini di cultura e al tempo stesso politici hanno sentito il bisogno di trapiantare in Moldavia. In virt di questo mi sembra importante seguire il modo in cui essi hanno adottato la retorica classica per scrivere la storia. Prender in esame alcuni topo che E.R.Curtius identifica fra le costanti formali che hanno generato la letteratura europea, e in modo speciale il simbolo del libro che legittima un popolo e una cultura.

    Miron Costin, Dimitrie Cantemir, Constantin Cantacuzino Stolnicul sono stati uomini di cultura, ma anche politici, ministri o voievoda, e hanno associato nella loro opera retorica e politica. I viaggi in Europa hanno segnato la loro esistenza e li hanno condotti ad una riflessione profonda sulla cultura nazionale.

    Gli uomini di cultura romeni hanno cominciato fin dal secolo XVI a porsi il problema della definizione, attraverso gli scritti, della propria identit. L'accesso alla repubblica delle lettere umanistica consentito dalla produzione di scritti filologici in cui si presenta la propria cultura, altrimenti, in assenza di tali scritti, i romeni sono considerati un popolo inferiore. Grigore Ureche e, in seguito, Miron Costin scrivono per assicurare alla cultura moldava un posto nella repubblica delle lettere. Dimitrie Cantemir risponde ad un invito dell'Accademia di Berlino scrivendo in latino una Descriptio Moldaviae. Nelle opere di questi scrittori appare spesso il desiderio di trovarsi un posto nella repubblica delle lettere umanistica. Essi rispondono cos ad

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 15

    un complesso di marginalit e di ritardo culturale che appare spesso nella cultura romena.

    La cultura europea si costruisce nell'ambito di una polarit centro-periferia che esclude numerose culture considerate come periferiche. Nel XX secolo il complesso marginalit/ periferia/ ritardo genera un trauma che appare soprattutto nei primi decenni del secolo, incoraggiato dalla teoria del sincronismo di Lovinescu ed esploder negli anni Trenta con Nu (No) di Eugen Ionescu e con Schimbarea la fa a Romniei (La trasfigurazione della Romania) di Cioran.

    Il topos del paragone con le altre culture ha un merito particolare, specialmente nel contesto delle discussioni recenti sulla letteratura europea. La storia letteraria sempre stata legata alla ricerca identitaria, ma i suoi metodi sono cambiati molto nei ultimi anni. Dopo lo storicismo del XIX secolo apparso un altro bisogno nella storia letteraria, quello di sottolineare il multiculturalismo, le intersezioni fra le culture. Nel XIX secolo lo studio della letteratura e della cultura ha dato ai Paesi formatisi dopo la caduta degli imperi unidentit che li ha aiutati a definirsi: in questo senso lo studio della letteratura nazionale giocava allora un ruolo centrale nella formazione dei giovani paesi europei. Adesso per viviamo lepoca della globalizzazione e la letteratura serve anche per dialogare, per presentarsi agli altri. Non solo il mondo globalizzato pi uniforme e omogeneo, ma siccome la circolazione delle persone si fa sempre pi agevole, diventa pi importante potersi presentare davanti agli altri tramite il biglietto da visita costituito dalla propria cultura. Tanto pi se si tratta di popolazioni in parte migranti, che quindi hanno radici almeno in due paesi.

    In questa situazione, la letteratura nazionale diventa piuttosto un tipo di passaporto, una via daccesso allaltro attraverso un portfolio di valori culturali in parte peculiari in parte condivisi. LEuropa attuale conta numerosi cittadini con identit nazionale multipla, che affondano le radici in pi aree culturali. I fenomeni

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 16

    migratori che hanno coinvolto anche la Romania sono, da una parte, fenomeni che richiedono unattenta presentazione della cultura romena in vista della migliore integrazione della popolazione romena stabilitasi ormai da molto tempo in altri paesi europei. D'altro canto proprio a questa porzione migrante della nazione romena risulta essere naturalmente affidata la funzione di promotori capillari della conoscenza e dell'apprezzamento della loro cultura di origine. In quest'ottica penso soprattutto allItalia, dove la minoranza romena numerosa e bene integrata.

    Mi sembra importante cominciare a immaginare un sistema concettuale che metta insieme e riscopra i valori culturali romeni conosciuti in Europa e che vanno a formare il fondo comune europeo. Gli scrittori romeni hanno arricchito la letteratura e larte francese gi dal secolo scorso e la letteratura romena francofona ormai assai importante e ben conosciuta. mio avviso che la storia letteraria possa dare numerose ed esaurienti risposte alle crisi di identit dei cittadini della nuova Europa. Lopera di Cioran, dove si incontrano tutti questi temi, la meta del viaggio che propongo in questo libro. Ma, per capire la crisi identitaria di Cioran, la sua disperazione e la sua utopia, si deve fare un percorso storico-letterario che faccia vedere come il suo pensiero si costruisce in riferimento (implicito) a una lunga tradizione romena di riflessione sulla propria identit.

    Bench una parte del presente studio si riferisca alla letteratura romena antica, partir da una domanda che intendo porre alla letteratura romena contemporanea: come si spiega la facilit con cui un gran numero di scrittori romeni ha trovato il suo posto in altre culture, da dove poi, almeno alcuni, furono reintegrati nel circuito di valore della cultura romena? questo un fenomeno che caratterizza solo l'epoca attuale? Che importanza pu avere il fatto che uno scrittore abbia trascorso lunghi periodi di tempo al di fuori delle frontiere nazionali per quanto riguarda il suo modo di vedere la cultura romena e la propria identit? Cercher di rispondere a questa

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 17

    domanda studiando alcuni testi letterari romeni e presentando i destini di alcuni umanisti e scrittori.

    Il mio punto di partenza La Letteratura europea e il Medio Evo latino di E.R.Curtius, tanto per la sua visione di letteratura europea, quanto per il suo metodo di lavoro, la topologia. Nel primo capitolo mi soffermer brevemente sulla relazione fra filologia e letteratura comparata e presenter l'evoluzione delle innovative idee di Curtius sul rapporto fra letteratura nazionale e letteratura europea.

    Il secondo capitolo riguarda il mito di Bisanzio inventato da Grigore Ureche nell'opera Letopiseul rii Moldovei de la nceputuri i pn la domnia lui Aron Vod. Analizzer alcuni topo che Curtius considera rappresentativi per la letteratura europea e che Ureche utilizza per costruire la sua versione del mito di Bisanzio: l'immagine del principe eroe come mito fondante, il topos dell'origine romana dei romeni di Moldavia, Valacchia e Transilvania. Mi sembra utile focalizzare in Ureche la continuit delle forme umanistiche della cultura europea per sottolineare il modo in cui egli, per effetto della propria educazione, si accinge a scrivere un libro in cui la storia dei moldavi presentata nel modo che aveva visto lui nelle scuole gesuitiche della Polonia, dove aveva studiato. Nella seconda parte del capitolo mi soffermer su alcuni rappresentazioni degli affreschi moldavi del XVI secolo, che hanno giocato probabilmente un ruolo importante nella genesi del mito di Bisanzio.

    Nel terzo capitolo l'attenzione si sposta sul topos del libro che fonda e d legittimazione ad una stirpe o ad una cultura. Considerato da Curtius un simbolo ricorrente in diversi periodi della letteratura europea, tale topos appare nelle opere di Miron Costin, Dimitrie Cantemir, Constantin Cantacuzino Stolnicul e Ion Budai Deleanu.

    Nel secondo e terzo capitolo far diversi riferimenti all'utilizzo della retorica classica, il che dimostra come, nonostante lo slavone e il greco fossero le principali lingue di cultura in Moldavia e in Valacchia, l'umanesimo era tuttavia penetrato anche nell'Europa

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 18

    orientale. L'educazione nelle scuole della Polonia, dove si studiava la cultura latina, la cultura bizantina, arrivata dai romeni in slavone, la conoscenza della lingua greca, attraverso le relazioni diplomatiche e amministrative con i funzionari della Sublime Porta, tutto ci ha fatto emergere la necessit di definire la cultura romena in rapporto a tutte queste altre culture fra loro molto differenti. Il fatto che gli umanisti romeni dovevano confrontarsi con lingue e culture diverse ha portato all'utilizzo della filologia come argomento politico per la definizione della propria identit romena nell'ambito della repubblica delle lettere. Il contatto con l'Oriente, tramite l'eredit bizantina, e quello con l'Occidente, attraverso le scuole latine, sono una costante della cultura romena.

    Il quarto capitolo ha per protagonista Cioran. Ritroveremo nella sua opera una parte dei miti e dei topo che apparivano in Ureche, Costin, Cantemir, Budai Deleanu. Seguiremo qui il modo in cui Cioran si definisce e, implicitamente, definisce la cultura romena utilizzando una retorica rovesciata, ma in cui si riconoscono ancora i modelli romeni originari.

    Tutti gli scrittori che sono stati scelti appaiono dei cosmopoliti, e per questo motivo il modo in cui essi riflettono sul destino della cultura romena intimamente connesso ad una visione pi ampia, di dimensione europea. Francis Claudon osserva un legame profondo fra migrazione, cambiamenti di lingue e di culture e cosmopolitismo, inteso come tratto specifico di uno scrittore europeo. Nell'ultimo sottocapitolo del libro dedicato ai movimenti letterari europei, Claudon si pone la domanda: Quest-ce quun crivain europen?. Ed ecco la risposta: Al limite, e senza temere un certo spessore di questo tratto, si comprender meglio l'europeit della letteratura contemporanea cercandola presso coloro che non abitano pi nel vecchio continente. Vladimir Nabokov ha lasciato la Russia sovietica subito dopo la rivoluzione leninista, ha vissuto a Berlino, poi in Francia, poi in Inghilterra, quindi si stabilito definitivamente negli

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran

    19

    Stai Uniti, come professore di letteratura russa; morir in un palazzo di Montreux, in Svizzera. Esiste un'opera russa, tedesca, americana di Nabokov (cfr. Lolita, 1955), ma come classificarlo, a che nazionalit attribuirlo, se non al cosmopolitismo europeo, di cui afferma l'esistenza proprio passando da una cultura all'altra? E poi, soprattutto, questi trasferimenti non mostrano il desiderio di una nostalgia di un territorio sentimentale che non esiste pi, devastato dalla guerra, relegato dalla storia di questa cara Europa? (Claudon, 2004, 125)1 Il fatto che il cosmopolitismo sia, secondo Francis Claudon, tratto distintivo dello scrittore europeo l'idea che qui mi interessa. Ma occorrerebbe che ci si ponesse la domanda pu essere per un puro caso che Francis Claudon chiuda la sua descrizione della letteratura europea con uno scrittore migrante che, inoltre, ha anche in qualche modo abbandonato l'Europa?

    Questo lavoro parte da una relazione presentata al convegno interuniversitario di Bressanone sul tema Curtius e lidentit europea (2009), in cui avevo lavorato sul rapporto fra la topologia di Curtius e la letteratura romena antica. Dalla discussione sono emersi spunti interessanti che mi hanno spinto ad approfondire lesperimento. La seconda tappa di questa ricerca stata la seduta di soutenance de habilitation diriger des recherches allUniversit Paris Est Val-de Marne. In quella sede dalla comissione sono venute domande feconde e lincoraggiamento ad approfondire questo fra i miei campi di ricerca. Il terzo cantiere in cui si costruita questa ricerca sono state le mie lezioni tenute allUniversit di Padova, e soprattutto le discussioni con gli studenti e il loro interesse e coinvolgimento nellindagine del rapporto lacerante, ma fecondo fra nazione e migrazione.

    1 Le traduzioni in italiano di testi citati in altre lingue sono a cura di chi scrive, salvo altra esplicita indicazione.

  • 1

    Le mappe filologiche dellEuropa

    La base teorica di questo studio prende le mosse dal monumentale lavoro di E. R. Curtius Letteratura europea e Medio Evo latino, la cui attualit, per la comprensione della letteratura oggi, nell'epoca della globalizzazione, ci risulta essenziale. In esso si trova ispirazione sia per la visione d'insieme, che per il metodo di lavoro qui adottato: presenter per questo brevemente il modo in cui Curtius vede il rapporto fra le letterature nazionali e la letteratura europea e la presenza e l'evoluzione delle sue idee nelle teorie comparatistiche pi attuali.

    1.1. Curtius e Valery Larbaud

    Discutendo, in maniera polemica, all'interno del volume sulla

    Letteratura europea, linfluenza del canone francese in relazione alla letteratura mondiale1, Curtius osserva il ruolo centrale di Valery Larbaud, che ha dedicato al cosmopolitismo letterario unanalisi seria e sottile (Curtius, 2006, 300) e cita la riflessione fatta dal critico francese sul rapporto fra le culture centrali e le culture marginali in Europa:

    Il y a une grande diffrence entre la carte politique et la carte intellectuelle du monde. La premire change daspect tous les cinquante ans; elle est couverte de

    1 Il concetto di letteratura mondiale doveva spezzare il gi vacillante canone francese. (Curtius, 2006, 300)

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 22

    divisions arbitraires et incertaines, et ses centres prpondrants sont trs mobiles. Au contraire, la carte intellectuelle se modifie trs lentement et ses divisions prsentent une grande stabilit, car ce sont les mmes qui figurent sur la carte que connaissent les philologues et o il nest question ni de nations ni de puissances, mais seulement de domaines linguistiques... Il existe un triple domaine central: franais-allemand-italien, et une ceinture de domaines extrieurs, de marches: scandinaves, slaves, roumain, grec, espagnol, catalan, portugais et anglais.

    [C' una grande differenza fra la mappa politica e la mappa intellettuale del mondo. La prima cambia aspetto ogni cinquant'anni; piena di divisioni arbitrarie e incerte, e i suoi centri di potere sono molto mobili. Al contrario, la mappa intellettuale si modifica molto lentamente e le sue divisioni presentano una grande stabilit, dato che sono le stesse che figurano sulla mappa che conoscono i filologi, dove non trovano spazio nazioni e potenze, ma soltanto i domini linguistici... Esiste un triplice dominio centrale francese-tedesco-italiano, e una cintura di domini esterni, di "marche": scandinave, slave, romeno, greco, spagnolo, catalano, portoghese e inglese.] (Valery Larbaud, Ce vice impuni, la lecture..., 1925, 46 s) (Cit. in Curtius, 2006, 300)

    La frase di Valery Larbaud, che osserva la differenza fra le mappe politiche e quelle filologiche, uno dei punti su cui si basa la mia ricerca. Il critico francese ritiene che le carte dei filologi, che ricalcano aree culturali e linguistiche, siano pi stabili di quelle dei politici, basate sui centri di potere. L'idea piace a Curtius, che scrive la sua opera negli anni bui della seconda guerra mondiale, cercando di recuperare attraverso la cultura quello che la politica sembra aver perduto per sempre, cio l'unit e l'identit stessa dell'Europa. 2

    Questa concezione pu risultare molto utile per lo studio della letteratura romena, la cui mappa stata per secoli pi estesa della Romania, che come entit politica nasce solo nel XIX secolo. Ma l'assenza di unit nazionale non ha impedito agli uomini di cultura di scrivere in romeno, nonostante utilizzassero anche lo slavone, il latino o il greco come lingue di cultura. Possiamo quindi parlare di una 2 Si trovano riflessioni e spunti su questo tema nel volume Paccagnella; Gregori ( a cura di), Gregori, 2011.

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 23

    mappa filologica della cultura romena molto prima dell'esistenza di una formazione territoriale denominata Romania.

    Dopo la formazione dello stato nazionale, e pi in particolare nel periodo della sua storia che ha seguito la prima guerra mondiale, molti scrittori romeni si sono integrati in altri spazi culturali, in primo luogo emigrando a Parigi e scrivendo in francese. Senza che li si possa considerare a pieno titolo esiliati, essi partono in molti per Parigi, alla ricerca del Meridiano Greenwich della modernit, per riprendere l'etichetta che Pascale Casanova attribuisce alla capitale francese nel suo libro La rpublique mondiale des lettres (2008), pubblicato per la prima volta nel 1999. In questa categoria rientrano Tristan Tzara, Benjamin Fondane, Isidore Isou, e molti altri che appartengono contemporaneamente a due letterature nazionali, romena e francese. Ancora una volta il concetto di mappa filologica utile per descrivere una realt ambigua che non corrisponde a nessuna nazione in senso politico e istituzionale.

    La cultura romena appare sulla mappa intellettuale di cui parla Valery Larbaud proprio grazie ai suoi esponenti che hanno viaggiato, che sono entrati in contatto con altri letterati e filologi in epoche diverse, siano essi stati degli umanisti, o degli intellettuali nel senso moderno del termine3. Inoltre molti degli scrittori e filologi romeni che hanno contribuito, nei secoli, a collocare la cultura romena sulla mappa intellettuale dell'Europa sono stati in pari misura letterati e uomini politici. Fra questi abbiamo Grigore Ureche, Miron Costin, Dimitrie Cantemir, Constantin Cantacuzino Stolnicul, che sono stati tutti uomini politici: hanno avuto in mano il potere, a un certo punto della loro vita, ma hanno anche agito politicamente con i mezzi e con le prerogative di uomini di cultura europei. Per mezzo delle relazioni con gli umanisti di altre culture, essi hanno giocato il ruolo di anello 3 Ancora nel periodo fra il 1980 e il 2011, se guardiamo al numero di scrittori migranti francofoni presenti in Francia, i romeni sono di gran lunga i pi numerosi fra quelli provenienti da paesi europei (Moser, 2012).

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 24

    di congiunzione fra romeni ed europei. La circolazione dei valori romeni in Europa si prodotta con mezzi diversi: certi scrittori hanno studiato nei paesi stranieri, in Polonia, a Constantinopoli, Padova, Parigi, in qualche caso furono esiliati, in altri hanno fatto viaggi o peregrinazioni che nascondevano scopi politici, molti di loro furono simultaneamente, o in periodi diversi della vita, cittadini di pi Stati fin dal XVI secolo, inoltre hanno scritto in lingue diverse, integrandosi in pi culture. L'Umanesimo romeno porta in s l'impronta di queste appartenenze culturali e nazionali multiple.

    Il passaggio di Valery Larbaud citato da Curtius utile nel nostro lavoro anche perch nomina esplicitamente la cultura romena, collocandola in una posizione marginale in rapporto al centro dell'Europa. vero altres che per lui la cultura inglese, nel contesto europeo, sarebbe altrettanto marginale che la cultura romena, e possiamo facilmente comprendere che dietro a questa visione sta di fatto la visione del primato assoluto della latinit: per i filologi romanzi la centralit dipende dal peso che riveste il latino nella struttura profonda di una cultura o di una lingua. Non vorrei qui addentrarmi troppo nel dettaglio riguardo alla gerarchia delle culture in Europa, ma vorrei soltanto rimarcare che, nel caso dei romeni, essi hanno assunto questa posizione periferica come un vero e proprio segno distintivo dal punto di vista culturale, il che ha generato un complesso d'inferiorit e di marginalit.

    La metafora delle mappe della cultura pu essere letta anche in chiave diversa. In primo luogo si lega alle linee di separazione, di demarcazione nei confronti degli altri spazi. Ci sono poi i concetti di frontiera e di periferia, gravidi di conseguenze sia sul piano politico che su quello culturale. Il rapporto fra centro e margine, un tema assai importante nella cultura romena moderna, legato alla posizione della cultura romena sospesa fra Oriente e Occidente, al margine dell'Europa, alle porte dell'Oriente.

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 25

    Dal momento in cui le frontiere interne dell'Europa sono pi o meno completamente cadute, le mappe dei filologi sono diventate pi importanti di quelle dei politici. Il fenomeno della migrazione, a sua volta, pone ulteriormente in discussione le frontiere fra culture e richiede un approccio del tutto nuovo, assai diverso dal nazionalismo delle storie letterarie d'impronta herderiana. L'interesse per la mediazione culturale cresce progressivamente in un universo in cui tanti cittadini possiedono (almeno una) doppia appartenenza. Questa novit richiede un cambiamento profondo nell'affrontare lo studio della letteratura, giacch anch'essa ha sempre avuto un'imprescindibile funzione identitaria. Sar quindi compito dei filologi tracciare le nuove mappe dell'Europa, in modo che possa essere rappresentata, oggi, una convergenza, laddove nel passato si sottolineavano la differenze. Per questo appare vincente la scelta di orientare una ricerca come la presente su Curtius, al tempo stesso uno dei pi importanti filologi europei e uno dei padri fondatori della letteratura comparata.

    Per definire l'Europa, Curtius pensa alla storia e alla cultura del vecchio continente, in modo che la geografia ne viene ridisegnata secondo le coordinate culturali: Accingendoci ora a trattare questo argomento, noi ci riferiamo allEuropa non in senso geografico, ma in senso storico. Quella "europeizzazione del quadro storico" oggi tanto necessaria deve essere applicata anche alla letteratura. Se lEuropa un organismo che partecipa di due insiemi culturali, quello antico-mediterraneo e quello moderno-occidentale, lo stesso deve valere anche per la sua letteratura, che pu essere intesa come un tutto unico soltanto se entrambe le sue componenti vengono comprese in uno sguardo solo. (Curtius, 2006, 16)

    importante osservare che, per Curtius, l'Europa va costruita secondo linee diacroniche o, pi esattamente, la cultura europea va studiata nel suo sviluppo diacronico. Non potremmo mai comprendere come si sia formato lo spirito europeo, se non

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 26

    seguissimo passo passo come si sono separati e distinti gli spazi culturali, come determinate culture sono arrivate ad essere considerate europee, mentre altre no, oppure non sufficientemente. Sospesa in una sorta di zona grigia, la cultura romena pu trarre molto profitto da tale modello proposto da Curtius.

    Parlando della sua ricerca sulla letteratura europea, Curtius spiega: Se mi sono soffermato su tale opera, anche perch lanalisi a cui mi accingo richiede preliminarmente uninterpretazione storica dellEuropa. LEuropa sarebbe semplicemente un nome, un"espressione geografica" (come Metternich ebbe a dire dellItalia), se non vi si annettesse un significato storico. Non pu trattarsi, per, delle vecchie concezioni contenute nei nostri trattati scolastici: per questi, infatti, la storia dellEuropa, come tale, addirittura inesistente; esistono solo le storie parallele, senza collegamenti reciproci, di vari popoli e Stati. (Curtius, 2006, 14)

    In questa visione d'insieme non appare mai il nome degli scrittori romeni, in quanto il canone di Curtius lascia del tutto fuori l'Europa orientale4.

    1.2. Il canone della letteratura europea

    Accettiamo l'assunto preliminare che, quando parliamo della

    letteratura europea, la mappa una metafora cognitiva per il canone: lo certo per Curtius, che disegna la mappa culturale e filologica dellEuropa prendendo come punti di riferimento i nomi importanti che hanno fondato il canone europeo. Per definire la letteratura europea, Curtius utilizza inoltre due coordinate, una temporale e una spaziale, in riferimento a uno spazio simbolico: La letteratura europea abbraccia il medesimo periodo di tempo della cultura europea, comprende cio circa ventisei secoli (calcolati da Omero a Goethe). (Curtius, 2006, 20) 4 Questo fatto stato evidenziato e analizzato in particolare in Krmer, 2011, 189-198.

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 27

    Per Curtius la letteratura europea significa essenzialmente quella dell'Europa occidentale: La nostra analisi partita dalla constatazione che lOccidente mediteraneo e nordico costituiscono, dal punto di vista storico, un'unit vitale. Ci siamo proposti di dimostrare tale unit anche nellambito letterario []. (Curtius, 2006, 255) Egli sceglie esempi soltanto da alcune letterature: tedesca, inglese, francese, italiana, spagnola, con pochi riferimenti a quelle catalana e portoghese. Nessun richiamo alla zona slava, a quella nord-europea o a quella romena. Il tema essenziale della ricerca di Curtius , in effetti, il Medio Evo latino, e cos si spiega l'attenzione esclusiva riservata alle letterature romanze occidentali e il silenzio sul Medio Evo slavo o greco, cio praticamente su tutta l'area della cultura bizantina, di cui fa parte anche la cultura romena. Il modo in cui Curtius argomenta che la letteratura medievale latina non un momento di arresto, bens un periodo di continuit nella cultura europea, potrebbe condurre a certe conclusioni rischiose, come ad esempio il fatto che potremmo arrivare a definire la letteratura europea soltanto in funzione delle letterature nominate da Curtius. Pur restando un nome importante nella storia della disciplina delle letterature comparate, Curtius viene criticato per il suo canone europeo troppo riduttivo, che comprende solo una parte delle letterature europee. David Damrosch osserva in Toward a History of World Literature (Damrosch, 2008, 481495) che spesso, parlando di cultura europea, i comparatisti filologi parlano solo di due tre letterature5. Sul termine di letteratura europea grava un'accusa pesante da parte dei comparatisti dell'ultimo ventennio: le prime attestazioni del termine Weltliteratur risalenti al XIX secolo associano 5 When people did look beyond the boundaries of a single nation, they usually stayed within a particular region, as in Ernst Robert Curtiuss European Literature and the Latin Middle Ages or Erich Auerbachs Mimesis: The Representation of Reality in Western Literature. Even within their announced focus on Europe and on Western literature, Curtius and Auerbach concentrated largely on the literatures of just a few countries. So often praised for its remarkable range across Western literature, indeed, Mimesis might just as well have been subtitled The Representation of Reality in Italy and France home to fifteen of the books twenty central texts. (Damrosch, 2008, 482)

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 28

    l'eurocentrismo al concetto di letteratura universale. Nel momento in cui si inizia a parlare di letteratura universale, in Germania con Goethe e in Francia con Madame de Stal, il termine definito in modo limitativo ed quasi sinonimo di letteratura europea6, oppure, in senso ancora pi restrittivo, la letteratura europea ridotta alla letteratura di alcuni paesi europei.

    Il dibattito sulla letteratura europea comincia timidamente dopo lunificazione economica, giuridica e, in parte, politica, sebbene gli uomini di cultura e in particolare gli storici letterari siano rimasti abbastanza indietro rispetto agli economisti e ai giuristi, che sono riusciti a trovare un terreno comune di discussione, che guardi al di l delle divergenze nazionali. Un fatto strano, se pensiamo che la letteratura europea ha costituito, fin da quando Goethe ha proposto lidea di una Weltliteratur, il nucleo forte della letteratura universale. Nel contesto della globalizzazione, discipline come la storia letteraria e la letteratura comparata mettono in discussione la loro antica relazione di interdipendenza e si ridefiniscono a vicenda.

    Di fronte a queste accuse, pochissimi studiosi europei sembrano essersi preoccupati di vedere quali sono le caratteristiche della letteratura europea in quanto tale. Sono gli studi portati avanti soprattutto da americani e canadesi che hanno aperto il canone ad altre culture, considerate minoritarie, e a scrittori non canonici, intavolando una discussione teorica sulla legitimit di tale apertura del canone7. Siccome la disciplina della letteratura universale ha ricevuto un grande impulso negli ultimi decenni, parallelamente alla fioritura degli studi postcoloniali, il concetto di letteratura europea viene talora discusso secondo questa duplice prospettiva: da un lato si

    6 Bench Goethe parli del romanzo cinese, che ritiene simile al romanzo europeo, tuttavia lo spazio destinato alle letterature non-europee nel quadro della Weltliteratur resta sempre ridotto fino all'epoca del postcolonialismo (cfr. Goethe coins a phrase, introduzione a Damrosch, 2003, 1-36). 7 Per esempio Weixlmann, 1988, 273-283; Said, 2001, 64-68; Pizer, 2000, 213-227; Hutcheon, 1995.

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 29

    pone la questione dell'allargamento delle frontiere e del superamento dell'eurocentrismo, dall'altro si rileva che il termine stato associato, con una limitazione arrogante, ad un numero ristretto di autori e correnti, con l'esclusione arbitraria di vaste aree culturali.

    Sul piano metodologico, si pu parlare oggi di un cambiamento di paradigma nella rappresentazione della letteratura europea. Anche dopo essere stata accusata di aver monopolizzato lattenzione e aver marginalizzato altri spazi, la letteratura europea si venuta a trovare in una situazione paradossale: a quasi due decenni dalla caduta del comunismo, si continua a parlare di letteratura occidentale, espressione meglio definita di quanto sia quella di letteratura europea, e negli studi pi recenti le letterature minori, come la letteratura romena, continuano ad avere uno spazio ridotto. Le letterature dellEst non sono riuscite a interagire con il nucleo del canone europeo e neppure a mettere in crisi il sistema gerarchico adottato finora.

    Un particolare sguardo critico si rintraccia in ricerche recenti, come quelle di Cornis-Pope, John Neubauer8 e Maria Todorova9, i quali, per individuarne lidentit, isolano lo spazio balcanico e del Sud-Est europeo. I volumi dedicati a queste letterature riscrivono in senso postmoderno la storia della letteratura della regione, mettendo in luce sia il modo in cui la letteratura e lidentit nazionale si sono

    8 L'idea che la nazione sia un'invenzione del XIX secolo, effettuata con l'ausilio di racconti, miti e figure rappresentative, stata applicata in una storia della cultura dell'Europa centrale e orientale, coordinata da Marcel Cornis-Pope e John Neubauer (2004). In quest'opera gli autori cercano di offrire una visione trasversale, caleidoscopica e multiculturale di questo mondo, talora etichettato come balcanico. Gli studiosi analizzano soprattutto per quali vie le culture hanno rafforzato, e talvolta anche inventato, la propria identit attraverso i miti letterari, e soprattutto attraverso la critica letteraria, capace di promuovere un poeta nazionale, oppure il nucleo di valori culturali che incarnerebbero lo spirito nazionale. 9 La visione di Edward Said, secondo cui l'Occidente che inventa l'Oriente, ha lasciato la sua impronta anche su certi studi che riguardano la zona balcanica, e che nominano anche la Romania e la sua cultura, come i lavori di Maria Todorova. Si veda in particolare il saggio The Balkans: From Discovery to Invention (1994) e il volume Todorova (a c. di)(2004).

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 30

    determinate reciprocamente, sia il processo che ha condotto allinvenzione delluniverso balcanico.

    Gli studiosi hanno cominciato ad immaginare una possibile storia della letteratura europea, secondo diverse prospettive. Per esempio, Beatrice Didier cura il monumentale Prcis de littrature europeenne, Paris, Presses Universitaires de France, 1998; Roberto Antonelli coordina il numero tematico Il canone europeo della rivista Critica del testo, Sapienza, X/1 (2007), e si sofferma sul problema del canone letterario nell'articolo La letteratura europea, ieri, oggi, domani (pp. 9-40). Antonelli commenta qui la teoria di Curtius, e in particolare le trasformazioni che il canone europeo ha subito ineluttabilmente sotto l'influsso del multiculturalismo, da cui deriva l'importanza della definizione di letteratura europea nel rinnovato contesto attuale.

    Ci sono anche altri tentativi di costruire una storia della letteratura europea, ma il dominio di riferimento della categoria letteratura europea non definito in modo esauriente10.

    Per il teorico della letteratura mondiale (world literature) David Damrosch, la ridefinizione della letteratura europea legata alla rivisitazione della memoria collettiva che ha strutturato il relativo spazio culturale:

    Rethinking Europe concerns relations of national identities and collective memories, and the collective memories on which nations build are often transnational in nature. These concerns are very current today, but from the beginning, Comparative Literature as a discipline has been involved in rethinking the cultural-political landscape of Europe, even as it has worked to see European literature within the broader world at large. If comparatists are striving for a more fully global vision today, this expansion also involves an expanded conception of Europe itself. Comparative Literature has often been accused of Eurocentrism, yet during the past century, much of Europe has often been farther than China from the disciplines field of vision. In 1960, Werner Friederich, founder of the Yearbook of Comparative and General Literature,

    10 Mi riferisco a Grard, 1998; Didier (1998) Claudon, 2008.

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 31

    noted wryly that the term world literature was rarely being applied to anything like the full world, even the full European world. (Damrosch, 2007, 135)

    Lunificazione europea, che sul piano culturale ancora solo unaspirazione, avrebbe come modello non gli stati-nazione del XIX secolo, che perseguivano lunit linguistico-nazionale, e la differenziazione identitaria, ma una conoscenza reciproca e una visione comune che non dovrebbero avere come effetto una separazione brutale del centro (o dei centri) dal margine (o dai margini).

    Se nellepoca della globalizzazione cambiato il modo in cui percepiamo la nazione, e forse anche il modo in cui la letteratura nazionale ne definisce lidentit, allora anche i confini del dominio culturale studiato dovrebbero essere riformati. Ad esempio, la caduta delle frontiere interne nel contesto dell'Unione europea dovrebbe produrre una differenza nel modo in cui percepiamo la nostra identit nazionale. Lunificazione europea allinizio del terzo millennio dovrebbe produrre dei cambiamenti di prospettiva di importanza analoga a quella introdotta, nel XIX secolo, dalla separazione in stati nazionali. La storia letteraria, a sua volta, dovrebbe rispondere a questo cambiamento di paradigma con un cambiamento di mentalit. Non si potr certo parlare della sparizione di un ambito, ma almeno di un mutamento di prospettiva del nostro abituale modo di affrontare la storia letteraria tradizionale.

    Questi nuovi punti di vista riflettono un aggiornamento della metodologia, del modo in cui recepita la letteratura e del modo in cui organizzata e gerarchizzata dalla storiografia. Ci che colpisce di primo acchito limpressione di crisi profonda che consegue a un imponente rovesciamento del paradigma: come se la letteratura europea, definita in modo meno lungimirante che allepoca di Goethe, dovesse essere ripensata, perch la metodologia della storia letteraria

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 32

    ha subito una profonda trasformazione. Ma proprio questa crisi, innescata dagli studi teorici sulla storia letteraria e sulla relazione fra letteratura nazionale e universale, pu dimostrarsi estremamente feconda e produttiva.

    Dai contributi critici e teorici citati, derivano alcune idee portanti di un nuovo modello. La dissoluzione del concetto di nazione e lemigrazione determinano la formazione di identit nazionali ambigue, che non possono pi essere catalogate tassonomicamente nel quadro di una storia letteraria nazionale. La serie dei cambiamenti politici legati allunificazione europea e alla globalizzazione ha prodotto, o sta per produrre, un modo diverso di scrivere la storia letteraria. La metodologia della storia letteraria narrativa, cos come stata praticata nel XIX secolo, pu trarre profitto dalle ricerche di letteratura comparata, metodo che pu offrire uno strumento di presentazione pi adeguato alle esigenze di culture non contrapposte ma dialoganti.

    La moderna letteratura europea dovr continuare in un certo senso la repubblica delle lettere, come osserva Adrian Marino nel primo capitolo del Prcis de littrature europenne diretto da Beatrice Didier (Marino, 1998, 13-18).

    Sintetizzando le definizioni della letteratura europea che emergono nel dibattito contemporaneo, si osserva che essa pu essere definita sostanzialmente o come la somma delle letterature nazionali che compongono lEuropa o come un insieme di testi che hanno circolato molto e che hanno prodotto in questo modo unidentit comune riconducibile a un canone europeo. Questultima definizione va verso lidea che esistono degli scrittori europei da considerare transnazionali grazie alla loro presenza in pi sistemi letterari (Casanova, 2009, 20-21). Il fatto di oltrepassare le frontiere nazionali inscrivendosi in una corrente letteraria europea una costante nella riflessione di molti scrittori europei moderni.

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 33

    Le correnti letterarie che, dal XIX secolo, hanno riunito scrittori di diversi paesi, costituiscono la via pi semplice per avere una visione sintetica della letteratura europea. In quest'ottica il concetto di modernit gioca un ruolo centrale, in quanto riguarda non tanto il rapporto dello scrittore con la tradizione, nazionale o meno, quanto il desiderio di innovare. Dall'Ottocento le innovazioni nella letteratura europea assomigliano a delle ondate che percorrono il continente portando oltre le frontiere nazionali il Romanticismo, il Realismo, il Naturalismo, Il Simbolismo. Francis Claudon vede lunit della letteratura europea proprio in queste ondate che si chiamano les mouvements littraires europens, cui dedica un libro,(2008). Lidea che la modernit che consolida il concetto di letteratura europea apparir poi, fra laltro, nel volume gi citato di Pascale Casanova, La rpublique mondiale des lettres (1999).

    Cos si fa strada lidea di una letteratura che si propone di dissolvere le frontiere nazionali europee e di comunicare, attraverso le traduzioni, con diversi sistemi culturali. Questo concetto appare spesso nelle discussioni recenti sulla formazione di un corpus letterario europeo, che potrebbe addirittura entrare nei futuri programmi scolastici (R. Antonelli, Sul senso e sulle prospettive di una ricerca).

    I rapporti fra filologia e comparatistica sono stati fin dalla nascita della seconda disciplina molto strette. Vilashini Cooppan, un teorico americano della world literature, afferma che i filologi E.R.Curtius e Erich Auerbach sono i fondatori della disciplina della letteratura comparata11. Il libro di Curtius non ha avuto per molti

    11 The foundational aspirations to a broadly imagined, incipiently global knowledge of literature were first voiced for comparative literature by Goethe, subsequently reiterated in the middle of the twentieth century by Ernst Robert Curtius and Leo Spitzer in the forms of a Latinate Europes common tradition, and found perhaps their most haunting expression in the work of Eric Auerbach, the other patron saint of the discipline. (Cooppan, 2004, 16)

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 34

    seguaci, anche se stato tradotto e citato numerose volte, in quanto non ha aperto una scuola di pensiero che avrebbe portato alla costituzione di una disciplina di studio. Mi soffermer nel paragrafo successivo sul suo modello d'indagine, per descriverlo in breve e per mostrare quali sono i punti del suo metodo che si potrebbero applicare utilmente allo studio della letteratura romena, in una visione ispirata allo stesso tempo alla filologia e alla letteratura comparata.

    1.3. Il modello di Curtius e l'evoluzione delle sue idee nelle ricerche attuali.

    Curtius spiega assai poco del suo metodo di analisi, che tuttavia si pu ricavare da alcune sue enunciazioni generali, ma soprattutto dal modo in cui si strutturano le sue argomentazioni. importante ricordare che questo metodo il risultato di alcune polemiche in cui era coinvolto lo stesso Curtius. Una delle polemiche la rivalutazione della posizione della letteratura medievale latina, vista non come sorella minore della cultura classica, ma come anello di congiunzione fra il mondo dell'antichit e quello della modernit. Un risultato secondario ma essenziale di questa polemica il fatto che cos si cerca di stabilire una continuit della cultura europea. Un'altra polemica che coinvolge Curtius quella contro il metodo della Geistesgeschichte (storia dello spirito), che egli considera riduttivo in quanto associa in una stessa categoria fenomeni del tutto eterogenei. Curtius crede che tale metodo tenda a considerare le epoche storiche come se fossero collocate in sistemi chiusi, essendo le loro caratteristiche generali derivate dall'estetica, dalla metafisica, dal carattere nazionale o da una combinazione di questi tratti.

    Far riferimento ai criteri secondo i quali Curtius definisce la letteratura europea e alle caratteristiche essenziali del suo metodo, che metter in relazione con gli orientamenti pi recenti della

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 35

    comparatistica, per imbastire una procedura di analisi che si propone di cercare, nella letteratura romena, alcuni dei topo identificati da Curtius nella letteratura europea. Si sceglieranno cos dal ricchissimo libro di Curtius, gli aspetti metodologici che possono essere applicati alla letteratura romena e che possono aiutare a presentarla in un contesto europeo.

    Tre sono le osservazioni preliminari per lo studio della letteratura europea che derivano dal metodo di Curtius, e che riprenderemo nel nostro lavoro. La prima riguarda il superamento della suddivisione della letteratura europea in correnti, che risulta del tutto limitativa, la seconda osservazione si riferisce alla non opportunit della suddivisione della letteratura europea in letterature nazionali, e infine la terza prende come oggetto il ruolo della traduzione nello studio della letteratura europea. Quest'ultima osservazione viene espressa in modo indiretto, ma assai importante per l'epoca della globalizzazione in cui viviamo oggi e si evince da un'affermazione di Curtius sul ruolo della traduzione nella conservazione della freschezza di un testo. Queste tre osservazioni hanno trasformato Curtius in un pioniere degli studi sulla globalizzazione in letteratura.

    1.4. Il superamento delle correnti letterarie

    La strutturazione in correnti ed epoche letterarie viene

    considerata da Curtius un ostacolo per lo studio delle forme della tradizione letteraria. Si potrebbe abbozzare una morfologia della tradizione letteraria: ma ecco che ancora una volta manca, alla scienza infima della storia letteraria, la strumentazione di concetti diferenziati ed elaborati secondo principi autonomi. Esistono, s, una una mezza dozzina di concetti: ma sono come macigni, pesanti e grossolani, e si chiamano umanesimo, rinascimento, classicismo, romanticismo,

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 36

    preromanticismo, preumanesimo: con una cos misera strumentazione, non c pi nulla da fare. (Curtius, 2006, 434) Egli crede che questa sistematizzazione presenti molti inconvenienti, fra cui quello di costituire un insieme di concetti vaghi, generalizzanti e dunque trasferibili con difficolt da una letteratura all'altra. Curtius respinge quindi senza appello la suddivisione della letteratura europea in epoche letterarie, perch secondo lui questo modo tassonomico di definizione manca di concretezza e non parte dall'analisi concreta dei testi.

    Si tratta di un punto di vista oggi molto attuale, assunto nella discussione in corso negli ultimi anni sulla crisi delle storie letterarie (Perkins, 1992). Quando il teorico Hans Perkins parla di crisi delle storie letterarie e della difficolt di realizzare storie unitarie della letteratura universale, esso usa gli stessi termini di Curtius, anche se in effetti non lo cita esplicitamente. Anch'esso sottolinea in Is Literary History Possible?, che, dietro a certi termini come manierismo o classicismo, si nascondono realt letterarie diffuse e che non hanno un corrispondente preciso nelle letterature nazionali europee.

    Parlando dell'opposizione arbitraria fra Classicismo e Romanticismo, Curtius osserva che questa fu introdotta dai comparatisti francesi in quanto rilevante in modo specifico per la storia letteraria francese, mentre nelle altre letterature fortemente limitativa: Questa specie di scienza letteraria ha lingenua intenzione di imporre alla letteratura europea schemi di sviluppo validi esclusiamente per la Francia (secolo XVII = classicismo, XVIII = classicismo e preromanticismo, XIX = romanticismo) combinanadoli con la carta geografica-politica uscita dai trattati di pace, seguiti alla prima guerra mondiale. (Curtius, 2006, 299)

    Per quanto riguarda la letteratura romena, essa potrebbe trarre assai profitto da questa dissoluzione del concetto di corrente letteraria, dato che questo si ritrova nella letteratura romena in forma

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 37

    impura fino al periodo moderno. Eliminando alla radice questo genere di polemiche riguardo all'esistenza di un unico barocco o classicismo, ci possiamo meglio concentrare sui testi letterari e sui temi o gli stili ad essi connessi.

    1.5. L'abbattimento delle frontiere delle letterature nazionali.

    La suddivisione dello studio della letteratura europea nelle

    singole letterature nazionali sembra a Curtius persino pi limitativa di quella in correnti letterarie, e quindi costituisce un metodo del tutto superato. Da un lato l'associazione della geografia e storia politica con lo studio della cultura gli sembra sbagliata, dall'altro la doppia limitazione imposta dal frazionamento sia nel tempo che nello spazio gli sembra eccessiva: La storia delle "grandi potenze" di oggi o di ieri viene insegnata sulla base delle ideologie e dei miti nazionali, artificiosamente isolati. LEuropa, cos, viene dunque scomposta in tanti frammenti geografici; inoltre, mediante le suddivisioni in Evo antico, Medio Evo ed Evo moderno, viene frazionata anche nel tempo. Tale duplice scomposizione , fino ad un certo punto (per lo pi superato nella pratica), necessario per motivi pedagogici. Tuttavia, per motivi pedagogici sarebbe altretanto necessario collegare il tutto con una visione dinsieme. (Curtius, 2006, 14-15)

    Ci che interessa Curtius sembra essere quella visione globale che non si pu ottenere al di fuori di uno studio comparatistico: La parcellizzazione della letteratura europea in una quantit di filologie tra loro disgiunte lo impedisce quasi totalmente. (Curtius 2006, 21) L'espressione filologie tra loro disgiunte solleva un ulteriore problema, assai discusso, e in modo polemico, negli studi recenti di letteratura comparata: qual il ruolo della lingua, e quindi della filologia, nello studio della Weltliteratur? Le filologie moderne si dedicano alle letterature nazionali moderne: tale concezione sorta

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 38

    con il risveglio delle nazionalit sotto la spinta del Super-stato napoleonico; dunque legata ad unepoca precisa ed apare perci tanto pi dannosa per la visione globale. (Curtius, 1999, 21)

    In una recensione allapparizione di Europaische Literatur und lateinisches Mittelalter, laltro padre fondatore della disciplina della comparatistica, anche lui filologo romanzo, Erich Auerbach, osserva:

    Among the leading ideas, there is first of all the radical rejection of all national or chronological isolation within European civilization, and the establishemnent of European Literature as the intelligible field of study for historians of literature. Closely linked with this program is the conception of European literature as a unity based on the Latin tradition a tradition which has never been interrupted, if not in the last two centuries. (Auerbach, 1950, 348)

    Il motivo per cui Curtius rifiuta la separazione della letteratura europea in filologie disgiunte l'importanza centrale accordata all'analisi dei topo, intesi come unit intermedie del discorso che si sono tramandate dalla cultura classica a quella moderna per mezzo della retorica. Il fatto che tali topo si ritrovano in diverse letterature neolatine, ad esempio in quella francese, in quella spagnola e in quella italiana, proprio ci che, secondo Curtius, conferisce unit alla cultura europea. Quindi, di l dal fatto che sono stati originariamente trasmessi attraverso la lingua latina, questi topo verranno studiati ora nelle lingue moderne in cui si manifestano, in quanto la loro circolazione ne evidenzia il carattere transnazionale, in questo caso europeo.

    In molti paesi dellEuropa centrale e sud-orientale, le storie nazionali si affermano, nel XIX secolo, in stretta relazione con lo sviluppo del concetto di nazione. Nello spazio europeo orientale, la tradizione delle storie letterarie ha una genealogia legata molto strettamente alla storia e alla politica. Nella presentazione di una ricerca collettiva in pi volumi dedicata alla storia letteraria dellEuropa orientale, Marcel Cornis-Pope e John Neubauer osservano:

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 39

    Literature was first institutionalized in societies that had problematic identities: Germany, Italy, some Scandinavian, and most East-Central European cultures. Constructing a national literature was in these areas a major contribution to the struggle for a national language, culture, and political independence. (Cornis-Pope, Neubauer, 2002, 12)

    NellEuropa sud-orientale i poeti e gli scrittori hanno contribuito allinvenzione delle nazioni attraverso le loro opere e limpegno profuso nella fondazione di istituzioni culturali. Un buon esempio per la cultura romena la generazione del 1848 (Paoptiti), che era al corrente di ci che accadeva nellEuropa contemporanea, e cercava di produrre altrettanto per l'identit letteraria romena. I filologi che studiavano la lingua, i folcloristi che raccoglievano testi popolari, i critici che sostenevano un poeta nazionale e che sottolineavano limportanza della scelta di soggetti ispirati alla storia nazionale, sono stati coloro i quali hanno legato la storia letteraria allidentit nazionale. I filologi hanno giocato quindi un ruolo centrale in questa operazione mirata a modellare uno spirito nazionale12. Ebbene, qui si trova il nucleo concettuale della storiografia letteraria nazionale13, che appare e si sviluppa in un momento in cui alla letteratura si chiedeva di generare unimmagine forte e stabile: National literary histories 12 The philologists also republished medieval and Baroque texts, which often represented glorious chapters in the national history. Above all, they canonized national poets. In the early phases of constructing a national literature this usually meant the revival of an older poet; in the later phases it amounted to the apotheosis of a nineteenth-century one. All peoples of East-Central Europe manufactured in this way national icons. (Cornis-Pope, Nebauer, 2002, 14) 13 Nella letteratura inglese, il luogo che occupa Shakespeare fin dal XVIII secolo essenziale par la definizione di uno spirito nazionale. Steven Grennblatt osserva: The project of literary history in the eighteenth and nineteenth centuries and the particular place that Shakespeare occupied in it were bound up with nationalism not only in England but in France, for example, where a rejection of Shakespeare played a role in the defining of national taste, and in Germany, where an emulation of Shakespeare shaped several of the greatest literary careers. (Greenblatt, 2001, 51) Quindi la letteratura gioca un ruolo centrale nella formazione dello spirito nazionale non solo nei paesi che si formano politicamente nel XIX secolo, ma anche in un paese con una lunga continuit e stabilit istituzionale, come la Gran Bretagna.

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 40

    had archetypal structures and stock roles that could be filled by different heroes and villains. The nation assumed in these grand narratives the role of a collective hero (Cornis-Pope, Neubauer, 2002,15) Le storie letterarie romene si sono definite secondo la poetica ottocentesca che richiedeva la ricerca di uno spirito nazionale anche se critici come G. Clinescu o E. Lovinescu hanno sempre sottolineato lo stretto rapporto con la cultura europea.

    Sar forse giunto il momento di pensare non solo a come la letteratura ci pu aiutare a capire la nostra specificit nazionale, ma anche al fatto che non abbiamo pi tutti unidentit nazionale semplice, pura, bens siamo il risultato dellepoca della globalizzazione e la nostra cultura sempre pi ibrida. Si tratta di un'ibridit che non possiamo nettamente definire, proprio perch derivante da molteplici radici culturali.

    In virt di tutto ci, negli ultimi decenni questo tipo di storia letteraria romena, il cui modello si pu riconoscere in Iorga o Clinescu, da considerarsi superato. La storiografia letteraria nazionale entrata in crisi a causa di numerosi e diversi fattori: la globalizzazione, i fenomeni migratori, la diffusione degli studi postcoloniali e la generale imposizione dellinglese quale lingua di comunicazione. Non si sente pi la necessit di sottolineare il carattere nazionale della letteratura, in quanto la storiografia non pi chiamata a inventare unidentit nazionale, mentre, al contrario, le identit marginali e difficilmente classificabili sembrano attrarre lattenzione dei critici proprio sui loro elementi di ibridismo e indefinibilit. Ebbene come si fa storia letteraria in questo contesto? O meglio, ancora possibile la storia letteraria in questa situazione? Questa ultima domanda costituisce il titolo di un importante saggio di David Perkins, Is Literary History Possible?14

    14 Muovendo dallosservazione che la maggior parte delle storie letterarie del XIX secolo sono assimilabili a delle narrazioni, David Perkins pone la questione in questi termini: The question, then, of whether literary history is possible is really whether any

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 41

    La crisi delle storie letterarie nazionali acquista nuova luce se guardiamo la questione da una prospettiva di tipo comparatistico. In un articolo intitolato 'Living in the Same Place': the Old Mononationalism and the New Comparative Literature, pubblicato nel 1995, Marjorie Perloff osserva che diventato impossibile parlare della letteratura americana come espressione di ununica nazione15. Il modo in cui Marjorie Perloff guarda alla migrazione degli scrittori16 e alla circolazione delle idee e dei temi da una letteratura allaltra si applica molto bene alla letteratura europea. La Perloff continua quindi con unosservazione di ordine metodologico che mostra come anche il modo di fare letteratura comparata sia cambiato rispetto al metodo in voga nel XIX secol, quando si confrontavano le letterature nazionali17.

    Alla crisi delle storie nazionali corrisponde il cambiamento del concetto delle nazioni, che nellEuropa di oggi si stanno trovando una

    construction of a literary past can meet our present criteria of plausibility. (Perkins, 1992, 17) 15 This, I shall argue here, is where comparative literature can indeed must play a central role. For, given the migrations and emigrations, the exiles (sometimes voluntary, more often forced) that have created U.S. citizenry in the late twentieth century, how can we continue to take 'American literature,' as it continues to be called in survey courses and textbooks, as a mononational entity? And what about an earlier period like the Renaissance? Given the movement from nation to nation in that period, coupled with the exploration of the New World, is it meaningful to study, say, English Renaissance lyric in isolation? (Perloff, 1995, 249) 16 Il tema stato molto dibattuto negli ultimi anni e offre interessanti spunti di riflessione nella questione dellidentit europea e, in modo particolare, anche del fenomeno dellesilio romeno. Riporto alcuni titoli che si riferiscono alla difficolt di classificare opere o scrittori che non appartengono a una (sola) letteratura nazionale: Mardorossian, 2002, 15-33; Walkowitz, 2006; Mathis-Moser; Mertz-Baumgartner, 2012. 17 I am thinking not so much about comparisons between national literatures--the old comparative literature, which was, in many ways, a natural response to nineteenth-century national paradigms--as about the simple reality that today the national literatures are themselves assemblages of many 'other-national' strands, sedimentations where different national and hence linguistic elements won't separate out, compost heaps, so to speak, in which nations of origin become curiously conflated. To understand this new situation, we must begin by looking at the nineteenth-century model of a 'nation space.' (Perloff, 1995, 249)

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 42

    definizione piu aperta. Alla luce di tutto ci, sar quindi utile pensare a un modello di analisi della storia letteraria come quello di Curtius. Non si dovranno certo annullare tutte le distinzioni che riguardano le letterature nazionali, piuttosto, dovremmo imparare a fare la storia delle letterature nazionali in una maniera comparatistica, europea.

    In Italia gi stata pubblicata una magistrale storia letteraria romena impostata secondo questi nuovi e imprescindibili parametri, diretta da Bruno Mazzoni e Angela Tarantino. I curatori presentano la loro visione sulla storia letteraria con queste parole: Rispetto alle indagini e agli studi romeni di storia letteraria e alle sintesi critiche recenti [] abbiamo ritenuto di dovere operare un taglio tematico-problematico che superasse limpianto storicistico classico, teso in prevalenza a illustrare il sistema letterario di una determinata realt linguistico-culturale, e i suoi relativi codici di riferimento, come sistema stabile, rigidamente fissato lungo un asse cronologico-evenemenziale. (Mazzoni; Tarantino, 2010, VIII-IX). Il risultato di questa ricerca revoluzionaria nel campo della storia letteraria romena, a cui ci siamo ispirati, viene descritto cosi dagli curatori: Linsieme di questi elementi stato il prodotto dellincontro/scontro tra civilt e culture diverse, impostesi talora con la forza ovvero liberamente scelte in nome del loro proprio prestigio e della loro affinit o consonanza con taluni elementi propri dellimmaginario romeno, che si sarebbe tentati di definire, sulla scorta dellaffascinante morfologia della cultura del poeta e filosofo transilvano Lucian Blaga, con il sintagma "matrici stilistiche" (Mazzoni; Tarantino, 2010, IX).

    1.6. Il ruolo delle traduzioni nella creazione di uno spazio letterario europeo

    All'interno di un paragrafo in cui polemizza con la

    Geistesgeschichte, Curtius osserva: Per la letteratura tutto il passato

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 43

    presente; Omero pu apparirci nuovo grazie ad una nuova traduzione, e lOmero di Rudolf Alexander Schrder non quello di Voss. In qualsiasi momento io posso leggere Omero o Platone, ed allora ne sono "padrone", totalmente padrone; essi esistono in inumerevoili esemplari. (Curtius, 2006, 21-22)

    Sebbene egli rimanga un adepto della filologia e scelga di parlare di testi la cui lingua gli nota, non esclude per l'attualizzazione di un testo per mezzo della traduzione. La visione che ha Curtius del problema della traduzione sorprendentemente moderna. vero che Curtius fa tale affermazione per sottolineare la differenza fra le arti figurative e la letteratura, ma l'idea che un testo possa essere studiato in traduzione, e in tal modo esso diventi pi attuale, rivoluzionaria per lo studio comparatista. In ricerche recenti sulla letteratura universale nell'epoca della globalizzazione, 18 si riaccesa questa polemica: meglio che in un corso di letteratura universale vengano introdotti testi, altrimenti inaccessibili, in traduzione, in modo da superare l'eurocentrismo, oppure dovranno essere studiati solamente testi in lingua originale? La visione globalizzante della questione apre l'accesso anche ad alcuni testi scritti in lingue inaccessibili e da leggere in traduzione, ma resistono i puristi che ritengono che in tal modo si aprirebbe il vaso di Pandora e si distruggerebbero a poco a poco dalle fondamenta sia la filologia che lo studio del testo19.

    Curtius rimane sicuramente un filologo, tuttavia il fatto che vede la traduzione come un mezzo con cui uno scrittore pu essere "rinfrescato" non molto differente dall'argomento dei comparatisti che credono che sia meglio se un romanzo in cinese viene letto in traduzione, piuttosto che farlo rimanere completamente inaccessibile

    18 Vedi Gillespie, 2005, 337341. 19 Negli ultimi anni questa polemica si trasferita nel contesto dell'allargamento del campo della disciplina che studia la letteratura universale. Vedi Damrosch, 2003.

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 44

    a studiosi che non conoscono la lingua. Goethe non pensava diversamente quando parlava di Weltliteratur nelle conversazioni con Eckermann. Il motivo per cui Curtius sottolinea il ruolo e l'importanza della traduzione nella ricezione di alcuni testi che altrimenti sarebbero rimasti inaccessibili, come anche il caso di Omero, che lui cerca in ogni modo di abbattere le frontiere fra le letterature, superando la distinzione fra le filologie parallele. D'altra parte il culto di Curtius per il latino spiega forse la frequenza con cui appare il termine "globale" nelle sue affermazioni di valore teorico. Il latino, e in particolare il latino medievale, il mezzo ideale di trasmissione di quei topo che assicurano unit formale alla letteratura europea.

    Nel caso della letteratura romena la questione riveste una certa importanza, dato che, non essendo il romeno una lingua di comunicazione internazionale, le traduzioni svolgono una funzione insostituibile per l'accesso all'agone culturale europeo. Si vedranno molti casi antichi di autori che scrivono le proprie opere sia in romeno che in altre lingue, come il latino o il greco, fino agli esiti paradossali cui condurr Cioran il rapporto con la sua madrelingua.

    1.7. Applicazione e attualizzazione della topologia di Curtius

    La letteratura europea non andrebbe dunque studiata in funzione delle correnti o delle letterature nazionali. Anche l'esistenza delle diverse lingue nazionali non andrebbe utilizzata come argomento per la separazione della letteratura europea nelle differenti filologie, ma si dovrebbero al contrario studiare gli elementi di continuit e di unit nel contesto europeo. E cos siamo giunti all'adozione del metodo di Curtius, cio alla topologia. 1. 7.1. La topologia e il terreno di unit della letteratura europea

    Per mostrare il campo in cui la letteratura europea si costituisce in unit concettuale che pu essere studiata, Curtius ricorre a un

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 45

    termine preso in prestito dalla retorica classica: il topos. Egli accorda unimportanza maggiore a queste unit del discorso che sono i topo e al fatto che esse circolano fin dall'antichit, cio non appartengono specificamente alla letteratura greca o a quella latina, e si trasmettono lungo i secoli nelle diverse letterature su un'area geografica abbastanza vasta, lEuropa. Utilizzando la topologia come metodo di ricerca, Curtius evita il conflitto latente fra nazionale ed europeo o universale. In virt di tale metodo, che egli non spiega a fondo, ma applica con dovizia di esempi, argomenta lesistenza di un certo numero di topo che circolano dagli antichi ai moderni passando attraverso la letteratura medievale.

    Pensando come un comparatista moderno, Curtius ci fa vedere una sorta di rete che lega con il filo rosso dei topo le letterature e poi, da fine filologo, analizza i singoli testi scendendo al livello pi profondo (close reading) e nelle lingue originali. Curtius descrive il suo metodo come una morfologia comparata delle culture: La prima guerra mondiale aveva posto in evidenza la crisi della cultura europea. Come nascono, come crescono e tramontano le culture e gli elementi storici che lo sostengono? La risposta a questa domanda pu provenire solo da una morfologia comparata delle culture che operi secondo una logica stringente. (Curtius, 2006, 12)

    Questa morfologia comparata delle culture e composta da elementi di continuit ed elementi di identica struttura: La nostra analisi partita dalla constatazione che lOccidente mediteraneo e nordico costituiscono, dal punto di vista storico, un'unit vitale. Ci siamo proposti di dimostrare tale unit anche nellambito letterario; era dunque necessario rendere visibili gli elementi di continuit che fino ad oggi erano sfuggiti allosservazione degli studiosi. Una minuziosa analisi filologica ci ha permesso di scoprire, in testi di pi varia provenienza, elementi di identica struttura che sono stati interpretati, perci, come costanti espressive della letteratura europea: essi

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 46

    dimostrano che la teoria e la prassi dellespressione letteraria si sono propagate dappertutto con le medesime caratteristiche: il denominatore comune fu la retorica. (Curtius, 2006, 255)

    L'idea che esista una letteratura europea argomentata implicitamente mediante una strutturazione unitaria del dominio dell'analisi. Curtius argomenta parallelamente la necessit di trovare un punto di coincidenza fra antichit e modernit20, e l'esistenza di una letteratura europea.

    Lo studio dei topo come metodo per sottolineare l'unit culturale di uno spazio ha attirato molti adepti. In effetti, fra le prime recensioni sul volume di Curtius, c' quella di Spitzer, secondo cui non vi si trova in verit un metodo21. Anche Gelley manifesta la stessa osservazione, affermando che la topologia semplicemente unarte per trovare la verit22.

    L'idea pi importante fra quelle che hanno ispirato il lavoro di Curtius potrebbe essere che, con l'aiuto della retorica, diventa possibile trovare l'unit di un universo apparentemente caotico e restio a ogni principio ordinatore e classificatore: la letteratura europea. Anche se egli non ha accordato nessuna attenzione alle zone

    20 Curtius dimostra che la letteratura medievale, invece di costituire una pausa nell'evoluzione del pensiero europeo, presenta numerosi punti in comune tanto con la letteratura dell'antichit, che con quella del Rinascimento, del Manierismo o dell'Illuminismo. Nessun periodo della storia letteraria europea stato tanto negletto quanto la letteratura latina del primo e dellalto Medio Evo. Eppure risulta evidente dalla concezione storica dellEuropa che proprio quel periodo assume una posizione chiave, come anello di congiunzione fra il mondo antico avviato al tramonto ed il mondo occidentale in lenta, graduale formazione. (Curtius, 2006, 21) 21 Personally, I am not convinced that topology is a new method - it is only a new, and very rich, source of historical information which finds its place within the age-old inquiry into outward sources-it represents indeed a more systematic approach to the ultimate out-ward sources. (Spitzer, 1949, 426). 22 It might be said that Curtius makes no claim for any general method, that what he offers in European Literature is only a propaedeutic for further historical and critical studies. On one occasion he does indeed write that topology (Toposforschung) represents for him simply a heuristic, an ars inveniendi (Gelley, 1966, 586)

  • Meridiani della migrazione nella letteratura romena da Ureche a Cioran 47

    letterarie la cui lingua non gli era nota, come nel caso del romeno, nulla ci impedisce di applicare il suo metodo a tale area ed estenderne cos il campo di applicazione.

    Il libro di Curtius diventa cos estremamente attuale e tuttora assai fecondo, in quanto il modo in cui propone di oltrepassare le coordinate nazionali, cercando invece i punti di continuit fra letterature, risulta utile particolarmente nel caso di una ricerca che mira a mettere in relazione la letteratura romena con la letteratura europea. Attinger quindi a piene mani al suo metodo per rilevare, da un lato, lunit della cultura romena allinterno di un'area che fino al 1859 non era chiamata Romania, bens corrispondeva ai territori di Valacchia, Transilvania e Moldavia, dallaltro, per evidenziare i punti di comunicazione fra questa e la cultura europea.

    Applicando il metodo di Curtius, si potr aprire il canone europeo a testi romeni, anche meno conosciuti, attraverso delle analisi di testo. Si mostrer che le costanti formali della letteratura europea, identificate da Curtius, appaiono anche nella letteratura romena. In questo modo il mio lavoro s'ispirer alla Letteratura europea, di Curtius, e, al tempo stesso, vi si far uso sia della ricerca filologica, che dei metodi della letteratura comparata. Il soggetto del lavoro, per coerenza metodologica, si focalizza invece in modo esclusivo sulla letteratura romena.

    Perch cosi importante definire una letteratura nazionale, in questo caso la letteratura romena, in un contesto europeo? Definendo la letteratura nazionale nellottica della letteratura europea sottolineiamo il fatto che esistono due universi: il primo quello dei prodotti letterari nazionali, strutturati in un sistema coerente che esprime, secondo un discorso critico dato, lidentit nazionale; il secondo un sistema pi ampio e complesso, pi difficile da definire, ma all'interno del quale importante l'inclusione della letteratura romena, per non rischiare facili e deleterie marginalizzazioni, ghettizzazioni o addirittura esclusioni. In altri termini, una storia

  • Alexandra Vranceanu Pagliardini 48

    letteraria narrativa costruita solo in funzione di valori nazionali, tenuta al di fuori del sistema letterario europeo, pu difficilemente essere immaginata nel mondo globalizzato.

    La piena conoscenza dellaltro (sia esso un popolo, unepoca, uno spazio geografico) avviene oggi per il tramite della cultura (traduzioni, mostre ed esposizioni, turismo), ma questo non una novit assoluta, in quanto anche i nostri avi illuministi e romantici conoscevano gli altri attraverso i viaggi, e possiamo affermare che le memorie di viaggio siano parte integrante dellimmaginario europeo fin da prima del XIX secolo23. A differenza del viaggiatore romantico che attraversa lEuropa alla ricerca di