Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte...

15
di LEOLUCA ORLANDO* Speciale Palermo e dintorni I l turista che va a zonzo per il centro di Palermo, assieme alle vestigia ara- bo-normanne, ai palazzi principeschi, al colore dei suoi mercati, può vedere gruppetti di ragazzini di tutte le nazionali- tà che giocano insieme in strada, il più del- le volte a pallone, ma spesso anche a cric- ket, con tanto di mazza piatta: un gioco im- portato dai giovani palermitani di origine indiana o pakistana, che è entrato nelle abitudini di tutta la città. È un esempio di quella integrazione che si fa quotidiana convivenza e che è una del- le caratteristiche di cui più siamo fieri. Pa- lermo è un mosaico e il Comune , tentando di riconoscere i diritti e la dignità civica di tutti e di ciascuno, fa da cornice per tenere insieme in modo armonico tutte le tessere. È una ricchezza che restituisce a Palermo uno dei tratti distintivi che ha avuto per secoli: essere punto di incontro. È quella mescolanza che ha prodotto i tanti gioielli architettonici che rendono Pa- lermo una città unica. Le chiese e i palazzi in stile arabo-normanno sono l’emblema di questi incroci felici, e non a caso sono candidati al riconoscimento dell’Unesco co- me patrimonio dell’umanità. Sono sempre di più i turisti, italiani e stranieri, attratti dalla nostra città, che vengono non più per la curiosità di vedere la capitale della mafia che ha però assunto il ruolo di capitale dell'antimafia,ma per godere delle sue bellezze artistiche e natu- rali. La mafia l’abbiamo combattuta e conti- nuiamo a combatterla, ma oggi quella lot- ta si fa prima di tutto con l’affermazione dei diritti dei cittadini, anche organizzan- do, com’è stato nel 2013, il più grande Gay Pride del sud Europa. Il nostro obiettivo ora, dopo due anni di lavoro tanto ignoto quanto difficile per evi- tare la bancarotta del Comune (e l’abbia- mo evitata, a differenza di altre grandi cit- tà italiane), è rendere Palermo una vera metropoli mediterranea (che significa an- che, ma non soltanto europea). Grandi passi avanti sono stati già com- piuti, come con il rilancio del porto per cro- ciere e dell'aeroporto che ci stanno facen- do uscire dalla marginalizzazione in cui si era precipitati. In un solo anno abbiamo registrato un vero boom di navi da crocie- ra, di voli e di passeggeri, e da tempo non si vedevano tanti turisti in città come per le ultime feste pasquali. Ma si sta operando anche rilanciando il teatro strabile che era in agonia e il teatro lirico, così come su tanti altri fronti: dalla costruzione di una rete di servizi sociali, che liberi i cittadini dalla logica dell’assi- stenza e del clientelismo, alla progettazio- ne di un sistema di trasporti urbani su ro- taia con ben quattro grandi opere (tram, metropolitana ferroviaria circolare inter- na, passante ferroviario e metropolitana automatica leggera), con le prime realizza- zioni che si vedranno già entro quest’an- no. E inoltre: la riforma della raccolta del- l'immondizia con un sensibile incremento di quella differenziata,la predisposizione di progetti concreti su programmazione eu- ropea 2014/2020 e il ricorso a finanza di progetto per ristrutturazioni urbanistiche economiche insieme a due zone franche ur- bane. Il tutto reso possibile e credibile avendo i conti in regola. In poche parole, ora stiamo guardando al futuro, racco- gliendo i frutti del lavoro di questi due an- ni che ci stanno alle spalle, e se per il ritor- no di «Palermo felix» occorrerà ancora un po’ di tempo, i palermitano posso già ades- so cominciare a sperare e presto potranno tornare a sorridere. *Sindaco di Palermo © RIPRODUZIONE RISERVATA È un esempio di integrazione che si fa quotidiana convivenza Mercoledì 30 aprile 2014 ❜❜ E CCO LA METROPOLI MEDITERRANEA

Transcript of Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte...

Page 1: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

di LEOLUCA ORLANDO*

Speciale Palermo e dintorni

I l turista che va a zonzo per il centro diPalermo, assieme alle vestigia ara-bo-normanne, ai palazzi principeschi,al colore dei suoi mercati, può vedere

gruppetti di ragazzini di tutte le nazionali-tà che giocano insieme in strada, il più del-le volte a pallone, ma spesso anche a cric-ket, con tanto di mazza piatta: un gioco im-portato dai giovani palermitani di origineindiana o pakistana, che è entrato nelleabitudini di tutta la città.

È un esempio di quella integrazione chesi fa quotidiana convivenza e che è una del-le caratteristiche di cui più siamo fieri. Pa-lermo è un mosaico e il Comune , tentandodi riconoscere i diritti e la dignità civica ditutti e di ciascuno, fa da cornice per tenereinsieme in modo armonico tutte le tessere.È una ricchezza che restituisce a Palermouno dei tratti distintivi che ha avuto per

secoli: essere punto di incontro.È quella mescolanza che ha prodotto i

tanti gioielli architettonici che rendono Pa-lermo una città unica. Le chiese e i palazziin stile arabo-normanno sono l’emblemadi questi incroci felici, e non a caso sonocandidati al riconoscimento dell’Unesco co-me patrimonio dell’umanità.

Sono sempre di più i turisti, italiani estranieri, attratti dalla nostra città, chevengono non più per la curiosità di vederela capitale della mafia che ha però assuntoil ruolo di capitale dell'antimafia,ma pergodere delle sue bellezze artistiche e natu-rali.

La mafia l’abbiamo combattuta e conti-nuiamo a combatterla, ma oggi quella lot-ta si fa prima di tutto con l’affermazionedei diritti dei cittadini, anche organizzan-do, com’è stato nel 2013, il più grande GayPride del sud Europa.

Il nostro obiettivo ora, dopo due anni di

lavoro tanto ignoto quanto difficile per evi-tare la bancarotta del Comune (e l’abbia-mo evitata, a differenza di altre grandi cit-tà italiane), è rendere Palermo una verametropoli mediterranea (che significa an-che, ma non soltanto europea).

Grandi passi avanti sono stati già com-piuti, come con il rilancio del porto per cro-ciere e dell'aeroporto che ci stanno facen-do uscire dalla marginalizzazione in cui siera precipitati. In un solo anno abbiamoregistrato un vero boom di navi da crocie-ra, di voli e di passeggeri, e da tempo nonsi vedevano tanti turisti in città come perle ultime feste pasquali.

Ma si sta operando anche rilanciando ilteatro strabile che era in agonia e il teatrolirico, così come su tanti altri fronti: dallacostruzione di una rete di servizi sociali,che liberi i cittadini dalla logica dell’assi-stenza e del clientelismo, alla progettazio-ne di un sistema di trasporti urbani su ro-taia con ben quattro grandi opere (tram,

metropolitana ferroviaria circolare inter-na, passante ferroviario e metropolitanaautomatica leggera), con le prime realizza-zioni che si vedranno già entro quest’an-no. E inoltre: la riforma della raccolta del-l'immondizia con un sensibile incrementodi quella differenziata,la predisposizionedi progetti concreti su programmazione eu-ropea 2014/2020 e il ricorso a finanza diprogetto per ristrutturazioni urbanisticheeconomiche insieme a due zone franche ur-bane. Il tutto reso possibile e credibileavendo i conti in regola. In poche parole,ora stiamo guardando al futuro, racco-gliendo i frutti del lavoro di questi due an-ni che ci stanno alle spalle, e se per il ritor-no di «Palermo felix» occorrerà ancora unpo’ di tempo, i palermitano posso già ades-so cominciare a sperare e presto potrannotornare a sorridere.

*Sindaco di Palermo© RIPRODUZIONE RISERVATA

È un esempio diintegrazione chesi fa quotidianaconvivenza

Mercoledì 30 aprile 2014

❜❜

ECCO LA METROPOLI MEDITERRANEA

Page 2: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

«Pane e panelle»

«’U pani câ meusa»

CAPITALE UE DELLO SPORT

A tavola

La panella, è una frittella di farina di ceci. Vieneservito in mezzo ad un panino assieme aicrocché di patate: una delizia per i più golosi

Consiste in una pagnotta morbida imbottitada pezzetti di milza e polmone di vitello, primabolliti e poibrevemente soffritti nella sugna

Aperitivo con il Cyclopride Day 2014

«O gni viaggiatore che meritisolo la metà dei timbri delsuo passaporto può dirlo:

il cibo di strada non è un semplicespuntino. In molti Paesi è una storicatradizione e la celebrazione di un pa-trimonio nazionale collettivo». Paroladi Virtualtourist.com, una delle piùgrandi community di viaggiatori delweb con oltre un milione e trecento-mila iscritti. Ed è proprio Virtualtou-rist, la Bibbia dei viaggiatori indipen-denti, a piazzare Palermo al quinto po-sto delle capitali mondiali dello streetfood. Dopo Bangkok, Singapore, lamalese Penang e Marrakech, è il capo-luogo siciliano, con le sue mille spe-cialità da gustare all'aperto, la cittàpiù votata. Un'incoronazione che se-gna l'ennesimo riconoscimento a unatradizione culinaria secolare che an-che l'amministrazione comunale in-tende valorizzare e promuovere. In-nanzitutto con la registrazione delmarchio Panormvs Street Food checontraddistinguerà i prodotti Stg, Spe-cialità Tradizionale Garantita.

Dopo le tante iniziative dei privati -in Rete sono diversi i tour gastronomi-ci organizzati per i turisti con tanto didiploma finale del buongustaio -è oral'assessorato alle Attività produttive arilanciare il cibo di strada, ospite d’ec-cezione di un vero e proprio festival:il «Panormvs street food Festival»che dal prossimo autunno diventeràappuntamento fisso per turisti e citta-dini.

Nello storico quartiere della Log-gia, così chiamato per la presenza diuna Loggia appartenente alla Nazionedei Genovesi, tra i vicoli del rinomatomercato della Vucciria e sullo sfondo

di tesori come l'Oratorio del Rosarioin Santa Cita, la Chiesa di San Giorgiodei Genovesi e la Chiesa di Santa Ma-ria di Valverde, per un fine settimanaventi operatori proporranno assaggi edegustazioni gratuite. Protagonistidel neonato Festival saranno i celebripiatti della tradizione palermitana:arancine, ma non solo. Non manche-ranno il tipico pane con la milza, le pa-nelle, i cannoli, lo sfincione e i cazzil-li, le sicilianissime crocché. Per i pala-ti più curiosi, veri viaggiatori in cercadi sapori forti, ampia scelta tra frittola(emblema dello street food dalle origi-ni antichissime che si ottiene dalla la-vorazione degli scarti di vitello, fatticuocere a lungo affinché la carne - es-senzialmente grassi e calletti - si stac-chi dalle ossa, poi fritti con lo struttoe aromatizzati), alle stigghiole (inte-

riora di agnello arrostite). «Questo Fe-stival — spiega il sindaco Leoluca Or-lando — rappresenterà il primo passoper l'avvio di una programmazione in-ternazionale che faccia conoscere intutto il mondo i nostri prodotti, fruttodi una tradizione gastronomica mille-naria che unisce arabi, ebrei, spagno-li, normanni e tanti altri popoli chehanno toccato le sponde di Sicilia».

L’iniziativa prevede anche attivitàculturali , musicali e di intrattenimen-to, oltre alla proclamazione del miglio-re operatore dello street food che ver-rà insignito da una giuria di espertidel city brand «Panormvs» quale testi-monial di eccellenza.

Scelto per promuovere l'immaginedella città, il brand Panormvs campeg-gerà su magliette, cappellini e souve-nir sulla scorta di quanto accade in al-

tre grandi metropoli come Roma, Mi-lano o New York. Registrato all'ufficiobrevetti del Ministero dello SviluppoEconomico si compone di un logo edi una scritta. Il logo, che si ispira alGenio, il protettore laico di Palermo,raffigura la corona e il serpente in for-ma stilizzata. La scritta è appuntoquella di «Panormvs», il termine concui i Romani latinizzarono l'antica de-nominazione greca della città («panòrmos», «tutto porto»). I colori saran-no quelli dello stendardo cittadino: ilrosso e il giallo scuro.

«È il marchio di una città — dice Or-lando - che ha compreso finalmentel'importanza di dotarsi di ali e il ri-schio di essere spazzata via come unaquilone al primo soffio di vento».

Ant. Sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Quando lo street food è una cultura

GLI APPUNTAMENTI

il Comune ha aderito al Cyclopride Day 2014che l’11 maggio prossimo coinvolgerà tantissimicittadini e anche turisti: tutti in sella per unapedalata, lungo un anello di 20 chilometri

Nella foto grande, il parco dellaFavorita, un’immensa area verde dove

si praticano moltissimi sport

Dal prossimo autunno il «Panormvs street food Festival» diventerà appuntamento fisso per turisti e cittadini

L ’avversaria da battere è Praga.Sarà con la città Ceca che Paler-mo dovrà vedersela per aggiu-dicarsi il titolo di Capitale Eu-

ropea dello Sport per il 2016. La can-didatura è stata presentata a luglioscorso. A giugno è attesa la visita de-gli ispettori di Aces Europe, istituzio-ne riconosciuta dal Coni che dal 2001assegna il premio. Sul podio finorasono saliti centri come Madrid, Istan-bul, Stoccolma e, per l'Italia, Milanoe, nel 2015, Torino.

Palermo punta su una grande tradi-zione sportiva che risale al 1700. E sudue spettacolari «palestre»: il Parcodella Favorita, che con i suoi 400 etta-ri è il parco urbano più grande d'Ita-lia, e il mare. Tra i grandi progetti del-l'amministrazione comunale c'è pro-prio quello di ridare centralità urba-

na al parco, coniugare le attività spor-tive, culturali e sociali, valorizzare larelazione della Favorita con la città esfruttare la vicinanza di quest'immen-sa area verde con i grandi impiantisportivi di cui il capoluogo dispone:lo stadio Renzo Barbera, la piscina co-munale, l'ippodromo, lo stadio dellePalme.

La Favorita è luogo ideale per attivi-tà sportive all’aperto: dal nordicwalking, all'arrampicata, dall’oriente-ering, al tiro con l'arco. E poi c’è il ma-re con i suoi tre golfi: le acque incre-spate dai venti di Grecale e Levanterendono Palermo una delle capitalimondiali della vela. La città ha espres-so atleti di livello mondiale e olimpi-co.

La Lega Navale Italiana, inoltre,con la sua scuola aperta a tutti assicu-

ra l'accesso allo sport ai disabili. Lacittà e il suo mare sono protagonisti,ogni anno, di manifestazioni impor-tanti come il Windsurf World Festi-val, che vede impegnati nelle acquedel Golfo di Mondello, i migliori pro-tagonisti mondiali della disciplina, laRegata velica Palermo-Montecarlo ela Settimana Velica Internazionaledel Mediterraneo.

Lasciando l’acqua e tornando coi

piedi per terra un cenno va alla Mara-tona Internazionale Città di Palermoche vede atleti europei e nordafricanicorrere tra i siti storici della città. Eancora gli Internazionali Femminilidi Tennis Città di Palermo e la TargaFlorio, tra le più antiche corse auto-mobilistiche del mondo.

Diverse anche le manifestazioni pa-ralimpiche organizzate a Palermo, se-gno dell'attenzione riservata dal Co-mune ai diversamente abili.

«Dobbiamo far uscire la nostra cit-tà dall'isolamento in cui vive — spie-ga il sindaco di Palermo Leoluca Or-lando — lo sport è cultura nazionalee questo riconoscimento sarà uno sti-molo a fare di più. Da oggi fino que-sto sarà un impegno primario: sonocerto che raggiungeremo i nostriobiettivi».

Per questo tra gli impegni dell'am-ministrazione ci sono la realizzazionedi nuovi impianti sportivi e la manu-tenzione di quelli esistenti: si puntasu una piscina polivalente, un im-pianto per gli sport di base, un'areaverde attrezzata e un campo di atter-raggio per il kitesurf. Lavori di ristrut-turazione interesseranno poi la pisci-na comunale il palazzetto dello sport,il velodromo, il campo da baseball.

E per rilanciare la sua candidaturaa Capitale Europea 2016 Palermo nonha dimenticato le due ruote: il Comu-ne ha aderito al Cyclopride Day 2014che l’11 maggio prossimo coinvolge-rà tantissimi cittadini e anche turisti:tutti in sella per una pedalata, stavol-ta non competitiva, lungo un anellodi 20 km. Perché l'obiettivo più im-portante è rendere lo sport accessibi-le a tutti.

Ant. Sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Palermo è candidataassieme a Praga perl’evento europeo 2016

2 Mercoledì 30 Aprile 2014 Corriere del MezzogiornoPA

Page 3: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

P alermo ha tutte le carte in regola perfar parte del club delle grandi mete turi-stiche italiane ed europee. Ha dalla suail mare, con il golfo e il promontorio di

Monte Pellegrino che stregarono Goethe. Hala storia, che scorre davanti agli occhi dei turi-sti anche quando percorrono il CorsoVittorioEmanuele, la più antica strada della città, crea-ta dai fenici: il Palazzo dei Normanni, che rac-chiude mille anni di stili architettoci; la Catte-drale, sinuosa ed elegante; la chiesa di San Ca-taldo, con le sue cupolette rosse; e giù giù finoa piazza Marina, con il Palazzo Chiaromon-te-Steri in puro stile modicano, e subito die-tro Palazzo Abatellis, oggi museo, che custodi-sce l'Annunziata di Antonello da Messina cheda sola giustifica il viaggio.

L’elenco completo sarebbe troppo lungo.Tantissime sono le mete che Palermo offre alturista. L’Amministrazione comunale ha inve-stito in questi ultimi anni molto sul visitatoreproponendo itinerari che diano il senso dellaimportante e prestigiosa storia della città. Ilprincipale, quello che l’Unesco ha candidatoper il riconoscimento nel patrimonio nondia-le dell’umanità, è quello arabo e normanno,che parte dagli stupendi mosaici della catte-drale di Monreale, passa dal raffinatissimo ca-stello arabo della Zisa, attraversa tutta la cittàdi Palermo, che vanta sette siti da visitare, egiunge fino al duomo di Cefalù: un giro cherestituisce la magnificenza e la eleganza diuna civiltà nata dall'incontro di genti diverse,giunte dal nord dell’Europa e dalla costa suddel Mediterraneo per fondersi nel crogiolo si-ciliano.

Altra scelta importante del Comune è stataquella di tenere aperti i suoi musei anche neigiorni festivi. È stato fatto a Pasqua e per il 25Aprile, sarà rifatto per il primo maggio. Unosforzo organizzativo che dovrà proseguire,perché è diritto di chi viene in città poter visi-tare i tanti bellissimi musei di Palermo. Com-presi quelli di recente apertura. Da qualchemese, per esempio, è stato aperto l’Eco-mu-seo del mare: una struttura che, utilizzando an-che strumentazioni multimediali, permette alvisitatore di ricostruire il rapporto tra Paler-mo e il mare nella sua storia. C’è poi il proget-to di un grande acquario, non lontanodall’Eco-museo del mare, lungo la costa suddella città, che un tempo era la lunghissimaspiaggia dei palermitani e che da troppi anniera stata completamente abbandonata.

Naturalmente, oltre alla natura e all’arte c’èanche il cibo, e su questo Palermo e la Siciliadi carte da giocare ne hanno tantissime.

L’autunno prossimo si terrà il «PanormVsstreet food Festival», che esalterà le tantissi-me specialità della ricca tradizione di cibo dastrada: dalle notissime arancine alle panelle eal pane e milza. Oltre ai gelati che, al di là dellacontesa con Firenze su chi li ha inventati, re-stano all’altezza della maestria di FrancescoProcopio, il palermitano che nel XVII secolo lifece assaggiare per la prima volta a Luigi XIV eai parigini.

Motivi per venire qui abbondano. Il più

grande problema che aveva fino a pochi mesifa ostacolato il turismo era la difficoltà di arri-varci. Ora, dopo anni di declino, l’aeroportosta rinascendo. I voli da e per Palermo sonosempre di più, e non solo per i collegamentidiretti con altre città italiane, ma anche con leprincipali capitali europee, del nord Africa edel Medio Oriente e con New York. Presto siaggiungeranno anche le rotte con l’EstremoOriente. Venire sta diventando sempre più fa-cile, e i risultati cominciano già a vedersi. Maè solo l’inizio.

Antonio Scolamiero© RIPRODUZIONE RISERVATA

LUOGHI DA VEDERE

Da Palazzo dei Normanni alla CattedraleEcco tutti i posti della città millenariache incantarono e stregarono Goethe

A destra, lafontanadinanziall’ingressodi PalazzodeiNormanni,oggi sededell’Assem-blearegionalesiciliana

NELLE STRADE DI PALERMODOVE SI RESPIRA LA STORIA

Nella foto, la sinuosa ed elegante Cattedrale di Palermo

3Corriere del Mezzogiorno Mercoledì 30 Aprile 2014

PA

Page 4: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

4 Mercoledì 30 Aprile 2014 Corriere del MezzogiornoPA

Page 5: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

Il focus

TRASPORTI COME SVILUPPO

Trionfante, antiquariatodi altissimo livello

La convivenza tra i popoli

D entro le stanze del grigio palaz-zo monumentale di piazza Giu-lio Cesare, imponente esempla-

re di architettura razionalista fascista,è nata un’idea straordinariamente co-lorata per esaltare il carattere intercul-turale della città di Palermo: dare rap-presentanza politica agli oltre trenta-mila palermitani con un passaportodiverso da quello italiano. I palermita-ni portatori di «cultura altra»; quelliche, in altri posti, sarebbero chiamatistranieri.

La Consulta delle culture, il luogopolitico di questo esperimento di de-mocrazia partecipativa, è nata comeuna naturale conseguenza della pecu-liarità meticcia di Palermo, prodottonaturale di un secolare processo dicontaminazione e di stratificazionestorico-culturale.

In questo modo migliaia di perso-ne, molte delle quali non avevanomai partecipato a competizioni eletto-rali, hanno scelto i loro ventuno rap-presentanti. Requisiti richiesti peresercitare il diritto all'elettorato atti-vo e passivo? Solo uno: vivere a Paler-mo. Così nel capoluogo siciliano si èaffermato il principio fondamentaleche connette i diritti politici e di citta-dinanza alla residenza e non al passa-porto.Il risultato è quasi miracoloso,la rappresentazione cartografica dellaConsulta delle culture copre l'interoplanisfero: dall'Ecuador alle Filippinela babele palermitana, rappresentatada cittadini di oltre centocinquantanazionalità diverse e oltre cento lin-gue, trova la sua unità nel riconosci-mento dei diritti politici.

A pensarci bene, l’idea non potevache nascere a Piazza Giulio Cesare, ilpunto di convergenza tra la Palermostorica e il nuovo insediamento urba-no a cavallo del fiume Oreto; dove fi-nisce via Maqueda, con i suoi negozidi cibo bengalese che incrociano lestoriche bancarelle dello street foodpalermitano all'ingresso del mercato

di Ballarò, e comincia via Lincoln do-ve nello stesso spazio urbano convivo-no lo storico commercio di capi d'ab-bigliamento da cerimonia e il nuovoinsediamento cinese.

Giulio Cesare è la piazza della sta-zione ferroviaria; alle sue spalle si tro-vano i call center etnici; a pochi metril’associazione Pellegrino della Terrache dà assistenza alle donne nigeria-ne vittime della tratta; di fronte, all'an-golo di via Roma, c’è la fermata deipullman che collegano, a basso prez-zo, Palermo con la Romania.

Attorno a quell’area operano lescuole più interculturali della città,dove dirigenti scolastici intelligenti edocenti qualificati hanno deciso di in-fischiarsene delle circolari ministeria-

li che fissano il tetto massimo di pre-senza di alunni stranieri nelle scuole.

Anche perché è complicato defini-re stranieri dei bambini nati e cresciu-ti in città, che conoscono il quartiereperfettamente, che parlano il dialettoe che non hanno ancora compreso acosa serva il passaporto o il permessodi soggiorno.

La città interculturale è sempre die-tro l'angolo e ricompare sempre al-l'improvviso: il palazzone monumen-tale di Piazza Giulio Cesare cominciaa vivere proprio quando sembra di-smettere le sue funzioni istituzionali.Infatti appena gli uffici si fermano dalprodurre certificati di Stato civile o in-terrompono le procedure che, negliultimi due anni, hanno consentito di

conferire ogni giorno almeno unanuova cittadinanza italiana ad un pa-lermitano di altra nazionalità, comin-cia un'altra storia della città.

L'ampio parcheggio del grigio pa-lazzo di epoca fascista, appena svuota-to dalle automobili dei dipendenti co-munali, si trasforma un campo giochidove si alternato le tradizionali parti-te di pallone «a porta romana» e unlungo campionato di cricket in cui sisfidano numerose squadre composteda diversi palermitani di origine pa-chistana, bengalese, italiana, tamil oghanese… Nessuno di loro ha ancoraletto Edgar Morin, ma praticano giàla cittadinanza planetaria.

A. S.© RIPRODUZIONE RISERVATA

La società Trionfante antichità nata alla fine deglianni cinquanta voluta dai fratelli Trionfante, la cuiprestigiosa sede storica, in Via Altofonte 82 aPalermo. Il negozio si sviluppa su tre livelli di cuiuno è adibito alle aste il cui allestimento vienecurato nei minimi particolari. L’azienda si è inseritanel commercio dell’antiquariato riscuotendo grandesuccesso fin dai primi anni di attività, sia nazionale,che internazionale. Il principale settore è la venditadi arredi antichi, che spaziano dal XVII˚ al XIX˚secolo e come attività collaterali primeggia inmostre, aste, restauro nell’import ed export di pezzipregiati di tutte le epoche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La città dove nessuno è straniero

I SERVIZI

Palermo si doterà diuna metro che avvicineràil centro alla periferia

Il progetto dimetropolitana

leggera consta di23 fermate, unafrequenza delle

corse ogni 90secondi nelle ore

di punta, lacapienza di

ciascun veicolovariabile da 300

a 400 passeggeri

La Consulta delle culture è nata per dare rappresentanza politica agli oltre 30mila palermitani di nazionalità estera

P alermo è una città che, crocevia per-manente di culture dell'area Euro-mediterranea, ha anticipato alcuneattuali capitali europee nella realiz-

zazione di sistemi efficienti per la mobilità,se si pensa che possedeva già nel 1914 quat-tro linee tranviarie ed uno sviluppo dellarete di oltre 87 km.

Oggi, in conseguenza di alcune scelte«facili» ma non sempre lungimiranti com-piute dagli Amministratori degli anni '60 epoi sino agli anni '80, si trova a dover corre-re ad una velocità almeno doppia rispettoad altre Città nella costruzione di nuove in-frastrutture di trasporto pubblico. Gli sfor-zi e le prospettive da perseguire sono or-mai quelle di una città metropolitana e diun polo di un territorio di area vasta che haaffinato e moltiplicato le proprie esigenzein termini di mobilità.

Se poi il miglioramento della qualità del-la vita si fa dipendere anche dall'evoluzio-ne delle condizioni della mobilità urbana,favorendo il potenziamento di mezzi alter-nativi all'auto privata e rilanciando il tra-sporto pubblico locale con l'obiettivo di ri-durre i fenomeni di congestionamento ur-bano, allora oggi è possibile affermare chePalermo ha raccolto questa sfida per il pro-prio futuro economico e sociale.

Gli interventi infrastrutturali che consen-tiranno il raggiungimento degli obiettivi dimobilità sostenibile sono, in particolare,quelli di tipo ferroviario in senso stretto oin termini di ferrovie metropolitane urba-ne.

L'opera più imponente è senz'altro quel-la del raddoppio del tracciato ferroviarioTermini Imerese - Palermo - Trapani -Marsala, che consentirà di raggiungere il si-stema metropolitano di Palermo deconge-stionando notevolmente le arterie stradali.

In particolare, attraverso la realizzazionedi questo importante collegamento, si ot-terrà anche il naturale ampliamento del ba-cino di utenza dell'Aeroporto di PalermoPunta Raisi poichè ne sarà potenziata l'ac-cessibilità. In tale strategia deve anche con-

figurarsi il progetto che il Comune di Paler-mo in collaborazione con l’Anas S.p.A staportando avanti per la realizzazione di unnuovo bypass autostradale della città di Pa-lermo, in grado di superare il nodo di Paler-mo collegando le due autostrade (A19/A20e A29), e decongestionando il traffico urba-no generato dal traffico pendolare dell'areametropolitana.

La tratta urbana del raddoppio del trac-ciato ferroviario è il cosiddetto PassanteFerroviario di Palermo (da Brancaccio a

Punta Raisi), attualmente in fase di esecu-zione e che sarà completato nel 2018. Essoè associabile ad una metropolitana urbanache avrà 18 tra stazioni e fermate all'inter-no della cinta urbana.

Nel solco dello sviluppo di modalità ditrasporto pubblico sostenibile, il sistemadi trasporto integrato in corso di realizza-zione a Palermo prevede anche una infra-struttura integrata tra una MetropolitanaLeggera Automatica, tre linee Tranviarie ela chiusura del cosiddetto Anello Ferrovia-

rio, comprendendo stazioni che segnanotutto lo sviluppo longitudinale del consoli-dato urbano.

L'Anello Ferroviario è un'opera, che ve-de la collaborazione del Comune e di R.F.I.S.p.A., che sarà avviata entro il prossimomese di Giugno e al suo completamentonel 2017 consentirà di dotare la città di unalinea metropolitana urbana che collegheràla stazione di Palermo Notarbartolo (il nuo-vo Hub del trasporto pubblico della Città)con il Porto e la zona centrale del Teatro Po-liteama. Il valore complessivo delle opere èpari a circa 250 milioni di euro.

Il sistema Tranviario, invece, è in corsodi completamento — vede la collaborazio-ne del Comune e dell'azienda del trasportopubblico locale l’Amat Palermo S.p.A. — everrà avviato all'esercizio nel 2015. Saran-no realizzate tre linee per un totale di circa13 chilometri che svolgeranno le funzionidi collegamento rapido tra alcune delle pe-riferie urbane e le stazioni ferroviarie di Pa-lermo Centrale e di Palermo Notarbartolo.Il valore complessivo dell'investimento èpari a circa 320 milioni di euro, ma potreb-be essere destinato ad aumentare in relazio-ne al progetto di ampliamento della rete at-tualmente in corso di redazione.

In ultimo, Palermo punta finalmente do-po oltre 40 anni di dibattiti e studi, a dotar-si di una Metropolitana urbana ed in parti-colare di una Metropolitana Leggera Auto-mativa che consenta l'attraversamento del-la città per tutto il suo sviluppo in direzio-ne est/ovest. Il progetto dell'infrastrutturaè stato recentemente approvato dal Mini-stero delle Infrastrutture e dei Trasporti edadesso andrà al Cipe per lo stanziamentodella quota di finanziamenti statali. Si pre-vede che la nuova metropolitana trasporte-rà circa 36 milioni di passeggeri/anno peruno sviluppo totale delle linee pari a circa21 km, con 23 fermate, una frequenza dellecorse ogni 90 secondi nelle ore di punta, lacapienza di ciascun veicolo variabile da300 a 400 passeggeri. Il valore stimato del-l'investimento complessivo, comprensivodella progettazione a pari a circa 3.500 mi-lioni di euro.

Ant. Sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA

5Corriere del Mezzogiorno Mercoledì 30 Aprile 2014

PA

Page 6: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

GiuseppeTomasidi Lampedusa

I LUOGHI

S plendori e miserie, ricchezze erovine. Una città nella città cheodora di decadenza, come le pa-gine de «Il Gattopardo», come la

Kalsa, quartiere in cui sono circoscrittimolti luoghi palermitani di GiuseppeTomasi di Lampedusa: alcuni scompar-si, stelle morte che puntellano una map-pa di itinerari sentimental-culturali nel-la città antica, erede della sofferente Pa-lermo in cui visse Tomasi, tra ultimebraci di belle époque e decenni convul-si di scioperi, fascismo e guerra. Nel1943 il secondo conflitto mondiale esi-bì anche a Palermo l'immondo campio-nario di morte— in forma di bombe, an-gloamericane, tedesche e italiane—scoccato dal 1939. Il 5 aprile fra le abita-zioni sventrate dai cacciabombardieri,tra frantumi e tizzoni, c’era quella ama-tissima da chi non era ancora l'autoredel primo bestseller del dopoguerra. Ilpalazzo di via Lampedusa 17, di proprie-tà della sua famiglia dal 1788, fu distrut-to — crudele nemesi della sua sontuosa

ricchezza — uno choc per chi, come ilPrincipe, lo considerava il baricentrodel proprio cuore, scrigno di ricordi del-la dorata infanzia tra libri, soffitti stucca-ti e specchi: rimaneva uno scheletro di-roccato, polverizzati lo scalone monu-mentale, il piano nobile, i cortili, rase alsuolo le scuderie, la selleria, la rimessadelle carrozze. Per tre giorni Tomasinon parlò e ne soffrì per sempre. Set-tant’anni dopo, la sua prima residenza— 1.600 metri quadrati, dietro laPrefettura—non è più un rudere. Dal2010 è in corso il restauro, che restitui-rà solo parzialmente il fascino di untempo alla costruzione: divisa in più ap-partamenti, sarà uguale alla precedentesolo nelle linee esterne e nella cubatura.«La amavo—scrisse Tomasi della stori-ca dimora famigliare — con abbandonoassoluto». Non amò altrettanto le duesuccessive sistemazioni: quella tempo-ranea in piazza Castelnuovo, una came-ra ammobiliata affittata nel 1944, di ri-torno da Capo d’Orlando, dove l’ospita-

rono i cugini Piccolo; e quella in cui vis-se gli ultimi anni, in via Butera 28, duepiani stipati di volumi (per acquistarlifaceva la cresta ai soldi della spesa) e dieffetti personali — posate in argento,maioliche, tabacchiere — strappati allemacerie di via Lampedusa. Nella sua ul-tima casa Tomasi scrisse «Il Gattopar-do» (e alla pasticceria del Massimo, alcaffè Caflisch, al bar Mazzara) e vissecon la moglie lettone Licy (AlexandraWolff Stomersee), pioniera della psicoa-nalisi, sposata nel 1932, che aspettò lamorte della suocera per raggiungerlo de-finitivamente. Gioacchino Lanza Toma-si, figlio adottivo dello scrittore, ha riu-nificato la proprietà del palazzo di viaButera, facendolo tornare allo splendoreoriginale. Quello del 1849, quando il bi-snonno dell'autore de «Il Gattopardo»,l’astronomo dilettante Giulio FabrizioTomasi di Lampedusa—baffi asburgicie occhi azzurri, ispiratore del principe diSalina—lo aveva acquistato con l’inden-nizzo della corona per l’espropriazionedell’isola di Lampedusa; tre suoi telesco-pi sono custoditi al museo della Speco-la. Romanzo a parte, anche il liceo Gari-baldi e il cimitero dei Cappuccini sono,a loro modo, luoghi di Tomasi: al classi-co conseguì la maturità nel 1914; al cam-posanto, tra due cipressi e una balaustradi ferro, sotto una lastra di marmo, ripo-sano le sue spoglie e quelle di Licy. I luo-ghi gattopardeschi — periodicamente il-luminati dall'opera del Parco letterarioTomasi—continuano su celluloide, nel-la trasposizione del romanzo firmata Vi-sconti: villa Boscogrande (in luogo diVilla San Lorenzo ai Colli, nei fotogram-mi iniziali) o Palazzo Ganci (per la scenadel ballo nell'immaginaria Donnafuga-ta). Ma queste sono altre storie…

Salvatore Lo Iacono© RIPRODUZIONE RISERVATA

I salonirecuperatioffrono unospaccato di comesi viveva neipalazzi mobiliaridella Palermodell’epoca

Il palazzo di viaLampedusa 17,di proprietàdella famigliaTomasi diLampedusa, fudistrutto dallebombe di aereo

Nasce il 23 dicembre 1896a Palermo, da famigliaaristocratica (quella deiprincipi di Lampedusa,duchi di Palma eMontechiaro). Ad apriledel 1915 si iscrive presso laFacoltà di Giurisprudenzadell’Università di Roma,ma nel novembre dellostesso anno vienechiamato alle armi:partecipa alla Prima GuerraMondiale, è fattoprigioniero nel novembredel 1917 e solo dodici mesidopo - fuggito dal campodi reclusione - riesce arientrare in patria. Neglianni '50, egli si legad'amicizia coi frequentatoridella casa del baroneSgadari di Lo Monaco:Francesco Agnello,Francesco Orlando,Antonio Pasqualino esoprattutto GioacchinoLanza Tomasi. Alla fine del'54, comincia a scrivere «IlGattopardo»; nel giugnodell’anno successivo,interrompe la stesura delromanzo per dedicarsi aquella dei «Ricordid'infanzia», riprendendolainfine a novembre.

L’autore, la scheda

Storia di Palazzo Butera Piraino,residenza distrutta e poi risorta

I giardini delpalazzo sonotornati al loroanticosplendoreoffrendo unospettacolo unicoe romantico

VIAGGIO NELLACITTÀ «NOBILISSIMA»

6 Mercoledì 30 Aprile 2014 Corriere del MezzogiornoPA

Page 7: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

I «LEONI» DI PALERMO

Il significatoLa sua raffigurazione corrispondeal potere supremo, alla nobiltà eall'orgoglio, agisce come un simbolosolare ed è l’immagine della regalità

TENDENZE / 1

Nelle immagini, le creazioni dellostilista palermitano Vincent Billeci,

chiamate «Lion-Box»

I l leone, simbolo di forza, di coraggio,di nobiltà, conforme all'ideale medie-vale araldico, viene spesso utilizzatosoprattutto nella zona anglo-norman-

na della Sicilia. Considerato per antonoma-sia il re degli animali è senza dubbio il feli-no più rappresentato in quanto immaginedi determinazione, di magnanimità e gene-rosità, ma anche dedizione e ferocia. Lasua raffigurazione corrisponde al poteresupremo, alla nobiltà e all'orgoglio, agiscecome un simbolo solare ed è l’immaginedella regalità e l'incarnazione dell'esordioeroico. Nel buddismo, simboleggia la di-gnità e la stabilità, infatti, si ritiene cheBuddha, in una delle sue incarnazioni,avesse l’aspetto di un leone. In Cina, inve-ce, è stato associato all'idea del potere e in-dica il lato chiaro e limpido dell'elementoal quale si relaziona. Emblema dell'evange-lista San Marco, è spesso raffigurato con

testa tozza e angolosa, lingua lunga spor-gente, folta criniera, artigli a forma di trifo-gli e coda nuda munita di un ciuffo all'e-stremità. La sua posizione araldica è ram-pante, cioè posta di profilo, o in posizionefrontale, dritto sulle zampe posteriori inpreda all'atto di arrampicarsi. Queste figu-re leonine abbelliscono la Sicilia tutta, main particolare gli storici «villini» palermita-ni, dove sono poste sulle cancellate di fer-ro, come a proteggere la casa e il terreniannessi alle dimore secolari. Si riconduco-no proprio a queste figurazioni, le creazio-ni dello stilista palermitano Vincent Bille-ci, che attraverso le sue nuovissime clutch— chiamate «Lion-Box» — riprende losplendore degli antichi battenti in bronzodegli edifici nobiliari, raccogliendo le sim-bologie pagane e cristiane, i risvolti esote-rici e/o religiosi che caratterizzano la sto-ria di quelle grandi ville. Gli accessori del-

la f/w 2015 richiamano il liberty tipico diPalermo che si dirama verso un attitudepiuttosto rock, dove l'atavica bellezza diquesti tesori siciliani emerge dal nero enel nero, per esplodere poi nell'oro fino adiventare un miracolo floreale splendentee romantico. Le forme plastiche di un can-cello in ferro nero posto a protezione diuna serie di famose ville di Palermo, con lesue forme arboree riprese in foglia oro, di-ventano gonne e dresses in matelassé ne-ro su cui si apre, circolare ed improvviso,

un cut out in pelle metallo che, scintillan-do, incornicia vita e fianchi e li conduceverso la luce. L’elemento vegetativo, tipicodel periodo liberty, da semplice linea ini-ziale serpeggiante nei profili dei capi, sisviluppa in una combustione di pizzi iride-scenti che vanno dall'oro all’opale, dal co-lor fiamma al verde persiano. Le ville e iloro leoni «protettivi» cui Billeci s’ispira,sembrano fermi nel tempo, avvolti dalle fo-glie e dai fiori che negli anni sono cresciutiattorno a queste abitazioni dei primi delnovecento e che le hanno protette dasguardi indiscreti. Adesso, questi decorifloreali, intrappolati tra i pizzi degli abiti,difenderanno per sempre i corpi delle don-ne che indosseranno i capi del designer si-ciliano. Chi invece utilizza i «Livnhi» chetroneggiano ai fianchi delle scalinate dellosplendido «Teatro Massimo» di Palermo èil designer Totho Priano, che tramite dei

pattern all over riproduce lo storico felinosull'abbigliamento da uomo della sua pros-sima fall/winter 2015 collection. Lo stilistapalermitano, oltre i leoni, adotta anche l'ef-figie che campeggia nell'architrave dellostorico teatro per decorare t-shirt e felpe.Ed è così che la solenne frase «l’arte rinno-va i popoli e ne rivela la vita» diventa per ilbrand made in Sicily, Nhivuru, un modoper conferire imponenza e maestosità adun modo di vestire, un modo di amare e divivere di una improbabile tribù urbana diun isola immaginaria, a cui il marchio siidentifica. Texture animalier, nette e spigo-lose, ceramiche «azuleios» portoghesi as-sumono quell'imprinting siciliano, si me-scolano a tessuti camouflage e ad antichemonete dorate, mentre, il jersey, il neopre-ne, i tessuti tecnici, mutuati dal mondosportswear, vengono usati per sweater,t-shirt, bomber e gym pants, su cui preval-gono tinte forti, come il rosso e il nero,nuances che si ricollegano al colore delmagma prima incandescente e poi freddoed altero del vulcano Etna.

Venera Coco© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il simbolo della nobiltàin prestito per creazionidi designer palermitani

7Corriere del Mezzogiorno Mercoledì 30 Aprile 2014

PA

Page 8: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

8 Mercoledì 30 Aprile 2014 Corriere del Mezzogiorno 9Corriere del Mezzogiorno Mercoledì 30 Aprile 2014

PA PA

Page 9: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

N on appena si nomina la parola«pastasciutta», a chiunquenon viene altro alla mente chei famosi frames del film cult

«Un americano a Roma», nella qualeNando Moriconi, magistralmente inter-pretato da Alberto Sordi, si scaraventasu un piatto di pasta odiando quel cibomade in Usa al quale, invano, aveva cer-cato di abituarsi durante tutta la pellico-la. Oppure, la fame «arretrata» che por-ta il buon vecchio Totò, a infilarsi in ta-sca manciate di spaghetti fumanti al po-modoro, in alcune scene del film «Mise-ria e Nobiltà».

E così, alla vista di tanto bendidio, lapasta «al dente» è in grado di risveglia-re i sensi a tal punto da non essere soloun'autentica soddisfazione per spirito eper il palato, bensì un modo per incan-tare la vista del suo goloso fruitore. Losa bene il designer palermitano Alessan-dro Enriquez che ha permesso al suobrand, «An Italian Theory», di andare al-la ricerca di qualcosa di più di una sem-plice ricetta di «pennette all’italiana»;la sua, infatti, è stata una riflessionepiù intrinseca, rivolta verso il cuore diquesto mondo culinario, dove attual-mente non fanno altro che imperversa-re reality di cucina, cooking show, chefstellati e dove ogni pasto deve seguirela dura legge del «metodo mediterra-neo», in cui comandano olio, farina eortaggi di stagione.

La pasta è si qualcosa che gli stranie-ri ci invidiano, uno dei piatti tradiziona-li della nostra cucina, ma è anche, e so-prattutto, una vera e propria gioia perla vista, un retaggio culturale che ci ri-corda il patriottismo culinario cui sia-mo stati abituati fin da piccoli. Perchéallora questa gioia non tramutarla inqualcosa che è assomiglia per forma ecolore alla pasta, ma che non si puòmangiare, gustare, sgranocchiare, assa-porare, qualcosa simile a una capsulecollection speciale, dove capi di maglie-ria, accessori e sedute sono ispiratiall’elemento mangereccio per eccellen-za del nostro bel paese.

La pasta da semplice alimento com-mestibile, diventa un intarsio sulla ma-glieria, una stampa sulla pelle delle bor-se e dà vita a particolari sedute. Farfal-le, fusilli, mezzemaniche, eliche e pen-nette e altri formati classici diventanocosì i protagonisti incontrastati di unacollezione che, in perfetto stile «Anita-liantheory», esalta l’eccellenza italiananel mondo e permette di risvegliare lacommistione tra design, moda e food,che è sempre dietro l'angolo. Seguendola sua personalissima interpretazione,l'eclettico giovane creativo di origini si-ciliane (reduce dalla stesura di un librodi ricette e moda, nominato «10x10 AnItalian Theory») si è affidato alla colla-borazione della designer Azzurra Gron-

chi per la creazioni delle borse eall’azienda MaxDivani per quanto ri-guarda le sedute, esponendo le sue crea-zioni «gastronomiche», durante la53esima edizione del Salone Internazio-nale del Mobile di Milano.

Per la presentazione della nuova li-nea, il designer si è legato alle speri-mentazioni creative degli allievi di cuci-na, pasticceria e gelateria della Scuo-la-Albergo Anpa (Accademia NazionaleProfessioni Alberghiera) che, in collabo-razione con il Gruppo Alberghiero OraHotels, hanno elaborato gli ingredientidell’azienda Galateo & Friends per unappuntamento speciale all’insegnadell’italianità, incontro culinario cheverrà riproposto prossimamente anchein Sicilia.

Le clutch, le tracolle, le felpe e i com-plementi d’arredo progettati da Enri-quez, mandano messaggi inequivocabi-

li su chi siamo, su cosa mangiamo e sudove viviamo e su quanto in genere sia-mo ospitali. La pasta diventa per il crea-tivo non solo una mera questione «nu-trizionale», ma un modo per far vederea tutti come questo alimento riesca aunire e ad aggregare i commensali, evi-denziando l’italian mood nel mondo.La tavola è sempre stata per il marchio«An Italian Theory» un momento diconvivialità e armonia, di nutrimento edi amore per il proprio corpo e il pro-prio spirito, chi altro che un palermita-no doc poteva mettere in scena tuttoquesto gustoso e caratterizzante univer-so fatto di primi piatti?

Venera Coco© RIPRODUZIONE RISERVATA

Maccheronie letteratura,connubiomolto antico

U n buon piatto di pasta,adeguatamente condito, è unapoesia. È un’arte raffinata, sottile.

Non stupisce perciò che questo cibo abbiaincrociato la propria strada con quella dipoeti, di scrittori, e perfino di uominipolitici. Orazio celebrò le lagane, antenatedelle lasagne. I maccheroni, unici nel lorogenere, diedero vita molto tempo dopoaddirittura ad un genere letterario: lapoesia maccheronica. Impasto (non acaso) di cultura alta e bassa, che fa ilverso (e anche questo non è un caso) allatino e all’italiano dotto, mescolandoli inuna lingua nuova ed improbabile.Il maggior esponente di questa tradizione

goliardica fu Merlin Cocai, al secoloTeofilo Folengo, mantovano (1491-1544),autore delle “Maccaronee” e di tanto altro.Nella visione di Folengo, le Muse godono«di cento caldaie che mandano il lorofumo verso le nubi, piene di caciottine,maccheroni e lasagne».Un altro grande gaudente, GiacomoCasanova, compose a Chioggia, nel 1734,un sonetto in onore dei maccheroni. Pareche in quell’occasione se ne mangiò tanti,da essere incoronato Principe deimaccheroni. L’opera più importantesull’argomento fu però quella di AntonioViviani, napoletano, poeta ecommediografo di ottima pasta.

Quando la pasta è design

La curiosità

Il designer palermitano AlessandroEnriquez con il suo brand, «An ItalianTheory» ha sperimentato l’accostamento

Tendenze / 2

Farfalle, fusilli, mezzemaniche ed elichediventano maglie, elementi d’arredo e mobili

Il gioco può creare dipendenza patologicaIl gioco è vietato ai minori di 18 anni.

10 Mercoledì 30 Aprile 2014 Corriere del MezzogiornoPA

Page 10: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

Vucciria, il Capo, Borgo Vecchioe Ballarò: ecco i luoghi d’incontrodi turisti e di tanti palermitani

LA VITA NEI MERCATIPOPOLARI DELLA CITTÀ

Imercati di Palermo rappresenta-no il luogo ideale per un autenti-co tuffo nel passato e nelle tradi-zioni più antiche del popolo paler-

mitano. Vi si arriva, fiancheggiandoquartieri dismessi, palazzi in rovinacarichi di memorie sempre più silenti,entrando in spazi segnati da porte di-roccate (un tempo importanti segni didifesa della città), emblematici confi-ni tra passato e presente, storia ed esi-stenza, o percorrendo strade e vicoli,ove a far da guida un intenso odore dimare. I quattro mercati più importan-ti e storici di Palermo sono: la Vucci-ria, il Capo, il Borgo Vecchio, ed infinequello assai antico di Ballarò, nel cuo-re della città.

La VucciriaÈ un piacevole miscuglio di voci, odori

e rumori; un angolo della città dove iltempo sembra essersi fermato. È il merca-to più antico e popolare di Palermo siestende in Piazza Caracciolo e dintorni,nasce come bottega della carne, una voltachiusa da arcate oggi completamente al-l'aperto in cui la merce (carni, pesce, frut-ta) viene esposta in tipiche bancarelle suapposite lastre di marmo chiamate «bala-te». Anticamente era chiamato la Bucciriagrande, questo termine deriva da una pa-rola francese, boucherie che significa ma-celleria, perché in epoca angioina vi sor-geva un macello, mentre oggi vi abbonda-no le carnezzerie. Fin dall'epoca araba

fu, per la vicinanza dell’approdo della Ca-la (porto di origine fenicia, oggi non piùesistente), residenza preferita di mercan-ti orientali, pisani, genovesi, veneziani,amalfitani. Successivamente divenne unmercato per la vendita del pesce, dellafrutta e della verdura. Muovendosi all'in-terno del fitto intreccio di vicoli e piazzet-te del mercato della Vucciria si possonoritrovare tutti gli ingredienti della cucinasiciliana; le coloratissime bancarelle tra-boccano di cassette di legno che, grazie aicolori della mercanzia, si trasformano inscrigni ricolmi dell'oro dei limoni, dell'ar-gento delle sarde fresche e salate, delbronzo delle olive e del corallo dei pomo-dori essiccati.

Il CapoSi formò in età musulmana, oltre il cor-

so del Papireto, ed era abitato dagli Schia-voni, pirati commercianti di schiavi. Siestende lungo le via Carini e Beati Paoli,la via di S. Agostino e la via Cappuccinel-le. Furono gli Agostiniani a popolare que-sta zona, poiché essi avevano la loro sedenel convento attiguo alla trecentesca chie-sa di S. Agostino. Uno degli ingressi prin-cipali è quello di Porta Carini, nei cui pres-si è il Palazzo di Giustizia. Uno stretto bu-dello si allarga e si restringe tra le banca-relle che si proiettano dal di fuori in cuiesse stesse nascono i putii, la gente lo ren-de impraticabile perché si sofferma ad os-servare, pattuire, tastare e comprare.

I venditori creano quella musica capa-ce di penetrare con assordante cantilenain dialetto palermitano, dentro i padiglio-ni auricolari dei passanti, (abbanniare)invitando ad acquistare la loro merce.Fondamentalmente il mercato è semprestato luogo particolare per la vendita del-

la carne, anticamente nel-le vicinanze esisteva il ma-cello civico detto boccerianuova per la macellazionedi becchi e altri animali. Ilvariopinto pesce distesosui banchi di ghiaccio è ac-costato amorosamente, il-luminato da grandi lampa-de e bagnato in continua-zione per esaltarne le qua-lità organolettiche, ma so-no i pesci grandi quelliche contano: tonno e pe-sce spada.

BallaròSi estende da piazza Ca-

sa Professa ai bastioni di

corso Tukory verso Porta Sant'A-gata. Ballarò è il più antico merca-to di Palermo, frequentato giornal-mente da centinaia di persone ditutte le razze, animato dalle cosid-dette abbanniate cioè i chiassosi ri-chiami dei venditori che, con il lorocaratteristico e colorito accento loca-le, cercano di attirare l'interesse deipassanti. Essendo aperto anche pertutto il pomeriggio, è visitato da co-loro che stanno rincasando, cosicchévi si trovano venditori di cibi cotti, ti-pici della cucina palermitana, pronti

da portare a casa, come cipolle bollite oal forno, panelle, cazzilli (crocchette dipatate), verdure lesse, polipo e quaru-me (interiora di vitello).

Si tratta di un quartiere tradizionale epopoloso, attualmente multiculturale.Diverse testimonianze scritte affermanoche già nel X secolo esisteva un grandemercato nel rabad meridionale, compre-so tra la moschea di’Ibn Siqlab e il Quar-tiere Nuovo, proprio nella zona dove og-gi si trova quello di Ballarò. Il nome pro-viene dagli arabi, poiché in quella epo-ca, in India, c’era un principe chiamatoBalhara e in questo mercato di cui stia-mo parlando confluivano anche variemercanzie e spezie provenenti dall’In-dia. Così si cominciò a chiamare Balla-rò. È un mercato adibito alla vendita difrutta, ortaggi, verdure, carne e pesce,ma si trovano anche articoli di uso do-mestico per la cucina e pulizia della ca-sa. Con le stesse caratteristiche dei mer-cati del Capo e della Vucciria, Ballarò è ilmercato scelto per grande parte dai pa-lermitani per fare la spesa. Al contrariodegli altri mercati è il meno transitatodai turisti.

Borgo vecchioPalermo è una delle città più attive e

frenetiche della Sicilia, e offre molte oc-casioni di svago notturno in scenari dasogno, esotici e orientaleggianti. Unodei punti di ritrovo più affollati è la zo-na del mercato di Borgo Vecchio, che sitrova tra Piazza Sturzo e Piazza Ucciardo-ne. Questo mercato è l'unico che rimaneaperto fino a tardi, attirando moltissimigiovani che qui si danno appuntamentoper organizzare la serata.

Red. Spe.© RIPRODUZIONE RISERVATA

I LUOGHI

11Corriere del Mezzogiorno Mercoledì 30 Aprile 2014

PA

Page 11: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

12 Mercoledì 30 Aprile 2014 Corriere del MezzogiornoPA

Page 12: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

Supplemento della testata©

Distribuito con il Corriere della Seranon vendibile separatamente

Antonio Politodirettore responsabileMaddalena TulantivicedirettoreCarmine Festaredattore capo centrale

Editoriale del Mezzogiorno s.r.lcon socio unico, soggetta a direzio-ne e coordinamento da parte dellasocietà RCS Mediagroup S.p.A.

Alessandro Bompieripresidente

Domenico Erricoamministratore delegato

Sede legale:Vico II S.Nicola alla Dogana, 980133 Napoli - Tel: 081.7602001Fax: 081.58.02.779Reg. Trib. Napoli n. 4881 del17/6/1997

© Copyright Editoriale del Mezzo-giorno s.r.l.Tutti i diritti sono riservati. Nessu-

na parte di questo quotidiano puòessere riprodotta con mezzi grafi-ci, meccanici, elettronici o digitali.Ogni violazione sarà perseguita anorma di legge.

Stampa:Società Tipografica Siciliana S.p.A.Strada 5ª n. 35 - 95030 Catania.Tel. 095. 591303

Sped. in A.P. - 45% - Art.2 comma20/B Legge 662/96 - Filiale di Napoli

Diffusione:m-dis Distribuzione Media Spa -Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano -Tel. 02.25821

Pubblicità:Rcs MediaGroup S.p.A. DivisionePubblicità - Agenzia Sicilia, ViaSciuti 164, - 90144 Palermo - Tel.091.30.67.56 - Fax 091. 34.27.63

Tariffe pubblicitarie (più IVA) - amodulo:Finanziaria € 142; Politica € 80 - €110 colore; Legale sentenze € 142;

Ricerche di personale € 100; Com-merciale € 104; Occasionale € 129;Posizione prestabilita più 20%; Ulti-ma pagina più 25%

Proprietà del Marchio:©

RCS MediaGroup S.p.A. DivisioneQuotidiani

Distribuito con il

Direttore responsabile:Ferruccio de Bortoli

IL MARE BAGNA PALERMO

L e spiagge della bellissima provinciadi Palermo sono una più bella dell’al-tra, dei veri e propri paradisi che sisusseguono lungo la costa settentrio-

nale dell’isola siciliana, con armonia e ordinelasciando a bocca aperta i loro tantissimi visi-tatori. Sul versante nord si trovano le spiag-ge di Addaura, Arenella/Vergine Maria, Mon-dello, Capo Gallo, Sferracavallo, Isola delleFemmine, Capaci, Magaggiari, Punta Raisi,Terrasini, Capo Rama, San Cataldo, Ciamma-rita e Balestrate mentre sul versante sud, Cru-cicchia, Santa Flavia, Capo Zafferano, Castel-daccia, Trabia, Termini Imerese, Campofelicedi Roccella, Lascari, Cefalù, Finale di Pollina.Ognuna di queste spiagge saprà accoglierviin modo unico e farvi trascorrere meraviglio-se giornate tra il relax e il divertimento.

Spiaggia Addaura (Palermo)La spiaggia di Addaura, che prende il no-

me dal termine dialettale di “alloro”, si trovalungo il versante settentrionale del MontePellegrino, oltre Punta Priola. Una spiaggiaincantevole che nella parte iniziale guarda indirezione del Golfo di Mondello. Bellissimistabilimenti balneari e nautici e numerosi vil-lini. Il fondale di questa spiaggia è ricco dianfratti con folte praterie molto interessantiper chi ama fare sub.

Spiaggia Arenella/ Vergine MariaLa spiaggia di Arenella/Vergine Maria si

trova nei pressi del Monte Pellegrino ed ap-partiene alla frazione di Vergine Maria. Èun’ampia spiaggia dorata sulla quale si trovaanche una caratteristica tonnara con tutte le

sue ancore in bella mostra. Tranquillità e pa-ce sono di casa.

Spiaggia MondelloMondello è la spiaggia più importante e

più bella della città di Palermo, una spiaggiadiventata il fulcro della movida estiva. Unamiriade di persone che si riversano in questapiccola frazione del capoluogo di regione. Apochi passi dalla metropoli si apre un paradi-so che ogni anno accoglie milioni di personevogliose di passare le loro giornate distesi susabbia bianchissima e bagnarsi nelle acquecristalline. Questa spiaggia sitrova tra il monte Pellegrino e ilmonte Gallo ed è lunga un chilo-metro e mezzo, buona parte delquale è occupata da lidi estivi.Ma questo paradiso un tempoera l’inferno ovvero una malsa-na palude in cui dominava lamalaria. Le acque stagnavano erendevano insalubre tutta la zo-na. A bonificarla fu il principeFrancesco Lanza di Scalea e nelgiro di pochi decenni Mondellosi arricchì di piccole villette instile Liberty, stabilimenti bal-neari, e alberghi. Bastò poco ediventò un esclusivo luogo divilleggiatura anche molto ama-to dal jet-set.

Le caratteristiche che rendono specialequesta spiaggia sono la sabbia bianchissima,i fondali bassi e le acque calme ma anche tut-to il contesto che si è sviluppato attorno aqueste bellezze naturali, movida, lusso, caos,divertimento, ce n’è per tutti i gusti.

Spiaggia Capo GalloCapo Gallo chiude a nord il Golfo di Mondel-

lo. E’ privo di spiaggia, si trovano solo scoglipiù o meno appunti che l’acqua ha levigato emodellato nel corso dei secoli. Il mare è molto

pulito, ricco di fauna e di flora. Se si raggiungel’isolata zona del faro si possono ammirare fon-dali verde smeraldo molto profondi e si posso-no fare diverse escursioni all’interno delle di-verse grotte come Grotta dell’Olio, Grotta del-la Regina o Grotta Caprari. Se si desidera faredelle immersioni subacquee niente di meglio

della Secca di Barraa largo della acquedi Capo Gallo.

SpiaggiaSferracavallo

Sferracavallo èuna nota borgatamarina conosciutasoprattutto per inumerosi ristoran-ti che si snodanoattorno al vecchioporto e che offro-no gustose specia-lità culinarie mari-nare. Nella partenord del Golfo diSferracavallo si tro-

va la Baia del Corallo, mare smeraldo e tantaflora.

Spiaggia Isola delle FemmineUn meraviglioso isolotto che sorge a mez-

zo chilometro dalle coste del comune di Iso-la. Sormontato da una torre d’avvistamentocinquecentesca oggi è una riserva naturalegestita dalla Lega Italiana Protezione Uccelli.Il perimetro di questo isolotto è di circa unchilometro ed il mare è particolarmente lim-pido e pulito di colore verde smeraldo. Dallaparte che guarda la terra ferma i fondali sono

molto bassi al contrario del lato opposto. Sul-la terraferma la costa è occupata da diversistabilimenti balneari che offrono numerosiservizi.

Spiaggia CapaciLa spiaggia di Capaci appartiene all’omoni-

mo comune ed è l’ultimo tratto balneabile delGolfo di Carini. Anche in questa spiaggia sipossono trovare numerosi stabilimenti balnea-ri e una parte di spiaggia libera. I fondali diquesta spiaggia sono molto bassi e sabbiosi.

Spiaggia Magaggiari e Punta RaisiQueste due spiagge, Magaggiari e Punta

Raisi, appartengono al comune di Cinisi. Laspiaggia di Maggiari si trova ai piedi del Mon-te Pecoraro, nei pressi dell’Aeroporto Interna-zionale di Punta Raisi. La spiaggia è moltobella, con sabbia dorata e fine, diversi stabili-menti e punti di ristoro. La spiag-gia di Punta Raisi è caratterizzataesclusivamente da scogli e fonda-li bassi ma pescosi. Costeggian-do il lungo mare Cristoforo Co-lombo si giunge fino a Fondo Or-sa, dove si trova un’antica e carat-teristica tonnara. Oltrepassataquesta tonnara continua lo spet-tacolo delle acqua pure ed incon-taminate e per questo non navi-gabili.

Spiaggia Cala RossaCala Rossa si trova nel comu-

ne di Terrasini. Questa spiaggia ècaratterizzata da meraviglioserocce rosse venate di bianco checreano un meraviglioso spettaco-lo. Cala Rossa è una piccola insenatura allaquale si arriva superando il villaggio dei pe-scatori dove si trova un’altra piccola baia.

Spiaggia Capo RamaDopo Cala Rossa si giunge a Capo Rama

che è una scogliera bianca dominata da unatorre di avvistamento cinquecentesca in rovi-na dalla quale però si può godere di meravi-gliosi panorami. La vista spazia fino a PuntaRaisi da una parte e il golfo di Castellammaredell’altra. Un posto dove godere di pace etranquillità e osservare la bellezza intatta del-

la natura. Il mare è difficile da rag-giungere e bisogna farsi strada tragli scogli che si buttano a picco sulmare ma una volta riusciti in que-sta ardua impresa si arriva in unmare meraviglioso dai fondali blue verdi ricchi di flora e fauna. Inquesta zona vi sono anche numero-se grotte da visitare, Grotta Gran-de e Grotta dei Palombi, abitazionipredilette ma molti volatili. Un ve-ro spettacolo che la natura proteg-ge dalle “cattiverie” dell’uomo,pronta a donarsi in tutto il suosplendore in fantastiche occasioni.

Spiaggia San CataldoLa spiaggia si San Cataldo è

un’altra meravigliosa oasi che sitrova a pochi passi da un villaggio turistico.Per raggiungerla è necessario percorrere unpiccolo sentiero. Un vero paradiso fatto di na-tura, mare cristallino, sassi e ciottoli. Pren-dendo una canoa è possibile anche visitare laGrotta dei Palombi.

Spiaggia BalestrateIl nome di questo incantevole posto deri-

va dalla balestra, l’arma utilizzata durante ilperiodo normanno. Una bellissima spiaggiadi sabbia dorata pronta ad ospitare nel suo

caldo e coinvolgente clima. Sia spiaggia libe-ra che con lidi e buoni servizi a disposizione.La spiaggia di Balestrate è l’ultima della pro-vincia di Palermo in direzione Trapani.

Spiaggia Santa FlaviaLa spiaggia di Santa Flavia si estende ai pie-

di del monte Catalfano, di imponente rilevan-za storica. Da questa spiaggia, con una barca,si può raggiungere la Secca delle Formiche,un piccolo ed incantevole paradiso per tutti isub data la presenza di diverse specie di pe-sci presenti nei fondali. Un altro piccolo spet-tacolo nei pressi di questa spiaggia sono lenumerose calette che si trovano in mezzo gliscogli a Olivella.

Spiaggia Capo ZafferanoUna tempo questa spiaggia era chiamata

lido delle Anime Sante, oggi semplicemen-te Lido dei Carabinieri e si affaccia sul me-raviglioso Golfo di Palermo. E’ un spiaggiaprivata alla quale si può accedere con unmodico pagamen-to. Inutile decan-tarne le suggesti-ve bellezze allequali si aggiunge,poco distante, So-lanto, un’anticatonnara con il ca-stello dei Principidi San Vincenzo.Sempre a CapoZafferano è possi-bile raggiungereanche la piccolaspiaggia di Fonda-chello.

Spiaggia TrabiaA Trabia è possi-

bile trovare due ti-pi di mare, spiaggia e scogli. Entrambe que-ste spiagge si raggiungono attraversando lazona di villeggiatura “Giardini”. Il lido Vetra-na è il più conosciuto e offre numerosi servi-zi e divertimenti.

Spiaggia Termini ImereseIn questa località l’unico tratto di spiaggia

restato illeso dal forte inquinamento è quellaretrostante al porto. La spiaggia è molto bel-la ed attrezzata ideale sia per le famiglie cheper le giovani compagnie. Se il relax non èabbastanza si può godere anche di un presti-gioso complesso termale.

Spiaggia Campofelice diRoccella

La spiaggia di Campofelice diRoccella è una delle più lunghe ditutta la costa palermitana conben sei chilometri. Villaggi, resi-dence e numerosi comfort e servi-zi che la rendono anche una spiag-gia molto piacevole da frequenta-re.

Spiaggia LascariLascari è la spiaggia prediletta

dai palermitani insieme a quelladi Cefalù.

Tre chilometri di piccolissimiciottoli dove è possibile trovaretutti i servizi e tutti i comfort chesi desiderano per una perfetta

giornata di mare. La spiaggia di Salinelle è lapiù frequentata.

Spiaggia CefalùCefalù è una meta turistica ambitissima.

Una lunga spiaggia pronta ad accogliere nume-rosissimi turisti ogni anno. Bellezza, natura emare incontaminato che si uniscono in un pae-saggio davvero straordinario. Servizi e comodi-tà per tutti i gusti e in alternativa alla spiaggiac’è anche una zona dove si trovano unicamen-te scogli, Kalura. Un paesaggio davvero mozza-fiato con le case che arrivano fin sopra la spiag-gia e si protendono verso il mare.

Spiaggia Finale di Pollina

Pollina è l’ultimo comune di Palermo indirezione Messina. Mare pulitissimo lonta-no dai centri abitati. Le spiagge più frequen-tate sono quelle di Rais Gerbj e Baia Turchi-na degli incontaminati scampoli di paradisocon mare azzurro cristallino e fine sabbiachiara.

Red. Spe.© RIPRODUZIONE RISERVATA

NATURA E AMBIENTE

Dall’Addaura a Santa Flavia,ecco una lista delle spiaggepiù belle della provincia peloritana

13Corriere del Mezzogiorno Mercoledì 30 Aprile 2014

PA

Page 13: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

L’eremo

La grande festa

Santa Rosalia, la nobileche abbracciò la fede

LA RISERVA DELLO ZINGARO

Le tradizioni

È una grotta sul Monte Pellegrino che SantaRosalia adoperò per sfuggire ai pellegrinie trovare un rifugio silenzioso

Il «Festino» si svolge dal 14 al 15 luglio. Nellanotte del 14 si volge un imponente spettacolo difuochi pirotecnici, il 15, invece, c’è la processione

La prima riserva naturale siciliana

S econdo la tradizione catto-lica, nel 1624 salvò Paler-mo dalla peste e ne diven-ne la patrona, spodestan-

do santa Cristina, santa Oliva, san-ta Ninfa e sant'Agata. Mentre infu-riava una terribile epidemia arri-vata in città da alcune navi, la san-ta apparve infatti in sogno ad uncacciatore indicandogli doveavrebbe potuto trovare i suoi re-sti, che portati in processione incittà fermarono l'epidemia. Il cul-to della santa è tuttavia attestatoda document a partire dal 1196 edera diffuso già nel XIII secolo. Es-sendo infatti la Santa palermitanala sua memoria nel 1600 lasciavaqualche residuo nelle litanie.

Il culto è particolarmente vivoa Palermo, dove ogni anno, il 14 e

il 15 luglio si ripete il tradizionale«Festino» terminato dallo spetta-colo pirotecnico del 14 notte e dal-la processione in suo onore del15. Il 4 settembre invece la tradi-zionale «acchianata» («salita» inlingua siciliana) a Monte Pellegri-no conduce i devoti al Santuarioin circa un'ora di scalata a piedi.

Nella provincia di Palermo ilculto è presente a Campofelice diRoccella, in quanto importato dalprincipe palermitano fondatoredell'abitato attuale nel 1699, men-tre in altri centri delle Madonie sene trovano invece solo scarse trac-ce. A Bisacquino, feudo dell'arci-vescovo di Monreale il culto deri-va da una reliquia della santa do-nata nel 1626 dall'arcivescovo diPalermo.

In Sicilia il culto è attestato inol-tre a Bivona e a Santo Stefano Qui-squina, dove secondo la tradizio-ne la santa visse per qualche tem-po in eremitaggio e dove fu proba-bilmente introdotto dai Chiara-monte, signori feudali delle duelocalità nella seconda metà delXIV secolo. A Bivona le prime noti-zie documentate della chiesa e del-la confraternita di Santa Rosalia ri-salgono al 1494. La santa era parti-colarmente invocata, insieme aSan Rocco contro la peste: duran-te le epidemie del 1575 e del 1624i bambini battezzati con i nomidei due santi furono la quasi tota-lità dei nati, come risulta docu-mentato nei registri di battesimo.

Red. Spe.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’antico culto per la «Santuzza»

PARADISI NATURALISTICI

La scheda

È la prima riserva della Sicilia, istituita nel 1981.Sette chilometri di terra incontaminata, nellapenisola di San Vito Lo Capo che si affaccia sulTirreno, tra Castellamare del Golfo e Trapani

Le calette, ciottolose, hanno l'aspettodi nicchie più chiare incavate sul fianco

delle muraglie dolomitiche

A Palermo ogni anno, il 14 e il 15 luglio si ripete il tradizionale «festino»

A ppassionati del trekking e delmare unitevi. La Riserva natu-rale orientata dello Zingaro èquel che fa per voi. Il profilo

litoraneo è qui un’alternanza di altepareti rocciose che sprofondano nelblu e di insenature degradanti dolce-mente verso un mare limpido e cristal-lino. Considerata un vero paradiso del-la natura per la grande varietà di am-bienti presenti sui suoi 1.600 ettari, èla prima riserva della Sicilia, istituitanel 1981. Sette chilometri di terra in-contaminata, nella penisola di San Vi-to Lo Capo che si affaccia sul Tirreno,tra Castellamare del Golfo e Trapani.Le calette, ciottolose, hanno l'aspettodi nicchie più chiare incavate sul fian-co delle muraglie dolomitiche che en-trando da Sud versante Scopello e an-dando verso Nord prendono il nome

di Cala della Capreria, Cala del Varo,Cala della Disa o Zingaro, Cala Beretta,Cala Marinella, Cala Torre dell’Uzzo,Tonnarella dell’Uzzo. A livello di ma-rea come si legge dal sito della Riser-va, l’alga Cystoseira stricta testimoniail grado di purezza delle acque. «Al disotto del primo metro appaiono Cisto-seire dall’aspetto più delicato che simescolano ad altre alghe brune. Doveil blu è uniforme si fanno più frequen-ti gli animali dall'aspetto floreale: ane-moni, rose di mare, madrepore. Sottoqueste fioriscono le Astroides calycu-laris (polpi di madrepora) che accen-dono le pareti di colori dall'arancio alrosso fuoco». Numerosi e interessantisono i cunicoli e le grotte sommerse.Le più conosciute sono: la grotta delColombaccio, della Corvina, della Cra-peria, della Mustia e della Ficarella.

L'area della riserva riveste anche im-portanza archeologica, nella Grottadell'Uzzo ha avuto infatti sede uno deiprimi insediamenti preistorici della Si-cilia. Nella riserva si possono inoltrevisitare il Museo Naturalistico, il Mu-seo delle Attività Marinare, il Museodella Civiltà Contadina e il Centro diEducazione Ambientale. Merita unatappa anche l'antico borgo marinarodi Scopello, che sorgerebbe sul sitodella mitica città di Cetaria, così chia-

mata per l'abbondanza di tonni in ma-re. Luogo intriso di storia e leggendaè la tonnara, una delle più importantie antiche di tutta la Sicilia. E' sovrasta-ta da due torri, una ubicata su un pic-colo promontorio, risalente alla finedel 1500 e progettata dall'ingegnerefiorentino Camillo Camilliani, l'altraduecentesca, di cui rimangono pochiruderi, abbarbicata ad un'aspra roc-cia. L'epoca di costruzione del primonucleo e della torre situata sullo sco-glio non dovrebbe essere anteriore alXIII secolo. Il nucleo più antico si indi-vidua facilmente nel corpo di fabbricache sta addossato alla roccia sulla qua-le si eleva la detta torre di guardia:queste prime strutture furono costrui-te dal Demanio regio e la torre servivaalla difesa della tonnara e del territo-rio di Scopello. Oggi il complesso è in

disarmo ma tutto è rimasto efficiente,dal complesso dei magazzini al ba-glio, dalle abitazioni alle barche ed al-le reti: testimoni di un'antica civiltàmarinara ormai quasi del tutto scom-parsa. Su un fondale tra i 16 e i 18 me-tri, è stato realizzato il percorso ar-cheologico "Museo Sommerso". Quisi possono ammirare reperti archeolo-gici di varie epoche. Poco più in alto sitrova il borgo di Scopello, agglomera-to contadino sorto attorno al seicente-sco baglio, testimone di una intensavita agricola e pastorale, la cui struttu-ra insiste probabilmente su un inse-diamento arabo-normanno.

E per sublimare questo mix di mera-viglie non possiamo dimenticare SanVito Lo Capo per due volte consacratadagli utenti di Tripadvisor (nel 2011 enel 2012) spiaggia più bella d'Italia.

Valeria Catalano© RIPRODUZIONE RISERVATA

Rosalia Sinibaldo nasce a Palermo intorno al1128. Suo padre, il conte Sinibaldo, signore dellaQuisquina e del monte delle Rose (attualiterritori di Santo Stefano Quisquina e Bivona,siti in provincia di Agrigento), faceva discenderela sua famiglia da Carlo Magno. Sua madreMaria Guiscardi era a sua volta di nobili originied imparentata con la corte normanna. Dagiovane visse in ricchezza presso la la corte di reRuggero, un giorno il conte Baldovino salvò il reRuggero da un animale selvaggio che lo stavaattaccando, il re volle ricambiarlo con un dono eBaldovino chiese in sposa Rosalia. La ragazza,all'indomani dell'offerta si presentò alla cortecon le bionde trecce tagliate declinando l'offertapreferendo abbracciare la fede. Inizialmente laragazza si rifugiò presso il monastero delleBasiliane a Palermo, ma ben presto anche quelluogo fu troppo stretto a causa delle continuevisite dei genitori e del promesso sposo checercavano di dissuaderla dal suo intento. Decisequindi di trovare rifugio presso una grotta neipossedimenti del padre, che aveva visitato dafanciulla, presso Bivona. La sua fama intanto sidiffuse presto e la grotta divenne luogo dipellegrinaggio. Un giorno la grotta fu trovatavuota e successivamente si venne a sapere cheaveva deciso di tornare a Palermo occupandouna grotta sul Monte Pellegrino per sfuggire aipellegrini e trovare un rifugio silenzioso. Maanche lì ben presto la sua fama la rese celebre ediniziarono i pellegrinaggi, il 4 settembre del1165 venne trovata morta dai pellegrini.

Red. Spe.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Considerata un paradisonaturale per la grandevarietà di ambienti

14 Mercoledì 30 Aprile 2014 Corriere del MezzogiornoPA

Page 14: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

La schedaLO SCRIGNO PALERMO

Organizzata dalla Fondazione Federico IIL'intera collezione di suppellettili liturgiche euna selezione dei più pregiati paramenti sacri,saranno il cuore della mostra che saràvisitabile fino al 10 giugno

IL FOCUS

Settanta opere in argento realizzate daargentieri palermitani tra la fine del

’500 e la seconda metà dell’Ottocento

Fu fatta costruire a partiredal 1130 per volere di reRuggero II e venneconsacrata il 28 aprile1140 come chiesa privatadella famiglia reale. I lavorifurono completati nel1143. Una iscrizionetrilingue (latino,greco-bizantino e arabo)sull'esterno della cappellacommemora la costruzionedi un horologium nel 1142.Le tre navate sonoseparate da colonne ingranito e marmo cipollino acapitelli compositi chesorreggono una struttura diarchi ad ogiva. La cupola eil campanileoriginariamente eranovisibili dall'esterno prima divenire inglobate nelPalazzo Reale in seguitoalle costruzioni successive.

N on solo aurei mosaici ma an-che argenti, avori, sete prezio-se e pergamene. Sono i tesoridella Cappella Palatina di Pa-

lermo per la prima volta raccolti inuna mostra allestita nelle sale Duca diMontalto del Palazzo Reale del capo-luogo siciliano. L'esposizione chiama-ta non a caso «Lo scrigno di Palermo»è organizzata dalla Fondazione Federi-co II e sarà visitabile fino al 10 giugno.L'intera collezione di suppellettili li-turgiche e una selezione dei più pre-giati paramenti sacri, saranno il cuoredella mostra che celebra le ricchezzeprovenienti dal «più sorprendentegioiello religioso sognato dal pensie-ro umano», come Guy de Maupassantdefinì appunto la Cappella Palatina.Settanta opere in argento realizzate daargentieri palermitani tra la fine del

Cinquecento e la seconda metà del-l'Ottocento; manufatti tessili, partedella splendida collezione di sete e ri-cami scampata all'incendio scoppiatonella sacrestia della Cappella nel1963; argenti sfavillanti e sete prezio-se selezionati da Maria Concetta Di Na-tale e Maurizio Vitella; cofani eburneie antiche pergamene documentano laquasi millenaria storia della Chiesadel Regio Palazzo e rendono omaggioa chi negli anni ha preservato questoimmenso patrimonio, lo studiosoMonsignor Benedetto Rocco. La mo-stra, a lui dedicata, offre un itinerarioalla scoperta di eccezionali capolavorid'arte con diverse opere che abbraccia-no un arco cronologico che dalla finedel XVI secolo giunge fino ai primi delNovecento. Un omaggio anche all'artedi orafi e argentieri che si riunirono

in maestranza nel 1447. Tra i più signi-ficativi argentieri palermitani che rea-lizzarono opere per la Cappella: Tom-maso Avagnali, Antonino La Motta,Giuseppe Di Filippo, Rocco Ritundo,Michelangelo Merendino, Andrea Ma-mingari, Placido Carini. I tesori po-tranno essere ammirati da lunedì a sa-bato dalle 8.15 alle 17.40; domenica efestivi dalle 8.15 alle 13. La cappellaPalatina sorge all'interno del PalazzoReale di Palermo, conosciuto anche

come Palazzo dei Normanni e fu volu-ta da Ruggiero II nel 1132. Dedicata aiSanti Pietro e Paolo, fu consacrata il28 aprile 1140. Il suo schema è di tipobasilicale a tre navate, scandite da ar-chi ogivali poggianti su colonne dispoglio di granito e marmo cipollinocon capitelli compositi. Deve la sua fa-ma soprattutto al tappeto musivo cheriveste la parte superiore della cupola,del transetto e delle absidi; all'immagi-ne dominate del Cristo Pantocreatoree alla compenetrazione tra le influen-ze culturali più diverse, che vanno dalmondo bizantino a quello islamico.Un tesoro nel tesoro dunque, gli og-getti ora in mostra, da non perdereper una visione completa dell'affre-sco.

Valera Catalano© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli straordinari tesoridella Cappella Palatinain mostra a Palazzo Reale

15Corriere del Mezzogiorno Mercoledì 30 Aprile 2014

PA

Page 15: Mercoledì30aprile2014 Speciale Palermo e dintorni - Corriere del … · 2014. 4. 30. · le volte a pallone, ... dopo due anni di ... gliendo i frutti del lavoro di questi due an-

16 Mercoledì 30 Aprile 2014 Corriere del MezzogiornoPA