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ROTARY CLUB GOLFO DI GENOVA DISTRETTO 2032 (ITALIA) Notiziario n° 9 – marzo 2015 Riunione Conviviale Mercoledì 4 marzo Hotel Bristol Palace Serata di formazione con il Dott. Marco De Paoli, assistente del Governatore: Il Vocational Training Team del Distretto 2032 RI a Kiirua (Meru, Kenya) Resoconto della conviviale di Serena Bagliano Questa sera il relatore è stato il Dott. Marco De Paoli. L'assistente del Governatore ci ha reso partecipi del programma che lo ha visto protagonista insieme ad un team di rotariani e no. Spirito d'iniziativa, voglia di riuscire a portare aiuti veri: questo ha colpito tutti i presenti. E proprio per una maggior completezza, vi alleghiamo a parte la relazione del Dott. De Paoli stesso. Segreteria: 3464167627 E-mail: [email protected] www.rotarygolfodigenova.org Bollettino n°9– marzo 2015 – pag. 1

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Notiziario n° 9 – marzo 2015

Riunione ConvivialeMercoledì 4 marzo

Hotel Bristol Palace

Serata di formazione con il Dott. Marco De Paoli, assistente delGovernatore: Il Vocational Training Team del Distretto 2032 RI a Kiirua

(Meru, Kenya)

Resoconto della conviviale di Serena Bagliano

Questa sera il relatore è stato il Dott. Marco De Paoli.

L'assistente del Governatore ci ha reso partecipi del programma che lo ha visto protagonistainsieme ad un team di rotariani e no.

Spirito d'iniziativa, voglia di riuscire a portare aiuti veri: questo ha colpito tutti i presenti.

E proprio per una maggior completezza, vi alleghiamo a parte la relazione del Dott. De Paolistesso.

Segreteria: 3464167627

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La serata conviviale ha visto presenti:

Presiede: Giovanni CecconiPresenti: Michele Bellin, Lorenzo Bonci, Marco Bonini, Caqrlo Camisetti, Francesco Capone,Francesco Caso, Giorgio Fuselli, Nicoletta Garaventa, Paola Gazzano, Enrico Gotelli, SimoneGramatica di Bellagio, Carlo Iachino, Lorenzo La Terra, Andrea Lovisolo, Cristina Manicardi,Carolina Mantegazza, Mirko Minetti, Carlo Minuto, Rosanna Muratori, Adriana Parodi, EmmaTomaselli, Stefano Torchio.Ospiti del Club: Dott. Marco De Paoli

23 Soci effettivi1 ospiti

Percentuale di presenza: 35%

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Riunione ConvivialeMercoledì 4 marzo

Hotel Bristol Palace

Incontro con il Maestro Marco Crifasi della Federazione Italiana Tennis:il Tennis in Italia.

Resoconto della conviviale di Marco Crifasi

Lo sport in Italia, numero dei tesserati al coni, sport più praticati e fasce di età che praticanosport; il tennis in Italia ed in particolare in Liguria fornendo informazioni sulla storia del tennisligure tra cui la coppa davis e i tornei IP, Challenger e AON Genoa Challenger; numero deitesserati, dati sull'attività agonistica e sul numero dei tornei che si svolgono. La scuola tennis, nuova metodologia d'insegnamento denominato Sistema Italia; differenze tra lavecchia scuola tennis e quella attuale.Gli insegnanti della scuola tennis, classificazione e caratteristiche. Lo sport, ed in particolare il tennis, come crescita sociale per i bambini.Il rapporto tra genitori e figli nel contesto sportivo e nel contesto del tennis. Curiosità sul tennis, racchette e palle.Breve dibattito sul perchè non ci sono giocatori di livello in Italia, differenze tra gioco femminile emaschile, riti di gioco dei tennisti.

La serata conviviale ha visto presenti:

Presiede: Giovanni CecconiPresenti: Michele Bellin, Marco Bonini, Andrea Bruni, Carlo Camisetti, Giovanni Cereda, TeresaDe Toni, Edmondo Fresia, Paola Gazzano, Corrado Giglio, Simone Gramatica di Bellagio,

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Lorenzo La Terra, Andrea Lovisolo, Carlo Minuto, Adriana Parodi, Emma Tomaselli, TizianaTraversa, Michele Troilo, Pietro Vassallo.Ospiti del Club: Marco CrifasiOspiti dei soci: Le Sigg.re Anna Rosa Cecconi e Simonetta Giglio

19 Soci effettivi3 ospiti

Percentuale di presenza: 29%

Riunione ConvivialeMercoledì 18 marzo

Hotel Bristol Palace

Incontro con il giornalista Franco Manzitti sul tema “L’opportunità deltitanio per Genova e la Liguria”.

Resoconto della conviviale di Serena Bagliano

Serata interessantissima, ricca di informazioni nuove e stimolanti, sconosciute ai più. Siamo sedutisu una montagna di soldi e non lo sappiamo, o ce lo siamo dimenticati. Questa montagna è inLiguria, a 10 chilometri dal mare, tra Sassello e Urbe e nasconde il più grande giacimento dititanio che esista in Europa, più di 400 milioni di tonnellate di uno dei metalli più preziosi e utilinell’industria moderna.

Questa montagna, che si chiama con il gergo di quei monti ancora Appennini, ma già quasi Alpi,Bric Tarinè, sta piantata nel cuore del Grande Parco del Beigua, oasi naturale protetta e blindatada una legge regionale ligure del 1996, area incontaminata, quasi deserta, incantata di boschi esilenzi ovattati dalla altitudine, lassù dove negli ultimi mesi sono ricomparsi i lupi, ripopolati nelgelo di inverni nuovamente duri. È un tesoro nascosto, ma già scoperto, già misurato, tonnellataper tonnellata, chilo per chilo, si può quasi dire etto per etto. Quasi 400 milioni di tonnellate dirutilio, la forma mineralogica con la quale si presenta il titanio.

Dorme, questo giacimento preziosissimo, da millenni in un ammasso di rocce che sono disseminateper una superficie di 500 metri per 1.800, a serpentine in salita, tra i 400 e i 900 metri di altitudinedel Bric Tarinè, a un tiro di fucile da Piampaludo, frazione montana, quattro case, due stradeprovinciali, quasi mulattiere asfaltate che salgono da San Pietro D’Olba a Piampaludo. Siamo atrenta chilometri dall’autostrada Voltri-Alessandria.

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Dorme sepolto dalla neve e dal silenzio sulla sua esistenza questo tesoro, ma è un sorvegliatospeciale, perché le compagnie estrattive chiedono dagli anni Settanta alla Regione Liguria disfruttare una concessione accordata nel marzo del 1976 e poi congelata.

I tecnici dell’ingegneria ambientale hanno via via misurato sempre più precisamente il peso, ilvalore e i vantaggi di quella che potremmo chiamare Operazione Titanio. Ma tutto è rimastodormiente, sigillato nel silenzio della montagna, della burocrazia avversa e delle comprensibiliobiezioni ambientaliste.

Il giacimento di Piampaludo vale oggi almeno 500 milioni all’anno di euro per diritti diconcessione (il permesso di estrarlo) da versare alla Regione, proprietaria della miniera per untempo di almeno quattro o cinque anni. Il giacimento al prezzo del 2012 ha, per gli esperti, unvalore complessivo tra i 400 e i 600 miliardi di euro.

La corsa agli scavi Numeri da capogiro, non solo per chi estrae, lavora, raffina e produce e commercializza, ma anche per la proprietaria del tesoro, la Regione, le cui finanze, sarebbero capovolte da un canone così ricco e potrebbero affrontare le emergenze di oggi in ben altro modo. L’estrazione innesterebbero anche una filiera produttiva, capace di creare centinaia di posti di lavoro, attraverso aziende di pulitura e trasformazione, lungo l’asse che parte da quel paradiso intoccabile fino alla costa e alle vallate dell’entroterra savonese.

Sembrerebbe una storia fantastica, ma incredibile o intoccabile, perché siamo in una delle zone piùpregiate della Liguria, giustamente straprotetta dal Parco Naturale. Sembrerebbe una storia daseppellire, come fosse una corsa all’oro da vecchio film western sulle montagne Rocciose, con iricercatori impazziti, gli sceriffi e magari gli indiani in agguato, invece tutto torna di colpo diattualità sulle nostre montagne e con un interrogativo oggi reso urgente dalla epocale crisieconomica che in Regione taglia tutto, perfino i trasporti, gli ospedali e i più elementari servizi diassistenza sociale, condannando i conti pubblici a deficit paurosi.

Ma la storia riparte perché improvvisamente una delle più importanti compagnie multinazionali dicertificazione ambientale, la Golder Associates, colosso canadese con filiali in tutto il mondo, hamandato il suo direttore europeo, l’ingegner Domenico Andrei, quarantenne genovese, nato aAlassio, per molti anni al Rina, a bussare alla porta della Regione a rinnovare la richiesta diconcessione estrattiva.

È il terzo tentativo della storia, dopo che dal 1970 la scoperta di quel tesoro aveva scatenato lerichieste, parzialmente accolte, di altre compagnie, prima la Srl Mineraria Italiana, poi la Cet diTorino, attraverso anche soci esteri della Du Pont Nemours Spa.

Tutto si era fermato definitivamente a concessione firmata , dopo dibattiti, sollevazioni ambientali,interpellanze parlamentari, vertici e Conferenze di servizi, sul tavolo dell’allora ministrodell’Industria.

Troppi rischi, troppo sconvolgimento del territorio, troppa paura di inquinamento della faldeacquifere, troppa reazione anche delle istituzioni locali savonesi, troppo rischio tra le tonnellate dirocce da estrarre nel paradiso incantato del Beigua. Il grande spauracchio che si agita intorno allamontagna di titanio è che lo scavo porti alla luce l’amianto, il minerale killer che si può

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nascondere insieme a tutte le derivazioni dello stesso titanio. I tecnici dell’Università di Genovache hanno già “tastato” la montagna hanno segnalato piuttosto la presenza di anfibolo unminerale che prende il mome di crocidolite e che è dannoso per la salute.

La lapide sul titanio da estrarre è stata firmata dalla Conferenza dei Servizi, a Savona il 24 ottobre1996, in Prefettura. Ma quando l’ingegner Andrei ha bussato in Regione, poco prima delle ultimeelezioni regionali, oramai nel terzo Millennio, il mondo era ancora cambiato rispetto alla sentenzanegativa del ’96, la tecnologia estrattiva aveva fatto passi da gigante, con molte più garanzie didifesa ambientale, di capacità di separare nell’estrazione il metallo pregiato dalla bomba-amiantoe dai suoi rischi così temuti, ma soprattutto dietro c’era il colosso Golder, e dietro ancora le grandicompagnie mondiali, come la Rio Tinto, che immaginano di sfruttare il titanio e di offrirecontropartite colossali. A Engebofjellet in Norvegia, nel frattempo, si lavorava già a un altrogiacimento, il secondo d’Europa dopo Piampaludo, sulla riva di un fiordo in un ambiente ancorapiù incontaminato. È molto meno “ricco,” quel rutilo norvegese di quello ligure, ma lo stanno giàscavando e potrebbero presto entrare in produzione con la compagnia Nordic Mining.

Andrei ha bussato alla porta dell’allora assessore al Bilancio e alle Finanze della Regione Liguria,il professore Pittaluga, noto docente di economia, l’uomo dei conti, sia nella giunta di centro destradi Sandro Biasotti che in quella di centro sinistra di Claudio Burlando. «Proposta interessantissima- aveva giudicato l’allora assessore - immaginando al volo la colossale ricaduta della possibileOperazione Titanio sui conti della Liguria - ma la competenza non è mia, bisogna rivolgersiall’Ambiente».

E così è ricominciato un nuovo percorso dell’istanza di concessione dentro agli uffici regionali, chesi è perso questa volta quasi subito, probabilmente per le sicure polemiche, ipotizzabili alla vigiliadelle elezioni regionali che avrebbero portato al Burlando bis.

Oggi la storia di Operazione Titanio riprende ancora da quel punto fermo della richiesta in epocapre elettorale, perché l’ingegner Andrei sta tornando alla carica dalla sua nuova posizione, che èquella di amministratore delegato di Sai Global, un’altra multinazionale di certificazioneambientale, che ha stretti rapporti con la Golder e la dormiente richiesta di sfruttamento potrebbeavere una risposta diversa. Per arrivare a scavare bisogna costruire subito una strada, primo urtoal territorio, poi rimuovere centinaia di migliaia di metri cubi di quella montagna, scavare fosse didecantazione, trasportare, rompere quella pace e quell’equilibrio ambientale, interferire con leplacide attività del Parco, turismo, agricoltura. Bisogna, sopratutto preservare l’ambiente dalrischio dell’amianto.

Ma sull’altro piatto della bilancia c’è un vantaggio che può scatenare meccanismi impensabili disviluppo economico e finanziario: il bilancio della Regione ha nel 2012 un buco di 60 milioni, difronte ai quali i 500 milioni annuali di canone concessione titanio sono una valanga che scende daquella montagna e cambia tutto lo scenario.

Le multinazionali che stanno dietro a Golder e Sai Global promettono un’operazione che puòcoinvolgere in joint venture imprese private e pubbliche nella filiera di sfruttamento del minerale.Si calcola perfino il recupero di stabilimenti industriali dismessi nel Savonese.

Aspettando il via Il primo passo dovrebbe essere il Via della Regione, la Valutazione di Impatto Ambientale, poi un

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provvedimento amministrativo di concessione (competente la Regione, mentre allo Stato rimane una residuale competenza sui Beni Ambientali, che implica un permesso della Sovraintendenza), con tutte le condizioni possibili di salvaguardia dell’ambiente.

L’operazione Titanio potrebbe produrre anche effetti immediati, grazie ai gas di questo metallo chesono i killer più pregiati delle polveri sottili, un fattore di inquinamento contro il quale proprio laLiguria ha dichiarato guerra. Con il titanio si troverebbe nelle mani subito l’arma più efficace.

In Liguria, intorno alla Montagna Incantata può incominciare un confronto molto soft: il tesoro èlì e gli esperti lo considerano il più puro e il più consistente. Serve per esempio a industrie ricche ein grande espansione, che lo usano per costruire aerei e missili spaziali nei settori militari e civili eper produrre pigmenti fondamentali nell’industria della carta delle vernici, della plastica, dellagomma. Si può estrarlo, violando, comunque, un pezzo di paradiso del territorio ligure? Bastadecidere o almeno affrontare il dilemma dell’Operazione Titanio con i suoi vantaggi e con i suoirischi.

Inutile sottolineare come la serata abbia suscitato un dibattito importante e come le domande deipresenti siano divenute via via più incalzanti, nella speranza che presto, molto presto, qualcosamuti.

La serata conviviale ha visto presenti:

Presiede: Giovanni CecconiPresenti: Michele Bellin, Pier Lorenzo Benedetti, Lorenzo Bonci, Marco Bonini, StefanoBruschetta, Carlo Camisetti, Francesco Capone, Francesco Caso, Teresa De Toni, EdmondoFresia, Nicoletta Garaventa, Enrico Gotelli, Simone Gramatica di Bellagio, Giovanni Grimaldi,

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Carlo Iachino, Andrea Lovisolo, Donatella Mascia, Carlo Minuto, Adriana Parodi, Anna MariaParodi, Paolo Sommella, Michele Troilo, Carla Viale.Ospiti del club: Dott. Franco ManzittiVisitatori Rotariani: Dott.ssa Alessandra Lancellotti (RC Genova Ovest)Ospiti dei soci: Ing. Lorenzo Parigi e la Sig.ra Anna Bruschetta

24 Soci effettivi presenti 4 ospiti

Percentuale di presenza: 36%

Riunione ConvivialeMercoledì 25 marzo

Hotel Bristol Palace

Conversazione con Gerolamo Patrone e Marco Franzone che cipresentano il libro “La Pineta di Arenzano – Architettura e Paesaggio” -

Skira.

Resoconto della conviviale di Serena Bagliano

A metà degli anni cinquanta, in un frammento di costa ancora incontaminato a ponente di Genova,cinque tra i principali architetti italiani sperimentano liberamente sul tema di un'esclusiva gatedcommunity per la vacanza.

Nella Pineta di Arenzano sorgono così ville, alberghi, condomini e parti comuni per la vita socialedove Luigi Caccia Dominioni, Ignazio Gardella, Vico Magistretti, Gio Ponti e Marco Zanusoportano la migliore creatività a confronto con i temi della ricerca architettonica del tempo.

Una vicenda nata in un contesto privato fuori dai vincoli delle leggi sull'edilizia a dimostrare comeanche la sola alta qualità della progettazione consenta di ottenere risultati di grande pregioarchitettonico fino a quando non venga sopraffatta dalle leggi della speculazione.

Una sperimentazione architettonica, poco conosciuta, nata dal nulla nella seconda metà degli annicinquanta. Un luogo straordinario in origine, e lo è ancora, un altopiano sul mare che raggiunge i90/100 metri con 135 ettari di terreno, un tempo un bosco a macchia mediterranea, riserva dicaccia e zona agricola di unica proprietà.

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Un luogo storicamente indimenticabile tanto che Alford nel viaggio da Cannes a Genova loracconta con precisa descrizione e Rodocanachi lo ritrae su tela innumerevoli volte.

La Cemadis s.p.a. (Centri Marittimi di Soggiorno) inizia -negli anni ’50- nel comprensorio dellapineta una strategia di piano sperimentale.

Due firme prestigiose dell’architettura milanese Gardella e Zanuso impostano una prima bozza inun piano di lottizzazione, poi sviluppato dagli uffici tecnici della società, che prevede ladistribuzione del comprensorio per comparti edificatori e di attrezzature collettive (un campo dagolf a 18 buche, campi da tennis, un centro ippico, un piccolo centro direzionale ed un albergo condue piscine con annesso porticciolo turistico).

La viabilità interna riprende i viottoli e i sentieri già esistenti pensati come strade pedonali e perveicoli elettrici .

I primi lavori di costruzione vengono iniziati nei primi mesi del 1957 con l’Hotel residenza PuntaS. Martino firmato dalla coppia Gardella-Zanuso ed un villino di sette appartamenti firmatoGardella-Veneziani… seguono la Piazza degli edifici del centro (conosciuta come il “portichetto”)di Gardella e le “case rosse” di Zanuso, tutti esemplari edifici in parte rintracciabili tra le pieghedelle singole monografie, ma inseriti in questo contesto assumono un valore di esperienza.

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Tanti si sono avvicendati con più interventi: Franco Buzzi, Luigi Caccia Dominioni, Anna Castelli,Gianfranco Frattini, Vico Magistretti, Roberto Manghi, Giò Ponti, Luigi Rovera, Gianni Zenoni,poi Robaldo Morozzo della Rocca, Cesare Clivio, Datta, Giorgio Gnudi, Adriano Pietra e gliingegneri Mosca e Dufour.

Un patrimonio di notevole importanza dal punto di vista architettonico, un luogo immerso nel verdepieno di tensione sperimentale (almeno nella prima fase), dalla villa Arosio di LudovicoMagistretti, al Portichetto e complessi Punta San Martino e casa propria per le vacanze di IgnazioGardella, splendidi esempi di immersione nel paesaggio e composizioni colte.

Notevoli sono gli agganci con il terreno, i materiali sono poveri, l’intonaco alla genovese ètinteggiato in pasta o con mattone macinato, la pavimentazione è in grés, tetti e manti di coperturasono in ardesia e le persiane verdi (alla francese).

Erano gli anni, per Gardella, dei contemporanei cantieri veneziani della Cà alle Zattere, dellafabbrica di taglio ad Alessandria, della mensa Olivetti ad Ivrea, della Chiesa di Cesate e questaesperienza arenzanese metteva le basi per analoghi complessi turistici come ai Piani d’Invrea aVarazze e al porto di Punta Ala a Castiglione della Pescaia.

Gardella soggiornerà parecchio ad Arenzano prolungando l’attività con progetti realizzati inLiguria compreso il teatro Carlo Felice pensato e progettato con Aldo Rossi tra i pini della collinad’Arenzano.

Ritornando a noi, se c’è un modo di recuperare il senso della lottizzazione della pineta diArenzano, è che allora e nel tempo era ed è fabbrica continua, formazione di maestranze che

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ancora oggi sono presenti sul territorio con straordinarie capacità artigianali ed intere famiglie sisono strutturate su questo processo di trasformazione.

In un momento di mutazione economica i maestri d’ascia per barche si sono trasformati nel tempocome artigiani edili, formando e informando i mondi del progetto sino al design.

Quasi un laboratorio, una scuola pragmatica del fare sapiente.

Credo che questo sia il salto dell’esperienza di Arenzano, una sperimentazione colta e diffusa,partecipata, al di la di ricerche formali ed estetiche o esaltazioni espressive personali ma reale eformativa per chi progetta e per chi costruisce arrivando ad un’ intesa di immaginario immaginatocollettivo.

La serata conviviale ha visto presenti:

Presiede: Giovanni CecconiPresenti: Michele Bellin, Pier Lorenzo Benedetti, Lorenzo Bonci, Marco Bonini, StefanoBruschetta, Teresa De Toni, Edmondo Fresia, Paola Gazzano, Simone Gramatica di Bellagio,Carlo Iachino, Lorenzo La Terra, Andrea Lovisolo, Carlo Minuto, Rosanna Muratori, AdrianaParodi, Anna Maria Parodi, Emma Tomaselli, Stefano Torchio.Ospiti del Club: Marco Franzone e Gerolamo PatroneVisitatori Rotariani: Avv. Giuseppe Inglese (RC Nord Ovest), Arch. Mario Friburgo (RCPortofino), Arch. Federica Oliva (RC Nord Ovest) insieme ad un’amica sua ospite, l’Arch. RobertaCanessa; Prof. Paolo Traverso (RC San Giorgio), Sig.ra Lancellotti e Dott. Roberto Perotti (RCGenova Ovest).Ospiti dei soci: Dott. Giacomo Cattaneo Adorno, Simona Benedetti ed Anna Rosa Cecconi.

19 Soci effettivi presenti 14 ospiti

Percentuale di presenza: 29%

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Programmi del mese di Aprile

Mercoledì 1 Aprile 2015Riunione conviviale - Hotel Bristol – 20:00Incontro con la Dott.ssa Olivia Ratti, Direttore del Personale del Parlamento Europeo – Bruxelles, sul tema “La Liguria e l’Europa”.

Mercoledì 8 Aprile 2015Riunione conviviale - Hotel Bristol – 20:00Incontro con il Generale della GdF Rosario Lorusso sul tema “Storia, evoluzione, compiti ed attività della Guardia di Finanza”.

Mercoledì 15 Aprile 2015Riunione conviviale - Hotel Bristol – 20:00Incontro con il Prof. Federico Croci sul tema “Parole in viaggio - L'immigrazione italiana all'inizio del Novecento”.

Mercoledì 22 Aprile 2015Riunione conviviale - GAM, Galleria di Arte Moderna di Nervi – 18:30Visita guidata del Museo con la Conservatrice Dott.ssa Maria Flora Giubilei; segue cena.

Giovedì 30 Aprile 2015Viaggio sociale in Provenza - Provenza – 09:00

News dal Club:

“Maturità, e poi?”

Resoconto di Serena Bagliano

Brillante riuscita del Service condiviso tra i Rotary Genovesi “Maturità, e poi?” avvenuto Lunedì 2Marzo presso l’Istituto Montale di Via Archimede 44, giunto alla sua quinta edizione.

Generosa e numerosa la partecipazione di Rotariani volontari, grande partecipazione da parte distudenti di vari Istituti genovesi (circa 120 ragazzi) che hanno gremito la palestra dell’IstitutoMontale ed hanno seguito con interesse i saluti delle Autorità rotariane, cittadine, gli interventi deivolontari Rotariani.

Dopo un piccolo ma apprezzatissimo coffee break, i giovani si sono avvicendati presso le “isole” diRotariani che hanno colloquiato con loro rispondendo a vari quesiti posti dai ragazzi stessi.

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Il Nostro socio Giorgio Fuselli ha intervistato per noi due studentesse del 4° anno al fine diconoscere la loro opinione in merito all'utilità dell'iniziativa.

Entrambe si sono dette molto interessate, in quanto poter conoscere tutti i settori lavorativi neiquali è possibile specializzarsi è un'occasione unica.

Molto sentita anche l'importanza di poter parlare con professionisti di altissimo livello.

Hanno partecipato alla giornata:

Giovanni, Cecconi, Giorgio Fuselli, Stefano Bruschetta, Carla Viale, Nicoletta Garaventa, Stefano Torchio, Mauro La Luce, Rosanna Muratori, Giacomo Leoncini, Paolo Sommella.

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