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Mensile, edito a cura dell’Accademia dei Romiti di Gualdo Tadino, viale Don Bosco, 68 – Tel. e Fax 075 916742, Direttore responsabile Valerio Anderlini Poste Italiane spa – Spediz. in abbonamento postale DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46), art.1, comma 1 – AUT. CNS/CBPA/CENTRO 1 valida dal 13.02.2007. CENTRO REVISIONI - COLLAUDI BAZZUCCHI GIUSEPPE Via V. Veneto - Gualdo Tadino - Tel. 075/916473 MOTORIZZAZIONE CIVILE MCTC REVISIONE VEICOLI OFFICINA AUTORIZZATA Concessione n. 00000020 del 01/04/1998 Automobili di TUTTE le marche Gualdo Tadino (Pg) Tel. 075/9142079-9141513 IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO Anno VI - N. 5 - Maggio 2012 euro 1,50 di Salvia Franco & C. Forniture Uffici e Studi Tecnici Toner - Inkjet - Laser Cornici & Stampe Tel. 0759145066 Fax e Tel 075912143 [email protected] Viale don Bosco 72/78 06023 Gualdo Tadino PG Anche Ciclomotori Motocicli - Api - Quad Vuoi essere il primo della fila? 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Ed i convenuti erano in tanti a gremire l’ampio salone dove, i promotori dell’iniziativa hanno esposto esau- rientemente le motivazioni di fatto e di diritto alla base della autoconvocazione, per un recupero dei diritti di titolarità e possesso della montagna con riattivazione degli organi statutari. Dato atto che protagonisti in assoluto della vicenda sono stati i sei promotori dell’iniziativa Nadia Mona- celli, Danilo Remigi, Stefano Luzi, Dino Diso, Nazareno Anastasi e Massimiliano Parlanti, la serata sotto l’attenta regia di Remigi è vissuta per la dotta e appassionata esposizione della Dr.ssa Monacelli, documentatissima nell’ostica, complessa materia de- gli usi civici, i beni collettivi e le norme che li regolamentano, che ha esposto e risposto ad un pub- blico partecipe ed attento, nel quale si avvertiva il vibrare della passione per il riaprirsi di una realtà retaggio d’altri tempi e il riscoprirsi protagonista di una democrazia diretta, illustrando i molteplici pas- saggi fin qui seguiti, confortati dal parere di esperti, anche rappresentanti delle Istituzioni, prima dell’au- toconvocazione. segue a pag. 2 In questo momento denso di trasformazioni economiche e culturali, segnato profondamente dall’incertezza, il Lions Club di Gualdo Tadino-Nocera Umbra ha creduto opportuno volgere lo sguardo alle ricchezze della città, alle sue radici, alla sua primordiale forza, contestualizzandola in una cornice in cui emergono le peculiarità che caratterizzano la nostra amata terra. È ormai passato quasi un ventennio dall’ultima edizione della “Guida Turistica”, realizzata nel lontano 1994, e i Lions si sono dedicati con la medesima solerzia alla seconda edizione spinti dalla consapevolezza che il patrimonio artistico, paesaggistico e folkloristico della città sia un seducente “specchio” importante e prezioso mezzo capace di sedurre il turismo. Nasce così la guida “Gualdo Tadino e dintorni”, frutto del- l’impegno sinergico di esperti autori che hanno messo a disposizione la loro cultura, la loro professionalità realizzan- do un’opera da cui permea il loro forte senso civico. Voglio ricordarli e ringraziarli tutti iniziando dal professore Enzo Storelli, a Marco Storelli, Gianni Paoletti, Valerio Anderlini, Mario Becchetti, Francesco Farabi, Sergio Ponti, Pierluigi Gioia, Mario Donnini e, infine, Daniele Amoni, il regista, che ha diretto i lavori con abnegazione, grande capa- cità organizzativa, mostrando un profondo attaccamento alla città. Ha curato la documentazione iconografica con straor- dinaria attenzione e cura dei particolari, coadiuvato da Franco Chiucchi ed altri che hanno fornito materiali e immagini che “da sole” raccontano molto della nostra storia, cultura, arte, natura. segue a pag. 2 Una nuova guida turistica Dopo una breve malattia, il 30 aprile è tornato alla casa del Padre mons. Giancarlo Anderlini, figura istituzionale che ha segnato la vita cittadina nell’ultima generazione; per lunghi anni docente presso Istituto Bambin Gesù e Liceo Casimiri, coadiutore prima e poi arcidiacono della Cattedrale, quindi vicario foraneo, ha impersonato a lungo la massima entità della vita religiosa a Gualdo Tadino, fedele e rigoroso custode delle tradizioni cittadi- ne, con la bonaria, sorridente spigolosità che contraddistingueva il suo impegno pastorale nel non facile compito che era chiamato ad assolvere in una città in rapide trasformazioni. Lutto Scomparso Mons Giancarlo Anderlini Omaggio a Don Davide Berrettini Nell’ambito della visita pastorale, venerdì 1 giugno presso il civico cimitero, per iniziativa dell’Accademia dei Romiti il Vescovo Mons. Domenico Sorrentino, collocherà una memoria lapidea sulla tomba della Medaglia d’oro Don Davide Berrettini, a perenne memoria del suo atto eroico e nobile sacrificio. All’interno: La sfida Islamica: dalla predicazione al terrorismo di Gianni Pasquarelli pag. 2; Intervista al Vescovo Mons. Domenico Sorrentino di Riccardo Serroni, pag.9 Intervista al duo Ramirez-Ruiz de Ballesteros di Pierluigi Gioia, pag. 5

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Mensile, edito a cura dell’Accademia dei Romiti di Gualdo Tadino, viale Don Bosco, 68 – Tel. e Fax 075 916742, Direttore responsabile Valerio AnderliniPoste Italiane spa – Spediz. in abbonamento postale DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46), art.1, comma 1 – AUT. CNS/CBPA/CENTRO 1 valida dal 13.02.2007.

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Concessione n. 00000020 del 01/04/1998

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IL NUOVOIL NUOVOIL NUOVOIL NUOVOIL NUOVO

Anno VI - N. 5 - Maggio 2012

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I “costituenti”dell’Appennino

Un Comitato Provvisorio per riattivarela vecchia “Amministrazione”

Non suoni irriguardoso l’accostamento, ma il climache aleggiava la sera di venerdì 20 aprile nel salonedella Parrocchia di San Rocco, sia pur nelle debiteproporzioni, era paragonabile a quello che animavanel 1948 i “Costituenti” che gettarono le basi per laricostruzione del paese, dopo gli sfaceli di untrentennio; qui infatti si erano autoconvocati tanti“orfani” del diritto di proprietà sul bene collettivodell’Appennino Gualdese, dopo l’inopinato sciogli-mento dell’Ente negli anni “70, per procedere alla suariattivazione.Ed i convenuti erano in tanti a gremire l’ampio salonedove, i promotori dell’iniziativa hanno esposto esau-rientemente le motivazioni di fatto e di diritto allabase della autoconvocazione, per un recupero deidiritti di titolarità e possesso della montagna conriattivazione degli organi statutari.Dato atto che protagonisti in assoluto della vicendasono stati i sei promotori dell’iniziativa Nadia Mona-celli, Danilo Remigi, Stefano Luzi, Dino Diso,Nazareno Anastasi e Massimiliano Parlanti, la seratasotto l’attenta regia di Remigi è vissuta per la dotta eappassionata esposizione della Dr.ssa Monacelli,documentatissima nell’ostica, complessa materia de-gli usi civici, i beni collettivi e le norme che liregolamentano, che ha esposto e risposto ad un pub-blico partecipe ed attento, nel quale si avvertiva ilvibrare della passione per il riaprirsi di una realtàretaggio d’altri tempi e il riscoprirsi protagonista diuna democrazia diretta, illustrando i molteplici pas-saggi fin qui seguiti, confortati dal parere di esperti,anche rappresentanti delle Istituzioni, prima dell’au-toconvocazione. segue a pag. 2

In questo momento denso di trasformazioni economiche eculturali, segnato profondamente dall’incertezza, il LionsClub di Gualdo Tadino-Nocera Umbra ha creduto opportunovolgere lo sguardo alle ricchezze della città, alle sue radici,alla sua primordiale forza, contestualizzandola in una cornicein cui emergono le peculiarità che caratterizzano la nostraamata terra.È ormai passato quasi un ventennio dall’ultima edizione della“Guida Turistica”, realizzata nel lontano 1994, e i Lions sisono dedicati con la medesima solerzia alla seconda edizionespinti dalla consapevolezza che il patrimonio artistico,paesaggistico e folkloristico della città sia un seducente“specchio” importante e prezioso mezzo capace di sedurre ilturismo.Nasce così la guida “Gualdo Tadino e dintorni”, frutto del-l’impegno sinergico di esperti autori che hanno messo adisposizione la loro cultura, la loro professionalità realizzan-do un’opera da cui permea il loro forte senso civico. Voglio ricordarli e ringraziarli tutti iniziando dal professoreEnzo Storelli, a Marco Storelli, Gianni Paoletti, ValerioAnderlini, Mario Becchetti, Francesco Farabi, Sergio Ponti,Pierluigi Gioia, Mario Donnini e, infine, Daniele Amoni, ilregista, che ha diretto i lavori con abnegazione, grande capa-cità organizzativa, mostrando un profondo attaccamento allacittà. Ha curato la documentazione iconografica con straor-dinaria attenzione e cura dei particolari, coadiuvato da FrancoChiucchi ed altri che hanno fornito materiali e immagini che“da sole” raccontano molto della nostra storia, cultura, arte,natura. segue a pag. 2

Una nuova guida turistica

Dopo una breve malattia, il 30 aprile è tornato alla casadel Padre mons. Giancarlo Anderlini, figura istituzionaleche ha segnato la vita cittadina nell’ultima generazione;per lunghi anni docente presso Istituto Bambin Gesù eLiceo Casimiri, coadiutore prima e poi arcidiacono dellaCattedrale, quindi vicario foraneo, ha impersonato alungo la massima entità della vita religiosa a GualdoTadino, fedele e rigoroso custode delle tradizioni cittadi-ne, con la bonaria, sorridente spigolosità checontraddistingueva il suo impegno pastorale nel nonfacile compito che era chiamato ad assolvere in una cittàin rapide trasformazioni.

LuttoScomparso Mons

Giancarlo Anderlini

Omaggio aDon Davide Berrettini

Nell’ambito della visita pastorale, venerdì 1 giugnopresso il civico cimitero, per iniziativa dell’Accademiadei Romiti il Vescovo Mons. Domenico Sorrentino,collocherà una memoria lapidea sulla tomba dellaMedaglia d’oro Don Davide Berrettini, a perennememoria del suo atto eroico e nobile sacrificio.

All’interno:La sfida Islamica:dalla predicazione al terrorismodi Gianni Pasquarelli

pag. 2;

Intervista al VescovoMons. Domenico Sorrentinodi Riccardo Serroni,

pag.9

Intervista al duo Ramirez-Ruiz deBallesterosdi Pierluigi Gioia,

pag. 5

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Attualità IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 5pag. pag. pag. pag. pag. 22222

IL NUOVOIL NUOVOIL NUOVOIL NUOVOIL NUOVO Mensile dell’Accademia dei Romiti di Gualdo Tadino

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Direttore ResponsabileValerio Anderlini

Condirettore Riccardo SerroniRedazione: Daniele Amoni, AlessandraArtedia, Carlo Catanossi, Alberto Cecco-ni, Pierluigi Gioia, Francesco Serroni,Marco Gubbini

Segr.redaz. Eugenio Sillani

Web master Sandro Farinacci

Contributi a questo numero: ValeriaAnastasi, Giovanni Carlotti, LuigiGaudenzi (postumo), Mario Giubilei,Anna Lucarelli, Cesare Manfroni,Costantino Materazzi, Gianni Pasquarelli,Massimiliano Presciutti, Maria Marini,Michele Storelli .

Norme redazionaliLa collaborazione è libera e gratuita, aperta atutti coloro che lo desiderano, nel rispettodell’art.21della Costituzione che garantisce atutti di manifestare le proprie opinioni conogni mezzo di diffusione, non costituendopertanto tale collaborazione gratuita alcunrapporto dipendente o di collaborazione au-tonomaL’accettazione degli articoli è subordinataalla valutazione critica da parte della Direzio-ne; la proprietà letteraria degli articoli pub-blicati è dell’Accademia dei Romiti di Gual-do Tadino e ne è vietata la riproduzione senzacitare la fonte.ASSOCIATO ALL'UNIONE

ITALIANA STAMPA PERIODICA

E tanta partecipazione è sfociata, oltre che in ripetuti,prolungati applausi in ovazioni allorché si sono discussi,posti in votazione e approvati all’unanimità i vari passaggie le prossime iniziative, da portare avanti nel rispetto asso-luto del vecchio e tuttora vigente statuto della Comunanzae relative norme di legge. Fra gli interventi di rilievo quellidegli utenti Giancarlo Vitali, Eriberto Polidoro, Gino D’Alò,Eugenio Cappellini, Gianluigi Guerra, Carlo Catanossi,Costantino Pennacchioli, Gianni Paoletti, Mara Loreti,Maurizio Biscontini, Giannantonio Gammaitoni, Alfio Gui-dubaldi e dei sigg. Tacchi e Mischianti.Sono state così assunte alla unanimità le delibere:- di fissare al 31 Maggio la data per le iscrizioni al ruolo degli“utenti monte” per aver diritto al voto nella prossima assem-blea che eleggerà nuovi organi statutari dell’Ente;- di conferire i poteri di rappresentanza dell’intera assem-blea, nelle operazioni ulteriori da intraprendere per il conse-guimento degli obbiettivi prefissi, ad un Comitato provviso-rio composto dalle persone che già hanno lodevolmenteoperato, lasciando agli stessi (Nadia Monacelli, DaniloRemigi, Stefano Luzi, Dino Diso, Nazareno Anastasi) distabilire la data per una ulteriore assemblea in cui eleggereil nuovo Consiglio di Amministrazione.In un successivo comunicato gli eletti hanno ribadito lavolontà di sostenere la legittimità delle richieste degli utentinel rispetto delle istituzioni, attraverso una collaborazionediretta, efficace, seria e trasparente, evitando ostracismipreventivi o approfondimenti tecnici che non coinvolganoanche i legittimi proprietari. “È con tale spirito, e nel rispettodell’alto senso di responsabilità derivante dalla valenzacollettiva degli interessi in gioco, che si ribadisce la nostradisponibilità ad un pubblico incontro con i Capi GruppoConsiliari per illustrare tutta la problematica Usi Civici eComunanza Agraria a Gualdo Tadino”.La palla passa ora alle Istituzioni con l’auspicio che l’Am-ministrazione Comunale eviti di arroccarsi in difesa di un“trascorso” non suo, giustificando tentativi di deligittimarel’iniziativa che si presenta con tutti i crismi delle legalità

V.A.

I “costituenti” dell’Appenninosegue da pag.1

Una nuova guida turisticaGli Autori hanno elaborato ciascuno un argomento che sintetiz-za con grande fedeltà i principali aspetti di Gualdo Tadino e delterritorio confinante. Ecco l’elenco in ordine di lettura:1) GUALDO TADINO E LA SUA STORIA a cura di Gianni Paoletti.2) Dentro Le Mura: Valori del centro storico Gualdese a cura diMarco Storelli.3) Alla riscoperta del Medioevo: Rocche e castelli del territorioa cura di Daniele Amoni.4) Itinerari della Fede: Conventi, eremi, monasteri e luoghi diculto a cura di Valerio Anderlini.5) Matteo da Gualdo: L’arte che non ha tempo a cura di EnzoStorelli.6) Percorsi d’arte, di storia e di cultura: Le frazioni e i territoriconfinanti a cura di Francesco Farabi.7) La Ceramica a Gualdo Tadino: Una tradizione secolare a curadi Mario Becchetti.8) La Catena Appenninica Umbra: scenario di incomparabilebellezza a cura di Pierluigi Gioia.9) Folclore e tradizioni: linfa vitale per un rinnovato sviluppoturistico a cura di Sergio Ponti.10) Le Nuove frontiere del turismo: natura, sport, cultura etempo libero a cura di Mario Donnini.Questi capitoli rappresentano i mattoni fondanti dell’opera, 252pagine, arricchite da 300 foto a colori. Il collante che ha permes-so l’edificazione e quindi la realizzazione è stato fornito danumerosi imprenditori, commercianti e comuni cittadini cheufficialmente ringrazio per la loro immensa generosità dimostra-ta malgrado le difficoltà finanziarie che penalizzano particolar-mente questa parte dell’Umbria, finanziando interamente laGuida.Un grazie, infine, ai soci Lions che si sono adoperati per lariuscita dell’iniziativa “con attivo interesse al bene civico,culturale e sociale della comunità”.La nuova guida turistica sarà presentata sabato 26 maggio alleore 17 presso la monumentale chiesa di San Francesco allapresenza dell’assessore regionale Fabrizio Bracco, del sindacodi Gualdo Tadino Roberto Morroni del consigliere regionaleSandra Monacelli, degli autori, degli sponsor e di tutte le autoritàcivili, religiose, militari e lionistiche.

Costantino Matarazzi,Presidente Lions Club Gualdo Tadino – Nocera Umbra.

segue da pag.1

È la domanda che ci pongonomolti lettori dopo le primeschermaglie registrate in se-guito allo svolgimento del-l’assemblea. Una Personali-tà, di quelle nei “palazzi” eche hanno le mani in pasta,presa visione del “dossier”,ha espresso l’opinione che lebeghe eugubine che hannoavuto risonanza nazionale re-lative al Vice Presidente dellaRegione Goracci, in propor-zione dell’affare gualdese,sono quisquilie. Questo perdimostrare quanto la questio-ne dell’Appennino Gualdesepreoccupi “i bene informati”,nonostante i tentativi didelegittimare chi ha intrapre-so questo tortuoso percorso.Il Comitato per la riattivazionedell’Amministrazione Ap-pennino Gualdese (Ente mo-rale costituito il 25 ottobre

Ce la faremo?1896) non è composto dasprovveduti, o da avventurie-ri in cerca di gloria per ungiorno, o di prebende, ma ani-mato solo dal desiderio di ve-der rifiorire la Comunanza,supportato dall’autorevolez-za di esperti del settore di famanazionale, che prossimamen-te la cittadinanza gualdeseavrà la possibilità di conosce-re ed ascoltare.Qualche anno fa, quando iquattro sprovveduti del RioFergia (come furono definiti)ingaggiarono il braccio di fer-ro con una multinazionale,facevano compassione e te-nerezza: eppure con la lorotenacia sono riusciti a far trion-fare il loro buon diritto sulleintimidazioni, sulla sopraffa-zione e persino su una noncorretta mobilitazione delleistituzioni (chi scrive era pre-

sente la notte che vide persinola mobilitazione della Digosnon venuta certo sui monti diCorcia di propria iniziativa,come confessò con disappun-to il Questore).La vicenda dell’Appennino,in cui sono coinvolti interessinon di poco conto (si pensialle concessioni presenti ed aquelle possibili in futuro, allenostre sorgenti a rischio diemungimento) farà indubbia-mente parlare a lungo: il man-dato dell’assemblea è stato,per ora, quello di evitare ste-rili contrapposizioni e riven-dicazioni per il passato, ma diagire per il futuro, con l’au-spicio che il buon senso pre-valga. E va dato atto che an-che qualche consigliere co-munale della maggioranza lapensa in questo modo.

Primo maggioTramonto di un mito!

Anni “50; il primo maggio era la festa dei lavoratori, palcocon altoparlanti in piazza, bandiere rosse della CGIL, bandamusicale che intonava l’Inno dei lavoratori, comizio ecorteo; dalle finestre della DC, con una punta di rabbia sicommentava la sfilata: procedono a falange 4x4, ho contato96 quartine, saranno 500.Sessant’anni dopo: la piazza è la stessa, il palco non c’è più,e nemmeno l’altoparlante, e nemmeno i sindacalisti e laCGIL; ci sono bandiere tricolori per manifestazioni dicarattere turistico in preparazione, schierati davanti al BarAppennino i soliti quattro pensionati che fanno i piazzini,salgono le scalette di San Benedetto gli affezionati che sirecano a rendere omaggio alla salma di Don Giancarlo.La banda che apriva il corteo intonando “Su fratelli, sucompagni” non c’è più, non ci sono più i Sindacati edSindacalisti ad arringare i lavoratori contro i padroni: nonc’è più da un pezzo nemmeno la Democrazia Cristiana,mentre la classe lavoratrice dicono che “è andata in Paradiso”,o per lo meno quelli che con la parola lavoratori si riempivanola bocca.Come è cambiata la città!

Si tocca con mano la crisid’identità di cittadini france-si che condividono contem-poraneamente una secondaidentità. ParadossalmenteMerah, ucciso dalle forzespeciali francesi, è stato in-vece sepolto nel cimitero diTolosa per il rifiuto delle au-torità algerine di accoglierele sue spoglie.Tariq Ramadan, pur condan-nando le stragi, e sottoline-ando che le vittime sono statesia musulmane sia ebraiche,ha così giustificato l’operatodi Merah: “Era un poveroragazzo colpevole e da con-dannare senza ombra di dub-bio, anche se egli stesso fuvittima di un ordine socialeche lo aveva già condannatoall’emarginazione. Questatesi è stata percepita comegiustificazione da parte delgoverno francese, al puntoda indurre sia il ministro de-gli Esteri e sia il ministrodell’Interno a emettere uncomunicato congiunto nelquale si sono sia rammaricatiper la partecipazione diRamadan al 20° congressoannuale dei musulmani diFrancia che si è tenuto a Pa-rigi dal 6 al 9 aprile, sia a

La sfida islamica:dalla predicazione al Terrorismo

Gianni Pasquarelli

vietare la partecipazione dialti dignitari islamici, tra cuispicca Yusuf Al-Qaradawiche presiede gli ulema(giureconsulti islamici) e ilConsiglio europeo per lafatwa (responsi legali vinco-lanti per i fedeli musulmani)e la ricerca.Il 29 marzo una delegazionedell’Uoif (Unione delle or-ganizzazioni islamiche diFrancia) ha incontrato il mi-nistro dell’Interno Guéant permanifestare la propria con-danna per la messa al bandodi Al-Qaradawi ed altri 5 di-gnitari islamici. Chiariamoche Mohammed Merah, di24 anni, era cittadino france-se. Che vi sia un nesso tra lastrage dei 3 parà e dei 4 ebrei,con il retroterra ideologico incui Merah è cresciuto, è unfatto che viene condiviso siadal governo francese sia delFratelli musulmani che ope-rano sotto la sigla UOIF.Senonché mentre i FratelliMusulmani escludono unrapporto tra Merah e l’Islame addebitano il suo compor-tamento alla marginalizza-zione sociale, il governo fran-cese ha fatto intendere chedietro alle stragi c’è sia unarete del terrorismo islamicoautoctona, sia la predicazionedi odio anche da parte di au-torità religiose straniere chepraticano il lavaggio del cer-vello ai musulmani residentiin Europa.La posta in gioco è il dirittoalla vita, alla dignità e allalibertà di tutti noi: italiani,europei,israeliani, donne, cri-stiani, ebrei, laici, atei o dialtre fedi religiose. Oggi noipossiamo dire tutto e di più,anche condannare la nostraciviltà, ma solo perché que-sta nostra civiltà sopravvivee ce lo consente. Il giorno incui saremo sottomessi agliadoratori di Allah, del Cora-no e di Maometto, cesseremodi essere persone depositariedi valori assoluti e universa-li, e non saremo più padronidi noi stessi a casa nostra.Perciò è ora di svegliarci! Èora di agire!

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AttualitàIL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 5 pag.pag.pag.pag.pag. 3 3 3 3 3

È stato davvero un bel 25aprile quello di quest’anno aGualdo Tadino. Dopo setti-mane di tempo perturbato edi pioggia intermittente, ilgiorno della Liberazione hasegnato la svolta. Al matti-no presto c’era ancora il cie-lo plumbeo e minaccioso.Verso le 10, però, proprio incoincidenza con l’avvio delcorteo ufficiale e delle pri-me note della banda musica-le, il sole ha fatto capolinotra le nubi, fino ad averedecisamente la meglio nelcorso della mattinata. Mi èsembrato che questa svoltameteorologica si riflettesseanche nella partecipazione enel clima che si è respiratodurante il corteo. Da annivado sperando che, superatiormai gli steccati ideologicitra ex-fascisti ed ex-comu-nisti, si sia capaci di condi-videre una memoria comu-ne della nostra storia, anchee soprattutto per consegnar-la alle nuove generazioni.Mi ha fatto piacere dunqueconstatare che al corteo del-la Festa della Liberazione,lungo le vie imbandieratecon il tricolore, accanto allatradizionale maggioranza dianziani ci fossero personegiovani e addirittura alcunibambini. Allo stesso modoho trovato confortante os-servare che l’estrazione po-litica dei partecipanti fosseplurale. Insomma, mi è sem-brato che il progressivoscomparire delle nubi, manmano che il corteo inanellavale sua tappe presso i luoghidella memoria della nostracittà, fosse un segno di pre-dilezione del cielo per quel-la cerimonia laica ancoratroppo snobbata da noi cit-tadini. Ce l’ho messa tuttaper rispondere come meglio

Dice Cucciolo…di GiòKarl

potevo alle doman-de dei miei figli sulsignificato dei mo-numenti, delle mu-siche, delle personeche si andavano adonorare. Ma poiconfesso di essere rimastospiazzato quando ci siamotrovati a deporre la coronadi alloro presso la ScuolaElementare intitolata a “Do-menico Tittarelli”. Mentreinfatti dicevo orgoglioso amio figlio che quella era sta-ta la mia scuola elementare,lui ha prontamente e candi-damente osservato: “Alloraquando eri bambino tiavranno certo raccontatotutte le imprese di questoDomenico Tittarelli a cuiportiamo i fiori. Dai babbo,raccontamene qualcuna…”.Ho dovuto confessare chené durante i miei cinque annidi scuola elementare, né inalcun momento successivo,avevo avuto alcuna notizia ariguardo della vita e delleopere di questo DomenicoTittarelli. Sembra incredibi-le, ma è proprio così. Unacomunità cittadina intitolala scuola elementare (l’uni-ca, ai miei tempi) ad un suocittadino illustre e nessunosente il dovere morale di rac-contare un po’ della sua sto-ria ai ragazzi che la frequen-tano. Strano no? Per fortu-na, appena tornati a casa,siamo andati su Google peravere qualche notizia a pro-posito e dal sito del Comuneabbiamo ricavato i cenni bio-grafici che sono riportati diseguito. Cucciolo infatti ècontento di pubblicarli quinella sua rubrica, sperandoche i genitori e le maestredella nostra città sentano ildovere di conoscerli e diparlarne ai loro bimbi.

Domenico Tittarelli (Gual-do Tadino, 1916 - Ravenna,1945) Tenente dell’Eserci-to, PartigianoTenente prima dell’esercitoe poi direttore di lancio as-segnato alla 113esima squa-driglia di stanza a Pola eLubiana, partecipò ad ope-razioni sul fronte occiden-tale in qualità di comandan-te del Centro Guardia allafrontiera. Prese parte adoltre 40 azioni di guerra,che gli valsero il distintivospeciale d’argento da partedel Ministero dell’Aeronau-tica. Successivamente all’8settembre 1943 fu tra gliorganizzatori del nucleo diresistenza al nazifascismo aGualdo Tadino, ricostituen-do la sezione del PartitoSocialista divenendone ilprimo segretario. Dopo averrifiutato diverse carichepubbliche, nel gennaio del1945 raggiunse, insieme adaltri 25 gualdesi, il gruppoda combattimento “Cremo-na” che operava sulla lineagotica insieme alle truppealleate. Il 10 febbraio 1945cadde da eroe nella batta-glia sul Reno, nei pressi diRavenna. Per tali azioni fudecorato con due medaglied’argento al valor militare.Nel 1949 gli fu intitolatol’edificio scolastico di VialeDon Bosco che ospita lescuole elementari.

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Non è facile essere ottimistiin un momento sociale edeconomico come quello at-tuale. Tutto sembra concor-rere a letture fosche eimpervie riguardanti il futu-ro. Ho sentito alcuni opera-tori del credito ragguagliaresulla consistenza del feno-meno dell’interruzione delpagamento della rata delmutuo per la casa a causadella mancanza del lavoro edel relativo provento per far-vi fronte. Qualche assicura-tore che opera dalle nostreparti racconta che la non co-pertura assicurativa degli au-toveicoli non é più un feno-meno esclusivo del Mezzo-giorno. La perdita di valoredegli immobili, investimen-to preferito degli italiani, nonè qualcosa che dovremo spe-rimentare a causa dell’IMU:la conosciamo bene.Una politica sconsideratadegli strumenti urbanistici edi tutto ciò che gli ruota in-torno ha portato agli effettiche ben conosce chiunquepossieda una casa (lastragrande maggioranza deigualdesi) e magari la vogliavendere o affittare ed oggianche chi volesse utilizzareun immobile per far frontead una garanzia bancaria. Laprospettiva si avvia ad esse-re quella che spende moltomeno chi sta in affitto che chiabita in casa propria.I risparmi non sono più pos-sibili, ma anche chi ne aves-se sarebbe in difficoltà a po-terli collocare. I pensionati,vera risorsa di molte fami-glie, sono vessati non tanto

Controcanto

La colonia di pappagallidi Carlo Catanossi

dalla esiguità delle loro retri-buzioni quanto dalla diffi-coltà a far fronte alle incom-benze della burocrazia quo-tidiana (basta una semplicevisita all’ufficio postale perrendersene conto). Ho appe-na finito di leggere di unaditta tedesca che impiantamacchinari in tutta Europama che solo in Italia è sotto-posta a norme ridicole peroperare.Stiamo andando verso unaeconomia che pensa di fare ameno della produzione perdedicarsi ai servizi: produr-remo beni in oriente (leggiCina e India) e servizi in oc-cidente. Ma esisterà mai unatale possibilità? E comunquefino ad una completaspecializzazione come potre-mo procedere?Non ho risposte anche per-ché forse risposte non ci sono.O comunque non c’è una solarisposta. Alcune cose tutta-via dobbiamo cominciare afarle. E dobbiamo fare comeuna qualsiasi famiglia dibuon senso farebbe. Taglia-re le spese (non solo quellesuperflue ma intanto comin-ciamo da quelle); vendere unpo’ del patrimonio di fami-glia (se serve anche tutto);spendere meglio badando cheogni lira spesa ricada possi-bilmente sul mio vicino e chequesti, a sua volta, abbia unvincolo nei miei confrontiper ciò che io ho fatto a lui;tornare a preferire nelle spe-se ciò che è realmente essen-ziale alla vita lasciando per-dere tutto ciò che non generaplusvalore alla persona.

Sento già il montante clamo-re dei miei lettori (fortunata-mente non quello di chi nonmi legge che sarebbe ben piùalto). Tuttavia non sapreidare altre soluzioni. Forse èun disegno autarchico? Puòessere un ritorno al passato?Si potrebbe interpretare comechiusura delle prospettive?Potrebbero essere, in effetti,delle risposte che dicano tut-te queste cose. Ma non sapreidire diversamente e, intanto,non mi sembra di sentire al-tro.Nelle palme davanti alla sederomana della Banca d’Italiasi è insediata una colonia dipappagalli colorati vistosa-mente e chiassosi come nonmai. Non mi pare possibileche l’unica voce che si sentada quelle parti (e dalle partidi tutti i soloni che solita-mente hanno sempre qualco-sa da dire ) sia quella di que-sto sparuto gruppo di uccel-li. Non si riesce a sentire al-cuna ipotesi credibile sullepossibili vie di uscita dallacrisi, non dicono nulla sullecause e quindi su ciò che c’éda correggere, niente sui tem-pi, e infine neanche un palli-do incoraggiamento a chideve impegnarsi tutti i giorniper mandare avanti la pro-pria baracca piccola o gran-de che sia. Mi pare che per una classedirigente che si rispetti (inquesto caso quellaeconomica)sia poco già intempi normali. Figuriamociper una situazione di emer-genza.

Cari amici, Cesare, Marcello eRinaldo - in ordinealfabetico e non di “virtù” -hanno realizzato un sogno:quello di aprire un “forum”di confronto con tutti gliamici sui più diversi temidello scibile umano. E perfare ciò hanno scelto unmezzo modernissimo nonproprio in sintonia con laloro età: il BLOG ! E lohanno chiamato: Un faroper il futuro !Li muove il desiderio di farconoscere le loro valuta-zioni sulle tante problema-tiche di ogni giorno comesulle altrettante esperienzevissute. Ma, sopratutto, lispinge la curiosità di cono-scere le opinioni altrui sul-le stesse tematiche o su altriargomenti da chiunque pro-posti.

Un nuovo BLOGUn “faro per il futuro”, iniziativa di rilevante e impegnativo spessore culturale sui grandi temidi attualità, della società globale, dell’amico Cesare Manfroni ,aperta alla collaborazione di tutti.

Abbiamo indicato molte ca-tegorie tematiche, a cui sene potranno aggiungeremolte altre in futuro, a se-conda delle proposte e delleesigenze che emergeranno.Ci auguriamo che la nostra“agorà” sia quanto mai af-follata - sia dal punto di vistanumerico che, sopratutto, daquello del livello culturale -e che sia per tutti noi unafonte di arricchimento delnostro “sapere” e di stimoloper impegnarci nella manie-ra più consapevole possibilenella ricerca della verità enella elaborazione di ipotesisul “mondo che verrà” .Senza mai abbandonare lacultura del dubbio!Ringraziamo in anticipo i“pionieri” che raccoglieran-no il nostro invito a scriveresu qualsiasi tema e/o a com-mentare articoli scritti da

altri; come ringraziamo an-ticipatamente chiunque for-mulerà critiche, suggerimen-ti, modifiche atti a migliora-re la funzionalità del BLOGe a renderlo il più fruibilepossibile.Abbiamo inserito alcuni ar-ticoli - di diversi autori - perdare il via a questa avventu-ra; ora sta a voi arricchirequesto contenitore; il BLOGin effetti è un contenitoredel bene più prezioso di cuiè portatore ogni individuo:idee, cultura, sentimenti, ri-flessioni, etc.; libero ed in-dipendente.Con il vostro contributo per-metterà un confronto allar-gato anche a chi è geografi-camente lontano e non ri-stretto ai soliti quattro amiciche si frequentano ogni gior-no o quasi.Un “giornale” interattivo su

cui possono scrivere tutti edi tutto - con il solo rispet-to delle regole del civileconfronto - senza editori“di riferimento”.E’ sicuramente il futurodella informazione ed ungrande strumento per lacrescita civile e sociale.Vi aspettiamo: avanti, sicominci!Cesare ManfroniMarcello ManfroniRinaldo ChidichimoN.B.: per ricercare ilBLOG digitare “www.unfaroperilfuturo.it”

P.S.: naturalmente primadi entrare “a pieno regi-me” ci sarà bisogno di unperiodo di rodaggio e per-tanto chiediamo scusa pergli eventuali inconvenien-ti che si dovessero regi-strare in questa prima fase.

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Cronaca IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 5pag. pag. pag. pag. pag. 44444

La notizia della scomparsa diMons. Giancarlo Anderlini,segna la dipartita di un altropezzo della storia recente diGualdo, un altro personag-gio che per oltre uncinquantennio ha segnato lastoria della nostra comunitàche ci lascia.Personalmente, sin dai tempidel liceo, ho sempre avuto unottimo rapporto con quelloche io ho sempre chiamato“il Prof”, perché non l’ho maivisto solo ed esclusivamentecome un uomo di chiesa, ben-sì come un personaggio a tut-to tondo, con una grande ca-pacità di essere pastore nonsolo per i cristiani, ma anchenella società civile e nellascuola.Ricordo perfettamente quan-do fui chiamato a nome delConsiglio d’istituto in rap-

“ Grazie Prof, la tua Gualdosaprà trovare la strada giusta”

presentanza degli studenti delliceo scientifico Casimiri, asalutare la sua collocazione ariposo, fu una giornata parti-colare nella quale si mesco-larono sentimenti di forte gra-titudine e di profondo rispet-to, per una figura che avevacontribuito a far crescere tregenerazioni di gualdesi.Ma il ricordo che più mi legaal “prof” risale ad un collo-quio a margine di un consi-glio d’istituto nel lontano1990, nel quale DonGiancarlo mi disse testual-mente: “non m’importa comela pensi, ciò che mi importa èvedere il tuo impegno appas-sionato, in così giovane età,per la comunità e per la no-stra città, ricorda che la vita tiriserverà momenti belli edaltri meno belli, mantienil’umiltà e la voglia di guar-

dare avanti, saprai sicuramen-te trovare la strada giusta,rispettando gli altri e le lorosensibilità”.A distanza di più di ventianni quelle parole non le homai dimenticate e rappresen-tano ancora oggi per me unpunto di riferimento, per que-sto proprio nel giorno del-l’ultimo saluto, voglio ricor-dare una persona che ha datotanto a me ed a tutta la città,una figura a volte spigolosa epoco incline a facili compro-messi, con pregi e difetti cometutti noi.Grazie “Prof”, facendo teso-ro anche del tuo insegnamen-to Gualdo saprà sicuramenterisollevarsi, superando le dif-ficoltà del momento, saprà,come mi dicestitu…………trovare la stradagiusta.

Massimiliano Presciutti

Con un comunicato del 27aprile, a sorpresa, l’Ente Gio-chi de le Porte ha comunicatola disputa del Palio di Prima-vera, nelle giornate del 12 e13 maggio, “in ricordo del-l’apparizione di San MicheleArcangelo sul Gargano dell’8maggio 409", manifestazio-ne che alla data di uscita delpresente numero del giornalesi è appena conclusa, anchese non possiamo riferirne indettaglio. L’idea della mani-festazione, che si ricollegaalla antica Fiera di Maggio eall’apparizione dell’Arcange-lo Michele, era già stata ab-bozzata nel 2010, ma non fupoi realizzata per le difficoltàorganizzative dello scorsoanno.

Ente GiochiA sorpresa...il palio di primavera

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Le modalità del Palio, che neiprogetti dovrà ripetersi ognianno, ripercorrono quelle deiGiochi, con corsa a pelo ecarretto con somaro, tiro conarco e fionde, e sarà riservatoai giovani al di sotto dei quat-tordici anni. impegnati, conun corteo a loro dedicato, contanto di Priori e bando di sfi-da, con il gruppo dei giovanisbandieratori Città di Gual-do, uniti ai “più grandi” nel-l’allestimento delle scenemedioevali nelle quattro piaz-ze del centro, piazza Sopram-muro, piazza XX Settembre,piazza Garibaldi e piazzaMarconi (piazza dell’Erba)con la conseguente aperturadelle quattro taverne.Il Palio di Primavera per l’av-

venire non sarà solo gare, masi prefigge di offrire uno spac-cato di vita medioevale indiversi angoli storici dellacittà.

1; CAI mobilitato per opera-zione della “pulitura del mon-te”.2; Caldo: preoccupazioni perle carenze idriche.3; Incontro del Sindaco conl’Assessore Regionale al-l’agricoltura su “ComunanzaAppennino”. Assessore Gra-maccia e motociclisti a con-fronto su scorribande per pratie sentieri di montagna.4;. Riconoscimento delRotary all’UniGualdo; Scam-bi polemici fra Vice SindacoErminio Fofi e opposizioniconsiliari5; Presa di posizione dell’Am-ministrazione Comunale suusi civici e AmministrazioneAppennino; minacce di cartebollate tra Federconsumatoried Umbria acque.6; Sacra rappresentazione delVenerdì Santo.7; Comunicato del ComitatoPro acqua sulla crisi idrica,emungimenti sotterranei inprofondità e chi ne fa oggettodi profitti.8; È tornato il freddo; Pasquaal tizzone.9; Pasquetta: neve sui nostrimonti.10; Rivoluzione sperimenta-le del traffico nel centro sto-rico.11; Acqua a catinelle.

Aprile: i giorni e i fatti12; Gli utenti monte convo-cati in assemblea per la rico-stituzione dell’Ente Appen-nino Gualdese.13; Atto sacrilego nella chie-sa della Madonna del Soc-corso presso Rigali.14; Assemblea del ComitatoRio Fergia contro i ritardinella chiusura dei pozzidell’IDREA-Rocchetta. IlCAI premia i fedelissimi per25 anni di adesione.15; Ordinazione dei DiaconiDon Alberto Cecconi e LucaCampioni.16; Bandito il primo concor-so nazionale della ceramicaper studenti e istituti.18; Violenti scambi polemiciin comunicati stampa del PDe PDL19; Inaugurazione della sededella Polizia Provinciale.Presentazione della IXMarathon di Moutain bikeS.Pellegrino.20; Ordine del giorno del PDin merito al raddoppio dellaOrte-Falconara; ConsiglioComunale;Assemblea utenti monte perricostituire l’Amministrazio-ne Appennino.21; Al Teatro Don Bosco pre-miazione dell’VIII concorsoMemorie Migranti; in Comu-ne tavola rotonda su “la vi-

sione biblica del lavoro” or-ganizzata dalla Commissio-ne Diocesana per i ProblemiSociali e il Lavoro, Giustiziae Pace.21 e 22; Alla piscina comu-nale 5° Trofeo “Rolando Pi-nacoli” di nuoto.22-30; Celebrazioni per il775° “compleanno della cit-tà”.24; Atti vandalici denunziatidall’assessore Gramaccia;“Tavolo dei Sindaci” dellafascia appenninica (Foligno,Valtopina, Nocera Umbra,Gualdo Tadino, Fossato diVico, Sigillo, Costacciaro,Scheggia-Pascelupo e Gub-bio) sulla crisi dell’ex Anto-nio Merloni.25; Festa della liberazione.27; L’Ente Giochi annunciala disputa del primo Palio diPrimavera. Rinnovato al Mi-nistero l’accordo di program-ma per la ex Merloni.28; Nadia Monacelli elettapresidente provvisorio del-l’Appennino Gualdese.30; Scomparsa di Mons.Giancarlo Anderlini; Concer-to in onore della Città deimusicisti di Krosno (Polonia);San Pellegrino celebra la suanotte del Maggio.

Ospedale di BrancaDoveva essere l’ospedale di Gubbio e Gualdo Tadino, maper cinque anni è stato piuttosto eugubino; tanto per fare unesempio la vendita del nostro giornale al suo interno non hatrovato gradimento e certe peculiarità dell’ex Calai eranostate costrette ad emigrare. Dopo 5 anni, poiché potrebbeessere a rischio, hanno deciso un po’di gualdizzarlo conl’insegna “Ospedale di Gubbio e Gualdo Tadino” e correndoai ripari su certi errori (vedi pediatria). In comune, a GualdoTadino non se ne parla, a Gubbio ne parlano, ma senzatrovarsi d’accordo nemmeno fra forze di maggioranza.In una nota del Consigliere regionale Smacchi, qualchesettimana fa si leggeva: in Alta Umbria esistono due struttureospedaliere dell’emergenza, Branca e Città di Castello, lequali...,Emergenze? Con l’emergenza non si scherza, si gioca suiminuti e sui secondi, e da Gualdo Tadino il tempo perraggiungere Città di Castello è quadruplo del temponecessario per raggiungere Fabriano, il triplo di quelloper Foligno e il doppio di quello per Perugia. Per cuiemergenza a Città di Castello? No grazie, con l’Alta Umbriaproprio non ci entriamo, lo capiscano i politici a tutti i livellie di tutti i colori, bianchi, neri, rossi e azzurri, è tempo chesi smetta una buona volta di considerarci pecoroniautotrasportati dove fa comodo per ragioni politiche.

Il Feudo di Compresseto

Nostra nuovainiziativa editoriale

Diamo in anteprima la notizia che sarà disponibile ingiugno la nostra ultima iniziativa editoriale, opera delneoaccademico Francesco Farabi: “Il feudo diCompresseto e la sua Pieve-Storia civile ed ecclesiasticadalle origini ai nostri giorni”. L’impegnativo lavoro,frutto di una certosina opera di ricerca dell’autore negliarchivi, non soltanto locali, è in corso di stampa e saràpresentato al pubblico sabato 9 giugno a Pieve diCompresseto.

Avviso agli abbonatiSono in scadenza in questi giorni vari abbonamenti:si pregano gli amici interessati di provvedereevitandoci l’ingrato compito di sospendere l’inviodel giornale. Grazie.

Una settimana densa diiniziative

La stagione primaverile si è aperta con un programmaintenso di iniziative promosse da AmministrazioneComunale e Polo museale: dopo la settimana di attivitàprogrammate per il 775° anniversario della città, di cuiriferiamo in altra parte del giornale, e la tradizionale nottedel Maggio a San Pellegrino, il primo maggio nellamonumentale Chiesa di San Francesco, è stata inauguratala mostra “Tradizioni di matrimonio e d’amore; lasimbologia di doni e pegni nuziali nelle tradizioni popolaridal XVII al XX secolo”: oltre 60 reperti dalla prestigiosaCollezione Museale Arnaldo Caprai di Foligno, cheraccoglie manufatti e strumenti della cultura tessile italianaed europea”. il giorno 3 si è tenuto presso il “VerdeSoggiorno” un importante incontro di fiscalisti sullanuova imposta IMU, il 4 maggio l’inaugurazione dellafontana in Piazza Garibaldi, nelle giornate 4, 5 e 6 la cittàha ospitato “Le Vie del Gusto” (una mostra mercatoitinerante dei prodotti tipici locali in collaborazione conExpo Marche, alla quale hanno partecipato circa 20Regioni) conclusasi domenica 6 con la mostra mercato“Tra le Fonti di Gualdo” e con la disputa della Marathondi Moutain Bike di San Pellegrino. Nelle giornate del 12e 13 infine l’Ente Giochi de le Porte ha dato vita allaprima edizione del Palio di Primavera.

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L'IntervistaIL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 5 pag. pag. pag. pag. pag. 55555

Stefano Ruiz de Ballesteros,dopo qualche mese ci ritro-viamo ancora sulle colonnedi questo mensile gualdese.L’ultima volta fu per discu-tere della tua ottima perfor-mance durante l’estate gual-dese e preannunciare un tuoviaggio in Spagna, stavoltaper parlare dei concerti chehai tenuto insieme alla violi-nista spagnola MartaRamírez García-Mina. C’èqualche rapporto fra il tuoviaggio e la nascita di questacollaborazione con laRamírez?Sì. Ho conosciuto Marta du-rante il mio viaggio. Sapevoche tra le persone che avreiconosciuto c’era una brava vio-linista, ma non l’avevo ancorasentita suonare e non immagi-navo che un giorno avremmofatto concerti insieme… Erostato invitato da un’Associa-zione che promuove la praticae l’educazione musicale tra ibambini e i ragazzi, e della qualeMarta fa parte. Quest’associa-zione, tra le altre cose, ognianno organizza un Campamen-to musicale dove partecipanoun centinaio di bambini da 7 a15 anni circa. Io ero stato invi-tato per condividere questaesperienza come insegnante.Non avevo capito cosa avreidovuto fare e non conoscevouna parola in spagnolo, ma lacosa mi entusiasmava e sonoandato!Quali frutti ti attendevi e qua-li hai raccolto da quest’espe-rienza? Come ti senti ancoramaturato?Poiché non sapevo cosa avreifatto non sapevo neanche cosaattendermi. Ma ho raccolto tan-tissimo da quel viaggio. Hoconfrontato la mia esperienzadi allievo e di insegnante conquello che succede in quell’as-sociazione, i nostri limiti ed inostri punti di forza. Stare unmese in Spagna sempre conpersone spagnole, ti fa cono-scere meglio di qualunque li-bro i sentimenti e la storia re-cente di un popolo, capisci cosasi nasconde dietro la musica diAlbeniz o de Falla, è il modopiù bello per imparare… E poi,stare immersi nei colori, nelleabitudini, nei suoni e nei ritmidi un popolo così cálido nonpuò che essere entusiasmante!Specialmente per i nostri let-tori meno esperti, quali diffe-renze si possono trovare fraun’esecuzione solistica edun’altra per due strumentimusicali?L’aspetto tecnico è invariato.Devi essere sempre preparatoal meglio. L’aspetto emotivo èun po’ diverso. Da solista deviaffrontare un palcoscenico dasolo, spesso suonando a me-moria, e a volte può non esserefacile. In duo se da una parte seipiù tranquillo, perché puoi con-dividere tutto con un’altra per-sona, dall’altra hai timori inpiù perché devi essere pronto

È di scena la coppia Ramirez-Ruiz de BallesterosA colloquio con l’affermato pianista gualdese e la giovane violinista di Pamplona

che si sono esibiti in tre concerti nel mese di aprile.non solo a quello che può acca-dere nel tuo corpo, ma anche inquello del partner. Ogni emo-zione che ti sale in corpo quan-do sei su un palcoscenico sipuò tradurre in respiri differen-ti, tempi dei brani diversi daquelli in prova, suoni diversi…Perciò è importante avere inte-sa, altrimenti si rischia un’ese-cuzione spezzettata e pocoomogenea. In duo devi semprefare i conti anche con il tuocompagno. In termini sonori,nel senso che devi adeguarti alsuono dell’altro, ma anche esoprattutto in termini interpre-tativi, che è l’aspetto più inte-ressante. Non si può remare indue direzioni diverse. Suonareinsieme non significa solo leg-gere lo stesso spartito e andarea tempo insieme. Ma soprattut-to dover dialogare, confrontar-si, avere la stessa idea di un’ope-ra, provare le stesse sensazioniad ogni nota, emozionarsi, re-spirare la stessa musica…Quali caratteristiche rendo-no il connubio fra pianofortee violino uno dei più esploratie, per molti aspetti, uno deipiù riusciti della storia dellamusica?Un motivo potrebbe esseresemplicemente storico. Nelsenso che il repertorio più suo-nato oggi nei concerti è natonel periodo in cui questi duestrumenti erano popolarissimi.Sono entrambi strumenti conuna lunga storia che abbracciaqualsiasi genere musicale. Unaltro motivo potrebbe esseretecnico. Il pianoforte e il violi-no si completano a vicenda: ilprimo ha possibilità armonichevastissime, sonorità anche or-chestrali; l’altro possiede unavarietà timbrica e una cantabi-lità difficilmente imitabili…Ma non ho una risposta certa.Sarebbe bello chiederlo ai com-positori che hanno reso grandiquesti strumenti!Marta e Stefano, fra tutti ibrani scritti per pianoforte eviolino che avete avuto mododi conoscere o ascoltare, qua-li ritenete davvero insupera-bili?È una domanda molto difficile;abbiamo la gran fortuna di ap-prezzare repertori molto varitra loro, da Mozart e Beethovena Schumann, Brahms, e allamusica contemporanea… Ah,la musica spagnola nosencanta! Rodrigo, de Falla,Sarasate…Noto con piacere che Bachnon è mancato nei vostri con-certi…Marta: Mi piace molto Bach, epiù in generale tutta la musicabarocca. A Londra dove studiosto suonando molto questo re-pertorio. Da un paio di anni hointrapreso lo studio dell’inter-pretazione storica con violinobarocco, che ho usato per ese-guire la Partita in Re minore diBach in questa serie di concer-ti. Stefano: Ho sempre amatoBach. Non so perché ma i miei

maestri non hanno dovuto su-dare per farmi appassionare allasua musica. Una di quelle coseche ti piacciono a pelle, subito,dalle prime note.Entrambi, in modi diversi, vioccupate di propedeuticamusicale e di insegnamentodella musica. Secondo voi,qual è il metodo migliore perfar appassionare un bambi-no alla musica e allo studio di

uno strumento?Pensiamo che i bambini deb-bano essere abituati fin da pic-coli alla musica di qualità. C’èun vastissimo repertorio dimusica divertente e a portata dibambino. Per esempio la viadei “concerti didattici” può es-sere un buon mezzo per avvici-nare la buona musica agli ascol-tatori più giovani in un mododivertente e adeguato alla loroetà. E quando un bambino ri-mane affascinato da questomondo già siamo a metà del-l’opera. Ma il passo successivoè la pratica. Perché i bambininon sono appassionati di chiac-chiere, ma amano giocare e gio-care insieme agli altri. Perciòuna tappa importante è fare mu-sica insieme ad altri bambini enon chiusi in camera. È moltoimportante che i piccoli musi-cisti imparino ad ascoltare sestessi e i compagni, socializ-zando e contribuendo, ognunonel suo piccolo, al raggiungi-mento di un obiettivo comune,che è l’esecuzione musicale.Oggi più di ieri serve un ap-proccio il più immediato possi-bile alla musica; è necessarioche i bambini si impegnino perdei risultati fattibili nell’imme-diato, per appassionarsi e po-tersi dedicare con passione an-che nel medio termine. NelCampamento dove Stefano edio ci siamo conosciuti, con ilsolo strumento del “fare musi-ca insieme”, si passa una setti-mana preparando l’esibizionefinale dell’orchestra di bambi-ni dell’Associazione Atrilia.Durante il concerto finale qua-si cento bambini cantano, bal-lano e suonano sul palcosceni-co dello storico Teatro Gayarrea Pamplona. È un’esperienzaentusiasmante per i bambini eper gli insegnanti.Marta, parlaci dell’Umbria:come ti sei trovata e com’è

stata l’accoglienza del pub-blico?Sono stata benissimo durantequesti dieci giorni in Umbria.Il paesaggio è incredibile, lepiccole città che abbiamo visi-tato sono bellissime e la gentemolto simpatica. Mi sono sen-tita accolta dal pubblico e datutta la gente che ci ha aiutatoad organizzare i concerti. Ste-fano ed io abbiamo ricevuto

dei complimenti molto belli,veramente caldi e sentiti. Ah…e mi piace moltissimo il modoche avete voi italiani di dire:Brava!Nonostante le grandi diffe-renze nell’ambiente e nel cli-ma, che punti di contatto tro-vi esistano fra la Navarra el’Italia centrale?Di fatto il clima e il paesaggionon sono molto diversi! LaNavarra è molto verde, comel’Umbria, e anche molto umi-da, piove abbastanza. Le no-stre culture sono abbastanzasimili: credo che la gente siamolto calda e accogliente, miha fatto sentire a casa e non hoavuto nessuna vergogna nelcercare di parlare un pochinodi italiano, e in più ho imparatomoltissimo! Inoltre credo chetanto in Navarra che in Umbriasappiamo mangiare bene!Com’è nata la tua passioneper la musica e, in particola-re, per il violino?Fin da piccola ho sempre ascol-tato musica in casa. Mia madresuona la chitarra, mio padresuona il pianoforte e compone.Anche i miei fratelli suonanodegli strumenti ed amano mol-to la musica. La mia bisnonnaera una pianista stupenda edallietava sempre le riunioni fa-miliari con pezzi spagnoli. An-che mio nonno è un grandeappassionato di musica, e quan-do ero bambina ho ascoltatotutti i concerti nella mia cittàcon lui. Per mia gran fortuna dapiccola i miei genitori mi die-dero l’opportunità di impararemusica. Come ho scelto il vio-lino? Tutti i principianti dellascuola di musica il primo gior-no assistemmo a una prova de-gli strumenti per conoscerli escegliere quello che preferiva-mo. Ricordo chiaramente…Sentivo di avere una granderesponsabilità sulla scelta del-

lo strumento, ce ne erano tantie me ne piacevano molti!!! Lamia bisnonna voleva che suo-nassi il pianoforte come lei…Però avevo già un pianoforte euna chitarra in casa e mi incu-riosiva provare qualcosa di di-verso… e volli suonare il violi-no. Avevo sette anni, e ricordochiaramente che non fu unadecisione facile! Ci pensaimoltissimo!Ma è nata prima la passioneper la musica o quella per ladanza? E in che rapportosono fra loro? Cominciai aballare prima di iniziare con ilviolino. Avevo quattro anniquando seguii la mia prima le-zione di danza. Ho sempreamato la danza, credo che siauno dei mezzi di espressionepiù incredibili. Per molti annimi dedicai solo alla danza clas-sica, più tardi scoprii la danzacontemporanea e l’improvvi-sazione, ed è lì che trovai la miavia per esprimermi, per cercareun’ispirazione. Penso che esi-sta una relazione molto grandetra danza e musica. Queste duearti si servono degli stessi mez-zi per creare e comunicare: ilsilenzio, il ritmo, la melodia,l’armonia, l’espressione… tut-te queste parole si possono as-sociare tanto al suono che almovimento. Una serie di movi-menti può avere armonia o dis-sonanza, può avere ritmo o es-sere aritmica, può essere silen-zio o la melodia principale diuna coreografia… Tanto la dan-za che la musica sono strumen-ti per l’espressione, la comuni-cazione, per raccontare qual-cosa che influisca nello spetta-tore, che lo trasformi, che locommuova. Tanto la danza chela musica permettono all’arti-sta di trovare un’ispirazione,crescere personalmente attra-verso l’arte, evolversi.Una domanda difficile: cherelazione c’è, secondo te, fral’insegnamento della musicae la sua esecuzione, fra unalezione ad un giovane allievoed un concerto di fronte alpubblico? Queste due situa-zioni condividono tante carat-teristiche! In primo luogo sia inuna lezione che in un concertoè molto importante la comuni-cazione, il saper attirare l’at-tenzione dello studente o delpubblico, il destare la curiositàper quello che vogliamo comu-nicar loro, farli sentire, nel casodell’allievo motivato e con vo-glia di imparare, nel caso delpubblico commosso e con vo-glia di ascoltare. Dall’altro lato,entrambe le situazioni danno lapossibilità al musicista di ri-flettere sul suo lavoro. Al mo-mento di insegnare devo riflet-tere su come io suono il violi-no, su come, in quanto inse-gnante, devo trasmettere ciò cheso. Ugualmente anche davantial pubblico sovvengono molteriflessioni sull’interpretazionemusicale, su come ci presentia-mo davanti a questo pubblico,

come offriamo la nostra musi-ca e comunichiamo quello chevogliamo raccontare attraver-so essa. Entrambe le situazionirichiedono gli stessi mezzi: l’in-terpretazione, la comunicazio-ne, il saper attirare l’attenzio-ne, il commuovere.E che cosa pensate di questavostra esperienza di collabo-razione? E per il futuro? Cisono altri progetti in atto?Innanzitutto questa era la pri-ma volta che suonavamo insie-me. È stata un’esperienza nuo-va perché di solito preparare unconcerto richiede mesi di pre-parazione, di studio, di ricercadi un’intesa. Noi invece ci sia-mo sentiti e scritti fino a unasettimana prima dei concerti.La preparazione dei primi mesil’abbiamo condotta separata-mente. Poi in cinque giorniabbiamo provato assiduamen-te per cercare la nostra inter-pretazione. Questo ha richiestomolta attenzione, confronto eascolto dell’altro. Ed è statofaticoso ma molto divertente.Qualcuno ci ha chiesto se suo-navamo insieme da tanto tem-po, ed è stato un complimentoche ci ha fatto molto piacere. Ineffetti dobbiamo dire che ab-biamo lavorato molto bene in-sieme ed abbiamo instauratouna particolare intesa musica-le. Ci piacerebbe ampliare ilnostro repertorio per continua-re a suonare insieme.Marta, vista la tua giovanis-sima età, la domanda è d’ob-bligo: quali sono i tuoi “sogninel cassetto”? quali prospet-tive per la tua carriera?In questo periodo sto imparan-do molte cose e molto diverse.Mi sto formando nel violinomoderno, facendo molta musi-ca da camera e progetti orche-strali, allo stesso tempo mi pia-ce molto l’interpretazione sto-rica ed ho la gran fortuna dipoter studiare violino baroccoe suonare con musicisti stu-pendi nel mio ensemble baroc-co e orchestra barocca. Intantocontinuo a ballare… è una cosache farò sempre! Mi piacereb-be che tutti questi lati della miaformazione fossero presentinella mia carriera. Specialmen-te la musica da camera e l’in-terpretazione storica, baroccae classica, che vorrei appro-fondire. Questi sono i due am-biti dove mi sento più a mioagio e dove trovo meglio la miaispirazione. In futuro mi piace-rebbe trovare un equilibrio tral’insegnare e il suonare. L’in-segnamento è un campo im-portante, da dove si può impa-rare moltissimo, tanto con bam-bini piccoli che con interpretipiù avanzati; però non vorreimai smettere di crescere comeinterprete. E chissà che in futu-ro non riuscirò a conciliare inqualche modo il mio lato diballerina con la musica… es misueño!

A cura di Pierluigi Gioia

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Appennino Gualdese IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 5pag. pag. pag. pag. pag. 6 6 6 6 6

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Il risvegliarsi della problema-tica della Comunanza agrariadell’Appennino Gualdese hasuscitato interesse attorno aduna vicenda della storia citta-dina che molti non conosconoper cui riteniamo opportunauna sua ricostruzione.Come è possibile riscontrareanche dai libri di storia locale,nel 1805, nel periodo delleguerre napoleoniche che com-portavano spese enormi an-che per lo Stato Pontificio, acausa della insolvenza delComune di Gualdo, per contodella Camera Apostolicamons. Paolo Vergari vendevaall’asta a Nicolò RossiVaccari, al prezzo di scudiromani 13.205, 98, il PalazzoComunale nonché il dominioed il possesso dei fondi rusticisulla montagna per comples-sivi Ha 2151, con riserva del-l’uso civico e qualsiasi altrodiritto o servitù che “a qualun-que persona e corpo potessede jure competere”. Mentre ilpalazzo comunale fu subitoriscattato con un ricorso am-ministrativo, la proprietà del-la montagna fu esclusa dal ri-scatto e tornò d’attualità soloalla fine del secolo quando, aseguito della sentenza dellaGiunta degli arbitri di Foli-gno, pronunciata il 14 maggio1893 e che confermava il di-ritto all’uso civico, gli aventiinteresse all’uso civico per lafruizione degli usi civici gra-vanti sulla proprietà collettiva(gli Utenti monte) che, nel-l’assemblea del 25 ottobre1896 (Segretario verbalizzan-te Asnuldo Brambilla e An-ziano della CommissioneProvvisoria Giacomo Guerra,approvato dal Prefetto l’8 feb-braio 1897), diedero vita aduna gestione consortile costi-tuendosi in Ente Morale conAmministrazione autonoma,col titolo di Amministrazionedell’Appennino Gualdese, cheavrebbe assolto al pagamento

La storia dell’Amministrazione Appennino Gualdesedei diritti di enfiteusi ai pro-prietari, famiglia Bachettoninel frattempo succeduta alRossi Vaccari.Questa gestione è proseguitafino al 1959 quando, al termi-ne di imponenti opere di boni-fica nella montagna (Rocchet-ta, San Guido, costruzionedella strada per Valsorda,eee.), l’Amministrazione de-

cideva di riscattare anche ildiritto della proprietà, dal ca-none enfiteutico, dietro paga-mento anticipato di venti annidel canone, operazione docu-mentata nell’atto del 8 giugno1959 del notaio Nannaronecon cui sono stati dichiaratitutti i beni di piena ed assolutaproprietà della comunanza,che ha operato fino al 1976.

Improvvisamente, nell’otto-bre 1976 con una delibera co-munale in cui si affermava che“per errore i beni da sempreappartenuti al comune sonostati accatastati a nome dellacomunanza”, si decideva difare una voltura al catasto perpassare gli stessi beni a nomedel comune di Gualdo e segui-va una delibera del novembre

del 1976 con cui si decidevadi riprendere la gestione deiterreni della Comunanza.Da allora il Comune ha gesti-to, nel bene o nel male, l’usocivico sui nostri terreni, senzaottemperare agli obblighi dilegge che prevedono una ge-stione separata, assembleedegli utenti in ordine alle de-cisioni attinenti al patrimonio

ecc., mentre in realtà gli stessisono stati consegnati di fattoalla Comunità Montana cheha brillato per il suo disinte-resse suscitando numerosemalcontento e motivi di la-gnanza nella cittadinanza cheè sfociata nell’iniziativa diriattivare la Comunanza Agra-ria.

Tratto da una carta di famigliascritta in bella calligrafia,quando non c’erano carta car-bone e fotocopiatrici: un docu-mento composto di sessantaarticoli, contenuto in quindicipagine in cui certosinamente siprevedevano nei dettagli le nor-me del buon governo che pre-siedevano alla gestione dellacosa pubblica in un mondo chenon c’è più, quello dell’Italiadi fine Ottocento, del quale,per esigenze di spazio, ripor-tiamo solo le parti essenziali.Titolo I - Costituzione del-l’EnteArt.1 - Gli abitanti del Comunedi Gualdo Tadino, divenuti pro-prietari della montagna in forza

Quando nacque l’Appenninodella sentenza pronunciata il14 maggio 1893 dalla Giuntadegli Arbitri di Foligno in ese-cuzione della legge 24 Giugno1888 n..5489 si costituisconoin Ente morale con Ammini-strazione autonoma secondoche prescrive la legge 4 agosto1894 n.397.Art.2 – Questo nuovo Ente as-sume il titolo di Amministra-zione dell’AppenninoGualdense.Art.3 – I beni che a questa spe-ciale Amministrazione si affi-dano risultano da regolare in-ventario qui allegato e com-prendono, non solo la monta-gna affrancata colla sentenza dicui all’art.1, ma anche tutta

quella zona di terreno boschivoe pascolivo situata sulla som-mità della Montagna sul ver-sante Adriatico sotto il comunedi Fabriano, denominataAbutinato, confinante con i co-muni di Fossato di Vico, Fa-briano, Nocera Umbra e Gual-do Tadino nella quale si ha co-

mune il diritto di pascere elegnare con gli abitanti di Fa-briano, nonché quell’altra zonadi terreno boschivo e pascolivosituata sul versante Mediterra-neo situata sotto i comuni diGualdo Tadino e Nocera Um-bra denominata anche questaAbutinato, confinante con i co-muni di Gualdo Tadino e Noce-ra Umbra nella quale si ha dirit-to comune di pascere e legnarecon gli abitanti del comune diNocera Umbra.Titolo II – Degli Utenti.Art. 4 - Sono Utenti dell’Ap-pennino Gualdense i maggio-renni di ogni sesso residenti nelcomune di Gualdo Tadino chehanno il pieno godimento deidiritti civili, i tutori per le fami-glie composte di soli minoren-ni e gli interdetti e i curatori pergli inabilitati.Art.5 – La maggiore età degliUtenti di cui all’Art. preceden-te sarà desunta dal 21° anno dietà compiuto da ess prima del31 Dicembre dell’anno prece-dente a ciascun esercizio.Art. 6 – Gli Utenti saranno par-titi in due categorie, e cioè laprima di quelli che usufruisconoo possono usufruire effettiva-mente della Montagna, la se-conda di quelli che per la di-stanza della montagna stessanon possono ritrarne gli stessivantaggi degli Utenti della 1°categoria.Art. 7 – Per gli effetti del prece-dente Art. apparterranno allaprima categoria tutti gli Utentiabitanti al di sopra della stradaFlaminia, verso la montagna,alla seconda tutti gli altri.Art. 8 – Potranno essere iscrittialla prima categoria anche tuttigli Utenti abitanti al di sottodella strada Flaminia assogget-tandosi, bene inteso,, ai pesi eagli obblighi della categoriastessa.

Art. 9 – I maggiorenni che tra-sferiscono stabile dimora nelcomune d Gualdo verrannoiscritti nel ruolo degli Utentiperò dovranno pagare all’Am-ministrazione una tassa di am-missione da determinarsi alprincipio di ogni anno. Tutticoloro che trasferissero il do-micilio in altri paesi cessano diessere Utenti finché non torni-no a prendere stabile dimoranel comune.Art. 10 – L’Amministrazionedell’Appennino Gualdense ter-rà costantemente aggiornato ilruolo delle due categorie degliUtenti già compilato e che siallega al presente Regolamen-to.Titolo III – Amministrazio-ne.Art. 11 – All’Amministrazionedell’Appennino Gualdense sta-ranno un Presidente, un Comi-tato Esecutivo, un Consiglio di20 membri, (relativa al Consi-glio segue un’articolazioneabrogata da successive modifi-che statutarie). L’assembleagenerale degli Utenti nomineràil Presidente .. Per le elezionisaranno osservate le disposi-zioni della legge Comunale eProvinciale e non potranno es-sere eletti se non coloro chehanno i requisiti necessari adesercitare l’elettorato ammini-strativo.Art. 12 – Il Consiglio d’Ammi-nistrazione nominerà nel suoseno un Comitato esecutivo…..(omissis).Art. 13 – Al Consiglio di Am-ministrazione è devoluta la no-mina di un idoneo Segretario edi un tesoriere, nonché deiGuardiani, Agenti rurali e delpersonale necessario al buonandamento dell’amministrazio-ne ed a tutela dei beni alla me-desima appartenenti.Art. 14 – Il Tesoriere dovrà

dare una cauzione reale da fis-sare dal Consiglio di Ammini-strazione il quale potrà affidaretale ufficio all’Esattoe del Co-mune.Art. 15 – Speciali capitolatiapprovati dal Consiglio diAmministrazione determine-ranno gli obblighi e leattribuzioni di ciascun impie-gato e salariato.Art. 16 – I Consiglieri di ammi-nistrazione durano in carica seianni (segue un articolo modifi-cato da successive modifichedello statuto)Art. 18 - Gli incarichi di Presi-dente, Consigliere di Ammini-strazione e membro del Comi-tato esecutivo sono gratuiti;daranno però diritto al rimbor-so delle spese forzosedebitamente approvate dal Con-siglio.Titolo IV – Cespiti di entrata,spese e diritti, obblighi degliutenti e penalitàTitolo V – Disposizioni tran-sitorie.Art. 60 – Sarà precipua curadell’Amministrazione lo studia-re ogni mezzo per giungerequanto prima all’affrancazionedel canone dovuto ai signoriFratelli Bacchettoni (operazio-ne che sarebbe stata portata acompimento dall’Amministra-zione nel 1959).Approvato dall’assemblea ge-nerale degli utenti convocati il29 ottobre 1896.Gualdo Tadino, 7 novembre1896.Il Segretario: AsnuldoBrambillaIl membro anziano della Com-missione Provvisoria: GuerraGiacomo.Visto per l’approvazione tutoriaN° 24774 D.mo IIIPerugia 8 febbraio 1897Il Prefetto Presidente: Ferrari

Sabato 14 aprile, in occasionedell’assemblea annuale degliiscritti alla sezione CAI di Gual-do Tadino, sono stati premiati 14soci iscritti ininterrottamente per25 anni: Bozzi Enzo, CapocciaCesare, Castellani Giovanni,Gammaitoni Giannantonio, Ga-rofoli Giancarlo, Ippoliti Giusep-pe, Maurizi Goffredo, MencarelliAdalberto, Serroni Riccardo,Traversari Enzo, Crocetti MariaLoreta, Galantini Antonia, Giu-bilei Mauro, Paoletti Angela.È tradizione del C.A.I. premiarei soci che ininterrottamente, perventicinque anni, hanno dato la

CAI: Medaglie al meritoPremiati 14 soci per 25 anni d’iscrizione.

loro adesione, una festa per que-sti fedeli soci che credono nellapreziosa azione sociale del C.A.I.La nostra associazione il prossi-mo anno celebrerà 150 anni dallasua fondazione, voluta dall’illu-stre uomo di stato, nonché esper-to alpinista, Quintino Sella, nellontano 1863. Egli, alpinista te-nace, intuì l’importanza di riuni-re in associazione gli appassio-nati di montagna, certo di farlaconoscere quale strumento adat-to a formare il carattere deigiovani,affrontando le asperità ei disagi dell’ambiente montano.Esercizio, questo, utile anche ad

insegnare a far fronte alle avver-sità della vita.Il Sella intese dare al C.A.I. ilcompito di valorizzare e di di-fendere la montagna, unendouomini che non solo la amano,ma ne riconoscono l’importanzaper la stessa vita. Infatti è lamontagna che regola il clima,offre un’infinita varietà di flora,custodisce e alimenta una riccafauna. La montagna è veramenteun concentrato di scienza e cul-tura; è stato affermatogiustamente:”Chi va alla monta-gna va alla madre”.Noi del C.A.I. abbiamo il compi-

to e il dovere di preservare questivalori e di trasmetterli alle nuovegenerazioni. Ci rivolgiamo a tut-ti gli iscritti, specialmente ai pre-miati che costituiscono un validosostegno all’attività della nostraSezione. Li esortiamo a diffon-dere tra i giovani i fini che ilC.A.I. si prefigge.Oggi premiamo i venticinqueanni della loro ininterrotta iscri-zione con un particolare distinti-vo dorato, come segno di ricono-scenza e di augurio per una dura-tura e intensa attività futura.

Mario Giubilei

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CronacaIL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 5 pag. pag. pag. pag. pag. 7 7 7 7 7

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In occasione della convivia-le per gli auguri di Pasquadel 4 aprile scorso, il RotaryClub di Gualdo Tadino haconferito il titolo di PaulHarris Fellow all’UniGualdo– Università degli Adulti diGualdo Tadino. Il Presiden-te del club gualdese PaolaTravaglia, durante la seratasvoltasi presso il RistoranteGG8, ha consegnato questoprestigioso riconoscimentoal Presidente dell’UniGual-do Fiorella Angeli che si èdetta estremamente onorataringraziando i presenti, anome dell’associazione dalei presieduta, e ricordandoche l’UniGualdo è nata piùdi dieci anni fa proprio daun’iniziativa del RotaryClub. Il riconoscimento“Amico di Paul Harris” vie-ne conferito a chi, rotarianoo no, va contraddistinto peraver attuato e continua adattuare quotidianamente ilmotto rotariano “servire ilprossimo al di sopra di ognipersonale interesse” e pro-muovendo la miglior com-prensione reciproca e leamichevoli relazioni. Alcontempo il titolo ha lo sco-po di incoraggiare e soste-nere la Fondazione Rotary,impegnata in grandi proget-ti umanitari. Il titolo è statoquindi consegnatoall’UniGualdo con la se-guente motivazione: “peroltre dieci anni l’Associa-zione UniGualdo, mettendomirabilmente in pratica iprincipi ispiratori del pro-prio Statuto, si è impegnatanella promozione culturalee sociale degli adulti, con

Rotary ClubUn riconoscimento per l’UniGualdo

Francesco Serroni

determinazione e impegnocostanti; ha condotto e dif-fuso attività variegate e ini-ziative volte all’educazionepermanente degli individuie all’integrazione intergene-razionale; ha rappresentatoe tuttora rappresenta un pun-to di riferimento per la cre-scita culturale del nostro ter-ritorio, con un’attenzioneparticolare al mondo giova-nile”.Il Presidente Fiorella Ange-li ha quindi ringraziato tuttii rotariani condividendo ilriconoscimento con quantihanno collaborato negli annicon l’UniGualdo per far cre-scere questa associazione.Ha ricordato, inoltre, le ori-gini della associazione stes-sa. Nel settembre del 2000l’Ing. Meccoli si confrontòcon l’allora Presidente delClub di Amelia Igea FrezzaFederici, tra i fondatori del-la Unitre di Amelia. La si-gnora Frezza venne poi in-vitata ad una conviviale pres-so il Club di Gualdo Tadinoper illustrare l’attività delleuniversità della terza età. Ilprogetto prese così formacon la costituzione di uncomitato promotore compo-sto da una dozzina di perso-ne che in appena sei mesiavviò contatti con scuole,istituzioni e varie altre uni-versità e diffuse a 1000 cit-tadini, anche grazie all’Ecodel Serrasanta, un questio-nario per sondare l’interessesu un’eventuale costituzio-ne della università della ter-za età a Gualdo Tadino e suicorsi da istituire. L’iniziati-va riscosse successo e così

partirono i primi corsi speri-mentali presso la sede dellaPro Tadino con il Rotary asostenere le prime spese cosìcome continuò a fare, conun contributo fisso, ancheper i successivi sei anni. Il15 giugno 2001 venne poicostituita formalmente l’As-sociazione con il seguenteorganigramma: PresidenteFiorella Angeli, vice Presi-dente Marcella Viventi, con-siglieri Daria Grilli, ClaudiaGoracci, Tullia Maggini,Marisa Manfrini, LucianoMeccoli, poi nominato se-gretario e tesoriere. Il primoanno accademico 2001/2002vide l’istituzione di ben 13corsi e l’attività si espansenegli anni anche nei Comu-ni vicini. Lo scorso ottobre èstato inaugurato l’11° annodi attività con oltre venticorsi. Un vero e propriomotivo di orgoglio per lacittà di Gualdo Tadino e peril Rotary Club visto che nelDistretto 2090 su 64 sonosolamente tre i club – Gual-do, Amelia e Macerata – chepossono vantare l’istituzio-ne di un’università degliadulti. Inoltre la Prof. Ange-li rappresenta l’Umbria nelconsiglio direttivo gruppoUnieda che, insieme al grup-po Unitre, riunisce 19 uni-versità operanti nella nostraRegione. Una storia ricca disignificato, impegno e se-rietà che nel corso di questiundici anni ha ottenuto gran-di risultati ed è stata ora pre-miata con un giusto ricono-scimento dal Rotary Clubche l’ha generata.

È attivo a Gualdo Tadino davenerdì 20 aprile un distac-camento della Polizia Pro-vinciale, con sede in via delPellegrino in pieno centrostorico. Alla cerimonia inau-gurale, oltre al Sindaco Mor-roni, è intervenuto il Presi-dente dell’Amministrazionedella Provincia MarcoVinicio Guasticchi, ilvicecomandante della poli-zia provinciale Dario Mo-sconi, il vicecomandante delcorpo di Polizia municipaleMarcello Bisciaio, il dele-gato esecutivo del presiden-te Ivo Fucelli e numerosiconsiglieri del comune diGualdo Tadino.In precedenza, presso la salaconsiliare del Municipio, èstato sottoscritto anche l’ac-

La polizia provincialea Gualdo Tadino

cordo di collaborazione trail Comune di Gualdo Tadi-no e la Provincia di Perugiaper l’esercizio coordinatodelle funzioni di Polizia Lo-cale per il controllo coordi-nato, tutela e rilancio delterritorio.Un accordo che, secondo ilsindaco, va ad inserirsi in unquadro di più ampia colla-borazione con la Provinciadi Perugia, che ha già porta-to, ad esempio, alla realiz-zazione di nuove piste di scidi fondo. Una collaborazio-ne che, oltretutto, si confi-gura anche con l’insedia-mento di uno sportello delcittadino polifunzionale che,per la città di Gualdo, signi-fica strettamente controllodel territorio, ma anche

rilancio di esso, soprattuttodi un centro storico da rivi-talizzare.

È disponibile il catalogo delle varietà dipiante da frutta antiche (mele e pere inparticolare) censite nel territorio diGualdo Tadino da Luglio ad Ottobre2010. Ringrazio per questa prima fasepreliminare del progetto, lanciato pro-prio dalle pagine di questo giornale nelnumero di Febbraio 2010, innanzituttoi fotografi Vittorio Monacelli e MartaGinettelli, che hanno collaborato perrealizzare gran parte delle foto in ester-no della ricerca, mentre per avermi se-gnalato ed accompagnato al ritrova-mento delle piante un ringraziamentospeciale va ad Alessandra Artedia efamiglia, al Sig. Nazzareno Marinellidi Caprara, alla Sig.ra Maria Petrini diToccio, a Nadia Monacelli e alla sig.raGiovanna di Poggio San’Ercolano, ealla Fam. Petrini di Palazzetto.Un ringraziamento particolare alladott.ssa Isabella Dalla Ragione di Ar-cheologia Arborea per aver contribuitoal riconoscimento di alcune varietà ri-trovate. L’auspicio è che questo pro-getto possa trovare la sua più completa e giusta realizzazione, così come proposi nell’ar-ticolo, al fine di salvaguardare e conservare questa straordinaria biodiversità tutta gualdese,vera ricchezza per un territorio, prima che scompaia per sempre.Per chiarimenti e informazioni Tf. 3492955088 e 3890146756

Valeria Anastasi

Un catalogo degli antichi frutti

In questi anni in cui l’artemoderna sembra sempre piùaggrovigliarsi in facilisensazionalismi o in astrat-tismi ermetici, fa piacere ri-trovare un’arte come quelladi Manuela Pesce che guar-da e reinventa la tradizione.Allestita il mese scorso nel-l’originale cornice del “BarOsteria da Mario”, nelle im-mediate vicinanze del nuo-vo ospedale di Branca, dovei fratelli Massimiliano edEmanuele Depretis hannoricreato fedelmente l’am-bientazione di una saletta damuseo, con le panche dispo-ste a cerchio davanti alleopere esposte, la mostra hainteso anche far rivivere ilmondo culturale dei primianni del secolo scorso, quan-do la produzione artistica piùsignificativa non nascevanelle accademie, ma, appun-to, all’interno dei locali pub-blici e per i loro clienti.La tradizione si diceva.

La personale di Manuela PesceMolte delle tele di ManuelaPesce, figlia e sorella d’arte,sembrano rifarsi alle lineedel liberty, ai suoi motivifloreali, ai suoi colori tenui,se non addirittura alla pittu-ra e alla poesia giapponese,ai cosiddetti haiku, piccolis-simi componimenti al cuicentro vi è sempre la natura,la sintesi discreta di imma-gini ed emozioni: Il rumoredel silenzio, Purificazione, L’attesa dell’alba.Non che sia tutto così sere-no. Nella mostra c’è statoposto anche per una lucida edolorosa riflessione sul temadella maschera (quella del-

l’amato?), che, tentando dinascondere il volto delladonna, finisce per coincide-re per un breve attimo con ilsuo Io più profondo (L’altraparte di me).Ciò che è restato costante,comunque, nell’intera espo-sizione, è la sensibilità tuttafemminile dell’artista,improntata alla delicatezza,alla grazia lieve, al decoroarioso. Soltanto grazie a talicaratteristiche il dramma delCrocefisso può essere nuo-vamente rischiarato dallaluce rosata della speranza edella fede umana.

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Visita Pastorale IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 5pag. pag. pag. pag. pag. 8 8 8 8 8

Prosegue la visita pastoralealla Vicaria di Gualdo Tadi-no a cominciare dalle par-rocchie del centro, San Be-nedetto e San Donato: ve-nerdì 13 aprile ha visto ilVescovo nell’unica scuolacattolica della Vicaria, l’Isti-tuto “Bambin Gesù”, con 4sezioni di scuola dell’infan-zia, 5 di scuola primaria, 3 disecondaria di primo grado e2 di superiore; una fullimmersion fra giovani e gio-vanissimi, proseguita in se-rata con la Tenda del Risortonella cappella dell’Istitutodove mons. Domenico Sor-rentino ha tenuto unacatechesi ed ha imposto lemani, invocando lo SpiritoSanto, sul capo dei presenti,al canto di Guariscimi, gua-riscimi. Tanta allegria hacaratterizzato poi la visitaall’Oratorio, nel pomeriggiodi sabato 14, dove ha incon-trato i vari gruppi ecclesialiche frequentano la struttura,intrattenendosi brevementecon ciascuno di loro: dal-l’Azione cattolica, all’Age-

Tanti appuntamentiper Mons. Sorrentino

sci, all’MGS (Movimentogiovanile salesiano); è se-guito l’incontro con i geni-tori, gli educatori ed i ragaz-zi di tutti i gruppi, che glihanno tributato una caloro-sa accoglienza, fatta di alle-gre canzoni, accompagnatecon chitarre e tamburi. Mons.Sorrentino si è compiaciutodel grande entusiasmo concui è ricominciata l’esperien-za dell’oratorio. Successiva-mente, presso il Teatro DonBosco, ha incontrato tutti imembri delle associazioniecclesiali ascoltando proble-mi e suggerimenti all’azio-ne pastorale ed invitandoall’unità, alla solidarietà, masoprattutto a nutrire la fedetramite la riflessione e lameditazione continua sullaParola di Dio. Commoventeinfine, nel pomeriggio didomenica 15 la solenne con-celebrazione nella basilicaconcattedrale di San Bene-detto, durante la quale sonostati ordinati due nuovi dia-coni, Don Alberto Cecconi eDon Luca Campioni, un

evento eccezionale che incittà non si ricordava. Lune-dì 16, dopo l’incontro con ilSindaco in Comune, pressoil Santuario della Madonnadel Divino Amore, il Vesco-vo ha poi presieduto unacatechesi dedicata in parti-colare alla riparazione di unatto sacrilego consumato neigiorni precedenti in parroc-chia di Rigali. Sono seguitenei giorni successivi le visi-te ai vari Istituti d’istruzionedella città, per chiudere conl’incontro con l’Ente Giochide le Porte.L’itinerario pastorale dimons. Sorrentino è prose-guito poi nel fine settimanacon la visita alle parrocchiedi San Pellegrino, Caprara,al Santuario di Monte Ca-mera e successivamente alleparrocchie di Crocicchio edi San Giuseppe Artigiano.

Nelle foto: Dall’alto la visi-ta all’Istituto Bambin Gesù,alla scuola Media, alla scuo-la di Cerqueto, all’Ente Gio-chi e, in basso, il Vescovocon i nuovi Diaconi.

Domenica 15 aprile nellaBasilica concattedrale di SanBenedetto il nostro collabo-ratore Alberto Cecconi el’amico Luca Campioni sonostati ordinati diaconi dal ve-scovo diocesano DomenicoSorrentino.Don Alberto, nostro colla-boratore e corrispondentedella Nazione, è un inse-gnante di lettere e filosofiain pensione, Don Luca im-piegato di banca con attitu-

Due nuovi diaconi: Don Alberto Cecconie Don Luca Campioni

dini musicali; e sono sposaticon figli.I due nuovi diaconirimpinguano le file del clerocittadino, potenziando il ser-vizio religioso della nostracittà; Don Alberto opererànelle parrocchie di Rigali,Corcia, Roveto, San Loren-zo, Don Luca, invece, nelleparrocchie di San Benedettoe San Donato.Funzioni che competono aidiaconi, oltre a collaborare

con i Parroci e con il Vesco-vo, assistere il Vescovo e isacerdoti nella celebrazionedella Messa, distribuirel’Eucarestia, assistere e be-nedire il matrimonio, pro-clamare il Vangelo, presie-dere ai funerali, predicare ededicarsi ai vari servizi del-la carità,A Don Alberto e Don Lucacomplimenti vivissimi e con-gratulazioni da parte dellaRedazione

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Nel suo incontro con il CvsCaritas, sottolineando ilgrande impegno ed i grandimeriti di questa associazio-ne e di tutte le altre associa-zioni che raccolgono fondiper destinarli ai bisognosi,ha sottolineato un aspetto:una certa carenza nel mon-do cattolico nell’approfon-dimento della dottrina so-ciale della Chiesa. Lei haraccontato che spesso è chia-mato a degli incontri, adesempio con gli operai dellaMerloni, e qualche volta sisente come un generale sen-za esercito. Ciò significa cheLei invita i cattolici ad im-pegnarsi di più anche percontribuire nella ricerca disoluzioni per i problemi le-

Riscoprire la dottrina sociale della Chiesagati al lavoro?“E’ la realtà. Proprio questamattina ho partecipato a No-cera Umbra all’ennesimo in-contro sulla problematica del-la Merloni ed ho dato il miopiccolo contributo di presen-za, di vicinanza, di incorag-giamento. Ancora una voltaho fatto un’esperienza in cuimi sono sentito come un ge-nerale senza esercito. So beneche non è proprio così perchéc’è tanta sensibilità, tra glistessi che mi ascoltavano nel-l’ultimo incontro c’erano an-che tanti bravi credenti che,toccati anche personalmentedal problema, si sentono coin-volti. Però bisogna dire che inquesta direzione bisogna fareun cammino di crescita della

sensibilità. Quando parliamodi carità, che è il cuore dellavita cristiana, non dobbiamoparlarne in termini riduttivi.La carità non si può ridurrealla piccola elemosina. Inten-diamoci, l’elemosina è già tan-to nella misura in cui aiutauna persona a risolvere unproblema immediato. Ma lacarità deve avere un cuore lar-go ed anche una mente larganel sapere andare alla radicedei problemi. Di questo lachiesa è ben consapevole dasempre ed in modo particola-re lo esprime con la sua dottri-na sociale. Proprio in questigiorni è stato beatificato ungrande economista che io inun mio libro ho chiamato“Economista di Dio”, Giusep-

pe Toniolo. È stato un grandemaestro della dottrina socia-le. Noi cattolici dovremmometterci all’ascolto di questigrandi maestri per dare unimpulso al rinnovamento so-ciale, al rinnovamento politi-co nella direzione di un’eticadella solidarietà e della re-sponsabilità a vantaggio so-prattutto dei più umili, dei piùpoveri, di coloro che non han-no nulla ed hanno bisogno ditutto. E per loro dobbiamoessere un po’ la carezza, latenerezza di Dio che si fa con-creta, si fa vicinanza, si faprogetto, si fa aiuto, si fa so-stegno. Io mi auguro che lavisita pastorale dia a Gualdoun impulso in questa direzio-ne”.

Incontri a ripetizione, la tendadel Risorto, celebrazionieucaristiche… un autenticotour de force per il nostro Ve-scovo e per i sacerdoti ed i laiciche ruotano intorno alle par-rocchie. Dal 18 marzo sua Ec-cellenza Mons. Domenico Sor-rentino, Vescovo della Dioce-si di Assisi, Nocera e GualdoTadino, è in visita pastoralenel vicariato di Gualdo Tadi-no. Incontri sempre molto par-tecipati con messaggi che in-ducono alla riflessione, solle-citano nuovi impegni. In alcu-ni di questi momenti comuni-tari ho avuto modo di appunta-re alcune riflessioni del nostroVescovo sulle quali mi sem-brava importante ritornare perun approfondimento ulteriore.In una breve pausa nella visitapastorale a San Giuseppe Arti-giano sua Eccellenza Mons,Sorrentino mi ha rilasciatoquesta intervista con la qualechiarisce dettagliatamente il si-gnificato della sua missionenella nostra terra.Da quanto ho potuto capirenei vari incontri cui ho par-tecipato, lei sta facendo unanuova evangelizzazione delterritorio:“E’ proprio così. Mi interessaincontrare le persone, le fami-glie, le scuole, le comunità cri-stiane. A tutti vado dicendouna sola parola: vado ripeten-do la parola di Gesù. E’ ora chetorniamo a Gesù ed al suoVangelo. Lo faccio stringen-domi alle persone nella lororealtà esistenziale. Rtrovo quia Gualdo tante problematichedi ogni tipo, in particolare pro-blematiche economiche. Sonoandato nelle famiglie degliammalati, degli anziani, im-

Intervista a Mons. Domenico Sorrentino“C’è bisogno di un nuovo progetto di unità”“Viviamo un momento storico segnato da problemi che solo con la solidarietà possono essere affrontati e risolti”.

di Riccardo Serroni

mobilizzati, soli e dappertuttocolgo delle croci, delle soffe-renze, delle lacrime. Ma ci sonoanche tante belle realtà. Hoincontrato i ragazzi delle scuo-le, i ragazzi del catechismo, igenitori, mi sono visto con laPro Loco, con il consiglio co-munale. Ho visto che dapper-

tutto c’è l’esigenza di un ri-scatto, di un rinnovamento, diuna parola vera, di rapportifraterni. E’ quello che mi sfor-zo di fare. Non cammino perme, cammino per il Signore,vengo nel nome di Gesù e vedoche sta facendo delle cose im-portanti anche a Gualdo”.Un concetto che ho sentitoripetere spesso è quello dicomunione, nel senso di sta-re insieme, camminare in-sieme. Un concetto che aiGualdesi lei ha fatto capirebene all’inizio del suoVescovato risolvendo in tem-pi brevi la diatriba riguar-dante la Confraternita dellaSS. Trinità, di cui per la veri-tà ci vergognavamo un po’.Ci può spiegare bene questo

concetto della comunione?“Il concetto è semplice anchese in pratica è difficile da rea-lizzare. Il concetto viene daDio, il nostro Dio come Gesùce lo ha presentato che è co-munione già al suo interno.Noi lo confessiamo Padre, Fi-glio e Spirito, quindi un solo

Dio ma in tre persone e tuttoquello che esce da Dio esceall’insegna della comunità,della comunione, dell’armo-nia. Il mondo come Dio lo havoluto, come Dio lo ha sogna-to è un mondo in unità e inarmonia. Purtroppo dentroquesta unità e questa armoniadivina si è inserita la nota sto-nata del peccato e tutto questoè il grande problema. Il pro-blema del peccato che è il no-stro egoismo, il nostro chiu-derci, rannicchiarci in noi stes-si, dimenticando che noi vi-viamo veramente nella misurain cui cerchiamo dei ponti ver-so gli altri, nella misura in cuici mettiamo in relazione diamore verso gli altri. E cosìdappertutto questo progetto di

unità viene sconfessato o vie-ne messo alla prova. Lo vedia-mo nelle nostre famiglie, lovediamo nelle nostre città.Sono arrivato a Gualdo ed hotrovato questo problema dellaConfraternita, la difficoltà dimettersi insieme. Mi è sem-brato un bel segno che nel girodi poco tempo si sia potutorisolvere questo problema. Edallora ho capito che il Gualde-se, anche se di tanto in tantomanifesta una certa tendenzaalla litigiosità, poi nel fondoha un cuore buono che toccatodalla parola di Gesù, dalla gra-zia, sa realizzare delle cosebelle importanti nella direzio-ne dell’unità. E mi sembra chedi questo oggi ci sia enormebisogno, in un momento stori-co sicuramente segnato da pro-blemi che solo con la solida-rietà possono essere affrontatie risolti”.

Un nuovo progetto“Le Comunità MariaFamiglia del Vangelo”Nell’incontro con i bambiniche frequentano il catechi-smo ed i loro genitori nellaparrocchia di San GiuseppeArtigiano ha lanciato unanuova idea, una nuova pro-posta riguardante i nucleifamigliari. Ce la può spiega-re meglio?“E’ il progetto che abbiamochiamato “Le Comunità Mariafamiglia del Vangelo”. Un pro-getto che vuole essere un dise-gno di ristrutturazione dell’in-tera pastorale parrocchiale. Noisiamo abituati a certi momentidella vita parrocchiale che perlo più si concentrano nelle ce-lebrazioni o nelle riunioni as-

sembleari, momenti di cate-chismo e vari incontrifunzionali a questo o quel pro-blema. E questo è qualche cosadi vitale che deve assoluta-mente restare e si deve riquali-ficare. Oggi però abbiamo an-che a che fare con un grandeproblema di cui non abbiamoancora preso coscienza anchese di fatto lo viviamo. Ed è ilproblema della dispersione so-ciale, della frammentazionesempre più forte. In terminisemplici siamo sempre più soli,le famiglie si assottigliano e sidividono e non c’è più quelloche una volta era il grandetessuto sociale e relazionaleall’interno delle grandi fami-glie patriarcali con un grandetessuto amicale, un territoriocaldo di relazioni perché eraanche un territorio evangeliz-zato fatto di cristiani convintiper quanto a volte anche inco-erenti come è nella natura uma-na. Però tutto questo contribu-iva e rendeva anche l’evange-lizzazione, la trasmissione del-la fede ai ragazzi qualche cosadi naturale. I catechisti nonfacevamo molto di più di quel-lo che fanno oggi, anzi forsefacevano anche di meno maquel poco bastava perché c’eraun tessuto di relazioni. Oggiinvece abbiamo a che fare conuna società che si va sempre dipiù disgregando. Come affron-tare il problema educativo,quello della trasmissione dellafede. In maniera semplice, ap-parentemente difficile da rea-lizzare ma sta già comincian-do a dare i primi germogli, iprimi frutti: rimettendoci in-

sieme. Mettendo insieme dellepersone che vogliono fare uncammino comune, diventandoin qualche modo famiglia spi-rituale. E in questi cammini digruppo è il vangelo la paroladominante. Con il Vangelo cisi confronta, con il Vangelo cisi aiuta, ci si sostiene a realiz-zare una vita sempre più degnadel nostro essere cristiani equesto diventa anche per i ra-gazzi una naturale trasmissio-ne di valori, una naturale tra-smissione della fede, un pro-getto appunto di comunità chediventa famiglia con piccoligruppi che si relazionano conaltri gruppi e fanno diventarela parrocchia una famiglia ditante famiglie”.Con i sacerdoti che sono sem-pre più anziani, lei contamolto sui laici:“Sicuramente. Come è statofin dagli inizi della Chiesa, ilsacerdote ha un ruolo centralee posto da Gesù nella comuni-tà per essere il suo rappresen-tante, in qualche maniera ilsuo volto nella comunità. Maguai se rimanesse solo. E’ tuttala comunità che deve collabo-rare. Ogni battezzato ha unaprecisa responsabilità. E que-sta è l’ora dei laici, laici insie-me con i sacerdoti ed intornoai diaconi, un’altra figura cheoggi si riscopre. In questa visi-ta pastorale a Gualdo ho avutola gioia di ordinarne due, duelaici sposati Luca Campioni eAlberto Cecconi. Ci sono an-che altri ministeri affidati ailaici formati e illuminati. Ilfuturo della chiesa è sicura-mente in questa prospettiva”.

Giuseppe Toniolo ( Trevisoil 7 marzo 1845 – Pisa il 7ottobre 1918) è stato uninsigne sociologo ed eco-nomista “tra i principaliartefici dell’inserimentodei cattolici nella vita poli-tica, sociale e culturale del-la nazione italiana”. È ri-cordato soprattutto come ilfondatore della Settimanasociale dei cattolici italia-ni, il cui centenario si èsvolto nel 2007. Il contri-buto di Giuseppe Tonioloagli studi economico-so-ciali è testimoniato da nu-merose pubblicazioni. Neiprimi saggi è visibile l’in-teresse alle problematichelegate alla divisione dellavoro e alla distribuzionedella ricchezza. È stato pro-clamato venerabile da Pa-olo VI il 7 gennaio 1971.Domenica 29 aprile è statoproclamato Beato presso laBasilica di San Paolo fuorile mura a Roma dal cardi-

Giuseppe Toniolo

nale Salvatore De Giorgi.Domenico Sorrentino è unodei più autorevoli studiosidella figura di questo gran-de economista e sociologosull’opera del quale hascritto alcuni libri:Giuseppe Toniolo: una bio-grafia“Giuseppe Toniolo. Unachiesa nella storia”“L’economista di Dio, Giu-seppe Toniolo”.

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Gemellaggi a grappoloIl Comitato Gemellaggi informa che sta prendendo forma ilProgetto dei “Gemellaggi a Grappolo”; si è svolto neigiorni scorsi a Bra un incontro presso Palazzo Mathis, tra ilConsigliere Comunale per le città gemellate Lino Ferrero,in rappresentanza del Comune di Bra, e la Signora PaolaMoriconi, Vice Presidente del Comitato dei Gemellaggi inrappresentanza del Comune di Gualdo Tadino, dal quale ènata la bozza della struttura della “Comunita’ dei comunid’Europa”, una rete di comuni gemellati tra di loro con loscopo di perseguire finalità collettive di libero scambioscolastico, turistico, commerciale, artigianale che sarà poiinviata all’esame di tutti coloro che parteciperanno allaprima struttura del Grappolo. All’incontro erano altresìpresenti il Consigliere della Provincia di Cuneo Pio Giverso,il Presidente del Consiglio Comunale di Bra Fabio Bailo,l’Assessore Alberto Rizzo, Beppe Manassero dell’UfficioTuristico e il Vice Sindaco di Cavallermaggiore MarcoLeone.Il Progetto, grazie al coinvolgimento del Vice PresidenteAviano Rossi che subito ha creduto e sposato l’iniziativa, hagià avuto il Patrocinio della Provincia di Perugia.Il prossimo step sarà a Gualdo Tadino nel mese di maggioper la stesura definitiva del Progetto che potrebbe essereportato alla firma in luglio ad Audun Le Tiche, dove tuttii comuni aderenti saranno presenti in occasione del viaggiodi gemellaggio.

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Inaugurazione delle edicoletematiche a Santo Marzio(con i disegni dei bambinidelle scuole dell’infanzia edella scuola primaria delCircolo Didattico di GualdoTadino, i testi di ValerioAnderlini, Sergio Ponti eRiccardo Serroni e la realiz-zazione grafica dell’Apex)e poi a piedi fino in piazzaMartiri per rinnovare la do-nazione di 10 libbre di buo-na cera che la città di Gual-do deve alla cattedrale diSan Benedetto in virtù del-l’accordo del 30 aprile del1237 tra l’allora sindaco Pie-tro d’Alessandro e l’abateEpifanio, dell’abbazia diSan Benedetto. Il 775° an-niversario della città di Gual-do, organizzato in collabo-razione tra la Pro Tadino, laDirezione Didattica ed il co-mune di Gualdo Tadino edanticipato al 27 aprile in vir-tù del ponte del 30, ha as-sunto quest’anno i connota-ti di un interessante proget-to didattico.

27 Aprile compleanno della cittàdi Gualdo TadinoIl volto di una città è la suastoria, la sue leggende, ilcammino tracciato nel tem-po e la terra che nascondeancora antichi reperti. Il suocolore è il verde intenso del-le sue colline, il profumodei narcisi della montagnain primavera e quella luceviva degli occhi dei bambiniche riscoprono il loro terri-torio, le sorgenti, i santi, glieremi e le leggende. E’ pia-cevole seguire il corsodell”acqua che sgorga lim-pida dalla roccia, più pre-ziosa di un tesoro e bere congioia alla fonte, con le maniunite che raccolgono acquachiara nel palmo. Quel lentocammino dalla sorgente agliaffluenti è fonte di vita, èluogo privilegiato per abita-re insieme, pascolare le greg-gi, dissetarsi e irrigare i cam-pi. Nel silenzio dei boschinascosti tra i monti sorgonoeremi, come fiori di racco-glimento e preghiera, là nel-la quiete dove parlano solole foglie nel vento e il cantodegli uccelli, lontano dai rit-

mi delle azioni quotidianevivevano uomini santi, lam-pade di speranza, punti diriferimento, di accoglienzaper proseguire nel camminodifficile dell’esistenza.Tornare in quei luoghi conun mare di bambini e indie-tro nel tempo equivale a vi-

vere ed amare la propria cit-tà per confluire poi, comesorgenti da posti diversi, maper ricongiungersi sulla piaz-za, luogo di comunicazioneed incontro, in un solo gran-de e colorato fiume di bam-bini e adulti innamorati delproprio paese e gridare in-sieme: AUGURI GUALDOTADINO !

Maria Marini

Nella foto in alto una delle quattroedicole tematiche in Santo Marzio:“La leggenda della coda del diavolo”con i disegni dei bambini della scuoladell’infanziaNella foto a sinistra: un momentodella manifestazione a Santo Marzio:un gruppo di bambini della scuolaprimaria di Cerqueto diretto dalmaestro Lanfranco Spigarelli esegue,con i flauti, “Fratello sole sorellaluna”.Il progetto è stato possibile realizzarlograzie alle sponsorizzazionidell’Apex, la Farmacia Capeci, ilComitato Soci Coop, la DirezioneDidattica ed un benefattore chevuole rimanere anonimo.

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Quanti impegniper Gaia

Tanti impegni per la giova-nissima violinista gualdeseGaia Trionfera. Nel mesescorso si è recata in Svizzeradove ha partecipato, comeunica italiana, alla masterclass internazionale tenutadal grande maestro PavelVernikov. Sempre in Sviz-zera ha preso parte, poi, alconcerto del 7 aprile pressola fondazione hindemith diBlonay (Svizzera). Nel con-certo si sono esibiti i miglio-ri allievi. Ora Gaia Trionferaè attesa dai concorsi nazio-nali ed internazionali. Il pri-mo c’è stato a Piombino il 5maggio.Ci auguriamo che la piccolaGaia, che continua a studia-re con grandissimo impegno,possa suonare quest’estateanche a Gualdo. L’anno scor-so la sua esibizione in SanFrancesco è stata applaudi-tissima.

Isola ecologicaIl nuovo orario di apertura:Lunedì e sabato: ore 9 / 12Venerdì: ore 16 / 19 (inverna-le 14,30 / 17,30)Non abbandonare i rifiuti in-gombranti,recapitali presso l’Isola eco-logica.

La prima edizione di “Pensie-ro Liquido”, Concorso per laScuola sul tema dell’acqua,promosso da Rocchetta ed ilPolo Museale, con il patroci-nio dell’AmministrazioneComunale si è conclusa gio-vedì 26 aprile con la premia-zione. “Pensiero Liquido” havoluto rivolgersi alle scuoledi ogni ordine e grado di tuttaItalia, nell’intento disensibilizzare le giovani ge-nerazioni alle tematiche del-l’educazione ambientale. Lapartecipazione al concorsoprevedeva la realizzazione daparte dei ragazzi di un lavoroincentrato sul tema dell’ac-qua a scelta tra elaborato scrit-to, elaborato artistico ed ela-borato video.I lavori sono stati selezionatida un comitato di selezioneche ha esaminato i tanti lavori

Il Concorso Pensiero liquidoDa Teramo, Verona e Bergamo i vincitori.

pervenuti dalle scuole di tut-t’Italia sulla base di critericome creatività, capacità disviluppo dell’idea progettua-le, qualità dei contenuti, ori-ginalità della presentazione edefficacia espressiva. Vincito-ri della categoria Scuole pri-marie sono risultate le classiterze della Fondazione Scuo-la Montessori di Bergamo conil progetto “Disegnare l’ac-qua”; ha consegnato il premiola Dirigente scolastica del-l’Istituto d’Istruzione Supe-riore “Raffaele Casimiri”,Francesca Cencetti che hasottolineato la particolare qua-lità dell’elaborato presentatoda questi ragazzi. Sempre allostesso istituto sono state asse-gnate anche menzioni specia-li per i progetti interclasse “Wl’acqua” e “Storie d’acqua”ritenuti di particolare interes-

se dalla giuria.La scuola vincitrice della ca-tegoria Scuole secondarie di Igrado è risultata invece la clas-se II A dell’Istituto Compren-sivo Bartolomeo Lorenzi diVerona con il progetto“Giornalino Vivambiente -speciale acqua”. Per la cate-goria “Scuole secondarie di IIgrado” si è aggiudicato il pre-mio la classe II A del LiceoArtistico Guido Montauti diTeramo con il progetto “Inuna goccia”.

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CeramicaIL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 5 pag. pag. pag. pag. pag. 1111111111

L’amministrazione comu-nale nell’ambito della XXFesta del Ceramista che siterrà venerdì 20 e sabato 21luglio, indice il 1° Concor-so Nazionale di CeramicaArtistica per le scuole.Il tema del concorso: “DiAcqua e d’Argilla, l’eternolegame”.Le forme indicate sono:Pannello in ceramica - di-mensioni min 60 x 40 cm –max 120 x 150, Piatto inceramica - diametro min 30cm, Mattonella in ceramica- dimensioni min 25 x 33cmSezioni del concorso: Ilconcorso è articolato in 2sezioni: Studente singolo o

Primo concorso nazionale per le scuoleStudenti in gruppo e/o clas-siOpere: Ogni singolo stu-dente potrà presentare unasola opera; Ogni Scuola-Istituto (gruppi e classi)potrà presentate un massi-mo di 2 opere.Le opere vincitrici rimar-ranno di proprietà dell’Am-ministrazione Comunalementre le altre potrannoessere ritirate dal 29 luglioe non oltre il 10 agosto 2012.Modalità e termini del-l’iscrizione: L’iscrizione alconcorso è gratuita. La ri-chiesta d’iscrizione su ap-posito modulo, dovrà per-venire entro e non oltre il15 Maggio al Comune di

Gualdo Tadino, UfficioProtocollo. L’iscrizionepresuppone la conoscen-za e l’accettazione inte-grale del presente avviso,oltre all’autorizzazioneall’utilizzo dei dati perso-nali trasmessi. Le iscri-zioni non saranno ritenu-te valide se la documenta-zione è incompleta. Ilmateriale fornito non ver-rà restituito al concorren-te. Consegna dell’opera:Gli elaborati dovranno per-venire, in porto franco, en-tro e non oltre il 30 giugno.Unitamente all’opera do-vranno pervenire: a) Unascheda descrittiva dellastessa, comprendente ob-bligatoriamente misure,tecnica e materiale di rea-lizzazione; b) Un sinteticocurriculum artistico dellostudente o del gruppo/clas-se. Le spese per la realizza-zione delle opere, di imbal-laggio, spedizione e resti-tuzione sono a carico delpartecipante. Le opere do-vranno essere imballate aregola d’arte. Gli organiz-zatori porranno ogni curanel manipolare i manufatti,ma non potranno in nessuncaso essere ritenuti respon-sabili di eventuali danni.

Inoltre si declina ogni re-sponsabilità per eventualifurti, danneggiamenti osmarrimenti da qualsiasicausa generati. Le operenon pervenute entro la datadel 30 giugno saranno con-siderate fuori concorso.La Giuria: Sarà designatadagli organizzatori del con-corso e il suo giudizio saràinsindacabile.Esposizione delle opere:Le opere partecipanti alconcorso saranno espostepresso la Chiesa di SanFrancesco e l’esposizione,inaugurata venerdì 20 lu-glio durante la XX Edizio-ne della festa del ceramista,sarà visitabile fino al 29luglio.Premi e Premiazione: 1°Classificato sezione Stu-dente Singolo, premio ac-quisto dell’opera dell’im-porto di • 200 e targa per lascuola di appartenenza; 1°Classificato sezione Stu-denti in gruppo/classe, pre-mio acquisto dell’operadell’importo di • 500 e tar-ga per la scuola di apparte-nenza. Si precisa che il pre-mio del Singolo Studentesarà assegnato allo stesso,mentre il premio degli stu-denti in gruppo/classe sarà

La scomparsa diIvana Rubboli

Il 24 aprile all’età di 89 anni, è scomparsa Ivana Rubboli,ultima figlia di Lorenzo Rubboli e nipote di Paolo eDaria. Ivana è stata attiva presso la manifattura Rubbolidi Gualdo Tadino dalla metà degli anni ’30 fino alla metàdegli anni’50 del Novecento e, insieme alle sorelle Liviae Gina, alla morte del padre Lorenzo nel 1943, si èoccupata della gestione dell’azienda fino alla sua chiusura.Insieme agli altri membri della famiglia il suo contributoe la sua memoria, nel mito della ceramica a riflessi,saranno ricordati e, per sempre preservati, grazie alfuturo Museo Rubboli.

assegnato all’Istituto oScuola di appartenenza.La Premiazione avverràdurante la XX° Edizionedella festa del ceramista sa-bato 21 luglio presso laChiesa di San Francesco. Ilpremio potrà essere ritiratopersonalmente dall’artista/referente gruppo-classe osuo delegato, il cui nomi-nativo dovrà essere tempe-

stivamente comunicato al-l’organizzazione. In caso diassenza il premio verrà re-capitato presso l’Istituto oScuola di appartenenza.È possibile visionare e sca-ricare il presente avviso e ilrelativo modulo d’iscrizio-ne sui siti:w w w . t a d i n o . i tw w w . r o c c a f l e a . c o mwww.ceramics-online.it

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A guardare bene si notanoancora le tracce di fuligginetra un mattone e l’altro enegli spazi dove i travicellipoggiano sui vecchissimitravi di quercia. Tutto è statoripulito, raschiato, lavato mai lunghi decenni di pulizianon sono riusciti a sopraffa-re l’odore del coke, ancorapenetrante e pungente. Sitratta della bottega di Sem, ilfabbro dei fabbri, l’ultimodiscendente di una dinastiadi maghi del ferro a quel-l’epoca assai numerosi nelterritorio gualdese. L’ultimoad andarsene, anche lui, econ esso il suo mestiere difuoco in cui riverberi hannoilluminato i visi di tante ge-nerazioni di ragazzi, affa-scinati e intimoriti da quel-l’uomo che roteava nell’ariapezzi di metallo incande-scenti, da cui si sprigionava-no, come un magico fuocod’artificio, ondate di caloree migliaia di scintille.La sua bottega era lì, nel-l’angolo della piazza ed erail punto di ritrovo degli ozio-si del paese, i quali, nellenevose giornate invernali,approfittavano del fuoco perscaldarsi a sbafo o per ab-brustolirsi i ceci e lasciarsiandare a discorsi senza caponé coda, punteggiati di tanti“io qua e io la”, “porco su eporto giù”. La pazienza diSem era infinita ma, quandoaveva fatto il pieno di tuttoquel chiacchiericcio, sputa-va sul ferro rovente e lomartellava provocandoun’esplosione a raggiera diparticelle incandescenti chebucavano i vestiti. “Porcosu, proco giù” un paio diquesti messaggi e i paesani,capita l’antifona, sgombe-ravano il campo. Riprende-va il rum rum dei manticiche insufflando l’aria nelmucchio di carbone, lo ren-deva vibrante di luce e dicalore e i ferri, incessante-mente, venivano messi e tol-ti, messi e tolti, per tutta lagiornata.Sem era il regista e nessunosi azzardava a contraddirloin quel che faceva anche per-ché, nel suo mestiere nonc’era niente o nessuno in gra-do di poterlo fare. Era Vul-cano in persona, un mago,un uomo dalle mani d’oro. Iferri dei cavalli, dei buoi, leasce, le roncole, il marracci,i forconi, le pale, i cerchidelle ruote, i vomeri, i col-telli, prendevano miracolo-samente forma e vita da quel-le lunghe tenaglie e da quelmartello sapientemente ma-novrati. Sotto l’azione delfuoco, quell’uomo, con queidue semplici attrezzi, trasfor-

San Pellegrino

La storia di Romolo e RemoUn ricordo (postumo) dell’amico Luigi Gaudenzi, scomparso cinque anni fa

mava una massa informe edura in un oggetto comples-so ed elegante.Sem aveva due figli, Romoloe Remo. Quando c’era da“sgrezzare”, il trio entravain azione. Sem impugnavaun piccolo martello e con lalunga tenaglia teneva il fer-ro sull’incudine. Remo im-pugnava la mazza mezzanae Romolo quella pesante.Sem lo colpiva in un deter-minato punto, le mazze diRemo e Romolo seguivanoe colpivano. Il tonfo dei tremartelli e le vibrazioni so-nore del gigantesco incudi-ne davano luogo ad un ritmomusicale che si spandeva perle vie del paese e penetravaall’interno delle case. Maipiù, chi ha avuto la fortunadi sentirlo, lo può dimenti-care! Era come il canto degliuccelli, il suono delle cam-pane o la voce dei genitori,uditi in gioventù. La massadel ferro si allungava, si ap-piattiva, si arcuava e pren-deva la forma desiderata dalmartello di Sem che indica-va continuamente alle maz-ze di Romolo e Remo i puntida colpire in successione.Sudore e fuliggine sui mu-scoli dei due ragazzi i quali,instancabilmente, primal’uno e poi l’altro si portava-no le pesantissime mazzedietro la schiena con unmovimento semirotatorio ecolpivano il ferro sfiorandola testa del loro padre, illu-minata dal riverbero dellefiamme. A volte, il piccolomartello di Sem “usciva” dallavoro, ma continuava a bat-tere sull’incudine allo stes-so ritmo, mentre le mazzepicchiavano e “rientrava”cogliendo l’attimo preciso.Una cosa eccezionale! Unabellezza da vedere!Il postino aveva un cavallo,un grigio pezzato, un balza-no a quattro, gigantesco e,come tutti gli altri cavalli daferrare, veniva legato alla“campanella” del campani-le dell’orologio, sulla piaz-za. Ma questo cavallo nonera mansueto come gli altri;probabilmente era consape-vole della forza che posse-deva e lo voleva dimostrare.Ma Sem non si lasciava im-pressionare. Con calma,come un chirurgo tira fuoril’apparecchio sofisticato,andava in bottega e ne usci-va subito dopo con uno stra-no attrezzo: un manico dilegno di circa 50 cm conall’estremità un piccolo anel-lo di corda. Era il torcinaso.Cogli occhi sbarrati, il ca-vallo assisteva impotente al-l’ingresso del proprio nasonell’anello di corda del

torcinaso: Sem girava ilmanico e l’anello incomin-ciava a stringere. Il cavallocon gli zoccoli anteriori cer-cava di colpire l’uomo maSem, abilissimo nello schi-vare quelle pericoloserampante, stringeva ancor dipiù e poneva il suo viso ur-lante a pochi centimetri dalmuso cavallino, sputando-gli addosso un’interminabi-le litania di bestemmie. I po-derosi muscoli del cavallo sicoprivano in breve di unaschiuma bianca e la bestiaincominciava a tremare ma,finalmente, si lasciava af-ferrare e rimaneva fermaanche quando le dense volu-te di fumo, causate dai ferriroventi sugli zoccoli, la in-vestivano facendola nitrire.Era un mestiere durissimocondotto, a quei tempi, congrandi sacrifici fisici. Oc-correva forza e resistenza;gli unici attrezzi erano fuci-na, incudine e il martello.Durante la seconda guerramondiale, il ferro scarseg-giava e allora intervenivanoRomolo e Remo: i due ra-gazzotti erano molto accat-tivanti (i loro racconti eranofuochi d’artificio e si enfa-tizzavano stupendamentenel rosso, nel giallo o nelrosa a seconda dell’argo-mento e si provava un gran-de piacere nel sentirli e nelvederli gesticolare...). I dueerano diventati amici di unmacchinista della Ferroviadell’Appennino, il trenino ascartamento ridotto che col-legava Arezzo e Gubbio conFossato. Giunto che era, que-sto trenino, nella tratta delle“Vallotte”, alla spaventosavelocità di una ventina dikilometri all’ora, Romolo eRemo lo affiancavano per-correndo in bicicletta la stra-da adiacente al binario e ilmacchinista gettava lorospezzoni di vecchie catene.Con un anello si facevanodue ferri da cavallo!Vero è che il ferro occorrevaper i cannoni e i carri armati,perciò era considerato unbene strategico, ma è altret-tanto vero che i cavalli, imuli e i buoi, se non aveva-no le “scarpe”, non poteva-no produrre per i soldati e lanazione! Quindi, Sem e i suoiRomolo e Remo, continua-rono a battere il ferro pertutto il giorno e, alla sera, acena c’erano deliziosi pic-cioni ripieni. Ospite: il mac-chinista del Appennino!L’operazione era pulita: nonsi sarebbe vinto o perso laguerra per questo. Non c’eradenaro, solo favori tra ami-ci.Passata la guerra, i tempi

cambiarono rapidamente.Certi mestieri andaronoscomparendo. “Fiacca”, inun certo qual modo, antici-pò la fine della bottega diSem. Questo “Fiacca” si pre-sentò a Sem con un enormebossolo di cannone sotto-braccio, chiedendo il per-messo di stringerlo su unadelle grandi morse al fine disfilare la capsula dalfondello. C’è da dire, però,che, trattandosi appunto diun cannone di grosso cali-bro, la capsula era moltogrande e conteneva quasimezz’etto di esplosivo deto-nante, destinato all’innesco.Fiacca strinse il bossolo sul-la morsa, poggiò un grossopunteruolo sulla capsula eassestò una grande martel-lata. L’esplosione allarmòl’intero paese. All’internodella bottega fu l’inferno! Acausa dello spostamentod’aria lo spessore centena-rio di fuliggine si staccò dalsoffitto come una valanga einvestì, porco qui e porcolà, non solo Sem, Remo eRomolo ma anche la decinadei soliti oziosi. Tutti si pre-cipitarono fuori mezzo ac-cecati e soffocati da queltenebroso impenetrabilesudario. Neri, da capo a pie-di, sembravano dannatiemersi dalla bocca degli in-feri. Ci vollero alcuni istantiper capire che il biancoredei denti di Sem non eraun’imminente esplosioned’ira ma... una lunghissimarisata senza fiato...Con le nocche batte sul gros-so dell’incudine che è postoin bella mostra nell’elegan-te salotto della casa. Nonsolo è un raro pezzo d’anti-quariato, ma un oggetto diun amore antico e struggen-te.Il grande ferro vibra e la suavoce è la stessa di allora.“Ecco, vedi?” mi dice “quistava Sem e, dall’altra parte,Romolo e Remo.”

***Pubbblicando questa storiasi voleva non solo ricordareLuigi Gaudenzi, ma rivolge-re un pensiero particolare auno dei protagonisti di que-sta storia, nostro affeziona-to lettore, volato in cielo ilsabato di Pasqua...RemoPucci di San Pellegrino, pertutti “Puleo”Ciao, Remo, guardando lapiazza ora sarà un po’ piùvuota senza te....ma ti dicia-mo grazie per aver riempitodi gioia i nostri cuori men-tre eri in vita, perchè haitrovato sempre una ragioneper farci sorridere! Grazieper tutto quello che sei statoper noi!

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EmigrazioneIL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 5 pag. pag. pag. pag. pag. 1313131313

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Il piccolo cimitero St. Johndi Jessup – Pennsylvania, èun prato in discesa che guar-da una graziosa vallata. Seesistesse una classificazionedella qualità degli alberghidi riposo eterno, questo diJessup sarebbe un tre stelle:baciato dal sole del mattino econ una discreta veduta diuna parte della contea diLackawanna. La quarta stel-la potrebbe spettargli di di-ritto per il fatto di essere ri-volto ad Est. Perché Est vuoldire Italia e per lamaggiorparte degli “abitan-ti” del cimitero di Jessup, Ita-lia vuol dire casa.È il quattro maggio duemila-otto e sta per arrivare il se-condo momento magico del-la giornata. Il primo era statoquello di aver conosciuto,poche ore prima, Sam Parri,il figlio di una sorella di miononno. Mio zio. Lapersonificazione nazionaledegli Stati Uniti, lo zio Sam,è solitamente rappresentatacome un uomo anziano, daicapelli bianchi e dallo sguar-do serio. Il mio soddisfa soloi primi due parametri, dato ilsorriso perennemente stam-pato sul viso. Comunque, nonè da tutti avere un autenticozio Sam. E io ce l’ho! Lamagia era stata quella dellesue parole. Nato negli StatiUniti, mai uscito dal Paese,poche frasi in italiano, maquelle poche… in stretto dia-letto gualdese. “Hae magnatobene?”, oppure “Stamatina(con una ‘t’) so gito via frommy house che ereno le dieci.C’ho messo du’ ore co lamachina (con una ‘c’) tocome here”. Pochi frammen-ti tra uno slang quasi incom-prensibile, ma frammenti cheti mettono i brividi e con cuiricostruisci una vita. La sua.Sam, cresciuto in mezzo ai“gemo” della madre gualde-se, non l’ha mai vista l’Italia,ma ne conosce i sapori, gliodori e un po’ di lingua per iltramite dei genitori. È la sto-ria degli italoamericani chepopolano questa zona dellaPennsylvania orientale. Lastoria di una delle tante fami-glie nate qui dal nulla, perchépartite con il nulla, se non lasperanza di trovare un lavoroper sostenere le famiglie la-sciate in Italia.Questa era la speranza. Il so-gno era invece quello di riu-scire a scrivere una lettera“Come on! Vi aspetto” e riu-nirsi agli affetti lasciati inItalia. Andate a spulciare unodei database più suggestividel mondo, quello di EllisIsland. Nei registri degli anni’10 troverete per la maggiorparte nomi maschili, ma letante donne che popolanoquegli elenchi negli anni ’20stanno a dimostrare che permolti quel sogno divenne re-

Lo stesso sogno… alla rovesciaaltà.Anche Tommaso era uno diquesti. Uno di quelli che han-no sognato durante un viag-gio che è stato e sarebbe ri-masto il più lungo della suavita. Uno di quelli che hannosognato scavando miniere,mentre le miniere scavavanoi loro polmoni. Uno di quelliche hanno contribuito allacrescita di un Paese la cuistoria è fatto del sudore, deipolmoni svuotati e dei sognidei suoi figli adottivi. Uno diquelli che “aspettavamobraccia, sono arrivati uomi-ni”. Tommaso è una dellestorie del cimitero di Jessup-Pennsylvania, dove l’unicacosa di diverso dal grandecimitero di Gualdo Tadino-Italia è che qui riposano tuttisottoterra invece che nellevillette multifamiliari delnostro camposanto. Per il re-sto i cognomi sono gli stessi.Tommaso era il padre di miononno. Da piccolo, i rari rac-conti sulla storia di questopadre praticamente mai co-nosciuto mi incuriosivano damorire. Ne è nato un obietti-vo, un sogno, quello di visi-tare un giorno la sua tomba ei luoghi dove Tommaso erastato costretto ad emigrare,lasciando Gualdo, una mo-glie e otto figli. Ora eccomi.Dall’altra parte del mondo ein ginocchio di fronte ad unottavo del mio DNA. La pie-tra è semplice, come tutte lealtre, ma una particolarità laha: è scritta in italiano. Lafamiglia, lo stesso Tomma-so, chissà, volle scolpire‘nato’ e ‘morto’ e non ’born’e ‘died’ come nelle altre tom-be. Orgoglio italiano. In unperiodo un cui gli italiani era-no chiamati ‘dago’, che vole-va dire accoltellatore, cioèmalvivente, cioè da evitare.Mi piace pensare che la venacampanilistica, quella buo-na, positiva, che sento nellevene possa derivare dal san-gue che scorreva nel suo cor-po.Io e Tommaso ora siamo lì.Insieme per la prima volta.Io, frutto del suo vivere. Lui,senza il quale io non sarei io.Io, orgoglioso di lui senzaconoscerlo, orgoglioso deisuoi sacrifici e dei suoi sognirealizzati nonostante il dolo-re per la separazione da unpezzo della sua famiglia gual-dese. Un pezzo, perché Tom-maso portò con sé le tre figliefemmine. Per toglierle dallapovertà di quell’Italia e cer-care di regalare loro un po’della ricchezza di quell’Ame-rica che cresceva a ritmi ver-tiginosi.Scavare, toccare con mano leproprie radici, esplorare i tan-ti rami che il nostro alberoproduce è un’esperienza ar-ricchente da tantissimi puntidi vista.

Lo sa bene Steve, un italianodel Kansas.È il nipote di emigranti gual-desi giunti in quello stato al-l’inizio del secolo. Si, perchénon c’è solo la Pennsylvaniaitaliana, c’è anche il Kansasitaliano, quello della zona diPittsburg, dove le miniere dicarbone erano lontanissimeda quelle della LackawannaCounty, ma i polmoni te liscavavano con la stessa tena-cia. Steve nasce e cresce nelmezzo della provincia ame-ricana, al confine tra Kansas,Missouri e Oklahoma, ma conil mito italiano in casa, anchese i suoi genitori fanno lascelta di tanti: divieto di par-lare l’italiano. Scelta doloro-sa, ma con un fine non dapoco: integrazione totale e ilpiù possibile indolore. L’ita-liano si può parlare solo tragli italiani adulti. Per Steve èperò inevitabile diventaregrande in America con laparola “Gualdo” nelle orec-chie, pronunciata un giornosi e l’altro pure dal nonnoAlfonso, oltre che nutrirsidella cucina italo-gualdesedella nonna Elisa. Ambeduedi Caprara. Steve cresce conil sogno di conoscere da vici-no le proprie origini, cosìcome il mio era di presentar-mi un giorno davanti alla ter-ra adottiva del mio bisnonno.Lo stesso sogno, ma alla ro-vescia.Steve nel 2009 mette un mes-saggio in bottiglia e lo gettanell’immenso mare di inter-net. Ci sono foto, pezzi dellasua storia e tante domande.Vuole capire da dove viene,chi sono i gualdesi e come èfatta Gualdo. La bottiglia vie-ne raccolta dagli abitanti delblog ‘Tadinates’ e da lì nasceuna bella storia, come puòesserlo un’amicizia virtuale,fatta di passioni comuni,come quelle per la musica eper l’attaccamento alle origi-ni. Sono fermamente convin-to che il motore più potenteche abbiamo dentro di noi siala curiosità. La curiosità nonti fa invecchiare mai, ti tienesveglio, attento, col cervelloperennemente in funzione, tifa studiare, leggere. Bisognaessere curiosi, farsi doman-de. Tutti i giorni e fino alla

fine. Essere curiosi è vivere.E Steve è curioso, grazie an-che a noi che in Tadinatesriversavamo (ahimè, non c’èpiù) centinaia di foto, idee,incazzature, dichiarazionid’amore e odio per la città,insomma… la gualdesità.Grazie alla curiosità, il suosogno cresce. Oggi assumele sembianze di realtà. Si,perché il finale di questa bre-ve storia è che Steve sarà aGualdo, quella che io conti-nuo a chiamare la “sua” Gual-do, nel prossimo giugno. Nonè mai uscito dagli Stati Uniti,non ha mai visto un monu-mento più vecchio di due-cento anni. Gli girerà un po’la testa ad arrivare in unaNazione che i monumenti piùgiovani di duecento anni qua-si neanche li considera. Cer-cheremo di rimandarlo a casapieno delle tante cose belleche abbiamo in Italia, cer-cando di nascondergli le brut-ture con cui cerchiamo in tut-ti i modi di rovinarla. Glifaremo conoscere la CittàEterna e i suoi monumenti,ma è a Gualdo che assaggeràla nostra barbozza, il nostrovino, l’olio. Sapori che “ve-drà” finalmente di persona.Cercheremo di intingerlo nel-la nostra storia, che è anchela sua, sicuri che ne usciràarricchito. Come quando unvaso di ‘biscotto’ delle no-stre ceramiche viene immer-so e poi sollevato dal bagnodi smalto. Le ceramiche. Gliele faremo vedere i nostri ca-polavori, gli faremo vederecome nascono. Lo faremospecchiare in un piatto oro erubino e sarà bello vederecome per la prima volta quelvolto di un figlio di Gualdoverrà ‘riflesso’ dal massimoorgoglio gualdese.Alla fine avremo fatto questiviaggi in tempi diversi, a dirla verità lui lo deve ancorafare, ma mi piace pensare adue aerei che si incrocianosopra l’oceano Atlantico. Suuno io, alla ricerca di uno deitanti rami dell’albero dellamia vita. Sull’altro lui, allascoperta delle radici della sua.È la storia che si rincorre, siincontra, si separa, si intrec-cia. Con gli stessi sogni. Soloalla rovescia.

Marco Gubbini

L’angolo gastronomicodi Anna Lucarelli

Baccalà con peperoniIngredienti: gr. 700 di baccalà, 2 peperoni, 2 cipolle, gr300 di pomodori pelati, alloro, olio, sale.Fare a pezzi il baccalà,; scottare e spellare i peperoniriducendoli a strisce. Tagliare sottili le cipolle e disporrein una pirofila con olio il baccalà, cipolle, alloro,pomodori, peperoni, sale.Cuocere in forno a 180°

Sabato 21 aprile, presso il Teatro Don Bosco, si è svolta lapremiazione ufficiale dell’VIII edizione del Concorso VideoMemorie Migranti, promosso dal Museo dell’Emigrazione,sotto l’egida del Presidente della Repubblica, con ilPatrocinio del Ministero degli Affari Esteri, della Provinciadi Perugia, di Rai Teche, del Consiglio Regionaledell’Emigrazione e di Rai Internazionale, incollaborazione con l’Istituto per la Storia dell’UmbriaContemporanea.La manifestazione è stata presentata dalla giornalistaBenedetta Rinaldi; testimonial dell’evento i giornalistiGian Antonio Stella e Piero Angela; tra gli ospiti dellamanifestazione Anna Ascani, Direttore dell’AgenziaUmbria Ricerche: hanno assolto agli onori di casa il sindacodi Gualdo Tadino, Roberto Morroni Presidente del Museo,l’assessore alla cultura, Simona Vitali, l’assessore allacultura della Provincia, Donatella Porzi.Dai dodici finalisti, provenienti da Ginevra, Genova, Cuneo,Piacenza, Ferrara, Firenze, Arezzo, Roma, Campobasso,Trani, Lecce e Palermo la giuria, formata dagli espertiAntonio Canovi, Patrizia Di Luca, Alberto Sorbini e AntonioVenti, ha scelto i tre vincitori di categoria e decretandovincitore assoluto dell’ottava edizione del Concorso èrisultato il documentario “Sortino Social Club” della registaGiusy Buccheri, che visibilmente emozionata tra gli applausidella sala, ha ritirato l’importante premio. Il suo filmatodocumenta con accuratezza la storia di una comunitàsiciliana trasferitesi progressivamente in Australia.Il premio “Miglior Video” della categoria “Master” se lo èinvece aggiudicato il cortometraggio di Enrico Montalbanodal titolo “Kif Kif sicialini di Tunisia”. Attraverso l’usodella testimonianza diretta che costituisce la “voce” diun’esperienza individuale e contemporaneamentecomunitaria, viene documentata una realtà storica pococonosciuta, quella degli italiani di Tunisia.“Miglior video” per la categoria “Scuole” è statoriconosciuto il filmato “Dreaming the USA”, fictionrealizzata dalla Scuola Secondaria di I grado EttoreBaldassarre di Trani, premiata per il lavoro di ricerca e perla recitazione dei ragazzi.Durante la manifestazione sono stati proiettati, in anteprimanazionale, i video vincitori; protagonisti dell’evento sonostati i dodici finalisti i cui pregevoli lavori sono raccolti nelcofanetto dvd “Memorie Migranti 2012”, disponibile pressoil Museo Regionale dell’Emigrazione: Giovanni Princigallicon il video “Prima o dopo Sant’Anna”, Gia Marie Amellae Giuseppe Mangione con il video “And they came toChicago: The Italian American Legacy”, la Scuola StataleSecondaria di I grado “Don Milani - Colombo” di Genovacon il video “Generazione X”, il Liceo Artistico Soleri –Bertoni di Saluzzo (Cuneo) con il video “Sui sentieri deltempo”, l’Istituto Comprensivo “Scuola – Città Pestalozzi”di Firenze con il video “Vite parallele”, Marina Gabrielicon il video “Gli emigranti salentini nella provincia diBuenos Aires”, Diego Monfredini con il video “La casa deitrenta rumori”, Riccardo Badolato con il video “Memoriedella Libia Italiana” e Antonio Leto con il video “Migranti”. Nella foto i tre vincitori di categoria: Giusy Buccheri,Enrico Montalbano e la scuola secondaria di I grado EttoreBaldassarre di Trani.Per richiedere il cofanetto dvd “Memorie Migranti” èpossibile contattare lo 075.9142445 o scrivere [email protected].

La premiazione dell’VIIIconcorso “Memorie Migranti”

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Sport IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 5pag. pag. pag. pag. pag. 1414141414

Era il sei novembre duemi-laundici, quando il Gualdoperdeva l’ennesima partita diun campionato che sembravadirigersi verso una stradamaledettamente buia. La gior-nata era la nona, un terzo deltorneo, la partita era quella intrasferta contro il Casacastal-da del presidente gualdeseMinelli. Gli oltre cento tifosigualdesi presenti rimontaro-no in macchina, con la radioche annunciava un Gualdoultimo in classifica con cin-que miseri punti. C’è talmente tanta abitudinea leggere le incredibili coinci-denze della storia dei bianco-rossi, che quasi non ci si me-raviglia non solo del miracoloplayoff arrivato domenica 6maggio ad un minuto dal ter-mine di una partita giocata inmaniera epica, ma anche del-l’avversario, che sarà di nuo-vo quel Casacastalda che ave-va decretato sì la sconfitta diquella giornata, ma anche larinascita di un Gualdo che ini-ziò, dalla giornata successi-va, a macinare punti su

Calcio Eccellenza

Comunque vada, una grande impresapunti.Al momento di andarein stampa, non conosciamoovviamente il risultato dellasemifinale dei playoff (parti-ta secca a Valfabbrica), mache questo sia stato un cam-pionato da inserire nella se-zione “super” della nostra bi-blioteca è palese. Dopo averraggiunto l’anno prima iplayoff, era logico partire consperanze di miglioramento.Speranze che sembravanoperò morte già sul nascere,dato l’inizio disastroso di cuiabbiamo scritto sopra. Un’in-versione di tendenza improv-visa quanto sorprendente, ini-ziata con la vittoria casalingacontro la Tiberis. Poi le serieconsecutive di vittorie chehanno proiettato i biancorossiai margini dei playoff. Si en-trava e usciva dalla zona spa-reggi domenica dopo dome-nica. Poi, quando il quintoposto sembrava alla portatadei biancorossi, ecco un nuo-vo avversario: la regola deidieci punti di distacco. Finoall’ultimo la quinta piazza èstata infatti fuori dai giochi,

dato che la Narnese secondain classifica, veleggiava surotte lontane. Poi il tracollodelle ultime giornate dellasquadra rossoblù ha permes-so il sorpasso del Casacastal-da, che ha rimesso in gioco laquinta: il Gualdo. Un sogno che si rinnova.Quello che si era bruscamen-te interrotto in casa del Tresti-na esattamente un anno fa. Unsogno che, comunque vada,va cullato e creduto fino allafine. Perché è in momenti come quelli di Cannara chevedi se una squadra è viva ovivacchia. Pioggia torrenzia-le, campo impraticabile, un-dici leoni bagnati fino al mi-dollo che hanno dato il san-gue e l’anima fino all’ultimodei minuti di recupero. E for-se non è un caso che la vittoriasia arrivata all’ultimo giro dilancette, perché quando il cal-cio decide di scrivere una bel-la storia, ci si mette d’impe-gno e ti fa battere il cuore finoall’ultima pagina.

Marco Gubbini

Pallavolo

Le ragazze gualdesi vincono il campionatoChiara Giombini

La Nuova Pallavolo Gualdoha vinto il campionato di Se-conda Divisione. La squadra,allenata da Alessandro Ane-mone, ha condotto l’intera sta-gione sportiva con grinta eumiltà, allo stesso tempo.Dopo tre anni di assenza aGualdo Tadino, dunque, unasocietà e una compagine aldebutto, hanno riportato ilvolley tra gli sport del territo-rio.Il sodalizio gualdese - guida-to dal presidente Paolo Pierettie dal segretario AndreaGaudenzi - ha lavorato perrafforzare la società e ha otte-nuto il massimo dei risultatipossibili. Il presidente Pierettiè entusiasta: “in tutto il cam-pionato abbiamo perso sol-tanto due partite! Ora andre-mo avanti mettendo in campotutta la voglia di riportare lacittà nel panorama della pal-lavolo regionale; un posto chegli spetta visto che non moltotempo fa svolgeva il campio-

nato di serie C regionale”.A festeggiare la vittoria delcampionato anche il sindacoMorroni e l’intera giunta co-munale. “All’inizio di questaavventura - ha detto l’asses-sore allo Sport Simona Vitali- nessuno avrebbe pronosti-cato un risultato del genere,visto che la società è al primoanno. L’augurio è che sia soloil primo di una lunga serie disuccessi. Dall’anno prossimo,come Amministrazione co-munale, cercheremo di offri-re uno spazio più consono pergli allenamenti e le partite,almeno per la prima squadra”.Gli organiciEmanuela Spigarelli classe1981,Valeria Libera classe1994, Francesca Evangelisti1994, Sara Sabbatini 1994,Federica Rosi 1995, MartaFabbri 1983, ValentinaMencarelli 1985, VittoriaMaria Vecchiarelli 1984,Pamela Pucci 1982, VenusiaVinciotti 1984, Raffaella

Aleandri 1986, Letizia Russo1982, Gerda Carletti 1984,Katiuscia Uncini 1983, An-gela Calamita, Anna Viventi1984, Ilenia Giacometti 1988,Melissa Natalini 1987, Fede-rica Volpolini 1993.

Tiro con la fionda

Grande successo a GualdoSi è svolto domenica scorsa, presso la palestra delle scuolemedie “Franco Storelli” di Gualdo Tadino, il campionatoitaliano di Tiro con la Fionda. Il presidente della A.S. GruppoFiondatori Gualdo Tadino, Roberto Moriconi, ha espressogrande soddisfazione per la riuscita della competizione che havisto trionfare, nella classifica individuale senior Marco Bru-netti, nell’individuale femminile Giorgia Sabbatini e per quan-to riguarda la categoria junior, Alessandro Lilli.Nel campionato italiano a squadre, successo per la A.S. Grup-po Fiondatori gualdese con il team composto da Marco Brunet-ti, Samuele Berardi, Gianluca Anzuini, Daniele Berardi, Sa-muele Moriconi, Giorgia Sabbatini, Alessandro Lilli e SergioSabatini.Il Gruppo Fiondatori è nato nel 2008 ed è iscritto alla Federa-zione Italiana Giochi e Sport Tradizionali (FIGEST), organi-smo riconosciuto dal CONI. Il gruppo gualdese sta riscuotendosuccessi in tutto il territorio nazionale.

JudoTorneo nazionaleAVIS a rischio

C’è tanta amarezza negliorganizzatori del 18° Tro-feo Internazionale di Judoin programma per il 25-26 e27 maggio: l’appuntamen-to potrebbe saltare perchéla consulta del settore Judoregionale ha deliberato cheil Trofeo Avis Città diSigillo “non può conside-rarsi valido per il trofeoFijlkam 1 e 2 dan in quantocoincidente con la finale delcampionato esordienti diOstia Lido”.“Il nostro Trofeo – spiegaAlberto Aramini - prevedel’inserimento del torneo va-levole per l’acquisizione del1° e 2° Dan cintura nera.Anche nelle precedenti edi-zioni si è svolto regolar-mente in concomitanza conaltre finali nazionali. Lospostamento di tale data aun mese di distanza, quan-do quasi tutto è pronto, èpraticamente impossibile inquanto il calendario attualenon permette nessuna va-riazione”.Eppure il Trofeo Avis erastato autorizzato nell’otto-bre scorso già sapendo del-la concomitanza della fina-le nazionale. Ciò fa pensaredunque che la motivazioneaddotta dalla consulta di set-tore sia contraddittoria.

Basket femminile. Ottimala partenza della Siri StoreGualdo (due vittorie in duepartite) nei play-off per l’am-missione al campionato disviluppo (una A3 che equi-vale all’attuale serie B).L’obiettivo non dovrebbesfuggire alle ragazze allena-te da Stefania Galli.

Basket maschile.Per il Gualdo Basket invecei play-off sono risultati par-ticolarmente amari essendostati eliminati in gara 3 dalMontemorciano. Dopo avervinto la prima a Gualdo,Paleco e compagni hannoperso nelle Marche di un

Il punto sullo sport gualdesepunto (96-95) dopo esserestati in vantaggio anche di17. Nella terza gara a Gual-do primo quarto disastrosodei gualdesi che hanno ac-cumulato uno svantaggioabissale. Nel terzo quarto ibiancorossi con una grandereazione sono riusciti ariagguantare i fuggitivi pas-sando anche in vantaggio manell’ultimo periodo hannopagato a caro prezzo lo sfor-zo ritornando di nuovo sottoe chiudendo in affanno.

CalcioPromozione BAncora un’annata da iscri-vere negli annali quella del

Cerqueto che chiude il cam-pionato con ujna vittoria (1-0 sul Bevagna) e soprattuttocon 40 p. equidistante siadalla zona play off (a 46) esia dalla zona play-out (35).Seconda AOttimo anche il campionatodel Morano che chiude conuna vittoria per 2-0 sul terre-no della Turris San Leo, ul-tima in classifica, e con 39 p.che valgono un bel sestoposto (i play-off erano a 42).Terza AChiude alla grande anche ilRigali che battendo per 2-1il Real Padule sale a quota41 p e rientra nel gruppoplay-off.

NuotoV Trofeo Rolando Pinacoli

Disputato sabato e domenica 21-22 aprileOttocento atleti, quasi duemila persone considerando gli ac-compagnatori provenienti da 13 regioni e una squadra dagliStati Uniti, per un’invasione pacifica della città. È questo ilbilancio del V Trofeo Rolando Pinacoli disputato presso lapiscina comunale, riservato ai nuotatori master, che in cinqueanni ha visto raddoppiate le iscrizioni, organizzato dalla coop.Azzura, che gestisce da qualche tempo gli impianti sportivianche in città e che conta oltre otto piscine in Umbria e dueimpianti sportivi, leader del settore a livello regionale conparticolare attenzione alle scuole, agli anziani e ai disabili.l’Azzurra Race Team (erede del Centro nuoto Flaminia) el’associazione DiVinUmbria che ha curato alcuni aspetti rela-tivi all’accoglienza.Purtroppo tanto afflusso di pubblico ha messo in evidenza,ancora una volta, l’esigenza di un adeguata area di parcheggio,centralizzata rispetto alla Piscina e la Rocca Flea, per evitareche in occasione di eventi particolari nelle due strutture, siassista all’intasamento della strada provinciale che conduce aValsorda da centinaia di autovetture costrette a parcheggiareselvaggiamente.

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È con viva soddisfazione chesalutiamo per il secondo annoconsecutivo il raggiungimen-to dei playoff da parte delGualdo Calcio. Una societàformata interamente da gual-desi, che è riuscita nel tentati-vo di riportare entusiasmodopo quanto successo nel2006 e, soprattutto, di forma-re giovani pronti ad entrarenel mondo del calcio.Il giusto mix di esperienza egioventù ha di nuovo permes-so di raggiungere l’importan-tissimo traguardo che riem-

pie di orgoglio l’intera citta-dinanza. Tutto questo graziealla bravura e alla volontà deigiocatori, dello staff tecnico edella Società.Le ormai consolidate realtàdella A.S. Gualdo Calcio edella scuola calcio AngeloBarberini danno lustro all’in-tero sport gualdese e i succes-si degli ultimi due anni sonoanche frutto della tenacia nelportare avanti un “progettogiovani” che ha pochi egualinel territorio regionale.Giungano quindi da parte del

Sindaco e della Giunta i piùvivi complimenti a tutti i gio-catori biancorossi, all’allena-tore Roberto Balducci, allostaff tecnico e alla societàguidata dal presidente Fabri-zio Scatena. Un caloroso inbocca al lupo per l’inizio del-l’avventura sempre avvincen-te dei playoff, che tutti segui-remo con trepidazione parti-colare. La Città è con voi,perché voi rappresentate laCittà.

Il sindaco e la Giunta

Le congratulazioni dell’Amministrazione Comunale

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InformazioniIL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 5 pag. pag. pag. pag. pag. 1515151515

Distretto sanitarioOrario servizi specialisticiChirurgia (0759109378) Mercoledì (15,30-17,30)Dermatologia (0759109377) Sabato (10-13)Fisiatria (0759109378) Da Lunedì a sabato (08,30-12,30)Fisioterapia (0759109282) Dal lunedì al sabato (8-14)Oculista (0759109374) Martedì e Giovedì (13-17,30)Disturbi cognitivi (0759109378) Martedì (9- 12)Neurologia (075919374) Lunedì e giovedì (14- 17)Ortopedia (0759109378)Mercoledì (8,30-12,30) Giovedì (14,30-18,30)Odontoiatria (0759109372)Da lunedì a venerdì (8,30-12,30) Lunedì e giovedì (14-18)Psichiatria (0759109374)Lunedì, giovedì e venerdì (10-12)Medicina sportiva (0759109373)Martedì e giovedì (13-17) Giovedì (9-12,30)Prelievi domiciliari (0759109299/294)Tutti i giorni (7,45-8,45)Assistenza domiciliare infermieristica (0759109345)Tutti i giorni (09,30-13; 14-19)Visite domiciliari specialistiche e cure palliative(0759109345) Lunedì, mercoledì e venerdì (14-19)Vaccinazioni (0759109345)Martedì, giovedì (8,30-12,30) Venerdì (10-12,30)Medicazioni (0759109345)Lunedì, mercoledì e sabato (10,12,30)Centro prenotazioni (0759109223/224)

IL NUOVIL NUOVIL NUOVIL NUOVIL NUOVOOOOO Informa

L’ormai inflazionato stere-otipo “Non esistono più lemezze stagioni”, quest’an-no, è davvero tornato dimoda. In treno, in coda al-l’ufficio postale, dal parruc-chiere non si parla d’altro:“Ieri gelava ed oggi si va ingiro in maniche corte!” “Dimattina ci si strina, di giornosi pompa!”, “Il tempo si èimpazzito!” “Sta per finire ilmondo: si capisce!” (Tié!NdA)Certamente, quest’anno, puòstupire il brusco passaggiofra una prima ma, soprattut-to, seconda decade di aprilefresca e piovosa, con valoritermici simili all’inizio dimarzo, ed una terza (ma nem-meno tutta!) con temperatu-re tipiche della metà di mag-gio (vedi tabella). Si tratta diben due mesi di distanza.Ma se guardiamo ai singoligiorni ci si può stupire anco-ra di più. Si osservi il giorno9 aprile, con una temperatu-ra media diurna di 4,9°C,che si può trovare tranquil-lamente a metà gennaio, e ilgiorno 28, neppure ventigiorni dopo, con una mediadiurna di 18,3°C, che nonstonerebbe nemmeno a metàgiugno. Insomma: valori ter-mici tipici di periodi che sitrovano a quasi sei mesi didistanza. Guardiamo ancheagli estremi di temperatura:-2,1°C quella più bassa, re-gistrata il giorno 10, 26,5°Cquella più alta, raggiunta ilgiorno 28: quasi 29°C di dif-ferenza!Ci si può giustamente chie-dere: è un fatto normale?Chi di voi ha buona memo-ria, si ricorderà sicuramentel’aprile 2003, quando si re-gistrò, dopo un’abbondantenevicata e -7,9°C il giorno

Meteo&Co: rubrica di meteoclimatologia a cura di Pierluigi Gioia

Primavera, un po’ inverno e un po’ estateIl mese di aprile, quello primaverile per eccellenza, ci ha riservato giornate fredde e piovose,tipicamente invernali, ed altre calde e soleggiate, tipicamente estive. E’ questa la norma?

9, una massima di 25,7°C ilgiorno 30 con un divario diquasi 33°C. Queste cosepossono capitare, insommae capitavano anche nel pas-sato, vale a dire negli anniSessanta e Settanta, quandola primavera era talvolta se-gnata da eventi del genere;dagli anni Ottanta in poi, inmolte occasioni, la prima-vera è ugualmente stata con-trassegnata da questi bruschipassaggi da un freddo tipi-camente invernale ad un cal-do praticamente estivo op-pure da fasi contrastantisuccedutesi repentinamentenel giro di pochi giorni. C’èin effetti stata una certaaccentuazione del contrastoma, di pari passo, anche uncontestuale aumento dell’in-formazione dei mass mediasulle questioni riguardanti ilclima e le previsioni del tem-

po con la conseguenza chese, negli anni Sessanta, ne-vicava a metà maggio, nonci si faceva più di tanto caso;oggi, invece, il clamoremassmediatico estremizzaquesti capricci del tempo,aumentandone l’impatto sul-l’opinione pubblica.Il nostro clima temperato,dunque, che si caratterizzaper la presenza di quattrostagioni, non si sta tropica-lizzando, non sta perdendole stagioni intermedie; non èvero che il Mediterraneoaccoglierà presto uragani etempeste tropicali, come èstato detto. Si tratta di fasiricorrenti ma vale una veritàsu tutte: la primavera non èuna stagione sempre frescae piovosa, ma un periodoricco di forti contrasti fragiornate belle e più o menocalde ed altre fresche o, tal-

volta, fredde e piovose. Fat-te le medie, ne escono valoriche raramente si verificanoe che, quindi, sono di per sévalidi solo indicativamentee statisticamente. Se, adesempio, un giorno il termo-metro segna 23°C e il giornodopo 13°C, la media è 18°C,ma sono pochi i giorni in cuisi registra effettivamentequella temperatura e moltidi più quelli da 13 o da 23°C.Ecco perché si ha semprel’impressione che “le mezzestagioni” non esistano più.Forse, perché non sono maiesistite, in fondo: ogni pri-mavera, in sé, è un po’ in-verno e un po’ estate. E’proprio questa sua costanteincostanza (scusate il giocodi parole) la sua più profon-da essenza.Pierluigi Gioia

Domenica 22 aprile i no-stri abbonati MarcellinoGarofoli e Luana Mor-roni hanno festeggiatoil cinquantesimo anni-versario della loro sere-na convivenza coniuga-le.Tanti auguri dai figli Fa-bio e Cristina, la nuoraTania ed i nipoti Eleo-nora e Lorenzo.Complimenti e vivissimiauguri.

Cinquan

t’ann

i

insieme

Orario Museo Rocca Flea:dal martedì alla domenica 10,30-13 e 15-18Orario Museo dell’emigrazione:dal martedì alla domenica 10-13 e 16-18,30Orari festivi SS Messe:S.Benedetto- 7,30 - 9,10 - 11,15 –18Divino Amore, 8 - 9,30 – 11 - 17,30SS. Annunziata, 17,30S. M. Madre di Dio (S.Rocco) 9 -11S. Giuseppe Artigiano (Cartiere) 9 –11Madonna del Soccorso:16Turni delle farmacie:20 Maggio: Farmacia Capeci27 Maggio: Farmacia Comunale Calai2 Giugno: Farmacia Capeci3 Giugno: Farmacia Capeci10 Giugno: Farmacia ComunaleReperibilità Giugno Farmacia ComunaleReperibilità Maggio Farmacia Capeci (333.4154771)Numeri Telefonici utiliFarmacia Cerqueto 9142234Farmacia Cogolli (Rigali) 0759140054Farmacia Comunale Calai 075912236Farmacia Capeci 0759142101Municipio (centralino) 075915021Carabinieri 075912220Infopoint 0759150263Polizia municipale 075910443Corpo Forestale 075916291Nuovo Ospedale Branca 075 9270801Croce Rossa 075912179A.N.A.CA. (Ass nuova assistenza cardiopatici)lunedi/sabato (09-13) (0759142044)Guardia Medica 0759109259EASP (Ente Ass. Serv. Pers.) 075910294APM (Az. Prov. Mobilità) 075910340 e

075916100Museo Rocca Flea 075916078Museo dell’emigrazione 0759142445Servizio Taxi Bensi (Fossato) 075919202Ufficio Postale 075916846 “ “ Succursale 0759142210Umbria acque 07550593202 e 075505931“ “ numero verde 800250445Gas Segn. Guasti 800900999ENEL 800900800Poligono di tiro Sascupo 3338280628ACI – Ufficio 075912111

Socc. Stradale 116Pronto Intervento 112Pronto soccorso 118

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Notizie IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 5pag. pag. pag. pag. pag. 1616161616

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Domenica 15 Aprile,all’Autodromo Piero Taruffidi Vallelunga, si è disputa-tala la prima gara di Cam-pionato Coppa Italia Velo-cità 2012, con 300 pilotipartecipanti, che hanno of-ferto in pista un grande spet-tacolo, anche in virtù del-l’asfalto asciutto, dopo duegiorni di pioggia battente.Nel Bridgestone ChampionsChallenge il giovane concit-tadino Lorenzo Garofoli,con la Yamaha r6, si è ag-giudicato la vittoria, confer-mando la pole position con-quistata il sabato. Infatti nel-le prove del sabato, sottouna pioggia incessante, Lo-renzo era riuscito ad aggiu-dicarsi la pole position rea-lizzando il miglior tempo su37 concorrenti.Nella domenica mattina, pri-mo sulla griglia di partenza

Motociclismo

Lorenzo Garofoli sugli scudiVince a Vallelunga la prima prova di campionato Coppa Italia Velocità

per una gara asciutta, Lo-renzo, dopo un ottima par-tenza, si è ritrovato in secon-da posizione fino al 4° giro,

quando ha superato l’avver-sario per conservare la pri-ma posizione fino alla ban-diera a scacchi!

Domenica 29 aprile gli amici Anna Anastasi e Pietro Cimarelli, hanno festeggiato il50° anniversario della loro unione matrimoniale circondati dall’affetto delle figlieSandra e Miriana, i generi, i nipoti Alice, Davide e Giacomo, i parenti e gli amici tutti.Complimenti ed auguri.

Nozze d’oro

Flebea, la nuovafontana di PiazzaGaribaldi, inau-gurata venerdì 4maggio dal Sinda-co e dalla GiuntaMunicipale, con lapartecipazione delVice Presidentedell’Amministra-zione Provinciale,che ha contribuitofinanziariamentealla realizzazionedell’opera, AvianoRossi.

La nuova fontana diPiazza Garibaldi