MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE … · l’umanità conobbe razzismo, discriminazioni culturali,...

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01 11 WWW.AGENDACOSCIONI.IT MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI, SOGGETTO COSTITUENTE DEL PARTITO RADICALE ANNO VI NUM. 1 SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1 COMMA 2 DCB - BOLOGNA Direttore Simonetta Dezi "NON C'È PACE SENZA GIUSTIZIA" È UN MOTTO MA ANCHE L’ORGANIZZAZIONE RADICALE PER LA VITA DEL DIRITTO. DAL 17 AL 20 FEBBRAIO SI RIUNISCE A CHIANCIANO IL CONGRESSO DEL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE E TRANSPARTITO, CON ALL'ORDINE DEL GIORNO LA VITA DELLA DEMOCRAZIA E DEI DIRITTI FONDAMENTALI, LA DIFESA E LA PROMOZIONE DELLE 23 GIURISDIZIONI INTERNAZIONALI. L’ AUTODETERMINAZIONE DELLA PERSONA FA PARTE DI QUEI DIRITTI E IL METODO SCIENTIFICO È COSTITUTIVO DEL METODO DEMOCRATICO: RAGIONI VS DOGMI; LE VERITÀ VS LA VERITÀ. L'ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI, SOGGETTO COSTITUENTE DEL PARTITO RADICALE, CON QUESTO NUMERO DI AGENDA VI "INVITA A CONGRESSO". NON C’É DEMOCRAZIA SENZA LIBERA RICERCA

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WWW.AGENDACOSCIONI.ITMENSILE DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI, SOGGETTO COSTITUENTE DEL PARTITO RADICALE ANNO VI NUM. 1

SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1 COMMA 2 DCB - BOLOGNA Direttore Simonetta Dezi

"NON C'È PACE SENZA GIUSTIZIA" È UN MOTTO MA ANCHE L’ORGANIZZAZIONE RADICALE PERLA VITA DEL DIRITTO. DAL 17 AL 20 FEBBRAIO SI RIUNISCE A CHIANCIANO IL CONGRESSO DELPARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE E TRANSPARTITO, CON ALL'ORDINE DEL GIORNO LA VITADELLA DEMOCRAZIA E DEI DIRITTI FONDAMENTALI, LA DIFESA E LA PROMOZIONE DELLE 23GIURISDIZIONI INTERNAZIONALI. L’ AUTODETERMINAZIONE DELLA PERSONA FA PARTE DI QUEIDIRITTI E IL METODO SCIENTIFICO È COSTITUTIVO DEL METODO DEMOCRATICO: RAGIONI VSDOGMI; LE VERITÀ VS LA VERITÀ. L'ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI, SOGGETTO COSTITUENTEDEL PARTITO RADICALE, CON QUESTO NUMERO DI AGENDA VI "INVITA A CONGRESSO".

NON C’É DEMOCRAZIA SENZA LIBERA RICERCA

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EUTANASIA

Le lettere pubblicate nella pagina accanto sono solodue delle tante che giungono all’Associazione LucaCoscioni: persone con malattie terminali ci chiedonodove poter praticare l’eutanasia all’estero, visto che inItalia il Governo la vieta. Noi radicali cerchiamo diaiutarli prestando loro attenzione e fornendoinformazioni, a differenza di un ceto politico, di destrae di sinistra, che non riesce neanche a pronunciare laparola eutanasia. La casta di quelli che amano definirsi‘pro-vita’ si impegna a raccattare qualche voto inVaticano, ignorando che oltre la metà degli italiani è afavore di una riforma pro-eutanasia. Noi continuiamo

la nostra battaglia nonviolenta cercando di diffonderelo spot pro legalizzazione eutanasia, già trasmesso sualcune reti televisive locali e anche nello spazioautogestito di Rai Parlamento, nel programma “Dieciminuti di…”, andato in onda su Rai 3 lo scorsodicembre. La programmazione della pubblicità afavore della legalizzazione dell'eutanasia si allargheràad altre emittenti locali e nazionali nella misura in cuisaranno raccolti fondi: abbiamo bisogno anche del tuosostegno. Per contribuire all'iniziativa leggi lemodalità di versamento suwww.lucacoscioni.it/contributo

Voglio poter scegliere“La vita è questione di scelte. Io ho sceltodi fare l’università, studiando ingegneria.Beh, a quei tempi sceglievo di uscire perbere e divertirmi. Ho scelto di sposareTina e di avere due figli splendidi. Hoscelto che macchine guidare, sceltoquesta maglietta, scelto questo taglio dicapelli. Quello che non ho scelto è didiventare un malato terminale. Non hoscelto di patire la fame per il fatto chemangiare mi fa male come ingoiarelamette da barba. E certamente non ho scelto che la miafamiglia debba vivere questo infernoinsieme a me. Ho fatto la mia sceltafinale. Ho solo bisogno che il Governomi ascolti”. Il 67% degli italiani è favorevole allalegalizzazione dell’eutanasia (Rapporto Eurispes 2010).Il nostro Governo no. Per la legalizzazionedell’Eutanasia chiama lo 06-6826(trascrizione dello spot pro legalizzazione eutanasia visibile sul sitodell’Associazione Luca Coscioni)

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Con la vita dalla parte di chi soffre

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LETTERA/2

Grazie a voi vivosenzail terroredella morte“Buongiorno, sono Ida Rinaldi,malata di cancro. Vorrei saperequali ospedali in Svizzera o altrovepraticano l'eutanasia agli stranie-ri. Grazie per essere gli unici che dasempre si occupano dell'essere u-mano e non solo di politica. (…)Grazie siete sempre i migliori! Lamia storia è iniziata 4 anni fa conun cancro al seno che, malgrado icontrolli che facevo ogni 6 mesi apagamento, non è stato visto, an-che se era grande (pensa come sia-mo messi ....!).Qualche mese fa hovisto un gonfiore allo sterno e sonoandata dall'oncologo dicendogliche temevo di avere il cancro alleossa, lui mi ha tranquillizzata di-cendo che non lo era, così ho a-spettato 4 mesi, ma visto che nonscompariva ho iniziato a fare inda-gini. Risultato: cancro alle ossa e alfegato. Nei 4 anni, dopo l'operazio-ne non mi hanno mai fatto fare u-na lastra,una scintigrafia, ma sologli esami dei markers tumorali,due soli, e le analisi del sangue diroutine. Ora mi sto curando con u-na chemio molto forte, adesso an-cora faccio le cure, ma sapendoche il cancro alle ossa non perdo-na e che l'aspettativa di vita non èmolto lunga, mi voglio mettere a-vanti con le cose, per sapere cosafare quando la sofferenza compa-rirà (visto che il tumore alle ossa èdolorosissimo, tanto che la morfi-na spesso fa poco), perchè vogliol'eutanasia. Vivere senza la pauradella sofferenza è una cosa mera-vigliosa, morire prima o poi si de-ve morire, ma è come si muore cheterrorizza. Gli italiani sono troppobigotti per capire queste cose. Lamorale e l'etica dei popoli sonodavvero bizzarre: se vai in guerraad uccidere dei giovani di 20 annisani e forti, che non hanno nessu-na voglia di morire sei un bravosoldato, e più ne uccidi e meglio è,anche per la chiesa. Se uccidi uno,la cui aspettativa di vita è fatta solodi sofferenza insopportabile, dolo-re indicibile, senza alcuna possibi-lità di guarigione, e che vuole solomorire, allora sei un criminale. Vi-va i radicali ai quali dobbiamo a-borto,divorzio e che arriveranno afar accettare negli anni anche l'eu-tanasia a quei deficienti che nonhanno capito niente della vita.Ciao e grazie”.Ida Rinaldi

LETTERA/1

La mia fase terminale

sarà oltre confine

“Salve, sono affetto da un cancro incurabile, tra

qualche tempo sarò in fase terminale, sto cercan-

do contatti con associazioni che possano aiutar-

mi a quel tempo. Ho individuato in Svizzera la

Dignitas ma il loro intervento, a dispetto di quan-

to da essi stessi affermato in merito alla politica

no-profit, sembra essere molto costoso e compli

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cato. Avete informazioni in merito ad alternative

in Belgio, Olanda o altrove? Grazie per la cortese

attenzione” Paolo Querci

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LE RAGIONI DEL39° CONGRESSO

DI CHIANCIANO

Angiolo Bandinelli

Dal 17 al 20 febbraio si svolgerà aChianciano il 39° Congresso delPartito Radicale. L’Associazione LucaCoscioni ne seguirà i lavori, portandoun suo specifico contributo aldibattito. Questa partecipazione non èun meccanico sviluppo del modellodella “galassia” radicale - tra i cuisoggetti costitutivi è anchel’Associazione Luca Coscioni - ma èuna ponderata attualizzazione dellacontiguità dei valori, dei principi, deimetodi e degli obiettivi perseguiti dalPartito Radicale e dall’Associazione,ciascuno nella sua diversità e identità.Il Partito Radicale è, nel suo stessonome, Transnazionale (oltre cheNonviolento, Transpartito). Molti,anche a Chianciano, formulerannoperplessità ed obiezioni alproseguimento di una esperienza chesembra, a prima vista, non averraggiunto gli obiettivi che si era postialla nascita, nell’ormai lontanoCongresso di Budapest (1989). Diràl’assemblea se questa sia la rispostacorretta ai problemi e alle difficoltàche ostacolano la crescita del Partito.Ma non basta liquidare una etichettaper dimenticare cosa c’è e vive con osenza di essa. Va infatti ricordato comela nascita del soggetto politico“transnazionale” sia stata innanzituttol’adeguamento “formale” di uncarattere costitutivo e fondante checontrassegnò quel Partito fin dalla sua(ri)nascita, nel 1962, nel suo nuovoindirizzo “pannelliano”. Mentre tuttigli altri partiti erano allora, fin nellasigla, “italiani”, i radicali volleroindicare subito, già dal nome, come iloro obiettivi, la loro vocazione, nonvolevano pagare lo scotto ad unavisione nazionalista, o anche solonazionale. La mozione del Congressodi Bologna del 1967, da cui partì laricostruzione pannelliana, avvertivache “l’antinazionalismo e

l’antiautoritarismo sono i punti diriferimento necessari perché le sueiniziative possano identificarsi nellelotte che minoranze radicaliconducono in tutto il mondo”. Quelpartito vide iscritti, negli anni, soggettidi nazionalità non italiana, e nel 1978elesse a suo segretario un belga, JanFabre, che il Presidente dellaRepubblica si rifiutò di ricevere, insede di consultazioni, anche serappresentante ufficiale di un soggettopolitico formalmente italiano. Nel1979, avviò la grande campagnacontro lo sterminio per fame nelmondo, una iniziativa dai caratteri giàvistosamente transnazionali.Ma occorre andare ancora più a fondonella comprensione del significato diquel “transnazionale”. Fin dagli inizi,per i radicali pannelliani fu chiaro cheil tema dei diritti civili ed umanidoveva prescindere da ognicondizionamento nazionale. Quandoeditarono il loro organo diinformazione, la “Agenzia Radicale” , isuoi militanti inserivano via via lenotizie secondo i contenuti, nonsecondo la loro provenienza: nonc’erano notizie “nazionali” e notizie“dall’estero”. La loro scelta superavaanche l’otticadell’”internazionalismo”, mantenutoda altri partiti - da quello socialista inpoi - nel loro bagaglio ideologico masenza che mai esso acquistasse unsignificato, un senso, attuale, politico enon meramente ideologico: l’antico“internazionalismo” era morto con laprima guerra mondiale, quando ilrichiamo della patria nazionalista fupiù forte, da una parte e dall’altra delletrincee, sul Carso o sulla Marna. Dopola seconda guerra mondiale avviene,nella cultura democratica mondiale,un passaggio decisivo. Nel “Charter”delle Nazioni Unite (1945) vengonodefiniti per la prima volta i dirittiumani e civili fondamentali euniversali, ed è enunciato il principio

per cui “tutti gli esseri umani nasconoliberi ed eguali in dignità e diritti”.Nasce un umanesimo integrale che èalla base dei movimenti diemancipazione e di libertàsviluppatisi, più o menoadeguatamente, dall’Africa delladecolonizzazione agli Stati Uniti deimovimenti per i diritti civili. Il PartitoRadicale Transnazionale Transpartitoè dunque pienamente inserito nelledinamiche di libertà del nostrotempo. L’iniziativa di cui soprattuttosi parlerà a Chianciano - l’attivazionedelle giurisdizioni nazionali,regionali e internazionali per laprotezione e l’affermazione dei dirittiumani nel mondo - è l’ultimo passo,per ora, del lungo cammino che hagià portato alla istituzione della Corte

penale internazionale e allamoratoria della pena di morte. Laglobalizzazione economica efinanziaria deve essere accompagnataed anzi preceduta dallaglobalizzazione dei diritti e deldiritto. E’la stessa visioneprogrammatica che informa leiniziative della Associazione LucaCoscioni. Al suo nascere, la scienzamoderna non ebbe immediatamentela forza di proiettare i suoi ideali sulleattività complessive dell’uomo.Anche dopo Galileo e Newtonl’umanità conobbe razzismo,discriminazioni culturali, religiose,etniche, di classe. E’ solo conl’avvento dei temi propri alla scienzabiologica, che investono la realtà

www.radicalparty.orgIn rete

Transnazionale UN CONFRONTO DI QUATTRO GIORNATE

La prioritàglobalizzarei diritti

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Torniamo a convocare la nostramassima assise di partito a quasi noveanni dal congresso svoltosi in duesessioni, a Ginevra e a Tirana, nel2002. La situazione dei diritti umani,in molti Paesi del mondo, è divenutada allora più difficile e drammatica. Nonostante le grandi speranze dicostruzione di un nuovo dirittointernazionale, si sono rafforzatiregimi apertamente autoritari, chesoffocano la libertà e la vita dei propricittadini. Minoranze e popoli nonrappresentati continuano a lottare perla loro stessa esistenza. Fra coloro chesono a noi più vicini, spesso iscritti alnostro partito, ricordiamo i fratellimontagnard in Vietnam; i loro viciniKhmer Khrom in Cambogia; itibetani, gli uighuri, le altre

minoranze etniche e persino i pacificiseguaci della disciplina spirituale delFalun Gong, perseguitati dal regime diPechino. Sono, del resto, conculcati idiritti umani fondamentali di tutto ilpopolo cinese: l’idea che lo sviluppoeconomico avrebbe portato di per séla democrazia e i diritti si è rivelataun’illusione. Il sistema cinese bloccaqualsiasi evoluzione anche in altriPaesi, come Burma o Corea del Nord.La vasta fascia del Mediterraneomeridionale e del suo entroterra,dall’Africa settentrionale al MedioOriente, così come parte dell’Asiacentrale, vede – anche in queste ore –repressioni sanguinose. Le rivolte delpane in Algeria e Tunisiatestimoniano il dilagare di una crisiglobale che è politica quanto

economica. Ai confini dell’Europa, ilpopolo ceceno è praticamenteannientato e scomparso, e, dopo laguerra di Georgia dell’agosto 2008,un nuovo conflitto si profila fra imonti del Caucaso, fra Russia,Daghestan e zona circostante. […]Intanto nell’area sub sahariana e inAfrica centrale quello sterminio perfame, per sete e per guerra cheeravamo riusciti a contrastare neglianni ’80 miete ancora milioni divittime. Non meno tragica è la “guerraalla droga”, alimentata dalla spiraleimpazzita del proibizionismo checonsegna interi Paesi dell’Americalatina e il tessuto di molte società allacriminalità organizzata – quella,davvero, sempre più transnazionale.A tutto questo, la sola risposta

La storia di un soggetto politico che ha da subito guardato oltre i confini nazionali

CONGRESSO

Angiolo Bandinelli

Dirigente diRadicaliItaliani edell’Associazione LucaCoscioni.Segretarionazionale delPartitoRadicale nel’69, ’71, ’72.Deputato nellaIX legislatura,consiglierecomunale aRoma nel1979.Collabora agiornali eriviste.

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Marco Cappato

Il diritto di un cittadinotossicodipendente a nonrischiare di morire di overdose,

di una donna a non morire diaborto, di una persona disabile adottenere la strumentazione con laquale recuperare facoltà perdute,non sono soltanto rivendicazioniper buone politiche, laiche etolleranti su singoli temi specifici.Rappresentano innanzitutto libertàfondamentali per ogni donna euomo sulla faccia della Terra.Alcune di queste sono giàriconosciute da tempo, almenosulla carta, come diritti umaniuniversali, a partire dal diritto allasalute. Altre, come la libertà di nonessere torturati da cure indesideratenelle ultime fasi di una malattia,sono conquiste più recenti a livellosia nazionale che internazionale.Tutte compongono, nell'insieme,una concezione della vita e delleistituzioni in grado di rivoluzionaregli attuali assetti di potere.

Il Partito Radicale NonviolentoTransnazionale e Transpartito che siriunisce con un Congresso aChianciano, ha deciso di darsicome priorità l'attivazione dellegiurisdizioni ad ogni livello perl'affermazione di diritti umaniancora violati. Dopo le campagnevittoriose per l'istituzione delTribunale ad hoc sui crimini

nell'Ex-Yugoslavia, Corte penaleintenazionale, la moratoria sulleesecuzioni capitali, il PartitoRadicale prosegue l'impegno perrafforzare le istituzionitransnazionali, ad esempioaiutando i cittadini di ogni partedel mondo a vedere rispettati ipropri diritti. L'Associazione LucaCoscioni, come soggettocostituente il Partito Radicale, vuolefare la sua parte, aiutando lepersone a entrare in contatto conreti di associazioni e gruppi che sioccupano di temi specifici -disabilità, eutanasia, droga, aborto,libertà di ricerca - e raccolgono casiindividuali di violazione del dirittoumano alla salute per sottoporlialle giurisdizioni nazionali einternazionali.

La posta in gioco non è soltantoquella, di per sé importantissima,delle singole storie personali, inparticolare in Paesi autoritari chenegano alla radice le libertàfondamentali. Il pericolo dacontrastare è anche quello dellaprogressiva erosione della libertà edella certezza del diritto anche neiPaesi cosiddetti democratici. “Dalcorpo dei malati al cuore dellapolitica” non è uno slogan, ma iltitolo di un manifesto diresponsabilizzazione degliindividui di fronte alle nuove scelteche la scienza rende possibili e cheun potere spaventato cerca di

sopprimere, ammettendole solocome privilegio di casta e di censo.Le realtà sociali nascoste e negatedall'affermazione dello Stato eticosono, al contrario delle condizioni“di classe” che portarono allanascita del movimento operaio esindacale, scarsamente organizzate,spesso materialmenteimpossibilitate (pensiamo aidisabili gravi) ad una presa dicoscienza di sé che si traduca anchein forza di pressione, diquell’interposizione fisica dei“corpi” che si manifesta nellemanifestazioni, negli scioperi, neicortei. La violenza contro i corpiriesce tutt'al più a scatenare reazioniindividuali o di piccoli gruppidipendenti in tutto e per tutto dalleelargizioni e concessioni fornite daquegli stessi organi ed enti che neassicurano la sofferenza el'abbandono. Attivare legiurisdizioni internazionali ancherelativamente al mondo dei malatie dei disabili, nonché alle libertàdell'insegnamento e della scienza,significa perciò individuare unprimo sottile filo da tirare pertrasformare la rabbia e ladisperazione individuali inobiettivi organizzati. Se poi taliobiettivi ed esperienze fanno rete eraggiungono la massa criticanecessaria per uscire dallaclandestinità imposta dalla censurao dal conformismo, e se riusciamoa incrociare un sentimento

profondo della gente, alloraproprio da questi fronti può partirenuova linfa per il rilancio dellasperanza democratica nel mondo.Non solo. C'è un'altra ragione perla quale gli obiettividell'Associazione Luca Coscionisono parte integrante - costituente,appunto - del progetto del PartitoRadicale. Come sempre ci ricorda ilnostro Co-Presidente GilbertoCorbellini, il metodo scientifico èin quanto tale costitutivo delmetodo democratico. Proprio sulpiano storico possiamo affermareche i principi con i quali si èaffermata la scienza moderna,come la verifica empirica, la messain discussione di verità dogmatiche,la fallibilità e il relativismo, hannogiocato un ruolo fondamentale, avolte persino anticipatore, nellacostruzione delle istituzionidemocratiche. Non è un casodunque se per affrontare i grandiproblemi del nostro tempo, nonsolo relativi al “corpo dei malati”,ma anche al pianeta malato disovrappopolazione, fame edevastazione ambientale, vacolmato con urgenza l'enormedivario apertosi tra scienza epotere.Un divario a cui dovremo dare uncontributo per provare a colmare,già a partire dal Congresso delPartito Radicale, che si terrà aChianciano dal 17 al 20 febbraio.

profonda e ultima, che l’umanitàriesce a porri ideali e progetti diconcreta liberazione a livello“antropologico”: la scienza di oggivive e può vivere solo se, quando edove riesce a superare le barriere deinazionalismi e degli integralismi chevorrebbero controllarla eassoggettarla ai loro fini immediati.Questo fondamentale principio èstato al centro del CongressoMondiale per la Libertà di Ricercascientifica (2004-2006), promossodalla Associazione. Da questaconsonanza profonda nascel’attenzione verso il Congresso diChianciano. Al quale dunquel’Agenda fa i suoi più sinceri auguri disuccesso.

IL PUNTOMarco

Cappato

Transpartito RILANCIO DELLA SPERANZA DEMOCRATICA NEL MONDO

Giurisdizioni internazionalicontro i nuovi regimi

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adeguata sarebbe una nuova spintafederalista; ma, al contrario, nella stessaUnione Europea si avvera quantoprofeticamente previsto da Spinelli, Rossi eColorni nel Manifesto di Ventotene – e danoi: l’ordine basato, ancora una volta,sugli Stati nazionali porta alla rovinal’Europa e gli Stati stessi. L’UnioneEuropea – che poteva rappresentare unesempio di federalismo anche per altrearee del pianeta – mantiene invece 27eserciti e 27 diplomazie; si favorisce così lanascita ancora di nuovi Stati e nuovieserciti, “regalando” a popoli oppressiulteriore nazionalismo anziché nuoveforme di integrazione.Il sistema globale di protezione dei diritti,delle vite stesse, è fallimentare. Valga unsolo esempio su tutti: ad Haiti, a un annodal terremoto, dilaga il colera perché non

si è saputo e potuto provvedere neppurealla sepoltura dei morti (oltre 220.000).Questo è il cosiddetto ‘ordineinternazionale’ di oggi. E’ proprio perquesta ragione che abbiamo perso unostrumento fondamentale di lotta: quel“Comitato dell’ONU per i diritti umani”di Ginevra che è divenuto appannaggio didittatori, teocrati, despoti, Stati autoritari etotalitari. Dopo il tentativo fallito diespellere il nostro partito dall’ONU, doveha lo status consultivo come ONG diprima categoria, la coalizione deitotalitarismi e delle real-democrazie hareagito ‘occupando Ginevra’, la nuovatrincea dei nemici della pace e della libertà.(Tratto dal documento di convocazione delcongresso del Partito radicale, a cura dellaPresidenza del Partito: Maurizio Turco,Matteo Mecacci, Marco Perduca).

Il pericolo da contrastare è l’erosione della libertà e del diritto nei paesi cosiddetti democratici.L’Associazione Coscioni farà la sua parte

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IL LIBRO

L’eretico riformatoreOttant’anni di storia politica e culturale ripercorsi attraverso una lucida sintesi dellavita privata e pubblica di Marco Pannella. Impresa non facile perché, come sottolineal’autore, il radicale Valter Vecellio, quella del leader storico dei radicali: “non è unavita, è una saga, per raccontarla non basterebbero i volumi dell’enciclopedia Treccani”.Di Pannella si è detto tutto e il contrario di tutto: è stato definito "fascista", "amico deifiancheggiatori delle Brigate Rosse", "provocatore", "qualunquista", "destabilizzatore".Ma chi è in realtà colui che ha frequentato Benedetto Croce, Pier Paolo Pasolini e cheaffascinava Jean Paul Sartre? Questo libro, attraverso anche le testimonianze dirette diamici e compagni radicali, tenta di dare una risposta . Si legge delle sue continuebattaglie e dei suoi scioperi della fame per il divorzio, l'aborto, l'obiezione dicoscienza, e per i diritti di tutte le minoranze. Ma anche dei suoi amori e delle suestravaganze. Un libro istruttivo per i giovani e i meno giovani, per guardare alla storiarecente italiana con gli occhi di un combattente non violento. (Marco Pannella.Biografia di un irregolare di Valter Vecellio, Rubbettino editore.)

L’INTERVISTAMarco Pannella

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Peste italianail monito inascoltatoLe notizie da Albania, Tunisia, Egitto, Italia,suonano come la conferma dell’allarmelanciato con il documento radicaleSimonetta Dezi

Èil tardo pomeriggio del 24 gennaio. IlParlamento albanese ha ordinato l'avviodi un'inchiesta sugli scontri che una

settimana prima, durante la manifestazione diprotesta contro il regime di Sali Berisha,hanno provocato la morte di tre persone ed ilferimento di altre decine. Scorrono sul video leimmagini degli scontri. Nel suo studio di TorreArgentina, Marco Pannella scuote la testa:“Dobbiamo andare lì. Domani partiamo”.Mancano poco più di tre settimane alTrentanovesimo Congresso del PartitoRadicale Transnazionale e Transpartito. E lenotizie che si avvicendano su Albania, Tunisia,Egitto, oltre che sulla stessa Italia, suonanocome la conferma del monito lanciato con ildocumento sulla Peste Italiana.

Pannella fuma e guarda attento il resocontotelevisivo sull’Albania. Il Congresso diChianciano acquista sempre maggiorsignificato: come ha scritto nella lettera diinvito, “sebbene in questo momento sia unascelta difficile, nelle condizioni di fragilitàorganizzativa e strutturale del partito”… “è al

tempo stesso una scelta necessaria - chedobbiamo innanzitutto ai tanti rappresentantidi popoli oppressi e ai tanti militanti e leadernonviolenti che hanno in questi decennicreduto al progetto e alla realtà del partito - peraggiornare e riproporre con più forza glistrumenti e gli obiettivi della nonviolenza,

della speranza democratica, dell'affermazioneuniversale dei diritti umani, del federalismoeuropeo e mondiale come alternative alladegenerazione delle cosiddette ‘democrazie’ in‘democrazie reali’, della perdurante illusionedella sovranità assoluta nazionale, nonchédella cancellazione sistematica di diritti umanistoricamente acquisiti come ‘naturali’ ”.

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In rete

“L’Europa delle Patrie” eral’ossessione di AltieroSpinelli, e la si leggebenissimo già nel Manifestodi Ventotene.

Marco Pannella

Leader storicodei radicali,presidentedel Senato del PartitoRadicaleNonviolentoTransnazionalee Transpartito.

Chi è

CONGRESSO

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La concitazione degli scontri di Tirana, laviolenza che solo una massa informe dipersone in rivolta sa esprimere, fanno pensareche questo Trentanovesimo Congresso nonpossa proprio aspettare. Appare necessario,urgente. Bisogna attivare le giurisdizioniinternazionali, il progetto maturato alConsiglio generale di Barcellona: “le 23giurisdizioni internazionali, che sono quasisenza lavoro. L’obiettivo di fondo è quello disollevare davanti alle Corti - europee einternazionali - la condizione di illegalitàdello Stato italiano, a partire dall’autenticabancarotta della Giustizia”. E non solo inItalia: “Stanno esplodendo ovunque dei nucleiconsistenti neonazisti e di Shoah - proseguePannella - come abbiamo sempre detto. Tral’altro questa era l’ossessione di AltieroSpinelli, e la si legge benissimo già nelManifesto di Ventotene. La cosa sulla quale luipiù insisteva era il rischio che gli Statinazionali tornino ad imporre le loro logiche:certamente definendosi democratici, ma lademocrazia in quella dimensione non puòesserci, come anche il benessere, ne’ altro”.“Oggi – ripete il leader radicale – l’Europadelle patrie distrugge le patrie e l’Europa”

Le storie che urgono sul Congresso sono tante:si intrecciano e diventano simboli. Non c’èsolo l’Albania, nelle preoccupazioni deiradicali. Ci sono le minoranze etniche:tibetani, uiguri, montagnard. Spesso, si trattadi storie di singoli uomini, quella deicompagni Biram in Mauritania o Sam inCambogia. Per ognuno c’è una storia, unincontro, un tentativo di mediazione, che siincrocia con quella del Partito Radicale

Transnazionale. “Ho ricevuto una telefonatadalla Mauritania - racconta Pannella - BiramDah Abeid, leader del movimento anti-schiavista di questo Paese e dirigente delPartito Radicale Nonviolento, Transnazionale,è chiuso in carcere e non viene assistitodecentemente, sia alla testa che alla gambadove è stato colpito”. Biram è stato picchiato earrestato nella mattinata di lunedì 13dicembre dalla polizia di Nouakchott, insiemea un gruppo di militanti dell’Ira (Initiative deRésurgence du mouvement Abolitionniste deMauritanie) che manifestavano per chiedere laliberazione di due ragazzine mauritane, Salma

e Neina, rispettivamente di 11 e 14 anni,costrette in stato di schiavitù pressol’abitazione di una dirigente di banca locale. Iltribunale di Nouakchott lo ha condannato aun anno di reclusione, di cui sei mesi senzacondizionale, oltre che al pagamento diun’ammenda. La stessa condanna è statainflitta ad altri due compagni di Biram, mentretre militanti sono stati condannati a sei mesicon la condizionale e sono già stati rilasciati.La pubblica accusa aveva chiesto per tutti unacondanna a tre anni di carcere. “Non dimentichiamo che il nostro compagnoSam Reiz in Cambogia è costretto all’esilioperché altrimenti verrebbe ammazzato. Gliabbiamo consigliato di non rientrare. Eabbiamo poi, da anni, la vicenda deimontagnard, popolazione composta da più di40 differenti gruppi aborigeni: oppressi eperseguitati, erano 2 milioni, adesso non sonopiù di 800 mila”.

Anche sulla questione Iraq il leader radicale hadeciso di tenere duro. E ancora di più dopo laveglia a Londra il 20 e 21 gennaio, mentre l’exPrimo Ministro Tony Blair è audito per laseconda volta dalla Commissioneparlamentare d’inchiesta del RegnoUnito.“Abbiamo raccolto nuovi dati chepermettono di dire che non solo era possibile,ma era più che probabile, l’opportunità diaccettare l’esilio di Saddam Hussein e diconquistare la pace, e si è invece scelta laguerra. Un ex sottosegretario del governo Blairha fornito il dato di un resoconto ufficiale, nelquale il 31 gennaio del 2003 Blair diceva che oSaddam era ammazzato o altrimenti non c’eraaltro che fare la guerra”. Pannella è sicuro: “Ilbandolo della matassa lo abbiamo ormai inmano”.

Occorre che il Partito Radicale Nonviolento,Transnazionale e Transpartito sappiaurgentemente individuare gli obiettivi concretida assegnare a se stesso. “Dobbiamo porre unproblema mondiale su molte questioni: lecarceri, ma anche lo slogan: Dal corpo deimalati al cuore della politica. Sono temi chetradotti in tutte le lingue e i dialetti possonorappresentare l’avvio di una presa di coscienzadi grandi masse”. Si spera che da Chianciano si possa compiereun serio passo in avanti, per individuare eprecisare nuove forme di lotta, tradizionali enonviolente, che siano immediatamente disostegno alle forze democratiche quandodevono affrontare la reazione delle vecchiesovranità statuali nazionali, geo-politicamentecontradditorie rispetto alla politica dei dirittiumani e alla nuova legalità internazionale.E’ il 24 gennaio: domani intanto si parte perl’Albania.

Dobbiamo porre un problemamondiale su molte questioni:le carceri, ma anche loslogan: “Dal corpo dei malatial cuore della politica”.

La testimonianzaIN NOME DI LUCACONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Luca ci aveva da poco lasciato, era ilgiorno del suo funerale. MarcoPannella, che ci era sempre statovicino, se possibile lo fu ancora di più.Quel giorno si avvicinò e mi chiese:“Cosa vuoi fare da grande?”. “Voglio continuare a fare quello chefaccio”, gli risposi. Non c’è statobisogno di aggiungere altro, non mi hachiesto che cosa facessi, cosa avessifatto fino a quel momento. Lo sapevabene, o almeno lo immaginava, loaveva capito. Così a settembre holasciato Orvieto e mi sono trasferita aRoma, ho cominciato a dedicarmi atempo pieno all’Associazione LucaCoscioni per la libertà di ricercascientifica. Poi, nel 2008 sono statacandidata ed eletta al Parlamento.Così, grazie a Marco, finalmente, ilnome Coscioni compare negli attiparlamentari, un “segno” che resta,rimane. Simbolo di tutto quello per cuici siamo battuti e ci battiamo. QuandoLuca era vivo, e le liste radicaliportavano il suo nome, il PD pose ilveto: quel nome metteva paura. La lororichiesta fu chiarissima; dissero: il

nome di Luca divide, e anche allesuccessive elezioni regionali posero ilveto: il nome Coscioni non dovevaessere inserito nel simbolo delle liste.Ora quei diktat sembrano caduti,almeno nelle forme in cui venivanoimposti in passato; però le difficoltà diallora ci sono ancora tutte, avverto glistessi timori, gli stessi imbarazzi, lestesse reticenze. Di conseguenza,anche il nostro impegno è quello disempre: teso a liberare la società dallediscriminazioni che si verificano, apartire da una realtà che conoscomolto bene, quella delle personemalate e disabili, perché la loro volontàsia tutelata e rispettata, per la libertà diricerca come accade in tutti i paesicivili; e per il diritto di ciascuno di viverecon dignità e poter interrompere lapropria esistenza quando non la siritiene più degna di essere vissuta. E’merito di Marco se ora queste personehanno più voce e più ascolto: il suo èstato, ed è, un ruolo fondamentale,decisivo. E’ l’unico che io conosco cheriesce a individuare subito i punti“forti” delle persone, ma soprattutto ipunti “deboli”; e mentre dà per scontatii punti “forti” di ciascuno, sa comelavorare su quelli “deboli”, perirrobustirli. (Maria Antonietta Farina Coscioni)

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SCIENZA E DEMOCRAZIA

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Politici e lobby contro il progresso della ScienzaLe ideologie hanno impedito lo sviluppodi una società scientifica autonoma

Europa“Una seria politica scientifica nazionalesembra irrinunciabile in assenza dellacostruzione politica dell’Europa (che apparesempre più lontana), né attuabile senza unariconversione del sistema produttivo. Non èperò facile immaginare una strategia capace diinnescare un circolo virtuoso in ambitonazionale”.

Elena Cattaneo e Gilberto Corbellini

La seconda metà del ventesimo secoloha visto il rapporto tra società,politica, e scienza divenireprogressivamente complesso econtroverso, specialmente nei paesi

democratici, dove l’applicazione della ricercascientifica e la diffusione della conoscenza hannocontribuito ad un notevole incremento delbenessere dei cittadini. Gli scienziati hannodovuto confrontarsi con le interferenze di lobbypolitiche, religiose ed ideologiche. Persino la comunità scientifica statunitense,apparentemente molto forte, ha subito una‘epidemia della politica’ durantel’amministrazione del presidente George W.Bush. Questa ‘infezione della scienza’ è statacaratterizzata da un improprio immischiarsi dellapolitica nella ricerca, specialmente nei settori piùcontroversi della ricerca, sulla spinta di pregiudizipolitici ed argomentazioni religiose […]

La scienza italiana si è spesso trovata aggrovigliatain controversie politiche: dopo l’unificazione delpaese nel 1861, durante gli ultimi due decennidell’Ottocento ed il primo decennio delNovecento, gli scienziati italiani parteciparonoattivamente ai dibattiti politici su comemigliorare ed integrare i vari settori della societàitaliana, cultura, economia, salute, e così via.Tuttavia, sin dall’inizio essi confusero le battagliepolitiche con il proprio status professionale e/ocon discordie scientifiche (Casella et al, 2000). Durante tutta l’era fascista, la comunità scientifica,in parallelo al resto della società, era assoggettataal potere del regime di Benito Mussolini(Maiocchi, 2004); dopo la Seconda GuerraMondiale, le ideologie cattoliche e marxisteimpedirono l’emergere di una comunitàscientifica autonoma, sicché gli scienziati italianihanno avuto ed hanno ancor oggi ben pocainfluenza culturale o politica. […]I politici, intellettuali influenti, ed attivisti, che sioppongono alla ricerca ed all’innovazione pervarie ragioni, hanno adottato la strategia ditentare di manipolare e censurare i fatti: invece diconfrontarsi direttamente con l’evidenzascientifica, mantengono un alto grado dicontrollo politico sulla ricerca scientifica e le sueapplicazioni: ne consegue che la veridicitàdell’evidenza scientifica è divenuta opzionale ed ilsuo uso è divenuto arbitrario nei dibattiti politici

e pubblici. Questa situazione è ormai quasi de rigueurdall’avvento di Silvio Berlusconi nel 1994,sebbene sarebbe ingiusto dire che l’attualepremier ne sia il principale responsabile. E’indubbio che tra i molti fattori che hanno fatto sìche la scienza italiana diventasse vittimadell’influenza politica, si possono contare: ilprevalente approccio poco trasparente enepotistico in materia dei finanziamenti pubbliciper la ricerca; la cronica impotenza culturale epolitica degli scienziati italiani; il declino dellaqualità professionale delle élite nazionali, siapolitiche che intellettuali (Corbellini, 2009). Gliesempi qui mostrati dovrebbero illustrare sia ledebolezze della comunità scientifica italiana, siacome i politici di tutte le appartenenze siano statiriluttanti a comprendere e rispettare il valoredell’evidenza e delle procedure scientifiche.Nel 1997, i media italiani presentarono ai lettoriuna campagna d’informazione su una presuntaefficace cura per il cancro, sviluppata da Luigi DiBella, allora dottore e professore all’Università diModena. Il caos mediatico fu così convincenteche un giudice della Puglia ordinò alle autoritàsanitarie locali di fornire ai pazienti la miscela difarmaci necessaria a tale cura, nonostantel’assenza di basi scientifiche per le dichiarazioni odi evidenza clinica riguardo all’efficacia deltrattamento (Remuzzi & Schieppato, 1999). LaMulti-terapia Di Bella (DBM) – come fudenominata – divenne presto un motivo discontri tra i membri di partiti di destra, a favoredel trattamento, e dei più scettici membri delpartito di governo di centro-sinistra. Gli scontricontinuarono fin quando il Ministro della Sanità,con il sostegno di illustri oncologi italiani,promosse finalmente un controverso “trial”clinico, il che espose la comunità medica italianaa critiche internazionali (Müllner, 1999) e feceluce sulla mancanza di un’accurata e concretainformazione scientifica nella sfera pubblica(Passalacqua et al. 1999). Tra la fine del 2000 e l’inizio del 2001, alcuni

biotecnologi italiani protestarono contro unaproposta di legge del ministero dell’agricolturadel governo di centro-sinistra che avrebbe abolitoi fondi ad ogni ricerca sugli OGM (Frank, 2000):onde evitare che l’opposizione sfruttasse laprotesta politicamente, il decreto legge fuabbandonato, ma quando nel maggio del 2001la coalizione di centro-destra vinse le elezioni, ilnuovo Ministero dell’Agricoltura si dimostrò

Durante tutta l’era fascista, lacomunità scientifica, inparallelo al resto della società,era assoggettata al potere delregime di Mussolini

LE QUATTRO CITAZIONI SONO TRATTE DA “INGEGNI MINUTI. UNA STORIA DELLASCIENZA IN ITALIA DI LUCIO RUSSO E EMANUELA SANTONI” (FELTRINELLI EDITORE)

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on line www.lucacoscioni.it

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Politici e lobby contro il progresso della Scienza

Applicazioni“La ricerca scientificaitaliana, nonsufficientemente stimolatadalla realtà produttiva delPaese, il più delle volte silimitava ad apportarecontributi a ricerche che,nate altrove, avrebberotrovato in altri Paesiconclusioni eapplicazioni”.

Finanziamento“Un altro danno gravissimoconsiste nel sottrarre alle ricercapura la sua fonte naturale difinanziamento. Un numerocrescente di ricercatori ha dovutodecidere se emigrare o,rimanendo in Italia, procurarsiun finanziatore diverso dallaStato e dalle imprese italiane.Molti dei migliori hanno sceltodi emigrare”.

Produzione“Siamo convinti che laproduzione di conoscenzescientifiche, come tutti i processistorici, sia sempre stata unfenomeno collettivo, mentrecome avveniva un tempo per lastoria civile, una serie di ‘miti difondazione’ tende a trasformarla,nell’immaginario collettivo, inuna successione di ‘idee geniali’“.

altrettanto contrario all’uso degli OGM; […]Durante il dibattito svoltosi a seguitoall’introduzione della legge 40 sulla limitazionedella fecondazione in vitro e sul divieto dell’usodegli embrioni umani a scopi di ricerca introdottanel 2004 con il chiaro appoggio, sebbene nonufficiale, della Chiesa Cattolica si sono avutialcuni esempi interessanti della manipolazione ecensura della scienza: secondo questa legge,ciascun intervento in vitro può creare soltanto treembrioni, i quali devono essere impiantati tuttiinsieme nell’utero materno (Boggio, 2005) – maquesto è contrario alle linee guida internazionalisulla prassi clinica (www. eshre.eu). Inoltre, lalegge 40 proibisce la diagnosi pre-impianto e lacrioconservazione degli embrioni, come anche lapossibilità di generare linee di cellule embrionalistaminali, persino quando queste fosseroottenute dagli embrioni superflui di dataanteriore all’entrata in vigore della legge edestinate comunque a rimanere incrioconservazione indefinitivamente.Nel 2005, partiti di sinistra e gruppi a difesa deipazienti chiesero un referendum perl’abrogazione della legge 40, il che portò ad unaferoce diatriba con politici cattolici che, sostenutida un gruppetto di scienziati, si appellarono agli

elettori affinché boicottassero il referendum,dando ad intendere che la legge fossescientificamente provata e costituisse unamaggior salvaguardia per le pazienti (Vogel, 2005;Boggio & Corbellini, 2009). […]I precedenti esempi hanno messo in mostracome i politici e varie lobby hanno soppresso lalibertà ed il progresso della scienza in Italia; gliesempi che seguono mostreranno comel’influenza ed interferenza della politica stannomettendo a rischio la competitività della ricercaitaliana nel panorama internazionale. L’insegnamento dell’evoluzione ha rischiato diesser abolito dal programma delle scuoleelementari italiane, grazie ad un programma diriforma istigato dal governo di centro-destra nel2003, ed è stato poi reintrodotto soltanto a causadel conflitto apertosi tra il Consiglio dei ministri ela stampa di centro-sinistra (Frazzetto, 2004). Lostesso governo di destra si è opposto allacreazione del Consiglio Europeo per la Ricerca, inbase al fatto che sarebbe stato troppoindipendente dal controllo politico(ftp://ftp.cordis.europa.eu/pub/italy/docs/positionfp7_it.pdf): ciò non ci sorprende, in un Paese incui le cattedre degli istituti di pubblica ricerca ed idirettori scientifici di centri di ricerca ospedalierasono scelti dal governo (con alcune notevolieccezioni – vedi Anon, 2008), e dove i fondi sonospesso concessi dall’alto con decreti governativi aparticolari istituti, senza bandi pubblici o peer

review (Margottini, 2008). Persino quando i fondi sono soggetti apeer review, esiste purtroppo un’evidentee diffusa tolleranza del conflittod’interessi, per il fatto che questi fonditalvolta finiscono in quei laboratori chehanno una diretta affiliazione con imembri della commissione divalutazione (Parlamento italiano, 2006).In Italia mancano sia un’agenziaindipendente per la ricerca che unobbligatorio processo di selezioneoggettiva e trasparente: i criteri e le direttiveche determinano quali attività di ricercadebbano ricevere finanziamenti pubblicisono spesso stabiliti direttamente dairispettivi ministeri, aumentando così ilrischio d’interferenza politica. Fu così nelcaso di Barbara Ensoli nel 2007 –dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma –la quale, secondo i suoi colleghi, avevaricevuto una spropositata parte dei fondigovernativi, senza peer review edignorando il fatto che la sua ricerca su diun vaccino per l’HIV/AIDS fosse, a dettadi alcuni scienziati, poco convincente(Cohen, 2007). Tuttavia, nel 2009 il Ministero dellaSanità ha escluso ogni progetto basatosulla creazione di linee di cellulestaminali embrionali umane dalleproposte di finanziamento alla ricercasulle cellule staminali; uno degli autori diquesto articolo, Elena Cattaneo, si staattualmente battendo in tribunale controquesta decisione ministeriale (Cattaneoet al, 2010); per di più, nell’ottobre del2010 il Ministero della Sanità ha deciso,motu proprio, di concedere 3 milioni dieuro ad una fondazione privata che sivantava di aver creato cellule staminaliumane adulte pronte per essere testate supazienti affetti da malattieneurodegenerative. Questo ha avutoluogo nonostante le dichiarazioni dellostesso ministero pochi mesi prima, in cuidiceva che la concessione di fondipubblici alla ricerca dovesse essere oggettodi peer review. Se gli scienziati italiani volessero avere unruolo di guida al timone del futuro e dellasocietà, dovrebbero pretendere,rinstaurare e mantenere solidi principii inmateria di trasparenza e competizionenella distribuzione dei finanziamentipubblici; ciò significa che quei singoliricercatori i quali godono degli effimeribenefici di una deferenza nei confronti deipolitici e dello sfruttamento di conflittid’interesse, dovrebbero essere messi inevidenza nella comunità scientifica comeun cattivo esempio il cui comportamentoreca danni non solo alla scienza ma ancheall’uso della pratica scientifica comemodello di etica pubblica. Dobbiamo sperare che gli esperti disociologia e di politiche sulla scienzatrovino meritevoli della loro attenzione lacensura della scienza, la manipolazionedei fatti, e la mancanza di valutazione

“peer review” oggettivi in Italia, e cheintervengano in nome della scienzaitaliana; si dovrebbero però confrontarecon un interessante paradosso, cioè cheproprio questi esempi di condottaabnorme sono spesso difesi in nome dipresunti principii democratici: adesempio, l’introduzione della legge 40venne giustificata in pubblico affermandouna presunta opposizione dellamaggioranza degli italiani all’uso dellecellule staminali embrionali a scopo diricerca – il che, tra l’altro, è un falso(Eurobarometer, 2006) – e la sentenza delgiudice della Puglia sulla terapia Di Bellafu emessa in nome della costituzioneitaliana, che garantisce la libertàindividuale di accesso alle cure. Ci si potrebbe chiedere se la situazioneitaliana non sia semplicemente dovuta adun deterioramento dei rapporti fra scienza

e società, o anche fra scienziati e politici –detto in altri termini, la situazione italianaè un’eccezione ma anche un modello diquel che potrebbe avverarsi in altri paesi.A prescindere da tutto ciò, il dilemmadegli scienziati e della scienza in Italiadovrebbe servire da esempio adimostrazione di ciò che accade quandole regole della trasparenza sono ignorate,quando la comunita’ scientifica rimaneper lo più muta, quando le veritàscientifiche hanno minima influenzapolitica, e quando la capacità dicomunicazione degli scienziati è priva dimunizioni di fronte ad una propagandaideologica che effettua unamanipolazione dei fatti su grande scala(Corbellini, 2010). L’esperienza degliscienziati statunitensi sottol’amministrazione di Bush dimostracome tutto ciò non sia impossibile in altripaesi e che, per citare lo statista britannicoEdmund Burke (1729 – 1797): “Dove gliscienziati buoni non agiscono, lì sbocceràuna cattiva scienza”.

(traduzione di Francesco Sani dell’articolo diElena Cattaneo e Gilberto Corbellini,pubblicato il 10 dicembre 2010 su EmboReports)

Il fattoIL RICORSO CATTANEO-CERBAI-GARAGNA

29 maggio 2009 Il ministero della Salutepubblica un bando di finanziamento chedestina 8 milioni di euro a progetti di ricercasulle cellule staminali, escludendoespressamente i progetti che contemplanol'uso di staminali embrionali umane.

Aprile 2010 Tre ricercatrici Elisabetta Cerbai(Università di Firenze), Elena Cattaneo(Università di Milano) e Silvia Garagna(Università di Pavia) ricorrono al Tar delLazio, ma il tribunale emette l’ordinanza concui respinge il ricorso con la motivazioneche solo gli istituti beneficiari deifinanziamenti, come le università, possonoricorrere contro il governo. Non i singoliricercatori. Cattaneo, Cerbai e Garagnaimpugnano la decisione al Consiglio diStato. Le principali riviste scientifiche delmondo, “Nature” e “Science”, seguonol’evolversi della vicenda.L’Associazione Luca Coscioni lancia unacampagna di sostegno per le spese legalidell’iniziativa e raccoglie 7.974,79 euro.

Dicembre 2009 Il Consiglio di Stato sipronuncia con esito sfavorevole. La causa èpersa, i termini del bando sono chiusi. LaCorte motiva la sua sentenza sostenendoche “rientra nella discrezionalità del bando(e quindi del ministero che l’ha emesso) lascelta dei tipi di ricerca finanziabili”.Secondo Cerbai: “È chiaro che il legislatorepuò, quando emette un bando, stabilire ivincoli, includendo certi tipi di ricercherispetto ad altre. Ma il punto è un altro. Nelbando non c’è alcuna ragione scientificache motivi il divieto di finanziare unastrategia assolutamente pertinente allerichieste del bando stesso. In assenza di ciòsi sconfina nell’arbitrio, in contrasto con ildovere della politica di destinare fondipubblici per il beneficio del cittadino”.

Febbraio 2010 Le tre ricercatrici scrivonouna lettera a Nature, in cui denuncianol'ordinanza con cui il Tar del Lazio harespinto il ricorso e la bocciatura da partedel Consiglio di Stato. Esse rinnovano ilproprio impegno nella battaglia per portareanche in Italia la possibilità di ricerca sullecellule staminali embrionali umane.“Riteniamo – si legge nella lettera - chel’esclusione di questo tipo di cellule,legalmente utilizzabili e scientificamenteimportanti, costituisca un abuso di potere eche, pertanto, la nostra azione assuma unavalenza sia sul piano politico che culturale diparticolare rilievo nella situazione attualedel nostro Paese”. Quindi l’appello a unirele voci: “Auspichiamo che tutti gli scienziatiitaliani e coloro che si occupano di ricerca dibase protestino per l’insostenibileatteggiamento del governo verso la ricerca”.

In Italia mancano siaun’agenzia indipendente perla ricerca che un obbligatorioprocesso di selezioneoggettiva e trasparente

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LA RICOSTRUZIONEValter Vecellio

È uno dei suoi libri più “esili”, nelformato, nel numero di pagine:meno di ottanta, nell’edizione

einaudiana; ma è tra i suoi più belli eriusciti: “La scomparsa di Majorana” diLeonardo Sciascia, è un “giallo” densodi implicazioni e risvolti.Qui importa poco stabilire che finefece realmente Majorana, se, di frontealle prospettive d’incubo aperte dallascoperta dell’atomica che potevafinire nelle mani di Hitler eMussolini, si uccise o preferìscomparire. La questione cruciale è ilrapporto tra scienza, ricerca con ilpotere. Temi, interrogativi, questionidi libertà, legalità e “governo” che cisi pone oggi: il problema della libertàe della responsabilità della ricerca. L’ho presa alla lontana, ma è utilecredo ripercorrere pagine di unanostra storia che si intreccia conquelle di scienziati, intellettuali cuiquesto Paese deve molto: che sepperoconiugare “sapere”, coraggio dellaconoscenza, della ricerca e dellasperimentazione, con impegno laico,civile. Con il tempo che passa, peresempio, si fa più incerto il ricordo dipersone che ci furono, non per uncaso, vicine: gli Adriano BuzzatiTraverso, per esempio; o i FeliceIppolito.Ippolito: tra il 1952 e il 1963 èsegretario del Comitato Nazionaleper l’Energia Nucleare (CNEN), ma

anche, nel 1955, tra i fondatori delPartito Radicale. Quell’Ippolito chefrequenta attivamente i convegnidegli “Amici del Mondo”, e di cuiparla Marco Pannella nel corso di unintervento del 10 agosto 1976, inoccasione del dibattito per la fiduciadel III governo Andreotti: “…Qualeavvenire ha un Paese nel quale i duevolani necessari per lo sviluppodell’economia sono ormaiinesistenti, se non a livelli di pianiastratti? E’ accaduto per caso che nel1963 Ippolito fosse fatto fuori nelmomento in cui, a livello di politicaenergetica, si tentava di dare all’Italiaun minimo di autonomia? Senza diquesto un Paese, un mercato, non haautonomia…”. E’ un caso, sidomanda Pannella, che Ippolito “siastato fatto fuori con i finanziamentidi Eugenio Cefis, che lasinistra,invece, riteneva progressista?“.Qui, giocoforza occorre aprire delleparentesi. Cefis, nome che ormai aipiù dice ben poco, è stato presidentedell’ENI dal 1967 al 1971, poi dellaMontedison, fino al 1977. Unpersonaggio con cui i radicali sitrovano a dover fare i conti fin daglianni ’60, quando con “AgenziaRadicale” conducono, dal ’63 al ’66,una martellante campagna didenuncia della politica e del ruolodell’ENI; una campagna nel corsodella quale si documenta la

corruzione che l’ente petrolifero diStato esercita nei confronti dellastampa, anche quella progressista e disinistra. Per singolarissimacoincidenza Ippolito, viene arrestatoe condannato in seguito alle accusemosse dal settimanale di destra “LoSpecchio”; che beneficiava diabbondanti finanziamenti da partedell’AGIP (gruppo ENI). Gli studi, lericerche in campo atomico davanofastidio ai petrolieri; dunque,Ippolito va tolto di mezzo. Nel 1964 in seguito alle denunceradicali la procura di Romafinalmente apre un procedimentocontro i massimi dirigenti dell’ENI,ma praticamente nessuno, da destra asinistra, sembra interessarsi alla cosa.I radicali si sono mossi nel solco dellatradizione salveminian-rossiano: dauna specifica situazione si cercano eindividuano i gangli attraverso i qualisi fonda e salda il potere economico epolitico; il clima di quei giorni èdescritto nel “Libro bianco su il PR ele altre organizzazioni della sinistra”(Edizioni Radicali, 1967): “…vista lagravità e la precisione delladocumentazione che eravamo ingrado di fornire ai magistratiinquirenti, si determinò unasituazione di panico. In due giorni,per esempio, si trasferirono a Milano,nottetempo, senza alcun preavviso,sei piani del grattacielo dell’EUR, in

Scienziati “liberali”alle prese con il potereDagli inizi del ‘900 la politica stronca gli ingegni più promettenti.Adriano Buzzati Traverso, Felice Ippolito, Domenico Marotta: tre storie che si incrociano

genere tutta la documentazioneamministrativa e contabile e altridocumenti…con operazioni contabili cheavevamo individuato e che potevamodocumentare, l’ENI aveva distribuito circa20 miliardi per soffocare ogni libertà distampa…attraverso i suoi nuovi dirigentiaveva trovato una situazione di equilibro espesso di accordo con le forze economicheprivate confindustriali, realizzando unapolitica di allineamento, di comportamenticonsortili se non ancora di veri e propriaccordi di tipo monopolistici…”. Unadenuncia che cade proprio nei giorni in cuitutta la stampa, governativa e diopposizione, gonfia ad arte lo scandaloCNEN-Ippolito, microscopico esempio dicattiva gestione di un ente di Stato,un’inezia rispetto a quanto stavaemergendo a carico dell’ENI e dei suoidirigenti.Da questo meccanismo Ippolito vienestritolato, e con lui il professor DomenicoMarotta. Personaggio su cui convienespendere qualche parola: consideratol’inventore dell’Istituto Superiore di Sanità,lo diresse e guidò per 26 anni; a giudiziounanime fu, la sua, una gestione eccellente:in breve seppe risollevare il prestigiodell’istituto, e ne garantì lamodernizzazione. Diede uno straordinarioimpulso alla ricerca, anche grazie a luivenne, nel 1947, lanciato il cosiddetto“piano Missiroli” col quale si sconfisse lamalaria; a lui si deve la creazione del CentroInternazionale di Chimica e di Biologia. Un“fare” che doveva per forza di cose crearemalumori e invidie. Nel 1962, per presunteirregolarità di gestione amministrativa, sitrova al centro di due inchieste:amministrativa prima; della magistraturapoi. Nell’aprile del 1964 un ottantenneMarotta, ormai in pensione, è arrestato; il

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La proposta“Utilizzare le nostrefantasie e cercare di immaginareun’Italia più pulitasul piano fisico e suquello morale, nellaquale tutti potremovivere meglio dioggi”.

(Da un messaggio ai radi-cali di Adriano Buzzati Tra-verso nel 1979)

SCIENZA E DEMOCRAZIA

Valter Vecellio

vicecaporedattoredel Tg2,direttore di NotizieRadicaliC

hi è

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processo si svolge in parallelo a quello chevede imputato Ippolito. In primo grado lacondanna è a sei anni, in appelloassoluzione piena. “Nature” definisce l’“affaire” “una incomprensibile vendettapolitica”. In questo pantheon, non poteva mancareAdriano Buzzati Traverso, di cui piùcompiutamente di un pedestre come chiscrive, potrebbero trattare persone comeGilberto Corbellini.Mi limito a dire che Buzzati Traverso è statouna delle glorie della nostra scienza ericerca, una delle personalità scientifichepiù rilevanti del Novecento. Con CavalliSforza elabora una teoria fisico-biologicadella radiogenetica, di cui è uno dei padrifondatori. Nel 1962 fonda il LaboratorioInternazionale di Genetica e Biofisica aNapoli. Trasferitosi a Parigi, all’Unesco,come direttore scientifico, si dedica alproblema demografico e alla questionenucleare.Negli anni Cinquanta è attivonell’Associazione per la Libertà dellaCultura di Ignazio Silone e NicolaChiaromonte; componente dellapresidenza della LID; relatore, assieme aDaniele Bovet, Giancarlo Arnao, LuigiCancrini, nei primi convegni organizzaticon Stampa Alternativa per ladepenalizzazione e la legalizzazione delledroghe; animatore con Montale, Silone,Sciascia, della Lega per l’Abrogazione delConcordato; nel ‘73 contribuisce allanascita del quotidiano radicale“Liberazione” sottoscrivendo un milione dilire; nel 1979 è candidato nelle listeradicali… In un messaggio ai radicaliBuzzati Traverso individua nel rientro“dolce”, nella necessità di porre un limite eun freno al “crescete e moltiplicatevi” unadelle priorità cui si sarebbe dovuta dedicareuna politica riformatrice e di “governo”degli eventi, ed esortava a “utilizzare lenostre fantasie e cercare di immaginareun’Italia più pulita sul piano fisico e suquello morale, nella quale tutti potremovivere meglio di oggi”.Da questi brevi cenni, dunque, si capisceperché persone come Luca Coscioni,Piergiorgio Welby e movimenti comel’Associazione Coscioni per la libertà diricerca non potevano che incrociare nellaloro strada i radicali; e di come, tuttosommato – cito quello che disse Sciascia aPannella quando gli propone lacandidatura – abbiano bussato sapendoche il portone era già spalancato.

❝“Sono nato a Catania il 5 agosto 1906. Hoseguito gli studi classici conseguendo la licenzaliceale nel 1923; ho poi atteso regolarmenteagli studi di ingegneria in Roma fino alla sogliadell’ultimo anno. Nel 1928, desiderandooccuparmi di scienza pura, ho chiesto eottenuto il passaggio alla Facoltà di Fisica e nel1929 mi sono laureato in Fisica Teorica sotto ladirezione di S.E. Enrico Fermi svolgendo la tesi:“La teoria quantistica dei nuclei radioattivi” eottenendo i pieni voti e la lode. Negli annisuccessivi ho frequentato liberamente l’Istitutodi Fisica di Roma seguendo il movimentoscientifico e attendendo a ricerche teoriche divaria indole. Ininterrottamente mi sonogiovato della guida sapiente e animatrice di S.E.Enrico Fermi. Queste notizie sulla carrieradidattica Ettore Majorana le scrisse nel maggiodel 1932…”. Così inizia il terzo capitolo del libro diLeonardo Sciascia “La scomparsa di Majorana”.Uscito nel ‘75, racconta la scomparsa del fisicoche fece parte dei “ragazzi di Via Panisperna”.La sera del 25 marzo 1938, Majorana, unadelle menti più geniali della fisica moderna,parte con il traghetto da Napoli diretto aPalermo, lasciando due lettere, una allafamiglia l’altra all’amico Antonio Carrelli eannuncia la propria scomparsa. Ma giunto aPalermo, scrive di distruggere le lettere e cherientrerà a Napoli l'indomani. A Napoli perònon giungerà mai. Scrive Sciascia: “Crediamoche Majorana di questo tenesse conto, purnell’assoluto e totale desiderio di essere “uomosolo” o di “non esserci più”; che insommanella sua scomparsa prefigurasse, avessecoscienza di prefigurare un mito: il mito delrifiuto della scienza”.

La scomparsa di Majorananell’Italia del 19381

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Domenico MarottaUna incomprensibilevendetta politicaDomenico Marotta (Palermo, 28 luglio 1886– Roma, 30 marzo 1974) è un chimico, di-rettore dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS)dal 1935 al 1961. Conseguita la laurea in Chi-mica nel 1910 all'Università degli studi di Pa-lermo col prof. Giorgio Errera con una tesi daltitolo Azione dell'acido nitrico sullo ftalace-ne, viene assunto al laboratorio di chimicadi Palermo. Si mette in luce lo stesso anno inoccasione di una un'epidemia di colera, otte-nendo una decorazione. Nel 1911 si trasferi-sce a Roma dove viene notato dal chimico E-manuele Paternò, il quale lo fa assumere allaboratorio chimico dell'Istituto di SanitàPubblica. Dopo aver vinto per concorso lacattedra di Chimica analitica all'Universitàdegli Studi di Firenze, il 25 luglio 1935 vienenominato direttore dell'ISS e rimane in talecarica fino al 29 luglio 1961. Nei ventisei an-ni di direzione riesce a ottimizzare la qualitàe la quantità dei risultati del lavoro dell'ISS.Vengono insediati numerosi servizi tecnici(gli stabulari, gli uffici amministrativi, i ma-gazzini, le officine, la biblioteca, ecc.). All'ISSinoltre, oltre lo svolgimento di congressi econferenze scientifiche, viene affidata la for-mazione professionale di ricercatori, ancheprovenienti dall'esterno; i laboratori vengo-no dotati di attrezzature specifiche ed è allesti-to un museo scientifico di notevole significa-to storico e di grande valore artistico. Marotta,inoltre, fonda nel 1938 la prestigiosa rivistascientifica Rendiconti dell'Istituto Superioredi Sanità, ribattezzata nel 1965 Annali dell'I-stituto Superiore di Sanità. Nel 1962 un im-piegato segnala irregolarità nell'amministra-zione. Vengono aperte due inchieste: una delMinistero del Tesoro ed una del Ministerodella Sanità. Anche una parte della stampa disinistra sostiene le accuse. Le inchieste mini-steriali stanno per concludersi favorevolmen-te, quando la questione passa (probabilmen-te grazie ad un'abile manovra) nelle manidella magistratura. I ministri della sanità e deltesoro dell'allora governo Leone vengono ac-cusati di avere insabbiato la vicenda. L'8 apri-le 1964, ormai ottantenne in pensione, vienearrestato per irregolarità amministrative. Ilprocesso si svolge parallelamente a quello diFelice Ippolito. In primo grado Marotta è con-dannato a sei anni e otto mesi di carcere, main seguito assolto. Nel ‘86 su Nature, la vicen-da giudiziaria è definita una incomprensibilevendetta politica.

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1952L’ITALIA SI OCCUPA DI NUCLEARE

Viene istituito il Comitato Nazionaleper le Ricerche Nucleari (CNRN),direttore il geologo e ingegnere,Felice Ippolito.

1958LE PRIME CENTRALI

Il comitato non ha una istituzioneformale e, essendo privo di poteregiuridico, non è in grado di gestirerisorse economiche. Nonostante sitrova a svolgere i propri compiti incondizioni assolutamente nonindipendenti, riesce a portare l'Italiaad un ottimo livello di competenzanucleare su scala mondiale. Nel1958 nascono le prime centrali diLatina e del Garigliano.

1960LA TRASFORMAZIONE DEL COMITATO

In seguito ad una ristrutturazione, ilCNRN si trasforma in ComitatoNazionale per l'Energia Nucleare(CNEN), ente per la promozione dellosviluppo dell'energia nucleare per usicivili in Italia.

1963ILLECITI AMMINISTRATIVI

Felice Ippolito viene accusato diavere commesso illeciti nellagestione e condannato penalmente.La vicenda, molto controversa, segnaun duro colpo per il Comitato e losviluppo energetico italiano.

1982FONTI RINNOVABILI

In seguito alla crisi del nucleare, ilcomitato si è trasformato nell'attualeENEA, Agenzia nazionale per le nuovetecnologie, l'energia e lo sviluppoeconomico sostenibile. Si occupa nonsolo di energia nucleare ma anche difonti rinnovabili, uso razionaledell’energia e impatto ambientale.

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Adriano Buzzati Traverso Il sogno americanodi una ricerca libera Adriano Buzzati Traverso (Milano, 6 aprile1913 – Milano, 22 aprile 1983) è un genetistae scienziato. Fratello dello scrittore Dino Buz-zati, è stato una delle personalità scientifichepiù rilevanti del Novecento. Nel 1934, con u-na borsa di studio, va negli Stati Uniti. Intra-prende lo studio della nascente genetica dellepopolazioni, dedicandosi allo studiodella Drosophila (moscerino della frutta). Nel1937, dopo la laurea, entra nella facoltà diZoologia a Pavia, sotto la direzione dell'ento-mologo Carlo Jucci. Elabora con Cavalli Sfor-za una teoria fisico-biologica della radiogene-tica (di cui è stato uno dei padri fondatori),la teoria dell'urto, uno dei suoi contributiscientifici più originali, dimostrando la "fisi-cità" del gene. Dopo la guerra, che lo vedecoinvolto in Africa fino al 1942, diviene, nel1948, uno dei primi professori di genetica inItalia. Tenta di realizzare percorsi di formazio-ne e ricerca in biologia molecolare sul model-lo americano: ricercatori ben pagati, spessopiù dei colleghi universitari. I risultati sono si-gnificativi e portano alla creazione, nel 1962,del Laboratorio Internazionale di Genetica eBiofisica (LIGB) e in seguito Istituto Interna-zionale di Genetica e Biofisica, a Napoli, che èstato fino alle dimissioni di Buzzati-Traverso,e per alcune settori di ricerca anche dopo, uncentro competitivo a livello internazionale.Mantiene sempre intrecciate le tematichestrettamente genetiche con le questioni evo-lutive, dedicandosi però anche alla riflessioneepistemologica e metodologica di fronte ainuovi problemi sollevati dalla nuova biolo-gia (oggi detta molecolare). Il suo spirito criti-co e liberale non piace e nel 1969 è costrettoad abbandonare il Laboratorio che ha creato.Si trasferisce a Parigi, all'Unesco (dove rima-ne fino al 1974), come direttore scientifico,dedicandosi al problema demografico e allaquestione nucleare.

Felice Ippolito Condanna a undici anni e la grazia di SaragatFelice Ippolito (Napoli, 16 novembre 1915 –Roma, 24 aprile 1997) è un ingegnere e geo-logo. Si laurea nel 1938 in ingegneria civile, in-dirizzando poi la sua carriera verso la geolo-gia. Nel 1948 ottiene la libera docenza enel 1950 ottiene la cattedra di Geologia Ap-plicata presso l'Università di Napoli. Il suo in-teresse per l'impiego dell'energia nucleare a fi-ni civili deriva dalla sua attività come geologonella ricerca di uranio. Nel 1952 è direttore delComitato Nazionale per le Ricerche Nucleari(CNRN), divenuto poi Comitato Nazionaleper l'Energia Nucleare (CNEN) nel 1960. Il co-mitato da lui amministrato non è personalitàgiuridica e non è per questo in grado di gestirerisorse economiche. Nonostante questo, Ip-polito è stato in grado di attuare diversi proget-ti di sviluppo del settore nucleare, tra cui la cen-trali del Garigliano e di Latina. L'Italia è in quelperiodo il terzo paese al mondo per produzio-ne di energia nucleare e dispone di competen-ze e know how molto avanzati. Ippolito miraa rendere la nazione indipendente dal puntodi vista energetico.Nel ‘55 contribuisce alla fondazione del Par-tito Radicale. Nell'agosto del 1963 indiscre-zioni giornalistiche sollevano dubbi sulla cor-rettezza dell'operato di Ippolito all'ammini-strazione del comitato. Nei mesi seguenti vie-ne avviata una indagine ministeriale e si oc-cupa della questione Giovanni Leone, che an-ni dopo diventerà Presidente della Repubbli-ca. Il 3 marzo 1964 viene arrestato per presun-te irregolarità amministrative del CNEN. Nesegue un processo discusso, molto sentito dal-l'opinione pubblica e dalla stampa, che cul-mina con la condanna di Ippolito a 11 anni dicarcere. È il famoso caso Ippolito. Molti riten-gono che la vicenda giudiziaria serva perstroncare la nascente industria nucleare in fa-vore di quella petrolifera: nel ‘62 la morte per“incidente” di Enrico Mattei, promotore an-ch'egli di una indipendenza energetica italia-na. Viene graziato nel ‘66 dal Presidente dellaRepubblica Saragat. Sarà eletto deputato al PE.

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SCIENZA E DEMOCRAZIA

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Valentina Stella

L a scienza, come l’arte, è unprodotto di pochi eletti. Ma sela creazione di una ricerca

scientifica o di un’opera d’arte è inmano ad una oligarchia, lacomunicazione e la diffusione dellestesse dovrebbe essere rivolta a tutti.Tuttavia un potere politico che ricattanell’illegalità i ricercatori con laminaccia di non fornirefinanziamenti ai loro progetti, se nonin linea con i dettami di governo o delVaticano, e una conoscenza scientificasempre più specialistica impedisconoal comune cittadino di poterpartecipare, nel senso proprio dicondivisione, e di poter usufruire deiprogressi della scienza. Abbiamoapprofondito la questione con ilprofessor Michele Ainis, che haappena pubblicato un libro per laLonganesi dal titolo “L’assedio. LaCostituzione e i suoi nemici”.

Professore, Lei ha scritto che inItalia, negli ultimi venti anni, hapreso corpo una politica contro lalibera ricerca. Oggi, dunque, da cosaè caratterizzato il rapporto tra ipalazzi del potere e la scienza? La politica ha sempre cercato diutilizzare la scienza e l’arte comeveicoli di formazione del consenso.Come nei regni autoritari che hannosempre imbastito una politicaculturale che richiedeva agli artisti e airicercatori di farsi pifferai delleesigenze di governo.Nei regimi non autoritari,democratici, la leva di intervento nonè il bastone, non è la censura ma è laleva finanziaria. Si ha formalmente ildiritto di far circolare la propriaopinione, ma quando si tratta diricerche scientifiche costose in sé, percui si devono chiedere soldi

pubblici, al singolo vieneimpedito di manifestare leproprie idee.Dei cromosomi culturali dellasinistra, quelli della tradizioneilluminista, post rivoluzionefrancese, qualcosa è rimasto.Tuttavia l’atteggiamento dellasinistra dovrebbe essere piùliberale, nel senso di agnostico,e permissivo. Ma in Italia c’è unterzo incomodo che è ilVaticano che impone divietinormativi come quello sullaLegge 40. La politica rispondeoggi alle richieste che vengonoda oltre Tevere, e ciò è evidenteda tutti i finanziamenti datidalla destra e dalla sinistra allaChiesa, come già denunciai nelmio libro “Chiesa Padrona. Unfalso giuridico dai PattiLateranensi ad oggi”. Il poterepolitico è debole nei consensi,le sedi elettorali sono vuote e icittadini sono disinnamorati, èpermeabile alle lobby, e quellapiù potente è quella delVaticano.

Una comunità scientificaperforabile dalla politica euna società civile non educatanel riconoscimentodell´importanza della scienzasono due delle cause che Leiindividua per il malessere cheattanaglia la libertà di ricercanel nostro paese. Io credo che la storia di questisessanta anni di Repubblica dilegalità violata, la cui legge piùalta è la Costituzione, abbia inqualche modo infiacchito ilsenso di legalità degli italiani.Tutto questo rendeimprobabile una capacitàreattiva rispetto alla offesa che

sta subendo la legalità.Pensiamo agli articoli 9 e 33della Costituzione: il primodice che “La Repubblicapromuove lo sviluppo dellacultura e la ricerca scientifica etecnica” e il secondo che “L'artee la scienza sono libere e liberone è l'insegnamento”. Questoesiste solo nel cielo del diritto,rispetto all'inferno di ciò cheaccade. Occorre dunque chequalcuno apra gli occhi, sirenda conto di cosa stasuccedendo e denunci tutto.Ma è difficile che accada. Gliscienziati non sono degli Ufo,ma sono parte della societàcivile e la rispecchiano. Ottienicattedre e soldi solo se ti faivassallo del potere.

Nel caso Garagna-Cattaneo-Cerbai è mancata, a Suo dire,solidarietà tra colleghi. Si puòdire che in Italia manchi unareale ComunitàScientifica? Si, in parte si. È quelloche vedo e che hoevidenziato raccogliendola denuncia delle trericercatrici. È vero,manca un sentimentocomunitario. Puòesistere se c'è percezionedell'interesse generale. Inveceoggi c'è la difesa dell'interessecategoriale e non di quellocollettivo. Sopravvive soloquello della sub categoria. Cosasuccede se ci riferiamo allavicenda della Cattaneo?Ognuno pensa agli interessi delproprio laboratorio di ricerca emanca la solidarietà tracolleghi.

Scienza e democrazia, Leiparla di “una politicaattraverso la ricerca, e unapolitica per la ricerca”. Qualisono i limiti etici, se ci sono,delle ricerca scientifica in unasocietà democratica?La scienza non può che esserein mano ad una oligarchia.Come l'arte è qualcosa cherichiede allenamento e talento.È per pochi eletti. Questo crea ilcosiddetto paradosso dellascienza. Affinché la scienzaprogredisca c’è bisogno di unclima democratico all'internodella comunità scientifica, perconsentire la circolazione delleinformazioni e per fare ilcollaudo dei propri esperimentie delle proprie ricerche. Tuttaviala scienza tanto più crescequanto più diventa menodemocratica, perchésubentrano linguaggispecialistici che spesso

allontanano i cittadini comunie rendono la scienza oscura. La ricerca deve essere libera enon condizionata da nessunvincolo etico, e poi chi saveramente cosa sia l'etica.Quello che può avvenire è uncontrollo sulle applicazioni conla strategia del minor danno, inmodo pragmatico e nonideologico. La ricerca in sé nonè né buona né cattiva.

Il punto di vista MICHELE AINIS, LE DIFFICOLTÀ DEI RICERCATORI MINACCIATI DALLA POLITICA

Il ricatto passa per i fondi

LibroALLA FACCIADELLACOSTITUZIONE!

Michele Ainis,nel suo ultimolibro dal titolo“L’assedio.LaCostituzione ei suoi nemici”,LonganesiEditore,denuncia unaItalia immersaormai datempo in unacrisi dilegalità: loattesta ogniosservatorionazionale einternazionalene è prova lanostraesperienzaquotidiana,dal lavoroneroall’evasionefiscale,dall’abusivismoedilizio aitrucchettinegli appalti onei concorsi.Insomma losappiamo, eforse non cifacciamo piùnemmenocaso. Ciò che nonsappiamo,tuttavia, è chel’illegalità hale sue radicinel rapportotruffaldinoche la politicaitalianaintrattiene con laCostituzione.Tutta lapolitica, didestra e disinistra,benché leresponsabilitànon sianoproprio uguali.Comepotremmoprendere sulserio le leggiin vigore,quando lalegge più altavienecostantementevilipesa?

Michele Ainis

Professoreordinariopresso lafacoltà diLettere eFilosofiadell’Università degli Studidi Roma Tre.

Chi è

In Italia c’è un terzoincomodo che è ilVaticano che imponedivieti normativi

Gli scienziati sono parte della società civile e la rispecchiano. Ottieni cattedre esoldi solo se ti fai vassallo del potere. Occorre che qualcuno denunci tutto

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Maria Antonietta Farina Coscioni

Caro lettore di “Agenda Co-scioni”, forse sarà proprio il20 febbraio, quando sfoglie-

rai questo numero della rivista, quan-do leggerai queste righe. Il 20 feb-braio di cinque anni fa Luca, a cuil’”Agenda” e l’Associazione esplicita-mente si richiamano, ci lasciava,stroncato da una malattia neuro-de-generativa a tutt’oggi inguaribile, lasclerosi laterale amiotrofica. “La suaarma è la ragione, il suo unico obiet-tivo la difesa della dignità umana”,scrisse di Luca il premio Nobel JoséSaramago. Dignità: di questo parla laConvenzione delle Nazioni Unite suidiritti delle persone con disabilità;parla di autonomia e di indipenden-za, di piena e effettiva partecipazione- e inclusione - nella società; di rispet-to delle differenze delle persone condisabilità. E’ quello per cui prima Lu-ca, poi anche Piergiorgio Welby, Gior-gio Nuvoli e tutti noi del Partito radi-cale e dell’Associazione Luca Coscio-ni ci siamo battuti e ci battiamo: la li-bertà di ricerca scientifica, che va dipari passo con la conquista, la difesae l’ampliamento dei diritti civili, deidiritti sociali.Diritti continuamente minacciati daquel grande partito di cui il centro-de-stra berlusconiano (ma non solo) è ilbraccio armato: un “partito” che hafatto dell’arroganza e dell’intolleran-za, dell’ottusa chiusura dogmatica eantiscientifica, la sua cifra costitutiva ecostituente. Nell’ambito della mia at-tività ispettiva di parlamentare, ho

presentato circa settecento interroga-zioni, quasi tutte seguono le linee diquella che è un po’ la “bandiera” del-la nostra associazione: “Dal corpo delmalato, al cuore della politica”. Lastragrande maggioranza sono rivolteal ministro della Salute, al ministrodelle Politiche Sociali per la tutela deldiritto alla salute. Chiedo conto del-le condizioni sanitarie del mondo de-gli ospedali e delle aziende sanitarie,degli incredibili sprechi nella Sanità enell’assistenza, delle questioni legatealla libertà di ricerca scientifica, osta-colata nel nostro paese in ogni modo.

Le questioni per esempio sollevate trala generale indifferenza della classepolitica da tre ricercatrici di cui que-sto paese dovrebbe esser fiero: ElenaCattaneo, Elisabetta Cerbai e SilviaGaragna, che sono state costrette apresentare ricorso, per opporsi alladecisione del governo di escludere lecellule staminali embrionali umanedal bando di finanziamento nel cam-po della biologia delle cellule stami-nali; e accadeva proprio mentre il pre-sidente degli Stati Uniti Barack Oba-ma firmava il provvedimento che re-vocava il precedente divieto impostodal predecessore George W. Bush, che

in omaggio a una visione ideologica efondamentalista escludeva quel tipo diricerca dai finanziamenti statali. I veti delcentro-destra alla libertà di ricerca ci han-no reso ridicoli di fronte alla comunitàscientifica internazionale. L’autorevole ri-vista “Nature” ha giustamente sottolinea-to che “escludere le cellule staminali em-brionali è contrario alla libertà di ricercasancita dalla Costituzione”; e non hamancato di sottolineare il paradosso co-stituito dal fatto che l’uso della ricercadelle linee cellulari staminali già derivatedagli embrioni umani in Italia è legale.L’Italia con il suo “fare” e soprattutto conil suo “non fare” contraddice una regolafondamentale: quella che vuole la libertàdi ricerca, la scuola e l’educazione alla ba-se di qualsiasi società che voglia progredi-re e assicurare benessere ai propri cittadi-ni. E’ completamente disatteso quantocontenuto nel Rapporto della Commis-sione Europea dell’aprile 2003, e nel se-condo Rapporto della CommissioneDulbecco sulle cellule staminali, volutada Umberto Veronesi quand’era ministrodella Salute; in quei due rapporti si so-stiene che il settore delle cellule stamina-li è uno dei più promettenti nel campodelle biotecnologie, e che potrebbe con-durre a importantissimi risultati nella cu-ra delle malattie cardiovascolari, delle pa-tologie del sistema nervoso, del diabete edi altre malattie. E’ recente la notizia chenegli Stati Uniti le ricerche in questocampo cominciano ad essere effettuatesu pazienti-cavie. Compito della politicae dei politici dovrebbe essere quello di as-sicurare e garantire mezzi, risorse, stru-menti, opportunità. Sarebbe politica sag-gia, accorta, oltre che di doverosa miseri-

cordia, perché investire nella ricerca èsempre produttivo: sono infinite le appli-cazioni nel campo delle diverse speri-mentazioni terapeutiche: dalla fibrosi ci-stica, all'AIDS, dalla malattia di Gaucherad alcune malattie tumorali. Nei paesipiù liberi e sviluppati, scienza e scienzia-ti sono considerati indispensabili moto-ri dello sviluppo economico e civile. In I-talia accade il contrario; si possono faremille esempi: dalla legge 40 sulla fecon-dazione assistita, ai tentativi di censuraverso l'insegnamento dell'evoluzioni-smo; e l’incessante azione delle gerarchievaticane, che impongono allo Stato leggicontrarie ai valori e ai diritti riconosciutida almeno due secoli come universali.Oggi, come al tempo di Galileo e Gior-dano Bruno, la scienza è considerata pe-ricolosa, un pericolo.La storia insegnache gli scienziati hanno sempre dovutoaffrontare confronti e divergenze con e-sponenti della politica o della religione,ma mai come ora si è assistito a una cosìdiffusa avversione pregiudiziale verso lascienza. Lo ha ben colto Gilberto Corbel-lini, quando scrive che “negli ultimi de-cenni sembra diventato un luogo comu-ne l'idea che la ricerca scientifica e le sueimplicazioni tecnologiche incarnino unapericolosa hybris conoscitiva, disposta asfidare qualunque limite morale, e insen-sibile ai rischi che tali attività comporte-rebbero per l'ambiente naturale, la salutedell'uomo e la convivenza democratica”.Occorre però insistere, ostinati e caparbi.Ed è motivo di consolazione e speranzavedere che siamo in tanti impegnati inquesta fondamentale lotta di progresso eciviltà.

L’anniversario CINQUE ANNI FA MORIVA LUCA COSCIONI

“La mia lotta non si ferma”Nonostante un dogmatico antiscientismo, continuiamo a difendere i diritti dei malati

M. A. FarinaCoscioni

E' stataPresidentedi RadicaliItaliani ed èattualmenteCo-Presidentedell'Associazione LucaCoscioni perla libertà diricercascientifica,ed è stataelettadeputata nel2008 comeradicalenelle listedel PD.Svolgel'incarico disegretariodellaCommissione AffariSociali dellaCamera deiDeputati.

Chi è

I veti del centro-destra cihanno reso ridicoli difronte alla comunitàscientifica internazionale

IL RICORDOMaria AntoniettaFarina Coscioni

“Non so quando, ma so che in tanti siamovenuti in questo secolo per sviluppare arti escienze, porre i semi della nuova cultura chefiorirà, inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di avere vinto… Verrà ungiorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio efinalmente comprenderà chi è veramente e achi ha ceduto le redini della sua esistenza, auna mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… l’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo”.

(tratto da Spaccio de la bestia trionfante - 1584 - di Giordano Bruno)

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SCIENZA E DEMOCRAZIA

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Italia sotto la media dei Paesi Membri

In Italia, nel 2008, la spesainterna lorda per la ricerca e lo

sviluppo (GERD) è aumentatadell’1,2%, rispetto all’1.1% del2006. Rimane comunque al disotto del valore medio OCSE. Nel2007 l’industria ha finanziato il42% del GERD, sempre ben al disotto della media OCSE, pari al64%. Tra il 1998 e il 2008 il nostropaese si è mantenuto stabile sulnumero di brevetti per milione diabitanti: 12.5. investire e costruiresulla libertà

1Occupazione:pochi ricercatori e bassa istruzione

Nel 2008 nel nostro paese, iricercatori su 1000 occupati

erano 4. Dal 2000 il loro numero ècomunque aumentato ad un tassomedio annuo di oltre il 5%. Le laureein scienza ed ingegneria nel 2007erano il 21% del totale. Tuttavia illivello di istruzione in Italia rimanebasso: solo il 14% della forza lavoroqualificata, nel 2008, è statadestinata al settore terziario. Nelleoccupazioni delle risorse umane ledonne guadagnano il 40% in menodegli uomini.

2Pil nazionale e occupazione in calo

Ifondi destinati alla ricerca e allainnovazione sono strettamente

dipendenti dalla ricchezzanazionale: dal 2001 la crescitareale del Pil (Prodotto interno lordo)è rallentata. La crescita mediaannua del Pil dal 2001 al 2008 èstato di un modesto 0.7%. Ladisoccupazione è aumentata dallo6,8% del 2008 al 7,7% del 2009.La produttività del lavoro è rimastastagnante dal 2000.

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Stati Uniti NONOSTANTE TUTTO RESTANO UN ELDORADO

Per fare ricercaevitare la politica

Andrea Ballabeni

Negli Stati Uniti sono concentrate lemigliori università del mondo ed ilnumero di pubblicazioni scientificheprodotte è, rapportato alla popolazio-ne, circa il 40% superiore a quello nel-l’Unione Europea. Il governo america-no spende pro capite in ricerca e svi-luppo circa il doppio di quanto spesonell’Unione Europea. I fondi vengonoassegnati solo a chi ottiene risultati edimostra di avere progetti validi; inquesto modo i ricercatori sono costret-ti a dare il massimo ed i dipartimentidi ricerca non possono concedersi illusso di assumere sulla base di paren-tele o favori, come spesso avviene in-vece nell’università italiana. Sui princi-pali media americani scrivono in ge-nere giornalisti scientifici con ottimecompetenze e anche per questo alme-no una parte dei cittadini possiedebuone basi scientifiche.Purtroppo però, anche negli Stati Uni-ti, scienza e ricerca subiscono delle mi-nacce. Molti americani non hanno lebasi culturali e non comprendonoquindi il metodo scientifico, tanto chealcuni considerano il creazionismo u-

na teoria scientifica. A livello politicola scienza aveva particolarmente sof-ferto negli anni dell’amministrazioneBush quando, dopo anni di crescita, ilbudget destinato al NIH (l’agenzia fe-derale per la ricerca biomedica) non e-ra stato aumentato. Molti scienziati a-vevano anche denunciato le troppe in-terferenze politiche e una diminuitacapacità di ricerca e divulgazione. Del-l’era Bush era stato anche il divieto diusare fondi federali per ottenere stami-nali embrionali umane. Quando Barack Obama è arrivato allaCasa Bianca ha subito promesso dimettere la scienza nel “rightful place”,

il suo giusto posto. Il nuovo presidente ha ineffetti più volte dato prova di comprendere ilmetodo scientifico. Durante i primi mesi del-la diffusione del virus influenzale H1N1, adesempio, Obama ha compreso che la cosa piùrazionale fosse quella di seguire le indicazionidegli scienziati del settore. Tuttavia, nonostan-te alcuni progressi, i fatti non sono sempre sta-ti all’altezza delle aspettative. Ad esempio, O-bama ha subito rimosso il divieto di finanzia-menti federali per le staminali embrionali mapoi quasi nulla ha fatto per sponsorizzare unanuova legge; ed ora gli oppositori hanno otte-nuto un nuovo divieto e l’avvio di una causalegale. Molti scienziati convengono anche chela politica continui troppo spesso ad interferi-re nel processo scientifico. Il Dipartimento diEnergia (DOE) ha impiegato oltre 20 anni percondurre studi scientifici sui rischi di un futu-ro stoccaggio di rifiuti radioattivi nella YuccaMountain in Nevada, posto selezionato nel1987 dopo anni di trattative. Nel 2008, a se-guito di tante valutazioni positive, l’ammini-strazione Bush aveva dato il via libera ma ilnuovo presidente, sotto le pressioni politichedel Nevada, ha avviato una procedura per an-nullare il progetto disattendendo così le valu-tazioni scientifiche del DOE. Altro esempio:un pool di scienziati creato ad hoc aveva indi-cato che per le donne non a rischio sotto i 50anni non c’è necessità di sottoporsi a mammo-grafia periodica ma l’amministrazione Oba-ma, temendo strumentalizzazioni, ha fatto ditutto per ignorare i risultati. A peggiorare le co-se ha sicuramente contribuito la recente ascesadei repubblicani e del movimento populistadel Tea Party. Rush Limbaugh, un popolarepredicatore della destra estrema, ha proclama-to le “quattro colonne dell’inganno: governo,università, scienza e media”. Tuttavia, nonostante il crescente sentimentoanti-scienfitico dell’ America conservatrice, dasempre poco incline alla cultura scientifica(meno di uno scienziato su dieci vota repub-blicano), gli Stati Uniti continuano ad essere illuogo dove più scienziati vorrebbero lavora-re. Per avvicinarsi agli standard americani, l’I-talia avrebbe bisogno di una vera rivoluzione:maggiori finanziamenti ma selettivi e legati al-la produttività, abolizione dei concorsi e delvalore legale della laurea, insegnamento rigo-roso del metodo scientifico, formazione diqualificati giornalisti scientifici, maggior nu-mero di scienziati in politica, parlamento in-cluso, ed altro ancora.

Per avvicinarsi aglistandard statunitensi,l’Italia avrebbe bisognodi una vera rivoluzione

Nei laboratori bisogna combattere con l’antiscientismo dei conservatori repubblicani econ la mancanza di solide basi culturali dei cittadini

AndreaBallabeni

Membro delConsiglioGeneraledell’Associazione LucaCoscioni edella CellulaCoscioni diBoston

Chi è

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on line www.lucacoscioni.it

Altri Paesi, invece, come Austria, Ger-mania, Corea e Stati Uniti, hanno in-crementato gli investimenti nel setto-re scientifico, potenziando la ricercapubblica e aumentando le risorse u-mane. Un dato interessante è quello che ri-guarda le economie non OCSE checontinuano ad incrementare la spesanella R&S. Ad esempio la spesa inter-na lorda reale della Cina per la R&Snel 2008 è stata pari al 13,1% del to-tale della spesa OCSE. La Federazio-ne Russa ha speso 17 miliardi di dol-lari americani nello stesso anno. Cina e Russia, insieme con Brasile, In-dia, Indonesia e Sudafrica stanno in-vestendo molto nelle tecnologie am-bientali. Tutto ciò costituisce unagrande sfida per i Paesi membri chedevono fronteggiare le economie e-

mergenti che offrono un ampiomercato per i consumatori, nuo-ve fonti di personale qualificato,nuove idee e possibilità di colla-borazione. All’ordine del giorno dell’agendainternazionale è proprio quello diaffrontare le sfide globali con unamigliore governance: riorganizzarele funzioni ministeriali e i diparti-menti che si occupano di R&S , po-tenziare l’istruzione, saldare i lega-mi tra industria e ricerca. Sempre più Paesi stanno utiliz-zando incentivi fiscali e attual-mente i programmi sono più ge-nerosi che mai. Tuttavia, i finan-ziamenti pubblici diretti, comeborse, sussidi e prestiti, restano laforma più frequente di sostegnoalle imprese che effettuano R&S .

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I paesidell’Ocsepuntano auna nuovagovernance

L’Ocse (Organizzazione per la Coo-perazione e lo Sviluppo Economico)ha pubblicato, nel dicembre scorso,l’Oecd Science, technology and Indu-stry Outlook 2010. È un documentodi circa 300 pagine che passa in rasse-gna lo stato attuale dei settori dellascienza, della tecnologia e dell’inno-vazione nei Paesi membri dell’orga-nismo internazionale e nelle varie e-conomie emergenti come Brasile, Ci-na, India, Russia e Sudafrica(BRIICS). Gli stati dell’area Ocse han-no fornito risposte differenti ai variindicatori presi in oggetto: alcunihanno annunciato tagli ai fondi perla ricerca e lo sviluppo (R&S). Infatti,nell’area Ocse, la crescita reale dellaspesa destinata alla R&S ha subito uncalo tra il 2007 e il 2008, con una cre-scita annuale passata dal 4% al 3,1%.

Valentina Ascione

Una parte della comunità scientificaitaliana lamenta forti interferenzedella politica sullo sviluppo della ri-cerca, specialmente attraverso lostrumento dei finanziamenti. Comegiudica, da uomo politico, questeprese di posizione?Emergono due dati: l'abbandono e lasoggezione. Il primo si traduce nellascarsissima preoccupazione verso tut-to ciò che riguarda scuola, Università ein generale i luoghi della ricerca. Que-sta assenza di attenzione è una politi-ca: la politica della maggioranza. Nonche l'Italia abbia brillato, a riguardo,quando il governo era diverso da que-sto, ma la politica dell'abbandono èampiamente coltivata dal peggior mi-nistro che l'Istruzione non più pubbli-ca - nella definizione stessa del gover-no - abbia avuto nel dopoguerra, laGelmini, che non si occupa di ricerca:né nel bene né nel male. Il problema,semplicemente, non esiste. Ciascunodi noi in Parlamento riceve continua-mente lettere di scienziati e ricercatorilicenziati, privati dei fondi o, come ac-cade al CNR, commissariati da perso-naggi politici che non hanno niente ache fare con la ricerca. Il secondo pro-blema è quello della soggezione. La ri-cerca italiana - ed è un caso unico - ri-sente in modo diretto dei dettami diun altro Stato, il Vaticano, e delle posi-

zioni di una confessione religiosa,quella cattolica, nella versione ufficia-lizzata dai continui interventi del Pa-pa il quale indica con esattezza dovela ricerca può andare e dove non deveandare. In queste condizioni la situa-zione della ricerca scientifica in Italia èpessima.

Come si ripercuote tutto ciò sullademocrazia?Questo stato di cose è un grave impe-dimento alla democrazia. Gli organielettivi sono stati investiti dal voto del-la responsabilità di condurre una po-litica della ricerca almeno a livello de-gli standard minimi richiesti in Euro-pa in condizioni paragonabili alle no-

stre per reddito, produzione indu-striale e rilevanza nelle relazioniinternazionali. Eppure non sonoin condizione di assumersi questaresponsabilità. Non hanno maideciso di contrastare il clima diabbandono, né quello di sogge-zione. Questo vale sia per coloroche si riconoscono nella maggio-ranza, e dunque nel governo e -dico io - nelle sue colpe, sia per co-loro che si pongono come gli op-positori di questo tipo di politica,e invece non compiono alcun attodi specifica opposizione a tuteladella ricerca scientifica.

Lei ha a lungo vissuto e lavoratonegli Usa: quale rapporto inter-corre oltreoceano tra ricerca epolitica?E' un rapporto diretto, esplicito:cresce l'una e l'altra. La ricerca è indiretta connessione con la libertàdemocratica perché, fa parte delprimo emendamento. SoltantoGeorge W. Bush aveva frenato eimpedito - abolendo la distribu-zione di fondi federali - alcuni a-spetti della ricerca scientifica inbase a richieste religiose. Questonon è più avvenuto dopo, ma cer-tamente per un periodo ha limi-tato la libertà e la democrazia de-gli Stati Uniti.

Da giornalista, qual è a suo avvi-so il comportamento dell’infor-mazione italiana sulla ricerca? E' pessimo come quello della po-litica, perché in generale i giorna-listi e i commentatori, anche iquelli bravi, salvo eccezioni, si a-stengono dal trattare il problemadella interferenza tra politica e re-

ligione, tra Stato e Chiesa. E si a-stengono dall'affrontare diretta-mente, e con la dovuta durezza,l'assenza totale di cura per la ricer-ca scientifica da parte del governo.Ci sono quindi due grandi fallenel sistema italiano: l'incuria delgoverno, con la grave interferenzadella Chiesa, e un vuoto nel com-portamento dell'informazioneche ignora quel tanto di contrastoche esiste nella pubblica opinio-ne. Per esempio il contrasto eserci-tato con continuità e coerenza dalPartito Radicale e che viene igno-rato come se non esistesse, comese ci fosse una silenziosa unani-mità politica e religiosa contro laricerca scientifica.

In un quadro così fosco intrave-de degli spiragli di luce?Pochi, francamente. Da membrodel parlamento e di un partito diopposizione devo confessare chenon ho altro punto riferimento,per i temi di cui stiamo parlando,che il piccolo gruppo dei Radicalieletti nel liste del PD. Altrimenti, ildesiderio di non alienarsi la pro-tezione della chiesa e lo spirito disottomissione che più o meno di-stingue tutto lo schieramento po-litico, dalla destra alla sinistra,rendono impossibile nutrire unasperanza. Anche perché non vedodove, dal momento che al di làdel Partito Radicale e dei suoi no-ve parlamentari non si vedono al-tri spiragli. E questa non vuol es-sere un'esaltazione della grandecombattività, capacità, resistenzadei Radicali in Parlamento, ma u-na semplice constatazione.

Finora abbiamo parlato del rap-porto tra ricerca scientifica e de-mocrazia. Anche le dittature, tut-tavia, si sono servite della scien-za, spesso ai danni di diritti uma-ni e civili. Oggi, con una ricercaa vocazione transnazionale e unmondo dove persistono realtàantidemocratiche, dove va trac-ciato il confine tra sperimenta-zione e diritti dell'individuo? Nelle dittature non esistono dirit-ti dell'individuo. Non è mai acca-duto che qualcosa di grande sia ac-caduto per la medicina sotto unadittatura, o a beneficio degli esseriumani invece che a vantaggio del-la potenza dei governi. Non c'èun'antitesi diretta e totale, esistecertamente qualche tipo di rap-porto: mai, però, nel senso dellapromozione della cura dell'indivi-duo. Si tratta sempre di ricerca mi-litare, basti pensare alla Corea delNord che, in condizioni difficilissi-me dal punto di vista della soprav-vivenza dei suoi cittadini, si è dota-ta di un apparato di ricerca scienti-fica di alto livello in grado di pro-durre armi atomiche. O il Paki-stan, che non ha sviluppato in nes-sun campo la ricerca a beneficiodelle persone, ma che è diventatoil più importante produttore di ar-mi atomiche. O all'Iran, dove la ri-cerca scientifica si avvale di perso-nale formato nelle migliori scuoledel mondo che si dedica esclusiva-mente alla produzione di armi.C'è, dunque, una ricerca scientifi-ca, ma la mancanza di libertà nesottrae ogni risorsa e ogni proget-to alla salvezza delle persone e al-la cura degli individui.

Nulla di grande è maiaccaduto sotto unadittatura: non esistono i diritti dell’individuo

L’intervista FURIO COLOMBO, LA RIFLESSIONE DEL POLITICO

Abbandono e soggezione, mali tutti italianiNonostante gli organi elettivi siano stati investiti dai cittadini della responsabilità dicondurre una politica della ricerca entro gli standard europei, è stato tutto disatteso

Furio Colombo

Giornalista,scrittore epoliticoitaliano.DeputatoPd,attualmenteècomponentedella III°Commissione (AffariEsteri eComunitari)e dellaCommissioneesaminatricedel "PremioIlaria Alpi eMaria GraziaCutuli".

Chi è

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SCIENZA E DEMOCRAZIA

“Ateo è chi vive contro Dio”

Il nuovo il libro di Giulio Giorello, intitolato Senza Dio. Del buon uso dell’ateismo(229 pagine, 15 euro, Longanesi editore), a dispetto del titolo non è affattointeressato a dimostrare la non esistenza di Dio. La preoccupazione dell’autore èquella del decadere del liberalismo e del libero pensiero, e dunque critica aspramentequelle che, secondo lui, sono cinque «bestie»: la reverenza, la rassegnazione,l’autorità, la proibizione, la sottomissione. Questi termini, preceduti dalla parola“contro”, formano il titolo dei capitoli del volume. Giorello propone una sorta diateismo non dogmatico che viene suggerito anche a quei credenti ormai stanchi ditutti i fondamentalismi che hanno portato solo a repressione e intolleranza. “Essereagnostico non mi basta più. - si legge nel testo - Preferisco dirmi ateo, perché sirigeneri quello che Russell chiamava ‘liberalismo’: la possibilità di confrontarsi - e discontrarsi se è il caso - con i religiosi della più variegata estrazione (compresi coloroche dell’ateismo fanno una religione). Nella convinzione che ateo non sia tanto chilogora il proprio tempo nel cercare di dimostrare che Dio non c’è, ma chi decide divivere senza o perfino contro Dio”.

L’INTERVISTAGiulio Giorello

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La Scienza sfida i misterisenza tabùDopo Darwin le teorie della cosmologiapotrebbero “ridisegnare” l’universo e aprirenuovi fronti anche sul piano religiosoMarina Valle

La teoria dell’Evoluzionismo e la produzione diorganismi geneticamente modificati (Ogm)non sembrerebbero più costituire motivi diconflitto, almeno per parte della Chiesacattolica. In più occasioni la PontificiaAccademia delle Scienze ha dimostrato lavolontà di confrontarsi con biologi e genetistievoluzionisti e recentemente, in un documento,ha espresso un giudizio sostanzialmentepositivo sugli Ogm e sulla loro utilità ai finidell’aumento delle produzioni agricole,soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. L’apertura dimostrata verso questi ambiti restaperò isolata rispetto alle posizionirigorosamente rigide nei confronti di altri temi,come la ricerca sugli embrioni o la fecondazioneartificiale. Passando alla fisica, dopo lariabilitazione di Galileo, la Chiesa stadimostrando un sincero interesse allo studiodell’universo e in particolare alla cosmologia,tanto che nel novembre scorso PontificioConsiglio della Cultura e Agenzia SpazialeItaliana hanno firmato un accordo per dare vitaad un Portale Universale della Cosmologia. C’èun confine che separa atteggiamenti così diversirispetto a queste espressioni della conoscenza

scientifica e della tecnologia? Il filosofo Giulio Giorello - titolare della cattedradi Filosofia della Scienza all'Università degliStudi di Milano - nel suo ultimo libro “SenzaDio, del buon uso dell’ateismo” (Longanesi),scrive che “il conflitto fra l’autorità e la liberaricerca non è mai venuto meno, semmai ha dicontinuo cambiato forma”.

E’ in questa direzione che potremmo cercarela risposta?Sono tutti temi importanti, ma di natura diversa,e questo spiega il diverso atteggiamento dellegerarchie ecclesiastiche e del Pontefice. Il casodel Darwinismo è stato da alcuni avvicinato alcaso Galileo, ma ci sono alcune differenze. Peresempio, una maggiore ostilità a Darwin è

http://darwin-online.org.uk/In

rete

L’emergere della vita e dell’intelligenza dovrebberoessere opera di un fiatsoprannaturale, per il resto sipuò venire a patti con Darwin

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emersa soprattutto nel protestantesimobritannico e poi in certe frange estreme delprotestantesimo americano. Quest’ultimo hacostituito anche la più forte matrice religiosa delCreazionismo, mentre in ambito cattolico haavuto più spazio la variante del ‘disegnointelligente’. Tuttavia l’ostilità verso Darwin èancora piuttosto diffusa presso gli intellettualicattolici. L’emergere della vita e dell’intelligenzadovrebbero essere opera di un fiatsovrannaturale, per il resto si può venire a patticon Darwin, come con la biologia molecolare econ le tecnologie alla base degli Ogm: sonoambiti che non toccano immediatamenteproblemi delicati come l’emergere dell’essereumano, ne’ le questioni che riguardano lanascita e la morte, o lo status dell’embrione.

Vita e morte dell’individuo sono quindiquestioni centrali, molto più di quanto non losia l’evoluzione naturale.Resta il problema di fondo di come veniamo al

mondo e di come moriamo. Sono questioni chechiamano in causa il controllo delle coscienze eil privilegio dell’autodeterminazione. Dafastidio che si condivida l’ideale kantianodell’individuo maturo che si fida della propriaragione e che ha il coraggio di conoscere. Cosìnella questione del fine vita viene negata alsingolo individuo la responsabilità delle propriescelte e con essa il diritto di decidere comeandarsene quando la vita diventainsopportabile. In questo senso il caso Welby èpiù chiaro del caso Englaro. In quest’ultimo ilpadre interpreta la volontà della figlia sulla basedi testimonianze passate; nel primo caso lo

stesso Welby ha espresso la sua volontà in unmodo molto chiaro, con una nobile lettera alpresidente della Repubblica. La nostalgia peri tempi in cui la teologia dominava tutto nonè morta nella Chiesa cattolica romana.

La volontà di controllare il saperescientifico potrebbe essere anchealimentata dal considerare la scienzaun’attività priva di una propria etica. Finoa che punto questa convinzione èfondata?

Nella scienza non c’è tabù, né terreno da cuici si dovrebbe ritirare quando ci troviamo difronte a un mistero che supera le nostrecapacità intellettuali: quello che adesso è unostacolo domani potrebbe non esserlo più.Bertrand Russell diceva che l’atteggiamentoragionevole della comunità scientificaconsiste nel lasciar parlare tutti e nel metterea confronto le diverse posizioni, mentre sicontinuano a raccogliere fatti significativi.Credo che avesse ben capito lo spirito ditolleranza, coraggio e modestia propriodell’atteggiamento scientifico. Inquest’ultimo c’è una moralità intrinseca ec’è del buon senso. Credo che avesseragione Paolo Rossi (Storico della scienzandr) quando affermava che la tolleranzascientifica è diventata un modelloimportante per la democrazia. L’etica dellacompetenza propria della scienza erarivendicata, per esempio, nelle lettere diGalileo alla principessa di Lorena, chepossono essere considerate uno dei grandimanifesti della libertà di ricerca .

Restando nell’ambito della fisica, gliesperimenti in corso nel più grandeacceleratore di particelle del mondo, ilLarge Hadron Collider (Lhc) del Cern diGinevra, promettono di alimentare unnuovo dibattito su questa disciplina, adesempio con la scoperta di nuovedimensioni o addirittura dell’esistenza dipiù universi.Le ricerche condotte nel Cern sono alcrinale tra spazio, tempo e materia, relativitàgenerale e fisica quantistica. Per dirla con illibro “L’energia del vuoto” di Bruno Arpaia,è un grande problema conciliare le due piùimportanti concezioni fisiche del ‘900,ricche di grandi sviluppi per quantoriguarda la storia dell’universo. Tra le granditematiche della cosmologia, l’idea del multiverso è interessante e potrebbe porre alcuniproblemi alle religioni. Al momento si trattadi ipotesi altamente speculative, ma undomani potrebbero essere empiricamenteconfermate. D’altro canto anche la teoria diDarwin all’inizio era tale, ma poi è andataavanti di successo in successo.

Nella scienza non c’è tabù, néterreno da cui ci si dovrebberitirare quando ci troviamo difronte a un mistero che superale nostre capacità intellettuali.

Galileo GalileiA MADAMA CRISTINA DI LORENA GRANDUCHESSA DI TOSCANA“[…] alcune autorità della Scrittura ede’ sacri teologi e de’ Concilii; le qualisí come da me son reverite e tenute disuprema autorità, sí che sommatemerità stimerei esser quella di chivolesse contradirgli mentre vengonoconforme all’instituto di Santa Chiesaadoperate, cosí credo che non siaerrore il parlar mentre si può dubitareche alcuno voglia, per qualche suointeresse, produrle e servirsenediversamente da quello che è nellasantissima intenzione di Santa Chiesa;però, protestandomi (e anco credo chela sincerità mia si farà per se stessamanifesta) che io intendo nonsolamente di sottopormi a rimuoverliberamente quegli errori ne’ quali permia ignoranza potessi in questascrittura incorrere in materie attinenti areligione, ma mi dichiaro ancora nonvoler nell’istesse materie ingaggiar litecon nissuno, ancor che fussero puntidisputabili: perché il mio fine non tendead altro, se non che, se in questeconsiderazioni, remote dalla miaprofessione propria, tra gli errori che cipotessero essere dentro, ci è qualchecosa atta ad eccitar altri a qualcheavvertimento utile per Santa Chiesa,circa 'l determinar sopra 'l sistemaCopernicano, ella sia presa e fattonequel capitale che parrà a’ superiori; seno, sia pure stracciata ed abbruciata lamia scrittura, ch’io non intendo opretendo di guadagnarne frutto alcunoche non fusse pio e cattolico.” (stralcioda una delle quattro LettereCopernicane di Galileo Galilei, datata1615, indirizzata alla Granduchessa diToscana, Cristina di Lorena, in cui loscienziato e filosofo si prodiga adimostrare, contro i suoi avversari, chele sue idee non sono in contrasto conle Sacre Scritture)

Tra le grandi tematichedella cosmologia, l’idea delmulti verso è interessante epotrebbe porre alcuniproblemi alle religioni

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CITTÀ DEL VATICANO

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IL LIBROL’altro volto della Chiesa di Roma

In questo libro Riccardo Chiabergeesplora il continente sommerso deicattolici disobbedienti, che testi-moniano la loro fede nella vitaquotidiana, ma stentano a ricono-scersi nella linea ufficiale dellaChiesa: prima Wojtyla, ora Ratzin-ger, con la loro ferrea restaurazioneteologica e dottrinale nella batta-glia contro il relativismo e le sfidedella scienza, hanno allontanatolarga parte dei fedeli. Un viaggio trareligione e modernità, all’interno

di un clero che si mostra inflessibile “con i peccatori senza po-tere, ma non altrettanto con i peccati dei potenti”. (Lo scisma –Cattolici senza Papa Longanesi editore)

LA RICOSTRUZIONE

✁Le incoerenz

e

nei discorsi

di Papa Ratzinger

17/03/2009 Papa Ratzinger s

i reca in Camerun.

Parlando con i giornalisti dic

hiara: il contagio

di Aids “non si può superare

con la

distribuzione dei preservativ

i che, anzi

aumentano i problemi”, bens

ì con il "rinnovo

spirituale e umano" nella sess

ualità.

21/11/ 2010 Benedetto XVI,

nel libro intervista,

dal titolo “Luce del mondo. I

l Papa, la chiesa e i

segni dei tempi” (Libreria Ed

itrice Vaticana),

scritto da Peter Seewald, sos

tiene che

«Concentrarsi solo sul profila

ttico vuol dire

banalizzare la sessualità», m

a «vi possono

essere singoli casi giustificati

ad esempio

quando una prostituta utiliz

za un profilattico, e

questo può essere il primo p

asso verso una

moralizzazione, un primo at

to di

responsabilità per sviluppare

di nuovo la

consapevolezza del fatto che

non tutto è

permesso e che non si può fa

r tutto ciò che si

vuole».10 /01/ 2011 N

egli auguri per il nuovo anno

, il

Papa dichiara: “non posso pa

ssare sotto

silenzio un'altra minaccia al

la libertà religiosa

delle famiglie in alcuni Paesi

europei, là dove è

imposta la partecipazione a c

orsi di

educazione sessuale o civile

che trasmettono

concezioni della persona e d

ella vita presunte

neutre, ma che in realtà rifle

ttono

un'antropologia contraria all

a fede e alla retta

ragione".

www.anticlericale.net

Il Papa, figuratragica in lottacontro se stesso

Chi èRICCARDOCHIABERGE Giornalistaitaliano.Collaboraattualmentecon Il fattoQuotidiano,dove ha unsuo blog.

Angiolo Bandinelli

L’apertura sul preservativo, lacampagna contro la pedofiliaecclesiastica, i cambiamenti ai verticidella “Propaganda Fide” e la riformadello IOR hanno diffuso lasensazione che Papa Benedetto XVItenga fermamente la barra dellegrandi riforme. Difficile, per un laico,dare un giudizio su queste iniziative.Intanto però, a una apertura dicredito che gli viene persino daMarco Pannella (il quale harecentemente detto di attendersiproprio da questo papa novitàinteressanti) si contrappongonocritiche vistose provenienti da settoriimportanti della chiesa, addiritturada esperti e teologi. Sull’intera questione abbiamo postocinque domande a RiccardoChiaberge, giornalista e scrittore,autore di un libro (“Lo scisma” –Cattolici senza papa, Longanesi2009) che è un eccezionale inchiestanei sotterranei cella chiesa romana.

D. Con la sua presa di posizionesull’uso del preservativo, e conaltre iniziative -- sulla pedofilia,sulla riforma di “Propaganda Fide”e IOR - Benedetto XVI sembraassumere il volto di un riformatoredella chiesa. A noi pare tuttavia chequeste pur giuste riforme sicollochino in una strategiapuramente disciplinare che,tenendo anche presenti gli attacchial Concilio Vaticano II, intendonoricostituire il rigido monopoliopapale sull’istituzione-chiesa.

R. Sono sostanzialmente d’accordosulla conclusione, ma con unadiversa accentuazione. Questo Papa,che inizialmente sembrava un Paparestauratore, più passa il tempo e piùmi sembra una figura tragica, quasishakespeariana, quasi unosdoppiamento di personalità. Sulpiano umano suscita una certasimpatia. È come se il Ratzinger Papafosse perseguitato dal fantasma delRatzinger cardinale. È come se stesselottando contro se stesso, perriscattarsi da un passato di omissionie di connivenze soprattutto perquanto riguarda la pedofilia. E nellostesso tempo lotta con il fantasmadel suo predecessore che avevagoduto di una immagine pubblicamolto più accattivante e popolare,come una rock star, mentre lui dalpunto di vista comunicativo è undisastro, non riesce a comunicarecon le masse. Ma di cose negative neha commesse molte di più GiovanniPaolo II che non Benedetto XVI, ilquale sta cercando di rimediare adalcuni di questi errori, tra cui lavicenda dei Legionari di Cristo.Detto questo, è vero che la suaazione di moralizzazione si muoveall’interno di una logica direstaurazione della disciplina e deivalori tradizionali. Quindi non è uninnovatore. Certamente cerca di fare

pulizia, di togliere polvere dalvolto della chiesa, ma senzacambiare né struttura nédottrina.

D. Come giudica le prese diposizione di importantiteologi e uomini di culturacattolici contro l’apertura,pur cautissima, di PapaRatzinger, verso l’uso delpreservativo? Sotto leschermaglie che la stampaha portato alla luce, cosavogliono significare? E’ veroche ci sono forti correnti –in Curia ma non solo – chegià stanno disegnando ilprofilo del prossimo papa?

R. La congettura può averequalche fondamento. Certoquesta svolta, o spiraglio,sull’uso del preservativo, per

quanto sia di un impattominimo sulla politica dellacontraccezione è un passoavanti sul piano dottrinale eteologico. Perché sepensiamo alla HumanaeVitae che definiva l’uso diqualsiasi mezzoanticoncezionaleintrinsecamente cattivo,preservativo incluso, sepensiamo anche a quello cheè scritto nello stessocatechismo, cioè che non èlecito nemmeno per ragionigravissime fare il maleaffinché avvenga il bene,allora, visto che c’è in gioco lavita umana, non è più ilcomandamento degli attiimpuri ma è quello nonuccidere a prevalere. È chiaro che, visto che avevafatto un passo, ne poteva fare

due e dire che, oltre che per ilprostituto o la prostituta,l’eccezione doveva valereanche per chi non vuoleinfettare il proprio partner ola propria partner e per tuttiquelli che sono di fronte,come in Africa, ad unaepidemia di proporzionibibliche. Che ci siano teologiche persino di fronte unpassetto così contenutosollevano delle obiezioni faveramente pensare che sianoiniziate le grandi manovre,forse un fuoco disbarramento contro possibilicandidature, non diciamoprogressiste, ma aperturiste.

D. Che impatto potrannoavere sui credenti (in Italia,ma non solo) le prese diposizione di Papa Ratzinger

sul preservativo ma anchecontro la pedofilia clericale? Leiha parlato di uno “scisma” chesi muove sotterraneamentemettendo in dubbio l’autoritàpapale in settori delicati come lamorale sessuale, ecc. Da quandoha scritto il suo libro, ècambiato qualcosa? In qualedirezione?

R. Da allora le crepe che avevoindividuato nel mondo cattolicosono diventate voragini. La franaè proseguita; pensiamo alloscandalo della pedofilia che,quando ho scritto il libro, eraappena iniziato. Pensiamoall’inchiesta su “PropagandaFide”, alle indagini sullo Ior. Tuttiquesti tentativi di correzione dirotta sono risposta ad una ondatadi indignazione che ha percorso ilmondo cattolico e larghi strati dei

La classe politica è invertebrata nei confronti delle pressionidel Vaticano, ed è incapace di avere autonomia di pensiero

L'intervista RICCARDO CHIABERGE

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LA RICOSTRUZIONE

Le incoerenze

nei discorsi

di Papa Ratzinger

17/03/2009 Papa Ratzinger s

i reca in Camerun.

Parlando con i giornalisti dic

hiara: il contagio

di Aids “non si può superare

con la

distribuzione dei preservativ

i che, anzi

aumentano i problemi”, bens

ì con il "rinnovo

spirituale e umano" nella sess

ualità.

21/11/ 2010 Benedetto XVI,

nel libro intervista,

dal titolo “Luce del mondo. I

l Papa, la chiesa e i

segni dei tempi” (Libreria Ed

itrice Vaticana),

scritto da Peter Seewald, sos

tiene che

«Concentrarsi solo sul profila

ttico vuol dire

banalizzare la sessualità», m

a «vi possono

essere singoli casi giustificati

ad esempio

quando una prostituta utiliz

za un profilattico, e

questo può essere il primo p

asso verso una

moralizzazione, un primo at

to di

responsabilità per sviluppare

di nuovo la

consapevolezza del fatto che

non tutto è

permesso e che non si può fa

r tutto ciò che si

vuole».10 /01/ 2011 N

egli auguri per il nuovo anno

, il

Papa dichiara: “non posso pa

ssare sotto

silenzio un'altra minaccia al

la libertà religiosa

delle famiglie in alcuni Paesi

europei, là dove è

imposta la partecipazione a c

orsi di

educazione sessuale o civile

che trasmettono

concezioni della persona e d

ella vita presunte

neutre, ma che in realtà rifle

ttono

un'antropologia contraria all

a fede e alla retta

ragione".

www.anticlericale.net

fedeli, che si sono sentititraditi da una chiesa che daun lato copriva gli abusi deipreti pedofili dall’altrospeculava sui palazzi diPropaganda Fide, anzi li usavaper fare degli scambi consettori politici. C’è untentativo da parte del Papa dirispondere a questa domandadi rinnovamento. Però c’è unamacchina della chiesa che glirema contro. Chi lo strattonain una direzione, chi inun’altra. Ma la sua figura nonpasserà alla storia comequella di un coraggiosoinnovatore.

D. In Italia, lei pensa che suitemi cosiddetti etici siarriverà a costituire un“blocco” anche politicocapace di imporre le suescelte al parlamento e a tuttala società italiana?

R. Ho sfiducia nei confronti diquesta classe politica,invertebrata nei confrontidelle pressioni del Vaticano,incapace di avere unaautonomia di pensiero. Nonvedo delle personalità, cheanche in campo cattolico,sappiano imporre dei punti divista autonomi. Qualsiasilegge che verrà fuori sarà unpasticcio, un compromessomediocre e controproducente.Preferirei nessuna leggepiuttosto che una legge chemi impone il sondino distato.

In un recente articolo apparso sul Il FattoQuotidiano, il direttore di MicroMega, PaoloFlores d’Arcais, ha scritto che il discorso tenutoda Joseph Ratzinger per gli auguri per il nuovoanno è un vero e proprio manifesto diteocrazia cristiana, anzi di “cattolica romana”.Gli abbiamo chiesto di spiegarci il motivo diqueste affermazioni. “Il Papa – ha dettod’Arcais - è arrivato all’enormità di dichiararel’educazione civica una minaccia alla libertàreligiosa. L’educazione civica dovrebbe esserein qualsiasi Paese democratico una dellematerie più importanti perché nellaconvivenza di società pluralistiche sotto ilprofilo delle morali, quali sono tutte le societàmoderne, l’unica morale comune vincolantepuò e deve essere quella minima dei valori acui si ispira la Costituzione democratica. Se ilPapa ritiene questo ethos repubblicano unaminaccia per la libertà religiosa, è solo perchévuole imporre per legge la sua privatissimamorale cattolica.” D’Arcais ha anche scritto che le affermazionidel Papa rappresentano una esplicitadichiarazione di guerra alla democrazia laica ealle sue storiche e liberali conquiste: loabbiamo invitato quindi ad illustrarci la suaopinione sulla capacità della politica attuale,sia di destra che di sinistra, di sapercontrastare l’ingerenza del Papa. “L’attualepolitica della maggioranza berlusconiana – haspiegato - è semplicemente uno smaccato epermanente “bacio alla pantofola” al SantoSoglio. Ma, ahimè, anche le opposizioni nonscherzano. Troppo spesso il massimo di cuisono capaci è una sorta di attività slalomisticatra una laicità senza aggettivi, che viene invecetacciata di “laicismo”, e una volontà dicompromesso su questioni che per loronatura non sono negoziabili. In altrelegislature il mondo democratico avevapresentato progetti di legge per lalegalizzazione del diritto di ciascuno didecidere sul proprio fine vita (eutanasiacompresa) come dovrebbe essere ovvio: ionon pretendo di decidere sul fine vita diRatzinger, né su quello dell’onorevole Lupi.Perché l’onorevole Lupi e Papa Ratzingerpossono arrogarsi il diritto di decidere sul miofine vita?”. (Valentina Stella)

Il direttore UN MANIFESTO DI TEOCRAZIA CATTOLICA ROMANA

Religiositàimpostaper legge

Il vaticanista LA TEOCRAZIA MEDIEVALE NON C’ENTRA NULLA

Sceltalasciata alle famiglie

Dov’è lo scandalo? Se si afferma che, per esempio,nel caso di coma irreversibile alla famiglia spetti ildiritto di staccare la spina al proprio caro, nessunoavrà niente da ridire. Almeno così, credo di nonsbagliarmi, la pensano gli amici della AssociazioneLuca Coscioni. Dov’è lo scandalo? Se si riaffermache, ancora per esempio, lo Stato, proprio perchédemocratico e non teocratico, non può schiacciarele istanze della società civile che decide diorganizzarsi mediante il principio di sussidiarietà,gli amici radicali, proprio perché da sempreantistatalisti, non avranno sul punto, ne sono certo,nulla da obiettare.Allora dov’è lo scandalo se il Papa chiede che, inambito scolastico, sia lasciata alla famiglia la libertàdi decidere che i propri figli non si avvalganodell’insegnamento sessuale nelle scuole, in lineacon i principi di una società regolarizzata sulla basedel principio di sussidiarietà orizzontale? Ripeto:dov’è lo scandalo?Queste poche righe mi augurosiano sufficienti perché io sia sollevato dal compitodi dimostrare che qui la teocrazia medievale distampo gelasiano non c’entra nulla, proprio nulla.In altre questioni diverse dalla scolastica, vorrei direa coloro che si azzardano a scrivere su BenedettoXVI con spirito se non polemico almenodilettantistico, Joseph Ratzinger mostra di non aversuperato la visione di una cristianità gelasiana. E’ untema quest’ultimo che però tralascio. Lo rimandoad altre occasioni. Promesso. Mi preme, invece, direun’altra cosa. La sinistra ha perso appeal neiconfronti dell’elettorato - soprattutto giovanile -perché si cimenta soltanto su battaglie facili (epoliticamente corrette). L’introduzionedell’educazione sessuale è una di queste.La scuola non può diventare una cloaca massima,in cui farci entrare tutto. E tutti. Una sinistrasalottiera (o, come dice chi scrive su rivista patinate,radical-chic) si preoccupa che i ragazzi studino ascuola come si deve fare sesso sicuro per evitare diessere, loro malgrado, genitori. Una sinistra seria,robusta, insomma con gli attributi si preoccupapiuttosto che i ragazzi seguano nel maggior numeropossibile le lezioni (ahinoi, facoltative) di latino, perevitare di essere, loro malgrado, ignoranti.Pensate che bellezza: uno stuolo di giovani capaci dileggere i testi papali nella lingua originale, in latino.Allora, sì, avrebbero l’autorevolezza per contestareanche la (presunta) sessuofobia di Santa RomanaChiesa. (Giuseppe Di Leo)

Giuseppe Di Leo

Vaticanista,cura larassegnastampavaticana suRadioRadicaleC

hi è

Paolo Flores D’Arcais

Filosofo e direttoredella rivistaMicroMega

Chi è

IL CONFRONTO

La politica della maggioranza è solo un bacio alla pantofola al Santo Soglio

La sinistra ha perso appeal nei confrontidell’elettorato e intraprende battaglie facili

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Un protestante alla guidadella Pontificia AccademiaPapa Benedetto XVI ha ufficializzato il 15 gennaiola nomina del professore svizzero Werner Aber al-la presidenza della Pontificia Accademia delleScienze. Sostituisce il fisico italiano Nicola Cabi-bo, scomparso di recente. Nato 81 anni fa a Grani-chen, in Svizzera, Aber ha contribuito alla scoper-ta dell'edonucleasi del Dna. È professore emeritodi Microbiologia all'Università di Basilea, nonchépremio Nobel per la Fisiologia e Medicina nel1978, insieme con Hamilton O. Smith e DanielNathans. È di fede protestante, primo non catto-lico alla guida della prestigiosa istituzione vatica-na: nello statuto della Pontificia accademia, infat-ti, non è richiesto che un membro sia cattolico,possono farne parte anche non credenti e fedeli dialtre confessioni cristiane e di altre fedi.

Family Daybatti un colpoNelle drammatiche ore in cui il Presidente del Consi-glio è sotto accusa su escort e altro, rimaniamo in at-tesa di un cenno dai moralisti integralisti clericali.Chissà perché tutti silenti e ammutoliti!Sempre tutti pronti a dirci come e con chi si deve vi-vere, come si deve morire, con chi si deve come e se sipuò fare all’amore, che i single devono pagare più tas-se, che non bisogna usare il preservativo perché nonserve a combattere l’Aids, che tutti si devono rimette-re al modello di famiglia del mulino bianco, all’uopoben spiegato da una conferenza governativa sulla fa-miglia durata ben tre giorni e ‘gestita’ da cardinali,preti e giornalisti dell’Avvenire.

(Dichiarazione di Sergio Rovasio, Segretario AssociazioneRadicale Certi Diritti)

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L’INTERVISTAA MINA WELBY

SU RADIOSEI

Francesco Sani

I l primo dicembre del2010, Margo Macdonald,parlamentare

indipendente dei Lothians, sialzava nel parlamento scozzesee parlava a difesa del suodisegno di legge: il dibattito,ripreso in diretta, e’ stato unbenvenuto ritorno a quel temadi cui non si era più discussoda quando, nel 2005, il LiberalDemocratico Jeremy Purvispropose la consultazione daltitolo Dying with Dignity(Morire Con Dignità). I sedicifavorevoli, di tutti glischieramenti politici, sono statibattuti da ottantacinquecontrari: gli uni individuavanol’assurdità di uno status quoche condanna coloro cheaiutano un individuo ad avereuna morte dignitosa alla galera;gli altri parlavano del peggiorpanorama possibile, il “pendioscivoloso”, un’argomentazionegià usata molte volte al di fuoridel parlamento.Cosi, in un dibattito cheavrebbe dovuto mostrare unasentita volontà di riforma dellescelte di fine vita, tra cuil’inclusione nella prassi clinica(dalla prognosi agli ultimi stadidella vita) di una possibilitàlegittima di permettere ad unmedico di rispettare ildesiderio di morte anticipata diun paziente, e’ invece emersauna visione distorta nella qualele cure palliative sono divenutel’arma prescelta dellacosiddetta lobby “pro-vita”: inquesto dibattito, come in altrigià sentiti le aulerimbombavano degli echi diun falso sillogismo secondocui migliori cure palliativeesorcizzerebbero di fatto ilrischio che qualcuno, dio ce nesalvi, volesse scegliere una

morte anticipata. Questa falsa premessa è basatasulla presunzione che siainaccettabile scegliere la morte acausa di una vita ritenuta ormaiinvivibile, anche quando sia ilpaziente a compiereindipendentemente questascelta. Ma lo Stato acconsente dinascosto al suicidio assistito, esancisce l’ammissibilità delconcetto secondo il quale i piùpoveri nella società, i quali nonpossono permettersi il costo diuna morte assistita all’estero (lacedola per la Dignitas e’ intornoalle 4.000 sterline), nondebbano essere aiutati aterminare la loro esistenza inmodo dignitoso. Che dire dicoloro che per disperazione sibuttano da una finestra oingoiano un’overdose dibarbiturici per porre fine alladegradazione di una malattiaterminale; e che di quellefamiglie che dovranno fare iconti con l’orrore di una talescoperta? Per fortuna, parlamentari comeMargo Macdonald hannoiniziato ad ascoltare il resto dellasocietà, che è favorevole alsuicidio assistito. Come ha dettoun parlamentare scozzese neldibattito sul ddl di MargoMacdonald, se siamo in grado diguardare indietro con incredulitàai tempi antecedenti al SuicideAct del 1961, in cui tentare ilsuicidio era un atto criminale,come non possiamo ancheconsiderare con altrettantaincredulità l’attuale legge sullescelte del fine vita? Proprio nel settembre del 2009,l’ufficio del procuratore capo perl’Inghilterra e il Galles (il CrownProsecution Service) aprì unaconsultazione pubblica riguardoad una riforma della legge sulladepenalizzazione nei confrontidi una persona che aiuti un

membro della propria famiglia, od una personasotto sua tutela, a morire – secondo le volontàdel paziente e mosso soltanto da compassione.Che ne sarà della forza centrifuga degli ultimidue anni? Vedremo forse la vittoria dellacosiddetta lobby “pro-morte” (un’etichettaassurda), con gruppi quali Dignity in Dying eHealthcare Professionals for Change, sulleposizioni ideologiche della lobby “pro-vita”,che conta tra i suoi esponenti i membri del cleronella Camera Alta (i vescovi ed il rabbino capo)e gruppi quale Care Not Killing? Per fortuna, due recenti sviluppi potrebberooffrire speranza per un futuro migliore: il primoviene dall’isola di Man (popolazione ottantamila abitanti), dove la House of Keys e’ agli stadiiniziali di una proposta di legge per permettereil suicidio assistito nel suo territorio. Il suorapporto del 2006, pubblicato da unacommissione d’inchiesta sull’eutanasiavolontaria, fu il risultato di tre anni di lavoro enelle sue centinaia di pagine sono leinformazioni basate su fatti e su casi individuali,raccolte sia dai pazienti che dai professionistidel settore medico (tra gli altri).Un altro nome da menzionare e’ quellodell’autore fantasy di fama mondiale, Terry

Pratchett, il quale non solo e’ affetto da unamalattia neurodegenerativa ma e’ anchepubblicamente a favore del suicidio assistito (edell’eutanasia), provvedendo fondi per ilsecondo sviluppo che vorrei menzionare, cioè laCommissione Sul Suicidio Assistito [TheCommission on Assisted Dying]: inaugurata il30 novembre, e presieduta dal Lord Falconer dicui sopra, questo gruppo indipendente didodici membri lavorerà per circa un anno perraccogliere informazioni da una gamma diesperti e membri del pubblico, e pubblicheràpoi un rapporto conclusivo. Tra gli scopi dellacommissione sono: 1) “raccomandare qualesistema, se possibile, dovrebbe esistere perconsentire agli individui di ricevere aiuto amorire”; 2) “identificare chi dovrebbe poterricevere aiuto a morire”; 3) “determinare qualisalvaguardie dovrebbero essere istituite (…)”.Nel frattempo, Margo Macdonald, lei stessaaffetta da una malattia neurodegenerativa, hapromesso che dopo le elezioni del maggio 2011,se l’elettorato delle Lothians la voterànuovamente, tornerà al tema del suicidioassistito con una versione aggiornata del suo ddlEnd of Life Assistance.

Regno Unito LA BATTAGLIA DI MARGO MACDONALD

Fine vita,costretti a non morire

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Riportiamo di seguito una stralciodell’intervista rilasciata da MinaWelby, moglie di Piergiorgio Welby,al programma di approfondimentoZoom In di Radio Sei, in cui vienepresentato “L’ultimo gestod’amore”, il libro intervista di MinaWelby e Pino Giannini.

D: Qual è stato il suo ultimo gestod’amore?R: Quello di staccare la spina a miomarito e farlo morire come chiestoda lui.

D: Dopo la sua partecipazione alprogramma di Fazio “Vieni via conme” ci sono state parecchie

polemiche, perché sembrava esserestata una vetrina.R: No, non è stata una vetrina, erasemplicemente il racconto dellanostra storia d’amore, in salita finoalla fine. E ci sono tantissime storied’amore come la nostra. E dovevaessere un incoraggiamento permolte famiglie che hanno moltedifficoltà. Anche il libro ha lo scopodi incoraggiare e indurre moltepersone a prendere la vita in mano ecamminare insieme. Credo poi chenon ci dovesse essere l’obbligo direplica perché una storia non ha unacontro storia. Ed inoltre la nostranon era una storia sul diritto amorire, ma sul diritto

all’autodeterminazione, e sul dirittodi avere tutte le cure possibili earrivare ad un punto in cui si scegliedi non andare più avanti.

D: Come vede i rapporti con laChiesa?R: La Chiesa sarà sempre control’eutanasia, come contro l’aborto o ildivorzio. Però una volta l’aborto perun cattolico oltre che un peccato eraanche un crimine, oggi è solo unpeccato. Lo stesso per l’eutanasia,che vuol dire che il malato chiede almedico di somministrargli unmedicinale per farlo morire, oppurerecarsi in una struttura doveforniscono il medicinale che ti

In Scozia bocciato il ddl che avrebbedepenalizzato il suicidio assistito; intanto lecure palliative sono diventate un’arma inmano alle lobby pro vita

EUTANASIA

MargoMacDonald

Politico scozzese, exdeputatoper il Partitonazionalescozzese, è attualmenteun membroindipendente del parlamentoscozzese perla regionedi Lothian.Soffre delmorbo diParkinson e hadichiarato di voler morireuna volta che la legge lo consenta.

Chi è

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Carlo Troilo

Una recente vicendaamericana ci dimostraquanto è difficile, non

solo in Italia, portare avantiproposte relative alle scelte di finevita. Il Presidente Obama avevaprovato ad inseritre neiregolamenti di attuazione dellasua riforma sanitaria la possibilitàche i medici di Medicare (lasezione del sistema sanitario USAche si occupa degliultrasessantacinquenni)illustrassero ai loro pazienti, inoccasione della annuale “visita diwellness”, le possibilità (accettareo rifiutare determinate terapie)offerte loro dal Living Will, chenegli USA esiste da decenni e che èstato compilato da oltre il 40% deicittadini americani. Laviolentissima reazione di SarahPalin e del neo speaker dellaCamera John A. Boehner – chehanno parlato di “derivaeutanasica” ed hanno attaccato i“comitati della morte” di Obama– hanno indotto il Presidente,ormai in minoranza alla Camera,a ritirare la nuova norma, cheavrebbe reso ancora più difficile ladefinita approvazione della suastorica riforma sanitaria.Dunque, l’eutanasia è ancora untabù in gran parte del mondo. Manon dovunque: Olanda, Belgio e

Lussemburgo l’hanno legalizzata,la Svizzera la consente di fatto. LaSpagna intende introdurla entro il2012. Nei tre grandi paesicomparabili con l’Italia (Francia,Germania e Gran Bretagna) se nediscute appassionatamente, leChiese non si intromettonomentre i giudici assolvonoregolarmente quantiaccompagnano i propri congiuntimalati terminali in Svizzera, perottenere quella che Welby definì“una morte opportuna”: ultimocaso, quello dell’attore premioOscar Michael Caine.Provo a indicare le tre ragioni chefanno ritenere possibile anche inItalia una soluzione perl’eutanasia. La prima è che l’articolo 32 dellaCostituzione (“Nessuno puòessere obbligato a un determinatotrattamento sanitario se non perdisposizione di legge. La legge nonpuò in nessun caso violare i limitiimposti dal rispetto della personaumana”), se letto de jurecondendo, sembra più orientato aconsentire l’eutanasia che avietarla. Basterebbe dunqueintervenire sull’articolo 579 delcodice penale (suicidio assistito),aggiungendo un terzo comma chedepenalizzi il comportamento delmedico che aiuti un malato – nonguaribile e nel pieno delle suacapacità mentali – a morire senza

ulteriori e inutili sofferenze. Delresto, il codice penale, promulgato80 anni fa in pieno regime fascista,è stato più volte modificatoeliminando una serie di reati (il“delitto d’onore”, il “matrimonioriparatore” e molti altri) superatidalla evoluzione del comunesentire. La seconda ragione è che il veroostacolo alla legalizzazione dellaeutanasia sta nel concetto cattolicodella sacralità della vita, “dono diDio”, che fa automaticamentedella eutanasia un grave peccato.Ma non è giusto che lo Stato sifaccia imporre dalla Chiesal’equazione “un peccato, unreato”, fingendo di ignorare sia ilprevalente atteggiamento degliitaliani in favore della eutanasia(il 67% secondo il rapportoEURISPES 2010) sial’atteggiamento molto pragmatico,su questo tema, da parte deimedici. Nell’ottobre del 2007,una ricerca dell’Istituto MarioNegri ha dimostrato che delletrentamila persone che muoionoogni anno nelle terapie intensiveitaliane quasi ventimila, il 62 percento, lo fanno grazie all'aiuto delmedico rianimatore.La terza ragione è la falsitàdell’argomento secondo cuil’eutanasia interesserebbe unnumero molto limitato dipersone. L’impossibilità di

ricorrere alla eutanasia, ci dicel’ISTAT, induce ogni anno 1.000malati terminali) a togliersi la vitanei modi più atroci. E’ quel che hafatto nel marzo del 2004 miofratello Michele, malato terminaledi leucemia. E certo molte delle200 mila persone che ogni annomuoiono in Italia per cancro oleucemia - per lo più fra indicibilisofferenze per la vergognosacarenza di cure palliative - nonesiterebbero a chiedere di essereaiutate a morire. Dunque, nelsubire il diktat della Chiesa, noistiamo negando ogni anno adecine di migliaia di malati una“morte opportuna”. Nel momento in cui scrivo (metàgennaio) vedo conpreoccupazione che personalitàautorevoli come Veronesi eMarino cominciano a dire, aproposito del testamentobiologico, che forse nessuna leggeè meglio della orrida leggeCalabrò. Ma é giusto rinunciare alottare per avere una legge che daanni è in vigore in tutti i paesidell’Occidente e continuare acontare sulla eutanasiaclandestina? Non è meglio vedereapprovata quella leggepalesemente anticostituzionale epoi chiamare i cittadini a dire laloro con un referendumabrogativo?

IN FRANCIA

No all’eutanasia

In Francia, il 18 gennaio, lacommissione senatoriale Affarisociali ha adottato a strettamaggioranza una bozza per lalegalizzazione dell'eutanasia.Essa però è stata bocciata allaCamera il 25 gennaio con 170voti contro 142. Il primoministro Fillon ha sottolineatol’importanza del dibattitoparlamentare sulla eutanasia edha spiegato di essere contrarioperché teme i rischi checorrerebbero, ad esempio, imalati di Alzheimer incapaci diesprimere in modo chiaro la lorovolontà.

L’INTERVENTOCarlo Troilo

Legalizzazione TRE RAGIONI PER ATTUARLA

Dolce morte in Parlamento la Chiesa detta legge

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inietti autonomamente, oppurel’interruzione di una terapia, quelloche chiedeva Piergiorgio, cosapossibilissima poiché c’è anchescritta nel codice deontologicomedico, che dice che nessuno èobbligato ad essere sottoposto aterapie se non per legge che non puòandare contro la dignità umana,quindi noi possiamo rifiutare tuttauna serie di cure. La Chiesa dovrebbecominciare a valutare, visto che unapersona non dovrebbe essereobbligata a sopportare oltre un certomargine, siamo figli di Dio, nonDio. Quando una persona non ce lafa più non vuol dire che sta buttandola sua vita.

In diversi Paesi europei è consentita, in altri se ne discuteper introdurla. Solo in Italia è ostacolata da un Governoconnivente con il Vaticano, che ignora la volontà dellamaggioranza dei cittadini

on line www.lucacoscioni.it

Il giornalista PinoGiannini intervista

Mina Welby neL'ULTIMO GESTO

D'AMORE, prefazionedi Emma Bonino,

postfazione di BeppinoEnglaro, Ed. NOUBS,

prezzo 13.00 €

I proventi dei dirittid'autore relativi alle

vendite del libro sarannointeramente devoluti

all'Associazione LucaCoscioni per la libertà di

ricerca scientifica.

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FINE VITA

Registro testamenti biologiciAnci, la competenza dei comuni pe le esigenze dei cittadini

Stralcio di un appunto dell’Anci sulla circolare ministeriale riguardo i Registri per la raccolta delle dichiarazioni anticipate ditrattamento. “… l'azione svolta da alcuni Comuni con l'istituzione di questi registri si fonda sulla volontà di offrire una rispostaad una diffusa domanda sociale di poter dare un rilievo esterno, anche solo simbolico, a manifestazioni di volontà che, anchela Cassazione nel caso Englaro ha riconosciuto poter avere un valore giuridico e che purtroppo allo stato non trovano ancoraalcuna compiuta disciplina nella legislazione statale (come anche la Circolare riconosce). Il che sembra consentire di poter direche la legittimità dell'azione comunale si fonda sulla generale, e mai negata, competenza dei Comuni a dare in ogni caso unarisposta alle esigenze dei cittadini, sempre che, così facendo, essi non violino la legge. In altre parole, si può fondare la legittimitàdell'azione comunale in una generica e generale competenza innominata a far fronte comunque alle esigenze delle propriecomunità quando questo avvenga senza violazione di leggi, secondo il principio in base al quale ciò che non è vietato èpermesso, ferma restando il rispetto di situazioni giuridiche altrui. […] Merita, inoltre, sottolineare le modalità con cui ilGoverno ha valutato di intervenire, rispetto certo ad un aspetto limitato, ma rilevante della materia, ossia una circolare. Quindicon un approccio manifestamente burocratico, minimalista e disattento alle motivazioni generali che possono aver mossol'operato dei Comuni. (L’intero documento è visibile sul sito dell’Anci).

Simonetta Dezi

Il testamento biologico - lapossibilità di poter sceglierecosa fare del proprio corpo

una volta che non si è più ingrado di intendere e di volere -non è approvato dalla Chiesacattolica. Anzi, è visto come unoltraggio alla fede. Almenoquando si tratta dei comunimortali, perché invece PapaWojtyla ha potuto scegliere conserenità, è noto, quando direbasta alle cure che lo tenevano invita. Siamo di fronte a una corrosionesistematica di tutto ciò cheriguarda le scelte libere edemocratiche. Il centrodestra hacapito che proprio i temi etici,testamento in particolare,potrebbero essere oggetto discambio per il mercato politico.Il Parlamento è pronto, in nomedi un’ideologia, ad approvareun ddl, calendarizzato perfebbraio, che finirà con l’esserecontro le libere scelte di fine vita.Il 19 novembre scorso, i ministridell’Interno, del Lavoro ePolitiche Sociali, e della Salute,hanno emanato una circolarecontro i Registri comunali deibiotestamenti, al fine discoraggiare i municipi dalladiffusione di iniziative cheinvece rispondono ad unacrescente pressione popolare. Lacircolare, peraltro, è strumentoimproprio “che - spiegaAlessandra Pioggia, docente diDiritto Amministrativo pressol'Università di Perugia -presuppone un rapporto digerarchia o quantomeno didirezione fra chi la emana, che èin posizione sovraordinata, e chila riceve, che è in posizionesottoordinata”. Avrebbe unvalore se il sindaco fosse un

esecutore per conto dello Stato,ma in questo caso egli agisce -può agire - semplicemente invirtù del suo mandato, in pienaautonomia di responsabilità.La situazione, come si vede, nonè facile, ma noi non intendiamomollare la nostra battaglianonviolenta perl’autodeterminazione. Anche sesi trattasse di difendere la sceltadi un solo cittadino. Perché ladifferenza tra noi e loro èproprio nel nostro profondorispetto delle sceltedell’individuo. Anche di chi lapensa in modo diverso. Noi nonchiediamo ai cattolici diinterrompere idratazione ealimentazione se questa è la lorovolontà, ma chiediamo che chilo desidera sia libero di farlo,nell’ambito della legge e nonnella clandestinità. Chiediamoche non si debba mai più esseremessi davanti a morti tragiche eviolente come quella del regista,Mario Monicelli. Proseguiamodunque il nostro lavoroincuranti delle pallottole,peraltro a vuoto, che continuanoa tirarci contro. Non faremo unpasso indietro sull’attivazionedei Registri, strumento sostenutodai cittadini. Mentre il centrodestra si fa scudodel ddl sulle disposizioni di finevita, e così tiene in equilibrio ilgoverno, la volontà dei cittadinitrova ascolto nei tribunali.Alcune sentenze giudiziarie giàsono dalla nostra parte: lo è lasentenza del 9 luglio 2008 dellaCorte d'Appello Civile diMilano, che ha permesso distaccare la spina a EluanaEnglaro, la giovane deceduta aUdine il 9 febbraio 2009; lo èl’ultima in ordine temporale,emessa dal tribunale di Firenze il12 gennaio scorso, che ha

accolto la richiesta di unsettantenne di nominare un”amministratore di sostegno”che, nel caso di sua gravemalattia, imponga ai medicil'interruzione di trattamentisanitari contrari alla sua volontà.E nell’ottobre 2009 il giudicetutelare del tribunale di Cagliariaveva provveduto alla nomina di“un’amministratrice disostegno” in conformità allerichieste della ricorrente. Comeha scritto Luigi Manconisull’Unità il 13 gennaio: “Seistanze simili si moltiplicassero,sarebbe assai difficile, anche peril più sprezzate dei parlamentari,ignorare tale giurisprudenza”.L’appuntamento di Modena del7 febbraio è stato solo unpiccolo passo, un momento diconfronto tra i Comuni cheintendono portare avanti ilprogetto dei Registri. Un paio dianni fa le associazioni “A BuonDiritto” e “Luca Coscioni”raccolsero in poche settimanemigliaia e migliaia di testamentibiologici, compilati e inviati on-line. Sono molte le iniziative cheabbiamo in cantiere, avremooccasione di parlarne ancora

nelle pagine di Agenda e su queigiornali o spazi televisivi cheavranno il coraggio di aprirsianche alle nostre ragioni.

DDL CALENDARIZZATO IL 21 FEBBRAIO

Ritardo legislativo colmato dai Tribunali

Come ha scritto Luigi Manconisull’Unità il 13 gennaio: “Seistanze simili si moltiplicassero,sarebbe assai difficile, anche per ilpiù sprezzante dei parlamentari,ignorare tale giurisprudenza”.

A gennaio una sentenza giudiziaria ha accolto la richiesta per l’”amministratore di sostegno”

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Valter Vecellio

Gli zuavi pontifici, in Parla-mento, si stanno muo-vendo con determina-

zione, non solo i Sacconi, le Roc-cella, le Binetti (e i neo-acquisti,come Silvano Moffa). Sul Testa-mento biologico, quello che ilcentro-destra di obbedienza vati-cana vuole approvare è un testo dilegge, che, come sappiamo, non ri-conosce alla persona di stabilire see come quando la propria vitanon merita di essere più vissuta:quel ddl che il presidente dellaCamera Fini a suo tempo definì“degna di uno Stato etico”. E si de-ve più a lui che ai cento e passaparlamentari del centro-sinistra sequesta legge ancora non è stata va-rata. Altri tempi.Non bisogna smarrire il ricordo delbigliettino, vergato di suo pugno,dal presidente della Camera Fini efatto recapitare a Paola Binetti, cheha provveduto a renderlo pubblicodurante il dibattito, alla Camera, inoccasione della morte di MarioMonicelli: costretto, come hannoricordato i deputati radicali, a but-tarsi dal quinto piano dell’ospeda-le perché in questo paese non ècontemplato il diritto di porre finealla propria vita in modo “dolce”;in quel bigliettino Fini si dicevacontrario all’eutanasia e solidariz-zava con la Binetti. Brutto segnale,il primo dei tanti.

La sottosegretaria Roccella, alla vi-gilia del voto di fiducia, ha avutocura di far sapere che una volta ot-tenutala, tra le priorità del gover-no ci sarebbe stata l’approvazionedel ddl Calabrò sul fine vita. Tre-monti ha dato il suo contributocon gli aiuti alle strutture e agli en-ti clericali; e da Sacconi a Gaspar-ri, da Quagliariello a Cicchitto, èstata una gara a chi dava più assi-curazioni di fedeltà e sostegno al-la politica proibizionista e me-

dioevale voluta dal Vaticano. Attorno ai temi “etici” c’è grandeagitazione. Sul “Corriere della Se-ra” è stata pubblicata una letterafirmata da un gruppo di parla-mentari di “Futuro e libertà” cheha sentito il bisogno di assicurareche sono – testualmente – laici,ma alieni da simpatie e rischi di“fondamentalismo laicista”; e per“fondamentalismo laicista” inten-dono quei diritti e quelle facoltàche riguardano i vari aspetti della

nostra vita. Nella loro foga di ap-parire ed essere più affidabili agliocchi delle gerarchie vaticane, cioèpiù clericali dei clericali stessi, siabbandonano ad affermazioni co-me “dobbiamo essere vigili rispet-to alle trappole del relativismo e-tico”; e non trovano di meglio checitare il presidente della CEI Ba-gnasco, a proposito di quello cheviene definito “lento suicidio de-mografico”, e che altro non è senon la procreazione responsabilee frutto di amore consapevole, inluogo del “crescete e moltiplicate-vi” che non per un caso è la cifradi tutti i totalitarismi di ieri e di og-gi.E’ su questo terreno che si gio-cherà nei prossimi giorni la partitapolitica da parte della maggioran-za di centro-destra, dell’Udc e diparte di “Futuro e Libertà”: una ga-ra a chi si accredita come maggio-re garanzia e tutela degli interessiclericali e vaticani. E’ chiaro ormaia tutti, anche all’interessato, che ilVaticano osserva con preoccupa-zione e crescente inquietudine l’e-volversi dell’ “affaire” Berlusconi-Ruby. Non hanno ancora indivi-duato un possibile “cavallo” alter-nativo su cui puntare, forse Tre-monti che alle gerarchie vaticaneha fatto molti favori; forse Formi-goni, sostenuto da Comunione Li-berazione e di quella formidabilemacchina di potere che è la Com-pagnia delle Opere. La prolusione

del presidente della CEI Bagnascodel 24 gennaio scorso ad Ancona èstata rivoltata come una lana in-glese, se ne sono soppesate pause esospiri.Curiosamente è passato come i-

nosservato quanto un paio di gior-ni prima aveva avuto cura di silla-bare il segretario di Stato Bertone,il vero dominus vaticano, l’uomoche più di ogni altro è nell’orec-chio di Benedetto XVI. Anche Ber-tone, e prima di Bagnasco, ha in-vocato “una più robusta moralità”da parte di chi ricopre incarichi i-stituzionali. Poi ha voluto chiari-re: “La Santa Sede ha i suoi canali,le sue modalità d’intervento”. Sipuò immaginare. I favori, già assi-curati dal governo Berlusconi e daTremonti per quel che riguarda 5per mille ed esenzioni fiscali, nonbastano. Gli “appetiti” delle emi-nenze non sono placati, e si chia-mano testamento biologico, finevita, scuola.

INTERVENTOValter Vecellio

Camera IL RISCHIO È DI TORNARE AL DISEGNO DI LEGGE CALABRÒ

I temi etici agitano le Aule

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IL CASO PAVULLO

La circolare colpisce senza affondareIl comune di Pavullo nel Frignano (Modena)ha istituito, con Delibera n. 2 del 26/01/2010,il registro dei testamenti biologici. A seguitodella circolare ministeriale del 19 novembre2010, a firma dei ministri della Salute,Ferruccio Fazio, del Welfare, Maurizio Sacconie degli Interni, Roberto Maroni, indirizzata aiComuni con la quale si dichiaravanoillegittimi i registri, il comune ha bloccato ilservizio, in via cautelativa (Delibera n. 148 del30/11/2010). Il 21 dicembre, con un'altradelibera, il registro è stato ripristinato.

I favori assicurati con il 5 per mille e le esenzioni fiscali non bastano, ora gli appetiti delle eminenze si chiamanofine vita e scuola

“La soppressione deldolore e della

coscienza per mezzodei narcotici

è permessa dallareligione e dalla

morale al medico eal paziente, anche

all’avvicinarsi dellamorte e se si prevede

che l’uso deinarcotici abbrevierà

la vita? Se nonesistono altri mezzi e

se, nelle datecircostanze, ciò non

impediscel’adempimento di

altri doveri religiosi emorali: Sì” PIO XII 1957

In quel bigliettino Finisi diceva contrarioall’eutanasia esolidarizzava con laBinetti. Bruttosegnale.

Non hanno ancoraindividuato unpossibile “cavallo”alternativo su cuipuntare: forseTremonti.

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PROCREAZIONE

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Legge 40 BONINO, IN QUESTO CONTESTO NON VEDO SPIRAGLI PER UNA REVISIONE LAICA

Quando le regolestrangolano le personeI partiti vanno in una direzione contraria a quella dell’evoluzione giudiziaria e scientifica

IL PROGRAMMAQUEL CHE RESTA DELLA LEGGE 40

La procreazionemedicalmente assistita e laricerca scientifica sugliembrioni hannorappresentato nell'ultimodecennio uno dei campi dibattaglia per gli alfieri delloStato bio-Etico. Dopo i loroiniziali "successi" -dall'approvazione trasversaledella legge 40 nel 2004 alsabotaggio dei Referendumnel 2005- hanno però coltempo subito, oltre alpersistere dell'avversione daparte dell'opinione pubblicae della comunità scientifica,significative sconfitte, inparticolare sul pianogiudiziario, che aprono nuovispazi di iniziativa politicalaica per la libertà di ricerca edi cura. Dopo l’intervento del 2009della Corte Costituzionale inItalia è ora in vigore unanorma liberata da alcunedelle scelte più ideologiche,in particolare laddove sistabilivano limiti rigidi eautomatismi che impedivanola valutazione dei singoli casiin scienza e coscienza. Iltribunale di Firenze hasollevato anche il dubbio dicostituzionalità sul divieto dieterologa. Nel frattempo,anche altri divietideterminano limitazioni didiritti costituzionalmenterilevanti (come il principio diuguaglianza e la libertà diricerca) con un impattonegativo sulla salute e lascienza. Per cancellare talidivieti la Carta costituzionalee la Carta europea dei dirittidell’uomo costituisconostrumenti validi.L'associazione Coscioni il 17dicembre scorso hapromosso il convegno“Fecondazione assistita ericerca: quel che resta dellalegge 40 organizzatodall’avvocato Filomena Gallo.Sono intervenuti tra gli altri :Emma Bonino,vicepresidente del Senato;Maria Antonietta FarinaCoscioni, Donatella Poretti,parlamentari radicali; IgnazioMarino, parlamentare Pd;Marilisa D’Amico, docente D.Costituzionale Università diMilano; Gianni Baldini,docente di BiodirittoUniversità di Firenze; MarcoGentili, affetto da SclerosiLaterale AmiotroficaFamiliare. Le associazioni diPazienti: Amica Cicognaonlus; Cerco un bimbo;L’altra Cicogna Onlus;l’Associazione famiglieSma.

Emma Bonino

Amio avviso non c’è alcun spi-raglio per una revisione "laica"della Legge 40, soprattutto in

vista di terzi poli, Berlusconi bis o nuo-vi gruppi in Parlamento.Le istituzioni in questo momento ob-bediscono ad altre priorità, sicura-mente non badando al dolore di al-cune famiglie. Dobbiamo essere con-sapevoli di questo per non demorde-re in sede istituzionale. Con interro-gazioni e mozioni non smettiamo ditentare di provocare attenzione, ma èindubbio che guardando alla mag-gioranza estesa, sia alla Camera che alSenato, sono portata a dire che la pu-ra strada parlamentare è una strada disollecitazione ma non è quella che ciconsente di fare passi avanti. Anzi, laconfluenza nel terzo polo mi inducea pensare ad un passo indietro: qual-cuno assumerà una posizione mode-rata rispetto a passati proclami piùlaici.C’è, da un lato, una scissura netta trasistema giudiziario, come dimostra lasentenza della Corte, e l’affermazionedella scienza, con tanto di PremioNobel a Robert Edwards, e, dall'altro,il contesto nel quale ci troviamo dovedi questi temi non se ne riesce nean-che a parlare: non sono una prioritàper nessuno. Anzi, nell’equilibrio po-litico il tema delle scelte individuali èritenuto così scabroso che in realtànon se ne parla proprio, è evitato co-me la peste. E non ci si rende conto

Dal 2004, anno in cui è stata approvatala legge sulla fecondazione assistita, si èiniziato a parlare della mostruositàgiuridica di questa legge, e sono stati viavia individuati tutti gli effetti prodotti eindesiderati. In questi ultimi mesi peròsi è parlato e ci sono anche delleproposte di legge che voglionol’adottabilità dell’embrione. Si tratta diuna posizione che questo Governopotrebbe tenere. Noi non ne abbiamomai parlato e dobbiamo, anzi, opporcifortemente alla posizione che vede e cheutilizza questo termine perché non sonosfumature lessicali, come la distinzioneche c’è tra l’adozione e la donazionedell’ embrione, cioè l’adottabilità che vaad incidere sulla sfera della soggettività

giuridica e, quindi, guai ad introdurre unconcetto di questo tipo e a privilegiarequesta forma di amore. Ci si nascondeutilizzando questa terminologia: gliembrioni abbandonati possono esseredati in adozione; invece noirivendichiamo un no all’ adottabilitàdell’ embrione e un sì alla donazionedegli embrioni in sovrannumero allaricerca oppure ad altre coppie. Questosignifica dire sì alla revisione profondadella legge 40.Il concetto dell’adottabilità e quindidell’inserimento del concepitoall’interno del quoziente familiare è cosavecchia: ricordiamo Ferrara e il suopartitino che ci ha fatto anche unacampagna elettorale per dire come, al

numero dei membri della famiglia siada aggiungersi anche quello delconcepito. Proprio qui, in questadifferenza, si coglie la disuguaglianzache esiste nel trattare allo stesso mododue situazioni diverse: l’embrione e lapersona. Io credo che se avevamoqualche speranza nelle parole che eranoarrivate dal presidente della CameraGianfranco Fini durante il dibattito sulcaso Englaro in merito alla legge sulledichiarazioni anticipate di trattamento,queste speranze stiano venendo meno,perché credo che l’alleanza Fini, Casini,Rutelli dissolva le buone intenzioni chec’erano in quel dibattito.Vorrei poi capire perché quando si trattadi tecniche di inizio vita l’utilizzo della

tecnica medica viene considerato unabuso ( si può procreare solamenteattraverso un rapporto sessuale naturale,mentre non si può ricorrere alla tecnicamedica per poter superare situazioni disalute), invece nel momento dellamorte, nel momento del fine vita, quellastessa tecnica viene, al contrario,considerata quasi un obbligo perprotrarre il tempo della morte. Eccoperché credo che da parte nostracontinueremo a fare quella lottadell’amore contro il sadismo checaratterizza una parte imponente dellaclasse politica attuale e non solo. (stralcio dell’intervento al convegno delladeputata radicale Maria Antonietta FarinaCoscioni)

che evitando questi temi eticamentesensibili, che poi sono enormi pro-blemi sociali, si lascia campo liberoad iniziative reazionarie e clericali, co-me l’impostazione ideologicadella legge Tarsia in Regione Lazio,che riconosce l’embrione come

membro della famiglia.Invece si tratta di argomenti determi-nanti proprio per l’organizzazionedella società che sta vivendo, al con-trario, una politica di licenze privatee pubblici divieti. Tutto può esserepraticato essendo tutto vietato, pur-ché in modo clandestino o illegale.La politica partitica va in una direzio-ne mentre l'evoluzione giudiziaria escientifica in un’altra. In questo mo-mento la politica dei partiti o è di-stratta rispetto a questi temi o quan-do se ne occupa lo fa ignorando il do-lore delle scelte dei singoli cittadini ela libertà di scelta dei medici, degli o-peratori e degli utenti .Quello che trovo ancora più disar-

mante è il dato complessivo sullamancanza di regole. Si hanno senten-ze di giudici, della Corte Costituzio-nale, della Corte Europea di Strasbur-go che non incidono affatto, non pro-vocano, se non molto lentamente, unmutamento normativo nel nostropaese. Nel mezzo di queste contrad-dizioni si trovano i cittadini che nonsanno a che santo votarsi.Il mio è un invito alla resistenza, allacocciutaggine operativa. Dobbiamotentare di riportare la persona al cen-tro delle decisioni politiche. Siamoancora al corpo dei malati, ripren-dendo lo slogan dell’AssociazioneCoscioni, ma non riusciamo ad arri-vare al cuore della politica.

IN PARLAMENTO Farina Coscioni, continuerà la lotta dell’amore contro il sadismo dell’attuale Governo

L’embrione non è persona

L’avvocatoPerché la legge non è rispettata?L’avvocato Filomena Gallo nel corso del convegnosi è rivolta al presidente della commissione parla-mentare d’inchiesta del Senato sull’efficacia del ser-vizio sanitario nazionale, Igna-zio Marino, chiedendo chiari-menti sul perché alcuni ospeda-li lavorano secondo scelte indi-viduali e non in osservanza del-la legge. “Di fatto – ha soiegato -pochi sono i centri di Pma pub-blici che lavorano a pieno regi-me e sono distribuiti tutti alNord. Nel Lazio nessun centrodi Pma, pubblico o privato, è au-torizzato dalla Regione. Negliultimi mesi si sono rivolte a mecoppie in trattamento all’ospe-

dale di Benevento, e mi hanno segnalato che il me-dico responsabile del reparto applica i trattamentiosservando il limite dei tre ovociti anche per cop-pie che avrebbero bisogno di avere più embrioni,perché il reparto è privo dei crioconservatori, eppu-re, i crioconservatori, sono necessari per ottenere l’autorizzazione all’apertura. Se una di queste don-

ne il giorno del trasferimento de-gli embrioni ha un incidente enon può avere il trasferimentodell’embrione, cosa farà l’equipedell’ospedale di Benevento?Quell’embrione che la legge 40tutela, sarà distrutto? Il medesi-mo reparto non effettua le TESE(estrazione sperma testicolare), eil primario consiglia alle coppiedi eseguire tale intervento in unastruttura privata dove lo stesso o-pera non in convenzione con ilSsn”

Il giuristaOccorre far luce sui limiti alla ricercaIl 25 luglio 1978 nasce a Cambridge, Inghil-terra, Louise Brown: primo essere umano na-to dalla fecondazione di ovociti umani in vi-tro. La fecondazione fuori dal corpo delladonna apre inedite possibilità sia sul pianodella riproduzione umana (tanto da portareil premio Nobel 2010 per la medicina al Prof.Robert Edwards, che per primo l’ha praticatacon successo) sia sul piano della ricerca scien-tifica. Il 10 febbraio 2004 il Parlamento italia-no approva la legge n. 40, “Norme in materiadi procreazione medicalmente assistita (P-ma)”. Nella prima parte regola la Pma, manella seconda contiene una compiuta, oltre-modo restrittiva, disciplina della ricerca scien-tifica in campo biologico: è, a pieno titolo, u-na legge che regola la ricerca scientifica in u-

no dei settori più delicati e promettenti, la bio-logia. Dopo il Referendum del 2005, boicotta-to dai sostenitori della legge che hanno invita-to gli elettori a non votare, piuttosto che vota-re contro, i giudici ordinari e la Corte costitu-zionale hanno come sospeso l’ordinario lavo-rio interpretativo alla luce dei principi costitu-zionali italiani e delle Carte sovranazionali.Solo di recente, l’opera d’interpretazione deigiudici ordinari e della Corte costituzionaleha cominciato a ristabilite alcuni diritti fon-damentali, che la legge aveva travolto. Altri in-terventi sono attesi in materia di fecondazio-ne. Rimane però inesplorato il campo dei gra-vi limiti posti alla ricerca scientifica. Di ciò sarànecessario occuparsi con la massima attenzio-ne.(Sintesi intervento di Amedeo Satosuosso,presidente European Center for Law, Scienceand New Technologies, Università di Pavia, alconvegno dell’Associazione)

GLI INTERVENTI

Nell’equilibrio politico il tema delle scelteindividuali è ritenuto così scabroso che non se ne parla

Intanto la politica di maggioranza si contraddice tra tecniche di inizio e fine vita

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Mirella Parachini

S ulla questione dell’ educazionesessuale nelle scuole, vi è un vec-chio e tuttora attuale dibattito in

Italia, ma non solo. Per alcuni è com-pito dello stato insegnare questa ma-teria, per altri tale compito è prerogati-va della famiglia. Ne fa fede (è il casodi dirlo) la recente dichiarazione diBenedetto XVI (10 gennaio 2011) peril quale si profila “un'altra minaccia al-la libertà religiosa delle famiglie in al-cuni Paesi europei, là dove è impostala partecipazione a corsi di educazio-ne sessuale o civile che trasmettonoconcezioni della persona e della vitapresunte neutre, ma che in realtà riflet-tono un'antropologia contraria alla fe-de e alla retta ragione". Sul fronte go-vernativo italiano ricordiamo le di-chiarazioni del sottosegretario alla Sa-lute Eugenia Roccella al convegno na-zionale della SIGO (Società italiana diGinecologia e Ostetricia) “Educazionesessuale, nuovi attori per nuovi biso-gni” nel 2009 : “ Non sono d'accordo ainserire l'educazione sessuale nell'ora-rio scolastico. Non può essere una ma-teria di studio. Non e' un indirizzo po-litico corretto. La consapevolezza inquesto campo deve venire - secondoRoccella - dai genitori, dalla famiglia,

e non dalla scuola” . Eppure “Il silenzio colpe-vole delle istituzioni rispetto all’educazione ses-suale” viene messo sul banco degli imputatidalla SIGO: “in Italia si studia da un secolo unaproposta di legge per l’introduzione dell’educa-zione sessuale nelle scuole e ancora non si è rag-giunto l’obiettivo. Ci aiuti a formare ragazzi re-sponsabili”. I ginecologi si sono detti pronti a

collaborare e, se serve, anche a proporre unabozza di Ddl ad hoc.Non stupisce dunque l’articolo apparso su Re-pubblica , proprio lo stesso giorno delle dichia-razioni del Papa , dal titolo: “La corsa delle mi-norenni alla pillola del giorno dopo. Giovani,imprudenti e confusi dal sesso. Il 55% delleconfezioni del farmaco è venduto a giovanissi-me. L'allarme dei medici: il 27% dei teenager i-taliani non usa anticoncezionali”. Io invertireiil concetto: “ Giovani,molto prudenti e maleinformati”. In Italia si considera “allarmante” ildato della vendita di 370 mila confezioni di“pillole del giorno dopo”. Ma perché non si di-

ce anche che il numero delle con-fezioni di pillole per la contracce-zione d’emergenza vendute ognianno in Francia è di un milione?Eppure si tratta di un paese in cui ilricorso alla contraccezione “ordi-naria” è molto maggiore rispetto alnostro. La minore che richiede u-na contraccezione d’emergenza inrealtà dimostra un atteggiamentoassolutamente responsabile, di “ri-parazione” verso un evento a ri-schio di gravidanza non desidera-ta. Anche se questo comporta, an-ziché un semplice acquisto in far-macia come farmaco cosiddettoda banco come avviene nella mag-gior parte dei paesi “civili” dell’Eu-ropa , una richiesta , a volte sner-vante e umiliante, presso prontisoccorsi già oberati da un numeroassurdo di accessi ,più o meno a-deguati, per ottenere una prescri-zione medica che in Italia è obbli-gatoria, quale stravagante tributoall’ideologia “proibizionista” intutto ciò che riguarda la materiasessuale. Siamo allarmati per loscarso ricorso dei nostri giovani al-la contraccezione? Bene, alloraperché non prendiamo le misurenecessarie per informarli ed edu-carli? Studi recenti dimostrano co-me le informazioni che arrivano aigiovani provengono da fonti nonadeguate e quindi possono essereerrate. Nella gran parte dei casi

queste informazioni provengonoda amici, cinema, televisione e li-bri. Sono poco rappresentate le fi-gure istituzionali che possono da-re informazioni corrette (inse-gnanti e medici) e pressoché as-sente è il ruolo della famiglia e del-le altre istituzioni nella trasmissio-ne di queste informazioni. Insom-ma, se da una parte accusiamo igiovani di essere ignoranti e pocoresponsabili, dall’altra assistiamoad una indecente latitanza delle i-stituzioni di fronte a quello che ri-mane ancora un vero e propriotabù nell’iter formativo delle gio-vani generazioni. Come possiamosaltar loro addosso, in uno schizo-frenico gioco delle responsabilità?Schizofrenia tutta italiana, chemette il nostro paese, con vergo-gnoso primato, all’ultimo postonell’utilizzo dell’aborto farmaco-logico, ormai applicato anche inpaesi quali la Tunisia dal 2000! Lastoria della RU486 in Italia è pate-tica: l’approvazione del suo usonell’indurre l’interruzione volon-taria della gravidanza risale al 30luglio 2009. Da allora le Regioni sisono date diverse linee guida cherendono più o meno impraticabi-le il ricorso a tale metodo. Nel La-zio in particolare sono richiestiposti letto “dedicati” , proprio nelmomento in cui vengono effettua-ti tagli dei posti letto in tutti gli o-

spedali . Tutto questo innome di un’ ignoranteapplicazione del meto-do, che presuppone lanecessità di un “control-lo” della paziente che haassunto la RU486 in re-gime di ricovero ordina-rio, quando tutta la lette-ratura internazionale di-mostra che l’evento dacontrollare non avvienedopo la somministrazio-ne del mifepristone, ma48 ore dopo , con l’as-sunzione delle prosta-glandine che scatenanola vera e propria espul-sione dell’aborto. Baste-rebbe che avessero lettoun po’ di letteratura! Etutto questo perché “lapillola abortiva di fatto ècontro la 194, vuole fardiventare l'aborto soloun fatto privato facendo-lo scomparire dalla sce-na pubblica, come an-che dalla consapevolez-za di chi lo pratica".Questo argomento me-rita di essere sviluppato:si sostiene che l’opposi-zione all’aborto farma-cologico si fonda sullapreoccupazione che ladonna venga lasciata“sola” nel suo percorsodi scelta abortiva. Io vor-rei immaginare che laRoccella avesse una figliache si trovasse nella tra-gica situazione di doverinterrompere una gravi-danza: per quale strano

motivo la soluzione chirurgica, ma-gari praticata in anestesia generale,le sarebbe di maggior conforto ri-spetto all’altra scelta, di assumereun farmaco e di avere un aborto pa-ragonabile ad un aborto sponta-neo? Si sentirebbe meno “sola”?Vogliamo tenere in conto il pareredella figlia? Per quale motivo que-sta figlia si sentirebbe maggiormen-te confortata in una camera opera-toria, magari voluta da lei? Davve-ro si pensa che camera operatoriauguale scena pubblica uguale mag-gior consapevolezza? No, la veraposta in gioco è che la soluzionechirurgica rappresenta un luogo dipotere. Dello stato, della legge, del-l’autorità morale, che condanna ladonna che abortisce ma che la as-solve se lo fa passando per la portastretta della camera operatoria. Po-co importa se con un’anestesia ge-nerale, che , bontà dei sostenitoridell’aborto chirurgico, rappresentacomunque la pacificazione dell’at-to peccaminoso. No, questa equa-zione è inaccettabile per chi esercitala pratica medica, consapevole cheal paziente vada offerta tutta lagamma delle possibilità che l’artemedica offre, spiegandone tutti ivantaggi e gli svantaggi e lasciandola paziente nella piena capacità discegliere il metodomigliore per leiin quel momento. Anche questo èeducazione sessuale.

La ginecologa EDUCAZIONE E LIBERTA’ DI SCELTA

Il silenziocolpevole sul sesso

L. 194: illegitima la delibera lombarda

I l Tar della Lombardia con la sentenzan. 7735 del 29/12/2010 ha

bocciato la delibera del 22 gennaio2008 della Regione, secondo cuil'interruzione volontaria di gravidanzafuori dai primi 90 giorni, in caso di gravepericolo per la salute fisica o psichicadella donna, non potesse essereeffettuata oltre la 22ª settimana più 3giorni. L’ha dichiarata "illegittima"perché in contrasto con la leggenazionale 194. A ricorrere ai giudicierano stati 8 medici sostenuti dalla CgilLombardia.

1L’aborto non è un olocausto

C hi paragona l'aborto all'olocaustopuò essere condannato per

diffamazione: lo ha stabilito il 13gennaio la Corte europea dei dirittidell'uomo. Il caso risale al ‘97 quandodue attivisti antiabortisti distribuironodavanti a un centro medico diNorimberga volantini in cui definivanoil medico che vi operava uno'specialista dell'omicidio' e si parlava di'bambinocausto'. La città diNorimberga citò per diffamazione gliattivisti per conto del centro medico edel dottore.

2

Il 27% dei teenager italianinon usa anticoncezionali.Pillola del giorno dopovenduta soprattutto allegiovanissime

IL DOCUMENTO

Giovani sempre più confusi su interruzionedi gravidanza e contraccezione. Chiesa e Governo se ne lavano le mani

Dichiarazione dell’Ajasulla sanità sessuale e riproduttiva in EuropaNell’Assemblea Generale del maggio scorso,l’European Society of Contraception and Re-productive Health (ESC) ha rilevato che esisto-no ancora delle notevoli e, a volte, inammissibi-li divergenze nelle condizioni della salute ses-suale e riproduttiva (SSR) della popolazionedell’Europa occidentale, centrale e orientale, inparte dovute alla mancanza di disponibilità eall’inaccessibilità ai metodi contraccettivi e aiservizi di salute sessuale e riproduttiva.Gli Europei con una maggior vulnerabilità del-la SSR e con esigenze particolarmente insoddi-sfatte, sono i giovani, in particolare gli adole-scenti, gli immigrati e i poveri. Tale situazionerichiede strategie più mirate e servizi di preven-zione in tutta Europa nel rispetto della sua di-versità.

Inoltre, l’Assemblea Generale dell’European So-ciety of Contraception and ReproductiveHealth (ESC) è preoccupata da una mancanzadi prevenzione concreta della violenza versopersone in ragione del proprio stile di vita ses-suale, delle preferenze sessuali, del sesso, dell’i-dentità sessuale, degli orientamenti sessuali edello stato matrimoniale.L’ESC desidererebbe garantire che la contracce-zione non fosse considerata soltanto comemezzo per impedire una gravidanza non desi-derata, bensì come condizione preliminare peril piacere sessuale e la soddisfazione sessualesenza il timore di una gravidanza non deside-rata. L’Esc ha dichiarato di adottare la Dichiarazionedei diritti sessuali pubblicata dalla Internatio-nal Planned Parenthood Federation (IPPF) nelmaggio 2008. http/www.ippfwhr.org/en/no-de/658.Gli scopi della European Society of Contracep-

tion and Reproductive Health (ESC) sono i se-guenti:

Migliorare e agevolare la conoscenza e l’utilizza-zione dei servizi sanitari per la contraccezione ela riproduzione nei Paesi europei.Promuovere l’armonizzazione di differenti nor-me relative alla contraccezione, l’aborto, le ma-lattie sessualmente trasmesse e le pratiche sani-tarie riproduttive nei Paesi europei.Promuovere l’accessibilità a tutti i metodi con-traccettivi nei Paesi europei.Attuare studi epidemiologici e sociologici, e al-tri tipi di ricerca sulla salute contraccettiva e ri-produttiva nei Paesi europei.Incentivare i rapporti tra l’European Society ofContraception and Reproductive Health ed al-tri organismi appropriati in Europa e in tutto ilmondo.Scambiare conoscenze ed esperienze di contrac-cezione con Paesi non europei.

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Ungheria APELLO DEI RADICALI AGLI EURODEPUTATI

Libertà a rischiocon la revisionedella Costituzione

Quello che segue è il testo di unalettera inviata da MarcoCappato, già deputato al

Parlamento europeo e segretariodell’Associazione Luca Coscioni;Marco Perduca, senatore delParlamento italiano; Sergio Rovasio,segretario di Certi Diritti,associazione costituente del PartitoRadicale Nonviolento, transnazionalee transpartito a tutti gli eurodeputati.La lettera vuole portare l’attenzionedei parlamentari sulla preparazionedella Costituzione ungherese chesecondo i promotori dell’iniziativa ,“potrebbe ridurre l’uguaglianza tracittadini e danneggiare il diritto delledonne alla salute, specificamente illoro diritto di accedere all’interruzionevolontaria di gravidanza”.

La lettera, con le firme di sostegno,verrà poi indirizzata ai membri delparlamento ungherese.

Caro/a collega, ci permettiamo disottoporre alla tua attenzione lalettera aperta copiata qui di seguito.Ti saremmo grati se volessi firmarlacon noi prima che la inviamo ai nostricolleghi in Ungheria. Restiamo a tuadisposizione per qualsiasichiarimento. In attesa di un tuocortese riscontro.

Sen. Marco Perduca e On. MarcoCappato, già deputato al Parlamentoeuropeo e Segretario dell’AssociazioneLuca Coscioni

LETTERA APERTA

Cari colleghi,Siamo informati che in base a un documentopubblicato dal gruppo di lavoro dellacommissione preparatoria sulla Costituzioneungherese, tra i Diritti e doveri fondamentali sistabilisce la protezione della vita umana in ognisua fase, a partire dal concepimento. Inoltre, labozza di nuova Costituzione prevede che ilmatrimonio possa verificarsi esclusivamente traun uomo e una donna. Noi sottoscritti, come Associazione Luca Coscionie Partito Radicale Nonviolento, nel contesto delnostro Congresso Mondiale per la libertà diricerca scientifica, siamo stati sollecitati da alcuneassociazioni di donne e LGBT, le quali temonoche la costituzione ungherese, se approvata nellasua versione attuale, potrebbe ridurrel’uguaglianza tra cittadini e danneggiare il dirittodelle donne alla salute, specificamente il lorodiritto di accedere all’interruzione volontaria digravidanza.Abbiamo esperienza di simili ostacoli in Italia,dove la nostra legge 40 del 2004 sullariproduzione assistita limita la libertà di ricerca e

di cura, riconoscendo il cosiddetto statuslegale dell’embrione. Questo provvedimentocausa la proibizione di numerose pratichemediche (ad es. la diagnosi pre-impianto) edè stato affrontato e parzialmente abrogatodalla nostra Corte Costituzionale. Vi chiediamo cortesemente di considerare leconseguenze negative che avrebbel’approvazione di provvedimenti i qualipotrebbero generare forme didiscriminazione contrari alla Convenzioneper la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo edelle Libertà fondamentali (1950) la qualedichiara che “il godimento dei diritti e dellelibertà riconosciuti (…) deve essereassicurato, senza distinzione di alcunaspecie, come di sesso, di razza, di colore, dilingua, di religione, di opinione politica o dialtro genere, di origine nazionale o sociale, diappartenenza a una minoranza nazionale diricchezza, di nascita o di altra condizione”(art. 14) e che “1. Ogni persona ha diritto alrispetto della sua vita privata e familiare (...)2. Non può esservi ingerenza della pubblicaautorità nell’esercizio di tale diritto se non inquanto tale ingerenza sia prevista dalla legge

http:www

.freedomofresearch.org

In rete

Eutanasia

Belgio: Eutanasia molto piùdiffusa quella involontaria

Uno studio della Vrije Universiteit di Bruxellesanalizza le differenze in termini di

trattamenti di fine vita che possono influire sultempo che rimane al paziente di vivere.

Nell'area metropolitana diBruxelles, le decisioni sul finevita che hanno possibilmenteaccorciato la vita dei pazientihanno riguardato il 38,5% di

tutti i decessi. Molto più alta la percentualenelle aree non metropolitane (47,8%). Se fuoridalla città di Bruxelles i casi di eutanasiavolontaria costituiscono il 3,2% di tutti i decessi,questa percentuale sale al 5,4% nell'areametropolitana. (fonte ADUC)

Staminali

Stati Uniti: L’NIH approva piùlinee cellulari staminali

Un comitato consultivo strategico deldirettore dei National Institutes of Health

(NIH) ha raccomandato di aggiungere altrequattro linee di cellule staminali embrionali

umane a quelle ammissibili aifinanziamenti statali. Ildirettore dell’agenzia FrancisCollins ha deciso di accogliereil parere emesso il 9 dicembre

dal suo comitato, come ampiamente auspicato,pertanto il numero delle linee finanziabili saliràda 82 a 86. Due delle nuove linee provengonodal Jawaharlal Nehru Centre for AdvancedScientific Research di Bangalore, India e duedalla società biotech svedese Cellartis (fontenature.com)

Aborto

Alaska: Contro la legge sul consenso dei genitori

Un giudice dell’Alaska ha evitato chediventassero effettive alcune delle parti più

limitanti di una nuova legge sul consenso deigenitori in materia di aborto. Secondo la legge unmedico commetterebbe un crimine se procurasse

un aborto a una donna minore di18 anni senza prima darnenotizia ai genitori, ai tutori ocomunque a chi si occupa della

ragazza. Ciò crea ostacoli quasi insormontabili perle giovani donne che vivono in situazioni abusive,nel deserto o al di fuori del sistema viario in Alaska.Secondo l’ordine del giudice le pene comminatenon possono essere applicate e qualcunodesignato dal medico può dare ai genitori la notiziarichiesta (fonteCenter for Reproductive Rights)

Contraccezione

Filippine: Manila, denunciatodivieto contraccezione

I n novembre la commissione sui diritti umanidelle Filippine ha sollecitato la città di Manila

affinché revocasse immediatamente un divietodevastante durato decenni e riguardante lamoderna contraccezione. In una dichiarazione la

commissione ha affermato chequesta politica viola la normativainternazionale sui diritti umani esi è rivolta ai funzionari della cittàaffinché rendano disponibile la

contraccezione moderna nelle cliniche della cittàe negli ospedali, fornendo preservativi, pillole peril controllo delle nascite e dispositivi intrauterini(fonte Center for Reproductive Rights)

RISPOSTE

Vogliate inviarele Vostrerisposteall’Associazione LucaCoscioni, viadi TorreArgentina, 76 –00186 Roma(Italia),[email protected],tel. 00 39 06689 79 378

Dove

Nature newsRICERCA SU EMBRIONI,FRANCIA PENSA AD UNA RIFORMA

La creazione di embrioni per scopi di ricerca èillegale in Francia, unaposizione che gode di un ampioconsenso tra gli scienziati, ipolitici e il pubblico. Ma graziead un emendamento del 2004alla legge sulla bioetica, gliscienziati possono ottenereuna deroga per la ricerca chepuò apportare "importantiprogressi terapeutici" per le

malattie gravi che resistono ad altri approcci.Tuttavia adesso, un ampio gruppo di ricercatorie di clinici sta chiedendo al governo dirovesciare il divieto, e autorizzare esplicitamentela ricerca sulle cellule staminali embrionaliumane e sugli embrioni senza la necessità dialcun permesso speciale. Il Parlamento siprepara a ridiscutere la legge il prossimo mese.

Acs NanoDALLE NANOTECNOLOGIEUNA CURA PER LE LESIONI SPINALI

Le nanotecnologie hanno permesso di riparare nei rattilesioni spinali croniche simili a quelle provocate nell'uomoda traumi molto gravi. Gli animali sono stati nuovamente

in grado di muoversi. Ciò potrà essereapplicato all'uomo solo tra alcuni anni.Il risultato di questa ricerca, condottada Fabrizio Gelain e Angelo Vescovi, deldipartimento di Biotecnologie ebioscienze dell'Università di MilanoBicocca, è stato presentato il 21gennaio, a Roma, presso l’Istituto CasaSollievo della Sofferenza – Mendel. Laricerca si basa sull'uso di minuscoli

tubi riempiti con una soluzione di proteine e farmacicapaci di stimolare la crescita delle cellule nervose. Nelcorso di un intervento di microchirurgia i tubicini vengonoposizionati ai margini della lesione. La soluzionecontenuta nei tubicini comincia a rilasciare i farmaci,stimolando la rigenerazione delle cellule nervose.

CONGRESSO MONDIALE

26 Pagina a cura di Carmen Sorrentino

La lettera, con le firme di sostegno, verràindirizzata ai parlamentari ungheresi

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VenezuelaChavez schiaccia la ri

cerca

Gli scienziati del Venezuela stanno affrontando u

na nuova pres-

sione da parte del loro governo, che ha assunto i

l controllo del-

le imposte delle società private che rappresentano

una delle prin-

cipali fonti di finanziamento per la ricerca nel pae

se. Nel frattem-

po il presidente Hugo Chavez ha conquistato nu

ovi poteri di le-

giferare tramite decreti, e questo spaventa alcuni

ricercatori i quali temono che egli userà questo

strumento per chiudere le università o per limi-

tare la libertà accademica. Questi cambiamenti

sono stati sollecitati dal parlamento nazionale

del Venezuela, dopo le elezioni del 26 settembre

, quando il par-

tito di Chavez ha perso la sua maggioranza dei d

ue terzi (Natu-

renews)

e in quanto costituisca una misura che, in unasocietà democratica, è necessaria per lasicurezza nazionale, l’ordine pubblico, ilbenessere economico del paese, la prevenzionedei reati, la protezione della salute o dellamorale, o la protezione dei diritti e delle libertàaltrui” (art. 8).Siamo consapevoli che voi membri delparlamento ungherese deciderete nel rispettodel vostro sistema democratico, la cui autoritànoi rispettiamo totalmente. Nondimeno siamoconvinti che la vostra decisione potrebbe trarrebeneficio dal conoscere esperienze di altriPaesi, oltre che le richieste provenienti da unmovimento sociale transnazionale che sioccupa di queste questioni in tutta Europa. Restiamo a disposizione per approfondireinsieme la questione ed eventualmenteorganizzare iniziative comuni su questiproblemi. Saremmo onorati se alcuni di voivolessero unirsi al nostro network di legislatoriimpegnati per la libertà di ricerca scientifica. Viauguriamo, cari colleghi, un buon lavoro per ilnostro obiettivo comune, ossia il benessere e lasalute dei nostri cittadini.Roma, 20 gennaio 2011

Riproduzione

Stati Uniti: Trasferire un soloembrione garanzia per gravidanze

Reproductive Associates of Delaware (RAD) ha riferito chela pratica dei trasferimenti uterini di un singolo embrione

nell’ambito della fecondazione assistita ha aiutato adaccrescere il numero di gravidanze sicure e a basso rischio. Inumeri pubblicati da RAD sarebbero significativamente più

alti delle medie statunitensi mentre legestazioni multiple avverrebbero moltomeno frequentemente. Il centroattribuisce il successo della sua tecnica difecondazione assistita a sofisticati

protocolli clinici e di laboratorio, oltre che all’elevata fiducia esostegno da parte dei pazienti (fonte American ConsumerNews)

Tumore

Stati Uniti: strategie riproduttive per i malati di cancro

L a preservazione della fertilità è un campo emergente che offrecure finalizzate a proteggere la futura capacità riproduttiva

degli individui malati di cancro o altre malattie gravi. Sebbene lestrategie di preservazione della fertilità variano in base all’età e alsesso dei malati, molte permettono ai pazienti di conservare i

gameti o i tessuti riproduttivi per poter essereeventualmente usati per generare figli in unfuturo. Trattandosi di una nuova disciplina, moltedomande restano senza risposta riguardo alruolo della preservazione della fertilità. La Clinica

Mayo ha svolto una ricerca MEDLINE sugli anni dal 1950 al 2010(fonte Mayo Clinic Proceedings)

Science InsiderGRAN BRETAGNATAGLI ALLA SCIENZA

I capi del consiglio di ricerca del RegnoUnito hanno avvertito i politici cheritardare gli investimenti a causa dei tagliai finanziamenti danneggerebbe lareputazione scientifica del Paese. “Ci

sarà un danno allanostra competitivitàinternazionale”, hadichiarato KeithMason, capoesecutivo delConsiglio delleStrutture della Scienzae della Tecnologia. Iltaglio di 355 milioni di

sterline annunciato in precedenza albilancio di capitale comporterebbe untaglio del 40% alla scienza.

(IL CONFRONTO)

L’Ong ungherese per le libertà civili

Modificheindegne

L’intervento della ricercatrice

Nessuncambiamento

StefaniaKapronczay

Capo delprogrammaDiritti deiPazienti,HCLU –HungarianCivil LibertiesUnion

Agnes Bencze

Ricercatriceuniversitariadi studiumanistici egiornalistafreelance

Hungarian Civil Liberties Union (HCLU) èuna Ong fondata nel 1994 per vigilare suidiritti umani. HCLU è stata invitata a

prendere parte ai lavori della commissioneparlamentare ad hoc istituita per scrivere la bozzadella Costituzione ungherese, ma ha declinatol’invito. Il motivo per cui ha preso questa decisioneriflette l’opinione che ha della bozza della nuovaCostituzione. A ottobre 2010 l’Ong ha dichiaratosul proprio sito che, per quello che ne sapeva, ilprocesso di adozione della nuova Costituzione nonera un processo degno. A gennaio 2011 afferma cheil processo di adozione non risponde nemmeno aipiù elementari requisiti del processo legislativo. Lacommissione parlamentare ad hoc ha presentato lasua bozza di nuova costituzione il 20 dicembre2010. Sebbene, in teoria, si può seguire il lavoro diquesta commissione sul suo sito, alcuni episodiimportanti della preparazione della Costituzionerestano sconosciuti. Durante l’estate il PrimoMinistro, parallelamente alla commissioneparlamentare, ha istituito un comitato separato difigure pubbliche per delineare i principi base dellanuova Costituzione. La relazione tra le duecommissioni è oscura e nessuna informazione èstata fornita sull’attuale lavoro del comitatoformato dal primo ministro. Come risultato,attorno al processo decisionale è cresciutal’incertezza che ne intralcia la trasparenza. Scrivereuna bozza di nuova costituzione è un processo checomporta dispendio di tempo. Tuttavia,attualmente le scadenze temporali sembrano esserepiù importanti di una discussione aperta sui dirittifondamentali. Secondo le ultime informazioni anostra conoscenza, per il 25 aprile 2011 l’Ungheriaavrà una nuova costituzione che entrerà in vigore ilprimo gennaio 2012. Non è chiaro come il governoriuscirà a coinvolgere il pubblico come si è prefisso:per farlo, una proposta di atto dovrebbe essere resanota prevedendo tempo sufficiente ed adeguato alfine proposto per appurare il merito della propostastessa e formulare opinioni. Al principio ognunodei partiti rappresentati in parlamento sedevanonella commissione ad hoc, ma al tempo in cui lacommissione presentò il suo documento base, soloi partiti di governo prendevano parte ai lavori. Ilmaggiore partito d’opposizione, il Partito SocialistaUngherese, ha dichiarato che nemmeno lui avrebbepartecipato al dibattito parlamentare. HCLU avevadeclinato l’invito a partecipare all’adozione perchénon era chiaro come il processo si sarebbecondotto e come sarebbero state valutate ledifferenti opinioni. Pertanto il processo diconciliazione sembra una mera formalità e il realecontenuto della nuova Costituzionepredeterminato. Sebbene la Costituzione non èqualcosa di immodificabile, argomenti sostanziali ecogenti sono richiesti per dimostrare la necessità diuna nuova Costituzione. A parer nostro il Governonon ha adempiuto questo obbligo.

L a lettera aperta dell’Associazione LucaCoscioni si riferisce a un testo pubblicato neldicembre scorso dal gruppo di lavoro

incaricato della preparazione del concetto dellanuova Costituzione ungherese. Tenendo semprepresente che il testo per ora non è che una propostain attesa di discussione, sarebbe opportuno valutarela vera portata dei suoi due punti criticati inconfronto alla situazione giuridica attualmentevigente in Ungheria: da un tale confronto risultache i due punti in questione non porterebberonessun cambiamento rispetto alla situazioneattuale. Il primo elemento criticato è l’inserimento del“diritto alla protezione della vita umana, fin dalmomento della concezione” fra i dirittifondamentali. La formula corrisponde però aquella contenuta nella legge sulla protezione dellavita embrionale, già vigente. Mentre essa nega lalibertà completa della donna riguardoall’interruzione volontaria della gravidanza, pareevidente che non significa neanche un divietocompleto degli aborti. Essa non subordina, infatti,la vita o la salute della donna a quelladell’embrione, dal momento che parla dellaprotezione della “vita umana” in generale.L’altro punto criticato statuirebbe che "ilmatrimonio, inteso come unione tra un uomo euna donna, e la famiglia basata su questo, godonodi una protezione particolare", mentre laCostituzione ungherese attuale parla soltanto della“protezione delle istituzioni del matrimonio e dellafamiglia”. Si tratta dunque di una definizione piùprecisa del termine “matrimonio”, che può esseregiudicata restrittiva da chi sostiene il diritto dellecoppie omosessuali al matrimonio legale. Bisognaricordare però che tale diritto non è mai statoriconosciuto dalla legislazione ungherese: secondoil regolamento attuale, due persone di sesso ugualepossono convivere in “convivenza registrata”,forma distinta dal matrimonio, introdotta nel2009. Il cambiamento ora proposto sicuramenteescluderebbe la possibilità dell’istituzione delmatrimonio omosessuale nel futuro, ma nonminaccia lo status quo attuale.

on line www.lucacoscioni.it

Il processo di adozione della nuova Costituzionenon risponde ai requisiti legislativi

Per regolamento, due persone di sesso ugualepossono convivere in “convivenza registrata”

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LIBRI

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Sulla lingua del tempo presenteIn questo brevepamphlet Gustavo

Zagrebelsky partedall'assunto di FriedrichSchiller che “la linguapoeta e pensa per te” eche attraverso essa siriconosce il grado dilibertà di un popolo.L'opinione dell'autore èche la vita pubblicaitaliana sia andatadegenerando sempre piùe che i cittadini italianisiano ormai ridotti allostato di sudditi.L'analisi del giurista siconcentra soprattutto sullinguaggio adottato daBerlusconi e dagliuomini del suo partito,benché egli evidenzicome molte espressioni,o comunque un certomodo stereotipato esuperficiale di parlare,siano diventatepatrimonio comune siadella destra che dellasinistra quale “segno dico-appartenenza al

medesimo sistema di simboli e valori e quindi dipotere”. Un argomento che forse valeva la penaapprofondire proprio per capire la portata deldecadimento politico e civico del nostro Paese.Vediamo quindi attraverso quali parole ritenuteemblematiche del nostro presente politico si dipana ilsaggio. Si parte dall'ormai celeberrima “discesa in campo” perpoi passare subito al “contratto con gli Italiani”.Zagrebelsky sottolinea come sia forte l'idea di un'entratasalvifica e provvidenziale di Silvio Berlusconi nella vitapolitica, ribadita da un patto fondativo quasi sacro,molto lontano da qualsiasi logica della democraziarappresentativa.Un altro termine abusato dal primo ministro nei suoidiscorsi è “amore”, un concetto che, se trasportato dalla

sfera privata a quella pubblica, si può caricare di violenzaperché provoca divisioni e spaccature radicali: ad essonon si contrappone forse l'odio?Un capitolo è dedicato all'uso della parola “italiani” chedovrebbe essere sinonimo di comunione e fratellanzama che nel contesto odierno si carica spesso di ostilità. Ilpartito di Berlusconi è infatti il “partito degli italiani” echi non ne fa parte appare automaticamente “anti-italiano”. Inoltre, la decisione comunicata in gennaio divoler cambiare il nome del Popolo della Libertà in“Italia” non farebbe che ribadire questo tentativo diaccreditare il partito di Berlusconi come l'unico davverorappresentativo del Paese.Anche l'uso ormai comunemente accettatodell'espressione “prima Repubblica” per definire ilperiodo che precede l'epoca di Berlusconi rientra, perZagrebelsky, in quella omologazione che si stacompiendo senza che ve ne sia una pienaconsapevolezza. Rinominare un'epoca può essere unmodo artificiale per creare una cesura, di fatto inesistenteo comunque non così significativa, tra l'innovazionevirtuosa e la conservazione viziosa.Anche un avverbio apparentemente insignificante come“assolutamente” può apparire sotto una luce inquietantese viene usato per rafforzare il linguaggio estremo deinuovi potenti, per i quali fa gioco opporre sempre duemondi in antitesi, uno buono e uno cattivo: laicitàcontro laicismo, giustizia contro giustizialismo,informazione contro gogna mediatica.“Fare-lavorare-decidere” è una triade lessicale chel'autore riconduce al suo significato aziendalista più chea quello democratico: “l'ideologia aziendalista del fare edel lavorare mette in evidenza, esaltandolo, il momentoesecutivo e ignora, anzi nasconde il momentodeliberativo”. L'attività di governo come “cibernetica”cerca di nascondere i suoi veri fini: non è importante farebuone leggi ma farne tante.Infine il giurista si sofferma sulla pressoché concordebattaglia combattuta negli ultimi anni sul cosiddetto“politicamente corretto”. Nel suo nome si sono abbattutimolti tabù linguistici a favore però della volgarità e dellabanalizzazione. Secondo Zagrebelsky è quindinecessario ritrovare “l'orgoglio di comunicare tra noiparlando diversamente, seriamente, dignitosamente,argomentatamente, razionalmente, adeguatamente aifatti”. Per ritrovare forse così il senso perduto della cosapubblica.

C orruzione a tutti i livelli della vita economica, civile epolitica, la pratica endemica degli scambi di favori,

lo sfruttamento di risorse pubbliche a vantaggio diinteressi privati, la diffusa mafiosità dei comportamenti.E una sorprendente maggioranza di italiani che approvae nutre questa impresa. Come siamo giunti dove citroviamo? Per Roberta De Monticelli il male è antico eaffonda in una storia di sudditanze che ancora creapersonalità fragilissime dal punto di vistadell'assunzione di responsabilità, mentre le éliteintellettuali restano incapaci di interpretare il profondobisogno di rinnovamento. Il rimedio è difendere la serietàdella nostra esperienza morale, smentendo laconvinzione che non esista verità o falsità in materia digiudizio pratico, cioè del giudizio che risponde alladomanda: "Che cosa devo fare?".

Roberta De MonticelliLA QUESTIONE MORALERaffaello Cortina, 2010, pp. 186, euro 14,00

I n questo saggio di filosofia della scienza,l’epistemologo austriaco individua nel principio di

falsificazione il criterio di demarcazione tra scienza e nonscienza, in opposizione al principio di verificazione deiNeopositivisti logici: una teoria è scientifica se e solo seessa è falsificabile. La scienza a cui fa appello Poppernon è “un sistema di asserzioni certe o stabilite una voltaper tutte”, bensì un insieme di tentativi, “di ipotesiazzardate, di anticipazioni affrettate e premature, dipregiudizi”, che l'uomo tenta di cogliere in fallo cercandodi farli collidere con la realtà, mediante l'osservazione el'esperimento. E la scienza si differenzia dalla metafisica -che pretende di fornirci un quadro coerente e definitivodel mondo - perché le sue asserzioni sono in linea diprincipio falsificabili; perché tende a falsificarle con tuttele armi del suo arsenale logico, matematico e tecnico.

Karl PopperLOGICA DELLA SCOPERTA SCIENTIFICAEinaudi Editoreeuro 29,00

Tra la Natura e Dio, l’uomo giudica e agisce a sua immagine

I tre Saggi non sono un’opera organica. Iprimi due sono stati scritti tra il 1850 e il1858, mentre il terzo tra il 1868 e il 1870.Sono stati pubblicati in un volume unicosolo un anno dopo la morte del filosofo eeconomista britannico. Nel primosaggio, La Natura, Mill si focalizza sulsignificato del termine “Natura” a cuiattribuisce due significati: tutto il sistemadelle cose, con le loro proprietà, e come lecose sarebbero a prescinderedall’intervento dell’uomo. In entrambi icasi né la natura né i suoi derivatipossono “ esprimere idee diraccomandazione, approvazione eperfino obbligo morale”. Il primo casoevidenzia che tutte le azioni dell’uomosono in obbedienza alle leggi fisiche dellanatura e l’uomo non potrebbe farealtrimenti. Non si può agire secondonatura neanche nel secondo caso perchéil corso dei fenomeni naturali è pieno diazioni che risultano degne della più altaripugnanza se commesse, a imitazione,

dagli uomini. Tutto questo prova che l’autore dell’ordine della natura èdotato di un potere limitato ed è compito dell’uomo cooperare perraggiungere alti livelli di giustizia e bontà. Nel secondo Saggio, Utilità dellareligione, il filosofo inglese afferma che la religione è stata utile ed haesercitato la sua influenza fin quando gli argomenti a sostegno delle sueverità abbiamo cessato di essere persuasivi sull’umanità. In un clima di fedetiepida, quanto è utile la religione per la ricerca della verità e del benesseresociale? La risposta non è in ambito morale, ma in ambito utilitaristico. Nelterzo e ultimo Saggio, Teismo, come scrive Geymonat nella Prefazione, “ciòche ha portato il Mill ad occuparsi con tanta serietà del teismo, non è stato ildesiderio di giustificare un appello alla trascendenza, bensì il desiderioopposto: di trovare la via onde inserire nel mondo umano e naturale anchel’Essere ipotetico di cui parlano i teologi”. All’interno dei tre scritti,comunque, la parte più interessante risulta essere l’indagine logico-filosoficacon cui Mill dimostra che l’Essere Supremo non può esseresimultaneamente di infinità bontà e di infinita potenza.

John Stuart MillSAGGI SULLA RELIGIONE,TRADUZIONE E CURA DI LUDOVICO GEYMONATUniversale EconomicaFeltrinelli

Gustavo ZagrebelskySULLA LINGUA DEL TEMPO PRESENTEEinaudi, 2010pp. 58, euro 8,00

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IL RICORDO

Una lungamilitanzaE’ morto a Roma, il 7 gennaio2011, per una grave forma ditumore, Paolo Pietrosanti,membro del Consiglio Generaledel Partito Radicale Nonviolento,transnazionale e transpartito.Nato nel giugno del 1960,giornalista e scrittore, è statostorico militante e dirigenteradicale sin dalla fine degli anni’70. Iniziò il suo impegno politicopartecipando attivamenteall’organizzazione delle iniziativeantimilitariste e nonviolente deiRadicali e della Loc (Lega degliObiettori di Coscienza) neglianni ’70 e ’80, subendo anche unarresto a Comiso. Autore dianalisi e documenti sullanonviolenza e sulla lotta alrazzismo e all’antisemitismo, èstato tra i più grandi diffusori inItalia del pensiero di Gandhi eMartin Luther King, autore tral’altro di pubblicazioni, libri,interventi sui metodi delladisobbedienza civile e dellanonviolenza passiva. E’ stato piùvolte candidato tra i capilistaradicali alle elezioni europee,politiche e amministrative. Tra iprincipali temi che da semprehanno caratterizzato il suoimpegno, la campagna per lasalvezza dalla pena di morte inUsa di Paula Cooper, quella per idiritti del popolo Rom, le azionicontro le dittature comunistedell’Europa centro-orientale. Perqueste ultime in particolare fuarrestato a Varsavia nel 1986 esubito dopo espulso. E’ statorappresentante all’Onudell’Unione Internazionale deiRom, oltre che Presidenteonorario della primaorganizzazione europea delpopolo Rom. Tra i promotori delPartito Radicale Transnazionalealla caduta del muro di Berlino, sitrasferì dal '90 al '93 a Praga, dovenacque un nucleo molto attivo diradicali impegnati sui temitransnazionali. A causa dellamalattia perse la vista e dal 2000 siè battuto per la trasmissione dellacultura e dei testi in formatoaudio-digitale a beneficio dei nonvedenti, alla cui conclusionepositiva dette un contributodeterminante durante l’ultimoGoverno Prodi, quando ebbel’incarico dal Ministero dei BeniCulturali di trattare con gli editorila relativa convenzione.

La tecnologia oggi può contribuire alnostro benessere ma anche causare un

irreversibile degrado dell'ambiente.Solo con una profonda revisione dell'ereditàdel passato e l'assunzione di nuoveresponsabilità di fronte alle conquiste dellascienza sarà possibile contenere le spinteaggressive e delineare scenari non più diconflitto ma di cooperazione.

(a cura di Maria Pamini)

Christian De DuveGENETICA DEL PECCATO ORIGINALE. IL PESODEL PASSATO SUL FUTURO DELLA VITARaffaello Cortina, 2010, pp. 241, euro 22,00

L’addio a Paolo

Pietrosanti

I n questo breve scritto, pubblicato nel 1905, il fondatoredella psicoanalisi evidenzia l’importanza della

sessualità nella vita psichica di ogni individuo; gli esseriumani si sono sviluppati in differenti stadi di sviluppoidentificati nella fase orale (piacere del neonatonell'allattamento), quindi nella fase anale (esemplificatodal piacere del bambino nel controllo della defecazione) eancora nella fase genitale, che prende anche l'aspettodi fase fallica. I bambini passano da uno stadio nel qualesi identificano con il genitore di sesso opposto, mentre ilgenitore dello stesso sesso viene visto come rivale. Freudha cercato di inquadrare questa struttura di sviluppo neldinamismo mentale. Ogni stadio è una progressione dellamaturità sessuale, caratterizzata da un Ego più forte edalla capacità di ritardare la soddisfazione dei bisogni(principio di piacere e principio di realtà).

Sigmund FreudTRE SAGGI SULLA TEORIA SESSUALERizzoli Editoreeuro 8,20

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DAI LETTORI

Questa è la storia di un malato, unmalato di sclerosi laterale amiotro-fica, che a dispetto dei cantoridella vita ad ogni costo, si ritrovasenza assistenza in carico alla pro-pria moglie sempre più debilitata.Ma questa è anche la storia dell’in-contro con l’Associazione LucaCoscioni, con Mina Welby, e dellalotta condotta per mesi senza sot-terfugi e ricerca di favori perchél’assistenza dovuta gli fosse garan-tita, perché al signor ClaudioGabriele fosse consentita una vitadignitosa. Dal 2006 il signorGabriele è praticamente costrettoin un letto ortopedico nella suaabitazione di Guidonia (Roma),assistito dalla moglie e dalla lorofiglia. La prolungata degenza pro-cura al signor Gabriele un piaga dadecubito da pressione, che vienemedicata ogni sera da un infermie-re. Nell'estate del 2009 una equipedel servizio sociale visitava la fami-

glia di Gabriele, riscontrando lagravità della situazione, ma dallalocale Asl viene negata la fisiotera-pia, e questo nonostante ne abbiauna urgente necessità. A seguitodelle sollecitazionidell’Associazione Luca Coscioni il9 novembre 2009 il responsabiledel servizio sociale comunicavaalla signora Mina Welby che «nonci sono risorse e si mantiene l'assi-stenza di due ore settimanali daparte di una assistente del volonta-riato e un infermiere per un’ ora algiorno». Nel febbraio 2010l’Associazione contattava il Centroper l'autonomia, istituto accredita-to per le valutazioni degli ausili diRoma, che nel corso di un sopral-luogo valutava i presidi più urgentie necessari al signor Gabriele permigliorare la sua qualità di vita: unmaterasso speciale per i malati diSLA e un letto ortopedico acomando digitale, perché la

moglie Tommasa ha ormai dolorecontinui alla spalla per la difficol-tosa manovra della manovella delletto. Dopo il rifiuto della Asl allafornitura degli ausili necessaril’Associazione depositava dueinterrogazioni, una nazionale afirma dell’On. Maria AntoniettaFarina Coscioni e la seconda regio-nale a firma del consigliere RoccoBerardo, rispettivamente Co-Presidente e Tesorieredell’Associazione Coscioni,con cui si chiedeva al Ministerodella Sanità ed all’Assessore allaSanità della Regione Lazio qualiiniziative intendessero intrapren-dere per garantire adeguata assi-stenza domiciliare al signorGabriele e fornire immediatamen-te dei presidi medici essenziali,così come individuati dal Centroper l’autonomia, ingiustificata-mente rifiutati dai funzionari dellaAsl, rappresentando che una ulte-

riore inerzia avrebbe espostol’Azienda Sanitaria tutta ad unaazione legale da parte del signorGabriele, leso nel diritto fonda-mentale ad avere una assistenzaadeguata e dignitosa. A seguito diquesti atti, ai primi di dicembredel 2010, l’Asl di Guidoniaha riconosciuto al signor Gabrielel’assistenza e gli ausili dovuti.Tutto bene quel che finisce bene?No, una lotta di questo genere nonè degna di un Paese civile. Quantisono i sig. Gabriele che non cono-sciamo? Cui non riusciamo a darevoce e difendere nei loro diritti?C’è bisogno dell’ AssociazioneCoscioni ma soprattutto c’è biso-gno di darle forza, perché undomani queste storie, la necessitàdi queste lotte, siano solo un brut-to ricordo. (Josè de Falco)

Assistenza minima negataLa Sla lo ha costretto in un letto, la Asl di Guidonia lo haabbandonato. Ma l’incontro con l’Associazione Coscioni e leiniziative dell’onorevole Farina Coscioni e del consigliere regionaleBerardo hanno permesso di fornirgli l’assistenza domiciliare

ISCRITTI (per cui vale abbonamento a Agenda Coscioni)Iole Affuso Maselli 100, PatriziaAmaro Nessi 100, Paolo Amati 100,Giulio Andreotti 100, Franca LetiziaAngiolillo 100, Graziella Ansaldi 100,Daniela Anziliero 100, MaddalenaArcella 100, Frederic Argazzi 100,Guido Armellini 100, StefanoAsmone 150, Paolo Aveta 100,Giuseppe Baiocchi 100, Daniele Baldi100, Maria Grazia Balduino 100,Cesare Balsamo 100, Maria CristinaBandinelli 100, Franco Barbanera100, Antonio Bardeschi 100, GiorgioBargiacchi 100, Riccardo Barone200, Sandra Barone 100, MariaCristina Bartoloni 100, AlfonsoBasilico 100, Roberto Bassi 100,Mario Bazzini 100, Alberto Beccalli200, Giorgio Begliuomini 120, MariaGrazia Belgrano 100, Fabio Berardi100, Rocco Berardo 410, AntonioBerruti 100, Patrizia Berti 100,

Michele Biemmi 100, Paolo Bignami100, Luisa Bocchi Spadini 100, MariaBodini 100, Adriano Bombardi 100,Domenica Bonino Ambrosione 100,Mario Borghesi 100, Paolo Borrello100, Aniello Bosco 200, Luigi Botte100, Maria Bottecchia 200, VittorioBovolin 100, Alberto Giordano BrunoBramati 100, Donatella BrancatisanoLoria 100, Paolo Breccia 100,Antonio Brocca 120, AntoniusBrugman 100, Paolo Brugnera 500,Rita Burelli 100, Giuseppe Cacchione100, Donatella Calanchi 100, PietroCalderara 100, Carla Calistri 100,Stefano Callieri 100, Piero Calvani100, Giorgio Cambiano 100,Elisabetta Cammelli 100, SofiaCampana 100, Francesco Canalella100, Riccardo Canevari 200, LivioCesare Lucio Cantamesse 100,Alberto Lucio Cappato 200, MarcoStefano Caracciolo 100, ElenaCaramazza 100, FedericoCardanobile 100, Aldo Cardona 100,

Giovanni Cascione 100, PatriziaCattaneo 100, Maria Laura Cattinari100, Bruno Cavallaro 100, FurioCavanna 100, Antonio CavicchiaScalamonti 100, Lucio Ceccarelli100, Pierina Cecconi 100, GiovannaCeol 100, Mauro Cercena' 200,Mariantonietta Cerutti 100, GiacomoCervini 100, Elisabetta Chiacchella100, Alessandro Chiarini 100,Luciano Ciaffaglione 100, MassimoCinti 100, Maria Cipriani 100,Marcello Clausi 100, Maria LuisaCodato 100, Maurizio Colombini100, Domenico Colombo 200, PietroColombo 2200, Serena Coloni CorviMora 100, Mario Coppetti 100,Guido Corallo 130, Gilberto Corbellini200, Marcello Corongiu 100, LuisaCorradi 100, Lucia Cosci 100,Angelina Cosentino 100, GiulioCossu 100, Gherardo Crespi 100,Eugenia Crippa Celotti 200, RenataCristini 100, Marco Cuconati 100,Cristina Daghetti 100, Vittoria Dal Mut

Guasti 200, Giuseppe Dalla Santa100, Alfredo D'aloia 130, ElisabethD'amato 100, Margherita D'aprile100, Paolo Stefano D'aquila 100, G.D'arcano 100, Francesco De Chirico100, Luigia De Franco 100, MassimoDe Gennaro 100, Elena De RigoLunarda 100, Marina De Vincenzis100, Elisabetta Dejana 100, GianlucaDelbarba 100, Celeste Della Gaspera100, Luigi Dell'orto 100, PaolaDeplano 100, Antonio D'eramo 100,Fabia Di Drusco 100, Romano DiGianni 100, Paolo Di Nola 100,Martino Di Serio 100, Pantaleo DiTerlizzi 100, Roberto Di Venere 100,Pietro Dibilio 100, Franco Dondero200, Gianpietro Doni 100, GabrieleEusepi 100, Bruno Fabretto 100,Emanuele Fabrigli 100, AnnaFacchinetti 100, Carla Faccioli Gorini100, Sergio Fausto 100, ValentinaFerrara 100, Pierluigi Ferrari 100,Pasquale Alessandro Fidanza 100,Paolo Filonzi 100, Massimiliano

Fontani 100, Stefano Forti 100,Raffaella Franci 100, Andrea Francioni100, Cinzia Francioni 100, ArmandoFratini 100, Luciana Frattesi 100,Angelo Fregni 200, Claudia Galletti100, Cesare Galli 300, Maria PaolaGarofalo 100, Andrea Gastaldo 100,Paola Gatti 100, Umberto Gatto200, Massimiliano Gazzini 130,Sebastiano Ghigna 100, RobertoGiaconi 100, Valerio Giannellini 100,Isabella Gioia 100, Sergio Giordano100, Dario Giovannetti 100, GiusiGiovanzana Massi 100, Maria TeresaGirosi 100, Anna Giunchi 100, DaniloGiurgevich 100, Gianfranco Giusta100, Matteo Gorni 100, GiuseppeGradella 100, Andrea Grando 100,Liliane Grundland Candeli 100,Giampaolo Guasti 200, LilianaGuidetti 100, Margherita Hack 100,Hendrika Rita Huigen 300, IvanInnocenti 100, Liliana Vittoria Jenna100, Fabio Jerman 100, PasqualeLamanda 100, Giuseppe Andrea

ISCRITTI 30

Un grandecontributoPer quanto miriguarda, essendomiiscritta a tutta laGalassia radicale anchequest'anno, sono iscrittaanche alla Coscioni!Buon anno ! Laura Arconti 590 €

Sostenere la scienzaE’ uno dei pochi modiper sostenere in Italiala scienza e lacoscienza e contrastareil predominio dellamenzogna e dellafrode clericalevaticana Giorgio Cambiano100 €

Grazie AndreaCiao AndreaTrisciuoglio, graziealla tua mail ho decisoe fatto la nuovaiscrizioneall’Associazione LucaCoscioni. Ti auguroogni bene. Paolo Rivella 100 €

In favore della ricercaCome gli anni scorsimi iscrivoall'Associazione perchécondivido con voi leiniziative in materiadi bioetica e in favoredella ricerca scientificaLucia Cosci 100 €

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on line www.lucacoscioni.it

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Lamanna 100, Bruno Lanza 100,Edda Lanza 150, Giovanni Laporta100, Michele Larcher 100, AnnaLastrico 100, Patrizia Lavia 100,Celsino Levani 100, Corrado Libra100, Valerio Maria Lisi 100, CarloLizzani 100, Roberto Lodola 100,Carmela Lombardi 100, GiovanniLombardi 220, Francesco LombardiMantovani 200, Luigi Lombardi Vallauri100, Claudio Lunghini 120, FrancescoMachina Grifeo 100, LeopoldoMachina Grifeo 100, Elena Maestri100, Cristiana Manara 400, MauroMangani 100, Federico Mannocci200, Milena Marabini 100, CarlaMarchelli 100, Lucia Marchetti 100,Angela Marchi 100, CristianoMarchisio 200, Franca Marcone 100,Cristiana Margutti 100, ValentinaMarini 100, Edgardo Marrese 100,Primo Martin 200, Marco Marzi 100,Stefania Masci 100, Leone Massa100, Carlo Massara 100, Attilio

Mastrocinque 100, GiandomenicoMastroviti 100, Raffaella Matteotti120, Rita Mazzocchi 100, AlfredoMazzucchelli 200, Gianluigi Mazzufferi100, Maurizio Mei 100, PatriziaMercuri 100, Fausta Migliorini 100,Mario Milani De Mayo De Mari 100,Gabriele Mina 100, Severino Mingroni100, Giovanni Battista Minio 500,Caterina Mognato 200, Daniela Monali100, Leonardo Monopoli 100, TullioMonti 100, Antonio Moretti 100,Franca Moretti 100, Luca Moretti 100,Daniele Nardini 100, Gianni Natale100, Michele Negre 200, StefanoNegro 100, Federico Nenzi 100,Valentino Neri 100, Piero Nerieri 200,Adriana Oliva 100, Piero Olla 100,Francesco Orzi 100, Gregorio Oxilia100, Stefano Pagliarini 100, MichelePalermo Patera 200, PasqualinaAlessandra Paliotta 100, Gina Pallucchi100, Maria Pamini 100, LuisaPanattoni 100, Aldo Panegrossi 200,

Fabrizio Paolillo 100, RobertoPappacoda 130, Olindo Parachini 100,Paola Patrignani 100, Nicola Peccini100, Fabio Pederzini 100, LauraPedetti 100, Ferdinando Pelazzo 100,Mirella Pellegrini 110, GiuseppePellicano' 100, Paolo Perani 100, CarloPerassi 100, Marcello Perduca 100,Marco Perduca 500, Luca Perilli 100,Mario Pestarino 100, Anna Peyrache100, Enrico Libero Piccolo 100, RenzoPiccolotto 100, Massimiliano Piras100, Giovanna Placido 100, Carlo Pola100, Anna Cristina Pontani Coscioni300, Fernando Pontecorvo 100,Andrea Porcaro 100, Enrica Possi100, Alberta Pozzoli 200, Andrea Prete100, Salvatore Progano' 100,Bianchina Prosperini 100, GianpieroPutelli 100, Marinella Raimondi 100,Francesca Re 100, Claudia Ricci 100,Cristian Rigamonti 100, Paolo Ripanti100, Carlo Ristori 100, Paolo Rivella200, Marco Rizza 100, Giuliano Rizzi

100, Marianna Rizzini 100, OdoardoRizzotti 100, Aldo Roatta 100, LeonardRobbins 100, Carlo Rosati 100, AngeloPio Rossi 100, Maurizio Rossi 150,Vasco Rossi 100, Giuseppe FrancescoRuggieri 100, Ida Russo Sannino 100,Marco Salieri 100, Giuliano Salis 100,Daniele Sanna 100, Guido Savio 100,Claudio Giuseppe Scaldaferri 140,Nicola Scardi 100, Calogero MariaScime' 100, Francesco Sciuto 100,Alberto Segre 100, Aldo Signori 100,Diego Silvestri 100, Giulia Simi 100,Teresa Sirianni 100, Pietro RiccardoSoggiu 100, Carmen Sorrentino 200,Vincenzo Sorrentino 100, FrancescoSpoto 100, Daniella Sprenger Placido100, Anna Stabile 100, PiergiorgioStrata 100, Mario Superti 100, AntonioTaccone 100, Eleonora Tappi 100,Paolo Tarantino 100, Paolo Tarozzi100, Carlo Alberto Tassini 100,Eleonora Timarco 100, FrancescaTommasi 100, Manuela Tonini 100,

Giuseppe Tonolini 100, Pietro Tornaghi100, Gaetano Torresi 100, Marco Tosi100, Angelo Traversi 100, Ugo Traversi100, Ezio Trentini 300, Silvana Trevisan100, Andrea Trisciuoglio 100,Ferdinando Trisoglio 250, RosalbaTrivellin 100, Carlo Troilo 100, AlfonsoTropea 100, Ettore Turco 100,Consuelo Turle 100, Franco Tutinelli100, Gaetano Valentino 100, MicheleValenzano 100, Antonio Vallini 100,Lucia Vallini 100, Laura Vannoli 100,Gianni Vattimo 100, Silvia Vedani 100,Adele Ventura 100, Aurelia VenturiniBiondi 100, Uliana Juanita Vergone100, Katia Vermicelli 100, Silvio Viale100, Mino Vianello 100, Filippo Vignali100, Ialina Charlotte Vinci 100, MarcoVisani 100, Diana Visintin Raza 100,Andrea Volpi 100, AlessandraVolterrani 100, Eleonora Zanettin 100,Paola Zanon 100, Carlo Zappala' 100,Vincenzo Zaurito 100, AntonioZecchiero 100, Cinzia Zungolo 100.

[email protected] I lettori di Agenda Coscioni ci possono scrivere all’indirizzo [email protected] oppure a Via di Torre Argentina 76 - 00186 Roma

Salve a tutti, la mia compagna hada poco scoperto di essere incinta(da 4 settimane, considerandol'inizio dell'ultimo ciclomestruale). Dopo una soffertadecisione abbiamo pensato diinterrompere volontariamente lagravidanza, sapendo che, almomento, non saremmopurtroppo in grado di assicurareun'esistenza decente ad un figlio.Come ben immaginate, l'idea chela mia compagna si sottoponga adun intervento chirurgico(aspirazione), quando esiste lapossibilità di effettuarel'interruzione di gravidanza conalcune pillole (RU486), ci haorientati a contattare la vostraassociazione nella speranza diottenere alcuni dettagli circa icentri medici che sperimentanoattualmente la pillola in Italia.Vorrei pertanto sapere quali sono irecapiti a cui rivolgersi (percomodità geografica opteremmoper la Clinica Universitaria di Bari)e quali le modalità ed i tempiprevisti. Ringrazio tutti voianticipatamente per il preziososupporto fornito.

Non abbiamo notizie che su Bari visiano problemi e quindi nemmeno checi sia necessità di rivolgersi a struttureparticolari. La RU486 dovrebbe esserefornita per legge in Italia, ma è veroche c'è una situazione a macchia dileopardo da regione a regione dovutaa problemi di distribuzione più omeno ideologici e obiezione dicoscienza. Quello che vi suggerisco è

di rivolgervi ai servizi sociali della cittào direttamente all'ospedale chepreferite e tornare a scriverci se vifanno problemi. Vi suggerisco diandare sempre in due (la personainteressata più un testimone) e farvimettere per iscritto un eventualediniego. Carmen Sorrentino

Vi scrivo perché non riesco più avivere; sono un ragazzo di 26 annie da 8 sono affetto da doloreneuropatico cronico. Ora per ildolore che non mi fa più dormiresono passato alla morfina datamidalla Terapia Antalgica di Pisa. Èpossibile che a 26 anni devo giàprendere la morfina? Ne prendo60mg al giorno, fra un po' devoaumentare perché diventoassuefatto. Ho appreso tramitericerche su internet che esiste lamolecola del thc per il doloreneuropatico ma anche per altremalattie importanti. Il problema èche quando ne parlo con qualchedottore vengo ridicolizzato ederiso anche mostrandogli rivistescientifiche che parlano di unfarmaco chiamato sativex; non socome accedere a questa cura ancheperché la morfina e derivatioppiacei mi portano tantecontroindicazioni quali vomito,nausea, tremori e vari problemi.Ho bisogno di aiuto, non so comefare. Vi ringrazio di cuore perl'attenzione.

Caro Daniele, ti invio la risposta diAndrea Trisciuoglio, radicale econsigliere generale dell'Associazione

Luca Coscioni."La questione cannabis terapeutica èun percorso a ostacoli. Infattimoltissimi medici non conoscono ilfarmaco e la richiesta è sotto la loroesclusiva responsabilità, anche sefirmerai il consenso informato scritto,che è obbligatorio per tutti i farmaciimportati dall'estero ma non ancoradisponibili in Italia ai sensi del DM11-2-97.Specialisti a Pisa che ti prescrivano ilfarmaco credo tu ne possa trovare.Medici interessati a questa "nuova"cura, e che già seguono pazienti interapia con Bedrocan e Bediol, ce nesono diversi in tutta Italia, masicuramente ti conviene tentare primain Toscana. E' una vergogna che siincontrino tutte queste difficoltà acurarsi se la terapia (assolutamentelecita, il THC è dal 2007 in tabella IIsez.B) è con farmaci che contenganola parola cannabis.Importante, con i medici, è nonandare a chiedere: "dottore miprescriva quel farmaco", si sentonosminuiti nel loro ruolo e comunquesono contrari per principioall'autocura da parte del paziente, cel'hanno confermato molti medici,anche dell'Associazione Luca

Coscioni. Quando si ha la visita,meglio portare la documentazione conla storia della malattia e dei farmaciusati, quella con studi ed evidenzescientifiche riguardo sintomi opatologie analoghe alla propria,metterlo al corrente in dettaglio deglieffetti benefici già eventualmentesperimentati con cannabis reperitaillegalmente (probabilmenteadulterata perché senza i controllisanitari che hanno i prodottifarmaceutici), fare le eventuali nuoveanalisi richieste e soprattutto nonparlare di "fumare", perché lacombustione produce molte tossine enon è una modalità accettata daimedici. Il farmaco si assume per viapolmonare, come aerosol vaporizzatotramite apposito apparecchio elettrico,o per via orale tramite infusione (ilthè), come consigliato dal BMC delministero Olandese ai pazienti 'naive'alla terapia con cannabinoidi.La cura è efficace, specie sulla SM,non c' è ragione al mondo perché tivenga ostacolato l'accesso alla terapia. Fammi sapere come va con il medico,intanto ti mando un saluto solidale".

Spero che ti siamo stati di aiuto. Unabbraccio

Il numero 01/2011 di“Agenda Coscioni” è stato chiuso domenica 30 gennaio 2011.Il bimestrale è giunto al suo 53esimo numero.

direttoreSimonetta Dezi

segretaria di redazione Valentina Stella

hanno collaboratoValentina Ascione, AngioloBandinelli, Marco Cappato,José De Falco, Maria Pamini,Carmen Sorrentino, AlessiaTurchi, Patrizia Valenza,Marina Valle, Valter Vecellio

graficaMihai Romanciuc

illustrazioniPaolo Cardoni

progetto graficoRoberto Pavan

Un aiuto per non soffrire

Morire con dignitàMamma ci ha lasciato pochi giorni fa, per un carcinoma. Sichiamava Angela. Ha sofferto a lungo pene indicibili cheancora mi fanno rabbrividire. Abbiamo parlato molto,anche di chi vuole aiutare la gente egualmente a vivere e amorire con dignità, in nome di un'etica che prescinde dareligioni e da altre aberrazioni. Ho raccolto qualcosa perVoi, cui rinnovo la mia fiducia. Sperando in un mondomigliore. ps. la mamma era di nuovo bellissima quando sene è andata. Grazia Vinciguerra 150 €

Per salvaguardare la libertà di sceltaMai come ora la libertà di scelta edi coscienza sono messi arepentaglio; l'Ass.ne Coscioni è difatto uno degli ultimi baluardi adifesa di questi Valori.Contribuisco convintamente per ilquarto anno consecutivo a questaAssociazione di cui faccio parte confierezza.Luca Perilli 100 €

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