Mensile della Parrocchia di San Vittore Martire...Il volto di Cristo che vede, che ama, suscita il...
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L’EDITORIALE Galleria
Carissimi, abbiamo immaginato il numero speciale in occasione
dell’ordinazione presbiterale di don Matteo, come una galleria fotografica
commentata da alcuni amici, che in questi anni hanno fatto parte della sua
storia.
Io scelgo questa immagine,
che sembra una fototessera, perché mi è rimasta tutto l’anno sul cellulare,
dopo che mi era stata richiesta da un giornale locale per un articolo che gli
era stato dedicato nello scorso settembre.
In questi mesi, ogni volta che aprivo la galleria del cellulare, mi si presentava
il suo sorriso e ogni volta questo volto sorridente, mi faceva bene. Ho pen-
sato che possa essere anche per voi, che lo sarà per le tantissime persone
che incontreranno don Matteo e non smetterò di pregare perché continui
ad essere un dono per tutti. E’ il sorriso di Dio che consente il nostro e da
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subito ho trovato in Matteo questa Sorgente: anche questo mi ha fatto e mi
fa molto bene. Grazie!
Una sorgente che ci consente di attraversare la grande prova della vita, che
inevitabilmente segna il nostro sorriso, ma senza avere il potere di spegner-
lo davvero. E per questo c’è Lui e ci siamo e saremo tutti noi, caro don
Matteo: il tuo sorriso non ci lascia soli e insieme non sarà mai solo.
Proverò a dirti il 10 giugno che in realtà, riferendomi al vostro tema “E co-
minciarono a far festa”, noi siamo sempre fuori dalla Sua Casa per quanto
riguarda la nostra libertà e siamo sempre dentro nel Suo Sguardo. Saremo
finalmente nella Sua Casa solo nella vita per sempre, non ti sorprendere se
spesso, oggi non lo sai ancora abbastanza, ti accorgerai di essere lontano.
Tutta la Vita è un grande ritorno. Ma quando sorridi, quando il tuo sorriso
suscita quello dell’altro, quando il tuo sorriso sa essere segno del sorriso di
Dio, quando il sorriso di chi incontri riaccende finalmente il tuo, sei certa-
mente sulla soglia di questa Casa, gustandone già la luce, il calore, il
profumo, la Pace.
Buon Viaggio,
don Davide
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Don PIERO Vide Andrea e Simone e disse loro…
Sabato 9 giugno don Matteo verrà ordinato sacerdote. E’ un momento di
gioia, di festa e di gratitudine per tutta la parrocchia. L’ordinazione di un
prete è il segno grande della benevolenza di Dio verso gli uomini che ama.
L’eucarestia che don Matteo presiederà è il segno che Dio non si stanca mai
di stare con noi, nonostante le nostre debolezze e manchevolezze.
La gioia per questo evento è doverosa perché il sì che Matteo pronuncerà
nel Duomo cattedrale della nostra diocesi è nato nella nostra comunità, nel
nostro oratorio. So che a questo momento la comunità tutta si è preparata
con diverse occasioni di preghiera e di riflessione. Volentieri aggiungo
attraverso le pagine del Bollettino una mia parola per condividere la gioia di
questo momento ed esprimere la gratirudine a Dio per questo dono e
accompagnare Matteo con la preghiera e la stima. Non voglio tanto parlare
di Matteo o a Matteo per dargli consigli come “ un nonno con il nipote”.
Mi lascio suggestionare da una domanda: perché oggi un giovane sceglie di
farsi prete?
Le risposte possono essere diverse, e molto personali. Ma resta valida quella
di sempre. All’origine di ogni
vocazione sta l’incontro con
Gesù: è Lui che vede e che
chiama perché ama. Gesù non
sceglie calcolando i meriti o i
pregi di chi chiama, ma solo la
disponibilità di poterlo amare e
di renderlo segno del suo
amore. Il volto di Cristo che
vede, che ama, suscita il
desiderio di seguirlo, di essere
come Lui in mezzo alla gente di oggi, spesso smarrita e sommersa da tante
parole per dargli una Parola che è Vita. Qual è il volto di Gesù che può
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affascinare anche oggi? È quello che ha fissato i pescatori del lago di
Tiberiade che hanno lasciato barca, reti, lago e famiglia per seguirlo, è
quello del buon pastore che cerca la pecorella smarrita e se la pone sulle
spalle e la porta a casa e fa’ festa, è quello del buon samaritano che si fa’
prossimo al ferito abbandonato sulla strada e se ne fa’ carico anche delle
spese per le cure necessarie, è quello del padre misericordioso che
abbraccia il figlio che ritorna e che esce a chiamare il fratello maggiore
rattristato per il comportamento del padre, è il volto che perdona la donna
peccatrice, che piange al sepolcro dell’amico Lazzaro, è il volto del Maestro
che lava i piedi ai suoi amici incurante di compiere un gesto che era proprio
dei servi, è il volto che si lascia baciare da Giuda che chiama “amico”
sebbene lo stia consegnando ai nemici, è il volto che dalla Croce dona Sua
madre al discepolo che ama, è il volto che nella vita quotidiana un giorno
qualsiasi può affascinare un giovane a lasciare tutto e a seguirlo dicendo
“voglio essere anch’io così”.
Nel volto del prete noi vogliamo vedere il volto di Gesù per conoscerlo,
amarlo, servirlo. E Gesù oggi si manifesta nel volto degli uomini che
diventano fratelli da amare e da servire.
A Matteo in questi giorni di festa faccio l’augurio
di essere segno-sacramento vero del volto di
Gesù, di riconoscerlo in ogni uomo e donna che
incontrerà, di essere per tutti amico, fratello e
padre. In questi anni ha contemplato il volto di
Gesù nello studio della Parola di Dio, nei trattati
di teologia, lo ha pregato nel silenzio della
cappella del seminario. Ora lo dovrà vedere ogni
giorno in coloro che gli verranno incontro, nei
confratelli con cui condividerà il ministero, nei
ragazzi e giovani dell’oratorio, nei genitori e negli
adulti delle parrocchie di Bollate e accoglierli come dono del Signore,
prendendosi cura di loro perché il prete non sceglie chi deve servire e
amare. Così realizzerà l’impegno che assumerà durante l’ordinazione di
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esprimere nella sua vita un’unione sempre più intima con Gesù e di
consacrarsi a Lui, per la salvezza degli uomini.
A tutta la comunità sanvittorese poi auguro di poter rivelare sempre il volto
di Gesù, la sua bellezza perché altri ragazzi, altri giovani possano esserne
affascinati, perché
Cristo non ha mani ha soltanto le nostre mani per fare oggi il suo lavoro.
Cristo non ha piedi ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri.
Cristo non ha labbra ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sé agli uomini di oggi.
Cristo non ha mezzi ha soltanto il nostro aiuto per condurre gli uomini a sé oggi.
Noi siamo l'unica Bibbia che i popoli leggono ancora siamo l'ultimo messaggio di Dio scritto in opere e parole.
Buon cammino Matteo e prega in questi giorni per la tua famiglia e per la
comunità che ti ha generato alla vita e alla fede, e anche per coloro che ti
hanno accompagnato in un tratto della strada che ti ha portato alla gioia di
questi giorni.
don Piero
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Don Gabriele Animatore, catechista ed educatore
Questa è una delle mie prime foto di don Matteo, quando ancora era un
giovane animatore di 16 anni, nel suo primo campeggio da educatore, con i
ragazzi più piccoli.
Siamo nel 2006, dove non solo lui ha debuttato come educatore insieme ad
altri ragazzi della sua annata, ma era anche il mio primo campeggio da
“don”, accompagnato dalle meravigliose suore tra cui la grande suor
Piercarla e suor Carla.
Ho scelto questa foto perché, a mio avviso, esprime molte caratteristiche di
Matteo: sicuramente un ragazzo sempre disponibile, che sa mettersi in gio-
co nel servizio, fatto con entusiasmo e precisione e nelle relazioni con i
ragazzi, pronto a giocare con loro ma anche ad ascoltarli.
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Un animatore che si spendeva per gli altri e affrontava sempre con entusia-
smo e impegno ogni situazione, cercando di creare intorno a sé relazioni
buone e durature.
Una persona che voleva fare le cose sempre bene e cercava di fare sempre
del suo meglio in ogni situazione. Se lui prendeva un impegno era sicuro che
avrebbe fatto tutto quello che gli era possibile e si sarebbe speso “alla gran-
de”. Infatti alla fine di quel turno rimase a letto con la febbre proprio nelle
vacanze che doveva vivere per Lui; anche in quella situazione non c’era in lui
il minimo rammarico e rimpianto per quello che aveva fatto, se non quello di
essere dispiaciuto per non poter stare con i suoi amici.
Anche quando ha svolto il suo compito di catechista ed educatore ha sem-
pre cercato di dare il meglio e di perfezionare continuamente quello che si
faceva con grande scrupolo e dedizione.
Ma la cosa che porto più nel cuore è quando lo scoprii pregare in quella me-
ravigliosa Chiesetta dell’oratorio. Lì, in ginocchio davanti al Signore. Lì, in
silenzio davanti a Colui che riempie la vita e diventa, a volte, un amico sco-
modo invitandoti a cambiare, magari anche a lasciare, per restituire poi il
Centuplo.
Voglio fare un augurio a don Matteo: che il Signore ti aiuti a vedere il centu-
plo che Lui ogni giorno ti dona e ti vorrà donare nel tuo ministero. Dio dà
sempre in abbondanza ma chiede anche tutto dalla tua vita, non avere pau-
ra di lasciarti “strappare” da te stesso ma fidati di Lui perché solo Lui può
darti quella pienezza che da sempre desideri e quella perfezione che cerchi.
Lui ti donerà il centuplo e tu fidati di Lui, sempre.”
Un saluto con grande affetto e stima e perdonatemi la mia poca bravura
nello scrivere.
don Gabriele
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MARINONI Passaggio di testimone
È una foto del 2012, scattata durante l’ultima vacanza che ci ha visto insie-
me, lui “in entrata” e io “in uscita”: Matteo di lì a qualche ora avrebbe
annunciato a tutti (eravamo a Cadipietra, nel turno degli adolescenti di San
Vittore e di Cerro) che dopo due mesi sarebbe entrato in seminario. Chia-
ramente lasciando molti di stucco. A dir la verità i miei sentimenti in quel
momento non erano particolarmente… diciamo, evangelici: “dai che lascio
un mio seguace”; “cavolo che bello, ci vedremo in seminario!”; “in semina-
rio… mamma mia, e come si troverà?” Beh, ero combattuto. Ma certamente
felicissimo perché, comunque fosse andata, quel ragazzo che avevo cono-
sciuto nel catechismo dei preadolescenti stava iniziando a prendere sul
serio la voce di Dio.
L’impressione che Matteo – DON Matteo – mi ha sempre lasciato è quella di
una persona pulita: il suo garbo, la sua voglia di imparare, il suo buttarsi nel-
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le varie iniziative con serietà e fedeltà, specialmente nell’animazione dei più
piccoli, sono caratteristiche che lo hanno sempre accompagnato e che, ne
sono sicuro, distingueranno il suo futuro ministero, come prete e come uo-
mo, dovunque e in qualunque realtà si troverà.
Stop alle sviolinate.
Vai con le bacchettate.
Teo, promettimi di non cercare mai di risolvere una serata Cluedo, per te è
fatica sprecata; lodevole la tua capacità di arrivare ad immaginare le peggio
situazioni, peraltro strampalate, ma siamo onesti… presbitero sì, detective
NO.
E, già che ci siamo, ricorda quella cosa chiamata copyright, alias diritti
d’autore: certi bans d’oratorio, che tu hai imparato molto bene… beh, vanno
esportati (e urlati) con rispetto!
Chi ha orecchi per intendere, intenda.
don Alessandro Marinoni
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MO NUOVA PARROCCHIA Gli inizi di un cammino
É bello fare un salto indietro nel tempo e pensarti bambino, il piccolo scola-
ro che nel settembre 1993 ha iniziato il suo percorso scolastico nella Scuola
dell’Ente Morale, conosciuta da tutti come la “Scuola delle Suore”.
Ricordiamo che la tua maestra Lucia ti ha accolto e accompagnato per tutto
il ciclo della Scuola Elementare nel tuo cammino di crescita fisica, intellet-
tuale e cristiana.
- Don Matteo durante una gita scolastica vestito da cavaliere -
Lo stesso animo nobile che dovrà avere nella sua missione sacerdotale
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Ti hanno sempre caratterizzato la generosità e la cordialità, la simpatia e la
gioia, ma anche l’attenzione e la delicatezza che sempre dimostravi verso il
compagno che ti chiedeva un gesto aiuto, un momento di comprensione o
anche semplicemente aveva bisogno di un “compito da copiare”.
Erano le attenzioni che “profumavano” le tue giornate che trascorrevi tra
momenti di impegno e di gioco, di attenzione agli altri e di condivisione se-
rena con tutti.
Chi avrebbe detto che quello scolaro di nome Matteo, sarebbe diventato un
giorno “Don Matteo”? Siamo orgogliose di averti avuto con noi per ben otto
anni!
Siamo certe che la facilità con cui instauravi rapporti di amicizia nella scuola
tu l’hai conservata e rafforzata per saper accogliere nel tuo cuore sacerdota-
le chiunque venga da te per ricevere una parola di consolazione o per
chiedere un aiuto o un conforto spirituale.
L’entusiasmo che rivelavi nel giocare a calcio durante gli intervalli nel cortile
della scuola, caratterizzi le nuove “partite” che dovrai affrontare nel tuo
nuovo servizio a te affidato accanto ai ragazzi e ai giovani del tuo Oratorio.
Matteo, sei stato un bambino come tanti altri, non avevi nulla di straordina-
rio; vivevi le tue giornate con la spensieratezza e la vivacità proprie della
fanciullezza, ma hai saputo fare spazio ogni giorno alla grazia del Signore
che ti chiedeva un “di più” alla tua vita cristiana e così, passo dopo passo,
hai realizzato il disegno che il Signore aveva pensato per te.
Auguri, Don Matteo!
Le Suore Sacramentine
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NTAGNA Una montagna di auguri!
- Livigno 2001 -
Ciao Matteo,
scusa don Matteo, abbiamo l'onore di scrivere qualcosa sul bollettino par-
rocchiale per ripercorrere un po' la tua storia con la "montagna " oggi Koinè
vissuta insieme.
Ti abbiamo conosciuto nel 2001 a Livigno biondo, educato, un po' timido, se
ricordiamo bene, ma già con una certa dimestichezza con il pallone.
Dopo qualche anno sei passato dalla parte degli animatori con un certo suc-
cesso, su tutti i fronti.
Poi in montagna hai dato l’annuncio che saresti andato in seminario, per noi
dello staff è la terza vocazione in vent’anni: prima della tua quella di Ales-
sandro, annunciata sempre in vacanza e ciliegina sulla torta la scorsa estate
a Clavière quella di Riccardo (per adesso l’entrata in seminario).
Tanta roba!!!
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Basterebbero queste tre belle storie per gratificare l'impegno che mettiamo
nell'organizzazione delle Koine'.
A Claviere la scorsa estate hai dato una grossa mano a Don Davide da Dia-
cono, purtroppo (per noi) l'ultima; adesso hai preso per mano un altro
oratorio, tutto tuo… ragazzi fortunati quelli con cui stai già lavorando, di
questo ne siamo tutti sicuri.
Ti dobbiamo raccontare una cosa che ogni tanto ci viene in mente: qualche
anno fa a Sauze D'Oulx in un prato, tu con di fronte una quarantina di ra-
gazzini del primo turno e noi nei paraggi a fare le foto, ci è rimasto impresso
il religioso silenzio con cui ti ascoltavano, evidentemente il tuo carisma e la
tua preparazione (e forse qualcos'altro ) erano già notevoli.
La stessa sensazione l'abbiamo avuta al rifugio Gherardi qualche anno pri-
ma, protagonisti: Alessandro (il Marinoni per intenderci) 40/50 ragazzi,
prato, lo stesso silenzio e probabilmente la stessa dose di carisma...
Due episodi pressoché uguali, stesse sensazioni = due preti.
Non ci resta che di riprovare la stessa cosa per la terza volta con Riccardo…
terno sulla ruota di Gesù !!
Ti facciamo una "montagna" di auguri per tutto quello che stai facendo e fa-
rai, sei e sarai sempre nei nostri cuori e nelle nostre preghiere.
Un abbraccio da tutti noi:
Gruppo Montagna
Rosalba, Benvenuto, Marilena, Alberto, Sandra, Wanda, Antonia, Lucia, Ernesto, Fabio, Donatella, Renato, Silvana, M. Silvana, D. Graziella, Rodolfo, Gianni, Graziano.
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CALCIO Monticelli in paradiso
Così titolava un articolo di Sprint e Sport di lunedì 14 Maggio 2007.
Titolo quanto mai profetico e di buon auspicio visto quanto, a distanza di 11
anni, ci apprestiamo a festeggiare, anche se il contesto di questo vecchio ar-
ticolo era sicuramente di tutt’altra natura. Già perché se oggi la Fede di
Matteo è sicuramente rivolta a qualcosa di ben più alto, da piccolo la sua
“fede” era ben concentrata su un oggetto rotondo e su due colori, Arancio e
Nero. Quell’articolo non era, infatti, nient’altro che il racconto e la “consa-
crazione” di una passione, quella per il calcio, che ha accompagnato Matteo
fin da bambino su campi di San Vittore Olona.
Capitano di lunga data, Matteo comincia la sua esperienza da piccolissimo
nei primi calci del CGSVO, dimostrandosi il punto di riferimento, in campo e
nello spogliatoio, di un gruppo compatto che, insieme ai suoi allenatori sto-
rici Pinuccio e Giorgio, percorre tutta la trafila dalle giovanili fino alla prima
squadra, togliendosi diverse soddisfazioni.
Degli oltre 10 anni di attività con la casacca arancio-nera, quella da incorni-
ciare è sicuramente l’annata 2006/2007, dove, con la fascia al braccio,
Capitan Matteo trascina il San Vittore alla vittoria del campionato Allievi,
con oltre 30 reti stagionali!
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Queste poche righe non saranno sicuramente sufficienti a raccontare quello
che Matteo ha dato, e ricevuto, dai tanti anni passati sui campi del nostro
paese.
Per darvi un’idea più concreta posso solo dirvi che vi aspettiamo domenica
10 Giugno, in oratorio, per vedere di nuovo Don Matteo con le sue scarpette
ai piedi!
Stefano
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AMICI L’amico Matteo
Un ragazzino biondo e con l’apparecchio ai denti;
un adolescente “in love”;
un ballerino che... non ha sfondato;
un giovane serio e responsabile;
un seminarista rigoroso ed entusiasta,
con lo sguardo sempre rivolto alla Croce;
un conforto in un momento buio;
un diacono riflessivo e premuroso verso chi ha di fronte;
un amico, Mateo!
Un’amica
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ORATORIO L’inizio di don Matteo
Questa foto è stata scattata durante l’ultima giornata della Koiné 2017 a
Claviere.
Non avendo mai frequentato attivamente l’oratorio da bambino non cono-
scevo la figura di Matteo, ma è bastata una settimana di “vita insieme” per
poter apprendere fino in fondo che persona è.
Il nostro, ormai, Don mi ha accolto subito durante il percorso, non si è do-
mandato chi fossi, perché fossi lì o quali fossero le mie attenzioni.
Ricordo ancora la mia prima chiacchierata, parlavo con lui come se parlassi
con il mio migliore amico, riusciva trasmettermi una sicurezza e tranquillità
fuori dal comune. Forse è proprio questo il suo dono, quello di non chiudere
mai quelle braccia che ti accolgono, di non farti sentire indesiderato.
La foto, sopra rappresentata, racconta l’amicizia di un gruppo di amici che
condividono la stessa fortuna, quella di aver conosciuto Matteo, quella di
aver trovato un amico con cui sfogarsi e condividere le proprie gioie, quella
di avere accanto una persona che può soltanto farti riflettere e farti sentire a
casa.
Giacomo
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CATECHISMO a don Matteo
Ti ho sempre detto "O ti sposi con lei o ti fai prete".
Ricordo di avertelo detto la prima volta tornando per un sentiero di monta-
gna, durante una delle nostre chiacchierate.
Momenti che conservo gelosamente nel mio cuore.
Ora tu, stai per iniziare il tuo percorso da "Don" e io sto per intraprendere il
mio da donna sposata.
Se ripenso al passato non avrei immaginato che si potesse realizzare davve-
ro tutto questo. Eppure entrambi abbiamo compreso e accolto la nostra
vocazione, percorrendo a tratti sentieri in salita (giusto per rimanere in te-
ma).
Ma ce l'abbiamo fatta!
Nonostante le nostre vite abbiano preso strade differenti, siamo sempre le-
gati da un'amicizia sincera, fatta di rispetto e comprensione.
Abbiamo camminato insieme confrontandoci e aiutandoci e io ho sempre
ammirato la tua determinazione e il coraggio nel perseguire i tuoi obiettivi.
Ora sono qui, emozionata per il tuo "grande giorno" e sarò lì a gioire insieme
a te.
Sarai un grande Don, straordinariamente vicino al tuo prossimo e dispensa-
tore di preziosa umanità.
Sii sempre il Matti felice che conosco e ammiro tanto!
Buona vita da Don!
FG
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SEMINARIO Ordinazione di don Matteo Monticelli
Caro don Matteo, Eccoti ritratto con alcuni dei tuoi compagni del Biennio Teologico. Era toccato a me accoglierti all'inizio del tuo cammino vocazionale. Matteo, studente di medicina, con grandi domande dentro e desiderio di realizzare la propria vita nel modo migliore. Carattere sereno e socievole, molto rispettoso forse un po' timido. Sentivi una chiamata che volevi verificare in modo determinato. La tua interiore pacatezza ti ha permesso di affrontare anche fatiche e du-rezze. Pensavi alla tua Famiglia e a ciò che avresti dovuto lasciare entrare in Semi-nario, ma eri anche convinto che andasse compreso profondamente ciò che si stava muovendo nel tuo cuore. Questa foto ti raffigura bene: presente ed attivo, ma dentro una squadra, un gruppo. Della tua ordinazione pre-sbiterale questa squadra sa-rà sempre e solo la Chiesa, che dovrai amare e servire, per la quale esercitare le tue virtù di attenzione e cordia-lità, di cura e di entusiasmo.
La tua volontà di esserci nel-le comunità che ti sono affi-date, la qualità di relazioni intense e feconde, la disponibilità nel comunicare Gesù che tu hai incontra-to, conosciuto e scelto, faranno di te un uomo di comunione che contribuisce alla edificazione di quella fraternità di cui il mondo ha bisogno. Con un forte abbraccio ti auguro buon cammino.
Monsignor Luigi Panighetti
Segreteria Prepositurale, Comunitaria e Decanale Basilica san Vittore – C. P. S. Antonio ab. - Decanato di Varese
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NUOVA PARROCCHIA don Matteo a Bollate
Descrivere i primi mesi di Don Matteo a Bollate non è facile. Per quanto il
tempo che trascorre qui da noi sia relativamente poco, ho avuto la possibili-
tà di vivere insieme a lui esperienze intense e significative, che difficilmente
potrei riassumere in poche righe (solo per citarne alcune, un pellegrinaggio
ad Assisi coi preadolescenti di II media e una quattro giorni in montagna coi
giovani durante le vacanze di Natale).
Il mio pensiero non può che correre subito, però, a quel lunedì 2 ottobre,
che in qualche modo ci ha legato. Quel pomeriggio, nella cappella
dell’Arcivescovado, arrivavo dalla prima giornata della mia carriera universi-
taria e, sebbene fossi più sollevato, percepivo nell’aria quel misto di
aspettative e paure, che avevo provato quella stessa mattina.
La voce del rettore del Seminario il quale affidava a don Matteo la pastorale
giovanile della nostra Parrocchia era di per sé già un sollievo. Ma non basta-
va, il suo nome, condiviso col celebre protagonista dell’omonima serie
televisiva, mi faceva pensare che in lui si potessero incarnare le note doti del
sacerdote più famoso della TV: la capacità di relazionarsi con chiunque, dai
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più piccoli ai più grandi, e la capacità di saper ascoltare. Inconsapevolmente
(mi ha confessato di non averne mai visto un episodio!), le rappresenta ap-
pieno.
Quando è tra noi (ma anche dal Seminario riesce a far sentire la sua “pre-
senza”), Don Matteo è infaticabile.
Si destreggia, come un buon centrocampista (per fare una metafora col cal-
cio, sport a lui caro), in tutte le varie realtà della nostra grande e complessa
Parrocchia, trovando persino il tempo per migliorarne alcuni aspetti.
Ha voglia di conoscere e farsi conoscere: ne è esempio il fatto che non ri-
sparmi mai occasione per conoscere persone nuove.
Penso non ci sia persona nella nostra comunità a cui non si è ancora presen-
tato e, laddove non fosse arrivato, ci è arrivato sicuramente col suo sorriso
contagioso.
Il suo modo di essere ha innescato anche un processo virtuoso: la comunità
stessa cerca Don Matteo, non solo perché, come direbbero le anziane si-
gnore che fanno a gara per preparargli torte, l'è un bravu fiö, ma perché la
sua giovane vocazione ci ha dato la possibilità di vedere come lo Spirito
Santo agisca.
don Maurizio P.
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NUOVA PARROCCHIA Biografia
Matteo Monticelli nasce il 1 Ottobre del 1990 a Busto Arsizio in provincia di Varese. Nei primi anni della sua giovinezza frequenta le scuole elementari presso l’istituto Madre Geltrude Commensoli dove già si poteva intravedere un in-nato talento nello sport durante gli intervalli passati a giocare a palla guerra ed un evidente interesse verso il prossimo.
Appassionato fin da piccolo alle cose genuine delle vita, come le lasagne di mamma Anna. Dopo aver superato brillantemente gli impegnativi anni delle scuole medie e superiori, si iscrive alla facoltà di medicina presso l’Università statale di Mi-lano. Durante questi anni intraprende un tirocinio presso l’ospedale Sacco di Milano. Sono proprio questi gli anni che lo porteranno alla sua vera vocazione.
Pensavate al calcio? E invece no! Fin da piccolo una grande promessa del calcio sanvittorese, un bomber di provincia che è riuscito a portare la squadra del nostro paese in cima al campionato con una stagione da ricordare grazie a più di trenta goal solo per il nostro capocannoniere.
Tra le sue più grandi passioni troviamo sicuramente quella per la Juventus e in particolare per il capitano Alessandro Del Piero, suo grande idolo. E anche per il cioccolato!!
L’oratorio centro della sua esperienza giovanile. Anni come animatore tutta l’estate, con l’importante esperienza di Capiz-zone che lo ha forgiato. Importante il suo ruolo come educatore degli adolescenti del nostro paese.
Nel settembre del 2012 ha inizio il suo cammino presso il Seminario Arcive-scovile di Milano. Il 30 settembre del 2017 viene ordinato diacono e destinato alla parrocchia di Bollate. Il 9 giugno 2018 viene ordinato Presbitero. Continuerà il suo ministero nella parrocchia di san Martino in Bollate.
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PROGRAMMA DEI FESTEGGIAMENTI PER IL SACERDOZIO DI DON MATTEO
‘- Giugno 2018-
Domenica 3 h 21.00 Corpus Domini “Eucaristia e Vocazione” Martedì 5 h 7.00 Pellegrinaggio a Sotto il Monte Giovedì 7 h 21.00 in chiesetta Adorazione Eucaristica S. Giovanni Sabato 9 h 6.30 p.zza mercato Partenza del bus verso Milano
(per chi ha prenotato il posto)
h 9.00 in Duomo Santa Messa di ordinazione h21.00 oratorio Spettacolo preparato da
Adolescenti e giovani dal titolo: “don Mateo – il recital”
Domenica 10 h 10.30 Accompagnamento di don
Matteo verso la chiesa Parrocchiale
h 11.00 in Parrocchia Celebrazione della Prima messa
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Domenica 10 h 13.30 in oratorio Pranzo su invito
h 16.30 in oratorio Taglio della torta aperto a tutti
h 17.30 in oratorio Partita di calcio con la vecchia squadra
h 21.00 in oratorio Saluto dei bambini e apertura oratorio estivo
Giovedì 14 h 21.00 in chiesa Santa Messa celebrata da don Matteo con tutto il presbiterio e le parrocchie del decanato