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sostenibilità LE SCELTE INTELLIGENTI DI GIOVANNINO MENO RIFIUTI

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sostenibilità

LE SCELTE INTELLIGENTI DI GIOVANNINOMENO RIFIUTI

Coordinamento Relazioni Esterne

e Comunicazione Linea Group Holding

Testi a cura di: Rita Morini

Illustrazioni di: Max Schiavetta e Luca Ienco

Impaginazione grafica: Studio OcchioIperteso www.occhioiperteso.it

Pubblicato: ottobre 2016

Stampa a cura di: tipografia Fantigrafica

via Industrie, 38 – 26100 Cremona

Stampato su: carta ecologica “revive natural Offset”

www.profterraterra.lgh.it

Linea Group Holding - Via dei Comizi Agrari, 10 - 26100 Cremona – www.lgh.it

?chi È

il Professor TerraTerra ?

Ciao, ti ricordi di me?Ma certo, come dimenticarmi? Sono il Professor TerraTerra, Giovannino per gli amici! Ti ho raccontato di come, tantissimi anni fa, trovai per caso uno strano uccellino giocattolo fatto di metallo, e di come scoprii che in realtà era nientepopòdimenoche un esploratore intergalattico che cercava... pro-prio me!!Pettibot (così lo chiamai, perché era molto simile ad un pettirosso robot) viaggiava nello spazio e cercava persone «particolari» a cui insegnare come amare la natura, preservarne le risorse evitando gli sprechi e risolvendo i guai creati dai suoi simili.Grazie ai suoi insegnamenti risolsi quasi tutti i problemi che mettevano in perico-lo la nostra amata Terra ed i suoi abitan-ti. Oggi sono conosciuto come il massimo esperto vivente di scienza della Terra, ecologia, energie e sostenibilità.

A questo punto ti chiederai cosa faccio qui e perché sto parlando proprio con te, presto det-to. Devi sapere che durante i miei viaggi da una parte all’altra del mondo ho incontrato molte persone importanti e partecipato a noiosissime riunioni sul futuro della Terra (bla, bla, bla), ma la più grande soddisfazione l’ho avuta parlan-do agli studenti come te. Sono bastate poche parole e alcune fondamentali informazioni per far comprendere che ognuno di noi può fare molto, anzi moltissimo, per mettere un freno all’inquinamento e al danneggiamento degli ecosistemi. Mi hanno chiesto di spiegare loro quali sono le tecnologie migliori per risparmia-re energia e le risorse naturali, per rispettare l’ambiente e come ridurre gli sprechi creati da un consumo sfrenato e sconsiderato di beni. Mi sono subito messo all’opera ed ho crea-to una collana di strumenti informativi per le scuole. Sono sicuro che ti saranno molto utili e troverai tanti preziosi consigli da mettere subito in pratica.

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Ho tanti bei ricordi di mio nonno, il sag-gio Giovanni Terraterra dal quale ho ere-ditato il nome e, spero, anche il buon sen-so, ma ce n’è uno che mi è venuto in mente proprio in questi giorni parlando di rifiuti in una scuola come la tua. Lui passava ore chino su un gradino di casa a raddrizzare i chiodi che aveva tolto qua e là da travi e vecchie porte. Poi li divideva per dimen-sioni e li metteva nei vasetti della nutella, pronti per essere riutilizzati.

“Sai Giovannino – mi diceva – in natura non esiste il concetto di rifiuto, tutto si ricicla e nulla si distrugge, è così da mi-liardi di anni e se seguirai i suoi insegna-menti imparerai cosa significa rispettare la vita”.

Eh sì, la Terra è un grande ecosistema, nel ciclo perfetto della natura tutti i rifiuti pro-dotti sono costituiti da materia organica che viene ritrasformata in risorse grazie all’azione dei decompositori (funghi, bat-teri e alcuni invertebrati). I rifiuti prodotti dall’uomo invece sono difficili da “decom-porre”. Alcuni, sottoposti a specifici trat-tamenti, vengono ritrasformati in risorse (energia e materie riutilizzabili), mentre molti altri...si accumulano sul pianeta, cre-ando enormi squilibri. Sai, per esempio, che nell’Oceano Pacifico i rifiuti gettati in-cautamente dall’uomo nei mari hanno cre-ato una gigantesca isola di plastica, viene chiamata Plastisfera e secondo gli esperti pesa più di 21 mila tonnellate. Puoi ben immaginare le conseguenze ne-gative per la sopravvivenza degli animali e degli organismi marini. Ogni cittadino italiano, anche il neonato appena venuto al mondo, produce circa 1,3 kg di rifiuti al giorno, tanti vero? Ep-pure continuiamo a generarne sempre di più…. sempre di più…..

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Dobbiamo imparare a vivere in armonia con i sistemi naturali, dai quali dipendia-mo, senza ostacolare la loro capacità di rigenerazione e la loro capacità di assimi-lazione dei nostri scarti. Avere uno stile di vita sostenibile significa fare di più con meno, attraverso scelte responsabili e la ri-nuncia a qualche comodità; per aiutarti a fare le scelte corrette ti sarà utile tenere a mente la formuletta delle 3R: ridurre, riu-sare, riciclare.

Non è difficile sai? Per ridurre la quantità di rifiuti basta iniziare modificando picco-le abitudini come, per esempio, acquistare prodotti sfusi senza imballaggio. Riusare significa utilizzare più volte un oggetto, come le borse per la spesa al posto dei sac-chetti o le posate di metallo invece di quel-le di plastica. Infine, per riciclare i rifiuti è necessario fare un piccolo sforzo e diffe-renziarne il maggior numero possibile.

In questo fascicolo troverai tanti utili sug-gerimenti per iniziare la tua personale lotta alla riduzione dei rifiuti e degli sprechi.

Inizia subito, parlane con i tuoi compagni e in famiglia, sono certo che saprete trova-re tante altre soluzioni intelligenti per dare un futuro alla vita di ogni abitante della Terra.

La recente legge contro gli sprechi consente alle associazioni di volontariato di recupera-re alimenti e farmaci ancora utilizzabili. Gli stessi supermercati, commercianti e risto-ratori possono finalmente donare i prodotti senza dover seguire un iter burocratico che favoriva gli sprechi anziché scoraggiarli.

Anche in Italia

Brutti ma buoni

Alcuni Paesi stanno promuovendo campagne pubblicitarie per sensibilizzare i consumatori ad acquistare anche prodotti esteticamente non perfetti. È il caso della frutta che se presenta pic-coli difetti nella forma rimane invenduta e get-tata via.

E’ un’iniziativa patrocinata dal Parlamento eu-ropeo, coinvolge enti pubblici, imprese e cit-tadini e promuove la realizzazione di azioni di sensibilizzazione sulla corretta riduzione dei rifiuti.

Settimana europea per la riduzione dei rifiuti

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Ogni anno, in tutto il mondo, si produco-no 240 milioni di tonnellate di plastica e di questa enorme quantità ne viene riciclata solo il 3%.

Se pensiamo che è la tipologia di rifiuti più comunemente dispersa nell’ambiente e che è indistruttibile, non è difficile imma-ginare il grave danno che arreca al nostro Pianeta.

Ma c’è una buona notizia! Se modifichiamo le nostre abitudini d’ac-quisto potremmo ridurre sensibilmente il consumo di plastica, perché circa la metà del totale prodotto è costituita da articoli monouso e da imballaggi.

Bottiglie d’acqua: sostituitele con le bot-tiglie in vetro che prevedono il “vuoto a rendere”, oltre a non produrre rifiuti ci sarà anche un notevole risparmio di mate-rie prime; oppure bevete tranquillamente l’acqua del rubinetto, la qualità è garantita dai controlli di laboratorio, sempre più ri-gorosi. Quando si è in viaggio, invece delle botti-gliette di plastica, si possono utilizzare le borracce.

Sacchetti usa e getta: una famiglia media ne acquista almeno 10 la settimana, si posso-no risparmiare utilizzando le borse per la spesa, belle, colorate, riutilizzabili e lava-bili.

Piatti e bicchieri usa e getta: c’è chi li usa re-golarmente a casa e non solo in occasionali pic-nic, se ne può davvero fare a meno. Meglio le stoviglie lavabili.

Contenitori per alimenti: meglio scegliere quelli lavabili e riutilizzabili per riporre il cibo in frigorifero o per trasportarlo.

Cannucce: si usano sia a casa sia al bar, han-no una vita brevissima, di pochi minuti e accade spesso che, quando ce la ritroviamo nel bicchiere, neanche le usiamo. Stop alle cannucce!

Confezioni dei cibi: sono tantissimi i prodotti confezionati con imballi di plastica, meren-dine, biscotti, formaggi, salumi, surgelati… Tra l’altro molti di questi sono realizzati con materie plastiche miste che non si pos-sono riciclare. Controllateli bene quando li acquistate e, se possibile, preferite confe-zioni totalmente riciclabili come il cartone, la carta e il vetro.

M E N O P L A S T I C A

GLI ACQUISTI INTELLIGENTI

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Formati famiglia: fateci caso, le porzioni monouso hanno un imballo maggiore del prodotto che contengono, vale sia per gli alimenti che per altri articoli come i deter-genti, rasoi, ecc. Per i prodotti a lunga scadenza abituatevi ad acquistare confezioni formato famiglia, sono più convenienti e si producono meno rifiuti.

Prodotti sfusi: sono sempre più numerosi i supermercati che offrono prodotti “alla spina” di ottima qualità, costano meno per-ché non pagate i costi della pubblicità e de-gli imballi e potete scegliere la quantità che desiderate, ma non dimenticate di portare il contenitore da casa!

Prodotti concentrati: sono quelli da dilui-re in acqua, come lo shampoo e il bagno schiuma, detersivi e ammorbidenti. Il volume dell’imballo è molto più conte-nuto e si riduce anche l’impatto ambienta-le relativo al trasporto.

Articoli durevoli e riparabili: moltissimi og-getti sono realizzati in plastica non ricicla-bile e hanno un ciclo di vita troppo breve, ma ce ne rendiamo conto solo quando si rompono e scopriamo che non si possono riparare o che il pezzo da sostituire è più costoso dell’articolo nuovo. È importante chiedere sempre, al momen-to dell’acquisto, se si possono riparare i singoli componenti.

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In pochi decenni siamo diventati un po-polo di spreconi, abbiamo copiato tante abitudini sbagliate di altri popoli occiden-tali e dimenticato l’arte del recupero e del risparmio, così cara ai nostri vecchi. Stiamo praticando il consumismo più sfre-nato e non ci rendiamo conto che, per esempio, col cibo che viene buttato via, nei Paesi cosiddetti civilizzati, si potrebbe sfa-mare il 30% della popolazione mondiale.

Al ritmo di consumo che abbiamo oggi, nel 2050 ci serviranno tre pianeti per sfamarci.

Questo è il problema più serio, ma chi pen-sa che lo spreco si limiti solo al cibo si sba-glia di grosso perché al secondo posto ci sono gli sprechi energetici. Ognuno di noi può fare molto per ridurre gli sprechi quotidiani e per aderire ad ini-ziative locali virtuose.

Comperare solo quello che si consuma: un bel po’ del cibo che acquistiamo finisce nella spazzatura perché non si pianificano i pasti e si compera seguendo l’impulso del momento. Meglio scegliere solo quantità di cibo che si riesce a mangiare, imparare ad utilizzare gli avanzi e a congelare eventuali alimenti in eccesso prima che vadano a male.

Scegliere cibi sostenibili: alcuni sono più

sostenibili di altri perché vengono dai ter-reni vicino a casa e non dall’altra parte del mondo, perché maturano al sole, seguendo i ritmi delle stagioni e non sono forzati nelle incubatrici. Scegliere prodotti locali e stagionali signifi-ca consumare prodotti più sostenibili, più buoni e più sani.

Organizzare la dispensa: gran parte dello spreco di cibo è dovuto agli alimenti che buttiamo via perché scaduti. Succede quando non controlliamo bene cosa contiene la dispensa e non sistemiamo dietro gli alimenti con una scadenza più lunga e davanti quelli prossimi alla scaden-za. È sufficiente un po’ di attenzione per evita-re sprechi inutili.

Gruppi di Acquisto Solidale: sono grup-pi di persone che si uniscono per acqui-stare prodotti alimentari e di uso comune direttamente dai piccoli produttori locali. Scelgono liberamente da chi rifornirsi dan-do preferenza a chi produce nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo. Si definiscono solidali ed hanno molto suc-cesso proprio perché, con questo sistema, aiutano chi lavora seguendo principi ecolo-gici, preservando e valorizzando le varietà e le tradizioni del posto, inoltre contribui-scono a ridurre l’inquinamento e lo spreco

VIVERE SENZA SPRECHI

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di energia derivante dal trasporto. È stato calcolato che un vasetto di yogurt può compiere circa 1.500 km prima di giungere al consumatore.

Batterie ricaricabili: per apparecchiature e giocattoli che lo consentono è meglio scegliere le batterie ricarica-bili al posto di quelle usa e getta, sono un po’ più care ma durano più a lungo.

E quando sono esaurite devono essere smaltite in modo sicuro portandole al più vicino punto di raccol-ta, presso i tabaccai o i ne-gozianti di apparecchiature elettriche.

Cantina e soffitta: ogni tan-to c’è bisogno di dare una bella sistemata a questi lo-cali dove accumuliamo og-getti e mobili di ogni gene-re. Prima di gettare via tutto ciò che non serve pensia-mo a cosa si può recupera-re (libri, dischi, abiti, ecc.) portandolo, per esempio, ai mercatini dell’usato o chia-mando le associazioni che ritirano gli oggetti ingom-branti (divani, reti, mobili, ecc.) e lavorano per dare loro nuova vita.

Nuove abitudini: anche in Italia si sta dif-fondendo la pratica del “doggy-bag”, cioè di chiedere al ristoratore di portarsi a casa un sacchetto con i propri avanzi. Più che giusto, visto che altrimenti finireb-bero nella spazzatura.

Al momento solo il 20% de-gli italiani lo praticano, ma la percentuale è destinata ad aumentare, sulla scia di quanto avviene anche in al-tri Paesi. In Cina si chiama “dabao”, significa “mi faccia un pac-chetto” e chiederlo è sino-nimo di buona educazione. Stanno nascendo vere e proprie organizzazioni che si preoccupano di ridurre gli sprechi alimentari recu-perando da mense, panette-rie, gastronomie, ecc. tutto quanto rimane invenduto a fine giornata.E sono le stesse organizza-zioni che poi distribuiscono il cibo alle case accoglienza e alle associazioni di carità.

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Quando si parla di spreco alimentare si pensa solo al cibo che non si consuma e viene gettato via, ma bisogna riflettere che tutto questo cibo richiede anche energia, terra, acqua, tempo, carburante, denaro, risorse naturali e umane per essere prodot-to, trasformato e confezionato, trasportato e venduto.

E’ un danno enorme, quasi incalcolabile, una vera e propria emergenza che richiede urgenti misure anti-spreco che coinvolga-no tutta la filiera, dal produttore al consu-matore. Ecco due iniziative promosse dalla Comunità europea.

Ecolabel: è il marchio dell’Unione europea che identifica prodotti e ser-vizi di qualità ecologica, realizzati con un ridot-to impatto ambientale nell’intero ciclo di vita.

Per il momento l’impiego di tale marchio è volontario, lo richiedono i fabbricanti, gli importatori e i distributori che rispettano tutti i criteri di selezione previsti e che de-siderano far sapere al consumatore d’aver raggiunto un livello di eccellenza ambien-tale.

Riguarda solo i beni di largo consumo, ma è già molto importante per incentivare la progettazione di prodotti “amici” dell’am-

biente e per consentire ai consumatori di fare scelte consapevoli.

Nuove etichette: il Parlamento europeo ha proposto di adottare un’etichetta che ri-porti una doppia data: il termine minimo di conservazione (da consumare preferi-bilmente entro) che riguarda le caratteri-stiche qualitative del prodotto, e la data di scadenza vera e propria (da consumare en-tro) relativa all’integrità del prodotto.

In questo modo il consumatore sa che se mangia un prodotto oltre la scadenza “da consumare entro” mette a rischio la pro-pria salute, mentre nel primo caso il pro-dotto potrebbe risentirne solo in termini di gusto, colore e aroma e può tranquilla-mente mangiarlo evitando di buttarlo via.

Più lungo è il termine minimo di conserva-zione previsto, maggiore sarà il margine di tolleranza, per esempio: il tonno in scatola che dura anni, se assunto tre mesi dopo la data indicata (preferibilmente entro) non avrà differenze significative.

C O S A C ’ È D A S A P E R E? ?? ??

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Il Gruppo LGH è una multi utility che, sorta dalla volontà di Aem Cremona, Asm Pavia, Astem Lodi, Cogeme Rovato (Bs) e SCS Crema, ha dato vita a un grande Gruppo, in grado di offrire ai cittadini di tutto il territorio alti livelli di qualità nei settori di gas, energia elet-trica, ambiente e telecomunica-zioni. La vocazione alla sostenibilità, elemento centrale della politica aziendale, orienta scelte, inizia-tive e investimenti del Gruppo a sostegno della salvaguardia

Linea Gestioni è la Società del Gruppo LGH che si occupa dei servizi di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti nei Comu-ni delle provincie di Cremona, Lodi e Brescia.

www.linea-gestioni.it

GESTIONI

dell’ambiente. Per questo moti-vo LGH dialoga da tempo con il mondo della scuola, promuo-vendo un progetto didattico finalizzato a sensibilizzare i ra-gazzi, cittadini di domani, sul-le tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile. In particolare il progetto, il-lustrato sul sito, promuove l’educazione ambientale nel-le scuole e fornisce strumenti di conoscenza relativi ai temi dell’energia, dei rifiuti e delle telecomunicazioni.

Linea Gestioni nasce dalla vo-lontà di raggruppare le attivi-tà legate all’ambiente, quale risposta strategica e sinergica alle esigenze dei territori serviti e alle nuove sfide del mercato.

www.lgh.it

www.profterraterra.lgh.it