MEF - MONITWEB 2004, IL NUOVO SISTEMA DI ...3 all’obiettivo finale di assicurare l’utilizzo...
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IL FUTURO PRESENTEMONITWEB 2004, IL NUOVO SISTEMA
DI MONITORAGGIODEI FONDI STRUTTURALI
Fin dal momento della sua istituzione nel 1869, la Ragioneria Generale
dello Stato ha perseguito l’obiettivo prioritario di garantire la corretta
programmazione e la rigorosa gestione delle risorse pubbliche. Obiettivo più
che mai attuale che riguarda non solo le risorse finanziarie che si attivano
a livello nazionale, ma anche i contributi destinati al nostro Paese dall’Unione
Europea per la realizzazione degli interventi di sviluppo socio-economico.
Con l’Atto Unico europeo del 1987 e il rafforzamento della politica
di coesione, la partecipazione degli Stati membri all’Unione coinvolge risorse
finanziarie sempre più consistenti. Da ciò è nata la necessità di attivare sistemi
di gestione e controllo in grado di assicurare tempestività ed efficacia di
utilizzo dei contributi.
In tale ottica, la Ragioneria Generale dello Stato svolge le proprie funzioni
di monitoraggio e controllo sui flussi finanziari intercorrenti tra l’Italia
e l’Unione Europea, attraverso un’azione ispirata a rigore e alla massima
trasparenza ed incisività.
La necessità di perseguire obiettivi di efficacia e trasparenza nell’azionedella Pubblica Amministrazione si è tradotta negli anni in nuove normativeche hanno inciso sulla realtà amministrativa, sia in termini organizzativiche di iter procedurali.
Il peso di strutture spesso inadeguate alle attese della collettività, insiemealla spinta dell’innovazione tecnologica hanno reso inevitabile il cambiamentonella direzione tracciata dal legislatore.
Da allora, la Pubblica Amministrazione è impegnata in uno sforzo progressivodi adeguamento al nuovo contesto e il controllo di gestione è diventatolo strumento di governo di un’attività amministrativa orientata ai risultati.
Un’organizzazione delle attività performance oriented, che fissa obiettivie verifica i risultati, deve disporre di sistemi che consentono la verificadinamica dell’andamento della sua azione, sia in un’ottica di valutazione deirisultati, che di miglioramento dell’efficienza della gestione della cosa pubblica.
In questo quadro ben si inserisce il monitoraggio dei Fondi Strutturali,contribuendo a che tutti i soggetti coinvolti ai vari livelli concorrano
LARAGIONERIA
GENERALE DELLOSTATO: TRA L’ITALIA
E L’EUROPA
IL MONITORAGGIOCOME STRUMENTO
DI GOVERNO
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IL FUTURO PRESENTE
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all’obiettivo finale di assicurare l’utilizzo efficace e nei termini delle risorse edi produrre impatti sull’occupazione e sull’economia del Paese: un imperativocui nessuno può sottrarsi in un contesto di riduzione della spesa pubblica.
L’UE, con la sua normativa e la continuità del suo stimolo all’innovazione
dei processi di governance e di valutazione delle politiche di investimento di
risorse pubbliche, ha spinto verso l’introduzione del sistema di monitoraggio,
enfatizzando la funzione della sorveglianza degli Interventi: un’azione
continua di verifica in progress, volta a rilevare – attraverso parametri
finanziari e fisici, oggi anche procedurali – il corretto andamento delle azioni,
in un’ottica non già di controllo repressivo e passivo, ma di supporto
al governo dei processi.
Con la nuova programmazione comunitaria 2000-2006, l’attenzione ai
meccanismi e agli strumenti di sorveglianza viene ulteriormente accresciuta:
i nuovi regolamenti dei Fondi Strutturali hanno posto un forte accento sul
decentramento delle responsabilità in materia di programmazione
e di attuazione.
Tuttavia, la carenza di strumenti è d’ostacolo all’innovazione e la vera
autonomia discende dalla disponibilità di mezzi per operare scelte mirate e
intervenire tempestivamente – ove necessario – a modificarle: il monitoraggio
è uno di questi fondamentali strumenti in mano alle Amministrazioni.
Come detto, la Ragioneria Generale dello Stato, per mandato istituzionale, da
sempre svolge un’attività di monitoraggio su tutta la spesa pubblica. L’IGRUE
ha applicato al versante comunitario, le eccellenze maturate dalla RGS nel
campo del monitoraggio della spesa pubblica, quale strumento di analisi
finanziaria, nonché di supporto per le Amministrazioni.
I Fondi Strutturali destinati all’Italia per il periodo di programmazione
2000-2006 attivano investimenti per oltre 80 miliardi di Euro, interessano
125 programmi e consentono oggi di attuare diverse centinaia di migliaia
di progetti in diversi settori: dal potenziamento delle infrastrutture
alla formazione professionale, dagli aiuti alle imprese ai progetti di ricerca
scientifica e tecnologica, dalla realizzazione di grandi opere pubbliche
alle iniziative di tutela del patrimonio ambientale.
LA COSTRUZIONE“PARTECIPATA”DI UN SISTEMA
DI MONITORAGGIOINNOVATIVO
Perché tali fondi possano realmente contribuire alla crescita e allo sviluppo,
insieme alle altre politiche nazionali, dell’intero “sistema Italia”, diventa
precondizione imprescindibile disporre di tecnologie avanzate e adeguate alle
esigenze conoscitive di tutti i soggetti che, a livello centrale, regionale e locale,
sono coinvolti nella gestione e nell’attuazione di Interventi cofinanziati con le
risorse comunitarie.
Con l’assiduità del suo impegno per la diffusione dell’utilità del monitoraggio,
la Ragioneria è riuscita a trasferire la tradizione di rigore – che le è propria
nella gestione delle risorse finanziarie pubbliche – alla disseminazione di una
cultura che attualmente permea l’azione amministrativa nel nostro Paese.
Oggi il monitoraggio rappresenta uno strumento insostituibile a disposizione
delle Amministrazioni impegnate nella gestione dei Programmi, per:
• accrescere le capacità decisionali;
• conoscere in tempo reale lo stato di avanzamento dei progetti;
• supportare con dati certi eventuali scelte di riprogrammazione economica e
riallocazione delle risorse;
• disporre di dati aggiornati sull’utilizzo dei Fondi Strutturali, da fornire ai
cittadini per assicurare un’informativa esaustiva e trasparente.
Gli importanti risultati raggiunti dal Sistema nazionale di monitoraggio,
in termini di maggiore efficacia e efficienza delle procedure e degli strumenti
adottati, è il frutto di scelte metodologiche e operative precise.
Fin dalle prime fasi progettuali, infatti, l’IGRUE si è posto un obiettivo
ambizioso e qualificante, instaurando un continuo e fattivo dialogo con tutti
i soggetti istituzionali che sono a varia titolarità coinvolti nella definizione dei
processi di gestione, monitoraggio e controllo della spesa pubblica,
relativamente alle politiche strutturali.
La scelta di orientare in senso partecipativo il processo di ideazione e sviluppo
di un sistema di monitoraggio in grado di verificare in maniera integrata lo
stato di avanzamento degli Interventi comunitari è senza dubbio un approccio
innovativo nella recente storia della Pubblica Amministrazione in Italia.
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IL FUTURO PRESENTE
L’opera di confronto e condivisione delle decisioni e dei risultati ha prodotto
benefici riflessi in termini di ricchezza e comune utilità delle informazioni
presenti e gestite e ha permesso di mettere a punto un linguaggio comune,
un codice condiviso che oggi informa l’azione amministrativa del nostro
Paese, quale aspetto unificante: una lingua compresa e finalmente parlata
da tutte le Amministrazioni. Si è inoltre assicurato che il monitoraggio fosse
un processo univoco e che i dati costituissero il supporto per ogni
adempimento connesso alla sorveglianza degli Interventi, all’attività
del Ministero dell’Economia e della Commissione, fino a riconoscerne
la valenza di buona pratica amministrativa da prendere ad esempio.
Una delle più significative ricadute del processo di condivisione delle scelte
che ha portato alla nascita del Sistema nazionale di monitoraggio è, quindi,
la fruibilità – per i diversi soggetti pubblici interessati – dell’imponente insieme
di dati disponibili, con la tempestività e il dettaglio informativo necessari
per una valutazione qualitativa e quantitativa della spesa.
Nel promuovere fortemente il radicamento di una nuova visione
del monitoraggio della spesa pubblica – da obbligo ad opportunità –
e nell’incoraggiare il salto culturale del “sistema Italia”, l’IGRUE ha sempre
molto investito nella comunicazione con le Amministrazioni, in uno scambio
all’insegna della reciprocità.
L’adozione di sistemi di monitoraggio regionali testimonia, oltre che gli sforzi
compiuti e le competenze maturate dalle Amministrazioni titolari
d’Intervento, la volontà di applicare concretamente quei concetti
di decentramento amministrativo che attribuiscono, sia a livello comunitario
che nazionale, alle Amministrazioni locali la responsabilità della gestione
dei programmi di sviluppo del territorio.
L’Ispettorato ha continuamente svolto la propria funzione di indirizzo,
alimentando un partenariato operativo teso alla risoluzione delle
problematiche emergenti, a vantaggio di tutte le Amministrazioni, nell’ottica
di supportare la costruzione di un sistema di monitoraggio con centri
di rilevazione a livello territoriale.
LA DIALETTICACON LE
AMMINISTRAZIONIE LA SEDIMENTAZIONE
DEL LINGUAGGIOCOMUNE
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Il confronto con le Amministrazioni sul territorio ha rappresentato e
rappresenta una priorità istituzionale cui l’Ispettorato fa fronte attraverso un
significativo impiego di risorse umane e finanziarie, fornendo un supporto,
sia tecnico che logistico-organizzativo, rivolto a ottimizzare l’assetto
delle strutture locali di monitoraggio.
Forte di quello spirito di servizio proprio di un’Amministrazione dello Stato,
l’IGRUE ha messo in campo una struttura di assistenza tecnica deputata
alla sensibilizzazione delle Regioni sulla tematica del monitoraggio
e al trasferimento di know how specifico. Ogni Amministrazione regionale
ha quindi a disposizione risorse “dedicate” per supportarla nell’efficiente
funzionamento del sistema. La struttura di monitoraggio IGRUE è anche
attiva sul territorio e svolge, laddove necessario, un’attività di formazione
on the job mirata alla crescita delle competenze dei soggetti coinvolti
nella gestione dei sistemi di monitoraggio locali.
La duplice azione di assistenza strettamente tecnica e di supporto
alla maturazione della cultura del monitoraggio, ha prodotto i primi frutti,
in termini di introduzione di soluzioni ispirate alla massima standardizzazione
e omogeneizzazione delle procedure volte al consolidamento di un
linguaggio comune.
La nascita e la diffusione della “cultura del monitoraggio” in Italia ha inciso
in modo rilevante sul miglioramento degli assetti organizzativi delle strutture
amministrative centrali e regionali: l’esigenza di rispondere con efficienza
alle sollecitazioni derivanti dall’obbligo di condurre un’attività di monitoraggio
ha senza dubbio stimolato la progressiva riorganizzazione dei processi interni
di gestione verso una maggiore razionalizzazione delle funzioni e la codifica
di procedure standardizzate.
Il monitoraggio dei Fondi Strutturali nel nostro Paese ha rappresentato quindi
un’importante leva per la messa in atto di procedure, metodi e tempi
strumentali al raggiungimento di più elevati standard di operatività, in cui
il “decentramento delle responsabilità” si coniuga al team working,
sia a livello locale che centrale. La standardizzazione dei processi e dei flussi di
monitoraggio si fonda infatti su un progressivo decentramento delle
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IL FUTURO PRESENTE
LA CRESCITA DELLACULTURA
AMMINISTRATIVA
responsabilità e dei ruoli all’interno delle strutture amministrative coinvolte,
nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà, con la messa in opera
di un’architettura articolata in più livelli corrispondenti ai compiti
di rilevazione, raccolta e validazione del dato.
La crescente consapevolezza dell’utilità del sistema e la maggiore
padronanza del suo funzionamento e delle logiche sottese hanno inoltre
contribuito ad animare il dialogo tra Amministrazioni. La scelta dell’IGRUE
di non agire secondo una logica top down ha senza dubbio favorito lo
sviluppo e il rafforzamento di competenze interne alle Amministrazioni
titolari di Interventi. Con la progressiva internalizzazione del concetto
di monitoraggio come buona pratica amministrativa e strumento di governo,
le Regioni diventano maggiormente protagoniste nella concertazione
e si fanno portatrici di istanze che danno il segnale della volontà
di “appropriarsi” degli strumenti per soddisfare esigenze gestionali.
Quella del monitoraggio dei Programmi cofinanziati dall’Unione rappresenta
una vera e propria esperienza pilota. Nel panorama italiano, la diffusione
della cultura del monitoraggio fa oggi registrare realtà significative anche
al di fuori della sorveglianza sull’utilizzo dei Fondi Strutturali, egualmente
ispirate alla logica di un’azione amministrativa orientata al risultato.
La costituzione volontaria di sistemi di monitoraggio rappresenta un passo
decisivo nella direzione di un’azione di monitoraggio intesa come
“funzione ordinaria di gestione”, utile per migliorare il governo
delle politiche di spesa pubblica.
Con la programmazione 2000-2006 la “nozione italiana” di monitoraggio
delle politiche comunitarie compie, dunque, un deciso passo avanti.
Da un’attività di rilevazione di dati sullo stato di avanzamento finanziario
dei Programmi, il processo di monitoraggio accoglie oggi la sfida di una
rilevazione sistematica e strutturata di informazioni necessarie alla gestione,
in senso ampio.
Il monitoraggio riguarda oggi tutti gli aspetti della programmazione
comunitaria, non più solo l’avanzamento finanziario, ma anche
l’avanzamento fisico e procedurale. Anche il livello di dettaglio si è spinto
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LA “SFIDAMONITORAGGIO”
NELLAPROGRAMMAZIONE
COMUNITARIA2000-2006
sino alla rilevazione puntuale delle informazioni relative ai singoli progetti
finanziati dai Fondi Comunitari.
Tali nuove caratteristiche implicano un numero maggiore di interlocutori
rispetto al passato e una base informativa conseguentemente più complessa
e articolata. Ciò comporta un maggior sforzo per garantire la qualità
e la coerenza interna dei dati.
In particolare, il monitoraggio procedurale, innovazione tutta italiana
del periodo di programmazione 2000-2006, evidenzia sistematicamente le fasi
in cui l’iter amministrativo di attuazione di un Programma si articola.
In tal modo, la rilevazione procedurale è in grado di stabilire lo stato
di avanzamento effettivo dei progetti avviati, dimostrandosi particolarmente
utile fin dalla fase di start up ai fini della previsione della tempistica attuativa
dei singoli progetti (progettazione, appalto, fine lavori), delle misure in cui essi
ricadono e del Programma nel suo complesso.
In tale ottica è possibile disporre di un quadro informativo incisivo,
dettagliato, operativo, fondamentale non solo per l’analisi dello stato
d’attuazione, ma anche per le previsioni relative all’attuazione futura,
soprattutto in ordine ai flussi finanziari attivabili a traguardi temporali diversi.
Altro elemento peculiare dell’attuale programmazione è rappresentato dalla
maggior incisività del monitoraggio fisico rispetto al passato. Tale rilevazione
consente di osservare e valutare, per ogni Programma Comunitario,
l’andamento delle realizzazioni fisiche conseguite dai progetti in corso
di attuazione e conclusi (km di strade e autostrade realizzati, numero di allievi
coinvolti in corsi di formazione, numero di imprese finanziate, ecc.).
La funzione del monitoraggio fisico è, pertanto, quella di fornire indicazioni
sull’efficacia e sull’efficienza dell’Intervento.
Le rilevazioni che il monitoraggio fisico prevede implicano l’attivazionedi flussi informativi che permettano la quantificazione di indicatorirappresentativi dell’eterogeneità dei fenomeni rilevati (le diverse tipologieprogettuali cofinanziate dai Fondi Strutturali e le loro numerose declinazioni alivello di singolo Intervento), ma sufficientemente standardizzati da consentireconfronti significativi a livello nazionale e comunitario.
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IL FUTURO PRESENTE
Pertanto, nell’attuale periodo di programmazione, si è reso necessario
affinare la griglia di classificazione delle tipologie progettuali e dei relativi
indicatori, oggi caratterizzata da:
• una più ampia condivisione e diffusione a livello nazionale, rispetto alla
passata programmazione;
• una maggiore coerenza con le indicazioni della Commissione sulla
classificazione degli interventi attuati;
• una maggiore complessità e grado di articolazione dovute al livello di rilevazione
del dato, non più rappresentato dalla misura, ma dal singolo progetto.
Il Sistema di monitoraggio nazionale gestisce in modo informatizzato
un numero sempre crescente di Programmi e Progetti attuati su tutto
il territorio nazionale. Si tratta di un patrimonio informativo ricchissimo
e destinato a incrementarsi.
Nel passaggio dalla programmazione 1994-99 al ciclo 2000-2006,
la complessità dell’“universo monitoraggio” si è enormemente accresciuta.
Oggi infatti:
• i Programmi finanziati sono 125;
• le misure oltre 2.000;
• progetti monitorati, in corso di realizzazione, sono quasi 180.000;
• solo le informazioni di tipo finanziario superano i 9 milioni.
La gestione di un patrimonio di circa 20 milioni di dati è per l’IGRUE e per
tutto il “sistema Paese” un’autentica sfida, perché la complessità va
attentamente governata.
Una base informativa che sia, allo stesso tempo, efficiente, affidabile,
completa e versatile assume infatti una valenza strategica, consentendo alle
Amministrazioni centrali e regionali un più attento e attivo presidio dei
processi di attuazione delle politiche di coesione. Attraverso le informazioni
da essa ricavabili, inoltre, si è in grado di verificare la distribuzione dei
progetti sul territorio e in quali settori strategici vadano concentrandosi.
La possibilità di pervenire a una valutazione qualitativa della base dati
diventa così strumento indispensabile:
• all’eventuale riallocazione delle risorse;
• a eventuali scelte di riprogrammazione economica;
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IL GOVERNO DELLACOMPLESSITÀ E
L’IMPORTANZA DELLAQUALITÀ
• alla valutazione degli impatti sul territorio a seguito dell’attuazione degli
Interventi.
La valenza informativa e la stessa utilizzabilità dell’immenso patrimonio di
dati di monitoraggio sono tuttavia fortemente condizionati dalla loro qualità.
La maggior complessità della base dati ha, infatti, acuito il problema della
coerenza interna e della completezza delle informazioni.
Affinché una base informativa produca valore aggiunto, i dati in
essa contenuti devono presentare alcuni requisiti fondamentali,
ossia devono essere:
• completi;
• tempestivi (inviati nel rispetto delle scadenze istituzionali previste dai
regolamenti comunitari);
• affidabili (risultato di un processo di elaborazione, verifica e validazione);
• storicizzati (presentare scenari consolidati riferiti a momenti precisi);
• confrontabili (omogenei rispetto all’insieme delle informazioni rilevate);
• condivisi (il concreto utilizzo dei dati per la gestione degli Interventi si basa
sulla possibilità di disporre di strumenti di sintesi, lettura e interpretazione,
in una prospettiva di knowledge management).
In tale direzione, la RGS-IGRUE ha intrapreso una serie di attività finalizzate
a rilevare e a superare le eventuali criticità presenti nella base dati, nell’ottica
di garantire una qualità sempre maggiore delle informazioni di monitoraggio.
In particolare, per eseguire controlli di qualità sui dati, l’Ispettorato si è
dotato di strumenti e metodologie specifiche e standardizzate, volte ad
assicurare che le potenzialità del sistema di monitoraggio siano pienamente
messe a frutto.
La costante attività di presidio della qualità dei dati e di affiancamento
alle Amministrazioni da parte dell’IGRUE è un processo in evoluzione e
intensificazione, i cui risultati attesi possono essere sin da ora facilmente
prevedibili:
• la diffusione capillare di una metodologia standardizzata dei controlli per
tutte le Amministrazioni;
• la possibilità di un controllo diretto del dato da parte delle
Amministrazioni;
• il miglioramento della qualità e della completezza della base informativa;
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IL FUTURO PRESENTE
• l’ottimale allineamento tra le tre “dimensioni” del monitoraggio
(finanziario, procedurale e fisico);
• un deciso passo avanti nelle possibilità di fruizione e utilizzo
delle informazioni.
L’esigenza di disporre in tempo reale di informazioni sempre più puntuali
e dettagliate sull’andamento dei singoli progetti ha portato a sviluppare un
sistema informatizzato di monitoraggio, denominato “Monit 2000”,
che è stato diffuso a livello capillare sul territorio nazionale interessato dagli
Interventi cofinanziati con i Fondi Strutturali, all’inizio dell’attuale periodo
di programmazione 2000-2006.
Attraverso Monit 2000, le Amministrazioni titolari dei Programmi hanno
potuto tenere costantemente sotto controllo l’evoluzione di ciascun
progetto, verificando il raggiungimento dei target di riferimento, sia in
termini di livelli di spesa, che di stato delle procedure e di realizzazione fisica.
Il sistema Monit 2000 ha affidato a ciascuna Amministrazione
il compito di raccogliere dati dettagliati relativamente a:
• il livello di spesa corrente rispetto a quello programmato – Monitoraggio
finanziario (trasmesso al Sistema Centrale ogni tre mesi);
• l’efficienza delle procedure di attuazione del programma – Monitoraggio
procedurale (trasmesso ogni sei mesi);
• il livello di realizzazione degli interventi e il conseguente grado di
raggiungimento degli obiettivi prefissati – Monitoraggio fisico (trasmesso
ogni dodici mesi).
L’imponente mole di dati di monitoraggio veniva inviata dalle
Amministrazioni alla RGS-IGRUE, attraverso il sistema Monit 2000 che,
laddove richiesto, interagiva con i sistemi informatici interni delle
Amministrazioni.
Per assicurare un adeguato ritorno informativo alle Amministrazioni, la
Ragioneria Generale dello Stato ha attivato, nell’ambito del proprio Sistema
Informatico, la Banca Dati dei Fondi Strutturali, attraverso cui sono resi
disponibili, per la consultazione, tutti i dati e le analisi statistiche di interesse.
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L'EVOLUZIONE DEGLISTRUMENTI DI
MONITORAGGIO: DA MONIT 2000 AMONIT WEB 2004
La Banca Dati dei Fondi Strutturali della RGS può essere considerata il punto
di approdo verso modalità di comunicazione innovative, essendo un sistema
unico, condiviso e integrato che consente agli utenti abilitati – in modo
semplice e intuitivo – l’elaborazione di grafici, serie storiche e tabelle di
sintesi. I dati inseriti dalle Amministrazioni acquistano così valore, producono
informazione e divengono strumenti per migliorare la capacità decisionale e di
gestione di quanti se ne avvalgono.
Attraverso l’introduzione e il continuo miglioramento delle
caratteristiche di Monit 2000, anche in risposta alle esigenze delle
Amministrazioni e a quelle di tipo normativo intercorse nel periodo
di utilizzo, è stato possibile raggiungere importanti risultati, quali:
• la riconduzione a unità della grande varietà di interventi finanziati dai Fondi
comunitari in Italia;
• la definizione e il consolidamento di regole condivise a livello nazionale per
la rilevazione dei dati di monitoraggio sul territorio e la loro successiva
divulgazione a tutti i soggetti coinvolti nel coordinamento, nella gestione e
nell’attuazione degli Interventi cofinanziati;
• l’elaborazione di modelli statistici e previsionali capaci di ottimizzare le
possibilità di gestione dei flussi informativi.
Nonostante i pregi evidenziati e gli importanti risultati conseguiti con la
piattaforma software Monit 2000, l’aumento della complessità organizzativa
delle Amministrazioni titolari di Programmi, il numero sempre crescente di
dati da gestire con il procedere dell’attuazione degli Interventi e la diffusione
capillare di Internet, ne hanno evidenziato i limiti e nel contempo suggerito
l’evoluzione, in un’ottica migliorativa.
Si è così pervenuti alla predisposizione di un modello di monitoraggio
innovativo, denominato “MonitWeb”, che ha sostituito dalla fine di marzo
2004 il programma “Monit 2000”.
MonitWeb è il nuovo sistema informatico per il monitoraggio finanziario,
procedurale e fisico dei progetti finanziati oggi in Italia con i fondi messi
a disposizione dall’Unione Europea per l’attuale periodo di
programmazione 2000-2006.
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IL FUTURO PRESENTE
MONITWEB:IL FUTUROPRESENTE
Tutte le Amministrazioni impegnate nella gestione dei programmi
di sviluppo socioeconomico realizzati con i Fondi Strutturali comunicano
trimestralmente alla Ragioneria Generale dello Stato, tramite la nuova
piattaforma nazionale MonitWeb, le numerose informazioni necessarie
all’analisi del buon andamento della spesa e alla verifica del grado
di realizzazione dei progetti avviati.
Il sistema MonitWeb, che deriva il suo nome dall’architettura
completamente web su cui poggia, rappresenta un’importante evoluzione
rispetto al precedente software di monitoraggio Monit 2000: il nuovo sistema
si caratterizza infatti per una più accentuata flessibilità operativa, potendosi
adattare alle specificità organizzative delle Amministrazioni coinvolte nel
processo del monitoraggio, e per la realizzazione di un forte decentramento
dei flussi informativi necessari all’alimentazione del sistema.
Il modello di rilevazione e trasmissione dei dati promosso da MonitWeb
ha una struttura piramidale: le informazioni di dettaglio sui singoli progetti
vengono via via verificate e validate da livelli amministrativi sempre più alti,
fino ad arrivare alla conferma finale da parte dell’Amministrazione
responsabile, che consente il trasferimento del pacchetto di informazioni
nel circuito nazionale.
Questa procedura di inserimento/controllo a step successivi garantisce
una maggiore qualità complessiva della base dati, che prima di transitare
nel sistema centrale ed essere quindi condivisa deve ricevere una serie di
controlli tesi alla riduzione dell’errore e alla massima completezza possibile.
Il processo di monitoraggio sotteso dalla piattaforma MonitWeb rappresenta
un esempio di decentramento delle funzioni e delle responsabilità
amministrative e, al contempo, favorisce la costruzione di una complessa
rete di team working, laddove la conferma dei dati a un livello inferiore
condiziona la successiva validazione a un qualsiasi livello superiore.
Dal punto di vista informativo, il sistema MonitWeb concretizza la logica di
un monitoraggio realmente finalizzato al knowledge management: vi sono
infatti diverse funzionalità specifiche con le quali le Amministrazioni centrali e
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regionali possono soddisfare esigenze conoscitive proprie delle gestioni
manageriali avanzate (controlli di qualità dei dati, verifica in tempo reale del grado
di avanzamento della spesa, tempestività di segnalazione di eventuali criticità).
Entrando più nel dettaglio dell’architettura dello strumento, la gestione di un
Intervento con il nuovo sistema nazionale MonitWeb avviene con alcuni tools
fondamentali:
• pianificazione finanziaria, che contiene il Piano Finanziario del Programma,
con cui si possono effettuare le rimodulazioni e le riprogrammazioni in
corso di attuazione;
• previsioni di spesa, che consente di inserire le previsioni annuali di spesa,
supportando l’analisi dei possibili rischi di mancato utilizzo delle risorse;
• domande di pagamento, in cui è possibile effettuare la certificazione delle
spese, la rilevazione delle spese e l’elaborazione informatizzata delle
domande di pagamento comunitarie e nazionali.
A livello di gestione dei singoli progetti, il software MonitWeb prevede
numerose funzionalità, tra cui:
• la scheda anagrafica di progetto;
• la scheda progetto monitoraggio dati finanziari, che consente di rilevare
tutte le informazioni relative all’avanzamento finanziario dei progetti attivati
e al grado di raggiungimento dei target prefissati;
• la scheda progetto monitoraggio dati procedurali, che registra eventuali
criticità nell’iter burocratico-amministrativo di attuazione dei progetti e le
ragioni che hanno determinato rallentamenti;
• la scheda progetto monitoraggio dati fisici, che permette di verificare le
realizzazioni dei progetti finanziati, attraverso alcuni indicatori condivisi a
livello nazionale;
• il modulo di ricerca dei progetti.
Infine, le Amministrazioni titolari dei Programmi hanno a disposizione
funzionalità di visualizzazione e stampa dei dati finanziari sintetici censiti
dal sistema e, in seguito ai controlli di completezza e congruenza
delle informazioni rilevate, la possibilità di validare la base dati aggiornata
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IL FUTURO PRESENTE
rendendola disponibile al Sistema nazionale di monitoraggio.
Oggi, all’avvio del nuovo sistema, gli utenti di MonitWeb sono circa 1.500,
prevalentemente appartenenti alle Amministrazioni titolari dei Programmi
comunitari; si stima che a regime, entro il 2004, la platea dei soggetti
connessi raggiunga le 5.000 unità, interessando anche i beneficiari del
mondo privato.
La creazione di questa fitta rete di utenze connesse alla piattaforma
informativa per il Monitoraggio dei Fondi Europei testimonia l’attenzione
della RGS all’aggiornamento di tecnologie e sistemi messi a disposizione
delle Amministrazioni e l’importanza attribuita al Sistema Nazionale
di monitoraggio come potente strumento di governo dei processi
di attuazione delle politiche comunitarie nel nostro Paese.
MonitWeb è accessibile agli utenti abilitati, dal Portale dell’IGRUE
che è un mezzo innovativo di comunicazione e condivisione con le altre
Amministrazioni Pubbliche, di cui si è dotato l’Ispettorato.
Il Portale costituisce il Punto di accesso, con diversi livelli di autorizzazione,
a tutte le applicazioni sviluppate nell’ambito del Nuovo Sistema Informativo
dell’IGRUE e consente di velocizzare e razionalizzare il lavoro documentale
degli uffici. Attraverso il Portale, vengono veicolate le informazioni di
interesse riguardanti il contesto comunitario, con immediata disponibilità
per gli utenti, sia dei documenti di origine IGRUE, sia di quelli prodotti
all’esterno: Novità, Eventi, Normativa di interesse e molto altro ancora.
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www.rgs.mef.gov.it