Medicine per il corpo e medicine per la mente
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Medicine per il Corpo e medicine per la Mente
Più volte, in passato, mi sono ritrovata di fronte al mio Mac bianco in cerca di ispirazione, sguardo miope e occhiali pesanti,
determinata nell'intento di produrre qualcosa di bello da leggere o che fosse perlomeno fruibile da una nicchia di lettori non
meglio definita.
Tra blocchi creativi e improrogabili impegni del momento, ho sempre abbandonato il mio progetto dopo poche pagine, spesso
condizionata da un forte spirito autocritico e perfezionista. Colpa mia quindi, o forse colpa della mancanza di un tema
importante da condividere, di un ideale da tenere alto o di una causa da sostenere e per cui lottare strenuamente.
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Bene. Credo che sia finalmente arrivato il momento di scrivere qualcosa, e non tanto per il gusto di farlo ma principalmente
perché sulle mie spalle grava il peso di una storia talmente difficile e articolata che sarebbe davvero stupido non raccontarla. E se
questa storia potrà servire come esempio o guida allora avrò raggiunto quello che, per me, è lo scopo primario della scrittura,
ossia la condivisione di esperienze forti e importanti, che possano servire da incoraggiamento per gli altri contribuendo così al
progressivo miglioramento della società in cui viviamo.
Credo nel potere terapeutico delle esperienze: ogni vicenda, anche se negativa, può senz'altro essere trasformata in un'occasione
di crescita personale, in un'opportunità di cambiamento e miglioramento interiore, e questo succede soprattutto quando la
nostra vita viene messa in pericolo, quando per paura di perderla iniziamo, finalmente, ad attribuirle il giusto valore. Non è un
caso che nella lingua cinese, notoriamente più figurativa e profonda della nostra, la parola "Crisi" sia rappresentata tramite
l'utilizzo di due ideogrammi distinti: 危 e 机, dove il primo significa "Pericolo" mentre il secondo "Opportunità".
Ciò significa che un momento problematico o un grande ostacolo potrà trasformarsi potenzialmente in un'occasione per
migliorare la propria esistenza e per comprendere l'importanza dei valori, degli affetti e della vita in generale, oppure evolversi
inseguendo strade che prima difficilmente avremmo potuto anche solo immaginare. La mia esperienza di malattia rappresenta
un'occasione irripetibile, utile a comprendere il senso primario e originario della vita: un modo, per quanto doloroso, di
comprendere l'esistenza e la sua essenza vulnerabile e provvisoria.
Nel mio tortuoso percorso verso la guarigione, accanto a quelle che io chiamo "Medicine per il Corpo", sperimento tutti i giorni
le cosiddette "Medicine per la Mente", che riguardano semplicemente la capacità di mantenere uno stato vitale alto utilizzando
metodi differenti: sono convinta che il nostro corpo possieda un innato potere di autoguarigione, siamo noi a decidere di guarire
e quando lo facciamo ogni singola cellula del nostro corpo si muove prepotentemente in questa direzione. Lo dice la medicina
orientale, proiettata sulla cura dell'individuo nel suo complesso, considerato sia da un punto di vista fisico che spirituale, contro
la scienza occidentale che invece considera il solo organo malato e ci fa credere che possa bastare un "taglia e cuci" per uscire
dall'impasse.
Tutti noi, questo è certo, siamo in grado di interpretare i segnali che il nostro organismo ci invia e tutti noi possiamo capire quali
strade percorrere per aiutare il nostro corpo a contrastare un male che purtroppo, oggi, diventa sempre più comune e aggressivo.
Abbiamo il dovere di andare avanti a testa alta, combattendo la malattia prima di tutto con la mente, e non dobbiamo fermarci
per nessun motivo. Incontreremo numerosi ostacoli, ma se ci fermiamo o ci lasciamo scoraggiare e annientare da questi non
potremo mai assaporare il gusto della vittoria.
Mi piace ricordare una frase di Nichiren Daishonin che una cara amica ama citare nei momenti "così così": "Il viaggio da
Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la
luce sopra la capitale?". Una frase che non ha bisogno di commenti, talmente bella e significativa che parla da sola in modo
meraviglioso.
Un anno e mezzo fa, qualche giorno dopo il primo intervento, il chirurgo mi disse: "C'era una possibilità su un milione che
questo intervento fosse attuabile. Tu ti sei aggrappata a quella possibilità ed eccoci qua. Vedi di continuare così". A dicembre del
2011, dopo il secondo intervento effettuato d'urgenza, lo stesso chirurgo disse a mia madre che non sapeva se ce l'avrei fatta.
Dopo più di dieci mesi sono ancora qui e sto abbastanza bene. La mia vita è piuttosto "articolata" e ci sono alti e bassi, ma sto
combattendo con tutte le mie forze perché amo la vita e le piccole gioie che questa ci regala.
Giorno per giorno, dopo numerosi tentativi e altrettanti fallimenti, ho capito che l'unico modo per combattere e contrastare la
malattia deve essere ricercato nell'utilizzo integrato di più metodi, Medicine per il corpo da una parte e Medicine per la mente
dall'altra, con l'intento di attaccare il nemico da più fronti, senza mai abbassare la guardia. E in questo percorso ho incontrato
anche la scrittura, la scrittura come sfogo, come passione, ma soprattutto come terapia: scrivere per fissare gli avvenimenti, per
immortalare le diverse fasi di una storia, per mettere ordine a una situazione contorta, trovare soluzioni, rivivere, analizzandola
in modo distaccato, una vicenda. Un po' come nel romanzo di Italo Svevo "La Coscienza di Zeno", dove la scrittura riesce a
risolvere il conflitto dell'ultima sigaretta che offusca la mente del protagonista.
Da questa riflessione e dalla mia esperienza di malattia è nato il sito TantoVincoIo, un luogo di condivisione dedicato al concetto
di cura, al momento volto anche alla raccolta di fondi, uno spazio all'interno del quale confluiscono informazioni, scambi di
opinioni e ricerca attiva sulle tematiche della salute. Non mi dilungo sulla descrizione del sito, che sarà riprogettato e reso più
"usabile" nelle prossime settimane, ma vi rimando direttamente al link, sperando che possiate apprezzare lo spirito che lo anima
e che anima questo blog.