MEDIAZIONE FAMILIARE A cura di Prof.ssa Maria Rosa Mondini.
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MEDIAZIONE FAMILIARE
A cura di Prof.ssa Maria Rosa Mondini
LA MEDIAZIONE ED IL SUO PERCORSO
Invio del caso all’Ufficio di Mediazione
Attribuzione del caso al mediatore responsabilePrimi contatti con le parti
Colloqui preliminari individuali in presenza di due mediatori
Incontro di mediazione alla presenza di almeno due mediatori
Accordo e Comunicazione dell’esito
Monitoraggio sul risultato della mediazione
Le fasi della Mediazione
La Tragedia Greca
1. La Teoria
2. La Krisis
3. La Catarsi
da Jacqueline Morineau
“LO SPIRITO DELLA MEDIAZIONE”, pag. 67-68-69, Franco Angeli Editore, Milano 2000
Il Mediatore
• Non giudica, non prende decisioni
• Non indaga
• Non interpreta
• Non prende in carico
• Non consiglia
Il Mediatore
• Lavora sulla “dimensione umana e esistenziale” del conflitto
• Lavora sulla “complessità”, il “non-senso”, il “disordine” del conflitto
• Lavora sugli “effetti distruttivi” del conflitto
• Lavora sul “consenso” e nella “confidenzialità”
• Lavora restituendo “autonomia” e “responsabilità” alle parti
• Lavora come terzo imparziale o meglio “equiprossimo”
Il Mediatore
• Spetta al Mediatore il compito di fare emergere il senso nascosto della parola
• Spetta al Mediatore diventare il catalizzatore tra la parola pronunciata e quella non pronunciata
Mediatore
MedianteMediante Mediatore
MedianteMediante
Quale posizione occupa il Mediatore?
MediatoreMediante
Mediante
La circolarità è il posto del mediatore
La Formazione
Il Ruolo del Mediatore
Nella Formazione il Mediatore impara a dire “io sento” e ad interrogare gli altri sul “loro sentire”.
da Jacqueline Morineau
“LO SPIRITO DELLA MEDIAZIONE”, pag. 75, Franco Angeli Editore, Milano 2000
La Formazione
Gli strumenti del Mediatore
• Lo Specchio
• Il Silenzio
• L’Umiltà
da Jacqueline Morineau
“LO SPIRITO DELLA MEDIAZIONE”, pag. 79-80-81, Franco Angeli Editore, Milano 2000
mediazione in famiglia, pratica della mediazione nella vita quotidiana della famiglia per evitare che si creino conflitti o che quelli esistenti si aggravino e pratica della Mediazione nella separazione e nel divorzio.
OBIETTIVO principale
Acquisire le competenze necessarie per:
realizzare attività di mediazione dei conflitti, in
particolare nel campo familiare, campo penale,
sociale, scolastico attraverso conoscenze
teorico-pratiche;
intervenire in modo imparziale, equiprossimo
accogliente, empatico e non giudicante
nelle relazioni complesse che coinvolgono coniugi nella
separazione e nel divorzio e la vittima e l’autore di reato.
METODOLOGIA
Il percorso formativo ha previsto lezioni pratiche offrendo la possibilità a ciascuno di esercitarsi
attivamente nella funzione del mediatore in gruppi
operativi e teoriche
STRUMENTI
Giochi di ruolo, simulazioni, supervisioni di casi,
proiezioni di filmati su relazioni conflittuali ed
altre esercitazioni, attraverso cui si è data a ciascuno la possibilità di
sperimentarsi nelle proprie potenzialità e nei propri limiti in un contesto di ascolto reciproco e di
scambio.
STAGESFORMATIVI
OBIETTIVO principale
Imparare a costruire l’iter di una mediazione in ogni sua
fase:redazione e gestione del fascicolo, contatti con le
parti, colloqui preliminari, incontro di mediazione, restituzione dell’esito all’autorità giudiziaria
Elaborare un modello operativo per il
funzionamento dell’Ufficio per la Mediazione
METODOLOGIA
La metodologia ha previsto una partecipazione attiva di ognuno
nell’apprendimento e nella definizione delle procedure per gestire l’attività e l’Ufficio per la
Mediazione Familiare
STRUMENTISimulazioni, lavori di
gruppo, lezioni teoriche
STAGES FORMATIVI
Dal “Io” al “NOI”
IoIo NOI
La Mediazione offre uno spazio di parola e di ascolto per accogliere l’altro quale “altro possibile” di una relazione
Modelli di Mediazione familiare
Mediazione familiare e della famiglia in crisi già presenta sue peculiarità per i molteplici modelli applicativi:
-modello strutturato (Coogler, ( riformato da Sara Greche) e Kaslow e Roberts)
-modello trasformativo (Bush e Folger)
-modello di Mediazione endoprocessuale
-modello terapeutico (Irving e Benjamin) e in Italia è in parte riconducibile all'Istituto di Ricerca e Formazione in Mediazione Familiare (IRMEeF) di Roma
-modello sistemico anche definito mediazione familiare centrato sulla famiglia, viene fatto risalire a Irving e Benjamin e in Italia ad Ardone, Malagodi Togliatti, Mastropaolo, Mazzei e De Bernart.
-modello integrato (Marlow) e in Italia Irene Bernardini e GEA
-modello mediterraneo (Anna De Vanna e Centro Ricerche Interventi Stress Interpersonale- C.R.I.S.I.)
-modello interdisciplinare (Sauber, Gold) e in Italia ad Andolfi, a Calabrese e al Centro SE.RA (Senza Rancore) dell'Aquila
-modello relazionale-simbolico, precedentemente denominato transizionale-simbolico (Gruppo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell'Università Cattolica di Milano Cigoli, Scabini, Marzotto)
-modello di Mediazione familiare basata sui bisogni evolutivi ( Francesco Canevelli e Marina Lucardi del Centro dell'Età Evolutiva di Roma)
-modello di Mediazione umanistica (Jacqueline Morineau). La mediazione permette l'espressione delle emozioni, il loro confronto e l'identificazione dei sentimenti che sono all'origine della rottura della relazione Centro Italiano di Mediazione e Formazione alla Mediazione Bologna C.I.M.F.M.-Bo e altri numerosi Centri e Mediatori formati da Jacqueline Morineau o da Suoi allievi).
-Modello negoziale della Scuola Di Harvard (Program On Negotiation - PON, Harvard, USA) di Fisher e Ury (Camere di Commercio Italiane, Conciliatore bancario, CONSOB, CONCILIA, etc…).
Mediazione Civile e Commerciale
•D. Lgs. n. 28 del 2010
•D.M. n. 180 del 2010
•D. M. 145 del 2011
•Dl così detto « del fare » (n. 69/2013)
Mediazione familiare
In Italia tra le altre Leggi:
-Legge n. 154 del 5 Aprile 2001 "Misure contro la violenza nelle relazioni familiari" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 98 del 28 aprile 2001
-Legge 8 febbraio 2006, n. 54 "Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli". Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 50 del 1° marzo 2006
La parola non detta
La parola non detta lascia in aria il vuotoè difetto di vita,non fa nessun nodo
Non c'è realtà senza parole:hanno battezzato la pietra, le donne più dolci il mattino e la sera.
La parola dà un viso anche a chi non l'ha, fa nascere il fìordalisoappena fa estate.
Il silenzio che taceè solo un deserto:senz'albero, né case solo di morte esperto
Biagio Marin (1968)