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MECCANICA DELLA LOCOMOZIONE
TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI
Anno Accademico: 2016/17
Scuola di Ingegneria - Università di Pisa
Docente: Marino Lupi
- GLI ORGANI DI ROTOLAMENTO – L’ADERENZA
- RESISTENZE AL MOTO NEI VEICOLI TERRESTRI
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 2
Funzioni delle ruote:
- supportare il peso del veicolo.
- fornire sforzi longitudinali di trazione e di frenatura.
- fornire adeguate forze trasversali per il controllo
della traiettoria del veicolo:
- Guida libera: la stabilità in curva è assicurata
dall’aderenza trasversale: caso del pneumatico
stradale.
- Guida vincolata: la stabilità in curva è assicurata
dall’azione della via sulla ruota (in particolare sul
bordino della ruota): caso della ruota ferroviaria.
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2015-16 33
Le ruote ferroviarie possono essere:
- Biblocco: parte
esterna, cerchione, +
parte interna, corpo,
unite attraverso
procedimento di
“calettamento”.
- Monoblocco (un solo pezzo
fuso)
Nel caso della biblocco, una volta consumato, posso cambiare solo
il cerchione (però ho il pericolo del cosiddetto “scalettamento”).
La ruota ferroviaria ha
una forma troncoconica
Fon
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Ruota ferroviaria
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Sala montata = asse ferroviario + 2 ruote(detto anche
“assile”)
(“calettate” sull’asse)
Fusello: parte
esterna dell’asse.
Su i fuselli
appoggia, tramite
le sospensioni, la
cassa del veicolo
ferroviario.
Bordino: elemento di guida laterale, su cui agisce l’”azione” della via
(rotaia).
Fon
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1
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2015-16 55
2s= scartamento di
binario: distanza fra gli
intradossi delle rotaie
misurata 14 mm sotto il
piano di rotolamento
2c= scartamento di
bordino: distanza fra gli
estradossi dei bordini
misurata 10 mm sotto il
piano di rotolamento
2s=1435 mm +5 mm
- 2 mm
Fonte : Orlandi, Meccanica dei
trasporti, Pitagora, 1990.
scartamento
“europeo”
Scartamenti diversi in Europa: Spagna e Portogallo,1676 mm(però la
nuova rete ad alta velocità spagnola ha scartamento “europeo”);
Finlandia e Russia,1524 mm.
2c =1416 mm ± 9 mm 2s – 2c 19mm≈
6
Curva di Raggio planimetrico R in
asse: la ruota esterna fa una curva di raggio (R+s); la ruota interna fa una
curva di raggio (R-s). Le ruote fanno
però lo stesso numero di giri (sala
montata: le ruote sono collegate
rigidamente fra loro).
Raggi di rotolamento:
err20
101 −= ruota interna
err20
102 += ruota esterna
Le ruote ferroviarie hanno una forma troncoconica per evitare
(limitare) gli strisciamenti. spostamento trasversale dell’asse
ferroviario in curva:e
Fonte
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Loco
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gna, 1980.
raggio mediano della ruotaor
7
22)( nrs πϕ =+R
12)( nrs πϕ =−R
Percorso ruota interna:
:ϕ angolo al centro dell’arco di circonferenza percorso.
:n numero di giri dell’asse ferroviario.
1
2
)(
)(
r
r
s
s=
−
+
R
R⇒
α
α
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tger
s
s
−
+=
−
+
0
0
)(
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R
R
)()()()( 00 αα tgerstgers +−=−+ RR
022 srtge =αR
dopo passaggi
Percorso ruota esterna
in assenza di scorrimenti
in assenza di scorrimenti
8
αtge
sr
2
2 0=R
mtge
sr300
20
1
1000
50
5,05,1
2
2
max
0 =×
≈=α
minR Valore minimo del raggio per
il quale non si hanno
strisciamenti
In realtà la forma troncoconica limita gli strisciamenti, ma non li
elimina.
(2s=1435mm 1,5 m)∼
mme 25max = infatti: mme 5030192 max ≈+≈
cs 22 −
FS suggeriscono
R
allargamento in curva
m300 m485
mm30
allargamento massimo nelle curve strette
99
Sede ferroviaria
1,4352,1201,00
0,6
3/4
2/3
piano di regolamento
piattaforma
scartamento
intervia (linea 2,12 mt V<200 km/h – 2,50 stazione)
traverse
rotaia
massicciata
sovrastruttura ferroviaria
armamento
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 10
controrotaia sx
controrotaia dx
traversa limite (212)controago sx
controago dx
agosx
dxtirante aghi
tallone/cerniera
cuore
Apparecchi di deviazione
Dispositivi di armamento che consentono di variare la direzione del
moto (consentono la formazione di itinerari).
R α
L
tgα R [m] L [m] V [Km/h]
0,1200 170 25 30
0,0740 400 39 60
0,0550 1.200 69 100
0,0340 3.000 109 160
0,0150 4.000 208 200
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Rotaia “Vignole”
Forma tipo doppio t perché resiste meglio agli sforzi di flessione.
≈
Fon
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Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 12
Sovrastruttura ferroviaria
E’ costituita dalle rotaie + traverse + organi di attacco
(delle rotaie alle traverse) + massicciata (“ballast”) .
Le traverse sono “annegate” nella massicciata. Fon
te:
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Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 13
Funzioni della massicciata
1) Distribuire i carichi: in modo che le tensioni non superino la
portanza del terreno del rilevato.
ft22≈ (peso per asse
delle locomotive
elettriche
moderne)
2) Mantenere la geometria del binario: a tal fine le traverse sono
“annegate” nel ballast.
45°≈
1414
3) Fornire un appoggio elastico per il binario: la massicciata è
formata da materiale quasi monogranualre ( ) in modo
tale che vi siano molti vuoti. cm63÷
4) Mantenere asciutte le traverse (quando erano in legno).
Le traverse hanno la funzione di collegare fra loro le rotaie,
mantenendo lo scartamento di binario. Esse inoltre hanno la funzione
di distribuire, alla massicciata in cui sono affogate, le forze
“provenienti” dai veicoli.
Le traverse, una volta, erano in
legno: ottimo materiale elastico e
leggero, , ma facile a
deteriorarsi a causa dell’acqua.
Inoltre per potere durare circa 20
anni, generalmente, le traverse
dovevano essere trattato con
procedimenti tossici e inquinanti.
FKg8060÷
Fonte
:M
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vasi
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Canta
rell
a, 2001
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 1515
Le traverse in legno sono in disuso sulle linee FS (rimango,
attualmente, solo su linee, o binari, scarsamente utilizzati).
Da qualche decennio ormai sulle linee FS vengono utilizzate traverse
in cemento armato precompresso: resistono molto di più nel tempo,
ma sono più pesanti, ,essendo più pesanti sono più costose
da trasportare (rispetto a quelle in legno).F
Kg350220 −
Inoltre l’utilizzo di traverse in cemento armato precompresso,
(insieme al primo attacco “indiretto” fra traversa e rotaia) ha
permesso la realizzazione di lunghe rotaie saldate (rotaie saldate da
stazione a stazione).
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 16
In passato le escursioni termiche delle rotaie si “trasformavano”
in deformazioni, e quindi vi era bisogno di una luce, fra un tratto
di rotaia ed il successivo, che costituiva una ”discontinuità”
nell’appoggio.
Con le lunghe rotaie saldate non si ha discontinuità nell’appoggio.
Le escursioni termiche si “trasformano” in tensioni. Si ha bisogno
però che le rotaie siano saldamente ancorate: traverse in cemento
armato precompresso + attacco rotaie-traverse adeguato.
L’interasse fra due traverse parallele è mediamente 0,60 m
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 17
Inoltre per realizzare
una maggiore
aderenza le rotaie
sono montate inclinate
sul piano di appoggio
di 1/20: in modo da
avere una maggiore
superficie di contatto
fra rotaia e ruota
ferroviaria
(ricordiamo che la
ruota ferroviaria ha
una forma
troncoconica con
inclinazione 1/20).
Fonte: Malavasi, in Cantarella, 2001
1818
Tipologia di attacchi rotaia- traversa
Posa diretta – Attacco diretto
Posa indiretta – Attacco diretto
Posa diretta: fra rotaia e
traversa si ha un contatto
diretto
Posa indiretta: fra rotaia e
traversa è interposta una
“piastra”.
Attacco diretto: anche se
esiste una piastra
interposta fra rotaia e
traversa, la rotaia è
collegata, tramite gli
organi di attacco (caviglie
in figura), direttamente
alla traversa.
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 19
Posa indiretta – Attacco indiretto
La rotaia è fissata, tramite degli organi di attacco (chiavarde in
figura), alla piastra interposta fra rotaia e traversa la quale è a sua
volta collegata con la traversa con organi di attacco distinti dai
precedenti (caviglie in figura).
Nell’attacco indiretto esiste
sempre una piastra interposta
fra rotaia e traversa (la posa
è sempre indiretta).
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2015-16 20
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti",
Fac. Ingegneria Univ. di Pisa, A.A. 2011-12
Primo tipo di
attacco indiretto
(“rigido”)
Attacco
indiretto
elastico
Fonte
:M
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Canta
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Attacco
Pandrol
(è un
attacco
diretto
elastico)
In questi due casi l’inclinazione del
piano di posa è realizzata direttamente
sulla traversina
Fonte
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Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 21
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Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 22
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2005.
(attacco diretto)
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Attacco Norfast
Fonte
: ht t
p:/
/ww
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orf
ast
.com
(attacco indiretto)
2424
Ruota stradale
Ha le stesse funzioni di quella ferroviaria. In aggiunta ha la
funzione di diminuire le “asperità” della via.
Nel pneumatico stradale si individuano tre
parti:
- Carcassa
- Battistrada
- Fianchi
Fonte
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1980, pag.5
6.
Ruota stradale = pneumatico +
disco (cerchio).
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17
26
Carcassa: è formata dalla sovrapposizione di tele impregnate di
gomma; all’inizio le tele erano di cotone, poi sono stati utilizzati
materiali sintetici.
Pneumatico di struttura
“convenzionale” (cord):
orditura “incrociata”delle
tele.
Pneumatico con struttura
radiale. Orditura delle tele di
tipo radiale, da tallone a
tallone, + cintura
stabilizzatrice, ad orditura
incrociata, in corrispondenza
del battistrada (il tallone è la
parte terminale della carcassa
del pneumatico).
Fonte
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Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 27
Pneumatico cord: resistenza
costante in tutte le direzioni
Il pneumatico cord oggi è in
disuso
Resistenza dei fianchi < resistenza
battistrada (rinforzato dalla cintura
stabilizzatrice) Area di impronta maggiore (il
pneumatico si “appoggia” di
più sulla via): maggiore
aderenza.
Pneumatico radiale
Fonte
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Modo di indicare le misure di un pneumatico: l’altezza del
pneumatico è indicata in percentuale rispetto alla larghezza. La
corda (larghezza del pneumatico) è indicata in cm o mm. Il diametro
di calettamento è indicato in pollici.
Larghezza del pneumatico: 195 mm
Altezza del pneumatico: 0,65· 195 = 127 mm
Diametro di calettamento in pollici = 15 · 2,54= 38,1 cm
Pneumatico radiale
Codice di
velocità max di
impiego (H:
210 km/h)
Fonte
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p:/
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aio 2
014)
2929
Attualmente c’è la tendenza a realizzare pneumatici sempre più
“bassi”.
I pneumatici attuali
sono senza camera
d’aria (“tubeless”).
Sono più semplici e
più sicuri.
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17
30
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti",
Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2015-16
ADERENZA
Caso di coppia di
ruote motrici.
R: - resistenza al rotolamento sulle ruote portanti- resistenza dell’aria- eventuale resistenza dovuta alla pendenza
- eventuale resistenza di inerzia ( )
Fonte
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Pro
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P : peso sull’asse motore.
rm MMM −= (momento motore al “netto” del momento resistente)
dt
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Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 31
A: forza di aderenza, azione della via sulla ruote, agisce in C (nel
caso di ruote motrici ha la direzione del moto).
L’insieme delle due ruote si comporta come un corpo vincolato
in O e C.
aFr
MeR
r
M<< La ruote rimangono in equilibrio
ferme.
1° caso
<A Valore limite della forza di aderenzaaF
Se si applica, all’asse motore, un momento motore gradatamente
crescente. Si possono verificare tre casi :mM
)( rm MMM −=
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 32
2° caso
3° caso
aFR ≤
Aumentando mM viene prima superato il vincolo in O
aFr
MR ≤<
La ruote avanzano, ruotando intorno
a C (punto di istantanea rotazione) che
cambia continuamente. Ho un moto di
rotolamento ed il veicolo avanza.
aFR >
Aumentando mM viene prima superato il vincolo in C
aFr
M> Le ruote “slittano” (girano intorno ad
O senza avanzare).
33
Caso di ruote
portanti
T : sforzo di trazione,
agente sull’asse
trasmesso dalle ruote
motrici attraverso il
telaio del veicolo.
r
A : forza di aderenza
(in questo caso ha
direzione contraria al
moto).a
r Fr
M≤
Condizione per avere moto di
rotolamento (praticamente
sempre verificata dato il basso
valore di Mr ).
rM
Fonte
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I., 1991
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17
Quanto visto mette in evidenza che, affinché si abbia il moto, è
importante che l’aderenza A (il suo limite Fa ) sia grande (in
particolare è strettamente necessario che sia superiore alle resistenze).
3434
dt
dvM e
rPer non avere il blocco delle
ruote deve risultare:
“pattinamento”: la ruota avanza
strisciando.
a
frF
r
MM≤
+
Se si bloccano le ruote ho un aumento dello spazio di frenatura in
quanto invece di avere Fa (forza di aderenza) ho F ′ forza di attrito
radente che è minore.
Inoltre: - caso stradale ho il pericolo di sbandamento (la
direzione intersezione piano di rotazione della ruota con
la superficie stradale non è più la direzione di minima
resistenza).
- caso ferroviario ho il danneggiamento del cerchione
della ruote.
Fonte
:F
erra
riP
.,G
iannin
iF
., G
eom
etri
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Pro
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I., 1991
Caso di ruote frenate (aggiungo un forte
momento, frenate, al momento resistente)
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 35
Quanto detto mette in evidenza l’importanza che, nei rapporti fra
via e veicolo, assume la reazione A, detta aderenza, ed il suo limite
(detto, molto spesso, anche esso semplicemente “aderenza”) , sia
per assicurare il moto di traslazione del veicolo, sia per garantire la
sicurezza durante la fase di frenatura .
aF
Peso aderente
Coefficiente di aderenza
Nel caso di ruote motrici la maggior parte del peso grava sull’asse
motore. Spesso:
PPa3
2≈ (per esempio nel caso di un autobus)
Nel caso di fase di frenatura tutte le ruote di un veicolo frenano e
perciò: PP a = (dell’intero veicolo, per esempio treno).
aaa PfF =
3636
E 428 “Aerodinamico” (1934):ultima
locomotiva elettrica FS con assi portanti
4 assi motori 8 motori elettrici
Fonte
Vic
un
a G
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rganiz
zazi
one
e T
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Fer
rovi
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a,C
IFI,
1968.
Fonte: Wheel arrangements, http://www.railway-technical.com/whlarr.shtml
2’B0’+2’B0’
1’D’1’
1’c0’ c0’1’
(A1A) (A1A)
3737
E 444 “Tartaruga” (1970- 74):
solo assi motori
, 4 motori elettrici
Fonte Vicuna G., Organizzazione e Tecnica Ferroviaria,. CIFI, 1986.
Locomotive elettriche moderne
4 assi motori
Fonte: Wheel arrangements, http://www.railway-technical.com/whlarr.shtml
B’ B’
B0’ B0’
C0’ C0’
3838
E 402B (Anni ‘90):
4 assi
motori
2 motori elettrici
solo assi motori
Fonte
: P
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a.,
Il M
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Rota
bil
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Moto
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IFI,
2000.
Fonte: Wheel arrangements, http://www.railway-technical.com/whlarr.shtml
B’ B’
B0’ B0’
C0’ C0’
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 39
Il coefficiente di aderenza si può misurare sperimentalmente: andando
a misurare la forza limite quando la ruota si sta bloccando .
Caso ferroviario
è f (velocità, natura e condizioni delle superfici a contatto)af
principalmente
Ordine di grandezza
÷
÷Caso stradale: 0,6 0,8 ed oltre
Caso ferroviario: 35,020,0 ÷
Fonte
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Loco
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Patr
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olo
gna, 1980.
(a bassa velocità)
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 40
Osservazioni sul fenomeno dell’aderenza
In realtà ho sempre una percentuale di scorrimento
Ruota motrice: “la
ruota gira di più di
quanto avanzi”. Dn
L
Dn
LDns
ππ
π−=
−= 1
Ruota frenata: “la
ruota avanza di più
di quanto giri”. L
Dn
L
DnLs
ππ−=
−= 1
s
41
Caso stradale: 20,015,0 0 ≤≤ s
Caso ferroviario: 03,002,0 0 ≤≤ s
a
aa
P
Ff =
La curva 2 è valida nel caso di ruota con battistrada liscio su
pavimentazione scivolosa (si perde quasi subito l’andamento lineare).
Coefficiente
di aderenza:
curva 1
a
aP
Ff
'
2= Curva 2
risulta
<
<<''
2
'
2
1FF
FF a
Fonte: Stagni, 1980
(assumo questo come
coefficiente di aderenza)
La curva 1 è valida nel caso di
ruota con battistrada marcato su
strada rugosa. Ed anche nel caso
ferroviario di ruota di acciaio su
rotaia in acciaio.Però è
molto diverso nei due casi. 0s
aa
a
2
1
forza di attrito radente nel caso 1 ; forza di
attrito radente nel caso 2.
:'
1F :'
2F
Fonte: Stagni E., Meccanica della Locomozione,Patron, Bologna, 1980.
42
Valori pratici per il coefficiente di aderenza
Caso ferroviario: formula di Müller (1927)
V
ff
Va
a01,01
0,
+=
=
0, =Vaf0,20 (0,25) rotaie umide
0,35 (0,33) rotaie asciutte
Nel caso
ferroviario
l’utilizzo del
getto di sabbia
permette di
aumentare il
coefficiente di
aderenza ( in
particolare in
fase di trazione).Fonte: Kaller R. e Allenbach J., Traction Electrique, Presses Politechniques et
Universitaries Romandes, Lausanne, 1995.
E’ la formula di Müller “estrapolata”
km/h
43
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti",
Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2015-16
9,08,0 −=af per superficie “rugosa, asciutta e pulita”
8,07,0 −=af per superfici “rugosa, bagnata e pulita”
5,030,0 −=af
2,01,0 −=af
per superfici "bagnate sporche" ( prima pioggia)
per superfici “unte” o ghiacciate
Caso stradale (a bassa velocità 20 km/h) valori indicativi.
Fonte: Stagni E., Meccanica della Locomozione, Patron, Bologna, 1980.
Curve
sperimentali,
coefficiente di
aderenza e di
attrito radente
in funzione
della velocità
≈
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 44
Formula di Lamm e Herring
615,0)100
(640,0)100
(214,0 2 +⋅−⋅=VV
fa
332211 iiii xxxy βββ ++=
=1
Ottenuta attraverso una regressione
su numerosi dati sperimentali.
Valida per superfici "bagnate sporche" ( prima pioggia). Dà valori
simili alla curva 3 (Bouly) della slide precedente. La condizione di
superficie "bagnata sporca" è quella che normalmente viene assunta
in fase di progetto.
V in km/h
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2015-16 45
RESISTENZE AL MOTO NEI VEICOLI
TERRESTRI
Resistenze ordinarie
(in rettilineo ed
orizzontale)
Resistenze accidentali
Affinché un veicolo si possa spostare per un tratto l è necessario
compiere un lavoro L:
lRL ⋅=
Resistenze al moto
Al rotolamento.
Dovute alla pendenza.
Dovute alla curve.
Dell’aria (del mezzo fluido in
cui si muove il veicolo).
46
Resistenze al rotolamento
• Ruota ferma: il
diagramma delle
pressioni di contatto
è simmetrico.
• Ruota in moto: il
diagramma delle
pressioni di contatto
non è simmetrico; si ha
una eccentricità .δ
Si ha, di conseguenza, un momento resistente, Mr= H δ (=P δ), che si
oppone al moto.
δPM r =
Fonte : Orlandi, Meccanica dei Trasporti, Pitagora, 1990.
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 47
• Una ruota durante il moto varia continuamente la sua
configurazione; i materiali che si deformano non sono
perfettamente elastici: l’energia spesa per la deformazione
viene solo in parte restituita. Si ha dissipazione di energia e
quindi resistenza al moto.
• Nell’area di contatto fra ruota e via vi sono sempre degli
scorrimenti relativi come, per esempio, è stato osservato
precedentemente a proposito del fenomeno dell’aderenza: questi
provocano dissipazioni di energia e quindi resistenze al moto.
Inoltre:
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 48
Formule (pratiche) per la determinazione delle resistenze
specifiche al rotolamento.
)/(056,06,7 kNNVrr += Formula SAE (“Society of
Automotive Engineers”).
)/(10)5,44(1210 24kNNVrr
−÷+÷= Formula quadratica.
Km/h
)/(0625,010 kNNVrr += II formula lineare (fornisce però
valori superiori a quella SAE e
più vicini a quella
“quadratica”).
Resistenza al rotolamento (caso stradale)
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 49
)/(4,1050056,06,7)50( kNNr =⋅+=
)/(2,13100056,06,7)100( kNNr =⋅+=
)/(9,14130056,06,7)130( kNNr =⋅+=
25,15)100(1025,411)100( 24 =⋅+= −r
06,12)50(1025,411)50( 24 =⋅+= −r
18,18)130(1025,411)130( 24 =⋅+= −r
Formula SAE
Formula
“quadratica”
(+16%)
(+22%)
125,13500625,010)50( =⋅+=r
25,161000625,010)100( =⋅+=r
125,181300625,010)130( =⋅+=r
II formula lineare (dà
risultati simili più alla
formula quadratica
che non alla SAE)
A)
B)
C)
Resistenze specifiche al rotolamento a velocità di 50, 100 e 130
km/h.
(+15,5%)
50
Autovettura: resistenza al rotolamento:
KNPtot 8,131000
700411 =+=
NR 1444,108,13)50( ≈⋅=
NR 1822.138,13)100( ≈⋅=
NR 2069.148,13)130( ≈⋅=
A) B) C)
N166
N210
N251
N181
N224
N250
tara=11KN, 4 persone= 4x700N
Autobus (12m) resistenza al rotolamento:
Tara: 110 KN; 80 passeggeri KNPtot 1661000
70080110 =+=
NR 17264,10166)50( =⋅=
NR 200206,12166)50( =⋅=
NR 2179125,13166)50( =⋅=
A)
B)
C)
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17
( Comunque
normalmente a pieno
carico si considera un
peso di 19 t)
51
Resistenza dell’aria (del mezzo)Cause: - Sovrappressione sulla superficie frontale del veicolo.
- Depressione sulla superficie posteriore del veicolo.
- Attrito dei filetti fluidi lungo le superfici laterali e lungo
il sottocassa del veicolo.2
2
1rra vSCR δ= Formula cosiddetta “francese” ( ).
S
2in m
2
rxa vSCR δ= Formula cosiddetta “inglese ” (attenzione: il
coefficiente di forma è la metà del precedente)
NinRa
: in m/sec, è la velocità relativa fra veicolo e mezzo (aria).rv
δ : è la densità dell’aria e vale normalmente : 1,226
rC : coefficiente di forma.
:S è la superficie frontale ( proiezione su un piano
normale alla direzione del moto,
della superficie del veicolo
investita dall’aria).
./ 3mKgm
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52
rC )( 2mS
Autovetture0360,30moderne eautovettur
40,030,0÷
÷ 2,25,1 ÷
Autobus 60,050,0 ÷ 85,6 ÷
Autocarri 80,060,0 ÷ 107 ÷
Esempio autovettura: S=1,7; 33,0=rC
NRa 66507,133,00473,0 2 =⋅⋅⋅=
NRa 2651007,133,00473,0 2 =⋅⋅⋅=
NRa 4481307,133,00473,0 2 =⋅⋅⋅=
20473,0 rra VSCR =
hkm /
2m
NRr 144)50( =
NRr 182)100( =
NRr 206)130( =
SAEFormula quadratica
NRr 166)50( =
NRr 210)100( =
NRr 251)130( =
Resistenza dell’aria Resistenza al rotolamento
N
Resistenza dell’aria – caso stradale
53
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti",
Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2015-16
Resistenza al rotolamento (caso ferroviario)
)/(009,0130120
)70,065,0( kNNVp
rr +÷
+÷=
peso per asse (KN)E 402B + 15 carrozze
Peso per asse
E402B KN5,2174
870=
)/(70,150009,05,217
125675,0 kNNrr =⋅++=
)/(15,2100009,05,217
125675,0 kNNrr =⋅++=
)/(69,2160009,05,217
125675,0 kNNrr =⋅++=
cità)bassa veloa (N/KN 2 grandezza di ordine ≅
N/KN 13 - 10 stradale caso nel ≅
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 54
=carrozzeP KN5001000
)200700(45450 ≈
++
)/(12,250009,0125
125675,0)50( kNNrr =⋅++=
)/(58,2100009,0125
125675,0)100( kNNrr =++=
)/(12,3160009,0125
125675,0)160( kNNrr =++=
125KN per asse
NRr 2574012,35001569,2870)50(%)1,92340(
=⋅⋅+⋅==
NRr 1773912,25001570,1870)50(%)3,81479(
=⋅⋅+⋅==
NRr 2122058,25001515,2870)50(%)8,81870(
=⋅⋅+⋅==
Resistenza al
rotolamento
E402B + 15
carrozze
tara
passeggeri
bagagliopeso
55
rC )( 2mS
Locomotive elettriche
moderne5,0 9
Vecchie locomotive
elettriche 7,0 9
45,040,0 ÷ 97 −Rotabili “sagomati”
Resistenza dell’aria – caso ferroviario
20473,0 rra VSCR =
hkm /
2m
Vetture passeggeri
(“Association of American
Railroads” ).
N
20716,0 VRa =
km/h
N
(Vetture dietro ad una locomotiva)
(elettromotrici, automotrici)
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 56
NRr 1773912,25001570,1870)50(%)3,81479(
=⋅⋅+⋅==
NRr 2122058,25001515,2870)100(%)8,81870(
=⋅⋅+⋅==
NRr 2574012,35001569,2870)160(%)1,92340(
=⋅⋅+⋅==
Resistenza al
rotolamento
E402B + 15
carrozze (calcolata
precedentemente)
NRa 3217500716,0155095,00473,0)50( 22
%)5,16532(
=⋅⋅+⋅⋅⋅==
NRa 128691000716,01510095,00473,0)100( 22
%)5,162129(
=⋅⋅+⋅⋅⋅==
NRa 329431600716,01516095,00473,0)160( 22
%)5,165449(
=⋅⋅+⋅⋅⋅==
Resistenza
aria E402B
+ 15
carrozze
In un treno, dato la lunghezza del mezzo, la resistenza dell’aria è
dovuta soprattutto all’attrito lungo le superfici laterali e lungo il
sottocassa delle carrozze.
costante)15/( =⋅ corrozza
a
Locomotiva
aRR 165,0
0716,01595,00473,0
95,00473,0=
⋅+⋅⋅
⋅⋅
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 57
Totalità delle resistenze ordinarie (approccio cosiddetto “analitico”)
NR 20596173793217)50(0 =+=
NR 340892122012869)100(0 =+=
NR 586832574032943)160(0 =+=
Resistenza
totale
ordinaria:
E402B + 15
carrozzeR
esis
t enza
del
l ’ari
a
Res
ist e
nza
al
rot o
l am
ento
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 58
Formule globali per le resistenze ordinarie
)/(2KNNcVbVar ++=
)/(2KNNbVar +=
Formula trinomia
Formula binomia
Sono utilizzate soprattutto nel caso ferroviario: in questo caso
comunque la resistenza dell’aria è proporzionale alla lunghezza del
veicolo (treno) e perciò, con buona approssimazione, al peso del
veicolo.
Le formule esprimono le resistenze specifiche: quindi ipotizzano che
le resistenze siano proporzionali al peso del veicolo.Nel caso della
resistenza dell’aria, come è stato visto, questo non è in generale vero.
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 59
Misuro la corrente assorbita: I.
C’è una relazione che lega I alla coppia alle ruote C(I)
R
)(ICT =
Raggio delle ruote
Coppia alle ruote
Equazione generale del moto:dt
dvMRT e=−
Nel caso di moto uniforme: ⇒= 0dt
dvRT =
Misurando T misuro R.
Metodo per determinare, sperimentalmente, le resistenze
60
)()(
i
treno
i VrP
VR= resistenza specifica misurata alla velocità iV
)/()(2
KNNcVbVaVr iii ++=
332211 iiii xxxy βββ ++=
=1
)/()( 2KNNbVaVr ii +=
2211 iii xxy ββ +=
Modello di regressione lineare:111 ××××
+=TKKTTeβXY
1 equazione per ogni misura (T
misure)
1 equazione per ogni misura (T
misure)
=1
( ) yXXXb ''1−
=Estimatore dei minimi quadrati:
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 61
• •••
•
•• •
•
• •
•
•r
2V
2ˆˆ Vbar +=
Stimo l’intercetta ed il coefficiente angolare (con il metodo dei
minimi quadrati).
Sono state ottenute le seguenti formule:
2)100
(8,22V
r +=
2)100
(35,2V
r +=
2)100
(6,29,1V
r +=
Treni viaggiatori, materiale “normale”.
Treni merci e locomotive isolate.
Treni viaggiatori, materiale cosiddetto
“leggero”.
FS
Nel caso della formula
binomia:
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 62
2)100
)(5,26,1()225,1(V
r ÷+÷=
Più recentemente è stata suggerita la seguente formula (per
materiale cosiddetto “moderno”)
Treni passeggeri )/200( max hkmV =
Per tranvie, metropolitane con sagoma non aerodinamica è
stata proposta la seguente formula (è un po’ antiquata):
2)100
(45,2V
r += V< 100km/h (elettromotrici e rimorchi).
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 63
2)100
(25,11V
ra += all’aperto )/( KNN
2)100
(07,21V
rg += in galleria )/( KNN
Formule resistenze ordinarie per treni ad alta velocità
ETR 500 sperimentale
(ETR Y di RFI)
Fonte
:P
erti
caro
li, S
iste
mi
elet
tric
i p
er i
Tra
sport
i, C
asa
Edit
rice
Am
bro
sian
a, 2
001.
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 64
Carrozza dinamometrica
Con la carrozza dinamometrica posso misurare le resistenze dei singoli
(tipi di) veicoli isolati e delle locomotive isolate.
)(2i
vagoni
VrP
G= Ho sempre T=R perché 0=
dt
dv
2)100
(52V
r += Carri merci vecchio tipo
Posso determinare la resistenza di ciò che viene trainato “dopo la
carrozza dinamometrica”. Esempio:
Sforzo al gancio
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 65
Posso determinare anche la resistenza dovuta alla sola locomotiva
R
)(ICTtot =
Raggio delle ruote
Coppia alle ruoteT=R perché 0=
dt
dv
)()( 1
iL
locomotiva
i VrP
GVT=
−Resistenza dovuta alla sola locomotiva
6666
)/(7,2)100
50(8,22)50( 2
0 KNNr =+=
Confronto numerico fra approccio “sintetico” ed
“analitico” per il calcolo delle resistenze ordinarie.
)/(8,4)100
100(8,22)100( 2
0 KNNr =+=
)/(17,9)100
160(8,22)160( 2
0KNNr =+=
NR 225997,28370)50(0 =⋅=
NR 401768,48370)100(0 =⋅=
NR 7675317,98370)160(0 =⋅=
Resistenza totali
ordinarie: E402B + 15
carrozze (87+15x50=
837 t). Approccio
cosiddetto “sintetico”
NR 20596173793217)50(0 =+=
NR 340892122012869)100(0 =+=
NR 586832574032943)160(0 =+=
Resistenza totali
ordinarie: E402B + 15
carrozze. Approccio
cosiddetto“analitico”.
6767
Soprattutto alle alte velocità le cose non tornano molto!
)/(14,2)100
50(05,2625,1)50( 2
0KNNr =+=
)/(675,3)100
100(05,2625,1)100( 2
0KNNr =+=
)/(87,6)100
160(05,2625,1)160( 2
0KNNr =+=
NR 1781214,28370)50(0 =⋅=
NR 3080268,38370)100(0 =⋅=
NR 5750287,68370)160(0 =⋅=
Resistenza totali
ordinarie: E402B + 15
carrozze (87+15x50= 837
t). Approccio “sintetico”,
con formula “moderna”.
Formula “più moderna”
NR 20596173793217)50(0 =+=
NR 340892122012869)100(0 =+=
NR 586832574032943)160(0 =+=
Resistenza totali
ordinarie: E402B + 15
carrozze. Approccio
“analitico”.
68
Resistenze addizionali – resistenza dovuta alla
pendenza
αα PtgPsenRi ≅= )( NinePRiαpoiché è “piccolo”
Fonte
:F
erra
rie
Gia
nnin
i, 1
991
1000
iPRi = ‰
03,0=αtgse 30=i ‰
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17
69
Resistenza specifica in N/N
Resistenza specifica in N/KN
La espressa in N/KN è data dal numero che esprime la pendenza
in per mille. ir
i=15% ⇒ KNNri /150=
1000
i
P
Ri = ‰
ii
ri ==1000
1000‰
‰
i=1,25% ,
KNNri /5,12=⇒
Se la pendenza della livelletta in percento è: in per mille
sarà: i=12,5 ‰
Valore limite per un veicolo
da trasporto come un autobus
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 70
NRordinarie 5750287,68370)160( =⋅=
Resistenze totali ordinarie
(402B + 15 carrozze
(87+15x50= 837 t.
Approccio “sintetico”, con
formula “moderna”)
Se ho una livelletta del 18
NRpendenza 150660188370 =⋅=
Le resistenze, dovute alla sola pendenza, su una livelletta del 18
sono quasi 3 volte le resistenze ordinarie a 160 km/h.
Nel caso ferroviario la pendenza della linea influenza fortemente le
prestazioni del veicolo.
‰ :
‰
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 71
Resistenze addizionali – resistenza dovuta alle curve
• Parallelismo delle sale montate
Non può esserci rotolamento puro per gli assi di uno stesso carrello:
per averlo dovrei avere una convergenza degli assi verso un solo
punto, invece i due assi di un carrello sono paralleli fra loro e quindi
non c’è possibilità di reciproci spostamenti angolari.
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 72
xV
yV
V
Di conseguenza la velocità V ha una componete di rotolamento, Vx ,
secondo l’asse del carrello ed una componente di strisciamento, Vy ,
normale rispetto al piano della ruota, dovuta all’azione della forza H
che agisce sul bordino della ruota che obbliga il veicolo a fare la
curva. La componente trasversale comporta un lavoro perduto per
attrito nella zona di contatto fra cerchione e rotaia (H e Vy hanno la
stessa direzione)
Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti", Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2016-17 73
• La ruota esterna, come è stato visto, fa una curva di raggio ,
quella interna una curva di raggio . C’è l’”effetto
differenziale”, dovuto alla forma troncoconica, che limita, ma non
elimina, gli strisciamenti che comportano perdite di energia e quindi
resistenze al moto.
s−R
s+R
• Nell’area di contatto fra bordino e rotaia nasce una forza di attrito,
(avente la direzione del bordino della ruota) come vedremo parlando
del fenomeno dello svio. Poiché la velocità relativa fra bordino e
rotaia nel punto di contatto non è nulla si ha anche per questo
motivo un lavoro perduto.
74
Formule pratiche per il calcolo della resistenza in curva
nel caso ferroviario
b
arc
−=R
Formula di Von Rockl)/( KNN
Formula “francese”mperKNNrc 350)/(750
>= RR
circolare curva della m,in co,planimetri raggio : R
Raggio della
curva in m
a b
650 55
350-250 650 65
250-150 650 30
350≥
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Lupi M., "Tecnica ed Economia dei Trasporti",
Scuola Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2015-16
R in m 1000 900 800 700 600 500 450 400 350 300 250 200 180
0,5 0,6 0,8 1 1,2 1,5 1,7 2,0 2,4 2,8 3,4 4,2 4,5
Le FS hanno eseguite proprie sperimentazioni che hanno portato ai
valori di resistenza specifica riportati in tabella.
Confronto fra i valori
FS e quelli della
formula di Von Rockl
N/KN
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Le linee FS sono state classificate per gradi di prestazione che
esprimono (determinano) le resistenze dovute al tracciato (resistenze
addizionali).
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Per esempio la linea storica (direttissima) Bologna-Firenze (non la
nuova linea ad alta velocità) ha un grado di prestazione 12. Questo
vuol dire (in base alla tabella precedente) che le resistenze
accidentali possono essere al massimo pari a 12 N/KN.
Il grado 12 era utilizzato per le linee principali della rete cosiddetta
“storica”. (Rete storica: linee precedenti alla costruzione della
direttissima Roma – Firenze e alla costruzione delle recenti linee ad
alta velocità: Roma-Napoli, Torino- Milano, Bologna-Milano,
Firenze-Bologna).
Se ho una livelletta del 10,8 per mille (1,08%) vuol dire che per la
resistenza in curva “mi rimane”:
KN
N2,18,1012 =−
Quindi, in base ai dati FS, non si possono fare curve inferiori a
600m.