Mazza De’ Piccioli - Cavicchioni L’ · 2017. 8. 6. · Mazza De’ Piccioli - Cavicchioni L’...

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Mazza De’ Piccioli - Cavicchioni L’AVVENTURA DI JUTA Eugenio è ubbidiente, paziente e capace tessitore di ragnatele. Purtroppo è deriso dai compagni per la sua incapacità di arrampicarsi... Ma riuscirà a dimostrare a tutti che prudenza e precisione sono sempre la scelta migliore! ISBN: 978-88-96570-50-0 e: 9,90 : 9,90 : 9,90 : 9,90 : 9,90

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    ISBN: 978-88-96570-50-0

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    La tela di EugenioLa tela di EugenioLa tela di EugenioLa tela di EugenioLa tela di EugenioTesti

    Paola FabianiPaola FabianiPaola FabianiPaola FabianiPaola FabianiIllustrazioni

    Letizia RubegniLetizia RubegniLetizia RubegniLetizia RubegniLetizia Rubegni

    22Collana i Briciolotti

    Le Brumaie Editore

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    In un bel prato in riva al fiume, lontano dall’uomo, viveva da tempo immemoreuna grande e varia comunità di insetti. Era un vero e proprio villaggio, coloratodal rosso delle coccinelle, dal verde dei fili d’erba e dal nero delle formiche,in un continuo e vivace via vai di voli e ronzii per tutto il giorno.Api, vespe e calabroni, sempre frettolosi per i troppi affari da sbrigare,

    facevano cadere su tutti polline e terra alzando un gran polverone!Ma quando arrivava la notte, nel bagliore della luna tutto si faceva più

    silenzioso e, tra il gracidare dei ranocchi e il frinire dei grilli, tutti gliinsetti si addormentavano cullati dalla voce del fiume.Anche una numerosa famigliola di ragni, assai diversi dagli insetti, abitava

    poco distante dal cuore del villaggio.

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    Di recente la colonia era stata allietata dalla nascita di molti piccoli.Erano bellissimi, con una faccina adorabile e otto gambe sottili ed eleganti:vero segno di grande agilità!Ogni mamma coccolava e cullava il proprio cucciolo con orgoglio, lanciando

    alle altre, di quando in quando, uno sguardo di compiacimento e di superiorità.Tra loro ce n’era una molto giovane. Per lei quella era la prima esperienza

    da mamma. Proprio per questo non stava in sé dalla gioia e le brillavanogli occhi nel guardare il suo ragnetto, il piccolo Eugenio.I nuovi nati crescevano diventando, giorno dopo giorno, sempre più vivaci,

    fino a quando arrivò il momento più importante per un aracnide: impararea tessere la tela!«Vedi Eugenio, una ragnatela ben fatta è già un mezzo pranzo» diceva la

    mamma, mentre poco più in là tutte le altre, in gruppo, si davano un gran dafare a costruire ragnatele.

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    In realtà, anche ad un occhio estraneo sarebbe stato evidente quantainvidia e gelosia ci fosse tra le giovani mamme. Ognuna desiderava che ilproprio figlioletto riuscisse per primo. Ma nella fretta il loro lavororisultava certamente un po’ pasticciato!Eugenio invece, lentamente, imparava bene. Con le zampette, riusciva

    per la prima volta a filare, magari con qualche strappo qua e là... che lamamma provvedeva subito a riparare!All’ora del tramonto gli altri ragnetti erano già riusciti, in parte spinti dalla

    rivalità innata e in parte ispirata, nella seconda grande prova: l’arrampicata.Eugenio e la mamma non se n’erano neanche accorti, presi com’erano atessere tele sempre più belle ed elaborate.

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