Mazo, donna scandalosa da undici milioni di...

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Time: 12/07/19 21:42 IL_MATTINO - NAZIONALE - 17 - 13/07/19 ---- Cultura e Spettacoli Letteratura Gusto Ambiente Società Cinema Viaggi Architettura Teatro Arte Moda Tecnologia Musica Scienza Archeologia Televisione Salute Riscoperto il best seller anni Venti «Jalna», romanzone seriale sulla saga di una ricca famiglia canadese che rilancia la storia della sua autrice de la Roche, anticonformista che visse con l’amante-sorella adottiva M Santa Di Salvo I l nome non vi dirà nulla, solo la curiosità di capirne l’origi- ne che suona molto esotica. Mazo de la Roche, chi era co- stei? Incredibile a dirsi, una delle più famose e prolifiche scrittrici del Ventesimo secolo, una icona della letteratura cana- dese, amatissima anche dai Windsor, a partire dalla regina Elisabetta. Una signora dall’aria sofisticata e dal volto vagamente equino capace di vendere, tra gli anni Venti e i Cinquanta, 11 milio- ni di copie della saga Jalna, sedi- ci romanzi che raccontano cent’anni di storia della dinastia Whiteoak nella tenuta di fami- glia, una enclave europea im- mersa nei paesaggi sconfinati del Nordamerica. Tanto appas- sionante e contemporanea da meritare nel ’94 una riscrittura televisiva di buon successo su France 2, feuilleton seriale che si avvalse, allora, di bravi attori tra cui Danielle Darrieux. Ma resta, oggi, il doppio miste- ro. Della rapida scomparsa dalla scena letteraria di una vera pro- tagonista del Novecento, secon- da per fama e per vendite solo a Margareth Mitchell di Via col vento. E della pressoché totale as- senza di notizie sulla sua vita, un privato custodito sempre più ge- losamente con l’aumentare della popolarità. Il primo mistero si spiega, ma solo in parte, con il fastidio che certa critica ancora riserva alla cosiddetta paraletteratura, o scrittura popolare. Benché ma- dame de la Roche sia stata la pri- ma donna a vincere il prestigio- so Atlantic Monthly Prize, che al tempo ammontava alla ragguar- devole cifra di 10.000 dollari. Il secondo si comprende meglio scoprendo l’ambigua sessualità di Mazo, che condivise buona parte della vita con Caroline Cle- ment, adottata come sorella ma in realtà sua amante, un legame che allora veniva definito un «Boston marriage». Insieme adottarono anche due bambini. Una lunga premessa necessa- ria per capire l’importanza di una riscoperta che la casa editri- ce Fazi, specialista nelle riletture di grandi firme femminili, ha messo in campo in questa torri- da estate. Esce in questi giorni il primo volume della saga, Jalna (382 pagine, 18 euro) e ci sono tutte le premesse per un nuovo successo editoriale dopo quelli legati ai libri di Elizabeth Jane Howard e Ivy Compton-Burnett. Perché Mazo - nome vero della scrittrice, scelto dal padre che aveva avuto una passione giova- nile per una donna dal nome in- solito - è narratrice pura, con una scrittura leggera e ironica che di recente è tornata oggetto di attenzione da parte di molti accademici convertiti, eredi di coloro che l’avevano marginaliz- zata in vita. Lo scalpore per un premio importante, le 193 edizio- ni in inglese e le 92 in altre lin- gue, i pregiudizi sul suo privato e sul lungo soggiorno in Inghilter- ra, quasi fosse una negazione delle origini canadesi, hanno gio- cato a lungo in suo sfavore. Oggi è tempo di un sano «revi- sionismo», già partito dagli anni Novanta, che renda giustizia a una protagonista importante della difficile epoca tra le due guerre mondiali, con una vita in buona parte parallela alla molto più osannata Virginia Woolf, compreso l’interesse per il fem- minismo, le preferenze sessuali e le crisi depressive ricorrenti. Una vita così particolare da ispi- rare nel 2012 un film, «The miste- ry of Mazo de la Roche», diretto da Maya Gallus. Al centro delle vicende narra- te in Jalna c’è appunto la tenuta dell’Ontario che prende il nome da una città indiana in cui il capi- tano Philip Whiteoak e la futura moglie Adeline si sono conosciu- ti. La storia parte dagli anni Ven- ti, con una Adeline quasi cente- naria che aspetta con ansia il suo compleanno per festeggiar- lo in famiglia. Una serie di even- ti e di nuovi arrivi sconvolgerà i difficili equilibri della casa. Due nuore appena acquisite (Phea- sant figlia illegittima di un vici- no di casa e Alayne americana in carriera), figli e nipoti, dal piccolo e scaltro Wakefield al primogenito Rennie, seduttore impenitente. E l’affresco decol- la subito, tra un tè delle cinque e le sere d’estate nel giardino all’inglese. Nella casa vera dove Mazo visse con la famiglia, oggi c’è un piccolo museo a lei dedicato, un modello cui la scrittrice si è ispi- rata per raffigurare la dimora al centro di un altro suo romanzo, Possession (1923). Invece la casa che ha ispirato Jalna si chiama in realtà Benares, esiste ancora e si trova a Clarkson, molto vici- na al Trail Cottage dove Mazo e la sua amica Caroline trascorre- vano le vacanze. © RIPRODUZIONE RISERVATA Miggiano narra Noviello un casalese contro i clan [email protected] ilmattino.it `Marco Ciriello Ben Marcusècapacedi raccontaretuttoquelloche sembrairraccontabile,uscendo daqualunquecanone.Lo scrittoreamericanosembraun alienogeneratoredistorie straordinarie,conunalingua,un tonoedelletramechesonosolo sue.Daannipratica–in isolamento–unaproduzione alternativaeirraggiungibile, senzapreoccuparsidell’ ordinario,anzi,trasformandoe capovolgendoilquotidiano. DoveCarveracchiappavail dettaglio,restituivailpiccolo angolodistoriaamericana,Ben Marcuscostruiscetele sottilissime,precarissime, muovendosisull’assunzionedi unarealtàaltra,diunmondo leggermentesfocato,non distante,nonmarziano, contiguo,tangibileatratti, eppurein-esistente.Nelsaltotra l’esistenteel’in-esistentec’èil probabileelìBenMarcuslavora, costruisce,edifica.L’ultimo prodottodellaricercaMarcusè «Viadalmare»(BlackCoffee editore),quindiciracconticome nonneavetemailetti,traquesti spicca«Ilcostumedelpadre» (uscitodaAletconletavoledi MatthewRitchie)cheèuna summadelbenmarcusismoe dellesueossessioni.Imperdibile. Herzog «Il Re Leone» del 1994, con i suoi 968,4 milioni di dollari incassati è il film d’animazione tradizionale con il maggior incasso della storia del cinema. Inevitabile che, come altriclassicianimatiDisney,venis- seripropostocomeblockbusterli- ve-action (l’ultimo esempio è sta- to «Aladdin» di Guy Ritchie). La differenza qui è che il regista Jon Favreau ha girato una versione di quel cartoon che lui ha definito «photo-real», visto che leoni, ze- bre, iene, tutti i protagonisti e gli ambienti, sono ricostruiti elettro- nicamente. In questo «Re Leone» (che in Italia arriverà il 21 agosto, dopo l’anteprima a Giffoni) Fa- vreau ha voluto solo due immagi- ni«dal vero»,manessunoè ingra- do di distinguere quali queste sia- no.Lashakespeariana storiaorigi- nale, con l’uccisione di Mufasa or- dita dal perfido fratello Scar allea- to con le iene e l’assunzione di re- sponsabilità del proprio retaggio regaledapartedelgiovaneSimba, è riproposta fedelmente insieme alle canzoni di Elton John e Tim Rice: «Il cerchio della vita», «Vo- gliodiventarepresto unre»,«Sarò re», «Hakuna matata» e «L’amore ènell’ariastasera».Levociitaliane in questa versione sono: Stefano Fresi ed Edoardo Leo (Pumbaa e Timon), Luca Ward (Mufasa, nel 1994eraVittorioGassman)eMas- simo Popolizio (il perfido Scar), mentre Marco Mengoni ed Elisa sono, rispettivamente, Simba (nell’originale è Donald Glover) e Nala(Beyonceé). «Non ho provato a imitare Beyoncé nel cantato», dice Elisa, «anzi,pur mantenendoleassipor- tanti,hoaggiuntofalsettiperdarle dolcezza». Mengoni dal canto suo spiega che «rispetto a quando ho doppiato il cartoon “Lorax”, qui ho dovuto lavorare il doppio, per- ché Simba muta dal piccolo erede altrono,all’adolescente giocherel- lone, fino all’adulto che si assume leproprieresponsabilitàregali». Oscar Cosulich © RIPRODUZIONE RISERVATA Mazo, donna scandalosa da undici milioni di copie IL SUCCESSO DEL LIBRO SUPERATO SOLO DA «VIA COL VENTO»: 285 EDIZIONI, ISPIRÓ UNA SERIE TV. E LA SUA VITA DIVENNE UN FILM Elisa e Mengoni, voci italiane per «Il Re Leone» NARRATRICE IRONICA E LEGGERA, CON UNA VITA PARALLELA A QUELLA DI VIRGINIA WOOLF DA FEMMINISTA ANTE LITTERAM Tiziana Di Monaco È la mattina del 16 maggio 2008. L’ariaèfresca,ilsolenonèancora alto. Esci di casa a bordo della tua Fiat Panda nera. Sei preso dai tuoi pensieri, dalle preoccupazioni quotidiane,dallagiornatachetiaspet- ta e dalle mille cose che hai da fare. Percorridistrattamente il tragitto che ti porterà al lavoro. Ti fermi a un in- crocio, imbocchi una strada. E la tua vita finisce. La morte era già lì. Lo so- spettavi ma non lo sapevi. Ti stava aspettando da sette anni. E quella mattina del 16 maggio 2008, in viale Lenin a Baia Verde, si materializza sotto forma di un commando crimi- nale che ti scarica addosso odio, rab- bia, sete di vendetta e ben due carica- tori.E tuseilì,solo.Seialvolante:il pri- mo colpo ti raggiunge in pieno viso, il dolore esplode. Ma tu hai la forza di buttarti sul sedile destro, di aprire la portieradaquellaparte,dilanciartiin strada, prima di essere raggiunto da un’altrarafficadicolpi.Trediciproiet- tili in tutto penetrano nel tuo corpo e non ti lasciano scampo. E a quel pun- to il tormento, lento, lacerante, si insi- nuanellepersonechetihannovoluto bene, nei tuoi cari soprattutto, in quei quattro figli per i quali sei sempre sta- to e resterai un uomo buono, onesto, determinatoneldifenderelatualiber- tà senza cedere alla prepotenza, alla prevaricazione,allamalavitaorganiz- zata,alclandeiCasalesi. Di Mimmo Noviello, imprendito- re-coraggiovittimadellacamorra,og- girimangonoiricordibruciantidichi lo ha conosciuto e apprezzato, i più toccanti dei quali sono stati raccolti dallo scrittore Paolo Miggiano nel li- bro L’altro casalese. Domenico Noviel- lo, il dovere della denuncia (Di Girola- mo Editore). Puntuale nella ricostru- zione dei fatti, nella descrizione del contesto in cui il massacro è matura- to ed è stato compiuto, con la citazio- neprecisadinomiecognomi didelin- quenti, affiliati e boss, senza nascon- dere le responsabilità di uno Stato as- sente e il valore delle istituzioni che non hanno fatto mancare il proprio appoggio, Miggiano ricostruisce, da varie angolazioni, la vita di Noviello, l’imprenditore che 18 anni fa denun- ciò e fece arrestare i suoi estorsori che, per conto del clan, cercarono di imporgli il «pizzo».E per questo, sette annidopo,fuucciso,nell’indifferenza diquellapartedelterritoriochecrede- va e continua a pensare che mai nien- tecambierà,nell’indolenzadiunoSta- to che a volte ha la memoria troppo corta,adifferenzadellacriminalità. Miggiano ha già raccontato la vita di vittime dei clan quali Federico Del Prete,AnnalisaDurante,ilgiornalista Giancarlo Siani; è stato elicotterista dellapoliziae collabora conla Fonda- zione Polis. Fedele al titolo del libro, tratteggialafiguradiunuomo,prima emigratoin Germania, poiimprendi- torenelcampodellescuole guida,ori- ginario di San Cipriano d’Aversa. Un uomo dignitoso, «un altro Casalese» scriveMiggiano.«UnveroCasalese». © RIPRODUZIONE RISERVATA PAOLO MIGGIANO L’altro casalese. Domenico Noviello DI GIROLAMO EDITORE 170 PAGINE 16 EURO MAZO DE LA ROCHE Jalna FAZI EDITORE 382 PAGINE 18 EURO MACRO

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Time: 12/07/19 21:42 IL_MATTINO - NAZIONALE - 17 - 13/07/19 ----

Culturae Spettacoli Letteratura Gusto Ambiente Società Cinema Viaggi Architettura Teatro

Arte Moda Tecnologia Musica Scienza Archeologia Televisione Salute

Riscoperto il best seller anni Venti «Jalna», romanzone seriale sulla saga di una ricca famiglia canadeseche rilancia la storia della sua autrice de la Roche, anticonformista che visse con l’amante-sorella adottiva

M

Santa Di Salvo

Il nome non vi dirà nulla, solola curiosità di capirne l’origi-ne che suona molto esotica.Mazo de la Roche, chi era co-stei? Incredibile a dirsi, unadelle più famose e prolifiche

scrittrici del Ventesimo secolo,una icona della letteratura cana-dese, amatissima anche daiWindsor, a partire dalla reginaElisabetta. Una signora dall’ariasofisticata e dal volto vagamenteequino capace di vendere, tra glianni Venti e i Cinquanta, 11 milio-ni di copie della saga Jalna, sedi-ci romanzi che raccontanocent’anni di storia della dinastiaWhiteoak nella tenuta di fami-glia, una enclave europea im-mersa nei paesaggi sconfinatidel Nordamerica. Tanto appas-sionante e contemporanea dameritare nel ’94 una riscritturatelevisiva di buon successo suFrance 2, feuilleton seriale che siavvalse, allora, di bravi attori tracui Danielle Darrieux.

Ma resta, oggi, il doppio miste-

ro. Della rapida scomparsa dallascena letteraria di una vera pro-tagonista del Novecento, secon-da per fama e per vendite solo aMargareth Mitchell di Via colvento. E della pressoché totale as-senza di notizie sulla sua vita, unprivato custodito sempre più ge-losamente con l’aumentare dellapopolarità.

Il primo mistero si spiega, masolo in parte, con il fastidio checerta critica ancora riserva allacosiddetta paraletteratura, oscrittura popolare. Benché ma-dame de la Roche sia stata la pri-ma donna a vincere il prestigio-so Atlantic Monthly Prize, che altempo ammontava alla ragguar-devole cifra di 10.000 dollari. Ilsecondo si comprende meglioscoprendo l’ambigua sessualitàdi Mazo, che condivise buonaparte della vita con Caroline Cle-ment, adottata come sorella main realtà sua amante, un legameche allora veniva definito un«Boston marriage». Insiemeadottarono anche due bambini.

Una lunga premessa necessa-ria per capire l’importanza diuna riscoperta che la casa editri-ce Fazi, specialista nelle riletturedi grandi firme femminili, hamesso in campo in questa torri-da estate. Esce in questi giorni ilprimo volume della saga, Jalna(382 pagine, 18 euro) e ci sonotutte le premesse per un nuovosuccesso editoriale dopo quellilegati ai libri di Elizabeth Jane

Howard e Ivy Compton-Burnett.Perché Mazo - nome vero dellascrittrice, scelto dal padre cheaveva avuto una passione giova-nile per una donna dal nome in-solito - è narratrice pura, conuna scrittura leggera e ironicache di recente è tornata oggettodi attenzione da parte di moltiaccademici convertiti, eredi dicoloro che l’avevano marginaliz-zata in vita. Lo scalpore per unpremio importante, le 193 edizio-ni in inglese e le 92 in altre lin-gue, i pregiudizi sul suo privato esul lungo soggiorno in Inghilter-ra, quasi fosse una negazionedelle origini canadesi, hanno gio-cato a lungo in suo sfavore.

Oggi è tempo di un sano «revi-sionismo», già partito dagli anniNovanta, che renda giustizia auna protagonista importantedella difficile epoca tra le dueguerre mondiali, con una vita inbuona parte parallela alla moltopiù osannata Virginia Woolf,compreso l’interesse per il fem-minismo, le preferenze sessualie le crisi depressive ricorrenti.Una vita così particolare da ispi-rare nel 2012 un film, «The miste-ry of Mazo de la Roche», direttoda Maya Gallus.

Al centro delle vicende narra-te in Jalna c’è appunto la tenutadell’Ontario che prende il nomeda una città indiana in cui il capi-tano Philip Whiteoak e la futuramoglie Adeline si sono conosciu-ti. La storia parte dagli anni Ven-

ti, con una Adeline quasi cente-naria che aspetta con ansia ilsuo compleanno per festeggiar-lo in famiglia. Una serie di even-ti e di nuovi arrivi sconvolgerà idifficili equilibri della casa. Duenuore appena acquisite (Phea-sant figlia illegittima di un vici-no di casa e Alayne americanain carriera), figli e nipoti, dalpiccolo e scaltro Wakefield alprimogenito Rennie, seduttoreimpenitente. E l’affresco decol-la subito, tra un tè delle cinquee le sere d’estate nel giardinoall’inglese.

Nella casa vera dove Mazovisse con la famiglia, oggi c’è unpiccolo museo a lei dedicato, unmodello cui la scrittrice si è ispi-rata per raffigurare la dimora alcentro di un altro suo romanzo,Possession (1923). Invece la casache ha ispirato Jalna si chiamain realtà Benares, esiste ancorae si trova a Clarkson, molto vici-na al Trail Cottage dove Mazo ela sua amica Caroline trascorre-vano le vacanze.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Miggianonarra Novielloun casalesecontro i clan

[email protected]

`Marco Ciriello

BenMarcusècapacediraccontaretuttoquellochesembrairraccontabile,uscendodaqualunquecanone.Loscrittoreamericanosembraunalienogeneratoredistoriestraordinarie,conunalingua,untonoedelletramechesonosolosue.Daannipratica–inisolamento–unaproduzionealternativaeirraggiungibile,senzapreoccuparsidell’ordinario,anzi,trasformandoecapovolgendoilquotidiano.DoveCarveracchiappavaildettaglio,restituivailpiccoloangolodistoriaamericana,BenMarcuscostruiscetelesottilissime,precarissime,muovendosisull’assunzionediunarealtàaltra,diunmondoleggermentesfocato,nondistante,nonmarziano,contiguo,tangibileatratti,eppurein-esistente.Nelsaltotral’esistenteel’in-esistentec’èilprobabileelìBenMarcuslavora,costruisce,edifica.L’ultimoprodottodellaricercaMarcusè«Viadalmare»(BlackCoffeeeditore),quindiciracconticomenonneavetemailetti,traquestispicca«Ilcostumedelpadre»(uscitodaAletconletavolediMatthewRitchie)cheèunasummadelbenmarcusismoedellesueossessioni.Imperdibile.

Herzog

«Il Re Leone» del 1994, con i suoi968,4milioni didollari incassatièil film d’animazione tradizionaleconilmaggiorincassodellastoriadel cinema. Inevitabile che, comealtriclassicianimatiDisney,venis-seripropostocomeblockbusterli-ve-action (l’ultimo esempio è sta-to «Aladdin» di Guy Ritchie). Ladifferenza qui è che il regista JonFavreauhagirato unaversionediquel cartoon che lui ha definito«photo-real», visto che leoni, ze-

bre, iene, tutti i protagonisti e gliambienti, sono ricostruiti elettro-nicamente. In questo «Re Leone»(che in Italia arriverà il 21 agosto,dopo l’anteprima a Giffoni) Fa-vreauhavolutosolodueimmagi-ni«dalvero»,manessunoèingra-do di distinguere quali queste sia-no.Lashakespearianastoriaorigi-nale,conl’uccisionediMufasaor-ditadal perfidofratelloScar allea-to con le iene e l’assunzione di re-sponsabilità del proprio retaggio

regaledapartedelgiovaneSimba,è riproposta fedelmente insiemealle canzoni di Elton John e TimRice: «Il cerchio della vita», «Vo-gliodiventareprestounre»,«Saròre»,«Hakunamatata»e«L’amoreènell’ariastasera».Levociitalianein questa versione sono: StefanoFresi ed Edoardo Leo (Pumbaa eTimon), Luca Ward (Mufasa, nel1994eraVittorioGassman)eMas-simo Popolizio (il perfido Scar),mentre Marco Mengoni ed Elisa

sono, rispettivamente, Simba(nell’originale è Donald Glover) eNala(Beyonceé).

«Non ho provato a imitareBeyoncé nel cantato», dice Elisa,«anzi,purmantenendoleassipor-tanti,hoaggiuntofalsettiperdarledolcezza».Mengonidalcantosuospiega che «rispetto a quando hodoppiato il cartoon “Lorax”, quiho dovuto lavorare il doppio, per-chéSimbamutadalpiccoloeredealtrono,all’adolescentegiocherel-lone, fino all’adulto che si assumeleproprieresponsabilitàregali».

Oscar Cosulich© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mazo, donna scandalosada undici milioni di copie

IL SUCCESSO DEL LIBROSUPERATO SOLO DA«VIA COL VENTO»:285 EDIZIONI, ISPIRÓUNA SERIE TV. E LA SUAVITA DIVENNE UN FILM

Elisa e Mengoni, voci italiane per «Il Re Leone»

NARRATRICE IRONICAE LEGGERA, CON UNA VITAPARALLELA A QUELLADI VIRGINIA WOOLFDA FEMMINISTAANTE LITTERAM

Tiziana Di Monaco

È la mattina del 16 maggio 2008.L’ariaèfresca,ilsolenonèancoraalto.EscidicasaabordodellatuaFiat Panda nera. Sei preso dai

tuoi pensieri, dalle preoccupazioniquotidiane,dallagiornatachetiaspet-ta e dalle mille cose che hai da fare.Percorridistrattamenteiltragittocheti porterà al lavoro. Ti fermi a un in-crocio, imbocchi una strada. E la tuavita finisce. La morte era già lì. Lo so-spettavi ma non lo sapevi. Ti stavaaspettando da sette anni. E quellamattina del 16 maggio 2008, in vialeLenin a Baia Verde, si materializzasotto forma di un commando crimi-nale che ti scarica addosso odio, rab-bia,sete di vendetta e ben due carica-tori.Etuseilì,solo.Seialvolante:ilpri-mocolpotiraggiungeinpienoviso, ildolore esplode. Ma tu hai la forza dibuttarti sul sedile destro, di aprire laportieradaquellaparte,dilanciartiinstrada, prima di essere raggiunto daun’altrarafficadicolpi.Trediciproiet-tili in tutto penetrano nel tuo corpo enonti lascianoscampo.Eaquelpun-toiltormento,lento,lacerante,siinsi-nuanellepersonechetihannovolutobene,neituoicarisoprattutto, inqueiquattrofigliperiqualiseisempresta-to e resterai un uomo buono, onesto,determinatoneldifenderelatualiber-tà senza cedere alla prepotenza, allaprevaricazione,allamalavitaorganiz-zata,alclandeiCasalesi.

Di Mimmo Noviello, imprendito-re-coraggiovittimadellacamorra,og-girimangonoiricordibruciantidichilo ha conosciuto e apprezzato, i piùtoccanti dei quali sono stati raccoltidallo scrittore Paolo Miggiano nel li-broL’altrocasalese.DomenicoNoviel-lo, il dovere della denuncia (Di Girola-mo Editore). Puntuale nella ricostru-zione dei fatti, nella descrizione delcontestoin cui il massacro è matura-to ed è stato compiuto, con la citazio-neprecisadinomiecognomididelin-quenti, affiliati e boss, senza nascon-dereleresponsabilitàdiunoStatoas-sente e il valore delle istituzioni chenon hanno fatto mancare il proprioappoggio, Miggiano ricostruisce, davarie angolazioni, la vita di Noviello,l’imprenditore che 18 anni fa denun-ciò e fece arrestare i suoi estorsoriche, per conto del clan, cercarono diimporgliil«pizzo».Eperquesto,setteannidopo,fuucciso,nell’indifferenzadiquellapartedelterritoriochecrede-vaecontinuaapensarechemainien-tecambierà,nell’indolenzadiunoSta-to che a volte ha la memoria troppocorta,adifferenzadellacriminalità.

Miggiano ha già raccontato la vitadi vittime dei clan quali Federico DelPrete,AnnalisaDurante,ilgiornalistaGiancarlo Siani; è stato elicotteristadellapoliziaecollaboraconlaFonda-zione Polis. Fedele al titolo del libro,tratteggialafiguradiunuomo,primaemigratoinGermania,poiimprendi-torenelcampodellescuoleguida,ori-ginario di San Cipriano d’Aversa. Unuomo dignitoso, «un altro Casalese»scriveMiggiano.«UnveroCasalese».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PAOLO MIGGIANOL’altrocasalese.DomenicoNovielloDI GIROLAMO EDITORE

170 PAGINE

16 EURO

MAZODE LA ROCHEJalnaFAZI EDITORE

382 PAGINE

18 EURO

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