Master's degree thesis
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Relatrice: Maria Stella RollandiCorrelatore: Andrea Zanini Candidata: Romina Giordano
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI GENOVASCUOLA DI SCIENZE SOCIALI
DIPARTIMENTO DI ECONOMIACorso di Laurea in Management
Tesi di Laurea in
Storia delle relazioni economiche internazionali
Enrico Mattei e le relazioni economicheinternazionali nella politica energetica italiana del
secondo dopoguerra
Anno Accademico 2012-2013
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Il consumo pro capite di energia in Europa tra il 1800 e il 2007
Nel 1800 il consumo di energia era di 15.000 kcal ma questa cifra salì a 101.882 nel 2000, segno dell’importanza vitale che le fonti energetiche hanno assunto nella moderna economia.
LA DOMANDA DI ENERGIA
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IL MIRACOLO ECONOMICO
Tra il 1950 e il 1962 l’economia italiana crebbe al ritmo del 6,7 per cento annuo, decretando un aumento della domanda energetica. I fattori che favorirono lo sviluppo economico furono:
• L’accesso ai fondi ERP stanziati dagli USA;• La disponibilità di manodopera a basso costo;• La possibilità di importare conoscenze scientifiche e
macchinari;• L’uso di nuove fonti energetiche;• L’apertura del Mercato Unico Europeo;• L’accesso da parte delle impresa agli stanziamenti pubblici e
prestiti a tasso agevolato offerti dallo stato.
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L’ITALIA E L’ENERGIA Reddito (migliaia
di mld 1985)Consumo energia
(Mtep)Dipendenza
dall’estero (%)
1861 53,2 1,9 9
1880 63,5 3,0 44
1900 76,0 5,6 67
1910 91,8 9,9 72
1940 156,5 21,7 52
1950 173,3 21,5 54
1960 303,4 48,2 58
1965 387,4 80,1 74
Il consumo di energia in Italia è cresciuto da 1,9 Mtep fino a 80,1 Mtep tra il 1861 e il 1965.
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L’ITALIA E L’ENERGIAIl passaggio dalle fonti energetiche tradizionali agli idrocarburi in Italia:
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L’ITALIA E L’ENERGIA
La necessità di diversificare le fonti energetiche spinse verso lo sviluppo di un piano nucleare negli anni Quaranta. L’energia nucleare arrivò a soddisfare dal 3 al 4% della domanda energetica.
Tra gli anni Sessanta e Settanta entrarono in funzione quattro centrali nucleari. La SIMEA, società partecipata da IRI e Agip Nucleare, progettò la centrale di Latina, la prima a essere entrata in attività.
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L’ENTE NAZIONALE IDROCARBURI
• Nel 1926 nacque l’Agip, il primo tentativo dello Stato italiano di sviluppare una propria politica petrolifera.
• Al termine del secondo conflitto mondiale l’Agip era un «inutile carrozzone» e Enrico Mattei fu incaricato di guidare la liquidazione dell’Agenzia.
• L’imprenditore marchigiano capì che l’Italia poteva ancora sviluppare una propria politica energetica e l’Agip avrebbe permesso di fornire alle imprese italiane elevati quantitativi di energia a basso costo.
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L’ENTE NAZIONALE IDROCARBURI
Agip Altri
1946 12.579.000 51.451.000
1947 19.641.000 73.861.000
1948 28.118.000 88.994.000
1949 106.581.000 142.851.000
1950 305.699.000 203.929.000
1951 727.583.000 242.689.000
La produzione di metano in Italia tra il 1946 e il 1951 crebbe velocemente grazie al contributo dell’Agip.
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L’ENTE NAZIONALE IDROCARBURI
Dopo la scoperta di Cortemaggiore, l’ANSA dichiarò che «i giacimenti individuati dall’azienda di Stato, a coronamento delle sue ricerche, sono di una importanza tale da condurre a una profonda trasformazione dell’economia del paese, sia per quanto riguarda il metano, che andrà a sostituire completamente il carbone e la nafta adoperati attualmente in Italia, ad un prezzo inferiore a quello del combustibile internazionale, sia per il petrolio perché il giacimento di Cortemaggiore è di importanza rilevantissima”.
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L’ENTE NAZIONALE IDROCARBURI
• L’ENI fu fondata con la legge 163 del 10 febbraio 1953, approvata con 269 voti a favore e solo 53 contrari.
• Il gruppo ENI era formato da diverse società operanti nel:
Settore energetico: Agip Minerari, SNAM, SNAM Progetti, SNAM Montaggi (diventata poi SAIPEM), Agip Commerciale, Agip Nucleare, SOMIREN;
Settore chimico: ANIC;
Meccanica: Nuova Pignone;
Attività diverse: Lanerossi, SOFID, Il Giorno, STEI, SISI, SEMI.
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LE SETTE SORELLE
Le sette sorelle erano:• Standard Oil of New Jersey: nata negli Stati Uniti, cambiò
nome in Esso e poi in Exxon. Dopo la fusione con la Mobil, è conosciuta oggi come ExxonMobil.
• Royal-Dutch Shell, nata da una collaborazione anglo-olandese.• Anglo-Iranian Oil Company, oggi chiamata BP.• Standard Oil of New York, oggi fusa nella ExxonMobil.• Standard Oil of California: ora ChevronTexaco;• Texaco, confluita oggi nella ChevronTexaco.• Gulf Oil, in buona parte confluita nella Chevron.
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LE SETTE SORELLE
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta il prezzo del petrolio non subì mai variazioni superiori al 5 per cento.
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L’ENI E I PAESI PRODUTTORI
• La «Formula Mattei» prevedeva la concessione del 75 per cento degli utili al governo locale;
• Veniva creata una società mista tra il governo locale e il paese produttore;
• All’interno delle concessioni venivano inclusi i diritti di raffinazione e qualche testa di ponte per vendere benzina e olio combustibile.
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L’ENI E LA LIBIA
• Nel corso degli anni Venti e Trenta l’Agip aveva condotto alcune ricerche in Libia che furono interrotte dallo scoppio della seconda guerra mondiale.
• Grazie alla fondazione del CORI le attività dell’ENI in Libia si intensificarono e nel 1961 un milione di tonnellate di greggio furono esportate in Italia.
• Ancora oggi la Libia è uno dei principali partner dell’ENI.
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UNO SGUARDO A ORIENTE
• Nel 1958 fu sottoscritto il primo accordo tra l’ENI e il governo russo per l’acquisto di 8.000 tonellate di petrolio. Ulteriori accordi permisero di importare ogni anno migliaia di tonnellate di greggio e il petrolio russo arrivò a soddisfare il 30 per cento della domanda italiana di petrolio.
• Mattei riuscì a stringere alcuni accordi in Cina, un paese che iniziava a aprire i propri confini al commercio internazionale nel secondo dopoguerra. Il primo contratto sottoscritto tra ENI e il governo di Pechino permise a SNAM Progetti di avviare la costruzione di un impianto di idrocarburi nel 1963.
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CONCLUSIONI
Mattei non riuscì a raggiungere il sogno di garantire l’indipendenza energetica all’Italia, ma la sua strategia si rivelò fondamentale e favorì la crescita delle imprese nel secondo dopoguerra, fornendo una quota crescente di energia a basso prezzo.
L’ENI è ancora oggi un’importante società energetica presente in 90 paesi, ma la strada del cane a sei zampe è ancora lunga...
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE