Maschere di diavolo e ''morte'' di prizzi

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MASCHERA DI DIAVOLO DELL’”ABBALLU DI LI DIAVULI” DI PRIZZI Ampia maschera di ferro tinta in rosso, colore simbolico, con larga bocca da cui fuoriescono lingua pendula e denti grossi come zanne, grande naso e corna caprine trattenute da un vello di caprone che ricopre le spalle di chi la indossa, di colore bianco o nero, entrambi colori della morte e della rigenerazione. Il costume, di tela di lana, è di colore rosso come la maschera ed è completato da tranci di catene di ferro che i Diavoli battono sulla maschera per creare rumore e frastuono tra la folla, come nelle “Cacce selvagge” medievali. L’iconografia fa dei Diavoli di Prizzi delle figure ibride, cioè esseri con tratti umani e animali, che discendono dagli ibridi preistorici, noti attraverso le raffigurazioni rupestri, e che come questi hanno la stessa forza vitale che deriva dall’associazione con il mondo animale e vegetale, in piena armonia con le forze della Natura. MASCHERA DI “MORTE” DELL’”ABBALLU DI LI DIAVULI” DI PRIZZI Maschera di cuoio di aspetto orrido con lunghe zanne come di cinghiale. Il costume, largo abito di tela di lana, è giallo ocra (“giallo morte di Pasqua”), colore che sin dalla Preistoria è associato dalla dea di Morte, perché richiama le ossa. Anche le zanne sono un attributo dell’antica dea Distruttrice, poiché il cinghiale è un simbolo di morte a lei associato. Il costume della Morte di Prizzi è completato da una specie di balestra con cui vengono presi di mira i passanti.

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MASCHERA DI DIAVOLO DELL’”ABBALLU DI LI DIAVULI” DIPRIZZI

Ampia maschera di ferro tinta in rosso, colore simbolico, con larga bocca da cui fuoriescono lingua pendula e denti grossi come zanne, grande naso e corna caprine trattenute da un vello di caprone che ricopre le spalle di chila indossa, di colore bianco o nero, entrambi colori della morte e della rigenerazione. Il costume, di tela di lana, è di colore rosso come la maschera ed è completato da tranci di catene di ferro che i Diavoli battono sulla mascheraper creare rumore e frastuono tra la folla, come nelle “Cacce selvagge” medievali. L’iconografia fa dei Diavoli di Prizzi delle figure ibride, cioè esseri con tratti umani e animali, che discendono dagli ibridi preistorici, noti attraverso le raffigurazioni rupestri, e che come questi hanno la stessa forza vitale che deriva dall’associazione con il mondo animale e vegetale, in piena armonia con le forze della Natura.

MASCHERA DI “MORTE” DELL’”ABBALLU DI LI DIAVULI” DIPRIZZI

Maschera di cuoio di aspetto orrido con lunghe zanne come di cinghiale. Il costume, largo abito di tela di lana, è giallo ocra (“giallo morte di Pasqua”), colore che sin dalla Preistoria è associato dalla dea di Morte, perché richiama le ossa. Anche le zanne sono un attributo dell’antica dea Distruttrice, poiché il cinghiale è un simbolo di morte a lei associato. Il costume della Morte di Prizzi è completato da una specie di balestra con cui vengono presi di mira i passanti.

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