Marzo2014

20
ANNO VII Marzo 2014 LA RIVINCITA DELLA CREATIVITA’ Interprete di vitalità culturale

description

Edizione marzo di mdarteRivista

Transcript of Marzo2014

Page 1: Marzo2014

ANNO VII

Marzo

2014

LA RIVINCITA DELLA CREATIVITA’

In terprete d i v i ta l i tà cu l tura le

Page 2: Marzo2014

L’analisi si incentra sulla figura in

movimento: il volto spesso viene

nascosto lasciando alle parti sco-

perte la sua funzione.

Deputati a dare il senso di questa

espressività sono i singoli partico-

lari della figura oppure la mutevo-

lezza del contesto nel suo tingersi

di irreale.

Nasce così un tributo al corpo

umano immortalato in tutta la sua

complessità.

Kalia Genova: Protagonista dei

suoi scatti è una figura fem-

minile che pare librarsi in

movimenti delicati all’interno

di un’atmosfera metafisica,

sfumata, quasi impercettibi-

le.

La leggerezza delle vesti e

la pacatezza della gestualità

simulano la visione di un so-

gno ed una fuga dalla con-

cretezza della realtà.

Chiara Mazzocchi: Si pre-

senta col progetto realizzato

a Berlino intitolato “Human

Alienation”. Chiara lavora

esclusivamente sull’auto-

scatto e autoripresa video e

sulla corporeità.

Si ritrae in diverse posizioni

e situazioni, spesso copren-

do il volto con delle calze

per enfatizzare il senso di

alienazione dal mondo dato

dal meccanismo sociale im-

posto.

Gli stessi indumenti dello

scatto vengono, in alcuni ca-

si, materialmente inseriti sul-

la cornice rendendo l’opera

un pezzo unico.

Ramona Zordini: Mette in

comunicazione due ambienti

o mondi di diversa sostanza: l’a-

ria e l’acqua.

La sua ricerca è sul mutamento di

una condizione spirituale che il

corpo rivela.

I suoi scatti ritraggono corpi

emergenti o immersi nel liquido,

che perdono la loro autonomia o

la loro apollinea armonia nell’av-

vicinarsi al nostro mondo.

Sevill Seven: Sevil Amini è un’ar-

tista iraniana nata e cresciuta a

Teheran.

I lavori proposti per la collettiva

consistono in autoscatti di nudo

stampati su vari fogli di acetato

che vengono sovrapposti con leg-

gera distanza ed inseriti in un te-

laio.

Si creano così stratificazioni di

colore, volumi evanescenti e gio-

chi di luce che sono tesi a valoriz-

zare la corporeità ed allo stesso

tempo la spiritualità del soggetto.

Andrea Perego: La sua serie di

opere si basa sulla tecnica del

collage digitale; sopra foto

che hanno come soggetto

dei volti, applica delle picco-

le immagini di paesaggi ur-

bani creando un’ ordinata

composizione geometrica

che mira a fondere l’espres-

sività dei ritratti umani con la

freddezza ed il rigore degli

scorci cittadini.

Marco Casolino: Se per gli

altri artisti il corpo viene

scomposto o celato, per Ca-

solino è un oggetto di gioco

pirandelliano: come la psi-

che è disgregata in diverse

e opposte identità, così il fo-

tografo opera sul corpo ri-

tratto, che è il suo.

Anche qui il progetto si fa

autobiografico; il linguaggio

è irriverente ma rappresenta

seriamente la sua visione

del mondo, e in maniera

surreale si esplorano temi

come l’amore, il sesso, la

religione, la natura e il dolo-

re.

La 77ar tgal lery presenta per la pr ima vol ta una co l le t t iva d i fotograf ia composta da

sei g iovani ta lent i legat i da un ’ indagine ar t is t ica comune: l ’ immagine de l corpo

e de i suoi gest i come di ogni poss ib i le espress ione re la t iva ad esso.

‘Linguaggi del corpo’ Galleria: '77artgallery' C.so Porta Ticinese 77 Milano Periodo: 19 Feb/2 Mar 2014 Art Director: Giovanni Manzoni

Page 3: Marzo2014

L'arte nelle forme delle opere dell'artista milanese. La manipolazione della materia,

interpretazione uniche di design d'arte.

Leonardo D'Anneo nasce a Milano nel 1954, vive la sua adolescenza nei roventi anni '70, con gli scontri politici, la rivoluzione di costumi obsoleti, l'avanzare del progresso, la nascita di nuove correnti artisti-che e musicali, in un momento in cui l'artista Christo impacchetta-va i monumenti in piazza Duomo nella plastica e i Pink Floyd suona-vano The Dark Side of the Moon. Negli anni Leonardo D'Anneo si porta dentro questo vissuto di passioni e di ideali vivissimi, ter-minata la scuola, lavora in un am-biente esule dal campo artistico, ma sente la necessità di esprimer-si attraverso la musica suonando la chitarra elettrica tra swing e blues, la ceramica arriva poi negli anni novanta, egli stesso dichiara che è stato un vero: “coup de foudre”, amore a prima vista. Egli non si ispira a nessun artista o ad uno stile particolare, fumando la sua pipa e ascoltando la musica, lascia che la sua vena interiore la-vori nei momenti in cui l'idea chia-ma il creatore a produrre, allora plasma la materia e porta alla luce forme morbide e sinuose che di-ventano: sculture, vasi, lampade. L'artista utilizza un tipo di argilla o ne mescola diverse, porta la cottura a differenti gradazioni ottenendo risultati estetici unici: alcune opere sembrano di pietra grezza, altre sono lucide perché vetrificate a 1.100 gradi, nascono così vasi “Siamesi” dai rilievi rigati che ricordano il cartone ondulato o punzonati come nelle antiche

tavole medioevali, o texture di muri bicolori o pareti rocciose. Spesso D'Anneo si ispira al mag-ma vulcanico che raffreddandosi porta in luce minerali diversi fusi insieme, un esito naturale a cui l'artista fa riferimento e molte sue lampade in monocottura ripetono l'effetto grezzo dei marmi agglo-merati. La sua intuizione nella foratura delle lampade, fa si che l'artista crei un linguaggio personalissimo e contemporaneo. “Notte” ricorda i concetti spaziali di Lucio Fontana dove la tela viene bucata per an-dare aldilà del supporto a cattura-re l'universo, ma anche i processi di combustione di Alberto Burri, creati in un momento in cui l'Arte ricorda la distruzione dopo le guerre mondiali e lavora con i ma-teriali di riciclo. L'artista opera con la stessa forza gestuale: ora i fori sono casuali, ora prendono la forma dei semi

delle carte, o delle stelle, sono grandi e piccoli distribuiti in ma-niera imprevedibile lungo tutta la superficie delle lampade, fori geo-metrici raggruppati in alto o in basso per generare un effetto di controllata luce bianca o colorata. Nei vasi, i fori sono piccole dilata-zioni che vanno a contribuire a quel ricamo estetico informale utile ad alleggerire la materia. Le sue sculture ci riportano alle vellutate linee delle opere di Hen-ry Moore e alle onde fluttuanti di Giò Pomodoro , i titoli rievocano temi sociali come” Fuga”, “Abbraccio” “Vita”, ed ecologici come : “Vulcano”. “i Cocci di Leo” sono corpi in movi-mento, hanno le caratteristiche della sensualità femminile, le tinte sono grezze virili e delicate insieme, gioca-no con qualsiasi ambiente e stile in cui vengono collocati, le luci creano atmosfere intime e rilassanti: cro-moterapia, in un rituale quotidiano.

Page 4: Marzo2014

Curata dal professore Giuseppe

Luigi Marini e realizzata in col-

laborazione con Arte Futura di

Giuliana Godio, la mostra rap-

presenta il secondo appunta-

mento con gli “omaggi” alla

pittura dell’800 e affronta il pe-

riodo orientalista del pittore

emiliano.

Accanto a una sessantina di

opere, per lo più di collezionisti

privati, sarà esposta per la pri-

ma volta una serie di fotografie

e di disegni, che appartengono

ai discendenti del pittore.

La mostra rappresenta il secon-

do appuntamento con gli

“omaggi” alla pittura dell’800 e

affronta il periodo orientalista

del pittore emiliano.

Una rassegna monografica inti-

tolata ad Alberto Pasini.

Alla Fondazione Accorsi Ometto

una grande rassegna di un

pittore dell' 800 che dedicò il

suo estro artistico alla rappre-

sentazione di molti PAESI lonta-

ni, secondo una moda ovvia-

mente accelerata dallo sviluppo

dei trasporti per via terra e per

mare.

Compaesano di Giuseppe Verdi,

nacque nel 1826 e si spense a

CAVORETTO (allora Comune in-

dipendente, ora inglobato da

Torino) nel 1899.

Iniziò i suoi viaggi nel 1855, in

quello che oggi chiamiamo -

impropriamente - MEDIO

ORIENTE. Egitto, Libano, Pale-

stina, Turchia le sue mete.

Presenti una sessantina di ope-

re pittoriche, foto e disegni.

Atmosfere particolari che si col-

locano in quella che diventerà

una sorta di tradizione di una

certa cultura torinese.

Sono noti i legami, nello stesso

periodo, con il SIAM (ora THAI-

LANDIA) con l' intervento di

molti architetti italiani o con il

GIAPPONE (con Antonio Fonta-

nesi), non estranei poi alla buli-

mica vicenda creativa di SALGA-

RI.

La vicenda artistica di PASINI si

realizza con una calibrata e mi-

rabile resa dei soggetti, con

puntuale e limpida visione degli

scorci e degli ambienti, sia inti-

mi sia di maggior spazialità.

Roberto Curione

Una rassegna monografica intitolata ad Alberto Pasini. La mostra rappresenta il secondo appuntamentocon gli “omaggi” alla pittura dell’800 e affronta il periodo orientalista del pittore emiliano.

Fondazione Accorsi Olmetto

Via Po 55, Torino

Mostra aperta fino al 29 giugno 2014

Orari:

mar/ven 10/13-14/18 sab/dom 10/13-

CATALOGO 'AD ARTE' Testi di G.L. Marini e L. Mana.

Page 5: Marzo2014

re pittoriche, foto e disegni.

Atmosfere particolari che si col-

locano in quella che diventerà

una sorta di tradizione di una

certa cultura torinese.

Sono noti i legami, nello stesso

periodo, con il SIAM (ora THAI-

LANDIA) con l' intervento di

molti architetti italiani o con il

GIAPPONE (con Antonio Fonta-

nesi), non estranei poi alla buli-

mica vicenda creativa di SALGA-

La vicenda artistica di PASINI si

realizza con una calibrata e mi-

rabile resa dei soggetti, con

puntuale e limpida visione degli

scorci e degli ambienti, sia inti-

mi sia di maggior spazialità.

Una rassegna monografica intitolata ad Alberto Pasini. La mostra rappresenta il secondo appuntamento con gli “omaggi” alla pittura dell’800 e affronta il periodo orientalista del pittore emiliano.

Mostra aperta fino al 29 giugno 2014

14/18 sab/dom 10/13-14/19

Page 6: Marzo2014

La galleria A arte Invernizzi inaugura marte-dì 25 febbraio 2014 alle ore 18.30 la mostra “L’occhio musicale” a cura del pianista e musicologo Alfonso Alberti, che intende in-dagare il rapporto fra arte visiva e musica. Questa relazione è vasta e dalle molteplici implicazioni: affinità costitutive delle due discipline, parallelismi storici, dialogo fra gli artisti. L’attenzione si è centrata sulla presenza, nella creatività artistica contemporanea, di due temi - a cui corrispondono le due se-zioni della mostra - che mettono particolar-

mente in evidenza il procedere congiunto delle due discipline. La prima tematica è quella del "tempo", elemento specifico della musica, senza il quale l’opera musicale semplicemente non esiste, ed analogamente, anche in ambito visivo, dimensione del fare e dell’esistere, sfida perenne a una rappresentazione e spiegazione possibile. Niele Toroni esprime questa dimensione nella maniera più essenziale, lasciando im-pronte di pennello che scandiscono con-temporaneamente il tempo del creare e

quello dell’esserci. Anche Dadamaino ripete un unico ge-sto, un breve tratto, che nella sua infi-nita iterazione va a comporre linee che sono «fatti della vita», unione inscindi-bile di essere e tempo, “Sein und Zeit”. Nelle opere di Riccardo De Marchi, la ripetizione di un elemento costitutivo si configura esplicitamente come lin-guaggio, che si mostra, tuttavia, privo di un codice di decrittazione e perciò diviene pura presenza di segni nel tempo. François Morellet, poi, nella sua inda-gine delle strutture del reale, va a coin-volgere quel rapporto matematico senza il quale non si dà oscillazione né evento sonoro.

Nell’opera di Gianni Colombo, il tempo di-viene la condizione stessa dell’esistenza, esattamente come accade per l’opera mu-sicale: le sue strutture in movimento inda-gano il farsi e disfarsi delle forme, la loro modificazione, la loro inafferrabilità.Il lavoro di Mario Nigro conduce, quindi, idealmente verso la seconda sezione della mostra: nel suo "Tempo totale" il succeder-si dei gesti e degli istanti viene declinato attraverso l’uso del colore e delle sue varia-zioni che appaiono talvolta scandite, talvol-ta infinitesime.Il secondo tema, di cui appunto si indaga la realizzazione attraverso il colore, è quello dell’armonia.Nelle opere di Carlo Ciussi consonanze e dissonanze possibili si inseguono in forme curvilinee che, alla musicalità dell’esito ar-monico, aggiungono la musicalità della li-nea.Günter Umberg indaga la superficie mono-

Rodolfo Aricò, Carlo Ciussi, Gianni Colombo, Dadamaino, Riccardo De Marchi,François Morellet, Mario Nigro, Bruno Querci, Niele Toroni, David Tremlett, Günter Umberg.

Page 7: Marzo2014

mente in evidenza il procedere congiunto

La prima tematica è quella del "tempo", elemento specifico della musica, senza il quale l’opera musicale semplicemente non esiste, ed analogamente, anche in ambito visivo, dimensione del fare e dell’esistere, sfida perenne a una rappresentazione e

Niele Toroni esprime questa dimensione nella maniera più essenziale, lasciando im-pronte di pennello che scandiscono con-temporaneamente il tempo del creare e

Anche Dadamaino ripete un unico ge-sto, un breve tratto, che nella sua infi-nita iterazione va a comporre linee che sono «fatti della vita», unione inscindi-

Nelle opere di Riccardo De Marchi, la ripetizione di un elemento costitutivo si configura esplicitamente come lin-guaggio, che si mostra, tuttavia, privo di un codice di decrittazione e perciò diviene pura presenza di segni nel

François Morellet, poi, nella sua inda-gine delle strutture del reale, va a coin-volgere quel rapporto matematico senza il quale non si dà oscillazione né

Nell’opera di Gianni Colombo, il tempo di-viene la condizione stessa dell’esistenza, esattamente come accade per l’opera mu-sicale: le sue strutture in movimento inda-gano il farsi e disfarsi delle forme, la loro modificazione, la loro inafferrabilità. Il lavoro di Mario Nigro conduce, quindi, idealmente verso la seconda sezione della mostra: nel suo "Tempo totale" il succeder-si dei gesti e degli istanti viene declinato attraverso l’uso del colore e delle sue varia-zioni che appaiono talvolta scandite, talvol-ta infinitesime. Il secondo tema, di cui appunto si indaga la realizzazione attraverso il colore, è quello dell’armonia. Nelle opere di Carlo Ciussi consonanze e dissonanze possibili si inseguono in forme curvilinee che, alla musicalità dell’esito ar-monico, aggiungono la musicalità della li-nea. Günter Umberg indaga la superficie mono-

croma e la sua imprendibile concretezza e fisicità e nei “Territorium” sceglie di am-pliare questa ricerca mettendo a confronto superfici diverse, mondi diversi. Nell’opera di David Tremlett la creatività ar-monica si connota in maniera unica attra-verso il rapporto diretto delle mani dell’ar-tista con il pigmento e con la superficie, scandita da colori che si mettono in rappor-to specifico con luoghi e situazioni. In Rodolfo Aricò l’elemento dissonante, eterodosso, è una preoccupazione poetica costante intesa come rottura dell’armonia non sanata, e tanto meno compresa, ma nel contempo unica armonia reale e possi-bile. Nel lavoro di Bruno Querci, infine, la ricerca armonica si riduce singolarmente alla pre-messa di due soli colori: il bianco ed il nero, dalle cui consonanze e dissonanze nascono spazi da percorrere con occhio musicale.

L’OCCHIO MUSICALE

A cura del pianista e musicologo Alfonso Alberti

Galleria A arte Invernizzi via D. Scarlatti 12 Milano In mostra dal 25 febbraio al 17 aprile

ORARI: lun/ven 10/13 15/19, sabato su appuntamento

In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo bilingue con la riproduzione delle opere esposte, un saggio introduttivo di Alfonso Alberti, una poesia di Carlo

Invernizzi e un apparato biografico.

Rodolfo Aricò, Carlo Ciussi, Gianni Colombo, Dadamaino, Riccardo De Marchi, François Morellet, Mario Nigro, Bruno Querci, Niele Toroni, David Tremlett, Günter Umberg.

Page 8: Marzo2014

Quando parliamo di creatività, ci vengono in

mente Mozart, Picasso, Einstein: gente che ha

avuto in dono, insieme, un gran talento e un

buon sistema di opportunità.

Ma provate a pensare alla scuola di tatuaggio

nelle prigioni russe (e qui non vi dico di che

cos’è fatto l’inchiostro per tatuare, né com’è

costruito l’attrezzo per riuscirci.

Ma potete immaginare bene che l’ambiente

non sia dei più confortevoli.

E aggiungo che, per illustrare questo post, ho

fatto fatica a trovare un’immagine di tatuaggio

che non fosse troppo disturbante).

Ebbene: quei tatuaggi sono sì un rito brutale,

ma sono anche un’espressione di sé, e una

manifestazione di risorse.

Esordisce con questa considerazione un lun-

go, bell’articolo pubblicato da Psychology

Today.

Ci trovate molte considerazioni non banali sul-

la creatività, sulla creatività quotidiana, sui trat-

ti di carattere di chi la pratica, sul come svilup-

pare il vostro stile creativo e diverse altre sto-

rie interessanti, da Cuba ai college americani.

Prendetevi il tempo necessario per leggerlo e,

credo, non ve ne pentirete.

Anche i suggerimenti conclusivi (a parte quello

riguardante il dipingere le pareti di blu, sul qua-

le continuo a nutrire diversi dubbi) sono, in ge-

nerale, fondati e pieni di fertile buonsenso.

… ma come si fa a farsi venire buone idee?

Ve lo dice in quattro minuti una pubblicazione

video di Steve Johnson.

Non dovete aver fretta: ma concedervi il tempo

necessario per l’incubazione e, soprattutto,

permettete alle vostre idee di entrare in contat-

to con altre idee (sì, la

rete è un ottimo posto

per farlo).

La creatività si nutre di

scambi e di contagi, e

non dobbiamo mai scor-

darlo.

Se, a questo punto, vi è

venuta voglia di sapere

meglio come funziona il

cervello creativo, quali

sono le origini della

creatività umana, perché

dobbiamo integrare in-

tuizione e pensiero ra-

zionale, quali sono i pre-

requisiti e i segni distinti-

vi di un’organizzazione

creativa.

C r e a t i v i t à q u o t i d i a n a , t a t u a g g i r u s s i e a l t r e s t o r i e

Page 9: Marzo2014

Test i e immagini t rat t i da ‘Nuovo e ut i le ’ Fonte: www.nuovoeut i le . i t Concess ione ‘Nuovo e Ut i le ’ - redazione@nuovoeut i le. i t .

I d e e : c i n q u e p r o g e t t i v i s i o n a r i

L’etimologia della parola “visione” è interes-

sante. Leggete qui:dal latino visio derivazione

di visus, participio passato di videre che signi-

fica “vedere”.

La radice del latino videor è id, e la si ritrova

anche in greco antico nel verbo “οιδα”(oida),

(anticamente ϝοιδα, da leggere “voida”) che si-

gnifica sapere (“οιδα” è una forma verbale co-

niugata al perfetto e quindi esprime la conse-

guenza dell’azione del vedere, in poche paro-

le: io so perché ho visto).

Tutto questo potrebbe suggerirvi che il vedere

(con gli occhi, l’organo della vista) e l’avere vi-

sioni (con lo sguardo della mente) siano, en-

trambi, modi per sapere, o per conquistare la

conoscenza.

Magari, realizzando immagini e progetti visio-

nari.

Se vi dico “visione” e riuscite per un momento

ad allontanarvi dal gergo aziendalese che par-

la (e a volte straparla) di vision, mission, goals

eccetera, forse potreste apprezzare questa se-

lezione eclettica di cose a vario titolo visionarie

che ho raccolto in rete.

Buona visione (in ogni senso) a tutti voi.

L’ENCICLOPEDIA. Il Codex Seraphinianus: è

una dettagliata enciclopedia che mostra ogget-

ti e fenomeni inesistenti, scritta (in un linguag-

gio inesistente) e disegnata tra il 1976 e il

1978 da Luigi

Serafini, archi-

tetto e desi-

gner. Rizzoli

l’ha recente-

mente ripub-

blicato.

Qui potete

scaricare l’in-

tera opera

(abbiate pa-

zienza, però. Il

pdf è pesante e ci vuole un po’ di tempo).

IL MONDO. I video di Cyriac partono da imma-

gini in apparenza banali che, attraverso un

gioco di sdoppiamenti, inserimenti, deforma-

zioni e salti dimensionali si trasformano in

qualcosa di completamente diverso.

L’OCEANO. Un video d’animazione semplicis-

simo, ma davvero suggestivo. Allo stesso indi-

rizzo, sul canale YouTube di PESfilm, potete

vedere altri deliziosi video di Adam Pesapane.

L’UMANITÀ. Il fotografo inglese Jimmy Nelson

(qui un’intervista del New York Times) visita

decine di tribù sperdute nei posti più remoti del

mondo, riesce a metterle in posa e cattura im-

magini di straordinaria bellezza e potenza

(guardatevi anche il video in fondo alla pagina:

spiega come le immagini sono state catturate).

Qui il sito del progetto, con gli itinerari e le im-

magini divise per tribù.

IL CIELO. Ci sono voluti due anni di sveglie

all’alba per riuscire a intercettare l’esatto mo-

mento in cui la nebbia cala dalle montagne

verso San Francisco in un time lapse ipnotico

e magico. Qui il sito dell’autore, il fotografo Si-

mon Christsen.

Page 10: Marzo2014

La Commissione Nazionale Italia-

na per l’UNESCO ha celebrato il

novembre scorso l’ottava edizione

della Settimana UNESCO di Edu-

cazione allo Sviluppo Sostenibile

dedicandola ai temi del paesag-

gio, della bellezza e della creativi-

tà.

La ricchezza del nostro paese ri-

siede nella bellezza dell’insieme

dei nostri patrimoni, naturali e cul-

turali, racchiusi in modo inscindibi-

le nel nostro paesaggio. Il nostro

paesaggio è il capolavoro dell’in-

terazione tra la nostra creatività –

la bellezza delle nostre città, dei

nostri monumenti, delle nostre tra-

dizioni, del nostro tessuto produtti-

vo - e il nostro ambiente.

Cosa rappresenta oggi il nostro

paesaggio e, ancor di più, cosa

ne sarà di esso domani?

Se da una parte dobbiamo pen-

sare alla tutela e valorizzazione di

ciò che abbiamo, dobbiamo altret-

tanto pensare - proprio nell’ottica

dello sviluppo sostenibile - al suo

futuro e alla nostra visione di ciò

che sarà, alla

creazione di nuo-

va bellezza: nel

nostro modo di

spostarci, di vive-

re e organizzare

le nostre città e i

nostri centri, nel

nostro modo di produrre, crescere

e soprattutto innovare, in tutti i

campi.

L’ambiente e la

sostenibilità non

sono un vincolo,

ma rappresenta-

no l’occasione

per creare, inno-

vare, produrre

bellezza.

E’ quindi fonda-

mentale che le

nuove genera-

zioni vengano

incoraggiate non

solo a conserva-

re e tutelare, ma

a trarre ispirazio-

ne e slancio

creativo nel pen-

sare al nuovo,

vedere il loro fu-

turo e il loro svi-

luppo sostenibile.

Per questi motivi centinaia di real-

tà - istituzioni, scuole, associazio-

ni, imprese, fondazioni, università

– hanno dato vita, sotto l’egida e il

coordinamento della Commissio-

ne Nazionale Italiana per l’UNE-

SCO, ad un ricco calendario di

eventi in rete, i più diversi: conve-

gni, laboratori, escursioni, mostre,

giochi, spettacoli, dimostrazioni

pratiche...

I p a e s a g g i d e l l a b e l l e z za d a l l a v a l o r i z za z i o n e a l l a c r e a t i v i tà : l a S e t t i m a n a U N E S C O d i Ed u c a z i o n e a l l o S v i l u p p o S o s t e n i b i l e .

Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO - Settore Sviluppo Sostenibile

Page 11: Marzo2014

La fortunata rassegna fotografica "Gente di paese" dedicata alle per-sone e ai personaggi di Ponte a Egola, torna a poco più di un anno di distanza. Nel 2011 è iniziato questo percorso ricognitivo (arrivato oggi alla terza edizione), che non è altro che un racconto per immagini, il racconto di un paese attraverso le persone che lo vivono quotidianamente con i loro mestieri e le loro attività, ogni anno immortalati dagli scatti di un fotografo diverso. Quest anno le fo-to sono di Francesco Sgherri, foto-grafo professionista sanminiatese, classe 1966, figlio d´arte, titolare dell omonimo negozio di foto ottica di San Miniato Basso. La mostra ideata dal curatore d´arte Filippo Lotti e realizzata dall associazione culturale "La Ru-ga", è composta di ventiquattro foto e sarà visitabile da domenica 9 marzo 2014, con inaugurazione al-le ore 17.30, nella sala Marinella Marianelli, sede dell associazione, a Ponte a Egola (via 1° Maggio, 200). La vita di un piccolo centro di pro-vincia è diverso da quello di una cit-tà, grande o piccola che sia. È fatta di sguardi, di persone, di rac-conti, di memoria.

Come nelle due edizioni precedenti questo progetto si propone di invita-re le persone a mantenere vivo il ri-cordo. Il ricordo che viene tramandato da-gli anziani ma anche quello di un aneddoto che col passare del tem-po diventa quasi leggenda. Attra-verso l occhio di un obbiettivo si col-gono quelle sfumature che rendono vero il racconto e si fissano nella mente le persone. Persone uniche, straordinarie, vere. Vere come solo la "gente di paese" lo è. Gli scatti hanno colto lo spirito dei vari lavori e le varie professioni, dei mestieri, delle passioni: ci sono il Mister Massimiliano Alvini, allenato-re della blasonata squadra di calcio ponteaegolese, la Tuttocuoio, foto-grafato durante un allenamento e poi Renzo Baronti detto "Calistri" che della compagine neroverde ne è un po il tuttofare, c´è l agente im-mobiliare Renzo Matteoli (conosciuto con il soprannome di "Migliotto") il riparatore di elettrodo-mestici Antonio Bassi, l estetista Laura Brunetto, Edda Fasce della tabaccheria "Non solo tabacchi", il tipografo Armando Fermalvento, Al-berto Fioravanti, titolare de La Pa-lextra, e anche sua moglie, Iovana

Cappelli che fa la cartolaia. E poi ancora Suor Rosetta, direttrice della scuola mater-na parrocchiale "Stellato Spalletti", l avv. Chiara Rossi, fotografata nel suo ufficio al Comune di San Miniato, qui nelle vesti di vice sindaco e assessore alla cultura e Mar-ta Salvini, banconista della Coop "La Risorta" di Ponte a Egola. Poi ci sono il venditore di vini Roberto Scutaro, Il veterina-rio dott. Sabato Moscia, il barbiere Antonio Greco, la negoziante Paola Signorini, Giuseppina Soldaini del ne-gozio di abbigliamento "Bonnie and Clyde" e

l eclettico Stefano Vincenti (per tutti Bubi), musicista e componente del gruppo musicale degli "Homo Sa-piens". Per quanto riguarda il settore con-ciario, simbolo del territorio, e i lavori relativi all indotto, i protagonisti degli scatti di Sgherri sono le tre sorelle Beatrice, Greta e Melissa Calvetti, imprenditrici, il rappresentante di pellami Gian Luca Couston, l imprenditore conciario Giovanni Tempesti, Simona Marianelli della conceria l Artigiano del Cuoio, l ing. Mario Serrini, fondatore della Ital-progetti, ditta specializzata nella co-struzione di macchinari per conce-ria e Emiliano Savino, operaio nel settore terziario e camionista. Ad integrare la mostra sarà presen-tato un video del backstage dei ser-vizi fotografici girato e montato dallo stesso Lotti. L inaugurazione della mostra sarà ripresa dalle telecamere di Toscana Tv per la rubrica "Incontri con l Arte" di Fabrizio Borghini. L´esposizione sarà visitabile, ad in-gresso libero, fino al 30 marzo, con il seguente orario: lunedì, mercoledì e domenica dalle 16.30 alle 19.30; martedì dalle 21.45 alle 23.45. Informazioni: T. 3392393899 Mail [email protected]

Page 12: Marzo2014

Si inaugura sabato 8 marzo 2014 alle 17.30 al Museo

Piaggio di Pontedera la mostra di pittura, scultura e in-

cisione dell’artista Marcello Scarselli dal titolo

“Humanitas Machinæ (il lavoro dipinto)”.

Terza e ultima tappa del percorso espositivo itinerante

che l’artista pisano ha portato in giro per la Toscana e

che lo ha visto protagonista nel gennaio dello scorso

anno a Palazzo Medici Riccardi di Firenze e poi, in set-

tembre, in un’altra prestigiosa location, Palazzo Medi-

ceo di Seravezza.

L’esposizione, organizzata per la sua terza tappa dalla

Fondazione Piaggio e fortemente voluta dal suo Presi-

dente Riccardo Costagliola, è patrocinata da Regione

Toscana, Provincia di Pisa e Comune di Pontedera e

fatta in collaborazione con FuoriLuogo – servizi per

l’Arte, con l’associazione culturale “La Ruga” e Casa

d’Arte San Lorenzo è curata da Giupeppe Cordoni e

Filippo Lotti (curatori anche del catalogo) in collabora-

zione con Riccardo Ferrucci e Roberto Milani e, per la

Fondazione Piaggio, Sabrina Caredda e Annalisa

Rossi.

Il prezioso e importante lavoro artistico di Marcello

Scarselli è sancito anche dall’importanza di questa

mostra che nel chiudere il ciclo delle esposizioni ne è

anche il fulcro ideale dato che tutto il progetto è nato da

qui: “L’Azienda Piaggio, nel cui indotto ho lavorato per

anni - dice Scarselli - e i suoi lavoratori sono stati la

partenza da cui ho tratto l’ispirazione per queste opere,

quindi questo per me è come un ritorno.

Ho dedicato diversi anni a questo progetto che mi sta

molto a cuore ed ho dipinto con impeto senza trovarmi

mai senza argomenti. Spero che il mio lavoro di oggi,

da artista, venga apprezzato”.

Il ventaglio tematico di “Humanitas Machinæ” (Il lavoro

dipinto) è racchiuso in una serie di opere realizzate tra

il 2005 e il 2013; sono un resoconto artistico, un excur-

sus, un viaggio attraverso il periodo storico (gli anni

Settanta e Ottanta) in cui Scarselli era operaio in fab-

brica, un momento decisivo, fondamentale, della sua

formazione umana e professionale.

Dalla “fabbrica”, dall’osservazione del lavoro, ha assi-

milato il suo linguaggio e da essa si è nutrito di situa-

zioni esistenziali intense dalle quali è scaturita una li-

nea pittorica che ha travalicato il “reale” trasformandolo

in astrazione informale.

La sua “mano libera”, scevra di stereotipi e pregiudizi,

ha reso, attraverso la peculiarità del linguaggio

“scarselliano”, la sua poetica e la ricerca artistica e stili-

stica, l’umanità del lavoro e delle macchine.

Il suo lavoro artistico (pittura, scultura, incisione e persi-

no installazioni) si è, indubbiamente, ispirato alla pre-

senza del vissuto e del suo ricordo, di quella quotidiani-

tà di un tempo che, sedimentata nel ricordo, racchiude

in sé anche momenti di sofferenza che il tempo ha tra-

sformato in deflagrazioni cromatiche capaci di rappre-

sentare la gioia di Marcello Scarselli.

Inizia la sua carriera artistica negli anni ’70 partecipan-

do a numerose mostre collettive intervenendo nell’ani-

mato dibattito estetico di quel periodo.

Al suo esordio improntata ad una rappresentazione

d’un “vero” tradizionalmente inteso, l’opera di Scarselli,

volge sempre più verso l’idea d’un “reale” pittorico ritro-

vato interiormente raccontato attraverso tecniche e

contenuti d’avanguardia, la cui evoluzione espressiva

è soggetta ad una costante ricerca.

“Credo di aver sempre cercato di esprimermi attraver-

so il disegno e la pittura aggiunge Scarselli.

Ho iniziato ispirandomi a ciò che realmente vedevo in-

torno a me, man mano che la mia esperienza cresce-

va sentivo sempre di più il desiderio di esprimere i miei

sentimenti e di far vedere agli altri le cose reali attraver-

so la mia immaginazione fino ad arrivare all’informale,

Page 13: Marzo2014

sus, un viaggio attraverso il periodo storico (gli anni

brica, un momento decisivo, fondamentale, della sua

nea pittorica che ha travalicato il “reale” trasformandolo

La sua “mano libera”, scevra di stereotipi e pregiudizi,

ha reso, attraverso la peculiarità del linguaggio

tà di un tempo che, sedimentata nel ricordo, racchiude

Al suo esordio improntata ad una rappresentazione

d’un “vero” tradizionalmente inteso, l’opera di Scarselli,

vato interiormente raccontato attraverso tecniche e

contenuti d’avanguardia, la cui evoluzione espressiva

va sentivo sempre di più il desiderio di esprimere i miei

so la mia immaginazione fino ad arrivare all’informale,

al fascino del segno nella sua gestualità.

Ho continuato, ho portato sulle tele visioni dettate dalla

memoria, ho scavato dentro il mio interiore portandomi

sempre al limite ed oltre , accarezzando la gioia e la

sofferenza.

Per me si fa arte quando si dipinge ad occhi chiusi, si

crea una strana sensazione ed è il sentimento che gui-

da”.

Come dice il critico Giuseppe Cordoni: “gran parte del-

la critica ha più volte già rimarcato la duttile complessi-

tà e l’eclettismo stilistico che alimenta la sintesi a cui il

linguaggio di Scarselli a mano a mano perviene:

espressionismo astratto ed informale, gestualità segni-

ca e onirismo infantile”.

Dal canto suo Elena Capone sottolinea “quel suo agile

appropriarsi d’una modernità che prende in prestito

tecniche e procedure arcaiche, in un astrattismo ibrido

in cui affiorano forme riconoscibili e familiari; un’indagi-

ne artistica che fa del silenzio e dell’introspezione il suo

motivo conduttore complesso, infinito e mai risolto”.

La sua professione di pittore si consolida negli anni sia

attraverso una costante attività espositiva sia in Italia

che all’estero (Austria, Belgio, Germania, Francia,

Svizzera), con antologiche personali d’ampio respiro

fino all’ultima mostra in Portogallo organizzata dal Cen-

trum Sete Sois Sete Luas di Pontedera.

Page 14: Marzo2014

Per affermare la necessità di una

Cultura Sostenibile ho associato il

concetto di sostenibilità e il concet-

to di cultura e ho verificato se que-

Page 15: Marzo2014

sta sintesi di significati si presenti

realmente.

Nelle moderne società complesse

non ho riscontrato né rispetto per

l’ambiente e attenzione per la sua

conservazione, né un progresso

equo sia in campo economico sia

in campo sociale, ma al contrario

una mancanza di prospettive per le

nuove generazioni e forti tensioni

sociali con una gerarchia di culture

ben evidente che porta allo

scontro.

La paura del diverso, l’intol-

leranza nei suoi confronti, il

mancato rispetto e il man-

cato riconoscimento dell’Al-

tro portano a forti difficoltà

di integrazione; i principi

universali che dovrebbero

essere anche quelli di una

Cultura Sostenibile non so-

no garantiti.

La nostra cultura attuale la-

scia alle generazioni future

uno scenario ad alto ri-

schio.

Il turismo responsabile è un

esempio di Cultura Sostenibile che

si è realizzato in modo concreto e

la dimostrazione della possibilità di

un cambiamento.

Partendo da questa realtà occorre

acquisire consapevolezza e giun-

gere a un cambiamento di mentali-

tà nell’ottica della sostenibilità in

ogni ambito del sistema.

Lorenzo Bonato Università Statale di Milano

L'etica nella consulenza fiscale, e nelle strategie di ricerca e

attuazione prodotti finanziari e assicurativi per privati e aziende:

prestiti, mutui, risparmi, investimenti, previdenza, assicurativi.

Nel rispetto della privacy come da D.L. 196/03. Contatti: [email protected]

Page 16: Marzo2014

OPERA (20 febbraio 2013) - Educare i più

piccoli a rispettare l’ambiente sensibiliz-

zandoli sulle tematiche dell’efficienza

energetica e allo stesso tempo offrire ser-

vizi e consulenze agli adulti per capire

quale è il modo migliore per riqualificare

energicamente le nostre case e sfruttare

al meglio le opportunità di risparmio che le

normative offrono.

Procede in tandem, su due livelli, la politi-

ca “green” del comune di Opera che dal

mese di marzo metterà a disposizione dei

cittadini un servizio gratuito di consulenza

sulle tematiche energetiche grazie allo

Sportello Infoenergia.

In concreto, Infoenergia è costituita da

una Rete di Sportelli distribuiti sul territorio

provinciale con la precisa volontà di per-

mettere alle Amministrazioni pubbliche di

essere sempre più vicine ai propri cittadi-

ni, quale punto di riferimento per favorire

la diffusione delle fonti energetiche rinno-

vabili e l'uso razionale dell'energia.

Da mercoledì 5 marzo, quindi, presso il

centro polifunzionale, una equipe di esper-

ti sarà a disposizione dei cittadini per for-

nire tutte le informazioni necessarie a di-

ventare “amici” dell’energia, razionalizzar-

ne l’uso e conoscere le fonti rinnovabili.

Un servizio di informazione al cittadino sui

temi del risparmio energetico, detrazioni

fiscali, valutazione di preventivi, valutazio-

ne dei possibili interventi di riqualificazione

energetica degli edifici e sugli aspetti tec-

nico-normativi della certificazione energe-

tica ma, anche, un sostegno agli Uffici co-

munali supportandoli su aspetti tecnici le-

gati all’energia come regolamenti edilizi,

pratiche edilizie, impianti a fonte rinnova-

bile, pianificazione energetica, mobilità so-

stenibile, nell’attività amministrativa legata

alla gestione

degli impianti

termici, nella

promozione ed

organizzazione

di progetti di

educazione am-

bientale, di atti-

vità di formazio-

ne, di eventi e

convegni pubbli-

ci finalizzati

all’informazione

e alla sensibiliz-

zazione dei cit-

tadini.

Ma l’educazione

ambientale va

sostenuta sensi-

bilizzando i più

piccoli, gli uomi-

ni di domani.

Proprio per que-

sto ieri pomerig-

gio, l’ammini-

strazione comu-

nale ha voluto

Page 17: Marzo2014

che la presentazione dello sportello fosse

affiancata da momenti ludici dedicati ai più

piccoli attraverso il progetto raccontami

l’energia che sarà proposto anche nelle

scuole della Città.

Attraverso un semplice gioco-racconto ai

bambini saranno infatti svelati tutti quei

piccoli trucchi che permettono il risparmio

energetico e la costruzione di una casa ef-

ficiente.

Dopo l'inaugurazione e la merenda offerta

alla folla di bimbi si è dato libero sfogo al

gioco educativo che ha avuto come tema

guida il risparmio energetico.

Page 18: Marzo2014

L ’ i n t e r a c o l l e z i o n e d e l l e 2 7 o p e r e V e r d i a n e d i R a i n i e r i i n u n

e l e g a n t e c o f a n e t t o c a r t o l i n e .

L ’ E C C E L L E N Z A PA R M E N S E A M I L A N O

Page 19: Marzo2014

Regalati la collezione dei 27 vini

Verdiani creati in occasione del

Bicentenario dedicati al grande

maestro GIUSEPPE VERDI

Page 20: Marzo2014