MARZO 2016 MARZO 2012 - parrocchiavarallo.it · di fede, i propri pensieri, le proprie riflessioni...

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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - MARZO 2016 Carissimi lettori del nostro Bollettino parrocchiale, abbiamo ampiamente superato i cinque anni di vita della “Casa sulla Roccia”, e devo dire che attraverso le agili pagine di questa nostra modesta, ma importante rivista parrocchiale, noi riusciamo pun- tualmente ad entrare in moltissime famiglie della nostra comunità varallina e soprattutto a raccogliere il contributo di tutti coloro che desiderano semplice- mente “raccontare” la loro esperienza di fede, i propri pensieri, le proprie riflessioni o magari a proporre e condi- videre iniziative aperte alla nostra comunità! Mio vivo desiderio è soprattutto quello che anche qualche giovane in più possa approfittare di questo foglio mensile per aprire il cuore e la mente ad altri parrocchiani e concittadini. Ho letto che ci sono molti psicologi con- temporanei che sottolineano che una delle problematicità più serie del nostro tempo, nonostante l’ampia dif- fusione di mezzi che favoriscono la comunicazione sociale (social net- work), è proprio quella di non riuscire invece a comunicare autenticamente se stessi con coloro che ci sono più vicini nella vita quotidiana! C’è, è indubitabile, un interscam- bio intenso di messaggi e di esperienze lanciati in tempo reale, ma poi esiste una chiara difficoltà di “dirsi” e di rac- contarsi con coloro che condividono la tavola con noi. Il nostro Bollettino, con l’aiuto sempre più capillare di molti tra di voi, si propone di essere uno stru- mento per favorire il “parlare tra noi con il cuore”! Mi è capitato di raccontare spesso l’esperienza che ho avuto in una delle recenti estati valsesiane, e che mi ha fatto davvero molto riflettere con una punta di amarezza: un gruppo di amici che conosco bene, era seduto a poca distanza da me al tavolino del bar, per condividere l’aperitivo serale. Erano sei persone, di cui una coppia di fidanzati. Tutti ricurvi, con lo sguardo abbassato, sul proprio cellulare a rispondere a mes- saggi ed a mandare con watts app le foto della giornata che volgeva al termi- ne. Un quarto d’ora così, senza neppure guardarsi negli occhi e con l’aperitivo sempre lì sul tavolino, ancora da bere! Anche nelle nostre famiglie o nelle cene di gruppo capita sempre più spesso che durante il pasto ci si assenti, non necessariamente fisicamente, da coloro che abbiamo davanti a noi, pur senza alzarci mai da tavola, per rispon- dere non a chi è presente, ma piuttosto agli amici “del web” interrompendo all’infinito (anche se solo per piccoli e ripetuti istanti che disturbano) le nostre relazioni reali, concrete, che vengono così ad essere sempre più impoverite, svuotate di intensità e di linfa comuni- cativa, che porta quell’ossigeno e respi- ro indispensabili alla condivisione auten- tica della nostra vita e del nostro cuore! C’è anche qualche psicologo cri- stiano che sostiene che è proprio nell’e- sperienza della conversazione vera con gli altri che noi troviamo un’opportuni- tà straordinaria per leggerci dentro al cuore e per conoscere meglio noi stessi. Insomma è proprio nel dialogo periodico, nei confronti anche se accesi … e non nelle martellanti “chat” che la persona si conosce intimamente e riesce a rendere ragione (come direbbe anche San Paolo) di ciò che vive e pro- getta nella sua esperienza quotidiana! IMPARO A RELAZIONARMI … DUNQUE “SONO”! 3

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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - MARZO 2016

Carissimi lettori del nostroBollettino parrocchiale, abbiamoampiamente superato i cinque anni divita della “Casa sulla Roccia”, e devodire che attraverso le agili pagine diquesta nostra modesta, ma importanterivista parrocchiale, noi riusciamo pun-tualmente ad entrare in moltissimefamiglie della nostra comunità varallinae soprattutto a raccogliere il contributodi tutti coloro che desiderano semplice-mente “raccontare” la loro esperienzadi fede, i propri pensieri, le proprieriflessioni o magari a proporre e condi-videre iniziative aperte alla nostracomunità!

Mio vivo desiderio è soprattuttoquello che anche qualche giovane in piùpossa approfittare di questo fogliomensile per aprire il cuore e la mentead altri parrocchiani e concittadini. Holetto che ci sono molti psicologi con-temporanei che sottolineano che unadelle problematicità più serie delnostro tempo, nonostante l’ampia dif-fusione di mezzi che favoriscono lacomunicazione sociale (social net-work), è proprio quella di non riuscireinvece a comunicare autenticamente sestessi con coloro che ci sono più vicininella vita quotidiana!

C’è, è indubitabile, un interscam-bio intenso di messaggi e di esperienzelanciati in tempo reale, ma poi esisteuna chiara difficoltà di “dirsi” e di rac-contarsi con coloro che condividono latavola con noi. Il nostro Bollettino, conl’aiuto sempre più capillare di molti tradi voi, si propone di essere uno stru-mento per favorire il “parlare tra noicon il cuore”!

Mi è capitato di raccontare spessol’esperienza che ho avuto in una delle

recenti estati valsesiane, e che mi hafatto davvero molto riflettere con unapunta di amarezza: un gruppo di amiciche conosco bene, era seduto a pocadistanza da me al tavolino del bar, percondividere l’aperitivo serale. Erano seipersone, di cui una coppia di fidanzati.Tutti ricurvi, con lo sguardo abbassato,sul proprio cellulare a rispondere a mes-saggi ed a mandare con watts app lefoto della giornata che volgeva al termi-ne. Un quarto d’ora così, senza neppureguardarsi negli occhi e con l’aperitivosempre lì sul tavolino, ancora da bere!

Anche nelle nostre famiglie onelle cene di gruppo capita sempre piùspesso che durante il pasto ci si assenti,non necessariamente fisicamente, dacoloro che abbiamo davanti a noi, pursenza alzarci mai da tavola, per rispon-dere non a chi è presente, ma piuttostoagli amici “del web” interrompendoall’infinito (anche se solo per piccoli eripetuti istanti che disturbano) le nostrerelazioni reali, concrete, che vengonocosì ad essere sempre più impoverite,svuotate di intensità e di linfa comuni-cativa, che porta quell’ossigeno e respi-ro indispensabili alla condivisione auten-tica della nostra vita e del nostro cuore!

C’è anche qualche psicologo cri-stiano che sostiene che è proprio nell’e-sperienza della conversazione vera congli altri che noi troviamo un’opportuni-tà straordinaria per leggerci dentro alcuore e per conoscere meglio noi stessi.

Insomma è proprio nel dialogoperiodico, nei confronti anche se accesi… e non nelle martellanti “chat” che lapersona si conosce intimamente eriesce a rendere ragione (come direbbeanche San Paolo) di ciò che vive e pro-getta nella sua esperienza quotidiana!

IMPARO A RELAZIONARMI … DUNQUE “SONO”!

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Sarebbe molto bello e sicuramen-te più “sano”, dal punto di vista di unamaggiore autenticità delle nostre rela-zioni, se riuscissimo almeno a proporcicon determinazione ed una certa dosedi “coraggio che va controcorrente”, dinon rispondere subito ai “messaggi” chericeviamo sul cellulare, ma soltanto alletelefonate veramente urgenti che ciraggiungono durante le nostre serate atavola o durante i tanti colloqui fraterniche ci richiedono invece la delicatezzadell’ascolto, una buona concentrazione,tanta distensione e sguardo intensa-mente dedicato … soprattutto a coloroche ci stanno davanti.

E’ davvero importante riuscire ararificare ed “isolare” i troppi momentidi distrazione delle nostre già esiguerelazioni vere; sono personalmente con-vinto che questo passo porterà sicura-mente maggiore beneficio alle nostrerelazioni, nutrendole di autenticità econnotandole di maggiore umanità erestituendo loro quel sapore più familia-re che nessun mezzo tecnologico cipotrà mai regalare!

Colgo l’occasione per augurare dicuore ai nostri cari lettori una gioiosa eSanta Pasqua, capace di irradiare sere-nità e speranza nei nostri cuori!

don Roberto

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INDICE

pag. 2 calendario liturgico

pag. 3/4 l’editoriale del prevosto

pag. 5 il nuovo direttore della Caritas

pag. 6 “Embrione, questo sconosciuto”

pag. 7/8 le riflessioni sulla spiritualità

di Madre Margherita Guaini

pag. 8//9/10 l’incontro del MAN

pag. 10 i pregiudizi da superare

pag. 11/12 il Coro Nazionale dei Bambini

del Perù

pag. 13/14 le iniziative della Scuola

dell’Infanzia Parrocchiale

pag. 15 la relazione dell’incontro

della Caritas

pag. 16 i cristiani di Terrasanta

aspettano pellegrini

pag. 17/18 il programma del

Pellegrinaggio di Giustizia

pag. 19 la cena “per un piatto di riso”

pag. 20 le notizie dal Bangladesh

pag. 21 la Porta Santa di Lourdes

pag. 22 una gita scolastica in Austria

pag. 23/24 i 60 anni di ordinazione

sacerdotale di don Luigi Pozzi

pag. 24/25 la Madonna Addolorata

all’Unipiano

pag. 26 anagrafe e

gli auguri di Pasqua

pag.27/28 pubblicità

LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - MARZO 2016

Il nuovodirettore perla Caritasn o v a r e s e ,nominato dalvescovo mons.Franco GiulioBrambilla èdon GiorgioBorroni, origi-nario di Solciodi Lesa, classe

1963, successore di don Dino Campiotti.Già parroco di Gignese, da un anno emezzo don Giorgio era vice direttore: ilsuo nuovo incarico è operativo dal primomarzo.

Don Giorgio in questi mesi ha ani-mato il nostro Vicariato della Valsesiaaiutandoci ad entrare nel lavoro dellaCaritas Diocesana, che secondo lui devenascere dal basso: le parrocchie chenecessariamente devono imparare a lavo-rare in rete, mettendo i propri progetti adisposizione delle parrocchie vicine.

E non deve più esistere che par-rocchie vicine realizzino “progetti con-correnziali”: “Dobbiamo metterci a ser-vizio delle problematiche e delle fragili-tà presenti sul nostro territorio. Se una parrocchia elabora per esempioun progetto per aiutare i ragazzi che nonvogliono andare a scuola e li seguefacendoli studiare in famiglia, l’altraparrocchia vicina dovrà invece occuparsidelle famiglie in crisi, un’altra parroc-chia ancora delle problematiche di colo-ro che hanno perso un posto di lavoro,un’altra ancora penserà agli anziani edalle situazioni di solitudine; poi occorre-rà mettersi in rete … e così si porteran-no servizi importanti e differenziati sullarete inter-parrocchiale e vicariale!

Alla Diocesi il compito di aiutare acercare i finanziamenti e a coordinare!”

Don Dino Campiotti, che lascia,dirigeva la Caritas dal 2006: «Con grandepassione e intelligenza pastorale è statocapace di mobilitare la nostra Chiesa etante persone di buona volontà a unamaggior attenzione ai più poveri - hadichiarato il vescovo -. Di fronte allemolte emergenze locali, nazionali einternazionali la Caritas novarese sottola sua direzione ha saputo essere inprima fila per educare, sollecitare esostenere queste situazioni e per farsiprossimo dei fratelli. Tutta la Chiesa gliè riconoscente, in modo particolare, perla sua testimonianza di carità. Io stessoho imparato molto dalla sua lungimiran-za e determinazione».

Continuerà ad aiutare chi ha biso-gno con lo slancio di sempre attraverso lecooperative sociali che presiede da anni,la comunità «Casa Shalom» da lui fonda-ta a Ponzana di Casalino per i malati diAids e il grande progetto della «Casadella cooperazione solidale» che stanascendo alla Bicocca: «Don Giorgio è unamico e un’ottima persona - ha detto ieriCampiotti -. È la scelta giusta».

Per don Borroni comincia un lavoroimpegnativo: «Seguirò quanto fatto dadon Dino, opera complessa e preziosissi-ma. La diocesi è grande e il momentomolto difficile: la povertà bussa allaporta di tutte le comunità, non solo dellaCaritas. Mi preme soprattutto l’attivitàdi coordinamento: ci sono tante belleesperienze di carità ma forse il puntodebole è la mancanza di una rete comu-ne tra le parrocchie e gli enti pubblici».

Tanti auguri di buon lavoro alnuovo Direttore della Caritas diocesana!La Redazione de “La Casa sulla Roccia”

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DON GIORGIO BORRONINUOVO DIRETTORE DELLA CARITAS DIOCESANA

LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - MARZO 2016

Il Centro Libri-Punto d’Incontro in collaborazione con la Caritas di Varallo invita tutti all’incontro che si terrà presso il Centro Giovanile G. Pastore - VARALLO

SABATO 16 APRILE alle ore 21.00Interverrano:

Giannino PianaTeologo MoraleProfessore di Etica Cristiana Libera Università di Urbino

Rosa Angela CanutoOrdinario di Patologia GeneraleScuola di Medicina Università di Torino

Federica Chiocca PsicoterapeutaSara Ferraro Psicologa

Data l’importanza e l’attualità del tema siete tutti invitati a partecipare a questo inte-ressante dibattito, perché tutti siamo parte della società che si va delineando e tuttipossiamo partecipare alla sua realizzazione perché tutti votiamo chi poi farà le leggi.Si sta cercando disperatamente di allontanare da sé il mondo della natura vivente persostituirvi un mondo fabbricato e asettico. Un mondo senza vita, senza fecondità,senza nutrimento naturale.Dobbiamo recuperare il significato vero della donna, che è un inno alla vita, allaparola, al nutrimento, all’amore e alla procreazione: è attraverso questa donazioneche le energie della donna intervengono nella vita degli uomini.Ma sta entrando nella nostra società un nemico da abbattere: l’imperfezione, e allo-ra chiamiamo “amore”, “altruismo”, “affetto”, i contratti commerciali per la forni-tura di figli surrogati, belli e perfetti. E ci interroghiamo sul “diritto negato” ai geni-tori di non far nascere un bimbo senza gambe – è accaduto a Parma, la notte diNatale: nessuna ecografia aveva rilevato la malformazione del piccolo Bryan.Il corpo della donna viene sempre più frammentato, ridotto a pezzi: l’ovulo, l’utero,che interessano all’industria della riproduzione, per non parlare delle altre parti, giàsfruttate ampiamente dall’industria della comunicazione.Si vuole far scomparire la madre, utilizzandola solo come mezzo per produrre bambi-ni, per soddisfare il desiderio di coppie, che vogliono un figlio come un bene da com-perare al supermercato.Il figlio non è una cosa, è il frutto di una relazione di amore iscritta nelle leggi natura-li. Dobbiamo allontanare la donna da un modello di vita fondato sulla fabbricazionedi oggetti, perché torni a trasmettere i suoi insegnamenti eterni: come nasce e sinutre la vita, come la si serve e la custodisce.

La madre … generatrice di vita

“EMBRIONE QUESTO SCONOSCIUTO TRA SCIENZA ED ETICA”(FECONDAZIONE IN VITRO, UTERO IN AFFITTO)

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Per il laico di oggi non sembraessere facile vivere con coerenza ilsanto Vangelo. Il mondo, la societàmoderna infatti, con i suoi mille colori,con le sue allettanti attrattive, sembrafare di tutto per allontanare l’uomodalla verità rivelata.

Eppure, proprio tra tali e tantedistrazioni, da più parti si osserva uncontinuo rinascere e rifiorire di germi,prima deboli, poi via via sempre piùforti, in persone che cercano e voglionovivere gli insegnamenti del DivinoMaestro. Tanto più poi quando il Signorepone sul loro cammino uno dei suoi figliprediletti, appositamente scelto eripieno della Sua Grazia, proprio perchéfaccia da guida lungo l’angusta ma feli-ce via che conduce al Paradiso.

Questo è e deve essere per noilaici del M.A.N. Madre Margherita MariaGuaini. AverLa conosciuta, anche se tal-volta solo attraverso i suoi scritti, eassorbirne la spiritualità, è stato un tut-t’uno. Tanto era penetrante il suo sguar-do e tanto è convincente il suo pensie-ro, da non lasciar spazio a dubbi o ten-tennamenti, né alla concupiscenza delmondo di oggi.

E c c oche alloraanche illaico, attrat-to da cosìm i s t e r i o s aforza, chenon può chenon venire daDio, si trovaproiettato e,quasi incon-sapevolmente, immerso, anima e corpo,in una nuova, più bella, più emozionan-te realtà: “IL VANGELO DI CRISTO” –.

Madre Guaini, docile strumentonelle mani dell’Eterno Padre, ha “colpi-to” ancora. Il laico si sente felicementeconquistato e, docile, La segue lungo lastrada che, ne è ormai certo, conducealla vera felicità.

Non era umanamente possibile,per l’anima in cerca della verità, resi-stere al suo “TU”; un comando sapien-temente travestito da invito.

Il suo operare, il suo affannarsi incerca di anime da salvare, la sua vita èstata tutta improntata agli insegnamen-ti evangelici.

La sua maggiore preoccupazione:“Far sapere a tutti che Dio ci ama e chevuole darci il Cielo” – “…Bisogna pensa-re al Cielo, … Per andare in Cielo” –.Gesù, mendicante d’amore, ci chiedecontinuamente di amarLo, di adorarLo,di non aver altro pensiero che Lui. “Ilmio giogo è dolce” - infatti Egli dice - “eil mio carico è leggero. - …Venite a mevoi tutti che siete affaticati e oppressi”-

Nessun’altra cosa angustiava la“Madre” quanto il pensiero che moltinon pensano a Gesù e tanti ancora nonLo conoscono.

Aveva anche capito che per rag-giungere tale scopo bisognava anzituttosostenere, aiutare, con le preghiere econ le opere, coloro che per vocazioneavevano ed hanno il compito di esserepastori del gregge di Dio: i Sacerdoti –“LE MERAVIGLIE DI DIO”.

Ecco il motivo per cui la Madresentiva il dovere di aiutare i Sacerdotiin ogni loro necessità. Il suo principalefine: Obbedire all’accorata vocazioneche il Signore le aveva rivelato durantela clausura nella Visitazione a Brescia:“AIUTA I MIEI PRETI”.

Aveva pure compreso, per Divinaispirazione, che avendo Gesù versato il

RIFLESSIONI SULLA SPIRITUALITA’ DI MADRE MARGHERITA MARIA GUAINI

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Suo Sangue sulla croce per la salvezzadell’umanità, neanche una sola goccia diquel Prezioso liquido doveva andare per-duta e che era necessario, anzi indispen-sabile, che ogni uomo ne fosse inondato.

Così, pian piano, non senza fati-che, incomprensioni e contrattempi,nacque l’Istituto delle Missionarie diGesù Eterno Sacerdote, col precisocompito di aiutare i Sacerdoti e valoriz-zare il Sangue di Gesù.

Ma l’ansia che la Madre aveva difar sapere a tutti che siamo nati per ilCielo, non le consentiva di fermarsi, nonera appagata, avvertiva di non averesaurito il proprio dovere.

La nuova Congregazione eraormai una realtà viva ed operante nellaChiesa, ma non le parve sufficiente. Ilsuo pensiero correva a tutti gli uomini,ad ogni laico. Doveva e voleva esseremotivo di aggregazione per tutti gliuomini, affinché tutti, guidati dalle sue“Figlie” potessero vivere pensando soloal Cielo. Nacque così il M.A.N.:Movimento di uomini … Nuovi, che vivo-no e testiomoniano il proprio sacerdoziobattesimale.

GRAZIE, MADRE, perché nel silen-zio della clausura hai saputo accoglierele grazie che il Signore ti ha dato e, cosìmirabilmente, hai saputo versarle nelcuore di tanti uomini e donne del nostrotempo.

GRAZIE, MADRE, per averci dato lacertezza che DIO esiste, ci ama e civuole tutti con Sé in Paradiso, perchéEgli ci ha creati e tutti siamo figli Suoi.

GRAZIE, MADRE, per il CARISMA delleSuore Missionarie di Gesù EternoSacerdote, del quale hai voluto renderepartecipi anche tutti noi laici.

da parte di un convinto Aderente del M.A.N.

INCONTRO NAZIONALE DEL M.A.N. A VARALLOUn figlio disperato torna verso casa

spinto dalla fame più che dalla nostalgiadel Padre. Non spera più in una riconcilia-zione, desidera solo un po’ di pane e dilavoro come servo. Ma ha sottovalutato lareazione del Padre che gli corre “incontro”non appena lo scorge per soffocarlo in unabbraccio d’amore senza se e senza ma.

Incontro, un vivido ricordo.Di Madre Margherita Guaini, sempre

affaccendata, che lascia immediatamenteogni occupazione e ti viene incontro, conla parola con il sorriso accogliente, con losguardo. Devi solo aspettare il tuo turno,prima di tutti c’è Lui. Ma poi ti ascolteràe ti parlerà al cuore.

Specialmente se il tuo cuore di-sorientato ha fame di perdono.

Oggi, ancora una volta è MadreMargherita a venirci incontro, a stringercinel suo abbraccio, oggi come ieri senzachiederci nulla, immensamente felice divederci stretti a lei, perché noi per leisiamo figli. Oggi non un solo figlio, mamoltissimi figli e figlie sono tornati a quel-la che considerano la loro casa almenouna volta l’anno, nel ricordo della nasci-ta al cielo della loro Madre.

C’è voluto il Teatro Civico per con-tenerli tutti questi figli di Varallo, diMilano, Buccinasco, Tregasio, Ponte SanMarco, Novara, Senorbì … tutti con un

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fiammante (anche nella copertina) NuovoStatuto fra le mani, pronti a pregare insie-me e, dopo l’affettuoso benvenuto delpresidente Franco Ricchetti, ad ascoltarele parole della Sorella maggiore, la Madregenerale Madre Maria Cristina Alessi.

In nome della Fondatrice, la MadreGenerale ha esortato a dare nuovo impul-so alla coerenza evangelica in questostraordinario anno della misericordia, per-ché al di fuori della misericordia di Dionon c’è speranza.

“Quanto avrebbe gioito di questoanno - ha sottolineato Madre Cristina - eavrebbe varcato la Porta Santa pregandoper la salvezza di tutte le anime.Lei è in Cielo, ma per la Comunione deiSanti sta sicuramente intercedendo affin-ché noi tutti possiamo vivere al meglioquesto eccezionale periodo di grazia. Daparte nostra dobbiamo valorizzare la par-tecipazione al Sacrificio Eucaristico, com-prendendo come il dono del preziosoSangue sia salvezza per tutta l’umanità.Ricordiamo che la Madre ha assegnato alMAN l’impegno di vivere le opere di mise-ricordia spirituali e corporali ogni qualvolta se ne presenti l’occasione. Infinemai bisogna dimenticare l’importanza delSacramento della Riconciliazione fra noi eil Padre e fra di noi fratelli in Cristo.Solo in questa prospettiva comprendere-mo il senso della nostra vita.”

La dissertazione di don MarioPerotti è stata come sempre un affasci-nante excursus sulla genesi del SacroMonte, nato proprio come incontro con lamisericordia e sul significato autentico delpellegrinaggio alla Nuova Gerusalemmeper ritrovare un cuore ed un’anima nuovi

anche attraverso le indulgenze. In questopanorama si inserisce perfettamente unaMadre Margherita che si sente redenta,portatrice d’amore, che vuole essere“stritolata”, un nulla accompagnato dallaMisericordia. Che comprende come esserepartecipi di Cristo voglia dire diventareNUOVI, innestati in Lui: ecco che la SantaMessa appare allora come il culmine dellaMisericordia. Che ripete: “Tu non sai quan-to bene fai quando fai il bene” perché ilbene è esplosivo.

Insieme allora verso il Sacro Montepregando la Via Crucis mentre ci giunge lanotizia che proprio oggi è salita in Cielo lanostra sorella Angela Poletti, personabuona e semplice che tanto amava questoluogo. Dopo tanto soffrire ora camminaincontro al Padre, ci consola il pensieroche la Madre sia sicuramente con Lei.

Siamo al momento più importantedella giornata: è ancora don Mario a gui-darci incontro alla Porta Santa per lucrarel’indulgenza.

Insieme alla Messa, in una Basilicaanimata dalla presenza di don Franco, didon Emilio e dei loro parrocchiani diNovara anch’essi pellegrini in questa domenica di Quaresima, dalle voci sublimidi don Nicola e di suor Lynette e dalle chi-tarre di due brave soliste.

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Stavo camminando tranquilla peruna via di Bukavu, nella RepubblicaDemocratica del Congo. Una donna venneverso di me e mi salutò calorosamente!“Ti ricordi di me?” No, veramente io nonmi ricordavo di lei. “Due anni fa mi haidato quindici dollari!”

Dentro di me subito pensai: “Ecco,mi dirà che ha ancora bisogno!” “Sai che,facendoli fruttare, ora sono diventatauna commerciante? Molte grazie!”, midisse abbracciandomi e continuò per lasua strada.

Mi resi conto della ridda di pensie-ri che mi erano venuti alla mente in quelbreve incontro.

Pregiudizi!Molti anni prima, ad Uvira, un altro

villaggio del Congo, andammo con leragazze della missione cattolica in gita apiedi in una località vicina. Ciascuna por-tava il suo pic-nic. Quando arrivammo adestinazione era l’ora di pranzo ed allorale ragazze cominciarono a chiedermi checosa contenesse il mio pacchetto. Dentrodi me mi stavo innervosendo, ma lo apriiugualmente! Chi si mangiò il mio paninoal formaggio, chi la frutta, chi il dolcetto.

Mi dicevo: “Ecco, pensano sempreche noi bianchi abbiamo qualcosa dadare!” Poco dopo, anch’esse aprirono iloro fagottini e chi mi porse un po’ di riso,chi un pezzetto di pesce grigliato, chi la

frutta. Rimasi confusa e mi vergognai deisentimenti che mi ero portata dentro.

Nella vita è facile farsi un’idea fissa,un’etichetta dell’altro, pensare di poterprevedere sempre il suo comportamento.E’ come una gabbia in cui, più che chiude-re gli altri, spesso chiudiamo noi stessidestinandoci ad un invecchiamento preco-ce! Forse nessuno di noi può dirsi davverolibero dai pregiudizi! A volte gli atteggia-menti ed i pensieri che noi critichiamonegli altri ribolliscono anche dentro di noicon una tenacia quasi invincibile.

Mi chiedo se forse non è il caso di“fare a pugni” con i nostri pregiudizi e difinirla di tormentare il nostro cuore conpensieri che non fanno che amareggiarcidentro, facendoci sempre vedere l’altrocon l’occhio della diffidenza!

Basterebbe osare l’incontro elasciarsi stupire! Basta nelle nostre rela-zioni … lasciare sempre aperta una possi-bilità di sorpresa!

Anche questo, è vivere, inquest’Anno Santo della Misericordia, conle porte aperte, per poter uscire da noistessi ed accogliere. E, inevitabilmente,nella nostra casa e nel nostro cuore l’ariasarà meno stantia. Forse anche questo èrisorgere, non vi pare?

E’ Pasqua, auguri di cuore a tutti!

Suor Giordana Bertacchini

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Con gli occhi puri e trasparenti di unbambino - come ci invita a fare don Franco- incontriamo il Padre che ci stupisce riac-cogliendoci come figli e restituendoci aduna vita degna di essere vissuta.

Infine ancora una volta stretti intor-no al sepolcro di Margherita Maria: comenon dare da figli e fratelli un ultimo affet-tuoso saluto alla propria Madre?

Ornella Costanzo

PREGIUDIZI DA SUPERARELA TESTIMONIANZA DI UNA SUORA MISSIONARIA IN CONGO

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Per Varallo è stato un vero onorericevere la delegazione di trenta ragaz-zi del Coro Nàcional de Niños del Perù,(Coro Nazionale dei Bambini del Perù,)coro infantile di rappresentanza ufficia-le del Ministero della Cultura peruviano,nato con lo scopo di promuovere e dif-fondere il canto corale infantile.

La Collegiata di San Gaudenzioera gremita: tra il pubblico erano pre-senti il Sindaco, Eraldo Botta, laPresidente di Valsesia Musica, FrancaScaglia, il Presidente della Pinacoteca,Mario Remogna e la Presidente delSoroptimist Club Valsesia, BrunellaGalloppini de Pace con il marito, raffi-nato melomane.

Il Coro in questa tournée italianaaveva tenuto il primo concerto il 18 feb-braio a Roma, nella Basilica di SanPietro, poi si era esibito a Foligno, alTeatro S. Carlo, ad Assisi, nella Chiesa diS. Pietro, a Sabbioneta, nel Teatroall’Antica, a Mantova, a Parma, nellaChiesa di S. Vitale, a Reggio Emilia, inDuomo, e, dopo il concerto del 26 feb-braio a Varallo, la sera successiva hacantato a Lugano nella chiesa di SanRocco, concludendo il tour domenica 28febbraio con un concerto nelDuomo di Milano. Il concertovarallese, è stato organizzatograzie alla collaborazionedell’Associazione MusicaleInternazionale Nausica - rap-presentata da Yumi AnnaYaginuma, vice Presidente edirettore artistico - e dellasignora Marilena Signorini,che ha creato il contatto conla realtà varallese.

L’iniziativa è stata con-cretizzata grazie al patrocinio

del Comune di Varallo, della Parrocchiadi San Gaudenzio e dell’AssociazioneCulturale Valsesia Musica, con il contri-buto generoso di alcuni sponsor locali,che erano tutti presenti al concerto, el’importante aiuto delle Pro Loco diVarallo e di Roccapietra.

Il Coro Nazionale dei Bambini,oltre a diffondere l'eredità musicale delbarocco peruviano, ha anche partecipa-to alla produzione di opere sinfonichecorali e ad alcune stagioni liriche inter-nazionali: il livello musicale molto ele-vato raggiunto dai piccoli cantori èdovuto sia alle molte ore dedicate alcanto, che al metodo di insegnamentotramesso dal Direttore, Maestro MónicaCanales Marquez.

Monica Canales, nota cantante,che ha interpretato numerosi ruoli nel-l’opera, nell’oratorio, nell’operetta enel musical, ha dichiarato: “Sono stataparticolarmente felice di cantare aVarallo, dove ho ritrovato amici italianiche non rivedevo da venticinque anni, e in particolare di aver visitato il SacroMonte, che fa parte del Patrimoniodell’UNESCO”, apprezzamenti condivisidal pianista accompagnatore, il Maestro

COLLEGIATA DI SAN GAUDENZIOUN SUCCESSO IL CORO NACIONAL DE NIÑOS DEL PERÙ

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Arturo Hinostroza Ascencio, laureato inpianoforte presso il ConservatorioNazionale di Musica del Perù.

Nella prima parte del concerto ilCoro ha eseguito brani di musica sacra,con un “Magnificat” composto in esclu-siva mondiale dal compositore peruvia-no che vive a Milano, Alejandro NunezAllauca, mentre nella seconda parte, ibambini, indossando dei coloratissimi“poncho”, hanno proposto musica popo-lare peruviana, facendo ascoltare melo-

die in alcu-ne delletrentaduel i n g u ea r c a i c h edel Perù eutilizzando

forme musicali tipiche peruviane comeil Huayno, usato anche per esprimere lanostalgia di chi deve lasciare il propriopaese per andare in città, e laMarinera, oltre a forme europee adat-tate, come il valzer e la polka.

Il coro dei bambini peruviani èstato accolto da un “Saludo” in spagno-lo da parte del Prevosto di Varallo, donRoberto Collarini, che ha conclusoauspicandosi che quelle voci giovani:“Sean signo de nuestra esperanza en unfuturo lleno de paz, de serenidad y demucha fraternidad”.

Due canti di benvenutosono stati proposti dal Coro Arcobalenodi Varallo, diretto da Enrica Colombo, e

accompagnato da don Gian PaoloZanetti, che ha anche concluso la bellaserata con il Salmo 99, un invito coralea tutta la creazione e alle genti delmondo unite dalla musica per lodare ilSignore.

Piera Mazzone

RINGRAZIAMENTO DEL CORO DEI BAMBINI PERUVIANI

Gli organizzatori della tournée italianadel coro dei bambini del Perù,

il Direttore Monica Canales Màrquez, il Maestro accompagnatore,

Arturo Hinostroza desiderano ringraziare per la calorosa accoglienza

valsesiana, per le parole di saluto e di elogio rivolte dal Parroco

e per l’attenzione del numerosissimo pubblico.

Certamente Varallo e il Sacro Monte resteranno nel cuore di tutti.

LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - MARZO 2016

IL LABORATORIO CREATIVO

La giovane artista belluneseValentina Gelain, studentessa a Brera,illustratrice e autrice con il fratello di trelibri, che lavora in uno studio nella “Busadel Buson”, un canyon naturale che haispirato la sua più recente produzioneartistica, venerdì 11 marzo, con MariannaTicozzelli come lettrice, ha proposto unLaboratorio Creativo ai bambini che fre-quentano la Scuola Materna parrocchialeSan Vincenzo, incentrato sulla favolaCappuccetto Blu, uno dei Cappuccettiideati da Bruno Munari e dai suoi collabo-ratori.

I bambini, accompagnati dalleinsegnanti Silvia Orgiazzi, Sonia Santoni,Agnese Brentazzoli, Giuliana Pisano e

dalla Coordinatrice, Suor Vittoria, aveva-no visitato la mostra allestita nel Cortiled’Onore della Biblioteca Civica“Farinone-Centa” ed ascoltato l’insolitafavola, poi riproposta nel Laboratorio,dove sono state utilizzate le matiteacquerellabili per dar forma all’idea diacqua: tutti i fogli uniti insieme hannocostituito il mare. Ogni bambino aveva unsasso, che simboleggiava l’individualità,legato con un filo di lana blu, che louniva a tutti gli altri sassi, che sono statidisposti intorno al mare.

L’opera collettiva sarà poi espostanella mostra finale che concluderà il pro-getto Libro d’Artista, nato in collabora-zione con il Liceo Artistico di Varallo eStudio 10 di Vercelli, finanziatodall’Istituto San Paolo.

Nel mese di Novembre presso lascuola Parrocchiale San Vincenzo sonoiniziate alcune attività a pagamento.

PROGETTO DI APPROCCIO ALLA LINGUA INGLESE

Il progetto è stato organizzato epreparato dall’associazione Ragazzi crea-tivi con la collaborazione dell’insegnanteCometti Mirella, viene svolto presso lascuola parrocchiale S. Vincenzo ogniGiovedì in orario pomeridiano dalle ore16,15 alle 17,15. Questo progetto è rivol-to ai bambini della scuola dell’infanziacon lo scopo di renderli consapevoli del-l’esistenza di lingue diverse dalla propriae di stimolarli all’apprendimento di sem-plici espressioni e vocaboli della linguainglese attraverso attività divertenti,creative e di ascolto.

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LE INZIATIVE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA PARROCCHIALE

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IL PROGETTO DI ATTIVITÀ MOTORIA

In Marzo la società sportiva

Arcobaleno e l’insegnante Luisa Zaquini,hanno presentato il progetto di attivitàmotoria.

Questo progetto è rivolto ai bambi-ni di età compresa dai 3 anni ai 6 annicompiuti viene svolto nel salone dellascuola tutti i venerdì dalle 16,05 alle17,05 circa, e si prefigge di offrire aibambini e alle loro famiglie che voglionopartecipare a questa iniziativa, la possibi-lità di praticare attività motoria, nelrispetto del percorso educativo secondoitinerari e processi didattici e graduali diapprendimento commisurati alla loro etàed al loro sviluppo. La forma privilegiatadell’attività è costituita dal gioco,soprattutto i giochi di gruppo promuoven-do la vita di relazione aperta, sollecitan-do i bambini a socializzare, ad esprimerese stessi nel rispetto delle regole e nelrispetto degli altri.

IL PROGETTO DONACIBO

Anche la nostra scuola ha aderitoalla proposta del Banco Alimentare diportare dei generi alimentari non depe-ribili che verranno distribuite alle perso-ne bisognose.

Nella settimana dal 28 febbraio al6 marzo sono stati raccolti circa unaquarantina di Kg. di prodotti.

Grazie di cuore a tutti coloro chehanno contribuito a questa bella e utileiniziativa.

GLI AUGURI DI PASQUA

Dall’uovo di Pasquaè uscitoun pulcinodi gesso arancionecol becco turchino.Ha detto:“Vado,

mi metto in viaggioe porto atutti

un grande messaggio”.

E volteggiandodi qua e di làattraversandopaesi e città

ha scritto sui muri,nel cielo e per terra:

“Viva la pace,abbasso la guerra”.

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CAMMINARE INSIEME NELLE PERIFERIE DEL MONDOI MIGRANTI: TRA DIRITTI E DOVERI, SECONDO INCONTRO CARITAS-VALSESIA

Giovedì 3 marzo si è tenuto ilsecondo incontro organizzato dallaCaritas in collaborazione con il Vicariatodella Valsesia, presso il Centro Sociale diBorgosesia.

In una sala gremita hanno portatole loro testimonianze Federica Mariani,referente della Caritas Diocesana per ilprogetto d’inserimento dei rifugiati e deiprotetti e Laura Castellarin, ostetricavolontaria sulle navi che raccolgono inmare i profughi.

Entrambe sono state presentate daBarbara Calaba, educatrice, che ha ricor-dato come ogni nuovo incontro si realiz-za con persone diverse, ma non estraneea ciascuno di noi, tanto da poterci spec-chiare in loro e vederci fragilità e risorsecomuni: alzando muri mentali o materia-li fra persone non risolviamo i probleminé di qua, né di là dei muri stessi.Occorre andare incontro all’altro confiducia, vivere il proprio tempo e i nuovibisogni, come ogni generazione ha sem-pre fatto, quando ha voluto evitare la“soluzione finale” della guerra.

Federica ha illustrato il progetto“Protetto, rifugiato a casa mia”, cuihanno aderito 70 Caritas diocesane inItalia, fra le quali quella di Novara.

In Valsesia ad oggi il progetto non èancora partito e non va dunque confusocon l’arrivo di alcuni richiedenti asilo aBorgosesia, Quarona e Scopa inviati dallaPrefettura secondo un piano nazionale diriparto di quanti attendono risposta allaloro richiesta di asilo in Italia.

Federica ha ricordato che i benefi-ciari sono invece persone cui il diritto diasilo E’ GIA’ STATO RICONOSCIUTO e chedesiderano restare in Italia per i prossimi5 anni, come è loro consentito dalla leggeper i rifugiati.

A tale scopo le Parrocchie sonoincaricate di promuovere progetti di

accoglienza anzitutto mettendo a disposi-zione abitazioni, attingendo a risorse pro-prie o di persone disponibili.

Fra queste il progetto prevede dicercare famiglie tutor che aiutino la per-sona protetta ad inserirsi nei luoghi diaccoglienza (ricevendo anche un piccolocontributo di 100 euro mensili dallaCaritas).

La famiglia tutor potrà avere lacollaborazione di volontari ed associazio-ni che si offrono di costruire una rete direlazioni organizzando attività che aiu-tino l’inserimento della persona protetta(corsi di lingua, coinvolgimento in attivi-tà formative e ricreative varie, condivi-sione della tavola, scambi di storie perso-nali, etc.) A Novara sono già state trovatedodici famiglie tutor.

Federica ha anche ricordato che èpossibile contribuire anche a progetti adistanza che Caritas novarese sta realiz-zando in Libano ed in Burundi.

Per ogni informazione Federicacell. 3290057163 e mail: [email protected]

Laura, ostetrica volontaria sullenavi della Marina Militare Italiana, ope-rative al largo dell’isola di Lampedusa,grazie anche alla Fondazione Rava, chetiene il blog “nascere insieme”, hamostrato immagini toccanti e drammati-che del salvataggio dei migranti in arrivosu barconi ed ha mostrato immagini dibarconi stracarichi avvicinati, ma naufra-gati prima del soccorso in mare.

Vedere quei volti fotografati dipersone che di lì a poco sarebbero finitein fondo al mare, ha commosso tutti i pre-senti. Nessuno si è sentito indifferente, aciascuno poi cercare di dare la sua rispo-sta a questa commozione. Il racconto diLaura è andato avanti con pacatezza elucidità, com’è richiesto a persone fortiche scelgono un simile impegno.

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In questo tempo pasquale di gioia,di fede e di speranza mi piace ricordarele parole del Patriarca di Gerusalemme,mons. Fouad Twal, cittadino onorario diVarallo, scritte al termine di una viaCrucis, che ho regalato al seminaristavarallese Alessandro Ghidoni prima dellasua recente partenza per un pellegrinag-gio in Terrasanta: “Carissimi fratelli esorelle, venite in Terra Santa, la nostrachiesa madre vi aspetta con affetto!

Con tutta la passione che dallepietre di questa nostra e vostra terra haraggiunto nei secoli generazioni di disce-poli di Gesù, vi invito a raggiungere iLuoghi Santi e i cristiani che qui vivono esoffrono da troppo tempo.

Come ho detto a papa Francesco,pellegrino di pace in Terra Santa, noi con-tinuiamo a soffrire l’ingiustizia e l’occupa-zione sulla nostra terra. Questa terra,dove Gesù ha scelto di vivere per salvare ilmondo, ha bisogno di pace, di giustizia edi riconciliazione. Le nostre ferite hannobisogno di essere guarite, i prigionieri diessere rilasciati, i nostri cuori di esserepurificati dall’odio, ed il nostro popolo diviere in pace e sicurezza”.

Il regalo più bello che potete fareai vostri fratelli in Cristo che vivono inTerra Santa è andare a trovarli in parroc-chia. Contattate i nostri sacerdoti e perloro sarà bellissimo celebrare la Messadella domenica insieme a voi.

E’ vero, viviamo tempi difficili.

La vostra presenza in mezzo a noici rafforzerà nella fede e nella comunio-ne fraterna. Per questo, con forza, viripetiamo: venite in Terra Santa e siatepellegrini di giustizia!”

Ho sempre accolto questo invitoautorevole ed accorato ogni volta che misono recato laggiù con altri pellegrini. Lofarò ancora dal 2 al 9 agosto prossimo.Sarebbe bello condividere con altriVarallesi quest’esperienza. Non abbiatepaura, laggiù tutti rispettano i pellegrini.

Ci possiamo preparare anche conla preghiera come facciamo ogni venerdìalle ore 17,00 con le Suore Missionarienella chiesa della Madonna delle Grazie,quando si prega per la pace aGerusalemme ed in tutto il mondo.

Lo facciamo sapendo che allastessa ora a Betlemme le suore dell’o-spedale pediatrico “Caritas BabyHospital” pregano lo stesso Rosario cam-minando lungo il muro che divide quellaterra. Loro sanno di non essere sole edogni volta che le incontro ci ringraziano.

Se verrete con me ad agosto leconoscerete.

Intanto vi auguro Buona Pasqua… evi aspetto.

Norberto JuliniPresidente NovaJerusalem

Cell. 347 [email protected]

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VI ASPETTIAMO NELLE NOSTRE PARROCCHIE!LE COMUNITÀ CRISTIANE DI TERRA SANTA ATTENDONO I PELLEGRINI

La Marina Militare, ha ricordatoLaura, sta tuttora cercando personalesanitario disponibile a titolo gratuito asalire sulle navi per le operazioni di soc-corso in mare.

Al termine dell’incontro un opera-tore della cooperativa Anteo che affianca

i 26 richiedenti asilo giunti in Valsesia neigiorni scorsi ha preso la parola ed ha invi-tato i presenti ad andare a trovare i nuoviarrivati, quando alla sera rientrano incasa ad Aranco, Valmaggiore e Scopa.

Daniela Sacchi

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E’ stata molto partecipata,con una novantina di commensa-li la cena “per un piatto di riso”organizzata dalla nostraParrocchia, attraverso il GruppoBangladesh, nella sera di sabato12 marzo, presso l’Oratorio.

Un incontro conviviale chesi ripete già da alcuni anni duran-te la Quaresima, con lo scopo disostenere l’attività del Centromissionario di Dinajpur, che offreassistenza, nutrimento ed istru-zione a circa 800 ragazzi delpovero popolo bengalese.

Quest’anno l’invito è statorivolto ai Gruppi Parrocchiali edalla popolazione, durante leMesse celebrate in città ed attra-verso la stampa locale, registrando unsensibile aumento di partecipazione,che ha consentito di raccogliere lasomma di € 1.700,00 ad offerta libera.

Don Roberto ed il Presidente delGruppo Bangladesh, Giorgio Brunetti,hanno ringraziato tutti gli intervenuti echi ha sostenuto l’iniziativa con l’offer-ta di derrate e con la propria attività,con particolare riguardo alle due giova-ni del sud-est asiatico, residenti in

zona, che si sono generosamente pre-state alla preparazione del piatto di riso“alla bengalese”.

Don Roberto ha pure sottolineatoil carattere solidale e fraterno dell’in-contro, che ha riunito attorno alla stes-sa tavola persone anche fra loro scono-sciute, in quello spirito quaresimale dicomunione che prelude alla Pasquaormai vicina.

g.s.

LA CENA “PER UN PIATTO DI RISO”A FAVORE DEL CENTRO MISSIONARIO DI DINAJPUR

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Carissimi amici tutti di Varallo,grazie dei vostri messaggi che mi ten-gono unito alla vostra comunità a cuimi sento molto legato!

Qui tutto bene. Venerdì 12Febbraio abbiamo fatto la Festa deiMalati e degli Anziani (ricordando laMadonna di Lourdes che era però l'11:noi abitualmente le feste le facciamodi solito al Venerdì quando le scuole egli uffici sono chiusi).

E' venuto il Nunzio del Vaticanoqui in Bangladesh, l’ArcivescovoGeorge Kocherry (è nativo dell'India)che ci ha parlato con tanto caloredell'Anno della Misericordia proclamatoda Papa Francesco, che è rivolto spe-cialmente agli ultimi e tante volte i piùtrascurati, come gli anziani e i malati.

Noi siamo alla periferia dellacapitale, Dhaka, dove tanti anziani emalati non possono venire in chiesaperché abitano nei palazzi magari alquinto o sesto piano (i piani più alticostano meno di affitto, perché sono ipiù scomodi.)

Questi palazzi spesso fatiscenti,senza luce sulle scale e senza ascenso-

re, diventano una prigione per tantianziani e malati.

Il nostro pulmino ha fatto la spolapiù volte tra la parrocchia e i vari quar-

tieri della città per portarliin chiesa, aiutati dai volon-tari della S. Vincenzo chespesso vanno nelle case atrovarli.

Nella nostra parroc-chia ci sono tante ragazzee donne che lavoranocome infermiere negliospedali della città.

Durante la S. Messa ilgruppo delle infermiere harinnovato davanti al Signo-re, con una bella preghierae tenendo in mano le can-

dele accese, la promessa di servire imalati con amore, come faceva Gesù.

A Dinajpur i nostri missionarisono ancora alle prese con i controllicontinui della polizia: non possono usci-re dalla missione senza permesso esenza essere accompagnati ovunquevadano! Un bel fastidio per i nostri mis-sionari!

Qui a Dhaka è diverso, nessuno sicura di noi... meglio così, noi abbiamogià l'angelo custode che fa anche glistraordinari...

Questa estate padre GianniZanchi verrà in Italia (forse a Giugno-Luglio, vi farà sapere lui di preciso) eha promesso di venire a Varallo. Ioverrò in Italia solo a Settembre per unmese.

Buona e Santa Pasqua a tutti voi.Uniti nella preghiera.

p. Quirico Martinelli

NOTIZIE DAL BANGLADESH

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LA PORTA SANTA DI LOURDESPapa Francesco ha indetto per

l’anno 2016 un Giubileo Straordinario,dedicata alla Misericordia. Il Giubileo èsempre un evento eccezionale per tuttala Chiesa, ma questo lo è ancora di più,in quanto la Porta Santa non è solo più aSan Pietro ma in molte Cattedrali eSantuari del mondo: in tanti ci siamoritrovati lo scorso 6 gennaio al SacroMonte, quando il Vescovo Brambilla haaperto quella di Varallo, invitandoci adun percorso di misericordia verso Dio.

Lourdes non ha voluto essere dameno: la Porta Santa è stata collocataall’ingresso del Santuario, alla portaSaint-Michel, nei pressi del CalvarioBretone, e segna l’inizio di un percorsoche trova il suo culmine naturale allaGrotta di Massabielle, “il luogo di tuttele misericordie”.

Il prossimo Pellegrinaggio aLourdes, sarà quindi non solo l’occasio-

ne per tornare alla Grotta, ma anche“icona del cammino che ogni personacompie nella sua esistenza… e attraver-sando la Porta Santa ci lasceremoabbracciare dalla misericordia di Dio eci impegneremo ad essere misericordio-si con gli altri come il Padre lo è con noi(Papa Francesco)”, pellegrini e ammala-ti insieme in questo luogo di fede eamore verso il Padre e verso laMadonna.

Varallo e la Valsesia partirannoancora una volta per Lourdes il prossimo19 agosto, in autobus e aereo, per quel-lo che sarà il XXI° Pellegrinaggio versola città francese dove l’11 febbraio 1858la Vergine apparve alla piccolaBernadette.

Per informazioni potete rivolgerviad Antonella presso l'Ufficio Parrocchia-le di Varallo.

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Dal 2 al 5 marzo le classi quarte ditutti gli indirizzi (Liceo Classico,Linguistico, Amministrazione Finanza,Marketing e Turismo) dell’IstitutoSuperiore d’Adda di Varallo hanno presoparte ad un viaggio di istruzione inAustria: meta principale è stata la capita-le Vienna, dove si è soggiornato per duegiorni. Durante il viaggio d’andata è stataeffettuata una tappa a Innsbruck, capo-luogo del Tirolo, dove ci si è potuti rifocil-lare e visitare brevemente il centro città.

A Vienna abbiamo visitato le princi-pali attrazioni cittadine: il Ring, monu-mentale centro storico chiamato così invirtù della sua forma ad anello; il duomodi Santo Stefano; la residenza imperialedi Schonbrunn con il suo splendido parco;il Kunsthistoriches Museum, ricchissimo diopere d’arte; i giardini di PalazzoBelvedere; nel pomeriggio dell’ultimogiorno gli studenti hanno potuto sceglierefra la visita al palazzo imperiale Hofburg,quella alla mostra del pittore Klimt eun’ultima rilassante passeggiata per ilcentro. Una guida ha accompagnato ilgruppo per una panoramica generaledella città il primo giorno, mentre le altrevisite sono state svolte con interessantis-sime audioguide.

Sulla via del ritorno si è volutodedicare un significativo momento allamemoria del famigerato sterminio nazistadel secolo scorso: le classi infatti hannopotuto visitare il campo di concentramen-to di Mauthausen, in alta Austria, accom-pagnati da due guide che con grande par-tecipazione e commozione ci hanno aiu-tato a comprendere meglio quei luoghi ei drammatici eventi che vi si sono svolti.

Al termine della visita guidata glistudenti del D’Adda si sono raccolti,davanti al memoriale eretto dallaRepubblica Italiana, in un momento diriflessione e di ricordo in memoria dei

deportati che hanno sofferto la prigioniain quel Campo provenienti dalle nostrezone della Valsesia, Vercellese e Biellese.

Ciascuno dei partecipanti ha scel-to il nome di un deportato da citareaggiungendo qualche parola sulla sua vitae sono stati anche letti alcuni brani, poe-sie e spunti di riflessione.

In questo modo abbiamo volutotestimoniare il ricordo incancellabile diquei tragici giorni e la viva speranza chemai nulla del genere possa ripetersi.

Un grazie agli insegnanti accompa-gnatori, che hanno condiviso con noi que-sti momenti con grande affiatamento eorganizzazione e che hanno anche saputocoinvolgere le classi nell’organizzazionedella visita, che è diventata così un’espe-rienza attiva e partecipata: la classequarta linguistico, con la professoressa difilosofia, ha curato l’attività sulla memo-ria, mentre le altre hanno elaborato pro-poste e itinerari per le visite delle città.

Il seppur lungo viaggio versol’Austria ci ha permesso di acquisire tantiricordi divertenti e interessanti, che sicu-ramente saranno importanti nella nostraformazione ma anche nella memoria futu-ra, speriamo sempre piacevole, dei nostrianni di scuola superiore.

Enrico Bianchi

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LE CLASSI QUARTE DEL LICEO D’ADDA IN AUSTRIA:CRONACA DI UN VIAGGIO TRA TURISMO E MEMORIA

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Carissimo ed affezionato donLuigi Pio, parroco da più di 35 anni diValmaggia, Morca e Vocca. Vorrei espri-merti a nome dei sacerdoti della par-rocchia di Varallo e della nostra UnitàPastorale un grande ed affettuoso augu-rio in quest’anno di grazia e di miseri-cordia … in cui il Signore ti accorda lagioia speciale di celebrare il tuo 60°Anniversario di Ordinazione Sacerdo-tale.

Sei originario (e ne vai particolar-mente fiero) della città di Seregno,nella industriosa Brianza, comunità chefu tanto cara a San Giovanni Paolo II chegià da cardinale venne in visita più volteda voi per ringraziare la tua parrocchiadi avergli donato le campane per losplendido campanile della Cattedrale diCracovia.

Anche da Papa desiderò passareuna intensa ed indimenticabile giornatanella vostra bellissima Basilica e presie-

dere l’Eucaristia insiemeall’Arcivescovo di Milano ed a tutti isacerdoti della Parrocchia e delDecanato.

Oggi, alla invidiabile età di 85anni e con il rinnovato vigore fisico, checon la grazia di Dio e per merito anchedella tua combattiva determinazione,hai sorprendentemente riacquistato, tiè stata riservata la gioia e l’onore dipresiedere una S. Messa solenne nellatua parrocchia natale (domenica 13marzo) per celebrare il Giubileo deiSessant’anni della tua Ordinazionesacerdotale!

Noi desideriamo festeggiare que-sta tappa importante insieme con te econ un altro tuo confratello, nostro vici-no, don Sandro Bertoli di Roccapietra-Doccio-Locarno che pure ha tagliato iltraguardo dei 60 anni di Messa!

Lasciami dare ora qualche notiziasulla tua ricca esperienza sacerdotale.

Già religioso camilliano, figlio spi-rituale di San Camillo de Lellis, cheaveva il carisma di dedicarsi particolar-

DON LUIGI PIO POZZI FESTEGGIA60 ANNI DI ORDINAZIONE SACERDOTALE (1956-2016)

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mente alla cura dei malati e degli appe-stati e che fondò a fine Cinquecento la«Compagnia dei ministri degli infermi».

L'ordine dei Camilliani si distinsein special modo per lo spirito della suaopera legata alla carità misericordiosa eper l'abito caratterizzato dalla grandecroce rossa di stoffa sul petto. FostiOrdinato prete nel 1956 dall’alloravescovo di Padova, mons. GirolamoBortignon, Il tuo primo incarico fu aCastellanza nel varesotto, dove fostieconomo ed insegnante dei futuri fra-telli religiosi laici, nel frattempo studia-sti con passione medicina (e questo tifece sentire ancora più vicino al carismadel tuo fondatore!)

Il tuo ministero di religioso e diprete è poi continuato accanto ai piùpoveri e sofferenti, quando fosti inviatoper meglio incarnare lo spirito di SanCamillo, all’Ospedale Cardarelli diNapoli, poi in una Casa di Riposo diMessina e nell’Ospedale civile diTaranto.

In seguito, il tuo ministero tiportò a vivere l’esperienza di sacerdotediocesano, e nel 1979 fosti incardinatonella nostra Diocesi di Novara dove fostinominato parroco di Valmaggia, Morca eVocca, qui nella nostra Valsesia!

Caro don Luigi, come hai recente-mente confidato al Giornale parrocchia-le di Seregno, tu hai sempre cercatonella tua vita di prete e di religiosocamilliano di far capire a coloro che tistavano accanto che il Signore “è ilnostro tutto!”

Sì, caro don Luigi, sono convintoche tu puoi davvero testimoniare con latua intensa vita sacerdotale, che legioie in questi tuoi sessant’anni di Messasono state davvero tante e non puoi cheringraziare di cuore il Signore di nonaver mai perso la “strada” maestra cheporta a lui ed alla vera gioia!

Tanti cari auguri da tutti noi, caris-simo fratello sacerdote!

don RobertoPrevosto di Varallo

LA MADONNA ADDOLORATA DELL’UNIPIANO (VALMAGGIA)“Stavano presso la croce di Gesù

sua madre, la sorella di sua madre,Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.Gesù allora, vedendo la madre e lìaccanto a lei il discepolo che egliamava, disse alla madre: “Donna, eccoil tuo figlio!” Poi disse al discepolo:“Ecco la tua madre!”

La pietà popolare ha da sempretradotto, nelle dinamiche che le sonoproprie, questo famoso passo del vange-lo di Giovanni, introducendo nelle setti-mane che precedono la Pasqua, la vene-razione per la Vergine, contemplatacome madre Addolorata ai piedi dellacroce del Figlio.

Anche a poca distanza da Varalloesistono due piccoli santuari in cui, al

venerdì che precede la domenica dellePalme, si celebra la festa dei SetteDolori di Maria: presso l’Unipiano diValmaggia e presso il Frassineto diCiviasco.

A Valmaggia, l’oratorio dellaMadonna Addolorata sorge a strapiombosu di una parete rocciosa in un luogodetto Unipiano (lungo piano) toponimocon cui è conosciuto il terrazzo moreni-co che sovrasta l’abitato, frazione diVarallo.

La sua origine è collegata ad unfatto storico ben documentato anche sepoco conosciuto, accaduto nel 1519. Inquell’anno, numerosi valligiani, guidatidal boccioletese Giacomo Preti detto ilGiacomaccio, scontenti del mal governo

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dei Reggenti della Valsesia, marciaronoarmati contro il capoluogo, minacciandodi mettere la città a ferro e fuoco e dispodestare i responsabili del governo,se essi non avessero prestato ragionealla loro protesta e riconosciuto i lorodiritti.

I partecipanti alla sommossa siappostarono sulla sponda orograficadestra del Sesia, nei prati del Gabbio,tra Morca e Valmaggia, attendendo chealtri uomini, provenienti dai centri dellaCuria inferiore, si unissero alla sommos-sa popolare.

I Varallesi, preoccupati che laprotesta degenerasse in un bagno disangue, fecero il voto di una processio-ne annuale al Sacro Monte. Una donnaebbe nel frattempo però anche unageniale idea: radunare quante più capree pecore possibili, legar loro dellemicce accese e, con gran strepito egrida di uomini, spingerle sui pianori difronte all’accampamento dei rivoltosiche, spaventati dal gran numero diquelli che credevano essere gli uominidella vicinanza varallese, ritornaronosui loro passi.

Come ringraziamento per loscampato scontro e saccheggio dellacittà, la comunità varallese edificò sulpianoro una cappella votiva, che vennetrasformata col tempo nell’attuale ora-torio.

Le sue dimensioni non sono note-voli e la più antica data che ne testimo-nia l’edificazione è quella del 1660,visibile su di una meridiana affrescatanel retro della chiesa.

Semplice la struttura dell’edifi-cio, ad aula unica con un altare ligneodi gusto seicentesco, le cui statue pur-troppo sono state rubate negli scorsidecenni, compresa quella dellaMadonna Addolorata.

Le pareti conservano alcuni exvoto che testimoniano le grazie ottenu-te dai fedeli dopo aver invocato l’inter-cessione della Vergine.

Sul piccolo campanile è stata col-locata nel 1967 una statua del Salvatorebenedicente, dono del Gruppo Alpini diMorca - Valmaggia in occasione dell’ot-tenuta autonomia parrocchiale.

Dal 1751, infatti, la popolosa fra-zione varallese dipendeva da Morca,mentre in precedenza era parte dellaparrocchia di San Gaudenzio.

Il cammino che, in circa mezz’o-ra, conduce dal centro del paese al san-tuario è segnato da sette croci chericordano i relativi dolori di Maria,ancor oggi tappe della processione chesi svolge il venerdì di Passione.

don Damiano Pomi

LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - MARZO 2016

Questo è il programma di massima delPellegrinaggio che si terrà in Terra Santadal 2 al 9 agosto p.v., con un costo indi-cativo di circa 1.000 €.

Martedi’ 2 agostopartenza alle 6.40 da Malpensaarrivo a Tel Aviv 11.30partenza per Abudpranzo e incontro con la comunità parrocchiale, visita al villaggio;

partenza per Nablus, visita alla città,incontro con il parroco di Nablus;cena in parrocchia, pernottamentonelle famiglie

Mercoledi’ 3 agostovisita al pozzo di Giacobbepartenza per Ramallahincontro al Centro cucito delle donnee visita del mausoleo di Darwishpranzo in parrocchiapartenza per Gerusalemme

sosta a Betaniatestimonianza delle suore combonianepernottamento presso la loro casa

Giovedì 4 agostoGerusalemmeitinerario nella Città vecchia tra i luoghisanti partendo dal Gallicantu, pranzo in città e proseguimento della visita,incontro con Daniela Yoel testimone deldissenso israeliano, presso il PatriarcatoLatinoritorno a Betania per cena e primariflessione di gruppo

Venerdì 5 agostotestimonianza di suor Fulgidapartenza per la Valle del Giordano evisita di Gerico, Monte delle Tentazioni,villaggi della valle

ritorno a Betlemme cena e pernottamento al BetharramCaritas incontro con il presidente Caritas diGerusalemme padre Raed

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PELLEGRINAGGIO DI GIUSTIZIA IN TERRASANTA

LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - MARZO 2016

Sabato 6 agostoBetlemmelungo il muro con suor Donatella e visita al Caritas Baby Hospital

pranzo alla Tenda delle Nazionivisita della Basilica della Natività

incontro con Sami Basha vice - rettoreUniversità Betlemme

Domenica 7 agosto S. Messa in parrocchia di Betlemmepartenza per il villaggio di At Twani,

il villaggio di grotte dei pastori che resistono con la nonviolenza,incontro con operazione Colomba ritorno ad Hebron, cena con i giovani pernottamento nelle famiglie

Lunedì 8 agostovisita di Hebronpranzo all’ albergo Saint Vincent visita all’orfanotrofio “Culla di Betlemme” visita al Museo di Palestinapomeriggio libero a Betlemme

cena all’ albergo Saint Vincent

Martedì 9 agostovedere nascere l’alba (facoltativo) al check point con i lavoratori che passano a Gerusalemmeritorno in albergo per colazione e partenza per Tel Aviv arrivo a Milano alle 15,40

per informazioni:contattare:Norberto Julini

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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - MARZO 2016

E’ stata portata al Sacro Fonte BattesimaleCIACOMARRA AURORA di Francesco e Castanò Angelica

Sono ritornatia alla Casa del PadreBOSSETTI LILIANAPREVIDE MASSARA EMILIAPIAZZA GIACINTABATTU’ MARIA TERESAMARCHINI PIEROREFFO EMMAPOLETTI ANGELALOSTUMBO DOMENICOBALBO LUCIA ELSAMOSCOTTO FRANCO

Don Roberto, don Gian Paolo,

i Padri Dottrinari e del Sacro

Monte con le Suore che opera-

no nella nostra parrocchia,

augurano di cuore a tutte le

famiglie di Varallo una Santa eserena Pasqua, vissuta nella

gioia e nella letizia di Cristo

Risorto! I nostri auguri cordia-

li e fraterni di una S. Pasqua,

vanno anche, in modo specia-

le, alle famiglie che stanno attraversando momenti delicati e difficili, ai cari

malati ed agli anziani che offrono ogni giorno la loro sofferenza e le loro pre-

ghiere per tutti i bisogni della nostra parrocchia e della Chiesa!

ANAGRAFE PARROCCHIALE

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AUGURI DI SANTA E SERENA PASQUA!