Immacolata, culto antico - RomaSetteanniversario dell’ordinazione sacerdotale di papa Francesco....

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DI PIETRO MARIANI olto noto al pubblico televisivo per la sua partecipazione al programma “Che tempo che fa”, oltre 66mila like sulla sua pagina Facebook, da due mesi è nelle librerie il suo volume “Il clima che cambia. Perché il riscaldamento globale è un problema vero, e come fare per fermarlo”, pubblicato per la prima volta nel 2009 e ora revisionato alla luce delle novità nel mondo della ricerca e dei negoziati internazionali. Luca Mercalli, 53 anni, torinese, meteorologo e climatologo, interverrà domani alle 19, nella basilica di San Giovanni in Laterano, all’incontro dal tema “Quello che sta accadendo alla nostra casa”, secondo appuntamento di “Insieme per la nostra casa comune”, l’itinerario di approfondimento e riflessione sull’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco promosso dalla diocesi di Roma. L’incontro vedrà la partecipazione del cardinale vicario Angelo De Donatis con una riflessione conclusiva. Mercalli, noto per il suo stile divulgativo, ha condotto nel 2015 e nel 2016 il programma “Scala Mercalli” su Rai 3, dedicata alla sostenibilità ambientale. Editorialista e autore di diverse pubblicazioni, è presidente della Società Meteorologica Italiana. Dirige la rivista Nimbus, vive in un’abitazione a energia solare e utilizza un’auto elettrica. La serata a San Giovanni in Laterano sarà aperta da un brano musicale eseguito all’organo dal maestro Daniel Matrone, organista titolare della chiesa di San Luigi dei Francesi, e introdotta da don Walter Insero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato. Due brani dell’enciclica saranno letti da Mara Sabia, attrice e docente (leggerà anche la “Preghiera per la nostra terra” di Papa Francesco), e da Lorenzo Pustina, doppiatore. Il cardinale donerà a Mercalli un ulivo, simbolo di pace. In legno d’ulivo è anche il leggio che verrà utilizzato durante tutto il ciclo di incontri, intagliato per l’occasione da Giovanni Angelozzi di Radiceinmovimento, che da sempre abbraccia la filosofia del riciclo in tutte le sue opere. «Da questo concetto – spiega l’artista – è nata l’idea di realizzare un leggio usando un ulivo secolare trovato già abbattuto nelle campagne laziali. Storicamente l’ulivo è simbolo di pace, fecondità, benessere e benedizione. L’albero è stato quindi pazientemente lavorato a mano con l’intento di mettere in luce il cuore del legno e di riportare in superficie le venature e la sua antica storia». Mentre sono in carta riciclata le poltrone sui cui siedono, di volta in volta, il cardinale e i diversi ospiti, offerte da Sekkei Design Sostenibile. Il ciclo sulla Laudato si’ è iniziato a novembre in cattedrale con il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e proseguirà con altri cinque incontri, un lunedì al mese. Il prossimo appuntamento è in programma per il 13 gennaio 2020: si parlerà de “La radice umana della crisi ecologica” con l’architetto di fama mondiale ideatore del Bosco Verticale Stefano Boeri. Gli incontri verranno trasmessi in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky, 814 su Tivùsat) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma. V Mercalli a San Giovanni per il ciclo sulla Laudato si’ Il meteorologo e climatologo, volto noto della tv, autore di un libro sull’emergenza climatica, interverrà domani alle 19 al secondo incontro di approfondimento sull’enciclica del Pontefice Riflessione conclusiva del cardinale vicario DI MARIAELENA IACOVONE alla riflessione patristica alle apparizioni di Lourdes, passando per le controversie teologiche del XIII e XIV secolo. È una storia articolata, animata da dispute e scandita da svolte significative, quella dell’Immacolata Concezione, il cui significato è espresso dal Catechismo della Chiesa cattolica: «Dio ha scelto gratuitamente Maria da tutta l’eternità perché fosse la Madre di suo Figlio: per compiere tale missione, è stata concepita immacolata. Questo significa che, per la grazia di Dio e in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Maria è stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento». Un singolare privilegio, quello mariano, che affonda le sue radici in una storia di fede plurisecolare. «Il culto dell’Immacolata è antichissimo; le prime testimonianze sono rinvenibili già in Oriente – spiega padre Salvatore Perrella, mariologo e professore ordinario alla Pontificia Facoltà Teologica Marianum –. Il popolo di Dio ha sempre creduto e affermato la santità di Maria ed è proprio questa l’intuizione che i Padri della Chiesa hanno approfondito in una prospettiva omiletica. Sant’Agostino, infatti, riconosce in Maria lo speciale privilegio ma solo nei termini di purezza». La teologia patristica non si interroga, quindi, sulla dimensione relativa al peccato della concezione di Maria, quanto piuttosto su un “sensus fidei” il cui fondamento è rintracciabile già nell’episodio dell’Annunciazione (Luca 1,26–37) in cui l’Angelo saluta Maria con l’appellativo «piena di grazia». Ma come armonizzare l’esigenza mariologica con l’assolutezza di Cristo, Redentore del genere umano? Un interrogativo cruciale che susciterà intensi dibattiti tra i teologi medievali della Scolastica, ponendosi al centro di una lunga disputa tra domenicani e francescani. «A san Tommaso d’Aquino, grande esponente dell’ordine domenicano, premeva soprattutto affermare l’universalità del peccato originale e la necessità per ogni creatura di essere redenta da Cristo – commenta il mariologo –. I francescani, invece, erano più propensi a riconoscere il singolare privilegio mariano». Ed è proprio in campo francescano che si giunge ad una svolta significativa. «L’intuizione – spiega ancora padre Perrella – venne al beato Duns Scoto, il quale elaborò il concetto di “redenzione preventiva”, secondo cui Maria è stata preservata dal peccato originale in virtù della sua maternità divina e messianica. Il battesimo di Maria, infatti, è la benevolenza di Dio che ha fatto in lei grandi cose». Una dottrina, quella formulata da Duns Scoto, destinata ad aprire e a spianare la strada alla proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. È l’8 dicembre 1854 quando Papa Pio IX, dopo aver interrogato i vescovi di tutto il mondo, promulga la bolla “Ineffabilis Deus”, mediante la quale sancisce come la Vergine Maria sia stata «preservata intatta da ogni macchia di peccato originale» sin dal suo concepimento. Da allora, prosegue padre Perrella, «l’Immacolata è entrata ufficialmente nel rito, nella liturgia e nella dottrina della Chiesa cattolica. Un dogma che potremmo definire “ecologico”, ovvero relativo alla purezza e bellezza». Altro grande impulso a tale verità di fede proviene dalle apparizioni di Lourdes (1858) dove la Vergine si presentò a santa Bernadette Soubirous come «l’Immacolata Concezione». Solo un anno prima, nel 1857, a Roma, in piazza Mignanelli, veniva inaugurato in suo onore, grazie al lavoro di 220 Vigili del Fuoco, il monumento destinato a raccogliere in preghiera ogni 8 dicembre non solo il Pontefice (l’annuncio sull’omaggio di oggi nel riquadro in questa pagina), ma anche i tanti fedeli desiderosi di renderle omaggio. «È dal 1949 che i Vigili del Fuoco di Roma hanno l’onore di deporre una corona di fiori tra le braccia della Vergine – spiega il dirigente vicario del Comando di Roma, Maria Pannuti –. La tradizione vuole che sia il vigile più anziano, prossimo alla pensione, a salire sull’autoscala e a rendere memoria ai colleghi che in soli 30 minuti riuscirono a posizionare, grazie all’impiego di una macchina ideata dal pompiere Gioacchino Machi, la colonna sulla cui sommità svetta la statua mariana». Lavoro di squadra e grande senso di comunità: sono queste le cifre identificative del corpo civile che ogni anno «si impegna con gioia a prender parte ad un grande momento di unione e incontro, ricco di emozioni e libero da fatica e stanchezza». D Il mariologo: la riflessione patristica, la bolla di Pio IX nel 1854, tre anni dopo il monumento con i Vigili del Fuoco Immacolata, culto antico devozione. Padre Perrella: le origini, poi l’intuizione di Duns Scoto Preghiera per il Papa sacerdote da 50 anni er Papa Francesco che il prossimo 13 dicembre celebra il cinquantesimo di ordinazione sacerdotale: il Signore che lo ha chiamato a essere amministratore dei Santi Misteri e vescovo di Roma lo guidi e lo sostenga con la grazia del suo Spirito e gli doni la consolazione che deriva dalla preghiera di tutta la Chiesa». Questo il testo della preghiera dei fedeli che oggi, seconda domenica di Avvento, verrà recitata durante tutte le Messe nelle chiese della diocesi di Roma, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di papa Francesco. Jorge Mario Bergoglio ricevette infatti l’ordinazione presbiterale il 13 dicembre 1969 con l’imposizione delle mani da parte dell’arcivescovo di Córdoba Ramon José Castellano. A diffondere l’intenzione di preghiera il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, che ha scritto una lettera in vista dell’importante anniversario. «Rendiamo grazie al Signore per questi 50 anni di ministero, di cui 27 di episcopato», esordisce il porporato. Quindi prosegue, rivolgendosi ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi, alle religiose e ai fedeli della diocesi: «Abbiamo tutti nella mente e nel cuore l’immagine del 13 marzo 2013, quando presentandosi al mondo, il Papa ha chiesto per la prima volta di pregare per lui. Ricordiamo quel silenzio improvviso, mentre, guardando la nostra città, si chinava a ricevere la benedizione dal Cielo attraverso l’intercessione del popolo di Dio: un silenzio, un gesto, una preghiera unanime, forte, “di famiglia”». Il cardinale De Donatis ricorda inoltre come la richiesta di preghiera sia costante nei discorsi del Santo Padre. «“Per favore, non dimenticatevi di pregare per me”. Sono le parole finali di ogni domenica, dalla finestra dell’Angelus, di ogni incontro, di ogni momento». Così tutta la comunità diocesana di Roma si stringe attorno al suo vescovo e prega per lui. P « ggi il Papa sarà alle 16 a piazza di Spagna per il tradizionale omaggio all’Immacolata. Accolto dal cardinale vicario Angelo De Donatis e dalle autorità civili, pregherà davanti al monumento dedicato alla Madonna e lascerà dei fiori alla sua base. Sarà il momento culminante dell’omaggio dei romani ai piedi della colonna eretta in piazza Mignanelli nel 1857 dopo la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione da parte di Pio IX (1854) e progettata dall’architetto Luigi Poletti. Tra i gruppi che porteranno il proprio omaggio durante la giornata, rappresentanze di parrocchie, associazioni ecclesiali, confraternite, delegazioni di Cotral–Atac, Acea, Inps– Inpdap, Roma Capitale e di altre aziende. L’Unitalsi sarà presente con 100 disabili e oltre 150 volontari della sezione romana– laziale e con un piccolo gruppo in arrivo dalla Sardegna. L’accoglienza sarà assicurata, dalle 6.30 alle 20, dai francescani della basilica dei Santi XII Apostoli, con canti e momenti di preghiera, e da altri religiosi e laici legati alla spiritualità francescana. O Oggi alle 16 l’omaggio di Francesco Luca Mercalli Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza ra i dati emersi dall’indagine Ocse Pisa sulle compe- tenze degli studenti di 79 Paesi, alcuni hanno colpi- to particolarmente. Ben il 25% dei 15enni italiani ha dif- ficoltà di base, come individuare l’idea principale di un testo di media lunghezza o collegare informazioni pro- venienti da fonti diverse. Quanto ai test di lettura e di com- prensione del testo, sono sotto la media Ocse. E solo uno studente su venti riesce a distinguere tra fatti e opinioni. Anche nei test di Scienze i punteggi sono sotto la media. C’è molto da riflettere. Per la scuola – cui non si possono dare tutte le colpe – e per le famiglie. E per la classe po- litica, che dovrebbe farsi carico del problema. Riflettere ad esempio sulle conseguenze dell’avvento del digitale (che non va demonizzato), che ha portato a una civiltà di na- vigatori più che di lettori. Quante persone vediamo leg- gere oggi in metropolitana rispetto ai tanti, quasi tutti, incollati sugli schermi degli smartphone? Riflettere su co- me riabituare alla lettura e come suscitare una maggio- re attenzione a ciò che si legge. A partire dai libri in casa propria. Leggere, comprendere, analizzare un testo si- gnifica essere cittadini consapevoli. Ma significa anche al- tro. «Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e can- tano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso». Parola di Francesco Petrarca. (A. Z.) T Leggere e non capire, l’Ocse ci fa riflettere Profughi, Krajewski lancia un appello per l’accoglienza a pagina 5 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLVI – Numero 44 – Domenica 8 dicembre 2019

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DI PIETRO MARIANI

olto noto al pubblico televisivoper la sua partecipazione alprogramma “Che tempo che fa”,

oltre 66mila like sulla sua paginaFacebook, da due mesi è nelle librerieil suo volume “Il clima che cambia.Perché il riscaldamento globale è unproblema vero, e come fare perfermarlo”, pubblicato per la primavolta nel 2009 e ora revisionato allaluce delle novità nel mondo dellaricerca e dei negoziati internazionali.Luca Mercalli, 53 anni, torinese,meteorologo e climatologo, interverràdomani alle 19, nella basilica di SanGiovanni in Laterano, all’incontro daltema “Quello che sta accadendo allanostra casa”, secondo appuntamentodi “Insieme per la nostra casacomune”, l’itinerario di

approfondimento e riflessionesull’enciclica Laudato si’ di PapaFrancesco promosso dalla diocesi diRoma. L’incontro vedrà lapartecipazione del cardinale vicarioAngelo De Donatis con una riflessioneconclusiva. Mercalli, noto per il suostile divulgativo, ha condotto nel 2015e nel 2016 il programma “ScalaMercalli” su Rai 3, dedicata allasostenibilità ambientale. Editorialistae autore di diverse pubblicazioni, èpresidente della Società MeteorologicaItaliana. Dirige la rivista Nimbus, vivein un’abitazione a energia solare eutilizza un’auto elettrica. La serata aSan Giovanni in Laterano sarà apertada un brano musicale eseguitoall’organo dal maestro DanielMatrone, organista titolare dellachiesa di San Luigi dei Francesi, eintrodotta da don Walter Insero,

direttore dell’Ufficio comunicazionisociali del Vicariato. Due branidell’enciclica saranno letti da MaraSabia, attrice e docente (leggerà anchela “Preghiera per la nostra terra” diPapa Francesco), e da LorenzoPustina, doppiatore. Il cardinaledonerà a Mercalli un ulivo, simbolo dipace. In legno d’ulivo è anche il leggioche verrà utilizzato durante tutto ilciclo di incontri, intagliato perl’occasione da Giovanni Angelozzi diRadiceinmovimento, che da sempreabbraccia la filosofia del riciclo intutte le sue opere. «Da questo concetto– spiega l’artista – è nata l’idea direalizzare un leggio usando un ulivosecolare trovato già abbattuto nellecampagne laziali. Storicamente l’ulivoè simbolo di pace, fecondità,benessere e benedizione. L’albero èstato quindi pazientemente lavorato a

mano con l’intento di mettere in luceil cuore del legno e di riportare insuperficie le venature e la sua anticastoria». Mentre sono in carta riciclatale poltrone sui cui siedono, di volta involta, il cardinale e i diversi ospiti,offerte da Sekkei Design Sostenibile. Ilciclo sulla Laudato si’ è iniziato anovembre in cattedrale con ilpresidente del Parlamento EuropeoDavid Sassoli e proseguirà con altricinque incontri, un lunedì al mese. Ilprossimo appuntamento è inprogramma per il 13 gennaio 2020: siparlerà de “La radice umana della crisiecologica” con l’architetto di famamondiale ideatore del Bosco VerticaleStefano Boeri. Gli incontri verrannotrasmessi in diretta su Telepace (canale73 e 214 in hd, 515 su Sky, 814 suTivùsat) e in streaming sulla paginaFacebook della diocesi di Roma.

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Mercalli a San Giovanni per il ciclo sulla Laudato si’

Il meteorologo e climatologo, volto noto della tv, autore di un libro sull’emergenza climatica, interverrà domani alle 19 al secondo incontro di approfondimento sull’enciclica del PonteficeRiflessione conclusiva del cardinale vicario

DI MARIAELENA IACOVONE

alla riflessione patristica alleapparizioni di Lourdes,passando per le controversie

teologiche del XIII e XIV secolo. È unastoria articolata, animata da dispute escandita da svolte significative, quelladell’Immacolata Concezione, il cuisignificato è espresso dal Catechismodella Chiesa cattolica: «Dio ha sceltogratuitamente Maria da tutta l’eternitàperché fosse la Madre di suo Figlio:per compiere tale missione, è stataconcepita immacolata. Questosignifica che, per la grazia di Dio e inprevisione dei meriti di Gesù Cristo,Maria è stata preservata dal peccatooriginale fin dal suo concepimento».Un singolare privilegio, quellomariano, che affonda le sue radici inuna storia di fede plurisecolare. «Ilculto dell’Immacolata è antichissimo;le prime testimonianze sonorinvenibili già in Oriente – spiegapadre Salvatore Perrella, mariologo eprofessore ordinario alla PontificiaFacoltà Teologica Marianum –. Ilpopolo di Dio ha sempre creduto eaffermato la santità di Maria ed èproprio questa l’intuizione che i Padridella Chiesa hanno approfondito inuna prospettiva omiletica.Sant’Agostino, infatti, riconosce inMaria lo speciale privilegio ma solonei termini di purezza». La teologiapatristica non si interroga, quindi,sulla dimensione relativa al peccatodella concezione di Maria, quantopiuttosto su un “sensus fidei” il cuifondamento è rintracciabile giànell’episodio dell’Annunciazione(Luca 1,26–37) in cui l’Angelo salutaMaria con l’appellativo «piena digrazia». Ma come armonizzarel’esigenza mariologica conl’assolutezza di Cristo, Redentore delgenere umano? Un interrogativocruciale che susciterà intensi dibattititra i teologi medievali della Scolastica,ponendosi al centro di una lungadisputa tra domenicani e francescani.«A san Tommaso d’Aquino, grandeesponente dell’ordine domenicano,premeva soprattutto affermarel’universalità del peccato originale e lanecessità per ogni creatura di essereredenta da Cristo – commenta il

mariologo –. I francescani, invece,erano più propensi a riconoscere ilsingolare privilegio mariano». Ed èproprio in campo francescano che sigiunge ad una svolta significativa.«L’intuizione – spiega ancora padrePerrella – venne al beato Duns Scoto,il quale elaborò il concetto di“redenzione preventiva”, secondo cuiMaria è stata preservata dal peccatooriginale in virtù della sua maternitàdivina e messianica. Il battesimo diMaria, infatti, è la benevolenza di Dioche ha fatto in lei grandi cose». Unadottrina, quella formulata da DunsScoto, destinata ad aprire e a spianarela strada alla proclamazione deldogma dell’Immacolata Concezione. Èl’8 dicembre 1854 quando Papa PioIX, dopo aver interrogato i vescovi ditutto il mondo, promulga la bolla“Ineffabilis Deus”, mediante la qualesancisce come la Vergine Maria siastata «preservata intatta da ognimacchia di peccato originale» sin dalsuo concepimento. Da allora,prosegue padre Perrella, «l’Immacolataè entrata ufficialmente nel rito, nellaliturgia e nella dottrina della Chiesacattolica. Un dogma che potremmodefinire “ecologico”, ovvero relativoalla purezza e bellezza». Altro grandeimpulso a tale verità di fede provienedalle apparizioni di Lourdes (1858)dove la Vergine si presentò a santaBernadette Soubirous come«l’Immacolata Concezione». Solo unanno prima, nel 1857, a Roma, inpiazza Mignanelli, veniva inauguratoin suo onore, grazie al lavoro di 220Vigili del Fuoco, il monumentodestinato a raccogliere in preghieraogni 8 dicembre non solo il Pontefice(l’annuncio sull’omaggio di oggi nelriquadro in questa pagina), ma anche itanti fedeli desiderosi di renderleomaggio. «È dal 1949 che i Vigili delFuoco di Roma hanno l’onore dideporre una corona di fiori tra lebraccia della Vergine – spiega ildirigente vicario del Comando diRoma, Maria Pannuti –. La tradizionevuole che sia il vigile più anziano,prossimo alla pensione, a saliresull’autoscala e a rendere memoria aicolleghi che in soli 30 minutiriuscirono a posizionare, grazieall’impiego di una macchina ideatadal pompiere Gioacchino Machi, lacolonna sulla cui sommità svetta lastatua mariana». Lavoro di squadra egrande senso di comunità: sonoqueste le cifre identificative del corpocivile che ogni anno «si impegna congioia a prender parte ad un grandemomento di unione e incontro, riccodi emozioni e libero da fatica estanchezza».

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Il mariologo: la riflessione patristica, la bolla di Pio IX nel 1854, treanni dopo il monumentocon i Vigili del Fuoco

Immacolata, culto anticodevozione. Padre Perrella: le origini, poi l’intuizione di Duns Scoto

Preghiera per il Papasacerdote da 50 anni

er Papa Francesco che ilprossimo 13 dicembre celebra ilcinquantesimo di ordinazione

sacerdotale: il Signore che lo hachiamato a essere amministratore deiSanti Misteri e vescovo di Roma lo guidie lo sostenga con la grazia del suo Spiritoe gli doni la consolazione che derivadalla preghiera di tutta la Chiesa».Questo il testo della preghiera dei fedeliche oggi, seconda domenica di Avvento,verrà recitata durante tutte le Messe nellechiese della diocesi di Roma, inoccasione del cinquantesimoanniversario dell’ordinazione sacerdotaledi papa Francesco. Jorge Mario Bergoglioricevette infatti l’ordinazione presbiteraleil 13 dicembre 1969 con l’imposizionedelle mani da parte dell’arcivescovo diCórdoba Ramon José Castellano. Adiffondere l’intenzione di preghiera ilcardinale Angelo De Donatis, vicario delPapa per la diocesi di Roma, che hascritto una lettera in vistadell’importante anniversario. «Rendiamograzie al Signore per questi 50 anni diministero, di cui 27 di episcopato»,esordisce il porporato. Quindi prosegue,rivolgendosi ai sacerdoti, ai diaconi, aireligiosi, alle religiose e ai fedeli delladiocesi: «Abbiamo tutti nella mente e nelcuore l’immagine del 13 marzo 2013,quando presentandosi al mondo, il Papaha chiesto per la prima volta di pregareper lui. Ricordiamo quel silenzioimprovviso, mentre, guardando lanostra città, si chinava a ricevere labenedizione dal Cielo attraversol’intercessione del popolo di Dio: unsilenzio, un gesto, una preghieraunanime, forte, “di famiglia”».Il cardinale De Donatis ricorda inoltrecome la richiesta di preghiera siacostante nei discorsi del Santo Padre.«“Per favore, non dimenticatevi dipregare per me”. Sono le parole finali diogni domenica, dalla finestradell’Angelus, di ogni incontro, di ognimomento». Così tutta la comunitàdiocesana di Roma si stringe attorno alsuo vescovo e prega per lui.

ggi il Papa sarà alle 16 a piazza di Spagnaper il tradizionale omaggio

all’Immacolata. Accolto dal cardinale vicarioAngelo De Donatis e dalle autorità civili,pregherà davanti al monumento dedicato allaMadonna e lascerà dei fiori alla sua base. Saràil momento culminante dell’omaggio deiromani ai piedi della colonna eretta in piazzaMignanelli nel 1857 dopo la proclamazionedel dogma dell’Immacolata Concezione daparte di Pio IX (1854) e progettatadall’architetto Luigi Poletti. Tra i gruppi cheporteranno il proprio omaggio durante lagiornata, rappresentanze di parrocchie,associazioni ecclesiali, confraternite,delegazioni di Cotral–Atac, Acea, Inps–Inpdap, Roma Capitale e di altre aziende.L’Unitalsi sarà presente con 100 disabili eoltre 150 volontari della sezione romana–laziale e con un piccolo gruppo in arrivo dallaSardegna. L’accoglienza sarà assicurata, dalle6.30 alle 20, dai francescani della basilica deiSanti XII Apostoli, con canti e momenti dipreghiera, e da altri religiosi e laici legati allaspiritualità francescana.

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Oggi alle 16 l’omaggio di Francesco

Luca Mercalli

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ra i dati emersi dall’indagine Ocse Pisa sulle compe-tenze degli studenti di 79 Paesi, alcuni hanno colpi-

to particolarmente. Ben il 25% dei 15enni italiani ha dif-ficoltà di base, come individuare l’idea principale di untesto di media lunghezza o collegare informazioni pro-venienti da fonti diverse. Quanto ai test di lettura e di com-prensione del testo, sono sotto la media Ocse. E solo unostudente su venti riesce a distinguere tra fatti e opinioni.Anche nei test di Scienze i punteggi sono sotto la media.C’è molto da riflettere. Per la scuola – cui non si possonodare tutte le colpe – e per le famiglie. E per la classe po-litica, che dovrebbe farsi carico del problema. Rifletteread esempio sulle conseguenze dell’avvento del digitale (chenon va demonizzato), che ha portato a una civiltà di na-vigatori più che di lettori. Quante persone vediamo leg-gere oggi in metropolitana rispetto ai tanti, quasi tutti,incollati sugli schermi degli smartphone? Riflettere su co-me riabituare alla lettura e come suscitare una maggio-re attenzione a ciò che si legge. A partire dai libri in casapropria. Leggere, comprendere, analizzare un testo si-gnifica essere cittadini consapevoli. Ma significa anche al-tro. «Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e can-tano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o laconsolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscereme stesso». Parola di Francesco Petrarca. (A. Z.)

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Leggere e non capire,l’Ocse ci fa riflettere

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Anno XLVI – Numero 44 – Domenica 8 dicembre 2019

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La celebrazione in San Pietro con il rito zaireseper i 25 anni della comunità africana a Romache si ritrova a piazza Pasquino. «Solo aprendoil cuore al Signore si potrà auspicare la pace»

dell’introduzione al volume dedicatoal percorso laziale. «Quest’opera nascecon l’obiettivo di fare della cultura, ein particolare della spiritualitàlauretana, la risorsa per lo sviluppo delterritorio attraversato dall’anticoitinerario e dai suoi diverticoli – spiegaAlimenti –, favorendo così la nascita diun’imprenditorialità culturalegiovanile, innovativa e qualificata. Èall’interno di questo contesto tematicoche ha avuto origine la mia ricerca,condotta in seno alla Scuola diDottorato dell’Università di Macerata esostenuta dalla Fondazione di Culto eReligione “Vaticano II”». L’opera delgiovane architetto è ricca di riferimentiarchivistici e bibliografici e si colloca«su un filone di rinnovato interessestoriografico nei riguardi dell’anticaVia Lauretana»; in particolare, illustratutti i luoghi posti sull’antico itinerario,compresi i paesi contigui. «Descrivo la

omincia oggi con la cerimonia diapertura della Porta Santa del

Santuario della Santa Casa a Loreto, ilGiubileo Lauretano concesso da PapaFrancesco in occasione dei cento annidalla proclamazione della Madonna diLoreto come patrona degli aviatori,poiché nel 1294 la Santa Casa diNazareth sarebbe stataprodigiosamente portata in volo dagliangeli nella città marchigiana, meta dipellegrinaggi fin dagli inizi del XIVsecolo. Del cammino seguito già daiprimi pellegrini verso Loreto, la stradadi collegamento tra Recanati e la zonacostiera, tratta l’opera in tre volumi“L’antica Via Lauretana. Viaggio sicorporale come spirituale da Roma aLoreto”. Scritta dall’architetto GiacomoAlimenti, è stata presentata venerdìpomeriggio all’Archivio di Stato, con lapartecipazione del cardinale vicarioAngelo De Donatis, autore

C geografia e la storia dei vari centridemici – dice Alimenti – dando rilievoai segni del culto mariano–lauretanoespresso in chiese, edicole e immaginivarie che confermano il passaggio deipellegrini da o per Loreto». In questosenso, quindi, la pubblicazione «siconfigura come una guidadocumentata e ricca per il pellegrinoche voglia ripercorrere l’anticotracciato della Via Lauretana,godendosi il paesaggio, la storia, l’artee le testimonianze di fede dei singolicentri». Interessanti le parti cheattengono «alle modalità disvolgimento confraternale delpellegrinaggio – illustra ancoral’autore – e alle istruzioni per“riportare frutto di salute”» così comele note di costume «sul pellegrinaggiodi uomini illustri: da uomini d’armi odi cultura a santi e beati».

Michela Altoviti

Alla Gregoriana dialogotra Yehoshua e Ravasi

braham B. Yehoshua, scrittore israelianonoto in tutto il mondo, e il cardinaleGianfranco Ravasi, presidente del

Pontificio Consiglio per la cultura, siritroveranno insieme mercoledì 11 dicembre,nell’aula magna della Pontificia UniversitàGregoriana dove, alle ore 18, dialogherannosu “Letteratura ebraica e cristiana”. L’incontroè il secondo appuntamento del ciclo diconferenze “Arte come/in Dialogo” edesaminerà in maniera innovativa alcune figurechiave del testo biblico sul tema dellasofferenza e della speranza. Yehoshuapresenterà una lezione intitolata “LaCrocefissione di Gesù come una correzionedella storia della legatura di Isacco”, mentre ilcardinale Ravasi interverrà su “La ‘Passione’del Libro di Giobbe, tra fede e protesta: esegesie letteratura”. Le lezioni saranno tenute ininglese e italiano, con servizio di traduzionisimultanee in entrambe le lingue. L’evento ègratuito e aperto al pubblico.

AVia Lauretana, una guida per i pellegrini verso Loreto

DI ANDREA ACALI

avanti a un pubblico numeroso èstato presentato, mercoledì nellalibreria San Paolo di via della

Conciliazione, il libro del teologo monsignorGiuseppe Lorizio Chiedi al teologo. Unvolume che raccoglie gli spunti piùinteressanti della rubrica che l’autore hatenuto dal 2006 su Famiglia Cristiana con lesue risposte ai lettori. «Un sasso nellostagno», lo ha definito Massimiliano Padula,docente all’Università Lateranense, che hamoderato l’incontro. Un libro che «rientranel coraggioso rinnovamento culturale che ilPapa sollecita: una metamorfosi culturalerichiesta dalla trasformazione missionaria diuna Chiesa in uscita». Padula ha sottolineatodue parole chiave: «Amicizia, quella che c’ètra noi, ma anche quella dell’autore con illettore», e «ricerca, perché nel libro risaltanola sua dimensione accademica, il rigore

metodologico e l’auspicabile uscita dailabirinti dell’autoreferenzialità che hacaratterizzato per troppo tempo il sapereteologico e non solo». A presentare il volumesono stati il vescovo Nunzio Galantino,presidente dell’Apsa e amico di lunga data diLorizio, e Marco Tarquinio, direttore diAvvenire, giornale con cui il teologocollabora. L’ex segretario generale della Ceiha messo in evidenza «la struttura delvolume, fatto di domande e risposte, contanto di nome e provenienza di chi pone iquesiti». Una cosa «non scontata, soprattuttoin questo periodo in cui gli analisti socialidicono che ci sono troppe domande senzarisposte ma anche risposte a domande maiposte. E purtroppo anche domande chetrovano solo risposte drammatiche». Citandoil messaggio di Papa Francesco all’UniversitàCattolica di Buenos Aires nel 2015, il presuleha ricordato che «le domande del popolocontengono un valore ermeneutico che non

possiamo ignorare se vogliamo prendere sulserio il mistero dell’Incarnazione». Esmentendo una presunta avversione diFrancesco alla teologia, ha aggiunto chequella che il «Papa contesta è la teologiaastratta che si nutre di sterili polemiche».Altro aspetto messo in evidenza è «lo schemadella rubrica che intercetta domande reali,non retoriche, a partire dall’esistenza concretadelle persone», con il materiale «organizzatosecondo le domande fondamentalidell’esistenza. Nelle risposte, poi, non si cedemai alla tentazione di banalizzare il sapereteologico, non si annacquano, in modo chel’interlocutore continui a riflettere».Tarquinio ha invece fatto notare la fatica, checonosce bene, di rispondere ai lettori,«necessaria» perché permette di incontrare ilpubblico. E come Padula, ha evidenziatol’importanza dell’amicizia: «Abbiamobisogno di amici che ci aiutino a riconnetterela quotidianità a Dio. Verifico ogni giorno

l’intensità e la profondità delle domande cheabitano la vita della gente, c’è bisogno dirisposte attraverso l’incontro con chi prestaorecchio e tende la mano». Serve «capacità diascoltare gli altri, molti non lo fanno econducono per mano verso soluzioniprecostituite: l’inferno lo stanno costruendoqui dicendo chi devono odiare. Occorre darerisposte che aiutino a trovare la strada inuscita verso il bene. Nel tempo dell’uno valeuno – ha concluso Tarquinio – sembra chetutti abbiano risposte definitive mentre ilcoraggio di offrire parole fondate sullacompetenza del teologo serve al popolocristiano. Tutti si sentono esperti di tutto,giudicano e condannano i teologi, i vescovi eperfino il Papa. Ci sono pozzi di acquapotabile a cui bisogna abbeverarsi, poi nellibero dibattito ci sono quelli fangosi eavvelenati che fanno male alla pancia. C’è undoppio servizio da fare: ascoltare e dare lerisposte di sempre con le parole di oggi».

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Presentato il libro di Loriziocon le sue risposte alle domandedei lettori su «Famiglia Cristiana»Le voci di Galantino e Tarquinio

Il Papa ai congolesi:si rinunci alle armiDI ROBERTA PUMPO

apa Francesco prega per la pacenella Repubblica Democraticadel Congo e invita a rinunciare

alla bramosia di possedere, a non far-si infettare dal virus del consumismoche riempie le case di oggetti e le svuo-ta di figli. Nella prima domenica diAvvento, su questi temi si è incentra-ta l’omelia del Pontefice che all’Altaredella Cattedra della basilica vaticanaha presieduto la Messa per la comu-nità cattolica congolese di Roma in oc-casione del 25° anniversario della fon-dazione della cappellania, nella chie-sa della Natività a piazza Pasquino. Meditando sul verbo “venire”, ricor-rente nella liturgiache prepara al Na-tale, Francesco loha coniugato pen-sando ai tanti con-golesi residenti inItalia. «Avete la-sciato le vostre ca-se, affetti e cose ca-re – ha detto –.Giunti qui, avetetrovato accoglien-za insieme a diffi-coltà e imprevisti.Ma per Dio siete sempre invitati gra-diti. Per Lui non siamo mai estraneima figli attesi. E la Chiesa è la casa diDio: qui, dunque, sentitevi sempre acasa». Ha quindi pregato per la pacenell’est del Paese, in particolare nei ter-ritori di Beni e di Minembwe deva-stati dai conflitti e, affidandosi al-l’intercessione della beata suor MariaClementina Anuarite Nengapeta –prima beata religiosa congolese ri-cordata proprio ieri nel martirologioromano –, ha chiesto che «si rinuncialle armi e ci si converta da un’eco-nomia che si serve della guerra a un’e-conomia che serva la pace».Il Papa ha celebrato con il rito zairese(dal vecchio nome della Repubblicademocratica del Congo), approvatodalla Congregazione per il culto divi-no il 30 aprile 1988. Frutto di un lun-go processo di inculturazione della li-turgia, incoraggiato da Paolo VI e Gio-

Pvanni Paolo II, tiene conto della tra-dizione stilistica orale africana, coin-volgendo attivamente l’assemblea at-traverso danze e canti accompagnati datamburi e altri strumenti tradizionali.“Avvento” tradotto dal latino signifi-ca “venuta”, ha ricordato il Papa, ma«al Signore che viene e al suo invito adaccoglierlo si può rispondere “no, nonci vado”», come accadeva ai tempi diNoè. «Non c’era attesa di qualcuno,soltanto la pretesa di avere qualcosaper sé, da consumare. Questo è il con-sumismo – ha ammonito Bergoglio –, un virus che intacca la fede alla radi-ce» perché si presta attenzione solo aciò che si possiede, dimenticando Dio.Il consumismo «anestetizza» il cuore,

rende egoisti, tan-to da provare fa-stidio per «il fra-tello che bussa al-la tua porta perchédisturba i tuoi pia-ni».Per Francesco,l’inverno demo-grafico che sta vi-vendo la società o-dierna è frutto delconsumismo, cheriempie le case di

oggetti ma le svuota di figli. «Questoè il dramma di oggi – le parole del Pa-pa –. Si butta via il tempo nei passa-tempi ma non si ha tempo per Dio eper gli altri. E quando si vive per le co-se, le cose non bastano mai, l’aviditàcresce e gli altri diventano intralci nel-la corsa e così si finisce per sentirsi mi-nacciati e, sempre insoddisfatti e ar-rabbiati, si alza il livello dell’odio».Negli ambiti in cui il consumismoimpera aumentano la rabbia e la vio-lenza, anche solo verbale, e si cercaun nemico a tutti i costi. «Così – haproseguito –, mentre il mondo è pie-no di armi che provocano morti, nonci accorgiamo che continuiamo adarmare il cuore di rabbia. Da tuttoquesto Gesù vuole ridestarci chie-dendoci di vegliare».Solo aprendo il cuore al Signore e alprossimo, ha concluso Bergoglio, sipotrà auspicare la pace anche per la

Repubblica democratica del Congo.Un Paese da 20 anni infestato dal «can-cro della guerra», ha aggiunto suor Ri-ta Mboshu Kongo delle Figlie di Ma-ria Santissima Corredentrice, che altermine della liturgia ha ringraziato ilPapa per aver accettato l’invito a cele-brare con la comunità congolese diRoma. La teologa e docente all’Uni-versità Urbaniana ha denunciato conforza che il Paese sta registrando «unrecord mai conosciuto nella storia u-mana e di cui nessuno parla: circa 6milioni dei congolesi uccisi. È un ge-

nocidio che non si conosce, che si svol-ge in totale silenzio a livello globale.Non è giusto, è offensivo nei nostriconfronti». La religiosa, a nome dellacomunità, ha espresso il desiderio divedere i beati congolesi IsidoroBakanja e madre Anuarite, entrambimartiri, inscritti nel canone dei marti-ri cattolici e «proposti come modellialla Chiesa universale». Ha inoltrechiesto al Papa di celebrare la Messa,secondo “il messale romano per le dio-cesi dello Zaire”, nella Repubblica de-mocratica del Congo.

Monito sul consumismo,«virus che intacca la fedealla radice. Continuiamo

ad armare il cuoredi rabbia. Tocca vigilareLa preghiera e la carità

i tesori più grandi»

na «felice abitudine».Così don AntonioPompili, parroco di

San Martino I Papa all’Appio,descrive l’iniziativa solidaleche da otto anni vedeimpegnati fedeli e residentidel quartiere nell’acquisto digeneri alimentari da destinareai più indigenti. 2475 kg dicibo raccolti nel solo 2019:sono questi i frutti diun’opera caritatevole che hatrovato grande impulsoanche grazie alla particolarecollocazione dellaparrocchia, i cui locali sonostati eretti nel 1965all’interno di un complessocondominiale in via Veio, adue passi dalla basilica di SanGiovanni in Laterano. «Unadelle uscite della strutturadista solo 20 metri dalsupermercato con cuiabbiamo siglato l’accordo –spiega don Antonio –.Questo facilita enormementeil lavoro dei volontari,impegnati nella raccolta enello stoccaggio del cibo cheparrocchiani, e non soltantoloro, acquistano ogni primolunedì del mese». Unacollaborazione fattiva, quellacon il vicino supermercato,che testimonia la volontà divivere a livello comunitarioun territorio piuttostoomogeneo che ad oggi contacirca 9mila abitanti. Laparrocchia «sorge in unazona centrale che va da PortaSan Giovanni a piazza Re diRoma – riferisce il sacerdote–. Il livello sociale è medioalto, eppure le situazionidifficili non mancano». Daqui l’esigenza di attivare uncentro di ascolto in grado di

intercettare i bisogni erispondere alle necessità diquanti vivono in condizionidi indigenza. «Prima diricevere i viveri – afferma –,ciascuna persona incontradue volontari della Caritasche si prodigano per offriresostegno e speranza». Unvero e proprio lavoro insinergia che ha il suo culminenella distribuzione dei viveriprevista ogni mercoledì dellasettimana: «Sono circa 20 lefamiglie fisse che sosteniamo;tra queste c’è un buonnumero di italiani». Caritàpartecipata e condivisionefraterna sono i motoripropulsori di una comunitàunita che ogni mese attendela spesa solidale «come unappuntamento fisso, al paridella Messa o degli incontridi preghiera». Ed è così chevive quella giornata ancheDaniele Sagnotti,responsabile del Centro diascolto Caritas: «Attraverso ladistribuzione dei viveri c’èuna concretizzazionemateriale e spirituale deibisogni espressi dallepersone. Il nostro, infatti, èun aiuto ad ampio raggio,volto a coltivare relazioniautentiche». Alla povertàstrettamente materiale,infatti, sempre più spesso siaggiunge la solitudine, queldiffuso senso di vuotointeriore a cui Daniele e glialtri volontari cercano di farfronte mediante l’esercizio diascolto: «Solo superando ipregiudizi – conclude –, siimpara ad accogliere l’altrocome fonte di ricchezza ecrescita personale».

Mariaelena Iacovone

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S. Martino, cibo e relazioniL’impegno per le famiglie

Un momento della celebrazione (foto Gennari)

Monsignor Giuseppe Lorizio

La parrocchia di San Martino I Papa (foto Gennari)

La teologia popolare, rapporto tra fede vissuta e pensata

2 Domenica8 dicembre 2019

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Page 3: Immacolata, culto antico - RomaSetteanniversario dell’ordinazione sacerdotale di papa Francesco. Jorge Mario Bergoglio ricevette infatti l’ordinazione presbiterale il 13 dicembre

L’intervento del vescovo al convegno promossodall’Osservatorio parlamentare trasversaleper discutere sul futuro della Capitale. L’invitoad «affrontare le solitudini presenti in città»

Benedizione dei Bambinelli domenica da Francesco

DI MICAELA CASTRO

ra il 21 dicembre 1969 quando PapaPaolo VI, durante l’Angelus, impartìper la prima volta la benedizione

alle statuine dei Bambinelli del presepeche i ragazzi di Roma avevano portatocon loro in piazza San Pietro. Cinquantaanni di questa tradizione tutta romana,ma che ha contagiato negli ultimi annidecine di diocesi e parrocchie in giro perl’Italia e anche all’estero. Con questosentimento di gratitudine gli oratori e leparrocchie di Roma torneranno in piazzaanche quest’anno domenica 15dicembre, convocati dal Centro oratori

romani, per un appuntamento di festa,testimonianza e preghiera. Bambini,ragazzi, animatori, catechisti e famiglie,tutti insieme per pregare con PapaFrancesco e prepararsi al Natale in unamattinata dal sapore tutto natalizio. Iltema prescelto per questa edizione, “ÈNatale anche qui !”, vuole ricordare atutti, grandi e piccoli, che Gesù nasce inogni luogo. Nasce ancora una volta indisparte, in silenzio, nell’umiltà dipiccoli segni che solo chi sa farsi“piccolo” riesce a cogliere. I Bambinelliche verranno portati a ricevere labenedizione di Francesco diventerannocosì il simbolo della presenza delSignore nelle comunità e nell’intera città.Sin dalle prime ore del mattino, glioratori e le parrocchie romane siraduneranno in piazza per poipartecipare alle 10 nella basilica di SanPietro alla Messa presieduta dalcardinale arciprete Angelo Comastri. A

conclusione i gruppi si trasferiranno inun corteo allegro e colorato in piazza,accolti dagli animatori del Cor con cantinatalizi e danze per aspettare insieme larecita dell’Angelus con Papa Francesco,che benedirà le statuine del presepe che iragazzi avranno portato con loro.L’appuntamento della benedizione deiBambinelli segna anche questa volta ilcammino degli oratori romani inAvvento in un anno dedicato, comesuggerito dal programma pastorale delladiocesi, all’ascolto del “grido della città”con particolare attenzione per i giovani,le famiglie e i poveri. Il Cor, seguendo leindicazioni del cardinale vicario AngeloDe Donatis, si è messo in ascolto delmondo dei più piccoli, interagendo conla rete degli oratori e con le altre realtàche in città operano in favore deibambini. Proprio il cardinale De Donatisha inaugurato e benedetto ieri i nuovilocali della “Sinite parvulos”, il servizio

attivo nel Palazzo Lateranense, sede delVicariato, e ideato dal fondatore del Cor,Arnaldo Canepa, per fornire già dal 1944alle parrocchie i materiali necessari alleattività catechistiche. Quelli erano glianni della guerra e i bambini vivevano inperiferie disastrate, spesso abbandonatida ogni cura. Erano proprio le parrocchiea compensare tante volte le attenzioniche le famiglie non riuscivano a dare.Sono passati 75 anni da allora ma, neilocali appena rinnovati nella sede delVicariato, «la “Sinite parvulos” vuolerispondere sempre più – sottolinea ilpresidente del Cor, David Lo Bascio –alle sfide pastorali dei tempi che viviamoin una fedeltà di servizio che si rigeneracon uno sguardo più attento alleesigenze dei sacerdoti, degli operatoripastorali e dei bambini». L’apertura èconfermata negli orari già noti: dallunedì al venerdì, dalle 9 alle 16, e ilsabato dalle 9 alle 13.

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Disturbi alimentari, partecampagna di DonnaDonna

Palmieri: indebolitotessuto sociale romano

DI ALBERTO COLAIACOMO

bbiamo cognizione diessere una realtàimportante e abbiamo

molto da dire. La storia di Roma èfatta anche dalle tante comunitàcristiane – parrocchie, comunitàreligiose, associazioni e movimentiecclesiali – che sono espressione del

A«suo vescovo, il Papa». Così il vescovoGianpiero Palmieri, ausiliare per ilsettore Est e delegato per la carità, èintervenuto al convegno organizzatodall’Osservatorio parlamentare “PerRoma” che si è svolto lunedìnell’Aula dei Gruppi parlamentari diMontecitorio. L’iniziativa, promossadall’Associazione Per Romapresieduta da Roberto Corbella, hariunito oltre trenta parlamentari perdiscutere del futuro della Capitalesul tema “Inclusione, trasversalità,confronto e partecipazione”. Tra gliaderenti figurano esponenti di tutti ipartiti: della Lega (Claudio Durigone Francesco Zicchieri) al M5S(Federica Daga e Francesca Flati),fino al vice presidente della CameraFabio Rampelli (FdI) e aiparlamentari romani di Leu (StefanoFassina e Loredana De Petris). Due irappresentanti di Italia Viva(Roberto Giachetti e Luciano Nobili)accanto a Riccardo Magi (PiùEuropa) e a una folta rappresentanzadi Pd e Forza Italia. Presieduto dalsenatore Maurizio Gasparri, quale

parlamentare più anziano,l’Osservatorio trasversale hapresentato un lavoro programmaticocoordinato da Stefano Fassina, FabioRampelli, Roberto Morassut e PaolaBinetti. Molti i partecipanti a questoprimo incontro pubblico, con unparterre composto da rappresentantidelle istituzioni, delle università,delle diverse religioni e del mondodel lavoro. Monsignor Palmieri haparlato a nome della diocesi –presenti i direttori di Caritas,Migrantes e Pastorale sociale e dellavoro, rispettivamente don BenoniAmbarus, monsignor PierpaoloFelicolo e don Francesco Pesce – maanche della Comunità diSant’Egidio, rappresentatacomunque in Aula da monsignorMarco Gnavi, e del Centro Astalli,con padre Camillo Ripamonti. «Si èindebolito il tessuto sociale diRoma, stiamo vivendo una crisiantropologica – ha detto il vescovo –. I nostri territori si sono logorati, viè un malessere da parte di molticittadini che, soprattutto nelle

periferie, vedono la città lasciata inmano alle organizzazioni criminali».Il vescovo ha anche parlato disegnali incoraggianti: «C’è unrisveglio che possiamo cogliere perincanalare le forze e affrontareinsieme le tante solitudini presentiin questa città. Dobbiamo diminuirele disuguaglianze tra le persone e trai diversi territori». Il giuristaBeniamino Caravita e la statisticaFlavia Marzano hanno illustratoalcuni punti da inserire in una “roadmap”: uniformare le diverse leggisulla Capitale che sono state fatte nelcorso degli anni, ripensarel’organizzazione territoriale, favorirel’informatizzazione della pubblicaamministrazione. «Lo scopo delconvegno – ha spiegato il presidentepro tempore Maurizio Gasparri – ètrovare un minimo comunedenominatore tra le diverseposizioni per affrontare il tema deipoteri, mai risolto. La città habisogno di un luogo neutrale per farconvergere e confrontarsi con idiversi punti di vista».

pronto per essere compagno diviaggio nel nuovo anno alle

porte il calendario «ecumenico einterreligioso» realizzatodall’Associazione DonnaDonnaonlus che, fondata nel 2009 daNadia Accetti, festeggia i 10 anni diattività spesi a informare esensibilizzare sui disturbidell’alimentazione. «Hanno posatodonne e uomini di diverse culture ereligioni – spiega Accetti –,impegnati in ambiti professionalidisparati ma tutti uniti per la salute,la lotta agli stereotipi e aifabbricatori di idoli». Ci sono i voltidi soldatesse dell’esercito,dell’aeronautica e della marinamilitare, di giornaliste e di donneimpegnate nell’associazionismo epoi quelli delle consacrate: «Tutticon i loro sorrisi ricordano checiascuno di noi è un capolavoro daamare e che deve lasciarsi amare».L’impegno di Nadia nasce dalla suapersonale esperienza di malattia: «Ilmio grido di dolore è stato ascoltatoallora da alcuni monaci benedettini– racconta – che nel loro monasteromi hanno fatta sentire accolta,restituendomi quella dignità chepensavo di avere perduto». Oggi ilsuo impegno è quello di «continuaread asciugare tante lacrime, facendosperimentare concretamente quello“stare con” che è rendere visibilel’amore incondizionato di Dio».Anche con la realizzazione «di unastruttura di accoglienza, la “Casa delsorriso”, che spero potrà essereluogo per accogliere chi è vittima diuna dipendenza legata al cibo a

partire da una proposta spirituale,nel riconoscere il vero nutrimentonel corpo e nella Parola di Cristo».La campagna di sensibilizzazioneper il 2020 si è aperta ufficialmentenelle scorse settimane «con lasimbolica piantumazione di unapalma donata dall’organizzazioneecologica KklItalia Onlus, inoccasione della Giornata mondialecontro la violenza sulle donne», diceAccetti; sulla terrazza del Pincio, allapresenza, tra gli altri,dell’ambasciatore d’Israele presso laSanta Sede Oren David e del vescovoausiliare Paolo Ricciardi, delegatoper la pastorale sanitaria delladiocesi, «abbiamo ribadito che ilcorpo della donna è vita,coinvolgendo anche alcuni alunnidelle scuole per diffondere messaggidi vita e d’amore ai giovani».Proprio le scuole, oltre agli ospedaliromani «che saranno coinvolti,ospitandola ciascuno mese permese», saranno destinatarie delprogetto della mostra fotograficaitinerante, «altra modalità perdiffondere messaggi di luce propriocome è nell’etimologia dellafotografia», sottolinea Accetti.Ancora, con gli studenti delle scuolesecondarie, in collaborazione conl’Ufficio scuola della diocesi,«lavoreremo sul valore dellosguardo, prima forma diaccoglienza, oltre la cultura deiselfie e dei social»; per i bambinidella primaria invece è in cantiereun progetto contro gli stereotipi eogni forma di discriminazione.

Michela Altoviti

È

abato 14, dalle 9 alle 13, al Pon-tificio Seminario Romano Mag-

giore (piazza S. Giovanni in Late-rano, 4), è in programma la pre-sentazione del vademecum per lapastorale delle persone con disa-bilità, dal titolo “Nessuna anima èdisabile”. Un’iniziativa dell’Ufficiocatechistico diocesano.Interverranno il cardinale vicario

Angelo De Donatis; suor VeronicaAmata Donatello, responsabile delServizio Nazionale Cei per la pa-storale delle persone con disabi-lità; don Luigi D’Errico, referentediocesano per il settore catechesie disabilità; don Andrea Cavallini,direttore dell’Ufficio Catechisticodella diocesi di Roma (info e iscri-zioni: 06.698.86301–86521, uffi-

[email protected]).Dall’Ufficio catechistico la segna-lazione di un’altra iniziativa, il cor-so di formazione permanente sul-l’iniziazione cristiana, al via gio-vedì 12, dalle 19 alle 20.30, pres-so il Pontificio Ateneo Sant’Ansel-mo (piazza dei Cavalieri di Malta,5), in collaborazione con l’Ufficioliturgico.

SDisabilità, arriva un vademecum per la pastorale

Il presepe «emozionale» nel centro storicoamminare all’interno del presepetra fornai, fabbri, maniscalchi,

falegnami, con il sottofondo delletradizionali musiche di Natale, ilragliare degli asini e il frusciodell’acqua. È possibile farlo nellabasilica di San Marco Evangelista alCampidoglio dove è stato allestito il“Presepio emozionale di FrateIndovino”, visitabile gratuitamentefino al 6 gennaio, dalle 10 alle 18, neigiorni feriali, e dalle 10 alle 20 ilsabato, la domenica e i festivi.Inaugurato domenica scorsa dalcardinale vicario Angelo De Donatis,titolare della basilica, il presepe, conpersonaggi e animali a grandezzanaturale, è promosso dai frati minoricappuccini dell’Umbria e ha ricevuto ilpatrocinio del Vicariato di Roma. Ilpercorso occupa oltre 200 metriquadrati, inizia nell’atrio della

parrocchia, che si affaccia sulVittoriano, e prosegue lungo la navata.È la riproduzione di un tipico borgomedioevale in omaggio all’epoca disan Francesco d’Assisi, il primo arappresentare la nascita di Gesù nelNatale del 1223. I visitatori hanno lapossibilità di camminare all’internodell’allestimento accanto alle sagomecolorate del mugnaio nel frantoio, delmaniscalco al lavoro nella stalla,dell’erborista e, girando attorno allafontana, giungono alla capanna dovesono riprodotti i personaggi dellaNatività. Il presepe è impreziosito daparti in movimento che riproduconole invenzioni medievali, come la ruotaidraulica per l’azionamento dellamacina del mulino e ulteriori “effettispeciali”. Tutte le casette sono dotatedi apposti codici QR scansionabili conlo smartphone per accedere

all’audioguida. Riprodotto su unasuperficie di circa 3.000 metri quadrisu materiali ecologici e di recupero,con circa 500 pannelli di cartonestampati in quadricromia, il presepe èstato progettato da ingegnerimeccanici e ha visto all’opera l’interaéquipe di Frate Indovino.L’allestimento è nato nel 2016 con lavolontà di manifestare «la minoritàfrancescana che è uno stile di vita, lostile di Dio, il quale si lascia incontrareed abbracciare, disposto ad entrare inrelazione con noi «in punta di piedi” –afferma padre Matteo Siro, provincialedell’ordine dei frati minori cappuccinidell’Umbria –. Questa installazione ciricorda, come auspicato da PapaFrancesco nella lettera apostolica“Admirabile signum”, la necessità diperpetrare una tradizione che uniscele persone nelle famiglie, nelle scuole,

nei luoghi di lavoro. Ci incoraggia inquella vita di relazione che completa ilpercorso spirituale di ogni essereumano il quale si riconosce nell’umiltàdi un bambino che viene alla luce». Il“Presepio emozionale di FrateIndovino”, che ha richiesto 1.200 oredi lavoro, è un allestimento itinerantee per il parroco di San MarcoEvangelista, monsignor RenzoGiuliano, l’essere stati scelti perl’edizione 2019 ha rappresentato «unagrande sorpresa. Desideriamo essereun punto di forte aggregazionespirituale al centro della città. A duepassi dal Campidoglio, che in piazzaVenezia sta addobbando un grandealbero di Natale, noi presentiamoquesto bellissimo segno cristiano delpresepe perché diventi, nel nome diBetlemme, pane per la città».

Roberta Pumpo

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L’appuntamento organizzatodal Cor per oratori e parrocchieInaugurati ieri i nuovi localidel servizio attivo in Vicariato

Nadia Accettiin una delleimmagini dellacampagna diDonnaDonnaonlus

catechesi

San Marco al Campidoglio ospital’allestimento di Frate IndovinoRiprodotto un borgo medievalein uno spazio di 200 metri quadri

Il presepe a San Marco

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Page 5: Immacolata, culto antico - RomaSetteanniversario dell’ordinazione sacerdotale di papa Francesco. Jorge Mario Bergoglio ricevette infatti l’ordinazione presbiterale il 13 dicembre

DI FEDERICA CIFELLI

n “dolce” pensiero per dirsi buonNatale e per favorire, nello stessotempo, l’inclusione lavorativa di

giovani e adulti in difficoltà accolti neivari centri Caritas. Torna anche quest’annoil progetto “Oggi offro io”, promossodall’organismo pastorale diocesanoinsieme a Ferrovie dello Stato italiane: unatavoletta di cioccolata acquistabile intreno – offerta minima 3,50 euro – serviràper ristrutturare i locali di un’anticapizzeria in zona San Giovanni. Negli

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Per l’emergenza casa proposta un’Agenzia dell’abitare

DI GIULIA ROCCHI

ario, Gianni e Cosimo erano tresenza fissa dimora, che nelle nottid’inverno trovavano riparo a San

Callisto: oggi vivono insieme in unappartamento preso in affitto grazie a unbenefattore e aiutano altri senza tetto.Pasquale, 68 anni, dormiva all’apertoperché non sapeva nemmeno di averediritto alla pensione, mentre adesso abitain un condominio protetto, in unmonolocale con bagno e cucina. Oresteera rimasto senza soldi e senza affettidopo il divorzio, ma ora ha ricominciato

a lavorare e ripreso i contatti con il figlio.Storie a lieto fine, grazie alla Comunità diSant’Egidio. A raccontarle monsignorMarco Gnavi, parroco di Santa Maria inTrastevere, nella conferenza stampa divenerdì, durante la quale è statapresentata la trentesima edizione di“Dove mangiare, dormire, lavarsi”, lacosiddetta “Guida Michelin dei poveri”,262 pagine di indirizzi utili a chi vive perstrada. «Credo che queste esperienze nonsiano solo una risposta – dice il sacerdote– ma soprattutto un segno, perchéattivano la fantasia e ci dimostrano che èsempre possibile fare qualcosa. C’è unagrande fantasia creativa che è il contrariodella freddezza burocratica». La Comunitàtrasteverina, nell’ultimo decennio, halavorato infatti per costruire una rete dicohousing innovativo, fondato suconvivenze di anziani che risolvonoinsieme problemi economici e disolitudine, ex senza dimora accompagnati

in un percorso di abbandono della strada,condomini protetti in cui ci si aiuta avicenda. A Roma si tratta di oltre 70convivenze che interessano più di 300persone, ma ci sono esperienze analoghea Genova, Napoli, Novara, Padova,Torino. Perché occorre «andare oltrel’emergenza freddo», sottolineamonsignor Gnavi, ricordando che «l’annoscorso nella Capitale d’Italia 15 personehanno perso la vita per il freddo. Non lovogliamo accettare, non lo possiamoaccettare, né come società civile né comeistituzioni, che possono fare di più». Ecco,allora, la proposta di Sant’Egidio: creareuna nuova «Agenzia dell’abitare», cheriunisca le istituzioni, i costruttori, leassociazioni. «La sinergia e un’Agenziache sia di riferimento e metta insieme leenergie migliori – rimarca il sacerdote –potrebbe prosciugare la strada». Ad oggi, aRoma sono circa 8mila le persone senzadimora, secondo i dati forniti dalla

Comunità, delle quali tremila dormonoall’aperto; 2.500 in edifici abbandonati,baracche o macchine; altrettanti in centridi accoglienza notturna. Per loro, maanche per tutte le fasce sociali vulnerabili,è pensato “Dove”, stampato in 10milacopie. Le indicazioni contenute nellaguida «potranno permettere a chi vive insituazioni di estremo disagio di orientarsinon in una giungla ma in una città cheabbraccia – sottolinea monsignor Gnavi –. Questa guida rivela e offre da una parteitinerari di soccorso, dall’altra ci dice cheesiste una effervescenza solidale che è unostimolo, di cui noi non abbiamo maiestrema consapevolezza». Il libretto verràdistribuito anche durante i pranzi diNatale che la Comunità organizza sia il25 dicembre che durante le feste,coinvolgendo più di 18mila ospiti. Percontribuire, è già partita la campagna “ANatale aggiungi un posto a tavola”; perinformazioni www.santegidio.org.

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Profughi, l’appello di Krajewski

Prevede la collaborazionegratuita di 30 infermierevolontarie diplomateo allieve e 30 volontaridell’organismo romanoche saranno impiegatinel nuovo dipartimentodi emergenza dell’ospedaleL’intesa, attiva da gennaio,siglata nella Giornatamondiale del volontariatoDiodati (Cri): impegnatinel sostegno ai pazienti

arà attivo da gennaio 2020 l’accordo tra laCroce Rossa–Area Metropolitana di Roma

Capitale e il Policlinico Campus Bio–Medicoche prevede la collaborazione gratuita di 30infermiere volontarie diplomate e/o allieve e30 volontari della Cri, che saranno attivi pressoil nuovo Dipartimento di emergenza eaccettazione della struttura ospedalierauniversitaria della Capitale. L’accordo è statofirmato giovedì dal presidente della CroceRossa Area Metropolitana di Roma CapitaleDebora Diodati, e dal direttore generale delCampus Bio–Medico Paolo Sormani. La sceltadella data non è casuale: la Giornata mondialedel volontariato. «A operare all’interno delpoliclinico saranno 30 infermiere volontarie oallieve e 30 volontari della Croce Rossa. Per lecrocerossine che con la loro attività divolontariato supporteranno l’attivitàinfermieristica questo varrà anche cometirocinio formativo. I volontari supporteranno i

S pazienti negli spostamenti e nell’assistenza ingenerale, anche in previsione dell’imminenteapertura del Pronto Soccorso», dice Diodatiche non nasconde la sua soddisfazione perquella che definisce «una collaborazione chevedrà il volontariato in prima linea nel daresostegno e conforto alle persone in cura pressoil policlinico, dando modo a tante persone ditrovare nella Croce Rossa un punto diriferimento e un sostegno nel solco dellamigliore tradizione del volontariato di Cri incampo sanitario». Sormani dichiara: «Questacollaborazione si inserisce a pieno titolo nelprogetto di realizzazione del nuovoDipartimento emergenza accettazione chevedrà la luce nella prossima primavera. IlPronto Soccorso nasce con l’obiettivo diabbinare le più moderne tecnologie e la piùalta competenza medica e infermieristica auna accoglienza dei pazienti e dei lorofamiliari che è essa stessa parte della cura».

DI MARIA CHIARA BIAGIONI

ominciamo dai cardinali, dai ve-scovi, dai presbiteri: apriamo lenostre case, le nostre canoniche, i

nostri palazzi. C’è lo spazio, ci sono le ri-sorse. Se ogni monastero, ogni casa religio-sa, ogni parrocchia, si aprisse almeno per u-na persona, almeno per una famiglia, a Le-sbo non troveremo nessuno». È un appello,anzi un grido di aiuto, quello lanciato mer-coledì dal cardinale Konrad Krajewski, ele-

mosiniere di Sua Santità, prendendo la pa-rola a Fiumicino.È appena arrivato da Lesbo insieme ai 33rifugiati giunti in Italia grazie a un corri-doio umanitario voluto espressamente daPapa Francesco e realizzato con l’interme-diazione della Comunità di Sant’Egidio co-me sempre in accordo con il Ministero del-l’Interno. «Il Pontefice – ha continuato ilcardinale – è colui che mette i ponti. Oggiabbiamo messo questo ponte che si chia-ma corridoio umanitario. È una cosa to-talmente evangelica».Il grazie della Santa Sede va al governo ita-liano che ha permesso questo corridoio e algoverno greco che, oltre ad a-ver lavorato al superamentodei problemi burocratici, haanche pagato i biglietti di tut-ti quelli che sono arrivati og-gi. «Dio fa le grandi opere»,ha detto l’elemosiniere. «Macon tutta la gente di buonavolontà, possiamo moltipli-care questi corridoi e questosarà il nostro miracolo».Ai 33 rifugiati arrivati mer-coledì se ne aggiungono inquesti giorni altri 10. Sono didiverse nazionalità: proven-gono da Afghanistan, Came-run e Togo e hanno tutti allespalle chilometri di stradepercorse a piedi per raggiun-gere prima la Turchia e poicondotti nell’isola di Lesbo.Ad accoglierli all’aeroportodi Fiumicino c’erano anche

C«alcuni dei volontari della Comunità diSant’Egidio che quest’estate hanno trascor-so un periodo di tempo sull’isola. Hannoancora negli occhi le condizioni di estremapovertà e incuria in cui queste persone vi-vevano nel campo di Moria: il campo pre-disposto dal governo greco che può ospita-re 3mila persone ma che oggi ne contienealmeno il doppio.Altrettanti trovano “rifugio” in tende all’e-sterno del perimetro del campo per una po-polazione complessiva di 15mila persone,alcuni dicono addirittura 17mila. «Siamostati a maggio con Sant’Egidio e c’erano so-lo 7mila persone», racconta Krajewski. «Inquesti giorni ne abbiamo trovate più deldoppio e 800 bambini non accompagna-ti. Questo primo corridoio che si svolgein Europa, vuol dire a tutti noi: svegliate-vi! Ci ha dato l’esempio il nuovo cardinalearcivescovo di Lussemburgo che due set-timane fa si è fatto personalmente caricodi due famiglie e le ha accolte nella sua ca-sa e ora vivono insieme. Dobbiamo co-minciare da noi stessi».La storia di questo corridoio umanitario ri-sale al 2106 quando in aprile Papa France-sco, insieme al Patriarca Bartolomeo e al-l’arcivescovo ortodosso di Grecia Ieronymos,andò in visita proprio sull’isola di Lesbo. Inquella occasione, sul volo papale, con il Pon-tefice arrivarono a Roma tre famiglie. An-drea Riccardi, fondatore della Comunità diSant’Egidio, è tornato nell’isola greca in mag-gio: «Sono rimasto fortemente impressio-nato di una situazione di estrema difficoltà.Abbiamo incontrato una umanità ferita».Nasce così la collaborazione con l’Elemosi-neria Apostolica, guidati dall’idea che la gen-te di Lesbo non dovesse fare più quei viag-gi, dell’orrore, della paura e del rischio.

L’elemosiniere pontificio: «Questo sarà il nostro miracolo»Altri 10 arrivi in questi giorniL’esempio dell’arcivescovodi Lussemburgo, che ospitadue famiglie nella sua casa

Il cardinale con 33 rifugiati arrivati da Lesboa Fiumicino. «Aprite le porte per l’accoglienza»Un corridoio umanitario voluto da Francescoe realizzato grazie alla Comunità trasteverina

Accordo tra Policlinico Campus Bio-Medico e Croce Rossa

Sant’Egidio presenta la sua retedi cohousing contro solitudinee disagi. Arriva la trentesima«Guida Michelin dei poveri»

Il progetto in vista del Natalecon Ferrovie dello StatoObiettivo: l’inclusionelavorativa di giovani e adulti

ambienti riqualificati saranno fatti corsi dicucina e di servizi di sala, dedicati allepersone accolte nel circuito di assistenzadella Caritas. Non solo: i corsi servirannoanche per avviare un’attività diristorazione solidale nei locali ristrutturati.La formazione sarà coordinata da chefstellati e da rappresentanti della Scuola diAlta Formazione. A cominciare daltestimonial del progetto: lo chef stellatoAngelo Troiani. Fino al 7 gennaio 2020,volontari del Gruppo FS Italiane e diCaritas saranno a bordo di Frecce eInterCity per la tradizionale raccolta fondinatalizia. Nelle stazioni, invece, potràessere lasciata un’offerta nelle biglietterie,nelle emettitrici self service e neiFrecciaClub. MasterCard, partner tecnicodell’iniziativa, si è fatta carico dell’acquistodelle tavolette di cioccolata. A spiegare ilsenso dell’iniziativa di solidarietà è ilcardinale vicario Angelo De Donatis. «Il

lavoro – afferma il porporato – non èsoltanto capacità di far fronte allenecessità della vita. Esso è anzituttodignità, sviluppo intellettuale e umano,capacità di relazionarsi e di vivere conpassione. Il progetto “Oggi offro io”,promosso dalla nostra Caritas diocesanacon il prezioso sostegno di Ferrovie delloStato Italiane, inserisce la formazioneprofessionale come ultimo efondamentale passo nel percorso direinserimento e integrazione di tantinostri fratelli duramente provati dallavita». Verso il traguardo di una progressivae sempre maggiore autonomia. I luoghidella Caritas infatti «sono pensati comeluoghi in cui anche le persone più esclusepossono sentirsi coinvolte in attività eprogetti che siano occasioni concrete permettersi alla prova e valorizzare le proprierisorse creative e intellettive – osservanodall’organismo pastorale diocesano –. Un

dentro da cui ripartire confiducia e coraggio, perritrovare fuori laconsapevolezza di potercelafare». In questo sensoanche il progetto “Oggioffro io” è pensato come«un motivo di speranza chefa sentire le persone“degne” di guadagnarsi ilproprio posto nella societàe mai condannate a esserneescluse». SottolineaGianfranco Battisti, amministratoredelegato e direttore generale di Ferroviedello Stato: «Ferrovie dello Stato Italianeinfatti è da 40 anni a fianco della Caritasper dare sostegno alle tante persone indifficoltà: mettendo a disposizionegratuitamente spazi ferroviari inutilizzatiper realizzare strutture di accoglienza e diascolto, mense solidali e Help Center».

La cioccolata solidale della Caritas sale in treno

Nelle tre campagne di raccolta fondiproposte dal Gruppo FS Italiane a favoredi Caritas Roma negli anni passati –“Pietro non abita più qui” (2010), “Casadolce Caritas” (2013), “Una porta sempreaperta” (2015) – sono sati raccolti circa900mila euro. Per informazioni eprenotazioni: 06.88815120,[email protected].

Marco Gnavi (foto Gennari)

Il cardinale Krajewski con i profughi appena arrivati all’aeroporto (foto Sant’Egidio)

5Domenica8 dicembre 2019

Due rifugiate atterrate a Fiumicino (foto Sant’Egidio)

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Page 6: Immacolata, culto antico - RomaSetteanniversario dell’ordinazione sacerdotale di papa Francesco. Jorge Mario Bergoglio ricevette infatti l’ordinazione presbiterale il 13 dicembre

6 Domenica8 dicembre 2019facebook.com/diocesiroma twitter.com/diocesidiroma instagram.com/diocesidiroma

celebrazioniL’ARCIVESCOVO MANI A SANTA MARIAADDOLORATA. In occasione del 40moanniversario della visita pastorale diGiovanni Paolo II a Santa MariaAddolorata, domani alle 18 ci sarà unaMessa celebrata dall’arcivescovoGiuseppe Mani. Sarà esposta unareliquia del santo. Per info:addolorata.net.

A SANTA MARIA IN PORTICO CELEBRA ILCARDINALE DE AVIZ. Sarà il cardinaleJoão Braz de Aviz, prefetto dellaCongregazione per gli Istituti di VitaConsacrata, a concludere giovedì 12dicembre ore 18.30 il IV Centenariodella nascita del Servo di Dio CosimoBerlinsani, fondatore delle SuoreOblate del Bambino Gesù. Lacelebrazione si svolgerà a Santa Mariain Portico in Campitelli. La liturgiasarà animata dalla Cappella musicaledi Santa Maria in Campitelli.

PADRE RUPNIK, MESSA E CONFERENZA AS. GIOVANNA ANTIDA. Domenica 15dicembre, a Santa Giovanna AntidaThouret (via Roberto Ferruzzi, 110), laMessa delle 10.30 sarà presieduta dapadre Marko Ivan Rupnik, che aseguire terrà una conferenza su «Arte eFede» (Aula San Giovanni Paolo II).

incontriA GERUSALEMME IL CONVEGNODELL’UNIVERSITÀ EUROPEA. Domani edopodomani, al Pontificio istitutoNotre Dame di Gerusalemme,l’Università Europea di Roma haorganizzato il convegnointernazionale «Le nuove sfideantropologiche: tra memoria e visionedel futuro». La scelta è caduta suGerusalemme, fanno saperedall’Università, perché «città simbolod’incontro tra differenti religioni eculure».

ISTITUTO GPII: CONFERENZA SULLAFAMIGLIA CON PALMIERI, MONNI E DECAROLIS. Salvatore Monni, economistadi Roma Tre, e Massimo De Carolis,filosofo dell’Università di Salerno,parleranno, mercoledì 11 alle 17.30, di«Famiglie, diseguaglianze e sofferenzasociale nello spazio urbano. Un caso:Roma». Modera Vincenzo Rosito,filosofo all’Isituto GPII e interviene ilvescovo ausiliare Gianpiero Palmieri.Sede dell’incontro l’Istituto a piazzaSan Giovanni in Laterano, 4.

ORATORIO S. FILIPPO NERI:INAUGURAZIONE DEL NUOVO ANNOSOCIALE. Giovedì 12 dicembre alle18.15, nella sala San Filippo Neri allachiesa di Santa Maria in Vallicella(Chiesa Nuova), padre Maurizio Botta,prefetto dell’Oratorio secolare diRoma, inaugurerà l’anno sociale 19–20 parlando dei santi Cornelio eCipriano.

PREMIO «ANTONELLO DA MESSINA» APADRE SPADARO. Alla chiesa di SanMarco al Campidoglio, il 13 dicembredalle 17 cerimonia del premio«Antonello da Messina» promossodall’associazione culturale «Antonello»che premia le eccellenze culturalimessinesi e siciliane. Tra i premiatipadre Antonio Spadaro, direttore de«La Civiltà Cattolica»; l’ex direttore delTg1 Nuccio Fava, il costituzionalistaMichele Ainis, la famiglia Sinopoli, lescrittrici Terranova e Stancanelli.

CATECHESI CON ARTE A S. MARIA INARACOELI. L’itinerario di dicembredelle «Catechesi con arte», organizzatedalle Missionarie della DivinaRivelazione, sarà la basilica di SantaMaria in Aracoeli al Campidoglio (ore15.30). Durante le visite è previstol’utilizzo di radioguide. Per partecipareè necessaria la prenotazione almenotre giorni prima [email protected] otel. 0687130963.

FORMAZIONE ED EVANGELIZZAZIONE ASANTA DOROTEA. «#Tiamatiperdona,una Luce nella notte» è il titolo dellaserata di formazione edevangelizzazione organizzata dallaparrocchia di Santa Dorotea(omonima via al civico 23) per ilprossimo sabato 14 dicembre. Saràpresente fra Massimo Vedova,responsabile per la pastorale giovanilee vocazionale dei francescani per laregione Umbria. Alle 17.30 gli arrivi el’accoglienza, alle 18 la catechesi, alle19.30 la cena, la Messa alle 21 e un’oradopo l’inizio dell’evangelizzazione instrada.

SABATO D’AVVENTO A SAN MARCO ALCAMPIDOGLIO. Il 14 dicembre ci sarà ilsecondo appuntamento del ciclo dei«Sabato d’Avvento» nella basilica diSan Marco al Campidoglio (piazzaVenezia). Dalle ore 11, il parrocomonsignor Renzo Giuliano, farà daguida nell’illustrare la storia e laspiritualità della basilica e del mosaicoche decora l’abside (piazza di SanMarco, 52).

culturaMOSTRA DI PRESEPI A SANT’ANTONIO ALLATERANO. È stata inaugurata ieri lanona edizione della Mostra deipresepi nella basilica di Sant’Antonioal Laterano. Si potrà visitare fino al 12gennaio nella cripta della basilica (viaMerulana, 124) dalle 16.30 alle 19 neigiorni feriali; dalle 9.30 alle 12.45 edalle 16.30 alle 19 nei giorni festivi.

CONCERTO COMMEMORATIVO PER PADREBERLINSANI. Mercoledì 11 dicembrealle 21, nel vigilia del IV Centenariodella nascita del Servo di Dio CosimoBerlinsani (1619–2019), la Cappellamusicale di Santa Maria in Campitelli(piazza di Campitelli, 9) e l’OrchestraBarocca Ensemble La Cantoria, direttedal maestro Vincenzo Di Betta,eseguiranno un concertocommemorativo. Saranno interpretatemusiche di Palestrina, Dering, Bach,Corelli, Rubino e Bartolucci.

A SANTA CATERINA DA SIENA CONCERTOD’ORGANO. Concerto d’organo sabato14 dicembre alle 17.30 nella chiesa diSanta Caterina da Siena in via Giulia.L’organista Andrea Panfili eseguirà, suorgano Priori del 1847, recentementerestaurato, musiche del tempo diAvvento e Natale di Bach, AntonioSacchini, Filippo Grazioli e SalvatoreMeluzzi.

PRESENTAZIONE LIBRI/1: WAYNEPALAZZO. Continuano gliappuntamenti del Meic con il ciclo«Storie: incontri di letteratura», questavolta è il turno di «Idiota è una parolagentile» (Asino d’oro edizioni, 2019),quarto romanzo di Gianluca WaynePalazzo, professore d’italiano, scrittoree dottore di ricerca. La serata dipresentazione, venerdì 13 alle 21 a SanGiovanni Battista dei Fiorentini(piazza dell’Oro, 4), è organizzata dalMeic Sant’Ivo alla Sapienza.

PRESENTAZIONE LIBRI/2: GENTILI EVISCONTI. Nella basilica di San Saba(piazza Gian Lorenzo Bernini, 20),domenica 15 alle 16 ci sarà lapresentazione del libro «Riamarsidopo una crisi» (Edizione San Paolo)di Claudio Gentili e Laura Visconti.Intervengono don Carlino Panzeri,direttore pastorale familiare delladiocesi di Albano; Romano Forleo,ginecologo; Alessandra Balsamo,presidente Forum associazionifamiliari del Lazio; l’attore PinoInsegno.

formazioneIL VESCOVO RICCIARDI AL CORSO “UN DIPIÙ DI MISERICORDIA”. Martedì 10, alle18.30, prossimo appuntamento delcorso “Un di più di misericordia” conil vescovo Paolo Ricciardi, delegato perla pastorale sanitaria. Tema: “Salvifcidoloris – Il mistero di un Diosofferente”.

televisioneSU TV2000 LE MESSE DI AVVENTO ALGEMELLI. Per tutto l’Avvento, fino asabato 22, ogni giorno, dal lunedì alvenerdì alle ore 8.30, sarannotrasmesse in diretta su TV2000 (canale28 del digitale) le celebrazionieucaristiche dalla cappella SanGiuseppe Moscati del Gemelli, incollaborazione con il Centro pastoraledell’Università Cattolica e lacappellania dell’ospedale.

solidarietà ALLA SALESIANA UNA RACCOLTA FONDIPER BORSE DI STUDIO. L’associazionePro Universitate Don Bosco onlusorganizza un evento per promuoverecultura e solidarietà all’internodell’Università pontificia salesiana daltitolo «Io so(g)no il mio futuro».Appuntamento per giovedì 12dicembre alle 20.30 nell’aula Paolo VIdell’Università (piazza dell’AteneoSalesiano, 1). Durante la serata diraccolta fondi sarà possibile effettuaredonazioni a sostegno delle borse distudio promosse dall’associazione.Interverranno la Fanfara del quartoReggimento a cavallo dell’Arma deiCarabinieri; l’attrice Valentina Olla eMonsieur David, protagonista del«Teatro del piede».

SANTA MARIA DEI MARTIRI: PRANZO DINATALE CON I POVERI. La parrocchia diSanta Maria dei Martiri a Dragona (viaCarlo Casini, 282) ha organizzato il15 dicembre un pranzo natalizio per ipoveri. La comunità, in particolare igruppi giovanili, hanno deciso dirivolgere la propria attenzione versocoloro che, oltre ad avere una storia dipovertà, si trovano a vivere unasituazione di solitudine (coppie dianziani che non hanno familiari,vedove). I giovani svolgeranno ilservizio di accoglienza e serviranno aitavoli insieme ai padri Salvatoriani acui è affidata la parrocchia.

Il tenore Macchionimartedì a Sant’Ignazio

n concerto di Natalea ingresso libero e

gratuito si terrà martedì10 dicembre alle ore18.30, nella splendida cor-nice della chiesa di Sant’I-gnazio di Loyola. Protago-nista dell’appuntamentosarà il tenore Matteo Mac-chioni, accompagnato dalsoprano Francesca Tassi-nari, dal pianoforte di Mir-ca Rosciani e dal violino diGennari Desiderio.

U

musica

ono stati beatificati l’8dicembre 2018 a Orano,

nella basilica di Nostra Signoradi Santa Cruz, nella Messapresieduta dal cardinaleAngelo Becciu, prefetto dellaCongregazione delle Cause deiSanti: sono i 19 martirid’Algeria, appartenenti a ottocongregazioni religiosedifferenti, uccisi tra il 1994 e il1996 durante la guerra civile.A un anno dallabeatificazione, domani alle20.15, saranno ricordati in unincontro nella parrocchia diSan Frumenzio ai Prati Fiscali,promosso dal Gruppo NuoviMartiri, che riunisce diverserealtà. Interverranno ilvescovo incaricato del Centroper la cooperazionemissionaria tra le Chiese

Gianpiero Palmieri, ilpostulatore della causa dibeatificazione padre ThomasGeorgeon, e il professorAmbrogio Bongiovanni dellaPontificia UniversitàGregoriana. L’incontro saràpreceduto dalla celebrazioneeucaristica delle 19,presieduta da monsignorPalmieri. Dal 6 dicembre,inoltre, nella Sala Mamre diSan Frumenzio è allestita unamostra dedicata ai martirid’Algeria, “Le nostre vite sonogià donate”. Martedì 10, alle21, padre Georgeon saràinvece ospite de Il Centro divia delle Sette Sale; sabato 14,nella stesse sede, verràproiettato gratuitamente ilfilm “Uomini di Dio” dedicatoai monaci di Tibhirine.

S

Due appuntamenti in cittàsui monaci beati di Tibhirine

libri«Natale in Vaticano»Concerto dedicatoall’Amazzonia

abato 14 si terrà, nell’Au-la Paolo VI, la 27ª edizio-

ne del Concerto di Natale inVaticano. L’evento, promossodalla Congregazione per l’E-ducazione Cattolica, rilancial’impegno di Papa Francescoper l’Amazzonia.Due gli specifici interventi,promossi da Missioni Don Bo-sco Valdocco Onlus e dallaFondazione Pontificia Scho-las Occurrentes, a cui saran-no destinati i fondi raccolticon il numero telefonico so-lidale 45530, attivo fino al 31.Il concerto verrà trasmesso daCanale 5 il 24 in prima sera-ta il 24. Numerosi gli artisti dilivello internazionale chehanno aderito all’iniziativa.

Sel 1944 laNorvegia era unPaese in

ginocchio. Le truppetedesche l’avevanocostretta, quattro anniprima in poco più didue mesi, aun’umiliantecapitolazione. IlcollaborazionistaVidkun Quisling si

comportava come un pupazzo nelle manidi Adolf Hitler. Il vero capo era JosefTerboven, che rispondeva soltanto alFührer. Eppure il popolo non demordeva,al punto che in molti ostentavano su anellie spille il monogramma del re, HaakonVII, fuggito in Gran Bretagna. La stampaclandestina circolava: fra i collaboratori del“London–Nytt”, uno dei fogli cheinneggiavano alla resistenza, figuravaPetter Moen (nella foto), impiegato in

un’agenzia di assicurazioni e lucidointellettuale militante antinazista, il qualevenne arrestato i primi giorni di febbraio,insieme alla moglie, Bergliot,soprannominata Bella. Mentre lei fuinternata nel lager di Grini, riuscendo asopravvivere al termine della guerra,l’uomo finì nel famigerato reclusorio diOslo, sede della Gestapo, dove iprigionieri, partigiani o semplici sospetti,subivano torture spaventose. Mollergata 19,l’indirizzo di questo luogo scuro etenebroso ubicato nel centro della città,come la Lubjanka moscovita o il carcere divia Tasso a Roma, è anche il titolo chel’editore italiano, Quodlibet, ha dato alvolume che raccoglie il diario tenuto daMoen nei sette lunghi mesi della suadetenzione (pp. 198, traduzione di BrunoBerni, a cura di Murizio Guerri, 18 euro).Si tratta di un documento, comprensivo difoto e disegni, in molti sensi eccezionale:scritto di nascosto con una punta di

metallo sulla carta igienica e poi infilato ininvolucri fatti passare attraverso la presad’aria della cella, venne ritrovato a guerraconclusa dalla polizia norvegese. Il suoestensore era già morto. Infatti, dopo ottomesi dal giorno dell’arresto, l’8 settembrela nave tedesca che, insieme ad altridetenuti, lo stava deportando in Germania,naufragò a causa di alcune mine.Affogarono decine di persone, fra cuil’autore dei testi che oggi, a distanza disettantacinque anni, possiamo leggere perla prima volta nella nostra lingua. Chiusoin un cubicolo di otto metri quadrati,prima da solo poi insieme ad altrisventurati, Moen, il prigioniero numero5842, eludendo la sorveglianza deiguardiani, riesce a sbirciare il mondoesterno: «Il sole splende e il traffico èiniziato nella Henrik Ibsensgate. La chiesadella Trinità – Deichman e la chiesasvedese formano una bella immagine… Lemacchine girano nell’incrocio della

Akersgaten. Il tram azzurro sferraglia insalita…». Sono schegge incandescenti cheentrano nel girone infernale dellaMollergata con potenza inaudita etrasformano i fogli di Moen, allucinatiresoconti quotidiani, negli scudi difensivicapaci di attirare l’attenzione di ErnestJunger che li rievocò nel suo Trattato delribelle. Prima ancora che la dimensioneconcettuale, importa cogliere il loro sensoetico, come se il gesto della scritturarappresentasse l’unica possibile rispostaesistenziale alla protervia della barbarie.Allo stesso modo di quanto avviene nellapreghiera, che non dovrebbe essereconsiderata «il porto d’emergenza dellareligione», non dovremmo concepire laletteratura quale riempitivo del vuoto.Scrivere significa mettersi in sintonia conl’energia vitale che ci sostiene. Solo così ilDagbok di Petter Moen può essere accostatoa Resistenza e resa di Dietrich Bonhoffer.

Eraldo Affinati

N«Mollergata 19», il diario di Moen risposta alla barbarie nazista

Braz de Aviz a Santa Maria in Portico - Mani a Santa Maria Addolorata - Rupnik a Santa Giovanna Antida«Una luce nella notte» a Santa Dorotea - A San Saba la presentazione del libro di Gentili e Visconti

DOMANI Alle ore 19 nella basilicadi San Giovanni in Lateranopresiede l’incontro sull’enciclicaLaudato si’.

MARTEDI 10 Dalle ore 8.30 riceve isacerdoti. – Alle ore 16.15 presiedela riunione del Capitolo dellabasilica lateranense. – Alle ore17.30 celebra la Messa nellaparrocchia di San Salvatore inLauro.

MERCOLEDI 11 Alle ore 18 alla CasaDiocesana del clero incontra isacerdoti e celebra la Messa.

GIOVEDI 12 Alle ore 18 nella chiesaannessa dei Santi Bartolomeo eAlessandro a piazza Colonnaincontra i giovani e celebra laMessa.

VENERDI 13 Alle ore 12 celebra laMessa nel Centro regionaleSant’Alessio–Margherita di Savoiaper i ciechi. – Alle ore 17 nellabasilica di San Giovanni in Lateranoassiste alla celebrazione della Messapro natione Gallica presieduta dalcardinale Paul Poupard.

SABATO 14 Alle ore 9.30 alPontificio Seminario RomanoMaggiore partecipa all’incontro dicatechesi sulla disabilitàorganizzato dall’Ufficio catechisticodella diocesi di Roma. – Alle ore 18celebra la Messa nella parrocchia diSant’Atanasio.

DOMENICA 15 Alle ore 10 celebrala Messa nella parrocchia di SanCirillo Alessandrino.

L’AGENDA DEL CARDINALE VICARIO

Petter Moen

Verso Taranto 2021,#tuttoèconnesso

on la presentazione dei Lineamenta prende ufficial-mente il via il cammino verso la prossima Settimana

sociale dei cattolici, che si terrà a Taranto nel febbraiodel 2021. Il luogo scelto è di per sé un simbolo dei con-flitti che stanno attraversando la nostra economia e il no-stro Paese. L’obiettivo della prossima Settimana socialeè offrire riflessioni e piste concrete per comporre «queitemi che spesso vengono presentati in maniera conflit-tuale: sviluppo contro sostenibilità, crisi ambientale con-tro crisi sociale, dimensione globale contro quella loca-le. Per superare questi dualismi occorre un punto di vi-sta più alto, di tipo culturale e spirituale, capace di ab-bracciare i vari aspetti che sono contemporaneamente ingioco» (Lin. 1).Il cammino verso Taranto vorrebbe vedere tutti i cattoli-ci coinvolti in un discernimento comune che parta da u-no sguardo contemplativo su come tenere insieme l’at-tenzione all’economia e allo sviluppo, all’ecologia, al la-voro, nella logica di un’economia inclusiva e innovativache non produca scarti.I Lineamenta presentano cinque piste di lavoro da qui al-la Settimana sociale. Si parte innanzitutto dai nodi dasciogliere: lo studio e l’analisi delle conflittualità in gio-co e dei problemi che gravano sui territori e sulle perso-ne; si intende fare chiarezza sui temi dei cambiamenticlimatici, della transizione ecologica, delle nuove pro-spettive per la produzione e per l’occupazione.La seconda pista è il racconto delle storie di vita e dei vol-ti, con le loro esperienze negative e con le prassi virtuo-se: «Vogliamo sempre partire dalle persone concrete, dal-le storie che narrano sempre drammaticamente non so-lo le “gioie e le speranze, tristezze ed angosce”, ma rive-lano anche le potenzialità e le intuizioni di una resilien-za che è radicata nelle domande di bene, di giustizia e diverità che albergano nel cuore delle donne e degli uo-mini del nostro tempo» (Lin. 18). Si prevede poi, come èstato fatto nella Settimana sociale precedente che af-frontava il tema del lavoro, di raccogliere le buone pra-tiche che già esistono nel nostro Paese sul fronte della so-stenibilità: amministrazioni, imprese e istituzioni finan-ziarie che lavorano nell’ottica dell’ecologia integrale.Al centro del lavoro di preparazione verso Taranto ci so-no le nuove visioni di futuro: ci si mette in dialogo con igiovani e con l’evento “Economy of Francesco” che si terràad Assisi a fine marzo 2020: «Mettere al centro le nuovegenerazioni vuol dire in primo luogo imparare a fidarsidello sguardo e della forza creativa dei giovani, della lo-ro capacità di saper immaginare un futuro differente, dimettersi in cammino con un’energia trasformativa che siproietta in avanti, affrontando le sfide come una possi-bilità di crescita e di sintesi ulteriore» (Lin. 18).Infine, sarà importante individuare le proposte che sulpiano politico–istituzionale e sul versante ecclesiale sipossono condividere per attuare la conversione ecologi-ca invocata dalla Laudato si’. Il cammino è entusiasmantee chiama in causa ciascuno di noi: #tuttoèconnesso è l’ha-shtag scelto per la Settimana, e anche noi siamo tutti con-nessi per le sorti del nostro pianeta.

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L’economia sostenibilea cura di

Alessandra Smerilli

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