Mariologia dispensa 222

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MariologiaTB1030 - Mariologia: La beata Vergine Maria Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa(cr. 3 - sem. I)

Obiettivi didattici: Presentare agli alunni la figura e la missione di beata Vergine Maria nel mistero di Cristo e nella Chiesa, con attenzione speciale ai misteri della fede in Maria

Contenuti delle lezioni: L'importanza, natura e attualit della Mariologia; Maria nella Sacra Scrittura, nella Patristica, e dal finire dell'et patristica fino al Concilio Vaticano II, Documenti post-conciliari; approfondimento sistematico: la divina maternit di Maria; Maria sempre Vergine, Immacolata Concezione; l'Assunzione di Maria; la cooperazione di Maria alla redenzione; Il culto della Beata Vergine; le apparizioni mariane.

Modalit di svolgimento: Le lezioni frontali e discussione nell'aula.

Modalit di verifica: Esame orale finale.

Bibliografia: Del Gaudio, D.,Maria di Nazaret. Breve trattato di Mariologia,Citt del Vaticano,Libreria Editrice Vaticana,2014;Farkasfalvy, D.,The Marian Mystery. Outline of a Mariology,New York,St Paul,2014; Coggi, R.,Trattato di Mariologia. I misteri della fede in Maria,Bologna,Edizioni Studio Domenicano,2011; Ducay, A., La prediletta di Dio. Sintesi di Mariologia, Roma, Aracne Editrice, 2013.

IntroduzioneMaria di Nazaret, il primo amore del mondo[footnoteRef:1] licona di ogni persona umana, nella sua interezza. Maria licona del mistero cristiano nella sua interezza; la sintesi di ci che il Dio trinitario opera per luomo; e nel contempo la sintesi di ci che la creatura resa capace dal suo Dio[footnoteRef:2]. Maria appare grande agli occhi di ogni credente cristiano, anzi eccelsa, definit piena di grazia, colma di privilegi. Questi privilegi, mentre la innalzano su tutti gli uomini e donne, non la estraniano da essi. Maria non una aliena; Lei non una Dea[footnoteRef:3]. Lei fa parte della nostra umanit, peccatrice e redenta. Maria totalmente relazionata agli uomini, fatta loro modello e ad essi donata come benefattrice. Maria, pur sempre figlia duomo, sorella universale e madre di una nuova vita per tutti. Perci, Maria una di noi e una per noi. Avendo la missione di essere Madre del Redentore e Madre degli uomini redenti dal suo Figlio, Lei per tutti. Basta pensare sua continua intercessione per la Chiesa e per tutti noi. Maria nata per il servizio dellIncarnazione del Figlio di Dio e della salvezza della umanit intera. Con Maria dobbiamo essere riconoscenti della grandezza della vocazione umana, cio di essere figli adottivi di Dio Padre e fratelli e sorelle del suo unico Figlio Ges Cristo. [1: Fulton J. Sheen, The Worlds First Love, Ignatius Press, San Francisco 1996 [original edition 1952].] [2: Bruno Forte, Maria, la donna icona del mistero, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 20055, 103. ] [3: Cf. Francesco Zerrillo, Prefazione, in Daniela Del Gaudio, Maria di Nazaret. Breve trattato di mariologia, Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 2014, 6. ]

Conoscere Maria di Nazaret vuol dire entrare nel mistero di una donna che Dio ha posto al centro della storia della salvezza[footnoteRef:4], come Madre e Serva del Verbo incarnato, e per tale dono, divenuta Madre della Chiesa e dellumanit redenta dal suo Figlio. Cos, veniamo conoscere le radici della nostra fede, lazione di Dio al nostro favore, e il nostro vero destino, secondo il progetto primordiale di Dio. Cos afferma Vaticano II, nel Lumen gentium: Maria riunisce per cos dire e riverbera in s i massimi dati della fede (LG 65). Ci significa che esaminando la persona e lopera della Beata Vergine noi veniamo illuminati sugli aspetti pi importanti del mistero cristiano. Dunque, veniamo conoscere limmagine pi bella e completa dellessere persona umana, abbellita dalla grazia di Dio. Non va dimenticato, inoltre, che Maria per essere licona protologica, antropologica ed escatologica della Chiesa, stata anche costituita quale Chiesa riuscita[footnoteRef:5]. Lei intimamente unita alla Chiesa dal fatto che la Chiesa Corpo mistico di Cristo, e Lei genera il Cristo totale, capo e corpo insieme. Nel Redemptoris Mater, Giovanni Paolo II scrive del legame intimo tra Maria, Cristo e la Chiesa: Presentando Maria nel mistero di Cristo, il Concilio Vaticano II trova anche la via per approfondire la conoscenza del mistero della Chiesa. Come Madre di Cristo, infatti, Maria unita in modo speciale alla Chiesa, che il Signore ha costituito come suo corpo. Il testo conciliare avvicina significativamente questa verit sulla Chiesa come corpo di Cristo (secondo l'insegnamento delle Lettere paoline) alla verit che il Figlio di Dio per opera dello Spirito Santo nacque da Maria Vergine. La realt dell'incarnazione trova quasi un prolungamento nel mistero della Chiesa-corpo di Cristo. E non si pu pensare alla stessa realt dell'incarnazione senza riferirsi a Maria - Madre del Verbo incarnato (RMter 5). Certamente, il mistero di Maria risulta collegato anche ad altri misteri della nostra fede. Per cui, necessario esaminare quale sia la natura esatta della trattazione teologica che riguarda la Beata Vergine. [4: Antonio Ducay, La prediletta di Dio. Sintesi di mariologia, Aracne Editrice, Roma 2013, 9: Maria non constituisce il centro del disegno di Dio esso infatti spetta a Ges Cristo, che rimanda sempre alla sacra Trinit , ma inserita per volont divina al centro del disegno. Per questo motivo non possibile conoscere in profondit la verit cristiana se non si ha una conoscenza ugualmente approfondita della dottrina mariana. ] [5: Cettina Militello, Chiesa, in S. De Fiores - V. Ferrari Schiefer - S.M. Perrella (edd.), Mariologia. I Dizionari, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2009, 257-267, citato da Del Gaudio, cit., 11. ]

In questo corso di Mariologia, cercheremo ad approfondire la nostra conoscenza della vita di fede di Maria, Madre di Dio, Madre della Chiesa, a partire dalla Parola di Dio, e attingendo dalle risorse della Tradizione vivente della Chiesa, dai concilii, dalla Liturgia, dagli scritti del Magistero e dai teologi. Studieremo i suoi dogmi, il suo significato per la fede e per la comunit ecclesiale, nonch il rapporto che i credenti da sempre hanno con Lei anche mediante il culto liturgico, la piet popolare, e la spiritualit cristiana intesa come stile mariano da assumere in ordine al Regno di Dio[footnoteRef:6]. Vaticano II, nel Lumen gentium nel capitolo VIII, chiarisce il ruolo della beata Vergine Maria nel mistero di Cristo e nella Chiesa. Seguiremo le orme del Vaticano II nel nostro studio perch esso intende illustrare attentamente sia la funzione della beata Vergine nel mistero del Verbo incarnato e del corpo mistico, sia i doveri degli uomini redenti verso la Madre di Dio, Madre di Cristo e Madre degli uomini (LG 54). Come dice Gianni Colzani, nella sua maternit ritroviamo la certezza della grazia di Dio che risplende nel Signore Ges cos come il fondamento e il modello della nascita della Chiesa[footnoteRef:7]. Possiamo conoscere Maria solo partendo dal suo Figlio come dice il Signore che dal frutto conosciamo la natura dellalbero. Ges essendo Figlio di Dio e Figlio di Maria, ci rivela chi la sua Madre e quale ruolo Ella debba avere nella vita di ognuno di noi (cf. il dialogo tra il Professore e ragazzo). Daltronde la conoscenza di Maria ci apre nuovi orizzonti per conoscere il mistero di Dio e della Chiesa rivelato in Ges Cristo. A proposito la Congregazione per lEducazione Cattolica afferma: La storia della teologia attesta che la conoscenza del mistero della Vergine contribuisce ad una pi profonda conoscenza del mistero del Cristo, della Chiesa e della vocazione delluomo. Daltra parte, lo stretto vincolo della beata Vergine con il Cristo, con la Chiesa e con lumanit fa s che la verit sul Cristo, sulla Chiesa e sulluomo illumini la verit concernente Maria di Nazaret[footnoteRef:8]. La conoscenza reciproca sulla verit di ambedue poli ci aiuter ad avere una sintesi della nostra fede. Il teologo cattolico Henri de Lubac scrive: La fede cattolica riassume simbolicamente nella Vergine Santissima, nel suo caso privilegiato, la dottrina della cooperazione umana alla Redenzione, offrendo cos come la sintesi o lidea madre del dogma della Chiesa[footnoteRef:9]. [6: Cf. G. Sll, Storia dei dogmi mariani, LAS, Roma 1981; S. De Fiores, Storia della mariologia, in Mariologia. I Dizionari, 1162-1177. ] [7: Gianni Colzani, Maria, mistero di grazia e di fede, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 1996, 6. ] [8: Congregazione per lEducazione Cattolica, La Vergine Maria nella formazione intellettuale e spirituale (25 marzo 1988), 18: Enchiridion Vaticanum, vol XI, EDB, Bologna 1991, n. 303, 224-225. ] [9: H. De Lubac, Meditazione sulla Chiesa, Paoline, Milano 1963, 392. ]

Lo studio della mariologia deve portare ad una pi intensa conoscenza della personalit e missione di Maria e cos esso deve stimolare ad una rigorosa spiritualit mariana che veda nella beata Vergine Maria la madre e guida nellitinerario di conformazione a Cristo nella Chiesa, un paradigma della teologia cristiana, un modello rivelatore, come afferma il noto mariologo francese Ren Laurentin[footnoteRef:10]. Lo studio mariologico dovr aiutarci ad avere una gioiosa relazione con la Madre del Nostro Signore e cos lo Spirito Santo possa risvegliare in noi le verit della fede della Chiesa e che la gloria di queste verit, risvegliate, diventi alimento per il cammino personale e per la testimonianza comunitaria[footnoteRef:11]. [10: Ren Laurentin, Maria, chiave del mistero cristiano. La pi vicina agli uomini perch la pi vicina a Dio, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 1996, 9-14. ] [11: Gianni Colzai, cit., 6. ]

Breve storia del trattato di Mariologia:Dove possiamo collocare la Mariologia in teologia? La Mariologia costituisce un trattato a s, oppure i problemi mariologici vanno esaminati nel contesto di altre tematiche? San Tommaso dAquino, per esempio, li esamina allinterno della Cristologia, per vi sono dei temi mariani che potrebbero essere studiati anche allinterno di altri contesti, come nei trattiati sulla Redenzione, sul peccato originale, sulla Chiesa, sullescatologia ecc.[footnoteRef:12] Nei primi secoli del cristianesimo la riflessione sul mistero di Maria intrecciata indissobilmente in relazione al mistero di Cristo Ges, e si inserisce nelle grandi dispute cristologiche e trinitarie che hanno portato ai Concili dellantichit e allelaborazione dei Simboli della nostra fede. Basando sulle fonti scritturistiche i primi autori hanno impostato la riflessione su due prerogative mariane: la maternit divina e la verginit prima e durante il parto[footnoteRef:13]. Queste tematiche hanno a che fare con il ruolo della Vergine in relazione al piano divino di salvezza preparato da Dio Padre e realizzato in Cristo per opera dello Spirito Santo. [12: Roberto Coggi, Trattato di Mariologia. I misteri della fede in Maria, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 2011, 10. ] [13: Daniela Del Gaudio, Maria di Nazaret. Breve trattato di mariologia, Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 2014, 15.]

Gli scritti dei Padri contengono una mariologia implicita, ma molto chiara nei contenuti. Brevemente, Ignazio di Antiochia, contro i docetisti, presenta Maria come la madre vergine del Salvatore per sottolineare che la nascita storica di Cristo sia reale. Giustino paragona Maria ad Eva, madre dei viventi (Eva disobbedienza, Maria - obbedienza; Eva la morte nella sua stirpe; Maria la vita e salvezza); Ireneo di Lione evidenzia la partecipazione attiva di Maria allattuazione dellIncarnazione del Verbo, per cui diviene causa di salvezza per se stessa e per tutto il genere umano (Ad. Haer. III, 18, 1). Tertulliano sottolinea lunit dei misteri di Maria e della Chiesa, collegandoli alla virginit perpetua, intesa non solo in senso fisico ma anche spirituale. Nel quarto secolo il Concilio di Efeso (431) mette il punto fermo sul titolo di Maria, come Madre di Dio, nella disputa tra Cirillo di Alessandria e Nestorio, divenendo un caposaldo della riflessione patristica contemporanea (Efrem il Siro; Basilio, Giovanni Crisostomo, Gregorio Nazianzeno, Girolomo, Ambrogio, Agostino)[footnoteRef:14]. Mentre Ambrogio fa la lettura mariologica alla poesia di Cantico dei Cantici (rapporto tra Cristo e Maria), Agostino dir che il concepimento virginale di Cristo avvenne in Maria prima nel suo spirito e poi nel suo grembo (Sermo 215, 1). Egli chiama Maria, madre delle membra di Cristo perch cooper con la carit alla nascita dei fedeli della Chiesa, i quali di quel capo sono le membra (De sancta Virginitate, 6; cit. LG 53). Cos, Maria conosciuta e venerata come made amatissima. [14: Cf. L. Gambero, Maria nel pensiero dei Padri della Chiesa, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 1991, 18-20. ]

Il culto verso Maria nella Liturgia si svilupp lungo i secoli. Romano il Melode e Giovanni Crisostomo hanno contribuito in questa direzione con le loro omelie. Come poi non ricordare il bellissimo inno Akthistos del V o VI secolo, composto di ventiquattro strofe che magnificano il mistero dellIncarnazione e della Theotoks. Nel medioevo, la dottrina mariana trova posto nelle Summe teologiche sempre in relazione alla cristologia e soteriologia, ossia nelle tematiche antropologiche. In questo periodo cerano le importanti opere mariologiche di San Bernardo di Chiaravalle, Sant Antonio di Padova (che difende lAssunzine di Maria in cielo), Alessandro di Hales, San Bonaventura di Bagnoreggio (che spiega il ruolo di Maria nel piano salvifico). San Bernardino da Siena offre il primo Tractatus de Beata Virgine, dove sono raccolti i suoi sermoni mariani[footnoteRef:15]. Tommaso dAquino approfondisce il principio della maternit divina nella linea del pensiero agostiniano[footnoteRef:16]. [15: Cf. S.M. Cecchin, Maria Signora Santa e Immacolata nel pensiero francescano. Per una storia del contributo francescano alla mariologia, PAMI, Citt del Vaticano 2001, 67-97. ] [16: Tommaso dAquino, Summa Theologiae, III, 35, 4: Avendo la Persona divina assunto la natura umana fin dallinizio della concezione, chiaro che pu dirsi con verit che Dio stato concepito ed nato dalla Vergine. Ma proprio per questo una donna chiamata madre di una persona, perch lha concepita e data alla luce. Dunque, la Beata Vergine deve chiamarsi veramente madre di Dio. ]

In et moderna lo studio del mistero di Maria punta sulle prerogative mariane in senso controversistico e difensivo a causa del mutato contesto e religioso, specialmente dopo la riforma di Lutero, Calvino e i loro seguaci. In questo periodo nascono le prime trattazioni sistematiche esclusivamente dedicate alla mariologia, come per esempio la summa sacrae mariologiae di Placido Nigido (1602). Il grande teologo gesuita Francesco Suarez ( 1617), in base alleccelsa dignit della Madre di Dio, affermer la necessit di consacrarle una trattazione a parte, nella quale tutte le verit che a Lei si riferiscono vengano raccolte in ununica sintesi. La famosa opera di San Luigi Maria Grignon de Montfort, Trattato della vera devozione a Maria (1712) e Le glorie di Maria di SantAlfonso Maria de Liguori, del 1750 vengono alla luce, spiegando il rapporto tra Maria, Cristo e il credente. I trattati di Mariologia fioriranno soprattutto nella prima met del XX secolo[footnoteRef:17], mentre nella seconda met, anche prima del Concilio, cominciano ad affiorare delle perplessit, innanzittutto rigurada limpostazione che bisognava darle. In fatti, Vaticano II, ha seguito un metodo specifico, collocando Maria nella realt ecclesiologica, nel capitolo finale della Lumen gentium, collegando alla realt escatologica[footnoteRef:18]. La mariologia viene ristrutturata, in tal modo, sulle fonti originarie (bibliche e patristiche), tenendo conto dei risultati recente dellesegesi, dellarcheologia, e delle altre scienze storiche, antropologiche ed ecclesiologiche. Maria vista nel piano salvifico divino, al centro del mistero di Cristo e della Chiesa. [17: I nomi di alcuni teologi che hanno contribuito a proposito: Yves Congar, Henri de Lubac, Karl Rahner, Hugo Rahner, Hans Urs von Balthasar, Jean Galot, Cipriano Vagaggini, Otto Semmelroth, Louis Bouyer, Edward Schillebeeckx ecc. ] [18: La votazione di 29 ottobre 1963 aveva un risultato in cui cera qualche indicazione del inserimento dello schema mariano in quello della Chiesa. 1114 in favore del inserimento e 1074 erano in favore di tenere lo schema a parte. Cf. G.M. Besutti, Lo schema mariano al Concilio Vaticano II. Documentazione e note di cronaca, Marianum-Descle, Roma 1966, 286. ]

Prima del Concilio, dal mondo ecumenico cerano le voci opposte verso la teologia cattolica su Maria, soprattutto dal Protestantesimo. Scrive il teologo protestante Roger Mehl: [Nella Mariologia cattolica] si raggiungono tutte le eresie del cattolicesimo: il potere autonomo conferito alla tradizione, il magistero dottrinale arbitrariamente dato al Sommo Pontefice e ai Vescovi, lequivoco della dottrina del merito, lo sgorgare della grazia unica dal Padre che si frammenta in grazie particolari, che lasciano alluomo la possibilit di meritare, la negazione della mediazione unica di Cristo, il misconoscimento della totale incarnazione di Cristo[footnoteRef:19]. Karl Barth era della opinione che la Chiesa Cattolica, nella dottrina e nel culto della Vergine Maria, presenta, difende ed esalta se stessa[footnoteRef:20]. Si capisce bene le osservazione di Barth perch egli parte da un principio specifico: solo Dio, solo Cristo, solo la grazia, solo la Scrittura. Qui non c posto n per Maria, n per la Chiesa. [19: Roger Mehl, Du Catholicisme romain. Approche et interprtation, Delachaux-Niestl, Ginevra 1957, 91. ] [20: K. Barth, Dogmatique, 1-2, Labor et Fides, Ginevra 1954, 132-33: Il dogma mariano non nientaltro che il criterio dogmatico deteminante della Chiesa romana, a partire dal quale conviene considerare tutte le sue decisioni e da cui dipende tutta la sua esistenza... proprio nella dottrina e nel culto di Maria che risiede per eccellenza leresia della Chiesa cattolica romana, e da questa eresia si spiegano benissimo tutte le altre. Nel senso del dogma mariano la madre di Dio costituisce molto semplicemente il principio, il prototipo e il vertice dellidea secondo cui la creatura umana collabora (ministerialiter) alla sua salvezza, sulla base di una grazia preveniente; perci essa costituisce anche molto esattamente il principio, il prototipo e il vertice della Chiesa stessa. ]

Questo non vuol dire tutti i Protestanti sono opposti alla mariologia. Ci sono risultati anche positivi usciti dallecumenismo. Un esempio eccellente sarebbe il libro di Max Thurian, dal monastero ecumenico di Taiz[footnoteRef:21]. Dopo il Concilio ci sono stati studiosi protestanti che hanno sinceramente cercato di comprendere Maria secondo la Scrittura. Basileia Schlink, una studiosa delle opere di Lutero su Maria e confessa che lo stesso Lutero abbia venerato Maria, nel suo magnificat e nelle sue feste. Lei ammette di non aver preso il posto tra coloro che chiamano Maria beata, ci che la stessa Sacra Scrittura dice[footnoteRef:22]. Leggendo Lumen gentium su Maria, R. McAfee Brown scrive che mentre i cattolici hanno percorso una miglia nello stabilire il rapporto teologico su Maria, i protestanti hanno un obligo di andare la seconda miglia nel aprirsi ad esaminare con i loro fratelli cattolici per comprendere che cosa dice il Nuovo Testamento sul posto di Maria nella fede cristiana[footnoteRef:23]. Ci sono anche altri studiosi protestanti che hanno contribuito, ad esempio, John de Satg, J.A. Ross Mackenzie, Stephen Benko, Arthur Carl Piepkorn. [21: Max Thurian, Maria Madre del Signore immagine della Chiesa, Morcelliana, Brescia 1980. Lautore era subpriore della comunit di Taiz fin dalla sua fondazione in 1940; si convert al Catolicesimo nel 1988 e divent sacerdote. ] [22: Basilea Schlink, Mary, the Mother of Jesus, Lakeland 1986, 114-115: When Martin Luther bids us to praise the mother Mary, she writes, declaring that she can never be praised enough as the noblest lady and, after Christ, the fairest gem of Christendom, I must confess that for many years I was one of those who had not done so, although Scripture says that henceforth all generations would call Mary blessed (Luke 1: 48). I had not taken my place among these generations.] [23: R. McAfee Brown: Catholics have gone a first mile in trying to re-establish theological rapport on this issue [on Mary], Protestants have an obligation to go a second mile in opening themselves to an examination with their Catholic brethren of what the New Testament says about the place of Mary in the Christian faith (cit. Raniero Cantalamessa, Mary, Mirror of the Church, The Liturgical Press, 1992, 131)]

Con ortodossi c una convergenza di fondo con noi. Per questo la loro presenza nel dialogo ecumenico molto importante, perch essi possano recare un contributo decisivo al chiarimento e allapprofondimento del senso cristiano della piet mariana. Le nuove tendenze mariologiche mirano a far comprendere come lo studio del mistero di Maria debba essere impostato in senso interdisciplinare e interculturale. La Pontificia Accademia Mariana Internazionale afferma: Oltre che disciplina di raccordo, la mariologia lo spazio di sintesi: la storia della salvezza, tutta, dalla predestinazione ab aeterno del Verbo incarnato alla Parousia del Signore, dalla Genesi allApocalisse, si centra e si riassume, in una certa misura, nella Madre di Ges[footnoteRef:24]. Maria rimane sempre una donna in relazione, sia al suo Figlio Ges, sia ad ogni persona umana, soprattutto alla Chiesa[footnoteRef:25]. [24: Pontificia Academia Mariana Internationalis, La Madre del Signore: memoria, presenza, speranza. Alcuni questioni attuali sulla figura e la missione della beata Vergine Maria, PAMI, Citt del Vaticano 2000, 27. ] [25: S.M. Perrella, Maria persona in relazione nel magistero dei Vescovi di Roma: da Paolo VI a Benedetto XVI, in Theotkos 18 (2010), 167-225. ]

Attualit della Mariologia:Il mondo di oggi si sente una gravissima crisi dei valori civili, morali, religiosi, e in particolare di fede. Il Cardinale Ratzinger, nel suo celebre libro in cui viene intervistato da Vittorio Messori propone un rimedio che molto efficace a proposito: Un rimedio il cui prestigio sembra essersi oscurato presso alcuni cattolici, ma che pi che mai attuale. Tale rimedio ha un nome breve: Maria[footnoteRef:26]. [26: V. Messori - J. Ratzinger, Rapporto sulla fede, Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1985, 104. ]

Come Maria potrebbe essere il rimedio ai mali che lumanit soffre? 1. Si sente, sul piano dottrinale, un oscuramento della coscienza di fede nei riguardi della divinit di Ges. Per, la Beata Vergine pu farci tornare alla vera fede perch Lei venerata come Madre di Dio. Questa breve formula riassume tutta la dottrina cristologica (Ges vero Dio e vero uomo). Chi nega la maternit divina di Maria, cade in qualche eresia antica condannata dalla Chiesa, come Docetismo, Adozianismo, Nestorianismo, Monofisismo ecc. Inoltre, non difficile costatare come laddove si indebolita la devozione alla Beata Vergine Maria si pure indebolita la fede nella divinit di Ges. 2. Sul piano esistenziale, vi un pericolo di cadere in un eccessivo astrattismo per quanto riguarda la vita di fede. Linsistenza sullo studio esegetico critico per conoscere che cosa gli Evangelisti pensassero di Ges, invece di portare gli studiosi allincontro personale con la persona di Ges, possano diventare scettici e cos perdere la fede oppure indebolirla. Anche qui, Maria pu aiutarci a restaurare quella devozione allumanit di Cristo, che soprattutto san Bernardo in poi, ha illuminato la vita di fede. Questa devozione necessariamente collegata, con vincolo indissolubile, alla devozione mariana: Ave corpus verum, natum de Maria Virgine. Lei che ha dato alla luce questa umanit di Cristo, lha avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia (cf. Lc 2, 7), e che secondo una pia tradizione, stato deposto nelle sue braccia quando venne schiodato dalla croce (XIII stazione, via crucis). Il santo Rosario, il compendio del Vangelo, diventa anche quello dei misteri di Maria[footnoteRef:27]. [27: Giovanni Paolo II, Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae (16 ottobre 2002), spec. capitolo II. ]

3. Tra i fenomeni pi preoccupanti del nostro tempo vi la crisi della donna. Oggi la verginit e la maternit vengono ignorate oppure disprezzate. La conseguenza di questa mutata mentalit rischiano di essere catastrofiche per la Chiesa. Il sinodo straordinario sulla famiglia sta in atto in questi giorni (5-19 ottobre 2014). Le congregazioni delle suore, le vergini consacrate, le buone madri cristiane hanno sempre avuto un ruolo di primaria e decisiva importanza. Una Chiesa senza suore, persone consacrate, senza madri cristiane non sarebbe pi la Chiesa che noi conosciamo, che ci ha dato tanti santi testimoni della verit della nostra fede. Ebbene, Maria ci aiuta a superare la difficolt mettendo davanti a noi questo fatto singolare: la persona creata pi nobile e pi eccelsa di tutto luniverso una donna che Vergine e Madre[footnoteRef:28]. [28: V. Messori - J. Ratzinger, Rapporto sulla fede,, 93-113; R. Coggi, Trattato di Mariologia, 13-15. ]

Capitolo IMaria nellAntico Testamento

LAntico Testamento parla di Maria Santissima? Maria stata annunciata nellAT? Ci sono due posizione estremi tra gli studiosi cattolici. Nulla nellAT riguarda Maria. Gli scrittori sacri veterotestamentari non intesero parlare di lei. Maria presente lungo tutto lAT, perch tutte le figure parlano di lei in un modo o in un altro. Pseudo Barnardo afferma che tutta la Scrittura parla di Maria (Sermo 3, in Antiphonam Salve Regina, PL 184, 1069). Dal quale punto di partenza possiamo trovare un accordo questi due estremi? Un non credente potrebbe al massimo ammettere che Maria di Nazaret sorta dal popolo e dallambiente culturale dIsraele. Invece un credente non potr negare che tutte le Scritture sono orientate verso Ges Cristo. Siccome Maria indissolubilmente legata a Cristo e ha un ruolo di primo piano nellIncarnazione, naturale che nel preparare la venuta di Ges, lAT metta in luce in vari modi la figura di Maria, sua madre. Perci, dobbiamo iniziare a riflettere sul senso dellAT perch esso una preparazione alla rivelazione di Cristo e il suo Vangelo. Il testo di Scrittura pu essere compreso in senso letterale che inteso direttamente e prima di tutto dallautore. Questo senso pu essere proprio o metaforico, cio figurato (es. uomo ride; il prato ride). Oltre al senso letterale c quello tipico, che riguarda non pi le parole, ma le cose: esso si ha quando delle cose o dei fatti, riferiti nella Scrittura secondo lintenzione di Dio, Autore principale, significano insieme unaltra verit pi alta e nascosta. In altri termini: le realt diventano figura di altre realt note solo a Dio e a coloro a cui Dio vorr rivelarle. Cos si dice, ad esempio, che il passaggio del Mar Rosso figura del nostro battesimo, che Adamo figura (tipo) di Cristo, Eva, la madre di tutti i viventi, figura di Maria, la madre di tutti i viventi in Cristo. C ancora un terzo senso in cui la Scrittura potrebbe essere compresa, detto senso pieno (sensus plenior) o profetico. Questo senso non era percepito ancora dallautore umano, almeno chiaramente, ma era inteso da Dio, Autore principale della Sacra Scrittura. Esso viene colto da noi quando leggiamo il teso biblico alla luce della rivelazione successiva. Qui si trova la risposta alla domanda posta allinizio: lAT parla di Maria? Se s, dove e in che modo? Vaticano II, in Lumen gentium la spiega sinteticamente: I libri del Vecchio Testamento descrivono la storia della salvezza, nella quale lentamente viene preparandosi la venuta di Cristo nel mondo. Questi documenti primitivi, come sono letti nella Chiesa e sono capiti alla luce dell'ulteriore e piena rivelazione, passo passo mettono sempre pi chiaramente in luce la figura di una donna: la madre del Redentore. Sotto questa luce essa viene gi profeticamente adombrata nella promessa, fatta ai progenitori caduti in peccato, circa la vittoria sul serpente (cfr. Gen 3,15). Parimenti, lei, la Vergine, che concepir e partorir un Figlio, il cui nome sar Emanuele (cfr. Is 7, 14; Mt 1,22-23). Essa primeggia tra quegli umili e quei poveri del Signore che con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza. E infine con lei, la figlia di Sion per eccellenza, dopo la lunga attesa della promessa, si compiono i tempi e si instaura la nuova economia , quando il Figlio di Dio assunse da lei la natura umana per liberare l'uomo dal peccato coi misteri della sua carne (LG 55).Con questa precisazione, ora possiamo trovare almeno tre testi che annunciano Maria (Gen 3, 15; Is 7, 14; Mi 5, 2-3). 1. Genesi 3, 15: il Protovangelo:Io porr inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccer la testa e tu le insidierai il calcagno.

Genesis 3:15 kai. e;cqran qh,sw avna. me,son sou kai. avna. me,son th/j gunaiko.j kai. avna. me,son

tou/ spe,rmato,j sou kai. avna. me,son tou/ spe,rmatoj auvth/j auvto,j sou thrh,sei kefalh,n kai. su.

thrh,seij auvtou/ pte,rnan

Fin dallinizio della storia della salvezza si parla della figura di una Donna che come aurora foriera di luce, porter al mondo il Messia che liberer dalla schiavit[footnoteRef:29]. Il brano che va sotto il nome di Protovangelo, annuncia alluomo caduto nel peccato un Redentore, come segno di speranza e di misericordia. Contemporaneamente, esso anche annuncia la madre del Messia, la donna che sar eterna nemica del demonio, avversario dellumanit, dal cui seme nascer colui che abbatter per sempre questo antico avversario[footnoteRef:30]. La stirpe della donna vincer sulla stirpe del serpente? Cio il bene vincer sul male? Il testo non lo dice subito, perch i verbi schiacciare e insidiare sono per la verit espressi dallunico verbo ebraico shuf. In tal senso parlerebbe della lotta senza indicare il vincitore. Nemmeno ci si potrebbe basare sulle rispettive posizioni della testa sotto il calcagno sia una posizione di inferiorit. Infatti, in Gen 49, 17 si conferisce a Dan, capo di una trib di Israele, lonore di essere un serpente che morde il cavallo al calcagno ottenendo cos la vittoria, poich il cavaliere cade allindietro. La lotta testa-calcagno umiliante per la testa me anche pericolosa per il possessore del calcagno. [29: D. Del Gaudio, Maria di Nazaret, 24. ] [30: Cf. S. De Fiores, Maria e il mistero del male, a cura di S.M. Perrella, Ancora, Roma 2013. ]

La speranza sta nella posizione delluomo che sta in piedi e in continuo dialogo con Dio a differenza del serpente. Dio si preoccupato delluomo, e cos dimostra la sua misericordia preparando le tuniche di pelle con le quali riveste Adamo e Eva (Gen 3, 21), mentre maledice il serpente. Vedendo tutta la storia di salvezza, questo brano, essendo in primo oracolo, indica verso il trionfo del bene sul male. Ma chi che vince il serpente? La donna oppure la sua stirpe? La stirpe indica il senso collettivo mentre il serpente che rappresenta il diavolo uno solo. I LXX hanno tradotto la stirpe con sperma, che neutro, mentre chi schiaccer la testa al serpente indicato dallautos, cio, egli, al maschile. Il senso quindi apertamente messianico: il vincitore del demonio sar il Messia, discendente della donna. Chi questa donna? Eva o Maria? Ci sono opinioni varie. Jean Galot fa la sintesi delle posizioni: Eva designata in senso letterale. Per Maria intesa implicitamente, ed forse questo il senso pi importante, poich la vittoria sul serpente che interessa lautore sacro[footnoteRef:31]. [31: J. Galot, LImmacule Conception, in Maria, vol. 7, Beauchesne, Parigi 1964, 28-32, citato da R. Coggi, Trattato di Mariologia, 25. ]

2. Isaia 7, 14: La profezia dellEmmanuele:Pertanto il Signore stesso vi dar un segno. Ecco: la vergine concepir e partorir un figlio, che chiamer Emmanuele. saiah 7:14 dia. tou/to dw,sei ku,rioj auvto.j u`mi/n shmei/on ivdou. h` parqe,noj evn gastri. e[xei kai.

te,xetai ui`o,n kai. kale,seij to. o;noma auvtou/ Emmanouhl

Il profeta Isaia aveva ricordato al re Acaz che la salvezza sta nella fede nel Signore: Se non crederete, non avrete stabilit (7, 9). Propone al re di chiedere un segno, ma Acaz si rifiuta di chiederlo (poich ci lo obbligherebbe a cambiare i suoi piani). Comunque, Isaia dice che il Signore stesso gli dar un segno. Chi sarebbe questo personaggio? Il figlio Acaz, Ezechia oppure qualcuno altro? Secondo la Bibbia di Gerusalemme (nella nota), in questa nascita regale, Isaia intravede al di l delle circonstanze presenti, un intervento di Dio in vista del regno messianico definitivo. La profezia dellEmmanuele sorpassa quindi la sua realizzazione immediata e legittimamente levangelista (Mt 1, 23; 4, 15-16) e poi tutta la tradizione cristiana, vi hanno riconosciuto lannunzio della nascita di Cristo. Dunque, il segno dato ad Acaz secondo il senso letterale immediato la nascita di Ezechia, ma nel senso pieno o profetico, gi intravisto dallo stesso profeta, la nascita del Messia. Inoltre, quale senso dato alla parola vergine, in ebraico almah? Ancora, la Bibbia di Gerusalemme nella nota cos prosegue: La traduzione greca porta la vergine, precisando cos il termine ebraico almah, che designa sia una giovane sia una donna appena sposata, senza esplicitare ulteriormente. Ma il testo dei Settanta un testimone prezioso dellinterpretazione giudaica antica, che sar consacrata dal Vangelo: Mt 1, 23 trover qui lannunzio della concezione verginale di Cristo. Perci, anche il testo dellAT debba essere interpretato nel senso pieno o profetico. Anche qui per vi sono degli autori che vedono il senso forte della parola vergine contenuto nel testo di Isaia letto secondo il senso letterale immediato. Essi insistono sul fatto che la parola almah implicherebbe sempre, almeno indirettamente, la verginit[footnoteRef:32]. Cos, il testo di Isaia 7, 14, secondo il senso pieno, ma forse anche secondo il senso letterale immediato, si riferisce al Messia e al suo concepimento e nascita da una vergine. Maria quindi certamente implicata[footnoteRef:33]. [32: Si veda, la trattazione di J.L. Bastero de Eleizalde, in Maria, Madre del Redentore, Edizioni Universit di Navarra, Pamplona 2004, 90-92.] [33: R. Coggi, Trattato di Mariologia, 26-27.]

3. Michea 5, 1-4: La partoriente di Betlemme:E tu Betlemme di Efrata, cos piccola per essere tra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscir colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dallantichit, dai giorni pi remoti. Perci Dio li metter in potere altrui fino a quando colei che deve partorire partorir; e il resto dei tuoi fratelli ritorner ai figli di Israele. Egli sar l e pascer con la froza del Signore, con la maest del nome del Signore suo Dio. Abiteranno sicuri perch egli allora sar grande fino agli estremi confini della terra, e tale sar la pace...Questo testo fu scritto una trentina danni dopo quello di Isaia che abbiamo esaminato, e con buona probabilit si riferisce ad esso: colei che deve partorire lalmah di Isaia, anche se qui non si fa cenno alla verginit. Il testo dice sul Messia molte cose interessanti, che si riflettono ovviamente sulla madre. Innanzitutto afferma che egli nascer a Betlemme. Poi dice che le sue origini sono dallantichit, dai giorni pi remoti. Questo pu rimandare alla dinastia di Davide, ma forse vi si pu vedere anche un riferimento al discendente della donna di Gen 3, 15. Possiamo anche intravedere secondo il senso pieno lorigine eterna del Verbo dal Padre. Il messia sar anche un re pastore, che porter la pace. Per quanto riguarda infine la madre, notiamo lespressione solenne con cui viene indicata: Colei che deve partorire. La madre appare associata alla dignit del Messia. Ren Laurentin, a proposito dei tre brani citati fa tre interessanti osservazioni: a) La posizione di regina-madre nella corte orientale: una posizione pi importante, legata allonore e alla posizione del monarca. b) Le civilt orientali divinizzavano i loro re. Pur avendo confutato dalla Bibbia per i re della terra, essa fu ripresa ed applicata al figlio di Davide. Questa figliolanza prende dimensioni trascendenti nel Salmo 2, 7 e nel salmo 110, 3. A questo figlio di Davide si d persino il titolo di Dio (Is 9, 5; Ps 45, 7). c) Nelle profezie si trascurano il ruolo del padre. Soltanto la madre presa in considerazione (cf. Gen 4, 1 e 25, dove Eva attribuisce la generazione a Dio: Ho acquistato un uomo dal Signore... Dio mi ha dato una prole).Quindi nelle tre profezie, c qualche cenno verso la concezione verginale. Simboli e Figure dellAT e MariaColoro che vedono Maria dappertutto nellAT, si riferiscono anche alle molte figure che vi si possono trovare di lei, o in senso tipico o certe analogie. Maria primeggia tra i poveri del Signore i quali con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza: anawim YHWH (LG 55). Maria, eccelsa figlia di Sion (Sof 3, 14-18), che significa che la vocazione della Vergine ha una dimensione ecclesiale, proprio come prefigurata da tale immagine. Maria, il roveto ardente (Es 3, 2), che arde e non si consuma, simbolico della verginit di Maria nel concepimento e nel parto. Nei vespri del 1 gennaio leggiamo questa antifona: Come il roveto che Mos vide ardere intatto, integra la tua verginit, Madre di Dio... Il vello di Gideone (Gdc 6, 37-38), che riceve la rugiada dal cielo come Maria ricevette dal cielo il Figlio: Hai compiutoo le Scritture quando in modo unico sei nato dalla Vergine; come rugiada sul vello sei disceso a salvare luomo (Vespri del 1 gennaio). LArca dellAlleanza (Es 25, 10-22) era il segno della presenza di Dio. Maria il Tempio vivo del Dio fatto uomo. LArca era di legno incorruttibile: il corpo di Maria fu preservato dalla corruzione del sepolcro. LArca fu trasferita nel Tempio di Dio (1 Cr 15, 3ss; 16, 1-2). Salmo 132 canta dellArca. Nelle Litanie lauretane Maria invocata come Arca dellAlleanza. La Sposa del Cantico dei Cantici. Lo Sposo le dice: Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia (Ct 4, 7). La liturgia della festa dellImmacolata Concezione cos adatta il testo a Maria: Tutta bella sei, o Maria; la colpa originale non ti ha sfiorato. Un altro brano: chi costei che sorge come laurora? (Ct 6, 10). Maria laurora che precede il vero sole, Ges. Il giardino chiuso e la fontana sigillata (Ct 4, 12), sono simboli della verginit di Maria. La sapienza (Pr 8, 22-36). La sapienza talvolta personificata come nel passo indicato. Numerosi testi neotestamentari vi vedranno il Figlio di Dio, Sapienza incarnata. La Liturgia adatta questo testo anche a Maria, in quanto unita nel pensiero divino alla Sapienza incarnata e predestinata da tutta leternit a esserne la Madre. Numerosi personaggi, sopratutto le donne dellAT sono visti come prefigurazione di Maria. Sara, la madre di Isacco. Il Signore le dice: C qualche cosa di impossibile presso il Signore? (Gen 18, 14). LAngelo dice a Maria: Nulla impossibile a Dio (Lc 1, 37). Abramo: Nostro Padre nella fede. Maria, nostra madre nella fede, perch lei ha creduto come Abramo e di pi: perch creduto che lei essendo una vergine concepir; doveva offrire in sacrificio il suo figlio sullaltare della croce, come Dio ha chiesto da Abramo, ma glielo ha risparmiato. In Abramo tutte le famiglie sono benedette; Maria diventa la causa della nostra salvezza (Ireneo, cf. LG 58). Anna, madre di Samuele, ringrazia Dio per il dono della maternit con un cantico che un anticipo del Magnificat (cf. 1 Sam 2). Giuditta taglia la testa a Oloferne (Gdt 13) e le lodi che il popolo le rivolge per questa vittoria: Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo pi di tutte le donne che vivono sulla terra, e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici.Davvero il coraggio che ti ha sostenuto non sar dimenticato dagli uomini, che ricorderanno per sempre la potenza di Dio (Gdt 13, 18-19); Elizabetta elogia Maria dicendo: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! (Lc 1, 42). Ester, la regina sposa del re Assuero, che intercede per la salvezza del suo popolo e la ottiene; figura dellonnipotente intercessione di Maria. Fra tutte le prefigurazioni di Maria, quella che pi realizza il senso tipico vero e proprio la persona di Eva, secondo il parallelismo Eva-Maria che sar sviluppato da SantIreneo.

Capitolo II: Maria nel Nuovo Testamento Nel NT troviamo narrato storicamente il compimento delle promesse messianiche che ci presentavano la Donna, Vergine-Madre del Messia, consentendoci di identificarla precisamente con Maria di Nazaret[footnoteRef:34]. A proposito dei testi mariani del NT, Ignace De La Potterie osserva che, Ci che conta non labbondanza dellinformazione, ma la profondit e la ricchezza che vi sono contenute. Queste non si scoprono subito, mediante una lettura rapida e superficiale, ma soltanto attraverso unanalisi prolungata e approfondita. Diviene sempre pi chiaro che Maria presente e che essa gioca un ruolo capitale nei momenti decisivi dellevento della salvezza[footnoteRef:35]. Andiamo in modo cronologico. Secondo gli studiosi Paolo abbia scritto la lettera ai Galati prima dei vangeli. [34: Cf. D. Del Gaudio, op. cit., 31; A. Valentini, I testi mariani di Paolo, Marco, Matteo e Luca 1, 46-55, in E. Dal Covolo - A Serra (edd.), Storia della mariologia, 1. Dal modello biblico al modello letterario, 29-77. ] [35: I. De La Potterie, Maria Nel mistero dellalleanza, 15. ]

San PaoloNella lettera di San Paolo ai Galati 4, 4-5 leggiamo: a - Quando venne la pienezza del tempo Dio mand il suo Figlio, (figliolanza)b - nato da donna, nato sotto la legge, (legge)b1 - per riscattare coloro che erano sotto la legge, (legge)a1 - perch ricevissimo adozione a figli (figliolanza)Coggi presenta il chiasmo nella affermazione di Paolo. Come affermano gli studiosi, questo testo una testimonianza preziosissima che pu essere definita una mariologia in germe[footnoteRef:36] perch presenta il mistero di una donna totalmente inserito in un disegno cristologico-trinitario-ecclesiale e posto a garanzia delleffettiva libert dei figli di Dio[footnoteRef:37]. [36: A. Serra, Galati 4, 4: una mariologia in germe, in Theotkos 1 (1993), 7-25. ] [37: A. Valentini, Maria secondo le Scritture, EDB, Bologna 2007, 31. ]

Secondo Georg Sll, dal punto di vista dogmatico di Gal 4, 4 il testo mariologicamente pi significativo del Nuovo Testamento anche se la sua importanza non fu pienamente avvertita da certi teologi di ieri e di oggi. Con Paolo ha inizio laggancio della mariologia con la cristologia, proprio mediante lattestazione della divina maternit di Maria e la prima intuizione di una considerazione storico-salvifica del suo significato[footnoteRef:38]. [38: G. Sll, Storia dei dogmi mariani, LAS, Roma 1981, 31. ]

R. Laurentin afferma che tutta unantropologia della donna compiuta da Dio, in quanto Maria il compimento del popolo eletto, il momento critico in cui partorisce il suo Dio e diventa la Chiesa[footnoteRef:39]. Paolo sembra esclusivamente voler sottolineare labbassamento del Figlio di Dio, che diventa un uomo nato da donna, anche se alcuni autori cattolici vi vedono espressa la concezione verginale. [39: R. Laurentin, Maria nella storia della salvezza, Marietti, Torino 1972, 45. ]

San MarcoGli accenni di san Marco su Maria sono due: 3, 31-33: Chi mia madre e chi sono i miei fratelli? Chi fa la volont di Dio mio fratello, e sorella e madre. Lannuncio dellarrivo della madre e dei fratelli viene dato a Ges, il quale risponde che la sua famiglia pi vasta, e che ci che conta non il sangue o la parentela, ma lobbedienza alla volont di Dio. Infatti la sua madre pi di altro aveva compiuto e compiva la volont di Dio, e qui stava la sua grandezza, pi che nella maternit puramente biologica. In questo senso spirituale ella era pi veramente e pi autenticamente madre. 6, 3: Non costui il capentiere, il figlio di Maria? Qui Marco dice il carpentiere, e non il figlio del carpentiere. Possiamo intuire che lespressione di Marco fa pi attenzione alla nascita verginale di Ges. San MatteoNei suoi primi due capitoli, Matteo tratta degli avvennimenti dellinfanzia di Ges. Secondo il Laurentin, lidea sottintesa quella di una nuova creazione, una creazione secondo lo Spirito, presente al di sopra delle acque in Gen 1, 1[footnoteRef:40]. Lo Spirito viene pure su Maria per la nuova creazione in Mt 1, 18 e 20. Questa doppia menzione dello Spirito Santo su Maria acquista la sua portata in riferimento non solo a Gen 1, 1, ma anche ad altri testi (Sal 104, 30; Is 44, 3-4). Tuttavia, nei primi due capitoli di S. Matteo la Vergine non ha nessun rilievo. Giuseppe il personaggio di primo piano. lui che riceve il messaggio. Maria soltanto oggetto del concepimento per opera dello Spirito Santo. Matteo non dice niente della parte attiva che essa ha potuto prendere a questa manifestazione dello Spirito, n della sua grazia, n delle sue virt. Essa soltanto il luogo del mistero che si riassume nel nome dato al Messia: Emmanuele, Dio con noi. [40: R. Laurentin, Maria nella storia della salvezza, 24. ]

Latteggiamento di Giuseppe viene interpretato in modo diverso dagli studiosi. Se alcuni interpretano che Giuseppe aveva grandi dubbi perch Maria non gli ha detto nulla, laltra interpretazione sostiene che Maria avrebbe subito detto tutto a Giuseppe, e il dubbio di questultimo non avrebbe avuto per oggetto la natura del concepimento di Maria, ma la propria idoneit ad accoglierla come sua sposa. Il Laurentin scrive: Il senso letterale sarebbe dunque questo: Giuseppe non ha voluto prendere per moglie colei che era stata loggetto di questo intervento miracoloso di Dio. Per questo, egli giusto, e non lo sarebbe stato se il suo proposito fosse stato di sottrarre alla legge una donna adultera. Allo scrupolo di Giuseppe langelo risponde in termini che bisognerebbe tradurre cos: Non aver paura di prendere Maria per sposa... Difatti, sebbene il bambino che ella ha concepito sia dallo Spirito Santo... sei tu il chiamato a dargli il nome di Ges (1, 20-21)[footnoteRef:41]. [41: R. Laurentin, Maria nella storia della salvezza, 25. ]

San LucaLuca lautore del NT che parla pi dettagliamente di Maria, mettendola al primordine nella storia della salvezza. I primi due capitoli sullinfanzia di Ges sono ricchi di riferimenti allAT. Per Luca, Maria il modello puro e perfetto del credente, della persona che fonda la sua vita sulla grazia di Dio e che accoglie la sua Parola con una disponibilit totale e contempla su di essa. Va da Elisabetta e proclama le meraviglie divine nel Magnificat, medita sulle cose che dicono del Bambino nel Tempio, e soffre anni dopo quando Ges si smarisce. Infine, serbava tutte queste cose nel suo cuore (Lc 2, 51). Lannunciazione: Rallegrati, piena di grazia: il Signore con te (1, 28). il saluto dellangelo a Maria, che pi letteralmente dovrebbe essere tradotto: Rallegrati, o ricolma del favore divino (kecharitomne), il Signore con te. Il racconto dominato dalle tematiche dellelezione e dellalleanza. I principali eventi evocati sono il patto del Sinai, la dimora di Dio con il suo popolo e la promessa davidica del re Messia, tutti elementi fondamentali del patto di Dio con Israele. Il brano si pu strutturare in tre sezioni: Queste parole dellangelo richiamano immediatamente quelle del profeta Sofonia (3, 14-17), rivolte alla figlia di Sion, alla quale annunciata la liberazione, la venuta del Messia. Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme... Il Signore re dIsraele nel tuo seno... Il Signore tuo Dio nel tuo seno, Salvatore potente. Lespressione nel tuo seno o nelle tue viscere (in ebraico bekirebk) ritorner ancora nelle parole dellangelo rivolte a Maria: Concepirai nel tuo seno un figlio e lo darai alla luce (v. 31). Il rimando alla parola del profeta indica larrivo del re Messia, che sar Dio stesso. Maria rimane turbata da queste parole, ma langelo la rassicura: non deve temere nulla per lintervento di Dio. C qui anche una somiglianza con il non temere Sion di Sof 3, 16. Langelo spiega il contenuto di questo intervento: Maria concepir il Messia atteso da Israele, colui che avrebbe governato in eterno la casa di Davide secondo le promesse di Dio. Qui il riferimento centrale allidentit messianica del bambino. Per indicarla, Gabriele fa riferimento sia alla promessa fatta a Davide di un regno sempiterno (2 Sam 7, 12, Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciter un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e render stabile il suo regno), sia alla profezia di Isaia 7, 14, che le sue parole indicano indirettamente (ecco, la vergine concepir). Allora Maria disse allangelo: Come avverr questo? Non conosco uomo (v. 34). Maria era promessa sposa di Giuseppe. Che senso allora potrebbe avere la sua risposta non conosco uomo? Indica veramente il proposito di verginit dalla parte di Maria, come stato interpretato nella Chiesa almeno da S. Agostino in poi? Lespressione non conoscere nel linguaggio biblico indica la mancanza di rapporto con laltro sesso, che include lesperienza fisica insieme a quella spirituale. Secondo il Laurentin, La pratica della verginit era in uso pressso gli esseni, e la troviamo molto diffusa fin dalla prima generazione cristiana. Infine Maria era spiritualmente in condizione di essere allavantguardia di questa scoperta[footnoteRef:42]. Dunque, attraverso le parole della Vergine Maria abbiamo gi il quadro di una personalit decisa e forte, che dimostra di sapere il fatto suo e non teme di dialogare con Dio, il quale risponde con benevolenza alle obiezioni razionali di Maria per assicurarle che concepir in modo del tutto eccezionale, per mezzo dello Spirito Santo[footnoteRef:43]. [42: R. Laurentin, La Vergine Maria, Paoline, Roma 1983, 56. ] [43: R. Laurentin, I Vangeli dellinfanzia di Cristo, Paoline, Roma 1985, 555-56. ]

Le rispose langelo: Lo Spirito Santo scender su di te e la potenza dellAltissimo ti coprir con la sua ombra. Perci colui che nascer sar santo e sar chiamato Figlio di Dio (v. 35).[footnoteRef:44] Molti studiosi hanno visto nella prima parte di questo versetto una stretta affinit con Esodo 40, 34-35: Allora la nube copr la tenda del convegno e la Gloria del Signore riemp la dimora. Mos non pot entrare nella tenda del convegno perch la nube dimorava su di essa e la Gloria del Signore riempiva la dimora. Durante il pellegrinaggio dIsraele per il deserto, questo fenomeno della nube manifestava il suo carattere sacro, perch indicava la gloria di Dio che riempiva la tenda. In modo simile la potenza dellAltissimo coprir con la sua ombra Maria. Di conseguenza, come la gloria di Dio riempiva nei tempi passati la tenda avvolta dalla nube, cos adesso il grembo di Maria raggiunto dalla potenza dellAltissimo sar la dimora del Santo Figlio di Dio. [44: Ignace de la Potterie usando unaltra traduzione del versetto 35, sostiene la rivelazione della verginit nel parto. Perci colui che nascer santo sar chiamato Figlio di Dio. Il nascere santo, ove laggettivo santo qualifica la nascita, implica lassenza di contaminazione del sangue che rende impura la donna (cf. Lv 12, 2. 5; 18, 19). Cos quando langelo dice che il bambino nascer santo indica che il parto sar verginale. Cf. I. De la Potterie, Il parto verginale del Verbo Incarnato, in Marianum 45 (1984), 127-174. ]

Dopo queste precisazioni, Maria non ribatte pi e, senza chiedere curiosamente altri particolari, senza aggiungere nessun se o ma, accetta la volont di Dio con assoluta disponibilit, con le parole, Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto (v. 38).[footnoteRef:45] A Dio che la sceglie, Maria risponde espropriandosi totalmente del suo essere per appartenere soltanto a Lui. Le sue parole, ripetute allinfinito da quanti, come Maria, si mettono al servizio del Signore, risultano ancora oggi latto pi immediato e pi bello di offerta di se stessi a Dio sommamente amato[footnoteRef:46]. Le parole di Maria evocano lantica formula di consenso del Patto: Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo! (Es 19, 8). Come rileva Giovanni Paolo II nella Redemptoris Mater: La fede di Maria nellannunciazione d inizio alla Nuova Alleanza (n. 14). [45: Bastero de Eleizalde interpreta questo versetto in due parti: a) Ecco la serva del Signore: questa parte costituisce la definizione che Maria d di se stessa. il terzo nome che questa narrazione attribuisce alla Vergine. Il primo le fu imposto dagli uomini (Maria), il secondo le fu assegnato da Dio (Piena di grazia), il terzo fu scelto da lei stessa ed quello da lei preferito (Serva del Signore), che ha sapore veterotestamentario, come quello usato da Anna (1 Sam 1, 11), Ester (4, 17), Mos (Gs 14, 7), Giosu (24, 29), Davide (1 Re 8, 26), come pure collettivamente Israele (Ne 1, 6). Cos Maria appartiene agli anawim del Signore. b) avvenga di me secondo la tua parola indica il libero s al concepimento umano del Figlio di Dio. Qui si radica la grandezza del fiat di Maria, che fu essenzialmente un atto di fede e di obbedienza, che colloca Maria nel cuore stesso della storia della salvezza. cf. J.L. Bastero de Eleizalde, Maria, Madre del Redentor, ed. Universit di Navarra, Pamplona 2004, 141-142. ] [46: B. Forte, Maria, la donna icona del mistero, 77: Nella Vergine Madre, che accoglie nella fede la sorprendente iniziativa dellEterno, offerto densamente lintero mistero cristiano, rivelato ai poveri e compiuto in essi e per essi. Conosco una congregazione religiosa delle suore, che conclude la preghiera prima dei pasti con queste parole di Maria. ]

La Visitazione: Nellepisodio della Visitazione balza agli occhi laccostamento che S. Luca fa tra Maria e lArca dellAlleanza (2 Sam 6, 1-11; 1 Cr 15, 1-16, 2). LArca e Maria salgono attraverso il paese di Giuda: nel primo caso c la gioia del popolo, nel secondo c la gioia di Elisabetta. Nel primo c la esultanza di Davide, nel secondo c lesultanza del Battista. Davide esclama: Come potr venire a me larca del Signore? (2 Sam 6, 9). Elisabetta esclama: A che debbo che la Madre del mio Signore venga da me? (Lc 2, 43). Larca rimase tre mesi in casa di Obed-Edom (2 Sam 6, 11). Maria rimase tre mesi in casa di Elisabetta (Lc 2, 56). Maria come larca dellAlleanza, perch racchiude nel suo grembo il vero Figlio di Dio. Vedendo Maria, Elisabetta esclam a gran voce: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo. Questa esaltazione di Maria sempre nella luce di Ges. Il chiamare Maria Madre del mio Signore implica non soltanto il suo aspetto regale e messianico, ma anche indica che egli Dio. Perci, Madre del Signore quindi equivalente a Madre di Dio. Maria chiamata beata perch ha creduto nelladempimento delle parole del Signore: la prima beatitudine del Vangelo: la beatitudine della fede. Ed rivolta a Maria, la prima credente cristiana. anche lultima beatitudine che compare nel vangelo di Giovanni: beati quelli che credono pur senza aver visto! (Gv 20, 29). Cos, il lieto annunzio, si racchiude entro la beatitudine della fede. Nel Magnificat, Maria dimostra che cosa Lei ha visto con lo sguardo della fede. Dio disperde i superbi e innalza gli umili e poveri, i quali si gloriano in Dio solo. Mentre il mondo fa grande spazio per i ricchi e potenti e i poveri vanno emarginati, Dio capovolge la situazione. Beati voi, che siete poveri, perch vostro il regno di Dio (Lc 6, 20). I ricchi non accolgono i doni di Dio e conservano solo le loro ricchezze materiali. Davanti al dono di Dio, Ges, rifiutato dai ricchi e accolto dai poveri, loro e largento sono stati infinitamenti svalutati, per cui come se si fossero arrugginiti (Gc 5, 3). Beato Paolo VI, in Marialis cultus esalta la bellezza del Magnificat: Questo canto la preghiera per eccellenza di Maria, il canto per eccellenza dei tempi messianici, nel quale confluiscono lesultanza dellAntico e del Nuovo Israele, poich - come sembra suggerire SantIreneo nel cantico di Maria conflu il tripudio di Abramo che presentiva il Messia (cf. Gv 8, 56) e risuon, profeticamente anticipata, la voce della Chiesa... Infatti il cantico della Vergine, dilatandosi, divenuto preghiera di tutta la Chiesa in tutti i tempi (n. 18). Dio soccorre il suo popolo con la sua misericordia. La loro vera beatitudine sta nella loro fede in Dio solo. Il frutto della fede lumilt, che rende belli agli occhi di Dio ed motivo di grandezza anche davanti agli uomini. Il Magnificat esprime, quindi, la serenit interiore di Maria che esterna con schiettezza e slancio del cuore la sua gioia nel canto che la Chiesa ripete ogni giorno proprio come sintesi del ringraziamento che il nuovo popolo di dio eleva a Colui che , oggi e sempre, il Salvatore del mondo. La nascita di Ges: Maria offre al mondo un figlio, il suo primogenito, come la sorgente della gioia e della pace. Maria lo avvolge in panni e adagia in un presepio il Salvatore che i pastori riconoscono da questo segno. Il legame tra Ges e Maria inseparabile. Molti studiosi, antichi e modeni hanno visto nelle parole di San Luca qualche cenno sul parto verginale e miracoloso. Luca dice: Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia (2, 7). la madre stessa che d alla luce il figlio senza aiuto di alcuno, lei che subito lo accudisce, con la massima naturalezza e semplicit. Come poteva trattarsi di un parto normale? Dalla parte sua, Maria meditava, metteva a confronto (symballo), le parole che aveva sentito e le cose che aveva visto, penetrando sempre pi nel mistero da cui era avvolta. La presentazione al tempio: Maria offre il suo figlio al Signore. Simeone, mosso dallo Spirito Santo, rivolge a Maria le parole su Ges e su di lei. Secondo Simeone, il bambino sar il segno di contraddizione poich alcuni lo accetteranno, e altri lo rifiuteranno. La madre sar trafitta dalla spada del dolore, in quanto associata al destino del figlio. Un destino crudele per il figlio previsto e la madre parteciper in quel martirio. Maria la Vergine offerente (Marialis cultus, n. 20). Il ritrovamento di Ges fra i dottori del tempio: Durante il pellegrinaggio a Gerusalemme, allet di dodici anni, Ges rimane nel tempio allinsaputa dei genitori, i quali lo cercano angosciati per tre giorni. Alla fine lo trovano fra i dottori del tempio, mentre ascoltava e li interrogava, e i dottori ammiravano la sua intelligenza e le sue risposte. Alla domanda della madre sul suo comportamento, chiesta con tanta umilt, Ges risponde che il suo primo obligo di dare una priorit assoluta al suo stare presso il Padre, superando i legami della famiglia terrena. Maria e Giuseppe fanno fatica e non comprendono la sua nuova prospettiva di distacco. Tornati a casa, Maria custodiva tutti questi fatti nel suo cuore (Lc 2, 51). La Pentecoste (At 1, 13-14): Maria stava con i discepoli di Ges a Gerusalemme, al centro della Chiesa primitiva, implorando con le sue preghiere il dono dello Spirito Santo, che laveva gi adombrata nellAnnunciazione (LG 59). Maria, con la sua presenza orante (MC 18), sostiene limpegno della Chiesa. Giovanni Paolo II scrive: Al centro del percorso di gloria del Figlio e della Madre il Rosario pone, nel terzo mistero glorioso, la Pentecoste, che mostra il volto della Chiesa quale famiglia riunita con Maria, ravvivata dalleffusione dello Spirito, pronta per la missione evangelizzatrice. La contemplazione di questo, come degli altri misteri gloriosi deve portare i credenti a prendere coscienza sempre pi viva della loro esistenza nuova in Cristo, allinterno della realt della Chiesa, unesistenza di cui la Pentecoste costituisce la grande icona[footnoteRef:47]. [47: Giovanni Paolo II, Rosario Virginis Mariae, n. 23. ]

Questa immagine della Chiesa orante attorno a Maria rispecchia ancora pi nella preghiera composta da Giovanni XXIII per implorare laiuto sui lavori del Concilio: Rinnova nella nostra epoca i prodigi come di una novella Pentecoste, e concedi che la Chiesa Santa, riunita in unanime, pi intensa preghiera attorno a Maria, Madre di Ges, e guidata da Pietro, diffonda il Regno del Salvatore divino, che Regno di verit e di giustizia, di amore e di pace. San GiovanniGiovanni non usa il nome Maria neppure una volta (in Luca 12 volte). Tuttavia la duplice menzione della presenza della Madre di Ges alle nozze di Cana (2, 1-11) e sotto la croce (19, 25-27) della pi grande importanza nella storia della salvezza. Giovanni impiega il procedimento letterario di inclusione nel riguardo di Maria, allinizio del ministero pubblico di Ges e alla fine. Con Maria iniziata quellora di Ges che si trova il suo compimento sulla croce. La madre era presente e in tutte le due volte viene chiamata donna da Ges (2, 4; 19, 26). Mentre a Cana si ha il primo segno, sul Calvario tutto compiuto. Alle nozze di Cana, il ruolo di Maria fondamentale. Essa menzionata prima di Ges e con tutta probabilit Ges venne invitato con i suoi discepoli proprio perch cera sua madre, lamica della famiglia. Maria dice a Ges: non hanno vino e non non c vino. Questo indica la sua attenzione ai dettagli materiali, ma soprattutto la delicatezza del suo cuore e la sua innata compassione... Mentre, secondo i Vangeli sinottici la maggior parte dei maracoli di Ges sono provocati dalla sua piet per gli infelici, per cui il Maestro commosso nelle viscere, qui si potrebbe dire ch egli impara da sua Madre a commuoversi; in ogni caso la compassione di Maria che stata allorigine del primo fra tutti i segni di Ges[footnoteRef:48]. [48: C. Spicq, Il primo miracolo di Ges dovuto a sua Madre, in Sacra Doctrina 69-70 (1973), 125-144, qui, 127-128.]

Maria teneva nel suo cuore il grande mistero dellincarnazione e al tempo stesso il risveglio dei riccordi di quei fatti meravigliosi che accompagnarono il concepimento e la nascita del suo Figlio. Maria era sicura che Ges poteva fare dei prodigi. Non forse venuta lora per mettere in opera il suo credito divino, e precisamente per aiutare delle persone care, di condizioni modeste, che stanno per essere sommerse dalla confusione per questo imprevisto incidente che comprometteva la loro ospitalit[footnoteRef:49]. [49: Ibid., 129. ]

Ges risponde: Donna, che vuoi da me? Non ancora giunta la mia ora (Gv 2, 4). Lespressione la mia ora viene riferita dalla quasi totalit degli studiosi allora della passione. Essa potrebbe anche essere interpretata come lora della manifestazione. Maria invece di rispondere a Ges, dice ai servitori: Qualsiasi cosa vi dir, fatela (v. 5). Leffetto del prodigio il risveglio della fede dei discepoli, i quali credettero in lui che aveva cos manifestato la sua gloria (2, 11). Si tratta della gloria come dellUnigenito dal Padre, pieno di grazia e di verit (1, 14). Questa gloria del Verbo incarnato fu manifestamente per la prima volta grazie allintervento di sua Madre. Maria sotto la croce: Ges disse all madre: Donna, ecco tuo figlio! Poi disse al discepolo: Ecco tua madre! E da quellora il discepolo la prese con s (19, 25-27). La presenza di Maria sotto la croce rappresenta il punto culminante della sua associazione alla missione salvifica di Cristo. La passione di Ges diventa in Maria una com-passione. Lappellativo donna sembra indicare che levangelista vede qui un atto che supera la semplice piet filiale: la proclamazione della maternit spirituale di Maria, Nuova Eva, ai credenti rappresentati dal discepolo prediletto. La donna della Genesi che schiaccer la testa al serpente e la donna di Apocalisse che lotta contro il serpente antico (12, 9) sono rispecchiati in Maria[footnoteRef:50]. Ancora una grandiosa inclusione: la donna allinizio e la donna alla fine della Bibbia, come pure allinizio e alla fine del vangelo di Giovanni, lultimo e pi spirituale dei vangeli. [50: Della donna di Apocalisse ci sono varie interpretazioni. Essa potrebbe essere, nel doppio senso letterale, Maria e la Chiesa; per alcuni, Maria nel senso letterale e la Chiesa nel senso tipico; per gli altri, la donna la Chiesa nel senso letterale primario e Maria nel senso secondario; ancora per gli altri, la Chiesa in senso esplicito e Maria in senso implicito. Comunque, secondo A. George, Abbiamo dunque tre immagini sovrapposte: Eva, Maria, la Chiesa. La Chiesa, Popolo di Dio, in primo piano. Per, dal punto di vista mariano, ci significa che si vede in Maria colei che incarna e che rappresenta per eccellenza il Popolo di Dio, la fraternit di tutti i discepoli di Ges: A. George, Marie dans le Nouveau Testament, Descle, Paris 1981, 140. ]

Sul Calvario sta Nuovo Adamo, la Nuova Eva e la Nuova Umanit. Maria avrebbe indicato il suo assenso alla parola del nuovo Adamo, con un sguardo e un cenno di capo, e poi egli rivolge la parola a Giovanni. La scena di Annunciazione somiglia a questa. L, angelo Gabriele aspetta il s di Maria e avviene lincarnazione, il concepimento e la nascita del Figlio di Dio; qui invece, Ges aspetta lassenso di Maria, per prendere Giovanni come il suo figlio, e Giovanni la prende non soltanto nella sua casa ma la fece entrare nella sua vita. Cos inizia la nuova umanit. Da qui nascono il culto e la devozione mariana. In conclusione, con P. A. Serra possiamo dire: Fin dallAntico Testamento la figura e la missione di Maria sono avvolte dalla penombra degli oracoli profetici e delle istituzioni di Israele. Alle soglie del Nuovo Testamento ella sorge allorizzonte della storia salvifica come sintesi ideale dellantico Popolo di Dio (cf. immagine della Figlia di Sion) e come madre di Cristo Messia. Poi, a mano a mano che Cristo, sole di giustizia (Ml 3, 20) avanza sul firmamento dellalleanza nuova, Maria ne segue la traiettoria come serva e discepola del suo Signore, in un crescendo di fede. Al punto culminante, che il mistero pasquale, Cristo fa di sua madre la madre di tutti i suoi discepoli di ogni tempo. Da quellora la Chiesa apprende che Maria appartiene ai valori costitutivi del proprio Credo[footnoteRef:51]. [51: P.A. Serra, Bibbia, in Nuovo Dizionario di Mariologia, 301-302. ]

Capitolo III: Maria nella Tradizione della ChiesaI Padri in genere hanno elaborato la loro riflessione su Maria a partire dai dati biblici (talvolta anche dagli scritti apocrifi), e nellambito del discorso della salvezza e sullannuncio cristiano. Essi non si sono occupati di Maria in modo sistematico; hanno sviluppato aspetti della sua figura nella misrua in cui il discorso teologico lo richiedeva, e cos facendo hanno a poco a paco ideato il linguaggio adatto ad esprimere la dignit e la bellezza della madre di Dio. Nellinsieme, i Padri tracciano una figura mariana coerente con il progetto di Dio, imperniata sullincarnazione del Verbo. In questo processo ha un ruolo importante il concilio di Efeso (431), in quanto lattribuzione netta del titolo di Madre di Dio (Theotkos) a Maria caratterizza tutta la dottrina mariana, che si sviluppa successivamente a partire da questo dogma[footnoteRef:52]. [52: Antonio Ducay, La prediletta di Dio, 81. ]

Il periodo patristico pu essere diviso in quattro parti. Iniziamo con lesame della prima.1. Dallinizio dellet patristica alla fine del II secoloS. Ignazio di Antiochia (107) il primo Padre dellantichit a parlare di Maria. Contro il docetismo e lincipiente gnosticismo, egli afferma decisamente la maternit divina e la verginit; la vera maternit di Maria la garanzia della verit dellincarnazione. Egli esorta i Tralliani: Tappatevi le orecchie se qualcuno vi parla di Ges Cristo in modo diverso da noi: egli della stirpe di Davide, egli da Maria; egli veramente nacque, mangi e bevve, veramente fu perseguitato sotto Ponzio Pilato, veramente fu crocifisso e mor, veramente risuscit dai morti (Ai Tralliani 9: PG 5, 681). Agli Efesini egli scrive: Rimane occulta al principe di questo mondo la verginit di Maria e il suo parto, come pure la morte del Signore: tre clamorosi misteri che si compirono nel silenzio di Dio (Agli Efesini 19: PG 5, 660).Nella riflessione di S. Ignazio, basate sulla Sacra Scrittura, la concezione e il parto appaiono legati al Verbo incarnato, alla sua vera umanit, in relazione con il genere umano. Il mistero della verginit appare strettamente legato con altri misteri custoditi nel silenzio di Dio. S. Giustino: ( 165): vede il Nuovo Testamento come il compimento dellAntico Testamento. In questo contesto, la verginit di Maria il compimento della profezia di Isaia (7, 14). Giustino era il primo a istituire il parallelismo tra Eva e Maria. Egli afferma che la vita deve ritornare per la stessa strada dalla quale era entrata la morte. Nel Dialogo con Trifone, egli scrive: Egli si fatto uomo dalla Vergine affinch per quella via dalla quale ebbe principio la disobbedienza provocata dal serpente, per quella stessa via essa fosee annientata. Eva, infatti, quando era ancora vergine e incorotta, concep la parola del serpente e partor disobbedienza e morte. Invece Maria, la Vergine, accolse fede e gioria quando langelo Gabriele le rec il lieto annunzio che lo spirito del Signore sarebbe venuto su di lei e che la Virt dellAltissimo lavrebbe adombrata, e per questo motivo il Santo nato da lei sarebbe Figlio di Dio; rispose: Mi avvenga secondo la tua parola (Lc 1, 38). S. Ireneo ( ca. 200): vescovo di Lione, giustamente ritenuto da molti come il padre della mariologia. Egli vede tutta la storia della salvezza ricapitolata in Cristo; in questa ricapitolazione la antitesi, Adamo-Cristo ha una importanza fondamentale; con essa compare anche quella di Eva-Maria. Lincarnazione ricapitola tutto in Cristo, il che comporta che gli elementi viziati dalla caduta sono radicalmente rinnovati. Cristo nato una Vergine, rinnova Adamo, formato da terra vergine, la croce rinnova lalbero del paradiso e Maria rinnova Eva. Si compie in tal modo, un percorso inverso rispetto a quelle delle origini, che va verso il bene (recirculatio) e riapre alluomo la strada della salvezza. Questa ricirculatio conveniente perch come ci che legato non pu essere slegato se non si ripercorrono in senso inverso le piege del nodo, cos la carne stessa che aveva peccato in Adamo doveva essere ricapitolata. Dallalbero della croce rinasce la salvezza perduta nellalbero del Paradiso e ci avviene con la cooperazione di Maria: Ci che Eva aveva legato per la sua incredulit, Maria lha sciolto per la sua fede. Per Ireneo, Maria dunque collabora attivamente alla salvezza; affiancata a Cristo sin dallinizio. Secondo Ireneo, non erano stati i Padri a rigenerare il Figlio, ma questo a rigenerare loro per il vangelo di vita. Perci, Luca iniziando la genealogia del Signore, la port fino ad Adamo[footnoteRef:53]. [53: Ireneo, Contro le eresie, III, 22: PG 7, 958-960. ]

Attigendo anche ad altri passi di S. Ireneo possiamo presentare il quadro seguente: EvaMaria- Vergine decaduta- Vergine che ricapitola Eva- Vergine sedotta dallangelo ribelle- Vergine evangelizzata dallangelo fedele- Vergine disobbediente- Vergine obbediente- Vergine causa di morte- Vergine causa di salvezza per se e per il genere umano per se e per il genere umano- Vergine condannata- Vergine avvocata di EvaGiustino e Ireneo esplicitano un elemento dello sviluppo dottrinale, mettendo in risalto il significato di Maria nel piano della salvezza.2. Dalla fine del II secolo al Concilio di Nicea (325)Origene ( 253): emergono nettamente tre argomenti mariani: il concepimento verginale, la divina maternit e la verginit perpetua. Egli difende il concepimento verginale contro il pagano Celso, dicendo si tratta un fatto storico. Si dice Origene abbia usato anche il titolo Madre di Dio a Maria; per ci sono dei dubbi sullautenticit dei testi. Il punto su cui egli per insiste maggiormente quello della perpetua verginit di Maria; Maria ai suoi occhi il modello della vita femminile, come Ges lo di quella maschile: Io credo raggionevole che la primizia della purezza casta degli uomini sia Ges, delle donne Maria: non sarebbe infatti pio ascrivere ad altra che a lei la primizia della verginit[footnoteRef:54]. Secondo Origene, Maria la vergine predetta di Isaia, santa nel corpo e nellanima; la vergine che ha concepito cristo ed vergine perpetua che non ha conosciuto uomo n prima n dopo la generazione del figlio. Secondo Origene, i fratelli di Ges sono figli di un precedente matrimonio di Giuseppe (cf. In Luc 7). Maria Panagia (Tutta santa)[footnoteRef:55], capostipite della ricerca del Verbo nella Chiesa; ma linterpretazione che egli fa di alcuni brani della Scrittura introduce una certa imperfezione in Maria. Non avrebbe compreso le parole di Ges ritrovato nel Tempio perch la sua fede era ancora imperfetta; anche sotto la croce Maria sarebbe stata assalita dal dubbio e dallo scandalo. Per Origene, la spada che le avrebbe trafitto il cuore, predetta da Simeone, consiste proprio in questo smarrimento[footnoteRef:56]. [54: Origene, Commento a Matteo, X, 17: PG 13, 877. ] [55: Cf. Scholia in Lucam, I: PG 17, 330: Questo primo riferimento allespressione Tutta Santa non , secondo H. Crouzel, di sicura autenticit (cf. SC 87, 45). Ad ogni modo, commentando abbondantemente sulle parole di Elisabetta, egli anche considera Maria santificata dalla presenza in lei del Verbo. ] [56: Nel commento alla scena della Croce indica: Che pensare, che mentre gli apostoli rimanevano scandalizzati, la madre del Signore fu preservata dallo scandalo? Se anche lei non sub lo scandalo durante la passione del Signore, Ges non mor per i suoi peccati. Ma se tutti hanno peccato e sono privati della gloria di Dio e se tutti sono giustificati e riscattati dalla sua grazia (Rom 3, 23), ebbene, anche Maria in quel momento fu soggetta allo scandalo: Hom XVII, 6-7. ]

Tertulliano ( dopo il 220): uno dei primissimi scrittori cristiani di lingua latina. Nella sua dottrina mariana egli ritorna sul parallelismo-antitesi Eva-Maria, di cui lode la fede esaltandone il significato salvifico. Egli afferma chiaramente la concezione verginale di Maria, ma dice che il suo fu un parto normale (nega cio la verginit nel parto), forse anche nega la verginit dopo il parto (afferma che Maria ebbe altri figli). Nega poi la perpetta santit di Maria (cf. Mc 3, 33, quasi come un ripudio di Maria). Comunque, nel contesto del docetismo, che attribuiva Cristo solo un corpo apparente, Tertulliano conia quella stupenda affermazione: La carne di Cristo la cerniera della salvezza!, per dire che lincarnazione del Verbo rende nostro vero fratello il Salvatore, come uno che ha operato la nostra redenzione dal di dentro. (Nella ultima parte della vita Tertulliano si lascia guidare dalle idee di Montano). 3. Dal Concilio di Nicea al Concilio di Efeso (431)S. Atanasio (373): Il vescovo di Alessandria, difende la divinit del Verbo, consostanziale al Padre. Ispirandosi di Magnificat nella sua Omelia, egli elogia Maria: Veramente la tua anima magnifica il Signore e il tuo spirito esulta in Dio tuo salvatore: in futuro ti loder per tutta leternit ogni generazione... Te loda Adamo, chiamandoti madre di tutti i viventi. Te loda Mos, contemplandoti come arca della nuova alleanza, da ogni parte rivestita doro. Davide ti acclama beata, dichiarandoti citt del gran Re, citt del Dio degli eserciti. Anche in futuro ti loderanno tutte le generazioni umane. In Maria, Atanasio vede tutte le virt, modello innanzitutto nel campo ascetico: Maria era una vergine pura, di animo equilibrato... Amava le opere buone... Non desiderava essere vista dagli uomini... Pregava Dio da sola a solo... Non gridava, e stava attenta a non sparlare di alcuno e a non ascoltare altri dir male di altri... Non si inquietava; non invidiava; non si vantava, ma era umilissima; non aveva alcuna malvagit nel cuore... Ogni giorno avanzava e progrediva... In luogo di pani visibili si riforniva delle parole di verit; al posto del vino teneva gli insegnamenti del Salvatore e in quelli si dilettava... Ecco limmagine della verginit! E di fatto Maria fu tale (Id., Sulla verginit).S. Efrem ( 373)Fu denominato la cetra dello Spirito Santo. Canta in modo impareggiabile la santit di Maria, la sua verginit, senza macchia.Tu solo (o Ges) e tua madre siete di una bellezza che supera tutti: perch in te non c macchia alcuna e nessuna ombra in tua madre. Maria comunque doveva progredire nel cammino della fede, che non fu esente da prove e da dubbi.Ges appare prima a Maria: Come Maria fu presente al primo miracolo, cos ebbe le primizie della resurrezione dagli inferi. I Padri Cappadoci: Basilio ( 379) insiste sulla verginit di Maria;Gregorio Nazianzeno afferma la sua divina maternit: Se uno non crede che Maria santissima Madre di Dio (Theotkos), escluso dalla divinit. Maria tutta santa, vertice di perfezione.Gregorio Nisseno: utilizza lanalogia tra il parto verginale di Maria e la generazione eterna del Verbo come argomento contro le dottrine ariane. Non corruppe la verginit di Maria; non indusse alcuna passione, nascendo eternamente dal Padre, come il Verbo.Epifanio di Salamina (403): Difende la verginit perpetua di Maria Maria la Vergine per eccellenza Vi fu mai qualcuno che osasse nominare Maria Santissima senza aggiungervi di proprio il titolo di vergine? Con tali appellativi si sogliono indicare le qualit personali. A ogni giusto infatti fu attribuito un nome che a lui conveniva. Ad Abramo fu dato il titolo di amico di Dio, n esso potra mai venire meno. Giacobbe ebbe il soprannome di Israele... Cos Maria Santissima detta la Vergine: mai tale nome le sar mutato (Contro le eresie, 78, 6). Per quanto riguarda la fine terrena di Maria, nella lettera ai Cristiani di Arabia egli scrive: n la morte di Maria, n se essa sia morta, n se sia stata seppellita, s se non sia stata seppellita... La Scrittura ha mantenuto un silenzio completo a causa della grandezza del prodigio, per non colpire con uno stupore eccessivo lo spirito degli uomini. Per parte mia, non oso parlarne. Conservo tutto ci nel mio pensiero e taccio. Giovanni Crisostomo (407): Maternit divina La sua verginit perpetua La sua collaborazione alla salvezza. deficienze sul piano della santit personale: Maria chiese il miracolo alle nozze di Cana per riceverne la gloria lei dai commensali. Questa idea non fu contestata al suo tempo. In Occidente:S. Zeno di Verona (372): Grande difensore della verginit perpetua di Maria: O grande mistero! Maria concep, Vergine incorrotta; dopo la concezione, Vergine partor; dopo il parto, Vergine rimase. Egli precisa che la Vergine ha concepito per divino intervento del Figlio suo, e la concezione sarebbe avvenuta attraverso lorecchio, per controbilanciare la colpa di Eva, che proprio attraverso udito era stata sedotta dal serpente (il parallelismo Maria-Eva; Maria-Chiesa).S. Ambrogio (397): La verginit al centro del suo interesse. Come modello per la vita monastica e della consacrazione verginale al Signore. Maria il modello dellassoluta perfezione per tutti i cristiani, ma soprattutto per quanti si consacrano a Dio nella verginit. Ella era vergine non solo di corpo, ma anche di mente, e non fals mai, con la doppiezza, la sincerit degli affetti. Umile di cuore, riflessiva, prudente, non loquace, amante dello studio divino, non riponeva la sua speranza nelle instabili ricchezze, ma nella preghiera dei poveri. Assidua al lavoro, modesta nel parlare, cercava come giudice dei suoi pensieri non luomo, ma Dio. Non offendeva nessuno, era caritatevole con tutti, rispettava i pi anziani, non invidiava gli uguali... amava la virt (Le Vergine, 2, 7: PG 16, 209). Verginit nel parto: come la porta chiusa (Ezek 44, 1ff): Il profeta aggiunge poi di aver visto edificare, su un altissimo monte, una citt con molte porte, una delle quali chiusa; e il Signore mi disse: questa porta sar chiusa e non si aprira, e nessun uomo passer per essa... Nobile porta Maria, che era chiusa e non si apri. Pass per essa Cristo senza aprirla... La verginit la porta chiusa, il giardino cintato, la fonte sigillata (Leducazione della vergine, 52-59: PL 16, 319-321). Maria sotto la Croce: La madre mirava con occhio pietoso le piaghe del Figlio, dal quale sapeva che sarebbe venuta la redenzione del mondo. Stava ritta, offrendo uno spettacolo non dissimile da quello di lui, mentre non temeva chi lavesse uccisa. Il Figlio pendeva dalla croce, la madre si offriva ai persecutori. Se lavesse fatto anche solo per essere abbattuta prima del Figlio, gi sarebbe lodevole il suo affetto materno, per il quale non voleva sopravvivere il Figlio...: Ambrogio supera la gran lunga tradizione greca che parlava del dubbio davanti alla morte. Parallelismo Maria-Chiesa: Ben a ragione Maria sposa, ma vergine, perch essa limmagine della Chiesa, che senza macchia, ma anche sposa. Ci ha concepito verginalmente dallo Spirito e verginalmente ci d alla luce, senza un lamento (Commento a S. Luca, 2, 7: PL 15, 1635-36). Riferito a Lumen gentium 63: La Madre di Dio figura della Chiesa, come gi insegnava santAmbrogio, nellordine cio della fede, della carit e della perfetta unione con Cristo. S. Agostino (430): il pi citato dal Vaticano II. Maternit divina di Maria Verginit prima del parto, nel parto e dopo il parto come dati che appartengono alla fede. Maria emise un vero e proprio voto di verginit prima dellAnnunciazione. Santit personale: per lonore che si deve al Signore non voglio che si faccia alcuna questione quando si tratta di peccati (La natura e la grazia 42: PL 44, 267). Riguardo peccato originale: mentre Pelagio sosteneva assenza del peccato originale in tutti, e perci perfetta santit di Maria. Maria sarebbe un caso di perfetta santit che per accessibile a tutti. Agostino risponde con particolare acume che il caso di Maria uneccezione, che ha come spiegazione un intervento particolare della grazia di Dio. Secondo Giuliano di Eclano, se il peccato originale trasmesso per generazione, Maria sarebbe consegnata al diavolo per la condizione della sua nascita. Riguardo peccato originale in Maria, egli scrive: Quanto a Maria, noi non la consegniamo affatto in potere del diavolo in conseguenza della sua nascita; tuttaltro, poich sosteniamo che questa conseguenza viene cancellata dalla grazia della rinascita (Opera incompiuta contro Giuliano, 4, 122: PL 45, 1418). La risposta sintetica, non del tutto chiara. Per Giuliano lImmacolata concezione non pi un privilegio unico, bens la sorte comune di tutti i cristiani. Per Agostino, il dominio della grazia cancella il peccato originale. S. Agostino a proposito della maternit spirituale di Maria nei nostri riguardi scrive: Maria stata lunica donna a essere insieme madre e vergine, tanto nello spirito quanto nel corpo. Spiritualmente per non fu madre del nostro capo, cio del nostro Salvatore, dal quale piuttosto ebbe la vita, come lhanno tutti coloro che credono in lui; anche lei una di questi, ai quali si applica giustamente il nome di figli dello sposo (cf. Mt 9, 15). invece senza alcun dubbio madre delle sue membra, nel senso che ha cooperato mediante lamore a far s che nella Chiesa nascessero i fedeli, che formano le membra di quel capo (La santa verginit, 6,6). Lultima frase citata in LG 53. S. Agostino cos sottolinea il fatto che anche la Chiesa come Maria, vergine e madre: vergine che conserva intatta la Parola di Dio e madre che genera i suoi membri con i sacramenti. Maria inoltre madre del Cristo totale, Capo e membra, perch non soltanto ha generato il Capo ma ha cooperato mediante lamore a generare alla chiesa dei fedeli, che formano le membra di quel Capo. Il Conclio di Efeso (431): La definizione di Maria Santissima, come Madre di Dio: una tappa decisiva: Oriente: lidea della santit di Maria predicata con grande entusiasmo: Germano di Costantinopoli; Andrea di Creta; Giovanni Damasceno.Occidente non registra progressi significativi nel contesto dellinflusso di Agostino, con la sua posizione quanto meno ambigua sullesenzione di Maria dal peccato originale.Comunque, il riconoscimento solenne della maternit divina diventa la base di dottrina mariana, nei secoli successivi. Le principali acquisizioni fino a questo periodo: Il riconoscimento della maternit divina Il riconoscimento della verginit perpetua di Maria (prima del parto, nel parto e dopo il parto). Il riconoscimento della sua santit eccezionale Il riconoscimento di una sua cooperazione tutta speciale alla salvezza, secondo il parallelismo Eva-Maria. Culto mariano: La venerazione, lintercessione e la commemorazione mariana nel culto appaiono in modo naturale e in forme diversificate prima del concilio di Efeso. Protovangelo di Giacomo (scritto apocrifo, II secolo), fonte di alcuni dati sullinfanzia di Maria, tradizionalmente accolti, come per esempio, i nomi dei genitori, Giocchino e Anna; la festa della Presentazione di Maria. Odi di Salomone mostrano venerazione per Maria. Sub tuum praesidium, preghiera di origine egiziana e risalente probabilmente al III or IV secolo: i principali attributi di Maria: maternit divina, mediazione, soccorso, verginit: Sub tuum praesidium confugimus, Dei Genitrix (Theotkos), nostras deprecationes ne despicias in necessitate sed a periculis libera nos o sola casta e bededicta: (versione italiana, tradotta da versione Romana) Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,santa Madre di Dio:non disprezzare le supplichedi noi che siamo nella prova,ma liberaci da ogni pericolo,o Vergine gloriosa e benedetta.La mariologia patristica post-efesina Vari aspetti della dottrina e della piet mariana, si basano sulla definizione del concilio. Il culto e le icone, le omelie, e gli inni (Akathistos, V secolo); le feste, come il Natale, lIpapante (incontro con Simone nel tempio), il giorno di Theotokos, Dormizione o Assunzione e Presentazione di Maria Scritti apocrifi, sulla Nativit di Maria, Romano il Melode (VI secolo), Veneziano Fortunato, Gregorio Magno, Massimo il Confessore (VI-VII secolo) Isidoro di Siviglia, Ildefonso di Toledo. Espressione Panaga (Tutta Santa). La preghiera Salve Regina attribuital monaco benedittino Ermanno Contratto ( 1054). San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), detto dottore mariano. 19 omelie, Lettera 174 ai canonici di Lione. Bernardo insiste sulla mediazione di Maria che si colloca fra Cristo e la Chiesa: Nostra signora, nostra mediatrice, nostra avvocata, riconciliaci con tuo Figlio, raccomandaci a tuo Figlio, rappresentaci davanti a tuo Figlio. In questo periodo che si diffonde il titolo di Mediatrice attribuito a Maria, come gi era avvenuto secoli prima in Oriente. Nel XII secolo, si scopre la sua compassione sul Golgota, la sua unione attiva alloblazione del Figlio, limportanza ecclesiale della sua fede durante il triduum mortis. Si coglie infine il peso della parola di Cristo morente: Ecco tua madre. Maria risulta costituita madre degli uomini. A poco a poco si fa strada lidea che ella abbia cooperato, a suo modo, al sacrificio del Calvario. XIII secolo: culto mariano progredisce. Tommaso dAquino (1225-1274): 11 questioni nella Terza parte della sua Summa Theologiae (27-37), allinterno della Cristologia. D grande accentuazione alla maternit divina di Maria. Maria sempre vergine, piena di grazia sin dal seno materno; Tommaso non ammette la sua Immacolata Concezione; Maria era purificata dalla grazia di Dio, quando la sua anima era creata (ha usato un primitivo concetto di concepimento seguendo Aristotele). Al momento della Annunciazione si attendevea il consenso della Vergine a nome di tutta la natura umana (S. Th. III, q. 30, a. 1). Il Catechismo della Chiesa Cattolica ha inserito questo nellarticolo 511: Maria Verginecooper alla salvezza dell'uomo con libera fede e obbedienza.Ha dato il suo assenso,loco totius humanae naturae in nome di tutta l'umanit:per la sua obbedienza, diventata la nuova Eva, madre dei viventi. Maria assunta in cielo, in anima e corpo; deve essere venerata con culto di iperdula, cio, al di l della dula, che riservata ai santi. Tommaso chiama Maria Madre del corpo di Cristo, e madre del Cristo totale. Cos la dottrina su Maria come madre della Chiesa aveva un terreno teologico pi chiaro. Duns Scoto (1265-1309): Franciscano, il discepolo di Guglielmo di Ware (1300), che abbia dato grande importanza alla dottrina di Immacolata Concezione. Egli diede il fondamento razionale per la dottrina con gli argomenti convincenti, per cui lOccidente poteva accogliere la dottrina facilmente. Ha ricevuto inspirazione da Anselmo di Canterbury che insegnava che il peccato originale una privazione della grazia santificatrice, piuttosto che un peccato individuale oppure collettivo che contamina le generazioni nel senso fisico, come un male. Tale posizione ha ridotto la attrattiva verso la metafora della purificazione (Agostino, Bernardo, Tommaso), per spiegare la perfetta purezza di Maria, gi dallinizio del suo concepimento. Dovevano solo riconciliare essa con la redenzione universale compiuta da Cristo, perch tutti hanno peccato e avevano perduto la gloria di Dio (Rom 3, 23). Duns Scoto, con il suo ragionamento acuto dice che se Dio voleva ad estendere tutti i benefici della redenzione anche alla sua Madre, egli non poteva prevenire Maria dalla contaminazione del peccato originale? Cos, Duns Scoto us la sua famosa formula, potuit, debuit, ergo fecit! Egli poteva, doveva, e perci lo fece). Era conveniente che Dio doveva agire in conformit con il suo disegno salvifico; perci doveva redimere la sua Madre in modo perfetto, non lasciandola di essere concepita con il peccato originale e purificarla dopo, come se fosse di una decisione ulteriore. Nel XIV secolo, nellOriente,