Maria Simona Barberio · dell’amore, mentre invece sa cos’è il dolore. Non ne comprende...
Transcript of Maria Simona Barberio · dell’amore, mentre invece sa cos’è il dolore. Non ne comprende...
2
ANASTASÌA (28 AGOSTO 2015)
DI MARIA SIMONA BARBERIO
IN COPERTINA: “RISVEGLIO” – FOTO DI SIMONA BARBERIO – AGOSTO 2015.
3
Pensieri lontani si affacciano alla mente, lacrime sottili e nascoste scendono lunghe giovani guance...
All’Anastasìa che si nasconde nel cuore di molte donne, affinché possa scoprire, nel corso della vita, la bellezza del Vero Amore e non si perda nel mare salato della storia.
5
INTRODUZIONE
A volte si scrive per caso, o meglio, si scrive e non si ha ben
chiaro alla mente quale sarà il procedere dei versi. Si scrive
e basta, senza troppi interrogativi. Così ci si trova
sprovveduti, come ai crocicchi delle strade, a quegli
inaspettati incroci mai pensati di fronte ai quali occorre
prender posizione.
La vita è fatta di molteplici cose, di esperienze, di pensieri,
desideri. È l’occasione per amare, per studiare, per creare.
Così, nel corso di ogni giorno, ci si imbatte in vari
avvenimenti.
Uno scrittore, un poeta, solitamente ama la cultura, la lettura,
ad essa si dedica, in essa si cimenta e le pagine sfogliate,
che sono disparate, laddove buone, lasciano una traccia che
si posa, resta un po’ attaccata e questo, molto spesso,
accade anche se la mente non l’ha preventivato.
Per non dilungarmi oltre e non tediare il lettore mi appresto a
svelare ciò che ora appare arcano. In questo tempo di fine
estate mi sono accostata a temi un po’ impegnati: mafia,
emigrazione, prostituzione e, nella musica così come tra i
libri, ho seguito le tracce di un piccolo percorso.
Perciò, al crocicchio di una strada, in un giorno assai
assolato, è nato questo libro, una breve e semplice raccolta,
il cui titolo è Anastasìa, nato su forte ispirazione di uno dei
personaggi descritti nella saga postuma di Oriana Fallaci, Un
cappello pieno di ciliege.
Le assonanze, le vicinanze con la bella Anastasìa di cui il
suddetto volume parla, sono forti e ben intese, tuttavia la
Anastasìa di questo libricino è lei e non lei sola.
6
Ho scelto per ciascuno dei componimenti sempre lo stesso
titolo, appunto questo nome, accanto al quale, però, ho
aggiunto sempre un numero ordinale. La spiegazione è
articolata.
In parte perché, in un certo senso, questo accostamento
ricorda i nomi imperiali, magari da zarina della Russia
Orientale, ma anche perché indica il succedersi di più
persone, come per la dinastia di un casato.
Non solo, la decisione è stata rafforzata anche dal fatto che i
numeri suddetti scandiscono le fasi della vita così come sulla
scia del susseguirsi degli atti del teatro e, in fondo, ciascuna
poesia non ne rappresenta altro che un piccolo pezzetto, un
piccolo atto di teatro in sé compiuto.
L’ordine, poi, non è affatto casuale, anzi, è ben mirato. In un
certo senso propone le vicende che accompagnano l’eroina
del libretto dal primo all’ultimo episodio della vita ma
scandisce anche l’evolversi cronologico dello scrivere
poetico che, quello sì, è effettivamente ben delineato dalla
naturale successione dei numeri.
Inoltre, la scelta di mantenere come titolo il nome della
protagonista dell’opera dell’ava della famosa giornalista è
ulteriormente maturata considerata la non provabile
esistenza anagrafica della donna in questione che avvalora
ulteriormente i mille volti possibili della protagonista di
questa raccolta ma anche dall’intrinseco significato dello
stesso nome che esercita sul tutto un forte fascino.
Anastasìa, infatti, significa “risveglio”, “resurrezione”,
“risorta”. Un nome che appare del tutto contrapposto con
quanto narrato in ogni poesia e che sembra non
rispecchiarne nota alcuna.
7
Chi è la mia Anastasìa? È anche e soprattutto quella di
Oriana ma è ciascuna donna che vive le sue storie, le sue
memorie, le sue stesse tragedie e che in essa si rivede.
Anastasìa è una donna sola che poco conosce della vita,
dell’amore, mentre invece sa cos’è il dolore. Non ne
comprende l’origine, il suo propagarsi, il suo dilagare
pertanto non lo riesce ad arginare. Addirittura, anzi, vi si
getta, vi nuota, vi si dilegua. Si scioglie e si perde in esso.
È questa una donna che soffre, tanto, tantissimo e non ha
pace e consolazione. Dal dolore è consumata, spenta,
trafitta e a questo si abbandona senza alcuna difesa.
È drammatica la storia di Anastasìa, di tutte le Anastasìe che
si perdono nel mare della storia. Un dramma che lascia
ammutoliti.
Vittima di sé, della natura, degli eventi, delle circostanze,
Anastasìà non riesce a svegliarsi, a risorgere e riaversi.
Rimane sconfitta in mezzo all’acqua, resta muta e
infreddolita.
A questo punto è legittimo chiedere il libro a cosa porti, che
fine abbia?
Si tratta dell’omaggio ad una donna, ai suoi costumi oppure
qualcos’altro?
Non si tratta dell’omaggio a donna alcuno, non si tratta di
commemorazione né di altro ancora.
Il libro ha solo un desiderio quello di lasciarsi interrogare
dagli eventi, dalle storie e dalle memorie di molte e tante
donne che vivono da sole, che hanno pure prole, che fan
tante esperienze.
8
Donne che restano vittime delle loro debolezze, dei loro
sogni di grandezza, delle loro convinzioni, di mere fantasie.
La vita è un’esperienza strana, non sai dove ti porta, in quali
luoghi ti conduce, se vivi e trovi pace oppure soffri e basta. È
un mistero di ardua comprensione ma per ben gustarla,
assaporarla, occorre dominarla, occorre darla a Dio e non al
proprio io.
Il presente lavoro non ha intenzione di muovere giudizi su
fatti, eventi, cose o persone ma vuol suscitare interrogativi.
Invita a leggere quanto intorno accade, se porta un dolce
frutto oppure mela marcia, a riflettere, a decider con
saggezza, a viver non di ebbrezza per non dover soffrire al
punto di morire.
La vita è sofferenza, comunque la si viva, ma occorre
respirare quell’alito di vita dal Cielo poi donato perché si trovi
fiato e si risorga ancora.
30 agosto 2015
Simona Barberio
9
Anastasìa VI
Affacciata alla finestra
laddove la notte
non spegne l'orizzonte
lì, dove il mare gioca con la luna
lì, dove muove lo sguardo che ama.
Affacciata alla storia della vita
incantata dal mondo delle fate
lentamente danza la sua storia.
Scarpe da ballo appena calzate
tocchi di nastro di sogni di trine
fiocchi di strali
che muovono tesi.
10
Anastasìa X
Ebano,
il colore dei suoi pensieri
dei suoi desideri,
ebano di pregio e valore
che dona a caro prezzo.
Ebano,
legno intessuto dai fili dei suoi
biondi capelli,
flessuoso violino
mai suonato.
Ebano,
sotto i suoi freddi occhi,
ebano che si estende all'orizzonte.
Ebano,
lungo le sponde del suo fiume
ebano in cui perde ogni barlume.
11
Anastasìa XI
Aristocratica
nei suoi gesti,
nelle sue flebili movenze.
Duttile
come giovane metallo
come oro intenerito.
Ninfa in piena vita
tornata nello stagno.
Ninfa in preda al ragno
che sempre la conquista.
Indomita
slacciata
dal tempo disossata,
scavata
già affossata
ben presto annichilita.
12
Anastasìa IX
Abbagliata
da gioielli
ori, bianche perle.
Abbagliata
dal gusto della vita,
ne ignora la ferita
che ancora non si vede.
Sottile e trasparente
l'inganno della mente
che incide cicatrici
e fa pensar felici.
Segnata
torturata
ma ancora trascurata.
Fluisce quel suo sangue
in modo inallarmante,
si slega
e poi la lega
ma lei non sente nulla
e vuota è la sua culla.
13
Anastasìa II
Un esile e fragile etereo corpo
lunghi e biondi capelli al vento.
Un corpo troppo fine e delicato,
un corpo incapace alla vita,
in balìa delle onde
delle gittate delle acque degli oceani.
Fuscello stretto
tra trine di velluto
sbattuto nel mare della vita.
Troppo piccolo e indifeso
troppo immaturo e acerbo
per dare la vita che torna.
Scarna e adorna
dimora appassita
distratta da suoni
di volti profani.
Un etereo e giovane pallido volto
che si perde, non si specchia,
non vede sogni nuovi.
Un volto che nel tempo
non lascia la memoria
ma resta nella storia
di pena assai affamata.
14
Anastasìa VII
Intrappolata, senza uscita
incastrata dai suoi fili
sottili, evaporati
ma tutti acuminati.
Tessuti di seta delicata
di vera pelle ricamata
stringevano il suo corpo
offerto in pasto all'orco.
Troppo semplice,
troppo decisa
la vita tormentata,
per nulla regolata.
Intrappolata
in un sogno inesistente,
un viaggio della mente
che non ha via d'uscita.
Persa, collassata
da vita edulcorata.
15
Anastasìa V
Atterrita
in una pozza di sangue
che neanche conosce.
Il getto di vita
a lei sconosciuta.
Soffriva nel corpo
nel cuore
nel suo seno.
Soffriva di un male dolente.
La carne che bianca
veniva toccata
sgualcita, sdrucita
segnata dall'uomo.
Vitreo il suo sguardo
scavate le sue guance
tristi i suoi pensieri.
16
Anastasìa XV
Un dolore sordo,
un tonfo nel suo ventre
lo stridore di vita
che si impianta
e canta di rovina
a sogni di bambina.
Un nodo
lì alla gola
che insegna la sua scuola
che torce le budella
all'anima tranquilla.
È ancora appena nata
è sola ed è una fata.
Non nasce dallo stagno
s'è preda già di un ragno
per questo si consola:
da ora mai più sola.
17
Anastasìa I
Mentre suona una ballata,
un canto celtico che canta di vita,
si alza la veste di donna accecata.
La passione muove i suoi fianchi
e stanca e accasciata lei vive la vita
fiaccata dai suoi sogni
dai suoi bisogni
dagli inganni della mente.
Stanca e stremata
rinuncia alla vita
perché già provata
da ciò che ha vissuto.
Sdrucito velluto
quel guanto di trine
tenuto per mano
nel tempo profano.
18
Anastasìa IV
Intrisi di pianto quegli occhi gelati
freddati dal male dell'inverno.
Impregnati dai fumi della vita
delle notti più ruvide e oscure.
Persa nelle insenature
dei grandi canyon
naufraga tra le tende Sioux.
Penna bianca,
primula innocente
fiore di vita
che solca più prati.
Limbo senza desideri
senza più pensieri.
Anima sparsa tra brulle colline.
Ombra evanescente
ch'eterea si commuove.
Ventre che pasciuto
in fondo mai è cresciuto.
Tenue colomba
dall'esile forma
cola lontana
in mondi distanti.
19
Anastasìa VIII
Un dolore troppo grande
nascosto dentro il seno
inflitto nel suo cuore
che soffre il mal d'amore,
ne sente la carenza
ne soffre la mancanza.
Ne ignora l'esistenza
non lo conosce ancora
non sente il suo trasporto.
È questo ciò che soffre
il vuoto che lei sente
il vento che le manca.
Soffre,
soffre e non capisce,
soffre
e si avvilisce
per questo ha il volto stanco.
Più niente la consola
si trova ormai da sola.
20
Anastasìa XII
Non vi è lacrima al suo occhio
non vi è frase alla sua bocca
non vi è lo stordimento
non si apre alcun lamento.
Negli occhi il pallore della vita
l'inganno, la ferita
ma a tutti ormai taciuta.
Tenuta ben nascosta
scavata la sua fossa.
21
Anastasìa XIII
Lo specchio dell'acqua
ormai malferma
lo stagno artificiale
che nutre i suoi pensieri.
Acqua ormai addensata
che turba la sua mente
che sempre è in evidenza
che ora è in confidenza.
Acqua ch’è chiara
ormai di morte
di coro di rovina
e, giovane latrina,
ristagna di peccato
del sogno ch'è mancato
del mare che addormenta
del fuoco che tormenta.
22
Anastasìa XIV
Un passato che tramonta
un presente mai arrivato
un futuro che ora manca
un tragitto che non ha via d'uscita.
Ferita
ormai umiliata,
da sé che non è amata,
non cerca più perdono
non vuole neanche un uomo
non sa che cosa manca
ma sente ch'è ormai stanca.
Braccate le sue braccia
le vesti carta straccia
e senza più sperare
affonda in mezzo al mare.
Non sa chiedere aiuto
non riesce più a parlare
e in fondo, in mezzo al mare,
lei spera di affogare.
23
Anastasìa III
Scivolata
nelle rive di un fiume
in pieno inverno
scaldata dal freddo delle sue vene
dal gelo dei suoi tristi occhi.
Uccisa dal vento di collina
dagli occhi di bambina
dal nero della pece.
Una chioma di Bernice
rubata nella storia
sottratta dai Balcani
da venti assai lontani.
Cracovia all'orizzonte
ma troppi tristi eventi.
Zarina di velluto
di splendido tessuto
intriso dell'azzurro
al cielo già rubato.
Quegli occhi che di ghiaccio
ha presto già riempito
e senza anello al dito
ha visto l'uomo nero,
si è persa dentro al buio
restando senza nome.
25
Sommario
INTRODUZIONE ................................................................................................ 5
Anastasìa VI ....................................................................................................... 9
Anastasìa X ...................................................................................................... 10
Anastasìa XI ..................................................................................................... 11
Anastasìa IX ..................................................................................................... 12
Anastasìa II ...................................................................................................... 13
Anastasìa VII .................................................................................................... 14
Anastasìa V ...................................................................................................... 15
Anastasìa XV ................................................................................................... 16
Anastasìa I ....................................................................................................... 17
Anastasìa IV ..................................................................................................... 18
Anastasìa VIII ................................................................................................... 19
Anastasìa XII .................................................................................................... 20
Anastasìa XIII ................................................................................................... 21
Anastasìa XIV .................................................................................................. 22
Anastasìa III ..................................................................................................... 23
26
ANASTASÌA (28 AGOSTO 2015)
DI MARIA SIMONA BARBERIO
IN COPERTINA: “RISVEGLIO” – FOTO DI SIMONA BARBERIO – AGOSTO 2015.
www.simonabarberio.it
Quest'opera è stata rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/ o spedisci una lettera a Creative Commons, 171
MARIA SIMONA BARBERIO ha compiuto i suoi studi presso
la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli
Studi di Verona, laureandosi in Economia e Commercio.
Attualmente è docente di ruolo di Matematica Applicata nella
Scuola Secondaria Superiore.
Anastasìa…
risveglio, resurrezione, risorta.
Un nome che appare del tutto contrapposto
con quanto qui narrato.
Quest'opera è stata rilasciata con licenza Creative Commons
Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0
Unported. Per leggere una copia della licenza visita il sito web
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/ o spedisci
una lettera a Creative Commons, 171