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Lezione 25-09-2012 Partiremo dal 1700 per arrivare fino agli anni 70. Bibliografia essenziale: Architettura e città dell'ottocento (Luisa Neri), Profilo di architettura italiana del Novecento (Fontana) Bibliografia generale: La storia dell'architettura moderna, Architettura moderna del novecento, Storia dell'architettura contemporanea, Spazio tempo e architettura. Non partiremo da Vanvitelli ma facendo un discorso su ciò che già dal primo settecento si stava verificando nella cultura architettonica prima romana, poi italiana e poi dalla prossima settimana verso un discorso che sarà rivolto l'estero con l'analisi di alcuni fenomeni che nascono e si sviluppano in Italia più che altro a Roma ma che non hanno il loro campo di applicazione a Roma cioè il movimento delle neoclassicismo che ha come centro Roma, nasce a Roma ma non ha un'applicazione di opere romane ma che nasce attorno ad una figura molto legata a Juvarra che è quella di Piranesi. Tutto questo substrato di preparazione ad una reazione al barocco si ha all'interno degli architetti ancora tardo barocchi come per esempio una particolare tendenza corrente dell'architettura Arcadia proprio Roma negli anni 30 si svilupperà attorno a personaggi che prenderanno strade diverse ma che saranno i protagonisti della produzione della fine 1700 come Vanvitelli e Ferdinando Fuga, Salvi e Galilei. Alcuni di questi personaggi saranno poi legati ad un fenomeno di anticipo di classicismo e di movimento contro il barocco che si sviluppa negli anni '20 '30 e che si sviluppa attorno al recupero di Palladio. Il fenomeno della neo palladianesimo in Inghilterra poi si allargherà alla Francia, alla Russia ritornerà anche nel neoclassicismo italiano con Antonini per il foro Bonaparte, questo classicismo e neoclassicismo che sarà una cultura, un'espressione di elite che si rivolge alla nuova classe emergente del settecento e dell'ottocento che la borghesia, questi fenomeni saranno correlati e modificati dalla riscoperta di quello che è l'architetto più empirico e al tempo stesso più attento alla particolarità dei luoghi dove va ad inserirsi come aveva fatto Palladio nel 1500. Si fonda nell'Inghilterra ma avrà degli interpreti italiani nel settecento come Galilei che è un personaggio poco conosciuto ma chi si pone in evidenza con il progetto della facciata di San Giovanni in Laterano che avrà chiari riferimenti ai linguaggi neopalladiani. Partendo dall'interpretazione della

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Lezione 25-09-2012Partiremo dal 1700 per arrivare fino agli anni 70. Bibliografia essenziale: Architettura e città dell'ottocento (Luisa Neri), Profilo di architettura italiana del Novecento (Fontana) Bibliografia generale: La storia dell'architettura moderna, Architettura moderna del novecento, Storia dell'architettura contemporanea, Spazio tempo e architettura. Non partiremo da Vanvitelli ma facendo un discorso su ciò che già dal primo settecento si stava verificando nella cultura architettonica prima romana, poi italiana e poi dalla prossima settimana verso un discorso che sarà rivolto l'estero con l'analisi di alcuni fenomeni che nascono e si sviluppano in Italia più che altro a Roma ma che non hanno il loro campo di applicazione a Roma cioè il movimento delle neoclassicismo che ha come centro Roma, nasce a Roma ma non ha un'applicazione di opere romane ma che nasce attorno ad una figura molto legata a Juvarra che è quella di Piranesi. Tutto questo substrato di preparazione ad una reazione al barocco si ha all'interno degli architetti ancora tardo barocchi come per esempio una particolare tendenza corrente dell'architettura Arcadia proprio Roma negli anni 30 si svilupperà attorno a personaggi che prenderanno strade diverse ma che saranno i protagonisti della produzione della fine 1700 come Vanvitelli e Ferdinando Fuga, Salvi e Galilei. Alcuni di questi personaggi saranno poi legati ad un fenomeno di anticipo di classicismo e di movimento contro il barocco che si sviluppa negli anni '20 '30 e che si sviluppa attorno al recupero di Palladio. Il fenomeno della neo palladianesimo in Inghilterra poi si allargherà alla Francia, alla Russia ritornerà anche nel neoclassicismo italiano con Antonini per il foro Bonaparte, questo classicismo e neoclassicismo che sarà una cultura, un'espressione di elite che si rivolge alla nuova classe emergente del settecento e dell'ottocento che la borghesia, questi fenomeni saranno correlati e modificati dalla riscoperta di quello che è l'architetto più empirico e al tempo stesso più attento alla particolarità dei luoghi dove va ad inserirsi come aveva fatto Palladio nel 1500. Si fonda nell'Inghilterra ma avrà degli interpreti italiani nel settecento come Galilei che è un personaggio poco conosciuto ma chi si pone in evidenza con il progetto della facciata di San Giovanni in Laterano che avrà chiari riferimenti ai linguaggi neopalladiani. Partendo dall'interpretazione della posizione corrente barocca classicista che è quella del filone toscano perciò cortoniano e berniniano, questa corrente alla fine del seicento si coagula attorno nello studio della maggior erede di Bernini, eredita le ricche committenze berniniane che è Carlo Fontana. Dallo studio di Carlo Fontana partono non solo architetti del settecento italiano come Juvarra, come Alessandro Specchi che realizzerà il porto di Repetta, De Santis la scalinata di piazza di Spagna, attorno allo studio di Carlo fontana nel settecento, in questo studio che sarà ereditato dai nipoti e dai figli, dal figlio Francesco fino all'ultimo nipote del settecento, questo studio è internazionale perché grazie al fenomeno del Gran Tour i migliori allievi dell'accademie che provengono dall'Europa, dalla Germania, dalla Francia, dall'Inghilterra e dalla Spagna anche privati nelle loro viaggio a Roma trovano lo studio di Carlo Fontana come un punto di riferimento, quasi una scuola parallela alternativa a quella che è l'accademia di San Luca, Carlo

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Fontana sarà anche il principe dell'Accademia di San Luca per ciò studio di Carlo fontana e insegnamento dell'architettura presso l'accademia di San Luca che era la prima accademia prestigiosa, la più prestigiosa delle belle arti, trova questo parallelismo per cui da Carlo Fontana passano fischer for ernar, Tessen, James Gibs che applicherà questi concetti di classicismo applicati ancora ad una cultura profondamente legata al seicento barocca, passerà Juvarra. La presenza a Roma di Juvarra è una presenza con poche opere, forse nessuna opera se non questo piccolo dipinto di arredo sopra piazza di Spagna, ma sarà una presenza importante per i suoi contatti specialmente proprio con questi giovani, i suoi coetanei che ritroverà negli anni 20 girerà l'Europa ritroverà i suoi compagni di studi nei vari luoghi d'Europa dove quei cerchietti erano già diventati importanti e intestatario parla una rete di rapporti facendo una sintesi dell'architettura cinquecentesca e seicentesca comprendendo Michelangelo, Bernini Borromini, arriverà ad una sintesi che però sarà una direttrice di ciò che riceverà dalla sua esperienza europea. Juvarra il primo che metterà in realtà in una crisi quello che prima era un primato dell'architettura italiana rispetto a quella europea perché è vero che Juvarra sarà molto fino alla 37 nella sua morte improvvisa a Madrid quando stava progettando il Palazzo Reale daranno molto all'Europa ma prenderà molto dall'esperienza europea. È questo uno dei primi momenti della supremazia della cultura barocca sicuramente romana che proveniva dai grandi maestri metterà in crisi e entrerà in una sorta di vortice europeo in cui tutti concetti tardo barocchi, altri saranno cambiati da altre realtà che sono per esempio quella inglese, i rapporti di Juvarra con l'Inghilterra sono importanti, ancora da studiare in parte, non molto chiari, e sarà anche il rapporto addirittura con il tardo gotico tedesco delle grandi cattedrali delle cinquecento seicento tedesco che ancora si stavano realizzando alla fiera, c'erano questi impianti a telaio molto leggeri e vedremo che Juvarra sarà influenzato da questo nella scuola della chiesa del Carmine o nella reggia di Stupidigi. L'altra ala di Borromini non sarà del tutto accantonata, perché Borromini non ha una scuola e non ha dei propri eredi ma un borrominismo che esiste in Italia si svilupperanno nei paesi dell'alito dell'Europa specialmente in Austria, Neuman, Poppelman, questi architetti che agiranno nella piena periodo del rococò che recuperano anche loro attraverso Juvarra dei caratteri di decoratività e di inventiva tipici di Borromini che in parte vanno a convivere con le linee più classiche di Bernini. C'è poi una stagione di concorsi importanti a Roma che quella che si sviluppa sotto il pontificato di Papa Clemente 12 che sono sia concorsi accademici ma anche veri e propri concorsi moderni con la partecipazione di personaggi dell'Accademia di San Luca ma anche da altre realtà, in Piemonte e stranieri che non sono solo concorsi accademici ma sono concorsi che si dedicano alla risoluzione di due grandi problemi fatti nel seicento fatti da Borromini e Bernini uno la facciata di San Giovanni cosa che Borromini non riuscì, non ebbe tempo di dedicarsi a questo problema dell'ultimazione della facciata e Bernini. Nel 1732 dopo decenni di proposte, Bernini, Pietro da Cortona, si arriva ad un concorso, questo è un dato di modernità perché si anticipa quello che sarà un modo di procedere nel mondo della progettazione del tutto moderno che è quello dei concorsi

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a periodi ciclici più o meno ricorrenti e anche durante ad alcuni regimi come il fascismo. Ci saranno altre stagioni importanti di concorsi negli anni 30 che darà modo nel momento in cui il regime fascista sembra essersi aperto anche ad dei contatti con il razionalismo europeo darà modo a neolaureati di cimentarsi e confrontarsi su temi concreti di realizzazione di concorsi di edifici pubblici. Come i concorsi per le poste a Roma, il concorso per palazzo di Vittorio e i concorsi un po' più pilotati dell'Eur. La stagione dei concorsi inizia con Clementini e sarà poi un nuovo modo di procedere della professione che per tutto il settecento e l'ottocento vedremo ed incontreremo frequentemente. Fontana già custode a San Marcello al Corso ora ancora in pieno linguaggio barocco tende a fare ordine nella situazione degli ordini architettonici. Queste edicole con questi elementi che possono essere analizzate, quasi staccati rispetto al corpo murario cosa che invece nel linguaggio borrominiano sarebbe stato molto più difficile nel procedere dinanzi, perciò fontana si fa interprete sulla scia dell'insegnamento di Bernini di un approccio al barocco molto anche condizionato da Michelangelo che è con lui il quale aveva per primo posto il problema del rapporto tra colonna e cassa muraria pensate alla biblioteca Laurenziana e alla soluzione dei palazzi capitolini. Fontana è anche architetto dell'utile, questo suo atteggiamento di quasi pre movimento moderno anche in questo senso che quando si dirà ad un certo punto nel novecento possiamo progettare dal cucchiaio alla città cioè dal design fino all'intera scala urbana e perciò anche di tipologie meno fastose, comunque rappresentative che potevano essere quelle dell'architettura sacra o i grandi palazzi cardinalizi, possono essere affrontate dall'architetto che deve essere pratico di cultura e di storia ma anche di tecnica. E allora ecco con Fontana che tutta una parte di studiosi si dedicherà alle architetture del mondo moderno, del popolo o anche alle opere di idraulica di ingegneria, di ponti, La risoluzione di problemi strettamente o statici o ingegneristici. Questo è il caso di una proposta dell'inserimento di una Chiesa a pianta centrale entro il Colosseo, un riuso di un monumento degradato e saccheggiato per tutto il medioevo e tutto il periodo della Rinascimento oppure la prosecuzione e l'interpretazione in chiave riduttiva del progetto berniniano e anche classicheggiante di quella che invece doveva essere per Bernini una soluzione della curia rispetto all'accentramento del fuoco prospettico con la loggia superiore che aveva prefigurato Bernini e che sceglie Fontana riduce tutto ad una soluzione del pronao schiacciato ed una configurazione semplice nella parte superiore mantenendo il grande ordine gigante della curia diocesana, quello che era il palazzo dei tribunali della curia di Bernini. Le architetture dell'utile sono anche le architetture, le grandi strutture che fanno dell'inizio del secolo dei lumi una caratteristica di questo secolo. I grandi architetti, con Fuga e Vanvitelli, si rivolgeranno sotto i Borboni anche a delle architetture minimaliste e del tutto volte a soluzione di problemi quantitativi più che qualitativi. In questo caso il grande complesso del San Michele che era tutto il complesso che si svolge sulla riva destra del Tevere in prossimità di Porta Portese dove tutti vari istituti di pena e di lavoro, di redenzione delle anime che erano andate a delinquere e che potevano essere recuperate attraverso il lavoro, tutta una serie di edifici del San Michele,

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organizzata attorno a corti divise per classi di età e di sesso attraverso una suddivisione razionale anche dell'impianto a navata con i ballatoi e le varie celle, i luoghi della dimora del proprio carcere e i luoghi del lavoro abbinati tutti a questo complesso. Su questo stampo poi si comporteranno e si regoleranno Ferdinando Fuga, Michelini a Napoli e Vanvitelli con gli impianti sia della reggia per i Borboni a Napoli. Da un'architettura completamente inserita nel barocco ecco invece un pre razionalismo di questa iterazione di questo modulo, all'apertura della cella e presa d'aria che si va a reiterarsi e vedremo essere usato queste tipologie per tutto il settecento. C'è poi a Roma, e poi questo scontro si avrà nel concorso dell'accademia di San Luca ma che viene proposto da papa Clemente per la facciata di San Giovanni, che anche un'ala borrominiana non che avesse un seguito del maestro però Specchi che al tempo stesso era allievo di Fontana e che sarà un incisore e un architetto che si fonderà con una fontana, Specchi reinterpreta anche caratteri di Borromini e perciò l'aspetto più plastico, movimentato sia delle superfici e dei particolari decorativi delle facciate, torce le cornici, fa scorgere stipiti a 45° rispetto al piano della parete, questi caratteri Borrominiani che poi perdureranno non tanto in Italia ma al Nord Europa fino a metà del settecento saranno un primo momento reinterpretati da Specchi, da Raguzzini e da De Dominicis, da alcuni esponenti di questa corrente che è meno numerosa e avrà meno un successo rispetto a quella fontaniana e borrominiana ma che però vedremo poi Juvarra troverà una sintesi molto valida tra Alberti e Bernini. La soluzione delle grandi sistemazioni del primo settecento romano a livello urbano una è il porto di Repetta e l'altra sarà in connessione sullo stesso asse di Via Dei Condotti Trinità Dei Monti che è un'idea che sarà realizzata da Specchi rielaborata dall'idea di De Santis di tutti questi elementi possiamo vedere solo piazza di Spagna sul luogo dell'attuale teca dell'Ara Pacis da Meyer, in questo luogo ci sono ancora i travertini del 1700 disegnati da Specchi. I due assi erano trasversali e si riunificano al centro della strada dei condotti che poi conduce con un'assialità molto precisa verso il Polo del Monte dei francesi, dell'Accademia di Francia e della scalinata di piazza di Spagna con questa grande collina che era fino ai primi del 1700 un piccolo bosco e impossibile da attuare se non con pericoli per la discesa e poi si arriva per soluzione delle vie urbane più valide della Roma antica. Il tema del concavo convesso è reinterpretato a livello di disegno urbano, di rapporto tra la città e il fiume che era ancora vivo a Roma in quel tempo viene reinterpretato da Specchi con questa fontana centrale con queste due rampe a tenaglia e con questa movimentazione delle scalinate molto dolci verso il molo. Le merci arrivavano dal nord specialmente la legna dall'Umbria, perciò un centro non solo di importanza dal punto di vista della città ma anche viaria perché da qui partivano i vari assi di commercio e di diffusione dei materiali all'interno della città. Dopo il 1770 ci sarà un'alluvione violenta e il fiume quando s'ingrossava entrava nella città, queste tracimazioni saranno risolte costruendo il grande muraglione del lungo Tevere e tutto ciò che era lungo gli argini veniva demolito e spianato, internato e costruito sopra un muraglione. In connessione con il fuoco architettonico di Specchi si sviluppa nel 1710 la progettazione molto

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più complessa della scalinata di piazza di Spagna. Nella trinità dei monti inizia l'inserzione di una parte naturalistica mal tenuta che arriva direttamente nella città. Le prime soluzioni sia da parte di architetti non esperti dei pathii della trinità dei monti sia poi delle soluzioni scenografiche date da architetti del pieno barocco come Bernini che poi la proposta di Specchi che poi sarà molto simile a quella di Santis con le due rampe che si ripartono da un grande palco scenografico che poi sarà risolto nella parte inferiore da una prima idea di Specchi con una fontana invece poi sarà trattato in maniera molto più semplice molto vicino a quello che saranno poi le soluzioni di De Santis. Nel progetto di quest'ultimo architetto si vede il fuori asse nel prospetto, cioè via dei condotti non è in asse con Trinità dei monti e neanche con l'obelisco che sarà giunto alla fine del 1700 e che accentua questo fuori asse. Nel 1600 questa collina veniva usata per delle scenografie, per delle feste come la festa della Chinea che aveva dei rapporti con l'associazione spagnola. L'idea centrale che proviene da Specchi è quella di movimentare La superficie incidendola con elementi concavi e convessi. Altre soluzioni nella Roma degli anni 20, il tardo barocco ha un'espressione ricchissima dal punto di vista della composizioni geometriche in pianta in un ambiente come quello di Piazza Sant'Ignazio che nasce da un'idea di sfruttare uno spazio molto stretto a disposizione, la facciata della chiesa doveva avere il suo spazio del prospetto e di sfruttare i bordi della piazza per realizzare una tipologia tipica del settecento che è quella del palazzetto in sub affitto perpetuo. Questo è un investimento dei proprietari che hanno una rendita costante negli anni, anche nei secoli da un elemento e da una tipologia che nasce con un'architettura del tutto borghese che poi diventerà la tipologia tipica nella Roma del secondo settecento che poi si tramuterà nelle case in affitto della Roma ma anche delle città ottocentesche che arriveranno fino al Castelfitto del Novecento. L'appartamento in affitto in questo caso ha una sua geniale interpretazione spaziale e geometrica da parte di … che è uno strano personaggio che proviene da Benedetto ed ha anche una storia travagliata: è stata inquisito, arrestato e messo al bando per affari illeciti durante la sua carica di architetto del popolo romano che però si esprime in questo ambito di un disegno geometrico che crea delle quinte teatrali attorno a questo che è il palazzetto principale centrale che viene scavato da queste concavità tutte studiate e giocate su un rapporto metrico e visuale dal centro della piazza stessa e dove viene sfruttato al massimo con delle soluzioni anche … vedete questi grandi cornicioni che creano delle curve continue sul primo piano che vengono ripresi con la stessa curvatura sulla secondo piano da queste piccole case in affitto che poi si misero la viabilità della zona dello stabile. Arriviamo ora al problema di San Giovanni. Nel 1732 si inizia a concepire il grande concorso architettonico come soluzione per problemi risolti nello Stato Pontificio una delle facciate, sarà l'unica delle grandi quattro basiliche. Dobbiamo considerare che le basiliche romane hanno la loro facciata definitiva tre su quattro solo nel settecento perché solo … aveva risolto il problema della facciata, le altre tre facciate delle chiese romane: Santa Maria maggiore di Fuga, Santa Maria di Gerusalemme di Gregorini e Passalacqua, San Giovanni di Galilei sono le facciate che si realizzano nell'arco di 10 15

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anni, le grandi basiliche erano arrivate ad una soluzione formale oramai definitiva. San Giovanni si deve a Borromini ma non avevano ancora la loro configurazione finale per quanto riguarda il problema del rapporto con la piazza, con la città. Questo oggi è San Giovanni in direzione degli appoggi dei pilastri come le edicole sporgenti, l'ordine gigante di Borromini. L'idea di Borromini era quella della grande volta nervata a losanghe sull'idea di .. che però non va in porto, ma Borromini aveva pensato anche ad una soluzione totale finale anche per la facciata ed era arrivato ad inserire il secondo ordine. Il muro traforato che poi sarà mantenuto nel progetto settecentesco di Galilei doveva creare il secondo ordine e perciò ad accogliere al centro la loggia delle benedizioni. La basilica di Roma che è quella di San Giovanni deve avere una loggia, cioè per avere la benedizione del vescovo di Roma cioè il papa doveva essere data ai fedeli in posizione sopraelevata. L'assenza di un muro che potesse raccogliere la loggia era stato il primo passo che poi si interromperà di Borromini di dotare di questa quinta muraria la parte superiore della basilica senza toccare il portico medioevale che è integro. Ma l'idea di Borromini viene bloccata per altri 70 anni. Ci sono anche degli intercorsi con Carlo Fontana nel 1600 che reinterpreta ancora il linguaggio barocco con queste cadenze che creano una gerarchia tra il livello superiore che è gigantesco dal punto di vista dimensionale però rapportandolo con quello interiore ancora con una soluzione di elementi di navata che si legge al centro ed un allargamento con le cappelle che sono inglobate nel … inferiore. Insomma una soluzione che pur avendo dei caratteri barocchi è però legata ad un impianto di facciata cinquecentesca a doppio ordine, San gallesca e reinterpretata con soluzioni barocche. Ci sono poi delle soluzioni Borrominiane cioè delle interpretazioni di quelle che posso essere le idee di Borromini cioè di un grande, la seconda del padre pozzo, elemento centrale a baldacchino che accoglie al centro questo sfondamento prospettico che poi è la loggia è anche un'operazione di complessità chi si va ad unire un po' come Borromini in San Carlino con delle cadenze dalla parte del linguaggio borrominesco. C'è poi un'idea di Juvarra che è solo un'idea schizzata di questa visione dall'alto di rapporto della idea che parte da questo percorso ma che rapporta per tutta la facciata attorno e perciò crea un vero e proprio invaso che ha una sua misura sul lato anche opposto alla facciata di una piazza aperta un grande quadriportico rapportato con la città con due poli sull'asse trasverso. Queste sono idee che in seguito Juvarra svilupperà in architetture realizzate come Stupidigi, la grande … centrale del castello di caccia che è unita in questo esagono con le ali che si aprono verso la città e vedere un vero e proprio segno di una porzione di città e anche di legame al territorio. Juvarra aveva una grande capacità di focalizzare i tratti e i segni sugli aspetti principali di quello che può essere un'idea. Un'altra idea è quella di Fuga, che poi rielabora nel 1732, essendo un architetto fiorentino si presenta con un qualche vantaggio rispetto agli altri nel concorso di papa Corsini perché era fiorentino. Fuga sarà bloccato in questo concorso però in realtà gli sarà dato un incarico altrettanto importante cioè il rifacimento della facciata di Santa Maria maggiore. Lui è ancora molto legato al barocco seicentesco e anche a soluzioni rococò e qui si vedrà

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come due mondi si scontreranno quello tardo barocco e quello che sarà il ritrovamento classicista nell'interpretazione rigorosa di Palladio l'assenza quasi di elementi decorativi e nella pura architettura. In questo periodo avrà la meglio il corso neo palladiano perché sarà premiato dal concorso, il presidente della giuria era il direttore dell'Accademia di San Luca che all'epoca era Sebastiano conca ma i veri giudici che avevano più visto erano i cardinali (signor capponi) e anche lo stesso Palpuzzini? che scelse questa via di razionalismo contro il …. è questa l'ala più tardo barocca rococò che poi si svilupperanno in progetti neo palladiani come Vanvitelli e Galilei. Ma ancora il borrominismo di Sassi e qui c'è una citazione quasi letterale nella parte superiore del prospetto di due opere di Borromini: il coronamento dei filippini e l'elemento della loggia coperta con questo bussolotto che fuoriesce ripreso da San Carlino lo spo di sassi sono figure minori perché testimoniano questa ricchezza e questo scontro tra correnti avvolti anche dal mondo piemontese pittore …. che reinterpreta la lezione guariniana ma più che altro borrominiana dei campanili Santa Agnese. Vedete questa soluzione di questi campanili svettanti sui lati con queste soluzioni superiori borrominesche e poi guariniane pensate a la sindone di Venezia o al coronamento di Sant'Ivo e perciò il pittore che viene da Torino filtra Guarini anche per la sua soluzione strutturale delle facciate ma al tempo stesso poi si ricollega come aveva fatto in parte Guarini anche all'azione di Borromini. Ecco il ritorno ad un ordine e una citazione michelangiolesca di Salvi che è un personaggio fondamentale in questo periodo chi però ha poco fortuna dal punto della sua vita infatti muore giovane ma è quello che insieme a Vanvitelli crea uno studio di giovani promesse negli anni 30 che poi sarà preso da Vanvitelli dopo la morte di Salvi che riesce a realizzare la fontana di Trevi, permetterà poi a Vanvitelli di dominare la scena di Roma degli anni 40 e 50 film insieme al suo rivale Fuga fino a quando tutti due saranno chiamati dai Borbone e si sposeranno come architetti reali cioè alla corte napoletana. Dell'accoppiata Sanlvi Vanvitelli il primo è il vero motore dei progetti è invece Vanvitelli sarà più l'uomo dei rapporti anche grazie alla presenza del padre che era un pittore illuminista di origini olandesi, mentre Salvi è il vero innovatore e concettista. In questo caso l'omaggio è a Michelangelo perché Michelangelo come vedete nell'ordine inferiore l'inserzione dell'ordine architettonico naviga tra l'ordine gigante, che traccia un piano quest'ordine architravato va a rileggere le cellule singole le tre dell'ordine superiore. Un'apertura prospettica con mezza volta cassettonata, la rivedremo in una soluzione di Vanvitelli, per la loggia delle …. c'è una razionalizzazione ed anche un'interpretazione di un ordine staccato dal muro che va ad accarezzare le vari parti prendendole molto più leggibili, questa pulizia della superficie e questo rifarsi di classicismo sarà il linguaggio che aveva già preso Palladio alla fine del cinquecento dentro le sue facciate delle chiese come il Pantheon. Vanvitelli va a scegliere il fronte parziale cioè l'ordine gigante che abbraccia tutta l'altezza dell'edificio e anche l'edificio che viene e questo sarà uno spunto per Galilei per un doppio ordine che occupa tutta la superficie muraria di esposizione. Le semicolonne, le paraste, questa gerarchia semplice con il raddoppio delle paraste sugli angoli, la ribaditura di mezza parasta tra un

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ordine e un altro, l'uso della finestra serliana cioè la finestra composta da una parte di trabeazione e dall'altra di arco al centro, forse Galilei riesce a vedere questo progetto perché la corte fiorentina, il signor Capponi ha una propensione per gli architetti provenienti dalla regione ed è questo Galilei svilupperà il suo progetto. Tra i due c'è poca differenza se non la soluzione più ariosa della parte centrale della loggia con il raddoppio dell'ordine e con l'uso della finestra serliana che poi è anche palladiana, pensate a quando Palladio la usa come modulo nella basilica Vincenza dove lui adotta, apre e chiude e spinge e allarga perché doveva rispettare quell'interasse dove poter appoggiare quella nuova … della basilica vicentina. C'è l'omaggio e la ripresa del 500 Michelangiolesco, il grande balaustro con statue palazzo Vetturini e palladiano, Michelangiolesco anche nell'ordine maggiore gigante con l'ordine inserito al primo piano del terreno e gli ordini sul piedistallo che Michelangelo e poi Palladio useranno ma anche Bernini userà nel palazzo della curia. L'inserzione dell'ordine minore in basso all'interno di quella maggiore era già di Materno a pochi anni da Michelangelo a reinterpretarlo a risolvere questo grande e grave problema della facciata di San Pietro che aveva il problema anche della presenza di due dei campanili laterali crollati di Bernini. Il problema era che la facciata era sproporzionata in larghezza rispetto alla sua altezza proprio perché non aveva elementi di chiusura verticali e questo sbilanciamento è molto più riuscito e calibrato rispetto a quello di San Giovanni perché è larga quanto solo la basilica e non ha quelle appendici che invece Materno doveva risolvere con stratagemmi anche visivi prospettici. In seguito Bernini contribuirà a risolvere con il coronamento. Questo carattere … che dei primi anni del cinquecento di Michelangelo arriva fino a 200 anni dopo di una persistenza dell'uso dell'ordine gigante con l'ordine inferiore architravato che ha come elemento intermedio l'esempio di Materno. Queste soluzioni cinquecentesche poi michelangiolesche e palladiane verranno poi reinterpretate dal resto dell'Europa. Galilei è importante perché prima di questo concorso Galilei andò a lavorare in Inghilterra nella cerchia di Lord Bagenton con gli allievi William Kan Collin … che l'hanno riscoperto palladio anche grazie ai viaggi del Lord in Italia per la sua passione dell'architettura e per le sue notevoli capacità di spesa in acquisti di disegni poté acquistare blocchi di disegni di Palladio a Vicenza riportarli in Inghilterra. Sui disegni di Palladio si sviluppò un entourage anche politico dell'ala più progressista della politica inglese contro i Tores più vicini alla chiesa questo fece in modo che negli anni 20-30 l'Inghilterra, che era già una nazione che percorre una via dell'architettura tutta personale con dei distacchi molto netti dal resto dell'Europa, anticipa quello che sarà il ritorno al classicismo che si svilupperà in tutta Europa dalla metà del settecento in poi. Svilupperà anche le nazioni più legate al barocco ma sempre del barroco classicheggiante come deve essere la Francia. Il concorso per la fontana di Trevi fu meno a toccò nemmeno partecipazioni rispetto a quello della chiesa di San Giovanni. In passato in questo spazio c'era già una fonte che è l'acqua di Trevi, sullo sfondo si vede la chiesa di Sant'Anastasio e in alto il quirinale. Ci furono soluzioni prospettate da Borromini e da Pietro da Cortona, questa è la soluzione cortoniana di una fontana che si doveva

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rivolgersi sull'altro fronte cioè quello verso piazza colonna e non sul fronte attuale, quello verso dove ora c'è la galleria Alberto Sordi. Con la curia diocesana sullo sfondo e la fontana che doveva essere deviato l'ultimo tratto di acquedotto di Trevi. Si decise invece di mantenere, questo è un progetto di Ferdinando Fuga quasi effimero di un baldacchino con Fontana, che poi questa soluzione viene messa a concorso ed ecco sempre la linea Salvi Vanvitelli con due progetti diversi ma che provengono da uno studio comune. Un progetto con ancora presente la colonna come era stato anticipato da Fontana di Juvarra e poi il concetto di trattare questa facciata di Fontana più come una facciata di palazzo come è in realtà che è in realtà il progetto realizzato. Infatti la fontana attuale è addossata e fa parte di una facciata palazziale con un'articolazione centrale che ricorda l'arco di trionfo romano e come vedete quest'idea è già presente in questo progetto. Il progetto si sviluppa sostituendo la colonna con una statua e Salvi sulla scia di quello che fa Vanvitelli arricchisce il progetto con una soluzione palladiana che è quello dei due bracci di scala curva ma l'idea fondamentale è quella di Vanvitelli. Cioè un corpo centrale che sporge rispetto a due ali palazziali trattate come vere e proprie facciate di palazzi sugli angoli chiusi da un ordine gigante con un basamento di bugnato. Ora quest'idea sarà arricchita dall'articolazione naturalistica e perciò berniniana della vasca e del basamento sul quale si poggiano le varie statue della fontana nella soluzione finale. Le ali laterali in questo caso nella parte centrale vengono trattate da Salvi con pari dignità se non però solo con una scansione a paraste rispetto alla parte centrale e la parte centrale ridiventa un grande arco trionfale con la nicchia centrale e quell'elemento della semi calotta che era già comparso nella loggia delle … del progetto di Salvi che però insieme al progetto di Vanvitelli saranno sconfitti. Ma c'è un riferimento chiarissimo, quasi un omaggio ad una delle opere principali la sua posizione di architettura civile di Palladio la loggia del Capitano, che nella parte superiore è sempre attratta da una soluzione proveniente dagli archi trionfali romani cioè quella continuità classicheggiante Roma cinquecento e Palladio, primo settecento romano, sulla linea di un recupero che non è archeologico, ancora non si è a quel livello di scapo ed anche di introduzione di elementi archeologici però c'è una, che si svilupperà poi nella metà del 1700 quando poi l'archeologia sarà una scienza o perlomeno un indirizzo dello studio della storia dell'arte dedicato alle scoperte dell'antico, Piranesi sarà il tramite fondamentale tra il reperto archeologico e la possibilità di immettere nella progettazione del luogo gli elementi dell'architettura, però già nel cinquecento questo rapporto è chiaro e la loggia del capitano ha questa soluzione nell'attico che è poi viene ripresa che proviene da quella degli archi romani anche se qui c'è una ripartizione non con il fornice centrale più largo, tra l'altro questo è una loggia di un palazzo pubblico che aveva anche delle resistenze alle sue spalle e però la cornice pentelica esce e rientra in prossimità della trabeazione sopra i capitelli riemerge nella fontana di Trevi, chiaramente presa dall'opera di Palladio. Gli elementi invece che provengono da ciò che attraverso Carlo Fontana ma anche attraverso l'esperienza diretta, i due giovani architetti entrambi avevano trent'anni del 1701, vedevano a

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Roma e avevano captato dalle soluzioni berniniane. Bernini che tratta la materia, la natura che diventa architettura ed è chiaro nei fronti del palazzo di Montecitorio, sugli stipiti delle porte e delle finestre delle ali laterali, questo piano che va via via più rendersi liscio man mano che ci si avvicina alla parte centrale oppure la fontana dei fiumi, con questa roccia, questa natura che viene poi modellata con soluzioni ancora l'impronta barocco berniniano. Ma con un'impostazione classica, quasi archeologica nella parte centrale filtrata attraverso Palladio. Vediamo il personaggio che è tramite al tempo stesso forse il personaggio di maggior genialità della prima parte del settecento dei primi trent'anni del settecento da quando è attivo, dal primo settecento fino al 1736 ma specialmente dalle 1717 c'è da quando entra nella corte dei Savoia e fino a quando muore cioè nel 1736 a Madrid quando si accingeva a progettare il palazzo reale di Madrid. Nei suoi scritti risiede la formula quella che poi sarà alla base dei successivi 50 anni fino al neoclassicismo. Nella prima parte c'è il riferimento al semplice, perciò l'insegnamento di Vitruvio e palladio, ma ancora il mondo barocco è presente quando c'è un omaggio tangibile nelle sue opere allo stile del Cavaliere Borromini e allora lo stile e perciò la convivenza della sobrietà e lo stile fastoso e anche sovraccarico pieno di simboli ed elementi compositivi complessi come quello di Borromini che si affianca al sobrio, alla costruzione soda cioè unitaria che poteva essere di alcune tecnologie che Aveva sperimentato dal giovane questo studio di Carlo fontana. Presso questo studio dove Juvarra incontra Bernini e Borromini che saranno i protagonisti della metà del settecento europeo come Gibs, alcuni inglesi con cui Juvarra avrà rapporti anche nei suoi viaggi a Londra dove farà delle immagini a Lord Bagminton e attraverso i contanti con il mondo germanico l'Austria e la Germania anche con un linguaggio ancora legato alle strutture leggere e perciò a baldacchino del tardo gotico tedesco. La grande capacità grafica e scenografica di rappresentazione e anche di inquadramento dei particolari degli insiemi che il Juvarra sviluppa a Roma quando sarà autore di scenografie che prenderanno da Juvarra soluzioni scenografiche da parte di architetti di Vienna e lo stesso poi Piranesi si ricollega a queste esperienze di scenografie vere quelle di Juvarra e immaginarie in buona parte quelle di Piranesi. In questo caso Juvarra sarà aiutato dalla committenza borbonica che lo in carica a Roma del disegno del loro teatro che era all'interno del palazzo della cancelleria. Le scenografie hanno un tratto modernissimo attraverso l'uso della china con queste composizioni immaginarie, da queste partirà … e poi lo stesso Piranesi, di architetture inventate oppure di ambienti spaziali urbani inventati con architetture, trasportati in ambienti immaginari con architetture vere, a volte citate o con architetture che rielaborano preesistenze archeologiche. C'è già in Juvarra un primo attento studio di quella che è l'antichità anche se la interpreta in maniera tardo barocca. Le soluzioni in San Giovanni sono molto attente a creare uno spazio che poi non sarà mai creato di fronte al San Giovanni un ambito chiuso da un quadriportico con un assialità sia trasversale che longitudinale con delle ali che si sviluppano anche questo presunto dalle esperienze berniniane di San Pietro ma anche dai complessi palladiani delle grandi ville concave anch'esse che vedrete poi come elaborerà a

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Stupidigi. Borromini e il vasto complesso di Sant'Agnese che già fontana aveva in qualche modo …. quello dell'edificio chiesa all'interno del Colosseo preso come termine di paragone, cioè l'edificio centrico però sviluppato su una croce greca o per lo meno un po' meglio la croce greca inserita in un ambiente totalmente centrale perciò coperto da cupola e anche il lavoro sulle diagonali di quest'ambiente perciò dalla quadrato si passa all'ottagono. Questo tema in sede accademica Juvarra lo affronta, in questo disegno c'è questa mezza pianta con un foglio rigirato e il prospetto rappresentato con le proiezioni di Monge è importante perché questo disegno di accademia di gioventù sarà un tema che svilupperà nelle architetture reali specialmente nella chiesa di Superga è poi anche nella chiesa di Venaria reale dove immette questi due temi però la cupola che poggia sulle ricerche direttamente senza l'elemento di passaggio del tamburo del pennacchio. Lavora bene sullo spessore murario, sulla muratura che è tangente sui quattro grandi archi principali poi invece il centro della cupola va a poggiare sulla superficie muraria su due colonne abbinate, molto vicino alla soluzione di Borromini sia in Sant'Agnese che in San Carlino. C'è poi questo progetto interessante per la villa di tre grandi ditali dove affronta una geometria difficile che è l'esagono com'era stato affrontato da Borromini in Sant'Ivo. L'esagono è difficile perché non è come l'ottagono che ha due assi di simmetria che sono specchiati, invece l'esagono ha un asse che attraversa ai lati principali e l'altro asse che attraversa i due spigoli per cui il confrontarsi con l'esagono significa come Borromini che c'insegna nella sapienza lavorare sulle coppie all'estremo cioè sono due coppie di prospetti che possono dialogare uno con l'altro ma non c'è mai una soluzione simmetrica nell'esagono. Questa però dà la possibilità di lavorare sull'esagono a realizzare tre grandi residenze che danno solo sul cortile che però si articolano con soluzioni planimetriche differenti a seconda anche di un'esercitazione molto accademica, ridondante, soluzioni molto attente su quello che stava succedendo nell'Europa centro settentrionale. Ci sono poi i prestiti laici, insomma quelli della scuola Fontaniana di fontana e di Bernini specialmente per il progetto del Louvre. Questi semicilindriche escono molto vicine a quella soluzione di queste parti sporgenti a quella che è il secondo progetto di Bernini per il Louvre. L'anno importante è il 14, dopo questa breve esperienza romana dove già si dimenticano i suoi temi che però poi sono recuperati e che realizzerà. Il 14 è l'anno in cui provenendo Juvarra da Messina entra in contatto con i Savoia, Vittorio Amedeo II che lo chiama e che è il re della Sicilia e lo chiama ad essere l'architetto del re di Savoia perciò lo spostamento non è tanto in Sicilia ma nella capitale del regno sabaudo cioè Torino. C'è un arco di attività di Juvarra che abbraccia quasi vent'anni perché le prime opere sono del 16-17 e finisce nel 36 con la sua morte in vent'anni costruisce veramente tutte le tipologie in numero e qualità elevatissime: dagli altari, alle cappelle, alle chiese, i palazzi di governo e privati nobili, ai complessi delle grandi regge edilizie sabaude nel circondario di Torino a parti di città il che significa impostazione razionalistica di nuovi nei quartieri sia civili che militari dell'espansione della Torino settecentesca. Una delle opere più note è Superga e qui si confronta con il tema del monastero abbaziale isolato

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rispetto alla città ma con un rapporto diretto verso il territorio prospiciente. Questi sono i grandi casi delle ricostruzioni dei monasteri che lui conosceva nell'area svizzero austriaca per esempio tutti grandi monasteri medievali ricostruiti nel settecento c'è un rapporto tra questi edifici e questi complessi con la Chiesa al centro la cupola e le torri e l'attacco di questa grande chiesa abbaziale con il quartiere delle abbazie dove appunto risiedevano i monaci. Però c'è anche l'approccio di Juvarra, questa è una sua prima idea che non corrisponde all'originale perché come vedete è profondamente diverso l'attacco del pronao, l'idea è quella di lavorare su identità geometriche e le sue dimensioni quasi standard. Per esempio il pronao è un elemento cubico, la larghezza del pronao è identica alla larghezze delle ali laterali. L'altezza del corpo principale della chiesa è uguale all'altezza del tamburo che è uguale all'altezza della cupola quindi ci sono tre schemi, tre moduli che si ripetono in alzato e in larghezza. Ci sono delle citazioni ma anche dei temi di sviluppo progettuale provenienti da Bernini dall'antico Pantheon. Bernini che studia il Pantheon e che cerca la miccia con più o meno successo di adattare l'aggancio tra il corpo circolare cilindro e il pronao quadrato che è proprio del Pantheon che ha però in termini di corpo intermedio una specie di fornice che filtra il pronao rispetto alla rotonda, ci sono i campanili di Santa Agnese c'è una cupola tutta michelangiolesca cortiniana cioè è l'elaborazione della cupola di San Pietro e anche poi di quella con cortoniana della chiesa di San Luca. Questo ritmo di queste colonne tetrastile del pronao gira, questo ritmo stretto largo, la travata ritmica cosiddetta gira sul lato delle colonne, si riprende sulla superficie esterna del corpo della Chiesa e lo ritroviamo poi a scala minore sulla tamburo e viene ripreso unificato sui fronti rettilinei di quelle che saranno poi le infilate dei due corpi di fabbrica del convento. C'è una sintesi della tradizione romana che va … del barocco. Però quella che poteva essere una soluzione comoda nelle articolazioni interna invece ecco che la sintesi di Juvarra viene poi arricchita dalle intenzioni del progettista di genio e allora c'è l'elemento ancora progettuale tutto barocco della luce che viene trattato da Juvarra tagliando quelle cappelle sulla diagonale, facendo filtrare la luce dall'alto dell'esterno e rendendo attraverso quest'altra traforazione del muro come aveva fatto Mascara a … nel seicento rendendo queste cappelle passanti agibili, accessibili su una parte quasi di elemento rialzato di gallerie. Questo significa impostare quello che è un profilo ottagonale, perché l'interno è un ottagono andato da quattro archi maggiori con lo smusso sugli angoli e con una campata intermedia perciò più stretta, perciò creare questa ossatura muraria e al tempo stesso possente ma traforata e come nel Pantheon differenziare le aperture larghe in strette ma proprio come nel Pantheon far poggiare direttamente sulla trabeazione la cupola, il tamburo. Juvarra è così distante da quello che aveva preceduto Guarini che gli spazi già di per sé complessi, invece che semplificare la soluzione l'andava a complicare per esempio la Sindone: triangolo, cerchio e poi un altro triangolo dove s'imposta con dei pennacchi stirati sugli angoli che creano questa evoluzione e cambio di geometria a diverse quote, invece ecco la soluzione di Juvarra che sceglie di far poggiare questo tamburo, cioè il cerchio sull'ottagono sfruttando la

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profondità della parete. E allora dove questi archi maggiori sono tangenti, vengono in fuori li poggia la trabeazione principale dove poi questi archi si smussano sui lati minori per la geometria dell'ottagono li inserisce le colonne che vanno a poggiare a prendere il peso della trabeazione. In quella zona ci sono delle parti, delle bucature architravate con un piccolo coretto schiacciato nella parte superiore ed allora li compare Borromini, perché è quella la soluzione che Borromini usa per San Carlino. Quando snoda le colonne tra le parti di mura l'altra, inserisce Borromini negli snodi le sue porte ribassate con la nicchia superiore che creano questo sistema in verticale tra una colonna e un'altra, ed ecco che questo sistema viene utilizzato quasi alla lettera dal Juvarra. Questo è la sintesi romana ma anche l'apertura ad altri elementi borrominiani come le finestre nel muro, un elemento berniniano è la soluzione della cupola come a Genzano o all'Assunta che ha costoloni e cassettoni prospettici e c'è però anche il l'uso dello sviluppo della chiesa quasi a doppio corpo con una parte traforata che è invece mutuata dalle esperienze francese e tedesche, perché aveva la possibilità di viaggiare e di entrare in contatto con le corti europee e questo significa al tempo stesso trasmettere l'esperienza italiana ma anche arricchire l'esperienza sabaudo torinese di esperienze di comunicazione con le esperienza europee. Palazzo madama, il fronte moderno del castello torinese, la soluzione che poi sarà quella in parte vista ma molto più calibrata in questo caso rispetto all'esperienza francese che aveva visto a Versailles e che si vedrà al Louvre della grande facciata berniniana di basamento bugnato con ordine gigante ma ancora una volta l'esempio maggiore da dove proviene questa esperienza del cinquecento nell'area veneta ancora non tanto palladio che la userà nei suoi palazzi vicentini ma anche a Verona a San Michele. Palazzo Bevilacqua di San Michele a Verona ha questo basamento, ha questo elemento all'antica delle colonne e poi questa trabeazione strana con mensole e lacunari al posto dei triliti e delle metope, vengono riprese e rielaborate a 150 anni di distanza da Juvarra. Il fronte interno di Versailles come il metro e il calibro che dà la proporzione che in qualche modo riesce a impartire Juvarra ma che dopo si perde sulla grande fonte di Versailles perché tutto si allunga sull'orizzontale e si perdono questi rapporti con la parte centrale e le ali. Uno degli scaloni barocchi più interessanti, è anche interessante come riesce Juvarra a interrompere la continuità di questo spazio continua la facciata e perciò a staccare la parte interna da quella esterna con questa soluzione su più piani dello scalone. Queste architetture traforate a doppio corpo che poi possono essere anche un'immagine dal mondo tardo antico come al San Lorenzo di Milano ma anche dalle esperienze che lui vede in Francia e in Germania. In questo caso la rielabora ancora più riccamente in una delle famose regge quella dedita alla caccia, il palazzo di caccia di Stupidigi. Le due grandi regge sono opposte: Venaria sempre dedicato alla caccia e Stupidigi che era dedicata alla caccia al cervo. Tutto il territorio viene intelaiato da questi assi un po' come si era visto dagli architetti precedenti a Juvarra e sia Juvarra stesso come abbiamo visto nel mondo del re sole perciò i rapporti tra … Versailles e Parigi, tutti i territori venivano irradiati da questi assi che poi ordinavano tutto il territorio contiguo della città. Da

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queste geometrie ancora dell'esagono proviene la soluzione del grande salone ovale trasverso a doppia altezza con una soluzione costruttiva molto complicata che è quella di un soffitto leggerissimo appeso ad una struttura superiore che ovviamente non si vede e che permette questo soffitto di avere questa forma in realtà realizzata con un materiale molto leggero per essere affrescato con forme anche tardo barocche rococò molto decorative anche pesanti. C'è quest'inventiva di giocare con gli assi delle diagonali geometriche che Juvara porta avanti. Si vede poi il grande aprirsi con ali verso la città e l'asse che da una parte punta Torino e dall'altra verso la natura e il territorio cioè quello che un po' succede a Versailles che vanno perso l'infinito simbolicamente controllati dall'occhio umano. Ancora una volta c'è un riferimento concettuali di questi grandi complessi di ville di campagna nei quali sicuramente aveva raggiunto i massimi livelli Palladio le ville complesse come Cucinigo, le ville non isolate ma che facevano dei veri è propri piccoli quartieri, questi diventavano invece quasi una città utopistica nella campagna. Nella soluzione questa cupola ribassata che in realtà è leggerissima fatta di doghe in legno, gesso tela dove poi si voleva disporre per la decorazione. Queste strutture lignee con estradosso creava questo salone a doppia altezza ma traforato cioè con questo doppio portico, quasi un'architettura bizantina cioè un elemento messo nell'altro con questi telai e queste superficie di appoggio molto leggere traforati anche nelle gallerie. Soluzione che poi lui sperimenterà anche in un'architettura religiosa chiesa del Carmine di Torino, è quasi una chiesa neogotica dal punto di vista strutturale ma non solo una chiesa gotica perché ha appoggi cioè il corpo murario è perfettamente traforato e c'è una soluzione di movimento puntiforme a baldacchino che si susseguono su tre cappelle per lato. C'è la continuità di quest'elemento che corre tra concavità e convessità. Questo è il Carmine dove la tipologia delle chiese con … è specialmente questa soluzione di trascurare le gallerie, questo è solo un piccolo pezzo della volta traforata in alto dove prende luce dall'alto e dove queste gallerie sono passanti l'una dall'altra i doppi archi, uno è un arco che marca solo il primo piano e che non ha una struttura alle spalle invece l'altro è l'arco superiore della parete propria volta che chiude le gallerie. Però tutta l'imposizione della Chiesa, le dimensioni questa navata piuttosto stretta ed alta è derivata da questi chiese di derivazione quasi tardogotica, fate nelle settecento in Austria e in Germania che sono dei rifacimenti di strutture medievale o anche delle fabbriche tardogotiche medievali che vanno ad essere concluse tra il seicento e il settecento. In quei paesi si salta quasi il periodo nel Rinascimento e c'è una fusione tra il tardo gotico che arriva fino al cinquecento e il barocco che forma nella settecento. Da questo Juvarra prende dall'esterno ancora con elementi barocchi cioè l'elemento della luce nascosta che nasce da Bernini dall'illuminazione della cappella di Santa Teresa fino all'illuminazione del Sant'Andrea al Quirinale però questi sono elementi che Juvarra usa aprendoli all'esperienza europea. Tutte le gallerie proseguono nella parte del coro e poi il grande progetto incompiuto quello che poi è un ambiente complesso che negli anni è stato recuperato e si sta ancora recuperando specialmente negli ultimi anni con i restauri della galleria di Diana

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insomma questo era destinato quasi ad essere demolito invece è una complesso che si sta riproponendo che è la grande reggia di Venaria dove Juvarra interviene su una preesistenza. Gli architetti precedenti avevano impostato la reggia vera e propria con le ali ortogonali e su questo passo principale di Venaria da Juvarra si doveva sviluppare sull'asse ortogonale e quindi tutto ciò che era in basso come la Chiesa, la galleria di Diana e la cappella di Sant Umberto, è sempre una reggia dedicata alla caccia perciò la struttura per Juvarra doveva essere replicata a specchio con un altro elemento speculare rispetto a quello che venne realizzato solo uno e aprirsi verso la città cioè verso la parte che poi in assialità conduceva a Torino. È un grande complesso paragonabile alla reggia di Caserta che sarà da lì a poco realizzata e se fosse stata ultimata avrebbe superato quella di Caserta. Poi ci sono questi grandi corridori che erano dedicati alle scuderie, la cetroniera dove venivano messe d'inverno le piante di agrumi è questa galleria che ha una soluzione molto articolata nelle due testate terminali. La galleria di Diana era già stata impostata da Carobe nel seicento però ridisegna questa travata ritmica, la parasta binata che tra le due parti si apre una campata stretta e un doppio ritmo di navata ritmica che viene interrotto da una soluzione ad arco, questo modulo va ad unificare tutti i due fronti lunghi e poi c'è questa luce che entra sia dall'alto che dai fianchi e la soluzione finale di questa volta a botte che poi viene intestata in un'abside da dove fuoriesce il portale barocco molto ricco sfarzoso con una soluzione di tipo mistilinea ma non è che l'elemento decorativo e l'elemento compositivo borrominiano viene da me migliorato ma anzi lo articolo e lo uso anche in un'architettura fatta di elementi sodi. La soluzione di innesto di questa volta a botte con questa calotta ribassata e l'uso di elementi borrominiani e berniniani in un'autonomia compositiva che quella di Juvarra che arriverà poi a progetti irrealizzati molti importanti uno per Roma e a Madrid con il grande passo reale, nella cappella di Sant'Umberto dove ancora una volta croce greca e il lavoro sulle diagonali proviene dallo studio Santa Agnese di Rainaldi e Borromini. La croce greca è innestata nel quadrato e al tempo stesso usa questo elemento delle cappelle, perciò il doppio corpo con queste cappelle aperte sulle diagonali. L'esterno è lasciato ancora così in laterizio ed invece l'interno chiama ancora una volta un omaggio a Palladio e la soluzione già vista nella pianta dell'altare maggiore di questa parete traforata con il giro di colonne che appartiene Palladio. La luce che proviene da questi piloni traforati che hanno alle spalle una fonte di luce zenitale cioè queste cappelle laterali sono dei cannoni di luce. Un po' grazie al colore e un po' grazie anche alla capacità di far penetrare la luce si è da aperture che si possono percepire che da altre che sono nascoste è l'elaborazione juvariana della tema berniniano della fonte di luce invisibile. Questo è il complesso del palazzo reale di Madrid che rimane un progetto influenzerà successive elaborazioni che si vedono anche in parte negli allievi di Vanvitelli e Sabatini e saranno riprese in parte da questo progetto in parte dalla reggia di Caserta di Vanvitelli. Ancora una volta il modulo ripetuto è quello di palazzo madama, si guarda sempre a Versailles nella parte superiore si guarda verso il giardino nella parte inferiore, il fronte principale, guarda verso la città. Sul giardino ci sono

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soluzioni come colonne binate di provenienza cinquecentesca e juvariana ma in questo caso palladiana. Si ferma qui il progetto perché Juvarra muore improvvisamente nel 1736 a Madrid lasciando tutta una serie di disegni per gli inglesi dove grazie a Lord Bagminton appaiono già i primi accenni a quest'architettura all'antica, di tempietti immersi nei parchi inglesi, realizzati da Adam, Kent nelle grandi residenze. Le architetture di metà settecento riprendono in qualche modo alcuni nelle idee di Juvarra lasciate a Bagminton e che la sua cerchia negli anni 30 stava sviluppando in reazione al tardo barocco inglese che era quello di Wren, Van Bruck, di questi tardo barocchi seicenteschi.

Lezione 03-10-2012Lezione fatta dall'assistente del prof VaragnoliAnalizziamo il rapporto che c'è tra il settecento e l'antichità, quali sono i riferimenti rispetto architettura, scultura e pittura del passato. Il settecento è sicuramente il secolo dell'illuminismo è il tempo nel quale si specializza quel concetto di analisi critica che già era nata con il Rinascimento e che nell'Illuminismo diventa fondamentale. Si comincia a rileggere in linea generale la storia attraverso non tanto la narrazione dei fatti da un punto di vista per certi aspetti legato alla vita degli autori ma si cominciano a creare dei veri e propri concetti di analisi. La storia non è solamente il racconto degli eventi ma è il racconto degli eventi attraverso le fonti, si passa quindi ad una analisi critica di queste fonti. Come venne il passaggio da un elemento all'altro, quali sono gli autori che hanno in un certo qual modo trasformato le arti? Un altro elemento fondamentale è legato al principio che in questi tempi diventa fondamentale legato alla filosofia e in particolar modo alla corrente tedesca che porterà alla critica della ragion pura di Kant che è uno dei filosofi più importanti sulla cui filosofia ancora oggi noi basiamo molte delle interpretazioni che facciamo. Quindi il settecento diventa una sorta di spartiacque, diventa il secolo che ci consente di aprirci al nuovo, le basi che vengono gettate nel settecento diventano elementi fondamentali ancora oggi per le analisi che noi facciamo. Un altro elemento fondamentale è la nascita dell'enciclopedia francese che è una sorta di dizionario, La possibilità di avere una serie di dati, una serie di elementi analizzati non solo dal punto di vista dell'oggetto di per se ma soprattutto di ciò che esso significa. Ogni termine è analizzato, sviscerato e diviene un completo dizionario, un tempo tutto ciò si basa su degli studiosi che riuscivano attraverso un'analisi dei testi storica a focalizzare dei termini, degli elementi che servivano per poter analizzare il passaggio del tempo. Un altro elemento fondamentale nasce nel settecento, non si lega più la storia in generale come storia pura, come ciclicità degli eventi, ma in particolar modo quella storia dell'arte si apre un nuovo concetto legato soprattutto alla scuola di Muratori, lui è il primo che crea una storia non più legata alla vita degli autori ma legata ai fatti. Non c'è più il concetto vasariano della bibliografia degli artisti, come se l'arte fosse legata solo ed esclusivamente ad un atto creativo, diventa adesso una storia fatta di più elementi, l'arte viene condizionata dalle scoperte scientifiche, dalle mode, dai costumi quindi non è solo riferibile all'autore ma è riferibile ad un tempo, ad un luogo.

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Cambia anche in questo senso il concetto di passaggio del tempo, la storia non è più un'accozzaglia di fatti ma diventa la riproposizione di e attraverso fonti documentate, attraverso la messa al sistema di più dati che vengono fuori dalla cultura scientifica, che vengono fuori dalla cultura materiale. Dal Settecento in poi non si parla più di pura creatività dell'artista ma si incomincia a parlare della cura del tecnico colui che ha gli strumenti e i mezzi per poter analizzare la realtà che ci circonda e modificarla. Tutto questo non è concepito come frutto della creatività dell'istinto dell'artista ma come un processo intuitivo. Un'altro ed aspetto fondamentale è la nascita dell'archeologia attraverso Winkelmann grazie alla scoperta di Ercolano e Pompei cambia il rapporto con l'antico cioè il periodo classico soprattutto legato al mito della Grecia antica viene riscoperto grazie alla scoperta di Ercolano e Pompei due città che erano rimaste protette dalla cenere dell'eruzione e che conservano in ottime condizioni elementi architettonici, pittorici e con la scoperta di queste due città si vede l'antico realmente, non è più il racconto fatto dagli artisti ma finalmente si conoscono la bellezza dei panneggi, il colore delle tele è in fondo questo anche la cultura materiale. Come abitavano gli antichi romani? Quali abbigliamenti potevano indossare? Questo non è più dato da fonti indirette ma da fonti dirette attraverso gli scavi, attraverso il recupero degli elementi materiali, qui si sposta l'attenzione più che sull'elemento artistico sulla cultura materiale, in questo periodo si incomincia a guardare l'architettura non più come fatto estetico ma come fatto tecnico. Nascerà nel settecento e lo vedremo alla fine dell'intervento della cupola di San Pietro l'idea che è fondamentale per l'architettura e nell'arte in generale conoscere la materia dell'edificato, conoscere gli elementi che costituiscono l'architettura, per esempio gli effetti di degrado. Un altro elemento importante che nasce nel settecento l'idea di museo come noi lo conosciamo oggi, anticamente esistevano gallerie private. Gli uffizi di Firenze avevano tentato una prima organizzazione di museo moderno però solamente con la nascita del Louvre e quindi a pochi anni dopo la presa della Bastiglia l'idea di mettere insieme tutto ciò che apparteneva da una parte alla collezione di Luigi XIV e dall'altra tutti gli elementi che erano stati purtroppo depredati dalla rivoluzione e quindi opere che venivano da chiese, palazzi vengono cronologicamente organizzati. Nasce l'idea di una prima e di un dopo, di un'arte che appartiene ad un periodo storico ed un elemento che appartiene ad un altro, si incomincia a ragionare in termini di prima e dopo. Il settecento rappresenta un momento di cesura con il passato perché lo si vede come un qualcosa da proteggere, precedentemente tutto veniva riutilizzato come succedeva negli edifici di culto si è passati dal tempio pagano alle chiese paleocristiane, alle cattedrali senza soluzione continuità, non venivano abbattuti questi edifici ma venivano riconfigurati, riorganizzati quindi cambiava il gusto, venivano trasformati questi edifici ma la struttura, le mura rimanevano sempre gli stessi. Aggiunti degli elementi decorativi, inserite nuove colonne o arcate che servivano, aperte le aperture lì dove c'erano dei problemi legati all'illuminazione perché molti edifici avevano problemi di illuminazione ed anche alla vetustità dei materiali che avevano perso le loro caratteristiche originarie. Per la prima

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volta vengono analizzati i prodotti dell'uomo in crisi come studio storico, noi oggi siamo abituati a sapere che cosa succedeva nell'età del bronzo ecc… tutto questo viene interpretato dai dati materiali cioè attraverso le scoperte scientifiche che vengono fatte costantemente e che ci informano su quelli che erano usi e costumi del passato. Questi usi e consumi vengono descritti anche attraverso le macchine. Si incomincia ad indagare oltre all'apparenza estetica dell'edificio ma si comincia a ragionare secondo i termini del costruito, quali sono gli elementi, quali sono le tecniche costruttive chi mi consentono di ottenere un determinato prodotto. Ci allontaniamo dall'idea dell'artista che è di per se colui che crea e trasforma tutto, è fondamentale il progetto dell'artista, l'architetto e il pittore ma è anche fondamentale capire quali sono le innovazioni nel campo scientifico, quali sono le tecniche che mi consentono di ottenere tale risultato. Pensiamo alla creazione delle cattedrali in età medievale, siano passati da un'architettura del primo medioevo critica cioè che ancora funzionava per elementi verticali ed orizzontali pieni ad un'architettura che si basa sul gioco delle spinte. Questo è possibile da una parte a sperimentazioni empiriche cioè costruisco un un edificio e non crolla quella tecnica va avanti. Solo nel settecento si comincia a pensare ad una lettura dell'architettura in termini scienze delle costruzioni, gli studi di Valadier sono tra la fine del settecento inizio dell'ottocento è lì che noi cerchiamo le basi su quello che noi oggi sudiamo scienze delle costruzioni che inizialmente era applicato solamente all'edilizia storica poi si specializza nel cemento armato. Diventa fondamentale in questo periodo vedere l'arte come facente parte della realtà circostanze, non è un elemento staccato. L'architettura e l'estetica pensate agli studi di Bauarten che proprio in questo periodo pensa come l'arte riesca a esprimere i fatti che ci circondano come una poesia, come diceva Giovanni Battista Vico, un poeta che può raccontare i fatti attraverso la poesia, significa che la poesia si eleva alle altre arti diventa un'arte fondamentale è quella che poi per Kant diventerà un elemento fondamentale cioè l'arte diventa un elemento che serve per meglio comprendere la realtà ma contemporaneamente per spiegarla. L'intreccio tra arte, filosofia e storia diventa sempre più forte specie nel settecento. Quella che poi verrà definita agli inizi del novecento in archeologia la cultura materiale, nasce nel settecento l'idea di conoscere per esempio i vasellami, gli elementi di decoro delle case antiche facciamo riferimento alle scoperte di Ercolano e di Pompei. Però nel 1970 la scuola genovese è uno dei primi promotori Tiziano Marconi comincia a dire l'archeologia non può essere legata solo al periodo classico cioè Magna Grecia e d'epoca romana ma deve essere spostata anche ad epoche successive cioè al medioevo, la posso studiare attraverso una sorta di stratigrafia orizzontale, tutto questo perché l'arte non essendo più legata alla mera intuizione del singolo diventa un fatto collettivo, era uno popolo, una cultura che definisce un'arte. Si sposta dall'elemento soggettivo ad un elemento oggettivo perché diventa la società intera che produce un elemento artistico, quindi cambia la lettura che io fino a quel momento ho fatto. Incominciamo ad analizzare il 700 attraverso le tre arti maggiori: pittura, scultura e architettura. Vediamo cosa succede

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nell'ambito della pittura, questo periodo è molto importante perché viene affidato a Maratta che era un pittore artigiano importante, aveva seguito la scuola di Raffaello e quindi viene visto in un certo qual modo suo discendente naturale, gli viene affidato l'intervento di restauro agli affreschi di Raffaello nella Cappella Sistina. Maratta cerca con una tecnica che verrà poi molto utilizzata successivamente cioè attraverso la sanguigna di per rinfrescare l'opera di Raffaello senza però occultarne gli elementi principali. Questa trasformazione, questa nuova riconfigurazione dell'opera di Raffaello viene criticata anche se Maratta è molto attento al dettaglio attraverso la posizione di grate metalliche di bloccare la caduta di elementi che appartenevano all'opera di Raffaello. Verrà criticata perché Bottali? E evidenzierà come qualunque intervento su un'opera preesistente ne modifica l'autenticità altro elemento fondamentale del settecento, l'autenticità dell'opera d'arte sia essa scultura, sia essa pittura, sia essa architettura, questo concetto sarà fondamentale per tutta la storia dell'architettura settecentesca perché prima abbiamo detto che nel passato non c'era distinzione tra prima e dopo quindi dal medioevo passo al Rinascimento, pensiamo alle opere di Leon Battista Alberti su edifici preesistenti, ne traccia un nuovo linguaggio per esempio al Tempio Malatestiano, all'esterno creo un nuovo involucro all'interno rimane la chiesa medievale. Non c'è una rottura allora si pensa al passato come a qualcosa che bisogna preservare, quindi l'autenticità significa rispetto dell'antico, se io intervengo correggendo o migliorando l'opera antico in realtà sto facendo un danno ad un elemento, sto trasformando il testo. Muratori diceva che la storia non è legata all'artista ma è legata all'intera cultura, c'è anche il contesto che fa l'opera d'arte. Negli stessi anni un altro concetto importante trova spazio nel dibattito sugli interventi sulle opere antiche e in particolar modo con Luigi Crespi figlio di un famosissimo pittore inizia a parlare del rispetto della patina. La patina era un leggero strato di velatura che generalmente si apponeva sulle opere a conclusione dell'opera per smorzare l'eccessiva vivacità dei colori, quindi era l'ultimo strato dato dall'artista e quindi era un elemento da conservare. Quindi se intervengo su un'opera elimino questa patina commette un errore. Sempre in ambito pittorico altro elemento fondamentale è la nascita di un apposito ufficio diretto da Peter Edwars, inglese adottato da Venezia che crea una commissione che deve valutare La consistenza del patrimonio artistico architettonico della Repubblica di Venezia ma soprattutto deve incominciare a sottolineare quali possono essere stati gli elementi che devono essere conservati e quali sono quelli che si stanno perdendo, nasce per la prima volta una commissione per la conservazione del patrimonio cosa che in passato non era mai stata considerata perché la fruizione dell'arte era riservata alle sole famiglie. Prime le gallerie erano private, ora con la nascita del museo dell'idea di fruizione da parte di una popolazione più ampia nasce l'idea di conservare queste opere. Ritorniamo quindi a Maratta che interviene sull'opera di Raffaello. Un elemento fondamentale di fine settecento che viene enfatizzato è il rapporto tra la pittura, l'architettura e la scultura con il chiaroscuro. La pittura classica soprattutto quella greca c'era stata trasmessa attraverso le copie di epoca romana che sono arrivate da noi

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soprattutto attraverso la riscoperta di Ercolano e Pompei e proprio in questo periodo che si scopre la bellezza dell'epoca classica, dell'effetto chiaroscurale e lo stesso effetto che troviamo in pittura lo ritroveremo in architettura, come alle scanalature delle colonne, che non servivano solo per dare maggiore snellezza all'elemento verticale ma soprattutto per creare questi effetti di chiaroscuro. Pensiamo alle sculture classiche nelle quali il movimento del panneggio che è il marmo sembra quasi un movimento sinuoso, quindi c'è questo desiderio di imitare la realtà anche attraverso la leggerezza dei materiali, nella scultura romana si abbandona l'ideale greco della bellezza dell'armonia delle proporzioni, la scultura romana è una scultura realistica. Nella scultura classica soprattutto quella del periodo classico IV, V secolo, La storia della scultura classica rimanda a tre periodi fondamentali: quello della nascita con l'Arcadia, quello classico nel quale ci sono le opere più importanti e quello ellenistico o intimistico nel quale le statue hanno quasi un atteggiamento psicologico più importante di quello fisico. Si abbandona il mito del corpo perfetto e si passa ad una lettura quasi introspettiva. Questi elementi non ci sono nella statuaria romana e che era arrivato nel settecento più che altro uno concetto romano di realismo, mancava la bellezza e le proporzioni dell'armonia che era tipico dell'arte classica. La riscoperta dell'autenticità si evidenzia ancor di più negli interventi che vengono fatti in questo periodo, uno dei primi interventi che vengono fatti da Francesco Fontana, figlio di Carlo Fontana è a San Pietro in Vincoli. All'interno la Chiesa presentava una vetustità degli elementi architettonici notevoli e la chiesa era molto buia, mancavano finestre e mancavano elementi architettonici che dessero una sensazione di spazi più ampi. Questi problemi vennero risolti attraverso la creazione di una volta a botte con lacunari molto leggera perché viene fatta in legno. La … dei materiali è di costruire una volta in pietra, in laterizio avrebbe pesato allora si sceglie una materiale leggero che però dia la ricchezza di una volta in pietra. L'intervento diventa un intervento di pelle cioè solo su elementi decorativi, non sugli elementi strutturali, non vengono aggiunti e tolti i pilastri ma diventa un'intervento su quelli che sono degli interventi decorativi quindi affreschi, soffitto e decorazioni. Tutto questo per il rispetto dell'antico, dell'autenticità perché è il messaggio che dall'antichità arriva ai giorni nostri. Il problema dell'illuminazione viene risolto con una soluzione strutturale, vengono inseriti all'interno dei lacunari del soffitto alcune lunette che ospitano sulle pareti verticali delle finestre che non trasformano l'interno perché hanno una distanza tale da che quasi vien inglobata all'interno della parete. Ho risolto attraverso un espediente tecnico l'inserimento delle finestre senza trasformare la materia. Le finestre che si dispongono in asse con le arcate su colonne che non vengono trasformati in pilastri, la colonna rimane tale sempre secondo l'idea del rispetto della materia. Perché un espediente tecnico per migliorare la qualità della struttura sarebbe stata quella di sostituire alle colonne dei pilastri semplicemente creando un involucro intorno.Un intervento molto simile sempre rispettando la materia e l'autenticità è fatto a San Clemente, una chiesa poco distante dal Colosseo opera questa volta dal nipote di Carlo fontana. Anche qui l'intervento è legato solo agli

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aspetti decorativi, che opera sulla pelle dell'edificio non sulla struttura, che opera sulla pelle dell'edificio. Noi eravamo abituati dalle letture di Vasari ad una biografia della forma dell'architettura, non pensavamo agli elementi che la costituivano. Il rispetto di questa materia vuol dire anche la comprensione statica della struttura, non la trasformo perché non so la risposta che dal punto di vista tecnico ci può essere quindi per fare in modo che diventi rispondente al gusto del tempo io opero delle trasformazioni che sono legate agli aspetti decorativi, estetici e non strutturali. Come nell'esempio precedente anche qui non vengono apportate variazioni alla pianta o agli alzati. Il soffitto presenta lacunari, l'abside che rimane nell'aspetto medievale vengono apportate delle trasformazioni ma viene rispettato il segno del tempo. Arriviamo ad una persona importante del settecento perché diviene legata al concetto di committenza perché il clero e il Papa sono stati fondamentali per le trasformazioni. Benedetto XIV è importante perché è un fortissimo sostenitore delle teorie di Muratori, lui è importante perché è il primo a scrivere una storia che non è più una rivisitazione di vite degli artisti ma è una storia come oggi la intendiamo, una storia fatta di fonti, di attestazioni è quindi una forte sostenitore del rinnovamento della città eterna cioè Roma. Ci troviamo a pochi anni dal giubileo e quindi come tradizione sarà trasformata e quindi processi di trasformazione che Benedetto XIV vorrà saranno legati al cuore della cristianità, cioè le tre basiliche più importanti: Santa Maria maggiore, San Giovanni in Laterano e Santa Croce in Gerusalemme che rappresentano il cuore stesso della cultura cristiana. La nuova sistemazione prevede la triangolazione tra le tre chiese, Santa Croce era quella che si trovava ai margini della città antica, cinema alle mura aureliane in qualche modo periferica rispetto all'asse centrale all'epoca rotante in San Giovanni. Si inizia a progettare la possibilità di fruire di un asse visivo che mi consente da San Giovanni di guardare Santa Croce in Gerusalemme, prima non era possibile. Allora si pensa alla creazione di un viale alberato che colleghi visivamente le due chiese. Le tre chiese rappresentavano tre momenti fondamentali della liturgia: il Natale con la nascita di Cristo e quindi la celebrazione dell'inizio della cristianità, la Pasqua cioè il momento della morte ma anche il momento della speranza perché la Pasqua cade di venerdì Santo e quindi la morte mentre sabato rappresenta la speranza e la domenica la resurrezione. E poi Santa Croce in Gerusalemme cioè la croce portata da Elena a Roma durante i suoi viaggi nella terra Santa, quindi ritorniamo all'elemento materiale cioè l'elemento che dimostra storicamente che c'è stato un avvenimento. Quindi per il settecento diventa fondamentale la riscoperta del culto. Il primo edificio su cui si lavora è Santa Maria maggiore, chiesa medievale con un ricco apparato sulla facciata. Il primo progetto di Ferdinando fuga ha un fronte scena molto evidente, nel secondo progetto riesce a mettere insieme la preesistenza con la trasformazione, cioè il rispetto dei mosaici della facciata ma anche l'ipotesi di avere un nuovo linguaggio architettonico tipico del settecento. Quindi gli elementi simbolici dell'architettura romana sono gli elementi timpanati e gli elementi centinati, gli stessi elementi che troveremo nel Pantheon e che sempre troveremo nell'architettura classica. Timpano e

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centina rappresentano elementi fondamentali dell'architettura romana che nel settecento rivisitata e semplificata in quel concetto di nuda semplicità che sarà alla base del neoclassicismo abbandonato gli elementi curvi e la sinuosità delle curve settecentesche con il neoclassico avremo una nuova linfa vitale per l'architettura classica con questo concetto di nuda semplicità, elementi semplici, centinate timpanate su colonne. Quindi il riferirsi ad un'architettura classica romana che aveva in un certo qual modo superato i tempi e quindi anche dal punto di vista strutturale aveva sempre risposto in termini positivi al passaggio del tempo. Vediamo ora l'intervento fatto a Santa Croce in Gerusalemme. Tra le tre basiliche era quella che aveva maggiori problemi soprattutto nella facciata, la risoluzione planimetrica della creazione di questo viale alberato mi dava la possibilità di avere una nuova visuale, un nuovo cono ottico che apriva sulla facciata medievale ma che non rispondeva alle esigenze di un'architettura rinnovata e quindi di un'architettura settecentesca. Il problema era quello di trasformare una facciata di un edificio che è il simbolo stesso della cristianità quindi con un linguaggio architettonico nuovo ma rispettando l'antico. Gli architetti che vengono chiamati dal Papa per fare intervento sono degli allievi di Juvarra i quali pensano ad una nuova riconfigurazione della Chiesa. Era una classica chiesa medievale con uno spazio porticato tipico delle basiliche paleocristiane, che avevano spazio intermedio fra l'esterno e l'interno, la rivisitazione di quello che avveniva nel tempio classico con il pronao che era quello spazio nel quale c'era la possibilità di passare dalle cavità del mondo a quel sacro e quindi questo spazio quasi si contrapponeva tra la realtà contingente e quella spirituale. Prima dell'intervento c'erano le arcate con le monofore. I due architetti sono Gregorini e Passa….? prevedono una nuova facciata, scompare completamente la parte antistante, il campanile si arretra, viene creata una nuova facciata che si addossa su quella vecchia. Quest'intervento in un certo senso può essere eliminato dai posteri perché se la trasformazione non ha dato un risultato sperato può essere eliminato. Dal punto di vista urbanistico io devo da San Giovanni guardare la faccia e quindi la facciata deve avere gli elementi che accompagnano lo sguardo e quindi c'è questa sequenzialità di curve concave e complesse simile al barocco ma che comunque hanno una forte valenza simbolica e spirituale, comunque è una qualificazione urbana fatto in prossimità del giubileo quindi la forte valenza, il forte carattere spirituale deve essere enfatizzato anche dall'architettura. Santa Maria maggiore aveva un impianto quasi precursore del neoclassico, questo è più vicino al barocco. Utilizzo se volete l'elemento centinato che abbiamo visto nell'architettura di Santa Maria maggiore ma è un elemento diverso, è addolcito dalle curve, ha un arco molto ribassato che non risponde più alla tradizione classica. Negli interventi precedenti avevano visto sia a San Pietro che a San Clemente che le piante non erano state toccate, l'intervento era solo decorativo, si lavorava sulla pelle e sugli elementi decorativi aggettanti ma non sulla struttura. In questo caso ci sono state delle giunte perché c'era stato un problema legato alla cupola e quindi c'era bisogno di rafforzare la parte centrale della Chiesa che doveva in un certo qual modo ospitare la facciata. Nel settecento continuiamo a

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utilizzare un linguaggio barocco come in Santa Croce a Gerusalemme, invece a quello precedente avevamo già visto che ci stiamo spostando verso il linguaggio neoclassico. Questo periodo è una cerniera tra il nuovo che arriverà tra 1700 e 1800 e quello che c'era prima cioè il barocco, quindi il recupero di certe spazialità, la pianta che ha forma ellittica e in un certo qual modo diviene un elemento completamente diverso rispetto allo sviluppo della pianta della chiesa paleocristiana che aveva una pianta longitudinale con tre navate, una centrale e due laterali. Questo intervento cambia completamente l'assetto della Chiesa, lo spazio che prima era porticato ora diventa ellittico, quindi la facciata ritorna all'interno. In un certo qual modo la ripartizione esterna delle chiese medievali rispecchiava quella interna, in un certo qual modo fa un intervento molto simile perché la facciata risponde alla lettura percettiva di San Giovanni ma all'interno mi ridà uno spazio ellittico che non ha nulla a che vedere con la Chiesa, che poi si sviluppa a pianta centrale. È il primo intervento di trasformazione in pianta, quelli che abbiamo visto fino ad ora erano trasformazioni di pelle. Il settecento diventa un'epoca importante perché ospita al suo interno nuove istanze, si parte dall'idea della pura semplicità che porterà al neoclassico ma contestualmente si recupera un linguaggio barocco e quindi una rilettura attraverso le linee curve, non più la linea retta, non è un'architettura trilitica, è un'architettura che in un certo qual modo ingloba al suo interno elementi strutturali che la avvicinano di più a quella medievale, gotica un'architettura fatta di spinte, di equilibri. L'evoluzione delle scienze è contestuale allo sviluppo dell'artista, ecco perché un tempo si diceva che l'architetto doveva essere un matematico, un filosofo ecc perché doveva conoscere gli aspetti più molteplici della realtà circostante. La stessa cosa accade al Pantheon come in Santa Croce in Gerusalemme. L'intervento al Pantheon però è completamente diverso rispetto a quello fatto alle tre basiliche, accanto all'anima settecentesca di rispetto dell'antico dell'autenticità c'è anche un'altra anima che è quella che poi l'architetto ha ancora oggi che è quella di correggere il passato. Io so che l'ordine architettoniche è fatto da vuoti, pieni, dalla sovrapposizione di colonna, trabeazione e elementi componenti così come so che poi viene inserito all'interno di questo discorso l'elemento pilastro arco, si ritrova all'interno del Pantheon questa contrapposizione tra una parte antistante geometrica e quella interna una rotonda c'è un occhio centrale, la dimensione diametro della cupola è ampissimo e viene risolto con la sezione muraria scanalata cioè i lacunari della cupola sono rastremati verso l'interno. Questo vuol dire che la base della muratura è molto ampia e man mano si rastrema verso l'interno alleggerendosi. Ricordiamoci sempre che il Pantheon è stato una Chiesa che non è mai stata lasciata abbandonata perciò passando da tempio a Chiesa aveva bisogno del campanile cioè della torre campanaria e Bernini decide di inserire questi due campanili. Nel 1930 furono demoliti perché considerati elementi non congruenti con l'architettura monumentale e quindi eliminati. Prima dell'intervento c'era un'alternanza di elementi pieni con quelli vuoti all'interno del Pantheon, gli elementi vuoti sono nicchie con colonne e paraste, c'è sempre l'elemento fondamentale dell'architettura classica cioè l'elemento

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timpanato su colonnine, elemento centinato su colonnine. L'elemento fondamentale dell'architettura classica è data anche dalla tripartizione dell'architrave soprastante, che è l'elemento che collega centralmente tutte le colonne ed era ripartito perché era un espediente classico per dare la sensazione di un elemento molto … rispetto a quello che era, dato un effetto di chiaroscuro per evitare un effetto di appiattimento.La parte del coronamento del secondo livello del Pantheon era costituito da pieni. Paolo Posi fu chiamato dal Papa per risolvere il problema dell'attico che era sempre rimasto incompleto. L'architetto decide di correggere l'attico con delle nuove edicole timpanate e sempre tripartite, quindi riproposizione dell'elemento classico però su colonnine scanalate corinzie, semplifica il tratto e diventa solamente un'apertura con elemento timpanato. Poi affianco alle edicole dei quadri che ripropongono sempre l'effetto della tripartizione. Nella correzione di Paolo Posi al vuoto del colonnato retrostante si contrappone il pieno dell'architettura dell'attico. Questo intervento rispetto agli altri visti è molto forte perché trasforma l'architettura preesistente senza rispetto della struttura. Ciò che cerca di correggere sono gli elementi dell'attico sovrastante rispetto a quello sottostante perché non erano in asse, lui cerca di correggerlo attraverso i concetti di armonia, perché lui ritiene che ci sia stato un errore nel passato nel non aver rispettato la sequenza. Questa correzione viene criticata dal Papa che allontana l'architetto e si cerca di risolvere il problema dell'artico attraverso l'inserimento in alcune edicole di statue appartenenti al mondo ecclesiastico per occultare quello che era quest'inserimento nuovo. Oggi il Pantheon viene attraverso un intervento successivo viene riqualificato ma rimangono le edicole e gli spazi quadrangolari a testimoniare l'intervento. Inoltre vengono utilizzati anche dei cassettoni che man mano che vanno verso l'alto sono più leggeri. Adesso passiamo alla Cupola di San Pietro. Il problema che Benedetto XIV si pone è legato alle lesioni della cupola, la Chiesa non aveva apparentemente problemi strutturali ma la cupola presentava una quadro fessurativo complesso. Il Papa era preoccupato che potessero esserci il crollo della cupola. Vengono chiamati dei tecnici ma si crea una specie di diatriba tra i sostenitori di un crollo immediato e quelli che dicevano che erano degli assestamenti strutturali causati dal ritiro della malta. Il Papa non si accontenta e comincia a chiamare dei matematici, allora chi ama il fisico Giovanni Poleni. Nell'ipotesi c'era l'idea di configurare la cupola cercando di creare dei contrafforti laterali per agganciare la cupola in maniera tale da distribuire il peso su altre parti. Questi progetti furono ostacolati dal Papa, invece altri pensavano di alleggerire la cupola pensando di spostare il peso sui muri laterali. Così il Papa chiede a Poleni insieme a Vanvitelli di cercare delle soluzioni che non alterino l'autenticità dell'opera né nei materiali né nella forma. La lanterna è sempre l'elemento debole di una chiesa perché grava sul centro della cupola che è sempre più leggera nella parte superiore. Poleni insieme a Vanvitelli disegna il quadro fessurativo delle lesioni, le segnala per capire e monitorare i cedimenti strutturali. Poleni e Vanvitelli enfatizzano una polverizzazione della malta a causa del tempo e quindi di conseguenza ci sono degli spostamenti. Questo non vuol dire che c'è una crollò in atto ma

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vuol dire che bisogna dare nuova malta, verranno utilizzate delle catene che si appoggiano sulla zona del tamburo e una delle cerchiature bloccano la cupola. Queste vengono ancorate con tre paletti così immobilizzano la situazione delle fessure della cupola, tutto questo deve rientrare all'interno del terzo medio altrimenti c'è un ribaltamento. Quindi il settecento diventava un secolo fondamentale perché getta le basi soprattutto per il novecento, dal punto di vista filosofico grazie a Kant e dal punto di vista strutturale grazie all'intervento sulla cupola di S. Pietro grazie anche alla nascita dell'archeologia vengono poste le basi per lo studio storiografico. Nel settecento nasce l'esigenza di porre sempre e comunque delle lastre commemorative. Viene anche restaurato l'arco di Costantino voluto da Clemente XII con il fornice centrale e due fornici laterali.

Lezione 09-10-2012 Il barocco è arrivato alla corte progressista inglese e poi prima dei fenomeni di ritorno al classico che metà del settecento il neoclassico sarà proprio l'Inghilterra ad anticipare il ritorno, il distaccarsi al decorativismo barocco per riscoprire Palladio. L'Europa all'inizio del settecento pur interpretando la scuola romana, la scuola di Carlo fontana con una serie di linguaggio autonomi, Fischer Von Erlach a Salisburgo e nella Karlskirche di Vienna il linguaggio barocco è comunque affiancato a citazioni dell'antico e in questo momento è fondamentale capire come questa scoperta che le altre storie sia in anticipo anche della scoperta reale dell'antichità che si avrà con gli scavi archeologi nella metà del settecento. Fischer Von Erlach quando scrive il suo trattato storico inizia ad analizzare con le ricostruzioni più o meno fantasiose le architetture del passato. Lui è un eclettico in anticipo rispetto al mondo del vero eclettismo che sarà quello dell'ottocento e specialmente quello del post neoclassico. Anche la Karlskirche di Vienna ha una chiara imposizione che deriva da Sant'Agnese per quanto riguarda il prospetto, ha il pronao classico, le due colonne che rappresentano il potere degli Asburgo, sono due colonne romane istoriata, Fischer Von Erlach studiava presso lo studio di Carlo Fontana che si trova a 50 m dalla colonna Traiana nel quartiere alessandrino. È una colonna che importa dal fasto dell'impero romano e che lo trasporta a quello asburgico. Accanto a lui c'è lo sviluppo del barocco che inizia a incamminarsi verso una impostazione decorativa e che nel settecento va a diventare insieme alle arti della pittura, dello stucco, della doratura quello che si dice lo stile rococò e specialmente nell'ambiente austriaco e tedesco questo aveva delle espressioni altissime. Il rivale di Fischer Von Erlach è Von Hildebrandt è insieme al primo un personaggio emergente della corte asburgica del settecento e poi ci sono gli sperimentatori come possono essere … …. Santini Aichel che vanno a sviluppare la poetica borrominiana non tanto in Italia ma nel centro Europa con una delle soluzioni geometriche anche complesse. San Giovanni sulla roccia si nota la complessità, il movimento di questa trabeazione, di questi pilastri sagomati concavi convessi. Poi a metà del settecento c'è l'esplosione della decorazione che quasi copre la struttura architettonica, siamo nel periodo in cui l'opera di Juvarra aveva preso e

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aveva dato al mondo europeo e vedremo come Neuman struttura alcune delle sue chiese con questi elementi a cavalletto cioè traforati, con i grandi piloni centrali che poi reggono delle volte laterali che funzionano così come una struttura a telaio. Questa doppia colonna che poi si scinde e va a sorreggere delle gallerie superiori illusionistiche. Questo è il momento in cui inizia una reazione a questo decorativismo, anche in Francia questo decorativismo nell'architettura degli interni questo linguaggio va avanti arrivando fino agli ultimi anni del settecento e poi sarà troncato con la rivoluzione francese e uno stile che sarà nei vari stili: vittorio, impero e napoleonico che vorranno riprendere solo l'antichità abolendo ideologicamente il ricorso alla decorazione. Facciamo ora un confronto tra questo scalone del castello di Wolfsburg che è stato finito nel 1753, iniziato 25 anni prima e che può essere messo in relazione l'impostazione di quello che stava facendo Vanvitelli a Caserta iniziato nel 1752. Questo scalone ha una struttura analoga ma ha una risoluzione architettonica completamente differente specialmente nella parte alta della volta, ci sono anche delle pitture di Tiepolo. In quest'altro caso c'è il rigore, cioè trattare la scultura solo con l'architettura e con i materiali dell'architettura ma non con la sovrapposizione di stucchi e colori e affreschi che appunto era la soluzione vanvitelliana dello scalone centrale della reggia di Caserta. Siamo negli stessi anni, anche nel tardo barocco romano e napoletano attraverso l'opera di Fuga e Vanvitelli, questo ricorso a modelli neo cinquecenteschi e specialmente alla sodezza dell'architettura con le sue tecniche costruttive e con i suoi materiali tradizionali comincia a prendere spazio e rispetto ad un architettura che è sotto strutturale, solo un appoggio per decorazioni sovrapposte. Sotto questo scalone Tiepolo nel settecento decora con effetti illusionistici la volta occultandone la forma. Invece nell'architettura dell'Arcadia a Roma e poi nel primo classicismo di metà settecento questo atteggiamento era in disuso specialmente in quelle che saranno poi le residenze ufficiali. Anche con i contatti tra Inghilterra Italia, tra gli Piranesi e gli inglesi e di rimbalzo tra la seconda generazione degli inglesi che vengono a studiare in Italia portano già le soluzioni di Lord Bagminton, la generazione di Adam che è poi quella di Piranesi entra in consonanza con una scoperta ed una riproposizione dell'antichità che però è vaga. Può essere l'antico dei romani o degli etruschi per Piranesi, oppure l'antichità greca per Stuart soprannominato l'ateniese, va ad Atene e riporta queste stampe dei resti dell'architettura greca ma anche dell'architettura che i romani avevano sovrapposto a quella greca, già iniziano a formarsi queste due importanti filoni della riscoperta della Grecia e perciò della struttura trilitica e di Roma perciò della massa muraria dell'architettura cementizia. Il mondo o rococò è costituito da …, Tiepolo, Fragonara ma tutto sarà diverso 10 anni dopo quando David o pittori come Appiani in Italia riprenderanno gli schemi cinquecenteschi e ancor più si rifaranno le figure fisse classiche non della cultura romana quanto della scultura riportata nei suggerimenti mitologici. Altri esempi di tardo barocco, gli italiani denigrano Chiaveri che nell'… di Dresda adotta questo linguaggio gotico barocco, gotico nella struttura e barocco nella strutturazione di questa torre centrale. Ma quelli che avranno più modo di esprimersi con un tardo barocco e rococò

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saranno tutti gli italiani che emigrano in Russia e che via via da un linguaggio rococò andranno con Quarenghi e Rossi ad esprimere un vero è proprio neopalladianesimo in contatto con il mondo francese ed inglese di fine settecento. Contemporaneamente con questi esempi negli anni 30,40 e 50 l'Inghilterra si era già adottato questo prolungamento di tardo barocco rococò. Rastrelli è un coetaneo di Fuga e di Vanvitelli, nato nello stesso anno nel 1700, il linguaggio nella reggia di Caserta è completamente diverso dello stucco, nel colore, la sovrabbondanza di elementi timpani ricurvi questo accrescere della plasticità delle parti di entrata rispetto all'architettura di Vanvitelli che è scavata, lavora molto più sulla massa murarie all'interno senza estrapolazioni, e poi l'effetto del colore che è tipico dell'architettura settecentesca di impronta rococò. I restauri recenti vanno ad individuare il piano parete con le ordinanze che escono in stucco bianco e creano questa profondità e questo effetto pittorico. Rastrelli si sbizzarrisce nell'adozione delle linee curve e di questa struttura molto particolare dei campanili a 45° messi contro lo spigolo rivolti verso la facciata che è anche un qualcosa che riprende nel loro coronamento con queste cupolette cipolla l'architettura del luogo, della Russia storica. Questa carrellata è servita per vedere come l'Inghilterra conduce impero futuro che svolgerà sempre un discorso autonomo rispetto alle tendenze non solo della storia dell'arte e dell'architettura ma in assoluto. Laddove l'Inghilterra permette dei ritardi nell'adesione al barocco ma anche degli anticipi nella reazione al barocco inglese. Dal primo scopritore di Vitruvio e Palladio … che dovrebbe essere dalla sua data di nascita un architetto barocco, invece reagisce in anticipo ai maestri romani fino all'architetto maggiore delle seicento inglese che Wren per la costruzione della chiesa di Saint Paul, lui è un architetto di età barocca ma che interpreta lo stile usando molto le colonne e rivolgendosi molto alla scultura con questa cupola molto complessa che funziona con tre membrane. Poi i tre più creativi che sono Van Brough? .. e Kings fino a Campbell che con la sua opera Vitruvio britannico raggruppa la storia della seicento inglese ma riprende l'opera del maestro di cent'anni prima cioè Inigo Johns, un ritorno a Vitruvio significa evidentemente uno studio dell'architettura romana e comunque dei tipi di Vitruvio che avere in qualche modo immaginato per alcune tipologie e che aveva proposto nel suo trattato e che saranno da questa generazione degli architetti primo settecento. C'è poi l'accoppiata Lord Bagminton con William Kent infatti molte sue dimore sono progettate a quattro mani, Lord Bagminton appassionato di architettura con molti viaggi in Italia acquista disegni di Palladio, specialmente i disegni delle terme e da questi disegni riportandoli in patria si prendono idee dirette dai disegni. Nei primi del settecento l'architettura era ancora un'attività quasi di bottega e di pochi operatori. La divulgazione, siamo ancora all'inizio della Grand Tour perché si svilupperà dal settecento in poi con Piranesi, la circolazione delle idee cioè dei disegni o stampe era per pochi cosa che invece già alla fine del settecento ci sarà un vero e proprio mercato di copie che iniziano a girare prima tra gli accademici e i giovani che venivano a Roma, che copiavano dagli originali che vedevano in accademia e portavano questi lucidi in patria. Kent che è l'architetto di fiducia di Lord Bagminton sviluppa delle

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soluzioni per ville, residenze e palazzi dove all'interno ci sono delle chiare citazioni di palladio come Cheesweek? che è un sobborgo a sud di Londra. Cominciamo da quello che doveva essere anagraficamente un architetto barocco e che invece è una delle poche architetture che ancora si possono vedere di Inigo Jones certamente non aderì ed anzi scopre degli impianti della villa palladiana anche perché Jones aveva conosciuto Scamozzi, allievo di Palladio, l'elemento della .. House centrale è un blocco di un rigore quasi neo razionalista con queste ali porticate alle quali duecento anni dopo con un'impostazione analoga è quella delle residenze fuori Berlino di Schinkel con questi grandi pergolati attorno alla casa neo rinascimentale blocco tipico della villa neo rinascimentale. Unica concessione è questa scala a tenaglia, il resto è un blocco neo cinquecentesco. In Whitehall è l'asse del comando di Londra, l'uso di Banqueting House, anche se è stato ricostruito è di impianto di Jones dell'ordine sovrapposto, è chiaro il riferimento ai palazzi palladiani, l'uso della balaustra è anche l'uso all'interno della sala egizia cioè una sala con un giro di colonne e un ballatoio con altre colonne sovrapposte, quella che Palladio usa in molti dei suoi cortili o comunque disegna nelle ricostruzioni delle case romane, come le interpretava nelle ricostruzioni di Palladio. Quello che più ci interessa è la citazione del tempio etrusco, il tempio etrusco così come Jones lo realizza, in questa Chiesa che si chiama Saint Paul che si trova nella zona dei teatri di Londra, sul retro della chiesa c'è l'uso del porticato del tempio Etrusco, quello con la cella che occupa tutta la larghezza e perciò con il podio che non gira intorno al tempio ma ha una tripartizione per cui la cella era quasi più larga che profonda invece il tempio greco che …. Wren si ispira nella Chiesa di S. Paolo al barocco romano, nelle facciate di Pietro da Cortona, ai campanili di Santa Agnese, ma Wren nel grande modello che fece che poi variò per la ricostruzione di questa Chiesa Wren si preoccupò per i problemi della costruzione della cupola che è una strana struttura fatta da tre coperture con una portata interna al lunetta, un cono che è intermedio tra la cupola interna e quello che noi vediamo fuori che esternamente si rifà molto con il tamburo e il giro di colonne a quella che doveva essere la cupola di San Pietro secondo Bramante. Nel Vitruvio britannico di Colen Campbell del 1725 viene inserito Castel Cawdor è un'architettura di linguaggio barocco che però ha già nell'impianto riprende la villa di Palladio Mocenigo che non fu realizzata in toto, quella villa che ha un blocco centrale e due ali curve e una di fronte e una sul Parco perciò alle spalle, villa Mocenigo sarà il modello per la maggior parte delle residenze della prima metà del settecento inglese che volessero avere un aspetto di non una villa isolata ma di grande palazzo. Già il linguaggio pittoresco cioè questa particolare attenzione all'inserimento ma anche al punto di vista, alle viste preferenziali dell'architettura inserita nel paesaggio e specialmente in queste residenze nella natura che poi questo metodo pittoresco poi si trasmetterà e andrà avanti anche in soluzioni urbane vedremo Nash in Regent Strett e Regent Park come le angolazioni e gli inquadramenti di sguincio di alcune sue architetture sono studiate perché gli inglesi già da 100 anni aveva sulle spalle da più di 100 anni il disegno paesaggio i parchi, giardini, il giardino paesaggistico che presumeva delle visuali e

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delle inquadrature precise fisse per le architetture. Questo connubio tra il disegno del giardino, parco e l'architettura è nella tradizione inglese il cosiddetto giardino inglese che è tutt'altro che quello che noi pensiamo di un giardino lasciato in piena libertà, è un giardino ancor più disegnatore accurato di quello che era il giardino italiano o francese geometrico proprio perché prevedeva questa apparente casualità prevedeva un progetto di grande raffinatezza e di notevole difficoltà perché si aveva a che fare con spazi difficilmente controllabili. Allora dei giardini, l'arte di inserire queste architetture all'interno del parco già nei primi del settecento avrà una storia lunghissima fino alla metà dell'ottocento, fa dell'Inghilterra quasi un luogo di sperimentazione in questo campo e alcune di questo modo di comporre poi sarà esportato anche in alcune esperienze urbane, come Nash in Regent Street. All'interno dei parchi come per esempio Castle Cawdor ecco che cominciano ad apparire queste finte rovine, queste architetture prese dal passato, l'effetto pittoresco preromantico non stiamo certo nel mondo del neoclassicismo e romanticismo quindi settecento e ottocento, ma queste soluzioni sono l'anticipo di questa visione pittoresca, l'inquadrare lo specchio d'acqua, l'architettura, le varie essenze i ruderi finti il più delle volte in una visione da quanto alla Canaletto o alla Bellotto succede in Inghilterra ben prima rispetto ai paesi più tradizionalisti come la Francia e l'Italia. Poi ancora troviamo delle citazioni del classico il cosiddetto tempio dei Quattro Venti che è commistione tra un'architettura palladiana e qualcosa di bramantesco, lo stesso questa grande tholos tuscanica che appare con queste visuali studiate, perciò il ponte, la vegetazione che si apre ad un certo punto e in lontananza la prospettiva del tempio antico. Sorvoliamo su questi personaggi che sperimentano e vediamo che nell'architettura delle chiese inglesi del seicento e settecento c'è sempre questo motivo della torre centrale della guglia interpretata da Oxwor? e da Gibs, in maniera differente perché Gibs è perché barocco italiano perché aveva studiato presso Carlo fontana invece Oxwor? è molto più sperimentatore e anche con una massa muraria molto più scarna, secca senza ornamenti e senza ordini. Quello che ci interessa è arrivare alla ripresa di palladio che diventa da William Kent che aveva studiato in Italia come pittore, molti di questi della prima generazione diventano architetti quasi, non Gibs, passando dalla pittura all'architettura e mantenendo questa doppia attività. Kent, vedete come ancora la villa Mocenigo viene citata, il blocco centrale, i quattro blocchi satellite sugli spigoli e chiaramente si cita palladio con il grande pronao, un portico classico ma timpanato, l'apertura di quelle arsali ovali l'apertura principale è data da questa serliana ricavata e scava nella parete liscia. Non c'è nessun accenno nemmeno minimo effetto decorativo, il blocco di architettura come massa muraria e come unico riferimento è il pronao del tempio classico come palladio nelle sue architetture. Internamente la fascia centrale inizia e finisce con quella sala absidate con colonne libere al centro che girano attorno all'asse centrale e non è nient'altro che uno sviluppo della sala egizia così detta dai quattro libri di palladio che circolavano delle copie ma che Kent arricchirà con dei disegni vere di palladio il suo committente, Lord Bagminton, aveva questa licenza. A Norfolk la Holkham Hall nella sala

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centrale nel 1734 c'è un anticipo di quello che accadrà nel mondo inglese e europeo degli 80 anni seguenti. La colonna è l'elemento dell'ordine, il classicismo interpretato secondo palladio e ripreso dai primi anche se sono rari i viaggi nel mondo antico, bisognerà aspettare 20 anni per avere viaggi veri e propri con lo scavo e anche con le immagini dirette dell'antichità. Però Lord Bagminton che era nell'ala progressista anche con il linguaggio delle sue residenze voleva staccarsi dal mondo dell'antico regime e del seicento di Luigi XV perciò andare direttamente alla fonte dell'antichità e perciò il cinquecento italiano. Ecco che unendo a questo la ricchezza di materiali e una notevole possibilità di spesa ecco che si configura queste strutture che avranno come erede naturale tutta la famiglia di architetti Adam che stabiliranno un vero e proprio stile Adam specialmente per le architetture interne ma anche per le residenze del secondo settecento inglese. Bagminton incarica Kent di realizzare una villa palladiana negli anni 30, una villa che in molti dicono sia una copia della rotonda ma che non lo è. Ha un impianto non specchiatele sui due assi a 360° ma ha un impianto simmetrico su un'asse e invece è un vero e proprio tributo all'inizio del primo neo palladianesimo inglese quello di Inigo Jones e perciò a Scamozzi, forse la villa di Scamozzi è la villa detta Rocca Pisana e vedrete come questa architettura di … è una rivisitazione di questa villa. Chiswick Duecento anni fa era fuori dal centro di Londra vicino ai giardini di Kew Gardens dove Chambers qualche anno dopo costruirà una delle prime architetture eclettiche una pagoda all'interno dei giardini. A Chiswick si può entrare direttamente sul cancello principale della villa oppure ci si arriva attraverso una passeggiata pittoresca attraverso un bosco che man mano diventa più curato, si incominciano a percepire dei tempietti, delle finte rovine poi si vede la villa sul fianco più liscio, nudo che è quello laterale invece il prospetto principale ha questa complessa scala doppia con una rampa sdoppiata. La sopraelevazione per cioè è molto pronunciata della villa, l'impianto sembra quello della rotonda ma non c'è questa simmetria sui quattro fronti con i pronai e oltretutto il tipo di cupola ottagonale a differenza della rotonda, ci sono delle citazioni chiare all'architetto di Scamozzi. La rocca pisana di Rovigo che Scamozzi che elabora su progetti iniziali di palladio vediamo la soluzione della simmetria sui quattro lati, il tipo di cupola sagomata ottagonale e poi la ruvidità di quest'architettura rispetto alla leggiadria di palladio ma volutamente Kent e Bagminton inseriscono queste aperture palladiane sui lati per alleggerire questo blocco molto duro. La sopraelevazione è presa da alcune soluzioni palladiane di ville sopraelevate, come sapete le ville palladiane isolate avevano il problema di avere molto spazio di rappresentanza sopra ma poco spazio per i magazzini e le cucine e quindi la sopraelevazione serviva per recuperare uno spazio in mezzo tra i due piani. Campbell elabora una vera citazione di palladio anche se usa una cupola seicentesca con i costoloni per una citazione di palladio è nel castello di Mereworth, è tutto l'ambiente neopalladianiano inglese che fa capo a Lord Bagminton, vede come operatori progettisti Kent e Bagminton per la Bagminton house vicino a Picadilly a Londra e Colen Campbell che oltre a progettare è quello che disegna il Vitruvio britannico. Torniamo a Chiswick, c'è questa complessità

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di rampe di scale che partono parallelamente poi si dibattono su una rampa ortogonale per superare il dislivello. Il fronte da sullo specchio d'acqua e sul parco dove si apre e notiamo l'analogia con il blocco centrale come quello di Inigo Jones fatto a Queen's House, questo blocco liscio con la copertura palladiana o serliana che va ad individuare la zona centrale. All'interno ci sono delle citazioni degli ambienti termali che palladio disegnava, questi ambienti ad esedra schermati da colonne che palladio usava le chiese come a San Giorgio. Sul retro non c'è assoluta simmetria sui quattro prospetti, questo tipo di finestra viene quasi in negativo scavata nella massa muraria, viene incisa, scavata e arretrata, va a creare questo archivolto per lasciare liscia la massa muraria senza alcuna sporgenza di architrave. Gli interni sono un chiaro richiamo alle soluzioni romane delle terme, questi ambienti con catini voltati con la cupola cassettonata prospettica, con quest'effetto di profondità illusionistica tutta da mettere in relazione alla riscoperta del classico. Questi tempietti come nella villa Maser c'è l'omaggio di palladio al Pantheon, qui duecento anni dopo c'è quest'architettura archeologica che si incontra in mezzo al parco. Questo dipinto di … è proprio intitolato gli scopritori dell'antico, il più delle volte erano delle piccole comitive di studiosi composti dal signore che aveva i soldi, un pittore e un architetto e un gruppo che di solito da una parte aveva il ruolo di amatori delle belle arti e d'altra parte di chi poteva già negli anni 30 immaginare un mercato possibile non solo del disegno del quadro fatto che si poteva realizzare rappresentando queste scene ma anche un mercato vero e proprio di pezzi d'antiquariato tant'è che tra Londra e Roma ci sarà da Piranesi in poi un continuo scambio di pezzi archeologici, di pittori o architetti che cambiano il loro mestiere e diventano antiquari. Il mercato dell'arte era diretto per esempio Roma era molto popolare per gli scavi archeologici, creando delle vere e proprie collezioni per esempio sotto Pio VI gli scavi erano sponsorizzati dal Papa perché potevano rendere, in parte questi pezzi archeologici andavano nel museo bizantino e in parte venivano messi sul mercato. I primi sono questa generazione nata negli anni 10, 20 e che perciò si affacciano sull'antichità romana nel gran tour attorno agli anni 50. Ma non c'è solo Roma infatti ci sono i grandi monumenti di Atene e li c'è una grande scoperta, in questa stampa di metà del settecento Stuart, detto l'ateniese e Redt? dipingono e riportano alcuni dei monumenti che ancora sopravvivevano ad Atene perché colpite da molte guerre. Da questo ritratto si vede spuntare una moschea perché una parte del Partenone era stata coperta da una cupola romana. In quegli anni c'era anche uno studio delle fonti, colto e il principale protagonista è Winkelmann che scrive una vera e propria storia dell'arte: storia dell'arte antica che però è una storia dell'arte greca esaltando la civiltà greco ellenistica e trattando le altre civiltà che comunque era di dichiara l'innovazione come quella etrusca, e romana. Contro Winkelmann si muoverà Piranesi: le teorie sono queste: Winkelmann e la teoria del bello che è dato solo dai marmi, dall'architettura e dalla scultura greca l'altro è Piranesi che con la sua anima nera e il suo modo di elaborare e continuamente cercare di estrapolare dall'antico delle potenziali idee per l'architettura futura va invece forse esagerando a vedere dagli etruschi la

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nascita dello studio dell'architettura. Questo non fece altro che accrescere in generale l'interesse per la scoperta dell'antico. Nell'ottocento c'è già una prima azione di tutela con Pio VI, Pio VII e il periodo napoleonico a Roma lo scavo e la tutela dei monumenti era corrente specialmente con Canova che era il personaggio al quale ruotavano le politiche di tutela. Ci sarà anche in questo caso in anticipo rispetto al classicismo Pannini che è un architetto proveniente dalla pittura vedutista imparentato con una Fuga appare l'antico nelle inquadrature dei quadri di metà settecento come una citazione di antico idealizzato e di fantasia, questo sarà poi quello che farà di più generazione successiva specialmente Piranesi. Anche i soggetti dei quadri cominciano un ritorno dello studio dello sfondo e dell'ambientazione ad un fondo archeologico. Vediamo ora una visione dei fori romani, in fondo vediamo il Colosseo presa alle spalle del Campidoglio e perciò si vede tutta la valle dei fori che era detto campo Vaccino completamente o quasi del tutto sotterrata per cui questi templi venivano fuori per metà e si aveva una percezione diretta della trabeazione e dei capitelli, il resto era tutto inglobato dalle costruzioni. … altro grande vedutista al tempo di Pio VI che inserisce molte volte degli scorci interessanti dell'architettura repubblicana, la villa di … e poi c'è il santuario di Tivoli. Poi ci sono le famose vedute di Piranesi e Adam che è un suo conoscente, amico per cui Adam quando viene a Roma entra nella cerchia di Piranesi e giovane ritornerà poi in Inghilterra con questa esperienza archeologica che poi la attuerà e la metterà in pratica nei suoi progetti. L'altro personaggio è … che in alcune sue vedute rappresenta realisticamente lo stato dell'antico di Roma di fine settecento, in altre incomincia ad elaborare delle vedute di fantasia, o facendo convivere monumenti reali in contesti immaginari oppure inventando monumenti un po' sulla scia delle invenzioni di Piranesi delle grandi incisioni del campo Marzio, queste architetture fantastiche solo sulla pianta per Piranesi mai in alzato dove invece portava le sue visioni anche con un occhio fuori scala di quello che erano i monumenti reali. Plenisseux? è un gioco andare a capire cosa inventa e cosa però metti di vero, c'è un arco di Tito inglobato in una scultura, una fantasia architettonica dove ci sono delle sezioni di veri monumenti e anche delle vedute specialmente della villa Adriana che sarà il vero centro. Ci sono ancora le firme nel criptoportico, si vede la firma quasi da vandalo di Piranesi sul muro e passavano come Raffaello era entrato nella domus laurea calandosi da un buco e calandosi con una corda copiando … così villa Adriana sarà saccheggiata come idee, tipi di decorazione e stucco e anche di ambienti, disegnata è portata da Piranesi e da Adam e poi messa su carta. Adam farà un altro viaggio che sarà un altro luogo di grande scoperta nell'Adriatico a Spalato, il palazzo di Diocleziano e scriverà proprio un libro sul palazzo di Diocleziano una pubblicazione con disegni della tardo antichità romana. Nell'ottocento ci sono già delle vedute quasi fotografiche di alcuni monumenti che sono stati in parte restaurati, gli interni con le terme di Tito perciò sopra la domus aurea, questi sono i disegni che influenzeranno tutto il gusto dell'architettura degli interni napoleonici, gusto impero che viene preso dall'antichità romana pompeiana per i colori delle domus. C'è poi il momento di elaborazioni di progetti avendo alla mano già nel 1758 i rilievi

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è perciò con l'antico oramai già scoperto che circola ci sono i disegni dei progetti di ciò che anticipa l'età del neoclassico. Nell'Accademia di San Luca l'ambiente è cosmopolita, europeo. Le elaborazioni prevedono come sempre la citazione dell'antico con schemi, con una serie di ambienti che richiamano quello che abbiamo visto alla villa Adriana, le sale con terminazione absidata, con nicchie e dal 1760 in poi con l'architettura napoleonica e questa geometria e questi elementi con questi impianti assiali vanno sicuramente a sviluppare che aveva già sviluppato Vanvitelli nella reggia di Caserta però con un linguaggio antico. Dance? è nella cerchia di Johnson? e lo stesso Son? nella sua casa museo di Londra, Clérisseau, ad un certo punto c'è Caterina II la zarina che richiede questi disegni e richiede una serie di incisioni ed elaborazioni per le sua nuove regge che si dovevano rifare la all'antico per ciò Clérisseau e Quaregni e non Piranesi perché muore, ma una serie di personaggi hanno come seconda ondata il contatto con la Russia. Nelle settecento inoltrato Goethe racconterà quello che è lo spirito della penisola italiana, quello che poteva essere il serbatoio di idee e anche il materiale vero proprio per un cambiamento del gusto e perciò entrerà nel modo europeo di vedere l'architettura in tutte le scale come rapporto e come ripresa di un mondo classico che si sta via via scoprendo. Goethe descriverà, Pannini in questo grande quadro ci presenta la roma antica con tutta una serie di quadri e addirittura operatori che vanno a terminare le nozze, qui sul mio fianco c'è il Laocoonte che viene vista come l'opera della scultura ellenistica principe tra Winckelmann e stiamo nel pieno mondo che parte da Roma e Roma lo dobbiamo considerare come un centro vuoto perché poi la Roma l'architettura neoclassica se vediamo degli esempi dei brani che possono essere quelli della pezza di San Pietro di Valadier che invece è un'architettura cinquecentesca, non neoclassica, a Roma il neoclassicismo materialmente non c'è. Roma è il centro della riscoperta del classico, ma è un centro vuoto dal punto di vista delle opere, tutto un piccolo circondario romano che va dalla Via del Corso all'Accademia di Francia, palazzo mancini, di fronte c'è lo studio di Piranesi, poi tutta la parte del campo Marzio e le varie colonie di artisti che fino al 1800 risiedono, il caffè … che Piranesi arreda con quest'architettura neoegizia all'interno, sono i luoghi di ritrovo dove germinano questi temi e dove questi temi poi saranno applicati in tutt'altro posto, noi troviamo molta più architettura ad Edimburgo e Manchester che a Roma, però erano questi i punti di partenza , gli architetti poi ritornavano con il loro bagaglio e i loro disegni, appunto Manchester, Liverpool, Edimburgo e Londra. Winckelmann dopo aver scritto il suo pensiero sull'imitazione dell'arte greca viene conosciuto ed assunto dal cardinale Albani e prende parte non solo da una collaborazione teorica dello studio dell'arte antica vista dalla parte dell'arte quasi greca ma è anche coinvolto nel progetto di Villa Albani, Albani era una famiglia che aveva avuto un papa nel 1700 Clemente XI e che dagli anni 30 in poi attraverso i cardinali si erano dedicati allo scavo nelle loro proprietà perché avevano anche un'altra villa ad Anzio perciò accumulano una serie di testi antichi, Winckelmann viene chiamato da Albani ad essere il ministro della cultura della casa Albani, occuparsi dei nuovi scavi, della villa e del fondo della biblioteca Albani che era tra il

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palazzo delle quattro fontane e la villa che si trova sulla via salaria a Roma. Winckelmann entra in contatto con l'ambiente romano, ma si scontra negli anni 50 con Piranesi per l'interpretazione dell'antico uno dalla parte greca e l'altro dalla magnificenza dei romani che proveniva secondo Piranesi da una derivazione quasi totalmente etrusca. Piranesi ad un certo punto torna sui suoi passi quando negli anni 60 vede Paestum è allora nei suoi pareri e anche nei suoi scritti ammette questo valore non rimediando alle sue concezioni sulle strutture romane e sull'aspetto funzionale e capitalistico dell'architettura romana che in quel momento che negli anni 70 vedeva una forte produzione teorica su quel versante con gli scritti di Carlo Lodovi e poi con i primi pensieri che poi saranno quelli riscritti dell'architettura civile di Delizia. Delizia era un teorico dell'architettura andava a collimare con le idee piranesiane per cui le strutture romane che esprimevano la loro utilità, la loro funzionalità è ovvio che è una visione completamente opposta rispetto a quella di Winckelmann che invece viveva nella bellezza ideale e perciò una bellezza astratta e solo artistica, la purezza la grandezza dei greci. È anche vero che Winckelmann è attuale perché fino a trent'anni fa quella che era la nostra divisione dell'arte antica cioè l'arte pre classica, classica cioè tutta questa evoluzione in funzione di un momento centrale della società greca e poi in un ellenismo che in qualche modo va a contraddire a mistificare la purezza dell'arte classica, queste nostre concezioni che ancora sono in voga vengono da Winckelmann che le ha scritte nel 1764, per cui questa ciclicità e questa storia vista come momenti di alto e momenti di basso che poi sarà contraddetta dalla visione di Minori? nei primi del novecento, dalla scuola del Park Insitute che nei primi del novecento inizia a studiare le espressioni anche specialmente delle espressioni artistiche dei periodi cosiddetti di calo per esempio il tardo antico romano sarà riscoperto soltanto 100 anni fa, il valore dell'arte tardo antica del primo medioevo è cosa recente rispetto alla storiografia che ha oramai 250 anni. Questo è per farvi un quadro della concezione della forza di questi concetti che Winckelmann introduce nel mondo occidentale. … tratta del tema quanto più classico greco Apollo e le muse è vero che c'era già stato un classicismo nella pittura del seicento specialmente nell'ambito francese, però ecco erano stati dei ritorni al classico che non avevano molto seguito qui c'è da .. in poi fino a tutto l'ottocento napoleonico una chiara ripresa dell'archeologia dei miti greci. Quello che era successo in Inghilterra quarant'anni prima succede anche nella villa Albani, la villa viene progettata ancora con uno stile tardo barocco con delle inclinazioni cinquecentesche da Marchionni architetto coetaneo di fuga e Vanvitelli perciò aveva quasi sessant'anni quando progetta a metà del settecento la villa. È interessante questa villa per queste parti finta rovina che sono bene consegnati da Winckelmann, questa struttura sembrerebbe una sorta di tempio quasi… un tempio composito disegnatore realizzato come se stesse in rovina ma invece era stato concepito così. Questo era ancora un anticipo di quello che sarà il pittoresco e poi il mondo romantico dove la rovina sarà vista come elemento di attrazione proprio perché l'edificio ha una sua vita e la ricomposizione dell'edificio sarà rivisto nell'ottocento da un'ala da quella di Ruskin dei teorici del restauro come un oltraggio

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alla sua vita naturale che invece doveva essere lasciata secondo natura proprio dove la natura poteva avere il sopravvento doveva essere lasciato l'edificio lentamente deperire.Qui la finta rovina viene vista come citazione dell'antico all'interno di un paesaggio studiato appositamente con dei punti di vista per attrarre l'attenzione sul pezzo archeologico. Anche a villa borghese qualche anno dopo ci saranno dei punti in cui saranno inserite delle finte rovine come gli inglesi avevano fatto già da cinquant'anni. Piranesi è un incisore che poi si diletta ad un'attività progettuale ed anche ad una piccola attività di costruzione di opere Ma la sua affermazione è nel mondo barocco specialmente a Venezia. Lui si forma nella Venezia di Tiepolo, di Bellotto, di Viena?, di questi personaggi che spesso provengono da Juvarra per cui è un mondo barocco che nel settecento veneziano è ricco della tradizione dell'evoluzione del linguaggio barocco. Invece Piranesi che è uno dei capisaldi dell'inizio del neoclassicismo nasce e come tutti i precursori si pone contro ad una tendenza che era quella ancora degli anni 50,40 barocca. La sua cultura che è anche non come quella di Winckelmann filologico storica ma quasi si estrapola nella sua prefazione storica da una profonda ammirazione, quasi un assenso di inferiorità rispetto alla grandezza dei monumenti romani per cui si pone come un osservatore che non ha un occhio obiettivo ma che anche nei suoi edifici dà un'interpretazione di questi suoi monumenti. Perciò il monumento esce fuori dal contesto, le prospettive che a volte sono amplificate come le dimensioni, è questo un modo di vedere che ha una sua strategia che poi si riversa nella sua attività progettuale immaginaria che il più delle volte si limita a grandi planimetrie di città del campo Marzio a prospettive di interni, le famosi carceri che sembrano degli interni di scavi archeologici romani di grandi costruzioni romane adattate da un occhio che aveva una capacità di gestire la prospettiva fuori dal comune. L'essere poco capito è una prerogativa di alcuni personaggi che sembrano avanti di 30, 40,50 anni che vengono poi riscoperti e capiti nel futuro, vengono riscoperti e ristudiati fino anche alla nostra contemporaneità, Piranesi ha avuto un grandissimo successo e anche una riscoperta degli studi di Piranesi che è degli ultimi quarant'anni in cui per anni sia stato veramente studiato, sono state pubblicate tutte le sue opere e si ha un quadro generale della sua figura. Sicuramente non lo era a parte la stretta cerchia che abbiamo visto prima, dei pochi giovani che andavano nel suo studio di fronte all'Accademia di Francia, era un personaggio di élite. Le sue stampe erano vendute e riprodotte ma non avevano un sottostrato teorico come invece lo erano quelle di Winckelmann che postulavano una teoria che arrivava ad una conclusione storica. La teoria dell'architettura anche nel mondo nel campo italiano del settecento, più che trattati veri e propri di tecnica architettonica quelli saranno i francesi a svilupparli dal settecento in poi, perciò le teorie che vedevano anche le origini dell'architetture dalla capanna lodoliana alle teorie edilizie, vedevano parallelamente a Piranesi un prerazionalismo, la famosa accoppiata forma funzione perciò il risultato finale di una funzione di una funzionalità della manufatto sono idee che incominciano a girare proprio tra questi teorici uno sarà Lodoli l'altro sarà Delizia che si diletta anche lui in qualche progetto ma svolge un'azione teorica sia nelle ville

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degli architetti criticando Borromini, ammettendo qualche elemento tardo barocco di Fuga e stimando molto Vanvitelli nell'altro sarà Andrea Memmo un veneto che avrà meno fortuna di Delizia ma che comunque rientra in questa grande triade di teorici. Questi teorici andavano nella direzione di Piranesi, funzione come unico fondamento di ogni pratica progettuale architettonica perciò l'architettura autonoma, non architettura vista come una branca della storia dell'arte com'era per Winckelmann ma un'architettura che è una scienza che si doveva configurare come una scienza della funzione, dell'utile e che perciò solo in parte poteva essere considerata un ramo della storia dell'arte. Arte avversa alla mimesi, come l'arte dell'architettura e della scultura rappresentano un qualche cosa di reale, l'architettura parte da una funzione. Ci troviamo in un momento pre illuminista perché poi nella generazione successiva insieme a tutti i teorici francesi dell'enciclopedia che porranno questo grande bastione della ragione contro l'immaginazione. Le vedute di Piranesi risaltano molto la magnificenza del monumento perché questa forza dell'effetto volumetrico del monumento romano aveva come diceva Lodoli era totalmente indifferente ad una presenza di elemento stilistico che poteva essere una decorazione, di qualsiasi stile fosse. Perciò già la stessa rovina romana poteva secondo Piranesi evocare una magnificenza della funzione che al momento poteva essere un acquedotto, un ponte, un tempio. Piranesi dice, quando incomincia scrivere, l'ornato degli edifici, la gravità e l'antichità serve da loro ornato agli edifici. La gravità cioè il loro peso anche il fatto di avere delle funzioni minime, c'è un elogio di Piranesi ad un certo punto della magnificenza dell'architettura dei romani un elogio della cloaca Maximum, il collettore di tutte le fogne però anche la stessa struttura di questo collettore con queste grandi bugne ad arco che poi andavano a sfociare presso l'isola tiberina tutto ciò che quasi una megalopoli come era Roma doveva sopportare dal punto di vista dello smaltimento dei rifiuti, l'elogio della cloaca massima è un elogio dell'architetto della razionalità o perlomeno della funzionalità questo era nelle corde di quello che scriveva Delizia e perciò andare contro il barocco era automatico, certo non andavano ad elogiare o studiare gli aspetti ingegneristici dell'architettura dei romani ma che invece potevano prendere spunto dalle modanature o particolari dell'ornato. Dalla teoria di Piranesi ai suoi disegni passa una genialità, una tale maestria ad usare il .. nell'incisione per dare questi effetti di chiaroscuro. Piranesi ad un certo punto a pochi anni di uscita dalle piante più scientifiche, geometriche del mondo moderno cioè prima dei sistemi di rilevamento attuali che era quella di … di Roma. … era un architetto che nasce come geometra e misura Roma nel giro di otto anni con una squadra di collaboratori e nel 1748 esce una pianta di Roma precisa al centimetro. Sulla descrizione di tutto ciò che a metà del settecento si era stratificato su Roma Nolli tratta anche dei segni speciali le emergenze archeologiche e analizza lotto per lotto, isolato per isolato, su questa base Piranesi rielabora la sua Roma immaginaria. Campo Marzio dell'antica Roma con una serie di sculture che ancora oggi è difficile immaginare la funzione e strutture che derivano anche dalle esercitazioni che si stavano facendo nell'accademia di San Luca e che provenivano da un'interpretazione geometrica dei grandi

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impianti paramedici provenienti dai romani: terme, fori ampliati e immaginati da Piranesi come strutture inserite nel tessuto. Il campo Marzio è una costruzione di una metafora della città, di quello che sarebbe stato per Piranesi il campo Marzio dei romani se avesse avuto una vita lunga fino al 1700 sempre operando con il fare degli antichi romani cioè con i grandi portici, i grandi impianti delle terme connessi con una serie di elementi a circo, grandi recinti una immaginazione di grande continuità come se fosse l'ultimo degli architetti Imperiali dopo Adriano. Poi c'è quest'effetto di ricostruzione delle tavole dell'antica Roma. Ci sono queste idee molto riprese da villa Adriana, alcuni elementi tardo barocchi e tardo antichi, questa strutturata ad abside che gira su un impianto ovoidale o anche la presenza come sempre era in villa Adriana il loro punto di riferimento degli specchi d'acqua tra uno spazio dell'altro, perciò un campo Marzio visto come evoluzione dei tessuti tardo antichi. Da queste pitture molti altri architetti prenderanno esempio. Quando vedremo la casa di John Soane Museum la sua casa nella parte centrale con questo grande spazio a doppia altezza, quest'immagine ricordatevela perché John Soane che sarà in contatto con Piranesi riproporrà questo collezionismo di oggetti messi casualmente che però hanno una loro logica di reperti che vanno a rappresentare il mondo della riscoperta dell'antichità lungo poi una strada consolare con il casolato romano con questo elemento sempre riempito con citazioni di elementi, di pezzi antichi come faceva Palmini citazioni anche di architetture immaginarie. La successione degli acquedotti che tanto Piranesi viene impressionato. Vediamo ora il modo di lavorare dei romani, come i conci di travertino devono essere messi, come il casolato romano deve essere costruito e qui viene affrontato il problema costruttivo funzionale è l'alter ego di Winckelmann che è tutto un'analisi visibilista della storia dell'arte, la purezza dello stile, qui c'è la concretezza per costruire. In questo caso qui non è un pentimento ma prendere conoscenza di Paestum, questa è la basilica con la spina di colonne al centro si rende conto che il mondo dei greci avevano dato molto a quello dei romani perciò non solo gli etruschi per una sua convinzione, anche per una sua ideologia voleva far discendere tutto dalla penisola italiana, non solo Paestum ma poteva prendere altri esempi dalla Magna Grecia e dalla Sicilia. Vanvitelli che ancora nel 1760 era un architetto di punta e anche se si era spostato, c'è un l'epistolario dal fratello Urbano che dice che ad un certo punto Vanvitelli dice di Piranesi che siccome c'era stata l'elezione di un cardinale veneziano eletto papa, allora Piranesi che era veneziano può avere anche un'occasione, così come al concorso di San Giovanni l'ala Fiorentina vince un fiorentino Galilei, Piranesi avrebbe potuto addirittura ritrovare una parte del … ma sarà solamente un progetto che rimarrà sulla carta e andrà ad essere concluso solamente alla fine dell'ottocento, tutta la parte absidale e del transetto di San Giovanni è moderna, ottocentesca. Vanvitelli quando sente questa notizia, da Napoli dice che ci vuole un pazzo per rifare la tribuna benché Borromini che restaurò la Chiesa non fosse un uomo molto saggio. Però addirittura Piranesi visto come un visionario peggiore di Borromini che in quel momento era già attaccato dalle teorie di Delizia che diceva gli accorciamenti delle pareti Borrominiane non possiamo ancora oggi concepire un nuovo mondo che

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abbia un'architettura di quel genere. Dall'altro fronte Vanvitelli attacca Piranesi, comunque il progetto di Piranesi è interessantissimo ed era una riscoperta, anche una riproposizione veramente anche una riproposizione dell'antico ben inserita in quello che aveva realizzato Borromini. Questa abside doveva essere in filigrana riprendente i motivi delle … del cinquecento perciò Piranesi si rifà al mondo romano ma comunque mettendolo sempre attraverso il cinquecento e specialmente le esperienze di Michelangelo, di palladio ci sono centrali e proprio come palladio propone questo giro di colonne attorno all'abside, propone un doppio giro di colonne e perciò ricrea il deambulatorio attraverso questo filtro di colonne alla palladio. Non realizza questo progetto ma ne realizzò un altro che è forse la sua unica vera opera architettonica di esterni, perché lui fece molte opere di architetture interne quasi tutte perse. Questo è il cosiddetto Piazza priorato dei cavalieri di Malta dove all'interno c'è la chiesa di Santa Maria del priorato, ci sono molte decorazioni in bassorilievo nella navata. Cavalieri di Malta è una piazza che ha una serie di simboli legata alla storia dei cavalieri di Malta, le croce di Malta, ci sono dei simboli e anche delle connotazioni esoteriche in questa simbologia però importante vedere come questo portale è affiancato da questi due tratti di muro che hanno delle decorazioni sopra queste cartelle prese dall'antico, sembra un pezzo di sarcofago romano li messo per lungo con i simboli, anche che raccontano il mito dei cavalieri di Malta. All'interno Piranesi costruisce la Chiesa di Santa Maria del priorato dei cavalieri. C'è la ripresa degli elementi romani impaginati su una struttura di una chiesa a tempio abbinato a delle paraste con una trabeazione che si interrompe nella parte centrale, tutta una serie di citazioni e di iniziazioni di elementi classici, le candelabre su quella fascia vicino al portale, la greca che gira nella trabeazione e poi nel timpano questi elementi scultorei però tutto trattato molto duramente, la geometria e anche il taglio delle aperture è molto secco, anticipa quello che sarà l'elemento maggiore dell'innovazione neoclassica perciò la riscoperta dell'ordine. Poi abbiamo tutta una serie di simboli anche sulla facciata sempre connessi a questa particolare tipologia, committenza che è il cavalierato di Malta. Poi abbiamo una serie di simboli sulla facciata sempre connessi a questa particolare committenza che appunto è il cavalierato di Malta. L'interno con la volta a botte è un interno che reca al centro questi simboli dell'ordine militare dei cavalieri di Malta, c'è un'altare tardo barocco solo se lo vediamo nella sua frontalità e poi c'è questo altare ancora in abside che deriva da quello che sono gli interni inglesi di Adam un'altare che però è dato da due elementi base la sfera e il basamento geometrico e se lo vediamo dietro questo altare c'è questa sfera inserita nel basamento lasciata così come un elemento puro. Adam è uno dei collaboratori di Piranesi nella cerchia degli anni 50, quando poi torna in Inghilterra riprende l'esempio neopalladiano … e il palladio di villa Mocenigo la struttura è molto vicina a quella di Van Brough cioè l'elemento centrale il palazzotto nella villa centrale con quattro appendici unite da questi bracci due sul fronte principale e due sul retro. Nel grande atrio è presente il giro di colonie come nelle sale egizie di palladio ma Adam che viene da Roma inserisce nella facciata un chiaro riferimento all'arco trionfale. Ci sono i

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due fornici più stretti, le due colonne come nell'arco Costantino con le colonne a 360° che escono rispetto al muro, poi quell'archivolto che viene disegnato sulla struttura all'interno della parete e al centro ha il suo portale principale e poi una serie di decorazioni come le statue, l'attico è proprio un arco romano inserito in una facciata … Da qui partirà lo stile Adam che negli intenti riprende gli esempi di Kent, di Lord Bagminton e che sarà una vera e propria impresa. I fratelli Adam avranno anche un'attività con incidenti di percorso giudiziari nella Londra del secondo settecento però saranno noti grazie alle loro tavole che ci gireranno in tutta Europa infatti ancora oggi si parla di stile Adam perché diede un'impronta nell'architettura degli interni. È diverso il modo di definire il fronte principale quello del grande salone, perché c'è un arco romano rispetto alla facciata che invece nel retro Adam mantiene. Questo arco di trionfo deve essere pieno perché deve essere solo un'appendice al grande salone d'entrata, dentro viene accennato in questo giro d'archivolto con al centro il frontale. Dal salone fatto con nicchie su piante per cui preso sempre dai tempi dei romani, dai disegni di palladio, si accede al grande salone colonnato dove l'antichità romana sembra riproposto alla lettera. L'esperienza degli anni precedenti a Roma dell'archeologia dell'antico eccola vista nell'architettura nuova della nuova nobiltà inglese che oramai si era completamente distaccata dal barocco che era uno stile legato alla Chiesa perciò dal fronte conservatore. Da qui Adam parte con una serie di ville di campagna, di palazzi di città un'attività fortunatissima. Syon House è la più nota, esternamente è ancora un maniero tardo medievale, internamente Syon House Adam adotta tutti i principi di quelli che erano le concessioni delle architetture derivanti dagli impianti romani dalle terme o dai fori. I grandi interni con le colonne che fanno da filtro alle parti finali absidate, una corrispondenza geometrica tra il soffitto e il pavimento, poi sui muri, sui piedistalli tra una nicchia ed un'altra si vede l'antico che è portato come parte integrante dell'interno cioè con le statue e gli elementi antichi che sono parte integrante di parte di terme romane riproposte. Queste saranno le tendenze degli anni 70 e 60, con William Chambers che riprende nella Somerset House anche degli elementi del manierismo, vedete questo portale alla Giulio Romano, ma questa grande struttura con i cortili interni con questo sistema di arco con colonne superiori che filtra il basamento nei due cortili posteriori. Questa è la tipologia che a Londra andrà molto alla fine del settecento delle cosiddette terras cioè delle residenze rialzate rispetto alla quota zero che permettevano una vista e un'area migliore e c'è questo piano nobile rialzato di due piani rispetto alla quota base. La generazione successiva è già quella che si appresta ad entrare nella fase illuminista e anche nella fase in cui l'architettura perde sempre più l'Inghilterra l'apparato decorativo che ancora è presente in questa architettura deve essere più secca, più scarna e puntare alla volumetria pura come poi sarà un'architettura. George Dance nelle carceri è il maestro di Soane, l'architettura di Piranesi, grandi blocchi romani di muratura adatti anche alla funzione che doveva svolgere l'edificio cioè quello di avere un'immagine invalicabile delle carceri, saranno proprio queste forme Dance nelle carceri e Soane nella banca a impegnare questi architetti per

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una villa. Soane costruisce poco rispetto a quello che avrebbe potuto perché sarà impegnato più che altro in questa fabbrica continua della Banca d'Inghilterra che all'epoca era contenuta buona parte della ricchezza mondiale per cui era il simbolo per cui era il simbolo di quell'impero. Anche lui si forma da Piranesi ed ecco che questa architettura piena, tetra molte volte, il bugnato utilizzato nella forma più ruvida, le bugne vengono accresciute per trasmettere l'immagine di questo blocco nitido poi troviamo queste inserzioni di elementi staccati ed inseriti in questi archi che va ad inserirsi sempre in una struttura cubica molto scarna volumetricamente riconoscibile questo sarà poi l'atteggiamento di Soane nella … Gallery con questi cubi affiancati con questo solo accenno di ordine di paraste lisce senza capitello, sembra quasi un'architettura modernista che in qualche modo si avvicina al razionalismo di Behrens. Purtroppo l'edificio sarà demolito 100 anni dopo. Dance è importante perché su di lui va Soane che insieme a Nash il principale protagonista con due linguaggi diversi sono insieme a Wyatt che sarà uno dei primi ad utilizzare il linguaggio gotico revival sono i tre che trasportano l'architettura delle settecento e dell'ottocento e che rappresenta un po' il mondo inglese della sua totale autonomia. È un'autonomia che manterrà nell'ottocento e durante i razionalismi quando l'Inghilterra non sarà presente nella rivoluzione delle avanguardie degli anni 20 del novecento e quando contenderà un'architettura completamente tradizionalista per tutto il suo svolgersi di tutto il novecento. Ci sono dei maestri inglesi sono poco presenti nell'architettura storica come Lacens? e … che però hanno stupito Londra con un linguaggio che palazzi di 70,80 anni fa si rifanno a Soane. Soane può essere allacciato a questo personaggio della Germania prussiana per il monumento di Federico il grande, questo cancello, vedete questa ruvidità e questa totale assenza di ordine ma anche di qualsiasi elemento applicato, un cubo puro che è attraversato da quest'apertura. L'allievo di Soane … rappresenta le immagini delle architetture visionario di Soane in relazione a quello che dicevamo di Piranesi, Soane è molto influenzato da Piranesi che a sua volta influenzato da Palladio che è strutturato sull'idea del ponte abitato su progetto di palladio. Su questo ponte si collocano elementi di architettura romana una rotonda al centro, un qualcosa che è preso dal basamento ed alla tomba di Sicilia Metella ai poli di entrata è poi tutta una serie di elementi voltati inseriti con diverse forme sui lati lunghi. Soane passa in Italia gli anni 70 e 80 e in queste immagini si vede un qualcosa che è centrale nella sua carriera, nella parte in più in alto tutta illuminata c'è il fronte della Balduina così come era arrivato a progettarla Soane oggi lo vediamo in parte cioè tutta la parte basamentale ma quella degli edifici non più, ma rimane il famoso Tivoli corner che poi è una citazione del tempio etiope. Ci sono altre architetture immaginarie e altri progetti da Soane e dal suo allievo. Joseph Gandy su suggerimento di Soane rappresenta la banca come fosse una rovina e vediamo in questa rappresentazione la vera struttura della banca costituita da molti altri, edifici a pianta centrale che erano gli atri di contrattazione che sono unite da una serie di passaggi voltati creando anche dei motivi interni. L'architettura che Soane utilizza, il metodo costruttivo che rievoca le

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grandi strutture voltate che lui aveva visto in rovina a villa Adriana li ripropone come nuove architetture ma le fa rappresentare in rovina. Addirittura a rappresentare dei costoloni di volte come erano a villa Adriana. Le immagini di Soane sono tutte datate, queste grandi aule di contrattazione e di riunione, essendo questa tutta una struttura introversa la luce doveva essere presa dall'altro, e quindi prevedeva tutte strutture cupolate con tamburi vetrati e con alcune volte traforate attraverso questo sistema di baldacchino che lui prevede per cui la struttura prende luce dall'alto da queste finestre quasi termali sui lati. Il cortile è trattato come un'architettura classica ma moderna perché questi piedritti sono datati come delle doppie lesene ma non hanno più l'ordine perché sono ridotte all'essenziale, non c'è più nulla. Pensate che siamo nei primi dell'ottocento e sono passati solo pochi decenni da Maria Antonietta in Francia dove gli interni erano rococò, per cui questo cambiamento in una continuità di linguaggio è notevole. Questi ambienti con il puro dorico, il dolore vero quello di Paestum cioè senza la base e colonne scanalate che reggono queste volte ribassate per cui ecco la contraddizione di un sistema trilitico che va a reggere strutture voltate. Questa parte centrale è con il tamburo completamente traslucido proprio perché quel tamburo retto da colonne alla parte vetrata esterna e una cupola che ha quasi un accenno di quello che saranno le tecnologie delle coperture in vetro. Soane sarà anche aperto a contaminazioni con artisti e prima di tutto con il gotico. In questo momento l'Inghilterra è il luogo in cui si sviluppa il revival dell'unico stile che gli inglesi avevano sviluppato nella loro isola che è poi il gotico, il neo gotico inglese di Chambers, Wyatt fino a Pugin e Morris Charles Barry sarà tutto l'altro filone che poi vincerà rispetto alla continuità del neoclassico, vincerà perché arriverà a fondersi con Morris e le teorie moderniste. Questa è una ricostruzione di un ufficio del 5% cioè un ufficio dove si applicava una tassa sui beni e il sistema di costruzione è tipicamente tradizionale romano. Ora la banca non è più su uno o due piani ma si è alzata poi attraverso questi interventi di architettura tradizionalista sempre in stile senza rotture. L'interesse della city è quello di vedere come questi edifici di duecento anni fa convivono con accostamenti super moderni. Il Tempio vesta a Tivoli lo riporta al centro di Londra. La soluzione è quello dell'angolo passante traforato con questo elemento di tholos, di peristasi curva che viene inserito nello snodo della cupola. Il lotto è recintato da questo muro alto e ha solo questi due elementi di snodo uno il tipo di corner e l'altro su …. c'è una citazione archeologica di un luogo esistente di un edificio il … Questo fronte è visibile ma tutta la parte centrale è stata manomessa oltre a subire i bombardamenti. Soane nella sua genialità doveva molto guardare al contesto, questa è una delle prime gallerie d'arte cioè progettate per essere una galleria d'arte la Dulwich. I musei già esistevano ma le gallerie d'arte erano private, nella Dulwich Soane lavora sempre su questi elementi cupolati interni e quindi su questi muri ciechi, riprendendo il maestro Piranesi ma anche Behrens delle prigioni con questi blocchi di muratura piena appena scavati da questi ricorsi di archeggiature cieche e queste doppie lesene che inquadrano in rocchi. Ma tutto è ridotto all'essenziale, è un linguaggio prerazionalista, poi vediamo queste

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chiusure leggere dall'alto che potevano permettere alla parte centrale di essere illuminata. L'entrata con questo blocco che fuoriesce, uno cubo maggiore e un cubo minore che rappresenta il pronao dell'entrata, il resto è tutto affidato alla scarna muratura e poi questi elementi archeologici di Soane gli archetti ribassati che vanno a coronare con i vasi all'antica quelli che si vedono anche nella sua casa museo. Partendo dalla facciata di Piranesi e andando a togliere tutto ciò che è d'archeologico e la pura struttura rimane il cubo che fuoriesce e la variazione della tessitura dei mattoni come unica aggettivazione alla composizione. C'è anche una struttura baldacchino tipica di Soane a volte ribassate, lo stesso concetto gli archi che vanno a scavare nella parete, oramai non esiste più altra aggettivazione se non la struttura muraria. Su una piazza di Londra c'è la sua casa museo che nella parte principale si passa in una cellula che si passa internamente quando la casa sarà ampliata e un fronte con una conciliazione archeologica con due statue, la loggia che doveva essere traforata sembra quasi un'architettura di Hoffman. Ci sono dei reperti archeologici come alcuni pezzi di rocchi di colonne e di capitelli nella facciata. Dentro è un labirinto perché la casa è costituita da due proprietari ed è anche una sorta di scrigno dove c'è di tutto reperti archeologici, disegni disegnati da Soane. C'è un altro piccolo ambiente tinello con una volta ribassata che prende luce dall'alto poi c'è la parte centrale con questa doppia altezza con tutta una serie di vasi Pirenesiani e reperti archeologici ma anche sculture di altri stili neomedioevali. È presente sempre il motivo a baldacchino. Soane è uno dei primi eclettici ma interpreta anche l'antichità con una capacità progettuale che rimane come un punto fermo ma che da la possibilità di andare avanti con un anticipo di modernismo. Londra va avanti con un neoclassicismo più di routine, più British ma non solo a Londra perché quest'architettura neogotica si trova nel territorio inglese come anche .. lo stesso Schinkel, come ulteriore ala estrema del neoclassico. Edimburgo, Manchester, Cambridge con … e Cockerell che è l'ultimo della generazione che proviene da Soane che adotta il linguaggio neoclassico e poi vedremo come ci sarà l'altra ala quella più eclettica e pittoresca presentata da Nash che andrà ad incidere profondamente nel tessuto di Londra di quella non era più la vera e propria città perché ancora oggi è costituita da che ho citato cioè quartieri di epoche completamente diverse. Infatti Londra prima era una serie di villaggi uniti, dopo le guerre di Napoleone in risposta a quel tipo di città cioè unificata dei grandi assi si tenta Londra di unire la città bassa Whitehalle con quella alta di MyFair un terreno quasi in edificato dove c'è Regent Park con un'arteria che poi è il pre asse, una seria che ancora oggi attraversa cioè Picadilly da Regent al Parlamento. L'autore di tutto questo è Nash ed è un coetaneo di Soane perché opera contemporaneamente, Soane si occupa del luogo principale cioè la banca ma non è un incarico prestigioso per l'esterno come quello che può essere di Nash. Nash prima di intervenire sul centro di Londra aveva realizzato un padiglione a Brighton che era il luogo di residenza marittimo della corona, un padiglione dove tutti gli stili orientali ora mai avevano preso piede, dove questi gli orientali sono raggruppati e ci sono degli elementi gotici come l'arco arcolaio? E le aperture gotiche ma è interessante sapere che

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all'interno del padiglione le strutture sono in ghisa perciò perciò l'Inghilterra era avanzata dal punto di vista tecnologico. I primi ponti in ghisa risalgono al 1780 e il primo apparato dell'industria della ghisa e anche delle prime stazioni di ghisa sono in questo periodo. La ghisa viene anche utilizzata all'interno delle sculture neogotiche o moresche o i neostili che si stanno sviluppando come un elemento leggero che occupa poco spazio all'interno e che può fare da membrature strutturale a queste architetture che sono del tutto italianeggiante. Wyatt realizza per Beckford Fonthill che è un'abbazia, ma invivibile perché le parti riscaldate erano poche a causa dell'elevata altezza, presupponeva comunque ad un ritorno al mondo gotico. Wyatt aveva iniziato come architetto archeologista interni in contrasto con Adam non esita ad abbracciare il nuovo revival che è il gotico insieme a Nash.

Lezione 16-10-2012 Facciamo una carrellata sull'Inghilterra analizzando i maggiori interventi dei primi dell'ottocento a livello del disegno urbano di Londra. Dopo l'incendio del 1600 Londra fu ricostruita insieme alla chiesa di S. Paolo, seguendo il piano di Christopher Wren e perciò ciò una regolarizzazione di alcuni tracciati tracciati della varie città di Londra, unione di piccole e diverse town unite. C'è uno sviluppo successivo del grande boom edilizio ed economico dell'Inghilterra ed in particolare di Londra nell'ottocento dopo la vittoria su Napoleone, l'Inghilterra diventa padrona delle colonie ed ha un impero fuori dai confini dell'Europa, questa Chiesa fa sviluppare un tessuto congestionato e disordinato ed in questo caso si notano le grandi strutture della seconda rivoluzione industriale e tutti gli impianti e le attrezzature ferroviarie con le relative stazioni. Questi sono fenomeni che vedremo anche a Parigi, ma in questo caso ci saranno delle stazioni a raggiera con attorno al centro in controtendenza rispetto alle esperienze italiane che di solito hanno nella città la stazione al centro della città come a Roma, Milano, Napoli e Torino hanno tutti delle stazioni centrali che penetrano all'interno della città causando alla lunga delle divisioni all'interno della città, cosa che non hanno città come Londra e Parigi perché hanno una corona di stazioni sul perimetro della città. Queste situazioni verranno descritte anche in alcune opere letterarie e scrivendo gli slums e delle condizioni di vita di fine dell'ottocento degli operai a Londra. Ma ricordiamo che già agli inizi dell'ottocento Londra aveva ricevuto un importante intervento di disegno urbano e di collegamento tra le giovane del potere politico e telecomando simbolico ma effettivo della regina e dei Tudor e del Buckingham Palace con una zona nord che sarà unità al centro con un famoso snodo chiamato Picadilly. Questi sono problemi che affronteremo nell'ottocento inoltrato analizzando l'architettura del feudo, queste stazioni dal punto di vista dell'architettura sfottono le nuove tecnologie costruttive prima della ghisa e poi dell'acciaio. In questa tavola vedete tratteggiato in rosso l'architetto Nash che aveva superato per ideali a Brighton con un'architettura neocinese esotica usando delle tecnologie avanzate con delle strutture in ghisa, questo alla fine del 1700 -1800 è contemporaneo a Soane. Viene chiamato negli anni del conflitto finale con Napoleone, anche alle

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esperienze che Napoleone attua a Parigi, esperienze di interventi nel tessuto viario con tracciati molto pesanti e al tempo stesso con sezioni stradali di futura viabilità molto avanzate per l'ottocento che poi saranno alla base anche i successivi interventi a Parigi Rosman? o a Londra di piani regolatori di 60,70 anni dopo. Le fruizioni principali sono quelli di collegare la parte bassa del grande Mole di Saint James Park, di fronte c'è Buckingham Palace, di fronte c'è il grande hall e il viale alberato da cui parte quest'intervento di saldatura fra questa zona rappresentativa e tutto l'asse che Trafalgar Square porta fino al Tamigi, la Whitehall dove poi sorgono i ministeri, la città politica, da lì si parte con un primo asse rettilineo che va poi ad incontrare in uno snodo cruciale che è quello di Picadilly la Picadilly Street, da Picadilly c'è quella curva a quarto di cerchio che curva verso sinistra e inizia la Régent Street vera e propria che non ha un andamento rettilineo, è un tipo d'intervento differente da quello che farà Fontaine? per Napoleone nella via ?, questo asse parallelo al Louvre completamente rettilineo che congiunse con la grande spianata alle spalle del Louvre perciò a piazza della concordia. Quest'intervento va più per tratti ed è un progetto che va avanti quasi spontaneamente perché l'obiettivo è quello di raggiungere la zona di Régent Park ma con un metodo di espropri empirico l'elastico in modo che l'amministrazione scelga di evitare alcune proprietà che sarebbero state costose per l'esproprio, di aggirare gli ostacoli. Questo rende l'intervento urbano pittoresco perchè ci sono degli scorci tra cui quello più noto dopo Regent Square l'asse si interrompe e devia avendo come fuoco prospettico la chiesa di ? che non è sull'asse, sulla strada ma bensì è vista come fuoco prospettico perché lì c'è un'ulteriore deviazione per poi andare a confluire a Portan? Place e nel Crescent, in questa configurazione urbana a doppia esedra che proviene dalle esperienze fatte nel settecento in città come Bath, cioè queste case a schiera unite a forma di semicerchio con scorci paesaggistici interessanti. Questa tipologia viene esportata e cavata in mezzo alla città e il Crescent si apre e si ha di fronte la grande spianata di Régent Park. Si va a Régent Park perché era una zona che era di proprietà della corona ma che nei secoli passati era stata data in enfiteusi, era un modo di dare a poco prezzo case o terreni agli affittuari per 100 anni, però avevano l'obbligo di migliorare le condizioni del bene. Quindi questi beni tornano alla corona che decide di intraprendere un disegno a livello urbano per congiungere la nuova area di Regent Park che sarà sfruttata nei bordi per la costruzioni di residenze però quel parco doveva essere servito da un'arteria moderna. Quindi i fattori politico sociali del dominio vanno ad influire questo caso dei grandi imprese urbanistiche che sono nate da particolari condizioni politiche e sociali del paese. Nash viene coinvolto in questo disegno che non ha un vero e proprio piano prestabilito. Il piano prestabilito di Nash era quello di Regent Park ma quello che sarà realizzato non è il piano previsto da Nash perché sarà più redditizio e speculativo. Le cosiddette terras che avranno i fronti neopalladiani e neoclassici su Regent Park, si chiamano terras perché sono rialzati proprio per avere questa visuale sul verde privilegiata, è una tipologia che si vede a Londra anche in altri luoghi, e che è realizzata per alzare un alto basamento il palazzo ed isolarlo simbolicamente. In questo

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caso i terras arrivano a lambire quasi tutto il perimetro di Regent ParkPerò l'idea di Nash era quello di costruire all'interno del parco, del terras interne e applicare quella teoria del pittoresco tipica dei parchi inglesi del settecento all'interno di un parco cittadino. Nel quarto di curva l'edilizia è stata sostituita da quella classicheggiante, ci sono questi archi che passano le strade laterali, per cui c'è un fronte continuo mai interrotto da traverse, ma in realtà ci sono delle strade che passano trasversalmente sotto i ponti però sono degli indizi di fine ottocento quando l'Inghilterra aveva ormai imboccato la strada del tradizionalismo, dell'uso delle forme del passato. L'Inghilterra ha costruito per più di 150 anni sempre nello stesso modo, perché per vedere qualcosa di moderno dobbiamo andare dopo la seconda guerra mondiale. Il 99% del costruito in Inghilterra è ancora risalente agli anni 30-40. Qui vedete il progetto di Nash che aveva previsto per il parco con questo elemento centrale di ? raddoppiato con uno specchio d'acqua al centro e una serie di viali a serpentina inserito in visuali abbastanza geometriche e con viali prospettici ortogonali ma che non sarà realizzato. Il primo progetto del 1812 differiva di qualche cosa, siamo negli anni in cui c'è il conflitto con Napoleone e la realizzazione avverrà dopo la caduta di Napoleone. Saint James Palace è dove ha la residenza la regina, sull'asse di Saint James ci sono tutte le case delle grandi famiglie nobiliari. A metà di Picadilly c'è il palazzo di Lord Bagminton, quell'asse viene con la grande curva viene intercettata quasi ortogonalmente con tutta una serie di passaggi interni e in seguito la strada devia molte volte per evitare gli espropri delle varie case. Le tipologie sono quelle che più sfruttano la linea curva, mai in quegli anni nella Parigi di Napoleone si sarebbe operato in questo modo, quel poco che fu fatto o i progetti che conosciamo come il nuovo palazzo di ? prevedevano tutte le grandi prospettive rettilinee che già si utilizzavano ai tempi del re sole come Versailles, mai la visione di scorcio e tuttalpiù un fronte privilegiato su uno di questi assi che poteva essere marcato da una serie di moduli che poi realizzeranno in stile neocinquecentesco per cui la campata tipo di un palazzo fiorentino ripetuta infinite volte, quella era con i portici arcolati che si ripetono decine di volte. Qui sul quadrant c'è sempre una prospettiva di scorcio, nuova che si apre su visuali diverse. Anche l'introduzione al parco è data da questa esedra, questo grande elemento, questi due quarti di cerchio e perciò c'è un dinamismo nel disegno urbano e anche nell'esecuzione architettonica. La sistemazione verrà quando oramai si sarà raggiunto il periodo di pace dopo le guerre napoleoniche ed è un progetto che si era sviluppato negli anni 10 lo si realizza negli anni 20. La tipologia tipo terras è anticipata in queste grandi residenze su Saint James, le case sono rialzate e tutti i servizi come nelle ville palladiane sono sotterranei poi c'è un primo piano è un piano nobile con grandi saloni e camere da letto dei nobili. La tipologia della terras riporta anche gli elementi dell'antico che si avevano in quegli anni, per esempio questo caso c'è un portico dorico massiccio, questi elementi archeologici si vedono anche in brani della città più rappresentativa. Per esempio c'è una traversa formata da una facciata unica, ordine gigante sulle testate con elementi cupolati e una ricerca di stile che riprende anche delle soluzioni parigine però molto più razionali. Poi c'è la Chiesa di

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Nash possa come snodo nel tratto dopo Oxford Circus, questa Chiesa la troviamo proprio in mezzo, sull'asse, la strada gira intorno alla chiesa e viene da Nash scelta appositamente la forma a tholos perché nello snodo l'elemento architettonico fa scivolare lo sguardo e anche il tracciato sulla sinistra diventando anch'esso un elemento dinamico circolare. Dall'alto di Bath si nota la soluzione del Circus ma anche nei quartieri di Londra come Chelsea e Notting Hill troviamo slarghi con il giardino al centro e dei piccoli crescent cioè nelle case a schiera ovviamente meno monumentali di quelli di un tempo, come quello che il grande Crescent che si apre. Bath è una città termale, però l'esproprio avviene in questa zona su che a questo contatto con la natura, mentre il Circus è messo a snodo della città antica e dell'ampliamento moderno settecentesco. I Pud? saranno un'altra famiglia di architetti che a metà del settecento utilizzeranno il linguaggio palladiano con un ordine gigante e alto basamento che comprende i due piani e l'obbligo dei proprietari di mantenere il fronte principale pulito e integro mentre la libertà di espandere ed avere un certo modo di articolare la propria casa nella zona retrostante. Si mantiene questa grande spianata verde e l'integrità del prospetto principale. Nash prende anche da questo come spunto per avere questa architettura molto dialogante sia con la natura che con l'intorno anche se sono degli interventi decisi sempre in sintonia con la possibilità di avere degli effetti di percezione non ? come quelli di Napoleone. Questo è un Crescent urbano di Londra costituito da due piani di abitazioni private con accesso diretto e con un livello sotto il livello stradale dove c'è un piccolo giardinetto o zone di servizio. Queste sono le grandi terras di Nash ancora una volta riprendendo Palladio sulla zona di Regent park. In questa zona la corona nell'ottocento recupererà buona parte dei soldi spesi per gli espropri e per la costruzione di tutto l'intervento di Regent park. Ci sono diverse riprese stilistiche del passato come grandi colonnati su basamenti e questo sviluppo longitudinale di queste ville di città, di questi palazzi di affacciati sul termine del parco. Ci sono anche i grandi pronai di tempio che interrompe questo sviluppo longitudinale, di solito con questi profili piuttosto allungati perciò orizzontali che danno unità a tutto il disegno anche se poi ci sono delle diversità di applicazioni di stili o di richiami del passato però c'è un'unità di disegno su questi bordi. Guardiamo ora ciò che succede in Francia perché la nascita del neoclassicismo se quell'inglese è architettura del passato e anche del Palladianesimo, in Francia ci sarà proprio attraverso i contatti con Roma e l'Italia, la nascita di quello che sarà il linguaggio vero e proprio neoclassico. In Francia già alla fine del seicento e del settecento se gli interventi del Louvre sia di Mansart sia gli interventi di Perrault alle facciate del Louvre e quelli di Gabriel sulla Place della Concorde riprendono questi temi che abbiamo visto finora dell'antico ma c'è anche un passo in avanti dal punto di vista della tecnica costruttiva e del modo di realizzare questi grandi fronti architravati. Quel grande architrave pesantissimo che viene retto visivamente e staticamente dalle colonne in realtà già alla fine del seicento e del settecento la Francia che è così in avanti nella tecnica costruttiva e dove li nascerà la figura dell'ingegnere dando una preparazione accademica e politecnica, il politecnico nasce nella metà del

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settecento, la grande scuola di ponti estranei, la tradizione francese dell'ingegneria nasce nel settecento attraverso architetti e ingegneri che sono teorici e al tempo stesso oltre a scrivere trattati applicano queste teorie sulle opere. Questi architravi imponenti sono in muratura sono anche armati, aiutati dal ferro per reggere questo peso e per non gravare troppo sulle colonne che sono anche aiutate da strutture metalliche. Questo è quello che succederà 100 anni dopo con le prime sperimentazioni di conglomerato cementizio armato che non a caso si svilupperanno in America su scuola francese e poi in Francia in qui verranno scritti i primi brevetti dal cemento precompresso ai ponti, alle grandi superfici a sbalzo che è una caratteristica che si diramerà in tutto il mondo. Il nucleo di tutto ciò partirà dalla Francia di Maria Antonietta. La grande spianata degli Invalides o Hôtel des Invalides con la Chiesa di Mansart tra il seicento e il settecento perciò stiamo ancora nel periodo del barocco classicheggiante francese e vediamo che anche se in maniera cronica l'uso della colonna e il far ricorso alle strutture colonnate in facciata che entreranno anche all'interno delle tipologie delle chiese è un qualcosa che già inizia nella metà del settecento e che poi sarà usato con una tecnica che cercherà di unire la pulizia, la precisione dell'ordine greco Di unirla alla tensione della struttura gotica. Il greco gotico quello che poi è alla base della concezione nella chiesa di Saint Geneviève di Soufflot è un qualcosa che nella tradizione costruttiva francese arriverà fino a Perret che non lo farà in pietra ma in cemento armato ma la Chiesa di Notre Dame di Raincy delle 1922 è una Chiesa che ha alla sua base il principio di applicare la colonna e il trilite e di farlo funzionare come un telaio gotico, questo sarà il principio utilizzato da Sufflot nel tentare di realizzare santa Geneviève che darà anche problemi far reggere ?. Questo è il punto in cui Gabriel interviene con questi grandi fronti colonnati poggiati su un basamento in bugnato che differenza delle terras inglese dove le colonne fuoriescono i pronai di piccole dimensioni e poi rientrano nella superficie muraria, qui c'è un'area enorme sia in lunghezza che in aggetto che non potrebbe essere con il peso della porta retta solo da tratti di architravi puramente non coesi con tanta ? di metallo. I due fronti gemelli di piazza della concordia inquadrano La chiesa di San Geneviève. Tra queste due architetture ci sono 50-60 anni di differenza anche se la Chiesa viene iniziata nella metà del settecento con quest'intervento di Gabriel su piazza della concordia, ma lui avrà un iter nel cantiere molto più lungo e difficoltoso che finisce addirittura dopo Napoleone. Questa imposizione classica che era già di Mansart, di Gabriel e di Blondel sia anche sempre più con Gabriel nel cuore del barocco francese del seicento e del settecento francese che era quello di Versailles con questo piccolo edificio il Petit Trianon che viene realizzato in una zona piuttosto appartata del parco di Versailles, questo è il periodo della Madame Pompadour, una delle amanti del re che riesce ad avere questo suo quartiere privato con un edificio e il giardino all'inglese dietro che sarà adornato con il lago ed edifici rurali in legno che saranno realizzati anche dopo la sua morte. Questo è il giardino anglo cinese, la moda esotica che l'Inghilterra l'aveva esportata dai suoi viaggi esotici ed era stata esportata anche in Francia nonostante i due imperi piuttosto in contrasto ma non con le idee. Il

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Trianon ha questo blocco piuttosto classicheggiante e che sarà su questo modo di costruire andranno avanti anche gli architetti della generazione rivoluzionaria come Ledoux e gli hotel al centro di Parigi, le loro idee rivoluzionarie perché dal punto di vista architettonico è non per la rivoluzione francese. Anzi Ledoux non aveva nulla di ideologicamente di comune con quello che succederà negli anni 90 in Francia anche perché cronologicamente non partecipano a quella rivoluzione. Il modo di costruire sarà questo nel secondo settecento francese a parte qualche eccezione virate verso delle soluzioni anticheggianti. Le chiese viste come templi più come templi pagani che come chiese e perciò gli interni di chiese saranno trattati come delle ?. Dal Trianon passiamo poi anche a quello che stava succedendo come in Inghilterra anche in Francia dal punto di vista della ?, Leroy è colui che riporta è colui che riporta in questo trattato i monumenti greci, la scoperta della Grecia e dell'antichità in generale vanno ad unirsi anche alla riscoperta del fattore del momento più primitivo ed etico della costruzione che è quello della famosa capanna di Laugier nel 1756. Laugier con il suo saggio di architettura presenta la capanna primitiva che è l'anticipazione dell'ordine in forma lignea. Questo disegno con la dea dell'architettura che guarda in basso e indica come struttura base quella dei quattro tronchi con le viti intrecciate che creano un piccolo riparo, è il momento in cui contro le teorie decorativiste, quello del tardo barocco rococò molti teorici anche francesi specialmente l'abate Laugier ma anche in Italia con un Lodoli e Francesco Milizia tornano agli elementi essenziali per costruire indirizzando gli architetti più giovani. Molte teorie fanno derivare l'ordine greco da quello ligneo e poi in pietra perciò l'attacco, dove poi si sviluppa la perfezione della raffinatezza con il capitello, tutta la zona architravata e il timpano. Viene poi anche rappresentato come ordine ligneo e questa nell'architettura francese lo vedremo con Perret, grande maestro del cemento armato, quando ad un certo punto in un padiglione d'esposizione usa un sistema misto di elementi in cemento armato e retti in parte da fusti lignei in un piccolo padiglione con delle luci accettabili poteva far convivere i due elementi. Chambers in Inghilterra nel 1759 copia Luger? portando la struttura lignea ad avere dei tamponamenti e a creare un primo ordine, a far derivare da questo il primo ordine di pietra. Questi sono anche gli anni degli scavi con una grande contributo da parte dei francesi e inglesi. Perciò vengono costruite le chiese ad ordine sovrapposto, ed ecco che un architetto italiano cioè Baldoni? che però ha attivo in Inghilterra e in Francia è l'autore della facciata di Saint Suplice è l'unica Chiesa che ha tre ordini sovrapposti come i palazzi del Rinascimento o derivante ancora degli ordini sovrapposti dei monumenti antichi romani derivanti dai greci. L'architettura di ordine trilitica a metà del settecento è già sul fronte del neoclassico ma anche sul fronte dell'uso delle tecniche costruttive trilitiche è molto sviluppato. Qui entra poi l'architettura degli ordini nell'interno delle chiese, a cominciare dalla cappella di Versailles che è in anticipo rispetto a questi tempi, è un ordine poggiato su un basamento ad arco però questo tipo di cappella sarà poi sviluppato con l'ordine sovrapposto come un tempio greco l'interno della cella del Partenone per esempio da vari esempi di nuove tipologie di chiese. Aula unica absidata

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con queste navatelle coperte dai ballataoi e dai matronei con l'ordine sovrapposto l'ordine che regge la volta a botte cassettonata. Questo vedremo come nel San Geneviève e nel Soufflot sarà articolato su un impianto a croce greca. Ci sono decine di questi esempi che provengono dalla Francia e sono stati esportati nel periodo napoleonico anche nelle cappelle per esempio che i napoleonici realizzano nel Palazzo Reale di Napoli c'è una cappella molto vicino a questi esempi. Si va ad intrecciare il sistema a ordini che dall'esterno nemmeno si capisce molto quello che succede, si va ad intrecciare ad una necessità statica che è quella di rinforzare questi appoggi puntuali rispetto alla crociera e a quella pesantissima in grandissima cupola che deve poggiare il non su piloni pieni come a San Pietro e in parte come a San Paul a Londra ma su elementi a baldacchino cioè su quattro colonne molto leggere. Lo schema predisposto da Soufflot prevede un'ampia croce greca simmetrica sui quattro lati nella chiesa di San Geneviève che poi diventerà il Pantheon francese. Questo nel periodo della rivoluzione, dove i religiosi non hanno passato momenti felici, viene cambiata la dedica da San Genoveffa al Pantheon francese, perciò al Pantheon pagano. I bracci di croce sono tutti connotati da colonne raggruppate a nuclei di quattro colonne. Il primo progetto prevedeva che la luce penetrasse dalle finestre termali e delle finestre sui fianchi che poi saranno per motivi statici chiuse e perciò avranno questi bracci di croce delle aperture solo in alto. Ci sono queste triplici aperture sui fianchi perciò una permeabilità alla luce molto alta anche nella parte del grande tamburo coronato. È una Chiesa rigidissima se andiamo a vedere la massa e le dimensioni della Chiesa ma poi questa leggerezza mette in difficoltà tutta la generazione di Sufflot che bisognerà aspettare un ingegnere del politecnico dei primi dell'ottocento che si chiama Rondelet che era stattto anche allievo di Sufflot per per mettere una soluzione di muratura armata che potesse tenere la cupola. Vengono ingrossati e ispessiti i pilastri angolari, nel progetto di Soufflot erano piuttosto esili, poi nel progredire si incomincia ad ispessire ma non bastava perché come tutte le volte e tutte le murature tendevano ad aprirsi e quello che mancava erano i contrafforti che mancava. Allora i contrafforti verranno mascherati all'interno degli archi che sorreggono in parte i contrafforti che non si vedono perché sono annegati negli archi delle volte dei falsi ballatoi dei superiori. La cupola avevano una doppia se non una triplice calotta rialzata all'esterno. Le colonne d'angolo devono sopportare la spinta delle proprie volte e della spinta uscente delle volte della cupola. Perciò le colonne non dovevano essere solamente armate ma anche le volte che partono da quegli architravi devono aprire al proprio interno un'armatura perciò è un tipo di costruzione gotica all'interno di un linguaggio che invece è quello principalmente colonnare. Il greco gotico ne parla molto bene in un capitolo Freuton?, il greco gotico e il neogotico perché poi la parte neo gotico si libera di lì a poco avrà anche questo alle basi cioè il fatto di costruire non solo in stile neogotico ma anche con tecniche neogotiche. Ledoux sarà quello che capirà come funzionano le cattedrali gotiche, le restaurerà e le integrerà e studierà il gotico non solo dal punto di vista stilistico ma anche dal di vista statico e costruttivo, capendo come funziona una volta ogivale Ledoux sarà in

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grado di integrare e di lavorare anche con la fantasia però con una conoscenza delle reazioni dell'edificio esistente. Ledoux ha le basi su questi maestri che sono quelli del politecnico della fine del settecento che poi fu sviluppato da Napoleone con la formazione della scuola politecnica. In questa scuola insegnava Monge quella delle proiezioni. Nel politecnico oltre a ingegneri ci sono persone esperte nel tagliare pietre, poi si formeranno su esempi di francesi le scuole in Italia a Milano e a Torino. Il frontone neoclassico della chiesa di San Geneviève è un metodo di costruzione armato, di muratura rinforzata dal metallo. Nel Louvre c'è questa grande loggia sospesa quasi aggettante tutto è aiutato da elementi in metallo utilizzato già dai romani e dai greci nei propilei nell'attacco tra la parte dorica è ionica, i propilei girano all'interno, l'attacco tra ordine dorico e ionico perciò il problema della contrazione delle architravi è stata risolta dagli architetti greci con l'uso di immobilizzanti. All'interno di queste volte che vanno a sorreggere e a fare come da archi rampanti, queste volte laterali vanno ad essere una sorta di puntoni, archi rampanti interni che noi non vediamo perché sono annegati nella muratura, su quei piloni d'angolo che devono sopportare da soli quel peso enorme. Perché non sono dei piloni spessi come quelli di San Pietro. C'è anche la possibilità ripresa dalle terme romane di poter avere queste aperture termali che però funzionano come le aperture delle cattedrali gotiche cioè di smaterializzare la parete che non ha funzioni statiche perciò sia un telaio greco e neanche un telaio gotico. Le parti di archi viaggiano dentro i costoloni. Questi erano dei disegni rivoluzionari quando ancora non era finita la cupola e nel periodo rivoluzionario c'è questa proposta di inserire questa piramide all'interno della croce greca e di terminare il tamburo con un giro di colonne facendo diventare questo un tempio antico ma con la geometria della piramide egizia. ? utilizza elementi primari della geometria e anche la piramide. In questo spazio interno arioso, leggero illuminato dalla cupola centrale e dai lati, il tamburo è vetrato. Sulla sinistra troviamo la biblioteca di San Geneviève quella che sarà costruita da Henri Labrouste utilizzando una struttura in ghisa che poi va ad essere unita con la scala esterna. C'è la derivazione se non di impianto di metodo costruttivo, di tecnica e di linguaggio le colonne interne era un po' uno dei temi di tutta la storia dell'architettura, la colonna contro il muro, la Grecia contro Roma, i gotici contro i romani, ci sono dei grandi momenti dove questo conflitto ardente dove le colonne se considerati se diventano pilastri di un muro bucato continuo. Il problema degli appoggi che viene sempre risolta in maniera romana cioè un muro bucato era però nel periodo del Rinascimento molto labile questo fine. Bramante e Brunelleschi utilizzano sia colonne che i muri, Brunelleschi utilizza più sistemi a colonna, specialmente nelle chiese, Leon battista Alberti gli risponde con sistemi romani di muri e porta, di muri pieni evocati che poi diventano i piloni e le colonne, però sono scuole e metodi di costruzione, ma anche scuole di pensiero che vanno a contrapporsi e creano grandi periodi di natura opposta. Pochi anni dopo il primo progettista segue Sufflot con il sistema colonnato, poi diventerà un tempio neoclassico, però l'impianto di quest'edificio che sarà ricoperto da questa peristasi neoclassica sotto Napoleone diventa chiesa simbolo

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dell'architettura napoleonica come anche a ?, l'arco del carosello e l'arco di trionfo, questi momenti di ripresa del passato non tanto dal punto di vista realizzativo ma per mostrare l'impero. L'interno della Chiesa Madeleine doveva essere uno sviluppo a croce latina dell'impianto a croce greca. Questo progetto di Peyre per un edificio di una scuola di architettura realizzata, questo sviluppo di ambienti ottagonali o globati, addirittura la citazione nella parte centrale delle grandi terme romane, vedete questi elementi tripartiti con l'architettura muraria e le colonne messe di fronte. Peyre uno della generazione degli anni 20,30 che filtrano, citano e studiano l'antico ancor di più di quelli della generazione precedente che comunque avevano studiata attraverso i viaggi a metà del settecento. Questi altri sono gli architetti che si formano su quei trattati, si formano negli anni 50 e 60 nelle cosiddetto periodo rivoluzionario che in Francia è rivoluzionario anche dal punto di vista politico con la presa della Bastiglia nel 1789 è che una generazione che va anche oltre ha idee rivoluzionarie ma non partecipa alla rivoluzione cioè quella di Boulle. Peyre insieme a De Wailly è forse l'esponente più noto, sempre il solito iter, studiano in Francia i più bravi hanno il dottorato cioè il pensionato francese, sono pensionati all'accademia di Francia e possono restare cinque anni, ma questa è una cosa che va avanti per tutto il 1900, un pensionato famoso ma che alla fine del corso non avrà risultati stimati dai professori sarà Tony Garnier ma la sua "Citè Industrielle", opera avveniristica d'urbanistica del novecento viene concepita da Garnier quando faceva il pensionato a Roma. Riceveva sempre dei compiti molto scarsi e aveva difficoltà a vedere rinnovata questa pensione. In questo progetto di Peyre di cattedrale immaginaria, già si vanno a sviluppare quelle disposizioni pari metriche e l'uso anche di volumi puri sempre contornati da grandi colonnati che sono i colonnati tratti dagli studi dell'architettura greca e dall'applicazione di qualche parte di quell'architettura greca per conto romano, lo studio della Magna Grecia e d'Atene spessa fatta dagli inglesi e dei francesi. De Wailly inizia a comporre per grandi masse volumetriche pure, questi case, alberghi e hotel che non sono quelli attuali ma gli hotel sono un tipo di abitazione d'alta borghesia nel centro delle città, possono essere dei palazzi a volte isolati con giardini. Solo alcuni di questi progetti diventano opere per esempio Peyre nel teatro dell'Odeon di Parigi, quest'architettura minimalista citazione del passato con l'ordine dorico tuscanico e il grande blocco squadrato compatto del blocco. Vediamo qual è il contributo vario dei progetti anche delle opere dei due grandi architetti visionari. Espressioni che se vanno bene per Boulle è un po' forzata per Ledoux perché non è un visionario e neanche un costruttore, sarà invece Boulle che si ritirerà ad un'attività quasi esclusivamente progettuale già dall'avvio della carriera. Se noi analizziamo le opere di Boulle dagli anni 60 in poi sono solo su disegno e proposta avviene uno stacco tra la realtà del costruire per realizzare rispetto ad un'architettura rivoluzionaria come concezione degli impianti, con geometrie rivoluzionarie e anche con dimensioni e funzioni che vanno al di là della realtà. Boulle è del 1728 ed arriva alla rivoluzione francese del 1789 molto maturo. Per esempio vedendo l'andamento di uno degli hotel fatti da Boulle ci fa vedere che si

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basa per la decorazione ancora sul tardo barocco, non è certamente uno rivoluzionario neoclassico e visionario come di solito definito se si analizza solo la sua opera progettuale finale. Per esempio questo impianto di Chiesa deriva da quello che lui stava vivendo a Parigi nella costruzione della chiesa di San Geneviève, l'architettura per colonne che vengono estese anche sui fronti laterali e perciò dei veri è propri pronai con peristasi di colonne non solo sul fronte ma che girano intorno a lunghi bracci di croce greca, una cupola ribassata un po' più alla romana e il tamburo coronato. Queste cattedrali però incominciano ad avere delle soluzioni e delle dimensioni sia interne che esterne al limite della realizzabilità Le dimensioni ce li dà sempre Ledoux animando i suoi disegni dalla folla, dalle persone che ci fanno capire la scala del disegno. Ci sono delle chiese inventate apposta per le metropoli ed altre dedicate a personaggi dell'illuminismo. Ci sono anche degli esempi di grandi cimiteri, anche se non siamo ancora al momento della decisione di Napoleone alla fine dell'ottocento di adottare una tipologia nuova che è quella del cimitero, cioè quella di un complesso che debba essere portato fuori dal centro cittadino e che deve essere progettato indubbiamente per le grandi città in previsione di uno sviluppo e di un incremento dei morti. Nel secondo settecento si era iniziato in alcune zone che in Fuga fa un piccolo cimitero al Gianicolo ed anche a Napoli dove una cella veniva a testa al giorno ogni anno per dar spazio agli altri morti. Con l'editto di Saint Cloud di Napoleone per scrivere progetti i cimiteri in area romana che i cimiteri fossero ubicati in zone areate e lontane dal centro cittadino. Già Ledoux prevede nella sua città ideale di nome Chaux quelle intorno alle saline un cimitero realizzato in forme utopistiche ma con questa ottica di razionalizzazione di questa che è un requisito di una civiltà moderna. Anche Boulle inizierà presentare queste nuove tipologie, per esempio questa enorme Chiesa che allarga a dismisura il concetto della chiesa di San Geneviève che ha già una scala grande. In questi dipinti ambienta questi interni in varie ore della giornata, l'architettura incomincia ad essere parlante in questi casi, inizia a raccontare la storia di questo edificio immaginario. Poi ci sono anche i grandi progetti di ristrutturazione e di riconversione in forme neoclassiche delle preesistenze. Per esempio questo è Versailles come lo immaginava Boulle con le due grandi colonne sul fronte verso Parigi interno, un'architettura cieca, muta che finisce in una prospettiva con una fontana sul ponte di Sant'Eustachio Parigi. Le tombe monumentali come quelle delle antiche civiltà ed ecco che a 100 anni di distanza dopo che Fischer Von Erlach aveva presentato nella sua quasi storia dell'architettura tutti gli stili anche quelli immaginari del passato dalla Mesopotamia all'Egitto pur non avendoli visti, ecco che lavora su queste tipologie inventando sempre edifici mastodontici in forma di mausoleo che sono dedicati a grandi personaggi. Utilizzare forme pure perciò le piramidi, le sfere, il cubo, il cilindro, utilizza sempre una visione con inquadrature con più soluzioni di luce: giorno, notte, tempesta, nebbia, questa visione di pre romanticismo ci sarà anche in alcune visioni di Ledoux. Il mondo romantico è proprio questo il periodo in cui si sviluppa la pittura di Friedrich, queste grandi distese di montagne, di ghiaccio, in cui l'uomo è quasi atterrito impaurito dalla forza della natura,

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nel tempo stesso le rovine del passato che sono inserite nel paesaggio e anche nei dipinti di Rober? e di David? ci sarà questa presenza della natura come forza come neanche diceva Goethe che l'uomo è nulla di fronte alla forza e alla potenza del paesaggio. Questa visione Boulle la interpreta con architetture che devono annichilire la paura. Il Cenotafio di Newton con vari effetti di notte in quell'atmosfera è illuminata da questi puntini che sarebbe il cielo stellato, la dedica a Newton è anche quella di questa parte inferiore illuminata con la sospensione della sfera armillare che Newton usava per i suoi esperimenti come lo studio delle costellazioni. L'edificio è presentato anche in sezione e fa vedere una sfera con delle volte a botte cassettonate interne, negli edifici post napoleonici che hanno assorbito questi disegni e che hanno cercato anche di realizzare a scale più o meno umane questo tipo di geometrie assolute ce n'è uno a Livorno di un architetto che si chiama il Cisternone a Livorno di Poccianti che è un grande edificio per la conservazione dell'acqua, questo cisternone fatto in modo che il fronte verso la strada sia una sfera tagliata a metà cioè presentato nel suo interno cassettonato restando molto vicino alle visioni di Boulle. Un paragone simile di queste dimensioni dobbiamo aspettare 140 anni nella Berlino di Hitler La grande Berlino di Speer che progetterà il grande edificio per le assemblee con una cupola alla Pantheon e un basamento di questo genere con il diametro più del doppio di San Pietro. Altra rievocazione è la torre di Babele con questa spirale incoronata con una fila ininterrotta di statue. Il cenotafio piramidale, quindi sempre un edificio funebre fatto a forma di grande tronca e anche conica, la variante è quella delle grandi figure tridimensionali delle piramidi solidi. Un grande palazzo inserito in un quadriportico dove ci sono anche degli edifici romani con queste sale absidate o nicchie, anche qui dimensioni colossali e poi una citazione del Pantheon nella zona centrale, una grande sala assembleare coperta da una cupola cassettonata alla Pantheon. Questo è già un anticipo di alcuni aspetti rivoluzionari, questo è un palazzo che la cui facciata è utilizzata come un libro di testo dove vengono scritti i diritti dell'uomo, siamo nell'illuminismo, il momento della ragione dell'uomo. Molti filosofi e letterati partono da questa rivoluzione anche ideologica che c'è e Boulle se ne fa interprete usando un fronte di un edificio ornato da alberi per scrivere i diritti dell'uomo. Poi ci sono anche altri edifici come queste cupole inserite in tamburi coronati, questo è un museo e siccome erano i primi esempi bisognava capire cosa e come esporre le cose. Questo museo si apre con un grande elemento al Pantheon largo a decine e decine di metri questo foro che illumina quello che non è più un interno ma a un cortile doppio colonnato chiuso ma al tempo stesso illuminato e aperto dall'alto. È una produzione incredibile di schizzi e disegni tecnici che sono realizzati o in prospettiva oppure in prospetti e sezioni di Monge come se dovessero essere realmente realizzati. La vera biblioteca pubblica nel settecento non esisteva perché facevano parte di piccole raccolte private, in questo caso questa è una biblioteca pubblica prevista con quella grande volta a botte tagliata al centro che poi sarà adottata nei musei capitolini con dei rinforzi intermedi, per avere questa grande galleria, anche la galleria del Louvre è strutturata in questo modo ma non

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certo con queste dimensioni. Quello che è interessante in questo edificio è la funzione di aver libri a portata di mano, vedete il senso di democrazia, sono le ragioni dell'illuminismo, il divulgare, il sapere è simboleggiata qui dall'avere tutti i libri a portata di mano. I ballatoi servono apposta per contenere i libri questa è "La biblioteca pubblica". Questo colonnato viene poi accennato sul fronte e gira con tre campate sul fronte corto, le volte a botte si reggono sulle colonne, mentre l'apertura centrale è coperta da grandi vetrate. Questa ipotesi di biblioteca da lo spunto a Stern che è un architetto napoleonico che poi sarà riproposto nel Braccio di Papa Pio VII che sarà costruito quarant'anni dopo con questa grande volta a botte traforata con le statue addossate ai muri. Il "Teatro Nazionale" presenta una soluzione con un elemento centrico tamburo, cilindro e semisfera interna ed esterna con due soluzioni diverse, c'è tutta una serie di strutture che vanno a reggere la cupola esterna rispetto a quella che è la cupola alla Pantheon interna. In quest'altro caso "porte della città" vengono viste come elementi massicci senza soluzione regolativa nella parte superiore con questi elementi quasi ellenistici di grandi gruppi cavalieri, anche le mura hanno questo aspetto di potenza difensiva e notiamo anche una serie di statue, soldati con scudo che vengono messi nella parte intermedia per rappresentare il valore dell'edificio, questo è il classico tipo di architettura parlante. Vediamo ora invece quello che tra i due e il più pragmatico è Ledoux siccome più giovane di Boulle attraversa la rivoluzione con un po' di sfortuna perché le sue architetture interessanti e a Parigi sono le barriere daziali chi sono gli elementi tipici che rappresentano proprio il potere delle regime. Questi saranno i primi edifici bruciati durante la rivoluzione francese, però per fortuna ne sono rimaste tre, due integre e una quasi, la più famosa è quella della "Villette" vicino al parco. Queste barriere sono la prova che Ledoux non è un rivoluzionario. Questo forse è l'immagine più nota di Ledoux, è una parte di città che Ledoux immagina dovesse sorgere attorno alle saline di Chaux che è un complesso che riesce a costruire. Attorno a queste saline immagine e disegna con queste vedute aeree una città immaginaria e con tipologie diverse, una città che anticipa l'era della rivoluzione industriale perché non ha le solite tipologie di chiese, palazzi ed edifici pubblici ma a tipologie come le fabbriche metallurgiche o ciminiere. Ci sono anche tipologie stravaganti come "La casa del piacere" a forma di fallo umano maschile o anche di complessi che non erano stati approvati da Napoleone. Ledoux muore nel periodo napoleonico nel 1806 quando Napoleone era l'inizio del suo impero. La sua architettura classicheggiante si nota negli hotel come quello "d’Hallwyl" a un fronte su strada con questo elemento del portale inserito nel fronte bugnato e poi si apre sul giardino con le logge e soluzioni a colonne come oramai avete visto oggi che è una caratteristica del classicismo francese. La semplicità è un'impronta neoclassica di queste costruzioni è una forma corrente nella Francia del secondo settecento e vedete come ? e Gabriel fronte con colonne ora invece il retro è molto più sobrio, solo dei richiami all'antico a mo di Piranesi con degli altorilievi inseriti che riprendono le parti romane e richiamano un po' la guerra. Qui c'è uno studio di questi elementi circolari colonnati che abbiamo visto sia in Boulle e si vedevano anche in Peyre

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posti al centro dell'edificio e lasciati in trasparenza che poi quindi userà in una delle sue barriere quella che ancora esiste nella "Villette" però poi mettendo un cilindro al centro e facendo attaccare le parti di quadrate ortogonali con quelle ortogonali circolari perciò sarà un modo di comporre per elementi volumetrici secchi accostati l'uno all'altro, l'anti barocco per eccellenza perché il barocco è una volumetria continua che si sviluppa attorno ad un tema che poi si allarga ma che non ha mai contrapposizioni di volumi … . Molti edifici però rimarranno solo sulla carta, in alcuni casi Boulle si avvicina alle visioni di Ledoux però su scale architettoniche immaginarie. Il momento che influenza l'architettura della tendenza di Aldo Rossi e di Grassi è forse da riscoprirsi a questo tipo di architettura però riportate anche ad una tendenza che negli anni 60 scopriva la storia. Qui si vede la cinta daziaria di Parigi, mentre la città terziaria è quella in grassetto, mentre quella esterna in rosso sono quelli aggiunti dalla nuova Parigi, la città terziaria sarà poi demolita anche concettualmente nell'ottocento dalla rivoluzione francese e poi la città si espanderà simmetricamente alle mura del dazio. Le mura daziarie erano punteggiate da questi edifici stile ville palladiane che però sono adattate a edifici daziari e quindi hanno un fronte esterno verso le mura e uno interno alla città e sotto passavano le merci. Ci sono alcune varianti con pronao o senza pronao, con colonne inglobate ed altre con l'uso di soluzioni palladiane come in questa barriera dove ci sono colonne con rocchi alternati uno più spesso ed un meno spesso, questa è una soluzione di Palladio nella villa Mocenigo. Questa soluzione sarà poi adottata nelle saline di Chaux nella casa del direttore da Ledoux. Ledoux è un vero manierista, è un neocinquecentista anche se poi sviluppa queste memorie cinquecentesche con un tipo di eloquenza che si inquadra nella funzione degli edifici e perciò fa quasi dire l'edificio ciò che contiene, vedremo che nelle saline alcune parti dell'entrata raccontano a chi entra cosa si fa dentro questo complesso. Nella barriera "La Villette" c'è un tamburo con un motivo palladiano o serliano, comunque il motivo palladiano è quello della basilica di Vicenza del tamburo nella parte architravata e poi l'arco e c'è la citazione del dorico greco, di Paestum quello senza base nei pronai, ora ci sono le colonne quadrate. Questo è quello che diceva Alberti cioè la colonna quadrata che diventa pilastro cioè il muro che viene interrotto e la colonna secondo Leon battista Alberti deriva da un'assenza di muro tra un setto ed un altro. Il pronao si attacca sulla volumetria nel quadrato di base su cui si poggia questo cilindro decorato anche con una cornice a metope e triglifi e perciò c'è un po' di cinquecento rivisitato e anche una riscoperta dell'antico. Questa è la prima immagine del progetto delle saline di Chaux, i terreni si potevano riempire d'acqua e si poteva organizzare già un'industria quasi moderna siamo nel 1770 quindi all'inizio della rivoluzione industriale, un'industria data dalla produzione del sale con altiforni alimentati dal legno. Al centro gli edifici gemelli laterali sono le due fabbriche, gli stabilimenti di produzione, poi al centro troviamo l'abitazione del direttore che controlla tutto, un po' come nelle ville palladiane. Sui lati del cerchio ci sono i fabbricati con alle spalle i giardini dove intorno gli operai. Questa è una piccola città industriale e autosufficiente che poi si sviluppa sulle radiali con servizi aprendo una

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possibilità di poter essere una vera città. Poi notiamo i canali sul perimetro esterno ed intermedio perché su questo progetto nel periodo napoleonico a Milano viene progettato il foro Buonaparte dedicato a Napoleone che all'epoca era presidente della Repubblica di una Repubblica che ancora non c'era. Dedicata a Napoleone nel 1801 da Antonini una struttura che era un coro di edifici rappresentativi con al centro al posto dell'industria il castello Sforzesco. Questo progetto di Antonini deriva dal progetto di Ledoux. La struttura prima era prevista come simmetrica su un asse poi sarà realizzata solo la parte inferiore, la parte nell'emiciclo superiore non sarà realizzata. La prima versione era quella più classica cioè quella di un unico edificio che comprendesse tutte le funzioni, ma subito dopo si capisce che il problema primario sarebbe quello di sicurezza per cui si decide di staccare l'edificio lavorativo da quello abitativo e quindi nascono le abitazioni sulla circonferenza del cerchio. Quindi queste industrie vengono posizionate nella fascia oltre i giardini coltivati. Nel progetto di Antonini invece c'è una preesistenza non data di cui tener conto cioè quella del castello Sforzesco e poi la volontà di Napoleone di porre il nuovo Stato e una nuova civiltà rispetto all'antica civiltà medievale fuori dalla città. Per Ledoux la città si doveva sviluppare al di fuori delle saline e quindi aveva una visione moderna perché già pensava ad una zona industriale della città moderna che si sviluppa con assi viari, collegamenti razionali e tipologie molto più abbordabili e fattibili rispetto alle teorie di Boulle. La ricostruzione del teatro antico romano vitruviano influenza nel disegno di Ledoux per questa scansione delle arterie radiale rispetto alla città. Ora questi edifici sono diventati musei. Presentano dei fronti a doppio spiovente che danno importanza alla vita moderna dell'illuminismo della produzione dell'industria e poi c'è questa grande del palazzo centrale dove il direttore abita e controlla tutto. I propilei sono trattati come un fronte di un tempio, un loggiato che introduce ad un'esedra che è trattata alla barocca con la pietra naturale, da queste bocche esce l'acqua che poi diventa sale e quindi rimane il calcare Incrostato. L'entrata ha questi propilei molto massicci neoclassici, all'interno troviamo grandi bugne e poi c'è l'inserimento di questo elemento parlante evocativo. Ecco che tornano nella casa del direttore quel tipo di colonne che abbiamo visto nelle barriere, in questo caso i rocchi sono alternati, un occhio quadrato e un occhio cilindrico ripresi dall'architettura di palladio. Non si cura del rispetto dell'ordine delle regole, però c'è questa potenza del blocco delle pietre tagliate perfettamente e delle bugne volutamente sagomate. Questo prospetto richiama molto il modo di utilizzare il bugnato richiama molto il palazzo ? romano, l'altro elemento è l'uso di queste piattabande con i conci sporgenti rispetto al piano della parete e le parti architravate o la commistione tra parte architravata e parte arcuata che è tipica dell'architettura di Palladio e di Giulio Romano. Poi ci sono i progetti ideali per una città che non è ideale ma poteva anche essere realizzata e vedete come gli edifici pur avendo una tipologia tratta dalla chiesa di San Geneviève o anche adottata da Boulle questi edifici hanno una scala urbana, non sono inseriti in spazi immaginari con le dimensioni irraggiungibili ma hanno dimensioni che presumono anche una loro

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realizzabilità. Per esempio questa chiesa ha un piano superiore ionico e nella parte della cripta hanno utilizzato il dorico di Paestum, le colonne tozze, schiacciate molto larghe con una rastremazione molto accentuata proprio come in tutte le cripte per avere più funzione statica per sorreggere ciò che c'è sopra. In questo caso come Boulle aveva usato il cenotafio, la sfera inserita nel parallelepipedo in questo caso è una sfera che vuole simboleggiare l'elemento più perfetto e democratico perché dal centro ogni punto è equidistante e per questo motivo la morte è vista come al ritorno ad un'origine di uguaglianza. Il motivo del palladiana è presente anche con queste aperture al centro della sfera, questo è un elemento che poi sarà anche da parte degli architetti neoclassici. Quest'altro architetto presenta questo cenotafio con la sfera inserita in due elementi che la proteggono: le colonne che fanno un doppio giro, una doppia peristasi. Questa architettura verrà ripresa anche in America con le aule consiliari sovrastate da una grande cupola. In quell'architettura le colonne diventano dei grandi pilastri quadrati che sono dei setti vanno poi a sorreggere la sfera. Quest'immagine presenta una donna con la scritta sotto in greco "lei è libera".

Lezione 17-10-2012 Schinkel incomincia ad operare agli inizi dell'ottocento e va avanti fino alla metà del secolo, quindi ci colleghiamo all'arco cronologico che abbiamo visto nelle scorse elezioni ed è uno degli architetti più influenti e importanti dell'ottocento ma non solo dell'ottocento perché influenzerà anche Mies Van Der Rohe. È una figura difficile da inquadrare perché ha diversi mezzi espressivi, e anche diversi linguaggi. Schinkel è attivo nell'ottocento perché nasce nel 1781 e muore nel 1841, soprattutto dal 1815 in poi. Questa non è una data generica perché l'inizio dell'ottocento è caratterizzato in Europa dalla presenza di Napoleone perché domina quasi tutta l'Europa compresa l'Italia. Schinkel è tedesco e opera a Berlino e nei suoi dintorni quindi nella Prussia che è uno degli Stati tedeschi che combatte contro Napoleone, quindi non sono anni facili i primi dell'ottocento. La Prussia viene anche occupata per diversi anni dai francesi quindi subisce un regime di occupazione e questo blocca le attività della committenza. Nel 1815 per ciò che la battaglia di Waterloo e la sconfitta definitiva di Napoleone. Da questi anni può riprendere la committenza prussiana. Quindi il 1815 è uno spartiacque e non a caso le maggiori opere di Schinkel verranno realizzate dopo il 1815. Lui viene definito architetto della restaurazione ma non perché è un restauratore o conservatore ma solo perché questo periodo viene definito "della restaurazione" che si prolungherà fino al 1848. La Germania nel 1800 non è uno Stato unitario, vive uno stato simile o anche peggiore dell'Italia, è un insieme di Stati alcuni grandi come la Prussia o la Baviera ed altri piccoli o molto piccoli, ciascuno di questi stati ha una sua autonomia e in alcuni casi ha un governo proprio o un re proprio come nella Prussia e nella Baviera. Quindi quando parliamo di Schinkel come architetto tedesco non parliamo di un architetto che è attivo in tutta la Germania ma solo in alcuni Stati tedeschi. Per quanto riguarda la Prussia il sovrano con cui è in contatto Schinkel e che sarà varie volte committente di Schinkel è

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Federico Guglielmo III, lui ha una certa importanza perché è interessato all'architettura e qualche volta interviene nelle opere quindi un tipo di committenza intermedia. L'unica architettura di notevole importanza fatta da Schinkel prima del 1815 è il Tempio di Potsdam, questa è una località molto vicino a Berlino nei sobborghi. Il tempio di Pomona è stato fatto per un cortigiano, un membro della corte di Guglielmo III, questo cortigiano decide di realizzare in una sua tenuta coltivati a vigneti una sorta di mini padiglione a giardino. Pomona perché è la divinità romana dei frutti. Questo padiglione da giardino progettato da Schinkel inserito in un contesto naturale cioè sopra ad una collina e quindi ha una notevole veduta. Sul tetto piano c'è una terrazza panoramica o solarium su cui è posizionata una tenda stile gazebo che serviva per riparare gli ospiti dal sole. Questo tempietto è costituito da un ambiente quadrato semplice e posteriormente da una scala racchiusa in questo piccolo corpo cilindrico che porta al solarium. Schinkel prende come riferimento un tempio con le colonne solamente nella facciata anteriore quindi un tempio prostilo, l'ordine architettonico è ionico quindi il riferimento è al tempietto di Atena Nike, l'unica differenza è che il tempietto di Atene Nike è anfiprostilo, ma siccome a Schinkel non interessa inserire le colonne posteriormente all'ora lo fa prostilo anche perché ci sono le scale, tutto questo grazie al libro "Antichità di Atene". Ma dopo per Schinkel incomincia un periodo difficile perché la Prussia è stata sconfitta da Napoleone e quindi è stata costretta a costituire una sorta di alleanza. Schinkel comunque sopravvivere bene perché è un pittore scenografo e quindi incomincia a vendere quadri, si reca in Italia per un viaggio studio e visita a Roma. Nel 1810 ha la possibilità di realizzare un progetto perché muore la regina Luisa, la moglie di Guglielmo III. Quindi realizza un mausoleo che sembra una grande cappella gotica, che sembra un inno al contrasto tra il buio esterno e la luce che filtra da questi finestroni, quindi c'è anche una ricerca luministica particolare. Quindi Schinkel aderisce ad una corrente attenta all'architettura gotica che comincia a diffondersi già dalla fine del settecento in Germania che interessa tutti paesi come la Germania e altri un po' meno come l'Italia o la Francia che ha dei riferimenti neogotici importanti ma è legata ad un certo classicismo. L'architetto sceglie di fare questa scelta sia per una motivazione estetica che per una posizione ideologica. Nel 1815 la Prussia insieme alla Russia, all'Austria e all'Inghilterra è tra le potenze vincitrici che hanno sconfitto Napoleone e quindi c'è una sorta di trionfo del nazionalismo o patriottismo. A questo punto c'è la ricerca delle radici nazionali su tutti i livelli storico, letterario, musicale è anche architettonico. Quando c'è un patriottismo accentuato è chiaro che si cerca di esaltare la tradizione in ogni campo e per questo motivo la Germania aveva una tradizione gotica, anche se gli Stati tedeschi erano pieni di edifici rinascimentali e barocchi. Evidentemente l'inizio dell'ottocento si riteneva che l'architettura gotica fosse più vicina alla tradizione tedesca. Ma c'è anche un secondo motivo, il romanticismo che significa l'attenzione nei confronti delle emozioni, degli effetti che provocano sull'animo umano i pestaggi, i contesti naturali particolari, gli effetti di luce. Questa atmosfera romantica è visibile in quest'immagine del mausoleo. Schinkel ha creato una cappella romantica sebbene lui

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ebbe una formazione classica. Schinkel fino al 1815 era un pittore cioè fin quando non ebbe la possibilità di esprimersi come architetto e vive facendo il pittore quindi disegna paesaggi. In questo disegno raffigura una cattedrale gotica presa di spalle sul fiume, in questo caso Schinkel realizza anche la pianta di questo Duomo il che può sembrare strano perché non è un progetto esecutivo, ma realizza questa pianta per rendere l'edificio più credibile. Infatti diversi elementi di questa cattedrale possono essere ritrovati nell'architettura gotica tradizionale come i torrioni. Scintille in quattro alla cattedrale posteriormente sul fiume e nella penombra, è molto strano rappresentare un edificio e svalutarlo ponendolo nell'ombra, ma l'ombra è funzionale a quello che dicevamo prima, accresce il mistero, il misticismo. Dopo il 1815 Schinkel inizia a realizzare opere che lo renderanno famoso, la prima opera è il nuovo corpo di guardia a Berlino. Questo è un nuovo edificio posto di fronte alla residenza reale preferita dal re che doveva ospitare le guardie del corpo. Il tema è funzionale perché si tratta di una piccola caserma. Schinkel supera un approccio puramente funzionalista perché ci sono dei disegni che mostrano un edificio molto semplice, ma poi si evolve fino a diventare questo palazzo. Il riferimento è semplice perché in facciata troviamo sei colonne doriche che reggono la trabeazione e un bassorilievo, è chiaro che il riferimento è al tempio greco. Il primo motivo è che i templi greci sono esastili cioè hanno sei colonne in facciata, in secondo luogo il tempio greco per eccellenza è dorico. Ma Schinkel non ha progettato un edificio religioso, nell'ordine dorico il fregio è scandito da metope e triglifi, in questo caso invece Schinkel inserisce delle vittorie alate cioè delle figure simboliche che in qualche modo vogliono ricordare la vittoria della Prussia. Un altro elemento che ci indirizza in una motivazione diversa è quello che succede all'angolo dove troviamo gli due torri molto basse, realizza questo perché uno dei suoi modelli è il castrum romano cioè l'accampamento militare romano. Dalla pianta possono notare che dietro la facciata c'è una serie di ambienti e poi c'è una scala perché se in facciata sembra che l'edificio sia ad un unico livello invece nella parte posteriore ne ha due perché ci sono dei locali di servizio e delle camerate. C'è anche un riferimento al teatro di prosa a Berlino che viene ricostruito dopo un incendio, ma che dopo la seconda guerra mondiale venne distrutto e l'interno fu liberamente ricostruito. Anche in questo caso troviamo dei riferimenti precisi sull'architettura classica che di solito presenta la solita facciata esastila, ma soprattutto notiamo che quest'edificio viene scandito dalla presenza di pilastrini murari decorati e aperture. Ancora una volta questo è un riferimento all'architettura greca meno praticata. I greci quando non inserivano delle colonne che servivano a reggere il sistema trilitico, inserivano della ante che erano dei muri terminali che si presentavano all'esterno come se fossero dei pilastri piatti, era un qualcosa che utilizzavano soprattutto nelle parti interne e questi elementi venivano chiamati ante. Sono le ante quelle che scandiscono l'edificio, un motivo utilizzate internamente dei greci ma i anche in questo caso viene mostrato esternamente e questo implica una certa libertà di ispirazione. Quindi ritorniamo al discorso di prima del fregio dorico che non lo era, in questo periodo stravolgere un qualche

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cosa voleva dire avere la libertà. Pochi anni dopo e Schinkel realizza l'Altes Museum o Vecchio Museo perché ne verrà costruito uno nuovo dopo la seconda guerra mondiale. In quest'isola si decide di dare una riqualificazione a quest'area, l'occasione è data dalla decisione di realizzare un museo. Il museo nasce poco dopo la rivoluzione francese nel 1789 con quel personaggio che raggruppa le opere in varie stanze catalogate in epoche. In epoca rinascimentale e in epoca barocca la raccolta di pitture, sculture e piccole opere avveniva da parte di nobili quindi erano gallerie private anche se accessibili a tutti. Quindi il museo pubblico nasce nel 1800 e meglio ancora dopo il 1815. Questo museo deve essere di grandi dimensioni perché deve ospitare sia quadri che sculture. Questo museo è articolato su due livelli ma non tutto perché ci sono alcuni locali a tutta altezza. In questa pianta sono riportate le 18 colonne ioniche sul fronte che scandiscono il portico che precede l'entrata del museo e dalle ante ai lati, questo perché si era sempre utilizzato questo stratagemma fine dal passato, infatti posizionando una colonna agli angoli sarebbe sembrata più snella, come si faceva nei palazzi romani da San gallo in poi che si mettevano le bugne agli angoli. Subito dopo l'entrata c'è una grande scalone sia a destra che a sinistra per accedere al piano superiore. Schinkel opta per le sculture al piano terra e le pitture al primo piano, con una differenza che mentre gli ambienti al piano terra sono abbastanza articolati, quelli del primo piano sono molto liberi per lasciare una certa flessibilità. Quindi gli ambienti di esposizione sono messi ai lati dove c'è maggior luce e all'interno ci sono i locali di servizio oppure la presenza di due grandi cortili simmetrici. Al centro c'è una grande rotonda colonnata che ospita delle sculture e che fa da introduzione al museo a doppia altezza con il lucernaio dall'alto che riprende il Pantheon. Questa volta non è rivelata all'esterno perché era chiusa da un blocco squadrato è quasi un tiburio. Lo scalone è direttamente aperto sul portico e mediazione tra portico e scalone è questo ulteriore colonne d'ordine ionico che fanno da filtro. Schinkel sono anche questo per mostrare la veduta della piazza. Il riferimento al Pantheon è giustificato anche dai cassettoni interni, oltre al Pantheon si fa riferimento anche alla Rotonda del Palladio grazie agli ingressi ortogonali. La facciata può fare riferimento alla stoà che è un portico greco, cioè ai lati dell'agorà, questi portici servivano ad ospitare i cittadini in condizioni avverse del tempo. Nello specifico un riferimento può essere nella stoà dipinta o in quest'altra stoà dorica con doppi colonnati. Infatti Schinkel fece affrescare le pareti di questo portico. I fianchi sono molto funzionali perché presenta finestre e si nota la presenza di due livelli. Schinkel negli stessi anni in cui concepisce il museo fa realizzare questa Chiesa Friedrichswerdersche che si trova in un quartiere di Berlino non lontano dal museo. In questo caso questa Chiesa invoca il gotico in mattoni a differenza del museo che era classicheggiante con l'utilizzo della pietra. Schinkel per questa Chiesa aveva realizzato quattro progetti e due di questi progetti avevano uno stile gotico particolare mentre i restanti avevano uno stile classico. Il re Federico Guglielmo III non sceglie personalmente lui l'architettura e per questo motivo Schinkel fa degli interni gotici, il gotico scelto da Schinkel è molto semplice e lineare

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perché già nel 1830 Schinkel compie un viaggio in Inghilterra. Proprio in Inghilterra c'è l'utilizzo del mattone nelle chiese gotiche dell'ottocento. Schinkel sceglie quindi una chiesa gotica con una navata e cappelle, il corridoio come se fosse una balconata sulle cappelle lo ritroviamo nelle chiese francesi e italiane. A Berlino si decide di realizzare l'Accademia di architettura, anche questo è un tema che si inizierà a diffondere a metà dell'ottocento che porterà alla costituzione delle varie accademie di architettura in tutte le nazioni europee, perché prima c'era una sorta di contrasto tra chi si formava al politecnico (ingegneri) e chi si formavano all'accademia delle belle arti (artisti). In Italia questi due personaggi si uniranno solo dopo la seconda guerra mondiale con la figura dell'architetto. L'Accademia di architettura a Berlino e un edificio composito perché deve ospitare al pianterreno botteghe, negozi per ragioni economiche, quindi una fonte di entrate per gestire l'intera accademia. Al primo piano ci sono le sale dell'Accademia di architettura, uffici al piano superiore e locali di servizio nel sottotetto. La forma è semplice un quadrato la cui altezza è pari alla metà della lunghezza con un cortile centrale. Per assi/campate sono otto e questo vuol dire che non c'è spazio per il portone centrale cioè c'è il pieno in asse e questo vuol dire che non lo si può posizionare una finestra/portone/apertura nel mezzo. Quindi vengono inseriti due ingressi. Questo edificio è stato distrutto non va dalle guerre ma negli anni 60. Una particolarità è che il tetto è incavato all'interno come in vecchi atri romani. Ci sono delle paraste, piani con delle cornici in terracotta quindi lavorate. Quest'edificio non guarda alla storia ma guarda ad una situazione molto razionale dell'architettura, queste grandi aperture devono illuminare gli ambienti interni e i negozi e le botteghe al pianterreno. A Schinkel non interessa guardare ad un riferimento, ma è interessato alla razionalità. Si pensa che ci sia stata una forte influenza dell'architettura inglese commerciale realizzata in mattoncini in cui gli inglesi non avevano particolari ambizioni rappresentative. Le finestre sono molto decorate ma in questo rapporto con il pieno c'è un'apertura.

Lezione 23-10-2012 Parliamo prima del neoclassicismo tedesco poi torneremo sulla Francia per vedere l'aspetto della pittura napoleonica e parleremo della prima teoria che Jean-Nicolas-Louis Durand comunicherà ai suoi studenti e se avremo tempo faremo un salto oltreoceano perché dei primi passi Dell'architettura statunitense tra fine 1700 inizio 1800 che si prepara poi alla rivoluzione tecnologica dell'uso della ghisa e poi dell'acciaio con i primi multipiano. Questa è la Porta di Brandeburgo, Berlino un'immagine storica che segna il confine tra la parte est e la parte ovest. Questa porta è anche un esempio tra il parallelismo che ci sarà tra la civiltà tedesca e quella greca, Napoleone sarà visto come una minaccia così come i greci vedevano la Persia. Quindi ci sarà una ripresa dell'antico non solo dal punto di vista ideologico ma anche come la vittoria della civiltà sull'invasore estero. La storia delle Germania è molto tormentata perché per quasi tutto l'ottocento sarà divisa come l'Italia e raggiungerà l'unione solamente dopo sessant'anni dalla sconfitta delle guerre napoleoniche.

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Carl Gotthard Langhans, autore della Porta di Brandeburgo, è della prima generazione degli architetti neoclassici e si rifà di ai propilei ateniesi che saranno al centro di diverse elaborazioni da parte di questi architetti tedeschi specialmente ? e Langhans che riprende l'architettura gotica anche se usa un dorico vero, assoluto, un dorico tuscanico in base ma riprende questa tipologia razionalizzazione degli elementi addossati, due bracci ad L simmetrici rispetto alla porta che si apre con questi setti murari addossati ai quali ci sono le colonne. La struttura fondamentale per la generazione successiva degli architetti di fine ottocento le figure saranno quelle della famiglia Gilly uno è David Gilly l'altro è Friedrich Gilly. Friedrich sarà il maestro di Schinkel e Klenze e anche del figlio di Friedrich che però come vedete dai dati biografici muore giovanissimo ed è noto per questo progetto di un grande edificio monumentale per Federico il grande e che si può anche affiancare alle visioni, anche se più inserito in un contesto urbano, utopistiche di Boulle e Le duc. Partiamo dalla famiglia Gilly poi Schinkel e Klenze. Questo edificio che è situato all'entrata di una grande città, con una grande porta coronata da una quadriglia e da colonnati dorici, con un basamento articolato da elementi con colonne doriche, quest'edificio sarà ripreso tutto dall'architetto Klenze a Monaco per il famoso edificio Walhalla, monumento agli eroi tedeschi. La struttura di questo monumento deriva dalla struttura dell'antica Grecia, poi il Walhalla lo attualizzerà dopo la sconfitta degli invasori, Napoleone, nel giugno del 1814. Lavora su volumi nudi compenetrando elementi classici a elementi razionali, questo tema sarà molto sviluppato anche dagli architetti italiani la compenetrazione tra fronti di tempio e piramidi che sono utilizzati anche come elementi commemorativi come aveva fatto Boulle. Poi c'è questo studio di Gilly che un'anticipazione di alcune teorie puriste, l'analisi dei volumi puri sotto la luce, inizia questa nuova razionalità proprio nel mondo dove l'idealismo romantico … Questa convivenza di oggetti sarà sintetizzata ammettendo il progetto di tipo all'interno di una ricerca utopistica e perciò lui va ad un primo razionalismo imitando alcuni di queste figure, conformazioni geometriche alcuni possibili sviluppi delle nuove tecnologie che sono quelle dei musei, quelli degli edifici pubblici, dei cimiteri, di queste strutture che attraverseranno poi tutta la storia dell'ottocento e gli insegnamenti di Durand saranno validi fino all'ottocento, i suoi trattati saranno utilizzati in Francia e in tutta Europa. L'architettura tardo barocca tedesca chiude il secolo con questo monumento che è simbolico ma che apre poi ad una nuova razionalità nel movimento del classicismo romano. Tutti questi edifici che lasceranno il campo poi a grandi strutture a Berlino e in Russia di Schinkel e di Baviera a Monaco di Leo Von Klenze. Questo è un edificio realizzato a differenza di quello che Boulle aveva proposto nella sua ultima fase, viene utilizzata l'architettura parlante di Boulle e l'uso del linguaggio classico facendolo convivere con delle matrici nella parte superiore dell'edificio, delle matrici tardo medievale rinascimentale in un gioco un po' di eclettismo, in anticipo rispetto ai tempi del vero eclettismo che saranno nell'ottocento inoltrato. Carlo Federico di Baden nel Principato di Karlsruhe si inserisce in una impianto di vano stellare e quindi ancora barocco che fa capo alla residenza del principe, con alle

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spalle questo parco che è un progetto di Friedrich Weinbrenner che doveva prevedere anche un bacino nella parte ovest e invece di fronte alla residenza si irraggia quest'impianto radiale di matrice barocca che viene trattato al centro è diventa a questo grande asse rettilineo dove si va a impostare questa piazza pubblica con quest'asse lungo il quale si vanno a dubitare i nuovi edifici di Friedrich Weinbrenner su un nuovo modello neoclassico con una volta finale neo dorica. L'asse centrale è puntato sul castello, poi ci sono le radiali, il nuovo centro civico e l'attraversamento di una strada. Su questo asse centrale ci sono degli elementi che vanno a sintetizzare gli aspetti … del neoclassicissimo però inseriti in un ambiente urbano come Karlsruhe con edifici colonnati come la Chiesa e il comune che hanno delle varianti su un tema che è quello dell'edificio in linea con il timpano centrale, un colonnato con il timpano centrale e poi al centro della piazza la piramide. Qui alla fine di quell'asse rettilineo, dopo l'obelisco c'è la porta di un Dorico puro preso dagli esempi ateniesi e dalla Magna Grecia e il complesso Chiesa municipio con questo elemento che non esiste più i grandi edifici di ambito che allargano la visuale cioè prima della metà della piazza, edifici porticati come delle piccole stoà. Questi portici esili ed incavati saranno ripresi 100 anni dopo da Pessinov? , Vandau, Carlo Rossi e Giorgio Grassi che non ha avuto molta fortuna quell'edificio ma è ripresa nel testo di Pessinov?. Ecco che i due edifici si fronteggiano, il corinzio nel pronao della Chiesa e lo ionico con le due ali più bassi, le luci più al centro questo elemento, la piramide pura posizionata in un contesto di marmo. I due coetanei Schinkel e Klenze saranno le due figure emergenti del primo 800 tedesco e prussiano. Klenze studia a Parigi nel politecnico, sotto Durand, ma studia anche sotto il periodo napoleonico con Charles Percier che è uno dei due architetti di Napoleone insieme a Fontaine. Percier insieme a Fontaine erano gli architetti di Giuseppina, perché poi a Napoleone non gli interessava molto l'architettura ma soprattutto i grandi impianti urbani e i complessi che potessero migliorare la situazione di vita cittadina. Nei primi dell'ottocento Klenze studio in Francia, si interessa anche di esperienze di recupero archeologico e lo studio di caratteristiche dell'architettura greca come i colori e vedremo come poi farà delle importanti notazioni e metterà anche in pratica questo suo studio sempre in contatto con il mondo francese soprattutto con il personaggio di Torf? un altro architetto progettista ma anche archeoloco che stava ancora elaborando una tesi sulla possibile fondazione dell'architettura greca specialmente gli interni dei templi greci. Lavora nella corte di Girolamo Bonaparte quando diventa sotto Napoleone nei primi dell'ottocento re di Westfalia, nel 1814 saranno poi cacciati dai territori tedeschi e poi si sposta in Baviera come Johann Carl Ludwig e porterà avanti le teorie di Winckelmann, quelle di metà del settecento che chiedeva l'architettura greca espressione insuperabile dell'arte. Sotto Johann Carl Ludwig in una sua prima fase tutta neoclassica, negli anni 30-40 in poi nel momento dell'eclettismo quando tutti gli stili sfuggono dal passato, in questi anni sempre sotto il re di Baviera arriverà anche a considerare nelle architetture residenziali la possibilità di attingere agli italiani e perciò i palazzi di Firenze come palazzo Pitti, palazzo medici come esempi più noti

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dell'architettura quattrocentesca fiorentina o anche le logge per edifici pubblici di snodo della città ecco che diventa un eclettico negli anni 30-40 sempre però mostrando interesse al recupero dell'archeologia anche in funzione di una funzione di studio storico. Il suo rivale von Gärtner sarà chiamato in questo grande intervento ancora più importante dal punto di vista urbanistico rispetto a quello che avete visto a Berlino di grande asse di Johann Carl Ludwig e di grande rappresentante di un forum della cultura in entrata attraverso i propilei l'edificio della galleria di pittura che è una nuova Gliptoteca alle spalle di questi lotti della nuova espansione. Questo invece è il centro, l'asse strutturate la via dove ci saranno una serie di edifici di Klenze e di von Gärtner. Il luogo della reggia è questo, questo edificio una Chiesa realizzata con le forme del palazzo Pitti. Questa grande piazza rettangolare con due edifici con facciate simili che si fronteggiano, entrando sulla sinistra c'è la Gliptoteca dopodiché è a metà dell'ottocento Klenze sarà chiamato alla sua ultima grande impresa e cioè quella di dare un'entrata monumentale alla nuova Monaco di Federico con un edificio che nasce come un pezzo di propilei di Atene che poi diventeranno qualcosa di diverso. È un'entrata dotata all'esaltazione dell'arte, da una parte le arti plastiche e dall'altra le mostre è comunque la funzione di un grande forum della pittura alle spalle della Gliptoteca. La confederazione germanica si è divisa Prussia e Baviera, all'epoca c'era anche un dominio della Germania sulla Grecia e perciò dopo gli inglesi saranno proprio i tedeschi ad attingere alle antichità greche negli anni 20-30 e ci saranno queste grandi progetti della nuova Atene come anche un nuovo piano regolatore e anche di costruzione da parte di Schinkel. Questo edificio è come poi Schinkel avevano fatto nell'Altea o Vecchio Museo, non è uguale dal punto di vista dell'impianto, però ha questa particolarità di predisporre questi ambienti cadenzati sulle ali laterali, in questo caso il centro si lascia libero dalla grande forma quadrata e ripropone un'architettura eclettica perché i fronti evocano il mondo greco, gli interni, come vedete queste sale in successione, sono gli schemi che Durand stava dando nei suoi presidi al politecnico di Parigi, questi grandi ambienti razionali quadrati rettangolari che si susseguono con un coperture di solito voltate che sono molto simili anche negli ambienti delle terme romane che erano già quegli edifici che venivano sperimentati e disegnati durante le lezioni francesi di Durand. Queste quattro ali sono illuminate dalla parte centrale e non ha bisogno di aperture sui fianchi che sono cadenzati da queste nicchie con sculture che simboleggiano la funzione dell'edificio e da questo viene il pronao ionico. L'interno viene curato dal danese ? che dopo essere stato per molti anni in Italia viene assunto come curatore, art director con Klenze che è il progettista dell'edificio. Il pronao viene schermato da due file di colonne una interna tra piloni e un'altra esterna, queste sale nelle evoluzioni dell'epoca erano decorate e variate con soluzioni stilistiche decise proprio come si faceva sui monumenti antichi romani. Dopo aver messo da parte tutti i marmi del museo l'edificio sarà raso al suolo 50 anni fa e ricostruito non riprendendo l'edificio precedente. Il problema dell'entrata sulla piazza viene affrontato negli anni 20 e va avanti fino agli anni 40. Questa porta urbica che anni prima vista come una porta ad arco trionfale però che avesse come la

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Porta di Brandeburgo queste ali a C che chiudevano l'entrata raccolta, trionfale, ci sono delle varianti con già l'accenno della soluzione dei propilei cioè del colonnato che gira sui due lati e che dal colonnato più basso diventa più massiccio e trionfale nella parte centrale. La soluzione attuale è un impoverimento di quella da cui era nata, un impoverimento della struttura dei propilei. Dopo sessant'anni Klenze poco prima della grande rivoluzione della metà dell'ottocento del 1848 propone una soluzione più razionale con le due torri torri leggermente rastremate che si avvicina molto all'edificio di Schinkel. Le due torri marcano la funzione di una porta unica che di solito è difesa da due torri, come le porte urbiche del mondo romano e al tempo stesso l'elemento centrale evoca, come anche farla poi a Vienna nella porta di Vienna l'architetto ? evoca al centro il mondo greco e perciò l'attraversamento dell'elemento colonnare che introduce come ad Atene nello spazio nobile da arrivare in quel caso l'Acropoli e in questo caso ?. L'aspetto esterno di quest'elemento invalicabile al centro presenta un'architettura greca che da modo di sviluppare l'inserimento nella città con l'anticipo del fronte delle colonne che si ritroverà negli edifici speculari come nella Gliptoteca e nei musei. Queste torri hanno un aspetto simbolico, con decorazioni di questa guerra che era in atto tra greci e Turchia, i greci sono ritratti in una guerra moderna però con costumi antichi, allora c'è questo al rapporto tra la contemporaneità e l'antico, in quel momento c'erano questi conflitti tra la Grecia con la Germania contro la Turchia, un momento di crisi quelli del 1848. Questi propilei hanno l'accenno del rapporto dorico ionico, quando si entra dietro c'è questo colonnato snello ionico come nei propilei di Atene e addirittura li c'è ancora in Klenze molto vicino a questa architettura ? la proposta di dare allo ionico un suo colore differente rispetto al dorico. Durand proponeva dei tipi geometrici per gli edifici e li codificava per i suoi manuali "Il piccolo Durand" e "Il grande Durand" che giravano nel politecnico parigino nel 1800 e poi girerà in tutte le scuole del Nord Europa. A questi moduli affiancati vengono poi unificati dall'uso di un'architettura nella Gliptoteca che è chiaramente rinascimentale. I grandi palazzi del Rinascimento italiano vengono presi come esempi dei tedeschi come anche elaborazione di quello che sarà l'arco ribassato ripetuto n volte sulle facciate che è un arco romanico primo rinascimentale, non è certamente un arco gotico, non è la loro provenienza culturale in questo momento in Germania è piuttosto offuscata dalle riprese del classico greco e rinascimentale. Questo andrà avanti per tutto l'ottocento fino all'inizio delle avanguardie. In cinquant'anni il centro di Monaco si trasforma: vediamo in alto la grande l'entrata della via … con questo asse che porta nella .. fino al nuovo corso che si affianca alle nuove architetture fino alla porta delle vittorie nella zona alta della città. Qui è quello che era l'antica reggia ma con la nuova piazza dove si affrontano i tre gli edifici delle poste, della residenza reale e del teatro che hanno tre facciate identiche con stili diversi. Von Gärtner ad un certo punto affiancherà Klenze, la porta della vittoria è un arco trionfale come quelli che vedremo già usati a Parigi come l'arco dell'Eliseo, di Fontaine con due elementi nel fuoco. Klenze nel ministero della guerra presento un edificio con bugne al pianterreno e finestre

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riprendendo alla lettera palazzo Pitti, palazzo di Johann Carl Ludwig in questo che è il cuore della città cioè a piazza … dove si apre il palazzo di Ludwig con questo fronte che è una citazione del palazzo Pitti. Di fronte c'è l'edificio del teatro molto vicino alle soluzioni di Schinkel che abbiamo visto a Berlino e sul lato c'è una ripresa di alcuni elementi brandeschiani, c'è la ripresa dell'edificio più urbano di Brunelleschi che è l'Ospedale degli innocenti. Questo è l'entrata della nuova reggia e vediamo sul fianco le poste che è una ripresa non delle misure e neanche del numero delle campate ma dello stile dell'Ospedale degli innocenti. Quando non era stata scavata neanche quella di Bergamo c'è una ripresa, già un anticipo di quello che sarà la grande struttura della stoà di Attalo, dell'edificio centrale dell'agorà di Pergamo con quest'edificio che è ….. che è un edificio evocativo di vittorie militari e con la Baviera viene progettata una pittura scultorea. È un edificio greco dorico al centro del quale invece fare l'Ara di Pergamo c'è la personificazione della Baviera. L'edificio che riprende il progetto di Gilly e architettonicamente il Partenone è il Walhalla che si trova sopra il Danubio fuori Monaco vicino a Ratisbona su un colle che si apre nella boscaglia del Danubio. Nel Walhalla è l'oltretomba paganico delle civiltà dei barbari, poi verranno gli Goti che si mischiereranno ai popoli tedeschi. I personaggi famosi caduti in battaglia venivano accolti in questo loro paradiso dalle famiglie che portavano loro in eternità. Questo Walhalla è ispirato, anche se è fatto negli anni 30, dalla vittoria contro Napoleone a Lipsia. Mentre sul Partenone c'è la mitizzazione di quello che gli ateniesi erano riusciti a stabilire contro gli invasori persiani, qui invece .. aveva raccontato sui due frontoni un evento storico con cioè la vittoria su Napoleone e poi la rievocazione di una delle più grandi sconfitte di Roma proprio in quella zona di Augusto nel nono a.C. sarà bloccato su quel confine da battaglie perse contro popolazioni gotiche che gli imposero un limite all'espansione dell'impero. Questo grande edificio è una copia del Partenone postato su questi grandi bastioni a terrazza fatti sul Danubio era una sorta di elemento razionale che si erge all'interno della natura più selvaggia e meno razionalizzata è proprio il simbolo di questo periodo, del romanticismo da una parte e dell'aspetto razionalizzatore della cultura romantica anche nel campo dell'architettura. Per questa geometria è calata nella riproposizione dell'elemento più naturale possibile. L'elemento è quello del maestro o del figlio del maestro e perciò del suo compagno di studio, del personaggio più vicino nella fase iniziale di Gilly ma anche nelle visioni romantiche di questa natura incontaminata con la perfezione dell'elemento perfettamente squadrato il liscio con una geometria molto astratta all'interno di un paesaggio romantico come anche nelle visioni tedesche e inglesi come Turner. L'immagine è quella di un tempio dorico con un'aula interna che si apre a queste esposizione gli elementi scultorei che rappresentano gli eroi pittoreschi germanici. Quelle che sembrano in alto reggere gli architravi, le cariatidi, hanno le forme e le sembianze delle valchirie contro queste pellicce sulle spalle come si vestivano i popoli del Nord che avevano sconfitto i romani di Augusto. In questo edificio di Klenze la Befreiungshalle di metà 800 qui è uno dei primi casi in cui gli archi sono di derivazione romanica, non hanno fondo ribassato, e poi

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anche rinascimentale che viene usato come cifra mistica, ripetitiva e seriale dell'architettura tedesca di quella che poi non la vedremo di più nell'ottocento. L'influenza dei trattatisti francesi sia nel campo della tecnica delle costruzioni perciò il trattato di Jean-Baptiste Rondelet che è quello che poi alla fine risolverà il problema costruttivo della Chiesa di San Geneviève che i Sufflot. Da una parte gli ingegneri e dall'altra i modi costruttivi, gli architetti come Durand che intuiscono di formalizzare un sistema chi da esperienze linguistiche quelle di Boulle che però loro hanno alla base questo assoluto dominio della … rispetto al barocco agli zig zag tardo barocchi e invece di un mondo illuminista specialmente poi durante Napoleone questa volontà di razionalizzare le strutture dello Stato e su questo anche l'arte del costruire Durand … in pochissimi anni …. che è un politecnico formato da Napoleone nel periodo di dominio della Francia del settecento, Durand allievo degli utopisti, di Ledoux fu anche più di un architetto rivoluzionario perché attraversa la rivoluzione francese e progetta anche questi edifici evocativi del nuovo ordine, scrive nel giro di tre o quattro anni due manuali: "il piccolo Durand" "il grande Durand" che sono anche le raccolte di elezioni, di trattati che mettono in parallelo tutta una serie di edifici nella storia e li analizzano dal punto di vista dell'impianto che mettono anche il concetto di tipo dell'edificio, perciò la tipizzazione degli edifici dell'architettura futura sarà stabilito, codificato da Durand e si evolverà in francese, tedesco, inglese e anche italiano come una tipizzazione che poi alla fine dell'ottocento andrà a confluire in tutta la nuova ondata scientista, positivista della cultura ottocentesca, porterà poi ad un'applicazione più o meno corretta, artistica all'interno delle città metropoli. Lo sviluppo delle città che conosciamo oggi è dato dai piani ottocenteschi che il più delle volte si strutturano come tessuto in questi nuovi tipi che provengono dalle modificazioni che Durand con questi schemi geometrici, con queste variazioni sul tipo e sulla forma comprende nelle pagine dei suoi trattati. Questo è un tipico progetto di edifici rivoluzionari, profonde ristrutturazioni viarie e che simboleggia un nuovo Stato che poi si stava aprendo ad essere capitale dell'impero, di lì a poco Napoleone sarà imperatore. I progetti di Durand sono molto vicini alle espressioni di Ledoux, vedete l'impianto circolare con questi edifici. Questo è un altro esempio dove sperimenta la soluzione della cupola del Pantheon inserita nel primo quadrato e nel secondo cilindrico, un'esperienza che poi avrà in età matura come si è visto nelle composizioni e nelle residenze di Schinkel perché si basava sull'aggregazione di tipi di residenza proviene dal tipo della città rinascimentale e perciò le variazioni sul tipo di piante aperte come C e a L, quel blocco centrale palladiano con la parte centrale con pronao e sopraelevata, tutta una serie di aggregazione di possibilità di tipi nuovi e di codificazione dei calcoli di questi tipi che già nel settecento si erano sviluppati con il neopalladianesimo ma mai visti su un trattato di Durand. C'è anche l'aspetto quantitativo cioè come si costruisce la tecnica di costruzione ma anche il modo di utilizzare i materiali nel loro modo, uso e poi questo effetto combinatorio. Le tavole erano molto semplici ed erano sempre segnate da una tratteggio sugli assi generatori di simmetria, come poi questi assi vanno ad incrociarsi in oggetti che generano altri

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centri di possibile sviluppo con questo sistema durante, uno sviluppo che sarà poi a metà dell'ottocento… Se volete analizzare alcune composizioni dal punto di vista dell'aggregazione dei .. di Louis Kahn sessant'anni fa, i principi costruttivi erano nuovissimi con tutti i sistemi tecnici di condizionamento ed apparati fisico tecnici inseriti nei sui suoi edifici, però la sua impostazione progettuale era quella delle belle arti che significa l'impostazione che proviene da Durand e dai suoi seguaci. Questi elementi sono osservati e vengono perciò variati e vanno a definire un tipo che Klenze usava nella biblioteca è quello di un edificio con la corte interna e con la successione di elementi seriali anche se varianti di forma al loro interno delle grandi aule che si susseguono come le terme romane o il coronamento della torre centrale. Poi quella che è l'architettura sotto Napoleone, non solo l'architettura orientale, quella che vedremo anche adesso, ma anche quella dell'utilità e perciò sia del pubblico che del privato. I diritti che devono elevare la qualità della vita come l'editto di Saint Cloud del 1804 voluto da Napoleone sui cimiteri, un cimitero posizionato al di fuori della città e che poi avesse dei moduli ripetitivi che potevano consentire un ampliamento. L'utilità pubblica e privata a due principi, al tempo stesso si percorrono i principi della convenienza e dell'economia, vedete il dualismo, la razionalità da una parte e l'avanzamento di queste teorie nuove, utopistiche. Dall'utilità deriva la convenienza e l'economia, dalla convenienza ci sono delle categorie che in alcuni termini sono molto vicini a quelli di Vitruvio come la solidità, la salubilità, l'economia perciò l'aspetto delle spese, ma anche l'economia della costituzione prevede una simmetria, perché economicamente dal punto di vista del progetto conviene una simmetria sugli assi, e perciò una regolarità. Questo albero di Durand sarà più o meno usato dalla maggior parte degli architetti e anche dai progettisti, così come la classe media e solo professionale dell'ottocento avrà uno di questi trattati come poi avrà il trattato di ? che sarà alla fine dell'ottocento, quello sulla quale Le Corbusier aveva iniziato le prime composizioni, anche se poi le negherà. Alla fine l'ordine non è più un principio costruttivo ma è una qualificazione formale, una consuetudine, uno di quegli elementi della costruzione al quale siamo abituati, secondo Durand nell'ottocento al quale non possiamo rinunciare ma al tempo stesso non deve essere al centro della composizione, quello di utilizzare l'ordine come principio costruttivo, però ha un funzionalismo che sfrutta questo metodo obbligatorio, questi elementi si possono combinare e sono validi anche se combinati e ripetuti simmetricamente. Perciò c'è un primo aspetto descrittivo, poi associativo e da lì viene il tipo edilizio. La sua parte creativa romantica viene posta su un livello di assemblatore più o meno bravo ma sempre assemblatore di tipi dati. Qui c'è quasi un razionalismo, perciò la parola della macchina quella che poi sarà trascinante di Le Corbusier in effetti proprio in questi concetti vengono ad inizio ottocento da quest'aspetto meccanicistico del .. che poi sarà nella seconda metà dell'ottocento quasi offuscato da una serie di riprese di alcuni aspetti di stili storici che non fanno nemmeno più vedere questo sistema come elemento base della progettazione. È ovvio che questa sintesi dopo l'analisi, questo aspetto che deriva quasi l'analisi del singolo elemento come si facevano nelle altre scienze, la dicotomia

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cioè il fatto di analizzare all'interno di un elemento naturale un singolo elemento che non ha nessuna funzione se estrapolato, però l'analisi di quell'elemento poi riassemblato da una conoscenza generale di questo tipico metodo che viene da 50 anni nell'enciclopedia. Questo nuovo modo di ragionare di quello che già c'era nella cultura francese viene rielaborato con sviluppi storici soprattutto dall'antico regime c'è questa copertura verso il popolo e la democrazia anche delle utopie, porta anche la progettazione di questo metodo scientifico. Si parte da un quadrato o un rettangolo o una forma circolare che si può dividere in più parti, si può togliere una parte, aggiungere in continuo cambiamento e si arrivano alle costruzioni che abbiamo elencato prima. Tutte le tavole del 1813 sono in proiezioni ortogonali, ce n'è solo una che è in prospettiva perché qui arriva alla combinazione e dall'analisi dell'edificio nella sua forma finale, vedete come sopra ci sono gli schemi che provengono dalle analisi ortogonali. Ogni tipo geometrico avrà una sua conformazione architettonica, tipo potrà ottico quadrato con interruzione dell'asse al centro, tipo a corte, tutti edifici che somigliano poi a quelli realizzati pochi anni dopo, edifici con elementi centrali che si alzano può essere cupolato come la Casa Bianca. Poi c'è l'analisi della storia vista come quest'ottica cioè vedere come il livello di costruire negli ultimi quattro anni è cresciuto e riconducibile ad un metodo, questi principi vengono solo da una parte del barocco percorsi dal politecnico parigino di Durand. Poi ci sono tutti i progetti che derivano dall'Italia, dai vari nostri periodi: romanico, paleocristiano, Rinascimento e tutti quei progetti che venivano da Boulle fino adesso degli anni 80-90 che poi saranno rivisti da Durand e normalizzati. La casa italiana, tutti edifici su basamento con la torre, il corpo centrale che si alza rispettando la gerarchia di Ludwig. Poi ci saranno anche gli esempi di Durand con questa impostazione che deriva da quella che è l'architetto più razionale: Palladio che era già arrivato ad una sorta di unificazione analoga se non formalizzata anche negli strumenti nelle sue tavole era chiaro l'intento di dare questi grandi indirizzi che nel settecento saranno seguiti. Poi ci sono tutti questi paralleli dei templi in scala, per analizzare i rapporti proporzionali e dimensionali. Il vero principio dell'architettura secondo Durand era la San Pietro paleocristiana, edificio seriale delle cinque navate a colonne e eventualmente con questo quadriportico rettangolare non c'è … distorsioni e con le visioni scenografiche di Bernini del secondo colonnato. Poi ci sono anche delle critiche verso la Parigi del settecento, piazza della concordia così come lui la immagina e così come viene realizzata con queste visuali diagonali che stavano … .Le gallerie, vediamo l'esempio della Gliptoteca di Klenze, sono in realtà dei grandi edifici romani, questi luoghi quadrati con le navate laterali passanti rettangolari, il modulo quadrato coperto da volte che possono essere o a crociera o in ... e sono quei moduli che abbiamo visto nella Gliptoteca di Klenze a Monaco. C'è questo elenco di templi a pianta circolare come il Pantheon e di tutte le varianti sempre messi in scala. Addirittura c'è un'analisi di alcuni edifici di Piranesi nel campo Marzio analizzate nelle loro geometrie più complesse ma sempre riconducibili a questo effetto di vedute assiali, perciò di assi generatori, di simmetria rispetto all'asse e di specchiatura. Queste sono le

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sue interpretazioni sulla … che era un tema che si stava affrontando, cioè i segni di ricucitura della grande corte rispetto all'edificio seicentesco. Ci sono tutti gli stili medioevale, neoclassico, palladio ed anche il palazzo classico cinquecentesco. Vediamo ora cosa si stava attuando a Parigi con i grandi interventi nelle nuove città stato dell'interno. Percier e Pierre-François-Léonard Fontaine partono come architetti d'interni, il Castello di Malmaison è una delle residenze che Giuseppina e Napoleone occupano quando stavano a Parigi, si notano i motivi neoromani delle residenze della romantica applicati poi anche al rivestimento fatto nella parte interiore in legno. Partendo da questa loro propensione verso l'architettura degli interni scrivono un libro su tutte le decorazioni degli interni e dell'arredamento, diventerà poi un manuale che avrà tutto il suo sviluppo nei primi dell'ottocento e fino al cambiamento degli stili. Ci sono poi grandi interventi sui servizi e sui grandi palazzi che si volevano realizzare in contrapposizione alla vecchia Parigi quella Parigi medievale che era sulla grande collina di … in asse con quello che è via … . Si doveva sviluppare questo palazzo con una serie di giardini privati e in parte pubblici in questa zona alle sue spalle, un palazzo neo rinascimentale affacciato sulla Senna a gradoni realizzato che doveva essere una rievocazione anche dell'architettura romana ai tempi repubblicani con questa sua esposizione, come il santuario di Palestrina per avere un'idea di questo spostamento sui gradoni. Fanno poi il nuovo ponte di collegamento con questi elementi lineari paralleli al terreno che andavano poi ad avere una soluzione finale con un'aula con grande cupola centrale e l'elemento ripetitivo che è l'apertura ad arco e che poi Fontaine adotterà su tutte le ….Farà grandi interventi iniziali finiti dopo Napoleone che vanno a normalizzare tutto il fronte laterale al Louvre. C'è una prima fascia di giardino geometrico e poi una parte di giardino anche lasciato a elementi all'inglese con visuali varie ed altre zone coltivate a boschetto e a parti incolte. Non viene posato neanche la prima pietra di questo palazzo però Fontaine studia nel loro periodo romano tutte le tipologie di palazzi quattrocentesche e cinquecenteschi e portano queste tavole di rilievo dei palazzi della Roma quattrocentesca e cinquecentesca di scuola san Gallesca e raffaellesca e fanno di questo sistema specialmente dell'attacco a terra con l'arco centrale ne fanno un motivo che poi sfruttano per la soluzione di … Questa soluzione seriale di grandi portici arcuati e dell'uniformità di queste aperture sul fronte presso .. che però lasciavano libertà a chi acquistava e ristrutturata poi gli appartamenti internamente di decidere il taglio degli appartamenti. Aveva un fronte curvo ripetitivo però con la possibilità di sviluppare vari tagli di appartamenti e anche il fronte stradale che doveva essere non quello che vedete oggi ma con delle coperture piane, poi quelle saranno delle strutture che nel corso dell'ottocento saranno innalzate con delle mansarde. Qui c'è questa ripetizione ossessiva che abbiamo visto prima che deriva dalla Accademia di Durand che è l'unico elemento iniziato dal punto di vista chiave, creato a livello viario nella Parigi di Napoleone, poi ci sono dei folli ben strutturati con l'architettura antica come l'arco di trionfo, l'arco di carosello, la Madeleine con queste architetture antichizzanti che dovevano essere i poli di una nuova città che poi non ha

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tempo di sviluppare. Questo progetto era attuabile solamente nella Parigi di Napoleone e di Haussmann, con i grandi tagli di boulevard ma con un altro tipo di architettura. Fontaine e l'arco di carosello è un arco archeologico visitabile chiaramente ispirato all'arco di Costantino ma che ha piani cupolati, statue, iscrizioni, bassorilievi è una sintesi dell'architettura della Roma antica come invece poi sarà, questo doveva essere uno dei poli dell'espansione invece oggi è solamente un monumento isolato e questo poi sarà l'arco di .. al centro della diramazione della strada degli Champs-Élysées …. , anche questo evocante le imprese militari. L'architetto Fignon? inizierà a realizzare sotto Napoleone e che ha questo aspetto esterno di grande … internamente ci sono queste campate quadrate coperte a cupola che sembrano proprio un'applicazione delle tavole di Durand ad una tipologia che non è quella di un museo ma di un tempio di quello che voleva Napoleone, non doveva essere una Chiesa. Questo tempio doveva essere dedicato alle nuove gesta delle nuove classi emergenti della Francia rivoluzionaria e che poi dovrà essere un importante polo dal punto di vista urbano al di là di piazza della concordia come poi lo sarà ed è ancora oggi, come poi anche altre chiese sarà decorato nel corso dell'ottocento internamente con forme classicheggianti, non sarà più il tipo di decorazione del mondo napoleonico, saranno tutte pitture realizzate dopo. Lo stesso accadrà per quest'edificio Palais Brongniart o Palais de la Bourse realizzato da Alexandre Théodore Brongniart che è una delle costruzioni rinforzate in ferro, siamo negli anni in cui la Chiesa San Geneviève veniva costruita e ci sarà da parte di Brongniart, sarà caldeggiato tra Rondelet, l'uso del ferro nella copertura, perché la copertura di questo edificio è realizzata con una struttura rinforzata in ferro di modo che la struttura architravata che poi va a strutturare questi lucernai che illuminano la borsa dall'alto saranno realizzati con struttura in metallo e ferro che negli anni 20-30 stavano già prendendo piede in altri tipi di costruzioni. Arriviamo ora alla Milano napoleonica dove c'è forse il progetto a livello urbano più interessante del mondo napoleonico ed è quello del foro Buonaparte del 1801. Questi sono i predecessori di Giuseppe Piermarini, che fece anche la scala di Milano, questo è palazzo Serbelloni, Piermarini e la Villa Reale di Monza, il parco di Monza è invece quello che poi Napoleone, il più grande parco recintato d'Europa sulla base dei giardini della villa reale. Piermarini è un allievo di Vanvitelli e questo giustifica la linea classicheggiante alla fine del settecento, doveva essere Vanvitelli a fare la scala di Milano ma manda Piermarini, c'è ancora qualche influenza tardo barocca su questo movimento delle facciate dei vari incassi delle murature. Nel 1801 viene presentato a Napoleone in persona il progetto dall'architetto Antolini che deriva dall'Emilia un progetto di una nuova Milano terziaria rappresentativa nella parte attorno al castello Sforzesco il cosiddetto foro Buonaparte. Un foro dedicato Napoleone che si strutturava sull'asse diretto verso la Francia ma anche verso la grande opera napoleonica il Sempione che collegava la capitale dell'impero con la capitale d'Italia. Il foro Buonaparte ha un qualcosa che abbiamo già visto nella volta scorsa perché è un parente del progetto di Ledoux però ha altre funzioni e anche un'altra collocazione, collocata come nuova centralità di una Milano in via

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sviluppo nella parte nord, dalla parte del parco Sempione e arco della pace e della grande spianata dell'arena e ha una resistenza problematica al centro del castello Sforzesco. Il castello Sforzesco viene da Antolini vestito all'antica, ad un'architettura classica che celebra gli aspetti e la struttura medievale e al centro si irraggiano sui due diametri principali questo giardino, grande spianata che ha sui bordi una serie di edifici collegati da un corso d'acqua incanalato con edifici rappresentativi e funzioni svariate e con una serie i servizi ed una serie di elementi di possibile sviluppo di un tessuto abitativo nei lotti circostanti. C'è anche una variazione del tema a tempio piramide, poi Antolini si baserà sul progetto attuale e lo inizierà a riprodurre nel resto della sua strana e sfortunata carriera. In fondo si vede il castello neopalladiano con le due torri che sono le due rotonde e il fronte che è tipicamente palladiano con due logge e timpano e tutta una serie di edifici sviluppati su temi stilizzanti la vita romana e al tempo stesso molto vicini a quelli che erano le esperienze dell'architettura delle belle arti dei concorsi di fine settecento che riprendono questi temi delle terme romane, questi edifici che provengono dal Pantheon e che comunque vengono rielaborati su schema edificio a rotonda con pronao addossato o con edifici termali che vengono messi per lungo con un'architettura a crociera in rapporto sempre con l'acqua e soluzioni molto vicine a quelle di palladio come il Pantheon. Il Pantheon sarà uno degli elementi che saranno ripresi anche nell'architettura neoclassica, architettura d'oltralpe e d'oltreoceano di fine ottocento. Il Pantheon viene rielaborato con questo elemento angolare e queste nicchie scavate su colonne, l'edificio viene inserito nella maglia urbana con l'arena nella parte destra. Il castello Sforzesco si troverà fuori dall'arena. Vediamo a Roma come a livello di strutture urbane il periodo napoleonico a parte questi esempi di Parenti? che inizia a Roma e poi si sposta a Caterina II e la sua attività è tutta in Russia. I primi esempi di rapporto con il passato nel museo Tenentino? che poi è stato sviluppato sotto .. XIV e dopo continuato dal Pio VI negli anni 70-80 del 1700 è il nuovo grande museo pubblico, il primo di quello dei musei vaticani che si sviluppa nell'ala nord al di là del belvedere con questa struttura attorno ad una corte realizzata su quella preesistente e poi questo grande asse e l'attraversamento con la successione di sale esagonale e poi la sala ottagona e poi quella cilindrica come il Pantheon, la sala trasversale e il grande scalone era in realtà una delle entrate principali era direttamente la residenza … e poi gli spazi principali e questa corte aperta con una serie di disposizioni architettoniche previste dall'architetto Simonetti che è il progettista e poi da Pietro Camporese per la collocazione specifica di un'architettura museale specialmente per i pezzi di spoglio. Nella sezione si nota un primo classicismo cinquecentista, c'è l'uso dell'ordine ribassato architravato di Michelangelo si alterna a questi portali timpanati ad arco che vanno a smussare gli angoli proprio configurazione del perimetro dell'edificio. Le sale sono una successione di ambienti precisamente disegnati per accogliere sugli angoli le sculture, già un primo classicismo che fa poi dell'inserimento dell'antico, del ripristino di elementi di archeologici per esempio la pavimentazione alla San Paolo che è un vero mosaico spostato sul nuovo edificio perché era vicino al palazzo. La parte

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nuova rappresentata della restaurazione dell'architetto che era napoleonico Ster e poi ci sarà una nuova ala molto vicino al Louvre con una porta che somiglia alla biblioteca di Boulle con dimensioni importanti rispetto alla cultura dall'epoca. Ci saranno poi interventi sul quirinale, ci doveva essere la nuova reggia del re di Roma cioè del figlio di Napoleone. Loro intervengono con questi progetti interni ma anche con la ristrutturazione delle quirinale. Partono dalla ristrutturazione viaria di fronte ad una resistenza che poteva essere più o meno accettata, poi una ristrutturazione generale del palazzo del quirinale, con una nuova piazza di fronte e un'architettura, questo è Stern che poi presenterà un nuovo museo, Stern che prevede un raddoppio e un cambiamento con una nuova assialità, un nuovo cortile con un'esedra colonnata verso i giardini, questa è la via del quirinale e poi una nuova protezione che è nel prospetto ma che si desume dal disegno a colonne, colonnari vicino all'architettura di palladio su colonne principali. C'è anche una pianta dei vari impianti per esempio quello idrico da cui prende le acque del Tevere, la modifica degli argini di tutti quei problemi che verranno affrontati a Roma solo alla fine dell'ottocento dopo la grande .. degli anni 70, ci sarà il taglio dei muraglioni del lungotevere. L'aspetto tecnico scientifico derivava dalle esperienze degli ingegneri francesi che venivano a fare scuola presso i nostri ingegneri dell'ottocento, c'erano tutti questi disegni come per esempio l'ansa del quartiere Flaminio. In quest'ansa c'è una proposta per una grande villa per Napoleone che doveva essere la prima struttura ad accogliere il re in città per poi entrare nella nuova piazza del popolo con l'altra grande villa ristrutturata sulle pendici del Pincio. Un tempo piazza del popolo era uno slargo irregolare a forma di trapezio con al centro l'obelisco e le chiese cosiddette gemelle quelle di Carlo Fontana e di Bernini. Era uno slargo a forma di invaso con una chiara apertura verso il tridente. Questo è il primo progetto di Valadier che poi sarà il progettista della Roma napoleonica e post napoleonica, per questo progetto Valadier avrà validi aiuti dagli ingegneri e anche dagli architetti di giardini francesi come Bertaut che lo guiderà il nuovo approccio a quello che era il primo progetto con due fronti uguali che andava seguire il perimetro della vecchia piazza però dando un fronte ripetitivo colonnato a questi due edifici che erano poi delle caserme. Questa è la variante. L'altro fronte andava ad allargarsi proprio in prossimità della due chiese gemelle e che chiudeva completamente la visuale sull'asse trasverso che da una parte dà sul Tevere e dall'altra sul Pincio, villa borghese. Un primo intervento che apre la piazza sull'asse trasversale con ancora dei bordi però non più architettonici e che mette in gioco quest'asse che è quello trasversale da una parte verso la zona dei giardini, verso il Tevere e poi con un nuovo disegno giardino verso villa borghese. Qui non viene analizzato un grande problema di questo sito che è la montagnetta molto ripida che incombe sulla piazza e che poi sarà organizzata con questi viali simmetrici rispetto all'asse che salgono verso il belvedere, verso la zona che ha una visuale privilegiata verso il Tevere. Il principe borghese proprio in quegli anni si stava imparentando con Paolina, ecco l'apertura con i viali che salgono e che avevano una pendenza notevole, poi c'è l'apertura totale delle due esedre da una parte e dall'altra e l'intervento di Valadier

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che viene incaricato dall'imperatore rendere la zona più architettonica e quindi costruire sul fronte verso il Pincio, fece costruire una serie di rampe per salire sul colle che poi è molto vicina a quella attuale e con la connessione del verde da villa borghese con l'asse trasversale da alcuni criticato perché isola la visione delle chiese gemelle che invece nella soluzione ancora settecentesca erano visibili, qui invece la visuale si dilata sull'asse trasverso facendo perdere un po' la prospettiva delle chiese gemelle che vengono isolate. Valadier in alcuni elementi della piazza riprende Palladio per cui il neoclassicismo romano è ancora una ripresa del Palladianesimo con una delle menti antichizzanti e altorilievi, questa è una ripresa chiara delle chiese palladiane. Viene realizzato anche un altro giardino i cui scavi iniziarono sotto Napoleone che scoprirono il foro romano, prima si arrivava all'altezza del capitello a vedere la trabeazione del tempio. Si ipotizza una grande passeggiata con un viale centrale costeggiato da alberi, un giro attorno il colosseo, un fronte con quello che si chiamava Tempio della pace, poi un giro verso circo Massimo e una grande parco archeologico ipotizzato al centro della seconda capitale, ma questi progetti rimarranno tutti sulla carta. Nei cimiteri ritornano gli elementi alla Durand che erano presenti nell'editto di Saint Cloud, perciò Roma ebbe un cimitero alberato in periferia e altri due. Anche Napoli subirà l'intervento di Napoleone con una realizzazione che sarà post napoleonica, questo è il fronte della nuova … che si doveva sviluppare sul fronte opposto dell'attuale palazzo reale e perciò questo doveva essere il fronte verso il mare, ci doveva essere poi un nuovo foro e il teatro San Carlo. Il Palazzo Reale venne costruito con un'architettura all'antica, questo è teatro San Carlo con le varie soluzioni di .. con le colonne nella parte superiore e il basamento e poi troviamo il murapiano di Durand che poi sarà Piazza del plebiscito oggi dove al posto della Chiesa ci doveva essere un edificio monumentale in onore di Durand che però è la soluzione finale di un disegno razionale di una piazza che non aveva mai avuto una forma di piazza. È un intervento sulla scia di Piazza del Popolo con una soluzione molto più architettonica dove non c'è la soluzione della natura e delle rampe verso la città. Qui invece viene ridisegnato una parte della collina di via Falcone, tutta questa parte non ancora razionalizzata sul tipo della Napoli greca e che ha avuto poi un concorso, dopo Napoleone, una soluzione di edificio alla Panteon vicino alla chiesa. La Chiesa fu dedicata a San Francesco di Paola, però la soluzione del foro di Murat è napoleonica ma il concorso venne fatto dopo La caduta di Napoleone e perciò cambia da edificio commemorativo rivoluzionari a Chiesa che è un Pantheon con due cupole sui lati, perciò c'è questa gradazione tra il colonnato e la rotonda, non avviene come nel Pantheon con il terzo elemento che è quello che passa dal pronao al cilindro ma viene posto seccamente con questo pronao che va ad incontrare direttamente il cilindro e poi con le due cupole laterali. L'architetto Bianchi Pietro che vince il concorso però c'è tutto un equipes di architetti che collaborano. È importante la concezione di un elemento razionale all'interno di un tessuto come quello di Napoli simile alle città italiane. Il fronte del Palazzo Reale presenta uno spiazzo con delle chiese piuttosto irregolari. A Napoli ci saranno tante altre opere di bonifica e di strutture

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viarie come l'asse che va verso il Vomero e anche l'asse che va verso Capodimonte, quella struttura viaria è una struttura napoleonica che sopravanza e taglia alcune zone della città con grandi viadotti e supera queste quote con assi brutali ma comunque razionali che collegavano le zone della città. Pietro Bianchi ristrutturerà il palazzo sotto Ferdinando quando si ritorna ad inserire vicino all'edificio la Chiesa con forme classiche palladiane. L'interno del palazzo è freddo e ripetitivo. Gli interventi fatti in periodi storici con indirizzo dittatoriale imperiale ha il suo segno distinguibile. Alcune deviazioni di linguaggio neoclassico saranno alla base dello sviluppo nel novecento di neoclassicismo in Italia e in Germania come l'edificio del Walhalla o di piazze colonnate o di edifici cupolati come il Pantheon saranno al centro di alcuni Stati. Canova è uno scultore ma questo tempio a Possagno fatto realizzare da un suo allievo architetto ma in realtà lui lo disegna, vedete come la brutalità della connessione tra il pronao dorico doppio colonnato che va a incontrare totalmente il cilindro del tamburo è molto vicino a quello che avevamo visto alla "La Villette" di Ledoux l'attacco dei colonnati sul corpo principale dell'edificio. Anche se ha questo colonnato emiciclo che filtra però ha atteggiamenti molto simili, Canova poteva controbattere l'ambiente stesso diretto di Napoleone e in questo poi sarà anche abile in una politica di recupero nella restaurazione perché grazie ai trattati di Canova si riesce a recuperare il patrimonio.

Lezione 24-10-2012 In Germania e quindi con la nascita del romanticismo che si opporrà in maniera netta a quelli che erano stati principi dell'illuminismo e quindi della ragione, delle analisi legate all'intelletto e quindi alla capacità di dimostrare attraverso la pittura, la scultura l'architettura e il ritorno al classicismo, il romanticismo si oppone in maniera netta cercando così come era successo nel settecento un'architettura che meglio risponda a questo spirito rinnovato, romantico. In questo periodo c'è una mutazione nel cambio dell'estetica, La nascita dell'estetica che veniva mutuata dalla filosofia classica, greca che non ha che fare solo con la bellezza legata ai canoni classici cioè la bellezza in quanto armonia, simmetria. L'estetica nasce quasi per enfatizzare la bellezza, tra fine settecento e inizio ottocento entra in gioco il sublime cioè sublimare questa bellezza non vuol dire alla perfezione, le idee platoniche di un mondo iperuranio che sta al di là della realtà, ma vuol dire esaltare la bellezza del contesto nel quale si vive e questo contesto non è fatto solo di bellezza armonica, simmetria ma è fatto con Pugin da contrasti. Il sublime si enfatizza soprattutto nell'opera pittorica: Turner e Friedrich potranno l'effetto del contrasto cioè l'uomo di fronte alla natura. Ove si diffonderà il gusto del pittoresco che si diffonderà nelle forme più varie, il pittoresco viene coniato in Inghilterra. Il pittoresco nasce dal contrasto con la natura ma dalla possibilità di avere di avere degli elementi molto uniti, l'idea del rudere, l'idea del piccolo borgo abbandonato nel quale si caratterizzeranno principi legati ad una vita del passato. Stiamo all'inizio della rivoluzione industriale, l'Inghilterra è la nazione che per prima si porrà il problema di alloggiare gli operai che vengono dalle campagne. Nascono quindi gli slums che sono enormi

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quartieri a ridosso della Tamigi e vicino alle fonti d'acqua, infatti La posizione delle industrie è legata all'acqua e quindi si creano attorno i quartieri degli operai. Quindi si creano nuovi parti della città che rompono il legame che la città stessa aveva creato. Si spezza il contesto urbano al inserire di nuovi agglomerati quindi ci saranno problemi come nuovi spazi verdi, servizi igienici e spazi comuni gli slums saranno delle vere e proprie aree di dormitorio. Questo è il periodo della riscoperta del medioevo si dirà revival e non survival, a differenza degli altri paesi europei in Inghilterra il medioevo come linguaggio architettonico aveva continuato ad esistere e ancora si progettava in stile gotico per tutto il settecento. Il neo gotico è la ripresa in maniera massiccia di uno stile nazionale. Mentre l'Italia e la Francia si allontanavano da questo stile ritenuto barbarico l'Inghilterra utilizzerà sempre un'architettura tradizionale che rispondeva allo spirito nazionale. Nonostante in Inghilterra ci fossero gli amanti dell'architettura italiana come palladio e quindi forme classiche ciononostante l'Inghilterra ha sempre continuato l'architettura architettonica proprio. Proprio in questo periodo nasce il mistero, il giallo inglese e quindi sottolinea la nascita del sobborgo inglese che diventa poi un elemento fondamentale dell'architettura inglese. In Inghilterra il filone gotico non si è mai spento infatti vediamo la cattedrale di San Paul nella quale Christopher Wren continua a progettare dei campanili che sono delle grandi guglie e quindi il linguaggio è quello della verticalità, dell'arco rampante nel quale l'architettura cerca di elevarsi. L'architettura è la trasposizione in termini materiali della spiritualità medievale. L'architettura risponde a questa esigenza non più materiale cioè legata alla terra ma spirituale, cambia la spiritualità e quindi a cavallo tra settecento e ottocento si riscopre questo spirito di elevazione verso l'alto. Questi motivi non sono solo il concetto di sublime, pittoresco ma anche la nascita degli slums. Gli uomini venivano trattati come gli schiavi dell'epoca medievale e quindi si riscopre uno spirito legato alla vita dei campi. Proprio in questo periodo in cui le fabbriche prendevano i contadini, è gli letterati, gli artisti, gli architetti e i teorici riscoprono nella natura un collegamento importante, la possibilità all'uomo di elevarsi. Questo è un progetto di Christopher Wren in pieno settecento che continua ad insegnare e a progettare rosoni fatto con archetti, il concetto di verticalismo che si nota tra la pianta l'alzato che è molto più evidente rispetto alla base e come l'arco gotico, le guglie e gli archi rampanti ancora continuano nel linguaggio architettonico inglese come se mai fosse stato interrotto questo rapporto con l'architettura medioevale, cosa che nelle altre nazioni accade. Quindi in Inghilterra questa rottura con il passato non avviene e si continua a costruire come lo si faceva nel medioevo. Il romanticismo, lo Sturm und Drang si oppone all'illuminismo e quindi vediamo che quest'opposizione nasce in letteratura ma poi si trasferisce direttamente nella pittura, Turner e Friedrich risponderanno attraverso le loro opere a questo richiamo del romanticismo fatto di contrasti, poi con Pugin lo vedremo in maniera evidente con "The Contrast". Il contrasto è tra la realtà che ci circonda e la cultura, l'arte Turner descrive il chiostro della cattedrale di Salisburgo attraverso la pittura, infatti la pittura è sempre portatrice di innovazione perché i pittori

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hanno la capacità di immaginarsi un'architettura che poi gli architetti realizzano. In Turner attraverso degli architetti trilobati guardo l'architettura gotica, quindi in Inghilterra nel 1797 si inizia a restaurare l'architettura gotica. Si legge l'architettura gotica non come architettura del passato ma come architettura contemporanea, l'Inghilterra scegli come linguaggio contemporaneo l'architettura gotica, l'elemento puntuale, le colonne che portano verso l'alto non come l'architettura classica fatta di pieni e murature continue, ma un'architettura fatta di vuoti, di luci e di grandi vetrate che enfatizzano il contrasto tra l'esterno ed interno. Ancora ci sarà il contrasto del sublime, mentre nella lezione precedente vedevamo l'esaltazione dell'estetica in quanto armonia e ritrovamento dei principi classici della scultura classica, qui ritroviamo il sublime come una perdita dei sensi di fronte alla natura che è collegata in maniera stretta con l'architettura e quindi la sublimazione di quest'architettura nasce tra il … e la natura quasi come voler dire che ciò che è stato costruito dall'uomo ritorna alla natura. In questo disegno di Turner Le colonne sembrano quasi i fusti d'albero e l'arco ad ogiva che si innesta su questa colonna in realtà sembra la base su cui si collegano i rami d'albero. Non c'è nessun elemento che non dà la sensazione di essere naturale, le pietre che appartengono quest'architettura sembrano naturali. Un'altra opera che ci serve per comprendere come tra fine settecento e inizio ottocento … che si oppone al lavoro dell'uomo diventa non una negazione pessimistica ma un'esaltazione, il contesto culturale è il romanticismo, Sturm und Drang nato in Germania ma esaltato in Inghilterra questo spirito nuovo, ribelle che si oppone al razionalismo illuminista, si oppone alla linea dritta del classicismo, si oppone agli ordini al architettonici classici, colonna, pilastro, arco e architrave. Questa bellezza della sublime viene saltata da Friedrich. Nel "cimitero dei monaci" gli alberi sembrano fusti di colonne che svettano nello spazio e non capite dov'è il punto di censura tra la natura e l'architettura come nelle opera di Turner precedente dove gli elementi naturali spostano in maniera netta quelli che sono elementi architettonici come da dire che l'architettura non è in contrasto con la natura ma è quasi in una posizione ribelle. L'opera che meglio enfatizza le sottolinea il concetto di sublime e il Gothic revival è "viandante sul mare di nebbia" perché è per la prima volta è l'uomo di fronte ad una natura vorticosa. Per la prima volta il protagonista è di spalle perché dietro di lui ci siamo noi, lo spettatore coinvolto in maniera diretta all'interno dell'opera. Siamo abituati generalmente a vedere i protagonisti che guardano il fruitore dell'opera quasi a creare un dialogo, in questo caso noi siamo dentro l'opera, non stiamo dialogando con l'opera, ma siamo dentro l'opera perché siamo subito dietro al viandante. Ed è questo l'invito a guardare la natura non come nemico ma come piacere del viverla. Friedrich "Rovine di Eldena" sottolinea questa unione tra natura e dell'architettura. Questi saranno i principi romantici per cui muoveranno l'architettura ottocentesca in Inghilterra prima e in tutta Europa poi. Le ripercussioni di quegli elementi che abbiamo visto in architettura sono molteplici: giardino all'inglese che si oppone ai classici giardini all'italiana e alla francese perché i nostri giardini sono geometrici, hanno dei percorsi e degli elementi puntuali che rimandano a calcoli

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matematici. Il giardino inglese sono dei giardini quasi naturali all'interno dei quali si progettano ruderi, il giardino non è altro che il prosieguo del tempo, non è un luogo incontaminato sul quale io evidenzio degli elementi ma è un luogo naturale. Da una parte c'è l'architettura del paesaggio in quel giardino e dall'altro c'è il Gothic revival con architetto quali Wyatt. L'opera che più di tutte può essere considerata Gothic revival è la villa di Strawberry di Walpole. Walpole è uno scrittore che scriverà il castello di Otranto che è un giallo importantissimo che apre le gotic stories o gotico novels cioè dei racconti pubblicati sui quotidiani che raccontano di questi omicidi, assassini e della vita notturna nei sobborghi di una Londra industrializzata che si muovono all'interno di architetture neogotiche. L'autore amante del gotico progetta una casa che sia quasi una rovina con questo gusto romantico nel tempo che passa, dell'elemento architettonico che poi si trasforma in natura. Un'altra residenza importante che segnerà il passaggio dal Survival Gothic al revival Gothic è Fonthill Abbey che diventerà elemento fondamentale dell'architettura gotica inglese perché si costruisce una villa come se fosse una cattedrale. L'immagine sarà quella di una Chiesa gotica che enfatizza questo spirito di rivisitazione del gotico. Un autore fondamentale di questo periodo è Pugin. In Inghilterra non c'è mai stata la cancellazione dell'architettura gotica e infatti nella Royal Military Academy a metà del settecento gli elementi architettonici fanno pensare immediatamente a torri medioevali, guglie medievali a elementi verticalizzanti e le aperture, arco ad ogiva, elementi verticali, grandi altezze. Le stesse arcate hanno sempre l'arco acuto, noi siamo abituati a vedere in questi anni in Italia, Francia e Spagna l'architettura classica l'arco a tutto sesto, la riproposizione degli elementi tipici dell'architettura greco romana. L'opera precedente a Strawberry Hill perché costruita nel 1796 costituisce una pietra miliare, un elemento fondamentale è Fonthill che sembra essere una chiesa cattedrale ma è una residenza. Solitamente nelle opere pittoriche gli edifici vengono rappresentati non frontalmente ma sul fianco perché enfatizza i chiaroscuri e anche perché di solito la facciata veniva sempre costruita per ultimo. Invece quello che è importante è tutta l'architettura perché viene progettata insieme. Ai lati notiamo le torri che sembrano delle torri di avvistamento medievali, tutti questi elementi fanno ricordare il Gothic Novel, contrasto tra architettura e natura. In questo edificio si nota in maniera forte come ci sono alcuni elementi che vogliono enfatizzare questo ritorno al gotico, questi contrafforti che vengono quasi schiacciati sulla facciata. È come il contrasto tra la parasta e la lesena, la parasta è l'elemento strutturale invece la lesena è l'immagine proiettata che diventa elemento decorativo qui è la stessa cosa il contraffatto che generalmente serviva per aiutare l'edificio a crescere in altezza viene utilizzato come elemento decorativo quasi a dare il passo dei singoli cantonali. Tutte queste immagini enfatizzano l'aspetto del cattedrale, da edificio medievale riabitato. La pianta di Fonthill Abbey si sviluppa su una croce greca con l'elemento centrale che è questa torre a pianta ottagonale che subirà un crollo. Uno dei motivi per cui quest'opera è famosa è che l'autore Wyatt progetto quest'opera il cui committente chiede di avere un'edificio il più possibile vicino non solo all'immagine di una cattedrale

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antica ma ai ruderi di una cattedrale antica e la storia ha voluto che questa torre, alta 83 metri, crollerà a 13 anni dall'inaugurazione, quasi rispondendo ad un'esigenza del committente. Il proprietario insieme all'architetto Wyatt progetteranno anche gli elementi di arredo e sono tutti legati ad una tradizione medievale: elementi tortili e drappeggi pesanti. Questa importante perché questi saranno gli elementi che si utilizzeranno con la nascita dell'architettura moderna, per esempio la stazione di San Pancrazio a Londra, gli elementi metallici che si aprono come gli elementi medievali ad ombrello. Questi sono gli anni in cui oltre alle periferie londinesi nascerà uno dei materiali più importanti dell'architettura contemporanea cioè il cemento Portland. Il marmo di Portland che erano stati molto importanti vengono sostituiti dal cemento. Il cemento è molto più semplice da porre in opera, ha bisogno solo di casseforme lignee e l'architettura gotica verrà presa a modello per l'architettura moderna perché l'elemento puntuale risponde ai pilastri dell'architettura contemporanea perché sono sempre elementi puntuali. Come per l'Italia e il Rinascimento è il periodo d'oro per l'architettura italiana, lo stesso vale il gotico e il neogotico diventa l'emblema dell'architettura nazionale inglese. Il gotico non è solamente il riprendere degli elementi gotici ma c'è anche il senso di trasformarli perché sono elementi molto più empatici. Ci siamo spostati dal gotico ad una trasposizione gotica, per certi aspetti un gotico che non è mai esistito perché non abbiamo mai visto una volta stellata che sembra quasi un soffitto cassettonato. Quindi partendo dai principi del gotico, un'architettura puntuale, fatta di grandi aperture, grandi monofore e bifore, poi in realtà da questa architettura siano delle trasformazioni, degli abbellimenti che in un certo qual modo si staccano dal gotico che non sembra più gotico. Vengono progettati anche gli interni quindi il gusto del Gothic Revival non appartiene solo all'architettura ma anche alle arti in genere, all'arredamento interno in stile. In Francia diventerà lo stile gotico per eccellenza grazie agli autori come Viollet Ledoux, tutta quella scuola che si muove sull'architettura gotica intesa come stile invece in Inghilterra è inteso come principio. La differenza è che in Francia si recupera uno stile gotico, in Inghilterra quello stile si agganciano e si associano dei principi di vita, religiosi. Si recupera un'immagine quasi idilliaca del medioevo cioè si purifica tutte quelle che erano state le culture del medioevo, le barbarie, le conquiste, le lotte vengono messe in secondo piano. Si recupera lo spirito dell'uomo con la natura, delle arte e dei mestieri in opposizione alla rivoluzione industriale e ai quartieri poveri. Gli intellettuali si oppongono a questo attraverso un ideale romantico del prodotto non in serie ma del prodotto artigianale in opposizione all'industrializzazione. questi sono anche gli anni del Grand Tour, si visita l'Italia e i ruderi dell'architettura romana, si gira l'Europa guardando con attenzione i segni del passato tenendone conto perché attingendo dalle fonti dirette posso trasformati conoscendo le regole dell'architettura antica io posso superarle. Abbiamo detto il ritorno alla spiritualità medievale e quindi sicuramente alla fede cristiana. in Inghilterra c'è stata la scissione, La religione di Stato si è staccata quindi il ritorno al medioevo prima della scissione vuol dire il ritorno allo spirito cristiano, vuol dire

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ritornare ad un'architettura che era la trasposizione della religione. Mentre in Francia il recupero del gotico non è legato alla vita dei campi, alla tradizione dei campi, è legato proprio all'arte pura quindi si sposta dallo stile medievale ai principi legati allo spirito medioevale. I risultati dal punto di vista architettonico, pittorico e scultoreo sembrano gli stessi però i principi che muovono il gotico revival sono diversi. In Italia con l'art nouveau non ci sarà mai questo ritorno al gotico come in Inghilterra come pure accadrà in tutti i paesi si settentrionali dalla Norvegia alla Danimarca, dalla Svezia all'Olanda l'architettura non è di pietra di legno e il legno come elemento puntuale ci ricorda la struttura a pilastri che nasceva in quegli anni. C'è una continuità di questa architettura che non risponde alla continuità che abbiamo nel bacino mediterraneo perché noi siamo abituati a legare l'architettura alla materia, alle pietre, agli elementi decorativi, i marmi. Nell'Italia settentrionale l'architettura è sempre più leggera, perché molto spesso è fatta di legno. Le trasformazioni più grandi d'Inghilterra sono a seguito di incendi, le nostre sono seguito di terremoti. Il classico del nord Europa differisce da quello nostro, qui invece per classico si intende l'architettura legata al gotico, al verticalismo, a strutture leggere in legno. Anche qui quell'elemento puntuale classico dell'architettura gotica, non una colonna che richiama dorico ionico corinzio e tuscanico ma colonnine composite che che formano quasi il fusto di un albero su cui si aprono queste volte a … e l'architettura in ferro e in vetro che dall'ottocento in poi diventerà l'emblema dell'esposizione internazionale ma anche dell'architettura internazionale, tutte le stazioni in Italia diventano in ferro oppure in cemento. Per esempio Pier Luigi Nervi ingegnere che si innamora del neogotico. Questi elementi che noi studiamo sono alla base dell'architettura contemporanea. Strawberry ad opera di James Wyatt che la costruisce per uno scrittore Walpole che sarà uno dei principali scrittori delle storie gotiche, scriverà il castello di Otranto. Questo è il periodo del grand tour, non si guarda a Roma, Firenze, Napoli ma si guarda per esempio ad Otranto ma in generale l'architettura della Puglia è gotica per esempio le volte, cupole ad ombrello, fatta di pietra leccese, anche i viaggi che si faranno a Venezia con il fondaco dei turchi. Ruskin per esempio dice che le pietre della città sono la risposta del buon governo quindi lega l'architettura ha dei principi morali, etici. Venezia a questi principi perché è costruita con elementi lignei, puntuali è un'architettura leggera per esempio il Duomo di San Marco, tutti elementi che ricordano alla cultura inglese. Ecco perché Venezia è stata scelta dagli dagli inglesi come la città per eccellenza italiana e non Roma che è tutto classica. In quest'edificio che sembra un castello medioevale ci sono le guglie, le torri di avvistamento, i merli questo è il periodo in cui tutti i muri d'ambito iniziano ad essere merlate non è tempo i contrasti e battaglie ma sono residenze private. Tutto questo è il gusto della gotico, del pittoresco questo contrasto tra l'architettura e la natura. Quest'immagine medievale con le finestre bifore e le merlature e le guglie, all'interno di una natura incontaminata che però enfatizza il contrasto tra architettura e natura. La stessa cosa accade nel giardino inglese. Pugin è importante perché scrive "Contrasts" 1836 e il secondo libro è " i principi dell'architettura cristiana" 1848. Questi due

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testi sono importanti perché Pugin collega l'architettura allo spirito cristiano. Pugin è di origine francese si trasferisce in Inghilterra e abbandona la religione di Stato per convertirsi al cristianesimo ritrovando nel cristianesimo quei principi di verità che la cultura inglese aveva perso. Lui dice che questi principi di verità devono essere applicati anche all'architettura, non si può costruire in cemento e far finta che sia pietra oppure costruire in ferro e far finta che sia antica. Per Pugin l'incognito significa cristianesimo e significa un'architettura da preferire al classicismo che è paganesimo. Collegamenti ai principi etici del cristianesimo e in seconda istanza moralità del progettista cioè non si può falsificare la realtà. Tutto questo dipende dalla seconda rivoluzione industriale. Terzo punto: rapporto tra architettura e società, cioè l'architettura deve rispondere alle esigenze della società. Nell'architettura medievale rivedo il senso di questa etica, rivede il senso del collegamento tra aspetti morali ed etici con l'architettura, l'architettura quel tempo rispondeva alle esigenze sociali. Pugin collega tutto ad un ideale religioso, Ruskin ad un ideale estetico legato al sublime, allo spaesamento tra il rudere e la bellezza della natura, ne fa quasi una lettura estetica invece Morris ne fa una sociale che sarà uno dei primi fautori del marxismo cioè dare potere agli operai. Questi teorici saranno dei bravissimi disegnatori e ispireranno moltissime architetture, Pugin lavorerà a molte architetture. In Contrasts ci sono due immagini la città inglese che sposa la natura, le guglie e quindi la presenza gli edifici religiosi, di spiritualità in contrasto con la nuova città nella quale se qualche guglia c'è è perché le chiese sono state trasformate in edifici residenziali, il ponte è diventato in ferro, tutta la città è caratterizzata da ciminiere cioè l'industria ha preso il posto delle guglie delle torre campanarie, si è abbandonata la spiritualità religiosa per spostare quella economica. All'interno del testo viene sottolineata la differenza tra la nuova architettura che assomiglia quasi ad un'architettura neoclassica e l'architettura gotica che sposa questo principio di spiritualità, etico, di moralità. Nascono i bow window per illuminare gli interni, ma vedete come dove fondamentalmente le architetture non sono gotiche tranne quelle del bow window c'è la ricerca dell'elemento che mi ricorda l'architettura gotica la torre, le scale mi fanno sembrare ad un avvistamento medievale, gli interni sono progettati con elementi chiaramente neogotici ma che da qui partono per poi diventare liberi, tutti questi sono rivisti ed enfatizzati. Altri edifici che riportano questo stile sono la Chiesa di St Mary's Derby è caratterizzata dal prospetto principale dalla fusione tra una torre campanaria un edificio a navata unica con le navate laterali arretrate rispetto al prospetto dove il verticalismo gotico è enfatizzato come la torre ottagonale. Pugin a St. Giles, nella cultura settentrionale d'Europa le chiese di legno gotiche sono fatte come questa, in questo caso un'architettura in legno trasposta in un'architettura in pietra. Però i rapporti tra la pianta e l'alzato, tra il prospetto e l'elevato mi ricordo immediatamente che è una chiesa medioevale. Anche nell'interno troviamo l'utilizzo del legno, gli elementi puntuali con archi a sesto acuto e nella navata centrale le volte a carena (quello della barca). Anche se in pianta sembra un'architettura classica: chiesa tre navate con la parte dell'abside chiusa da mura rettangolari in

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elevato ha proprio lo stile gotico. L'immagine che ci viene più facilmente alla mente è la cattedrale di Parigi con le guglie tendenti molto all'alto, ma stiamo in Inghilterra a metà dell'ottocento quando il cemento armato diventa importante e le nuove architetture vengono fatte con quello. Pugin costruisce per il suo mecenate una nuova residenza tra il 1846 e il 1851 in perfetto stile neogotico, i tetti sono trasformati in guglie, si vedono i merli nelle murature d'ambito e gli elementi classici anche del passaggio del tempo, quasi come se fosse una rovina in un parco. Il Parlamento inglese è fatto da Pugin e Barry, è importante perché è uno degli esempi fondamentali dell'architettura inglese. Il Parlamento inglese è il simbolo della società inglese. Venne progettato ex novo su una preesistenza cioè Westminster hall che era l'unico elemento realmente gotico del 12º secolo, tutto il resto è una produzione di metà ottocento. Questo significa che l'architettura inglese sposa il neo gotico come architettura di Stato. Negli interni ci sono le volte a carena e molto simili a Strawberry, tutto è arredato con gusto gotico, la fuga degli archi tutti tendenti verso l'alto che che enfatizzano il gusto neogotico, la doppia altezza, i fronti laterali costituiti da queste grandissime trifore con la parte esterna, le fasce orizzontali che ospitano gli stemmi della famiglia reale insieme gli stemmi delle famiglie che siedono insieme al Parlamento.

Lezione 30-10-2012 Gli argomenti di Soane Nash e Schinkel esauriscono una parte della storia dell'architettura che è quella che ha avuto maggiore diffusione però in tutta la prima metà dell'ottocento. Sono tutti importanti anche per quello che sarà poi la ripresa di quasi un secolo dopo negli architetti del novecento. L'architettura delle gotic revival è uno di quegli argomenti che si ritrovano in altri corsi perché sono alla base della formazione dell'architetto nell'evoluzione che sia nell'ottocento e per solo il novecento. L'architetto però della fine dell'ottocento e dei primi del novecento cioè del cosiddetto periodo del moderno, si definisce età moderna tutti i settori che sono nati dopo la scoperta dell'America. Gli architetti che poi hanno avuto l'affermazione nel novecento e che incominciano le proprie attività alla fine dell'ottocento sono degli architetti che si trovano in continuità con tutto quello che noi stiamo parlando. In particolare teorici ed architetti come Ruskin e Pugin, e Viollet Le duc saranno personaggi che diventeranno per le loro pubblicazioni e per le loro idee molto importanti in questo sviluppo architettonico che verrà trasmesso poi dall'America. È portato capire poi come tutto questo sia una parte integrante della formazione dell'architetto che solo in tempi più recenti ha visto la massima specializzazione del progettista, del restauratore e del tecnico del disegno industriale che fino a non molti anni fa non esistevano. Infatti fino a quarant'anni fa storia dell'architettura e del restauro nelle facoltà di architettura non si insegnava ma era una materia unica e così come il disegno industriale perché era una tecnologia molto diversa e quindi era molto diversa nella formazione. Tornando in Inghilterra gli aspetti che dobbiamo riprendere per commentare la parte successiva sono due: l'aspetto delle tipologie. Il primo è quello di un'Inghilterra dove nascono diverse tipologie diverse e che avranno una

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loro tipo di sfruttazione cioè la tipologia per esempio di Bath che è particolare perché c'è una tipologia tipica del mondo anglosassone che lo riprenderanno molto spesso e che è legato alla secondo tema che è quello del Crescent. In Inghilterra noi abbiamo la Skoe, il Circus e il Crescent. La Skoe è la piazza di tipo rettangolare, il Circus di forma circolare e il Crescent è un semicerchio. Il Crescent è molto importante perché è uno dei temi che maggiormente si collegano…. quando abbiamo fatto la pianificazione di Nash in Regent park e Regent Street questo è un Crescent che in questo piano viene messo occlusione di questo asse ristrutturato. Il Crescent è una qual cosa che si apre sulla verde è quindi nella cultura inglese che poi verrà trasferita in America che dà risalto all'idea del verde nell'architettura è una tipologia che ha avuto un notevole successo. È stata ripresa anche in modo del tutto diverso. Per esempio a Roma piazza dell'indipendenza di fronte alle terme di Diocleziano è un semicerchio Crescent solo che non si apre sulla verde ma verso la città quindi si riprende il Crescent inglese ma lo si modifica. Lo spazio aperto con il verde è presente anche nella Skoe e nel Circus perché ogni piazza inglese al centro un suo giardino. All'inizio questo giardino era riservato agli abitanti di quella piazza quindi non era pubblico, quest'attenzione del mondo anglosassone verso il il rapporto del costruito con la natura lo si vede nella nascita del tipico giardino ottocentesco che è quello all'inglese, ed è proprio quest'attenzione al verde. Un giardino all'inglese rispetto ad uno giardino italiano e francese e un giardino falsamente progettato, mentre il giardino francese che riprende quello italiano però lo riporta a grandissime dimensioni è una progettazione fatta secondo un sistema di assi ortogonali, l'incrocio di questi assi l'elemento architettonico che può essere una fontana, o un elemento che vi pare il giardino inglese pone allo stesso un monumento, il rudere, il pezzo antico, un capitello eccetera ma in un punto che non è casuale ma è uno punto studiato, cioè un giardino naturalistico, faccio una collinetta perché li ci sta bene oppure un percorso. Questo vuol dire che i due caratteri principali cioè l'attenzione alla scoperta del carattere gotico in Inghilterra e l'affermazione del gotico in Inghilterra che non è solamente il restauro delle chiese o in forme gotiche, l'attenzione verso l'ambiente ed il pittoresco creano una cultura architettonica che sarà importante non solo per l'Inghilterra ma anche per l'America perché si diffonderà anche nel resto del mondo. Noi abbiamo visto espressioni di Gothic revival anche piuttosto singolare, di queste manifestazioni ricordiamo Fonthill come le coperture delle sale interne a carena di nave, perché poi saranno le stesse cose che …. cercheranno di realizzare attraverso i nuovi materiali come la ghisa e l'acciaio che avranno la loro momentanea sperimentazione non è che con questi materiali vengono fatti sotto i grattacieli ma anche le stazioni ferroviarie e anche altri ambienti che sono esattamente come questi qui. Cioè riprendono e sperimentano anche i nuovi materiali che si sovrappongono ad una cultura e ad un atteggiamento verso l'architettura e l'ambiente che è quello che aveva manifestato Ruskin anche attraverso i suoi scritti, anche se poi in America ha avuto più influenza Viollet le duc sull'architettura americana che non Ruskin mentre Ruskin ha avuto molta più influenza sull'architettura europea e sulla formazione degli architetti.

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Anche questa è una ripresa, un richiamo della propria tradizione inglese. L'arco Tudor pr prende il nome una delle famiglie dominanti, regnanti in Inghilterra e quindi anche nelle colonie. Adesso vediamo come viene portato avanti questo tipo di cultura fino alla fine dell'ottocento. Se questo è un Nash che non è quello dei piani ma è quello dei Cottage, perché l'altro elemento tipologico importante nella cultura inglese è quello della Cottage che è questo nei primi dell'ottocento, perché dopo si affermerà un tipo dei Cottage che è la ripresa della villa italiana. Per loro la villa italiana era quella che aveva una torretta sola perché venne ritenuta più pittoresca della villa che ha due torri. Quella regolarità che si ritrova molto di più nella cultura architettonica italiana e francese viene negata anche dalla cultura del passato anglosassone per cui loro amano tutto ciò che è meno regolare, meno simmetrico. Quando incominciano a fare il giardino all'inglese che vi ho detto prima viene poi e stesso a tutte le nazioni. Per esempio Versailles ha una parte di giardino che è quello inglese, la villa Albani a Roma è stata costruita secondo il gusto del giardino inglese, troviamo infatti in tempietto diruto, un altro pezzo messo da un'altra parte. Il tempietto è stato costruito così diruto perché così era insito in quell'atteggiamento romantico che ricercavano in questo tipo di giardino che è esattamente quello che poi dirà Ruskin quando porta avanti un discorso negato da Viollet le duc che dice se io ho un pezzo antico lo devo lasciare lì e costruirci del verde intorno. Ma se questa è una teoria vera del rudere di Ruskin, la stessa cosa in architettura i progettisti lo fanno in falso ma la cultura che li lega è una ed una sola. Questa qui è una delle prime costruzioni, è un tipo di Cottage che si ritrova anche in America, stiamo parlando di case in legno perché ancora venivano fatte in questo modo. Queste case vengono fatti con sistemi e usi di tradizione americana. Questo tipo di costruzione dal nome di gingerbread perché letteralmente si chiama pan di zucchero, è una cosa che viene dalla loro tradizione. È un modo di mettere gli assi e le travi di legno in un certo modo. Questa architettura di Nash è un'architettura molto inventata in un'epoca in cui la conoscenza di questo tipo di architetture … questo è il padiglione reale di Brighton più unico che raro, un'invenzione sua, una bizzarria. Non ci interessa il padiglione di Brighton che non avrà nessun tipo di ripresa in questo momento perché per avere un'importanza dell'architettura che non sia della tradizione locale, che non sia in territori lontani ricordatevi le colonizzazioni. L'Inghilterra ha colonizzato molte nazioni come la Francia quindi hanno avuto di conoscenza di certe culture che richiamano per esempio la cultura indiana perché l'India è stato uno protettorato per molti anni. Tutto questo sarà molto importante alla fine dell'ottocento perché sarà importante l'influenza dell'arte giapponese sull'architettura dell'ottocento ma per fare questo gli architetti dovevano conoscere i giapponesi e quindi se non si fanno delle esposizioni le conoscenze non si facevano. Il padiglione reale non ci interessa come padiglione reale ma perché è pittoresco se messo a confronto con il classico castello…. Non ci troviamo ancora nell'eclettismo perché l'eclettismo viene dopo, è sbagliato pensare che l'ottocento sia eclettismo perché l'eclettismo fa parte dell'ottocento ma entra solamente nella seconda parte dell'ottocento. Questo non è eclettismo ma revival. Il

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padiglione di Brighton ci interesserà dopo perché dentro questo padiglione ci sono le cucine che sono stranamente una delle prime architetture tutte in ferro, architetture in ferro messe all'interno. Questo perché loro ritenevano che il ferro risolvesse problemi statici e degli incendi hanno poi potuto scoprire che così non era e quindi verranno messi all'esterno e poi verrà abbandonato. Dopo questi architetti c'è una corrente che porta avanti nella grande dimensione soprattutto edifici monumentali come il British Museum di Londra, esiste anche un analogo ad Edimburgo eventualmente storicista, e quindi c'è questo aspetto soprattutto sulla grande dimensione e sulla rappresentanza. L'altro punto fondamentale nella metà dell'ottocento che fa vedere che il clima è cambiato, non è più il classicismo romantico, non è più tanto il Gothic revival secondo il tipo di sistema per noi, il momento in cui nell'architettura incomincia a venir fuori la decorazione. Abbiamo visto fino ad ora delle architetture classiche e romantiche ed anche architetture che sono una via di mezzo nel mondo anglosassone che riprendono la limpidezza delle forme in alcuni casi e delle decorazioni che sono soprattutto spesso uniformi ma anche perché riprendono anche alcuni materiali di certe località. In questo caso in questa Chiesa l'improvvisamente di un architetto che è Butterfly? decide di fare una cosa decorata contro l'uso diverso del materiale, in questo caso è il mattone laterizio, ma è sempre gotica creando dei giochi decorativi. Questo vuol dire dimensione del gusto e delle scelte da parte dell'architetto che corrisponde esattamente ad un periodo molto diverso di riferimento tra architettura del passato ed è qui che stiamo andando verso delle forme eclettiche. Questo succede in Inghilterra ma anche con altre forme che vengono poi riprese, cioè questo è il neogotico, come il palazzo del Parlamento, che però ha una decorazione data dalla forma architettonica, in quest'ultimo caso però la decorazione è data dall'architetto. Non viene solamente utilizzata in qual caso in quella Chiesa ma per esempio si incomincia a fare due cose una è il monumento per il principe Alberto consorte della regina Vittoria che è quella che ha dato il nome a tutto un secolo perché ha governato per tutto un secolo alla regina Vittoria. Questo monumento che è un mezzo ad un giardino e quindi è molto pittoresco improvvisamente non è un'edicola semplice in mezzo al verde ma diventa un'edicola in cui ci sono tutta una serie di cose. Questo vuol dire che la forma gotica che in fondo rimane che loro riprendono non ha più quella espressività piena presente nel Gothic revival, ma si avvicina per forme che possiamo dire più barocche. Non considerando il barocco come architettura trecentesca per dire un atteggiamento culturale quindi diventa in alcuni casi architettura settecentesca cioè in quel momento in cui l'architettura diventa settecentesca intesa in alcune nazioni come rococò come barocco molto decorato. Tutto quello, con un sistema tradizionale di architettura del passato, era stato rinnegato un secolo prima riprende un secolo dopo ed ecco che viene un periodo veramente eclettico perché abbiamo queste forme qui a Monaco collegato a tutto questo discorso che abbiamo fatto questo filone del Gothic Revival c'è la Sagrada Familia di Gaudi legato a quel discorso della ripresa della maggiore decorazione invece ci sono delle espressioni di Art Nouveau che

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vedremo poi. Non ci interessa a Nash ma solo questo tipo di architettura per vedere come sono queste le forme che in quello stesso periodo o appena dopo ritroveremo in America. Un altro elemento importante, io credo che sia già stato accennato al discorso di Morris andando un poco avanti penso che forse come conclusione della su Ruskin si sia arrivati anche a Morris. Morrison che è legato a tutt'un periodo in cui si discute se propendere verso le nuove tecnologie legate ad una lavorazione più artigianale quindi .. che farà poi parte della nascita del Bauhaus non è che Morrison viene così all'improvviso, anche qui c'è una professione dell'arte dell'architettura degli interni, non all'arredamento, ma architettura degli interni che è una cosa diversa dall'arredamento che ha le sue radici e le sue evoluzioni nel tempo. Quando vi parlerò di Peter Maier? che ha dato il nome ad un certo tipo di architettura di interni è perché è il tipo di reazione a quella che era nella metà dell'ottocento il periodo delle rivoluzioni sociali. Questa è la reazione ad un certo tipo di arredamento degli interni che come per gli esterni era legato alla cultura tradizionale, logicamente parliamo di grandi residenze. Voleva dire importanza del salottino, delle quattro fatte in una certa maniera che fosse un dipinto che raffigura i bambini di casa, tutto visto in un certo ambiente. Anche quello che è qualcosa della tradizione ad un certo punto verrà rinnegato alla metà dell'ottocento si cercherà un cambiamento. Questo che vi ho fatto vedere è per richiamarvi alla memoria tutta questa cultura della prima metà dell'ottocento che poi ritroveremo espressa anche nell'architettura americana. L'architettura americana è un'architettura relativamente giovane ma chi non ha nessun significato nell'architettura internazionale fino a dopo la seconda guerra mondiale perché se parliamo di personaggi che ritroveremo nel percorso, non considerate personaggi isolati come può essere Wright perché lui è un personaggio isolato americano anche perché lui si specializzò nella costruzione monofamiliari mentre tutta la cultura architettonica internazionale si occupò di case in affitto di case popolari, ma anche di studiare di interi quartieri. Architettonicamente in America non c'è una ricerca di una forma architettonica, passato Louis Sullivan c'è ben poco perché bisognerà aspettare il momento in cui Mies van der rohe andrà in America allora li abbiamo qualcosa di notevole. Quando parliamo di America parliamo di America del Nord. non ancora nessun significato di importanza New York rispetto ad altre capitali statunitensi e Washington perché ci sono molte più architetture li, in ogni caso stiamo parlando della costa orientale e non occidentale. Le guerre civili sono dei momenti fondamentali anche nell'ambito dell'architettura, questo lo vedremo più tardi in Europa. In America momento fondamentale è quella della secessione in cui una figura fondamentale è il presidente Thomas Jefferson che non è solamente il primo presidente degli Stati Uniti, ricordiamo che la secessione è una guerra tra i paesi del Nord e quelli del sud, ma è anche un architetto. Lui ebbe una formazione e un'educazione europea quindi trasmette in America quella che è la sua cultura europea in tanti modi anche un po' bizzarri riprendendo....... Nash non è l'unico architetto importante, stiamo parlando di quell'area dell'America di cui vi ho parlato, cioè di vi sto parlando di Washington e Richmond, il resto dell'America non la consideriamo perché solo molto

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dopo arriveremo alla costa occidentale che sarà legata anche agli eventi disastrosi con terremoti e grandi incendi. Il momento in cui si affermava in Europa il classicismo romantico l'America vi ha aderito come trasmissione attraverso una cultura che questi architetti hanno acquisito in Europa e l'hanno trasferita, quindi è un po' diversa dall'immagine diretta in un certo momento anche per chi ha usufruito di questa architettura che sono le architetture più rappresentative come il Campidoglio di Richmond oppure la casa bianca a Washington e i college che nascono come grandi strutture per lo studio e poi il resto è tanta abitazione civile non abbiamo molte innovazioni. Da tutto questo gli americani tireranno fuori due tipologie che diventeranno fondamentali: il tema dell'albergo che non aveva avuto un'innovazione del punto di vista distributivo, funzionale della struttura alberghiera, l'altro tema è il penitenziario, la struttura del penitenziario perché in precedenza non esisteva, non c'era una struttura fatta apposta ma per esempio si utilizzavano le segrete dei castelli. Questo è plausibile perché l'America era un po' fuori da tutte le problematiche che avevano coinvolto l'Europa come la rivoluzione francese vede tutti questi eventi che siccome avevano toccato ben poco la cultura inglese allora non erano stati trasmessi in America. L'architetto Benjamin Latrobe costruisce come opera più importante la Cattedrale di Baltimora. Molte di queste architetture americane che vedremo le vedremo nelle immagini dell'epoca perché molte sono state distrutte negli anni 60 e 70. Dopo questi anni hanno smesso di distruggere queste opere antiche perché le hanno riconosciute come tradizione del loro passato e allora è nata una scuola americana che prima non esisteva dedicata allo studio delle Le loro opere passate perché prima guardavano solamente alle architetture europee. Stiamo parlando di tutti architetti che hanno avuto la loro esperienza europea qualcheduno attraverso il … che sarebbe un premio, un'affermazione, una convalida delle carte in regola per svolgere la professione. Loro guardano all'architettura europea con tanti riferimenti, ecco perché abbiamo parlato del classicismo romantico che guardava all'architettura precedente. Se guardiamo quest'edificio fa troppo riferimento all'opera di Soane soprattutto l'esedra e il sistema di copertura, queste superfici molto lisce e gli archi che sono ribassati e quindi non furono più come archi, ma insieme a questo c'è l'idea di un'architettura del passato veramente identificabile in questa cupola variamente cassettonata ma c'è un … che è tipico dell'architettura inglese richiama l'architettura palladiana. Allora tutta l'architettura delle ville americane soprattutto quelle del profondo sud dove lavoravano gli schiavi è un'architettura che si bassa sulle grandi architetture palladiane, tanto è cultura palladiana quella inglese e tanto sarà cultura palladiana quella americana. Latrobe interpreta Palladio e la cosa che verrà ripresa più di tutti sarà La rotonda. Jefferson è anche lui un palladiano che fa il Campidoglio di Washington che è la struttura del potere politico di uno dei vari Stati che lo componevano. Jefferson che ha avuto un'educazione europea, per il Campidoglio si rifà ad un'architettura palladiana che è quella dei romani che sarebbe la Maison Carrè di Nimes che è uno dei pochi monumenti della tradizione romana in Francia che è meglio conservata e che lui poté vedere. Altre cose venivano conosciute

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attraverso disegni, trattati e taccuini. La Casa Bianca di Washington rispetto a quello della Virginia ha avuto una progettazione più difficile per la scelta dei progettisti anche se poi tutto venne fatto. A Charlottesville Jefferson fece l'Università è una struttura un po' diversa perché è fatta a corte, di solito le strutture delle università americane sono intese come campus quindi diverse e dallo stile europeo e dal college. In questo caso l'Università si svolge attorno ad una corte quindi riprende l'idea della tipologia di una corte aperta, non giusta perché è aperta su un lato. Tutto ruota intorno al grande edificio centrale che è la grande rotonda, un sistema che ritorna molto spesso quello di palladio. Vediamo ora qualche altro tipo di scempio di questa architettura anche andando avanti negli anni fino al 1850. Per esempio il Campidoglio dell'Ohio di Thomas Cole, era di molti Stati che si stavano organizzando anche amministrativamente, economicamente, politicamente ed autonomamente, questi Stati costituiranno poi gli Stati Uniti d'America, piano piano costruiscono il loro centro politico amministrativo che il Campidoglio costruito nel 1860. La prossima volta vedremo quello che sta succedendo in Europa negli stessi anni. Cambia l'idea della rotonda che in questo caso è proprio una rotonda palladiana, qui diventa una sorta di grosso tiburio che esce all'esterno molto diverso dalla rotonda palladiana. Questo è spesso l'interpretazione di alcune architetture antiche che vengono tramandate attraverso viaggi, quindi è un po' una revisione. Questo …. architetto americano che rimase per tutta la vita in America in questo esempio si trova a Philadelphia che in quel momento era un luogo finanziario che si stava evolvendo e che poi aveva questi luoghi della finanza e che erano anche i voti degli scambi con altri paesi anche perché molti di loro si stavano affrancando da un certo tipo di colonizzazione. Le parti che compongono questo edificio, che lui non poteva aver mai visto, vengono ripetute all'infinito in questo periodo perché loro interpretavano il monumento antico come un'interpretazione di un qualcosa che avevano visto o avevano immaginato e quindi viene ripresa con questa specie di piccola lanterna centrale molto allungata che sarà riproposto in moltissime architetture non solo americane. Così avviene anche l'idea di creare questo punto di snodo con le colonne che ha delle attinenze con Soane nella Banca d'Inghilterra quando fa l'angolo come quello del tempietto di Tivoli, cioè risolvere l'angolo con una struttura semicircolare con un giro di colonne per risolvere il problema architettonico delle due facciate diverse che si affiancavano in quel punto d'angolo. Quindi l'idea è quella però come questo architetto l'abbia potuto conoscere non si sa. Isaiah Rogers è un architetto che ha progettato Tremont House a Boston costruita nel 1828 a semplice per chi la vede ora ma innovativa al massimo per chi l'ha realizzata come grande innovazione sulla struttura alberghiera. È costruita su un lotto completamente irregolare che lui sfrutta al 100%, lo sfrutta abilmente dividendo le varie funzioni della struttura alberghiera a seconda della via su cui si affaccia. Risolvere anche il problema dei nodi con una certa capacità come mettendo la grande rotonda centrale oppure scale semicircolari e separando la parte più di rappresentanza nel fronte e le stanze di lato con il grande corridoio al centro e sale sull'altro lato. All'esterno l'albergo non è altro che una

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struttura che può sembrare un qualsiasi palazzo con una serie di finestre, un portico antistante l'ingresso. C'è l'idea anche di far uscire questo piccolo tiburio in questa rotonda centrale che fuoriesce l'esterno e la denota esattamente come il tempio palladiano e la rotonda palladiana però secondo un sistema architettonico che ricorda più niente di palladiano. In quest'altro caso, ricordiamo che tutti questi architetti provengono o dall'architettura francese o dall'architettura inglese, vediamo questa villa fatta da Nash con queste aperture semicircolari che vengono pronunciate all'esterno, qui viene raddoppiata la stazione delle ferrovie che in questo caso è una struttura abbastanza tratta perché stiamo già a metà dell'ottocento. Una struttura ferroviaria che non sembra perché la parte del ferro, la parte delle grandi strutture in ferro delle gallerie è tutta all'interno. All'esterno però è una struttura in muratura è il tema ricorrente di queste stazioni ferroviarie è assimilarle alle chiese abbaziali perché il problema è trovarla una forma nuova da dare a queste cose per cui per molto tempo si prestano e si modernizzano le cose provenienti dal passato. Questa è una struttura completamente diversa se la vedete dall'esterno e dall'interno. Per esempio le stazioni ferroviarie che vengono fatte soprattutto a Londra ma anche poi a Parigi nella galleria di testata si riconosce la funzione interna, in questo caso invece c'è la ripresa di una tipologia storica. Un altro esempio è il manicomio … del 1837-1845, la struttura è monumentale. Anche Rio de Janeiro va avanti più o meno nello stesso modo ma con le tradizioni locali più forti anche se in seguito il sud America riceverà una grandissima influenza dell'architettura italiana a causa di una grande immigrazione perché sono dei sei paesi che riflettono le dominazioni. Il penitenziario che vi ho fatto vedere prima, anche dopo che venne costruito questo, è la tipologia che si afferma in questo momento è questa tipologia che adesso voi vedete come e il carcere di San vittore a Milano. Tanti bracci intorno ad un elemento centrale, la struttura è quella di un castellotto fortificato chiuse da mura perché il carcere è chiuso da mura, con torri agli angoli del quadrilatero, la parte centrale che è sempre quella più rappresentativa d'ingresso e dentro l'elemento centrale su cui si ramificano i vari bracci. A seguire viene fatto questo manicomio, sempre strutture di questo genere oppure vengono utilizzate delle strutture precedenti come le segrete di Castel Sant'Angelo a Roma, i castelli in Emilia-Romagna che siccome erano ancora salvaguardati da mura e torri allora venivano utilizzati come penitenziari, oppure locali all'interno dei palazzi comunali, solo poi vennero realizzate delle strutture ad hoc. La prossima settimana parleremo dell'America con due architetti importanti nella seconda metà dell'ottocento che hanno influenzato tutta la formazione degli architetti europei negli anni successivi tra fine ottocento e primi novecento. Il primo è Henry Hobson Richardson e il secondo è Richard Norman Shaw. Stranamente Shaw, scozzese, ha avuto maggiore importanza in America, mentre Richardson, americano, ha avuto più importanza in Inghilterra. Ci troviamo negli anni 60-70 dell'ottocento e in due nazioni che non hanno subito moti popolari come in Francia, in Germania e in Italia perché la stabilità politica inglese è quello che ha caratterizzato e fatto progredire questa architettura rispetto a quella di altri paesi. Altrettanto accade in

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America che dopo la guerra di secessione nel 1700 c'è stata piano piano l'aggregazione degli Stati. La costa occidentale di Chicago sarà una delle poche principali città che darà uno sviluppo all'architettura ed è lì che alla fine dell'ottocento Washington perde la sua importanza territoriale, rimane solamente un importante luogo politico, però territorialmente come architettura nuova perde ed anche dal punto di vista amministrativo a favore di New York. È nel momento in cui che per necessità vengono ricostruite le varie città americane vengono architetti chiamati anche da fuori ed uno dei metodi tradizionali per ottenere questo è chiedere una grande esposizione universale che permetteva di fare delle costruzioni che rimanessero stabili. Così è stato per la torre Eiffel è così è stata per … . Questo piano d'esposizione universale a Chicago nel 1893 è uno dei punti fondamentali e finali di una fase e di un'apertura verso un'altra fase che ha fatto crescere l'America in questi anni. Tutto questo fermo restando che Wright è ancora un progettista e comincia a fare qualche villa per conto suo, altri architetti non esistono. Dobbiamo aspettare l'arrivo in America di architetti europei che lasciarono i loro orti come Mies Van Der Rohe per avere un'innovazione.

Lezione 6-11-2012 Wright è un personaggio completamente autonomo rispetto all'architettura dell'ottocento e del novecento, è un architetto che ha un suo percorso di ricerca che porta avanti anche con delle modifiche durante la sua lunghissima carriera, ha una sua specializzazione soprattutto sulla villa però è lontano dalle quelle che sono le ricerche del mondo più europeo come Les Corbusier, la Germania e Olanda di architetti italiani ed austriaci. Wright parlava malissimo di Les Corbusier, non aveva nessun interesse di quello che faceva Les Corbusier e vedendo le architetture Wright si può ben capire perché lui stigmatizzasse questo architetto che faceva crescere gli edifici sui trampoli. L'architettura di Wright è un'architettura radicata al suolo. Wright nasce da una sua ricerca precedente, da un suo maestro e da una certa scuola. Questa scuola da cui proviene Wright si incrocia necessariamente con il mondo anglosassone, dell'Inghilterra che ha in Norman Shaw uno dei suoi principali esponenti proprietario dello studio che ha sempre fatto Wright e Ruskin e tutto lo sviluppo che ha avuto nel mondo anglosassone la figura e le teorie di Ruskin. Le teorie di Pugin che vede Ruskin ma molto anche della pratica delle arti di Wright e della composizione del mantenimento di una certa forma artigianale che sarà tipica di un personaggio come Morris. Tutto questo il mondo americano popoli a pulire il discorso della tecnica che abbiamo accennato fino adesso e che faremo dalla prossima volta perché con il discorso dell'America abbiamo tutto un suo percorso in cui c'è la tecnica intesa come elemento architettonico cioè come influenza che ha sull'architettura che all'inizio ha strutture in ferro e in ghisa ma che sono allo studio che porterà poi ad avere certi tipi di realizzazione. In questo senso è una tecnica che si ricollega al passato ma che cerca di capire le potenzialità e in questo senso l'America ha un ruolo di primo piano. Ma ha un ruolo di primo piano in quello che è per esempio lo sviluppo di architettura commerciale. Adesso però i grattacieli non

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possono chiamarsi tale perché non hanno un elevato numero di piani però ora noi parliamo di tutta una ricerca del mondo del commercio per creare una tipologia che sia di tipo commerciale, che possa essere trattata come tipo commerciale. In queste due cose l'America è sicuramente avanti in questo periodo rispetto a quello che si farà in Europa, però l'America prende sempre dal mondo europeo. Due personaggi principali che parleremo derivati da queste due grandi scuole americane degli anni 60 dell'ottocento sono Norman Shaw che è un architetto scozzese e l'altro è Richardson che è un architetto americano proprio l'architetto dal cui nascono sia correnti che porteranno avanti lo sviluppo della tecnica con Sullivan e l'architettura di Chicago sia la scuola che vedrà l'affermazione di Wright e dicevano infatti che Wright iniziò la sua carriera proprio nello studio di Sullivan. Il motivo per cui oltre all'architettura commerciale un'altra tipologia che ha molta importanza nel corso dell'ottocento e del secolo successivo è quella dell'edificio abitativo cioè la casa. Il nuovo modello di casa nasce con Pugin che cerca di ritrovare le radici della casa anglosassone, la tipologia della casa è più o meno la stessa per poi nel mondo anglosassone la non più medioevale che recupererà Pugin avrà un'importanza nello sviluppo successivo. Ma è anche importante capire questo perché quando parliamo di casa in questo periodo parliamo di case monofamiliari, perché nella maggior parte dei casi l'America era costituita da grandi territori liberi e quindi chi voleva una casa la costruiva in mezzo a questi grandissimi terreni. Se la volta scorsa abbiamo trattato città della costa ora parleremo di città più interne come Chicago. Le case di Wright si chiamano case della prateria per dimostrare quanto si sviluppassero in un territorio libero e questo logicamente in territorio europeo era molto più difficile sviluppare dove invece c'è lo sviluppo degli appartamenti. Riprendiamo da questo discorso della policromia cioè di questo momento in cui c'è una monotonia dell'architettura tipica del periodo precedente, si arriva ad arricchire molto queste costruzioni attraverso delle decorazioni data soprattutto dai materiali. Le forme gotiche sono di per se più ricche di quelle del mondo greco e antico, ma non è tanto quello, è proprio il discorso dei materiali che si usava, perché questa è un'altra di quelle caratteristiche di questo mondo americano che in un certo modo vedremo in America. Ma è anche attraverso questo momento fondamentale che stiamo attraverso il 1850, il mondo è in un periodo diverso che caratterizza tutta la parte dell'ottocento a partire dagli anni 60 dell'ottocento che è quella di tutti i vari paesi europei che è quella di un ritorno verso l'architettura settecentesca. Questo non vuol dire che è necessariamente barocca perché vediamo adesso con Norman Shaw e vedremo anche che il settecento di Shaw è completamente diverso da quello barocco. Abbiamo visto questa Chiesa di Santa Margherita a Londra e quindi vi avevo fatto vedere così interno e questo esterno in queste immagini e vedete che la decorazione è data direttamente dalla decorazione. … dove non è una forma gotica che ci interessa ma è il sistema di piastrelle con elementi colorati che lo caratterizza. Nell'edilizia americana, l'edilizia religiosa è un'edilizia massiccia fatta sull'esempio di altre architetture che si facevano in Europa con riferimento a questo sistema di fortificazioni. Per esempio questa è la Chiesa … di New York

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che è abbastanza singolare, non avrà niente a che vedere con quello che sarà la Chiesa che pochi anni dopo, qui stiamo alla metà del secolo, considerate sempre che per costruirne una Chiesa qui ci vogliono 10 anni, e noi avremo tra gli anni 70 e 80 un'altra opera che farà Richardson comunque molto diversa. Il palazzo comunale di … non ha niente diverso di tanti palazzi che si facevano nel periodo in particolare in cui incominciano sempre di più a farsi strada quell'eclettismo che spesso vuol dire revival. Questa volta revival non è alla Ruskin, ma è proprio la ripresa in maniera critica di architetture precedenti. Quindi c'è l'idea del palazzo comunale tradizionale. Tenete sempre presente che questo tipo di, anche con forme molto più moderne, lo ritroverete in uno degli architetti nell'area nordica alla fine dell'ottocento, quindi l'idea del palazzo comunale o comunque della struttura pubblica che riprende la struttura del passato con la torretta rimane in questa cultura. Vi faccio vedere questa Chiesa di Parigi perché tenete presente che i riferimenti al mondo anglosassone in particolare c'è che Richardson si è formato a Parigi mentre Norman Shaw è un architetto che ha fatto una serie di viaggi anche come premi di studio in Italia e Francia. Questo sistema di revival inglese, di questa architettura del passato come in America come avete visto in Francia vi ho fatto vedere anche in un esempio di Vienna. Abbiamo visto questi esempi di gotico vittoriano maturo uno che attraverso questa policromia scivola verso la ripresa di forme del passato. Collateralmente al gotico vittoriano maturo c'è un altro tipo di architettura che si sviluppa e che poi confluiranno entrambe nelle architetture americane precedenti a quelli di Richardson e a quelle di Shaw è quella dello stile secondo impero. Sono tutte definizioni che sono state date dalla storiografia componendo varie parole. Questo stile secondo impero nasce nel mondo francese ed è legato soprattutto dall'epoca del re sole quindi dal seicento è legata ad architetture legate ampiamente alla Struttura del palazzo del Louvre. Anche in questo caso avviene un ampliamento del palazzo del Louvre e da inizio allo stile del secondo impero. La Francia si adatta allo stile grandioso, i pazzi sono enormi per grandissima estensione, quindi è chiaro che dovendo riprendere anche in America questo stile francese si applica la grande dimensione quindi trovate il grande albergo nella zona più turistica posto su una collina, grandi edifici per grandi dimensioni. La borsa di Amsterdam riprende ancora alla fine dell'ottocento. Lo stile secondo impero si manifesta con questi elementi cioè il fatto che ci siano dei padiglioni su queste strutture, questi padiglioni si innalzano con una serie di piani sovrapposti interni perché l'architettura francese ha come sua caratteristica la presenza di piani abitativi anche sotto la presenza del tetto. Questo perché l'architettura francese e un'architettura speculativa. In Francia fin dall'epoca del seicento molti dei terreni appartenevano o alla corona oppure a nobili e quindi tutto quello che si faceva lo si faceva per sfruttare al massimo la propria proprietà quindi è chiaro che puntavano anche alle coperture per creare dei sotto tetti. In Francia voi trovate che la piazza rettangolare, che avete anche in Inghilterra, ha un genere di angoli tagliati a 45° per sfruttare al meglio le proprietà, tutto questo è più legato al mondo francese rispetto al torneremo perché si colloca nel momento in cui viene

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fatto il piano urbanistico di Parigi e quindi lo metteremo in connessione la Gran Bretagna. Vi faccio vedere lo sviluppo successivo delle case di abitazioni a Parigi progettate da le duc, ve le faccio vedere per farvi vedere la differenza tra le unità abitative francesi e quella invece che è la grande struttura progettata a Marsiglia….. quando poi parleremo di questo architetto parleremo della Francia vi farò vedere l'esecuzione delle casinò di Montecarlo e di queste architetture. Nella grande dimensione in queste strutture più rappresentative c'è molta più caratterizzazione e particolarità, in particolare abbiamo una ripresa dell'architettura settecentesca come avverrà anche in Inghilterra. Ma qui l'architettura settecentesca francese è più ricca, questo è Tony Garnier, torneremo perché si colloca nel momento in cui viene fatto il piano urbanistico di Parigi quindi lo metteremo in connessione. È importante perché la forma è quella settecentesca ma la struttura è nuova, ma non la vediamo perché è interna e non c'è nulla che la contraddistingue. Foyer Opéra National de Paris che nessuno direbbe che è stato fatto da Garnier dopo la rivoluzione francese attorno al 1870. La struttura è fatta di ferro, Foyer è forse il massimo dell'arricchimento formale di questo periodo, c'è anche questo grande scalone. Tutte le strutture realizzate in un certo modo perché hanno all'interno una struttura in ferro, grandi spazi che non avrebbero potuto fare. Questa qui la rivedremo anche in un'altra opera interessante importante italiana che viene fatto qualcosa di analogo, è chiaro che non può essere fatto uno spazio del genere se non c'è una struttura in ferro con le strutture tradizionali. Però quello che poi è che c'è una tecnica sommersa, sta dentro ancora non si vede, ancora non se ne capisce bene le potenzialità ma c'è soprattutto la ripresa dell'architettura del settecento. La prima parte dell'elezione della vedremo in seguito perché era quella che si ricollegava all'evoluzione delle strutture in ferro a cui però diamo la precedenza agli sviluppi americani. Partiamo ora con una carrellata per vedere alcuni esempi di queste architetture che sono vicine, sia come personaggi che l'hanno fatto perché per esempio quest'opera che è … e questi due architetti … e la decorazione dei Preraffaelliti, tra questi giovani fa parte William Morris che porterà avanti questo tipo di decorazione di ripresa. Moltissime opere sono state decorate dagli Preraffaelliti, la parola lo dice quella che è il loro carattere quindi la ripresa dipende dal passato. Morrison che insieme ad altri sono gli architetti e da cui nasce soprattutto la figura professionale di Norman Shaw. Uno di questi architetti che nasce da questo grande studio che c'era in Inghilterra è quello di George Helmond street, questo come panorama per farvi vedere… anche se la tematica è un po' particolare perché è la corte di giustizia e quindi una telematica architettonica un po' particolare proprio per farvi vedere il carattere che aveva l'architettura di Street? nel cui studio la maggior parte degli architetti si erano formati. Questi architetti che parlavano soprattutto inglese come Norman Shaw, non tanto Richardson perché lui ebbe un'educazione francese e poi corre in America. Questo è un altro grande architetto precedente di quello di cui abbiamo parlato quindi la metà dell'ottocento ed è Scott che ebbe un grande studio. Lui aveva un carattere singolare riproposta nella stazione di San Pancrazio che è una delle stazioni principali di Londra. Questo è l'edificio

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emblema di Richardson perché ha dei segni e molte caratteristiche proprio dell'architettura di Richardson ma anche degli elementi che caratterizzeranno gli sviluppi successivi di questo tipo di architettura. Questo è un grande magazzino, è una tipologia particolare perché deve avere delle scale e degli accessi ben precisi, ma il grande magazzino ha bisogno, come ogni struttura ad uso pubblico, degli ascensori e quindi finché non è stato inventato l'ascensore per le persone, i grandi magazzini non potevano avere più di un certo numero di piani. Otis fu il primo marchio di ascensori. In questo caso c'è un'attenzione particolare per i materiali che caratterizza soprattutto l'esterno, quindi la linea, la tecnica caratterizzeranno poi tutta Chicago con Sullivan. L'attenzione verso i materiali di unità con l'attenzione di Shaw e lo studio dello sviluppo della casa monofamiliari che è del mondo anglosassone sarà riunito tutto insieme in quello che caratterizzerà la linea portata avanti ma molto autonomamente da Wright. C'è una terza linea che nasce da Richardson ma è una linea che è completamente influenzata da … ad è chiamata la cosiddetta linea ha tecnica cioè quelle di uno studio di architetti che si chiama McKim, Mead & White un accademismo che è lontano anche dagli insegnamenti di Richardson perché lui che fa molti riferimenti al passato per poi studi che ha fatto in Europa e in particolare a Parigi, in realtà non utilizza il revival stilistico per esempio neo rinascimentale italiano come fanno questi architetti. Lo stile … è lo stile di Shaw che ci narra l'Inghilterra dando i nomi dalle regine, nella scuola di Richardson viene chiamato il revival …, La scuola di Shaw è quella che caratterizza l'attività di Norman Shaw e di Nash a cui si può accomunare Philip Webb, Goodwin e Stevenson Philip Webb è l'architetto che fa la Red House per Morris. Goodwin si innamorò dell'architettura giapponese e dell'artigianato giapponese. Norman Shaw è nato Edimburgo e questa sua origine non la dimenticherà, ha lavorato alla Royal Accademy anche se l'Inghilterra non ha mai privilegiato e favorito la diffusione e lo scambio attraverso borse di studio. È stato uno dei pochi ad ottenere la borsa di studio e quindi ad avere la possibilità di viaggiare. Il momento cruciale della sua fase è quando pubblicherà Architectural Sketches from the Continent nel 1858, cioè delle impressioni grafiche che lui aveva desunto dai suoi viaggi. Aveva anche incominciato a lavorare con Nash. Quando Webb lascia lo studio di assistente di Street subentra Shaw che lavora inizialmente con William Eden Nesfield che deriva da una famiglia di importanti architetti ma soprattutto è un architetto che studia i giardini in particolare l'organizzazione dei giardini. Cominciano a costruire delle opere comuni ma non si sa ben dire quanto sia dell'uno e dell'altro ma presto si divideranno. Questo è il confronto tra un'opera di Norman Shaw è una Chiesa di George Helmond Street entrambi. Nesfield è questo architetto di giardini che ha una corso di carattere più generale perché Nesfield lascia lo studio con Shaw e continua un'attività autonoma sui progetti dei giardini, Goodwin è affascinato da quest'architettura giapponese e quindi si dedica molto lo studio di questa architettura infatti ha fatto una casa con le pareti bianche, ma presto lascia la professione. … Paul è una delle opere principali che hanno fatto insieme nel 1865. Un'altra opera di Shaw molto interessante è la Old Swan House fatta nel 1876 a Londra. È

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significativa perché mette le finestre sempre più avvicinate, questo è un qualcosa che poi farà autonomamente anche Richardson in America, è un qualcosa che in seguito diventerà la finestra a nastro. Questo perché Le finestre nell'architettura tradizionale e nella muratura tradizionale dovevano essere messe ad una fissa distanza per essere regolati in base alle stanze interne. Lui utilizza il bow window che sono tipici dell'architettura inglese, sono dei balconi chiusi che in alcune architetture Shaw porta come la casa monofamiliarie perché diventeranno delle architetture a verande. La cosa più importante è come si sviluppa la struttura perché ora lui può fare questo sistema di finestre molto ravvicinate perché la struttura è dietro, la parte anteriore finta, questo è quello che farà senza conoscersi con Sullivan e questo sarà quello che farà qualche anno dopo Sullivan nei suoi grattacieli. Quindi ciò gli permette di lavorare sulle superfici completamente in un modo completamente nuovo. In questa villa di … possiamo notare i materiali e il sistema di vetratura che annullano la parete per quanto sono ravvicinate e poi i tetti e i camini. Quest'altra architettura presente a Londra è un appartamento che ha un'architettura meno familiare delle altre, ma questo deriva dal fatto che lui si porta appresso tutta questa cultura scozzese, sarà unita anche tutti gli altri studi che ha fatto in Europa. Alcuni elementi decorativi e anche il sistema di utilizzo dei materiali derivano dall'acquisizione del gotico vittoriano maturo interpretato con forme particolari, il sistema dei camini che avete visto nella villa, questi coronamenti è il fatto che il far fuoriuscire queste strutture sono tutti elementi di questa ricerca che lui porta avanti. Questa policromia che si vede in quest'opera si vede altre opere e anche tra le opere principali come questo palazzo che è il palazzo Allianz delle assicurazioni. Legata a questa architettura settecentesca Scotland Yard è un castellotto settecentesco del Sussex. C'è sempre un discorso che verrà portato avanti fino alla fine dell'ottocento che quello del simbolismo perché è fondamentale in alcune opere come in alcune opere di Gaudì, simbolismo che non vuol dire dare all'edificio simbolo di un oggetto ma al simbolismo vuol dire anche richiamare all'idea ma vuol dire anche richiamare una struttura che non si riconosce più come tale perché viene modificata. Questo edificio è simbolico perché Scotland Yard è la sede della polizia inglese ecco perché lui lo immagino come un castellotto costituito da quattro torri e un portale decentrato che in alcune architetture è l'unico elemento decorato secondo uno schema che quello dell'architettura scozzese. Ci sono le unioni delle colonne e le fasciature utilizzando la bestia come copertura ma c'è anche il bianco che in seguito verrà utilizzato tantissimo per gli infissi. La simbologia di castelletto per Scotland Yard era tanto importante per lui che appena viene completato quest'edificio gli viene chiesto di ampliarlo perché prima insufficiente. A questo punto lui si oppose fortemente perché lui divideva la struttura così com'era cioè in un unico castelletti quindi non accettava un ampliamento secondario che perdeva tutto il significato che lui gli aveva voluto dare. White Lodge house è un edificio tipico scozzese che non ha niente, è molto semplice. Immaginate il nostro palazzo rinascimentale il carattere è quello, è diversa la cultura, quest'edificio ha la sottolineatura della parte

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centrale come in tutti palazzi nobiliari quindi è tipico dell'architettura del Sussex il portale decorato. Questo edificio che sembra simmetrico in realtà nasconde una asimmetria all'interno, per esempio in questo caso all'interno sia un grande salone a forma di L ma dall'esterno sembra che l'edificio è costituito da più stanze come un ufficio. Un altro edificio simbolo di Shaw è il colonnato a Picadilly. Si incominciava a realizzare parte del progetto che aveva fatto Nash e allora questa parte del Regent che cominciava ad essere riorganizzata fu chiamato Shaw per fare questo progetto. È molto importante perché se fosse stato un progetto di mettere solo il colonnato sarebbe stato anche se è un colonnato aperto non era niente di particolare, ma la caratteristica di questo progetto che lo rende il progetto più caratterizzante di questa parte di Londra è la contrapposizione di questo colonnato aperto con questo elemento verticale tant'è vero che se lo vediamo in alcuni dettagli…. La villa …. è stata ripresa sia da Shaw che da Nash anche perché alcuni elementi come le finestre ravvicinate che potete vedere anche qui, queste finestre vicine che creano quasi una finestra a nostra.È importante vedere quest'opera sia nell'architettura degli esterni e poi quando vedremo la piazza perché perché gli viene data una pianta ... Quindi ci sono degli elementi di relazione con questa villa. L'unica opera importante di Webb è questa villa progettata per William Morris. Da cui è cominciata una collaborazione, è una villa caratterizzata da alcuni elementi che non erano frequenti. Di tutte queste cose dette noi dobbiamo capire l'innovazione che alcuni architetti introducono anche nei più piccoli particolari che riguarda il modo di formulare il tetto oppure l'uso dei materiali. Il modo in cui vengono trattati i tetti è un modo caratteristico che sembrano quasi delle piume che sono ricoperte, la variazione e l'articolazione dei blocchi di questo edificio che si avvicina a quella che era la volontà di Morris, una collaborazione tra architetto e committente. In quest'altra abitazione molto più tradizionale Philip Webb, Smeaton Manor, dove una parte più significativa è l'utilizzo dei materiali. Questo sarà poi un elemento caratterizzante dell'architettura americana di questi stessi anni, di questo stesso periodo che avrà due stili, la prima che è una ripresa dell'architettura coloniale tradizionale americana che vuol dire le grandi fasciature di legno che hanno una grande tradizione nella casa. L'altra è sempre una tradizione americana fatta da questo sistema di murature intarsiate. Nell'ambito delle attività di Morris, sempre però insieme, l'arredamento interno della sala del ... a Londra dove illustra una grande differenza che c'è tra l'architettura di interni di tipo tradizionale che vi ho fatto vedere la volta precedente che è fatta anche quegli elementi. Morris porta avanti un mantenimento della tradizione del modo di realizzare pavimenti rispetto al modo ... tra la società e la protezione industriale, cioè nell'ambito della produzione industriale Morris vuole mantenere un carattere tradizionale e questo è un carattere che caratterizzerà la produzione di oggetti e di arredamenti anche per l'esterno di un periodo dell'architettura tra ottocento e novecento. Il richiamo alla tradizione e all'artigianato si manifesta in Morris poi anche quando farà tappezzerie, i tappeti utilizzando materiali naturali come fiori e piante. Richardson, architetto americano, è stato meno congenito di Shaw, Shaw che è stato

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molto importante nell'architettura americana. Richardson è stato un po' di più importante solo perché ha viaggiato di più e quindi ha preso pubbliche le sue idee e le sue riflessioni, ma anche perché Shaw si poneva più in continuità con il mondo anglosassone rispetto a Pugin e Ruskin, da Pugin deriva il tipo della casa e che poi verrà applicata nel tipo monofamiliarie americano. Richardson ha una carriera più breve perché vive per soli 48 anni e quindi non è moltissimo la sua produzione architettonica, viene a studiare in Europa precisamente a Parigi ma quando in America scoppia la guerra civile è costretto a ritornare in America dove incomincia la sua professione. La sua professione vede come collaboratore di studio Mckim che in seguito formerà uno studio con Mead and White. Richardson riporta dall'Europa il contatto con tutti i mondi antichi che poteva conoscere come per esempio l'architettura palladiana riproposta nella casa bianca di Washington, ma quello voleva dire ricollegarsi ad un'architettura precedente. Richardson è un neo romanico quando è il periodo del settecento, inserisce nelle sue architetture degli elementi di tipo serliano. Mantiene l'idea di un forte simbolismo, porta avanti una nuova tipologia di Chiesa e un sistema, un edificio commerciale completamente nuovo e ripreso in seguito. è un architetto bilingue che proviene dalla Louisiana e ciò spiega il motivo per cui va a lavorare a Parigi. Un esempio di architettura che lui poteva avere conosciuto, ma non mi sembra l'architettura frequente in quella Chiesa di quel periodo in Francia è questa Chiesa di ..... che è del 1866, non per dire che lui conoscesse, ma la tipologia della Chiesa che è tipicamente francese e che verrà ripresa nella Grace Episcopal Church (1869) qualche anno dopo con l'idea della grande torre in facciata. La Chiesa di Brattle Square Church in Boston è l'opera più nota, qui riprende abbastanza gli esempi di architettura francese. Mentre l'ultima Chiesa che vi ho fatto vedere è quella più tipica della tipologia antica tradizionale di una ripresa tipologica della Chiesa medievale francese. Questa è la Chiesa che costruisce a Boston ed è la Trinity Church in Boston. McKim era il suo assistente al studio. La pianta uno tiburio quadrato e con un portico all'ingresso, i materiali sono un granito rosa disposti a fasce irregolari, arenarie scorre nelle finiture. C'è una grande differenza nel modo con cui viene utilizzata la struttura oggi, la tipologia di una Chiesa può non avere nulla di diverso da una tipologia del passato ma la realizzazione con forme e materiali che la caratterizza in un modo che è completamente diverso dal modello che è stato in passato soprattutto nel modo in cui vengono combinati questi materiali. È una continuità, se non ci fosse stato quell'architetto che poi potrà essere lui o un altro che nella metà dell'ottocento incomincia a mettere quella policromia probabilmente non avremmo avuto mai una Chiesa con più colori ma solo bianca. È una Chiesa che ha delle fortissime articolazioni e quindi anche nella struttura muraria, per questo troveremo non solamente dalle forme ma anche nella sostanza che Richardson riprende dal mondo dell'architettura romanica. Ed è un'architettura romanica che se volete è più vicino ad uno romanico italiano, però è l'idea di massa, ed è presente in alcune strutture pubbliche in cui vengono rappresentate le mura come mura difensive, ma è anche interessante vedere la cosiddetta variazione di questi materiali. Quando io uso un materiale che non è un materiale

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liscio, è un po' grezzo, è un'aggiunta ulteriore all'elemento decorativo dell'insieme. Questa è un'opera importante sia per i caratteri che vedremo poi come viene portata avanti da un architetto inglese che viene messo in parallelo come produzione a quella propria di Wright. Sia per il sistema costruttivo, quel sistema costruttivo che è lo ... Style che è proprio in relazione all'uso, alla combustione dei materiali che diventano decorativi. Poi c'è il discorso dei tetti che diventano sempre più acuti, quelli che farà Wright saranno tetti schiacciati ed allungati. Qui a volte sono partiti che danno l'idea di continuità ma non sono molto schiacciati, ha grandi strutture per i camini che sembrano delle torrette come usava fare anche ... nella tradizione di tipo anglosassone. Anche Richardson collateralmente a Shaw, perché non c'è nessuna tangenza anche per le questioni temporali con l'architettura di Shaw comincia a sperimentare il sistema di avvicinare sempre più le finestre a simulare le finestre a nastro. In questo caso è supportato da una muratura possente, nel caso di Shaw lui aveva incominciato a sperimentare staccando la struttura dalla muratura. Un altro esempio è lo .. style, è chiaro che dietro c'è la muratura perché non stiamo più parlando di strutture in legno però è il richiamo alla tradizione americana che aveva tutte costruzioni in legno. L'America è un'America fatta di tanti spazi vuoti e grandi costruzioni isolate tutte costruite in legno. In questo caso la struttura simula il legno ed è una struttura più legata alla tradizione però è uniforme per cui la Stick style è l'antitesi dello Shingle style. Stick style è fatta dall'unione di travi di legno con elementi di laterizio messi a decorare. Travi di legno a struttura portante, tamponature fatte misto a creare le decorazioni. Tutto deriva da una struttura del passato, le case in legno ma non legno lamellare, aveva delle regole costruttive rigide. Questa è un'altra architettura la biblioteca Thomas Crane Public Library è una delle opere più importanti di Richardson. La tipologia è una biblioteca quindi ha particolari esigenze e forse è la prima biblioteca che vediamo. Il primo requisito è la luminosità quindi Richardson fa questa unione continua di finestre che prelude la finestra a nastro, in questo caso fa delle aperture piuttosto grandi a cui mette ... altro elemento caratterizzante è l'ingresso molto decorato, dipinto e disegnato. Utilizza degli archi e degli archetti soprastanti Che non sono degli archetti tradizionali di una qualsiasi architettura romanica che potremmo trovare anche sui campanili ma sono in tono massiccio, ed hanno questo arco che limita ... i materiali e l'abbinamento dei materiali che danno sempre un elemento decorativo ma con un'organizzazione della struttura, in questo caso sono corsi orizzontali di diverso colore più variegati nell'architettura che abbiamo visto in precedenza. altro elemento singolare di questa architettura, poi c'è anche un discorso distributivo interno ma l'architettura caratterizzante è questo sistema di grande finestratura ai lati. È un edificio molto variegato negli elementi eppure ha una sua unità che viene data sia dall'uso del materiale ma anche dalle .... Attorno alla biblioteca c'è anche qualche altra architettura che mostra la ripresa di alcune architetture innovative di questo periodo. Un'altra opera importante di Richardson è Allegheny County Courthouse un carcere. Vediamo ora come Richardson interpreta questa struttura che è in maniera continua e che richiama

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anche stili europei. Ma la capacità di Richardson di combinare questi elementi è un'abilità insita in essere. Perché il carcere di Pittsburgh in certi elementi richiama altre architetture che abbiamo già visto per esempio la Chiesa e altri edifici fatti da lui. Ma ha anche una sistema di utilizzare il materiale perché fa sia da coordinatore della costruzione che elemento di arricchimento, con degli inserti che sono .... Lui organizza questo carcere mettendo dei ponti di collegamento tra le varie parti e un ponte di collegamento è chiaramente un riferimento storico italiano al ponte dei sospiri a Venezia, è un'interpretazione di Richardson. Il ponte dei sospiri a Venezia alla stessa funzione di quello di Pittsburgh perché a Venezia su quel ponte passavano i carcerati in epoca medievale quindi lui rilegge il carcere così come Shaw aveva fatto a Scotland Yard. Cioè aveva interpretato la struttura che era la struttura per la giustizia come un edificio edilizio. Richardson da quest'altra parte senza che ci fosse una trasmissione tra i due interpreti del carcere riferendosi ad un qualcosa del passato come ... di Norman Shaw che è quello di un'architettura italiana a cui lui era sempre rimasto legato a certe strutture italiane e francesi. Quindi sono due canali di ricerca portati avanti in maniera diversa con una formazione diversa, con uso di forme e di materiali in modo diverso ma collaterali che vengono nello stesso periodo. C'è una ricerca avviata, recepita e portata avanti casualmente da strade diverse e la conclusione è un punto d'arrivo d'una strada che da ... perché porta ad avere questo tipo di mediazione. Quello che importa capire è che i concetti sono gli stessi indipendentemente poi bisogna capire l'interpretazione che da l'architetto a quel concetto perché l'architettura è un concetto che viene interpretato. Marshall Field's Wholesale Store a Chicago del 1865 è un importante edificio costruito da Richardson che però in seguito venne abbattuto nel 1960 per costruirci un parcheggio. Chicago la riprenderemo dall'esposizione universale di Chicago. Un tempo tutti i ricercatori gli americani venivano in Italia per studiare la nostra architettura ad un certo punto è stato quasi impedito di fare questo da dopo la seconda guerra mondiale. La pianta è semplicissima perché un grande magazzino a bisogno solamente di due scale centrali e la struttura interna deve essere più libera possibile quindi gli appoggi verticali devono avere una certa regolarità per non interrompere la pianta. La caratteristica di questo edificio è quello di avere un certo numero di piani che non vengono differenziati all'esterno con un anonima sovrapposizione di finestre. Qui la parte del magazzino è nel seminterrato mentre i piani si nascondono da questa sovrapposizione in serie di finestre, c'è la grande arcata che unisce due piani poi ci sono altri due quindi c'è questo degradare verso l'alto che è tipico dell'architettura romanica. Immaginate un campanile romanico in cui comincia con un'apertura e poi aumenta perché mano mano che la struttura va verso l'alto si deve alleggerire permettendo così l'applicazione di più finestre, che questa è la logica che lui applica a quest'edificio. Per cui una campata con arco corrisponde qui ci sono altri tre piani quindi due arcate, quattro aperture ravvicinate all'arcata grande. C'è questo grande basamento con questo piano e questi assi verticali corrispondono ad un grande arco con quattro archi più piccoli. C'è quest'altra immagine di San Louis in cui si vede questa struttura analoga,

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c'è una ripresa di quella tipologia che aveva usato Richardson. McKim Faceva parte dello studio di Richardson ma vediamo che Mckim mead and white porteranno ad un'architettura completamente diversa ed è la linea accademica. Un esempio è la sede dell'accademia americana a Roma, quando la progettano all'inizio del novecento chiamano Wright che si trova in un momento critico che si concludeva attorno al 1910 e quindi c'è l'abbandono della professione e va a vivere in Giappone. Siccome in quel momento stanno organizzando l'accademia allora propongono a Wright il progetto che rifiuta immediatamente. La biblioteca pubblica di Boston è una cosa totalmente diversa dalla biblioteca fatta da Richardson è molto più tradizionale, è una ripresa dell'architettura rinascimentale italiana che si contrappone a quella di Richardson che si trova di fianco. Altri due esempi: la rotonda fatta a Virginia che sembra ritornare alle rotonde Palladiane. Così è anche per il municipio di New York che è questo grande grattacielo. Quest'altro palazzo ha una forma a C, quindi proprio nulla di nulla di quello che era stato l'insegnamento di Richardson anche nel sistema decorativo e di aprire le finestre continue, è proprio il concetto di intendere l'architettura in modo differente. Da questo periodo in poi non si può dire che si afferma l'architettura americana fin dal momento in cui diventa più importante di New York rispetto a Washington quindi c'è una maggiore importanza rispetto ad altre città. Alla fine dell'ottocento e all'inizio del novecento noi abbiamo una divulgazione dei progetti notevole. Nel 1909 una casa editrice tedesca pubblica le case di Wright e quindi in molti lo iniziarono a conoscere. L'accademia sembra di essere una villa rinascimentale. Le ville di Wright derivano da alcune unità che erano le case inglesi e la porta scorrevole, la finestra a ghigliottina e la finestra che da sull'esterno. In questo periodo si inventa l'architettura organica rappresentata da Wright.

Lezione 7-11-2012È molto difficile schematizzare le opere d'arte perché stiamo parlando di molti progetti e soprattutto dall'arco cronologico vastissimo perché partiamo dalla fine dell'ottocento fino al 1959 e quando muore è ancora in attività quindi capite bene che un percorso professionale così lungo non può che interessare molte basi e molti contesti diversi. Un'altra difficoltà nell'affrontare Wright perché è un personaggio molto diverso, lontano alla nostra sensibilità e cultura. Non è europeo, questa non è un'osservazione solo dal punto di vista geografico ma anche e soprattutto dal punto di vista culturale perché incarna lo spirito americano molto più di molti altri architetti che invece sono più vicini all'Europa. Richardson si forma in Europa e che risente molto dell'architettura francese storica per esempio quella romanica. Wright ha una sorta di chiusura nei confronti della figura europea. In Europa lavora molto poco solo in un'occasione nel 1909 dove escogita una fuga personale dalla famiglia con l'amante, risiede anche a Firenze, ma sono questioni personali perché non ha bisogno di formarsi in Europa. È forse il primo architetto americano che vuole coscientemente scindere dalla tradizione europea e anche per questo motivo viene considerato uno tra i fondatori dell'architettura contemporanea. In questo senso è abbastanza vicino al suo maestro Sullivan che anche lui era molto

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poco sensibile alla tradizione architettonica europea. Wright si pone con Sullivan e collabora con lui nel suo studio poi ci sarà una rottura tra i due anche per ragioni personali e professionali, non tanto per ragioni ideali ma resta il fatto che Wright rimarrà molto affezionato a Sullivan e anche questo è un indice, una spia ad un nuovo orientamento autonomo americano. In secondo luogo Wright è figlio di un predicatore ma questo non vuol dire che fa il predicatore, ma vuol dire che ha una sorta di spirito di diffusione missionario, vuole dare un nuovo corso all'architettura e lo fa anche attraverso uno studio che ospiterà moltissimi studenti e che metterà in piedi negli anni successivi dal momento della sua affermazione professionale. Non intende essere solamente un architetto isolato che si esprime solamente con la sua opera, ma vuole mettere una sua propria scuola così come succede nei grandi studi professionali internazionali, questo avverrà negli anni 30 del 1900. Per quanto riguarda i campi di applicazione delle sue opere architettoniche anche qui non è facile circoscrivere il suo campo di attività, ma possiamo dire che in linea di massima per quanto riguarda i primi decenni opera nella zona di Chicago, abbiamo detto che è un allievo di Sullivan che opera molto a Chicago. Stiamo nella pieno centro degli Stati Uniti e se vogliamo essere ancora più precisi è attivo nei dintorni fino al 1910, in seguito a girare il suo campo d'azione nella California ma naturalmente è un architetto americano anche in questo senso perché opera esclusivamente nel suo paese. quella che vedete è la prima vera opera autonoma di Wright, voglio dire quella che viene prodotta autonomamente dopo la sua uscita dallo studio di Sullivan. Già nello studio di Sullivan Wright accetta qualche incarico e questa è una delle sue cause della sua fruizione con Sullivan. Le opere che inviteremo richiamano bene o male dal punto di vista tipologico un'unica categoria che è quella della residenza isolata nei sobborghi di Chicago. Quindi una classe medio alta. Non stiamo parlando dei miliardari ma neanche del ceto popolare. Sono dei professionisti che intendono realizzare la propria abitazione secondo un gusto tipicamente americano nelle zone verdi intorno al centro della città, quindi in posizione periferica. Tutti sapete che ogni città americana ma anche europea è circondata dalla periferia che è costituita prevalentemente da sobborghi cioè dei nuclei residenziali nei quali la gente cerca di trovare degli spazi maggiori non presenti nel centro. Per quanto riguarda la casa Winslow House (River Forest, Illinois) si presenta in maniera piuttosto tradizionale, con un impianto simmetrico nella facciata anteriore, ma quella posteriore è asimmetrica, viene sottolineato l'ingresso al centro e vengono sottolineati i due livelli principali grazie all'utilizzo di mattoni di colori diversi: chiaro a livello zero, più scuro per il primo piano. Per quanto questa casa ci possa sembrare legata ad alcuni parametri tipici di quel periodo di simmetria con l'esaltazione dell'ingresso Wright fa un certo clamore perché risulta priva di tutti quegli elementi decorativi che erano un patrimonio oramai acquisito dalla fine dell'ottocento. Cioè la casa si presenta molto spoglia per l'epoca. Wright rinuncia dall'inizio a quell'armamentario decorativo disponibile per ogni architetto dell'epoca anche soprattutto per volontà della committenza infatti Winslow richiede una casa semplice e consona al suo grado sociale ma semplice. Nella pianta notiamo elementi che

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diventeranno abbastanza tipici di Wright ad esempio le sporgenze poligonali che Wright utilizza in questa maniera sulla scorta anche di quelli che dal punto di vista dell'architettura anglosassone tradizionale erano i così detti di bow window cioè delle le sporgenze nei piani superiori, questa è una caratteristica abbastanza tipica di Wright ma possiamo dire che per quanto riguarda l'impostazione generale piuttosto bloccata Wright supererà presto questa impostazione. Dal punto di vista planimetrico Wright dalle opere successive comincerà a sperimentare dei moduli di aggregazione molto più liberi rispetto a questa impostazione. Pochi anni dopo Wright pubblica su una rivista dell'epoca il Ladies home journal, una rivista per signore e non di architettura, il progetto di una casa. Solitamente viene chiamata la casa della prateria ma per Wright il nome iniziale era la città della prateria, c'è una certa differenza perché è una casa di una città della prateria cioè Wright non progetta una casa persa nella prateria americana immersa nella natura, progetta una casa per una città della prateria il che è perfettamente chiaro il livello urbano di questa casa. Il problema però è che non è una casa di montagna o di mare e questo capiremo che ha una sua importanza, cioè quello di mettere la casa in una prateria non significa di fare una scelta come un'altra ma ha un suo significato. Questa casa inaugurerà un nuovo filone cioè quello delle case della prateria. Dall'inizio del novecento fino alla prima guerra mondiale Wright sperimenterà il progetto di queste ville, di queste abitazioni per città della prateria e le sue realizzazioni saranno in un certo senso altrettante e semplificazioni di questo modello compositivo. La prima cosa che notiamo è che Wright ha superato il concetto di simmetria, questa non è una casa simmetrica, è una cosa che va sottolineata perché tendenzialmente Wright sarà nemico della simmetria. Questo è un dato fondamentale per sottolineare perché siamo all'inizio del novecento dove la simmetria è ancora un elemento molto forte nell'architettura mondiale. Wright è avvantaggiato perché ha una tradizione che è quella delle ville di campagna anglosassoni che era piuttosto limitata. In secondo luogo notiamo alcuni elementi abbastanza evidenti: questa è una casa bassa perché ricerca un'altezza limitata, questa altezza limitata viene esaltata dal fatto che vengono esaltate le linee orizzontali quindi non è semplicemente un fatto di altezza limitata che potrebbe essere logico come altre ville di questo tipo ma si cerca di legare o si cerca di limitare l'uso di direttrici verticali e quindi di elementi verticali mentre al contrario si cerca di accentuare la linea orizzontale. Per quanto riguarda la limitazione degli elementi verticali sono aboliti altari, torrette ed altri elementi verticali, gli unici elementi verticali in Wright sono i comignoli però sempre molto limitati. C'è soprattutto l'accentuazione di linee orizzontali, Wright utilizza partire dal pavimento dei muretti che spesso circondano i balconi e le terrazze è una maniera per ancorare la casa al terreno e per accentuare la linea orizzontale e inoltre le finestre vengono spese messe in linea separate da pilastrini, sono tante aperture in serie quando è possibile e anche questo accentua il livello orizzontale ma non c'è dubbio che l'elemento che salta di più l'orizzontalità è data dall'insieme l'insieme delle falde del tetto. Wright non è sensibile alle coperture piane peraltro stiamo all'inizio del

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novecento quindi all'inizio di quel processo che da lì a qualche anno porteranno alla sperimentazione di coperture piane e alla diffusione ma soprattutto in Europa, rimarrà fedele quasi sempre alle coperture tradizionali a falde ma queste coperture hanno una pendenza molto limitata, molto dolce. Non sono quelle coperture a falde tipiche del centro del Nord Europa e quindi trasmesse in parte dall'America con pendenza molto accentuata. Il clima della casa nella prateria a Chicago non è dei migliori perché è un clima continentale. Questa può sembrare una scelta particolare per Wright evidentemente per Wright questa orizzontalità rappresenta un requisito così fondamentale che deve essere rappresentato. Per la verità questa orizzontalità che è data soprattutto dall'esaltazione delle falde e della accentuazione di questa emissione di queste falde che corrono per molti metri vanno spesso a coprire la zona di ingresso e di arrivo delle auto, questo elemento viene esplicitamente ricordato da Wright il quale rapporta questa sua caratteristica al contesto ambientale il quale afferma che guardando la prateria si viene colpiti dall'orizzontalità del paesaggio e in questa orizzontalità qualsiasi elemento verticale spiccherebbe moltissimo. Quindi se devo progettare una villa in un contesto della prateria nel quale la linea orizzontale è prevalente mi dovrò adeguare a questa prevalenza della linea orizzontale. Qualora io voglia naturalmente inserire la mia opera in un contesto ambientale secondo i principi di armonizzazione, se invece vorrei essere dissonante dovrei fare alto. Per Wright è la scelta giusta è quella alla quale si attiene cioè quella dell'armonizzazione e quindi bisogna riprendere l'orizzontalità della prateria da terra dal momento in cui si aggancia al terreno fino alla copertura. Questo introduce una tematica che poi verrà approfondita nel prosequio della sua attività e cioè l'architettura organica. Wright viene nominato fondatore o comunque esponente di punta dell'architettura organica che si diffonderà in Europa in misura minore a partire dagli anni 50. Addirittura verrà fondata un'associazione da Bruno Zevi. Per architettura organica si intende un tipo di architettura che mette in cima alle priorità il problema dell'armonizzazione del contesto, l'opera d'arte o in questo caso l'architettura deve dialogare con il contesto, è un approccio molto diverso rispetto a quello altrettanto diffuso dell'architettura del 20º secolo in base al quale l'architettura è l'elemento artificiale dell'uomo e quindi in qualche maniera deve denunciarsi. Architettura organica significa anche utilizzare materiali particolari e linee e materiali particolari che siano uniformi con il contesto. Un elemento fondamentale di questa casa è il cammino, in Europa è un optional, ma in America è un must. Per Wright il caminetto è il cuore della casa anche perché lo mette al centro, deve essere una delle cose che si vedono per primi entrando in casa, e solitamente Wright crea camini di grandi dimensioni. Per Wright il caminetto assume anche un carattere simbolico. Il caminetto simboleggia la casa, probabilmente nelle casse dei pionieri dove il caminetto era l'elemento centrale anche per ragioni climatiche quindi per Wright si può dire che il caminetto è la casa, il cuore, il nucleo centrale della casa di questo spiega la posizione e la costanza nelle case di Wright. In seguito costruisce la casa Willits che ha un'impostazione planimetrica a croce irregolare, vuol dire che i bracci non

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hanno tutte le stesse dimensioni, lo stesso sviluppo. Wright in linea di massima concepisce la croce come un forma ruotante intorno ad un nucleo centrale che è il caminetto e delle scale. In questo caso abbiamo una zona pranzo, una zona soggiorno e un ingresso mentre le camere sono al piano superiore come accade spesso nelle case di Wright e quelle americane. Se diamo un'occhiata al tratteggio delle coperture ci accorgiamo una cosa tipica di Wright ovvero sia lo sviluppo che può sembrare in qualche caso molto accentuato rispetto alla parte coperta. Il concetto è molto semplice: la copertura se è molto aggettante accentua il carattere orizzontale che è particolarmente garantito da Wright. Per quanto riguarda i materiali Wright utilizza cemento e blocchi di calcestruzzo però in genere gli infissi e i rivestimenti interni sono in legno ed è una caratteristica questa di Wright che risponde anche ad un'esigenza particolare. Wright oltre ad inserire delle sedie verticali, riutilizzati in molte altre occasioni, interviene inserendo mobili o contenitori direttamente nello spessore murario o davanti alle pareti cioè quelli che noi chiamiamo armadi a muro. Quello che Wright non sopporta l'inserimento di mobili diversi da quelli decisi da lui quindi inserisce mobili a un muro così che il committente non ha le possa cambiare a meno che non li distrugga. Un'altra cosa è l'utilizzo di finestre in serie di viste solamente da leggeri pilastrini per aumentare la luminosità. La più famosa delle case è Robie House, il proprietario è un piccolo imprenditore di biciclette molto giovane, è una casa particolare perché il committente gli chiede di avere un'ampia visuale sulla strada di fronte. L'impostazione è diversa perché presenta uno corpo centrale molto lungo con annesso sul retro un corpo longitudinale slittato rispetto a quello più grande. La zona centrale cioè il caminetto e le scale separano due ambienti che sennò sarebbero unici cioè il soggiorno con un altro ambiente. Ci dobbiamo ricordare che il lotto è longitudinale cioè lungo e stretto e quindi molto probabilmente la forma era obbligatoria. Il committente richiede solamente di poter guardare all'esterno senza essere visti e quindi deve concepire un lato di questa casa molto aperto e quindi ricade su quello verso la strada. Per quanto riguarda l'impostazione la casa parte da un seminterrato e contiene oltre ad una gara lascia la sala biliardo, lavanderia sala giochi per i bambini e l'ingresso per la casa che viene messo dietro di lato. È possibile che l'ingresso che viene reso periferico, non accentuato è stata avanzata l'ipotesi che anche questo faccia parte della tradizione americana cioè l'ingresso non deve essere messo in evidenza, accentuato quindi questo è un collegamento alle case dei pionieri nel quale l'ingresso è un elemento di debolezza come tutti gli elementi di apertura verso l'esterno. Quindi l'ingresso è posizionato in maniera decentrata e anche basso. Per quanto riguarda l'esterno alcuni elementi che abbiamo visto vengono messi in evidenza come l'orizzontalità, vuol dire che l'orizzontalità è coscientemente perseguita con due elementi fondamentali che sono: le falde aggettanti con una pendenza della falda molto limitata. In realtà questa falda è un trucco perché all'interno di questa falda ci sono delle travi in acciaio che possono permettere un aggetto di questo tipo anche se non sono evidenti dall'esterno e questa è una caratteristica di Wright che porterà molto

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spesso avanti. In realtà la caratteristica di questa casa è quella di essere circondata da questi muretti con fasce chiare in alto che fanno da davanzali e basamenti chiari ma soprattutto mattoni. Nel caso di Wright la disposizione dei mattoni e della malta è particolare perché accentua di molto i giunti orizzontali e di limitare quelli verticali. Tutto questo accentua tantissimo l'orizzontalità della casa. L'elemento verticale dominante è il caminetto che è posto a conclusione della zona giorno quasi come fosse un altare e nasconde anche le scale posteriori. Per quanto riguarda l'assenza delle suddivisioni orizzontali Wright lo utilizza soprattutto per la zona di transito del soggiorno e la utilizzerà ancora di più questo elemento come se fosse uno spazio aperto che non verrà sviluppato molto Galbraith ma che invece troverà maggiore espressione in Mies van der rohe in Farnsworth nel 1945 dove non c'è nessuna separazione degli spazi tranne per gli spazi igienici. Quando i progetti di Wright si inizieranno a diffondere anche in Europa l'elemento rivelatore di questa influenza saranno queste falde aggettanti che diventeranno quasi un elemento a se, quasi una sorta di firma. Un'altra caratteristica di Wright è quella di inserire questi elementi di legno a soffitto e sulle travi e in qualche altro caso c'è anche una convenienza funzionale perché molto spesso questi rivestimenti di legno occultano tubazioni e cavi. Wright utilizzerà delle finestre piombate con questi disegni che sono astratti, il tema delle vetrate è di attualità in questo periodo dove in Europa è presente l'Art Nouveau che porterà a livelli insuperabili di decorazione delle finestre. Wright utilizzerà molto spesso questo tipo di vetrate nelle case di questo periodo. In queste case quello che manca è l'armamentario storicistico cioè sono assenti i riferimenti a quella che era la tradizione storicistica architettonica, non sono presenti elementi rinascimentali, può sembrare una cosa ovvia perché nel 1893 a Chicago c'era stata una grandissima esposizione che era l'esposizione mondiale che celebrava con un anno di ritardo il quarto centenario della scoperta dell'America delle 1492 nella quale erano molto attivi molti architetti. In quest'occasione c'erano state le esaltazioni delle colonne classicista, estendere, statue, balaustre, paraste ed era stato un avvenimento che aveva fortemente condizionato il panorama americano in senso classicista ed era stato un avvenimento che aveva toccato fortemente Wright di Sullivan il quale avevano considerato il movimento più importante di quel periodo una sorta che il grande passo all'indietro cioè un evento che aveva bloccato lo sviluppo dell'architettura americana e che invece aveva condizionato molti architetti nel senso tradizionalista, classicista quindi grazie soprattutto a quella esposizione nacque un filone classicista in America fino al 1930. Di questo filone però Wright non prende niente. Un'influenza notevole per Wright fin dall'inizio è stata quella dell'architettura giapponese, la cultura giapponese ha una divisione degli ambienti molto più leggera. Questa influenza viene avvalorata anche da un avvenimento cioè Wright si reca in Giappone ma dopo e realizza una grande opera che sarà l'Imperial Hotel a Tokyo ma che verrà distrutto. Nel 1893 in quella famosa manifestazione colombiana che diventerà un'epoca stilistica viene realizzata una sorta di nucleo abitativo orientaleggiante. Da questo Wright può aver tratto oltre alla divisione leggera in stile giapponese e l'utilizzo di

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materiali naturali come il legno, può aver attratto l'uso di elementi aggettanti e falde ovviamente non coperture a pagoda ma questa tendenza ad allargare le falde di copertura e quindi a creare degli aggetti piuttosto pronunciati potrebbe essere un lascito, una fonte di ispirazione molto vaga. Nel 1909 Wright scappa dall'America con l'amante in Europa sia perché c'era la sua pubblicazione e anche perché c'era la sua mostra, la mostra e la diffusione dei suoi volumi rappresenta elementi per una diffusione delle sue opere e che verranno riprese alla lontana da architetti europei.

Lezione 13-11-2012Quest'anno abbiamo approfondito il discorso di Wright cioè della casa unifamiliare che riprenderemo anche oggi insieme a quella commerciale per farvi qualche piccola integrazione. Un filone di queste ricerche che hanno inizio nell'ottocento e che avranno uno sviluppo soprattutto però nella metà dell'ottocento, fine ottocento inizio novecento che sono la base poi di tutti i movimenti novecenteschi entro un certo periodo è il discorso dell'uso del ferro e del vetro nell'architettura. Quando parliamo di Henri Labrouste e delle sue biblioteche francesi parliamo di metà dell'ottocento. Noi abbiamo lasciato un Nash, Pugin e Ruskin e ci troviamo invece il ferro e il vetro. Il ferro va bene per tutto il discorso di Ruskin e Viollet ma il vetro no perché era utilizzato solamente come decorazione. In questo caso invece vediamo che i due materiali sono utilizzati insieme nell'edilizia. Ci sono delle strutture anche a carattere industriale che hanno utilizzato il ferro che però volte sono state realizzate dagli stessi imprenditori ritenendo che fosse molto semplice mettere su una struttura e per questo non c'è una qualificazione architettonica. A noi invece interessa quella ricerca che porta a coniugare i nuovi sistemi costruttivi con la forma architettonica e cioè quegli architetti che si trovano questo tipo di problema. In questo caso abbiamo visto una semplice struttura, un ponte, che ci permette di attraversare un torrente. La prima macchina a vapore fu inventata nel 1776 per far sì che l'acqua che bolle in una caldaia diventasse una forza motrice e quindi fu creata la prima caldaia a vapore. Questo significò non certo incentivare la produzione del ferro ma il trasporto e la commercializzazione. Poi vi avevo fatto vedere le cucine del padiglione reale di Brighton che è Nash che non usa genericamente il ferro e il vetro improvvisamente nelle cucine di questo padiglione farà questa struttura interna che è in ferro. Il ponte tende a dimostrarci che l'architettura anche fatta a livello ingegneristico e questo è un ingegnere, siamo sempre nell'area inglese o americana quando si sperimentano queste cose, è comunque un'architettura cioè uno ponte che viene fatto in più o meno grandi dimensioni per superare grandi luci però viene fatta tenendo presente l'architettura storica. Più spesso il ponte viene inteso come ponte di attraversamento e quindi lo stile ricorrente in queste strutture è generalmente lo stile medioevale ma siamo sempre parlando nell'ambito di varie sperimentazioni. Il ponte sospeso nelle cascate del Niagara è stato costruito in questo periodo nell'ottocento e anche il ponte di Brooklyn. Entrambi i ponti, l'altro è quello di George Stephenson sono costruiti e studiati secondo delle forme che sono in parte ingegneristiche

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e in parte richiamanti l'architettura del passato. Alcuni periodi dell'architettura vengono studiati per la storia delle tecniche costruttive ma non sono molti perché le tecniche costruttive da sole non ci interessa fino ad un certo punto però questo avviene sicuramente nella definizione delle età medioevali e sicuramente avviene nel periodo gotico dove la struttura gotica in particolare quella della cattedrale sia un'analisi puntuale del significato che ogni parte che compone quella cattedrale a rispetto alle altre strutture. Cioè perché viene messo il pinnacolo, l'arco rampante è tutta una o posizione di uno spazio architettonico studiato e realizzato grazie a tutti gli elementi costruttivi che hanno un significato per la funzione di quella fabbrica. La fabbrica sta in piedi perché ci sono tutti quegli elementi che poi il pinnacolo sia decorato questo aggiunge qualcosa poi al riconoscimento in stile ma nulla toglie al fatto che quello ... e così per esempio negli archi rampanti tanto è vero che quando hanno se esagerato nel tardo gotico ad andare in altezza le torri sono crollate. In seguito prima dell'età ingegneristica verrà studiata una forma che ha una sua validità fine a se stessa cioè non ha bisogno di un calcolo strutturale, certe forme che rispondevano alle loro esigenze. Questo è quello che si vuole far vedere nell'architettura novecentesca come per esempio fa Gaudì che studia l'architettura gotica il che significa che ha ancora una validità nei primi anni del novecento. L'ordine architettonico nei vari periodi architettonici ha una sua validità una sua logica in se stessa, il sistema trilitico che attraverso l'uso di un capitello vidi una base, attraverso l'utilizzo di questi elementi variamente configurati eliminano il carico di punta su quel montante verticale. Vedremo adesso come solo con l'avvento di una struttura nuova che è il cemento armato si riesca ad evitare quel punto perché allora diventa puntiforme e non si passa più al carico di punta. Esiste un altro elemento caratteristico dell'ottocento nell'uso del ferro e del vetro e cioè le serre. Una delle più note e quella del Cristal Palace, le serre sono delle grandi strutture architettoniche perché sono dei grandi spazi studiati in funzione di un qualcosa delle piante ma non sempre di tutte le piante, ci sono anche delle strutture un po' particolari che riprendono queste strutture in ferro è in vetro quelle che erano le strutture fatte in muratura. Parlando dell'America vi ho parlato dell'incendio di Chicago che a quel tempo era una città costruita sulle balloon frame e quindi facilmente incendiabili. Londra ha avuto uno sviluppo architettonico più prima degli altri perché perché ha avuto il grande incendio che gli anni 60 del 600 e da lì è partito il piano urbanistico e la zonizzazione, tutta una serie di cose e legata a questo il nuovo regolamento edilizio che poi si sono portati avanti quindi prima degli altri l'ha avuto. Questo problema dell'incendio era un problema costante perché anche la struttura interna che gli edifici era in legno e quindi molto attaccabile. Allora cercano un materiale e pensano che il ferro e il vetro siano dei materiali resistenti alla fuoco, ma questo non è vero ed è per questo motivo che la ricerca di metà dell'ottocento si blocca e la troviamo alla fine dell'ottocento. Capiscono quindi che il ferro e il vetro vanno bene ma devono essere ricoperti da muratura. Le serre sono delle strutture come queste Cristal Palace di Londra che è la più nota. Questa struttura studiata come una grande cattedrale a cinque navate

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con tutti gli accorgimenti architettonici notevoli che però poi negli anni 30 del novecento è crollata a causa del fuoco quindi a ulteriore dimostrazione che la struttura non regge. Questa è una struttura particolare perché è una grande serra enorme studiata per la regina per poter ospitare questa grande pianta indiana della regina. La struttura presenta un grande transetto a tre navate con l'arco qui invece con testata di legno. La volta scorsa vi ho fatto vedere quest'immagine per introdurvi quello che era una ripresa della cultura settecentesca che si manifestava nella seconda parte dell'ottocento in varie nazioni europee e quindi vi è detto questo è il settecento francese che viene ripreso in Francia e domani vedrete come questa architettura che è il teatro dell'opera di Garnier si inserisce in tutto il rinnovamento urbano di Parigi. Poi vi ho detto 1700 Sussex che riprende Norman Shaw cioè questo tipo di corrente che viene preso. Vi ho anche detto che questa è una struttura che riprende il settecento macchine si vede chiaramente che è fatta con il ferro. L'unica differenza è che nel frattempo qui siamo a metà del secolo in Francia succedono dei fatti molto importanti dal punto di vista politico come la cacciata del re che poi morirà in Inghilterra. Viene fatto il rinnovamento di Parigi sia per motivi igienici che per natura politica in relazione ai grandi moti. Stiamo nell'arco di 10 anni. Henri Labrouste passa dal massimo studio accademico per poi orientarsi verso il superamento dello studio accademico attraverso la rivalutazione della struttura ed altri elementi che vi parlerò. Henri Labrouste Va in contrasto con la classe dominante accademica che è sempre la più forte e quindi contro alcuni personaggi che si formano nell'accademia. Henri Labrouste ha lavorato e si è impegnato nell'educazione accademica. Poi sceglie attraverso il suo studio il superamento di questa stasi accademica che poi non avverrà perché ci sono dei fatti politici importanti. Henri Labrouste fa la biblioteca di San Geneviève ed è un edificio che presenta all'esterno una muratura che non lascerebbe intravedere dall'esterno nulla come l'interno. L'interno è una biblioteca a due navate, è una struttura abbastanza consueta per la tipologia della biblioteca perché vengono messi gli scaffali al centro e con una organizzazione delle pareti periferiche adatta, idonea sia ad avere delle finestre in alto per illuminare, sia nella parte bassa chiusa per poter contenere gli scaffali dei libri. Questa struttura è fatta in ferro esattamente come si sarebbe costruita una struttura in muratura, cioè con grandi arcature trasversali e pilastri. Ci sono dei grandi pilastri in pietra che reggono la struttura, perché l'idea che queste strutture così essi non creassero un carico di punta ancora non c'era, tanto è vero che queste strutture hanno dei capitelli e poi una serie di decorazioni come archi trasversali, i montanti e la grande trave al centro. Se riusciamo ad arrivare a vedere Victor Horta rimanendo quindi nell'ambito francese e belga, vediamo quanto di questo ritroviamo poi nell'architettura dell'Art Nouveau che tradizionalmente si fa risalire al 1892 quindi più di quarant'anni dopo. Abbiamo i cosiddetti pieducci tra gli archi e i capitelli che sono in ferro che richiamano il capitello antico. La struttura raccoglie i fasci come se fosse una struttura gotica. All'esterno che è tutto in pietra in realtà ci sono gli elementi che lui mette per segnalare che la struttura interna non uguale. In particolare in questi due punti cioè le testate delle

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travi interne vengono segnalate nel perimetro murario esterno attraverso la fuoriuscita della trave stessa coperta da una ... ma il tutto rimane un elemento simbolico e decorativo dell'esterno cioè è messo a raccogliere i due testoni oppure ad creare questi due elementi circolari che si inseriscono tra gli archi, vista nell'insieme si notano di meno. Henri Labrouste viene chiamato a fare un nuovo progetto ma poi si decide di fare solamente la grande sala. È diversa dall'altra perché si sviluppa in lunghezza a due navate e qui invece è un ambiente più centralizzato. Il sistema organizzativo è più o meno lo stesso in cui i muri perimetrali che sono strutturati per raccogliere tutte le grandi scaffalature con i libri. In questo caso c'è più struttura in ferro rispetto all'altro ma il concetto non cambia, cioè non cambia l'idea che la colonna seppur sottile ha il suo capitello e anche una sua base che non è più blocco di pietra ma assomiglia molto ai lampioni stradali, al sistema ancora presente nelle strade. Questa è un'immagine storica che ci fa capire un po' come funziona questo ambiente come queste grandi vele e queste sono le grandi coperture secondo un sistema che era già stato sperimentato non proprio tutto in vetro ma avevamo già visto qualcosa di analogo in Soane. Non manca l'elemento decorativo soprattutto in queste vetrate ricordatevelo quando vedrete Victor Horta perché è un personaggio stranissimo. Questi erano i punti di questa corrente che proponeva un'architettura funzionale, razionale basata su materiali e tecnologie nuove. Per cui lui diceva in questi suoi insegnamenti: comporre con mezzi semplici e voi l'avete visto che questo lui lo fa. Sottomettere ogni parte alla ragione, forma appropriata alla funzione e l'avete visto quando vi ho segnalato i montanti che la loro forma è appropriata anche alla loro forma interna, cioè lo spazio delle biblioteche è appropriata. Solidità data dalla composizione dei materiali più che dalla massa e questo perché lui porta avanti la struttura in ferro quindi gli interessa più il materiale e la massa muraria. Dare una decorazione ragionevole legata al suo discorso delle regole della ragione. Questa scuola studia il passato ma non si ferma ad essa, si dedica più al significato della forma che alla forma stessa. Tutto questo finisce qui perché ci sono troppe incognite, non la scuola che porta avanti Labrouste che avrà un suo seguito perché nell'ambito dell'architettura francese tutta l'architettura francese è improntata sullo studio delle forme e delle tecniche e delle resistenze dei materiali ma questo già anche da prima. Quando voi avete fatto Soufflot e la Chiesa San Geneviève avete visto che esisteva un trattatista Rondelet che ci fa conoscere com'era la struttura in ferro all'interno della pietra. Rondelet è uno dei teorici di questo tipo di strutture, la ragione è un qualcosa che nasce nell'ambito francese e questo caratterizzerà tutta l'architettura sempre della Francia fino al novecento. Nell'esposizione del 1889 è il momento in cui riprende l'avvio della struttura in ferro cioè la ripresa della sperimentazione della struttura in ferro, questo in ambito europeo mentre in ambito americano più o meno negli stessi anni c'era Sullivan allievo di Richardson che proponeva proprio quello nelle grandi strutture dei grattacieli. Questo parallelismo che abbiamo notato varie volte nella storia di quest'architettura contemporanea, ma che in genere si nota in tutta la storia dell'architettura variamente configurata non ha punti di tangenza

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documentati. Proprio non a caso in Francia noi troviamo questa ripresa nel 1889 più o meno negli stessi anni. L'esposizione mondiale che si fa a Chicago non ha il ferro eppure poi c'è lo sviluppo del grattacielo a Chicago di Sullivan ma sono sperimentazioni che vanno di pari passo che possono avere delle tangenze l'uno con l'altro. Nell'esposizione di Parigi del 1889 c'è la galleria delle macchine e la torre Eiffel lì vicino, due strutture che dovevano essere demolite entrambe, una lo è. Un altro esempio per farvi capire, poi lo riprenderemo, come questa sperimentazione delle ferrovie in Francia sia importante perché si incomincia a sperimentare all'interno delle chiese e in questo caso Anatole de Baudot fu uno degli architetti e ingegneri più noti perché è la prima volta che viene impiegato in un certo modo il cemento armato. A questo segue Perret che è un altro dei grandi architetti che studia il cemento armato, e questo è Victor Horta, quell'architetto che ha fatto ..., perché queste strane strutture che ... Poi vi ho parlato di una di queste scuole che era quella della reazione accademica sempre esistente nella storia dell'architettura. Quello che vi volevo far vedere a dimostrazione di quello che parlavo in precedenza, vi ho detto che lo studio di un'architettura è diverso da uno studio di semplice ingegneria oppure di un edificio che viene fatto direttamente dall'industriale che si vuole costruire qualcosa. Qui vi faccio vedere due esempi perché la storia di architettura commerciale in America è principalmente la storia di un'architettura commerciale in Inghilterra più che in America perché solo dopo viene l'architettura americana per una ragione molto semplice perché si incomincia a costruire in un modo diverso... le variazioni nella storia dell'architettura sono di natura notevolmente diverse l'uno dall'altro. In America viene abolita la tassa sulle finestre e quindi automaticamente si ha una tale libertà anche di strutturare le superfici murarie per cui ha più spazio quest'architettura commerciale che pretende delle grandi aperture chiaramente rispetto a quella di un edificio di abitazione. Come poi vi avevo detto anche la volta scorsa in quegli anni nel 1852 viene abolita la tassa, in quegli anni si sperimentano gli ascensori con Otis. Questo edificio di Boston non ha nessun tipo di caratterizzazione architettonica, è una serie di finestre. Questo è Liverpool, non ha importanza mi serve solo per farvi vedere i modelli, come era fatta cioè non è che nell'ottocento c'era un'edilizia commerciale, c'è ma è questa, e l'edilizia commerciale diventa sempre più storicista e si riscoprono architetture del passato come questa, come sono alcune come l'architettura veneziana. Questi sono due dei grattacieli che vengono costruiti a New York e a Chicago. Qui vedete la differenza sono a 20 anni l'uno dall'altro tra questi grattacieli, Poster è considerato uno dei più grandi costruttori di grattacieli americani mentre Paramant e Roth sono gli architetti che vanno a Chicago quando c'è la rinascita di Chicago con la esposizione universale, poi uno muore e viene sostituito. C'è una grande differenza tra questi due ma nel frattempo tra l'uno e l'altro ci sarà questa realizzazione che vi farò vedere adesso di Sullivan. I grattacieli di Sullivan nascono richardsoniani, questo è l'Auditorium Building di Chicago che è uno dei primi fatti da Adler e Sullivan, Adler va Chicago perché cerca lavoro, è un danese, mette su il proprio studio, Sullivan incomincia a lavorare in questo studio, poi diventano soci nello studio di Sullivan e poi

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va a lavorare Wright. Voi avete visto l'architettura di Wright ma c'è collateralmente anche tutta una serie di architetti che studiano le case monofamiliarie in Inghilterra e ... è uno dei più importanti che fa casse particolari con questi tetti molto inclinati, la sperimentazione delle finestre molto ravvicinate. La differenza tra quello che è Morrison e le tappezzerie si vede in questo tipo, cioè la tappezzeria di Morrison è il richiamo classico alla natura cioè la di ripresa di alcuni tempi naturalistici, quella di ... è una ripresa al mondo naturale ma molto più stilizzato, insisto su questo perché sono tutta una serie di punti che poi voi ritroverete adesso parlando dell'architettura dell'Art Nouveau. l'esposizione di Chicago è chiamata la grande città bianca perché un architetto dei giardini citato nelle lezioni precedenti andò a lavorare e quindi è una grande città sul lago Michigan è tutto bianco, e come vi ho detto nel 1889 a Parigi c'è l'esposizione della nuova struttura in ferro a Chicago in ferro non se ne vede niente nel 1893. Ritorniamo a quelle immagini di prima per farvi vedere il rapporto tra i due grattacieli: Adler e Sullivan in una delle loro prime esperienze come architetti all'Auditorium Building perché è un grattacielo più alto e il più grande di quello fatto da Richardson che viene ripreso ma ci sono varie innovazioni anche stilistiche come il basamento che viene evidenziato e soprattutto la simmetria cioè la differenza tra le varie facciate. C'è tutta una storia dietro a questo edificio ma importante è capire che questa struttura d'esordio di questi due architetti che riprende il sistema di Richardson, è una struttura che gli permette di realizzare, di fare strutture successive completamente svincolate dallo stile di Richardson ma che hanno capito come funziona realmente come funziona questa struttura secondo Richardson. Sono due i primi grattacieli più noti questo è Wainwright a San Louis fatto da Adler e Sullivan che potrebbe sembrare totalmente diversa da quella in granito fatta nell'Auditorium Building, ma è più o meno la stessa come concetto. Il concetto è di questi grandi montanti verticali che evidenziano la struttura esattamente come li erano colonne o altro che evidenziavano strutture con strutture in ferro che hanno appunto montanti verticali, la parte orizzontale cioè le divisioni tra le finestre non ha più nessun elemento che sia elemento in ferro cioè che viene ben evidenziato, da una parte riprende la struttura tradizionale, l'angolo rinforzato, vedete che l'angolo è pieno. Prima di aver un angolo vuoto dobbiamo aspettare l'architettura di Gropius in Germania, ha un grosso basamento come hanno fatto nell'Auditorium Building, ha un grosso cappello, cornici di coronamento, in genere hanno delle lastre piatte molto sottili come copertura. All'interno di questo l'interno il resto è più tradizionale, in particolare viene sperimentata questa struttura che va dietro è come se la parte inferiore fosse la struttura, il palazzo rispetto al montante che va avanti. Questo lo ottengono attraverso l'uso di finestre in diagonale, tutti gli elementi decorativi in particolare questi grandi cornicioni in cui sono inserite delle aperture nell'ultimo piano che non manca mai nelle loro architetture. Ancora più noto come grattacielo che viene considerato una struttura che lancia il grattacielo e che poi verrà sviluppato a New York, il leader internazionale su questo tipo di strutture passa dall'Europa all'America. Il Guaranty Building è uno dei più noti è il più significativo perché ha una

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pianta ad U e quindi sembra un blocco compatto ma non lo è. Rimangono gli stessi criteri più decorato dell'altro edificio tant'è vero che sia in questo ma molto meno perché questo è limitato alla grande fascia terminale e ancora di più quest'altro vari accenni all'Art Nouveau che stranamente Sullivan ha ripreso da pubblicazioni sulla decorazione inglese. È comunque significativo che questo edificio viene messo in connessione con quello che l'Europa era il periodo dell'Art Nouveau con tutte le loro varie decorazioni come la scuola viennese e quella di ... un periodo che generalmente viene definito liberty o floreale ma con delle declinazioni completamente diverse. Viene messa in relazione in particolare quella viennese e belga con questo tipo di decorazione che comunque non ha tangenze cioè non si sa né di viaggi a Bruxelles di Sullivan per vedere le cose che Horta fa. Sono tendenze che a seguito delle ricerche precedenti che erano state portate avanti vengono sviluppate in modo analogo da entrambi le nazioni. Questo modo che c'è in Sullivan di decorare i montanti verticali attraverso gli elementi che sono delle bullonature sarà una caratteristica di quello che farà .. nell'architettura viennese e che quindi non c'entra niente, non è un floreale, non è una struttura decorata come può essere qui che veramente ci sono dei fiori, una decorazione floreale. A volte è data anche esclusivamente dal richiamo a una struttura, però neanche Wagner con Sullivan si sono mai conosciuti. Nonostante questo ci sono dei punti di tangenza in questo tipo di ricerca fermo restando come vi ho detto la formazione alla nazionalità che lo porta a orientarsi ad un altro tipo di ricerca. Se Sullivan che pure lui viene dalla scuola francese, perché educato nella scuola francese come aveva fatto Richardson, acquisisce l'insegnamento di Richardson sull'edilizia commerciale e porta avanti soprattutto quel tipo di discorso ma in un ambiente che non recepisce ancora la struttura in ferro perché avete visto come l'esposizione di Chicago era ancora legata a tutto un mondo ottocentesco eclettico perché c'è un grande edificio tutto bianco, c'è il ferro e molta attenzione all'architettura paesaggistica dell'ottocento quindi tutti questi elementi che non ci sono in Francia dove è l'emblema della nuova tecnica e attraverso la Francia ha tutto un settore Nord italiano in particolare a quello di Torino e poi alla figura di Antonelli che viene definito un ingegnere impostato all'architettura come potrebbe essere Nervi che fanno la mole antonelliana. Quindi in queste strutture si sperimenta la potenzialità del nuovo materiale. Fra questi ambiti di ricerca, che alcuni sono particolarissimi, altri sono più riconducibili a quelle linee particolarissime che per esempio Horta farà in Belgio, la prossima volta vi farò vedere cosa avverrà prima di Horta e dopo di Horta. Per quello che riguarda l'architettura ... c'è una maggiore continuità anche perché i due architetti portano avanti una sperimentazione ed una ricerca diversa dall'altro. Perché uno è più sulla struttura e sull'architettura sullo singolo edificio, l'altro invece è più sullo studio della città. Auguste Perret viene da una famiglia di costruttori e quindi un architetto che si dedica fin dalla sua formazione nell'ambito familiare allo studio del cemento armato e della struttura. Tony Garnier nasce come urbanista, fa una teorizzazione su una città industriale, quindi un'altra delle tante altre realizzazioni in questo periodo come può essere lo

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sviluppo di una città industriale, poi diventa effettivamente un grande architetto di una grande città come Lione e sperimenta una parte di quello che lui aveva teorizzato nella città di Lione. In questa copertina vediamo la Saint Chapelle questo c'entra perché tutti questi architetti non perdono mai il richiamo all'architettura del passato e cercano di reinterpretare tutti i moti. Questa è una stazione ferroviaria secondo il progetto di Garnier. Di Perret vi faccio vedere una delle opere più importanti che è la casa di ... dove lui aveva tra l'altro anche il suo studio. È una struttura lungo una quinta stradale, queste architetture civili in Francia che sono casa di appartamenti in quinte stradali non c'è una fortissima caratterizzazione cioè non si staccano con l'edificio di fianco, lo fa un poco insomma rimane sempre abbastanza inserito in una quinta stradale, quindi non è che rompe completamente con l'omogeneità della strada. Però è completamente diversa dal resto perché i muri portanti sono solo quelli laterali e quindi l'interno è fatta solo da una suddivisione di tramezzi. Questa è un'immagine che vi fa vedere come la casa si inserisce nella strada e vedete che è una strada tipica di architettura storica, capirete questo quando si parlerà della rottura della quinta tradizionale della via storica che sarà operata da Les Corbusier e quando ci sarà la ripresa della via storica tradizionale negli anni 80 con la biennale di Venezia cioè i: di rottura e di riavvicinamento con il passato. Questa è la quinta stradale fatta con una serie di piazze che sono venute in tempi diversi con una sua caratteristica è che fanno quinta stradale, una qualsiasi strada di una qualsiasi città italiana è fatta così: c'è una casa del seicento, c'è una casa del settecento, c'è una casa medievale tutti questi fanno una quinta stradale, una casa più alta ed una più bassa. Il regolamento edilizio in Francia poneva l'obbligo di seguire un certo allineamento e la casa di Chana Orloff è questa e non si pone in contrasto. Si riescono a vedere due elementi fondamentali, né da questo voi che è una struttura in cemento armato diversa dalle altre, però ci sono questi spazi che sono gli elementi caratterizzanti di questa struttura. C'è questa struttura in evidenza perché lui mette sempre in evidenza la struttura in cemento armato. Però non sono elementi semplici di grandi montanti in cemento armato ma sono tutti elementi che fuoriescono secondo nella parte maggiormente in vista hanno questi pannelli decorati in modo diverso. Questo l'elemento che lui inserisce in questa casa pongono questo architetto. Tra la ricerca di una nuova potenzialità della struttura che è il cemento armato e lo sviluppo dell'Art Nouveau che è soprattutto lo sviluppo di alcuni elementi decorativi naturalistici messi in modo particolare in questo caso. Perché sono tutti elementi con dei caratteri diversi cioè tanti pannelli con pannelli diversi l'uno dall'altro. Se vi ritorna in mente quello che vi ho fatto vedere prima: Morris fa una tappezzeria tutta fiorata con elementi naturalistici, via ho fatto vedere le tappezzerie fatte da ... sono scuole che vengono portate avanti, vedete come questo tipo di decorazione si riallacci maggiormente a quella che è questa corrente dell'Inghilterra. Cioè sono degli elementi naturalistici, costruttivi, nel senso come la bullonatura come vi ho fatto vedere in Sullivan e vari elementi diversi ma messi a pannelli. Nel garage Società Ponthieu stiamo nei primi anni del novecento, tutta questa architettura è un'architettura

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fatta di grandi spazi perché è un garage con i piani dove ci devono stare le macchine e qui già dimostra ad un richiamo dell'architettura tradizionale perché lui immagina questa grande struttura con le potenzialità del cemento armato che gli permettono di aprire questo grande finestrone centrale come se fosse una grande rosone gotico del mondo francese e sempre poi degli elementi decorati che tolgono quella freddezza un po' a questo tipo di strutture. La Chiesa di Raincy è una Chiesa che lui rielabora e che richiama l'architettura del passato perché si vede subito che è una Chiesa che ha una struttura in cemento armato perché a questi grandi ... e si vede anche da queste grandi aperture lungo i lati perché si vede la sottigliezza delle murature. Però la pianta non ci dice che tipologia è questa Chiesa perché noi abbiamo una Chiesa a tre navate secondo poi dei canoni tradizionali che erano quelli che .. le sculture religiose. In realtà questa è una Chiesa particolare sia negli interni sia per la grande torre nella facciata. Nella struttura interna è una struttura che riprende dalla tradizione francese perché questo tipo di cortine che vengono messe in opposizione alla volta ribassata centrale nell'altra direzione è una caratteristica dell'architettura cistercense francese quindi seppur ha fatto in cemento armato lui riprende una tipologia della tradizione. Una tradizione presente anche nella Saint Chapelle che ha una vetrata tutta gotica. Inoltre c'è la presenza di queste grandi colonnine altissime circolari che è una caratteristica dell'architettura di Perret caratteristica che sarà poi quella di Les Corbusier che verrà trasmessa nei pilotis. Questo perché Les Corbusier ha passato moltissimo tempo nello studio di berretta in vari periodi della sua vita e quindi alcuni elementi della formazione, della sperimentazione di Perret si ritrovano in Les Corbusier. Questa è la grande torre centrale che è un elemento della tradizione francese che sta sull'ingresso ma è una semplificazione attraverso l'uso del cemento armato di quella che è un'architettura tradizionale. Come è l'interno così è lo stesso in questa grande torre di facciata con lo stesso sistema di aperture e di decorazioni molto stilizzate viste in altre architetture storiche. Questo tema di questa grande torre sull'ingresso di Notre-Dame du Raincy è uno di quei pochi elementi insieme a quei pilastri molto alti circolari, sono gli elementi che rimarranno nella carriera di Perret perché vivrà moltissimo che arriverà alle ultime opere che saranno dopo la seconda guerra mondiale, ma non sempre con lo stesso carattere innovativo delle sue architetture. Quasi molti di questi architetti se hanno una carriera lunga non Wright che è un caso a sé, nella loro carriera tendono a modificare le loro novità. Durante questi anni in molti paesi abbiamo degli stravolgimenti notevoli e anche così per Perret che nella fase successiva al non si ripete, anzi c'è sempre che sia in lui che negli altri architetti un richiamo, un ritorno verso l'architettura più tradizionale che è poi quella corrente dell'architettura sia americana che europea che permane sempre molto più a lungo rispetto a quella più innovativa. In questo casa per Cassandra anche se vi può meravigliare vedendo ad oggi queste superfici che risentono dell'astrattismo nel modo di mettere le finestre ha invece un telaio abbastanza tradizionale perché in realtà le finestre sono messe una sopra l'altra, in fila cosa che il cemento armato permette di aprire le finestre

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anche in un modo diverso e qui abbiamo un'allineamento di tutte le finestre, hanno forme diverse ma l'elemento rimane quello. La copertura che ritorna ad emulare una cornice, un cornicione di copertura cioè tutti elementi che richiamano verso forme più tradizionali anche se con materiali differenti. Ancora di più il museo dei lavori pubblici a Parigi presenta nella pianta un carattere tipico dell'accademismo cioè la simmetria, quando vedremo Wagner a Vienna vedremo come lui che nascerà accademico perché l'insegnante dell'accademia dice ai suoi allievi che la simmetria bisogna non applicarla se siamo obbligati, sennò gli edifici devono essere simmetrici perché la simmetria è una regola accademica. Il museo dei lavori pubblici da Parigi è molto tradizionalista e accademico in questo anche se non in altri elementi come il sistema del colonnato esterno ma basterebbe la simmetria per far capire che è un ritorno all'accademico. Nell'interno ritornano questi elementi puntiformi che sono queste colonnine molto alte che ho detto che rimarranno in tutta la sua carriera che ora vedete in dettaglio tra l'altro che un sistema opposto all'architettura tradizionale che non permetterebbe mai di fare la base più stretta del capitello. E questo è l'altro elemento molto bello che lui sviluppa che sono le scale a sbalzo dato dal cemento armato. La fine della sua attività la svolge a Marsiglia dopo la seconda guerra mondiale, fa il progetto per il porto di Le Havre che fu quasi completamente bombardato dalla seconda guerra mondiale come quasi tutti i porti. Richiama la famosa torre di Notre-Dame du Raincy che qui è in parte modificata ma che richiama un poco quella prima esperienza. Non è tutto suo perché lui sviluppa questo piano e qualche edificio insieme ai suoi assistenti all'età di novant'anni. Questa è la fase intermedia di questo questo percorso di questo appartamento per Parigi dove si vede il ministero della marina e questo invece è la piazza di Le Havre fatta su più piani dove si vede questa torre fatta da Perret in lontananza che richiama questa sua continuità nella sua attività. Lui rimane più in un ambito di organizzazione degli spazi interni di tipo più tradizionale anche se poi lo studio continuo del cemento armato lo porterà a fare delle strutture molto belle come la scala del ministero e a caratterizzare i suoi spazi con queste colonnine. La città industriale di Garnier è un progetto. Il primo le elemento di distinzione è la differenza dell'organizzazione tra la città storica e la città industriale, la città storica va salvaguardata mentre la città industriale deve essere sviluppata in un altro modo. Un altro punto è che ha quella possibilità di trasporto sia via acqua che via terra per il trasporto delle merci e poi una serie di attrezzature. Tutte le varie strutture le studia fin nei minimi dettagli e le pubblica, gli edifici, la vita, tutti gli elementi e i vari ambienti della lavorazione e soprattutto l'importanza delle vie di comunicazione. Viene data molta importanza alle vie d'acqua perché far crescere una città industriale in un punto dove non è possibile poi la produzione, il trasporto e il collegamento è un errore. La città industriale in effetti ha insegnato qualcosa fino ad un certo punto finché poi le zone industriali sono cresciute in maniera sconsiderata senza tener conto di tanti fattori e di tante problematiche che la città industriale porta avanti. Questa è la stazione ferroviaria in cui c'è questa pensilina che vi ho già fatto vedere prima. Poi diventa l'architetto di Lione che fa

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questo progetto urbano di Lione in cui costruisce alcune parti ed altre no. Questo progetto urbano per Lione è una città importante perché ben posizionata geograficamente. Per questa città Garnier studio tutti gli edifici ma non tutti li costruisce, qui c'è l'insediamento degli edifici scolastici e qui è soprattutto interessante vedere le varie tipologie che lui studia per la città di Lione come la casa monofamiliarie, bifamiliare sempre intesa come se fossero delle città giardino cioè una città pedonale molto verde e case basse a seconda della zona più o meno intensiva, quindi una casa studiata fin nei minimi particolari. Vedete i tipi residenziali che lui studia di vario tipo e ci sono anche altre da lui realizzate che sono più alte. Lui studia le casse in linea, casa in appartamento che tutti sono in parte realizzate a Lione. Poi progetta tre strutture specialistiche che sono: il macello cioè il mercato del bestiame, lo stadio e .... Quindi unisce sistemi tradizionali con sistemi .. ma non nello studio del cemento armato di Perret cioè lui usa il cemento armato con forme architettoniche completamente diverse anche se le potenzialità della cemento armato sono ben chiare nel .. che sono poi realizzati secondo delle forme architettoniche particolari fatte con tutte queste .... e queste grandi finestrate, questo che vi ho fatto vedere è una sistemazione moderna dopo il restauro del 2000 esterna. Questo è un edificio in cemento armato in cui però l'organizzazione architettonica non ha niente a che vedere su quello che è la ricerca strettamente tecnica che porta avanti Perret. Qui si vede la città giardino, o città Garnier al giorno d'oggi che non mantiene niente di quello fatto in passato.

Lezione 14-11-2012Subito dopo la metà dell'ottocento ed è un qualche cosa che è strettamente intrecciato alla situazione politica, voi sapete bene che l'architettura è sempre intrecciata all'azione politica o comunque può avere spesso un significato politico. Naturalmente se parliamo di edilizia pubblica, meno quella privata. In questo caso l'intreccio con il potere politico è strettissima e quindi dobbiamo considerare quando passiamo ad analizzare i protagonisti dobbiamo parlare almeno di due protagonisti uno dal punto di vista operativo cioè colui che è completamente porta a termine questa grande azione di riordino urbano, di riqualificazione urbana di Parigi che la figura del barone Haussmann ma dobbiamo anche ricordare chi ordina questa grandiosa dell'opera di rinnovo urbano e cioè Napoleone III. Nel 1848 i parigini fanno l'ennesima rivoluzione che poi è la terza nel giro di poco più di cinquant'anni e questa rivoluzione porta alla cacciata del re in questo caso di Luigi Filippo e quindi viene proclamata la Repubblica. Se non che i francesi fanno un errore abbastanza fatale almeno coloro che sono affezionati al sistema repubblicano cioè eleggono presidente della Repubblica Luigi Napoleone che è il nipote, il figlio del fratello di Napoleone. Quindi è leggere il nipote di un imperatore è un po' rischiare grosso. Nel giro di tre anni Napoleone III organizza un colpo di Stato e l'anno successivo si fa proclamare imperatore nel 1852 quindi in quattro anni Napoleone III passa da presidente della Repubblica ad imperatore, presidente della Repubblica ha una scadenza l'imperatore no Perché da una carica a vita ed in effetti Napoleone III rimarrà in carica fino

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al 1870. Se vogliamo schematizzare le date possiamo dire fine è del 1852 Napoleone III si proclama imperatore ad un anno dal colpo di Stato che aveva fatto. Prende il nome di Napoleone III perché Napoleone II non avevano regnato. Passano pochi mesi dall'autoproclamazione che lo stesso Napoleone III chiama alla carica di prefetto della Senna il barone Haussmann nel 1853. Haussmann è un burocrate quindi un funzionario dello Stato di idee napoleoniche ma soprattutto è un uomo di grandissima energia, spietato perché per realizzare quello che Napoleone III ha in mente ci vuole una grande energia. In cosa consiste prefetto della Senna, per come la intende il barone Haussmann il prefetto della Senna è una sorta di padrone di Parigi soprattutto dal punto di vista amministrativo e dal punto di vista dei lavori pubblici cioè la capacità di intervenire e la possibilità di intervenire concretamente nel tessuto cittadino subordinato sempre da Napoleone III ma il rapporto è molto diretto. Infatti Haussmann risponde direttamente a Napoleone III quindi non ci sono intermediari, quindi potere politico imperatore Napoleone III, braccio esecutivo Haussmann in quanto prefetto della Senna. I due sono quasi coetanei perché sono molto vicini in età, ma inoltre si capiscono molto bene perché sono loro i due protagonisti della Parigi attuale perché in realtà la Parigi della metà del secolo cioè nel 1850 è ancora una Parigi medioevale mentre invece la Parigi al termine dei grandi lavori che dureranno quasi vent'anni cioè fino alla caduta di Napoleone III cioè nel 1870, la Parigi del secondo impero è una Parigi completamente diversa ed è ancora quella che adesso si ammira andando per il centro di Parigi, quindi in meno di vent'anni Parigi cambia molto da moltissimi punti di vista. È un intervento di modifica organica del tessuto urbano del centro di Parigi che diventerà il modello numero uno in Europa quindi è importante per la Francia e per tutta l'Europa che importerà questo modello urbano. Parigi a metà del secolo è una città di circa 1 milione e 300.000 abitanti ma si avvia al milione e mezzo, una cifra spropositata perché solamente Londra arriva al milione di abitanti, Roma arriva a 200.000 abitanti, Firenze a 70.000. La Francia è sempre stata Parigi centrica perché molte energie si sono concentrate sulla capitale da molti punti di vista a differenza dell'Italia che presenta delle città abbastanza somiglianti. Parigi è divisa in municipi. Cerchiamo di capire in cosa consiste questo piano e chi elabora questo piano. Il piano per Parigi viene messo a punto su una grande planimetria di Parigi, il problema è che il piano o i piani di Parigi hanno avuto una sorte piuttosto avversa. Quando cade Napoleone III ci sono scontri e viene incendiato il municipio dove è conservato il piano quindi la copia originaria del piano va bruciato, ma per fortuna qualche anno prima una copia del questo di questo piano era stata regalata da Napoleone III al re di Prussia e quindi era finita a Berlino. Il problema è che Berlino viene bombardata nella seconda guerra mondiale quindi in pratica noi non disponiamo di una copia originale di questo piano, abbiamo copie parziali, riferimenti, fonti varie però non possiamo fare riferimento ad un documento certo però nonostante questo possiamo ricostruire abbastanza il piano. È comunque molto probabile che questo piano abbia subito nell'arco di vent'anni dei mutamenti. Il piano di Parigi presenta un reticolo di assi quindi innanzitutto il piano presenta la creazione di un sistema di assi viari cioè

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delle strade viarie. Parlo di sistema perché se fate caso questi assi viari sono simili tra di loro è quindi possibile parlare di sistema, una parte di questi assediati si connette con delle strade già esistenti e anche questo rafforza il concetto di sistema. Cioè non sono assi viari creati così a casaccio, sono connessi tra di loro ma anche con delle strade che già esistono quindi queste strade che già esistono vengono inserite nel sistema che diventa un sistema organico perché unisce l'esistente con il progettato cioè le strade che dovranno essere realizzate. Quindi questo piano è composto da questo sistema di assi viari connessi tra di loro e raccordati con le strade già esistenti che a loro volta possono essere rettificate, uniformate quindi si interviene anche sull'esistente. Assi viari di dimensioni variabili ma spesso molto grandi come minimo di 60 m di larghezza. Queste strade erano molto grandi soprattutto in quel tempo, ma anche oggi. Stiamo parlando dell'apertura di circa 90 km di nuovi viali nel centro e 70 km nella periferia quindi stiamo parlando di 160 km di assi viari. Però c'è un principio fondamentale per sintetizzare tutti questi chilometri e cioè la grande croce. Il primo punto che elabora Haussmann è quello di creare una grande croce viaria che possa intersecare tutta Parigi appoggiandosi su una strada come la Rue ... che per la verità già esisteva come gli Champs-Élysées, tutto questo viene inserito in un nuovo progetto. Quindi il punto di partenza è la grande croce, è un punto di partenza perché si tratta di creare quel grande sistema di viali che abbiamo detto prima. Qui vengono evidenziati in nero i viali aperti e in bianco i viali e le piazze già esistenti. Alcune strade che si interrompono significa che si interrompono in una piazza già esistente o si connettono in un asse stradale già esistente. In questa planimetria capite bene che la grande croce di cui parlavamo prima ha subito un adattamento cioè rimasto un asse Nord-Sud che è questo che è la cosiddetta Rue Sebastopol e poi prende anche altri nomi perché è un viale molto lungo, il braccio trasversale da sinistra verso destra è diventato questo che diventa Boulevard Saint-Germain. In effetti questo secondo asse il Boulevard Saint-Germain unisce due piazze fondamentali a Parigi la piazza della concordia e la piazza della Bastiglia attraverso ponti. Quindi il braccio est-ovest di questa grande croce non solo interseca il braccio Nord-sud non unisce due poli fondamentali che sono due piazze piazza della concorda ad ovest e piazza della Bastiglia ad est. Parigi si presentava come una Parigi medievale simile a tantissime città europee, medievale intento come impostazione medievale, di struttura urbana medievale, quindi strade di limitata ampiezza molto spesso irregolari, sono tutte quelle caratteristiche che noi apprezziamo particolarmente. Quindi è questo il punto di partenza di Haussmann. Questa immagine è abbastanza chiara: vedete disegnato il contesto preesistente gli isolati con le stradine e poi vedete ed evidenziato quello che viene fatto cioè la nuova grande arteria con i nuovi isolati. Al posto di quello che avete visto c'è questo. Vedete anche il salto di scale tra le strade che c'erano prima e quelle attuali. Il taglio di strade sembra non interessarsi degli edifici preesistenti quindi alcune volte l'isolato viene salvato, oppure tagliato a metà E così via per tutti gli assi che si intersecano tra di loro. Avviene quindi una campagna di sventramento cioè di demolizione del tessuto

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urbano con uno scarsissimo rispetto per quello che esiste, tutto quello che impedisce la realizzazione di questi grandi assi che sono rettilinei devono essere distrutti. Come spesso accade viene demolito un intero quartiere. Quindi creare questi assi non significa semplicemente allargare le strade esistenti, significa creare degli assi nuovi demolendo interi quartieri. Inoltre vengono fatti degli scavi sotto questi assi viari creando delle vere e proprie gallerie. Da queste immagini vedete una torre, quando le torri o i campanili delle chiese sono inseribili nel piano vengono conservate magari come monumenti isolati, come se fossero degli oggetti. Può capitare che viene distrutta la Chiesa ma viene salvata la torre, il campanile che diventa una sorta di faro di riferimento se naturalmente il campanile è nel posto giusto o può essere inserito nel disegno generale. Vista dall'alto Parigi reca benissimo il disegno di questi assi. La ragnatela delle piccole vie è ancora visibile. Gli interventi riguardano anche dei poli che già esistono. Per esempio l'arco di trionfo realizzato da Napoleone e completato durante la restaurazione, Haussmann inserisce l'arco di trionfo in tutto il suo sistema organico e quindi crea una piazza circolare e 12 assi viari che confluiscono in questa piazza. Questa piazza assume quindi l'aspetto di una stella che prende il nome di Place de l'Étoile ora Place Charles-de-Gaulle quindi quello che era un fondale di un grande viale viene inserito un sistema viario quindi da questa piazza prendendo a appositi assi viari percorrere Parigi cioè collegarsi con altre parti di Parigi diventando uno snodo urbano che a sua volta rimanda ad altre zone. Non solo si interviene ex novo ma si cerca di inserire l'esistente nel sistema organico di cui abbiamo parlato. C'è una parte della città nella quale quest'intervento di Haussmann assume degli aspetti particolarmente forti, accentuati ed è l'isola della città. Questa è l'isola della Senna ed è il cuore di Parigi perché Parigi era nata in questa isola che contiene la cattedrale di Parigi. È un'isola molto densamente popolata perché è il cuore storico di Parigi, è abitata da quasi 15.000 abitanti collegata con ponti al resto della città. Ecco l'idea che hanno Napoleone III e Haussmann è quella di trasformare questa isola da quartiere residenziale a quartiere amministrativo, quindi la trasformano in entità di gran parte privata, con residenze private, a entità urbana in gran parte pubblica cioè con edifici pubblici. Viene inserito un grande ospedale, il tribunale, una caserma di polizia, tutti edifici pubblici di dimensioni notevoli Rispetto al tessuto precedente. La cattedrale viene isolate cioè giù tutte le case e apertura di una grande piazza che vediamo oggi. Prima dell'intervento di Haussmann latte cattedrale assomigliava a molte chiese medievali cioè con una piazzetta davanti molto limitata ed è circondata da un tessuto edilizio minuto, dopo l'intervento la piazza si è triplicata, le case sono in gran parte sparite e c'è un grande edificio da questa parte e altri da quest'altra. Di questi 15.000 abitanti oltre 9000 sono costretti a sloggiare dal loro contesto abitativo. È stata creata una gigantesca spianata di fronte a Notre Dame, in parte sarà una piazza e in parte sarà un gigantesco edificio, ben poco quindi rimane dell'edilizia abitativa minuta che c'era fino alla metà del secolo. L'isola ha quindi cambiato completamente natura oltre che il suo aspetto. La cosa singolare è che vengono fatti anche di ponti esistenti come in questo caso, esiste già un ponte, questo

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ponte viene rifatto tra l'altro con la N di Napoleone. Evidentemente il punti oltre ad essere più largo è anche più facilmente percorribile perché non ha un dislivello. Abbastanza significativo è anche quello che succede nella zona del teatro dell'opera. Anche in questo caso viene aperta una piazza davanti a questo grande teatro, ma anche in questo caso non è che edificio e piazza rimane a se tutto questo viene inserito in quel sistema organico di cui parlavo prima e quindi dalla piazza partono altri assi di viari in tutte le direzioni che portano a dei nodi, da questi nodi partono o si incrociano altri assi viari e così via quindi quest'edificio viene inserito all'interno di questo sistema e circondato da assi viari, piazze e snodi urbani. Non si realizzano solo a studiare ma anche edifici pubblici e tra i moltissimi edifici pubblici che vengono realizzati l'opera di Parigi diventa un po' il simbolo di Napoleone III e della Parigi del secondo impero perché è un edificio ricchissimo anche se poi verrà completato dopo la caduta di Napoleone. Qui vedete una torre di Saint German isolata con un giardinetto come se fosse un monumento di se stesso. È chiaro che un edificio storico ha un senso perché inserito in un determinato contesto. Per Haussmann questi problemi sono secondari rispetto a quello che è il suo grande scopo e cioè realizzare il sistema di grandi assi viari. L'arco di trionfo è una sorta di cerniera sulla quale si organizzano i 12 grandi assi viari. Ora non sappiamo quanto di questo piano si debba a Haussmann poco a Napoleone III, Haussmann nelle sue memorie cerca di attribuire buona parte del merito e della responsabilità a Napoleone III ma probabilmente lo fa per scaricare le proprie responsabilità e per gentilezza nei confronti del suo committente, ma per molti dell'epoca era Haussmann il vero responsabile ovviamente sempre appoggiato da Napoleone III, comunque è possibile che ci sia stata una equa ripartizione delle responsabilità, Napoleone III aveva le idee e Haussmann è intervenuto per correggerle e modificarle. È quindi una piano concepito da entrambi. Innanzitutto per fare tutto ciò ci devono essere degli strumenti legislativi molto veloci. Per creare questi viali bisogna buttare giù migliaia e migliaia di abitazioni quindi non è facile. Nel 1850 era stata approvata una legge molto innovativa per l'epoca che permetteva l'esproprio in caso di particolari insalubrità, permetteva l'esproprio non solo dell'area necessaria per creare le strade ma anche del territorio circostante, quindi dava la possibilità di espropriare non solo nell'area strettamente necessaria per aprire una strada, ma in particolare casi cioè quelli caratterizzati da grande insalubrità, ma questo vale un po' per tutta Parigi, dava la possibilità di estendere l'esproprio a tutte le aree intorno quindi a tutto il quartiere. Questa legge era stata creata sull'ennesima epidemia di colera. Queste epidemie erano frequenti non solo a Parigi ma anche nelle città italiane come l'epidemia di colera a Napoli nel 1880 che provocherà molti sventramenti. Pochi mesi prima della nomina di Haussmann a prefetto della Senna viene approvato un nuovo emendamento che attribuisce al potere esecutivo la possibilità di procedere all'esproprio sottraendolo al magistrato. In poche parole per espropriare il potere esecutivo, in questo caso il prefetto della Senna non era costretto a passare dalla sentenza del tribunale quindi poteva procedere direttamente e quindi questo era un risparmio di tempo

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enorme. Quindi non era possibile fare tutto ciò se Haussmann doveva aspettare il tribunale. Quindi due provvedimenti legislativi: la possibilità di ampliare l'area di esproprio e in secondo luogo la possibilità di velocizzare moltissimo le procedure di esproprio sono degli strumenti serviti sul piatto d'argento ad Haussmann che ne approfitta subito. Ora però ci dobbiamo chiedere quali sono le motivazioni di tutto ciò che creò ovviamente malcontento per gli sfrattati. Haussmann poi viene licenziato qualche mese prima della caduta dell'impero di Napoleone III perché si era creato molti nemici e quando Napoleone III si trova in un caso di difficoltà ne approfitta per farlo fuori. Le motivazioni del piano di Parigi saranno le stesse per piani analoghi seppure in scala ridotta condotti in tutta Europa. La prima motivazione è per l'igiene, dal momento che non vengono fatti questi lavori non c'è più possibilità di epidemie. Si fanno questi lavori perché una Parigi medioevale, sovraffollata con condizioni abitative pericolose, le malattie con il tifo, il colera e li epidemie hanno buon gioco in un contesto igienico così degradato, senza fogne e con pochissima acqua corrente. La Parigi del secondo impero sarà di gran lunga migliore rispetto alla Parigi precedente. La stessa cosa accade a Napoli con la creazione del rettifilo creato grazie lo sventramento di molte case. Napoleone sapeva che i parigini ogni tanto facevano una rivolta, ne avevano fatte tre dal 1789 al 1848 e tutte e tre le del rivoluzioni erano nate a Parigi avevano portato alla caduta dell'imperatore. Quindi Napoleone III per far evitare tutto ciò crea questi grandi assi viari. Infatti le stradine strette in caso di rivolta sono l'ideale perché i rivoltosi devono contrastare contro i soldati e la cavalleria che nelle strade vecchie la difficoltà ad agire. Del resto Napoleone III aveva dei trascorsi rivoluzionari quando era giovane ed era anche finito in carcere quindi un po' di esperienza ce l'aveva. Perciò se devo realizzare una barricata su una stradina è un conto ma su un viale largo 60 m è un altro e non funziona soprattutto se tutti i viali sono collegati. Quindi la seconda motivazione è quella dell'ordine pubblico o perlomeno la possibilità di reprimere le rivolte e quindi di permettere alle truppe di spostarsi velocemente in tutta la città non viene detta, è sottintesa perché non viene presentata ufficialmente. Il criterio glicemico non significa solamente creare grandi viali e quindi portare luce ma significa anche creare degli impianti di fogne, grandi collettori e quindi capiamo anche le immagini che abbiamo visto prima, delle cavità, delle gallerie che venivano fatte. Nel 1867 c'è una grande esposizione universale a Parigi, molti ospiti illustri vengono portati in visita ufficiale delle fogne. In questo caso è importante perché diventa una sorte di biglietto da visita perché ci sono dei collettori giganteschi alti 5 m e percorribili da automobili, meraviglia della scienza. La seconda metà dell'ottocento per il periodo della scienza, dell'esaltazione, del positivismo in filosofia quindi diventano una vera e propria gloria. Realizzano quindi un sistema organico di fognature migliorando l'igiene E questo diventa un modello per molte altre città perché negli stessi anni a Roma la spazzatura si buttava dalla finestra. Con questo grande intervento, delle fogne, Parigi diventa la prima vera città moderna d'Europa. Sempre nell'ambito dell'igiene vengono creati due nuovi parchi e adattati altri due, quindi il piano di Haussmann

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riguarda anche l'area verde. Questo secondo le condizioni dell'epoca contribuisce a migliorare le condizioni di vita degli operai perché si pensava all'epoca che se le classi meno abbienti potevano farsi una gita in mezzo al verde anche dal punto di vista psicologico le loro condizioni sarebbero migliorate. Inoltre vengono costruiti tutti viali alberati inventato anche un meccanismo di piantumazione meccanica. Vengono realizzati grandi magazzini nel centro di Parigi con un altro sventramento, mercato all'ingrosso che poi funzionerà fino agli anni 60 del 1900 quindi reggerà bene l'espansione e la crescita di Parigi. Haussmann ha sotto di sé funzionari molto capaci ed efficienti. I mercati all'ingrosso di Parigi sono una delle prime strutture in ferro e in vetro, nuovi materiali e in parte in ghisa. Un'altra motivazione è quella di migliorare la circolazione, migliorando anche i collegamenti tra le diverse stazioni. Parigi era caratterizzata da una serie di stazioni che si attestano intorno al centro, quel sistema organico serve anche a collegare tra di loro le diverse stazioni e le stazioni con il centro. Cosa che si è affermata in molte altre città. Collegare il centro con le stazioni significa collegare le stazioni con il resto del paese. Vengono realizzati grandi stazioni con grandi pareti facciate in pietra. Un'altra motivazione è per propaganda, pubblicità. Napoleone III vuole essere l'imperatore di una città imperiale, quindi anche esigenze di rappresentatività, di celebrazione, di magnificenza. Per questo motivo a completare il Louvre, un edificio che si trascinava da moltissimi anni. Un altro motivo è per creare nuovi posti di lavoro, le grandi costruzioni, le grandi opere pubbliche su muovono l'economia, fanno lavorare nelle persone. Questo Napoleone III ce l'ha chiarissimo che pochi anni prima di diventare imperatore scrive un libro nel quale ricorda come suo zio Napoleone I avesse messo su una grande campagna enorme di opere pubbliche peraltro rimaste incompiute per far lavorare persone. Quindi tutti quegli sventramenti danno lavoro ad un sacco di persone. Ultima ragione importante è creare le situazioni ideali per la speculazione edilizia. Si buttano giù migliaia di case ma bisogna anche ricostruirle, ci sono moltissimi costruttori che fanno fortune è enorme. Lo Stato ci guadagna perché espropria ad un prezzo molto basso le aree e poi li rivende ai costruttori ad un prezzo maggiore e tra l'altro questo permette di finanziarie le altre opere pubblico. Anche i costruttori ci guadagnano tantissimo perché le realizzano delle casse rivolte molto spesso ad un ceto medio alto. Molti ceti meno abbienti vengono espulsi nella periferia. Naturalmente Haussmann prepara una sorta di regolamenti edilizio in base al quale le case devono avere caratteri normali. Haussmann prevede una limitazione, non solo una riduzione di altezza ma anche caratteri ben definiti, una distribuzione, una suddivisione ma persino anche dei materiali da realizzare. Questo rende Parigi abbastanza uniforme e monotona, tutti gli speculatori e le imprese edilizie sono a favore di Napoleone III. Quindi si vede molto spesso un piano terra con botteghe e poi piani che si sviluppano in altezza generalmente su cinque piani, negli assi più rappresentativi Haussmann prevede l'utilizzo di materiali più pregiati come la pietra. Per quanto riguarda la Parigi imperiale c'è il completamento del Louvre, vengono costruiti due nuovi palazzi che chiudono questo vuoto e soprattutto fa buttare giù le case che sorgevano

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dentro, quindi il Louvre diventa quello che conosciamo noi adesso un immenso ed uniforme complesso. L'ala o i palazzi speculari sotto Napoleone III sono molto fastosi, corrispondono ad una sorta di neo Rinascimento, neobarocco. Oppure l'edificio più importante che l'opera che reca in alto un'incisione che ricorda una corona, che è un'allusione all'imperatore, è un monumento celebrativo a Napoleone. Napoleone III in un altro libro: la fine della povertà, chiarisce che la vita le idee chiare e addirittura prima di prendere il potere, chiarisce come i lavori pubblici danno lavoro a tantissime persone, è inutile dire che sono persone che se non hanno lavoro sono dei potenziali rivoltosi, possono costituire un pericolo. Quindi ci sono tante motivazioni. Sono tutte motivazioni che renderanno Parigi la più moderna d'Europa a quel tempo e che saranno poi estese a tutte le altre città. Nonostante questo è un sistema organico ed è questa la maggiore differenza rispetto agli interventi che si faranno in Italia che non saranno organici, fatto di un piccolo sventramento non si sa bene per qualche ragione. L'immagine conclusiva sono le distruzioni in seguito all'ennesima rivoluzione che porta ad una guerra civile a Parigi. Napoleone III dichiara guerra alla Prussia nel 1870, però la guerra va malissimo fin dall'inizio per questo motivo Napoleone III è costretto ad abdicare ma c'è uno scontro tra conservatori e progressisti. Tutto sommato queste grandi lavori non impediscono poi di creare una rivolta quindi in questo senso il piano di Napoleone III e di Haussmann. Però rimane pur sempre il modello urbano al di là delle ambizioni di Napoleone III e delle abilità di Haussmann.

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