Marco_07 Prima valutazione sulla applicazione della produzione integrata nelle regioni socie di...

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Marco_0 7 Prima valutazione sulla Prima valutazione sulla applicazione della applicazione della produzione integrata produzione integrata nelle regioni socie di nelle regioni socie di AREFLH AREFLH CESTARO Marco CESTARO Marco Murcia, 29.02.2008 Murcia, 29.02.2008 Assessorato Agricoltura Assessorato Agricoltura Servizio Produzioni Vegetali Servizio Produzioni Vegetali AREFLH AREFLH XI assemblea generale XI assemblea generale

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Prima valutazione sulla Prima valutazione sulla

applicazione della applicazione della

produzione integrata produzione integrata

nelle regioni socie di nelle regioni socie di

AREFLHAREFLH

CESTARO Marco CESTARO Marco

Murcia, 29.02.2008Murcia, 29.02.2008

Assessorato AgricolturaAssessorato AgricolturaServizio Produzioni Vegetali Servizio Produzioni Vegetali

AREFLHAREFLHXI assemblea generaleXI assemblea generale

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La valutazione proposta è basata sui dati indicati

nel questionario inviato da AREFLH a tutte le

Regioni socie.

Le informazioni sono state elaborate per renderle

omogenee e confrontabili.

Pertanto, i dati esposti non possono essere

esaustivi della effettiva applicazione della

Produzione Integrata nelle Regioni socie ma

offrono, comunque, un quadro di contesto

interessante.

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In Europa, le tecniche di coltivazione a basso

impatto ambientale hanno la loro applicazione in

diversi regolamenti di riferimento:

• Reg. CE 2200/96 OCM ortofrutta

• Reg. CE 1782/03 ecocondizionalità e buone

pratiche agricole

• Reg. CE 1698/05 interventi agroambientali

Fra le tecniche a basso impatto ambientale, trova

collocazione anche la produzione integrata (P.I.).

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Paese Regioni socie Ettari

Andalucia (1) 167.807

Aragon (1) 3.237

Catalonia (1) 32.377

Extremadura (1) 12.877

Murcia (1) 12.238

Navarra (1) 4.135

Valenciana (1) 7.133

BGSO (2) 10.000

BRM (2) 3.822

Normandie (2) 6.000

Basilicata (2) 6.500

Emilia Romagna (2) 63.344

Piemonte (2) 10.715

Provincia di Trento (2) 11.700

Veneto (2) 5.216

(1) fonte MAPA anno 2006 (2) fonte questionario AREFLH 2008

La diffusione della P.I. nel settore ortofrutticolo

delle Regioni socie.

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La P.I. nelle Regioni spagnole socie

E’ regolamentata tramite il Real Decreto 1202/2002 del

MAPA.

La superficie ortofrutticola interessata nelle regioni

spagnole socie:

• Frutta pari a 231.658 ha

• Ortaggi pari a 12.849 ha

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La P.I. nelle Regioni francesi socie

E’ regolamentata in maniera differente da regione e

regione.

Sono previsti criteri di scelta delle sostanze attive

impiegabili che si rifanno a “Charte nationale pomme e

poire”.

La superficie ortofrutticola interessata nelle regioni

francesi socie:

• Frutta pari a 13.179 ha

• Ortaggi pari a 6.643 ha

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La P.I. nelle Regioni italiane socie

E’ regolamentata in maniera differente da regione e

regione.

Sono previsti criteri di scelta delle sostanze attive

impiegabili che si rifanno alla Decisione CE n. C(96)

3864

La superficie ortofrutticola interessata nelle regioni

italiane socie:

• Frutta pari a 63.309 ha

• Ortaggi pari a 34.232 ha

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Gli ettari dell’applicazione della P.I. rappresentano

una superficie molto significativa. (ha 357.101)

In Spagna, unico caso, esiste una norma specifica

emanata a livello di Stato membro.

I principi guida osservati nelle Regioni socie sono i

più diversi ma estremamente di garanzia.

In alcune Regioni la P.I. è regolamentata solo per la

fase di difesa e di fertilizzazione.

Le diverse informazioni circa le pratiche colturali

sono puntualmente registrate e, perciò, sempre

verificabili.

Alcune considerazioni

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La Produzione Integrata deve confrontarsi con forti

elementi di disturbo:

1. la percezione del rischio da residui sui

prodotti ortofrutticoli

2. il percorso di revisione comunitario

dell’impiego delle sostanze attive

3. le molteplici e diverse richieste del trade

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Nell’immaginario e nel percepito dall’opinione

pubblica nascono conseguenti dubbi e legittime

preoccupazioni, a volte alimentate da cattiva

informazione.

La P.I. ricorre all’impiego regolato di sostanze

chimiche, soprattutto per la fase di difesa

fitosanitaria.

1. La percezione del rischio

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L’uso delle sostanze attive (s.a.) è regolamentato

sia per quanto riguarda l’impiego (s.a./coltura) che

per il conseguente residuo massimo ammesso

(R.M.A.). R.M.A. rappresenta “la concentrazione massima

ammissibile di residui di antiparassitari in o su alimenti, basata

sulle BPA e sul più basso livello di esposizione necessario per

proteggere i consumatori vulnerabili”, ed esprime un valore

limite inferiore a 100 volte la soglia minima di

rischio di intossicazione.

Attualmente, a livello comunitario presso la D.G.

Sanco, è in corso il processo di revisione delle s.a..

2. Le norme sull’impiego delle sostanze attive

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La revisione viene operata per gli RMA (armonizzazione - Direttiva 91/414/CEE e proposta di Reg. COM

388/2006) e per le autorizzazioni all’uso delle s.a.

(revisione – Reg. CE 396/2005).

La revisione è un passaggio fondamentale per il

futuro della P.I..

E’ stato introdotto un nuovo sistema di valutazione

basato sulla pericolosità potenziale delle s.a. e non

più anche sull’uso effettivo (dose/ha).

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Il numero dei prodotti impiegabili è ridotto

drasticamente (57,2% delle s.a. non incluse nell’Annex I)

senza possibilità di valide alternative. (Azinfos metile

su pomacee e drupacee, Carbaryl su melo, Clorfenvinfos su

ravanello)

Problema maggiormente sentito per le colture

mediterranee e le cosiddette colture “minori”.

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I gruppi di acquisto della moderna GDO, sia in

Europa che nel resto del mondo, hanno acquisito

un ruolo prevalente nei confronti delle aziende

produttrici.

Ai fornitori vengono sempre più richiesti standard

produttivi con valenza ambientale

“personalizzata” (EurepGap/GlobalGap, BRC, IFS, Nature’s

Choice, ecc.).

3. Le richieste del trade

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Tale situazione determina una “Torre di Babele”

delle richieste con un conseguente aumento dei

costi di produzione.

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Le nuove richieste della distribuzione tedesca:

• Il livello di RMA non deve eccedere 1/3 del

livello di RMA vigente in Germania. (Gli RMA fissati

per legge sono calcolati per garantire la sicurezza dei

consumatori)

• È ammesso un numero massimo di sostanze

attive (s.a.) (da 3 a 5) sul singolo prodotto. (Ridurre il

numero di s.a. annulla il principio della P.I. di alternare la scelta

dei prodotti da impiegare per evitare accumuli di

residuo)

• La somma delle ARfD delle singole s.a. non

deve essere superiore all’80%. (ARfD indica la

dose acuta di riferimento in considerazione

dell’assunzione di 500 gr. di frutta/giorno da parte di un bambino di

4 – 6 anni di età e del peso corporeo di 13,5 kg)

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In conclusione, per valorizzare e migliorare i plus

che contraddistinguono l’applicazione della

Produzione Integrata nel settore ortofrutticolo e

per contrastare gli elementi di disturbo che

emergono, appare indispensabile la necessità di

giungere a un riconoscimento comunitario che

tenga conto dei principi e delle finalità che

caratterizzano questo sistema di produzione.

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Grazie per l’attenzioneGrazie per l’attenzione

contatti:

sito web: www.ermesagricoltura.it

[email protected]