Marche In Gol - n°12

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N.12 Luglio/Agosto 2010 [email protected] Poste Italiane-spedizione in abbonamento postale-70%-Commerciale Business Ancona n.78/2009. COPIA GRATUITA COPIA GRATUITA IL PRIMO MENSILE DI CALCIO E ... NON SOLO MarcheInGol_12.indd 1 6-08-2010 18:24:56

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IL PRIMO MENSILE DI CALCIO E... NON SOLO

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N.12 Luglio/Agosto 2010 [email protected]

Poste Italiane-spedizione in abbonamento postale-70%-Commerciale Business Ancona n.78/2009.

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IL PRIMO MENSILE DI CALCIO E ... NON SOLO

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Mario Valentini(agente FIFA)

"Quando ci sono difficoltà economiche, come adesso, emerge la qualità. E bisogna rafforzare il discorso dei giovani. Se i soldi circolano di meno il giocatore scarso non si piazza più, una società punta a ottimizzare tutto e cercare il miglior rapporto qualità-prezzo".

La crisi si batte con10 operatori del calcio di casa nostra analizzano il

Il calcio italiano e inter-nazionale attraversa un periodo di crisi legato alla

depressione economica globale. Ma non tutte le colpe sono riconducibili al Pil che batte la fiacca. Stadi vetusti, cam-pionati obsoleti, dirigenti incompetenti, calciatori boriosi, settori giovanili mar-toriati: il malessere del calcio si può ri-assumere in questi concetti. Nei Pro e tra i Dilettanti, con le dovute differenze. Ma quando c’è in atto una crisi, quando i soldi girano a fatica, ecco che si deve aguzzare l’ingegno. Quel bomber spara un rimborso stellare? Tanti saluti e vado a pescare l’attaccante bravo in Terza ca-tegoria. In tempo di magra ci vuole co-raggio. E talento. Il coraggio, lo mettano i presidenti e le società. Il talento, i diri-genti. Alcuni di loro (come questi che ab-biamo scomodato per la nostra inchiesta sul mercato) bravi e geniali per davvero. A scovare il ragazzo giusto, a motivarlo, a dargli fiducia. A consegnargli una ma-glia da titolare, una pacca sulle spalle e vai, questo è il tuo momento. Noi (come voi, amici lettori) che viviamo di pane e pallone ci piace pensare a questo sport come un continuo spot di comunicazio-ne sociale: la storia, l’impresa, il gesto tecnico da consegnare alla storia. In cinese la parola ‘crisi’ è formata da due caratteri: uno significa ‘pericolo’, l’altro ‘opportunità’. Ecco, prendiamo il secon-do e applichiamolo non solo in campo economico. Il calcio vi ringrazierà.

mercato estivo e lanciano precisi “messaggi”...

Silvio Pagliari(agente FIFA)

"E’ un momento di stasi generale, bisogna sopperire alla mancanza di soldi con le idee e un po’ di coraggio. Si deve puntare sui giovani e scoprire talenti in giro per l’Italia e il mondo, in momenti come questi bisogna aguzzare l’ingegno".

Claudio Latini(ds Cupramontana)

"Ho contatti quotidiani con società dalla serie D fino alla Terza categoria, sono trent’anni che ho questa passione. Il mercato? Le difficoltà sono sempre le solite, i giocatori, per un motivo o per l’altro, fanno i difficili. In Prima categoria è difficile trovare giocatori, meglio la Promozione! Noi come società ci limitiamo a pochissimi rimborsi. La crisi economica si fa sentire sul mercato e credo che il trend peggiorerà. I giocatori pretendono sempre di più, molti di loro fanno di mestiere i calciatori anche tra i dilettanti! Non si rischia il collasso, questo no, ma bisogna tornare alle società a gestione familiare".

Giorgio Facciaroni(ds Campiglione)

" Molte società devono fare "mea culpa". Noi ci siamo ridimensionati ulteriormente, e questo fa onore ai nostri ragazzi che percepiscono poco rispetto ai colleghi di altre squadre. A livello generale voglio dire che è vergognoso, in tempi di crisi, sentire in giro cifre del genere: tipo 2.500/3.000 euro al mese per giocare in Promozione! Ogni anno il campionato di Promozione scende di qualità ma ogni anno c’è sempre qualche squadra che spara cifre immorali. E’ uno schiaffo a chi lavora seriamente".

di Gianluca Giandomenico

coraggio, talento e idee

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La crisi si batte con10 operatori del calcio di casa nostra analizzano il mercato estivo e lanciano precisi “messaggi”...

Giulio Spadoni(ds Sambenettese)

"Il mercato risente delle difficoltà economiche, vedo in giro tanti giocatori che hanno fatto bene ma che sono ancora liberi. La serie D è dominata dal discorso degli under, anche qui ci sono strani meccanismi, tipo che qualche ragazzo viene sopravvalutato. Noi come società abbiamo fatto scudo a queste storie. Alla fine, pur con budget ridotti, tutte le squadre cercano di mettere in piedi organici competitivi e in tempi di crisi bisogna essere bravi a scovare i giocatori".

Roberto Agostinelli(ds Fulgor Maceratese)

"Ogni anno è sempre peggio, non è una frase fatta, la situazione economica del Paese si riflette inevitabilmente sul calcio, le aziende fatturano meno e gli sponsor calano. I giocatori di nome comunque non si abbassano di prezzo, ma poi va finire che spesso le società per ragioni di budget "tagliano" gli ultimi compensi. I giocatori devono saper scegliere tra le società serie e quello meno serie. In momenti di crisi bisogna puntare sui giovani, spesso in categorie minori come la Terza ci sono talenti veri. Ovvio che bisogna saper cercare".

Floriano Salvucci(ds Vigor Pollenza)

"Il mercato? Non ho trovato nessuna difficoltà, la squadra l’abbiamo costruita subito, siamo una società dove sono vietati i rimborsi pazzi e non si fa aste con altre società per accaparrarci questo o quel giocatore. Devo anche dire che ho trovato ragazzi intelligenti, che hanno capito la situazione e accettato il nostro progetto. Siamo stati anche bravi a "pescare" in Seconda categoria! Ma per poter lavorare con questa filosofia c’è bisogno di un allenatore onesto che capisce il momento e noi in Micarelli l’abbiamo trovato".

Filippo Giostra(ds Pagliare)

"I soldi sono finiti ma i giocatori sembrano non percepire questo momento di difficoltà generale. Le richieste da parte loro sono sempre più esose, l’importante è che noi addetti ai lavori non ci facciamo prendere la mano".

Franco Dottori(ds Biagio Nazzaro)

"Il problema più grande è rappresentato dal fatto che i giocatori pretendono rimborsi spese sempre più cospicui senza tener conto che l’economia non gira più come anni fa e le aziende sono in difficoltà. Il rimedio? Puntare sui settori giovanili anche se poi non ci si rassegna all’idea perché tutti vogliono vincere i campionati".

Franco Straccia(ds RipatransoneUnited)

"E’ un mercato duro, noi ad esempio non possiamo puntare sui giovani perché non abbiamo un nostro settore giovanile ma solo una prima squadra. In giro comunque c’è crisi, ci sono squadre che non si iscriveranno al campionato. Per quanto riguarda la nostra società, abbiamo puntato soprattutto su giocatori che hanno il cartellino proprio e comunque abbiamo un ossatura buona già dalla rosa dell’anno scorso".

coraggio, talento e idee

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SERIE B

Detto che la prima par-te dell’estate ascolana è stata un mix di paura,

sollievo, conti alla rovescia e alla calcolatri-ce, pugni battuti sul petto in segno di orgo-glio, ipotesi e timori, trattative di mercato e quant’altro, il momento vissuto dalla società di Roberto Benigni (perché mettetevelo bene in testa, l’Ascoli Calcio SpA è una cosa del Signor Roberto Benigni) deve per forza di cose suscitare la voglia di riflettere.I CONTI - Sono quelli che si è fatto in tasca il patron bianconero quando, per motivi ancora imprecisati, un organismo di credito locale ha rifiutato in extremis di “garantire” l’iscrizione del Picchio secondo le norme vigenti. Benigni sa quanto vale ciò che compone l’Ascoli Cal-cio 1898 SpA e non ha esitato un secondo nel presentarsi altrove per riuscire, attraverso garanzie di carattere personale, ad ottenere le cifre di cui aveva bisogno per saldare il dovuto e mettere le cose a posto. Salvaguardando la storia di una squadra amata in tutto il territo-

rio, vero, ma contemporaneamente un gran-de patrimonio di sua proprietà. Almeno per ora. Domanda: alla fine di settembre arriverà un’altra scadenza (la società dovrà dimostra-re di aver pagato le mensilità di aprile, maggio e giugno ai suoi dipendenti), in che condizioni vi si presenterà l’Ascoli Calcio?LE PROSPETTIVE - E’ proprio per questo motivo che, sollevati dallo scampato pericolo di “non iscrizione”, chi osserva in prospettiva futura la vita dei bianconeri non può che porsi una domanda: è questo il momento decisivo in cui i vari imprenditori locali che si sono dimo-strati attaccati alla società devono presentar-si dal non più giovane (almeno all’anagrafe...) Roberto Benigni e chiedere il passaggio di mano? Sì, assolutamente sì. Adesso, o forse, mai più. E dato che Benigni è un presidente che ha sempre dichiarato di anteporre l’inte-resse della squadra, del territorio, dell’ambi-zione di avere una formazione nell’elite del calcio rispetto al tornaconto personale, deve essere pronto a quantificare, programmare, aiutare il suo successore e, magari, vivere una seconda giovinezza veramente da tifoso doc.

Poco da dirsi: se Benigni pensa al suo portafo-gli, dura sarà la vita futura dell’attuale unica realtà di spicco del calcio regionale. Se, inve-ce, si dimostrerà vero tifoso, agevolerà la sua successione. Questo è il momento. E non per “cattiveria” o insoddisfazione della piazza. Nient’affatto. Sarebbe l’ennesima dimostra-zione di “buona gestione”. La famiglia Luga-resi, a Cesena, l’ha fatto. E il mitico Edmeo ha vissuto da presidente onorario l’incredibile favola del cavalluccio romagnolo, tornato in serie A.LA REALTA’ - Benigni e Stefano Antonelli hanno sicuramente rivoluzionato il concetto di rapporto con la piazza nell’ultimo periodo. Al di là del silenzio di tomba imposto all’in-terno delle mura societarie durante i quindi-ci giorni di “difficoltà”, il duo al vertice della gerarchia di Corso Vittorio ha: realizzato la

scelta tecnica Gustinetti e i primi movimenti di mercato in netto anticipo (e l’Ascoli partito per il ritiro è già una squadra completa con praticamente nessun prestito secco), risposto all’imposizione della Tessera del Tifoso con prezzi per gli abbonati che rasentano il mini-mo storico, attivato campagne promozionali per il lancio della Scuola Calcio. Tutti passi significativi, che però diventeranno inutili, se a breve non si programmerà in maniera lungimirante il futuro. Perché è vero che sono tempi difficili per il calcio di “provincia”, ma è pur vero che l’Ascoli sarà l’unica squadra di B (un campionato pieno di realtà di provincia, anche più piccole di quella bianconera...) che probabilmente partirà con una penalizzazio-ne in classifica. E questo, ad essere sinceri, è responsabilità di chi gestisce la società. Per-ché prevenire è meglio che curare...

qui ASCOLi

di Daniele Perticari

Benigni, trova il tuo successore!Quello di scovare una persona che possa prendere il suo posto, economicamente e a livello dirigenziale, deve essere il primo assoluto diktat del patron bianconero dopo l’estate vissuta in Corso Vittorio Emanuele. E sarebbe l’ultimo, grande regalo, di Roberto Benigni all’Ascoli Calcio

Nei tristi giorni del “no” della Figc all’AC Ancona qualcuno ha superato il limite del lecito. Essere tifoso è bellissimo, ma scrive-re di calcio comporta delle responsabilità. Sempre. In ogni caso.Parto da un presupposto. Ognuno ha una squadra del cuore, a volte questa è addirit-tura la formazione del proprio paese natale, della propria città o, quantomeno, del pro-prio territorio. E proprio per questo, ogni sportivo, ha diritto di ritenere la propria squadra del cuore la più bella, la più for-te, la più affascinante del mondo. Dirò di più: qualora un tifoso, uno sportivo, possa minimamente pensare il contrario, ovvero che “io amo lei, ma l’altra è migliore”, meri-terebbe tutte le pene possibili dell’inferno. Tutte. Questo per dire che per me, che sono giornalista pubblicista ma ho chiara e di-chiaratissima fede ascolana, l’Ascoli Calcio 1898 è la squadra più bella e forte del mon-do. Sono convinto che possa dire la stessa cosa il simpatico e preparatissimo collega Benedetto Marinangeli per la sua amata Samb, o la memoria storica della Ferma-na Calcio, tale Mario Rossetti. Che dire, al tempo stesso, di uno dei miei maestri, Andrea Verdolini: ha sempre avuto grande stima, quasi affetto, per l’Ascoli, ma non mi ha mai nascosto di avere nella Macerate-se l’amore sportivo di una vita. Per questo e proprio perché viviamo in un’era dove spesso, chi scrive o parla di calcio, ha la re-sponsabilità di “educare” la gente a capire che in uno sport si ama la propria squadra e la si sostiene fino alla morte, non posso condividere, anzi non posso che condanna-re sgomento l’incipit dell’articolo del colle-ga Guido Montanari del Corriere Adriatico, il day after l’esclusione dell’AC Ancona dal campionato di serie B da parte del Consi-glio Federale della FIGC. ““Si sapeva – ha scritto il giornalista professionista nel nu-mero del 17 luglio 2010 - ma quando suc-cede fa male lo stesso: Ancona fuori dalla B, Ascoli salvo e Triestina che molto pro-babilmente verrà ripescata nella cadetteria al posto dei dorici”. Nessuna scusante del

“guarda che voleva intendere altro…”. Se uno fa il giornalista, deve esprimersi con chiarezza. Punto. Così non vale. Nello sport e nella vita. Disprezzare qualcosa o qual-cuno (perché di questo si sta parlando), la-sciar intendere che “l’Ascoli salvo… fa male lo stesso” vuol dire farla fuori dal vaso. Far morire questo sport. Fargli perdere senso. Non è la prima volta che accade: lo stesso – da quanto mi è stato riferito - ha parteci-pato in maniera attiva al parapiglia contro i colleghi di Radio Linea N.1 che stavano raccontando (con veemenza ed emozione, voi che avreste fatto?) il gol di Gigi Giorgi il 17 aprile 2010. Quel gol che, per Guido Montanari, sempre traendo spunto da un editoriale apparso sulle colonne del Corrie-re Adriatico e non su quello della fanzine della Curva Nord, “valeva meno di quello di Mirko Ventura a Perugia”. Non è vero. Per uno che ama l’Ancona più di ogni altra cosa (faccio un esempio, il simpatico Pao-lino Giampaoli) quello dell’11 giugno 2000 al Curi è stato il gol più bello del mondo. Di sempre. Per uno che ama l’Ascoli, invece, quel gol di Gigi Giorgi nel recupero del 17 aprile è stato bellissimo, il più bello degli ultimi anni. Un gol che, di fatto, ha aperto le strade del precipizio ai dorici. “Saluta-te la capolista”, “tornerete in serie C”, “La Regina delle Marche siamo noi”, cantavano i tanti, rumorosi e colorati tifosi bianco-rossi, quel pomeriggio di novembre al Del Duca quando l’Ancona violò in maniera più che autoritaria e dopo decine di anni il terreno di gioco piceno. La storia, quasi sempre, presenta il conto ai superbi. Noi tifosi (e giornalisti) che amiamo l’Ascoli, ci limitiamo a vivere la nostra passione senza denigrare quella altrui, se non per qualche minuto allo stadio, dove a parole tutto è concesso. Tracciando una linea che, per chi è bianconero, ormai attraversa tre genera-zioni e, magari, ne attraverserà diverse al-tre. Lassù, in cima allo sport marchigiano, usando la stessa denominazione sociale di sempre.

(dan.per.)

Giornalismo o “Vita di curva”?

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Roberto Cecchi, applausi comunque

SPECIALE MOTO

Si è svolta sulla pista di Galliano Park a Forlimpopoli (FO), la 5˚ e ultima selet-tiva del Campionato Italiano Minimo-to. Il numero dei partecipanti non è stato enorme ma comunque sufficiente a rendere tutte le gare interessanti e piene di colpi di scena. Sette le categorie al via:Esordienti, Junior A, Junior B, Se-nior A, Senior B, Open A, Open B.Per tutto il fine settimana i piloti hanno dovuto dimostrare quanto amano que-sto sport, in quanto le temperature rag-giunte sono state tra le più alte registrate quest’anno (medie di 30-32 °C ); indossare l’abbigliamento necessario per praticare questo sport (tuta, guanti e casco) dunque ha messo a dura prova anche i più blasona-ti, figuriamoci nelle categorie “esordienti” e “Junior”. Questi piloti hanno dimostrato che la volontà dettata dalla passione, riesce a superare ogni situazione intricata.

Ad aprire le “danze” sono stati gli Open A e B: sono le categorie dove le potenze dei mo-tori sono le più elevate e dove praticamente non ci sono grandi limitazioni nell’elabo-

razioni dei propulsori che in questo caso sono di 50 cc raffreddati ad acqua, con circa 15/17 cv a disposizione. I piloti più esperti del calibro di Forlani, Biagiarel-li, Chessa riescono sempre a vivacizzare le gare grazie a grandi dosi di “manico” e di esperienza. Per questa occasione la Open B, ha avuto un pilota d’indiscusso spessore come Luigi Orioli, pluricampione italiano oltre che campione Europeo negli anni pas-sati. La sua gara nonostante la non perfetta partenza è stata caratterizzata da una bella rimonta, con il podio mancato solo nel fina-le a causa di una scivolata che ha compro-messo un risultato straordinario: non male per un “vecchietto” di 31 anni suonati con una forma fisica non certamente al 100%. A seguire è stata la volta dei più piccoli, la categoria Esordienti (da 7 a 9 anni prima licenza), con motori da 40 cc, raffreddati ad aria e depotenziati, la potenza è di circa 4-6 Cv. Questi piloti in erba, se pur alle pri-me esperienze, riescono sempre ad appas-sionare chiunque li veda, grazie alla loro generosità nel dare sempre il massimo in pista. Le due categorie che si sono avvicen-date subito dopo, Junior A e B, sono quelle attualmente più equilibrate dove si incon-trano piloti che, dopo aver fatto esperienza nella categoria Esordienti iniziano a fare sul serio. I motori utilizzati qui sono come quelli degli Esordienti ma con qualche ca-vallo in più 8-10 cv. In questa categoria è sovente presente spettacolo e tensione che culminano, quasi sempre, in ultime torna-te al fotofinish, regalati agli spettatori che gentilmente ringraziano. Nella categoria junior B milita il pilotino di Morrovalle Roberto Cecchi su moto GRC spinta da un motore nostrano, marca OR. La sua gara è andata discretamente; dopo essere partito da una non felice posizione sullo schieramento di partenza (11̊ in griglia), il morrovallese è stato coinvolto in una cadu-ta innescata da un pilota che lo precedeva, subito rialzatosi ha terminato comunque la sua gara finendo al settimo posto. Identica posizione che occupa anche nella classifica generale riservata alla zona “B” (zona che interessa il centro Italia) grazie alla quale è riuscito a classificarsi per le finali. Infatti le gare disputate fino ad ora sono delle selet-

tive, fondamentali per poter accedere al vero e proprio Campiona-to Italiano, composto da quattro gare che si disputano su tutto il territorio nazionale. Si parte il 29 Agosto da Bari sulla pista di Castellana Grotte, per poi andare, con cadenza quindicina-le, a Codogno (PC), Borgo Carso (LT) e terminare con l’ulti-ma gara in program-ma a Pomposa (FE) in ottobre.

Il pilota di Morrovalle, nonostante una sfortunata posizione di partenza e una caduta,a Forlimpopoli ha chiuso al 7° posto

A tutti i piloti finalisti il Motoclub Morrovalleaugura un caloroso e S P R I N T O S I S S I M O “in bocca al lupo”e che vinca il migliore!

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Angelo Pepa

Quintino

Quando sei natoSotto il segnoTitolo di studio

Qual è il tuo lavoroDove Vivi

Fidanzato, sposato e singleIl primo allenatoreSquadra del cuore

L’Idolo Pallone o famiglia

Chi vorresti essere se potessi rinascereAltri sport che segui oltre il calcio

Mare o montagnaLa cosa che odi di più

Un pregio Di cosa non puoi fare a meno

Gol indimenticabile

28/07/1945Leone

Istituto Professionale Pensionato

PortorecanatiSposato

Emilio MonaldiRoma

TottiEntrambi

Angelo Basket Mare

Mai pensatoDisponibilità

Auto e cellulareQuello di Riccetti a Corridonia

07/08/1938 LeoneRagioniereRagioniere CorridoniaSposato Franco Filippi Inter Sneijder EntrambiQuintino Atletica MareIpocrisia Onestà Auto,cellulareTutti straordinariamente belli

Quintino Pieroni e Angelo Pepa. Due segretari straordinari, una vita nel calcio, lo stesso segno zodiacale (leone), una vita die-tro la scrivania ed entrambi hanno potuto gustare una grande soddisfazione, quella di vedere le proprie squadre, al termine della stagione scorsa centrare gli obbiettivi della viglia: vincere il campionato e salire di cate-goria. Il Corridonia ha conquistato il diritto a disputare la prossima stagione il campiona-to di Eccellenza per la prima volta nella sto-ria mentre il Portorecanati ha ritrovato la Promozione che non lo vedeva protagonista da trent’anni. Due dirigenti che hanno co-nosciuto momenti di gioia e di amarezza ma entrambi idealmente legati da una straordi-naria voglia di lavorare per il bene dello sport che amano più di ogni altra cosa, il calcio. Pieroni sta per iniziare la sue trentottesima stagione da segretario del Corridonia con una breve ma intensa e significativa parentesi alla Cluentina, all’epoca della grandi organizza-zioni a livello giovanile con alla testa il Trofeo Marche. Angelo Pepa che ha da poco compiu-to 65 anni vive la segreteria del Portorecana-

ti da trentacinque anni. Due personaggi che sanno di calcio e di regolamenti come pochi, concordando che “il calcio di oggi e come quello di ieri con una differenza sostanziale che nessuno sa più attendere, i giocatori alla prima esclusione già preparano la valigia per scappare anche se non mancano segna-li positivi a cominciare dalla preparazione e professionalità dell’intero movimento sempre più sottolineata”. Quanto è complicata la vita del segre-tario?Pieroni “Come tutte le cose di questo mon-do se le vuoi far bene non devono mancare impegno,sacrificio e partecipazione alle vi-cende che, giorno dopo giorno, si vivono in una società di calcio”.Pepa “E’ un lavoro a tutti gli effetti per il quale devi dedicare tempo, passione e com-petenza perché di questi tempi nulla va tra-scurato. Tutt’altro”. C’è da dire comunque che le soddisfazioni non mancano.

Pieroni “Non mancano davvero se ami que-sto sport chiamato calcio, il quale ti impegna ore ed ore al giorno soprattutto nei periodi iniziali della stagione dove, come un fiume in piena, ti arrivano addosso una marea di impegni da mettere a punto: tesseramenti, trasferimenti, amichevoli da sistemare. Ce n’è per tutti i gusti e bisogna essere al chiodo. Ad esempio per leggere e codificare il comu-nicato numero uno c’è voluta una giornata. Non so se mi spiego”.Pepa “Con il passare degli anni gli impegni di varia natura sono cresciuti a dismisura. Dal mio primo anno di segreteria ad oggi, al-meno dieci volte tanto con una squadra che al massimo ha disputato il campionato di Prima categoria. Non oso pensare quello che deve fare un segretario di categorie superiori”. Enorme anche il lavoro di routine rap-presentato dai rapporti con la Lega cal-cio, la parte amministrativa. Non man-ca davvero nulla?Pieroni “Sicuramente no. Se una volta si an-dava in sede un paio di volte la settimana e

spesso avanzava, adesso occorre essere pre-sente ogni giorno e a volte devi anche correre perché gli impegni, mi ripeto, sono tantissi-mi”.Pepa “Un bell’impegno che non si sbriga più in poche ore la settimana, tutt’altro. Le esigenze organizzative, amministrative e quant’altro hanno reso il lavoro di segreteria un bell’impegno”. La prima vera emozione da segretari la ricordate ancora?Pieroni “Certo, non potrei dimenticarla. Il mio primo verbale con il Corridonia ho avuto il piacere di firmarlo il venticinque agosto del 1972. Tra qualche giorno ci sarà il complean-no numero trentotto se Dio vorrà, di questa splendida storia con la società del Corrido-nia”.Pepa “Un’emozione grandissima, vissuta 35 anni orsono, della quale vado estremamente fiero ed orgoglioso”.

Pieroni

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Il Pit Bull Soft Air Club si e’ formato nel lontano 2000. L’idea ci è venuta una sera di dicembre in un Pub, dove ci siamo recati per tracannarci della birra e fare 4 chiac-chiere. Tra tutte le cose che si dicono e i discorsi che si fanno siamo giunti inevitabilmente a parlare di Soft Air. Tra un discorso e l’altro il nostro “futuro presidente" lanciò l’idea di

formare un Club tutto nostro. Detto fatto! A gennaio eravamo seduti intorno ad un tavolo a buttar giù l’Atto Costitutivo e lo Statuto. I primi passi sono stati duri, non sape-vamo come muoverci a livello buro-cratico, ma passate le prime difficoltà abbiamo dato il via alle iscrizioni e in men che non si dica eravamo passati da noi 6 membri (direttivo) a ben 25

soci!!! Ci siamo subito iscritti all’ASNWG, dove abbiamo partecipato a tutti i loro tornei, sia a livello itinerante che regio-nale, piazzandoci spesso in posizione di tutto rispetto, considerando il buon livello degli altri club. Abbiamo trovato un po’ di problemi per ottenere campi di gioco in quanto nella nostra zona è tutto sotto il con-trollo della Comunità Montana dimo-stratasi un po’ restia a concedere le autorizzazioni necessarie. Ci siamo allora rivolti a privati ed ab-biamo ottenuto due campi da gioco: uno in collina e l’altro prettamente bo-schivo. Ci alleniamo tutte le domeniche matti-na, previa autorizzazione alle autorità competenti in zona. Molto spesso ci incontriamo anche con altri Club della nostra zona, per rende-re il tutto ancora più interessante. C'è, infatti, un ottimo rapporto anche tra Club, non mancano giocate (organizzate e/o realizzate) insieme. A livello di materiale ed equipaggia-mento non imponiamo niente ai nostri soci, poiché siamo consci che non tutti

hanno la stessa disponibilità economi-ca. La mimetica ufficiale utilizzata dal club è la digital marpat anche se duran-te gli allenamenti ne usiamo di vari tipi. Se vuoi anche tu entrare a far parte del presente e del futuro del nostro Club, contattaci e risponderemo a tutti i tuoi dubbi e alle tue domande! Contatti: web: http://www.pitbullsoftair.it e-mail: [email protected] facebook: pitbull softair

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hanno realizzato la ver-sione da Softair della mitica Minimi M249. Un modello molto inte-ressante è quello pro-dotto dalla A&K. Que-sto modello è interes-sante per il giusto com-promesso qualità/prezzo. La mitragliatri-ce risulta di ottima fat-tura e nella confezione troviamo il fucile, una batteria da 9,6v e un caricatore elettrico maggiorato da 2500 colpi. E’ completamen-te in metallo e questo da un notevole reali-

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più corta per una lunghezza di 79cm a calcio chiuso e 92cm a calcio completamente esteso. La versione MKII ha invece una lun-ghezza totale di 105cm. Nella ver-sione Parà la batteria trova posto sotto la canna mentre nella MKII la batteria è posta nel calcio dando la possibilità di alloggiare batterie anche di grandi dimensioni. Il ca-ricatore è elettrico e munito di sound control il che permette di ricaricare automaticamente i palli-ni ogni volta che viene rilevato un rumore in seguito allo sparo, così da evitare di dover girare in conti-nuazione la rotellina per caricare. Una mitragliatrice con qualche pecca tecnica facilmente risolvibi-le, come il blocco dei pallini nel caricatore o il pescaggio. Risolti questi problemi l’arma risulterà veramente potente e inarrestabile!!! Se poi si vuole strafare si può cam-biare il motore e aumentare la raffi-ca utilizzandone uno più veloce. Lo puoi trovare su MondoSoftair

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Sono passati sei anni dall’estate 2004 quando la bocciatura della Covisoc, preceduta da vani tentativi scemati con una ricapitalizzazione rimasta

sempre sulla carta, fece da apripista ai guai giudiziari dell’allora presidente Ermanno Pieroni e al conseguente fallimento della società dorica datato 10 agosto. Situazione drammatica allora, la peggiore della storia biancorossa, dalle cui ceneri si è creata la rinascita sotto il segno della famiglia Schia-voni che riportò il calcio che conta nel giro di alcune stagioni. Si inizia in panchina con Frosio e Centofanti ds ma i risultati non sono quelli sperati e la prima C2 termi-na senza acuti. L’anno seguente si cambia: Traini a far mercato ma in panchina non arriva continuità; prima Alessandrini, poi Iacobelli e Lombardo ma l’avventura si con-

clude ai playoff, dove passa il Sassuolo ma la C1 arriva in estate, a tavolino. Stagione diffi-cile con il nuovo socio, Fedele, che non trova sintonia in ambito dirigenziale. La squadra non decolla, mister Monaco viene sostituito da Barone ma torna in tempo per raggiun-gere la salvezza nei playout contro il Giulia-nova, in una sfida vietata ai deboli di cuore. Nell’estate 2007 Schiavoni tiene il 20% della società, vendendo il resto delle quote al grup-po guidato Enrico Petocchi, legato alla Terzo Tempo e al “Progetto Soccer” di Renzo Magnani. Un progetto sostenuto dal CSI, i cui dirigenti Chini e Costantini entrano nel Cda parlando di eticità e moralizzazione del calcio. Intanto la squadra trova la quadratu-ra del cerchio e raggiunge la serie B grazie al feeling Marcaccio - Monaco e ai gol del cobra Sasà Mastronunzio, decisivo con i suoi quasi 20 centri. In B il ds Marcaccio non c’è più, il progetto Soccer fallisce e arriva in cabina di regina Larini. La situazio-ne societaria degenera: il rapporto tra Petocchi e soci si deteriora,viene scelto un altro presi-dente a tempo quale Giorgio Perrotti. Il rapporto tra società e tifosi è ai minimi sto-rici colpa anche di una politica abbonamenti e biglietti non alla portata di tutti. La squadra barcolla ma

tiene botta ancora grazie a Mastronunzio che ne fa 19: decisiva la rete nello spareggio di ritorno con il Rimini a dieci minuti dalla fine dove in panchina non c’è più Monaco ma Salvioni, arrivato a quattro gare dal termine. Un salvezza che vuol dire sopravvivenza per la società dorica ma nell’estate 2009 tornano ad agitarsi le acque; Schiavoni tenta di rile-vare la maggioranza con l’aiuto dell’impren-ditore originario di Servigliano ed ex patron del Perugia Vincenzo Silvestrini ma il tentativo fallisce con l’assetto societario che si complica tra arrivi e partenze. La squadra di Salvioni non ne risente e fa sognare la serie A per gran parte del campionato, prima della penalizzazione di 2 punti per inadempienze e ad una salvezza sul campo che arriva all’ulti-mo respiro. Alla presidenza (gennaio) arriva Flavio Mais ma la sua avventura non è af-

fatto tranquilla. Non basta l’ingresso della Brainspark: la situazione

finanziaria è disastrosa. La cessione di Mastronunzio

al Siena per 2 milioni e la ricapitalizzazione di 3 milioni non bastano a scongiurare la mancata iscrizione alla B prima e, subito dopo, l’esclu-sione dai professionisti

nonostante allenatore e ds (Salvioni e il volto

nuovo Maritozzi) fossero all’opera per allestire la rosa.

Fine dei giochi (o quasi): ricorsi

e quant’altro si susseguono ma le carte bol-late non cambiano la sostanza. Questa città merita una gestione decisamente più serena di quella avuta finora. Il 2004 e il 2010 sono date che si legano a doppio filo con l’improv-visazione e la totale mancanza di un proget-to solido. Anche ripartire dai dilettanti non sarebbe un dramma se tutto questo servisse però a porre in essere le basi per una rina-scita biancorossa senza dubbi, ipotesi dispa-rate o fantomatici imprenditori. L’ipotesi più plausibile è quella di una società dorica inse-rita nei dilettanti, Serie D o Eccellenza che sia. In bocca al lupo, Ancona!

Ippodromo San Paolo, l’ippica diventa spettacoloIl clou con il Campionato Italiano Guidatori Trotto e i concerti di Ron e dei Gipsy King

In alto a sinistra Ermanno Pieroni,nel tondo Salvatore Mastronunziosopra Flavio Mais

Ancona, storia di fallimentie di progetti stravaganti

Il 2010 come il 2004: la città dà l’addio ai professionisti. Il futuro tra i dilettanti

IL CASO

L’ippodromo San Paolo di Monte-giorgio, da sempre promotore di sport, tradizioni e divertimento, vive

quest’estate 2010 fra il Campionato Italiano Guidatori Trotto e grandi eventi monda-ni. Ufficialmente la stagione estiva è stata lanciata il 4 luglio presso l’area “Panoramic House”, ristrutturata per ospitare i nume-rosi eventi musicali della stagione oltre ad offrire una veduta gradevolissima di tut-ta la pista, e proseguirà fino al 22 agosto con due grandissimi eventi a livello internazionale: la fina-le del Campionato Italiano Guidatori Trotto vale a dire lo scudetto per i driver più forti d’Italia e il concerto dei “Gip-sy Kings”. Prima di arrivare a questa grande serata però, non possiamo trascurare che si tratta di una stagione di grande prestigio con ben 17 convegni notturni. “Molti provano ad imi-tarlo – ha commentato Franco Alessandrini, dirigente del San Paolo – ma il Campionato Italiano Guidatori Trotto è la massima espressione di questa categoria in Italia”. Questa sta-

gione può contare su moltissime novità, soprattutto per quanto riguarda gli eventi d’intrattenimento grazie alle collaborazioni con la Pro Loco di Montappone e la rievoca-zione storica della lavorazione della paglia e del cappello, la Pro Loco di Campofilo-ne con una degustazione di maccheronci-ni agli ospiti dell’impianto, l’associazione “Quelli della Cinquecento” di Montegiorgio. Inoltre, sono stati confermati alcuni ap-puntamenti che nel corso degli anni sono

divenuti una tradizione imperdibile come la “Festa del Bambino” che si è svolta il 23 luglio con giochi, laboratori, animazione e degustazioni. Molti i concerti musicali dal vivo grazie a gruppi come: “La Stanza” (30 luglio), “Charlie Big Potatoes” (3 agosto), “Mojo Risin” (6 agosto), “The Labirynth” (13 agosto). E’ stato Salvatore Mattii a presentare i due eventi d’intrattenimento principe dell’estate, ovvero il concorso na-zionale per voci nuove “Memorial Livia

Grisafi Mattii” trasmessa su 12 emittenti televisive con la parte-cipazione speciale della show girl e presentatrice Matilde Brandi e il concerto di Ron (21 agosto). A chiudere la stagione, il 22 ago-sto, una kermesse imperdibile di eventi: sfilata di auto d’epoca e delle finaliste per Marche, Um-bria e Abruzzo del concorso di Miss Italia, finale del Campio-nato Italiano Guidatori Trotto e il grande concerto dei “Gipsy King”.

Una grande estate di musica, concerti ed eventi speciali

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Fine luglio, caldo afoso, incon-triamo nella sua splendida

villetta affacciata sul mare Fabio Brini, ex cal-ciatore professionista, oggi allenatore (per ora disoccupato) e con molte cose da dire di questo mondo. Fabio Brini nasce a Porto Sant’Elpidio (FM) il 1° maggio del 1957. Non a caso è il giorno della Festa dei Lavoratori e il grande Fabio, in proposito, sottolinea che a lui piace fare l’alle-natore e non allenare, due cose completamente diverse. Gli chiediamo di essere più esplicito e in poche parole sottolinea che “a me piace fare l’allenatore e decidere la domenica chi mandare in campo e non che la squadra la facciano altri. Non sono affatto disposto ad allenare come non sono disposto a farmi costruire la squadra da altri e allenarla e basta”. Idee chiarissime che non lasciano dubbi. Partiamo da lontano quan-do il giovane Fabio tirava i primi calci a Porto Sant’Elpidio. Sì, tirava i primi calci perché il mitico Agostino Bertolazzi lo allenava da attac-

cante e per la verità era anche bravo.

Fabio Brini, prima di di-ventare por-tiere l’ha at-tratto l’emo-

zione di fare gol?

“Le prime espe-rienze le ho vissute

da attaccante e facevo

anche gol poi, strada facendo, mi sono convinto con grande naturalezza che il mio ruolo era lì, tra i pali, come del resto la mia carriera è stata”.

In un ruolo difficile dove spesso, anzi sempre, si è soli.“E’ il destino di un portiere dover risolvere ogni problema da solo perché se sbagli sei il primo a finire nel mirino, se fai grandi cose vieni apprez-zato ma se la squadra vince si ricorda più il gio-catore che ha fatto gol che non quello che maga-ri ha parato palloni difficile. E’ il destino di noi portieri sempre solo a difenderci tra i pali”.

Il debutto in prima squadra, allora San Crispino, guidato in panchina da un mito, Pippo Cammoranesi, e da dietro la scri-vania Enzo Belletti.“Un debutto con qualche escamotage, avevo ap-pena quindici anni pertanto allora non si poteva giocare. L’indimenticato presidente anticipò le regole e mi mandò in campo ugualmente. Non fu uno scaldalo, ma un’esigenza”.

E molto presto si accorgono di Brini gli osservatori dell’Ascoli, lo vogliono nel settore giovanile bianconero intuendone qualità e mezzi che ben presto verranno messi in evidenza fino all’esordio in serie A. “Dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili Berretti, Primavera, arriva la serie A, traguardo sicuramente importante con il debutto allo sta-dio di San Siro di Milano”.

L’emozione più forte che ha provato da calciatore?“Proprio quell’esordio in serie A allo stadio di San Siro, si giocava Inter – Ascoli. Una giornata da non dimenticare per due motivi: ho parato un calcio di rigore ad Altobelli e avevo toccato con mano il calcio che conta”.

Tanta serie A, 144 partite, come le ricor-da?“Come un film che spesso rivedo davanti ai miei occhi con tante opportunità ed occasioni che mi sono state date. La possibilità di giocare con campioni come Zico, Edhigno, Graziani, Baresi, Virdis. La fila sarebbe lunghissima. Un’esperienza indimenticabile”.

E in casa Brini arriva il successo, pri-ma da calciatore poi da allenatore.

“Una ventina di stagioni passate nel mondo dei professionisti con Ascoli, Udinese, Vicen-za, Avellino, Ancona, Foggia, Civitanovese. Ho avuto diverse opportunità di vincere. Ricordo la promozione in serie A dell’Ascoli del duo Renna-Sensibile con punteggio record, la promozione in C1 ottenuta con la Civitanovese di mister Di Giacomo. Come allenatore ricordo i successi ot-tenuti con l’Ancona, la Salernitana”.

Legge i giornali sportivi il lunedì che trat-tano l’evento di cui lei è protagonista?“Assolutamente no. Non voglio saperne. In pre gara non voglio lasciarmi condizionare da ipote-

si più o mene vere su come sarà la formazione, lo schema tattico che l’avversario potrebbe adot-tare. Vado per la mia strada e non voglio distrazioni di sorta”..Quale consiglio può dare ad un giovane che sogna il grande calcio?“Lavorare, lavorare, lavorare, perche solo attraverso il lavo-ro, l’impegno, la dedizione si può scalare il vertice”.

Uno sguardo al calcio contemporaneo, chi è Lu-ciano Moggi per Fabio Brini?“Un competente di calcio, il resto non mi interessa”.

Come vede la situazio-ne dell’Ancona?“Complicata, anche se mi sorprende relativamente. Speriamo che si risolva al più presto. Cancellare il calcio da Ancona sarebbe un vero delitto”.

Può tornare a brilla-re il calcio a Salerno dove lei hai vinto un campionato?“Sono convinto che possa succedere per-chè il presidente è un competente e se sa-prà scegliere gli uo-mini giusti lo potrà fare eccome”.

Quando tornerà ad allenare?“Non c’è fretta, ma ci conto che avven-ga presto”.

fAbiO bRiNi

“Che esordio in A!Parai un rigoread Altobelli”

Nome: FabioCognome: BriniNato a: Porto Sant’Elpidio il 01/05/1957Ruolo: PortiereHa giocato con: Porto S. Elpidio, Ascoli, Civitanovese, Udinese, LR Vicenza, Avellino, Avezzano

di Enrico Scoppa

1 - Il rigore parato ad Altobelli nel giorno dell’esordio in A

2 - Con il Porto Sant’Elpidio allenato da Pippo Cammoranesi

3 - Nell’Ascoli di Carlo Mazzone

4 - Con la maglia dell’Udinese a fianco di Zico e Causio

5 - Con Maradona in un Napoli-Udinese, stagione 84-85

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SECONDA DIVISIONE - SERIE D

E’ sempre una linea sottile quella che divide il dilettantismo (presunto) del-la serie D dal professionismo (ipote-

tico) della Seconda Divisione. Tecnicamente una sola categoria di differenza, in pratica un abisso fatto di regolamenti, stipendi, con-tributi, trasferte e quant’altro; il tutto con la nota vicenda della fidejussione da presen-tare in tempo per completare l’incartamen-to relativo all’iscrizione. L’attuale Seconda Divisione, per meglio capirci la ex C2, è un campionato da sempre particolare: non più dilettantismo ma neanche vero professioni-smo, fatta eccezioni per nobili decadute con la ferma intenzione di tornare subito nel cal-cio che conta. Due campionati con caratte-ristiche strutturali assai diverse ma con un continuo interscambio di squadre che non sempre però risulta facile: per molte società vincere la serie D e approdare tra i Pro è un salto nel buio, tanto grande da rischiare di cadere rovinosamente rischiando di non ri-alzarsi più. Questa estate ne è stata l’esempio palese: oltre all’Ancona in B, altre 20 squa-dre tra Prima e Seconda Divisione sono sta-te escluse, ricorsi permettendo: un disastro senza precedenti che ha convinto finalmente

gli organi federali della Lega Pro a mettere mano ad un revisione dei campionati tanto necessaria quanto in ritardo rispetto alle al-tre nazioni europee, limitando il numero del-le formazioni “professioniste” con un eviden-te ridimensionamento dei costi, fondamen-tale in questo momento di crisi economica. Una crisi fortissima tra i professionista e non solo. Il mondo del dilettantismo non sta tan-to meglio: i costi e le spese di gestione dalla

serie D in giù non sono equiparabili a quelli dei Pro ma, in contesti così diversi e ridotti, incidono in maniera assai più pesante sui bi-lanci societari. Il dilettantismo è in crisi, lo sappiamo da tempo, non è una novità. Per risollevarsi, la cura è una sola: affidarsi al volontariato di migliaia di dirigenti che han-no a cuore le sorti della squadra del proprio paese. Di coloro che a titolo completamente gratuito si prestano ad organizzare trasfer-te, tenere i rapporti con la Lega, gestire gli impianti sportivi, pulire gli spogliatoi e sta-re vicino alla squadra durante allenamenti e partite con qualsiasi condizione meteo. Di esempi ce ne sono infiniti, in ogni angolo del-la nostra regione ma citarne solo alcuni (per ragioni di spazio) significherebbe fare torto ad altri. Sono questi gli esempi belli e positi-vi che hanno caratterizzato e caratterizzano da molto tempo quelle realtà, di dimensioni anche ridotte, che spesso hanno saputo dire la loro contro realtà ben più grandi anche dal punto di visita economico. Per fortuna il calcio, se fatto con attenzione, criterio e passione, può regalare ancora grandi gio-ie e soddisfazioni per una intera comunità, anche piccola. L’auspicio (non si tratta di re-

torica ma di semplice realismo) è quello di tornare ad una gestione sana, della visione di una società di calcio vista come una famiglia in cui tutti possano dare il loro contributo, proponendo la propria idea e poi decidendo insieme sul da farsi. Utopia? No, semplice speranza in un nuovo corso possibile.

Il calcio ha fatto crack, uno solo il rimedio: tornare allo spirito dilettantistico vero

FANO

“Sono affascinato e stimolato dalla grande opportunità che mi viene data: allenare il Fano, città dalla quale sono partito e dove risiedo con la mia famiglia, è una splendida opportunità. Ho sposato la filosofia della società, credo che sia una sfida che possiamo vincere tutti insieme”

Lamberto Zauli età 39

CIVITANOVESE

“Sono nato a Morrovalle, sono credente e dunque ho detto sarà il segno del destino che la prima proposta valutabile, dopo il mio lungo periodo a casa mia in Romagna, mi porta a Civitanova. Prediligo il gioco offensivo”.

Massimo Paciotti età 51

FOSSOMBRONE

“Noi crediamo assolutamente di poter raggiungere l’obiettivo della salvezza. E’ una avventura stimolante, ricca di spunti interessanti e senza dubbio con tanta voglia da parte della società e dei ragazzi. C’è da lavorare molto ma l’atmosfera che si respira intorno alla squadra è quella giusta”.

francesco baldarelli età 41

JESINA

Alla sua prima stagione in biancorosso da tecnico ha riportato entusiasmo, risultati e grandissima passione in un ambiente che da sempre vive di calcio. Riconferma scontata per un tecnico che come pochi sa far gruppo e valorizzare le risorse messe a disposizione dalla società.

Gianluca fenucci età 50

RECANATESE

Confermato il tandem con Baldoni, figlio d’arte del vice Mazzone sulla panchina dell’Ascoli anni ‘80 e poi tecnico della Recanatese. Per l’ex difensore della Juventus, seconda stagione consecutiva alla guida dei giallorossi: confermato il connubio con il vice Stefano Baldoni.

Paolo Siroti età 40

SAMBENEDETTESE

“Mi auguro che si possa aprire un ciclo importante per la Samb per riportare il club rossoblu tra i professionisti. Non sarà facile ma abbiamo l’obbligo di provarci. Giusto puntare sull’ossatura di quella squadra che ha fatto bene lo scorso anno: è un punto di partenza importante”.

Ottavio Palladini età 39

Altalenante, caratterizzata da continui alti e bassi. In un frase si può sintetiz-zare così l’estate calcistica delle mar-

chigiane di Seconda Divisione e serie D, dove non sono mancati neanche i colpi di scena. Iniziamo dalla Seconda Divisione dove dovevano essere due le squadre ai nastri di partenza dell’ex C2, ovvero Fano e Sangiu-stese. I noti problemi legati alla fidejussione hanno compromesso, in modo irreparabile, il matrimonio tra la compagine rossoblu di Antonio Pantanetti e il mondo dei professio-nisti. Insieme ad altre diciannove squadre la Sangiustese è stata esclusa dal campionato

e attende di conoscere il proprio destino tra i dilettanti. Problemi di natura economica sembravano colpire anche il Fano che invece ha saputo stringere i denti, tirare la cinghia e puntare su un gruppo giovane con tanta vo-glia di fare, affidandosi alla voglia di rivincita del neo tecnico Lamberto Zauli.Non troppo diversa la situazione in Serie D. Situazione paradossale a Fossombro-ne: squadra pronta, iscritta al campionato con l’organico affidato ad Omiccioli pronto a puntare al vertice. In una settimana tutto cambia: via lo stilista Dirk Bikkembergs per i noti problemi di natura fiscale, giocato-

ri e tecnici liberi di accasarsi altrove. Squa-dra che riparte dal settore giovanile, guidata dal tecnico della juniores Baldarelli. Altri obiettivi invece per la “neopromossa” Sam-benedettese che ricomincia dal gruppo dello scorso anno e da Ottavio Palladini per recitare un ruolo da protagonista, dopo una campagna acquisti decisamente impor-tante. Vuole continuare a guardare in alto la Civitanovese affidata a Paciotti: molti volti nuovi, elementi di comprovata esperien-za per un ambiente che pare entusiasta della squadra in fase di allestimento. Saranno loro due le squadre marchigiane al via con le mag-giori credenziali ma attenzione alla Reca-natese: i leopardiani hanno cambiato poco, confermando la coppia Siroti-Baldoni e confermato la tendenza di puntare molto su un vivaio di sicuro affidamento. Tutto pron-to infine per il ritorno in Interregionale della Jesina guidata da Gianluca Fenucci: la stagione scorsa e la graduatoria ripescaggi parlano chiaro per i leoncelli che ritrovano quella categoria lasciata 8 anni fa, tra mille polemiche. Una rappresentanza marchigiana di tutto rispetto dunque, in attesa di conosce-re con precisione la definizione dei gironi.

La Sangiustese dice addio ai ProA Fossombronesfila via BikkembergsBentornata Jesina!

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ECCELLENZA

Sarà una Eccellenza “grandi firme”

CINGOLANA

Al primo anno in panchina ha sfiorato il colpo grosso, perdendo in finale contro l’Atletico Piceno la finale playoff alla guida del Trodica. “Dopo un anno che ho intrapreso questa carriera credo proprio che sia una gran bella soddisfazione allenare la Cingolana. Mi auguro di fare bene”

Andrea Mazzaferro età 44

CORRIDONIA

Sembrano dividersi le strade del tecnico di Caldarola e del club rossoverde ma alla fine si continua insieme. Per il tecnico è un ritorno in Eccellenza dopo l’ottima stagione 2006-2007 alla Monturanese conclusa con la semifinale playoff persa contro il Piano San Lazzaro.

Giovanni Ciarlantini età 50

ELPIDIENSE CASCINARE

Torna a lavorare nelle Marche dopo la sfortunata esperienza nella sua Teramo. Nella nostra regione ha vissuto stagioni importanti con Civitanovese, Fermana, Centobuchi ma soprattutto a Grottammare dove ha sfiorato la promozione in serie C2 qualche stagione fa.

Domenico izzotti età 50

FERMANA

“Al di la della categoria, qui c’è un progetto serio e importante per un ambiente che ha vissuto campionati importanti fino qualche anno fa. L’obiettivo è quello di essere li davanti a contendersi qualcosa di importante. Personalmente stimoli importanti”.

Giovanni Cornacchini età 45

ATLETICO PICENO

Dopo due anni tornano ad incrociarsi le strade del tecnico e della squadra lamense. Insieme hanno conquistato la Prima categoria e la Promozione: Amadio si è ripetuto con gli stessi risultati ad Arquata, prima di ritrovare i bianconeri alla loro prima apparizione in Eccellenza.

Peppino Amadio età 39

BELVEDERESE

Ha conquistato sul campo l’Eccellenza con i rossoverdi, al termine di una annata esaltante conclusa con il titolo regionale. “E’ stata la ciliegina sulla torta”, ha dichiarato il tecnico che si prepara all’esordio da allenatore nella massima serie dilettantistica regionale.

Maurizio Morsucci età 44

BIAGIO NAZZARO

A volte ritornano. Per un chiaravallese doc allenare la Biagio è sempre il massimo; soprattutto per chi tra il 2006 e il 2008 ha conquistato due storiche salvezze con la maglia rossoblu. Reduce da due stagioni negative con Tolentino e Vigor Senigallia, è tanta la voglia di riscatto.

fabio favi età 41

CENTOBUCHI

Al momento dell’uscita non ci sono pervenute comunicazioni ufficiali da parte della società.

FORTITUDO FABRIANO

“Certamente non potevo dire di no all’opportunità che mi hanno dato i dirigenti della Fortitudo Fabriano. Per me chi viene dalla Seconda categoria come me è una sfida ricca di stimoli ed emozioni. Credo molto nel lavoro dei giovani su cui la società punta forte”.

Luigino Azzeri età 49

FULGOR MACERATESE

“La società mi ha chiesto tre obiettivi: il primo è quello di centrare i play off, il secondo farlo attraverso il bel gioco ed infine quello di valorizzare i tanti bravi under che abbiamo nella nostra squadra. Speriamo di raggiungere i risultati sperati e toglierci delle belle soddisfazioni”

Gilberto Pierantoni età 37

GROTTAMMARE

Al suo primo anno in veste di allenatore ha dimostrato di essere assolutamente all’altezza del compito affidatogli dalla coppia Furnari – Aniello. Confermato per la seconda stagione consecutiva (se possibile migliorando) dopo aver appeso definitivamente gli scarpini al chiodo.

Paolo Del Moro età 35

MONTEGRANARO

“Sinceramente ho tanti stimoli dopo una stagione in cui sono stato fermo e non è facile. Dobbiamo lavorare tanto e vogliamo proseguire sulla buona strada intrapresa lo scorso anno: l’obiettivo è quello di raggiungere una tranquilla salvezza in un campionato così impegnativo”.

Pasqualino Minuti età 45

PIANO SAN LAZZARO

Terza stagione consecutiva sulla panchina della squadra dorica per il tecnico anconetano. Nelle due precedenti stagioni sono arrivate due finali playoff perse rispettivamente contro Civitanovese e Jesina. Che al terzo tentativo sia la volta buona per gli uomini del presidente Marinelli?

Marco Lelli età 48

REAL METAURO

Dopo il matrimonio solo sfiorato con la Vis Pesaro, il tecnico pesarese ritrova il “suo” Real Metauro. Si riparte con una rosa assai diversa da quella dello scorso anno. Una salvezza da centrare con un gruppo giovane, valorizzando l’entusiasmo dei tanti ragazzi in rosa.

Omar Manuelli età 39

REAL MONTECCHIO

Dopo aver traghettato alla salvezza la Vis Pesaro nelle ultime tre giornate della passata stagione, arriva la chiamata del Real Montecchio che punta ad un campionato tranquillo nell’0anno del ritorno in Eccellenza, dopo tante stagioni da protagonista in Serie D.

Giorgio Clementoni età 53

TOLENTINO

“Sarà un torneo assai difficile ed equilibrato. Questa è una piazza importante che merita di essere protagonista e che sa dare grandi stimoli. Per questo non ci nascondiamo: i risultati arriveranno se sapremo lavorare al meglio, mettendo in campo la forza del gruppo e tanta determinazione”.

Roberto Mobili età 46

URBANIA

Dopo la lunga e importante esperienza alla guida della Fermignanese (con cui ha raggiunto prima l’Eccellenza e poi raggiunto i playoff) e poi quella breve con l’Urbino, Bruscolini riparte dalla squadra che ha saputo sorprendere positivamente tutti lo scorso anno.

Roberto bruscolini età 45

URBINO

Praticamente certa del ripescaggio in Eccellenza in virtù del ritorno in D della Jesina, i gialloblu si affidano all’esperienza di Ceccarini, capace di mettere la propria firma sull’impresa-salvezza della passata stagione.

Antonio Ceccarini età 51

VIS PESARO

“Il segreto dell’Urbania lo scorso anno sono stati umiltà e voglia di lavorare tanto. In queste categorie non ci sono elementi che sanno fare la differenza, serve dunque un gruppo solido e compatto. Un gruppo sicuramente giovane che sappia sviluppare un gioco veloce e piacevole”.

Simone Pazzaglia età 39

La nuova Fermana punta al massimo, P.S. Lazzaro al via come prima squadra dorica, Tolentino solido e concreto: queste le squadre da battere. All’esordio in categoria Peppino Amadio con l’Atletico Piceno, Andrea Mazzaferro con la Cingolana e Luigino

Azzeri con la Fortitudo Fabriano. Si conferma tecnico più giovane Paolo Del Moro che, appesi gli scarpini al chiodo, guiderà il suo Grottammare dalla panchina. Per l’Urbino “ripescaggio” certo grazie alla Jesina. Quante saranno le squadre al via?

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PROMOZIONE

ARQUATA

“La società ha ambizione e vuole fare bene. Speriamo di disputare una stagione da protagonisti”. Queste le parole del tecnico che ha portato in Eccellenza l’Atletico Piceno lo scorso anno e che riparte dall’ambizioso club ascolano per essere ancora una volta protagonista.

Roberto Vagnoni età 42

ATLETICO GALLO COLBORDOLO

Nel segno della continuità per la giovane società pesarese che in panchina si affida nuovamente a Mariotti, ormai una istituzione a Colbordolo e Gallo di Petriano. I playoff sono stati solo sfiorati l’anno scorso quest’anno potrebbero diventare realtà

Gastone Mariotti età 49

BRANDONI DORICA

Torna in Promozione dove ha già guidato Castelfrettese, Cingolana e Falconarese mentre nelle ultime tre stagioni ha allenato la Vigor Castelfidardo con la quale, nell’ultima stagione, è arrivato ad un passo dalla Prima categoria, perdendo in finale playoff contro l’Appignanese.

Massimo bartolini età 48

CAGLIESE

“Arrivo in una piazza importante, di grande tradizione e soprattutto con la voglia di fare bene. Ho accettato con grande voglia ed entusiasmo: l’obiettivo è quello di essere protagonisti”. Al timone della società torna Giampiero Casavecchia.

Massimo Scardovi età 44

CAMERANO

Scelta la linea della continuità in casa Camerano con il tecnico dorico alla sua quinta stagione consecutiva con la società gialloblu: dopo due anni alla guida della juniores, il passaggio in Promozione all’esordio in prima squadra e l’ottima salvezza dello scorso anno.

Giorgio Pantalone età 41

CAMPIGLIONE

“Con questa società ci consociamo perfettamente e lavoriamo in grande sintonia. Solo lavorando sodo si ottengono grandi risultati, quelli che questa società merita ancora perchè sa metterti nelle condizioni migliori per operare al meglio”.

Roberto bagalini età 56

CASTELFIDARDO

Lo scorso anno è arrivato nel rush finale ma non è riuscito a dare la sferzata giusta ai biancoverdi. Quest’anno il tecnico dorico prova a confermare la sua tradizione vincente in Promozione: prima con il Piano San Lazzaro (2005-2006) e poi con il Montegranaro (2007-200).

Massimo Lombardi età 45

CASTELFRETTESE

Sfiorato il miracolo lo scorso anno alla guida dei biancorossi, con una salvezza decisamente meritata sfumata solo allo spareggio con l’Urbino, l’ex tecnico del Piano prova a risalire la china ancora alla guida dei biancorossi. Si punta forte sulla voglia di riscatto del gruppo.

Paolo ulivi età 46

CHIESANUOVA

Dopo aver sorpreso molti alla guida del Porto Potenza lo scorso anno, Moriconi riparte da Chiesanuova: club ambizioso e con tanta voglia di fare bene. Entusiasmo e voglia di continuare a crescere le linee guida della nuova stagione per il club maceratese.

francesco Moriconi età 48

CUPRENSE

Tanta voglia di sorprendere per il giovane tecnico ascolano reduce da due stagioni in prima linea con l’Avis Ripatransone, cui è mancata solo la ciliegina sulla torta dopo due finali playoff perse. Prende l’eredità di Mascitti che tanto bene ha fatto nel girone di ritorno.

Luigi Zaini età 44

ENERGY RESOURCE RIO

Si conferma il connubio che tanto bene ha fatto lo scorso anno. Partita in sordina, la squadra pesarese ha saputo rivelarsi come l’outsider più insidiosa per la Belvederese, cedendo solo a due giornate dal termine; inevitabile dunque optare per la continuità in questa stagione.

Antonio Crespi età 43

FABRIANO

Stagione fantastica quella passata per il tecnico, all’esordio in prima squadra con il Fabriano dopo aver diretto la juniores: quinto posto sfiorato e finale di Coppa Italia raggiunto sono traguardi importanti ma il tecnico non si accontenta. “L’obiettivo è quello di migliorarci”.

Gianluca Giacometti età 36

FALCONARESE

Subentra in corso al dimissionario Cristiano Caccia, scelto inizialmente dalla società per sostituire Finocchi. All’ex tecnico di Vallesina e Fabriano spetta il compito di traghettare i biancoverdi, neopromossi in Promozione, ad una campionato quanto più tranquillo possibile.

Stefano Tiranti età 46

FOLGORE FALERONE

La società cercava un tecnico emergente, preparato, ambizioso e con tanta voglia di riscattarsi. A questo identikit corrisponde perfettamente Cardelli che cerca il rilancio dopo l’esperienza sulla panchina dell’Elpidiense Cascinare, lo scorso anno in serie D.

Massimo Cardelli età 43

MONTEGIORGIO

Torna sulla panchina rossoblu a due anni di distanza: nella stagione 2008-2009 subentrò a Roberto Vagnoni, traghettando la squadra negli spiccioli finali di stagione nel finale playoff con l’Atletico Piceno e poi nello spareggio perso con il Futbol Pesaro.

Zeno Cesetti età 43

MONTURANESE

Un società che ha voglia di risalire, un tecnico che vuole rilanciarsi in un ambiente che conosce molto bene: tra il 2001 e 2003 Oddi guidò la squadra calzaturiera in due ottime stagioni. L’obiettivo finale è quello di fare meglio dello scorso anno.

Emidio Oddi età 54

Volti nuovi e largo ai giovani: tutti pronti per il fischio d’inizioTanti i tecnici all’esordio: il più giovane è Cantatore (Porto Potenza), il più esperto Emidio Oddi (Monturanese)

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PROMOZIONE

Volti nuovi e largo ai giovani: tutti pronti per il fischio d’inizioOFFAGNA

Lo scorso anno è subentrato a campionato in corso, prendendo il posto di Marincioni. “Ringrazio la società per la fiducia che mi ha dato per la prossima stagione. L’obiettivo è quello di raggiungere la salvezza, non sarà impresa semplice in un campionato qualitativamente molto impegnativo”.

Andrea Moschini età 40

OLIMPIA OSTRA VETERE

Dopo la salvezza raggiunta nella passata stagione, la società ha deciso di affidare il nuovo corso rossoblu al tecnico che tanto bene ha saputo fare alla guida della formazione giovanissimi. Soluzione interna dunque per valorizzare le risorse del proprio settore giovanile.

Giacomo brunetti età 40

OSIMANA

“Chi viene a Osimo si deve sporcare la maglia”. Sono state queste le prime parole del tecnico proveniente dalla Falconarese nel giorno della presentazione. Lo scorso anno protagonista “in corso” alla Falconarese, ritrova quell’Osimana con la quale ha anche giocato nella Primavera.

Davide finocchi età 49

PAGLIARE

Nel segno della continuità dopo il rush finale della passata stagione che ha portato alla salvezza nella doppia sfida playout con il Comunanza. Alla luce di quanto fatto dunque la società ha dato fiducia al tecnico piceno con la voglia di soffrire meno per ottenere la salvezza.

Giovanni Aloisi età 35

PASSATEMPESE

Tanto sorprendente quanto straordinaria la scorsa stagione in casa gialloblu per una conferma scontata e meritata alla guida tecnica. I playoff disputati e “persi” solo in finale sono la testimonianza dell’ottimo lavoro svolto dall’esperto tecnico anconetano.

Roberto Ruggeri età 53

PERGOLESE

“L’intenzione è quella di disputare un campionato di vertice come abbiamo fatto lo scorso anno: rimanere il più possibile nelle zone alte e giocarcela fino alla fine. Vogliamo confermare gran parte del blocco dello scorso anno, facendo solo qualche innesto mirato”.

Mirco bettelli età 37

PETRITOLI

Torna in panchina Silvestri dopo la proficua esperienza con la Vis Carassai: i biancoverdi continuano nella tradizione dell’allenatore-giocatore dopo i cinque anni di Luigi Bugiardini.

Sandro Silvestri età 35

PORTO POTENZA

“E’ stata una scelta dettata dal cuore: una società composta da uomini veri e leali, che mi hanno mostrato grande aiuto anche nelle difficoltà e che mi hanno insegnato tanto. Per questo li ringrazio, anche per la fiducia che mi hanno accordato e per aver condiviso ogni mia scelta”.

francesco Cantatore età 33

PORTO SANT’ELPIDIO

Seconda stagione consecutiva in riva all’Adriatico per l’ex tecnico del settore giovanile di Tolentino e Maceratese. Lo scorso anno ha stupito tutti, conquistando un insperato ma assolutamente meritato piazzamento playoff, sconfitto solo dalla corazzata Atletico Piceno.

Vincenzo Morreale età 43

PORTORECANATI

Conferma e non poteva essere altrimenti per Busilacchi dopo aver vinto con sei giornate di anticipo il campionato di Prima categoria: gli arancioni non si vogliono di certo fermare, recitando la parte dei protagonisti anche in Promozione nonostante un’agguerrita concorrenza.

Massimo busilacchi età 44

POTENZA PICENA

Inizia al terza stagione di mister Santoni in casa giallorossa: due anni fa la splendida rimonta che ha portato in Promozione dopo tre spareggi vinti e i playoff sfiorati lo scorso anno, al termine di una stagione vissuta sempre nella colonna di destra della graduatoria.

Giuseppe Santoni età 47

SIROLO NUMANA

Lo scorso anno da presidente si è rimesso tuta e scarpini per guidare dalla panchina la squadra alla salvezza. Quest’anno al sua attenzione è rivolta fin da subito al campo di gioco con al ferma intenzione di migliorare il piazzamento dello scorso anno.

Andrea Tubaldi età 38

TORRESE

Esordio assoluto in Promozione nelle vesti di allenatore per l’ex bomber della Maceratese. Nelle ultime stagioni ha guidato la Firmum in Seconda categoria, sfiorando lo scorso anno la qualificazione ai playoff con una squadra molto giovane ma decisamente interessante.

Giampaolo Malaspina età 40

TRODICA

Una lunga carriera passata a guidare giovani per il “professore” che in prima squadra ha guidato anche la Fermana in C1 nell’era Battaglioni e il Tolentino in C2. Dopo due stagioni alla Vigor Pollenza e la breve parentesi a Comunanza, torna a misurarsi in Promozione.

Vincenzo Mora età 49

URBINELLI RIVER

Nel segno della continuità, la società pesarese punta ad un campionato tranquillo puntando sul tecnico protagonista della promozione dello scorso anno che, sfumata proprio sul filo di lana, è arrivata ai calci di rigore dello spareggio thrilling con l’Avis Montecalvo.

Claudio Cicerchia età 46

VIGOR POLLENZA

Due anni fa ha sfiorato la vittoria della Prima categoria con il Camerino, superata solo nel finale dalla corazzata Chiesanuova mentre lo scorso anno ha solo sfiorato i playoff. E’ di tre stagioni fa la sua unica esperienza i Promozione, con la salvezza raggiunta alla guida del Caldarola.

Giorgio Micarelli età 42

VIGOR SENIGALLIA

“La società ha fatto una scelta molto coraggiosa scegliendo un tecnico esordiente come me alla guida della prima squadra. L’obiettivo è quello di dare continuità al progetto di valorizzazione dei giovani. Cercherò di portare una mentalità offensiva alla squadra”.

Aldo Clementi età 42

VIS MACERATA

Nonostante la retrocessione confermato mister Lattanzi alla luce del buon lavoro fatto nell’ultima parte di campionato: per una squadra che punta a ritagliarsi un ruolo da protagonista puntando anche sui propri giovani è senza dubbio la scelta migliore possibile.

Roberto Lattanzi età 40

VISMARA PESARO

Seconda stagione consecutiva per il tecnico pesarese sulla panchina del Vismara. Lo scorso anno ha portato la matricola giallorossa ad una salvezza tranquilla e con largo anticipo. L’obiettivo della società è quello di consolidarsi in questa categoria.

Alberto Angelini età 45

Tanti i tecnici all’esordio: il più giovane è Cantatore (Porto Potenza), il più esperto Emidio Oddi (Monturanese)

Al momento dell’uscita non sono ancora stati comunicati i gironi

ufficiali ed eventuali ripescaggi, per questo motivo abbiamo seguito un rigoroso ordine alfabetico delle 35

squadre in organico.

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Sant’Orso, Buon Compleanno!La società festeggia 30 anni di attività agonistica con una grande festa di quartiere

Il Sant’Orso festeggia i suoi trent’anni di sport e tradizione. E’ stata una gior-nata speciale quella del 22 luglio per la

società sportiva Sant’Orso, che in occa-sione della festa della contrada che appun-to prende il nome “Sant’Orso in festa con la Gluppa”, ha celebrato i 30 anni di sport della squadra con due simpatiche iniziati-ve. In primo luogo il segretario Giorgio Capodagli ha allestito una mostra foto-grafica in cui sono state esposte le foto di tutte le squadre del Sant’Orso dal 1980 fino all’ultimo campionato 2009-2010. Alla ce-rimonia hanno presenziato il sindaco di Fano Stefano Aguzzi che ha speso parole di elogio per la grande passione sportiva dimostrata nel tempo dalla società, oltre agli assessori provinciali Renato Claudio Minardi e Massimo Seri, il consigliere re-gionale Elisabetta Foschi, il responsabile provinciale degli arbitri Gasparini, Paolo De Grandis della Figc Marche, oltre ai tan-tissimi appassionati di calcio che da anni seguono le vicende sportive della squadra. “E’ stata una bella festa – racconta con orgoglio Giorgio Capodagli – ritrovare ex presidenti, allenatori e giocatori che insie-me hanno scritto pagine importanti della nostra squadra, festeggiare insieme alla popolazione durante la ‘festa della Gluppa’

sono momenti divertenti ed allo stesso tempo un ricordo importante per tutti quelli che vivono con passione questo sport”. Il presidente Valter Gian-golini, per l’occasione, ha ospitato tutta la squadra alla festa con una grande e allegra conviviale, evento che sicuramente contribu-irà a far crescere lo spirito di gruppo della squadra. “Prima di tutto - spiega Valter Giangolini - devo ringraziare Giorgio Capo-

dagli, uno dei fondatori di questa società, oltre che ideatore della mostra fotografica e personaggio di grande valore per tutti quanti noi. La festa è stata sicuramente una bella parentesi, ma stiamo già lavo-rando per la prossima stagione, abbiamo già confermato il mister Davide Omic-cioli e quasi tutta la rosa, abbiamo solo investito su alcuni innesti per equilibrare maggiormente il gruppo che inizierà il ri-tiro il prossimo 16 agosto”. Nello specifico, chiudiamo con le new entry in rosa per la prossima stagione: Taddei esterno dell’82 che ha giocato con la Vadese, il portiere Giovanni Vitali e il giovane attaccante Antinori classe 91’ oltre ad aver confer-mato Vega autore di 19 reti nella trascorsa stagione.

La mostra fotografica organizzata per l’evento

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PESARO

Un’estate di tornei di successoSi sono conclusi con le finali di sabato 19

giugno, di fronte ad una cornice di pub-blico degna delle grandi occasioni, i tornei di calcio giovanili organizzati dalla Polispor-tiva Olympia Cuccurano. Nello splendido impianto “Massi” di Cuccurano, per oltre un mese, le migliori squadre delle Province di Pesaro Urbino ed Ancona si sono sfidate nel 34° Memorial “Enrico Manotta”, torneo riservato alla categoria pulcini anno 2000, e nel 29° Trofeo “Lorenzo Volpini”, compe-tizione riservata alla categoria esordienti anno ’98. Entrambi i tornei hanno visto la partecipazione di 16 compagini. Il torneo “Manotta” è stato conquistato dal Fossom-brone Calcio che, in una finale mozzafia-to, ha prevalso sulla validissima formazio-ne della Camm S.Orso per 4 a 3. Premiato come miglior giocatore del torneo Leonar-do Pandolfi del Fossombrone e come ca-pocannoniere Cristian Valeri del S.Orso. Finale meno combattuta ma ricca di con-tenuti tecnici quella che ha visto di fronte la Vigor Senigallia all’Alma Juventus Fano, per la conquista del Trofeo “Vol-

pini”. Con un punteggio rotondo di 5 a 0 gli anconetani si sono aggiudicati il torneo vincendo tutte le partite. Fra le premiazio-ni, eletto come miglior giocatore Antonio Borea per l’Alma Juventus Fano e Giulio Mezzotero dell’Arcobaleno Calcio, come capocannoniere. Infine, in collaborazio-ne con lo sponsor tecnico dei tornei Prodi Sport, è stato assegnato un premio speciale, consistente in una muta completa di maglie e pantaloncini, alla US Pergolese che ha disputato il torneo “Volpini” con una squa-dra di giocatori nati interamente nell’anno 1999 (dunque atleti più giovani rispetto a quanto previsto dal regolamento), classi-ficandosi al 3° posto finale, dimostrando sempre correttezza e lealtà in tutte le gare disputate. Dopo il bel successo organiz-zativo, la Polisportiva Olympia Cuccurano si prepara già per l’edizione 2011 dei due storici tornei giovanili che da oltre 30 anni permettono a calciatori di giovani età, di di-vertirsi e di esprimere al meglio le proprie capacità tecniche.

OLyMPiA CuCCuRANO

Dimenticata la delusione: si riparteLa dirigenza confida nel ripescaggio in Seconda categoria

La Sammartinese, dopo aver affron-tato mille difficoltà, riparte a testa bassa per rilanciare le sorti della

squadra a partire dalla richiesta di ripe-scaggio. Una stagione non proprio facile quella appena conclusa in Seconda cate-goria, dove la Sammartinese ha dovuto subire i playout, che poi l’hanno condan-nata alla retrocessione in Terza categoria. Un situazione che ha complicato la vita delle società, poi è arrivata anche una se-conda tegola quella dell’addio di patron Dirk Bikkenbergs al Fossombrone che ha finito per destabilizzare ulteriormente gli ambienti calcistici locali, che come un fiu-me in piena ha finito per coinvolgere an-che la ‘sorella’ più piccola Sammartinese. Ma ecco che nella riunione del 31 luglio arriva il tanto atteso spiraglio di luce: la squadra riparte. “Durante la riunione – commenta il presidente Michele Mar-cuccini (nella foto) – è emersa la volon-tà di ripartire anche se ci sono mille dif-ficoltà da affrontare. In primo luogo ab-biamo già presentato alla Federazione la richiesta di ripescaggio, speriamo in un esito positivo. E’ chiaro che questa situa-zione non è molto agevole. Molti ragazzi della rosa, non certi della permanenza della squadra, hanno preferito accettare le proposte di altre società. Altri ragazzi hanno accettato di aspettare per rima-nere con noi”. I tempi tecnici certo non

aiutano il lavoro della Sammartinese, in linea di massima si può dire che la comu-nicazione della Federazione alla richiesta della Sammartinese arriverà a metà ago-sto. Questo significa che la società saprà solo fra giorni se la squadra giocherà in Seconda o in Terza categoria e in breve tempo allestire una squadra per affronta-re l’uno o l’altro campionato. “Noi ci stia-mo già muovendo – conclude Marcuccini – inoltre vorrei segnalare che è nata una forte collaborazione con il settore giova-nile del Fossombrone che sicuramente aiuterà il nostro lavoro”. Nuovi stimoli e tanta voglia di ripartire con le migliori intenzioni in casa Sammartinese per una realtà piccola ma senza dubbio di presti-gio, capace, appena due stagioni fa, di ar-rivare ad un passo dalla Prima categoria: nel triangolare finale per l’accesso alla ca-tegoria superiore (dopo aver trionfati nei playoff del proprio raggruppamento) la squadra forsempreonese trovò la strada sbarrata dal San marco Servigliano e dal-la Cluentina, squadre chiamate ad essere protagoniste nella prossima stagione in Prima categoria. Si riparte ora dalla Ter-za o dalla Seconda sperando nel ripescag-gio, con la ferma intenzione di tornare a vivere quelle emozioni che gli sportivi del Fossombrone che hanno a cuore le sorti della Sammartinese non possono di certo dimenticare.

SAMMARTiNESE

è nata una forte collaborazione con il settore giovanile

del Fossombrone che sicuramente aiuterà il

nostro lavoroMichele Marcuccini

Il Fossombrone Calcio vincitore del Trofeo Menotta

La Vigor Senigallia trionfatrice nel Trofeo Volpini

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“Impegno e soddisfazione”L’obiettivo di Mauro Vichi è avere una società-modello

Certificato di sano e robusto divertimento per la società Azzurra Gallo Colbor-dolo, che rappresenta un prezioso punto di ritrovo per oltre trecento giovani dove crescere praticando sport e divertirsi con i coetanei. La società sportiva, oltre alla prima squadra, possiede un ricco setto-re giovanile (320 ragazzi divisi per cate-gorie, dai Piccoli Amici fino agli Allievi) che assolve ad un’insostituibile funzione sociale fra i Comuni di tutto il circonda-rio; qui i ragazzi possono crescere con un corretto sviluppo fisico sotto la guida di qualificati preparatori e per i ragazzi che possiedono qualità e volontà c’è anche la possibilità di accedere al calcio giocato sia fra i dilettanti che i professionisti. “Per noi è una bella soddisfazione e un bell’im-pegno – commenta Mauro Vichi, coor-dinatore del settore giovanile – comun-que riusciamo sempre ad ottenere buoni risultati nella categoria Giovanissimi e Allievi, nella stagione appena trascorsa ci siamo piazzati al quarto posto dietro a società come Fano, Senigallia e Vis Pesa-ro, abbiamo squadre che giocano sia nel torneo provinciale sia in quello regiona-le. Il nostro primo impegno non è rivolto all’aspetto agonistico, che però rappre-senta un’importante elemento di stimolo,

ma quello di fare giocare e crescere i ra-gazzi tanto che siamo un punto di riferi-mento anche per i Comuni limitrofi”. Un impegno costante che viene portato avan-ti con estrema professionalità, contando su personale qualificato, tanto che a mag-gio sono già stabiliti i calendari, le squa-dre con i giorni e gli orari di allenamento per garantire serenità e una sana crescita dei ragazzi. “Il gioco è una parte fonda-mentale – conclude Vichi - tanto per dire, partecipiamo oltre ai campionati di cate-goria anche a tornei estivi, a fine agosto ormai da qualche anno siamo invitati al Trofeo ‘Marozzi-Martellini’, ci sono alcuni nostri ragazzi che sono riusciti a metter-si in mostra, l’ultimo in ordine di tempo Andrea Nobili, classe ’92, passato dal no-stro settore giovanile alla prima squadra di San Marino. Infine, la nostra società dal 1996 è sede ufficiale Inter Campus, siamo state una delle 24 società che per prime in Italia hanno aderito a questo progetto e questo consente ai ragazzi di poter scegliere, quando ci sono le condi-zioni, anche prospettive interessanti”.

La Maior, che nella stagione tra-scorsa ha sfoggiato la difesa più for-te del campionato di Seconda cate-

goria (girone B), vuole rafforzare l’attacco e punta decisamente sulle prestazioni di Filippo Acero (foto sopra). La squadra di Montemaggiore imposta il suo futuro facendo riferimento ai punti di forza della squadra della scorsa stagione, ovvero la miglior difesa del campionato che ha su-bito appena 28 reti, fattore determinate che gli è valso il terzo posto in classifica e i playoff, spareggi che però sono naufragati contro l’USAV Pesaro. “Per noi è stata una bella stagione – commenta il presidente Massimo Mencarelli (foto a destra) – l’obiettivo è sempre quello di migliorarsi, ma in linea di principio per il prossimo anno puntiamo alla zona playoff. E’ chia-ro che alla luce dell’esperienza maturata nella scorsa stagione cercheremo di alle-stire una rosa più equilibrata. Partiamo da un dato importante, il fatto che siamo la squadra che ha subito meno gol e da una constatazione: non sempre siamo ri-usciti a finalizzare nel modo migliore le azioni d’attacco. Sono questi gli aspetti su cui lavorare”. Per il momento, la so-cietà ha già apportato alcune modifiche, diversi i neo acquisti a partire da Filip-po e Pierfrancesco Acero. Nella zona di centrocampo ecco Filippo Alessan-dretti e Nicola Baldarelli e infine due ragazzi che arrivano dal settore giovanile

del Real Metauro con cui la Maior già da qualche anno sviluppa un rapporto di col-laborazione: Giordano Odonto e Luca Lauri. “Dovendo rinforzare il settore avanzato – conclude Mencarelli – abbia-mo pensato al capocannoniere dell’altro campionato di Seconda categoria, il gi-rone A, vale a dire Filippo Acero, che nel-la stagione precedente con il Canavac-cio ha segnato 22 reti. Siamo sicuri che in questa maniera potremo equilibrare maggiormente la squadra e valorizzare anche il settore avanzato”. Una squadra che mixa giovinezza ed esperienza, una robusta difesa e ora sembra possedere anche buoni doti offensive, insomma, senza dubbio sarà una delle protagoniste della prossima stagione.

AZZuRRA GALLO COLbORDOLO MAiOR

PESARO

Filippo Acero per volareSi rafforza l’attacco per puntare al vertice

Partiamo da un dato importante, il fatto che siamo la squadra che ha subito meno golMassimo Mencarelli

Gli Allievi Regionali dell’Azzurra Gallo Colbordolo

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PESARO

Urbania: uno stile...EccellenteSi punta sui locali: in rosa solo il bomber Tassi non è del paese

PESARO

Una squadra sempre più caratte-rizzata da giocatori del luogo per l’Urbania, pronta ad iniziare la

preparazione in vista del prossimo torneo di Eccellenza. Molti gli elementi che hanno cambiato squadra rispetto allo scorso anno ma la società non si è affatto scomposta come testimoniano le parole del direttore sportivo Pierangelo Nanni: “La nostra rosa è composta da soli elementi di Urbania, con la sola eccezione di Tassi che, tra l’altro, abita a quindici chilometri da noi. E’ una scelta precisa quella di valorizzare i nostri ragazzi che non inizia quest’anno ma che abbiamo già intrapreso da tempo”. Nuo-vo il tecnico, Roberto Bruscolini che tan-ta voglia di fare bene dopo la non positiva esperienza di Urbino, un paio di stagioni fa. In cinque dunque non vestiranno più il biancorosso:Cossa, Bucefalo, Boinega, Gia-comucci e Mattia Righi. Tre finora i volti nuovi: Francesco Giorgini (nella foto),

centrocampista centrale classe 1978, prove-niente dall’Urbino e Filippo Pagliardini, classe 1988 dal Valleverde Riccione: en-trambi ovviamente di Urbania. Il terzo volto nuovo è un giovanissimo del quale “sentire-mo a lungo parlare”, secondo lo stesso Nan-ni: l’esterno sinistro Andrea Patarchi, classe ’93, proveniente dal Fermignano. Una scelta precisa, coraggiosa ma senza dubbio meritevole di elogi. In molti si ri-empiono la bocca con la valorizzazione del proprio vivaio, dei propri giovani ma alla fine ricorrono, spesso fin troppo a cuor leg-gero, a giocatori affermati che vengono da lontano. “Questo è il nostro modo di inten-dere e fare calcio, speriamo di essere pre-miati anche in questa stagione che si pre-annuncia assai competitiva in Eccellenza. Purtroppo questo campionato, secondo le voci che girano rischia di essere veramente proibitivo: non vorrei che si trasformasse in Refugium Peccatorum per quelle squa-

dre escluse dai professionisti. Non esiste solo l’eccellenza ma anche serie D o cate-gorie come Promozione, Prima categoria e altre. In Eccellena si rischia dia andare ben oltre le 20 squadre, davvero qualcosa di ingestibile, sotto ogni punto di vista”. Complimenti alla società biancorossa per il coraggio mostrato dalla società casteldu-rantina: una filosofia che già da alcune sta-gioni porta avanti il giovane sodalizio bian-corosso e che senza dubbio ha saputo dare grande soddisfazioni in termini di risultato e come riscontro di pubblico; media spet-tatori in continua crescita: in questo senso il fatto di avere una rosa composta quasi esclusivamente da giocatori del paese, aiuta notevolmente.

Urbinelli, una Promozione da scoprireAl via l’avventura con alla guida il confermato Cicerchia

E’ partita l’avventura in Promozione della neopromossa Urbinelli River. La forma-zione guidata da mister Claudio Cicer-chia, confermato dopo la trionfale sta-gione appena conclusa, potrà contare su nuovi elementi di assoluto valore tecnico. I

volti nuovi hanno i nomi di Stefano Bac-chiocchi e Federico Valentini dal Real Metauro, dell’esperto difensore Villa e del mediano Liberti (per entrambi una proficua esperienza con il Cattolica), dal San Giovanni in Marignano arriva il cen-

trocampista Gasperini e dal San Costan-zo Arduini. Una buon numero di arriuvi che vanno a completare una rosa che già può contare sui confermati Martellini, Ba-stianoni, Calesini, D’Amore, Giovannini, Crosetta e Fradelloni. Infine completeran-

no l’organico gli under Falcioni e Memmo dal Real Montecchio, Rossi dal Fontanelle e Ceramicola (’92) dal Misano. L’obiettivo dichiarato dalla società pesarese è quello di raggiungere una salvezza tranquilla, senza patire troppo nelle ultime gare.

L’Urbinelli River pronto per la Promozione

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Oltre al campo c’è tutto un altro mondo nell’universo di Gianlu-ca Fenucci, 50 anni il prossi-

mo 16 dicembre, tra i tecnici più bravi e preparati del panorama regionale. Per-ché tutto dipende da quale prospettiva uno vede il calcio: dalla sua, che nasce

portiere ma che ama ‘giocare’ all’at-tacco, è un calcio che sa essere poe-sia ma pure...suonare il rock (la sua banda, le sue squadre). Adora ascol-

tare Ivano Fossati e Paolo Conte (i suoi cantautori preferiti) mister Fenuc-ci, ama leggere e scrivere (è giornali-sta pubblicista), fa pure il politico (è capogruppo di minoranza in consiglio comunale a Chiaravalle) anche se, sot-tolinea, “non sono un uomo di partito, è stata solo una parentesi della mia vita e mi sono candidato a sindaco (in quota Pdl, ndr) solo per cercare di migliorare la realtà della mia città”. E’ insegnante

di educazione fisica all’Istituto Agra-rio di Pianello Vallesina (“ringrazio la preside Costantina Marchegiani, mi ha spesso compreso…”), ha sem-pre svolto la sua professione a Jesi, tranne una parentesi a Chiaravalle. Ha due figli: Tommaso, 20 anni, militare di carriera (un trascorso da difensore tra Castelfrettese e Falconarese), e Maddalena, 18 anni, studentessa liceale, bella e appassionata di calcio: gioca a calcetto con la squadra regio-nale di Chiaravalle. “I figli? Sono orgoglioso di loro: ho pianto al

giuramento di Tommaso a Chieti e sono fiero della sua scelta pro-

fessionale. Quanto a Maddalena, è una ragazza bella e con la testa

sulle spalle”. Il pallone a casa Fenuc-ci c’è sempre stato. E’ papà Aldo a

trasmettergli la passione per il Bologna. “Io e Tom-

maso tifiamo Bologna, una malattia che ci ha attaccato mio padre, grandis-simo tifoso. R i c o r d o

una par-tita in

particolare: il Bologna perse contro l’Ascoli e retrocesse in serie B (16 mag-gio 1982, ndr), piansi da matti”. Oggi allenatore, ieri calciatore. Partiamo da lontano. “Ho vinto a Senigallia, Castel-ferretti, poi c’è la bella parentesi di Jesi - racconta - ecco perché con la Jesina ho un rapporto speciale, perfino romanti-co. Ho fatto il professionista con l’An-cona (serie C2, ‘77-’78 e ‘78-‘79) e con l’Osimana (‘80-‘81), erano i tempi di Pa-olo Beni, di Beniamino Di Giacomo. Se allora avessi avuto il carattere di oggi avrei potuto fare molto di più, non ero forte come indole, poi ho cominciato a

studiare, ho dato priorità allo stu-dio…”. Chiusa la carriera da c a l c i a t o - re, arriva la

prima pan-china. E le

prime soddisfa-zioni. “La prima

gioia in assoluto è stata vincere il

campionato a San Severino Marche con

la Settempeda e avere la soddisfazione di lancia-

re Cristian Bucchi. Io stesso lo dissi a Pieroni (anche lui di

Jesi, ndr), lui lo mandò a vi-sionare e fu una soddisfazione

quando esordì nel calcio profes-sionistico. Ancora ci sentiamo

con Cristian…”. Poi a 37 anni la svolta: squilla il telefono, dall’al-

tra parte c’è la serie D. “Ero giova-ne, mi chiamò la Monturanese che

militava in una categoria importante. Grandi emozioni: vincemmo due volte contro la Sambenedettese, battemmo il San Marino…”. Un lustro più tardi Fe-nucci vive la delusione più grande della

sua car-

riera. “Pensai perfino di smettere, trop-pa l’amarezza vissuta”. Accade a Tolen-tino. Guida una squadra per gran parte formata da elementi che hanno ben fi-gurato l’anno prima alla Civitanovese. “Ho subìto delle cattiverie gratuite”. Le cronache parlano di dimissioni, la realtà è un’altra: esonero! Il rapporto si inter-rompe alla 26esima, il Tolentino è se-condo in classifica dopo 24 giornate tra-scorse in vetta. “E’ stata una ferita che si è rimarginata solo dopo parecchio tem-po, ero moralmente a terra, ho ricomin-ciato a Fabriano, mi chiamò il presiden-te Guidarelli e da lì mi tornò la voglia di continuare a fare questo mestiere”. Una bella pagina quella di Fabriano, peccato solo per lo spareggio perso contro il Ma-telica per volare in Eccellenza. Poi, nella

Ritratto dell’allenatore marchigiano più votato dai lettori di www.quelliche.netDentro Fenucci batte un cuore jesino

Tifa Bologna, adora lo stile Zeman, ascolta Fossati e Conteama leggere e scrivere poesie

Con il figlio Tommaso alla Castelfrettese, stagione 2008-2009

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vita professionale di Fenucci, arriva una persona speciale, Augusto Bonacci, attuale direttore sportivo della Jesina. “Con Augusto ho giocato a Castelfer-retti, è una persona leale e sincera”. Da lì in avanti il binomio Fenucci-Bonacci rappresenta una garanzia di competen-za e affidabilità. Com’è il rapporto Fe-nucci - giocatori? “Io sono un uomo di campo e con i miei ragazzi ho un rap-porto schietto, franco”. Differenze tra il calcio di ieri e quello di oggi? “Negli

ultimi anni il calcio è cambiato soprat-tutto fuori perché dentro conta sempre la corsa, la tattica, la condizione atleti-ca, anche se per me alla base di tutto re-sta la tecnica, che nei miei allenamenti curo molto. Mi piacciono le squadre che giocano bene, ‘spiritualmente’ guardo con interesse il mondo Zeman, uno che va controcorrente...Osservo molto, ho seguito Guidolin, poi elaboro delle idee per conto mio, anche se nel calcio non c’è nulla da inventare. Le mie squadre?

Giocano offensive, segnano molto ma resto convinto che una buona squadra inizi dal portiere. Poter contare su un buon portiere è fondamentale”. Il pre-sente a Jesi, il futuro? Quest’anno Fe-nucci poteva toccare con mano il calcio professionistico, l’ha cercato il Fano ma non se l’è sentita di tradire Jesi, la sua Jesi, la sua Jesina. “Sono convinto che possiamo ancora scrivere delle belle pagine. Una panchina professionisti-ca? Consideratemelo il mio sogno nel cassetto, ma non ossessivo: se dovesse arrivare bene, altrimenti…bene così”.

Dentro Fenucci batte un cuore jesino

La figlia Maddalena sta partecipando con successo al popolare concorso di bellezza

“E’ solo un gioco per lei…”. Papà Gianluca parla con orgoglio della sua Maddalena che in questi giorni sta partecipando a diverse serate del concorso Miss Italia. Maddalena, 18 anni, a fine luglio ha sbaragliato la concorrenza vincendo la tappa di Falerone (FM).

Anche una Miss Italiaa casa Fenucci

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ANCONA

“L’ho provato e posso dirlo: svolgere il doppio ruolo di allenatore-giocatore non porta vantaggi”

Parola di Lorenzo Tenenti, che ammette: “La panchina può aspettare, ho ancora tanta voglia di campo”

Dopo il primo campionato dispu-tato senza l’egida del Sirolo Numana e conclusosi con un

positivo e sorprendente 5° posto in clas-sifica e playoff persi a favore della Vigor Castelfidardo, il Riviera ‘96 tira le som-me di questi primi dodici mesi di attività. Con mille difficoltà e contro tutte le in-certezze del caso si sono raggiunti grandi risultati sia nel campionato di Seconda categoria sia nel campionato di serie D di calcio a 5 con una rosa composta da quasi la totalità di atleti del posto e senza che a nessuno di questi fosse dato alcun tipo di rimborso spese. Questo primo anno è stato considerato dal direttivo un periodo di transizione utile per va-lutare e cercare di risolvere nel migliore dei modi le incognite e le difficoltà che si sarebbero incontrate e acquisire espe-rienza indispensabile per permettere un lungo e sereno futuro all’associazione. L’esperienza è stata quindi positiva e per questo si è deciso di fare due scelte im-portantissime che si è certi porteranno la Riviera ‘96 ad acquisire quell’importanza territoriale di cui è stata sempre carente. In primo luogo è stata cambiata la sede societaria che passa da Numana a Sirolo, e poi è stata cambiata la denominazione che diventa Nuova Sirolese A.S.D. Come oramai da tradizione ogni 5 anni viene rinnovato il consiglio direttivo e così sono nuovi anche i nomi dei vertici dirigenziali: subentra a Massimo Zaz-zarini nel ruolo presidente, France-sco Canori, giocatore ed ex capitano di tante battaglie. Il vice presidente Cesare Giuliodoro lascia il testimone a Alfredo Maraschioni da più di trent’anni pedi-na fondamentale del calcio locale. Il nuo-vo segretario e revisore conti è Andrea Mazzieri mentre il consiglio direttivo si completa con la presenza di Luca Ruggeri e Cesare Giuliodoro. I dirigenti Sandro

Martelli, Claudio Giampieri, Paolo An-gelani, Francesco Bora, Luca Domenella, Emanuele Iura, Silvio Paderi, Angelino Mazzieri e Massimo Zazzarini occupe-ranno ruoli fondamentali e necessari per il roseo futuro della neonata associazio-ne. Il collaudato ed affidabile staff tecni-co (tutto numanese) è composto da mister Vincenzo Scaringi (15° esimo campio-nato consecutivo sulla panchina riviera-sca), dal preparatore atletico Roberto Nicolini e dal preparatore dei portieri Massimo Agostinelli. Tutti natural-mente confermati gli atleti che riprende-ranno sotto il sole di agosto la prepara-zione per farsi trovare pronti a difendere degnamente per la prima volta i colori biancoazzurri della Nuova Sirolese. E’ desiderio del nuovo consiglio direttivo ringraziare le amministrazioni comunali di Numana e di Sirolo per la disponibilità concessa. “Non ci sono state vicissitudi-ni particolari – racconta l’ex presidente e ora dirigente Massimo Zazzarini – che ci hanno spinto a questa novità , ma solo un atto d’impegno per il territo-rio considerato che la squadra di Sirolo rischiava di scomparire. Diciamo che ci sono le premesse per fare bene, il nostro primo obiettivo è la salvezza ma l’inten-zione è quella di migliorare quanto di buono è stato raggiunto nella trascorsa stagione. Non snatureremo la filosofia di questa società: i ragazzi che giocano con noi non percepiscono grossi rimborsi ma sono spinti solo dalla semplice volontà di giocare a pallone”. Ora bisognerà at-tendere l’inizio del campionato per valu-tare le prospettive della Nuova Sirolese. “Negli anni ‘70’/‘80 – conclude Zazzarini – esisteva un sano agonismo sportivo, ma questa rivalità nel corso degli anni è cambiata, non credo che ci saranno pro-blemi di campanile, anzi sono convinto dell’opposto”.

Tra Sirolo Numana e Riviera 96 nasce la…Nuova Sirolese

E per il mister Vincenzo Scaringi inizia la stagione n°15

“A 37 anni mi sento ancora giocatore, nonostante l’ultima esperienza in

panchina ho ancora tanta voglia di gioca-re. Per allenare ci sarà tempo”. E’ questo il pensiero di Lorenzo Tenenti ( foto), falconarese doc, difensore centrale di com-provata esperienza, che negli ultimi anni ha vissuto due stagioni da allenatore - giocato-re alla guida di Castelfidardo e Falconarese, quest’ultima chiusa prima del termine della stagione. “Sinceramente sono state due si-tuazioni diverse per il contesto in cui sono avvenute. A Castelfidardo mi è stato chie-sto di prendere in mano la squadra in un momento delicato dopo l’allontanamento di Calcabrini, che non aveva particolari colpe. Invece Falconara è casa mia, abito lì, conosco tutti e quindi sono stato trasci-nato dall’entusiasmo della società: solo per la Falconarese ho fatto quella scelta, cer-to se tornassi indietro non lo rifarei. Sono state due parentesi perché, almeno per ora, la mia intenzione è quella di fare solo il giocatore”. Una decisione presa anche alla luce di queste esperienze: “Sono arrivate proposte decisamente interessanti per fare l’allenatore o impegnarmi nel doppio ruo-lo. Ho però ancora tanta voglia di giocare: sto bene fisicamente, sono integro, ho tanta passione e voglia di misurarmi anche con i più giovani. Soprattutto in questo momen-to mi manca tanto il campo e non vedo l’ora di ricominciare. Inoltre non credo neanche al doppio ruolo: penso che avendolo prova-to direttamente fare l’allenatore - giocato-re è estremamente complicato e non porta grandi vantaggi”. Chiaramente per chi ha vissuto già l’esperienza di tecnico, trovare

squadra a volte potrebbe non essere sem-plicissimo: “Senza dubbio, ad una analisi superficiale questo potrebbe risultare uno svantaggio. Non è così, tutt’altro: in quei casi l’esperienza e la voglia di far parte di un gruppo sono gli elementi che possono fare veramente la differenza, aiutando da un lato il tecnico nella gestione dello spo-gliatoio e dall’altro i ragazzi più giovani a maturare”. Tanta esperienza soprattutto in Eccellenza e Promozione per un giocatore che vuole godersi le ultime stagioni da cal-ciatore: “Sono sicuramente gli ultimi anni in questo ruolo ma sono sicuro di essere ancora utile. In futuro mi piacerebbe fare l’allenatore ma credo che non sia ancora giunto il momento di attaccare le scarpette al chiodo, ho ancora voglia di confrontarmi e togliermi delle soddisfazioni e che anche a 37 anni si può essere importanti. Aspetto nuove sfide sul rettangolo verde”.

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L’Usap lancia un nuovo ciclo puntan-do al salto di categoria partendo dal mister Leonardo Angeletti.

In casa della squadra di Agugliano Polve-rigi si lavora intensamente con un preciso obiettivo: migliorare il piazzamento della stagione appena conclusa e nell’arco di tre anni puntare alla promozione. Un progetto mirato a cui la società si sta dedicando con attenzione e soprattutto con le idee molte chiare. “Mi sento in dovere di ringrazia-re mister Rossini – sottolinea il direttore sportivo Lodovico Donzelli – dopo i risultati ottenuti e l’esperienza vissuta in-sieme in questi anni, ma eravamo alla fine

di un ciclo e per entrambi era necessario cercare nuovi stimoli. Noi ci siamo messi subito a lavoro e abbiamo scelto il nuovo allenatore, Leonardo Angeletti, personag-gio molto conosciuto e apprezzato e ripar-tiremo da lui”. Effettivamente l’avvio di un nuovo ciclo richiede idee, tempo e risorse e proprio questo stanno facendo i dirigenti dell’Usap, che hanno confermato pochis-simi degli elementi della stagione scorsa e nella filosofia di rifondazione è stato dato ampio spazio alla linea verde ovvero ai giovani puntellando i vari reparti con gio-catori esperti. “Il nostro primo obiettivo è fare bene con i giovani – conclude Donzel-li – creando una squadra a cui affiancare alcuni giocatori di esperienza. Nello spe-cifico abbiamo già confermato tre gioca-tori che fra le altre cose sono tutti nostri ex giocatori che dopo essere cresciuti con noi hanno seguito strade diverse ma che ora sono felici di tornare: sono Savelli, Gramaccia e Boncompagni”. Questo è il nuovo progetto dell’Usap che mira decisa-mente alla Prima categoria, non subito, ma se dovesse arrivare…tanto di cappello.

ANCONA

La Prima categoria entro tre anniuSAP AGuGLiANO POLVERiGi

Dorica Torrette,pieno di entusiasmo

Il presidente Mancinelli getta le basi per la nuova stagione e la nuova categoria

Un’aria frizzante ha fatto da corni-ce alla presentazione della nuova stagione calcistica della Dori-

ca Torrette, appena promossa in Prima categoria. Durante l’evento (svoltosi il 16 luglio presso l’Auditorium della V circo-scrizione di Ancona) il presidente Mirco Mancinelli ha ufficializzato la rosa della prima squadra per la stagione 2010-2011 e alcune iniziative in programma per il settore giovanile. I nuovi acquisti che in-dosseranno la maglia biancoceleste sono gli attaccanti Stefano Montesi e Fran-cesco Orsetti, l’esterno Marco Baldet-ti e il centrocampista Mattia Casaccia. Rientrano alla base invece i difensori Matteo Paolinelli dall’Offagna e Fa-bio Giaccaglia dal Piano San Lazzaro. Confermato invece il gruppo storico che ha conquistato l’importante traguardo della Prima categoria: “Sarebbe stato sciocco cambiare dopo quanto hanno sa-puto fare – ha commentato il presidente Mancinelli - chi non fa più parte di questa squadra è per raggiunti limiti di età o per infortuni vari. Abbiamo inserito giovani bravi e capaci, secondo noi già pronti a fare bene in Prima categoria. Si tratta di un gruppo sano, predisposto al sacri-ficio e ha grande voglia di fare squadra a livello umano prima che calcistico”. Una società che ha sempre puntato sulla formazione dei giovani, dato conferma-to dal fatto che a far parte della prima squadra saranno chiamati molti elemen-ti provenienti dal gruppo della Juniores. Un settore giovanile da sempre motivo di vanto per il sodalizio dorico: “La nostra scuola calcio è riconosciuta come tale non solo a livello regionale ma anche a livello nazionale. La nostra è una funzione im-portante a livello sociale: non intendiamo questo come qualcosa di privato ma con un spirito di apertura. Nessun ragaz-

zo verrà mai respinto dal nostro settore giovanile e tutti vengono rigorosamen-te trattati allo stesso modo, senza alcun favoritismo. La capacità di far crescere questi ragazzi nel migliore dei modi è testimoniata anche dai rapporti di natu-ra collaborativa che intratteniamo con molto club professionistici come ad esem-pio Ascoli, Padova e Atalanta, società di grande tradizione giovanile con le quali periodicamente ci aggiorniamo. La no-stra speranza e il nostro orgoglio sarebbe poter vedere dei nostri ragazzi realizzarsi in campo professionistico. A livello locale abbiamo un rapporto consolidato e pro-ficuo con il Piano San Lazzaro, squadra ai vertici del campionato di Eccellenza. In generale il nostro scopo è quello di far crescere i giovani dando loro l’opportuni-tà di crescere all’interno dello spirito del gruppo e della squadra”. Grande attenzio-ne dunque al lato organizzativo in ambito giovanile in una società che punta molto sulla continuità anche in ambito tecnico, lo staff rimane praticamente invariato con Mirco Mazzieri tecnico della prima squadra, Franco Venturini preparatore dei portieri e Roberto Balerci alla guida della Juniores.

Squadra ad Angeletti, il direttore sportivo Donzelli è fiducioso

In alto il centrocampista Luca Boncompagni, sotto a sinistra il

difensore Stefano Savelli e a destra l’attacante Stefano Gramaccia

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ANCONA

Futsal Fabriano: utopia o realtà?Calcio e Calcio a 5: viaggio nella società di Marinelli, 201 tesserati e tanta passione

E’ terminata con il Grassroots Festival la stagione sporti-

va 2009-2010 della Futsal Fabriano, una stagione che ha

visto impegnata la società in una molteplicità di attività

dai piccoli ai grandi con i suoi 201 tesserati, e, sia pur

senza risultati agonistici di rilievo, con gran soddisfazio-

ne per aver condotto a termine la stagione con positivi

riscontri formativi. Vari i campionati e tornei ufficiali

federali disputati e precisamente: Calcio a 5 : Campio-

nato Provinciale Serie D 3^ Categoria : Campionato

Provinciale Juniores : Campionato Provinciale Allievi

: Campionato Regionale C5 Giovanissimi : Campionato

Provinciale – Versilia Cup – Torneo Città di Senigallia

Esordienti : Tornei Autunno e Primavera Pulcini : Tor-

nei Autunno – Inverno in palestra – Primavera – Torneo

Città di Senigallia – Trofeo Mirabilandia Adriatic Cup

– Gardaland Piccoli Amici : Torneo Inverno in palestra

– Torneo Primavera, per un totale di 12 squadre impe-

gnate, con 136 gare ufficiali dalla 3^ Categoria/Serie D

C5 ai Giovanissimi, e 109 gare ufficiali per l’Attività di

Base per un totale di 245 gare ufficiali disputate, numeri

che indubbiamente danno una dimensione ben precisa

al movimento sportivo futsalino. Facendo un rapido

excursus nelle varie attività, iniziamo dalla formazione

maggiore di 3^ Categoria: un campionato, quello della

squadra diretta prima da Angelo Ruggeri e poi da Mau-

rizio Panetti, in cui probabilmente la Futsal ha raccolto

meno di quanto mostrato in campo, dove solo nel girone

di ritorno sono giunti anche quei risultati che hanno con-

sentito alla squadra di assemblare i 19 punti finali, frutto

di 5 vittorie, 4 pareggi e 17 sconfitte. Il team manager

Andrea Marzioni col suo impegno e dedizione, ha fatto

da collante tra società e giocatori, i quali peraltro, nel più

assoluto dilettantismo, hanno onorato i loro impegni e la

loro passione. 9 vittorie, 5 pareggi e 10 sconfitte invece

hanno sommato i 32 punti della squadra di calcio a 5 in

serie D, guidata da Farneti Emanuele, che è stata in lotta

sino al termine per la qualificazione ai play-off per ten-

tare il salto di categoria, in un girone dominato dall’altra

fabrianese Nuova Lif, imbattuta vincitrice anche delle

finali regionali. Protagonisti di un ottimo girone di ritor-

no i ragazzi della Juniores di Gianvito Marinaccio che,

all’unico punto ottenuto nel girone di andata, hanno ag-

giunto 26 punti nel girone di ritorno, mostrando di aver

formato un gruppo omogeneo che probabilmente, con

un pizzico di fortuna in più, avrebbe ottenuto un piazza-

mento migliore nella classifica finale: 7 vittorie, 6 pareg-

gi e 17 sconfitte i numeri statistici della squadra, che ha

avuto anche due elementi (Ezzine Iskander e Mataoanu

Florin) nella rappresentativa provinciale di categoria. 82

i tesserati impiegati nella stagione sportiva in queste tre

attività. E veniamo al settore giovanile: Negli allievi, non

riuscendo con i 13 tesserati a disposizione ad allineare

una squadra nel campionato ad 11, la Futsal ha parteci-

pato al Campionato Regionale Allievi di Calcio a 5 sotto

la guida di Primo Scarafoni: posizione di metà classifica

quella ottenuta dai ragazzi, che comunque si sono tolti la

soddisfazione di battere, per di più in trasferta ad Asco-

li, la Ballmaster, vincitrice del titolo regionale e finalista

nazionale. I 20 giovanissimi, sotto la guida di Giorgio

Giannini, hanno disputato il campionato provinciale pur

essendo al primo anno nella categoria: gli unici 3 punti

in classifica sono giunti proprio al termine del campio-

nato, nella trasferta di Arcevia, ma resta la soddisfazio-

ne per mister e società di aver dato una grossa impronta

educativa ai ragazzi, dimostrata dal fatto che, pur non

ottenendo risultati agonistici, il gruppo ha proseguito

la propria attvità con impegno sino al termine. Scuola

Calcio: Per il secondo anno consecutivo, con il riconosci-

mento ufficiale di Scuola Calcio, la Futsal ha partecipato

con i Pulcini al 2° Grassroots Festival a Coverciano, la

manifestazione nazionale per le società rappresentanti

tutte le Regioni italiane per il Sei Bravo a Scuola di…..,

come rappresentativa nel calcio a 5. L’attività degli 86

ragazzini iscritti si è concretizzata con la partecipazione

ai vari Tornei Autunnali, Invernali e Primaverili, Tornei

senza classifiche che servono unicamente a verificare

la crescita dei bambini. Maurizio Costantini ha seguito

le categorie Esordienti e Pulcini

1999, Maurizio Elisei e Primo Sca-

rafoni i Pulcini 2000, Umberto

Santarelli i Pulcini 2001 ed ancora

Primo Scarafoni i Piccoli Amici.

La Futsal ha inoltre partecipato

ai Tornei Mirabilandia Adriatic

Cup a Cesenatico, al Trofeo Gar-

daland a Verona ed al consueto

Città di Senigallia, manifestazioni

nelle quali sono state coniugate le

idee fondamentali della società, e

cioè la cura dell’aspetto educativo

e formativo e quello tecnico nella

crescita dei bambini, con piena

soddisfazione dei genitori. In tal

senso ci ricolleghiamo al il quesi-

to iniziale: E’ utopia pensare che

a livello dilettantistico ci possano

essere persone che vivono un’at-

tività sportiva senza averne alcun

ritorno economico, ma unicamen-

te per la semplice soddisfazione di

ritrovarsi insieme, e di vivere una

vita associativa con altri in ambi-

to sportivo ed extra-sportivo? La

realtà Futsal con le sue squadre

maggiori eppure è proprio questa!

E’ utopia pensare che ci possano

essere adolescenti che non vivono

solo di internet, play station, etc,,

ma possano trascorrere delle ore

in un campo sportivo, ed a dispet-

to anche di mancanza di risultati,

percepiscano questi momenti in

allegria e con l’entusiasmo di fare

qualcosa di utile per se stessi, an-

che per migliorare la propria cre-

scita fisica? La realtà Futsal con

le sue squadre Juniores, Allievi

e Giovanissimi è proprio questa!

E’ utopia pensare che bambini di

8 – 10 – 12 anni possano vivere

giornate di divertimento puro,

adatte alla loro età in piena for-

mazione e crescita, senza essere

ingabbiati in schemi precostituiti,

senza avere l’assillo di “vincere”,

di essere “migliori” dei propri co-

etanei, che NON SIANO IN FU-

TURO UN ASSEGNO MENSILE

DA INCASSARE A FINE MESE

(come diceva giustamente Stefano

Farina a Coverciano)? Crediamo

proprio che la realtà Futsal nella

Scuola Calcio sia questa! E’ con

l’augurio e la speranza che queste

finalità possano essere ancora per-

seguite e ne vengano riconosciuti i

giusti meriti anche nei “ponti di

comando”, che la società ringrazia

iscritti, famiglie, tecnici e sosteni-

tori al termine di questa stagione

sportiva 2009-2010. GaMa

FUTSAL SERIE D C5Da sin. In piedi: Ruggeri, Morelli, Bernacconi, Gelmi, Spuri Colonna;accosciati: Farneti E. (all.), Piermartini, Assorgia, Ripalti, Ferretti, Petrone.

ALLIEVI C5Da sin. In piedi: Schioppa A. (acc.), Bottacchiari, Scarafoni (all.), Ungureanu, Romagnoli J., Boccadoro, Romagnoli F. (acc.);accosciati: Silvestrini, Tabocchini, Ferretti, Schioppa F.

FUTSAL PULCINI 1999Da sin. In piedi: Petrone R. (acc.), Sprega, Fiume, Gubinelli, Pallante, Orfei, Costantini (all.); accosciati: Ceccarelli M., Marini, Nocita, Petrone G.

FUTSAL PULCINI 2000 ELISEIDa sin. In piedi: Elisei (istr.), Bartoloni, Caporali, Sanzullo, Sforza, Pecci, David; accosciati: Pepe, Testa, Coscia, Balducci.

PULCINI 2000Da sin. In piedi: Ceccarelli M, Diociaiuti, Mollari, Elisei (istr.), Pavoni, Ubaldi, Scarafoni (istr.), Sforza, Pecci, David; accosciati: Rossi, Vagnarelli, Marino, Domi, Mariani, Balducci, Ceccarelli L., Di Napoli.

PICCOLI AMICIDa sin.: Fiorucci, Vollaro, Poeta, Spuri, Domi, Ruggeri, Bartocci, Raiola, Santini, Costantini.

3^ CATEGORIA 2009-2010Da sin.in piedi: Silvestrini G., Cicetti, Colombo, Natali, Nubola, Blasi, Nucera, Silvestrini L., Salvoni, Trinei, Agostinelli, Santoni, Panetti (all.);accosciati: Agarbati, Rossini, Marzioni (team manager), Ciccacci, Tarquini, Busonera, Bernardi.

FUTSAL JUNIORESDa sin. In piedi: Barbieri F. (mascotte), Sufrà M. (acc.), Signorelli S. (acc.), Sufrà A., Bianchetti, Barbieri S., Pallucca, Zekiri, Gentili, Surano, Testa, Marinaccio (all.), Marinelli (pres.);accosciati: Schioppa A. (acc.), Closca, Tritarelli, Chiarcos, Semonella, Allko, Schioppa F., Petrone, Signorelli.

FUTSAL GIOVANISSIMI 2009-2010Da sin.in piedi: Farneti, Tribuzi, Sqhopa, Bitra, Calascione, Domi, Numani, Busonera, Gentili, Giannini (all.);Campioni G. (acc.), Leo, Campioni R., Ferretti, Zamponi, Tahir.

COVERCIANODa sin.in piedi: Giannini (D.T.), Marinaccio G. (acc.), Ceccarelli M., Pallante, Pastuglia, Nocita, Orfei, Pecci, Costantini (all.), Marinelli (pres.);accosciati: Marini. Marinaccio M., Fiume, Gubinelli, David, Caporali, Ceccarelli L.

SENIGALLIAPremiazioni al 6° Trofeo Città di Senigallia.

GARDALANDDa sin. In piedi: Gubinelli A., Domi, Marinaccio, Pallante, Ceccarelli M., Sprega, Gubinelli J. (mascotte);accosciati: Fiume, Ruggeri, Ceccarelli L., Pastuglia.

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Il decennale verrà festeggiato nel mese di settembre ma il libro dei ricordi di Mirco

Mazzieri, 47 anni, storico segretario bian-corosso, si apre per conoscere meglio questa unione unica con la Cingolana. “Tutto è ini-ziato nella stagione 2002-2003 quando un gruppo di amici, entrati in società un anno prima, mi hanno chiesto se ero disponibi-le ad organizzare la segreteria. Si tratta di Marco Pelagagge, Giandomenico Giorgi e Giorgio Giorgi, dirigenti giovani ma deter-minati e con le idee ben chiare, con i quali tutt’ora condividiamo quest’avventura. Ho accettato di buon grado, sfruttando anche l’esperienza maturata con la Polisportiva Cingoli, con la quale collaboro tutt’ora. L’idea era ambiziosa: riportare la Cingolana nelle categorie che contano del calcio marchigiano e devo dire che ci sono riusciti. Ora abbiamo la sede e la segreteria presso lo Spivach, un progetto ambizioso che continuiamo a por-tare avanti”. Arrivato nell’anno del ritorno in Prima categoria, ha vissuto per l’intera la sca-lata biancorossa fino all’Eccellenza, giocata da protagonista nelle ultime sei stagioni. Tra tutte però un’annata in particolare ha lasciato un segno indelebile nei ricordi del dirigente: “Senza nulla togliere alle altre stagioni e alle altre formazioni, la vittoria nel campionato di Promozione nella stagione 2004-2005 è stata veramente esaltante. Il girone d’an-data con mister Sauro Bacci poi la svolta con il mercato di novembre dove abbiamo cambiato volto alla squadra. Oltre a questo l’arrivo di Sandro Sabbatini in panchina e numeri da favola con 13 vittorie e 3 pareg-gi nelle ultime 16 gare, con un fenomeno in campo: Doris Salomo Fuakuputu, 20 reti in 25 partite. Indimenticabile soprattutto per-ché è stato il via per una grande avventura: siamo alla sesta stagione in Eccellenza, sem-pre da protagonisti, 3 stagioni nei playoff (con 2 finali disputate) e con una struttura dirigenziale che nonostante le difficoltà del momento si dimostra sempre molto attenta e puntuale negli impegni. La stessa dirigenza che nel corso dell’ultima stagione è riuscita a realizzare la prima parte di una struttura di vitale importanza per il calcio cingolano: la “Cittadella dello Sport”, comprendente un campo in erba sintetica (di ultimissima gene-

razione, inaugurato lo scorso 23 maggio, ndr) e le tribune e che dovrà essere poi completata con la realizzazione di un secondo campo in terra battuta e nuovi spogliatoi. Una dirigen-za che vorrei ringraziare per avermi dato la possibilità in tutti questi anni di far parte di una società e di un gruppo fantastico”. Molte le emozioni vissute con i biancorossi ma su tutte c’è una gara che sogna di poter rigio-care. “Non ci sono dubbi, il match di ritorno negli spareggi nazionali con l’ Aprilia. Dopo la sconfitta 2-0 nel Lazio, in casa avevamo ristabilito la parità prima dell’episodio del rigore realizzato prima (avrebbe significato 3-0 e qualificazione al turno successivo, ndr) e poi fatto ribattere dal signor Castrignanò di Brindisi, un nome che non dimenticherò mai. L’errore di Bonsignore e poi quell’asse-dio nei supplementari non furono sufficienti per vincere la gara. Vorrei rigiocare quella gara cui mi capita a volte di ripensare”. Una società modello-famiglia e con un pezzo di…famiglia all’interno: suo cugino Monaldo, fac-totum biancorosso. “Più che un cugino è un fratello, siamo legatissimi. Per la società è importantissimo, ha una passione incredibi-le e si occupa un po’ di tutto ma in particolare di comunicazione aggiornando il nostro sito internet e soprattutto di logistica. Ha un en-tusiasmo e una passione che ti trascinano”. Non solo ricordi ma anche una “prima volta” particolare che ha creato un precedente nel calcio dilettantistico regionale. “Tre stagioni fa, al termine di un Jesina-Cingolana, il di-

rettore di gara erroneamente assegnò l’am-monizione al nostro centrocampista Strap-pini che essendo in diffida venne squalificato per la gara successiva mentre l’ammonizione era stata data ad Altini, in campo con lo stes-so numero ma con la maglia della Jesina. La partita era stata ripresa da TVRS e mi feci mandare il filmato della gara dove si vedeva chiaramente l’errore. Il giudice sportivo ac-cettò il reclamo, tolse l’ammonizione, e quindi la squalifica al nostro giocatore: fu il primo caso nel calcio dilettantistico marchigiano di utilizzo della prova televisiva”. Ora atten-

to dirigente, in passato il segretario Mazzieri ha vestito la maglia biancorossa da giocatore per diversi anni; ultima stagione 1991-1992, ruolo attaccante e in panchina Pino Brizi, ex bandiera di Maceratese e Fiorentina. Non solo Cingolana ma anche Chiesanuova (con la qua-le realizzò 17 gol in Seconda categoria) Treia e Matelica, prima di dover chiudere in anticipo per un brutto infortunio al ginocchio. Questa la storia di Mirco Mazzieri e della Cingolana: dal campo alla segreteria, sempre con i colori biancorossi nel cuore.

I miei primi 10 anni di CingolanaIl segretario Mirco Mazzieri apre il libro dei ricordi: dalla chiamata di tre amici allo spareggio con l’Aprilia

“Il ricordo più bello? La vittoria del campionato di Promozione nella stagione 2004-2005”

“Il segreto del successo di questa so-cietà è l’amicizia vera che lega tutti noi dirigenti”

Compie in questa stagioni 20 anni di “ma-trimonio” con la Cingolana un’altra colonna portante del club biancorosso: Monaldo Mazzieri, 40 anni, autentico factotum che mantiene i rapporti con la stampa e si occupa prevalentemente dell’organizzazione logisti-ca. La Cingolana come un ‘affare’ di famiglia e di amicizia. E’ infatti cugino di Mirco che “con il quale ho un rapporto assolutamente speciale. Siamo estremamente legati, ci vo-gliamo bene e da molti anni collaboriamo. Per quanto riguarda la dirigenza, vorrei

ringraziarli pubbli-camente, compresa ovviamente la mia famiglia, per aver-mi sempre soste-nuto moralmente in questo mio mo-mento delicato. Sia-mo veramente un gruppo di amici che riusciamo a conver-gere alla fine nelle decisioni importan-ti. Alcune volte ho sentito fin troppe critiche a questa di-rigenza che ha fatto

tanto per la nostra città, mettendo in campo impegno, passione e tante risorse per man-tenere la squadra a questi livelli. E’ normale che si possano commettere errori ma lo si fa sempre in buona fede, quindi invito tut-ti a stare più vicini alla società”. Elemento vulcanico, passionale, estroverso e di gran-de generosità Monaldo, legato a due ricordi in particolare della sua avventura in bian-corosso: “In negativo la retrocessione alla fine dello spareggio con la Filottranese a Jesi mentre la seconda è la vittoria del cam-pionato di Promozione B nel 2004-2005, dopo aver scoperto Fuakuputu e allestendo una grande squadra. Ricordo le difficoltà per tesserare Doris (poi risolte da Mirco, che tutti i giorni telefonava in Lega a Roma, ndr), lo strano italiano utilizzato da Cioffi e la simpatia di Luca Diamanti. Sono affezio-natissimo al bomber Massimo Marchegiani ma anche all’attuale capitano Tombesi e al vice Lorenzo Gigli”. Non solo giocatori ma anche tecnici che hanno lasciato un ricordo indelebile: “Mister Sauro Bacci anche se fu esonerato: allenatore leale e umano che co-nosce il calcio. Poi è ovvio che con Sabbatini il rapporto sia stato sempre forte ma non di-mentico nemmeno mister Massimo Bartoli-ni, un grande amico con cui sfiorammo la promozione in Eccellenza, sfumata proprio all’ultima giornata nella sfortunata gara di Cagli”.

Quando una società è modello-famiglia:alla logistica e comunicazione c’è il cugino Monaldo

Mirco e Monaldo Mazzieri

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A Porto Potenza Picena si scioglie la Polisportiva dopo appena un anno di vita

MACERATA

Dopo la riunione tenutasi il 14 luglio presso la sede muni-cipale tra l’Amministrazione Comunale, la Società Sporti-va Calcio Porto Potenza e la Nuova Picena, la S.S.Calcio Porto Potenza comunica uf-ficialmente di aver sciolto la Polisportiva (che convoglia-va la squadra di Promozione, la Juniores, il calcio a 5 e gli Amatori UISP) e di rinuncia-re per la prossima stagione a disputare il campionato ju-niores. Il presidente Stefano Pepa (nel tondo) spiega la de-cisione.

“Ad un anno esatto dalla costituzione del progetto di una Polisportiva, il cui scopo era quello di aggregare tutte le for-ze sportive locali, non solo calcistiche, e creare un gruppo unitario che potesse scavalcare le difficoltà economiche in cui attualmente versa la maggior parte delle società sportive permettendo alle giovani leve di crescere insieme nella speranza di tornare a costituire squadre composte da ragazzi del posto, dobbiamo prendere atto che tale progetto era un bel sogno e pur-troppo tale rimarrà perché chi ci doveva

aiutare non solo non lo ha fatto ma non la pensa affatto come noi. Ci sembra giusto però pu nt u a l i z z a r e alcune cose: innanzitut to la Polisporti-va con tutti i suoi tesserati si è sempre c o mp o r t at a correttamen-te e vorremmo che anche gli altri lo facciano con noi. Abbiamo pagato l’intera som-ma che era stata pattu-ita all’inizio del campionato per l’utilizzo dei campi e la decisione dei mesi scorsi di bloccare i pagamenti è stata causata dal fatto che l’ente gestore non aveva svolto alcun lavoro di manu-tenzione ordinaria come gli competeva. In merito all’impianto e al suo utilizzo abbiamo chiesto che vengano chiariti al-cuni punti tra chi è il proprietario e chi si occupa della gestione dal momento che le condizioni poste da quest’ultimo pro-vocano motivi di scontro nell’utilizzo, non trascurando che, se la nostra società compartecipa alla pulizia ed alla sistema-zione della struttura, ci sembra giusto che

l’importo delle tariffe venga adeguato. Inoltre la so-

stituzione delle chia-vi e la chiusura del

campo, avvenute recentemente, come da docu-menti in no-stro possesso non sono a causa dei lavo-ri che comin-ceranno nei

prossimi gior-ni, ed anche su

questo abbiamo chiesto chiarimenti

visto che siamo co-stretti ad effettuare la

preparazione precampionato in una struttura esterna. Per quanto

riguarda poi il capitolo juniores, noi ab-biamo provato in tutti i modi a portare i giovani allievi nella nostra squadra per poter costruire una juniores competitiva e fatta da ragazzi del posto; purtroppo la loro volontà di partecipare al campionato di Terza categoria (o Seconda in caso di ri-pescaggio), condivisa dalla Società Nuova Picena, unitamente al fatto che saremmo stati costretti ancora una volta a gioca-re sul campo secondario in terra battuta anziché in quello in erba, ci ha costretti a non iscrivere la formazione al prossi-

mo campionato visto che comunque non ci sarebbe stato neanche un ragazzo del nostro Comune. Fermo restando che la creazione di un settore giovanile resta il nostro obiettivo primario, noi lo faremo con tutte le nostre forze non appena ci sa-ranno le condizioni ottimali. Infine vorrei tranquillizzare tutti che la nostra società non lascia anzi raddoppierà le proprie forze per disputare un campionato di pre-stigio come la Promozione e che farà di tutto per far togliere tante soddisfazioni ai propri tifosi che spero vengano allo sta-dio sempre con calore ed entusiasmo”.

In merito all’impianto e al suo utilizzo abbiamo

chiesto che vengano chiariti alcuni punti tra chi è il proprietario e chi si occupa della gestione

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MACERATA

Sempre tra i protagonisti Fair play del presidente Mancini: “A tutti i miei colleghi auguro una stagione positiva”

Il nuovo campionato è alle porte e la Monteluponese del presidente Sandro Mancini è fortemente in-

tenzionata a viverlo da protagonista. Lo scorso anno i giallorossi, neopromossi in Prima categoria, sono stati artefici di una stagione da incorniciare conclusa ai playoff con la sconfitta ad opera del Mon-tefano. Ora l’obiettivo è confermarsi pro-tagonista nel girone C con una rosa cer-tamente competitiva, riconfermata quasi per intero rispetto alla scorsa annata: gio-catori importanti come Ciccola, Dante Ci-glic, Renis, Capriotti, Magrini e altri sono rimasti a difendere la causa giallorossa. A questa solida base di partenza si aggiun-gono Cinquegranel-li, Paolo Reucci e Marco Luciani che andranno a comple-tare un organico di tutto rispetto. Novità positive vengono an-che dall’inserimento di ragazzi giovani e di belle speranze qua-li il ventenne Giretti, i classe ‘91 Arbotto, Gasparrini, Riccobel-li, Giacomelli e i ‘92 Monteverde e Dirien-zao. Nello staff tecnico oltre ai riconfermati

Paolo Esposto (allenatore) e al prepa-ratore dei portieri Alfredo Latini, da registrare l’inserimento del preparatore atletico Francesco Cennerelli, da due stagioni impegnato nel settore giovanile della Monteluponese. “Le premesse sono buone - dice il presidente Mancini – ma come sempre l’ultima parola spetta al campo. La società anche quest’anno sta facendo sforzi notevoli, riconfermando la rosa dello scorso anno e tentando di migliorarla con innesti di spessore: non è stata un’impresa semplice considerando i tempi che corrono. Penso che quest’an-no, senza una vera lepre come è stato il

Portorecanati, il cam-pionato sarà maggior-mente equilibrato e la nostra squadra potrà dire la sua contro ogni avversario. Non sarà facile perché formazio-ni quali Camerino, Ma-telica, Montefano sa-ranno sicuramente av-versari temibili ma noi ci proveremo fino alla fine. Colgo l’occasione per fare i mie miglio-ri auguri di una sta-gione positiva ai miei colleghi presidenti delle altre formazioni di Prima categoria”.

MONTELuPONESE

Obiettivo: ritorno in SecondaIl presidente Montenovo chiama l’ambiente al riscatto sportivo

Per il Rione Pace inizia la scalata verso il ritorno in Seconda catego-ria. Senza mezzi termini Sandro

Montenovo, presidente della squadra retrocessa quest’anno in Terza dopo uno sfortunato girone playout, punta a torna-re nella categoria più consona. Progetto iniziato dalla conferma della rosa alme-no nella sua intelaiatura più consistente e del mister Fabrizio Giacovelli che avrà modo di lavorare con un gruppo già collaudato. “Lo scorso campionato si è concluso in maniera sfortunata per noi - racconta il patron Montenovo - al termi-ne della stagione ci siamo presentati agli spareggi playout con assenze importan-ti causate da infortuni che purtroppo hanno pesato enormemente sull’econo-mia delle gare. Purtroppo è andata così, ma abbiamo la ferma volontà di tornare subito in Seconda categoria, per questo motivo ci siamo subito messi all’opera tanto che molti giocatori hanno già con-fermato la loro disponibilità per la pros-sima stagione e quello che più conta è la voglia di riscatto che c’è nell’ambiente”. La società ha già fissato la data del primo raduno della squadra per la preparazio-ne che inizierà il 23 agosto, e già saba-to 28 si svolgerà una partitella contro il Visso (ore 17,30, campo di Visso) per valutare i primi lavori. “Oltre alle con-ferme - continua Montenovo - abbiamo già rinforzato la squadra con l’arrivo di alcuni ragazzi: da Rapagnano arriverà

il portiere Gentili. Due sono gli arrivi previsti dalla Cluentina con Trincheri e Bonfiglio, dallo Sforzacosta Petrini e Bettucci. Infine, due ritorni: si tratta di Perozzi e Pompei che con noi avevano già giocato”. Con lo spirito d’intrapren-dere una strada di riscatto sportivo, la dirigenza ha già organizzato il Memo-rial “Fabrizio Giustozzi” che si svolgerà in due mini tornei (1-8 settembre) e che vedrà impegnate le formazioni di Monte-lupone, San Claudio, Rione Pace, Helvia Recina, Cluentina e Macerata 1921.

RiONE PACE

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MACERATA

di Enrico Scoppa

Fiorenzo Pettinari, laureato in Scienze Mo-torie, è da sempre nel calcio, prima da gioca-tore poi da allenatore di successo. E gli esem-pi non mancano: in tanti anni di militanza ha saputo valorizzare le qualità delle proprie squadre in società importanti che operano nel settore giovanile, due finali regionali con-secutive con la juniores del Trodica la scorsa stagione e gli allievi della Fulgor Maceratese quest’anno. Da ricordare Camerino, Tolentino, Corridonia (tanto per citarne altre) con le qua-li ha conquistato successi preziosi toccando il vertice dieci stagioni orsono quando alla guida dell’allora Maceratese vinse lo scudetto trico-lore battendo il Faenza nella memorabile finale del “Cibali” di Catania. Al termine della stagio-ne appena lasciata alle spalle ha conquistato la possibilità di disputare le fasi nazionali con la Fulgor Maceratese cadendo a Roma contro la Tor Tre Teste, squadra che ha poi vinto lo scudetto tricolore. Pettinari è sicuramente un tecnico preparato e capace come hanno dimo-strato non solo i successi ottenuti ma anche il lavoro che ha svolto nella costruzione dei gio-vani a partire da Massimo Ciocci ed altri che hanno raggiunto il professionismo e maggiori campionati dilettantistici.

Fiorenzo Pettinari, tutto facile come potrebbe sembrare a chi non conosce questo mondo-calcio? “Assolutamente no. Con i giovani si lavora anche bene ma attenzione a non regalare illu-sioni. I ragazzi, una volta terminato l’iter nella scuola calcio, debbono continuare a lavorare

senza anteporre il sogno al sacrificio. Il sogno può avverarsi se c’è il sacrificio alle spalle rap-presentato da tanto impegno in fase di appren-dimento”.

Quali sono allora le motivazioni che giustificano le dismissioni, un tarlo che esiste e che va combattuto tra le giovani leve?“La dismissione o “drop out” sono il frutto della delusione e del mancato raggiungimento delle aspettative. Se uno sogna ad occhi aperti ed il sogno non si concretizza scattano i mec-canismi che inducono il ragazzino a dire basta anche se le componenti e a volte sono molte-plici”.

L’inserimento dei giovani nelle prime squadre, altro pro-blema importante e di grande attualità.“Senza dubbio. La pi-ramide rappresentata dalla selezione è sem-pre più difficile da sca-lare. Oggi fenomeni, domani nel dimenti-catoio. I giovani vanno tutelati per non farli diventare un ferro vec-chio prima del tempo”. Lei, nel corso della sua carriera, ne ha visti di giovani ta-lentuosi che hanno fatto fatica ad inse-

rirsi?“Sì, è vero anche questo ma attenzione al distinguo che è importante. Un giovane ta-lentuoso va sicuramente curato e sostenuto soprattutto nei momenti critici quando ad esempio si stacca dalla famiglia. Ci sono casi in cui il ragazzo non ne vuol sapere di allonta-narsi da casa e tutto si conclude senza lasciare il segno perché è una rinuncia volontaria. Alle volte, invece, si parte con una valigia carica di emozioni poi un rientro a casa repentino capa-ce di infrangere tutti i sogni. In questo caso la situazione è da gestire perché a volte il ritorno è davvero traumatico che si può materializzare con l’abbandono”.

Spesso si fanno confronti tra il calcio di ieri e quello di oggi, ma c’è davvero dif-

ferenza?“Bisogna anche in que-sta direzione fare atten-zione. Il calcio di ieri, il calcio di oggi, è sempre calcio. Forse sarebbe da vedere in quali con-dizioni lo stesso viene praticato. Il giovane di trent’anni fa giocava molte ore al giorno ed acquisiva già i prere-quisiti coordinativi e tecnici prima di arri-vare nelle società. Era motivatissimo perché “arrivare” poteva cam-biare la propria vita. Oggi i giovani sono di-

stratti da tante occasioni e sono meno motivati ma se nel sangue c’è quel dna e quel “io selvag-gio” supportato da tecnici validi, il calcio non è sicuramente diverso”.

Lei ha trascorsi federali in qualità di responsabile delle scuole calcio, inse-gnante di “metodologia e didattica della tecnica calcistica” presso l’Isef di Urbi-no: che dire del calcio giovanile italiano rispetto ad altre realtà europee?“A mio modesto avviso si dà troppa importan-za alla tattica in generale, ai moduli di gioco. Il calcio è uno sport di situazione, bisognerebbe privilegiare l’aspetto cognitivo e la tattica indi-viduale in un clima psicologico favorevole, que-ste sì sono cose necessarie. Oltre alla pazienza. Perchè come diceva Jean Jacques Rousseau “perdere tempo per guadagnare tempo” .

Il momento più bello della sua carrie-ra?“Tutti i momenti sono da ricordare. Quando vinci un campionato o lo scudetto tricolore, quando giochi a San Siro nel tempio del cal-cio nazionale, mi è capitato con i ragazzini del Corridonia all’epoca del trasferimento di Cioc-ci all’Inter, ma il momento più bello, secondo il mio modo di vedere, è quando vedi un ragazzo che matura e consolida quanto apprende. Se-gno tangibile che ti segue e vuole migliorarsi”.

In provincia ci sono talenti da seguire con attenzione?“Sicuramente sì. Di ragazzini talentuosi ne ho visti diversi, l’importante non perderli ma so-prattutto farli crescere nel modo giusto”.

“Cari ragazzi, i vostri sogni possono avverarsi solo se alle spalle c’è il sacrificio”

“Nella nostra Provincia ci sono giocatori interessanti che vanno fatti crescere nel modo giusto”

Il maestro Fiorenzo Pettinari esorta i giovani al massimo impegno

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MACERATA

di Enrico Scoppa

Il XIV Trofeo Marche, torneo regio-nale di calcio giovanile riservato alla ca-tegoria giovanissimi, si è concluso con il successo del Porto Sant’Elpidio che ha battuto 2-1 in rimonta il Tolentino in una finale diretta da una terna tutta in rosa, guidata sul campo da Laura Giglio con Martina Mengoni e Marta Fabrizi quali assistenti. Passato in vantaggio in avvio di ripresa con Balestra, il To-lentino ha accusato il contracolpo dopo il pari realizzato da Pacini: la squadra rivierasca ha ribaltato il risultato grazie a Montedoro, un innesto capace di de-cidere la partita. Grande soddisfazione per il tecnico Emanuele Ciabocco che, nell’occasione, ha annunciato il suo pas-saggio alla Civitanovese dove guiderà i giovanissimi regionali. Al terzo posto si è classificata la Filottranese che ha su-perato la Vis Macerata ai calci di rigore. Nel corso della premiazione i compli-menti del sindaco di Macerata Romano Carancini: “Un torneo riuscitissimo attraverso un rilancio in grande stile voluto dalla Cluentina, storica realtà sportiva della nostra città”. Presenti alla premiazione anche l’assessore allo sport Alferio Canesin, Francesco Massi, il presidente della delegazione FIGC di Macerata della Guido An-drenelli, Massimo Ciocci, Fioren-zo Pettinari e il presidente della Pro

Loco di Piediripa Pio Tacconi (che ha confermato la presenza di questa asso-ciazione anche nella prossima edizione) Marco Ramaccioni, Filippo Canesin, Maurizio Mattei. Premiati anche i sin-goli che si sono maggiormente distinti. Migliori giocatore Alessandro Ciuf-fetti del Tolentino, miglior portiere Alessio Osso del Porto Sant’Elpidio oltre al bomber Iori del Tolentino. Le super promesse del Torneo il portiere Kizilboga della Vis Macerata e il cen-trocampista Corneli della Filottrane-se, la dirigente in rosa della Filottrane-se Roberta Badiali.

Trofeo Marche: trionfa il Porto Sant’ElpidioPremiati i giovani Alessandro Ciuffetti (Miglior Giocatore) e Alessio Osso (Miglior Portiere)

Nelle foto: il Porto Sant’Elpidio vincitore della 14^ 1) edizione del trofeo Marche 2010Il Tolentino secondo classificato2) La terna in rosa,una novità, che ha diretto 3) la finale composta da sinistra:Marta fabrizi, Laura Gigli, Martina Mengoni Miglior giocatore del torneo Alessandro 4) Ciuffetti del TolentinoMiglior portiere Alessio Osso del Porto 5) sant’Elpidio

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di Daniele Perticari

Cognigni? Presente! Se ci fosse un mo-mento della giornata in cui rispondere ad un appello, per qualsiasi situazione della vita, lui ne avrebbe almeno tre o quattro nel giro di ventiquattro ore. E per ogni si-tuazione ha il suo “personaggio”. Paolo, “Il cap”, “Mo’” e infine, anche se in fondo tutti lo conoscono così, “Love”. Paolo Cognigni, 33 anni da Porto San Giorgio, da qualche mese è marito, seconda punta (la sera, tre volte la settimana), assicuratore (durante il giorno), Love (la notte). Quella di uno dei vocalist più conosciuti dell’intero ter-ritorio regionale è una storia frenetica ma non troppo, fatta di lavoro e di parentesi, di vita famigliare e di weekend alle terme (“A Bagno di Romagna, spengo tutto e mi rimettono a nuovo…”), di playoff e di scelte nate sul momento con un solo obiettivo: far divertire la gente in tutti i locali più cool della nostra zona. “In realtà – ci ha detto quando siamo riusciti a strapparlo al suo Blackberry bianco Paolo “Love” Cognigni –

ho deciso che tra un paio d’anni si cambia. Quando raggiungerò il trentesimo cam-pionato, settore giovanile incluso, smette-rò di giocare a pallone. Così come, tra un po’, sarà il momento di cedere il microfono in console. Non mi vedo a far serate anche a quarant’anni. Tra poco vorrei diventa-re papà”. E’ curioso incontrare Paolo oggi, quando “il personaggio che mi sono crea-to più che altro come sfogo sembra aver preso il sopravvento e tutti mi conosco-no come PaoLove”. Noi lo conosciamo da quando, giovanissimo, era un fastidiosis-simo attaccante che si metteva tra le due li-nee con le maglie di Sangiorgese, Santa Petronilla, Firmum, Borgo Rosselli, Santa Caterina e Molini (“Ho giocato dieci volte degli spareggi playoff o pla-yout, fatto più di 150 gol, e quest’anno ho anche vinto la Coppa Marche di Terza ca-tegoria”) e, all’ora di pranzo, veniva a tro-varti per assolvere quello che da sempre è stato il suo primo vero impegno. “Già, magari in pochi lo sanno, ma io nella vita di tutti i giorni faccio l’assicuratore (sulla

scorta di papà Giorgio, venuto a mancare qualche anno fa). E ogni anno che passa, è sempre più dura svegliarsi al mattino dopo una serata…”. Assicuratore, voca-list e, per l’appun-to, centravanti di discreto livello nel panorama dilettanti-stico della zona san-giorgese e fermana. “Dalle 7 alle 10 della sera del martedì e del giovedì non esi-sto per nessuno. Per me giocare a calcio è una passione che non può essere soffocata. Molti mi dicono: con gli orari che fai, come riesci? Ce la faccio, è una questione di organizzazione”. Da qualche mese c’è anche un altro volto della vita, niente male, per uno che ha sempre a che fare con cubiste ed ospiti: quello del

maritino doc. “E sono felice che sia così. Sogno di diventare padre e continuare la mia attività di assicuratore, mi vedo così

in futuro”. E il calcio? “Guarda, sulla Gaz-zetta di oggi c’è scrit-to che il mio idolo, Roberto Baggio, sta iniziando il corso di allenatore. Ecco, tra qualche anno inizie-rò ad allenare. Sarò un tecnico tipo Mou-rinho, di quelli che si appuntano anche il minimo dettaglio, prendendo spunto dai miei due tecnici preferiti che sono sta-

ti Marini alla Sangiorgese e Del Gatto alla Firmum”. In bocca al lupo, MouLove…

La storia di Paolo Cognigni è fatta di tanti momenti della giornata: il famoso vocalist sangiorgese è, infattianche un apprezzato attaccante del panorama dilettantistico locale.

Dalla console alla… panchina!

Ecco, tra qualche anno inizierò ad allenare. Sarò un tecnico tipo

MourinhoPaolo Cognigni

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Un percorso a tappe quello della nuova Fermana, nata appena da qualche setti-mana ma senza dubbio già protagonista di questa estate calcistica in Eccellenza ma non solo. Tra mille storie di società in crisi (vedi Ancona e Sangiustese), di patron che abbandonano la barca (vedi Bikkembergs a Fossombrone) a Fermo invece nuova linfa è arrivata da una operazione in controten-denza. Andiamo con ordine. Dopo la fine dello scorso campionato, chiuso al sesto posto e con la Coppa Italia regionale in ba-checa, molte nubi erano presenti all’oriz-zonte. Il presidente Andrea Morroni e i suoi collaboratori hanno a lungo cercato partnership legate all’imprenditoria locale (vedi il contatto con Lanfranco Beleggia,

titolare della Brosway) senza avere rispo-ste convincenti. L’impossibilità di allarga-re la base societaria ha portato alla scelta di puntare per la stagione 2010-2011 su un gruppo giovane e ben affiatato da allestire in collaborazione con il nuovo ds Massi-miliano Fanesi e il tecnico, fermano doc, Beppe Malloni. Tutto questo è sancito dalla conferenza stampa del 28 giugno allo stadio “Recchioni”: nuovo staff per una stagione da affrontare con pochi innesti di esperienza e molti giovani locali con tanta voglia di fare bene. Nel giro di pochi gior-ni però gli scenari iniziano a cambiare: si susseguono le voci di una possibile cessio-ne della società canarina ad un gruppo di imprenditori provenienti da fuori regione.

Tutto però rimane nel mistero fino all’in-contro del delegato della nuova cordata, l’ex ds del Teramo Mimmo Di Antonio, con la dirigenza gialloblu. Le parti sem-brano intendersi fin da subito e l’8 luglio arriva la conferenza stampa nella Sala del-le Colonne che ufficializza il passaggio di proprietà ai nuovi proprietari, poi messo nero su bianco lunedì 19 luglio, giorno in cui viene anche iscritta la squadra al cam-pionato di Eccellenza. I nuovi proprietari, rappresentati da Di Antonio nella veste di nuovo direttore sportivo, hanno i nomi di Marco Barghigiani e Francesco Fer-rante, imprenditori toscani operanti nel settore immobiliare. Resta un tassello da chiarire a questo punto. Che fine farà lo staff tecnico Malloni-Fanesi? La nuova società, pur riconoscendo di apprezzare le qualità umane e tecniche della coppia, ha in mente un altro tipo di squadra e di organico e prende altre strade. Per giorni

si rincorrono nomi disparati per la panchi-na: Giudici e Fontana, Logarzo e Cappel-lacci fino a Anzovino. Tutte le indiscrezioni vengono smentite con l’annuncio ufficiale di Giovanni Cornacchini, ex tecnico del Fano in Seconda Divisione. Resta da costruire la squadra che il 26 luglio partirà per il ritiro di Arcevia. In poche ore molte caselle vuote dell’organigramma vengo-no riempire con nomi importanti: Casto-rani, Bolzan, Vitale, Bonocore, Bordoni, Morbidoni, Vignaroli, Francia, Fiorotto e Invernizzi solo per citarne alcuni con una rosa che si va definendo di ora in ora. Le intenzioni sono chiare: riportare i colori gialloblu nel calcio che conta, iniziando da questa stagione. Le premesse per i suppor-ter canarini sono ottime, ora sarà il tempo a stabilire se il progetto-Fermana ha preso la strada giusta (grazie anche al nuovo pul-lman di proprietà della nuova società).

Tutto il giallo (blu) dei canariniDopo un’estate calda fatta di indiscrezioni e retroscena la Fermana passa in mani toscane.

E con Di Antonio ds e Cornacchini mister pensa davvero in grande…

FERMO

La conferenza stampa del nuovo ds Mimmo Di Antonio: nella foto tra Capriotti e l’ex Presidente Morroni

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A Massa Fermana si è costitui-ta ufficialmente la Nuova San Lorenzo, squadra di calcio che inizierà la avventura calcistica

dalla Terza categoria sul campo comuna-le. La società è nata già da qualche set-timana e come avevano fatto intendere le voci da bar che negli ultimi tempi si stavano susseguendo sempre più insi-stentemente il presidente è Adriano Ce-setti. Una società nata per dare vitalità alla storica squadra di Massa Fermana,

da qui il nome Nuova San Lorenzo, che sotto la presidenza di Mario Minicucci arrivò a disputare la Prima categoria re-galando tanta soddisfazione ai tifosi del paese. Ufficializzato anche il nome del nuovo allenatore – giocatore che sarà ri-vestito da Walter Rossi (nella foto). Ci sono ancora alcune questioni logistiche da sistemare, come ad esempio il manto dell’impianto sportivo di Massa Fermana che necessita di alcuni interventi di ma-nutenzione, la società ha contattato alcu-

ne ditte private per effettuare i lavori ma i ragazzi si sono detti disponibili ad offri-re manodopera gratuita tanta è la voglia di tornare a giocare. “Per la rosa siamo già a buon punto – commenta l’allenatore Walter Rossi – abbiamo già 30 giocatori che hanno confermato la loro disponibili-tà, si tratta di ragazzi di Massa Fermana e Montappone. Abbiamo già indicato per il 23 agosto l’inizio della preparazione”.

Nasce la Nuova San Lorenzo Massa Fermana

Futura 96,finalmenteil sinteticoAl via i lavori per il nuovo manto al

comunale di Capodarco di FermoUna svolta storica, attesa dieci

anni in casa Futura 96. Sono infatti in corso i lavori per la sistemazione del fon-do sintetico sul campo sportivo di Capo-darco di Fermo. Un’opera fortemente voluta dalla società, dal Comune e dagli sportivi locali che permetterà un impor-tante sviluppo agonistico e non solo: in-vestimento importante (pari a 750 mila

euro) per un fondo che andrà a sostitui-re quello in erba naturale, durato più di trent’anni e assai difficile da custodire: basti pensare ai circa 50 mila euro annui per le spese di manutenzione. Estrema-mente soddisfatto del progetto l’Asses-sore comunale Gianluca Tulli: “Un in-vestimento del genere significa pensare al futuro dei nostri giovani che, grazie alla pratica sportiva, possono sviluppa-re passioni sane rimanendo lontani da

altre tentazioni di varia natura”. Oltre al fondo in sintetico da sottolineare che la struttura sarà dotata di un impianto di illuminazione adeguato per poter giocare a qualsiasi ora. Tra i molti vantaggi che questa nuova soluzione offre anche quel-la di poter disputare fino a dieci incontri di calcio al giorno senza che la tenuta del terreno possa risentirne. Estremamen-te soddisfatti i dirigenti della Futura 96, società che potrà usufruire direttamente

dell’impianto, chiamati a qualche sacrifi-cio nei mesi in cui l’impianto sarà inuti-lizzabile per questi lavori: “Sono sacrifici che come società facciamo volentieri per riuscire ad avere a disposizione un im-pianto moderno sul quale giocheranno tutte le nostre formazioni, dalla prima squadra fino ai più piccoli per un totale di oltre 150 ragazzi”.

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FERMO

di Daniele Perticari

Sacrificio. Rinunce. Capacità di socializ-zare. Ospitalità. Amore fraterno. Chilo-metri di strada percorsa. Amicizie. Col pallone sempre in primo piano. Quel-la del sangiorgese Roberto Bagalini (foto grande), il primo arbitro di Serie B nella storia della nuova Provincia di Fermo, è una storia fatta di tutte quelle componenti. Che si presta ad un paralle-lo importante, neanche troppo distante geograficamente. Negli anni ’90, a Giu-lianova, tutti impazzivano per Federico Giampaolo, folletto che arrivò a vestire

addirittura la casacca della Juventus prima di prendersi carico del “reparto gol e fantasia” del Pescara. Suo fratello Marco, oggi personaggio noto a livello internazionale grazie alla grande carrie-ra di allenatore, è stato per decenni “il fratello di…”, perché i piedi non suona-vano lo stesso spartito e perché giocare con Licata e Siracusa è sicuramente altra cosa. A Porto San Giorgio, dal 2000 in poi, dire “Bagalini” voleva dire rivolgersi a Stefano (nell’altra pagina), quel bion-dino che all’età di 11 anni era partito per vestire le casacche di Milan e Torino, arrivando a giocare la B con Avellino e

Verona, dopo essersi guadagnato il titolo di “Sindaco” di Teramo grazie alle vit-torie dell’era Malavolta. Roberto, fino a qualche mese fa, era semplicemente “il fratello di…”. “Ma questo non mi ha mai pesato – ci ha confidato l’arbitro pro-mosso da Nicchi, che quest’anno dirige-rà in cadetteria – anzi. Se devo essere sincero. Io sono sempre stato il primo tifoso di mio fratello e viceversa. Solo una cosa, mi ha davvero costretto al sacrificio. Quando Fefè (è il nomignolo dell’ex centrocampista della Samb e della Sangiustese, ndr) è partito per Milano, mi sono trovato a vivere un’adolescen-za da figlio unico, quando in realtà un amico-fratello l’avevo eccome… Quel-la, a livello affettivo, è stata una vera rinuncia, non poter vivere l’adole-scenza col mio migliore amico, che ho poi ritrovato anni dopo”. La brezza ci accarezza, da qualche giorno Roberto e Stefano han-no inaugurato uno stabilimen-to balneare per potenziare – la sua famiglia è tra le più im-portanti della nuova Provincia nell’ambito delle strutture ricet-tive - l’offerta sul mercato. Discutiamo a un passo dal mare sangiorgese di quello che, ormai è scontato, risulta più di un semplice rapporto tra “fratelli famosi”. “Sì perché se c’e’ una persona a cui devo

dire grazie per que-sto obiettivo, quel-la è proprio Ste-fano. E’ stato lui, un paio di anni fa, a decidere di non accettare proposte in Se-rie C1 scendendo di categoria per permettermi di arbi-

Roberto Bagalini ha scritto la storia della sezione Aia di Fermo, diventando il primo fischietto della Provincia

Fratelli di Serie B. Almeno per oraad accedere al gruppo dei direttori di gara della cadetteria. ‘Raggiungendo’ suo fratello Stefano…

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trare “senza vincoli” le partite della “terza serie”. Avrebbe potuto dire “sì” ad alcune proposte, ha scelto di giocare in Seconda Divisione per lasciarmi la strada libera e permettermi di cullare il sogno”. Un sogno realizzato, a dispet-to di chi lo ha diverse volte etichettato come “raccomandato”. Tanti sono i con-tatti nel mondo calcistico sviluppati dal-la famiglia Bagalini per via delle diverse attività descritte. “Ma io – ci ha confida-to Roberto del tutto sinceramente – so che qualcuno può pensare questo di me. A quel qualcuno rispondo così: quando si entra all’ippodromo per scommette-re su un cavallo, quale scommettitore piazza la sua puntata sul più brocco, quello pagato 200 volte la posta? Credo che essere raccomandati non faccia la differenza. La differenza la fa il campo. Perché se non vali, nessuno ti dà una se-conda chance”. Condivisibile, così come il ringraziamento ai genitori Mario ed Oriella e alla zia Silvana. “Il giorno della comunicazione ufficiale della mia promozione, ci siamo seduti sul divano, tutti assieme. E abbiamo rivisto la mia prima partita della carriera a Porto Sant’Elpidio. Pesavo 17 chili circa, avrò fischiato 70 volte e sono intervenuto per la prima volta dopo cinque minuti di gio-co…”. Sorrisi e sogni, misti ad ambizioni. “Quale campione della cadetteria non

vedo l’ora di arbitrare? Sinceramente il primo pensiero che mi è venuto in testa è stato rivolto al blasone delle squadre. Potrei dirigere il Torino, l’Atalanta, il Li-vorno, il Siena (non l’Ascoli, per motivi geografici, ndr). Posti dove il calcio ha un significato storico e culturale. E non sarei arrivato lassù senza i miei tanti anni di giovanili o le esperienze in terza e seconda categoria. Questo voglio dirlo a tutti i ragazzi che, come me, coltiva-

no un sogno. Il giorno della conferenza stampa a Fermo, insieme al mio presi-dente Andrea Bracalente, qualche oc-chio pronto a sognare l’ho incrociato. E’ a questi ragazzi che dico: impegnatevi, sbagliate da soli – perché un arbitro si accorge subito di aver sbagliato – siate pronti a capire che arbitrare vuol dire aiutare i giocatori in campo a giocare nel migliore dei modi…”.

FERMO

Piane di Falerone (FM)�

Roberto Bagalini ha scritto la storia della sezione Aia di Fermo, diventando il primo fischietto della Provincia

Fratelli di Serie B. Almeno per oraad accedere al gruppo dei direttori di gara della cadetteria. ‘Raggiungendo’ suo fratello Stefano…

Io sono sempre stato il primo tifoso di mio fratello e viceversa.

Roberto Bagalini

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FERMO

Quelli della favolosa annata 1963-’64. L’Amandola vince il campio-nato di Seconda categoria girone

D senza subire sconfitte. Sette ex calcia-tori della formazione tipo si sono ritro-vati lo scorso 31 luglio: il foianese Rossi, gli eugubini Lepri e Marchegiani, gli amandolesi Ciarrocchi e Petrocchi e il bolognese di adozione Castellucci. Tutti ospiti del loro compagno, il “portiere sa-racinesca” Fancesco Cancian, che per la prima volta è stato ben lieto di aprire la porta della sua splendida Magione per far entrare i compagni di allora. Casa sita in quel di Umbertide – Poggiomanente all’in-terno del delizioso complesso agrituristico “Acqua sorgiva” di sua proprietà sulle ri-denti colline della riva sinistra del Teve-re. Dall’agriturismo si possono ammirare splendidi panorami tra cui, sbirciando tra

le piante secolari, la Badia di Monte Corona, autenti-co gioiello mediovale. I 7 ex calciatori amaranto si sono ritrovati dopo quasi mezzo secolo per rivivere le gesta di quella favolosa annata calcistica e per fe-steggiare la promozione in Prima categoria con-quistata recentemente dall’Amandola. Ognuno, facendo sforzo di me-

moria, ha rispolvera-to i propri ricor-

di mentre qualcu-

no ha m o -strato d o c u -m e n t i

f o t o -grafici e

cartacei, tra cui il

commento della stam-pa sporti-va di allora che così descriveva la squadra:

“Gli amaranto sono apparsi forti in difesa, più organici a centrocampo, veloci e sbriga-tivi all’attacco e con un portiere insupera-bile. Determinante la presenza in squadra di due elementi con classe superiore dai trascorsi professionistici e semi professio-nistici, che hanno fatto da balia ai diciotto-ventenni alle loro prime esperienze con il campionato federale ma con una spiccata carica agonistica, senza dimenticare l’in-nata classe ed eleganza di alcuni di loro”. Anfitrione della giornata la squisita signora Cancian che ha anche intrattenuto le altre due mogli presenti: la toscana signora Ros-si e l’emiliana signora Castellucci mentre i loro mariti con i compagni erano intenti a vedere il DVD preparato per l’occasione contenente, oltre alle foto e alle copie degli articoli di giornali di allora, un piccolo fil-mato, recentemente restaurato, con 4 mini clip di altrettanti incontri disputati dagli

amaranto nel gennaio-febbraio del 1964. Poi tutti al ristorante, gestito sempre dalla famiglia Cancian, per un lauto pranzo con un ricco menù che presentava alcuni fra i migliori piatti della tradizione umbra. Nel pomeriggio l’intera brigata si è trasferita presso il “Contry Hotel”, splendido mulino del 1600 trasformato dalla famiglia Can-cian in una viila hotel finemente arredata e con ogni confort. Relax per tutti in cui hanno trovato spazio ulteriori ricordi di imprese memorabili, di scherzi fatti e su-biti ed anche delle tattiche ideate, e quasi mai applicate dai giocatori, dal “maestro Pino” , così veniva chiamato l’allenatore di allora Giuseppe Abrami. Infine la classica foto ricordo del “settebello” così ribattezzati i “magnifici sette” da uno dei presenti con una fin troppo scontata allu-sione, ma in linea con alcuni argomenti ri-cordati durante tutto l’arco della splendida giornata. Solo nel tardo pomeriggio l’in-contro ha avuto termine ed i 7 ex calciatori si sono lasciati con il fermo proposito di ri-trovarsi nuovamente dopo aver contattato il pugliese Di Lecce e nella speranza che gli assenti della giornata (Pacetti ed Altini) la prossima volta siano liberi da impegni. Purtroppo la formazione base non sarà mai al completo perché Sabbioni è venu-to a mancare prematuramente lo scorso anno. Ognuno quindi ha preso poi la via

del ritorno con la copia del DVD visiona-to nella mattinata e con una copia del free press Marche in Gol (n°6) che riportava la notizia della prima giornata amarcord te-nuta ad Amandola l’8 dicembre 2009.

Sette protagonisti di quella storica stagione si sono (nuovamente) incontrati in Umbria a casa della saracinesca Cancian

Amandola ‘63-’64: un campionato entrato nella leggenda

Ma quell’Amandolavenne sconfittodal mio Mogliano…

di Enrico Scoppa

Un grande Amandola davvero. Lepri e Cancian sono stati miei compagni di corso all’Istituto Tecnico Industriale di Fermo e con loro vinsi anche un tor-neo a Civitanova Marche insieme ad altri eugubini come Baccarini e Gen-tilotti. Cancian era un grandissimo, un’autentica saracinesca che mi van-to di averlo fatto conoscere in quanto ospite del collegio Montani di Fermo. L’Amandola in quella stagione però perse le finali regionali con noi del Mo-gliano che nella finale regionale (gio-cata) a Macerata superammo l’Osi-mana 2-1 con un grandissimo Cecchi, il bomber dei bomber, senza dimenti-

care Romaldino, Addei, Bartolini.

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Paolo Traini ha archiviato l’ennesima stagione in doppia cifra: 12 gol con la Spes Valdaso. E non finisce qui

Compirà 43 anni il prossimo 15 ottobre e lo farà ancora una volta da calciato-re. Nonostante le primavere che pas-

sano, la voglia di far parte di questo mondo è ancora tanta anche alla luce di quanto fatto nell’ultima stagione agonista, Parliamo di Pa-olo Traini, classe 1967, attaccante principe della Spes Valdaso (Terza categoria girone N) squadra che ha sfiorato il traguardo della Seconda categoria. “Peccato per quella fina-lissima persa a dieci minuti dal termine con il Borgo Rosselli a causa di una sfortunata autorete. Sarebbe stato il coronamento di una stagione fantastica in cui siamo andati al di là di ogni più rosea aspettativa. Abbiamo in-granato fin da subito la marcia giusta con le nostre dirette concorrenti che hanno iniziato a capire il nostro reale valore solo con il pas-sare del tempo. Abbiamo anche sfatato il tabù della GMD Grottammare: ci hanno battuto due volte nella stagione regolare ma ci siamo presi una bella rivincita, sportiva ovviamen-te, con il successo nella fina-le playoff del nostro girone. Poi quell’epilogo amaro che non toglie comunque nulla a quanto fatto durante l’anno”. Traini, da sottolineare un bottino finale che parla di ben dodici reti messe a segno. “Sono soddisfattissimo per-ché nonostante gli anni che passano e gli impegni la-vorativi che aumentano, lo stimolo e la voglia di andare avanti non mi abbandonano

e quando, seppur solo per puro divertimento, si riesce ancora a fare gol è sempre bello, so-prattutto a questa età”.

Qual è stato il punto più alto della sta-gione? “Oltre alla finale playoff vinta direi che la ci-liegina sulla torta è stato il successo casalingo con il Ripatransone United, non una squadra qualsiasi: in campionato ha collezionato un solo pareggio e due sconfitte. Una squadra co-struita per vincere con largo anticipo e lo ha fatto alla grande. Vincemmo 2-1 e io segnai un gol”.

Questi risultati sono anche alla base della decisione di disputare ancora una stagione da giocatore?“Sicuramente i successi, le vittorie e i gol aiu-tano: danno sicurezza, forza e la consapevolez-za di poter essere ancora protagonista sul ret-tangolo verde. Ma non solo. Dopo tanti anni di

preparazioni, allenamenti e gare, il richiamo del cam-po è ancora tanto forte. La voglia di essere un punto di riferimento per tanti ragaz-zi che fanno parte di que-sto gruppo: ecco lo stimolo maggiore che ha portato alla decisione di continuare ancora un anno. Lo faccio con grande convinzione e con la voglia di volermi ancora divertire in mezzo a questi fantastici ragazzi della Spes Valdaso”.

“Io, bomber a 43 anni, ancora non mi fermo...”

La Folgore Faleronee il Piane tornano a casa

FERMO

Sono passati ben 8 anni da quando la Folgore Falerone ha disputato la sua ultima gara interna nel campo

sportivo del Comune fermano. Nel corso degli anni infatti la squadra guidata dal presidente Fabio Monini è stata costretta ad emigrare per allenamenti e gare uffi-ciali in vari Comuni limitrofi. Per le gare interne la Folgore ha trovato ospitalità prima a Campiglione di Fermo e nell’ul-tima stagione a Magliano di Tenna, men-tre per quanto riguarda gli è allenamenti serali, trovare sistemazioni idonee è stata impresa assai più difficile. Il tutto senza considerare le difficoltà di natura logisti-ca, economica e quant’altro cui la società biancoceleste è andata incontro a causa di questi inconvenienti. Una situazione del tutto analoga che ha incontrato nella sua pur breve storia il Piane di Falerone. Squadra dalla voglia di alcuni amici di fare calcio insieme ma che ha dovuto condivi-dere le difficoltà relative al campo sporti-vo con i cugini della Folgore: il presidente – calciatore Andrea Isidori ha trovato ospitalità sia in Terza categoria che in Se-conda nello scorso campionato, presso il campo sportivo di Piane di Montegiorgio. Novità importante per le due realtà calci-stiche comunali, con un impianto sportivo

dato in gestione ad una sola Polisportiva che ingloba tutte le società del paese: si tratta della Polisportiva Due Torri che di fatto, dal primo marzo 2010, ha preso in gestione tutti gli impianti sportivi di Falerone, nello specifico il campo di calcio principale del capoluogo, la nuova palestra e campo di tennis di Piane di Falerone e il nuovo campo di calcio di Piane realizza-to in prossimità della parrocchia. Questo l’obiettivo della Polisportiva presieduta da Gilberto Iommi che sarà affiancato da un direttivo composto dai presidenti delle principali società del paese: l’intento è mi-gliorare la fruizione degli impianti ai circa 500 utenti del territorio e abbassare le spe-se di gestione e manutenzione. Soddisfatto della nuova disponibilità del campo sporti-vo comunale il presidente Fabio Monini: “Finalmente, dopo otto interminabili anni di continuo peregrinare per i campi della zona, torneremo a giocare a casa nostra. Per noi è un sollievo dal punto di vista lo-gistico ed economico. Il ringraziamento sincero va all’Amministrazione comunale che, dopo tante difficoltà e burocrazia, ci consentirà di giocare dinanzi al nostro pubblico, non più costretti, finalmente, a continui trasferimenti settimanali”.

Il campo sportivo comunale si è rifatto il look: esultano le due squadre di Falerone

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PORTO SANT’ELPIDIO. Si è svolta sabato 31 luglio presso la Villa Baruc-chello di Porto Sant’Elpidio la pre-sentazione della XXII˚ edizione del Torneo “Marozzi – Martellini”, classico appuntamento di fine estate per il calcio giovanile della nostra re-gione per le categorie Giovanissimi e Allievi. Non solo calcio però all’in-terno di questa storica manifestazio-ne in cui oltre allo sport si incontrano solidarietà e cultura con il Concorso Giornalistico intitolato alla memoria di Francesco Valentini, assegnato il prossimo 23 ottobre al giornalista Lamberto Sposini. Importanti gli

ospiti presenti alla presentazione; i giornalisti Simona Rolandi (Raisport) e Giorgio Martino ma anche molti rappresentanti delle Onlus, partner dell’evento: Lega del Filo d’Oro, Ail e Croce Verde di Porto Sant’Elpidio, be-neficiari degli introiti della manifesta-zione. Non potevano mancare le isti-tuzioni con rappresentanti del Con-siglio Regionale delle Marche, della Provincia di Fermo e del Comune di Porto Sant’Elpidio oltre naturalmente agli esponenti della FIGC Marche e degli arbitri regionali. Chiare le paro-le del presidente regionale della FIGC Paolo Cellini: “Nei limiti del possibile

il comitato cerca di essere presente ad ogni manifestazione giovanile. Questo torneo in particolare assu-me una valenza particolare alla luce di ciò che rappresenta anche al di là dell’aspetto sportivo: mi riferisco a quanto viene organizzato per l’aspetto sociale legato alla solidarietà. Credo che sia il modo migliore per onorare la memoria dei giovani cui è dedica-to questo torneo: cercare di alleviare, nei limiti del possibile, le sofferenze altrui”. Definiti anche i gironi delle squadre che inizieranno ad affrontar-si a partire da lunedì 23 agosto: 12 le squadre al via suddivise in quattro gironi. Girone A: Fano, Azzurra Gal-lo Colbordolo e Rimini. Girone B: Vigor Senigallia, Tolentino e F. Ma-ceratese. Girone C: Fermana, Porto Sant’Elpidio Mp e Sambenedettese. Girone D: Teramo, Pescara e Ascoli. Al termine dei gironi di qualificazioni, due squadre per ogni girone accede-ranno ai quarti di finale in program-ma martedì 31 agosto mentre giovedì 2 settembre sarà il turno delle semifi-nali prima dell’epilogo in programma il 4 settembre allo stadio “Ferranti” di Porto Sant’Elpidio (fischio d’ini-zio alle ore 20:45) per conoscere la squadra che succederà al Pescara nell’Albo d’oro della manifestazione.

Si inizia il 23 agosto, la finale il 4 settembre. Chi succederà al Pescara?

E’ tempo del Torneo “Marozzi-Martellini”FERMO

E’ stato presentato venerdì 30 luglio presso il nuovo ristorante-agriturismo “Monte dei Ceci” di Franca-villa d’Ete il nuovo Francavilla F.C. che si accinge a disputare la sua dodicesima stagione agonistica. Per il prossimo campionato la società, dopo il raggiun-gimento dei playoff nella scorsa stagione (Seconda categoria, girone G), punta decisamente a ripetere il bel campionato appena archiviato. In panchina è sta-to confermato Paolo Mennecozzi (terza stagione sul-la panchina biancorossa per lui), Alessandro Natali preparatore dei portieri, 8 i volti nuovi, molti sono i ragazzi di Francavilla d’Ete (paese di mille abitanti), e questo è un vanto societario. Ecco la rosa: PORTIERI: Rossi Simone, Procaccini Dario; DIFENSORI: Corsetti Marco, Porfiri Stefano, Vita Alessandro, Santoro Massimo, Tarquini Danilo, Marinucci Daniele, Procaccini Milko; CENTROCAMPISTI: Pioli Matteo; Perroni Cristia-no; Ercolani Paolo; Savini Matteo; Silveri Luca; Ma-rinangeli Simone; Lupetti Roberto; ATTACCANTI: Wakil Gianluca, Nicolai Paolo, Mor-resi Marco, Ercolani Giovanni.

Ecco tuttii Mennecozzi’s boys

fRANCAViLLA fC

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FERMO

Il Montottone ha stipulato l’affiliazione con la Juventus National Academy per il settore giovanile. Si è deciso di aderire al progetto Juventus Soccer Schools per una cresci-ta a livello qualitativo del settore giovanile, al suo quinto anno di attività che contava nella passata stagione 42 ragazzini iscritti, nume-ro che per un paese di mille abitanti qual è Montottone è senza dubbio un buon succes-so. In un calcio esasperato e talvolta lontano dai veri valori dello sport la società fermana crede in maniera forte che la formazione di un bravo calciatore debba partire da una edu-cazione ai veri valori sportivi, proprio per questo ha sposato il modello Juventus Soccer Schools, un autentico progetto educativo dal-le caratteristiche e metodologie di insegna-mento innovative che, partendo dall’aspetto creativo e ludico dello sport, coinvolge i gio-vani in un processo di crescita della persona nella sua globalità. Durante la stagione spor-

tiva il legame con la società affiliata è forte e continuo grazie alle costanti visite del team tecnico di Juventus Soccer Schools e all’ade-guata formazione dello staff tecnico dell’af-filiato. Tanto entusiasmo quindi per la par-tenza di questa avventura. Una nuova figura entrerà a far parte dello staff degli istrutto-ri, si tratta di una “vecchia conoscenza” del calcio marchigiano, e non solo: Gaetano Calvaresi, ottimo protagonista per oltre un decennio nei campionati professionisti e re-centemente in forza alla Sangiustese (con la quale ha raggiunto lo storico traguardo della Seconda Divisione), Arrone, Montegiorgio e Monturanese; per lui una nuova avventura con l’Academy Juventus, dopo aver già gui-dato i pulcini dello Spes Altidona, altra so-cietà della zona affiliata al team bianconero. La sua esperienza sarà decisamente impor-tante per la formazione delle giovani leve “bianconere”.

Il Montottone aderisce al progettoJuventus Soccer Schools

Tra gli istruttori ci sarà Gaetano Calvaresi, ex bomber di Atletico Catania e Sangiustese

Si è svolta lo scorso 23 luglio, alla presenza di un nutrito numero di partecipanti, la cerimonia ufficiale con la quale l’Amministrazione comu-nale di Montegranaro ha intitolato il vecchio campo sportivo comunale di via Buonarroti a Cesare Berdini, figura simbolo dello sport montegranarese e dell’intera regione per esse-re stato nel corso di una vita intera dirigente e punto di riferimento della Montegranaro calci-stica e giornalista sportivo. Tutti gli interventi succedutisi nel corso della serata hanno deline-ato un profilo di Cesare Berdini come “uomo di sport” portatore di valori autentici come l’onestà e la lealtà, attraverso un approccio alle attività sportive in cui ‘perdere’ non è la fine del mondo

ma un’occasione ed uno stimolo per migliorarsi. La famiglia Berdini intende ringraziare l’Am-ministrazione comunale di Montegranaro per il significativo riconoscimento, l’Asd Montegra-naro Calcio ed anche tutti coloro che si sono adoperati per far sì che la memoria di Cesare restasse viva attraverso la loro testimonianza e rendendosi promotori dell’iniziativa dell’inti-tolazione del campo, affinchè gli insegnamenti di Cesare, che sono divenuti bagaglio culturale di intere generazioni, costituiscano un esempio per i tanti giovani che si accostano allo sport, di un diverso modo di essere sportivi, con un ap-proccio semplice, sano ed autentico a quei valori che preparano alla vita.

A Cesare Berdini il campo sportivo comunale divia BuonarrotiAlla memoria di un grande uomo di sportè stato intitolato lo storico impiantodi Montegranaro

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di Roberto Cruciani

Stagione 1981-1982. La Sambenedettese è appena stata promossa in serie D e in porta c’è un giovane portiere milanese

di 21 anni, tra i protagonisti di quello stori-co successo rossoblu insieme a Luigi Cagni. L’allenatore è un emergente, Nedo Sonetti, e a preparare quel ragazzo che si chiama Wal-ter Zenga c’è una pietra miliare come Piero Persico, già numero uno rossoblu negli anni ‘50: è qui che prende il via la grande scuola dei portiere alla Samb. L’anno dopo la squa-dra chiude con uno splendido ottavo posto. In porta ancora il giovane Zenga che deve guada-gnarsi il posto con un giovane ragazzo (ha un solo anno più del collega) na-tivo di Carto-ceto, cresciuto nella Pergole-se, dotato di ottime qualità i n d i v i d u a l i : Fabrizio De-ogratias. Con Walter è chia-mato a giocar-si il numero uno. “Venivo

dall’esperienza di Carrara in serie C e ini-zialmente partivamo in parità, almeno sulla carta. Lui è un anno più giovane di me - rac-conta Deogratias - ma senza dubbio le qualità erano evidenti: fisicamente molto forte, oltre ad una buona tecnica aveva anche una gran-de personalità, come ha confermato anche il resto della sua carriera. Tra di noi c’era una sana rivalità, un rapporto ottimo che con il tempo è peggiorato e l’anno successivo andai via, a giocare in serie C1”. Un rapporto che sembrava perdersi in una stagione di 30 anni fa e che si ripropone, indirettamente, in que-sta estate calcistica che vede la Samb torna-re in D dopo un anno di Eccellenza. Fabrizio Deogratias, una volta chiusa la sua esperienza di portiere, ha intrapreso quella di allenato-re prima e, da due stagioni, di preparatore dei portieri: “In realtà un ritorno in quanto l’ho già fatto a Nereto e con la Sangiorgese”, afferma Deogratias. Walter Zenga allena ora gli arabi dell’Al Nasr ma a San Benedetto del Tronto è arrivato un altro Zenga. Si tratta di Andrea, l’ultimo dei tre figli maschi dell’Uo-mo Ragno (Nicolò e Jacopo gli altri due): ha 17 anni e fa il portiere. La Samb lo ha prelevato dalla Passatempese e nel ritiro rossoblu ver-rà allenato proprio da Deogratias, alla sua se-conda stagione come preparatore di portieri. “Andrea è giovanissimo ma ha delle indubbie capacità. Ha grande personalità e doti fisiche importanti: in questo assomiglia al padre ma non facciamo paragoni che possono solo cre-are disturbo alla sua crescita. L’ho visionato personalmente e ho dato parere favorevole.

Mi piace lavora-re con questi ragazzi così giovani: faccio l’esempio di Poli, autore di grandi migliorament i lo scorso anno”. In ritiro, il gio-vane Zenga è agli ordini di Deo-gratias insieme al classe 1991 Lima, provenien-te dal Pianura e all’esperto Chri-stian Chessari, il

portiere meno battuto della scorsa Eccellen-za. “Un’occasione per crescere moltissimo per un giovane la presenza di Chessari: por-tiere di sicuro affidamento, ha tutte le qua-lità necessarie per tornare protagonista tra i professionisti: il mio augurio è che lo fac-cia con la maglia della Samb”. Un tuffo nel passato per Deogratias che due stagioni fa ha accettato senza alcuna esitazione la proposta rossoblu: “Risiedo da tempo a Grottammare dove mi sono stabilito con la mia famiglia e avevo tanta voglia di tornare a lavorare con i portieri, dopo alcuni anni passati ad alle-nare. Le ultime esperienze avute da allena-tore non mi sono particolarmente piaciute e la proposta della Samb oltre ad essere ir-rinunciabile per il progetto che ha dietro di se è anche arrivata nel momento migliore in assoluto. Una scelta che mi permette di con-ciliare nel migliore dei modi le esigenze del mio lavoro (consulente web marketing), del-la mia famiglia e della mia passione, il calcio. Non dimentichiamo mai che sono alla Sam-benedettese: grande blasone, società solida e programmi importanti. Con i tempi che gira-no e alla luce di quanto ho potuto vedere con i miei occhi nel mondo dilettantistico, cosa potrei chiedere di più?”.

Agli inizi degli anni ’80 Fabrizio ‘duellava’ con Walter nella mitica Samb, quest’anno allenerà suo figlio Andrea

Deogratias ritrova… Zenga (30 anni dopo)

Sopra la Sambenedettese con Deogratias ai quarti di finale della Coppa Italia Primavera

Sotto in allenamento al BallarinWalter Zenga e suo figlio Andrea

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Ci sono diversi atleti marchigia-ni che nella prossima stagione avranno la possibilità di mi-surarsi in categorie professio-

nistiche anche per la prima volta. Tra questi c’è un giovane direttore di gara ascolano, appena promosso in CAN Pro e dunque abilitato a dirigere incontri di Prima e Seconda Divisione, campionato Primavera e fare il quarto uomo in serie B. Una gran bella soddisfazione per Ste-fano D’Angelo, ascolano doc (risiede in frazione Poggio di Bretta) 29 anni da compiere il 26 dicembre prossimo: per la promozione fondamentali sono state le ottime referenze del suo designatore ed ex arbitro internazionale Stefano Farina. Legatissimo alla sua sezione arbitrale di Ascoli Piceno, D’Angelo lavora nell’azien-da di famiglia specializzata nella produ-zione di serramenti in alluminio, ferro e pvc. I primi a sostenerlo sono proprio i familiari: la mamma Enrica, il papà Agostino, il fratello minore Andrea, la nonna Emma e la fidanzata Federi-ca. Come tutti ha iniziato però in veste di giocatore con la maglia della Pro Calcio Ascoli. Ad un certo punto le cose cam-biano e, spinto da Daniele (un suo ami-co arbitro), intraprende questa strada e grazie ai consigli dell’allora responsabile della sezione Nivolo Cremona, diventò ar-bitro effettivo sotto la presidenza di Vir-gilio Damiani. Sono proprio i familiari a ricordarci le tappe più importanti della sua carriera come ad esempio la prima

gara arbitrata. Gennaio 1997, categoria Giovanissimi, campo sportivo Squarcia di Ascoli Piceno, gara Cartiere - Offida 2-4. Nel giro di tre stagioni arriva la pro-mozione nel Comitato Arbitrato Regio-nale, poi l’esordio in Seconda categoria e rapidamente arrivarono Promozione ed Eccellenza. Altra tappa decisiva nella sua carriera il 2005 quando viene ammesso nella categoria scambi, con la possibilità di arbitrare match di Eccellenza in altre regioni d’Italia ma, nella stessa stagione, arriva anche l’esordio in serie D. La gara si gioca in Sardegna, a Villasor: Atletico Cagliari - Renate. La stagione successiva viene promosso in serie D dove arbitra per ben quattro stagioni, inclusa quella 2009-2010. Sono 68 le gare dirette anche in si-tuazioni “calde” come ad esempio Bojano - Campobasso, Mazara - Trapani, Agnone - Trivento e Sant’Antonio Abate - Pianura. Da ricordare anche le gare dirette in piaz-ze storiche del calcio italiano quali Pisa, Messina, Avellino e Venezia. L’augurio è quello di farsi onore anche nella prossima categoria e poter continuare a scalare le categorie del panorama arbitrale regiona-le arrivando (perché no?) nella massima serie.

Stefano D’Angelo promosso in CAN ProASCOLI

Dai Giovanissimi al campo Squarcia di Ascoli Piceno alle gare di Prima e Seconda Divisione

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ASCOLI

Una storia giovane ma che sicu-ramente regalerà ancora molte emozioni e sorprese. E’ la storia

dello Spinetoli, squadra attualmen-te in Terza categoria, nata undici anni fa dalla voglia di un gruppo di ragazzi del Comune piceno con tanta voglia di divertirsi e stare insieme. Inizialmente si inizia a livello amatoriale, prima con la UISP fino ad arrivare alla FIGC. Il salto del dilettantismo arriva due anni fa, insieme alla voglia di misurarsi con questa nuova realtà come ci racconta il direttore sportivo Giuseppe Proiet-ti. “Siamo una realtà sostanzialmente

giovane: nasciamo nel 1999 e quella appena conclusa è la nostra seconda stagione in Terza categoria. Il primo anno abbiamo oltremodo sofferto que-sto passaggio, chiudendo la stagione all’ultimo posto. Nella stagione appena conclusa ci siamo migliorati e la nostra intenzione è quella di non fermarci”. Il tutto ovviamente senza stravolgere il filo conduttore che lega la squadra: la voglia di dare grande spazio ai giovani del pa-ese, creando una forte cornice identita-ria della squadra che possa dare frutti a breve e medio termine. “Non ci siamo di certo scomposti dopo le prime difficol-tà incontrate ma le abbiamo utilizzate per fare esperienza e per crescere tutti insieme. Ci siamo migliorati lo scorso anno e lo faremo ancora di più in questa stagione nella quale abbiamo intenzio-ne di consolidarci ulteriormente a livel-lo di organico. Alla guida della squadra è stato confermato Giuseppe Felicioni, persona che conosce molto bene il calcio e soprattutto la nostra realtà: negli anni ‘80 ha vestito la maglia della Spinetolese con buoni risultati”. Non solo Spinetoli, dunque. Nel piccolo centro piceno c’è anche un’altra realtà importantissima come la Spinetolese, con la quale regna una sana rivalità sportiva. “Siamo come Inter e Milan, rivalità c’è ma nel segno del massimo rispetto reciproco – affer-

ma Proietti che ricopre anche il ruolo di Assessore allo Sport – sono la prima realtà calcistica del Comune, esiste dal 1966 e questo è un primato che va as-solutamente riconosciuto e che nessuno sogna di togliere loro. Credo comunque che nel nostro paese ci sia spazio per tutti e due”. Di certo nello Spinetoli va sottolineato il lavoro svolto da una per-sona come sottolinea in chiusura lo stes-so Proietti: “Tanti si danno da fare per aiutare la squadra regalando una parte del loro tempo a questa realtà. Una ci-tazione doverosa va senza dubbio fatta per il nostro giovanissimo presidente Massimo Bruni, 39 anni, sempre dispo-nibile per dare tutto il proprio contri-buto alla squadra. Lui è la vera anima di questa realtà e gran parte dei meriti vanno ascritti a lui”. Idee chiare, spiri-to di gruppo e voglia di fare bene: non manca nulla a questa giovane realtà per consolidarsi nel tempo come una realtà nel panorama dilettantistico regionale. Quella che va ad iniziare sarà una sta-gione importante: “Il nostro obiettivo – chiude Proietti – è quello di centrare un piazzamento playoff per poi vedere cosa succederà in questa appassionante appendice. Credo che abbiamo le carte in regola per recitare un ruolo da pro-tagonisti in questa stagione”.

Il derby infinito di SpinetoliRiflettori puntati sulla società di patron Bruni nata nel ‘99. Proietti: “Siamo come Inter e Milan ma è una rivalità sana”

L’ascolano Alessio De Vecchis è uno degli artefici principali della stupenda stagione del Matera nel campionato di serie D. L’ex Pri-

mavera dell’Ascoli, oltre ad aver realizzato 12 gol in campionato e non essere quasi mai partito titolare, ha impresso il suo nome nella storia del club lucano. Alessio, 21 anni da compiere il 27 ottobre, ha realiz-zato la marcatura che ha regalato la vittoria in Coppa Italia con il Voghera, e soprattutto la vittoria nella fi-nale playoff promozione contro il Pianura. Lo scorso 28 giugno (sul neutro di Chieti) De Vecchis ha dato la zampata decisiva per la conquista della promozione in C2. Grande euforia sugli spalti dove era presen-te una folta rappresentanza di tifosi materani, una ventina di suoi supporters personali provenienti da Mozzano, capeggiati da nonno Peppe, uno dei suoi più grandi sostenitori. A Matera Alessio De Vecchis è divenuto un idolo: dopo un po’ di vacanze nella sua Mozzano Alessio è tornato a sudare sui campi di cal-cio. Peccato solo che l’Ascoli non abbia creduto fino in fondo nelle sue potenzialità e lo abbia abbandonato al suo destino. Con le nuove regole sui vivai Alessio poteva essere un valido aiuto alla causa bianconera.

Da Mozzano aidolo di Matera

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ASCOLI

Ciclone Mongardini“La mia vicenda? Troppo mediatica. Ora porterò l’Arquata in Eccellenza”

E’ più agguerrito che mai Marco Mon-gardini, ambizioso patron dell’Ar-quata, nel novembre 2009 travol-

to da un’inchiesta della Guardia di Finan-za per vicende finanziarie. A distanza di qualche mese Mongardini (che continua a lavorare nel mondo economico-finanziario) si riaffaccia alla ribalta del calcio marchi-giano con il piglio di sempre: “Quest’anno

vinceremo il campiona-to”. Parole chiare,

come quelle che usa per descri-vere la sua sto-ria giudizia-ria: “E’ stata più che altro una vicenda

mediatica - rispon-

de - l’ac-

cusa di riciclaggio è caduta subito, quanto al resto dell’impianto accusatorio sono fiducioso”. Ma Mongardini è un uomo sì di finanza ma anche di calcio, di grande calcio. A fine luglio è stato in visita al ri-tiro della Roma a Riscone di Brunico con l’amico Roberto Pruzzo. Che nel mirino di Mongardini ci sia qualche club di grido oltre l’Arquata? “Per ora no, in futuro può darsi”. E intanto per la sua Arquata vuole subito l’Eccellenza. Se l’obiettivo è quello di vincere il terzo campionato in tre anni, la rosa che è stata messa a disposizione di Roberto Vagnoni sembra assolutamente attrezzata per lo scopo. Partiamo dalle im-portanti conferme dei fratelli Dion e Alex Gibbs, Stefano Cafini, Ante Pesic e Primal-do De Prezzo, Claudio Pierantozzi, Gigli, Mariani, Piergallini, Valentini e Amelio. Non da meno sono i volti nuovi a disposi-zione dell’ex tecnico dell’Atletico Piceno. In attacco arrivano Guido Crocetti (dal Mon-tegiorgio), Paolo De Luca (dalla Vis Mace-rata) e Davide Pallotta dall’Atletico Piceno, a centrocampo ci si affida all’esperienza di Gabriele Lanciotti e Benito Ciabattoni (en-

trambi dalla Monturanese), Claudio Ar-millei (Centobuchi), il difensore classe

1987 Federico Sciamanna dall’Atleti-co Piceno, il portiere ex Civitanove-se ma di proprietà della Spes Val-daso Paolo Simonella, classe 1991. Per quanto riguarda gli under, sempre dalla Spes Valdaso (ultima stagione alla Vis Carassai) arriva

il classe 1992 Francesco Del Gobbo, dalla Samb il centrocampista Franco Angelini e dalla Sangiorgese l’attaccante classe 1993 Barraco. Ma le novità potrebbero non fini-re qui. Il club biancorosso fa suo anche il forte portiere ex Samb, classe ‘85, Jona-than D’Ambrogio. “D’Ambrogio -sottoli-

nea Mongardini - rappresenta la ciliegina sulla torta del nostro mercato. Si tratta di un portiere esperto e quindi crediamo che possa essere adatto a noi”. Lo sponsor dell’Arquata per la prossima stagione? New Planet, una casa di produzione cinemato-grafica.

Nonostante le difficoltà del mo-mento, la voglia di fare calcio e divertirsi insieme non passa

mai in secondo piano. Nella stagione che va ad iniziare una nuova realtà calcisti-ca picena si appresta ad affrontare per la prima volta nella sua storia il campiona-to di Terza categoria. Si tratta dell’Asd Piceno United MMX. Una realtà nata con la voglia di fare bene nonostante lo spirito sia quello di un gruppo di ami-ci che ha tanta voglia di stare insieme e divertirsi. Con l’obiettivo infatti di dare vita ad una realtà che possa consolidarsi nel tempo e che possa soprattutto diven-tare un punto di riferimento per molti ragazzi del posto. Definite con chiarezza le cariche societarie. Il presidente è Si-mone Accorsi, vice presidente Naz-zareno Urbini, nel doppio ruolo di segretario e direttore sportivo Giovan-ni Mariotti oltre ai dirigenti Davide

Zunica, Luca Paolini, Davide Tar-quini e Diego Marinelli. Una società con un forte spirito di identità, formata da persone che si conoscono e che han-no grande voglia di fare calcio insieme. Scelta anche la guida tecnica della squa-dra affidata a Massimiliano Nardi-nocchi, alla sua prima esperienza dopo una lunga carriera agonistica alle spalle. Chiare le parole del direttore sportivo Mariotti: “Vogliamo disputare un otti-mo campionato, ecco il nostro obietti-vo. Questa società nasce dalla voglia di un gruppo di amici di stare insieme ma senza dubbio abbiamo voglia di essere protagonisti. A mister Nardinocchi ab-biamo messo a disposizione un ottimo connubio di elementi esperti e giovani, nella speranza di fare bene”. La squadra disputerà le gare interne sul terreno di Monterocco.

Benvenuto Piceno United MMXNasce una nuova società di Terza categoria. Le gare casalinghe al comunale di Monterocco

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JRVS Ascoli ai nastri di partenzaGruppo rinnovato e Gabriele Cinelli stile Ferguson…

La Jrvs Ascoli dopo il brillan-te campionato di Prima categoria dello scorso anno, terminato con

i playoff, si appresta ad iniziare la sta-gione 2010-2011. La storica società asco-lana riparte con il solito motto che la ha contraddistinta nella gestione della fa-miglia Sansoni, “valorizzare i giovani”. Nei giorni scorsi vi è stata una riunione dove sono state delineate le linee guida e rinnovata l’organigramma dirigenziale.

Al vertice restano Giacomo e Massimo Sansoni, poi troviamo i vice presidenti Sandro Castelli e Claudio Gaspari. Dirigenti accompagnatori saranno Fran-co Marcucci, Mario Santilli, Giusep-pe Centini e Paolo Civita, le relazio-ne esterne saranno curata da Gianluca Biondi mentre Gabriele Cinelli (foto) invece sarà l’Alex Ferguson della situazio-ne, direttore generale, e allenatore. Rinno-vato anche lo staff tecnico: vice allenato-re e preparatore dei portieri Domenico Pallotta, coadiuvato nella preparazione dei numeri uno da Gino Mariani, il ruo-lo di preparatore atletico sarà ricoper-to dal professore Lele Natale Cinelli. L’inizio della preparazione è previsto per il 9 agosto presso il Circolo Sportivo Fonda-zione Carisap. La seconda parte della pre-parazione si svolgerà presso l’impianto di Monterocco.Una rosa di giocatori rinno-vata rispetto allo scorso anno: sono andati via pezzi da novanta come Vivani, Caccia-tori, Santini, Spurio, Leoni, Marina ma ne sono arrivati altrettanti. Roberto Manca in attacco e Tonelli in difesa dall’Atletico Piceno oltre al forte attaccante romeno Neghiuc che vanta presenze nella serie B del suo paese. Un bel mix tra giocatori di esperienza e con un passato tra i profes-sionisti ed un gruppo di giovani che nono-stante i 20 anni hanno già due, tre anni di prima categoria e promozione

A Colli del Tronto nasce l’Atletico Azzurra Colli

Presidente Matricardi, in panchina Morganti

Svolta storica nel panorama calci-stico collese. Dopo un lungo cor-teggiamento, durato diversi anni,

le due compagini di Colli del Tronto, hanno “sposato” idealmente un nuovo progetto di crescita e sviluppo dell’at-tività sportiva, principalmente calci-stica. L’ecatombe della passata stagio-ne, entrambi i team sono retrocessi in Terza categoria, è stato forse lo spunto principale che ha codificato questa sto-rica unione. Ora le forze sociali, passio-nali, economiche e sportive di Colli del Tronto hanno la possibilità di dimo-strare nell’intero panorama calcistico

provinciale le proprie capacità. A livel-lo di organigramma sono confermate quasi in toto le figure che per anni si sono impegnate nelle rispettive socie-tà. Il presidente è Piero Matricardi, il vice Leandro Pulcini, il cassiere Mauri-zio Candellori e il segretario Luca Mor-ganti. “Abbiamo deciso di unire le forze per disputare un campionato dignito-so – le parole del presidente Matricar-di – speriamo che la nuova stagione ci dia tante soddisfazioni”. Al timone del-la squadra è stato chiamato Stefano Morganti (ex Monticelli e Spinetoli), residente proprio a Colli del Tronto. Lo staff dirigenziale della JRVS Ascoli

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L’autostima.

Per un giocatore avere buona autosti-ma è molto importante poiché questa determina anche il suo rendimento in campo. Non è raro infatti incontrare giocatori con grandissimo potenziale tecnico-atletico che non riescono ad esprimersi per mancanza di autostima. Ma cos’è l’autostima? E soprattutto come si forma? L’autostima non è altro che la rappresentazione mentale che uno ha di se stesso. Sarà buona se le immagini e i dialoghi interiori sono “in-coraggianti”, sarà pessima se le imma-gini e le voci, che dall’interno guidano, tendono a demotivare. Alcune caratteri-stiche delle voci interne che abbassano l’autostima sono: toni di rimprovero, voce appartenente a qualcuno che ha influenza su di noi e che ci dice che non ce la faremo. Le caratteristiche delle im-magini di chi ha una bassa autostima, invece, sono spesso costituite da scena-ri in cui si subisce di tutto e di più. Per farvi un esempio: vi siete mai detti che certe cose sono proprio impossibili per voi anche se qualcun’altro le fa? Oppu-re, vi siete mai visti in difficoltà in una situazione dove qualcuno, con le vostre stesse qualità, se la cava egregiamen-te? Ecco due esempi in cui è davvero dura produrre buona autostima. Ma il bello di sapere tutto questo è che se fino a ieri non vi sentivate sicuri di voi stessi, da domani potete cominciare ad esserlo semplicemente cambiando la qualità delle immagini e dei vostri dia-loghi interiori. Potete benissimo farlo da soli, oppure affidarvi a chi conosce la tecnica di PNL che lo consente. E’ bello sapere anche che cambierà l’immagine proiettata all’esterno; infatti, tutti sanno distinguere chi ha buona autostima da chi ne ha davvero poca guardandone la postura. Per aumentare l’autostima dunque, bisogna intervenire sulla qua-lità dei pensieri e sulla qualità della sua postura. Non è semplice, lo so. Ma si può fare.

Perché molte squadre iniziano la loro preparazione pre-cam-pionato? Quali sono benefici per l’organismo? Ci sono particolari differenze da considerare e ac-corgimenti da seguire durante gli allenamenti?

Affinché Lei abbia una risposta completa e articolata per punti come la sua do-manda richiede cercherò di rispondere adeguata mente alla rima parte, ma la-scerò che siail prof. Tarullo ad esprimersi sulla parte relativa alla metodologia e la pianificazione degli allenamenti. La montagna, per l’organismo umano, offre condizioni di vita poco favorevoli, che provocano degli adattamenti per tollera-re la condizione di ipossia (carenza di ossigeno) tipica dell’altitudine e quindi ri-stabilire la condizione di equilibrio fisio-logico. Quando si parla di allenamento, in altura migliora la capacità di trasporto e di utilizzo dell’ossigeno. Ciò si deve ad adattamenti che si attivano quando c’è una diminuzione dell’ossigeno a di-sposizione (ridotta pressione parziale di ossigeno). In quota l’emoglobina lega una quantità minore di ossigeno. La dimi-nuita affinità dell’emoglobina con l’ossi-geno permette però anche un maggiore rilascio di quest’ultimo ai tessuti in modo che la differenza di ossigeno tra sangue venoso e sangue arterioso aumenti. Oltre a questo, la ridotta disponibilità dell’os-sigeno, tipica dell’altura, aumenta la produzione di eritropoietina (ormone) da parte del rene, la quale stimola il midollo osseo a produrre più globuli rossi, quindi a determinare un aumento dell’emato-crito. In quota si verificano anche effetti sulla respirazione, con aumento della ventilazione polmonare, adattamenti enzimatici, modificazioni dell’equilibrio acido-base nel sangue e adattamenti car-diocircolatori con aumento della rete ca-pillare. Tutti questi adattamenti, accennati appena in sintesi per questioni di spazio hanno lo scopo di garantire un’adeguata ossigenazione ai tessuti, ma per attuarsi la permanenza in quota deve essere di almeno una ventina di giorni.

Mentaltrainer Medico

di RolandDel Vecchio

di flavioZura

Lettere & RubricheLettere & Rubriche

Flavio Zura Medico chirurgo ortopedico Ospedale di Fermo, con esperienze come medico sociale di alcune società professionistiche militanti in campionati nazionali.

Roland Del Vecchio ha maturato una considerevole esperienza in strategie di comunicazione, oltre che attraverso anni di appassionato studio, applicando le tecniche di Pnl più innovative direttamente nei suoi corsi d’insegnamento. Considera la crescita personale e l’equilibrio interiore la sua passione più grande; argomenti ai quali dedica tempo e studi approfonditi.

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(chiuso in redazione il 6 agosto 2010)

Preparatoreatletico

di RobertoTarullo

Ci sono particolari differen-ze da considerare e accorgi-menti da seguire durante gli allenamenti in montagna?

Chiarito dal dr Zura tutto quello riguardante gli adattamenti dall’allenamento in quota, passia-mo ora a vedere quali sono gli accorgimenti che dovrebbero adottare coloro che decidono per un ritiro pre-campionato in montagna. Prima della partenza è necessario che tutta la squadra, anzi tutta la società, (calciatori, allenatore, preparatore, massaggiatore, accompagnatori9 si sottoponga a visita medica per verificare l’idoneità all’altitudine. Dal momento in cui si programma un periodo di preparazione in montagna, preoccuparsi come prima cosa di individuare eventuali atleti con ridotti valori ematici, che potrebbero quindi aver bisogno di ripristinare le riserve di ferro. Infatti, gli atleti con deficit di Fe++ non sono in condizione di adattarsi adeguatamente alle modificazioni ematiche (so-prattutto per quanto riguarda l’aumento dei globuli rossi) indotte dall’altitudine. Come secondo punto occuparsi delle modalità di permanenza tenendo presente che, secondo studi in materia, i migliori adattamenti si hanno con un soggiorno sopra i 2000 metri, ma con allenamenti svolti a quote com-prese tra i 1000 e i 1500 metri di altitudine. Rela-tivamente alla pianificazione degli allenamenti, nei primi giorni eseguire sedute con bassi carichi di la-voro, per permettere un’adeguata acclimatazione. Nella seconda settimana aumentare il volume del carico, per poi ridurlo nella terza settimana, duran-te la quale si aumenterà un po’ l’intensità. Riguardo ai singoli allenamenti evitare di inserire nella stessa seduta esercizi per la potenza aerobica ed esercizi per la resistenza lattacida, per allenare la quale si consigliano prove frazionate (ripetute) brevi. Tene-re, inoltre, presente che in quota i tempi di riposo tra gli esercizi dovranno essere aumentati perché il recupero è più lento. In conclusione del soggiorno in altura è consigliabile eseguire un paio di allena-menti di scarico con lavoro aerobico, tecnico e tat-tico blando. Attenzione anche all’alimentazione, attraverso la quale si dovranno favorire i processi di recupero e quelli di adattamento (rigenerazione e supercompensazione). il menu dovrà essere ricco di proteine (per favorire i processi anabolici) e di carboidrati ( per mantenere basso il fabbisogno di ossigeno). Infine, per dare qualità agli allenamenti, apportare sempre adeguate quantità di liquidi, poi-ché in montagna la loro dispersione è maggiore e

Giammario ScalellaAvvocato

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Roberto Tarullo è laureato in Scienze Motorie, ha insegnato Tecnica generale dell’educazione fisica, Tirocinio didattico e Ginnastica educativa all’ISEF di Perugia ed Educazione motoria al corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria all’Università di Macerata. Preparatore atletico professionista e collaboratore tecnico e scientifico di importanti riviste specializzate e case editrici.

Vediamo in questo numero la situazione relativa alle socie-tà cui non sono state riscontrati i requisiti necessari all’am-missione nei campionati di competenza dalla Covisoc. La situazione varia a seconda della categoria e, in par-ticolare, tra campionati Pro e Lega Nazionale Dilettanti. Iniziamo dalle squadre dalla situazione delle squadre di serie A e B: avvalendosi del Lodo Petrucci il nuovo sodalizio che si viene a creare può chiedere (rispettando gli adempimenti finanziari ri-chiesti dalla federazione) l’ammissione alla Prima Divisione per le squadre della serie A e in Seconda Divisione per le formazioni in uscita dalla serie B. Se questo non risulta possibile si può ri-chiede l’iscrizione in sovrannumero dove possibile, anche in so-vrannumero, in un campionato della Lega Nazionale Dilettanti. Per quanto riguarda le squadre di prima e Seconda Divisione, possono essere ammesse ad un campionato della Lega Nazio-nale Dilettanti, soddisfacendo i requisiti economici richiesti, che gli organi federali ritengono maggiormente opportuno. Diverso il discorso in Lega Nazionale Dilettanti. Il nuovo sodalizio può richiedere il subentro nel titolo sportivo (cosa che non può avvenire a livello professionistico) della società non ammessa o fallita a determinate condizioni economiche stabilite dagli organi federali. Il nuovo sodalizio ha dunque ha la possibilità di ripartire dalla medesima categoria di competenza della squadra cui è subentrata e, in casi estremi, da una’altra categoria della LND.

Cosa accadein caso dimancata iscrizione

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