Mappa Concettuale - cvm.an.it · • Alice: progetto lavorativo • Da: un progetto che devono fare...

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Mappa ConcettualeCOOPERAZIONE

=RELAZIONE

diSOLIDARIETÀ e CONDIVISIONE

per ilBENE COMUNE

• Obiettivo Formativo• Prendere coscienza che la cooperazione è una forma

di relazione basata sulla solidarietà e sulla condivisione finalizzata ad aiutare chi vi aderisce.

FASE 0 Conoscere la percezione che gli alunni hanno della cooperazioneConversazione Clinica• Che cosa ti fa venire in mente la parola cooperazione?• L: aiutarsi gli uni con gli altri• Cl: un gruppo di persone che fa un progetto insieme • ALES: insieme di persone che svolgono la stessa attività• Jess: un gruppo di persone che fanno cose diverse poi le mettono insieme per creare

un’unica cosa.• Alice: progetto lavorativo• Da: un progetto che devono fare tutti i bambini del mondo • Mat: fare qualche cosa di buono verso gli altri• Giulia: un insieme di persone che aiutano chi è in difficoltà• JESS: azione da fare in società• Ales: un gruppo di persone che lavorano per una unica cosa che ha come scopo

l’aiuto ad altri• L: Un progetto in cui ognuno si divide il proprio compito e lo svolge insieme• Da: un progetto in cui tutti collaborano• Ale: un gruppo di persone che svolge dei servizi sociali• Ma: un gruppo di persone che fa qualche cosa di buono nei confronti degli altri. • Lu: un gruppo di persone che si occupano di cose che riguardano gli altri • Lu: la stessa cosa di Matteo• Ca: persone che viaggiano per tutto il mondo aiutando gli altri• AL: un gruppo di persone che collaborano per aiutare i poveri• Giu: un gruppo di persone che decide di aiutare gli altri.

• Alla prima domanda “Che cosa ti fa venire in mente la parola cooperazione?” gli alunni individuano un gruppo di persone che lavora/progetta e collabora insieme ad altre. Tutti si aiutano oppure uniscono cose diverse per crearne una nuova. Un alunno mette in evidenza il fatto che tutti i bambini del mondo devono progettare insieme. Le finalità del progettare, del lavorare, dello stare insieme sono quelle di aiuto reciproco, verso gli altri, verso chi è in difficoltà, verso i poveri. Alcuni mettono in evidenza la modalità di lavoro: ognuno ha il suo compito e lo svolge insieme agli altri, tutti collaborano.

Che cosa si fa per realizzare una cooperazione?

• AL: una persona si chiede cosa può fare per la comunitàe cerca di realizzare un gruppo

• Jess: delle ricerche insieme per controllare quali problemi affrontare.

• Lu: ci si mette insieme• Cl: più persone tutte d’accordo su cosa fare si mettono

insieme• Giu: si mettono insieme alcune idee• Lu: forma un gruppo • Ba: si forma un gruppo di persone che hanno volontà per

raggiungere l’obiettivo scelto• Ma: persone che si uniscono• Da: si forma un gruppo

• Alla seconda domanda “Che cosa si fa per realizzare una cooperazione?” gli alunni rispondono che le persone si uniscono in gruppo, si mettono insieme per realizzare un obiettivo scelto o per controllare quali problemi affrontare

Come mai si forma?

• Lu: per aiutare qualcuno• Ba: perché nel mondo c’è necessità• Je: per risolvere dei problemi• Lu: per fare dei regali• Ale: per aiutare chi è più sfortunato di noi • Ali:per aiutare• Da: per aiutare i malati • Giu: per evitare la disuguaglianza sociale• Ma: per portare la pace• Lin: per risolvere i problemi• Ma: per essere uguali• Lu: per evitare guerre• Ale: per far diventare buoni chi non lo è.

• Alla terza domanda “Come mai si forma?” gli alunni elencano una serie di motivazioni: per aiutare i malati o chi èsfortunato, per risolvere problemi, per evitare guerre, per evitare la disuguaglianza sociale.

Quando cessa una cooperazione?

• Cl: quando le persone non sono più d’accordo tra loro• Giu: quando lo scopo è stato raggiunto• Luc: quando le idee diventano diverse e non si mettono

d’accordo• Jess: quando non c’è più amicizia • Ale: quando non vogliono più aiutare gli altri. • Ba: Quando si forma un’altra cooperativa che prende il

loro posto• Mat: quando ognuno ha delle idee proprie e ognuno

vuole realizzare la sua idea prima delle altre• Ale: per alcune dicerie della gente • Da: quando si litiga• Li: quando le idee si esauriscono

• Alla quarta domanda “Quando cessa una cooperazione?” gli alunni individuano in atteggiamenti negativi la fine della cooperazione (quando le persone non vanno più d’accordo, non c’è più amicizia, si litiga, si esauriscono le idee, non si vuole più aiutare gli altri, quando qualcun altro si sostituisce). Un alunno mette in evidenza che la cooperazione cessa quando lo scopo è stato raggiunto.

Mappa Mentale La cooperazione è:gruppo di persone che lavora/progetta e collabora insieme ad altrelavorano per aiutarsi reciprocamente, per aiutare gli altri, per aiutare chi è in difficoltà, chi è povero

Per realizzare una cooperazione:le persone si uniscono in grupposi mettono insieme

La cooperazione si forma per:per aiutare i malati o chi è sfortunatoper risolvere problemiper evitare guerreper evitare la disuguaglianza sociale.

La cooperazione cessa quando:le persone non vanno più d’accordonon c’è più amiciziasi litigasi esauriscono le ideenon si vuole più aiutare gli altriqualcun altro si sostituisce lo scopo è stato raggiunto

Mappa Mentale La cooperazione è:gruppo di persone che lavora/progetta e collabora insieme ad altrelavorano per aiutarsi reciprocamente, per aiutare gli altri, per aiutare chi è in difficoltà, chi è povero

Per realizzare una cooperazione:le persone si uniscono in grupposi mettono insieme

La cooperazione si forma per:per aiutare i malati o chi è sfortunatoper risolvere problemiper evitare guerreper evitare la disuguaglianza sociale.

La cooperazione cessa quando:le persone non vanno più d’accordonon c’è più amiciziasi litigasi esauriscono le ideenon si vuole più aiutare gli altriqualcun altro si sostituisce lo scopo è stato raggiunto

Commento alla conversazione clinica.

• Le idee spontanee degli alunni confermano un concetto di cooperazione abbastanza diffuso e che trova il suo fondamento nel riconoscimento di un gruppo che lavora, progetta e collabora insieme per aiutarsi reciprocamente, ma soprattutto per aiutare gli altri, per aiutare chi è in difficoltà, o chi è povero. Su questo filo di ragionamento predomina non una dimensione costruttiva della cooperazione ma un senso di dovere soprattutto verso i diversi (sfortunati, malati, poveri,..). Conviene lavorare per rinnovare il concetto di cooperazione da intendersi come un sentimento di conoscenza e fiducia dell’altro al quale si attribuisce importanza nel raggiungimento di un obiettivo condiviso. Questa accezione supera l’ostacolo epistemologico che impedisce di considerare il “diverso” (povero, malato, sfortunato) un soggetto attivo, egli stesso attore della cooperazione. Qualche alunno arriva a dire che la cooperazione serve per evitare guerre e disuguaglianza sociale, ma tale affermazione resta isolata e va ripresa nel percorso didattico come forma di decentramento cognitivo in grado di spostare l’attenzione da chi è vicino a chi non lo è e al quale va comunque riconosciuta una dignità incondizionata secondo i paradigmi di una nuova cittadinanza basata sul criterio della uguaglianza estesa a tutti gli uomini grazie al vincolo di specie sempre più stretto nel “villaggio pianeta” dei nostri giorni. Opportuno è anche riprendere le motivazioni che la cooperazione cessa quando sopraggiungono elementi negativi da attribuire a qualità soggettive come il disaccordo, l’inimicizia e giungere a soluzioni positive della negatività, mettendo in luce la dimensione etica della cooperazione che è efficace quando si basa sul rispetto di tutti.

• Matrice cognitiva (ciò che sanno)La cooperazione è:gruppo di persone che lavora/progetta e collaborainsieme ad altre per aiutarsi reciprocamente, per aiutare gli altri, per aiutare chi è in difficoltà, chi èpoveroLa cooperazione cessa quando:le persone non vanno più d’accordo, litiganolo scopo è stato raggiunto• Compito di apprendimento (ciò che non sanno)La cooperazione richiedesentimenti di fiducia nei confronti dell’altrorifiuto di situazioni di mancato riconoscimento delladignità dell’altrosuperamento di conflitti

Rete concettuale

COOPERAZIONE=

RELAZIONEbasata sulla

ACCETTAZIONE E CONDIVISIONEper raggiungere un FINE comune

FASE I - Apprendere sentimenti di fiducia nei confronti dell’altro .

• Il gioco del

Come ti sei sentito/a mentre camminavi al buio condotto da altri?

• Alessia B: io non avevo paura perché mi fidavo• Sofia: con alcuni ho avuto paura e con altri no• Lucrezia: piacevole perché quando c’era chi tirava più era divertita• MATTEO: con alcuni mi sono fidato e con altri di meno• Elias: in alcuni momenti ho avuto paura• BARBARA: divertita• Giulia Mo: qualche volta ho avuto paura• Ileana: alla fine spaventata• Camilla: a volte impaurita• Lucrezia Trebbi: divertita• Alessia Grilli: tranquilla• Marco: divertito perché mi fidavo di chi guidava• Claudia: divertita

Gli alunni nella conversazione hanno reso palese che ci si lascia andare con chi si ha fiducia in caso contrario si prova paura e smarrimento.

La fiducia è un elemento quindi indispensabile per affidarsi all’altro e per condividere con lui momenti anche difficili come quello di camminare senza vedere dove si va. Tutti gli alunni si sono resi conto che per una buona riuscita del gioco vi deve essere un’unione di intenti e la necessità di camminare veramente insieme. Infatti la maggior parte di loro hanno provato fastidio quando chi seguiva o precedeva non andava con lo stesso passo.

I CIECHI A SPASSO

Come vi siete sentiti quando nella coppia eravate con gli occhi chiusi?

• Chen:impaurito• Ileana:impaurita• Sofia. all’inizio impaurita poi mi sono lasciata andare• Linda: avevo un po’ paura di andare a sbattere• Claudia:io mi sono divertita• Alessia B: all’inizio avevo un po’ paura• Giulia Mo:inizialmente avevo paura• Lucry c: smarrita• Barbara:spaventata poi mi sono lasciata andare• Lucrezia: insicura• Alessandro:spaventato perché non sentivo il compagno• Daniele:inizialmente avevo paura poi mi è passata perché la voce l’ho sentita più sicura• Matteo:inizialmente smarrito poi mi sono divertito• Giulia Mac.:spaventata perché all’inizio non sentivo la voce poi meglio.

Gli alunni hanno espresso un disagio legato all’insicurezza e alla difficoltà di fidarsi dell’altro e di lasciarsi andare. Per loro il rapporto con l’altro appare difficoltoso se gli si richiede un coinvolgimento emotivo forte come quello del fidarsi dell’altro. Alcuni sono riusciti a superarlo lasciandosi guidare o accettando la responsabilità, per altri il contare sull’altro appare ancora un grosso scoglio da superare. Per tale motivo l’insegnante ha ritenuto opportuno accantonare per il momento giochi che richiedonouna fiducia incondizionata ma procedere con altri che hanno come fine il

rafforzamento del concetto di gruppo e la collaborazione tra i diversi componenti.

Due giochi: Io cado e il birillo

Per approfondire la cooperazione … leggiamo le fiabe

FASE II comprendere l’importanza della cooperazione

FASE III Ampliare con l’immaginazione la situazione di cooperazione

Fase IV Approfondire la dimensione etica della cooperazione.

Protagonista Protagonista Protagonista Protagonista Aiutante Aiutante Aiutante Aiutante Azione figliastra Azione figliastra Azione figliastra Azione figliastra EsitiEsitiEsitiEsiti

Figliastra Figliastra Figliastra Figliastra gatto che faceva il bucato l'aiutò a lavare L’ atteggiamento di aiuto, di umiltà e di sparizione del suo pranzo viene premiato per cui va a casa inanellata, con un vestito da sposa ed una stella in fronte così un bel giovane se la sposò.

un gatto che tirava acqua da un pozzo tirò la corda del pozzo

un gatto che rigovernava, l'aiutò a spazzare

un gatto che cuciva

un gatto che faceva il pane. infornò le pagnotte

Protagonista Protagonista Protagonista Protagonista AntagonistiAntagonistiAntagonistiAntagonisti Azione figliastra Azione figliastra Azione figliastra Azione figliastra EsitiEsitiEsitiEsiti

Figlia male allevata Figlia male allevata Figlia male allevata Figlia male allevata gatto che faceva il bucato tirò la coda L’atteggiamento di pigrizia, di superbia, di ostilità fu punito con tanti lombrichi sui capelli, un sanguinaccio in bocca e infine a furia di mangiar sanguinaccio, la figlia maleallevata morì

un gatto che tirava acqua da un pozzo buttò il secchio nel pozzo

un gatto che rigovernava, strappò i baffi

un gatto che cuciva sfilò l'ago

un gatto che faceva il pane. fece dispetti

Fase V focalizzare l’attenzione delle caratteristiche richieste dalla

cooperazione nel vissuto di vita di classe.• Metà classe vuole andare in gita a Fabilandia e l’altra metà a Roma.

Cosa può accadere?

Fase VI ripercorrere l’itinerario didattico e prendere coscienza dell’incremento cognitivo ed affettivo raggiunto.

Fase VII Diffondere la cultura della cooperazione :scrittura di un copione teatrale condiviso e rappresentazione scenica