Manutenzione Strategie di manutenzione, loro applicazione ... · se logori, verificare...

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della manutenzione: costanza e continua applicazione per ottenere la conservazione dello stato delle cose. “Terotecnologia” così viene defi- nita la scienza della manutenzione nel 1970 dal British Standard Institution. (dal greco terein = con- servare, prendesi cura di; letteral- mente “tecnologia della conserva- zione”). Proteggere gli investimenti, mante- nere le prestazioni delle macchine, tutelare la sicurezza e garantire l’affidabilità che tiene al riparo dal fermo inaspettato e oneroso degli impianti sono tutti concreti obbietti- vi della manutenzione. Per questo la manutenzione è una attività che va pianificata e proget- tata conoscendone i concetti fonda- mentali e i metodi applicativi. La scienza della manutenzione è strutturata in “strategie”, sottoinsie- mi di modalità applicative così come definiti dalle norme UNI 9910, 10147 e dalla UNI 13306. L’impianto di una pulitintolavande- ria, sia che si tratti di una realtà industriale oppure di una piccola azienda artigiana è composto da un insieme complesso di macchine ed impianti. Convivono quindi apparec- chiature elettrotecniche, idrauliche, termotecniche, pneumatiche, siste- mi di refrigerazione, componenti di automazione e di sicurezza. Questa complessità rende non solo possibile ma probabile il guasto. Per evitare di dover affrontare una avaria inaspettata dell’impianto è Con sagacia Pier Giorgio Perotto (ingegnere informatico, progettista della Olivetti, premio Leonardo da Vinci 1991 per aver realizzato il pri- mo personal computer del mondo) individua il target e la metodica L’importanza della manutenzione in pulitintolavanderia Strategie di manutenzione, loro applicazione, vantaggi e svantaggi Manutenzione di Gualtiero Beretta «Le attività di manutenzione non pretendono di tra- sformare il mondo, i loro obiettivi non sono esprimi- bili in modo semplice, non hanno il fascino mozza- fiato di attività che producono oggetti con prestazio- ni elevatissime, vanno continuamente e periodica- mente ripetute, se hanno successo il loro effetto non si vede(Pier Giorgio Perotto) *DETERGO aprile 2010 7-04-2010 18:09 Pagina 30

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della manutenzione: costanza econtinua applicazione per ottenerela conservazione dello stato dellecose.“Terotecnologia” così viene defi-nita la scienza della manutenzionenel 1970 dal British StandardInstitution. (dal greco terein = con-servare, prendesi cura di; letteral-mente “tecnologia della conserva-zione”).Proteggere gli investimenti, mante-nere le prestazioni delle macchine,tutelare la sicurezza e garantirel’affidabilità che tiene al riparo dalfermo inaspettato e oneroso degliimpianti sono tutti concreti obbietti-vi della manutenzione. Per questo la manutenzione è unaattività che va pianificata e proget-tata conoscendone i concetti fonda-mentali e i metodi applicativi.La scienza della manutenzione èstrutturata in “strategie”, sottoinsie-mi di modalità applicative così comedefiniti dalle norme UNI 9910,10147 e dalla UNI 13306.

L’impianto di una pulitintolavande-ria, sia che si tratti di una realtàindustriale oppure di una piccolaazienda artigiana è composto da uninsieme complesso di macchine edimpianti. Convivono quindi apparec-chiature elettrotecniche, idrauliche,termotecniche, pneumatiche, siste-mi di refrigerazione, componenti diautomazione e di sicurezza.Questa complessità rende non solopossibile ma probabile il guasto. Per evitare di dover affrontare unaavaria inaspettata dell’impianto è

Con sagacia Pier Giorgio Perotto(ingegnere informatico, progettistadella Olivetti, premio Leonardo daVinci 1991 per aver realizzato il pri-mo personal computer del mondo)individua il target e la metodica

L’importanza della manutenzionein pulitintolavanderia

Strategie di manutenzione, loro applicazione, vantaggi e svantaggi

Manutenzione

di Gualtiero Beretta

«Le attività di manutenzione non pretendono di tra-sformare il mondo, i loro obiettivi non sono esprimi-bili in modo semplice, non hanno il fascino mozza-fiato di attività che producono oggetti con prestazio-ni elevatissime, vanno continuamente e periodica-mente ripetute, se hanno successo il loro effettonon si vede.»

(Pier Giorgio Perotto)

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quindi necessario formulare un pia-no di gestione della manutenzionestrutturato in base alle caratteristi-che tecniche di ogni singolo macchi-nario in modo da limitare le occa-sioni di rotture impreviste e onero-se.Vediamo nel dettaglio le operazionipiù comuni e le strategie corretteper la buona manutenzione delleprincipali macchine di una comunelavanderia, rimandando a successiviapprofondimenti l’analisi della ma-nutenzione di impianti industriali,dove le procedure sono più fre-quenti, rigorose e specifiche. La caldaia (elettrica) sia che sitratti di generatore di vapore, siache sia incorporata in una macchinaper lo stiro merita sempre unosmontaggio completo per la puliziadei depositi di calcare (in assenza didolcificatore) e soprattutto la puliziadel controllo di livello, del tubo dicarico acqua, del raccordo di scari-co, della tubazione di collegamentodel pressostato e la pulizia indi-spensabile del condotto della val-vola di sicurezza (questa deve es-sere tarata, certificata e piombata).Una buona pasta anti grippante sul-le viti e la guarnizione nuova ci per-metteranno di conservare a lungo,in buono stato, le flange del corpocaldaia. Nell’occasione la sostituzio-ne di componenti logori ci terrà concertezza al riparo da guasti, sino al-la prossima manutenzione program-mata da stabilire a seconda dellecondizioni di utilizzo e della durezzadell’acqua. Statisticamente una caldaia corret-tamente dimensionata per l’impian-to può lavorare un intero anno sen-

za problemi, ma l’approccio piùequo, se non si è mai fatta manu-tenzione preventiva, è eseguire unprimo intervento di ricondiziona-mento, programmare il successivocontrollo a 6 mesi poi se tutto è aposto spostare la scadenza a 1anno. È possibile stimare in questomodo, progressivamente e opportu-nisticamente, l’adeguato intervallodi manutenzione in funzione dellatipologia di utilizzo.Queste operazioni, a meno di di-sporre delle opportune conoscenzee attrezzature, è preferibile affidarlead un manutentore esperto.Il compressore dell’aria, elemen-to spesso indispensabile della la-vanderia (ancor più spesso dimenti-

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be essere quindicinale per lo scaricocondensa e semestrale per il con-trollo dell’olio. Lo scarico delle con-dense è possibile renderlo automa-tico con l’applicazione al serbatoiodel compressore di uno scaricatoreidoneo (manutenzione migliora-tiva), con grande beneficio degliimpianti utilizzatori che alimentaticon aria più secca soffriranno mino-ri avarie causate dalla condensa.

cato) non pretende molto, ma quelpoco di manutenzione ciclica è indi-spensabile per l’affidabilità del com-pressore stesso e dei componentipneumatici utilizzatori. Scaricare spesso la condensa delserbatoio e controllare/rabboccarel’olio nel carter del gruppo cilindri;queste sono le semplici operazioniche vanno pianificate a scadenzastretta. La giusta tempistica potreb-

Quale strategia di manutenzione è migliore?

Diverse sono le formule di manutenzione utilizzabili, nessuna vale la soluzione definitiva, ma bisogna fonder-le ed utilizzarle congiuntamente al meglio per le proprie esigenze.La manutenzione correttiva anche detta “a guasto” o incidentale (UNI 13306) è la riparazione diuna avaria (guasto manifestato) con conseguente fermo macchina imprevisto, probabile aggravamento deldanno iniziale, tempi di attesa, perdite di produzione e costi di conseguenza elevati. È inevitabile incorrere inquesta situazione tanto è improbabile prevedere e prevenire tutte le possibili situazioni di guasto (la statisti-ca e la legge di Murphy insegnano) ma, come vedremo, è possibile, oltreché auspicabile, ridurre l’uso dellamanutenzione correttiva a situazioni estremamente occasionali.Fondamentale per un’azienda che intende prevenire situazioni di fermo macchina è la manutenzione pre-ventiva (UNI 13306). È una strategia di manutenzione a scadenze o anche continuativa (esempio per gliimpianti industriali) per l’esecuzione delle opere di pulizia e sostituzione di componenti logori la cui affidabi-lità non è più certa. Questa è la manutenzione fondamentale per evitare i costi dovuti a maggior guasto peraggravamento (facciamo l’esempio del cuscinetto che a causa del cattivo funzionamento consuma l’albero diportata causando un danno molto superiore, magari per mancata esecuzione delle normali operazioni diingrassaggio).Vi sono più modi di condurre la manutenzione preventiva, una possibilità è praticarla statisticamente sullabase del feedback di dati simili già acquisiti, quindi per esempio conoscere il tempo di vita di un componentee le ore di lavoro della macchina, o ancora conoscere l’MTBF (Mean time before failure – tempo medio fraguasti) di un componente, questa strategia è definita come manutenzione preventiva statistica (UNI13306). Altra possibilità è una pianificazione per calendario (intervallo di tempo) o per ore di esercizio del-l’impianto e provvedere alla sostituzione dei componenti, in via di cautela, seppur ancora integri, accollandosii maggiori costi di una simile esecuzione. La definizione è manutenzione preventiva ciclica (UNI 13306).La formula più corretta per la prevenzione dei guasti è la manutenzione preventiva secondo condizione(UNI 13306) pianificando i controlli e verificando fisicamente lo stato dei componenti per poi decidere lasostituzione qualora lo stato di usura lo suggerisca. Un ramo della manutenzione su condizione merita un capitolo a parte, questa è la più sofisticata e determi-nante manutenzione predittiva (UNI 13306). Predittiva vuol dire manutenzione mirata a conoscere lostato di usura dei componenti sulla base di dati acquisiti utilizzando strumenti di monitoraggio che permetto-no di misurare e analizzare nel dettaglio, spesso al computer, i parametri di funzionamento delle macchine epoter determinare lo stato di usura dei componenti (Condition Monitoring) o più spesso, per molteplici appli-cazioni (Termotecnica, quadri elettrici, meccanica) l’osservazione dei componenti con una termocameraradiometrica (Termografia) permette l’immediata diagnosi di un imminente guasto. I dati e le immaginiradiometriche devono poi essere gestiti in un adeguato database per poter eseguire i raffronti ai successivicontrolli periodici.La manutenzione preventiva ci consente di scegliere il periodo migliore per praticarla, quando la pianificazioneviene fatta in base all’esigenza di produzione si definisce manutenzione opportunistica (UNI 10147).Una buona regola è praticare regolarmente la manutenzione preventivaopportunistica secondo condizione, per prevenire senza gravare eccessiva-mente sui costi e soprattutto farlo quando è più comodo e meno oneroso in termini di danno produttivo.Automanutenzione (UNI 13306) o manutenzione autonoma è la manuten-zione eseguita dall’addetto all’esercizio dell’impianto.In ultimo, Manutenzione migliorativa (UNI 10147) si definisce l’aggiorna-mento e il miglioramento delle prestazioni delle macchine.Ovviamente come abbiamo detto non è possibile prevedere tutto, ma la manu-tenzione secondo condizione con particolare utilizzo della manutenzionepredittiva applicata a scadenza in abbinamento alla manutenzione ciclicagià necessaria per l’esecuzioni delle operazioni di pulizia, permette di limitaredrasticamente i casi in cui si sarebbe resa necessaria la manutenzione cor-rettiva.

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La lavasecco, sia che si tratti dimacchina a idrocarburi sia chesi tratti di macchina a perclo-roetilene è il cuore della lavande-ria a secco e nel contempo l’impian-to più complesso. La norma DM44/04 prevede controlli semestralida annotare sul registro di manu-tenzione … buona occasione per:verificare i filtri dell’aria, sostituirlise logori, verificare l’integrità delfiltro spilli e la portata della pompa,pulire il separatore ed il decantato-re, sostituire eventuali cartucce fil-tranti, pulire i canali e gli angolimorti del giro aria, pulire il drycon-trol, rabboccare l’olio del lubrificato-re aria compressa, verificare lostato di usura delle guarnizioni(soprattutto portello di carico, boc-caporto distillo e portelli filtri).

Tutte queste manutenzioni sonosemplici e si possono fare in regimedi automanutenzione (manuten-zione eseguita in proprio dal con-duttore dell’impianto).Annualmente l’intervento di un pro-fessionista prevede controlli piùrigorosi e indispensabili: controllarelo stato di carica del gruppo frigo ecompilare il libretto di impianto fri-go (obbligatorio ogni anno se l’im-pianto è caricato con più di 3 Kg digas HCFC in ottemperanza al DPR147/06), eseguire una videoispezio-ne dei radiatori e della tubazione direcupero (ispezione con telecameraremota snodata che permette di

raggiungere i punti inaccessibili deicanali del giro aria e delle tubazio-ni) per verificare lo stato di pulizia,controllare la tenuta della caldaiadistillo ed eseguire gli sfiati dell’ariadei circuiti funzionanti sul principiotermosifone, verificare il funziona-mento dei dispositivi di sicurezza(pressostati e valvole), verificare latenuta ermetica della macchina eprocedere a un monitoraggio del-l’ambiente di lavoro e delle emissio-ni di solvente con lostrumento a fotoioniz-zazione (PID) chemisura in ppm (partiper milione) la concen-trazione di solvente inaria, verificare con lostesso strumento l’effi-cienza della fase diriduzione della macchi-na misurando la con-centrazione di solvente in botte afine ciclo (dovrebbero essere menodi 300 ppm nelle macchine dotatedi abbattitore a carboni attivi,potrebbero arrivare anche a2500/3500 ppm nelle macchinestandard a circuito chiuso).Controllare lo stato di usura deicomponenti elettromeccanici delquadro comandi, operazione questache è immediata con l’ausilio di unatermocamera radiometrica (Manuten-zione predittiva). Indispensabile il controllo della fun-zionalità dei dispositivi di sicurezzaelettrica e meccanica (Termostati,sistemi di controllo e bloccaggiodelle porte). Effettuare un completo controllofunzionale di valvole e comandi.Verificare la tenuta e la funzionalitàdel circuito pneumatico. Sembranooperazioni importanti e onerose, inrealtà, avendo a disposizione lastrumentazione idonea, sono con-trolli di routine veloci e determinan-ti per l’affidabilità del “motore” dellalavanderia. Naturalmente se al momento dellaverifica appare evidente lo stato diusura di un componente (facciamol’esempio di un teleruttore cheappare nell’immagine radiometricaevidentemente surriscaldato) è cor-retto sostituirlo, perché proprioquesta è la finalità dell’esecuzionedei controlli: prevenire lo stato diavaria. DD33

DETERGO APRILE 2010

Strumento a fotoionizzazio-ne, PID:Per mezzo di una lampada a gas Kryptonche emette raggi ultravioletti a 10,6 eVfotoionizza le molecole presenti nell’ariaaspirata dalla pompa dello strumento emisura con precisione la quantità di VOC(vapori di solventi organici) presenti,restituendo il valore in ppm (parti permilone) oppure in gr/m3 (grammi permetro cubo). Il datalogger presente nellostrumento consente il monitoraggio del-l’ambiente e la verifica dei valori limitedi esposizione (TLV) per le persone, sia abreve termine (STEL max 15 min/4 voltenelle 24 ore), sia a lungo termine (TWAmax nelle 8 ore giorno/40 ore settima-na).

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la tranquillità di rispettare i limitiimposti dalla regolamentazionesulle emissioni, la sicurezza del fun-zionamento dei dispositivi che tute-lano l’incolumità delle persone edelle cose, la riduzione del rischio diguasto imprevisto.Per la lavatrice ad acqua si do-vrebbe pianificare un controllo an-nuale con pulizia della tubazione discarico, verifica dell’integrità deimanicotti a soffietto, verifica dellostato di usura di cuscinetti e am-mortizzatori, ed eventualmente siaprevista l’esecuzione delle operazio-ni di ingrassaggio. Sempre indispensabile la verifica disicurezza del funzionamento delblocco porta.Ogni 8000/10000 ore di servizio (aseconda del tipo di macchina edelle condizioni di utilizzo) sarebbeopportuno prevedere un servizio diricondizionamento generale dellameccanica (cuscinetti, tenute e am-mortizzatori). La statistica ci indirizza a mantene-re efficiente il sistema meccanico,prima che intervengano problemi.L’applicazione di questa strategia(manutenzione statistica) nascedall’esperienza maturata e dallaconsiderazione che un logorio diuna parte meccanica di una lavatri-ce ad acqua si traduce rapidamentein un danno molto più consistente.L’essiccatoio richiede una strategiadi manutenzione ciclica per l’esecu-zione delle pulizie necessarie al cor-retto funzionamento e indispensabiliper la sicurezza (rischio incendio).Predisponendo una manutenzioneannuale si potrà tenere puliti ilradiatore (essiccatoi con riscalda-mento a vapore), il pacco resisten-ze (essiccatoi ad alimentazioneelettrica), la rampa gas ed il venturi(essiccatoi con riscaldamento agas), inoltre si dovrà procedere allapulizia della botte e degli angolimorti del cassetto filtro, verificarelo stato di usura del filtro aria epulire la girante del ventilatore.Anche la verifica del buon funziona-mento della meccanica è importan-te (cuscinetti, cinghie e rinvii di tra-smissione), un rumore anomalo è ilprimo sintomo, l’intervento corretti-vo deve essere immediato pena undanno concretamente superiore. Ilcontrollo e l’eventuale sostituzione

Se invece si riscontrasse una condi-zione di sporcizia dei canali e radia-tori della macchina sarà possibilepianificare l’intervento di smontag-gio e lavaggio a seconda delle esi-genze, prima che la perdita di pre-stazioni sia determinante e provochimaggiori consumi (allungamentodei tempi di asciugatura), aumentodelle emissioni di solvente in am-biente (minor efficacia della fase diriduzione e aumento della pressionedel corpo macchina a causa delminor raffreddamento) e condizionidi funzionamento critiche per ilcompressore del gruppo refrigeran-te (diminuzione del surriscaldamen-to medio, aumento del ritorno diliquido, diluizione dell’olio, rischio dirottura meccanica).Un rigoroso controllo annuale e l’e-secuzione delle idonee opere diripristino della completa funzionalitàdella macchina garantirà la conti-nuità delle prestazioni di lavaggio,

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Immagine ripresa con videocamera ispet-tiva di un radiatore nel circuito aria di

una lavasecco. L’efficienza è gravementecompromessa in conseguenza della ridu-

zione di portata aria (flusso) e delladiminuzione di superficie radiante.

All’origine, la causa è la mancata curadei filtri aria, l’intervento di smontaggio

e pulizia è strettamente necessario eurgente. ll’origine, la causa è la mancatacura dei filtri aria. L’intervento di smon-taggio e pulizia è strettamente necessa-

rio e urgente.

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delle guarnizioni porta e cassettofiltro consentirà di non sprecareinutilmente energia (allungamentodei tempi di asciugatura) causatidalla perdita di efficienza dovutaalle infiltrazioni di aria fredda ediminuzione della portata attraversoi radiatori. Importante è verificaresempre i dispositivi di sicurezza(termostati, vacuometri e dispositividi arresto motori a porta aperta).

Immagine termografica di uno scaricatore in condizioni di funzionamento normale.

Molte di queste operazioni a dire ilvero si potrebbero fare più spesso(più spesso = meglio) anche in re-gime di automanutenzione, i con-trolli di sicurezza invece vanno affi-dati ai professionisti.Se in lavanderia c’è un impianto didistribuzione del vapore, predi-sponendo un controllo annuale, po-tremo tenere sotto controllo il cor-retto funzionamento degli scaricato-ri di condensa (un attimo, nel verosenso della parola, con l’ausilio diuna termocamera), e interveniretempestivamente sugli sprechi dienergia onerosi, intervenendo concertezza sui malfunzionamenti (per-dite di vapore iniettato nel circuitodelle condense).Occasione da sfruttare anche perun veloce controllo dell’impiantoelettrico, la termocamera consentedi individuare immediatamente uneventuale problema di surriscalda-mento delle connessioni e dei sezio-natori. In caso di dubbio è risolutivoverificare con l’analizzatore di rete ivalori di utilizzazione di energia(tensione, corrente e cosq>*). A quadro aperto, poi, non fa maimale l’esecuzione delle misure diimpedenza dell’anello di guasto a

terra, del tempo di intervento degliRCD (salvavita) e le misure di con-tinuità delle masse, anzi è garanziadi sicurezza del coordinamento diprotezione al guasto elettrico etranquillità di poter superare i testdelle verifiche periodiche (eseguiteda organismo notificato) impostedal DPR 462/01 ogni 5 anni (2 anniper i luoghi a maggior rischio diincendio).

* Il cosq> (cosfi) è definito fattore dipotenza in quanto equivale al rapportotra la potenza attiva (P) e la potenzaapparente (S). Nella rappresentazionegrafica equivale al coseno dell’angolo <P(lettera greca “phi”) di sfasamento tra latensione e la corrente di un sistema elet-trico alimentato in corrente alternata.Un cosq> di valore unitario significa chela potenza apparente corrisponde allapotenza attiva e la potenza reattiva ènulla. Poiché la potenza reattiva è sem-pre indesiderata, un valore di cosq> ètanto più indesiderato quanto più sidiscosta da uno.

Manutenzione

Termografia

Ogni oggetto con una temperatura sopra lo zero assoluto (0 Kel-vin = -273,15 °C) emette raggi infrarossi. Questi raggi infrarossisono invisibili all’occhio umano. Come ha dimostrato il fisico MaxPlanck nel lontano 1900, esiste una correlazione tra la tempera-tura di un corpo e l’intensità dei raggi infrarossi che emette.La termocamera è una particolare telecamera dotata di obbiettivoin germanio (permeabile ai raggi infrarossi) e di uno specialesensore microbolometrico in grado di catturare i raggi nellabanda infrarossa e trasformarli in immagine a falsi colori assuntida una tavolozza proporzionale alla scala dei valori di temperatu-ra. L’immagine radiometrica (derivata dalla misurazione dell’e-missione nella banda fra 7,5 e 13 µm dello spettro elettromagne-tico) riproduce pixel per pixel la mappa delle temperature dell’a-rea inquadrata. Questa è l’immagine termogra-fica di un interruttore in unquadro elettrico, risulta subitoevidente il surriscaldamento delcavo in ingresso. In questocaso l’avaria è dovuta al man-cato serraggio del morsetto, ilcavo raggiunge temperaturesuperiori ai 60 °C con gravirischi per l’integrità del quadrostesso.L’analisi per mezzo della termo-grafia è rapidissima ed essendoun indagine “senza contatto” èpossibile con l’impianto in fun-zione senza rischi per l’operatore.L’individuazione di un problema di questo tipo previene un gua-sto di entità ben superiore e il conseguente fermo dell’impianto.La termografia è di valido aiuto anche per la diagnosi di funzio-namento degli impianti termodinamici e per l’analisi delle condi-zioni di usura dei sistemi di trasmissione meccanica.

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durare, la manutenzione diventa unelemento determinante per il suosfruttamento economico. In questo caso la manutenzioneassume il significato di “prendersicura” e ciò vale per l’orto come perl’impianto petrolchimico, per la gal-leria ferroviaria così come per lecaldaie, le macchine da stiro, lalavasecco, la lavatrice ad acqua etutti gli impianti di una pulitintola-vanderia, ma vale anche per gliindumenti che i clienti affidano allalavanderia per l’esecuzione deilavori di pulizia. È manutenzionecorrettiva quando il cliente affidaper la pulitura un capo molto spor-co e logoro (e spesso non si potràriportarlo allo stato originario), ed èmanutenzione preventiva ciclicaquando il cliente affida il capo peruna pulizia stagionale.

Non ultimo ogni lavoro va collau-dato, e in particolare dopo losmontaggio di parti elettriche dellemacchine è necessario, così comedefinito dalla norma UNI EN 60204,l’esecuzione delle misure di sicurez-za (isolamento e continuità dellemasse) con strumenti certificati ecalibrati, oltre ai normali controlli diroutine (tensione e assorbimento).Fare bene manutenzione presuppo-ne l’adesione ad un sistema di valo-ri di conservazione e valorizzazionedel patrimonio. Per praticarla cor-rettamente è necessaria la puntua-lità e la convinzione che fare qual-che piccolo sacrificio oggi rendegrandi benefici domani.Solo i sistemi che hanno ciclo divita molto breve sfuggono alleregole della conservazione.Quando un sistema è destinato a

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