Manuale - Interland Consorzio · no alcune conoscenze nel campo. L’interesse e le conoscenze sono...

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Manuale per costituire un gruppo di auto-aiuto e agricoltura sociale

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M a n u a l e p e r c o s t i t u i r e u n g r u p p o d i a u t o - a i u t o e a g r i c o l t u r a s o c i a l e

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M a n u a l e p e r c o s t i t u i r e u n g r u p p o d i a u t o - a i u t o e a g r i c o l t u r a s o c i a l e

Progetto GROW

“Development of woman self-help group in the area of multifunctional farming”

2016

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Progetto: GROW - “Development of woman self-help group in the area of multifunctional farming”

Partners:Foundation BIT Planota / Ustanova Fundacija BIT Planota (Slovenia)School centre Nova Gorica / Šolski center Nova Gorica (Slovenia)Social enterprise Institute GOST na Planoti / Zavod GOST na Planoti, so.p. (Slovenia)Szent István University / Szent István Egyetem (Hungary)SOFORM S.c.a.r.l. (Italy)Interland Conzorzio / Interland Consorzio per l’Integrazione ed il Lavoro Societa Cooperativa Sociale (Italy)

Autori: Pietro Boriotti, Beáta Gosztola, Darijan Krpan, Michela Miele, Rosana Pahor, Dario Parisini, Péter Radácsi

Traduzione e correzione di bozze: Jadranka Bošković Doljak, Sára Kindlovits, Szilvia Sárosi, Pietro Boriotti, Michela Miele, Simone Pasquazzo

Design: Polona Kante Pavlin

Numero di copie: 250

Stampa: Grafika Soča, d.o.o., 2016

Il progetto è cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea .

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Introduzione 5

1 Programmi formativi per costituire un gruppo d’auto-aiuto 7

1. 1 Programma formativo per costituire un gruppo d’auto-aiuto sviluppato in Italia 7

2 Programmi formativi per servizi alla comunit 12

2. 1 Programma formativo per servizi alla comunità sviluppato in Italia 12

2. 2 Programma formativo nell’area dell’impreditoria sociale sviluppato in Slovenia 14

3 Programmi formativi per l’imprenditività 17

3. 1 Programma formativo sull’imprenditività sviluppato in Italia 17

3. 2 Programma formativo sull’imprenditività sviluppato in Slovenia 22

4 Programmi formativi nell’area dell’orticoltura 26

4. 1 Programma formativo nell’area dell’orticoltura sviluppato in Ungheria – Piante medicinali 26

4. 2 Programma formativo nell’area dell’orticoltura sviluppato in Italia 29

4. 3 Programma formativo nell’area dell’orticoltura sviluppato in Slovenia 33

5 Metodologie e linee guida per l’identificazione del potenziale delle donne 37

5. 1 Tecniche per il riconoscimento della motivazione e delle competenze

dei partecipanti ai programmi formativi 37

5. 2 Questionario generale 37

5. 3 Tecniche per il riconoscimento della motivazione e delle competenze

dei partecipanti ialla partecipazione ai gruppi d’auto- aiuto 37

5. 4 Tecniche per il riconoscimento nei partecipanti della motivazione e delle

competenze all’avvio di un attivià autoimpreditoriale 40

5. 5 Metodologia per l’identificazione nel singolo partecipante delle competenze

relative alla agricoltura sociale e multifunzionale 40

6 Appendici 41

I n d i c e

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I N T R O D U Z I O N E

Il Progetto GROW – Sviluppo di un gruppo di auto mutuo aiuto per le donne nell’ambito della multi-funzionalità nell’agricoltura è un progetto cofinanziato dal Programma Erasmus+ dell’Unione Europea. Il suo obiettivo principale è garantire alle donne provenienti da zone rurali l’acquisizione di conoscenze e competenze necessarie per lo sviluppo personale, l’occupazione e l’inclusione nel mercato del lavoro. Il partenariato è composto da diversi attori – ONG, istituzioni pubbliche e private slovene, italiane e ungheresi. .

La disoccupazione, in particolare quella a lungo termine, è uno dei motivi principali dell’esclusione sociale. Molte persone con una disoccupazione a lungo termine sono donne provenienti da zone rurali senza una propria educazione. É una problema comune in Slovenia, Italia ed Ungheria. Recentemente, in molti paesi dell’UE è aumentato l’utilizzo dell’agricoltura come strumento di formazione e di inclusione sociale per le persone svantag-giate. Tale approccio rappresenta un’alternativa alla riabilitazione tradizionale e ai corsi formativi per le persone svantaggiate.

Il Progetto GROW si rivolge quindi a donne provenienti da zone rurali per garantire maggiori opportunità lavorative o per un ulteriore formazione nell’ambito dell’orticoltura, dei servizi sociali nelle zone rurali e dell’im-prenditoria. Ciò verrà raggiunto stabilendo un gruppo di auto mutuo aiuto per le donne, con lo scopo di superare collettivamente le difficoltà attraverso l’acquisizione di conoscenze, la creazione di reti d’impresa e una mutua mo-tivazione. Inoltre, il progetto prevedrà delle fasi per l’integrazione di programmi prestabiliti e di una metodologia da inserire nel sistema scolastico e preparare misure per l’integrazione di tali programmi per la multifunzionalità nell’agricoltura attraverso azioni per lo sviluppo locale e regionale.

I risultati più significativi del progetto sono i seguenti:• Creazione di un modello per la creazione di un gruppo di auto mutuo aiuto per le donne nell’ambito della

multifunzionalità in agricoltura.• Creazione di un manuale per un un gruppo di auto mutuo aiuto per la multifunzionalità in agricoltura• Preparazione di piani formativi individuali per il gruppo di auto mutuo aiuto per le donne nell’ambito della

multifunzionalità in agricoltura, usando una metodologia per l’identificazione delle competenze acquisite nell’educazione formale ed informale.

• Valutazione dei programmi prestabiliti e della metodologia.• Preparazione del programma per l’integrazione dei programmi prestabiliti e della metodologia nel sistema sco-

lastico, tenendo in considerazione le differenze tra i diversi paesi coinvolti.• Preparazione del programma per l’integrazione dei programmi prestabiliti per la multifunzionalità dell’agricol-

tura sociale attraverso azioni per lo sviluppo locale e regionale.• Organizzazione di una conferenza internazionale per la diffusione dei risultati• Organizzazione di eventi formativi per il personale coinvolto – cinque giorni di eventi formativi per i tirocinan-

ti.• Organizzazione di programmi pilota per le donne provenienti da zone rurali con programmi prestabiliti e rel-

ativa metodologia. Il manuale è diretto agli insegnanti, esperti e a tutti coloro che si occupano di formazione nell’ambito dell’or-

ticoltura, dell’imprenditoria sociale e del lavoro di gruppo. Programmi e metodologie specifiche potrebbero essere applicati interamente o parzialmente. Inoltre, è consigliabile che ogni formatore abbia esperienze pratiche in un ambito specifico.

Questo manuale contiene la metodologia per determinare le diverse competenze dei candidati. Tali competenze sono necessarie per l’integrazione nel programma formativo, nel lavoro di gruppo e per la preparazione del piano aziendale. Tale metodologia si applica per la selezione dei candidati ma anche per la creazione del gruppo di auto mutuo aiuto, per il corso formativo e per la pianificazione del lavoro individuale con i tirocinanti.

La guida include i programmi formativi sviluppati all’interno del progetto GROW. Ogni programma contiene una breve descrizione delle capacità/abilità che i partecipanti acquisiranno, i contenuti formativi consigliati, gli strumenti e i metodi d’insegnamento.

Nei metodi, l’apprendimento pratico (il denominato ‘imparare facendo’) è fortemente enfatizzato al fine di promuovere il mutuo apprendimento e il lavoro di gruppo. Per ogni programma vengono specificati i diversi

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metodi che favoriscono l’acquisizione di competenze pratiche da parte dei partecipanti. Una volta completato il programma formativo, tali metodi garantiranno ai partecipanti una migliore capacità relazionale all’interno di un gruppo e maggior autonomia nella costituzione del piano aziendale.

RACCOMANDAZIONI GENERALI

Specifiche raccomandazioni per l’uso di metodi e programmi individuali sono inclusi nel manuale nella de-scrizione di ogni programma e metodologia. Le raccomandazioni sono importanti per l’implementazione del programma sulla multifunzionalità nell’agricoltura. Le raccomandazioni devono essere prese in considerazione durante il processo di selezione dei partecipanti, per motivare i tirocinanti all’apprendimento e al lavoro di gruppo e per la preparazione del piano aziendale.

Per il programma formativo è consigliabile invitare i candidati che dimostrano interesse nell’orticoltura e han-no alcune conoscenze nel campo. L’interesse e le conoscenze sono spesso associate in quanto candidati che hanno sviluppato un interesse verso il giardinaggio acquisiscono ulteriori conoscenze nell’ambito. L’acquisizione di queste abilità spesso avviene attraverso modalità informali, per esempio, con la produzione orticola nel proprio orto, interviste con esperti, partecipazione in vari seminari, leggendo, etc. Tuttavia, il problema è come contattare tali candidati. Oltre ad informare il pubblico attraverso i media locali vi sono opzioni aggiuntive. I candidati possono venire selezionati attraverso: • Agenzie di reclutamento: candidati disoccupati che cercano un lavoro autonomo o una nuova forma di red-

dito;• ONG che lavorano nell’ambito dell’agricoltura e/o conservazione del patrimonio naturale: infatti, i membri di

tali ONG sono interessati all’agricoltura o alla conservazione della natura. Ci sono persone all’interno di tali organizzazioni che vorrebbero diventare lavoratori autonomi;

• Comunità locali: i rappresentanti delle comunità locali spesso conoscono i bisogni della popolazione che vive nella loro area e aiutano ad identificare le persone che sono interessate all’orticoltura;

• Conoscenze personali dei formatori che implementeranno il programma: attraverso connessioni personali si possono trovare potenziali candidati interessati all’agricoltura o all’orticoltura. A tal fine è importante dare chiare informazioni riguardanti lo scopo del programma formativo.Nel processo di selezione dei partecipanti devono essere considerati gli elementi chiave. Oltre alle conoscenze

nel campo dell’orticoltura è auspicabile che i candidati abbiamo:• Un forte interesse al lavoro autonomo: uno degli obiettivi del programma formativo è incoraggiare i tiroci-

nanti al lavoro autonomo. Tale interesse viene riscontrato nei candidati disoccupati di lungo termine;• Interesse e propensione al lavoro di gruppo: all’interno del progetto GROW abbiamo usato il gruppo come

strumento per il lavoro autonomo; I membri del gruppo assegnano ruoli e lavori da svolgere assistendosi tra loro per superare gli ostacoli (che possono essere significativi all’inizio di una nuova attività commerciale); I candi-dati interessati al lavoro di gruppo sono infatti maggiormente motivati a cooperare per stabilire attività impren-ditoriali congiunte;

• L’implementazione di attività orticole e la proprietà di terrreni adatti all’agricoltura: la proprietà della terra non è obbligatoria per l’inclusione nel programma formativo ma esso dimostra il forte interesse del candi-dato per l’orticoltura.Motivare i tirocinanti per l’apprendimento e il lavoro di gruppo è un fattore importante che influisce sulla

volontà dei partecipanti di avviare la preparazione di un piano aziendale congiunto. La maggior parte dei candidati non ha esperienza imprenditoriale – quindi tale elemento può giocare un ruolo fondamentale nel (in)successo del lavoro autonomo. La misure per l’apprendimento e il lavoro di gruppo sono descritte nel programma formativo individuale del manuale e dipende dai contenuti specifici dello stesso. Per esempio, considerazioni comuni di casi individuali, compiti comuni per i partecipanti, trasferimento di conoscenze tra partecipanti, apprendimento della comunità, etc.

Preparare un piano aziendale è un elemento importante del lavoro autonomo. A tal fine, è necessario iniziare con la sua preparazione il prima possibile. I partecipanti avranno il tempo sufficiente per riflettere sulle loro idee imprenditoriali e i formatori potranno adattarsi ai programmi formativi individuali più facilmente. È spesso acca-duto che i partecipanti necessitano di assistenza anche dopo la fine della formazione dato che non è sempre possi-bile preparare un buon piano commerciale in pochi mesi. In questi casi consigliamo il monitoraggio anche dopo la conclusione della formazione. Data la mancanza di esperienza commerciale da parte dei partecipanti è possibile che essi non riescano a concludere un piano commerciale e che l’obiettivo ultimo del programma formativo (il lavoro autonomo) non venga raggiunto.

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1 P r o g r a m m i f o r m a t i v i p e r c o s t i t u i r e u n g r u p p o d ’ a u t o - a i u t o1. 1 PROGRAMMA FORMATIVO PER COSTITUIRE UN GRUPPO D’AUTO-AIUTO SVILUPPATO IN ITALIA

Competenze acquisite ^ Auto e mutua conoscenza per creare rete e quindi avere maggior accesso al mercato del lavoro; ^ Efficaci tecniche di comunicazione per creare gruppi di lavoro motivati e vincenti, capaci di produrre

maggiori sinergie con il mercato; ^ Abilità nel valutare le proprie risorse e quelle disponibili per il gruppo; ^ Migliore capacità di comunicare con gli altri (come comunichiamo e ascoltiamo le percezioni? Come il

gruppo può affrontare diversi bisogni come la necessità di responsabilizzare gli altri?); ^ Gestione di emozioni stressanti, abilità nella gestione delle negoziazioni e del conflitto al fine di creare

positive relazioni con gli altri; ^ Capacità di lavorare come gruppo; ^ Migliorata capacità di leadership personali.

Durata della formazione La durata totale del corso sui gruppi di auto mutuo aiuto è di 50 ore da sviluppare attraverso lezioni frontali, con-ferenze e seminari.

Contenuti, descrizione e metodi formativi

A. CONOSCENZA DEL GRUPPO Scopo: Prima fase di presentazione tra i membri del gruppo Durata: 15 minutiMetodo formativo: Imparare i nomi degli altri usando una pallone dove i partecipanti sono disposti in cerchio e introducono se stessi.

B. RACCOGLIERE LE ASPETTATIVE DEI TIROCINANTI E PRESENTAZIONE GENERALE DEL PROGRAMMA FORMATIVOScopo: Introduzione dei contenuti del corso Durata: 25 minutiMetodo formativo: Raccogliere le aspettative dei tirocinanti e presentazione generale del programma formativo concentrandosi sugli obiettivi, i contenuti e la metodologia riguardante la sezione sulla responsabilizzazione.

C. APPROFONDITA CONOSCENZA DEI MEMBRIScopo: Rafforzare la fiducia tra i membri del gruppo Durata: 30 minutiMetodo formativo: Fornire ai partecipanti diversi metodi per definire se stessi di fronte agli altri membri del grup-po (disegni, libere associazioni, definizioni verbali, etc.).

D. L’ALBERO DELLA VITA Scopo: Riflettere su se stessi per andare avantiDurata: 45 minutiMetodo formativo: Spiegare che gli alberi hanno un significato universale in molte culture e che rappresenta la vita. Questo esercizio sara svolto con l’immagine di un albero al fine di aiutare i partecipanti a riflettere sulle loro vite. In tal modo possono migliorare la loro comprensione delle persone che sono diventate e come possono continuare a crescere in futuro.

E. CONDIVIDERE LE RISORSEScopo: I partecipanti riflettono sulle loro qualità positive al fine di dare loro maggior confidenza e accrescere la comprensione di se stessi attraverso la pratica del pensiero positivo Durata: 20 minuti

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Metodo formativo: Lasciare che i partecipanti discutano su queste domande (individualmente, in coppia o in gruppo)

^ Qual’è una cosa che ho fatto e mi ha reso fiero di me stesso? ^ Qual’è l’atto più coraggioso che ho fatto? ^ Quali sono le qualità che maggiormente amo e valorizzo di me stesso?

F. COME LE PROPRIE CREDENZE INFLUENZANO L’ESPERIENZE DI VITAScopo: Riflettere sul sistema di credenze dei partecipanti e identificarne i limiti per accrescere la consapevolezza delle proprie credenze Durata: 60 minutiMetodo formativo: Spiegazione riguardanti le sei credenze chiave per il nostro successo e crescita: (1) auto re-sponsabiltà, (2) autostima, (3) fiducia in uno scopo, (4) attitudine positiva, (5) crescita continua attraverso la vita, e (6) responsabilizzazione. Chiedere ai partecipanti di riflettere su tali concetti.

G. SII POSITIVO!Scopo: Sviluppare positive e produttive abitudini mentaliDurata: 40 minutiMetodo formativo: Uso dei seguenti suggerimenti per creare una discussione con il gruppo:

^ Pensi alle sfide, alle frustrazioni o difficoltà della vita? ^ Fare un cambio mentale tra cosa è sbagliato nelle nostre vite e cosa vogliamo è spesso difficile. Ma questo

cambio mentale è importante. É qualcosa che possiamo fare sempre, in ogni situazione, è una nostra scelta. Nella vita ci sono sempre momenti difficili o che causano problemi.

^ Se guardiamo attentamente i nostri pensieri, possiamo vedere che se ci concentriamo solo sui problemi, ci sentiamo male, tristi o depressi. É più difficile trovare una soluzione quando ci soffermiamo a pensare a quanto complessi sono i problemi che abbiamo. Ciò è connesso allo sviluppare pensieri positivi quotidian-amente, come discusso in precedenza.

Spiegare ai partecipanti che qualsiasi cosa loro affrontano con un atteggiamento personale o sfida emozionale, possono usufruire di tale processo per andare avanti con positività. Il processo e le domande da fare sono:

Consapevolezza: Qual’è il mio attuale comportamento, e qual’è la sfida che sto affrontando? (Prova a guard-are ai diversi aspetti della situazione e sii onesto.)

Visione: Come vorrei agire o essere? (Concentrandosi su cosa voglio, non su cosa non voglio.)

Trasformazione: Di cosa ho bisogno per arrivare là? ( Nello specifico, come cambio il mio modo di pensare per aiutare me stesso ad allargare la mia visione.)

Crescita: Qual’è il passo successivo per andare avanti (crescere) e comprendere la mia visione? (Definisci chi-aramente un’azione che ti direzionerà verso i tuoi obiettivi. Spesso aiuta l’inclusione di un immagine visiva).

H. OBIETTIVI INTELLIGENTI (SMART) Scopo: Definire e stabilire obiettivi intelligenti (SMART) Durata: 30 minutiMetodo formativo: Spiegare che gli obiettivi dovrebbero essere intelligenti (SMART).* Specifico Chi? Chi è coinvolto?Cosa? Cosa voglio ottenere? Dove? Identificare un luogo.Quando? Stabilire una lasso di tempo.Come? Identificare requisiti e barriere. Perchè? Quali sono le ragioni specifiche, gli scopi, o i benefici per raggiungere gli obiettivi? ** Misurabile: Stabilire criteri concreti per misurare il progresso verso ogni obiettivo prefissato. Misurare il pro-gresso aiuta a rimanere sulla strada giusta.

I. ESSERE INTRAPRENDENTEScopo: Far comprendere ai partecipanti il concetto di intraprendenza Durata: 50 minutiMetodo formativo: L’intrapredenza è un’importante caratteristica di un leader e di una donna d’affari. Essere in-

SMARTS – Specifico *

M – Misurabile ** A – Raggiungibile

R – Realistico T – Limitato nel tempo

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traprendenti significa prendersi la responsabilità della propria vita. ^ Essere intraprendenti significa prendersi la responsabilità di noi stessi, delle nostre azioni, delle nostre

scelte e del nostro futuro. ^ Essendo intraprendente stai dicendo: “Chi sono oggi e chi diventerò sarà mia responsabilità.” Quando hai

tale attegiamento, stai responsabilizzando te stesso. Ti rendi conto che le tue scelte sono la più grande forza creativa nella tua vita.

^ Quando rispondi ad una situazione senza prenderti il tempo per rispondere, sei reattivo. Quando sei reat-tivo lasci che la situazione determini la tua risposta, permetti che le circostanze controllino il tuo compor-tamento, e incolpi gli altri per le tue azioni.

^ Le risposte reattive sono guidate dai sentimenti, non dai valori. Quando qualcuno o qualcosa ci ferisce noi reagiamo senza pensare. Se qualcuno ci grida per strada, noi potremmo rispondergli allo stesso modo sen-za pensare o scegliere la nostra risposta; semplicemente reagiamo. Le persone reattive incolpano gli altri per i loro problemi.

^ Al contrario, scelte intraprendenti sono guidate dai valori. Invece di reagire, ti fermi per un momento e scegli una risposta che è in linea con i tuoi valori. Essere intraprendenti ti ricorda che sei libero di scegliere come rispondere ad una situazione. Quando sei intraprendente, esamini i tuoi pensieri e comportamenti prima di reagire. Oppure, potresti semplicemente non rispondere, introducendo una nuovo modo di agire. Anche se una situazione o un comportamento di un’altra persona è completamente fuori controllo, siamo sempre in grado di scegliere la nostra risposta a quella situazione o comportamento.

Devi essere capace di rispondere, in grado di scegliere le tue risposte. Questa è una delle unicità che distingue l’uomo dagli altri animali. Un animale sa semplicemente reagire. Non può controllare se stesso. L’abilità di scegliere una risposta è una peculiartà dell’essere umano.

J. FARE!Scopo: Permettere ai partecipanti di creare un piano d’azione che riguardi la visione e gli obiettivi imprenditorialiDurata: 60 minutiMetodo formativo: Spiegare che il Piano d’Azione include Visione (Qual’è la visione per la tua attività commer-ciale?) e obiettivi:

DESCRIVERE GLI OSTACOLI. QUALI SONO GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE?

QUAL’È IL MIO PRIMO OBIETTIVO?

QUANDO LO RAGGIUNGERÒ?

COME LO RAGGIUNGERÒ?

DI COSA HO BISOGNO (ABILITÀ O RISORSE)?

QUANDO SAPRÒ SE L’HO RAGGIUNTO?

QUAL’È IL MIO SECONDO OBIETTIVO?

QUALI SONO LE SFIDE CHE DOVRÒ AFFRONTARE? IN CHE MODO POSSO SUPERARE TALI SFIDE?

K. PIANFICAZIONE DELLA VITA Scopo: Imparare come pianificare cambi per lo sviluppo personale e migliorare le prestazoini lavorative Durata: 120 minutiMetodo formativo: Chidere ai partecipanti di usare grafici per rappresentare la loro attività lavorative e le loro relazioni personali, descrivendoli con dieci aggettivi e sottolineando gli aspetti postivi, negativi e neutrali più im-portanti.

L. AGIRE DA SQUADRA Scopo: Esplorare e analizzare le sfide della squadra e le abilità nella risoluzione dei problemi Durata: 60 minutiMetodo formativo: Spiegare che talvolta quando abbiamo degli obiettivi affrontiamo problemi o sfide che ci sem-brano difficili da superare. La risoluzione di problemi è l’abilità di identificare e risolvere tali problemi o sfide. Riguarda l’azione personale nella risoluzione di sfide, conflitti e la discussione di alternative. É un processo, un attività in itinere nella quale usufruiamo delle nostre conoscenze per trovare una soluzione.

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La risoluzioni dei problemi si compone di cinque fasi:1. Comprendere le sfide/problematiche. Proprio come la prima fase di superamento delle sfide personali è la

necessità di esserne consapevoli. É importante comprendere la natura di di tali sfide/problematiche. Pensa ad una sfida e schematizzala con parole tue ad un compagno.

2. Descrivi ogni ostacolo. Dovresti essere consapevole di ogni ostacolo o limite che potrebbe impedirti di rag-giungere il tuo obiettivo. Quindi, cosa sta creando tale sfida/problematica?

3. Identificare le diverse soluzioni. Quando comprendi l’ambito della sfida, seleziona due potenziali soluzioni. Non c’è una singola strategia che funzioni per le sfide, ma anzi ci possono essere molte soluzioni.

4. Provare una delle soluzioni.

5. Valutazione delle soluzioni. Provarne un’altra se necessario.

I PARTECIPANTI HANNO DISCUSSO ALCUNE SFIDE COMUNI CHE AFFFRONTANO. SE POSSIBILE, CONCENTRARSI SU SFIDE CHE AFFRONTANO NELL’ATTIVITÀ

COMMERCIALE.

M. TROVARE SOLUZIONI CREATIVEDurata: 45 minutiMetodo formativo: Dividere i partecipanti in piccoli gruppi e chidergli di scrivere una proposta per una situazione data (Sei su un isola deserta e hai solo una cintura, cosa faresti con essa?): le regola è che nessuno può criticare le proposte delle altre persone.

N. IL DILEMMA DEL PRIGIONIEROScopo: Comprendere le cause del conflitto e diventare consapevoli delle proprie reazioni e comportamenti quando si affronta il conflittoDurata: 60 minutiMetodo formativo: Due persone, A e B, vengono arrestate dalla polizia. Gli agenti non hanno abbastanze prove della loro colpevolezza e li hanno rinchiusi in due celle separate. Volendo ottenere una confessione, l’agente di polizia offer ai sospettati le seguenti opzioni:Se uno confessa e l’altro no, colui che non ha confessato verra imprigionato per dieci anni e l’altro sarà libero; se non confesserà, i due avranno la sentenza di condanna sarà di un anno. Se tutti e due confessano sarnno impri-gionati per cinque anni. Ognuno dei prigionieri può rifletter su qual’è la miglior strategia per se stesso. In ogni caso, I sospettati non possono parlare tra loro. Tale esempio è tra i più usati per spiegare cosa succede quando gli attori hanno scelte contrastanti.

O. ESPLORARE LE QUALITÀ DI UNA BUONA E CATTIVA LEADERSHIP E LAVORARE IN-SIEME PER CREARE UNA DEFINIZIONE DI “LEADERSHIP” Durata: 60 minutiMetodo formativo: Chidere ai partecipanti di pensare ad un leader che ammirano (un politico, un leader della comunità, etc.), e scrivere tre qualità che secondo loro lo rendono un leader efficace. Chiedere ai partecipanti di pensare ad un leader che disprezzano e scrivere quali sono le qualità che lo rendono tale. Elencare gli aggetttivi in due colonne. Spiegazione: Non bisogna confondere tra l’essere un leader e avere leadership. Il mondo è pieno di leader senza lead-ership! I leader danno ordini e a volte mettono in soggezione. Se tu dimostri leadership, grazie alla tua intelligenza, al tuo cuore e alle tue personali qualità, conduci il tuo gruppo di lavoro sulla strada dell’autonomia e rinforzi la tua confidenza in te stesso, migliorando la loro produttività.

DEFINIZIONI

Leader (ruolo): leader di persone, una guida, persona che conduce, che ordina, che dirige. Conducono il gruppo in una direzione desiderataLeadership (capacità): influenza su un gruppo verso un obiettivo specificoLa leadership è condivisa tra i membri del gruppo, conferita da uno all’altro, generalmente a quelli che hanno le migliori abilità e il coraggio in un determinato momento per una specifica siutuazione. Il leader scelto non ha necessariamente la capacità della leadership mentre un membro del gruppo potrebbe averla. Tutti i gruppi necessitano di una leadership, ma non tutti i gruppi hanno bisogno di un leader.

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PENSARE - SENTIRE - AGIRE

I tre aspetti connessi che non possono funzionare da soli. ^ Avere entusiasmo ma agire senza un obiettivo è inefficace. ^ Sapere cosa fare e come farlo ma senza energia e volontà è inefficace. ^ Essere motivato e aver un obiettivo senza la abilità necessarie è inefficace e frustrante.

P. IN BASKET Scopo: Stimolare i partecipanti a usare le lore abilità nel processo decisionale Durata: 45 minutiMetodo formativo: Stabilito sull’ambiente imprenditoriale e il gruppo bersaglio (donne svantaggiate), il In-Basket è uno strumento che presenta una situazione complessa che richiede un’immediata soluzione attraverso l’uso di informazioni incluse nel testo. Questo tipo di strumento ti permette di esaminare le capacità organizzative e le sensibilità di base del candidato sulle questione e la sua abilità e modalità nei processi decisionali. Esso esplora l’ambito delle capacità del candidato nei processi decisionali e quindi le modalità e l’interesse nel trovare soluzioni. Puoi scegliere uno situazione tra le seguenti:

^ Ruolo No. 1: Giorgia vede la compagna Maria vicino alla macchina del caffè. Approciandosi, nota che a Maria mancano 5 centesimi per prendersi il caffè. Tu, al posto di Giorgia, cosa faresti?

^ Ruolo No. 2: Una mattina, Mauro andando al lavoro vede Stefania che, solita ad avere un sorriso smagli-ante, è seria e distante dagli altri colleghi. Tu, al posto di Mauro, cosa faresti?

^ Ruolo No. 3: Caterina è in pausa e beve il suo caffè con piacere e osserva la suo compagna Franca che sta portando con fatica un sacco pesante. Tu, al posto di Caterina, cosa faresti?

Suggerimenti per l’implementazione La descritta metodologia formative è adatta per 10-14 persone. Non è consigliabile applicarla ad un numero mag-giore di questo. Alcuni membri del gruppo (i più interessati e motivati) hanno avuto diverse possibilità per raf-forzare le loro relazioni: principalmente grazie al loro commune coinvolgimento nelle attività pratiche sul campo. I questionari valutativi sottolineano l’interesse dei partecipanti nel programma formativo considerando l’impor-tanza nel stabilire un’atmosfera positiva e una mutual comprensione tra i partecipanti. Qualcuno specificò che la profondità delle tematiche in relazione alla gestione del conflitto e alle tecniche di comunicazione sono utili anche per la vita privata. Il resto delle ore furono spese nella partecipazione a laboratori, conferenze e seminari.

Sources:P. Marcato, C. Del Guasta, M. Bernacchia Gioco e dopogioco;, 2007

The Global Alliance Resource Guide Empowered Entrepreneur Training Handbook; 2015 Terres des Hommes Psychosocial Training Manual, 2008

Medica Mondiale Liberia Training Manual for Women‘s Empowerment, 2013

VISIONE E DIREZIONEPENSARE

(essere capaci a dare significato e direzione)

MOTIVAZIONEE VALORISENTIRE

(essere capaci di sentirsi bene, energetici

ed entusiasti)

ORGANIZZAZIONE ED EFFICACIAAGIRE (avere le abilità necessarie per sentirsi sicuri di sè)

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2 P r o g r a m m i f o r m a t i v i p e r s e r v i z i a l l a c o m u n i t à2. 1 PROGRAMMA FORMATIVO PER SERVIZI ALLA COMUNITÀ SVILUPPATO IN ITALIA

Competenze acquisite ^ Conoscenza sul lavoro e sviluppo di comunità ( valori fondanti, esempi pratici) ^ Conoscenza sul sistema sanitario e sociale locale: instituzioni, quadro giuridico, attori non istituzionali ^ Comprensione delle interazioni tra il sistema dello stato sociale e l’economia sociale

Durata della formazioneLa durata totale del modulo è di 30 ore. Ogni lezione frontale comprendeva una spiegazione iniziale sui contenuti seguita da un discussione di gruppo e/o da esericizi pratici svolti dal gruppo stesso. I tirocinanti parteciparono a visite guidate nelle aziende per un totale di 18 ore.

Metodi formativi, contenuto e descrizione dei diversi moduli

A. LAVORO E SVILUPPO DI COMUNITÀ Durata: 4 ore Metodo formativo: Raccolta di idee con i partecipanti chiedendo di dare una loro definizione di “comunità”, per esempio:

^ “La comunità come un luogo caldo, protetto, in cui possiamo provare sentimenti positivi e mantenere delle relazioni.”

^ “La comunità è un luogo chiuso, dove l’identità può scontrarsi con il diverso, e nella quale viene applicato all’interno un rigido controllo sociale.”

Spiegazioni e dibattiti:

COMUNITÁ (DEFINIZIONE)

“Individui che condividono aspetti fondamentali delle loro vite perchè sono in un reciproco rapporto di inter-dipendenza e sviluppano un senso commune di appartenenza stabilendo tra loro rapporti fondati sulla fiducia.” Una comunità può condividere: Un territorio, un tetto, le radici, la storia, dei progetti, le origini etniche, la religione, la cultura, i valori, la lingua, le risorse, i problemi, i bisogni, le organizzazioni sociali, gli interessi, gli hooby, i nemici, etc.Essere una comunità presuppone che un gruppo di persone si definisca come comunità in un determinato luogo fisico, dove essi condividono alcuni aspetti delle loro vite che li rende interdipendenti fra loro.Sentirsi una comunità significa che le persone che vivono tale situazione di condivisione e interdipendenza hanno sviluppato un senso di comune appartenenza e hanno stabilito tra loro stessi relazioni di fiducia.

STRATEGIE DI CAMBIAMENTO PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA DI UNA COMUNITÀ

^ Determinate dalle condizioni (p.es. quadro giuridico, creazione di servizi, lavori infrastrutturali, etc.); ^ Incentrate sugli individui (p.es. supporti alle persone, formazione, etc.); ^ Si focalizzano sullo sviluppo di comunità: per permettere alle persone di vivere in determinate condizioni

volte al cambiamento rispetto ai loro bisogni / interessi.

SVILUPPO DELLA COMUNITÀ

Le strategie di sviluppo della comunità possono: ^ Risolvere specifici problemi della comunità e migliorare la qualità della vita degli individui e delle comu-

nità; ^ Miglioramento delle competenze e abilità dei membri della comunità che possono diventare una risorsa

per la comunità stessa; ^ Stabilire degli accordi e dei rapporti basati sulla fiducia tra gli attori locali coinvolti in diversi ambiti e

problematiche.

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LAVORO DI COMUNITÀ

Il lavoro di comunità è una pratica sociale riconosciuta da leggi e regolamenti specifici volti alla costruzione del bene comune e alla condivisione di responsabilità tra i cittadini; equilibrio tra bisogni individuali e quelli collettivi.Attività:

1. Promozione del processo di responsabilità collettiva.2. Attivazione e supporto del processo di cooperazione tra i portatori d’interesse che fanno parte del sistema

sociale.3. Promozione della partecipazione da parte dei portatori d’interesse nel sistema governativo.4. Sviluppo di relazioni che migliorino la fiducia, il senso di appartenenza e il senso di comunità.5. Sviluppo delle abilità e delle competenze per i membri della comunità.

I VALORI FONDANTI DEL LAVORO DI COMUNITÀ

É basato sul valore della cordialità tra uomini: ogni persona ha forze e risorse da condividere, in un ambiente favorevole, dove può attivamente contribuire allo sviluppo positivo delle relazioni. La qualità della vita è felicità. La qualità della vita può migliorare se le relazioni tra le persone rafforza l’identità e i legami basati sulla fiducia, all’infuori dell’interesse personale.

LAVORO DI COMUNITÀ E LE ISTITUZIONI PUBBLICHE

Il lavoro di comunità NON é un alternativa alle politiche dello stato sociale ma è uno strumento che completa e accresce la loro efficacia.Pericolo: delega e deresponsabilizzazione del Sistema pubblico nella gestione dei servizi.Miglioramento della sussidiarietà per promuovere l’organizzazione della società civile e le azioni collettive che hanno un impatto sulla comunità.

IL FULCRO DEL LAVORO DI COMUNITÀ

Le politiche, le pratiche, i regolamenti locali e nazionali riguardanti l’impiego e l’inclusione lavorativa dirette alle persone svantaggiate:

^ Leggi nazionali e regionali ^ Convenzioni ed incentivi per l’assunzione di persone svantaggiate ^ Rilevanti protocolli operativi

Il sistema pubblico sanitario e sociale del territorio: ^ Quadro normativo dei servizi sanitari e sociali della comunità ^ Strutture operative del sistema pubblico sanitario e sociale a livello locale, regionale e nazionale con i con-

tatti di riferimentoI principi costituzionali fondanti del sistema dello stato sociale:

^ Pari dignità a tutti i cittadini ^ Diritto allo sviluppo come essere umano ^ Protezione agli stranieri, quando non possono esercitare la loro libertà nel proprio Paese ^ Libertà di associazione ^ Riconoscimento dei diritti della famiglia ^ Protezione della maternità, dell’infazia e della gioventù ^ Diritto e protezione alla salute ad un servizio sanitario gratuito per chi versa in condizioni di disagio e

povertà ^ Scuola d’obbligo e diritto all’educazione ^ Diritto al supporto assistenziale per cittadini inabili al lavoro e sprovvisti dei mezzi necessari per vivere ^ Diritto dei lavoratori

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ELEMENTI SOCIALI AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE

RELAZIONI / STATO SOCIALE ECONOMIA / IMPRESA

sviluppo di comunità

CITTADINANZA ATTIVA ECONOMIA CIVILE

QUADRO NORMATIVO QUADRO NORMATIVO

SANITÀ E SERVIZI SOCIALI IMPRESA SOCIALE

B. ELEMENTI SOCIALI E L’AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE Durata: 4 ore Metodo formativo: Spiegazione e dibattito: “Interesse generale della comunità nella promozione dell’integrazione sociale dei cittadini.”

C. SANITÀ LOCALE E SISTEMA SOCIALE: ISTITUZIONI, QUADRI NORMATIVI, ATTORI NON ISTITUZIONALI Durata: 4 ore Metodo formativo: Raccolta di idee con i partecipanti sul loro livello di conoscenza riguardo i seguenti temi e successivamente la presentazione dei contenuti di tali tematiche: • Sanità locale e servizi sociali: struttura e specifici ruoli istituzionali a livello locale, regionale e nazionale;• Attori non istituzionali che trattano l’impiego di persone svantaggiate: tipo di attività, obiettivi e quadri oper-

ativi; • Riferimenti legislativi, politici e pratici per l’inclusione sociale e lavorativa di persone svantaggiate.

Suggerimenti per l’implementazione La descritta metodologia formativa è adatta per 10-14 persone. Non è consigliabile applicarla ad un numero mag-gior di questo. La parte più rilevante, utile ed apprezzata del modulo è relativa agli incontri con gli attori e le realtà quotidiamente coinvolte nel lavoro sociale, in particolare le cooperative sociali che normalmente assumono persone svantaggiate nelle loro attività produttive.

Fonti:Fare lavoro di comunità – Elvio Raffaello Martini, Alessio Torti – Ed. Carocci Faber

Economia Civile – L. Bruni, S. Zamagni – Ed. Il Mulino

2. 2 PROGRAMMA FORMATIVO NELL’AREA DELL’IMPREDITORIA SOCIALE SVILUPPATO IN SLOVENIA

Obiettivo generale della formazione ^ Informare i partecipanti sui concetti di base dell’imprenditoria sociale; ^ Presentare alcune buone pratiche di imprenditoria sociale del contesto locale; ^ Introdurre i partecipanti alle fasi necessarie per costituire un impresa sociale in Slovenia.

Durata della formazione La durata del programma formativo sull’imprenditoria sociale è di circa 20 ore. Le ore considerano il lavoro svolto in classe. Le lezioni sono composte dal lavoro di gruppo svolto in classe e dai compiti individuali. La durata di ogni lezione è di 2-5 ore. Il numero delle ore include anche una dimostrazione delle buone pratiche (5 ore).

Partecipazione al programma formativoLa metodologia per il programma formativo è adatta per 10-15 persone. Non è consigliabile applicarla ad un nu-mero maggiore di partecipanti.

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Contenuto delle singole lezioni (in ordine cronologico)

CONCETTI DI BASE DELL’IMPRENDITORIA SOCIALEContenuto della lezione: Nella lezione introduttiva i partecipanti vengono informati sui concetti base dell’im-prenditoria sociale in riferimento al quadro legislativo nazionale: gli obiettivi, i principi, i requisiti, gli ambiti e le attività dell’imprenditoria sociale e l’impiego di persone svantaggiate nel mercato del lavoro.Lavoro pratico: i partecipanti formano dei gruppi di 3-4 persone. Ogni gruppo deve identificare e rappresentare la principali differenze tra la ‘normale’ impresa privata (che vende beni e servizi sul mercato) e l’impresa sociale.

OPPORTUNITÀ PER L’IMPRENDITORIA SOCIALE NELL’AREA / IN REGIONEContenuto della lezione: In questa lezione vengono descritte le opportunità per l’imprenditoria sociale nell’area/ in regione. A tal fine bisognerebbe analizzare i programmi, le strategie e i piani locali e regionali per l’agronomia, lo sviluppo rurale, i servizi sociali per i gruppi svantaggiati, il turismo rurale, la preservazione del patrimonio cul-turale e naturale. Lavoro pratico: I partecipanti formano dei gruppi di 3-4 persone. Ogni gruppo deve considerare i programmi, le strategie e i piani a livello locale e regionale e identificare le opportunità per lo sviluppo dell’imprenditoria sociale.

IO COME IMPRENDITORE SOCIALE Contenuto della lezione: In questa lezione vengono descritte le caratteristiche dell’imprenditore sociale: imprendi-toria, creatività, innovazione, perseveranza, dedizione, abilità a gestire ed organizzare, abilità comunicative, capac-ità a lavorare in gruppo, empatia sociale, etc.Lavoro pratico: A ciascun partecipante viene chiesto di valutare quali caratteristiche possiede l’imprenditore sociale e quali non.

PRESENTAZIONE DELLE BUONE PRATICHE DELLE IMPRESE SOCIALIContenuto della lezione: La lezione presenta diverse buone pratiche applicate dalle imprese sociali nel contesto locale/regionale.Lavoro pratico: I partecipanti discutono sulle buone pratiche evidenziando punti di forza / debolezza, le opportu-nità e le minacce.

LA COSTITUZIONE DELL’IMPRESA SOCIALE Contenuto della lezione: Ai partecipanti vengono forniti i concetti di base per la costituzione dell’impresa so-ciale: enti legali adatti per la creazione dell’impresa sociale, le condizioni stabilite nella legislazione nazionale per acquisire lo status di impresa sociale, la preparazione dello atto costitutivo, il contenuto dell’applicazione per la registrazione dell’impresa sociale.Lavoro pratico: I partecipanti preparano l’atto costitutivo rispetto ai loro interessi/motivazioni per la costituzione di un ente legale per il lavoro autonomo.

Strumenti generali e supporto per la formazione • Proiettore per visionare il materiale interattivo.• Film o video: rispetto all’argomento è consigliabile l’uso di film e video.• Libri e articoli di giornale per la presentazione di argomenti specifici.

Metodi formativi Lezioni: le lezioni dovrebbero dare l’opportunità per un attiva inclusione dei partecipanti. È particolarmente im-portante per i partecipanti con una bassa educazione (scuola elementare/media). Discussione e lavoro interattivo in classe: è necessario stimolare discussioni e lavori interattivi in classe per risolvere diversi compiti. I partecipanti dovrebbero essere incoraggiati a porre domande ed esporre le idee individuali per la coltivazione e/o la lavorazione delle erbe. Questa metodologia aiuterà i partecipanti e i formatori a conoscersi meglio e a pianificare efficacemente le successive lezioni o attività. Lavoro di gruppo: l’obiettivo del progetto GROW è di promuovere le attività di gruppo e la collaborazione tra i partecipanti. In tal modo le attività di gruppo dovrebbero essere ‘incluse’ in ogni programma formativo. I parteci-panti sono divisi in piccoli gruppi: ad ogni gruppo viene assegnato un compito specifico il quale dev’essere raggi-unto con la partecipazione di tutti i membri del gruppo stesso. Lavoro individuale: le attività individuali possono essere adottate nel caso in cui alcuni individui siano interessati a saperne di più o perché non hanno le conoscenze su un determinato argomento.Dimostrazione di buone pratiche nel contesto locale: durante la formazione è consigliabile l’organizzazione di una

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visita guidata per osservare le buone pratiche applicate nel contesto locale. L’obiettivo della visita è quello di vedere le differenze tra la ‘normale’ impresa privata (che vende beni e servizi sul mercato) e l’impresa sociale.

Raccomandazioni per la formazione • Descrizione di storie interessanti o esperienze personali in relazione ad uno specifico argomento al fine di sti-

molare l’interesse dei partecipanti.• Fare una pausa ogni 30-40 minuti per evitare un calo d’attenzione.• I formatori dovrebbero incoraggiare i partecipanti a condividere le loro esperienze in relazione all’argomento in

questione. • I formatori dovrebbero svolgere attività per stimolare e migliorare il lavoro di gruppo.

Materiali raccomandati per il programma formativo. • The Law on Social Entrepreneurship (Zakon o socialnem podjetništvu)• A World Without Poverty: Social Business and the Future of Capitalism; 2008, Public Affairs.• Association for the development of social programs and social entrepreneurship (www.dspcenter.si)• Incubator of social enterprises (www.socialni-inovatorji.si)

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3 P r o g r a m m i f o r m a t i v i p e r l ’ i m p r e n d i t i v i t à3. 1 PROGRAMMA FORMATIVO SULL’IMPRENDITIVITÀ SVILUPPATO IN ITALIA

Competenze acquisite ^ Definizione e conoscenza di competenze necessarie per migliorare le possibilità di occupazione nel settore

dell’agricoltura sociale. ^ Maggior spirito di iniziativa e imprenditorialità sviluppando le abilità e la fiducia in se stessi. ^ Conoscenza del quadro normativo delle attività commericali e dell’impresa. ^ Conoscenza dell’organizzazione aziendale. ^ Conoscenza sulla rete delle imprese agricole del territorio. ^ Uso del metodo Business Model Canvas per identificare una valida proposta per i clienti e un modello di

sviluppo per un’idea commerciale.

Durata della formazioneLa durata totale del modulo è di 120 ore. Ogni lezione frontale comprendeva una spiegazione iniziale sui contenuti seguita da un discussione di gruppo e/o da esericizi pratici svolti dal gruppo stesso. I tirocinanti parteciparono a visite guidate nelle aziende per un totale di 20 ore.

Contenuti, descrizioni e metodi formativi

A. DIRITTO AL LAVORO (10 ORE)Lettura e analisi di articoli rilevanti della legislazione nazionale.ESSERE UN LAVORATORE: Lo ”status del lavoratore” cambiò nella storia umana e recentemente, dopo tanto tempo, il lavoro è stato finalmente riconosciuto come la fondazione della res publica (un bene comune).

PRIMA: ESSERE UN LAVORATORE CORRISPONDEVA AD UNA COMUNE DISCRIMINAZIONE DAI DIRITTI POLITICI E SOCIALI

ADESSO: ESSERE UN LAVORATORE È CONSIDERATO COME UNO STANDARD DI INCLUSIONE SOCIALE

Il “dovere” di lavorare è un impegno per la crescita del bene comune per il vantaggio di tutti. Il lavoro non nasce per servire l’economia o le aziende. I singoli individui devono riderezionare il mondo del lavoro, scoprire e miglio-rare le loro mentalità, atteggiamenti e caratteristiche personali. Vi è inoltre un’importante rapporto tra democrazia e lavoro: la democrazia ha senso come strumento per promuovere la condizioni materiali dell’esistenza, includendo il lavoro in se stesso. L’accesso al diritto al lavoro deriva dall’equilibrio tra la domanda e l’offerta sul “mercato del lavoro”, e questo dipende da diversi fattori in relazione alla situazione economica e sociale. La Costituzione afferma che il lavoro non può essere influenzato dalle politiche, ma al contrario, le politiche dovrebbero essere determinate dal lavoro. Di conseguenza, le legislazioni nazionali e locali deveono fornire le condizioni necessarie per concretiz-zare tale realtà in quanto la politica dev’essere influenzata e determinata dal lavoro, e non viceversa.

LAVORO > POLITICA > ECONOMIA

Dovremmo muoverci verso un’economia reale: la produzione del benessere attraverso il lavoro e il benessere inves-tito nel luogo di lavoro; riconsiderare il modello di sviluppo e di crescita, rivalutare in profondità la nostra visione del mondo e dell’economia; riscoprire la connessione con il territorio attraverso la politica e l’economia.Gli scopi, gli obiettivi e i principi dell’inclusione sociale sono:• Il lavoro• La formazione• Rapporti tra le cooperative sociali• Rapporti con i servizi pubblici• Rapporti con i partner• Le risorse coinvolte nell’inclusione lavorativa e sociale per le persone svantaggiate• Abilità nel misurare il valore aggiunto (resoconto sociale)

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• Interesse generale della comunità per la promozione e integrazione sociale dei cittadini

B. L’AGRICOLTURA SOCIALE (20 ORE)Lavoro: nel nostro territorio abbiamo marigini per un ulteriore sviluppo dell’agricoltura e quindi per la creazione di nuovi posti di lavoro attraverso nuove forme produttive, il recupero di pratiche agricole e terreni abbandonati, e la promozione di prodotti lavorati provenienti da inizative agroalimentari locali. Se il tasso di occupazione crescerà, vi sarà spazio per incoraggiare l’inclusione lavorativa di persone svantaggiate. Lo sviluppo economico dovrebbe crescere in linea con una nuova visione del settore primario la quale implica l’implementazione di un patto territo-riale tra le istituzioni pubbliche, le aziende agricole, i piccoli produttori, i consumatori, le nuove filiere produttive, le reti dei produttori locali e le nuove forme d’integrazione del reddito familiare.Salute: senza offendere la Natura, le persone possono offrire produzione agroalimentari sane, nutritive e saporite. Il territorio e i cicli naturali dovrebbero essere luoghi per la cura, la riabilitazione, l’educazione e il benessere degli individui e delle comunità.Ambiente: la produzione agroalimentare, le pratiche di lavorazione e marketing dovrebbero ridurre al minimo l’impatto ambientale perchè attraverso le pratiche agricole possiamo “coltivare e custodire” il territorio e renderlo abitabile e piacevole anche per le generazioni future. Multifunzionale: l’agricoltura sociale può essere uno strumento operativo per: promuovere una crescita che sia ambientalmente ed economicamente sostenibile; accrescere l’identità locale; creare programmi terapeutici e ria-bilitativi; promuovere l’ integrazione sociale e l’inclusione lavorativa delle parti interessate nella società attraverso l’acquisizione di nuove tecniche e pratiche agricole.

Sviluppare il significato dell’agricoltura sociale: per promuovere un nuovo concetto di sviluppo territoriale; per realizzare politiche e pratiche socio-economiche e culturali al fine di connettere la realtà urbana (in particolare la città) con il suo entroterra; per facilitare le pratiche conservative del territorio, il rispetto per l’ambiente, l’uso effi-ciente delle risorse naturali anche in prospettiva di un consumo sostenibile dei prodotti agroalimentari.

C. AGRICOLTURA SOCIALE: ECONOMIA CIVILE E IMPRESA SOCIALE (25 ORE) L’impresa che ha a che fare con l’agricoltura sociale ha uno scopo che va al di là dell’idea di profitto in quanto genera un valore aggiunto proveniente dalla priorità conferita ai rapporti e alla produzione di risultati positivi per la comunità attraverso la creazione di una rete con i soggetti interessati del settore privato. Gli aspetti principali dell’impresa sociale sono: la promozione dello sviluppo locale; l’applicazione di valori come la giustizia sociale; garantire l’organizzazione democratica, le pari opportunità e la riduzione delle disuguaglianze; il diretto coinvolgimento dei lavoratori nella gestione. Secondo la visione dell’economia civile i principi base sono:

1. Scambio equo – efficienza.2. Ridistribuzione del benessere – giustizia.3. Reciprocità – fiducia, generosità e fraternità tra gli esseri umani.

La sfida è la coesistenza tra questi tre principi, interdipendenti all’interno dello stesso sistema sociale. Per farlo diventare realtà, le istituzioni e le organizzazioni che promuovono la reciproca interrelazione di questi principi de-vono essere supportate. Imprenditorialità non significa soltanto profitto e vi sono imprese riconosciute che hanno scopi diversi dal mero profitto. Il valore aggiunto delle Imprese Sociali è la fornitura di servizi dove la relazione è la priorità, stabilendo una rete tra gli attori del settore privato e quelli del settore terziario al fine di produrre risultati positivi per la comunità. Gli aspetti principali dell’impresa sociale:

^ promozione dello sviluppo locale; ^ adozione di valori, come la giustizia sociale, al fine di garantire un’organizzazione democratica; ^ coinvolgimento diretto nella gestione aziendale da parte dei dipendenti; ^ pari opportunità e riduzione delle disuguaglianze.

Accanto alla definizione di economia civile e impresa sociale, negli ultimi decenni si è sviluppato all’interno del mondo profit il concetto di responsabilità sociale d’impresa – CSR, un concetto che da solo non è sufficiente a qualificare l’impresa come impresa sociale: CSR – Responsabilità Sociale d’Impresa si riferisce alle aziende che si prendono la responsabilità per il loro impatto sulla società (Definizione UE, 2001): all’impresa economica viene chiesto di svolgere un ruolo sociale, prendendosi la responsabilità per gli impatti ambientali e sociali e le conseguenze delle loro attività, provvedendo a dare un resoconto degli effetti, includendo i cambi sociali ed economici che influenzeranno l’ambiente circostante.

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D. IMPRESA SOCIALE (20 ORE)L’impresa sociale, così come definita dalla legge italiana (Decreto legislativo 155/2006,) si identifica in tutte quelle aziende private, incluse le cooperative sociali, nelle quali le principali attività economiche sono durature e hanno come scopo la produzione e scambio di beni e servizi di un certo valore sociale. Un’ impresa sociale è un impresa vera e propria definita come un sistema complesso costituito da tutte le persone che lavorano all’interno dell’azien-da, per ogni livello di responsabilità, e da tutte le risorse che costituiscono il benessere di tale azienda. L’obiettivo ultimo dell’impresa sociale è condurre un’attività economica: ciò include un insieme di operazioni commerciali eseguite da individui o gruppi di persone per produrre, procurarsi e usufruire di beni e servizi al fine di raggiun-gere i loro bisogni. L’impresa sociale ha un duplice scopo: rispondere alle necessità (creare beni e servizi) creando profitto ( l’azienda deve prendere delle scelte che mirino all’ottimizzazione degli strumenti e delle risorse al fine di massimizzare il vantaggio economico).

L’IMPREDITORE SOCIALE

Chiedere ai partecipanti di compilare il questionario sull’autovalutazione. Un’ innovativa idea imprenditoriale necessita di un leader innovativo capace di produrre valore aggiunto indipen-dentemente dalla ragione per il quale è spinto ad agire, considerando che il profitto non è il principale obiettivo. Essere un imprenditore sociale non è solo una scelta di carriera ma una scelta esistenziale. La motivazione dell’im-prenditore sociale può essere riassunta così:

PROFITTO = IMPRENDITORE CAPITALISTA

BENE COMUNE = IMPRENDITORE SOCIALEPrincipali caratteristiche dell’imprenditore sociale:

√ ADEGUATA TENDENZA AL RISCHIO STIMAFiducia in se stessi-Consapevolezza-Determinazione-Intelligenza-Intuizione-Coraggio-Sicurezza-Ottimismo

√ PENSIERO CREATIVOMissione-Visione-Idea-Scenario-Progettualità-Visione sistemica

√ COMUNICAZIONE: ABILITÁ A COORDINARE E MIGLIORARE IL LAVORO DI DIVERSI SOGGETTI

Gestione dei dipendenti-Gestione clienti-Comunicazioni esterne-Comprensione orale-Gestione del conflitto-Definizione di percorsi di sviluppo-Stabilire gli obiettivi

√ VALUTAZIONE DELLE CAPACITÁ IMPRENDITORIALIValutazione psicologica: Ho un personalità imprenditoriale? Quali sono i miei punti di forza e di debolezza,

come posso migliorare? Valutazione tecnica: Quali capacità possiedo nell’area specifica? Come posso migliorare le mie abilità (tirocini in

altre aziende, formazione, etc.)?

DEFINIZIONE DI IDEA IMPRENDITORIALE

Domande di base: Cosa implica la mia prospettiva? Sta considerando il rischio? Quali sono i punti di forza e debolezza della mia idea? É necessario effettuare una prima analisi di fattibilità che includa tutte le informazioni necessarie per svolgere le attività (autorizzazioni, procedure formali, enti coinvolti): Quanto è il costo in termini di tempo e denaro?

ANALISI DEL MERCATO E DEL PRODOTTO

• Bisogno per il consumatore / cliente. • Identificare il tipo di cliente a cui rivolgersi. • Trovare il prodotto che meglio si adatta ai nostri bisogni. • Analizzare il potenziale del mercato (clienti, concorrenti, esperti industriali, fornitori).

E. ORGANIZZAZIONE IMPRENDITORIALE (25 ORE)Quattro sono gli elementi essenziali che costituiscono un’organizzazione imprenditoriale: 1. Risorse materiali (sedi, forniture, macchinari, attrezzatura, etc.) 2. Risorse umane (personale) 3. Risorse finanziarie 4. Risorse tecnologiche

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Impresa individuale Vantaggi: Maggior flessibilità e velocità di decisione; bassi costi e ridotti carichi amministrativi e contabili. Svantaggi: Responsabilità personale del proprietario verso terzi (con le proprie risorse). Impresa collettiva Vantaggi: Condividere con gli altri il rischio e il peso delle scelte; acquisizione del capitale e del lavoro necessario, difficile da ottenere soprattutto quando si apre un’attività.Svantaggi: Maggior costi amministrativi e contabili e minor flessibilità decisionale.

ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLE RISORSE UMANE PER LE PICCOLE IMPRESE

Una piccola impresa è caratterizzata da una struttura semplice incentrata su una singola persona con il ruolo di leader (processo decisionale centralizzato, ridotta specializzazione degli incarichi e formalità nelle procedure, basso livello dei sistemi di pianificazione e controllo).Funzioni essenziali dell’azienda:• attività produttiva• attività commerciale e marketing • attività amministrativa

PIANO AZIENDALE (BUSINESS PLAN)

Il piano aziendale ti permette di controllare la fattibilità dell’inziativa dal punto di vista tecnico, commerciale, economico e finanziario, rispondendo a due domande: Vale la pena dar vita all’azienda? Se la risposta è positiva: Qual’é il miglior modo per raggiungere gli obiettivi dell’azienda? Un piano aziendale descrive diversi aspetti, approcci, e valori che un’azienda offre ai clienti. É un documento stilato da colui che ha intenzione di iniziare un lavoro o che ha già avviato l’attività aziendale. Tale documento fornisce una descrizione completa di un’impresa e dei suoi obiettivi in un determinato momento. Il piano aziendale è composto da quattro pricipali elementi:

^ Obiettivo aziendale: obiettivi che l’azienda intende raggiungere attraverso le sue operazioni, e ciò include il profitto e gli obiettivi sociali.

^ Il prodtto / servizio: quello che sarà venduto attraverso l’attività commerciale e come l’azienda ha intenzi-one di ottenerlo.

^ Mercato: il gruppo bersaglio per il prodotto / servizio e le sue caratteristiche. ^ Modello per la distribuzione: vendite e/o diustribuzione sul mercato in collaborazione con altre aziende o

persone.Un piano aziendale comprende tre parti:La prima parte è di natura introduttiva, la quale deve contenere una breve descrizione dell’idea aziendale e spiegare come è nata e come si è sviluppata. La seconda parte è di natura tecnico-operativa e comprende una descrizione tecnica, commerciale e finanziaria che spiega come si realizzerà tale idea. L’ultima parte è di carattere quantitati-vo-monetaria e illustra tutti gli aspetti tecnici e operativi in termini di prospettive economiche e finanziarie.Seminario sull’uso del Business Model Canvas:I partecipanti sono divisi in due gruppi. Il primo gruppo doveva sviluppare un’idea commerciale sulla produzione orticola; il secondo gruppo doveva sviluppare un’idea commerciale sullo sviluppo dei servizi educativi nel settore

START

Chi ti aiuterà?

I PARTNER

CHIAVE

Come lo farai?

LE ATTIVITÀ CHIAVE

What do you need?

RISORSE CHIAVE

Cosa farai?

GENERARE VALORE

Come interagisci?

RELAZIONE CON I CLIENTI

Chi aiuti?

SEGMENTAZIONE DELLA CLIENTELA

How do you reach them?

CANALI

Quanto costerà?

STRUTTURA DEI COSTI

Quanto guadagnerai?

FLUSSI DI GUADAGNO

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ambientale ed agroalimentare. Ogni gruppo ha lavorato su queste due aree di lavoro. La prima parte del seminario è definita da due gruppi congiunti usando la metodologia del BMC: chi è il nostro cliente e cos’è disposto a com-prare; la seconda parte si concentra sulla costruzione del modello commerciale attorno al profilo del nostro cliente.

ANALISI S.W.O.T PER PICCOLE IMPRESE

Strengths / Punti di forzaI punti di forza fanno parte delle responsabilità dell’im-prenditore: essi sono le componenti positive dell’azien-da e devono essere capitalizzate compensando i punti deboli:• Miglioramento del nuovo prodotto• Creazione di una buona rete con i clienti• Esperienze manageriali• Prezzi del prodotto competitivi• Tecnologia superiore• Caratteristiche del prodotto (utilità, qualità, etc.)• Coinvolgimento di diversi dipendenti con re-

sponsabilità

Weaknesses / Punti deboliI punti deboli vanno sotto la responsabilità dell’im-prenditore e indicano la mancanza di qualcosa o la presenza di qualcosa di sbagliato (quindi dovrebbero essere eliminati):• Prezzi non competitivi• Scarsa abilità tecnologica del personale coinvolto o

dell’imprenditore• Mancanza di capacità nella promozione del

prodotto • Insufficiente capitale sociale• Aumento del prezzo dei materiali necessari alla

produzione Opportunities / Opportunità Esternalità positive o favorevoli alla realizzazione dell’idea commerciale, al di fuori del controllo dell’im-prenditore ma per i quali può trarne vantaggio: • Debole concorrenza • Aumento del numero dei clienti potenziali• Crescita del mercato• Esempi di aziende simili che fanno profitto

attraverso l’assistenza tecnica • Innovazione del prodotto o carenza sul mercato • Politiche favorevoli e basso tasso d’interesse • Concrete opportunità formative

Threats / MinacceEsternalità negative o sfavorevoli che normalmente sono fuori dal controllo dell’imprenditore ma devono essere prese in considerazione per evitare o ridurre tali impatti negativi:• Aumento del prezzo delle attrezzature o delle

materie prime • Disastri ambientali• Cambi nelle politiche e negli incentivi governativi • Alto numero di concorrenti• Crisi personali (o altre malattie)

Suggerimenti per l’implementazione La descritta metodologia formativa è adatta per 10-14 persone. Non è consigliabile applicarla ad un numero mag-giore di questo.I partecipanti hanno dimostrato grande interesse sugli argomenti riguardanti l’imprenditorialità e nello specifico sulla costruzione del modello aziendale. I questionari valutativi dimostrano che la tecnica di costruzione del mod-ello aziendale attraverso il Business Model Canvas è stata molto apprezzata specialmente per i metodi e gli stru-menti utilizzati e per il coinvolgimento attivo da parte dei partecipanti. Rispetto ai diversi livelli di competenze (devono essere valutati prima dell’attivazione dei programmi formativi) dei tirocinanti, i moduli e i concetti devo-no essere adattati: strumenti pratici come il Business Model Canvas e il corso aiuteranno molti dei partecipanti ad una migliore comprensione dei concetti teorici sviluppati durante le ore di lezione.

Fonti: http://www.businessmodelcanvas.it/

Becchetti L., Oltre la crisi nella società del rischio: il ruolo dell’economia civile, 2009 Zamagni S., L. Bruni, Dizionario di economia civile, 2009

Bologna G., Felicità e benessere: la definizione di un nuovo paradigma economico, 2012 Borzaga C.,Paini F. Buon lavoro, 2011

Bruni L., S. Zamagni Economia Civile, 2004 Bruni L., L’economia e i paradossi della felicità, 2002

Bruni L., Reciprocità, 2006Demozzi M, Zandonai F, Impresa Sociale di Comunità, 2008

Fazzi, L., in C. Borzaga, Governo e Organizzazione per l’impresa sociale, 2008Vitelli S, Cittadinanza attiva e sussidiarietà circolare, 2009

Zamagni S.,L’economia del Bene Comune, 2007

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3. 2 PROGRAMMA FORMATIVO SULL’IMPRENDITIVITÀ SVILUPPATO IN SLOVENIA

Obiettivo generale della formazione L’educazione imprenditoriale mira a responsabilizzare le persone, individui intraprendenti che hanno le capacità, le conoscenze e le attitudini necessarie per raggiungere determinati obiettivi al fine di soddisfare le proprie vite. L’educazione imprenditoriale favorisce il pensiero creativo e incoraggia un forte senso di consapevolezza nei propri valori, nelle proprie iniziative e l’accettazione degli errori o insuccessi come esperienze di vita (non come fallimen-ti). Inoltre, l’educazione imprenditoriale non dovrebbe essere confusa con lo studio delle scienze economiche – il cui scopo è promuovere creatività, innovazione e il lavoro autonomo. Questo è stato il nostro scopo: le donne coin-volte nel progetto dovrebbero avviare le loro attività commerciali. La formazione è stata suddivisa in due moduli: Modulo 1: Qualità individuali per l’attiva imprenditoriale; Modulo 2: Contenuti e conoscenze economiche per avviare un’attività commerciale.

Durata della formazioneLa durata totale del modulo sulla formazione dell’imprenditorialità è di 150 ore. Le ore di lezione sono 60 mentre le restanti 90 ore sono dedicate allo studio individuale e ai lavori per casa. Metà delle ore di lezione (30 ore: 5 volte per 6 ore a lezione) riguardano le qualità individuali per un’attiva imprenditorialità (Modulo 1) mentre l’altra metà (30 ore: 3 volte per 8 ore a lezione e una volta 6 ore) è rivolta ai contenuti e alle conoscenze economiche necessarie per avviare un’attività commerciale (Modulo 2). In totale vi sono 9 incontri e ad ogni lezione venivano assegnati ai partecipanti lavoro da svolgere a casa.

Contesto della formazione La descritta metodologia è adatta per 10-15 persone. Non è consigliabile applicarlo ad un numero maggiore di questo. Le lezioni vengono svolte in classe mentre un piccola parte delle attività possono essere implementate sul campo.

Lista dei contenuti

MODULO 1 - QUaLità inDiviDUaLi per L’attiva iMprenDitOriaLe (30 Ore Di LeziOne e 30 Ore Di LavOrO inDiviDUaLe)

1. Introduzione – Possiamo cambiare solo noi stessi, non gli altri (6 ore)2. Il bilanciere, gestione del tempo, le caratteristiche dell’imprenditore (6 ore)3. Stabilire e raggiungere gli obiettivi (6 ore)4. Comunicazione etica, percezioni e risposte (6 ore)5. Relazioni interpersonali, comportamento, credenze e valori (6 ore)

MODULe 2 - COntenUti e COnOsCenze eCOnOMiChe per avviare Un’attività COMMerCiaLe ((30 Ore Di LeziOne e 30 Ore Di LavOrO inDiviDUaLe)

6. Imprenditori e attività commerciali (6 ore)7. Idee commerciali e introduzione al piano aziendale (8 ore)8. Preparazione per la costruzione del piano aziendale (8 ore)9. Creazione del piano aziendale (8 ore)

Contenuti delle lezioni individuali (in ordine cronologico)

1. INTRODUZIONE – POSSIAMO CAMBIARE SOLO NOI STESSI, NON GLI ALTRI (6 ORE)Contenuto della lezione: Nella lezione introduttiva presentiamo il programma formativo e i nuovi metodi lavora-tivi (lavoro dinamico, lavoro di gruppo, partecipazione, lavori a progetto). Possiamo cambiare il nostro comporta-mento se lo vogliamo e possiamo impararlo a fare. Acquisiamo l’uso di un linguaggio sofisticato per influenzare e apportare un cambio positivo. Guardiamo ad esempi di imprenditori di successo (esempi di buone pratiche dalle imprese slovene) e descriviamo il punto di partenza e la definizione di imprenditorialità (Strategia UE 2020, definizione, inclusione nell’educazione).

2. IL BILANCIERE, GESTIONE DEL TEMPO, LE CARATTERISTICHE DELL’IMPRENDITORE (6 ORE)Contenuto della lezione: All’interno delle lezioni riflettiamo su noi stessi e le nostre qualità, riconosciamo lo stru-

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mento del bilanciere e riflettiamo sull’equilibrio delle nostre vite. Stabiliamo un ambiente sicuro e definiamo le regole di comportamento nel gruppo. Inoltre, valutiamo le nostre qualità imprenditoriali e pensiamo cosa vorrem-mo cambiare. Riconosciamo possibili soluzioni per gestire efficacemente il tempo e ridurre la pressione. Guardi-amo ai nostri modelli di organizzazione e spesa del tempo, del denaro e dell’energia – la nostra settimana tipo.Come esercizio ognuno pensa alle proprie capacità, abilità, punti di forza e di debolezza, considerando cosa vogliono per il futuro. Per concludere, guardiamo il film motivazionale su Youtube: Learning to learn - On the path to success.

3. STABILIRE E RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI (6 ORE)Contenuto della lezione: Rispetto alle lezioni precedenti stabiliamo gli obiettivi personali e professionali per il suc-cesso futuro incoraggiando la creatività, l’innovazione, l’iniziativa e l’imprenditorialità. Impariamo ad usare tec-niche (SMART) e principi per definire e raggiungere obiettivi. Guardiamo inoltre agli obiettivi collettivi e ai nostri attraverso diverse prospettive – sognatore, realista, e critico ( Modello Disney – pianificare con la strategia Disney).

4. COMUNICAZIONE ETICA, PERCEZIONI E RISPOSTE (6 ORE)Contenuto della lezione: In questa sezione vengono identificate le nostre modalità di comunicazione e quali sono i limiti del nostro modo di pensare. Riconosciamo diverse condizioni percettive (empatia, associazione, dissoci-azione e meta posizione) e riflettiamo quand’è la situazione migliore per usare ognuna di esse. Diventiamo cons-apevoli delle percezione del mondo attraverso i nostri sensi e integriamo nuove conoscenze per il nostro sviluppo personale. Impariamo creativamente a risolvere conflitti interni ed esterni (comunicazione etica e condizioni perc-ettive), a come comunicare efficacemente e a come presentare le nostre idee e opinioni agli altri. Incoraggiamo costantemente il lavoro di gruppo e la volontà a cooperare con gli altri membri del gruppo.

5. RELAZIONI INTERPERSONALI, COMPORTAMENTO, CREDENZE E VALORI (6 ORE)Contenuto della lezione: Nella vita siamo costantemente in relazione con gli altri e con noi stessi. Durante la lezi-one impariamo a come stabilire una miglior relazione con noi stessi e con gli altri (relazione con se stessi, reti di relazioni, credenze sulle relazioni). Incontriamo credenze limitanti, ispiratrici ed insidiose che hanno un impatto sulle nostre vite. Diventiamo consapevoli sulle diverse credenze e constatiamo il potere delle credenze e le possi-bilità che abbiamo per influenzarle e cambiarle. Per le nostre relazioni con gli altri è importante evidenziare quali sono i nostri valori e come essi ci definiscono. Inoltre, è importante comprendere come viviamo i nostri valori in relazione con noi stessi e con gli altri. Attraverso tutto il processo incoraggiamo l’imprenditorialità e l’iniziativa – creatività, innovazione, rischio, l’abilità di pianificare e gestire progetti per raggiungere gli obiettivi. Incoraggiamo il pensiero creativo, la consapevolezza dei nostri valori e delle nostre iniziative. Impariamo ad accettare gli errori o gli insuccessi come esperienze e non come fallimenti (risposte costruttive – opportunità d’apprendimento).

Con queste ultime lezioni il primo modulo è completato.

CONOSCENZE E COMPETENZE ACQUISITE

^ Comunicazione eccellente, maggior capacità individuali sia nel privato che nella vita professionale. ^ Aumentate le abilità di auto motivazione e per motivare gli altri. ^ Attitudine positiva verso se stessi e il mondo. ^ Migliorata capacità d’osservazione dell’ambiente circostante. ^ Conoscenze e applicazione di tecniche per raggiungere gli obiettivi. ^ Decise prestazioni caratterizzate da sicurezza e responsabilità. ^ Comprendere come migliorare i propri punti di forza e realizzare i propri piani e desideri. ^ Interessanti presentazioni, discorsi, etc.

6. IMPRENDITORI E ATTIVITÀ COMMERCIALI (6 ORE)Contenuto della lezione: Iniziamo con il secondo modulo – contenuti economici e creazione dell’attività commer-ciale. Ai partecipanti vengono spiegati i ruoli, le caratteristiche, i vantaggi e svantaggi dell’imprenditore e dell’im-prenditorialità, lo status legale dell’impresa, le differenze tra società di capitali e società di persone, il contratto sociale, l’atto costitutivo dell’impresa e la suddivisione delle funzioni all’interno dei diversi reparti dell’impresa. Apprendere esempi formativi di imprese di successo (guarda esempi di buone pratiche). Comprendere l’importan-za di una buona comunicazione grafica e visiva e del marketing per il successo dell’impresa.

7. IDEE COMMERCIALI ED INTRODUZIONE AL PIANO AZIENDALE (8 ORE)Contenuto della lezione: In questa sezione impariamo a sviluppare il processo dall’idea all’attività commerciale (Modello CANVAS). Verifichiamo le idee commerciali e cerchiamo di concretizzarle. Sviluppiamo la creatività e

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l’abilità a lavorare in gruppo. Apprendiamo il contenuto del piano aziendale (cosa contiene, come viene prodotto, portare degli esempi) e a cercare informazioni necessarie da diverse fonti per la preparazione del piano aziendale (ricerca di mercato e identificazione dei bisogni del mercato, pianificazione, promozione e pubblicità, pianificare quali sono le risorse necessarie, la realizzazione di attività pianificate).

8. PREPARAZIONE PER LA COSTRUZIONE DEL PIANO AZIENDALE (8 ORE)Contenuto della lezione: Adesso possiamo preparare un piano aziendale del gruppo. Definiamo l’idea commerciale all’interno del gruppo e stiliamo una bozza del piano aziendale. Guardiamo diversi esempi di piani aziendali che possono servire come strumento. Procediamo attraverso le diverse fasi della preparazione di un piano aziendale: un riassunto del piano aziendale, presentazione del prodotto o servizio, ricerca e analisi di mercato, piano marketing, sviluppo del prodotto o servizio, processo commerciale e risorse produttive, tempistiche, rischio. Piano finanziario per 5 anni, acquisizione dei beni finanziari, errori dei principianti. In aggiunta alle lezioni i partecipanti devono svolgere un cospicuo lavoro individuale.

9. CREAZIONE DEL PIANO AZIENDALE (8 ORE)Contenuto della lezione: Adesso possiamo costruire il piano aziendale. Esso consiste di una parte consistente: l’ap-ertura del bilancio, il piano delle vendite, il calcolo del punto di pareggio, il calcolo dei costi stimati, del profitto e delle perdite e del piano finanziario. In aggiunta alle lezioni i partecipanti devono svolgere un cospicuo lavoro individuale.

Queste lezioni concludono il secondo modulo.

CONOSCENZE E COMPETENZE ACQUISITE

^ creare e valutare un idea commerciale ^ descrivere le funzioni principali della gestione, dell’amministrazione, della pianificazione e dell’organiz-

zazione ^ giustificare e descrivere la creazione e registrazione di un’impresa ^ spiegare i concetti base della pianificazione commerciale ^ analizzare e comparare i principi e le modalità della guida (leadership) ^ comparare diverse strutture organizzative ^ spiegare l’organizzazione dell’impresa e le funzioni dei singoli reparti ^ riconoscere l’importanza del bilancio e delle entrate ^ compilare i documenti d’impresa (ordini d’acquisto, la bolla, la fatture, etc.) ^ stabilire contatti con gli imprenditori e altre istituzioni ^ comprendere le opportunità dell’imprenditore nel contesto locale ^ stilare un piano aziendale per l’idea commerciale:

• trovare e valutare le idee – usando diversi metodi • ricerca di mercato, analisi SWOT / SPIN • nozioni base per la gestione progettuale • avviare l’attività commerciale • comunicazione aziendale e gestione del gruppo • based Costing• nozioni base sulle informazioni finanziarie – indicatori delle prestazioni e dei risultati commerciali

^ creazione dell’impresa o implementazione di altre attività pianificate

Strumenti generali e supporto alla formazioneIl formatore usa un proiettore per mostrare materiale formativo interattivo – presentazioni in Power Point, film e altri materiali online.In ogni lezione il formatore prepara esercizi per i partecipanti e fornisce istruzioni sul materiale per il lavoro indi-viduale. Il formatore fornisce ai partecipanti letterature disponibile sul web.Esempi pratici di piani aziendali.

Metodi educativi• Creazione di dinamiche di gruppo e di un ambiente sicuro • Interviste, lavoro di gruppo, lavoro a progetti, supervisione e supporto da parte dei formatori • Piano di carriera, e-portfolio, stabilire conoscenze informali

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• Stabilire e raggiungere gli obiettivi (tecnica SMART)• Ruota della vita ... salto nel futuro • Attività all’aperto (visita ad imprenditori )• Video promozionali • Uso di nuovi mezzi di comunicazione e reti sociali• Incoraggiare l’uso dell’apprendimento online e di tecnologie per l’informazione e la comunicazione • Creazione e mantenimento delle reti imprenditoriali e collaborazione con gli imprenditori

Raccomandazioni per la formazione ^ L’empatia e l’auto riflessione sono requisiti necessari (flessibilità, adattamento a diverse situazioni, etc.). ^ Stabilire buoni rapporti, costruire alleanze ed evitare di agire da una posizione di forza. ^ Stabilire una relazione di rispetto reciproco. ^ Lo scopo delle valutazioni/critiche è l’apprendimento. ^ Credere nel potenziale dei partecipanti e aiutarli a scoprire il proprio cammino. ^ L’apertura a diverse possibilità lavorative. ^ Integrare storie ed esperienze personali.

“Compiti per casa” per i partecipanti1. Le prime cinque lezioni (Modulo 1) si concludono con il compito per casa per un totale di circa 5 ore (il totale delle ore di lavoro individuale sono 30). I partecipanti ricevono i compiti da svolgere. I compiti sono i seguenti: piano carriera – fasi future e continua acquisizione di nuova conoscenza; considera lo schema comunicativo attra-verso la tecnica SMART; le mie credenze e i miei valori – cosa voglio cambiare. 2. Nel secondo modulo tutte le lezioni riguardano la preparazione del piano aziendale (con un minimo di 60 ore di lavoro individuale). I compiti sono i seguenti: l’idea commerciale e il nome dell’impresa, analizzare i bisogni dei consumatori, eseguire una ricerca di mercato e valutare la competitività e scrivere il piano aziendale.

Materiali formativi interattivi consigliati: • Film motivazionale su Youtube “Learning to learn - On the way to the living performance”: https://www.you-

tube.com/watch?v=kwDlAeXTCpI• Imprese di formazione in Slovenia: http://1291.gvs.arnes.si/cups/index.php/kontakti• Errori dei principianti quando avviano un’impresa: http://novipodjetnik.si/napake-startup-podjetja-zacetne-na-

pake/• Giovani imprenditori: http://mladipodjetnik.si/podjetniski-koticek/ustanovitev-podjetja/poslovni-nacrt• Imparare ad usare lo strumento per creare un piano aziendale - Slovenian Enterprise Fund: http://www.

podjetniski-portal.si/nacrtujem-podjetje/poslovni-nacrt, http://www.podjetniskisklad.si/sl/pomoc-uporab-nikom/pripomocki-za-pripravo-vloge/pripomocek-za-pripravo-poslovnega-nacrta

• Portale impresa: http://www.podjetniski-portal.si/ustanavljam-podjetje• Ufficio statistiche: http://www.ajpes.si/kazalo.asp• Classificazione delle attività standard: http://www.ajpes.si/Registri/Drugo/SKD#

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4 P r o g r a m m i f o r m a t i v i n e l l ’ a r e a d e l l ’ o r t i c o l t u r a 4. 1 PROGRAMMA FORMATIVO NELL’AREA DELL’ORTICOLTURA SVILUPPATO IN UNGHERIA – PIANTE MEDICINALI

Obiettivo generale della formazioneLa maggior parte dei disoccupati a lungo termine sono costituiti da donne senza un’adeguata educazione provenien-ti da zone rurali. Tale problema è comune a tutti i paesi partecipanti al progetto. La disoccupazione, specialmente quella a lungo termine, è una delle principali ragioni dell’esclusione sociale. Le donne, in particolare quelle disoc-cupate a lungo termine, necessitano di un’appropriata educazione che possa motivarle ad entrare nel mercato del lavoro. Questo programma si concentra sullo sviluppo delle competenze per implementare diverse attività orticole e servizi sociali nelle zone rurali includendo la multifunzionalità dell’agricoltura.

Durata della formazioneLa durata totale del modulo di formazione sull’orticoltura è di 100 ore. Le lezioni frontali constano di circa 50/60 ore mentre il resto (30/40 ore) riguarda il lavoro individuale da svolgere a casa. Un terzo delle ore di lezione si riferiscono alle conoscenze generali sulle piante officinali e aromatiche (e.g. processo di lavorazione, definizioni, regolamenti, etc.). Nei due terzi delle restanti ore vengono identificate le specie di piante (specie selvatiche e col-tivate). Nella durata del modulo è incluso anche una breve dimostrazione sul campo (2-3 ore). La durata di ogni lezione frontale è di 3 ore.

Contesto della formazioneLa seguente metodologia per la formazione è adatta per 10-20 persone. Non è consigliabile applicarla ad un nu-mero maggiore di questo. Le lezioni sono principalmente svolte in classe anche se i formatori sono incoraggiati a portare all’aperto i partecipanti ogniqualvolta sia possibile.

Lista delle specie di piante analizzate durante il moduloAchillea collina, Aesculus hippocastanum, Allium ursinumn, Althaea officinalis, Anethum graveolens, An-gelica archangelica, Artemisia absinthium, Symphytum officinale, Artemisia dracunculus, Borago officialis, Calendula officinalis, Carthamus tinctorius, Carum carvi, Centaurium erythraea, Chelidonium majus, Cori-andrum sativum, Crataegus spp., Cucurbita pepo var. styriaca, Datura stramonium, Echinacea purpurea, Ep-ilobium parviflorum, Equisetum arvense, Foeniculum vulgare, Frangula alnus, Glechoma hederacea, Glycyr-rhiza glabra, Gypsophila paniculata, Hedera helix, Hippophaë rhamnoides, Hypericum perforatum, Juniperus communis, Lavandula spp., Leonorus cardiac, Levisticum officinale, Linum usitatissimum, Majorana hort-ensis, Matricaria recutita, Melissa officinalis, Mentha spp., Ocimum basilicum, Ononis spinose, Origanum vulgare, Papaver somniferum, Pimpinella anisum, Pinus sylvestris, Plantago lanceolate, Rosa canina, Rubus idaeus, Salix alba, Salvia officinalis, Sambucus nigra, Sambucus nigra, Satureja hortensis, Silybum marianum, Sinapis, Brassica spp., Solidago spp., Taraxacum officinale, Thymus vulgaris, Tilia spp., Urtica dioica, Valeri-ana officinalis, Verbascum phlomoides, Viscum album

Contenuto delle singole lezioni (in ordine cronologico)

A. INTRODUZIONE, DEFINIZIONI, SIGNIFICATO DEL ‘MAP’, LAVORAZIONE PRIMARIAContenuto della lezione: Durante la lezione vengono spiegate le definizioni elementari e le nomenclature delle pi-ante officinali ed aromatiche con l’uso di diversi esempi (e.g. folium, herba, rhizoma et radix, etc.). I diversi campi in cui MAPs viene usato sono così riassunti: medicina, industria alimentare, cosmetica, e altri. Viene delineato il processo iniziale della lavorazione. I seguenti argomenti sono menzionati per i metodi di essicazione di MAPs: vantaggi/svantaggi, temperatura per l’essicazione, attrezzatture necessarie, la contaminazione, richiesto il manuale del lavoro e degli investimenti. Inoltre sono descritte nel dettaglio le modalità di essicazione per il giardinaggio su piccola scala. Infine, vengono delineati i metodi di estrazione degli oli essenziali e le attrezzature tecniche per i diversi metodi di distillazione.

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B. ASPETTI GENERALI SULLA PRODUZIONE E LA LAVORAZIONE DELLA PIANTA OFFICI-NALE Contenuto della lezione: Il formatore spiega quali sono le caratteristiche principali dei sistemi di produzione delle piante officinali su larga e piccola scala evidenziando quali sono i strumenti, le infrastrutture e altre risorse neces-sarie per un’attività di successo. Viene specificato quali sono le specie suggerite per la coltivazione e la lavorazione primaria considerando le diverse condizioni e tecnologie a disposizione. I partecipanti avranno a disposizione alcuni esempi per il calcolo dei costi e i fattori che influiscono su di essi. Infine, vengono presentati canali e idee commerciali alternative.

C. TECNOLOGIE PER LA COLTIVAZIONE DI ALCUNE IMPORTANTI PIANTE OFFICINALI ED AROMATICHEContenuto della lezione: Le tecnologie per la coltivazione di alcune specie coltivate saranno presentate durante la lezione, dalla diffusione alle procedure della lavorazione primaria. Il materiale formativo include: abilità pratiche, conoscenze teoriche, tipi di piante officinali, composti attivi, applicazioni e preparazioni terapeutiche. Ai parteci-panti verranno spiegati i metodi su come identificare le specie di piante specificando le proprietà morfologiche e le caratteristiche organolettiche. La preparazione di semplici infusi e thè per scopi specifici fanno parte della lezione. Infine, saranno presentate alcune fasi della lavorazione primaria delle spezie e piante officinali con relativa eser-citazione da parte dei partecipanti.

D. TECNOLOGIE PER LA COLTIVAZIONE DELLE PIANTE OFFICINALI Contenuto della lezione: Durante la lezione vengono presentate diverse specie di piante officinali. I partecipanti imparano le caratteristiche morfologiche delle varie specie, quali sono le parti più importanti e come usarle. Il formatore e i partecipanti discutono sulla domanda di mercato delle piante e il formatore introduce le relazioni tra i fattori ambientali e l’accumulo di ingredienti attivi.I formatori informano i partecipanti sulle tecnologie di coltivazione delle specie (e.g. tecnologie per la lavorazione del terreno, consigliate rotazioni colturali, diffusione dei metodi, protezione delle piante, raccolto, etc.) e quali sono le fasi più importanti e critiche della coltivazione. Per ultimo, la scala di coltivazione consigliata sarà discussa includendo la spiegazione degli strumenti e delle attrezzature necessarie con esempi pratici delle specie menzionate.

E. PRODUZIONE SU LARGA SCALA DELLE PIANTE OFFICINALIContenuto della lezione: Durante la lezione vengono introdotti gli aspetti principali della produzione su larga scala di piante officinali e le tecnologie di coltivazione più importanti per le piante officinali ed aromatiche. Vengono inoltre presentati la descrizione dei bisogni ambientali, la diffusione, la cura delle piante, la fase del raccolto, i metodi e la lavorazione primaria di tali specie. Infine vengono descritti gli effetti farmacologici, l’applicazione dei componenti chimici delle piante e le attrezzature specifiche per la produzione a larga scala delle piante officinali.

F. REGOLE PER LA COLTIVAZIONE DI PIANTE OFFICINALI SELVATICHEContenuto della lezione: Durante la lezione vengono spiegati quali sono gli aspetti e le regole più importanti per la raccolta delle piante officinali portando esempi pratici su dove raccoglierle, periodi ottimali per la raccolta, l’identificazione delle piante, etc. I partecipanti acquisiranno conoscenze sulla sostenibilità ambientale, sulle prat-iche e i principi della raccolta e sulle specie di piante officinali con specifiche caratteristiche biologiche. Gli effetti farmacologici e i componenti chimici vengono discussi anche se viene sconsigliata la raccolta e l’applicazione per l’auto guarigione.

G. COLTIVAZIONE DELLE PIANTE SELVATICHE CON SPECIALI EFFETTI CURATIVI Contenuto della lezione: Durante la lezione vengono introdotte diverse specie di piante selvatiche. I partecipanti imparano a riconoscere le diverse specie e come dividerle da quelle simili ma velenose. I formatori informano i partecipanti sulle condizionali ottimali della raccolta, sulle parti utili della pianta ma anche sugli strumenti e le attrezzature che vengono usate durante il raccolto. Come una delle fasi più importanti, viene inoltre spiegata la lavorazione primaria del materiale grezzo. Infine, l’utilizzo pratico e gli effetti farmacologici di queste piante sono discusse mentre i componenti chimici non vengono spiegati nel dettaglio.

H. LA COLTIVAZIONE DELLE PIANTE OFFICINALI SELVATICHE PER LE PREPARAZIONI DOMESTICHEContenuto della lezione: Durante la lezione vengono presentate le specie selvatiche includendo la loro distribuzi-one, la descrizione del loro habitat e le conoscenze necessarie durante la fase della raccolta. Ai partecipanti verranno spiegati i metodi per distinguere le diverse specie di piante e le loro proprietà morfologiche e caratteristiche organo-

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lettiche. La preparazione di semplici composti di thè e d’infusi per diversi scopi fanno parte della lezione dopo una dimostrazione di quali sono i prodotti disponibili sul mercato.

I. LA COLTIVAZIONE DI PIANTE SELVATICHE PER L’USO DOMESTICO Contenuto della lezione: Durante la lezione vengono introdotte diverse specie di piante selvatiche. I formatori informano i partecipanti sulle condizionali ottimali della raccolta, sulle parti utili della pianta ma anche sugli strumenti e le attrezzature che vengono usate durante il raccolto. Come una delle fasi più importanti, viene inoltre spiegata la lavorazione primaria del materiale grezzo. Infine, l’utilizzo pratico e gli effetti farmacologici di queste piante sono discusse mentre i componenti chimici non vengono spiegati nel dettaglio.

J. CONOSCENZA BASE SULLA FITOTERAPIA Durata: 2 x 2.5 ore di lezioneContenuto della lezione: Sono presentati metodi tradizionali e moderni per le terapie a base di erbe e piante of-ficinali menzionando esempi di medicina popolare o medicina tradizionale cinese. Il tema centrale della lezione riguarda i prodotti fitoterapici disponibili in Ungheria sia da fonti ufficiali che da preparazioni fatte in casa. I partecipanti imparano come distinguere le piante basandosi sui loro effetti. Nella seconda metà della lezione vengono spiegate le più comuni applicazioni terapeutiche (per scopi gastrointes-tinali, respiratori, urinari, etc.).

Strumenti generali e supporto per la formazione ^ Il formatore usa il proiettore per far vedere materiale interattivo. Rispetto all’argomento saranno presenta-

ti video o film sui tipi di piante e sulle fasi della lavorazione primaria. ^ Letture di libri e articoli di giornale fanno parte del lavoro individuale ^ Piante e gli erbari vengono usate per introdurre la pratica della coltivazione anche attraverso video e foto

per far vedere il processo della produzione ^ Vengono presentati esempi di prodotti provenienti dalle piante studiate per suggerire idee per le attività

future.

Metodi educativiLezione, discussione, lavoro interattivo, attività di gruppo o individuale, compiti pratici.• I partecipanti porranno diverse domande a cui gli altri tirocinanti dovrebbero rispondere al fine di stimolare il

dibattito. • Durante la lezione il formatore consegna diverse preparazioni (estratti, fluidi, compresse o ogni altro tipo di

formula) disponibili sul mercato. Gli studenti dovrebbero descrivere il prodotto, presentarlo agli altri spiegando che tipo di composizione è, perché è utile e come verrebbe usato a casa propria.

Tale compito potrebbe essere organizzato anche come compito per casa: gli studenti porterebbero i prodotti per valutarli durante la parte pratica della lezione.

^ Alla fine della lezione i partecipanti formano dei gruppi (3/4 persone per gruppo). Prendono alcune infusi di thè e dovrebbero definire le sue utilità. Per rispondere essi devono riconoscere le piante dall’osservazione, dall’odore o dall’aroma.

^ I partecipanti scrivono un’annotazione sul diario comune (5-6 frasi). ^ Ai partecipanti viene chiesto di fare una lista di 10-15 specie di loro interesse e pianificare la loro lavorazi-

one primaria. Per completare tale compito, essi devono conoscere il tipo di medicinale e i suoi requisiti farmacologici. Come supporto vengono consigliati libri per un adeguato approfondimento degli argomen-ti.

^ Ai partecipanti viene chiesto le idee individuali future per la coltivazione e/o lavorazione delle erbe. Ques-to avviene nella prima lezione la quale aiuta i partecipanti e i formatori a conoscersi meglio.

^ I partecipanti sono divisi in 8 gruppi (3/4 persone per gruppo) perché vengono considerati 8 specie di pi-ante e ad ogni gruppo ne avviene assegnata una. Alla fine della lezione vengono riassunti le informazioni più importanti riguardo a ciascuna specie. Ogni gruppo dovrebbe promuovere la loro pianta officinale e spiegare perché è utile coltivarla.

^ Durante la lezione i partecipanti devono anche svolgere alcuni compiti di calcolo. ^ Alla fine della lezione il formatore presenta un buono ed un cattivo prodotto ad ogni gruppo. Il gruppo

deve esaminarlo e spiegare agli altri gruppi quali sono le qualità e i difetti del proprio campione. ^ Alla fine il formatore mostra delle specie di piante ai gruppi che devono riconoscerle. È un test rapido ed

anche un riassunto.

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^ All’interno del programma formativo è prevista una breve camminata dove i partecipanti possono studiare le diverse specie nel loro habitat naturale e approfondire la loro conoscenza.

Raccomandazioni per la formazione• Le specie suggerite possono variare a seconda delle circostanze ambientali e vegetative tipiche di una determi-

nata area. • Le presentazioni delle lezioni dovrebbero essere date ai partecipanti in anticipo.• Raccontare storie interessanti/divertenti o esperienze personali in relazione all’argomento potrebbe riscontrare

interesse e motivazione.• Scrivere un diario con il gruppo.• Fare una pausa ogni 30/40 minuti altrimenti l’attenzione cala.• Gli esempi delle specie di piante potrebbero variare a seconda delle peculiarità ambientali dell’area.• I formatori dovrebbero incoraggiare i partecipanti a condividere le loro storie ed esperienze in relazione all’ar-

gomento trattato.• “Assaggialo!” – sperimenta tutto il materiale disponibile sulle piante. • Cercare di portare piante con sé.• Sii positivo – cercare di apprezzare l’orticoltura e le piante officinali.• I formatori sono incoraggiati ad implementare attività per il consolidamento del gruppo di lavoro.

“Compiti a casa” per i partecipantiI partecipanti sono divisi in piccoli gruppi (3/4 persone per gruppo) ed ogni gruppo sceglie una specie di pianta officinale da coltivare (in teoria). Essi devono stabilire un piano completo per le tecnologie di coltivazione delle loro specie selezionando la varietà, la raccolta, il processo di lavorazione primaria e la preparazione di un piano finanziario. I partecipanti vengono divisi in piccoli gruppi (3/4 persone per gruppo) e ogni gruppo occuperà un piccolo spazio pubblico per stabilire un piccolo orto di piante officinali alla fine del corso.Ai partecipanti viene chiesto di raccogliere ed effettuare la lavorazione primaria (pulizia, essiccatura, taglio) di alcune specie tipiche della zona. Per tale compito, i partecipanti raccolgono il materiale grezzo individualmente o in gruppo. Nella lezione successiva tutti i materiali delle piante saranno controllati e fino alla fine del programma formativo i partecipanti prepareranno diversi miscugli di thè fatti con il materiale delle piante raccolte. I parteci-panti vengono incoraggiati a preparare il loro prodotto campione (pensando all’idea imprenditoriale).

Materiale formativo digitale raccomandatoTecnologie aggiornate sulla coltivazione delle piante officinali ed aromatiche sviluppate dai colleghi dell’Università Szent István:

^ www.kertesztananyag.hu/korszeru-gyogynovenytermesztesi-ismeretek in Ungherese ^ www.kertesztananyag.hu/medicinal-plant-production in Inglese

Materiale formativo di base per la raccolta di piante officinali: Manuale per i lavoratori pubblici (Gyógynövények gyűjtése és termesztése) written by Bernáth, J., Czirbus, Z., Németh, É.

4. 2 PROGRAMMA FORMATIVO NELL’AREA DELL’ORTICOLTURA SVILUPPATO IN ITALIA

1O MODULO: nOrMativa Di settOre

Obiettivo generaleIl modulo ha carattere introduttivo e mira a presentare la principale normativa di riferimento, considerando, nel contempo, sia il settore della produzione agricola sia quello dei servizi sociali, sanitari ed educativi. Data la com-plessità e la vastità delle tematiche considerate, i contenuti saranno declinati in modo sintetico e strutturato così da fornire ai partecipanti un quadro essenziale di riferimento per poter cogliere i confini legislativi, normativi e istituzionali-organizzativi entro cui si collocano l’agricoltura sociale e le attività ad essa legate. Alla fine del modulo gli allievi saranno in grado di comprendere le premesse legislative, normative e di sistema entro cui si contestu-alizzano sia le attività produttive e di servizio connesse all’agricoltura sociale sia il proprio apporto professionale.

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DurataLa durata del modulo è di 16 ore, divise in brevi lezioni per aiutare I partecipanti a acquisire tutte le informazioni. Ogni lezione frontale è stata effettuata con un esposizione dei contenuti seguita da una discussione di gruppo e/o esempi pratici.

Ambiente della formazioneLa metodologia sotto descritta è adatta per 10-12 persone. Le lezioni sono effettuate in aula con la possibilità per I partecipanti di avere delle pause durante le lezioni.

Contenuti ^ Elementi di legislazione e normativa agricola:

• politica agricola europea (cenni)• il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (funzioni e competenze)• le principali leggi e normative di settore a livello nazionale (cenni)• la Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali• l’ Area risorse agricole, forestali e ittiche• le principali leggi e normative di settore a livello regionale (cenni)• l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (ente regionale)

^ Elementi di legislazione per le fattorie sociali e l’agricoltura:• La figura dell’Imprenditore Agricolo Professionale IAP; • Dlgs 228/2001; • Dlgs 99/2004, DGR 798/2005 e DGR 552/2015; • Normativa Regionale Agriturismo L.R. 25/1996 e Regolamento 2011; • Legge su agricoltura sociale n°141/2015; • Il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020

Metodologie e strumenti didatticiAlla luce dei contenuti e degli obiettivi formativi del modulo, che si distinguono per il carattere introduttivo e nozionistico, si prevede l’adozione di metodologie didattiche basate prevalentemente sull’illustrazione attraverso l’esposizione frontale, secondo un approccio deduttivo (1. premessa iniziale; 2. esposizione dei principi generali; 3. sviluppo degli argomenti e conclusioni). Al fine di stabilizzare l’apprendimento durante lo svolgimento del modulo saranno predisposte apposite esercitazioni nozionistiche con l’utilizzo di questionari e test conoscitivi riportanti domande sugli argomenti trattati.

Strumenti didattici ^ Lavagna a fogli mobili ^ PC e video proiettore ^ Presentazioni multimediali ^ Materiale didattico specifico: dispense informative create ad hoc dal docente

2O MODULO: prinCipi Di Marketing sOCiaLe per La COMMerCiaLizzaziOne e venDita Dei prODOtti

Obiettivi generali Il modulo mira a fornire ai partecipanti le nozioni e gli elementi conoscitivi di base per concorrere, nei limiti del ruolo professionale ricoperto e in funzione del contesto specifico di attività svolta, allo sviluppo e all’implementazi-one delle strategie di commercializzazione e vendita dei prodotti ortofrutticoli e alimentari (prodotti trasformati), considerando e valorizzando al meglio la dimensione sociale e territoriale dei servizi e delle produzioni aziendali. Alla fine del modulo gli allievi saranno in grado, date le varie situazioni che si possono creare nella vendita e nei rapporti commerciali, di porsi e relazionarsi con il cliente adottando uno stile, un linguaggio e un comportamento assertivi e efficaci, in linea con l’immagine aziendale, nella prospettiva di comunicare adeguatamente i contenuti e le qualità (anche “sociali”) del prodotto e di concluderne positivamente la vendita.

DurataLa durata del modulo è di 16 ore, divise in brevi lezioni per aiutare I partecipanti a acquisire tutte le informazioni. Ogni lezione frontale è stata effettuata con un esposizione dei contenuti seguita da una discussione di gruppo e/o esempi pratici.

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Ambiente della formazioneLa metodologia sotto descritta è adatta per 10-12 persone. Le lezioni sono effettuate in aula con la possibilità per I partecipanti di avere delle pause durante le lezioni.

Contenuti ^ La funzione di vendita:

• il rispetto e la valorizzazione dello stile aziendale• la comunicazione del valore aggiunto dell’agricoltura sociale• che cosa il cliente si aspetta, quali prestazioni attese

^ Il comportamento del cliente:• caratteristiche di un cliente soddisfatto• caratteristiche di un cliente insoddisfatto• come il cliente manifesta la sua insoddisfazione

^ Strategie commerciali e canali di vendita:• la vendita diretta dei prodotti presso la sede aziendale• le diverse forme di vendita diretta• il circuito dei gruppi di acquisto• i mercati rurali, agricoli, periodici e stabili• la vendita a domicilio (presso “centrali d’acquisto” come aziende, cooperative, quartieri, ecc.)• la promozione e la visibilità del prodotto e delle attività aziendali sul territorio• la vendita a chilometro zero: perché, la filiera, esempi utili, la motivazione all’acquisto, la promozione dei pro-

dotti a KM 0• tecniche per la promozione delle fattorie didattiche e sociali• tecniche per la promozione dei B& B e degli agriturismi intesi come luoghi per l’inclusione socio-lavorativa• tecniche per la promozione dei prodotti agricoli come un’esperienza sensoriale • i canali per la promozione delle attività fattorie sociali nel territorio

Metodologie e strumenti didatticiIl modulo prevede l’esposizione frontale degli argomenti teorici affrontanti con esplicitazione degli obiettivi form-ativi di ogni singola lezione. Esercitazioni pratiche con l’utilizzo di situazioni reali selezionate dal docente. Simu-lazioni comportamentali e giochi di ruolo con il supporto di video e registrazioni.I partecipanti, suddivisi in piccoli gruppi (massimo 4 persone), potranno elaborare a casa, come compito,idee su come promuovere le fattorie sociali.

Strumenti didattici ^ Lavagna a fogli mobili ^ PC e video proiettore ^ Presentazioni multimediali ^ Materiale didattico specifico: dispense informative create ad hoc dal docente

3O MODULO: teCniChe Di COLtivaziOne e prODUziOne agriCOLa

Obiettivi generali Il modulo mira a fornire conoscenze e competenze di base relative alla coltivazione principalmente di piante or-ticole e da frutto. Alla fine del modulo i partecipanti saranno in grado di applicare le tecniche di preparazione, coltivazione e raccolta dei prodotti agricoli utilizzando in autonomia e sicurezza macchine, prodotti, attrezzi, im-pianti e strutture. L’obiettivo del modulo attiene pertanto a far acquisire le abilità minime necessarie ad eseguire, in sicurezza e per quanto di competenza, tutte le operazioni fondamentali attinenti alla coltivazione delle piante, comprendendo e applicando correttamente metodiche e tecniche di impianto, coltivazione, riproduzione e protezi-one. Infine, saranno introdotti alcuni elementi conoscitivi relativi all’allevamento di piccoli animali da cortile e altre specie tipiche, quale attività caratterizzante le fattorie didattiche e sociali.

DurataLa durata del modulo è di 170 ore, di cui 20 ore d’aula e 150 ore di formazione outdoor. divise in brevi lezioni per aiutare I partecipanti a acquisire tutte le informazioni. Ogni lezione frontale è stata effettuata con un esposizione dei contenuti seguita da una discussione di gruppo e/o esempi pratici. La formazione outdoor è stata sviluppata in campi e serre.

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ContenutiI diversi sistemi di coltivazione:

^ classificazione (sistemi estensivi, sistemi intensivi ad elevato impiego di manodopera, sistemi intensivi ad elevato impiego di mezzi tecnici)

^ coltivazione mobile ^ sistemi a maggese e sistemi derivati dal maggese tradizionale

I diversi modelli di agricoltura (convenzionale, integrata, biologica).Il concetto di agricoltura sostenibile.Aziende orticole e piani colturali: tipologie (orti familiari e stabili, orticoltura non specializzata, orticoltura spe-cializzata, orticoltura biologica).La preparazione del terreno.La semina, il trapianto e la produzione di piantine destinate al trapianto.L’utilizzo di fertilizzanti naturali.La coltivazione in campo aperto e in serra: caratteristiche e specifiche.Caratteristiche e tecniche agricole relative alle diverse stagioni.

Metodologie e strumenti didatticiIl modulo è stato realizzato alternando momenti di trattazione teorica (con il supporto di attrezzature multimedi-ali) a esercitazioni pratiche. Si è ricorso a lezione frontale, ad attività individuali e al lavoro in piccoli gruppi. Ogni lezione ha previsto la discussione in plenaria, l’analisi di casi e simulazioni. Sono state inoltre effettuate alcune di-mostrazioni sull’utilizzo di alcuni degli strumenti ed attrezzature e saranno realizzate esercitazioni mirate relative all’applicazione pratica delle tecniche e delle metodiche trattate.

Strumenti didattici ^ Lavagna a fogli mobili ^ PC e video proiettore ^ Presentazioni multimediali ^ Materiale didattico specifico: dispense informative create ad hoc dal docente ^ Campioni di piante

4O MODULO: teCniChe Di trasfOrMaziOne Dei prODOtti OrtOfrUttiCOLi

Obiettivi generali Il modulo ha lo scopo di trasmettere i principi fondamentali che stanno alla base dell’attività professionale di trasformazione e conservazione dei prodotti ortofrutticoli. Saranno forniti gli elementi conoscitivi indispensabili per riconoscere, distinguere ed applicare correttamente i diversi tipi di tecniche, utilizzando correttamente e in sicurezza attrezzature e macchinari specifici. Si intende, in particolare, sensibilizzare i partecipanti rispetto alla corretta gestione delle fasi e delle procedure di lavoro nonché al mantenimento degli standard di pulizia previsti, quali caposaldi per la riduzione dei rischi e un’elevata qualità dei prodotti ottenuti. Alla fine del modulo gli al-lievi saranno in grado di effettuare trasformazioni artigianali e agro-industriali di ortaggi e frutta, sia per la loro conservazione sia per ottenere prodotti alimentari, adattando le tecniche alle diverse circostanze, controllando gli aspetti fisico-chimici, organolettici e microbiologici dei prodotti da trasformare e quelli trasformati, ricorrendo anche a semplici controlli ed esami.

DurataLa durata del modulo è di 164 ore, di cui 20 ore d’aula e 144 ore di formazione outdoor. divise in brevi lezioni per aiutare I partecipanti a acquisire tutte le informazioni. Ogni lezione frontale è stata effettuata con un esposizione dei contenuti seguita da una discussione di gruppo e/o esempi pratici. La formazione outdoor è stata sviluppata in campi e serre.

Contenuti• Caratteristiche organolettiche dei prodotti • Forme e tecniche di conservazione dei prodotti: prerefrigerazione - conservazione frigorifera - atmosfera con-

trollata - confezionamento con sacchetti di plastica - surgelazione - inscatolamento - essiccazione - liofilizzazi-one - conservazione sott’aceto - forme e tecniche per il confezionamento - preparazione e utilizzo delle mac-

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chine, attrezzi, strumenti, impianti e strutture - cura e manutenzione ordinaria delle macchine e degli attrezzi - predisposizione e cura degli alloggi - il confezionamento e la conservazione dei prodotti

Metodologie e strumenti didatticiIl modulo è stato realizzato alternando momenti di trattazione teorica (con il supporto di attrezzature multime-diali) a esercitazioni pratiche. Si ricorrerà alla lezione frontale, ad attività individuali e al lavoro in piccoli gruppi. Ogni lezione prevede la discussione in plenaria, l’analisi di casi e simulazioni. Saranno inoltre effettuate alcune dimostrazioni sull’utilizzo di alcuni degli strumenti ed attrezzature e saranno realizzate esercitazioni mirate relative all’applicazione pratica delle tecniche e delle metodiche trattate.

Strumenti didattici ^ Lavagna a fogli mobili ^ PC e video proiettore ^ Presentazioni multimediali ^ Materiale didattico specifico: dispense informative create ad hoc dal docente ^ Campioni di prodotti

Raccomandazioni per la formazione• Attenzione alla stagionalità ed ai terreni in cui viene fatta la formazione.• Ricordarsi di selezionare I materiali ma di darne il più possibile. Potrebbero servire ai partecipnati anche dopo

che il corso è finito.• Prendersi cura delle persone piuttosto che dei programmi.• Cercare di avere un supporto (economico e/o logistico) che aiuti la partecipazione delle persone svantaggiate.• Riflettere su definire moduli formative brevi e modulari: qualche volta le persone non possono permettersi di

frequentare formazioni troppo lunghe.• Cerca di essere il più pratico possibile.• Aiuta le persone a diventare un gruppo. • Prevedi una pausa almeno ogni due ore: aiuterà l’attenzione. • Incoraggia i partecipanti a mostrare ed a condividere con le loro famiglie ed i loro amici quello che hanno fatto.

DURANTE L’ATTIVITÀ OUTDOOR, I PARTECIPANTI HANNO POTUTO:

√ verificare le proprie aspettative direttamente sul campo. √ acquisire attraverso l’esperienza diretta informazioni e conoscenze trasversali. √ sperimentare il ruolo professionale all’interno dell’organizzazione ospitante.

√ interagire con colleghi e con figure di livello gerarchico superiore. √ sviluppare una visione di insieme del processo lavorativo.

√ comprendere il rapporto tra il proprio lavoro e la mission dell’azienda. √ affinare e completare l’acquisizione di abilità e competenze apprese in aula.

√ finalizzare le prestazioni professionali al raggiungimento di risultati lavorativi di qualità. √ imparando a gestire la proprie attività in relazione a una precisa programmazione temporale.

√ imparando a gestire le situazioni critiche mantenendo il controllo delle pulsioni emotive.

4. 3 PROGRAMMA FORMATIVO NELL’AREA DELL’ORTICOLTURA SVILUPPATO IN SLOVENIA

Obiettivo generale della formazioneIl programma formativo sull’orticoltura mira a sviluppare competenze specifiche per la produzione e la lavorazione di piante utilizzate principalmente per il consumo umano.

Durata della formazioneLa durata del corso formativo sull’orticoltura è di circa 100 ore: 60 % delle ore vengono svolte in classe (lezioni e seminari) mentre il 40 % includono lavoro sull’orto e studio individuale. La durata di ogni lezione è di 5 ore. Il programma include inoltre una dimostrazione delle buone pratiche (6 ore). I partecipanti vengono informati sul contenuto e le date per ogni singola lezione.

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Contesto della formazioneLa descritta metodologia è adatta per 10-15 persone. Non è consigliabile applicarla ad un numero maggiore di questo. Le lezioni si svolgono in classe anche se i formatori sono incoraggiati ad andare sul campo con i parteci-panti ogniqualvolta sia possibile.

Contenuto delle lezioni

A. PRODUZIONE BIOLOGICAContenuto della lezione: Nella parte introduttiva sono presentati: i principi e le pratiche dell’agricoltura biologica, i limiti all’uso dei conservanti e altre sostanze nocive, la proibizione all’uso degli OMG e l’allevamento animale. In seguito vengono menzionati altri argomenti relativi alla produzione biologica: la rotazione delle colture (principi di base, buoni/cattivi vicini, esempi di rotazione delle colture in campo), requisiti per le coltivazione delle piante (luce, aria, temperatura e nutrienti) e la preparazione del suolo. Lavoro pratico: esperimenti di germinazione e l’identificazione di diversi tipi di semi vegetali.Lavoro per casa: preparazione di un erbario e di un proprio piano per la rotazione delle colture.

B. LA PIANTUMAZIONE SUL CAMPOContenuto della lezione: Durante la lezione vengono presentati i concetti base dell’agricoltura biologica, della rotazione colturale e del processo della fertilizzazione. La lezione prevede un lavoro pratico di semina e piantu-mazione dove diversi metodi di piantumazione vegetale sono presentati sull’orto. Vengono descritti esempi di piantumazione in diversi mesi dell’anno evidenziando l’importanza della biodiversità. In pratica vengono descritte diverse tecniche che possono essere usate per la piantumazione sul campo: produzione di preparazioni naturali, produzione di compost, test per la germinazione e l’identificazione dei semi, etc.

C. IL COMPOSTAGGIO DEI RIFIUTI ORGANICIContenuto della lezione: A lezione vengono presentati gli argomenti e i contenuti relativi al compostaggio: cos’è il compostaggio, storia del compostaggio e situazione attuale, i benefici del compostaggio comparato con il con-cime, l’uso dei fertilizzanti organici nelle aziende agricole (concime, residui del raccolto, rifiuti organici, etc.), cos’è adatto per il compostaggio nelle aziende agricole (triturazione di rami, materiale grezzo delle piante, posizionare e preparare il cumulo del compost, importanti fattori per il compostaggio, fasi e temperature per il processo, accel-eratori per il compostaggio ed aerazione), organismi e materiale organico e l’uso del compost. Lavoro pratico: durante il lavoro pratico i formatori danno una dimostrazione del processo di compostaggio.

D. COLTIVAZIONE DELLE BRASSICHE, PATATE E PATATE DOLCIContenuto della lezione: Durante la lezione vengono descritte le pratiche per la coltivazione delle brassiche, delle patate e delle patate dolci: la rotazione colturale e i periodi di semina, la fertilizzazione, il trattamento e il sistema d’irrigazione, specie di cavolfiore, cavolo, broccoli, broccoli romani e i cavoletti di Bruxelles, tipi di patate e la rac-colta, la protezione per le patate, la qualità dei tuberi, la raccolta e lo stoccaggio delle patate, le malattie e benefici curativi delle patate dolci. Per i partecipanti è importante imparare i concetti base per il calcolo dei costi.Lavoro pratico in orto: durante il lavoro pratico verrà data dimostrazione della semina del sedano, del prezzemolo, delle carote, delle barbabietole, etc.

E. COLTIVAZIONE, LAVORAZIONE E USO DEL GRANO SARACENOContenuto della lezione: Durante la lezione vengono presentati il processo della coltivazione, della lavorazione e l’uso del grano saraceno (Fagopyrum esculentum): le caratteristiche di base, la preparazione del terreno, la semina e la quantità dei semi, il periodo vegetativo, la fertilizzazione, il grano saraceno e la raccolta delle infestanti, la preparazione dei piatti tradizionali, il grano saraceno come pianta del miele, fonte di antiossidanti naturali, zinco, rame, manganese, selenio ed altre sostanze. Lavoro pratico: preparazione del terreno e semina del grano saraceno.

F. L’IMPATTO DELL’INVERDIMENTO (GREENING) DEL CAMPO SULLA RIDUZIONE DI OR-GANISMI NOCIVI Contenuto della lezione: Durante la lezione viene definito termine ed importanze del inverdimento del campo (semina, rotazione colturale con brevi periodi di intercambio tra le principali colture, miglioramento della rotazi-one, riduzione dei parassiti ed una migliore qualità del terreno), il fine della rotazione colturale e le conseguenze di pratiche inadeguate. Misure preventive per ridurre le infestanti sono descritte incluse varietà e caratteristiche delle stesse. Le colture di copertura utilizzabili in inverno sono incluse nella spiegazione (cereali invernali, olio di semi

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di colza, semi di ravanello, etc.). Il termine, l’importanza e gli effetti della fumigazione biologica vengono descritti ai partecipanti. Infine sono menzionate le diverse specie e caratteristiche di legumi e l’importanza della fissazione simbiotica dell’azoto.

G. COLTURE ALTERNATIVE, COLTURE ABBANDONATE O SOTTOUTILIZZATE E NUOVE COLTUREContenuto della lezione: Lo scopo della lezione è quello di introdurre ai partecipanti colture alternative, abbando-nate o sottoutilizzate e le nuove colture al fine di garantire la necessaria informazione sulle inesplorate opportunità per la produzione, la lavorazione e la commercializzazione di alcune piante. Saranno presentate le seguenti piante: oli di semi alternativi (olio di zucca, di lino e di papavero), legumi alternativi (semi di soia, ceci, fave, arachidi, piselli e lupino bianco), tuberi alternativi (topinambur, il carciofo di Gerusalemme e le patate dolci), pseudo-cereali alternativi (grano saraceno, quinoa, amaranto, riso selvatico, miglio, l’amaranto, etc.). Lavoro pratico: identificare idee per la produzione, la lavorazione e la commercializzazione di queste colture. È importante che i partecipanti producano idee che possano essere elaborate durante il seminario sull’imprenditoria.

H. CONSUMO DEI VEGETALI E I SUOI BENEFICI ALLA SALUTEContenuto della lezione: Durante la lezione vengono discusse tematiche riguardanti il consumo dei vegetali e dei suoi benefici per la salute: i fattori che influenzano la qualità dei vegetali e i suoi componenti (vitamine, minerali, fibre, sostanze attive, antiossidanti, beta-carotene, etc.). Vengono presentati le sostanze curative dei vegetali più comuni e i loro effetti sul corpo umano; pomodori e peperoni, cavoli, cicoria, lattuga, porro, cipolla, aglio, cetriolo, carote, ravanello rosso e la zucca. Infine, vengono presentate le proprietà curative dell’olio d’oliva e la piramide alimentaria basata su una dieta sana ed equilibrata. Lavoro pratico: dimostrazione di un preparato per l’irrorazione sulle piante.

I. USO DI ERBE E SPEZIE IN CUCINA Contenuto della lezione: La lezione presenta le caratteristiche, i benefici curativi e l’uso di spezie in cucina. Ven-gono descritte le seguenti spezie: origano, basilico, rosmarino, salvia, timo, lavanda, menta, prezzemolo, sedano, calendola, finocchio, echinacea, erba cipollina. Lavoro pratico: riconoscimento delle spezie e presentazione di idee per il loro uso.

Strumenti generali e supporto alla formazione ^ Proiettore per l’uso di materiale didattico interattivo. ^ Video o film a seconda dell’argomento trattato. ^ Libri, articoli di giornale per la presentazione di argomenti specifici. ^ Semi, talee e piante per la dimostrazione della produzione e lavorazione. ^ Campioni di prodotti per far vedere le diverse possibilità di lavorazione ai partecipanti.

Metodi formativiLezioni: le lezioni dovrebbero promuovere e dare opportunità per un attiva partecipazione da parte dei parteci-panti. Ciò è importante soprattutto per le persone con una bassa educazione (scuola elementare o media). Discussioni e lavoro interattivo in classe: è consigliabile stimolare il dibattito e il lavoro interattivo in classe per risolvere diversi compiti. I partecipanti dovrebbero essere stimolati a porre domande ed esprimere le proprie idee per la coltivazione o la lavorazione delle erbe. Ciò porterà una migliore relazione tra partecipanti e formatori e una dettagliata pianificazione delle lezioni e delle attività. Lavoro di gruppo: lo scopo del progetto GROW è promuovere attività di gruppo e collaborazione tra i partecipanti. In tal modo le attività di gruppo dovrebbero essere ‘integrate’ in ogni programma formativo. I partecipanti sono suddivisi in piccoli gruppi; ad ogni gruppo dovrebbe essere assegnato un compito specifico che deve essere svolto congiuntamente da ciascun membro del gruppo. Lavoro individuale: le attività individuali possono integrarsi al programma nel caso in cui vi è un interesse specif-ico dei partecipanti di approfondire alcune tematiche o nel caso in cui vi è scarsa conoscenza su uno specifico argomento.Lavoro pratico in orto: è consigliabile pianificare esercizi pratici dopo le lezioni teoriche al fine di consolidare le conoscenze acquisite. I partecipanti sono incoraggiati a lavorare e praticare nel loro orto (nel caso in cui lo pos-siedano). Scrivere il diario: i partecipanti scrivono un breve diario giornaliero con lo scopo di evidenziare le sensazioni/percezioni e le conoscenze acquisite durante la giornata di formazione.

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Visita alle buone pratiche nel contesto locale: durante la formazione viene organizzata una visita alle buone prat-iche nel contesto locale. Lo scopo della visita e di sperimentare approcci per la lavorazione della terra e imparare le diverse possibilità sull’uso delle piante.

Raccomandazioni per la formazione• Il formatore dovrebbe raccontare storie interessanti ed esperienze personali in relazione all’argomento trattato

al fine di accrescere l’interesse per l’argomento stesso. • I partecipanti sono incoraggiati a condividere le loro storie ed esperienze in relazione agli argomenti trattati. • Adattare gli argomenti formativi alle necessità/interessi dei partecipanti; è importante che i formatori ascoltino

le proposte/idee dei partecipanti e, per quanto sia possibile, adattino contenuti e metodi formativi rispetto alle richieste/proposte fatte.

• Pausa: ogni 30/40 minuti una pausa al fine di evitare un calo d’attenzione.• I formatori sono incoraggiati ad implementare attività per il consolidamento del gruppo di lavoro.

Materiale formativo raccomandatoAlternativne poljščine, mag. Silva Grobelnik Mlakar in prof. dr. Franc Bavec, Fakulteta za kmetijstvo, katedra za Ekološko kmetovanje, pridelovanje poljščin in vrtnarstvo.

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5 M e t o d o l o g i e e l i n e e g u i d a p e r l ’ i d e n t i f i c a z i o n e d e l p o t e n z i a l e d e l l e d o n n e5. 1 TECNICHE PER IL RICONOSCIMENTO DELLA MOTIVAZIONE E DELLE COMPETENZE DEI PARTECIPANTI AI PROGRAMMI FORMATIVI

Gli obiettivi del processo per individuare il potenziale individuale della donna si riferiscono alla selezione, valutazi-one e identificazione delle caratteristiche delle donne con il fine di creare un gruppo omogeneo che sia in possesso di:• Abilità e prerequisiti per una efficace partecipazione al programma o per raggiungere gli obiettivi della formazi-

one;• Formazione richiesta per ricoprire un ruolo professionale;• Forte motivazione per partecipare al programma con lo scopo di aumentare le opportunità d’impiego lavorati-

vo.È importante evidenziare che lo scopo principale della selezione dei partecipanti non è escludere coloro i quali non raggiungano i livelli previsti ma possibilmente ridefinire la soglia d’accesso a seconda dei partecipanti ammessi al programma.Nel processo di identificazione del potenziale individuale della donna ci sono alcune fasi che si possono seguire. Nel progetto GROW abbiamo scelto le seguenti fasi considerando le differenze nazionali:• Applicazione del questionario generale • Applicazione di questionari specifici per individuare la motivazione e le competenze dei tirocinanti per la parte-

cipazione al gruppo di auto mutuo aiuto, la conoscenza sull’imprenditoria e sulla multifunzionalità dell’agricol-tura

È importante effettuare interviste preliminari con ogni potenziale candidato al fine di condividere e fornire le informazioni essenziali sul programma formativo e verificare l’interesse, la motivazione e la conoscenza dei poten-ziali candidati.È consigliabile creare una cartella personale per ogni tirocinante nella quale i formatori inseriscono i risultati della selezione e costituiscono un piano individuale per la formazione.

5. 2 QUESTIONARIO GENERALE

Lo scopo del questionario generale è di determinare le esperienze dei candidati e la conoscenza nel campo dell’or-ticoltura e dei compiti sociali. Tali informazioni aiuteranno i selezionatori del programma a costituire un gruppo di donne che parteciperanno alla formazione.

RACCOMANDAZIONI PRATICHE PER L’IMPLEMENTAZIONEIncoraggiare i candidati a compilare il questionario e dare l’opportunità di aiutarsi tra loro se necessario. Nei questionari non ci sono domande corrette o sbagliate ma è importante rispondere con precisione. Vedi Appendice 1 – Questionario generale.

5. 3 TECNICHE PER IL RICONOSCIMENTO DELLA MOTIVAZIONE E DELLE COMPETENZE DEI PARTECIPANTI IALLA PARTECIPAZIONE AI GRUPPI D’AUTO- AIUTO

PROCEDURA PER L’IMPLEMENTAZIONE

fase 1: presentaziOne DeL prOgraMMa e MODULO Di aDesiOne

I candidate interessati a partecipare saranno invitati all’incontro di gruppo durante il quale il tutor e il coordina-tore presenteranno:

^ Il programma e l’opportunità del percorso formativo offerto; ^ I requisiti necessari per l’ammissione al corso; ^ Referenze professionali in termini di abilità e competenze; ^ Il contesto lavorativo e le possibili opportunità lavorative;

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^ Gli obiettivi e il contenuto del percorso formativo; ^ Le strutture dove si svolgerà il corso e l’impegno richiesto da parte dei partecipanti.

La decisione di fissare un incontro di gruppo con i potenziali candidati è giustificato dalla necessità di comunicare le informazioni essenziali per il programma formativo al fine di verificare l’interesse e la disponibilità da parte dei candidati stessi. Alla conclusione dell’incontro, i potenziali partecipanti possono firmare il modulo di adesione e quindi formaliz-zare la loro candidatura.

fase 2: seLeziOne Dei CanDiDati I candidati che hanno firmato il modulo di adesione possono partecipare alla fase di selezione.

OBIETTIVI DELLA SELEZIONE Gli obiettivi si riferiscono alla valutazione per la selezione e identificazione delle caratteristiche dei partecipanti con il fine di creare una classe omogenea in possesso di:

^ Abilità pregresse e requisiti per partecipare al programma o per raggiungere gli obiettivi del corso. ^ Un programma formativo che ricopra il ruolo professionale descritto. ^ Forte motivazione a frequentare il corso per aumentare le opportunità d’impiego.

COMPONENTI DELLA COMMISSIONE NLa commissione per la selezione dei candidati dovrebbe essere composta da almeno:

^ un coordinatore o un tutor; ^ un consulente esperto nella selezione del personale o uno psicologo.

È consigliabile invitare esperti per la valutazione come rappresentanti di imprese, consulenti esterni, etc.

SELEZIONE DEI CRITERI E STRUMENTIAl fine di acquisire le informazioni necessarie sui candidati e valutare i loro profili, gli strumenti usati sono:• Analisi del CV dei candidati o, in assenza del CV, della scheda di sintesi delle esperienze sviluppate durante

l’intervista preliminare nella fase 1.• Test per la valutazione delle abilità. Ai candidati verrà chiesto di eseguire un test riguardante una lista di

prestazioni / abilità in relazione alle attività del profilo professionale.• Per i candidati stranieri verrà posto un esame per verificare il livello di conoscenza della lingua italiana. Tale

esame è necessario per la comprensione degli argomenti anche di natura tecnica (A2 è livello minimo richiesto).• Interviste semi strutturate al fine di comprovare:

^ Motivazione per partecipare al programma a coprire tale ruolo; ^ Attitudine (capacità organizzative, lavoro di squadra e disponibilità)

• La Commissione adotterà i seguenti criteri per definire una lista delle abilità dei partecipanti: ^ Requisiti richiesti: massimo 10 punti ^ Risultati esame scritto: massimo 40 punti ^ Risultato dell’intervista: massimo 50 punti

DESCRIZIONE DELLA TECNICA

ESAME DELL’AEROPLANO

É un esame di gruppo per valutare come i partecipanti agiscono, quale ruolo assumono e le dinamiche relazionali che avvengono all’interno del gruppo.Come funziona?L’esericizio consiste nella suddivisione della classe in due o più gruppi (massimo 4 persone per ogni gruppo) e per proporre una sorta di competizione: la creazione del migliore e più veloce aeroplano di carta il quale verrà giudicato da un esaminatore. In seguito alcuni fogli saranno collocati sul tavolo e la gara può iniziare.Lo scopo è osservare chi verrà a prendere il folgio per il gruppo, chi coopererà con chi e chi è più impegnato al raggiungimento dell’obiettivo.

IN BASKET

Si basa sul’ambiente imprenditoriale e sui gruppi bersaglio (donne svantaggiate). In-basket è uno strumento per risolvere una situazione complessa la quale richiede un’immediata soluzione usando le informazioni contenute nel testo. Questo strumento ti permette di esaminare le capacità organizzative e le sensibilità di base del candidato

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sulle questioni e le abilità nel processo decisionale. Inoltre, esso indaga l’area delle capacità nella risoluzione di problemi da parte del candidato e le modalità ed interesse nel trovare soluzioni. Esempio:Considerando il ruolo di manager in un’impresa appena costituita, al candidato viene dato del materiale in-formativo appartenente al manager. Il candidato deve gestire il materiale come se fosse il manager. Al candidato vengono fornite informazioni generali riguardo all’azienda (fittizia). Il candidato dovrebbe gestire ogni situazione professionale che gli viene posta in tempo reale. Al candidato viene chiesto di dare priorità alle mail e rispondere conformemente. Al candidato vengono inoltre fornite informazioni necessarie per il processo decisionale.

GIOCO DI RUOLO

Tale strategia è adottata nell’interazione interpersonale e nella psicoanalisi dove gli individui interpretano diversi ruoli. Inizialmente riferito al psicodramma, si è diffuso in ambienti industriali, accademici e nei laboratori con la funzione di preparare personale che gestisca le vendite testando diversi comportamenti e interazioni nel gruppo, e cercando vie alternative per gestire sfide o controversie.Puoi scegliere una tra le seguenti situazioni:Gioco di ruolo No. 1:Una persona alla fine della giornata di lavoro ha l’abitudine di fare scherzi nascondendoti le cose. Dopo un paio di giorni decidi di agire. Cosa fai?Gioco di ruolo No. 2:Un cliente importante chiama per fare un grande ordinazione. Tutti i tuoi colleghi e il capo ufficio sono fuori mentre tu stai andando a casa. Cosa faresti?Gioco di ruolo No. 3:Mario è il leader di un gruppo di educatori. Uno degli educatori, Joseph, ritarda per la terza volta nella stessa setti-mana. Mario non ha mai detto niente ma adesso crede sia l’ora di intervenire. Se fossi Mario come ti comporteresti?Gioco di ruolo No. 4:L’impresa per la quale lavori decide di organizzare una festa per i clienti. Ti viene chiesto di scegliere tra: aiutare i tuoi colleghi con la preparazione; scegliere il tema della festa e fare proposte sulla sua organizzazione / allestimenti / musica, etc.; sorvegliare i colleghi.

IL DILEMMA DEL PRIGIONIERIO

È uno degli esempi più usati per insegnare cosa accade quando gli attori possono scegliere tra diverse opzioni conflittuali tra loro. É un comune esempio per analizzare la teoria dei giochi il quale dimostra perchè due indivi-dui ‘razionali’ potrebbero non cooperare anche se è nel loro interesse farlo. È stato originariamente ipotizzato da Merril Flood e Melvin Dresher lavorando al progetto RAND nel 1950. Albert W. Tucker formalizzò il gioco con le sentenze di prigionia e lo nominò il ‘dilemma del prigioniero’ (Poundstone, 1992).Come funziona?Due persone A e B vengono arrestate dalla polizia. Gli agenti non hanno abbastanza prove per dimostrare la loro colpevolezza e vengono rinchiusi in due celle diverse. Al fine di ottenre una confessione, un agente propone ai sospsettati le seguenti opzioni:Se uno confessa e l’altro no, colui che non confessa sarà imprigionato per 10 anni e l’altro sarà liberato; se entrambi non confessano, i due avranno un solo anno di sentenza. Se entrambi confessano saranno imprigionati per 5 anni. Ogni prigioniero espone la migliore strategia per se stesso. CIò nonostante, i sospettati non possono parlare tra di loro.

RACCOMANDAZIONI PRATICHE PER L’APPLICAZIONE• Far sentire a proprio agio le persone cosicchè le attività possono essere svolte in più sessioni.• Alternare esercizi scritti ed orali al fine di aiutare le persone con una scarsa educazione a potersi esprimere pi-

enamente.• Alternare attività di gruppo e individuali.• Agire sempre con piccoli gruppi.• Dedicare tempo alle interviste in tal modo il candidato può descrivere al meglio le proprie esperienze e per

poter trarre ‘l’indefinibile’ (contesti formali ed informali) area delle loro esperienze sia nell’educazione, nella formazione e nelle esperienze lavorative.

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5. 4 TECNICHE PER IL RICONOSCIMENTO NEI PARTECIPANTI DELLA MOTIVAZIONE E DELLE COMPETENZE ALL’AVVIO DI UN ATTIVIÀ AUTOIMPREDITORIALE

Il questionario per l’imprenditoria è un’auto-valutazione. Alcune persone preferiscono il lavoro individuale men-tre altri optano per lavorare in un gruppo o squadra. All’interno di un gruppo di lavoro il senso di iniziativa e imprenditorialità sono di grande importanza per l’integrazione e il lavoro di gruppo ed è quindi importante che i candidati valutino e rispondano alle domande onestamente. Il formatore comprenderà le dinamiche di gruppo più facilmente.

RACCOMANDAZIONI PRATICHE PER L’IMPLEMENTAZIONE Vedi Appendice Nr. 3 e fornisci istruzioni precise ai candidati. Per esempio:

^ Nel seguente questionario tutte le risposte sono corrette. ^ Leggere ogni affermazione attentamente e valutare la veridicità di ogni frase per il candidato. Normal-

mente la prima risposta che ti viene in mente è quella più vicina alla verità. ^ Ogni argomento può essere valutato così: Non vero, parzialmente vero, molto vero, assolutamente vero.

Seleziona il campo con una croce (solo uno per ogni riga).

VALUTAZIONE DEL QUESTIONARIO Riassumere le risposte in ciascuna delle quattro colonne, moltiplica i punti per ogni colonna con i punti della col-onna e infine somma i risultati di tutte le quattro colonne.

Il numero delle domande totali sono 42, il numero massimo dei punti è 168.Punteggio:

Non vero – 1Parzialmente vero – 2

Molto vero – 3Assolutamente vero – 4

Se la candidata totalizza più della metà dei punti totali (oltre 84) si classificherà all’interno del gruppo per parteci-pare al progetto. Se il numero dei candidati classificati è troppo alto o troppo basso rispetto a tale criterio, bisogna cambiare il criterio stesso rispetto ai risultati del questionario. Si possono selezionare diverse caratteristiche a sec-onda dell’importanza data da parte dei selezionatori dei candidati.

5. 5 METODOLOGIA PER L’IDENTIFICAZIONE NEL SINGOLO PARTECIPANTE DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA AGRICOLTURA SOCIALE E MULTIFUNZIONALE

All’inizio del programma dobbiamo determinare le esperienze e le conoscenze dei candidati nel campo dell’or-ticoltura. Il partenariato del progetto GROW ha creato un questionario anche se non tutte le competenze dei partecipanti vengono misurate. Di conseguenza viene stabilito un ‘gioco di ruolo’ come parte della procedura di selezione dei candidati. In una fase successiva della formazione, tale gioco può risultare utile come strumento per lo sviluppo del gruppo. È consigliabile scegliere 2-3 dei seguenti esercizi e usarli come parte del colloquio. Vedi Appendice Nr 4.

RACCOMANDAZIONI PRATICHE PER L’IMPLEMENTAZIONE • Dev’essere evidenziato che il questionario non è un esame• I candidati dovrebbero essere tranquilli in un’atmosfera rilassata ed informale• Il compito valuta la conoscenza in orticoltura e le capacità sociali dei candidati ed è per questo motivo che an-

drebbero coinvolti esperti di orticoltura e nelle scienze sociali per valutare i risultati.• Sentirsi liberi di modificare gli esercizi a seconda delle competenze e requisiti dei partecipanti.

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appenDiCe 1: QUestiOnariO generaLe

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RISORSE PSICO-SOCIALI

SEZIONI 1 2 3 4 5 6

1 COMMUNICAZIONE

(processo fondamentale per raggiungere ogni tipo di attività umana; attraverso esso gli individui trasmettono e ricevono informazioni, le comparano tra loro e si conoscono)

2 RESPONSABILITA PERSONALE

(abilità nel rispondere ed essere consapevoli della propria condotta)

3 GESTIONE DEL CONFLITTO

(abilità nel gestire problematiche che emergono a livelli orizzontali e diagonali nelle relazioni all’interno di un’organizzazione)

4 MOTIVAZIONE

(bisogno, tendenza o aspirazione che conduce un individuo ad assumere un determinato comportamento o a prendere determinate decisioni; è il motore delle sue azioni)

5 GESTIONE DELLO STRESS

(abilità a gestire e tollerare situazione di forte stress che si vengono a creare durante il lavoro all’interno di un’organizzazione e attraverso il contatto con altre persone)

6 CAPACITA RELAZIONALI

(abilità di stabilire, costruire e gestire relazioni con l’ambiente esterno, con altre persone e con i diversi contesti della vita)

7 GESTIONE DEL CAMBIO

(flessibilità rispetto alle dinamiche esterne in relazione ad un approccio dinamico al cambio che influisca sulla loro sfera d’azione)

appenDiCe 2: vaLUtaziOne DeL giOCO Di rUOLO

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appenDiCe 3: QestiOnariO per L’iMprenDitività

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appenDiCe 4: QUestiOnariO per L’OrtiCULtUra

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M a n u a l e p e r c o s t i t u i r e u n g r u p p o d i a u t o - a i u t o e a g r i c o l t u r a s o c i a l e