MANUALE GHP AZIENDELATTE2016 · mungitura, stoccaggio del latte crudo e la produzione zootecnica...

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Edizione n. 1 Revisione n. 1 del 1 Regolamenti CE 178/02, 852/2004, 85372004, 183/2005 Dlgs 146/2001 e s.m.i. e dal Dlgs 126/2011 per i vitelli Codice stalla ASL di appartenenza Numero e tipo impianti mungitura Robotizzata Manuale a & & & & .poste Orari di mungitura Mungitura manuale Mattina: 05.30 - 8.30 Sera: 16.00 - 19.30 Numero e capacita delle vasche refrigeranti latte & & & & vasche refrigeranti &. per robot mungitura capacità & & & & & & &. per sala mungitura a & & & poste capacità &. litri Produzioni Aziendali Latte fresco & & qualità Addetto Qualifica Mansione . . Controllo funzionamento Robot Mungitura . . Alimentazione, protezione, cura animali . . Alimentazione, gestione mandria . . Mungitura . . Alimentazione (operazioni manuali), mungitura . . Mungitura, alimentazione vitelli . . Mungitura . . Mungitura, gestione cuccette MANUALE AZIENDALE Manuale di corretta prassi igienica per l’allevamento di bovine da latte per la produzione di latte crudo Rev. 1 Del LOGO Centro Di Emissione & & & & & & & & & & & & & & & & & & & & & & & & & & ..

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Edizione n. 1 Revisione n. 1 del 1

Regolamenti CE 178/02, 852/2004, 85372004, 183/2005

Dlgs 146/2001 e s.m.i. e dal Dlgs 126/2011 per i vitelli

Codice stalla

ASL di appartenenza

Numero e tipo impianti mungitura Robotizzata Manuale a ………….poste

Orari di mungitura Mungitura manuale Mattina: 05.30 - 8.30 Sera: 16.00 - 19.30

Numero e capacita delle vasche refrigeranti latte

…………vasche refrigeranti …. per robot mungitura capacità ……………… …. per sala mungitura a ……… poste capacità …. litri

Produzioni Aziendali Latte fresco…… qualità

Addetto Qualifica Mansione

. . Controllo funzionamento Robot Mungitura

. . Alimentazione, protezione, cura animali

. . Alimentazione, gestione mandria

. . Mungitura

. . Alimentazione (operazioni manuali), mungitura

. . Mungitura, alimentazione vitelli

. . Mungitura

. . Mungitura, gestione cuccette

MANUALE AZIENDALE Manuale di corretta prassi igienica

per l’allevamento di bovine da latte per la produzione di latte crudo

Rev. 1

Del

LOGO

Centro Di Emissione ……………………………………………………………………..

LOGO ………………………………… MANUALE AUTOCONTROLLO

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1. Premessa Il Regolamento n. 852/2004 si applica alla produzione primaria comprese le operazioni di trasporto, di magaz-zinaggio e di manipolazione associate ai prodotti primari sul luogo di produzione a condizione che questi non subiscano alterazioni sostanziali della loro natura originaria. L’ambito di applicazione dal presente manuale riguarda la produzione primaria dell’allevamento di vacche da latte per la produzione di latte crudo alla ditta …………………………………………….. considerando le fasi del-la produzione, approvvigionamento, stoccaggio e conservazione di alimenti aziendali (mangimi) destinati all’alimentazione delle vacche da latte, dell’allevamento (igiene, salute e protezione degli animali allevati), mungitura, stoccaggio del latte crudo e la produzione zootecnica per la macellazione degli animali. Non entra nel campo di applicazione del presente manuale lo stoccaggio del latte crudo nei centri di raccolta diversi dall’allevamento e negli stabilimenti di trattamento, in quanto questa attività è produzione post-primaria. Per quanto concerne i requisiti relativi alla rintracciabilità degli animali e degli alimenti per gli animali e del latte crudo inviato alla commercializzazione successiva l’azienda rispetta le condizioni fissate dagli articoli 18, met-tendo a disposizione delle autorità competenti, le informazioni al riguardo. L’azienda rispetta i requisiti sanitari e le condizioni fissate dalla sezione IX del Reg. CE 853/2004, relativamen-te agli animali che producono latte crudo, l’igiene dei locali, delle attrezzature, delle fasi di mungitura, del per-sonale e quelle dagli allegati I e III del Reg. CE 183/2005 per l’igiene dei mangimi nonché i requisiti relativi alla protezione degli animali allevati ai sensi del Dlgs 146/2001 e s.m.i. e dal Dlgs 126/2011 per i vitelli. Il presente manuale viene predisposto per definire l’uso di appropriati requisiti igienici aziendali secondo quanto sta-bilito dalla legislazione europea in materia d’igiene mediante la gestione di un sistema di corretta prassi (obiettivo di breve termine). Non viene pertanto applicato il sistema di autocontrollo secondo i principi HACCP, considerato an-che dalla legislazione comunitaria obiettivo a medio termine (consideranda 11 del regolamento CE 183/2005, consi-deranda 15 e art. 9 del regolamento CE 852/2004). L’obiettivo del presente manuale è definire prassi igieniche proporzionate all’attività svolta dalla ditta ……………………………….. secondo il concetto di opportunità fissato dal legislatore comunitario secondo il quale gli operatori del settore che svolgono operazioni a livello di produzione primaria e le operazioni correlate, non siano tenuti ad osservare i principi HACCP. Il presente manuale di corretta prassi operativa tiene conto delle raccomandazioni di cui alla parte B del regola-mento CE 852/2004 e fissa i requisiti generali e le misure attuative in materia di igiene per la produzione primaria così come descritte nell’allegato I, del regolamento CE 852/2004 e le operazioni associate, per assicurare:

- che i prodotti primari siano protetti da contaminazioni con l’adozione di misure di controllo della contami-nazione derivante dall'aria, dal suolo, dall'acqua, dai mangimi, dai fertilizzanti, dai medicinali veterinari, dai prodotti fitosanitari e dai biocidi, nonché il magazzinaggio, la gestione ed eliminazione dei rifiuti;

- l’attuazione delle misure relative alla salute e al benessere degli animali nonché alla salute delle piante che abbiano rilevanza per la salute umana, compresi i programmi per il monitoraggio e il con-trollo delle zoonosi e degli agenti zoonotici.

2. Glossario dei termini Alimento: qualsiasi sostanza o prodotto trasformato, parzialmente trasformato o non trasformato, destinato ad essere ingerito, o di cui si prevede ragionevolmente che possa essere ingerito, da esseri umani. Questa definizione comprende i mangimi, gli animali vivi, a meno che siano preparati per l'immissione sul mercato ai fini del consumo umano, i vegetali prima della raccolta, i medicinali ai sensi delle Direttive 65/65/CEE e 92/73/CEE i residui e i contaminanti. (Reg.CE 178/2002) Materie prime per mangimi: prodotti di origine vegetale o animale, il cui obiettivo principale è soddisfare le esigen-ze nutrizionali degli animali, allo stato naturale, freschi o conservati, nonché i derivati della loro trasformazione in-dustriale, come pure le sostanze organiche o inorganiche, contenenti o meno additivi per mangimi, destinati all’alimentazione degli animali per via orale, in quanto tali o previa trasformazione, oppure alla preparazione di mangimi composti oppure ad essere usati come supporto di premiscele. (reg. CE 767/2009)

Medicinale veterinario: 1) ogni sostanza o associazione di sostanze presentata come avente proprietà curative e profilattiche delle malattie animali; 2) ogni sostanza o associazione di sostanze che può essere usata sull'animale o somministrata all'animale allo scopo di ripristinare, correggere o modificare funzioni fisiologiche mediante un’ azione farmacologica, immunologica o metabolica, oppure di stabilire una diagnosi medica. (Dlgs 193/06)

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Analisi del pericolo: il processo di raccolta e valutazione di informazioni sui pericoli e sulle condizioni che con-ducono alla loro presenza, associati ai prodotti alimentari, effettuata allo scopo di decidere quali siano significa-tivi e debbano essere considerati nel piano HACCP.(Codex alimentarius, CAC/RCP 1-1969, Rev. 4-2003). Animali: gli animali appartenenti a specie normalmente nutrite e detenute o consumate dall'uomo, nonché, gli animali che vivono allo stato brado se sono nutriti con mangimi. (DM 149/2004) Azienda di produzione del latte: lo stabilimento in cui si trovano uno o più animali di allevamento destinati al-la produzione di latte ai fini della sua immissione in commercio quale alimento. (Reg. CE 853/2004) Azione correttiva: azione atta ad eliminare la causa di una non conformità potenziale o di altre situazioni po-tenziali indesiderabili rilevate. (Dec. CE 677/2006 – ISO 9000:2000) Azione preventiva: azione atta a eliminare la causa di una potenziale difformità o di un’altra situazione inde-siderata. L’azione preventiva viene intrapresa per evitare che la situazione si verifichi, mentre l’azione corret-tiva viene intrapresa per evitare che la situazione si ripeta. (ISO 9000:2005) Campione: una serie composta di una o più unità o una porzione di materia selezionate tramite modi diversi in una popolazione o in una quantità significativa di materia e destinate a fornire informazioni su una determinata ca-ratteristica della popolazione o della materia oggetto di studio e a costituire la base su cui fondare una decisione relativa alla popolazione o alla materia in questione o al processo che le ha prodotte. (Reg. CE 2073 /2005) Latte crudo: il latte prodotto mediante secrezione della ghiandola mammaria di animali di allevamento che non è stato riscaldato a più di 40ºC e non è stato sottoposto ad alcun trattamento avente un effetto equivalente. (DPR 54/1997) Contaminazione: introduzione indesiderata di impurità di natura chimica o microbiologica o di sostanze estranee, all’interno o sulla superficie di materie prime, materiali intermedi, additivi o premiscele durante la produzione, il campionamento, il confezionamento o il riconfezionamento, lo stoccaggio o il trasporto di alimenti o di mangimi. Criterio di igiene del processo: criterio che definisce il funzionamento accettabile del processo di produzione. Questo criterio, che non si applica ai prodotti immessi sul mercato, fissa un valore indicativo di contamina-zione al di sopra del quale sono necessarie misure correttive volte a mantenere l'igiene del processo di pro-duzione, in ottemperanza alla legislazione in materia di prodotti alimentari. (Reg. CE 2073/2005) HACCP: sistema che identifica, valuta e controlla/gestisce i pericoli significativi per la sicurezza dell’alimento. (Codex alimentarius, CAC/RCP 1-1969, Rev. 4-2003 - ASR 13.01.2005) Punto di controllo (Control Point, CP): qualsiasi punto, passo o procedura durante la mungitura, lo stoccag-gio e la conservazione (manipolazione) del latte crudo, durante il quale possono essere verificati fattori bio-logici, fisici o chimici e non prevede un controllo critico ma semplici GHP (misure preventive come l'applica-zione corretta di Procedure Operative, Istruzioni Operative, la Formazione del Personale, etc.) e non è ne-cessario produrre specifiche registrazioni e rilevazioni. Punto critico di controllo (Critical Control Point, CCP): punto, fase o procedura in corrispondenza della quale sia essenziale per la sicurezza dell’alimento esercitare un’azione di controllo per prevenire o eliminare o ri-durre ad un livello accettabile un pericolo per la sicurezza di un alimento. (ASR 13.01.05) Buone pratiche di igiene (prassi igieniche, GHP): insieme di requisiti strutturali e di norme comportamentali per la gestione degli aspetti di sicurezza alimentare all’interno delle produzioni primarie e post primarie così come previsto dagli allegati del regolamento CE 852/2004. Sostanza indesiderabile: qualsiasi sostanza o prodotto, ad eccezione dei microrganismi patogeni, presente nel prodotto o sul prodotto destinato all'alimentazione degli animali che costituisce un pericolo potenziale per la sa-lute animale o umana, o per l'ambiente, o che può influire sfavorevolmente sull'allevamento. (Dlgs 149/04) Non conformità: la mancata conformità alla normativa in materia di mangimi o alimenti e alle norme per la tutela della salute e del benessere degli animali. (Reg. CE 882/04)

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Partita o lotto: una quantità identificabile di alimento o di mangime che possiede caratteristiche comuni come l’origine, la varietà, il tipo d’imballaggio, l’etichettatura e, nel caso di un processo produttivo, un’unità di pro-duzione prodotta in un singolo impianto applicando parametri di produzione uniformi o più unità di produzio-ne, se prodotte in ordine continuo e immagazzinate nello stesso impianto. (Reg. CE 767/2009) 3. Strutture e Attrezzature 3.1 Planimetria aziendale e Generalità La ………………………………………., oggetto del presente manuale d’autocontrollo è dotata di locali e at-trezzature adeguate per l’allevamento di animali e per la manipolazione/conservazione del latte crudo. Sono presenti in azienda planimetrie aggiornate delle stalle e dei locali di mungitura e di stoccaggio del latte. 3.2 Descrizione Attrezzature Tutte le attrezzature presenti in azienda destinate ad entrare in contatto con i prodotti alimentari sono realizzate con materiali facilmente lavabili e disinfettabili e sottoposte a regolare manutenzione.

Attrezzature Marca Modello Caratteristiche

Mungitrice . Robotizzata

Mungitrice Manuale

. . Tank Frigo

. .

4. APPROVVIGIONAMENTO MATERIE PRIME 4.1 Materie prime per l’alimentazione delle vacche da latte La ………………………….. ha condotto l’analisi dei pericoli derivanti da agenti fisici nell’alimentazione degli animali e gestisce le fasi di coltivazione/raccolta dei prodotti aziendali e di stoccaggio/conservazione dei pro-dotti del commercio evitando il più possibile la contaminazione con corpi estranei quali vetri, plastiche, terra, corpi metallici, pezzi di ossa etc. mediante l’applicazione delle buone pratiche agricole e delle buone pratiche di stoccaggio. Tenuto conto delle problematiche legate soprattutto al carry over di sostanze indesiderabili nel latte crudo, la …………………………………… ha analizzato il pericolo derivante dalla presenza di Aflatossina B1 negli ali-menti maggiormente a rischio es. mais e derivati, cotone, palmisti che possono essere somministrati alle vacche da latte. Tale pericolo se non controllato si potrebbe concretizzare in un rischio grave per la presenza dell’Aflatossina M1 nel latte, il cui limite di legge è fissato dal regolamento CE 1881/2006 e sm.i. in 0,050 μg/kg. Il superamento del limite di legge determina il blocco della consegna del latte al primo acquirente e la distruzione del latte in azienda ai sensi del regolamento CE 1069/2009 sui sottoprodotti di origine animale. Il monitoraggio dell’aflatossina M1 viene condotto regolarmente dal primo acquirente del latte crudo che co-munica all’azienda …………………………. eventuali superamenti del limite d’azione fissato in 0,040 μg/kg. Queste comunicazioni servono ad orientare le scelte relative alla razione somministrata agli animali e ad eli-minare precocemente il rischio di superamento del limite di legge per Aflatossina M1, ovvero identificare l’eventuale materia prima/mangime composto contaminato.

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Per quanto riguarda i pericoli biologici per la contaminazione da patogeni ed in particolare da Salmonella spp. ed E. coli vengono adottate misure igieniche riguardanti la pulizia dei luoghi di stoccaggio/conservazione evi-tando l’utilizzo di mezzi ed attrezzature venuti a contatto con rifiuti ed effluenti d’allevamento. La ditta esegue periodici interventi di disinfestazione, seguendo la procedura di cui al punto 10 del manuale. I prodotti contenenti sostanze chimiche pericolose per l’alimentazione animale, fertilizzanti, fitosanitari, sementi, oli minerali, combustibili ecc. sono tenuti in luoghi distanti e separati dagli alimenti per animali e dal materiale di lettiera. Reflui e rifiuti sono gestiti in modo separato in special modo batterie, oli e grassi esausti. Non vengono utilizzati sistemi di incenerimento/combustione di rifiuti per evitare la produzione di diossine/furani perico-losi per la catena alimentare. 4.2 Materie prime aziendali

- Silo mais

- Silo sorgo

- Silo frumento

- Pastone di mais

- Erba medica

- Paglia

- Fieno

- Altro……………………………………………………………………………………………………………

4.3 Materie prime extra -aziendali - Farina di mais

- Farina di soia

- Farina di girasole

- Mangime da robot

- Acqua da acquedotto comunale

- Altro…………………………………………………………………………………………………………… 4.4 Approvvigionamento mangimi completi e complementari Questi mangimi sono tutti sottoposti ai controlli visivi al momento del ricevimento delle stesse, al fine di veri-ficarne l’integrità delle confezioni e tramite l’etichetta la conformità dei principi attivi e la rispondenza alle specifiche richieste al momento dell’ordine. I mangimi di questo tipo confezionati e sfusi, sono opportunamente conservati in locali idonei e/o silos nume-rati così da evitare deterioramenti e/o contaminazioni. Per tutti questi prodotti sarà richiesta una dichiarazione di conformità Mod. D.C. 02.

4.5 Approvvigionamento idrico L’azienda impiega acqua idonea all’uso, proveniente da acquedotto comunale. Con frequenza stabilita ese-gue verifiche nei punti acqua delle derivazioni che prevedono l’utilizzo per attrezzature destinate alla mani-polazione/gestione di alimenti.

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5. Diagramma di flusso della produzione di latte crudo

La ditta ………………………………………….. � effettua � non effettua attività di vendita diretta di latte crudo aziendale al consumatore finale. Tutto il latte prodotto viene consegnato al primo acquirente.

MUNGITURA

STOCCAGGIO

CONSERVAZIONE

CONSEGNA

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Fase processo

Con-trollo Pericolo Origine del

pericolo Controllo Monitorag-gio Limiti Azione preventiva Azione correttiva Registrazione

Stabulazione

vacche da latte

CP Biologico Imbrattamento

mammella e capezzoli

Visivo Costante ad

ogni mungitura

Meno del 5%di

altamente insudiciate (stercate)

GHP, corretto calcolo fab-bisogno materiale da lettie-ra, corretta gestione delle cuccette, corretto dimen-sionamento dei gruppi

Lavaggio e asciu-gatura delle mam-melle imbrattate, aggiunta/rinnovo

materiale da lettiera

Scheda n.c

Mungitura Manuale e Robotizzata

Attacco CP Biologico Usura tettarelle e parti in gomma dell’impianto

Visivo Ad ogni mungitura

Assenza usura

GHP, controllo, manutenzio-ne impianto secondo sca-

denze previste

Sostituzioni parti usurate Scheda n.c

Aspirazione stacco CP Biologico

Caduta dei gruppi prendicapezzoli

con aspirazione e insudiciamento

latte

Visivo Ad ogni mungitura

Maggiore di 3 cadute su

100 capi

GHP, corretto attacco dei gruppi, controlli impianto alle scadenze prefissate, corretto dimensionamento impianto

Istruzione al per-sonale di mungi-tura manutenzio-

ne impianto

Scheda n.c

Lavaggio Impianto

mungitura CP Biologico

Presenza di ac-qua di lavaggio contaminata,

moltiplicazione batterica (valori

latte qualità)

Quotidiano Sanifica-

zione ogni 15gg

Reg. CE 852/2004

D.G.R.V. 173/2009

Variabili a seconda del sanificante utilizzato

GHP, Scheda tecnica di utilizzo prodotti, istruzione al personale, procedura per il

lavaggio dell’impianto uso di acqua potabile o controllata

batteriologicamente

Sostituzione fonte di approvvigiona-

mento idrico Verifica procedura

ed efficienza si-stema di lavaggio

I.O. Scheda pulizia impianto

Scheda n.c.

Stoccaggio latte

CP Chimico Presenza residui

farmaci veterinari

Trattamenti con

medicinali veterinari

Delvotest Reg. UE 37/2010

Corretta gestione dei farmaci e dei relativi tempi di attesa, Separazione del latte prove-

niente da bovine trattate

Eliminazione del latte risultato n.c. per presenza di

residui

Registro dei trat-tamenti con medi-

cinali veterinari Scheda n.c.

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Fase pro-cesso

Con-trollo

Tipo di pericolo

Origine del pericolo Controllo Monitorag-

gio Limiti Azione preventiva Azione correttiva Registrazione

Raffredda-mento CP Biologico

Abbattimento troppo lento della

temperatura di refrigerazione (mancato rag-

giungimento della temperatura)

Strumentale Trimestrale con CBT conforme

2-4°C entro 30’ da fine

mungitura

Controllo tempo di raggiungimento della

temperatura di refrigerazione

Ripristino efficienza gruppi

refrigerazione

Scheda temperature Scheda n.c

Manteni-mento

refrigera-zione

CP Biologico Moltiplicazione batterica Strumentale

Trimestrale Con CBT conforme

4°C (+/-1°C) GHP, Mantenimento della temperatura

Taratura dei termometri

Scheda temperature Scheda n.c.

Lavaggio tank vd. lavaggio impianto

CP Chimico Residuo di prodotto

Quantità di detersivo, T° acqua

Quotidiano Assenza di inibenti

GHP, Risciacquo im-mediato dopo prelievo

del latte e lavaggio approfondito successi-

vo

Ripetizione della procedura secondo

I.O.

I.O. Scheda pulizia impianto

Scheda n.c.

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6. Produzione, stoccaggio e destinazione del latte 6.1 Responsabilità Responsabile dell’attuazione della procedura è il Sig. …………………………. Le operazioni per la produzione del latte secondo il diagramma di flusso comprendono:

• mungitura degli animali sani dell’allevamento, lo stoccaggio, la conservazione e la consegna del latte prodotto; • mungitura degli animali sottoposti a trattamenti con medicinali veterinari; • mungitura di animali che hanno appena partorito.

La mungitura in azienda è effettuata con robot di mungitura e con impianto a dieci poste. La mungitura manuale si svolge di mattina dalle …………. alle ……………….., la sera dalle …………… alle ……………. Il personale addetto, prima dell’inizio delle operazioni di mungitura indossa abiti idonei e puliti. Quando ne-cessario, durante lo svolgimento delle operazioni di mungitura provvede al lavaggio di mani e braccia; la sala dotata di idonei dispositivi che permettono tale operazione secondo l’istruzione operativa…... L’addetto alla mungitura prima di iniziare la mungitura e durante le operazioni di mungitura verifica del buon funzionamento dell’impianto; in caso di anomalia lo comunica al responsabile. Gli animali che entrano in sala mungitura sono verificati ed accettati solo in presenza dei requisiti fissati dal Reg. CE 853/2004, Sezione IX, capitolo 1, punto 1: a) non presentano sintomi di malattie infettive trasmissibili all'uomo attraverso il latte e il colostro; b) presentano uno stato di salute generale buono e non evidenziano sintomi di malattie che possano comporta-re una contaminazione del latte e del colostro e, in particolare, non sono affetti da infezioni del tratto genitale con perdite, enterite con diarrea accompagnata da febbre, o infiammazioni individuabili della mammella; c) non sono affetti da ulcerazioni della mammella tali da poter alterare il latte. Il personale procede ad un’adeguata pulizia dei capezzoli, all’eliminazione dei primi getti di latte e alla valutazione delle eventuali anomalie. Il latte che presenta alterazioni (colore, presenza di coaguli ecc.) è munto separatamen-te da quello destinato alla consegna. Se si sospetta che l’anomalia sia riconducibile ad una patologia dell’animale, secondo le istruzioni fornite dal responsabile dell’allevamento e dal veterinario aziendale, si procede alla cura dell’animale con eventuale trattamento con i medicinali veterinari prescritti dal veterinario aziendale. La gestione del latte degli animali trattati con medicinali che prevedono un tempo di attesa sul latte o che hanno appena partorito prevede che la persona responsabile del trattamento provvede ad una sicura identi-ficazione mediante l’apposizione su entrambi le zampe posteriori alla zampa di apposita fascetta in materiale plastico ben visibile. Se la mungitura di queste vacche viene fatta con mungitura robotizzata nel sistema informatico sono inseriti i dati re-lativi ai capi sottoposti a trattamento con medicinali veterinari, il latte munto viene eliminato secondo quanto previsto dal reg. CE 1069/2009 (vasca concimaia) e l’impianto a fine mungitura subisce in automatico ciclo di lavaggio. In caso di mungitura manuale le vacche sottoposte a trattamento con medicinali veterinari, sono opportunamente identificate una volta entrate nelle poste di mungitura vengono munte con secchio; il latte viene eliminato. Stessa procedura è applicata per le vacche che hanno appena partorito; questo caso il colostro e il primo lat-te è dato ai vitelli in svezzamento. L’azienda per la pulizia e sanificazione dei capezzoli (pre o post dipping) utilizza solamente prodotti allo sco-po autorizzati e conserva agli atti le relative schede tecniche. Le operazioni di mungitura si concludono con la pulizia e l’igienizzazione del locale e delle attrezzature utiliz-zate in funzione dell’idoneità al riutilizzo nella produzione successiva.

7. Trattamenti con medicinali veterinari 7.1 Responsabilità Responsabile dell’attuazione della procedura è il Sig. ………. L’allevamento

� è autorizzato alla detenzione di scorte medicinali, protocollo n. ………… del …………... La respon-sabilità dei trattamenti è del veterinario aziendale.

� non è autorizzato alla detenzione di scorte medicinali

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7.2 Registrazioni

7.2.1 Carico Il veterinario aziendale compila la ricetta/ordine di carico del medicinale della scorta e compila il registro, nel-la parte riguardante il carico entro 7 gg lavorativi dall’evento. Le prescrizioni dei medicinali veterinari (ricette) vengono tenute in azienda numerate progressivamente (es. 1/2016, 2/2016 ….) per un periodo di almeno 5 anni. 7.2.2 Scarico e trattamento Sulla base dei protocolli/scelte terapeutiche il veterinario prescrive la cura mediante:

• scelta del principio attivo /prodotto; • identificazione univoca dell’animale trattato per eventuale segnalazione di reazione avversa e/o scarsa

efficacia e per evitare la consegna di latte alimentare e carne con residui (tempo di attesa); • posologia (dose/frequenza/durata); • somministrazione del medicinale mediante strumenti puliti (aghi, siringhe, cannule etc. ) annotando su

agenda la posologia e l’identificazione dell’animale trattato per la successiva comunicazione al re-sponsabile e trascrizione sul registro vidimato entro 24 ore;

• identificazione, esclusione eliminazione latte trattato (in concimaia). • registrazione del trattamento, entro 24 ore per la parte riservata all’allevatore, 7 giorni lavorativi per

quella riservata al veterinario. 7.2.3 Conservazione del medicinale veterinario I medicinali veterinari vengono conservati in armadio posto in locale idoneo, ovvero in condizioni ambientali ottimali (lontano da fonti di calore, irraggiamento, a temperatura controllata in caso di vaccini o di medicinali che necessitano di questa condizione). In ogni caso, una volta utilizzati i farmaci sono riposti nel locale adibi-to in modo da essere protetti da inquinamento e sporcizia. I farmaci sono riposti per tipologia, con la precauzione di disporre nella parte anteriore del ripiano i farmaci da utilizzarsi per primi (in base alla data di scadenza - FIFO). Il responsabile con cadenza settimanale, verifica la data di scadenza dei medicinali veterinari presenti (in confezione chiusa e anche quelli in uso) e se riscontra farmaci in scadenza li ripone in contenitore identifica-to dalla scritta “FARMACI SCADUTI, IN ATTESA DI CONFERIMENTO - NON UTILIZZARE”, in attesa dello smaltimento tramite ditta autorizzata. I medicinali veterinari sono rigorosamente utilizzati seguendo le istruzioni riportate delle case produttrici e dalle prescrizioni veterinarie.Gli strumenti usati per somministrare i farmaci (siringhe, deflussori, aghi, ecc.) una volta utilizzati sono accuratamente lavati, disinfettati e riposti in luogo idoneo. Quelli monouso sono smaltiti tramite ditta autorizzata.

7.3 Animali avviati al macello Gli animali inviati al macello sono accompagnati dal modello 4 e, in caso di trattamento con sostanze farmaco-logiche negli ultimi 90 giorni, dalla dichiarazione dell’allevatore sui trattamenti eseguiti. 8.Pulizia locali e attrezzature 8.1.1 Attività svolte e responsabilità Pulizia (detersione/disinfezione/risciacquo) dei locali, dell’impianto di mungitura e dell’attrezzatura utilizzata per lo stoccaggio/conservazione del latte. Pulizia dell’impianto utilizzato per l’abbeveraggio degli animali. Responsabile dell’attuazione della procedura è il Sig. ……………………

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8.2.1 Sala di mungitura Lavaggio giornaliero dei pavimenti con idropulitrice ad acqua calda a 70-75°C e disinfezione settimanale median-te prodotto alcalino utilizzato anche per la pulizia delle vasche refrigeranti distribuito sulle superfici e lasciato agire per il tempo indicato nella scheda tecnica, trascorso il quale viene effettuato un risciacquo con acqua potabile.

8.2.2 Impianto mungitura a ………….. poste A fine mungitura (mattina e sera) gli addetti versano il prodotto sanificante nell’attrezzatura che provvede al lavaggio automatico dell’impianto.

8.2.3 Impianto mungitura robotizzato Ciclo di lavaggio impostato tramite programma che gestisce l’attrezzatura; all’ora stabilita i cancelli di entrata nel robot si chiudono automaticamente per non far entrare le vacche e iniziare il ciclo.

8.2.4 Vasca raccolta latte per impianto di mungitura automatizzata La disinfezione avviene la mattina dopo lo svuotamento per la consegna del latte secondo il ciclo di stabilito: tre lavaggi con prodotto alcalino ed uno con prodotto acido. Il prodotto utilizzato per la disinfezione è prele-vato in automatico dai contenitori.

8.2.5 Vasca raccolta latte per impianto di mungitura a ………. poste Il prodotto detergente/sanificante è caricato manualmente da un addetto, nelle quantità previste dalla scheda tecnica del prodotto. Il ciclo di lavaggio e uguale all’attrezzatura precedente. 8.2.6 Approvvigionamento idrico L’approvvigionamento idrico è assicurato mediante acqua di rete dell’acquedotto (potabile) che viene a contatto con alimenti e utilizzata per l’abbeveraggio degli animali. Nella planimetria aziendale vengono contrassegnati i punti acqua sia per l’abbeverata degli animali che per il mantenimento e delle condizioni di manipolazione del latte crudo (condutture, contenitori attrezzature ecc.). Il con-trollo di potabilità della dell’acqua nei punti di utilizzo delle attrezzature destinate a venire a contatto con il latte crudo viene fatto con frequenza biennale in un punto di utilizzo a rotazione. 8.2.7 Documentazione allegata Scheda non conformità Mod. REG 02 Schede tecniche e di sicurezza prodotti pulizia e sanificazione utilizzati. Bollette di pagamento del servizio. Acquisizione delle analisi di potabilità dall’ente gestore. Analisi di potabili-tà nei punti di erogazione dell’acqua destinata a venire a contatto con gli alimenti (latte crudo). 9. Igiene del personale 9.1.1 Attività svolte e responsabilità Il personale che manipola i prodotti alimentari è informato sui pericoli di contaminazione esistenti, sulle tecni-che di pulizia e disinfezione e sui principi di protezione dei prodotti. Il responsabile della procedura il Sig. …………………. partecipa a corsi di formazione e aggiornamento così come stabilito dalla legislazione nel rispetto di quanto previsto dalla L.R. 19 marzo 2013, n. 2. Il Sig. …………………… provvede a formare/informare i dipendenti/ collaboratori sugli aspetti igienico sanita-ri specifici dell’azienda, secondo quanto riportato nel presente manuale. Responsabile dell’attuazione della procedura è il Sig. ………………………….

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Tutto il personale deve operare seguendo il decalogo riportante le “Norme di comportamento per una corretta prepa-razione/manipolazione sicura degli alimenti” (D.G.R. 2485/2004), che è firmato e sottoscritto per presa visione. La verifica è fatta tramite controlli regolari sulle condizioni igieniche delle strutture (es. servizi igienici, lavan-dini, armadietti dello spogliatoio ecc). In caso non conformità viene compilata la scheda Mod. REG 02 e ven-gono adottate misure correttive. 9.1.2 Azioni preventive I dipendenti della ditta che vengono a contatto con alimenti sono:

- in buone condizioni di salute; - manipolano i prodotti rispettando le prescrizioni dell’igiene; - seguono i precetti dell’igiene della persona.

Le regole di comportamento igienico più importanti del personale prevedono:

- che le mani siano lavate prima di iniziare il lavoro, dopo ogni sosta, dopo l’uso dei servizi igienici e dopo aver manipolato rifiuti secondo specifica istruzione operativa;

- l’utilizzo di indumenti puliti e in ordine; - il divieto di bere, mangiare o fumare sui luoghi di lavoro.

Sono presenti servizi igienici adeguatamente puliti e disinfettati che non hanno accesso diretto ai locali di produzione. Il responsabile dell’azienda mette a disposizione per il personale un locale o idoneo spazio spogliatoio per il cambio del vestiario e delle calzature, un lavandino attrezzato con sapone liquido e asciugamani usa e getta e la seguente istruzione operativa specifica per il lavaggio delle mani. QUANDO LAVARSI LE MANI

1. Prima di iniziare il lavoro 2. Quando si torna dalla toilette 3. Dopo aver fumato 4. Dopo che ci si è puliti il viso compresi i capelli 5. Dopo aver toccato una superficie sporca es. telefono

COME LAVARSI LE MANI

a) Con acqua calda a 40°C b) Utilizzando un sapone liquido battericida c) Si scoprono gli avambracci e si Inumidisce le mani e gli avambracci d) Si eroga il sapone e lo si strofina bene per circa 30 secondi e) Si passano le unghie con uno spazzolino f) Si risciacqua con abbondante acqua calda senza ustionarsi g) Ci si asciuga con carta monouso o con asciugamano ben pulito h) Si tengono le unghie corte e senza smalto i) In caso d’utilizzo di guanti ci si lavano le mani prima di indossarli j) In caso di tagli o ferite si usano cerotti (meglio se scuri) e si mettono i guanti

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10. Procedura disinfestazione insetti e roditori 10.1 Obiettivi, applicazione e responsabilità La lotta ai roditori, agli insetti e ai roditori e agli uccelli si basa:

a. sull’identificazione degli infestanti b. sull’individuazione dei luoghi di dimora c. sulla quantificazione d. sull’approntamento di misure per la riduzione al minimo della loro presenza

Il piano di lotta agli animali infestanti prevede la stesura della scheda di monitoraggio con la relativa planimetria dei punti di controllo e la tipologia di trappola installata. Sono soggetti a registrazione gli interventi eseguiti, i prodotti utilizzati con i relativi tempi di attesa e gli esiti di attività. Responsabile dell’attuazione della procedura è il Sig. …………………. 10.2 Definizioni Animale Infestante: organismo nocivo appartenente al regno animale che svolge azione parassitaria nei con-fronti di animali, vegetali dei prodotti animali e/o vegetali e che funge anche da vettore di altri agenti patoge-ni quali virus, batteri funghi, ecc. Contaminazione da animale infestante: l’introduzione o la comparsa di un animale infestante nei ricoveri di animali, nei mangimi o nell’ambiente destinato a ospitare animali e mangimi. Lotta integrata agli animali infestanti (IPM): misure adottate per eliminare o ridurre al minimo la contaminazione da animali infestanti, basate sulla conoscenza dei cicli biologici, sulle specie bersaglio nei momenti di massima vulnerabilità e sull’eliminazione o prolungamento dei tempi di ritorno. 10.3 Modalità operative 10.3.1 Ispezione Il piano di IPM prevede l’ispezione periodica delle strutture e delle aree adiacenti per verificare:

• la presenza di animali infestanti, il tipo di infestanti e i segni lasciati; • i materiali utilizzati dagli infestanti per la loro sopravvivenza es. alimenti, acqua ecc. • i luoghi di vita e riproduzione es. rifugi, tane; • i percorsi e le vie di entrata utilizzati per accedere ai luoghi e alle strutture.

10.3.2 Esclusione Misure messe in atto nelle aree esterne per fare in modo che gli infestanti non entrino, registrando l’attività, il punto e la data.

� Pulizia da erba, malerbe e piante infestanti delle aree intorno agli edifici � Pulizie dei cumuli di materiali, es. legname, attrezzature varie o altri materiali dove gli infestanti pos-

sono annidarsi, albergare e riprodursi � Controllo e posizionamento delle luci esterne in modo da eliminare l’attrazione degli insetti � Posizionamento di alimenti e mangimi in contenitori non violabili dagli infestanti � Creazione di appropriati drenaggi per le acque � Rimozione delle deiezioni degli animali � Misure per impedire l’accesso degli infestanti ai rifiuti � Riempimento di fessure e otturazione dei buchi � Installazione di reti e griglie � Installazione di grate o protezione dei punti di drenaggio e sui fori di ventilazione � Installazione di telai a reticella su porte e finestre � Installazione di strisce antivento nelle porte e di guarnizioni a tenuta � Controllo delle attrezzature per la presenza di infestanti prima di introdurle in azienda � Rimozione di tutti i residui di alimenti e mangimi, degli ingombranti, sanificazione dei locali con frequenti

pulizie (vedi piano di pulizie) � Eliminazione di ogni tipo di ragnatela

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10.4.3 Controllo fisico Specificare se con carte moschicide, strisce colorate, trappole luminose, trappole a imbuto e trappole a scatto. N.B non posizionare questi dispositivi laddove persone specialmente bambini, cani, gatti possono rimanere impigliati 10.4.4 Controllo chimico Specificare il principi attivo, la formulazione (polveri , spray, esche) e la quantità. N:B. tutti i pesticidi sono potenzialmente pericolosi per diverse forme di vitae rappresentano un rischio po-tenziale, per l’ambiente, per la fauna selvatica e per l’uomo. 10.4.5 Prevenzione e controllo dell’infestazione da mosche Il programma di controllo prevede:

• una gestione igienica dell’allevamento mediante rimozione delle frazioni organiche in modo da evitare zone umide con presenza di sostanza organica (feci , alimento, inutilizzato, residui , ecc.);

• l’utilizzo regolare di efficaci larvicidi, ovvero prodotti contenti sostanze in grado di bloccare lo sviluppo larvale che vanno messi in soluzione applicati mediante irrorazione (innaffiatoio, pompa irroratrice) nel-le zone più o meno umide che sono le zone di deposizione delle uova da parte degli insetti adulti es. lettiere, zone in prossimità di abbeveratoi, concimaia, fossa liquame, zone con liquidi di sgrondo

I prodotti in commercio maggiormente utilizzati per la loro efficacia sono:

- BAYCIDAL WP 25 (200 g il 100 lt di di acqua con i quali si possono trattare 100 mq). - NEOPOREX 2WDG ( 250 gr/ lt d’acqua per 10 mq) NEWFARM HOKOEX (250 gr/in 1-4 lt acqua per 10 mq).

I trattamenti vanno fatti indicativamente da marzo ad agosto ad intervalli di due settimane se la tem-peratura esterna i 20° C, una volta a mese se la temperatura è inferiore.

In caso di inefficace controllo mediante utilizzo di larvicidi e quindi comparsa di adulti (individuato tramite trappola a cattura se si hanno più di 250 soggetti/settimana, oppure 100 soggetti settimana nel caso di carte moschicide), si utilizzano prodotti ad azione abbattente e residuale ad es:

- QUICKBAYT SPRAY ( 250 gr il 2 lt d’acqua per 40 mq di superficie murale ogni 100 mq di superficie calpestabile; - NEWFARM TWENTY ONE stessa diluizione e dosaggio del precedente; - NOVARTIS AGITA 100 wg ( 250 gr in 2 lt d’acqua per 100 mq di superficie murale ogni 50 mq di pavimento).

Gli adulticidi ad azione abbattente e residuale vanno applicati preferibilmente nelle zone dove le mosche si posano es. pilastri, pareti, finestre e tettoie. La loro azione residua per circa un mese ed è consigliabile ripe-terlo dopo qualche mese, in caso di trattamenti ripetuti, ruotare le sostanze così da prevenire la comparsa di individui resistenti. In linea di massima laddove compare una presenza importante di mosche adulte i prodot-ti adulticidi vanno utilizzati nel periodo maggio-settembre Tutti i prodotti devono essere applicati seguendo la raccomandazione per l’uso in sicurezza fornite dalle ri-spettive case produttrici. 11. Procedura per la rintracciabilità degli animali, dei mangimi e del latte 11.1 Attività svolte e responsabilità La rintracciabilità degli animali è garantita dal sistema che fa capo alla Banca Dati dell’anagrafe bovina mediante la quale, nei tempi previsti dalle normative nazionali vengono identificati i capi nati in azienda, registrati i capi in entrata ed in uscita. Questo sistema permette una identificazione univoca ed individuale del bestiame e la movi-mentazione dello stesso verso altre aziende o al macello mediante la compilazione della dichiarazione di prove-nienza o Mod. 4. Nel modello 4 oltre all’identificazione degli animali vengono inoltre inserite le informazioni obbli-gatorie riguardanti i trattamenti con medicinali veterinari, le informazioni di catena ai sensi dei regolamenti del pacchetto igiene regolamenti CE 852/2004 e 853/2004 e del regolamento CE 2074/2005. Per l’individuazione dei fornitori, dei mangimi semplici e composti viene tenuto un registro aggiornato, in cui

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sono raccolte le seguenti informazioni desunte da DDT, Fatture: ragione sociale, indirizzo, telefono/fax, tipo e quantità di prodotti forniti. All’arrivo dei mangimi si verifica che la loro corretta etichettatura sia conforme alle previsioni del Regolamento CE 767/2009. Maggiori informazioni relative alle forniture possono essere desunte da eventuali schede tecniche, cer-tificazioni facoltative, dichiarazioni, autocertificazioni rilasciate dai fornitori. È tenuto un registro aggiornato delle imprese acquirenti (vedi Mod. 3), in cui sono indicati la ragione sociale, l’indirizzo, i numeri di telefono e fax e, se disponibile, il nome del responsabile di riferimento. La rintracciabilità del latte crudo viene mantenuta mediante registro di carico/scarico. Ai fini dell’identificazione del latte, tali documenti possono essere assimilabili al lotto; nei casi in cui norme settoriali o di etichettatura prevedano una specifica indicazione del lotto, sarà cura dell’operatore indicare sui documenti contabili il numero del lotto. Responsabile dell’attuazione della procedura di rintracciabilità è il Sig. ………………………. 11.2 Documentazione allegata o di riferimento Mod. 4, Documenti di accompagnamento dei prodotti venduti ed acquistati (fatture, DDT, cartellini, certificazioni ecc.) Elenco fornitori Mod. REG. 04 Scheda non conformità 12. Procedura tracciabilità interna 12.1 Attività svolte e responsabilità Al fine di garantire la tracciabilità dei mangimi aziendali sono state identificate in planimetria le aree di stoc-caggio/conservazione e si è proceduto a numerare i silos. Responsabile dell’attuazione della procedura è il Sig. ……………………….. 12.2 Documentazione allegata o di riferimento Registrazione delle materie prime/ mangimi di produzione aziendale e forniture esterne.

Tipologia prodotto Produzione annua Ton.

Identificazione luogo di stoc-caggio/conservazione (zona, piazzola, silo)

- Silo mais

- Silo sorgo

- Silo frumento

- Pastone di mais

- Erba medica

- Paglia

- Fieno

-

-

-

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13. Procedura di gestione delle non conformità 13.1 Identificazione delle non conformità Le non conformità riguardano il superamento di limiti indicati dal presente manuale riguardanti il mancato ri-spetto delle GHP per le quali vengono attuate misure correttive e di quelli indicati da specifiche normative riguardanti la salute e la protezione degli animali, i mangimi e gli alimenti. In particolare per quanto concerne le malattie infettive del bovino soggette a notifica obbligatoria si fa riferi-mento alla decisione 82/894/CE:

- Encefalopatia spongiforme bovina - Pleuropolmonite contagiosa dei bovini - Afta epizootica - Peste bovina - Febbre della Valle del Rift

La notifica anche in caso di sospetto per la comparsa di sintomi gravi del bestiame con sintomi importanti a livello organico e/o alta mortalità, viene effettuata con tempestività al Servizio veterinario competente dell’Az. ULSS 9. La notifica di superamento dei limiti per l’Aflatossina M1 nel latte viene fatta al Servizio veterinario competen-te dell’Az. ULSS 9 dal primo acquirente del latte. Il rilevo di non conformità per il superamento dei limiti fissati dall’allegato del Dlgs 149/2004 sulle sostanze e prodotti indesiderabili nell’alimentazione degli animali verrà notificato al Servizio veterinario competente dell’Az. ULSS 9. 13.2 Responsabilità Responsabile delle notifiche previste per l’allevatore è il Sig. …………………………... 13.3 Registrazione Vengono registrate e descritte (utilizzando gli allegati A e B) identificando la materia prima o il prodotto interessato. 13.4 Possibili non conformità rilevabili sulle materie prime (Allegato B)

Di tipo documentale: • materie prime di natura e provenienza incerte, ovvero non bene identificabili; • materie prime provenienti da fornitori dei quali non si conoscano, come minimo, la ragione sociale, la P.

IVA, l’indirizzo, il n° di telefono; • trasportatori terzi di materie prime non bene identificati, dei quali non si conoscano, come minimo, la ra-

gione sociale, la P.IVA, l’indirizzo, il n° di telefono. Di tipo igienico-sanitario: • materie prime di aspetto, odore, colore, consistenza anormali; • materie prime in confezioni/imballaggi non integri; • materie prime sospette di essere contaminate o visibilmente contaminate da insetti, muffe, escrementi di

insetti o animali, o altri materiali estranei; • materie prime sospette di essere contaminate da sostanze chimiche, antiparassitari, detergenti, disinfet-

tanti, o altre sostanze tossiche; • materie prime acquistate senza opportune garanzie rilasciate dai fornitori, riguardo a provenienza, sca-

denza, trattamenti subiti, sistemi di autocontrollo applicati, ecc. 13.5 Possibili non conformità relative al latte (Allegato A) Di tipo documentale: • latte consegnato in assenza dei necessari elementi di identificazione, quali data, quantità e destinatario; • trasportatore non bene identificato, del quali non si conoscano, come minimo, la ragione sociale, la

P.IVA, l’indirizzo, il n° di telefono.

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Di tipo igienico-sanitario: • latte, ancora sotto il controllo del produttore, che lui stesso ha motivo di ritenere non sicuro dal punto di

vista igienico perché non rispondente ai requisiti previsti, in quanto è stato soggetto a qualche forma di contaminazione (anche indiretta dovuta, ad esempio, a somministrazione agli animali di alimenti non ido-nei) in grado di costituire un pericolo per la salute dei consumatori;

• latte non sicuro dal punto di vista igienico in quanto è stato soggetto a qualche forma di contaminazione, di cui il produttore può essere responsabile, e di cui egli viene a conoscenza solo successivamente alla sua commercializzazione.

13.6 Azioni correttive riguardo a non conformità rilevate sulle materie prime Il responsabile per la rintracciabilità provvede a:

• comunicare al fornitore le non conformità rilevate e le materie prime interessate; • restituire al fornitore le materie prime oggetto di anomalia; • verificare la possibilità di ricevere dallo stesso fornitore materie prime conformi ai requisiti richiesti, oppu-

re decidere di rifornirsi presso altra ditta; • nell’impossibilità della restituzione, le materie prime non conformi vengono comunque escluse dal pro-

cesso produttivo. 13.7 Azioni correttive riguardo a non conformità rilevate sul latte Di tipo documentale:

Il primo acquirente contatta i propri clienti al fine di colmare le carenze documentali che riguardano il prodot-to ed, eventualmente, il trasportatore. Di tipo igienico-sanitario:

In caso di non conformità rilevate sul latte prima della consegna o della commercializzazione, il responsabile azien-dale ne impedisce la consegna stessa. La ripresa della consegna di latte crudo verrà ripristinata una volta raggiunti i valori conformi ai limiti di legge secondo le indicazioni fornite dal Servizio Veterinario Ufficiale competente.

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SCHEDA CONTROLLO TANK Istruzione Operativa

- Il controllo della temperatura di refrigerazione fatta in doppio (anche con termometro ad immersione) - Misurazione dopo 1.5 ore dal termine della mungitura - Giudizio di conformità: temperatura registrata entro il 10% della temperatura di regolazione del frigo - Frequenza dei controlli: mensile se la CBT è conforme - La registrazione di un valore NC comporta una manutenzione straordinaria e una verifica con stru-

mento tarato, della precisione del gruppo frigo.

N. Data controllo Temperatura frigo

Temperatura controllo C NC Operatore Prossimo

controllo

1

2

3

4

5

6

7

8

9

0

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12

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ISTRUZIONE OPERATIVA SCHEDA PULIZIA IMPIANTO DI MUNGITURA

Obiettivo: attuare una corretta pulizia e disinfezione dell'impianto di mungitura al termine di ciascuna mungitu-ra per ridurre la carica batterica presente nei vari componenti dell’impianto evitando la contaminazione del latte della mungitura successiva e ridurre il rischio di trasmissione di patogeni (mastiti) tra le bovine in lattazione. Efficacia della pulizia: legata alla corretta progettazione, installazione e manutenzione dell’impianto, all’utilizzo dell’acqua di lavaggio (volumi e temperatura) e dei detergenti a giuste concentrazioni.

Monitoraggio del livello di pulizia dell’impianto: giornaliero per rilevare eventuali problemi e intraprendere rapidamente le misure correttive necessarie.

Ciclo di lavaggio dell’impianto

1. Prima di iniziare il ciclo di lavaggio vengono lavati e sottoposti ad accurata detersione con soluzione detergente tiepida o calda le superfici esterne delle guaine, dei gruppi di mungitura, dei tubi e dei pulsatori e doccette (non è suf-ficiente il solo utilizzo di un getto d’acqua perché difficilmente si riesce a rimuovere tutto lo sporco esterno i gruppi di mungitura). L’attacco dei gruppi puliti alle doccette di lavaggio garantisce che il vuoto sia trasferito in modo adeguato al collettore (in caso contrario il lavaggio del gruppo non è corretto).

2. Controllo e pulizia dei sensori per la misurazione della conducibilità elettrica del latte (se presenti nella linea di mungitura).

Sistema di pulizia

I sistemi di pulizia degli impianti di mungitura (mungitura manuale e robotizzata) della ………………………….. …………………….. sono di tipo automatizzato; i sistemi correttamente impostati ga-rantiscono una efficace pulizia. I sistemi vengono controllati periodicamente per assicurare l’utilizzo di corret-te quantità di acqua a temperatura adeguata e dei prodotti per la pulizia e/o disinfezione.

I lattodotti di acciaio inox sono di diametro …………. (non è possibile detergere adeguatamente tutta la su-perficie interna di una linea con diametro di 70 millimetri semplicemente facendo circolare una soluzione di-sinfettante; la parte superiore della linea del latte non entrerà in contatto con la soluzione detergen-te/disinfettante, con possibile sviluppo di depositi sulle superfici superiori).

Gli impianti di lavaggio delle sale di mungitura hanno linee del latte di diametro di mm……………….. ( se su-periore a 50 mm si basano sulla formazione di un flusso d’acqua che lambisce tutto l’impianto e pulisce tutte le superfici interne della linea del latte mediante immissione controllata di aria nell’impianto che forma un flusso costante per tutta la lunghezza del condotto fino all’entrata nella vasca di raccolta).

1. durata dell’iniezione di aria equivalente al tempo che l’acqua di lavaggio impiega per raggiungere la vasca ricevente. Il lattodotto ha una lunghezza di ……. m e il flusso di acqua di lavaggio si muove a ……… m/s, la durata d’iniezione dell’aria è pari a …….. secondi.

2. Ci sono n. ……….. flussi di acqua per ciclo di lavaggio (almeno 15). Se la soluzione calda circola per sette minuti, l’intervallo tra le iniezioni d’aria dovrebbe essere pari 28 secondi.

Scelta del detergente/disinfettante

Il latte contiene grassi, proteine, zuccheri e minerali che si depositano sulle superfici interne dell’impianto di mungitura. L’acqua per la pulizia della mungitrice può contenere diversi livelli di minerali, secondo la sua du-rezza. I detergenti alcalini degradano i grassi e le proteine del latte e li rimuovono dalle superfici lisce dell’impianto. L’ambiente alcalino che si viene a creare può favorire il deposito di complessi di proteine e cal-cio, calcare e altri depositi di minerali. Questi depositi possono essere rimossi solo con detergenti acidi. I de-tergenti alcalini sono impiegati nella maggior parte dei cicli di pulizia con acqua calda circolante. Ogni tre de-tersioni alcaline (frequenza correlata alla durezza dell’acqua) è utilizzato un prodotto acido in grado di rimuo-

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vere i depositi. Questi prodotti acidi ………………….concentrati (spesso a base di acido fosforico) tendono a essere molto aggressivi per i componenti di gomma presenti nell’impianto. (per questo motivo sono com-parsi sistemi di pulizia che si basano sull’uso alternato di acidi e alcali in quanto un uso più frequente di aci-do, consente la riduzione del quantitativo utilizzato a ogni lavaggio). I detergenti alcalini sono associati a ten-sioattivi, agenti modulanti la durezza dell’acqua e a cloro che aiutano la soluzione detergente a penetrare nelle incrostazioni, mentre gli agenti di controllo della durezza dell’acqua (fosfati e composti chelanti) man-tengono minerali e sporcizia in sospensione impedendo loro di depositarsi nuovamente.

Monitoraggio della pulizia degli impianti di mungitura

La pulizia dell’impianto viene valutata a due livelli.

1. Controllo di base

Una volta che la circolazione è stata stabilita si controlla che tutti i gruppi ricevano la stessa quantità di solu-zione circolante toccando la superficie esterna della linea del latte in punti differenti confermando che la so-luzione raggiunge tutte le parti e verificando che ci sia sempre acqua sufficiente nella vasca di raccolta per garantire che i tubi collettori siano immersi.

Se dell’aria è aspirata in questi tubi, il flusso di acqua di lavaggio è notevolmente ridotto e la temperatura di-minuisce significativamente; si verifica il funzionamento dell’iniettore d’aria.

2. Controllo di livello superiore

Mediante misurazione del volume d’acqua impiegato in ogni fase del lavaggio e della temperatura dell’acqua misurata nel momento in cui lascia la caldaia, quando entra nell’impianto, prima dell’inizio della circolazione e alla sua fine. Inoltre si misurare il volume delle sostanze chimiche utilizzate per monitorare la concentra-zione raggiunta nell’impianto. La scheda tecnica e l’etichetta dei contenitori di ogni prodotto detergente forni-scono informazioni sulla loro composizione chimica e sulla corretta concentrazione di utilizzo.

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1

Registro formazione e addestramento

N. Data Argomento Durata Istruttore Nome e firma Presenti

1

2

3

4

5

6

7

8

9

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11

12

13

14

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2

Registro manutenzione Straordinaria

Data Intervento

Attrezzatura/ Im-pianto Tipo Intervento

Esito Inter-vento

(OK/KO) Responsabile Note

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Controllo degli animali infestanti (fisico e/o chimico)

Posizionamento Efficacia Tipo di control-

lo* Specie

bersaglio Luogo Data Operatore (+ o -) operatore

*Specificare se con carte moschicide, strisce colorate, trappole luminose, trappole a imbuto e trappole a scatto N.B non posizionare questi dispositivi laddove persone specialmente bambini, cani, gatti possono rimanere impigliati. *Specificare il principi attivo, la formulazione (polveri , spray, esche) e la quantità.

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4

Mod. 1 - COMUNICAZIONE di ALIMENTI E MANGIMI NON CONFORME AI REQUISITI DI SICUREZZA Reg. CE 178/2002 artt. 19 e 20

ALL’ASL N° ……………

DATA

RAGIONE SOCIALE

SEDE LEGALE

SEDE STABILIMENTO

TELEFONO, FAX, MAIL

Denominazione di vendita Identificazione del prodotto

Marchio di fabbrica Nome commerciale

Natura del prodotto Descrizione dettagliata

Quantitativo totale Eventuale n° di lotto

□ NON CONFORMITA’ DI ETICHETTATURA □

PERICOLO DIRETTO PER LA SALUTE □ ALTRO

PERICOLO BIOLOGICO PERICOLO FISICO PERICOLO CHIMICO Rilevato in data ___________

Rilevato in data ____________

Rilevato in data ____________

FORNITORE / PRODUTTORE

RECAPITO

L’ALIMENTO O MANGIME POSSONO AVER RAGGIUNTO IL CONSUMATORE O L’UTILIZZATORE FINALE?

□ SI □ NO

Firma

___________________________ Responsabile per la rintracciabilità

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Mod. 2 - REGISTRO DEI FORNITORI DELLE MATERIE PRIME

Ragione sociale Indirizzo Telefono Fax Materie prime fornite

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Mod. 3 – REGISTRO DEGLI ACQUIRENTI DEL LATTE COMPRESE ATTIVITA’ DI TRASPORTO/MONITORAGGIO

Ragione sociale Indirizzo Telefono Fax Responsabile di rife-rimento

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Allegato A - REGISTRO DELLE NON CONFORMITA’ DEL LATTE

Data Descrizione anomalia Identificazione prodotto Quantità Data

vendita Destinazione

prodotto Azione correttiva Firma re-sponsabile

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Edizione n. 1 Revisione n. 1 del 8

Allegato B - REGISTRO DELLE NON CONFORMITA’ DELLE MATERIE PRIME (mangimi-altro)

Data Descrizione Anomalia

Identificazione materia prima Quantità Data

entrata Ragione sociale

fornitore Azione correttiva Firma respon-sabile

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Allegato C – REGISTRO RAZIONE ALIMENTARE VACCHE DA LATTE

PERIODO DI VALIDITA’ DELLA RAZIONE DAL AL

CAPI IN LATTAZIONE (numero medio)

ALIMENTI AUTOPRODOTTI QUANTITA’ Kg/capo/giorno

ALIMENTI EXTRA-AZIENDALI QUANTITA’ Kg/capo/giorno

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Edizione n. Revisione n. 1 del

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ACCORDO DI PIANO Tra Il/La sottoscritto/a (Cognome e nome) ______________________ codice fiscale __________________

in qualità di Legale Rappresentante della Ditta _____________________________________________

avente sede legale nel Comune di ______________________________________ (prov. ___________)

in Via __________________________________________________ N. _______ (CAP ___________),

Partita IVA ________________________________

e sede/ produttiva/e nel/i Comune/i di ___________________________(prov. ____)

codice/i stalla________________________________________________________

E

Il/La sottoscritto/a (Cognome e nome) __________________________codice fiscale __________________

in qualità di Legale Rappresentante della Ditta _____________________________________________

avente sede legale nel Comune di ______________________________________ (prov. ___________)

in Via __________________________________________________ N. _______ (CAP ___________),

Partita IVA ________________________________

e sede/ produttiva/e nel/i Comune/i di ___________________________(prov. ____)

� PRIMO ACQUIRENTE (INTERMEDIARIO)

� STABILIMENTO DI PRODUZIONE

N° DI REGISTRAZIONE/RICONOSCIMENTO ________________________________

PREMESSO CHE

Il regolamento CE 1881/2006 e s.m.i. definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari; per l’aflatossina M1 il tenore massimo nel latte crudo, nel latte trattato termicamente e nel latte destinato alla fabbricazione di prodotti a base di latte non deve superare i 0,050 μg/kg.

Per gestire al meglio i casi in cui si verifica il superamento del succitato limite, la regione Veneto è intervenu-ta con diverse note, l’ultima delle quali Prot. n. 200058 del 20/05/2016 ribadendo che il settore della produ-zione primaria (es. allevatori che consegnano la materia prima al primo acquirente) non necessita obbligato-riamente di forme di autocontrollo con l’adozione del sistema HACCP (obbligatorio per il settore post prima-rio). Nelle aziende di produzione primaria l’autocontrollo può essere realizzato mediante l’adozione di buone prassi igieniche (GHP).

Nella stessa nota viene riportato che l’allevatore può gestire direttamente il controllo del proprio latte prodot-to mediante campionamento per l’analisi ovvero avvalersi delle analisi svolte dal primo acquirente o dallo stabilimento di produzione. In questa seconda ipotesi deve essere formalizzato un accordo tra le parti relati-vo al controllo del latte mediante campionamento per l’analisi nel quale vengano definite la frequenza del controllo stesso, le modalità di trasmissione degli esiti agli allevatori e la loro archiviazione.

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Edizione n. Revisione n. 1 del

I primi acquirenti devono adottare un piano di autocontrollo basato sui principi dell’HACCP che prevede una frequenza adeguata di monitoraggio dei valori d aflatossina M1 (almeno ogni 2 settimane) delle cisterne del latte raccolto ed almeno un’analisi quotidiana per aflatossina M1 del latte di massa prima della lavorazione.

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE

Art. 1 – PREMESSA Tutto quanto riportato in premessa è parte integrante e sostanziale del presente atto. Art. 2 – STRATEGIA GENERALE DI PIANO Il presente accordo è finalizzato all’attuazione della normativa attualmente in vigore in tema di controllo dell’aflatossina M1 nel latte crudo, nel latte trattato termicamente e nel latte destinato alla fabbricazione di prodotti a base di latte mediante:

a) l’adozione da parte dell’azienda di produzione primaria (fornitore) della materia prima “latte crudo”di di un “Manuale di Corretta Prassi igienica per l’allevamento delle bovine da latte per la produzione di Latte crudo”;

b) l’effettuazione da parte del primo acquirente (intermediario) stabilimento di produzione del monito-raggio dei valori di aflatossina M1 mediante campionamento per l’analisi consistente in almeno 1 analisi quindicinale delle cisterne del latte del giro di raccolta comprendente quello del fornitore che stipula il presente accordo e in un’analisi quotidiana dell’aflatossina M1 del latte di massa, prima della lavorazione;

c) l’invio in forma cartacea o elettronica dei risultati delle analisi per l’aflatossina M1 all’allevamento for-nitore con frequenza: - almeno quindicinale nel caso in cui i valori riscontrati siano sotto il limite di legge, ovvero sotto

un determinato limite di azione concordato tra le parti; - comunicazione immediata al fornitore mediante sms, mail, fax e mediante mail, fax al Servizio

veterinario dell’Az. ULSS competente per l’allevamento in caso di superamento dei limiti di leg-ge;

Art. 3 - IMPEGNI I soggetti sottoscrittori si impegnano a realizzare la strategia d’intervento riportata all’articolo 2, attraverso il presente accordo di collaborazione. Art. 4 - DURATA Il presente accordo ha validità per ciascun soggetto firmatario dal momento della sua sottoscrizione e per tutto il periodo in cui si realizza il rapporto economico di cliente-fornitore. Art. 5 - CONTROVERSIE Tutte le controversie relative o comunque collegate al presente contratto le Parti si impegnano ad esperire, preventivamente ad ogni azione giudiziale o arbitrale, un tentativo di mediazione presso Curia Mercatorum Treviso, Centro di Mediazione ed Arbitrato, che lo amministrerà secondo il proprio Regolamento vigente. Letto, confermato e sottoscritto Luogo …., data …….;

Titolare legale primo acquirente/stabilimento di produzione

(cliente) __________________________________

Titolare legale Rappresentante Allevamento di produzione

(fornitore)

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