MANUALE DELLA SUBIRRI GAZIONE VERS. 1, 1

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M A N U A L E D E L L A S U B I R R I G A Z I O N E V E R S . 1 , 1

indice

Premessa

Cos’è la subirrigazione e sua evoluzione

Vantaggi della subirrigazione

Aspetti progettuali

Procedura per l’interramento delle ali gocciolanti Siplastper gli impianti in subirrigazione

Manutenzione e controllo degli impianti in subirrigazione

L’utilizzo delle acque reflue in subirrigazione

Subirrigazione e olivicoltura

Subirrigazione e viticoltura

La subirrigazione applicata nella coltivazione dell’asparago

La subirrigazione applicata nella coltivazione

dell’erba medica

La subirrigazione applicata ai tappeti erbosi

La subirrigazione applicata alla frutticoltura

Ali gocciolanti SIPLAST

Domande frequenti poste dagli operatori

agricoli relativamente al sistema Rootguard

Esempi per la corretta installazione dei componenti di un

impianto in subirrigazione

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I recenti forum promossi dagli organismi

internazionali hanno battezzato il terzo mil-

lennio come quello della sete per l’acqua.

Si stima che nel mondo vi sia solo lo 0,3%

delle acque dolci rinnovabili, con una dispo-

nibilità molto differenziata, dove a poco ser-

viranno le promesse dell’ingegneria geneti-

ca di piante più produttive, se non ci sarà

acqua a sufficienza per alimentarle.

Il continuo aumento della popolazione e

delle esigenze di miglioramento del tenore

di vita, alimenta ed esaspera il conflitto tra

i vari usi concorrenti delle risorse di acqua

dolce: civile, industriale ed agricolo. Su

quest’ultimo, essendo il maggiore utilizza-

tore della risorsa idrica (in media i due terzi

dei consumi) la società moderna esercita

forti pressioni affinché cooperi alla soluzio-

ne della crescente scarsità della risorsa

acqua anche attraverso l’utilizzo e il recupe-

ro delle acque reflue.

L’aumento dell’efficienza produttiva dell’ac-

qua irrigua dipende dal prodotto di una

serie di efficienze idrologiche parziali (rap-

porti tra acqua messa a disposizione a valle

e acqua ricevuta da ogni singolo settore)

che vanno dall’efficienza della captazione,

del trasporto e della distribuzione, dall’effi-

cienza agronomica dell’irrigazione e infine,

dalla vera e propria efficacia produttiva

(coefficiente di trasformazione dell’acqua

applicata in prodotto commerciale).

Oggi, nella moderna agricoltura, l’irrigazio-

ne delle colture ortofrutticole viene effet-

tuata sempre di più con metodi a goccia:

ciò ha determinato una grande diffusione

di questo metodo tanto che, molte innova-

zioni tecnologiche hanno lo scopo di esten-

derne l’applicazione al maggior numero di

colture possibile.

La SIPLAST S.p.A., con decenni di esperien-

za nel settore dell’irrigazione a goccia, con-

tribuisce ad incrementare l’utilizzazione

delle ali gocciolanti, tubi estrusi in polietile-

ne con gocciolatori inseriti all’interno a

distanze prefissate dal costruttore, in molte

colture e nei più vari ambienti pedoclimati-

ci. Inoltre, la SIPLAST S.p.A., mettendo in

evidenza la tecnologia d’avanguardia utiliz-

zata per la fabbricazione dei propri prodot-

ti, offre con le ali gocciolanti comprovate

caratteristiche di versatilità e affidabilità,

ottima uniformità di distribuzione dell’acqua

in ogni porzione dell’impianto ed una

vastissima gamma di distanze dei punti

goccia nonché di diversi diametri e portate.

Questo manuale vuole essere uno strumen-

to capace di illustrare la tecnologia, i van-

taggi, le pratiche applicative della tecnica

chiamata SDI (Subsurface Drip Irrigation)

subirrigazione.

Salvatore Scicchitano

Certificato: N˚ 111Norma: UNI EN ISO 9001:2000Produzione mediante estrusione di tubi in PE, di microtubi e di sistemi di irrigazione

Certificato: N˚ 36Norma: UNI EN ISO 14001:96Produzione di tubi in PE, i microtubi sistemi di irrigazione con processi di estrusione e stampaggio ad iniezione

Premessa

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La genesi di questa tecnica irrigua è daricercare nella maggiore aridità del climamondiale che spinge gli addetti al settoreprimario a fare ricorso a sistemi che per-mettano loro di risparmiare la risorsa idri-ca tentando di utilizzare diverse fonti diapprovvigionamento comprese le acquereflue.Già gli antichi egizi praticavano la subirri-gazione interrando delle anfore di terra-cotta intorno agli alberi da frutto lasciandola bocca al di fuori del piano campagna inmodo da poterle riempire. Così facendol’acqua trasudava dalle pareti di argilla alterreno circostante rendendola disponibileper gli apparati radicali delle piante.Per molti decenni si è inteso per subirriga-zione o irrigazione ipogea la subirrigazionefreatica che regolava il livello della faldarispetto alla superficie del terreno consen-

tendo l’umettamento delle zone di terrenoesplorate dagli apparati radicali. Per que-sto tipo di subirrigazione si faceva ricorsoalle scoline e i dreni sotterranei utilizzatedurante l’inverno per l’eliminazione delleacque in eccesso.La subirrigazione freatica può essere utiliz-zata solo in condizioni geologiche favorevo-li e su alcune colture di pieno campo e,naturalmente, è impossibile ottenere i van-taggi propri della moderna subirrigazionecon le ali gocciolanti.La subirrigazione è quella particolare pra-tica irrigua con la quale, mediante unimpianto a goccia in pressione posizionatoal di sotto del piano di campagna, vienesomministrata l’acqua e i nutrienti in essadisciolti alle colture.L’attuale conoscenza dei vantaggi e deimeccanismi di funzionamento dellamicroirrigazione, integrata con nuovi studiagronomici e tecnologici, ha reso possibilela grande diffusione della subirrigazioneche si è dimostrata applicabile a un nume-ro sempre maggiore di colture.

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Cos’è la subirrigazione

e sua evoluzione

La subirrigazione al tempodegli antichi egizi

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Il principale ostacolo alla diffusione di que-sta tecnica negli ultimi decenni è da impu-tare all’intrusione dei peli radicali all’inter-no dei gocciolatori attraverso il loro foro diemissione. Diverse sono state le soluzioniadottate per evitare il pericolo di otturazio-ni: dai tubi rigidi bucati ai laterali con fes-sure che si aprivano e chiudevano pereffetto della pressione idraulica comeanche i tubi porosi. Tutti questi sistemidopo poco tempo hanno dimostrato la loroscarsa efficacia per il controllo degli apiciradicali i quali andando alla ricerca dell’ac-qua e dei nutrienti riuscivano a penetraredai punti di emissione otturando i disposi-tivi di erogazione.

Negli ultimi decenni del secolo scorso tuttele prove sperimentali hanno dimostrato lavalidità del sistema interrato in termini dimaggiore produttività delle colture, comedi risparmio idrico per effetto della manca-ta perdita per evaporazione e facilitazionedella meccanizzazione delle varie opera-zioni colturali. L’affermazione sul mercato delle ali goc-ciolanti coestruse, con gocciolatore giàinserito in fase di fabbricazione, ha con-sentito di sviluppare la subirrigazione gra-zie anche alla ricerca di nuove barriere ditipo meccanico e biochimico, per il com-pleto controllo delle intrusioni radicali.

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Sezione del terreno con inevidenza la formazione

del bulbo umido

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Rispetto ad altri metodi irrigui, la subirri-gazione presenta in particolare i seguentivantaggi:

- Il risparmio idrico è garantito per l’as-senza di evaporazione e deriva a causa delvento.- Una maggiore efficienza dell’acqua irri-gua per effetto dell’erogazione in prossimitàdegli apparati radicali.- Una maggiore efficienza della fertirriga-zione e minor impatto ambientale graziealla distribuzione dei fertilizzanti nellazona colonizzata dagli apparati radicali.- L’interramento del sistema consente dieffettuare in modo tempestivo la distribu-zione dei nutrienti per correggere squilibrinutrizionali soprattutto con quegli elemen-ti come il fosforo e il potassio che sonopoco mobili nel terreno e richiedono anniper raggiungere gli strati più profondi. - Viene facilitato l’impiego di concimi diorigine naturale caratterizzate da concen-trazione più blanda come i nuovi prodottistudiati per migliorare l’ambiente radicalee attivare l’assorbimento dei nutrienti.- Il contenimento dell’umidità al di sottodella vegetazione consente una riduzionedelle malattie fungine e soprattutto lo svilup-po delle erbe infestanti- L’interramento del sistema irriguo con-sente di iniettare aria per ossigenare gliapparati radicali e combattere alcune fisio-

patie come la clorosi ferrica nei terrenipesanti.- Viene facilitata l’utilizzazione di acquereflue a scopo irriguo sia in agricoltura siain paesaggistica consentendo di utilizzareuna grande fonte idrica alternativa in unasituazione in cui la risorsa idrica è semprepiù carente;- L’interramento pone il sistema d’irriga-zione al riparo dai raggi ultravioletti e dalleescursioni termiche assicurandone unamaggior durata.- Si ha un miglioramento estetico dei frut-teti grazie alla non visibilità delle tubazioni.- La mancata visibilità esterna dell’im-pianto lo rende meno soggetto agli atti van-dalici. Soprattutto nell’irrigazione di parchie giardini.- La subirrigazione permette, inoltre, latransitabilità degli appezzamenti e l’utilizza-zione dei tappeti erbosi mentre è in atto l’ir-rigazione.- La possibilità di meccanizzare al massi-mo le operazioni di installazione del sistemacon notevole risparmio di manodopera.- L’assenza di tubazioni aeree o appog-giate sul terreno permette la completameccanizzazione delle operazioni colturalicompresa la potatura e la raccolta e, lapossibilità di lavorare il terreno in tutte ledirezioni.- Il mancato diretto contatto con l’aria fasì che le ali gocciolanti non si asciughinocompletamente evitando così la formazionedi patine biancastre tipiche dei carbonatiche a lungo andare potrebbe otturare glierogatori.

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ZONA ASCIUTTA

ZONA UMIDA

Vantaggi della subirrigazione

L’interramento delle ali gocciolanti consente

di distribuire l’acqua direttamente nella rizosfera

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La fase preliminare per la progettazione diun impianto di subirrigazione comporta laraccolta di dati relativi alla disponibilitàidrica, alla sua qualità, alla tipologia delterreno, alla specie coltivata, al sestod’impianto, alla forma degli appezzamentie alle pendenze.Durante la progettazione di un impianto insubirrigazione bisogna considerare la pro-fondità e l’interasse che devono essere talida soddisfare il fabbisogno idrico colturaletramite l’umettamento dell’orizzonte diterreno esplorato dagli apparati radicali.La profondità viene stabilita utilizzando deimodelli di diffusione dell’acqua sia in sensoorizzontale (capillarità) sia in senso verti-cale (gravità) dove la dimensione e laforma dell’area bagnata è strettamentedipendente dalle caratteristiche idro-logiche del terreno. Naturalmente il mod-ello fornisce un’informazione generica chedovrà essere integrato considerando lecaratteristiche della coltura praticata e,soprattutto, la capacità di estrazione del-l’apparato radicale.In condizioni ideali di terreno la profonditàdi interramento negli impianti frutticolirealizzati è pari a 30 – 40 cm mentre, interreni estremamente sabbiosi o ricchi discheletro la profondità è minore perevitare eccessive perdite di percolazionenegli strati sottostanti. Naturalmentemolta importanza assume il tipo di

portinnesto.L’interasse di posa delle ali gocciolantideve consentire uno strato sottosuperfi-ciale completamente ed uniformementebagnato, almeno, nella zona esploratadagli apparati radicali.La scelta della distanza tra le ali e fraquesti ed il filare delle piante dipende dallecaratteristiche idrologiche del terreno, dalsesto d’impianto e dallo sviluppo degliapparati radicali.Ala singola e ala doppiaNegli impianti frutticoli, con distanze tra ifilari superiori ai quattro metri, è consigli-abile ricorrere alla doppia ala per ognifilare garantendo la creazione di duestrisce umide ai lati delle piante così damigliorare l’affrancamento e lo svilupporadicale.In presenza di giovani piante diverse sonole soluzioni possibili per evitare fallanze. Inalcuni casi è possibile installare due aligocciolanti in modo asimmetrico (una piùvicina e una più distante dal filare) oppuresi possono installare le due ali ai due latialla distanza utile per le piante una voltaadulte e utilizzare per il primo anno dicrescita un’ala gocciolante leggera superfi-ciale usa e getta del tipo utilizzata in orti-coltura; così facendo si evitano le fallanzee gli interventi di soccorso con autobotti oaltri mezzi tradizionali.La capacità di espansione degli apparatiradicali in funzione della distanza delle aligocciolanti dal tronco è differente nellevarie specie. Infatti, mentre il pesco ècapace di sviluppare maggiormente l’ap-parato radicale se l’ala gocciolante è posta

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Aspetti progettuali

La profondità di interramento e la distanzadalle piante sono decise infunzione del tipo di terreno

e delle caratteristiche dell’apparato radicale

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ad una certa distanza dalla pianta (120cm), il pero concentra la sua massa radi-cale ad una distanza minore indipendente-mente dalla posizione dell’ala gocciolante.Per ogni specie coltivata bisogneràscegliere il giusto compromesso tral’umettamento della maggior parte delleradici con la riduzione del rischio di schiac-ciamento ad opera delle radici stesse. E’ovvio che minore è la distanza dal troncomaggiore è il rischio di strozzamento.In viticoltura, in presenza di piante chehanno già formato il loro apparato radi-cale, l’esperienza ha dimostrato l’efficaciadell’interramento al centro dell’interfila.Nel caso in cui il terreno risulta essereeccessivamente drenante è preferibileinterrare l’ala gocciolante su un lato a circa30 – 40 cm.La portata dei singoli gocciolatori e la lorointerdistanza viene scelta in funzione dellecaratteristiche pedologiche e della plu-viometria necessaria per una correttairrigazione.La topografia del terreno incide in manieradiretta sulla scelta dei materiali da impie-gare. Se il dislivello o la lunghezza delle alisono notevoli si consiglia l’utilizzo dell’alagocciolante autocompensante Multibar®

che garantisce massima uniformità dierogazione su tutta la lunghezza del filarein un campo di lavoro compreso tra 0,5 e4,0 Bar. In sede di progettazione è importante con-siderare l’andamento delle pendenze perposizionare opportunamente gli sfiatid’aria che prevengono l’occlusione dei goc-ciolatori da parte delle particelle di terrenorichiamate all’interno dalla depressioneche si origina al momento della chiusuradell’impianto. Naturalmente il pericolo èmaggiore nei terreni in pendenza. La lineaguida è quella di installare gli sfiati neipunti più a monte dei settori e, nel caso diterreno in pendenza, è possibile installarlia livello del gruppo di manovra sequest’ultimo si trova nella zona alta delsettore. Il gruppo di manovra può essereutilizzato come sede per l’installazionedello sfiato d’aria anche in presenza diterreno pianeggiante avendo l’accortezzadi collocarlo dopo la valvola e il filtrolocale di settore.Dal punto di vista impiantistico la dif-ferenza con un normale impianto disuperficie è data dalla realizzazione dei

settori ad anello.Considerando che le ali gocciolanti sono ditipo autopulente grazie al loro filtrino diingresso e al sistema a labirinto a flussoturbolento, tutte le particelle che riesconoa superare il filtro centrale e i filtri locali enon riescono ad entrare all’interno dellabirinto del gocciolatore si depositano alleestremità delle ali gocciolanti e precisa-mente nella zona a valle dell’anello.Installando in questo punto una valvola discarico che fuoriesce dal terreno si facilital’operazione di pulizia del settore evitandodi spurgare singolarmente ogni laterale. Inquesto modo inoltre, si ottiene unamigliore circolazione dell’acqua e unamaggiore uniformità di erogazione. La sec-onda tubazione opposta alla testata di ali-mentazione serve come collettore e puòavere dimensioni più ridotte. Normalmentein un settore da 2” con portata massima di25 – 30 mc/h si può benissimo utilizzareuna tubazione di diametro 40 mm.Se le dimensioni del settore sono consid-erevoli e di aspetto ondulato è consigliabileinstallare più valvole di scarico per facilitarele operazioni di spurgo.Nel caso di irrigazione interrata applicata apiante singole tipica dei parchi pubblici èpossibile fare ricorso ad una singola alagocciolante disposta ad anello intorno alla

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Confronto tra subirrigazionee irrigazione a goccia

tradizionale. Simulazione alcomputer e quello che si

verifica nella realtà

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pianta. In questo modo si rende invisibilel’impianto irriguo e, nel contempo, simigliora la crescita delle piante.La sempre maggiore carenza idrica unita-mente ai vantaggi del sistema fanno si chela subirrigazione venga applicata in con-dizioni estreme. E’ il caso dei terreni conscheletro prevalente delle Murge dovesulle coltivazioni di uliveto o mandorlo si èadottata la subirrigazione effettuando deitagli verticali nel terreno con appositemacchine macina pietre. Il sistema è statopreferito poiché consente la meccaniz-zazione delle operazioni colturali ed elimi-na i costi di impianti di strutture di sosteg-no utilizzate negli impianti tradizionali.Nel caso dell’irrigazione dei tappeti erbosiè indispensabile creare una rete fitta di aligocciolanti per massimizzare l’uniformitàdi erogazione. In questi casi normalmentesi ricorre ad una spaziatura di 20 – 40 cmsia tra i laterali sia tra i gocciolatori. Anchein questi casi si ricorre alla disposizione adanello con sfiati d’aria e valvole di spurgo.La profondità solitamente è di circa 13 –20 cm sia che si utilizzi il tappeto prontosia che si utilizzi il seme. Comunque inentrambi i casi è consigliabile ricorrereall’irrigazione ad aspersione nei primigiorni per favorire l’affrancamento o l’e-mergenza delle piantine.

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INSTALLAZIONE SFIATO D'ARIA

TUBAZIONE IN PE1

GOMITO A COMPRESSIONE2

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TUBO IN PE3

RACORDO FEMMINA4

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SFIATO D'ARIA5

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Fase dell’installazione suuliveto adulto con il ricorsoalla doppia ala gocciolante

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Le seguenti indicazioni sono intese achiarire la procedura da seguire per l’otti-male interramento delle ali gocciolantiSiplast ed il collaudo di un impianto insubirrigazione. Il rispetto delle direttiveconsentirà di sincronizzare le varie fasi diuna corretta installazione rendendola cosìsemplice e funzionale.

1) Ricezione e maneggio dell’ala gocci-olante.

A) Preparare un’area protetta per l’im-magazzinamento dell’ala gocciolante.L’area deve impedire la filtrazione dei raggisolari poiché il principio attivo èfotolabile.

B) Il personale incaricato deve maneg-giare le bobine con i guanti evitando difumare e mangiare durante la movimen-tazione.

2) Esecuzione degli scavi per l’instal-lazione della testata di distribuzione e delcollettore di scarico.

A) La larghezza degli scavi deve esseretale da facilitare le successive operazioni di

raccordo tra la testata di erogazione, il col-lettore di scarico e le ali gocciolanti.Generalmente la larghezza minima dellatrincea è quella determinata dal valore deldiametro “D” della tubazione aumentato di20 cm da ciascun lato della tubazione stessa.

B) Gli scavi devono essere effettuaticon mezzi idonei adottando quei provved-imenti necessari ad impedire che il crollodelle pareti possa danneggiare le tubazionigià installate. E’ consigliabile eliminare leeventuali radici presenti nella zona cir-costante la trincea. Il materiale di scavodeve essere accumulato lungo la trincea inmodo da non impedire le operazioni diinstallazione ed evitare le eventuali edaccidentali cadute di sassi.

C) Sul fondo della trincea deve esserepredisposto un letto di posa sabbioso pergarantire una superficie d’appoggio dellatubazione perfettamente piana e l’uni-forme ripartizione dei carichi lungo l’interalunghezza. Lo spessore del letto di appog-gio deve essere pari almeno ad un decimodel diametro della tubazione aumentato di10 cm. Il materiale deve essere costituitoin prevalenza da granuli aventi diametro di0,10 mm. Il letto di posa deve essere bencostipato e livellato.

D) La profondità degli scavi è in fun-zione della profondità delle ali gocciolanti.E’ consigliabile che la profondità di interra-

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Procedura per l’interramento delle ali

gocciolanti Siplast per gli impianti

in subirrigazione

In presenza di terrenoparticolarmente tenace

e ricco di scheletropuò essere necessario

ricorrere a macchineparticolari capace di

esprimere grande potenza.

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mento dei collettori di scarico sia maggiorerispetto a quella dell’ala gocciolante ondefavorire lo sgrondo delle acque dopo l’in-tervento irriguo.

E) Per evitare che il passaggio sugliscavi della trattrice dotata di interratorepossa causare il crollo delle pareti delletrincee è consigliabile eseguire gli scavisuccessivamente all’interramento delle aligocciolanti.

F) Se il verso di interramento è unico(presenza su un lato di muri, canali o osta-coli) e la trattrice deve per forza eseguireun giro a vuoto, è preferibile eseguireprima lo scavo della trincea in modo dafavorire l’introduzione nel terreno dell’in-terratore.

G) Nei casi in cui si può evitare il giro avuoto della trattrice è convenienteeseguire due piccoli scavi (o guide) ai ver-tici dei filari nel punto esatto di inizio inter-ramento.

3) Assemblaggio e regolazione dell’inter-ratoreLa prima operazione relativa all’interra-mento dell’ala gocciolante è quella dellaregolazione della macchina interratricerelativamente alla distanza dal filare opianta singola e, alla profondità d’interra-mento.

A) La distanza dal filare o dalla singo-la pianta viene regolata spostando insenso perpendicolare alla direzione diinterramento il sistema di aggancio tra ilposatubo e il telaio. Bisogna quindi,tenere conto della larghezza dei battistra-da della trattrice e dello sviluppo radicaledella coltura interessata.

B) La profondità di posa dell’ala gocci-olante viene regolata agendo in sensoverticale sul sistema di aggancio tra ilposatubo e il telaio. Ulteriori aggiusta-menti possono essere effettuati regolan-do il collegamento tra la struttura e l’at-tacco a tre punti della trattrice.

C) Installare lo svolgi bobine nell’ap-posito alloggiamento e fissarlo.

D) Inserire la bobina di ala gocciolanteavendo cura di far coincidere l’estremitàdell’ala gocciolante con la parte posteri-ore del complesso trattrice-interratore.

E) Inserire l’estremità dell’ala gocci-olante nel posatubo saldato sul retro del-l’attrezzo predisposto per il taglio verti-cale.

F) Controllare che l’estremità inferioredel posa tubo sia perfettamente liscia perevitare pericolose abrasioni o tagli all’alagocciolante.

G) Tirare l’ala gocciolante in modo dalasciarne circa un metro all’esterno delposatubo.

H) Prima di iniziare l’interramentovero e proprio è consigliabile effettuarealcuni passaggi di prova per monitorarela profondità e il funzionamento dell’in-terratore.

4) Interramento delle ali gocciolantiA) Dopo aver messo nella posizione

ideale l’interratore si può dare inizioall’interramento. E’ indispensabile che unoperatore trattenga il vertice esterno del-l’ala gocciolante onde evitare il suotrascinamento. Normalmente questa esi-genza durerà fino a quando la trattriceavrà percorso almeno una decina di metridopodiché lo stesso peso del terrenoeviterà il trascinamento dell’ala gocci-olante. E’ bene che fuori dal terrenorimanga almeno un metro di ala gocci-olante per il successivo collegamento conla testata di distribuzione o il collettore discarico.

B) L’operatore dopo aver liberato ilvertice dell’ala gocciolante, assicuratosidell’assenza di trascinamento, deveseguire la macchina interratrice pre-stando molta attenzione al perfetto sroto-lamento della bobina accompagnandola,

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Calibrazione della macchinaprima dell’interramento

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se necessario, con le mani onde evitarestiramenti.

C) Durante l’interramento si devemonitorare l’ottimale profondità di inter-ramento, in particolare nei tratti dovecambia la tipologia del terreno, el’avvenuta copertura del taglio eseguitodall’interratore.

D) L’operatore alla guida della macchi-na deve procedere a bassa e costantevelocità evitando strattonamenti.

E) All’esaurimento della bobina in fasedi installazione si dovrà provvedere al cari-camento del porta bobine direttamente incampo. Le operazioni devono necessaria-mente essere interrotte prima che l’ultimometro di ala scorra nel posatubo. Il col-legamento con il vertice esterno di unanuova bobina dovrà avvenire mediantel’apposito raccordo: manicotto con anellodi sicurezza art. 841 del catalogo Irritec.Alla ripartenza dell’interramento bisognaprestare molta attenzione evitando di pro-cedere con strappi.

F) Alla fine del filare bisogna procedereoltre per almeno 1,5 metri ed eseguire iltaglio dell’ala gocciolante in modo da las-ciarne fuori dal terreno circa un metro perfacilitare le successive operazioni di col-legamento con la testata di distribuzione oil collettore di scarico.

G) Quando è necessario il collegamen-to interrato tra ali gocciolanti questo, deveavvenire mediante appositi raccordi evi-tando la formazione di pieghe.

5) Collegamento delle ali gocciolanti con latubazione di testata e il collettore di scarico.

A) Dopo aver interrato le ali ed esegui-to gli scavi si depongono sul fondo le tes-tate di distribuzione e i collettori di scarico.

B) Quando fa molto caldo, i tubi vannodeposti nei canali e coperti di terra (neitratti non interessati ai collegamenti con leali) solo nelle prime ore del mattinooppure in tarda serata. Se invece, si inter-ra il tubo quando è ancora caldo questotenderà a contrarsi sensibilmente con ilrischio di sfilarsi.Il collegamento delle ali gocciolanti puòavvenire in diversi modi a seconda della sceltadei materiali operata in fase di progettazione.

A) Se il collegamento avviene mediantepresa a staffa e raccordo maschio per alagocciolante (art. 103 e 842 catalogoIrritec) bisognerà per prima cosaposizionare la staffa sulla tubazione edeffettuare il foro mediante apposito attrez-zo (trapano o fustella). La staffa dovràessere installata con un’angolazione tale daevitare il formarsi di pieghe sull’ala gocci-olante ostruendo il passaggio dell’acqua.

B) Se il collegamento avviene tramitederivazione con gommino (art. vari delcatalogo Irritec) bisognerà prestare moltaattenzione al diametro del foro ed eseguir-lo secondo la giusta angolazione come nelcaso precedente.

C) Si deve fare attenzione durante l’in-stallazione a non fare entrare terra, inset-ti ed altre impurità nelle tubazioni.

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Alcune fasi dell’interramento

delle ali gocciolanti

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6) Installazione degli sfiati d’aria e dellevalvole di scarico.

A) Gli sfiati d’aria, indispensabili insubirrigazione, per prevenire alla chiusuradell’impianto il rischio di aspirazione delterreno circostante al gocciolatore, conconseguente intasamento del sistema,devono essere sempre posizionati nel ver-tice del settore posto più a monte. Nelcaso in cui il terreno sia perfettamentepianeggiante lo sfiato può essere installa-to su un qualsiasi vertice del settore com-posto ad anello oppure su indicazione delprogettista sul gruppo di manovra esatta-mente dopo la valvola a comando manualeo automatico. In molti casi è opportunol’adozione di più sfiati per singolo settoreopportunamente suddivisi.

B) Le valvole di scarico devonoessere installate, obbligatoriamente, sulvertice del settore posto a valle perfavorire lo spurgo dell’intero circuito. Lavalvola, anche installata in superficie comealloggiata in un pozzetto, può essere sia ditipo manuale sia di tipo automatico oanche di fine flusso. L’installazione di valv-ole su ogni vertice del settore aumenta lasicurezza e facilita lo spurgo.

7) Installazione dei gruppi di manovra.A) Per l’esatta sequenza dei componen-

ti e la posizione dei gruppi di manovra bisogn-erà seguire le indicazioni del progettista.

B) Se il collegamento avviene medi-ante incollaggio (PVC) si deve utilizzare lacolla adatta ed eseguire le operazioni nelmodo corretto. Alla fine del montaggio èconsigliabile verniciare i raccordi in PVCper proteggerli dai raggi solari.

C) I gruppi di manovra vanno ancoraticon supporti di spinta poiché devono sop-portare notevoli forze di spinta idrostatica.

8) Lavaggio pressurizzazione e collaudodell’impianto.A) Riempire d’acqua le condutture di man-data aprendo le valvole di scarico perspazzare via i materiali estranei.B) Una volta lavate a fondo le condutturebisogna chiudere le valvole e fareaumentare la pressione fino a quella diesercizio accertandosi del perfetto fun-zionamento dei filtri centrali e locali.C) Mantenere la pressione di collaudo peralmeno 4 ore.D) Verificare l’esatta pressione di esercizio.

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In alto:Alcune fasi dell’interramento

delle ali gocciolanti E’ sempreconsigliabile che un secondo

operatore verifichi la correttezzadell’avvenuto interramento;

in basso da sinistra:Utilizzo della subirrigazione

sui tappeti erbosi,

nella foto a destra:Utilizzo della subirrigazione per le strisce spartitraffico;

Particolare relativo alladerivazione dell’ala gocciolante

dalla testata di distribuzione

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Un impianto interrato, come qualsiasiimpianto microirriguo, manterrà nel tempole sue ottimali prestazioni solo se nel corsodella stagione irrigua e, soprattutto in pri-mavera, alla prima attivazione dopo ilriposo invernale verranno effettuate neltempo le giuste pratiche di manutenzione.Viste le dimensioni molto strette degli ori-fizi dei gocciolatori i rischi di intasamentodovuti a materiali in sospensione, presen-za di elementi disciolti come ferro, man-ganese, calcio, sono molto elevati. In pre-senza di questi elementi è sempre con-sigliabile attivare un dettagliato program-ma di manutenzione ordinaria e straordi-naria.La stazione di filtraggio centrale è il primoelemento da verificare all’avvio della sta-gione irrigua. Sarà opportuno verificare ilfunzionamento dei componenti dei filtri asabbia azionando il sistema di con-trolavaggio manuale o automatico moni-torando il perfetto funzionamento dellecentraline di controllo e delle valvole auto-matiche. Sarebbe opportuno, ad avvio sta-gione, verificare la massa filtrante avendocura di stratificare la graniglia piùgrossolana alla base e quella più fine inalto ed eliminando quelle impurità precipi-tate durante l’inverno. I filtri a rete comequelli a dischi devono essere smontati elavati accuratamente per evitare che leincrostazioni possano causare un’eccessi-va perdita di carico.Dopo il filtro centrale è buona norma effet-tuare dei lavaggi in pressione delletubazioni di collegamento per espellerequei sedimenti o impurità che si potreb-bero depositare durante il periodo diferma. Naturalmente l’operazione va fattacon valvole di spurgo aperte mentre, nelletubazioni e raccorderia in PVC bianco èconsigliabile effettuare, preventivamente,la clorazione per eliminare l’eventualesviluppo delle alghe in porzioni isolate del-l’impianto dovuto al seppur minimo pas-saggio di luce.Successivamente bisognerà controllare igruppi di manovra dei settori. In questocaso sarà buona norma verificare il perfet-to funzionamento dei componenti (valvole,

filtri, regolatori di pressione, manometri) ein particolar modo i dispositivi elettrici perl’automazione.Dopo aver eseguito le operazioni descrittesi potrà immettere l’acqua nei settoriirrigui per la pulizia di quest’ultimi, dove,le impurità di solito si accumulano nei trat-ti terminali.L’operazione andrà fatta dopo aver apertole valvole di scarico.Nel caso in cui vi sia pericolo di intasamen-to dovuto a precipitati di varia natura èconsigliabile iniettare delle soluzioni acide(es. acido Ortofosforico) per ridurre il pH.Successivamente si chiuderà l’impianto esi lascerà agire anche per 24 ore sciac-quando alla fine con acqua in pressione.E’ buona norma eseguire più volte taleoperazione per garantire un funzionamen-to efficiente dell’impianto irriguo.Durante la stagione irrigua è sempre con-sigliabile monitorare la pressione di eser-cizio a livello del gruppo di manovra e ilfunzionamento dei filtri locali a dischi o arete. L’installazione di contatori garantisceil controllo dei volumi erogati mentre, ilricorso a tensiometri a altri strumenticapaci di misurare l’umidità del terreno per-mettono il controllo dello stato idrico delterreno a livello degli apparati radicali.Naturalmente bisognerà prestare la massi-ma attenzione eseguendo le lavorazioni delterreno affinché le macchine utilizzate nonraggiungano la profondità di posa delle aligocciolanti.

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Manutenzione e controllo degli impianti

in subirrigazione

Frutteto in subirrigazione

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In Italia, come in altre parti del mondo,da qualche anno si sta assistendo ad unasituazione di emergenza idrica con un’i-nesorabile contrazione della risorsaacqua destinata all’agricoltura accusatadagli altri settori (civile e industriale) discarsa efficienza. Da qui la necessità di adottare nuovesoluzioni per l’eventuale utilizzo di risorseidriche non convenzionali nel settore pri-mario. Una via percorribile è certamentel’impiego di acque reflue trattate proveni-enti da depuratori consortili o comunali.In alcuni casi, dove le condizioni lo con-sentono, vengono creati dei bacini difitodepurazione dai quali viene attinta estoccata in bacini acqua di buona qualità.L’utilizzo delle acqua reflue in subir-rigazione per i tappeti erbosi è una praticacomune da molti anni (Stati Uniti e nonsolo). In diversi Paesi esistono vere e pro-prie reti sotterranee per l’utilizzo delleacque reflue per l’irrigazione di giardinipubblici, campi sportivi, aiuole sparti traf-fico, ecc. In tal modo viene sfruttato l’ef-fetto di depurazione naturale attuato dalsuolo e dalle piante per contenere sia lacarica microbica sia per smaltire su ampie

superfici le sostanze presenti nelle acquedi recupero.Le acque reflue hanno rilevanza agronom-ica in quanto apportatrici anche di signi-ficativi quantitativi di elementi nutritivicome azoto e fosforo.Inoltre l’uso delle acque reflue per l’ir-rigazione impone un miglioramento delletecniche irrigue per minimizzare i rischiper la salute e per l’ambiente, soprattutto,in quelle situazioni dove, non è possibile oconveniente sottoporre le acque a tratta-mento spinto. Il metodo irriguo adottato,in particolare, deve avere caratteristichetali da minimizzare: - il rischio di tossicità per la pianta dovutoal contatto dell’acqua con le foglie;- i rischi sanitari per gli operatori agricoli eper i consumatori dei prodotti contaminaticreati dal contatto diretto con l’acqua;- l’accumulo dei sali nella zona radicale;- il rischio di inquinamento dei corpi idricidovuto ad eccessive perdite di acquereflue per deflusso superficiale o per per-colazione profonda. Con il trattamento primario queste acquesono private di circa il 95% della frazionesolida; inoltre, sono trattate per minimiz-zarne gli odori e per controllare la caricabatterica.Così la subirrigazione risolve numerosiproblemi relativi all’utilizzo delle acquereflue:

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L’utilizzo delle acque reflue in subirrigazione

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- riduce il fastidio dovuto al cattivo odore;- richiede un livello più basso di trattamento;- comporta minori rischi di infezioni grazieal mancato contatto con l’acqua sia delleparti eduli delle piante sia da parte deglioperatori.Le esperienze vissute con l’impiego delleacque reflue, in microirrigazione, hannodimostrato che il più grave problema ges-tionale è quello di evitare l’occlusione deglierogatori, il quale riduce l’uniformità dierogazione e, di conseguenza, anche l’effi-cienza dell’irrigazione.

Il trattamento più semplice ed economicoper ridurre l’occlusione degli erogatori è lafiltrazione. Con e le acque di recupero i fil-tri maggiormente usati sono di tre tipi: arete, a dischi ed a sabbia (o graniglia). Iprimi sono i più diffusi per la loro semplic-ità, economicità e facilità di gestione; isecondi, altrettanto semplici ed economici,sono di più recente introduzione e possonoessere anche con dispositivo automatico dicontrolavaggio. I filtri a graniglia accop-piati a filtri a dischi sono particolarmenteadatti all’eliminazione di elevate quantitàdi solidi in sospensione.Diverse prove sperimentali condotte inItalia dal Department of AgriculturalEngineering, Univ. of Catania hannodimostrato che il rischio di occlusioneviene sensibilmente ridotto se viene prati-cato un filtraggio mediante filtri a granigliae a dischi ad almeno 120 mesh.E’ consigliabile comunque dimensionare ifiltri per portate pari a circa il 25 % diquelle indicate dai costruttori.

Inoltre, il rischio di occlusione dipende nonsolo dalla qualità delle acque ma anche

dalle caratteristiche del gocciolatore. Igocciolatori autopulenti a flusso turbolentoutilizzati nella costruzione delle ali gocci-olanti per la subirrigazione hanno sempreassicurato prestazioni decisamente superi-ori nelle varie tesi messe a confrontorispetto a normali gocciolatori on-line.Nelle diverse esperienze condotte in Italiadal Department Of AgriculturalEngineering, Univ. Of Catania è emerso,contrariamente alle aspettative, che nel-l’utilizzo delle acque reflue le ali gocciolan-ti interrate hanno sempre manifestato unridotto rischio di occlusione dei gocciolatoririspetto a quelli disposti in superficie comeconfronto: probabilmente non essendo adiretto contatto con l’aria i gocciolatoriinterrati non si asciugano mai completa-mente evitando la formazione di sedimen-ti a livello del labirinto.

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Numerose sono le esperienze di subir-rigazione sulla coltura dell’olivo sia suimpianti di nuova costituzione sia su ulivetiadulti da mensa e da olio.La maggior parte degli impianti prevedonol’utilizzo di due ali gocciolanti interrate acirca 35 cm e distanti dal filare 120 – 140cm con gocciolatori da 2 è 4 Lit./h postialla distanza di circa un metro. In presen-za di piante giovani, per evitare fallanze alprimo anno, è possibile interrare le ali inmodo asimmetrico ossia con un lateralepiù vicino alla pianta in modo da garantirel’umidità anche in prossimità delle radiciancora poco sviluppate. Un’altra soluzione molto praticata consistenell’utilizzo, nel primo anno, insieme alsistema interrato, di un’ala gocciolanteleggera in superficie del tipo utilizzata inorticoltura appoggiata sul terreno lungo lafila delle piante. Nel caso degli uliveti adul-ti caratterizzati da sesti ampi e piante dinotevoli dimensioni si è ricorso ad una sin-gola ala gocciolante per filare interrata alcentro delle interfila. Questa soluzione sirende possibile grazie allo sviluppo degliapparati radicali su tutto il terreno.Naturalmente in questa situazione bisogn-erà diminuire la distanza tra i gocciolatorie aumentare la portata degli stessi inmodo da assicurare una pluviometriaoraria soddisfacente alla coltura. La subir-rigazione si è dimostrata efficace anche su

terreni caratterizzati da eccessiva presen-za di scheletro e a tratti rocciosi.L’interramento dei laterali è stato realizza-to da speciali macchine capaci di effet-tuare dei tagli della profondità desiderataanche nei tratti con rocce affioranti.Notevole si è dimostrato il risparmio idricoe la maggiore efficienza della fertir-rigazione.Negli impianti olivicoli, la subirrigazione haeliminato alle macchine agricole gli ostacolicostituiti dalle tubazioni favorendo la com-pleta meccanizzazione di tutte le operazionicolturali dalla concimazione, alla potatura enaturalmente alla raccolta. Questa con-dizione contraddistingue la moderna olivi-coltura la quale riesce a ridurre l’eccessivocosto della manodopera e a produrre olio diqualità restando competitiva sul mercato.

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Subirrigazione e olivicoltura

a sinistra:Uliveto condotto in subirrigazione

in basso:La subirrigazione elimina gliostacoli rappresentati dalle

tubazioni esterne.

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La viticoltura, è quella che più ha adottatoquesta tecnica sia su impianti di nuovacostituzione sia su vigneti adulti da tavolae da vino.La maggior parte degli impianti prevedonol’utilizzo di un’ala gocciolante interrata acirca 25 - 40 cm di profondità posta al cen-tro dell’interfila con gocciolatori da 1.6 a 4Lit/h posti alla distanza di 50 - 100 cm. Inpresenza di terreni molto drenanti è possi-bile interrare le ali ad una distanza minorerispetto alla fila compatibilmente con iltipo di portinnesto.

Oltre ai numerosi impianti effettuati suvigneti allevati a spalliera molto interes-santi sono i risultati su impianti viticoli atendone dove è possibile transitare con lemacchine operatrici anche durante gliinterventi fertirrigui senza rischiare dibagnarsi. Nei vigneti a tendone, l’interra-mento del sistema irriguo evita che i grap-poli, posizionati inferiormente ai punti goc-cia, vengano bagnati con prevedibiliaumenti delle malattie fungine.Notevole si è dimostrato il risparmio idrico,la maggiore efficienza della fertirrigazionee il controllo delle erbe infestanti per lequali si sono resi sufficienti pochi interven-ti superficiali con attrezzi molto leggeri e

per giunta durante le ore d’irrigazione.

Nei vigneti coltivati su terreni in pendenzadove in occasione di eventi piovosi intensiè molto forte l’erosione, irrigando median-te subirrigazione ed erogando un quantita-tivo di poco maggiore, è possibile mante-nere l’inerbimento nelle interfile. Lo stessopotrebbe essere effettuato solo con l’utilizzodell’irrigazione ad aspersione sotto o soprachioma pratica deleteria per lo sviluppo delvigneto.Rispetto ad altre tecnologie presenti sulmercato questo metodo ha il vantaggio diproteggere i gocciolatori dall’intrusioneradicale in modo indipendente dagli inter-venti irrigui. Questo è molto importantenelle annate e nelle zone molto piovosequando l’irrigazione non è indispensabilein virtù dell’ottenimento di un prodotto diqualità con determinate caratteristicheorganolettiche.

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Subirrigazione e viticoltura

In alto:Nei vigneti situati

nei terreni in pendenzae nei climi caldi

la subirrigazioneconsente di mantenere

l’inerbimento per contenerel’erosione

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Nei vigneti condotti con sistemi di alleva-mento sprovvisti di pali e fili di acciaio disostegno, come “l’alberello”, l’adozionedella pratica irrigua comporterebbe la rea-lizzazione di tali strutture per ancorare le

ali gocciolanti con un certo aggravio dellespese. In questa situazione la subirrigazio-ne rappresenta una valida alternativa perevitare inutili spese garantendo un’ottimaledistribuzione della risorsa idrica.Negli impianti adulti, la subirrigazione haeliminato alle macchine agricole gli ostaco-li costituiti dalle tubazioni favorendo così lacompleta meccanizzazione di tutte le ope-razioni colturali dalla concimazione allapotatura e naturalmente alla raccolta conconseguente risparmio di manodopera.Normalmente, quando le ali gocciolanti neivigneti vengono appese ai cordoni perma-nenti o a livello della fascia produttiva dellacontrospalliera queste, subiscono danneg-giamenti ad opera dei battitori delle ven-demmiatrici in particolare nel caso in cui siutilizzino tubi in polietilene con gocciolatoriesterni a bottone “on line”. Inoltre, moltofrequenti sono i danni compiuti dalle pota-trici meccaniche a barra falcianti o dalle for-bici pneumatiche utilizzate dagli operatoridurante la potatura.Nel caso in cui le ali gocciolanti e, in parti-colar modo, i tubi in polietilene con goccio-latori “on line”, vengano applicate al filometallico teso all’altezza di 50 – 60 cm daterra queste, possono ostacolare la ven-demmia meccanica interferendo con lescaglie dei sistemi di raccolta delle vendem-miatrici aumentando le perdite a terra diprodotto.Le tubazioni inoltre, sono di intralcio allespollonatrici a spaghi o a fruste rendendodifficoltoso l’allontanamento di tralci dipotatura in particolare quando questirimangono appesi dopo il passaggio dellemacchine.

Le ali posate a terra lungo il filare ostaco-lano le spollonatrici che lavorano ad asseorizzontale lungo i cordoni verticali oltre alimitare la gestione del suolo sotto il filarenon potendo utilizzare scalzatori e rincal-zatori incentivando così la pratica deldiserbo. In alcuni casi, si è visto, che uti-lizzando un’ala gocciolante idonea perdistanza tra i gocciolatori e portata la pra-tica della subirrigazione può essere utiliz-zata in condizioni considerate limite acausa dell’eccessiva presenza di scheletro.In questi casi si rendono necessari inter-venti di breve durata e molto frequenti perevitare le perdite per percolazione neglistrati sottostanti. Nei primi due anni di vitale piante presenti nelle zone più ricche dipietre presentavano un avvio stentatomentre, nei successivi hanno raggiunto ledimensioni delle altre piante.In viticoltura, la subirrigazione facilita leoperazioni rivolte al contenimento e allacura della clorosi ferrica. Nei terreni ricchidi calcio, asfittici e con pH elevato il ferro,pur presente, è insolubile riducendo cosìl’attività clorofilliana nelle foglie compro-mettendo tutta la fisiologia della piantache vede ridotta l’attività vegetativa, bloc-cato l’accrescimento dei giovani germogli ela formazione di grappoli malformati. Alcontrario la subirrigazione consente ladistribuzione del ferro sotto forma di che-lati in modo tempestivo e preventivo pervia radicale utilizzando in modo moltosemplice quelle molecole soggette a foto-labilità.Inoltre, nei terreni asfittici la clorosi puòessere combattuta utilizzando le ali inter-rate per insufflare aria e quindi crearemigliori condizioni per lo sviluppo degliapparati radicali.

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In alto:In viticoltura l’assenza

delle ali gocciolanti esternefacilita la meccanizzazione

totale di tutte le operazionicolturali compresa la raccolta;

in basso:il sistema rootguard consente

l’irrigazione dei vignetisprovvisti di tutori e

fili di sostegno

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La subirrigazione può essere praticata nelcaso dell’asparago sia che si utilizzino le“zampe” sia le piantine come materiale dipropagazione.Oltre ai noti vantaggi di risparmio idrico edi una esaltazione della pratica fertirrigua,è stato notato nella varie esperienze, unaumento considerevole dei risultati pro-duttivi con un anticipo al secondo anno delprimo raccolto.Inoltre, l’irrigazione a livello radicale, con-sente una maggiore resistenza alle fusar-iosi e agli attacchi di Stemphylium. Le ali gocciolanti utilizzate prevedono goc-ciolatori da 2,1 litri ora distanziati tra lorodai 30 ai 40 cm. Le ali interrate, una perfilare, possono essere interrate sia almomento della messa a dimora dellazampe sia in fase di post trapianto. La pro-fondità di interramento consigliata variatra gli 8 e i 30 cm a seconda della tecnicacolturale adottata.

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La subirrigazione applicata

nella coltivazione dell’asparago

Fase dell’installazionesu asparago

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Diverse esperienze italiane e statunitensihanno dimostrato la validità dell’ir-rigazione interrata nella coltivazione delmedicaio e dei prati stabili in generale.Rispetto all’irrigazione per aspersionemediante pivot si è ottenuta generalmenteun aumento di prodotto del 20%.Normalmente le ali gocciolanti vengonointerrate ad una profondità di circa 40 – 60cm a seconda delle caratteristiche idro-logiche del terreno. I gocciolatori con por-tata oraria di 1,6 – 2,1 litri possono esseretra loro distanziati dai 30 ai 50 cm.Il sistema è molto flessibile e facilita il pas-saggio delle macchine operatrici evitandoanche la formazione delle tare. Nel casodel medicaio il vantaggio più importantedel sistema interrato è quello di garantirel’irrigazione anche durante le fasi di sfal-cio. E’ noto che il momento più delicatodella coltura, circa il fabbisogno idrico, è ilperiodo post sfalcio quando l’erba vienelasciata ad asciugare sul terreno impeden-do l’irrigazione ad aspersione. La subir-rigazione permette di irrigare il medicaio

subito dopo lo sfalcio facilitando il succes-sivo ricaccio.Fra gli altri vantaggi del sistema interratosi deve ricordare il risparmio idrico edenergetico considerando che la pressionedi esercizio richiesta è di appena 1,0 Bar.Inoltre, in molti casi, si è utilizzato il sis-tema interrato per poter ricorrere alleacque reflue a scopo irriguo.

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La subirrigazione applicata nella

coltivazione dell’erba medica

La subirrigazione consente di irrigare l’erba medica subito dopo

o contemporaneamente allo sfalcio

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Il mantenimento in condizioni ottimali diun tappeto erboso necessita di un suppor-to idrico che, tranne in alcuni paesi, non èquasi mai un’opzione ma una necessità. Il sistema di subirrigazione può essere uti-lizzato in tutte le aree investite a verde:parchi, giardini, campi sportivi in erba nat-urale, aiuole spartitraffico, ecc.Oltre a consentire un notevole risparmioidrico e una migliore gestione del tappetoerboso, l’interramento del sistema evita idanni causati dagli atti vandalici che rapp-resentano un vero problema del verdepubblico. Inoltre, con la subirrigazione, grazie allabassa portata dei gocciolatori, l’acquapenetra nel terreno in modo regolare econtinuo con una velocità pari o inferiore aquella di assorbimento mantenendo a liv-

elli ottimali la capacità idrica di campo edevitando che si manifestino alterazionistrutturali e fenomeni di asfissia radicale.La creazione di una fitta rete interrata con-sente una distribuzione uniforme dell’ac-qua sia nei prati di forma irregolare sia inpresenza di cespugli, alberi o siepi chepotrebbero ostacolare il getto degli eroga-tori a scomparsa come i Pop-Up.Inoltre, la presenza di condizioni di umid-ità costante, impedisce il manifestarsi distress idrici (per carenza ed eccesso) econtribuisce a rendere più efficace iltrasporto degli elementi nutritivi all’internodella pianta.Nelle varie esperienze effettuate in Italia eall’estero sono state utilizzate le diverse aligocciolanti di produzione Siplast sia nor-mali che autocompensanti. Molto spesso,soprattutto in presenza di terreno moltosabbioso, è stata preferita l’ala gocciolanteTANDEM® che, disponendo di 6 fori con-sente una riduzione della percolazione eun aumento dell’uniformità di dis-

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La subirrigazione applicata ai

tappeti erbosi

Fase dell’installazione della subirrigazione sui tappeti erbosi

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tribuzione, fattore questo, molto impor-tante ai fini di una crescita uniforme deltappeto erboso.Per ottenere il massimo dell’uniformità didistribuzione è necessario costruire unafitta rete sotterranea disponendo i lateraliad una distanza tra loro variabile dai 20 ai50 cm. Sempre per questo motivo i gocci-olatori tra loro dovranno essere distanziatidai 20 ai 40 cm con portata oraria compre-sa tra 1,6 e 4,0 litri. La profondità di inter-ramento consigliata è compresa tra 12 e 20cm a seconda del tipo di terreno e di essen-za erbosa.L’interramento delle ali gocciolanti puòavvenire meccanicamente o manual-mente. Nel primo caso si può utilizzare lamacchina interratrice che consente l’in-terramento di più ali contemporanea-mente attraverso un semplice taglio nelterreno. L’installazione manuale, invece,tipica delle aree di piccole dimensioni èsufficiente a ricoprire con circa 15 cm diterreno la rete di ali gocciolanti costruitapreventivamente. Dopo la mesa a dimora del tappeto erboso,sia partendo da seme sia da tappeto pron-to, la superficie deve essere mantenutacostantemente umida con frequenti e leg-gere irrigazioni ad aspersione da ripeterefino all’emergenza delle plantule e/o alcompleto attecchimento del materiale veg-etativo messo a dimora. Gli interventi a pioggia, effettuati con pic-

coli aspersori, possono terminare dopol’avvenuto affrancamento delle zolle (sinota una certa resistenza provando astrappare l’erba con le mani) o l’emergen-za delle piantine in caso di semina.

Frequenza delle irrigazioni e duratadegli interventi per una migliore ges-tione del prato.Per un corretto utilizzo di un impianto disubirrigazione nei tappeti erbosi bisognainnanzi tutto individuare il momentoopportuno per l’intervento irriguo con-siderando che in questo caso, l’acqua,venendo somministrata a livello radicaleassume comportamento differenterispetto all’irrigazione tradizionale adaspersione.Come detto in precedenza, l’individuazionedel reale bisogno di umidità del prato puòessere effettuato utilizzando strumenti piùo meno sofisticati.Esistono sistemi semplici e immediati cherichiedono solo un minimo di esperienza ecapacità di osservazione. Il metodo piùfacile è denominato “dell’impronta” checonsiste nel camminare sulla superficie deltappeto e osservare il tempo impiegatodalle foglie piegate dal peso del nostrocorpo a riassumere la posizione eretta. Lefoglie di un prato in buone condizioniidriche sono più turgide e tornano eretteimmediatamente mentre, quelle in deficitidrico sono più lente. Inoltre, si può

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Fase dell’installazione della subirrigazione su campo da baseball

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conoscere lo stato idrico del terreno osser-vandone il suo profilo dopo averne estrattouna piccola carota. La variazione del colore èun indice affidabile per determinare lo statoidrico del prato: le piante sotto stress pre-sentano una tonalità di colore che da verdebrillante passa a verde grigio-bluastro.La condizione ottimale si ha quando si fapartire l’irrigazione prima dell’inizio del-l’appassimento e, soprattutto, prima chequesto diventi permanente.E’ preferibile che l’irrigazione venga effet-tuata di giorno in coincidenza del massimoassorbimento idrico. Quando l’irrigazioneviene effettuata ad aspersione si sfruttanole ore più calde della giornata per una rap-ida evaporazione dell’acqua depositatasulle foglie e per diminuire il rischio diagenti patogeni fungini. Tale pratica peròsi scontra con le necessità di utilizzo deltappeto erboso poiché l’irrigazione vieneeffettuata durante la notte. Con la subir-rigazione questo problema non esiste inquanto si può irrigare nelle ore più caldedella giornata mantenendo asciutta lasuperficie del tappeto e consentendo ilcontemporaneo utilizzo. Possiamo immag-inare i benefici della subirrigazione nelprato di un insediamento turistico o di uncentro di ristoro.Con la subirrigazione, se i turni irrigui sonoben calibrati, i problemi appena elencativengono risolti. Infatti, la lenta cessionedell’acqua dal gocciolatore al terreno cir-costante e negli strati colonizzati dagliapparati radicali consente di mantenere ilgiusto equilibrio in termini di acqua eossigeno fondamentale quest’ultimo allamaggior parte dei processi fisiologici.La subirrigazione ci permette di intervenirein modo del tutto originale per risolvere iproblemi di asfissia radicale: è sufficienteun piccolo dispositivo per iniettare arianelle tubazioni per ossigenare gli apparatiradicali. Allo stesso modo si può inter-venire per effettuare particolari trattamen-ti e, naturalmente, la fertirrigazionecedendo minime quantità di elementinutritivi a livello radicale porta ad unmiglioramento della loro efficienza con evi-denti risparmi economici.Con i sistemi d’irrigazione tradizionali(aspersione), per favorire l’approfondi-mento delle radici, si irriga con poca fre-quenza e più profondo possibile peraumentare lo spessore dell’apparato radi-

cale e ridurre i consumi irrigui indotti dauna maggiore perdita d’acqua per evapo-razione. Questa tecnica non è molto prati-cabile, soprattutto, in quei tappeti man-tenuti ad altezze di taglio molto basserispetto agli standard ottimali per la speci-fica cultivar con apparati radicali superfi-ciali e conseguente turno irriguo ridotto.L’interramento delle ali gocciolanti con-sente, invece, lo sviluppo in profondità edin estensione dell’apparato radicale deltappeto mantenendo stabili le condizioniedafiche ottimali.Generalmente i prati, come del resto quasitutte le specie vegetali, richiedono un’altafrequenza di interventi irrigui con con-seguente riduzione dei volumi erogati.In due particolari casi è obbligatoria lafrequenza giornaliera per contrastare lalimitata capacità di assorbimento idrico:- nelle aree da poco seminate oppure doveè stata effettuata la propagazione vegeta-tiva con zolle o stoloni. In questi casi il ter-reno deve essere mantenuto sempreumido con frequenti interventi (anche 7 –8 brevi turni irrigui per giorno) facilitatinaturalmente dall’automazione del-l’impianto irriguo.- nella specie dei prati mantenuti a tagliabassa ed in piena estate, a causa dell’ele-vata evapotraspirazione. In questi casi sel’apparato radicale non viene umettatocostantemente il tappeto può morire perdisseccamento nel giro di poche ore.

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Campo da golf condotto in subirrigazione

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La subirrigazione viene applicata ognianno in Italia a diverse centinaia di ettaridi fruttiferi sia come nuovi impianti sia insostituzione di quelli obsoleti. La tecnica èstata applicata a quasi tutte le specie frut-tifere: agrumi, pesco, melo, pero, ciliegio,nocciolo, fico d’India, ecc.La scelta del tipo di ala gocciolante è stataeffettuata sempre caso per caso per sod-disfare le esigenze della coltura in basealle caratteristiche pedoclimatiche delluogo. Si ricorre di frequente sia alle aligocciolanti normali, Mono®, Tandem®, jun-ior® o P1® oppure all’ala gocciolante auto-compensante Multibar® quando si opera suterreni in pendenza o i filari sono moltolunghi e viene richiesta la massima unifor-mità di erogazione. La scelta della portatadei gocciolatori come anche la loro inter-distanza deve essere valutata caso percaso per soddisfare le esigenze dellespecie coltivate. Nei terreni sciolti è buonaregola garantire una pluviometria oraria dialmeno un millimetro pari a 10 metri cubiper ettaro. La distanza tra gli erogatori èdettata dal sesto d’impianto e dalla tipologiadel terreno: nei terreni drenanti è conve-niente utilizzare spaziature ridotte (40 - 50cm) mentre, nei terreni argillosi i gocciola-tori possono essere distanziati anche 90-100 cm. Se il sesto d’impianto è superiore a3 metri è consigliabile ricorrere alla doppiaala per filare in modo da favorire uno svilup-po equilibrato dell’apparato radicale.La distanza di posizionamento delle ali

gocciolanti dal filare e la loro profonditàsono scelte a seconda del portinnesto e deltipo di terreno avendo come obiettivo lacreazione di una striscia umida nella zonamaggiormente esplorata dalle radici assor-benti. Nelle diverse esperienze si è vista unamaggiore predisposizione del pesco asviluppare un apparato radicale capace diraggiungere distanze notevoli (100 – 130cm) in pochissimi anni alla ricerca dell’ac-qua mentre, il pero ha dimostrato unacapacità ridotta di sviluppo radicale nelcaso in cui l’ala gocciolante venga posta aduna certa distanza.

In agrumicoltura è possibile interrare le aliad una profondità maggiore (40 – 45 cm)e ad una distanza tale da evitare lo stroz-zamento da parte delle radici di ancorag-gio che potrebbe pregiudicare il funziona-mento dell’impianto irriguo.In tutti i casi si è registrato un notevolerisparmio idrico (circa il 25 – 30% rispet-to all’irrigazione a goccia tradizionale) edun’esaltazione della tecnica fertirrigua.Potendo distribuire gli elementi nutritiviin prossimità degli apparati radicali èpossibile ridurre a pochi grammi perettaro per intervento la loro distribuzionecon evidenti vantaggi di tipo ambientaleed economico.Il mancato contatto con gli operatori comecon la parte edule o vegetativa aerea con-sente di utilizzare le acque reflue ancheper l’irrigazione dei frutteti nelle zone dovel’acqua è diventata un fattore limitante.Anche in frutticoltura l’impianto interratoviene utilizzato per migliorare l’ossige-nazione degli apparati radicali mediantel’iniezione di aria nell’impianto.

13

25

La subirrigazione applicata alla

frutticoltura

Frutteti in subirrigazione

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Il sistema Rootguard® può essere applica-to a tutte le ali gocciolanti di produzioneSiplast per soddisfare le esigenze degliagricoltori in tutte le condizioni di lavoro eper tutte le colture.

14

26

Ali gocciolanti SIPLAST

Mono® Tandem®

Gocciolatore coestruso a flusso turbolentocon labirinto autopulente e filtro incorporato.Sei fori per il Tandem, diminuiscono leperdite per percolazione profonda eaumentano l'area bagnata.A richiesta sono disponibili ali gocciolanti con gruppi di gocciolatori.

junior®

Gocciolatore compatto (3,5 cm) coestruso aflusso turbolento con labirinto autopulente efiltro incorporato Le bassissime perdite di carico localizzatepermettono, linee più lunghe ed alte unifor-mità di erogazione.A richiesta sono disponibili ali gocciolanti con gruppi di gocciolatori.

due diametri:

16 mm20 mm

nove differenti portate l/h:

1,5 - 2,1 - 4,0 - 8,0 1,7 - 2,2 - 3,8 - 7,0 - 15,0

due spessori:

1,1 mm1,2 mm

due diametri:

16 mm20 mm

due portate l/h:

1,6 - 2,1 - 3,61,6

due spessori:

35 mil (0,9 mm)44 mil (1,1 mm)

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P1Ala gocciolante Leggera

Gocciolatore Piatto coestruso a flusso tur-bolento con labirinto autopulente e filtroincorporato.

Le dimensioni ridotte del gocciolatoregarantiscono basse perdite di carico

Diametro interno: 16,1 e 22,2 mm.

Sette differenti spessori: 8 - 10 - 12 - 15 - 18 - 24 e 35 mil

Quattro portate: 1,0 - 1,4 - 2,2 - 4,0 lt./h

Costi di trasporto ridotti.

Multibar®

Ala gocciolante autocompensante

Gocciolatore autocompensante coestrusoa flusso turbolento con labirinto autopu-lente e filtro incorporato.

L’alta qualita della membrana al siliconeassicura una portata uniforme in un rangedi pressioni (5-40 m.c.a.). Quindi possonoessere utilizzate in situazioni di forte pen-denza.

Multibar garantisce una estrema precisio-ne nell’erogazione del fertilizzante in ogniparte del sistema gocciolante e assicura laportata nominale anche in situazioni topo-graficamente differenti.

due diametri:

16 mm20 mm

otto portate l/h:

1,6 - 2,1 - 2,9 - 3,81,6 - 2,1 - 2,9 - 3,8

due spessori:

1,1 mm1,2 mm

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1) Quale è la profondità di posa ideale

delle ali gocciolanti Siplast?Non esiste un’indicazione valida per tutte le

situazioni. E’ preferibile raccogliere molti dati

relativi alle caratteristiche idrologiche del ter-

reno e dell’apparato radicale della coltura di

riferimento. Di norma non conviene superare

la profondità di 40 – 45 cm per evitare che

l’acqua percoli negli strati più profondi dove

sono assenti le radici anche pr mancanza di

ossigeno e di elementi nutritivi.

2) A quale distanza è conveniente inter-

rare le ali gocciolanti Siplast rispetto al

filare?

In questo caso bisogna valutare il tipo di ter-

reno e le caratteristiche dell’apparato radi-

cale della coltura. Infatti, alcune specie pre-

sentano delle radici che si sviluppano mag-

giormente in senso laterale altre dove lo

sviluppo è minore. La linea guida è quella di

posizionare le ali in una posizione tale da

umettare lo strato di terreno dove sono mag-

giormente presenti le radici assorbenti evi-

tando di avvicinarsi troppo al tronco per

evitare lo schiacciamento delle ali gocciolan-

ti ad opera delle radici di ancoraggio.

3) In quale caso è utile la doppia ala goc-

ciolante per filare?

Normalmente viene utilizzata la doppia ala

quando la distanza tra le file è superiore a 3

- 4 metri. Nel vigneto normalmente si con-

siglia un’ala singola al centro dell’interfila. In

presenza di frutteti adulti, dove si prevede

che gli apparati radicali sono diffusi anche

oltre la proiezione della chioma si può instal-

lare una singola ala al centro tra le file aven-

do cura di utilizzare una portata dei gocciola-

tori e una loro interdistanza tale da soddis-

fare le esigenze della coltura.

4) Come si pone la subirrigazione rispet-

to alla qualità dell’acqua? L’acqua necessita

di trattamenti particolari?

Come nel caso dell’irrigazione a goccia

tradizionale è sempre conveniente prestare

molta attenzione al sistema filtrante del-

l’impianto che dovrà garantire il corretto fun-

zionamento dei gocciolatori considerate le

ridotte dimensioni dei passaggi dei labirinti.

L’acqua dovrà essere trattata a seconda della

sua origine e del livello di materiali in essa

presenti. Anche la portata oraria del goccio-

latore utilizzato indica il livello filtrazione da

raggiungere; infatti i per i gocciolatore da 1,6

Lit/h bisogna prestare maggiore attenzione

rispetto a quando si utilizza la portata di 4 o

più litri per ora. E’ sempre consigliabile un fil-

tro centrale a graniglia o a dischi autopulente

o idrociclone nel caso si tratti di pozzo pro-

fondo. In uscita del filtro centrale è sempre

utile un filtro a rete o a dischi. Sui gruppi di

manovra un filtro a dischi o a rete assicura

che eventuali elementi estranei entrati nelle

condotte, anche in caso di riparazioni, non

entrino all’interno delle ali gocciolanti. Infine

ogni gocciolatore è dotato di filtrino di ingres-

so che garantisce un buon funzionamento del

labirinto a flusso turbolento.

5) Quale è la regola da seguire nell’instal-

lazione degli sfiati d’aria e delle valvole di

spurgo?

Ogni settore in subirrigazione deve essere

costruito ad anello con uno o più sfiati d’aria

installati nella zona a monte e una o più valv-

ole di scarico poste nella zona a valle. Così

facendo si evita la suzione da parte dei goc-

ciolatore del fango circostante che potrebbe

avvenire subito dopo l’intervento irriguo spe-

cialmente in pendenza. La valvola di scarico

posta a valle garantisce lo svuotamento del

sistema ad anello e lo spurgo da effettuare

periodicamente e anche durante la messa in

pressione.

6) E’ possibile praticare la fertirrigazione

con la subirrigazione?

La subirrigazione consente di esaltare i van-

taggi della fertirrigazione grazie alla dis-

tribuzione degli elementi nutritivi nella zona

maggiormente esplorata dagli apparati radi-

cali. Così facendo si ottiene una riduzione dei

quantitativi impiegati con vantaggi di tipo

ambientali ed economici. Con il sistema

interrato è possibile distribuire quegli ele-

menti poco mobili nel terreno come il fosforo

e il potassio che impiegherebbero molto

tempo a raggiungere gli strati più profondi.

7) I roditori rappresentano un problema

per le ali interrate?

Fino ad ora non sono stati registrati danni da

roditori alle ali gocciolanti interrate forse a

causa della presenza di umidità.

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Domande frequentiposte dagli operatori

agricoli relativamente alla subirrigazione

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8) E’ possibile praticare la subirrigazione

anche su terreni difficili?

Il sistema interrato è molto flessibile e si

adatta a molte situazioni anche difficili. Sui

terreni molto sabbiosi è possibile ridurre la

distanza dei gocciolatori e anche la loro por-

tata mentre su terreni in forte pendenza si

ricorre all’ala gocciolante autocompensante.

Esperienze su terreni ricchi di scheletro non

hanno evidenziato problemi particolari.

9) Le ali interrate non rischiano di essere

tagliate dagli strumenti durante le lavo-

razioni dl terreno?

La scelta della profondità di interramento

deve tenere conto del tipo di operazioni

colturali. Normalmente la profondità di posa

è maggiore rispetto a quella delle lavorazioni

anche per motivi economici. In caso di taglio

accidentale tutto si risolve mettendo allo

scoperto manualmente il tratto di ala gocci-

olante interessato e sostituirlo mediante gli

appositi manicotti.

10) Che caratteristiche deve avere la trat-

trice utilizzata per l’interramento delle ali

gocciolanti?

La trattrice deve possedere una potenza utile

per trainare l’interratore durante la messa in

opera del sistema relativamente alle carat-

teristiche del terreno. Molto spesso la trat-

trice a cingoli si è dimostrata più utile di quel-

la gommata grazie alla maggiore aderenza.

Sarà compito dell’operatore garantire una

velocità di avanzamento costante e senza

strappi. Un terreno molto tenace e secco

potrebbe richiedere un primo passaggio,

senza interrare l’ala gocciolante, con un rip-

per o scarificatore per effettuare un taglio

verticale e rompere la suola di lavorazione.

11) Come è possibile monitorare i volumi

erogati e il livello di umidità del suolo a livel-

lo radicale?

L’esatto funzionamento del sistema interrato

può essere facilmente monitorato con diversi

strumenti come i tensiometri, umidometri o

camera a pressione. Il controllo del volume

rogato per settore è possibile effettuarlo con

semplici contatori.

12) Quanto dura un impianto in subir-

rigazione?

L’interramento pone l’impianto al riparo dal

pericolo principale per il polietilene ossia i

raggi ultravioletti aumentandone la durata.

Per quanto riguarda l’otturazione dei goccio-

latori bisogna, come nel caso della microir-

rigazione tradizionale, prestare molta atten-

zione al filtraggio sia a livello centrale sia a

livello del settore irriguo.

13) E’ possibile che il passaggio delle

macchine operatrici danneggi le ali interrate?

Nelle varie esperienze non sono stati regis-

trati danni alle ali gocciolanti sia per la por-

tanza del terreno sia per le caratteristiche

costruttive dei laterali. Naturalmente la

scelta della profondità dei posa deve neces-

sariamente tenere conto della portanza del

terreno, della tipologia del parco macchine

e delle operazioni colturali.

14) Nel caso di acque particolarmente

calcaree la subirrigazione potrebbe costituire

un fattore limitante?

Il mancato contatto con l’aria fa sì che le ali

gocciolanti non si asciughino del tutto evitan-

do così la formazione di patine biancastre

tipiche di carbonati che a lungo andare

potrebbero occludere gli erogatori.

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FILTRO CENTRALE

CONTROLLO SETTORE

LEGENDA

FONTE IDRICA

SFIATO ARIA

VALVOLA DI SPURGO

COLLETTORE DI SCARICO PE BD PN4 D 40

TESTATA DI DISTRIBUZIONE IN PE BD PN4 D 75

AL

AG

OC

CIO

LA

NT

ED

OP

PIA

PE

RF

ILA

RE

irritec

TUBAZIONE PRINCIPALE1

1

PRESA A STAFFA SEMPLICE2

2

RACCORDO MASCHIO3

3

4

3

3

TUBO IN PE PN104

4

VALVOLA PER PULIRE IL FILTRO LOCALE5

5

VALVOLA MANUALE6

NIPPLO7

6

7

7

GOMITO FILETTATO8

8

FILTRO A DISCHI9

9

IDROVALVOLA CON PILOTA DI REGOLAZIONE PRESSIONE11

11

TEE FILETTATA12

12

SFIATO D'ARIA13

13

TUBO DI DISTRIBUZIONE15

15

SFIATO D'ARIA A DOPPIO EFFETTO10

10

GOMITO A COMPRESSIONE14

14

SCHEMA CLASSICO AD ANELLO PER LA SUBIRRIGAZIONE

GRUPPO DI CONTROLLO SETTORE SINGOLO DOTATO DI SFIATO D'ARIA

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ALA GOCCIOLANTE

30 cm

1,10 m1,10 m

COLLETTORE DI SCARICO IN PE

GOMITO A COMPRESSIONE

TUBO IN PE

GOMITO A COMPRESSIONE - FILETTATO FEMMINA

VALVOLA MANUALE DI SPURGO

4

1

2

3

3

4

5

5

21

01

23

4

5

601

23

4

5

6

TUBAZIONE PRINCIPALE1

12

3

4

54

3 6

8

9 10 11 12 3

4

13

15

7

PRESA A STAFFA SEMPLICE2

RACCORDO MASCHIO3

TUBO DI DISTRIBUZIONE

GOMITO A COMPRESSIONE

4

VALVOLA MANUALE

5

NIPPLO

6

REGOLATORE DI PRESSIONE

BUSSOLA DI RIDUZIONE

7

ELETTROVALVOLA

8

MANOMETRI

9

FILTRO A DISCHI O A RETE

10

SFIATO D'ARIA

12

TEE FILETTATA FEMMINA13

POZZETTO

14

15

14

11

VALVOLA DI SCARICO DEL SETTORE

GRUPPO DI CONTROLLO SETTORE SINGOLO ALL’INTERNODI UN POZZETTO NELLA SUBIRRIGAZIONE APPLICATA NEI TAPPETI ERBOSI

POSIZIONAMENTO DELLE ALI SU FRUTTETO

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1,1 m

2,5 m

30 cm

6 m

30 cm

FILARI A 2.20 m

1.10 m

SCHEMA PER L'INTERRAMENTO DELLE ALI GOCCIOLANTI SU VIGNETO

INSTALLAZIONE DOPPIA ALA GOCCIOLANTE SU ULIVETO

30 cm

FILARI A 2.20 m

40 - 50 cm

SCHEMA PER L'INTERRAMENTO DELLE ALI GOCCIOLANTI SU VIGNETO SU TERRENO MOLTO SABBIOSO

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Dr. Agr. Salvatore ScicchitanoDipartimento Agronomico Siplast & Irritec

[email protected]

Ringrazio i colleghi Dr. Agr. Walid Rassaa, Dr. Agr. Andrea Palazzo e Dr. Agr. Giuseppe Giardina

per il loro prezioso contributo per la realizzazionedi questo manuale.

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