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Manuale della Qualità

SCUOLA SECONDARIA STATALE DII GRADO "GIACINTO GIGANTE"

-NAPOLI-

secondo la NORMA UNI EN ISO 9004:2009

EDIZIONE N. 2 - REVISIONE 0.3

a cura del Gruppo di Miglioramento S.G.Q. Direzione: Dirigente Scolastico- Profssa Mariarosaria Scale/la

D.S.G.A. : Mariarosaria Diotajuto

Coordinamento: Referente Progetto Qualità della Scuola- Profssa Roberta Catel/o Componenti (in ordine alfabetico):

FASI

FUNZIONI

NOMINATIVO

DATA

FIRMA

Prorssa Sara Esposito - Profssa Rosaria Secondulfo Prof Filippo Sica- Profssa Mi/via Tortore/li

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

R. Q. S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

28105/2013 28/05/2013 06/06/2013

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Q,f'{,;,.~"" M'~""""'' .. M'"lf,.,;_.,"fà.M<. ~ Ufficio Scolastko Regionale per Citmpania Polo Qualità di Napoli

L'Ufficio Scolastico Regionale per la Campania- Polo Qualità di Napoli attesta che la seguente Istituzione Scolastica implementa un Sistema Gestione Qualità che soddisfa i requisiti della base normativa indicata

Istituzione Scolastica S.S.1 o GIGANTE NAPOLI

Dirigente Scolastico MARIA ROSARIA SCALELLA

Referente Qualità ROBERTA CATELLO

Base Normativa UNI - EN - ISO 9004:2009 Sistema di Gestione Qualità: linee guida per il miglioramento

Data rilascio 06/06/2013

~.t=~ D~ Angela Orabona

Responsabile Polo Qualità USR per la Campania

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INDICE GENERALE – vers. 2.0.3 Pagina 1 di 2

INDICE GENERALE

CAPITOLO 1 - SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1.0 Introduzione 1.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE DEL MANUALE

1.2.1 GENERALITÀ SUL MANUALE 1.2.2 GENERALITÀ SULL’ISTITUTO 1.2.3 LE ATTIVITÀ DIDATTICHE E I PROCESSI INTERNI

CAPITOLO 2 – RIFERIMENTI NORMATIVI 2.1 RESPONSABILITÀ 2.2 RIFERIMENTI NORMATIVI CAPITOLO 3 – TERMINI E DEFINIZIONI CAPITOLO 4 - GESTIRE UN’ORGANIZZAZIONE PER IL SUCCESSO DUREVOLE 4.1. GENERALITÀ 4.2. SUCCESSO DUREVOLE 4.3. IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE 4.4. PARTI INTERESSATE, ESIGENZE E ASPETTATIVE CAPITOLO 5 - STRATEGIA E POLITICA 5.1. GENERALITÀ 5.2. FORMULAZIONE DELLA STRATEGIA E DELLA POLITICA 5.3. ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA E DELLA POLITICA

5.3.1 GENERALITÀ 5.3.2 PROCESSI E PRASSI 5.3.3 ATTUAZIONE

5.4. COMUNICAZIONE DELLA STRATEGIA E DELLA POLITICA 5.4.1 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE CAPITOLO 6 - GESTIONE DELLE RISORSE 6.1 GENERALITÀ 6.2 RISORSE FINANZIARIE 6.3 PERSONE DELL’ORGANIZZAZIONE

6.3.1 GESTIONE DELLE PERSONE 6.3.2 COMPETENZA DELLE PERSONE 6.3.3 COINVOLGIMENTO E MOTIVAZIONE DELLE PERSONE

6.4 FORNITORI E PARTNER 6.4.1 GENERALITÀ 6.4.2 SCELTA, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ DI FORNITORI E PARTNER

6.5 INFRASTRUTTURE 6.6 AMBIENTE DI LAVORO 6.7 CONOSCENZA, INFORMAZIONE E TECNOLOGIA

6.7.1 GENERALITÀ 6.7.2 CONOSCENZE 6.7.3 INFORMAZIONI 6.7.4 TECNOLOGIA

6.8 RISORSE NATURALI

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INDICE GENERALE – vers. 2.0.3 Pagina 2 di 2

CAPITOLO 7 - GESTIONE DEI PROCESSI 7.1 GENERALITÀ 7.2 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DEI PROCESSI 7.3 RESPONSABILITÀ ED AUTORITÀ RELATIVE AI PROCESSI CAPITOLO 8 - MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME 8.1 GENERALITÀ 8.2 MONITORAGGIO 8.3 RESPONSABILITÀ

8.3.1 ATTIVITÀ DI CONTROLLO E PROGETTAZIONE 8.3.2 AUDIT INTERNO 8.3.3 AUTOVALUTAZIONE 8.3.4 BENCHMARKING

8.4 ANALISI DELLE NON CONFORMITÀ 8.5 RISOLUZIONI DELLE NON CONFORMITÀ CAPITOLO 9 - MIGLIORAMENTO, INNOVAZIONE ED APPRENDIMENTO 9.1. GENERALITÀ 9.2. MIGLIORAMENTO 9.3. INNOVAZIONE

9.3.1. GENERALITÀ 9.3.2. APPLICAZIONE 9.3.3. TEMPISTICA 9.3.4. PROCESSO 9.3.5. RISCHI

9.4. APPRENDIMENTO PROCEDURE

1. GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE 2. GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE REGISTRAZIONI 3. GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA 4. PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA 5. AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE 6. GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE 7. TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE NON CONFORMITÀ

ALLEGATI ALLEGATO CAP-05 - mappatura processi ALLEGATO CAP-05 - organigramma ALLEGATO CAP-05 - processi e prassi ALLEGATO CAP-07 - carta servizi ALLEGATO CAP-07 - esempio procedura ALLEGATO CAP-07 - lettera incarico ALLEGATO CAP-07 - organigramma funzionale ALLEGATO CAP-07 - patto di corresponsabilità ALLEGATO PROCEDURA-04 - pianificazione didattica-piano studi coordinato ALLEGATO PROCEDURA-04 - programmazione competenze classi terze ALLEGATO PROCEDURA-04 - test di gradimento progetti ALLEGATO PROCEDURA-04 - certificazione delle competenze

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CAPITOLO 1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE – vers.2.0.2.1 Pagina 1 di 12

CAPITOLO 1 - SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1.0 Introduzione 1.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE DEL MANUALE

1.2.1 GENERALITÀ SUL MANUALE 1.2.2 GENERALITÀ SULL’ISTITUTO 1.2.3 LE ATTIVITÀ DIDATTICHE E I PROCESSI INTERNI

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI

R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile

Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO

Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA

28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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CAPITOLO 1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE – vers.2.0.2.1 Pagina 2 di 12

1.0 INTRODUZIONE L’evoluzione del nostro sistema scolastico, le nuove indicazioni nazionali, con i suoi tratti di

complessità ed i suoi nuovi linguaggi, le nuove direttive che vengono diramate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca pongono, con urgenza, la necessità di acquisire strumenti adeguati per conoscere ed interagire con sicurezza nei nuovi scenari. “Le scuole dovranno educare istruendo gli studenti e mettendo al centro l’alunno-persona…; si passa dalla scuola delle discipline alla scuola delle competenze,dalla scuola dell’insegnamento alla scuola dell’apprendimento (secondo lo schema di riferimento assunto dalla Commissione del MIUR, European Qualification Framework –EQF – approvato in sede europea il 23 aprile 2008). Cambia il ruolo dei docenti: dal ruolo prevalente di conduzione (dentro la disciplina) a quello di costruzione del contesto per apprendere (con la disciplina).

La lista degli obiettivi è stata sfoltita, tiene conto degli orientamenti europei, ma è anche attenta ai contenuti più significativi della nostra tradizione culturale. La didattica delle Indicazioni, senza trascurare una solida competenza strumentale, intende accrescere l’autonomia di pensiero, di studio e di apprendimento dell’alunno.

La qualità dei processi, la qualificazione delle risorse umane caratterizzano la rivoluzione in atto; l’istituzione scolastica ed in particolare i suoi dirigenti devono combinare in modo adeguato persone, strutture e strumenti per erogare servizi all’altezza delle aspettative sociali e, nel contempo, rispondere ai concetti di efficacia ed efficienza ed economicità determinanti per una nuova cultura organizzativa e qualitativa delle amministrazioni pubbliche e della scuola in particolare. La scuola ha oggi bisogno di essere sostenuta in tutte le scelte di cui è direttamente responsabile. Anche se l’autonomia deve ancora acquisire piena cittadinanza e le riforme di ordinamento stentano a consolidarsi, la scuola deve andare avanti. Essa, pur trovandosia volte a vivere con grande disagio il proprio ruolo, deve accettare le nuove sfide e rinnovarsi. Solo garantendo l’equilibrio ottimale tra domanda di istruzione e organizzazione dell’offerta formativa, consolidando un efficace rapporto tra istruzione-formazione-innovazione tecnologica-territorio e utilizzando al meglio le risorse umane, affinché ognuno dia il meglio di sé, e quelle economiche si realizza pienamente nella scuola l’autonomia amministrativa, organizzativa, didattica e di ricerca e progettazione educativa. L’offerta formativa dell’Istituto è ampia e diversificata e consente all’alunno di maturare la propria personalità in tutte le direzioni in un clima di fiducia e libertà in modo sereno e in un ambiente caldo e accogliente. Nella consapevolezza che i ragazzi vivono un delicato momento della loro crescita, la nostra scuola inoltre, dà loro la possibilità di essere protagonisti in prima persona, insieme ai loro docenti, di varie e significative esperienze (attuazione di progetti, uscite didattiche, incontri con esperti,…), utili a stimolare la loro curiosità, a motivare la loro operatività, il loro impegno e la loro partecipazione alla vita, sia scolastica che sociale. I nostri servizi dunque, coinvolgono tutti gli attori del processo educativo supportando ogni attività e favorendo la pluralità culturale. Tutte le scelte e gli orientamenti dell’Istituto dovranno essere condivise attraverso una comunicazione interna ed esterna chiara e semplificata rivolta agli studenti e alle loro famiglie, ai docenti e personale della scuola. Il personale docente, in particolare, verrà valorizzato attraverso un’autentica formazione e utilizzato in base alle proprie competenze specifiche, ruoli e funzioni attribuite.

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CAPITOLO 1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE – vers.2.0.2.1 Pagina 3 di 12

OBIETTIVI Gli obiettivi prioritari sono:

a) La lettura e l’interpretazione dei reali bisogni formativi dell’utenza; b) la progettazione e l’aggiornamento di attività curricolari ed extracurricolari che rispondono ai

bisogni dell’utenza; c) la qualità dell’offerta curricolare ed extracurricolare; d) l’aggiornamento continuo delle metodologie e delle strumentazioni didattiche e) Il potenziamento delle diverse “intelligenze”; f) la valorizzazione delle diversità; g) la garanzia del successo formativo

STRUMENTI Per raggiungere questi risultati, la direzione:

a) istituisce una Piano di miglioramento e una commissione di Garanzia Qualità formata da docenti con esperienze e competenze diverse impegnati nella gestione del Servizio della gestione Qualità;

b) promuove un Sistema Qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008; c) individua , progetta e controlla i principali processi relativi al settore educativo, didattico,

amministrativo, ausiliare e della comunicazione; d) attua il la collegialità attraverso un funzionigramma d’Istituto comprendente i docenti e tutto

il personale scolastico; e) orienta tutto il sistema al miglioramento continuo.

IMPEGNO DELLA DIREZIONE La Direzione della scuola si impegna a mettere a disposizione le risorse necessarie per la realizzazione di questi obiettivi, all’interno di un quadro di disponibilità finanziarie definite e approvate dal Consiglio d’Istituto.

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CAPITOLO 1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE – vers.2.0.2.1 Pagina 4 di 12

1.1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Il presente Manuale della Qualità Il Manuale si propone di definire la suddivisione delle responsabilità interne e l'attribuzione dei compiti ai vari soggetti coinvolti nel sistema scuola; inoltre, unitamente ai documenti di carattere gestionale ed operativo e costituenti la documentazione attuativa del Sistema Qualità adottato, il Manuale costituisce il riferimento operativo per lo svolgimento delle attività proposte della scuola “Giacinto Gigante”. Il detto Manuale dunque, descrive il Sistema di gestione per la qualità, in conformità con il modello di cui alla norma UNI EN ISO9001:2000 e si pone di assicurare la qualità dei servizi offerti ai propri Utenti. Nel Manuale vengono altresì descritti i processi (il cosa), la struttura Organizzativa (il come), le responsabilità (il chi) e le risorse messe in atto. APPLICAZIONE Il Sistema di gestione per la qualità applica tutti i requisiti della UNI EN ISO 9001:2008, con le descrizioni nel presente Manuale. Questo documento costituisce per tutte le componenti della scuola un riferimento importante ed indispensabile per le proprie attività. Le prescrizioni in esso contenute coprono tutte le attività che interferiscono sulla qualità dei servizi offerti. Tali prescrizioni mirano essenzialmente ad interpretare i bisogni e ottenere la soddisfazione dell’utente, attraverso il Piano dell’offerta formativa, i servizi organizzativi e le strutture presenti. L’approccio di gestione per processi permette una più concreta e puntuale definizione delle fasi operative che vengono esaminate in base agli input ricevuti e agli output prodotti. In questo modo la gestione per processi permetterà di definire il sistema di correlazioni esistente tra i processi medesimi. In questo modo, per ogni singolo processo sarà possibile individuare un responsabile ma anche, attraverso rilevazioni periodiche effettuate, le attività di monitoraggio e le verifiche esterne ed interne, ed attivare una serie di iniziative orientate al miglioramento continuo. Il presente Manuale viene integrato dalle procedure contenute nel fascicolo "Procedure" 1.2.1 GENERALITÀ SUL MANUALE Il manuale è il documento ufficiale che attesta l'impegno della scuola G. Gigante ad operare in conformità alle norme. Le sue prescrizioni si applicano a tutte le funzioni, attività e servizi e a tutto il personale dell’Istituto. E’ sottoposto ad azione di controllo e di aggiornamento. La responsabilità dei contenuti del Manuale e delle Procedure è della Direzione, che ne approva la stesura e le revisioni. Il Manuale della Qualità è reso pubblico all'interno dell’Istituto con il Manuale della Qualità Tale documento include: 1. il campo di applicazione del Sistema Gestione Qualità 2. rimandi alle procedure documentate predisposte per il Sistema Gestione Qualità 3. una descrizione delle interazioni tra i processi del Sistema Gestione Qualità

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CAPITOLO 1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE – vers.2.0.2.1 Pagina 5 di 12

1.2.2 GENERALITÀ SULLA SCUOLA Denominazione: Scuola Secondaria di 1° grado “Giacinto Gigante” Scuola ad indirizzo musicale Sede: Piazza Neghelli 41(NA) Codice Fiscale: 80036140632 Codice scuola: NAMM039008 Distretto scolastico n° 40 Tel./Fax 081 7622060 La scuola Giacinto Gigante, che prende il nome dall’eclettico e sensibile artista del sec. XIX, è collocata nel quartiere di Cavalleggeri d’Aosta, un’area di grande insediamento che fino al 2006 era parte del quartiere di Fuorigrotta, pur vivendo rispetto ad esso una vita più marginale e dagli standards ecomomici inferiori. Di fatto l’area, per composizione sociale e culturale, era molto più vicina al quartiere di Bagnoli vivendo con esso sia i momenti di sviluppo che di decadenza. Agli anni dello sviluppo industriale, Cavalleggeri rispondeva con la laboriosità dei suoi operai che quotidianamente si recavano nell’altoforno pronti ad ogni fischio di sirena, forti della loro cultura e dignità operaia. Agli anni, invece, della dismissione dell’industria si ascrive il periodo più triste anche per Cavalleggeri che visse con grande sgomento il rumore sordo degli altiforni che crollarono portandosi dietro i sogni e i valori della “Fabbrica”. Di fatto Cavalleggeri perse ogni forma di identità: era priva della cultura operaia, ma non viveva neanche il “benessere” di Fuorigrotta. Questo ha creato un sottoproletariato e una marginalità sociale che è diminuita solo negli ultimi anni. Dal 2006, a seguito della tornata elettorale amministrativa che, di fatto eliminava le circoscrizioni a vantaggio delle municipalità, Cavalleggeri è entrata a far parte della X Municipalità comprendente anche Fuorigrotta e Bagnoli. Nella municipalità convivono, dunque, due anime. Il quartiere di Fuorigrotta a composizione mista che ha goduto del tessuto impiegatizio e della presenza dell’’Università di Ingegneria e della Mostra d’Oltremare; dall’altra Bagnoli che sta ritrovando una sua anima dopo la dismissione dell’ITALSIDER e che vede nella presenza della Città della Scienza un polo d’avanguardia dell’intero Mezzogiorno. Negli ultimi anni l’intera area registra dei cambiamenti sociali: dal confronto dei dati ISTAT, relativi ai censimenti dell''81 e del '91, si verifica:

• un calo totale del numero di abitanti, soprattutto di età inferiore ai 15 anni, dovuto al generale decremento demografico;

• una diminuzione degli occupati • l'aumento dei disoccupati in cerca di prima occupazione.

Alle variazioni occupazionali corrisponde invece un miglioramento del grado di scolarizzazione in relazione ai titoli di studio raggiunti: I laureati passano dal 3,53% dell'81 al 5,1% del '91 I diplomati passano (dal 15,27% dell'81 al 23,95% del '91

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CAPITOLO 1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE – vers.2.0.2.1 Pagina 6 di 12

1.2.3 LE ATTIVITÀ DIDATTICHE E I PROCESSI INTERNI

La Scuola Secondaria Statale di I grado G. Gigante di Napoli ha organizzato le attività didattiche curricolari, facoltative ed aggiuntive in continuità con la scuola primaria.

PROGETTO REFERENTE DESCRIZIONE

Donne, la lunga marcia dei diritti R. Secondulfo

Il progetto vuole essere un approfondimento sull’identità di genere e sui diritti delle donne e si pone come obiettivo primario di favorire l’integrazione e prendere consapevolezza dei propri pregiudizi

Le date, la memoria e i diritti R. Secondulfo

Il progetto vuole essere una finestra sulla “memoria” e sulle date del calendario civile e far conoscere il lungo percorso dei diritti civili

Mangiamo un po’ di tutto S. Esposito

Il progetto mira alla promozione e allo sviluppo di una corretta cultura dell’alimentazione in docenti, studenti e genitori

Il nostro impegno per l’ambiente R. Gaudio

Vengono sviluppati i progetti di educazione ambientale con lo scopo di conoscere le principali problematiche ambientali, con particolare riferimento a quelle della nostra città, per permettere l’acquisizione di atteggiamenti di attenzione e di rispetto per l’ambiente e la collettività e per sviluppare un atteggiamento responsabile e partecipativo come impegno civile.

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CAPITOLO 1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE – vers.2.0.2.1 Pagina 7 di 12

Progetto qualità

R. Catello

Il progetto intende promuovere un’autentica cultura della “qualità”, migliorando le prestazioni, fungendo da controllo e misurazione dei processi e delle procedure di sistema. Si intende inoltre, fornire un valido e sempre aggiornato supporto didattico e organizzativo per il raggiungimento della soddisfazione di tutti gli interlocutori.

Policultura 2013 A. D'Angelo

Il progetto propone la realizzazione di una narrazione multimediale completa di immagini audio e video affinché si promuova l’uso delle nuove Tecnologie.

Gli adolescenti e l’Affettività

A D'Angelo A. Serio

R. Forcillo

Il progetto promuove la diffusione e l’approfondimento di tematiche legate all’affettività, per condividere le scelte dell’oggi e del domani.

Pratiche dell’in-comune A. Serio

Il progetto intende promuovere la pratica “in–comune” ossia del raggiungimento del Bene comune inteso come tutto ciò che è di ognuno senza essere proprietà di alcuno

Giovani allo stadio A Cattermole

Il progetto si propone di fare assumere comportamenti equilibrati dal punto di vista fisico ed emotivo, corretti rapporti interpersonali e rispetto nei confronti degli avversari e delle regole del gioco. Gli alunni partecipanti seguiranno allo stadio ogni domenica le partite del Napoli accompagnati dai docenti.

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CAPITOLO 1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE – vers.2.0.2.1 Pagina 8 di 12

Una chance in più A Perasole

Propone diversificate attività progettuali e laboratoriali atte a combattere il rischio della dispersione e della devianza.

Latino per eccellenze A Cattermole

Il progetto si propone il potenziamento della lingua latina attraverso una metodologia didattica attraente atta a favorirne la comprensione e l’ampliamento delle conoscenze linguistiche.

Progetto La Repubblica@scuola

A. D’Angelo R. Forcillo

R Secondulfo

Il progetto si propone di avvicinare gli alunni al mondo del quotidiano e di internet e di stimolare l’abitudine alla lettura nonché il confronto critico dei ragazzi

Un salto a casa A Perasole

Il progetto si propone di prevenire l’abbandono scolastico, mantenendo rapporti affettivi con l’ambiente di provenienza attraverso percorsi didattici calibrati sull’alunno, individualizzando e valorizzando le sue potenzialità

Giovani e Giganti in Biblioteca

A D’Angelo S. Esposito

Il progetto coordina attività e progetti volti alla partecipazione di attività quali concorsi, premi letterari e quant’altro concorra a sviluppare l’interesse alla lettura e a motivare l’uso della Biblioteca d’Istituto

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CAPITOLO 1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE – vers.2.0.2.1 Pagina 9 di 12

A tal proposito è stata elaborata una programmazione curricolare verticale per consentire all’alunno di vivere con serenità e consapevolezza il passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza. L’obiettivo è quello di rafforzare in lui la capacità di orientarsi nelle scelte di vita, di sviluppare gli strumenti culturali di educazione e d’istruzione, affinché s’ inserisca nel mondo di domani come cittadino attivo e responsabile. Il progetto educativo della scuola, dunque, tenendo conto dei bisogni formativi, espliciti e impliciti, dei ritmi di crescita e di apprendimento, degli stili cognitivi e delle personalità delle studentesse e degli studenti e delle scelte educative delle famiglie, intende porsi come una comunità educativa incentrata sulla persona “come soggetto –persona portatore di diritti e di doveri, come processo auto-formativo, come identità-in-costruzione, come elaboratore di un progetto-sul-mondo e come edificatore di senso”. Questo approccio pedagogico esclude categoricamente ogni forma di soggettività, di individualità, di identità senza relazione, puntando ad una formazione concreta, esito di un insieme di vissuti che permette al soggetto-persona di realizzare se stesso in forma unica, singolare ed irripetibile. In definitiva l’obiettivo è quello che il soggetto-persona in via di costituzione si strutturi, prenda forma, si realizzi per quello che potenzialmente è. Pertanto il progetto educativo della scuola si propone di promuovere: - lo sviluppo della capacità di ciascuno di orientarsi ed operare scelte realistiche

nell’immediato e nel futuro, portando avanti un progetto di vita personale, sviluppando e consolidando le competenze decisionali fondate su una verificata conoscenza di sé e su un intelligente tirocinio educativo che abbia autenticato e continui ad autenticare le capacità, gli interessi e le attitudini di ognuno;

- il consolidamento e lo sviluppo delle identità di ciascuno e delle capacità di entrare in

relazione positiva con gli altri (coetanei ed adulti); - la motivazione all’apprendimento e la scoperta della significatività delle conoscenze e delle

abilità disciplinari e di tutte quelle competenze utili al saper essere e vivere da cittadino consapevole e attivo promuovendo” l’apprendimento in situazione”;

- la possibilità di acquisire tutti quegli strumenti culturali in termini di conoscenze, abilità ed educazioni perché tutte le loro capacità siano trasformate in competenze adatte e significative;

- la prevenzione di ogni forma di disagio ed il recupero di tutti quegli svantaggi che ostacolano la crescita globale di ognuno.

Relativamente ai moduli attivati nell’ambito dei Fondi Strutturali Europei Obiettivo Convergenza Programma Operativo Nazionale 2007/13 2007 IT 05 1 PO 007 Obiettivo “Convergenza” Competenze per lo Sviluppo FSE Obiettivo C azione 1 FSE – 2011 – 1439 – Annualità 2011/12- 2012/13 si precisa che come stabilito dal Manuale di Gestione, il Programma Operativo definisce il quadro complessivo dell’offerta delle tipologie di azioni co-finanziate dal FSE, attraverso varie Azioni, la classificazione delle quali, determina gli attori e gli spettatori delle stesse ovvero le persone fisiche a cui sono rivolti.

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CAPITOLO 1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE – vers.2.0.2.1 Pagina 10 di 12

Per ogni modulo è stato previsto il seguente piano progettuale Titolo del modulo

Durata del modulo

Destinatari

Obiettivi

Linee metodologiche

Utilizzazioni di materiali didattici e risorse tecnologiche

Azioni previste sono previste prove in ingresso e in itinere

Risultati attesi

Verifica, valutazione e monitoraggio

o questionari in ingresso (conoscitivo ) o questionario in itinere per gli alunni motivazione

oltreché inerente alle discipline, o questionario per i docenti indispensabile per valutare la

ricaduta sul curriculare dell’intervento dei PON o verifiche di uscite

INTERAZIONE  TRA  I  PROCESSI    Capitoli  del  manuale  della  qualità  Procedure  PO  Cap.  5  PO. 01 Gestione e organizzazione della documentazione PO. 02 Gestione e organizzazione della registrazione Cap.  6  PO. 03 Gestione della comunicazione esterna ed interna Cap.  7  PO.04 Pianificazione e controllo delle attività didattiche Cap.8  PO.06 Verifiche ispettive; PO.07 Gestione della non conformità; Cap.9  PO. 8 Azioni preventive

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CAPITOLO 1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE – vers.2.0.2.1 Pagina 11 di 12

Mappatura  dei  processi  Dall’ analisi di tutte le attività realizzate nell’Istituzione scolastica ,risulta la seguente mappa dei processi, in cui ogni singolo processo viene riportato all’area a cui si riferisce. Per ogni macroprocesso viene individuato il responsabile e definito l’organigramma d’Istituto. La descrizione dei vari processi si trova all’interno delle procedure di riferimento allegate al presente manuale. Mappa dei Processi: Macroprocessi  Processi  Responsabili  Progettazione  e  pianificazione  dell’offerta  Individuazione dei bisogni formativi Realizzazione Gestione DS DSGA FS area 1 Commissione POF Erogazione  dell’offerta  Attività didattica Attività progettuale Attività di Laboratorio Biblioteca Attività sportive Concorsi e iniziative culturali varie Docenti Referenti di progetto Referenti di Laboratorio Referenti Biblioteca Monitoraggio  e  valutazione  Riesame della Direzione Monitoraggio e verifica DS R SGQ Gruppo di Miglioramento

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CAPITOLO 1 – SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE – vers.2.0.2.1 Pagina 12 di 12

INTERAZIONE TRA I PROCESSI

CO

MU

NIC

AZ

ION

E

PIANIFICAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA

EROGAZIONE DELL’OFFERTA

MIGLIORAMENTO E QUALITA’

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CAPITOLO 2 – RIFERIMENTI NORMATIVI – vers. 2.0.2 Pagina 1 di 2

CAPITOLO 2

2.1 RESPONSABILITÀ 2.2 RIFERIMENTI NORMATIVI

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI

R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile

Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO

Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA

28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

2.1. RESPONSABILITÀ Il Dirigente Scolastico ha la responsabilità di acquisire le norme legislative ed i regolamenti vigenti sul territorio in cui opera il Circolo Didattico, che sono poi archiviati in Segreteria. Il Responsabile Qualità ha la responsabilità di acquisire ed archiviare la normativa ISO di riferimento e la Documentazione pertinente. 2.2 RIFERIMENTI NORMATIVI Al fine di migliorare i processi della Scuola Gigante, rispetto alla norma ISO 9004:2009, e l'efficienza e la performance complessiva dell'Istituto, la Scuola Giacinto Gigante ha sviluppato il proprio Sistema di gestione per la qualità facendo riferimento alle norme sotto indicate:

• UNI EN ISO 9000:2005 Sistemi di gestione per la qualità - fondamenti e vocabolario;

• UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti;

• UNI EN ISO 9004:2009 Gestire un’organizzazione per il successo durevole – L’approccio della gestione per la qualità

• UNI EN ISO 19011:2012 Linee guida per gli audit di sistemi di gestione

• DLGS 81/2008 e successive modificazioni e/o integrazioni, Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;

• Legge 675/96 Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati

personali;

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CAPITOLO 2 – RIFERIMENTI NORMATIVI – vers. 2.0.2 Pagina 2 di 2

• Decreto del Presidente della Repubblica n° 416 - 419/74 Decreti delegati;

• Decreto legislativo 16/4/94 n. 297 Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in

materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado;

• Decreto del Presidente della Repubblica n. 156 del 9/4/99 discipline delle iniziative

complementari e le attività integrative delle istituzioni scolastiche;

• Decreto del Presidente della Repubblica 8/3/99 Regolamento recante norme in materia di

autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15/3/97, n. 59;

• Decreto interministeriale n. 44 del 1/2/2001 regolamento concernente le “ istruzioni generali sulla gestione amministrativo contabile delle istituzioni scolastiche”;

• D.L. 30/3/01 Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle pubbliche

amministrazioni;

• Legge 196/2003 (legge sulla privacy e successive modifiche);

Le principali norme di settore sono:

• L. 59/97 (sul decentramento complessivo delle funzioni amministrative dello Stato);

• D.Lgs. 300/99 (in attuazione della delega contenuta nella legge 59/97);

• D.P.R. 347/2000 (Regolamento di attuazione del Decreto300/99);

• D.P.R. 347/2000 (il Regolamento di attuazione del Decreto300/99);

• D. M. 254, Carta dei servizi scolastici;

• D.L.gsl 297/94 (rif. attribuzioni Consiglio di istituto, giunta esecutiva, collegio dei Docenti);

• D. Lgsl 59/98 (disciplina della qualifica dirigenziale dei Capi d’istituto delle istituzioni scolastiche);

• D. Lgsl. 29/93 (razionalizzazione dell’organizzazione delle Amministrazioni Pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego e successivi modelli);

• L. 417/89 (Norme in materia di reclutamento del personale della scuol);

• L. 23 dicembre 1999 n. 488 (disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato);

• D. Int. n° 44 del febbraio 2001 (Regolamento concernente le "Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche" );

• D. P. R. 275/99, Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche;

• D.Lgsl 81/2008, (Norme relative alla sicurezza sul posto di lavoro);

• D.Lgsl 150/2009, (Principi generali. Misurazione, valutazione e trasparenza della performance; Merito e premi; Norme generali sull'ordinamento del lavoro nella P.A.)

Si precisa inoltre che la Scuola Giacinto Gigante farà riferimento anche alle leggi, decreti e circolari che influiscono sulla propria organizzazione.

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CAPITOLO 3 – TERMINI E DEFINIZIONI – vers.2.0.2 Pagina 1 di 4

CAPITOLO 3 – TERMINI E DEFINIZIONI

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI

R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile

Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO

Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA

28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

La Scuola Giacinto Gigante farà riferimento ai seguenti termini e definizioni: Funzioni Si riferiscono alle unità organizzative o Organi collegiali aventi responsabilità di gestione nell’ambito della Scuola. Norma di riferimento La norma della UNI EN ISO 9001:2008 adottata dalla Scuola viene citata nel presente Manuale per esteso oppure come "norma di riferimento". POF Piano dell’Offerta Formativa, principale documento elaborato dalla Scuola, ogni anno, al fine di descrivere i servizi erogati, l’organizzazione e le risorse necessarie per l’anno scolastico cui si riferisce. Per i termini non specificati nella presente sezione viene applicata la terminologia della norma UNI EN ISO 9000:2005, di altre norme cogenti o volontarie e le singole procedure o istruzioni di sistema qualità cui sarà fatto esplicito riferimento. Qualità: Grado in cui un insieme di caratteristiche soddisfa i requisiti. Manuale di Gestione per la Qualità: documento che descrive il SGQ di una organizzazione. Sistema di gestione per la qualità: Sistema di gestione per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione con riferimento alla qualità.

Filippo Sica
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CAPITOLO 3 – TERMINI E DEFINIZIONI – vers.2.0.2 Pagina 2 di 4

Politica per la qualità: Obiettivi ed indirizzi generali di un’organizzazione, relativi alla qualità, espressi in modo formale dall’alta direzione. Processo: insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in entrata in elementi in uscita. Cliente: organizzazione o persona che riceve un prodotto o servizio. Piano qualità: documento che specifica quali procedure, e le risorse associate, devono essere utilizzate e da chi e quando. Miglioramento continuo: attività ricorrente mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti. Organizzazione: insieme di mezzi e persone con responsabilità, autorità e relazioni stabilite. Fornitore: organizzazione o persona che fornisce un prodotto o un servizio. Parte interessata: persona o gruppo di persone aventi un interesse nelle prestazioni o nel successo di un’organizzazione. Procedura: modo specificato per svolgere un attività o un processo. Non conformità: mancato soddisfacimento di un requisito. Conformità: soddisfacimento di un requisito. Reclamo: manifestazione di insoddisfazione da parte del cliente. Azione correttiva: Azione per eliminare la causa di una non conformità rilevata. Azione preventiva: Azione per eliminare la causa di una non conformità potenziale o di altre situazioni potenziali indesiderabili. Efficacia: grado di realizzazione delle attività pianificate e di conseguimento dei risultati pianificati. Efficienza: rapporto tra i risultati ottenuti e le risorse utilizzate per ottenerli. Successo durevole: risultato della capacità di un’organizzazione di conseguire e mantenere i propri obiettivi nel lungo periodo Contesto dell’organizzazione: combinazione di fattori e condizioni interni ed esterni che possono influenzare il conseguimento degli obiettivi di un’organizzazione . Registrazione: documento che riporta i risultati ottenuti e/o fornisce evidenza delle attività.

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CAPITOLO 3 – TERMINI E DEFINIZIONI – vers.2.0.2 Pagina 3 di 4

Abbreviazioni Si riportano di seguito gli acronimi e le abbreviazioni utilizzati nel presente Manuale: DS DIRIGENTE SCOLASTICO

DSGA DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI

SEG SEGRETERIA

DOC DOCENTE

FS FUNZIONE STRUMENTALE

ATA PERSONALE NON DOCENTE (tecnici, amministrativi, collaboratori scolastici)

CS COLLABORATORE SCOLASTICO

AA ASSISTENTE AMMINISTRATIVO

GP GRUPPO DI PROGETTO

NC NON CONFORMITÀ

GMQ GRUPPO DI MIGLIORAMENTO QUALITA’

RP RESPONSABILE DI PROGETTO

CV COMITATO DI VALUTAZIONE

GSW GESTIONE SITO WEB

COLL VIC COLLABORATORE VICARIO

COLL COLLABORATORE

CdC CONSIGLIO DI CLASSE

AP AZIONI PREVENTIVE

VII VERIFICHE INTERNE E ISPETTIVE

AC AZIONI CORRETTIVE

CI CONSIGLIO D’ISTITUTO

CD COLLEGIO DEI DOCENTI

RQ RESPONSABILE QUALITÀ

R VAL REFERENTE VALUTAZIONE

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CAPITOLO 3 – TERMINI E DEFINIZIONI – vers.2.0.2 Pagina 4 di 4

GQS GRUPPO LAVORO QUALITÀ

RSPP RESPONSABILE SERVIZI PREVENZIONE E PROTEZIONE

FA FACILITATORE

RL RESPONSABILE LABORATORIO

FSE FONDO SOCIALE EUROPEO per le competenze

FESR FONDO SOCIALE EUROPEO per gli ambienti di apprendimento

PI PIANO INDIVIDUALIZZATO

RSU RAPPRESENTANZA SINDACALE UNITARIA

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CAPITOLO 4 – GESTIRE UN’ORGANIZZAZIONE PER IL SUCCESSO DUREVOLE – vers.2.0.2 Pagina 1 di 5

CAPITOLO 4

GESTIRE UN’ORGANIZZAZIONE PER IL SUCCESSO DUREVOLE 4.1. GENERALITÀ

4.2. SUCCESSO DUREVOLE

4.3. IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE

4.4. PARTI INTERESSATE, ESIGENZE E ASPETTATIVE

ALLEGATO: GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI

R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile

Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO

Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA

28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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CAPITOLO 4 – GESTIRE UN’ORGANIZZAZIONE PER IL SUCCESSO DUREVOLE – vers.2.0.2 Pagina 2 di 5

4.1. GENERALITÀ La Direzione della Scuola Secondaria di 1° grado “Giacinto Gigante” ritiene che il suo successo dipenda dal grado con cui si attua una lettura ed interpretazione corretta dei bisogni, delle esigenze concrete e delle aspettative di tutti gli stakeholder, e dalla consapevolezza che l’Istituto svolgeanche un ruolo indispensabile nel territorio quale presidio di legalità e di cittadinanza attiva. A tal fine la scuola ha considerato:

Acquisizione di valori positivi: solidarietà, rispetto della diversità, rispetto dell’ambiente - inteso come bene comune - rispetto della legalità

Costruzione di un’identità Sperimentazione di sé in situazioni diverse da quelle familiari Sollecitazioni culturali differenziate Sottrazione dei minori alla strada e ai rischi che essa comporta

Per quanto riguarda le caratteristiche del servizio sono stati presi in considerazione i seguenti aspetti:

• conformità alle norme vigenti • continuità didattico - educativa • disponibilità di docenti preparati e competenti • disponibilità di servizi integrativi all’offerta didattica • coinvolgimento delle Associazioni, delle Istituzioni e degli Enti presenti nel territorio

La Direzione della Scuola Secondaria di 1° grado “Giacinto Gigante ” ritiene che la leadership, l’impegno e il coinvolgimento della comunità scolastica siano fattori essenziali per la crescita e il mantenimento di un Sistema di Gestione per la Qualità efficace ed efficiente. Essendo la soddisfazione dello studente e della famiglia il fattore di massima importanza per la scuola, la Direzione si è fatta carico delle seguenti responsabilità:

• definire le politiche e gli obiettivi per la qualità • impostare la struttura organizzativa • assicurare la disponibilità delle risorse necessarie • promuovere il coinvolgimento delle famiglie attraverso una attiva partecipazione • verificare il mantenimento delle prestazioni • definire le modalità di comunicazione con i collaboratori • curare i rapporti con le Associazioni, le Istituzioni e gli Enti presenti nel territorio

L’adozione di questi principi di qualità necessitano il riferimento ai seguenti obiettivi: • utilizzo efficiente ed efficace delle risorse • processo decisionale trasparente e condiviso (rif. Cap. 1 Introduzione) • rafforzare l’immagine e il successo dell’Istituto • mantenere costante la qualità dei servizi • garantire una elevata Customer Satisfaction • intraprendere azioni di monitoraggio e verifica del sistema in tutti i suoi processi • azioni di autovalutazione del servizio erogato

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CAPITOLO 4 – GESTIRE UN’ORGANIZZAZIONE PER IL SUCCESSO DUREVOLE – vers.2.0.2 Pagina 3 di 5

• abbassamento dei costi e degli eventuali sprechi nella conduzione delle attività • verifica dei risultati del servizio • coinvolgimento e motivazione del personale • sicurezza sul posto di lavoro

È essenziale evitare la non conformità nelle diverse fasi dei processi di lavoro dall’accoglienza dei genitori, accoglienza degli allievi, inserimento di nuovi allievi all’erogazione del processo educativo e dei servizi complementari all’attività didattica. 4.2. SUCCESSO DUREVOLE Alla luce di quanto esposto i docenti della “G. Gigante” per il raggiungimento del successo durevole individuano le seguenti finalità: Personalizzazione: La scuola si pone traguardi differenziati a seconda delle diverse possibilità degli alunni senza rinunciare preventivamente anche a quelli più elevati. Attraverso l’attuazione di Piani di studio personalizzati, si garantisce ad ogni alunno l’effettiva soddisfazione del diritto allo studio, cui corrisponde il dovere di impegnarsi per la promozione di sé e per la preparazione ad assolvere i propri compiti sociali in termini sia di conquista degli elementi culturali, comunque indispensabili, sia di sviluppo di tutte le potenzialità personali. Orientamento: La scuola elabora e diffonde un’autentica cultura dei valori per promuovere lo sviluppo della persona. Essa è orientativa in quanto favorisce l’iniziativa del soggetto per il proprio sviluppo e lo pone in condizioni di conquistare la propria identità di fronte al contesto sociale tramite un processo formativo continuo e duraturo. La didattica orientativa della G. Gigante sviluppa il processo di autoconoscenza dell’allievo e, insieme a ciò, una migliore conoscenza dell’ambiente esterno. Solo sulla base di una “verificata conoscenza di sé” l’alunno è in grado di assumere delle decisioni in prima persona e di compiere al termine della scuola dell’obbligo, scelte consapevoli. Integrazione: La scuola promuove interazioni nel riconoscimento dei diritti dell’altro affinché questi diventi ricchezza per tutti e ognuno possa sviluppare la propria identità. Essa svolge la sua azione rispondendo alle esigenze manifestate dalla comunità sociale e organizza attività a carattere interdisciplinare, indispensabili non solo per l’integrazione degli alunni “diversamente abili” che sono sempre una ricchezza ed una risorsa, ma un’integrazione anche vissuta concretamente nei confronti dell’altro da sé. Infatti, offrendo ad essi ogni possibile opportunità formativa, si intende valorizzare le potenzialità di ogni alunno cercando, però, di non creare aspettative irrealizzabili sia nell’alunno che nella famiglia. Territorialità: Affinché la progettazione della nostra scuola risulti efficace, cioè capace di raggiungere gli obiettivi prefissati, ed efficiente, cioè capace di ottimizzare il rapporto tra risorse impegnate e risultati conseguiti, è indispensabile, innanzitutto riconoscersi in un territorio e/o quartiere per recepirne le istanze che ne derivano.

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CAPITOLO 4 – GESTIRE UN’ORGANIZZAZIONE PER IL SUCCESSO DUREVOLE – vers.2.0.2 Pagina 4 di 5

4.3. IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE Rispetto al passato, l’ambiente socio-economico si è andato modificando; attualmente appare ampio e diversificato in quanto coniuga un nutrito gruppo di sottoproletariato con gruppi ricchi di tradizioni culturali e professionali. In ogni caso anche quelli appartenenti ad una modesta formazione, hanno a cuore la propria famiglia e seguono la crescita educativa e personale dei loro ragazzi. Il nostro bacino di utenza, quindi, raccoglie ragazzi con differenti bisogni formativi: convivono alunni motivati all’apprendimento e fortemente interessati al dialogo educativo con altri che, risultando poco partecipi alle attività scolastiche, necessitano di continui stimoli e strategie adeguate. La maggioranza di essi è seguita a casa negli studi, mentre solo pochi trascorrono il tempo libero giocando in strada. Sicuramente per molti il “passatempo” è dato dai videogiochi e dal computer che, nell’ultimo lustro, ha abbondantemente soppiantato il televisore. Si registra, inoltre, un nutrito numero di alunni di ambo sesso che regolarmente praticano sport anche a livello agonistico. In ogni caso le scuole si sono sempre poste come presidi di legalità, ma anche di opportunità, in particolare, la nostra scuola negli anni ha saputo accogliere le richieste provenienti dall’esterno, concretizzandole sia con attività extrascolastiche, come il Progetto Scuole Aperte finanziato dalla Regione Campania che ha coinvolto non solo gli alunni, ma anche i cittadini del territorio, sia in spazi attrezzati, quali la “Biblioteca Salomè”aperta a tutti i cittadini, il Centro di Accesso Pubblico ad Internet “Sax-P”, il Laboratorio di “Storia e Cittadinanza”, il laboratorio di Educazione Alimentare e due palestre fruibili anche da enti ed associazioni sportive. Grazie ai fondi PON FSER, negli ultimi anni sono stati allestiti nella scuola:

• un laboratorio scientifico, • un laboratorio linguistico, • un laboratorio d’informatica, • un laboratorio musicale.

Inoltre ben sei aule sono dotate di LIM e tutte le altre aule, da quest’anno, sono dotate di monitor e di pc portatile. In questo modo, l’utenza può usufruire di una serie di opportunità, ma soprattutto di una didattica laboratoriale che sta diventando una vera e propria prassi educativa. 4.4. PARTI INTERESSATE, ESIGENZE E ASPETTATIVE

alunni:

• Promuovere un’autentica cultura dei Valori • Favorire il processo di consapevolezza delle proprie scelte attraverso una diffusa

Convivialità relazionale per la costruzione di una Cittadinanza unitaria e pluralistica docenti:

• Realizzare una professionalità intesa come “comunità” di pratiche in cui si condivide un progetto,una modalità di lavoro

• Avere maggiore consapevolezza della necessità di utilizzare nuove tecnologie per una didattica più attraente

• Potenziare l’autonomia di ricerca e di sviluppo/sperimentazione in un contesto di cooperazione e di solidarietà organizzativa

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CAPITOLO 4 – GESTIRE UN’ORGANIZZAZIONE PER IL SUCCESSO DUREVOLE – vers.2.0.2 Pagina 5 di 5

• Sostenere la formazione e l’aggiornamento

personale amministrativo e collaboratori: • Potenziare la professionalità valorizzando competenze, capacità e abilità specifiche per la

realizzazione del progetto d’Istituto anche in cooperazione con gli altri soggetti • Ottenere un personale più qualificato e numericamente adeguato per raggiungere i livelli di

efficienza ed efficacia del sistema scolastico anche dal punto di vista organizzativo e amministrativo

genitori: • Favorire l’assunzione di impegni educativi in collaborazione con gli insegnanti • Promuovere con i docenti e la scuola un progetto educativo condiviso • Potenziare il valore del contratto formativo • Partecipazione attiva dei genitori ai progetti extracurricolari promossi dall’istituzione per

potenziare il ruolo educativo della scuola e della famiglia

contesto ambientale: • Promuovere e rinnovare periodicamente la ricca rete di relazioni con la pluralità dei soggetti

istituzionali e non, che vivono e operano nel territorio • Coinvolgere ed utilizzare la rete di soggetti istituzionali e non per promuovere il senso di

appartenenza alla realtà territoriale e favorire le relazioni e il dialogo Per questo la scuola è e resta un punto fondamentale di aggregazione e risponde ad una varietà di bisogni educativi:

• Acquisizione di valori positivi: solidarietà, rispetto della diversità, rispetto dell’ambiente - inteso come bene comune - rispetto della legalità e delle pari opportunità

• Costruzione di un’identità • Sperimentazione di sé in situazioni diverse da quelle familiari • Sollecitazioni culturali differenziate • Coinvolgimento dei minori a rischio • Consolidamento delle abilità di base

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CAPITOLO 5 – STRATEGIA E POLITICA – vers.2.0.2.1 Pagina 1 di 11

CAPITOLO 5 - STRATEGIA E POLITICA

  5.1. GENERALITÀ

5.2. FORMULAZIONE DELLA STRATEGIA E DELLA POLITICA

5.3. ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA E DELLA POLITICA

5.3.1 GENERALITÀ

5.3.2 PROCESSI E PRASSI

5.3.3 ATTUAZIONE

5.4. COMUNICAZIONE DELLA STRATEGIA E DELLA POLITICA

5.4.1 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

Page 29: Manuale della Qualità - scuolagigantenapoli.gov.it · 6.4 FORNITORI E PARTNER 6.4.1 GENERALITÀ 6.4.2 SCELTA, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ DI FORNITORI E PARTNER 6.5

CAPITOLO 5 – STRATEGIA E POLITICA – vers.2.0.2.1 Pagina 2 di 11

5.1 GENERALITÀ La direzione della Scuola Giacinto Gigante stabilisce ed implementa una politica della qualità garantendo ad ogni alunno l’effettiva soddisfazione del diritto allo studio, cui corrisponde il dovere di impegnarsi per la promozione di sé e per la preparazione ad assolvere i propri compiti sociali in termini sia di conquista degli elementi culturali, comunque indispensabili, sia di sviluppo di tutte le potenzialità personali. La scuola di fronte ad alunni che vivono l’età difficile della preadolescenza rivolge l’attenzione educativa al riconoscimento di difficoltà, disagi, problemi dei giovani facendosene carico e proponendo un sistema educativo fondato sulla “persona” e sulla qualità della “persona”. L’Istituzione consente infatti, ad ognuno di esprimere il massimo delle proprie potenzialità, di ridurre l’eventualesvantaggio culturale, di recuperare le situazioni di difficoltà riconoscendo e potenziando la dignità personale, lo sviluppo personale ed il miglior possibile inserimento sociale di ciascuno. 5.2 FORMULAZIONE DELLA STRATEGIA E DELLA POLITICA La direzione espone, nel documento “Politica della Qualità”, la strategia e le politiche della Scuola che viene diffuso attraverso:

• La collaborazione e la sintonia con gli OO CC. (il CD e il CI) e nel rispetto delle reciproche competenze;

• La garanzia ela verifica costante sulla corretta produzione, emissione e diffusione delle procedure del SGQ;

• La conformità rispetto ai requisiti effettuare un controllo pianificato nell’applicazione delle procedure e delle regole condivise

Per stabilire, adottare e sostenere una strategia ed una politica efficaci la Scuola attraverso:

• il continuo monitoraggio del Sistema; • l’indirizzo e la definizione di obiettivi certi e condivisi di miglioramento della qualità; • l’assicurazione della disponibilità delle reali risorse; • l’emissione di comunicazioni coerenti ed atte a favorire il coinvolgimento di tutto il personale

educativo e non verso gli obiettivi definiti;

Valuta le proprie capacità e risorse attraverso: Il controllo della qualità e dell’ efficienza dei processi, produttività del lavoro, della professionalità delle risorse umane e delle innovazioni/produttività/efficienza delle risorse tecniche e/o dell’ambiente di lavoro. Valuta le sue future esigenze attraverso

• Le esperienze dell’anno precedente; • Le risorse umane, tecniche e di laboratorio disponibili; • Le esigenze/ reclami emersi dall’utenza; • Le normative e direttive ministeriali.

Page 30: Manuale della Qualità - scuolagigantenapoli.gov.it · 6.4 FORNITORI E PARTNER 6.4.1 GENERALITÀ 6.4.2 SCELTA, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ DI FORNITORI E PARTNER 6.5

CAPITOLO 5 – STRATEGIA E POLITICA – vers.2.0.2.1 Pagina 3 di 11

Aggiorna la propria strategia e le proprie politiche attraverso: − rapporti diretti con gli utenti (clienti) e le parti interessate − gestione dei reclami − questionari di soddisfazione Individua e valida gli esiti ed i risultati dei processi formativi tali da soddisfare le esigenze e le aspettative delle parti interessate attraverso:

- una valutazione interna certa e tempestiva - adozione di test simulati delle prove INVALSI per le prove interne - analisi dei risultati delle prove INVALSI - monitoraggio e confronto dei dati e risultati Il processo di formulazione della strategia prevede le seguenti fasi e responsabilità: - Raccolta dei dati - Pianificazione - Realizzazione - Gestione - Monitoraggio

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CAPITOLO 5 – STRATEGIA E POLITICA – vers.2.0.2.1 Pagina 4 di 11

5.3. ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA E DELLA POLITICA 5.3.1 GENERALITÀ L’Istituzione scolastica individua il successo durevole ed il miglioramento continuo come obiettivi che orientano la strategia e la politica. A tale scopo si impegna a individuare obiettivi misurabili relativi agli scopi e alle finalità della scuola. Tale mission si concretizza nel perseguimento dei seguenti obiettivi:

1.

La scuola si pone traguardi differenziata seconda delle diverse possibilità degli alunni senza rinunciare preventivamente anche a quelli più elevati.

2.

La scuola elabora e diffonde un’autentica cultura dei valori per promuovere lo sviluppo della persona. Essa è orientativa in quanto favorisce l’iniziativa del soggetto per il proprio sviluppo e lo pone in condizioni di conquistare la propria identità di fronte al contesto sociale tramite un processo formativo continuo. La didattica orientativa della G. Gigante sviluppa il processo di autoconoscenza dell’allievo e, insieme a ciò, una migliore conoscenza dell’ambiente esterno. Solo sulla base di una “verificata conoscenza di sé” l’alunno è in grado di assumere delle decisioni in prima persona e di compiere al termine della scuola dell’obbligo, scelte consapevoli.

Personalizzazione  

Orientamento  

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CAPITOLO 5 – STRATEGIA E POLITICA – vers.2.0.2.1 Pagina 5 di 11

3.

La scuola ha l’obiettivo di promuovere l’ interazioni nel riconoscimento dei diritti dell’altro affinché questi diventi ricchezza per tutti e ognuno possa sviluppare la propria identità. Essa sviluppa la sua azione in particolari situazioni rilevate dalle esigenze manifestate dalla comunità sociale e organizza attività a carattere interdisciplinare. Inoltre ritiene che l’integrazione degli alunni “diversamente abili” sia una ricchezza ed una risorsa all’interno delle classi. Infatti,offrendo ad essi ogni possibile opportunità formativa, si intende valorizzare le potenzialità di ogni alunno cercando, però, di non creare aspettative irrealizzabili sia nell’alunno che nella famiglia

4.

La scuola infineper ottimizzare il rapporto tra risorse impegnate e i risultati conseguiti, indispensabile, innanzi tutto, che i soggetti coinvolti nell’azione formativa “si percepiscano come interdipendenti, ovvero facenti parte di un’unica organizzazione che coopera e s’integra nella propria territorialità.” Sulla base delle strategie adottate vengono formulati gli obiettivi misurabili specifici:

• acquisizione della consapevolezza dei propri diritti-doveri, delle proprie responsabilità all’interno della classe, ma anche della comunità scolastica e extra-scolastico

• rispetto che ciascuno deve a se stesso, agli altri, all’ambiente… come fattore fondamentale per la convivenza civile;

• acquisizione ed interiorizzazione dei valori fondamentali per una convivenza civile e pacifica, adottando anche atteggiamenti e comportamenti coerenti con tali valori

• sviluppo alla collaborazione con gli altri, per contribuire con il proprio apporto personale alla realizzazione di una società migliore

• adozione di stili di vita e comportamenti ispirati ai principi di legalità, convivenza civile, diritti umani , dell’ambiente e dell’intercultura

• Riconoscimento di se stesso come persona • Sperimentazione dei ruoli di appartenenza alla famiglia, alla scuola, al gruppo sociale essi

vengono tradotti in indicatori, che sono comunicati a tutte le parti interessate attraverso le modalità esposte nel punto 5.4 del presente capitolo.

Integrazione  

Territorialità  

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CAPITOLO 5 – STRATEGIA E POLITICA – vers.2.0.2.1 Pagina 6 di 11

5.3.2 PROCESSI E PRASSI L’Istituzione scolastica per assicurare l’efficacia e l’efficienza delle proprie azioni:

prevede, qualora dovessero sopraggiungere conflitti fra le aspettative e le esigenze di diverse parti interessate di intervenire attraverso:

AZIONI RESPONSABILITÀ TEMPI Strategie di ascolto Leadership

democratica Leadership

partecipata

Iniziale – in itinere- finale

DS

Pianificazione e programma zio negli obiettivi e risultati dell’azione educativa

Raccolta dei dati relativi ai bisogni formativi con test d’ingresso

Gerarchizzazione dei bisogni rilevati

Programmazione per competenze

Didattica personalizzata

Didattica dell’ascolto

Iniziale – in itinere- finale

DS Resp.SGQ Resp Val. DOC.

Pianificazione e programmazione gli obiettivi e risultati dell’organizzazione

Coinvolgimento delle parti interessate, famiglie, Associazioni, enti territoriali;

promozione di azioni di “informazioni di ritorno”

Raccolta dei dati relativi ai bisogni formativi con test d’ingresso

Gerarchizzazione dei bisogni rilevati

Gestione sistemica Elaborazione di

fattibilità Gestione efficace

delle risorse

Iniziale – in itinere- finale

DS DSGA ATA DOC. RSPP RP RQ RSU

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CAPITOLO 5 – STRATEGIA E POLITICA – vers.2.0.2.1 Pagina 7 di 11

Valutazione dei risultati dell’azione educativa

INVALSI Schede di misurazione standard delle competenze di Istituto

Iniziale – in itinere- finale

DS DOC. RP RQ RVAL

Valutazione dei risultati dell’organizzazione attuali e passate per individuare cause di problemi e opportunità di miglioramento

Riesame dei processi Rendicontazione dei risultati attraverso Schede di Customer satisfaction con indicatori specifici

Iniziale – in itinere- finale

DS DSGA ATA DOC. RSPP RP RQ

Valutazione della soddisfazione delle parti interessate

Utilizzo del modello CAF Elaborazione di uno standard d’istituto, Autovalutazione d’istituto, utilizzo del softw. COMETA del Polo Qualità del MIUR

Iniziale – in itinere- finale

DS DOC. RP RQ RVAL

Misurazione delle prestazioni

Schede di Customer satisfaction con indicatori specifici

Iniziale – in itinere- finale

DS RQ RVAL

Valutazione delle prestazioni

Raccolta dati Grafici di prestazione che indichino la coerenza alla mission e alla vision della scuola

finale DS RQ RVAL

La Direzione Scolastica assicura che le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi per la qualità vengano individuate e pianificate. In corrispondenza ai "momenti" di monitoraggio definiti, il Responsabile elabora un report al Dirigente Scolastico, contenente lo stato di avanzamento del piano, l'indicazione dei servizi realizzati o dei sub-obiettivi conseguiti, il consumo delle risorse impiegate; Rappresentante della Direzione La Direzione Scolastica ha attribuito al Responsabile della gestione della Qualità (RQ) il ruolo di “Rappresentante della Direzione per la qualità” in conformità della Norma di riferimento. Il R Q ha la responsabilità e l’autorità per:

- assicurare che i processi necessari per il Sistema di gestione per la qualità siano predisposti, attuati e tenuti aggiornati.

- riferire alla Direzione Scolastica sulle prestazioni del Sistema di gestione per la qualità e su ogni esigenza per il miglioramento.

- assicurare la promozione della consapevolezza dei requisiti dell’utente nell’ambito di tutta la scuola. - tenere i rapporti con l’Organismo di Certificazione e con gli enti normativi.

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CAPITOLO 5 – STRATEGIA E POLITICA – vers.2.0.2.1 Pagina 8 di 11

5.3.3 ATTUAZIONE La scuola individua ed identifica i propri processi allo scopo di individuare le relazioni fra di essi, così da gestire tutte le proprie azioni in una prospettiva sistemica, secondo lo schema allegato (Allegato 1- Mappa dei processi). La sequenza e l’interazione fra i processi è descritta nel Capitolo 7 – “Gestione dei processi” Ogni sequenza descritta e l’indicazione dell’interazione dei processi è funzionale all’attività di riesame per:

• evidenziare le relazioni esistenti fra strutture, sistemi e processi • identificare i potenziali problemi che si possono verificare nel rapporto di interdipendenza • individuare le priorità e gerarchizzare i bisogni delle parti interessate nella prospettiva del

governo e del miglioramento della scuola attraverso

o un’articolazione definita in “fasi” o “attività”, ciascuna individuante specifici Servizi da

erogare o sub-obiettivi da conseguire;

o l'indicazione delle risorse finanziarie, umane e tecniche impiegate (budget);

o realizzazione dei servizi e/o per il conseguimento dei sub-obiettivi;

o la programmazione scandita in tempi attraverso un idoneo diagramma temporale;

o Le indicazioni delle varie fasi del monitoraggio;

Il Piano è sottoposto all'esame della Direzione Scolastica. Ogni fase di ogni processo è considerata nella sua interdipendenza ed interazione continua con le altre e nella prospettiva sistemica dell’interazione dei processi fra di loro. La scuola. applica tale schema e tale prospettiva a tutti i processi e le azioni gestite Allo scopo di assicurare, attraverso una chiara, condivisa e trasparente gestione dei processi, la loro efficacia ed efficienza, e nell’ambito di una condivisione effettiva e partecipata della mission d’istituto, la scuola individua i compiti ed i ruoli funzionali alla gestione dei processi ed assegna responsabilità ed autorità ai relativi responsabili, indicati come gestori di processo, attraverso la stesura di un organigramma e di un funzionigramma e di matrici di responsabilità. (vedi Capitolo 7 – “Gestione dei processi”). L’interazione fra le diverse figure è schematizzata nell’organigramma allegato. (Allegato 2 - Organigramma dell’Istituzione) Il Rappresentante per la qualità, si occupa di definire i termini dei contatti con i responsabili delle funzioni, con il personale operativo e si assicura che la politica per la qualità sia compresa, condivisa ed attuata e a tutti i livelli della sua organizzazione.

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CAPITOLO 5 – STRATEGIA E POLITICA – vers.2.0.2.1 Pagina 9 di 11

L’impegno dell’Istituto è finalizzato a: - lo sviluppo della capacità di ciascuno di orientarsi ed operare scelte realistiche

nell’immediato e nel futuro, portando avanti un progetto di vita personale, sviluppando e consolidando le competenze decisionali fondate su una verificata conoscenza di sé e su un intelligente tirocinio educativo che abbia autenticato e continui ad autenticare le capacità, gli interessi e le attitudini di ognuno ;

- il consolidamento e lo sviluppo delle identità di ciascuno e delle capacità di entrare in relazione positiva con gli altri (coetanei ed adulti) ;

- la motivazione all’apprendimento e la scoperta della significatività delle conoscenze e delle abilità disciplinari e di tutte quelle competenze utili al saper essere e vivere da cittadino consapevole e attivo promuovendo” l’apprendimento in situazione”;

- la possibilità di acquisire tutti quegli strumenti culturali in termini di conoscenze, abilità ed educazioni perché tutte le loro capacità siano trasformate in competenze adatte e significative;

- la prevenzione di ogni forma di disagio ed il recupero di tutti quegli svantaggi che ostacolano la crescita globale di ognuno;

Al termine del percorso di studi ogni studentessa ed ogni studente deve aver potuto trasformare le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative (il fare) apprese ed esercitate nel sistema formale (la scuola), non formale (le altre istituzioni formative) e informale (la vita sociale nel suo complesso) in competenze personali, che in particolare possono essere raggruppate nelle seguenti aree: - Identità - Strumenti culturali - Convivenza civile

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CAPITOLO 5 – STRATEGIA E POLITICA – vers.2.0.2.1 Pagina 10 di 11

5.4. COMUNICAZIONE DELLA STRATEGIA E DELLA POLITICA Almeno annualmente, in coerenza con gli obiettivi strategici e con le politiche scolastiche – ed in particolare con la Politica per la qualità – e tenendo conto dei risultati conseguiti nel periodo precedente, la Direzione Scolastica definisce obiettivi specifici e misurabili – di miglioramento, crescita o mantenimento - riguardanti, principalmente, uno o più dei seguenti aspetti:

• grado di soddisfazione degli utenti, qualità delle caratteristiche dei servizi offerti, efficacia, • qualità o efficienza dei processi, produttività del lavoro, • professionalità delle risorse umane, • innovazione/produttività/efficienza delle risorse tecniche e/o dell’ambiente di lavoro, • estensione e qualità delle forniture

I mezzi utilizzati per trasmettere le informazioni sono, principalmente: • riunioni interne comunicazioni scritte di vario tipo (comunicazioni interne, comunicati su

bacheche, circolari, ordini di servizio, ecc.) • comunicazioni verbali • modulistica prevista nel SGQ • comunicazioni interne possono essere raggruppate secondo le seguenti tipologie

fondamentali:

a) Comunicazioni a livello Direttivo (quelle informazioni che avvengono a livello direttivo e divulgate a “cascata” secondo l’organigramma)

b) Comunicazioni interfunzionali o di processo (quelle informazioni che avvengono fra diverse funzioni o nell’ambito dei processi previsti nel Manuale)

c) Comunicazioni “di ritorno” (quelle informazioni che avvengono a livello direttivo inerenti al monitoraggio dei processi o delle segnalazioni o proposte riguardanti la gestione del SGQ)

5.4.1 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE

Al fine di tenere sotto controllo le modalità relative alla documentazione dei dati e al fine di rendere disponibili anche nella loro redazione aggiornata si specifica quanto segue. Il Sistema di controllo della documentazione deve consentire di:

• identificare la documentazione presente, lo stato di aggiornamento e le responsabilità di elaborazione; verifica ed approvazione;

• identificare il responsabile; • definire i criteri di gestione delle modifiche; • utilizzare solo di edizioni aggiornate dei documenti.

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CAPITOLO 5 – STRATEGIA E POLITICA – vers.2.0.2.1 Pagina 11 di 11

Il documento può essere identificato da: 1. Codice numerico o alfanumerico che identifichi univocamente il documento. 2. Titolo del documento. 3. Data ultima di revisione e indice di revisione. 4. Numero sequenziale e totale delle pagine.

Manuale della Qualità = MQ Procedure = P + numero progressivo Schede di Registrazione = titolo del documento : Tutti i documenti del sistema qualità, vengono formalmente redatti dal Responsabile della Qualità, secondo questo schema proposto: TIPOLOGIA RICEVIMENTO Registrazione Conservazione

Posta cartacea PEC

DS o un suo delegato Archivio di segreteria Originale agli atti

Posta elettronica

Responsabile protocollo

Ufficio Protocollo Se necessario come sopra

Fax

Addetto al centralino Ufficio Protocollo Se necessario come sopra

A mano

Destinatario Se necessario come sopra

Se necessario come sopra

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 1 di 18

CAPITOLO 6 - GESTIONE DELLE RISORSE

6.1 GENERALITÀ

6.2 RISORSE FINANZIARIE

6.3 PERSONE DELL’ORGANIZZAZIONE

6.3.1 GESTIONE DELLE PERSONE

6.3.2 COMPETENZA DELLE PERSONE

6.3.3 COINVOLGIMENTO E MOTIVAZIONE DELLE PERSONE

6.4 FORNITORI E PARTNER

6.4.1 GENERALITÀ

6.4.2 SCELTA, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ DI FORNITORI E PARTNER

6.5 INFRASTRUTTURE

6.6 AMBIENTE DI LAVORO

6.7 CONOSCENZA, INFORMAZIONE E TECNOLOGIA

6.7.1 GENERALITÀ

6.7.2 CONOSCENZE

6.7.3 INFORMAZIONI

6.7.4 TECNOLOGIA

6.8 RISORSE NATURALI

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 2 di 18

6.1 GENERALITÀ

La gestione delle risorse costituisce parte integrante della strategia della Direzione orientata al

successo durevole. Col termine risorse intendiamo il complesso dei fattori che concorrono al

conseguimento degli obiettivi dell’organizzazione, come

• Risorse finanziarie

• Persone dell'organizzazione

• Fornitori e partner

• Infrastrutture

• Ambiente di lavoro, conoscenze, informazioni e tecnologia

• Risorse naturali

In sede di pianificazione degli obiettivi a medio/lungo termine assume particolare rilievo il controllo

di tali risorse, inteso come verifica costante che le stesse siano adeguate al fine di sostenere la

soddisfazione di tutte le parti interessate, monitoraggio della spesa, capacità di reperire nuove

fonti di finanziamento e di fronteggiare rischi ed emergenze, in particolare per quanto concerne

salute e sicurezza sul luogo di lavoro.

6.2 RISORSE FINANZIARIE

Le risorse finanziarie della Scuola provengono essenzialmente dal MIUR, attraverso la Direzione

regionale e il CSA (Fondo d’istituto), dal Fondo Sociale Europeo (FSE) e dal Fondo Europeo di

Sviluppo Regionale (FESR).

La programmazione di tutta l’attività finanziaria a sostegno e supporto del servizio scolastico, in

termini di riscossione delle entrate e di esecuzione delle spese nei limiti degli stanziamenti, viene

predisposta annualmente dal Dirigente Scolastico, coadiuvato dal Direttore dei Servizi Generali e

Amministrativi, nel rispetto delle indicazioni e delle scadenze previste dalla normativa, e sottoposta

alla Giunta Esecutiva, al Consiglio d’Istituto e al Collegio dei Revisori dei Conti.

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 3 di 18

L’autonomia didattica e organizzativa individua nel Piano dell’Offerta Formativa il documento

fondamentale costitutivo dell’identità culturale che l’istituzione scolastica intende proporre al

proprio bacino di utenza, tenendo conto del contesto culturale, sociale ed economico e della realtà

territoriale. Per quanto attiene ai progetti presentati dai singoli docenti e alle attività funzionali al

POF, approvati annualmente dal Collegio dei docenti e adottati dal Consiglio di Istituto, il DS,

attraverso la contrattazione decentrata, predispone il Contratto d’Istituto, discusso e condiviso con

le RSU e portato a conoscenza delle parti interessate mediante comunicazione diretta (lettera di

incarico) e affissione all’Albo.

I fondi FSE/FESR del Programma Operativo Nazionale (pon) costituiscono un’importante fonte di

risorse aggiuntive, utilizzate per supportare attività della scuola che, nel rispetto delle Disposizioni

ed Istruzioni emanate a livello centrale e coerentemente con il Piano dell’Offerta Formativa,

contribuiscono al conseguimento di obiettivi di miglioramento scaturiti dall’analisi delle criticità

emerse dall’autodiagnosi. Nel predisporre il Piano degli interventi FSE e FESR (Piano Integrato

d’Istituto), l’alta Direzione coniuga tali obiettivi con gli obiettivi a medio e a lungo termine pianificati

e assegna le responsabilità di gestione, monitoraggio e valutazione.

Gli obiettivi individuati in riferimento alle risorse finanziarie sono:

- “la lettura” dei bisogni provenienti dall’utenza e dalle parti interessate

- la “personalizzazione” dell’offerta formativa;

- lo sviluppo dell’identità di ciascuno e di tutti; - il perseguimento dell’integrazione; - il rafforzamento della legalità;

- l’innovazione metodologica, didattica e organizzativa

Gli indicatori relativi sono:

- Territorialità

- Personalizzazione

- Orientamento

Le modalità di verifica e supervisione dell’uso effettivo e coerente delle risorse assegnate, di

valutazione della efficacia/efficienza di attività/progetti finanziati sono esposte nelle procedure di

monitoraggio (rif. PO. 8– Veriche Ispettive), di correzione delle non conformità riscontrate (rif. PO.

9– Gestione delle non conformità).

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 4 di 18

Le responsabilità sono così attribuite:

(di seguito: esempio di attribuzione delle responsabilità, da adattare ai soggetti ed alle aree

considerate)

Le responsabilità relative alle attività descritte sono le seguenti: Il DS è responsabile

• dell’identificazione delle risorse; • dell’assegnazione e distribuzione delle risorse disponibili per l’attuazione di progetti e

attività che assicurino la qualità e il miglioramento del servizio e dell’offerta formativa, nonché di azioni volte al miglioramento e/o all’acquisizione di competenze;

• del monitoraggio, del controllo, del riesame e della valutazione dell'efficacia e dell’efficiente utilizzo delle risorse finanziarie relative agli obiettivi dell'organizzazione stessa e, se necessario, dell’eventuale correzione delle azioni intraprese;

• della rendicontazione dell’utilizzo delle risorse. Il Collegio Docenti è responsabile dei criteri e delle scelte generali e specifiche dell’offerta formativa; Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi è responsabile della gestione finanziaria secondo criteri di trasparenza, efficacia ed efficienza; I Responsabili devono garantire l’efficienza e l’efficacia della gestione delle risorse; I docenti sono responsabili della progettazione e della condivisione di obiettivi e metodi nell’ottica di una gestione efficace ed efficiente delle risorse, coerentemente con le scelte del Collegio Docenti; Il personale ATA è responsabile di condividere gli obiettivi di efficacia ed efficienza nella gestione delle risorse;

6.3 PERSONE DELL’ORGANIZZAZIONE

6.3.1 GESTIONE DELLE PERSONE

I principi generali che sovrintendono la politica di gestione delle persone attuata dalla Direzione,

finalizzata a guidare il comportamento dell’organizzazione verso gli obiettivi prefissati, sono

• formazione/aggiornamento professionale,

• valorizzazione delle competenze,

• trasparenza negli incarichi,

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 5 di 18

• coinvolgimento e motivazione,

• flessibilità del sistema dei ruoli e delle responsabilità,

• collaborazione e lavoro in team

• sviluppare un processo di condivisione delle conoscenze e di utilizzo coerente della

competenza delle persone;

• riesame continuo del livello di soddisfazione, delle esigenze ed aspettative delle persone; • offrire opportunità di mentoring e coaching

Le responsabilità sono così attribuite:

Le responsabilità relative alle attività descritte sono le seguenti: Il DS è responsabile

• di tradurre gli obiettivi strategici e di processo dell'organizzazione stessa in obiettivi individuali di lavoro, e stabilire piani per il loro conseguimento;

• di identificare i vincoli correlati con le loro prestazioni; • di assumere la titolarità e la responsabilità per la risoluzione dei problemi; • di valutare le prestazioni personali a fronte degli obiettivi di lavoro individuali; • di promuovere il lavoro di gruppo ed incoraggiare la sinergia tra le persone; • di condividere le informazioni, le conoscenze e l'esperienza nell'ambito dell'organizzazione,

Il Collegio Docenti è responsabile delle scelte generali relative all’aggiornamento e alla formazione del personale docente; Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi è responsabile della formazione e aggiornamento del personale ATA; I Responsabili controllano e monitorano il sistema di organizzazione della formazione e dell’aggiornamento, nonché sostengono un clima di serenità e di produttività; I docenti sono responsabili di aggiornare le proprie conoscenze e competenze attraverso l’attivazione di un processo di ricerca/azione. Il personale ATA è responsabile di accrescere le proprie conoscenze e competenze specifiche.

Gli obiettivi individuati sono:

- accrescere la motivazione;

- sviluppo continuo delle competenze specifiche;

- sviluppare un processo di condivisione delle conoscenze e di utilizzo coerente delle proprie

competenze;

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 6 di 18

Gli indicatori relativi sono:

- trasparenza, efficacia ed efficienza;

- corretta attuazione di procedure;

- miglioramento e accrescimento delle competenze;

6.3.2 COMPETENZA DELLE PERSONE Il patrimonio delle risorse umane in termini di competenze messe in campo, Know-how,

conoscenza del contesto, dei bisogni e delle aspettative del bacino d’utenza, insieme alla capacità

di mantenersi sempre aggiornati e di adeguare le proprie competenze all’evoluzione del sistema

d’istruzione e dello scenario tecnologico, costituisce il fondamento e l’unica garanzia della

continuità e della qualità del servizio offerto dalla Scuola.

Nel definire gli obiettivi a medio e lungo termine dell’intera organizzazione, la Direzione individua

le competenze richieste per supportare e mantenere nel tempo i relativi processi e favorisce

l’inserimento del personale in relazione a caratteristiche e competenze individuali.

Le responsabilità relative alle attività descritte sono le seguenti: Il DS è responsabile

• dell’identificazione delle competenze professionali e personali di cui l'organizzazione potrebbe aver bisogno nel breve e nel lungo periodo, in accordo con le proprie mission, vision, strategia, politiche e obiettivi;

• dell’identificazione delle competenze attualmente disponibili nell'organizzazione e dei divari tra ciò che è disponibile e ciò che è attualmente necessario e potrebbe essere necessario nel futuro;

• della conduzione di azioni per migliorare e/o acquisire competenze, in modo da colmare divari;

• del riesame e valutazione dell'efficacia delle azioni intraprese per assicurare che le competenze necessarie siano state acquisite;

• del mantenimento delle competenze che sono state acquisite.

Il Collegio Docenti individua aree di competenza e persone, promuovendo anche opportune azioni di formazione e aggiornamento volte al superamento del divario tra competenze necessarie e competenze disponibili.

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 7 di 18

Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi è responsabile di promuovere opportune azioni di formazione e aggiornamento volte al superamento del divario tra competenze necessarie e competenze disponibili del Personale ATA. I Responsabili controllano e monitorano che le azioni intraprese raggiungano gli obiettivi definiti riguardo alle competenze specifiche. I docenti sono responsabili dell’utilizzo appropriato delle proprie competenze nell’ambito di quanto individuato dal Collegio Docenti e, attraverso un continuo processo di autovalutazione, di individuare i percorsi idonei all’accrescimento e/o acquisizione delle competenze necessarie. Il personale ATA è responsabile dell’utilizzo appropriato delle proprie competenze nell’ambito dei

compiti specifici assegnati dal D.S.G.A. e, attraverso un continuo processo di autovalutazione, di

favorire l’individuazione di percorsi idonei all’accrescimento e/o acquisizione delle competenze

necessarie.

Ad inizio anno scolastico il team di lavoro sulla Qualità della Scuola rileva il divario tra competenze

necessarie e competenze disponibili e predispone un piano di formazione/aggiornamento del

personale, in particolare per quanto attiene al Sistema di Gestione per la Qualità e alle

metodologie didattiche innovative.

La Direzione assicura le risorse per sostenere il piano, che può prevedere una molteplicità di

azioni e approcci diversi (addestramento/tutoraggio, apprendimento in rete, corsi/progetti ..) e lo

sottopone all’approvazione degli Organi collegiali competenti.

Il Piano di formazione/aggiornamento

• indica chiaramente gli obiettivi individuali e di gruppo, in termini di risultati attesi,

• stabilisce le modalità e i tempi di verifica,

• identifica i criteri di valutazione.

Tutto il personale della Scuola è coinvolto nelle iniziative di aggiornamento/ formazione, a

beneficio proprio e dell’organizzazione.

Il riesame delle performance dell’organizzazione costituisce lo strumento per instaurare un circolo virtuoso di miglioramento continuo, attraverso la gestione e l’utilizzo del feedback. La valutazione dell’efficacia delle attività di formazione e aggiornamento avviene con diverse modalità, in

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 8 di 18

relazione alla tipologia del corso di formazione / aggiornamento interessato, scegliendo fra i seguenti strumenti:

• indagine sul gradimento; • verifica delle conoscenze e delle abilità acquisite attraverso la somministrazione di di

questionari e l’elaborazione dei risultati in relazione ad obiettivi dati; • momenti strutturati di comunicazione, condivisione e scambio delle conoscenze acquisite e

delle esperienze formative fatte; • produzione da parte del personale formato di materiali di informazione e di lavoro.

Essa avviene inoltre verificando, mediante gli strumenti di controllo dei processi messi in atto, l’applicazione delle stesse da parte del personale interessato, durante lo svolgimento dell’incarico/attività assegnatagli. I risultati di tali azioni sono la base per il monitoraggio e la valutazione dell’efficacia del Piano di Aggiornamento e formazione condotta in ambito di Collegio dei docenti.

6.3.3 COINVOLGIMENTO E MOTIVAZIONE DELLE PERSONE La Direzione convoglia gli obiettivi di crescita individuali sugli obiettivi dell’organizzazione

• individuando sotto-obiettivi strategici,

• definendo i profili professionali richiesti per il conseguimento dei sotto-obiettivi strategici,

• conferendo libertà e autonomia organizzativa nell’ambito delle relative specifiche mansioni

e aree di competenza,

• valorizzando le prestazioni individuali e di gruppo,

• predisponendo un sistema di certificazione e registrazione delle competenze acquisite a

seguito della partecipazione ad iniziative di formazione/aggiornamento (database, a cura

del team di lavoro sulla Qualità),

• esercitando una leadership partecipativa, in grado di guidare verso gli obiettivi prefissati,

• assicurando le risorse necessarie per sostenere il sistema dei ruoli definito attraverso la

delega.

• offrendo flessibilità di ruoli e di responsabilità,

• sostenendo la condivisione di obiettivi e processi

Le responsabilità relative alle attività descritte sono le seguenti: • Il DS è responsabile di comprendere le specificità e le potenzialità delle persone all’interno

dell’organizzazione ai fini di una coerente assegnazione di ruoli e un’opportuna promozione del senso di appartenenza.

• Il Collegio Docenti è responsabile, attraverso un processo di confronto democratico e partecipativo, di favorire una sintesi funzionale alle scelte di indirizzo.

Page 47: Manuale della Qualità - scuolagigantenapoli.gov.it · 6.4 FORNITORI E PARTNER 6.4.1 GENERALITÀ 6.4.2 SCELTA, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ DI FORNITORI E PARTNER 6.5

CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 9 di 18

• Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi è responsabile di comprendere le specificità e le potenzialità del personale ATA all’interno dell’organizzazione ai fini di una coerente assegnazione di ruoli.

• I Responsabili controllano e monitorano il clima dell’ambiente lavorativo evidenziando eventuali criticità,

• I docenti sono responsabili di favorire un clima di confronto e collaborazione, • Il personale ATA è responsabile di esercitare le proprie competenze in un clima di

condivisione e collaborazione

Gli obiettivi individuati sono:

- senso di appartenenza

- gratificazione personale

- gioco di squadra

Gli indicatori relativi sono:

- congrua relazione tra competenze e ruoli assegnati

- grado di soddisfazione

- grado di interazione tra persone e gruppi con interessi comuni

Fatta eccezione per i collaboratori diretti (Vicario e secondo collaboratore), le posizioni necessarie

per sostenere i processi di supporto al processo formativo sono affidate dal Collegio dei docenti,

nel rispetto dei requisiti stabiliti a monte.

La coerenza delle mansioni e delle posizioni organizzative con le esigenze di responsabilità e

professionalità richieste è oggetto di contrattazione con le RSU (Contratto d’Istituto, livello

contrattuale integrativo previsto dal CCNL).

6.4 FORNITORI E PARTNER

6.4.1 GENERALITÀ

Gli obiettivi perseguiti dalla Direzione nell’ottica del miglioramento del servizio offerto alle diverse

parti interessate e, più in generale, nell’ottica del successo sostenibile dell’intera organizzazione,

sono

• sviluppo di relazioni trasparenti e durevoli con i fornitori e partner,

• attenzione alla qualità,

Page 48: Manuale della Qualità - scuolagigantenapoli.gov.it · 6.4 FORNITORI E PARTNER 6.4.1 GENERALITÀ 6.4.2 SCELTA, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ DI FORNITORI E PARTNER 6.5

CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 10 di 18

• attenzione alla sicurezza e al rispetto dell’ambiente,

• osservanza della normativa vigente.

• la fornitura di informazioni ai partner, in modo appropriato, per valorizzarne al massimo i contributi;

• il supporto ai partner, in termini di disponibilità di risorse (quali: informazioni, conoscenze, competenza, tecnologia, processi e condivisione della formazione-addestramento);

• il miglioramento delle prestazioni dei partner.

6.4.2 SCELTA, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITA’ DI FORNITORI E PARTNER

La scelta dei fornitori è realizzata nel rispetto dei criteri di trasparenza, efficienza ed economicità. I

processi di acquisto e di appalto sono improntati alla ricerca

del massimo vantaggio competitivo, adottando, nella scelta dei fornitori, criteri oggettivi e

documentabili (rapporto qualità/prezzo, puntualità di consegna, disponibilità a fornire

assistenza ..) , attraverso una concorrenza adeguata in ogni procedura di affidamento,

di rapporti consolidati e stabili, attraverso la predisposizione di un registro di fornitori

accreditati, costantemente aggiornato,

della soddisfazione reciproca, attraverso l’adozione di forme di comunicazione efficaci e

tempestive e attraverso la reciproca trasparenza e collaborazione nei comportamenti

precontrattuali e contrattuali.

Il rispetto delle norme in materia di igiene e tutela ambientale costituisce un prerequisito

irrinunciabile per accedere alle gare di appalto.

Le responsabilità relative alle attività descritte sono le seguenti: Il DS è responsabile

• di individuare le caratteristiche dei prodotti e servizi necessari, • di attivare un processo di monitoraggio di fornitori della realtà territoriale ed extra-territoriale • di attivare un processo di scelta e valutazione di un congruo numero di possibili fornitori • di favorire le scelte economicamente più vantaggiose, • di improntare i rapporti con i fornitori secondo criteri di proficua e reciproca collaborazione,

attraverso procedure trasparenti e contrattualizzate Il Collegio Docenti è responsabile della vigilanza sulla rispondenza alle scelte di indirizzo di prodotti e servizi

Page 49: Manuale della Qualità - scuolagigantenapoli.gov.it · 6.4 FORNITORI E PARTNER 6.4.1 GENERALITÀ 6.4.2 SCELTA, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ DI FORNITORI E PARTNER 6.5

CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 11 di 18

Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi è responsabile

• di monitorare i fornitori della realtà territoriale ed extra-territoriale • di formalizzare le richieste alle ditte • ricevere le offerte • predisporre il prospetto per la scelta del fornitore • valutare le caratteristiche dei prodotti e/o servizi offerti • curare i rapporti con i fornitori secondo criteri di proficua e reciproca collaborazione, • di curare un registro di fornitori per tipologia • di individuare le criticità tecnico-amministrative risultanti dai rapporti con le ditte • di curare le operazioni inventariali e di protocollo • di curare gli adempimenti economici, legali e fiscali per rendere compiuto l’iter dei contratti

• I Responsabili, nell’ambito delle specifiche aree di competenza, forniscono indicazioni

funzionali alle scelte di criteri e tipologie di servizi e/o prodotti, controllano e monitorano la conformità degli stessi alle scelte di indirizzo

• I docenti sono responsabili di controllare e monitorare il corretto funzionamento di prodotti e/o servizi nell’ambito della specifica attività professionale

• Il personale ATA è responsabile di controllare e monitorare il corretto funzionamento di prodotti e/o servizi nell’ambito della specifica attività lavorativa

Per i beni e i servizi aventi rilevanza sulla Qualità del servizio fornito, per i quali l’Istituto ha autonomia di acquisto, è predisposto un apposito Albo Fornitori Qualificati che riporta: • l'indicazione del fornitore e del prodotto / servizio fornito, • il livello di qualifica del fornitore. Il livello di qualifica del fornitore viene assegnato monitorando le prestazioni del fornitore per i materiali e/o servizi forniti e valutando tali prestazioni in relazione ai seguenti fattori di giudizio: • qualità del prodotto / servizio, • rispetto dei tempi di consegna, • assistenza tecnica, • garanzia di aggiornamento tecnologico, • rapporto qualità / prezzo. Sulla base del totale dei punteggi assegnati a ciascun fattore di giudizio, in sede di valutazione e con le modalità descritte nella Procedura P VFGA "Valutazione fornitori e gestione dell'Albo", i fornitori risultano così classificati: A- Qualificato Si intende che il fornitore è ritenuto in grado di soddisfare completamente le esigenze qualitative dell'Istituto relativamente ai prodotti / servizi per cui è stato valutato;

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 12 di 18

B- Qualificato con riserva Si intende che il fornitore è in grado di soddisfare solo parzialmente le esigenze qualitative dell'istituto e deve attuare provvedimenti o azioni correttive per rientrare nel livello A; C- Non qualificato Si intende che il fornitore non è attualmente in grado di soddisfare le esigenze qualitative dell'Istituto. Per tali fornitori l’Istituto può decidere di inviare comunicazione scritta, indicando i motivi di questa valutazione e le modalità per poter essere nuovamente inseriti tra potenziali fornitori. Nell'assegnazione dei punteggi sono presi in considerazione tutti i dati relativi all'andamento qualitativo delle forniture, incluse le non conformità eventualmente registrate con le modalità descritte nel Capitolo 8.0 del presente Manuale. I criteri e le responsabilità per l'assegnazione di tali punteggi e per la classificazione dei fornitori, così come le modalità per la preparazione e l'aggiornamento periodico dell'Albo Fornitori Qualificati, sono regolati dall'apposita procedura scritta P VFGA “Valutazione fornitori e gestione dell'Albo”. Per i nuovi fornitori, sulla base delle segnalazioni pervenute dal Dirigente Scolastico o dai docenti interessati, il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi procede alla raccolta delle informazioni preliminari allo scopo di effettuare una valutazione iniziale circa la reale capacità del fornitore di soddisfare eventuali esigenze di acquisto dell’Istituto. Quando il fornitore viene ritenuto idoneo, queste informazioni sono raccolte in un’apposita Scheda Fornitore con la segnalazione di Fornitore Potenziale, secondo quanto definito nella specifica Procedura P VFGA “Valutazione fornitori e gestione dell'Albo”. (procedura non obbligatoria) Tali fornitori sono contattati dal Dirigente Scolastico per l’invio di offerte, una volta indette le gare, e possono entrare a far parte dei fornitori qualificati quando, avendo vinto una gara, dimostrano concretamente di essere in grado di soddisfare i requisiti dell’Istituto.

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 13 di 18

6.5 INFRASTRUTTURE

Il Dirigente Scolastico, in collaborazione con il Responsabile della Sicurezza,

si adopera affinché l’intero edificio scolastico, con gli annessi spazi interni ed esterni, siano

mantenuti nel rispetto delle normative cogenti, pianificando interventi di manutenzione da

parte dell’ente proprietario (Comune) e predisponendo adeguati piani di emergenza,

stabilisce la destinazione d’uso dei diversi ambienti di lavoro (aule, laboratori, sale di

riunione) in modo che risponda ai criteri di funzionalità, controllo del rumore e del calore,

assenza di barriere architettoniche.

Allo scopo di mantenere il decoro degli ambienti di lavoro e le condizioni igieniche dei servizi, dei

locali e degli spazi comuni, il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi

• definisce opportuni turni di servizio per le pulizie e ne assicura l’operatività attraverso un

chiaro, dettagliato ordine di servizio,

• predispone opportuni controlli e assicura al personale ausiliario una formazione di base

sull’igiene e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le responsabilità relative alle attività descritte sono le seguenti:

Il DS è responsabile della gestione e della sicurezza delle infrastrutture e in particolare: o della redazione del Documento di Valutazione dei Rischi della fidatezza delle

infrastrutture (che comprende la disponibilità, l'affidabilità, lamanutenibilità e il supporto manutentivo);

o della sicurezza ("safety" e "security") delle componenti infrastrutturali correlate ai prodotti e ai processi;

o di consultare il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, in merito alla designazione del Responsabile della Sicurezza e degli addetti al servizio di prevenzione, nonché sulle attività di prevenzione antincendio, primo soccorso, evacuazione dei luoghi di lavoro e medico competente e sull’organizzazione;

o di valutazione e prevenzione dei rischi lavorativi, di indire almeno una volta all’anno la riunione periodica sui temi della valutazione dei rischi lavorativi, della sorveglianza sanitaria, dei dispositivi di protezione individuale e della formazione e informazione su sicurezza e prevenzione di lavoratori, dirigenti e preposti;

o dell’organizzazione della formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti in materia di sicurezza e prevenzione;

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 14 di 18

Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), ai sensi del Testo Unico sulla Sicurezza D.lgs. 81/08, collabora con il D.S. per migliorare le condizioni di sicurezza e per espletare il proprio mandato, nel rispetto della legge sulla privacy e della riservatezza dei dati:

o Accede a tutti i luoghi di lavoro in cui si svolgono le attività; o Visiona le informazioni e documentazione dell’Istituzione scolastica inerenti alla valutazione

dei rischi nonché verifica le misure di prevenzione di tali rischi. o Riceve informazioni in merito agli interventi effettuati dai servizi di vigilanza e formula

osservazioni in merito; o Promuove l’individuazione e l’attuazione di misure preventive idonee a tutelare la salute e

l’integrità fisica dei lavoratori; o Partecipa alla riunione periodica, che di norma si tiene una volta all’anno, indetta dal datore

di lavoro sui temi della valutazione dei rischi lavorativi, della sorveglianza sanitaria, dei dispositivi di protezione individuale e della formazione e informazione su sicurezza e prevenzione di lavoratori, dirigenti e preposti;

o Riferisce al responsabile dell’Istituzione in merito ai rischi riscontranti nell’ambito della sua attività;

o Propone interventi in merito alle attività di prevenzione; o In caso di controversie, può rivolgersi alle autorità competenti in merito a negligenze e

inefficienze sul tema della prevenzione adottati dal responsabile dell’Istituzione. o

Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi è responsabile:

o del decoro, della pulizia, dell’igiene e della vigilanza dei locali e degli spazi comuni e a tal scopo predispone opportuni turni di servizio del personale ATA e ne assicura l’operatività attraverso un chiaro, dettagliato ordine di servizio;

o delle pratiche amministrative, economiche e contabili connesse alla risoluzione di problemi infrastrutturali di competenza della scuola;

o dei rapporti amministrativi con gli Enti proprietari e di manutenzione finalizzati alla o risoluzione di problemi infrastrutturali che non competono alla scuola; o di predisporre opportuni controlli; o di assicurare al personale ATA una formazione adeguata sull’igiene e la sicurezza nei

luoghi di lavoro. Il Collegio Docenti, in sede di approvazione del P.O.F. verifica la coerenza delle infrastrutture con lo stesso ed, eventualmente, formula proposte finalizzate all’ottimizzazione I Responsabili

o monitorano e controllano il corretto utilizzo delle risorse infrastrutturali; o segnalano eventuali problemi e difformità alle scelte di indirizzo; o formulano eventuali proposte al D.S. sull’utilizzo delle risorse infrastrutturali;

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 15 di 18

I docenti sono responsabili o del corretto utilizzo di spazi, beni e suppellettili loro affidati durante le attività didattiche o delle misure di sicurezza e prevenzione eventualmente necessarie e possibili nell’ambito

delle proprie attività didattiche o di segnalare al D.S. eventuali problemi e difformità alle scelte di indirizzo ed eventualmente

anche al R.L.S., per quanto attiene alla sicurezza. Il Personale ATA amministrativo è responsabile

o del corretto utilizzo degli strumenti assegnati per espletare il proprio lavoro o di utilizzare i DPI assegnati delle misure di sicurezza e prevenzione eventualmente

necessarie e possibili nell’ambito delle proprie attività lavorative o di segnalare al D.S.G.A. eventuali problemi e difformità alle scelte di indirizzo ed o eventualmente anche al R.L.S., per quanto attiene alla sicurezza;

Il Personale ATA ausiliario è responsabile

o dell’igiene e della vigilanza degli spazi assegnati o del corretto utilizzo degli strumenti assegnati per espletare il proprio lavoro o delle misure di sicurezza e prevenzione eventualmente necessarie e possibili nell’ambito

delle proprie attività lavorative o di segnalare al D.S.G.A. eventuali problemi e difformità alle scelte di indirizzo ed

eventualmente anche al R.L.S., per quanto attiene alla sicurezza La gestione dei servizi tecnici è affidata a responsabili con adeguate competenze specifiche, che sorvegliano sullo stato di manutenzione, predispongono piani di accesso per tutte le classi, tengono costantemente sotto controllo le attrezzature, gli strumenti e le apparecchiature attraverso:

- identificazione inventariale, - documentazione degli interventi di riparazione, - verifiche dello stato di manutenzione, - gestione e documentazione dei collaudi.

6.6 AMBIENTE DI LAVORO La Direzione tiene sotto controllo i fattori che influenzano il clima organizzativo, inteso come percezione condivisa della strategia e della politica adottata, delle pratiche e delle procedure, sia formali che informali. Per quanto attiene ai fattori fisici che incidono sul benessere delle persone, fa riferimento ai principi ergonomici e alle norme applicabili, in particolare a quelle sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e assicura il decoro e le condizioni igieniche dei servizi, dei locali e degli spazi comuni,attraverso la sensibilizzazione e la gestione dei collaboratori scolastici. In relazione agli altri fattori determinanti la salute e il benessere,

• controlla che il carico di lavoro non sia eccessivo, • lascia un alto livello di autonomia, • fornisce collaborazione e supporto organizzativo, • favorisce la partecipazione e il lavoro in team, • attua modalità di comunicazione efficace,

Page 54: Manuale della Qualità - scuolagigantenapoli.gov.it · 6.4 FORNITORI E PARTNER 6.4.1 GENERALITÀ 6.4.2 SCELTA, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ DI FORNITORI E PARTNER 6.5

CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 16 di 18

• coinvolge tutto il personale in opportunità di miglioramento • valuta nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) il Rischio Stress Lavoro Correlato • collabora con il R.L.S.

La Direzione individua nel monitoraggio del grado di soddisfazione delle persone lo strumento per valutare l’impatto dell’ambiente di lavoro sui processi interni e misurare lo stato di salute dell’organizzazione.

6.7 CONOSCENZE, INFORMAZIONI E TECNOLOGIA 6.7.1 GENERALITÀ L’alta direzione promuove le azioni tese a “catturare” e rendere disponibili le conoscenze necessarie per sostenere il processo di miglioramento, dall’archiviazione dei documenti alla gestione delle informazioni. A tale scopo, favorisce l’uso della tecnologia dell’informazione e delle comunicazione (ICT), prestando attenzione agli aspetti relativi alla sicurezza e alla privacy, e considera tutti gli elementi di conoscenza presenti nell’organizzazione, comprese le esperienze delle persone e le competenze individuali sviluppate attraverso l’esperienza. 6.7.2 CONOSCENZE Sono considerati elementi di conoscenza sia le informazioni codificate e formalizzate, più o meno strutturate, esplicitate nell’ambito dell’organizzazione, sia la conoscenza generata dal funzionamento dei processi organizzativi e dalle attività individuali e collaborative delle persone. Con riferimento alla conoscenza di tipo esplicito, codificata e formalizzata nell’ambito dell’organizzazione, incluso il patrimonio informativo dell’amministrazione, il sistema di archiviazione predisposto è in grado di supportare le esigenze di reperimento e riutilizzo da parte delle persone. Per quanto attiene alle conoscenze intrinsecamente connesse al funzionamento dei processi, in particolare alle cause di insuccesso, il team di lavoro sulla Qualità seleziona e organizza i dati emergenti e crea un archivio elettronico di dati utili ai fini di una maggiore efficienza operativa e una migliore efficacia decisionale. Le conoscenze professionali specifiche sono acquisite ed inserite nel ciclo di trasmissione delle informazioni attraverso il coinvolgimento delle persone e la collaborazione tra le persone dell’organizzazione. Le responsabilità relative alle attività descritte sono le seguenti:

• il DS è responsabile delle informazioni ricevute sia in termini di custodia che di privacy secondo i limiti previsti dalla normativa vigente;

• il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi è responsabile della ricezione, della custodia e della tutela della privacy delle informazioni raccolte;

• il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), espleta il proprio mandato, nel rispetto della legge sulla privacy e della riservatezza dei dati;

• tutto il personale Docente e ATA è responsabile della privacy delle informazioni raccolte durante la propria specifica attività.

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 17 di 18

Gli obiettivi individuati sono: • tutelare le informazioni e i dati sensibili dell’utenza; • reperire facilmente le informazioni.

Gli indicatori relativi sono:

• accesso controllato e finalizzato alle informazioni • presenza di eventuali liberatorie • catalogazione

(allegato al Capitolo 6: Procedura di Sistema “Gestione della documentazione didattica”, per la conservazione, la trasmissibilità e la diffusione del patrimonio di conoscenze dell’organizzazione)

6.7.3 INFORMAZIONI Il ciclo di vita delle informazioni all’interno dell’organizzazione inizia con l’acquisizione dei dati, di solito attraverso un atto formale (come quello della protocollazione di un documento in ingresso) e termina con l’emissione all’esterno, con modalità diverse a seconda della natura delle informazioni (circolari, verbali, pubblicazione sul sito web della Scuola). La gestione dell’intero ciclo avviene nel rispetto della normativa esistente, sia per quanto riguarda l’acquisizione di dati sensibili, sia per quanto riguarda la corretta archiviazione. Il patrimonio documentale amministrativo dell’organizzazione è disponibile in formato digitale ed è archiviato a cura della segreteria, in archivi elettronici e cartacei. I documenti costitutivi dell’identità della Scuola sono archiviati su supporti non riscrivibili (DVD o CD) e in forma cartacea presso l’ufficio della Dirigenza e sono resi disponibili a tutte le parti interessate mediante distribuzione di copie cartacee conformi e pubblicazione in un’apposita sezione del sito web della Scuola. I documenti relativi al Sistema di Gestione della Qualità sono registrati, archiviati e resi disponibili secondo le procedure di riferimento allegate al Manuale. (allegato al Capitolo 6: Procedura di Sistema “Comunicazione interna ed esterna”, per la gestione delle informazioni e della comunicazione sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione). 6.7.4 TECNOLOGIA La Direzione promuove il progressivo incremento della gestione documentale informatizzata all’interno dell’organizzazione, la sostituzione dei supporti tradizionali della documentazione amministrativa, servizi tecnologici avanzati per la didattica e per le relazioni con tutte le parti interessate, incluse le famiglie, i fornitori ed i partner, nell’ottica del successo sostenibile dell’organizzazione, nel quadro emergente delineato dal piano e-government 2012. 6.8 RISORSE NATURALI L’Istituto considera la sostenibilità ambientale delle proprie attività una priorità strategica a livello della propria mission formativa nei confronti del territorio e di tutte le Parti interessate. Pianifica ed implementa:

• Azioni di valutazione dell’impatto ambientale delle proprie attività in termini di energia e di materiale

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CAPITOLO 6 – GESTIONE DELLE RISORSE – vers. 2.0.3 Pagina 18 di 18

• Azioni di razionalizzazione nell’uso delle risorse energetiche nei limiti della flessibilità di orario

• Azioni di razionalizzazione nell’uso delle risorse riciclabili quali carta, vetro e plastica, sopratutto per quanto riguarda il servizio refezione.

La gestione dei servizi tecnici è affidata a responsabili con adeguate competenze specifiche,

che sorvegliano sullo stato di manutenzione, predispongono piani di accesso per tutte le classi,

tengono costantemente sotto controllo le attrezzature, gli strumenti e le apparecchiature

attraverso:

- identificazione inventariale,

- documentazione degli interventi di riparazione,

- verifiche dello stato di manutenzione,

- gestione e documentazione dei collaudi.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 1 di 21

CAPITOLO 7 - GESTIONE DEI PROCESSI

7.1 GENERALITÀ 7.2 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DEI PROCESSI 7.3 RESPONSABILITÀ ED AUTORITÀ RELATIVE AI PROCESSI

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 2 di 21

7.1 GENERALITÀ Nel presente capitolo sono descritte le modalità con le quali la Scuola G. Gigante gestisce i processi specifici funzionali al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi individuati. La finalità delle azioni descritte è quella di garantire e di migliorare l’efficacia e l’efficienza delle prestazioni della scuola che pertanto adotta un approccio per processi in ottica sistemica. L’approccio per processi prevede le seguenti attività /processi:

• individuare le Parti interessate e le loro aspettative ed esigenze implicite ed esplicite

rispetto al servizio (output) scolastico e trasformarli in input; • formulare gli impegni che intende assumere nei confronti dell’ utente diretto (alunni /

famiglie), utente indiretto (aziende del territorio interessate al servizio / enti locali), utente interno (docente / non docente), Direzione Scolastica Regionale della Campania - Polo Qualità, MIUR, territorio;

• identificare i collegamenti tra i processi identificati; • rendere consapevole gli alunni e le famiglie riguardo l’offerta formativa, indicandone con

chiarezza le caratteristiche rilevanti di ogni corso di studi (tempo normale- prolungato –indirizzo musicale),

• fornire chiara e completa informazione agli alunni e alle famiglie riguardo ai servizi offerti, specificandone le caratteristiche, le modalità di erogazione e le prestazioni garantite,

• fornire assistenza all’alunno e alla famiglia nelle fasi di scelta e durante tutte le fasi di erogazione dei servizi,

• gestire le iscrizioni e l’eventuale trasferimento degli alunni e le attività amministrative collegate,

Tutte queste attività /processi: hanno lo scopo di:

• affiancare ed orientare l’alunno e la sua famiglia verso un percorso formativo più consapevole ed adeguato alle attitudini e alle capacità dell’alunno stesso ed in relazione con gli obiettivi e traguardi formativi individuati nella programmazione curricolare integrata d’istituto,

• consentire un pieno e corretto utilizzo dei servizi erogati, • verificare ed assicurare, all'atto dell'iscrizione, la capacità dell'Istituto di poter soddisfare i

requisiti e di assicurare la risoluzione di eventuali incomprensioni o divergenze con alunni e famiglie,nel rispetto delle direttive ministeriali e della normativa vigente.

Finalità principale della gestione sistemica è per la Scuola Giacinto Gigante quella di aumentare la capacità di concentrare gli sforzi sul processo chiave, quello di insegnamento-apprendimento. L’approccio di gestione sistemica viene applicato a tutti i processi gestionali, sia principali e di supporto proprio nell’ottica di focalizzazione sul processo chiave.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 3 di 21

In questo modo viene garantito, a cura del responsabile della qualità, un adeguato insieme di azioni programmate di verifica e di monitoraggio, anche tramite la misurazione di specifici “indicatori statistici”, e la comunicazione dei risultati a coloro che operano lungo il processo;vengono effettuate prontamente azioni di trattamento delle non conformità e di prevenzione eventualmente emerse da reclami, verifiche e monitoraggi “interni” e da verifiche ispettive “esterne” al processo, al fine di correggere gli errori e conseguire al meglio possibile gli obiettivi di qualità del processo; vengono attivate azioni di miglioramento - in particolare, ove reclami e/o monitoraggi “interni” ed “esterni” rivelino carenze significative di qualità o di efficienza ed al fine di evitare il ripetersi o l’insorgenza di non conformità - attraverso processi di “problem solving”, effettuati competentemente e con il coinvolgimento di coloro che operano lungo il processo. Per ottenere, mantenere e migliorare una integrazione costante e coerente dei processi e la loro gestione unitaria l’Istituto adotta un approccio sistemico alla gestione, che garantisce flessibilità e capacità di intervento mirata. Nell’approccio sistemico alla gestione: I processi individuati sono messi in relazione fra di loro, analizzandone la sequenzialità, l’interdipendenza e l’interazione. La rete di rapporti tra i processi è rappresentata da una mappa che ne evidenzia le relative interfacce. Finalità principale della gestione sistemica è per la scuola G. Gigante è quella di aumentare la capacità di concentrare gli sforzi sul processo chiave, quello di insegnamento-apprendimento. L’approccio di gestione sistemica viene applicato a tutti i processi gestionali, sia principali e di supporto proprio nell’ottica di focalizzazione sul processo chiave. Sulla base ed in relazione ai risultati di tali ricognizioni sono individuati e formalizzati i processi costitutivi del sistema, di cui viene verificata la congruenza e la coerenza con le politiche e le strategie a breve, medio e lungo termine dell’Istituto. 7.2 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DEI PROCESSI Per costruire l’approccio sistemico per processi della scuola G. Gigante ha intrapreso le seguenti azioni:

Analisi del contesto Analisi del trend delle iscrizioni, della frequenza e delle valutazioni finali Analisi delle esigenze e delle aspettative delle parti interessate Identificazione ed esplicitazione delle finalità e degli obiettivi da conseguire in relazione alla

legislazione italiana ed europea (requisiti cogenti) Analisi delle risorse umane, strumentali e finanziarie Analisi delle opportunità di sviluppo e dei rischi correlati Individuazione delle modalità di analisi, misurazione e monitoraggio Analisi delle non conformità effettive e potenziali Individuazione delle azioni correttive e preventive Individuazione delle aree e delle azioni di miglioramento Individuazione delle modalità di registrazione e di conservazione e fruibilità delle

informazioni relative ad ogni processo.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 4 di 21

Sulla base ed in relazione ai risultati di tali ricognizioni sono individuati e formalizzati i processi costitutivi del sistema, di cui viene verificata la congruenza e la coerenza con le politiche e le strategie a breve, medio e lungo termine dell’Istituto. I processi individuati e formalizzati sono così schematizzati:

Macroprocesso Processo

PRO

CES

SI P

RIN

CIP

ALI

PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE DEL SERVIZIO

FORMATIVO

INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI DELLE PARTI INTERESSATE

DECLINAZIONE DEGLI INPUT DELLA NORMATIVA ITALIANA ED EUROPEA

STESURA DEL POF

PIANIFICAZIONE DEL SERVIZIO

EROGAZIONE DEL SERVIZIO FORMATIVO

ALLOCAZIONE DELLE RISORSE

IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI DIDATTICA CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE,

ORIENTAMENTO

MONITORAGGIO, MISURAZIONE E RIESAME DEGLI ESITI

PRO

CES

SI D

I SU

PPO

RTO

GOVERNANCE DEL SISTEMA

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE D’ISTITUTO

RIESAME E MIGLIORAMENTO

RICERCA E SVILUPPO

ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA E FINANZIARIA

REPERIMENTO ED ACQUISIZIONE DELLE RISORSE

GESTIONE STUDENTI, PERSONALE E FORNITORI

GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA E FINANZIARIA

COMUNICAZIONE

COMUNICAZIONE INTERNA

COMUNICAZIONE ESTERNA

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

GESTIONE RAPPORTI CON L’UTENZA

La seguente mappa rappresenta le interazioni fra i macroprocessi:

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 5 di 21

PROGETTAZIONE E SVILUPPO DELL’OFFERTA FORMATIVA: OBIETTIVI E FINALITÀ Nella presente Sezione sono descritte le modalità con le quali l'Istituto …… gestisce in modo controllato le attività di progettazione e sviluppo dell'offerta formativa che portano alla formulazione del Piano di Offerta Formativa, al fine di:

• garantire l'adeguatezza dei servizi offerti alle esigenze culturali e formative delle PI • garantire l'efficacia e la coerenza tra i bisogni formativi rilevati, le iniziative didattiche

curricolari ed extracurricolari e le soluzioni didattiche adottate, • garantire l'interazione, il confronto e la partecipazione di tutte le Parti interessate alle

attività di progettazione e di sviluppo delle attività • promuovere il miglioramento, l’innovazione e l’apprendimento durante il processo di

progettazione e sviluppo dell’offerta formativa. PROGETTAZIONE E SVILUPPO DELL’OFFERTA FORMATIVA: RESPONSABILITÀ Le responsabilità relative alle attività descritte sono così suddivise: • il Dirigente Scolastico ha la responsabilità di:

o individuare la funzione strumentale coordinatore dell’attività di sviluppo del POF e i componenti del gruppo di lavoro sul progetto,

o nominare i docenti Responsabili della definizione e dello sviluppo delle varie iniziative previste, che saranno i Gestori di processo

o verificare e valutare le singole iniziative e globalmente il POF, o relazionare al Collegio Docenti e al Consiglio d’Istituto relativamente ai contenuti del

Progetto POF; • il Collegio Docenti e il Consiglio d’Istituto hanno la responsabilità di riesaminare, approvare,

valutare e validare ogni anno il POF; • il Gestore di processo POF ha la responsabilità di pianificare le attività di sviluppo per il

progetto, coordinarne e documentarne le fasi di avanzamento e coordinare il gruppo di lavoro; • il gruppo di lavoro ha la responsabilità di definire i contenuti del progetto, avvalendosi della

collaborazione dei docenti interessati e di riportare quanto definito nella Carta dei Servizi e nel documento descrittivo del POF;

• i docenti incaricati hanno la responsabilità di assicurare il regolare svolgimento dei

progetti/iniziative secondo quanto pianificato; • tutti i docenti sono tenuti a conoscere le linee guida educative e formative che stanno alla

base del POF ed a collaborare attivamente alla sua efficace implementazione.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 6 di 21

PROGETTAZIONE E SVILUPPO DELL'OFFERTA FORMATIVA: IMPLEMENTAZIONE La progettazione e lo sviluppo dell'offerta formativa presso la scuola G. Gigante prevedono le seguenti fasi documentate:

• l'individuazione e l'assegnazione delle specifiche responsabilità incluso quelle di coordinamento,

• la pianificazione delle attività finalizzate alla definizione e allo sviluppo del POF, • la definizione e l'analisi dei requisiti di base per lo sviluppo del progetto, • la definizione degli obiettivi e delle linee guida del progetto, sulla base delle priorità

strategiche individuate (vedi Capitolo 5 ”Strategia e politica”) • la definizione e lo sviluppo delle singole iniziative/progetti sulla base degli obiettivi e delle

linee guida, • il riesame e la verifica delle iniziative/progetti singolarmente e nel loro insieme, • la stesura dei contenuti del POF, • il riesame e l'approvazione del POF, • la validazione del progetto formativo, • la gestione controllata delle modifiche al progetto formativo in itinere • l’analisi delle opportunità di miglioramento e di innovazione.

All'inizio di un nuovo anno scolastico, il Dirigente Scolastico designa i componenti del gruppo di lavoro "Progetto P.O.F." nonché il coordinatore responsabile del progetto, individuato dal Collegio dei Docenti. La pianificazione delle attività è eseguita e documentata dal responsabile del progetto, che provvede a stilare un apposito piano in cui sono definite:

• le fasi necessarie per l'esecuzione del progetto, • i tempi di completamento, • le attività di riesame, verifica e validazione del progetto.

Il Dirigente Scolastico verifica periodicamente lo stato di avanzamento del progetto coinvolgendo, nel caso di scostamenti dal programmato, i responsabili interessati per intraprendere le azioni necessarie. Tra le prime attività pianificate vi è la definizione degli obiettivi e delle linee guida generali del POF. Tale attività parte dalla definizione e la verifica dei seguenti requisiti di base:

• l’analisi del contesto; • l’indagine sulle esigenze e le aspettative delle Parti interessate pertinenti; • le linee guida generali dei progetti curricolari ed extracurricolari degli anni

precedenti; • le schede di conclusione progetto e di valutazione relative alle varie attività svolte durante

l’anno precedente le nuove proposte giunte da docenti, alunni, famiglie, personale ausiliario, aziende ed enti locali,

• i risultati delle indagini sulla soddisfazione delle parti interessate pertinenti • le proposte di miglioramento e di innovazione scaturite dall’analisi delle prestazioni degli

anni precedenti.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 7 di 21

Individuati gli obiettivi e le linee guida del POF, sono definiti i singoli progetti/iniziative da sviluppare. Tali proposte sono riesaminate dal Gruppo di lavoro presieduto dal Dirigente Scolastico; eventuali variazioni sono documentate al fine di pervenire ad articolare il Progetto POF in una serie di sottoprogetti e ad individuare le relative responsabilità e scadenze di sviluppo. Partendo dagli obiettivi generali e dalle linee guida definite, ciascun docente designato come responsabile e/o gestore di processo procede allo sviluppo dello specifico progetto/iniziativa definendo a sua volta:

• responsabili • obiettivi e finalità del progetto; • risultati attesi e prodotti da realizzare; • durata e fasi del progetto • destinatari; • linee metodologiche • durata e fasi del progetto; • scheda finanziaria di previsione • risorse umane interne ed esterne i termini di competenze richieste • risorse infrastrutturali necessarie;

Inoltre, ciascun responsabile provvede a documentare quanto definito e ad eseguire:

• la verifica di quanto definito (per confronto ad esempio con altri precedenti progetti già realizzati),

• il riesame con il gruppo di lavoro per la valutazione del progetto / iniziativa in merito alla completezza dei contenuti e alla coerenza dello stesso con gli obiettivi generali e le linee guida stabilite per il P.O.F.,

• l'approvazione con il Dirigente Scolastico prima dell'inserimento dello specifico progetto / iniziativa nel documento finale.

Il documento finale, in forma di bozza, è sottoposto ad un ulteriore riesame da parte dei docenti che lo valutano e propongono eventuali suggerimenti e/o modifiche da apportare, fino alla stesura della versione definitiva da parte del gruppo di lavoro. In fine, durante la riunione del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto, il POF è ulteriormente riesaminato e discusso fino ad arrivare alla sua approvazione (validazione rispetto ai requisiti di partenza e ai requisiti ministeriali). In tal modo sono approvati, di conseguenza, tutti i progetti in esso contenuti e tutte le proposte coerenti con esso che potrebbero essere presentate durante l'anno scolastico al Dirigente Scolastico e ai suoi collaboratori dagli stessi docenti, dal personale non docente, dagli alunni/studenti, dai genitori e da realtà istituzionali e del territorio.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 8 di 21

PROGETTAZIONE E SVILUPPO DELL'OFFERTA FORMATIVA: VALIDAZIONE La validazione della progettazione e sviluppo dell'offerta formativa è realizzata attraverso elementi e fasi successive distinte:

• una prima fase di validazione è data dalla valutazione ed approvazione (validazione rispetto ai requisiti di partenza, ai requisiti ministeriali e agli obiettivi di qualità e di prestazione) del POF da parte del Collegio dei Docenti e del Consiglio d'Istituto; tale validazione è documentata tramite i verbali archiviati in Segreteria,

• il progetto è quindi validato in fase di realizzazione ed erogazione dell'offerta formativa tramite le valutazioni conclusive emesse e documentate dai docenti, dagli alunni e da tutte le altre parti interessate pertinenti, relativamente alle specifiche attività curricolari ed extracurricolari realizzate secondo quanto definito nel POF. Nel caso di coprogettazione e cogestione di una iniziativa con un soggetto/i esterno/i, le attività di valutazione e validazione sono effettuate sempre dalla scuola, in linea con quanto stabilito dalle procedure del Sistema Gestione Qualità e il monitoraggio, la verifica e l’analisi dei risultati conseguiti vengono realizzati e documentati secondo quanto descritto nel Capitolo 8 “Monitoraggio, misurazione, analisi e riesame”.

PROGETTAZIONE E SVILUPPO DELL'OFFERTA FORMATIVA: MODIFICHE Eventuali modifiche alla progettazione e sviluppo dell'offerta formativa e quindi a quanto definito nel POF, ed in particolare ai singoli progetti/iniziative in esso contenuti, che si rendessero necessarie, sono valutate con il Dirigente Scolastico al fine di verificare che la loro attuazione assicuri comunque il rispetto degli obiettivi e delle linee guida del POF. Tutte le modifiche sono opportunamente documentate. In tali modifiche rientrano le azioni preventive e le opportunità di miglioramento che, segnalate al Gestore di Processo, possono essere implementate già nel corso dell’erogazione. Le opportunità di miglioramento costituiscono elemento strategico in entrata per la progettazione dell’anno seguente e dei Piani di Miglioramento. PIANIFICAZIONE, REALIZZAZIONE ED EROGAZIONE DEI SERVIZI:RESPONSABILITÀ Le responsabilità relative alle attività descritte in questo capitolo sono così suddivise: • il Dirigente Scolastico è responsabile;

o dell'impostazione, dell'organizzazione e del controllo dell'attività didattica dell'Istituto, compito che attua attraverso il coinvolgimento del Collegio Docenti, del Gruppo di lavoro, dei Consigli di Classe e dei singoli docenti attraverso le relative riunioni di pianificazione, coordinamento e valutazione dell'attività didattica;

o della verifica del processo di valutazione complessiva affinché sia svolto in modo omogeneo per tutta la scuola;

• il Collegio Docenti è responsabile dell'impostazione generale dell'attività didattica in relazione

alla definizione di obiettivi, descrittori, indicatori, criteri e strumenti di valutazione, standard d’istituto; è responsabile della definizione delle linee guida del Piano di Offerta Formativa; è responsabile della valutazione e validazione del POF;

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 9 di 21

• i gruppi di insegnanti per Dipartimento sono responsabili di definire i criteri e gli strumenti di

valutazione, gli obiettivi, i traguardi di prestazione in termini di competenza, i descrittori, gli indicatori, le proposte per gli standard d’Istituto, le linee guida e l'impostazione dell'attività didattica per ciascun ambito disciplinare;

• il Gruppo di lavoro è responsabile dell’attuazione operativa del POF attraverso il monitoraggio

dei processi, condotto in relazione agli indicatori di prestazione individuati, allo standard d’Istituto e agli obiettivi di miglioramento;

• il Consiglio di Classe è responsabile:

o dell'impostazione dell'attività didattica per la singola classe, o del coordinamento delle iniziative tra i docenti, o della verifica del corretto svolgimento dell'attività didattica sia a livello complessivo di classe

che per ogni singolo alunno, individuando quando richiesto le opportune attività di recupero,

o della decisione del giudizio in ogni disciplina e, nello scrutinio finale, della eventuale ammissione o non ammissione degli alunni alla classe successiva;

• ciascun Docente ha la responsabilità di:

o pianificare e svolgere in modo efficace l'attività didattica prevista dai programmi ministeriali, dal POF e secondo quanto definito nelle procedure dell'Istituto,

o svolgere periodicamente la verifica sull'efficacia dell'attività svolta rispetto a quanto pianificato e ai traguardi di prestazione individuati, allo scopo di intraprendere le azioni necessarie,

o realizzare le verifiche periodiche secondo le linee guida concordate all'interno dei Consigli di Classe,

o formulare, per lo scrutinio finale, una proposta di giudizio coerente con i criteri di valutazione definiti nel POF,

o riportare sul registro di classe e sul registro personale tutte le informazioni rilevanti per poter ricostruire l'attività svolta in ciascuna classe e le prestazioni dei singoli alunni nel corso dell'anno scolastico.

• il personale non docente ha il compito di garantire le condizioni necessarie relativamente ad

adempimenti amministrativi, disponibilità dei materiali e delle attrezzature nonché loro funzionamento, pulizia e manutenzione delle strutture tali da assicurare il corretto svolgimento dell'attività didattica;

• la Segreteria ha il compito di assicurare la preparazione e la distribuzione di tutti i registri e di

tutti i sussidi necessari all’attività didattica.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 10 di 21

PIANIFICAZIONE, REALIZZAZIONE ED EROGAZIONE DEI SERVIZI: PIANIFICAZIONE DELL'ATTIVITÀ DIDATTICA Sulla base delle direttive ministeriali, degli obiettivi generali e delle linee guida definite nel POF, la pianificazione dell'attività didattica prevede la definizione:

• del programma annuale e degli obiettivi e traguardi di prestazione per materie, • della programmazione annuale e dei traguardi di prestazione per classe, • della programmazione dell'attività didattica individuale (Piano di Lavoro individuale).

Durante la prima riunione per Dipartimento, cui partecipano tutti i docenti divisi per materie o per gruppi affini di materie, si individuano, per ciascuna area disciplinare:

• nuclei fondanti, • obiettivi e traguardi di competenze, • trasversalità, • indicatori e descrittori dei livelli minimi di prestazione, • possibili tematiche per l’offerta facoltativa, • metodi di insegnamento, • scansioni temporali necessari per il raggiungimento degli obiettivi,

tenendo conto di • anno del corso, • indirizzo del corso • indicazioni ministeriali, • esperienze precedenti, • profili di entrata e di uscita per segmento e per classe, • linee del tema d’istituto

Ancora, si definiscono i criteri di valutazione e il numero minimo e la tipologia di verifiche attraverso la definizione degli indicatori e descrittori dei livelli minimi di prestazione nell’ambito della normativa relativa all’ordine e al grado del sistema d’istruzione interessato (Indicazioni nazionali 59/04, DPR 87/10, DPR 88/10, DPR 89/10 e relative Linee guida).

Nell'ambito delle riunioni per Dipartimento si individuano, inoltre, i sussidi didattici e loro modalità d'uso, nonché le risorse (materiali, attrezzature, competenze esterne) necessarie e per le quali proporre l'acquisto (vedi Capitolo 6 ”Gestione delle risorse”).

Successivamente, il Consiglio di Classe e/o di interclasse, allo scopo di adattare quanto definito nelle riunioni per Dipartimento a ciascuna classe, partendo dalla valutazione, in particolare, di:

• casi critici • eventuali alunni diversamente abili • numero dei ripetenti • eventuali alunni provenienti da classi smembrate o altre scuole • risultati test d’ingresso e/o delle prime prove • altre note particolari (supplenze prolungate, insegnanti ancora da designare, ...)

definisce, innanzitutto, nell’ambito delle competenze chiave dell’apprendimento, gli obiettivi trasversali (metodo di studio e capacità organizzativa, rispetto dei tempi di lavoro proposti, utilizzo dei materiali e strutture, ..) e i traguardi di competenza, tenendo conto della situazione di partenza della classe e dell'anno in corso.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 11 di 21

Il Consiglio di classe procede, inoltre a:

• riformulare o riconfermare gli obiettivi e i traguardi fissati nelle riunioni dipartimentali e nel Collegio dei docenti

• scegliere eventuali lavori congiunti tra discipline assicurando il coordinamento tra gli insegnanti per evitare concentrazione eccessiva del carico di lavoro per gli alunni. Sulla base di tutto ciò, ciascun docente, per ogni classe assegnatagli, procede alla pianificazione dell'attività didattica che intende svolgere e alla relativa documentazione nel proprio Piano di Lavoro, specificando: • i livelli di partenza della classe, • gli obiettivi declinati in competenze e traguardi di prestazione in relazione al curriculum

ministeriale e d’Istituto • le modalità di recupero e/o sostegno, • gli argomenti da affrontare e i loro contenuti, • i metodi di insegnamento, • il tipo di verifiche ed i relativi criteri di valutazione, • le proposte di attività varie a completamento dell’attività didattica (quali ad es. visite guidate). Il documento è verificato e approvato dal Dirigente Scolastico ed allegato al registro personale del docente in modo da poter verificare costantemente, nel corso dell'erogazione dell'attività didattica, la coerenza dell’agito con quanto progettato. PIANIFICAZIONE, REALIZZAZIONE ED EROGAZIONE DEI SERVIZI:REALIZZAZIONE DELL'ATTIVITÀ DIDATTICA In relazione a quanto definito nel Piano di Lavoro sviluppato per ciascuna classe, ogni docente procede allo svolgimento dell'attività didattica cercando di impiegare gli strumenti più idonei alla situazione della classe e documentando le attività svolte sugli appositi registri di classe e personali. Lo svolgimento di un'adeguata ed organica attività didattica è basata:

• sullo sviluppo di unità di apprendimento volte alla costruzione di competenze, autonome sebbene correlate tra loro,

• sulla gestione di ogni singola lezione di cui si compone l'unità di apprendimento e relative verifiche,

• sulla conclusione dell'unità di apprendimento e relative verifiche. L'Istituto, inoltre, allo scopo di valorizzare e sviluppare le capacità degli alunni promuove e gestisce numerose altre attività in orario sia curricolare che extracurricolare, finalizzate a consentire a tutti gli alunni di partecipare in modo attivo alla vita dell'istituto stesso e ad arricchire il proprio bagaglio culturale e di competenze, ed i cui risultati concorrono alla valutazione finale.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 12 di 21

Il regolare svolgimento di tutte le attività didattiche (curricolari ed extracurricolari), prevede, inoltre, l'applicazione delle modalità di controllo dell’ alunno in ordine alla sua presenza all'interno dell'Istituto e relativamente a entrata/uscita dallo stesso, al fine di: • garantire alla famiglia la sicurezza dello alunno e una efficace verifica della frequenza

scolastica; • garantire l’assistenza agli studenti nel caso di spostamenti all’esterno dell’edificio scolastico, nel rispetto di quanto definito nel vigente Regolamento Interno d’Istituto. Eventuali non conformità rispetto a quanto definito sono gestite in accordo alle modalità descritte nel Capitolo 8. PIANIFICAZIONE, REALIZZAZIONE ED EROGAZIONE DEI SERVIZI: MONITORAGGIO E CONTROLLO DEI PROCESSI E DEI RELATIVI OUTPUT

La scuola G. Gigante ha individuato e definito le modalità per il monitoraggio e il controllo dei processi ritenuti fondamentali per la qualità dei servizi forniti e dei risultati raggiunti, in termini di livelli di apprendimento e competenze acquisite dallo alunno, al fine di:

• attuare le opportune azioni correttive o di miglioramento delle prestazioni di tali processi in relazione agli obiettivi definiti,

• attuare gli opportuni interventi di recupero per gli studenti.

Processo Modalità di controllo e responsabilità

Pianificazione dell'attività didattica

I Piani di Lavoro di ciascun docente sono verificati dal Dirigente Scolastico in relazione alla loro corrispondenza alle indicazione ed ai programmi ministeriali, agli obiettivi definiti, alla coerenza della tempistica e dei supporti adottati. La registrazione del controllo è evidenziabile dal visto di approvazione del Dirigente Scolastico apposto sugli stessi Piani di Lavoro

Periodicamente ciascun docente effettua la valutazione circa l'andamento ed il grado di attuazione rispetto a quanto pianificato. Al termine dell'anno scolastico, inoltre, ogni docente elabora una relazione finale nella quale documenta la verifica del raggiungimento degli obiettivi pianificati.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 13 di 21

Processo Modalità di controllo e responsabilità

Realizzazione dell'attività didattica per le singole classi

Ciascun docente effettua la verifica periodica degli apprendimenti e dei traguardi di competenza raggiunti dagli alunni, in modo da assicurare che tale processo costituisca un momento di riscontro utile e costruttivo sia per il docente, per riorganizzare, se necessario, l’attività didattica, sia per gli alunni, come un momento di conferma delle proprie capacità o di scoperta dei propri limiti o carenze e stimolo per un eventuale incremento del proprio impegno. La realizzazione e il risultato di tali verifiche è documentato tramite il registro personale del docente e il registro della classe.

Durante tutte le riunioni dei Consigli di Classe/interclasse ciascun docente relaziona circa l'andamento delle attività di propria competenza e segnala eventuali criticità. Il Consiglio di Classe/interclasse verifica il corretto svolgimento dell'attività didattica nella singola classe in termini di coordinamento tra docenti, obiettivi raggiunti, apprendimento degli alunni. La registrazione di tali verifiche è documentata dai relativi verbali delle riunioni.

Il Dirigente Scolastico può, a campione e a sua discrezione, verificare periodicamente il corretto svolgimento dell’attività didattica secondo quanto definito nel Piano di Lavoro di ogni docente.

Processo Modalità di controllo e responsabilità

Realizzazione dell’attività didattica

per l’Istituto

Il Dirigente Scolastico relaziona annualmente al Collegio Docenti sul controllo effettuato in merito al corretto svolgimento dell’attività didattica per l’intero Istituto in termini di obiettivi raggiunti, apprendimento alunni, efficacie ed efficienza dei metodi e degli strumenti adottati, rispondenza dell’agito al dichiarato. La registrazione dei controlli è rappresentata dalla relazione finale del Dirigente Scolastico, da quella del RQS e dal verbale del Collegio Docenti

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 14 di 21

Processo Modalità di controllo e responsabilità

Gestione delle valutazioni complessive

Ciascun docente effettua le verifiche di valutazione finale del livello di apprendimento e dei traguardi di competenza degli alunni, svolte a fine trimestre/quadrimestre e a fine anno scolastico.

Il Dirigente Scolastico, verificando ed approvando il Piano di Lavoro di ciascun docente, verifica la coerenza dei criteri e delle modalità di valutazione stabiliti dal docente con: quanto definito nella Carta dei Servizi, i criteri generali approvati dal Collegio Docenti con il P.O.F., i criteri di valutazione, gli obiettivi e le competenze da raggiungere concordate nelle riunioni di Dipartimento e le specifiche ministeriali. L’attestazione del controllo è evidenziata dalla firma apposta sul Piano di Lavoro da parte del Dirigente Scolastico.

Il corretto svolgimento delle attività di valutazione complessiva degli alunni è verificato dal Dirigente Scolastico che partecipa direttamente, o tramite un suo delegato, a tutte le riunioni di scrutinio di fine periodo o di fine anno, allo scopo di assicurare l'adozione dei criteri riportati nel POF, e favorire una valutazione oggettiva ed equilibrata delle prestazioni di ogni alunno. La registrazione di tali controlli è documentata tramite il verbale del Consiglio di Classe/interclasse riunito per le operazioni di scrutinio e il verbale del Collegio Docenti, al quale il Dirigente Scolastico relaziona annualmente.

Il Dirigente Scolastico verifica, inoltre, i tabelloni dei giudizi esposti a fine anno prima della loro pubblicazione.

Processo Modalità di controllo e responsabilità

Gestione Progetti e/o iniziative inerenti il POF

Ciascun docente incaricato come gestore di processo della gestione dell'iniziativa / progetto deve verificare e relazionare sull'efficacia di quanto svolto e sulle opportunità di miglioramento ed innovazione emerse ed eventualmente implementate.

Sulla base delle relazioni finali e di ulteriori eventuali controlli ritenuti opportuni, il Dirigente Scolastico relaziona annualmente al Collegio Docenti in merito al corretto svolgimento delle singole iniziative / progetti previsti dal POF. La registrazione di tali controlli è documentata dal verbale del Collegio Docenti

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 15 di 21

La scuola G. Gigante effettua, inoltre, il monitoraggio delle prestazioni complessive dei propri processi attraverso l'individuazione e il monitoraggio di opportuni indicatori in relazione agli indicatori chiave di prestazione (cfr. Capitolo 8 del presente Manuale) agli obiettivi di miglioramento definiti (cfr. Capitolo 9 del presente Manuale); gli indicatori stabilmente identificati sono:

• percentuale di successo/insuccesso scolastico; • percentuale di dispersione scolastica; • andamento delle iscrizioni.

A questi indicatori possono affiancarsi altri, individuati dal Collegio dei Docenti sulla base di esigenze contingenti. Per rendere costante ed efficace in termini di informazioni funzionali al riallineamento ed al miglioramento dei processi il monitoraggio della loro gestione l’Istituto individua degli indicatori di processo Sistemici: - numero delle non conformità rilevate durante l’erogazione del processo - rispetto della tempistica - conformità dei prodotti alle specifiche ed ai requisiti - puntualità e completezza della comunicazione

A questi indicatori se ne affiancano altri, individuati dal Collegio dei Docenti sulla base di esigenze contingenti: - Coerenza rispetto ai traguardi in uscita della scuola primaria - in entrata per test e prove di

ingresso - Coerenza con il curricolo verticale attuato con il 53° C.D. - Coerenza con quanto definito rispetto alle certificazione delle competenze (53° C.D. e in

continuità verticale con gli istituti superiori in percentuale più frequentati dagli utenti) Nel caso di cooprogettazione e cogestione di una iniziativa con un soggetto/i esterno/i, le attività di valutazione e validazione sono effettuate sempre dalla scuola, in linea con quanto stabilito dalle procedure del Sistema Gestione Qualità d’Istituto.

La scuola G. Gigante effettua inoltre monitoraggi rispetto ad indicatori di processo individuati annualmente in base al POF; verifica la rispondenza dei servizi offerti alle esigenze e alle aspettative delle Parti interessate, mediante la realizzazione di opportune indagini sulla loro soddisfazione, gestite secondo quanto definito nel capitolo 8 del presente Manuale.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 16 di 21

PIANIFICAZIONE, REALIZZAZIONE ED EROGAZIONE DEI SERVIZI:CONTROLLO DEGLI STRUMENTI DI VERIFICA E VALIDAZIONE DEI PROCESSI La verifica degli apprendimenti e dei traguardi di competenza raggiunti dallo alunno, parte integrante del processo di insegnamento / apprendimento, avviene secondo criteri e modalità stabilite, riesaminate ed approvate ogni anno e documentate nello stesso POF.Tali modalità e criteri, che comprendono la definizione di obiettivi, descrittori, indicatori e standard d’Istituto, sono formulati dai Dipartimenti disciplinari ed approvati dal Collegio dei Docenti all’inizio dell’anno scolastico. Alla fine di ogni anno scolastico, sulla base dei dati forniti dal DS e registrati nelle relazioni finali del Dirigente Scolastico e del RQS, il Collegio dei docenti valuta i risultati in relazione allo standard d’Istituto ed agli obiettivi di miglioramento definiti nel POF, e procede alla validazione del POF e delle attività svolte. Per la misurazione delle proprie prestazioni l’Istituto adotta, come strumento di monitoraggio dei processi e di verifica e validazione degli esiti, lo strumento “COMETA”, software elaborato dal Polo Qualità di Napoli, in conformità con quanto previsto dall’adesione alla Rete M.U.S.A. per la legittimazione del proprio SGQ e ne verifica periodicamente l’aggiornamento. PIANIFICAZIONE, REALIZZAZIONE ED EROGAZIONE DEI SERVIZI: IDENTIFICAZIONE E RINTRACCIABILITÀ L'identificazione e la rintracciabilità del servizio fornito è volta ad assicurare, per ciascuna classe, l'identificazione e la rintracciabilità:

• delle attività svolte, • dei docenti interessati, • di tutta la documentazione prodotta durante l'anno scolastico, secondo i criteri di seguito

descritti • delle visite guidate proposte • delle comunicazioni per i genitori

Ad ogni classe e sezione è associato in modo univoco un gruppo di docenti secondo quanto risulta dagli elenchi relativi agli organici archiviati presso la Segreteria. La documentazione relativa a ciascuna classe e sezione (registri di classe, verbali dei Consigli di Classe) è identificabile attraverso l'indicazione su ciascun documento della dalla lettera o dalla sezione di appartenenza e dalla specifica del plesso a cui appartiene e dell'anno di corso. Tutto il materiale prodotto dalla classe o sezione è identificato con le stesse modalità. L'attività svolta giornalmente (argomenti trattati, compiti in classe, verifiche sull'apprendimento effettuate, compiti a casa assegnati e quant'altro rilevante per l'iter scolastico) è puntualmente riportata sul registro di classe da ciascun docente e registrata, inoltre, sul registro personale di ogni docente, insieme ad eventuali note ed informazioni relative all'andamento della classe o sezione e alle prestazioni di ogni alunno.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 17 di 21

Copia di tutta la documentazione relativa all'attività rivolta agli alunni (testi dei compiti in classe assegnati, circolari interne) è conservata allo scopo di poter ricostruire in qualunque momento l'iter e le modalità di svolgimento dell'attività didattica svolta in ciascuna classe o sezione. Alla fine di ogni anno scolastico tutta la documentazione relativa alla classe o sezione è archiviata e conservata presso la Segreteria didattica secondo i termini previsti dalla normativa ministeriale. La documentazione viene archiviata nel Fascicolo Personale dell’alunno, dove viene conservata per tutta la durata della sua permanenza nell’Istituto, per essere trasmessa, a conclusione del percorso formativo, al successivo grado di istruzione. Relativamente alle visite guidate, il docente provvede al ritiro delle autorizzazioni che saranno custodite fino alla fine dell’anno scolastico dal docente stesso; invece relativamente agli avvisi e alle comunicazioni, essi sono ritirati dal docente della prima ora è conservati in apposite cartelline nelle singole classi a cura del coordinatore. PIANIFICAZIONE, REALIZZAZIONE ED EROGAZIONE DEI SERVIZI: PROPRIETA’ DELLE PARTI INTERESSATE La scuola G. Gigante identifica, verifica, protegge e salvaguarda le proprietà delle PI messe a disposizione per essere utilizzate dalla comunità scolastica, in particolare le quote delle iscrizioni, delle gite, delle assicurazioni che vengono amministrate secondo il regolamento di contabilità. Nel caso in cui l’Istituto si trovi ad utilizzare documenti di proprietà dell’utente, questi saranno identificati, immagazzinati e, nel caso di danneggiamenti o perdite, sarà data immediata comunicazione all’utente PIANIFICAZIONE, REALIZZAZIONE ED EROGAZIONE DEI SERVIZI: VALIDAZIONE I processi di realizzazione ed erogazione dei servizi sono validati al fine di accertare la capacità di conseguire i risultati pianificati mediante le attività di validazione della progettazione e sviluppo dell'offerta formativa ed attraverso le attività di monitoraggio e misurazione degli stessi processi e relativi output. Obiettivo di tale validazione è valutare: • le risorse utilizzate, • le procedure stabilite, • i criteri di rintracciabilità adottati, al fine di individuare eventuali esigenze di azioni correttive, preventive e di miglioramento e innovazione che consentano di migliorare in modo sistematico e continuo le prestazioni e l'efficacia dei processi.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 18 di 21

PIANIFICAZIONE, REALIZZAZIONE ED EROGAZIONE DEI SERVIZI: GESTIONE DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO La pianificazione, gestione ed erogazione del miglioramento continuo, identificato dalla scuola G. Gigante come fattore strategico per il conseguimento del successo durevole, è esposta nel Capitolo 9 del presente Manuale. Vengono individuati come Gestori di processo, responsabili dell’individuazione e della condivisione delle opportunità di miglioramento:

ATTIVITA’/PROCESSO GESTORE Progettazione POF Funzione Strumentale responsabile Erogazione POF D.S., Gruppo progetto Progetti extracurricolari Responsabili di progetto Controllo e verifica dei processi D.S., Gruppo progetto Monitoraggio, analisi e riesame Validazione delle attività Piano di Miglioramento RQS Servizi amministrativi D.S.G.A., Gruppo progetto Comunicazione D.S., Gruppo progetto Apprendimento D.S., Gruppo progetto Innovazione Responsabili di progetto I Gestori di processo (singolarmente o come gruppo):

• Evidenziano e segnalano le opportunità di miglioramento e di innovazione emergenti in fase di implementazione dell’attività e di erogazione del servizio

• Ne valutano l’impatto e riferiscono sugli eventuali rischi di una loro attuazione • In sede di relazione finale sull’attività forniscono dati e proposte utili alla individuazione

delle priorità e alla stesura del Piano di Miglioramento. 7.3 RESPONSABILITÀ ED AUTORITA’ RELATIVE AI PROCESSI La scuola G. Gigante si è dotata di una organizzazione che tenga conto della sua dinamicità e che sia strutturata per future esigenze. Le varie attività svolte nell’Istituto sono state pertanto suddivise tra i vari collaboratori attraverso l’assegnazione di precisi compiti. L’organizzazione dell’Istituto è descritta mediante un Organigramma funzionale dove sono definite le varie competenze e responsabilità di chi opera nella struttura e che in modo diretto o indiretto hanno influenza sulla Qualità, precisando i reciproci rapporti di dipendenza. In particolare sono state prese in considerazione le seguenti funzioni:

Direttiva Docente Non docente

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 19 di 21

Che collaborano e interagiscono con gli Organi Collegiali:

• Consiglio d’Istituto • Giunta • Collegio docenti • Consiglio di classe • Dipartimento • Commissioni

Nell’ambito di ogni funzione sono stati predisposti dei Mansionari, che fanno riferimento ai contratti di lavoro, e che elencano le attività e le responsabilità dei vari addetti nelle singole funzioni dell’Istituto. Questi documenti sono gestiti direttamente dalla Direzione. Attraverso Lettere d’incarico, destinate ai singoli collaboratori, sono assegnate dalla Direzione Responsabilità e Autorità. Annualmente la Direzione verifica l’attualità di tutti i Mansionari e apporta le variazioni che ritiene più opportune in funzione delle modifiche organizzative o funzionali che si dovessero rendere necessarie per garantire la soddisfazione dei clienti/Parti Interessate, in armonia con gli obiettivi fissati nel Piano della Qualità. Il controllo della qualità garantisce l’esecuzione di una serie di attività e quindi è necessario regolare all’interno della struttura organizzativa dell’Istituto:

• I doveri e le autorità assegnati ad ogni collaboratore • Le autorizzazioni a prendere decisioni relative ad azioni correttive • I rapporti e le responsabilità fra differenti persone • La comunicazione tra i vari collaboratori • Il modo come viene assicurato l’addestramento e la formazione del personale • La documentazione delle misure di controllo della qualità • Gli indicatori di qualità.

Le linee guida di quanto sopra descritto sono definite nel Manuale della Qualità, nelle Procedure Operative, nelle Istruzioni, nell’Organigramma funzionale e nella Matrice della responsabilità. Tutte queste regole sono create per facilitare il lavoro dei collaboratori al fine di evitare confusione e possibili attriti fra le differenti Unità Funzionali nello svolgimento delle proprie attività. A ogni funzione sono stati assegnati compiti e responsabilità precise con lo scopo di suddividere le attività e fornire l’autorità necessaria per attuare i controlli previsti. La Matrice delle Responsabilità (MR) riporta in forma sintetica le responsabilità, l’autorità e le relazioni tra le principali funzioni, soprattutto per quanto riguarda le attività che hanno diretta influenza sulla qualità (cfr. Allegato). Maggiori dettagli sono forniti nelle singole sezioni nel Manuale della Qualità e che queste siano state recepite nel modo corretto e mantenute durante lo svolgimenti di tutti i compiti a loro assegnati.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 20 di 21

MANSIONI E COMPITI RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE A questo scopo la Direzione della scuola G. Gigante ha conferito al Responsabile Sistema Qualità il preciso mandato per raggiungere i seguenti obiettivi:

Dare continuità alla missione, politiche di qualità e obiettivi generali Garantire il mantenimento degli standard qualitativi per il servizio fornito e tendere al loro

miglioramento Offrire un servizio conforme ai requisiti di legge e regolamenti nazionali Monitorare con indicatori gli obiettivi della qualità Attenersi ai principi di efficienza, efficacia ed economicità di gestione Rispettare i criteri di tutela dell’ambiente, del posto di lavoro, dell’integrità dell’individuo Conformare il Sistema di Gestione per la Qualità al modello contenuto nella norma di

riferimento UNI EN ISO 9004:2009 Conformare il Sistema di Gestione per la Qualità alla normativa Regionale Controllare il livello di Customer Satisfaction Predisporre l’emissione, aggiornamento e verifica del Manuale della Qualità Predisporre l’emissione, aggiornamento e verifica delle Procedure Operative Coordinare le verifiche ispettive interne ed esterne del Sistema di Gestione per la Qualità Elaborare le statistiche per la qualità Monitorare con indicatori tutti i processi definiti nel sistema Promuovere la consapevolezza dei requisiti dello studente in tutto l’Istituto.

Qui di seguito riportiamo la Dichiarazione di autorità conferita dalla Direzione al Responsabile Sistema Qualità. DICHIARAZIONE DI AUTORITÀ La Direzione della scuola G. Gigante delega al Responsabile Sistema Qualità, in qualità di Rappresentante della Direzione, la responsabilità di promuovere e verificare, presso tutte le funzioni dell’Istituto, le attività che influenzano la qualità dei servizi erogati. Il Rappresentante della Direzione nella funzione di Responsabile Sistema Qualità, coadiuvato dal Team di lavoro per la Qualità (nell’IS in oggetto “Gruppo di Miglioramento), ha il compito di garantire l’adeguatezza e la conformità del Sistema di Gestione per la Qualità agli standard normativi di riferimento. Al Responsabile Sistema Qualità è garantita la sufficiente autonomia e autorità organizzativa per:

Prevenire gli episodi di non qualità di sistema Evidenziare i problemi relativi alla qualità del servizio, processo o sistema Proporre e avviare le azioni necessarie alla soluzione dei problemi individuati Verificare l’attuazione delle azioni intraprese presso le funzioni dell’Istituto Valutare l’adeguatezza del Sistema di Gestione per la Qualità in ogni momento Promuovere e valutare l’efficacia dei programmi di miglioramento della qualità

A fronte di tale delega, il Responsabile Sistema Qualità è responsabile nei confronti della Direzione del corretto funzionamento del Sistema di Gestione per la Qualità e all’andamento qualitativo dei processi e servizi. Il Responsabile Sistema Qualità ha il compito di aggiornare la Direzione sullo stato del Sistema di Gestione per la Qualità mediante relazioni periodiche.

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CAPITOLO 7 – GESTIONE DEI PROCESSI – vers. 2.0.2 Pagina 21 di 21

Allegati: ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO/FUNZIONIGRAMMA STRUMENTI CAPITOLO 7

1. FORMAT DI LETTERA DI INCARICO 2. ESEMPIO DI PROCEDURA: P RAD, “REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA” 3. CARTA DEI SERVIZI 4. PATTO DI CORRESPONSABILITÀ

MODULO: STRUMENTO DI CONTROLLO

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 1 di 16

CAPITOLO 8 - MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME

8.1 GENERALITÀ 8.2 MONITORAGGIO 8.3 RESPONSABILITÀ

8.3.1 ATTIVITÀ DI CONTROLLO E PROGETTAZIONE 8.3.2 AUDIT INTERNO 8.3.3 AUTOVALUTAZIONE 8.3.4 BENCHMARKING

8.4 ANALISI DELLE NON CONFORMITÀ 8.5 RISOLUZIONI DELLE NON CONFORMITÀ

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 2 di 16

8.1. GENERALITÀ

La scuola Giacinto Gigante di Napoli ha definito e pianificato attività di autoanalisi e

autovalutazione supportate da un sistema di monitoraggio, misurazione, analisi e riesame per

identificare le azioni di miglioramento.

La scuola, infatti, pianifica ed attua le azioni correttive e preventive necessarie per migliorare

l’efficacia delle azioni poste in essere, nonché stabilisce opportuni Piani di Miglioramento,

coerentemente con gli obiettivi di qualità e con i traguardi di prestazione dell’organizzazione fissati.

Per questo il processo di monitoraggio, misurazione ed analisi tesa al miglioramento continuo delle

prestazioni dei propri processi e dell'efficacia attraverso un ciclo sistematico messo in atto

dall’istituzione scolastica, si sviluppa attraverso le seguenti fasi:

• definizione di obiettivi chiari e misurabili,

• definizione di un piano di attività che, in funzione degli obiettivi definiti, stabilisca le

modalità da eseguire, le responsabilità, le eventuali risorse da acquisire, i sistemi di

controllo,

• verifica dei risultati ottenuti,

• standardizzazione delle attività,

• monitoraggio delle attività (attraverso verifiche ispettive, misurazione e controllo dei

prodotti e dei processi, gestione delle non conformità, indagini di soddisfazione,

reclami e comunicazioni delle Parti interessate),

• attuazione delle azioni correttive e preventive

• attuazione delle azioni di miglioramento e di innovazione.

Il ciclo si ripete in funzione degli aggiornamenti della Politica per la Qualità e della definizione di

nuovi obiettivi di miglioramento.

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 3 di 16

8.2. MONITORAGGIO

L'Istituto usa come strumento di monitoraggio delle prestazioni il software COMETA, elaborato

dal POLO QUALITÀ Napoli, i cui risultati vengono trasmessi all'Ufficio Scolastico Regionale della

Campania per la determinazione degli standard provinciali e regionali, e che è strumento condiviso

per la legittimazione da tutte le scuole della RETE MUSA.

I dati e le informazioni raccolti vengono organizzati ed elaborati mediante idonei strumenti statistici e

rappresentati in forma grafica (istogrammi e linee di tendenza) al fine di garantire l’individuazione,

l’applicazione e la verifica di eventuali interventi correttivi di miglioramento delle performance,

classificabili come:

• azioni correttive

• azioni preventive

• piani di miglioramento

8.3. RESPONSABILITÀ

Le responsabilità relative alle attività descritte in questo capitolo sono così suddivise:

• il Dirigente Scolastico ha la responsabilità di:

diffondere la “cultura della qualità” individuare e proporre al Collegio dei docenti gli indicatori chiave di prestazione in

relazione agli obiettivi da raggiungere indicare le linee guida del Piano di monitoraggio e analisi pianificare ed autorizzare le attività di monitoraggio della soddisfazione delle parti

interessate designare i docenti responsabili della realizzazione dell'indagine tenere informati gli Organi collegiali interni sui risultati delle indagini approvare il programma annuale delle verifiche ispettive interne coordinare l'attività di formazione del personale preposto alle eventuali verifiche

ispettive interne individuare i responsabili incaricati della gestione delle non conformità ed esporre in

bacheca il relativo elenco, perché tutti siano a conoscenza della persona da contattare a seconda dei casi

discutere la relazione sui risultati del monitoraggio proporre modifiche alla strategia, priorità , azioni di miglioramento e di innovazione.

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 4 di 16

• Il Gruppo di Pianificazione, in plenaria in sede di riunione di Riesame ha la responsabilità di:

Discutere la Relazione sui risultati del monitoraggio

Proporre modifiche alla strategia, priorità , azioni di miglioramento e di innovazione

• il Responsabile Qualità, sentito il parere del D.S., ha la responsabilità di:

diffondere la “cultura della qualità” programmare e gestire le verifiche ispettive interne della qualità, individuare le opportune azioni correttive e preventive, di concerto con il Gruppo di

Pianificazione stendere la relazione sui risultati del monitoraggio stendere il Piano di monitoraggio.

• i docenti incaricati delle indagini di soddisfazione di alunni e famiglie hanno il compito di curare

l’organizzazione delle rilevazioni, di elaborare i dati risultanti dall’indagine da sottoporre

all’attenzione del Dirigente Scolastico e del Collegio dei Docenti,

• ogni componente dell’organizzazione ha il compito di:

segnalare tutte le non conformità rilevate durante lo svolgimento delle sue funzioni e di

collaborare attivamente alla loro risoluzione,

portare a termine le azioni correttive o preventive assegnategli secondo i tempi e le

modalità concordate.

• Il personale ATA amministrativo è responsabile di

Creare le condizioni necessarie relativamente ad adempimenti amministrativi, disponibilità

dei materiali e delle attrezzature nonché loro funzionamento, pulizia e manutenzione delle

strutture tali da assicurare il corretto svolgimento dell'attività didattica.

L’intero processo è organizzato e gestito in modo da assicurare che:

vengano predisposti i requisiti di servizio che soddisfino i soggetti interessati.

sia sempre controllata la rispondenza delle fasi di sviluppo dei processi e che eventuali non

conformità siano subito gestite opportunamente e che le azioni approntate siano finalizzate

a rimuovere le cause che hanno generato le non conformità e che siano subito attivate

opportunità di miglioramento

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 5 di 16

8.3.1. ATTIVITÀ DI CONTROLLO E DI PROGETTAZIONE

L’attività di controllo, di conformità e di efficacia viene applicata ai processi interni di progettazione,

pianificazione e realizzazione del servizio e sui risultati degli stessi tramite opportuni indicatori. I dati,

dopo l’elaborazione e l’analisi saranno resi accessibili a tutti e verranno confrontati con gli indicatori

chiave di prestazione individuati, su base annuale o pluriennale, dal DS, d’intesa con il Collegio dei

docenti e con le parti interessate pertinenti, e formalizzati all’inizio dell’anno scolastico. Su tali

indicatori sono basate le attività di misurazione per la verifica e il controllo dell’erogazione del

servizio e per la validazione delle attività. Tali sistemi di rilevazione avrà una periodicità

differenziata a seconda degli obiettivi che con ciascun monitoraggio ci si prefigge.

Gli indicatori chiave di prestazione prendono in considerazione i seguenti fattori:

• efficacia ed efficienza dei processi

• grado di rispondenza e coerenza delle attività programmate con le esigenze e le aspettative

delle parti interessate

• livello di integrazione dei processi e delle attività con il contesto

• efficacia ed efficienza dell’utilizzo delle risorse

• sostenibilità finanziaria

• capacità di rispondere tempestivamente al cambiamento

• requisiti cogenti

In base ai risultati del monitoraggio, sia come dati emersi dalle varie indagini programmate, sia

come risultati delle attività di verifica e controllo sia come risultati di Audit interni, benchmarking e

autovalutazione d’istituto viene condotta, dal Ds e dal Responsabile della Qualità, un’analisi dei

risultati, che permetta di individuare:

• le innovazioni da apportare a fronte delle modifiche nelle esigenze e nelle aspettative delle

Parti interessate

• i processi e le attività da potenziare

• le competenze da costruire/potenziare nelle persone dell’organizzazione.

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 6 di 16

Tale analisi è oggetto di una relazione, stilata dal Responsabile della Qualità e approvata dal DS,

che viene discussa dal Gruppo di Pianificazione in sede di Riunione di Riesame e rappresenta il

dato in entrata per il Piano di Miglioramento e per le innovazioni da sottoporre al Collegio dei

Docenti.

Il grado di soddisfazione dei soggetti interni ed esterni è effettuata con varie azioni di monitoraggio

che vanno dai periodici incontri scuola - famiglia ai questionari sul livello di soddisfazione delle varie

parti interessate su aspetti salienti della realizzazione del servizio.

Per alcune attività e progetti sono stati predisposti gli strumenti per una valutazione settoriale della

qualità del servizio offerto. Tali informazioni comprendono:

- dati ed indicatori specifici in ingresso e in uscita

- le risposte fornite attraverso questionari di gradimento dagli utenti (alunni, famiglie,

docenti, personale ausiliario ..) in merito alla percezione della qualità del servizio erogato

- i reclami e le osservazioni dell’utente in merito al servizio erogato

-

Le informazioni di ritorno vengono analizzate ai vari livelli della struttura organizzativa. La Direzione,

annualmente, misura e valuta anche i dati che provengono da

- osservazioni e comunicazioni dirette di docenti, non docenti, alunni e genitori

- riunioni del Consiglio d’istituto, rapporti di audit interni

I criteri, l'estensione, la frequenza e le modalità degli audit vengono stabiliti dal gruppo di

miglioramento, tenendo conto dello stato, dell'importanza delle aree oggetto di verifica, della

complessità dei processi e dei risultati dei precedenti.

Per quanto attiene al monitoraggio degli esiti formativi, la natura immateriale del servizio formativo

comporta che lo scostamento dai requisiti non sempre sia immediatamente recuperabile ed è quindi

necessario effettuare un controllo periodico sul servizio erogato per attuare azioni correttive in

itinere. La verifica della progressiva acquisizione degli obiettivi si svolge quindi in fase di attuazione

del processo didattico/ formativo con le seguenti modalità:

- il controllo sugli apprendimenti degli alunni in relazione agli obiettivi definiti viene

effettuato dal CdC ogni volta che si riunisce. Si procede alla rilevazione delle valutazioni

delle singole discipline e alla formulazione di una valutazione generale della classe.

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 7 di 16

Quando viene riscontrata una difformità tra i risultati attesi e quelli ottenuti, il CdC elabora

una strategia di intervento per rendere più efficace il percorso formativo.

- Per questo le indagini possono essere:

qualitative: quando sono volte a monitorare evoluzioni o cambiamenti rilevanti nelle

aspettative delle parti interessate, o in funzione del sorgere di nuove esigenze da

parte loro; sono per questo svolte periodicamente o a fronte di sostanziali

cambiamenti interni o esterni;

quantitative: quando sono volte a monitorare il grado di soddisfazione delle

aspettative delle Parti interessate; questo genere di indagini sono svolte ogni anno

con riferimento agli utenti esterni (alunni, famiglie)

- Le informazioni, raccolte dal Coordinatore del CdC, sono registrati a verbale in modo che

si possa procedere alla comparazione con le successive valutazioni anche con altre

classi parallele.

- In caso di scostamento dagli obiettivi pianificati vengono adottate opportune azioni

correttive ai piani o programmi e interventi di recupero

8.3.2. AUDIT INTERNO

Gli audit interni sono un ulteriore strumento che consente attraverso esami sistematici dei processi e

delle attività svolte dall’istituto, determinare i livelli di conformità del sistema di gestione

dell'organizzazione rispetto a criteri stabiliti e agli obiettivi prefissati.

Gli audit interni della qualità sono gestiti e coordinati dal Responsabile Qualità Scuola e sono svolti

da personale addestrato e qualificato, secondo le fasi illustrate di seguito e descritte nel dettaglio

nella Procedura “Gestione audit interni della qualità”.

- pianificazione

- preparazione

- esecuzione

- documentazione dei risultati

- archiviazione.

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 8 di 16

L'attività è condotta allo scopo di identificare precocemente problemi e/o rischi derivanti da non

conformità, così come per monitorare l’efficacia di eventuali azioni correttive messe in atto, da cui

l’organizzazione può trarre informazioni sulla capacità di conseguire obiettivi.

Gli elementi in uscita degli audit interni costituiscono un'utile fonte di informazioni per:

- affrontare problemi e non conformità;

- effettuare benchmarking;

- promuovere buone prassi all'interno dell'organizzazione;

- migliorare la comprensione delle interazioni tra i processi.

I risultati degli audit interni sono presentati sotto forma di rapporti contenenti informazioni relative

alla conformità rispetto ai criteri stabiliti, alle non conformità ed alle opportunità di miglioramento e

sono un elemento in ingresso essenziale per i riesami di direzione. L'alta direzione assume i rapporti

di audit interno, allo scopo di dare una tempestiva risposta ai problemi emergenti, anticipare future

necessità di risorse, incluse le competenze, ridefinire/confermare gli obiettivi a medio e lungo

termine pianificati.

Gli audit interni della qualità sono gestiti e coordinati dal Responsabile Qualità Scuola e sono svolti

da personale addestrato e qualificato, secondo le fasi illustrate di seguito e descritte nel dettaglio

nella Procedura P VI “Verifiche ispettive”.

pianificazione

preparazione

esecuzione

documentazione dei risultati

archiviazione.

Pianificazione: gli audit interni della qualità sono effettuati in base ad un programma annuale

preparato dal Responsabile Qualità Scuola, secondo il quale tutti le Procedure / Processi / Attività

dell'Istituto sono esaminati almeno una volta l'anno, al fine di valutare la conformità delle attività

svolte ai requisiti della norma di riferimento e dei documenti del SGQ, nonché la loro efficacia in

linea con gli obiettivi dell’Istituto.

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 9 di 16

Eventuali verifiche non programmate possono essere indette dal Responsabile Qualità Scuola,

quando si sospetti l'esistenza di condizioni negative per la qualità o in seguito all'applicazione di

azioni correttive di considerevole impatto.

In ogni caso il Responsabile e i componenti del gruppo di audit, designato dal Responsabile Qualità

Scuola, su indicazione del D.S., non deve avere alcune diretta responsabilità nell’esecuzione delle

attività soggette a verifica.

Preparazione: Il gruppo di audit interno è costituito con personale interno alla scuola in possesso di

specifica formazione, requisiti e competenze. Esso definisce un piano per la conduzione della

verifica, che prevede:

eventuale lista di riscontro (check list) dei punti da verificare

documenti di riferimento

programma dettagliato della verifica.

Esecuzione: Ogni audit interno della qualità comprende le seguenti attività:

riunione introduttiva con quanti, docenti e non docenti, sono coinvolti nella Procedura /

Processo / Attività sottoposta a verifica;

verifica mediante visite dirette e interviste durante lo svolgersi delle attività per riscontrare

l'evidenza oggettiva di quanto previsto dai documenti di riferimento e dalle check list;

riunione del gruppo di audit per valutare i risultati;

riunione conclusiva con il personale coinvolto nelle Procedure / Processi / Attività

esaminate.

Documentazione e archiviazione: I risultati degli audit interni della qualità sono registrati su

appositi "Rapporti di Audit” dal Responsabile del gruppo di audit e trasmessi al Responsabile

Qualità Scuola per la loro analisi e archiviazione.

I dati riportati su tali documenti sono, infatti, esaminati dal Responsabile Qualità Scuola per

individuare, con il Gruppo di Qualità e Miglioramento che individuerà possibili azioni di

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 10 di 16

miglioramento. Laddove si presentasse la necessità di un’azione di correttiva, questa verrà

concordata con i singoli CdC.

8.3.3. AUTOVALUTAZIONE

L'autovalutazione è un riesame completo (check up) e sistematico delle attività dell'organizzazione

finalizzato a determinare i punti di forza e di debolezza dell’intero processo erogato.

Viene effettuata a fine anno scolastico dal RQ, che a tale scopo utilizza gli strumenti di analisi e di

confronto con gli standard provinciali e regionali forniti dal Polo Qualità di Napoli (software

Cometae “Scuola in chiaro) e questionari di customer satisfaction rivolti alle principali parti

interessate (alunni, genitori, personale interno).

I risultati, consentono:

- di condividere la comprensione dei processi,

- di riconoscere le migliori prassi,

- di identificare opportunità di miglioramento,

- di stabilire le priorità,

- allineare i propri obiettivi con le necessità e le aspettative di tutte le parti interessate

- guidando l’organizzazione verso il successo durevole.

8.3.4. BENCHMARKING

II benchmarking è una metodologia di misurazione e di analisi utilizzata per ricercare le migliori

prassi all'interno ed all'esterno di un sistema, con lo scopo di migliorare le sue prestazioni. Il

benchmarking può essere applicato a strategie e politiche, attività, processi, prodotti e strutture

organizzative. In particolare la scuola Giacinto Gigante di Napoli, adotta un benchmarking generico

per confrontare strategie, attività o processi rispetto ad organizzazioni con le quali non esistono

legami.

In quest’ottica la Scuola Secondaria Statale di I ° Giacinto Gigante di Napoli, nell’ambito della sua

partecipazione alla Rete M.U.S.A. conduce sistematicamente attività di benchmarking nell’ambito

dei tavoli di benchmarking annualmente programmati dal Polo Qualità Napoli – Direzione Scolastica

Regionale per la Campania.

La metodologia utilizzata e la stima dei benefici rispetto ai costi sono tra i punti di forza del successo

del benchmarking.

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 11 di 16

Il RQ stabilisce una metodologia per il buon funzionamento del benchmarking. Gli elementi di cui

tener conto:

- la raccolta e l'analisi dei dati;

- l‘identificazione dei divari di prestazioni e l'indicazione delle potenziali aree di

miglioramento;

- la predisposizione ed il monitoraggio dei corrispondenti piani di miglioramento;

- l'inclusione dell'esperienza acquisita nel patrimonio di conoscenza e nei processi di

apprendimento dell'organizzazione.

Per quanto riguarda la non conformità la scuola adotta procedure documentate, per la gestione delle

non conformità, ossia di tutti i fattori che hanno, o possono avere, ripercussioni negative sia sul

livello di servizio offerto dall'Istituzione Scolastica che sull'efficienza dei processi interni, al fine di:

• garantire che ogni non conformità relativa al servizio fornito venga individuata e

registrata,

• ripristinare nel minore tempo possibile il livello di servizio promesso e/o l’efficienza del

Sistema di Gestione per la Qualità,

• analizzare le cause che hanno portato al manifestarsi della non conformità e adottare le

azioni correttive atte ad evitarne il ripetersi.

La gestione delle non conformità prevede, pertanto, le seguenti fasi:

• identificazione e segnalazione della non conformità

• registrazione e documentazione delle non conformità

• valutazione delle non conformità

• risoluzione delle non conformità

• elaborazione dei dati di non conformità.

L'identificazione delle non conformità può avvenire:

• in un qualsiasi momento durante lo svolgersi quotidiano delle attività,

• in sede di audit (verifica ispettiva) interno della qualità,

• a fronte delle attività di monitoraggio e controllo dei processi,

• a fronte delle attività di controllo e verifica dei beni (materiali, attrezzature, supporti

didattici, ecc.) in approvvigionamento (vedi capitolo 6.0 del presente Manuale).

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 12 di 16

Tutte le non conformità evidenziate sono identificate tramite la loro segnalazione su appositi

rapporti.

Inoltre, per ciò che riguarda la gestione di prodotti non conformi rilevati durante il controllo in

ricezione di beni forniti, e durante le normali operazioni di inventario, essa avviene attraverso

l’identificazione di appositi cartelli di riconoscimento predisposti a questo scopo, e, quando possibile,

segregati al fine di evitarne l'utilizzo, in attesa della risoluzione della non conformità.

Le non conformità rilevate sono registrate su un apposito rapporto di non conformità.

Tale documento riporta tutti i dati e le informazioni relative alla non conformità riscontrata. I rapporti

sono gestiti in accordo a quanto descritto nella Procedura P GNCRIE "Gestione delle non

conformità e dei reclami interni/esterni”

8.4. ANALISI DELLE NON CONFORMITÀ

La Direzione analizza le informazioni raccolte dal monitoraggio, identifica rischi ed opportunità, ne

valuta l’impatto sulla gestione ed eventualmente predispone nuovi piani. L'analisi delle informazioni

raccolte consente di assumere decisioni basate su dati di fatto, in questo modo pianifica ed attua

opportune azioni correttive, finalizzate ad eliminare le cause di non conformità ed evitarne in tal

modo il loro ripetersi, appronta appropriate azioni preventive che agiscono sulle cause di potenziali

non conformità/inefficienze per evitare che esse si verifichino.

La gestione delle azioni correttive e preventive prevede le seguenti attività regolate da procedura

scritta

• segnalazione delle non conformità reali o potenziali

• analisi dei dati di non conformità e individuazione delle azioni correttive o di miglioramento

• definizione delle azioni correttive e preventive

• pianificazione e attuazione delle azioni correttive e preventive

• verifica dei risultati e standardizzazione

• archiviazione dei documenti.

Le segnalazioni delle eventuali non conformità accertate sui prodotti, su procedure/processi

avvengono durante lo svolgimento delle attività e attraverso la compilazione e la trasmissione dei

relativi documenti.

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 13 di 16

Più precisamente possibili input per l'attivazione delle azioni correttive possono essere:

• i reclami delle famiglie,

• i rapporti di non conformità,

• i rapporti delle verifiche ispettive interne,

• i risultati delle misurazioni sui prodotti e sui processi,

• i risultati delle indagini sulla soddisfazione degli utenti (interni ed esterni),

• le segnalazioni provenienti dallo stesso personale (docente e non docente),

• le valutazioni effettuate in sede di riunione di Riesame.

Allo stesso modo tali dati / informazioni possono essere utilizzati anche per attivare azioni

preventive a seguito dell'individuazione delle cause di non conformità potenziali.

Le registrazioni relative alle non conformità sono regolarmente analizzate dal Responsabile Qualità

Scuola con il Gruppo di Pianificazione, allo scopo di individuare le non conformità ripetitive o

comunque più significative al fine di individuare azioni correttive o preventive da attuare.

Nel caso di necessità d'intervento urgenti il Responsabile Qualità Scuola, può passare direttamente

alla pianificazione e all'attuazione delle azioni correttive.

Per ogni azione correttiva o preventiva decisa, il Responsabile Qualità Scuola provvede a compilare

un "Rapporto di azione correttiva/preventiva", ove sono riportati tutti i dati di pianificazione

necessari; in particolare:

- identificazione di ogni azione correttiva o di miglioramento

- dati di correlazione con la non conformità o l'origine dell'azione correttiva

- descrizione dell'azione correttiva o di miglioramento

- personale incaricato dell'attuazione

- data di completamento prevista.

Le azioni correttive o preventive devono essere realizzate dal personale incaricato secondo quanto

pianificato.

Al termine delle azioni correttive o preventive, il Responsabile Qualità Scuola ne verifica i risultati,

per valutare l'esito delle azioni attuate, che registra sui relativi rapporti di azione

correttiva/preventiva. Nel caso in cui l'esito sia positivo, il Responsabile Qualità Scuola dà

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 14 di 16

disposizione affinché si proceda alla standardizzazione della soluzione attuata, attraverso la

revisione dei documenti applicabili

In caso di esito negativo il Responsabile Qualità Scuola ripropone il problema nel corso della

successiva riunione con il Gruppo di Pianificazione, oppure, in funzione dell'urgenza e della gravità

della situazione, pianifica insieme con il personale interessato una nuova azione correttiva.

Il Responsabile Qualità Scuola archivia tutti i "Rapporti di azione correttiva/preventiva" compilati nel

corso dell’anno scolastico.

Tutte le informazioni raccolte dalle attività di monitoraggio, misurazione ed analisi sopra descritte

vengono discusse nella riunione di Riesame.

Il Dirigente Scolastico, riconosciuta l'importanza e la necessità di mantenere e migliorare il Sistema

di Gestione per la Qualità, provvede almeno annualmente al riesame del Sistema di Gestione per la

Qualità nel suo complesso e alla formulazione degli obiettivi della qualità e di prestazione

dell’organizzazione, in relazione agli indicatori chiave di prestazione prescelti..

Il riesame viene effettuato mediante riunione del Gruppo di Pianificazione convocato dal

Responsabile Qualità Scuole in base alle direttive del Dirigente Scolastico.

Nell'ambito della riunione sono analizzati i seguenti dati ed informazioni:

- La relazione sui risultati delle attività di Monitoraggio ed analisi stilata dal RQS ed approvata

dal DS

- il rispetto e raggiungimento degli obiettivi indicati nella Politica della Qualità e nel corso del

precedente riesame;

- le azioni intraprese a seguito di precedenti riesami;

- i risultati dei rapporti di verifica e di controllo (interni ed esterni);

- l’analisi delle non conformità registrate;

- lo stato e risultati delle azioni correttive e di miglioramento intraprese;

- le nuove opportunità di miglioramento;

- l’analisi delle aspettative e dei bisogni espressi dalle Parti interessate e il loro evolversi;

- i risultati delle indagini sulla soddisfazione delle Parti interessate e del monitoraggio degli

indicatori di prestazione dei processi;

- i reclami delle Parti interessate;

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 15 di 16

- le prestazioni dei fornitori dell’Istituto;

- le modifiche che potrebbero avere effetti sul Sistema di Gestione per la Qualità.

Durante le riunioni del Gruppo di Pianificazione per il riesame del Sistema di Gestione per la Qualità

possono essere presi in considerazione anche aspetti relativi a:

- esigenze / valutazione efficacia addestramento/formazione;

- esigenze di risorse ai fini del miglioramento della qualità;

- azioni finalizzate alla prevenzione del manifestarsi di situazioni di non qualità.

- Piano di Miglioramento

- Azioni di innovazione

Mediante tutti gli elementi sopra citati, la riunione di riesame del SGQ persegue l'obiettivo di

pianificare le azioni necessarie per migliorare l'efficacia del sistema stesso e dei relativi processi e

per accrescere la soddisfazione delle Parti interessate.

Pertanto risultato di tali riunioni di riesame è:

- l’analisi e la definizione delle aspettative e dei bisogni delle Parti interessate;

- l’analisi e la definizione dell’evoluzione del contesto;

- la definizione di nuovi obiettivi per il miglioramento continuo delle prestazioni

dell'organizzazione e dei processi;

- strategie ed iniziative per il miglioramento della soddisfazione delle Parti interessate;

- pianificazione delle future esigenze di risorse.

Il verbale di Riesame è:

a) redatto dal Responsabile Qualità Scuola,

b) verificato ed approvato dal Dirigente Scolastico,

c) archiviato presso il Dirigente Scolastico.

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CAPITOLO 8 – MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME – vers. 2.0.3 Pagina 16 di 16

8.5. RISOLUZIONI DELLE NON CONFORMITÀ

La valutazione delle non conformità prevede l'analisi delle cause che hanno originato la non

conformità e viene effettuata dai responsabili individuati dal Dirigente Scolastico secondo le

modalità descritte nella Procedura P GNCRIE "Gestione delle non conformità e dei reclami

interni/esterni”.

L'esito della valutazione viene riportato sul relativo rapporto di non conformità.

A seguito delle valutazioni effettuate, il responsabile incaricato procede tempestivamente alla ricerca

di tutte le possibili soluzioni necessarie a recuperare eventuali disservizi e a ripristinare la

situazione di normalità nel più breve tempo possibile, richiedendo, se necessario, la collaborazione

di chiunque possa velocizzare la normalizzazione.

La risoluzione decisa viene registrata e documentata sul rapporto dallo stesso responsabile, e

portata a conoscenza di quanti interessati.

Tutti i rapporti di non conformità sono raccolti ed archiviati dal Responsabile Qualità Scuola, che

periodicamente li analizza ed elabora i dati in essi contenuti.

I dati così elaborati sono presentati e discussi con il Gruppo di Pianificazione, per individuare le

necessità di opportune azioni correttive o di miglioramento.

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CAPITOLO 9 – MIGLIORAMENTO, INNOVAZIONE ED APPRENDIMENTO – vers. 2.0.3 Pagina 1 di 8

CAPITOLO 9 - MIGLIORAMENTO, INNOVAZIONE ED APPRENDIMENTO

9.1. GENERALITÀ

9.2. MIGLIORAMENTO

9.3. INNOVAZIONE

9.3.1. GENERALITÀ

9.3.2. APPLICAZIONE

9.3.3. TEMPISTICA

9.3.4. PROCESSO

9.3.5. RISCHI

9.4. APPRENDIMENTO

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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CAPITOLO 9 – MIGLIORAMENTO, INNOVAZIONE ED APPRENDIMENTO – vers. 2.0.3 Pagina 2 di 8

9.1 GENERALITÀ Nel presente capitolo sono definite le modalità e le procedure identificate dalla scuola Giacinto Gigante per ottenere il successo durevole attraverso un costante e strutturato processo di miglioramento continuo dell’organizzazione e attraverso l’ideazione e l’implementazione di progetti, attività e prassi innovative, coinvolgendo in modo attivo e condiviso tutte le parti interessate, in linea con quanto indicato dalla Norma UNI EN ISO 9004:2009. Questa finalità è ottenuta attraverso:

• Il monitoraggio dei bisogni e delle aspettative delle parti interessate; • La condivisione delle politiche e prassi del miglioramento; • La formulazione condivisa di piani di miglioramento, innovazione, verifica e valutazione

degli apprendimenti e autovalutazione di Istituto • Il coinvolgimento attivo e l’assunzione di responsabilità di tutte le parti interessate

direzione, docenti e personale ATA, alunni, genitori, Enti Territoriali, Associazioni; comunicazione e condivisione ampia e collegiale delle azioni di miglioramento, innovazione e apprendimento con le parti interessate.

Il campo di applicazione è; Riferimenti alla norma UNI EN ISO 9001:2008 CAPITOLO 4 - GESTIRE UN’ORGANIZZAZIONE PER IL SUCCESSO DUREVOLE 4.1. GENERALITÀ 4.2. SUCCESSO DUREVOLE 4.3. IL CONTESTO DELL’ORGANIZZAZIONE 4.4. PARTI INTERESSATE, ESIGENZE E ASPETTATIVE CAPITOLO 5 - STRATEGIA E POLITICA 5.1. GENERALITÀ 5.2. FORMULAZIONE DELLA STRATEGIA E DELLA POLITICA 5.3. ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA E DELLA POLITICA

5.3.1 GENERALITÀ 5.3.2 PROCESSI E PRASSI 5.3.3 ATTUAZIONE

5.4. COMUNICAZIONE DELLA STRATEGIA E DELLA POLITICA 5.4.1 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE CAPITOLO 6 - GESTIONE DELLE RISORSE 6.1 GENERALITÀ 6.2 RISORSE FINANZIARIE 6.3 PERSONE DELL’ORGANIZZAZIONE

6.3.1 GESTIONE DELLE PERSONE 6.3.2 COMPETENZA DELLE PERSONE 6.3.3 COINVOLGIMENTO E MOTIVAZIONE DELLE PERSONE

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CAPITOLO 9 – MIGLIORAMENTO, INNOVAZIONE ED APPRENDIMENTO – vers. 2.0.3 Pagina 3 di 8

6.4 FORNITORI E PARTNER 6.4.1 GENERALITÀ 6.4.2 SCELTA, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ DI FORNITORI

E PARTNER 6.5 INFRASTRUTTURE 6.6 AMBIENTE DI LAVORO 6.7 CONOSCENZA, INFORMAZIONE E TECNOLOGIA

6.7.1 GENERALITÀ 6.7.2 CONOSCENZE 6.7.3 INFORMAZIONI 6.7.4 TECNOLOGIA

6.8 RISORSE NATURALI CAPITOLO 7 - GESTIONE DEI PROCESSI 7.1 GENERALITÀ 7.2 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DEI PROCESSI 7.3 RESPONSABILITÀ ED AUTORITÀ RELATIVE AI PROCESSI CAPITOLO 8 - MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME 8.1 GENERALITÀ 8.2 MONITORAGGIO 8.3 RESPONSABILITÀ

8.3.1 ATTIVITÀ DI CONTROLLO E PROGETTAZIONE 8.3.2 AUDIT INTERNO 8.3.3 AUTOVALUTAZIONE 8.3.4 BENCHMARKING

8.4 ANALISI DELLE NON CONFORMITÀ 8.5 RISOLUZIONI DELLE NON CONFORMITÀ 9.2 MIGLIORAMENTO L’ideazione, la progettazione, la stesura, l’implementazione, la verifica e la valutazione dei risultati del Piano di Miglioramento sono le fasi attraverso cui il processo di miglioramento viene attuato dalla scuola Giacinto Gigante Responsabili coinvolti nella stesura del Piano di Miglioramento con i campi di intervento

Dirigente Scolastico Responsabile Qualità Scuola Gruppo di miglioramento Collegio dei Docenti –Dipartimenti Consiglio d’Istituto, Personale ATA, Rappresentanti dei Genitori Gestore di Processo

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CAPITOLO 9 – MIGLIORAMENTO, INNOVAZIONE ED APPRENDIMENTO – vers. 2.0.3 Pagina 4 di 8

Fasi della stesura del Piano di Miglioramento è articolata attraverso: individuazione dei punti forti e dei punti deboli attraverso l’analisi dei dati ricavati dal

software di autovalutazione COMETA gerarchizzazione delle criticità individuazione delle priorità individuazione degli obiettivi misurabili di miglioramento stesura del piano delle attività suddivise per aree di intervento verifica dei risultati

Il Piano:

Analisi della situazione e motivazione dell’intervento Obiettivi e di miglioramento Piano delle attività GANTT del Piano Verifica degli esiti del Piano; Identificazione dei fattori critici di successo

Considerato che il miglioramento continuo, le pari opportunità, l’apprendimento costituiscono la base per il successo durevole e di conseguenza per lo sviluppo e l’innovazione. Questa finalità è ottenuta attraverso:

Il monitoraggio di opportunità, di cambiamenti dell'ambiente interno ed esterno; tutte le fasi, dalla progettazione e programmazione alla realizzazione dell'offerta formativa; delle indagini di customer per tutti i portatori di interesse; dei percorsi formativi innovativi e/o sperimentali; dei tavoli di benchmarking a cui la scuola partecipa.

La condivisione riguardo tutte le decisioni da prendere.

La formulazione di un piano di miglioramento, innovazione, apprendimento. Il coinvolgimento attivo e l’assunzione di responsabilità di tutte le parti interessate, uso

del sito web e del portale per migliorare la comunicazione interna ed esterna ed accrescere la visibilità della scuola sul territorio.

Le azioni e i processi individuati per il Miglioramento andranno da quelli piccoli e settoriali a quelli vasti disposti per i miglioramenti importanti dell'intera organizzazione. I processi di miglioramento seguono un approccio strutturato, come quello della metodologia "Plan-Do-Check-Act". In questo modo si assicura il miglioramento continuo come parte della cultura dell'organizzazione stessa: fornendo alle persone, attraverso l'ampliamento del loro potere decisionale (empowerment), l'opportunità di partecipare alle attività di miglioramento; mettendo a disposizione le risorse necessarie senza sprechi e migliorando l'efficacia e l'efficienza del processo stesso di miglioramento.

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CAPITOLO 9 – MIGLIORAMENTO, INNOVAZIONE ED APPRENDIMENTO – vers. 2.0.3 Pagina 5 di 8

Sulla base delle problematiche riscontrate vengono impostate le azioni di miglioramento; queste comprendono:

a) Azioni Correttive, indirizzate a correggere le situazioni che generano non conformità b) Azioni Preventive, indirizzate a ridurre i “rischi” di non conformità c) Azioni di Miglioramento, attività per raggiungere nuovi obiettivi di efficacia e di efficienza.

La Direzione è responsabile del riesame annuale del Sistema Gestione Qualità per assicurarne l'adeguatezza e l'efficacia nel tempo e coinvolge periodicamente gli Organi Collegiali per esaminare l’andamento dei processi interni. Tutti processi descritti dal Sistema Qualità vengono gestiti nell’ottica del miglioramento continuo. 9.3 INNOVAZIONE

9.3.1 GENERALITÀ La scuola Giacinto Gigante individua nell’innovazione un fattore strategico per il conseguimento del successo durevole, da ottenere fornendo risposte tempestive ed efficaci alle esigenze di tutte le parti interessate. L’innovazione è inoltre considerata dall’a scuola un fattore chiave per promuovere l’apprendimento delle persone dell’organizzazione, sia a livello personale che a livello organizzativo. Pertanto i processi di innovazione sono individuabili in:

• pari opportunità dei processi di insegnamento ed apprendimento; • multimedialità, nelle nuove tecnologie a servizio dei processi di

insegnamento ed apprendimento; • apertura alla collaborazione ed alla cooperazione con il territorio e con altre realtà

scolastiche, Enti, Associazioni no profit; • personalizzazione del percorso educativo; • ampliamento della formazione della personalità in tutte le direzioni; • potenziamento dello studio, uso della didattica laboratoriale, della didattica e della

valutazione per competenze;

9.3.2 APPLICAZIONE • I processi didattici (portale web per l’e-learning con aree riservate per le classi e i

docenti, uso di strumenti LIM, uso di aule e laboratori multimediali, scientifici, linguistici, della legalità, )

• I processi organizzativi e gestionali (condivisione di modulistica, avvisi, strumenti e materiali, protocollo elettronico, scrutini on line con accesso riservato, assenze on line, posta elettronica certificata etc.)

• La formazione delle persone dell’organizzazione • La comunicazione e la condivisione con le parti interessate pertinenti

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CAPITOLO 9 – MIGLIORAMENTO, INNOVAZIONE ED APPRENDIMENTO – vers. 2.0.3 Pagina 6 di 8

9.3.3 TEMPISTICA La scuola Giacinto Gigante pianifica l’introduzione di processi di innovazione in base all’individuazione di priorità, che tengano conto dei bisogni e delle aspettative delle parti interessate, e in relazione alle risorse disponibili per il loro sviluppo. Nella fase di progettazione delle attività il DS e il responsabile Progetto P.O.F. forniscono al Collegio dei docenti una valutazione sui tempi necessari al reperimento delle risorse necessarie per le innovazioni proposte: tale valutazione concorre all’attribuzione di priorità più o meno alta alla proposta. 9.3.4 PROCESSO La scuola indica modalità di scelta delle azioni di innovazione sulla base di

Monitoraggi; Audit interni; Autovalutazione condotta con strumento condiviso COMETA Polo Qualità di Napoli; Benchmarking; Indagini sulle aspettative, i bisogni e la soddisfazione delle parti interessate pertinenti; Proposte di partecipazione a progetti innovativi provenienti da soggetti istituzionali (MIUR,

Direzione Scolastica Regionale della Campania, Enti Locali, Polo Qualità Napoli ecc.), Associazioni del Terzo Settore, altre scuole e scuole del territorio, partner di progetto, docenti, personale ATA, genitori;

RESPONSABILITÀ Il Dirigente Scolastico ha la responsabilità di promuovere l’innovazione a tutti i livelli dell’organizzazione, coinvolgere tutto il personale nell’implementazione di appropriati modi di lavorare a sostegno dell’innovazione, identificare e promuovere l’apertura all’innovazione Il RGQ ha la responsabilità di supportare il DS nell’azione di promozione di progetti innovativi, coinvolgere tutto il personale nel sistema per l’innovazione Il Collegio Docenti propone e approva l’implementazione di progetti innovativi da sottoporre a ratifica da parte del Consiglio d’Istituto.

Il dato – formalizzato dal DS e approvato dal Collegio dei Docenti – rappresenta la base per la validazione dell’innovazione e per la progettazione e pianificazione delle azioni di innovazione per l’anno seguente.

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CAPITOLO 9 – MIGLIORAMENTO, INNOVAZIONE ED APPRENDIMENTO – vers. 2.0.3 Pagina 7 di 8

9.3.5 RISCHI La scuola Giacinto Gigante prevede, nella progettazione e nella pianificazione delle innovazioni, una valutazione dell’impatto di esse e dei rischi collegati sull’assetto organizzativo e gestionale e sulla percezione delle parti interessate pertinenti. I punti centrali di tale valutazione riguardano:

• Responsabilità • Interazione con gli altri processi • Rapporto fra risorse necessarie e risorse disponibili • Scarto fra risultati già conseguiti e risultati attesi • Comunicazione alle parti interessate

Sulla base di tale valutazione l’Alta Direzione predispone azioni preventive e piani di emergenza per far fronte a tali rischi. 9.4 APPRENDIMENTO La scuola Giacinto Gigante individua nell’apprendimento una risorsa strategica per la realizzazione della sua mission e per il raggiungimento del successo durevole. L’apprendimento è inteso come:

• Apprendimento organizzativo: il patrimonio di informazioni, dati, conoscenze, prassi, valori ed ideali che, maturato all’interno dell’organizzazione, ne costituisce la storia e l’identità;

• Apprendimento delle persone dell’organizzazione: le storie, le conoscenze, le capacità e le competenze, le esperienze professionali e non, i modelli di comportamento, i valori e gli ideali delle persone che operano all’interno dell’organizzazione e che sono coinvolte come parti interessate in essa. Azioni di comunicazione e di condivisione Azioni di formazione e di apprendimento rivolte a tutte le persone. Partecipazione a progetti di innovazione didattica ed organizzativa, come laboratori di ricerca-azione e di creatività.

RESPONSABILITÀ Il DS assolve tutte le funzioni in ordine alla direzione e al coordinamento, alla promozione e alla valorizzazione delle risorse umane e professionali nonché alla gestione delle risorse finanziarie e strumentali. Assume decisioni, attua scelte di sua competenza volte a promuovere e realizzare il progetto di Istituto sia sotto il profilo didattico-pedagogico, sia sotto quello organizzativo e finanziario.

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CAPITOLO 9 – MIGLIORAMENTO, INNOVAZIONE ED APPRENDIMENTO – vers. 2.0.3 Pagina 8 di 8

Il Gruppo di miglioramento rileva i bisogni di formazione e apprendimento delle persone coinvolte nell’organizzazione e promuove la partecipazione a progetti di ricerca-azione. Il Collegio Docenti elabora il piano annuale delle attività, programma iniziative di formazione e aggiornamento, delibera progetti di innovazione didattica e organizzativa. MODALITÀ E TEMPI Fase iniziale: individuazione dei bisogni, rilevazione delle risorse umane interne ed esterne. Fase di attuazione: approvazione delle azioni di innovazione e sperimentazione. Comunicazione alle parti interessate interne ed esterne. Fase finale: verifica e controllo di conformità dell’erogazione dell’offerta. Analisi e valutazione dei risultati prodotti, rilevazione degli scostamenti dai risultati previsti, analisi delle cause dei problemi riscontrati, progettazione dei miglioramenti e se necessario la riprogettazione. Procedure di riferimento: PR10 GESTIONE NON COMFORMITÀ PR02 RIESAME

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PROCEDURA N.1 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE Pagina 1 di 5

PROCEDURA N.1

DOCUMENTO DI PROCEDURA PROCESSO:

GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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PROCEDURA N.1 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE Pagina 2 di 5

1. SCOPO

Lo scopo di questa procedura è descrivere le modalità utilizzate per tenere sotto controllo i documenti e i dati che hanno relazione con il SGQ, al fine di assicurare che siano disponibili, dove si svolgono le attività, i documenti sempre in edizioni aggiornate e che siano sistematicamente eliminate le copie superate. Il Sistema di controllo della documentazione deve consentire di:

identificare la documentazione presente, il relativo stato di aggiornamento e le responsabilità di elaborazione, verifica ed approvazione;

identificare le persone o le funzioni cui ogni documento va o è stato distribuito; definire gli elementi caratteristici di un documento e le attività necessarie per la sua

emissione; definire i criteri di gestione delle modifiche; assicurare che vengano utilizzate solo edizioni aggiornate dei documenti.

2. CAMPO DI APPLICAZIONE La procedura si applica alla gestione dei documenti che hanno attinenza al Sistema Gestione Qualità. Si distinguono in documenti prescrittivi del Sistema Qualità e documenti di Registrazione della Qualità. Per documenti prescrittivi si intendono quei documenti che descrivono il Sistema Gestione Qualità e definiscono, in conformità alle norme ISO 9000, le modalità operative con cui sono svolte le diverse attività. Comprendono tutti quei documenti che sono utilizzati per implementare e mantenere il Sistema Gestione Qualità:

• La documentazione descrittiva del Sistema Qualità (Manuale Sistema Qualità, Procedure Operative, Istruzioni Operative)

• Le leggi, norme e standard di origine esterna utilizzati come riferimento per lo svolgimento di tutte le attività dell’IS.

I documenti di Registrazione della Qualità sono quelli che attestano il raggiungimento della Qualità richiesta e l’effettiva applicazione del Sistema Qualità, fornendone evidenza oggettiva. Questi documenti attestano esecuzione delle seguenti attività:

• riesami del Sistema Qualità • riesame dei requisiti del servizio • gestione delle risorse • pianificazione e gestione dei processi • controllo processi • valutazione dei fornitori • trattamento non conformità e azioni correttive e preventive • verifiche ispettive interne.

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PROCEDURA N.1 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE Pagina 3 di 5

3. RESPONSABILITÀ

Le responsabilità nella gestione dei documenti sono definite alla sezione 4 del Manuale della

qualità.

4. DESCRIZIONE DELLA ATTIVITÀ Ogni documento prescrittivi del sistema qualità viene identificato con un cartiglio indicante la data e lo stato di revisione, la codifica indicante la natura del documento, la firma di chi lo ha redatto e di chi lo ha verificato ed approvato. Elementi identificativi di un documento

1. Codice numerico o alfanumerico che identifichi univocamente il documento. 2. Titolo del documento. 3. Data ultima di revisione e indice di revisione. 4. Numero sequenziale e totale delle pagine.

Vengono, inoltre, osservate le seguenti prescrizioni:

per documenti elaborati al computer deve esistere almeno una copia cartacea; predisporre un elenco di distribuzione del documento originale e dei successivi

aggiornamenti; ritiro di tutti i documenti superati; per le copie in bianco residue è prevista la distruzione.

Le codifiche utilizzate sono le seguenti:

- Manuale della Qualità = MQ - Procedure = P + numero progressivo - Schede di Registrazione = titolo del documento :

Tutti i documenti del sistema qualità, vengono formalmente redatti dal Responsabile della Qualità, eventualmente su bozza fornita dalla persona proponente. Tutti i documenti di carattere prescrittivo sono formalmente approvati, tramite firma, dal Dirigente Scolastico. Tutti i documenti di tipologia principale (Manuale Qualità, Procedure, modulistica, istruzioni, etc.), prima della loro emissione, devono essere soggetti ad un iter di stesura, verifica ed approvazione. Evidenza di questi passaggi deve essere data attraverso le firme, riportate sulla prima pagina del documento a piè di pagina, di chi ha redatto il documento, di chi lo ha verificato, di chi lo ha approvato ed infine la data di approvazione. Tutti i documenti di tipologia principale sono documenti in continua evoluzione, pertanto possono essere corretti, adattati, rivisti al fine di migliorare continuamente l’efficienza del sistema. Le modalità relative al loro aggiornamento e riapprovazione, sono del tutto simili a quelle relative alla prima emissione; le responsabilità di redazione dell’aggiornamento, di verifica e di approvazione sono quelle identificate per la prima emissione.

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PROCEDURA N.1 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE Pagina 4 di 5

Tutte le modifiche saranno riportate sulla prima pagina di ogni documento in una tabella appositamente predisposta che riporta: la data delle modifiche, il documento modificato, l’indice di revisione, la descrizione delle modifiche ed eventuali riferimenti.

Ogni qualvolta un documento viene modificato si dovrà provvedere al ritiro dei documenti superati, alla loro sostituzione, e si dovrà assicurare che siano presenti solo versioni aggiornate. L’aggiornamento del documento, oltre ad essere segnalato sul documento stesso, viene anche segnalato sull’elenco generale dei documenti. Le riunioni in cui vengono prese decisioni che influenzano la qualità vanno verbalizzate.

Il responsabile qualità conserva una copia di tutti i documenti del SGQ e mantiene aggiornato il loro stato di revisione. Molti documenti di registrazione, richiamati anche nelle procedure, sono di origine esterna, in quanto provengono da altri enti, quali il MIUR, la Direzione Scolastica Regionale ecc. Questi documenti, quando necessario, sono comunque citati all’interno delle procedure di riferimento. Per quanto riguarda la gestione dei documenti di origine esterna, l’aggiornamento legislativo è garantito direttamente dal MIUR e dalla Direzione Scolastica Regionale che, ognuno per le parti di propria competenza inviano sia in forma cartacea che informatica leggi, circolari e disposizioni. La direzione amministrativa raccoglie inoltre pubblicazioni e riviste di approfondimento sui temi di particolare importanza. Tutta la corrispondenza cartacea (fax e posta) proveniente dall’esterno è gestita dall’ufficio protocollo ed è conservata nell’archivio di segreteria. La distribuzione della documentazione esterna agli interessati è fatta su indicazione del Dirigente Scolastico e del DSGA, in funzione dei diversi compiti e responsabilità assegnati. Nella tabella sono indicate responsabilità e modalità di gestione nelle diverse fasi:

Tipo di posta Ritiro Apertura Ricevimento

Registrazione Vaglia Destinazione Conservazione

Cartacea

Giornaliera all’ufficio postale

Da parte del DS o suo espresso delegato

Ufficio Protocollo

Dirigente o suo sostituto

Archivio di segreteria Originale Agli atti

Elettronica: a) internet b) intranet

Giornaliero

Responsabile ufficio protocollo

Dirigente Ufficio Protocollo

Dirigente o suo sostituto

Fax

All’occasione Addetto al centralino

Ufficio Protocollo

Dirigente DSGA

A mano

All’occasione Destinatario Se necessario come sopra

Se necessario come sopra

Se necessario come sopra

Se necessario come sopra

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PROCEDURA N.1 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE Pagina 5 di 5

5. INDICATORI DI PROCESSO:

• realizzare un’organizzazione che abbia il pieno controllo sulle componenti umane, tecniche e gestionali che determinano la Qualità dei processi e dei servizi;

• assegnare in maniera chiara ed inequivocabile ruoli, mansioni e responsabilità; migliore l’organizzazione.

6. RIFERIMENTI

• Manuale della Qualità, UNI EN ISO 9004:2009, PUNTO 6.7.2 7. ARCHIVIAZIONI

L’elenco dei documenti della qualità, relativamente ai documenti di registrazione, riporta i tempi ed i luoghi di archiviazione. L’archiviazione è a cura del responsabile di ogni singola attività che cura anche la loro eliminazione alla fine del tempo di conservazione previsto.

8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI

Cfr. capitolo 3 del Manuale della Qualità.

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PROCEDURA N.2 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE REGISTRAZIONI Pagina 1 di 4

PROCEDURA N.2

DOCUMENTO DI PROCEDURA PROCESSO:

GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE REGISTRAZIONI

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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PROCEDURA N.2 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE REGISTRAZIONI Pagina 2 di 4

1. SCOPO

La procedura definisce e descrive il processo relativo alla gestione delle registrazioni di

principale importanza ai fini della Qualità. Il termine "registrazione" identifica e comprende

qualunque tipo di registro, schema, modulo, ecc. che descriva, definisca, documenti o

certifichi le attività compiute ed i relativi risultati ottenuti.

Il Sistema di controllo delle registrazioni e questa procedura hanno l’obiettivo di assicurare che le registrazioni siano predisposte e conservate per fornire evidenza della conformità ai requisiti e dell’efficace funzionamento del Sistema di Gestione per la Qualità. Il Sistema di controllo delle registrazioni deve consentire di:

• identificare i documenti di registrazione presenti nell’istituto e il relativo stato di aggiornamento

• curare l’archiviazione dei documenti di registrazione • assicurare la loro protezione • assicurare la loro reperibilità • definire la durata della conservazione delle registrazioni e la modalità di eliminazione.

2. CAMPO DI APPLICAZIONE

La procedura definisce e descrive il processo relativo alla gestione delle registrazioni di principale importanza ai fini della Qualità. Il termine "registrazione" identifica e comprende qualunque tipo di registro, schema, modulo, ecc. che descriva, definisca, documenti o certifichi le attività compiute ed i relativi risultati ottenuti. Il Sistema di controllo delle registrazioni e questa procedura hanno l’obiettivo di assicurare che le registrazioni siano predisposte e conservate per fornire evidenza della conformità ai requisiti e dell’efficace funzionamento del Sistema di Gestione per la Qualità. Il Sistema di controllo delle registrazioni deve consentire di:

identificare i documenti di registrazione presenti nell’istituto e il relativo stato di aggiornamento

curare l’archiviazione dei documenti di registrazione assicurare la loro protezione assicurare la loro reperibilità definire la durata della conservazione delle registrazioni e la modalità di

eliminazione. La procedura si applica alla gestione dei documenti che hanno attinenza al Sistema Gestione Qualità. Si distinguono in documenti prescrittivi del Sistema Qualità e documenti di Registrazione della Qualità. Per documenti prescrittivi si intendono quei documenti che descrivono il Sistema Gestione Qualità e definiscono, in conformità alle norme ISO 9000, le modalità operative con cui sono svolte le diverse attività.

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PROCEDURA N.2 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE REGISTRAZIONI Pagina 3 di 4

Comprendono tutti quei documenti che sono utilizzati per implementare e mantenere il Sistema Gestione Qualità: - La documentazione descrittiva del Sistema Qualità (Manuale Sistema Qualità, Procedure

Operative, Istruzioni Operative) - Le leggi, norme e standard di origine esterna utilizzati come riferimento per lo svolgimento

di tutte le attività dell’IS. I documenti di Registrazione della Qualità sono quelli che attestano il raggiungimento della Qualità richiesta e l’effettiva applicazione del Sistema Qualità, fornendone evidenza oggettiva. Questi documenti attestano esecuzione delle seguenti attività: - riesami del Sistema Qualità - riesame dei requisiti del servizio - gestione delle risorse - pianificazione e gestione dei processi - controllo processi - valutazione dei fornitori - trattamento non conformità e azioni correttive e preventive - verifiche ispettive interne.

3. RESPONSABILITÀ

Le responsabilità nella gestione della registrazione dei documenti della qualità è compito del RSQ.

4. DESCRIZIONE DELLA ATTIVITÀ

Tra i documenti di Istituto ed i documenti operativi, devono essere individuati tutti quelli che, possono essere considerati "documenti di registrazione della qualità". Tali documenti vanno riportati nell'apposito elenco predisposto. L'elenco dei documenti di registrazione della qualità è un documento dinamico che va aggiornato e completato parallelamente all'evolversi del Sistema Qualità. L'individuazione dei documenti di registrazione della qualità, il loro inserimento nel relativo elenco e la gestione dell'elenco stesso, sono di competenza del Responsabile Qualità. La gestione delle eventuali modifiche o aggiornamenti dei documenti su cui si effettuano registrazioni della qualità avviene secondo quanto prescritto dalla procedura n.2. Il RSQ si sta occupando, coinvolgendo le funzioni strumentali appositamente individuate, di costruire un sistema di salvataggio dei dati in formato elettronico, così da consentire anche un’archiviazione più lunga nel tempo dei documenti.

5. INDICATORI DI PROCESSO

Rintracciabilità e identificabilità dei documenti.

6. RIFERIMENTI

Manuale della Qualità, UNI EN ISO 9004: 2009, PUNTO 6.7.2

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PROCEDURA N.2 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE REGISTRAZIONI Pagina 4 di 4

7. ARCHIVIAZIONI

Tutti i documenti di registrazione della qualità vanno conservati e tenuti a disposizione per un tempo almeno pari a quello definito nell'indice dei documenti di registrazione della qualità; scaduto tale termine si stabilirà, caso per caso, quali dei suddetti documenti saranno ulteriormente conservati. Tutti i documenti devono essere conservati nella cassaforte del DS.

8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI

Cfr. capitolo 3 del Manuale della Qualità.

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PROCEDURA N.3 GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA Pagina 1 di 5

PROCEDURA N.3

DOCUMENTO DI PROCEDURA PROCESSO:

GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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PROCEDURA N.3 GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA Pagina 2 di 5

1. SCOPO Scopo della presente procedura è di descrivere le responsabilità e le modalità operative previste nella scuola G. Gigante per la gestione della comunicazione interna ed esterna, in modo tale da: assicurare la corretta, sistematica e tempestiva circolazione delle informazioni, sia quelle

rivolte ai portatori di interesse interni (personale docente e non docente, studenti, famiglie) che esterni (partner di progetto, partner di rete, fornitori, istituzioni, territorio);

assicurare la reperibilità e la facilità di accesso per tutti i portatori di interesse delle informazioni e delle comunicazioni provenienti dall’esterno;

far entrare la comunicazione come componente strategica di ogni processo attivato nella scuola;

assicurare, attraverso una comunicazione efficace e sistematica, la diffusione e la diffusione sul territorio del progetto educativo in cui si concretizzano la mission e la vision della scuola;

aprire canali di ascolto rivolti al territorio, facendo della comunicazione un fattore di miglioramento.

2. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura si applica a tutti i processi di comunicazione che interessano la scuola nello svolgimento delle sue attività comprese nel campo della progettazione, erogazione e controllo del servizio formativo. Le comunicazioni di carattere amministrativo-finanziario con i fornitori e quelle riguardanti la gestione del personale della scuola sono regolate dalla normativa in vigore. Le comunicazioni e le registrazioni riguardanti il SGQ sono oggetto delle specifiche procedure:

• Procedura di sistema: Gestione della documentazione • Procedura di sistema: Gestione delle registrazioni

3. RESPONSABILITÀ Le responsabilità relative alla progettazione, erogazione e controllo dei processi comunicativi dell’istituto sono:

DIRIGENTE SCOLASTICO E’ responsabile della comunicazione interna ed esterna dell’Istituto Gestisce e coordina la comunicazione con le istituzioni nazionali e locali Gestisce la comunicazione con le Reti e con il territorio Convoca e coordina il gruppo di lavoro per la stesura del ‘Piano per la Comunicazione’ Relaziona al Consiglio d’Istituto sugli esiti e sui risultati del ‘Piano’

GRUPPO DI LAVORO Stende il ‘Piano per la Comunicazione’ come sezione del POF d’Istituto Monitora il ‘Piano’ e sulla base degli esiti propone azioni di miglioramento

RESPONSABILE DI PROGETTO

Cura la gestione dei processi di comunicazione relativi all’area di intervento secondo le indicazioni del ‘Piano’

SEGRETERIA Archivia i materiali e ne assicura l’accessibilità e la conservazione. Le responsabilità specifiche relative alla gestione delle comunicazioni sono riportate nella “Matrice delle Responsabilità” allegato al ‘Piano per la Comunicazione’ d’Istituto

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PROCEDURA N.3 GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA Pagina 3 di 5

4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ La scuola G. gigante individua come interlocutori: - Portatori di interesse interni: studenti, famiglie, personale - Portatori di interesse istituzionali: MIUR, Ufficio Scolastico Regionale, Enti locali, - Portatori di interesse partner: altre scuole, aziende, agenzie formative, associazioni del

Terzo settore, Università. Sulla base della tipologia specifica degli interlocutori coinvolti e dello scopo della comunicazione viene elaborato all’inizio dell’anno scolastico un ‘Piano per la Comunicazione’ che prende in esame i diversi settori progettando le specifiche modalità di:

• Comunicazione interna: la comunicazione interna comprende tutte le comunicazioni rivolte a/provenienti da personale, studenti, genitori, sia quelle di origine interna che quelle che, provenienti dall’esterno, devono essere diffuse a tutte le componenti dell’Istituto;

• Comunicazione esterna: la comunicazione esterna comprende le comunicazioni rivolte a soggetti istituzionali, al territorio e ai partner di progetto.

All’interno di queste due aree vengono inoltre distinte: -le comunicazioni di carattere prettamente informativo necessarie per l’erogazione del servizio (p.e. calendario scolastico, impegni del personale, comunicazioni scuola-famiglia) -le comunicazioni specificamente funzionali all’aspetto di progettazione, erogazione e controllo del servizio formativo, comprendenti quelle con i partner di progetto e le informazioni di ritorno provenienti da tutte le parti interessate (indagini sulla soddisfazione, reclami, proposte, relazioni e verifiche).

Il ‘Piano per la Comunicazione’ progetta le modalità di comunicazione a partire da: -le necessità comunicative dell’Istituto in relazione alle specificità del POF; -la tipologia ed il numero dei soggetti coinvolti e dei partner di progetto per l’anno scolastico in corso; -le esperienze pregresse, sia in termini di punti di forza che di punti di miglioramento. Della stesura del Piano è incaricato, sotto la supervisione del DS, il gruppo di lavoro per la stesura del POF, di cui il Piano costituisce una specifica sezione. Il ‘Piano per la Comunicazione’ prevede che, per ogni tipologia di comunicazione e per ogni destinatario, siano indicati: - strumento e supporto - tempistica - modalità/responsabilità di stesura - modalità/responsabilità di trasmissione - modalità/responsabilità di accesso - modalità/responsabilità di controllo - modalità/responsabilità di archiviazione

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PROCEDURA N.3 GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA Pagina 4 di 5

Area: comunicazione interna di carattere informativo Tipologia: circolare Destinatario: genitori Strumento/supporto tempistica stesura trasmissione accesso controllo archivia

zione Registro delle comunicazioni Sito web supporto cartaceo/digitale

Diffusione con preavviso di 2 giorni

DS o suo delegato

Lettura in classe – docente in servizio Pubblicazione sul sito Web

Personale ATA Gestore sito WEB

Annotazione sul Giornale di classe.

Segreteria: registro del protocollo

Per ogni progetto/attività previsto dal POF il ‘Piano per la Comunicazione’ prevede la compilazione di una parte specificamente dedicata alle modalità di diffusione/disseminazione, sia in entrata (fase informativa e di diffusione dell’azione) sia in uscita (comunicazione e diffusione degli esiti sia all’interno che all’esterno dell’Istituto). Alla fine dell’anno scolastico, in sede di riunione di Riesame e di verifica e validazione del POF, vengono esaminati gli esiti del ‘Piano per la Comunicazione’, in relazione agli indicatori di processo individuati ed agli standard di risultato previsti per l’anno scolastico. I punti forti ed i punti di miglioramento risultanti rappresentano elementi in entrata per la stesura del Piano per l’anno scolastico seguente.

5. INDICATORI DI PROCESSO Il processo della comunicazione viene monitorato costantemente dal RQS, sotto la supervisione del DS, attraverso l’analisi dei seguenti indicatori:

• Numero dei reclami provenienti dall’area comunicazioni interne • Numero dei reclami provenienti dall’area comunicazioni esterne • Numero degli accessi al sito web dell’Istituto • Soddisfazione dei portatori di interesse • Numero dei partecipanti agli eventi rivolti all’esterno

6. RIFERIMENTI

• Manuale della Qualità, Capitolo 5 “Strategia e politica”, punto 5.4 • Manuale della Qualità, Capitolo 6 “Gestione delle Risorse”, punti 6.7.1-3 • UNI EN ISO 9004:2009 Sistemi di gestione per la qualità • Procedura Gestione delle non conformità

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PROCEDURA N.3 GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA Pagina 5 di 5

7. ARCHIVIAZIONE

Tutti i materiali di cui si fa menzione nella presente procedura sono archiviate dalla Segreteria e/o dai Responsabili di progetto e sono conservati presso la Segreteria dell’Istituto secondo i criteri stabiliti dalla normativa vigente, su supporto cartaceo e/o digitale.

Tutte le informazioni relative al processo di comunicazione sono conservate dal DS nell’Ufficio di Direzione per almeno cinque anni per la consultazione e per la considerazione della stessa in sede di riesame.

8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI

Per quanto riguarda i termini e le definizioni utilizzate nella procedura si rimanda alla terminologia utilizzata nella Norma UNI EN ISO 9004:2009 e nel Capitolo 3 del presente Manuale.

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PROCEDURA N.4 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA Pagina 1 di 8

PROCEDURA N.4

DOCUMENTO DI PROCEDURA PROCESSO:

PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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PROCEDURA N.4 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA Pagina 2 di 8

1. SCOPO Scopo della seguente procedura è definire i criteri e le modalità per un’adeguata attività di pianificazione e controllo dell'attività didattica al fine di garantire lo svolgimento equilibrato della stessa ed il raggiungimento degli obiettivi definiti

Il successo formativo; l’inserimento nel sistema scuola di tutti gli alunni e delle famiglie; la piena efficacia degli interventi; la semplificazione e la snellezza dei percorsi amministrativi; gli interventi mirati e personalizzati contro la dispersione l’applicazione delle regole

di programmazione, monitoraggio e valutazione; l’adeguatezza e l’efficacia del sistema qualità finalizzato all’orientamento; la capacità dell’Istituto di perseguire e conseguire gli obiettivi programmati e definiti; le necessità di miglioramento continuo che emergono dalla individuazione dei

bisogni dell’utenza. 2. CAMPO APPLICAZIONE Questa procedura è applicabile alla pianificazione e controllo dell’attività didattica sia per le attività curricolari che extracurricolari per tutte le classi. 3. RESPONSABILITÀ Le responsabilità relative alla pianificazione e alla programmazione didattica sono riportate nella tabella seguente:

Responsabilità Attività Dirigente Scolastico • Convoca i Collegi dei Docenti

• Verifica e approva i Piani di Lavoro • Controlla l’adeguato svolgimento del Piano di Lavoro • Promuove le iniziative di ricerca • Promuove iniziative di innovazione didattica • Promuove l’uso delle nuove tecnologie

Gruppi di lavoro di Dipartimento • Definisce gli obiettivi trasversali e transdisciplinari • Fissa i criteri di individuazione e la tipologia nonché fornisce i

materiali didattici delle prove di valutazione in ingresso, in itinere e finali

• Propone l’acquisto di sussidi e l’adozione dei libri di testo • Definisce i criteri per una performance oggettiva e condivisa • Definisce i criteri e fornisce i materiali didattici per il recupero e il

potenziamento disciplinare

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PROCEDURA N.4 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA Pagina 3 di 8

Consigli di Classe • Definisce gli obiettivi trasversali e gli obiettivi relativi alle varie discipline attenendosi agli obiettivi del POF

• Definisce la programmazione annuale del lavoro di classe • Formula i piani di studi personalizzati • Programma le attività extrascolastiche, i viaggi d’istruzione e le visite

guidate nell’ambito della programmazione generale • Esprime giudizi di valutazione sugli apprendimenti e sulle competenze

espresse in traguardi di prestazione degli alunni • Promuove attività di recupero e potenziamento individualizzate • Formula al Collegio dei Docenti proposte in ordine all’azione educativa

e didattica • Esprime parere sulle iniziative di ricerca • Agevola rapporti tra docenti – alunni – genitori • Certifica le competenze acquisite dall’alunno

Collegio dei Docenti

• Approva POF e Carta dei Servizi • Delibera l’adozione dei libri di testo • Formula proposte al D.S. per: o la formazione e la composizione delle classi, o l’assegnazione dei docenti alle classi, o la formulazione dell’orario delle lezioni, o la definizione dell’offerta formativa facoltativa eccedente il monte

ore obbligatorio o l’adozione del modello d’Istituto di Scheda di valutazione o l’assegnazione dei compiti di coordinatore e delle funzioni

strumentali al POF o i criteri di composizione delle Commissioni e dei Gruppi di lavoro

• Propone al D.S. attività scolastiche nell’ambito dei criteri generali fissati dal Consiglio di Istituto

• Delibera la suddivisione dell’a.s. in periodi • Valuta periodicamente l’efficacia dell’azione didattica e propone

misure per l’attuazione del POF e per il miglioramento • Delibera iniziative di ricerca • Promuove e delibera iniziative di aggiornamento ai docenti • Sostiene il Sistema della gestione della Qualità del servizio erogato

Gruppo di lavoro • Gestisce e monitorizza l’attuazione operativa del POF attraverso l’effettuazione di: o studi di fattibilità, o preparazione di piani di lavoro, o gestione della comunicazione, o gestione del monitoraggio delle attività, o gestione delle azioni di miglioramento e di riprogettazione.

• Riferisce al Collegio dei Docenti su proposte, azioni e risultati relativi

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PROCEDURA N.4 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA Pagina 4 di 8

Insegnante

• Prepara il Piano di Lavoro annuale • Prepara la Relazione Finale di verifica del Piano di Lavoro proposto • Esprime giudizi di valutazione • Partecipa all’apertura ed all’aggiornamento del piano di studi personalizzato

Segreteria • Cura l’accessibilità dei documenti relativi

all’attività dell’Istituto • Distribuisce, raccoglie e trasmette il materiale

cartaceo e le informazioni sui testi adottati e da adottare

4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 4.1 Attività di programmazione La pianificazione dell’attività didattica da svolgere in ciascuna classe viene sviluppata attraverso la definizione dei seguenti punti:

a) definizione del tema di lavoro d’Istituto sulla base di quanto deciso dal Collegio dei Docenti nell’ultima riunione dell’a.s. precedente;

b) definizione degli obiettivi per aree disciplinari e definizione degli obiettivi trasversali in relazione ai traguardi di prestazione per segmento e per classe;

c) definizione obiettivi trasversali per classe e programmazione dell’attività didattica individuale.

a) Definizione del tema di lavoro d’Istituto Nel corso del primo Collegio dei Docenti, sulla base di quanto deciso nell’ultima riunione dell’anno scolastico precedente, il Collegio stesso traccia le linee operative per lo sviluppo del tema d’istituto. Nel corso di questa riunione il D.S.: - sceglie i Coordinatori di Dipartimento, - indice la riunione per Dipartimenti - presenta al Collegio gli indirizzi organizzativi e

gestionali per l’anno scolastico corrente.

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PROCEDURA N.4 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA Pagina 5 di 8

b) Definizione degli obiettivi per aree disciplinari e definizione degli obiettivi trasversali in relazione ai traguardi di prestazione per segmento e per classe

Durante la riunione dei Dipartimenti, a cui partecipano tutti gli insegnanti divisi per area disciplinare, si definiscono gli obiettivi per area disciplinare tenendo conto di:

- anno del corso, - indirizzo del corso (solo per il segmento Secondaria 1° grado), - indicazioni ministeriali, - esperienze precedenti, - traguardi di prestazione per segmento e per classe, - linee del tema d’istituto.

Successivamente si individuano, per ciascuna area disciplinare:

- nuclei fondanti, - obiettivi in riferimento alle competenze chiave e formulati sotto forma di traguardi di

prestazione, - trasversalità, - indicatori e descrittori dei livelli minimi di prestazione, - standard d’istituto, - possibili tematiche per l’offerta facoltativa, - metodi di insegnamento, - scansioni temporali, necessari per il raggiungimento degli obiettivi.

Ancora, si definiscono i criteri di valutazione e il numero minimo e la tipologia di verifiche attraverso la definizione degli indicatori e descrittori dei livelli minimi di prestazione nell’ambito della normativa:

UNI EN ISO 9004 : 2009, paragrafo 7.1.2 Produzione ed erogazione dei servizi, paragrafo 9.4 Apprendimento, sezione 7 Gestione dei Processi , sezione 8 Monitoraggio,misurazione, analisi e riesame

Si richiedono gli interventi di esperti. Il coordinatore verbalizza e porta il verbale in Segreteria dove resta a disposizione per la consultazione nell’Archivio all’interno della sezione “Riunioni di Dipartimento” La verbalizzazione deve evidenziare i seguenti punti: - nuclei fondanti, - obiettivi declinati in competenze e tradotti in traguardi di prestazione, - trasversalità, - indicatori e descrittori dei livelli minimi di prestazione per segmento e per classe, - standard d’istituto, - possibili tematiche per l’offerta facoltativa, - metodi di insegnamento, - scansioni temporali, - interventi di esperti e richieste di sussidi e attrezzature.

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PROCEDURA N.4 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA Pagina 6 di 8

Il D.S., ricevuti i risultati del lavoro dei Dipartimenti, convoca i Gruppi di lavoro che, sulla base delle proposte dei Dipartimenti e delle opzioni espresse dai genitori all’atto dell’iscrizione, formula e propone: - utilizzo delle quote di autonomia e/o flessibilità - attività extracurricolari, - partecipazione a progetti ministeriali, in rete con altre scuole e con istituzioni ed

associazioni, - piani di fattibilità, - modalità organizzative e gestionali, - piani di monitoraggio delle attività,

e formalizza l’articolazione delle proposte in progetti.

I risultati del lavoro vengono formalizzati in una relazione. Il D.S. convoca allora, entro la fine del mese di giugno il Collegio dei Docenti, per la discussione ed approvazione della relazione del Gruppo di Pianificazione. Quanto approvato dal Collegio e deliberato in seguito dal Consiglio d’Istituto viene riportato nel POF. Tutta questa fase di lavoro viene conclusa entro la fine del mese di settembre per l’approvazione finale del POF e della Carta dei Servizi . c) Definizione obiettivi trasversali rispetto alle competenze chiave per classe e

programmazione dell’attività didattica individuale Gli obiettivi trasversali per le classi sono definiti successivamente, durante il primo Consiglio di Classe e di intersezione, tenendo conto della situazione di partenza e dell’anno di corso della classe. Durante questa riunione vengono esaminati i fascicoli degli alunni al fine da individuare: - casi critici, - alunni diversamente abili - numero dei ripetenti - alunni provenienti da classi smembrate o altre scuole, - profilo delle abilità e competenze della classe / gruppo.

In base a quanto emerso ed ai risultati dei test d’ingresso e/o delle prime prove e delle opzioni espresse dai genitori e discusse con il coordinatore, viene proposto il piano di studio personalizzato per ciascun alunno. Il piano di studio personalizzato deve armonizzarsi con: - definizione degli obiettivi trasversali in riferimento alle competenze chiave (metodo di lavoro

e capacità organizzativa, rispetto dei tempi di lavoro proposti, utilizzo dei materiali e strutture)

- riformulazione o riconferma degli obiettivi fissati nella riunione di Dipartimento per area disciplinare

- coordinamento tra gli insegnanti per evitare concentrazione eccessiva del carico di lavoro - scelta di lavori congiunti tra materie/aree e/o individuazione di collegamenti da fare nel

corso dell'anno decisi per la classe / gruppo.

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PROCEDURA N.4 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA Pagina 7 di 8

Si propongono in questa sede attività come rappresentazioni teatrali, mostre, visite guidate, e quant’altro si ritenga utile per approfondire e facilitare l’acquisizione dei contenuti e il raggiungimento degli obiettivi, secondo le linee tracciate dal progetto d’istituto. Il verbale della riunione del Consiglio deve contenere le seguenti scelte e decisioni nonché le eventuali proposte di acquisto per: - videocassette, audiocassette, software didattico, - libri di lettura e di consultazione, - attività laboratoriali, - visite guidate, - scambi culturali. - spettacoli teatrali.

Entro 10 giorni dalla riunione, il coordinatore discute con i genitori il piano di studi personalizzato dell’alunno, che costituisce il nucleo del Contratto Formativo che le parti contestualmente sottoscrivono. Successivamente, per ciascuna della sue classi, ogni insegnante riporta nel Piano di Lavoro individuale l’attività didattica che intende svolgere. Nel Piano di Lavoro il docente deve specificare: - i livelli di partenza, - gli obiettivi declinati in competenze e traguardi di prestazione, - le attività di recupero e/o sostegno e di potenziamento, - i criteri di valutazione, - gli argomenti da affrontare e i loro contenuti, - gli argomenti prioritari, - i metodi di insegnamento, - previsione dei tempi di lavoro, - il numero e il tipo delle verifiche, - i lavori interdisciplinari e di gruppo, - i lavori da affrontare al di fuori dell’orario curriculare, - altre attività curriculari previste quali scambi con l’estero, partecipazioni a rappresentazioni

teatrali o cinematografiche, visite a musei o mostre, visite didattiche. Il documento, una volta presentato al Consiglio di Classe, deve essere depositato in Segreteria entro la settimana successiva, e visionato dal D.S. per l’approvazione. Il Piano di Lavoro Individuale è conservato in Segreteria, con tutta la restante documentazione della classe, per tutta la durata del corso; infine, viene inserito nel registro personale del docente.

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PROCEDURA N.4 PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA Pagina 8 di 8

4.2 Controllo e valutazione dell’attività didattica svolta Periodicamente ciascun insegnante effettua a sua discrezione una valutazione circa l’andamento ed il grado di attuazione rispetto a quanto pianificato. Tale valutazione è oggetto di riunioni dei Consigli di Classe, allo scopo di prevenire o gestire eventuali situazioni di criticità, anomalie o imprevisti che rischiano di impedire o hanno ostacolato l’attuazione di quanto pianificato. Le eventuali azioni di recupero individuate risultano poi dai verbali di tali riunioni. Per le azioni di monitoraggio e di miglioramento e come base per l’eventuale riprogettazione, l’insegnante e/o il Consiglio interessato possono fare riferimento alle linee di indirizzo elaborate dai Gruppi di lavoro di Dipartimento e dal Collegio dei Docenti. Il D.S. inoltre, a sua discrezione, può periodicamente controllare l’effettivo svolgimento del Piano di Lavoro approvato. Qualora venga riscontrata qualche carenza ritenuta di particolare gravità può convocare l’insegnante o il Consiglio interessato per discutere della situazione e trovare adeguate soluzioni. Al termine dell’anno scolastico, entro la data fissata dal D.S., e comunque entro la fine di giugno, ogni insegnante elabora una relazione finale in cui verifica il raggiungimento degli obiettivi prefissati o espone il motivo del loro mancato raggiungimento. Tale relazione viene consegnata in Segreteria, dove viene conservata per tutta la durata del corso e serve come base per una migliore pianificazione della didattica dell’anno successivo, coerentemente con le logiche del miglioramento continuo. 5. INDICATORI DI PROCESSO

Si individuano come indicatori di processo per il riallineamento ed il miglioramento: - numero delle non conformità rilevate durante l’erogazione del processo - rispetto della tempistica - conformità dei prodotti alle specifiche ed ai requisiti - puntualità e completezza della comunicazione

6. RIFERIMENTI

MANUALE DELLA QUALITA’, Capitolo 7: ”Gestione dei processi” 7. ARCHIVIAZIONE

-Registro dei verbali del Collegio dei docenti -Registro dei verbali del Consiglio di classe 8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI

Cfr. Capitolo 3 9. ALLEGATI Modello: Pianificazione didattica – piano studi coordinato Modello: Programmazione competenze classi terze Modello: Test di gradimento attività extra svolte Modello: Certificazione delle competenze

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PROCEDURA N.5 AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE Pagina 1 di 4

PROCEDURA N. 5

DOCUMENTO DI PROCEDURA PROCESSO:

AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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PROCEDURA N.5 AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE Pagina 2 di 4

1. SCOPO

Questa procedura descrive le modalità adottate per la gestione delle azioni correttive e/o

preventive, al fine di eliminare o prevenire le cause di possibili non conformità.

2. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura si applica a tutte le attività contemplate nel sistema qualità dell’Istituto. 3. RESPONSABILITÀ

ATTIVITÀ RESPONSABILE Individuazione problema Tutte le funzioni interessate Raccolta e valutazione dati RGQ Individuazione Azioni Correttive, Preventive e di Miglioramento RGQ; Dirigente scolastico, staff, DSGA.

Verifica efficacia delle Azioni Correttive e Preventive RGQ

4. DESCRIZIONE DELLA ATTIVITÀ Dal punto di vista operativo le attività sono condotte secondo lo schema seguente:

• Tutte le persone operanti nell’Istituto possono segnalare la presenza di un problema o di una non conformità relativamente all’andamento delle attività.

• La non conformità, riportata nel modulo “Segnalazione dei problemi”, deve pervenire tempestivamente al RSQ, che la valuta insieme alla persona che l’ha segnalata e che interpella, se necessario, altre funzioni dell’Istituto.

• Il RSQ cura, direttamente o tramite le funzioni coinvolte, la risoluzione della non conformità, ne trascrive l’esito e verifica, se necessario, l’effettiva attuazione di quanto predisposto.

Nei casi in cui: • la non conformità è particolarmente grave o comunque tale da desiderare l’assoluta

certezza che essa non si verifichi più; • la non conformità è ricorrente, e quindi si suppone che ci siano delle precise cause

di fondo che la generano; • il RGQ pianifica una azione correttiva, coinvolgendo, in funzione della sua portata

il DS, il DSGA ed i responsabili delle funzioni interessate. L’azione correttiva è volta ad eliminare le cause delle NC e si articola nelle seguenti fasi:

• Analisi della non conformità ed individuazione delle cause che l’hanno generata. • Analisi delle cause individuate. • Scelta dell’azione correttiva da adottare. • Esecuzione dell’azione correttiva e verifica della sua corretta attuazione. • Valutazione dopo un tempo prestabilito dell’efficacia dell’azione intrapresa.

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PROCEDURA N.5 AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE Pagina 3 di 4

Tipiche azioni correttive sono ad esempio: la modifica di una procedura o di un comportamento, la pianificazione di un intervento di formazione, l’eliminazione di un fornitore. Una azione correttiva può essere data anche dalla combinazione di più attività. Le azioni correttive, il cui avvio è registrato dal RGQ, sono poi registrate e chiuse, sempre ad opera del Responsabile Qualità in ELENCO AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE. Le azioni correttive intraprese nel corso dell’anno devono essere riportate e discusse in sede di riesame della direzione. Azioni Preventive. Le azioni preventive, a differenza di quelle correttive, non partono da una non conformità in atto o comunque già segnalata, ma dalla valutazione che una non conformità si possa verificare. Una azione preventiva tipica nasce ad esempio dal venire a conoscenza di un possibile problema dall’esterno (da un altro istituto o dal Ministero) o dalla rilevazione di una tendenza in atto che potrebbe sfociare in problemi più gravi. Per le azioni preventive non esiste uno specifico modulo in quanto esse possono essere estremamente varie nella loro natura e nella loro conduzione. In ogni caso: Tutte le persone possono segnalare al RGQ il possibile sorgere di problemi. il RGQ pianifica una azione preventiva, coinvolgendo, in funzione della sua portata il DS, il DSGA ed i responsabili delle funzioni interessate. L’azione correttiva è volta ad eliminare le cause della potenziale NC e si articola nelle seguenti fasi: Analisi delle cause della possibile Non Conformità. Scelta dell’azione preventiva da adottare. Esecuzione dell’azione pianificata e verifica della sua corretta attuazione. Valutazione dopo un tempo prestabilito dell’efficacia dell’azione intrapresa. Le azioni preventive sono registrate e chiuse, ad opera del Responsabile Qualità, nell’ELENCO AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE. Le azioni preventive intraprese nel corso dell’anno devono essere riportate e discusse in sede di riesame della direzione. 5. INDICATORI DI PROCESSO Tenuta sotto controllo dei problemi per una loro tempestiva risoluzione.

6. RIFERIMENTI Manuale della Qualità, Capitolo 8, Monitoraggio, misurazione, analisi e riesame

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PROCEDURA N.5 AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE Pagina 4 di 4

7. ARCHIVIAZIONI L’archiviazione della documentazione del Riesame è a cura del RSQ che, di concerto con

il DS, stabilisce di custodire una copia in cartaceo nella cassaforte dell’Ufficio del DS ed

una copia in formato elettronico è custodita personalmente dal RSQ.

8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI Cfr. capitolo 3 del Manuale della Qualità

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PROCEDURA N.6 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE Pagina 1 di 3

PROCEDURA N.6

DOCUMENTO DI PROCEDURA PROCESSO:

GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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PROCEDURA N.6 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE Pagina 2 di 3

1. SCOPO La presente procedura costituisce la guida operativa ai fini della corretta conduzione delle verifiche ispettive interne, finalizzate a valutare:

la corretta applicazione delle procedure; l’adeguatezza e l’efficacia del sistema qualità; la capacità dell’Istituto di perseguire e conseguire gli obiettivi prefissati; le necessità di miglioramento che emergono dalla conduzione delle diverse attività.

2. CAMPO DI APPLICAZIONE

La procedura si applica a tutte le attività che hanno influenza sul SGQ e che sono disciplinate dal M.Q.. L’attività di verifica ispettiva si ricollega alle attività di autovalutazione condotte nell’Istituto ma:

si riferisce a tutte le attività aventi influenza sulla qualità del servizio erogato, avviene secondo un programma definito, è condotta nelle diverse aree da persone qualificate e non aventi diretta

responsabilità nelle aree stesse, tocca ogni area del sistema qualità almeno una volta all’anno.

Le verifiche ispettive interne sono – e così devono essere intese – una potente leva di miglioramento delle attività e della qualità complessiva dell’Istituto in quanto consentono una periodica rivisitazione di tutte le aree che concorrono al risultato finale. La verifica ispettiva è quindi occasione di dialogo e di riflessione in merito alle procedure ed alle prassi adottate, ai problemi presenti o potenziali, alle idee ed ai progetti di miglioramento. E’ auspicabile che col tempo molte persone dell’Istituto abbiano la qualifica e le competenze per svolgere attività di verifica in modo che tra le diverse aree sia attivo un controllo incrociato ed uno scambio costante di conoscenze.

3. RESPONSABILITÀ La gestione di tutte le attività relative alla conduzione delle verifiche ispettive interne è di responsabilità di RGQ. Le verifiche possono essere condotte da personale interno o esterno all’Istituto ma che abbia almeno i seguenti requisiti:

Conoscenza delle tematiche della qualità e della norma UNI EN ISO 9001 E 9004, comprovata dalla partecipazione a corsi e/o seminari sulla materia;

Conoscenza del mondo della scuola e dell’applicazione in esso dei principi della qualità; Effettuazione, anche come osservatore, di almeno una verifica ispettive in un istituto

scolastico. E’ compito di RGQ verificare e mantenere evidenza di tali requisiti.

4. DESCRIZIONE DELLA ATTIVITÀ Annualmente, in sede di riesame della direzione di inizio anno, RGQ sottopone alla discussione una ipotesi di PIANO DELLE VERIFICHE ISPETTIVE predisposto in funzione:

della necessità che ogni area sia sottoposta almeno ad una verifica; dell’importanza di ogni area ai fini della qualità e degli obiettivi prefissati; dei risultati di precedenti verifiche; dell’andamento dei reclami e delle non conformità rilevati nel periodo precedente.

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PROCEDURA N.6 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE Pagina 3 di 3

Il piano viene approvato in sede di riesame, firmato dal Dirigente Scolastico, allegato al verbale di riesame ed affisso in bacheca. RGQ ha il compito di gestire la corretta esecuzione del piano. Se i valutatori prescelti sono esterni all’istituto è compito dell’amministrazione curare per tempo tutti gli aspetti burocratici relativi all’incarico. In prossimità della verifica – ed almeno dieci giorni prima – RGQ comunica al responsabile dell’area oggetto della verifica stessa i tempi e le modalità con cui essa si svolgerà. La verifica si svolge secondo le modalità pianificate ed è condotta attraverso:

colloqui con i responsabili e gli operatori delle diverse aree; analisi di documenti, procedure, registrazioni; verifiche sulle attività in atto.

Eventuali non conformità rilevate nel corso della verifica sono immediatamente comunicate verbalmente al responsabile dell’area e successivamente formalizzate sul Rapporto di Verifica Ispettiva Interna. Eventuali raccomandazioni, in funzione della loro importanza e rilevanza nella vita dell’istituto, sono gestite o come azioni preventive, secondo quanto previsto nella procedura apposita, o come obiettivi di miglioramento, in sede di riesame della direzione. La decisione a tal proposito è presa dal RSQ, sentito eventualmente il parere del Dirigente Scolastico. Alla fine della verifica il responsabile del gruppo di valutazione redige il RAPPORTO DELLA VERIFICA ISPETTIVA, che riassume i risultati complessivi della verifica indicando:

i punti di forza e di debolezza del sistema di gestione della qualità; gli aspetti da migliorare; l’adeguatezza e l’efficacia del sistema rispetto al perseguimento degli obiettivi

prefissati.

Il RAPPORTO DELLA VERIFICA ISPETTIVA viene discusso collegialmente in sede di riesame della direzione ed è consegnato in copia ai responsabili delle aree oggetto della verifica.

5. INDICATORI DI PROCESSO - Individuare i punti di debolezza e i punti di forza - Predisporre azioni reali di miglioramento

6. RIFERIMENTI

• Manuale della Qualità, sezione 8 Monitoraggio, misurazione, analisi e riesame.

7. ARCHIVIAZIONI L’archiviazione della documentazione del Riesame è a cura del RSQ che, di concerto con il DS, stabilisce di custodire una copia in cartaceo nella cassaforte dell’Ufficio del DS ed una copia in formato elettronico è custodita personalmente dal RSQ.

8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI

Cfr capitolo 3 del Manuale della Qualità

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PROCEDURA N.7 TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE NON CONFORMITÀ Pagina 1 di 3

PROCEDURA N. 7

DOCUMENTO DI PROCEDURA PROCESSO:

TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE NON CONFORMITÀ

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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PROCEDURA N.7 TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE NON CONFORMITÀ Pagina 2 di 3

1. SCOPO Lo scopo di questa procedura è di assicurare la corretta gestione delle Non Conformità

riguardanti tutti i servizi erogati dall’Istituto, l’andamento della vita scolastica ed il mantenimento del Sistema Qualità.

2. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura si applica a tutte le attività contemplate nel sistema qualità dell’Istituto. 3. RESPONSABILITÀ

ATTIVITÀ RESPONSABILE Individuazione problema Tutte le funzioni interessate Trattamento Non Conformità RGQ e funzioni interessate Verifica Risoluzione problema RGQ Raccolta e valutazione dati RGQ

4. DESCRIZIONE DELLA ATTIVITÀ

Gestione delle Non Conformità Le Non Conformità possono avere provenienze interna e/o esterna. Le N.C. Interne si dividono in:

• Non conformità di sistema: Le Non Conformità di Sistema scaturiscono dal non conforme adempimento del Sistema Qualità; esse possono essere di varia natura come ad esempio utilizzo errato dei documenti, non rispetto di norme (ISO 9004, circolari ministeriali, disposizioni varie) o di procedure organizzative.

• Non conformità di servizio: Per Non Conformità di Servizio si intendono quelle derivate dalla esecuzione errata di servizi che vanno a discapito della soddisfazione degli utenti. Sono, in generale, Non Conformità relative alla esecuzione delle attività ed a problemi, anche non previsti, derivanti da tale esecuzione.

• Non conformità di materiali: Non Conformità di Materiali sono quelle che si determinano quando un materiale impiegato o da consegnare all’utente non è conforme ai requisiti specificati, per motivi imputabili all’Istituto.

Le N.C. esterne si dividono in:

• Non conformità di servizio e di materiali causate dai fornitori. • Reclami provenienti dalle parti interessate.

Qualora si tratti di non conformità, interne o esterne, relative a materiali e beni fisici, le attività idonee alla risoluzione del problema possono essere:

• Lo scarto del prodotto • Il declassamento del prodotto • Il ripristino del prodotto • L’utilizzo del prodotto tal quale • Restituzione del prodotto al fornitore

Il trattamento del prodotto non conforme viene documentato nel modulo “Segnalazione dei problemi”.

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PROCEDURA N.7 TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE NON CONFORMITÀ Pagina 3 di 3

Dal punto di vista operativo le attività sono condotte secondo lo schema seguente:

Tutte le persone operanti nell’Istituto possono segnalare la presenza di un problema o di una non conformità relativamente all’andamento delle attività.

La non conformità, riportata nel modulo “Segnalazione dei problemi”, deve pervenire tempestivamente al RSQ, che la valuta insieme alla persona che l’ha segnalata e che interpella, se necessario, altre funzioni dell’Istituto.

Il RSQ cura, direttamente o tramite le funzioni coinvolte, la risoluzione della non conformità, ne trascrive l’esito e verifica, se necessario, l’effettiva attuazione di quanto predisposto.

Nei casi in cui:

la non conformità è particolarmente grave o comunque tale da desiderare l’assoluta certezza che essa non si verifichi più;

la non conformità è ricorrente, e quindi si suppone che ci siano delle precise cause di fondo che la generano;

il RGQ pianifica una azione correttiva, coinvolgendo, in funzione della sua portata il DS, il DSGA ed i responsabili delle funzioni interessate. L’azione correttiva è volta ad eliminare le cause delle NC ed è descritta nella Procedura AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE 5. INDICATORI DI PROCESSO

Tenuta sotto controllo dei problemi per una loro tempestiva risoluzione.

6. RIFERIMENTI

Manuale della Qualità, Capitolo 8, Monitoraggio, misurazione, analisi e riesame

7. ARCHIVIAZIONI

L’archiviazione della documentazione del Riesame è a cura del RSQ che, di concerto con il DS,

stabilisce di custodire una copia in cartaceo nella cassaforte dell’Ufficio del DS ed una copia

in formato elettronico è custodita personalmente dal RSQ.

8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI

Cfr. capitolo 3 del Manuale della Qualità

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ALLEGATO CAP. 05 – MAPPATURA DEI PROCESSI - Pagina 1 di 3

MAPPATURA DEI PROCESSI

MACROPROCESSO PROCESSO LIVELLO DI PROCESSO

OFFERTA FORMATIVA

Pianificazione Analisi dei bisogni formativi

realizzazione Elaborazione POF e PA Programmazione azione

didattica e formativa

gestione Analisi misurazione e controllo dello stato della qualità

QUALITA’

Pianificazione SGQ Progettazione

Gestione dispositivi monitoraggio

Misurazione soddisfazione utente

Monitoraggio e misurazione del servizio erogato

Gestione delle risorse gestione risorse umane e strumentali

Realizzazione del prodotto Erogazione del servizio

Pianificazione miglioramento

Raccolta Documentazione comunicazione

Controllo e revisione Analisi dati e revisione aggiornamento archivio dati

SUPPORTO DOCENTI E DIDATTICA

Pianificazione Raccolta bisogni professionali

realizzazione Organizzazione e

divulgazione materiali didattici Supporto ai docenti

gestione Analisi misurazione e controllo dello stato della qualità

COMUNICAZIONE

Pianificazione Raccolta dati

Elaborazione della comunicazione

realizzazione divulgazione

gestione Analisi misurazione e controllo dello stato della qualità

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ALLEGATO CAP. 05 – MAPPATURA DEI PROCESSI - Pagina 2 di 3

SICUREZZA

Pianificazione Raccolta dati per la prevenzione e protezione

utilizzazione Manutenzione degli spazi scolastici

gestione Analisi misurazione e controllo dello stato della qualità

PIANO INTEGRATO D’ISTITUTO

Pianificazione Raccolta dati e bisogni per l’autodiagnosi

realizzazione Pianificazione moduli per il

miglioramento delle competenze

gestione Analisi misurazione e controllo dello stato della qualità

SOSTEGNO ED INTEGRAZIONE

Pianificazione Raccolta dati

realizzazione Organizzazione sostegno ed integrazione del servizio

gestione Analisi misurazione e controllo dello stato della qualità

ORIENTAMENTO E CONTINUITA’

Pianificazione Raccolta dati ed analisi

realizzazione Gestione processi relativi all’utenza

gestione Analisi misurazione e controllo dello stato della qualità

ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE

Pianificazione Protocollo e comunicazioni

realizzazione

Gestione amministrativa del personale

Iscrizioni ed archiviazioni Erogazione servizi

gestione Analisi misurazione e controllo dello stato della qualità

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ALLEGATO CAP. 05 – MAPPATURA DEI PROCESSI - Pagina 3 di 3

GESTIONE PROGRAMMA ANNUALE

Pianificazione Reperimento risorse in relazione ai bisogni formativi

realizzazione Progettazione attività

curricolari ed extra curricolari Attività Laboratoriali

gestione Analisi misurazione e controllo dello stato della qualità

INVENTARI ED ACQUISTI

Pianificazione Analisi raccolta e inventario dei materiali

realizzazione Approvvigionamento ed acquisto materiali

gestione Analisi misurazione e controllo dello stato della qualità

INFORMATICA E SITO WEB

Pianificazione

Raccolta dati Programmazione dell’utilizzo degli strumenti informatici e

sito web

realizzazione

Controllo ed aggiornamento dell’utilizzo dei mezzi

informatici Manutenzione ed

aggiornamento sito web

gestione Analisi misurazione e controllo dello stato della qualità

PARTNERSHIP

Pianificazione Raccolta dati e bisogni

realizzazione Collaborazioni e realizzazioni di prodotti e servizi

gestione Analisi misurazione e controllo dello stato della qualità

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ALLEGATO CAP. 05 - ORGANIGRAMMA

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ALLEGATO CAP. 05 - PROCESSI E PRASSI - Page 1 of 2

PROCESSI E PRASSI L’Istituzione scolastica per assicurare l’efficacia e l’efficienza delle proprie azioni: prevede, qualora dovessero sopraggiungere conflitti fra le aspettative e le esigenze di diverse parti interessate di intervenire attraverso:

AZIONI RESPONSABILITÀ TEMPI

Strategie di ascolto Leadership democratica Leadership partecipata

Iniziale – in itinere- finale

DS

Pianificazione e programmazione gli obiettivi e risultati

dell’azione educativa

Raccolta dei dati relativi ai bisogni formativi con test

d’ingresso Gerarchizzazione dei bisogni

rilevati Programmazione per

competenze Didattica personalizzata

Didattica dell’ascolto

Iniziale – in itinere- finale

DS Resp.SGQ Resp Val.

DOC.

Pianificazione e programmazione gli obiettivi e risultati

dell’organizzazione

Coinvolgimento delle parti interessate, famiglie,

Associazioni, enti territoriali; promozione di azioni di “informazioni di ritorno”

Raccolta dei dati relativi ai bisogni formativi con test

d’ingresso Gerarchizzazione dei bisogni

rilevati Gestione sistemica

Elaborazione di fattibilità Gestione efficace delle

risorse

Iniziale – in itinere- finale

DS DSGA ATA

DOC. RSPP

RP RQ

RSU

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ALLEGATO CAP. 05 - PROCESSI E PRASSI - Page 2 of 2

Valutazione dei risultati dell’azione educativa

INVALSI Schede di misurazione

standard delle competenze di Istituto

Iniziale – in itinere- finale

DS DOC.

RP RQ

RVAL

Valutazione dei risultati dell’organizzazione attuali e passate per individuare

cause di problemi e opportunità di miglioramento

Riesame dei processi Rendicontazione dei risultati

attraverso Schede di Customer satisfaction con

indicatori specifici

Iniziale – in itinere- finale

DS DSGA ATA

DOC. RSPP

RP RQ

Valutazione della soddisfazione delle parti

interessate

Utilizzo del modello CAF Elaborazione di uno standard d’istituto,

Autovalutazione d’istituto, utilizzo del softw. COMETA del Polo Qualità del MIUR

Iniziale – in itinere- finale

DS DOC.

RP RQ

RVAL

Misurazione delle prestazioni

Schede di Customer satisfaction con indicatori

specifici

Iniziale – in itinere- finale

DS RQ

RVAL

Valutazione delle prestazioni

Raccolta dati Grafici di prestazione che indichino la coerenza alla mission e alla vision della

scuola

finale DS RQ

RVAL

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 1 di 15

ANNO SCOLASTICO 2012-2013

CARTA DEI SERVIZI

SCUOLA SECONDARIA STATALE DI PRIMO GRADO

“G. GIGANTE” (NA)

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 2 di 15

PREMESSA: Il “Regolamento d’Istituto”, il P.O.F. con i relativi progetti, le indicazioni

nazionali per i piani di studio personalizzati (legge n°53 del 28/03/03 e Dlgs. N°59 del

19/02/04) sono parte integrante della presente “CARTA”.

PRINCIPI FONDAMENTALI

1) UGUAGLIANZA

a) La carta dei servizi della scuola ha come fonte di ispirazione fondamentale gli

articoli 3, 33 e 34 della Costituzione italiana.

b) Il servizio scolastico è erogato senza discriminazioni di sesso, di razza, di etnia, di

lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni psico-fisiche e socio

economiche.

2) IMPARZIALITA’ e REGOLARITA’

a) L’erogazione dei servizi è fondata sul rispetto dei criteri di obiettività ed equità.

b) La scuola, garantisce la regolarità e la continuità del servizio e delle attività

educative anche in situazioni di conflitto sindacale, nel rispetto dei principi e delle

norme sanciti dalla legge e in applicazione delle disposizioni contrattuali in materia.

3) ACCOGLIENZA e INTEGRAZIONE

a) La scuola si impegna, a favorire:

• l’accoglienza dei genitori nei rapporti con la segreteria, l’ufficio di presidenza, i

docenti;

• l’inserimento e l’integrazione degli alunni nelle varie classi.

b) E’ garantito il rispetto dei diritti e degli interessi dello studente.

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 3 di 15

4) DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLASTICO, FREQUENZA E ASSENZE

a) L’iscrizione alla scuola con le procedure previste dalle disposizioni è garantita nei

limiti della capienza della sua sede. In caso di eccedenza delle domande rispetto

alla ricettività dei locali a disposizione, le iscrizioni, che non potranno essere

accolte, saranno assegnate alla scuola vicini ora, previo accordo con la medesima

e comunicazione scritta ai genitori. L’assegnazione avverrà nel rispetto del criterio

territoriale della maggiore vicinanza dando la precedenza ai primi iscritti.

b) La regolarità della frequenza e l’obbligo scolastico sono obiettivi da conseguire con

tutti soprattutto col miglioramento della qualità dell’insegnamento nell’attuazione

dei progetti previsti dal P.O.F. e dall’applicazione della Legge 53/03.

c) Le assenze pari o superiori ai cinque giorni devono essere giustificate con

certificato medico al rientro in classe.

d) Le assenze pari o superiori a 10 giorni consecutivi non giustificate devono essere

segnalate all’Osservatorio per la Dispersione Scolastica del Comune di Napoli

5) PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA E TRASPARENZA

a) E’ garantita la partecipazione di tutto il personale e dell’utenza alla vita della scuola

attraverso la massima semplificazione delle procedure ed un’informazione completa

e trasparente.

b) L’orario di servizio del personale docente e non docente deve garantire

l’efficienza e l’efficacia dell’attività scolastica. La flessibilità nell’organizzazione dei

servizi di segreteria e del personale ausiliario, si pone come strumento necessario

per assicurare il regolare funzionamento delle attività stesse.

c) La scuola garantisce ed organizza le modalità di aggiornamento del personale in

collaborazione con istituzioni ed enti culturali, nell’ambito delle linee di indirizzo e

delle strategie di intervento.

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 4 di 15

6) LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE

a) La libertà d’insegnamento si esercita nel rispetto dei diritti degli alunni ad essere

garantiti e favoriti nello sviluppo della personalità e nel raggiungimento degli

obiettivi formativi, generali e specifici deliberati nel P.O.F.

b) La libertà d’insegnamento si esercita pertanto nell’ambito delle scelte collegiali, sia

unanimi, sia deliberati a maggioranza.

PARTE I

7) AREA DIDATTICA

a) La scuola è corresponsabile, con gli Organi dell’Istituzione scolastica (Ministero,

Direzione Regionale, C.S.A.), della società civile (Comune, ASL, ecc.) della qualità

delle attività educative e si impegna a garantirne l’adeguatezza alle esigenze

culturali e formative degli alunni, nel rispetto degli obiettivi educativi validi per il

raggiungimento delle finalità istituzionali.

b) La scuola individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativa tra

i diversi gradi dell’istruzione (incontri con i docenti delle scuole elementari delle

scuole superiori) per promuovere uno sviluppo armonico della personalità degli

alunni.

c) La scuola individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativi e la

rispondenza alle esigenze dell’utenza. Il Consiglio di Classe adotterà accorgimenti

per evitare che nella stessa giornata gli alunni siano sottoposti a un sovraccarico di

materiali didattici da trasportare.

d) Nell’assegnazione dei compiti da svolgere a casa, sarà tenuta presente l’esigenza

del tempo libero per le attività ludiche e sportive degli alunni, delle condizioni socio-

economiche delle famiglie in relazione alla scarsezza dei mezzi di cui dispongono

per eventuali approfondimenti e delle potenzialità dei singoli. In ogni caso l’impegno

scolastico degli alunni a casa deve essere limitato ad essenziali esercizi collegati a

quelli svolti in classe.

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 5 di 15

e) Nei colloqui con gli alunni i docenti useranno toni pacati, tesi al convincimento. Sarà

evitata ogni forma di intimidazione o minaccia di punizioni mortificanti.

f) Progetto educativo e programmazione.

g) La scuola garantisce l’elaborazione, l’adozione e la pubblicizzazione dei seguenti

documenti:

Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) Sono parti integranti del P.O.F. :

LE INDICAZIONI NAZIONALI Le Indicazioni nazionali esplicitano i livelli essenziali di prestazione che tutte le istituzioni scolastiche del Sistema Educativo Nazionale di Istituzione e formazione sono tenute ad assicurare al fine di garantire il diritto personale, sociale e civile all’istruzione e alla formazione di qualità degli allievi. Le Indicazioni Nazionali sono elaborate dagli esperti e dagli organi tecnici del Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con quelli di altri Ministeri e, a regime, della stessa Conferenza Stato-Regioni. L’offerta formativa dell’Istituto è ampia e diversificata e consente all’alunno di maturare la propria personalità in tutte le direzioni in un clima di fiducia e libertà in modo sereno e in un ambiente caldo e accogliente. Nella consapevolezza che i ragazzi vivono un delicato momento della loro crescita, la nostra scuola inoltre, dà loro la possibilità di essere protagonisti in prima persona, insieme ai loro docenti, di varie e significative esperienze (attuazione di progetti, uscite didattiche, incontri con esperti,…), utili a stimolare la loro curiosità, a motivare la loro operatività, il loro impegno e la loro partecipazione alla vita, sia scolastica che sociale. I nostri servizi dunque, coinvolgono tutti gli attori del processo educativo supportando ogni attività e favorendo la pluralità culturale. Tutte le scelte e gli orientamenti dell’Istituto sono condivise attraverso una comunicazione interna ed esterna chiara e semplificata rivolta agli studenti e alle loro famiglie, ai docenti e personale della scuola. Il personale docente, in particolare, verrà valorizzato attraverso un’autentica formazione e utilizzato in base alle proprie competenze specifiche, ruoli e funzioni attribuite.

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 6 di 15

IL PROFILO DELLE COMPETENZE Il progetto educativo della scuola, dunque, tenendo conto dei bisogni formativi, espliciti e

impliciti, dei ritmi di crescita e di apprendimento, degli stili cognitivi e delle personalità delle

studentesse e degli studenti e delle scelte educative delle famiglie, intendeporsi come una

comunità educativa incentrata sulla persona “come soggetto –persona portatore di diritti

e di doveri, come processo auto-formativo, come identità-in-costruzione, come elaboratore

di un progetto-sul-mondo e come edificatore di senso”.

Questo approccio pedagogico esclude categoricamente ogni forma di soggettività, di

individualità, di identità senza relazione, puntando ad una formazione concreta, esito di un

insieme di vissuti che permette al soggetto-persona di realizzare se stesso in forma unica,

singolare ed irripetibile.

In definitiva l’obiettivo è quello che il soggetto-persona in via di costituzione si strutturi,

prenda forma, si realizzi per quello che potenzialmente è.

Pertanto il progetto educativo della scuola si propone di promuovere:

- lo sviluppo della capacità di ciascuno di orientarsi ed operare scelte realistiche nell’immediato e nel futuro, portando avanti un progetto di vita personale, sviluppando e consolidando le competenze decisionali fondate su una verificata conoscenza di sé e su un intelligente tirocinio educativo che abbia autenticato e continui ad autenticare le capacità, gli interessi e le attitudini di ognuno;

- il consolidamento e lo sviluppo delle identità di ciascuno e delle capacità di entrare in relazione positiva con gli altri (coetanei ed adulti);

- la motivazione all’apprendimento e la scoperta della significatività delle conoscenze e delle abilità disciplinari e di tutte quelle competenze utili al saper essere e vivere da cittadino consapevole e attivo promuovendo” l’apprendimento in situazione”;

- la possibilità di acquisire tutti quegli strumenti culturali in termini di conoscenze, abilità ed educazioni perché tutte le loro capacità siano trasformate in competenze adatte e significative;

- la prevenzione di ogni forma di disagio ed il recupero di tutti quegli svantaggi che ostacolano la crescita globale di ognuno.

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 7 di 15

I CURRICOLI DELL'ISTITUZIONE SCOLASTICA

CORSI A TEMPO NORMALE

30 ore di 60 minuti

29 ore + 1 ora di approfondimento

5 giorni con uscita alle 14.00

Sabato libero

29 ore così suddivise:

Italiano 6 h

Storia / geo / citt. e costituzione 3 h

Lingua (Inglese) 3 h

Lingua (Francese / Spagnolo) 2 h

Matematica e scienze 6 h

Tecnologia 2 h

Arte e immagine 2 h

Musica 2 h

Scienze motorie 2 h

Religione 1 h

Approfondimento (Lettere) 1 h

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 8 di 15

CORSI A TEMPO PROLUNGATO

36 ore di 60 minuti

30 ore + 2 ore di recupero/potenziamento

+ 3 ore mensa + 1 ora di approfondimento

2 giorni uscita alle 14.00

3 giorni uscita alle 16.00

Sabato libero

36 ore così suddivise:

Italiano 6 h

Storia / geo / citt. e costituzione 3 h

Lingua (Inglese) 3 h

Lingua (Francese / Spagnolo) 2 h

Matematica e scienze 6 h

Tecnologia 2 h

Arte e immagine 2 h

Musica 2 h

Scienze motorie 2 h

Religione 1 h

Approfondimento (Lettere) 1 h

Recup. / potenz. (Lettere / Matem.) 2 h

Mensa 3 h

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 9 di 15

CORSO B AD INDIRIZZO MUSICALE

30 ore di 60 minuti

+ 1 ora di strumento musicale individuale

+ 2 ore di musica d’insieme

4 giorni: dalle ore 8.00 alle 14.00

1 giorno: dalle ore 8.00 alle 16.00

1 rientro pomeridiano a settimana (strumento individuale)

Sabato libero

33 ore così suddivise:

Italiano 6 h

Storia / geo / citt. e costituzione 3 h

Lingua (Inglese) 3 h

Lingua (Francese) 2 h

Matematica e scienze 6 h

Tecnologia 2 h

Arte e immagine 2 h

Musica 2 h

Scienze motorie 2 h

Religione 1 h

Approfondimento (Lettere) 1 h

Musica d’insieme 2 h

Strumento Musicale (individuale) 1 h

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 10 di 15

L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

La scuola offre agli alunni la possibilità di approfondire, all’interno delle ore curriculari, le

tematiche che riguardano le varie Educazioni: Ed. alla legalità, Ed. all’ambiente, Ed.

stradale, Ed. alla lettura, Ed. al teatro, Ed. alla salute.

Inoltre vengono offerte, come previsto dal P.O.F., attività laboratoriali curriculari ed

extracurriculari, quali:

♦ Il giornale di classe;

♦ Informatica;

♦ Progetto per l’integrazione scolastica per gli alunni in situazione di disagio;

♦ Recupero alunni in difficoltà;

♦ Laboratorio di latino;

♦ Laboratorio di giardinaggio;

♦ Visite didattiche e Viaggi d’istruzione

♦ Biblioteca

♦ Laboratorio di informatica

♦ Laboratorio scientifico

♦ Laboratorio di cittadinanza

♦ Laboratorio di alimentazione

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 11 di 15

Programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2007-2013 – Programma Operativo Nazionale “Competenze per lo sviluppo” –

FSE -2007 IT 05 1 PO 007- Obiettivo “Convergenza”

Dal 2007 la scuola attiva moduli formativi nell’ambito del Programma Operativo Nazionale

(PON) - Piani Integrati PON FSE e FESR 2007/13.

La strategia operativa dei Programmi Istruzione 2007/2013 F.S.E. e F.E.S.R. è fondata

su due obiettivi prioritari: - Più elevate e diffuse competenze e capacità di apprendimento di giovani e adulti - Maggiore attrattività della scuola, in termini di ambienti ben attrezzati per la didattica,

sicuri e accoglienti

l Piani Integrati degli interventi F.S.E. della G. Gigante, progettati sempre in base ai

risultati delle autodiagnosi effettuate e deliberate nei Collegi Docenti, hanno previsto

percorsi di formazione, condotti da esperti esterni e, alcuni, dagli stessi docenti della

scuola, relativi agli obiettivi A, B, C, D, L finalizzati al miglioramento delle competenze e

delle conoscenze degli alunni e dei docenti, che hanno arricchito e arricchiscono l’Offerta

Formativa della scuola.

I progetti FESR, relativi alle infrastrutture, hanno consentito alla scuola di creare degli

ambienti di apprendimento ottimamente attrezzati (laboratorio scientifico, linguistico e

multimediale) che favoriscono una didattica laboratoriale efficace e coinvolgente.

Ambienti di apprendimento realizzati:

La scuola, in quanto soggetto attuatore dei PON FSE e FESR, ha svolto tutte le attività

preliminari e necessarie per l’avvio e la gestione dei piani, secondo la normativa di

riferimento e le modalità contenute nelle Disposizioni ed Istruzioni per l'attuazione delle

iniziative cofinanziate dai Fondi Strutturali Europei 2007/13 – Edizione 2009.

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 12 di 15

Tutto il lavoro attuato, quello dei docenti formatori, degli alunni, dei tutor e del GOP,

inoltre, è documentato dai dati, dai verbali, dai test, dai questionari e dai prodotti realizzati

inseriti nella piattaforma di gestione dei PON.

CONTRATTO FORMATIVO

Il contratto formativo è la dichiarazione, esplicita e partecipata, dell’operato della scuola.

Al contratto si perviene attraverso incontri fra genitori ed insegnanti del Consiglio di

classe, che in quella sede presentano la programmazione didattica, redatta in conformità

alla programmazione educativa ed al P.O.F. deliberato dal collegio dei docenti.

I genitori possono collaborare nelle attività, formulare proposte e pareri integrativi relativi

all’offerta formativa del Consiglio di classe.

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 13 di 15

PARTE II

8) SERVIZI AMMINISTRATIVI

a) L’ufficio di segreteria si compone del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi

e di due assistenti amministrativi.

b) L’ufficio garantisce i seguenti standard nell’erogazione dei servizi:

PROCEDURE

• Iscrizioni: distribuzione dei modelli ed effettuazione pratica a vista nei giorni di

ricevimento del pubblico;

• Rilascio attestati di iscrizione e di frequenza: entro cinque giorni dalla richiesta;

• Rilascio di certificati di promozione e di licenza: entro … giorni dalla richiesta:

• Rilascio attestati sostitutivi del diploma e schede di valutazione: a vista, a partire

dal …. giorno lavorativo successivo alla pubblicazione degli scrutini.

c) RICEVIMENTO DEL PUBBLICO E CONTATTI TELEFONICI

• Segreteria: …………………………….

• Presidenza: …………………………….; le comunicazioni telefoniche degli utenti

sono ricevute durante l’orario di ufficio al seguente numero: 081/7622060.

d) TRASPARENZA

• Accesso ai documenti amministrativi: è disciplinato dagli artt. 2-3-4-5-6-7-8-9

della Legge n° 241 del 7/8/92.

e) INFORMAZIONI ALL’UTENZA

• Tutti i documenti deliberati dagli OO.CC. e le comunicazioni di servizio sono

esposti al pubblico all’interno dell’edificio scolastico nei luoghi più opportuni:

⇒ Orario dei docenti: nella sala professori;

⇒ Organigramma uffici: all’albo;

⇒ Regolamento d’Istituto, Carta dei servizi, Programmazione educativa all’albo;

f) Non è consentito ad alcun genitore accedere alle aule scolastiche.

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 14 di 15

g) E’ rigorosamente vietato agli estranei la permanenza nel corridoio del piano terra

della scuola.

h) I rappresentanti dei libri di testo sono ricevuti solamente in sala professori nelle

normali ore di ricevimento o in orario non di lezione (ora buca).

i) RICONOSCIMENTO PERSONALE A.T.A.

Il personale della scuola è riconoscibile mediante cartellino d’identificazione.

PARTE III

9) ORGANIZZAZIONE INTERNA DEI SERVIZI

a) L’apertura della scuola che viene fissata per le ore 7,15 è affidata a

…..collaboratore scolastico. Il ritiro della posta a … collaboratore scolastico

b) Le condizioni di igiene dei locali e dei servizi devono garantire una permanenza a

scuola confortevole tanto per gli alunni quanto per il personale, l’ambiente deve

essere pulito e sicuro. Il personale ausiliario si deve adoperare per garantire l’igiene

costante dell’ambiente.

c) La ripartizione dei collaboratori scolastici sui due piani è così fissata:

• Piano inferiore:….. collaboratori scolastici che effettueranno la pulizia di tutti i

locali e la relativa sorveglianza;

• Piano superiore: affidato a ….. collaboratori che avranno il compito di effettuare

la pulizia di tutti i locali e la relativa sorveglianza;

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ALLEGATO CAP. 07 – Carta dei Servizi A.S. 2012-2013 - Pagina 15 di 15

PARTE IV

10) PROCEDURA DEI RECLAMI E VALUTAZIONE DEL SERVIZIO

a) I reclami possono essere espressi in qualsiasi forma, anche oralmente e

telefonicamente, ma devono essere successivamente sottoscritti e contenere

generalità, indirizzo e reperibilità del proponente.

b) Il Capo d’Istituto - se di sua competenza - risponde in forma scritta, entro un periodo

massimo di 15 giorni, attivandosi nel frattempo a rimuovere le cause che li hanno

provocati; se di competenza altrui, fornisce indicazioni circa il corretto destinatario.

Dei reclami particolarmente rilevanti il Capo d’Istituto informa il Consiglio d’Istituto.

c) Sull’attività formativa della scuola il Collegio dei Docenti redige a fine d’anno una

relazione valutativa, che viene sottoposta all’attenzione del Consiglio d’Istituto.

PARTE V

11) ATTUAZIONE

Le indicazioni contenute nella presente CARTA si applicano fino a quando non

intervengano, in materia, disposizioni modificative contenute nei contratti collettivi o

in norma di legge.

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ALLEGATO CAP. 07 – Esempio di procedura – gestione della documentazione didattica - Pagina 1 di 5

GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DIDATTICA

INDICE

1. SCOPO

2. CAMPO DI APPLICAZIONE

3. RESPONSABILITÀ

4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ

5. INDICATORI DI PROCESSO

6. RIFERIMENTI

7. ARCHIVIAZIONI

8. TERMINOLOGIA ED ABBREVIAZIONI

9. ALLEGATI

FASI

REDAZIONE APPROVAZIONE SUPERVISIONE

FUNZIONI R.Q.S. Dirigente Scolastico Responsabile Polo Qualità di Napoli

NOMINATIVO Roberta Catello Mariarosaria Scalella Angela Orabona

DATA 28/05/2013 28/05/2013 06/06/2013

FIRMA

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ALLEGATO CAP. 07 – Esempio di procedura – gestione della documentazione didattica - Pagina 2 di 5

1. SCOPO Questa procedura definisce i sistemi utilizzati dall'Istituto per assicurare l’efficacia e l’efficienza dei processi di stesura, comunicazione ed accessibilità della documentazione riguardante i processi di progettazione, erogazione e controllo del servizio formativo, con lo scopo di:

• Assicurare la conservazione del patrimonio di conoscenze maturato nell’Istituto attraverso

la costruzione di un archivio della documentazione didattica; • Promuovere la riflessione sulle buone pratiche, sui punti deboli e sugli errori attraverso la

loro traduzione in documenti da parte degli stessi attori; • Assicurare la circolazione, lo scambio e la trasmissione delle buone prassi attraverso la

condivisione di esperienze documentate; • Fornire una solida base di informazione e di conoscenza per la ricerca e la sperimentazione

didattica orientata al miglioramento continuo, in conformità a quanto previsto dalla Politica della Qualità individuata e condivisa con tutte le parti interessate.

2. CAMPO DI APPLICAZIONE Questa procedura si applica alla documentazione che riguarda i seguenti processi implementati dall’istituto a livello dell’area didattica:

• Progettazione ed implementazione di attività, progetti, azioni, interventi • Monitoraggio e validazione degli esiti di attività, progetti, azioni, interventi.

3. RESPONSABILITÀ Le responsabilità relative alle attività della presente procedura sono così organizzate: CHI FA CHE COSA

Dirigente Scolastico - individua il responsabile dell’archivio didattico e gli assegna i compiti e le deleghe previsti dal profilo

- stabilisce, d’intesa con il Collegio dei Docenti, le modalità di accesso ai materiali;

- esamina, in sede di riunione di riesame, gli esiti dell’attività

- Relaziona al Consiglio d’Istituto sui risultati dell’attività

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ALLEGATO CAP. 07 – Esempio di procedura – gestione della documentazione didattica - Pagina 3 di 5

Responsabile dell’archivio didattico

- raccoglie ed archivia la documentazione didattica delle attività

- gestisce l’accesso ai materiali - cura la pubblicazione sull’area dedicata del sito Web

della scuola - relaziona al DS ed al Collegio dei Docenti sull’attività

svolta - individua e propone aree di miglioramento della stessa

Responsabile Qualità Scuola

- segue la progettazione, l’implementazione e il monitoraggio dell’ attività

- archivia e rende disponibile ed accessibile la relativa documentazione

- gestisce gli eventuali reclami

Collegio dei Docenti e Dipartimenti

- discutono con il DS le modalità di accesso agli atti - esaminano e discutono i risultati ottenuti, fornendo

indicazioni e proposte per l’anno scolastico seguente

DOCENTI - documentano, attraverso la produzione di materiali trasmissibili e condivisibili, i punti salienti dei percorsi formativi progettati e implementati.

- consegnano i materiali prodotti al Responsabile dell’archivio didattico

DSGA - individua ed assegna gli spazi per la conservazione dei materiali

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ALLEGATO CAP. 07 – Esempio di procedura – gestione della documentazione didattica - Pagina 4 di 5

4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Le azioni previste da questa procedura sono distribuite in 3 fasi:

Fase 1: All’inizio dell’anno scolastico, in sede di individuazione del gruppo di lavoro sul POF, il DS individua un docente come Responsabile dell’archivio didattico. In sede di Gruppo di lavoro sul POF vengono:

• individuati i materiali da archiviare • fissati i tempi e le modalità di archiviazione • fissate le modalità di accesso alla documentazione nel rispetto della privacy di eventuali

aventi diritto Il Collegio dei Docenti integra e discute nel POF le proposte del Gruppo di lavoro. Possono essere individuati come materiali destinati all’archivio:

- progettazioni didattiche di area e di disciplina - Unità di Apprendimento (U.A.) - strumenti di verifica formativa - relazioni finali sui risultati di attività - modelli per il monitoraggio delle attività - materiali di supporto per lo svolgimento delle U.A - curriculi disciplinari, di area e d’istituto orizzontali e verticali - prove di ingrasso - prove di verifica standardizzate (classi I, II e III) - progetti curricolari e extracurriculari - materiali didattici legati a concorsi, eventi, premiazione e altro

Il DS comunica ai docenti le modalità di accesso e di consultazione dei documenti concordate. Contestualmente il DSGA predispone gli spazi destinati all’archivio.

Fase 2: Il responsabile dell’Archivio didattico raccoglie ed archivia i materiali individuati e tutti quelli che i docenti e i responsabili di progetto ritengono necessari per documentare esaurientemente le proprie attività attraverso la raccolta sistematica in occasione dei consigli di classe con scadenza trimestrale I Materiali vanno consegnati in formato cartaceo e digitale. Il Responsabile archivia i materiali cartacei negli spazi dedicati e pubblica sul sito Web della scuola la loro versione digitale. Durante l’anno scolastico il Responsabile dell’archivio didattico aggiorna periodicamente l’elenco dei materiali disponibili e ne cura la consultazione e lo scambio. Fase 3: Alla fine dell’anno scolastico il Responsabile dell’archivio didattico pubblica sul sito Web in chiave tematica ed in chiave cronologica l’elenco dei materiali disponibili e relaziona al DS, in sede di riunione di riesame, sui risultati dell’attività, mettendo in rilievo i punti forti e le aree di miglioramento. Il DS relaziona sui risultati dell’attività al Consiglio d’Istituto. Tali risultati rappresentano elementi in entrata per la riprogettazione ed il miglioramento.

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ALLEGATO CAP. 07 – Esempio di procedura – gestione della documentazione didattica - Pagina 5 di 5

5. INDICATORI DI PROCESSO Sono individuati i seguenti indicatori di processo:

• numero delle richieste di accesso all’archivio • numero degli accessi all’area dedicata del sito web • numero dei materiali archiviati entro i termini stabiliti • numero dei reclami per indisponibilità dei materiali pervenuti.

6. RIFERIMENTI • Norma UNI EN ISO 9004:2009 “Gestire un’organizzazione per il successo durevole” • Manuale della Qualità, Capitolo 6 “Gestione delle risorse” Procedura di sistema

“Gestione della documentazione interna ed esterna”

7. ARCHIVIAZIONE Questo documento di procedura è archiviato dal RQS, fra i documenti dell’archivio “Manuale delle Procedure”

8. TERMINOLOGIA ED ABBREVIAZIONI Per quanto riguarda i termini e le definizioni utilizzate nella procedura si rimanda alla terminologia utilizzata nella Norma UNI EN ISO 9004:2009 e nel Capitolo 3 del presente Manuale.

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ALLEGATO CAP 07 – lettera incarico - Page 1 of 2

Al Prof. ………. Sede

OGGETTO: Assegnazione funzione strumentale al POF l’Area 1 – Gestione P.O.F.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTO l’art. l’art. 33 del CCNL per il quadriennio 2006/09 VISTA l’istanza del docente VISTA la delibera n. 2 del Collegio docenti CONSIDERATO che il Collegio docenti ha individuato le seguenti aree di riferimento per

l’identificazione delle funzioni strumentali al POF: Area 1 – Gestione P.O.F.

Area 3 – Interventi e servizi agli studenti (Integrazione- Prevenzione del disagio)

Area 4 - Interventi e servizi agli studenti (Continuità) Area 5 – Informatica e didattica sussidi audiovisivi e multimediali Area 6 – Coordinamento sistemazione, catalogazione biblioteca scolastica

CONSIDERATO che il Collegio docenti ha identificato , nell’ambito del P.O.F. e delle aree di cui punto precedente, le Funzioni Strumentali nel seguito assegnate, definendo altresì, contestualmente, la durata dell’incarico e i criteri per l’accesso a ciascuna delle funzioni stesse;

CONSIDERATO che il Collegio docenti ha designato, con motivata delibera, tra coloro che ne hanno fatto domanda con la presentazione di apposito curriculum, i seguenti docenti , cui assegnare le funzioni strumentali: • ……… • …….. • …….. • …….. • ……. • …….

VISTA la circ.re n. 7451 del 14/10/2011M.I.U.R. VISTO il Contratto Integrativo di istituto prot. n. …….. del…………

ASSEGNA

La funzione strumentale al P.O.F. relativa all’area 1 al prof. …….. , in servizio nella scuola nell’a.s. 2011/2012. L’incarico avrà la durata di un anno scolastico. Il compenso sarà corrisposto in unica soluzione ad effettiva assegnazione dei relativi fondi da parte dell’USP di Napoli. Si rammenta che il docente assegnatario è tenuto a svolgere tali attività:

• Gestione e coordinamento del P.O.F e delle attività progettuali • Coordinamento Commissioni afferenti

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ALLEGATO CAP 07 – lettera incarico - Page 2 of 2

• Progetti e azioni-Schede tecniche e griglie (sostegno al lavoro dei docenti nelle procedure progettuali) • Coordinamento per il controllo e monitoraggio P.O.F.

1. Progetti e attività per l’ampliamento e il miglioramento dell’offerta formativa: a) Progetti e attività di sperimentazione b) Progetti in rete c) Progetti e azioni per il recupero curriculare d) Progetti e azioni extracurriculari

• Predisposizione del P.O.F. in forma ridotta e versione informatizzata per la diffusione sul territorio

• Individuazione di indicatori per l’integrazione e la modifica del P.O.F. • Predisposizione strumenti per l’autovalutazione di sistema • Monitoraggio iniziale, in itinere, finale delle azioni P.O.F., verifica e valutazione di sistema • Individuazione delle criticità emerse e ipotesi di possibili soluzioni • Formulazione nuove proposte al Collegio per l’ottimizzazione degli esiti • Cura della raccolta e della documentazione “storica” degli esiti della valutazione per

effettuare, a distanza, confronti e analisi successive in merito ai processi • Proposte al collegio dei docenti per l’ottimizzazione degli esiti • Cura della raccolta e documentazione dei materiali relativi alle attività progettuali • Monitoraggio e valutazione dei progetti • Stesura del manuale delle procedure dei servizi caratterizzanti • Progetti per l’autovalutazione di istituto • Proposte per l’elaborazione del P.O.F. a.s. 2012/13 • Verbalizzazione degli incontri • Presentazione entro il 20 giugno della relazione a consuntivo delle azioni effettuate con

relativa documentazione

ASSEGNA

altresì alla S.V. , per un ottimale espletamento della funzione inerente l’incarico, per l’a.s. 2012/2013 , il presumibile monte orario annuo forfettario pari a circa 90 ore per un importo totale lordo di € 1.583,28 . Al termine delle attività , ciascuna Funzione Strumentale presenterà una relazione sulle attività effettuate, sugli impegni assolti e sui risultati raggiunti dai componenti del gruppo di lavoro collaboratore della funzione stessa, dichiarando nel contempo, il numero delle ore assegnate a ciascuno e utilizzate dagli stessi.

Il Dirigente Scolastico

Mariarosaria Scalella

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ALLEGATO CAP. 07 – ORGANIGRAMMA FUNZIONALE - Pagina 1 di 12

ORGANIGRAMMA FUNZIONALE

FIGURE UNITÀ

FUNZIONI

1° COLLABORATORE DEL D. S. CONFUNZIONI VICARIE (Prof. Anna Cavaliere) 2°COLLABORATORE DEL D. S. (Prof. Lucia Catuogno)

1 1

• Collaborazione con il D. S. nella gestione ordinaria dell’Istituto • Collaborazione decisionale • Sostituzione del D. S. in caso di assenza o impedimento

COORDINATORE ATTIVITÁ’ CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE (Prof. A Parnoffi)

1 • Coordinamento attività gestionali, organizzative e didattiche del corso ad indirizzo musicale e delle attività previste nell’ottica della continuità tra scuola primaria e secondaria di I grado

• Responsabile del corso I.M.

COMITATO DI VALUTAZIONE

Presidente: D.S. Prof.ssa Mariarosaria Scalella

Membri effettivi: Proff. Cavaliere, Prisco, Tortorelli, M.R.Varchetta.

Membri supplenti : Proff. Perasole - C. Scala

5 2

• Delineazione profilo professionale del Docente • Raccordo per una migliore valutazione e per l’analisi del

percorso di formazione seguito • Assunzione , dagli Inss. Tutor, di informazioni utili alla

valutazione del docente nell’anno di formazione • Assunzione di elementi utili alla valutazione del profilo

professionale espresso dal Docente il cui servizio debba essere valutato

• Esame e controllo dei dati amministrativi necessari alla conferma in ruolo del docente

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ALLEGATO CAP. 07 – ORGANIGRAMMA FUNZIONALE - Pagina 2 di 12

FUNZIONE STRUMENTALE Area 1 GESTIONE P.O.F. (Prof. R. Catello) GRUPPO DI LAVORO (Prof. M Tortorelli)

1 1

• Gestione e coordinamento del POF e delle attività progettuali • Coordinamento Commissioni afferenti • Progetti e azioni – Schede tecniche e griglie (sostegno al lavoro

dei docenti nelle procedure progettuali) • Coordinamento per il controllo e monitoraggio POF: • Progetti e attività per l’ampliamento e il • miglioramento dell’offerta formativa: • Progetti e attività di sperimentazione • b) Progetti in rete • c) Progetti e azioni per il recupero • curriculare • d)Progetti e azioni extracurriculari • Predisposizione del POF in forma ridotta e versione

informatizzata per la diffusione sul territorio • Individuazione di indicatori per l’integrazione e la modifica del

P.O.F. • Predisposizione strumenti per l’autovalutazione di sistema • Monitoraggio iniziale, in itinere, finale delle azioni POF, verifica

e valutazione di sistema • Individuazione delle criticità emerse e ipotesi di possibili

soluzioni • Formulazione nuove proposte al Collegio per l’ottimizzazione

degli esiti • Cura della raccolta e della documentazione “storica” degli esiti

della valutazione per effettuare, a distanza, confronti e analisi successive in merito ai processi

• Proposte al collegio dei docenti per la ottimizzazione degli esiti • Cura della raccolta e documentazionedei materiali relativi alle

attività progettuali • Monitoraggio e valutazione dei progetti • Stesura del manuale delle procedure di servizi caratterizzanti • Progetti per l’autovalutazione di istituto • Proposte per l’elaborazione del P.O.F. a.s. 2011/12 • Verbalizzazione degli incontri • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

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ALLEGATO CAP. 07 – ORGANIGRAMMA FUNZIONALE - Pagina 3 di 12

FUNZIONE STRUMENTALE INTERVENTI E SERVIZI AGLI STUDENTI Integrazione (Prof. P. D’Albora) Prevenzione del disagio (Prof. N. Perasole) GRUPPO DI LAVORO (Proff. Di Benedetto- Spilabotte)

2 2

• Coordinamento con le azioni delle altre FF.SS,delle Commissioni e dei Referenti

• Preparazione e somministrazione di strumenti per l’individuazione dei bisogni di conoscenza e di crescita degli alunni

• Supporto ai docenti di base per la programmazione e verifica delle attività degli alunni diversamente abili e svantaggiati

• Raccordo e modalità di incontro con le A.S.L., Ufficio Scolastico Regionale, Enti locali ( G.P.A.), Associazioni di volontariato, centri sociali, di riabilitazione,ecc

• Calendarizzazione delle riunioni per la definizione dei PEP • Stipula di eventuali accordi di programma • Promozione progetti interni ed a titolarità esterna per prevenire

il disagio e favorire l’integrazione dei diversamente abili • Monitoraggio degli interventi di integrazione • Supporto ai docenti per la programmazione e verifica degli

interventi di recupero degli alunni diversamente abili • Verbalizzazione degli incontri • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate • Coordinamento con le azioni delle altre FF.SS, delle

Commissioni e dei Referenti • Attività di prevenzione del disagio • Monitoraggio dell’assolvimento dell’obbligo scolastico • Segnalazione delle inadempienze sull’obbligo scolastico • Cura delle relazioni scuola/famiglia per la prevenzione

dell’insuccesso scolastico • Promozione progetti interni ed a titolarità esterna per prevenire

il disagio • Supporto ai docenti per la programmazione e verifica degli

interventi di recupero degli alunni con disagio, a rischio dispersione

• Verbalizzazione degli incontri • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

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ALLEGATO CAP. 07 – ORGANIGRAMMA FUNZIONALE - Pagina 4 di 12

FUNZIONE STRUMENTALE Area 4 INTERVENTI E SERVIZI AGLI STUDENTI Continuità ( Prof. I. Buono)

1

• Coordinamento con le azioni delle altre FF.SS, • Monitoraggio continuo sui bisogni dell’utenza (alunni e

famiglie) • Preparazione e somministrazione di strumenti per

l’individuazione dei bisogni di conoscenza e di crescita degli alunni

• Relazioni esterne: raccordo con le scuole del territorio, delle Istituzioni, Associazioni territoriali

• Coordinamento delle azioni di continuità nell’ambito della stessa scuola e tra scuole di diverso ordine e grado

• Reperimento risorse • Promozione di sponsorizzazioni • Promozione progetti interni ed a titolarità esterna • Organizzazione di eventi sul territorio • Calendarizzazione delle attività ed iniziative • Verbalizzazione degli incontri • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

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ALLEGATO CAP. 07 – ORGANIGRAMMA FUNZIONALE - Pagina 5 di 12

FUNZIONE STRUMENTALE Area 5 INFORMATICA E DIDATTICA SUSSIDI AUDIOVISIVI E MULTIMEDIALI (Proff.Sica- Scala)

2

• Elaborazione progetti per l’ implementazione delle infrastrutture e tecnologie

• Favorire l’utilizzazione consapevole delle nuove tecnologie e delle LIM

• Supporto ai docenti e agli alunniper la creazione di ipertesti • Ricognizione dei sussidi audiovisivi ed i tutto il materiale

presente nei laboratori di informatica • Organizzazione, coordinamento per l’utilizzo dei laboratori di

informatica • Controllo della funzionalità dei sussidi e dei laboratori e

segnalazione di eventuali danni o guasti • Consulenza ai docenti per il corretto utilizzo dei laboratori, delle

LIM e dei sussidi audiovisivi • E-learning e didattica di classe • Predisposizione di modulistica per le attività scolastiche e il

personale • Supporto ai docenti e agli alunni per la creazione di ipertesti • Ricognizione delle carte geografiche presenti nella scuola • Classificazione e sistemazione delle carte geografiche • Calendarizzazione delle attività ed iniziative • Verbalizzazione degli incontri • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

FUNZIONE STRUMENTALE Area 6 COORDINAMENTO, SISTEMAZIONE, CATALOGAZIONE BIBLIOTECA SCOLASTICA (SBN) (Proff. D’Angelo – Esposito)

2 • Coordinamento attività programmate per la Biblioteca “E.

Salomè” • Catalogazione e sistemazione testi nel SBN • Incontri di formazione e contatti con la Regione Campania • Coordinatrice Premio Napoli (prof.ssa D’Angelo) • Componenti della Commissione “Biblioteca E. Salomè” • Incontri in Biblioteca con autori, giornalisti e con rappresentanti

della cultura • Verbalizzazione degli incontri • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

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ALLEGATO CAP. 07 – ORGANIGRAMMA FUNZIONALE - Pagina 6 di 12

COMMISSIONE ORIENTAMENTO (Proff. De Ruggiero- Prisco-Punzo)

3 • Coordinamento con le azioni delle altre • Commissioni • Monitoraggio continuo sui bisogni dell’utenza (alunni e

famiglie) • Preparazione e somministrazione di strumenti per

l’individuazione dei bisogni di conoscenza e di crescita degli alunni

• Relazioni esterne: raccordo con le scuole del territorio, delle Istituzioni, Associazioni territoriali

• Coordinamento delle azioni di orientamento • Sportello “Orientamento” per ascoltare, informare, indirizzare

genitori e alunni delle classi terze ad una scelta consapevole del percorso di studi

• Raccolta dati e monitoraggio degli indirizzi di studio scelti • Calendarizzazione delle attività ed iniziative • Verbalizzazione degli incontri • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

COMMISSIONE ELETTORALE (Proff. Andalò - Prisco- de Ruggiero)

 

3 • Organizzazione, coordinamento e predisposizione degli adempimenti elettorali

COMMISSIONE REFEZIONE SCOLASTICA (Proff.Leone – Barone) (Prof. Leone) Responsabile di mensa (retribuita con fondi del Comune)

2 • Organizzazione e coordinamento della refezione scolastica • Controllo giornaliero dei pasti in qualità di responsabile di

mensa ed eventuali segnalazioni di difficoltà o avarie • Relazione finale delle attività svolte

COMMISSIONE BUONI LIBRO (Proff. Cavaliere – De Benedetto )

2 • Diffusione delle procedure che regolano l’assegnazione dei buoni libro

• Predisposizione della modulistica richiesta • Raccolta documentazione presentata dalle famiglie, controllo e

invio al Servizio comunale preposto • Compilazione cedole e consegna ai genitori • Controllo dei testi previsti dalla cedola • Controllo degli stampati compilati dai docenti relativi ai libri in

adozione • Consegna in Amministrazione degli stampati con indicazioni

chiare e complete sia rispetto alle nuove che alle vecchie adozioni

• Cooperazione nella trasmissione dei dati • Controllo,ad inizio anno, prima di distribuirli agli alunni,della

correttezza dei dati pubblicati sui libretti • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

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ALLEGATO CAP. 07 – ORGANIGRAMMA FUNZIONALE - Pagina 7 di 12

COMMISSIONE BIBLIOTECA (FF.SS.Proff. D’Angelo– Esposito)

(2FF.SS.)

• Catalogazione e sistemazione testi • Coordinamento attività programmate • Verbalizzazione degli incontri • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

COMMISSIONE VISITE GUIDATE (Prof. D’Agostino)

1

• Informazioni e diffusione degli itinerari per visite guidate e viaggi di istruzione

• Diffusione della modulistica all’uopo predisposta e delle norme che regolano le visite guidate e i viaggi di istruzione

• Calendarizzazione attività programmate • Coordinamento e organizzazione dei percorsi programmati • Monitoraggio dei percorsi preferiti • Individuazione delle criticità emerse e ipotesi di possibili

soluzioni • Formulazione nuove proposte al Collegio perl’ottimizzazione

degli esiti • Verbalizzazione degli incontri • Relazione finale delle attività svolte

COMMISSIONE ORARIO Proff. Esposito-Varchetta)

2

• Strutturazione orario provvisorio e definitivoa.s. 2012/13

GESTIONE SITO WEB (Prof. Sica)

1 • Raccolta dati per l’aggiornamento della pagina web della scuola • Archiviazione documentazione • Predisposizione di modulistica per le attività scolastiche e il

personale • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

RESPONSABILE LABORATORIO MUSICALE E SUPPORTO ALLE MANIFESTAZIONI ( Prof. A. Pascale)

1 • Ricognizione dei materiali e strumenti musicali presenti nella scuola

• Allestimento del laboratorio musicale • Organizzazione, coordinamento per l’utilizzo del laboratorio • Controllo della funzionalità degli strumenti e del laboratorio e

segnalazione di eventuali danni o guasti • Elencazione e cura degli attrezzi e materiali • Relazione a consuntivo delle attività svolte • Partecipazione e supporto per manifestazioni ed eventi sul

territorio • Coordinamento delle attività • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

REFERENTE DEL“SALOTTO DEL PENSIERO” (Prof. A. Serio)

1 • Organizzazione e coordinamento per l’utilizzo del “Salotto” • Elencazione e cura delle suppellettili, sussidi e materiali • Promozione, coordinamento e organizzazione attività culturali • Relazione a consuntivo delle attività svolte

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ALLEGATO CAP. 07 – ORGANIGRAMMA FUNZIONALE - Pagina 8 di 12

RESPONSABILE LABORATORIO ARTE E CERAMICA (Prof. Ramazio

1 • Allestimento del laboratorio d’arte e ceramica • Organizzazione e coordinamentoper l’utilizzo del laboratorio • Elencazione ecura degli attrezzi e materiali • Relazione a consuntivo delle attività svolte

RESPONSABILI LABORATORIO SCIENTIFICO (Proff. V. Andalò - R. Gaudio)

1 • Allestimento del laboratorio scientifico • Organizzazione e coordinamentoper l’utilizzo del laboratorio • Elencazione ecura degli attrezzi • Relazione a consuntivo delle attività svolte

REFERENTE LABORATORIO DI STORIA E CITTADINANZA (Prof. R. Secondulfo)

1 • Allestimento del laboratorio storico • Organizzazione e coordinamento per l’utilizzo del laboratorio • Elencazione e cura dei testi, sussidi e materiali • Promozione, coordinamento e organizzazione attività culturali • Relazione a consuntivo delle attività svolte

RESPONSABILE ATTREZZI PALESTRA ORGANIZZAZIONE

ATTIVITÁ MANIFESTAZIONI SPORTIVE

(Prof. Fasolino)

1 • Ricognizione degli attrezzi ginnici presenti nella scuola • Elencazione e cura dei suddetti attrezzi • Organizzazione e coordinamento per l’utilizzo delle palestre • Organizzazione e promozione di eventi sportivi sul territorio • Coordinamento delle attività • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

REFERENTE SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE E PROGETTO QUALITA’ (Prof. R. Catello)

1 • Coordinamento progetto di valutazione del sistema nazionale di istruzione destinato alle classi prime

• Monitoraggio e verifica degli esiti • Relazione a consuntivo delle attività svolte

REFERENTE PROGETTO di “EDUCAZIONE ALLALEGALITÀ E ALLA PACE” (Prof. R. Secondulfo)

1

• Coordinamento delle attività dieducazione alla legalità e alla pace

• Predisposizione specifico progetto (L.R.39/85) • Organizzazione e promozione di eventi • sul territorio di educazione alla legalità e alla pace • Monitoraggio e verificadelle attività svolte • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

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ALLEGATO CAP. 07 – ORGANIGRAMMA FUNZIONALE - Pagina 9 di 12

REFERENTE PROGETTO di “EDUCAZIONE AMBIENTALE” (Prof. R. Gaudio)

1 • Coordinamento delle attività di educazione ambientale • Predisposizione specifici progetti a titolarità interna e/o

esterna • Organizzazione e promozione di eventi sul territorio di

educazione ambientale • Monitoraggio e verifica delle attività svolte • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

REFERENTEEDUCAZIONE ALLA SALUTE (ED. ALIMENTARE) (Prof. Sara Esposito)

1 • Coordinamento delle attività di educazione alla salute • Predisposizione specifici progetti a titolarità interna e/o

esterna • Organizzazione e promozione di eventi sul territorio di

educazione alla salute • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

REFERENTE SUPPORTO ORGANIZZATIVO PER LE ATTIVITA’ ARTISTICHE (Prof. Aspasini)

1 • Partecipazione e supporto per manifestazioni ed eventi sul territorio

• Coordinamento delle attività • Relazione a consuntivo delle azioni effettuate

GRUPPO DI LAVORO PER PROGETTO QUALITA’ VALUTAZIONE INVALSI E INDAGINE OCSE-PISA

2 • Stesura del Manuale della qualità • Lettura, riflessione e diffusione dei risultati relativi alle prove

INVALSI • Lettura, riflessione e diffusione dei risultati relativi all’Indagine

OCSE-PISA

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ALLEGATO CAP. 07 – ORGANIGRAMMA FUNZIONALE - Pagina 10 di 12

DOCENTI DISPONIBILI AD ACCOMPAGNARE GLI ALUNNI AI VIAGGI D’ISTRUZIONE

16 • N. 16 docenti impegnati per l’accompagnamento degli alunni delle classi terze per il viaggio d’istruzione

DOCENTI DISPONIBILI AD ACCOMPAGNARE GLI ALUNNI ALLE VISITE GUIDATE ( INTERA GIORNATA)

30 • N. 40 docenti impegnati per l’accompagnamento degli alunni di tutte le classi (intera giornata)

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ALLEGATO CAP. 07 – ORGANIGRAMMA FUNZIONALE - Pagina 11 di 12

COORDINATORI DEL CONSIGLIO DI CLASSE

20 Il Coordinatore è: • il punto di riferimento per i problemi che sorgono all’interno

della classe e per le azioni da mettere in atto • responsabile degli esiti del lavoro del consiglio • facilitatore di rapporti fra i docenti

in rapporto agli alunni

• si informa sulle situazioni a rischio e cerca soluzioni adeguate in collaborazione con il cdc

• controlla che gli alunni informino i genitori su comunicazioni scuola/famiglia

• controlla il registro di classe ( assenze, numero di verifiche, ritardi ecc.)

• ritira e controlla le schede di valutazione • informa e convoca i genitori degli alunni in difficoltà • tiene rapporti con i rappresentanti dei genitori della classe e ne

chiede e promuove il contributo in rapporto al consiglio di classe

• guida e coordina i consigli di classe • relaziona in merito all’andamento generale della classe • illustra obiettivi/competenze, metodologie, tipologie di verifica

per predisporre la programmazione • coordina interventi di recupero e valorizzazione delle

eccellenze • verifica il corretto svolgimento di quanto concordato in sede di

programmazione della classe • propone riunioni straordinarie del CdC • coordina la predisposizione del materiale necessario per le

operazioni di scrutinio finale (schede personali ecc.) • presiede il consiglio di classe su delega del dirigente scolastico

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ALLEGATO CAP. 07 – ORGANIGRAMMA FUNZIONALE - Pagina 12 di 12

RESPONSABILE PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI (esperto esterno retribuito con i fondi del M.I.U.R. per il D. L.vo 81/08) Ing. Federico Regalbuto

1 • Attività di ausilio tecnico al D.S. per la valutazione dei rischi e la relativa revisione periodica, proponendo le misure di prevenzione adeguate ai rischi riscontrati e scegliendo le procedure e gli strumenti di tutela idonei ed efficaci per la sicurezza interna

• Visita dei luoghi di lavoro • Partecipazione alle riunioni periodiche di prevenzione e

protezione contro i rischi • Collaborazione alla formazione del personale e figura di

riferimento per tutti, personale e studenti • Programmazione, pianificazione, comunicazione con i vari

soggetti degli obiettivi • Attività per sviluppare, gestire e motivare le risorse umane • Conoscenza delle disposizioni di legge, della sicurezza sul

lavoro • Organizzazione del lavoro, programmazione e attuazione delle

misure preventive e protettive • Elaborazione delle procedure di sicurezza per le varie attività • Verbalizzazione degli incontri • Relazione a consuntivo delle attività svolte

R. L. S. Prof. Sica

come da D. L.vo 81/08

ADDETTI AI S.P.P. (FIGURE OBBLIGATORIE) Proff. Cavaliere - De Simone)

• Come da esigenze

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ALLEGATO CAP. 07 - PATTO DI CORRESPONSABILITÀ - Page 1 of 6

Informativa ex art. 13 D.Lgs. n.196/2003 per il trattamento dei dati personali degli alunni e delle loro famiglie.

Gentile Signore/a,

il Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”), nel seguito indicato sinteticamente come Codice, impone l’osservanza di severe regole a protezione di tutti i dati personali, ed in particolar modo per quelli che il Codice definisce “sensibili”, sia nella fase di raccolta di documenti e informazioni, sia durante l’attività amministrativa e istituzionale.

La invitiamo, quindi, a leggere con attenzione tutta la presente informativa che Le forniamo ai sensi dell'articolo 13 del Codice:

1. i dati personali da Lei forniti verranno trattati esclusivamente per le finalità istituzionali della scuola, che sono quelle relative all’istruzione ed alla formazione degli alunni e quelle amministrative, fiscali, sanitarie e assicurative ad esse strumentali, così come definite dalla normativa vigente (R.D. n. 653/1925, D.Lgs. n. 297/1994, D.P.R. n. 275/1999, Legge n. 104/1992, Legge n. 53/2003 e normativa collegata);

2. i dati personali definiti come “dati sensibili” o come “dati giudiziari” dal suddetto codice, che Lei ci fornisce in questo momento e quelli che ci fornirà in occasioni successive, saranno trattati dalla scuola secondo quanto previsto dalle disposizioni di legge e di regolamento citate al precedente punto 1 ed in considerazione delle finalità di rilevante interesse pubblico che la scuola persegue. Le ricordiamo che i dati sensibili sono quei dati personali “idonei a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale”. I dati giudiziari sono quei dati personali idonei a rivelare procedimenti o provvedimenti di natura giudiziaria;

3. il trattamento sarà effettuato sia con modalità manuali che automatizzate, mediante l’uso di procedure informatiche, e sarà improntato a principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della riservatezza dei dati personali da Lei conferiti e dei Suoi diritti, anche in applicazione dell’art.2 del DPR n.249/1998;

4. il conferimento dei dati richiesti è obbligatorio in quanto previsto dalla normativa citata al precedente punto 1; l'eventuale rifiuto a fornire tali dati potrebbe comportare il mancato perfezionamento dell’iscrizione e l’impossibilità di fornire all’alunno tutti i servizi necessari per garantire il suo diritto

5. all’istruzione ed alla formazione; ai sensi dell’art. 24 del Dlvo 196/2003, in alcuni casi il trattamento potrà essere effettuato anche senza il consenso dell’interessato;

6. i dati sensibili e giudiziari non saranno oggetto di diffusione; tuttavia alcuni di essi potranno essere comunicati ad altri soggetti pubblici nella misura strettamente indispensabile per svolgere attività istituzionali previste dalle vigenti disposizioni in materia sanitaria, assicurativa, fiscale o giudiziaria;

7. i dati personali diversi da quelli sensibili e giudiziari potranno essere comunicati esclusivamente a soggetti pubblici secondo quanto previsto dalle disposizioni di legge e di regolamento di cui al precedente punto 1; i dati relativi agli esiti scolastici degli alunni potranno essere pubblicati mediante affissione all’albo della scuola secondo le vigenti disposizioni in materia;

8. ferma restando la tutela della riservatezza dell’alunno di cui all’art. 2 comma 2 D.P.R.F. 24 giugno 1998 n. 249, al fine di agevolare l’orientamento, la formazione e l’inserimento professionale dell’alunno per il quale si richiede l’iscrizione, i dati relativi agli esiti scolastici, intermedi e finali, e altri dati personali diversi da quelli sensibili o giudiziari, potranno essere comunicati o diffusi, anche a privati e per via telematica. Tale comunicazione avverrà esclusivamente su sua richiesta e i dati saranno poi trattati, poi, esclusivamente per le predette finalità.

9. i dati personali (immagini, video) di Suo figlio, o della Sua famiglia, potrebbero essere raccolti durante le attività ricreative o di promozione della cultura o dello sport organizzate dall’istituzione scolastica ed essere trattati, con pura finalità informativa e sociale, anche con strumentazioni elettroniche da incaricati anche esterni all’istituzione scolastica ed essere inclusi in prodotti cartacei, prodotti digitali audio/video, con

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ALLEGATO CAP. 07 - PATTO DI CORRESPONSABILITÀ - Page 2 of 6

pubblicazione e diffusione pubblica, anche attraverso il sito Internet della scuola; per la diffusione di tali dati personali è indispensabile il Suo specifico consenso al trattamento nelle modalità e per le finalità appena descritte; il mancato consenso potrebbe avere come conseguenza, nel rispetto dei Suoi diritti, alcune limitazioni nella partecipazione all’evento degli interessati.

10. i dati personali di suo figlio e della sua famiglia saranno diffusi a terzi in caso di visite guidate, viaggi di istruzione, concorsi indetti dal MIUR e/o da Associazioni culturali ed enti vari, per indagini statistiche.

11. il titolare del trattamento è: DIRIGENTE SCOLASTICO, Prof.ssa Mariarosaria SCALELLA della SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “Giacinto GIGANTE” Piazza Neghelli, 41 – NAPOLI tel e fax 0817622060 e-mail [email protected];

12. il responsabile del trattamento è il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, Sig.ra Mariarosaria Diotajuto

13. Lei potrà richiedere di avvalersi della possibilità, prevista dall’Art.96 del Codice, di comunicazione e diffusione dei dati personali necessari ad agevolare l’orientamento, la formazione e l’inserimento professionale, anche all’estero e per via telematica;

14. Lei potrà rivolgersi al titolare del trattamento o al responsabile senza particolari formalità ed in ogni momento,, per far valere i Suoi diritti, così come previsto dall'articolo 7 del Codice.

Per Sua comodità riproduciamo integralmente nell’Allegato alla presente informativa gli articoli 7, 24, 73 e 96 del Dlvo 196/2003 e l’art.2 del DPR 249/1998.

Il Dirigente Scolastico Mariarosaria Scalella

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ALLEGATO CAP. 07 - PATTO DI CORRESPONSABILITÀ - Page 3 of 6

ALLEGATO ALL’INFORMATIVA Decreto Legislativo n. 196/2003. Art. 7 (Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti)

1. L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.

2. L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione: a) dell'origine dei dati personali; b) delle finalità e modalità del trattamento; c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici; d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell'articolo 5, comma 2; e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.

3. L'interessato ha diritto di ottenere: a) l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati; b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati; c) l'attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.

4. L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte: a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta; b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

Art. 24. Casi nei quali può essere effettuato il trattamento senza consenso 1. Il consenso non è richiesto, oltre che nei casi previsti nella Parte II, quando il trattamento: a) è necessario per adempiere ad un obbligo previsto dalla legge,da un regolamento o dalla normativa comunitaria; b) è necessario per eseguire obblighi derivanti da un contratto del quale è parte l'interessato o per adempiere, prima della conclusione del contratto, a specifiche richieste dell'interessato; c) riguarda dati provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque, fermi restando i limiti e le modalità che le leggi, i regolamenti o la normativa comunitaria stabiliscono per la conoscibilità e pubblicità dei dati; d) riguarda dati relativi allo svolgimento di attività economiche, trattati nel rispetto della vigente normativa in materia di segreto aziendale e industriale; e) è necessario per la salvaguardia della vita o dell'incolumità fisica di un terzo. Se la medesima finalità riguarda l'interessato e quest'ultimo non può prestare il proprio consenso per impossibilità fisica, per incapacità di agire o per incapacità di intendere o di volere, il consenso è manifestato da chi esercita legalmente la potestà, ovvero da un prossimo congiunto, da un familiare, da un convivente o, in loro assenza, dal responsabile della struttura presso cui dimora l'interessato. Si applica la disposizione di cui all'articolo 82, comma 2; f) con esclusione della diffusione, è necessario ai fini dello svolgimento delle investigazioni difensive di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 397, o, comunque, per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria, sempre che i dati siano trattati esclusivamente per tali finalità e per il periodo strettamente necessario al loro perseguimento, nel rispetto della vigente normativa in materia di segreto aziendale e industriale; g) con esclusione della diffusione, è necessario, nei casi individuati dal Garante sulla base dei principi sanciti dalla legge, per perseguire un legittimo interesse del titolare o di un terzo destinatario dei dati, anche in riferimento all'attività di gruppi bancari e di società controllate o collegate, qualora non prevalgano i diritti e le libertà fondamentali, la dignità o un legittimo interesse dell'interessato; h) con esclusione della comunicazione all'esterno e della diffusione, è effettuato da associazioni, enti od organismi senza scopo di lucro, anche non riconosciuti, in riferimento a soggetti che hanno con essi contatti regolari o ad aderenti, per il perseguimento di scopi determinati e legittimi individuati dall'atto costitutivo, dallo statuto o dal contratto collettivo, e con modalità di utilizzo previste espressamente con determinazione resa nota agli interessati all'atto dell'informativa ai sensi dell'articolo 13; i) è necessario, in conformità ai rispettivi codici di deontologia di cui all'allegato A), per esclusivi scopi scientifici o statistici, ovvero per esclusivi scopi storici presso archivi privati dichiarati di notevole interesse storico ai sensi dell'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, di approvazione del testo unico in materia di beni culturali e ambientali o, secondo quanto previsto dai medesimi codici, presso altri archivi privati.

Art. 73. Altre finalità in ambito amministrativo e sociale

1. Si considerano di rilevante interesse pubblico, ai sensi degli articoli 20 e 21, nell'ambito delle attività che la legge demanda ad un soggetto pubblico, le finalità socio-assistenziali, con particolare riferimento a: a) interventi di sostegno psico-sociale e di formazione in favore di giovani o di altri soggetti che versano in condizioni di disagio sociale, economico o familiare; b) interventi anche di rilievo sanitario in favore di soggetti bisognosi o non autosufficienti o incapaci, ivi compresi i servizi di assistenza economica o domiciliare, di telesoccorso, accompagnamento e trasporto;

Page 177: Manuale della Qualità - scuolagigantenapoli.gov.it · 6.4 FORNITORI E PARTNER 6.4.1 GENERALITÀ 6.4.2 SCELTA, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ DI FORNITORI E PARTNER 6.5

ALLEGATO CAP. 07 - PATTO DI CORRESPONSABILITÀ - Page 4 of 6

c) assistenza nei confronti di minori, anche in relazione a vicende giudiziarie; d) indagini psico-sociali relative a provvedimenti di adozione anche internazionale; e) compiti di vigilanza per affidamenti temporanei; f) iniziative di vigilanza e di sostegno in riferimento al soggiorno di nomadi; g) interventi in tema di barriere architettoniche. 2. Si considerano, altresì, di rilevante interesse pubblico, ai sensi degli articoli 20 e 21, nell'ambito delle attività che la legge demanda ad un soggetto pubblico, le finalità: a) di gestione di asili nido; b) concernenti la gestione di mense scolastiche o la fornitura di sussidi, contributi e materiale didattico; c) ricreative o di promozione della cultura e dello sport, con particolare riferimento all'organizzazione di soggiorni, mostre, conferenze e manifestazioni sportive o all'uso di beni immobili o all'occupazione di suolo pubblico; d) di assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica; e) relative alla leva militare; f) di polizia amministrativa anche locale, salvo quanto previsto dall'articolo 53, con particolare riferimento ai servizi di igiene,di polizia mortuaria e ai controlli in materia di ambiente, tutela delle risorse idriche e difesa del suolo; g) degli uffici per le relazioni con il pubblico; h) in materia di protezione civile; i) di supporto al collocamento e all'avviamento al lavoro, in particolare a cura di centri di iniziativa locale per l'occupazione e di sportelli-lavoro; l) dei difensori civici regionali e locali. Art. 96. Trattamento di dati relativi a studenti

1. Al fine di agevolare l'orientamento, la formazione e l'inserimento professionale, anche all'estero, le scuole e gli istituti scolastici di istruzione secondaria, su richiesta degli interessati, possono comunicare o diffondere, anche a privati e per via telematica, dati relativi agli esiti scolastici, intermedi e finali, degli studenti e altri dati personali diversi da quelli sensibili o giudiziari, pertinenti in relazione alle predette finalità e indicati nell'informativa resa agli interessati ai sensi dell'articolo 13. I dati possono essere successivamente trattati esclusivamente per le predette finalità.

2. Resta ferma la disposizione di cui all'articolo 2, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, sulla tutela del diritto dello studente alla riservatezza. Restano altresì ferme le vigenti disposizioni in materia di pubblicazione dell'esito degli esami mediante affissione nell'albo dell'istituto e di rilascio di diplomi e certificati. Art. 2 (Diritti) DPR n.249/1998 Statuto delle Studentesse e degli Studenti 1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome. 2.La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza. 3.Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola. 4.Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. 5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una consultazione. Analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori. 6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti. 7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali. 8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare: a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità; b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni; c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica; d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con handicap; e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica; f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica. 9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto. 10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex studenti e con le loro associazioni.

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ALLEGATO CAP. 07 - PATTO DI CORRESPONSABILITÀ - Page 5 of 6

DA COMPILARE E RESTITUIRE IN SEGRETERIA

La/Il sottoscritta/o ___________________________________________________________

genitore dell’ALUNN_________________________________________________________

nata/o a_____________________________________________________ il _____________

iscritta/o alla classe ________per l’anno scolastico 20__/__

proveniente dal circolo didattico___________________________________________________

• dichiara di aver ricevuto l’informativa di cui all’art. 13 del D.Lgs. n. 196/2003 e relativo allegato;

• richiede, come previsto dal punto 7 dell’informativa, che i dati relativi agli esiti scolastici dell’alunno siano trattati in relazione alle finalità di cui all’art. 96 del D. Lgs. N. 196/2003 (comunicazione e/o diffusione, anche a privati, per la finalità di agevolare l’orientamento, la formazione e l’inserimento professionale dell’alunno

FIRMA

Data __________________ _____________________________

dichiara, inoltre, il proprio specifico consenso al trattamento descritto nel punto 8 e 9 dell’informativa ricevuta, ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. n. 196/2003;

FIRMA

Data __________________ _____________________________

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ALLEGATO CAP. 07 - PATTO DI CORRESPONSABILITÀ - Page 6 of 6

Contratto Educativo e Formativo - Patto sociale di Corresponsabilità Educativa

I genitori, responsabili più diretti dell’educazione e dell’istruzione dei figli, hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito. Pertanto, per poter realizzare compiutamente gli obiettivi formativi e culturali individuati dalla scuola, è assolutamente indispensabile che le famiglie collaborino attivamente affinchè vengano rispettate le seguenti norme del Regolamento d’Istituto, approvate dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto. Impegno dei Genitori

• Trasmettere ai ragazzi che la scuola è di fondamentale importanza per costruire il loro futuro e la loro formazione culturale;

• Stabilire rapporti corretti con gli insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca fiducia e di fattivo sostegno;

• Sostenere i docenti controllando l’esecuzione dei compiti a casa; potranno avere colloqui individuali con i docenti nell’ora di ricevimento in sala professori. È fatto divieto ai genitori interrompere il regolare svolgimento delle lezioni.

• Controllare, leggere e firmare tempestivamente avvisi e altre comunicazioni, • Depositare all’inizio di ogni anno scolastico la firma sul registro di classe e ritirare il libretto delle

giustifiche; • Partecipare alle riunioni previste; • Favorire la partecipazione dei figli alle attività scolastiche, • Osservare le modalità di giustificazione di assenze, ritardi. I genitori degli alunni che non usufruiscono

della refezione scolastica dovranno assolutamente munire i propri figli al mattino di un panino /pasto. • Firmare gli avvisi e prestare particolare attenzione alle autorizzazioni delle uscite anticipate che saranno

comunicate attraverso avvisi scritti, • Comunicare in Segreteria eventuali variazioni relativi ai numeri di telefonia fissa o mobile, • Consegnare in Segreteria la delega scritta a persona di loro fiducia per prelevare i figli in anticipo

sull’orario di uscita; la persona delegata depositerà la firma sul registro di classe. • Risarcire gli eventuali danni provocati dai figli alle suppellettili.

Impegno degli alunni

• Gli alunni devono indossare un abbigliamento idoneo e rispettoso e consono al contesto; è assolutamento vietato indossare il cappello a scuola.

• L’ingresso degli alunni è alle ore 8,00. Per consentire il regolare svolgimento delle lezioni, l’ingresso degli alunni è previsto max fino alle 8,05. I ritardi vanno giustificati sul libretto delle giustifiche e dei ritardi. Dopo tre ritardi gli alunni dovranno essere personalmente accompagnati dai genitori.

• Anche le assenze giornaliere vanno giustificate sull’apposito libretto. • La firma del/i genitore/i deve essere apposta sul libretto e sul registro di classe. Dopo 5 giorni di

assenza (compresi domeniche e festivi), l’alunno deve rientrare a scuola con il certificato medico. Se entro tre giorni l’alunno dimentica di portare avvisi e giustifiche, i genitori saranno contattati dal docente e l’alunno rientrerà accompagnato dai genitori.

• Gli alunni dovranno portare la giustifica anche in caso di sciopero (al solo fine di accertare che la famiglia è a conoscenza che in quel giorno non si sono svolte attività didattiche).

• È vietato agli alunni portare i cellulari, per cui la Scuola declina ogni responsabilità in caso di smarrimento. I genitori ritireranno in Presidenza gli eventuali cellulari sequestrati.

• È vietato agli alunni l’introduzione di oggetti che costituiscono pericolo (es. bombolette spray). • Gli alunni dovranno recarsi in bagno uno per volta e solo con l’autorizzazione dei docenti.

Data e firma del genitore per presa visione e accettazione ……………………………………………………………… Il Dirigente Scolastico

Mariarosaria Scalella

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ALLEGATO PROCEDURA N. 4 - pianificazione didattica - piano studi coordinato - Pagina 1 di 5

Scuola Secondaria Statale di I grado G. GIGANTE

- NAPOLI -

Programmazione Coordinata

Anno Scolastico ____/______

Docente____________________

Materia……………. classe…………. sez. …………….

Situazione della classe

La classe è formata da alunni di cui ripetenti. Gli alunni provengono da Sulla base delle osservazioni effettuate in questo primo periodo dell’anno e delle prove d’ingresso realizzate si evince che la classe (Breve descrizione degli alunni che posseggono un approfondito livello di conoscenze e abilità) (Breve descrizione degli alunni che posseggono un adeguato/soddisfacente livello di conoscenze e abilità) (Breve descrizione degli alunni che posseggono un inadeguato/insufficiente livello di conoscenze e abilità) Casi particolare Per il livello non cognitivo ci si può riferire alle seguenti aree

A. Area conativa B. Area dei modi dell’apprendimento A.1. Attenzione e partecipazione B.1. Grado di autonomia

A.2. Impegno e responsabilità B.2. Capacità di eseguire attività in modo ordinato

C. Area socio-affettiva relazionale

C.1. Capacità di autocontrollo C.3 Rispetto e cura del materiale proprio e altrui

C.2. Rispetto di sé e degli altri C.4 Rispetto delle regole La descrizione deve riferirsi alle conoscenze e abilità rilevate all’inizio dell’anno con i test d’ingresso. Possono anche essere

indicate eventuali competenze individuate.

Per gli aspetti non cognitivi, (si rimanda alla programmazione del CdC) conformemente a quanto programmato in sede di CdC, al termine dell’anno scolastico gli alunni devono essere in grado di:

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ALLEGATO PROCEDURA N. 4 - pianificazione didattica - piano studi coordinato - Pagina 2 di 5

A. Area conativa Capacità di attenzione, partecipazione, impegno e responsabilità

B. Area dei modi dell’apprendimento Capacità di lavoro autonomo, capacità di pianificare ed eseguire attività in modo ordinato, seguendo un ordine logico ed utilizzando strumenti e materiali

C. Area socio-affettiva relazionale Capacità di autocontrollo, rispetto di sé e degli altri, rispetto e cura del materiale proprio e altrui, rispetto delle regole

Per consentire a tutti gli alunni l’acquisizione delle competenze individuate, il docente avrà cura di operare collegamenti disciplinari riferendosi alle macrotematiche stabilite nella programmazione curricolare d’Istituto. A tal proposito il docente terrà conto che la competenza è sempre qualcosa di osservabile che riguarda il modo in cui la persona si destreggia rispetto ai compiti e ai problemi e che, come tale è valutabile e certificabile. Scelte metodologiche

Le metodologie che verranno prevalentemente utilizzate saranno le seguenti 1. Lezione frontale e dialogata 2. Lezione interattiva 3. Lavori di gruppo e tutoraggio 4. Apprendimento cooperativo

5. Problem solving

Attività di recupero, potenziamento, consolidamento Saranno effettuate le seguenti attività 1. 2. 3. 4. 5. 6

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ALLEGATO PROCEDURA N. 4 - pianificazione didattica - piano studi coordinato - Pagina 3 di 5

Altre attività (laboratorio, interdisciplinari, extracurriculari… specifiche della disciplina) Saranno effettuate le seguenti attività 1. Attività….

Fare una breve descrizione indicando tempi, classi, docenti e attività

2. Attività….

Fare una breve descrizione indicando tempi, classi, docenti e attività

3. Mezzi e strumenti

I mezzi e i sussidi saranno, oltre al libro di testo 1. Audiovisivi 2. Carte tematiche 3. Fotocopie fornite dal docente 5. Visite guidate 6. laboratori Verifiche e valutazione

Le verifiche saranno iniziali, intermedie e finali e si articoleranno in prove a risposta aperta scritte e orali (interrogazioni, compiti in classe, commenti, interventi, concetti da sviluppare in un tempo limitato, rielaborazione personale dei contenuti) - prove a risposta chiusa -prove soggettive (mappe concettuali, relazioni …..) -prove oggettive (INVALSI, OCSE/PISA)

La valutazione sarà funzionale ai bisogni dell’alunno in vista dell’azione didattica: in

itinere (valutazione formativa) e finale (valutazione sommativa) del biennio e/o del terzo anno secondo i principi espressi dal POF di oggettività, trasparenza, funzionalità . Napoli,

IL DOCENTE

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ALLEGATO PROCEDURA N. 4 - pianificazione didattica - piano studi coordinato - Pagina 4 di 5

PROGETTAZIONE DEL C. di C. PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Titolo attività_______________________

Classe_________ Periodo_______________ COLLOCAZIONE NEL CURRICOLO

DISCIPLINA COMPETENZE

1. Italiano

2. Geostoria

3. Scienze matematiche

4. Lingua inglese

5. Cittadinanza

6.

DISCIPLINA OBIETTIVI FORMATIVI DI APPRENDIMENTO

1.

2.

3.

4.

5.

6.

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ALLEGATO PROCEDURA N. 4 - pianificazione didattica - piano studi coordinato - Pagina 5 di 5

DISCIPLINA Descrizione dell’attività -fasi 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Note

Verifiche effettuate

Data Descrizione

Napoli,

IL DOCENTE

DISCIPLINA CONTENUTI 1. 2. 3. 4. 5. 6.

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ALLEGATO PROCEDURA N. 4 - PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CLASSI TERZE - Pagina 1 di 6

PROGETTAZIONE DEL C. di C. PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

I UNITA’ DI APPRENDIMENTO Titolo attività : “La libertà guida il popolo”

Classe III G Tempi ottobre- dicembre COLLOCAZIONE NEL CURRICOLO Storia e Memoria- Ambiente e salute L’età delle Rivoluzioni DISCIPLINA TRAGUARDI DI COMPETENZE 1. Italiano Leggere in modo espressivo, produrre e comprendere

testi scritti argomentativi, informativi scomponendoli e ricomponendoli Esporre in differenti scopi comunicativi Ascoltare attivamente i vari testi linguistici Comprende le informazioni e riorganizzarle Riflettere e comunicare una propria opinione Riflessione sulla lingua

2. Geostoria Collocare la storia locale in relazione alla storia italiana, europea Conoscere lo spazio geografico e le sue trasformazioni Selezionare, schedare e organizzare le informazioni

3. Inglese Comprendere espressioni e frasi di uso quotidiano Comprendere testi semplici di contenuto familiare e di tipo concreto Esprimersi linguisticamente in modo comprensibile Scrivere testi brevi e semplici

4. Tecnologia Esaminare oggetti e processi in relazione all’impatto con l’ambiente e rilevare segni e simboli comunicativi. Usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali.

5. Arte Riconoscere i codici e le regole compositive presenti nelle opere d’arte, nelle immagini statiche e in movimento e individuarne i significati simbolici, espressivi e comunicativi Produrre elaborati, utilizzando le regole della rappresentazione visiva, materiali e tecniche grafiche, pittoriche e plastiche per creare composizioni espressive, creative e personali.

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6. Musica Eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali/strumentali di diversi generi e stili, anche avvalendosi di strumentazioni elettroniche Riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti elementi costitutivi del linguaggio musicale.

7. Cittadinanza e Costituzione

Conoscere i diritti e i doveri del cittadino specie in relazione all’ambiente, alla salute.

8. Scienze Motorie Assumere consapevolezza della propria efficienza fisica sapendo applicare principi metodologici utili e funzionali per mantenere un buono stato di salute

9. Religione Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa, in epoca moderna e contemporanea

DISCIPLINA OBIETTIVI FORMATIVI DI APPRENDIMENTO 1. Italiano Comprendere e produrre testi scritti di vario tipo in modo

funzionale allo scopo rispettando le regole morfosintattiche Saper estrapolare le informazioni Dare informazioni specifiche Esporre in modo chiaro nelle diverse situazioni comunicative utilizzando un lessico vario

2. Geostoria Conoscere aspetti e strutture dei momenti storici italiani, europei e mondiali Saper individuare nella complessità territoriale i più evidenti collegamenti spaziali e ambientali Conoscere lo spazio geografico e le sue trasformazioni Utilizzare carte, grafici, immagini, dati statistici, metodi, tecniche, strumenti propri della Geografia Utilizzare il linguaggio specifico

3. Inglese 4. Tecnologia Conoscere i processi produttivi e inquadrarli nelle tappe

più significative della storia della umanità: Osservare e rilevare gli oggetti del passato.

5. Arte Conoscere le grandi trasformazioni ed espressioni artistiche dal neoclassicismo all’impressionismo. Creare composizioni personali con varie tecniche

6. Musica Conoscere le grandi correnti musicali dell’Ottocento e i loro protagonisti

7. Cittadinanza e Costituzione

Conoscere i passi che hanno prodotto le Costituzioni italiane ed europee - Acquisire consapevolezza dei propri diritti-doveri come cittadino europeo - Acquisire consapevolezza dei processi di valutazione di fatti e fenomeni Comprendere le diverse mentalità e culture interagendo con esse

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8. Scienze Motorie Sapere i principali comportamenti per mantenere un buon stato di salute

9. Religione Saper individuare le caratteristiche delle varie religioni e saper cogliere l’importanza dell’e diversità e dell’integrazione

10. Matematico Scientifico DISCIPLINA CONTENUTI 1. Italiano Letterati, e poeti – letterati vissuti nell’Ottocento: dal

neoclassicismo al verismo Testi : poesie, romanzi, brani scelti con particolare riferimento ai protagonisti degli anni del Risorgimento italiano. Ugo Foscolo (poesie scelte) A. Manzoni (poesie e brani scelti dai “I Promessi Sposi”) G. Verga ( brani scelti da “I Malavoglia” e Mastro Don Gesualdo” La frase semplice e la frase complessa: soggetto, predicato, attributo e l’apposizione, i complementi

2. Geostoria Rivoluzioni e Risorgimento :dai progressi tecnologici ai moti rivoluzionari italiani ed europei. I grandi protagonisti della storia risorgimentale. La formazione degli Stati Uniti d’America. L’America, aspetti fisici, economici e antropologici

3. Inglese La guerra di secessione americana 4. Scienze e Tecnologia La rivoluzione industriale, la produzione industriale.

Energia e forme alternative 5. Arte Neoclassicismo, Romanticismo, Impressionismo e post-

impressionismo. Van Gogh (opere scelte) 6. Musica Dal Neoclassicismo al Romanticismo. G. Puccini 7. Cittadinanza e

Costituzione Liberismo e Costituzione italiana L’immigrazione: società multietniche (art.10 della Costituzione)

8. Scienze Motorie Sport di squadra 9. Religione L’integrazione religiosa 10 Matematico Scientifico L’energia

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PROGETTAZIONE DEL C. di C.

PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE II UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Titolo attività Le nuove forme di espressione Classe III G Tempi gennaio- marzo

COLLOCAZIONE NEL CURRICOLO Linguaggi e Comunicazione

DISCIPLINA Contenuti

1. Italiano Il Romanzo psicologico (G. Pirandello – “Il fu Mattia Pascal; I. Svevo – “La coscienza di Zeno) La poesia: le grandi correnti, Decadentismo ed Ermetismo, i protagonisti (poesie a scelta) La proposizione: principale, coordinate e subordinate La metrica Il verbo: forme e funzioni

2. Geostoria L’età giolittiana, l’età dell’imperialismo, La grande guerra La pace L’Africa, aspetti fisici, politici, economici

3. Inglese Il razzismo: la nascita del fenomeno Le colonie inglesi d’America

4. Tecnologia Nuove tecnologie, produzione di energia rinnovabili, i combustibili

5. Arte Il Liberty; I Fauves, l’Espressionismo (opere scelte)

6. Musica G. Verdi Ascolto ed esecuzione di brani

7. Cittadinanza e Costituzione

Diritti e doveri ; il razzismo

8. Scienze Motorie Le Olimpiadi moderne

9. Religione Il razzismo

10 Matematico Scientifico La genetica

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PROGETTAZIONE DEL C. di C.

PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE III UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Titolo attività I regimi Totalitari

Classe III G Tempi aprile-maggio COLLOCAZIONE NEL CURRICOLO Storia e Memoria DISCIPLINA CONTENUTI

7. Italiano Il romanzo neorealista, P. Levi “Se questo è stato un uomo” E. Morante,” La Storia” Madre Teresa di Calcutta – Ghandi (brani scelti)

8. Geostoria I regimi totalitari, i protagonisti (Hitler, Stalin, Mussolini); la II guerra mondiale; la guerra fredda; il neocolonialismo L’antisemitismo e la questione palestinese L’Asia, aspetti fisici, politici, economici

9. Inglese Il razzismo; il neocolonialismo

10. Tecnologia La nascita dell’informatica; l’energia elettrica

11. Arte Cubismo, futurismo, Astrattismo (opere scelte)

12. Musica Il jazz Ascolto ed esecuzione di brani

7. Cittadinanza e Costituzione

La Dichiarazione dei diritti e i grandi organismi internazionali L’antisemitismo

8. Scienze Motorie L’alimentazione alimentare, i disturbi alimentari

9. Religione L’antisemitismo

10 Matematico Scientifico La bomba atomica, l’energia nucleare;

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Descrizione dell’attività -fasi

1. step A partire dal mese di ottobre, la classe ha cominciato il percorso formativo programmato e collegato al curricolo dalla tematica Ambiente e salute e Storia e Memoria alla quale seguiranno lo svolgimento di contenuti correlati a Linguaggi e comunicazione, ed infine Storia e Memoria. In questo modo i contenuti disciplinari saranno presentati agli alunni intersecati e concatenati al fine di facilitare l’apprendimento e renderlo personalizzato e duraturo. I docenti in questa fase, nel rispetto delle capacità e dei bisogni di ciascuno, individuanoi prerequisiti necessari per il raggiungimento dei risultati attesi. Si punterà a creare sempre un clima relazionale favorevole, al consolidamento degli obiettivi formativi disciplinari a favorire le attività di ricerca, selezione di dati, argomentazione, scrittura, formulazioni e risoluzioni di un problema.

2. step

Alla fine di questa prima fase si è passati ad un periodo atto a favorire sempre di più la consapevolezza delle proprie capacità anche attraverso l’applicazione della tecnica del Problem-solving che ha abituato l’allievo a risolvere situazioni problematiche. Si esporranno i termini del problema per passare alla formulazione di “ipotesi” tendenti a trovare possibili soluzioni. Si è giunti poi, attraverso la discussione, utile per convalidare le ipotesi, a mettere a fuoco quelle ritenute davvero importanti. In tal modo l’alunno ha potuto lavorare sulle proprie conoscenze per mezzo di ulteriori operazioni cognitive (ristrutturazioni, influenze…). L’alunno è stato messo in grado di accrescere la propria autostima facendo emergere quelle capacità inespresse.

3. step

Nell’ultima fase del percorso formativo i docenti, che in ogni fase si sono assicurati, passo dopo passo il livello di apprendimento raggiunto da ciascuno, di aver fornito agli alunni gli strumenti per sviluppare la capacità di orientarsi (imparare ad imparare) e l’ avvio alla riflessione di sé . In questo modo tutti gli alunni sono stati messi in grado, in base alle capacità personali , di progettare un proprio progetto di vita.

Note

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ALLEGATO PROCEDURA N. 04 – TEST DI GRADIMENTO - Pagina 1 di 2

 

TEST DI GRADIMENTO

Nome............................................. Cognome………..…............................... Classe.............

Metti una crocetta al progetto che hai seguito

progetti

referente

Gradimento

Metti un voto da 1 a 4 Il  nostro  impegno  per  

l’ambiente.Ecolandia    

Mangiamo  un  po...’  di  tutto     La  Repubblica@scuola     Giovani  allo  stadio     Le  date,  la  memoria  e  i  diritti     Le  pratiche  dell’in-­‐comune    

Perché hai scelto questo progetto/attività?

Per tua scelta

Per scelta dei genitori Su consiglio dei docenti Per stare insieme ad altri compagni Altro …………………………………………..

Ha suscitato il tuo interesse/curiosità?

Molto

Abbastanza

Poco

Per niente

Quale progetto/attività ti piacerebbe continuare il prossimo anno?

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

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ALLEGATO PROCEDURA N. 04 – TEST DI GRADIMENTO - Pagina 2 di 2

Sono stati adeguati gli spazi/materiali?

Molto

Abbastanza

Poco

Per niente

L’orario del corso è stato compatibile con l’organizzazione del tuo tempo?

Molto

Abbastanza

Poco

Per niente

Sono state chiare le spiegazioni dei docenti/esperti?

Molto

Abbastanza

Poco

Per niente

É stata un’esperienza valida per la tua formazione?

Molto

Abbastanza

Poco

Per niente

Hai lavorato nel progetto/attività con alunni di classi diverse?

Se sì, esprimi la tua opinione. ………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………  

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ALLEGATO PROCEDURA N. 4 – CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE - Pagina 1 di 5

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Il Dirigente Scolastico e il Presidente della Commissione d’Esame visti gli atti d'ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti, ai giudizi definiti dal consiglio di classe, agli esiti conseguiti e alle documentazioni acquisite in sede di esame di Stato,

CERTIFICANO

Tenuto conto del percorso scolastico e delle prove di esame, ha conseguito i seguenti livelli di competenza nelle varie aree disciplinari

COMPETENZE IN LINGUA ITALIANA Livello di competenza acquisito

L’alunno/a:

Interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative Comprende ed ascolta testi di vario tipo riconoscendone le

caratteristiche e l’intenzione dell’emittente Legge testi di vario genere, esprimendo pareri personali su di essi Espone oralmente argomenti di studio e di ricerca anche avvalendosi

di supporti specifici ( schemi,mappe, presentazioni al pc, etc…) Scrive correttamente testi di diverso argomento, scopo e destinatario Applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al

lessico, alla morfologia, all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa

………………………

L'alunn___ ______________________________________________________

nat __ a_____________________(prov________) il _____________________

classe _______ sez ______Anno scolastico _________________ □ Corso a tempo prolungato □ Corso a tempo normale □ Corso ordinamentale ad indirizzo musicale

ha superato I'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione

con la valutazione finale di

__________________________________________________

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ALLEGATO PROCEDURA N. 4 – CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE - Pagina 2 di 5

COMPETENZE IN LINGUA INGLESE

Livello di competenza acquisito

L’alunno/a:

comprende semplici testi; produce testi corretti, coerenti e coesi; interagisce in una conversazione su argomenti noti; confronta culture e civiltà diverse.

………………………

COMPETENZE SECONDA LINGUA COMUNITARIA Livello di competenza acquisito

L’alunno/a:

comprende semplici testi; produce testi corretti, coerenti e coesi; interagisce in una conversazione su argomenti noti; riflette su civiltà diverse.

………………………

COMPETENZE MUSICALI Livello di competenza acquisito

L’alunno/a:

riconosce e descrive gli elementi fondamentali della sintassi musicale;

riconosce e descrive generi musicali, forme elementari e semplici condotte compositive;

colloca in ambito storico-stilistico gli eventi musicali praticati; produce e/o riproduce individualmente e/o in gruppo melodie

vocali e strumentali di epoche, stili e tradizioni diverse.

………………………

COMPETENZE STRUMENTO MUSICALE Livello di competenza acquisito

L’alunno/a:

utilizza il sistema operativo del proprio strumento in funzione di una corretta produzione dell’evento musicale;

controlla e coordina se stesso, sul piano psicofisico nella pratica individuale e collettiva;

entra in sinergia con gli altri in attività di musica d’insieme; apporta il proprio personale contributo all’esecuzione musicale, a

partire dall’elemento interpretativo fino ad arrivare ad un’eventuale elaborazione autonoma.

………………………

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COMPETENZE ARTISTICHE Livello di competenza acquisito

L’alunno/a:

descrive, rappresenta e ricostruisce la realtà e le esperienze attraverso vari linguaggi espressivi;

produce creativamente elaborati e manufatti utilizzando varie tecniche artistiche;

riconosce ed apprezza monumenti e opere artistiche, a partire da quelle presenti sul proprio territorio;

apprezza e sostiene iniziative di tutela del patrimonio artistico-culturale del territorio.

………………………

COMPETENZE MOTORIE Livello di competenza acquisito

L’alunno/a: usa consapevolmente le capacità condizionali e coordinative

acquisite; utilizza nel rispetto delle regole le proprie abilità nei giochi

sportivi avendo adeguate conoscenze delle tecniche e tattiche; assume comportamenti equilibrati dal punto di vista fisico,

emotivo e cognitivo; riconosce il corretto rapporto tra esercizio fisico e benessere.

………………………

COMPETENZE STORICHE-COSTITUZIONE E CITTADINANZA Livello di competenza acquisito

L’alunno/a:

comprende testi storici e li sa rielaborare con un personale metodo di studio

conosce aspetti e processi fondamentali della storia del suo amvbiente, i momenti fondamentali della storia italiana, europea e mondiale

espone oralmente le conoscenze storiche acquisite, operando collegamenti

produce informazioni storiche da fonti di vario genere, anche digitali, e le sa organizzare in testi

conosce ed apprezza aspetti del patrimonio culturale italiano e dell’umanità

………………………

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COMPETENZE GEOGRAFICHE

Livello di competenza acquisito

L’alunno/a:

osserva, legge ed analizza sistemi territoriali vicini e lontani nello spazio e nel tempo

usa concetti geografici,carte geografiche,fotografie, immagini dallo spazio, elaborazioni digitali per comunicare efficaci informazioni spaziali

conosce e localizza gli elementi geografici fisici ed antropici dell’Europa e del mondo

riconosce nel passaggio gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche ed artistiche, come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare

………………………

COMPETENZE MATEMATICHE Livello di competenza acquisito

L’alunno/a:

riconosce e risolve problemi in contesti diversi valutando le informazioni e la loro coerenza

sviluppa gli algoritmi del calcolo nei diversi insiemi numerici riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro

rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi utilizza una terminologia scientifica e nelle situazioni di

incertezza si orienta con valutazioni di probabilità

………………………

COMPETENZE SCIENTIFICHE

Livello di competenza acquisito

L’alunno/a:

riconosce, descrive, sperimenta lo svolgersi dei più comuni fenomeni fondamentali del mondo fisico, biologico e tecnologico

organizza e realizza facili esperienze relative ai fenomeni fisici, chimici e naturali

assume comportamenti finalizzati alla tutela della salute e dell’ambiente

………………………

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COMPETENZE TECNOLOGICHE Livello di competenza acquisito

L’alunno/a:

comprende i problemi legati alla produzione, all’energia ed all’economia ed assume comportamenti coerenti;

rappresenta graficamente semplici oggetti attraverso il disegno tecnico;

progetta e realizza semplici manufatti.

………………………

VOTO DECIMALE LIVELLO DI COMPETENZE RAGGIUNTO 10/10 ECCELLENTE 8-9/10 AVANZATO 7/10 INTERMEDIO 6/10 BASE

Il piano di studi seguito nell’ultimo anno si è caratterizzato in particolare per la partecipazione a:

1. tempo scuola ( settimanale complessivo) □ 30 ore □ 36 ore

2. Attività di laboratorio curriculari □ linguistico-espressivo □ scientifico-tecnologico

Data…………………….. Il Dirigente Scolastico Il Presidente di Commissione Prof.ssa Mariarosaria Scalella