ARCHITETTURA – GIULIO PIPPI detto ROMANO

Mantova, Palazzo Te, 1525-1535.Costruito sull’Isola Tejéto nella zona meridionale di Mantova per Federico II Gonzaga, come luogo di svago extraurbano e di allevamento di cavalli.

Pianta del palazzo.1. Palazzo 2. Cortile d’onore 3. Giardino 4. Stalle 5. Esedra 6. Loggia di Davide 7. Peschiere 8. Sala dei Giganti

ARCHITETTURA – GIULIO PIPPI detto ROMANO

Mantova, Palazzo Te, 1525-1535.

Tutte le facciate sono diverse, quella a sud non viene realizzata.Le facciate nord e ovest sono composte da moduli delimitati da paraste singole o binate.L’edificio è composto da un piano terra e da un mezzanino, coronato da una trabeazione dorica.

ARCHITETTURA – GIULIO PIPPI detto ROMANO

Mantova, Palazzo Te, 1525-1535.Vestibolo occidentale, con volta a botte a cassettoni poligonali e colonne rustiche.Sala del Sole e della Luna, con volta a schifo affrescata. Sala delle Aquile, camera da letto di Federico.

ARCHITETTURA – GIULIO PIPPI detto ROMANO

Mantova, Palazzo Te, 1525-1535.Camera degli imperatori, Loggia di David.

ARCHITETTURA – GIULIO PIPPI detto ROMANO

Mantova, Palazzo Te, 1525-1535.Prospetto orientale ed esedra del giardino. La parte centrale è sormontata da un timpano (aggiunto alla fine del XVIII secolo), i tre archi centrali sono sostenuti da pilastri composti da quadruplici colonne.

ARCHITETTURA – GIULIO PIPPI detto ROMANO

Mantova, Palazzo Te, 1525-1535.Cortile d’onore. I timpani delle nicchie e delle finestre sono spezzati, mentre porzioni di trabeazione vengono fatte scivolare in basso, per simulare le rotture prodotte delle modifiche strutturali ed il riassestamento dopo una fase di movimento.

ARCHITETTURA – GIULIO PIPPI detto ROMANO

Mantova, Palazzo Te, 1525-1535.

Sala dei Giganti.«Nelle parti da basso […] sono i giganti, alcuni de’ quali sotto Giove hanno sopra di loro monti e addosso grandissimi sassi, i quali reggono con le forti spalle per fare altezza e salita al cielo, quando s’apparecchia (si prepara) la rovina loro. Perché Giove fulminando e tutto il cielo adirato contra di loro, pare che non solo spaventi il temerario ardire de’ giganti rovinando (rovesciando) loro i monti addosso, ma che sia tutto il mondo sottosopra e quasi al suo ultimo fine […]. In un’altra parte figurò Giulio altri giganti, a’ quali rovinano sopra tempi (templi), colonne, ed altri pezzi di muraglie […] ed in questo luogo è posto, fra queste muraglie che rovinano, il camino della stanza, il quale mostra, quando vi si fa fuoco, che i giganti ardono […]. Onde non si pensi alcuno vedere mai opera di pennello più orribile e spaventosa, né più naturale di questa»Giorgio Vasari

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Mantova, Palazzo Te, 1525-1535. Sala dei Giganti.

ARCHITETTURA – GIULIO PIPPI detto ROMANO

Mantova, Palazzo Te, 1525-1535. Giardino Segreto e Grotta costruita alla fine del XVI secolo.