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MANTOVA
1) I GONZAGA
Mantova è costituita da due isole detritiche formate dal fiume Mincio e
circondata da una pianura fertile. il primo villaggio è nato negli stagni nel
2000 a.c. ; Mantova deriva dal nome di una divinità : “mantus”. Quando
fu ucciso Rinaldo Bonacolsi durante una rivolta popolare iniziò il
dominio dei Gonzaga .Quindi il dominio dei Gonzaga durò dal 1328 al
1627.i Gonzaga vengono dalla Germania all’era di Carlo Magno. L’
ascesa dei Gonzaga inizia a Mantova con luigi Gonzaga il 16 agosto
1328 che viene eletto dal popolo .
I GONZAGA nel XIII secolo cominciarono a farsi notare come giudici e
ambasciatori; diventando amici di Rinaldo Bonacolsi. Tra il 1339 e 1358 si
arricchirono. Mantova ospitò nuove famiglie e magnifiche costruzioni.
Fra la fine del 400 e quella del 500 la dinastia e la stessa società urbana
vissero il loro periodo migliore: fiorirono le arti della lana e della seta.
Al culmine della loro potenza il dominio dei Gonzaga si estese oltre
Mantova e Casale; aumentarono la tassazione sulle popolazioni rurali con
lo sfruttamento dei contadini. Ci fu perciò una serie di ribellioni che
durarono fino alla fine della supremazia gonzaghesca. Il terzo duca
Guglielmo, educato alla carriera ecclesiastica, giunto al governo
casualmente fu l’ ultimo della casata gonzaghesca.
Con Vincenzo I ci furono importanti segni di declino: infatti le ricchezze
vennero usate per le imprese militari e per la costruzione della cittadella di
Casale Monferrato.Tutto ciò costrinse ad aumentare l’ imposizione sui
sudditi e a cedere molte terre.
Mantova era considerata una città imprendibile perché circondata da
paludi in parte bonificate. Nel 1629 i lanzichenecchi devastarono la città
con saccheggi portando la popolazione ad una estrema miseria. Seguì un’
immigrazione di avventurieri e di nuovi contadini che determinò la
cacciata di Ferdinando Carlo, successore di Vincenzo I.
Palazzo della Ragione
Dettagli
Categoria: Musei e monumenti
Il palazzo fa parte di quel nucleo di edifici cittadini sorti in epoca
medioevale. Citato più volte in documenti dell'epoca come Palatium
Novum del Comune, il palazzo venne edificato intorno al XI-XII secolo
per assolvere alle funzioni civili pubbliche e destinato ad accogliere le
assemblee e le adunanze cittadine o, in caso di cattivo tempo, il mercato
che si teneva nella piazza sottostante.
L'edificio fu più volte oggetto di modifiche, fin dalla metà del tredicesimo
secolo.
Nel XV secolo vennero eretti i portici e nel 1472 fu innalzata la Torre
dell'Orologio, realizzata su disegno di Luca Fancelli.
L'anno dopo la Torre fu arricchita da un pubblico orologio ideato dal
matematico ed astrologo Bartolomeo Manfredi. L'orologio dava conto
delle ore, delle posizioni dei pianeti, del crescere e del calare del giorno,
dei segni zodiacali, delle fasi lunari, dei giorni favorevoli per far salassi,
seminare, partire per viaggi e di altre cose "uteli in questo mondo".
L'orologio funzionò sicuramente fino agli inizi del Settecento. In seguito
fu trasformato in un normale meccanismo per il sole e per i minuti.
Nel 1700, su progetto dell'architetto Doricilio Moscatelli, furono chiuse le
trifore duecentesche ed aperte ampie e luminose finestre.
Nella prima metà del '900, il palazzo fu riportato alla sua struttura
originaria dall'architetto mantovano Aldo Andreani, eliminando le
sovrapposizioni barocche.
Adibito per secoli all'amministrazione della giustizia, dal 1997 è divenuto
prestigiosa sede espositiva dei Musei Civici di Mantova, ospitando
numerose ed importanti esposizioni d'arte organizzate
dall'amministrazione comunale.
Nell'ampio salone, di imponenti volumetrie, sono visibili sulle pareti di
testa i resti di notevoli affreschi che raffigurano episodi bellici databili
intorno alla fine del XII secolo, oltre a personaggi di storia sacra firmati
dal parmense Grisopolo e databili alla metà del duecento. Al piano terra
l'edificio ospita numerosi negozi e ristoranti.
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/gonzaga.htm
2) Parco Naturale del Mincio
Il Mincio offre mille spunti di visita: le Valli del Mincio, i castelli delle Colline Moreniche del Garda, escursioni fluviali nel basso Mincio e altre tappe emozionanti, come l'osservazione dei nidi di cicogne alle Bertone, le pagaiate tra i canneti, le biciclettate lungo le svariate decine di chilometri di piste
ciclopedonali
.
2a) VALLAZZA
Un punto di interesse del parco naturale del Mincio è Vallazza. La riserva
"Vallazza" nasce con la decisione del Consiglio Regionale del 24 gennaio
1991. La superficie della riserva è di 521,29 ha, quindi è poco più grande di
Zingonia. Il territorio è caratterizzato da depositi alluvionali recenti di tipo
argilloso limoso.
IL DUOMO
Il Duomo presenta nella sua struttura muraria tracce di diversi stili architettonici, a
testimonianza del suo lungo passato storico, simbolo delle sovrapposizioni di più stili
sono: il campanile romanico, la facciata tardo-barocca e la fiancata destra gotica in
cotto rosso.
Il campanile del Duomo è ciò che rimane della prima versione romanica della
Cattedrale, che sotto il dominio dei Gonzaga venne più volte modificata e all’altezza
della cella campanaria si può ammirare una curiosa la testimonianza :si tratta del
reperto in marmo, di epoca romana, di una testina di donna (una matrona romana).
Altra curiosità che il campanile presenta è l’asimmetria degli archi che, nell’ultimo
ordine, passa da una serie di trifore a tutto sesto ad una bifora ottenuta dall’unione di
due archi per permettere alla campana maggiore di muoversi e suonare.
La facciata è stata demolita nel 1756 l’antica facciata e quella attuale è in marmo di
Carrara e fu commissionata a Nicolò Baschiera dal vescovo Antonio Guidi di Bagno
ed eseguita negli anni tra il 1756 e il 1761 ispirandosi alle chiese barocche romane
presenta uno stile tardo barocco. Una curiosità,testimonianza visiva dell’antica
facciata policroma si ha nel dipinto di Domenico Morone “La cacciata dei Bonacolsi”
(1494), conservato nel palazzo Ducale Il corpo centrale della facciata del Duomo è
suddiviso da alte paraste corinzie che reggono un timpano al centro del quale si trova
lo stemma del committente. Sopra il timpano e nei corpi laterali statue di santi legati
alla storia religiosa mantovana: i Santi Pietro e Paolo, San Celestino papa,
Sant’Anselmo (il patrono della città), Santa Speciosa, San Luigi Gonzaga, il beato
Giovanni Bono e la beata Osanna Andreasi.
palazzo te
Il palazzo Te è un edificio monumentale di Mantova. Costruito tra il 1524 e il 1534
su commissione di Federico II Gonzaga, è l'opera più celebre dell'architetto italiano
Giulio Romano.
Verso la metà del XV secolo Mantova era divisa dal canale “Rio” in due grandi isole
circondate dai laghi; una terza piccola isola, chiamata sin dal Medioevo Tejeto e
abbreviata in Te, venne scelta per l'edificazione del palazzo Te.
La zona risultava paludosa e lacustre, ma i Gonzaga la fecero bonificare e Francesco
II la scelse come luogo di addestramento dei suoi pregiatissimi e amatissimi cavalli.
Morto il padre e divenuto signore di Mantova, Federico II, suo figlio, decise di
trasformare l'isoletta nel luogo dello svago e del riposo e dei fastosi ricevimenti con
gli ospiti più illustri, dove poter “sottrarsi” ai doveri istituzionali assieme alla suA
inaugurare ufficialmente Palazzo Te nel 1530 fu l'Imperatore Carlo V che vi trascorse
un'intera giornata; con l'occasione conferì a Federico II Gonzaga il titolo di duca
perché fino ad allora i Gonzaga erano stati dei marc La zona risultava paludosa e
lacustre, ma i Gonzaga la fecero bonificare e Francesco II, padre di Federico II, la
scelse come luogo di addestramento dei suoi pregiatissimi e amatissimi cavalli.
Morto il padre e divenuto signore di Mantova, Federico, decise di trasformare
l'isoletta nel luogo dello svago e del riposo, e dei fastosi ricevimenti con gli ospiti più
illustri, ove poter “sottrarsi” ai doveri istituzionali assieme alla sua amante Isabella
Boschetti. Abituato com'era stato sin da bambino all'agio e alla raffinatezza delle ville
romane, trovò ottimo realizzatore della sua idea di “isola felice” l'architetto pittore
Giulio Romano ed alcuni suoi collaboratori tra cui Raffaellino del Collecon cui aveva
lavorato a Roma al seguito di Raffaello. Da canto suo, Giulio Romano, trovò in
Mantova e nel suo committente l'occasione migliore per dare sfogo al suo genio e alla
sua fantasia, riadattando le scuderie già esistenti e inglobandole nella costruzione,
alternando gli elementi architettonici a quelli naturali che la zona offriva, decorando
sublimemente stanze e facciate., Francesco Primaticcio, Fermo Ghisoni, Giovan
Francesco Penni, Gerolamo Staffieri, Benedetto Pagni, Rinaldo Mantovano, Giovan
Battista Mantovano
hesi.a amante Isabella Boschetti.
palazzo ducale
il pagna Domus che è il palazzo del capitano che costituisce il nucleo del palazzo
ducale chiamato anche in altri due modi che sono: Palazzo Vecchio e palazzo
Reale.alazzo Ducale e stato la residenza della famiglia Gonzaga, Marchesi, ed
infine anche dei duchi di Mantova. Il palazzo Reale e stato il secondo nome
assegnato al palzzzo durante l'epoca di Maria Teresa d' Austria.Diversi ambienti
sono stati costruiti fino ad arrivare alla famiglia Gonzaga.Fu il duca Guglielmo ad
incaricare il prefetto delle fabbriche così potessero costruire un unico complesso
m0numentale e architettonico più importante d' Europa ed è grande circa 34 000 m.
TEATRO BIBIENA
Il Teatro Scientifico di Mantova (o Teatro Bibiena o Teatro Scientifico dell'Accademia),
fu realizzato da Antonio Bibbiena nel 1767-69 e decorato, nel 1773-75, con una
facciata del Piermarini realizzata da PAOLO POZZO(1741-1803)
LA SALA DEL BIBIENA
Palazzo dell'Accademia nazionale virgiliana
Il Bibiena demolì il teatrino cinquecentesco e progettò una scena fissa, alle cui spalle
edificò due corridoi sovrapposti a formare un loggiato a due piani. La platea ebbe un
disegno a campana, che produce la sensazione di un ambiente circolare. L'ambiente
appare finemente decorato: con quattro ordini di palchi, divisi da colonne, quattro
nicchie con statue dei mantovani illustri (Gabriele Bertazzolo, Baldassarre
Castiglione, Pietro Pomponazzi, Virgilio) ed un generale assetto decorativo che
produce una sensazione di movimento.
Il cantiere venne completato in soli due anni ed il nuovo teatro di Mantova venne
inaugurato il 3 dicembre 1769 con la cantata Virgilio e Manto di Luigi Gatti. Venne
detto ‘Teatro Scientifico', poiché doveva ospitare riunioni accademiche di istruzione
ed educazione, in linea con le finalità dell'Accademia e lo spirito illuministico
dell'epoca.
Poche settimane dopo l'inaugurazione, il 16 gennaio 1770, ospitò un concerto
pianistico del giovane Mozart, non ancora quattordicenne con arie da concerto con il
tenore Francesco Antonio Baldassare Uttini e due sinfonie di Mozart e l'edificio
suscitò il compiacimento del Mozart padre, il quale scrisse da Mantova alla moglie:
"Oggi ho visto il teatro più bello del mondo".
Riserva Naturale Vallazza
Inquadramento geografico
Territorio compreso nei comuni di Mantova e Virgilio, caratterizzato da depositi
alluvionali recenti di tipo argilloso limoso. Tali sedimenti sono stati a lungo oggetto
di attività estrattiva, comportando la formazione di numerosi specchi d'acqua; tali siti
hanno dato origine a zone umide di importante pregio naturalistico.
Classificazione
La riserva "Vallazza" nasce con la deliberazione del Consiglio Regionale del 24
gennaio 1991 n°V/102 come riserva naturale orientata. Da questa data è entrata a far
parte dell'Elenco Ufficiale delle Aree Naturali Protette con il n° 419 cod.EUAPO336.
La Riserva è anche sito di importanza comunitaria ai sensi della direttiva 92/43/CEE
del 1995, relativamente alla conservazione degli habitat naturali. Il Piano Territoriale
di Coordinamento individua le modifiche dei confini rispetto alla delimitazione
originale dell'atto istitutivo.
La superficie della riserva è di 521,29 ha
Emergenze naturalistiche…
Gli aspetti naturalistici rivestono una grande importanza soprattutto per la presenza
di:
1. associazioni tipiche degli ambienti palustri e di ripa
2. zone umide perialveali, ambienti quasi del tutto scomparsi nel territorio padano
3. elevato numero di specie ornitiche, con la presenza di specie rare come l'airone
rosso, il mignattino e la sterna comune
4. specie anfibie rare come la rana Lataste
… e problemi
Nei territori limitrofi la riserva, esistono attività antropiche piuttosto importanti tra le
quali il polo industriale della città e i centri abitati di notevoli dimensioni come quelli
di Mantova e Cerese. All'interno della riserva inoltre esiste un rilevante traffico
fluviale. Risulta quindi necessaria una gestione mirata alla conservazione della
riserva, che tenga conto delle problematiche legate ai processi antropici che si
svolgono nei territori circostanti.
Proprietà di Mantova
La Vallazza, al Parco La Torretta, è una zona umida di 85 ettari di proprietà della
cooperativa "Giuseppe Massarenti", situata sulla strada che da Molinella conduce a
Selva Malvezzi.
Entro un perimetro delimitato dai pioppi, un fitto intrico di canne palustri cinge un
vasto specchio d'acqua, su cui galleggiano numerose varietà di ninfee. È l'habitat
ideale per rane e tartarughe, bisce e altri rettili acquatici.
Qui nidificano abitualmente folaghe, svassi e diverse specie di anatre e non è raro
imbattersi in qualche maestoso esemplare di airone cinerino.
Come arrivarci
Per arrivare a VALLAZZA si possono utilizzare: TRENO, AUTO, AEREO &
AUTOBUS. Il tempo per arrivare a Mantova da Verdellino è di circa 1h e 38m.
La Salute del Fiume
Il bacino del fiume Mincio (775 kmq) fa parte del sistema Sarca-Garda-Mincio-Laghi di Mantova (3000
kmq) e costituisce un'area ad elevato potenziale ambientale, paesaggistico, fruitivo. Il bacino risente però
ampiamente dell'azione antropica, che nel corso del tempo ha fortemente alterato le condizioni di naturalità
dell'ecosistema fluviale e creato situazioni di degrado ambientale.
Le criticità più evidenti sono la carenza idrica nell'alveo naturale del fiume e il carico inquinante di origine
diffusa e puntiforme. L'apporto eutrofizzante inizia con l'origine del fiume - con l'entrata in alveo delle acque
dal depuratore di Peschiera - e prosegue verso valle con numerosi apporti innescando una sequenza di
processi negativi per la salute del Mincio.
Questa catena può essere reversibile nel medio-lungo termina se si interviene sulle cause. E' di questo che si
parla in questa sezione dedicata alla "Salute del fiume". Dei processi da avviare, e di quelli già avviati, per
invertire la rotta.
La Salute del Fiume
Rilascio
Rilascio delle cicogne: spettacolo "unico" alle Bertone
(Mantova, 01 Aprile 2016) - E' davvero unico l'appuntamento di domenica 3 aprile
al Parco delle Bertone di Goito. Una coppia di cicogne cresciuta nel Centro di
reintroduzione sarà rilasciata in libertà, e si tratta del primo e solo rilascio della
stagione 2016.
Fino a d oggi sono state liberate una decina di coppie grazie alle attività del centro,
avviate dal Parco del Mincio nel 1994 e finalizzate a riportare nei cieli mantovani
queste splendidi migratori che un tempo abitavano i territori del Parco. La caccia, il
bracconaggio e i cambiamenti del paesaggio dovuti alle attività dell'uomo ne avevano
provocato l'estinzione, ma grazie al percorso di ripopolamento promosso dal Parco
del Mincio, le signore dei cieli sono tornate nelle campagne mantovane.
Ogni liberazione è un evento a sé, un autentico spettacolo di natura a cui possono
assistere famiglie, amanti della natura e fotografi. Ci sono esemplari che prendono il
volo senza incertezze puntando verso l'orizzonte, altri passeggiano curiosi tra la
radura e i sentieri del bosco, lasciandosi ammirare dal pubblico. Le caratteristiche
morfologiche degli esemplari liberati e il loro comportamento saranno commentati
dal biologo Cesare Martignoni, responsabile scientifico del Centro di reintroduzione
della Cicogna Bianca.
Le operazioni avranno inizio alle ore 10:30 ma si consiglia di essere presenti già a
partire dalle ore 10, orario di apertura del parco. A differenza dello scorso anno,
questa sarà l'unica possibilità di vedere il primo volo in libertà delle cicogne rilasciate
dal centro, dove il numero di esemplari ospitati è in equilibrio con il progetto di
reintroduzione.
L'evento si svolgerà nell'arco di mezz'ora ma i motivi per restare - o per arrivare -
alle Bertone restano molteplici: il via vai delle cicogne che in questi giorni stanno
costruendo i nidi sugli alberi del bosco-giardino; gli esemplari secolari di farnia, noce
nero, platano ibrido e pino nero che si affacciano sui sentieri; il laghetto romantico
con il ponticello in legno che permette di raggiungere la piccola isola centrale; e il
risveglio primaverile del gingko biloba più alto d'Italia.
E per un salutare spuntino, sarà possibile degustare i prodotti e le bevande bio del
Ginko Garden BioBar gestito dagli Amici di Palazzo Te. L'apertura delle Bertone,
che è Centro visita del Parco del Mincio, è dalle ore 10 a un'ora prima del tramonto:
ingresso 2 euro gli adulti, gratuito per i bambini e ragazzi fino ai 13 anni di età e per
gli over 65. Aggiornamenti sulla pagina Facebook del Parco.
MANTOVA
STATO : Italia
AREA:63 km2
ALTITUDINE:19 m
REGIONE:Lombardia
PROVINCIA:Di Mantova
SANTO PATRIMONIO:Anselmo di Lucca
POPOLAZIONE:413.663 ( 31 maggio 2015)
PROVINCIA Dì MANTOVA: ( provincia Italiana)
PROVINCIE:Verona, Brescia, Modena
CONFINANTI:Reggio Emilia, Parma, Ferrara, Rovigo, Cremona
densità:176,67 abitanti/ km2
PREFISSO:0376, 0386, 0375
PRESIDENTE:Alessandro Pastacci