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MALIKA AYANE: UN’ESIBIZIONE DI CLASSE FAUSTO LEALI: LA FORZA DELLA VOCE TECNOFUTURO: LA TUA BANCA SEM- PRE APERTA MODA: TRENDISSIMAMENTE EVENTI: SALO- NE INTERNAZIONALE DEL LIBRO PROTAGONISTI: ENRICO REMMERT E MARCO PRESTA TERRITORIO: TORINO PORTA SUSA, STAZIONE APERTA VERSO IL FUTURO MAPPAMON- DO: VIAGGIO IN GIAPPONE: METROPOLI, GIARDINI, FILOSOFIE. PLUS MAGAZINE Malika Ayane RUBRICHE: MEDICINA E SALUTE GUSTI E PIACERI COMUNICAZIONE E IMMAGINE SALUTE E BENESSERE IDEE E SERVIZI RECENSIONI FILM, LIBRI, FUMETTI, MOSTRE, MUSICA, TEATRI GLI ESPERTI RISPONDONO LA PAROLA AI LETTORI PROPOSTE: VISITE GUIDATE CONFERENZE E CORSI CONVENZIONI GITE BIGLIETTERIA 22 Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Pubblicazione quadrimestrale Numero XXII- marzo 2013

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MALIKA AYANE: UN’ESIBIZIONE DI CLASSE ○ FAUSTO LEALI: LA FORZA DELLA VOCE ○ TECNOFUTURO: LA TUA BANCA SEM-

PRE APERTA ○ MODA: TRENDISSIMAMENTE ○ EVENTI: SALO-

NE INTERNAZIONALE DEL LIBRO ○ PROTAGONISTI: ENRICO

REMMERT E MARCO PRESTA ○ TERRITORIO: TORINO PORTA

SUSA, STAZIONE APERTA VERSO IL FUTURO ○ MAPPAMON-DO: VIAGGIO IN GIAPPONE: METROPOLI, GIARDINI, FILOSOFIE.

PLUS MAGAZINE

Malika Ayane

RUBRICHE: MEDICINA E SALUTE GUSTI E PIACERI COMUNICAZIONE E IMMAGINE SALUTE E BENESSEREIDEE E SERVIZI RECENSIONI FILM, LIBRI, FUMETTI, MOSTRE, MUSICA, TEATRI GLI ESPERTI RISPONDONO LA PAROLA AI LETTORI

PROPOSTE: VISITE GUIDATE CONFERENZE E CORSI CONVENZIONI GITE BIGLIETTERIA

22 Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Pubblicazione quadrimestrale Numero XXII- marzo 2013

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IN QUESTO NUMERO 2 Copertina Malika Ayane: un’esibizione di classe

6 Protagonisti Fausto Leali: la forza della voce

10 Tecnofuturo La tua banca sempre aperta

20 Moda Trendissimamente

28 Eventi Salone Internazionale del Libro: la creatività, il Cile e D’Annunzio

30 Protagonisti Enrico Remmert: il mio stile picaresco

40 Protagonisti Marco Presta, il piantagrane del ruggito del coniglio

48 Territorio Torino Porta Susa: stazione aperta verso il futuro

72 Mappamondo Viaggio in Giappone: metropoli, giardini, filosofie

78 Itinerari Torino, secondo noi... una giornalista e un fotografo alla scoperta del territorio

PLUS MAGAZINEPeriodico quadrimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero

Numero 22 - marzo 2013Reg. presso il tribunale di Torinon. 5919 dell’8/11/2005

Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/magazine.html [email protected]

Direttore editoriale Paola Gomiero

Direttore responsabile Mauro Bossola

Caporedattore Pietro Gentile

Segreteria di redazione Milena Lagnese

Photo editor Alessandro Lercara, Cosimo Torraco

Hanno collaborato a questo numero:Dario Migliardi, Barbara Odetto, Mariangela Salvalaggio, Giuliana Rebaudo, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi

FotografieCarla Milone, Roberto Morzone, Mario Sofia, Archivio Festival di Sanremo, Archivio Il Tucano, Archivio Stilisti, Archivio Teatro Regio, Archivio Comune di Torino.

PubblicitàNova Labor Servizi srlVia Guarini, 410123 TorinoTel. 011 5611153Fax 011 540096

Grafica e impaginazioneFantinel Graphic Designers – Torino

StampaGarabello Artegrafica – San Mauro Torinese

La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti.Il materiale inviato non viene restituito.È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzio-ne dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pub-blicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore.

In copertina Malika Ayane

LE PROPOSTE 80 Visite guidate 82 Conferenze e corsi 84 Convenzioni 87 I luoghi del gusto 88 Gite 89 Spettacoli

LE RUBRICHE

14 Medicina e salute 34 Gusti e piaceri 44 Comunicazione e Immagine 52 Salute e benessere 58 Idee e servizi 62 Recensioni: film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri 91 Gli esperti rispondono 96 La parola ai lettori

FABIPLUS SU

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Paola Gomierodirettore Fabi Plus

Torino, Piazza Statuto(foto F. Zanelli)

marzo 2013 | Plus Magazine 22 | EDITORIALE 01

[email protected]

C he il 2013 sia l’anno di uscita dalla crisi o che si debba attendere ancora prima di vedere la fine del tunnel, la certezza del Festival della Canzone Italiana rimane intatta.

Nonostante le polemiche ed il clamore di una campagna elettorale sopra le righe che ha ipotizzato persino uno suo spostamento (“E dove?” Ha risposto sibillinamente Fazio), il Festi-val si terrà, anzi, quando leggerete queste righe sarà già terminato.

In effetti è una sorta di magia quella che da 63 edizioni tiene incollati milioni di telespetta-tori davanti alla televisione per seguire la kermesse canora più importante del bel paese, perfino nelle edizioni considerate di minor successo.

Si susseguono i conduttori e cambiano le formule della competizione ma l’emozione resta; non solo quella degli artisti in gara che si esibiscono sul palco dell’Ariston, ma anche quella del pubblico che segue la manifestazione e la vive con passione.

Per due settimane un’atmosfera elettrizzante avvolge la Riviera dei Fiori: cantanti, pre-sentatori, celebrità, giornalisti e fotografi danno spettacolo anche fuori dal teatro, propo-nendo lo show dello show.

E che dire delle polemiche … cosa sarebbe Sanremo sen-za le polemiche!

Un susseguirsi di notizie, scoop, scommesse e pronosti-ci, alimentati da più di 1000 tra giornalisti e fotografi accre-ditati in rappresentanza delle 199 testate italiane e 35 stra-niere, contribuiscono a tenere vivo l’interesse sulla rassegna e ad arricchirne il fascino.

E nonostante pregi e di-fetti, critiche ed elogi il Festival è senza tempo e rimane un grande evento mediatico che con la sua anima nazional-popolare ogni anno si rinnova e ci coinvolge.

Il Festival di Sanremo

alla prova della crisi

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UN’ESIBIZIONE DI CLASSE MALIKA AYANE,

k di DARIO MIGLIARDIfoto Archivio Festival

COPERTINA

Ora che tutto è passato cosa rimane della 63a edizione di Sanre-mo? Chi ha vinto e chi ha perso? Anche quest’anno gli autori hanno scelto di indicare soltanto i nomi dei primi tre artisti. Marco Mengo-ni, il vincitore, Elio e le Storie Tese e I Modà. Quarta si è classificata Malika Ayane che è il risultato del televoto e del voto della Giuria di Qualità nella quale è giunta seconda dopo Elio.

Le note positive del Festival sono l’audacia di Rai Uno, che ha vin-to una scommessa difficile, quella di cambiare un format che con Gianni Morandi aveva raggiunto un alto share e il gradimento da parte della critica.

Migliorare un’idea vincente era la cosa più complicata. Fabio Fa-zio e Luciana Littizzetto erano un rischio. Grandi ascolti su Rai Tre, ma come avrebbe risposto il pubblico “popolare” della rete ammi-raglia?

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UN’ESIBIZIONE DI CLASSE

marzo 2013 | Plus Magazine 22 | COPERTINA 3

COPERTINA

Il primo lavoro di Fabio Fazio è stato quello di costruire una squadra affiatata e preparata. La prima pietra è stato il direttore artistico, Mauro Pagani, ex PFM, uno degli artisti e arrangiatori più bravi e preparati della musica italiana che ha potuto scegliere in completa libertà.

È stata una collaborazione tra i mondi, racconta Mauro Pagani, “Tutti hanno collaborato e gli arrangiatori sono stati un’interazione tra il mondo dei cantanti e il mondo discografico. Perché molto spesso i discografici si la-mentano per quello che chiede la Rai e viceversa. Credo che le performance dal vivo mi abbiano fatto cambiare idea rispetto all’ascolto del brano registrato. Il disco una volta era il motore di tutto, ora per tanti motivi non è più così. Ora è importante l’esibizione dal vivo per dare importanza al progetto discografico”.

C’è stato poi il vero colpo di scena nella scelta della canzoni. Ogni cantante avrebbe portato due brani, un po’ come il lato A e il lato B dei vecchi 45 giri. E la giuria avrebbe scelto uno dei brani, permettendo in questo modo a tutti i cantanti di partecipare alla finale e nessuno avreb-be subito l’umiliazione dell’eliminazione. – “Ma perché non ci avevano pensato prima,” – ha detto Fabio Fazio rivolto al direttore di rete Giancarlo Leone, un attimo prima di salire sul palco della prima puntata. Questa scelta poteva non essere accettata e a Sanremo l’errore vale doppio: “Il festival di Sanremo ha un potere diverso rispetto alle altre trasmissioni, se uno sbaglia, tutto quello che aveva fatto nella precedente carriera non conta niente. È un rischio grande, se dovesse andare male prendo il motoscafo che ho pronto a motore accesso e scappo.”

Luciana Littizzetto ha saputo dare prova di grande professionalità mi-surandosi con un diverso registro comico: “Non potevo fare i monologhi che faccio a «Che tempo che fa», dovevo fare la conduttrice, dovevo far ridere e c’era anche la par condicio. Tutti ostacoli che in qualche modo dovevo supera-re”. E li ha superati brillantemente, anche quando ha tenuto il monologo sulla violenza contro le donne. Un momento che rimarrà nella storia del festival per come è riuscita a raccontare questa tragedia. Tenendo alta l’attenzione senza scivolare in un prevedibile fuori spettacolo e facendo-

Marco Mengoni, vincitore del 63º Festival di Sanremo.

Fabio Fazio e Luciana Littizzetto

lo diventare un tutt’uno anche quando, un po’ impacciata, si è esibita nella danza collettiva di One Billion Rising, indetta in tutto il mondo per trasformare il 14 febbraio in una giornata festo-sa e non violenta ma anche di riscatto contro le ingiustizie che subiscono le donne di tutto il mondo.

Poi ci sono stati gli ospiti che hanno dato lu-stro: undici milioni di persone hanno ascoltato uno dei più grandi e apprezzati jazzisti italiani Stefano Bollani, che si è esibito in una emozio-nante performance al pianoforte, da far ricorda-re il grande Keith Jarret.

C’è stato poi il Sanremo Story con la presen-tazione dei grandi brani del passato. Da Cosa hai messo nel caffè, cantata da Malika Ayane, a Per Elisa interpretata dalle amiche Annalisa ed Emma. Ma la migliore di tutti, quella che ha fat-to rabbrividire tutti è stata Ciao amore ciao, di Luigi Tenco cantata dal vincitore Marco Mengo-ni al quale ha poi dedicato il premio.

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COPERTINA

Andrea Bocelli, star internazionale è stato uno degli ospiti dell’ultima serata, gli altri erano la bellissima e simpatica Bianca Balti e il “Pilone” della Nazionale di Rugby Martin Castrogiovanni.

A Bocelli è piaciuta la canzone di Maria Nazionale, perché è una canzone che si ispira alla tradizione e il festival di Sanremo è tradizionalista, e se non fosse così sarebbe come quegli aerei che perdono la rotta.

A Sanremo “Con te partirò” era arrivata quarta e poi ha venduto circa venti milioni di copie. “Credo che la posizione in classifica non abbia una grande rilevanza. La musica è fatta per unire e non per dividere. Perciò la vittoria

vuol dire poco, certo avrei preferito vincere ma mi sono reso conto che la mancata vittoria è come un voto di laurea che poi nessuno ti chiede più. Era una canzone internazionale e comunque è andata benissimo così.

Ma la sua voce è straordinaria: “Chi ha una bella voce ha un dono e non è un merito. Lo studio è una ricompensa a chi ci ha fatto questo dono”.

E l’emozione di risalire sul palco dell’Ariston è stata grande perché quest’anno è stato accom-pagnato da suo figlio, non ancora maggioren-ne: “Mio figlio Amos suona il pianoforte e studia al conservatorio ma un domani non penso canterà anche lui”.

Tra i cantanti in gara non si può non citare Elio e le Storie Tese che hanno rivoluzionato il modo di cantare e di presentarsi in scena ogni sera con costumi diversi e trucchi degni di Hol-lywood.

I più scaricati e i più gettonati alla radio sono I Modà con la canzone Se si potesse non morire e che partiranno fra poco con un tour già sold out.

Ma chi può essere considerata la regina del fe-stival? Negli anni passati tantissime hanno po-tuto sfoggiare lo scettro; da Nilla Pizzi, ad Alice, ad Anna Oxa, a Giorgia, a Elisa…

Amos e Andrea Bocelli

Bianca Balti e Fabio Fazio

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ottobre 2012 | Plus Magazine 21 | COPERTINA 5

COPERTINA

Chi è la nuova sovrana? Colei che può rappre-sentare l’Italia che cambia? Quella che ama i colori, che apprezza le sfumature e tollera le differenze?

Chi ha seguito Malika Ayane fin dal suo primo esordio al Festival, ricorda di non averla mai trovata imbarazzata dalle interviste e dal fatto di trovarsi in un luogo dove tantissime e tantis-simi sono state delle meteore.

Coloro che sono stati “belli” per una stagione, una canzone che ha dato loro la notorietà e poi sono spariti. In pochi anni Malika è cresciuta in fretta, con l’orgoglio del proprio cognome e a chi le chiedeva come si pronunciava, rispon-deva “Ayàne, come Zinedine Zidane” convinta che da lì a poco avrebbero tutti imparato la pro-nuncia.

E invece, anche ora che è una stella della mu-sica, Fabio Fazio in diretta tv, nel corso della prima puntata l’ha sbagliato, come succedeva all’inizio della sua carriera. Dal punto di vista sentimentale ha trovato la propria tranquillità con Federico Brugia, il regista pubblicitario, e si sono sposati a Las Vegas in un bel giorno di “delirio e follia”, per dirla alla Terry Gilliam.

Anche se si dimostra sempre sicura di se’, ha confessato: “Ho sognato che alla prima esibizione di «E se poi» dimenticavo le parole del brano e il Maestro Daniele Davide Parziani mi guardava interrogativo e ricominciava”.

Luca Dondoni de La Stampa, dice: “Bisognerebbe trovare dei nuovi aggettivi per descrivere Malika, di una biondezza biondissima, di una classe classissi-ma”. Sicuramente è stata una delle voci più belle e particolari, presenti a Sanremo quest’anno.

Le tappe fondamentali di Malika sono state l’incontro con Caterina Caselli nel 2007 che ha subito intuito la sua grande personalità e lo stile fresco e originale. Paolo Conte si spinge oltre e definisce la sua voce «speziata» “Il colore di questa voce è un arancione scuro che sa di spezia amara e rara”.

Erano tre anni che mancava da Sanremo, dove in molti si aspettavano di vederla vincitrice, con il brano “Come foglie”, a scapito di Valerio Scanu (ormai disperso e meteora della musica nata dai talents). Per giustizia divina quell’anno vinse il Premio della Critica e divenne la canzone più gettonata dalle radio. Questo le permise di avere un trampolino per il suo secondo album “Grovigli”, che la portò a vendere oltre centomila copie.

Il mantra di Malika è: “Sanremo ti dà tutto, ma ti toglie tutto appena sbagli un passo. So che c’è stata una grande pressione su di me perché non c’era più l’effetto stupore, non era più la prima volta. La stima che mi ero guadagnata ora la devo conservare ed è dura. Ho dato il meglio di me anche se con grande ansia”.

È stato il festival del rinnovamento, ora si è ritornati alla normalità – “È stato come essere su una astronave, e ora ritorno a fare la mia televisione artigianale, su Raitre, dove c’è ancora il bianconero”. Così alla fine della Kermesse scherzava e ironizzava nell’ultima conferenza stampa un sod-disfatto Fabio Fazio.

Malika Ayane

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R isponde al telefono con la sua voce un po’ roca. Impossibi-le non riconoscerlo. Reduce da ben sette apparizioni a “Tale

e quale show”, prima serata su Rai Uno con gara canora condotta da Carlo Conti, Fausto Leali è entusiasta: “Ultimamente ho fatto molta tv e quella di ‘Tale e quale’ è stata una bellissima esperienza. Credo, però, che non si ripeterà perché non saprei più chi imitare…”. Scherza. Il suo timbro, inconfondibile, è un marchio di qualità a cui, difficilmente, chi produce un programma musicale potrebbe rinunciare.

Nato nel bresciano, nel 1944, Leali ha al suo attivo sedici album, bra-ni indimenticabili come “A chi”, “Deborah” e “Io amo” e tredici par-tecipazioni a Sanremo, dove vinse con ‘Ti lascerò’ in coppia con Anna Oxa. Dopo i concerti di fine d’anno dal vivo e la televisione, continua ad esibirsi nei locali frequentati dagli appassionati di musica. “I concerti invernali sono più intimi. Il pubblico viene a cantare con te le tue canzoni. Da maggio fino a settembre inizierò la tournée estiva con le grandi piazze, da 5 mila a 20 mila persone”.

Il suo ultimo singolo recita “Sono tornato”, cosa ci dobbiamo attendere?

In realtà è un brano del 2011. Da allora, purtroppo, non c’è niente di

di MARIANGELA SALVALAGGIO

foto di Mario Sofia

PROTAGONISTI

IL pRIMO “SOuL MAN” ItALIANO,

IN uNA MANIERA tuttA SuA,

dA OLtRE 40 ANNI cANtA AMORE

E MOMENtI dI VItA

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la forza della voce Fausto Leali,

Fausto Leali

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marzo 2013 | Plus Magazine 22 | PROTAGONISTI 7

PROTAGONISTI

nuovo. Il titolo è stata una scelta manageriale vissuta poi senza entusiasmo.

Nella sua vita sono state tante le emozioni, dalla partecipazione alla tournée italiana dei Beatles a Sanremo…

Da quando, a undici anni, ho preso in mano la mia prima chitarra, ad oggi, sì sono state tante. Ho un ricordo eccezionale dei Beatles. Facevo parte di uno dei gruppi che si esibivano nella parte iniziale. Salire invece sul palco di Sanremo mi mette sempre un po’ di paura, quella paura che ti dà emozione. O anche è quell’emozione che ti fa paura.

Ha visto che nel cast del Festival di quest’anno ci sono soprattutto gio-vani. Cosa ne pensa?

Non penso mai al cast quando non sono a Sanremo. Quando ci vado mi prendo le mie responsabilità, vivo le mie emozioni e le mie paure. Quando non ci sono me lo guardo a casa, in poltrona. Andare lì a commentare quello che succede è un errore che non commetterei mai.

L’anno scorso aveva detto che avrebbe avuto una canzone adatta per Sanremo. Che cosa è successo?

In quella occasione c’è stato un fraintendimento con un suo collega che inter-

pretò male le mie parole, una mia confidenza. Io dissi: ‘Sì, avrei per le mani una canzone molto in-teressante’ ma dire ‘avrei’ non è dire ‘ho’. È man-cata l’onestà perché detto in quel modo è sembrato come se avessi presentato un pezzo che poi è stato rifiutato.

Al suo ultimo Sanremo, nel 2009, portò “Una piccola parte di te”, una canzone scritta da Fa-sano sulla complessità del rapporto genitori-figli. Che rapporto ha con i suoi figli?

Come interprete so entrare in un ruolo anche quando questo non mi appartiene. Essendo padre anche io posso entrare meglio in quel racconto. So che esiste un rapporto così ma non riguarda me e i miei figli. Quella canzone non fa più parte del mio repertorio perché sento che non rende bene sul palco. Presentai quel pezzo a Sanremo, ne ero convinto e ne erano convinti tutti, da Bonolis all’intero entourage.

la forza della voce Fausto Leali,

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PROTAGONISTI

detto: ‘c’è un pezzo che vorrei cantare con te’. Un grande onore. Pensi che sono quasi svenuto anche quando, sempre al telefono, Gianni Minà mi chiese se volevo cantare con Ray Charles in una serata televisiva in suo onore. Ecco sono svenuto ma poi ci sono andato: sono queste le cose che succedono con i duetti.

E tra i big di oggi c’è qualcuno con cui le piacerebbe duettare? Forse non mi ripeterei con un’altra interprete donna ma non mi dispiace-rebbe duettare, ad esempio, con ‘Elio e le storie tese’. Niente è impossibile in questo campo.

Per lei che ha al suo attivo una lista infinita di 45 giri, sarà stato bello vedere che le sue canzoni sono usate come biglietto d’amore su You Tube.

Questa è una cosa molto bella.

Che rapporto ha con i social network? Quando ho tempo e sono in linea rispondo. Quando mi arrivano richieste, ad esempio, di esordienti che mi chiedono di ascoltare dei loro brani o cose simili, oppure quando molte persone mi fanno domande, mando dei saluti rispondendo con dei messaggi un po’ generalizzati.

Rivedendola a “Tale e quale show”, la sua performance è sempre tale e quale in quanto a forza scenica. Del suo privato non si sa nulla o quasi ma ci può dire qual è il suo segreto?

Mangio e bevo molto bene, sono un buongustaio. Ho una vita movimentata ma riesco a non manifestare lo stress quando mi esibisco. Nei concerti dal vivo la tranquillità me la dà il mio gruppo, tutti, musicisti e persone che lavorano con me. Grazie a loro so benissimo cosa posso fare e dove posso arrivare.

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Forse non andò bene perché, nella maggioranza dei casi, le persone hanno dei figli che si compor-tano bene.

Difficile intercettare sempre i gusti del pubbli-co. Sicuramente sono stati un successo i suoi duetti con le voci più belle di una generazione. Avrebbe voglia di farne ancora? Mi racconta cosa successe con Mina?

I duetti che sono nati con me sono accaduti tutti spontaneamente. Mina mi ha telefonato e mi ha

tappa del tour invernale a ‘Le Roi’, storico locale torinese.

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TECNOFUTURO

La tua banca

TECNOFUTURO

Sono paSSati circa 15 anni da quando le prime banche italiane Sono “Sbarcate” Su internet. la vera rivoluzione informatica nelle banche del bel paeSe ha avuto il Suo picco maSSimo tra il 1999 ed il 2001. in que-Sti tre anni praticamente tutte le banche italiane, anche le più piccole, hanno adottato una Strategia online con l’offerta dei propri Servizi ad una clientela telematica.

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di PIETRO GENTILE

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marzo 2013 | Plus Magazine 22 | tecnofuturo 11

TECNOFUTURO

sempre aperta

A più di 15 anni dall’inizio della rivoluzione telematica, in Italia le prime reali conseguenze dell’offerta di servizi online

Ma in quegli anni poco è cambiato in Italia per quanto riguarda la percentuale di penetrazione dei servizi online tra la popolazione in termini di utilizzo in sostituzione dello sportello.

E così, mentre nei paesi del Nord Europa all’inizio degli anni 2000, al progre-dire delle percentuali di accesso ad Internet corrispondeva un incremento dell’u-tilizzo dei servizi Online, in Italia l’evoluzione stagnava. Nel Regno Unito, Scan-dinavia, Germania, iniziavano a ridursi il numero di filiali a favore dell’Online.

In Italia invece, paradossalmente, proprio in quegli anni si assisteva ad un incremento del numero di agenzie bancarie presenti sul territorio (anche se di ridotta dimensione), in perfetta controtendenza rispetto a tutto il resto d’Europa.

Nei primi anni della crisi, dal 2008 al 2009, quando an-cora la ricaduta era prettamente di tipo finanziario/spe-culativo, nei paesi del Nord Europa la riduzione del nu-mero di sportelli si è arrestata: gli analisti di marketing in quel periodo ritenevano che nei momenti di difficoltà i clienti volessero avere un contatto diretto, quasi fisico, con la propria banca.

Poi la crisi da finanziaria si è trasformata in crisi eco-nomica ed infine in recessione e la necessità di ridurre i costi sia da parte degli Istituti Finanziari che da parte delle Famiglie, ha prevalso anche sul bisogno di “vedere” il proprio interlocutore.

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In Italia, dove la riduzione degli sportelli non era avvenuta, ha avuto inizio dal 2011 un drastico fenomeno di ridimensionamento che sta ora toccando le più grandi realtà nazionali. Il “colpo di grazia” alle “agenzie” è stato inferto dall’uso massiccio di tablet e smartphones da parte degli italiani, che hanno iniziato ad usare Internet come non mai, negli ultimi due anni.

I risvolti di questa rivoluzione sono sotto gli occhi di tutti: secondo la FABI, il primo sindacato dei bancari in Italia, nel triennio 2012-2015 sono a rischio 35.000 posti di lavoro nel settore.

Nell’ultimo periodo del 2012 abbiamo avuto l’opportunità di inter-vistare in vari eventi a livello internazionale, prestigiosi esperti che ci hanno disegnato vari scenari su come la tecnologia potrà influenzare nei prossimi anni il mondo del lavoro nel settore bancario.

Secondo Rachel Hunt responsabile della Ricerca ICT (Information & Communication Technology) nel settore Bancario a Livello Europeo per IDC (la più grande Società di Ricerca tecnologica al mondo), la pro-spettiva di una riduzione del numero di filiali anche in Italia è ormai una realtà.

Nel corso dell’European Banking Forum organizzato da IDC, la Dot-toressa Hunt ci ha indicato in 11.000 i posti di lavoro che sicuramente saranno tagliati in banca da qui al 2015 a causa della chiusura delle fi-liali ed all’utilizzo sempre più attivo delle nuove tecnologie. Tra queste spiccano le nuove offerte di alcune banche europee anche via Facebook ed altri Social Networks, ulteriormente ottimizzate per i nuovi devices, quali Tablet e SmartPhones.

Dopo aver disegnato tale scenario, Rachel Hunt ha però ammonito le banche italiane nel voler eccedere con i tagli in particolare nelle Sedi Centrali che erogano direttamente i Servizi Online.

Nelle banche anglosassoni ed in generale del Nord Europa, dopo i corposi ridimensionamenti nella Rete di Filiali avvenuti nei primi anni del 2000, sono state effettuate dal 2009 ad oggi anche forti riduzioni di personale nelle Sedi Centrali.

Questi tagli, a volte indiscriminati, ed unicamente orientati alle ridu-zioni dei costi (favoriti peraltro da leggi sul Lavoro molto “permissive” tipiche del modello nordico), hanno portato alla repentina cancellazione di skills estremamente importanti.

Il fenomeno, a sua volta, ha creato un effet-to domino sui livelli di servizio causando per la prima volta nella storia, in grandi banche del Nord Europa dalla solida immagine e dalla dimensione multinazionale, interruzioni gene-rali del servizio mai verificatesi in precedenza.

Ma la tecnologia ha favorito in questi anni (fino all’inizio della crisi) anche le grandi fusio-ni tra banche: grazie alla creazione di imponen-ti Centri di Calcolo estremamente efficienti ed in grado di generare economie di scala impen-sabili fino al decennio precedente, oggi grandi Gruppi Bancari europei sono in grado di eroga-re il servizio a decine di milioni di clienti.

Di questo ed altro abbiamo parlato con Nouriel Roubini, Professore di Economia alla New York University, nel corso del World Busi-ness Forum di Milano.

Viste le voci di fusioni bancarie all’interno delle singole nazioni, non pensa che sarebbe più produttivo per tutta l’Europa procedere - an-che grazie alle nuove tecnologie ed alle recenti normative sull’Unione Bancaria - alla ripresa delle fusioni Cross Border ferme dall’inizio della crisi?

“L’unione bancaria in Europa è necessaria e utile per stabilizzare il processo di balcanizzazio-ne delle banche in Eurolandia e per mantenere la concorrenza tra i Paesi.

Con l’unione bancaria ci saranno più control-lo, regole sui fallimenti e sui crediti non sicuri. Ci vorrà comunque tempo per questo processo a fron-te dell’atteggiamento dei Governi, che mostrano resistenza a rinunciare all’effettivo controllo del sistema bancario nei loro Paesi.“

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TECNOFUTUROTECNOFUTURO

Rachel Hunt Nouriel Roubini

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Sempre nel corso del World Business Forum abbiamo avuto l’opportunità di poter intervista-re il Professor Romano Prodi, oggi in cattedra presso la CHEIBS di Shanghai (China Europe International Business School) nonché inviato speciale delle Nazioni Unite per il Sahel.

Romano Prodi ha tenuto uno speech dal ti-tolo “Europe’s future and identity as shaped by po-litics and the economy”. Il professore è stato da noi intervistato in merito alla situazione geo-politica mondiale ed alla rielezione di Obama negli Stati Uniti.

Con il Professor Prodi abbiamo tra l’altro parlato di Cina, avanzamento tecnologico e rischio di un acquisto indiscriminato di Asset italiani da parte del Dragone.

Dobbiamo avere paura delle banche cinesi, che, sia per capitali che per innovazione tecno-logica stanno crescendo a vista d’occhio? E’ an-cora una soluzione valida quella dell’autodifesa attraverso le fusioni interne?

“Se noi continuiamo con politiche europee li-mitate o poco lungimiranti non possiamo lamen-tarci se “ci comprano” a cominciare dalle squadre di calcio per poi continuare con le banche o altre industrie: la colpa non è dei cinesi è nostra.

Si tratta di applicare anche in Italia il “Siste-ma Tedesco” a partire dal Modello Aziendale, pro-seguendo con la creazione di Strutture Tecniche di eccellenza ed ambiti diffusi di Ricerca Applicata.”

Nella citazione del Professor Prodi relativa a “chi potrebbe comprare le banche italiane” vi è anche un accenno agli Emirati Arabi.

E proprio con gli Emirati Arabi concludia-mo questo articolo, in particolare con gli ag-giornamenti dal Gitex 2012, la più grande fiera informatica del mondo Arabo e seconda a livel-lo mondiale dopo il C.E.S. di Las Vegas, dove la ripresa economica è ormai una realtà.

Infatti, mentre i dati per l’ICT italiano sono ancora sconfortanti, per il resto del mondo la situazione è ben diversa. Per quanto riguarda il Bel Paese, gli ultimi numeri forniti nell’am-bito del Rapporto Assinform, pubblicati a fine 2012, ci dicono che nel primo semestre del 2012 il mercato dell’Information Technology ha subìto, dopo la perdita del 2011 (-1,7%), un’ulteriore contrazione, pari a -3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Purtroppo anche le previsioni per il 2013 non sono certo quelle che avremmo voluto sperare.

Diversa, come detto, è invece la situazione nel resto del mondo: la “crisi” di cui tanto noi italiani “amiamo” discutere ormai ininterrotta-mente da quasi 4 anni, nei paesi BRICS è durata poco meno di due anni e dall’anno scorso ad oggi anche a Dubai le “ultime ferite” si sono completamente rimarginate, almeno per quanto riguarda il settore ICT.

Il problema è che il divario tra Italia e resto del mondo, nel settore tecnologico e nella Ricerca, si sta allargando ancora oggi invece di re-stringersi.

A Dubai come in Cina la crisi è durata meno, non tanto per un mer-cato molto più “liquido” tipico dei paesi anglosassoni, ma semplicemen-te perché la scelta di investire in nuove tecnologie ed in ricerca è stata fatta più di quindici anni fa e perché tutto ciò che è stato creato da questa visione non è andato perso negli ultimi anni.

A riprova di ciò sono molte le banche premiate per l’innovazione tecnologica nel corso dell’Arab Technology Awards, il premio per l’in-novazione più importante del Medio Oriente.

In questi ultimi mesi anche le banche italiane stanno reagendo alla concorrenza internazionale riducendo il numero di sportelli ed allun-gando gli orari di servizio: si va verso una Banca “sempre aperta”.

Fortunatamente, in Italia, gli investimenti in tecnologie nel setto-re bancario non sono stati drasticamente ridimensionati in questi anni come avvenuto invece in altre nazioni (soprattutto attraverso esterna-lizzazioni e delocalizzazioni): le banche non devono dimenticare che buona parte della concorrenza oggi giunge attraverso nuovi strumenti tecnologici quali Tablet e SmartPhones e che proprio su questo piano si giocheranno le sfide future. Gli Istituti di credito nazionali dovranno quindi continuare ad investire in nuove tecnologie, soprattutto interna-mente, sviluppando i tasselli mancanti nell’erogazione del servizio Onli-ne ad esempio attraverso gli ormai consolidati Social Networks.

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TECNOFUTURO

Romano Prodi

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Non per tutti il paesaggio bucolico dei prati fioriti è fonte di poesia; le persone

allergiche o intolleranti, per esempio, vivono la primavera con timore. Questa stagione, tuttavia, non è la sola causa

dei fastidiosi disturbi che colpiscono circa quindici persone su cento; tra i

fattori ci sono anche l’inquinamento, l’alimentazione e lo stile di vita. Presso il laboratorio Indagini Ricerche Mediche è possibile effettuare visite e test specifici

per individuare le cause di asma, riniti, dermatiti, gastroenteriti e altri sintomi che affliggono molti pazienti. Il centro dispone infatti di un’équipe altamente preparata in questo settore composta

dalla Dott.ssa Corradino, Direttore Sanitario, dal Dott. Furno, specialista

in Allergologia, dalla Dott.ssa Barberis, specialista in Dermatologia, e dalla

Dott.ssa Galligani, Direttore Tecnico del Laboratorio di Analisi.

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MEDICINA E SALUTE

INDAGINI RICERCHE MEDICHE

Scoprire e curare allergie e intolleranzesi può di Barbara Odetto

(foto A. Lercara)Dott.ssa Corradino, che cos’è l’allergia?

È una risposta inadeguata dell’organismo al contatto con una sostanza estranea, chiamata allergene. L’allergene è una so-stanza che, pur risultando innocua per la maggior parte degli individui, diventa nociva in caso di soggetti allergici. L’aller-gene si lega ad un particolare tipo di an-ticorpi chiamati reagine o immunoglobu-line E; questo legame innesca all’interno dell’organismo processi patologici che si manifestano in forma più o meno grave, quali rinite, asma, orticaria, fino ad arriva-re allo shock anafilattico.

Quali sono i principali allergeni e quale forma di allergia provocano?Le sostanze inalate come il polline, gli acari, le spore dei funghi, i peli degli ani-mali, i gas o i fumi sono all’origine di riniti e asma, quelle ingerite, cioè gli alimenti e i composti chimici che si trovano nei cibi o nei medicinali, sono alla base di allergie e intolleranze. Le sostanze iniettabili come il liquido di contrasto o il veleno di ime-notteri quali api, vespe e calabroni posso-no provocare invece gravi manifestazioni cutanee, con asma, rinite, e shock ana-filattico, mentre le sostanze che sono a contatto con la pelle, ad esempio il make-up o il nichel presente nei bijoux o le fibre tessili, causano dermatiti da contatto.

Dott. Furno, come si prevengono o si individuano le allergie?Poiché una manifestazione allergica può dipendere da più fattori e i sintomi essere sfumati, il centro IRM Indagini Ricerche Mediche ha lo scrupolo di considerare tutti gli aspetti; per questo, se necessario, al paziente viene consigliato di sottopor-si, oltre alla visita allergologica, a controlli specialistici che possono coinvolgere, a seconda della diagnosi, il dermatologo, l’oculista, l’otorinolaringoiatra, il gastro-enterologo.

Presso IRM effettuate dei test specifici?I test che proponiamo ai pazienti sono mirati in base ai sintomi. Il Prick test è il test allergologico per eccellenza; si esegue collocando sull’avambraccio del Paziente alcune gocce dell’estratto allergenico e, con un’apposita lancetta, si pratica una piccola perforazione della cute al fine di far penetrare le varie sostanze negli strati superficiali della stessa, osservandone poi la reazione. Il Patch test consiste nell’appli-care un cerotto sul dorso per 24-48 ore e nuovamente si verifica la reazione, mentre Rast e Prist sono esami del sangue per mi-surare le immunoglobuline E. Nel nostro centro effettuiamo anche il Cytotoxic Test, prove tossiche alimentari sul sangue che possono dare una risposta positiva anche

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pazienti consigliamo di eliminare una fa-miglia biologica e non il singolo alimento; con l’aiuto dei nostri nutrizionisti, poi, è possibile integrare la dieta con alimenti appartenenti a famiglie diverse e non con-siderate a rischio per evitare il depaupera-re dell’organismo.

Oltre ai test standard, utilizzate altre indagini per individuare allergie specifi-che da contatto?I pazienti possono portare nel nostro centro il prodotto che ritengono provochi in loro l’allergia ed integrare con esso il pannello di allergeni “standard” utilizza-to per il patch test; il test viene eseguito con le stesse modalità ma l’impiego del-la sostanza ritenuta nociva consente allo specialista di analizzarne eventuali effetti sul Paziente.

Dott.ssa Barberis, quali sono le derma-titi da contatto più diffuse?Le cause alla base delle dermopatie sono tante: i detersivi, i metalli come il nichel, utilizzato molto nella produzione di bi-giotteria, e il cromo, le materie prime che si adoperano in alcuni settori lavorativi, ma anche i prodotti di cosmesi e alcuni tipi di conservanti che si trovano nei pro-fumi, nelle creme e nei farmaci ad uso topico.

per più alimenti alla volta; il livello di atten-dibilità del test è elevato e risulta di estre-ma utilità nella diagnosi delle intolleranze alimentari. Molto efficace anche l’H2 Bre-ath Test, utile per individuare l’intolleranza al lattosio, presente in circa il 50% della popolazione mondiale. Il paziente beve 50 grammi di lattosio e per tre ore, ogni 20 minuti, soffia in una sacca dalla quale ven-gono prelevati nove campioni di aria, suc-cessivamente analizzati per verificare se c’è idrogeno nell’espirato prima e dopo il test. Tra gli esami di secondo livello, mirati all’analisi specifica di allergie e intolleranze alimentari, si segnala la gastroduodeno-scopia, efficace ad esempio per la diagnosi della celiachia. Ricordo infine i test di pro-vocazione in cui il soggetto allergico viene a contatto con l’allergene sospetto per ve-rificarne la reazione.

Esiste un periodo dell’anno in cui fare i controlli?Si possono fare sempre, anche in prima-vera quando l’allergia al polline è all’apice. Non solo consiglio di farli, ma anche di ricorrere, laddove necessario, alla sommi-nistrazione del vaccino che risulta scevro da rischi e garantisce un rapido effetto benefico.

Dott.ssa Galligani, che cos’è l’intolle-ranza alimentare e come si manifesta?L’intolleranza è un progressivo accumulo di sostanze non tollerate dall’organismo che dipende da fattori quali una dieta ri-petitiva, i conservanti dei cibi, lo stress fisico, la disbiosi intestinale e cioè l’alte-razione della normale flora batterica in-testinale. I disturbi più comuni sono mal di testa frequente, scarsa concentrazione, sfoghi cutanei, fatica cronica e disturbi gastrointestinali come nausea, gonfiore e difficoltà digestiva.

Esistono differenze tra allergie e intolle-ranze alimentari?Allergie e intolleranze sono patologie completamente distinte originate da meccanismi differenti. Le intolleranze hanno un tempo di reazione più lungo ri-spetto alle allergie e possono essere risol-te con la temporanea sospensione dell’a-limento che le causa. Tra i cibi più comuni alla base delle intolleranze ci sono pane, grano, uovo, latte, cacao, caffè, pomodo-ri, peperoni, patate e carne di maiale. Ai

MEDICINA E SALUTE

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Scoprire e curare allergie e intolleranzesi può

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MEDICINA E SALUTE

Come sempre un tema di interesse comune è la dieta e per tornare in forma abbiamo il piacere di parlarne con la dott.ssa Etta Finocchiaro, medico chirurgo specialista

in dietologia e scienza dell’alimentazione.

Dottoressa Finocchiaro, qual è il metodo più corretto per riprendere la li-nea dopo una gravidanza?Dopo la gravidanza ci può essere un au-mento di peso principalmente dovuto alla ritenzione idrica indotta dalle altera-zioni ormonali della gestazione.Anche il giro vita aumenta a causa della dilatazione uterina. Per i primi due mesi bisogna pazientare e dare tempo all’or-ganismo di stabilizzarsi poi è possibile riprendere l’attività fisica e l’allenamento dei muscoli addominali. La riduzione degli zuccheri a rapido assorbimento favorisce una ridistribuzione positiva

dei liquidi nel tessuto adiposo ma la dieta deve iniziare solo al termine del periodo di allattamento poiché la restrizione calorica causa una

diminuzione della lat-tazione fino alla

sua scompar-sa. Questo è

l’unico pe-riodo nella vita in cui la donna può consumare 8 0 0 - 1 0 0 0

calorie in più.Terminato l’al-

lattamento con-siglio di ridurre i

carboidrati, soprattutto quelli a rapido assorbi-

mento come zucchero e dolci. Pasta e riso sono consentiti due o tre

volte alla settimana, preferibilmente so-

stituiti dalle versioni integrali che aumen-tano il senso di sazietà e apportano fibre che riducono l’assordimento degli amidi. Bisogna eliminare gli snack, i prodotti da forno come crackers e biscotti assunti spesso durante la giornata per tampona-re la fame tra un pasto e l’altro. Anche la frutta, peraltro ricca di vitamine e minera-li, va limitata alla giusta quantità.

Quanto incide la ritenzione idrica nelle diverse fasi della vita di una donna?L’assetto ormonale è strettamente colle-gato alla fisiologia del tessuto linfatico. Inevitabilmente l’aumento di estrogeni e progestinici causato dalla gravidanza rende la parete dei vasi più permeabile e i liquidi tendono a riversarsi nel tessuto sottocutaneo, generando il caratteristico gonfiore. I liquidi si localizzano in deter-minati distretti preferenziali, come cavi-glie, mani e tessuti perioculari.Dal punto di vista dietologico dobbiamo mangiare molta verdura e assumere sali minerali per rinforzare le pareti vasali. Si possono aggiungere integratori a base di sostanze vegetali come betulla, ortica, orthosiphon, semi d’uva, flavonoidi e al-tre piante per rinforzare questa azione. Se il vaso è più solido, l’acqua trova maggio-re difficoltà a diffondersi. La sedentarietà è il vero nemico da sconfiggere. Bisogna camminare, nuotare, passare dal caldo al freddo: sono tutte azioni che stimolano la circolazione linfatica ed ematica e contra-stano l’insorgere della ritenzione.

È utile bere molte tisane?Diciamo prima di tutto che bisogna bere molto. Molte donne durante il giorno be-vono pochissimo o non bevono affatto ed è sbagliato. Meno si beve, meno si ber-rebbe. Chi non ama bere solo acqua può bere tisane: malva, finocchio hanno ef-fetto antiedemigeno. Naturalmente non vanno zuccherate! Una donna di 60 Kg ha un fabbisogno idrico giornaliero di cir-ca due litri. Il secondo consiglio è quello di non eccedere con il sale. Ad esempio mangiare una bella focaccia molto salata è quanto di più sbagliato si possa fare.

di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)

Consigli per una dieta appropriata

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MEDICINA E SALUTE

gia in maniera smodata o rifiuta il cibo con continuità possiamo rilevare anche una serie di disturbi psicologici quali un atteggiamento di chiusura nei confron-ti del mondo esterno, di fissazione su alcuni aspetti comportamentali che de-vono mettere in allarme. In questi casi il rapporto con il cibo diventa ossessivo ed è sintomo di altri malesseri, diventa il capro espiatorio. Gli psichiatri che si oc-cupano di questo sono concordi nel dire che il disturbo va affrontato più precoce-mente possibile. Se si lascia incancrenire diventa di difficile risoluzione. L’approccio terapeutico deve essere multidisciplinare e coinvolgere sia il dietologo sia lo psi-chiatra.

La scelta etica di non mangiare carne coinvolge sempre più persone, come la commenta?La credenza che rinunciare alla carne comporti un deficit proteico è un mito da sfatare. Ci sono molte persone che vivo-no una vita in perfetta salute praticando la dieta vegetariana. Il pluricampione olim-pico Carl Lewis è un esempio eccellente. Le proteine si possono assumere anche dalle sostanze vegetali come i legumi e i cereali. Chi non mangia carne deve stare un po’ più attento agli abbinamenti per garantire all’organismo il giusto apporto di ferro e altri aminoacidi. Oggi abbiamo il problema opposto, i danni maggiori sono provocati dalle diete iperproteiche che non danno disturbi a vent’anni ma ne provocano di gravissimi nel tempo.

E i fast-food che piacciono tanto ai gio-vani?Preferibilmente sono da evitare, si pos-sono frequentare una volta ogni tanto. L’elevato contenuto di grassi saturi e di sodio e la mancanza fibre sono dannosi. Meglio una buona pizza, a patto che non si debba dimagrire!

L’utilizzo degli integratori a base di aminoacidi che va molto di moda tra gli sportivi è realmente utile?Assolutamente no, a meno che l’organi-smo ne sia carente per cause patologi-che. Noi dietologi li contestiamo anche nel mondo sportivo, si sono già verificati casi di insufficienza renale in atleti che ne

hanno abusato. Sono pratiche superate senza fondamenti biologici.

Ricordiamo ai lettori la conferenza della dott.ssa Finocchiaro il 16 Aprile: tratterà il tema dell’alimentazione come preven-zione delle malattie dismetaboliche e oncologiche.

La somma del sale con i carboidrati ge-nera proprio quella funzione di cattura e incarceramento dei liquidi nei tessuti che vogliamo evitare.

Lei ha sempre sottolineato l’importan-za dell’attività fisica. Quali tipi di sport sono consigliati in associazione al regime dietetico?Per vivere sani non è sufficiente seguire un corretto regime alimentare, bisogna bandire la sedentarietà e praticare qual-che disciplina sportiva con continuità, almeno 150 minuti di attività distribuiti in tre giorni alla settimana. Per misurare l’intensità si controlla la frequenza cardia-ca che deve raddoppiare rispetto alla con-dizione di riposo. Con tale sollecitazione si consuma realmente di più. Al di sotto di questi parametri l’utilità dell’allena-mento è scarsa. L’esercizio fisico ormai viene considerato un atto medico, si parla di prescrizione di esercizio fisico. Detto questo, è ovvio che il programma che può svolgere un ventenne che pratica agonismo è diverso da quello del sogget-to sedentario sovrappeso di mezza età. Bisogna scegliere il giusto mix di attività aerobica e di potenziamento muscolare, alternandole.

Allora cosa possiamo dire a tutte quelle persone che camminano con il cane nel parco e pensano che sia sufficiente per tornare in forma?Magari! Camminando non avviene quell’accelerazione della frequenza car-diaca necessaria per elevare il metaboli-smo e bruciare i grassi e anche l’azione di rinforzo del tessuto muscolare è pres-soché nulla. Sono preferibili la corsa, la bici, il nuoto, la danza, il tone-up, il pilates ben fatto oppure la corsa di tipo fitwalking o nordic walking o la palestra. L’esercizio deve essere continuativo, di-ventare uno stile di vita.

Oggi i disturbi dell’alimentazione sono fortemente sentiti nei giovani. Come è possibile riconoscerli tempestivamente ed affrontarli?Se il problema si fa serio va affrontato in modo serio. Ciò avviene quando il distur-bo in un senso o nell’altro persiste per almeno sei mesi. Se una ragazza man-

Dott.ssa ETTA FINOCCHIAROMedico Chirurgo Specialista in Dietologia e Scienza dell’Alimentazione

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Etta Finocchiaro

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Presso la Sede C.D.C. di Via Fabro 12b a Torino è attivo il Servizio di Densito-metria Ossea o Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) con metodica DEXA. Finalità del Servizio La Densitometria Ossea consente la determinazione della densità ossea nei distretti a maggior rischio di frattu-ra (colonna vertebrale e femore) e che supporta il Medico nella diagnosi dell’o-steoporosi, nella valutazione del rischio di frattura e nel monitoraggio della ri-sposta alla terapia. Destinatario del Servizio La Densitometria Ossea è rivolta ai soggetti più a rischio di sviluppare una osteoporosi:○ donne con alterazioni ormonali in

grado di provocare un’accelerata per-dita di calcio (menopausa, irregolarità mestruali, amenorree, anoressia, alte-razioni tiroidee e paratiroidee, etc.)

○ uomini con alterazioni dell’assorbi-mento e del metabolismo del calcio e della vitamina D.

che si ha all’età di 30 anni) e lo Z-Score (deviazione della densità minerale ri-spetto a soggetti di pari età).Seguendo la classificazione dell’Or-ganizzazione Mondiale della Sanità è possibile suddividere i dati rilevati nel-le categorie di normalità, osteopenia e osteoporosi. L’apparecchiatura è in grado di effettua-re misurazioni a livello vertebrale lom-bare, femorale e total body. Quest’ulti-ma applicazione fornisce in un’unica

scansione misure precise di densità os-sea e composizione corporea (tessuto grasso, magro e osseo). Modalità di Accesso al Servizio L’accesso al Servizio di Densitometria Ossea può avvenire in regime Privato o Convenzionato con Enti Privati.C.D.C. è convenzionato con i più im-portanti Fondi Sanitari Integrativi, Casse Mutue di Assistenza, Compagnie Assi-curative, Società di Servizi Sanitari, As-sociazioni di Categoria. I Pazienti iscritti ad uno di questi Enti hanno la possibilità di sottoporsi ad esami specialistici gratuitamente o con franchigia.

con metodica DEXADENSITOMETRIA OSSEA

Apparecchiatura Utilizzata per il ServizioL’apparecchiatura utilizzata per la Den-sitometria Ossea è il Densitometro Lunar DPX PRO della General Electric con metodica DEXA (Dual Energy X-Ray Absorptiometry), che secondo l’Or-ganizzazione Mondiale della Sanità è la tecnica in uso più precisa e affidabile per la valutazione della densitometria os-sea, con insignificanti dosi di radiazioni per il Paziente.Questa metodica si basa sulla valutazio-ne della densità minerale ossea (BMD) e fornisce due indicatori molto impor-tanti: il T-Score (deviazione della den-sità minerale rispetto al valore normale

MEDICINA E SALUTE

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Responsabile: Dott. Nicola GalloSpecialista in Radiologia

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MODA

Lo sappiamo: La paroLa non esiste, ma di sicuro rende bene L’idea di quanto sia forte La

vogLia di gLamour in questa prima parte deLL’anno in cui sboccia iL desiderio di osare,

coLorare e, perché no, ammaLiare. gLi stiListi Lo sanno e propongono tinte energiche

e decise, texture insoLite e accostamenti davvero creativi. >>>>> Lets’go, dunque: che

abbia inizio iL gioco deLLa moda e che sia una primavera trendissimamente fashion!

Trendissi mamentedi BARBARA ODETTO

(foto Archivio Stilisti)

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GLI ACCESSORI? LUXURY, OF COURSELa collezione Liu Jo Luxury propone non solo gioielli di alta gamma, ma anche declinazioni accessibili che regalano un tocco glamour al proprio look. Chi ama lo stile classico può scegliere catenine dal contenuto romantico e dal lettering aggraziato oppure girocolli, collane multicatena, bracciali, anelli e orecchini con quadrifogli “porte-bonheur” in smalto.

Chi preferisce i bijoux del passato può optare per i ciondoli a forma di fiocchi, orsetti

e cuori bombati con dettagli smaltati color pastello, vero must di questa primavera.

Per chi invece non vive senza orologio, Liu Jo Luxury - Time Collection propone due linee: una dai colori funky e dal look fresco e contemporaneo ed una più preziosa che rivisita i clas-sici in chiave attuale, per un risultato raffinato ed elegante. Qualunque sia il vostro stile, dunque, il brand lo interpreta alla perfezione regalando un twist unico che fa la differenza. www.liujo.it

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LIU•

JO

Trendissi mamente

MODA

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MODA

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ERMANN

O SCERVIN

O

BOHO-CHICPer la primavera targata 2013 la donna di Ermanno Scervino sceglie il lusso sartoriale e gioca con i colori e con le materie in modo nuovo, creando un incontro armonioso tra Mediterraneo e Atlantico. Vuole tinte decise quali becco d’oca, viola, giallo, corallo, fucsia e le mixa allegramente; abbina con disinvoltura ricami macramè, disegni floreali, arabesque e trame di reti. Opta anche per il bianco e il nero che enfatizzano i motivi geometrici e fanno capolino dalle trasparenze, dalle reti e dai patchwork. Non disdegna le piume di organza fatte a mano, le balze lavorate a laser, le nap-pe e le frange che rendono uniche le giacche smoking senza maniche con reverse. Per la sera la signora boho-chic vuole invece abiti mono-spalla con colori contrapposti e trasparenze che lasciano intravedere brassier e coulot-te, magari abbinate ai sandali zeppa in legno sagomato con intrecci di pelle bicolore. Per essere unica all day long.

www.ermannoscervino.it

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MODA

FOOTWEAR CLUB ...Sono i valori e la tradizione dell’Orange County Polo Club e del Memphis Polo Club ad ispirare la collezione footwear primavera-estate di U.S. Polo Assn. che per la donna propone zeppe, pla-teau e sandali di diverse altezze declinate sia in morbida pelle vacchetta e suede dalle nuances pastello sia in vernice dai colori vitaminici. Oltre alle chaussures con dimensioni più o meno ver-tiginose si affianca una proposta ultra flat abbellita da tomaie in pelle dai toni naturali oppure in divertente rafia colorata o ancora in raffinato raso dalle tonalità delicate. Non mancano poi gli stivali dal sapore texano realizzati in pelli morbidissime e proposti in diverse tonalità naturali. Per chi ama unire confort ed eleganza, il brand propone anche le sneaker in tela e i morbidi mo-cassini in suede. Tanto i colori quanto i dettagli sono accuratamente studiati per una lei sempre più attenta alle tematiche ambientali, perché oggi lo stile green è un must.

www.uspoloassn.com

IL BUSINESS ELEGANTENunzia Palmieri firma una collezio-ne di borse da viaggio e per il busi-ness pratiche, funzionali e davvero innovative. Tutti i modelli sono ca-ratterizzati infatti da una tasca di-segnata su misura che custodisce e protegge l’iPad e gli altri tablet grazie ad un cuscinetto double-face estraibile. Togliendolo, si può utilizzare il dispositivo elettronico e la “window bag” si trasforma in una comoda base d’appoggio che permette di lavorare ovunque senza rovinare il computer. Realizzate artigianalmente e curate in ogni dettaglio, le borse in pelle Nunzia Palmieri uniscono il fascino di un design esclusivo ad un nuovo modo di concepire

le business bag, diventando un accessorio uni-co e ricercato dai clienti di tutto il mondo.

Declinate in tre nuances bicolore – nero e cappuccino, marrone e cappuccino, fuxia e crema – queste borse non sono quindi un semplice accessorio per iPad, ma un esempio di stile che aggiunge fascino alla tecnologia.

www.nunziapalmieri.it

NUNZ

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PALM

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U.S. P

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SN.

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CARACTÈRE

PER UN DONNA CON... CARACTÈREAncora una volta il brand convince e conqui-sta il gentil sesso per le sue proposte eclettiche, contemporanee e dal sapore internazionale. La collezione per i mesi più caldi sceglie toni iper femminili come il giallo, il rosa, il viola, ma anche nuances più glam quali il verde, l’azzurro pastello e il fango. Non manca poi l’intramontabile abbinamento del bianco e del blu, in perfetto stile cruise. Alle tinte unite si accostano le fantasie ricercate e chic che regalano un’allure grintosa e raffinata. Lo street wear punta su pantaloni dalle linee fluide e av-volgenti, su trench sofisticati e su sandali ultra flat oltre che su vestiti in seta impalpabili, allacciati da cinture dal twist grintoso. La sera, invece, impone sia gli intramontabili tubini sia abiti lunghi e leggeri che creano un gioco di volumi dall’eleganza senza pari. Il tutto rigorosamente black or white.

www.caractere.it

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MODA

CURVY EVOLUTIONLe donne curvy piacciono e tanto i registi quanto i cou-turier le considerano muse ispiratrici. A loro Elena Mirò dedica la collezione For.Me che punta sulla seduzione enfatizzando il giro vita, i fianchi e il décolleté. Gli abiti, proposti nelle taglie 44-46 e 48, hanno stampe che ri-chiamano sia il safari in maniera non banale sia l’ikat: un particolare procedimento per la tintura dei filati di origine indonesiana. I colori spaziano dal bluette al viola senza dimenticare il nero mixato con il bianco e il cremi-si e senza trascurare i toni naturali più caldi. Le proposte da indossare dopo il tramonto vanno invece dall’abito icona “Marilyn”, una rivisitazione in chiave moderna del classico tubino con tagli shaping che plasmano il corpo, allo smocking nero proposto in rafia ribattuta e icona di una femminilità che non passa certo inosserva-ta. Perché oggi più che mai essere curvy significa essere trendy.

www.forme.elenamiro.com ELE

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MODA

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LA MODA SECONDO GINO BAUDINO, DAL 1956Brebis Noir, Canali, Jaggy, Corneliani e ancora Brema, Taglia-tore, Fred Perry e molti altri: da quasi sessant’anni la Gino Baudino propone alla clientela i migliori brand della moda internazionale sia per lei sia per lui. Nel suo negozio situato in Crocetta è possibile scegliere tra una vasta gamma di abiti da giorno, vestiti da cerimonia, accessori, ma anche abiti da lavoro. Per l’uomo pantaloni casual, pull, capi spalla, completi e ancora scarpe inglesi e americane, cravatte e cinture per un total look che spazia dal business al tempo libero. Per la don-na, invece, accanto ai raffinati abiti da sera si collocano pratici outfit perfetti per l’ufficio e, allo stesso tempo, ideali per una colazione con le amiche. Il tutto, naturalmente, selezionato per assicurare alla clientela qualità, comfort e stile. Perché da sempre Gino Baudino… investe in vestiti.

www.ginobaudino.it

LA LOBBIA DONNASituata nella centralissima via Bertola, La Lobbia donna è un punto di riferimento per la donna che non ricerca semplici capi di abbigliamento, ma dettagli di stile capaci di renderla unica. L’elegante boutique propone alla clien-tela collezioni esclusive di stilisti e brand quali Marella, Add, Gaia, Charlott, Fabrizio Lenzi, Gaia D’este, Rose & Lini per citarne alcuni. In un’ambiente raffinato e dal design accurato la donna può trovare un’ampia varietà di abiti da cerimonia, da sera, outfit, giacche, trench oltre che borse, calzature, foulard e numerosi altri accessori moda. Per un total look che non passa certo inosservato e che la titolare sa rendere sempre nuovo, stagione dopo stagione.

www.lalobbiadonna.it

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L’abito da sposa ideale? Sì, lo voglio!

Ciascuna donna ha disegnato nel proprio cuore il wedding dress dei sogni: ne è certa la Signora Maura Brandino, che da quasi vent’anni esaudisce il desiderio di stile delle future spose.

Nell’elegante Atelier situato nel palazzo d’epoca Monteu Becca-ria, all’interno del centralissimo Quadrilatero Romano, la titolare e il marito accolgono la clientela con discrezione e competenza per accompagnarla verso uno dei mo-menti più emozionanti della vita.

L’Atelier Il Sogno propone infat-ti esclusive collezioni di abiti per la sposa, per lo sposo e da cerimo-nia, oltre che raffinati accessori e cadeaux de mariage. Accurata la selezione delle griffe internazionali proposte: per lei Peter Langner, Lei-la Hafzi, Giuseppe Papini, Domo Adami, Tosca e Roberta Lojacono; per lui T.G. di Fabio, Dormeuil, Zegna, MTD, Caccioppoli e Bri-stol. Esempi di haute coûture scelti per regalare alla coppia eleganza e charme.

Per chi desidera invece l’unicità di un abito, l’Atelier Il Sogno pro-pone una collezione propria dalle linee sartoriali, frutto di creatività, esperienza e passione, ma anche frutto della capacità della Signora Brandino di interpretare al meglio il desiderio di ogni fanciulla. Piz-zi, tulle, merletti, svasature, tagli destrutturati, linee ora morbide ora sinuose: nel “salotto” di via Sant’Agostino 23H le future spose

possono giocare con texture e colori e veder coronato il loro sogno più bello: indossare l’abito da sposa che avevano immaginato sin da piccole.

IL SOGNO

Via Sant’Agostino, 23 H – TorinoTel. 011 [email protected]

Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% su abiti da sposa e da sposo

di Barbara Odetto

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MODA

Atelier Il Sogno

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Dare vita, per dirla alla Rodari, a una “gram-matica della fantasia”, con occasioni di confron-to che stimolino soprattutto i giovani a reinven-tarsi, rileggendo la tradizione e guardando al futuro, per superare le difficoltà. È la creatività il tema conduttore della 26a edizione del Salo-ne Internazionale del Libro di Torino, sviluppato attraverso le testimonianze di grandi maestri delle scienze, delle lettere e delle arti, chiamati a raccontare la loro esperienza creativa, i segreti di bottega, le tecniche, le innovazioni linguisti-che di cui si sono resi protagonisti.

Nella “fabbrica delle idee” torinese, è la cul-tura del Cile l’ospite d’onore, a quarant’anni dal colpo di Stato di Pinochet e dalla morte di Pablo Neruda. Nell’elenco degli invitati ci sono le grandi signore della scrittura, Isabel Allende e Marcela Serrano. Al Lingotto sono attesi Luis Sepúlveda e Antonio Skármeta. Non manche-ranno i riferimenti alla poesia cilena con le due poetesse, il Nobel Gabriela Mistral e Violetta Parra.

di MARIANGELA SALVALAGGIO

EVENTI

La creatività,il Cile e D’Annunzio

Forte dei 317 mila visitatori dell’ultima edizione, il salone rilancia con l’idea

di Far partire da torino la “rete delle città del libro”

Dal 16 al 20 maggio il Salone del Libro al Lingotto

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EVENTI

Nel centocinquantenario della nascita di Gabriele D’Annunzio, sarà visitabile una mo-stra di oggetti, autografi, documenti e libri rari, provenienti dalle collezioni del Vittoriale.

Il Salone ospiterà poi un convegno sulle nuove tecnologie che, in omaggio alle speri-mentazioni dannunziane, metterà a fuoco le nuove risorse capaci di valorizzare il patrimo-nio dei beni culturali italiani, a partire dal pro-getto della digitalizzazione di tutta l’opera del Vate.

Occhio di riguardo del Salone Internaziona-le del Libro 2013 per i piccoli editori, con una serie di iniziative per sostenere la partecipazio-ne di queste case editrici nonostante la crisi: tariffe agevolate e sconti, dai trasporti ai pasti, oltre al layout espositivo. Per le nuove realtà che si affacciano sul mercato editoriale pro-segue il progetto dell’Incubatore, dedicato alle case editrici con meno di 24 mesi di vita e non legate a grandi gruppi editoriali.

Guardare ai piccoli editori e, contempora-neamente, alle nuove frontiere di social e digi-tale, in pieno spirito glocal. Riconfermata per il terzo anno Book to the future, l’area dedicata all’editoria digitale e alle nuove tecnologie di fruizione. Una vetrina per i protagonisti dell’e-ditoria hi-tech: editori, distributori, produttori di ebook, portali, librerie online.

Novità del 2013, la partnership attivata con il Digital Festival, la manifestazione nazionale che, dopo due edizioni milanesi, sarà ospitata nel mese di maggio per il secondo anno conse-cutivo a Torino.

Altra novità: l’istituzione di una Regione come ospite d’onore che punta molto sul dia-logo con le scuole. Saranno a Torino, tra gli altri, Carmine Abbate, recente vincitore del Campiello, e Mimmo Gangemi, autore de La signora di Ellis Island.

Prima edizione anche per Comix Games School, il gioco on line che coinvolge le scuole medie italiane. Una gara di abilità promossa da Panini Editore in collaborazione con Repubbli-ca@Scuola, il portale dove saranno pubblicati i cinque acrostici a tema “Salone Libro Torino”.

Un esempio di acrostico di epoca più recen-te, ispirato alle vicende della prima e della se-conda guerra del Golfo, è quello ironicamente ricalcato sulle lettere della parola BUSH: Biso-gna Uccidere Saddam Hussein.

Premiate con 8000 euro sei scuole che parteciperanno alla finale nella giornata di chiusura del Salone.

Terza edizione per Dimensione Musica, l’area dedicata al Made in Italy del settore musicale.

Presenza ormai irrinunciabile, torna nel Padiglione 5 il Bookstock Village: la sezione del Salone Internazionale del Libro dedicata ai giovani dagli 0 ai 20 anni, promossa e sostenuta dalla Compagnia di San Paolo.

Al Salone 2013 è atteso il grande happening finale dell’undicesima edizione di Adotta uno scrittore, dedicato agli allievi delle classi seconda-rie del Piemonte. Per questa edizione l’Associazione delle Fondazioni delle Casse di Risparmio Piemontesi mette a disposizione 12 mila bi-glietti gratuiti d’accesso al Salone.

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ENRICO REMMERT Il mio stile picaresco

U na mattina, nella sua sconfinata biblioteca, incontriamo Enrico Remmert. Stesso cognome del vicepresidente della

Compagnia di San Paolo, sorride nel raccontare che “una volta un tale mi chiese di scrivere per lui perché credeva fossimo parenti”. Ascoltare lo scrittore torinese parlare di sé è come sentire il racconto di un entusiasta protagonista di una delle sue storie.

Ha pubblicato il suo primo romanzo a 28 anni, “Rossenotti”. Cinque anni dopo, con “La ballata delle canaglie” è finalista al Dublin Literary Award e al prestigioso premio anglosassone Indipendent Foreign Fiction Prize. Negli anni seguenti, insieme a Luca Ragagnin, ha curato la trilogia de-dicata a Bacco, Tabacco e Venere, tra cui il riuscito “Elogio della sbronza consapevole”, il libro di Remmert che in Italia ha venduto di più, uscito in cinque edizioni ed anche in tascabile. Insieme a Ragagnin ha scritto anche un libro per bambini che si chiama “Il viaggio semiasciutto di Ulis-se il pesce volante”, con cui Paolo D’Altan ha vinto il Premio Andersen come miglior illustratore. I suoi libri sono stati tradotti in una decina di lingue, dall’ebraico al russo. E poi varie collaborazioni per programmi televisivi, numerose riviste, spettacoli teatrali e per la pubblicità.

di MARIANGELA SALVALAGGIO

PROTAGONISTI

IL SUO ULTIMO ROAD NOVEL,

STRADE BIANCHEEDITO DA MARSILIO,

È USCITO IN FRANCIA E IL GIORNO PRIMA

C’È STATA UNA RECENSIONE

MOLTO POSITIVA SU LE MONDE.

Lavoro con la scrittura dai tempi della penna e della macchina da scrivere. Gabriel Garcia Màrquez ha dichiarato che avrebbe scritto molto di più se avesse avuto il pc. Io sono così, scrivo di tutto e in continuazione. Sono una persona molto curiosa, aperta, piena di voglia di fare.

Enrico è al suo terzo romanzo, “Strade bianche”. È la storia di Vittorio, un orchestrale in viaggio con due donne, da Torino a Bari, dove va per so-stituire un collega. Sorprese e cambi di strada inattesi sono una costante del viaggio dei tre compagni di avventura che attraversano l’Italia lungo le statali, d’inverno, a bordo di una macchina dell’autoscuola. Il viaggio diventa per ciascun protagonista un’occasione per cercarsi e smarrirsi. Un romanzo rocambolesco nei fatti, avventurosi, e nell’anima.

Come mai le statali? Le conosco bene, non scrivo mai di argomenti che non conosco, come sugge-risce Orazio nella sua Poetica. Sono stato in vespa in Sicilia. Ho viaggiato tantissimo e posso dire di conoscere veramente bene l’Italia. Mi manca solo la Basilicata. In “Strade bianche” tutte le storie sono legate un po’ allo smar-rimento, ad azioni in cui si girovaga, si vaga senza sapere bene dove andare. Ora che ne parliamo, sto realizzando che evidentemente mi piace narrare storie picaresche. Anche quello che sto scrivendo adesso è molto così: non suc-

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Enrico Remmert

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PROTAGONISTI

cede niente ma in una stanza, concatenate, succe-dono mille cose.

Tra numerosi reportage, tra cui gli ultimi per La Stampa con notti trascorse con i senza tetto, i tanti articoli per noti magazine e alcuni testi di canzoni, Enrico ha scritto ben trenta racconti.

I racconti – spiega – servono per sbarcare il luna-rio, è una committenza molto frequente. Tra questi, uno è stato inserito in un’antologia sui Mondiali di calcio che andò molto bene. Da undici anni esiste la nazionale scrittori che si chiama l’Osvaldo Soriano Football Club, che ha pubblicato tre antologie. Nazionale di cui mi onoro di avere la maglia nu-mero 3, anche se sono più uomo da pub e decisa-mente uno dei più scarsi. Solo due miei racconti mi sono davvero piaciuti, uno è inedito e lo sto scrivendo da anni; l’altro è quello del parrucchiere giapponese inserito proprio nell’antologia intitola-

ta ‘Era l’anno dei Mondiali’, una storia vera. Quest’anno abbiamo presentato un testo che si chiama ‘Fuga dalla vittoria’, un lavoro che abbiamo fatto con la Fondazione di Stefano Borgonovo per sostenere i malati di Sla che è anche uno spettacolo teatrale.

Lo scorso dicembre è uscito “Il minchionario universale”, una raccolta di frasi idiote dette negli ultimi anni da politici, celebrità, veline.

Un esempio? Cristina Aguilera che chiede dove sarà quest’anno il festival di Cannes. Gli americani sono i primi della classe in questo ma anche i nostri si difendono bene, dal Trota a Flavia Vento; poi c’è super Silvio, dei politici non si salva nessuno. Una grande fonte sono i calciatori e i vip in genere.

Le recensioni sui tuoi lavori sono ricche di aggettivi come soave, acuto, valido. Aggettivo sì o aggettivo no?

Aggettivo medio, sono flaubertiano, per cui c’è solo un aggettivo ed è quello esatto.

Come per le canzoni, anche nei libri è difficile dire se venga prima la storia o la “melodia”, la forma narrativa?

Sì, ognuno ha il suo metodo. Sono appassionato di sceneggiatura e ho

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PROTAGONISTI

letto molti libri sulla struttura della sceneggiatura più che sulla struttura letteraria.

Prima di scrivere cosa succede? Penso molto a poche cose. Però, alla struttura dei capi-toli penso tanto e preparo molto bene i miei personaggi, anche con delle schede non scritte ma riassunte men-talmente. Quando si hanno ben in testa i personaggi, quando questi hanno una faccia, allora è fatta. Inserire in una storia personaggi con un preciso riferimento, ma-gari a una persona vivente, li rende molto reali, fino ad andare avanti da soli. Non è raro che mentre scrivo cosa deve fare un personaggio, questo fa un’altra cosa e in effetti va bene così.

E i testi delle canzoni come nascono? Con Samuel dei Subsonica abbiamo scritto insieme tutti i testi dei Motel Connection. Una volta partiva-mo dai testi, adesso in genere dalla melodia anche se mi capita ancora di scrivere una frase molto musicale e di sentirla, grazie a Samuel, diventare musica al pianofor-te, una magia.

Dopo le puntate di Cartoon magic, un programma per bambini, hai scritto ancora per la tv?

L’anno scorso è stato confermato un reality per aspiranti piloti di auto che guidano le Abarth. È andato in onda su Sky, in Italia e in Germania, e su Mtv in Svizzera. I migliori sei hanno partecipato a una gara ufficiale. Ha vinto un universitario torinese, Alberto Fontana, che non aveva la macchina ma è fanatico di simulatori di guida.

Qual è il miglior libro del 2012? Nei giorni scorsi ho messo su Facebook che per me il libro dell’anno è “Limonov” di Emmanuel Carrère, edito da Adelphi. Tre giorni dopo scrivevano lo stesso il Corriere della Sera e La Stampa, segno che il testo è molto riu-

scito. È la biografia di un personaggio vero, irritante e affascinante. Per vicende incredibili, la sua vita viaggia a fianco alla storia con la S maiuscola: è in Serbia a sparare, è a New York con Wahrol.

Prima barbone, poi domestico di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi e così via. Una vita romanzesca e spericolata. Picaresca, così come il tema scelto da Remmert per il Dizionario ‘affettivo’ della lingua italiana, un esperimento a cui si sono sottoposti molti scrittori.

Sì, la parola significativa per me è inquietudine. Cito a memoria la definizione: parola di sei sillabe che descrive un percorso dell’anima che mi appartiene. Buffo: inquietudine non ha sei sillabe ma cinque. Nessuno se ne è accorto, ma potrebbe voler dire che un’anima inquieta è sempre in movimento.

Anche Remmert sembra volersi muovere, deve ritornare alla scrittura. Anche a voler sbirciare non si capisce a cosa si stia dedicando.

È una novità assoluta, stranamente nessuno ci ha mai pensato prima e non posso dire molto di più, se non che sto collaborando con il pitto-re Daniele Galliano, pinerolese di nascita e cosmolita di formazione. Stiamo lavorando a un’idea molto particolare, un po’ bambinesca.

Enrico ci saluta così, con la curiosità di chi legge l’ultima riga di un capitolo e non vede l’ora di cominciare il prossimo.

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Quale clientela frequenta il suo locale?I nostri clienti sono affezionati e ci scelgono da tempo per la qualità del cibo e per l’atmosfera accogliente che li fa sentire come a casa. Mi capita spes-so di occuparmi del pranzo di nozze di giovani che venivano a mangiare qui sin da piccoli con i genitori.

Come definirebbe il suo stile culi-nario?La mia è una cucina mediterranea di pesce, ma rivisitata in base ai gusti dei torinesi. Tutte le proposte sono carat-terizzate infatti da un tocco personale che le rende particolari nei gusti e nei sapori.

Quali sono i piatti più amati dai suoi clienti?Piace molto il plateau royal rivisitato con i frutti di mare italiani e francesi realizzato più di 30 anni fa. Nei due acquari di acqua marina della sala su-periore ci sono le ostriche, i granchi, le aragoste, gli scampi ma anche l’astice jumbo che è una vera rarità. Tutto il pescato è rigorosamente fresco e selezionato. Oltre al coquillages sono molto apprez-zati anche il sauté di cozze e vongole, gli spaghetti al cartoccio, la paella, la zuppetta di frutti di mare e ancora la grigliata mista del giorno, il fritto misto, l’aragosta ai profumi dell’orto e l’insalata di astice tiepida. Oltre al menù di mare abbiamo quello di terra per accontentare anche chi non ama il pesce o chi vuole assaggiare qualche ricetta diversa. Tra le nostre proposte, quelle che in-contrano maggiore successo sono il ri-sotto allo champagne, altri piatti legati alla stagione e, tra i dessert, i sorbetti preparati da noi e tante altre varietà di dolci.

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GUSTI E PIACERI

DELFINO BLUun raffinato angolo di mare a Torino

Da oltre venticinque anni il Delfino Blu è il punto di rifermento per quanti amano gustare un menù di pesce ricco di proposte creative e stuzzicanti. Il ti-tolare cura personalmente ogni portata e coordina il suo staff composto da otto persone tra sala e cucina che collabo-rano con lui da quindici anni. Cono-sciuto e stimato nell’ambito dell’alta ri-storazione, in quarant’anni di carriera è stato insignito di numerosi premi e attestati ed è anche Commendatore e Cavaliere della Repubblica.

Potrebbe quindi avere la supponenza dell’uomo di successo, eppure il Cava-lier Peter non ama parlare di sé e pre-ferisce focalizzare l’attenzione sul suo ristorante perché, dice, questo non è un lavoro, ma la passione di una vita o meglio, la sua stessa vita.

Commendator Peter, perché Delfi-no Blu?Per rendere omaggio a questo anima-le che da sempre è considerato amico dell’uomo oltre che simbolo di forza.

di Barbara Odetto (foto A. Lercara)

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ma anche i premi e i riconoscimen-ti che ho ricevuto nel corso di qua-rant’anni di carriera. L’indirizzo web è www.ristorantedelfinoblu.com . Per essere in linea con le nuove esigen-ze del mercato ho anche una pagina fa-cebook che aggiorno con immagini e novità curiose e stuzzicanti.

Il Delfino Blu è aperto tutti i giorni: una scelta impegnativa.Sicuramente, ma credo che il cliente debba poter contare su un ristorante di fiducia e capace di accoglierlo ogni volta che abbia voglia di coccolarsi con una ricetta speciale. Il rapporto di stima che c’è tra me e il personale, che comunque ruota per-ché ha il diritto di riposare, è tale per cui tutti partecipano con piacere al suc-cesso del locale e questa atmosfera di rispetto e collaborazione è avvertita dai nostri ospiti.

DELFINO BLUCorso Orbassano 277Tel. 011 3115080www.ristorantedelfinoblu.com [email protected]

Aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 23.30

Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10%

Vedo che nelle teche in legno fanno capolino molte etichette interessanti… La cantina dei vini comprende bianchi e rossi di diversa qualità e provenienza e tra le bollicine non manca lo cham-pagne, ideale per accompagnare un evento speciale.

Ci descrive il suo locale?Il ristorante si divide in tre ambienti: al piano superiore ci sono la sala degli acquari e il dehor riscaldato, mentre a quello inferiore c’è la sala royal. Sem-pre sotto trova spazio anche il mio studio, che ho arredato con mobili del ‘500 e dell’800; questo è il luogo in cui mi rilasso e in cui nascono le idee e le ricette. In tutti gli ambienti ho scelto colori caldi che tendono all’oro per le pareti, sedie in velluto e tovaglie ros-so scuro per una corretta ed elegante mise en place. Mi piace che il cliente si senta a casa e si faccia coccolare non solo da una cucina curata, ma anche da un’atmosfera elegante e avvolgente. Dalla scelta dei quadri alle candele ai fiori, ogni particolare è studiato pro-prio per regalare agli ospiti una paren-tesi di buon cibo e, perché no, di relax. Per la stessa ragione il dehor, benché

sia sul lato della strada, è arredato con diversi tappeti persiani e sembra un salotto parigino d’altri tempi.

La sala royal è adibita agli eventi?Esatto. I salotti e il pianoforte la ren-dono un salone per le feste più che una sala ristorante e il fatto che non sia visibile dalla strada fa sì che sia intima e quindi perfetta per delle cerimo-nie private di circa sessanta persone. Per questo molti la scelgono per matri-moni, anniversari, feste di comple-

anno oppure per cene congressuali e lavorative.

Commendator Peter, oltre alla qua-lità delle proposte enogastronomiche lei è attento anche all’immagine del suo locale? Ce ne parla?Curo personalmente i contenuti del sito in cui fornisco informazioni sul ristorante, sul menù e in cui trovano spazio le news, la gallery fotografica delle portate più amate dalla clientela,

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GUSTI E PIACERI

La foto degli anni ’80 ritrae il Signor Peter con il suo celebre Plateau Royal.

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te, per anni ho seguito quasi con assil-lo l’antica cucina piemontese e alcuni piatti ricordano le tradizioni, anche se rimodernate: le pappardelle con il battuto di fassone, il finto tonno di co-niglio, i tortelli con la crema di zucca abbinati alla fonduta di castelmagno. Privilegio la genuinità delle prepara-zioni e cambio proposte seguendo la stagionalità degli ingredienti. Non solo piatti tradizionali, ma sem-pre accompagnati a una nota territo-riale, come il pesce abbinato al flan di cardi. Cuciniamo tutto al momento, anche le salse e questo ci consente di essere molto attenti a qualsiasi allergia degli Ospiti e per i celiaci prepariamo tutto separatamente.

Si potrebbe definire una cucina in-ternazionale?Più che internazionale la definirei me-diterranea, cerco di esaltare i sapori del nostro paese. Il pescespada con il pistacchio, la zuppetta di pesce nel te-gamino di ceramica, il tataki di tonno con tè nero, sesamo e pepe sono piatti che ricordano la Sicilia. Ha presente il filetto alla Rossini, con il fois gras e il tartufo nero? Lo preparo con gli stessi ingredienti su uno chateau di tonno. Poi curo l’abbinamento con i vini sfa-tando molti pregiudizi e proponendo nebbiolo o barbera in abbinamento al tonno. La nostra cantina abbraccia oltre 140 etichette di grande qualità. Per le co-lazioni di lavoro si può scegliere un piatto dal menù, cucinato al momento, abbinato a un calice di vino e la spesa varia dai 10 ai 15€euro. Per la sera con-sigliamo di prenotare avendo a dispo-sizione 35 coperti.

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GUSTI E PIACERI

Ristorante La Pergola Rosa atmosfere e sapori sublimi

La Pergola Rosa ha come titolare lo Chef Angelo Castrovilli: entrato in im-portanti cucine a 14 anni, ne è uscito grande Chef: una carriera esaltante e ricca di riconoscimenti.

Lei ha un lungo excursus sig. Castro-villi, ci racconti la sua storia.Ho iniziato con grande passione la mia formazione al Regina Palace di Stre-sa. Dopo un breve periodo trascorso nel varesotto, zona che mi ha ispirato nuove idee di servizio, ho fatto ritorno a Torino affrontando un duro percor-so presso i migliori ristoranti come Il Cambio, Sitea, Turin Palace. Il primo impegno importante è stato il catering

del Cambio. Il catering è una grande scuola, ti allena all’improvvisazione, sviluppa la capacità di affrontare im-previsti ed essere sempre reattivo. Poi sono passato a Stratta, dove ho seguito importanti famiglie torinesi come per-sonal Chef. Sono tornato a esercitare nei ristoranti, a La Pista del Lingotto come Executive Chef, per mettere a punto le esperienze maturate fino a quel momento: far sentire l’Ospite a casa. Ho raggiunto tutti i traguardi a cui uno Chef può aspirare, tra cui il cavalierato. Nel 2011 ho realizzato con mia moglie il desiderio di prendere un piccolo ristorante ricco di storia dove coniugare in libertà le competenze ac-quisite: La Pergola Rosa. Anche se rinnovato negli interni non abbiamo voluto snaturare l’ambienta-zione, a cominciare dalle insegne sto-riche. È un locale ricco di fascino che ci ha conquistato con la bellezza del suo stile déco.

Sig. Castrovilli, perché definisce il suo ristorante “la casa dell’Ospite”?Perché da noi deve sentirsi a casa pro-pria e anche la scelta del personale è stata mirata sulla nostra filosofia, privi-legiando educazione e discrezione. In sala ci sono mia moglie Tina e il giova-ne Fabio, che interpreta perfettamente quell’educazione al lavoro a noi cara.

I suoi piatti sono sublimi creazioni, sia sotto il profilo del gusto sia per l’a-spetto coreografico. Come può definire la sua cucina?Sicuramente molto legata al Piemon-

LA PERGOLA ROSAdi Angelo Castrovilli

Via XX Settembre 18 – TorinoTel. 011 537562Chiuso il martedì[email protected]

Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% a cena

di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)

Tina, Angelo Castrovilli e Fabio

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franciacorta, i prosecchi, i piemontesi e altre etichette del territorio italiano.

La sua massima ricorrente è bere poco e bere bene e per diffondere que-sta cultura organizza serate per la degu-stazione.

Il mio suggerimento è bere poco privilegiando la qualità e per affina-re il palato organizzo degli incontri. Quest’anno inizieranno I Mercoledì di Dioniso, dedicati ad argomenti a tema come i distillati, le bollicine o i passiti a cui possono partecipare non più di 10 persone. Ai nostri incontri presenzia Alessandro Felis, giornalista esperto enogastronomico che collabora con La Stampa e diverse riviste specializzate. Li posso definire “corsi bonsai” e la similitudine è per la validità e comple-tezza dei percorsi, se pur in una sola serata.

Nella sua boutique propone anche una raffinata scelta di specialità ali-mentari.

Prediligo le aziende piccole che lavora-no ancora artigianalmente e in Italia, fortunatamente, troviamo moltissime specialità con i sapori genuini del pas-sato. Per qualsiasi acquisto il Cliente trova da Dioniso 41 un’accurata scelta di prodotti enogastronomici e una con-sulenza per conoscere meglio ciò che beve o regala.

DIONISO 41

Via Della Rocca 41 B – TorinoTel. 011 8390809

[email protected]

Convenzione associati FABI Plus: sconto dell’8% su tutti i prezzi esposti

La mitologia ha emblematicamente assegnato a due divinità contrapposte l’interpretazione dell’esistenza terrena dell’uomo: Apollo, il dio che rappresen-ta la parte razionale e Dioniso, testimo-ne della parte emozionale e del piacere. A Torino, in via delle Rocca, troviamo una perfetta simbiosi dei due aspetti nella boutique Dioniso 41 dove la titola-re Antonella Di Lullo, con maestria, ol-fatto e gusto raffinati seleziona per noi vini pregiati, distillati e champagne.

Antonella, ci racconti il percorso che l’ha portata a occuparsi di una raffina-tissima enoteca.

Fin da giovanissima ho sempre avuto una forte passione per il buon bere che mi ha portato a diventare assaggiatrice di vino diplomata all’ONAV e succes-sivamente, a seguire il corso dell’AIS, l’Associazione Italiana Sommeliers. Ma la scuola più importante l’ho fatta frequentando per molti anni i buoni ristoranti e le cantine della nostra pe-nisola...

Di cosa si occupava, per viaggiare così tanto?

Negli anni ‘80 ho lavorato per un’a-zienda multinazionale americana dove il mio ruolo direzionale preve-deva anche l’organizzazione di eventi e la regalistica aziendale. Questo mi ha permesso di conoscere diverse re-altà vitivinicole di medio e alto livello. L’assiduità con ottimi ristoranti ha af-finato il mio dono naturale dell’olfatto e del gusto. In seguito con un amico del settore ho aperto una società di comunicazione, specializzandomi ul-teriormente nella regalistica aziendale di prestigio, avendo così l’opportunità di conoscere le migliori cantine italia-ne, internazionali e le grandi maison di champagne, contemporaneamente alla ricerca sul territorio italiano di tan-te piccole realtà alimentari artigianali. Per alcuni anni ho rappresentato alcu-ne aziende di vini italiane e straniere leader sul mercato dove ho acquisito ulteriore esperienza sia nell’ambito vini che distillati. Nel 2010 ho avvertito la voglia di fermarmi e di creare una mia boutique, ed ecco Dioniso 41!

Può farci qualche esempio di vini particolarmente originali da lei selezio-nati?

Il Pecorino che, a dispetto del nome, è un vino bianco di buona mineralità originario delle Marche ma adottato a tutti gli effetti dall’Abruzzo. Poi l’A-glianico del Molise “Contado” di Di Majo Norante, il Lambrusco Vecchio Moro di Rinaldini e qui è doveroso ricordare che il lambrusco è un vino secco. Per finire andiamo in Sicilia, con il Favinia dell’Isola di Favignana di casa Firriato, un blend di uve siciliane con tutta l’o-riginalità organolettica di un vitigno cresciuto a 50 metri dal mare. La pri-ma produzione in vendita nel 2011 dopo 100 anni che non si coltivava più sull’isola. Una menzione particolare meritano gli champagne e le bollicine italiane, delle quali curo un’ampia sele-zione. Da me gli appassionati troveran-no le migliori cantine internazionali, i

di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)

marzo 2013 | Plus Magazine 22 | GUSTI E PIACERI 37

GUSTI E PIACERI

Il piacere del buon vinoDioniso 41

Antonella Di Lullo

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personalmente in tutti gli aspetti. I committenti sono per lo più torinesi, ma di recente ha firmato anche la regia di eventi organizzati da alcune aziende farmaceutiche di Milano. L’attività di catering e di banqueting è cominciata negli anni ’90, quando la sua clientela più affezionata ha iniziato a richieder-gli questo tipo di servizio in occasione di eventi quali battesimi, comunioni e matrimoni. Nel tempo Dulcinea si è specializzata sempre più ed oggi si pone come un punto di riferimento cittadino nel set-tore. Tra i party organizzati da questa prestigiosa pasticceria ve ne sono alcu-ni commissionati dall’Ordine dei Me-dici e da aziende note all’ombra della Mole come Sirt, Toro Assicurazioni e molte altre. Il titolare sottolinea che vi è una differenza sostanziale tra il cate-ring, che corrisponde alla fornitura del cibo e delle bevande, e il banqueting ov-vero il servizio chiavi in mano che cura l’allestimento di un ricevimento a tre-centosessanta gradi con la fornitura di sedie, tavoli, tovaglie e tutto l’occorren-te per rendere indimenticabile una ma-nifestazione e in questo Dulcinea può vantare di essere una vera specialista. L’alta qualità del servizio è data dalla cura di ogni aspetto: dalla scelta dei fiori alle decorazioni, dalla selezione del personale alla definizione del menù e, naturalmente, dall’individuazione della location più adatta a rendere un evento indimenticabile e anche in questo caso il titolare ha una vasta rosa di castelli, ville e palazzi da proporre alla clientela. Che si tratti di un meeting aziendale o di una cerimonia, Dulcinea sa rendere indimenticabile ogni appuntamento così come, che si tratti di un pasticcino o di un uovo di Pasqua, di un salatino o di un cioccolatino, questo laboratorio artigianale sa trasformare ogni assag-gio in un tripudio di sapori.

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GUSTI E PIACERI

DULCINEA: Maestri pasticceri dal 1979

Varcando la porta di Dulcinea il cliente viene subito avvolto da uno squisito profumo di dolci, per un tri-pudio non solo dell’olfatto, ma di tutti i sensi. Anche la vista, infatti, è cocco-lata dai colori della pasticceria fresca mignon e dalle numerose prelibatez-ze che rendono questo luogo un vero tempio per i golosi di tutte le età. Basta un piccolo assaggio, poi, per con-quistare anche il gusto. In linea con la grande tradizione dol-ciaria torinese, Gianni Bacciu produce artigianalmente deliziose creme, squi-site torte come la Sacher e la Langarola alle nocciole, morbidi torroni e un vasto assortimento non solo di pasticceria secca, ma anche di salatini preparati rigorosamente in giornata. Naturalmente non mancano le uova di

Pasqua realizzate con cioccolato finissi-mo e proposte alla clientela in diverse dimensioni e con delicate decorazioni che le rendono davvero uniche.Il tutto viene preparato in laboratorio con grande passione e con una rigoro-sa attenzione ai dettagli e alla qualità delle materie impiegate. Aspetti fonda-mentali che rendono la pasticceria Dul-cinea una realtà artigiana di alto livello che dal 1979 ad oggi ha saputo porta-re avanti la storia e la cultura dell’arte bianca. Il titolare, impegnato in laboratorio con i suoi collaboratori, è affiancato dalla sorella Maria che accoglie i clien-ti e li consiglia nella scelta del dolce giusto per ogni ricorrenza. Oltre alla vendita al dettaglio, il Signor Bacciu si occupa anche di ricevimenti che cura

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S vegliarsi la mattina per correre in ufficio è sempre un mo-mento delicato. Poi bisogna buttarsi veloci nel traffico caotico

della città, tra cantieri stradali perennemente aperti e zone a traffico li-mitato che ti obbligano a giri vorticosi. È qui che la radio diventa un’ancora di salvezza, un inno alla speranza, un momento in cui poter distrarsi dai grattacapi che ci affliggono. Sono ormai diciotto anni che esiste una delle trasmissioni radiofoniche più surreali e divertenti di Rai Radio 2: Il ruggito del coniglio. Condot-to da Antonello Dose e Marco Presta, negli anni è cresciuto con nuovi autori e con l’apporto di Max Paiella e Giancarlo Ratti. Ma forse i veri protagonisti sono i radioascoltatori, che riescono a intervenire come se fossero autori affermati e con ironia prendono in giro i propri difetti.Il primo libro di Marco Presta è stato una raccolta di racconti divertenti e surreali; Il paradiso terrestre. L’anno scorso ha pubblicato il suo primo romanzo Un calcio in bocca fa miracoli, la storia di un uomo ormai anziano che fa i conti con ciò che la vita gli concede.

di DARIO MIGLIARDI

PROTAGONISTI

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Marco Presta

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MARCO PRESTA, Il Piantagranedel ruggito del coniglio

marzo 2013 | Plus Magazine 22 | PROTAGONISTI 41

PROTAGONISTI

Marco, oltre alla tua carriera di conduttore e autore radiofonico, hai intrapreso anche l’at-tività di scrittore. Il piantagrane è il tuo terzo libro e il più completo; non sono racconti bre-vi, ma è un vero e proprio romanzo. Di cosa parla?E’ un libro che se non fosse ambientato in Ita-lia sarebbe una semplice storia di quotidianità. In Italia invece diventa una storia devastante, terrificante, diventa addirittura un thriller. Per-ché nel nostro caro Paese se c’è una cosa che ci manca è proprio la normalità. Siamo bravi in tutto il resto, abbiamo un’ottima cucina, abbiamo dei bravi poeti, ce la caviamo anche nel calcio, ma nella normalità diciamo che non siamo competitivi.

Chi è il protagonista del romanzo e cosa combina?Si chiama Giovanni, un nome semplice, e pos-siede un’anomalia, che come tutte le anomalie può diventare pericolosa, perché suscita rea-zioni da parte dell’ambiente circostante. Lui, involontariamente, è un terrorista della nor-malità, perché non sa di avere questo potere e nemmeno lo vorrebbe.

Quindi Giovanni è un eroe?No, assolutamente. Lui gira per il proprio pae-se e, quando si trova di fronte a qualcosa che stride con la normalità, interviene in maniera casuale e tutto diventa normale, come acca-

drebbe in un paese appunto normale. Ma una cosa del genere in Italia è fortemente eversiva. Quindi qualcuno se ne accorge e iniziano a per-seguitarlo.

Ci fai un esempio, quali sono queste reazioni? Che cosa accade?C’è una donna prosperosa e con il seno rifatto. Basta che Giovanni le lanci casualmente uno sguardo per farle scoppiare le tette siliconate e tutto ritorna alla normalità delle cose. Ritorna la logica del buonsenso e della propria coscienza.

Però c’è qualcuno che sta dalla sua parte, sembra quasi un angelo custode che parla con un linguaggio tutto particolare, un po’ arcaico.Usa delle vecchie parole tirate fuori dal dialetto romanesco, sono parole che non si usano più, un po’ come parlare la lingua degli aztechi. Hanno un fascino straordinario, soprattutto il fascino dell’estinto. Sono vecchie parole che sentivo dire da mia nonna e che nessuno usa più. Alcune sono dei neologismi e si può dire che sia una lingua violentemente su-burbana. E’ un personaggio che potrebbe tranquillamente stare in un libro o in un film di Pasolini. Una volta ce n’erano molte di persone così, persone schiette, simpatiche, ma anche violente.

Come si chiama il coprotagonista e qual è la sua psicologia?Ha un nome che è tutto un programma, si chiama Granchio, ed è l’ul-timo prodotto di quella periferia estinta. È un personaggio grottesco, buffo e spaventoso al tempo stesso. Un omino forzutissimo che frulla le parole storpiate dall’ignoranza con oscura sapienza e, nonostante non sia il protagonista, prende sempre più importanza nel corso della storia.

Hai presentato il libro in una sala strapiena del Piccolo Teatro Regio di Torino, in compagnia di Luciana Littizzetto che ti ha fatto i compli-menti, perché il tuo libro è un vero romanzo, e non sono aneddoti rac-colti qua e là. Ti aspettavi tutto questo successo?

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PROTAGONISTI

uscito di pista a Fiumicino. Vi ricordate che hanno cancellato il logo con degli adesivi bianchi? Ebbene, noi abbiamo chiesto ai radioascoltatori di raccontarci che cosa hanno cancellato e le risposte sono state tantissime.

E poi c’è anche la Top Vergognation!!! Sì, è un altro modo per raccontare le cose che ci scandalizzano. Anche se facciamo fatica a vergognarci, siamo abituati a tutto, siamo diventati immuni alle vergogne. Ma poi c’è la Coppa Rimetti, l’attore Giancarlo Ratti che scende in campo con “Ratti ma non troppo vicini”, ci sono le Grandi Invenzioni della Storia dell’Umanità, il Divino Fangoria!

Negli anni settanta la trasmissione che ha fatto epoca era Alto Gradi-mento di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni. È durata pochi anni e ha scoperto tanti personaggi. Voi l’avete superata, ne siete consapevoli?È una domanda che ci hanno già fatto. L’accostamento con due gran-dissimi della radio ci inorgoglisce, ma la nostra strada è diversa, i tempi sono diversi, gli anni settanta sono stati mitici, anni di contestazioni e di creatività. Vedremo cosa diranno le generazioni future di questi nostri anni.

Lo sapete che tu e Antonello Dose siete un bene per la società? Ci sono delle mamme che, portando i bambini a scuola, fanno sentire la vostra trasmissione, che acquieta e diverte i bimbi. (ride) Abbiamo rovinato varie generazioni di italiani, ormai è diventato un rito collettivo e di questo sono molto felice, siamo una tribù. I radioa-scoltatori ci considerano nel modo migliore che potremmo volere. È come se fossimo parte della loro famiglia, siamo i cugini scemi – sai, in ogni famiglia c’è il cugino un po’ balengo – Ecco noi siamo quel pa-rente lì. Ma questo ci riempie di orgoglio, naturalmente.

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Sì, è vero, sta andando bene.

Ti sei chiesto il motivo di questo interesse? Credo che sia una storia che riesce a racconta-re in maniera leggera ciò che siamo diventati, credo che Giovanni e il suo compare Granchio trasformino in commedia la tragedia della loro vita comune. Era quello che mi ero prefissato di fare e credo di esserci moderatamente riuscito.

Leggendo il libro si trovano delle iperbole che ricordano Il Ruggito del Coniglio. Quanto è stata importante l’esperienza radiofonica per arrivare a questo tipo di scrittura?Credo che sia stata molto importante. La lettu-ra dei quotidiani in diretta ti porta ad una tale esasperazione rispetto alla realtà, che la voglia di creare un personaggio del genere viene qua-si spontaneamente. Poi ci sono le telefonate del pubblico da casa che ti danno un indirizzo preciso. Comunque è vero nel libro c’è tanta esperienza de Il Ruggi-to del Coniglio.

Ne Il Ruggito del Coniglio prendete sug-gerimenti dalla quotidianità per raccontare le vicissitudini di quello che accade a ognuno di noi. Da cosa prendete spunto per trovare il tema da trattare?Dalla lettura dei giornali. I quotidiani sono la nostra fonte di informazione e di ispirazione. Leggiamo una notizia e la riproponiamo in maniera ironica e satirica.

Per esempio?Tutti ricordiamo l’aereo rumeno che aveva in appalto dall’Alitalia le tratte interne e che è

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COMUNICAZIONE E IMMAGINEdi Barbara Odetto

magine di aziende, istituzioni, brand, luoghi, professionisti e privati. I clienti ci forniscono un brief che noi tradu-ciamo in un evento personalizzato e strutturato in ogni singolo dettaglio in relazione alle specifiche esigenze. A differenza di quanto si possa credere, infatti, non esiste un format standard per creare eventi e ognuno deve essere studiato su misura, proprio come fosse un abito sartoriale.

L a riuscita di un evento, di qualsiasi natura esso sia, dipende da molteplici fattori, ognuno fondamentale. Curare il singolo dettaglio, avere una visione globale di tutti gli aspetti dell’organiz-zazione e considerare i diversi partner che devono essere coinvolti non è dun-que così immediato come si potrebbe pensare. Non solo, un happening di successo vanta una rosa di ospiti sele-zionati e richiede un certo savoir faire da parte di chi ne segue la regia. Lo sanno bene Bianca Toesca e Fosca La-gattolla, socie fondatrici di Easyeventi, brand professionale nell’organizzazio-ne di meeting di carattere aziendale, culturale e privato non solo a Torino, ma anche in Italia e all’estero.

Tra i loro numerosi incarichi, i XX Gio-chi Olimpici Invernali di Torino 2006, il G8 di Genova e il Vertice Nato di Pratica di Mare. Abbiamo incontrato le titola-ri, che sono anche madre e figlia, nel loro studio all’ombra della Mole in una mattinata di sole per conoscere i segreti

di un evento di successo e per scopri-re quanto il bon ton sia fondamentale tanto nel privato quanto nel business. Le due imprenditrici, infatti, organiz-zano anche interessanti corsi su questo tema.

Qual è il core business di Easyeventi?La nostra società di servizi propone un insieme di competenze altamente qualificate per la promozione dell’im-

EASYEVENTI: l’arte di organizzare un meeting perfetto

In questa foto, Bianca Toesca e Fosca Lagattolla in riunione nella boutique Comme Toi a Torino. Easyeventi si è infatti occupata dell’inaugurazione del negozio di via Cavour 1, dopo la ristrutturazione nel settembre del 2011.

Bianca Toesca

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singoli individui; tutte le destinazioni sono di grande appeal e puntano su percorsi turistici e culturali personaliz-zati secondo le esigenze e gli interessi dei diversi referenti. Si tratta di un’e-sperienza unica e indimenticabile che è molto richiesta e apprezzata dagli stranieri, ma anche dagli Italiani.

Voi, tra gli altri, tenete corsi di bon ton. Ce ne parlate?Più che corsi li chiamiamo suggeri-menti pratici per chi ama l’arte del rice-vere. Accogliere gli ospiti è un segnale di generosità, ma talvolta nascono dei dubbi come ad esempio in quale modo assegnare i posti a tavola o come pre-sentare in maniera corretta gli invita-ti, soprattutto quando si organizzano

colazioni o pranzi a casa con i clienti. Aprire la propria dimora è un atto di grande disponibilità e altruismo che ri-chiede una buona dose di energia e di savoir faire, per questo tutto deve essere perfetto e curato nel minimo dettaglio. I nostri incontri offrono interessanti spunti da applicare nel quotidiano e non sono legati all’etichetta del passato, ma ben radicati nel presente. Le buone maniere, d’altronde, non dovrebbero passare mai di moda.

Terrete anche dei corsi per gli asso-ciati Fabi Plus?

In primavera avremo tre appuntamenti presso la sede torinese di via Guarini 4. Uno tratterà l’arte del ricevere, un se-condo parlerà dell’arte della tavola e un altro avrà per argomento l’abito giusto per ogni occasione.

In cosa vi distinguete particolarmente?Disponiamo di una mailing list piutto-sto corposa che vanta nomi di grande prestigio del jet set nazionale e abbia-mo una buona capacità di problem sol-ving per cui siamo in grado di gestire ogni situazione con la massima profes-sionalità. Il singolo evento è studiato in ogni particolare, così come le location sono selezionate per essere la corni-ce perfetta e indimenticabile. Inoltre offriamo un servizio completo che in-clude la segreteria, l’attivazione di una mail e di numero telefonico dedicato, la selezione delle interpreti, dei fotografi e dei video maker, la scenografia e molto altro. Non solo: siamo particolarmente attente alle evoluzioni della società e per questo ci avvaliamo anche del web. Oltre al sito, a breve sarà infatti online il nostro blog per fornire idee e consi-gli sul bon ton e sull’arte del ricevere, requisiti fondamentali non solo per chi opera nel nostro settore o nel mondo del lavoro in generale, ma anche per la vita quotidiana.

Quanto è importante il design dell’e-vento?Moltissimo perché crea il mood dell’e-vento e lo rende unico, innovativo e di successo. Per questa ragione ci avvalia-mo della direzione artistica di Costanza de Chastenay, che vanta collaborazioni con L’Oreal, Lolita Lempicka, Galeries Lafayette e Christian Dior Haute Couture Joaillerie et Prêt-à-Porter, oltre che di un team di professionisti altamente prepa-rato e con idee innovative e di grande effetto.

Quale ruolo ha la location nella riu-scita di un evento?Un ruolo fondamentale, ecco perché noi abbiamo un catalogo ricco e arti-colato che spazia dai palazzi storici alle ville seicentesche e settecentesche im-merse nel verde, dai casali tra i vigne-ti ai manieri e ai castelli, dalle gallerie d’arte alle case private. Ogni happening ha un suo stile e tutto deve concorrere a sottolinearlo.

Quali tipi di happening organizzate?Ci occupiamo, tra gli altri, di appunta-menti istituzionali quali premiazioni

o visite di personaggi autorevoli, con-gressi, incontri aziendali che spaziano dal lancio di prodotti alle conferenze stampa, dal teambuilding al road show e ancora eventi privati e di charity. Gra-zie anche ad una consolidata rete di rapporti con i massimi esperti d’arte e i principali artisti del panorama contem-poraneo, curiamo anche diversi mee-ting di carattere culturale.

Ci spiegate cosa sono gli itinerari per eccellenza?Sono programmi di ospitalità creati ad hoc sia per gruppi di persone sia per

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marzo 2013 | Plus Magazine 22 | COMUNICAZIONE E IMMAGINE 45

COMUNICAZIONE E IMMAGINE

Bianca Toesca e Fosca Lagattolla

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La persona che ha fiducia nelle proprie capacità si esprime in modo assertivo, sostiene le proprie idee e, naturalmen-te, le propone in modo persuasivo.

Chi si identifica nel ruolo sociale rappre-sentato dalla sua identità professionale sa esercitarlo bene e in modo carismati-co: riflette, rappresenta e realizza.

Un buon insegnante è quello che rap-presenta il saper essere nella relazione con gli allievi e riesce a coinvolgerli, un valido chef rappresenta suggestio-ni emotive nella realizzazione dei suoi piatti, un bravo impiegato rappresenta l’eccellenza dell’efficienza svolgendo il proprio lavoro con partecipazione e re-sponsabilità, un copywriter rappresen-ta immagini attraverso le parole trasfe-rendo stupore e magnificenza nei suoi messaggi.

In questo nuovo anno pieno di inco-gnite e di perplessità verso un futuro instabile, iniziamo a coltivare la fiducia in noi stessi.

La fiducia nelle nostre capacità si acqui-sisce con la consapevolezza di noi stessi in un processo di miglioramento conti-nuo e si manifesta nella voglia di appren-dere e sperimentare senza mai sentirci “arrivati”, ma forti della nostra identità.

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COMUNICAZIONE E IMMAGINE

La fiducia: atto di fede verso se stessi

È difficile usare questo termine in un momento storico dove le persone pro-vano preoccupazione verso il futuro. Forse è più facile sostenere che molti hanno poca fiducia nelle istituzioni e si sentono traditi nei principi, rievo-cati illusoriamente ad ogni campagna elettorale. L’interesse del termine è per il tema sociale e, come sostiene il filo-sofo Montesquieu, “se nessuno avesse fiducia di nessuno non sarebbe nemmeno possibile prendere in considerazione l’esi-stenza di una comunità”.

Ma la fiducia è anche un atto di fede ver-so se stessi. Quando non siamo forti della nostra identità la confidenza ne-gli altri ci espone a pericoli e condizio-namenti. E quanto confidiamo in noi stessi? Credere nelle nostre capacità ci consente di raggiungere gli obietti-vi e lottare per essi mentre coloro che non hanno fiducia di sé si sentono dei perdenti e cercano sempre dei capri espiatori per giustificare i fallimenti della vita.

Ecco perché è importante diventare “im-prenditori della propria identità sociale” e per attuare questo processo la chiave interpretativa è credere in se stessi.

In questi anni ho seguito molti sog-getti con profili professionali diversi e, grazie al supporto di un training mi-rato, essi hanno potuto raggiungere una migliore consapevolezza di sé e apprendere la capacità di “presentarsi bene”, indipendentemente dal tipo di impegno: impiegati, chef, insegnanti, imprenditori, copywriter, medici e la lista è veramente lunga ed eterogenea.

Cosa vuol dire sapersi presentare bene? Nella selezione del personale, per sce-gliere il candidato noi selezionatori ci basiamo su tre principi fondamentali che racchiudono il senso dell’identità sociale individuale: sapere, saper fare e saper essere.

Il sapere è certamente legato alla for-mazione, che comprende il percorso di studi e di aggiornamento ma per essere un buon professionista non è determinante conseguire la laurea con il massimo dei voti! Il saper fare a vol-te supera il sapere e significa mettere in pratica nella realtà contingente le conoscenze acquisite per trasformarle in competenze. Il saper essere è quella marcia in più che determina la diffe-renza, la capacità soggettiva nell’af-frontare le situazioni difficili.

Il problem solving è fortemente legato alla fiducia nelle proprie capacità e ad un altro importante atteggiamento: l’attitu-dine a osare.

Chi ha fiducia nelle proprie capacità non teme il giudizio degli altri e osa; a volte uscendo dai protocolli per assumere su di sè la responsabilità del proprio operato e, credetemi, quando si parla di medici, questo atteggiamento deter-mina la possibilità di salvare una vita!

Ma portiamo esempi diversi dove osa-re comporta egualmente dei rischi, se pur legati ad aspetti oggettivi.

Dr.ssa Emanuela Truzzidocente in comunicazione e coach motivazionale

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Emanuela Truzzi

foto R. Morzone

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La storia deLLa stazione di Porta susa inizia neLLa metà deL 1800. iL nome originario era “stazione Ferrovia di novara” ed era un eLemento FondamentaLe Per Lo sviLuPPo deLL’aLLora ca-PitaLe sabauda. in quegLi anni iL regno di sardegna Fu L’unico tra gLi stati itaLiani a mettere in atto un Progetto di investi-menti neLLe inFrastrutture Ferroviarie e neL maggio 1855 ven-ne inaugurato iL Primo tratto da novara aLLe Porte di torino. L’ediFicio storico deLLa ormai vecchia stazione di Porta susa Fu Progettato come stazione di testa e divenne di transito quan-do La strada Ferrata si estese Fino a miLano.

TERRITORIO

TORINO PORTA SUSA:

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stazione aperta verso il futuro

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L a nuova stazione è situata tra corso Bol-zano e il viale alberato della “Spina”, ed è una scenografica galleria in acciaio e vetro fotovol-taico, lunga quasi quattrocento metri e larga circa 30 metri.

Il progetto degli architetti Silvio d’Ascia e Agostino Magnaghi reinterpreta in chiave mo-derna le magnifiche gallerie urbane delle città del XIX secolo, vedasi la galleria Sabauda a To-rino o la Galleria Vittorio Emanuele di Milano,

marzo 2013 | Plus Magazine 22 | TERRITORIO 49

TERRITORIO

di DARIO MIGLIARDI

e le hall ferroviarie delle stazioni ottocentesche, come la Stazione Cen-trale di Milano o la Gare de Lyon di Parigi o la stazione di Porta Nuova alle origini.

Si articola in quattro ambienti:

• il sistema treni: banchine di accesso e binari, realizzati al di sotto del fabbricato della stazione;

• il sistema servizi ai viaggiatori: biglietterie, sale d’attesa, informazioni e gli altri servizi primari destinati alla clientela ferroviaria;

• il sistema servizi: attrezzature di pubblica utilità, intrattenimento, cul-turali, commerciali e di ristoro,

• il sistema trasporto integrato: la stazione della metropolitana, al di sot-to del piano dei binari ferroviari, parcheggi, raccordo con le linee bus di superficie.

Con l’apertura di Porta Susa prende piede l’idea madre del PRG di Torino, nato nel 1995, che prevede la trasformazione della città a partire dalle infrastrutture, con l’interramento della ferrovia e la sua sostituzio-ne con il grande boulevard della Spina Centrale, che quando sarà com-pletato raggiungerà i 12 km.

La forma sinuosa della galleria in acciaio e vetro è stata pensata in funzione dei flussi interni della stazione. Nell’ingresso nord, quello da piazza diciotto dicembre, si scende con un dolce dislivello fino al livello della banchina, tuttora in costruzione, dedicata ai treni ad Alta velocità, per poi continuare la discesa (fino a 21 metri sottoterra) fino all’accesso della metropolitana.

Efficienza energetica e architettura bio-climatica

I grandi pannelli di vetro della stazione sono quasi interamente equi-paggiati da celle fotovoltaiche monocristalline che producono energia elettrica. Per dare comfort ambientale sia in estate, che in inverno, sono posizionati a terra dei pannelli radianti per la ventilazione fredda/calda. Successivamente saranno piantate delle alberature su vaso, che permet-teranno di ombreggiare le aree di circolazione interne.

La stazione è appena nata, ma vanta già la vittoria del Premio Solare Europeo 2012, assegnato per la volta di copertura, costruita con un siste-ma fotovoltaico che consente di recuperare parte del fabbisogno elettrico dell’intero corpo stazione.

Arte e storia

Nella galleria centrale della stazione viene ricordato l’importante ruo-lo di Torino nell’Unità d’Italia con una stele su cui è inciso il Decreto Fondamentale dell’8 febbraio 1848 alla base dello Statuto Albertino, pro-mulgato da Carlo Alberto di Savoia.

stazione aperta verso il futuro

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Quanto dialoga la stazione con il paesaggio che le sta accanto? Sicuramente questo lunghissimo percorso, realizzato là dove prima

correva la strada ferrata, cambia la percezione del territorio da parte dei cittadini, e soprattutto riabilita un asse prima semi sconosciuto agli abi-tanti, ora diventato centro della rinascita di Torino.

Non tutti sono d’accordo con la costruzione del nuovo grattacielo In-tesaSanpaolo. Dal momento che a fianco dovrà sorgerne uno gemello, non crede che questo porti a sventrare il tessuto storico della città?

Inevitabilmente ogni cosa che modifica l’assetto del paesaggio cono-sciuto genera malumori da parte di alcuni utenti, abituati allo standard percettivo precedente, assunto come consuetudine mentale e cultura-le e ora indotto ad una trasformazione delle abitudini e del pensiero. Negli anni scorsi l’inserimento delle nuove aule del Politecnico lungo la Spina aveva lasciato aperte delle perplessità che ora, completati per buona parte i lavori, sembrano rientrate se non addirittura convertite in apprezzamenti.

La crisi economica attuale potrebbe scoraggiare anche i più ottimisti.Infatti il grattacielo progettato da Renzo Piano è stato criticato sotto

molti punti di vista, soprattutto per il particolare momento storico in cui si inserisce il progetto, caratterizzato dalla decrescita, dalla fine del capi-talismo, della finanza e dalla dismissione delle strutture architettoniche. Bisogna però considerare i numerosi vantaggi che questo grattacielo porta alla città di Torino; altamente sostenibile e progettato per assicu-rare al paesaggio urbano, liberato dalla visione della vecchia ferrovia, un elemento di riferimento e d’identità visiva.

Ma a lei piace la nuova Stazione di Porta Susa?L’idioma del treno assume figuratività teutonica, disciplinando il dia-

logo del circostante, scagliandosi a ponte e collegando le sponde di un luogo vissuto da barriera per decenni. Il vetro caratterizza le facciate di molti edifici ai lati della stazione e integra perfettamente la nuova strut-tura nell’ambiente. La forma semicircolare del prospetto è in assonanza con quella della Stazione Porta Nuova, e trasmette un senso di familia-rità al manufatto che sfida i tempi di assimilazione del metabolismo cittadino, e propone un profilo amichevole, ma di contrasto alla linearità della città.

La stazione di Torino Porta Susa non è ancora stata ultimata, vi sono ancora molti lavori da realizzare: per citarne uno, l’apertura dei binari 1 e 2 dedicati all’Alta Velocità, che saranno accessibili direttamente dal piano di accesso della metropolitana. Entro dicembre sarà smantellato il cantiere operativo nella vecchia stazione, mentre l’area fra Corso Matte-otti e Corso Vittorio rimarrà ancora delimitata in attesa che si dipani la matassa per la realizzazione del nuovo grattacielo gemello.

Torino si trasforma e sembra sempre più una città europea.

TERRITORIO

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Un’opera progettata da Annalaura Spalla e realizzata per ricordare I Luoghi della Memoria. Il monolite, alto 12 metri, è realizzato in ferro nero e acciaio ed è collocato sull’asse del per-corso lineare della stazione.

Abbiamo chiesto al critico d’arte e di archi-tettura Fortunato D’Amico di spiegarci quali opportunità questa nuova, avveniristica co-struzione offre alla città di Torino.

La Spina Uno è una grande possibilità per Torino di rimodernare il patrimonio dismesso della città con strutture e architetture adatte a soddisfare le nuove esigenze dei centri urbani. In questo modo si affronteranno i prossimi de-cenni attrezzati di un equipaggiamento intelli-gente e sostenibile.

Perché si è partiti da quello che era un lungo corridoio della città?

Eravamo in presenza di un corridoio per-corribile ambiguo e variegato, con architetture degli anni sessanta e settanta e di fine ottocen-to lungo Corso Inghilterra e Corso Bolzano, strutture industriali e di detenzione carceraria miste a costruzioni novecentesche di basso valore rappresentativo in Corso Mediterraneo. In queste circostanze, l’architettura contem-poranea deve diventare strumento e soluzione ideale per risanare la complessità del caos, pro-curato dall’accumulo non controllato dell’inur-bamento.

La nuova stazione di Porta Susa sorge in mezzo a un contesto storico e moderno; da un lato il vecchio palazzo della Rai, dall’altro il riqualificato edificio ora sede della Provincia di Torino. In Corso Vittorio Emanuele II angolo corso Inghilterra, la costruzione del grattacielo IntesaSanpaolo.

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L a frenesia della vita quo-tidiana può essere causa di tensioni che, se trascurate, degenerano in malattie. Tra i diversi metodi di prevenzio-ne, lo shiatsu è uno dei più naturali perché è una tecnica manuale che agisce attraver-so delle pressioni effettuate sul corpo del ricevente con pollici, palmi delle mani, go-miti e ginocchia. Di origine antichissima, ha effetti benefici sullo stress e su patologie gravi e per que-

sto in Giappone viene praticata anche negli ospedali. Abbiamo incontrato Bernardino Di Cintio, operatore Shiatsu stimato in Torino, per approfondire questo argomento interessante e scoprire qualcosa in più sulla sua professionalità.

Cosa significa essere Shiatsuka?Significa agire su diversi livelli energetici: fisico, emozionale, mentale e spiritua-le. Significa avere un approccio rispettoso nei confronti del ricevente attraverso

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SALUTE E BENESSERE

la semplicità del tocco, che non deve essere invasivo, e prendere in conside-razione la persona da un punto di vi-sta olistico. Gli individui, infatti, sono corpo, mente ed energia. Lo Shiatsuka inoltre ascolta e non giudica, ma crea un colloquio non verbale utile per ri-lassare il ricevente durante la seduta.

Che cos’è lo Shiatsu?Inizio col precisare che non è un mas-saggio, né una terapia alternativa né un trattamento estetico o sportivo. È invece un metodo per preservare e riacquistare il benessere riequilibran-do i sistemi energetici del corpo. Nella medicina orientale, infatti, i sintomi sono considerati in relazione ad uno sbilanciamento dell’equilibrio ener-getico della persona a livello fisico, emozionale, mentale e spirituale. At-traverso la pressione e le tecniche di stiramento dello Shiatsu si rilassa la muscolatura, si liberano le articolazio-ni e si riallinea la struttura del corpo, ma soprattutto si riequilibra l’energia, favorendo così un naturale processo di auto guarigione.

Ci descrive un trattamento?Il ricevente, vestito con abiti comodi, si sdraia su un materasso chiama-to fouton. Inizio facendo una verifica energetica di hara, l’addome per la medicina tradizionale cinese, ed ef-fettuo delle pressioni lungo le linee dei meridiani scelti dopo la verifica in modo da far fluire l’energia vitale là dove necessario e ripristinare così l’equilibrio energetico dell’individuo. Durante la prima seduta mi informo sulle condizioni di salute della perso-

di Barbara Odetto(foto A. Lercara)

Vi spiego perchè lo Shiatsu aiuta a vivere meglio

BERNARDINODI CINTIO

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marzo 2013 | Plus Magazine 22 | SALUTE E BENESSERE 53

SALUTE E BENESSERE

di Torino, con il Gruppo Abele e con alcuni centri fisioterapici, oltre che con una scuola di shiatsu. Da alcuni mesi ho trasferito il mio studio in Via Saluzzo 54. Questa disciplina è la mia vita: aiutare gli altri a stare bene mi fa star bene.

na e al termine domando come si sente. Spesso chi riceve avverte dei cambiamenti, anche solo un senso di rilassamento, altre volte non prova nulla, ma anche in questo caso lo Shiatsu ha agito dove serve.

Cosa sono i meridiani?Sono i canali in cui prevalentemente scorre l’e-nergia Ki o Qi lungo il corpo; i principali sono dodici e sono gli stessi usati nell’agopuntura.

Esiste un solo tipo di Shiatsu?In realtà no; questa disciplina è nata in Giap-pone ed ha radici nella medicina tradizionale cinese e nella filosofia zen. Con il tempo si è modificata ed è stata interpretata in maniera diversa. Io pratico lo zen shiatsu, metodo Ma-sunaga, ma anche altre tecniche fondamentali per il benessere della persona: moxabustione, shin tai, do-in, qi cong, correzione posturale, massaggio connettivale, massaggio tradiziona-le tailandese.

A chi lo consiglia?A tutti, per la sua azione preventiva. Lo Shiatsu ha un effetto distensivo o rivitalizzante a se-conda delle persone e aiuta sia a conservare lo stato di salute sia ad affrontare i momenti di malessere sia a guarire più in fretta.

Chi prende medicine o è soggetto a terapie può quindi ricevere?Come spiego nel mio blog “Il nostro shiatsu quotidiano” (www.lastampa.it/shiatsu), questa tecnica è propedeutica alla medicina allopatica ufficiale e può aiutare a ridurre gli effetti colla-terali dei farmaci e di alcune terapie invasive.

Quante sedute consiglia per avere dei risultati?Dipende da un soggetto ad un altro. In media cinque o sei trattamenti consecu-tivi, uno a settimana. Ciascuno risponde in maniera individuale, per questo il vero lavoro lo fa chi riceve: è lui che avverte il cambiamento e talvolta modifica addirittura il proprio stile di vita.

Lei pratica anche lo Shiatsu sulla sedia: di cosa si tratta?È un trattamento di 15-20 minuti, invece dei 50 di una seduta normale, e coinvol-ge la testa, il collo, la schiena e gli arti superiori. La peculiarità sta nella semplicità di esecuzione. In Nord Europa e negli Stati Uniti è molto praticato negli ambien-ti di lavoro, dove si sono visti gli effetti benefici sui dipendenti che lo hanno pro-vato, è diffuso anche nelle aziende perché rilassa e previene lo stress e le malattie.

Ultima domanda: come è nata la passione per lo Shiatsu?Mi sono sempre occupato del benessere dell’individuo: ho seguito prima un cor-so sull’igiene alimentare ed ho aperto un negozio di alimenti naturali, quindi sono passato allo studio dello shiatsu e mi sono diplomato. Sono iscritto al Re-gistro Italiano Operatori Shiatsu (RIOS) presso la Federazione Italiana Shiatsu e pratico lo Shiatsu dal 2000. Ho collaborato con la Società Canottieri Armida

BERNARDINO DI CINTIOOperatore Shiatsu

Via Saluzzo, 54 – TorinoTel. 335 5634576

[email protected]/shiatsu

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Ogni anno Antonella ci propone in-teressanti novità nei trattamenti este-tici con l’utilizzo degli straordinari co-smetici Phytomer e Vie Collection, una casa francese avantgarde che sceglie di dare i prodotti solo a centri estetici qualificati.

Ci illustri Antonella in cosa consiste il trattamento rassodante e perché è utile.Il rilassamento cutaneo, tipico nelle donne dopo gli “anta”, è maggiormen-te evidente sulle zone come interno cosce, braccia, glutei, addome. Dif-ferenziamo tra cause interne che di-pendono da fattori genetici e ormonali come la menopausa e cause esterne

come lo stress, fumo, uso di deter-genti troppo aggressivi, esposizione solare e lampade, abuso di farmaci e creme al cortisone, che per eccedenza di ormoni corticosteroidi, sono anche causa di smagliature. Per superare i primi strati dell’epidermide e pene-trare in profondità arrivando al derma reticolare utilizziamo un complesso di nanosfere a base di acido jaluronico, elastina e minerali particolarmente ef-ficaci. Il trattamento consiste nell’av-volgere il corpo con una maschera composta da succaride che stimola il rinnovamento cellulare ristrutturan-do le fibre del derma, sfere di acqua di sorgente marina ricche di calcio e ferro che lavorano sul restringimento cutaneo, fitostimolante che stimola la produzione di fibre collagene e spiru-lina ricca di vitamina A, B, C ed E per il ringiovanimento cellulare; infine viene aggiunto un siero con principi attivi che permette di veicolare il tut-to in profondità. Mentre la maschera rimane in posa per dieci minuti la Cliente riceve un piacevole massaggio ai piedi per eliminare tensioni e favo-rire l’efficacia dei composti e l’assorbi-mento viene ulteriormente stimolato da un massaggio al corpo eseguito con tecniche particolari e personalizzato a seconda delle specifiche esigenze. Il trattamento dura un’ora e fino al

30 aprile lo riserviamo alle lettrici a € 59,00 invece di € 119,00. Questo trattamento rassodante è utile a chi segue un regime dietetico e anche alle sportive che, pur avendo un buon al-lenamento e tono muscolare, in certi punti non riescono a prevenire il ri-lassamento tessutale inevitabile con il passare degli anni. Dopo una sola seduta si ottiene già uno straordinario risultato duraturo.

Antonella, la fama del Il Regno delle Donne è arrivata a livello nazionale, l’ha contattata la Rai per un suo pro-gramma.Sono rimasta sorpresa per la telefona-ta ricevuta a dicembre da un regista della Rai per girare nel nostro centro alcune scene che sono state inserite nel programma Superbrain, condotto da Paola Perego e andato in onda il 5 gennaio.

Dopo la sorpresa, sicuramente la soddisfazione…Certo, anche per i complimenti ricevu-ti sia dalla concorrente che ha effettua-to il trattamento viso, mani e trucco, sia da tutta la troupe che ha apprezza-to Il Regno delle Donne e il nostro staff di cui siamo molto orgogliosi. Come ben sa, Emanuela, il successo di un’a-zienda è determinato da chi ci lavora e Jany, Elvia e Mery sono delle ottime professioniste e bravissime estetiste.

per essere sempre protagoniste

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di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)

Antonella, Mery, Jany e Elvia.

SALUTE E BENESSERE

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A 60 km da Torino nella pianura vercellese troviamo Castell’Apertole, un antico borgo del ‘700 dove Palaz-zo Chiablese, ex residenza dei Savoia, è diventato sede di una moderna spa: Il Chicco d’Oro. Con quattro camere e due suite chiamate del re e della regina per il fascino che evocano, la spa è un vero gioiellino con un suggestivo per-corso Kneipp, vasca idromassaggio, bagno turco, sauna, doccia emoziona-le, secchio svedese, zona relax con ti-sane e grotta con sale himalayano rosa che apporta i benefici dello iodio come un soggiorno di tre giorni al mare. Tro-viamo tre cabine dedicate ai trattamen-ti con una particolare attenzione al be-nessere dell’epidermide che utilizzano prodotti naturali a base di riso e, grazie ai benefici della grotta del sale, rendo-no la pelle del viso e del corpo lumino-sa e ossigenata. Chi pernotta a Palazzo Chiablese ha l’ingresso alla spa e la prima colazione nel salone ricco di storia e di squisite prelibatezze. Le antiche scuderie oggi ospitano Queen Isabel e Pony Club per dare l’opportunità agli ospiti de Il Chic-co d’Oro e del Residence di praticare gli sport equestri o anche rilassanti passeggiate a cavallo nel parco. L’An-tica Osteria del Borgo è l’ideale per ro-mantiche cene a lume di candela e il ristorante de Il parco Il Babi prepara grigliate di carne e pizza.

Nel parco c’è una grande piscina esti-va con solarium e il parco giochi per i bimbi. Il titolare di questo contesto che racchiude in sé diverse strutture, tut-te curate nei minimi dettagli, è il sig. Guglielmo Sella Boggio e la direzione della spa Il Chicco d’Oro è affidata alla beauty manager, sig.ra Laura.

Per invogliare noi associati Fabi Plus a scoprire questi luoghi affasci-nanti cosa propone, Laura? Abbiamo pensato a un fine settimana rigenerante per la coppia che, arrivan-do il sabato sera, cena all’Antica Oste-ria. Poi pernottamento, prima colazio-ne e ingresso alla spa comprensivo di due trattamenti: per lei il rituale Chicco d’Oro nella grotta del sale, un massag-gio veramente rigenerante e per lui un massaggio decontratturante schiena e cervicale, sempre nella grotta per bene-ficiare dello iodio. Tutto questo solo per i soci Fabi Plus fino al 30 maggio a e 195,00!

Direi che non possiamo farci scap-pare questa occasione e avendo ap-prezzato personalmente la struttura non posso che consigliarla… E per la famiglia, sig. Boggio?Per avvicinare le famiglie al mondo equestre proponiamo il pernottamento nel residence con un miniappartamen-to per tre persone, cena all’Antica Oste-ria dove la cucina piemontese è regina e la domenica mattina passeggiata a cavallo con pranzo al Ristorante del Parco dove scoprire un’ottima pizza. Il tutto a e 225,00! Se poi la mamma preferisce l’ingresso alla spa alla pas-seggiata a cavallo basta parlare con la nostra responsabile. Spesso le persone vanno in altre regio-ni e in realtà non conoscono bene il Piemonte e tutto quello che può offri-re. La pianura vercellese è affascinante ancora oggi per le sue risaie e vi assi-curo che da noi mangerete dei risotti straordinari e potrete acquistare tanti prodotti tipici della zona, partendo dal buon riso che è ben diverso da quello industriale. Tra l’altro, il Babi in pie-montese significa ranocchio.

E parlando di fascino, sicuramente dormire in una delle dimore preferite da re Carlo Felice e dalla regina Maria Cristina per poi rilassarsi nella spa o immergersi nella natura con una spet-tacolare passeggiata a cavallo è un so-gno realizzabile per tutti, considerati i costi veramente contenuti.

Invito i lettori a visitare il sito www.par-coilbabi.it sezione Il Chicco d’Oro per vedere come l’antico Palazzo Chiablese sia oggi una moderna e confortevole spa.

IL CHICCO D’OROFrazione Castell’ApertoleLivorno Ferraris (Vc)Tel. 0161.478613

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di Emanuela Truzzi

IL CHICCO D’OROe il Parco Babi per week enddi relax e sport

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SALUTE E BENESSERE

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IDEE E SERVIZI

La Goldfish nasce nel 2009 e ha potuto fruire dell’esperienza professionale maturata con importanti aziende del settore della sua titolare Flora Maritano.

Un’esperienza ventennale importante e determinante, Flora.

Sì, ho lavorato per Pineider e Jakala se-guendo istituti come Banca Intermobiliare, Cassa di Risparmio di Asti, Credito Cooperati-vo di Cherasco, Banca di Savigliano. Creando la Goldfish ho consolidato un importante portafoglio Clienti già costituito e sviluppato un servizio più moderno, attento alle esigen-ze di comunicazione del brand aziendale attraverso gadget originali. Inizialmente la nostra attività era costituita dalla vendita di regalistica. Gli istituti bancari avevano l’e-sigenza specifica di fare un omaggio e noi sceglievamo il prodotto più adatto dai mi-gliori produttori internazionali, lo facevamo arrivare a Torino dove i nostri stampatori di fiducia lo personalizzavano con il logo e lo consegnavamo. In seguito la nostra attività si è evoluta. La Goldfish si occupa global-mente di promozione dell’immagine azien-dale, supportiamo il nostro Cliente a veicola-re il proprio marchio tramite un oggetto che deve emozionare, sorprendere e coinvolgere il destinatario.

Si tratta di una comunicazione tangi-bile e concreta, legata alla fruizione di un oggetto prestigioso capace di ricordare il brand aziendale.

Non solo oggetti di prestigio, oggi il set-tore si è evoluto e verte maggiormente sulla richiesta di gadget aziendali. In qualunque tipo di evento come un consiglio di ammi-nistrazione, una conferenza stampa, il lancio di un prodotto, la promozione di un servizio, una riunione della rete commerciale, una partecipazione ad una fiera all’estero piutto-sto che in Italia si sta diffondendo l’abitudine di fornire ai propri stakeholder dei gadget, piccoli e di costo unitario contenuto come una chiavetta, una penna, uno shopper, un post-it sui quali l’azienda mette il proprio logo. Il nostro scopo è quello di proporre oggetti carini e simpatici che a fronte di un costo contenuto abbiano un valore perce-pito più alto. Oggi vanno di moda i gadget tecnologici.

In che cosa vi distinguete, Flora, rispet-to ai competitor?

Siamo in grado di offrire un catalogo

vastissimo, non ci affidiamo soltanto a un fornitore. Cerchiamo sempre prodotti e idee nuove, creative partecipando tutti gli anni alla fiera più importante del settore, la PSI di Dusseldorf e poi alla PTE di Milano. A fron-te di un briefing con il Cliente che ci spiega qual è l’evento, il target al quale si deve riferi-re e il budget di spesa, noi siamo in grado di selezionare una rosa di oggetti esclusivi da operatori di livello mondiale. L’elemento vin-cente è offrire un prodotto di grande impatto per il Cliente ad un costo competitivo. Inol-tre poniamo sempre una grande attenzione

all’impatto ambientale, richiediamo ai nostri fornitori la certificazione a norma europea per tutti i prodotti in catalogo.

Può elencarci una selezione di aziende che si affidano ai vostri servizi?

Abbiamo un portafoglio eterogeneo che spazia dal grande istituto bancario alla pic-cola carrozzeria. Siamo fornitori di Banca Intesa, Santander, Banca Europea Azimut, Eurogroup, Unionfidi, Avio, Dualsanitaly, CSI Piemonte, Sorin Group, Raspini, Molteco, Provincia di Torino, Camera di Commercio e tante piccole e medie aziende. La Goldfish è un team di professionisti che apportano valore aggiunto nel promuovere l’immagine aziendale e nel nostro showroom il Cliente trova un’ampia campionatura di oggetti esposti e tanti suggerimenti per interpretare al meglio la comunicazione del suo brand.

GOLDFISH Idee promozionaliShowroomVia M. Buonarroti 10 – TorinoTel. e fax 011 [email protected]

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per valorizzare l’immagine aziendaleGOLDFISH: idee promozionali

di Emanuela Truzzi

Flora Maritano

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Una nuova concezione dell’abitare

Via Gorizia 106 - 10137 TorinoTel. 011 19.71.11.33

www.formetorino.it

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IDEE E SERVIZIdi Emanuela Truzzi

Abbiamo definito AutoGiannini la clinica dell’auto perché è sorprendente l’ordine e la pulizia che regnano in questa officina, sia nella sede di oltre 800 mq. in Via Servais sia in quella di 1000 mq in Via Scapacino ango-lo Corso Telesio.

All’AutoGiannini siete in molti, una vera squadra. Come fate a lavorare così bene insieme?Consideri che compresa la direzione siamo venti persone. Da noi ognuno ricopre ruoli ben definiti con specifiche competenze e sia-mo sempre pronti ad aiutarci e confrontar-ci, qualora sia necessario. Ci piace pensare l’AutoGiannini come una squadra esperta e affiatata, dove la coordinazione e la siner-gia create in molti anni di attività riescono a superare la semplice somma dei singoli talenti.

Abbiamo avuto molte segnalazioni dai nostri associati, particolarmente soddisfatti del servizio. Gianluca, qual è il segreto del vostro successo?Mi fa molto piacere, è la migliore ricompensa per un’azienda che punta tutto sulla qualità. Le racconto il caso di un associato: lamenta-va un fastidioso problema di cattivo odore

nell’abitacolo che nessuna officina voleva risolvere, sconsigliando di affrontare un in-tervento lungo e oneroso per cor-reggere quel pic-colo difetto. Bene, noi siamo riusciti ad accontentarlo.

Al ritiro dell’auto il cliente è rimasto deci-samente sorpreso e soddisfatto! All’Auto-Giannini cerchiamo sempre di andare in-contro al Cliente e ci facciamo carico anche di quelle riparazioni dispendiose in termini orari e poco remunerative che altri colleghi preferiscono evitare. Per noi il lavoro è prima di tutto passione.

Questa vocazione renderà i vostri Clienti molto fidelizzati.Riteniamo fondamentale che il Cliente sia sempre soddisfatto e motivato a consiglia-re i nostri servizi. Lavoriamo molto sul pas-saparola, crediamo sia la migliore forma di pubblicità. La qualità del servizio non è solo riferita alla competenza ma anche al rappor-to umano che si genera con le persone.

E se qualcuno volesse riparare l’auto in economia? Mi riferisco soprattutto ai giova-ni che spesso guidano vecchi modelli di se-conda o terza mano.L’AutoGiannini è anche proprietaria di un’autodemolizione e, qualora sia il Cliente a chiederlo espressamente, siamo in grado di montare un ricambio usato. Ci capitano sempre più frequentemente casi in cui la vettura vale duemila euro e la ripa-

razione quasi il doppio! Il mercato sta cam-biando, il parco auto circolante è sempre più vecchio e l’esigenza di risparmiare più sen-tita. Per venire incontro a questa richiesta e disporre di un canale senza intermediari siamo entrati in società con un’autodemoli-zione, così abbiamo la certezza dell’approv-vigionamento e controlliamo direttamente la corretta provenienza delle vetture e la qualità dei ricambi da montare.

In caso di incidente avete la possibilità di recuperare l’auto con il carro attrezzi?Certamente, abbiamo i nostri mezzi e se l’in-cidente avviene in ore notturne siamo col-legati con una società che opera 24 ore su 24. Se la riparazione viene effettuata da noi il servizio è gratuito. Il Cliente FABI Plus può fare sonni tranquilli, con noi non avrà mai al-cun tipo di problema per qualsiasi necessità che riguardi l’auto, dalla carrozzeria all’offi-cina, dal servizio pneumatici alle pratiche di risarcimento o demolizione. Offriamo anche consulenza, dai preventivi ai consigli per gli acquisti su nuovo e usato.

Per i lettori appassionati di auto e moto, ri-cordiamo la convenzione con l’Autodromo di Lombardore, gestito sempre dai fratelli Potenza: gli associati FABI Plus potranno girare in pista in una struttura comple-tamente attrezzata e in piena sicurezza fruendo di uno sconto del 10%.

la carrozzeria a cinque stelle

CARROZZERIA AUTOGIANNINI Via Servais, 88 – Torinotel. 011 [email protected]

Convenzione associati FABI Plus: Sconto del 10% su tutti i servizi (tranne le revisioni).In caso di spesa superiore a € 300,00 viene offerto lavaggio e lucidatura della vettura (del valore di € 130,00).

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s I CroodsData di uscita: 22 marzo 2013

Un film d’animazione che segue l’affascinante viaggio di una famiglia preistorica attraverso un mondo nuovo, travolgente e colorato quando la caverna che la protegge da sempre dai pericoli dell’ester-no viene distrutta. Viaggiando attraverso un pa-norama spettacolare, I Cro-ods scopriranno un nuovo incredibile mondo popolato da creature fantastiche - e il loro sguardo sarà cambiato per sempre.Tra humour e avventure, scopriremo che le famiglie preistoriche non erano tanto diverse dalle attuali.

s G.I. Joe: la vendettaData di uscita: 28 marzo 2013

Cast: Channing Tatum, Bru-ce Willis, Dwayne Johnson, Adrianne Palicki, Ray Ste-venson, Joseph Mazzello, Walton Goggins, Byung-hun Lee, Ray Park, Arnold Vosloo, Blind Master, Elodie Yung.La squadra dei G.I. Joe tor-na per stupirci con nuove avventure ed effetti speciali. Chunning Tatum questa volta è affiancato da Bruce Willis e Dwayne Johnson.In questo sequel, i G.I. Joe non dovranno solo scontrarsi con il loro acerrimo nemico Cobra, ma dovranno affronta-re anche la minaccia rappre-sentata dal governo, che è fi-nito nelle mani degli avversari e mette in pericolo l’esistenza degli agenti speciali.Dopo l’apparente distruzione dell’organizzazione terroristi-ca internazionale nota con il nome di Cobra, i membri del gruppo speciale G.I. Joe sono coinvolti in una lotta per la so-pravvivenza contro il coman-dante Cobra evaso, contro Zartan, il misterioso assassi-no esperto di travestimenti, Storm Shadow e Firefly, lo spietato sabotatore mercena-rio esperto in esplosivi.

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primavera

s OblivionData di uscita: 11 aprile 2013

Cast: Tom Cruise, Morgan Freeman, Olga Kurylenko, Andrea Riseborough, Nikolaj Coster-Waldau, Melissa Leo, Zoe Bell. In un futuro in cui la superfi-cie della Terra è stata irradiata tanto da non essere più rico-noscibile, l’umanità vive sulle nuvole, al sicuro dai brutali alieni Scavenger che si aggira-no tra le rovine. Jack Harper (Tom Cruise), è uno degli ultimi umani la cui missione è rimanere sulla Terra e riparare i droni che proteggono l’umanità: il ritrovamento di un’astrona-ve distrutta e della sua unica superstite lo trascinerà in un’avventura che metterà in discussione tutto ciò che cre-de di conoscere sul suo mon-do, sulla sua missione e su se stesso. In un inseguimento per terra, aria e spazio, Jack sarà costretto a un confronto con i suoi superiori per cono-scere la verità.

s Il grande GatsbyData di uscita: 16 maggio 2013

Cast: Leonardo DiCaprio, Joel Edgerton, Isla Fisher, Carey Mulligan, Tobey Ma-guire, Callan McAuliffe, Ami-tabh Bachchan, Jason Clarke, Gemma Ward.

Il romanzo Il Grande Gatsby, scritto da F. Scott Fitzgerald nel 1925, torna sul grande schermo sotto la regia di Baz Luhrmann.Nella primavera del 1922, l’a-

spirante scrittore Nick Carra-way (Tobey Maguire) lascia il Midwest per trasferirsi in una New York dominata dalla musica jazz e da un allenta-mento delle rigide norme mo-rali. Inseguendo il suo grande sogno americano, Nick entra in contatto con il mondo del plurimilionario Jay Gatsby (Leonardo Di Caprio), un tempo amante di sua cugina Daisy, andata poi in moglie al nobile e donnaiolo Tom Bu-chanan. Così Nick, introdotto nel mondo affascinante dei super ricchi, si ritrova testi-mone di una realtà fatta di lotte, illusioni, amori, inganni e tradimenti e resta coinvolto in una storia d’amore tragica e impossibile.

CINEMA

FILM

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Letto di ossa di Patricia Cornwell

Alberta, Canada. Quando una famosa paleontologa scom-pare da uno scavo in cui ci sono i resti di un dinosauro, Kay Scarpetta capisce imme-diatamente che questo sarà il suo nuovo caso. Nel frattempo a Boston viene ritrovato un corpo che rivela degli indizi legati alla sparizio-ne della paleontologa, in par-ticolare delle tracce di creature risalenti all’era dei dinosauri, nonché ad altri casi insoluti che sembrano non avere nien-te in comune tra loro. Cosa e chi c’è dietro tutto que-sto? E di chi si può fidare Kay Scarpetta? Il collega investiga-tore Pete Marino e il marito Benton Wesley sono entrambi insoddisfatti per come stanno andando le cose al Cambrid-ge Forensic Center e la nipo-te Lucy ha un atteggiamento più riservato e misterioso del solito. Sentendosi tradita da quelli più vicini a lei, Kay teme que-sta volta di essere davvero sola di fronte a un nemico scaltro, potente e temibile che sembra impossibile sconfig-gere.

Amore, ragione, sentimento di Kim Izzo

Sono tempi duri per Clare: alla soglia dei quarant’anni, ha il conto in rosso e neanche l’ombra di un fidanzato. E così che le viene un’idea che non sarebbe dispiaciuta alla sua scrittrice preferita, Jane Austen: prendere due piccioni con una fava e mettersi seria-mente alla ricerca di un mari-to ricco.

marzo 2013 | Plus Magazine 22 | RECENSIONI 63

LETTURE

recensioni

Così, dopo aver aggiunto disinvoltamente il titolo di “Lady” al suo nome, Clare inizia a frequentare gli am-bienti “giusti”: i tornei di polo a Palm Beach, le piste di sci a Saint Moritz, antichi castelli di austeniana memoria nella campagna scozzese. Riuscirà a mettere insieme le ragioni del cuore con quelle del portafoglio, proprio come insegna la cara vecchia Jane?

Vendetta di Sangue di Wilbur Smith

Hector Cross non è un eroe: è soltanto un uomo. Ma quan-do un uomo come Hector Cross perde tutto quello che ha, il suo dolore e la sua furia possono essere devastanti. Una mano assassina ha spez-zato la vita di Hazel Bannock, la donna che amava e che stava per dargli una figlia. Ora Hector è rimasto solo...

E come unica compagna ha un’indomabile sete di vendet-ta e di giustizia. È il momen-to di riunire la squadra di un tempo, i membri della Cross Bow Security. È il momento di tornare nella terra del nemico, che sia il de-serto dell’Africa nordorientale o la City di Londra. È il momento di combattere qualcuno che Hector credeva di aver sconfitto e che, invece, pare aver rialzato la coda vele-nosa come uno scorpione. Ma bastano pochi passi nella follia e nella violenza perché Cross capisca che il nemico ha molte facce.

La mia vita con papà di M. Carla Fruttero

Questo libro ha il sottofondo del battito di una macchina per scrivere, un’Olivetti, ver-de. Ha l’odore della carta (dei libri, dei taccuini, dei fogli sparsi ovunque) e del fumo di Gitanes e Nazionali. Ha il sapore del tè freddo fat-to in casa, scelto fra specia-lissime miscele che vengono dall’India, dall’Inghilterra, dal-la Cina. Il 15 gennaio 2012 se ne an-dava Carlo Fruttero. Nei mesi che sono seguiti, la figlia Ma-ria Carla ha iniziato a racco-gliere le memorie di una vita accanto lui e a metterle in questo libro. Lei che, “nata geneticamente compromessa”, educata al se-vero rispetto delle parole, ha con la scrittura un rapporto naturale. Il risultato è una biografia in-tima e ravvicinata, in cui si entra nel magico regno di uno scrittore, nel suo laboratorio professionale ed emotivo. E fra un aneddoto con nomi illustri e il ricordo di una bat-tuta ironica o di un lampo di intelligenza, regala a tutti i lettori la sensazione di vivere privatamente un pezzo della nostra storia culturale.

LIBRI

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MARCELLODante - La VitaFoxtrot Edizioni Cartonato € 12,00 In libreria e fumetteria

Della vita di Dante Alighieri non si sa molto. Mettendo in-sieme gli scarsi dati storici esi-stenti e quel poco che il som-mo Poeta racconta di sé nelle

sue opere, il senese Marcello ha realizzato questa completa e ben documentata biografia dantesca. Lo fa naturalmente alla sua maniera, con l’ineguaglia-bile tecnica narrativa a stri-sce umoristiche. A suon di fulminanti battute, l’autore toscano, ci porta a fare cono-scenza di quei due simpatici usurai di Nonno Bellincione e Babbo Alighiero, della grazio-sa quanto civettuola Beatrice, del pragmatico frequentatore di taverne Cecco Angiolieri, dell’erpetofilo Papa Bonifacio VIII e dei signori e signorot-ti di mezza Italia che hanno offerto ospitalità all’esiliato Dante. Un volume esilarante senza tempo, da non perdere.

BEPI VIGNA E MATTIA SURROZPinelli e Calabresi, la storia sbagliata001 Edizioni Brossurato con alette,112 pagine a colori € 16,50 In libreria e fumetteria

È il 1969, infuria la guerra in Vietnam e il governo america-no deve contrastare una forte opposizione interna.

In Grecia, il regime dei “Colon-nelli”, al potere dopo il colpo

di stato del 1967, perde sem-pre più credibilità. In Italia, l’attentato alla Banca Nazio-nale dell’Agricoltura di Milano, segna l’inizio del terrorismo e della strategia della tensione.

Prende l’avvio una tragica fase storica che verrà ricor-data come “Gli anni di piom-bo”. Giuseppe Pinelli e Luigi Calabresi sono il simbolo e, nello stesso tempo le vittime, di quel momento cruciale del nostro Paese: due personaggi che rappresentano la doppia faccia di una tragedia che ha coinvolto l’intera nazione.

È questa storia ”Sbagliata”, ingiusta e menzognera, che viene raccontata partendo da una prospettiva nuova e ine-dita, che mette l’accento sugli aspetti umani e privati dei due personaggi. Un affresco in cui i destini del ferroviere anarchico e del poliziotto s’incrociano in-dissolubilmente come in una tragedia greca.

CARLO BAZAN E LELE VIANELLOSentiero di GuerraDeerfield 1704Edizioni Segni D’autore Cartonato € 26,00 In libreria e fumetteria

La lotta senza tregua fra gli opposti schieramenti lungo la frontiera del New England, in una storia ricca di colpi di scena e battaglie. Una storia struggente e avven-turosa, raccontata con dovizia di particolari e abilità narrativa e disegnata da uno dei più grandi Maestri contemporanei del fumetto. Vivamente consi-gliato.

Appuntamenti Torino Comics 12/14 aprile 2013Torino Lingotto (Via Nizza n. 280 Padiglione 3)

Una mostra principalmente dedicata a tutti gli amanti del fumetto, ma anche di disegni e tavole originali. Ampi spazi gratuiti dedicati ai giochi di ruo-lo etc. etc. Presenti anche molti rivenditori di alto e medio anti-quariato. Per tutta la famiglia.

Napoli Comics 25/28 aprile 2013Fiera d’Oltremare (P.le Tecchio)

Dopo la fiera di Lucca, il Co-micon (la Fiera del fumetto di Napoli) è considerato per importanza il secondo appun-tamento, specialmente per gli appassionati del sud. La fiera di Napoli rappresenta infatti

il centro fieristico di una certa rilevanza più vicino per tutti gli appassionati meridionali.

Proiezioni di film e cartonati animati, nonché la presenza di numerosi autori ed Editor stra-nieri contribuiscono a dare lu-stro a quella che è considerata a tutti gli effetti la vera mostra del sud.

Reggio Emilia Solo sabato 1º giugno 2013Centro Fieristico Mancasale Via Filangieri 15 - Reggio Emilia

Un tempo solo mostra per l’antiquariato, la manifestazio-ne si è evoluta offrendo motivi di interesse a un pubblico va-riegato interessato sia al colle-zionismo d’antan che a pubbli-cazioni più moderne legate alle nuove generazioni.

di Salvatore Taormina (il Tao)

recensioniFUMETTI & CARTOONS

F&C

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marzo 2013 | Plus Magazine 22 | RECENSIONI 65

ARTE, SCIENZA E COSTUME

primavera MOSTRE

TESORI DEL PATRIMONIO CULTURALE ALBANESE La mostra propone un itinerario attraver-so il patrimonio storico-culturale dell’Al-bania dalla Preistoria al XVII secolo e con-sente di riscoprire le componenti europee di alcune delle civiltà.Le 150 opere raccolte nella mostra, orga-nizzata per il centenario dell’indipenden-za dell’Albania, raccontano la millenaria vicenda della sedimentazione e della tra-sformazione della cultura di un popolo che affonda le sue radici nell’età preisto-rica per poi aprirsi alle influenze greco-ellenistiche, a quelle della Roma imperiale e, nel medioevo, accogliere i segni della civiltà dei comuni italiani, fino all’ingresso nell’orbita dell’impero ottomano.

Palazzo MadamaPiazza Castello - TorinoFino al 7/04/2013

GIANINI E LUZZATICARTONI ANIMATI Per la prima volta è possibile ammira-re quasi tutti i materiali originali dei film realizzati da Giulio Gianini e Emanuele Luzzati.L’esposizione raccoglie più di duecento di-segni, bozzetti e storyboard realizzati dai due maestri dell’animazione italiana. Le opere di Gianini e Luzzati sono conosciu-te in tutto il mondo per il loro stile incon-fondibile, pur trattandosi sia di film d’arte veri e propri sia di filmati pubblicitari, sen-za dimenticare i titoli animati per pellicole

quali L’Armata Brancaleone (1966) e Bran-caleone alle Crociate (1970) di Monicelli.

Museo Nazionale del CinemaVia Montebello 20 - TorinoFino al 12/05/2013

ARTE E INDUSTRIA A TORINO. Dodici capolavori di Mario Sturani per la Lenci Mario Sturani è stato l’artista più innovati-vo e geniale che ha operato alla Lenci, ca-pace di una straordinaria ricchezza inven-tiva. A due anni di distanza dalla mostra “L’avventura Lenci” che ha riportato l’at-tenzione sul patrimonio della manifattura e sul ruolo e l’eredità di Sturani, Palazzo Madama presenta ed espone per un anno una selezione di 12 capolavori di questo artista, vanto della cultura torinese del No-vecento.

Palazzo MadamaPiazza Castello - TorinoFino al 1/09/2013

LORENZO LOTTO NELLE MARCHEUna mostra di grande raffinatezza e ri-gore con una ventina di opere di sedu-cente bellezza per un omaggio all’artista più vicino alla sensibilità e alle inquietu-dini contemporanee, e al tempo stesso un affascinante viaggio nella produzione marchigiana del pittore. Le opere di Lot-to per le Marche segnano, infatti, uno dei momenti più importanti della sua poetica e del Cinquecento italiano. Pittura di de-vozione, di destinazione sia pubblica sia privata, ritratti e allegorie di carattere pro-fano per rappresentare lo straordinario ed eccentrico percorso biografico e stilistico del grande artista.

La Venaria RealePiazza della Repubblica 4Venaria Reale (To)Fino al 7/07/2013

ROBERTO CAPUCCI.LA RICERCA DELLA REGALITÀ Un’occasione unica per meravigliarsi con oltre 50 abiti creati dal grande stilista Ro-berto Capucci appositamente per regine, star e dame del “gran mondo” dagli anni Cinquanta a oggi.A lui si rivolsero, tra le altre, le principesse Borghese, Odescalchi e Colonna, le attrici Valentina Cortese e Silvana Mangano, la cantante lirica Raina Kabajvanska, le star

internazionali come Marilyn Monroe, Es-ther Williams e il premio Nobel per la me-dicina Rita Levi Montalcini: i loro abiti rap-presentano un percorso di grande fascino che attraversa la seconda metà del Nove-cento sul tema della moda e del lusso.

La Venaria RealePiazza della Repubblica 4Venaria Reale (To)Fino all’8/09/2013

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primaveraMUSICA

MUSICA

Bon JoviVHAT ABOUT NOWA quasi 30 anni dal disco d'esordio, la rock band si prepara a tornare sulla scena con "What About Now", un album che è un invito ad agire per cambiare le cose.Nel 2014 il primo, omonimo disco dei Bon Jovi compirà trent'anni. Ma la storica rock band ha ancora molto da dire, tan-to che il 25 marzo uscirà con un nuovo album, intitolato What About Now, che è stato anticipato dal singolo Because We Can e sarà arricchito da un'app per smartphone. E per non farsi mancare niente, il gruppo partirà per un tour mondiale che li porterà a spasso per i cinque continenti, passan-do il 29 giugno per Milano in occasione dell'unica data italiana.

Depeche ModeDELTA MACHINE Il nuovo album dei Depeche Mode uscirà nei negozi il 26 marzo prossimo anche in versione deluxe con quattro bonus tracks e un libro di 28 pagine con le foto di Anton Corbijn.Il disco, registrato lo scorso anno tra Santa Barbara e New York City è stato prodotto da Ben Hillier e mixato da Flood. Stando alle parole di Martin Gore, avrà sonorità quasi blues, vicine a dischi come “Viola-tor” e “Songs of Faith and Devotion” e sarà anticipato dal singolo “Heaven”.Per supportare l’uscita del disco la band di Dave Gahan sarà protagonista di un tour negli stadi europei, con partenza il 7 Mag-gio a Tel Aviv per proseguire in 34 stadi di 25 nazioni. Le date italiane saranno il 18 Luglio a Roma e il 20 Luglio a Milano.

Renato ZeroAMO. CAPITOLO 1 Si intitola Amo Capitolo 1 il nuovo album di Renato Zero, la cui data di rilascio è fissata al 12 marzo 2013.L’opera di inediti, è composta da 14 tracce ed arriva a 4 anni dall’ultima fati-

ca “Presente”, che venne pubblicata nel 2009 e che stazionò per 59 settimane in classifica.Il disco è stato registrato tra Londra, Bu-dapest e l'Italia, con la partecipazione di grandi musicisti quali Phil Palmer, Celso Valli e Danilo Madonia, già noti per aver partecipato ai precedenti lavori di Renato Zero. Da segnalare la straordinaria par-tecipazione del mito della musica inter-nazionale Trevor Horn, diventato famoso come produttore tra gli altri di Pet Shop Boys, Frankie Goes to Hollywood, Seal, Tina Turner, Lisa Stansfield, Tom Jones, Paul McCartney, Mike Oldfield, Simple Minds.

Nick Cave & The Bad SeedsPUSH THE SKY AWAYSi intitola Push the Sky Away il nuovo al-bum della storica band alternative rock au-straliana dei Nick Cave and the Bad Seeds.L’opera in questione, è la quindicesima della loro lunga carriera, e fa seguito all’ultima fatica risalente al 2008 intitola-ta Dig, Lazarus, Dig!!!.Il disco conterrà 9 tracce per quel che ri-guarda la versione standard, ma sarà di-sponibile anche la Deluxe limited edition contenente altri 2 brani, più una traccia bonus iTunes.L’artista australiano non si è focalizzato molto sul sound del disco definito sem-plicemente “meraviglioso“. L’unico det-taglio sul nuovo disco che emerge è un radicale distacco da quanto proposto nel passato. Il nuovo disco sarà presumibil-mente accompagnato da un tour inter-nazionale che speriamo toccherà anche l’Italia.

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marzo 2013 | Plus Magazine 22 | RECENSIONI 67

TEATRO

recensioni TEATRO

La Traviata

Nell’allestimento del Regio l’opera è firmata da Laurent Pelly. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio il maestro Corrado Rovaris, Direttore musicale della Philadelphia Opera Company dal 2005 e Direttore principale ospite de I Virtuosi Italiani.I protagonisti dell’opera: Patrizia Ciofi (Violetta), Piero Pretti (Al-fredo Germont), Nicola Alaimo (Giorgio Germont), Silvia Beltrami (Flora Bervoix), Enrico Iviglia (Gastone), Paolo Maria Orecchia (il barone Douphol) e Scott Johnson (il marchese D’Obigny); la regia è di Anna Maria Bruzzese, i costumi di Laurent Pelly, le scene di Chan-tal Thomas e le luci, di Gary Marder, sono riprese da Andrea Anfossi. Il Maestro del Coro è Claudio Fenoglio.

In quanto a successi, sia di critica sia di pubblico, questo alle-stimento ha fatto l’en plein. Dopo la “prima” che inaugurò la Stagione 2009-2010, con la direzione del Direttore musicale Gianandrea Noseda e con Elena Mosuc nel ruolo del titolo, Paolo Gallarati su La Stampa parlò di «successo trionfale per tutti» lodando sia la splendida direzione di Noseda sia la per-formance degli interpreti. Il Regio ha portato questa Traviata a Tokyo, in occasione della tournée in Giappone e Cina dell’estate 2010, con quattro recite, tutte esaurite al Bunka Kaikan, con Nathalie Dessay nel ruolo di Violetta e il maestro Noseda sul podio. Diciotto minuti di applausi hanno salutato la conclusione dell’opera dopo l’ultima replica e importanti riconoscimenti

sono arrivati dai due più au-torevoli quotidiani giappo-nesi: The Asahi Simbun l’ha premiata come «una delle tre migliori esecuzioni musica-li tra tutte quelle ascoltate nel 2010 in Giappone» e il critico Okada Minoru del The Nikkei «una delle tre migliori produ-zioni d’opera viste in Giappone nel 2010». Per Ongaku No Tomo, una delle più prestigio-

se riviste musicali giapponesi, La traviata del Regio si è classifi-cata al primo posto tra le produzioni liriche e quarta in assoluto tra i complessi stranieri che si sono esibiti in Giappone.

TEATRO REGIOBiglietteriaPiazza Castello 215 – TorinoTel. 011 88.15.241/242www.teatroregio.torino.it [email protected]

Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% sui singoli biglietti

Teatro Regioda martedì 5 marzoa mercoledì 13 marzo 2013

La traviata è un'opera in tre atti di Giuseppe Verdi su li-bretto di Francesco Maria Piave tratto dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio), «La signora delle camelie»; viene considerata l'opera più significativa e romantica di Verdi e fa parte della "trilogia popolare" assieme a Il trovatore e a Rigoletto. La prima rappresentazione avvenne al Teatro La

Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattut-to d’interpreti non all’altezza e della scabrosità dell'argo-mento, si rivelò un sonoro

fiasco; ripresa l’anno successivo con l’interpretazione di un cast più valido e retrodatando l'azione di due secoli riscosse finalmente il meritato successo. Nel tempo La traviata non ha mai smesso d’appassionare, entrando a far parte del co-siddetto "repertorio", diventando presto una delle opere più amate dal pubblico di tutto il mondo.

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Definita a pieno titolo “isola del Po-nente” per il clima mite, Loano offre un bel mare, chilometri di spiagge attrez-zate, la nuova passeggiata ed il caratte-ristico porto.

Loano è una tra le poche località turi-stiche in Italia a potersi fregiare di due Bandiere Blu: oltre a quella ormai stori-ca per le spiagge, per il secondo anno consecutivo viene assegnata al porto turistico “Marina di Loano” la Bandiera Blu che certifica la qualità ambientale degli approdi.

Ecco perché la cittadina ligure da sem-pre ha una forte vocazione turistica che le permette di resistere bene al tanto temuto calo del mercato immobiliare.

A confermare questa tendenza è Edgar-do Gavio, titolare insieme con il padre dell’omonima agenzia che da anni è un punto di riferimento nel settore edilizio di Loano sia nella compravendita sia nelle locazioni turistiche.

Forte dell’esperienza in campo finan-ziario del papà, che per lungo tempo ha lavorato nel settore bancario, e della professionalità che entrambi ripongono nel proprio lavoro, la Gavio Soluzioni Immobiliari offre servizi esclusivi di compra-vendita e si occupa anche di ristrutturazioni e della costruzione di edifici nuovi come la prestigiosa “Villa Italia”: una residenza signorile in clas-

se “A”, edificata secondo i canoni della bio-edilizia e del risparmio energetico, antisismica e situata in prossimità del mare e del centro storico.

Oltre alla clientela locale, l’agenzia van-ta numerosi acquirenti provenienti dal-la Lombardia e dal Piemonte, dove la famiglia Gavio è conosciuta e stimata da sempre, ma anche dall’estero, so-prattutto dal Nord Europa, dalla Ger-mania e dalla Gran Bretagna.

“Gli stranieri – spiega Edgardo Gavio – preferiscono le frazioni dell’entroterra ligure, anche se lontane dal mare, per la bellezza del paesaggio e anche in questo caso la Gavio Immobiliare garantisce un servizio di alto livello che passa dalla se-lezione dei borghi sino alla ristrutturazio-ne degli stessi secondo le norme vigenti e secondo i dettami della Sovrintendenza ai Beni Architettonici”.

L’obiettivo è duplice: “da un lato sal-vaguardare il recupero conservativo di questi edifici e delle frazioni nella loro interezza, dall’altro ricostruire secondo caratteristiche specifiche che vanno dal-la scelta della pietra e di tutti i materiali sino alla realizzazione di abitazioni do-tate di giardino, piscina e centro benesse-re. Per una casa-vacanza all’insegna del confort e, perché no, del wellness”.

I punti di forza che rendono questa agenzia rinomata e scelta da molti clienti locali e da numerosi turisti sono molteplici: ad esempio chi vende in esclusiva ha il vantaggio di vedere de-dotti dalla provvigione i costi di adegua-mento della documentazione catastale e dell’attestato di certificazione energe-tica (ACE).

Grazie agli stretti contatti con le banche e con gli istituti di credito, la famiglia

Gavio assicura ottime convenzioni per la stipula di mutui e finanziamenti, ga-rantisce inoltre la promozione immobi-liare sia sulla piazza di Loano, sia sul Ponente Ligure e suo entroterra, attra-verso diversi strumenti quali il web, la carta stampata e la pubblicità.

Chi acquista gode invece della consu-lenza tecnica gratuita per il disbrigo delle pratiche amministrative, dell’as-sistenza per l’apertura o la rinegozia-zione dei mutui e di una supervisione per la ristrutturazione, per la persona-lizzazione e per la proposta di arredo dell’abitazione.

La Gavio Soluzioni Immobiliari si avva-le infatti anche di professionisti specia-lizzati quali architetti, designer e artigia-ni edili per offrire ai propri interlocutori un servizio di alto livello sotto tutti gli aspetti. Ed è proprio la costante atten-zione al cliente che fa di questa agenzia una firma nel panorama della compra-vendita e della locazione sia della prima che della seconda casa.

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Gavio Soluzioni Immobiliari A Loano, i professionisti del mattone

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L a primavera risveglia in molti di noi il desiderio di scoprire paesi nuovi, così come il tepore del sole rievoca il ricordo del mare e delle spiagge. Perché allora non prenotare uno dei soggiorni proposti dal tour operator I Viaggi delle Pleiadi di Imperia, che dal 1982 rende indimentica-bili le vacanze dei propri clienti. Forte di un’esperienza maturata “sul campo” attra-verso la visita dei luoghi e delle strutture ricettive e grazie al rapporto diretto con i referenti locali, il titolare Francesco Paolo Basili sostiene che lavorare nel turismo si-gnifica conoscere le destinazioni, promuo-verle in tutte le loro molteplici possibilità, cercare sempre il servizio più adeguato per la clientela e garantire tariffe accessibili a tutti. La sua tesi è confutata dal fatto che I Viaggi delle Pleiadi nel tempo hanno stretto dei solidi rapporti con i tour ope-rator e con i governi dei paesi ospitanti per garantire dei pacchetti viaggio a costi davvero imbattibili. Tra le numerose mete suggerite da Basili e dal suo staff per la pri-mavera targata 2013 segnaliamo l’offerta Speciale Spagna Senior dedicata agli over 55, già proposta con successo negli anni precedenti ed ora aperta a tutti senza limiti d’età. L’operatore in passato ha infatti vin-to una gara d’appalto indetta dal governo

spagnolo per la concessione in esclusiva all’Italia di soggiorni studiati specifica-tamente per i senior in prestigiosi hotel a quattro stelle, ma a costi decisamente contenuti che comprendono trattamento di pensione completa, bevande incluse ai pasti, volo aereo andata e ritorno, trasferi-menti dall’aeroporto all’albergo e numero-si altri benefit. Le affascinanti destinazioni sono la Costa del Sol, la Costa Blanca, la Costa de La Luz e Palma di Maiorca. Per vi-vere una Spagna all’insegna del relax e del divertimento. Altri due viaggi imperdibili sono la Costa turchese con l’escursione di una notte a Pamukkale, famosa per le sor-

genti termali che hanno formato nei secoli un paesaggio simile alle cascate di ghiac-cio, e il tour Cappadocia e Costa Turchese, per godere delle meraviglie che la natura offre in questa riviera del Mediterraneo ric-ca di fascino e suggestioni. Il primo è vali-do sino al 29 aprile, il secondo sino al 30 giugno e per entrambi la quota compren-de volo e tasse aeroportuali, trasferimento dall’aeroporto all’albergo, guida parlante italiano, sistemazione in hotel a quattro e cinque stelle con trattamento di pernotta-mento e prima colazione, mezza bottiglia d’acqua all’arrivo e cocktail di benvenuto in hotel. Anche in questo caso l’offerta ha tariffe concorrenziali grazie alla collabora-zione, in esclusiva per l’Italia, de I Viaggi delle Pleiadi con i corrispondenti turchi. Un altro plus è che in Italia ben 4200 ope-ratori turistici propongono i cataloghi del tour operator ligure, che possono essere consultati anche online sul sito e che of-frono un ventaglio di destinazioni a corto, medio e lungo raggio. Chi sceglie questo tour operator non si rivolge quindi a sem-plici venditori, ma a consulenti di viaggio che propongono mete interessanti a tariffe concorrenziali perché, sottolinea il titolare, tutti devono poter vivere la vacanza come un’esperienza unica, ricordando ogni mo-mento trascorso e condividendo la filoso-fia del poeta iraniano Omar Khayyam che disse: “la vita è un viaggio e viaggiare è vi-vere due volte”.

Il valore aggiunto dei viaggi finanziati proposti dal tour operator I Viaggi delle Pleiadi è che queste tariffe permettono di fare vacanze di lusso a prezzi talmente contenuti da non influire negativamente sulle segnalazioni d’obbligo per il reddi-tometro.

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I Viaggi delle Pleiadi presentano... Cappadocia e Costa del Sol

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Amate il contatto con la natura? La bi-cicletta è da sempre la vostra grande pas-sione? Vi piacciono l’arte e la cultura ita-liana, ma siete sensibili anche al fascino dei paesi stranieri? Se avete risposto in maniera affermativa a tutte le domande, il vostro tour operator ideale è Due ruote nel vento che da oltre dieci anni si pone come autorevole punto di riferimento per il turismo ecologico e sostenibile. Con più di duecentocinquanta viaggi all’attivo per un totale di ventisei nazioni, questa originale travel agency torinese propone un’offerta ampia e articolata, suddivisa in tour individuali, di gruppo, per le famiglie

e per le scuole medie inferiori e superio-ri sia in Italia sia all’estero. Gli itinerari, adatti a tutti e senza limiti di età, sono selezionati per essere non solo tranquilli e relativamente facili, ma anche interes-santi e ricchi di cultura, storia, arte e ov-viamente natura. Tra le novità “Made in Italy” di questa prima parte del 2013 se-gnaliamo la formula bici e benessere nel marchesato di Saluzzo e il viaggio lungo il Po da Torino a Pavia: il primo è un itine-rario che alterna castelli, abbazie e borghi con alture coperte di vigne e frutteti e che la sera riporta ad una residenza nobiliare immersa nel verde e dotata di piscina e centro benessere; il secondo è un viaggio che fa parte di Bicitalia, la rete di percorsi ciclabili italiani ideati dalla FIAB (Fede-razione Italiana Amici della Bicicletta), e che si snoda lungo la riva del Po attra-verso oasi naturalistiche, paesi arroccati sulle colline e città d’arte. Tra le nuove mete internazionali segnaliamo invece il mix bicicletta e battello sul fiume Mo-sella, tra le colline e i castelli medioevali della Germania, la formula chiatta e bici in Lorena – splendida zona della Francia nordorientale – oltre che il tour da Parigi a Londra attraverso l’Avenue Verte inau-gurata lo scorso 23 giugno in occasione

delle Olimpiadi tenutesi in Inghilterra. A queste new entry si aggiungono la vacan-za in Cornovaglia, in Finlandia, in Porto-gallo, in Andalusia e un interessante per-corso a piedi: il cammino di Shakespeare nella suggestiva campagna inglese. Sì perché Due ruote nel vento non è solo specializzato in viaggi su bike, ma orga-nizza anche divertenti trekking in Nor-vegia, Spagna, Svizzera, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia ed escursioni con le ciaspole, con gli sci di fondo e ad-dirittura con i pattini a rotelle. Dalla gita breve alla vacanza di una settimana, dai viaggi individuali a quelli di gruppo con

accompagnatore, dal solo noleggio della bicicletta alla proposta completa, il tour operator garantisce quindi formule tailor made capaci di soddisfare le esigenze e i desideri di ognuno. Per chi – torinese oppure no – vuole scoprire il fascino del capoluogo piemontese, l’agenzia propo-ne infine pedalate a tema, le stesse che organizza anche a Milano e in altre cit-tà della penisola. Due ruote nel vento è dunque il punto di riferimento per chi sceglie il turismo ecologico e sostenibile, per chi ama il connubio con il paesaggio e per chi non può fare a meno della sen-sazione di libertà che solo un viaggio en plein air sa offrire.

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Un Paese intrigante e Poco noto, dove la cUltUra e le tradizioni ancestrali soPravvivono intatte, anche se, talvolta, all’ombra dei grattacieli. ideale Per chi cer-ca atmosfere Particolari e insolite, Per chi vUole stU-Pirsi di fronte ai contrasti e meravigliarsi al cosPetto dell’armonia e della raffinatezza di cUi si trova trac-cia ovUnqUe, anche nelle Piccole cose.

Metropoli, giardini,

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Viaggio in Giappone

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“in questo mondoanche la vita della farfalla è frenetica”

— Kobayashi Issafine XVIII secolo

Metropoli, giardini, filosofie

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STORIE DI VIAGGI E VIAGGIATORI

“In questo mondo anche la vita della farfalla è frenetica”. Mai un haiku è risultato più incisivo per descrivere il Giappone delle città, crocevia di mondi, di culture, di mode e di modi. Ma anche ricche di una spiritualità profonda, essenziale, rarefatta, vestita di riti lontanissimi e difficili.

Non è difficile innamorarsi del Giappone. È un’at-trazione fatale quella che ci coglie non appena si arriva, un insieme di curiosità, frenesia, stupore, un dépaysement che stordisce ed affascina.

Una donna in kimono scivola silenziosa in una stradina, le tremule luci delle ochaya – le “ono-revoli case da tè”, le case delle ultime geishe – si accendono al tramonto: siamo nel quartiere di Gion a Kyoto oppure tra le pagine di “Memorie di una geisha”? Un impiegato in serissima tenuta d’ufficio si piega in un inchino al cospetto di un

foto di Carla Milone

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altare shintoista, offre una tavoletta devozionale e batte ritualmente le mani due volte: invoca la buona fortuna. Siamo nel cuore di Tokyo o den-tro un racconto di Murakami?

Un mondo rovesciato, una sintesi di avanguar-dia e tradizione, di dolcezza e di frenesia, di si-lenzi e di frastuono, di cybercafé e giardini in mi-niatura. Il Giappone è sorprendente, è un luogo per viaggiatori curiosi, attratti dalla promessa di un Paese intrigante e poco noto, dove la cultura e le tradizioni ancestrali sopravvivono intatte; è per chi cerca atmosfere particolari e insolite, per chi vuole immergersi nella modernità o meravi-

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In alto: I giardini dei templi giapponesi riflettono la visione buddhista, così come gli edifici dei templi. Anche semplicemente visitando un tempio e il suo ambiente si viene in contatto con gli insegnamenti del Buddismo.

Al centro: Takayama: tempio Sakurayama.

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gliarsi al cospetto dell’armonia e della raffinatezza di cui si trova traccia ovunque, nei decori dei palazzi e dei templi, in alcuni dettagli dell’arredo urbano delle città, così come nella domestica intimità delle case private. Tutto in Giappone è all’insegna della ricerca dell’armonia, concetto difficile da esprimere, quasi incomprensibile per l’occidentale. L’idea ad esempio di racchiudere in poche sillabe – un haiku, l’essenza di un’emozione o di un concetto, così come l’idea che durante la cerimonia del tè si possa esprime-re l’equilibrio perfetto tra la natura e l’uomo, il rispetto e la gratitudine verso ogni cosa esistente, o ancora che la composizione floreale assurga a filosofia ed esprima l’armonia dell’universo, sono difficili da spiegare, ma tangibili e reali. E l’amore per l’estetica qui si riflette anche nella cucina, i piatti si gustano prima con gli occhi poi con il palato: una leggerissima frittura di crisantemi, una delicata minestra di alghe rare, deliziose mattonelle con semi di ginko, radici di loto, spuntature di felci… piatti dai nomi poetici che non si ricorderanno, come un’atmosfera, fluttuante, sottile e misteriosa.

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A fianco: Il portalettere di una vecchia stazione di posta della valle di Kiso con l’inconfondibile divisa compie le sue consegne di casa in casa. Oggi come cento anni fa.

In basso: A Kyoto, nel quartiere di Gion, le maiko si affannano per le strade, raggiungono le okiya dove apprenderanno il canto, la danza, le regole di comportamento. Inseguendo il sogno di diventare geishe.

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Non è necessario compiere lunghi tragitti per scoprire i molti volti del Giappone, che si rivelano nel cuore delle stesse città, nei piccoli villaggi rurali, lungo i percorsi sacri allo shintoismo e al buddismo zen.

Alcuni piccoli borghi conservano l’atmosfera di un lontano passato feuda-le, quando qui transitavano i signori e i loro samurai. Ovunque si scopro-no botteghe e angoli preziosi, piccoli capolavori di architettura rurale che iniziano a descrivere i tratti distintivi del viaggio: l’armonia e la semplicità delle forme, la delicatezza dei colori giustapposti, la gentilezza degli abi-tanti. Qui una piccola casa-museo, là una bottega che espone capolavori di artigianato, tessuti delicati, lavori in bambù…

Ed è proprio la casa a rivelare l’animo gentile e meditativo del Giappone. Dall’interno – essenziale, frugale, spoglio – si scopre il mondo; le grandi pareti scorrevoli aprono magici scorci sui giardini, le finestre scorrono sui telai a slitta e lasciano scoprire un paesaggio continuamente mutevole, che

cambia al cambiare della luce, della stagione, del momento: ora un bocciolo si apre, ora una foglia ondeggia nella trasparenza dell’autunno, ora il riflesso della neve sul giardino illumina la stanza e la rende un paesaggio nuovo e fantastico. Kyo-to, l’antica capitale imperiale, resta ancora oggi l’anima della cultura giapponese. Il castello Nijo-jo, antica dimora famigliare costruita dall’illustre Shogun Ieyasu Tokugawa è il trionfo dei secoli squisiti: la bellezza dei dipinti di Kano Tanyu ci fanno volare in un altro tempo, in un’altra di-mensione. Cieli dorati, danze di ventagli, inverni nevosi, fiori di ciliegio, rami flessuosi di bambù, uccelli che spiccano il volo: intensità vibranti, commoventi.

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E poi la vecchia Kyoto e Gion, il quartiere degli spettacoli tradizionali, il ka-buki, il bunraku, dove è ancora possibile incontrare geishe e maiko, i templi di Kiyomizu con la caratteristica piattaforma lignea sospesa sulla vallata, di Kodai-ji, edificato nel 1605 in memoria dello shogun Toyotomi Hideyoshi per volontà della moglie e il tempio di Kinkaku-ji, tra le mete più famose del Giappone, dove l’immagine del Padiglione d’Oro che si riflette nelle ac-que del laghetto antistante crea uno scorcio di grande bellezza soprattutto quando gli alberi si tingono dei colori dell’autunno.

Nel XIV secolo fu la splendida dimora dello shogun Ashikaga Yoshimitsu, trasformata in tempio alla sua morte; quella che possiamo ammirare è la

fedele riproduzione dell’originale, dopo che un incendio doloso lo distrus-se completamente nel 1950.

Ma lasciamo Kyoto per un salto nel futuro.

Osaka è una città dagli stupefacenti contrasti: svettanti grattacieli, tra cui le torri gemelle dell’Umeda Sky Building, animati quartieri come Dotonbori, Shinsaibashi e Americamura, affollati di negozi e ristoranti, il parco ai piedi del castello, ultimo testimone di un lontano passato feudale.

Tokyo è sconfinata e nevrotica, è una città dove disordine e armonia convi-vono fianco a fianco, dove le ultime case di legno tradizionali sopravvivono all’ombra di vertiginosi grattacieli di vetro, dove i giardini da meditazione, di pietra e di sabbia, hanno come sfondo una foresta di torri… Tokyo è una metropoli ruggente, quieta, folle, meditativa, sorridente, caotica, compli-cata, rumorosa, silenziosa, pensosa, affannata: è tutto e il suo contrario, è un crocevia di mondi, è l’espressione del samsara, del vortice del divenire. Tokyo è bella? È brutta? Ciascuno scopre la sua Tokyo, considerando che in Giappone le grandi città non nascono per essere belle, ma piuttosto fun-zionali. La città è uno strumento di vita e di lavoro, la bellezza è un’isola, ha la durata di un attimo. E poi, la notte, che a Tokyo è il regno dell’effimero, quando le luci trasformano la città in un caleidoscopio rutilante e i ristoran-ti ammiccano con le loro proposte.

Oltre alle grandi realtà di Tokyo, Kyoto, Osaka, c’è un mondo riposto e si-lenzioso, fatto di sentieri nei boschi di cedri e di aceri, meta di pellegrinag-

Una strada di Osaka. Le grandi metropoli del Giappone sono un crocevia di mondi, di culture, di mode.

Templi e santuari celano riti e tradizioni antichissimi.

A centro pagina: Tokyo: le luci del quartire di Ginza, città vitale, energica e sfavillante.

Kyoto, Kinkaku-ji, il Tempio d’oro.

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IL GIAPPONE DEL TUCANODalla “Via degli Shogun” ai “Luoghi della perfetta armonia”, da “Luci del Sol Levante” ai “Giardini e vulcani del Kyushu” e ancora“I due volti del Giappone”: Il Tucano Viaggi Ricerca illustra un’ampia scelta di proposte studiate per scoprire i molti aspetti del Giappone nel catalogo Lontano Oriente e Giappone consultabile sul sito www.tucanoviaggi.comgi di devoti al buddismo che compiono a piedi

le tappe del percorso di 88 templi nell’isola di Shikoku o raggiungono solitari sacrari e mona-steri nei boschi sulle pendici del Monte Koya: è il volto mistico del Giappone, quello della ricerca della frugalità e della purezza interiore. E c’è il mondo dove si esprimono le immani forze della natura: isole di fuoco in cui la terra dà origine a sorgenti d’acqua calda che diventano onsen, oasi di paradiso per deliziare il corpo e la men-te. “Non scordare: noi camminiamo sopra l’inferno, guardando i fiori”, dice ancora Kobayashi Issa.

Non è facile, il Giappone. Occorre avvicinarlo con un atteggiamento di rispetto e senza la pre-tesa di capire tutto utilizzando parametri che qui

entrano in collisione con altre logiche, si scon-trano con differenze culturali incommensura-bili, linguaggi misteriosi e criptici e noi, privi della chiave per aprire le porte di quell’universo rischiamo di restarne fuori per sempre. Meglio dunque lasciarsi andare nel vortice di questo mondo sorprendente, scorrere nel suo flusso osservandolo, senza la pretesa di decifrarlo com-pletamente.

Le rocce sono montagne, la ghiaia è il mare: ogni forma è un simbolo, ogni oggetto una metafora. Anche questo è il Giappone.

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Giardini zen: la ghiaia diventa acqua, le pietre isole.I giardini di pietra e di sabbia sono luoghi di meditazione. La materia si contrappone al vuoto.

“Di fronte al giardino di roccia si fa ciò che naturalmente deve essere fatto: si fanno le righe con il rastrello, si raccolgono le foglie, i rami secchi.

Fondersi con lo spirito intimo della pietra, accettare che non vi sia un motivo e un fine, farsi parte della pietra, diventare il vuoto”

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BarBara OdettOalessandrO lercaraUna giornalista e Un fotografo alla scoperta della città

ITINERARI

TORINO, secondo noi

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arte, cUltUra, storia e design, Ma ancHe BUsi-ness, Moda e appUntaMenti glaM. aree Verdi, Zone indUstriali, pUnti in cUi conViVono etnie e tradiZioni diVerse: tOrInO Ha Mille aniMe affa-scinanti e noi Ve le fareMo scoprire.

Il nostro primo appuntamento alla scoperta della città è in Crocetta e più precisamente nella zona definita San Se-condo. L’abbiamo scelta perché, rispetto al quartiere vero

e proprio, è meno blasonata, ma altrettanto interessante. Qui si possono scovare portoni liberty risalenti al periodo che va dall’Ottocento alle prime due decadi del Novecento, qui si respira un’atmosfera ibrida che unisce la vita del mercato rionale e delle botteghe artigiane all’allure delle boutique e, ancora, qui confluiscono i turisti che arrivano nella vicina stazione ferroviaria di Porta Nuova.

Passeggiando tra le vie si possono scoprire scorci della Torino ottocentesca e angoli della città industriale, edifici con i ballatoi e condomini signorili, ma soprattutto si può ammirare la splendida chiesa di San Secondo Martire, al numero 8 dell’omonima via. Iniziata a costruire nel 1872 e consacrata al culto nel 1882, aveva lo scopo di accogliere i numerosi fedeli della zona, che si era ingrandita grazie alla costruzione dello scalo ferroviario di Porta Nuova che univa Torino a Genova.

Un tempo chiamato borgo “dij Sagrìn”, poi “di Garibaldi” e successivamente “di San Secondo”, di giorno è una zona commerciale fiorente e dinamica, di sera un centro resi-

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ITINERARI

denziale oltre che un’importante area ricettiva che vede la presenza di nume-rosi alberghi.

Tra questi segnaliamo l’Hotel Resi-dence Liberty, incastonato tra i palazzi al civico 37 di via Vincenzo Gioberti. Elegante e accogliente, ospita una sala riunioni e un centro benessere dotato di bagno turco, vasca idromassaggio, doccia emozionale e area relax. La cura del dettaglio e del servizio, uniti all’at-mosfera confortevole, fanno di questo Hotel de Charme un luogo rilassante e piacevole.

I turisti, ma non solo, che vogliono uno squisito souvenir di Torino hanno come meta la pasticceria Pfatisch, in via Sacchi 42. Inserita tra i locali sto-rici d’Italia, dal 1915 ad oggi delizia i golosi con le sue tavolette di cioccolata, le creme da spalmare, oltre quaranta tipi di torte e un’ampia selezione di pa-sticceria fresca e secca oltre che salati-ni e torte gastronomiche. Non stupisce dunque che annoveri tra i suoi clienti il Duca d’Aosta, Mario Soldati, Indro Montanelli, Norberto Bobbio, Michele Placido e molti altri nomi celebri.

La zona di San Secondo accoglie di-versi locali per chi ama la buona cuci-na e il Ristorante Marcello (corso Stati Uniti 4) ne è un esempio. Gestito da cinquantun’anni dalla famiglia Graz-zini, propone un menù del territorio – ma non solo – modulato secondo le specialità di stagione e rigorosamente

casalingo e lo affianca ad una carta dei vini ricca di etichette prestigiose. L’am-biente informale lo rende un punto di riferimento per la clientela abituale che lo “affolla” sia a pranzo sia a cena.

Non solo meta gastronomica, ma anche di shopping, segnaliamo due lo-cation per i cultori dello stile: la bouti-que Speed Ball di corso Stati Uniti 7bis e la gioielleria Montegrandi di via San Secondo 13/b. La prima da trent’anni cura il total look maschile proponendo griffe rinomate e abiti confezionati con il brand Speed Ball, che si distingue per i tagli sartoriali, la cura dei dettagli e i costi contenuti. Una curiosità: da ventidue anni il titolare è un appassio-nato della Vespa e ne custodisce alcuni esemplari nello showroom.

La gioielleria Montegrandi è inve-ce un atelier intimo e raffinato dove trovano spazio oggetti preziosi e rigo-

rosamente rari. Nata dall’esperienza di Elena Varetto, appassionata di anti-quariato, e da Giuseppe Massimiliano Tomasi, esperto d’arte, è specializzata in gioielli e oggetti antichi, effettua perizie e valutazioni e si avvale della collaborazione di due laboratori ora-fi che restaurano gioielli seguendo le tecniche della tradizione più antica.

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Scoprire Torino e non solo

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VISITE GUIDATE

PALAZZO DELL’UNIVERSITÀ DI TORINO – via Po, 17

Visita guidata al Palazzo della Regia Uni-versità di Torino realizzato per volere di Vittorio Amedeo II in occasione delle riforme del sistema scolastico dello sta-

to, espressione grandiosa della politica assolutistica sabauda. Il monumentale palazzo in stile barocco è stato progetta-to da Michelangelo Garove a partire dal 1712 e portato a termine entro gli anni trenta con contributi di Antonio Bertola, Giovanni Antonio Ricca e Filippo Juvarra.

Data e orario: giovedì 11 aprile ore 18,10

CASTELLO DI RACCONIGI

Visita guidata al Castello Reale di Racco-nigi, residenza extraurbana della famiglia Savoia-Carignano nata come dimora for-tificata all’inizio dell’XI secolo e trasfor-mata in un moderno complesso barocco a partire dalla seconda metà del Seicento con i progetti di Guarino Guarini e André le Notre.

Data e orario: domenica 21 aprile ore 10,00

BOTTEGHE STORICHE

Visita guidata alla scoperta di alcune tra le più suggestive ed eleganti botteghe storiche del centro di Torino. Il percorso, interamente a piedi, comprende la visita alla Regia Farmacia di via XX Settembre, la storica passamaneria artigiana Mas-sia, l’antica cereria di piazza Solferino, la bottega di antichi giocattoli Balocco Arte e altre antiche botteghe cittadine.

Si farà una pausa nell’ex ufficio di frut-teria di Palazzo Reale, recentemente ria-dattato a caffetteria.

Data e orario: sabato 25 maggio ore 10,00

LA SINAGOGA DI TORINOvia San Pio V, 12

La visita alla Sinagoga di Torino, realiz-zata dall’architetto Enrico Petiti tra il 1879 e il 1884 – a seguito del rifiuto della Mole Antonelliana da parte della comu-nità israelitica a causa dei contrasti sorti con Alessandro Antonelli - sarà arricchita dall’incontro con un membro della co-munità ebraica di Torino che illustrerà gli aspetti salienti della tradizione religiosa e culturale e ebraica.

Data e orario: domenica 17 marzo ore 10,00

Mostra temporanea “TESORI DELL’ERMITAGE” a Palazzo Madama

Visita guidata alla mostra di Palazzo Ma-dama, che inaugura lo scambio culturale promosso dall’amministrazione civica di Torino tra la terra che fu dei Savoia e il museo che custodisce i tesori degli Zar. La mostra propone una selezione di ope-re dalla grandiosa collezione di Alexan-der Basilewsky.

Data e orario: domenica 9 giugno ore 10,10 Per prenotazione alle visite rivolgersi a FABI Plus tel. 011 5611153 [email protected]

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CONFERENZE E CORSI Primavera 2013

Appuntamenti 5 marzo 2013 “Theta Healing: una potente tecnica olistica per il benessere fisico, psichico e spirituale – cambia le tue credenze e cambierai la tua vita”

Relatrice: Carla FornoInsegnante certificata DNA Base e avan-zato Theta Healing. 12 marzo 2013 “Lo shiatsu: cosa, come e perché?”Relatore: Dino Di CintioOperatore Shiatsu iscritto al Registro Ita-liano Operatori Shiatsu (RIOS) presso la Federazione Italiana Shiatsu. 9 aprile 2013 “Fisioterapia e osteopatia: approccio multidisciplinare nelle patologie orto-pediche e posturali”Relatore: Dr. Guido Benedetto Centro Fisio G.M. Fisioterapia e Riabi-litazione.

Gli appuntamenti si svolgono presso la sede di Via Guarini 4 a Torino nelle date sotto indicate dalle ore 18,00 alle ore 19,30.La partecipazione è gratuita per gli associati e loro familiari.Al termine di ogni conferenza viene offerto un aperitivo ai partecipanti.

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16 aprile 2013 “Come prevenire le malattie dismeta-boliche e oncologiche con l’alimenta-zione”Relatrice: Dr.ssa Etta FinocchiaroMedico Chirurgo Specialista in Dietolo-gia e Scienza dell’Alimentazione. 7 maggio 2013 “Parola d’ordine: Check – up!”Relatrici: Dr.ssa Alessandra Giraudo, Direzione IRM Indagini Ricerche Mediche Dr.ssa Rosa Corradino, Direttore Sani-tario dell’IRM.

CORSI BON TON Easyeventi offre attraverso un ciclo di incontri l’opportunità di confrontarsi sul tema del Galateo rivisitato in chiave moderna sia nel pubblico che nel priva-to per affrontare la vita di tutti i giorni nel pieno rispetto di se stessi e delle stesse regole imposte dall’etichetta.

Gli incontri si svolgono presso la sede di Via Guarini 4 a Torino nelle date sotto indicate dalle ore 18,00 alle ore 20,00. Il costo di partecipazione è di € 20,00 a persona per ogni serata.Al termine di ogni appuntamento viene offerto un aperitivo ai partecipanti.Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus tel. 011 5611153 – [email protected]

21 marzo 2013 “L’arte del ricevere” Relatrici: Dr.ssa Bianca Toesca e Dr.ssa Fosca Lagattolla di Easyeventi

4 aprile 2013 “L’arte della tavola” Relatrici: Dr.ssa Bianca Toesca e Dr.ssa Costanza de Chastenay di Easyeventi

16 maggio 2013 “L’abito giusto in ogni occasione”Relatrici: Dr.ssa Bianca Toesca e Dr.ssa Fosca Lagattolla di Easyeventi

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CONFERENZE E CORSI

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convenzioni

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CONVENZIONI

marzo 2013 | Plus Magazine 22 | CONVENZIONI 85

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86

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marzo 2013 | Plus Magazine 22 | I LUOGHI DEL GUSTO 87

I LUOGHI DEL GUSTO

FABI Plus consiglia: I LUOGHI DEL GUSTO

RISTORANTE DELFINO BLU

Il ristorante Delfino Blu e le sue specialità ai frutti di mare sono tra le più cono-sciute e apprezzate all’inter-no del panorama della risto-razione torinese. D’altronde il Cavalier Peter con i suoi 35 anni di attività alle spal-le può essere considerato,

a pieno titolo, un punto di riferimento dell’alta enoga-stronomia torinese.

Potrete trovare piatti per ogni palato, specialità ai frutti di mare (come il tipico e noto Plateau Royal) e una rifornitissima cantina con vini bianchi e rossi, di tutti i gusti, qualità e provenienze.

PASTICCERIA DULCINEA

La Pasticceria Dulcinea da 30 anni diffonde dolcezza a Torino. Pasticceria fresca e secca, cioccolatini, torroni, panettoni, colombe e uova di cioccolato sono alcune delle prelibatezze artigianali che troverete alla Pasticceria Dulcinea di Torino.

Alla base di tanta bontà ci sono la qualità della materia prima e la maestria del pa-sticciere.

Dulcinea è in grado di fornire un eccellente servizio di cate-ring a Torino, dolce e salato. Torte nuziali e cesti regalo personalizzati per ogni oc-casione.

IL BRICRistorante, Piano Bar, Gelateria

Il Ristorante – Un ambiente prestigioso, unito ad una cu-cina di alta qualità e ad una carta dei vini di assoluta ec-cellenza, che si rivela il luogo ideale per regalare ad ogni evento speciale uno scenario di raro fascino ed esclusività.

Il Pianobar – Sorseggiare un cocktail o uno dei whisky d’autore cullati dalle note di uno splendido pianoforte a coda e dalle amonie del sax.

La Gelateria – Fiore all’oc-chiello del Bric, è il laborato-rio di gelateria che propone giornalmente esclusivi gusti realizzati con prodotti di pri-missima qualità.

RISTORANTE LA PERGOLA ROSA

Il Ristorante La Pergola Rosa nasce nel 1938, ed è stato recentemente oggetto di un restyling che gli ha permes-so di mantenere la sua affa-scinante impronta Art Decò anni ‘40. Una cena alla Pergola Rosa

vuol dire cordialità, intimità cucina tradizionale, non solo Piemontese, e una costante attenzione nella ricerca della qualità dei prodotti, carni, pesce e verdure principal-mente di stagione.

La Carta dei vini abbraccia l’internazionalità con predo-minanza piemontese.

Ristorante Delfino BluC.so Orbassano 277 - Torino – Tel. 011 3115080www.ristorantedelfinoblu.com [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10%

Pasticceria DulcineaCorso Francia 207 – Torino Tel. 011 7767843Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10%

Il BricStrada Colle della Maddalena 170 – Moncalieri (To)Tel. 011 8610342www.barbric.it – [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10%

Ristorante La Pergola RosaVia XX Settembre 18/A – Torino – Tel. 011 537562www.lapergolarosa.it [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% a cena

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88

GITE

21 Aprile 2013

GARDALANDGardaland è il Parco divertimenti n°1 in Italia,

quello da più tempo presente nel nostro Paese e uno dei maggiori a livello europeo.

La grande varietà di attrazioni e spettacoli è in grado di soddisfare un pubblico molto vasto: dalla

prima infanzia all’adolescenza alla terza età, dal gruppo di teenager alla famiglia.

11 e 12 Maggio 2013

FIRENZEAttraverso la spiegazione della Prof.ssa Rebaudo, storica

dell’arte, verrà effettuato un itinerario dedicato in particolare ai capolavori di Michelangelo, ripercorrendo

le tappe della sua esperienza artistica e visitando luoghi indissolubilmente legati alla sua memoria. Pernottamento

sulla collina di Fiesole, ambita meta turistica per le sue terrazze panoramiche dalle quali scorgere un paesaggio

indimenticabile delle colline circostanti.

31 Agosto 2013

VENEZIAWeek-end dedicato alla visita della città e delle isole

lagunari in occasione della famosa Regata Storica, una spettacolare sfilata di antiche imbarcazioni

cinquecentesche e personaggi in costume. Una fedele ricostruzione del passato glorioso di una delle

Repubbliche Marinare più potenti e influenti del Mediterraneo.

Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus Tel. 011 [email protected]

gite

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SPETTACOLI

marzo 2013 | Plus Magazine 22 | SPETTACOLI 89

spettacoli:Tramite il circuito ticket.it vendita di biglietti per gli

Per prenotazioni e ritiro biglietti rivolgersi a FABI Plus – Tel. 011 5611153 – [email protected]

Torino - Teatro Colosseo16 marzo 2013

ore 21.00Galleria € 28,75

Platea 1º settore € 40,25Platea 2º settore € 34,50

TorinoHiroshima Mon Amour

21 marzo 2013ore 22.00

Posto unico € 17,25

Torino - Teatro Colosseo18 aprile 2013

ore 21.00Galleria A € 31,00Galleria B € 25,00

Poltronissima € 36,80Poltrona € 31,00

TorinoPalaolimpico ex Isozaki

30 aprile 2013 –ore 21.001º anello numerato € 47,15

2º anello numerato frontale € 41,402º anello numerato laterale € 40,25

Parterre € 37,95

TorinoPalaolimpico ex Isozaki3 maggio 2013ore 21.001° anello numerato € 48,30Parterre € 36,80

TorinoPalaolimpico ex Isozaki4 maggio 2013ore 21.002º anello numerato frontale € 40,252º anello numerato laterale € 31,05Parterre in piedi € 34,50

Torino – Teatro Alfieri6 maggio 2013ore 21.00Platea 1º settore € 75,00Platea 3º settore € 42,00Galleria € 30,00

TorinoPalaolimpico ex Isozaki19 maggio 2013 – ore 21.001º anello numerato frontale € 34,501º anello numerato laterale € 28,751ª platea numerata € 40,252ª platea numerata € 34,50

EMELI SANDÉ

MAX GAZZÈ

ELIO E LE STORIE TESE

GIANNA NANNINI

LANA DEL REY

MODÀ

RENZO ARBORE

COLORADO TOUR

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Gli uffici sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 17,00È gradito appuntamento

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L’architetto Giovanna Furbatto collabora con Plus Magazine per of-frire ai lettori il suo parere e i suoi consigli relativi a ristrutturazione di residenze private, uffici e negozi, realizzazione di nuove costruzioni, classificazione energetica, accatastamenti, pratiche edilizie. Potete inviare le vostre domande a [email protected].

L’ARCHITETTO RISPONDE

marzo 2013 | Plus Magazine 22 | GLI ESPERTI RISPONDONO 91

Ho un appartamento di 100 mq in zona San Paolo e vorrei sapere se per modificare la disposizione interna del mio alloggio così da ricavare un secon-do bagno, devo chiedere un permesso al Comune, oppure no. Veronica

Sì, se vuole cambiare la distribuzione interna del suo alloggio, demolendo e ricostruendo anche solo alcuni muri interni, deve richiedere all’Ufficio Tecnico del Comune di Torino un permesso denominato C.I.L. (Comu-nicazione di Iniziativa Libera). La pratica deve essere necessaria-mente firmata da un professionista

abilitato e i lavori possono iniziare subito dopo la presentazione della pratica stessa.

◆◆◆

Vorrei cambiare i serramenti esterni in zona Santa Rita, cosa devo fare? Simona

Per poter sostituire i serramenti esterni nella forma/colore/dimensio-ne, è necessario chiedere un permes-so all’Ufficio Tecnico del Comune di Torino e allegare la scheda tecnica relativa ai nuovi serramenti, inoltre, se il suo alloggio fa parte di un condo-minio, è necessaria una lettera di ap-

provazione da parte dell’amministratore dello stabile. Se invece i serra-menti restano uguali a quelli esistenti, ciò rientra nella manu-tenzione ordinaria e non si deve richiede-re nessun permesso.

◆◆◆

Devo mettere in ven-dita il mio alloggio e mi è stato detto che è necessario fornire il Certificato Ener-getico; di che cosa si tratta? Massimo

Il Certificato Energe-tico è il documento che attesta la Classe Energetica di ogni singola unità immo-biliare. Si va dalla classe A+, con le pre-stazioni migliori, alle classi G / N.C., con

le peggiori prestazioni. Con Decreto Ministeriale del 26 giugno 2009, la legge impone al proprietario di mu-nirsi di questo documento ogni volta che l’unità immobiliare è oggetto di compravendita o affitto. Inoltre, da circa un anno è entrata in vigore una nuova norma in cui si pre-vede che la classe energetica venga sempre indicata in tutte le forme di pubblicizzazione per la vendita o l’af-fitto (giornali, siti di settore, cartelli o altro). L’attestato può essere rilasciato solo da un professionista abilitato, iscritto all’albo dei certificatori energetici.

◆◆◆

Ho un alloggio in centro a Torino, con i soffitti alti. Posso edificare un soppalco? Marco

Per edificare un soppalco bisogna avere a disposizione un’altezza mini-ma di mt. 2,20, da terra al soppalco, e di mt. 2,00 dal soppalco al soffitto. Bisogna inoltre tenere conto delle se-guenti indicazioni relative all’altezza interna previste per le diverse desti-nazioni d’uso: da mt. 2,00 a mt. 2,39 uso deposito; da mt. 2,40 a mt. 2,69 uso servizio igienico, disimpegno, lavanderia, ripostiglio; altezza supe-riore a mt. 2,70 per uso residenziale, camere o soggiorno. Sul tema specifico inoltre, si può con-sultare il regolamento edilizio – Art. 55. Rimango comunque a disposizio-ne per ulteriori chiarimenti.

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Il notaio Remo Bassetti, titolare dell’omonimo studio torinese, col-labora con la nostra rivista, per fornire ai lettori chiarimenti su pro-blematiche e pratiche inerenti per esempio a successioni, donazioni, compravendita di immobili, costituzione di associazioni e fondazio-ni, convenzioni matrimoniali e costituzione di fondi patrimoniali, mutui e altri tipi di finanziamento. Per le vostre domande scrivete a [email protected].

92

IL NOTAIO RISPONDE

Mio marito è intestatario della casa dove abitiamo, acquistata prima del matrimonio. Siamo in seconde nozze: lui non ha parenti stretti, ma solo due cugini di primo grado, mentre io ho una figlia. Vorrei sapere se in caso di sua morte sarò unica erede o possono interveni-re i cugini; in caso di mia morte cosa può essere fatto perché l’eredità vada a mia figlia?

Vi ringrazio, Tiziana

La moglie e i cugini? Non confondiamo la lana con la seta! Certo che sarà unica erede. Per la figlia il discorso è diverso: se viene a mancare prima suo marito, sua figlia erediterà quello che lei ha ereditato da suo marito. Se venisse a mancare prima lei, sua figlia erediterebbe da suo marito solo se lui la istituisce con testamento (sul cui contenuto può però cambiare

idea fino all’ultimo minuto). Se volete invece regolamentare in vita, di comu-ne accordo, il passaggio dei beni di suo marito a sua figlia, dopo la morte di en-trambi, si potrebbe pensare a un trust. È uno strumento moderno e in espan-sione, tant’è vero che ne parlo anche nella risposta successiva. Ma sarei poco serio se pretendessi di fargliene capire il funzionamento, in relazione ai suoi obiettivi, nelle poche righe di questa risposta.

◆◆◆

Buongiorno, sono una nonna con 2 ni-poti e vorrei lasciare a ciascuno di loro una somma di denaro per i loro studi futuri. Uno però è un minore, con due genitori pieni di debiti per una attività andata male.... Vorrei assicurarmi che i soldi vadano proprio a lui per il suo futuro, come posso fare per evitare che i soldi venga-

no pignorati per i debiti dei genitori? Grazie e saluti, Adele

Se il suo intento è quello di lasciarglieli alla sua morte può provvedere così con testamento. Se invece vuole destinare questa somma prima (oppure vincola-re le somme ad alcuni scopi specifici, come l’istruzione), lo strumento idoneo al suo scopo è il trust. È un istituto proveniente dal diritto an-glosassone che ormai sta prendendo piede in Italia, rivelandosi un ottimo si-stema per risolvere le questioni più va-rie, fra le quali certamente rientra anche la sua. Scelga un notaio per entrare nel dettagli, chiedendogli prima con fran-chezza: lei ne capisce di trust? La risposta non è così scontata perché la materia è nuova e complessa.

◆◆◆

Buonasera, mio padre è deceduto a marzo 2011. A maggio 2011, è arrivato un avviso di pagamento per un bollo auto non pagato nel 2009. Nel 2010 il bollo è stato pagato regolarmente e successivamente l’auto è stata ven-duta. Gli eredi (io e mia madre) sono tenuti a pagare la sanzione? Grazie, Paolo

Gentili signori, l’erede subentra nei cre-diti e nei debiti del defunto, e la data in cui si considera sorto il debito tributario è quello del fatto che ha originato il de-bito stesso. In altre parole, il debito del defunto, nel vostro caso, non risale a maggio 2011 ma al 2009, anno in cui andava pagato il bollo. Siete dunque tenuti a pagare la sanzione.

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Paolo Quaglia, responsabile della sezione fiscale della Nova Labor Servizi /Caaf Fabi srl, collabora con la nostra rivista per rispondere ai quesiti posti dai lettori relativi a redditi, detrazioni e deduzioni inerenti alla compilazione del Modello 730. Potete inviare le vostre domande a [email protected].

L’ESPERTO FISCALE RISPONDE

marzo 2013 | Plus Magazine 22 | GLI ESPERTI RISPONDONO 93

Posso detrarre la spesa di frequenza e di alloggio di un corso universitario che mio figlio sta per frequentare in Canada? Michele

La risposta è parzialmente affermati-va. Si per quel che riguarda la spesa di frequenza a condizione che il corso frequentato all’estero sia qualificabile come corso universitario o post-uni-versitario. Per le università straniere, pubbliche o private, l’importo detrai-bile non potrà essere superiore alle tasse stabilite per le Università pub-bliche italiane che presentano identi-tà o affinità di indirizzo di studi.No per quanto concerne le spese di locazione: la possibilità di detrazione è prevista solo per gli studenti iscritti a un corso di laurea presso un’uni-versità ubicata nel territorio di uno Stato membro dell’Unione europea o in uno degli Stati aderenti all’Accor-do sullo spazio economico europeo e considerata, nei limiti previsti pari a 2633,00 euro annui, per i canoni derivanti da contratti di locazione e di ospitalità, da atti di assegnazione in godimento stipulati, ai sensi della normativa vigente nello Stato in cui l’immobile è situato.

Le spese funebri possono essere detrat-te da più familiari, anche se la fattura è intestata a uno solo di essi?

Gianluca - Unicredit

Le spese funebri sostenute in occa-sione della morte di familiari (anche non a carico) sono detraibili in misu-ra non superiore a 1549,37 euro. Il limite è riferito a ciascun decesso; la spesa, sempre entro il predetto limi-te, può essere detratta in modo frazio-nato da più familiari anche se la ri-cevuta o fattura è intestata a una sola persona ma a condizione che sulla medesima sia annotata una dichiara-zione di ripartizione della spesa.I familiari che possono essere consi-derati sono:• il coniuge anche se legalmente ed

effettivamente separato• i figli• i discendenti dei figli• i genitori• i generi e le nuore• il suocero e la suocera• i nonni e le nonne• i fratelli e le sorelle

◆◆◆

Mia figlia, non sposata, risiede per mo-tivi di studio a Roma: posso conside-

rarla fiscalmente a mio carico anche se non convive con me che risiedo a Torino?

Vincenzo - pensionato

Certamente: il requisito della convi-venza non è richiesto per i figli.Per essere considerati fiscalmente a carico, i figli debbono solo possedere un reddito complessivo, computando anche le retribuzioni corrisposte da enti e organismi internazionali, rap-presentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti di-rettamente da essa e dagli enti centra-li della Chiesa cattolica, non superio-re a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.

◆◆◆

Se opto per la cedolare secca per quan-to resto vincolato all’applicazione di tale regime?

Loredana

Il regime facoltativo di tassazione dei redditi derivanti dalla locazione di immobili a uso abitativo (cedolare secca) è stato introdotto dall’articolo 3 del Dlgs n. 23 del 2011.L’opzione la vincola per l’intero pe-riodo di durata del contratto o della proroga o per il residuo periodo nei casi in cui l’opzione viene esercitata per le annualità successive. Lei ha, tuttavia, la facoltà di revocare l’opzio-ne durante ciascuna annualità con-trattuale successiva a quella in cui è stata esercitata l’opzione. La revoca deve essere effettuata entro il termine previsto per il pagamento dell’imposta di registro relativa all’an-nualità di riferimento e la obbliga al versamento della stessa imposta.

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94

L’ESPERTO IMMOBILIARE RISPONDE

Mi chiede il signor Battista di Settimo Torinese:Ho ereditato un alloggio e sono inde-ciso se venderlo o affittarlo. In linea di massima preferirei venderlo ma mi sembra che non sia un momento mol-to favorevole. Cosa ne pensa?

Concordo con lei che non sia un mo-mento favorevole. Spesso mi fanno questa domanda e la risposta non è mai molto facile perché dipende dalla pro-pria situazione personale. In linea di massima si vende se si ha o si avrà nel breve/medio periodo una buona motiva-zione (acquisto di altro immobile – divi-sione tra comproprietari – necessità eco-nomiche aziendali o private – mancanza di liquidità per ristrutturare l’immobile da mettere poi a reddito, ecc.). In man-canza di una buona ragione il consiglio è quello di tenere l’immobile e di non venderlo. Tuttavia se la scelta è quella di tenere sfitto l’immobile per un paio di anni in attesa che le quotazioni risalga-no consiglio di vendere oggi. In effetti ritengo che i costi fiscali, condominiali, di riscaldamento, di eventuali lavori stra-ordinari e la mancata rendita finanziaria

dal capitale investito difficilmente com-penseranno un’incertissima risalita dei prezzi.

◆◆◆

Devo far stimare un mio alloggio e vor-rei sapere se ci sono delle fonti attendi-bili da cui desumere il suo valore.

Anna Maria

Le fonti ufficiali sono: Agenzia del Ter-ritorio (Ente del Ministero dell’Economie e delle Finanze), Osservatorio Immobiliare Città di Torino (Dipartimento Case-Città del Politecnico di Torino). Le consiglio inoltre il “Borsino Immobi-liare Furbatto 2013”. Si tratta di una pub-blicazione (giunta alla 3a edizione) che rileva in maniera attendibile i prezzi di Torino. Abbiamo suddiviso la nostra cit-tà in 24 zone e a ciascuna corrisponde una tabella (suddivisa per tipologia di immobile) con rispettivi prezzi minimi e massimi. Preciso inoltre che i prezzi sono stati ri-levati per lo più da immobili venduti o periziati dallo Studio Furbatto o da una nostra indagine prezzi su cantieri in cor-so d’opera. Il Borsino è visionabile su

internet (www.furbatto.it) o su richiesta possiamo spedirlo a casa.

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Posso vendere soltanto la cantina sen-za vendere il mio appartamento?

Anna Maria

Non ho una risposta certa, tuttavia nella maggior parte dei Regolamenti di Con-dominio sussiste una clausola ben spe-cifica che vieta la vendita della cantina se non a persone dello stesso stabile. Consiglio quindi di leggere con atten-zione il regolamento di condominio e di consultare l’amministratore di Condo-minio e magari anche il suo legale. Se lo scorporo fosse possibile, tenga conto che occorrerà procedere a una pratica catastale e a una risuddivisione della ta-bella millesimale.

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Vorrei comprare un alloggio e un’agen-zia immobiliare mi ha presentato un modulo di “proposta d’acquisto”. Per legge quanto tempo deve valere la mia proposta ed è giusto che mi si chieda un assegno per bloccare l’appartamento?

Collega di Unicredit

La legge non prevede una durata mini-ma o massima di validità di una propo-sta d’acquisto immobiliare. Come sempre vale il buon senso e quel-le che sono le proprie esigenze di riceve-re una risposta. Tuttavia, normalmente una proposta ha validità di 15 giorni e questo per dare il tempo di convocare il proprietario, sottoporgli la proposta e dargli il tempo di pensarci. Per quel che riguarda la richiesta dell’as-segno è assolutamente lecita dal mo-mento che testimonia concretamente l’interesse all’acquisto.

Il Dottor Cesare Furbatto, titolare dell’omonimo studio immobiliare torinese, collabora con la nostra rivista per dare la possibilità ai let-tori di avere risposte esaustive alle domande inerenti il settore casa. Potete inviare le vostre richieste a [email protected].

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Pubblichiamo alcuni dei quesiti posti dai nostri lettori all’avvocato Giuseppina Verduci alla quale abbiamo chiesto, per ciascuno di essi, di esprimere il suo parere. Come al solito tra le richieste pervenute in redazione si è cercato di scegliere quelle con una valenza di interesse generale. Potete inviare le vostre domande per l’avvocato Verduci di-rettamente a [email protected].

Scrive il sig. Pasquale: “Sono separato consensualmente da mia moglie, desi-deravo sapere se, in caso di morte di uno dei coniugi, spetterebbe all’altro la pensione di reversibilità“.

Egregio Pasquale,la pensione di reversibilità spetta sem-pre al coniuge, anche se separato o di-vorziato, e anche se ritenuto colpevole della cessazione del vincolo matrimo-niale, alla sola condizione che non abbia contratto un nuovo matrimonio. Nel caso in cui, invece, il coniuge dece-duto si sia sposato nuovamente, l’asse-gno di reversibilità spetta sia al coniuge superstite e sia a quello divorziato, da ripartirsi in funzione “della durata le-gale dei singoli rapporti matrimoniali” (come disposto dalla sentenza della Cor-te di Cassazione n. 20079/04). Il diritto al trattamento pensionistico è poi subordinato alla presenza di altri due requisiti: la titolarità di un assegno divorzile da parte del coniuge superstite e l’iscrizione all’Inps (o ad altro ente pre-videnziale) del coniuge deceduto, in data anteriore a quella del divorzio. Per gode-re di tale trattamento i casi sono dunque due: rimanere separati senza fare poi il divorzio, oppure stabilire un assegno di mantenimento in caso di divorzio.

Ricevo la seguente lettera dalla sig.ra Antonella“Buongiorno Avvocato, le vorrei sotto-porre il seguente caso.Ho di recente sottoscritto un contrat-to di locazione ad uso transitorio, che avrebbe dovuto decorrere dal mese di dicembre, tuttavia, al momento dell’ingresso, l’appartamento era privo di allacciamento alle utenze di luce e gas che, al contrario, erano garantite in contratto.Dopo mille peripezie sono riuscita ad ottenere dal proprietario l’installa-zione di quanto mancava, soltanto a metà di gennaio del corrente anno e, pertanto, non ho potuto utilizzare l’appartamento per oltre un mese e mezzo. Il proprietario pretende comunque il pagamento del canone di dicembre e, per quanto ho capito, di tutto quello del mese di gennaio.Come devo comportarmi?”

La somma richiesta dal proprietario non è per nulla giustificata, posto che il lo-

L’AVVOCATO RISPONDE

catore è venuto meno agli obblighi posti dalla legge a suo carico.In particolare l’art. 1575 del codice civile impone al proprietario di consegnare al conduttore la cosa locata in buono stato di manutenzione, di mantenerla tale al fine di servire all’uso convenuto, di ga-rantirne il pacifico godimento durante la locazione.Nel caso da Lei descritto, invece, risulta evidente che il locatore non ha osserva-to tali obblighi, consegnandole un bene che, sino all’allacciamento delle utenze, era di fatto inservibile.Inoltre, il mancato godimento del bene, oltre a non dare diritto al corrispettivo a favore del locatore, Le ha senza dubbio creato un danno, individuabile, da un lato, nei costi sostenuti per l’alloggia-mento nel periodo di inutilizzo e, dall’al-tro lato, nei patimenti da stress e disagio che la situazione ha comportato.In conclusione, non solo il proprietario di casa non ha diritto ai canoni richiesti, ma sarà anche tenuto a risarcire tutti i danni da lei subiti, sia di natura patrimo-niale, sia di natura esistenziale.

marzo 2013 | Plus Magazine 22 | GLI ESPERTI RISPONDONO 95

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gruppi sono già completi. Sarebbe possibile incremen-tare il numero degli appuntamenti per ogni proposta?

Fausto

Gentile Fausto, per le mostre di grande richiamo gli organizzatori

ci richiedono la prenotazione con molti mesi di anti-cipo e non ci danno la possibilità di prenotare mol-te date. Diverso è per visite ad altri luoghi torinesi dove sicuramente incrementeremo il numero degli incontri per dare la possibilità a tutti di partecipare.

9 Visto l’approssimarsi della dichiarazione dei redditi, vorrei sapere se anche per quest’anno posso rivolgermi a voi per la compilazione.

Nei prossimi mesi sarò fuori città per lavoro e quin-di non potrò prendere un appuntamento come di con-sueto: come posso fare per farvi avere la documenta-zione e per ritirare il 730?

Gianni Unicredit

Gentile Gianni,può inviare direttamente i documenti presso i

nostri uffici via fax al numero 011 540096, oppure tramite mail a [email protected]; se invece prefe-risce tramite posta sono necessarie le fotocopie. Sarà nostra cura informarla quando il 730 sarà ela-borato.

La parola ai lettori

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9 Sono un pensionato che ha mantenuto l’iscrizione al Sindacato e a FABI Plus. Ho molto tempo a disposizione durante la giornata, e come me altri ex colleghi.

Siamo interessati alle conferenze che proponete, ma alla sera può risultare difficoltoso partecipare.

Non sarebbe possibile ripetere queste iniziative anche in ora-rio pomeridiano? Credo che la partecipazione sarebbe numerosa, grazie.

PieroGentile Piero,Mi fa piacere che le nostre conferenze siano di interesse.

Magari si accordi con qualche collega e ci faccia sapere a quali argomenti del programma primaverile siete maggiormente interessati; proveremo a consultare il relatore per proporre anche una data pomeridiana.

9 Volevo approfittare dello spazio dedicato a ‘La Parola ai lettori’ non per chiedere, o peggio per lamentare qualche disservi-zio, ma per sottolineare invece la cortesia e disponibilità del vostro servizio di segreteria.

In un momento di fredde segreterie automatiche o di voci umane infastidite, è piacevole sentire all’altro capo del filo qual-cuno che ti dà effettivamente ascolto.

GiulianoGrazie Giuliano, Girerò i complimenti alle addette all’ufficio.

9 Ho iniziato l’anno scorso a partecipare alle visite guidate organizzate dalla vostra associazione, e ho così scoperto un modo diverso per trascorrere il mio tempo libero… ultimamente però non riesco più a trovare posto o probabilmente prenoto quando i

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IN QUESTO NUMERO 2 Copertina Malika Ayane: un’esibizione di classe

6 Protagonisti Fausto Leali: la forza della voce

10 Tecnofuturo La tua banca sempre aperta

20 Moda Trendissimamente

28 Eventi Salone Internazionale del Libro: la creatività, il Cile e D’Annunzio

30 Protagonisti Enrico Remmert: il mio stile picaresco

40 Protagonisti Marco Presta, il piantagrane del ruggito del coniglio

48 Territorio Torino Porta Susa: stazione aperta verso il futuro

72 Mappamondo Viaggio in Giappone: metropoli, giardini, filosofie

78 Itinerari Torino, secondo noi... una giornalista e un fotografo alla scoperta del territorio

PLUS MAGAZINEPeriodico quadrimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero

Numero 22 - marzo 2013Reg. presso il tribunale di Torinon. 5919 dell’8/11/2005

Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/magazine.html [email protected]

Direttore editoriale Paola Gomiero

Direttore responsabile Mauro Bossola

Caporedattore Pietro Gentile

Segreteria di redazione Milena Lagnese

Photo editor Alessandro Lercara, Cosimo Torraco

Hanno collaborato a questo numero:Dario Migliardi, Barbara Odetto, Mariangela Salvalaggio, Giuliana Rebaudo, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi

FotografieCarla Milone, Roberto Morzone, Mario Sofia, Archivio Festival di Sanremo, Archivio Il Tucano, Archivio Stilisti, Archivio Teatro Regio, Archivio Comune di Torino.

PubblicitàNova Labor Servizi srlVia Guarini, 410123 TorinoTel. 011 5611153Fax 011 540096

Grafica e impaginazioneFantinel Graphic Designers – Torino

StampaGarabello Artegrafica – San Mauro Torinese

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In copertina Malika Ayane

LE PROPOSTE 80 Visite guidate 82 Conferenze e corsi 84 Convenzioni 87 I luoghi del gusto 88 Gite 89 Spettacoli

LE RUBRICHE

14 Medicina e salute 34 Gusti e piaceri 44 Comunicazione e Immagine 52 Salute e benessere 58 Idee e servizi 62 Recensioni: film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri 91 Gli esperti rispondono 96 La parola ai lettori

FABIPLUS SU

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MALIKA AYANE: UN’ESIBIZIONE DI CLASSE ○ FAUSTO LEALI: LA FORZA DELLA VOCE ○ TECNOFUTURO: LA TUA BANCA SEM-

PRE APERTA ○ MODA: TRENDISSIMAMENTE ○ EVENTI: SALO-

NE INTERNAZIONALE DEL LIBRO ○ PROTAGONISTI: ENRICO

REMMERT E MARCO PRESTA ○ TERRITORIO: TORINO PORTA

SUSA, STAZIONE APERTA VERSO IL FUTURO ○ MAPPAMON-DO: VIAGGIO IN GIAPPONE: METROPOLI, GIARDINI, FILOSOFIE.

PLUS MAGAZINE

Malika Ayane

RUBRICHE: MEDICINA E SALUTE GUSTI E PIACERI COMUNICAZIONE E IMMAGINE SALUTE E BENESSEREIDEE E SERVIZI RECENSIONI FILM, LIBRI, FUMETTI, MOSTRE, MUSICA, TEATRI GLI ESPERTI RISPONDONO LA PAROLA AI LETTORI

PROPOSTE: VISITE GUIDATE CONFERENZE E CORSI CONVENZIONI GITE BIGLIETTERIA

22 Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Pubblicazione quadrimestrale Numero XXII- marzo 2013