FAUSTO LEALI INCANTA LA PIAZZA. - Campo de' fiori · La rubrica dei cognomi ... Fausto Leali...

CIVITA’SBEACH.

Tutti al maregiù ‘a Llegata

XIII FESCENNINO

D’ORO.Premiato

Leo Gullotta

FAUSTO LEALIINCANTA LA

PIAZZA.Intervista al

cantante

2 Campo de’ fiori

Editoriale:Anno 2012: traguardo?.............................3L’intervista:Fausto Leali incanta la piazza.................4-5Curriculum vitae:Ester Vinci................................................635 anni di estate romana.....................7Roma che se n’è andata:C’era una volta il vecchio Trastevere.......8-9XIII Fescennino d’oro.........................10“Voci e suoni per la legalità ”.............11Suonare Suonare:Spettacoli di... carta!..........................12-13Intervista al Dott. Funicello...........14-15Cine Parade:Fallo per papà ........................................16Imparare ad ascoltare........................17Ecologia e ambiente:Senza ferrovia non c’è futuro..................18Beethoven, Mozart e l’udito...............21In questo nostro tempo ha inizio lafilosofia................................................22

Culturando con il sindaco GianlucaAngelelli...............................................23Come eravamo:Civita’s beach.........................................25Giovanni Francesco Tenderini............26Ass. Artistica IUNA:Istituto d’Istruzione Superiore “U. Midossi”di Vignanello: attività per un anno......28-29Nel cuore ............................................29Mostra della Ceramica........................30Trucco d’epoca:Gli anni ‘30 ............................................311976, termina l’egemonia Rai............32Quartieri dell’arte, rassegna di teatrocontemporaneo: XVI edizione............32La rubrica dei cognomi.......................33Il Fumetto:Shamo...................................................34Angolo Bon Ton:Il gelato.................................................35Operalia..........................................36-37Giovani viterbesi creano musica........37

Una “Fabrica di ricordi”:Le pesche di “Battaglia”..........................382 luglio 1980 - 2 luglio 2012. L’Onda diMarasma rivince il Palio.....................39News......................................40-41-42-43Segui il filo... per conoscere la città diCivitafestival 2012..............................44Georgiani in Italia...............................45Tutti i colori delle notti bianche....46-47Agenda............................................48-49Messaggi.........................................50-51Numeri utili.........................................52I nostri amici.......................................53Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59Annunci gratuiti..............................60-61Oroscopo..............................................62Selezione offerte immobiliari .......63-64

Foto di copertina di Paola Merlini

SOMMARIOSOMMARIO

I NOSTRI RECAPITI UTILII NOSTRI RECAPITI UTILISEDE OPERATIVA: SEDE OPERATIVA: PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT)PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT)

TEL/FAX 0761.513117 - [email protected]/FAX 0761.513117 - [email protected] RAPPRESENTATIVASEDE RAPPRESENTATIVA: VIALE MAZZINI, 140 - ROMA: VIALE MAZZINI, 140 - ROMA

Buone vacanze da tutta la redazione di

Campo de’ fiori!Non dimenticate

di portare la rivista che amate di più

con voi sotto l’ombrellone!

Ho voglia di ricordare gli anni Sessanta, quando il caldo dell’estate si affrontava senza condizionatore,né in casa né in macchina, e spesso senza neanche il frigo! Quando le ferie erano solo un periodo di ripo-so per gli addetti delle industrie e delle imprese pubbliche. Quando concedersi un giorno di vacanze al

mare significava, per chi poteva, caricare all’inverosimile di cose e persone la gloriosa Fiat 600 con l’immancabi-le portapacchi fissato sul tettino, annodato con gli inconfondibili elastici con i ganci, a contenere tutto ciò chenon era entrato nell’abitacolo già zeppo di passeggeri.Non c’era la cintura di sicurezza ed i corpi umani stipati con geometria nei sedili, avrebbero fatto, in caso di fre-nata o malaugurato incidente, da airbag ergonomici e superfunzionali. All’epoca il passeggero più esposto eraquello a fianco del conducente, e così il suo posto era chiamato “il posto del morto”. Quante ristrettezze, quan-ti sacrifici si sopportavano per quel giorno tanto agognato al mare! Non c’erano sdraio, né ombrelloni, né si cono-sceva la crema protettiva o abbronzante, la ciambella era spesso una camera d’aria delle ruote della macchina, eper il troppo sole preso, ci si faceva venire la febbre. Quanta spensieratezza e quanta felicità , però! Quanta era

buona quella fettina panata spolverata di sabbia … Erano gli anni in cui il consumismo non era ancora nato e si viveva decorosamente del necessario. Era facile trova-re un’occupazione e sognare, e la voglia di progredire era di tutti, seppur nei limiti delle proprie possibilità.

Vennero poi gli anni Ottanta, quando già le grandi industrie proliferate nei due decenni precedenti, avevano creato masse diconsumatori ai quali propinare ogni genere di mercanzia! Allora uscirono le auto sempre più belle ed accessoriate; gli impianti ste-reo più sofisticati; le case avevano tutte la TV, il frigo, la lavatrice, la lavastoviglie, a volte il condizionatore e tanti, tanti mobili grif-fati, spesso inutili e non funzionali. Il superfluo invadeva ogni settore e tutti si concedevano tutto, anche sopra le proprie possibi-lità , complici le pubblicità ingannevoli ed i falsi modelli propinati dai mass media ad ogni ora del giorno e della notte. Gli istituti finanziari concedevano prestiti e mutui a go go. Nessuno si rendeva conto di dove saremmo andati a finire, e quei pochi che lo sapevano incentivavano questi com-portamenti perché , così facendo, avrebbero creato generazioni di “falliti” a cui, poi, prendere tutto!

Anno 2012: traguardo!Tutte le “cattive abitudini” nate due decenni fa, sono perdurate fin ora, e siccome oggi non c’è proprio più nulla da sognare, conun debito pubblico di millenovecentosessantasei milioni di euro ed interessi impossibili da pagare, dovremmo un po’ odia-re chi ci ha portato scelleratamente a questo punto!

Che ferie saranno?

Ai bambini si insegnano le cose ripetendole, e dopo un po’ essi apprendono. C’è ancora, invece, chi non vuol sentire il coro di proteste che si eleva alto dal popolo. Il ritornello è breve e facile da memorizzare: meno tasse - più lavoro – meno sprechi – più tagli – meno chiacchiere –più fatti.

A settembre avremo l’Italia o L’Europa?

L’Italia divisa ma sempre unita, o l’Europa che non è patria, né la patria delle patrie?

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di Sandro Anselmi

Anno 20 1 2 : t r agua rdo?

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Sabato 20 Luglio 2012 a Corchiano (VT)

Fausto Leali incanta la piazzaBen tredici i Sanremo collezionati dal “Negro bianco”

Ottima scelta quella del Comitatofesteggiamenti di Corchiano peronorare la Madonna delle Grazie,

festa tradizionale che ricorre il 15Settembre, ma che da due anni a questaparte, tra i consensi ed i dissensi dellapopolazione, è stata anticipata al mese di

Luglio. Gremita laPiazza del comune, perassistere al concerto diFausto Leali, che non-ostante la sua ora emezza abbondante dispettacolo, ha dovuto evoluto concedere alpubblico, tutto in piedialla sua uscita, un belbis! Poco, troppo pocoil tempo che ci è statoconcesso per questaintervista, ma è statocomunque un grandeonore edun privile-gio. Fausto

Leali, classe 1944, inizia adassaporare il successo con ilgruppo Novelty, per essereconsacrato al grande pubblicoda solista grazie al brano Achi, versione italiana dell’originale ameri-cana Hurt. Era il 1967, da lì ha inizio il suosuccesso, non privo di alti e bassi, ma che

gli ha permesso di essere ancor oggi quel-lo che è : un cantante amato e stimato.La sua carriera è stata costellata danumerosissimi Sanremo. E’ uno degliartisti italiani che ne ha collezionatidi più. Qual è quello che ricorda conpiù emozione?Ne ho collezionati tredici, per l’esattezza, equello che ricordo con più emozione èsicuramente il primo, quello di “Deborah”,nel ’68. Poi ho un bellissimo ricordo delmio ritorno dopo tredici anni, con “Ioamo”, nell’87, perché è stato un grandesuccesso.

Lei ha vissuto diverseepoche di Sanremo.Come è cambiato ilmondo del Festival?E’ cambiato come è cam-biata e cambia la musi-ca. Poi una volta c’erasolo la canzone ed il can-

tante, oggi c’è tutto lo spettacolo del die-tro le quinte, dove quella fascia di gossipè diventata più importante del Sanremo

“Sono orgogliosodi aver ricevutol’appellativo diNegro bianco”

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stesso.

L’appellativo di “Negro bianco” chele è stato attribuito fin dagli inizi, lepiace, le dispiace?Beh, sono orgoglioso direi!

E’ stato contento di aver accettato laproposta di partecipare a MusicFarm, nel 2005?Si, quella di Music Farm sì . Ho rifiutatoinvece, per esempio, quella dell’Isola deifamosi, perché lì non si mangia ed a mepiace mangiare bene! A MusicFarm c’era tutto, mangiare,bere, massaggi, la palestra adisposizione, chitarra e piano-forte per suonare. L’unica noiaera quella di sentire tutto ilgiorno gli altri fare le prove,soprattutto quelli nuovi cheerano piuttosto ansiosi. Ioinvece facevo solo sei minuti diprove ed era tutto apposto.Però era una prigione dorata.

Un rimpianto nella sua vita?Sono più i rimpianti che i rimorsi (sorride).

Un desiderio che non è ancora riusci-to a realizzare, ma che vorrebbe epotrebbe fare?Sono molto soddisfatto dei risultati, ma so

che il mio potenzialepoteva esigere qualcosadi più. E qui mi stofacendo un complimen-to alla grande. Ma me loha detto anche il suocollega Salvatori, chedurante una trasmissio-ne televisiva, risponden-do alla domanda posta-

gli dalla conduttrice, che gli chiedeva sesecondo lui io fossi a debito o a credito, luidisse che ero sicuramente a credito.L’ingenuità ed i tempi diversi mi hannofatto perdere tanti treni.

Avremmo potuto continuare ancora a

lungo, anche perché lo stesso Leali misembrava ben disposto a proseguire inquesta chiacchierata, ma lo spettacolodoveva cominciare. I fan e gli ammiratorinon vedevano l’ora di vederlo salire sulpalco e cantare insieme a lui, uno dopol’altro, i suoi successi: A chi, Angeli Negri,Mi manchi, Io amo e tanti altri ancora. E’bello poter vedere come i cantanti “di unavolta”, non siano affatto delle meteore, alcontrario, ahimè , di molti giovani di oggi.Ma del resto, si sa, le cose belle durano neltempo!

Ermelinda Benedetti

“Music Farm erauna prigione

dorata! Ho rifiutato

L’Isola perchè ame piace

mangiare bene!”

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Curriculum vitaeEster Vinci

Giovanissimama già con uncurriculum dagrande attri-ce, EsterVinci, nata aPalermo si tra-sferisce benpresto a Romanel 2007 dovetrova terrenofertile per lasue passioni:la danza ed ilteatro. La piccola Es-ter già all’etàdi 4 annisapeva cosavoleva farenella vita: lashow girl. Di-plomatasi nel2000 cominciaa frequentarele scuole diteatro checontano nellasua città(Scuola diTeatro Tea-tes diretta daM i c h e l eP e r r i e r a ,del TeatroBiondo eT e a t r oMass imodi Palermo)e appenatrasferita a

Roma si iscrive al Darec scuola di musi-cal di Gino Landi. Ma la prima emozio-ne la prova a 16 anni quando con lacompagnia del Teatro Massimo diPalermo interpreta “Cenerentola“, unafavola che ricorrerà spesso nella suavita insieme alla speranza di trovare unvero principe azzurro ed il vero amore

che oggi ancora non esiste... Labella siciliana torna spesso nellasua terra ed infatti accetta moltilavori che la fanno riavvicinarespesso alla sua famiglia. Lavediamo recitare in “PeneD’Amore Perdute“ al TeatroLibero di Palermo, in“Assassinio nella Cattedrale“al Teatro Biondo (PA) e ballarene“ La Bella e La Bestia“, nel“Profumo di Operetta“, in“Facce Ride Show” con ManlioDovì al Bagaglino, in “ForzaVenite Gente“ con SilvioSpaccesi al Teatro Italia, in“Bambole non c’è un euro“con Pippo Franco al SaloneMargherita ed in “Burlesque - DallaFoglia alla Voglia” di Gino Landi sempreal Salone Margherita in scena per 2 mesifino a Maggio. A Settembre 2011 vienechiamata da Rai Uno e la troviamo nelcorpo di ballo de “I Migliori Anni” conCarlo Conti e l’anno prima in “Ciak siCanta“ con Pupo; sempre in Tv la vedia-mo nelle Fiction “Don Matteo 5“ (RaiUno, 2005), “Un Ciclone in Famiglia 2“(Canale 5, 2005),”Il Capo dei Capi“(Canale 5, 2007), “Cinderella” (Rai Uno,2010), “il 13° Apostolo“ (Canale 5,2011). Il 7 Agosto Ester compie gli anni e

vorremmo che la vita Le regalasse quelloche Lei spera da sempre : il successo chesognava fin da bambina quando già segui-va in tv i programmi del Bagaglino, masoprattutto il vero amore, quello sognatoda sempre che sprigiona solo passioniforti... Buon Compleanno!

Sandro Alessi

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che quest’anno si presenta come una ras-segna con tre diversi spettacoli all’insegnadel grande Ettore Petrolini, fino al 26Agosto. Non molla la kermesse “Lungo ilTevere... Roma“ (Lungotevere Ripa)completamente gratuita che sembra unapiccola città nella città dove tutti, bambi-ni, giovani, adulti, anziani potranno intera-gire con le mille proposte che troverannosul bordo del fiume. Così come “Lungo il Fiume e tra glialberi“ (Castel Sant’Angelo) dalla mat-tina alla sera fino al 2 Settembre, dove sirespirerà aria di antichità scegliendomagari un bel libro da leggere. Ricordiamo per terminare l’ “AnfiteatroQuercia del Tasso“ (Passeggiata delGianicolo) con spettacoli di Machiavelli,Goldoni e Plauto con la direzione artisticadi Sergio Ammirata; “Pirandelliana2012“ (S. Alessio all’ Aventino) contesti di Pirandello e la regia di MarcelloAmici; “Roma Vintage“ (Parco di S.Sebastiano) per gliamanti del retrò e“Mondo Fitness“(Tor Di Quinto)per gli appassionatidi sport. Una nota particolareanche se nei dintornidi Roma per “ILove Comico“ aFiumicino (VillaGuglielmi) con inau-gurazione all’inse-gna di una campa-gna di prevenzioneper una città cardio-protetta con defibril-latori in ogni piazza

Siamo giunti alla 35° Edizione dell’Estate Romana e in un periodo diristrettezze come questo, l’offerta

di spettacoli per coloro che rimangono aRoma non è poca... Cominciamo con quella che è una manife-stazione tra le più longeve ed è giunta allaXIV edizione iniziata un po’ come scom-messa grazie alla caparbietà dell’ autore eregista Marco Falaguasta e la suaCompagnia Bona La Prima: “Roma cheRide“ (Villa Sciarra) dove tutte le sere sirecita “Punto e... a Capo“, divertentecommedia interpretata dallo stesso MarcoFalaguasta insieme a Marco Fiorini, PieroScornavacchi, Vasco Montez, FrancescaCeci ed Annalisa Aglioti. In uno scomparti-mento di un treno si incontrano diversipersonaggi e si scontrano mentalità edidee differenti ma che insieme dimostranocome, a volte, la vita sia imprevedibile...Fino al 19 Agosto. Alla XXIII edizione invece è giunta“All’Ombra del Colosseo“ (Parco delCelio), spazio dedicato prettamente alcabaret con ospiti illustri come MaurizioBatista e Antonio Giuliani. Piscina, discote-ca e ristorante per tutti i gusti. Termineràil 9 Settembre.Il 15 Settembre invece leveranno le tendequelli del “Gay Village“ (Parco delNinfeo) aperto dal giovedì al sabato. XIedizione quella di quest’anno ospiterà duedance floor, pop e house, un nuovo spazioper presentazione di libri, tre ristoranti esette punti bar. Tra le madrine Nancy Brilly,Carmen Russo ed Eva Grimaldi. Ad aprirela manifestazione Francesco Facchinetti.Una location straordinaria è quella di“Melodie Romane“ (Giardino degliaranci) giunta alla IX edizione con la dire-zione artistica del Maestro Paolo Gatti

che ha visto riuniti Marco Baldini, NathalieCaldonazzo, Roberto Ranelli, StefanoPantano, Pino Wilson, Sebino Nela e moltialtri. Nel corso delle serate Gabriele Cirilli,Lillo & Greg, Anime Latine, Max Giusti emolti altri rappresentanti dello spettacolo.

Sandro Alessi

35 ANNI DI ESTATE ROMANASempre più ricca di appuntamenti

Mondo Fitness a Tor di Quinto per gli amanti dello sport Francesco Facchinetti al Gay Village

Compagnia “Bona la prima” a “Roma che ride”, presso Villa Sciarra,con lo spettacolo “Punto e... a capo”.

GabrieleCirilli sarà a

Fiumicino per “I love

comico”.

Un cronista dell’epocasosteneva che: “MesserPiccone” era un perso-naggio molto conosciu-to ai suoi tempi, essen-do stato importanteartefice dell’urbanisticaromana, in particolare,per quegli interventirealizzati nella seconda

metà dell’ottocento, pomposamente defi-niti di “Risanamento”. Per la verità , in unsecondo momento, il popolo romano attri-buì allo stesso “Messer Piccone” il nomedi “traditore” mettendolo addirittura inmusica, in occasione della demolizione diuna vecchia “casetta di Trastevere”; famo-so brano, interpretato da Claudio Villa, manon solo: “ … sfasciate puro che io ve stoa guardà / e sotto quer piccone traditore /come quer muro me se sfascia er core /casetta de Trastevere / casa de mammamia / tu me te porti via / la vita appress’àte.

Tutti li sogni cascheno / mattonepè mattone / e ‘n mezzo ar porve-rone / già non te vedo più.Fà piano muratò cor quer piccone / nunlo vedi che c’è mamma ancora lì / appic-cicato proprio a quer cantone / ce stava erletto in dove ce morì / e c’è rimasta/piano cò le pale / nun lo vedete che jefate male … “ “Messer Piccone”, in buona sostanza, fu ilprotagonista indiscusso delle demolizionioperate a Roma fin dalla sua fondazione,ma in questa sede noi ci occuperemo sol-tanto di una parte delle sue “gesta”, quel-le che hanno interessato il quartiere diTrastevere. Nell’anno 1886 iniziano i lavo-ri per la realizzazione dell’arteria che origi-nariamente si chiamò “viale del Re”, l’at-tuale viale di Trastevere; a quella data, ilRione conservava ancora il suo aspettocaratteristico, ossia, quello che si era deli-

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Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi

di RiccardoConsoli

neato nel corso del medioevo: stradestrette e irregolari, orti, giardini, abitazionimodeste, torri medievali, qualche anticachiesa, alcuni palazzi aristocratici, le spon-de del fiume ricche di piccole spiagge ebarche di pescatori, ma anche, a dire ilvero, parecchie zone malsane e in pessimecondizioni igieniche. A Trastevere erano tre gli assi viari più

importanti, realizzati tra il XVI e il XVIIsecolo: via della Lungara, via dellaLungaretta e via di San Michele a Ripa; ilnuovo viale del Re, che ha inizio dall’at-tuale piazza Sonnino, tagliò in due parti ilRione che perdette, così , quello che erastato il suo secolare carattere unitario.Con l’apertura del nuovo viale vennedemolito quell’insieme di case popolari checostituivano le abitazioni degli operai dellaManifattura dei Tabacchi e delle loro fami-glie; vennero abbattuti il palazzo per ilCollegio Apostolico delle Missioni di viaMastai, la Nuova Scuola per i fanciulli, laScuola Teresa Spinelli, ilpalazzetto della famigliaBoneschi, identificatocon quello deiCapodiferro e l’Oratoriodell’Arciconfraternitadel Santissimo Sacra-mento, una strutturadel 1629, ubicata quasidi fronte la Basilica diSan Crisogono. Nel terreno retrostanteil grande Palazzo Corsinialla Lungara era statacreata una splendidavilla con, al centro, ilTeatro dell’Accademiadei Quiriti, in quella

stessa villa sorgevano due palazzine assaifamose, oggi non più esistenti, la primaconosciuta come Casino dei Quattro Ventie l’altra come Casino degli Ospiti dove, nel1659, per una estate, risiedette la ReginaCristina di Svezia. Ma non è tutto, anchela famiglia Stinchi, che nel cinquecento siera trasferita a Trastevere, ebbe il suopalazzetto di via Santa Dorotea demolito;

di contro, ai lati dellanuova arteria, al postodelle strade e dei citatiedifici storici, vennerocostruiti palazzi diversiuno dall’altro e didimensioni considerateeccessive per quella cheera la fisionomia delluogo. Un vero disastrourbanistico ed estetico!Con la realizzazione deimuraglioni del Tevere,poi, “Messer Piccone”dette il massimo di se;in quella occasione,quante casette e quantipalazzetti furono spaz-

zati via perché troppo vicini al fiume, per-fino il Manicomio a via di Porta di SantoSpirito, costruito nel 1728 sotto ilPontificato di Benedetto XIII, PietroFrancesco Orsini, 1724 - 1730,e ingrandito da diversi altri Pontefici,venne demolito per lasciar posto al lungo-tevere; la medesima sorte toccò al Casinodi donna Olimpia Maidalchini Pamphilj cheaffacciava con la loggia sul fiume e chechiuse la sua esistenza in favore di queimuraglioni e, ancora, sulla piazzaCastellani una torre e un palazzo del XVsecolo, appartenenti alla medesima nobile

C’era una volta il vecchio Trastevere

nel 1148 durante il Pontificato di EugenioIII, Bernardo dei Paganelli diMontemagno, 1145 - 1153.La chiesa è un struttura medievale, rifaci-mento di una chiesa precedente del IVsecolo, che a sua volta avrebbe sostituitouna chiesa ancora più antica, la più anticadi Roma, dovuta a Callisto I, romano, 217-222, famosa per i bellissimi mosaici.Sia la chiesa che la fontana che insistesulla piazza antistante, sono ben visibili inun pianta del Rione realizzata nel 1593 daAntonio Tempesta detto “il Tempestino”,anche se in quella pianta la fontana non èriportata al centro, bensì sul lato oppostodella chiesa, al centro la sposterà GianLorenzo Bernini nel 1658 che ne curòanche la ricostruzione; un successivorestauro fu eseguito da Carlo Fontana nel1694.I palazzetti che circondano piazza Santa

Maria inTrastevere sonostati quasitutti rifatti traXVII e XIX seco-lo, questi edifici,per le dimensioniridotte dello spa-zio riescono aconferire allapiazza una parti-colare caratteri-stica: qui si respi-ra un’aria d’altritempi. E’questo, infatti,il cuore diTrastevere.

9Campo de’ fiori

famiglia, furono demoliti.

Anche la chiesa di Santa Bonosa, che insi-steva sull’omonimo vicolo e che possiamovedere riprodotta in un acquarello diEttore Roesler Franz del 1888, fu demolitasempre per far posto ai muraglioni e crea-re l’occorrente spazio a piazza Sonnino;questa chiesa era annoverata fra le filiali diSan Crisogono ed era citata in una Bolladel 1211 di Callisto II, Giudo di Borgogna,1119 - 1124.

Di Santa Bonosa è stato scritto che: “ …era una delle più storiche e antichechiese di Trastevere, delle sue origini nullasi sa con certezza, tranne che è antichissi-ma … ”. Stefano Cappello, che ne fu Rettore, nel-l’anno 1589, pubblicò gli atti del martiriodella Santa: “ … il corpo della quale era stato trovato inquella chiesa medesima un secolo prima,cioè nel 1480; d’onde e quando colà fos-sero venute quelle reliquie è ignoto ... “Un documento dell’anno 1256 costituiscela più antica memoria superstite dellachiesa, qui si legge che: “ … la memoria dedicata a Bonosa eraassai antica e che la tradizione circa lavera titolare di quel Santuario era oscura-ta ed incerta … “. Con ogni probabilità , la chiesa di SantaBonosa fu edificata sopra la casa già san-tificata per essere stata l’abitazione dellamartire romana.

O s s e r v a va ,ancora, ilR e t t o r eS t e f a n oCappello:“ … non sipuò deplora-re abbastanzala distruzionea v v e n u t atesté di que-sta piccola emonumentalechiesuola … “Il citato“ M e s s e rPiccone” nonsi risparmiòneanche apiazza Santa

Maria di Trastevere,luogo caratterizzato dal-l’omonima chiesa da cuiprende il nome. Secondo tradizione lachiesa sarebbe statafondata da Callisto I,romano, 217 - 222, com-pletata da Giulio I,romano, 337 - 352 e,con ogni probabilità , fuil primo edificio Cristianoad essere aperto alculto; molti secoli dopoInnocenzo II, GregorioPapareschi, 1130 - 1143,avviò il totale rinnova-mento che si concluse

Chiesa di Santa Bonosa - acquarello di Ettore Roesler Franz

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Corchiano 20 Luglio 2012

XIII Fescennino d’OroConsegnato il premio all’attore Leo Gullotta, sul palco insieme a numerosi altri

artisti, per una grande serata di spettacolo e solidarietà

Positivi, tutti molto positivi i com-menti che sono riuscita a raccoglie-re tra il numeroso pubblico della

XIII edizione del premio Fescenninod’oro, che si è svolto a Corchiano nellaconsueta cornice di Piazza Pina Piovani, il20 Luglio 2012. L’evento, ricordiamo, èstato istituito nel 2000, per volere delMaestro Nicola Piovani, appoggiato dalsindaco della cittadina, Bengasi Battisti.L’ospite d’onore, insignito del riconosci-mento, quest’anno è stato l’attore LeoGullotta, che concludendo la serata,prima di ricevere il meritato premio, havoluto raccontare un po’ della sua infanziatrascorsa a Catania. Sebbene i tempisiano cambiati, e la Sicilia sia distante cen-tinaia di chilometri, qualcosa nell’atmosfe-ra di Corchiano ha risvegliato i ricordi gio-vanili di Gullotta, che ha voluto fortemen-te incentrare il suo intervento sul temadella memoria, rivolgendosi in particolarmodo ai giovani. Forse non a caso è statoscelto questo personaggio, visto che pro-prio il 19 luglio ricorreva il ventennale dellamorte di Paolo Borsellino. Ma il palco diquesto Fescennino 2012 ha visto non solonuove ma anche vecchie conoscenze. Adare il benvenuto ai presenti la statutariapresentatrice dell’evento, NormaMartelli, che ha chiamato l’uno dopo l’al-tro gli ospiti, a partire da Andrea Pirandini,presidente della Consulta volontariato SanPossidonio, piccolo paese in provincia diModena. Questo perché , le offerte raccol-te durante la serata, quest’anno sarannodestinate in parte ai bambini ospiti dellaMaison de la Vie, nella RepubblicaDemocratica del Congo, ed in parte a que-sto comune terremotato del modenese,

affinchè possa iniziare adoperare una ricostruzione,come hanno spiegato prima ilsindaco Battisti e poi la presi-dente dell’Associazione ArniesMaria Chiara Segato, GeltrudeProfili. L’associazione U.N.I.T.A.L.S.I.,da me rappresentata per l’oc-casione, ha invece voluto ren-dere noto a tutta la cittadinan-za, l’acquisto di un defibrillato-re a disposizione di tutta lacomunità , iniziativa che èstata possibile grazie alleofferte raccolte durante lefestività natalizie e pasquali. Aseguire, la schiera di artisti cheha incantato il pubblico, a par-tire dalla bravissima attriceClaudia Campagnola, cheha interpretato “Rose”, unmonologo di grande effettotratto dalla più vasta operaintitolata “La città di plastica”.Campo aperto poi alla musicainstancabile del Mestro NicolaPiovani al pianoforte eVincenzo Mazzocchetti allafisarmonica, accompagnatidalle splendide voci ed interpretazioni diDonatella Pandimiglio ed AngelaPagano. Omaggio anche alla poesianapoletana del grande Eduardo De Filippo,grazie ad un ex premiato Fescennino, pre-cisamente nel 2010, Luca De Filippo. Aconcludere, come già accennato, lostraordinario Leo Gullotta, premiato dalvicesindaco del Comune di Corchiano LivioMartini. Bellissimo il finale con tutti gli arti-

sti sul palco, alcuni dei quali hanno volutoindossare la maglia della solidarietà delComune di San Possidonio, che hannointonato il brano di Roberto Benigni“Quanto t’ho amato”, lasciando il pubblicoveramente soddisfatto di aver goduto diuna serata così ricca di solidarietà , arte,musica e spettacolo ad alti livelli.

Ermelinda Benedetti

Foto Eleven Focus - Bruno Schiano

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“Voci e suoni per la legalità”Interviste e testimonianze per ricordare Falcone e Borsellino e

per far conoscere le realtà dei comuni virtuosi d’Italia.

Ancora un serata ricca di grandi testimo-nianze, quella di sabato 21 Luglio, aCorchiano, a sostegno di una ricorrenzamolto importante, legata al tema, purtrop-po sempre attuale, della mafia: la strage diCapaci e l’uccisione di Borsellino. Molti,troppi, ancora i lati oscuri di queste duevicende che hanno tristemente e fortemen-te segnato la storia italiana dei giorni nostri,a venti anni dal loro accadimento. NormaMartelli ha introdotto la serata, lasciandopoi di volta in volta la parola ad esperti dimafia come il giornalista di Repubblica,Attilio Bolzoni, che ha intervistatoFranco Roberti, dal 2009 ProcuratoreCapo della Repubblica di Salerno, e Gianfranco Donadio, procurato-re aggiunto della Direzione nazionale antimafia. I due magistrati hannoavuto l’onore di conoscere e collaborare personalmente con Falcone eBorsellino, agli esordi delle loro carriere. Il giornalista del Messaggero,Arnaldo Sassi, invece, ha tenuto le fila di un altro importante argo-mento della serata quello delle buone pratiche locali, tra i sindaci, inter-venuti per l’occasione, di cittadine appartenenti al gruppo dei Comunivirtuosi: Bengasi Battista, di Corchiano (Viterbo), vincitore quest’an-no del Premio Paese a cinque stelle; Luca Fioretti, sindaco diMonsano (Ancona); Vincenzo Cenname, sindaco di Camigliano(Caserta). Un’altra figura di grande rilievo è stata ospite e protagonistadi questa serata intitolata “Voci e suoni per la legalità ”, don Ciotti,fondatore del Gruppo Abele e dell’Associazione Libera. Non sono man-cati intramezzi musicali ad intrattenere il pubblico tutto molto interes-sato, grazie alla fisarmonicista Eduarda Iscaro e all’attrice Angela Pagano. Presenti anche Filippo Gatti fondatore del grupporock Elettrojoyce, e Francesco Zampaglione, ex dei Tiromancino. Un evento di grande rilievo questo, che insieme alla serata delFescennino d’oro, impreziosiscono sempre di più il curriculum vitae della virtuosa cittadina di Corchiano.

Ermelinda Benedetti

Il giornalista di Repubblica Attilio Bolzoni, con i Magistrati Franco Roberti e Gianfranco Donadio

Da sx: Bengasi Battisti, sindaco di Corchiano, il giornalista delMessaggero Arnaldo Sassi, Vincenzo Cenname, sindaco di Camigliano e

Luca Fioretti, sindaco di Monsano

Foto Eleven Focus - Bruno Schiano

Campo de’ fiori12

di Carlo Cattani

Spettacoli di…carta!Non ci sono piu’ i bei biglietti di una volta!

Esclamai proprio così di fronte aduna svogliata signorina al lavorodietro la cassa di uno dei tanti box

office di vendita biglietti di spettacoli spar-si per il centro di Roma, allorquando,dopo, averle fornito tutte le coordinate delmio desiderato concerto, mi passo’ attra-verso la feritoia della vetrina blindata,senza degnarmi di uno sguardo e “cianci-cando” una gomma americana, untagliando rettangolare bianco. Sul quel tic-ket c’era scritto tutto: artista, data e luogodell’evento, diritti di prevendita, prezzofinale.....avvertenze e divieti vari (no foto-no video etc..), ma risultava terribilmentescialbo, privo com’era di un qualsiasiabbellimento grafico, di un’immagine, diun minimo di colori, che me lo facesserobalzare agli occhi ed apprezzare al di làdel valore dell’evento al quale mi avrebbeconsentito di accedere! <Che diceva ame?> riprese la signorina della bigliette-ria, sempre ignorando i miei occhi <chenon va bene quello che gli hodato?>…<no, no.. tutto a posto..>, larassicurai <è che s’è appiattito tuttoormai…>, aggiunsi; e lei, guardandosiistintivamente il decolleté : <in chesenso, scusi?>… ed io commentai: <nelsenso che fino a qualche anno fa siriusciva ad entrare in anticipo nell’at-mosfera del concerto… a vibrareancor prima che le luci si accendesse-ro sul palco, perché il biglietto che siacquistava aveva una sua dignità ….magari colorato o con un disegno,con la foto dell’artista odella band,

con una stampa in rilievo, te lo por-tavi a casa come una reliquia, evitan-do sgualcimenti, piegature, untuosi-tà …. orecchiette varie, lo mettevi intasca ma subito dopo lo ritiravi fuoriper rimirartelo, e così facendo ripe-tutamente prima di arrivare a casa ,talvolta, già pensando, dopo il suouso, a come incorniciarlo e godertelosempre in vista su di una parete dicasa o ben protetto all’interno di unalbum insieme ad altri bei “fratelli-ni”….> e lei: <eh si, mo’ fa tutto erpici, …. vede sto mucchio de carton-cini … se lo acchiappa la stampan-te… io je inserisco lo spettacolo chevole e esce fori tutto quello che serveper falla andà a divertì ! Se rispar-mieno n’sacco de sordi co sto siste-ma! Nun devono stampà piùniente apposta..… sto cartonci-no, vale pe tutti li spettacoli…. è..., come se dice, universale!>.Già , già , una bella “stampata” e, così ,anche per questo giro l’omologazione,come una sbuffante asfaltatrice cheappiana tutto, ha colpito! Non resta,dunque, che deliziarci con i biglietti “dalpassato”, nel nostro caso relativi a con-certi rock–pop, che continuano a circola-re, “da pensionati”, per la delizia dei tantiappassionati che li collezionano…. ed io,ebbene si, sono uno fra di loro! Un inte-resse sorto da pochi anni ma che mi haportato a raccogliere già oltre 500 bigliet-

ti, usati e non usati, derivanti daconcerti svoltisi in tante parti delmondo. Si sa che il collezionismoNUOCE GRAVEMENTE ALLETASCHE ma cerco di metter suuna buona collezione… con giu-dizio, lo giuro!Fondamentalmente, ricercobiglietti con una grafica accatti-vante, privilegiando, quindi, illato estetico dell’oggetto piut-tosto che l’artista ma se labellezza del “pezzo” si accom-pagna alla fama dell’artista

…. la coppia è perfetta! Così ,

nel corso di pochi anni di “coppie perfet-te”, biglietti belli associati a concerti di arti-sti di gran fama, ne ho acquistati e aprezzi, tutto sommato, abbordabili. Con ilgiro del mondo “ai tempi di internet” ilmio hobby, è certo, agevolato, rispettoall’attività dei vecchi collezionisti: unperiodico giro effettuato all’interno delvastissimo mercato rappresentato daEbay offre sempre l’occasione per l’acqui-sto di una “chicca” selezionata fra le tanteproposte da parte di venditori professioni-sti di “memorabilia” e privati che arroton-dano le loro entrate disfandosi del conte-nuto delle loro cantine. I prezzi? Tanto perfare qualche esempio, un gran bel bigliet-to usato di un concerto al Pavillon di Parigidei Van Halen, raffigurante lacope r t i n a

dell’albumd’esordio, per modici 75 Euro, un

ticket usato degli Yes relativo al concertotenutosi a Roma il 23 aprile del ’74 (Lire2.000 l’ingresso alla gradinata!) potrebbeesser vostro per modici 49,99 e che nedite di un Lou Reed usato risalente al con-certo di Parigi del 10 marzo del 75….un‘occasione da prendere al volo per soli…1.000 Euro! Ci fermiamo qui per non farcimale parlando dei biglietti originali deiconcerti dei Beatles o della serie completadella tre giorni di Woodstock del ’69…quelli me li posso “copiare-incollare e foto-copiare”…. per vivaci sogni notturni in altadefinizione!

Campo de’ fiori14

Responsabile di Medicina Legale e delle Assicurazioni presso la ASL VT5

Intervista al Dott. Funicello

Intervista di Rosalba di Vona

Ci sono persone che non finiscono mai distupire.La loro poliedricità è in continua evoluzio-ne, ne cerchi il motivi e t’accorgi che larisposta è assolutamente semplice, quasibanale. Realtà , concretezza, gran prepa-razione professionale e culturale in gene-re, intuito e “curiosità ”.

Sempre questa la ricetta con l’ingredientemagico di cui non si può rivelare la veri-tà . Un cocktail assolutamente vincente. E’il caso di un medico legale con una perso-nalità che potremmo quasi definire etero-genica, una qualità che lo ha portato allaconclusione risolutiva, per quanto alla suabranca di molti casi complessi. Mi sento diaffermare che la curiosità proiettata in unorizzonte quasi senza confini, completa edetermina soluzioni spesso problematiche.

Parlo del Medico Legale Dottor SergioFunicello, carattere forte e deciso, ma miti-gato da una natura che si potrebbe defini-re quasi poetica. Il suo è l’atteggiamentodi chi prende da diversi saperi ciò che èanalogo e cerca di armonizzarlo, in unacorposa concretezza, alla ricerca di spiega-zione che lo aiutino.

Il Dottor Funicello consegue la maturitàclassica presso il liceo classico Vivona diRoma, sui laurea in Medicina e Chirurgia in

perfetto corso, mentre sioccupa di politica attiva.Durante l’Università fre-quenta “andando a botte-ga” la Pneumologia delForlanini (prof. Daddi)prima e, subito dopo, lachirurgia plastica del SanCamillo (prof. C. A. Guida).Si specializza, semprepresso la Sapienza, inChirurgia d’Urgenza ed aseguire in MedicinaLegale e delleAssicurazioni pressol’Università Federico II diNapoli (prof. Zangani).Diviene responsabile diquesta disciplina presso laASL VT5, nella quale a tut-t’oggi opera.

In una precedente intervi-sta fattagli per una rivistaculturale on line, l’animo

poetico del Dottor Funicello, venne fuori atutto tondo. Scoprii che, a quindici anniaveva pubblicato quattro sue poesia sudue numeri della rivista “Vega”. Tra idiciotto e i ventidue ha suonato in gruppidi buon livello come batterista. Tempoprima mi era capitato di leggere edapprezzare alcune sue poesie e le avevotrovate, ad una prima lettura, altamenteintense e motivate, ricche di ritmo e dicolore.In seguito con una giusta attenzione e nonsenza stupore, scoprii versi che della bel-lezza portano l’impronta, che si disperdo-no della musica del ritmo senza maiabbandonare quella concretezza che,credo, sia congeniale all’autore. Scopriisquarci adorosi attraverso le pieghe nonsempre morbide dell’infinito e nell’imme-diatezza stessa delle immagini.Nell’articolo la prima domanda che posi fu,come dall’autopsia si potesse passare allapoesia, mi rispose: “L’autopsia è soloun memento di lavoro, ma aiuta arispettare molto i vivi. La poesia sinutre della tristezza e lei sa quantapoesia, sia pur tristissima, c’è nelloslacciare una camicia che era stataabbottonata in vita dalla personaoggetto del proprio lavoro? Quantesperanza c’erano in ella? In medicinalegale la morte non viene da malattiama da un flash della vita” Apprezzaimolto questa sua risposta e scoprii il nessoche mi aveva tanto incuriosita.

Dottor Funicello, so di una letterad’apprezzamento e ringraziamentofattale da un detenuto. Come si èsentito quanto l’ha letta? Sarebbebello se la facesse pubblicare, dimo-strerebbe che non sempre la sanitàsa di negativo. “Sono aspetti belli della vita che ti ripaga-no di tante amarezza. Si, sarebbe bellopubblicarla ma mi parrebbe una violenzaverso che me l’ha inviata. Chiederò il per-messo morale, perché quello giuridicosarebbe superato dagli omissis. La sanitàè , anzi dovrebbe essere, anche pudicizia.”

Le va di parlarci di qualche caso par-ticolarmente interessante che l0’havista protagonista quale medicolegale?“Casi giunti agli onori delle cronache comequello “Rizzello” in cui sono stato C.T.U.mi hanno profondamente colpito per laloro ferocia e la loro pochezza nel moven-te. Sono stato contento di aver contribui-to, per quanto a me possibile, all’esempla-re condanna che lo ha caratterizzato. Ciònon toglie che resti l’amaro in bocca per lamorte violente di una giovane mamma.Altro caso che ricordo con orrore ed inte-resse professionale, e nel quale fui C.T.P.fu quello del giovano attore Paolo Segantietichettato come delitto d’omofobia e chetutt’oggi è rimasto, ahimè , impunito.Questi per citare due dei più conosciuti.”

Quale presidente di commissioneInvalidi Civili e L. 104/92 cosa pensadell’attuale crisi economica che stasopportando la popolazione italiana?“Guardi, la gente ormai viene a visita conla speranza non solo di vedere riconosciu-to un proprio diritto od ottenere un sup-porto economico capace di ristorare il pro-prio status. Molti arrivano sperando diottenere quella che è vista solo come unammortizzatore sociale. Detta in parolepovere “per tirare avanti” qualche giornoin più. E sapesse quanto dispiaccia nonpoterli accontentare, ma entra in campo ildiscorso, in questa nazione martoriata,della coperta troppo corta.”

Vista la sua attiva e crescente polie-dricità sia sul campo professionalesia su quello emozionale accettereb-be di lasciarsi definire un personag-gio eclettico? “Se eclettico è , come lei sembra afferma-re, spaziare, si lo sono. Esiste un fil rougetra queste cose. Esso è da ricercare nel-

Dott. Sergio Funicello

Campo de’ fiori 15l’evoluzione dagli anni 60 ad oggi. Intendodire dalla semplicità della poesia di unaquindicenne del 1966, all’enorme difficoltàdi questi ultimi anni che mi coinvolgonocome professionista e anche come cittadi-no e genitore. Si è passati dall’allegriadella musica beat, figlia di un movimentofilosofico, degli anni ’70 e dall’impegnoculturale della protesta condito dal piaceredello studio anche quale vettore per futu-ro migliore (come poi accedeva quasisempre). Vede oggi i ragazzi hanno toltonon solo il m,miglioramento economicoma, soprattutto, la speranza del domani efinanche l’illusione. Questo è un crimine,questo è un omicidio con un cadavere cuinessuno vuol fare l’autopsia per nonmostrare la verità .”

Lei ama liberare le proprie emozioniattraverso i versi di una poesia o diuna canzone. Cosa prova in quelmomento?“Questa sua domanda ha una rispostasimile alla precedente, perché ormaianche le relazione rese reali dai versi e oin una canzone non parlano più di allegria,ma solo espressione di titubanza e tristez-za che è quel che provo. A me sessantu-nenne resta però il ricordo della dolcezzae dell’allegria delle poesie e delle canzoniscritte.”

Dottore, una mia curiosità , quel’è ,

essendone un importante “ausilia-rio”, il suo giudizio sulla magistratu-ra.“I magistrati come tutti gli altri professio-nisti sono rappresentati da eccellenti sog-getti silenziosi “servitori dello stato”, damediocri, da alcuni amanti di protagoni-smo e pur non avendone conoscenza, daqualcuno scadente. Di ciò non sono esen-ti altri professionisti (medici legali compre-si).”

Per stemperare quest’intervista, midica qual è la canzone non sua cheama di più.“Sogna ragazzo sogna” di RobertoVecchioni che dedico in primis ai miei figlie alla mia grandissima emozione Calotta diventi mesi, soprattutto quando mi chiama“nonno”, ma a seguire, a tutti i ragazzi.

Quale ex batterista Velvet morning deiVacilla Fudge (preistoria).”

NOTA BIOGRAFICANato a Vico Equense (NA) il 19/01/1951Autore della raccolta di canzoni “Un peu de fleur un peu d’amour” registrata SIAE, pub-blicata a 14 anni in 4 poesie su due numeri della rivista VEGA. Maturità classica pres-so il Liceo Vivono nel 1969 con una tesi “da Vega ad Eduardo De’ Filippo”. Laurea inMedicina e Chirurgia presso l’Univ. La Sapienza di Roma, dove nel 1982 si specializzain Chirurgia d’Urgenza. Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni presso l’Univ.Federico II di Napoli. Assistente del S. Camillo d’Lellis di Roma prima, e poi della Chirurgia generale nel viter-bese. Autore dei testi di Chirurgia Vascolare, di Nefrologia di interesse chirurgico (editiAlmes) e Medicina Legale. Editore Limiti. Dirige la Medicina Legale della ASL VT5 inCivita Castellana dove presiede le commissioni invalidi e legge 104/92. Presidente inViterbo della Commissione Sordomuti.

Rosalba di Vona


Luca e Mattiasono fratelli. Manon si vedono

da 8 anni. Da quandohanno litigato perchéamavano, entrambicorrisposti, la stessadonna, Annalisa.Luca è un pittoregeniale, ma piuttostorozzo. Vive a Milano con la

compagna Federica, ossessionata a rima-nere incinta. Mattia lavora in un’aziendaagroalimentare nel piccolo paesino diCastel San Giorgio, in provincia diSalerno, e sta per andare a nozze conBice. Nicola, padre dei due, con uno stra-tagemma scrive a Luca fingendosi moltomalato, in fin di vita . e lo costringe a tor-nare in paese e partecipare, a sua insapu-ta, alle nozze del fratello Mattia. Il contattoiniziale tra i due fa scoccare scintille, ma…

I due Ciro, Ceruti e Villano, attori protago-nisti di questo film, si sono scritti addossoquesta storia. E se la sono anche diretta.Entrambi all’esordio dietro la macchina dapresa. Dopo essersi conosciuti , nel 2008,sul set del film “Ci sta un francese, uninglese e un napoletano”. Si tratta di una commedia di stile teatrale.Farsesca. Spesso e volentieri sopra lerighe. Che fa un po’ il verso alla celeberri-ma commedia di Eduardo, “FilomenaMarturano”. La recitazione tipicamenteteatrale stona con il cinema. Che è fattopiuttosto di sottrazione e non di ostenta-zione. Il film comunque ha momenti diver-tenti. Si poggia più volte sul consumatomestiere di Giacomo Rizzo. E, in qualchemodo, sfiora la sufficienza.

a cura di Catello Masullo

Fallo per pap

TITOLO : FALLO PER PAPA’REGIA : Ciro Ceruti, Ciro VillanoINTERPRETI PRINCIPALI :Ciro Ceruti ... LucaCiro Villano ... MattiaRoberta Giarrusso ... AnnalisaGiacomo Rizzo ... NicolaIaia de Rose ... BiceMassimo Bonetti ... CiprianoAlessia Barela ... SandraFloriana de Martino ... FedericaGeorge Leonard ... ManuelSalvio Simeoli ... don MicheleEva Henger ... AngelicaORIGINE :ITALIADISTRIBUZIONE : TOTEM FILM

DURATA: 100’SOGGETTO : COMMEDIA

FRASI DAL CINEMA“Se continua a piovere ci vuole Noè con la sua barca.

L’Arca!Si, hai ragione, mi confondevo con Giovanna Arca!”. (Ciro Ceruti e Ciro Villano).

“Ho il diritto di parlare anche io?Mia madre dice che non si parla a bocca piena, e che non si può riempire una zuccavuota!”. (Ciro Villano e Iaia de Rose).

“Lo conoscete Calvino?Mo… io è da parecchio che manco dal paese. Ma sto calvino sarà cresciuto…Deve essere uno bassino, senza capelli. Perciò lo chiamano calvino!”. (La piccolaAlessia, Ciro Ceruti e Ciro Villano).

VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 6Leggenda:CAPOLAVORO**** quattro stelle: equivalente in decimi: 10 DA NON PERDERE*** tre stelle: equivalente in decimi: 8 DISCRETO** due stelle: equivalente in decimi: 6 EVITARE* una stella: equivalente in decimi: insufficiente: meno di 6

Ricordate il test delmese scorso? Suquale dei dieci tipi

di cattivi ascoltatori visiete riconosciuti? Innessuno? Buon per voi(ma siete sicuri cheanche i vostri famigliari,amici e collaboratorisiano d’accordo? Non

chiedetelo, se non siete preparati a sop-portare brutte sorprese!). In più di uno? Èil caso più frequente. Se è così , però nonpensiate di essere persone cattive.Potreste essere ben intenzionati, convintidi agire nel miglior modo e di compiaceregli interlocutori, ma non essere a cono-scenza che i vostri comportamenti stianoferendo le persone che avete intorno e chemagari in nessun modo vorreste dispiace-re, inducendole a non aprirsi più. Mavisto che le vie dell’inferno sono lastrica-te di buone intenzioni, leggete i consiglisottostanti: se li seguirete la vostraimmagine sociale ne risentirà molto posi-tivamente.

Malascoltatore multi-attivitàConcedetevi all’interlocutore senza distra-zioni. Uscirt da dietro la scrivania e sede-tevi dalla stessa parte dell’interlocutore.Se squilla il telefono, lasciatelo squillare,e dite con un sorriso “è più importantequello che mi stai dicendo tu”. Riuscite adimmaginare come si senta gratificato l’in-terlocutore constatando che ignorate losquillo del telefono per rimanere concen-trati su di loro? Se siete davvero troppooccupati per prestare la dovuta attenzio-ne, ditelo con franchezza. Meglio rimanda-re l’incontro a un momento più tranquillo.Se state aspettando una telefonata davve-ro importante, ditelo prima e, quando arri-va, scusatevi prima di rispondere.

Malascoltatore mondanoPensateci bene prima di invitare altre per-sone a partecipare ad una conversazione.L’ascolto efficace, quello intimo ed amica-le, è sempre uno a uno, il resto è monda-nità . Il vostro interlocutore potrebbe nongradire affatto compagnia, o stare sulpunto di dirvi qualcosa di personale eriservato. Guardatelo e abituatevi a capta-re i segnali: ha piacere che la conversazio-ne si allarghi o richiede un’attenzioneesclusiva?

Malascoltatore finisci-frasiIn genere chi interrompe spesso non lo fa

17Campo de’ fiori

Paolo Balzamo

Imparare ad ascoltare.

(II parte)

per mancanza di considerazione verso l’al-tro, ma perché è un estroverso e un entu-siasta, che ama pensare ad alta voce, sol-lecitato da quanto l’altro va dicendo. Lasua associazione mentale diventa subitovoce. Il problema è che se le conclusionisono errate (e lo sono spessissimo) gene-rano perplessità nell’altro (“Ma allora nonha capito affatto quello che stavo dicen-do!”) ma, forse peggio se sono giuste, per-ché interrompete lo sfogo, che è appuntouno sfogo, una ricerca di contatto umanoqualificato, non una banale condivisione, efinendo la sua frase gli togliete parola edargomentazioni. Allora, sforzatevi diascoltare più a lungo e mordetevi la lin-gua, è meglio tacere ed aspettare che lefrasi le finisca chi le ha iniziate.

Malascoltatore contraddittoreDiscutete con dolcezza di tono, di modi edi parole: le parole pesano, soprattutto serivolte a un collaboratore. Va bene discu-tere e fare l’avvocato del diavolo, ma adinsistere sulle negatività si corre il rischiodi far sentire l’interlocutore un perdente inpartenza. Invece di contraddire, fate piut-tosto domande che fanno pensare elasciate che l’altro arrivi da solo alle sueconclusioni. L’eccesso di argomentazione,il voler far valere, anche in perfetta buonafede, le proprie argomentazioni, vi puòfar facilmente passare per prevaricatori.

Malascoltatore sputa-rispostaPrima di dare consigli, fate molte doman-de di approfondimento. Ascoltare è di persé un aiuto; qualcuno vuole solo sfogarsi,ma a qualcun altro il vostro parere inte-ressa davvero. Ascoltate, fate domandeche dimostrino il vostro interesse, e sepensate di avere un buon consiglio dadare, chiedete se è gradito e poi datelo,

ma senza che sembri un ordine.

Malascoltatore grande filosofoRimanete con i piedi per terra. Tenete lavostra conversazione su un piano concre-to. Frasi fatte, proverbi, citazioni, spesso,anche se vere, mal si adattano alla situa-zione concreta. Può darsi che un po’ diteoria ci stia bene, ma valutate, col buonsenso di cui vi sentite capaci, se la situa-zione lo consente. Esercitate piuttosto levostre capacità dialettiche per capiremeglio i problemi di chi si rivolge a voi.

Malascoltatore autobiografoAl centro del mondo non ci siete voi.Ascoltando, tenete sempre a mente che alcentro della conversazione c’è chi vi staparlando di se. Se volete raccontare qual-cosa di voi, scegliete un errore da cuiavete imparato qualcosa, o un aneddotoche metta l’altro a suo agio. Mostrate ilvostro interesse verso gli altri: parlaresolo di sé è solo indizio di egocentrismo.

Malascoltatore scruta-orologioSe proprio vivete al minuto, mettete unorologio nel vostro campo visivo, cosìnon dovrete cercare le lancette in manie-ra evidente e potrete invece guardare conpiù attenzione chi vi sta di fronte. Se dav-vero avete poco tempo, ditelo esplicita-mente. Magari prendete un altro appun-tamento, e poi mantenete l’impegno.

Malascoltatore superveloceLa velocità spesso uccide. Forse una breveconversazione camminando per i corridoipuò bastare se portata avanti con atten-zione. Ma siate amichevoli e sinceri, anchenella fretta. Il collega o l’amico che vi vuolparlate e vi tirate dietro è una persona chemerita attenzione, non il vostro cane alguinzaglio.

Malascoltatore smemorato Ricordare, ricordare, ricordare. Nondimenticate quello che di importante èemerso in una conversazione.Appuntatelo, rifletteteci su, tornateci sopraalla prima occasione. Chi più sa e piùricorda più ha potere ed opportunità diagire giustamente. Ricordare serve a voi,che avrete degli elementi in più, e serveall’altro che capirà di essere stato real-mente ascoltato e considerato.

Hasta la vista!

Un tracciato ferroviariodisattivato, resta spes-so abbandonato a sestesso, senza esserepiù utilizzato; questo èquello che è accadutoalla tratta ferroviariaC i v i t a v e c c h i a -Capranica- Orte.A distanza di anni dallasua chiusura, un rap-

presentante della rete ferroviaria italianadurante un intervento a Civitavecchia perla “Due giorni del mediterraneo” ha dichia-rato che la linea ferroviaria in questio-ne non sarebbe redditizia e l’adegua-mento alle esigenze del traffico mercisarebbero altissimi.Una cosa è certa il nostro territorio, inten-do il viterbese, è sempre stato sottopostoa scelte altrui e prese in altri luoghi, benlontane dalle reali esigenze e vocazionilocali. Invece di avere una visione piùampia, rivalutando e rilanciando tuttoquello che è già esistente in termini diinfrastrutture, incentivando così unamobilità su ferro, si preferisce investire erealizzare ulteriori reti stradali per unamobilità su gomma, scelte a mio avvisoscellerate e prive di ogni buon senso. Tracciati che vedranno mutare per sempreinteri luoghi, provocando contestazioni diogni genere, tra amministratori e cittadini,ma poco importa, quello che conta sono i

Campo de’ fiori18

Ecologia e AmbienteEcologia e Ambiente

di GiovanniFrancola

Senza ferrovia non c’è futuroLa linea Civitavecchia-Capranica-Orte dichiarata inadeguata e non renditizia. Che follia!

grandi profitti e mettere atacere quelle scelte che pote-rebbero benefici per l’interacomunità .E’ vergognoso vedere grandiopere ferroviarie progettate inpassato, lasciate ricoperte daortiche e da ogni altro tipo divegetazione, ed è altrettantovergognoso vedere che nonc’è nessuna volontà a recu-perare quello che altre nazio-ni considerano “ ricchezzelasciate dai nostri avi”, quindila priorità di recuperarle emetterle a disposizione di tutti.Se non sbaglio anche l’assessore regiona-le alla Mobilità e ai Trasporti, FrancescoLollobrigida, sostiene che c’è contraddizio-ne con tali dichiarazioni, perché se da unaparte c’è l’Italferr, società del gruppo chevince la gara di progettazione per laCivitavecchia-Caparnica- Orte, dall’altrac’è la RFI (Reti Ferroviarie Italiane) asostenere l’inutilità di tale opera. Alloraperché spendere tanti soldi per effettuareuna progettazione senza avere nessunaprospettiva di vedere treni percorrere taletratta ferroviaria?Sta di fatto che dopo anni di attesa ed ilcontinuo impegno da parte dei movimentie cittadini di qualunque estrazione socialee politica, dimostrato a favore della riaper-tura di questa nostra ferrovia, i binari sono

ancora sommersi da sterpaglie.Saranno in grado le istituzioni locali aprendere un impegno ufficiale e presenta-re precise richieste nelle opportune sedi, alfine che tutte le stazioni ferroviarie lungotale tracciato tornino ad aprire le lorobiglietterie, facendo rivivere quelli scorcistorici da troppo tempo dimenticati?Ma come è possibile che non si riescea comprendere che la mobilità suferro è indispensabile e forse l’unicamobilità davvero sostenibile; pianifi-care e investire in momento così difficile,significa riattivare uno sviluppo economicodi questo territorio, che ha tanto da darein termini di turismo, tradizioni, luoghi ecultura, ma che senza le adeguate infra-strutture è destinato a morire.

Quando ascoltiamo lamusica classica non pos-siamo che pensare a gran-di compositori comeLudwig van Beethoven,nato a Bonn, 17 dicembre1770, o JohannesChrysostomus WolfgangusTheophilus (ossiaAmadeus) e Mozart chenacque a Salisburgo, 27

gennaio 1756.

Che incredibili geni dalla musica e chemusica immortale la loro.

Del problema di udito di Beethoven siè parlato molto. Intorno all’età di 30 anni l’ udito del com-positore tedesco cominciò a dargli seriproblemi. Beethoven lottò come potè per cercaredi sentire meglio tanto che egli stesso,stufo di questi “alti e bassi”, si costruìstrumenti per cercare di migliorare la suacapacità di udire. Si dice che Beethoven, ad un certo puntotagliò perfino le gambe del suo pianofor-te in modo che la tastiera del piano toc-casse terra e che lui potesse mettere l’o-recchio sul pavimento per cercare di sen-tire più forti le vibrazioni delle note musi-cali.Questo poteva funzionare quando l’uditonon era ancora perso del tutto, ma allafine tutto fu inutile.Che paradosso!! Il più grande composito-re di quei tempi non poteva ascoltare lapropria musica, la stessa che faceva com-muovere e emozionare migliaia di perso-ne.Lui però la musica la sentiva lo stesso,nella sua testa. Si racconta che quando compose la nonasinfonia, piena di suoni che si intreccianol’un con l’altro perfettamente armoniosi,fosse già completamente sordo e chenon riuscì a sentire l’applauso estasiatodel pubblico alla fine della sua rappresen-


del Dott.StefanoTomassetti

Beethoven, Mozart e l’udito.tazione. I suoi musicisti dovettero lette-ralmente girarlo verso gli ascoltatori emostrargli quanto erano soddisfatti della sua opera.

Ed ora Mozart. Il compositore austriaco venne al mondocon una malformazione che ha tutto l’a-spetto di un ironico scherzo della sorte. Colui che aveva “l’ orecchio assoluto”aveva anche una malformazione all’orec-chio sinistro. Il padiglione era infatti deforme, un difet-to che trasmise peraltro al suo ultimofiglio. “L’orecchio assoluto” e perfetto di Mozartmancava quindi della conca auricolare, ilche rendeva l’intero padiglione pocoattraente alla vista. Questo è il motivo per cui la maggiorparte dei suoi ritratti vennero eseguiti dallato destro o da tre quarti.Allora certo non c’era modo di prevedere oprovvedere a queste condizioni.

Oggi con l’avanzamento della tecnologia edelle conoscenze della medicina moderna igenitori sarebbero probabilmente in gradodi vedere con una ecografia l’eventualemalformazione.E dopo la nascita gli stessi genitori potreb-bero richiedere una chirurgia correttivaper il nostro “Mozart” permettendo di rico-struire il padiglione auricolare.La musica di Mozart recentemente vieneutilizzata anche come terapia perché siafferma che la complessità e l’armonia deisuoni sviluppino anche l’intelligenza. Ecco

un esperimento al riguardo:

Gli effetti benefici della Sonata K 448 Gli studenti divisi in tre gruppi furono sot-toposti all’ascolto di tre brani musicali dif-ferenti: il primo ascoltò musica easy-liste-ning, il secondo una sinfonia di Mozart(K448) e il terzo rimase solo in ascolto delsilenzio.Subito dopo, agli studenti fu sottoposto untest di intelligenza, una prova di ragiona-mento spaziale riconosciuto come loStanford-Binet. Il gruppo che aveva ascol-tato Mozart ottenne mediamente un pun-teggio superiore di almeno 10 punti rispet-to agli altri. Si cominciò cosi a parlare diEFFETTO MOZART.

Questa tesi fu sostenuta a seguito di unesperimento scientifico su 84 studenti e irisultati furono pubblicati nel 1993 dallarivista Nature.

Da studioso delle difficoltà connesse allamancanza di udito mi domando comesarebbe diverso per loro oggi. Le moderne tecniche mediche-diagnosti-che e le avanzate soluzioni per l’udito per-metterebbero, probabilmente, ai nostridue Geni della Musica una vita più serenae soddisfacente.Eppure sebbene le difficoltà di udito sianofaticose da accettare, appare sorprenden-te che si abbiano remore nell’adattare unasoluzione uditiva.Quando la medicina non può guarireinfatti un apparecchio acustico è un’ottimasoluzione al problema nella quasi totalitàdei casi.In fin dei conti si può rimandare un adat-tamento acustico ma non evitare e primao poi sarà necessario provvedere.Alcune volte le persone si rassegnano per-ché credono che la loro età sia un po’avanti e accettano di sentire meno senzaricordare che così facendo negano anchestimoli utili al cervello che scoraggiano lapersona nella sua vita quotidiana.Abbiamo fatto molto per vivere più a lungoma a cosa vale se non viviamo bene?

Si usa dire, ormai,quando si vorrebbeaffermare qualcosa cheè considerato da tuttiun po’ oltre le righerispetto a ciò che ilsenso comune ritiene,che bisognava faredelle provocazioni. Mala mia, è qualcosa dipiù di una provoca-zione. E’ l’affermazio-

ne chiara che poichè la filosofia è diven-tata una sfilata di opinioni è stata sna-turata e può essere recuperata nella suanatura soltanto se di essa si riconoscono esi fanno valere i suoi veri caratteri. A ciò siaggiunga che la scienza e la tecnica hannomodificato il mondo ambiente a tal puntoche la stessa riflessione filosofica, oltre adomandarsi circa il senso dell’uomo e delmondo, deve provvedere all’elaborazionedi una “teoria” che lo salvi. E dico questospecialmente per il fatto che ormai l’uomoripone la sua fiducia soltanto in se stesso,nella propria “razionalità ”. Sin qui si è edi-ficato sul piano materiale e per niente suquello spirituale. La conseguenza di ciò èche per poter far fronte alla governance diun mondo fortemente antropizzato occorreuna forte consapevolezza spirituale chenon può fermarsi alle questioni, sia pureimportantissime, riguardanti i “diritti civili”dei cittadini nei singoli stati. C’è un dirittoche precede tutti gli altri, senza il quale glialtri diritti hanno solo la parvenza di dirittiche è il diritto alla verità . C’è bisogno di unnuovo ordine che sia frutto di una nuovaconsapevolezza. La maturazione di questa“nuova consapevolezza” passa per la filo-sofia che, insieme all’educazione, sarà lavera frontiera dello sviluppo per il futuro.La “fine della metafisica” annunciata e pro-clamata da Nietzsche con la “morte di Dio”,decantata da Heidegger, ripresa da tantialtri che discettano sul destino dell’occi-dente sul nichilismo nel quale è avvolto,poggia le sue radici su di un terreno arido,pertanto è da considerarsi una pianta effi-mera. Il fatto che la filosofia sia stata ridot-ta ad un “opinion ario” deve far ritenereche “la fine della filosofia”, legata alla finedella metafisica, altro non è che una figu-ra che si è manifestata nell’ambito dellametafisica, esibita dalla metafisica stessa.Ciò significa che la metafisica non puòfinire, non può essere cancellata e,soprattutto, che ha in se stessa le risorgeper reagire anche ai momenti peggioriquali quello dell’ “oblio dell’essere”.

Nel tempo in cui l’uomo ha dinanzi agliocchi e può toccare con mano il prodotto


del Prof. MassimoMarsicola

In questo nostro tempo ha inizio la filosofia(Ciò che è stato prima è da considerarsi una mera esercitazione)

della sua signoria sulla natura ad operadella scienza e della tecnica, per poterristabilire un equilibrato rapporto fra il suomondo, la sfera delle relazioni interperso-nali e il mondo originario chiamato Terranel quale vive, non può fare altro cherivolgersi alla filosofia. Non certo a quellache è stata scritta e tramandata sin qui. Sirivolge ad una filosofia che dica qualcosa disolido circa la sua natura, i rapporti fra glienti, e con Dio. Quando è stato estromes-so Dio dall’orizzonte dei suoi pensieri (pen-sando di poter fare da sè ), l’uomo ha spe-rimentato l’abisso del nichilismo ed ha toc-cato con mano l’infruttuosità , la vacuità el’apparenza delle relazioni interpersonaliper nulla soddisfacenti. Quelle stesse rela-zioni che fanno dire a molti: “ma questo èprogresso?” Per dare adeguata risposta ènecessario ridare spazio alla riflessione filo-sofica unitamente alla teologia. Questediscipline sono in grado di fornire chiari-menti ai fondamentali interrogativi chel’uomo da sempre si pone. Ma occorreanche renderli disponibili, fruibili, in termi-ni di sintesi e non di infinite argomentazio-ni che per la loro possanza spaventano efanno ritrarre il lettore e l’ascoltatore.Occorrerebbe avviare in televisione, alme-no nelle televisioni cristiane, programmi divera caratura culturale, che siano in gradodi dare vere risposte alle innumerevoliinterrogazioni della gente. La nuova filoso-fia afferma che se il mio “prossimo” (chiun-que esso sia) sta bene, starò bene anch’ioperchè da lui potrò aspettarmi solo ilbene. Viceversa, se il mio prossimo(chiun-que esso sia) sta male, starò male anch’ioperchè non potrò aspettarmi nulla dibene. Ciò significa che viene dimostratocome sia vitale applicare la massima: “chisi prende cura degli altri si prende cura dise stesso”. Che corrisponde al “non fareagli altri quello che non vorresti sia fatto ate”. Oppure, in senso positivo: “fai agli altriquello che vorresti sia fatto a te”. In altritermini si deve passare dall’egoismo o ego-centrismo all’altruismo attivo che, come hogià detto e vado ripetendo ormai da anni,è il vero egoismo. E nel mentre che ci siprende cura degli altri si può constatareche ci si sta prendendo cura, in realtà , dise stessi, sia dal punto di vista materialeche da quello spirituale.Proprio la constatazione dell’oblio dell’esse-re costringe a voler recuperare l’esserenella sua verità . E l’essere nella sua veritànon è quello prospettato da Heidegger,l’Ereignis, l’evento (qualcosa comunque, didiverso da Dio) ma l’Essere che ha volutorivelarsi nel Roveto ardente. “Io sono Coluiche è ”. Dio, ha detto di sè , nella sua prima

rivelazione all’uomo, di essere Colui che è ,cioè l’essere. Come Ë possibile, che adistanza di tanto tempo, tale rivelazionenon risuoni nella mente e nel cuore del-l’uomo? Nessuna meraviglia quindi, se ipassi di Heidegger lo hanno condotto perSentieri interrotti. In luogo di guardare leombre prodotte dagli alberi nella radura, ilfilosofo avrebbe potuto e dovuto alzare gliocchi al cielo. E se anche avesse visto ilsole nel momento del tramonto, avrebbeconcluso che dopo breve sosta, nutrita dalgiusto riposo, avrebbe potuto come stiamofacendo noi oggi, riprendere il giusto cam-mino. Dio è l’essere obliato dall’uomo apartire da un nascondimento suo proprioche gli attiene allo scopo stesso di conse-gnare nelle mani dell’uomo la libertà diricercarlo. Ogni qualvolta l’uomo non ricer-ca l’Essere in Dio non ricerca in verità laverità , ma ricerca qualcosa mosso da unasua idea che non corrisponde all’esigenzaprofondamente radicata nel suo cuore. Sel’uomo ricerca Dio quegli si rivelerà all’uo-mo (Dio non chiede altro che di essere cer-cato allo scopo di darsi all’uomo, di farsiconoscere dall’uomo) e sempre, in ognitempo, continuerà a rivelarsi. Ma sedice(con la bocca) di volerlo cercare men-tre in realtà cerca qualcos’altro, Dio non glisi mostra. Non si manifesta certo a chi vor-rebbe ingannarlo che poi, in ultima analisisignifica “a chi vuole ingannare se stesso”.E’ nell’alveo di questo nascondimento ñrivelazione che si snoda la storia dellametafisica, e poichè la filosofia è statafatta naufragare fra gli scogli della doxa, sedi fine si dovrà parlare si deve parlare di“fine della sfilata delle opinioni”. Ecco per-chè la filosofia nasce adesso: per il biso-gno di verità e di salvezza che mai primad’ora era stato così sentito e grande. E’figlia del tempo della povertà estrema, del-l’indigenza assoluta, figlia di un’epoca criti-ca, della maturità della storia che richiedeuna svolta. Il suo nome nuovo è responsa-bilità . Ma possiamo chiamarla anche “dia-conia veritatis”, “auxilium fidei”, “ancillasalutis mundi”, vero e proprio “canto del-l’essere”, sua manifestazione, che invitaalla conversione ed al rinnovamento. Nonsi tratta più tanto o soltanto di compren-dere l’uomo, il mondo, il senso dell’esiste-re, si tratta di istruire l’uomo perchè rag-giunga la felicità nel momento in cui haimpresso un’accelerazione inarrestabileverso il compimento del proprio destino apartire dalla modificazione degli enti senzaaverne prima conosciuto(o considerato) ilfondamento.

L’Avv. Gianluca An-gelelli è il giova-nissimo sindaco,

appena 36 anni, di unacittadina della Tusciafamosa per la sua artee per le sue industriedi ceramica, CivitaCastella-na. Dal giorno del suoinsediamento, costan-

te sembra essere stato il suo impegnoverso lo sviluppo culturale, tecnologico edeconomico della sua città . Ma in questo piccolo spazio a lui dedicatovogliamo parlare con lui di cultura: dellasua personale cultura di uomo intellettua-le!

Sindaco Angelelli, si ricorda qual èstato il primo libro che ha letto nellasua infanzia? Mi ricordo di una raccolta di favole regala-tami da una mia zia.

E nella sua adolescenza?Certamente “Siddharta” di Hermann Hess.

Ama più la poesia o la narrativa?La narrativa.

C’è stato un autore che in qualchemodo ha condizionato il suo pensie-ro? Anche se ho letto molti libri, mi ricordo conpiacere dell’opera dello scrittore GabrielGarcì a Mà rquez, “Cent’anni di solitudine”.

Qual è l’ultimo libro che ha letto direcente? “Storia della mia gente” di Edoardo Nesi,narra la storia della crescita e del declinodel distretto industriale di Prato. Vorreiconsigliare di leggerlo a tutti i miei concit-tadini: è una bella storia.


di PatriziaCaprioli

Culturando con il sindaco Gianluca Angelelli!Breve intervista sui gusti culturali del Primo cittadino di Civita Castellana

Tra la pittura e la scultura cosapreferisce? E quali sono i suoiartisti prediletti? Preferisco la scultura. A parte i classi-ci, ultimamente ho avuto il piacere diincontrare la famiglia Cascella: sculto-ri, pittori e ceramisti dagli inizi del‘900. Si era anche pensato di trasferi-re alcune loro opere in un nostromuseo cittadino, ma in seguito perquestioni tecniche non è stato piùpossibile questo passaggio.

Ama la musica? E che tipo dimusica ascolta quando vuolerilassarsi o concentrarsi? Amo soprattutto la musica italiana, equesto per un motivo ben preciso: perme il testo della musica resta essen-ziale. Su tutti il mio autore preferitoresta sempre il grande Fabrizio DeAndrè .

Le piace visitare i musei? E chetipo di arte predilige? Si, mi piace ammirare l’arte locale diogni paese. Ultimamente sono statoin Thailandia ed ho visitato un museodi artigianato locale nella città diBangkok.

C’è un artista di Civita che secondolei rappresenta a pieno lo spiritodella città di Civita? Ce ne è più di uno che ha rappresentato etutt’oggi rappresenta attraverso le sueopere la nostra città . Ne sono talmenteconvinto che la nostra amministrazione hachiamato vari artisti locali, soprattutto nel-l’ambito della Ceramica, per abbellire lepiazze ed i luoghi più significativi dellanostra Civita Castellana. Ma vi sono anchetanti altri artisti notevoli in altri ambiti, percitarne uno tra gli altri, voglio ricordareCecchini, maestro del tufo.

Civita Castellana è una vera e propriacittà d’arte, cosa servirebbe, secon-do lei, per farla conoscere ancor dipiù nel mondo sul piano turistico?Si, magari servirebbero più investimentiper pubblicizzare i nostri luoghi artistici,ma su ogni cosa servirebbe più coordina-mento con tutti gli altri Comuni dellaTuscia. La nostra realtà , intendo quella di tutti iComuni presenti nell’Alta Tuscia, puòavere un vero sviluppo turistico solo seviene considerata come una zona omoge-nea che raggruppi tutte le bellezze stori-che dei nostri paesi e le presenti in un uni-cum.

L’angolo del Prof. A cura di Patrizia Caprioli

Mini-spazio dedicato a siti, portali, risorse in rete (gratis!), da poter usufruire come supporto didattico per gli insegnanti inte-ressati a dare sempore nuovi imput ai loro piccoli studenti.

Testi Mania.com: http://www.testimania.comIl sito Testi Mania raccoglie i testi di canzoni italiane e straniere che possono essere usate dagli insegnanticome fonte di ispirazione per imparare a leggere ed amare le poesie, poiché alcuni testi, soprattutto di autoriitaliani, sono dei veri e propri poemi lirici.

E’ un argomento giàtrattato nel Come era-vamo, ma la calura checi opprime in questigiorni, mi riporta, giocoforza, all’analisi detta-gliata di quelle estati“casarecce” trascorsenegli anni ‘50-’60sguazzando nel Treja alsole delle sue “spiag-ge”.

Il nostro fiume non era così come lovediamo oggi, ridotto a poco più di unrigagnolo a causa degli scarti gettati avalle dalle numerose cave di tufo, era abuon diritto uno degli affluenti più impor-tanti del Tevere, con una portata notevole,con anse anche grandiche favorivano la for-mazione di piccolespiaggette, vera gioiadei civitonici, i qualisentivano, con esso, ilmare a due passi. “Cavò , ‘a brecciara,l’arbero viola, ‘a lle-gata” nomi mitici per chi come me haavuto modo di conoscere e apprezzarequelle bellezze naturali. ‘Nnamo a fa ‘o bagno giù a Treja, per-ché fà callo! Non era una semplice frasedi circostanza, era un vera e propria neces-sità , era l’evasione estiva più gettonata (aparte il jukeboks), che ci portava: chi apiedi, chi in bicicletta chi in motorino(pochi, perché ce n’erano pochi), versoquei pomeriggi fatti di “schizzarelle,lanci de palle de rena, tuffi e magna-te de cocommero messo a fresco lì abbuca”.E’ proprio in quei posti che imparavamo anuotare, con la corrente, i piccoli gorghi, lebuche, a volte anche profonde, con iragazzi più grandi che ci insegnavano quel-le tecniche di galleggiamento, così difficilinell’acqua di fiume, e che, una voltaapprese, ci avrebbero fatto “volare” sul-l’acqua leggera e salata dell’agognataLadispoli o Tarquinia. Come sempre i ricordi si accavallano nellamia mente, rischio di dimenticarne qualcu-no, e qualcuno riesce invece a sopraffarel’altro. Per esempio, nota stonata di queipomeriggi “balneari”, era la totale assenzadel “gentil sesso”, che a pensarci bene,considerato il periodo storico, era più chegiustificata.

25Campo de’ fiori

di Alessandro Soli

Come eravamo

Arrivavamo giù di corsa, i più indossandole classiche mutandine bianche a mo’ dicostume, subito in acqua, e dopo la primanuotata, riemergere magari con l’elasticodelle stesse logoro e “sbrindellato”, manon ti sentivi a disagio, perché vicino a tetutti maschietti. A questo punto voglio menziona-re chi invece trascorreva tutta lagiornata, specialmente la dome-nica, in quei posti, accompagnatoe attorniato dall’intera famiglia,sempre numerosa, mi riferiscoalle Famiglie dei Ricci, dei Lanzi,dei Fantera. Quanta allegria, quanta spensie-ratezza, bambini, giovani, anzia-ni, e che magnate, magari co’

‘o pesce appena pescatoe buttato sopra a grati-cola.Direte altri tempi, è vero,ma nulla vieta ancora oggi,di riscoprire quei posti, chepian piano stanno ritornan-do ad uno antico ed inspe-rato splendore, grazie al

rispetto per la natura. So che è difficile, ci vuole tempo,ma la forra sta prendendo la suarivincita, e chissà se un giorno inostri giovani civitonici potrannoprovare quelle sensazioni che iloro padri e i loro nonni hannovissuto in prima persona, e sisforzano di tramandare comefaccio io con questa rubrica.Sarà utopia? Chi può mai dirlo?

Allora giovani padri e giovani madri, porta-te almeno una volta i civitonici di domanialle “Civita’s Beach”, ma non deve essereun viaggio nella memoria, ma un viaggionel futuro, perché Civita Castellana e lesue bellezze ora trimillenarie, diventino….eterne!

CIVITA’S BEACH

Anni ‘60. Da sinistra Piero Ricci, Palmiro Lanzi, Franco Lanzi, Sergio Lanzi e Roberto Dobboloni, giù a Treja.

‘A Llegata oggi. Foto di Marco Midossi.

“Cavò ,‘a brecciara,

l’arbero viola,‘a llegata” ...

le spiagge civotoniche

Campo de’ fiori26

GIOVANNI FRANCESCO TENDERINI1688-1739

VESCOVO DELLA DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA, ORTE E GALLESE

... continua dal numero 93

L’11 novembre dello stesso anno, cele-bra la prima Messa nella cappella diSan Filippo Neri nella Chiesa di Santa

Maria in Vallicella sede dell’ordine deiFilippini.Tra il 1698 e il 1699, entra in alcune tra lepiù importanti congregazioni romane:della Dottrina Cristiana, la Pia Unione diSanta Galla e del SS.mo Nome di Maria.Nel 1706 entra nell’oratorio detto deiSacerdoti di San Pietro, fondato nel 1617da Padre Pietro Caravita in onore di SanFrancesco Saverio.Nel dicembre del 1700, il ponteficeClemente XI convoca in udienza ilTenderini per questioni legate all’ufficio diuditore del Principe Savelli e per prospet-targli la nomina a vescovo della città diMassa per la morte del cardinale AlderanoCybo, che però rifiuta visti gli stretti rap-porti con il cardinale Camillo Cybo e lastessa famiglia. Il pontefice gli prospettòdi andare a governare Borgo San Donnino,Foligno e Città di Castello: il Tenderini nonaccettò nessun incarico.Il 18 maggio 1718, il sommo ponteficeClemente XI nomina il Tenderini segretariodel Cardinale Francesco Maria Casini diArezzo. Il Tenderini tenne l’incarico fino al 1724.Si adoperò , invano, nel 1718 per scongiu-rare il Card, Cybo dalle dimissioni di udito-re apostolico. L’otto luglio 1718, muore inCivita Castellana il vescovo Ascanio Blasi.L’11 novembre 1718 nella congregazionedei Vescovi, prima e nel concistoro del 14novembre del 1718, viene nominatovescovo della diocesi di Civita Castellana eOrte. La consacrazione si celebrò l’11dicembre del 1718 nella chiesa di SantaMaria in Vallicella in Roma, presieduta dalCardinale Camillo Cybo.Prima che entrasse nella sua diocesi,Clemente XI concepisce il disegno diinviarlo come delegato apostolico con l’au-torità di legato pontificio nelle travagliatemissioni in Cina, per dirimere le controver-sie sorte tra i PP. Domenicani e i PP. DellaCompagnia di Gesù, ma non potè accetta-re per la sua salute malferma che gli impe-diva un viaggio così lungo e faticosoil 14 Febbraio 1719, muore in Roma ilCardinal Casini, di cui il tenderini era ilsegretario.Prima della nomina a vescovo di CivitaCastellana, nel 1708 il tenderini era giàvenuto in contatto con la città di Orte neilavori di ristrutturazione della Cattedralededicata a Santa Maria Assunta, fonda-ta nell’IX sec., a seguito delle controversie

sorte in seno alla comunità per l’elabora-zione del progetto di ristrutturazione dellafabbrica medioevale e per l’affidamentodell’incarico.Viste le notevoli dispute, la Congregazionedè Vescovi e Regolari presieduta dalCardinale Parracciani nel 1709 nomina ilCardinal Casini sovrintendente della fab-brica il quale chiama alla sua direzionePadre Gregorio Castrachini, architettodella Compagnia di Gesù, coadiuvato daesperti maestri dell’ordine per i legnami ele pietre, provenienti dalla Sicilia e dallaLombardia.Morto il Casini nel 1719, il Tenderini vesco-vo della diocesi completa nel 1721 i lavoridella Cattedrale, anche se rimane incom-piuta la facciata che verrà completata trail 1898 e il 1901.La realizzazione della Cattedrale di Orte,insieme con quella di Civita Castellana, l’e-pisodio artistico più rilevante nell’attivitàapostolica del prelato, condotta in unbreve arco di tempo dal 1715 al 1721, per

una spesa complessiva di 19.000 scudiromani e venne solennemente consacratail 9 novembre 1721.Il 22 marzo 1719 segna l’ingresso ufficialenella diocesi del vescovo tenderini, accom-pagnato dal fedele servitore e da DonFamiano Antonio Celli, canonico dell’insi-gne Collegiata di Gallese.Il 25 marzo 1719, festa dell’annunciazionedella Beata Vergine Maria, celebra la primamessa nella Cattedrale di Santa MariaMaggiore.Nel 1725, il pontefice Benedetto XIII, dapoco eletto al soglio pontificio, venuto inVignanello per la consacrazione dellaCollegiata di Santa Maria dellaPresentazione, (1701-1739), opera del-l’architetto romano Giovanni BattistaContini, in un colloquio con il Tenderini nelpalazzo Ruspoli, chiede al Vescovo il suoparere per il trasferimento in altra diocesi,che il Vescovo non accetta perché vuolecompletare la sua opera in CivitaCastellana.Nei primi anni del suo apostolato, ilTenderini ordinò i primi restauri dellaCattedrale dedicata alla Beata VergineMaria e Angelo Annunciante di CivitaCastellana, in particolare della cripta sot-terranea consacrandola ai santi Gratilianoe Felicissima; ordinò tra il 1720 e il 1721i restauri del palazzo vescovile, con la rea-lizzazione dell’archivio diocesano e dellascala segreta che immette nellaCattedrale; fece adornare di balaustre inmarmo gli altari del SS. Sacramento e delSS. Rosario.Nel 1738, durante l’edificazione dellaCattedrale di Civita Castellana, fu citato ingiudizio dal Marchese Andosilla di CivitaCastellana, contrario al progetto di totaleristrutturazione del resto dell’edificiosacro, dopo la realizzazione del presbite-rio, che comportava la distruzione dellevarie cappelle delle navate laterali tra cuiquella della famiglia Andosilla; vinse lacausa presso il Tribunale dell’immunitàecclesiastica e potè così proseguire il suolavoro.

del Prof. Architetto Enea Cisbani

Quest’anno le attività delLiceo Artistico diVignanello sono statemolteplici e tutte di gran-de soddisfazione, ci infor-ma la fiduciaria Prof.ssaSonia Barcherini, inco-minciando dalla premia-zione del nostro studenteDario Cangani della clas-se 4 A che si è aggiudica-

to il primo premio al Concorso indetto dalCNA di Viterbo “ Forme e colori dellaTuscia- Tutti i colori del rosso”; in sequen-za la manifestazione per la consegna allascuola Media di Vignanello “ Falcone eBorsellino” del pannello avente per tema lalegalità e dal titolo “ Niente Paura”, rea-lizzato dagli studenti della classe 5 A, èstata presenziata dall’Assessore allaCultura del Comune di Vignanello,dall’Assessore provinciale e dal giornalistadella RAI Santo della Volpe ; un serviziospecifico sulla scuola e sul pannello èstato realizzato dal TG3 regionale e tra-smesso in occasione di un’indagine sultema della legalità nel territorio viterbese.La realizzazione del pannello ligneo haconsentito di stringere una collaborazionecon l’Avis di Vignanello che ha chiesto allascuola un Murales per la sala prelievi; lapartecipazione al concorso indettodall’ADMO associazione donatori midolloosseo, ha consentito di attivare un’altraimportante collaborazione con la sede diViterbo che vedrà impegnati i nostri stu-denti in attività di promozione del volonta-riato. Inoltre c’è stata la partecipazionealle estemporanee indette dal Comune diCivita Castellana e Gallese che ha consen-tito agli studenti di cimentarsi in un’espe-rienza coinvolgente dal punto di vista arti-stico attraverso l’esecuzione di un’operapittorica ispirata agli scorci più belli e sug-gestivi dei due centri. Sabato 9 Giugno siè svolta la 5^ edizione della Mostra di fineanno che rappresenta l’occasione per

Campo de’ fiori28

Associazione Artistica Ivna

della Prof.ssaMaria CristinaBigarelli

visitare la scuola e prendere visione dellaproduzione artistica realizzata dagli stu-denti dei due corsi : Pittura e decorazionepittorica ed Immagine fotografica Filmicae televisiva. Durante la manifestazionec’è stata la consegna all’Avis di Vignanellodel Bozzetto per un murales da realizzarenella sala prelievi della sede, la premia-zione del Concorso indetto dallaFondazione Vittorio di Colbertaldo “ PerMerito Artistico” con la presenza in giuriadel regista del film Cefalonia, ClaverSalizzato; la premiazione del concorsoindetto dalla KlimtArt e ColArt SPA daltitolo “Alle 4:03 ho un appuntamento conun doppio senso...” presente il direttorePhilippe Bonenfan-ted. L’Avis sezione diVignanello ha assegnato , inoltre, un pre-mio agli studenti della scuola Media diVignanello e Vallerano che si sono distintinel Progetto “ La Tombola della GranBambola”, proget-to pensato e realizzatoper l’orientamento in uscita degli studenti

della scuola secondaria di primo grado; laProloco di Vignanello ha assegnato aGuazzoni Daniele della classe 5 A il premio“VinArt”, nato dall’idea di favorire la par-tecipazione degli adolescenti alla vita atti-va e allo sviluppo del territorio; l’operasarà il disegno “icona” delle etichettedella cooperativa sociale vinicoltori ColliCimini e del manifesto per la 43^ Festadel Vino che si terrà a Vignanelloin Agosto. La Giuria del PREMIO DI COLBERTALDOcomposta dalla Prof.ssa Maria TeresaMarsilia, dal Maestro d’Arte ePresidente dell’Associazione IVNAEraldo Bigarelli e dal Presidentedell’Associazione Vittorio DiColbertaldo- regista Claver Salizzatoha assegnato i seguenti premi:Categoria “OLIO” SILVIA CRISTOFORI,Senza titolo per la perfetta padronanzadella tecnica a olio, la misura e l’equilibriodella composizione, l’effetto di straordina-

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “U. MIDOSSI” DI VIGNANELLO: ATTIVITA’ PER UN ANNO!

Campo de’ fiori 29rio naturalismo che conferisce all’operauna compiuta maturità . GESSICA TARTA-GLIA, Nastro d’Africa per la complessa efelice idea compositiva, che unisce, in untema forte, i diversi aspetti della realtàafricana, sapientemente bilanciati e abil-mente resi sia nella tridimensionalità delvolto del bambino, sia nell’elegante bidi-mensionalità del segno grafico che richia-ma l’arte negra. Categoria “TECNICHEMISTE” NADIA FOCHETTI, Senza titoloper la straordinaria qualità tecnica e laparticolare scelta dell’inquadratura, foto-grafica e di impatto.Categoria “GRAFI-TE E PASTELLI” VITTORIA NAGNI, BillieHoliday, chiaroscuro a matita per la feliceresa plastica, la raffinatezza del segno e laforza dell’immagine, che, pur nello spicca-to naturalismo, possiede una personale ematura texture delle superifici. Categoria“TUTTO TONDO” CONCETTINA SQUIL-LACE, Senza titolo per la forza, la pienez-za, il trattamento abile e consapevole dellacomposizione plastica. Categoria“RILIEVO” ALBANO ALIKAY, Senza titoloper la straordinaria ricchezza ed originalitàdell’insieme scultoreo, da cui scaturisce ildinamismo e il vigore cromatico, unito aduna felice visionarietà di forme. ColArtSPA dal titolo “Alle 4:03 ho un appunta-mento con un doppio senso...”: Giuriacomposta dal direttore della ColorArt spaItalia Philippe Bonenfanted e il Prof.Guido D’angelo. VINCITRICE DEL PRIMOPREMIO Arianna Mecocci – classe 3/A -Titolo dell’opera: “4,03” Tecnica: penna-relli Promarker Letraset e inchiostri dichina Winsor & Newton per il corretto usodei pennarelli PROMARKER Letraset asso-ciati agli INCHIOSTRI DI CHINA Winsor &Newton. Per l’originale ideazione composi-tiva giocata sull’ambiguità percettiva dilettura degli elementi grafico-visivi. Per lostile ironico con il quale ha trattato il tema

con chiari rimandi al linguaggio Pop piùcontemporaneo. Per l’efficacia comunicati-va giocata tra immediatezza e complessitàdi raffigurazione. VINCITORE DEL PRIMOPREMIO Gianluca Rapiti – classe 4/A -Titolo: “Le due età ” Tecnica: acrilici FineAcrylic Lefranc & Bourgeois per la versa-tilità nell’uso dei colori acrilici FINE ACRY-LIC LEFRANC & BOURGEOIS. Per l’intensasoluzione di carattere “neoespressionista”della rappresentazione. Per l’originale evisionaria costruzione compositiva dellaraffigurazione dai chiari riferimenti surrea-listi. Per la modalità di trattamento deltema, espresso come “drammaturgia delcontemporaneo” con sensibile profondità .Per la forza comunicativa raggiunta con glielementi simbolici presenti nella raffigura-zione che fanno di questo lavoro un esem-pio possibile di nuova “icona”. GuazzoniDaniele – classe 5/A - Titolo:“L’insostenibile leggerezza dellaguerra” Tecnica: inchiostri di chinaWinsor & Newton, pastelli Carré Conté a

Paris e collage per l’originale soluzionegrafico-pittorica raggiunta con l’uso degliINCHIOSTRI DI CHINA Winsor & Newtonin associazione ai pastelli CARRE’ CONTE’A PARIS. Per aver trovato una particolareforma di “grafia interiore” tra leggerezzapittorica al limite della monocromia e perla felice intuizione nella scelta del collaged’ispirazione letteraria. Per l’originale idea-zione rappresentativa articolata sull’ambi-guità di senso delle immagini, che predili-ge il piano concettuale e simbolico delleforme, legate tra i valori del “lieve” e del“grave” per esaltare la lettura degli ele-menti grafico-visivi. Per l’efficacia comuni-cativa ottenuta con notevole complessitàdisegnativa, le cui forme rinviano esplicita-mente all’arte orientale dell’Origami, conle immaginifiche e visionarie piegaturedella carta. Per il brillante esercizio lingui-stico e di pensiero critico che riflette sullaminaccia inquietante della guerra, comemetafora visiva della guerra che lentamen-te oscilla sospesa sopra le nostre teste.

Nel cuoreE’ già passato un anno Silvia che ci hai lascia-

ti…….365 giorni senza consigli, certezze, inco-raggiamenti da parte tua che eri così presente e

ottimista nei confronti degli altri. Hai avuto frettadi lasciarci per passare a miglior vita……la perso-na più degna che ho conosciuto per abitare nella

casa del Padre. Ora che sei lassù, in quella dimen-sione a noi sconosciuta, non dimenticarti di noi,

aiutaci con le tue preghiere a scalare questa ripidamontagna che è la vita.

Anna

In un periodo di pro-fonda crisi per le nostreindustrie della ceramicavoglio ricordare laMostra della Ceramicache portò anche ilprincipe di PiemonteUmberto II a Civita. Nel 1926 si era speri-mentato con successoun primo tentativo dimostra della ceramica

in coincidenza dell’inaugurazione delMonumento ai Caduti della prima guerramondiale e si tenne nel primo pianodell”’Edificio”. Fu visitata dal presidente delsenato on. Tommaso Tittoni ,al quale fuintitolata anche la scuola, purtroppo non-ostante la partecipazioni di tutte le fabbri-che fu poco pubblicizzata e non ebbemolta risonanza. Nel primo anniversariodalla fondazione dell’Impero: il 9 maggiodel 1936, Benito Mussolini proclamava lasovranità italiana sull’Etiopia con questeparole: “Ufficiali, sottufficiali, gregari ditutte le forze armate dello Stato in Africa ein Italia, camicie nere della rivoluzione, ita-liani e italiane in patria e nel mondo, ascol-tate! Con le decisioni che fra pochi istanticonoscerete e che furono acclamate dalGran Consiglio del Fascismo, un grandeevento si compie: viene suggellato il desti-no dell’Etiopia oggi, 9 maggio, XIV annodell’era fascista. Tutti i nodi furono tagliatidalla nostra spada lucente e la vittoria afri-cana resta nella storia della patria integrae pura come i legionari, caduti e superstitila sognavano e la volevano”. L’Italia avevafinalmente il suo impero con la sovranitàsu quattro stati africani:la Libia,laSomalia,l’Etiopia e l’Eritrea,si trattava diterritori di enorme estensione ma di scar-so valore economico, la conquistadell’Etiopia costo’ poi all’Italia le sanzionieconomiche decretate dalla Società delleNazioni ed un quasi totale isolamento sulloscenario internazionale, che spinse il regi-me fascista verso la rovinosa alleanza conla Germania nazista,l’impero si rivelo’ inol-tre di effimera durata. Si pensò dunque di

rifare la Mostra ma questavolta in grande stile nel ForteSangallo per celebrare lanuova potenza dell’Italia,fucostituito un comitato della Mostra evenne deciso che l’inaugurazione sarebbeavvenuta dal 10 maggio e che sarebbedurata al sino al giorno 24 ,il Comune l’as-sociazione turistica Pro Loco avrebberoorganizzato un programma di festeggia-menti. Dopo i servizi musicali del pomerig-gio e della sera che furono eseguiti dallabanda dei Carabinieri ,una tombola diL.2000 che fece affluire in Piazza VittorioEmanuele (oggi P.Matteotti) circa seimilapersone (Civita contava novemila abitanti)e per finire un grandioso spettacolo deifuochi d’artificio. Anche la ferroviaRoma.Nord facilitò il prezzo del bigliettoda e per Civita per tutti quelli che voleva-no andare a visitare la Mostra Il forteSangallo fu illuminato con tantissimilumi,le ceramiche furono collocate nellecorsie del loggiato,la Regia ScuolaProfessionale di Arte e Ceramica avevaorganizzato nei locali dell’ingresso conmacchinari gli alunni mostrarono ai visita-tori le fasi della lavorazione della ceramicanelle sue diverse fasi. Furono allestiti unaventina di padiglioni che contenevanoprincipalmente articoli di ceramica sanita-ria solo un lato del loggiato ospitava alcu-ne ditte di ceramica artistica fra questi vierano esposti anche esemplari dellaRichard-Ginori e della Laveno(nel 1956entrò a far parte della Ginori e nel 1965avvenne la fusione),la ditta Deruta,la cera-mica Sassuolo esponeva un grande quadrofatto con mattonelle,la ceramica F.A.C.I.,di Brunelli e Guerrieri,la ditta Vaselli-Allegretti,la ceramica Coramusi Antonio, laRegia Scuola professionale e la ceramicaSbordoni che grazie al cav. AlfredoCrestoni presentava nuovi procedimenticome quello ammiratissimo sotto forma divelario trasparente(pannello di ceramicatrasparente).La ceramica sanitaria eradivisa in tre corsie:porcellana non porosa,terraglia forte,terraglia tenera. Presenti laStandar e la Laveno produttrici del vetro-

china,se ne si contendevano con la cera-mica Sbordoni il primato mondiale insiemealla Marcantoni e alla Richard-Ginori pro-duttrici di articoli di porcellana opaca eterraglia forte. Nella terza corsia della ter-raglia tenera vi era la ceramica Vincenti,laS.I.C.I.,U.Coletta,De Angelis eProfili,Agneni,Vaselli-Allegretti, la Finesi,Inoltre la ditta Moroni per le materieprime e e la ditta Belardi e Visani per levernici e gli smalti metallici Per la visita delprincipe finestre e balconi furono agghin-dati con tappetti e arazzi e alle 11 precisedell’undici maggio annunciato da squilli ditromba il principe di Piemonte accompa-gnato dall’aiutante di campo il generaleAymonimo fece il suo ingresso nel cortiledel Forte e dopo aver ricevuto gli ossequidelle autorità visitò la mostra, dopoaverla visitata usci dirigendosi a piedisotto una pioggia di fiori con la folla chelo acclamava verso il palazzo Comunaledove si affacciò per ringraziare la cittadi-na dell’accoglienza ricevuta. Intanto all’in-gresso del nuovo ospedale San Giovannidecollato il presidente del nosocomioMarco Morelli e il direttore da circa tren-t’anni dottor Vincenzo Ferrettie e le suoredi Carità di Santa Giovanna Antida Touretalle quali era affidata la sorveglianza e l’as-sistenza ai malati, lo aspettavano per l’na-gurazione. Il nuovo Ospedale non avevaniente da invidiare agli altri ospedali,conpadiglioni distinti di medicina, chirungia,ostetricia insomma il meglio della scienzamedica e la tecnica moderna di queltempo. La Mostra fu quindi un grande suc-cesso, gli organizzatori alla fine dellaquale offrirono un pranzo al ristoranteFlaminio al Presidente della provincia alquale presero parte tutte le autorità .L’anno dopo nel 1938 fu allestita di nuovonei primi giorni di giugno vi fu ancoragrande partecipazione e fu inaugurata dalministro Bottai.


di FrancescaPelinga

MOSTRA DELLA CERAMICANel 1926 a Civita Castellana, visitata

dall’Onorevole Tittoni


Trend degli ultimi sessantanni...Make-up,outfit,acconciatura,manicure,figura della donna

Con gli anni ‘30 subentra l’avvento del sonoro nel cinema ( negli anni ‘20 il cinema era muto), che segnò il declino delle stelle holly-woodiane, le quali sfortunatamente non avevano una bella voce; altre come Greta Garbo e Marlene Dietrich, dotate di una vocecalda e sensuale divennero famose.

Trucco depoca di Ilaria Palanga

Copia il look: (make up e acconciatura)

Negli anni ‘30 i truccatori erano diventati molto abili; il trucco modellava e abbelliva il viso con sapienti chiaro-scuri.L’ incarnato è molto chiaro, ma non più chiarissimo come negli anni ‘20, si vedono i primi chiaroscuri che rendono il volto più scava-to e non pieno come nell’epoca precedente. Alcune dive si fanno addirittura togliere l’ultimo molare per avere queste caratteristiche.Era in voga la carnagione “Gardenia” di un colorito tendente a bianco pallido o la “Tea Rose”, incarnato avorio, con un tocco di colo-re rosa sulle guance. Pertanto le ciprie erano riconducibili all’avorio,un colore - il più naturale possibile - con una semplice tocco dirosa brillante è diventato il must di tendenza negli anni ‘30. -Alla radice del naso veniva fatta un’ombreggiatura molto accentuata peraffinarlo. Il make up evidenziava l’ampiezza delle palpebre, e le sopracciglia sottili inarcate sfioravano l’esagerazione. Gli occhi aveva-no una linea ancora leggermente discendente (come del resto tutto il periodo ‘20-’40).Le sopracciglia sono sempre un po’ sottili, ma un po’ più spesse rispetto agli anni ‘20, si perde in gran parte la linea cadente, diven-tano tonde e alte che dando aria di sufficienza; inoltre per dare loro un tocco di brillantezza, erano rifinite con la vasellina, la brillan-tina o l’olio d’oliva. La palpebra mobile è chiara, la linea è leggermentediscendente, la bordatura inferiore e superiore netta, la piega della palpe-bra è molto definita e marcata, non più fumosa. I colori usati sono nero eblu scuro, ma non si utilizzava ancora l’eyeliner.Fanno la comparsa le prime ciglia finte, tutte della stessa lunghezza, tal-mente lunghe e poco incurvate da dare un’aria innaturale al volto. Labocca era truccata esclusivamente di rosso, aveva assunto dimensioni piùnaturali, i contorni avevano una forma arrotondata ma con tratti decisi edefiniti niente affatto morbidi. Il colore che si prediligeva era il rosso scuroopaco, ma non più bordeaux quasi nero come negli anni’20.Si tendeva adare forma al labbro superiore cercando di ricreare una “B” con gli archiesterni del labbro superiore molto alti e arrotondati, una tecnica che èstata definita “Bird mouth” ovvero “bocca a uccello”.

Figura della donna In una società duramente provata dalle ripercussioni della crisidella Borsa americana del 1929, la “maschietta” degli anni Venti, con i capelli corti e gli abitipret-à -porter prodotti in taglia unica, viene considerata superata; torna l’immagine femmini-le ed elegante. Le donne sentono il bisogno di rimettere in evidenza le loro forme usandoguaine elastiche nate dai progressi dell’industria del caucciù. Cresce la produzione cinema-tografica, c’è un cambiamento radicale nel ruolo delle attrici. Non più come negli anni pre-cedenti con una personalità fragile e il viso pieno e rotondo come una bambola, ma un altrotipo di bellezza, con una personalità forte, dura, severa, fredda e distaccata.Out fit La donna degli anni ‘30 si presenta sempre più raffinata e aggraziata , c’è un ritor-no all’eleganza. Hollywood incanta con i grandi abiti da sera bianchi di Jean Harlow e GretaGarbo, mentre Marlene Dietrich indossa l’abito maschile e pellicce di volpe rossa.Si portano nuovamente i vestiti lunghi con scollature vertiginose a triangolo nella schiena cheslanciasse la figura. Si evidenzia il punto vita con cinturini sottili. Nasce il mito di GabrielleChanel (Coco) e il suo talleur, la prima a proporre i pantaloni, prerogativa fino a quel momen-to solo degli uomini e del cardigan nel guardaroba della donna. E’ il momento dell’alta moda,del pret-à -porter accessibile a tutti. Sono molto in voga le stole di volpe, e si fa uso di velet-te davanti al viso con il cappello o il cerchietto.Il punto vita riprende il suo posto naturale, ilseno non viene nascosto e la gonna si allunga. È proprio la lunghezza della gonna che evidenzia la destinazione dell’abbigliamento: a 38 cm.dal suolo arriverà la gonna dell’abito da viaggio; a 34 cm. dal suolo si fermerà la gonna del-l’abito per il tè del pomeriggio. DIVE/ICONE: Marlene Dietrich (attrice e cantante tedesca naturalizzata statunitense)a volte vestita da uomo con la cravatta e fumava in pubblico,Greta Garbo (nome d’arte diGreta Lovisa Gustaffson attrice svedese tra le più celebri di tutti i tempi), Joan Crawford(attrice statunitense considerata fra le massime attrici americane della sua generazione)

Campo de’ fiori32

È con evidente sorpre-sa che ho appreso (dalCorriere della Sera didomenica 15 luglio)come la data del 28luglio 1976, segni lafine del monopolio RAI,nel campo dell’informa-zione radiofonica. Lamia personale espe-rienza mi porta invecea collocare l’evento nel-

l’estate dell’anno precedente, quando l’exattore Maurizio Tocchi, fratello dell’alloradirettore dell’ospedale di Soriano nelCimino, Adriano, ebbe finalmente l’autoriz-zazione a trasmettere sulla frequenza di102, 255 Mhz. Dico finalmente, perché inrealtà Maurizio aveva cominciato a tra-smettere nel gennaio del ’75 ma dopo tremesi circa, i carabinieri della locale stazio-ne, avevano provveduto a spegnere laprima voce libera che aveva attraversatol’etere nella provincia di Viterbo.Bastarono però altri tre mesi, perchépotessero essere superati gli impedimentidi legge e così nell’estate del 1975,“Radio Punto Zero” poté irradiare libera-mente la sua nascente programmazione.La data che ho citato all’inizio parla invecedi regolarizzazione delle emittenti locali,affermando che “I giudici della Consultastabiliscono che il regime di monopolio è

E’ un palcoscenico ricco di storia quelloche si sta allestendo a Palazzo Farnese diCaprarola, per la XVI rassegna “Quartieridell’arte”, in programma a partire dal 10Settembre.Gian Maria Cervo, fondatore e direttoreartistico della prestigiosa vetrina, và dirit-to al concetto base: “L’idea di abbinareteatro e luogo storico è stato un nostropilastro portante. Volevamo realizzare unfestival di teatro testuale e abbiamo sceltola parola “quartiere”, da intendersi siacome ghetto, sia come acquartieramentomilitare, perché il nostro obbiettivo èquello di fare teatro dentro alcune rocca-forti dell’arte”. E certo non si poteva scegliere una sedemigliore se consideriamo che anche ilgrande Luca Ronconi, optò per la reggiacome scenografia ideale per il suo“Orlando furioso”, trasmesso con grandesuccesso dalla Rai negli anni ’70. Per questa rassegna, poi, le novità nonsono poche ed è lo stesso Gian MariaCervo a presentarle: “Aldo Nove sta scri-

di Secondiano Zeroli

vendo un’ opera perChiara Caselli, il miotesto “il tempo libe-ro”, sarà reinventatoda alcuni giovaniautori, la scrittura diValerio Magrelli verràmessa in scena congrande spontaneitàed immaginazione ecome evento di aper-tura ci sarà unomaggio a GiovanniTabucchi, mortorecentemente aLisbona; per tale ini-ziativa allestiremo ilFaust di Pessoa, nellapersonale ispirazionedi Alberto Bassetti”.Se andiamo a vedere i nomi che hannodato lustro alle quindici precedenti rasse-gne – da Alan Bennet a Graig Wright, daJon Fosse a Tony Kushner, per riferirci soloagli autori di testi teatrali – non possiamo

che attenderci da questa edizione 2012una qualità artistica davvero di primo livel-lo.

Secondiano Zeroli

Quartieri dell’arte, rassegna di teatro contemporaneo: XVI edizione

Palazzo Farnese di Caprarola - Uno dei migliori esempi, in Italia, diarchitettura manieristica tardo rinascimentale.

1976, termina l’egemonia Rai.Libero sfogo alle Radio private...Libera anche Radio Punto Zero

legittimo solo per le trasmissioni su scalanazionale, non per quelle vie etere a rag-gio locale, che non interferiscano né conle reti RAI né con le altre reti private”(vedi RadioMontecarlo). Certo con la cita-zione di questa sentenza non si risolve ilproblema del perché di questa differenzadi 12 mesi, ma, a tal proposito, mi sembrache il noto conduttore televisivo GerryScotti, autore d’un pezzo di sostegnoall’articolo principale, (il riferimento èsempre al “Corriere della Sera” ) mi possaoffrire un “assist” chiarificatore. Scotti scri-ve: “Era un abbaino. Una specie di sotto-tetto dell’Hotel Astoria, a Cinisello. Lì èiniziata la mia avventura radiofonica, inuna delle tante radio private che trasmet-tono in Italia alla vigilia della “liberazione”del 1976 […]”. Anche il buon Gerry aveva,dunque, iniziato a fare radio prima dellafatidica data, segno evidente che, comespesso accade in Italia, la legge ancoranon lo consentiva, ma il “sentore” dell’im-minente liberalizzazione era talmente forteche chi possedeva gli strumenti idonei sisentiva benevolmente autorizzato ad alza-re i tasti delle proprie trasmittenti. Rimanecomunque da comprendere come MaurizioTocchi abbia potuto riprendere le trasmis-sioni nell’estate del’75 e perché la secon-da radio libera provinciale “Radio Verde”,abbia iniziato proprio a trasmettere aseguito della sentenza numero 202 della

Corte Costituzionale, che porta giustamen-te la data del 28 luglio 1976. “Punto Zero”una radio pirata e “Radio Verde” una radiovirtuosa? È forse questo il motivo per cui“Radio Verde” non perde occasione peraffermare che è stata la prima Radio libe-ra della Tuscia? Comunque sia: ’75 o ’76che fosse, da quelle calde estati (torrideed africane come quella presente) si odeuno squillo di tromba, dopo anni di divieti,denunce, sequestri, incursioni della polizia,che annunciava l’applicazione, anche inambito radiotelevisivo dell’articolo 21 dellaCostituzione, il cui primo comma recita:“Tutti hanno diritto di manifestare libera-mente il proprio pensiero con la parola, loscritto ed ogni altro mezzo di diffusione”.


Come apparenella lista dicui sopra, il

cognome più diffu-so a Gallese èLatini . Adessovediamo la diffu-sione e la disloca-zione a livellonazionale.

Latini (presente in 528 comunid’Italia) esclusa la Basilicata, dove essoè completamente inesistente, in tutte lealtre regioni è presente. Nell’Italia meri-dionale e nelle isole è sporadicamente dif-fuso; la sua maggior diffusione si presentanel Lazio e Marche. La sua zona d’origineè senza ombra di dubbio nel Lazio.

Proietti (presente in 682comuni d’Italia) questo cognome èpresente in tutta Italia esclusa la Basilicatadove è completamente assente; Nel Lazioed Umbria è notevolmente più diffuso chein altre regioni. L’origine è da attribuirsiall’interno del Lazio e più precisamente

Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterloè un libro unico nel suo genere.

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genitori e per tutti gli educatori sociali.

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L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro con un giovane che racconta di esse-re quello che non è , stravolgerà , almeno temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglier-lo ed ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita di uno nuovo e non ricambiato,spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto diun suo desiderio morboso. La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazio-ne coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi come spettatori di una rappresentazione teatra-le, i lettori possono immaginare i personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in untempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna. Ermelinda Benedetti

NOTA DELL’EDITOREIn questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale di un personaggio fantastico della suaFabrica di altri tempi. La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa inelut-tabilmente scivolare nella disperazione e nel dramma il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, masoprattutto amor fatale! Sandro Anselmi

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La rubrica dei cognomi

di Arnaldo [email protected]

Tronati (presente in soli 18comuni d’Italia) questo cognome traele sue origini proprio a Gallese, dove sonoquasi tutte concentrate le poche presenze;vi è qualche presenza anche in Friuli,Emilia e Lombardia che comunque proven-gono da Gallese. In tutte le altre regionid’Italia è completamente assente e scono-sciuto.

Rossi (presente in ben 4541comuni d’Italia!) è senza tema diessere smentiti, il più diffuso d’Italia. Visono comunque, regioni come Puglia,Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegnadove esso è meno diffuso. Questo cogno-me è talmente diffuso che non si riesce acapire la regione di provenienza; di sicuroè da attribuirsi in una regione dell’Italiacentro – settentrionale

Seguirà sul prossimo numero lo stesso

studio per il comune di MaglianoSabina.

alla zona di Roma.

Tozzi (presente in 670 comunid’Italia) esso è assente solo in ValD’Aosta; la sua maggior diffusione ènell’Italia centrale, specialmente nel Lazioe Toscana; nel nord – est e sud, compre-se le isole, è poco diffuso. La sua origineè decisamente Toscana.

I cinque Cognomipiù diffusi a Gallese

Tali cognomi in ordine di diffusionesono i seguenti:

1° Latini2° Proietti3° Tozzi4° Tronati5° Rossi

Ryo Narushima passa da studente modello a diavolo irrefre-nabile il giorno in cui, a sedici anni, uccide entrambi i geni-tori con un coltello a serramanico. Dopo un ovvio processo

finisce in carcere dove gli altri detenuti lo scelgono come principa-le bersaglio di scherzi crudeli. Quel ragazzo mingherlino non sem-bra poter reagire almeno fino a quando il vecchio Kenji Kurokawa,maestro di arti marziali imprigionato per aver quasi ucciso unprimo ministro, non lo nota dura durante uno dei periodici allena-menti di Karate che gli permettono di fare. Non che sembri parti-colarmente promettente, ma quando si è spinti dalla necessità sidiventa incredibilmente bravi.A differenza di altri fumetti di combattimento, Shamo spinge solosul realismo… niente onde energetiche o allenamenti speciali, ma

soltanto addestramenti e incontri veri. Ryo è un antieroe che farebbe qualsiasi cosapur di perseguire i suoi obiettivi, anche seguire vie illegali. La sceneggiatura è moltoscarna, ma quello che ti fa proseguire la lettura è il carisma dei personaggi e la curio-sità di sapere fin dove si spingerà la bestia che risiede dentro a Ryo. Di certo, non è un manga per “cuori deboli”, ma per chi è abituato a scene cruenti ecerca emozioni forti.

Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/

Campo de’ fiori34

“Il Fumetto”LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA

di Daniele Vessella

SHAMO di Akio Tanakaedito da Panini Comics – 21 volumi, in corso

CAMPAGNA ANTINCENDIO!Ogni giorno si vedono colonne di fumo alzarsi

verso il cielo ed arei sorvolare le nostre teste piùe più volte per raggiungere i luoghi degli incendi.Si sentono le sirene spiegate dei Vigili del fuocopassare per le vie della città, spesso seguiti da

Carabinieri e Protezione Civile!

Il clima è già piuttosto rovente e molto calda tuttala situazione del Paese. Non è abbastanza!

STOP CON GLI INCENDI GRATUITI!ATTENZIONE ALLE CICCHE GETTATE

STUPIDAMENTE FUORI DAI FINESTRINI DELLE AUTO!

PIU’ RISPETTO PER LA NATURA!!!


L’estate porta con sé ilcaldo e la possibilità dipoter beneficiare ditanta buona frutta conla quale poter prepara-re dei buonissimi gela-ti.Vi siete mai chiesticom’è nato il gelato?Beh.. se siete curiosicontinuate a leggere!!!

Si parla di gelato già nella Bibbia, quandoAbramo offre a suo figlio Isacco latte dicapra misto a neve affinché si possa rin-frescare sotto il sole ardente.Gli antichi Greci usavano mangiare “sor-betti” rinfrescanti a base di ghiaccio oneve e succhi di varia frutta.Alessandro Magno usava consumarecoppe piene di neve fresca mescolata afrutta e miele.Agli antichi Romani spetta l’invenzione deiprimi “carrettini dei gelati”, si racconta diun grande commercio di neve dalTerminillo, dall’Etna e dal Vesuvio e tuttoquesto grazie alla ricetta di Plinio il Vecchioche consigliava di mescolare la neve con isucchi di frutta, durante questi viaggi perprendere il ghiaccio, era solito imbattersiin quelli che oggi conosciamo appuntocome i “carrettini dei gelati”.Con un salto di mille anni arriviamo agliArabi, ai quali spetta il merito di aver per-fezionato il sorbetto grazie all’aggiunta diessenze dolci, nello stesso periodo iSiciliani e i Napoletani facevano conoscerea tutta l’Italia i sorbetti agli agrumi.Nel XVII secolo il siciliano Procopio dèCutelli esportò a Parigi il primo gelatoprodotto grazie ad una gelatiera, il succes-so fu talmente grande che decise di aprireil famosissimo ed ancora esistente “CafèProcope”, locale in cui per molti anni sipotevano incontrare scrittori, artisti, attori. Il gelato si trasformò così da prodotto dielite a prodotto per tutti e fu aiutato neglianni avvenire anche dalla diffusione inEuropa e negli Stati Uniti dei primi frigori-feri, erano gli anni intorno al 193Il cono gelato o gelato da passeggio come

di Letizia Chilelli

L’angolo del Bon Tonveniva definito all’epoca risale ai primi annidel 1900, quando l’immigrato ItaloMarchiony, a New York, prese ispirazione“dall’arte Italiana di fare le cialde”, crean-do appunto il cono sul quale adagiare ilgelato, altre fonti indicano che questainvenzione è figlia di un gelataio chedurante la Fiera Mondiale del gelato di St.Luis utilizzò , a causa della fine dei conte-nitori dove mettere il proprio gelato, iwafer che venivano venduti da un suo col-lega nel banchetto vicino.Storie ed aneddoti a parte credo chesiamo comunque tutti concordi che il gela-to sia una tra le più belle “scoperte” maiavvenute!Prima di salutarci ecco un piccolo consigliosu come servire il gelato dopo un pasto: èraccomandabile non servire gelati al gustodi creme o cioccolato dopo portate comecarni marinate, cipolle, peperoni, prepara-zioni a base di aceto e piatti ricchi di salseai quali è raccomandabile, però , farseguire il gelato ai gusti di frutta.Serviremo il gelato nelle coppette apposi-te o nei bicchieri alti che terremo, però , infreezer per 10 minuti prima di riempirli(questo aiuterà il gelato anon sciogliersi subito unavolta messo nelle coppet-te!), decoreremo tutto condella frutta fresca e dellecialde e porteremo in tavo-la.

Per la nostra nota di coloreecco una ricetta da leccarsii baffi!

Gelato di meloneGli ingredienti sono per 8 persone

Per il gelato: 4 dl di latte; 100 g di zuc-chero; 1 dl di panna; 2 meloni per un pesodi circa 1,2 Kg.

Altri ingredienti:100 g di mandorle pelate; 1 cucchiaino dizucchero; 0,5 dl di Rum, 1 cucchiaio diconfettura di albicocche; 60 g di savoiardi.

Preparazione del gelato: lavate i melo-ni, tagliateli a metà orizzontalmente,togliete i semi e svuotateli della polpa,pesatene poi 300 g e frullatela con lo zuc-chero e il latte; unite la panna, versatetutto nella gelatiera e seguite le istruzioni.Nel frattempo mettete nel mixer i savoiar-di con le mandorle, la confettura e lo zuc-chero, alla fine versate il Rum.Quando il gelato sarà pronto, adagiatelonei gusci del melone precedentementepreparati avendo cura di creare una nic-chia centrale da poter riempire con il com-posto di mandorle e savoiardi.Livellate tutto per bene e avvolgete ognimezzo melone nei fogli di pellicola traspa-rente e metteteli in freezer per almeno 3ore, al momento di servire, tagliateli aspicchi e decorate con foglioline di mentafresca.

(Fonte e Bibliografia: Gelatoartigianale.info;“ L’Enciclopedia della Cucina Italiana” La

Biblioteca di Repubblica)

Il gelato


Operalia: a Pechino il passaggio di consegne tra il grande

Maestro, PlacidoDomingo, ed il giovane leone, Antonio Poli.

Alla fine è capitato... Il tempo: domenica 10 giugno 2012... illuogo: Pechino... l’occasione: la seratafinale del concorso “Operalia”, fondato daPlacido Domingo... A concorso terminato, il grandissimo teno-re - quasi ottantenne, da parte della criti-ca considerato il migliore di tutti i tempi -propone ad Antonio Poli di duettare conlui, il giorno dopo, in un paio di “arie”...... ah, facendo le parti tenorili in quanto,ora, Placido Domingo canta da baritono!

Antonio, eri in piedi, quandoDomingo ti ha fatto questa proposta?Sei svenuto o cosa?!Tutto è successo dopo che Domingo haannunciato quali sarebbero stati i finalistidel concorso. Si è avvicinato e mi ha chie-sto se fossi dovuto partire subito dopo lafinale, in quanto ci sarebbe stata la possi-bilità di cantare insieme due duetti in unconcerto. Uno l’avevo studiato 4 o 5 annifa, l’altro mai guardato… ma credo chequesta sia stata la prima volta in cui nonho avuto il tempo di pensare; dalla miabocca è uscito un: “certo Maestro, li cono-sco entrambi e per me sarebbe un’immen-sa gioia e un grande onore!” Dopo, torna-to in camera, credo di essermi reso contodi quello che mi era stato chiesto, in quan-to mi sono messo subito a studiare e, inmezz’ora, conoscevo i pezzi amemoria. Ho lavorato anche di notte per-ché mi ricordo di non aver chiuso occhio,tanta era l’adrenalina!Poi cosa è successo, in effetti, il gior-no dopo?Il giorno dopo abbiamo avuto la primaprova insieme. Penso di non aver mai can-

tato con qualcuno che avesse così tantaenergia da poter trasmettere anche aglialtri, soprattutto se pensiamo che que-st’uomo dirige e canta in tutto il mondo, èDirettore Artistico dei Teatri di Los Angelese Washington, e non si ferma mai!Beh... lo considero un miracolo!Comunque, ritornando al discorso, allafine è arrivato questo bellissimo concerto;sono rimasto sorpreso di come un artista,con più di 50 anni di carriera alla spalle epiù di 140 ruoli cantati, potesse essereancora così teso prima di entrare. Miricordo che si faceva sempre il segno dellaCroce e mi diceva: “Antonio, speriamobene...” Ed io che mi lamento sempre diessere troppo nervoso! Da questo ho capi-to che bisogna imparare a convivere con lostress e a trasformare questa tensione inenergia, perché la responsabilità versoquesto mestiere non finirà mai di esserci.Non ti chiedo chi è stato piùbravo ma... a me sembra una sorta dipassaggio di consegne, dal migliortenore del recentissimo passato almigliore del prossimo futuro... saròtroppo ottimista? D’altronde, è qual-che anno che lo dico... ma sono unpo’ di parte!A chi non piacerebbe?! Sono stato sempredell’idea, però , che non esistano succes-sori, in quanto ognuno di noi è un artistaunico nel suo genere. Certo, sarei lusinga-to se fosse così , in quanto ho iniziato que-sto “mestiere” proprio grazie ad un cd diPlacido Domingo regalatomi da mio padre.Ma mettiamola così : il mio sogno èstato sempre quello di conoscere ilMaestro per poter scambiare qualcheparola con lui, mostrargli le mie potenzia-lità , la mia grande passione e per chieder-gli consigli vari; credo che io sia andatoben oltre le mie aspirazioni... no?!Senti Antonio, qualcosa mi dice che,con il grande Maestro, non sia finitalì ...Pur conoscendo tutti i suoi impegni, misono buttato e gli ho chiesto se ci sarebbestata la possibilità di incontrarci e di lavo-rare insieme su alcune opere nelle qualidovrò debuttare e che sono stati i suoicavalli di battaglia. Visto che, in questomomento, mi trovo a Londra e che lui arri-verà per le Olimpiadi, abbiamo deciso diincontrarci. Ma spero che questa collabo-razione non finirà mai!Già che ci siamo, vediamo un po’quali saranno i prossimi impegni...Come detto, ora sono a Londra per unanuova produzione di Otello, alla RoyalOpera House, diretta dal Maestro AntonioPappano, dopodiché sarò alla Fenice diVenezia per il mio debutto, come Alfredo,nella Traviata; poi Don Giovanni ad

Amburgo, Elisir a Graz e, a dicembre, ildebutto alla Scala nel ruolo di Fenton, nelFalstaff di Verdi.Sono un po’ preoccupato per il MiniFestival di Viterbo, che dovrebbesvolgersi a dicembre: ce la farai asvolgere, come gli anni scorsi, il tuoruolo di Presidente della Giuria?Sai quanto ci tengo, quindi, chissà ... Voi non ci crederete ma, malgrado icontinui impegni internazionali, ilventiseienne Antonio Poli è rima-sto legatissimo al concorso che vinsenel 1998 e da cui, probabilmente, hatratto il coraggio che gli è servito percapire che la musica sarebbe stata lastrada della sua vita...Diciamo che il Mini Festival e stato il miotrampolino di lancio e anche il “gioco” chemi ha fatto incuriosire ed avvicinare allamusica. Poi e arrivato l’amore per l’Opera,ma la vittoria nel 1998 al Mini Festival estata la mia prima speranza. È per questoche penso che i concorsi per bambini sianofondamentali per permettere loro, appun-to, di poter “giocare” senza prendere trop-po sul serio la cosa ma, allo stesso tempo,far crescere questa passione inconscia-mente e nel modo più genuino possibile.Molte volte, però , tutto viene rovinato acausa di alcuni genitori chevorrebbero soddisfare le proprie ambizio-ni invece di ascoltare quello che, vera-mente, vorrebbero i propri figli.Per fortuna con i miei genitori non e statocosì . Mi hanno sempre supportato in tuttii modi e non finirò mai di ringraziarli.Vorrei che questo concorso fosse apprez-zato e valorizzato di più dalle varieIstituzioni, anziché lasciare, ogni anno,tutto in mano agli organizzatori che nonsanno mai se quello sarà l’ultimo, di anno!Facciamo sì che, come me, tanti bambinie ragazzi abbiano la possibilità di vederrealizzati i propri sogni o, perlomeno, cheabbiano la soddisfazione di averci prova-to...E poi sono iniziate le vere soddisfa-zioni, il successo...Dopo essere stato un anno intero aDresda, dove ho fatto le mie prime espe-rienze musicali, sono tornato in Italiasenza avere contratti che mi permettesse-ro di lavorare, in quanto non mi conosce-va ancora nessuno. Non è stato facile…sapevo che, forse, avrei avuto un lungoperiodo senza cantare, ma poi ho avuto lapossibilità di avere, quasi per caso, unruolo nella Lucia di Lammermoor, alConcertgebouw di Amsterdam, e da lì ,pian piano, sono arrivate altre proposte.Ma credo che il momento più importante,che mi ha fatto fare il salto di qualità , siastato Salisburgo e il Young Singer Project.


Ricordo che un noto giornalista delCorriere della Sera, durante un’intervista,mi chiese con quali Direttori d’orchestraavrei desiderato lavorare. La mia rispostafu: Muti, Baremboim e Abbado. Il giornodopo il mio agente mi chiamò , dicendomiche, in quella settimana, ci sarebbe statala possibilità di fare due audizioni, appun-to, con Muti e Baremboim. Cantai per loroe subito nacque una collaborazione. ConMuti ho già debuttato Nabucco,Macbeth, I due figaro, oltre che futuri pro-getti insieme; con Baremboim debutteròElisir d´ amore a Berlino. Sarà stata fortu-na? Non so, fatto sta che non ho maismesso di crederci... e per me chi sognasta gia a metà… dell’opera!Ma a Viterbo non ci torni proprio più?Viterbo è la città in cui sono nato e laadoro. In particolare, ogni volta che tornoa casa amo andare alla località “LaQuercia”, dove ho trascorso tutta la miainfanzia e la mia adolescenza e dove, avolte, mi capita di incontrare i vecchiamici. Prendo l’auto, arrivo nei luoghidove sono cresciuto, mi fermo, respiro l’a-ria e tutti i ricordi riaffiorano... è qualcosadi meraviglioso! L´ unica nota dolente èche, Viterbo, non è molto attiva in campoculturale. Abbiamo il Teatro Unione – ilquale ha dato la possibilità a grandi artisticome Giacomo Lauri Volpi di debuttare neiPuritani – che è chiuso e non dà la possi-bilità , al pubblico viterbese, di avere unarealtà musicale vera! E non mi vengano a dire che i Viterbesinon amano il Teatro o l’Opera lirica, per-ché ricordo benissimo che, quando ci fu lo

spettacolo di “Viterbocon amore” in cui eroospite, e il Barbiere diSiviglia con la regia delmio collega e amicoAlfonso Antoniozzi,hanno dovuto addirittu-ra allestire i maxi scher-mi fuori il Teatro e aPiazza del Comune per-ché i biglietti eranoesauriti. Il problema èche se, in primis, noninteressa a chi ci ammi-nistra, come può inte-ressare ai cittadini?So che il Teatro è in fase di ristrutturazio-ne, e spero che potremo nuovamenteveder attivo questo gioiello del Viterbese.Da parte mia, ho voluto dare lustro allacittà realizzando un servizio fotograficonei luoghi più belli del Viterbese, con unodei fotografi più importanti nel campodell´ Opera e del Cinema, il quale volevarealizzarlo vista la mia partecipazione,come solista, in un recital al FestivalInternazionale di Lucerna. Per realizzarequesto ho stretto una collaborazione conun’importante realtà imprenditoriale, laCia Diffusione, che si è offerta di fornirmii propri capi d’abbigliamento per il servizio.Queste foto saranno utilizzate per tutte leinterviste sui più importanti giornali nazio-nali ed internazionali.Beh, nel mio piccolo ho fatto qualcosa...Male che vada, potrai sempre fare ilfotomodello...Speriamo di continuare a fare il tenore...

per mettersi in posa c’è sempre tempo!Ho capito che, per incontrarti, mi toc-cherà riorganizzarti un concertonella nostra città ... magari quandoriaprirà il Teatro dell’Unione!Incontrando il Sindaco, una volta, gli hogià spiegato che sarei orgoglioso di parte-cipare all´ inaugurazione del Teatro.Mi piacerebbe anche che diano la possibi-lità ai Viterbesi che lavorano nella Lirica,cioè io e Alfonso Antoniozzi, di organizza-re l’evento… Non ne ho parlato ancora conAlfonso, quindi colgo l’occasione per pro-porglielo ora!

E speriamo che non dovremo aspettare divederti con la barba lunga come PlacidoDomingo!

p. Ass. OMNIARTSPaolo Moricoli

“Giovani viterbesi creano musica – Catchers e Davide Valeri in concerto”

Ancora una volta il Salotto degli Amici dei Monumenti sarà un passoavanti a tutti…“Giovani viterbesi creano musica”: un concerto “a due facce”, conla freschezza dei Catchers e l’intensità di Davide Valeri.The Catchers, gruppo elettro indi rock, nato l’inverno scorso dalla pas-sione per la musica di sei ragazzi viterbesi. Il genere musicale che propongono deriva dalla fusione e dalla speri-mentazione di diversi stili, da cui sono già nati alcuni brani inediti, oltrea cover di altri gruppi famosi. La band è così composta: - chitarra Matteo Menichelli e FrancescoBisogno; - basso Walter Graziotti; - tastiere Alessandro Chiulli; - batte-ria Matteo Fabrizi; - voce Gabriele Turchetti.Davide Valeri, cantautore di 15 anni, cresciuto a pane e... canzoni diFabrizio De André ! Vincitore di due edizioni del Mini Festival di Viterbo, ha iniziato a com-porre brani suoi (accompagnandosi al pianoforte) dal 2011.

Canzoni intense, emozionanti, mai banali: il mondo e la vita visti con gli occhi di un ado-lescente inquieto – che proietta sé stesso nei propri personaggi – che affascinano per laloro profondità e, a volte, sconfinano nella poesia...Saranno due ore di emozioni e di divertimento, per riflettere e saltare; giovani artisti alloro primo “concerto da protagonisti”, con i quali farete un passo nel possibile futuro dellamusica italiana!

Il debutto è avvenuto mercoledì 11 Luglio nell’ambito della manifestazione culturaleviterbese di Caffeina 2012…

p. Ass. OMNIARTS

Paolo Moricoli

Alla fine del gior-no, quando ilsole all’orizzonte

lanciava i suoi ultimiraggi e l’ombra dellestalle traversava lastrada per allungarsisulle case davanti;quando tutto invitavaal silenzio e al riposoed i bambini avevanosmesso di fare chias-

so; quando l’aria si faceva fresca a mitiga-re il caldo del giorno ed il buio incedenteinghiottiva il paesaggio; quando i vecchiuscivano dalle cantine umide con in manoil fiasco del vino fresco, noi giovani aspet-tavamo impazienti di cenare per poteruscire e ritrovare gli amici. C’era sempre la speranza che quella seraavesse regalato sensazioni ed emozioniinaspettate, ma , spesso, questa, restavaun’illusione. Le ragazze sempre inavvicina-bili restavano solo da sognare e da desi-derare; ci si poteva accontentare, semmai,di scambiare con loro due parole in pre-senza dei genitori e di tutto il vicinato. Alleventitré , come ora massima, tutti andava-no a letto e solo noi ragazzi contenti edelusi allo stesso tempo per come eraandata, non avevamo ancora voglia di riti-rarci, ed allora ci riunivamo per deciderecosa fare. Quasi sempre ci si sedeva vicino ad unafontana, per discutere di sport, di musicao di motori, ma una sera di quell’estatetanto lontana oramai, organizzammo unainnocente ragazzata che lasciò in me unricordo bello a metà . Decidemmo, infatti,di andare a “rubare” le pesche nel campo

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Una “Fabrica” di ricordiUna “Fabrica” di ricordiPersonaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma

di Sandro Anselmi

Le pesche di “Battaglia”del padre di IvanBedini (Battaglia).Ivan, che aveva lanostra età , eranaturalmente connoi, ed allora cii ncamminammoverso la strada perCarbognano dove,vicino alle fonti deiSalvani c’erano lacasa ed il peschetodi Peppe Bedini(Battaglia). C’era laluna piena e lumi-nosa e quellepesche d’orate eprofumate, si sta-gliavano chiarecontro il cielo rica-mato di stelle.Sceglievamo le piùgrandi e le piùmature al tatto epoi, dopo averneraccolte tre o quat-tro, da tenere a fatica fra le mani , ci ritro-vavamo tutti a lavarle e rinfrescarle nel-l’acqua sorgiva. Morsi grandi, bocconigenerosi e tutti in silenzio a consumare il“corpo del reato”. La reginella era la pescamigliore in assoluto e quelle di quella serafurono, e restano le più buone che io abbiamai gustato.Se Peppe si fosse svegliato e ci avessescoperto l’avrebbe presa con Ivan, ma nonsuccesse. Peppe era sicuramente troppostanco per accorgersi di quel gruppo diragazzi che erano furtivamente entrati

nella sua proprietà .Conclusa l’avventura, mi assalì la pauradella reazione di mio padre se lo fossevenuto a sapere. Era, infatti, la prima voltae di certo anche l’ultima che mi feci coin-volgere. E quell’esperienza proprio perchéunica è rimasta in me nitida negli anni.Quelle pesche, a ripensarci bene, mihanno lasciato un sapore dolce amaro eper poterle gustare fino in fondo ho impa-rato che è meglio mangiarne di suo ocomunque comprarle.

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2 luglio 1980 – 2 luglio 2012.

L’Onda di Marasma rivince il Palio

L’indomani della vittoria dell’Onda, il 2luglio scorso, Antonio Armagno(Tonino il fantino) è corso in redazio-

ne per condividere con noi la sua felicità .Nel raccontare del giorno prima, trattene-va a stento la commozione che provava,anche al ricordo del Palio del 2 luglio 1980,stravinto dal suo grande amico MauroMatteucci (Marasma), compagno e rivaledi tante gare.Tonino ricorda come Siena abbia volutobene al suo Mauretto e quanto l’abbia aiu-tato anche quando, spente le luci dellaribalta, era stato lasciato solo dai più.Sono testimone dell’affetto senza tempoche la nobile contrada dell’Onda ha sem-

pre dato, ed ancora dà , allo sfortunatofantino civitonico. Nell’anno in cui scrissi un articolo a ricor-do di quell’avvenimento, venni personal-mente invitato alla grande cena ed alPalio e lì capii la grande stima perMauro, al quale ancora oggi, dopo tantianni i contradaioli vengono a far visita,per testimoniargli di non averlo maidimenticato. Siena è una città unica pertante cose ma principalmente per ilPalio, dove la fedeltà e la passione perl’appartenenza alla contrada sovrastanoogni altro affetto ed uniscono e dividonoallo stesso tempo.

Sandro Anselmi


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CAPRAROLA COMMEMORA IL CAPORALMAGGIORE ROBERTO MARCHINISabato 21 luglio intitolazione dell’Istituto comprensivo al militare

scomparso un anno fa in AfghanistanCaprarola ricorda il proprio concittadino Roberto Marchini, primo caporalmaggioredell’Esercito italiano, scomparso un anno fa nell’esplosione di un ordigno artigianalenel distretto di Bakwa, in Afghanistan. Sabato 21 luglio, giorno in cui Marchiniavrebbe compiuto 29 anni, sarà intitolato al militare l’Istituto comprensi-vo di Caprarola-Carbognano. Alla cerimonia, che avrà inizio alle ore 18, parteci-peranno i familiari di Marchini, il Prefetto di Viterbo Antonella Scolamiero, il presi-dente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi, il sindaco di Caprarola EugenioStelliferi, il preside Alessandro Ernestini, mentre la santa messa sarà officiata dalvescovo diocesano monsignor Romano Rossi. Dopo la celebrazione eucaristica e l’in-titolazione della scuola, è in programma il concerto della Banda Musicaledell’Esercito diretta da maestro Fulvio Creux. “L’amministrazione comunale e tutti icittadini - dice Stelliferi - hanno deciso di rendere onore a questo straordinario ragaz-

zo che ha perso la vita per la causa della pace. Il nome di Roberto sarà per tutti un simbolo di coraggio, valore, impegno civile esociale e vuole essere soprattutto un insegnamento per le nuove generazioni dell’importanza del valore della pace”. Marchini, genie-re-paracadutista dell’ottavo reggimento del genio Folgore di Legnago, al momento dell’esplosione era appena sceso da un mezzo mili-tare e stava tentando di disinnescare proprio l’ordigno che l’ha ucciso. Ai funerali lo scorso anno partecipò una folla commossa e ilsindaco proclamò un giorno di lutto cittadino, annunciano la promozione di un’iniziativa per rendere onore al giovane militare.

CAPRAROLA, INAUGURATA LA SEDE DELLA PROTEZIONE CIVILEIl sindaco Stelliferi: “Una bella pagina di solidarietà ed altruismo”

Nella mattinata di sabato 14 luglio è stata inaugurata la sede dellaProtezione civile di Caprarola, situata al piano terra della palazzinache ospita il comando di polizia municipale. Tanta la gente che havoluto partecipare e dare il saluto al neonato gruppo. Per l’occa-sione il sindaco Eugenio Stelliferi ha dotato il gruppo di unnuovo pick-up allestito ad arte con tanto di modulo antin-cendio e ha consegnato a tutti i componenti una nuovadivisa.Dopo la benedizione del parroco don Mimmo ricci e un saluto eringraziamento ai partecipanti da parte del presidente FilippoCecchini, il sindaco ha espresso enorme soddisfazione per la costi-tuzione del gruppo a cui augura un buon lavoro nell’interesse dellacomunità . Per Stelliferi “la Protezione civile riveste un’importanzafondamentale nel panorama nazionale. Oggi per Caprarola abbia-mo scritto una bella pagina all’insegna dell’altruismo e della solida-rietà ”.

CANEPINA, CONSEGNATI A MEDOLLA 5MILA EUROUna delegazione del Comune cimino ha fatto visita alla città emiliana

Una delegazione del Comune di Canepina guidata dal sindaco Maurizio Palozziha fatto visita venerdì 6 luglio a Medolla, in Emilia, città in provincia di Modenadove sono morti 4 operai tra le macerie di un capannone industriale in seguitoal terremoto. La delegazione ha consegnato al primo cittadino di Medolla,Filippo Molinari, la somma di 5mila euro, raccolta grazia all’impegno delGruppo Spontaneo Canepinese che lo scorso 21 giugno ha messo inscena lo spettacolo “Mejo tardi che mmai” in Piazza Garibaldi aCanepina. I proventi del biglietto, pari a 3mila e 500 euro (ai quali sono statiaggiunti 1000 euro donati dal Comune di Canepina e 500 dal ComitatoFesteggiamenti di Santa Corona anno 2011-2012), verranno utilizzati dalComune di Medolla senza vincoli. “Abbiamo voluto così - ha detto Palozzi - per-ché un sindaco sa cosa è meglio per la sua comunità ”. Della delegazione face-vano parte l’assessore Marino Benedetti, il presidente della Pro Loco SandroRenzoni, il presidente del Comitato per le vittime del bombardamento Rosato

Poli e il presidente degli Amici della Caccia e dell’Ambiente Valerio Proietti. Le associazioni, infatti, sono state fondamentali per soste-nere l’iniziativa del Gruppo Spontaneo Canepinese, che si è detto disponibile ad offrire gratuitamente una rappresentazione anche aMedolla. Da sottolineare che lo stesso 6 luglio, durante una cerimona a Palazzo Gentili, sede della Provincia di Viterbo, l’associa-zione Viterbo con Amore ha donato 3mila euro all’Avis di Canepina, inserita tra gli obiettivi del 2012. “Ringrazio anche anome dell’Avis Viterbo con Amore – continua Palozzi - sul territorio svolge un compito fondamentale. La coincidenza di date, poi,dimostra che la solidarietà non ha confini. Aspettiamo Viterbo con Amore ad ottobre per la tradizionale cena alla cantina di SantaCorona”. Ringrazia Viterbo con Amore anche Arnaldo Benedetti, vice presidente dell’Avis di Canepina: “L’attività della nostra sezionenon è mai cessata, anzi, abbiamo continuato con rinnovato vigore: quello che Viterbo con Amore fa ogni anno è davvero eccezio-nale, e ringraziamo l’associazione per averci inserito tra gli obiettivi di quest’anno” .

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Fabrica di Roma: l’Anps festeggia il 25° anniversario!L’Anps (Associazione Italiana Polizia di Stato)della sezione di Fabrica di Roma, fondata nel1987 e intitolata al Pref. Vincenzo Parisi, hafesteggiato domenica 17 giugno 2012 il suo25° anniversario.Tante sono state le iniziative messe in campoper i festeggiamenti: un torneo di calcio loca-le dedicato a due Agenti morti in un attenta-to terroristico ( R. Lanari – G. Scravaglieri),una mostra delle divise storiche della Poliziadall’800 al ‘900, un motoraduno di HarleyDavidson dell’Associazione di PromozioneSociale “Aquile Tricolori”, i quali al termine di un giro spettacolare per le vie cittadine hanno depositato un omaggio floreale ai piedidel monumento ai caduti della Polizia di Stato. Poi, accompagnati dalla Banda Musicale R. Poleggi le autorità civili e militari interve-nute si sono recate in corteo in Piazza Duomo dove nella chiesa del Duomo è stata celebrata una messa in onore della giornata dedi-cata all’anniversario dell’Anps. Tra i tanti personaggi importanti intervenuti è d’uopo ricordare il Dirigente Superiore della Polizia diStato, dott. Nicola De Cristofaro, il Consigliere Nazionale ANPS Donato Felzini, il Prefetto Renato Capasso, la vedova del PrefettoVincenzo Parisi, sig.ra Maria Rosaria Parisi e tantissimi altre personalità politiche e militari. In fine è importante sottolineare che l’in-tera manifestazione è stata realizzata grazie al costante e laborioso impegno del Direttivo dell’Anps della sezione di Fabrica di Roma,formato da: Mariano Mariani, Massimo Ricci, Roberto Mariani, Vincenzo Cilli, Augusto Fochetti, Antonio Del Bianco, Luca Mariani, LuigiCencelli.

Patrizia Caprioli

Nasce Archeofalisco: giovanissima sezione del GAR del Lazio!

All’interno del GAR (Gruppo Archeologico Romano) è nata da poco una nuova sezione di giova-nissimi ragazzi che essendo laureati in varie discipline che interessano da vicino gli studi di ricer-ca sia archeologici che storico-culturali del territorio laziale, hanno deciso di dare il loro contribu-to interessandosi principalmente dell’Ager Faliscus, come veniva così chiamato nei primi secoli ilterritorio dell’agro falisco dai romani. Il loro programma è sintetizzabile in cinque punti principali che di seguito qui elenchiamo:

1. Visite guidate a Falerii Novi, Via Amerina, e aree di interesse storico-artistico earcheologico dell’agro falisco.2. Conferenze estive a tema archeologico e storico artistico inerenti l’area.3. Progetti scolastici per scuole primarie e secondarie.4. Censimento dei beni culturali del Comune di Fabrica.5. Studi su reperti o beni di notevole interesse storico-artistico e archeologico.Questi giovani cultori dell’area Falisca hanno bisogno del nostro pieno appoggio per far emergere la cultura di questi territori moltospesso dimenticati che invece racchiudono in sé meraviglie archeologiche e storiche legate al nostro passato che non può e nondeve essere dimenticato!Per saperne di più vi invitiamo a contattarli tramite i seguenti contatti:Blog: archeofalisco.blogger.com - Facebook: www.facebook.com/archeofalisco.fdsr - Twitter: @archeofalisco - Google+ : Archeofalisco

Patrizia Caprioli

Serata d’Autori a Viterbo.Viterbo – Nell’ambito del più grande evento viterbese,quel Caffeina Cultura che ogni anno porta nella città tantieventi e manifestazioni culturali di alto contenuto, si sonotenute due mostre ed una serata dedicata alla musicapopolare romana!Organizzatore e curatore di tutti e tre gli eventi è statoFerruccio Raffaele Nocente, un pittore molto conosciutonel Comune di Corchiano (VT) dove detiene unaGalleria/Laboratorio d’Arte chiamata “Piccolo Angelo”.

Le due mostre si sono svolte dal 29 giugno al 14 luglio 2012, presso la galle-ria d’arte sita in Via Cavour 57 in Viterbo, e protagonisti assoluti sono stati iquadri simbolici del Maestro Vincenzo Balsamo, impegnato da settembre inuna personale al Chiostro del Bramante, e le fotografie d’epoca del cantautoreromano Romolo Balzani.La ciliegina sulla torta è stata posta dalla serata del 2 luglio dove nel TeatroSan Leonardo in Via Cavour 9, si è esibito in uno spettacolo meraviglioso ilMaestro Paolo Gatti con il suo gruppo, accompagnando con la chitarra e lasua voce tutte le melodie più belle della canzone romanesca scritta e cantatada Romolo Balzani per omaggiarlo nel 50° anniversario dalla sua morte.

Patrizia Caprioli

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INAUGURAZIONE UFFICIALE DEI LOCALI RISTRUTTURATI ELL’ANDOSILLACIVITA CASTELLANA – Il 21 giugno scorsopresso la nuova sala convegni dell’ospedaleAndosilla, si è tenuta la cerimonia di inaugu-razione e presa d’atto dei locali ristrutturati eammodernati recentemente nel nosocomiocivitonico e da alcuni mesi già operativi. Sitratta di interventi che hanno interessato circa4mila metri quadrati della intera strutturache, aggiunti alle zone già precedentementesottoposte ad analoghi lavori, portano lasuperficie totale ristrutturata a 6mila metri

quadrati circa su un complessivo di circa 12mila metri quadrati.I lavori ultimati hanno riguardato essenzialmente il sistema dei collegamenti orizzontali dell’ospedale, l’atrio, il Cup, le passerelle dicollegamento dei vari corpi di fabbrica, la zona ambulatoriale, il Laboratorio di analisi ed il DH oncologico.L’importo complessivo del progetto di ristrutturazione si è rivelato pari a circa 4milioni euro, di cui 120mila derivanti dall’articolo 20della legge 67/88 (prima fase), 2milioni e 700mila euro dall’articolo 20 (seconda fase) e 1milione e 300mila euro dai finanziamentiALPI. Attualmente, la Ausl di Viterbo, dopo la rimodulazione del progetto stesso per renderlo aderente a quanto disposto dalla rior-ganizzazione regionale, è in attesa di un’eventuale autorizzazione da parte della Pisana per l’impiego della restante somma finanzia-ta di 3milioni e 100mila euro, non ancora impegnata. Tale finanziamento consentirebbe di intervenire su quelle che, attualmente,restano le priorità nell’ospedale di Civita Castellana: i lavori di ristrutturazione, adeguamento e messa a norma del Pronto soccorso,della Morg e dei locali occupati dall’unità operativa di Radiologia.Alla cerimonia odierna hanno partecipato il direttore generale della Ausl di Viterbo, Adolfo Pipino, il sindaco di Civita CastellanaGianluca Angelelli, il direttore sanitario Marina Cerimele, il direttore sanitario dell’Andosilla Franco Bifulco, il direttore del dipartimen-to ospedaliero Santo Laganà e molti sindaci del comprensorio Falisco.“Sono davvero orgoglioso – ha detto Adolfo Pipino – di poter inaugurare dei locali degni di un ospedale moderno ed efficiente, in

linea con le aspettative della nostra utenza. Ricordo che il contratto stipulato tra la Ausl di Viterbo e l’impresa appaltatrice è datato13 aprile 2005. Il completamento dei lavori sarebbe dovuto avvenire in 1004 giorni, 33 mesi, ma, dopo una serie di rallentamenti esospensioni dei lavori, il 29 aprile 2010 si era giunti alla risoluzione contrattuale con la conclusione di un lodo di arbitrato. Grazie, poi,all’intervento della direzione generale che presiedo, i lavori sono stati nuovamente fatti ripartire fino alla consegna delle opere e all’a-pertura dei servizi che sono avvenute tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012”.“Con la presa d’atto dei locali dell’ospedale Andosilla – ha aggiunto il sindaco Gianluca Angelelli – vogliamo significare la vicinanza

di tutti i nostri comuni a questo nosocomio e l’interesse delle nostre comunità per il suo futuro. Noi crediamo nella sua funzione inso-stituibile di ospedale di zona, che offre delle risposte adeguate al diritto alla salute di un bacino molto ampio di utenza, che non puòessere abbandonato a se stesso. I fondi già stanziati per la realizzazione del Pronto soccorso ci fanno ben sperare nel fatto che laRegione Lazio continuerà a credere e a investire sull’Andosilla, così come è stato fatto in dieci anni, con i quattro milioni di euro uti-lizzati per i lavori di ristrutturazione, e così come fanno le associazioni, che hanno donato all’ospedale un milione di euro in attrez-zature e macchinari”.

A SERGIO PIANO IL RICONOSCIMENTO DI DIRIGENTE BENEMERITOVenerdì 15 giugno 2012, presso la Sala Regia del Palazzo dei Priori del Comune di Viterbo, sonostate assegnate le Benemerenze del comitato Regionale Lazio della Lega Nazionale Dilettanti perl’anno in corso. Tra gli investiti, è stato nominato Dirigente Benemerito anche Sergio Piano, attualeSegretario della Società di Calcio Virtus Cimini. Sergio, da sempre appassionato di calcio, è stato finoal 1980 giocatore dilettante, per diventare nell’ ’82 Segretario dell’A.C.G. Fabrica di Roma, seguen-dola in tutte le sue trasformazioni. Nell’ ‘84, infatti, la società diventa A.C. Fabrica e successivamenteA.S.D. Fabrica Carbognano fino al 2009, quando, a seguito della fusione con l’A.S.D. Caprarola, sitrasforma in Virtus Cimini. L’assegnazione a Piano di tale riconoscimento non poteva essere piùazzeccata: da oltre trenta anni ha messo la sua vita a disposizione dello sport, prestando particola-re attenzione al settore giovanile della sua cittadina, Fabrica di Roma, ma anche di Carbognano eCaprarola. Persona di forte moralità e correttezza, così è stato definito, tanto da aver ricevuto anchela Medaglia d’Onore dal Presidente della Repubblica Italiana. Congratulazioni vivissime!

Piazza della Liberazione: sabato 28 inaugurato il monumentoE’ stato inaugurato sabato 28 luglio aCivita Castellana il Monumento ai Cadutidi piazza della Liberazione di cui è statoda poco tempo completato il restauro. Presenti il sindaco, Gianluca Angelelli,l’assessore ai Lavori Pubblici eall’Urbanistica, Gianluca Cerri e la fami-glia del professor Franco Valeri, che rea-lizzò il monumento nel 1965.

L’intervento di restauro è stato finalizzato al recupero dell’opera scultorea realizzata dall’artistaFranco Valeri. L’intera struttura si presentava in avanzato stato di degrado che ne stava compro-mettendo la stessa conservazione. Il restauro è stato effettuato dall’architetto Alessia Piazza, pro-gettista e direttore dei lavori, e dall’impresa Re.I.Ma. srl.

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“Dolci tentazioni” delizia il Sette RosaE’ rosa lo strato di panna che copre la torta, decorata con i colori della ban-diera italiana, realizzata dalla pasticceria di Corchiano, Dolci tentazioni, perfesteggiare la nazionale femminile italiana di Pallanuoto, che il 30 gennaio2012 ha conquistato il titolo di Campione d’Europa. L’occasione per delizia-re le giovani campionesse del “Sette rosa”, è stata offerta ai pasticceri cor-chianesi, da una cena informale organizzata da Luigi Lucchesi, amico delgiornalista sportivo Fabrizio Failla, con tutto lo staff della nazionale, allena-tore Fabio Conti e direttore sportivo…… compresi. Ora l’attenzione è tuttarivolta alle Olimpiadi. Speriamo che la formazione femminile riesca a con-quistare quest’altro ambitissimo titolo, mantenendo alto il nome dell’Italiain campo sportivo. In caso di vittoria, sarà d’obbligo, oltre che un grandepiacere, il bis della pasticceria Dolci tentazioni per il “Sette rosa”.

Ermelinda Benedetti

III° MEMORIAL “OSVALDO PROSPERI”Trionfa Comite Sport. Campo de’ fiori assegna il premio al

Jack London, terzo classificato.

Dal 12 Giugno all’ 8 Luglio, come di consuetudine, si è svolto presso la pale-stra comunale di Corchiano il III° Memorial Osvaldo Prosperi. Un evento cheha visto la partecipazione di numerosi giocatori sia del posto che dei paesilimitrofi uniti nel ricordo di un loro amico scomparso prematuramente. Ledieci squadre partecipanti sono state divise in due gironi da 5. Le prime quat-tro classificate di entrambi i gironi sono approdate ai quarti di finale.Obbiettivo di tutte era disputare la finale per il 1° e 2° posto. Tutte le garesono state vissute col fiato

sospeso fino all’ultimo minuto poiché il risultato era sempre in bilico. Domenica 8Luglio la finalissima è stata giocata da due compagini che nel corso del Mem orial sisono distinte per la loro sportività ma soprattutto per la loro tecnica di gioco: Il COMI-TE SPORT e il RIO COVERINO. Una partita che si è decisa nel finale e che ha vistotrionfare il COMITE SPORT per 3-2, dopo che il primo tempo si era concluso col risul-tato di parità grazie alle grandi parate effettuate da entrambi i portieri. A risolvere l’incontro nei minuti finali sono stati Maicol e Doriano Fiaschi che si è aggiudicato ancheil Premio di Miglior Giocatore del torneo. Un ringraziamento sentito va alla famigliadel Caro Osvaldo che ha permesso lo svolgimento del Memorial e a tutti gli sponsortra cui “ Campo de Fiori “ che ha premiato la 3° Classificata il Jack London che ha supe-rato nella finalina il Cuba Libre. L’appuntamento è per il prossimo anno.

Massimo Benedetti

XX Campagna archeologica con il campo estivo diFalerii-Via Amerina

Un’ estate ricca di iniziative quella di Fabrica di Roma. Cen’è veramente per tutti i gusti, dalla musica di vari generi,alle sagre, allo sport. In un clima di grande fermento comequesto, non poteva mancare un po’ di attenzione nei con-fronti della storia locale e dell’archeologia grazie al GruppoArcheologico Romano di Roma che curerà la XXCampagna archeologica con il campo estivo di Falerii-ViaAmerina. Come ogni anno, la campagna si svolgerà condue turni di scavo e di ricerca: il primo dal 23 Luglio al 5Agosto, si occuperà principalmente del tratto di stradaromana e della necropoli che sorge a Sud di Falerii Novi interritorio di Fabrica; il secondo dal 6 al 19 Agosto, si svol-

gerà nel paese di Corchiano in un’ area di alto interesse archeologico. Le attività in programma sono aperte a tutti coloro che, esper-ti e non, vogliono fare un’ esperienza di scavo. L’attenzione di questa Amministrazione verso il patrimonio artistico e culturale diFabrica, è sempre maggiore, tanto che, per volontà di Sigismondo Sciarrini, cons. delegato ai beni archeologici, da circa un mese èstata fondata una sezione locale del GAR, composta da giovani appassionati ed esperti del settore. L’intento principale diArcheofalisco, questo è il nome della nuova sezione, è quello di valorizzare e promuovere il territorio dell’ Agro Falisco, troppo spes-so trascurato dai circuiti turistici tradizionali, attraverso ricerche, visite guidate e tanto altro ancora. Per info sul campo estivo di Falerii-Via Amerina si può contattare il responsabile di campo all’indirizzo [email protected] info e contatti sulla sez. Archeofalisco rivolgersi all’ ufficio cultura del comune di Fabrica (0761569001 – [email protected]) oppure archeofalisco.blogspot.it; www.facebook.com/archeofalisco.fdr



Civitafestival 2012, la maggiore manife-stazione artistica e culturale che si svolgeogni estate nella capitale dell’Agro Falisco,e che è stata presentata al comune diCivita Castellana il 3 luglio.Molte le novità che erano state annuncia-te dal sindaco di Civita Castellana,Gianluca Angelelli, e dal Direttore Artisticodel Civitafestival, Fabio Galadini. DalCivitafestival Open Space, che per la primavolta hanno visto la città immergersi nellamusica anche nelle serate non ufficialidella manifestazione, all’inaugurazionedelle sezioni letteratura e teatro di narra-zione. Quest’anno il Civitafestival si è aperto inpiazza Duomo il 12 luglio con lo spetta-colo “Uomini e cani” di e con MarcoPaolini, accompagnato dalle note e dallavoce di Lorenzo Monguzzi, cantautore egià suo compagno di viaggio. Un uomo,un cane, il viaggio, il grande Nord, sono iprotagonisti di questo nuovo progetto diMarco Paolini, per parlare della vita avven-turosa di Jack London, per raccontare ilrapporto tra uomo e natura, per parlaredel senso del limite oggi. Un monologodella durata di circa 150 minuti, che con-tiene vari racconti, tra questi il più cono-sciuto è di sicuro “To build a fire”, il rac-conto che affronta uno dei temi più cari aJack London: la lotta per la sopravvivenza.Nella mattinata di sabato 14 luglio si èinaugurata la mostra documentaria, in col-laborazione con la Fondazione GiorgioGaber, “Qualcuno era .. Giorgio Gaber”,rimasta aperta presso la sala espositivadelle Ex Carcerette fino al 29 luglio.Nello stesso sabato anche la serata inpiazza Duomo è stata dedicata a Gabercon l’incontro spettacolo con Andrea

Scanzi, gior-nalista de IlFatto Quo-tidiano, “IlCivitafestival e ilsignor G”, cheha ripercorso lacarriera delpoliedrico arti-sta italiano dagliesordi negli anni50 fino al discopostumo uscitonel 2003. Mal’attore e can-tante è stato

ricordato anche dagli Oblivion, scanzona-ta band comica che ha ripercorso in uncollage i successi di Giorgio Gaber in “Farfinta di essere G”. E gli spettacoli di Scanzie degli Oblivion anche ai giovani eranorivolti, presentando al meglio l’ eclettica etalvolta difficile opera di un artista che hacaratterizzato la seconda metà delNovecento italiano.Ottima è stata anche la performance dellaIko International Orchestra, compostada cinquantacinque elementi con il sopra-no Elena Oliva, il tenore GiorgioTrucco, il direttore d’orchestra SergioOliva che si è esibita sul palco di piazzaDuomo domenica 15 luglio.Si è sposta, invece, al cortileminore del Forte Sangallo laproposta artistica delCivitafestival nella serata divenerdì 20 luglio, quando èstato presentato il romanzoBompiani di GiancarloMarinelli, “Le penultime lab-bra” , seguito dal concerto diPozzovio - Tavolazzi Quintet.Sabato 21 luglio, in piazzaDuomo, Danilo Rea MovieTrio ha riportato nella cittàdella ceramica il pianista pereccezione del jazz italiano.Domenica 22 luglio la musicaè stata affidataall’Orchestraccia, che si è esi-bita in piazza Duomo con unospettacolo innovativo chec o m p r e n d emusica e teatro.Mercoledì 25luglio, nella cat-tedrale di SantaMaria Maggiore,è stata la voltadel ProgettoMazzocchi, inomaggio a unodei più grandicompositori delBarocco Roma-no.E’ stata la caricadi Teresa DeSio con il suodirompente recital “Acustica” a chiudere laventiquattresima edizione delCivitafestival, venedrdì 27 Luglio. Unapiazza Duomo gremita ha accolto la can-tante partenopea, una delle più affermatefolksinger in Italia, che oltre a proporre ibrani di cui è autrice, ha emozionato conla recitazione di alcuni monologh, assiemea Sasà Flauto alla chitarra acustica e cori,

a Her al violino e cori e a Pasquale Angelicial cajon e percussioni.Più che soddisfacente il risultato di questasuper ventiquattresima edizione. Più dicinque mila presenze hanno caratterizzatol’edizione 2012 del Civitafestival. Grandiaspettative anche per il prossimo annovisti il raggiungimento del quarto di seco-lo!

Lorenzo Monguzzi, alla chitarra e Marco Paloni, sulpalco con lo spettacolo “Uomini e cani”

Nella foto di sinistra gli Oblivon, in quella di destra Andrea Scanzigiornalista del Il Fatto Quotidiano, per ricordare Gaber

Nella foto di sinistrail soprano Elena Oliva ed il tenore Giorgio Trucco, con la IkoInternational Orchestra, nella foto a di destra

Teresa De Sio nelrecital “Acustica”

Fabbrica di Roma. Dai pri-missimi giorni del mio arri-vo in Italia ho avuto gliincontri con gli Alti Prelatidella Santa Sede, con il par-roco di Fabbrica di RomaDon Chicco, i quali mi hannoaccolto con l’altissimoamore in Cristo e mi hannodato ogni supporto necessa-rio. La prima liturgiaeucaristica è stata cele-brata a Fabbrica di Romanella chiesa di SS.Vergine Maria nel mesedi Marzo 2010. L’uso diquesta chiesa ci è statotemporaneamente concessocon l’aiuto del Vescovo diCivita Castellana Mons.Romano Rossi e Don Chicco.A nome di tutti i georgia-ni desidero ringraziare ilVescovo ed il Parrocoper il loro ineguagliabilesupporto. Loro ci hannodimostrato grandissimoamore in Cristo. In genera-le, desidero dirvi che ci sonomolte somiglianze tra laGeorgia e l’Italia: la natura,il temperamento degli abitanti dei duePaesi, il calore umano, la fede in Cristo.Prima che io venissi in missione in Italia hopotuto viaggiare quasi in tutta l’Europadove ho celebrato la santa liturgia per igeorgiani che vivono all’estero. Conosco laFrancia, l’Austria, la Germania, laSpagna... però ciò che ho potuto costa-tare in Italia non può essere paragonato anessun altro paese. L’Italia si differenzia datutti per la fede e per l’amore in Cristo.Ringrazio Dio perchè mi ha dato la gioia diessere legato all’Italia. Oggi vivo aFabbrica di Roma ed ogni domenica cele-bro l’eucarisitia a Roma, dove alcune cen-tinaia di georgiani partecipano alla liturgia.Di martedì a Fabbrica di Roma celebriamola liturgia in presenza di decine di fedeli

georgiani. Ringrazio sentitamente per cosìcordiale e calorosa ospitalità . Ringraziol’ambasciata di Georgia in Italia el’Ambasciatore S.E. Sig. KonstantineGabashvili per il sostegno, desidero ringra-ziare l’ambasciatore d’Italia a Tbilisi S.E.Sig.ra Federica Favi. Un particolare rin-graziamento al Vicario di Sua Santitàa Roma Emminentissimo CardinaleVallini. Ringrazio il Vescovo di CivitaCastellana Mons. Rossi, il parroco diFabbrica di Roma don Chicco e la signoraMaria Laura Creta. In fine ringrazio la vostra rivista per il suointeressamento per i georgiani laboriosi.Dio benedica e rendi forte l’Italia e laGeorgia. Amen!

Igumeno Padre Ioane Khelaia


E’ noto che il numero dei georgiani con ilregolare permesso di soggiorno in Italia e’significativamente cresciutciuto negli ulti-mo cinque anni, i georgiani vivono e lavo-rano in diverse città italiane, tra questedobbiamo menzionare Fabbrica di Roma eI paesi limitrofi. Tutti voi ben sapete che laGeorgia è uno dei Paesi con le radici cri-stiane più antiche. Nel periodo successivoalla vita terrena di Gesù Cristo, gli aposto-li hanno tratto il dado decidendo doveandare per predicare il Vangelo. LaGeorgia spettò alla santissima VergineMaria, la quale ebbe una visione: Le parlòsuo figlio Gesù Cristo annunciandoLe lafine della sua vita terrena e dicendoLe dinon allontanarsi da Gerusalemme. LaSantissima Vergine Maria chiese all’apo-stolo Andrea ed a Simone da Cana di pre-dicare il Vangelo in Georgia, costoro hannovisitato tutta la Georgia predicando laparola di Dio ed il cristianesimo. La Georgia ha dichiarato il Cristianesimoreligione ufficiale di Stato nel IV secolo.Nella vita di ogni georgiano l’esistenzadella Madre Chiesa è molto importante. Surichiesta di molti georgiani, il patriarcatodella Georgia mi ha inviato in Italia, preci-samente a Roma, per essere il parroco deigeorgiani che vivono a Roma, Firenze e

Georgiani in ItaliaRingraziamento di Padre Ioane alla comunità di Fabrica di Roma e non solo.

Fabrica di Roma. Chiesa della Madonnadella Stradella, gentilmente concessa da don

Chicco ai georgiani del paese


I colori delle Notti biancheCorchiano - 14 Luglio 2012

Civita Castellana - 21 Luglio 2012

Fabrica di Roma - 28 Luglio 2012

Campo de’ fiori48

AGENDATutti gli appuntamenti più importanti

49Campo de’ fiori

AGENDATutti gli appuntamenti più importanti

RON. TOUR ESTIVOCalendario dei prossimi concerti:4 agosto : MARINA DI PISTICCI (MT) - Argo Jazz “Frapoeti e jazz”6 agosto : LA MADDALENA (OT) - serata AISLA onlusalla Fortezza Dei Colmi10 agosto: CAPRI (NA) – Concerto alla Certosa11 agosto : GROTTAMARE (AP)- Festival CabaretAmore Mio 12 agosto : RAVELLO (SA) - Ravello Festival 15 agosto : LOANO (SV) – Concerto presso Il GiardinoDel Principe 17 agosto : CASTEL DI SANGRO (AQ) 19 agosto : PALMI (RC) - Concerto in Piazza I° Maggio21 agosto : PORTO EMPEDOCLE (AG) - Estate Empedoclina 22 agosto : ZAFFERANA ETNEA (CT) – Concerto all’Anfiteatro Borsellino 27 agosto : OSTUNI (BR) – Concerto al Foro Boario1 settembre : SAN GUSME’ (SI) – Concerto in Piazzetta Piccola 7 settembre : VITERBO – Concerto a Piazza San Lorenzo 15 settembre: FRANCAVILLA FONTANA (BR) – Concerto in Piazza della Cattedrale


La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri

Buon 30esimocompleanno all’a-mica più mattache abbiamo!!!Cresceranno

pure gli anni, matu sei sempre lamigliore!!! ... Da

Marta, Ele, Elisa, Giada, Elisa &Ricky, Silvia Matteo & Mimmi,

Giuliano e dal resto della banda !!!

Tantissimiauguri aValerio

Papini che il10 Agosto

festeggia ilsuo primo

compleanno.Auguri damamma

Sonia, papàAldo, dai

nonni, gli zii e tutti i parenti. Tivogliamo un mondo di bene!!!

Buon complean-no a Damiano

Patriarca,ilnostro piccologrande uomo,che il 31 luglioha compiuto 12

anni. Auguriauguri auguri da

mamma, papa’ e Aurora. T.V.T.T.B.

Tantissimi auguri a Fernandoe Rosalina che il 27 Giugno

hanno festeggiato il loro 25°anniversario di matrimonio!!!

Ancora tanti auguri con tantoaffetto!! Daniele.L’8

Agostocompie gli

anniFrancescaBernini:

per il tuocomplean-

no dovrei farti un regalo... inve-ce sei tu che da tempo mi regaliil tuo affetto! Tanti Auguri dibuon Compleanno da mamma,

papà, Lello e Silvia.

Tantiauguri ai nostri amici Luca e Chiara; e

Patrizio e Silvia, e un grandissimo BEN-VENUTE alle principesse Gaia eGinevra! Gli amici Guenda, Stella,

Stefano e tutto il resto della ciurma!!!!!!

Un augurio speciale aSua EccellenzaRomano Rossi,

Vescovo della Diocesidi Civita Castellana,che il 1° Agosto hafesteggiato il suo65° compleanno.

Il 9 agosto di 30 anni fasei nata tu, Jenny, una per-

sona molto speciale, evogliamo cogliere l’occasio-

ne per farti i nostri piùsinceri auguri e dirti che ti

vogliamo bene. Daparte di tuo fratelloRudolf e Letizia ed ituoi nipotini Desirèe

e Gabriel.

Dio ti benedica!



Irmo e Oralda Soli!hanno festeggiatoil 29 Luglio i!loro 66 anni di matrimo-

nio insieme ai due nipoti e ai settepronipoti. Auguri da Sandro e Ivana

Tantissimi auguri a Luisa& Luca che l’ 8 Lugliohanno coronato il loro

sogno !!! ... Eravate stu-pendi !!! ... Giulia, Marta &

Marta

Tanti auguri a Manuel che festeggiail suo compleanno il 24 Luglio e a

Davide il 17 Agosto, auguri dai nonniPaola e Gianni, zio Andrea, i bisnonniArduino e Liliana, zia Graziella, zia

Gianna, i cuginetti Emma e Leonardo.Auguriamo un mare di felicità.

Auguri di buon complean-no a Matteo Malatesta

che il 12 Agosto compie 5anni dalla mamma, papa” e

il fratellino Dario.

Una vita piena di gioia efelicita’ al piccolo

Michele Caccia che il 24Maggio è venuto al

mondo per la felicità dipapa’ Gianluca e mamma

Tamara.

Tantiaugu-ri dibuon compleanno ad Otello Falcetta

che il 20 Luglio ha compiuto 70anni, dalla moglie, i figli, la nuora, il

genero ed i nipoti Angelica eMichele.

I migliori auguri da mamma e papàper aver raggiunto! in un solo mese(luglio 2012) alcuni dei traguardi più

importanti della tua vita: la tua“maturità”, il tuo primo lavoro e i

tuoi primi 20 anni.

Tanti auguri di buoncompleanno a Mario

Iannoni che il 20Agosto compie gli anni.Da tutti i parenti e gli

amici.


Campo de’ fiori52

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CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALESI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00

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Castellana (VT)

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IN VACANZA NON APPICCARE INCENDI, NON CAUSAREINCIDENTI, NON ABBANDONARE GLI ANIMALI! SII CIVILE!


Che cos’è un microchip? (terza parte)

A cosa serve?Il codice di identificazione abbinato al nome di una persona e se correttamente depositato nell’Anagrafe Canina di residenza, costi-tuisce un vero e proprio titolo di proprietà . Quel codice dice che voi siete la famiglia del vostro cane e che l’animale vi appar-tiene. Questo significa che nei confronti del componente animale della vostra famiglia avete sia dei diritti che dei doveri! Se avete invece smarrito un cane dovete per legge denunciare lo smarrimento (valido solo in forma scritta e solo sepresentato presso l’Anagrafe Canina) rispettando il termine di legge. Chi non osserva questa procedura rischia una sanzione permancata denuncia di smarrimento oltre ad una sanzione per “abbandono” se il cane venisse ritrovato, non importa se vivo omorto. Stando a nuove leggi, la denuncia va fatta ANCHE a Vigili/Carabinieri quando invece di uno smarrimento, l’animale vi èstato rubato. La denuncia è valida solo se avviene in forma scritta e le Forze dell’Ordine non si possono rifiutare di accettare ladenuncia. Se non vi viene rilasciata un copia SCRITTA ma avete solo lasciato detto, è come se non aveste fatto nulla. È vostrodovere e diritto pretendere quindi una copia della denuncia che dovete serbare con cura!In caso di ritrovamento da parte di terzie solo se avete esposto regolare denuncia di smarrimento, avete tutti i titoli necessari per provare davanti alla legge che il caneè vostro e che lo avete solo smarrito e non abbandonato. Qualora l’animale fosse infatti già stato temporaneamente o definiti-vamente dato in affido ad una nuova famiglia, avete infatti solo così il diritto di pretendere la restituzione dell’animale indiffe-rentemente che siano già trascorsi o meno i 60 giorni previsti dalla legge. Questo e’ infatti il lasso di tempo previsto che devetrascorrere, dalla data del ritrovamento e prima che il cane possa venire affidato in via definitiva a qualcuno.Se doveste cedere ilcane ad altre persone, basta recarsi insieme all’Anagrafe Canina e firmare il documento di cessione con il quale la nuova famigliadiviene proprietaria a pieno titolo dell’animale.Chi invece trova un animale anche non provvisto di microchip e lo trattiene, non segnalando il ritrovamento all’Anagrafe Canina,commette un furto! Perseguibile e sanzionabile per legge!

A cura dell’Associazione Incrociamolezampe di CivitaCastellana (VT).

PIÙ CHE URGENTE! Siamo2 sorelline di circa 2 anni,

taglia medio/piccola, steriliz-zate, non amiamo molto le

galline...tant’è che ci voglio-no far fuori (nel senso cheavete capito!) Per favore:

avete un posticino pernoi???? 349420004

STRAURGENTE.FABRICA DIROMA (Viterbo) Lazio: 2

sorelle di 6 mesi circa abban-donate in un terreno....cerca-no casa! Sono due cucciolotte

di circa sei mesi,tagliamedia;dall’inizio di giugno

sono state abbandonate neipressi di un casale in un ter-reno a Fabrica di Roma in

provincia di Viterbo,a brevesaranno da sterilizzare per

evitare di creare ulteriori ran-dagi,sono ubbidienti e aveva-no ancora il segno del collareche evidentemente portavanoprima....Chi le ha raccolte e lemantiene ora non può tener-

le...Per favore. Non hannofatto nulla di male....sono a

rischio “Colpo di calore!”3939550201

URGENTISSIMO! PROVINCIADI VITERBO.(Lazio)

Abbandonato o smarrito???Vagava su di una strada a

percorrenza veloce inprossimità di Fabrica di

Roma (VT) canetto grande come un pincher,pelo raso come un pincher, terrorizzato.Maschio, giovanissimo 6 mesi circa, pesa

7kg.Ora è in stallo ma non ci può stare più ditanto...Buonissimo, ha la tristezza negli

occhi....0761574291-3206976297

GASTONE, vecchio labrador,senza più famiglia!!!! (la foto è

indicativa e di repertorio)Si trova a Corchiano.

Chiamare Daniela 3927810650

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Album dei ricordiC

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Album dei ricordi

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Faleri (Fabrica di Roma)- 30 Marzo 1972. Sandro Verticchio, Sonia Verticchio, Daniela..., Mario Corteselli, Domenico Fortuna, Luisa Molinari, Lia Banditelli, Rosaria..., don Bruno Gagliarducci.

Campo de’ fiori56

Album dei ricordiCampo de’ fiori

Roma, fine anni ‘60. Carlo Torre e Angelo Cuneo della storica ditta di lavorazione delle nocciole, di Fabrica di Roma, a lavoro nella Capitale.


Album dei ricordiCampo de’ fiori

Montalto di Castro. Anno 1964. Da destra Massimo Ricci e Alberto Cencelli.

2 Luglio 1974. Lamberto Alessandrini di Fabrica di RomaFabrica di Roma. Anni ‘60.

Prima Comunione di Antonella Pastorelli

Campo de’ fiori

Campo de’ fiori

Campo de’ fiori

Campo de’ fiori58

Album dei ricordiAnni ‘50.

Italo Prosperi e Benita Paesani di Corchiano in vacanza al mare.

Lago di Vico.

3 Agosto 1963.

Antonio Magrini e Luca Carosi

Campo de’ fiori

Campo de’ fiori


Roma com’ era

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Campo de’ fiori

Roma. Primi del ‘900. Veduta dall’alto di Piazza Venezia. I lavori di costruzione del monumento dell’Altare della Patria, ebbbero inzio nel

1885. Le due Quadrighe dell’Unità e della Libertà, previste fin dal principio, furono poste solo nel 1927. Al momento della foto, infatti, non erano ancora presenti.

Campo de’ fiori60

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Ariete Baldanzosi comesempre, vi incamminatesulla strada della vita pienedi energia e vitalità . Il soledel mese di agosto vi donauna potentissima ricarica

energetica sopratutto se il lavoro è statomolto pesante durante l’anno.In amore a volte è bello anche farsi rin-correre.

Toro Il mese di agostoinizia spensierato e gaioma potrebbe esserci qual-che battibecco con il part-ner a metà mese, control-

late la gelosia che vi caratterizza. Il coloredel mese è il rosso fuoco, forse vi attendeuna gita al mare in una fiammeggiantecabriolet con i capelli al vento.

Gemelli Segno doppio,non c’è che dire! Il vostroumore condiziona anchechi vi sta attorno; la matti-na sorridete, a pranzomostrate gli artigli per poi

sussurrare dolci parole mostrando sorrisiammiccanti al tramonto del sole.Fate un bel respiro e contate fino a dieciprima di criticare… buone vacanze!

Cancro Il mese di agostopassa tra pic-nic al lago epasseggiate in luoghi soli-tari e romantici. Se doveteammaliare l’uomo dei

vostri sogni portate con voi un rosso rubi-no, il cristallo dell’amore, è il simbolo dellaforza e della passione. Godetevi questaestate per ricaricarvi. Vi aspettano mesiintensi di lavoro.

Leone Agosto è il vostromese! Attenti alla gelosiadel toro, qualche ammic-camento di troppo potreb-be essere frainteso.Le giornate scivolano via,

la brezza della sera accarezza il vostrovolto e le stelle vi sorridono in cielo! Per laprova bikini, se vi attende il mare abbon-date con frutta di stagione.

Vergine Abbandonateper un po’ i pensieri dellavoro e degli affari, ilmese di agosto è dedica-to alla vacanza e allaricerca interiore. Se mille

pensieri vi affliggono cercate un luogomistico, lontano dalla folla, possibilmentevicino a una fontana o un ruscello alpino,l’acqua purifica e rigenera.

Bilancia Soffia il ventodel cambiamento! Unnuovo incontro all’oriz-zonte per i single chefinalmente sembranoaver raggiunto il giusto

equilibrio. Il lavoro si apre a nuovi sbocchiforse nel ramo della ristorazione all’esteroo in paesi lontani, non esitate potrebbeessere l’occasione per cambiare vita.

Scorpione Il fascinoche vi caratterizza attiracome unacalamita. Attente perògli opposti si attraggonoma possono anche

respingersi con forza e violenza. In fami-glia evitate gli scontri, è il momento delrelax, dimenticate il lavoro e i problemi.

Sagittario Ci vuole unpo’ di brio e di spensiera-tezza dopo tanto lavoro.Forse Cupido questa voltanon sbaglia il bersaglio. Viattende un mese di fuoco

con scintille e champagne. Per sedurreusate tutta la vostra magia. Non rimanda-te ancora una decisione importante daprendere.

Capricorno Un magicoincontro con un segno diterra potrebbe cambiare ilvostro destino, non abbiatesempre timore a lasciarvi

andare, la vita va vissuta giorno per gior-no. Se cercate una guida spirituale vol-gete lo sguardo al cielo l’ aquila vola altoverso il sole.

Acquario Dissetatevi allafontana dell’amore, è ilmomento di staccare laspina e rilassarsi in attesadell’autunno che si presentaricco di impegni. Un friz-

zante pesciolino potrebbe avventurarsinell’acqua limpida della vostra fonte, nonfatelo scappare, potrebbe essere la voltabuona!

Pesci Il vostro senso viguida in terre inesplorate,la ricerca spirituale unpunto fisso per voi.L’acqua è il vostro ele-mento, una vacanza alle

terme è un ottimo rimedio se soffrite didolori articolari; l’acqua purifica e rigene-ra, scorre via allontanando tensioni eangoscia.

Oroscopo di Agostoby Cosmo


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Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara, Trevignano, Bracciano, Canale Monterano,Mazzano, Campagnano, Sacrofano, Olgiata, Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San

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Centro Comm.le Faleri.Locale di 50 mq circa

con bagno. Ottimaposizione..

Cod. A91

Locale di 400 mq al piano primo,uso ufficio con parcheggio.

Cod. A35

Locale comm.le (ora ristorante),con giardino e gazebo. Posizione

centrale. Cod. A92

Terreno di 14.000 mq conproggetto per annesso

agricolo di 80 mq. Ottimoaffare! Cod. V76

Pian di Cava-2 ville su due piani di 220 mql’una, con portici e giardini di 5.000 mql’uno. Recintate, luminose e rifinitissime

Cod. V17

Centro storico. Mono locali di 30mq, ammobiliati. Cod. A29

Via Roma, app.to di 70 mq circa,in una lussuosa palazzina. Cod. A83

Loc. San Giovanni. Appt.mo dinuova costruzione. 2 letto, cuci-

na, soggiorno, 2 bagni.Balconato. Con o senza garage.

Cod. A87

Villa allo stato grezzo su due piani di 140mq ciascuno e possibilità di realizzare

altra costruzione simile su un terreno di 8 ha, con noci. Servizi . Cod. A85

Via Nepesina app. piano terra congiardino, composto angolo

cottura, salone, 2 letto e bagno.Cod. A57

Via Nepesina ampio piazzale conannesi. Vari usi.

Cod. A90

Appartamento Loc. Sassacci alsecondo piano con cucina, salone,

2 camere, 1 bagno. Garage.Termoautonomo. Terreno di pro-

prietà di mq. 270. Cod. V57

Vende o Affitta appartamento al III°Piano, 90 mq, composto da disimpegno,

cucina abitabile, 3 camere, bagno e grande ripostiglio.

Completamente soppalcabile. Soleggiatoe ben collegato con i mezzi urbani.

Cod. V61

Via S. Felicissima magazzino 75mq con bagno, ideale anche per

taverna. Cod. V11

Via dell’Asilo. Magazzino di 50mq circa. Affitto o vendita.

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Vicinanze campo sportivo, app.to indipendente con giardinocomposto da salone con angolo

cottura, camera da letto, bagno eposti auto esterni.

Cod. A78

Faleri Novi - appartamento piano terra130 mq da finire, portico 100mq,

giardino 380mq. Cod. V14

Loc. Faleri Vendo/Affitto 700 mq localecommerciale + uff. 80 mq, 2 wc, piccolo

appartamento 30 mq, piazzale 300 mq circa Cod. VA63

Locale commerciale - artigianale di mq 50, al centro storico.

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Loc. San Giovanni.Appartamento 130 mq, balcona-

to, posto auto e cantina. Ottimo investimento. Cod. V07

Località Pian del Trullo Villa bifamiliare allo stato grezzo su duepiani più piano seminterrato, garage e

giardino. Cod. V15

Terreno 5000 mq circa confrutteto, piccolo annesso,

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Via Catalano, app.to mq 100,cucina, salone, 3 letto, bagno,

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Loc San Giovanni. App.to 95 mq,II° piano. Salone, cucina, tre

letto, due bagni e garage. Cod. V56

Attico di 65 mq circa. Cucina, salone,camera, bagno+ 20 mq circa di terrazzo.

Cod. V90

Fabbricato allo stato grezzo di550 mq ca. su 3 piani, con ampio

terreno fronte strada, anche frazionabile. Cod. V65


FAUSTO LEALI INCANTA LA PIAZZA. - Campo de' fiori · La rubrica dei cognomi ... Fausto Leali...

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