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MEDIMIA MAGAZINE - Bimestrale - settembre - ottobre 2012 - Periodico a diffusione gratuita - Anno III n° 8 Rivista di Medicina, Attualità, Cultura FOCUS 37 primo simposio mondiale di laserterapia malattie reumatiche falsi miti da sfatare 67 psicologia la pet therapy 15 ginecologia la pillola del giorno dopo 54 reportage edimburgo 4 dermatologia i tumori cutanei

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° 8

Rivista di Medicina, Attualità, Cultura

FOCUS37

primo simposio mondiale di laserterapia

malattie reumatichefalsi miti da sfatare

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psicologiala pet therapy

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ginecologiala pillola del giorno dopo

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reportageedimburgo

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dermatologiai tumori cutanei

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sommarioidrologiaginecologia e terme46

laserterapialifting medico51

reportageedimburgo54

saperi & saporibollito di manzo61

fi losofi ale emozioni ferite62

psicologiapet therapy67

societàlo stress ci invecchia70

sapori in viaggioil cilento73

anima & corpole stelle consigliano...76

contatticerca il medico78

editorialeil melanoma3

dermatologiai tumori cutanei4

fotografi a in laserterapia11

la vitiligine13

ginecologiacontraccezioned’emergenza15

alimentazione in gravidanza20

dermatologia esteticamedicina estetica e 3D23

medicina esteticatossina botulinica26

reumatologiale malattie reumatiche:falsi miti da sfatare30

FOCUSsimposio mondiale di laserterapia37

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MEDIMIA MAGAZINE Periodico a diff usione gratuitaAnno III n° 8settembre - ottobre 2012

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Pasquale [email protected]

il melanomaprevenire è meglio che curare

Cari lettori,

spesso la comparsa di un neo viene considerata come un semplice inestetismo, per altri un vezzo estetico. Eppure non tutti sanno (o preferiscono non sapere) che i nei, in alcuni casi, possono trasformarsi in melanoma, uno dei più gravi tumori della pelle. Il melanoma cutaneo è l’unico ad essere visibile già durante le prime fasi evo-lutive ed è per questo che il suo tempestivo trattamento ne consente una com-pleta guarigione.In Italia ogni anno vengono diagnosticati circa 7000 nuovi casi di melanoma maligno e oltre 1500 pazienti perdono la vita a causa di questi tumori. Il mela-noma può essere diagnosticato attraverso un semplice esame: la dermoscopia.Ed è proprio in questo periodo, dal ritorno delle vacanze estive, che oncologi e dermatologi consigliano di sottoporsi ad un accurato screening della pelle. Tra le possibili cause, oltre ai raggi solari, un recente studio condotto da un team di ricercatori americani, dimostra come i raggi Uva dei lettini abbronzanti sono dannosi per la pelle e possono causare l’insorgenza del melanoma. E’ bene ripetere che tutte le volte che un neo cambia la sua forma abituale e colore, è necessario rivolgersi al medico specialista.

direttore responsabilepasquale malvone

coordinatore scientifi comario sannino

redazione scientifi cagiovanni cannarozzoalfonso carotenutopaolo caterinoluigi cuocogioacchino listrodomenico piccolograzia primaveranadia russo

hanno collaborato a questo numero:raff aele aratro, luisa barbaro, vittorio berruti, francesco buccaro, giovanni cannarozzo, maria costantino, andrea d’alpa, pietro falanga, giuseppe fera, sabina fonti, ubaldo grimaldi, fabrizio melfa, giovanni minisola, domenico reale, mario sannino, mario sanza, giovanni fabio zagni.

coordinamento grafi coantonio di rosavincenzo pinto

portale medimia.itantonio galli

fotografi aluigi caterino

agenzie fotografi chefotoliamg group

editoreEPS srl

stampaGrafi ca MetellianaCava De’ Tirreni (Sa)

direzione e amministrazioneEPS srlisola 7, lotto 75980035 - cis di nola (na)tel. +39 081 5109495fax +39 081 5109415

[email protected]

l’autore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonchè per eventuali omissioni o inesattezze delle fonti delle immagini riprodotte nel presente numero.

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

Registrazione n° 5 del 21/06/2010presso il tribunale di t. annunziata

editoriale

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primo simposio mondiale di laserterapia

malattie reumatichefalsi miti da sfatare

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ginecologiala pillola del giorno dopo

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dermatologiai tumori cutanei

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dermatologia

L’esame dei dati statistici rela-tivi all’andamento dei tumori cutanei durante l’ultimo ven-tennio fornisce dati inquie-

tanti: non solo si evidenzia un notevole aumento di casi, ma si rileva anche un sensibile abbassamento dell’età di insor-genza. Così per la prima volta in Italia è stato registrato un caso di melanoma in un soggetto di soli 12 anni, mentre per i tumori della linea epiteliale l’età media di comparsa si è spostata dai 60 anni del passato alla fascia di età compresa tra i 40 e i 50 anni, col riscontro di molti casi anche in soggetti sotto i 30 anni.Abbiamo pertanto rivolto alcune doman-de al Dott. Mario Sannino, oncologo che da diversi anni è per molti un punto di riferimento nella diagnosi precoce e te-rapia delle neoplasie cutanee.Perché nasce un tumore cutaneo? Il cancro in genere si sviluppa quando il DNA di una cellula viene danneggiato e l’organismo non è più in grado di ripa-

rare il danno subito. Le cellule alterate cominciano a crescere e dividersi in maniera incontrollata: quando questo si verifi ca nasce il tumore. Le neoplasie cutanee si sviluppano più comunemen-te nell’epidermide, lo strato più esterno della pelle. Il maggior responsabile del danno a livello del materiale nucleare è l’esposizione cronica al sole e le ustioni

solari occasionali dei primi anni di vita. Secondo l’American Cancer Society “molti degli oltre un milione di tumori della pelle diagnosticati ogni anno in America e ben duecentomila in Italia, potrebbero essere evitati con una corretta protezione dai raggi del sole”. E’ scientifi camente docu-mentato che l’esposizione ai raggi ultra-violetti (UV) danneggia il DNA delle cellule

i tumori cutaneila parola all’esperto

Nella foto: a sinistra, Mario Sannino, Specialista in Oncologia Dermatologica Prof. a.c. Università UPAM NapoliU.O. Dermatologia Oncologica ASL NA3 Sud GILD - FTP (Gruppo Italiano Laser Dermatologia)Italian Laser Academy of Dermatology (ILAD)[email protected]

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cutanee. La pelle di solito può riparare il danno prima che si verifi chino muta-zioni, prevenendo così spontaneamente l’insorgenza del cancro. Le ultime ricer-che dimostrano che gli UV sono capaci anche di alterare la risposta immunitaria dell’organismo, mediante la soppres-sione dei meccanismi cellulo-mediata, consentendo alle cellule neoplastiche di sfuggire al controllo immunologico. Anche l’ereditarietà gioca un ruolo im-portante nell’insorgenza dei tumori.Nel 5-10% dei casi di melanoma è pre-sente una storia familiare.La caratteristica dei tumori cutanei a svilupparsi in aree fotoesposte, e quindi visibili, rende queste neoplasie evidenti già dalle prime fasi di comparsa. Que-sto consente una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo. Quanti tipi di tumori cutanei esistono?Nel 98% dei casi il tumore è un basalioma, uno spinalioma o un melanoma. Ciascu-no di questi tre tumori inizia all’interno di un diverso tipo di cellula cutanea. Oggi è possibile fare anche una classifi cazione che suddivide i tumori della pelle in due sole classi: tumori melanocitari e tumo-ri non melanocitari, ovvero tumori che producono o non producono melanina, il pigmento scuro prodotto dai melano-citi che colora la pelle di base (fototipo da I a V), e che aumenta generalmente quando ci esponiamo al sole (abbronza-tura). Il carcinoma spinocellulare è dose UV dipendente, ovvero insorge normal-mente in aree fotoesposte cronicamente (vedi labbro inferiore e cuoio capelluto dei soggetti calvi) mentre il carcinoma basocellulare e il melanoma cutaneo insorgono in quelle aree sottoposte ad esposizione solare non controllate, dove in passato si sono verifi cati episodi di scottatura solare della pelle.Ci vuole accennare brevemente come si

presentano i tumori della pelle?Il carcinoma a cellule basali (BCC) o basalioma è certamente il tumore più comune. Il BCC si sviluppa in oltre 200 mila persone ogni anno in Italia. Da solo il BCC rappresenterebbe il 78% di tutti i tumori cutanei. E’ un cancro che prende origine nelle cellule basali, ovvero le cel-lule della pelle che si trovano nel livello più basso dell’epidermide. Il basalioma può assumere diverse forme: si può evi-denziare come un nodulo traslucido o lucido perlato o come una piccola ulcera, che può guarire con una crosticina ma che poi si riapre e sanguina. La ricresci-ta appare come cute rosa leggermente sopraelevata, a volte come una macchia rossastra irritata o una cicatrice cerulea. La maggior parte dei BCC appaiono sul-la pelle dopo una storia di esposizione eccessiva e permanente al sole ed è per questo che le zone più colpite corrispon-

dono a viso, orecchie, cuoio capelluto e parte superiore del tronco. Questi tumori tendono a crescere lentamente e posso-no richiedere anni per raggiungere pochi centimetri di dimensione; inoltre il basa-lioma non ha la tendenza a dare metastasi (ossia a diff ondersi ad altre parti del cor-po) e la diagnosi precoce seguita da un immediato trattamento non consente al tumore di eff ettuare gravi danni al tessuto circostante.Nettamente inferiore la percentuale del carcinoma a cellule squamose (SCC) o spinalioma. Questo cancro origina dal-le cellule squamose, che si trovano nello strato superiore dell’epidermide. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 30 mila nuovi casi di spinaliomi cutanei. Lo SCC si presenta in genere dopo i 50 anni, più comunemente nelle persone anziane, soprattutto nelle persone di carnagione chiara che hanno trascorso lunghi perio-

l’intervista i tumori cutanei

Basalioma invasivo

la prevenzione e la diagnosi precoce sono l’arma più effi cace per sconfi ggere i tumori cutanei

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di di esposizione al sole. Spesso appare come una crosta o squama della pelle, con una base rossa infi ammata che cor-risponde alla crescita del tumore. Gene-ralmente lo spinalioma insorge su aree cutanee fotoesposte ma si può sviluppa-re in qualsiasi parte del corpo, compre-sa la mucosa del cavo-orale e genitali. Il carcinoma a cellule squamose può de-rivare da una cheratosi attinica, una le-sione squamosa precancerosa di colore bruno-rossastro o giallastro-nero, dislo-cata spesso sul cuoio capelluto di uomini calvi o sul décolleté femminile. Spesso le lesioni sono multiple e quindi è possibile che possano insorgere più tumori nello stesso soggetto. Lo SCC richiede un trat-tamento precoce per prevenire le me-tastasi (diff usione a distanza, come ad esempio cervello e polmoni).Il melanoma maligno cutaneo (MMC): rappresenta circa il 4% di tutti i tumori della pelle diagnosticati. Origina dai me-lanociti, le cellule all’interno dell’epider-mide che, producendo melanina, danno il colore alla nostra pelle. Il melanoma cutaneo è “la forma più leta-le di cancro della pelle”, perché può dif-fondersi rapidamente al sistema linfatico e agli organi interni. In Italia, ogni anno, più di 7 mila persone si ammalano di melanoma e di questi, purtroppo, il 20% muore per metastasi diff use. I soggetti più colpiti sono quelli di carnagione e oc-chi chiari, quelli che più scientifi camente chiamiamo fototipi I e II. La sede è, in ge-nere, il dorso nei maschi e le gambe nelle donne ma il melanoma può insorgere in qualsiasi distretto corporeo, compreso occhi e mucose intime. Oggi, grazie alla diagnosi precoce, eff ettuata mediante una metodica utilizzata dai dermatologi, la dermoscopia, e un trattamento chirur-gico adeguato, il tasso di guarigione per il melanoma è di circa il 95%. Una volta

che il tumore si diff onde, la prognosi è infausta. Il melanoma cutaneo si svilup-pa su un pre-esistente nevo o può na-scere ex novo, come lesione autonoma. Per questo è importante riconoscere in tempo i cambiamenti che avvengono

a carico dei propri nevi o individuare la comparsa di una nuova lesione. Applican-do la regola dell’ABCDE (Asimmetria, Bor-di, Colore, Dimensioni ed Evoluzione di un neo) e l’Autoesame periodico della pelle, che ognuno di noi dovrebbe eseguire una

l’intervista i tumori cutanei

Melanoma in situ ragazzo 18 anni (dermoscopia)

Basalioma pigmentato. Esame clinico e dermoscopico

Spinalioma labbro inferiore Lentigo maligna della guancia

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volta al mese, è possibile individuare un neo sospetto.Altri tumori della pelle: rappresentano meno del 2% dei casi diagnosticati. Questi sono classifi cati come tumori della pelle non melanocitari e includono il carcinoma a cellule di Merkel, dermato-fi bromasarcoma protuberans, morbo di Paget e linfoma cutaneo a cellule T.Chi si ammala di cancro della pelle?Il cancro della pelle si sviluppa in tutti i tipi di pelle, da quella chiara a quella scu-ra, sebbene risulti più probabile in colo-ro che hanno pelle chiara, occhi chiari, capelli biondi o rossi, una tendenza a scottarsi facilmente al sole e una storia di ustioni solari ripetute nei primi anni di vita, riconoscibili dalle lentigini solari del dorso e spalle. Chiunque abbia una storia familiare di cancro della pelle presenta un rischio maggiore, spesso superiore al 50%, di sviluppare a sua volta un cancro della pelle. In individui di pelle scura, il più del-le volte il melanoma si sviluppa su aree non fotoesposte, come il piede, sotto le unghie e sulle mucose di bocca e geni-tali.Cosa prevede succederà nei prossimi anni?Come già detto, in Italia ogni anno muo-iono 1500 persone per le gravi metastasi che si vengono a generare in seguito a un melanoma cutaneo. Se la tendenza attuale si confermasse anche per il futuro, un italiano su cin-que potrebbe sviluppare un cancro della pelle nel corso della propria vita. Anche il melanoma sta crescendo ad un ritmo allarmante. Nel 1930, un italiano su 5 mila era a ri-schio di melanoma, nel 2004 questo rapporto era salito a 1 su 65 e gli ultimi dati non sono molto incoraggianti. Ne-gli ultimi cinque anni abbiamo assistito

ad un maggiore incremento del tasso di incidenza del tumore, ma grazie alla dia-gnosi precoce e a trattamenti chirurgici repentini, il tasso di mortalità risulta in calo. Oggi il melanoma è il secondo tu-more più comune nelle donne tra i 20 e i 29.Quale può essere l’asso nella manica nella lotta ai tumori cutanei?Prevenzione e diagnosi precoce, que-sta è la chiave per sconfi ggere i tumori cutanei. La maggior parte della gente pur riconoscendo che il sole è “malato” e che non ci si dovrebbe esporre ec-cessivamente ai suoi raggi, di fatto non si protegge o si protegge troppo poco.

Molti impiegano creme solari con Fattore di Protezione Solare (SPF) troppo bassi, come 20-30, per paura di non abbronzar-si. Al contrario, invece, i moderni fotopro-tettori, con SPF 50 e 50+, sono in grado di bloccare le radiazioni nocive degli UVA/UVB e andrebbero utilizzati da tutti, anche dalle persone con carnagione scura. Una corretta e adeguata protezione solare può ridurre signifi cativamente il rischio di svi-luppare un cancro della pelle. Dovremmo aggiungere poi alle pratiche di protezione solare anche l’abitudine di evitare l’espo-sizione al sole tra le 12:00 e le 16:00, ore in cui i raggi sono più forti e possono arreca-re danni anche se fi ltrati dalle creme.

l’intervista i tumori cutanei

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l’intervista i tumori cutanei

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Se necessario, aggiungere ulteriori cri-teri di protezione come ombrellone, cappellino, occhiali da sole e indossare magliette protettive anche in acqua. Ricordiamoci che i tumori della pelle sono ormai molto diff usi e dobbiamo im-parare a riconoscere la loro insorgenza sulla nostra pelle. Pertanto raccomando un auto-esame periodico della propria pelle davanti allo specchio o facendosi aiutare da un’altra persona, e di sottoporsi una volta l’anno a una visita dermatologica, meglio eff et-tuando una Dermoscopia. Il cancro della pelle è oggi curabile, basta diagnosticar-lo precocemente ed eff ettuare un tratta-mento adeguato.Quali trattamenti sono validi per la cura dei tumori cutanei?Il trattamento di elezione dei tumori cutanei, in genere, resta ancora l’inter-vento chirurgico, anche se sono possibili recidive nel 5% dei casi trattati chirurgi-camente. Per l’epitelioma basocellulare, nella varietà nodulare-ulcerato e pig-mentata il trattamento di prima scelta è l’intervento chirurgico; nel basalioma su-perfi ciale e in quelli non operabili è pos-sibile ricorrere ad altre tecniche, come trattamenti topici a base di creme immu-nomodulanti o citostatiche (Imiquimod e 5-fl uorouracile), terapia fotodinamica (PDT) previa somministrazione di un farmaco fotosensibile (per il basalioma la sostanza più utilizzata è l’acido amino levulinico chiamato semplicemente in si-gla 5-ALA), tecnica laser con vaporizza-zione delle neoplasia, come nel caso del laser CO2 o DYE laser nelle applicazioni non convenzionali. Queste ultime tecniche sono certamente più effi caci e più selettive. La Criotera-pia è una metodica economica, semplice ed effi cace per il trattamento di lesioni cutanee e non, sia di natura benigna

che tumorale. I massimi eff etti distruttivi sono determinati da cicli ripetuti di con-gelamento e scongelamento in quanto ad ogni ciclo c’è un richiamo d’acqua e la maggior quantità d’acqua facilita la tra-smissione del freddo. Per queste caratteristiche la crioterapia può essere usata anche come tratta-mento di prima scelta (e non solo come metodo alternativo) in caso di lesioni neoplastiche di minore entità (mai un melanoma) quando si è ben certi della diagnosi.Nella cura del melanoma cutaneo ci sono delle novità?Anche in Italia da qualche mese è pos-

sibile ricorrere a un nuovo farmaco per la cura del melanoma. Il Vemurafenib (Zel-boraf) è un inibitore della BRAF chinasi ed è un farmaco approvato dall’FDA per il trattamento del melanoma inoperabile o metastatico con mutazione BRAF V600E. Le cellule che non hanno questa muta-zione non rispondono al trattamento e sembra che l’uso in pazienti senza tale mutazione possa addirittura aggravare il quadro clinico. Il farmaco è in grado di inibire il B-Raf/MEK sulla via B/Raf/MEK/ERK. Vemurafe-nib si è dimostrato effi cace nel prolungare la vita dei pazienti e nel ritardare l’evolu-zione della malattia.

Basalioma superfi ciale. Prima e dopo trattamento con Crioterapia

Basalioma Vascolarizzato Non Pigmentato. Prima e dopo trattamento con Dye-Laser

Melanoma del piede. Prima e dopo trattamento chirurgico

Basalioma superfi ciale. Prima e dopo trattamento combinato Laser CO2 + Dye-Laser

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dermatologia

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Nel corso degli anni la fotogra-fi a digitale si è dimostrata una tecnologia a basso costo, facile da utilizzare, versatile, tale da

rendere indispensabile il suo utilizzo in campo medico. La possibilità di osservare le immagini fo-tografi che sul monitor del computer aiuta il lavoro del professionista e contribuisce a rendere più chiari ed oggettivi i rapporti fra medico e paziente. La fotografi a digi-tale, in associazione con l’indagine in epi-luminescenza, porta un grande contributo all’archiviazione e localizzazione delle le-sioni pigmentate per poter verifi care nel tempo l’evoluzione di ogni lesione presen-te sul paziente. Grazie a specifi ci software, il computer or-ganizza in modo semplice ed automatico le immagini, per una successiva consulta-zione, registrandole per data, tipologia di intervento e valutazione clinica. Gli strumenti digitali di elaborazione dell’immagine consentiranno in seguito di enfatizzare le caratteristiche vascolari, pigmentarie e di texture cutanea. Nella pratica dermatologica e nella ricerca clini-ca le informazioni visive sono di primaria importanza per un’accurata diagnosi e classifi cazione delle lesioni cutanee. Nonostante la capacità dell’occhio umano di distinguere i colori, non siamo in grado di quantifi care con precisione la nostra

fotografia nella pratica dermatologica

giovanni cannarozzo specialista in dermatologia

Immagine clinica Immagine polarizzata

Valutazione della componente pigmentaria

Lentigo Solare del volto valutazione multispettrale

Valutazione della componente vascolare

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La Vitiligine è una patologia au-toimmune cutanea ad alto im-patto psicosociale che si mani-festa con la comparsa su diverse

parti del corpo (soprattutto volto, arti superiori ed inferiori, genitali) di chiazze acromiche (bianche), variabili nella loro presentazione per forma, numero e di-mensioni. Tale fenomeno sembra essere dovuto a cause molteplici, alcune delle quali an-cora in fase di studio, in grado di indur-re la scomparsa dalla nostra pelle delle cellule melanocitarie responsabili della pigmentazione. I soggetti aff etti da vitili-gine hanno una familiarità per questo di-sordine in 1/3 dei casi circa, e alcuni pa-zienti riferiscono uno stress psicofi sico o un traumatismo meccanico sulla cute come evento scatenante o aggravante della malattia. Spesso si associa ad altri disordini su base autoimmunitaria quali ad esempio tiroiditi, gastriti autoimmuni, malattia di Addison ed alopecia areata. Spesso il soggetto aff etto, tornato dalle vacanze estive, nota per la prima volta sul proprio corpo la presenza di chiazze bianche e nette, che risultano più evi-denti perché la cute sana circostante, in quanto abbronzata mette in risalto le chiazze di vitiligine non in grado di rispondere allo stesso modo all'azione

pigmentante dei raggi solari. Ciò spinge lo stesso paziente a rivolgersi allo spe-cialista dermatologo il quale, con l'ausilio di metodiche quali la luce di Wood, riesce a fare diagnosi di questo disordine.Allo stato attuale non sono stati anco-ra identifi cati trattamenti defi nitivi per questa patologia, ma sono stati compiuti notevoli progressi in campo dermatolo-gico, dermocosmetico e chirurgico che possono portare ad una repigmenta-zione duratura delle lesioni con un con-seguente notevole miglioramento della qualità della vita del paziente.La terapia topica (cortisonici medio/alta potenza e inibitori della calcineurina)

e la fototerapia con UVB a banda stretta rappresentano i trattamenti di prima linea per le forme di vitiligine rispettivamente localizzate e generalizzate. Gli studi con-dotti negli ultimi anni hanno dimostrato che i risultati più promettenti si ottengono quando queste terapie vengono utilizzate in associazione tra di loro. Infi ne un ruolo sempre più promettente stanno assumendo nuovi tipi di fotote-rapie come i laser/luci ad eccimeri e la microfototerapia, nonché le tecniche chi-rurgiche. Quest'ultime sono da riservare principalmente per le forme di vitiligine resistenti a tutti gli altri trattamenti dispo-nibili.

la vitiligine: tra presente e futuro

dermatologia vittorio berrutispecialista in dermatologia

dermatologia fotografi a in laserterapia

percezione del colore senza mezzi stru-mentali. Vi è la necessità, quindi, di una misura oggettiva, quantitativa e non in-vasiva per poter valutare la composizio-ne della pigmentazione e della vascola-rizzazione della cute. L’esigenza di avere sistemi che permet-tono la valutazione della pigmentazione e della vascolarizzazione di lesioni od inestetismi cutanei, è divenuta di fon-damentale importanza per una corretta valutazione diagnostica mirata alla scel-ta del miglior approccio terapeutico (ad esempio scelta della lunghezza d’onda di un sistema laser).Le acquisizioni fotografi che standard anche se dotate di alta risoluzione gra-fi ca non sono in grado di rendere corret-tamente la tridimensionalità e i dettagli più fi ni della lesione o dell’inestetismo cutaneo. Nuovi sistemi di diagnosti-ca non invasiva sfruttano un sistema di misurazione ottica in 3D (tridimensio-nale) che è in grado di risolvere questo tipo di limitazioni e off rire all’operatore un dispositivo adeguato per archiviare, analizzare, riprodurre ed elaborare i dati ricavati dalle immagini cliniche.Grande attenzione dovrà essere posta sulla riproducibilità del binomio luce-soggetto, sviluppando una soluzione che fi ssi in modo rigido la posizione della luce sulla fotocamera e la posizione in distan-za ed angolo di incidenza del soggetto. Questo rappresenta l’unico metodo per poter ottenere nel tempo immagini stan-dardizzate e confrontabili. L’utilizzo della fotografi a a luce polariz-zata è indicata per le indagini pigmen-tarie e vascolari, accettando il compro-messo di uno scatto piatto e privo di informazioni sullo strato più superfi ciale della cute. Per ottenere una fotografi a clinica utiliz-zabile in ambito scientifi co è necessario

utilizzare uno sfondo omogeneo che eli-mini tutti i disturbi visivi ambientali, col-locato in un’area prestabilita e integrato nel sistema di standardizzazione. Sin dal passato si sono cercati metodi strumentali che quantifi cassero la pig-mentazione cutanea basandosi sulla mi-surazione dell’attenuazione dell’intensità luminosa indotta dalla cute stessa. Questi metodi possono essere basati o su misure puntuali che utilizzano del-le sonde che entrano in contatto con la superfi cie della pelle, illuminano la por-zione di interesse e raccolgono la luce riemessa, oppure con acquisizione di im-magini che sfruttano la stessa metodica, con l’eccezione della presenza di siste-mi di fi ltraggio (si illumina il tessuto e si analizza la luce rifl essa ponendoci però ad una certa distanza dalla zona interes-sata, permettendo di analizzare una più ampia porzione di tessuto cutaneo sen-za interferire con esso). Quest’ultimo metodo fornisce informa-zioni prevalentemente di tipo qualitativo. In entrambi i casi la misura a largo spet-tro dell’attenuazione totale della luce è insuffi ciente a valutare con precisione la pigmentazione della cute, in quanto, oltre alla melanina, è presente anche l’emoglobina che assorbe la luce visibile in modo diverso in funzione della lun-ghezza d’onda. E’ stato necessario pertanto ricercare metodi per misurare l’assorbimento del-la luce in più di una banda spettrale e, possibilmente, con bande relativamente strette in modo da diversifi care più effi -cacemente i vari contributi presenti. Da questo nascono strumentazioni di dia-gnostica non invasiva, quali i sistemi mul-tispettrali, che permettano allo speciali-sta di avere immagini che garantiscano una valutazione della pigmentazione e della vascolarizzazione (separate fra

loro) delle lesioni e degli inestetismi cuta-nei. Considerata l’importanza dell’analisi dei vasi nelle lesioni cutanee, l’attenzione rivolta alla distribuzione dell’emoglobina è utilizzata come elemento guida per visua-lizzare aspetto, morfologia e dimensioni dei vasi. I dermastoscopi multispettrali di ultima generazione permettono al medico di analizzare la composizione della pigmen-tazione e della vascolarizzazione della cute sia in due che in tre dimensioni. Questa strumentazione è quindi utile non solo per creare rapporti dopo i trattamen-ti, ma anche per dimostrare i risultati con percentuali reali e come strumento di consultazione per suggerire i trattamenti appropriati a seconda delle esigenze del paziente (lesioni pigmentarie o vascolari). La valutazione in emoglobina e melanina risulta di fondamentale importanza per una corretta diagnosi pre-trattamento e per una corretta valutazione in follow-up. La strumentazione consente le misurazio-ni quantitative della texture cutanea, delle rughe sottili, medie e profonde fornendo dati sulla loro lunghezza, larghezza e pro-fondità. Con le strumentazioni di nuovissima gene-razione è possibile fare tutte le valutazioni sopracitate anche tridimensionalmente, sfruttando la grafi ca 3D; quest’ultima per-mette al medico di visualizzare, analizza-re ed archiviare le lesioni e le superfi ci in modo quanto più conforme alla realtà. La strumentazione rende il confronto tra le immagini del “prima e dopo” di imme-diata facilità. E’ suffi ciente affi ancare le immagini, sele-zionare le aree di interesse e visualizzare i risultati in forma grafi ca. Tutto questo consente al medico, e di con-seguenza anche al paziente, di visualizza-re in maniera migliore i reali risultati otte-nuti dall’approccio terapeutico utilizzato.

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ginecologia

Col termine di “Contraccezione d’emergenza” (E.C. Emergency Contraception), viene indicato qualsiasi metodo femminile,

farmacologico o no, utilizzato entro i pri-missimi giorni successivi ad un rapporto sessuale presunto fecondante, con lo scopo di impedire una gravidanza in-desiderata (Consortium for Emergency Contraception 1995)L’emergenza nasce dalla necessità di agire presto, prima che gli spermatozoi arrivino a bersaglio, perché già dopo 30/60 secondi dall’eiaculazione, gli sper-matozoi sono già nel canale cervicale e si dirigono all’interno dell’utero verso il terzo esterno della tuba, dove aspettano anche per 72 ore l’ovocita. Secondo al-cuni studi, possono attendere, restando

contraccezione d’emergenza

quando non è troppo tardi

luisa barbarospecialista

in ginecologia

fecondanti, fi no ad una settimana.La capacità di attesa degli spermatozoi, in altri termini, è coerente con il dato di Dixon, ricercatore che ha tentato di de-fi nire la probabilità di concepimento, ri-spetto ad un’ovulazione, in 14° giornata. Molto spesso la contraccezione di emer-genza è stata bersaglio di numerose critiche riguardanti la sicurezza e so-prattutto il meccanismo di azione che, da alcuni, è considerato intercettivo e quindi associato alle problematiche dell’interruzione volontaria di gravidan-za. Ma basta ricordare i meccanismi alla base della fi siologia della riproduzione per capire come la C.E. (contraccezione d’emergenza) diff erisca dall’aborto me-dico precoce.La C.E. impedisce infatti l’avvio della gra-

vidanza e in ciò diff erisce sostanzialmen-te dall’interruzione volontaria della gravi-danza nello stato iniziale.Sono stati ipotizzati i seguenti meccani-smi: • se assunta prima della presunta ovu-

lazione, la pdgd inibisce l’ovulazione;• modifi cazioni dell’endometrio che al-

terano la ricettività endometriale per l’impianto di un ovulo fecondato;

• modifi cazioni del muco cervicale che impediscono o rendono diffi cile il passaggio dello sperma;

• interferenza con la funzione del cor-po luteo.

La necessità di ricorrere a questo tipo di contraccezione può insorgere nei casi in cui la donna non utilizzi alcun metodo contraccettivo, nei casi di ineffi cienza dei

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metodi di barriera (rottura del condom) e, a maggior ragione, in casi di violenza sessuale.Come per i contraccettivi ormonali in senso lato, anche questi farmaci, oltre che effi caci devono essere sicuri per le donne che ne fanno uso e gravati da scarsi eff etti collaterali.Metodi possibiliGli estroprogestinici ad alte dosi, o me-todo Yuzpe , dal ginecologo canadese che per primo introdusse questa modali-tà nella pratica clinica nel 1974, risultaro-no gravati da importanti eff etti collatera-li. Infatti, dopo l’assunzione , circa il 50% delle donne presentavano nausea e più del 20% vomito. Ad alte dosi, oggi è la vera pillola di emergenza più usata in Italia, tanto che l’OMS, già dal 1998 ha defi nito il LNG come Gold Standard della Contracce-zione di emergenza, in quanto metodo effi cace e gravato da scarsi eff etti colla-terali rispetto al già noto metodo Yuzpe. Il meccanismo di azione è l’inibizione o il ritardo del rilascio dell’ovocita dall’ovaio quando assunta prima dell’ovulazione, con possibilità di prevenire l’incontro ovocita-sperma, attraverso eff etti sul muco cervicale o sull’abilità dello sperma di legarsi all’ovocita. Se correttamente usata, tale metodica ha dimostrato di poter ridurre l’80% dei casi di gravidanza a seguito di rapporti non protetti. Recentemente, uno studio condotto su 4071 donne, ha dimostrato come l’effi cacia del LNG, è inversamen-te proporzionale al ritardo con cui esso viene somministrato; l’effi cacia massima (95%) si ha quando l’assunzione avvie-ne immediatamente dopo il rapporto a rischio; a 72 ore di distanza l’effi cacia scende invece al 58%.In linea generale, viene riportato che, se somministrato entro le 72 ore sembra in

grado di prevenire l’85% delle gravidanze indesiderate. Alla luce dei dati presenti in letteratura, l’OMS (Organizzazione Mon-diale della Sanità) si è espressa chia-ramente sul meccanismo di azione del LNG concludendo che esso agisce ini-bendo o interferendo con l’ovulazione; è in grado inoltre di prevenire l’incontro tra i gameti ma non inibisce l’impianto una volta avvenuta la fertilizzazione. Il LNG dunque, oltre a garantire un’ele-vata effi cacia, è un ottimo farmaco e non determina eff etti collaterali tranne qualche caso di irregolarità mestruali, nausea, aff aticamento o tensione addo-minale.Metodi intercettivi – L’utilizzo della IUD (Intra Uterin Device) applicato entro 5 giorni dal rapporto presunto fecondante, cioè fi no al 19° giorno del ciclo in donne con cicli di 28 giorni, è un metodo inter-cettivo che può trovare indicazione in quei casi in cui vi siano controindicazioni ad una contraccezione di tipo ormonale o siano trascorse più di 72 ore dal rap-porto a rischio. L’effi cacia del metodo ammonta al 99%. Il meccanismo d’azione della IUD, con-siste nel provocare una reazione in-

fi ammatoria da corpo estraneo, creando un ambiente tossico per gli spermatozoi e per l’embrione. Tuttavia l’inserimento della IUD rappresenta un metodo invasi-vo che necessita la presenza di personale esperto, ed è possibile che determini l’in-sorgenza di eff etti collaterali per cui, il suo utilizzo come intercettivo post coitale, è piuttosto limitato.Mifepristone (RU 486). E’ un potente anti-progestinico che agisce bloccando gli ef-fetti biologici del progesterone legandosi ai recettori del P.Il Mifepristone a basse dosi previene la gravidanza per lo più inibendo o ritardan-do il picco di LH in fase preovulatoria, ini-bisce la crescita follicolare e l’ovulazione, mentre ad alte dosi agisce inibendo non solo l’ovulazione, ma anche l’impianto, in quanto blocca i recettori del progestero-ne e impedisce lo sviluppo dell’embrione, determinando il distacco e l’eliminazione della mucosa uterina, con un processo si-mile a quello della mestruazione.Sebbene la somministrazione del Mife-pristone possa essere ritardata fi no a 120 ore da un rapporto non protetto, l’effi -cacia del trattamento sembra diminuire con l’aumentare del tempo trascorso tra

ginecologia contraccezione d’emergenza

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scena tratta dal fi lm “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso*(*ma non avete mai osato chiedere)”, Woody Allen‘72

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ginecologia contraccezione d’emergenza

il rapporto e la somministrazione del farmaco; se assunto entro le 72 ore dal rapporto a rischio, sembra in grado di prevenire l’85% delle gravidanze. Nono-stante sia il più effi cace in assoluto come contraccezione d’emergenza, secondo l’ultima Cochrane Review (Cheng et Al 2008), questo farmaco, tuttavia, non è disponibile in Italia con questa indicazio-ne.Ulipristal Acetato (UPA). Recentemente è stato proposto come nuovo ed effi ca-ce contraccettivo d’emergenza, l’UPA, alla dose di 30 mgr, la pillola dei 5 giorni dopo. Ha una maggiore effi cacia rispetto al LNG quando la somministrazione av-viene entro le prime 24 ore dal rapporto non protetto. La cosa più importante è risultata essere il mantenimento dell’ef-fi cacia contraccettiva nel tempo: le per-centuali di gravidanza sono risultate il 2.3% entro le 72 ore, fi no all’1.3% entro le 120 ore dal rapporto.Questa maggiore effi cacia è stata attri-buita al fatto che l’UPA agisce inibendo lo scoppio del follicolo ovulatorio anche quando somministrato in fase preovu-latoria tardiva, fase in cui il LNG non è effi cace. Se somministrato prima del pic-co di LH, ha inibito l’ovulazione nel 100% dei casi, se somministrato dopo l’inizio dell’aumento di LH, nel 46% dei casi.C.E. ed aspetti medico-legali ed eticiSi tratta di un tema di forti implicazioni medico-legali, dibattuto principalmente sotto tre aspetti.E’ possibile prescriverla anche a ragazze minorenni, tra i 14 ed i 18 anni, perché in Italia è consentito sia per la legge n.405 del 1975 sull’istituzione dei Consultori Familiari all’art. 1, in cui non è espresso alcun divieto di fruizione della contrac-cezione da parte dei minori, sia per la legge n. 194 del 1978 che permette espli-citamente la prescrizione di contraccet-

tivi anche alle minori. Per la legge ita-liana, la maggiore età si acquisisce a 18 anni, ma l’emancipazione sessuale vie-ne riconosciuta a 14 anni. Quindi per la prescrizione della C.E., come per quella degli altri contraccettivi, non è necessa-rio avvertire i genitori, non solo perché il minore è sessualmente emancipato, ma perché la legge consente alle giovanissi-me di richiederla personalmente presso i Consultori Familiari.L’obiezione di coscienza è comunque possibile, se esercitata in maniera tale che il medico stesso sia comunque in grado di garantire la prescrizione del farmaco senza ritardo, in modo da ot-tenere la massima effi cacia contraccet-tiva, altrimenti potrebbe essere esposto ad azione penale per omissione di cura.Coordinamento dello spazio adolescenti in consultorio e fruibilità della C.E.Il mondo degli adolescenti è in rapida evoluzione ed i giovani di oggi hanno modalità di comunicazione molto diver-se da quelle che noi abbiamo utilizzato alla loro età. Vivono in famiglie in piena modifi cazione, spesso spezzate e con “catene familiari” diversifi cate e multiple.Ecco allora la necessità di Spazi per gli

Adolescenti, sia all’interno delle scuo-le, sia nei Servizi Consultoriali, capaci di accogliere,senza fi ltri, le richieste sempre “urgenti” dei ragazzi, tra cui la CE.Considerato inoltre l’aumento dell’uso del profi lattico da parte dei ragazzi, vi è un aumentato uso delle CE da parte delle giovani (350.000 confezioni nel 2007) in caso di rottura del condom, certamente più presente nelle prime esperienze.Le strutture consultoriali dunque, han-no il compito primario di rispondere alle necessità contraccettive della popolazio-ne, visto che ogni ritardo di accoglienza della domanda può essere causa di una gravidanza indesiderata! Tutto lo “Spazio Adolescenti” deve essere coordinato in funzione di un’accoglienza immediata, un counselling eff ettuato da personale sani-tario anche in assenza di appuntamento, una prescrizione immediata del medico. In Italia la ‘pillola del giorno dopo’ può es-sere venduta solo e soltanto dietro pre-scrizione medica con ricetta non ripetibi-le. Per poter assumere il farmaco, è quindi necessario rivolgersi ad un Consultorio, al proprio medico di famiglia, ad un Gine-cologo, al pronto Soccorso o alla Guardia Medica.

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L’alimentazione costituisce per tutti gli individui una necessi-tà vitale con condizionamenti anche psicologici e culturali e,

come aff ermava il fi losofo greco Anas-sagora già nel 500 a.C., visto che assu-mendo ” il pane e l’acqua, crescono ossa, unghie, cervello, dobbiamo dedurre che nel pane e nell’acqua siano contenuti i semi….di tutte le parti del corpo’’. Infatti gli alimenti, oltre a fornirci l’energia ne-cessaria al normale svolgimento delle nostre attività quotidiane, ci “regalano” i principi nutritivi (semi) indispensabili a tutte le fasi della crescita e della vita, contribuendo al mantenimento di uno stato psicofi sico ottimale in ogni situa-zione. Si deve anche sottolineare che la nostra alimentazione è fortemente lega-ta a tradizioni, storia e cultura territoriali che, come preziosi ricordi, non dobbia-mo perdere o rinnegare, ma con cui dob-biamo confrontarci acquisendo corrette abitudini alimentari, frutto di una condi-visione tra vecchie e nuove conoscenze scientifi che.I bisogni dell’organismo variano in rela-zione a diversi fattori, quali l’età, il sesso,

alimentazione nella donna in gravidanza

l’attività lavorativa e\o fi sica, i periodi fi -siologici che attraversiamo e, soprattutto nella donna, la gravidanza, l’allattamen-to, la menopausa, che rappresentano tre fasi particolarmente impegnative a cau-sa degli ‘sconvolgimenti’ ormonali che le caratterizzano. Durante la gravidanza, il benessere del bambino dipende dalla

salute fi sica e mentale della madre, per tutto il periodo gestazionale e anche dopo, durante l’allattamento. La sottile e mera-vigliosa relazione che lega ogni madre al proprio bambino si manifesta anche con la scelta oculata degli alimenti e di uno stile di vita sano. Partendo dalla premessa che ogni donna ha un bisogno ed un gu-

ginecologia sabina fontispecialista in biologia

proteine, fosforo e calcio per un corretto apporto nutrizionale

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ginecologia alimentazione in gravidanza

sto alimentare diverso da un’altra, non può esistere una dieta che vada bene per tutte, ma occorre tenere conto dello stato di salute e del peso iniziali, anche di eventuali condizionamenti ambientali e culturali. In ogni caso l’alimentazione deve essere varia, generalmente la die-ta ottimale è del tipo mediterraneo, con una giusta quantità di carboidrati, ma ar-ricchita di proteine “nobili”, vitamine, sali minerali che varieranno con il procedere della gestazione.Generalmente per una donna sana in gravidanza, le proteine (contenute nel latte, uova, carne rossa e bianca, pesce)dovrebbero subire un incremento di cir-ca g 10\die al fi ne di assicurare il giusto accrescimento tissutale materno e fetale come pure per le vitamine, il calcio ed i sali minerali sono previsti supplementi mirati e variabili durante tutto il periodo interessato.Per i lipidi e i carboidrati non occorre al-cuna variazione degna di nota, piuttosto bisogna tenere sotto controllo la quanti-tà e la qualità dei nutrienti, preferendo il consumo di lipidi di origine vegetale da utilizzare crudi (ricchi di Acidi Grassi Mo-

noinsaturi ed Essenziali) e dei carboidra-ti complessi, anche integrali, limitando il consumo di dolci e zuccheri semplici.Vista l’aumentata richiesta del ferro du-rante tutto il periodo gestazionale è in-dispensabile un continuo monitoraggio ematico ed un supplemento di circa il 30-60 mg\die nell’ultimo trimestre, tal-volta diffi cile da garantire con la sola ali-mentazione abituale, infatti è necessario seguire i consigli del proprio medico di fi ducia.Riassumendo, per una donna sana, ge-neralmente si consiglia un incremento percentuale dei seguenti componen-ti nutrizionali: proteine +15%, Fosforo +50%, Calcio +50%. E’, inoltre, indispen-sabile associare ad ogni pasto, una buo-na quantità di verdure ed ortaggi cotti (soprattutto se la donna dovesse risulta-re negativa al test della toxo plasmosi), legumi, frutta fresca, acqua (necessaria ad eliminare anche le scorie del feto) ed olio crudo.Il modo di cucinare deve essere sempli-ce, escludendo le fritture, i soff ritti, le sal-se piccanti, la carne poco cotta, i frutti di mare crudi, le uova crude e le lavorazioni

che prevedono alimenti crudi (creme, ri-cotta, maionese...), sostanze nervine (caf-fè, tè, coca cola).Vietato naturalmente l’uso di alcolici (vino, birra...), superalcolici e sigarette.Per ogni donna è auspicabile allattare al seno il proprio fi glio per diversi motivi (maggiore immunizzazione, minore ri-schio di allergie generiche o intolleranze al latte del bambino, maggiore prevenzione dei tumori al seno per la madre), pertan-to occorre precostruire tutte le sostanze nutritive di cui avrà bisogno già durante la gravidanza. Di solito, se una donna non ha ancora smaltito una buona percentuale dei chili accumulati nei nove mesi, non occorre au-mentare eccessivamente la soglia calori-ca, bensì occorre incrementare la quantità proteica, vitaminica e l’apporto di calcio, fosforo e iodio, quest’ultimo riscontrabile soprattutto nel pesce fresco indispensa-bile dall’ultimo trimestre di gravidanza, al primo di allattamento. Una donna che allatta, dopo 1-2 setti-mane dal parto, in genere produce circa 700-800 ml\die di latte. Tenuto conto che in 100 ml di latte materno troviamo circa 1.2 g di proteine, occorre incrementare, nell’alimentazione materna, l’apporto proteico di circa 18g\die nei primi mesi, per arrivare a 12g\die nei mesi successivi, come raccomandato peraltro dalla FAO e dalla Commissione Europea. Relativamen-te al Calcio, fosforo e magnesio, il fabbi-sogno richiesto è uguale a quello della gravidanza, occorre invece incrementare l’apporto di zinco e iodio e delle vitamine.I consigli dietetici per una donna sana che allatta al seno il proprio fi glio, non si disco-stano eccessivamente da quelli della don-na in gravidanza, tuttavia alcuni ortaggi si devono evitare per non fare assumere un sapore sgradevole al latte (cipolle, aglio, asparagi, peperoni, cavoli…).

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giuseppe feraspecialista in chirurgia plastica

Negli ultimi anni si è assistito ad un notevole aumento del numero di trattamenti di me-dicina estetica soprattutto per

quanto riguarda il volto.A ciò hanno contribuito il notevole mi-glioramento ed off erta di materiali e pro-cedure affi dabili e sicure per i pazienti, nonché il fatto che tali trattamenti han-no un tempo di recupero minimo e non lasciano esiti cicatriziali o postumi che richiedono una convalescenza lunga. Ho sempre desiderato avere a disposizione uno strumento fotografi co che potesse oggettivare i risultati ottenendo anche una analisi quantitativa delle correzioni ottenute.Pertanto ho introdotto nella mia pratica clinica un innovativo strumento medico fotografi co computerizzato di ultima ge-nerazione per la valutazione della cute.Tale dispositivo utilizza un avanzato me-todo di esame ottico che consente l’ana-lisi della cute sia in 2 che in 3 dimensioni, l’analisi multispettro della pigmentazione dell’epidermide e derma, nonché quella profonda e superfi ciale del letto vasale.Tale apparecchiatura consente di stu-diare la rugosità della pelle, la profondità delle rughe, i danni del photoaging e la

quando il 3D incontra la medicina estetica

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dermatologia estetica

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medicina estetica e 3Ddermatologia estetica

presenza di lesioni vascolari. Ciò consente non solo di avere un esame obiettivo della cute ma soprattutto di valutare l’effi cacia ed i risultati di ogni nostra azione terapeu-tica (laser, peeling, botox, fi ller, luce pulsa-ta, ecc.). I punti di forza di questa analisi sono:a) Visualizzazione dell’immagine acquisi-ta sia in 2 che in 3 dimensioni, con esame ravvicinato delle zone interessate (eff etto zoom).b) Possibilità di regolare l’angolo di illumi-nazione e di variare da 0 a 360° l’angolo di incidenza della luce. Ciò consente di evidenziare particolari caratteristiche del-la cute, senza doversi preoccupare delle condizioni di illuminazione al momento dell’acquisizione dell’immagine.c) Il 3D garantisce inoltre l’indipendenza dal tipo di illuminazione ambientale.d) Valutazione quantitativa della rugosità della cute e misurazione della larghezza, lunghezza e profondità di rughe sottili e solchi.e) Capacità di confrontare simultanea-mente due o più immagini “Prima e Dopo” un trattamento.f) La funzione di registro automatico assi-cura la coincidenza tra le zone selezionate in diverse immagini. Il software compensa gli sfasamenti dovuti al diff erente posizio-namento della paziente durante l’acquisi-zione delle immagini.g) Misura il miglioramento percentuale dopo il trattamento. Questa funzione ren-de immediato e comprensibile il confron-to quantitativo tra i diversi parametri delle immagini “Prima e Dopo”.Pertanto grazie a questo dispositivo foto-grafi co sia il medico che i pazienti posso-no valutare in maniera del tutto oggettiva e quantitativa la appropriatezza dei tratta-menti eff ettuati ed i relativi risultati, con-solidando quel rapporto medico-paziente con estrema soddisfazione per entrambi.

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medicina estetica

La richiesta di trattamenti mirati ad ottenere un rallentamento dei processi di invecchiamento cutaneo ha determinato un si-

gnifi cativo aumento delle proposte tera-peutiche a disposizione del dermatologo plastico-estetico.In Italia, dal 2004, è autorizzato l’uso a fi ni estetici della Tossina Botulinica (TB), per il trattamento delle rughe glabellari (tra le sopracciglia). In questi anni l’im-piego della TB è notevolmente aumenta-to e si è ampliato il campo di applicazio-

tossina botulinica: angelo o demone?

domenico realespecialista in

medicina estetica

ne, in quanto i numerosi studi scientifi ci pubblicati hanno dimostrato l’effi cacia nel trattamento delle rughe di espressio-ne anche in distretti diversi da quelli au-torizzati. Pertanto la TB è comunemente impiegata per trattare le rughe frontali e quelle periorbitarie (zampe di gallina). Solo i più esperti la sanno utilizzare an-che nel distretto inferiore del volto (codi-ce a barre, rughe della marionetta).Inizialmente era autorizzato un unico prodotto a base di TB (Vistabex); dal 2010 è stato autorizzato l’Azzalure e

nel 2011 il Bocouture. Ma in commercio è possibile reperire TB di origine dubbia e di ancora più dubbia sicurezza. Medici senza scrupoli e spesso anche non medici (vedi estetiste) impiegano i farmaci non autorizzati sia per il basso costo, sia per la

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la tossina botulinicamedicina estetica

possibilità di acquistarli evitando i siste-mi di controllo (ad esempio su internet è possibile acquistare TB a prezzi minimi senza certifi cazioni ed autorizzazioni e provenienti da ogni parte del mondo).Questo uso sconsiderato della TB ha de-terminato un aumento del numero degli eventi avversi, oltre ad un incremento dei risultati scadenti da un punto di vi-sta estetico (volti bloccati, sguardi fi ssi, espressioni innaturali, e così via). Parallelamente sui tabloid è nata e cre-sciuta una propaganda negativa per il “botox”, (alimentata spesso da medici a mio avviso non in buonissima fede), cui viene attribuita la responsabilità dei pessimi risultati estetici visibili sui volti di giovani e meno giovani personaggi pub-blici, che appaiono stravolti, deformati e falsifi cati, senza fare distinzione tra gli eff etti della TB e quelli di altre sostanze o tecniche impiegate in estetica (fi ller, protesi, chirurgia).Io ritengo che debba essere fatta chia-rezza su quello che ci si può attendere dai prodotti impiegati in medicina este-tica e sui possibili danni correlati al loro impiego.Nel caso della TB va chiarito che si tratta di un farmaco. La paura principale de-riva dall’idea, alimentata dai soliti noti, che si tratti di un potentissimo veleno e quindi estremamente pericoloso. Gio-va ricordare che il termine “farmaco” deriva dalla parola greca farmakon che vuol dire appunto “veleno”. Quindi tut-ti i farmaci che usiamo comunemente (analgesici, antibiotici, antipiretici, ecc…) sono in realtà dei veleni. Il farmaco è ca-ratterizzato da specifi che proprietà che gli consentono di interagire con il nostro organismo, determinando degli eff etti specifi ci sulla funzione delle strutture bersaglio. La TB si comporta esattamen-te come gli altri farmaci: è dotata di una

azione biologica ben defi nita che deter-mina il blocco temporaneo della libera-zione di acetilcolina dalle terminazioni nervose, con conseguente inibizione del-la contrazione muscolare o della sudora-zione, limitatamente alla sola zona dove il farmaco viene iniettato.Va sottolineato che la TB può indur-re gravissimi ed anche mortali eff etti sull’uomo (botulismo), qualora ingerita in altissime dosi con alimenti contaminati, o iniettata in vena in alte dosi. In propo-sito è necessario rilevare che farmaci di uso comunissimo, considerati salva vita e ritenuti comunemente innocui, presen-tano un rischio di causare eventi avversi, fi no alla morte, di gran lunga più eleva-to rispetto alla TB: è il caso dell’insulina (poche unità in più possono causare un coma glicemico), della digitale, un far-maco cardiostimolante comunemente utilizzato nei soggetti anziani (in grado di causare gravi forme di intossicazio-ne), degli analgesici, acquistabili anche senza prescrizione medica (alto rischio di emorragie ed ulcere gastriche), e così via. Tutti i farmaci sono potenziali veleni, ma tutti i farmaci, adeguatamente som-ministrati da personale medico esperto, possono aiutarci a vivere meglio. Ciò vale a maggior ragione per un farmaco

impiegato in medicina estetica. Vi fareste mai prescrivere o somministrare un far-maco dal vicino di casa o dalla parrucchie-ra e dall’estetista?Il mio consiglio è quello di affi darsi in pri-mo luogo a medici (laureati in medicina e chirurgia e non in branche affi ni), possi-bilmente specializzati in dermatologia o chirurgia plastica, o in possesso di un di-ploma quadriennale riconosciuto in medi-cina estetica. Il rischio è di incappare nelle mani di soggetti non in possesso di titoli, o anche di medici che, in prospettiva di facili guadagni, si improvvisano medici estetici, senza averne alcuna competenza.Esiste poi il rischio di imbattersi in “fal-si medici”, personaggi che si dichiarano in possesso di una laurea, ma che non la hanno mai conseguita (le cronache ne sono piene). Quando siete nello studio di un medico generalmente alle pareti è esposto il Diploma di Laurea, in sua as-senza è semplice verifi carne il possesso attraverso internet o rivolgendosi all’Ordi-ne dei Medici.In conclusione quando dovete richiedere un trattamento medico (non solo di tipo estetico) vi consiglio vivamente di assu-mere informazioni precise sui titoli in pos-sesso del medico cui vi affi date e sulle tec-niche ed i prodotti che utilizzerà su di voi.

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reumatologia giovanni minisolapresidente SIR - primario

div. reumatologia osp.“S. Camillo” Roma

“Le malattie reumatiche colpi-scono le persone anziane”Falso. Molte malattie reu-matiche, soprattutto quelle

infi ammatorie come le artriti e le con-nettiviti, esordiscono in pazienti giovani o in età matura e meno frequentemente

le malattie reumatiche: scarsa informazione e luoghi comuni da sfatare

negli anziani.“I dolori, chi li ha se li tiene”Falso. Il dolore può essere sintomo di una malattia infi ammatoria e in tal caso, combattendo l’infi ammazione, si può nettamente ridurlo. Il dolore può essere espressione di una malattia scarsamen-

te infi ammatoria (come l’artrosi) o non infi ammatoria (come le alterazioni della postura con conseguente mal di schiena). In questi casi, oltre agli antinfi ammatori, si possono usare analgesici associati ad attività fi sica e massaggi. In altre circo-stanze, come nella fi bromialgia, il dolore

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le malattie reumatichereumatologia

è esso stesso da considerarsi la malat-tia e va trattato con farmaci in grado di aumentare la soglia del dolore (come gli antidepressivi).“Le malattie reumatiche colpiscono le ossa”.Vero. Le malattie reumatiche possono colpire l’osso (come nel caso dell’Osteo-porosi) e l’osso adiacente la cartilagine articolare (come avviene nelle varie for-me di artrite, oppure nell’artrosi). Non va però dimenticato che le malattie reu-matiche più gravi possono complicarsi e colpire anche i muscoli e alcuni organi vitali come il polmone, il rene e il cuore. Queste complicanze sono riscontrabili in alcune connettiviti come Sclerodermia, Lupus e Polimiosite.“I reumatologi prescrivono solo cortisone”Falso. Se in passato c’è stato un grande utilizzo di cortisone nell’artrite reumatoi-de e in alcune connettiviti, oggi l’avvento di alcuni farmaci immunosoppressori consente di evitare o di ridurre le dosi e la durata l’utilizzo dei cortisonici. In alcu-ne patologie il cortisone viene utilizzato come trattamento curativo (come nella Polimialgia Reumatica e in alcune Vascu-liti) ed è spesso in grado di contribuire alla prevenzione e alla cura delle compli-cazioni a livello degli organi vitali. Oggi sono considerate anche nuove mo-dalità di utilizzo del cortisone che preve-dono la somministrazione nelle ultime ore della sera al fi ne di contrastare più effi cacemente la rigidità mattutina tipica dell’artrite reumatoide. Non va assolu-tamente dimenticato che l’impiego del cortisone per lungo tempo può avere eff etti negativi sull’osso e che tali eff etti oggi possono essere moto ben control-lati con i farmaci impiegati per il tratta-mento dell’osteoporosi. “Togliere il liquido da un’articolazione non serve: più ne togli e più si riforma. Le in-fi ltrazioni fanno male perché il cortisone

fa male” Falso. È la malattia a determinare la formazione del liquido che, almeno una volta, dovrebbe essere analizzato per cercare di identifi care la causa che lo ha determinato) gotta, condrocalcinosi, ar-trite reumatoide, artrosi, …). A volte per controllare l’infi ammazione è opportuno procedere con iniezioni di cortisone o di sostanze che migliorano il trofi smo della cartilagine, come l’acido ialuronico.“I farmaci utilizzati per curare l’artrite reu-matoide sono antitumorali e quindi pericolosi”

Falso. Se è vero che alcuni farmaci im-munosoppressori sono impiegati anche come antitumorali, è altrettanto vero che le dosi e le modalità di impiego in Reuma-tologia sono diverse e, quindi, il profi lo di sicurezza e tollerabilità è assolutamente buono.“Reumatologo e Ortopedico: l’uno vale l’altro”Falso. Le competenze di ciascuna specia-lizzazione sono diverse e talvolta comple-mentari. Il Reumatologo si occupa del trattamento medico di forme infi ammatorie, degene-rative e dismetaboliche articolari e non

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le malattie reumatichereumatologia

articolari, mentre l’ortopedico è un chi-rurgo che interviene nella correzione di patologie che non rispondono più alle terapie (come l’artrosi avanzata per la quale si richiede la protesizzazione) o che opera condizioni non curabili con farmaci (come la rottura di un tendine o la frattura di una vertebra o di un fe-more). “Le malattie reumatiche si identifi cano con la radiografi a”Falso. Non sempre le radiografi e tradi-zionali rilevano alterazioni in presenza di un’articolazione dolente. Esistono meto-diche come l’Ecografi a articolare, la TAC e la Risonanza Magnetica che fanno ve-dere bene la struttura e l’infi ammazione dell’osso, dei tendini, della capsula arti-colare, della cartilagine, etc. Queste me-todiche spesso consentono una diagnosi più precoce e quindi terapie più tempe-stive e appropriate.“L’umidità fa venire i reumatismi”Falso. Anche se l’umidità e la bassa pres-sione possono favorire l’insorgenza del dolore e aumentarne l’entità, esse non provocano malattie reumatiche.“Le compresse utilizzate per i dolori arti-colari e per l’osteoporosi fanno venire l’ul-cera” Falso. Esistono da alcuni anni nuovi farmaci antinfi ammatori molto meno gastrolesivi di quelli più datati, come gli inibitori specifi ci della COX-2. Inoltre esi-stono farmaci antidolorifi ci senza alcun eff etto lesivo a livello gastrico, che pos-sono essere usati per il trattamento del dolore non infi ammatorio. Quando è necessario, l’impiego di ga-stroprotettori diminuisce il rischio di ga-strolesività dei farmaci antinfi ammatori che, comunque, devono essere impiegati per il periodo di tempo strettamente ne-cessario e sotto controllo medico. Per quanto riguarda i farmaci per l’oste-

oporosi, esistono precauzioni da adotta-re e alternative terapeutiche per i pochi casi intolleranti alla somministrazione orale di farmaci antiriassorbitivi. I far-

maci per combattere l’osteoporosi severa, come il paratormone e il denosumab, si somministrano invece per via sottocuta-nea e non sono gastrolesivi.

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speciale congresso catania

I°simposio mondiale di laserterapia

Programma completo dell’evento

25 - 27 ottobre 2012Catania, Hotel Sheraton

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Congresso Catania

Prof. Zagni, quale è stato il suo contributo alla organizzazione del primo simposio mondiale di laserterapia di Catania?

Per due anni all’interno della Società Ita-

liana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) ho avuto il ruolo di coordinatore nazionale del gruppo La-ser e ciò mi ha facilitato nella conoscen-

za di tanti esperti di laser nazionali. Con alcuni di essi abbiamo studiato e portato avanti un programma organizzativo ed in-novativo per migliorare la diff usione e la conoscenza delle attuali apparecchiature

world meeting on lasers 2012,al via il primo simposio mondialedi laserterapia

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focus congresso laserterapia

prodotte. Nei Congressi Nazionali SIDe-MaST siamo stati tra i protagonisti con la presentazione di Corsi che in sala pre-sentavano il tutto esaurito. Da questi ho preso spunto per compattare un gruppo

nell’organizzazione di qualcosa che ad oggi non è stato ancora proposto.Qual è l’obiettivo del 1° World Meeting on Lasers di Catania, in programma dal 25 al 27 ottobre prossimi?

Si tratta di un congresso che sarà capace di chiarire i tanti dubbi che hanno coloro che si approcciano ad utilizzare strumenti tecnologici e ad implementare la cono-scenza dei più esperti in un confronto tra le migliori scuole nazionali ed internazio-nali. Il gruppo organizzatore si è fatto ca-rico di controllare i lavori perché il primo punto su cui si basa il Meeting è quello della veridicità scientifi ca. Si verifi ca che vari corsi che si susseguono durante l’an-no sono spesso eccessivamente spon-sorizzati ed a volte viene meno la giusta critica. Noi faremo il possibile perché ciò non accada. La rassegna comprenderà tutte le apparecchiature presenti e darà le più chiare indicazioni possibili sull’utilizzo delle stesse.Parliamo di laserterapia: le continue inno-vazioni tecnologiche hanno aperto nuovi scenari terapeutici, soprattutto in campo dermatologico.Lo sviluppo dei sistemi laser ha determi-nato nell’ultimo decennio un importante cambiamento nella tecnica dermatologica ed ha permesso un approccio terapeutico più corretto ed affi dabile nei confronti di

nella foto: giovanni fabio zagnispecialista in dermatologia

e venereologia, tra gli organizzatori del congresso di laserterapia

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focus congresso laserterapia

numerose patologie ed inestetismi. La migliore conoscenza dell’interazione lu-ce-tessuto, che ha permesso di sfruttare meglio la potenza, e l’affi namento tec-nologico nella realizzazione dei sistemi fi nali di cessione della radiazione, hanno reso possibili numerose applicazioni dei laser sia in campo medico che chirurgi-co. Nuovi traguardi sono oggi raggiun-gibili grazie all’introduzione di sorgenti laser sempre più affi dabili e fl essibili con potenze e gestioni dell’impulso che con-sentono un controllo completo di questa energia.L’interesse congressistico in un momen-to di crisi quale è quello che stiamo vi-vendo si basa su alcuni punti in partico-lare: la valenza e lo spessore dei relatori, le argomentazioni trattate, e non dimen-tichiamoci degli ECM che incombono sulle spalle di tutti i medici oggi più che negli anni trascorsi. Last but not least, la location che attrae non pochi parteci-panti. E credo che il Meeting in oggetto esaudisca in toto tutti gli argomenti ac-cennati. Non crede che ci siano già troppi congres-si?Per quanto riguarda la Dermatologia cli-nica forse sono troppi i Congressi che si svolgono nell’arco di un anno anche per-ché non sono poi così tante le novità per poterli giustifi care, viceversa la tecnolo-gia analistica ed operativa è in continuo sviluppo e riesce ad incuriosire maggior-mente gli operatori del settore. E’ praticamente una nuova branca che diffi cilmente viene apprezzata dai clini-ci più anziani che di frequente la inqua-drano come attività secondaria, in pas-sato addirittura una diminutio capitis. E’ questo uno dei motivi che mi ha dato la carica per cimentarmi in questo ramo. Vogliamo essere partecipi e protagonisti del processo di qualifi cazione.

Tra le patologie che saranno trattate, che posto occupa la psoriasi?Abbiamo inoltre pensato a diversifi care il congresso a renderlo più vivo, metafo-ricamente interattivo, a tal proposito si inserisce la tavola rotonda sulla Psoria-si, patologia che è presente nel 3% della popolazione e se cercassimo le piccole sintomatologie ed i pazienti non classi-fi cati la percentuale aumenterebbe. La patologia presenta un danno fi sico sulla pelle e, di frequente, sulle articolazioni oltre a quello psicologico, negli ultimi anni è stata associata alla sindrome me-tabolica e ad un’aumentata percentuale di infarti del miocardio. Il confronto tra le terapie biotecnologiche, la terapia fi sica con gli ultimi devices, le più attuali tera-pie topiche e quant’altro, darà adito ad uno scontro vivace tra i migliori esperti del ramo. Ci può elencare qualche dispositivo più utilizzato per casi del genere?Tra i Devices, la Terapia fotodinamica, la Microscopia confocale, le Emissioni programmate di UV per tipo di patologia associate ad i consigli di utilizzo saranno uno dei punti di forza del Meeting. Colla-teralmente abbiamo accettato le richie-ste di preparare tre corsi avanzati sulla dermocosmesi (fi llers, tossina botulinica e laserterapia) ed un corso innovativo su di una rivoluzionaria tecnica di autotra-pianto dei capelli. La scelta di invitare a nostre spese trenta bioingegneri, alcuni di essi presenteranno relazioni brevi ma innovative, fa parte di un programma fi nale che potrebbe predire le prossime novità nel campo dei Laser e nella Der-matologia clinica.L’elevato numero di iscrizioni conferma il successo dell’iniziativa. Se lo immaginava un simile interesse?Abbiamo di già tante richieste di parte-cipazione vuol dire che stiamo lavorando

bene, cercheremo di continuare su que-sta linea. Due nazioni straniere ci hanno chiesto di presentare la seconda edizione in importanti città oltreoceano, vedremo, dobbiamo dapprima valutare l’esito del primo Meeting.Perchè Catania?La città di Catania col suo clima mite in autunno, con i colori azzurri intensi del Mar Ionio, con la maestosità del suo vul-cano, con il suo imponente centro storico, con i profumi di zagara, con la sua prover-biale ospitalità, la ricca gastronomia ed un traffi cato e funzionale aeroporto vi aspet-ta tutti a braccia aperte.

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“1st WORLD MEETING ON LASERS, LASER THERAPY, LASER SURGERY AND MEDICAL DEVICES”

Catania October 25-27, 2012 Congress Center Sheraton Catania Hotel

PATROCINIMinistero della salute - A.D.M.G. - A.D.I. - A.I.D.A. - A.D.O.I. - Si.De.Ma.S.T. - GILD-FTP - I.L.A.D. – S.I.L.D. - Comune di Aci Castello - ASP 3 Catania - Regione Sicilia.

Lettera dei PresidentiL’idea principale che ha animato gli organizzatori del 1st World Meeting on Lasers, Laser Therapy, Laser Surgery and Medical Devices deriva

dalla fondata percezione che siano necessari contenuti moderni ed al tempo stesso ben presentati da un punto di vista mediatico e relazionale

per stimolare l’attenzione dei medici partecipanti nel seguire le sessioni di lavoro. Tutti noi partecipiamo ogni anno a numerosi congressi

nazionali ed internazionali ed abbiamo riscontrato che, all’interno di questi, le sessioni maggiormente apprezzate sono quelle che riguardano

le tecnologie più avanzate.

La medicina continua la propria ricerca per fornire soluzioni sempre più adeguate nei confronti di patologie difficili, al tempo stesso l’evoluzione

inarrestabile della diagnostica strumentale e della terapia tecnologica offre un contributo sempre più importante e decisivo. Di tale tecnologia

abbiamo sicuramente bisogno per poter agire con maggiore successo nei confronti di malattie complesse e di non facile approccio. Da

dermatologi moderni dobbiamo quindi affiancare alla clinica tutti gli strumenti che il progresso tecnologico ci mette a disposizione, stando

attenti comunque a non cedere al facile ottimismo e conservando tutta la nostra imparzialità ed uno spirito critico costruttivo. Questo

rappresenta il target del congresso dove la Scienza e solo Essa è  protagonista. Un rigido concetto di tutela dell’auditorium. Per far questo

abbiamo deciso di coinvolgere una squadra di specialisti dermatologi, chirurghi plastici, oncologi, medici estetici che si confronteranno

e si sorveglieranno per ottenere un positivo riscontro finale. I relatori presenti a questo Meeting  sono considerati tra i migliori esperti di

tecnologia laser (diagnostica ed operatoria) e le varie sessioni sono progettate per evidenziare ciò che è importante, innovativo e di pratica

utilità per i partecipanti. Gli argomenti trattati andranno dalla laserterapia alla laserchirurgia, dalla dermocosmesi alla chirurgia estetica, dalla

dermoscopia alla fototerapia, senza tralasciare gli aspetti medico-legali ed organizzativi.

L’interesse suscitato da questo evento ed il generale apprezzamento ottenuto a livello mediatico ed  aziendale  ci autorizza ad indicare in

Genova la sede per il 2013 del 2nd World Meeting on Lasers.

Auguriamo infine buon lavoro a tutti i partecipanti.

Giovanni Fabio Zagni - Santo Dattola - Mario Sannino - Giovanni Cannarozzo - Pier Luca Bencini - Nicola Zerbinati - Paolo Bonan

ORGANI DIRETTIVI

Comitato Organizzatore-Scientifico:Giovanni Fabio ZagniSanto DattolaMario Sannino

Segreteria Scientifica:Pier Luca Bencini aolo Bonan Giovanni Cannarozzo cola Zerbinati

RELATORI E MODERATORI

Relatori e moderatori:Alotto Massimo, Arcieri Katia, Bartolomucci Giorgio, Bencini Pier Luca, Berné Enrico, Berruti Vittorio, Bini Fiorella, Bjerring Peter, Bonan Paolo,

Bonatti Chiara, Calzavara-Pinton  Piergiacomo, Cameli Norma, Campolmi Piero, Cannarozzo Giovanni, Chimenti Sergio, Curatolo Salvatore,

Dattola Annunziata, Dattola Santo, Di Mauro Angela, Fai  Dario, Ferranti  Giulio, Ferrari  Angelo, Galimberti Michela Gianna, Galimberti

Gaston, Giannetti Alberto, Giuliani Maurizio, Greco Maurizio, Greco Raffaele, Greco Manfredi, Heydecker Florian C., La Greca Stefano, Leone

Giovanni, Le Pillouer-Prost Anne, Levy Jean-Luc, Listro Gioacchino, Lombardi Giovanni, Longo Caterina, Lopreiato Raffaele, Marciani Daniela,

Marini  Leonardo, Mavilia Luciano, Menchini  Giovanni, Mercuri Santo Raffaele, Morini Cristiano, Nisticò Steven, Pacifici Alvaro, Pavlidis

Athanasios, Pellacani Giovanni, Pettinato Maurizio, Petrini Nerella, Piccolo Domenico, Pronestì Maria Manuela, Puglisi Guerra Antonio, Pugliese

Sebastiano, Russo Irene, Russo Nadia, Sannino Mario, Silvestris Paolo, Stracuzzi Giorgio, Troilius Agneta, Troiano Michela, Vena Gino Antonio,

Vitagliano Tiziana, Zagni Giovanni Fabio, Zerbinati Nicola.

SCIENTIFIC PROGRAM *PRIMA GIORNATA Giovedì 25 ottobre 201210.00 – 14.00 Registrazione dei partecipanti ai corsi ed al congresso

SALA PEGASO11.00 – 12.30 Corso Filler

“Corso Avanzato per il recupero volumetrico del volto mediante tecniche di filler”

Corso riservato ai primi 100 iscritti.

SALA CASSIOPEA11.00 – 12.30 - G. Cannarozzo - G. Listro - S. Nisticò - D. Piccolo - N. Russo - M. Sannino - N. Zerbinati.

Corso Laser

“Laser e altre sorgenti di luce: principi generali e razionale applicativo” - Gruppo GILD-FTP (Gruppo Italiano Laser Dermatologia –

Formazione Teorico Pratica)

Corso riservato ai primi 100 iscritti.

SALA PEGASO12.30 –13.00 - G.F. Zagni - G. Ferranti - S. Grancagnolo - D. Saraceno:

New technique of hair trasplantation: bifollicular cutting

13.00 – 14.00 Welcome Cocktail (hall Sheraton Catania Hotel)

14.00 Apertura del 1st WORLD MEETING ON LASERS, LASER THERAPY, LASER SURGERY AND MEDICAL DEVICES .

14.15 – 17.45 Sessione 1 Surgical lasers and fractional laser

Chairs: P. Silvestris - P. Bonan - G. Stracuzzi 14.15 – 14.30 G. Cannarozzo, P. Bonan, P. Campolmi - Ablative CO2 laser for non-aesthetic facial skin conditions.

14.30 – 14.45 P. Campolmi, G. Cannarozzo, P. Bonan - Laser rhynoplasty.

14.45 – 15.00 A. Pacifici - A cosmetic plastic surgeon’s experience in ablative, non-ablative, and sub-ablative laser treatments.

15.00 – 15.10 Discussion

15.10 – 15.25 S. R. Mercuri – Fractional laser.

15.25 – 15.40 A. Le Pillouer-Prost - Scar lasers and scars : what’s new? hypertrophic scar management (conventional therapies, lasers,

combined therapies...) post-acne scar management.

15.40 – 15.55 N. Cameli - Fractional ablative laser and reflectance confocal microscopy in acne scar and wrinkle treatment. 

15.55 – 16.10 P. L. Bencini, C. Longo, M. G. Galimberti – Fractional laser treatment in acne scars.

16.10 – 16.20 Discussion

16.20 – 16.35 M. Greco, N. Zerbinati, F. Arginelli, C. Rizzuti - The synergy of fractional CO2 laser + RF in acne scar removal.

16.35 – 16.50 S. Pugliese - Facial rejuvenation and dermal microcirculation modifications with combined fractional CO2 and RF

treatment.

16.50 – 17.05 R. Greco - IV generation laser-assisted resurfacing. HRST1 study results.  

17.05 – 17.20 A. Le Pillouer-Prost - Fractional CO2 lasers: a 6-year experience in France - review of side-effects.

17.20 – 17.35 N. Cameli - Current safety standards in laser surgery.

17.35 – 17.45 Discussion

18.00 – 19.30 ROUND TABLE

PSORIASIS:

Comparison between biotechnological drugs and physical-technological therapies, topical therapy, oral therapy and drugs.

Chairs: Dattola Santo - La Greca Stefano - Pettinato Maurizio - Zagni Giovanni Fabio

Experts face to face:

Chimenti Sergio Calzavara-Pinton Piergiacomo

Giannetti Alberto Campolmi Piero

Vena Gino Antonio Leone Giovanni

Puglisi Antonio

SECONDA GIORNATA Venerdì 26 ottobre 2012

SALA PEGASO08.30 – 09.30 Sessione 2 Forensic medicine issues, informed consent and the laser-therapist’s professional responsibilities/

Regulatory obligations, organization and safety in the laser surgery.

Chairs: N. Petrini - A. Fai - A. Ferrari08.30 – 08.45 G. Lombardi - Informed consent in dermatological laser therapy. Latest news and critical revision.

08.45 – 09.00 L. Marini - Discussion panel.

09.00 – 09.15 G. Lombardi - Management and security of dermatological laser therapy in outpatient clinics. State of the art.

09.15 – 09.30 Discussion

09.30 – 10.55 Sessione 3 Non-invasive photography and optical imaging (Confocal Microscopy - Dermoscopy)

Chairs: N. Cameli - L. Marini - P.L. Bencini09.30 – 09.45 G. Menchini  - Non-invasive optical approaches to diagnosis and follow-up of vitiligo.

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09.45 – 10.00 G. Ferranti  - Dermoscopic and histological correlations in ambiguous melanocitary lesions (displasic naevus, Spitz

naevus, Reed naevus).

10.00 – 10.15 G. Pellacani - To laser or not to laser? how confocal microscopy helps to avoid mistakes on freckles of the face.

10.15 – 10.30 C. Bonatti, S. Nisticò, S. Messinese, L. Pietroleonardo - Confocal microscopy findings in the treatment of pigmentation

disorders with IPL.

10.30 – 10.45 C. Longo - In vivo confocal microscopy for the evaluation of skin aging and laser skin rejuvenation.

10.45 – 10.55 Discussion

10.55 – 11.50 Sessione 4 Hair removal

Chairs: S. Curatolo - A. Di Mauro - D. Piccolo10.55 – 11.10 A. Le Pillouer - Prost - Hair removal complications. What’s new ? Hidradenitis suppurative: global management or laser

hair removal and HS.

11.10 – 11.25 M. Alotto - Hair removal: the current state of laser practice.

11.25 – 11.40 N. Russo - Hair removal . Pulsed light versus ND: Yag laser.

11.40 – 11.50 Discussion

SALA CASSIOPEA08.30 – 09.30 Free communications

Chairs: G. Listro - S. Dattola - R. Lopreiato M. Pronestì , R. Lopreiato - Burn scars treated with CO2 fractional laser: case reports.

R. Greco - Ablative laser treatment of mucosa lesions. Case reports.

N. Russo - Non-ablative fractional laser resurfacing (1340 nm - 1540 nm - infrared laser).

M. Sannino - Pulsed light versus laser in the treatment of superficial pigmented lesions.

C. Morini, G. Cannarozzo, P. Bonan, P. Campolmi - Photography and optical imaging in laser therapy.

M. Troiano, G. Cannarozzo, P. Bonan, P. Campolmi - The efficacy and safey of a new generation fractionated CO2 laser equipped with a

fractional scanning system in the treatment of Striae Distensae.

I. Russo - Our Experience with light sources in dermatologic diseases.

R. Lopreiato - M. Pronestì - Stretch mark CO2 fractional laser treatment.

M. Troiano, P. Bonan, G. Cannarozzo, P. Campolmi - Melasma possible treatments.

V. Berruti, C. Morini, P. Campolmi, P. Bonan, G. Cannarozzo - Teleangectasias of the face and the lower limbs : “follow-up” as a factor in

the  laser therapy.

09.30 – 11.30 Sessione 5 Unconventional uses of different sources

Chairs: N. Zerbinati - S. R. Mercuri - M. Sannino09.30 – 09.45 G. Cannarozzo, P. Bonan, P. Campolmi - Pulsed dye laser for non conventional applications.

09.45 – 10.00 M. Sannino - 595 nm Pulsed dye Laser on superficial and nodular basal cell carcinomas.

10.00 – 10.15 G. Galimberti - Laser Treatment of Basal Cell Carcinoma.

10.15 – 10.30 P. Calzavara-Pinton - A randomized comparative clinical trial with CO2 laser, MAL-PDT, cryotherapy and diflofenac gel

for the treatment of actinic keratoses.

10.30 – 10.45 S. Pugliese - Treating metastatic melanoma satellitosis with 1064 e 532 q-switched.

10.45 – 11.00 D. Piccolo - Unconventional uses of IPL.

11.00 – 11.15 L. Marini - Thermo Fractional PDT.

11.15 – 11.30 Discussion

SALA PEGASO11.50 – 14.20 Sessione 6 Q-Switched lasers and pulsed light

Chairs: G. Cannarozzo - G. Bartolomucci - P. Bonan11.50 – 12.05 P. L. Bencini - Removal of tattoos with Q-switched laser. Variables influencing outcome and sequelae in a large cohort of

treated patients.

12.05 – 12.20 D. Marciani - Multicolour tattoo removal: new technologies.

12.20 – 12.35 S. Pugliese - Laser treatment in the removal of tattoos: results, and much more...

12.35 – 12.50 L. Marini - Fractional priming + Q-S sequential layering in tattoo removal.

12.50 – 13.05 F. C. Heydecker - The double frequency Nd:YAG 1064/532nm q-switched laser: tips & tricks in tattoo removal.

13.05 – 13.15 Discussion

13.15 – 13.30 P. Bonan, P. Campolmi, G. Cannarozzo - Pigmented lesions: tricks and tips?

13.30 – 13.45 M. Sannino - Laser treatment of benign superficial pigmented lesions.

13.45 – 14.00 P. Bjerring - Present indications  for IPL treatments.

14.00 – 14.15 P. Bjerring - Treatment of epidermal pigmentation with IPL.

14.15 – 14.20 Discussion

14.20 – 15.30 LUNCH

SALA CASSIOPEA14.00 – 15.30 Corso Botox

“Corso Avanzato: impiego della Tossina Botulinica in Dermatologia Estetica”

Corso riservato ai primi 100 iscritti.

SALA PEGASO15.30 – 18.20 Sessione 7 Procedures and techniques associated with light sources         

Chairs: P. Calzavara-Pinton - P. Campolmi - S. Nisticò15.30 – 15.45 L. Mavilia - Photodynamic therapy in dermatology: a 12-year experience.

15.45 – 16.00 P. Calzavara-Pinton - Where is MAL-PDT heading? Findings from real-life clinical practice in over 400 patients  in 20

Italian centres.

16.00 – 16.15 N. Petrini - Pdt-photorejuvenation and associated procedures.

16.15 – 16.30 D. Fai, I. Romano - PDT: off-label applications.

16.30 – 16.45 D. Piccolo - Photodynamic therapy activated by IPL in the treatment of non-melanoma skin cancers and skin

photorejuvenation.

16.45 – 16.55 Discussion

16.55 – 17.10 P. Calzavara-Pinton - UVA1 phototherapy of dermal inflammatory disorders.

17.10 – 17.25 S. Nisticò, A. Chiricozzi - Excimer radiation in the treatment of vitiligo. 

17.25 – 17.40 G. Menchini - Vitiligo phototherapeutic options: how to choose the right one?

17.40 – 17.55 A. Dattola, A. Pavlidis, M. V. Cannizzaro, S. Chimenti, S. Nisticò - Infrared laser in the treatment of psoriatic arthritis.

17.55 – 18.10 P. Campolmi, D. Degl’Innocenti, P. Bonan, G. Cannarozzo - Radiotherapy: is it now obsolete?

18.10 – 18.20 Discussion

18.20 – 20.00 Sessione 8 Laserlipolysis -  localized adiposity treatment

Chairs: G.F. Zagni - D. Piccolo - N. Zerbinati 18.20 – 18.35 A. Pacifici - RFAL: the latest skin tightening and body contouring technologies. 

18.35 – 18.50 A. Ferrari - Edematofibrosclerotic panniculitis treated with the synergy of laser, radiofrequency and ultrasounds.

18.50 – 19.05 F. Bini - Non-ablative radiofrequency 2002-2012: from facial skin laxityto other esthetic applications.

19.05 – 19.20 M. Giuliani - Cavitational adipocytolysis: from research to clinical practice.   

19.20 – 19.35 D. Piccolo - Laserlipolysis: five years of national and international first-hand experience.

19.35 – 19.50 N. Zerbinati, M. Greco, C. Rizzuti - Laserlipolysis and subcutaneous skin tightening vs conventional lipoplasty.

19.50 – 20.00 Discussion

TERZA GIORNATA Sabato 27 ottobre 2012

SALA PEGASO09.00 – 11.40 Sessione 9 Vascular lasers, vascular malformations and teleangiectasias      

Chairs: P. L. Bencini - P. Bonan - E. Berné09.00 – 09.15 P. Bonan, P. Campolmi, G. Cannarozzo - Treatment of vascular anomalies.

09.15 – 09.30 S. Pugliese - Problems with laser treatment of vascular malformations of the skin and telangiectasias of the face and

lower limbs.

09.30 – 09.45 K. Arcieri, E. Berné, C. Azzolini, V. Pedrelli - Quality and medical importance of laser technologies in remodeling

residual  scars in vascular anomalies.

09.45 – 10.00 A. Troilius - Laser and IPL treatment of vascular malformations and tumours with special emphasis on the combination

with propranolol.

10.00 – 10.15 G. Listro - Clinical and instrumental diagnosis in the treatment of port wine stains.

10.15 – 10.30 E. Berné, K. Arcieri, C. Azzolini, V. Pedrelli - Experimentation in treatment of vascular anomalies: ”personal” end point.

10.30 – 10.45 T. Vitagliano, A. Ciriaco, M. Greco - Laser and surgical treatment in Sturge Weber syndrome.

10.45 – 11.00 A. Troilius - Yag laser treatment of vascular lesions - the pros and cons.

11.00 – 11.15 M. G. Galimberti - Indication of Nd: Yag laser treatment for vascular pathology.     

11.15 – 11.30 G. Cannarozzo, P. Bonan, P. Campolmi - Nd: Yag laser treatment of facial and leg teleangiectasias: an opportunity for

valid, non-invasive pre-and post-operative techniques.

11.30 – 11.40 Discussion

11.40 – 12.30 Sessione 10 Dermatology news

12.30 – 14.25 Sessione 11 Laser news

Chairs: M. G. Galimberti - L. Marini - G. Cannarozzo12.30 – 12.45 G. Ruggiero - Evolutions in radiofrequency.

12.45 – 13.00 E. Berné, K. Arcieri, V. Pedrelli - The thulium laser 2010 nm”: firsts results and future perspective of optical fiber laser in

surgery.

13.00 – 13.15 P. Bonan, P. Campolmi, G. Cannarozzo - What’s new in fractional treatment.

13.15 – 13.30 F. C. Heydecker - The CO2 fractional laser: synergy in ablation and tissue heating in the treatment of acne scars.

13.30 – 13.45 N. Zerbinati, M. Greco, F. Arginelli, V.Premoli - A revolutionary 355nm laser for psoriasis.

13.45 – 14.00 P. Bjerring - Home treatment optical devices – are they effective?

14.00 – 14.15 F. Bini - Fractional radiofrequency: a new technology.

14.15 – 14.25 Discussion

14.25 – 14.35 Chiusura Meeting - Compilazione questionario E.C.M.

* Il Comitato Scientifico e la Segreteria Organizzativa si riservano il diritto di apportare al programma tutte le variazioni che dovessero ritenere necessarie per ragioni tecniche e/o scientifiche.

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INFORMAZIONI GENERALI

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA A.C.M.E. srl

Via Alessandria 129 - 00198 Roma - Italy - Tel. +39 06.8554149 - Fax. +39 06.85301311 - [email protected] - www.acmezone.itReferenti A.C.M.E.: Paola Capuani - [email protected] Silvana Costa – [email protected]

Da mercoledì 24 ottobre 2012 fino al termine del congresso, la Segreteria sarà operativa presso la Sede Congressuale con i seguenti orari:

per le Aziende Sponsor:- 24/10/2012 dalle ore 15.00 alle ore 20.00 (per allestimento). - 25/10/2012 dalle ore 08.00 alle ore 20.00.

- 26/10/2012 dalle ore 08.00 alle ore 20.00. - 27/10/2012 dalle ore 08.00 alle ore 15.00.

Si ricorda che lo smontaggio dell’allestimento è obbligatorio il 27/10/2012 entro le ore 18.00.

Oltre le ore 18.00 verrà applicato un costo per ogni ora aggiuntiva.

per i Congressisti:- 25/10/2012 dalle ore 09.00 alle ore 20.00.

- 26/10/2012 dalle ore 08.00 alle ore 20.00.

- 27/10/2012 dalle ore 08.00 alle ore 15.00.

SEDE CONGRESSUALEIl Congresso si svolgerà presso:

Sheraton Catania Hotel - Hotel & Conference Center

Via Antonello da Messina 45 - 95020 Cannizzaro, Catania (Italia)

Tel: +39 095 7114111 Fax: +39 095 271 380

QUOTE DI ISCRIZIONE AL CONGRESSO *SPECIALISTI senza pernottamento € 430,00 SPECIALISTI con pernottamento ** € 680,00

SPECIALIZZANDI senza pernottamento € 230,00 SPECIALIZZANDI con pernottamento ** € 480,00

VISITATORI € 180,00 ACCOMPAGNATORI € 180,00

* Le quote riportate si intendono I.V.A. esclusa nella misura del 21% e i pagamenti attestanti le singole quote di partecipazione dovranno

essere effettuati tassativamente comprensivi dell’aliquota indicata.

La quota di iscrizione SPECIALISTI/SPECIALIZZANDI comprende:

Kit del congresso, welcome cocktail giovedì 25, partecipazione ai lavori scientifici per le giornate di giovedì 25, venerdì 26 e sabato 27

ottobre 2012, attestato di partecipazione, ECM, lunch a buffet durante i lavori, evento sociale del 26 ottobre 2012.

**Pernottamento in DUS presso le strutture convenzionate le notti del 25 e 26 ottobre 2012, nel caso di sistemazione in DOPPIA è previsto

un supplemento di € 20,00 a camera a notte.

La quota di iscrizione VISITATORI/ACCOMPAGNATORI comprende:

Visita guidata di Catania venerdì 26 ottobre 2012, cocktail di benvenuto, lunch a buffet, evento sociale del 26 ottobre 2012, ingresso agli

spazi stand con badge.

I Sigg. medici SPECIALIZZANDI dovranno accludere unitamente alla ricevuta di pagamento un documento rilasciato dalla Segreteria della

Scuola di Specializzazione che attesti lo status di specializzando e l’anno di iscrizione.

I Sigg. medici SPECIALISTI da meno di un anno dovranno accludere unitamente alla ricevuta di pagamento un’autocertificazione che attesti

l’effettiva posizione.

QUOTE DI ISCRIZIONE AI CORSI TEORICO-PRATICI: - Corso Avanzato: recupero volumetrico del volto mediante tecniche di filler.

- Corso Base: Laser e altre sorgenti luce - principi generali e razionale applicativo.

- Corso Avanzato: impiego della Tossina Botulinica in Dermatologia Estetica.

Quota di iscrizione a ciascun corso € 50,00* * Le quote riportate si intendono I.V.A. esclusa nella misura del 21%.L’iscrizione al corso è riservata ai primi 100 iscritti.

HOTEL Sheraton Catania Hotel **** - Via Antonello da Messina 45 Cannizzaro

Grand Hotel Baia Verde**** - Via A. Musco 8/10 Acicastello

Hotel Nettuno **** - Viale Ruggero di Lauria, 121

ISCRIZIONE AL CONGRESSO E MODALITA’ DI PAGAMENTO

della quota, alla Segreteria Organizzativa: [email protected] o fax +39 06 85301311.

Il pagamento

A.C.M.E. Srl Banca della Campania CODICE IBAN: IT84F05392 758 70000001273508, indicando nella causale il nominativo dell’iscritto.

E’ possibile scaricare la scheda di iscrizione dal sito http://www.worldmeetinglaserscatania.com, oppure richiederla contattando la

Segreteria Organizzativa +39 06 8554149.

CANCELLAZIONILe cancellazioni, comunicate esclusivamente per iscritto alla Segreteria Organizzativa entro il 10 settembre 2012, verranno rimborsate

E.C.M. EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINAL’evento è stato accreditato da A.C.M.E. Srl Provider n.312 presso la Commissione Nazionale per l’Educazione Continua in Medicina (ECM) del

Ministero della Salute per la categoria professionale del medico chirurgo specialista in:

dermatologia e venereologia

chirurgia plastica e ricostruttiva

Per ottenere i crediti formativi ECM è necessario:

al momento della registrazione al Desk della Segreteria Organizzativa;

A.C.M.E. non si assume la responsabilità dell’eventuale mancata assegnazione dei crediti da parte del Ministero della Salute in caso di

ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE E ATTESTATO ECML’attestato di partecipazione sarà rilasciato al termine dei lavori congressuali, presso il Desk della Segreteria Organizzativa, a tutti i partecipanti

regolarmente iscritti che ne faranno richiesta.

il questionario di valutazione.

LINEE GUIDA PER I RELATORI ED I MODERATORI

ciascuna relazione.

Le sale conferenza sono dotate di videoproiettori e PC. I relatori sono pregati di consegnare la propria presentazione al tecnico presente in

sala con congruo anticipo per evitare eventuali spiacevoli ritardi.

LINGUA UFFICIALE

SLIDE CENTER

BADGEOgni partecipante registrato ed in regola con il pagamento della quota di iscrizione, riceverà il badge e il kit congressuale al desk di

registrazione. Il badge è obbligatorio per accedere alla sala congressuale, agli spazi espositivi e per accedere alle colazioni di lavoro. Gli espositori

non è consentito senza badge. In caso di

smarrimento il badge potrà essere riemesso al costo di €30.00 + IVA.

COLAZIONE DI LAVOROUna colazione di lavoro sarà servita durante i lavori congressuali e saranno ammessi ESCLUSIVAMENTE i partecipanti, gli espositori ed i

visitatori muniti di regolare badge.

SITO WEBPer ulteriori informazioni o per scaricare la scheda di iscrizione potete consultare il sito: http://www.worldmeetinglaserscatania.com.

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Provider e segreteria organizzativa:

A.C.M.E. S.r.l. - Provider n°312

Via Alessandria, 129 - 00198 Roma

Tel. +39 06.8554149 - Fax +39 06.85301311

www.acmezone.it

[email protected]

www.worldmeetinglaserscatania.com

Patrocini

ADMG

Regione Siciliana.

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focus congresso laserterapia

Da più parti e sempre più fre-quentemente viene sotto-lineata l'esigenza, o meglio l'urgenza, di mettere in atto

gesti concreti che creino semi di unità e dialogo all'interno del nostro ricco e fra-stagliato universo dermatologico. Final-

mente un seme concreto è stato posto a partire da colleghi, appartenenti alle diverse società dermatologiche nazio-nali, accomunati da un interesse e da una passione comune: la laserchirurgia e le applicazioni dermatologiche delle energie luminose. Questi colleghi, mol-

ti dei quali sono referenti scientifi ci dei gruppi di studio laser presenti in ciascu-na associazione dermatologica nazionale (come ad esempio la SIDeMaST, la ADOI e la SIDCO) o membri dei consigli direttivi di Società laser dermatologiche già esi-stenti (come la SILD, la GILD o la SILDEC),

nasce l'i.l.a.d.l’accademia della laserterapia

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focus congresso laserterapia

hanno deciso di fondere le proprie espe-rienze e competenze acquisite in questo importante settore della dermatologia, dando vita ad un'unica società dermato-logica di Laser. Così è stata fondata nel giugno di quest'anno l' Italian Laser Aca-demy of Dermatology (ILAD). Non una ennesima società dermatologica, ma una voce unitaria, che sia espressione nazionale delle plurali esperienze ed ani-me già esistenti. D'altra parte si sentiva proprio il bisogno di una voce autorevole unica e forte che da un lato rivendicasse la specifi cità del dermatologo di appli-care, primo fra gli specialisti di branche affi ni, le tecnologie laser per la cura e la diagnosi delle patologie e degli ineste-tismi cutanei, dall'altro fosse un riferi-mento didattico, a quanti tra i più giovani colleghi (dermatologi e non) vogliano acquisire competenze in questo campo. Se infatti le applicazioni laser per la cura e la diagnosi di problematiche derma-tologiche e dermoestetiche da parte di medici non dermatologi è ormai un dato irreversibile, è importante che la didat-tica e la formazione specifi ca di quanti vogliano occuparsene venga gestita da dermatologi con provata esperienza cli-nica e scientifi ca in questo diffi cile cam-po, se vogliamo un sapiente utilizzo di questa tecnologia ed una riduzione degli eff etti collaterali. Da ultimo mancava una realtà di riferi-mento in grado di interfacciarsi, a nome della dermatologia nazionale, sia con le Aziende produttrici di apparecchiature laser allo scopo di validare nuove appa-recchiature e protocolli terapeutici, di delineare linee guida, sia di cooperare anche con l'industria dermocosmetica per la messa a punto di strategie di cure di supporto cosmetologico pre e posto-peratorie essenziali per il buon esito an-che della procedura più corretta.

nella foto: pier luca bencini, presidente ilad

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FOCUS

autunnouna stagione da vivere

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la caduta dei capellifalsi miti da sfatare

cellulite:non solo estetica

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artrosi:sintomi, terapia e cura

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l’importanza dellatte materno

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occhio aifiller permanenti

62

reportage:i “giardini” di riyad

settembre/ottobre 2012

Giovanni Fabio ZagniDermatologo

Presidente Associazione Dermatologica IonicaMembro Consiglio Direttivo SIDeMaST

Via Ficarazzi, 19 - CataniaTel. 095 501324

Questo focus è stato realizzato in collaborazione con

Pier Luca BenciniDermatologo

Presidente ILADStudio I.C.L.I.D.

Via della Moscova, 42 - [email protected]

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idrologia maria costantinospecialista in idrologia

Nell’ambito delle patologie in-fettive dell’apparato genitale femminile a tutt’oggi, nono-stante l’evoluzione delle ac-

quisizioni scientifi che che ha consentito di precisare meglio l’eziologia e la sinto-matologia nonchè di sviluppare mezzi terapeutici farmacologici sempre più effi caci, la Creno-terapia che si avvale dell’utilizzo medicamentoso delle acque minerali ha una valenza di tutto rispetto grazie ai benefi ci che essa è in grado di espletare. Si precisa che le malattie in-fettive dell’apparato genitale femminile rappresentano il principale motivo di

consultazione dello specialista gineco-logo. Esse oltre ad un notevole disagio fi sico e psicologico per la paziente com-portano anche una notevole spesa sani-taria. Le infezioni della mucosa vaginale o vaginiti possono avere diverse origini:Parassitaria: tale forma presenta un’in-cidenza del 30-40%; è causata da un protozoo fl agellato, il trichomonas va-ginalis, il cui sviluppo viene favorito da una riduzione dell’acidità vaginale (pH tra 5 e 6, mentre di norma il pH vaginale ha valore tra 3,8 e 4,6); si trasmette con l’acqua, oggetti da toilette e soprattutto tramite i rapporti sessuali.

Micotica: tale forma ha incidenza del 10-30%; è causata da candida albicans, la cui proliferazione avviene in presenza di un pH vaginale acido con abbondante pre-senza di glicogeno in epitelio vaginale; pertanto la sua comparsa può essere fa-vorita dal diabete, dall’assunzione di anti-biotici, dalla gravidanza e dalla assunzione di contraccettivi ed estro progestinici.Microbica: dovuta a germi Gram (+) e Gram (-), la cui insorgenza viene favorita da irritazione locale, insuffi cienza ovarica, decadimento dello stato fi sico generale associate a cattiva igiene.Involutiva: è una forma tipica della meno-

acque termali contro le infezioni ginecologiche

idrologia ginecologia e terme

pausa, poiché legata alle modifi cazioni involutive degli organi genitali, conse-guente al cessato stimolo trofi co eserci-tato dagli ormoni ovarici; di conseguen-za la vagina si ritrae, la mucosa diventa arida e grinzosa, perde le pliche mentre l’epitelio si riduce a pochi strati di cellu-le basali e parabasali prive di glicogeno. Da ciò l’aumento del pH ed il prevalere di una fl ora batterica vista sul bacillo di Doderlein.Tali patologie sono responsabili della comparsa di un quadro clinico caratte-rizzato essenzialmente da prurito, bru-ciore, perdite vaginali maleodoranti e fastidio durante i rapporti sessuali.Queste forme di vaginiti possono essere trattate per via topica e/o generale con farmaci antiparassitari, farmaci antimi-cotici e farmaci antisettici. A questi pre-sidi farmacologici si può aggiungere la terapia termale che si avvale degli eff etti medicamentosi espletati dalle acque mi-nerali. Il trattamento termale è indicato soprattutto nelle fl ogosi genitali recidi-vanti, di più frequente riscontro, spesso ribelli a terapia farmacologica e che in molti casi sono causa di sterilità. Infat-ti sono proprie le forme infi ammatorie croniche recidivanti che possono trarre maggior benefi cio dalla terapia termale (Costantino M. et al., Med Clin Ter, 2006). In ambito ginecologico, oltre i processi infi ammatori cronici vaginali, possono usufruire del trattamento termale anche i processi infi ammatori cronici del collo dell’utero, dell’endometrio e delle sal-pingi; ancora la cura irrigatoria termale può essere usata per la prevenzione di fenomeni cicatriziali ed aderenziali che possono causare sterilità di tipo funzio-nale o meccanico (sterilità tubarica, ute-rina etc.). Le acque minerali essendo dei farmaci oltre ad indicazioni presentano anche controindicazioni.

Controindicazioni assolute sono i tumori maligni della sfera sessuale e gli stati in-fi ammatori acuti.La modalità applicativa termale più usa-ta in ambito ginecologico è l’irrigazione vaginale. In tale metodica l’acqua mine-rale, a diversa pressione e temperatura, ed i gas termali in essa presenti, vengono a diretto contatto delle superfi ci mucose; in tal modo si sfruttano le azioni antiin-fi ammatorie, detergenti, antisettiche e decongestionanti possedute dalle ac-que minerali. Per l’eff ettuazione di tale metodica si utilizzano cannule vaginali sterili, monouso, terminanti con una oli-va perforata, collegata tramite un tubo di gomma all’irrigatore. Mediante poi di-spositivi è possibile controllare e regola-re via via la temperatura (37°C-38°C) e la pressione dell’acqua minerale. Per ogni applicazione sono impiegati circa 2-5 litri

di acqua in un arco di tempo complessi-vo di 15-20 minuti. La terapia termale per il trattamento di malattie di pertinenza ginecologica sfrutta soprattutto le pro-prietà terapeutiche delle acque minerali salso-bromo-iodiche, salse, sulfuree e radioemanative. Di utilità possono essere anche le acque minerali bicarbonate e le arsenicali-ferruginose.Esempi di sorgenti di acque minerali utili per il trattamento delle patologie gine-cologiche sopra menzionate sono quelle presenti presso le Terme Stufe di Nerone in Bacoli (NA), presso le Terme di Telese in Telese Terme (BN), presso le Terme di Lurisia in Mondovì (CN), presso le Terme di Salsomaggiore (PR), presso le Terme Vulpacchio in Contursi Terme (SA), presso le Terme di Levico (TN) etc. In ambito ginecologico le acque mine-rali salso-bromoiodiche e quelle salse o

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cloruro-sodiche sono in grado di espli-care azione antiedemigena e risolvente, essendo le mucose membrane semiper-meabili. Tali acque grazie alla loro iper-tonia generano, mediante meccanismo osmotico, una corrente di fl uidi dagli strati profondi della mucosa verso quelli superfi ciali con conseguente allonta-namento di elementi corpuscolari (mi-crorganismi, inquinanti etc.) e prodotti di fl ogosi. All'ipertonia di queste acque ed alla capacità di potenziare, anche di cen-tinaia di volte, l'azione di alcuni enzimi litici lisosomiali da parte degli alogeni in esse presenti (quali cloro, iodio e bromo) è dovuta l’azione antisettica. Ricordiamo inoltre il potere antisetti-co diretto di alcune di queste sostanze, sfruttabili a livello mucoso e cutaneo. Per le acque minerali salso-bromo-io-

diche è stato anche dimostrato un au-mento dell’attività del Sistema Reticolo Endoteliale (SRE), un incremento della produzione di immunoglobuline secre-torie e circolanti, nonché una azione di regolazione ed attivazione da parte di tali acque minerali sul sistema endocri-no ovarico con conseguente aumento della sintesi di gonadotropine e rego-larizzazione del ciclo mestruale. Ciò fa capire il ruolo terapeutico che le acque minerali salso-bromo-iodiche possono svolgere sulle irregolarità mestruali pre e post-menopausali e sulle fi siologiche involuzioni post-menopausali della mu-cosa vaginale. In uno studio personale (Costantino et al., Med Clin Term, 2006) si è evidenziato il positivo eff etto svolto da un ciclo irrigatorio vaginale con acque minerali salso-bromo-iodiche in soggetti

soff erenti di infezioni recidivanti da candi-da o da atrofi a pre e post-menopausa. La ricerca ha mostrato la possibilità da parte del ciclo termale salso-bromo-iodico di infl uire in maniera favorevole sulla sinto-matologia del processo morboso come secchezza vaginale, prurito vulvare. Siner-gismo terapeutico si è osservato quando alla terapia termale si è associato quella farmacologica. I dati clinici sono stati con-fermati dall’analisi del secreto colturale vaginale con sua negativizzazione in molti casi. Va inoltre segnalata in forme infi am-matorie croniche dei genitali femminili la capacità delle acque salse, salso-bromio-diche, bicarbonate–calciche ed alcaline di modifi care il pH tenuto conto che l’acidosi aumenta l’acuzie di processi infi ammato-ri, mentre l’alcalosi ne modera l’intensità. Una azione anticatarrale ed antifl ogistica sulle mucose vaginali, sul collo dell’ute-ro e sugli annessi, nonché una azione di stimolo della funzionalità ovarica è stata evidenziata dopo trattamento locale con acque minerali sulfuree. Mentre una azione anti-infi ammatoria ed anti-batterica con ripristino dell’equilibrio ambientale della mucosa vulvo-vaginale è stata mostrata dopo utilizzo di acque mi-nerali arsenicali-ferruginose. Le acque minerali radioemanative de-terminano stimolazione delle ghiandole endocrine soprattutto gonadi, surrene e tiroide con conseguente miglioramento di turbe ovariche, menopausa, insuffi cien-za ovarica, ripresa del ciclo mestruale. Le azioni terapeutiche medicamentose espletate dalle acque minerali inducono di rifl esso un miglioramento della qualità di vita sociale e di relazione di questi sogget-ti così come auspicato dall’Organizzazio-ne Mondiale della Sanità secondo cui per “SALUTE” si deve intendere non solo as-senza di malattia ma completo benessere psico-fi sico dell’individuo.

idrologia ginecologia e terme

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Un aforisma di Nelson Rockfeller recita: "Ci sono tre periodi nella vita: la giovinezza, la mezza età e l'"apparire" ".

Nel periodo della mezza età e soprattut-to dell'"apparire" nasce la necessita di far qualcosa per ringiovanire il proprio viso poiché sono sempre più visibili i segni dell'invecchiamento.L'invecchiamento del viso è dato da un lento e progressivo deterioramento del-le strutture cutanee sia per infl uenza dei propri geni (fattori intrinseci-chronoa-ging), sia per fattori ambientali (fattori estrinseci-photoaging) come radiazioni solari, smog, fumo, ecc..Con il tempo il derma si assottiglia, la pelle perde il suo sostegno e diventa più fl es-sibile e quindi cede. Lo strato più super-fi ciale dello strato corneo si ispessisce e tende a cambiare il suo colore naturale in la formazione di macchie sempre più evidenti e cute grigia. Con il tempo l'ac-cumulo di grasso sottocutaneo determina

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lifting medicolaserterapia

alterazioni dei lineamenti del viso, il rilas-samento e la perdita di elasticità deter-minano delle rughe profonde e solchi.La formazione di radicali liberi dati dai fattori ambientali portano la perdita di acido ialuronico con conseguente invec-chiamento cellulare precoce ed ancora i raggi UVA danneggiando le fi bre col-lageni ed elastiche danno alla pelle un aspetto grinzoso e poco compatto.Ma non invecchia solo la pelle ma an-che le ossa. Uno studio pubblicato sul "Journal of Plastic and Reconstructive Surgery" dell'Universita di Rochester dimostra come l'angolo mandibolare au-menta signifi cativamente con l'avanzare del tempo, determinando una perdita della defi nizione della parte inferiore del viso. Ed è proprio questa perdita a farci apparire più vecchi. La mandibola, base

del viso, con il trascorrere degli anni, avendo un signifi cativo declino, porta ad un minor sostegno dei tessuti del men-to e del collo, e quindi contribuisce non poco all'invecchiamento della nostra im-magine. Questo quadro così devastante e ingra-vescente dell'invecchiamento del viso fi no a qualche tempo fa si pensava fosse possibile trattarlo solo con il lifting medi-co chirurgico e che quindi fosse neces-sario tirare via la pelle di troppo, con il risultato di avere visi tirati ma comunque vecchi. Oggi, invece, si possono ottenere risultati più naturali con un reale miglioramento dei tessuti utilizzando la fi losofi a del co-siddetto "lifting medico". Un programma che prevede l'utilizzo di moderne meto-diche di medicina estetica sia in ambito

preventivo che curativo per il ringiovani-mento del viso nella sua globalità per un eff etto naturale.L'utilizzo moderno, da parte del medico estetico preparato, della Tossina botulini-ca, dell'acido ialuronico, dell'idrossiapatite di calcio, dei peeling chimici, dei biorivi-talizzanti, dei laser come il CO2 fraziona-le o Luce pulsata, della Radiofrequenza, ecc... sono in grado di bloccare e quindi migliorare il turgore e l'elasticità cutanea, migliorare il cedimento dei tessuti ridando volume ai distretti anatomici che lo hanno perso. Le tecniche utilizzate per il "lifting medico" non necessitano di alcun tipo di anestesia, se non le creme anestetiche, non è necessario alcun ricovero, non la-scia segni evidenti che possono pregiu-dicare per qualche settimana la vita di relazione.

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ubaldo grimaldidocente

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reportage

La Fortezza medievale che sovra-sta la città é la prima emozione forte per chi arriva a Edimburgo dall’aeroporto o dalla stazione

ferroviaria, provocata fi n da lontano dalla mole imponente del Castello me-dievale che sembra voler proteggere la capitale della Scozia di cui è il simbolo.

Una volta in centro non è inusuale es-sere accolti da qualche suonatore di cornamusa, strumento della tradizione musicale celtica. Il visitatore resta poi colpito, in questi ultimi anni, dai tanti giovani di tutte le età, venuti a studiare nelle università o nei college della città. Venire a studiare a Edimburgo infatti è

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oggi considerato un must tra i giovani europei ed extraeuropei, perché l’istru-zione e la formazione delle scuole e delle università della città stanno acquistando sempre più credito per gli stranieri che vogliono imparare l’inglese, e magari sono disposti a pagare qualche sterlina in più per seguire corsi di indubbia qua-

lità. In ogni caso a Edimburgo si viene praticamente subito catapultati in una città d’arte, dall’impianto architettonico decisamente medievale anche se talvol-ta abbastanza ristrutturata, piena di vita e vivacità, e ce n’è per tutti i gusti e le età. Perché prima di tutto Edimburgo non ha perso la sua caratteristica di città medie-

vale. Niente da invidiare in altri termini al clima delle capitali storiche europee come Vienna, Praga o Budapest, tutta da scopri-re nei suoi vicoli, fantastica da approfon-dire nei suoi closes, specie di piccoli cortili chiusi dove si annidano minuscoli esercizi di artigiani e negozietti e si possono sod-disfare mille curiosità. Ma la visita vera alla

edimburgo, anima celtica

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reportage

città d’arte non può che cominciare dal monumentale Castello, cuore pulsante di tutte le attività cittadine e punto di par-tenza di qualsiasi percorso turistico. Gli scozzesi sono sempre stati considerati formidabili guerrieri. Chi non ricorda le saghe e le riproduzioni cinematografi -che degli immortali highlander, fortissimi combattenti provenienti dalle terre alte a nord della città di Edimburgo? Il Castello è il simbolo di questa forza: una fortez-za militare considerata imprendibile e difatti gli inglesi non sono mai riusciti ad impadronirsene durante i lunghi secoli di guerre con la riottosa popolazione scoz-zese, ancora oggi estremamente attac-cata alla propria identità, indipendenza ed autonomia all’interno del Regno Uni-to.La storia delle lotte per l’indipendenza del paese, che oggi fa parte del Regno Unito insieme al Galles, all’Irlanda del nord e all’Inghilterra, è raccontata dalle

edimburgo, anima celtica

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sale e dalle esposizioni presenti nelle nu-merose stanze del Castello, dalle colle-zioni di armi di cui gli scozzesi sono molto fi eri e orgogliosi, dagli arredi militari del ricchissimo Museo della Guerra. In mez-zo ai sentori di guerre e rivolte, spicca però la chiesetta più antica di tutta la cit-tà, la St. Margaret’s Chapel, costruzione normanna del XII secolo che ha resistito

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A Edimburgo, specie nel periodo estivo, le feste sono frequenti ed i visitatori scoprono nume-rose occasioni di divertimento

con i festival e le feste popolari che si svolgono praticamente durante tutto l’anno. Nella maggior parte dei casi le occasioni sono legate alla cultura musi-cale tradizionale celtica e locale, ma non solo, ed alle vicende storiche vissute dal-la città nei secoli passati caratterizzate dai contrasti con la corona inglese. Gli ospiti più fortunati e più previdenti per-ché attenti alle prenotazioni, sono quelli

che hanno la possibilità di assistere, in pieno agosto, alla parata ed alla sfi lata delle cornamuse fi no alla piazza d’armi del Castello (Fringe Festival e Milita-ry Tattoo). È uno spettacolo maestoso perché al suono delle cornamuse sfi la-no centinaia di back pipe che durante il festival invadono tutta l’Old Town e la spianata del Castello con il loro suono e le loro melodie. Da non perdere.Ma si può anche imparare a ballare, nel-le feste popolari scozzesi organizzate

in locali o improvvisate nelle strade e nei cortili, il ballo delle feste popolari scozzesi detto Ceilidh. Che assomiglia ai balli po-polari del tipo delle nostre quadriglie o ta-rante. Ci sono scuole dove si tengono corsi che insegnano i vari passi di ballo, ma non c’è problema per chi è meno esperto: nei locali ci sono sempre anziani o adulti di-sposti ad affi ancare i neofi ti che vogliono imparare e alle prime armi.

folklore scottish...

nei secoli a incendi e distruzioni. Dalla piazza del Castello parte la via che attra-versa tutta la Old Town, la città vecchia, fi no all’altro capo della città. Royal Mile si chiama e porta fi no all’Holyrood Park, un enorme parco dove ha sede la residenza reale in cui la regina passa sempre parte delle sue vacanze, altrimenti gli scozzesi ci rimangono male. Con tutte le traverse

ed una quantità incredibile di negozi vari e curiosi, il Royal Mile e le vie adiacenti sono una manna per i commercianti ed una fonte inesauribile di curiosità per il turista ed il cacciatore di souvenir. Oltre al Castello, il Royal Mile cattura per l’atmosfera, per l’ingresso ai grandi musei, ai numerosi edifi ci georgiani e vittoriani. Non si può comunque evitare di andare a dare un occhio alla Chiesa presbiteriana di S.Giles, soprattutto quando le sue vetra-te sono illuminate dal sole di mezzogiorno. Dato il clima generalmente mite rispetto a tutte le altre città scozzesi (per via del-la corrente del golfo), anche le serate in città hanno un particolare sapore. Vale la pena di visitare i tanti pub a tema storico che punteggiano le strade più importanti, i tanti locali dove si tengono corsi, wor-kshop e spettacoli di musica e di danza lo-cali (vedi scheda sulla danza tradizionale Ceilidh nella pagina accanto). Basta passeggiare per Princess Street, Market Street e soprattutto nella zona di Grassmarket infi ne per entrare in qualche locale e bere della buona birra sentendo ottima musica locale o moderna.

danza ceilidh

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Il ritorno dalle vacanze è sempre un pò traumatico. Ci consola solo il fatto che andiamo incontro a temperature più sopportabili, dopo le torride ed afose giornate estive appena trascorse, ma sopratutto al ritorno dei gusti e dei sapori dell’autunno.La ricetta che vi propongo è certamente adatta ai primi freddi, niente di meglio quindi di un buon bollito di manzo accompa-gnato da quello che è considerato il re della stagione autunnale, il fungo porcino.

bollito di manzo ai sapori autunnali

pietro falangachef

saperi & sapori

PreparazionePer la preparazione di un buon brodo di carne, ricco di sapore, è necessario che tutti i succhi della carne si diff on-dano nell’acqua durante la cottura. La prima cosa da fare è sciacquare la carne  sotto l’acqua corrente facen-do attenzione a rimuovere eventuali schegge di osso, quindi tamponarla con carta da cucina.Immergete la carne in acqua fredda con tutti gli ingredienti per il brodo tagliati grossolanamente, e portate lentamente ad una temperatura in-feriore all’ebollizione. Far sobbollire con coperchio per almeno 2 ore e 1/2 schiumando di tanto in tanto.A cottura ultimata togliete la carne e le verdure, fi ltrate il brodo e lasciatelo ridurre di circa 1/3 a fuoco vivace per il tempo necessario. Per renderlo più magro, basterà farlo raff reddare e ri-muovere lo strato biancastro di gras-so che si è solidifi cato in superfi cie.Tagliate la carne a fettine dopo aver eliminato il grasso in eccesso e le im-purità del brodo. Ora preparate il fondo di cottura ri-scaldando l’olio nella padella, aggiun-gendo i porri tagliati a rondelle, le ca-rote cotte del brodo e la carne quindi salate, pepate, aggiungete un mestolo di brodo e fate saltare a fuoco mode-rato per circa 3 minuti. La pulizia dei

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funghi porcini sarà eseguita accurata-mente, ma senza l’uso di acqua.Dopo aver eliminato la parte radicale dei funghi, tagliandola con un coltellino, spazzolateli bene con un pennellino da cucina. Dividete i gambi dal cappello e raschiate la parte inferiore di quest’ulti-mo eliminando un po’ di spugna e le parti imperfette. Quindi, con l’aiuto di un pan-no da cucina inumidito, pulite bene sia i gambi sia i cappelli in modo da elimina-re ogni traccia di terreno e le impurità,

poi tagliateli a pezzi grossi. Fate rosolare in una padella uno spicchio d’aglio in olio extra vergine d’oliva unite i funghi, dopo aver tolto l’aglio, e fateli cuocere a fuoco moderato per 10 minuti aggiungete ora un pizzico di sale e pepe e fate saltare in padella per altri due minuti a fuoco vivace. Fuori dal fuoco, unite i funghi alla carne preparata precedentemente nell’altra pa-della, insaporite con il prezzemolo tritato aggiustando di sale e pepe.Il piatto è pronto, buon appetito a tutti.

Ingredienti per 4 persone:

Per il brodo: 1 kg di carne di manzo per brodo (spalla o corazza), 1 cipolla, 6 carote grosse, sale q.b., 2 pomodori maturi, prezzemolo intero q.b., maggiorana fresca q.b.

per i sapori autunnali: 1 kg di funghi porcini freschi, 2 porri, sale e pepe q.b., olio extravergine di oliva q.b., prezzemolo tritato q.b.

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raff aele aratrocounsellor

docente di fi losofi a e storia

fi losofi a

In questo numero nella rubrica, Filo-sofi a e Consulenza, ci soff ermiamo sul libro di: Franco Rella, “Il silenzio e le parole. Il pensiero nel tempo della crisi”,

Feltrinelli, Milano 2001, Euro 7,75, parlere-mo del silenzio e delle parole, come scri-ve l’autore: “Mi proponevo di indagare la possibilità di un “sapere della precarietà” che si confrontasse con i nuovi linguaggi, con la nuova complessità, che occupava la scena teorica e politica: che tenesse conto del fatto che questi linguaggi erano comunque dotati di senso e che esprime-vano anch’essi bisogni e valori.”In una lettera del 1897 ad Arthur Seidl, Mahler scrive: “Ogniqualvolta pianifi co una grande struttura musicale, arrivo sempre a un punto in cui devo far ricorso alla “parola” come veicolo della mia idea musicale”.La parola si mostra necessaria per dare senso e forma ai sentimenti. Essa è una “necessità” a volte tragica, perchè non si trovano le parole adatte; altre volte en-tusiasmante perché riesce a comunicare,

la parola non sempre dice e il silenzio non sempre tace

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Il Silenzio e le Parole“Occorre una certa duttilità di spirito per comprenderenel suo modo più proprio

la realtà informe,e saperla distinguere dalle chime-

re, che tuttavia si impongono vivacemente e con una certa

parvenza di realtà.”

(J.W. Goethe, teoria della natura)

con chiarezza e completezza, i nostri pensieri. La dialettica della parola risie-de nella ricerca continua della forma, del simbolo, dell’immagine.Se, come scrive Hans Georg Gadamer: “L’essere che può venir compreso è lin-guaggio” diventa fondamentale saper decodifi care il dialogo con se stesso e, ancor di più, quello interpersonale.Il carattere peculiare del linguaggio sta nel suo essere dialogo nella sua doppia caratteristica, quella interiore e quella con l’altro. Una comunicazione biunivo-ca, irta di ostacoli ma necessaria perché “chi ha linguaggio, “ha” il mondo… Parla-re non signifi ca aff atto rendere disponi-bili e calcolabili le cose.”Più complessa è la questione quando la parola è afona, informe, e non produce immagini; incatenata nel vortice dell’ani-

ma, repressa dall’aisberg dell’inconscio. Risulta faticoso e non di rado doloroso trovare le modalità comunicative che diano forma all’afonia del linguaggio e “indagare” il silenzio come immagine dei nuovi bisogni e valori. “Le sirene, scrive Kafka, possiedono un’arma più temibile del canto, cioè il loro silenzio. Non è avvenuto, no; ma si potrebbe pensare che qualcuno si sia salvato dal loro canto, ma non certo dal loro silenzio.”Può apparire paradossale proporre il tema della parola del silenzio quando la rumorosità accompagna ogni nostro gesto, dal più semplice al più complesso. Nel tempo della crisi prevale la rumoro-sità assordante che ci fa sordi e ci rende distratti alle carezze degli sguardi, al tre-molio della voce, all’intensità dell’abbrac-

cio. Tutto è sguaiatamente urlato, nessuna attenzione per l’altro che diventa un indi-stinto tu. E’, in tale ambito, diffi cile “essere inattuale”. “Dopo aver gridato e riaff erma-to “il valore fondamentale”, e cioè il fonda-mento etico di tutta la cultura e di tutta la civiltà, non c’è più nulla da dire, non c’è più possibilità di parola. Perché il valore che è

fi losofi a le emozioni ferite

stato aff ermato come l’unica parola pos-sibile non può più comprendere la diff e-renza, l’altro, la contraddizione. Può solo espellere, escludere. Wittgenstein aveva preferito il silenzio per mostrare ciò che il linguaggio non poteva più dire.” La tesi di Noam Chomsky secondo il quale “…, a meno che non si parli di “mac-china parlante”, non si può dire niente di serio del linguaggio”, trova conferma nell’esperienza quotidiana caratterizza-ta dall’incomprensione, spesso da una diff usa superfi cialità, o da una frequente “confusione” interpretativa dei messaggi linguistici dell’altro. D’altronde la diffi col-tà della comunicazione sta nel fatto che la parola non dice, mai esattamente, ciò che pensiamo; essa a volta si può avvi-cinare ma mai svelare precisamente il pensiero.Se si leggono le lettere dalla prigionia di Aldo Moro, lettere bellissime e struggen-ti, si coglie il senso profondo di questa a-comunicazione della parola o, se si vuole, dell’incapacità della stessa di comunica-re l’intimo sentire dell’individuo. Così come alcune pagine sono piene, intense, chiare, come quando scrive alla moglie Eleonora: “ E a te, gioia amata, grazie di tutto. Nel fondo credo di averti dato tutto l’amore… Sei stata la mia gio-

ia più grande…”; altre lettere risultano oscure e incomprensibili, “non gli resta che lo scarto tra il pensiero e l’espres-sione, non gli rimane che assaporare la sottile dialettica che separa la schiavitù del dire dalla padronanza del silenzio…”.In defi nitiva una risposta alla dialettica vitale tra il silenzio e la parola ce l’ha data Mahler il quale riteneva fondamentale se non necessario “la creazione di una tota-lità di espressione emotiva che fondesse idee verbali e musicali” trovandola nella “mie parole, per i miei pensieri e i miei sentimenti”.Gadamer ritiene che sia nel linguaggio del dialogo come in quello della poesia e anche in quello dell’interpretazione, è apparsa evidente la struttura speculati-va del linguaggio, che consiste nell’esse-re vario e in continuo divenire, una sorta di giungere all’espressione alla ricerca di una sintesi linguistica che dia senso alla pluralità di emozioni e di sensazioni. Totalità di senso, o se si vuole, forma. Così come la parola ha una forma anche il silenzio ne ha; entrambe rispondono al bisogno fondamentale della comunica-zione, sono “un venire all’espressione”. “Ma l’indicibile aff errò un lembo della sua veste e ricominciò a gorgogliare e a cercare parole”, in questa frase di F. Niet-zsche, tratta da Così parlò Zaratrusta, si coglie il nesso fondamentale tra le pa-role e il silenzio. Proprio quando sembra che tutto sia fi nito, l’indicibile “ritorna” e cerca le parole, riprende a comunicare, ad esprimersi e a dire, utilizzando il lin-guaggio degli uomini che nemmeno l’an-gelo possiede. Il linguaggio degli uomini, però, è quello più imprevedibile e improbabile, perché alla parola spesso sostituisce il silenzio e a volte, il silenzio, è colmato dalle parole, quelle dell’amore, forse, rappresentano il momento più alto: “Vorrei capire, con i

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fi losofi a le emozioni ferite

miei piccoli occhi mortali come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio sentimi sempre con te e tieni-mi stretto”. Quel tienimi stretto, queste due parole, se-gneranno e riempiranno, in modo indele-bile, il silenzio degli anni a venire.La parola e il silenzio come “un venire all’espressione” ci ricorda che mai nulla è defi nitivamente, chiaramente, irrevo-cabilmente detto, ma, al contrario, in una dimensione di tempo dilatato dal mondo esterno e, ancor di più, da quello interno, la parola non sempre dice e il silenzio non sempre tace.

Mark Kostabi, taphestry of the wits, 2006 - part.

Edward Munch, skrik, 1893 - part.

Magda Carella - silenzio e mille parole, 2009 - part.

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Il termine Pet Th erapy, coniato dallo psichiatra infantile Boris Levinson negli anni '50-'60, indica una partico-lare declinazione del rapporto uomo-

animale in campo medico e psicologico. La Pet Th erapy mette in relazione l'indi-viduo e l'animale attraverso l'operatore-conduttore che media una relazione fra i due, costruendo percorsi educativi, ria-bilitativi ed aff ettivi.Sono innumerevoli le situazioni in cui uomini e animali condividono le recipro-che esistenze, dal lavoro, agli sport, dalla

pet therapy...gli animali ci aiutano a guarire

semplice compagnia alle relazioni d'aiu-to. Nel panorama prospettato dalla Pet Th erapy, distinguiamo: Animal-Assisted Activities (AAA) ossia "Attività svolte con l'ausilio di animali". Le AAA hanno l'obiettivo primario di mi-gliorare la qualità della vita di alcune ca-tegorie di persone (anziani, ciechi, mala-ti terminali, ecc.). Sono interventi di tipo educativo e/o ricreativo che, fi nalizzati al miglioramento della qualità della vita, possono essere erogati in vari ambienti da professionisti opportunamente for-

andrea d’alpapsicologo

mati, insieme con animali che rispondono a precisi requisiti. Le AAA sono costituite da incontri e visite di animali da compa-gnia a persone in strutture di vario genere. Non sono necessari obiettivi specifi ci pro-grammati per ciascuna visita, anche se è opportuno prevedere sempre obiettivi di miglioramento. Le AAT sono invece una attività terapeutica vera e propria fi naliz-zata a migliorare le condizioni di salute di un paziente mediante specifi ci obiettivi.Animal-Assisted Th erapy (AAT) ovvero "Terapie eff ettuate con l'ausilio di animali".

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psicologia

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Si tratta di una attività terapeutica vera e propria fi nalizzata a migliorare le con-dizioni di salute di un paziente mediante specifi ci obiettivi. È una terapia di sup-porto che integra, raff orza e coadiuva le terapie normalmente eff ettuate per il tipo di patologia considerato.Può essere impiegata con pazienti aff et-ti da varie patologie. I suoi obiettivi sono vari: cognitivi (miglioramento di alcune capacità mentali, memoria, pensiero induttivo); comportamentali (controllo dell'iperattività, rilassamento corporeo, acquisizioni di regole); psicosociali (mi-glioramento delle capacità relazionali, di interazione); psicologici (miglioramento dell'autostima, quiete psicosomatica). Le AAT sono interventi con obiettivi spe-cifi ci predefi niti, in cui gli animali rispon-denti a determinati requisiti sono parte integrante dei trattamenti volti a favorire il miglioramento delle funzioni fi siche, sociali, emotive e/o cognitive nonché della salute del paziente. Si tratta di co-terapie dolci, che affi ancando i consueti trattamenti, si rivelano effi caci, anche laddove questi non riescono, grazie so-prattutto alla presenza dell'animale.Quali animali per la Pet Th erapy? Ne sono coinvolti parecchi: i cavalli, i del-fi ni, i cani e gli altri animali domestici che devono possedere delle precise qualità fi siche e caratteriali: livello di reattività molto basso alla presenza di altri anima-li, di altre persone o di gruppi numerosi; bassa reattività agli stimoli, soprattutto a quelli negativi, buona capacità di memo-ria, consequenzialità e direzione ecc. Tra le varie forme di Pet therapy, le più dif-fuse sono l'ippoterapia e la dog therapy.IppoterapiaE' una forma di intervento terapeutico in cui i cavalli vengono utilizzati come partner di relazione per ottenere la com-prensione di sé e la crescita emotiva.

Queste attività sono più spesso eseguite sul terreno (piuttosto che a cavallo), e includono azioni come la cura dell'ani-male, la sua alimentazione, il governare e il guidare il cavallo. Durante il processo di lavoro, terapeuta e paziente sono im-pegnati in un terapia di dialogo, di ela-borazione sentimenti, comportamenti e modelli. L'obiettivo fi nale per il paziente è quello di costruire competenze quali la responsabilità personale, l'assertività, la comunicazione non verbale, la fi ducia in se stessi, e l'autocontrollo. Tutto ciò è reso possibile dal cavallo, perché è un animale che ha bisogno di molta cura. I cavalli rispecchiano gli stati d'animo, ri-spondono negativamente alle emozioni negative, insegnano al paziente che il suo comportamento può infl uenzare gli altri e rendono necessario modifi carlo in modo da lavorare con successo con

l'animale. Si può imparare molto dalla semplice os-servazione del comportamento del ca-vallo. I cavalli possono essere testardi o provocatori, giocosi o lunatici. Hanno una varietà di "dinamiche di gruppo" come spingere, dare calci, mordere, e pascolare insieme. Nel processo di descrizione del cavallo e delle sue interazioni tra gli altri, i clien-ti possono conoscere se stessi e le loro dinamiche familiari. Al fi ne di prendersi cura adeguatamente di un cavallo, devo-no essere sviluppate nuove competenze, il cui processo di sviluppo può aiutare i bambini che sono particolarmente impa-zienti, ansiosi, o hanno scarsa fi ducia in se stessi. Le risposte di un bambino verso i cavalli possono anche fornire indicazio-ni eccellenti riguardo la percezione che il bambino ha di sé e degli altri, in parti-

psicologia pet therapy

colare dell'autorità. Se cavalcato, anche in questo caso il cavallo ha degli eff etti terapeutici. La sua andatura lenta, deli-berata, rilassante, fa sì che i bambini si concentrino sul movimento; inoltre sono stimolate anche le sensazioni tattili, la pelle del cavallo è crespa, la criniera e la coda sono ruvide, e il naso è morbido. La scoperta di queste sensazioni spesso aiuta un bambino a stimolare lo sviluppo della propria comunicazione verbale e l'interesse per gli altri oggetti fi sici. Sono tante le situazioni di defi cit che possono benefi ciare dall'ippoterapia: l'Autismo, la Sindrome di Asperger, pazienti con Le-sioni Cerebrali, Ritardi evolutivi, Sindro-me di Down, Paralisi Cerebrale, Malattia di Parkinson, Disturbo post traumatico da stress, Attacchi di ansia e fobie, etc. Dog therapyI cani hanno una capacità che i cavalli non hanno: possono vivere in casa, pos-sono essere addestrati per assistere un fi glio disabile con problemi specifi ci; gui-dare un bambino non vedente attraver-

so una strada traffi cata. Sono in grado di avvisare se qualcuno sta per avere una crisi epilettica o avvertire per il suono di un telefono o un campanello; possono accendere o spegnere le luci utilizzando il loro naso o i denti. Oltre ad agire come cani di servizio, i cani possono anche agire come terapeu-ti a quattro zampe. I cani hanno un eff et-to calmante, e ciò può dissipare l'ansia, la depressione, e la tensione. I cani inoltre possono motivare un bambino a fare te-rapia fi sica incoraggiando attività come il camminare e il saltare. Quando un bambino impara a lavora-re con un cane e a dire le parole giuste per ottenere che il cane obbedisca ad un suo comando, sta imparando anche ad apprezzare il fatto che altre persone si sentono bene se lui ha fatto ciò che gli è stato chiesto, allo stesso modo di come lui si sente bene quando il cane segue le sue indicazioni. I bambini amano i cani. Un cane allieterà un bambino depresso, calmerà un ado-

lescente iperattivo, aiuterà la concentra-zione in un adolescente con defi cit di at-tenzione. Tutto ciò avviene in un contatto aff ettivamente forte: non è piacevole solo la morbidezza del suo pelo, ma il fatto che il cane è vivo, caldo, e la sua respirazione è confortante e incoraggiante. Il rapporto tra bambini e cani di terapia off re l'oppor-tunità per prendere contatto ed esprimere i propri sentimenti. I bambini sono spesso riluttanti a discutere dei loro sentimenti, ma quando viene chiesto di parlare dei loro sentimenti verso i loro amici animali, è molto più facile aprirsi. In conclusione, la Pet Th erapy unisce per-sone e animali in un particolare legame che è quello del prendersi cura, che qui però avviene reciprocamente. E non si sa bene dire quanto uno si prenda più cura dell'altro, come in ogni amicizia che si ri-spetti. L'amico a quattro zampe si inseri-sce naturalmente in un processo relazio-nale che può diventare terapeutico, dove protagonista è la relazione e non la parola, dove non è al centro quello che va detto, bensì quello che non occorre dire.

psicologia pet therapy

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francesco buccarocounsellor

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società

Ritmi di lavoro intensi, sovrac-carico di compiti da svolgere, ansia di fi nire il lavoro in poco tempo conducono l’individuo ad

una condizione di stress che, a lungo an-dare, può tramutarsi in malattia. Già nel

“Gelosia e ira accorciano i giorni, la preoccupazione anticipa la vecchiaia” (Siracide)

XIII secolo, l’Imperatore Federico Secon-do di Svevia intraprese alcune interes-santi osservazioni circa le conseguenze sull’uomo scaturite dallo stress negati-vo e da quello positivo. Per un suo test personale, scelse due schiavi e impose

al primo di soggiornare a corte secondo uno stile di vita preservato dai pericoli e, al secondo, di adattarsi alle diffi cili condizio-ni selvatiche di una foresta. Alla morte dei due, i medici avrebbero confrontato l’inte-grità degli organi del servo più fortunato

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rispetto a quelli danneggiati del meno agiato. Oggigiorno, il discutibile esperi-mento può indicare come una vita asse-stata e lontana dai pericoli dell’ambiente conduca ad uno stress positivo mentre un’altra, colma di insidie e minacce, cor-risponda ad uno stress di tipo negativo. Ma cos’è lo stress? Nel 1920, il fi siologo americano Cannon introdusse per la prima volta il termine riferendosi alla ri-sposta dell’individuo ai cambiamenti na-turali esterni per preservare l’equilibrio interno. Tecnicamente, la parola inglese deriva dalla fi sica che indica come una forza tenda a deformare l’aspetto di un corpo solido. Alla stregua di tale defi ni-zione, le forze applicate sul nostro orga-nismo, che scaturiscono una tensione favorevole alla crescita dell’individuo, vengono identifi cate come eustress, mentre quelle che generano eff etti ne-gativi sono note come distress. L’eu-stress viene defi nito anche come stress fi siologico - positivo derivante da un impegno piacevole e curativo che con-ferisce all’individuo la sensazione di do-minare l’ambiente circostante, mentre il distress è inteso come stress patologico - negativo generato da eventi che produ-cono scompensi psico – fi sici attraverso i quali il soggetto non riesce a dominare l’ambiente circostante. I sintomi di stress che si riscontrano più comunemente sono: stanchezza generale, cali di con-centrazione, accelerazione cardiaca, at-tacchi di panico e di ansia, depressione, insonnia, colite ecc. Successivamente, grazie al medico Hans Selye, si ebbero i primi studi approfonditi sulla materia che riprodussero, su uno schema com-posto da sequenze di reazioni, l’analisi del comportamento di un individuo agli stimoli ambientali ("Sindrome Genera-le di Adattamento"). Secondo il medico ungherese, il soggetto esposto ad un

pericolo ambientale, tende inizialmente ad assumere un atteggiamento di lotta o fuga dal contesto in cui si trova (“fase di allarme”) presentando accelerazione cardiaca e tensione muscolare. Succes-sivamente, col persistere della condizio-ne esterna, l’individuo inizia un graduale adattamento (“fase di resistenza”) o, viceversa, percepisce i primi sintomi di esaurimento (“fase di esaurimento”). Esistono dei modi per difendersi dallo stress. Ridurre la sindrome generale di adattamento è possibile: i medici consi-gliano di condurre una vita sana, assu-mere un’alimentazione corretta, riposa-re suffi cientemente, svolgere un’attività sportiva regolare, ritagliare spazi duran-te la giornata con hobby e relax ed eli-minare il consumo di alcolici, sigarette e bevande a base di caff eina. La valutazio-ne dello stress è importante soprattutto negli ambienti di lavoro. Per indirizzare le aziende a misurare il carico eccessivo di tensione tale da compromettere la sa-lute dei propri lavoratori, il Ministero del Lavoro ha varato delle linee guida per valutare lo stress dei lavoratori (decreto legislativo 81/2008 modifi cato dalle suc-

cessive disposizioni del d.lgs. 106/2009). Sussiste così l’obbligo da parte dei datori di lavori di “misurare” il grado di aff atica-mento dei propri dipendenti così da po-terlo eliminare o ridurre. Tale disposizione ha origine dall’accor-do - quadro siglato nel 2004 a Bruxelles tra i Paesi dell’UE che identifi ca lo stress prodotto nei luoghi di lavoro come "una condizione, accompagnata da soff erenze o disfunzioni fi siche, psichiche, psicologi-che o sociali, che scaturisce dalla sensa-zione individuale di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative". Inoltre, indicatori di rischio da stress possono essere: fattori oggettivi dipesi dall’ambiente, dall’organizzazione o ge-stione del lavoro, oppure da un costante assenteismo, un elevato numero di infor-tuni e malattie professionali, orari “rigidi” o scarsa gestione della qualità del lavoro, pressione emotiva generata da contrasti tra colleghi o dal maltrattamento del capo e tanto altro. Oggigiorno siamo immersi in un mondo frenetico che genera tensioni e malumori spesso dimenticando la cura ed il benessere psico-fi sico di se stessi.

società lo stress ci invecchia

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Una visita nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano af-fascina e strega il turista, così come già accaduto in passato

per illustri visitatori della zona, da Goe-the ad Hemingway. E’ il secondo Parco Nazionale ed occupa oltre un terzo della estesa Provincia di Salerno; dal 1998 è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.Il nostro viaggio parte da un paesino co-stiero, Pioppi, dove Ancel Keys ha eff et-tuato studi comparativi tra diversi tipi di alimentazione esaltando quella che è poi diventata la dieta mediterranea. A keys, che a Pioppi visse oltre 40 anni ed è morto all’età di 100 anni, è dedicato oggi il Museo della Dieta mediterranea. Rac-coglie un archivio di documenti, fotogra-fi e e fi lmati sul tema dell’alimentazione e propone il suo modello di vita salutistico ancora oggi indicato dalla scienza medi-ca come il più idoneo e completo.La pianta simbolo del territorio è l’olivo.Gli ulivi cilentani, in particolare quelli della varietà Pisciottana sono esempla-ri splendidi e raggiungono spesso 18 m di altezza e 12 di diametro: l’olivicoltura oltre che fonte di reddito assume quin-

il cilento: mare, monti e specialità alimentari

di nel Parco una particolare valenza paesaggistica. Per la eccellente qualità dell’olio che se ne ricava, la produzione olearia locale ha ottenuto la Denomina-zione di origine protetta. La DOP Cilento abbraccia l’area costiera del Parco, men-tre la Dop Colline salernitane interessa la zona settentrionale del Parco. Un’altra prelibatezza è il fi co bianco del Cilento, ottimo sia fresco che secco e utilizzato nelle diverse specialità dolciarie locali;

da non perdere il cannolo cilentano (con ricotta di capra e pezzetti di fi chi secchi in luogo dei canditi). Per gli amanti dei piatti a base di legumi suggeriamo una visita a due paesi: Controne strettamente legato all’omonimo fagiolo, che oggi è un prodot-to tutelato e Cicerale il paese dei ceci.Il nostro Tour prosegue con i prodotti caseari; non ci soff ermiamo a discutere della bontà e delle peculiarità della moz-zarella di bufala campana, conosciutissi-

nella foto: veduta panoramica di S. Maria di Castellabate, nel Cilento

sapori in viaggio mario sanzaesperto agroalimentare

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mo prodotto a denominazione di origine protetta, che viene prodotta soprattutto nella zona a Nord del Parco; una parti-colare citazione merita la mozzarella nella mortella (a latte vaccino, ma oggi prodotta anche con latte bufalino) che deve il suo nome al fatto che la mozza-rella (in genere a forma di treccia) viene avvolta in rametti di mirto che conferisce al prodotto notevoli sensazioni aromati-che; questa tecnica produttiva un tempo era utilizzata per facilitare il trasporto e la conservazione del prodotto. Dal latte delle capre cilentane (se ne contano cir-ca cinquemila) si producono formaggi freschi e stagionati con una menzione particolare per il cacioricotta, che viene prodotto con una tecnica di lavorazione ibrida, a metà tra quella del formaggio e quella della ricotta, da consumare fresco o stagionato, magari in abbinamento ad una confettura di fi chi.Con il latte vaccino di una particolare rustica razza, la podolica, si producono straordinari caciocavalli (da citare quelli prodotti nel Comune di Sanza) mentre nella zona più interna del Parco, il Vallo di Diano, si produce il caciocavallo sila-no (una D.O.P casearia che abbraccia un vasto territorio di produzione, in pratica tutta la dorsale appenninica dal Molise alla Calabria).Trasferendoci di nuovo sulla costa, nel comune di Pisciotta, in provincia di Sa-lerno, si possono acquistare, diretta-mente dai pescatori, dei barattolini di alici dette “di menaica”, caratterizzate da una qualità altissima, una carne bianca tendente al rosa e un gusto particolare, molto intenso ma al tempo stesso deli-cato. Le alici di menaica si diff erenziano sin dal modo in cui vengono pescate. I pescatori utilizzano infatti reti artigia-nali, dette per l’appunto “menaiche”, che permettono la cattura solo delle alici più

grandi, invischiandole in modo tale che si dissanguino nell’acqua marina. Siste-mate in cassette di legno, senza ghiaccio, né alcun refrigerante, le alici vengono la-vorate di primo mattino: si lavano in sala-moia e si dispongono minuziosamente in vasetti di terracotta che ne contengono pochi ettogrammi. Dopo la copertura e la pressatura con pietre, devono stagio-nare per almeno sei mesi, prima di esse-re consumate.Il nostro Tour si conclude nel comune di Gioi Cilento dove si produce un salume aff umicato molto prelibato: la soppres-sata di Gioi. La soppressata prodotta a Gioi Cilento è caratterizzata da una particolarità unica: è il solo salume “lar-dellato” della Campania. Infatti, durante l’insaccatura, viene inserito al centro un fi letto di lardo per tutta la lunghezza del budello, da cui l’aggettivo “lardellato”. Il periodo di stagionatura è di circa 40

giorni e deve avvenire in locali non molto areati; la soppressata viene poi aff umica-ta con fuoco a legna, affi nché il fumo esal-ti il caratteristico aroma intenso di carne di suino e spezie sapientemente dosate. La cucina cilentana è un connubio tra pro-dotti della terra e del mare; un bel locale dove poter assaggiare piatti del territorio, rivisitati dallo Chef Antonio, è il “Ristoran-te Wine Bar Street Stritt” in Casalvelino, che nasce dalla fusione delle esperienze di vita e di lavoro dei tre soci: Franco, An-tonio (lo chef) e Dario.Ecco qualche esempio di piatti: Parmigia-na di scarola, baccalà e capperi; alici ri-piene ai porcini e provola panate alle noci; spiedino di salmone e gamberetti in salsa di alici; riso fritto ai gamberetti con crema di zucca; pennone ripieno al polipo con guazzetto di vongole e porcini.Buona la carta dei vini con etichette cilen-tane, campane e nazionali.

sapori in viaggio il cilento

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settembre/ottobre 2012

ariete (21 marzo - 19 aprile)

Anima. Per i nati sotto questo segno si prospetta un piacevole periodo ricco di nuovi incontri: non esitate, fate la prima mossa ma con molta prudenza. Chi ha già un rapporto stabile, rinno-vate il menage con il proprio partner con un piccole attenzioni.Corpo. Grazie agli infl ussi di Venere e Giove, vi aspetta un perio-do molto favorevole, in cui vi sentirete al top, dinamici e iperre-attivi. Continuate a praticare sport.

toro (20 aprile - 20 maggio)

Anima. Grande affi nità per le persone audaci e curiose. In questo periodo le nuove conoscenze in amore non sfoceranno in rap-porti durevoli e stabili. Chi invece ha già un rapporto stabile é il momento di rinvigorirlo coinvolgendo il partner a condividere gli stessi interessi.Corpo. Dopo la pausa estiva, non disperdete le energie in attività faticose, pensate anche al vostro benessere psichico.

gemelli (21 maggio - 20 giugno)

Anima. Con l’aiuto di Mercurio, vi aspetta un autunno con oppor-tunità davvero interessanti, caratterizzato da incontri bollenti ed intriganti.Corpo. Anche per i nati sotto questo segno, il rientro dalle ferie estive sarà traumatico. Ma il vostro carattere vi porterà a prolun-gare i benefi ci eff etti delle vacanze continuando eventualmente qualche sport iniziato in vacanza.

cancro (21 giugno - 22 luglio)

Anima. L’infl usso di Marte favorirà le vostre conquiste in amore, anche impossibili, grazie anche al vostro entusiasmo. Per chi é già appagato, gli astri consigliano di fi darvi di più del proprio partner.Corpo. Nel mese di settembre, ma in particolare in quello di ot-tobre, avrete la testa un pò tra le nuvole. State attenti alle di-strazioni, fate del movimento, sopratutto dopo i pasti.

leone (23 luglio - 22 agosto)

Anima. Anche se avete i favori di Venere e Giove, non sarà facile essere in sintonia con il proprio partner. Con l’infl usso di Mercu-rio le cose andranno meglio. Corpo. Le ferie sono state un toccasana per eliminare lo stress accumulato durante il periodo del lavoro. Cercate di non perdere questo stato di grazia, aiutatevi con la lettura per un graduale ritorno ai vostri impegni lavorativi.

vergine (23 agosto - 22 settembre)

Anima. Ritroverete serenità e comprensione nel vostro partner che vi regalerà indimenticabili e magici momenti di intenso amo-re. Per i single nuove opportunità di incontri che molto probabil-mente non porteranno a relazioni aff ettive.Corpo. Date sfogo alla vostra voglia di agire, ma gestite il vostro corpo con intelligenza. Non strafate e riconoscete i vostri limiti. Regalatevi lunghe passeggiate.

bilancia (23 settembre - 22 ottobre)

Anima. Dovete superare in vostro riserbo per incontrare nuove amicizie e frequentare luoghi o locali che non erano di vostro interesse. L’amore vi aspetta dietro l’angolo.Corpo. L’ottimismo e il buonumore, che hanno caratterizzato le vostre vacanze, vi seguiranno per tutto l’autunno. Continuate a fare sport e a mantenervi in forma con una sana alimentazione.

scorpione (23 ottobre - 21 novembre)

Anima. Si presenterà l’occasione di rivedere e rivalutare vec-chie conoscenze per trasformarle in autentiche amicizie, e chis-sà se in vero e proprio amore. Non rimanete sempre ad ascolta-re gli altri, ma cercate di far valere anche le vostre idee. Anche sul lavoro ci saranno novità, specialmente in campo economico.Corpo. Siete grintosi, agguerriti e ben determinati ad ottenere quello che vi spetta, pertanto anche lo sport potrebbe darvi ot-timi risultati. Non perdete di vista il vostro spirito: concedetevi momenti di relax.

sagittario (22 novembre - 21 dicembre)

Anima. Ai nati sotto questo segno, Venere regalerà un periodo bellissimo ed avventuroso per nuovi incontri con persone che vivono lontane da voi. Per chi ha già l’anima gemella in vista nuovi viaggi.Corpo. Nel primo periodo avrete Marte in contrasto, pertan-to fate attenzione al vostro corpo. Aiutatevi con una dieta per smaltire qualche chilo ripreso in estate, assieme ad una attività sportiva per riprendere la vostra forma.

capricorno (22 dicembre - 19 gennaio)

Anima. Venere vi caricherà di nuovo entusiasmo e passione ver-so il vostro partner a cui dedicherete la vostra sensibilità. State attenti agli equivoci. Per i single buone possibilità, soprattutto ad ottobre, di incontrare “l’amore”.Corpo. I vostri sono “malanni immaginari”. Il vostro corpo é sano. Per fugare ogni dubbio fate una visita di controllo. Riprendete i vostri impegni di lavoro con la dovuta serenità.

acquario (20 gennaio - 18 febbraio)

Anima. È un periodo complicato per i rapporti: in vostro partner avrà diffi coltà a capirvi e a darvi fi ducia. Il vostro comportamen-to apparirà irrazionale. È il momento di una pausa di rifl essione.Corpo. In questo periodo evitate sport faticosi per la vostra schiena. Per rimettervi in forma concedetevi una cura rilassan-te, magari una vacanza in una SPA.

pesci (19 febbraio - 20 marzo)

Anima. Gli astri vi consigliano di affi darvi alla vostra audacia e determinazione per conquiste passionali. In questo periodo potreste vedere con occhi diversi chi vi sta attorno e che avete considerato solo come amico/a.Corpo. Per mantenere la forma acquisita durante l’estate conti-nuate le vostre buone e sane abitudini. Non lasciatevi prendere dalla pigrizia e dalla buona tavola.

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anima & corpo

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in questa sezione troverai i contatti dei medici che hanno collaborato alla realizzazione di questo numero

altri contatti

contatti

DOTT. MARIO SANNINOSpecialista in Oncologia Dermatologica Prof. a.c. Università UPAM NapoliU.O. Dermatologia Oncologica ASL NA3 SudGILD - FTP (Gruppo Italiano Laser Dermatologia) Studio: Via Sedivola, 95 - Torre del Greco (NA)Studio: Via L. Giordano, 56 - NapoliTel. 081 8816960 - 081 5786123E-mail: [email protected]

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PROF. GIOVANNI CANNAROZZOSpecialista in Dermatologia e VenereologiaDipartimento di Scienze dermatologicheUniversità di Firenze.GILD - FTP (Gruppo Italiano Laser Dermatologia) Salus Medica - Via Arrigo da Settimello 5/b FirenzeTel. 055-6540501 - 337699143 E-mail: [email protected]

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DOTT. VITTORIO BERRUTISpecialista in Dermatologia e VenereologiaCentro Specialistico ODS - Laser & ChirurgiaVia Sedivola, 95 - Torre del Greco (NA)Tel. 081 8816960 - 081 8815862E-mail: [email protected] di ricevimento: 14,30 - 20,00

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PROF. DOTT.SSA MARIA COSTANTINODocente a c. Scuola di Spec. in Idrologia Medica – Università degli Studi di Parma Specialista in Idrologia MedicaSpecialista in AudiologiaPresidente Ass. F.I.R.S.Th ermae (Form.ne Interdiscip. Ricerche e Scienze Termali) E-mail: mariacostantino@fi rsthermae.org

46

PIERO FALANGAchef “Taverna Bagaria”Via del Mare, 45 - Città Giardino Marano di Napoli (NA)Cell.: 338 48 77 644 - www.uncuocoincasa.it

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RAFFAELE ARATROCounsellor Docente di Filosofi a e StoriaE-mail: [email protected]

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FRANCESCO BUCCAROCounsellor E-mail: [email protected]

70 MARIO SANZAEsperto Settore Agroalimentare

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DOTT.SSA LUISA BARBAROResponsabile U.O. Consultori Area Metropolitana e Jonica - ASP 5 MessinaDirigente Ginecologo Consultorio FamiliareVia dei Vespri - Messina

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20 DOTT. SSA SABINA FONTIBiologo specialista in patologia generale laboratorista presso “Centro analisi Igiea di G. Raimondi s.a.s.”Specializzazione in Patologia Generale Università Studi di CataniaBiologo laboratorista presso Centro Analisi Igiea San CataldoBiologo Nutrizionista presso:Studio via Pitrè,3\B Caltanissetta Centro Analisi Igiea ,via Belvedere 2/C S.Cataldo Cell.347\6870270 E-mail: [email protected]

30 PROF. GIOVANNI MINISOLAPresidente Società Italiana ReumatologiaDirettore U.O.C. di Reumatologia dell’Ospedale diAlta Specializzazione “S. Camillo” di Roma International Hospital “Salvator Mundi”Via delle Mura Gianicolensi, 67 - RomaTel.: 800 40 23 23 - 06 58 89 61

54 UBALDO GRIMALDIDirigente scolastico - Giornalista

DOTT. ANDREA D’ALPAPsicologo - PsicoterapeutaPsicodrammatista junghianoSpecialista in psicoterapia singola e di gruppoViale Teracati, 196/C - SiracusaCell.: 339 732 3754 - E-mail: [email protected]

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DOTT. FABRIZIO MELFA Medico Chirurgo perfezionato in medicina estetica (Univ. Pavia) Diplomato in medicina estetica (SIME - SIF- Roma) Master II liv. in fl ebolinfologia (univ. Siena)Spec. in Scienza dell’Aliment.ne (Univ. di Palermo)Studio: Via Massimo D’Azeglio, 27/C, PalermoVia Corsaro, 27, Sant’Agata Li BeratiVia P.S. Mattarella, 13/B, Termini ImereseVia B. Mattarella, 80, Bagheria Tel.: 091 50 86 041 - cell. 338 11 35 833sito: www.fabriziomelfa.it E-mail: [email protected]

5123 DOTT. GIUSEPPE FERA Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Via Irlanda (Centro Direzionale) 81055 - S. Maria C. V. (CE) Tel. Fax. 0823 1704176 Cell. 347 6440643 E-mail: [email protected]

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