Maggio2014
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News
UNITREOSIMO 24° Anno Accademico
2013 - 2014
A cura della Presidenza
Numero 7 Maggio 2014 Sede: Piazza Sant’Agostino, 2 Osimo Email: [email protected]
Con questo settimo numero terminiamo la pubblicazione del giornalino. Riprenderà in Ottobre all’apertura
dell’anno accademico. Il venticinquesimo. Un anniversario importante che sarà degnamente celebrato per il
rispetto dovuto ai soci fondatori, ai soci che hanno frequentato assiduamente l’Associazione e che ora non ci
sono più e ai soci attuali che continuano con la loro presenza a sostenere e a far vivere l’UNITRE.
Che cosa è, in cosa consiste, cosa rappresenta questa organizzazione? Tre doman-
de con un’unica risposta.
L’UNITRE organizza corsi, conferenze, gite, incontri, scambi culturali con altre
generazioni e altri tipi di associazionismo. E' aperta alle novità ma ricorda e rispet-
ta le tradizioni e le radici. E’ un’Accademia di Umanità per dirla con la nostra Pre-
sidente Nazionale, ora onoraria, che è stata la fondatrice dell’UNITRE a Torino,
quaranta anni fa. Noi non forniamo solamente servizi o meglio attraverso i servizi
cerchiamo, con fatica, di creare una rete di amicizie, di compagnia, di soddisfazio-
ne fisica, morale e spirituale. Cerchiamo di stare bene insieme e parlare anche di
argomenti personali. Vogliamo incontrarci e salutarci con un sorriso, un abbraccio
con una mente libera da tutte le tortuosità della vita. Cerchiamo di portare i nostri
soci a misurarsi con loro stessi, cerchiamo di liberare le potenzialità nascoste nei
tempi passati per svariati motivi del vivere. Vorremmo che si mettessero in discus-
sione in discipline che da giovani mai avrebbero immaginato di seguire. Non tutti
i soci hanno compreso ciò e ci dispiace per loro.
Per quanto riguarda la Presidenza e il Consiglio Direttivo la via è tracciata e segui-
remo la nostra rotta senza tentennamenti di sorta. Qualche volta siamo un po’ rigi-
di verso alcune richieste ma non possiamo farne a meno. La nostra trasparenza, la
nostra obiettività e il rispetto verso gli altri ce lo permettono. Il nostra Statuto è
limpido come l’acqua che scorre nei ruscelli dell’alta montagna.
L’anno accademico appena trascorso è stato ricco di avvenimenti e di soddisfazio-
ni. L’impegno e la caparbietà è stata apprezzata da tanti soci e da personalità estranee all’UNITRE. Novità
assolute: la nascita di questo giornalino; la qualificante collaborazione con l’Istituto Campana che ci riempie
di orgoglio; il corso di Teatro con la creazione di una Compagnia Teatrale e con la recitazione di soci che
mai avevano calcato le scene. Prova difficilissima ed esaltante. Ci riproveremo! E’ una promessa e una mi-
naccia.
Ricordo inoltre che, sponsorizzato dall’UNITRE, il nostro concittadino Valfrido Valeri, pianista, terrà un
concerto il 29 giugno al Duomo di Osimo. A fine Luglio e nei primi giorni di Agosto potremo risentire Val-
frido accompagnato da Nicole Frei, violinista, nella chiesa di San Marco, al Duomo e a Palazzo Campana.
Buone vacanze a tutti, ci ritroveremo a metà settembre quando inizieranno le iscrizioni.
Maria Antonietta MATTIOLI
Sommario:
1. Saluti del nostro Presi-
dente, pag. 1;
2. Lettera del Presidente
Nazionale Unitre Gusta-
vo Cuccini, pag. 2
3. Cafe –Chantant di Ros-
sana Giorgetti Pesaro,
pag. 3;
4. Un sassolino nella scar-
pa … di Rosalba Ronca-
glia, pag. 4;
5. Premiazione Concorso
di pittura e fotografia di
Rossana Giorgetti Pesa-
ro, pag. 5;
6. L’Unitre incontra la
Guardia Costiera di Ros-
sana Giorgetti Pesaro,
pag. 7;
7. La Passiò del Burraco di
Rossana Giorgetti Pesa-
ro, pag. 9, 10 e 11.
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Presidente Unitre Nazionale
Gustavo Cuccini UniTre Perugia
Alle UNITRE tutte
Ai Presidenti, ai Consigli Direttivi, agli Associati Docenti e Studenti, ai
Volontari
Amiche e amici carissimi,
al volgere di questo Anno Accademico rivolgo a tutti Voi un grato pensie-
ro per come nei luoghi più diversi d’Italia portate alta la bandiera della No-
stra Associazione, con un impegno che va oltre, per dedizione e amore, lo
spirito puro del volontariato.
Da poco più di un mese sono stato eletto Presidente Nazionale, e già nu-
merosi mi arrivano gli inviti a partecipare alle cerimonie di chiusura dei
Corsi: non potrò essere sempre con Voi fisicamente, ma lo sarò con il pen-
siero. Vi ringrazio tutti di cuore e Vi auguro ogni bene.
Con i colleghi più stretti dello scaduto Esecutivo, ancora in prorogatio,
sto completando il lavoro per l’assunzione piena delle mie responsabilità di-
rettive e gestionali e per la formazione del nuovo Consiglio Esecutivo, il che
dovrà avvenire intorno alla metà di giugno.
Il passaggio epocale sancito dall’Assemblea Nazionale del 29 marzo ci
sollecita tutti ad essere ancora più attivi e impegnati nella realizzazione delle
finalità del nostro Statuto, nell’ottica in particolare del dialogo intergenera-
zionale, nell’apertura al diverso e al volontariato sociale con gli strumenti di
quella cultura viva e tarata sulla dimensione umana della persona che abbia-
mo a disposizione.
Nelle Vostre cerimonie di chiusura vi chiedo che sia sempre vivo il ricor-
do del nostro Presidente Onorario Irma Maria Re, al cui instancabile e pro-
positivo operato quasi quarantennale siamo tutti riconoscenti.
Vi abbraccio con affettuosa fraterna amicizia, con l’augurio che il merita-
to riposo estivo possa ancora più fortificare in Voi la geniale creatività che
Vi ha fatto rendere grandi le Vostre, le Nostre, UNITRE.
Gustavo Cuccini
Presidente Nazionale UNITRE
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CAFE’-CHANTANT” IN CHIUSURA ANNO UNITRE Rossana Giorgetti Pesaro
Alle ore 16,30 di Mercoledì 29 aprile, l’Unitre ha chiuso l’Anno Accademico 2014 con lo spettacolo di Teatro Unitre, presentato dal-la docente e regista Gigliola Co-stantini. La presidente Antoniet-ta Mattioli ha salutato i docen-ti, i soci e i simpatizzanti, elencando le molteplici attività programmate in questo anno, atti-vità che hanno privilegiato la cultura in tutti i suoi aspetti: dal Teatro, all’Arte, all’Infor-mazione e all’Attualità sempre con l’intento di coinvolgere cul-turalmente ed emotivamente gli aderenti e di consolidare l’ami-cizia e la solidarietà fra gli iscritti. Gli attori, sono stati tutti protagonisti, esibendosi nei ruoli a loro congeniali: Norma Saluzzi nella dizione di
alcune sue poesie e in scenet-te di colore locale con Luigi Egidi e Maria Strappati,
Elda Marchetti efficace nel ruolo della popolana osimana,
Giuseppe Giordano, new-entry, che ha fatto rivivere le “macchiette” del Café Chantant dei primi del 900, esibendosi in lin-gua napoletana con l’ausilio della “sciantosa” Giu-seppina Polacco.
Molte le risate, alle battute di Maria Strappati, molta emo-zione alla lettura di un brano di Umberto Graciotti, alias Medeo. Molto rammari-co per non aver visto sulla scena l’esilarante Carla Rocchi, con la speran-za di riveder-la in scena l’anno prossi-mo. La serata si è conclusa con un coro de-gli attori che hanno dato l’arrivederci all’anno prossi-mo ai dirigenti e agli inter-venuti, ringraziandoli per la loro presenza.
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Un sassolino nella scarpa…. Rosalba Roncaglia
L’ipocrisia delle parole
Quando una parola che fa parte della lingua italiana, ci sembra in qualche modo ingiuriosa, la sosti-
tuiamo con un’altra, pensando così di nobilitarne la sostanza.
E’ l’ipocrisia della parole.
Cominciamo da handicappato, un termine, che definisce una realtà
delicata. Ma l’handicap è solo un peso di cui viene gravato il cavallo
più “blasonato”, per limitarne la superiorità in modo che la gara risulti
equilibrata.
E’ dunque un limite ed è innegabile che tanti ne soffrano, senza nulla
togliere alla loro dignità e valore di persone. Poiché la parola
“handicappato” è stata spesso usata in modo dispregiativo, la si è so-
stituita con il termine diversamente abile, ma l’handicap definisce
solo uno svantaggio iniziale e l’aggettivo derivato significa semplice-
mente svantaggiato.
La stessa ragione, cioè l’uso di una parola assolutamente corretta in
modo ingiurioso, ha portato alla trasformazione di negro in nero, termine molto più vago e generico,
con buona pace di negriero o negritudine, che non si sa come sostituire. Perché non si cura di più la
buona educazione e il rispetto degli altri, invece di cambiare le parole? Dico la verità ho sempre usato
tranquillamente la parola “negro”, per definire le qualità di una razza, senza mai gravarla di significati
negativi e come me tanti fanno fatica a dire “nero”.
C’è poi, al posto dello scopino, l’operatore ecologico, che suscita nella nostra mente immagini di chi-
mici e ricercatori. L’antico nome definiva un lavoro umile, ma dignitoso, come quello di oggi, che si
avvale di macchine e strumenti più idonei, ma che resta in sostanza lo stesso. Perché cambiargli nome
sfiorando il ridicolo e facendoci inciampare sulle parole?
Non parliamo poi di escort, il top dell’ipocrisia. Qui tra l’altro non ci troviamo davanti a limiti impo-
sti dalla realtà delle cose, ma a scelte di vita, che hanno meno ragione di essere protette. Ricordo che
per la prima volta trovai la parola zoccola in “Porci con le ali” di Marco Lombardo Radice e Livia
Ravera. I termini più correnti erano prostituta, che definiva quasi una condizione sociale, puttana,
battona, troia, con connotati chiaramente più dispregiativi. Ma oggi l’ escort spesso si definisce tale
senza imbarazzi o vergogne, spesso proponendosi in una veste elegante o addirittura riunendosi in
cooperative manageriali. Lo fanno studentesse e casalinghe per arrotondare. Ma che cosa è cambiato
dello sporco lavoro più vecchio del mondo?
Finisco con la parola nano, che ha dato lo spunto alla mia lunga
digressione. Una delle protagoniste de “La grande bellezza “ di
Sorrentino, film che ha vinto recentemente l’Oscar come miglior
film straniero, affetta da nanismo, una patologia che ha un nome
difficilissimo, ha parlato con grande serenità del problema della pa-
rola. In casa la parola nano era tabù, ma per strada, a scuola, veniva
pronunciata come insulto. Ha detto che lei, una donna felicemente
realizzata, ma non attrice di professione, nello svolgere questo ruolo
così diverso e impegnativo, ha trovato la più grande difficoltà nel
pronunciare nel film la parola nana, in una battuta di autoironia. Il
superamento di quel tabù le ha fatto capire che il male non è nella
parola in sé, ma nell’uso che se ne fa. Lo dice una donna intelli-
gente, che ha superato felicemente l’unico limite della sua vita e ora usa abitualmente il termine abor-
rito nell’associazione di bambini affetti da nanismo di cui è presidente, per aiutarli a pensare che an-
che la diversità ha una sua normalità di cui non vergognarsi.
Certo le parole possono far male, ma invece di cambiare un termine che ha i suoi chiari connotati
nella lingua italiana, cambiamo la testa e il cuore della gente, perché chi vuol ferire saprà sempre
e comunque come farlo.
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PREMIAZIONE CONCORSO NAZIONALE UNITRE Osimo
“Alla Scoperta dei Beni Culturali del proprio Paese” Rossana Giorgetti Pesaro
Sabato 10 maggio 2014, nel foyer del Teatrino Campana, si è svolta la cerimonia di premiazione del Concorso nazionale pittorico e fotografico, organizzato dall’Unitre di Osimo. Questa II Edizione ha proposto due temi: uno riguardante la Natura, l’altro i beni culturali della regione dei partecipanti del Concorso, articolato i due sezioni: A) pittorica, B) fotografica. La presidente Antonietta Mattioli, dopo aver salutato il sindaco Simoncini intervenuto, si è rallegrata con i presenti per le tante opere arrivate da tutte le parti d’Italia, congratulandosi con i vincitori. Secon-do la presidente della Commissione esaminatrice, Marisa Barontini, la scelta non è risultata facile, data la buona qualità degli elaborati. Arrivato il momento delle premiazioni, la Mattioli ha proclamato i vin-citori, secondo questo ordine:
I° Premio a Liliana Fossati, dell’Unitre di Genova, per “L’angelo della resurrezione”; II° Premio ex equo a Emanuela Rocco, dell’Unitre di Osimo, per “Armonia tra spazio me tempo” e
a Caterina Cataldi, dell’Unitre di Genova, per “La cattedrale di San Lorenzo”; III° Premio ex equo Edith Anna Viol, dell’Unitre di Ancona, per “Il mare e trabocchi” e Maria Ma-
gioncalda” dell’Unitre di Genova per “Verso dove”. Menzioni speciali sono andate a Balbina Serra dell’Unitre di Genova, per “Salita Cannoni”, a Patrizia Breccia, dell’Unitre di Orbetello, per “Pisa: piazza dei Miracoli”, e a Liliana Fioretti dell’Unitre di Osi-mo per “Piazza di Loreto”. Al termine della serata il sindaco Simoncini ha espresso tutta la sua gratitudine all’Unitre per la funzio-ne culturale e sociale che svolge da più di vent’anni nella città , congratulandosi per la vitalità dimostra-ta quest’anno nelle tante iniziative proposte fra cui questo Concorso che ha richiamato ad Osimo tanti forestieri, fungendo così da promozione turistica.
La commissione presieduta dalla prof.ssa Marisa BARONTINI e composta dal prof.ssa Anna Maria DEL NERO, prof.ssa Rosalba RONCAGLIA e dal prof. Giovanni BAMBOZZI, si è riunita il 6 mag-gio 2014 per valutare le opere pervenute sia pittoriche che fotografiche. Dopo attento esame del valore dell’opera e della sua corrispondenza al tema proposto, la Commissione si è così espressa: SEZIONE PITTURA: 1° Premio Silvana FOSSATI; 2° Premio ex equo Caterina CATALDI e Emanuela ROCCO; 3° Premio ex equo Edith Anna VIOL e Maria MAGIONCALDA. MENZIONE SPECIALE Balbina SERRA , Patrizia BRACCI e Liliana FIORETTI SEZIONE FOTOGRAFICA
Le opere, anche se a volta di buon livello, non risultano attinenti al tema. Perciò si ritiene di non dover procedere ad una premiazione
Verbale Commissione per il Concorso:
“Alla Scoperta dei Beni Culturali del proprio Paese”
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Liliana Fossati—Genova
1° Premio Caterina Cataldi—Genova
2° Premio ex equo
Emanuela Rocco—Osimo
2° Premio ex equo Edith Anna Viol—Ancona
3° Premio ex equo
Maria Magioncalda—Genova
3° Premio ex equo
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L’UNITRE INCONTRA LA GUARDIA COSTIERA di Rossana Giorgetti Pesaro
Organizzata dall’Unitre, in collaborazione con l’I-stituto d’Istruzione permanente Campana, il 12 maggio u.s., si è svolta l’ultima conferenza previ-sta nella programmazione di questo Anno Accade-mico. Secondo incontro con il tenente di vascello
della Guardia Costiera Dott. Giuseppe Natuzzi, che dopo aver trattato precedentemente del Diritto Internazionale umanitario ha proposto all’assem-blea un argomento di scottante attualità:” Il ruo-lo della guardia costiera nella gestione del fenome-no immigratorio”. ”L’obiettivo dell’incontro - così ha esordito il tenente Natuzzi - è un esperimento per scrollare le coscienze e far riflettere su un problema così grave come quello immigrato-rio” Ognuno di noi deve interrogarsi e confrontarsi su quello che si sa di questo feno-meno. Euripide nel 431 A.C. aveva sentenziato che “Non c’è dolore più grande della per-dita della terra natia “ Allora perché queste persone disperate, lasciano la propria terra, i loro affetti e le usanze per venire in Italia, rischiando spesso di morire? Vari e gravi so-no in motivi: le persecuzioni, le guerre, il desiderio di raggiungere i familiari e di miglio-
rare il tenore di vita o semplicemente di sfamarsi. Do-ve trova origine l’immigrazione? Basti ricordare le im-migrazioni bibliche degli ebrei verso l’Egitto, e quelle degli emigranti italiani nelle Americhe per capire che questo fenomeno esiste da tempo immemorabile. Biso-gna vincere i pregiudizi e non farsi coinvolgere dagli slogans politici che possono condurre ad episodi di razzismo e di xenofobia. L’immigrazione é un trasferi-mento di donne , bambini, giovani, che chiedono aiuto ad un paese che essi considerano civile. Facciamo un
esame di coscienza e cerchiamo di non considerare gli immigrati come esseri inferiori, dei “diversi” che tolgono il lavoro agli italiani e trasgrediscono le nostre leggi. E’ vero, solo un terzo degli immigrati ha un diploma o una laurea, ma se noi ci consideriamo un paese civile dobbiamo fare del tutto per dare loro la possibi-lità di integrarsi, non bastano i volontari, uno stato che si rispetti deve darsi delle regole per regolamentare questo continuo flusso migratorio, con una speciale attenzione agli immigrati irregolari che tanto turbano l’opinione pubblica. Qual è il ruolo della Guardia Costiera nell’affrontare questo problema? Il suo è un ruolo essenziale, essendo un corpo della Marina Militare, nello specifico si prefigge questi obiettivi come missioni: il soccorso della vita umana in ma-re; la polizia marittima e la sicurezza marittima. Fin dal 15 aprile 2011, quando i militari del Corpo hanno salvato 230 migranti sahariani libici a sud-est di Lampedusa, non si so-no chiesti se essi avessero il diritto di entrare in Italia, ed hanno operato, con i pochi mezzi a disposizione e con stipendi irrisori, rischiando la propria vita, in nome dell’ono-re dell’arma.
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Pagina 8
Segue pagina 7
Viene spontaneo domandarci perché l’Europa non collabori con l’Italia per risolvere questo annoso problema, dato che gli immigrati non desiderano restare nel nostro territorio e perché i militari di quest’arma lavorino più del dovuto senza un compen-
so ulteriore. Con la convinzione che la pre-sidenza italiana nel Consiglio Europeo fac-cia sentire finalmente la nostra voce. dob-biamo sperare che si formi una società glo-bale basata sull’equilibrio dell’uomo con l’ambiente e sulla realizzazione del bene col-lettivo dell’individuo come elemento fon-dante. Grazie ad un filmato sugli sbarchi dei migranti e alla capacità espositiva del Te-nente di Vascello Natuzzi, i presenti hanno
compreso che bisogna entrare nella logica del confronto e della cooperazione, condi-videndo le risorse, le esperienze, le aspirazioni e le culture.
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Le poesie
LA PASSIO’ DEL BURRACO Rossana Giorgetti Pesaro
Adè ce gioga tutti,
ma quannu no’ a Scola
avemie cuminciadu
erene poghi a sappecce
giucà, quella che c’emparaa
è Anna la prufessuressa
Antunelli che abitaa
giò al Borgu e c’abida ancora.
So passadi diec’anni piu o menu
lia è sempre più braa
ce rimpe la testa de regule
en continuazio’ ,ma no’,
famie quellu che ce pare,
l’empurtante è che ce divertimie
.stamie en cumpagnia,
magnamie e beemie e
ce vulemie be’ e vulemie
restà ancu n’altr’annu cu
Te, prufessuressa nostra!!
Fine Corso Burraco 2014
![Page 10: Maggio2014](https://reader031.fdocumenti.com/reader031/viewer/2022020320/568bd69c1a28ab20349cbb49/html5/thumbnails/10.jpg)
Pagina 10
Altissimo, Onnipotente Bon Signore
Laudato sii, per
sora madre Unitre
che promuove cultura e socialità
Laudato sii, o Signore per
sora Palestra Tygim che ospita
persone di ogni età
Laudato sii, o Signore
per fratel Giorgio
che respinge acari e impurità
Laudato sii, o Signore
per sora Trainer Cinzia
che ci sostiene, corregge e rafforza
con amorosa e ferma abilità.
Laudato sii, o Signore, per nostro corpo
che resiste malgrado i segni dell’età.
Infin ,Te laudo o Signore, per
averci dato la capacità di stare
insieme in salute e serenità!
IL CANTICO DEL CORPO LIBERO Rossana Giorgetti Pesaro
![Page 11: Maggio2014](https://reader031.fdocumenti.com/reader031/viewer/2022020320/568bd69c1a28ab20349cbb49/html5/thumbnails/11.jpg)
Pagina 11
VOCALI e COLORI
di Rossana Giorgetti Pesaro
Quante vocali abbiam pronunciato:
A come Amore ed Amicizia
E come Entusiasmo ed Energia
I come Impegno ed Incentivo
O come Ottimismo ed Onestà
U come Unione ed Umiltà
Il tutto “ornamentato” di colori
che hanno riscaldato i nostri cuori,
li abbiam cercati nel giallo dei fiori,
nell’arancio del sole al tramonto,
nel cielo blu “dipinto di blu”,
nel viola della melanzana
così da formare un arcobaleno
che ci ha uniti con una collana.
Ed i respiri, li avete obliati?
La pancia gonfia nell’inspirazione
si sgonfiava nell’espirazione
dando al diaframma quella spinta
tale, da dare il via alla voce impostata.
E quella sera siamo andati in scena
la Noria ci ha coinvolti così tanto
che ci siam sentiti dei protagonisti
e tutti abbiam collaborato
nel dare un senso alla nostra mansione:
non siamo più personaggi-finzione
ma campioni di vera umanità !!
Colibrì alias Rossana Giorgetti Pesaro