Lapagina maggio2014

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IL DUELLO PIù CHE SULL’EUROPA LO SCONTRO è INCENTRATO SUL GOVERNO DEL PAESE GRILLO PROVERà A SPODESTARE RENZI LA POLEMICA Se anche la sinistra attacca la sinistra Piero Pelù contro Matteo Renzi PAG. 9 ANNIVERSARIO A un anno dalla scomparsa del Divo l’Italia ricorda Giulio Andreotti PAG. 12 MENSILE DI INFORMAZIONE POLITICA ECONOMICA CULTURALE anno XII numero 5 MAGGIO 2014 s

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Numero 05 - Maggio 2014

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IL DUELLO più che sull’europa lo scontro

è incentrato sul governo del paesegrillo proverà a spodestare renzi

LA POLEMICASe anche la sinistra

attacca la sinistraPiero Pelù contro

Matteo RenziPAG. 9

ANNIVERSARIOA un anno dalla

scomparsa del Divol’Italia ricorda

Giulio AndreottiPAG. 12

MENSILE DI INFORMAZIONE POLITICA ECONOMICA CULTURALEanno XII numero 5

MAGGIO 2014

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Cronaca

Sport

News

Politica

Sommario

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Periodico mensileAnno XII n. 5maggio 2014

aut. trib. di Napoli n. 73del 26/06/2003

Direttore responsabileGabriele Scarpa

Edito daDiffusione CampaniaSocietà Cooperativa

Giornalistica a r.l.

Sede legaleCentro Direzionaleisola G8 - Napoli

Telefono 081.7877140

RedazioneCentro Direzionaleisola G8 - Napoli

[email protected]

la p@gina

Expo corruzione: la solitavergogna targata Italia

Benitez fiducioso“Koulibaly è soloil primo tassello”

La Camera approva ilDecreto Lavoro. Cosa Cambia?

Decreto casa, maggioranza assenteProgrammata una nuova fiducia

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Sono elezioni europeeMa sembrano le Politiche

L’angolo del Direttore

Si ha l’impressione che le prossime elezioni euro-pee servano a tutto fuor-

ché a ciò per cui sono destinate. Il loro scopo è quello di eleggere un nuovo parlamento europeo e un parlamento ha lo scopo di formulare le leggi che regola-no la vita dei cittadini che esso rappresenta. Nel nostro caso dei cittadini europei, appar-tenenti alle varie nazioni che formano l’Unione europea. Ma esiste un popolo europeo che vuole vivere insieme con leggi comuni? Esiste la consapevo-lezza che solo unendoci pos-siamo ottenere quei beni che le singole nazioni dell’Europa non sono in grado di raggiungere? È questo il presupposto per parla-re di Europa unita. Votare per l’Europa ha senso solo se c’è la volontà di dare una forma co-mune di vita a questo insieme di nazioni che sono sempre andate per la propria strada precipitan-do spesso in immani tragedie. Una volontà c’è, altrimenti non avremmo fatto questo cammino che dura da sessanta anni, ma

Il partito di Berlusconi mira

a riabilitare il suo leader

ingiustamente condannato e rimetterlo

alla guida del paese. Il partito di Renzi cerca con queste

elezioni una legittimazione

del governo che non è passato

per il vaglio delle elezioni

uè ancora debole e spesso è so-praffatta da interessi particola-ristici. Un segno della debolez-za di questa volontà è appunto l’uso delle elezioni parlamentari europee per obiettivi diversi da quello di avere un parlamento ben rappresentativo ed efficien-te. Scrivono i vescovi europei nell’appello lanciato in vista del-le prossime elezioni: «I singoli cittadini, le comunità e perfino gli Stati nazionali devono essere capaci di mettere da parte l’in-teresse particolare alla ricerca del bene comune ». La prima strumentalizzazione è operata dai nostri partiti in lizza. Si ha la netta sensazione che lottino non tanto per avere una buona forza per agire in ambito europeo, ma per imporsi sugli altri in ambito nazionale. Una mascherata votazione naziona-le. Questo è soprattutto chiaro per i partiti che si contendono più direttamente il potere in Ita-lia. Il partito di Renzi cerca con queste elezioni una legittimazio-ne del governo che non è pas-sato per il vaglio delle elezioni

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cronaca

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è incredibile come, in Italia, nessuno voglia che all’e-stero cambi l’immagine che il nostro paese riesce

a dare. Anche in questo caso, infatti, siamo riusciti a far passare il messag-gio Italia = corruzione. Incredibile, ma ce l’abbiamo fatta ancora. Anche con un progetto grande, bello ed im-pegnativo come l’Expo. Che, come probabilmente accadrà, sarà l’ultimo che ospiteremo. Per diverso tempo.Eravamo riusciti a farci riconoscere con gli scandali legati ai Mondiali di calcio di Italia ’90, ora ripetiamo il tutto con Expo 2015: scandali, corru-zione, appalti truccati, tangenti. Tutti termini che, purtroppo, ormai sono sinonimi di Italia. Non è un caso, in-fatti, che all’estero si parli di “Italian Job” quando s’intende dire le cose si possono fare, in un modo o nell’altro. E pensare che potremmo far parla-re di noi per gli Uffizi, le bellezze di Roma, la moda di Milano e così via. No, noi siamo masochisti e vogliamo solo che la gente parli di noi come

Expo 2015, corruzione: la solita vergogna ItaliaPassa il tempo, ma non le mode. Ormai all’estero l’immagine del nostro paese viene associato sempre più spesso a fenomeni come questi

di corrotti e corruttibili: la cosa a me non piace; anzi, fa letteralmente schifo. E a voi? Il problema è che non possiamo di certo rinnegare il paese

nel quale siamo nati, che rimane co-munque il più bello del mondo. Non di certo per le persone che però lo dirigono

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Dopo le polemiche scatenate da Paola Bacchiddu, capo della comunicazione nazionale della lista l’Altra Europa con Tsipras, che su Facebook aveva postato una sua foto in costume, con sedere in primo piano e l’aveva ironicamente commentata: “Ciao. E’ iniziata la campagna elettorale e io uso qualunque mezzo“, oggi facciamo la conoscenza di un altro sostenitore di Tsipras molto originale nella sua comunicazione.

il suo nome è Franco arminio, sul suo blog personale si definisce

paesologo e la sua specializzazione è quella di cimentarsi in comizi elettorali… piuttosto insoliti. in passato ne ha tenuto uno davanti ad un gregge di pecore d e l g a rga n o, p o i d a v a n t i a l l a n e b b i a , davanti ad una pozzanghera e davanti ad un numero indefinito di altri animali. n e l l ’ u l t i m o si è steso in una bara e ha metaforicamente rappresentato la morte della sinistra italiana, che lui vorrebbe far risorgere.i l “paesologo” arminio, poeta s c r i t t o r e e regista italiano, è candidato con la lista l’altra e u r o p a c o n t s i p ra s n e l l a c i rc o s c ri z i o n e sud. e in attesa d i sapere se riuscirà a vincere le elezioni, ha di

sicuro già conquistato il premio per la campagna elettorale più originale. al termine del video possiamo ascoltarci anche “la prima cosa bella“, che altro chiedere?

Elezioni Europee 2014: candidato di Tsipras fa comizio nella bara

la curiosità

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europee

I l premier ha scritto anche una lettera ai militanti del Partito Democratico pub-blicata sul sito del partito,

“Siamo alla stretta decisiva. I dati delle ultime ore sono straordina-riamente incoraggianti. I sondag-gi sono ottimi, le piazze piene di speranza, il clima decisamente positivo”Il segretario del Pd ha anche det-to sulle lezioni europee: “Abbia-mo la possibilità di rappresenta-re la prima delegazione dentro il gruppo del centrosinistra euro-peo e questo consentirebbe di dare autorevolezza all’italia per cambiare verso anche alle poli-tiche europee”, in serata a Otto e mezzo, il premier ha aggiunto, “O noi cambiamo la politica eu-

ropea o i posti di lavoro ce li scordiamo. E’ priorita-rio avere la possibilità di spendere i soldi del

patto di stabilità”.Nella lettera ai mi-

litanti Renzi ha chiesto ai suoi

di convin-cere gli

inde-c i -

Europee 2014 Renzi: “Sondaggi ottimi, vincerà il Pd. Grillo e Berlusconi sono due ipermilionari”“Noi arriveremo sicuramente primi. In termini assoluti, il Pd prenderà più voti rispetto alle ultime politiche e il M5S meno. Se prendiamo il 31 o il 35% non fa molta differenza. Anche se non credo di arrivare alla cifra di Veltroni. Ma magari sì, chi lo sa?”, è fiducioso Matteo Renzi in vista delle elezioni europee del prossimo 25 maggio.

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si, “Uno di quelli che vorrebbe astenersi, uno di quelli che magari è deluso dalle promesse non man-tenute di Beppe Grillo o impauri-to dai toni di questi ultimi giorni, uno di quelli che in passato stava con Berlusconi e ora non ci crede più, uno di quelli che era deluso dalla sinistra e ha visto nelle mi-sure del governo segni concreti di giustizia sociale che da tempo non si vedevano. Una sola perso-na. Uno per uno riprendiamoci la speranza, contro gli insulti di chi scommette per il falli-mento dell’Italia. Uno per uno riprendiamoci la fiducia”.Sugli sfidanti, Grillo e Berlu-sconi, Renzi ha detto: “Avete visto la vicenda degli 80 eu-ro? Grillo e Berlusconi, che giocano a essere due persone diverse, due storie diverse, in realtà sono due facce della stes-sa medaglia perché hanno avuto la stessa reazione sugli 80 euro. Io ho detto ’80 euro è un primo passo’. Loro hanno detto ‘è una mancia elettorale’ perché forse gli ipermilionari non hanno idea di che cosa significhi un mutuo, comprare uno zainetto, pagare una bolletta. Io preferisco chi costruisce”.

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politica

Nella seduta alla Camera dei deputati del 16 mag-gio, trascinatasi fino alla serata, era in discussio-

ne il decreto legge sul piano casa, varato il 28 marzo, quindi vicino alla scadenza naturale che sarebbe avvenuta il 27 maggio dopodichè il provvedimento sarebbe decaduto. Il provvedimento è stato già appro-vato dal Senato. Prevede la confer-ma del bouns di 10mila euro sui mobili, la riduzione della cedolare secca sui contratti d’affitto, l’am-pliamento della vendita d’immobili pubblici e anche un contributo di 25 milioni al Comune di Milano per

Decreto casa: maggioranza assente, nuova fiducia

l’Expo 2015.Ma a Montecitorio non si è arrivati al voto. E’ mancato il numero le-gale. Significa che, al momento di votare, non erano presenti in aula abbastanza deputati per procedere alle operazioni di voto. Questo è un caso lampante di poca capaci-tà tattica e organizzativa da parte della maggioranza che non ha va-lutato attentamente gli elementi che aveva a disposizione sottova-lutando la situazione; ancora più imbarazzante se arriva dal Partito democratico, storicamente il più strutturato e organizzato anche se ormai anche in questo partito

Spesso deputati e senatori non sono presenti per impegni legatialla campagna elettorale. Ma forse dietro ai rallentamenti si nasconde altro

si iniziano a constatare gli effetti dell’ “alleggerimento” portato avan-ti da Renzi. Le opposizioni hanno mantenuto gli occhi aperti e non si sono lasciate scappare l’occasione, lasciando l’aula al momento oppor-tuno. La trappola ha funzionato in pieno.Il Governo di Matteo Renzi (foto by InfoPhoto) non l’ha presa bene. La riunione riprenderà lunedì 19 mag-gio in mattinata, e l’Esecutivo chie-derà per l’ennesima volta la fiducia, ormai diventata una consuetudine. Il voto è previsto per le 18. C’è tutto il tempo per prelevare i deputati e trascinarli a Montecitorio.

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è sufficiente la minaccia di cambiare qualcosa nella pubblica amministrazione per mettere in moto i sindacati,

che vedono in pericolo la vera base del proprio potere. nonostante il governo di Matteo renzi abbia presentato nulla più di una serie di promesse, le confederazioni sindacali hanno accelerato con le manovre di contrasto. poiché il 1° maggio è tradizionalmente il momento di massima esposizione mediatica per cgil, cisl e uil, la triade è andata all’attacco, mandando avanti anche le rock star amiche chiamate all’altrettanto tradizionale concerto di roma. ed ecco piero pelù, che dall’alto dei tanti soldi incassati tra dischi e concerti fa finta di essere un dipendente da 1500 euro: “non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro“. e soprattutto l’attacco al progetto di renzi sulla pubblica amministrazione: “il non eletto, ovverosia il boyscout di licio gelli deve capire che in italia c’e’ un grande nemico, un nemico interno che si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra“.una via di mezzo tra Beppe grillo e susanna camusso. e a proposito del leader della cgil, anche lei non si è risparmiata contro renzi, dal palco di pordenone: “Basta con sorrisi e annunci, servono riforme che cambino a fondo il paese“. le ha fatto eco il collega luigi angeletti della uil:

la polemica

Se i sindacati abbandonano il PdCosa è successo al Primo Maggio?

le confederazioni sindacali hanno accelerato con le manovre di contrasto. Poiché il 1° maggio è tradizionalmente il momento di massima esPosizione mediatica Per cgil, cisl e Uil

“Bisogna cambiare marcia, serve un governo che le cose le faccia“. e raffaele

Bonanni della cisl: “Basta teatrini, servono progetti chiari e trasparenti“.

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cultura

Ad aggiudicarsi per primo l’ambita statuetta Vittorio De Sica con Sciuscià, poi replicato nel 1950 con La-

dri di biciclette. Il 1957 firma poi il trionfo di Federico Fellini, con La Strada. Arriva quindi il bis con Le notti di Cabiria e nel 1960 l’Italia tocca quota 5 statuette con Orfeo negro, di Marcel Camus. 4 anni do-po Federico Fellini cala il tris con

Tracce Maturità: La Grande Bellezza, consigli per il temaIl 3 marzo del 2014, durante l’86esima notte degli Oscar, Paolo Sorrentino trionfava con La Grande Bellezza (foto by InfoPhoto), eletto Miglior Film Straniero dell’anno. Dopo quindici anni, dunque, l’Italia è tornata a vincere con il film che segue le peregrinazioni esistenziali del giornalista Jep Gambardella (Toni Servillo), sullo sfondo di una Roma opulenta annoiata e cafona che ha conquistato quasi ogni premio: 4 European Film Awards, 1 Golden Globe, 1 Bafta, 5 Nastri, 1 Globo d’Oro ed il Premio Oscar.

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8½. 12 mesi ancora e il regista ro-magnolo viene raggiunto da Vittorio De Sica che farà tripletta per merito di Ieri, oggi, domani. Poi nulla fino al 1971, anno di Indagine su un cit-tadino al di sopra di ogni sospetto, il capolavoro di Elio Petri. Nel 1972 De Sica cala il poker con Il giardino dei Finzi-Contini e ad ‘inseguire’ De Sica ovviamente Fellini, per la quarta volta trionfatore nel 1975 con Amar-cord. Nel 1990 Giuseppe Tornatore si aggiudica l’oscar con Nuovo cine-ma Paradiso, mentre due anni dopo si torna a festeggiare per merito di Mediterraneo, film di Gabriele Sal-vatores. E’ infine il turno di Roberto Benigni, con La vita è bella, nel 1999.Un riconoscimento atteso a lun-go, quindi, e che ha avuto un’onda lunghissima in Italia. A Roma sono state organizzate maratone dei film di Sorrentino e c’è chi si è attrezza-to per offrire a turisti e fan tour a pagamento sui luoghi del film, tut-ti esaltati e festanti per gli elogi a “La grande Bellezza”, a una Roma un po’ decadente, un po’ felliniana, che, comunque, si impone per la grandiosità e l’imponenza della sua storia artistica. Non ci è sembrato vero di poter gonfiare il petto d’orgo-glio per un film senz’altro meritevole dell’Oscar, ma soprattutto per quel-la rinnovata consapevolezza che la genialità e l’arte non  mancano agli italiani e non sono mai mancate. E così si sprecano, complimenti robo-anti, pacche amichevoli, frasi epiche che riguardano la vita e la storia del nostro indiscutibilmente grande Pa-ese. Almeno dal punto di vista del patrimonio artistico e monumenta-le. All’Italia precaria e sofferente di oggi, una boccata d’orgoglio ha fatto certamente bene, ma mentre ci pa-voneggiamo l’Italia, ad oggi, è quella che perde la sua bellezza. Il pensiero va immediatamente alla Pompei che cade a pezzi, ad una scempia gestio-ne del patrimonio artistico, che da anni non provvede in modo organico al restauro dei Monumenti e ad una politica museale che non favorisce il turismo culturale. Ecco, quello che forse ci saremmo aspettati di sen-tire è che, dopo l’orgoglio, venisse

promossa una nuova intenzione, una rinnovata sensibilità per certi temi.E invece politici e giornalisti non si sono fatti problemi a innalzare su-bito il film al rango di capolavoro e di punta di diamante della riscossa nazionale: è un “momento di orgo-glio italiano”, ha scritto su Twitter il nuovo capo del governo Matteo Renzi, mentre il suo ministro della cultura, Dario Franceschini, tra un crollo e l’altro a Pompei, ha espres-so l’auspicio che la vittoria sia “per l’Italia un’iniezione di fiducia in se stessa. Quando il nostro paese crede nei suoi talenti e nella sua creatività, torna finalmente a vincere”, senza considerare che proprio quella gran-de bellezza di cui si è tanto parlato è una bellezza in gran parte scom-parsa, inghiottita dalla volgarità, dalla rinuncia e dalla delusione dei personaggi. Non basta avere fiducia nel talento e nella creatività affinché le cose cambino. C’è la necessità di politiche ad hoc che preservino e incoraggino le gran-di bellezze che l’Italia è in grado di offrire al mondo.Lo stesso Jep Gambardella, il prota-gonista del film magistralmente in-terpretato da Toni Servillo, scrittore di un solo libro, diventato giornalista indolente e disincantato, ha su Ro-ma e sui suoi abitanti uno sguardo cinico e pessimista, accompagnato da un’ironia pungente e mondana. Tra feste decadenti e cene sulla sua terrazza con vista sul Colosseo, consuma la sua vitalità fino all’alba,

mentre il suo amico Romano (Carlo Verdone), che non trova a Roma il successo che aveva sognato come attore drammatico, se ne ritorna a vivere nel suo paese d’origine. Ro-mano e Jep sono due perfetti esempi di un paese che non crede più in se stesso. Non l’esaltazione della gran-dezza italiana.Come Gianni Riotta, sulla Stampa, ha giustamente osservato “Sorrenti-no firma il film dell’Italia rassegnata a non avere credibilità. Continuiamo così e finiamo eleganti straccioni a guardare il passato, vincendo magari un sacco di Oscar, ma senza un do-mani dignitoso”. Sorrentino ha dipin-to uno spaccato della nostra società, alla deriva morale ed etica, con tanto spreco di bellezza assoluta intorno.E pensare che l’Italia annovera ben 49 siti inseriti dall’Unesco nella li-sta del patrimonio dell’umanità su un totale di 981 siti in 160 nazioni del mondo. Deteniamo inoltre il record di nuove proposte, inserite nel variegato ventaglio di autorevoli candidature pronte ad affrontare un lungo e tortuoso iter burocratico per essere catalogate nella World Heri-tage List come patrimonio culturale e naturale. Eppure l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura ha ridotto le componenti di rappresentanza del nostro Paese. Siamo in possesso di grande risorsa, che comporta però anche un’enorme responsabilità. Quando saremo disposti ad assu-merla?

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l’anniversario

Un anno dopola scomparsa del DivoL’Italia ricordaGiulio Andreotti

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I l 6 maggio di un anno fa, attorno a mezzogiorno, il senatore a vita Giulio An-dreotti (foto by InfoPho-

to) moriva a casa sua, in Cor-so Vittorio Emanuele a Roma, all’età di 94 anni. Personalità politica tra le più durevoli e in-fluenti dell’intera storia dell’I-talia unitaria, Andreotti aveva guidato per ben 7 volte il Gover-no, presiedendo un ministero in 22 occasioni e occupando una poltrona in Parlamento in ogni singola legislatura repubblica-na, dal 1945 fino al 1991 come deputato e da lì fino al 2013 co-me senatore a vita. Nel 1942 fu tra i fondatori della Democrazia Cristiana, partito in cui militò e che a lungo diresse fino alla sua dissoluzione, nel 1994; anche in seguito restò nell’area popola-re, come esponente del PPI e dell’UDC.Oltre che per ciò che riguarda la sua sterminata attività poli-tica vera e propria, negli ultimi due decenni la figura di Giulio Andreotti è stata al centro del dibattito nazionale sopratutto a causa dei suoi “amichevoli rap-porti”, come li definirono i giu-dici della Corte d’assise di Pa-lermo, con numerosi esponenti di spicco della mafia, tra cui il boss Stefano Bontate. Tali rap-porti, che prefiguravano il rea-to di associazione a delinquere (non esisteva ancora il reato di associazione mafiosa), furono confermati fino alla primavera del 1980 (“una concreta collabo-razione”, scrivevano i giudici), ma il reato fu inteso come pre-scritto; Andreotti fu invece as-solto “per non aver commesso il fatto” per ciò che riguarda gli avvenimenti successivi a quella data. Nonostante la sentenza, le polemiche sulle relazioni con la mafia continuarono anche negli anni successivi, persino durante il funerale, e il mistero che ha sempre circondato la figura del Divo gli è certamente soprav-vissuto.

nel 1942 fU tra i fondatori della democrazia cristiana, Partito in cUi militò e che a lUngo diresse fino alla sUa dissolUzione, nel 1994

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news

La Camera approva il Decreto Lavoro. Cosa cambia?

Con 279 voti favorevoli, 143 contrari e solo 3 astenuti la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva

il Dl lavoro, che ora è una legge a tutti gli effetti.Punti forti del nuovo testo legisla-tivo, secondo il governo Renzi, so-no  le norme sui contratti a tempo e quelle sull’apprendistato. Da ora, infatti, sarà possibile stipulare con-tratti fino a 36 mesi senza causale (ossia senza una ragione specifica) e sarà possibile prorogare un contrat-to per cinque volte. Fissato anche un tetto di precari pari al 20% dell’orga-nico stabile: in caso di violazione, il datore di lavoro deve pagare una multa ma non ha più l’obbligato di stabilizzare i lavoratori assunti fuori quota.Il ministro Poletti esprime soddisfa-zione e dichiara convinto che: “Da adesso le imprese potranno assu-mere senza preoccupazioni“. Soddi-sfazione anche da parte del Premier Matteo Renzi che su Twitter svela: “Senza quel decreto Electrolux oggi non avrebbe firmato” (leggi qui tutti i dettagli sul caso Electrolux)

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15n°5 maggio 2014

calcio

L’allenatore spagnolo si dice fiducioso sul percorso di crescita del Napoli e non mostra preoccupazione per le difficoltà incontrate da Bigon

I n questi giorni il club di De Laurentiis sta conti-nuando a monitorare la situazione di mercato e ad

applicare interventi di restyling alla sede di allenamento dei par-tenopei.Rafa Benitez, tecnico della squa-dra azzurra, ha voluto esprimere un’opinione in merito attraverso il proprio portale ufficiale.“La SSC Napoli sta facendo de-finitivamente degli enormi passi avanti.Questo, ovviamente, non garan-tisce il successo, ma aiuta cer-tamente ad andare avanti nel futuro.In questi giorni sono stato in-formato della  situazione  dei lavori di adeguamento previsti per il nostro centro tecnico di Castel Volturno per la prossima stagione.Una piscina per aiutare la pre-venzione e il recupero degli in-fortuni, nuove attrezzature per la palestra, una zona dedicata all’addestramento dei portieri, migliorie dei campi di allena-mento, così come agli spoglia-toi per i giocatori e gli uffici dei collaboratori nel Centro, sono un passo avanti. Un messaggio ai nostri giocatori e tutti colo-ro che potrebbero arrivare, la dimostrazione che vogliamo es-sere più competitivi.Un aspetto che non dimentichia-mo in questi giorni è il confronto con i nostri giocatori (a prescin-dere se andranno al Mondiale o meno), con i loro selezionatori e agenti, in modo da essere sicuri

Benitez: “Il mercato? Koulibaly è solo l’inizio”

che inizieremo la prossima sta-gione nelle migliori condizioni possibili.Anche in questo periodo sono costantemente in contatto col Presidente, i suoi collaboratori e tutti i giorni con Riccardo Bi-gon e il mio staff tecnico. Insieme analizzeremo la rosa e i possibili rinforzi. L’arrivo di Koulibaly au-

menta la concorrenza in difesa, un altro passo avanti, ma non ci fermeremo qui, stiamo ancora cercando i giocatori giusti per il nostro progetto, profili che pos-sano dare garanzie sia per il pre-sente che il futuro della nostra squadra. Sempre Forza Napoli!”.Il mister spagnolo sembra abba-stanza soddisfatto e ottimista.

di Gianluca Milo

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