La fionda di maggio2014

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Maggio 2014 Dopo l’infausto evento verificatosi a Gioia del Colle, con la chiusura del passaggio a livello su via Dante, non è difficile, accostare e fare similitu- dini con i primi versetti del terzo canto dell’inferno di Dante Alighieri. Volendo creare una figura al- legorica della porta “infernale” pensata e descritta dal sommo poeta, possiamo riferirci al ruvido muro divisorio sorto sull’ex passaggio a livello di Via Dante. L’antinferno, per il poeta, è una sorta di luogo dove vengono puniti gli ignavi. Nel nostro tempo, gli ignavi, a voler usare una metafora, sono gli am- ministratori di ieri e di oggi che hanno accettato su- pinamente le imposizioni delle Ferrovie dello Stato, senza prima aver cercato soluzioni alternative e migliorative, rispetto alla semplice chiusura. Oggi, a causa di quella inerzia, sulla riva dell’Acheronte (il nostro sottopasso pedonale), primo dei fiumi in- fernali (le vie addolorate e dissestate di Gioia del Colle), il traghettatore Caronte - Povia guida le vite dei cittadini gioiesi, dirigendoli verso l’ abbandono… Corre l’obbligo di ricordare che la chiusura dei due passaggi a livello presenti in paese, (quello sulla via del Cimitero, chiuso da qualche anno, e quello su Via Dante) è stata fortemente voluta e supportata dal Sindaco Povia nel corso del suo secondo mandato da sindaco, ostacolata dema- gogicamente dal sindaco Longo e infine porta- ta a compimento nell’attuale mandato Povia ter. Per non parlare, poi, di un progetto che RFI avrebbe dovuto realizzare ma che, dopo svariate e complesse trattative con l’ente comunale, di fatto non si è più, volutamente, compiuto. Parlo della mancata attuazi- one del previsto raddoppio del ponte di Via Giovanni XXIII. E’ proprio il caso di dire che il diavoletto ci mette sempre le sue corna…. Infatti, parrebbe, ma noi non ci crediamo, che in quella zona vi erano suoli “amici” e che a causa di questo fastidioso inconveni- ente, qualcuno ritenne inutile realizzare l’intervento per creare servizi alla collettività. Oltre quel bloc- co di cemento di Via Dante, c’è un intero quartiere privo di servizi, popolato da circa duemila anime che soffre e si sente emarginato da questa scelta. In questa brutta vicenda vi è solo una verità: siamo in un paese reso inaccessibile per residenti e forestieri. Nel 2014 a Gioia, è sorto un nuovo Muro di Berlino! Maria Castellaneta A cura del Movimento Solidarietà e Partecipazione di Gioia del Colle (Ba) con sede in via Ugo Bassi, 16 - Distribuzione gratuita - Stampato in proprio “Lasciate ogne speranza, voi ch’ intrate” « ‘Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. (…) » La porta dell’inferno - Dante Alighieri Benvenuti a Gioia del Colle (“provincia di Berlino”)

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"La Fionda", foglio informativo del movimento Solidarietà e Partecipazione

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Maggio 2014

Dopo l’infausto evento verificatosi a Gioia del Colle, con la chiusura del passaggio a livello su via Dante, non è difficile, accostare e fare similitu-dini con i primi versetti del terzo canto dell’inferno di Dante Alighieri. Volendo creare una figura al-legorica della porta “infernale” pensata e descritta dal sommo poeta, possiamo riferirci al ruvido muro divisorio sorto sull’ex passaggio a livello di Via Dante. L’antinferno, per il poeta, è una sorta di luogo dove vengono puniti gli ignavi. Nel nostro tempo, gli ignavi, a voler usare una metafora, sono gli am-ministratori di ieri e di oggi che hanno accettato su-pinamente le imposizioni delle Ferrovie dello Stato, senza prima aver cercato soluzioni alternative e migliorative, rispetto alla semplice chiusura. Oggi, a causa di quella inerzia, sulla riva dell’Acheronte (il nostro sottopasso pedonale), primo dei fiumi in-fernali (le vie addolorate e dissestate di Gioia del Colle), il traghettatore Caronte - Povia guida le vite dei cittadini gioiesi, dirigendoli verso l’ abbandono…Corre l’obbligo di ricordare che la chiusura dei due passaggi a livello presenti in paese, (quello sulla via del Cimitero, chiuso da qualche anno, e quello su Via Dante) è stata fortemente voluta

e supportata dal Sindaco Povia nel corso del suo secondo mandato da sindaco, ostacolata dema-gogicamente dal sindaco Longo e infine porta-ta a compimento nell’attuale mandato Povia ter.Per non parlare, poi, di un progetto che RFI avrebbe dovuto realizzare ma che, dopo svariate e complesse trattative con l’ente comunale, di fatto non si è più, volutamente, compiuto. Parlo della mancata attuazi-one del previsto raddoppio del ponte di Via Giovanni XXIII. E’ proprio il caso di dire che il diavoletto ci mette sempre le sue corna…. Infatti, parrebbe, ma noi non ci crediamo, che in quella zona vi erano suoli “amici” e che a causa di questo fastidioso inconveni-ente, qualcuno ritenne inutile realizzare l’intervento per creare servizi alla collettività. Oltre quel bloc-co di cemento di Via Dante, c’è un intero quartiere privo di servizi, popolato da circa duemila anime che soffre e si sente emarginato da questa scelta. In questa brutta vicenda vi è solo una verità: siamo in un paese reso inaccessibile per residenti e forestieri. Nel 2014 a Gioia, è sorto un nuovo Muro di Berlino!

Maria Castellaneta

A cura del Movimento Solidarietà e Partecipazione di Gioia del Colle (Ba)con sede in via Ugo Bassi, 16 - Distribuzione gratuita - Stampato in proprio

“Lasciate ogne speranza, voi ch’ intrate”« ‘Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore,

per me si va tra la perduta gente. (…) »La porta dell’inferno - Dante Alighieri

Benvenuti a Gioia del Colle (“provincia di Berlino”)

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Il Comando dei vi-gili urbani di Gioia ha notificato alla Coop l’ordinanza di chiusura del centro commerciale, da es-eguire entro trenta giorni dalla notifica. Dunque la sorte del centro commerciale “Le Torri” sembra definitivamente seg-nata. Un aprile in-fausto per il nostro paese, se a ciò aggi-

ungiamo anche l’avvenuta chiusura del passaggio a livello! Due episodi simbolo di come a Gioia la polit-ica si faccia con approssimazione e basso senso di re-sponsabilità. Nel 2001 Povia (durante il suo secondo mandato) ebbe la possibilità di apportare varianti al piano regolatore con un atto di indirizzo del consiglio comunale, teso a modificare la destinazione d’uso di quelle aree, ma non lo fece, preferendo la scorciatoia più rischiosa delle autorizzazioni dirigenziali, suc-cessivamente bocciate dalla giustizia amministrativa. Chi pensa che i sigilli sulla via di Acquaviva possa-no autorizzare qualcuno a cantare vittoria, si sbaglia di grosso. In queste drammatiche partite ci perdono tutti. In primis, una onorata attività commerciale e i suoi lavoratori che sperimentano sulla propria pelle la dura legge di una politica fatta con spregiudicatezza e improvvisazione, da politici sedicenti “pragmatici”. In secondo luogo, tutta la collettività che sarà costret-

ta a pagare un prezzo altissimo, a causa dei probabili risarcimenti economici che corrisponderà agli oper-atori economici danneggiati. La politica è ben altra cosa, è rispetto delle regole. È pianificazione dello sviluppo non solo edilizio o economico, ma anche del contesto sociale ed urbanistico della comunità in cui viviamo. Povia ha “manipolato” un territorio vasto dove si potevano realizzare scuole moderne (sostitu-endole ad esempio alle vecchie Mazzini e Losapio); dove si poteva realizzare, ad esempio, una cittadella dei servizi destinati ai cittadini e alle imprese; dove si potevano allestire spazi per la creazione di incu-batori per le microimprese e per le imprese artigia-nali. Forse un giorno, quando ci lasceremo alle spalle tutta questa penosa vicenda fatta di insulti e carte bollate, potremo finalmente ridisegnare il profilo ur-banistico della città con le scelte fatte dalla politica e non dai comitati di interessi! Scelte all’insegna del-la trasparenza e del rispetto delle regole. In questo modo, se un giorno potremo trasferire alcune delle attività pubbliche in queste zone periferiche, potremo alleggerire il centro urbano dal problema del traffico e dei parcheggi che si crea nelle ore di punta dei giorni feriali (altro che parcheggi a pagamento!). Fornendo strutture nuove, più sicure e funzionali alle attività scolastiche o ai su citati servizi. Parcheggi; imprese; spazi; strutture. Nuova economia che gira attorno ad una zona nuova di Gioia. Sviluppo, sostenibilità e socialità. Con trasparenza. Insomma, il trionfo della politica del fare ma anche del rispetto delle leggi!

Rebajas(!): Saldi di fine politica!Aprile amaro per Gioia del Colle: chiudono Ipercoop e passaggio a livello

Mimmo Covella

Il 22 aprile scorso, il nostro amico Mimmo Castel-laneta, nel chiostro comunale, ha mostrato all’intera cittadinanza l’inaspettata presenza di un’oasi na-turale, da lui scoperta, a pochis-simi chilometri dal centro abitato. Un vero e proprio “paradiso ter-reste” immerso nel territorio gioi-ese, paradossalmente ubicato in una zona denominata dell’ “ac-qua mùscit(e)”. Esso, infatti, sorge all’interno delle vasche di spandimen-to dei reflui del depuratore di Gioia del Colle (in buona sostanza la fogna). La cosa più sorprendente é che, no-nostante tutto, la natura sia riuscita a riappropri-arsi del proprio territorio, avviando un ecosistema naturale e determinando condizioni ottimali per la proliferazione di uccelli stanziali. Il sito s’è di-mostrato ottimale anche come luogo di sosta per altre specie migratorie, di notevole interesse.

Durante la serata, Mimmo ci ha mostrato numerosis-sime e meravigliose fotografie, da lui scattate, che documento circa 50 diverse specie di uccelli, alcuni di

loro considerati a rischio di estinzione (codice rosso), che necessiterebbero, evidentemente, di particolari attenzi-oni al fine di tutelarne la salvaguardia. Gioia del Colle deve non solo difen-dere questo “paradiso terrestre”, ma anche valorizzarlo sotto il profilo ambientale (tramite un processo di fitodepurazione naturale), didattico (attraverso visite scolastiche, aree di osservazione naturalistiche, ecc.) e,

infine, turistico, in particolare se si considera che l’oasi naturalistica si estenda a poche centinaia di metri dall’ingresso dell’area archeologica di monte Sannace e del Parco regionale di Lama San Giorgio.

Un paradiso terrestre a Gioia del Colle

Francesco D’Aprile

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Ripartire dalla periferie. E’ lo spirito col quale, insieme al gruppo politico di Pro.di.Gio, il Movimento Solidarietà e Partecipazione ha elaborato una serie di proposte di rimodulazione della TARI, la nuova tassa sui rifiuti che andrà a sos-tituire la pur giovane TARES. La nostra preoccupazione è stata sempre quella di investire le risorse per proteggere i più deboli, dare loro nuove opportu-nità, impedire che le tenaglie sempre più pressanti del fisco e della crisi finis-cano per consumare le ultime speranze di un’esistenza migliore per molti nostri concittadini. Abbiamo pertanto provato a proporre una serie di esenzioni e ri-duzioni, atte a garantire al tempo stesso giustizia ed equità sociale. Provando a spostare il peso della tassa sulle cat-egorie più ricche e abbienti e, al tempo stesso, privi-legiare e aiutare le nuove imprese che con coraggio vorranno investire ed assumete nel nostro territorio. Andiamo con ordine. Abbiamo proposto l’esenzione totale per 3 anni dal pagamento della tassa per tutte le nuove imprese che verranno ad insediarsi a Gioia, prolungando tali benefici laddove l’impresa stessa garantisse nuove assunzioni a tempo determinato. Un incentivo, insomma, alla crescita. Rispetto alla proposta dell’Amministrazione di prevedere riduzi-oni a quei cittadini con redditi ISEE inferiori a 7.000 euro, noi abbiamo previsto una serie di scaglioni che porterebbero vantaggi sino a famiglie con red-diti inferiori ai 18 mila euro. Uno sguardo anche alla natalità, sempre più in calo nel nostro paese, e alle famiglie. Riduzioni sostanziose anche per quelle famiglie che avranno il dono di nuovi nati, a partire dal 2014. Riproporremo nuovamente la mia proposta

di un fondo antiusura, che preveda esenzione totale per tutti coloro che denunceranno reati di usura, corru-zione e concussione. Un messaggio di legalità che le istituzioni potreb-bero lanciare a quelle frange crimi-nali che agiscono ormai in ogni parte d’Italia, approfittando della crisi e della disperazione di tanti cittadini.Ancora, insieme alle periferie socia-li, abbiamo ipotizzato interventi atti a sostenere la crescita, la sostenibilità ed il recupero delle periferie urbane. Dal Centro Storico a quartieri come la 167, la periferia ovest della Città (quella ferita dalla chiusura del pas-saggio a livello), con riduzioni alla TARI per tutti quegli esercizi com-merciali che vorranno scommettere

su zone di questa Città dimenticate e abbandonate. Infine, ulteriori e notevoli riduzioni abbiamo previsto e proposto all’Amministrazione per le famiglie con a carico componenti diversamente abili, per le ON-LUS e per i locali di Associazioni di carattere sociale e culturali e per quegli esercizi che rinunceranno a detenere presso i loro locali slot machine e le video-lottery, macchinette diaboliche che hanno distrutto la vita a decine di famiglie. Insomma, i gruppi di lavoro congiunti di Pro.di.Gio. e Sep, hanno lavorato per set-timane al fine di partorire una proposta migliorativa relativa alle agevolazioni TARI, nella speranza che l’Amministrazione guidata dal Sindaco Povia, che ci ha sempre tacciato di non essere propositivi, voglia con serietà prenderle in considerazione. Sarebbe un buon passo avanti per le politiche sociali di questo Paese.

Enzo Cuscito

Le nostre proposte per una maggiore equità fiscale e per favorire lo sviluppo

Cultura e volontariatoIn questo numero vi vogliamo presentare L’Associazione Meridiana ONLUS che opera sin dal 2000 con l’obiettivo di promuovere e valorizzare i beni culturali e paesaggistici di Gioia del Colle e del suo territorio. Gli esperti dell’Associazione lavora-no in diversi campi della conoscenza (Archeologia, Scienze Naturali, Storia dell’arte, Storia locale, Ar-chitettura, Restauro, Storia della scienza) proponen-do lo svolgimento di diverse attività, tra cui quello di guida turistica e naturalistica, di scavo archeologico, di restauro di beni culturali, di educazione ambien-tale, di ricerca storico-scientifica e di organizzazione di eventi culturali. “CULTour, porte aperte ai beni culturali”, rappresenta l’evento di punta organizzato

dall’associazione in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Gioia del Colle come risposta locale all’annullamento della Settimana della Cultura na-zionale. Con “Porte aperte ai beni culturali” é stato possibile visitare, ma sopratutto apprezzare con occhi diversi,grazie al brillante lavoro di valo-rizzazione effettuato dai volontari dell’associazione, patrimoni storici,culturali ed ambientali del nostro paese,quali Palazzo San Domenico,Palazzo Eramo,il Cimitero Monumentale o i giardini di Villa Colombo.Se avete competenze e tempo da mettere a dis-posizione della collettività rivolgetevi pure all’associazione e contribuite al bene comune!

Pasquale Redavid

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Tempo fa il nostro primo cittadino intervenendo in un dibattito, ha definito certa opposizione, la nostra, come “rimestatrice del fango”. Mai espressione fu più corretta! Quanto ci piacerebbe che non ci fosse la benché minima traccia di fango a intorbidire le limpide acque della gestione della cosa pubblica. Con una certa puntualità, tuttavia, degna di una terapia antibiotica, emergo-no omissioni più o meno colpevoli. Eccoci qua, quindi, carissimi lettori, a raccontare l’ennesimo episodio “singolare” che vede protagonista la nostra Amministrazione comunale.Nell agosto del 2013 è aggiudicata la gara di appalto affinché il palazzo utilizzato per ospitare la biblioteca comunale (pala-zzo Serino) sia ristrutturato per essere adibito a cen-tro interculturale e sportello per l’integrazione socio sanitaria per gli immigrati, sino a qui niente di strano, anzi l’iniziativa è a nostro avviso degna di rilievo. L’appalto dei lavori è vinto da una ditta di Trani, ma “more solito” quando c’è una gara di appalto ecco che compare un po’ di fango, quel poco che basta ai noti rimestatori per porre quesiti, quesiti che rimangono

senza risposte. Nell’ottobre del 2013 i consiglieri Lucilla e Cuscito pon-gono un’interpellanza in merito alla richiesta o meno da parte dell’Ufficio Tecnico, di un parere tecnico (obbli-gatorio) alla Sovraintendenza ai beni architettonici della Provincia, essendo il palazzo in questione soggetto a tale vincolo. Il regolamento comunale prevede che si risponda alle interpel-lanze entro quindici giorni. Secondo voi hanno risposto? Certo che no!Se il problema fosse solo che dopo ben sei mesi chi ha il dovere legale e morale di dare legittime risposte a chi rappresenta una parte di cittadini, non ha ancora risposto sarebbe ben poco.La ciliegina sulla torta è che la nos-

tra amministrazione è stata citata in giudizio pres-so il TAR da una ditta partecipante alla sopraci-tata gara di ristrutturazione, che evidentemente ha visto lesi i propri diritti e che i lavori di ris-trutturazione saranno presumibilmente sospesi. Chi rimesta, quindi, anche questa volta ci ha vis-to bene e chi deve rispondere, ora risponderà!

Habent sua fata libelli (E le biblioteche?)

Finalmente, con il ritardo di un anno, è arrivata la parola “fine” al procedimento di richiesta del Refer-endum per abrogare democraticamente la delibera di Giunta del 2012 che esternalizza la riscossione dei tributi e di tutte le entrate comunali. La parola fine l’ha scritta la commissione insediata dal Consiglio Comunale (come vuole lo statuto Comunale) per sta-bilire la legittimità della richiesta referendaria fatta dal Comitato Promotore. Non riproporrò il testo delle motivazioni addotte dalla Commissione per stabilire l’inammissibilità del Referendum. Sicuramente pos-so e devo dichiarare tutta l’indignazione che ha per-vaso il Comitato, nel leggere la maestria utilizzata dai Commissari per giustificare una decisione, che nega il diritto di esprimersi dei cittadini, ancora più sudditi di prima perché impossibilitati a parlare. Chi ha già avuto modo di leggere il provvedimento della Com-missione avrà avuto le stesse perplessità che vado ora a elencare (per ora solo un elenco da sottoporre a tutti i membri del Comitato Promotore per valutare quali misure adottare per resistere alla decisione presa). Prima perplessità: per 4/5 del testo si parla di delibera approvata facendo riferimento a un atto di Consiglio Comunale del 2001, tuttavia, poi, nelle conclusioni, si dice che la delibera non è argomento da trattare in Consiglio Comunale, quindi non sottoponibile a Referendum. Mah !!! Altra perplessità: Il provvedi-

mento di cui si chiedeva l’abrogazione è un atto am-ministrativo di natura locale, ma per giustificare il NO al procedimento referendario si fa riferimento all’ordinamento generale dello Stato, che non per-mette ai cittadini di intervenire sulle scelte politiche di una Amministrazione quando gli atti sono frutto di mediazione politica. Doppio Mah !!! Non per ultima, infine, un’altra perplessità: si afferma nel documento della Commissione che la comunità avrebbe un danno economico dall’eventuale abrogazione della Delibera di Giunta perché ci troveremmo nella condizione di pagare una penale alla ditta vincitrice della gara (la Cerin) e un mancato guadagno per il blocco delle riscossioni. Mi permetto di far notare che quando è stato richiesto il referendum, la Cerin non esisteva nel nostro attuale ordinamento in tema di riscossione di Tributi. Se poi la Giunta ha deciso comunque di affi-darle questo servizio è una responsabilità da addebita-re alla Giunta, non certo ai cittadini. Per ora mi fermo a queste perplessità. Le azioni future saranno decise dal Comitato che mi onoro di presiedere. Quel che è certo che il diritto al voto e alla Democrazia è stato leso e qualcuno dovrà presto spiegarci se abbiamo ra-gione o torto, e lo dirà la Giustizia cui ci rivolgeremo.

Un NO secco alla democrazia... andiamo bene...

Franco Gisotti per il Comitato Promotore Referendum

Pasquale Redavid