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PERIODICO DI APPROFONDIMENTO DELL’AUSER NAZIONALE ONLUS 3 MAGGIO GIUGNO 2015 STARE DENTRO AL CAMBIAMENTO 2: L’abbraccio solidale della sartoria di Empoli 3: Legnano (MI), 17 rifugiati del Gambia diventano volontari Auser 5: “Se non sai non sei” 6: Per non dimenticare Portella 8: Inaugurata la Sartoria Sociale

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PERIODICO DI APPROFONDIMENTODELL’AUSER NAZIONALE ONLUS

3MAGGIOGIUGNO

2015

STARE DENTRO AL CAMBIAMENTO

2: L’abbraccio solidale della sartoria di Empoli3: Legnano (MI), 17 rifugiati del Gambia diventano

volontari Auser

5: “Se non sai non sei”6: Per non dimenticare Portella8: Inaugurata la Sartoria Sociale

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IN QUESTO NUMERO

AUSER INFORMA

EDITORIALE Stare dentro al cambiamento 1

AUSER RACCONTA L’abbraccio solidale della sartoria di Empoli alle donne di Kilis 2

Legnano (MI), 17 rifugiati del Gambia diventano volontari Auser 3

“Se non sai non sei” 5

Per non dimenticare Portella 6

L’Auser Trani inaugura la Sartoria Sociale 8

LA VOCE DELLE DONNE 9

Spazio ai corrispondenti 10

Noi Auser 13

Direttore responsabileGIUSY COLMO

Hanno collaborato a questo numeroGIUSY COLMO, ENZO COSTA, MARICA GUIDUCCI, VILMA NICOLINI, VINCENZO PALERMO, FABIO PICCOLINO

Direzione, redazione, amministrazioneVia Nizza, 154 - 00198 RomaTel. 068440771 - Fax [email protected] www.auser.it

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Impaginazione e stampaO.GRA.RO. Roma

EditoreAUSER NAZIONALE - ONLUS

Aut. Trib. N. 00195/91 del 09/04/91Distribuzione gratuita

la foto di copertina è stata scattata da Fabio Piccolino

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Il disegno di legge delega per la ri-forma del Terzo Settore è all'esamedella prima commissione del Senato, igiorni scorsi sono iniziate le audizionidelle parti sociali precedute dalla rela-zione del Senatore Lepri, si continuaa discutere su quale anima e sensodare alla riforma di un settore impor-tante, delicato e molto diversificato. Il ddl definirà la cornice quadro in cuidovranno muoversi i decreti delegatiche andranno a innovare e sostituiretutte le attuali leggi che normano l'at-tività di tutto il Terzo Settore dal vo-lontariato, alla promozione sociale,alla cooperazione e impresa sociale.Molto è cambiato dal primo testo cheil Consiglio dei ministri consegnò allaCamera e tutto lascia capire che an-cora molto cambierà nel passaggio alSenato, il testo licenziato dalla Ca-mera va rafforzato restituendo equili-brio tra tutti i diversi soggetti checompongono il Terzo Settore e met-tendo in risalto la volontà di promo-zione e non di soli obblighi e controlli,che devono comunque essere pre-senti, ma senza perdere mai di vistale finalità no profit e sociali che ilTerzo Settore produce.Certo c'è bisogno di più trasparenzae, visti anche gli ultimi avvenimenti,di legalità ma non dimenticando maiche parliamo di 4,7 milioni di citta-dini attivi che si prendono cura deibisogni delle persone più fragili e deibeni comuni. Dopo una prima impo-stazione che vedeva la promozionedella sola impresa sociale, come mo-dello di sviluppo futuro, la discus-sione si è molto articolata e ha avutobisogno anche di momenti forti disollecitazione al riequilibrio, vedi l'as-semblea auto convocata del volonta-riato, comunque il ddl ha avuto ilpregio di riattualizzare una discus-sione sull'intero Terzo Settore cheper troppi anni si è rimandata. Final-mente si ridiscute del ruolo dei varisettori che lo compongono ma so-prattutto della rigenerazione neces-saria in una fase di cambiamentogenerale, della necessità del supera-mento di una visione storica è ormai

datata tra volontariato laico e catto-lico, si è preso atto della necessità dilavorare in rete e dentro una logicasempre più specializzata e meno im-provvisata, della apertura alle giovanigenerazioni per rigenerare idee, pra-tiche e contenuti dell'azione volonta-ria, della necessità di uscire daglischemi consolidati, dell'importanzadel ruolo culturale ed educativosvolto dal volontariato, dei luoghi emodi plurimi in cui viene esercitato.È ancora presto per esprimere ungiudizio e per valutare cosa e comecambierà il Terzo Settore, solo unacosa è certa: il cambiamento è giàiniziato.Dentro questo contesto l'Auser haavviato un processo di autoriorganiz-zazione che partendo dalla confe-renza nazionale inizia a scendere neiterritori per poi diventare materia didiscussione e di consolidamentodelle decisioni nella prossima tornatacongressuale. I punti fermi e l'azionesono ben descritti nel nostro progettosociale, le centralità restano il Territo-rio e la Persona, come è chiaral'azione che rimane rivolta prevalen-temente verso le fragilità dell'etàadulta, promuovendo le politiche perrealizzare una cittadinanza attiva ri-volta a tutte le età. Abbiamo avviatoun processo che ci farà ripensare ilmodello organizzativo della nostra as-sociazione, a partire dai rapporti edalle convenzioni con gli enti territo-riali, che ha già prodotto un nuovomodo di comunicare le nostre azioni,il bilancio sociale è solo un primo, im-portante, passo verso la "nuova"Auser che non dovrà mai perdere ilproprio profilo "volontario" che non èfatto solo di dono e di gratuità ma so-prattutto di libertà nell'azione del vo-lontario. Questo è un presuppostoetico non ideologico, una persona eti-camente motivata e sensibile simuove spontaneamente, non a casoil volontariato nelle emergenze è piùveloce delle istituzioni, riesce ad in-tervenire subito andando incontroalle esigenze delle persone. Nel ren-dere organizzato il nostro lavoro non

dovremo mai ca-dere nella tenta-zione di renderloomologo cancel-lando la fantasia ela vitalità che soloil territorio è ca-pace di generareed esprimere.L'obiettivo èchiaro: lavorare liberamente dentroun quadro di regole condivise che ciconsenta di operare in sicurezza riu-scendo a dare all'Auser una dimen-sione unica e importante, masoprattutto, poiché lavoriamo con eper le Persone, che sia in grado di ge-nerare "amore".Per rafforzare questo percorso neigiorni scorsi abbiamo presentato unaricerca realizzata per Auser da "Ser-vizi Nuovi" sul tema "Il volontariatonel quadro delle istituzioni sociali, lepossibilità e i limiti della gratuità"esprimo un paio di riflessioni natenella tavola rotonda della presenta-zione e che si legano all'attualitàdella riforma del Terzo Settore.Donare è una bella risposta all'indivi-dualismo nelle sue molteplici forme,che ci proietta in una dimensionedove l'importanza del legame, dellarelazione diventa il motore di ogniazione, idea, progetto. Non unastratto imperativo morale, ma unarealtà concreta che si esprime neimodi più diversi: lavoro, tempo, pro-fessionalità, risorse economiche. Unmondo dove regole e confini appa-iono sempre meno certi e visibili, do-nare equivale ad ampliare epotenziare il Se, doniamo perché ciserve donare, perché ci fa bene.Tutte le persone che fanno volonta-riato mettono a disposizione tempo,competenze, azioni, fanno del beneagli altri e a se stessi. Questa è lavera "gratuità" non il controllo buro-cratico della pezza giustificativa cheaccompagna un modestissimo rim-borso delle spese sostenute. Forse èpiù importante fare del bene anzichécurarsi tanto del come. La discus-sione è aperta.

1EDITORIALE

AUSER INFORMA

Stare dentro al cambiamentoEnzo Costa, presidente nazionale Auser

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A Empoli la sartoria dell’Ausersorge in un’area residenziale, ap-pena fuori città, in un ex asilo nido.Il comune ha affidato all’Auser incomodato d’uso questo edificio a unpiano circondato da un bel giardino.All’interno nelle sale luminose è untripudio di stoffe colorate, ben ordi-nate negli scaffali a tutta parete.Campeggia nel corridoio uno stri-scione di stoffa dipinto a mano “Sesmetti di imparare, incominci a in-vecchiare”. In questo spazio acco-gliente operano le volontariedell’Auser; si ritrovano qui per cu-cire e dipingere, ma anche per ami-cizia e per pensare a nuovi progettidi solidarietà. La sartoria di Empoliè una delle oltre 50 dell’Auser To-scana e come le altre ha la sua spe-cialità. Le volontarie si dedicano aibambini, confezionano vestitini, co-pertine, lenzuolini che vengono spe-diti in Guinea Bissau, Senegal,Sahara Occidentale, Bielorussia.A centinaia di chilometri di di-stanza, in un altro luogo e in un’altranazione, troviamo Kilis. È una citta-dina turca a pochi kilometri dal con-fine con la Siria. La sartoria è situatain un capannone in muratura, inparte ancora in costruzione. All’in-terno è piuttosto buio perché non cisono finestre, la luce entra dallaporta che dà sulla strada; dispostein fila quattro macchine da cucire diquelle a pedale, nelle ceste sul pavi-mento è un tripudio di colori. Sonoanimaletti di pezza, vestitini perbambini e coperte all’uncinetto. Inquesto spazio angusto si ritrovanoogni giorno un gruppo di donne si-riane profughe in Turchia; donneche sono fuggite con i loro bambinialla violenza della guerra e all’avan-zata dell’Isis. Hanno perso tutto, laloro casa, i loro familiari. Era un destino che queste due re-altà così distanti dovessero incon-trarsi per conoscersi e dare vita a

un rapporto duraturo. Il primo in-contro è avvenuto a maggio. Ledonne della sartoria di Kilis hannoinviato un video che le riprendementre lavorano, raccontano dellaloro vita, della famiglia perduta, sa-lutano le loro amiche lontane conun gesto della mano, in italiano di-cono “Ciao amiche, ci piacerebbeconoscervi”. È una scena toccante,alla proiezione sono presenti tuttele volontarie della sartoria, LorettaLavorini, la responsabile, il presi-dente dell’Auser della Toscana,Giovanni Forconi e per l’Auser na-zionale, io stessa. Isabella Chiari,docente dell’Università di Roma LaSapienza e promotrice in Italiadell’Associazione Amal for educa-tional prende la parola e racconta lastoria di queste donne, della lorofuga dalla Siria dove è in corso daquattro anni una feroce guerra, delloro dolore, della strada percorsaper trovare rifugio in Turchia, delloro progetto di vita e di lavoro,della speranza nel futuro, del desi-derio di ritornare alle loro case. Ilvideo riprende Kilis, una cittadinadi 99 mila abitanti, che ospita piùdi 45.000 profughi siriani, quasitutti proveniente da Aleppo e dalnord della Siria; vivono in campitendati, non hanno il permesso di

lavoro e i loro bambini non vanno ascuola. L’Associazione Amal for Educationsi prende cura di più di cento fami-glie siriane profughe, circa 700 per-sone. Ha creato una casa famigliaper gli orfani, abitazioni per cin-quanta famiglie, distribuisce quoti-dianamente pane, latte, pannoliniper i neonati e ha costruito un asiloe un centro educativo per bambini eadulti, dove si insegna la linguaturca. Il laboratorio di sartoria è unprogetto dedicato alle donne, unmodo per aiutarle, partendo dal-l’esperienza già in loro possesso, aperfezionare un’attività che potràrenderle autonome in qualunqueluogo si troveranno a vivere (in Tur-chia, ma anche in Siria e altrove).Ma la sartoria è molto di più, è unluogo tutto loro, dove incontrarsi li-beramente, esprimere la loro creati-vità e ritrovare un senso di utilità edi rispetto per se stesse.Non c’è tempo da perdere, da duevaligie logore, saltano fuori i manu-fatti inviati in dono dalle amiche si-riane. Le volontarie dell’Auserammirano le bamboline, gli animalicolorati, le insolite tecniche all’unci-netto, le studiano, le confrontanocon le proprie e poi via è il momentodi ricambiare il gesto di amicizia. Si

2 AUSER RACCONTA

L’abbraccio solidale della sartoriadi Empoli alle donne di KilisMarica Guiducci

AUSER INFORMA

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aprono grandi scatoloni di cartone esi riempiono di stoffe, fodere, filo-forti per cucire a macchina, lane,cotoni, cerniere. Le amiche sirianeavranno bisogno di materia primaper le loro creazioni. E non solo, sipensa ai bambini e si riempionoaltri scatoloni di vestitini, di coper-tine, di splendide Pigotte. Infinemodelli di carta preparati con curaper riprodurre capi di vestiario perdonne e bambini. C’è ancora tempo per girare unvideo. È la volta delle volontarie diEmpoli di raccontare se stesse, leloro storie di vita, riprendere le lorocreazioni artigianali, la sartoria, ilgiardino, mandare a memoria i sa-

luti in arabo alle loro amiche lon-tane. Non è un addio. Perché aKilis, sono in attesa degli scatoloniin viaggio via terra e di vedere ilvideo per conoscere i volti delle loroamiche toscane. Ma soprattutto

aspettano che le volontarie dell’Au-ser si organizzino per andare a tro-varle di persona perché loroviceversa non hanno il diritto di la-sciare il paese che provvisoria-mente le ospita.

Da oltre sei mesi a Legnano (MI) ungruppo di rifugiati è entrato in con-tatto con l’Auser, prendendo partealle attività dell’Auser provinciale diTicino Olona.Una bella storia di integrazione e disolidarietà che racconta una convi-venza possibile e auspicabile anchein altre realtà.Tutto è iniziato nell’autunno del2014, quando un’ondata di nuovisbarchi aveva messo in crisi il si-stema di accoglienza italiano. Pro-prio come sta succedendo di nuovoin questi giorni, molti profughi sta-zionavano alla Stazione Centrale diMilano. Così il prefetto della cittàTronca aveva invitato i comuni afare la propria parte: una sfida che icomuni del legnanese e del magen-tino hanno subito accettato, acco-gliendo un centinaio di persone.25 rifugiati del Gambia e del Sene-gal vengono così presi in caricodalla Congregazione dei Padri So-maschi, che offrono accoglienza e

aiuto alle persone più vulnerabili esono specializzati in situazioni diquesto tipo.Sono proprio i Padri Somaschi a sol-lecitare le associazioni sul territorioa lavorare con loro e permettere cosìuna vera integrazione.Nasce così una collaborazione, unaccordo con i Padri Somaschi e lasottoscrizione di un protocollo.Pinuccia Boggiani, presidente diAuser Ticino Olona, ci raccontacom’è andata.“All’inizio c’era un po’ di diffidenza.Ma è proprio attraverso la reciprocaconoscenza che si abbattono i pre-giudizi e le differenze diventano unarisorsa”. I ragazzi che iniziano a col-laborare con l’Auser sono 17.“Dopo un percorso di formazione, liabbiamo affiancati innanzitutto ainonni vigili davanti alle scuole.Oltre ad svolgere un servizio, hannorappresentato da subito un presidioconcreto di attività sul territorio”. Alcuni hanno iniziato a dare una

mano nei gruppi di cammino, altrinella ristrutturazione di un bel giar-dino con il campo delle bocce la-sciato abbandonato per troppotempo.Il lavoro all’interno dell’associazionefacilita l’integrazione: i ragazzi siimpegnano molto e la comunità ini-zia a conoscerli e ad apprezzare illoro contributo.“La pettorina dell’Auser, l’assegna-zione di un compito specifico rendequesti ragazzi fieri del proprio la-voro, li gratifica e li stimola a darsida fare e a mettersi in gioco”, ci rac-conta Pinuccia. Per questo molti di loro hanno sen-tito la necessità di impegnarsi dipiù, di dedicare più tempo al volon-tariato e hanno chiesto di venire alcentro d’ascolto tutti i giorni.I volontari Auser possono così con-tare su ragazzi motivati e semprepiù competenti, anche per svolgerele attività di aiuto alla persona.“Sono ragazzi bravissimi, educatis-

3AUSER RACCONTA

Legnano (MI), 17 rifugiati delGambia diventano volontari AuserUna bella storia di integrazione per i volontari di Ticino-Olona

Fabio Piccolino

AUSER INFORMA

AMAL for Education è un’associazione di volontari italiani e tedeschi checostruiscono e gestiscono centri educativi fuori e dentro la Siria. In modo com-pletamente indipendente da posizioni politiche o religiose Amal for Educatio-nal è impegnata sul fronte dell’abbandono scolastico con progetti mirati allacreazione di biblioteche e di scuole nei campi profughi. L’associazione italotedesca inoltre promuove le attività commerciali e artigianali delle donne conil doppio obiettivo di stimolare l'economia locale e reinvestire i proventi neiprogetti educativi. www.amaleducation.net . L’Associazione è presente su Fa-cebook all’indirizzo: https://www.facebook.com/amalforeducation

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4 AUSER RACCONTA

AUSER INFORMA

simi, e a confermarcelo sono i nostriautisti e i nostri volontari, che sisono molto legati a loro. Questa èuna bella storia, un’esperienza dicui andare fieri e che è necessarioraccontare”.Il loro impegno sul territorio èanche la risposta migliore all’intol-leranza, al razzismo e ai pregiudizi.La comunità li ha accettati e ha ca-pito che questa è la strada da seguire.I rifugiati hanno trovato così unanuova casa. In fuga dai loro paesi diorigine, con alle spalle esperienzetormentate e travagliate, hannoavuto la possibilità di ricominciare.

L’integrazione all’interno della so-cietà non è semplice e l’impegnodelle associazioni è fondamentale. Grazie al contributo di ognuno, pos-sono frequentare un corso di ita-liano, possono avere un posto dovedormire e lavarsi, possono avere unpasto caldo, e possono avere un im-pegno che li faccia sentire utili allasocietà. L’esperienza tra questi ragazzi eAuser Ticino Olona continuerà, finoa quando sarà possibile.Pinuccia Boggiani ci spiega che “iragazzi staranno qui anche all’iniziodel prossimo anno scolastico, anchese ovviamente c’è da fare i conti

con il sistema burocratico: ottenerelo status di rifugiato, avere il per-messo di soggiorno. Non sappiamoper quanto tempo i ragazzi starannocon noi”.Comunque vada, quella di Legnanoè un’esperienza estremamente posi-tiva, da ripetere ed ampliare.Quella di Pinuccia e dei volontariAuser è stata una sfida vinta, unabuona pratica di solidarietà ed in-clusione. “Siamo andati controcorrente e ab-biamo fatto bene. Questa storia è ladimostrazione che sul tema dell’im-migrazione di può prendere un per-corso differente.”

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“Se non sai non sei” è l’intrigante ti-tolo del progetto avviato nel 2006 aTorino e provincia dallo Spi Cgil, FlcCgil e Auser. L’intento eraquello di non disperderele competenze acquisitedagli insegnanti al mo-mento del loro pensiona-mento in uno scenariosociale in cui si registra-vano forti bisogni di cono-scenza dei vecchi e deinuovi cittadini, ma anchenumerosi casi di depriva-zione sociale, economicae di competenze. Noveanni di sperimentazionedel Progetto parlano di unbilancio molto positivo: siè visto crescere il numerodegli insegnanti coinvolti,l’allargamento dell’utenza,la sua diversificazione e il gradi-mento per i laboratori avviati.Il successo di questo progetto è neinumeri, nato con 25 insegnanti pen-sionati volontari per 106 utenti, il Pro-getto nell’anno scolastico 2014-2015,grazie all’impegno di 154 insegnantiin pensione ha raggiunto un totale di1138 utenti, realizzando 21 laboratoridi italiano per stranieri, 14 laboratoridi sostegno scolastico per i ragazzi e3 per persone detenute, 56 laboratoridi informatica per anziani. Un’intera vita dedicata all’insegna-mento è un valore umano e professio-nale che non si appanna nelmomento in cui si va in pensione. Èun bagaglio che ci si porta dietro,che si ha dentro di sé. È su questabase che ha preso avvio il progetto“Se non sai non sei”, intercettando ibisogni formativi e di apprendimentodi tante persone che per vari motivinon possono trovare immediata ri-sposta nelle istituzioni scolastichetradizionali come donne e uominiche hanno interrotto gli studi, ragazzi

e bambini migranti con difficoltà lin-guistiche e di apprendimento, an-ziani totalmente privi di conoscenze

informatiche ed a rischio di emargi-nazione in una società sempre piùtecnologica. La formula del progetto avviato daAuser e sindacato è molto semplice,valorizzare le competenze maturatedagli insegnanti in pensione e dareloro la possibilità di essere attivi eutili come volontari nel territorio per,come si legge nella presentazione“promuovere l’incontro volontario trail valore di competenze formative e ibisogni formativi, creando per tuttipiù inserimento sociale, più cittadi-nanza e un vero e proprio dialogo in-terculturale”. L’impegno richiestoagli insegnanti volontari è di tre orea settimana, da vivere facendo espe-rienza di docenza in un modo tuttonuovo, in un rapporto uno a uno ocon piccoli gruppi, accompagnandoun bambino, un adolescente, un mi-grante, un anziano verso quellaemancipazione che deriva dal sapere. Il progetto, fin dai suoi primi passi, èstato strutturato per quartieri citta-

dini o comuni, evitando lunghi spo-stamenti e favorendo il radicamentonel proprio territorio. Un territorio

ricco di reti associative esolidaristiche e di una re-altà sociale sempre piùcomplessa e difficile.Grande successo hannoavuto i laboratori di infor-matica, tutti rigorosa-mente gratuiti, rivolti aglianziani, che hanno vistola partecipazione in unanno di 663 persone com-pletamente digiune di na-vigazione in internet,posta elettronica, scritturasu computer, social net-work. Molto partecipatianche i laboratori di so-stegno scolastico per mi-nori italiani e stranieri e

quelli dedicati all’insegnamento dellalingua italiana agli adulti stranieri.Un gruppo di volontari è stato inoltrecoinvolto presso il carcere delle Val-letti di Torino per seguire quei dete-nuti che dovevano sostenere gliesami per il diploma della scuolamedia superiore. Va infine sottoli-neato che la collaborazione degli entipartner del progetto, compresi i co-muni e le direzioni didattiche si li-mita esclusivamente alla messa adisposizione gratuita dei locali e, inqualche caso, alla ricerca degliutenti.

Per saperne di più sul progetto si puòvisitare il sitowww.senonsainonsei.org o contattareil responsabile del progetto Gino Cre-stini presso lo Spi Cgil di Torino o Gio-vanna Cuminatto del coordinamentogenerale: [email protected]

5AUSER RACCONTA

AUSER INFORMA

Giusy Colmo

“Se non sai non sei”, a Torino e provincia la carica degliinsegnanti in pensione

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L'Auser-Ndihma di Piana degli Alba-nesi con la collaborazione della CGILlo SPI-CGIL il Ce.S.Vop e delle Am-ministrazioni dei Comuni di Pianadegli Alanesi, San Cipirello e SanGiuseppe Jato, si è impegnata inquesti ultimi anni, nella realizzazionedel Progetto “Esplorazione della Me-moria” che ha come obbiettivoquello di mantenere e valorizzare la

Memoria Storica della strage di Por-tella della Ginestra. In un’epoca in cui stanno ormai scom-parendo i testimoni diretti del recentepassato, diventa essenziale far recu-perare ai giovani la memoria di un pa-trimonio d’identità minacciato dallapervasività dell’indifferenza. La realizzazione delle varie edizionidel progetto “Esplorazione della Me-

moria” ha permesso di inserire nelcontesto scolastico il tema del rac-conto di una storia locale, facendo siche le classi coinvolte avviassero unpercorso di contatto con questioni etestimoni della Strage di Portelladella Ginestra, ma anche, al di là delsingolo fatto, di venire a conoscenzadi tutti gli aspetti caratterizzanti lastoria civile delle comunità di appar-

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AUSER INFORMA

Per non dimenticare PortellaVincenzo Palermo

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tenenza. Questa esperienza proget-tuale ha contribuito a tessere legamirelazionali tra generazioni diverse ecomunità fisicamente vicine.Valore aggiunto del progetto è statala capacità di traino esercitata daglistudenti che si sono sentiti interpel-lare direttamente dalla possibilità diapprofondire la conoscenza di unevento che sembrava, sino a quelmomento, stazionare in una realtàmitica e distante. Dalle valutazioni espresse dagli inse-gnanti, Professoressa Camalò , Mu-sacchia, Maisano, Schirò (figlia delsindacalista Giacomo Schirò Oratore

il 1° Maggio 1947 prima della strage)referenti storiche del progetto intutte le varie edizioni, è emersa l’esi-genza di proporre ogni anno diversitemi focalizzando via via l’attenzionesu diverse questioni relative semprealla strage, in primo luogo la Giusti-zia e Legalità, cercando di analizzarequanto accaduto dopo la strage, du-rante il processo di Viterbo,indivi-duando le diverse interpretazioniche si sono date sull’evento, e so-prattutto ricercando quella veritàche ancora oggi muove gli anziani,reduci di quella strage. Poi la cono-scenza dei fatti processuali, delle vi-cende storico-politiche e dei fattisalienti di un lungo periodo dibatti-mentale (uccisione di Giuliano e av-velenamento in carcere di Pisciotta)che sono succedute negli anni a ri-dosso della strage, illustrati in classedirettamente da figure competenti,quali Magistrati e storici esperti,hanno prodotto nei ragazzi nuovi in-terrogativi e un loro diretto coinvol-gimento empatico nei confronti delleintricate e ancor più oscure vicendelegate alla storia di Portella. Impor-tante poi analizzare il ruolo svoltodalle forze sociali e politiche dellaneonata Repubblica Italiana all’indo-mani della strage: i moti di ribellionee le reazioni, anche violente, che sisarebbero potute ingenerare sopra-tutto tra i cittadini dei paesi coin-volti nella strage, si sepperotrasformare nelle pacifiche marce enelle partecipate manifestazioni chesi svolsero in tutta Italia. Altri temioggetto di approfondimento: il pe-riodo precedente la strage (dal 1943-1947- le lotte sostenute per laliberazione dell’Italia dal nazi-fasci-smo con gli alleati, il ritorno dei com-battenti partigiani dopo laliberazione del 25 Aprile, e le lottedella Società Civile dell’allora neo-nata Repubblica Italiana per il lavoroe l’occupazione delle terre incolte),nonché sulle reazioni, da parte dellasocietà civile, all’indomani dell’Ecci-dio; Il ruolo delle donne, sia nella par-tecipazione alle lotte contadine chenella attiva partecipazione alle gior-nate a ridosso dell'evento poi trasfor-matosi in eccidio; Il senso e il valoredel 1° Maggio come festa del lavoro,

mediante acquisizione della sua sto-ria, sia narrata sempre oralmente daitestimoni della nostra storia che me-diante vari testi sull'argomento (tracui il testo del Prof. Francesco Renda“Storia del I Maggio”).Le varie edizioni, precisamente otto,realizzate negli istituti comprensivicoinvolti, hanno fatto emergere ilgrande interesse delle nuove genera-zioni a questi temi e con sorpresa siale insegnanti che i nostri formatorihanno trovato nelle restituzioni deglielaborati prodotti per partecipare alconcorso a premi indetto all’internodel progetto, una grande sensibilitàe creatività dei ragazzi, anche inquelli che purtroppo hanno trovatoattenderli nella vita famiglie e am-bienti poco inclini a dare loro unacultura di legalità! Il materiale prodotto dagli alunni ècustodito dall'Auser di Piana degliAlbanesi che chiede da anni dipoter costituire insieme ad altri or-ganismi istituzionali una Fonda-zione su Portella, sarebbeauspicabile poter esporre tali elabo-rati a chi, ogni anno, non solo nellecelebrazioni del 1 maggio, ma sopra-tutto alle varie scolaresche nei loroviaggi di Istruzione provenienti datutte le regioni d'Italia e anche dal-l'Estero. Come i componenti dellecommissioni (presiedute da presti-giose personalità istituzionali - Prof.Francesco Renda, Sostituto Procura-tore Rino Messina,Rita Borsellino,Maria Falcone, Sostituto ProcuratoreNazionale Antimafia e Antiterrori-smo Franca Imbergamo, ecc) cheogni anno li valutano per assegnareloro il Premio più ambito (un viaggiodi Turismo responsabile che fa visi-tare altri luoghi simbolo della nostraterra oltre a Portella : La casa di Pep-pino Impastato a Cinisi, il luogo incui si tenne prigioniero il piccolo DiMatteo a San Cipirello, le coopera-tive di Libera che lavorano i terreniconfiscati alle mafie a San GiuseppeJato, ecc), tutti apprezzerebbero si-curamente l'estro e la modernità deilinguaggi freschi e innovativi dellenuove generazioni, che più delle pa-role dimostrano come dal passato sipossano costruire ponti per il nostrofuturo.

7AUSER RACCONTA

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Un progetto molto ambizioso quellodell’Auser che parte da un’analisiattenta e dettagliata di fat-tori spesso dimenticati,quale ad esempio lanecessità disocializzazione e parteci-pazione della vita dellepersone anziane e dellepersone con disabilitàall’interno di una comu-nità, di un progetto che lifaccia sentire utili e parteintegrante di un mondoche altrimenti nonavrebbe spazio per loro. Ilprogetto proposto è unavera e propria “sartoriasociale”, sostenuto dalla«Fondazione con il Sud»,che consenta l’interazionetra i soci Auser, in particolare ledonne con peculiare attitudine almestiere e le persone segnalate dalCentro Salute Mentale - Trani /Bisce-glie. Attraverso un vero e propriolaboratorio sartoriale però il progettoda vita a un disegno molto più ambi-zioso. Infatti, l’ Auser ha fatto propriauna delle problematiche affrontatedall’Unione Europea e dall’Organizza-zione Mondiale della Sanità, ossia ilproblema dell’invecchiamento mal-sano. Gli anziani dovrebberomantenere un tenore di vita attivo,sentirsi parte di un progetto, averedegli interessi che stimolino l’autono-mia del singolo mettendolo inrelazione con l’altro. Ed è proprioquesto il principio fondamentale diAuser cui si aggiunge la necessitàdell’inclusione sociale, la promozionedella cittadinanza attiva ma anche enon in ultimo il bisogno fondamen-tale di rivitalizzare il pattointergenerazionale, evitando in que-sto modo scompaiano mestieri chealtresì rischierebbero l’oblio. Unincontro molto forte che attraverso la

promozione dell’inclusione socialegarantisce un valore reale: la parteci-

pazione attiva di soggetti che inassenza di un progetto di siffattanatura resterebbe esclusi da qualsi-voglia forma di partecipazione attivaalla vita della comunità. Un progettoforte, dinamico e ambizioso masoprattutto un progetto umano nellesue molteplici sfaccettature.Il «Laboratorio di sartoria sociale» ha

lo scopo di costruire insieme unaconcreta e stimolante opportunità di

crescita personale e disocializzazione per ipartecipanti a variotitolo al laboratorio. Il progetto proposto,vera e propria attivitàlaboratoriale,sostenuto dalla «Fon-dazione con il Sud»,consente l’interazionetra i soci Auser, in par-ticolare le donne conpeculiare attitudine almestiere e le personesegnalate dal CentroSalute Mentale - Trani/Bisceglie. Il progetto prevede

una formazione teorica ea seguire la realizzazione di elaboratiquali: fazzoletti, buste per la spesa,sacchetti per confettate, presine,canovacci, tovagliette, mantelline perparrucchieri, porta rotoli, porta mol-lette, porta tegami, porta pane, portaposate, grembiuli, calze per dolciumi,cravatte, manufatti all’uncinetto,sciarpe e infine borse.

8 AUSER RACCONTA

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articolo tratto da Auser Informa Trani

L’Auser Trani inaugura la Sartoria Sociale

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L'estate è alle porte, ognuno di noi siconcederà un periodo di relax e conti-nuerà a dedicarsi alle numerose atti-vità che svolgiamo nelle nostre sediterritoriali.Vi lascio una breve riflessione sui datidel recente rapporto 2015 delle Na-zioni Unite “Progress of the World’sWomen: Transforming economies,realizing rights”, che esamina il feno-meno della discriminazione femmi-nile, sociale ed economica, a livellomondiale, e che ci consegna la foto-grafia di un Paese che detiene il tristeprimato della minore occupazionefemminile nel mercato del lavoro(39,60%) rispetto ai 14 Paesi europeipresi in considerazione. Inoltre ledonne italiane sono anche le menorappresentate tra i manager ed i pro-fessionisti.L'uguaglianza occupazionale tra i ge-neri non è solo fondamentale perun'economia ed una società più forti,come affermato nel report internazio-nale, ma è soprattutto un fatto di ci-viltà. Se una donna riesce a lavorare,ne beneficia l’intero sistema paese.Eppure si fatica ad attuare una redi-stribuzione più equa dei compiti tradonne e uomini. Il recente rapporto parla chiaro: c’èancora uno sproporzionato divarionelle responsabilità di cura e di lavoridomestici tra uomini e donne, conuna ricaduta negativa sulla partecipa-zione femminile al mondo del lavoro.Il 25% delle donne, contro il 3% degliuomini, nell'Unione Europea, cita l’at-tività di cura e le altre responsabilitàfamiliari come fattori che non permet-tono di lavorare. Si spiegano in parteanche i differenti livelli di occupa-zione tra donne con o senza figli.I servizi per l’infanzia, sempre più ca-renti o troppo onerosi, incidono forte-mente sui livelli occupazionali e fannoda incentivo per la permanenza nelmondo del lavoro dopo la nascita diun figlio. Nei Paesi in cui i servizisono meno sviluppati o non sono di

buona qualità (Europa del Sud ri-spetto ai Paesi del Nord Europa) lapercentuale di donne che lavorano èpiù bassa e tende a diminuire conl’aumentare del numero di figli.Dobbiamo anche aggiungere un altrotassello che pesa sulle donne italianeed è il lavoro di cura che sempre dipiù svolgono nei confronti dei geni-tori malati o molto anziani e con l'au-mento dell'aspettativa di vita, questoproblema, se non affrontato adegua-tamente, sarà incrementato.Inoltre, come spesso ci siamo detti,occorre vigilare per arginare il luogocomune ancora diffuso che vorrebbele donne relegate nel ruolo di figlia,moglie e madre ed eliminare gli ste-reotipi su cosa gli uomini e le donnepossono fare, affinché le donne pos-sano vivere la propria vita libere daviolenze e molestie. Purtroppo in questi giorni abbiamoletto dichiarazioni su alcuni quoti-diani italiani che indicano l'astro-nauta Samantha Cristoforetti, appenarientrata dallo spazio, come corre-sponsabile del declino economico delPaese perché non fa figli e comeesempio da non seguire......Alla ripresa autunnale, ci ritroveremoal convegno che stiamo preparandocome Osservatorio Pari Opportunità aMilano, il pomeriggio del 23 settem-bre, sul tema delle “Donne e Resi-stenza” nel settantesimo anniversariodella Liberazione.Buona Estate a tutte e tutti.

Il Centro veneto Progetti Donnaha festeggiato 25 anni di attività25 anni di profondi cambiamenti siaall’interno dell’associazione, sia nellasocietà, che anno dopo anno si è mo-strata sempre più sensibile al feno-meno. Abbiamo iniziato nel 1990 conuna linea telefonica dedicata al-l’ascolto di donne in difficoltà princi-palmente sul posto di lavoro; oggisiamo l’unico Centro Antiviolenza di

Padova e Provincia riconosciuto dalDipartimento delle Pari Opportunità,ma ancor di più siamo il riferimentoper le donne italiane e straniere vit-time di violenza e dei loro minori.Durante questi 25 anni abbiamo ac-colto le richieste di circa 5000 donne;il numero delle richieste è andato cre-scendo negli anni con un incrementosensibile negli ultimi 10 in modo di-rettamente proporzionale alla crescitadell’associazione e alla sempre mag-gior capillarità dei nostri servizi sulterritorio. Nel 2014 abbiamo ascoltatole richieste di 827 donne, il 71% diqueste erano donne Italiane. La mag-gioranza delle donne che si sono ri-volte al Centro Donna avevano un’etàcompresa tra i 30 e i 50 anni, il 62% diqueste sono madri e ben 535 di que-sti figli sono stati vittime di violenzaassistita. Sono stati 25 anni di lavorocostante e tenace anche quandosembrava che il fenomeno non fosseuna realtà dalle dimensioni così im-portanti. Negli anni tanti passi sono stati fatti,abbiamo aperto le case di acco-glienza di Padova ed Este, i centri an-tiviolenza nel territorio (Este, Piove diSacco e Cittadella), gli Sportelli (Pa-dova, Abano, Cadoneghe, Vigodar-zere), abbiamo attivato un numeroverde gratuito (800 81 46 81), e in-sieme alle istituzioni e associazionidel privato sociale, abbiamo costruitopercorsi individualizzati verso l’auto-nomia; abbiamo dialogato con gli stu-denti delle scuole superiori e con lacittadinanza, formato operatori socio-sanitari e volontarie, con l’obiettivo diresponsabilizzare la società nel suoinsieme e lavorare in rete e con unavisione comune e condivisa della pro-blematica. Siamo entrate nelle vitedegli studenti, dei cittadini, deglioperatori e degli amministratori.

9LA VOCE DELLE DONNE

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Vilma Nicolini, Responsabile Osservatorio Pari Opportunità Auser Nazionale

Il triste primato dell’Italia paese conminore occupazione femminile

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L’addio ad Antonio Quadretti

Ci ha lasciato il 9 giugno scorso all’etàdi 89 anni, Antonio Quadretti. Un esem-pio per tutti noi di passione e di impe-gno, un amico, un compagno di strada,una colonna salda e forte sulla quale lanostra Auser è stata costituita. A Ro-setta Brusaporco, la compagna di unavita, a tutti i famigliari e amici che glihanno voluto bene, il nostro affettuosoabbraccio. Gli dedichiamo questo ri-cordo riportando un breve stralcio deldiscorso che avrebbe dovuto pronun-ciare in occasione dei festeggiamentidei 26 anni dell’Auser Veneto. Paroleche porteremo sempre nei nostri cuori:“L’Auser ha sempre tanto creduto nellacultura, per sviluppare il senso criticonelle persone. Nelle nostre università siè sempre insegnato a fare domande, aporre problemi. La persona di una certaetà ha più tempo per riflettere su quelloche accade. Creare una coscienza cri-tica con entusiasmo perché il sapere èsenza dubbio qualcosa di entusia-smante, la cultura da sempre ha inse-gnato che il mondo cammina e noi, cheabbiamo il sapere dell’esperienza deglianni, non dobbiamo lasciare che ilmondo cambi e stare a guardarlo.Quando è nata l’Auser abbiamo sottoli-neato alcune affermazioni importanti: èun’associazione per chi ha tante prima-vere, è una forza viva nella società, èuna sfida e una speranza. Oggi pos-siamo dire con orgoglio che la sfida e lasperanza si sono realizzate veramente efanno dato vera vita a noi, persone nonpiù giovani”.

Concordia Sagittaria (Venezia).È arrivato il progetto Sollievo

Il Centro Sollievo "Memory" gestito dall'AUSER il Ponte Città del Lemene di Con-cordia Sagittaria (Venezia) come il pro-getto dell'Auser di San Donà di Piave, èattivo dal mese di febbraio 2015, in at-tuazione delProgetto Sollievo della Re-gione Veneto. Vi operano 15 volontariAuser ed altrettanti volontari della Cro-ceRossa. Gli ospiti, con demenza lieve eAlzheimer iniziale, attualmente sono 4donne e 3 uomini, con l'obbiettivo di ar-rivare a 10, numero che ci sembra ideale,per svolgere al meglio le attività ricrea-tive e per una buona gestione delgruppo. La struttura è molto accoglientee confortevole, vicina a dove risiedonogli ospiti. Familiari, volontari, operatorie gli stessi abitanti della zona si sentonopartecipi al progetto e collaborano nellevarie iniziative. Una esperienza positivaper gli ospiti, associazioni e istituzionipromotrici, ma soprattutto per le famigliee le comunità di Portogruaro e ConcordiaSagittaria, che possono usufruire di que-sto, sempre più importante servizio.

Renzo Moretto, presidente Circolo Auser Il Ponte

Collemarino. Io parlo italiano!Giunto ormai alla quinta edizione il pro-

getto sociale " Io Parlo Italiano" si è con-cluso nella sala dell'Auser di Collemarino,nei giorni scorsi. Nei cinque anni di con-duzione il progetto ha rotto l'isolamentolinguistico e culturale di centinaia didonne di circa 20 nazionalità diverse. Fi-nanziato con il contributo del 5x1000 eorganizzato dalla Nuova Auser e dallaAuser di Collemarino insieme all'AuserProvinciale Volontariato di Ancona, hapermesso nel corso degli anni di rompereogni barriera culturale eliminando pre-giudizi ed ostacoli religiosi. Il cibo di 18paesi diversi, gli idiomi i colori ed i bam-bini delle 30 partecipanti al corso hannoriempito il pomeriggio ed i cuori di tutti.Anche delle nostre ultraottantenni vo-lontarie. Per un futuro più sereno pertutti fatto di bambini che giocano edonne che finalmente si parlano, si con-fidano e sorridono. Il prossimo anno lasesta edizione.

Sergio Gradara Presidente Provinciale Auser Ancona

Tavarnelle e Barberino. Felici e contenti con l’alfabetizzazioneinformatica

Sì è concluso il secondo corso di alfa-betizzazione informatica, ecco i nostriallievi e gli insegnanti della terza mediacon il Sindaco, il Prof di informatica e lanostra Vice presidente. È stato ungrande successo con 12 partecipanti e4 insegnanti. Ci rivedremo in autunnoper il terzo corso con altri ragazzi comeinsegnanti e altri over 65 come allievi.

Paolo Pandolfi

La nuova auto per il trasporto socia-le di Auser Chioggia

10 SPAZIO AI CORRISPONDENTI

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“Questo spazio è gestito direttamente da voi lettori.

Potete inviare le vostre notizie e lefoto alla redazione di Auser Informascrivendo a: [email protected]

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11SPAZIO AI CORRISPONDENTI

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Certaldo. Insieme Solidali

Si è svolta il 7 giugno la terza edizionedi "Insieme Solidali" con la stretta colla-borazione fra lo SPI CGIL e l'Auser Vo-lontariato di Certaldo. Nel magnifico sce-nario del Borgo Medievale di CertaldoAlto, all'interno della Chiesetta sconsa-crata San Tommaso e Prospero c'è statol'incontro con l'amministrazione comu-nale, il segretario della lega Spi Cgil diCertaldo, rappresentante della Cgil diFirenze, Rappresentante dell'Auser Ter-ritoriale Empolese Valdelsa, ed i due rap-presentanti dell'Auser volontariato diCertaldo. Davanti ad un numeroso pub-blico abbiamo affrontato i progetti pas-sati e futuri, dei problemi e dubbi in cuil'Amministrazione comunale ha saputodarci delle risposte, abbiamo parlato de-gli anziani, delle persone comunque de-boli , delle pensioni e tanti altri argo-menti attuali. Dopo, tutti a pranzo conle prelibatezze preparate da Chichibioe Circolo Arci Boccaccio finendo conuna deliziosa torta.La serata si è con-clusa con una passeggiata del Borgo evisita ai Musei .

Maddalena Cardillo Auser Verde Argento Certaldo.

Vicenza. Musica e riflessioni sullaGrande Guerra

L’Auser di Vicenza ha organizzato dueiniziative molto riuscite il 23 maggio nel-l'Alto Piano di Asiago e il 26 maggio adAltavilla Vicentina, per rievocare ildramma della Grande Guerra. Sabato 23maggio a Gallio e a Roana oltre trecentopersone hanno partecipato all'assemblea

dei soci e al pranzo collettivo. All'assem-blea hanno partecipato il Sindaco e l'As-sessore al Sociale del Comune di Gallio.Il Presidente dell’Auser di Conco ha lettoalcuni "testi poetici" per ribadire il valorecostituzionale della Pace, e il gruppomusicale Auser di Lonigo: "i Fiati diMarzo", ha intrattenuto i partecipanticon toccanti brani musicali.Martedì 26 maggio ad Altavilla Vicen-tina, dopo l'omaggio ai caduti e dopo gliinterventi della Presidente del Circolo edel Sindaco, con la lettura di commo-venti testimonianze dai fronti dellaguerra "15 e 18", accompagnate dallevoci del "Coro Cantamilmondo" e dalle"Cornamuse Cateaters Pipe Band", l'Au-ser di Altavilla, coadiuvata dalla Presi-denza provinciale, ha commemorato laGrande Guerra, mettendo in luce l’inu-tilità di tutte le guerre.

Lucca. De Andrè e Pino Daniele neiconcerti di Primavera di Auser Vo-lontariato Lucca

Grande successo di pubblico domenica3 maggio per il primo dei due Concertidi Primavera organizzati dall'Auser Vo-lontariato Territoriale di Lucca. Nell'at-mosfera magica della Chiesa di S. Cate-rina, il gruppo musicale Progetto in LaMinore ha eseguito brani del repertoriodi Fabrizio De André. Il 24 maggio èstata la volta del repertorio interamentededicato alla musica di Pino Daniele.

Crotone. Mostra mercato sul lungo-mare per “ricordarsi degli anziani”

Importante appuntamento di solidarietàpromosso dall’Auser Volontariato Cro-tone. Il 5 maggio è stata organizzata lamanifestazione “Vi ricordiamo di ricor-darvi degli anziani” con al centro unamostra mercato, di articoli di ceramica,finalizzata alla raccolta fondi per soste-nere le attività del Filo d’Argento d’aiutoagli anziani. Gli oggetti di ceramicaesposti e ceduti a chi ha dato un contri-buto, sono stati messi a disposizione dalCircolo Culturale Auser Upelk – AuserVolontariato e prodotti nell’ambito delleattività formative del Corso “Ceramicae decorazione”. Un circuito economicoe formativo virtuoso che ha visto coin-volti oltre 30 volontari. Una splendidagiornata di sole sul lungo mare della cittàin cui socializzazione, conoscenza, pro-paganda e proselitismo hanno dominatosu tutte le attività. Soddisfatti dei risul-tati, i volontari tutti hanno concordatodi ripetere l’esperienza nelle prossimesettimane, inoltre, riscontrato l’impegnodell’Upelk di produrre oggetti natalizi,hanno programmato un mercatino diNatale, sempre allo scopo di raccoglierefondi per l’autofinanziamento delle atti-vità d’aiuto alla persona.

Bruno Tassone

Torre Santa Susanna. I 100 anni diPasqualina

Carrozzo Pasqualina, per tutti Pia, haspento le sue cento candeline, circon-data da amici e parenti. È stata unagrande festa quella che si è svolta a casadella centenaria, in via Pietro Panaresea Torre Santa Susanna, organizzata daifigli, le nuore e i nipoti della signora. Perl’occasione era anche stato invitato pa-

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12 SPAZIO AI CORRISPONDENTI

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dre Eugenio Caputi che ha voluto do-nare un regalo che proveniva diretta-mente dal Vaticano da Sua Santità PapaFrancesco: una pergamena in cui donala sua benedizione a Pia. Tra gli invitatianche i soci del Centro Sociale Poliva-lente Anziani Comunale Auser di TorreSanta Susanna e in particolare il presi-dente Achille Mattiacci. Pia è nata il 3maggio del 1915.Antonella De Luca

I compleanni di Auser Veneto e Auser provinciale Venezia

Due giornate dedicate ai 26 anni del-l’Auser regionale e ai 25 anni dell’Auserprovinciale di Venezia. Nei giorni 14 e15 maggio 2015 a Casale sul Sile (Tre-viso) si sono festeggiati i “compleanni”delle strutture Auser Veneto e Auser Ve-nezia. Ci sono stati interventi, testimo-nianze e riconoscimenti che hanno va-lorizzato le tantissime azioni sociali disussidiarietà realizzate dai Circoli Auserefficacemente coadiuvati delle Presi-denze e dai Direttivi Auser regionale eprovinciali. C’è stato anche lo spazio perringraziare tutti i Presidenti che si sonosucceduti nelle direzioni e nelle gestioniassociative Auser del Veneto e di Vene-zia. Prima del termine della prima mezzagiornata del 14, lo scrittore giornalista,Francesco Jori, ha presentato il suo librostorico: “Ne Uccise più la Fame”, dedi-cato al centenario della Grande Guerra,inoltre nel pomeriggio dello stessogiorno si è svolta la conclusione del-l’anno accademico 2014/2015 delle Uni-versità Popolari e dei Circoli Culturali. Idibattiti delle due giornate sono statiaperti da Franco Piacentini e Mirco Ci-volani, le conclusioni sono state affidatea Enzo Costa e Marco Di Luccio. Hannopartecipato anche il Sindaco del Co-mune di Casale sul Sile (Treviso); l'As-sessore al Sociale del Comune di Stra(Venezia); il Segretario regionale SPI

Cgil, Danilo Toccane; la delegazione Au-ser Friuli Venezia Giulia.

Foggia. Non soli, ma solidali insieme

Era settembre-ottobre dell’anno scorsoquando presso la nostra sede Auser Vo-lontariato Foggia in Via della Repub-blica, 72 ospitammo presidente, opera-tori ed assistiti dell’ABC, AssociazioneBambini Cerebrolesi, di Foggia; vole-vamo conoscerli e farci conoscere, sa-perne di più di loro:impegni, necessità.A fine incontro ci lasciammo con un im-pegno: l’Auser di Foggia avrebbe ela-borato e messo in atto una propria ini-ziativa per dare concretezza ad un gestodi solidarietà nei confronti dell’ABC. Alnostro interno, fu il neonato gruppo dellesocie-volontarie di “Sartoria Solidale”Auser che si fece avanti con una propo-sta operativa poi definita meglio in unaserie di successivi incontri. Così, “Sar-toria Solidale” di Auser Foggia in un fre-netico e appassionato lavoro di taglio ecucito si rese pronta, alle soglie delle fe-stività natalizie del 2014, a mettersi ingioco con una bellissima, raffinata e co-spicua produzione di bambole, gufetti egattini in stoffa. La mostra-mercato te-nutasi nel periodo delle festività a cavallodel 2014/2015 ebbe un gran successo,sia per l’apprezzamento dei manufattiche per la loro collocazione che travalicòi confini della città e della Regione graziealla presenza di chi era rientrato in oc-casione delle festività. Così, mercoledì10 giugno, al fine di assolvere all’impe-gno preso con l’ABC abbiamo organiz-zato nella nostra sede “Una giornata co-lorata” per i loro ragazzi. Alla fine, per concludere, è stato con-segnato alla Presidente dell’ABC il no-stro contributo di solidarietà raccolto inoccasione del mercatino natalizio, e si

sono gettate le basi per ulteriori futurecollaborazioni fra Auser e ABC: l’Auserdi Foggia realizzerà periodicamente la-boratori ed attività varie per i ragazzidell’ABC.

Presidente Auser Foggia

Certaldo. Le generazioni si incontrano

Sono due le nuove sfide che l’AuserVerde Argento di Certaldo ha voluto af-frontare, fedele allo spirito di voler met-tere i giovani nei panni di “insegnanti”davanti ai nostri soci ed alle nostre so-cie Auser nelle vesti di “allievi”. La pri-ma “sfida” è stata lo svolgimento, nelmese di Aprile, del corso di potaturaarticolato in cinque lezioni (di cui unateorica e quattro pratiche sul campo).Questo vedeva come docente il giova-ne Francesco Puleo, di anni 25 e lau-reato all’Università di Agraria di Siena.Gli allievi erano i soci Auser di ognietà, dai 24 anni del più giovane in su.La seconda “sfida” è iniziata il 6 mag-gio ed ha riguardato il corso, articolatoin tre lezioni, dal titolo significativo“Pillole di movimento per i dolori quoti-diani”. In veste di docente era presenteil fisioterapista Vanni Francesco dianni 24, laureato in fisioterapia pressol’Università degli studi di Siena e giàoperante sul territorio come libero pro-fessionista.Ha messo a disposizione delle allieve lesue conoscenze allo scopo di insegnareuna serie di esercizi semplici e di facileesecuzione che richiedevano oggetti fa-cilmente reperibili in ogni casa (adesempio il manico di scopa).Tali movimenti erano mirati al tratta-mento di problematiche e dolori riguar-danti la spalla, la colonna cervicale equella lombare. Il mio augurio è che que-sti incontri siano solo i primi fra le tanteprossime future iniziative che cerche-remo di fare, sempre con loro, i giovanie noi.

Maddalena Cardillo

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13NOI AUSER

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