Maggio 2013 La rivista dei Soci di - bancadalba.it · Un incastro perfetto: ecco il puzzle di Banca...

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Maggio 2013 La rivista dei Soci di

La rivista dei Soci di Banca d’AlbaAnno V - n. 10 - Maggio 2013

Direttore responsabile:Roberto Fiori

Comitato editoriale:Dino Berardi, Riccardo Corino,Pietro Ramunno, Paolo Taricco

Hanno collaborato:Bruno Gambarotta,Sergio Miravalle, Gabriele Pieroni

Direzione, redazione, segreteria:Banca d’AlbaVia Cavour, 4 - 12051 Alba (CN)Tel. 0173 659.303Fax 0173 [email protected]

Registrazione presso: la Cancelleriadel Tribunale di Alban° 3/97 del 6 marzo 1997Registro Periodici

Immagini di:Alberto Peroli, Aldo Agnelli,Anna Anrò, Claudio Mainini,iStock Photo, Manuela Andreotti

Realizzazione editoriale:Well Com - Alba

Realizzazione grafica,Dtp e Stampa:L’Artigiana - Alba

La rivista viene stampata in 48.000 copie e inviata omaggioa tutti i Soci di Banca d’Alba

Cento Torri lascia agli Autori la responsabilità delle opinioniespresse negli articoli firmati

Questo numero è stato chiuso in redazione il 22 aprile 2013

In copertina:alcuni Soci di Banca d’Alba,espressione dei territoridi cui questa si compone

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Un incastro perfetto:ecco il puzzledi Banca d’AlbaCreiamo fiduciae riceviamo fiduciadi Felice Cerruti

Soci & Territorio

Assemblea 2013:la fiducia al centro

Biglie, figurinee cavallina d’argentodi Bruno Gambarotta

Al servizio dei Soci

Bilancio 2012

Festa in musicanel cuore di Alba

Facciamo che io ero...

RuotaLiberagiovani, lavoro e innovazione

Banca & Territorio

Capodanno a IstanbulIl taccuino di Anna Anrò

Soci & Cultura

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26Stampata su carta prodottanel rispetto dell’ambiente

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La Banca del territorio

Una penna che fa il solleticoa cuore e cervelloIntervista a Massimo Gramellini

Lettere & Commenti

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ual è il segreto di ogni puzzle? Semplice:far sì che le tessere collimino, trovare il mododi far corrispondere angoli e insenatureper ricostruire un’immagine compatta e omogenea.È pensando a queste concatenazioni che abbiamoscelto la figura del paziente gioco per rappresentare

in copertina il territorio in cui opera Banca d’Alba.Una zona sempre più vasta, che dalle Langhe e Roero si è via viaallargata coinvolgendo l’Astigiano e l’Alessandrino, il Ponente ligure,il Torinese e più recentemente il Canavese e il Verbano Cusio Ossola:tasselli che convergono, senza mai scordare i concetti di sinergiae complementarietà.Valori ben presenti agli oltre 43mila Soci che il 26 maggio sarannonuovamente chiamati in Assemblea per confrontarsi liberamentesu bilanci e programmi, dando un volto al futuro dell’Istitutodi Credito Cooperativo. Un impegno, ma anche una grande festache come da tradizione coinvolgerà tutta la comunità della Banca.Viviamo in tempi complessi, e oggi come non mai acquisisceun grande valore la fiducia, da sempre alla base delle relazionitra le Banca e i Soci. Sarebbe bello che uno sguardo positivoverso il futuro venisse trasmesso anche alle nuove generazioni.Per offrire qualche stimolo, oltre ad aver recuperato i giochidella tradizione, abbiamo disseminato le pagine che seguonodi segnalazioni, proposte e iniziative in ambito imprenditoriale,artistico, sociale e culturale che ci giungono dalla semprepiù vivace comunità dei Soci di Banca d’Alba.E abbiamo chiesto un parere autorevole anche a Massimo Gramellini,“penna” che sa fare il solletico al cervello e al cuore.

Buona lettura.

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Un incastro perfetto:ecco il puzzledi Banca d’Alba

Pieter Bruegel il Vecchio – “Giochi di bambini”

1560, olio su tela 118×161 cm,

Kunsthistorisches Museum, Vienna

SIAMO UNA GRANDECOMUNITÀ,FATTA DI PERSONECHE LAVORANOE VIVONOIN TERRITORIMERAVIGLIOSI,E VOI SOCI NE SIETEL’ESPRESSIONEPIÙ VIVA PERCHÉCONTATE DAVVERO

© Aldo Agnelli / Centro studi “Beppe Fenoglio”, Alba, Beppe Fenoglio e Luciana Bombardi Fenoglio a Ginevra nell’estate del 1960

arissimi Soci,rivolgo a tutti Voiun sinceroe affettuoso saluto. Grazie a Voi, anchenell’esercizio 2012

Banca d’Alba ha proseguito il suopercorso di sviluppo, sostenendoin modo fattivo l’economia realedei propri territori di riferimento,cementando il legame a doppiamandata con i privati e le famiglielocali, venendo incontro alle loroesigenze.I numeri lo dimostrano: la VostraBanca ha raggiunto i 7,6 miliardidi volumi complessivi, e questorisultato è frutto di una fiduciareciproca che da un lato ha vistola nostra Banca sostenere le famigliee le imprese nei momenti difficili(gli impieghi sono aumentatidel 7%), e dall’altro ha vistoil territorio darci fiducia rinnovandoe anzi accrescendo il proprio legamecon la Banca (la raccolta è addiritturaaumentata del 12%). Nel 2012 sonostati infatti 20.000 i nuovi clienti,mentre i Soci sono aumentati di3.013 unità, dei quali 1.100 hannomeno di 30 anni di età.Il totale di 120.000 clienti e oltre 43.000Soci fa di Banca d’Alba la primaBanca per compagine socialee la seconda per volumi gestitinel Credito Cooperativo nazionale.L’importantissima novità dell’annoè stata l’arrivo nella nostra grandecomunità (a seguito delle Assembleestraordinarie dove Voi Soci aveteapprovato la fusione) di oltre 3.500Soci delle aree del Canavesee del Verbano Cusio Ossola, che per

per poter operare in un contestoeconomico-finanziarioparticolarmente difficile, producendograzie a Voi Soci solidità, efficienza,valore.È un legame che va ben oltre il merovantaggio economico: nasce da unapresa di coscienza dell’importanzada parte di tutti di sostenere i nostriterritori, che di riflesso generanoricchezza per la gente che li popola.Banca d’Alba è consapevole del ruoloche Voi le avete affidato, e questoha portato da sempre a una gestioneestremamente prudenzialecon accantonamenti sempre crescentie la sostanziale conferma dell’utiledi esercizio in anni come questi in cuiè importante tutelare i Vostri interessie i Vostri risparmi.Mi piace dire, e i numeri lo certificano,che non abbiamo chiuso l’ombrelloquando pioveva.Come potete vedere la Bancaè sana e cresce ogni anno in modosostenibile, a tutela dei Vostri interessie del benessere delle zonein cui viviamo, esercitandocittadinanza attiva con iniziativein ogni campo che ci riguarda,per rendere la nostra comunità unicae coinvolgente, chiamandoVia partecipare sempre di più.Senza di Voi la Bancanon potrebbe esistere, e per questoVi ringrazio per la fiducia che statedimostrando alla Banca a nomedel Consiglio di Amministrazionee di tutti i dipendenti di Banca d’Alba,augurandoVi ogni bene in attesadi incontrarVi di personain Assemblea e di stringerVi la manocon affetto sincero.

la prima volta saranno chiamatia votare, contare, decidere ad Albaalla prossima Assemblea del 26maggio 2013, dove sarà ancheproposto il dividendo per le azionipossedute.Siamo una grande comunità, fattadi persone che lavorano e vivonoin territori meravigliosi, e Voi Socine siete l’espressione più viva perchécontate davvero e con il Vostrooperato contribuite ogni giornoa fornire la linfa necessaria alla Banca

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Creiamo fiduciae riceviamofiducia

di Felice CerrutiPresidente di Banca d’Alba

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9S O C I & T E R R I T O R I O

VEZZA D’ALBA

ALASSIO

Il pallino del colore

del Piemonte’, con cuivalorizziamo i vitellipiemontesi. Da settembrelanceremo una linea di piattipronti. Siamo orgogliosidi produrre carni italiane,genuine, sane e apprezzatedai consumatori”.

na fedeltà al territorioche dura da oltre

50 anni attraverso la selezione,l’allevamentoe la macellazione dei migliorivitelli del Piemontee del Nord Italia. Il GruppoVercelli (azienda socianel Canavese), di cui GianLuca Vercelli e il fratelloAlessandro sonorappresentanti legali,è una delle società leadernell’allevamento del vitellonato, cresciuto e macellatoin Italia.“Nel 2003abbiamodecisodi completarela filieraentrandonel settoredella macellazione – raccontaGian Luca Vercelli –,controllando la qualitàdi ogni fase del processo”.Gli allevamenti del Gruppodi Formigliana sono oggi 40e sono 6 le aziende agricoleche danno lavoro a 230persone.“Il Ministero delle PoliticheAgricole ci ha riconosciutoil marchio ‘Prodotto

NEIVE

VALENZA

Un diamante è per sempre La filiera dell’allevamento

è una forza nuovae antichissima

che può essere una rispostaall’abbandono dei terrenidifficili, alla crisi energeticae alla mancanzadi occupazione. Quale?“La reintroduzione modernadella trazione animale”.A sostenerlo è l’agricoltoreBeppe Marasso, classe 1942,Socio di Neive: con CarloBosco fa parte del gruppo“Pala”, Promozione

degli Animali da Lavoroin Agricoltura. “L’azioneanimale ha molti benefici:libera il contadinodalla dipendenza energetica,diminuisce la fertilizzazionechimica grazie al letamee produce posti di lavorocon il recupero di terreni che,per la difficile meccanizzazione,sono stati abbandonati.La nostra non è un’operazioneanacronistica: Carlo Boscoha brevettato un sistema

che utilizza gli equinicome manovratori,non solo trascinatori,degli attrezzi usatida motocoltivatorie trattori”. Il risultato?“Si risparmia 1/3dell’energia. Ora dobbiamodiffondere la culturadell’azione animalee trovare chi vogliainvestire nella produzionedei nuovi sistemioperativi ipposerviti”.

e è vero che i gioielli hanno un’anima,Dario Ramerini, Socio di Alessandria,

è quello che cerca di soffiarcela dentro.Cultore della gioielleria, esperto gemmologo,appassionato di pubblicità, Dario ha cominciatogiovanissimo a ideare gioielli per l’azienda Ititoli

ilvia Graziano, Sociadi Alba, e Paola Cattaneo

sono due architetti con unaspecializzazione particolare:il restyling e la ritinteggiaturadi interni. Dal 2007, attraversolo studio Progetti Colore,collaborano perché abitazioni,scuole, ospedali, luoghi pubblicie privati non solo siano piùvivaci, ma la scelta dei colori siail frutto di un progetto cromaticoin grado di valorizzare

il rapporto tra l’ambientee l’individuo che lo abita.Perché tra questi elementi,come dicono Silvia e Paola,“si crei una sintonia che valorizziil benessere psicofisico e il sensodi appartenenza”. Ritinteggiaregli interni sotto la consulenzadi un color designerè un intervento facileed economico: “Soddisfala propria voglia di cambiamentosenza far piangere il portafoglio”.

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C’

S U

FORMIGLIANA

Sopra:

Beppe Marasso

Sotto:

uno dei vitelli del Gruppo Vercelli

Sotto, a sinistra:

Dario Ramerini

ALBA

Arte sacra nel Roero

VILLANOVA D’ASTI

Quando era piccolo,a Silvio Irilli, Sociodi Villanova d’Asti, chieserocosa voleva fare da grande;lui rispose: “Il pittore!”.Allora puntualizzarono:“Intendevamo: che mestierevuoi fare?”. Eppure Silvioha continuato a coltivarela sua vocazione diventandouno dei più apprezzatipittori muralisti d’Italia,con commesse che lo hannovisto “illuminare” le paretidel Policlinico Gemellidi Roma e il Georgia Aquarium di Atlanta,il più grande al mondo.I murales di Irilli sono incredibili trompe-l'œilche sfondano le pareti mostrando paesaggimarini (“i miei preferiti”) o luoghi fantastici.Silvio dipinge anche le camere dei bambini,

MURALES DA SOGNO

di Valenza, di cui oggiè amministratore delegato.“Sono un appassionatodi filosofia e ho studiatoi significati primi delle cose.I miei gioielli nascono da ideeche coltivo tutto l’anno, non sonooggetti a cui il marketing,posteriormente, attribuisceun valore”. Dario è il creatoredi successi internazionali comeLove Trilogy, Family Trilogye Diamond XL. Quest’ultimoè stato una vera rivoluzione:attraverso uno specchio d’orobrevettato, riesce ad aumentareil valore percepito della pietraincastonata. “Con questalavorazione aumentiamodel 50% la luminositàdel diamante, massimizzandoil potere d’acquisto del cliente”.

Agricoltura a trazione animale

cui regala incredibili emozioni: “Il mio sognoera dipingere e ora dipingo i sognidelle persone”. Le sue opere sono visibilisu www.irilliart.com.“Nel 2013 aprirò la mia nuova sede espositivaa Villanova d’Asti, l’Irilli Art Gallery”.

Sotto:

Silvio Irilli all’opera su uno dei suoi murales

A sinistra:

Paola Cattaneo e Silvia Graziano

PESCAPERTUTTI

TURISMO

ittore, scultore,insegnante

di educazione artisticae ideatore di una “scuolaitinerante” di disegno:

ART Anch’io. GianniPelassa, Socio di Vezzad’Alba, è un artistache ha coniugatola propria vocazioneall’amore per

il territorio. Natonel 1976 a Canale,

dopo il Liceo Artisticoha frequentato

l’Accademia di Belle Artidi Torino, dove ha incontratoil maestro Mario CaffaroRore, grazie al qualeha sviluppato la passioneper l’Arte Sacra. “Una realtàdi nicchia – racconta Pelassa– che sfida l’artistaa pensare al contesto dove

dalle fotografiedei parrocchiani in una sortadi sintesi espressiva,quasi un riassuntodel suo volto”.Le statue di Pelassa possonoessere ammirate nell’atriodella Scuola media e nellaParrocchia di Vezza d’Alba.

P quest’opera verrà collocata”.Da questa esperienza,che ha portatoi suoi quadrinelle chiesedi Barbaresco,Guarene e SantoStefano Belbo,sono natele committenzeper celebraredue importantipersonaggidi Vezza d’Alba:una statuadi Monsignor Piero Rossano,teologo e uomo di cultura,e il busto di don CostanzoMulasso, don Nino,amatissimo parrocoe benefattore di Vezza.“A don Nino non piacevaessere fotografato.Ho dovuto ritrarlo a partire

Sopra:

Gianni Pelassa

al lavoro

sul busto dedicato

a don Nino

Mulasso

A sinistra:

Anna Maria

Bertazzo

Il mare non solo comespiagge, bagni e tintarella,ma come opportunitàdi capire e valorizzareuna delle sue attivitàpiù importanti: la pesca.L’obiettivo di Anna MariaBertazzo, classe 1951e un passato nei negozidi ottica, Socia di Alassio,è quello di offrire al turistadelle coste liguriun’esperienza diversa.Nel 2000 fondala Cooperativa Mare,importante realtàdi pescaturismoe ittiturismo di Albengae Alassio: “Usciamocon i turisti su barcheattrezzate per la pescaprofessionale, insegniamoloro a salpare le reti,a riconoscere i pescie a rispettare la natura.Vivere la pesca senzaintermediazioniè un’esperienza unica,che mette le personein contatto con l’ambientee il lavoro manuale”.Il pescato vienepoi cucinato sul momentoe consumato direttamentein barca, perché“il gusto del pesce frescoè un privilegio”.

SEI CARTOLINE PER FOTOGRAFARE LE AREEIN CUI BANCA D’ALBA OPERA, ATTENTA ALLO SVILUPPODEL TERRITORIO UNITO ALLA CENTRALITÀ DELLA PERSONA

delterritorio

La Banca

omano Battagliascriveva: “I tronchidegli alberi sonoseparati, ma le radicisi tengono strettele une alle altre e i rami

in alto si intrecciano. Sono unitia livello profondo ed a quellopiù elevato. Gli uomini dovrebberoessere come un’immensa foresta”.Le sue parole spieganoalla perfezione il modello di Bancad’Alba: il nostro Istituto di Creditoprospera grazie ai Socie alle relazioni con loro e fra loro,che costituiscono la linfa vitale

R della comunità stessa. Valore,questo, cui si aggiunge quellocostituito dal rapporto di Bancad’Alba con i territori nei quali operae dove affonda le sue radici.Per tradizioni e storia, sono seile macroaree che compongonoil quadro attuale, potendo contaresu una continuità geografica che trovanel Torinese il punto di unionetra il nucleo storico di Alba, Langhee Roero – dove la Banca ha le sueorigini centenarie – e i territoriteatro del più recente sviluppo,quelli del Canavese e del VerbanoCusio Ossola, che hanno completato

a Nord l’espansione già avviatanell’Astigiano e nell’Alessandrino,a Est, e nel Ponente ligure a Sud.Per facilitare le relazioni fra i Socie offrire una panoramicasulla comunità di Banca d’Alba,proponiamo quindi sei cartoline,una per ciascun territorioindividuato. L’idea è quella di offrireuna sintesi delle peculiaritàdelle varie zone, perché ogni Sociopossa conoscere le realtà in cuivivono e operano gli altri membridella comunità – ormai oltrei 43mila Soci – che si sviluppasu 7 province, in oltre 250 Comuni.

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e Langhe e il Roerohanno radici antichee solide, comele mura dei castelliche punteggianole creste delle loro

colline: dolci e morbide le prime,aspre e selvagge le ultime,separate dalle acque del fiumeTanaro.Sono terre di viticoltori, che primadi arrivare all’attuale benesserehanno conosciuto – in tempinon troppo lontani – la povertàraccontata da Beppe Fenoglio,esemplare cantore della fierezzapartigiana, e Cesare Pavese,narratore di una Langapiù ancestrale.Alba sta alle Langhe come Brasta al Roero, capitali indiscussedell’enogastronomia: TartufoBianco d’Alba e vini per la Cittàdelle Cento Torri (con Baroloe Barbaresco, i grandi rossi a basenebbiolo, alfieri della qualitàitaliana nel mondo), salsicciae formaggi (con l’organizzazionedella manifestazione “Cheese”)per il Comune della Zizzola,dove la cultura del cibo vienevalorizzata ogni giornodi più grazie a istituzioniquali Slow Food e l’Universitàdi Scienze Gastronomichedi Pollenzo.Negli anni la storica rivalitàtra destra e sinistra Tanaro

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messi i pannidei bugianèn soprattuttograzie alle OlimpiadiInvernali del 2006,i torinesi hannoriscoperto una città

aperta, viva e vitale, dalla spiccatavocazione turistica. Evoluzioneniente affatto scontata rispettoalla metropoli cresciutadi pari passo con la Fiat, capacedi generare, a Torino e cintura,un esteso indotto di piccolee medie aziende oggi in cercadi nuove sfide da affrontareper rispondere alle esigenze

continuamente riportandoal legame con i Savoia, che proprionel capoluogo piemontesestabilirono la prima capitaleitaliana. Palazzo Madama,Palazzo Reale e Palazzo Carignano,con le Residenze Sabaudefuori città; la Mole Antonelliana,oggi sede del Museo del Cinema,assieme al Museo Egizioe al Museo del Risorgimento;il Borgo medioevale nel Parcodel Valentino, affacciato sul Po,dominato dal Montedei Cappuccini e, ancor più in alto,dalla Basilica di Superga, santuario

TorineseS del mercato: da Chiericon i suoi vini a Chivasso,dove ha origine il Canale Cavour,da Moncalieri con il suo castelloa Orbassano, da Settimo Torinese(prossimo ad accogliereuna sezione distaccatadella Cittadella del Politecnicodi Torino, autentico polodi eccellenza ingegneristica)a Volpiano.A Torino storia e architetturasi intrecciano profondamente,

al turismo, settore in crescita, tantoda essere divenuto la terza realtà,nella zona, per numero di occupati,assieme alle eccellenze dell’industriache hanno contribuito alla crescitadi Langhe e Roero.Senza dimenticare gli appuntamenticulturali, che trovano nel festival“Collisioni”, connubio tra musicae letteratura, la loro più altaespressione.

è andata affievolendosi,fino a portare i due territoria fare squadra – oggi, assiemeal Monferrato – avanzandola candidatura all’inserimentonel Patrimonio dell’Unesco in virtùdell’unicità dei propri paesaggivitati: un ulteriore impulso

Langhe e Roero

Sopra:

il Monviso sullo sfondo del centro storico di Alba

A lato:

le Alpi

a incorniciare

la Mole

Antonelliana,

simbolo

di Torino

E C O N O M I A & T E R R I T O R I O

del tifo granata, assiemealla Juventus orgoglio calcisticodella città; la spiritualitàdel Duomo con la Sacra Sindonea pochi passi da Porta Palazzo,il mercato all’aperto più granded’Europa, ma anche la Torinomagica e occulta; il Lingottoe le sue fiere (Salone del Libro,Terra Madre e Artissima su tutte),assieme agli appuntamenticulturali del Torino Film Festivale di Torino Comics, accompagnatidalla stagione del Teatro Regio;prima sede della Rai, a Torinotuttora fanno base gli ufficidel quotidiano La Stampa.Insomma, “Torino non sta mai ferma”,citando lo slogan che ha fattola fortuna della città, dal 2006 in poi.

Monferrato

erra ricca di storiae di tradizione, le sue originirisalgono al miticoAleramo, Marchesedel Monferrato.

Proprio a lui si deve l’originedel nome “Monferrato”: trovandosinella necessità di ferrare un cavallosenza avere gli strumenti adatti,leggenda vuole che usò un mattone(mun in monferrino) e la suacavalcatura fu così ferrata (frà).Non mancano, tuttavia,le interpretazioni alternative,che riconducono ora all’etimologialatina “Mons ferax” (monte fertile),ora all’accostamento fra le parole“monte” e “farro”, varietàdi frumento un tempo coltivatasulle colline della zona,che ha lasciato sempre più spazioalle viti, i cui colori autunnalidipingono scenari da cartolinaintorno ad Asti (la città che diedei natali al poeta e drammaturgoVittorio Alfieri), Canelli, Vignale,Casale, Gavi.Il barbera con le sue diversedenominazioni e il moscato,

TA lato:

il castello

di Costigliole

d’Asti,

fra le colline

del Monferrato

di Valenza alle Terme di Acqui,dai cappelli di Alessandriaal cioccolato di Novi.Curiosa anomalia, quelloconosciuto come “Alto Monferrato”è il territorio più meridionale,quello dell’Acquese e dell’Ovadese,mentre il “Basso Monferrato”si spinge a Nord, nella zonadi Casale, con il “MonferratoAstigiano” nel mezzo, protesoverso le Langhe astigiane.

i vitigni più coltivati, accompagnatidalle produzioni di grignolino,dolcetto, ruché, freisa, cortese:il territorio è prodigo di etichetteche hanno saputo conquistarel’apprezzamentodegli appassionati di vino.La zona, a cavallo tra le provincedi Asti e Alessandria, coniugapaesaggio – in gran parte integronei suoi caratteri originali– e offerta commerciale: dall’oro

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l Canavese è sempre statoun territorio difficileda definire e sfuggenteda etichettare.Forse perché passatoe futuro, industria

e campagna, centro e provinciain questi luoghi hanno sempreconvissuto cercando una identitànon facile, caratterizzatada un’incredibile varietàdi paesaggi, usi e costumi.Lo stesso toponimo restaun mistero: potrebbe derivareda canaba, parola latinache sta per «bottega» e sottolineal’importanza dei commerciche avvenivano in quest’area.Oppure dalle piante di canapa,i cui rami campeggianonello stemma della famigliaValperga e indicano un territorioda sempre dedito all’agricoltura.Anche geograficamenteil Canavese è quanto mai variegato:la piana di Ivrea vocataalla produzione industriale,le colline vitate di Caluso, i castellisulla strada per Aosta, l’imponenteSerra morenica, gli splendidi laghiglaciali, la bellezza incontaminatadel Parco Nazionale del GranParadiso, il più antico d’Italia.

Centro indiscusso dell’areaè la “turrita Ivrea”, la cittàdello storico Carnevale, caraal Carducci e a Guido Gozzano.Ivrea e il suo circondario oggivivono una seconda giovinezzadopo anni di faticosariconversione industriale seguitaallo smembramento della Olivetti.Che se da un lato ha lasciato ilproprio territorio orfano di unagrande impresa internazionale,

dall’altro ha consentito il fioriredi una nuova industrializzazionefatta di piccole e medie impresee realtà legate al territorio.Così sono rinati la manifatturae i servizi alle imprese,l’alta tecnologia, l’informatica,il design e la progettazionedi qualità.

CanaveseI

E C O N O M I A & T E R R I T O R I O

oche zone possonovantare la varietàpaesaggisticae le ricchezzedi un territorio comequello del Verbano

Cusio Ossola. Incastrato fra il Lagod’Orta e il Lago Maggiore, chiusoa Sud dalla pianura Padana

e a Nord dalle Alpi, caratterizzatoda un clima che racchiudela mitezza delle coste lacustrie la freschezza delle valli montane,l’area che comprende Omegnae Gravellona Toce incarna

la bellezza di un luogoeconomicamente e culturalmentevivace grazie a una fiorenteimprenditoria e a un turismoin espansione, che ha saputoconiugare la ricettivitàalla preservazione del territorio.L’area lacustre affascinò poetie letterati di ogni tempo.

Verbano Cusio OssolaP

A lato:

la foce

del fiume Toce,

le cui acque

alimentano

il Lago

Maggiore

il mare cha abbracciale montagne o sonoi monti a scenderenelle acque cristallinedi questo trattodel Ponente Ligure,

che fin dai tempi antichiera ammirato per la sua bellezza,il clima mite e la ricchezza agricoladell’entroterra? Perché in pochealtre parti della Liguriacome nel Savonese occidentalee l’Imperiese, mare e montagnasi completano, regalando l’unoall’altra sfumature e caratteristicheche rendono questo territoriounico e ancora incontaminato. Di qua passava l’antica via romanaJulia Augusta, che univa Imperia,Alassio e Albenga alle Langhee al Monferrato: era l’unicavia costiera della Liguriasul tracciato della quale fiorironoprima le città, poi i borghie infine i castelli, che ancora oggiocchieggiano dai dorsidell’Appennino e innalzanotorrioni e fortificazioni fin sul mare.Imperia è il simbolo di queste dueanime: il borgo medioevaledi Porto San Maurizio abbarbicatosul Parasio ricorda gli antichiinsediamenti dell’entroterra,che vivevano di pesca,coltivazione dell’olivo e della vite.Mentre l’abitato di Oneglia,costruito sulla pianura,è un importante polo industrialee commerciale, famoso per laproduzione di olio d’oliva e pasta.

ÈL’attività più importante di questezone resta tuttavia il turismo,che a Diano Marina, Albengae Alassio vanta strutture ricettiveall’avanguardia. Non solosulle spiagge, ma anchenell’entroterra grazie ai sentierie alle vie attrezzateper l’arrampicata che richiamano

scalatori da tutto il mondo.A rendere ancora più accoglienteil territorio ci pensa la cucina:non solo olio di oliva e vino,ma specialità uniche comel’asparago violetto di Albenga,i chinotti di Savona e gli strepitosibaci di Alassio, fatti con cremadi cioccolata e panna bollita.

Ponente Ligure

A lato:

la Serra

morenica

di Ivrea,

nel Canavese,

ricca di laghi

di origine

glaciale

Cantarono della sua naturadominante e maestosa Honorède Balzac, Carlo Emilio Gadda,Mario Soldati ed Eugenio Montale.A Omegna nacque Gianni Rodari,che denunciò l’inquinamentocausato dagli scarichi industrialinel Lago, oggi salvatoda una bonifica che lo ha riportatoagli splendori di un tempo.L’industrializzazione di GravellonaToce e Omegna è stata infattiprecoce e di successo: dalle grandiindustrie tessili di fine Ottocentoall’estrazione mineraria,dalla chimica industrialealla metallurgia, dalla meccanicaall’elettronica, fino alla specializzazionecontemporanea nel settoredei casalinghi e del design,di cui oggi rappresenta uno dei piùimportanti poli internazionali.

A lato:

un caratteristico

scorcio della città

di Imperia

fotografata

dal mare

A S S E M B L E A 2 0 1 3 1 7

ASSEMBLEAORDINARIA

Appuntamento il26maggioalle9in piazza Medford

PalazzoBanca d’Alba

Piazza Medford

ALBA (centro città)

TRIBUNALE

PALAZZO MOSTRE E CONGRESSI

PADIGLIONE ASSEMBLEA

PUNTI DI RISTORO

L’AREA DELL’ASSEMBLEA

sempre più salda nel primatonazionale fra gli Istituti di CreditoCooperativo.Saranno cinque i punti all’Ordinedel Giorno (per i quali si rimandaalla pagina accanto), fra i qualiparticolarmente significativi risultala presentazione del Bilancioal 31 dicembre 2012 e l’elezionedelle cariche sociali per il prossimotriennio. A quest’ultimo riguardo,nella pagina accanto riportiamoun box con le indicazionirelative alle modalità di voto.A completare il tutto,il vademecum contenenteun breve riassunto delle informazionipratiche utili per vivere al megliol’indimenticabile esperienzadell’Assemblea, al terminedella quale verrà consegnatoai presenti un omaggiodi partecipazione.Verranno estratti a sortetra i presenti 40 Tv Lcd da 32’’.

omenica 26 maggiogli oltre 43mila Socidi Banca d’Albasaranno chiamatia partecipareall’Assemblea annuale,

esprimendosi in merito al Bilanciodell’anno scorso, oltre cheper il rinnovo delle cariche sociali,il cui mandato triennale è arrivatoa regolare scadenza.In migliaia, anche quest’anno,dalle 9.00 ci ritroveremonelle tensostrutture predispostein piazza Medford e piazza Sarti,ad Alba, accanto al Tribunalee al Palazzo Mostre e Congressi,per prendere decisioni fondamentaliper il futuro della nostra Banca.E sceglieremo con quella serenitàche trova il suo fondamentonel rapporto di reciproca fiduciainstaurato con Banca d’Alba,testimoniato anche dal costanteaumento della compagine sociale,

D

Assemblea 2013:la fiducia al centro

possibile escludere uno o più componentidella lista stessa cancellando il nominativo).In alternativa, si potrà indicare sulla schedaanche solo il cognome di altri candidati (in casodi omonimia, occorrerà aggiungere il nomeproprio del prescelto e, in caso di ulterioreomonimia, la data di nascita o un altro elementodistintivo), oppure – negli appositi spazi – il nomee cognome delle persone non candidatesientro i termini previsti. In ogni caso,saranno validi tutti i voti espressi in ogni modoche risulti idoneo a consentire una chiarae univoca interpretazione della volontàdel votante. Per il Collegio Sindacale la modalitàdi votazione è la medesima: anche qui la schedariporta già i nomi del Presidente del CollegioSindacale, dei Sindaci effettivi e supplentiautocandidati. Occorre votare per le 3 cariche.Una volta effettuata la votazione nelle cabineelettorali disponibili, i Soci piegheranno le schedee le inseriranno in apposite urne collocateal termine del corridoio che porta verso la zonabuffet. Come da Statuto, i Soci senza dirittodi voto (in quanto Soci da meno di 90 giorni)non potranno votare e quindi accederannoimmediatamente alla zona del buffet,attraversando il padiglione per le votazioni.

Uno dei punti all’Ordine del Giornodell’Assemblea di quest’anno prevede l’elezionedei membri del Consiglio di Amministrazione,del Collegio Sindacale e del Collegiozdei Probiviri. Prima di procedereal rinnovo delle cariche sociali, l’Assembleaordinaria determinerà il numerodi Amministratori da eleggere, che attualmentesono 15. Quando il Presidente dichiarerà apertala votazione, i Soci potranno accedere all’areadedicata ai cui accessi gli scrutatoriconsegneranno, a fronte della presentazionedei tagliandi ricevuti all’ingresso (è fondamentalenon perderli!), le 2 schede di voto:una per l’elezione dei Consiglieri e l’altra perl’elezione del Presidente del Collegio Sindacale,di 2 Sindaci effettivi e di 2 Sindaci supplenti.Con riferimento alla scheda di votazione deiConsiglieri, è necessario che le preferenzeespresse non superino il numeroprecedentemente deliberato in Assemblea,pena la nullità di tutta la scheda. Per sceglieregli Amministratori sarà possibile apporreun segno a fianco dei candidati presceltio direttamente sulla lista prescelta di candidati(assegnando in questo modo un voto di listaa tutti i componenti della stessa; sarà comunque

ISTRUZIONI PER IL VOTO

Elezione delle cariche socialiDOVE

Ad Alba, nelle piazze Medford e Sarti.

ACCETTAZIONESi comincia alle 8.30.L’area dedicata all’accreditamentosarà ubicata ai lati del Palazzo Mostree Congressi.

DOCUMENTII partecipanti dovranno essere muniti di un documento di riconoscimento per l’identificazione.

DELEGHEOgni Socio con diritto di votopuò ricevere 1 sola delegaper l’Assemblea Ordinaria. Chi intende conferire delega deveindividuare il Socio da delegare e consegnargli personalmentela delegacompletamente compilatae autenticata. Il modello da compilare è disponibilepresso tutte le filiali.

SOCIETÀEnti e società devono designare per iscritto la persona autorizzata a rappresentarli, scelta tra i propriAmministratori, se diversa da quella precedentemente segnalata.

OMAGGIA tutti i presenti verrà consegnato un omaggio al termine dell’Assemblea.Durante lo svolgimentodella stessa sarà effettuataper i Soci presentiun’estrazionea sorte di 40 Tv Lcd da 32’’.

VADEMECUM DEL SOCIO

OdG1. Bilancio al 31 dicembre 2012,

proposta di destinazione dell’utile d’esercizioe di distribuzione del dividendo:deliberazioni inerenti.

2. Bilancio consolidato al 31 dicembre 2012.3. Politiche di remunerazione.

Informative all’Assemblea.4. Determinazione dei compensi

per Amministratori, Amministratoreindipendente e Sindaci, delle modalitàdi definizione dei rimborsi spese sostenuteper l’espletamento del mandato, delle copertureassicurative degli Amministratori e Sindaci.

5. Elezione dei componenti del Consigliodi Amministrazione, previa determinazionedel numero dei componenti il Consigliodi Amministrazione medesimo, del Presidentee degli altri componenti il Collegio sindacalee dei componenti del Collegio dei probiviri.

PADIGLIONE ELEZIONI

A S S E M B L E A 2 0 1 3 1 9

ll’interno dello spaziodell’Assemblea,anche quest’annosaranno allestitigli stand dedicatialla Fondazione Banca

d’Alba Onlus, alla Fondazione Bancadel Canavese, all’Ufficio Socie a RuotaLibera.Qui i Soci potranno chiedere maggioriinformazioni circa le modalitàdi accesso ai servizi offerti da Bancad’Alba: scopriamo quindi, nel dettaglio,le singole proposte.Nel primo spazio, presso il qualeverranno esposte alcuneapparecchiature elettromedicaliutilizzate nei Centri Medici,i Soci potranno farsi un’idea dell’attivitàdella Fondazione – specializzatain riabilitazione ortopedicae nella realizzazione di attività sanitarienell’area della prevenzione –, arrivatanel tempo a contare su una squadradi circa 40 operatori sanitari, medicie fisioterapisti. Oltre alle prestazionisanitarie erogate, verrà fornitauna carrellata sulle iniziative già svoltee su quelle ancora in cantiere in camposociale e sanitario, a partire dall’eventoformativo rivolto ai medici di basededicato alle patologie ortopediche,

Aorganizzato il 23 febbraio scorsoin collaborazione con l’Asl CN2,contestualmente all’allestimento,presso Palazzo Banca d’Alba,della mostra fotografica “Pathos e Luce”,incentrata sull’attività svolta dai medicichirurghi in sala operatoria.Archiviato anche, nel mese di aprile,l’appuntamento con il “ProgettoMelanoma”, realizzato nel Comunedi Albenga in collaborazione con ANTItalia Onlus (Associazione NazionaleTumori), il prossimo appuntamentoin calendario è per il 15 giugno,con l’evento formativo rivolto a tuttele professioni della sanità, per favorireuno scambio di esperienze tra medicie specialisti della materia sui disturbidel movimento, dal morbo di Parkinsonalla Sclerosi Laterale Amiotrofica.

La Fondazione Banca del Canavese,invece, proietterà un video esplicativodi tutte le attività socioculturalie sanitarie realizzate a beneficiodei Soci del Canavese e del VerbanoCusio Ossola.Presso lo stand dell’Ufficio Soci, inoltre,sarà possibile avere informazioni circala prenotazione di visite medichespecialistiche (che esulanodalla tipologia di attività erogatanei Centri medici gestiti dalla FondazioneBanca d’Alba) in strutture sanitariespecializzate, prestigiose Case di Curaprivate o private accreditate con il SSN:Casa di Cura Città di Bra, Istituto ClinicoHumanitas a Milano, Clinica PinnaPintor, Clinica Fornaca, Maria PiaHospital e Clinica Santa Caterinada Siena a Torino.La convenzione prevede tariffeagevolate sulle prestazioniambulatoriali e sui tariffari di degenzae sala operatoria in regime privatistico.RuotaLibera, infine, le cui propostesono mirate ai Soci di età compresatra i 18 e i 30 anni, garantirà anchequest’anno un’iniziativa a sorpresa:nello stand, dove un gadget aspetteràtutti i giovani che si presenteranno,risuonerà la musica di un deejaye si raccoglieranno le adesioniper il concerto di Vasco Rossiallo Stadio Comunale di Torino,il prossimo 10 giugno, al prezzodi 50 euro (comprensivi di viaggioin pullman e biglietto in Curva 1° Livello).

IN ASSEMBLEAGLI SPAZIDI FONDAZIONEBANCA D’ALBA,FONDAZIONE BANCADEL CANAVESE,UFFICIO SOCIE RUOTALIBERA

Al servizio dei Soci

Sotto:

Antonella

Marengo,

Segretario

Generale

della Fondazione

Banca d’Alba Onlus,

con alcuni Soci

nella scorsa

Assemblea

ome da tradizione,anche quest’annol’Assemblea annualedei Soci di Banca d’Albanon si concluderàcon le votazioni

per l’approvazione del Bilancioe il rinnovo delle cariche sociali:dopo il pranzo, tutti i Soci sono invitatia continuare la festa insieme alla cittàdi Alba. In un clima allegro e gioviale,i Soci avranno modo di trascorrereil pomeriggio per le vie e le piazzedel Centro storico albese, che vedrannonel cuore della città, piazza del Duomo,il fulcro dei festeggiamenti.L’appuntamento è per le ore 16,per cantare e ballare in compagniadei ragazzi di Chorus 2000, la coralediretta dal maestro Guido Battaglio,che proporrà esecuzioni rigorosamentedal vivo, con arrangiamenti originali.I giovani del gruppo musicale di Vezzad’Alba offriranno spettacolo al pubblicoproponendo i maggiori successidella musica leggera italianae internazionale, dagli anni ’60 a oggi,oltre ai brani tratti dalle colonne sonoredei film più celebri della storiadel cinema.E a rendere l’atmosfera ancorapiù conviviale, scoprendo le specialitàenogastronomiche della zona,sarà possibile assaggiare tortadi nocciole e Moscato d’Asti Docg,

CMusica leggeraitaliana e internazionale,alle ore 16in piazza Duomo

CHORUS 2000

PIAZZA DUOMOOSPITA IL CONCERTODI CHORUS 2000,DEGUSTANDOMOSCATO D’ASTIE TORTA DI NOCCIOLE

offerti in degustazione gratuita per tutti.Oltre alle gradite conferme,un’importante novità caratterizzeràquesta edizione dell’Assemblea,a testimonianza del legame semprepiù saldo con il territorio. Graziealla collaborazione con Comunedi Alba, Associazione CommerciantiAlbesi ed Ente Turismo, tutti i Socigodranno di una serie di opportunità

per vivere al meglio la Città delle CentoTorri, una volta finita l’Assemblea:dalla visita dei principali monumentidel Centro storico a quelle guidatealla Casa Fenoglio e allo Spazio Gallizio,dall’edizione speciale di AlbaSotterranea in compagniadi un archeologo agli sconti del 10%nei negozi albesi grazie alla promozioneper i Soci stipulata con l’AssociazioneCommercianti Albesi, finoalla possibilità di usufruire di specialipacchetti di soggiorno per il weekend.Per le prenotazioni delle diverse attivitàche Alba offrirà, è possibile contattareil centro unico prenotazioni attivatopresso gli uffici dell’Ente Turismoallo 0173/35833, oppure il puntoinformazioni allestito in Assemblea.

Festa in musicanel cuore di Alba

2 1B I L A N C I O 2 0 1 2

on solo una banca del territorio, ma anche– e soprattutto – una banca per il territorio.Queste due semplici preposizioni sintetizzanoalla perfezione la funzione svolta da Banca d’Albaa sostegno dell’economia locale, come dimostratodai dati del bilancio 2012.

“In un anno particolarmente difficile per l’economia nazionale – affermail direttore generale Riccardo Corino –, Banca d’Alba ha rafforzatoil servizio ai Soci e presenta all’Assemblea un bilancio che ne testimoniala crescita e la solidità.Il risultato economico è positivo, in linea con l’esercizio precedente,mentre gli accantonamenti, ancora più prudenziali, tengono contodella congiuntura economica negativa. La rinnovata fiducia da parte dei Soci, attestata dalla crescita sostenutadella raccolta, ha consentito a Banca d’Alba di fornire il necessariosostegno alle imprese e alle famiglie.Tutti i valori economici sono in importante ed equilibrato incremento:il numero dei clienti ha superato le centoventimila unità, due nuove filialisono state aperte nell’anno, raccolta e impieghi sono cresciutioltre la media del sistema, il patrimonio si è rafforzato per garantirenuove opportunità di sviluppo”.

IMPIEGHIVicini alla clientela: a fronte di una riduzionedel -3% fatta registrare dalla media nazionale,Banca d’Alba registra un +7% rispetto all’esercizioprecedente, segno del crescente sostegnoriversato a favore dell’economia del territorio.Le pratiche di finanziamento deliberate sono9.858, i mutui erogati 4.297 (per un valore totaledi 263 milioni di euro), i mutui prima casa 740(per una cifra complessiva di oltre80 milioni di euro) e sono state accolte 300richieste di moratoria dei finanziamenti.

RACCOLTA DIRETTAA dimostrazione della fiducia accordatadal territorio in risposta all’operato di Banca d’Alba,da sempre a fianco delle famiglie e delle PMI,la raccolta diretta nel 2012 si è attestataa 3.155 milioni di euro, facendo registrareun +12%, risultato eccezionale se paragonatoalla media nazionale di sistema, intorno al 2%.

TOTALE VOLUMINel 2012 i Volumi complessivi sono cresciuti toccandoquota 7,6 miliardi di euro, consolidando la secondaposizione nazionale nell’ambito del Credito Cooperativo,alle spalle della BCC di Roma.La variazione percentuale nell’esercizio, rispetto all’annopassato, si attesta quindi su un ottimo +10%.

UTILEIl risultato economico dell’esercizio 2012 sfiora i 10 milionidi euro, e tiene conto delle svalutazioni prudenzialiopportunamente accantonate in ragione delle difficoltàche incontrano le nostre aziende.

FILIALIContinua a crescere il numero degli sportellial vostro servizio, presso i quali lavorano366 dipendenti, ai quali si sommanoi 110 delle sedi centrali e operative.Si consolida così sempre più il radicamentosul territorio, forti della presenza in 7 provinciedi Piemonte e Liguria.

CLIENTII clienti sono aumentati di 20mila unità,superando la soglia dei 120mila. Aumentanoanche la diffusione e l’utilizzo dei prodottiinnovativi: 65mila rapporti sono collegatiall’internet banking, mentre carte di creditoe bancomat hanno superato le 80mila unità.

SOCII nuovi ingressi, nel 2012, sono stati 3.013,ai quali vanno sommati 3.510 Soci della Bancadel Canavese: complessivamente, i Soci hannoraggiunto quota 42.950, rafforzando il primatonazionale nel Credito Cooperativo. I giovani entratinella compagine sociale sono oltre 1.100,per un totale di oltre 7mila Soci “under 30”.All’Assemblea 2012 hanno partecipato 11.751 Soci.

2,9

9,9 68

334

3,16

42.9507,6

120.000

miliardi

milionimiliardi

miliardi

PATRIMONIOElemento fondamentale per sviluppare l’attivitàcreditizia, il Patrimonio di vigilanza si è rafforzato,superando i 334 milioni di euro, a confermadell’ottima solidità patrimoniale di Banca d’Alba.

N

Solide radiciper una crescita sostenibile

milioni

2 3

Gio

chi d

i bam

bini

el quadrodi Pieter Bruegelil Vecchio,Giochi di Bambini,in una scenadi piazza

brulicante di vita, il celebrepittore fiammingo fissòsulla tela circa ottanta giochiassai popolari tra i fanciullidel tardo Rinascimento.A un’occhiata distratta,si potrebbe pensareche nessuno di quegli svaghipuerili abbia qualcosaa che fare con i passatempidelle nuove generazioni.Eppure, concentrandosisulle diverse scenette, si scopreesattamente il contrario:quei giochi inscenati

nel Cinquecento sonogli stessi – ma propriogli stessi – che fino a ieridivertivano i nostri bambini.Quelli ritratti da Bruegel sonogiochi di movimento comela mosca cieca, la cavallina,l’altalena, il nascondino;giochi di abilità e fortunacome la pignatta, i trampoli,le trottole, le biglie o il tiroa segno; giochi costruiticon oggetti di recuperocome bambole di pezzae bastoncini. E infine, giochidi ruolo che in formatomignon riproducono alcunidei momenti chiave della vitadei grandi: il matrimonio,la messa, la bottega, la guerra.Tutti giochi che nei territori

N

Una di queste personeè Michele Chiesa, antiquarioroerino, appassionatodi storia dei giochi e fondatore del Museodel giocattolo di Bra,che con oltre mille pezzida collezione è il piùimportante del Piemontenel suo genere. “È a dir pocosorprendente – dice Chiesa –come i giochi ci mettanoin contatto con i nostri antenati,a distanza di secoli.Per i bambini, giocareha sempre rappresentatola prima forma di conoscenzadella realtà, della naturae delle dinamiche socialidel mondo degli adulti”.“In un territorio come il nostro,caratterizzato da un’estremapovertà delle campagne –aggiunge Donato Bosca,curatore del libro Giochidi Terra del Piemonte contadinoe Socio di Mango – i giochiriflettevano le aspettativedei bambini, abituati a un ficosecco e un mandarino comedono di Natale.Non era importante riceverebambole e soldatinidai genitori, ma far lavorarela fantasia per coinvolgere

i compagni: giocare significavavincere le privazioni a cui tuttii giorni si era sottoposti”.

Per un pugno di pennini

Per giocare non servivanooggetti costosi. Bastavanosassi, cocci, tappi,che venivano lanciaticercando di avvicinarsiil più possibile a un puntostabilito, segnato da una rigasul terreno. Il bello di questo“tiro a segno” era la possibilità

di vincere gli oggettidei concorrenti.Così, in un territorioaffezionato all’azzardocome quello delle Langhee del Roero, spessosi “pepavano” i lanciutilizzando figurine, penniniper il calamaio, bottoni sfilatialle giacche del papàe monetine sottrattedai salvadanai di casa.In quest’ultima variante,detta “giocare ai soldi”,le monete venivano fatterimbalzare sul muro e quellache si avvicinava di più al puntostabilito vinceva tutte le altre.A Santo Stefano Belbosi tramanda una versioneormai scomparsa di questigiochi, detta “cutigne”:dall’alto, il lanciatore dovevacolpire un gruzzolo di sassievitando che l’avversarioafferrasse la pietra primache raggiungesse il bersaglio.

Nell’era dei videogames, i divertimenti tradizionalisembrano ormai dimenticati: riscopriamoli

Facciamo che io ero...

T R A D I Z I O N I & T E R R I T O R I O

I giochi inscenatinel Cinquecento

sono gli stessiche fino a ieri

divertivanoi nostri bambini

Dall’alto:

giochi di bambini,

una sala del Museo

del Giocattolo di Bra

e uno dei pezzi

in esposizione

della Banca d’Alba eranoun tempo popolarissimie originavano fantasiosevarianti, animando la vita dei più piccolie le feste di paese.Tradizioni che oggi,dopo anni di abbandono,vengono pian pianostrappate alla dimensionedel ricordo grazie agli sforzidi studiosi, collezionistie animatori. I quali,pazientemente, stannosalvando dall’oblio le pratichee gli oggetti ludiciche la disaffezione al giocodi strada relega semprepiù nel dimenticatoio,in qualche angolo di soffittao in umide cantine.

Sulla strada per la scuola

Un altro gioco di abilità assaipraticato nelle nostre zoneera la lippa. Giocotradizionale per eccellenza,in Piemonte è conosciutoanche con il nomedi “resaltello” e ad Alessandriaviene chiamato “cirimèla”.Con una mazza si facevasaltare una piccola astaappoggiata su una basedi legno e poi la si colpivaal volo, scagliandolail più lontano possibile.Una variante di questo giocoera una sorta di Baseballancestrale: alcuni ragazzi,

2 5T R A D I Z I O N I & T E R R I T O R I O

comeper la scomparsadei dinosauri.I nostri posterisi domanderannocome sia stato

possibile che in breve temposi siano volatilizzati giochidi ragazzi che hannoattraversato intatti i millenni.Nella tomba di un altodignitario egizio della XXVdinastia il defunto è ritrattonell’atto di giocare alla morracon un altro personaggio.I nostri ragazzi ignoranopersino il nome di questo gioco.Noi che abbiamo avutola fortuna di poter giocareper strada e nei cortili,abbiamo il doveredi tramandare il ricordodi quei giochi primache anche la loro memoriascompaia.Il paradiso dei giochidella mia infanzia era la piazzaRoma di Asti.Si giocava alle figurine,o meglio alle “figu”; il nostrocompagno Piero avevail padre operaio che portavaa casa i cuscinetti a sferadifettosi, perfetti per giocarealle biglie. Ogni giocatorepoteva imporre una variantenel regolamento del gioco.Se, dopo averla enunciata,proclamava “cavallinad’argento”, la varianteera valida solo per quel giro;se diceva “cavallina d’oro”,restava in vigore per tuttoquel giorno. Era una garaa complicarci la vita in cavillidegni di un’assemblea

di Bruno Gambarotta

È

di condominio, a gettarebenzina sul fuocodelle discussioni.Ho giocato per intere estatiin piazza Romae il monumentoal Risorgimento che sorgeal centro della piazza è stato,per me e per i mieicompagni, l’ombelicodel mondo.Ci abbiamo giocato sopraper anni, ma non l’abbiamomai deturpato con scritte.Nelle case dietro la piazzac’era una volta il ghettoebraico e le case eranocollegate da passaggisotterranei. Ci infilavamoin una cantina con la gratasulla via. Per giocareci servivano tre cose:un cordino, un vecchioportafoglio sdrucitoe qualcuno che ci imprestasseuna banconota da cinque lire.

Il portafoglio, riempitodi carta di giornalee con le cinque lireche spuntavano fuori,risultava bello gonfio.Era sufficiente legarlocon il cordino, posarlosul marciapiedi all’altezzadella cantina dove stavamoacquattati e attendere.Appena un passante,dopo essersi guardatoben bene attorno, si chinavafingendo di dover legarei lacci di una scarpa e facevaper agguantare il portafoglio,noi tiravamo il cordino.Più il malcapitato imprecava,minacciando punizioni,più noi, al sicuro nella cantina,ci sbellicavamo dalle risate.Si giocava fino allo sfinimentoe all’ora della cena le madrici chiamavano dai balconipiù e più volte. Facevamofinta di non aver sentito,finché la minaccia di venircia prendere ci convincevaa rientrare in casa.Se era inverno, l’ultimo gestoprima di infilare il portoneera quello di gettaresecchiate d’acqua sulla viain discesa, per averela mattina dopouna magnifica pistadi ghiaccio. E pazienzase qualcuno dei grandisarebbe ruzzolato per terra.Per niente al mondoscambierei quelle “figu”,quegli album di fumetti,quelle biglie, quei gelonisulle mani, quelle palledi stracci, con dei videogiochie altre diavolerie elettroniche.

in difesa, cercavano di afferrarel’asta al volo guadagnandosiil diritto della battuta. “Questoera un tipico gioco sulla stradaper la scuola – spiega MicheleChiesa –. I bambini, costrettia fare molti chilometri da soli,spezzavano la fatica con questigiochi semplici e scatenati”.A Neive, con i bastoncinisi giocava alla “scanavela”:i bambini, in cerchio,dovevano ribatterecon un bastoncino l’asticellalanciata da un loro compagnoche stava in centro. Ogni colpoazzeccato era un punto.

La lesa e il tacchino

Dove le colline disegnavanouna certa pendenza,impazzava il gioco della “lesera”,tipico svago invernale.Quando nevicava, si battevauna pista e la si ghiacciavacon l’acqua per far scivolarele slitte, dette lese. Se il giocoera organizzato, al fondodella discesa si tendevaun cordino con un premio.A La Morra – ma anchenella zona di Orbassano,nel Pinerolese e nel Canavese –si appendeva un tacchino:nel punto di massima velocitàil folle discesista dovevaafferrarne il collo per vincerela gara. Le lese erano preziose,venivano costruite dai nonnie conservate con cura.“Qualcuno – racconta ancora

Chiesa – pur di buttarsisulla neve utilizzava la cartelladi legno che conteneva i libridi scuola”.

Le birille

In estate, sulle spiaggedi Albenga o di Alassio – mabastava un pugno di sabbialasciato dai cantuné,i muratori – le bigliedominavano la scena.Le chiamavano “birille”ed erano per lo più di materialipoveri: creta o terracotta.Quelle in vetro eranopreziosissime, ambìto premiodelle gare più difficili.Si giocava a “tana” o a “castlet”:nel primo caso lo scopoera quello di raggiungereuna buca nella sabbiae da qui colpire le bigliedegli avversari, mentreil castlet si formavacon una pila di biglie che,se colpita a distanza, diventavapossesso dell’abile tiratore.

La bambola e il trenino

In questo affresco di giochiinfantili, non può mancareun richiamo all’eccellenzagiocattolaia del Piemonte,che proprio nei territoridella Banca d’Alba ha scrittouna pagina di storia.A Torino nascevano i sognidelle bambine di un tempo:la storica Lenci producevale più belle e famose bamboleitaliane, tanto prezioseda essere considerate partedell’arredamento:“Le bambine – affermaBosca – potevano giocarciper poco. Poi venivano ripostenel salottino buono: eranoil simbolo di un miglioramentodelle condizioni economiche”.Sempre a Torino,una menzione specialemerita la ditta Quercetti,

NOI ABBIAMOIL DOVERE

DI TRAMANDAREIL RICORDO

DI QUEI GIOCHI

Nella pagina:

due giocattoli

e una foto d’epoca

custoditi al Museo

del Giocattolo di Bra

Biglie, figurinee cavallina d’argento

produttrice dei popolarissimichiodini colorati. AncheOmegna fu all’avanguardianella costruzione di giochi.La mitica Cardini tra il 1922e il 1928 divenne celebreper la produzione di innovativigiocattoli in latta: locomotive,automobili, aeroplanie dirigibili. La scatolache li conteneva, finementeillustrata, fungeva tantoda espositore per la vetrinaquanto da parte integrantedel gioco, trasformandosiin garage, hangar o fondaleper il modellino.A trionfare, in ogni caso,era comunque la creativitàche la fervida immaginazionedi bambini sapeva trasformarein puro divertimento. Svaghiintelligenti e all’insegnadella sperimentazione, comescrive il giornalista neiveseFranco Piccinelli ricordandola sua infanzia. Perché grazieal gioco “nulla ci sfuggivanel comportamentodella natura e delle persone,perciò potevamo cogliereogni contraddizione fra parolee fatti, fra promessee disillusioni, ed era una solidascuola di esperienza, di vita”.

A DODICI MESI DALLA NASCITA, IL BILANCIO DELLE ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE

Giugno 2012Allestimento ad Alba di un maxischermo per seguiregli Europei di Calcio

giovani, lavoroe innovazione

RuotaLibera

Da giugno a dicembre 2012Servizio di custodia per il Martirio di San Lorenzo,capolavoro del Tiziano restaurato da Banca d’Alba

Luglio 2012Partecipazione con uno stand promozionaleal festival Collisioni di Barolo

Settembre 2012Gita ad Alassio per i tutti i giovani Soci

Ottobre 2012Organizzazione ad Alba del convegnoGiovani imprenditori e startup: il futuro delle imprese. Organizzazione ad Alba del focus group su Giovani, futuroe lavoro, con il presidente Felice Cerruti

Dicembre 2012Cena di Natale a Torino

Febbraio 2013Incontro ad Alba con Confcooperative sul temadella partecipazione giovanile in ambito cooperativo

Marzo 2013Incontro-lezione ad Alba con un professionistasui segreti del bartender

Aprile 2013Partecipazione a Palermo al forum nazionaleGiovani Soci delle Bcc.Organizzazione ad Alba del convegno I giovani e il lavoro

Un anno di appuntamenti

Gennaio 2013Giornata sulla neve a Limone Piemonte

erritorioe Cultura: sonoqueste le duegrandi direttriciche orientanol’operato

della Fondazione Bancadel Canavese, presiedutada Gianni Cucco, coadiuvatoda Adriano Beggiato(vicepresidente per il Canavese)e da Elvezio Volta(vicepresidente per il VerbanoCusio Ossola).“Il termine ‘Territorio’ – affermaCucco – è diventato oggisinonimo non solodi localizzazione e di origine,ma di tipicità, di identificazione,

di comunità, di sensodi appartenenza, di tradizione.Con ‘Cultura’ intendiamo invecetutto ciò che è conoscenza,bellezza, maestria, artigianalità,valorizzazione, tutela,buon gusto. Queste due paroleinsieme simboleggianol’italianità, quella sortadi linguaggio polisensoriale fattodi arte, cibo, stile e designin grado di produrre emozioniin ognuno di noi. Attraversola Fondazione cerchiamodi migliorare la qualità della vitae dell’economia del nostroterritorio, sostenendo attivitàdi solidarietà sociale,di valorizzazione territoriale e culturale, di ricerca scientificae di supporto sociosanitario:è questa la nostra missione”.Tante le attività svoltenell’ultimo periodo, a partiredal sostegno alle manifestazionilocali e alla Credenza Vinicoladi Caluso in occasione

TL’impegno della FondazioneBanca del Canavese

Cultura e territorio:

Spazio ai Soci

Ufficio Soci raddoppia: dopo l’inaugurazione del nuovospazio di piazza Savona, ad Alba, il servizio è ora attivoanche a Torino, nei locali di corso Vittorio Emanuele II, 18.Tutti i lunedì, dalle 10 alle 18, gli spazi accoglientie innovativi saranno a disposizione degli oltre duemila

Soci del Torinese, che potranno usufruire della consulenzain ambito sanitario (in special modo attraverso la prenotazionedi visite specialistiche, a integrazione dell’attività fisioterapicadei Centri medici della Fondazione Banca d’Alba Onlus)e partecipare alle gite e alle numerose iniziative per il tempo libero.

della premiazione del Vignulantnelle terre dell’Erbaluce,ma anche supportandola cultura nelle scuole attraversol’erogazione di borse di studio –in collaborazionecon l’associazione Rita LeviMontalcini – e l’organizzazionedi tavole rotonde. In ambitosanitario, inoltre, sono stateavviate le Giornate della salute(incontri periodici con i Sociper meglio comprenderee combattere tante malattiedi oggi) e Schiena dritta ragazzi(programma di screeningdella postura dei ragazzidelle Scuole medie). Numerosesono anche le iniziativepianificate per il futuro,con la gita a Verona in occasionedei 100 anni di incontri all’Arena,con la partecipazione di PlacidoDomingo, in calendarioper il 4 luglio 2013,e con il programma di screeningdella tiroide, in autunno.

Oltre 160mila prestazionispecialistiche, di cui hannobeneficiato un totale di circa6mila Soci, per oltre 6.500visite: è il bilancio del 2012della Fondazione Banca d’AlbaOnlus, che nel primoquadrimestre di quest’annoconferma numeri dello stessoordine di grandezza, con 2.054Soci che si sono rivoltiai cinque Centri medici attivi,per 2.183 visite effettuatee oltre 43mila terapie erogate.Ma assimilare l’attivitàdella Fondazione a semplicicifre sarebbe riduttivo:“Fin dall’inizio il nostro servizio èstato improntato sulla centralitàdel Socio, come persona e comepaziente – spiegano TinoCornaglia e Antonella Marengo,Amministratore Delegatoe Segretario Generale della

Fondazione Banca d’Alba –.Per noi, la persona è al centro:è questa la nostra filosofia,testimoniata dalla qualitàdel servizio erogato”.A impreziosire il lavorodella Fondazione, anchel’organizzazione di convegnimedici (“L’ortopedia e la terzaetà”), di iniziative in camposociale e sanitario finalizzatea migliorare la qualità della vitadella popolazione (“Mammae papà mi raccontate come sifanno i bambini?” e “Amorimortali amori violenti – L’altrafaccia delle relazioni tra uomoe donna”) e la pianificazionedi campagne di prevenzione(“Prevenzione dell’Osteoporosi”,“Schiena dritta ragazzi”e lo screening nella “GiornataMondiale del Diabete”) rivolteai Soci, e non solo.

UFFICIO SOCI FONDAZIONE BANCA D’ALBA

B A N C A & T E R R I T O R I O 2 7

Sopra:

il presidente della Fondazione,

Gianni Cucco, consegna le borse di studio

a giovani studenti canavesani

La persona al centroTerapie e convegni nel bilancio 2012Tempo libero e consulenze sanitarie

Sotto:

il nuovo Ufficio Soci di corso Vittorio Emanuele II a Torino

ono molte le iniziativeche RuotaLiberaha organizzato duranteil suo primo anno di vita.Alcune aperte a tutti,altre studiate per i giovani

Soci di Banca d’Alba tenendo semprea mente le priorità dell’Istitutodi Credito Cooperativo: la formazione,il lavoro e lo sviluppo culturaledel territorio. “Nel 2012 ci siamo fatticonoscere grazie all’impegno congiuntodi Soci e dipendenti ‘under 30’ di Bancad’Alba; ora dobbiamo puntare a creareun gruppo costituito interamentedi giovani Soci che sappia portare avantiil lavoro”. Giulia Marengo, 30 anni,è la presidente ad interimdi RuotaLibera, associazione di Bancad’Alba che raduna oltre 7mila giovanitra i 18 e i 30 anni.“RuotaLibera nascenel corso dell’Assemblea dei Soci del 2012,con l’idea di coinvolgere la base giovanedella Banca attraverso attività ludichee formative – racconta Giulia –.Il nostro primo obiettivo è statoquello di aumentare la visibilitàdel gruppo con eventi apertia tutti. Ma i temi fortiche hannoaccompagnatoil 2012 sono statiquelli del lavoroe dell’occupazione,sui qualiabbiamoorganizzatoincontrie convegni”.Le ultimeiniziative chehanno coinvolto

S Ruotalibera sono statela partecipazione al terzo forumnazionale dei Giovani Soci delle BCC(ospitato da Federcasse il 6 e il 7 aprilea Palermo) e l’organizzazionedel convegno I giovani e il lavoro,che ha fatto incontrare i Soci “under 30”di Banca d’Alba con aziendedel territorio ed esperti di settore. “Il bilancio dell’anno appena trascorso è positivo, perché siamo riuscitia coinvolgere tanto gli studenti quantoi neolaureati alle prese con la primaoccupazione. Per il 2013 vorremmoconcentrarci sui temi che stannopiù a cuore alla Banca d’Alba –concludeGiulia . Quali? –: innovazione,sostenibilità e beneficenza”.Per informarsi, domandaree soprattutto per partecipare,basta un click su Facebook o YouTube,oppure un’e-mail [email protected].

Nella foto:

Giulia Marengo

(al centro in basso)

con alcune

giovani Socie

a Collisioni

T A C C U I N O D I V I A G G I O D I A N N A A N R Ò

olori, profumi,sapori,atmosfereparticolari,spesso pervasedi tinte calde

2 9U F F I C I O S O C I

delle spezie, o ancoraquando nei tragittidi trasferimento in pullmanla guida raccontava curiositàe notizie storiche.Cosa abbiamo vistoa Istanbul? Topkapi Palace,Santa Sofia e Moschea Blusono i cult cittadini. Istanbulè l’unica città al mondoche sorge su due continenti,la sponda asiatica al di làdel Bosforo è un potentecatalizzatore turistico.Noi siamo rimasti in Europae sinceramente non siamoriusciti a vedere neppuretutto il visitabile.Topkapi è stata per secolila dimora dei sultaniottomani, il mitico palazzoda Le mille e una nottecon l’harem al suo internoè ancora oggi un impattomozzafiato per la bellezzae l’imponenza cheraccontano una storiasofferta e sfarzosa,una storia di sultaniottomani, gran visir e sudditipiù o meno devoti.Una curiosità. Topkapi,letteralmente in turco “Portadel cannone”, in realtànasconde un segreto,un secondo nome:tre cucchiai al vento.Il diamante del fabbricantedi cucchiai, custodito

nel Palazzo di Topkapi,è il quinto diamantepiù grande al mondo.L’origine del nome è curiosa:qualcuno trovò il gioielloin cima a un cumulodi immondizie e, pensandosi trattasse di un falso,lo barattò per tre cucchiai.Ci siamo anche dispersitra le bancarelle del GranBazar, il mercato al copertodove c’è veramente di tutto!Ma la cosa che catturamaggiormente l’attenzionesono i colori delle merciesposte. Si trattadi uno dei più antichi Bazarcoperti di Istanbul:fu costruito nel 1660dall’architetto Kazim Agaper ordine del sultanoTurhan’a Fatih. Passeggiarelungo le rive del Corno d’Oroci ha regalato momentidi totale relax, mentrelavisita alla Cisterna Basilica,costruita all’epocadi Giustiniano nei sotterraneidella città, ci ha dato

la sensazione di fareun vero e proprio tuffoin quel vissuto imbevutodi intelligenza e capacitàrisolutive oggi spessodivenuto desueto.E poi ancora le imponentiMura di Costantino,i mosaici e i dipintidell’incantevole MoscheaBlu e l’emozionantecerimonia serale dei DervisciRotanti, monaci musulmaniche comunicanocon la divinità attraversola danza. Una cittàche affascina anche vistadall’aereo.

condividere in diretta,sul campo, sensazioni,emozioni, osservazioni.È quello che accadeva ognivolta che il nostro gruppo,una omogeneità frutto della“fusione” tra l’hinterlanddi Alba e il Canavese,entrava rigorosamentea piedi scalzi e a capo copertoper le donne, all’internodi una moscheao nelle viuzze un po’inquietanti dei sobborghidi Istanbul e dei mercatini

e vivaci al tempo stesso.Istanbul è tutto questo.E capitarci in dicembre,a ridosso della fine dell’annoe trascorrervi il Capodannoè un’esperienza che valela pena di essere non solovissuta, ma anche condivisa.Noi questa emozionel’abbiamo toccata da vicino,trascorrendo nella capitaleturca quattro giorni,dal 29 dicembre al 1° gennaioscorsi, che ci hannoconsentito di conoscere

e assaporare l’arte, la storia,l’architettura, i colori,le tradizioni, la religiositàdi un paese non poi cosìlontano dal punto di vistageografico, climaticoe gastronomico,ma sicuramente menovicino sotto l’aspettodella quotidianità,della concezione religiosae del gusto architettonico.Vivere tutti questi stimoliin gruppo ha un grossovantaggio, quello di poter

IL VIAGGIODEI SOCIIN TURCHIA,RACCONTATODA ANNA ANRÒE FOTOGRAFATODA CLAUDIOMAININI

Due

par

ole

con.

..Intervista di:Sergio Miravalle,astigiano,giornalista, per oltre 30 anni a La Stampa. È consiglieredell’Ordine deiGiornalisti delPiemonte. Ha un blog: Giro di vitesuLa Stampa.it

Il Piemonte sabaudo era l’unico Statoorganizzato in grado di promuoverel’unità d’Italia: non avrebbero potutofarlo i milanesi o i toscani e neppurei napoletani o i siciliani… È questionedi DNA”.

Ma in Piemonte non è tutto

così granitico, squadrato

e codificato come sembra.

“Certamente, il Piemonte esprime ancheuna enorme creatività in tutti i campi.Mi soffermo sull’editoria, che meglioconosco. Avete notato che negli ultimi10-15 anni la gran parte degli autoridi maggior successo sono piemontesi?Da Umberto Eco a Giorgio Falettie naturalmente non dimentico Baricco,Travaglio, Pansa, Cazzullo, la Littizzetto”.

Non bisogna dimenticare neppure

un certo Gramellini

che con Fai bei sogni è l’autore

più venduto del 2012 in Italia.

“Sono un autore piemontese, ma ho scrittodi un fatto privatissimo e dolorosodella mia famiglia, superando la nostranaturale ritrosia regionale a parlare di sé.I lettori hanno capito”.

Un filo diretto con i lettori

che prosegue da anni anche

sulle pagine de “La Stampa”.

“È un legame fortissimo e sorprendente.Lettere ed e-mail sono una fonteinesauribile di spunti e riflessioni.Da ragazzo leggevo con voracità ognicosa di Biagi e Montanelli, i miei maestridi giornalismo. Loro non scrivevanoper compiacere il Palazzoo per una ristretta cerchia di amicie iniziati. Ho cercato di ispirarmia quel modo di essere giornalista.E ricordo l’emozione di una telefonata

di Montanelli che aveva letto un miopezzo: mi cercò, parlammo a lungoe alla fine mi raccomandòdi non ‘annoiare mai il lettore’,che è il vero peccato di un giornalista”.

Racconta ai lettori di Cento Torricome nasce un Buongiorno?

“È un corsivo fresco di giornata. Sarebbeinutile preconfezionarlo: dipende da checosa c’è quel giorno nel resto del giornale.Si alimenta attraverso lettere, telefonatedi amici, lanci di agenzia dai qualiprendere spunto. Diciamo che per tuttala giornata raccolgo materiale,poi lo abbozzo dopo le 19.30 di serae lo lascio a bagnomaria per almenodue ore senza rileggerlo. Poi, mentrepilucco qualcosa per cena, nel mio ufficioin redazione lo riprendo, limo, aggiusto,ritocco e per le dieci in genere è pronto.A pochi minuti dalla pubblicazionesull’edizione on line e poi dal primomattino, si accendono i commentisu Facebook, Twitter e altri socialnetwork. A quel punto quel Buongiornonon è più mio, diventa di tutti.Mi dispiace però quando non sonocompreso e prevale la facile dietrologiao il partito preso. Lo ripeto: è soloun corsivo, un modo di leggere il mondoda angolature diverse. Dopo 15 annidi Buongiorno a volte è dura e mi vienevoglia di cambiare. Vedremo”.

A proposito di esperienze nuove,

c’è la partecipazione televisiva

a Che Tempo che fa da Fabio Fazio.

“Non mi considero un voltoe un personaggio televisivo.Certo la presenza in tv aumentala popolarità, ma debbo direche il pubblico di quella trasmissionesu Rai 3 è particolare: è altissimala percentuale di telespettatoriche frequentano le librerie, vannoal cinema dopo aver letto le recensioni,seguono le mostre e il teatro. Mi capitadi essere fermato per strada, ma semprein maniera garbata, per una dedicao un commento. Il pubblicosa distinguere tra le star dello spettacoloe un giornalista che fa il suo mestiere”.

Come si rapporta il giornalista

Gramellini con i nuovi strumenti

di comunicazione?

“Non sono su Twitter: mi pare un modoeccessivo e ansiogeno di dire sempree comunque qualcosa e io sono, invece,anche un amante del silenzio.

Su Facebook ho un profiloche mi cura un amicoe io stesso quando trovoil tempo. Stesso discorsoper le e-mail. Amo il dialogo,non mi piace il fanatismo,patisco la gazzarrae la mancanza di ironia.Mi definisco una pennache fa il solletico alle coscienzee alle sensibilità e soprattuttoal potere e alle sue variegateespressioni. In questo sensotorno alla mia doppia origine:il rispetto piemonteseper le istituzioni e una certavena anarchica romagnola”.

In fatto di fede calcistica

invece il fanatismo

è ammesso?

“Per il Torino è questionedi imprinting. Ricordomio padre che un giorno disseserio serio a mia madre: ‘Non impongo nulla a Massimo,può anche tifare Juve,ma andrà a mangiareda un’altra parte’.E ho impresso nella memoriail mio primo giornoal Comunale. Ci andaitenendomi per mano a miopadre. Era il derby dell’autunno1967, la domenica dopola morte di Gigi Meroni.I granata vinsero con il cuoreper quattro a zero.Mio padre aveva gli occhi rossidi commozione e altripiangevano. Io ero stupito:‘Ma come, battiamo la Juvequattro a zero, che cosa c’èda piangere?’. Capii dopoe divenni un granata da legare.Diciamo che quel giornofu per me bambino comeavere avuto il tatuaggiodi un toro sulla pelle. Non si cancella più”.

Il denaro per Massimo Gramellini

che cosa significa?

“Ne ho il massimo rispetto, soprattuttodi questi tempi, e quando dico rispettonon significa però attaccamento.Il denaro deve girare, creare sviluppoe lavoro. Mia moglie è l’accortaamministratrice di famiglia.A me basta avere i soldi per andarea comperare un cartoccio di farinata”.

Massimo Gramellini nascea Torino il 2 ottobre 1960.Frequenta il Liceo classicoe, dopo gli studiin Giurisprudenza, nel 1985avvia la collaborazionecon la redazione torinesedel Corriere dello Sport.Dopo aver lavoratonella redazione sportivade Il Giorno, a Milano,nel 1988 arriva a La Stampa,a Roma, quindi – nel 1991 –passa dalle cronachesportive a quelle politiche.Segue le vicende di ManiPulite e nel 1993 è inviatodi guerra a Sarajevo.Nel 1998 torna a Milanoper dirigere Specchioe pubblica la rubricadi lettere Cuori allo Specchio.Dal 12 ottobre 1999comincia a firmare sullaprima pagina de La Stampail Buongiorno: un corsivodi ventidue righe. Dal 2005è chiamato alla vicedirezione.È ospite fisso di Che tempoche fa, su Rai Tre. Nel 2010è uscito il suo primoromanzo, L’ultima rigadelle favole. Il suo secondoromanzo, Fai bei sogni, è illibro più venduto del 2012,con oltre un milione di copie.

CHI È

IL GIORNALISTAMASSIMOGRAMELLINISI RACCONTAPARTENDO DA UNAPENNA BIROE UN CARTOCCIODI FARINATA

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Una penna che fa

a cuore e cervelloil solletico

n cartoccio di farinatae una penna biroa Massimo Gramelliniservono per spiegarequel suo mododi essere e sentirsipiemontese. “Serve

una premessa: sono un incrociotra torinesità e sangue romagnolo.I miei nonni materni di cognomefacevano Pastore, piemontesi finoal midollo. Quelli paterni venivanoda Forlì e si adattarono benissimoalla vita piemontese. Nonno Guidoera tramviere e imparò non solo

il dialetto, ma anche il gergotorinese più stretto.

Nonna Emma facevala portiera in uno stabile del centroe per arrotondare andava ad aiutarela sera in una delle prime pizzeriedi Torino, gestita dalla famiglia toscanadei Cecchi. Ecco perché la farinataè entrata nella mia vita di bambino.Era il premio che mio padremi concedeva ogni qual volta prendevoun bel voto a scuola. Ancora oggise qualcosa mi va bene e se la giornataè stata felice, magari per una bellavittoria del Toro, festeggio premiandomicon un cartoccio di farinata”.

E la penna biro?

“Quella mi serve a spiegare il senso delloStato. Mio padre era impiegato statalee io, finita la scuola, passavo ogni giornodal suo ufficio aspettando fino alle duedi poter andare a casa insieme.

Mi dava un foglio e io scribacchiavoqualcosa. Quando era ora di andar

via mi diceva: ‘Metti a postoil portapenne e posa la biro che

è dello Stato’. Ho avuto a lungoil dubbio che lo Stato fosse

anche un produttore di biro”.Ecco, questo

è la piemontesità: sobrietà,senso del dovere, rispetto

della cosa pubblica.E ci sono ragioni

storiche chelo spiegano.

U

“Primavera di Bellezza” è il nome del riccocontenitore di eventi che, con il sostegnodi Banca d’Alba, la Città di Alba ha organizzato,quest’anno, nel 50° anniversario della mortedi Beppe Fenoglio: un titolo che fa esplicitoriferimento al primo romanzo del celebrescrittore. A proposito di primavere, Aldo Agnelline ha alle spalle 89, molte delle quali trascorsecon il cantore delle Langhe, di cui fu amicointimo, al punto da condividerne ancheil viaggio di nozze: la foto, scattata a Ginevranell’estate del 1960, si riferisce proprio alla lunadi miele dello scrittore con Luciana BombardiFenoglio. Si erano sposati nel marzo diquell’anno, in municipio, con rito civile. Fenoglionon aveva dato preavviso alcuno, se nondi qualche ora, ai proprietari della Marengo,l’azienda vinicola presso cui lavorava: il giornodopo era tornato tranquillamente al lavoro,posticipando la luna di miele all’estate. Raccontala figlia Margherita: “Non avevano soldiper un vero viaggio di nozze, quindi approfittaronodi una vacanza ad Alba di mio zio Walter,che lasciò loro l’appartamento di Ginevraper qualche giorno. Una sera, parlandone fra loroalla presenza di Agnelli, Aldo disse: ‘Che bellaGinevra!’. L’invito arrivò spontaneo...”.Agnelli partì con loro, immortalando alcunimomenti della vacanza svizzera, cogliendoanche in quell’occasione con il suo sguardopenetrante – pur con poche diottrie – l’essenzadella vita dello scrittore, legata a doppio filoa quella delle Langhe. In questo, Aldo Agnelliè sempre stato certamente un maestro:nel raccontare le storie – delle persone comedei paesaggi – per immagini. Raramentea colori, come soleva sottolineare Fenoglio:“Tu sei l’artista in bianco e nero”.

Arte3 3S O C I & C U LT U R A

Libri Alba celebraIL ROERO, PASSO DOPO PASSO

Gianluca Soletti, Sociodi Sommariva Perno, e suo padreUmberto, lo scorso dicembrehanno dato alle stampe Il Roeroe i suoi sentieri (Umberto SolettiEditore, 2012), “rivisitazione”completamente aggiornatadella celebre Guida ai sentieridel Roero, pubblicata nel 2001.La nuova edizione si avvaledi contenuti e foto ineditie amplia l’attenzione al turismograzie alle segnalazionidi Mauro Pedron sulla ricettività

alberghiera, agrituristicaed enogastronomica del Roero.“Al di là delle autentiche suggestioni –scrivono gli autori nella prefazione –,questi itinerari costituisconoun’occasione per invitarea una conoscenza più diretta,più personale dei caratteristici centriabitati di quest’angolo nord-orientaledella provincia cuneese”.

LE BOLLICINE DEL FRANCIACORTASI VESTONO DI GIALLO

Dopo Il Sangue di Montalcino,tornano in libreria le indaginidel commissario Cosulich,investigatore del mondodel vino, ex astemio. Prendetee bevetene tutti (Einaudi, 2012)è la seconda faticadi Giovanni Negri, produttoredi vino e Socio di La Morra.Nel suo nuovo romanzo,Cosulich si muove fra le vignedella Franciacorta per indagaresulla morte di Mario Salcetti –inventore del Brut – in un caso

assai delicato, dove le bollicineitaliane si intreccianoa uno spaventoso segreto che la Chiesavuole mantenere tale. Un’avventurache lo porterà a cercare indizifra il sacro e il profano in tutta Europa:dalle fiere di settore alle abbaziee i conventi, dai pittoreschi personaggiche popolano il milionario businessdel Brut ai sotterranei del Vaticano.

PRIMAVERA DI BELLEZZA

Eventi

Collisioni 2013:

Creature selvagge di tutto il mondo,unitevi. A Barolo, fra i vigneti del Redel vino, un grande evento sta perscuotere le colline. E chiama a raccoltada ogni angolo del globo orde di artisti,musicisti, letterati, giovani e teatrantiperché scatenino la loro forza creativain un evento che trasformerà il voltostesso del territorio e culmineràil 9 luglio nel concerto di Elton John,nella sua unica data italiana.“Il tema dell’edizione 2013 è CreatureSelvagge”, spiega Filippo Taricco,direttore artistico di Collisioni,manifestazione in cui Banca d’Albaha creduto fin dal principio e che,di anno in anno, è cresciutaper importanza e riconoscimenti,

diventando uno degli appuntamentimusicali e culturali più attesi dell’estate.Un titolo che, da una parte, si rifà al libroillustrato di Maurice Sendak, Nel paesedei mostri selvaggi, capolavoro dedicatoalla capacità dei bambini di creare mondiimmaginari. “Ma, dall’altra – continuaTaricco –, ‘selvaggio’ è un termineassolutamente libero, che richiamal’energia dei giovani e di tutti quelliche si sentono ‘diversi’, un innoalla fantasia e all’espressività”.Per materializzare questi concetti,l’edizione del 2013 tramuterà Baroloin una foresta incantata, popolatada enormi animali in plastica. Si trattadelle opere del Cracking Art Group,le cui installazioni fluo e sproporzionate

creature selvagge

I numeri dellapassata edizione

80.000persone in tre giorni

5.000posti letto occupati da turisti

300ragazzi ospitidel Progetto Giovani

100turisti per ogni abitantearrivati nelle Langhe

80band esibitesi

70kg di ghiaccio richiestida Bob Dylan nei camerini

45incontri di letteratura e musica

40compagnie di teatro

DAL 5AL 9 LUGLIOBAROLOSARÀCAPITALEMUSICALE ELETTERARIA

Quest’anno – continua Paola – ilProgetto Giovani sarà dedicatoai ragazzi dell’Emilia che, dopoil dramma del sisma, hanno ancorabisogno di grande sostegno”.Saranno loro gli ambasciatoridel Premio Giovani, che ogni annoviene consegnato all’artistaitaliano che si è distinto per aversaputo dare voce alle idee e allesperanze delle nuove generazioni.“Il successo di Collisioni è statoinaspettato e fantastico – spiegaancora Taricco –. Anche durantei momenti di crisi siamo andatiavanti, cercando di dimostrare chela cultura non è un vuoto a perdere,ma un’eccellenza del territorioin grado di produrre valore, propriocome il vino e la buona cucina”.I quali, per la prima volta,incontreranno il festival in unasezione a loro dedicata nel cortileesterno del Castello di Barolo,con la partecipazione di giornalistied esperti del settore: “Collisionista cominciando a diventare partedi un’offerta turistica diversa –conclude Taricco –, che graziealla cultura e allo spettacolo fa sìche non si spengano mai i riflettorisulle nostre terre”.

Nella foto a lato:

Elton John

Sopra:

Jamiroquai

irrompono nei contesti più disparati,trasformandoli: “Ci piaceva l’ideadi costruire un paese musicalee letterario dove tutte le creature,anche quelle che di solitosi nascondono, partecipasseroalla festa”, aggiunge Taricco. Festa, quella di Collisioni, mai così riccadi eventi e personaggi. Oltre a Elton Johnarriveranno nelle Langhe Jamiroquai, FabriFibra, Vida Naipaul, David Grossman, IanMcEwan, Michael Chabon, DavidSedaris, Valerio Massimo Manfredi, Oliviero

Toscani, Daria Bignardi,Lilli Gruber, SerenaDandini, AscanioCelestini, LucianaLittizzetto, MaurizioLastrico, PaolaMastrocola, MargheritaHack, MassimoCarlotto, GiulianoSangiorgi, GiuseppeTornatore. Cinque giornidi concerti, letture,dibattiti, spettacoli,presentazioni di libri,happening artisticie letterari. Che non solovedranno salire sul palcoi grandi nomi della musicae della culturainternazionale,ma valorizzerannole piccole realtàindipendenti, i ragazzipiù estrosi e creativiche hanno decisodi mettersi in gioco.“I giovani sono l’animadi Collisioni – rivela PaolaEusebio, curatrice delProgetto Giovani –. Nonsolo i 200 volontari che ciaiutano nell’organizzazione,ma le centinaia di artistiprovenienti da tutta Italiaa cui Collisioni offrela possibilità di esibirsiper le strade di Barolo e suipalchi della manifestazione.

L E T T E R E & C O M M E N T I

SCRIVETECI!per posta: Banca d’Alba - Redazione Cento TorriVia Cavour 4, 12051 Alba (CN) per e-mail: [email protected] redazione si riserva di ridurre la lunghezza delle lettere per esigenze di spazio

Buongiorno,vorrei segnalare un’importante iniziativadi solidarietà. In Castagnole delle Lanzeè attiva una delegazione di Soci e clientidella filiale di Banca d’Alba che, coordinatada Padre Ottavio Fasano, da diversi anni segueprogetti di ricostruzione e sviluppo in alcunearee povere di Capo Verde. Grazie all’impegnodi Padre Ottavio sono stati costruiti asilie ospedali: si è addirittura avviato un progettoche ha portato alla creazione di una verae propria azienda vitivinicola. A febbraiodi quest’anno, inoltre, la delegazionedi Castagnole è stata a Capo Verde, portandocon sé beni di ogni genere per le strutture.Nell’occasione abbiamo anche recapitato delmateriale – consegnatoci gentilmente dallafiliale di Castagnole – che è stato distribuito aibambini, felicissimi del regalo consegnato loro!

Piermichele Gallo

Socio di Castagnole Lanze

Caro Piermichele,

grazie per questa importante segnalazione.

Conosciamo Padre Ottavio Fasano da lungo

tempo e volentieri supportiamo e diamo

visibilità al suo impegno. Padre Ottavio

è un “veterano” delle missioni a Capo Verde

e dal 1965, assieme alla parola di Dio, porta

aiuto e sostegno alla comunità di questo

arcipelago dell’Africa Occidentale. Lui e l’ordine

dei Frati Cappuccini hanno creato l’AMSES

(Associazione Missionaria Solidarietà e Sviluppo)

che gestisce e porta avanti moltissimi progetti

a carattere umanitario e occupazionale:

ospedali, asili, assistenza per le ragazze madri,

accoglienza temporanea dei nuclei familiari

in gravi difficoltà. Una della sfide più particolari

è stata proprio quella della vigna “Maria Chaves”,

che si estende per 23 ettari sull’isola di Fogo

e offre lavoro a molti capoverdiani.

Capo Verde,solidarietà da Castagnole Lanze

momento culturale, che ha attirato nella capitale

delle Langhe scuole, istituzioni pubbliche

e personaggi di rilievo internazionale (Paul Auster,

Vittorio Sgarbi e Carlo Verdone, solo per citarne

alcuni), giovando anche al turismo del territorio.

Tiziano, checapolavoro!Gentile Direttore,approfitto dello spazio riservato alle lettereper ringraziare Banca d’Alba della magnificainiziativa legata al restauro del Martiriodi San Lorenzo, opera di Tiziano Vecellio.Ho potuto apprezzare non solo il lavorocondotto sul quadro, ma ancheil bell’allestimento della mostra che ne spiegavala creazione, la storia e le fasi dell’operadi restauro condotta da un’altra eccellenzapiemontese, lo studio Nicola Restauridi Aramengo.

Carla

Socia di Alba

Gentile Carla,

il restauro del Martirio di San Lorenzo è stata

un’avventura incredibile, che ha impegnato

Banca d’Alba per oltre due anni: dall’inizio

dei lavori nel 2011 all’esposizione al pubblico

nei locali di Palazzo Banca d’Alba, da giugno

a dicembre 2012. Siamo orgogliosi che tu abbia

apprezzato il lavoro effettuato: uno degli

interventi tra i più complessi e importanti

d’Italia su pale d’altare di epoca rinascimentale.

Ma ancora di più siamo orgogliosi perché questo

capolavoro di inestimabile valore è stato

restituito a tutto il mondo. Insieme a te, oltre

53mila visitatori hanno potuto ammirare

quest’opera, capirne la profondità pittorica

e scoprirne alcuni lati inediti. L’esposizione

del Martirio è stato un importantissimo

L’attività di Padre Ottavio ha bisogno

di un continuo sostegno e la delegazione

di Castagnole può rispondere al meglio a tutti

coloro che sono interessati a dare una mano

dall’Italia o direttamente in loco. È infatti

possibile passare un periodo di vacanza a Capo

Verde “approfittando” dei 24 appartamenti

messi a disposizione dall’AMSES: un bel modo

per vivere i colori, i suoni e le emozioni

di un arcipelago meraviglioso, unendo

il divertimento alla solidarietà.

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi

alla filiale di Castagnole delle Lanze (AT)

in via G. Abbate, 34 (Tel. 0141/418209),

oppure consultare il sito web www.amses.it.

Con RuotaLibera,in gita sulla nevea Limone PiemonteCi siamo trovate molto bene, ottimal’organizzazione e la compagnia.Non ero ancora a conoscenza di RuotaLibera,ma ora vi cercherò sul web e pensoche ci vedremo più frequentemente!

Barbara

26 anni, giovane Socia di Santo Stefano Belbo

Sinceramente abbiamo trovato ottimal’iniziativa e specialmente molto conveniente...Nessuna nota negativa, complimenti!

Federica e Roberto

25 anni, giovani Soci di Santa Vittoria e Alba

Mi sono trovato molto bene, l’iniziativaera interessante. Grazie RuotaLibera!

Marco

27 anni, giovane Socio di Alba

Grazie Barbara, Federica, Roberto e Marco.

È per noi motivo di soddisfazione sapere

che RuotaLibera riesce a coinvolgere i Giovani

Soci con iniziative che generano entusiasmo

e spirito di gruppo. RuotaLibera nasce proprio

dalla volontà di avvicinarsi alle nuove

generazioni valorizzandone il potenziale

e aiutando voi giovani a coltivare i vostri sogni.

È seguendo questi principi che RuotaLibera

organizza lungo tutto l’anno convegni ed eventi

legati al mondo del lavoro, dell’occupazione

e dell’imprenditorialità giovanile. Senza

dimenticare un po’ di sano svago e divertimento!