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Dicembre 2013 La rivista dei Soci di

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Dicembre 2013 La rivista dei Soci di

La rivista dei Soci di Banca d’AlbaAnno V - n. 11 - Dicembre 2013

Direttore responsabile:Roberto Fiori

Comitato editoriale:Dino Berardi, Riccardo Corino,Pietro Ramunno, Paolo Taricco

Hanno collaborato:Bruno Gambarotta,Sergio Miravalle

Direzione, redazione, segreteria:Banca d’AlbaVia Cavour, 4 - 12051 Alba (CN)Tel. 0173 659.303Fax 0173 [email protected]

Registrazione presso: la Cancelleriadel Tribunale di Alban° 3/97 del 6 marzo 1997Registro Periodici

Immagini di:Alberto Peroli, Antonio Buccolo,Depositphotos,Dreamstime, Elena Forte,Enrico Necade, Graziana Isnardi,LaPresse - Gianluca Saragò,iStock Photo, Mario Pasquale,Oberto Gili, Severino Marcato

Realizzazione editoriale:Well Com - Alba

Realizzazione grafica,Dtp e Stampa:L’Artigiana - Alba

La rivista viene stampata in 48.000 copie e inviata omaggioa tutti i Soci di Banca d’Alba

Cento Torri lascia agli Autori la responsabilità delle opinioniespresse negli articoli firmati

Questo numero è stato chiuso in redazione il 21 novembre 2013

In copertina:timbri con vistidi numerosi Paesi, simbolodell’internazionalizzazione

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Pensare localee agire globale

Non aspettiamo la ripresaper guardare al futurodi Felice Cerruti

Soci &Territorio

Competitività, innovazionee internazionalizzazionecon l’Ufficio Estero

Uomini di balzoe di battuta

Banca d’Albaal fianco delle imprese

Quota 70

A caccia di manzoarmati di balestradi Bruno Gambarotta

Turismo e consulenze sanitariecon l’Ufficio Soci

Soci &Cultura

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Stampata su carta prodottanel rispetto dell’ambiente

Buongiorno mondo

Non sono solola ragazza plin plinIntervista a Cristina Chiabotto

Lettere &Commenti

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22Fondazione Banca d’Alba,obiettivo salute

Fondazione Bancadel Canavese,screening per i SociDiciotto mesia RuotaLibera

Il regno incantatodella Collina degli Elfi

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ocale e globale. Mai questi due termini sono staticosì di moda. C’è chi parteggia per l’uno e chi per l’altro.C’è chi li contrappone, temendone gli effetti,e chi invece tenta di trovare un punto di contatto,o addirittura di unione, proponendo un neologismoancora più di moda, come “glocal”.

I guru del marketing dicono che, per avere successo, oggi si debba“pensare globale e agire locale”. Ma c’è chi fa l’opposto e ottieneottimi risultati. I nostri produttori di vino, ad esempio: pensanolocale, attingendo allo straordinario giacimentodelle loro ineguagliabili vigne; e agiscono globale, vendendole loro preziose bottiglie in giro per il mondo e riempiendoi loro passaporti di timbri come quelli riprodotti in copertina. Tanti imprenditori impegnati in differenti settori stanno seguendola medesima strada, con grandi soddisfazioni. In questo numerodi Cento Torri ne abbiamo selezionati alcuni e abbiamo raccontatole loro storie, cercando di dimostrare che in realtà le dimensionilocale e globale sono due facce della stessa medaglia. E che unabanca può essere al vostro fianco, anche quando vi trovate ad agirea migliaia di chilometri da casa.D’altra parte, anche la pallapugno che raccontiamo nella sezioneTradizioni&Territorio, può essere un ottimo esempio: gioco localeper eccellenza – è praticato in un territorio ristretto che va dal SudPiemonte alla Liguria di Ponente –, racchiude in sé tutti i valoriuniversali dello sport, della sfida e della scommessa.Per non parlare di Oberto Gili, l’autore della foto d’artista di pagina6: braidese d’origine, ha fatto fortuna a Manhattan diventandoun fotografo molto quotato a livello internazionale. Quandoè a New York, non vede l’ora di rifugiarsi sulla collina di San Michele;quando è a Bra, nuota in una piscina dove sul fondalec’è la bandiera a stelle e strisce.

Buona lettura.

LPensare localee agire globale

Massimo Berruti al Mermet,

in una foto del 1976,

anno del suo terzo scudetto

IO PENSOCHE NEL LAVORODEI CONTADINISI RIASSUMALA VERA FORZADELLA NOSTRAGENTE: LA FIDUCIANEL FUTURO

Oberto Gili,Nude in The American Flag Pool, agosto 2010

uando il vignaioloinizia con meticolosadedizione il suolavoro in vignain funzionedella prossimavendemmia, non sa

ancora quali saranno i fattoriatmosferici che accompagnerannola crescita della vite o la raccoltadelle uve.L’orizzonte, sia atmosfericoche temporale, è talmente distanteche non può essere presoin considerazione all’inizio di questoprocesso che ogni anno si ripete.L’unica cosa è fare tesoro di qualimiglioramenti possano essereraggiunti nella seminao nel trattamento in vigna,con l’obiettivo di lavorare duramenteper ottenere un prodotto miglioree coglierne i frutti a tempo debito,ovvero in futuro.Tutti sanno della crisi, ancheil vignaiolo che nell’era di internetgiunge a casa e ascolta in televisioneo sul web le notiziesulla preoccupante situazioneeconomica che circondail suo operato.Io penso che si riassuma nel lavorodei contadini la vera forza

per essere ancora più vicini al nostroterritorio e alla sua gente,ricordandoci quando si parladi progetti futuri di tutto il percorsofatto insieme ai Soci e ai clientiin oltre 115 anni.Se è vero che siamo tenuti a operarecon molta attenzione nell’interessedei Soci per la tutela dei loro risparmi,non possiamo comunque non esserevicini alle aziende che produconoricchezza e ai giovani che inizianouna nuova attività e che investononel loro futuro.Più volte abbiamo parlato di “fiduciaal quadrato”: da un lato voi Sociriponete fiducia in noi e dall’altraci impegniamo a ripagare questafiducia sostenendo i vostri progettie le vostre aspirazioni. Dobbiamoascoltare di persona le esigenzedei Soci che hanno il coraggiodi guardare al futuro e accompagnarechi se lo merita con tutti gli strumentiin nostro possesso: dal mutuo casaai finanziamenti di nuovi macchinari,dall’avviamento delle start-updei nostri giovani all’assistenzaqualificata di chi esporta prodottilocali.È questo il ruolo della banca locale,che non può chiudere l’ombrelloquando piove.

della nostra gente: la fiducianel futuro, il coraggio di investirein qualcosa che darà i suoi fruttimolto più in là, la dedizionee il lavoro come vera forzaper ottenere qualcosa che valedavvero.Noi stessi come banca dobbiamofare tesoro di questi insegnamenti,raddoppiando i nostri sforzi

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Non aspettiamola ripresaper guardareal futuro

di Felice CerrutiPresidente di Banca d’Alba

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9SOC I & T E RR I TOR IO

CORNELIANO

mezzo secolo è un grandeappassionato di filatelia,nonché disegnatoredi bozzetti per gli annullifilatelici: timbri speciali che

obliteranoi francobolliin occasionedi eventidi interessenazionale,pezzi uniciche nonvengonopiù riprodotti.“Promuovereun territorioe la sua culturapassa ancheda queirettangolinidi carta”, amaraccontare.Fu lui,dopo annidi battaglie,a richiederee ottenerela stampa

del primo francobollo dedicatoal Carnevale di Ivrea, nel 2011.“Ho cominciato la mia collezionenel Dopoguerra, quando si usavamoltissima corrispondenza: allorai francobolli raccontavano pezzidel mondo che sognavamodi esplorare. Oggi la mia collezione raggiunge i 30mila pezzi.

uigi Mobigliaè un veterano

dei francobolli. Natonel 1935, Sociodi Strambino, da oltre

RODDI

Musicamaestro

l loro mondoè la musica e la loro

musica suona Enrico Pasini.Anna Salvano e GabrieleStuder formano un duoparticolare. Anna, 23 anni,Socia di Roddi, suona ilflauto traverso: diplomatapresso il Conservatoriodi Torino, ha ricevuto premiinternazionali. Gabriele,classe 1982, è un astronascente dell’organo,strumento che suonaai massimi livelli in Europa.Dal 2012, insieme,

“Intanto – conclude Anna –continueremo a portare Pasiniad Alba e dintorni. La sua musicaè cantabile e orecchiabile, di forteimpatto sul pubblico,apprezzabileda tutti”.

n affiatato gruppo di regatantiche solca le acque alla ricerca

di podi prestigiosi: sono PaoloRicaldone, Socio di Alessandria,e i suoi compagni dell’AlessandriaSailing Team, di cui Paoloè presidente. Ogni giorno si occupadel coordinamento delle attività,ma anche a bordo della Spiritof Nerina il suo è un compito duro:è drizzista, il “marinaio” che issale vele e che funge da collegamentotra la prua e la poppa.“L’arma segreta di noi ‘Sandrini’è il nostro spirito di squadra. Qualsiasicosa accadrà in gara, noi ci saremoimpegnati e divertiti”.L’Alessandria Sailing Team nascenel 2010 come gruppo di regatantiamatoriali e dopo un annodi rodaggio comincia ad affrontarele regate agonistiche. Il loro carnetè invidiabile: ottimi piazzamentia tutte le gare, tra cui un secondoposto alla regata Pirelli a SantaMargherita Ligure, Coppa CarloNegri, e il podio più alto nel 2012in una regata di classe delCampionato Italiano.“Ci lega l’amore per il mare – spiegaPaolo –. E lo spirito di competizione,naturalmente”.

ilvana Fantolino, Sociadi Costigliole d’Asti,

è la titolare dell’AziendaFantolino, realtà agricoladell’Astigiano, attivada tre generazioni.“Cosa mi piace del mio lavoro?Stare a contatto direttocon il cliente mostrandoglile meraviglie dei luoghiche coltivo e amo”.Al confine tra Castagnolee Costigliole, i Fantolinoproducono le eccellenzedi Langhe e Monferrato:Barbera e Bonarda,innanzitutto, e poi nocciole

IGP del Piemonte,che conferiscono alla Ferreroper le produzioni dolciarie.“Ma siamo legati in particolarmodo alla Barbera,a cui abbiamo dedicato i terrenimigliori – racconta Silvana –.Da cinque anni, inoltre,partecipiamo alla Festadella Barbera di CastagnoleLanze. Per l’etichettadella Signora in Rosso, infine,abbiamo voluto il quadrodel pittore Beppe Gallo che ritraei nostri vigneti di San Siro,frazione di Sant’Annadi Costigliole”, conclude Silvana.

alle piccole vetture dello Scorpionee il gradino più alto del podio al recenteTrofeo Evo Rally 2013, riservatoalle Abarth Grande Punto Super 2000,vinto con il navigatore Daniele Michi.“Sono anche un istruttore di guida sicurapresso il Centro Internazionale di AndreaDe Adamich. Insegno ai ragazzi le forzefisiche e meccaniche che agiscono sulleauto più potenti, perché possano capirei rischi della velocità e saperli dominare”.

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interpretano le musichedi Enrico Pasini, importantecompositore romano.“Ci siamo conosciuti nellaParrocchia di Cristo Re –racconta Anna – e, da subito,abbiamo suonato le musichedel Maestro Pasini, arrangiateda Gabriele. Fino a che,nel dicembre del 2012,in collaborazione con la Bancad’Alba, abbiamo realizzatoun grande concerto a cuiha partecipato lo stessocompositore”.Proprio dall'amore perle musiche del Maestro è natal’idea di comporre un CD che,dopo molto lavoro, vedràla luce nei prossimi mesi.Sopra:

Diego Rosa

all’ultimo

Giro d’Italia

A sinistra:

Silvana

Fantolino

con la sua

Barbera

Diego Rosa le grandidistanze non fanno

certo paura. Scrive cosìsu Twitter: “Per fortuna ogginon piove e ho potuto fare105 km”. Ciclista professionistadi 24 anni, Socio di Cornelianod’Alba, quest’annoha coronato un sogno:partecipare al Giro d’Italia.“Pedalo da quando avevo13 anni. Da giovanissimoero un ciclista di mountain bike.Poi un leggero infortuniomi ha spalancato le portedelle competizioni su strada.Nel 2011 ho inforcatola nuova biciclettae ho cominciato a farmi notarecome dilettante. Fino a che,la scorsa estate, è arrivatala chiamata: il team Androni-Venezuela mi volevatra i professionisti”.Diego comincia cosìad allenarsi e, nel gennaiodel 2013, gli comunicano

Un’energia che lo portain alto: 5° tra i giovani sottoi 25 anni e 22° in classificagenerale.“In paese, quando hannosaputo del Giro, mi hannofatto una festa a sorpresa.Oggi tutti mi conosconoe si informano sui mieipiazzamenti – confessa –.Quando sono a casa mi piaceallenarmi sulle collinedi Bossolasco salendoda Valle Talloria: panoramastupendo e strade tranquille”.

ALui è Mr. Cubettoe di lavoro fa il ghiaccio.Torinese, classe 1972,all’anagrafe è MarcoRivella. Non solo forniscei locali del Piemonte coni cubetti che rinfrescanoi cocktail, ma ha fondatouna delle principali ditte in Europa specializzatein sculture di ghiaccio.La “gelida” avventuradi Marco comincia comevenditore di macchine

per il ghiaccio. Ma, dopoanni di gavetta, si distingueper una vena più creativa.Così, per il matrimoniodi due torinesi, decidedi far scolpire due cignidi ghiaccio: da alloranon si è più fermato.Al grido: “Non c’è formache non possa esseredi ghiaccio”, si moltiplicanole collaborazioni: non soloeventi privati,ma occasioni istituzionalicome la costruzionedell’Igloo delle Olimpiadidi Torino 2006,gli aftershow duranteil tour 2011 con VascoRossi sino al progettodel film Frozen,che vede l’aziendaCubetto impegnataa fianco di Walt Disneyper le anteprimedel lungometraggioin tutta Italia.

ARTE

TORINO

L’UOMO DELGHIACCIO

Il Carnevale di Ivreain francobollo

STRAMBINO

Barberad’autore

COSTIGLIOLE D’ASTI

ALESSANDRIA

Marinaipiemontesi

Il colore dellabici? Rosa!

ALBENGA

UNA VITAIN DERAPATA

Correre un rally non significa solo andareveloce, ma conoscere i limiti della propriaauto, spingerli al massimo senza maisuperarli, per evitare pericoli e incidenti.È questa la definizione di una vita ad altavelocità: quella di Manuel Villa, 44 anni,Socio di Albenga, con una passioneper le auto da corsa che ha radici profonde.“Ho iniziato a 12 anni con i kart seguendole imprese di mio zio, Gabriele Noberasco,rallysta di livello. Crescendo, anche io mi sonodedicato ai rally e alle gare su pista ottenendorisultati incoraggianti”. Il palmares di Villaè di tutto rispetto: tra le vittorie piùimportanti ci sono il primo posto al TrofeoAbarth 500 Selenia Rally 2012 riservato

che sarà al Giro.“Non me lo aspettavo,ho sostituito un compagnoinfortunato, ma avevomoltissima grinta”.

Mi piace pensare che ognunorappresenti un segno della storia,che fissi un momento particolaree lo ricordi per sempre”.Il suo sogno?“Terminare l’opera che ho iniziatoparecchi anni addietro:una raccolta in 16 volumidi francobolli dedicatialla storia medioevale”.

Sopra:

Gabriele

Studer e Anna

Salvano

A sinistra:

il francobollo

dedicato

al Carnevale

di Ivrea

A destra:

l’Alessandria

Sailing Team

11ECONOM IA&T ERR I TOR IO

mondobbiamo un’aziendavinicola all’avanguardianel marketing e unache produce sistemifiltranti per autoveicoli.C‘è chi è leader

nel settore dell’imbottigliamentoe chi si occupa del collaudodi macchinari di controllo per effettuaretest sulle apparecchiature tecnichedi treni e aerei.Nella compagine sociale possiamoannoverare anche un gruppo cheopera nell’ambito della produzione,commercializzazione e trasportodelle piante e una società attivanella ricerca e sviluppo nel settoredella nutrizione vegetale.Abbiamo scelto sei esempi di impreselocali, Socie di Banca d’Albae ben radicate sul territorio, distintesiper la capacità di lavorarecon i mercati esteri. Apparentemente agli antipodi,le dimensioni “locale” e “globale”sono in realtà due facce della stessamedaglia: perché per quanto i mercatisiano sempre più interconnessie per quanto ogni giorno di piùsi accorcino le distanze da un capoall’altro del mondo, alla basedella società rimane sempre

la comunità locale, che trovail suo fondamento nelle relazionifra gli individui che vivonoe lavorano su uno stesso territorio.Le aree in cui Banca d’Alba operarappresentano al meglio questomodello, fatto di aziendee persone italianissime,capaci di esportare i propriprodotti e le proprie ideeal di fuori dei confininazionali (ma anchedi stranieri che arrivanodall’estero in Italia perapprendere i segretidelle eccellenze locali).Imprese ancorateal territorio, dunque,che viene interpretatotuttavia in chiave aperta, lasciando spazio allecontaminazioni tra mercatie culture: è la “glocalizzazione”,per dirla con un unico vocabolo – usato per la prima volta dalsociologo Zygmunt Bauman –che sintetizzi le due anime “globale”e “locale”, le cui interazioni hannocome effetto quello di sviluppareun’economia decisamente virtuosa.Vediamo, nelle pagine seguenti,le loro storie.

AL’EXPORTÈ UNA GRANDERISORSAPER IL NOSTROTERRITORIO:ECCO LE STORIEDI SEI AZIENDE SOCIECHE OPERANOPREVALENTEMENTESUI MERCATI ESTERI

Buongiorno

lla conquistadel mondo, partendodalla Valle Belbo:fondata nel 1978a Canelli, la Arol S.p.A.tuttora produce

ed esporta in tutto il mondomacchine capsulatrici per linee

di imbottigliamentonei settori food, beverage,

wine & spirit, home care,health care,pharmaceuticale chemical.Nel 2009 ha acquisitoFt system, azienda

piacentina specializzatanella realizzazione

di sistemi di ispezionee controllo non distruttivi

sia in linea di imbottigliamentoche in laboratorio.Addirittura il 95% della suaproduzione valica i confininazionali, e la distribuzioneavviene principalmenteattraverso le sedi commerciali

alle apparecchiaturepiù sofisticate comequelle del mondoavionicoo farmaceuticoagli oggettiche utilizziamo

nella nostra quotidianità, comeil telefono cellulare,gli elettrodomestici, l’auto o la tv:le piastre elettroniche risiedonopraticamente in ogni oggetto.La Seica progetta e realizzai macchinari che servono a collaudarepiastre e moduli elettrici, primache vengano immessi sul mercato.“Ho iniziato la mia carrieranel dipartimento del collaudo elettricodi Olivetti – spiega Antonio Grassino,presidente della società –. Poi, nel 1986,ho deciso di sfruttare l’esperienzaaccumulata in più di 10 anni nell’areatest e ho fatto nascere, con mia moglieBarbara Duvall, una test house

Dspecializzata nello sviluppodi programmi di collaudo funzionalecomplessi, principalmente per clientidei settori aeronauticoe delle telecomunicazioni”.Il Canavese è certamente un’areadi eccellenza a livello mondialeper il tessuto di PMI a elevato livellotecnologico e la Seica – 30 filialiper un totale di 105 dipendenti –è riuscita a ritagliarsi uno spazioimportante, forte di un fatturatoche l’anno scorso ha toccatoi 21,7 milioni di euro, il 78% del qualederivante dalle vendite all’estero.Il successo è arrivato grazieall’inserimento della dimensionemeccatronica, con il lancio del primo

alimentare il know-how progettualee realizzativo attraverso esperienzee sfide anche molto differenti tra loroe per il futuro ci siamo posti l’obiettivodi spingere ulteriormentesulla multisettorialità, servendoal meglio dal produttore di Baroloalla multinazionale farmaceutica,dal produttore della famosa cremadi nocciole alle aziende di bevandeenergetiche che tanto vanno di modaoggi, al fine di bilanciare il business,mirando a una sostenibilità di lungoperiodo”.

in Europa, America del Nord, Brasile,India e Cina. Forte del radicamentonel territorio, in cui ha mosso i primipassi nella produzione di tappatoriper le numerose cantine piemontesie poi italiane, Arol attualmenteconsolida oltre 80 milioni di eurodi fatturato.“La ricetta di questa evoluzioneva ricercata nei valori condivisi dallepersone che partecipanoquotidianamente alle sfidee agli obiettivi che l’azienda si è posta– spiega il Presidente Sergio Cirio –:coltivare un sogno, avere un’attitudineinnovativa, realizzare prodottidi qualità, garantire un livellodi assistenza di eccellenza sonoelementi fondamentali per costruirerapporti di lungo termine con i nostriclienti. Consideriamo strategico

sistema a sonde mobilidi provenienza occidentale (datoche allora i sistemi di quel tipoprovenivano tutti dal Giappone)con capacità di collaudo avanzate.Strambino, in ogni caso, rimane solola base di partenza: oltre alla casamadre in Italia, oggi Seica ha altrefiliali in Francia (a Parigi, inauguratanel 2000), negli Stati Uniti (a Bostone Dallas, anche queste aperte tredicianni fa), in Germania (a Monaco,l’ultima arrivata, nel 2008) e in Cina(a Suzhou, dal 2004).“Siamo stati fra le prime aziendea investire in Cina – riprendeil Presidente Grassino –. Già nel 1993avevamo avviato la fasedi promozione dei nostri prodottitramite un’azienda di Hong Kong,distributore di apparecchiatureper la produzione di schedeelettroniche. Nel 1995 il proprietariodell’azienda decise di dedicarsi

A lato:

Antonio Grassino

e Barbara Duvall,

Presidente

e General Manager

della Seica S.p.A.

Seica collauda la quotidianità

che ci ha permesso di ammortizzarela contrazione del mercato internodelle case automobilistiche”.Un altro fattore che ha consentitoall’azienda di risponderepositivamente alle criticità attualiè stato quello di offrire un serviziocapillare, mettendo a disposizioneun catalogo di 2.500 codici,accessibile in tempo reale su tuttoil territorio nazionale e distribuitotramite 14 depositi in Italiae 6 in Francia.

dell’efficienza – spiega Marisa Delgrosso,Amministratore Delegato –: abbiamocioè cercato di creare valore per i nostripartner. Questo si è tradottonella creazione di un brand, CleanFilters, marchio registrato nel 1975,oggi distribuito in tutto il mondo”.Il segreto? Sta nell’internazionalizzazione.“Per noi, significa portare avanti in Italiagli investimenti relativi alla Ricercae Sviluppo – dalla fine degli anni ’90abbiamo laboratori interamentededicati a questa attività, per poterperseguire innovazione tecnologicadel prodotto e del processo – e allaproduzione, intensificando al tempostesso la presenza sui mercati stranieri.In un periodo economico così difficile,avere un’importante quota del fatturatodestinata all’esportazione è statosicuramente un fattore vincente,

Delgrosso filtra la crision un fatturato paria circa 24 milionidi euro, il 55% del qualesviluppato all’estero –con esportazioniin tutta Europa,

soprattutto Germania e Francia,nei vari Paesi che si affaccianosul bacino del Mediterraneo,negli Stati Uniti, in Asia e in Russia –da oltre 60 anni produce sistemifiltranti per autoveicoli: filtri aria, olio,gasolio, benzina e abitacolo,per oltre 11 milioni di pezzi prodottiogni anno.Fondata nel 1951 da Mario Delgrossocome azienda meccanica,la Delgrosso S.p.A. dal 1960ha avviato la produzione di sistemiper filtrazione nel settore automotive,agricolo e movimento terra, attualecore business della società, che ancoraoggi – alla terza generazione –mantiene una matrice familiare.“Abbiamo sempre lavorato per offrireun prodotto di elevata qualitàe un servizio che garantisse il massimo

CSopra:

Marisa

e Umberto

Delgrosso,

Amministratore

Delegato

e Presidente

della

Delgrosso S.p.A.

STRAMBINO

NICHELINO

Arol stappa il businessCANELLI

ad altro e quello che allora era il nostroDirettore Vendite ci chiese di parteciparea una nuova società, fondatadirettamente in Cina, con la stessamissione. Con grande lungimiranzaavevamo già visto l’enorme potenzialedel mercato cinese: immediatamenteaccettammo la proposta. È così che,nel 1995, a Pechino, fu fondatala Smart, oggi Smart Team,che continua a promuovere le soluzioniSeica in tutta la Cina da 6 località,supportata dall’ufficio tecnicoe dal nostro centro demo a Suzhoudi Seica China”.E per il futuro? “Da sempre Seicapunta sull’innovazione, quindicontinueremo a investire in ricercae sviluppo nel nostro core businessdel collaudo, senza tralasciarela nostra vocazione alla diversificazione:intendiamo espandercicon dei prodotti innovativianche in altri settori”.

13ECONOM IA&T ERR I TOR IO

A

A lato:

Sergio Cirio,

Presidente

della Arol S.p.A.

ECONOM IA&T ERR I TOR IO

l “Made in Italy” è ovunquesinonimo di grande qualità:non fa eccezione il mondodei fertilizzanti, dovei prodotti italiani vengonoapprezzati particolarmente.

Lo testimonia la Green Has Italia,che esporta in oltre 40 Paesinel mondo, soprattutto in tre areeprincipali: bacino del Mediterraneo(Europa e Nord Africa), MedioOriente, Centro e Sud America,con rapporti commerciali instauratinegli ultimi anni anche con l’Europadell’Est e l’Estremo Oriente,in particolar modo la Cina. L’azienda– nata nel 1985 come joint venturetra due finanziarie, una italianae l’altra francese, più alcuni sociprivati, oggetto all’inizio degli anni’90 di un riassestamento societarioche ha portato all’acquisizione

da parte di imprenditori locali dellatotalità della proprietà – focalizza

la sua attività nella produzionedi fertilizzanti e specialità

per la nutrizione vegetaleapplicabili attraverso

dalla metà degli anni ’90 e fautoredi un felice processodi internazionalizzazione.“Siamo partiti mettendo a disposizionedelle aziende agricole di Langhee Roero prodotti e tecnologie miratial miglioramento dei parametriqualitativi delle produzionisoprattutto in viticoltura,frutticoltura e orticoltura –afferma il VicepresidenteLorenzo Gallo –. Oggi la nostragamma di specialità nutrizionalie fertilizzanti in formulazioneliquida è quella che più di ognialtra ci contraddistingue in tuttoil mondo: in particolare, alcuniprodotti che prevedono l’applicazionefogliare e migliorano la dimensione,il colore, il contenuto zuccherino e altriparametri organolettici, nonchéla serbevolezza dei frutti”.

Ila fertirrigazione e la concimazionefogliare. Attualmente realizzaun fatturato di circa 12 milionidi euro, di cui il 70% sui mercati esteri.Nella sede amministrativae produttiva di Canale d’Alba operanonei vari dipartimenti circa 60 addetti,cui si aggiunge il personale operantenelle società commerciali e sedi estere.Fra queste, una citazione a partemerita il Middle East Regional Office,recentemente inaugurato adAmman, in Giordania – dove è stataavviata anche la costruzione del nuovostabilimento produttivo –, istituitoper seguire dal punto di vistacommerciale i Paesi del MedioOriente che, nonostante la complessasituazioni socio-politica, rappresentanoun mercato importante per i prodottidell’azienda presieduta da GiuseppeGonella, azionista di riferimento

na filiera completa:produzione, venditae commercializzazione,trasporti. La primascintilla risale al 1946,all’immediato

Dopoguerra, quando Francesco Vigoiniziò a lavorare alcuni appezzamentidi terra nella piana di Albenga,per produrre ortaggi. Oggi il GruppoVigo, fondato da Gerolamo Vigo– il figlio di Francesco – nel 1974,è una solida realtà imprenditoriale,composta da più aziende distinte,interconnesse fra loro.Partita con la produzione di piantein vaso, negli anni ’80 alla Vigosi insediano le prime serre, scegliendoquelle a più elevato contenutodi tecnologia e di innovazione.Nel 2000 i figli di Gerolamo Vigo,Francesca, Paolo e Roberto entranoa loro volta nella gestione dell’azienda,assumendo come terza generazionedi impresa impegni importantinella parte produttiva,nella commercializzazione, nel settoreamministrativo.

effettuiamo trasportiper conto terzisu ruote in Italiae in tutta Europa,specialmente versoFrancia e Spagna.Lavorare con l’estero,oggi, è importantissimo:visto che il mercatoitaliano è un po’in difficoltà,è fondamentalerapportarsi conaltri Paesi che sentonomeno la crisi”.

UAl fine di organizzare al meglio taleapparato, viene quindi dispostala costruzione di aziende autonome,attraverso le quali il gruppoè in grado di offrire, oltrealla produzione, la vendita,la commercializzazione, e ancheil trasporto in tutta Europa.“Il nostro core business rimanela floricoltura, portata avanti su unasuperficie di 18 ettari, con un vastoassortimento di piante mediterranee,fiorite e aromatiche – affermaFrancesca Vigo –. Attraverso la venditaall’ingrosso alle ditte commercialiinterne al gruppo (che acquistanoanche da 500 aziende albenganesi),le piante vengono quindi esportatein tutta Europa: Germania – che dasola assorbe il 70% del mercato –,Austria, Francia, Belgio e Olanda.Attraverso la Vigo Transport, infine,

a famiglia Giordanoproduce vini fin dal 1900e affonda le sue radicia Diano d’Alba,nelle Langhe, cuoredell’eccellenza vinicola

piemontese. Da piccola realtàa conduzione famigliare, dopooltre cento anni di storia e quattrogenerazioni, l’azienda FerdinandoGiordano S.p.A. è salita ai verticinazionali del settore: il rispettodella tradizione non ha impeditoalle nuove generazioni di avvalersidelle più moderne tecnologie,che hanno permesso un semprepiù attento controllo della qualitàdel prodotto che, oggi, è conosciuto

della tradizione enogastronomicanazionale.Dopo aver raggiunto una posizioneai vertici del mercato nazionale,l’azienda ha avviato una politicadi espansione internazionaledel marchio. Negli ultimi 25 anniil fatturato (110 milioni di euronel 2012) è decuplicato graziealla conquista di nuovi mercatie nuovi consumatori: oggi sono oltre3 milioni in Italia e nel mondo,e l’export (principalmente Germania,UK, Svizzera, Olanda, Austria, USA)rappresenta il 49% dell’attività.“Anche Giordano, raggiunta unaposizione di rilievo nel mercato interno,ha guardato oltreconfine e vistouna possibilità di crescita: oggi l’exportè fondamentale – affermal’Amministratore Delegato, SimonpietroFelice –. Tuttavia, ogni mercato ha le

L e apprezzato in Italia e all’estero.Alla base di questo successovi è la straordinaria intuizioneimprenditoriale avvenuta negli anniCinquanta: la scelta della venditadiretta dal produttore al consumatore,senza intermediari, che consenteil controllo del rapportoqualità/prezzo. Ancora oggi l’aziendavende unicamente con questosistema tutti i suoi prodotti: non solovini piemontesi, ma vini Doc, Docge Igt selezionati da undici regioniitaliane (allo stabilimento di ValleTalloria si è aggiunto quellodi Torricella, nel Tarantino), e una riccacollezione di specialità alimentariche rappresentano il meglio

Giordano Vini, export da recordDIANO D’ALBA

sue peculiarità e va affrontatotenendone ben conto. La conquistadi ogni nuovo Paese è per noi semprecalibrata e ben studiata, come abbiamofatto di recente in Francia e comestiamo facendo attualmente in Belgioe negli Usa. Riporto un aneddotorelativo alla nostra penetrazionesul mercato francese, una piazzaimportante e complessa,con un ostacolo apparentementeinsormontabile: i francesi bevono solovino francese. Per conquistarli abbiamocercato un testimonial d’eccezione,un personaggio autorevole, enologo,wine-maker e Miglior Sommelierd'Europa 2000. Gli abbiamo fattoprovare i nostri vini (un Nebbiolo,una Barbera d'Asti e un Primitivodi Manduria), paragonatiin una degustazione alla ciecacon due Bordeaux e un Borgogna.

Vigo, la filiera del pollice verdeALBENGA

Green Has, fertilizzanti made in ItalyCANALE

A lato:

Simonpietro

Felice,

Amministratore

Delegato

di Ferdinando

Giordano S.p.A.

La nostra qualità lo ha convintoe ha accettato: è stata una bellasoddisfazione! Quanto alle strategiefuture, nei nostri progetti ci sono duedirettrici di sviluppo principali: facendovendita diretta, e occupandocidella consegna a domicilio,abbiamo iniziato a servire per primii Paesi a noi più vicini, nel Nord Europa.Adesso è tempo di guardare semprepiù oltre i confini europei, e andarea vendere direttamente i nostri vinia clienti nordamericani (dove siamogià presenti in 6 Stati degli USA),asiatici, russi e brasiliani. Il secondofilone nel quale intendiamo crescereè quello dell’area web: l'e-commerceè stato avviato tempo fa, ma questocanale di vendita è tuttora pocosviluppato per la Giordano. L'obiettivonei prossimi anni sarà quellodi una presenza sempre maggiore”.

A lato:

Gerolamo Vigo,

fondatore

del Gruppo Vigo

Sopra:

Lorenzo Gallo,

Vicepresidente

di Green Has Italia

17BANCA&TERR I TOR IO

Competitività, innovazione

l’Ufficio Esterocominciato, il 1° marzo 2000, eravamouna mosca bianca nel mondodel Credito Cooperativo. Siamo statidei pionieri, perché il territorioce lo ha chiesto, vista la vocazioneinternazionale delle aziendeche vi operano. Oggi l’Ufficio Esteroda solo gestisce flussi per 1,5 miliardidi euro, con un tasso di crescitache lo scorso anno ha raggiunto il 20%”.È facile comprendere il perché,guardando alle principali richiestedelle piccole e medie imprese locali,oggi più che mai spintecostantemente a una ricercadi strade e metodi alternativi a quellicanonici per arrivare a ritagliarsinuovi spazi di mercato, per riuscirecosì a opporsi alla crisi.I temi dell’internazionalizzazione,della competitivitàe dell’innovazionesono il cuore

dei ragionamenti quotidiani delle PMIdel nostro territorio.Ma qual è il segreto di Banca d’Alba?“Il punto di forza nell’impostazionedel servizio che offriamo sta nella grandeimportanza riservata alla formazioneinterna del personale su tutte le filialidella rete, per poter decentrarele operazioni di base (bonifici esteri,sia pagamenti che incassi, finanziamentoall’importazione e anticipo creditiall’esportazione) – riprende Magliano –.È rimasta invece centralizzata la gestionedelle operazioni più complesse(acquisizione rischi politico/commercialisu banche estere, gestione garanzieinternazionali, gestione impegnidi pagamento assuntidalla banca

Il personale dell’Ufficio Estero

ltre 20 miliardidi euro di patrimonio,388 banche e oltre4.400 sportelli in Italia,2.500 istituti di creditocorrispondenti

in tutto il mondo, in ben 141Paesi,potendo operare in 22 divise estereoltre all’euro: sono solo alcunidei numeri del Credito Cooperativo,sufficienti a garantire quell’affidabilitàe quella solidità fondamentaliper poter operare con il restodel mondo. Grazie all’inserimentonel circuito Iccrea, Banca d’Alba godedei benefici che derivano dall’unionedi tanti altri istituti di creditoil cui operato si fonda sugli stessiprincipi e sugli stessi valori.“Attraverso questo legame possiamocontare su un peso internazionaledi tutto rispetto: per poter operaresul mercato internazionale

è indispensabile fare rete, e di questosi occupa il nostro Ufficio Estero,capace di coniugarela dimensione locale della nostraBanca con il respiro globaledei suoi orizzonti”, affermail Direttore Commercialedi Banca d’Alba, AlessandroMagliano, che continua:“Quando abbiamo

Oper altri clienti, tutela rischio di cambioper chi opera in divisa estera): a questoscopo abbiamo creato l’Ufficio Estero,preposto alle operazioni di consulenzaper gli imprenditori, e per alcuni servizici appoggiamo a strutture esterne,su tutte la Sace”.Ma chi si rivolge all’Ufficio Estero?“Lavoriamo essenzialmente con le piccolee medie imprese il cui fatturato spazia

tra i 5 e i 15 milioni di euro. Nei territoristorici in cui Banca d’Alba opera sonomolto diffuse le aziende vitivinicolee del settore agroalimentare, ma anchele imprese meccaniche di eccellenza.Guardando anche ad altre aree,lavoriamo molto con il tessilee l’automotive, con aziende informatichedell’indotto della ex Olivetti, col settoredelle stoviglie nel VCO e con l’ortofruttain Liguria. Il 50% delle operazioni svolteriguarda l’Europa, e il Mediterraneorimane fra i mercati principali”.

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IL SERVIZIOSI OCCUPADI CONIUGARELA DIMENSIONELOCALE DELLA BANCACON IL RESPIROGLOBALE DEI SUOIORIZZONTI

Quali sono gli obiettivi per il prossimofuturo?“Aumentare il volume d’affarie, parallelamente, formare ancor di piùil personale per incrementareulteriormente la qualità dei serviziofferti, così da essere in grado di coglieresempre più i bisogni di nostri clienti.Inoltre, stiamo testando la possibilità,per i clienti, di effettuaredelle videoconferenze con le filialipiù remote, per fornire un serviziosempre più rapido e flessibile”.

Elena GiordanoSpecializzata in incassi controdocumenti, crediti documentarie garanzie bancarie internazionali

Arianna BalboLe sue mansioni comprendonocambi, incassi e creditidocumentari per l’import

Paolo MonticoneI suoi incarichi spaziano dagliincassi commerciali sull’estero allegaranzie bancarie internazionali

Irene MontaneroSi occupa di incassi commercialisull’estero, mezzi di pagamentoe antiriciclaggio

Stefano PorrinoIntermedia operazioni di coperturarischio politico/commercialeinternazionali e finanziamenti

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con

e internazionalizzazione

BANCA&TERR I TOR IO

Banca d’Alba

onostante la crisi

economica, anzi,

principalmente

per riuscire

a combatterla, le PMI

locali sono alla ricerca

di nuove idee e di nuovi strumenti

atti a dare impulso al loro sviluppo

commerciale. In questo contesto

economico, Banca d’Alba vuole

rimanere vicina al territorio,

e lo fa attraverso una serie di incontri

di informazione e aggiornamento

su temi specifici quali l’innovazione,

l’internazionalizzazione, la produttività.

Tuttavia non è sufficiente organizzare

convegni che trattino l’argomento

in modo teorico e, spesso, troppo

generico; per questo Banca d’Alba

ha deciso di individuare argomenti

di interesse comune alle PMI

e di iniziare un percorso congiunto

che prevede una serie di tappe.

“Attraverso il servizio ‘Banca d’Alba

al fianco delle Imprese’ – spiega

il Direttore Commerciale di Banca

d’Alba, Alessandro Magliano –

vengono invitate le aziende che hanno

interesse ad approfondire

le tematiche di volta in volta trattate;

a seguire queste vengono affiancate

e vengono strette collaborazioni

con partner di caratura

nazionale e internazionale,

che sono a disposizione

delle PMI locali.

Si offre quindi

un programma

su misura:

ogni azienda

ha la possibilità

di approfondire

in un incontro

singolo z

UNA SERIE DI INCONTRI TEMATICI PER SOSTENERE LE PMI LOCALI,FORNENDO NUOVI STRUMENTI UTILI A DARE IMPULSO AL LORO SVILUPPOCOMMERCIALE GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON PARTNER INTERNAZIONALI

19

n un momento in cui moltebanche reagiscono alla crisicon tagli e chiusure, Bancad’Alba va controcorrentee rilancia, coltivandoulteriormente la relazione

con Soci e clienti: sono infatti duele nuove aperture con le inaugurazionidi Tortona e Alba (corso Piave).“Le due nuove aperture portano a 70il totale delle filiali di Banca d’Albae rafforzano la nostra presenza neglioltre 260 comuni operativi di Piemontee Liguria – afferma il Direttore Generale,Riccardo Corino –. L’aperturadella settima filiale in Alba consolidala figura di banca leader nel nostroterritorio di origine, mentre il nuovopunto operativo di Tortona nascedalla volontà di famiglie ed impreselocali di aderire al credito cooperativo”.Lunedì 21 ottobre è stata inauguratala filiale di Tortona (in largo Borgarelli22), rispondendo a una domandadi democrazia finanziaria che avevacoinvolto 1.370 tra imprese e privatinel tentativo di dar vita a una bancalocale. Si amplia dunque l’offertanell’Alessandrino, e salgono a quattrogli sportelli contando i due attivinel capoluogo e quello di Acqui Terme.

Ad Alba, invece, con i nuovi ufficidi corso Piave 16/b diventano settegli sportelli a disposizione, oltrealla sede di via Cavour, nel cuoredel centro storico. Una possibilitàin più per Soci e clienti, con le vetrineche affacciano sulla strada che dàil nome al popoloso rione cittadino. “Con la nuova filiale – riprende il DgCorino – estendiamo la fascia orariain cui siamo a disposizione di Socie clienti: si amplia infatti la coperturagarantita da Banca d’Alba, i cui uffici –per lo sportello in questione – resterannoaperti in settimana fino alle ore 18, cosìcome quelli di piazza Risorgimento”.

Quota70IDUE LE NUOVE FILIALI:UNA A TORTONA, L’ALTRA AD ALBA IN CORSO PIAVE

Oltre alle nuove aperture del 2013,tre sportelli si sposteranno per esseremaggiormente fruibili: la filialedi Sommariva Perno si sposteràin piazza Roma 5, ad Asti la filialedi piazza Alfieri si trasferirà in corsoAlfieri 203, all’angolo con corso Dante,mentre ad Alassio lo sportellodi via Mazzini 28/30 prenderà il postodi quello attualmente operativoin via Leonardo da Vinci.

A sinistra:

Alessandro

Magliano,

Direttore

Commerciale

di Banca d’Alba

i temi più strettamente correlati

alla propria esigenza, contando su servizi

di consulenza e assistenza qualificata

dedicati ad argomenti quali il marketing,

le agevolazioni, la logistica, i rapporti

commerciali, la legislazione”.

Questi, finora, gli incontri organizzati

da Banca d’Alba: per primo “Russia

e Paesi dell’Est: rischi e opportunità”,

poi “Le PMI incontrano il Politecnico

di Torino: un partner

per l’innovazione

di processo e di prodotto”,

quindi “Voglio vendere

on line in Cina:

strumenti e attori

per la conquista

del mercato cinese”,

per ultimo, lo scorso

settembre, “Turchia

e India: rischi

e opportunità”.

Sopra:la filialedi TortonaA sinistra:il nuovosportellodi corsoPiave

LUN-VEN 8.30 - 13.1014.30 - 16.20

TORTONAlargo Borgarelli, 22tel. 0131 1760107

Orari diapertura

LUN-VEN 9.00 - 13.1015.10 - 18.00

ALBAcorso Piave, 16 Btel. 0173 659478

Offriamo alle aziendeun programma su misura,approfondendoin incontri singoli i temipiù strettamente correlatialle loro esigenze

N

al fianco delle imprese

FONDAZ IONE BANCA D ’A L BA E FONDAZ IONE BANCA DE L CANAVE S E

rogazione di terapiefisioterapiche, visitespecialistiche,organizzazionedi convegni medici,iniziative in campo sociale

e sanitario, campagne di prevenzione.Sono davvero numerose le attivitàche costituiscono il cuore dell’operatodella Fondazione Banca d’Alba Onlus,da sempre impegnata al serviziodei Soci, con un solo obiettivo:la loro salute.“I volumi delle attività del 2013si confermano anche quest’annodecisamente importanti – affermanoTino Cornaglia e Antonella Marengo,Amministratore Delegato e SegretarioGenerale della Fondazione Bancad’Alba –. In proiezione, a fine annodovremmo essere intorno alle 163.000terapie effettuate, con 6.100 Sociche avranno usufruito dei serviziche la Fondazione offre”.Oltre ai numeri relativi alle prestazionispecialistiche, vale la pena ricordaregli eventi formativi rivolti agli operatoriche sul territorio svolgono la propriaattività nell’area sanitariae le molteplici iniziative in camposociale e sanitario finalizzatea migliorare la qualità della vitadella popolazione attraversola promozione di attività nel settoredella prevenzione.In ordine cronologico, la primainiziativa del 2013 è datata 23 febbraio,con l’organizzazione del 3° eventoformativo rivolto ai medici di base(accreditato al programma ECMdel Ministero della Salute), realizzatoin collaborazione con la S.O.C.Ortopedia dell’Ospedale di Alba,dedicato alle “Patologie ortopedichenell’ambulatorio del medico di famiglia”.Nella stessa data, sempre pressoPalazzo Banca d’Alba, in collaborazionecon l’ASL CN2 è stata inauguratala mostra fotografica “Pathos e Luce”,avente come oggetto l’attività svoltadai medici chirurghi in sala operatoria,con le foto di Ninni Russo e le didascaliedi Maurizio Gaetano Grippi.Il mese di aprile (in particolare i giorni11, 12 e 13) è stato quindi dedicatoall’attività di prevenzione secondariadenominata “Progetto Melanoma”,realizzata nel Comune di Albenga

in collaborazione con ANT Italia Onlus(associazione che si occupadi Assistenza sociosanitaria domiciliareoncologica). Grazie all’iniziativagli albenganesi hanno avuto mododi sottoporsi gratuitamentea un controllo dermatologicoeffettuato mediante microscopiain epiluminescenza, tecnicanon invasiva che permettedi esaminare le strutture pigmentatedell’epidermide, facilitando la diagnosie riducendo la necessità di biopsiea scopo diagnostico. L’attivitàdi screening è stata realizzata pressoil Centro Medico della FondazioneBanca d’Alba di Albenga.Il 15 giugno Palazzo Banca d’Albaè stato nuovamente teatro di un eventoformativo rivolto a tutte le professionidella sanità, anch’esso accreditato

EDAL 1° GENNAIO 2014 PER I SOCISARÀ POSSIBILE EFFETTUARE LA SECONDA VISITAE LA RELATIVA TERAPIA A PREZZI RIDOTTI

al programma ECM del Ministerodella Salute. Il convegno – realizzatocon il patrocinio di ASL CN2,SIN (Società Italiana Neurologia),SNO (Società Scienze NeurologicheOspedaliere) e pensato per favorireuno scambio di esperienze tra medicie specialisti della materia su un temadi accresciuto impatto sulla società –era dedicato a “I disturbi del movimento:dalla malattia di Parkinson alla SclerosiLaterale Amiotrofica”.“Le malattie sempre meno raredella medicina moderna” sono invecestate protagoniste del convegnodel 12 ottobre (accreditato ECM,organizzato in collaborazione con ASLCN2 e associazione Rare Cef Onlus),pensato con l’obiettivo di migliorarela pratica clinica sulla diagnosidifferenziale sulle malattie rarecon dolore addominale ricorrentee sulle patologie rare coinvolgentiimmunità e auto-infiammazione,con relative terapie.Ancora, il progetto “Viva 2013”: sabato19 ottobre in piazza Savona, ad Alba,durante la settimana per la rianimazionecardiopolmonare, la FondazioneBanca d’Alba – in collaborazionecon l’ASL CN2 e gli istruttori IRC di Albae Bra – ha allestito uno stand perinsegnare le tecniche di rianimazionea tutti i cittadini che hanno partecipato.E dal 1° gennaio 2014 è in arrivo unagrande novità per migliorare ancorail servizio: i Soci, oltre alla prima visitae relativa terapia che rimarrannogratuite, potranno effettuareun secondo ciclo a prezzi ridotti.

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onoscere la tiroideper curarla: questoil principale progettofinanziato nell’ultimoperiodo dalla FondazioneBanca del Canavese,

presentato il 22 ottobre presso i localidel salone pluriuso di Vische nel corsodell’incontro – presieduto dal DirettoreGenerale dell’ASL TO4, il dr. FlavioBoraso, unitamente al Presidentedella Fondazione Banca del Canavese,Gianni Cucco, con larga partecipazionedei media locali – sulle problematicheconnesse alla patologia tiroidea,sull’utilità sanitaria dell’iniziativae sui vantaggi attesi.“La patologia tiroidea ha oggi un’elevataprevalenza nella popolazione,ma è troppo spesso oggetto di diagnosifortuita e occasionale – ha spiegatoil dr. Boraso –. Una diagnosi tempestivae un adeguato iter terapeuticogarantiscono quasi semprela guarigione e il pieno mantenimentodell’aspettativa e della qualità della vita”.Per questa ragione la FondazioneBanca del Canavese ha pensatodi offrire ai propri Soci uno screeningmorfo-funzionale gratuito – accuratoe completo –, che attraverso un soloaccesso permetta in modo rapido,ma qualificato, di escludereo identificare eventuali elementipatologici da segnalare al medico

CUn’apparecchiatura elettromedicale di ultimagenerazione: è quanto la Fondazione Bancad’Alba Onlus ha potuto acquistare,in sostituzione di un’apparecchiatura ormaiobsoleta, grazie al generoso contributo

di quanti hanno voluto destinarealla Fondazione il proprio 5x1000.

Il nuovo strumento in dotazioneal Centro Medico di Astipermette l’esecuzioneautomatica della Laserterapiain modalità multitarget

robotizzata, offrendola possibilità di sottoporsi

a un trattamentoideale per ampie

zone dolenti,quali intere fascemuscolari

e decorrenzenervose.Destinare il proprio5x1000 alla FondazioneBanca d’Alba Onlus non costa nulla:basta compilarela propriadichiarazionedei redditi indicandoil codice fiscale:90021500047.

Grazie al 5x1000 NOVEMBREDEDICATO ALLA TIROIDE,IN COLLABORAZIONECON L’ ASL TO4

FondazioneBanca del Canavese,screening per i Soci

curante per ulteriori accertamenti e cure.L’obiettivo è stato raggiunto mediantela collaborazione con l’ASL TO4e un gruppo di specialisti operantisul territorio, qualificati nella diagnosticae terapia delle malattie della tiroide,con l’obiettivo di offrire a un campionedi popolazione di età compresa tra i 30e i 70 anni – Soci della Banca – nonaltrimenti selezionato e in assenzadi patologia tiroidea già nota, un percorsodiagnostico completo accompagnato finoalla diagnosi e terapia finale.Il progetto è stato articolato in quattromomenti. Alla presentazione ha fattoseguito lo screening, a partiredal 4 novembre. Più di 500 soci,che non avevano precedenti noti di malattiatiroidea, sono stati valutati con una visita,un prelievo di sangue per il datodi funzionalità e un ecodoppler della tiroideper l’analisi morfologica dettagliata.

A sinistra:

la locandina

di “Viva 2013”

A destra:

l’apparecchiatura

acquistata grazie

al 5x1000

Esaurita la fase diagnostica, ciascunsoggetto sottoposto a screening ha ritiratopresso la Fondazione una relazioneda portare in visione al proprio medicocurante, nella quale sono state dateinformazioni circa il quadro di salutedella propria tiroide e sui possibiliapprofondimenti diagnostici e clinicieseguibili eventualmente presso l’ASL TO4.La fase finale prevede l’elaborazione dei datiraccolti con valutazioni circa la prevalenzadella patologia tiroidea nel campionedi popolazione esaminato. Ciò permetteràdi trarre ulteriori valutazioni in meritoall’impatto epidemiologico di tale patologiae all’utilità che un percorso diagnosticocome quello proposto – semplice,qualificato e poco costoso – può averein termini di salute individuale e pubblica.Saranno inoltre valutate le risposte dei Sociche hanno partecipato relative all’utilitàe al gradimento dell’iniziativa,registrandone il feed-back finale.“Un esempio di come le risorse spese benepossano soddisfare i bisogni di salutee al contempo dare un contributo scientificoutile per valutare l’impatto di una malattiae guidare le decisioni di chi gestisce la salutepubblica”, conclude infine Gianni Cucco.

FondazioneBanca d’Alba,obiettivo salute

SOC I & T E RR I TOR IO

ome da tradizione,con l’arrivo del Natale,Banca d’Alba doneràla somma che avrebbedestinato all’acquistodi un omaggio

per Soci e dipendenti a un progettodi utilità sociale, dando così a questafestività un valore davvero speciale:dopo l’Istituto per la Ricerca e la Curadel Cancro di Candiolo, dallo scorsoanno si è deciso di sostenere“La Collina degli Elfi”, l’associazionedi volontariato che organizzae gestisce il centro di accoglienzae assistenza per bambini malatidi cancro o affetti da malattie cronichein remissione di malattia, ospitatinell’ex convento di Craviano,piccola frazione di Govone.“Grazie alla collaborazionecon gli ospedali di Asti, Savigliano, Cirièe al consolidato supporto del ReginaMargherita di Torino, abbiamoofferto una settimana di vacanzacompletamente gratuita a tantefamiglie segnate dalle sofferenzeper le lungodegenze dei figli pressoi vari reparti di Pediatria Oncologica;a renderlo possibile, la preziosapresenza dei 120 volontari

C CON BANCA D’ALBANATALE SIGNIFICA

solidarietà

Il regnoincantato

che si alternano in struttura (100 turnia settimana per garantire il servizio 24ore su 24) – afferma la dott.ssa LuisellaCanale, psicologa e psicoterapeuta,presidente dell’associazione –. Neiprimi mesi dalla riapertura del suo regnoincantato, la Collina degli Elfiha ospitato un totale di 30 famigliee 58 bambini, di età compresa tra 7 mesie 14 anni. Durante la loro permanenzaabbiamo visto fiorire amicizie e simpatiesincere fra i bambini, che hanno passatole giornate giocando e dedicandosicon interesse a tutte le attività assistite

a loro proposte: con i cani, con i cavalli,musica, arte, movimento creativo,laboratori creativi, di cucina, di teatro,tiro con l’arco, e la pesca insieme ai papà.Nelle stesse ore i genitori, sapendoi figli in mani sicure, hanno condivisomomenti di relax, concedendosi spazipersonali di libertà per tornarea prendersi cura di sé in serenità.Tutte le famiglie sono state colmedi gratitudine per il tempo ricco di vitapassato a Craviano”.Chiuso, il 31 agosto scorso, questoperiodo di accoglienza, la strutturatornerà a ospitare le famiglieil prossimo anno, inizialmente durantei mesi estivi e, nel momento in cuisi potrà contare su maggiori risorseumane ed economiche, aumentandoil periodo di apertura sino ad arrivare

a 8 mesi l’anno. Proprio allo scopodi reperire fondi, il parco dell’exconvento è stato anche teatro di “Elfiin Festa”, che dal 13 al 23 luglio scorsoha visto la partecipazione di oltre5.000 persone: in particolare i concertidi due artisti del calibro di FiorellaMannoia e Marco Mengoni hannocontribuito al grande successodel festival, nel corso del quale ampio

spazio è stato dato anchead artisti del territorio.Per maggiori informazionie per iscriversi ai prossimi

corsi di formazione, che hannol’obiettivo di abilitare i nuovi volontari,è possibile visitare la pagina Facebook,il sito www.lacollinadeglielfi.ito telefonare al numero 333/6064973.

della

In alto e sotto:momenti di attivitàcon le famiglieA sinistra:Peppe Vessicchioe Fiorella Mannoiaa “Elfi in Festa”

Collina degli Elfi

aDiciotto mesiRuotaLibera

RUOTAL I B E RA AUGUR I D I NATAL E

VENTIQUATTRO EVENTI GIÀ ORGANIZZATIE UN CALENDARIO FITTO DI APPUNTAMENTI PER IL FUTURO

A sinistra:alcuni momentisignificativi relativialle attività proposteda RuotaLibera

ieci iniziative propostenel 2012, quattordiciquest’anno,già tantissime ideeper il 2014:si arricchisce sempre

più l’attività di RuotaLibera,l’associazione promossa da Bancad’Alba che raduna oggi quasi 8milagiovani tra i 18 e i 30 anni. Natanel corso dell’Assemblea dei Socidel 2012, con l’idea di coinvolgerela base giovane della Bancaattraverso attività ludichee formative, oggi RuotaLibera –presieduta dalla Socia GiuliaMarengo – continua a essereun vulcano di proposte.Gli eventi finora organizzati hannoriscosso grande partecipazione,con l’apice toccato in occasionedella partita fra le nazionali Italiae Spagna, per gli Europei di Calcio,quando circa mille giovani hannoassistito al match proiettatosul maxischermo allestito in piazza

D Cagnasso, ad Alba.Oltre a questo, nell’anno e mezzodi vita dell’associazione si possonoannoverare numerose attivitàdi svago, come la gitaal mare ad Alassioe quella in montagnaa Limone Piemonte,o il concertodi Vasco Rossi alloStadio Olimpicodi Torino, al qualehanno preso parte50 giovani Soci.Oltre alla musica,la cultura, conl’allestimento di uno standal festival Collisioni, a Barolo,per due anni consecutivi, e il serviziodi assistenza e custodia per la mostradedicata al Tiziano, ospitata pressoPalazzo Banca d’Alba, con il clamorososuccesso di visitatori (oltre 53.000).Anche lo sport ha ricoperto un ruolodi primo piano, con la partecipazioneal torneo di calcio a 5 “Pagliamara”

a Piobesi d’Alba e all’appuntamentopodistico “Corri sotto le Torri” di Alba,e con il concorso che ha messoin palio i biglietti per una partitadi serie A1 di Basket.Oltre allo svago, RuotaLiberaha pensato anche al futurolavorativo, con l’organizzazionedella tavola rotonda “Cosa sognanoi giovani?” e dei convegni “I giovanie le start-up”, con la partecipazionedi Università degli Studi e Politecnicodi Torino, e “I giovani e l’occupazione”,con oltre 120 partecipanti.In ambito formativo, invece,dopo l’organizzazione del corsodi degustazione cocktail

la passata primavera,a ottobre è partita

l’AccademiaRuotaLibera,in collaborazionecon l’Apro, Agenziadi FormazioneProfessionale Alba-Barolo.

In ambito bancario,invece, sono già due

le iniziative organizzatein collaborazione con

Confcooperative,che si sommano all’incontrocon le BCC del Garda, al ForumFedercasse dei Giovani Socia Palermo e l’incontro preparatoriodel III Forum Federcasse a Bologna.I giovani Soci hanno contribuito,inoltre, al rinsaldarsi dei legamidella compagine sociale di Bancad’Alba, ad esempio prestandoservizio durante l’ultima Assembleadei Soci, oppure attraversogli aperitivi per facilitare la reciprocaconoscenza (organizzati ad Albae ad Asti) e nelle cene di Natale,nel corso delle quali viene decisoil calendario di attività per l’annosuccessivo.A breve, quindi, i giovani Socisi ritroveranno per pianificarele attività del 2014, approfondendoalcune proposte già circolatee valutando tutte le nuove ideeche arriveranno.Per maggiori informazionie per partecipare, basta un clicksu Facebook o un’e-maila [email protected].

25T R A D I Z I O N I & T E R R I T O R I O

ue squadre,otto giocatori,due arbitri,metri e metridi stoffa,un pezzo

di cuoio, una strisciadi gomma, una pallada quasi due etti, un campolungo circa novanta metrie largo tra i sedici e i diciotto.Il cielo, immenso e aperto,sopra le testedegli spettatori, prontia seguire la traiettoriadella palla, scagliata piùvolte al volo anche a 80 metridi distanza, con un singolopugno, in attesa di un intrao un ciellu, varianti dialettali

piemontese e ligure persegnalare un “fuori campo”.Un rincorrersi di cacce,segni apposti a bordocampo per indicare – con

una bandierina – il puntodi arresto della palla,fermata dalla squadraavversaria a quellain battuta. Dopo avernesegnate un massimodi quattro, le squadresi scambiano il campo:a questo punto iniziala seconda fase del giocoe le due squadre si disputanola conquista delle cacceche sono appena statesegnate dall’arbitro,con i punteggi assegnaticome nel tennis. La primasquadra che arrivaa 11 giochi si aggiudicala vittoria.La pallapugno è uno sport

davvero affascinante.Storicamente radicatotra i fiumi Bormida e Tanaro,nel Basso Piemontee nella Liguria, specialmente

nella Riviera di Ponente,è l’evoluzione dell’anticapallacorda, le cuiattestazioni risalgonoaddirittura al XIII secolo.È questa la radice comunedi numerosi altri sport,tra i quali pallonecon bracciale, tamburelloe – per citare alcunevarianti di altri Paesi –pelota basca, frontóne llargues. Con gli ultimi due,insieme a una miscellaneadelle discipline europee,è una delle quattrospecialità di cui si componeil campionato mondialedegli sport sferistici,organizzato ad Alba nel 2004.

Quella oggi conosciutacome pallapugno era nota,fino al 2001, come palloneelastico o – per dirlain dialetto, tanto ligurequanto piemontese,nelle cui province continuaa prosperare dopo la crisiche tra ‘800 e ‘900 portòquasi alla sua totalescomparsa – balon.È a metà fra sport, gioco,spettacolo, folklore,tradizione e – perché no –culto, quasi fosse una sortadi confessione laica. E comeogni religione, anchela pallapugno ha il suotempio: il Mermet di Alba,quello che Giovanni Arpinochiamava il Maracanà delleLanghe, costruito nel 1857.

“E verranno altre stagioniluminose, splendenti, mentreogni giocatore è un alfiere,ogni benda sul polsoè un impegno, ogni intraè un osanna che ti infiamma,vecchio Mermet”, scrivevainvece Franco Piccinelli.Celebre anche lo sferisteriodi via Napione a Torino,in zona Vanchiglia, teatrodella storica finale del 1952fra Manzo e Balestra (vediarticolo a pagina 27, ndr):fu smantellato a metà

degli anni ’60, ma una partedel muro è visibile ancoraoggi. Non c’era paese,nelle Langhe soprattutto,che non avesse la sua piazzaper giocare, con un murod’appoggio liscio e alto,spesso la fiancata di unachiesa, a fare da sponda –sul lato lungo – per lebattute. Se non una parete,

una rete metallicache si staglia verso il cielo,trasformando la piazzain campo da gioco.Quando non era imbrigliatae codificata in sferisterila chiamavano pantalera(la “variante romantica,paesana e tradizionale”,secondo le parole del suopresidente Franco Drocco),

Il fascino della pallapugno fra sport, folkloree spettacolo: una tradizione oggi più viva che mai

Uomini di balzoe di battuta

DA destra:

una partita

di pantalera

fra ragazzi

albesi

Sotto:

il monumento

ad Augusto

Manzo, opera

dello scultore

Sergio Unia

A sinistra:

Massimo Berruti

e Felice Bertola

in una caricatura

di Franco Bruna

Sotto:

Luca Galliano

in battuta

alla Madonna

del Pasco

La pallapugnoè uno sport davvero

affascinante.Storicamente radicatotra i fiumi Bormida

e Tanaro, è l’evoluzionedell’antica pallacorda

27T R A D I Z I O N I & T E R R I T O R I O

possibile nasceree vivereuna ormai lungavita in due dellecinque provincie(Torino, Asti,

Cuneo, Savona, Imperia)in cui si gioca il palloneelastico senza saperneniente? La risposta è sì e ione sono la testimonianzavivente, aggravata dal fattodi essere un cultoredilettante dei vari dialettipiemontesi e delle tradizionidella nostra terra.Può essere di un qualcheinteresse stilare l’elencodi quelle pochee frammentarie notiziesul gioco della pallapugnoche l’ambiente in cuiho vissuto ha filtratoper osmosi nella miamemoria inconsapevole,perché spiegano quantoè grande lo spazioche occupa quel gioconella nostra memoriacollettiva.Il più antico dei miei ricordia proposito del palloneelastico è un manifesto,o meglio una seriedi manifesti uguali sui qualicambiava solo la data,che io bambinodelle elementari portatoa spasso per Astidalla nonna maternaleggevo a voce alta, fierodi non essere più analfabeta.C’erano due parole in grandicaratteri maiuscoli,su due righe sovrapposte:MANZO BALESTRA oppure

di Bruno Gambarotta

È

BALESTRA MANZO. Sapevocos’erano un manzoe una balestra, ma misfuggiva il nesso che limetteva in collegamento;arrivai a pensare chesi trattasse della pubblicitàdi una macelleria chevendeva del manzo uccisocon la freccia lanciatada una balestra, il che forserendeva la sua carneparticolarmente pregiata.Una domenica sulla tavolada pranzo arrivò un piattodi portata con i vari pezzidel bollito mistoe mia madre ci disseche aveva avuto la fortunadi trovare un magnificotaglio di carne. “Alloraè un manzo ucciso con uncolpo di balestra”, dissi io.A quel punto mio padremi spiegò che erano i nomidei due più grandi campionidel pallone elastico, Manzo

di Alba e Balestradella provincia di Imperiae mi propose di andarecon lui a vedere una partita.Ad Asti gli incontri sisvolgevano in piazza d’Armi,nel lato verso la torreLittoria. Quell’unica partitache ho visto non finiva mai,è andata avanti per l’interopomeriggio. Nonostantele spiegazioni di mio padrec’erano tanti aspettiche non capivo: perché,se la squadra è compostada quattro giocatori,nei manifesti c’è un solonome in caratteri grandi?Perché, se il battitore lanciala palla oltre la lineadi fondo della squadraavversaria segna un punto?La logica che presiedevaal meccanismo delle caccemi sfuggì completamente,ma dissi a mio padreche mi era tutto chiaro.Quella palla, lanciata dopouna lunga rincorsa, volavacosì alta e così veloceche non riuscivo a seguirla.Un dettaglio mi stupì:che qualche spettatore,partendo dal fondo campo,corresse furtivo a mettereun rotolino di banconotenella tasca dei pantalonidel battitore. Mio padremi spiegò che era un modoper ringraziare il giocatoreche con il suo tiro avevafatto vincere una scommessaallo spettatore. “Ma l’arbitronon dice niente?”, chiesi.“No – fu la risposta –, non èil calcio, questi giocano gratis”.

LA PALLAPUGNORACCONTATADA CHI NONLA CONOSCE

A caccia di manzoarmati di balestra

un gioco che si facevasulla piazza delle chiese,per strada, nei cortili d’osteria,sfruttando qualsiasi occasionedi rimbalzo – gli spigolidelle case, i campanili,le persiane semichiuse –facendo saltare, in battuta,la palla su una tettoia.Anche oggi, rimane comunqueun gioco dalle radiciprofondamente popolari,legato alla civiltà contadina,meravigliosamente cavillosocon il suo regolamento da 74articoli. Vale la pena ricordarealcune chicche.

Fino al 1964, per esempio,era consentito fumaredurante la partita:non parliamo del pubblico,ma di arbitri e giocatori.Oppure, i pantaloncini cortisono stati sdoganati solonel 1975, lo stesso annoin cui si sono disputatele prime partite in notturna.È uno sport fatto di campionie gregari: i nomi dei battitoriscolpiti negli annali,ma chissà se le loro vittoriesarebbero maturate senzail fondamentale apportodi spalle, terzini e riserve.

In principio fu RiccardoFuseri. L’ultimo trionfatoreporta invece il nomedi Bruno Campagno.In mezzo, nomi che hannofatto la storia: AugustoManzo, Franco Balestra,Felice Bertola, MassimoBerruti, Riccardo Aicardi,e in anni più recenti RobertoCorino, Paolo Dannae Alberto Sciorella, per citarei più grandi. “Nomi di eroiomerici, uomini di balzoe di battuta che hanno fattovibrare il Mermet di urlae di scommesse, di partitegeometriche come partitedi scacchi e di finzioni platealicome un teatro di marionette”,citando Nico Orengo.Del più giovane battitore chesi è aggiudicato il tricolore,sentiremo ancora parlare:Massimo Vacchetto aveva19 anni quando si laureòcampione per la prima volta,l’anno scorso. C’è ancheun Paolo Rossi – che non èil Pablito nazionale –, campioneitaliano nel 1929 e, quasiquarant’anni dopo, nel 1967,di nuovo a scudetto,anche se nel ruolo di terzino.A tramandare questa storiaantica, fatta di ricordie testimonianze, numerosepubblicazioni (tra le qualiricordiamo Pallapugno Serie A- Il centenario 1912-2012di Mario Pasquale ed ElioStona e Mermet - Storiedi Pallapugno e ordinariaalbesità di Nando Vioglio)e la raccolta di vari repertiallestita ad AltavillaMonferrato, nell’alessandrino,dove è stato inauguratoil primo museo italianodella sferistica, che meritacertamente una visita, pressol’Antica Distilleria di Altavilla.Vogliamo scommettere?

A destra:

sul cancello del Mermet: Sandrone, Romualdo,

la guardia municipale Povero e il mitico Cichin,

che annuncia la partita del centenario

Sotto:

la medaglia d’oro vinta da Paolo Gay,

primo premio della gara Mirafiori del 1901

A metà pagina:

Bruno Campagno al “ricaccio”,

con la maglia della Canalese

Soggiorni invernaliin Liguria

ALASSIO

2-16febbraio

9-23marzo

In crociera fra leperle del Caribe

CARAIBI

1-9febbraio

Momenti di relaxin una sistemazione lussuosae allo stesso tempoaccogliente, presso l’HotelToscana di Alassio: per il terzoanno si rinnova la propostadei soggiorni marini invernaliin Liguria, al costo di 350 euroa settimana per i Soci,392 euro per i non Soci.Compresi nel prezzo,la sistemazione in cameradoppia con trattamentodi pensione completa, inclusianimazione tutte le sere,centro benessere, minipiscinaidromassaggio e cromoterapia,bagno turco a vapore,bio sauna finlandese, percorsodocce emozionali, palestratechnogym e terrazza solarium.Due i turni previsti,con soggiorni di due settimane:dal 2 al 16 febbraio e dal 9al 23 marzo.

Spiagge di sabbia bianca,natura lussureggiante, marestupendo, isole incantevoli:una crociera da sognoalla scoperta dei Caraibi,fra Guadalupa, St. Maarten,La Romana, Isola Catalina,Tortola, Antigua e Martinica.A bordo della Costa Magica –il cui filo conduttorenell’arredamento è costituitodai capolavori del Belpaese –8 giorni di completo relax,comprensivi di trasferimentiin pullman da Albaa Malpensa (e ritorno), volo,pensione completa,facchinaggio bagagli nei portidi imbarco e sbarco, spettacolie attività ricreative a bordo.Il costo, variabile a secondadella categoria della cabinaprescelta, parte da 1.590 europer i Soci e 1.640 europer i non Soci.

Alla scoperta diOntario e Québec

CANADA

5-15giugno

Foglia d’acero e castoro sonodue dei più noti simbolidel Canada, destinazionedi fine primavera: oggettodel tour in partenza da Torinosaranno Ontario e Québec,cuore geografico, storicoe linguistico del Canadafrancese. Il tour prevede,con sistemazione in mezzapensione, la visitaalle leggendarie Cascatedel Niagara, al confinecon gli Stati Uniti,oltre che delle città di Ottawa,Toronto, Montreal e QuébecCity. Fra le altre metedel viaggio la regionedelle Mille Isole, il Park Omega,il Mont Tremblant e il ParcoMarino di Saguenay.Le quote previste (ancoraindicative) ammontanoa 2.830 euro per i Soci, 2.900per i non Soci.

Relax alleTerme Euganee

MONTEGROTTO TERME

2-9marzo

Un weekendnel Regno Unito

LONDRA

12-15giugno

Pasquain Medio Oriente

GIORDANIA

19-26aprile

Le terme di Montegrottogarantiscono una panoramicacompleta ed esaurientedi quanto oggi esistanell’ambito del turismotermale, associata al piaceredi una vacanza tradizionale.Nella piacevole atmosferadelle Terme Euganee saràpossibile rilassarsi godendodi una sistemazione in cameradoppia con trattamentodi pensione completa,una serata di gala,un’escursione pomeridianasui colli con degustazionedi vini e prodotti tipici,una gita a Venezia, una lungole ville della riviera del Brentae una a Padova.Con impegnativa Asl,trattamento di 6 fanghie 6 bagni termali.Il costo riservato ai Soci èdi 595 euro, 650 per i non Soci.

Londra, Oxford e StratfordUpon Avon, tutto in un finesettimana: l’essenza del RegnoUnito sarà concentratanei 4 giorni di gitacon partenza da Milano.È prevista la sistemazionein hotel 4 stelle a Londra,con trattamento di mezzapensione.Oltre alla capitale, presso cuisaranno organizzate diversevisite guidate, un’interagiornata sarà dedicataalla scoperta della cittàdi Oxford, celebre per la suastorica università, mentreun’altra escursione vedràprotagonista il paese nataledi William Shakespeare:la quota (indicativamnete350 euro) comprendeanche un pullman privatocon autista a disposizioneper gli spostamenti.

Il fascino del Regnodi Giordania farà da cornicealla Pasqua dei partecipantia questo viaggio, per il qualesono già numerosissimele prenotazioni.Il programma è ancoraprovvisorio, ma al costoindicativo di 1.390 europer i Soci (1.440 per i non Soci)sarà possibile visitare luoghicarichi di storia, a partiredalla capitale Amman,scoprendo Madaba e la chiesadi San Giorgio, il sitoarcheologico di Gerasa,la biblica Gadara, il Monte Nebo,il Mar Morto, i castelli crociatidi Kerak e Shawbak,la splendida città di Petra,e vivendo anche l’emozionedi un’escursione in jeepnel deserto di Wadi Rum,dormendo sotto le stellein un campo tendato.

rchiviatigli ultimi viaggiorganizzatiper il 2013con il Capodannoa Vienna,

festeggiando la mezzanottenell’elegante WienerRathauskeller, il municipiodella capitale austriaca,restano comunquenumerose le proposte

dell’Ufficio Soci per gitee vacanze di tuttigli appartenentialla compagine sociale.Godendo di prezzi scontati,nei prossimi mesi i Socipotranno usufruiredelle proposte organizzatein collaborazione con i migliorioperatori del settore turistico,spaziando fra soggiorniinvernali alle terme, weekend

nelle capitali europee, crocieree viaggi transoceanici,presentati in queste due pagine.Ma non solo: l’Ufficio Socioffre anche consulenzein ambito sanitario, in particolarmodo favorendo la prenotazionedi visite specialistiche,a integrazione dell’attivitàfisioterapica e riabilitativadei Centri medici dellaFondazione Banca d’Alba Onlus.

Al’Ufficio Soci

conTurismo e consulenze sanitarie

29UF F I C IO SOC I

Il servizio offerto dall’UfficioSoci è operativo ogni lunedì –dalle 10 alle 18 – in corsoVittorio Emanuele II 18,a Torino (tel. 011/5529419),e dal martedì al sabato –dalle 8.30 alle 13, il giovedìanche al pomeriggio dalle 15alle 18.30 – presso lo sportellodi piazza Savona 2, ad Alba(tel. 0173/659399,fax 0173/659189).

ROMA

In pellegrinaggionella Città Eterna

[email protected]

www.bancadalba.it

0173/659399

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Nel mese di maggio, in data ancora da individuarsi,a ridosso della canonizzazione di Giovanni XXIII e GiovanniPaolo II, prevista per il 27 aprile, sarà possibile recarsiin pullman a Roma, in pellegrinaggio.Il viaggio, della durata di 4 giorni, verrà organizzatoin collaborazione con l’OperaDiocesana Pellegrinaggi di Torino,e toccherà i luoghi di maggioreinteresse della Città Eterna,ricchissima di storia, artee cultura.Evento clou sarà l’udienzapapale con il PonteficeBergoglio:il programmadel pellegrinaggioromano (i cuidettagli, cosìcome i costi,sono tuttorain fasedi definizione)verrà adattato al calendariodegli impegni del SantoPadre Francesco.

Due parole con...

Intervista di:Sergio Miravalle,astigiano,giornalista, per oltre 30 anni a La Stampa. È consiglieredell’Ordine deiGiornalisti delPiemonte. Ha un blog: Giro di vitesuLa Stampa.it

“Così risulta sulla mia carta d’identità,per via della scelta di mammadi partorirmi in quell’ospedale,ma io sono e mi sento di BorgaroTorinese, dove sono cresciutae ancora vive la mia famiglia”.Comunque è sempre “madein Piemonte”?“Assolutamente sì, anche se nondimentico le origini di Beneventodi mamma Fiorella. Siamo una bellafamiglia. Mio padre Beppefa il geometra libero professionistae la mia sorellina Serenaora sta studiando giurisprudenza”.La giovane Cristina era invece iscrittaal liceo della comunicazione a Torinoprima che arrivasse sulla rampadi lancio di Miss Italia e si ritrovassespedita come un razzonello star system. La sua bravura è stata riuscirea rimanerci in quel mondo,senza perdere la carica di simpatiae l’ironia: come ha fatto?“Sono una ragazza fortunata,il prossimo anno festeggerò i miei primi10 anni di notorietà e posso dire di nonessere cambiata troppo. Sono riuscitaa rimanere con i piedi ben piantatia terra e non solo perché portoil 42 di scarpe”.Questa concretezza è un segnaledi piemontesità?“Certamente sì. Direi che ho una testada piemontese razionale e riflessivae il cuore da meridionale grintosae decisa. E mi va bene così”.Il Piemonte è stato decisivoper la sua carriera visto che leiandò a Salsomaggiore con la fascia,appunto, di Miss Piemonte.“Vinsi la selezione regionale ad agostoad Asti, ma quell’ anno, il 2004,il Piemonte l’ho girato in lungoe in largo per partecipare alla varieserate delle miss. Mi ricordo Cuneo,Alba, il Lago Maggiore. Una voltafinimmo in un grande centrocommerciale a sfilare tra i carrelli dellaspesa. Rincorrevamo tutte un sogno”.A un intervistatore che le chiedevasubito dopo la proclamazionea Miss Italia se si sentiva comein una favola rispose sempresorridendo “Speriamo continui…è appena cominciata”. Così è statoe non solo per merito del “plin plin”.

“Partiamo da quello. L’avvocatoDe Simone, proprietario delle fontidi Gualdo Tadino, dove sgorga l’acquaRocchetta, mi conobbe per casoin una manifestazione. Cercavaun volto femminile da affiancarea Del Piero che allora avevacome partner un passerotto. Dissedi vedere la luce nei miei occhie mi volle nello spot che divenneun tormentone di successo. Correvoil rischio di restare ingabbiatain quel non ruolo e da quello slogan,ma le cose sono andate diversamente.Ho fatto molta tv e anche un po’di radio, a dimostrazioneche non servono solo il fisico e la bellapresenza. Poi dopo la vittoriaa Ballando con le Stelle, ci sono statele Le Iene in diretta con Luca e Paolo,altre belle esperienze e ora questonuovo programma sulle donnee la moda”.Crede nell’amicizia?“Ho migliaia di conoscenti e pochiamici veri. Ho avuto la fortunafin dall’inizio della mia carrieradi conoscere e lavorare con MaraBarzaghi, un’ottima managerche è cresciuta con me: di lei mi fidocome una seconda sorella”.Visto che è alta un metro e 84mi vien facile chiederleche cosa farà da grande?“Spero una vita normale. Sono moltogelosa della mia privacy. Tutti sannoche sono fidanzatissima e non escludoche prima o poi metteremosu famiglia, ma potete star certiche non venderò l’esclusivadel matrimonio e magari della nascitadi un figlio a qualche settimanaledi gossip”.

Eppure sulle copertineogni tanto ci finisce…“È inevitabile. Ma nonlo considero un termometrodella popolarità. Io restoCristina Chiabotto,che in piemontese vuol direciabòt. Ho i miei rifugidi tranquillità e sono moltocontenta di tornare a viverea Torino, una città menomondana, con meno riflettoriaccesi sui presunti vip. Cosìsarò anche più vicina allamia famiglia.È un ritorno alle originianche grazie al contrattoche mi lega alla Juventus,di cui sono tifosissima.Andrea Agnelli mi ha volutacome testimoniale conduco un programmasul nuovo canale tv dellaJuve, Jtv 231dellapiattaforma Sky. Mi diverto,tifo e mi pagano. Che cosaposso volere di più?”.Qual è il suo rapportocon il denaro?“Guadagno bene, non lonego. Lo rispetto e non credodi sprecarlo, anche se ognitanto mi faccio qualcheregalo: in futuro stopensando a un investimentoun po’ più importante,ma senza troppi azzardi.Sono piemontese,sono solida”.Anche la sua cucinaè piemontese?“A parte l’acqua,che è umbra… Scherzo,a volte mi capita al ristoranteche non abbiano quell’acquaminerale e si scusano,ma io bevo benissimo quelladel rubinetto. Apprezzoanche il buon vino. Nel 2007sono stata premiataa Castagnole Monferratonel paese del Ruché, e sonouna buona forchetta. Adoroi tajarin e – lo dico piano –anche la bagna caoda:è allegra e fa starein compagnia. Altro cheplin plin”.

La vita pubblica di CristinaChiabotto comincianel 2004 con la vittoriaal concorso di Miss Italia.A novembre di quell’annofa la “fatina” allo Zecchinod’Oro e diventatestimonial delle acqueRocchetta e Ulivetocon Alex del Piero.Nel 2005, a Sanremo, curai collegamenticon le giurie del festivale della finale della LotteriaItalia. Partecipa, vincendoin coppia con RaimondoTodaro, alla 2a edizionedi Ballando con le stelle.Qui conosce l’attore FabioFulco, al quale si legasentimentalmente. L’annosuccessivo conduceLe Iene e il Festivalbar.Conduce nel 2006il festival del Circodi Montecarlo e nel 2007Scherzi a parte, poi nel2008 è il volto femminiledi Controcampo. Nel 2010passa al varietà Ciak...si canta! e nel 2011conduce con Joe Violantiil programma Pronto chisei? su Radio Kiss Kiss.Dal 2013 è il nuovo voltodi JTV, canale tematicodella Juventuse da novembre conduceTacco 12… si nasce.Ha un sito ufficialewww.cristinachiabotto.ite una paginasu Facebookcon un suo fans clubche conta 33mila iscritti.

CHI È

LA SVOLTA A 18 ANNI CON LA VITTORIADI MISS ITALIA NEL 2004,POI IL FORTUNATO SPOT CON DEL PIERO.TANTA TV E ORA IL RITORNO A TORINOCOME TESTIMONIAL DELLA JUVENTUS

la ragazza

ino a 18 anni anche per Cristinai “plin” erano quellidegli agnolotti di Langache le piacciono tanto.Da nove anni a questa parteil suo volto e il suo sorrisosono popolarmente legati

a un altro doppio “plin plin” e a quelloslogan “bella fuori, pulita dentro”che negli spot, in coppia con Alex DelPiero, la trasformano in testimonialdi acque minerali, a loro dire “digestivee stimolanti della diuresi”.“Per me la Rocchetta è un’acqua santa,nel senso che ha fatto il miracoloe contribuito a cambiarmi la vita”, ammettescherzando Cristina, nella pausadelle riprese di Tacco 12, la nuovatrasmissione che conduce dai primidi novembre su Canale 5.Ad esser precisi, la svolta era avvenutapochi mesi prima, esattamente il 19settembre 2004, quando sul palcodi Salsomaggiore la corona di Miss Italiafinì sul biondo capo di una “spilungona”dal sorriso contagioso e divertito: era lei,Cristina Chiabotto, 18 anni compiutiin quei giorni, essendo nata il 15 settembredel 1986 a Moncalieri.

plin plinNon sono solo

UNA PIEMONTESITÀCONSAPEVOLEE CONCRETA:“IL MIO COGNOMETRADOTTOVUOL DIRE CIABÒT.HO I PIEDIBEN PIANTATIA TERRA E NON SOLOPERCHÉ PORTO IL 42”

F

31

33SOC I &CULTURA

LibriDAL FANTASY ALLE IMPERFEZIONIDELLA VITA QUOTIDIANADopo il buon successodel suo romanzo d’esordio,il fantasy Un antico peccato,Giulia Marengo, Socia di Alba,si cimenta con una raccoltadi racconti dal titolo Trentadueframmenti dell’anima, editoda IBUC per Sergio Bevilacqua.Il volume raccoglie trentadueracconti: spaccati di vitache non sempre – anzi, quasimai – narrano di perfezione.

Paure, difetti, mancanze. Frammentiche a volte sono lisci e levigati,a volte scomodi, irregolari, taglienti.Giulia Marengo narra delle personee raccoglie sulla carta la debolezza,la fragilità e la forza. Le sicurezzee i sogni, le speranze e i momentida ricordare.“È stata una gran bella sfida. Mi sonodivertita a giocare con i generi:dal noir al giallo, dal drammaalla commedia, dal fantasticoal romantico, alle storie di tutti i giorni”.

L’AMORE AI TEMPI DELLA GUERRALa data è quella del giorno dopol’armistizio badogliano, mentrela frase riporta le paroledi un giovane 25enne bloccatoin Francia durante la Guerra,che scrive alla sua amata lettereche mai riuscirà a spedire.9.9.1943. Mia adorata Anna,gli avvenimenti precipitano…(Pari o Dispari edizioni, 2013)è l’opera prima di Marco Garello,classe 1960, Socio di Alba:Capitano di lungo corso, anche

in virtù dei suoi natali liguri, dal 1987residente ad Alba, Garello ha ritrovatole lettere scritte da suo padrenel comodino della mamma, Anna,e ha deciso di pubblicarle, corredandoil tutto con numerose fotografie.“Non è un libro di guerra (che rimanecomunque sullo sfondo), ma il raccontodella storia d’amore tra i miei genitori,due giovani molto diversi dai ragazzidi oggi”.

Dalla casa in collina di San Michele, a Bra,

allo studio in Bank Street 11, sull’isola

di Manhattan. Oberto Gili, classe 1946, oggi

è tra i più quotati fotografi al mondo: quando

non è a New York o in giro per il mondo,

si rifugia sulla collina braidese, dove vive buona

parte della sua famiglia d’origine.

“La mia passione per la fotografia risale

all’infanzia: ho iniziato a scattare foto con una

piccola macchina a buon mercato, una Closter.

Poi, mentre ero all’università a studiare

matematica e fisica, ho costruito la mia prima

camera oscura. Ma l’idea di diventare

un fotografo mi si è piantata in testa quando

ho visto Blow-Up di Antonioni. Volevo diventare

come David Hemmings”.

Nei primi anni ‘70 emigra a Londra per lavorare

come assistente di Michael Joseph, fotografo

pubblicitario, e un anno dopo torna a Milano

e intraprende la carriera di freelance.

A 40 anni la svolta: l’America, una nuova patria,

con tanto di cittadinanza e passaporto dal 2001.

“Negli Stati Uniti ho cominciato a lavorare

davvero e, parallelamente, ad affermarmi:

prima nel settore della fotografia d’interni, poi

come ritrattista e nel campo della moda. Oggi

fotografo qualunque cosa”. Ritornando spesso

al suo regno rurale nel Roero, il “Picot”, quella

casa materna oggi dotata di piscina, con tanto

di bandiera americana dipinta sul fondale.

“L’America, New York, è il Paese dove sono

cresciuto, maturato, ho imparato a lavorare

e a essere curioso. Lì ho capito che esistono

diecimila facce di un’unica verità.

Bra è dimenticarmi di tutto questo e vivere

il mio mondo un po’ assurdo, con le mucche

e le galline. A Bra ci sono le mie radici”.

Arte

UN ARTISTAA STELLE E STRISCE

Arte

Pinot Gallizio,esercizi dipsicogeometria

iuseppe Gallizio,in arte Pinot,era un personaggiodavvero eclettico.In vistadel cinquantennale

della sua morte, l’anno prossimo,Banca d’Alba ha decisodi omaggiare il grande artista,membro fondatore dell’InternazionaleSituazionista e inventore della PitturaIndustriale, ospitando presso Palazzo

Le opere esposte fanno riferimentoal periodo compreso tra il 1960e il 1962. “Dopo un non lungoma vertiginoso periododi sperimentazione tecnica condottasu tutti i materiali e con tutte lemodalità operative possibili – affermala Corgnati –, Gallizio si concentrasulla psicogeometria a partire

dal 1960, quando incontra la criticaCarla Lonzi e contemporaneamenteha luogo la sua pacifica espulsionedall’Internazionale Situazionista.Grazie a questi due avvenimentiche cambiano la sua esistenza,Gallizio prende atto definitivamentee completamente del suo essere artistatout court, solo nel mondo dell’artesenza più la rete di protezione offertadal multiforme ma agguerrito gruppo;e la psicogeometria è l’arma cheegli sfodera per affrontare la nuovasituazione, pericolosa ma stimolante”.Psicogeometrici sono dunque i duecicli fantastico-narrativi-pittoricirealizzati in questi anni, comeLa Gibigianna e La Storia di Ipotenusa.“Oltre ai grandi cicli, in questa fervidafase, forse la più creativa e felicein tutta la sua breve parabola, Galliziodipinge molti quadri singoli,di cui la mostra attuale presentaun’attenta selezione – riprendela Corgnati –. Sono opere assai pococonosciute perché rimaste semprenelle collezioni private che le avevanoaccolte sin da quegli anni. In esse,lontane suggestioni di paesaggio,racconti di emozioni visive, come le lucicolorate di una sera di festa o lesorprendenti e fiabesche formazionicalcaree delle Grotte di Bossea,si trasformano in spesse efflorescenzedi pittura astratta, promessedi immagini intorno a cui la fantasiapuò felicemente ricamare tutti i propriprovvisori scenari”.Fa eccezione, quanto a notorietà,

Il lichene spregiudicato, tela datata1961, quello che per Gallizio è l’annodei vichinghi, visto che proprioa Copenhagen dipinse una seriedi opere presentate nell’esposizionePinot au pays des Vikings.L’opera ritrae una concrezionepseudovegetale che sembra esserefiorita spontaneamente nello spaziocolorato della tela. L’artistal’ha realizzata spremendodirettamente il colore dal tubettoin snodi e strisce filamentose,quasi solide.Il lichene spregiudicato, tra l’altro,è il protagonista dell’appello lanciatodal Comune di Alba, che ha invitatola cittadinanza a partecipare a unasottoscrizione pubblica per l’acquistodell’opera, una raccolta fondi daltitolo “Compra il tuo pezzo di Gallizio”.Presso la mostra, inoltre, sarà possibileacquistare il catalogo e una scatoladi matite, con un’offerta libera minimadi 2 e 5 euro: il ricavato della venditaverrà interamente devoluto al Comuneper l’acquisto dell’opera.“È un’iniziativa che ci pare del tuttoin linea con l’arte e la teoriasituazionista di Gallizio – affermal’assessore albese alla Culturae al Turismo Paola Farinetti – che,come è noto, teorizzava la diffusionepopolare dell’arte e si era resoprotagonista di azioni provocatoriee simboliche come quella di venderele sue opere a metro al mercatocon lo scopo di inflazionare l’artee mettere in crisi il mercato.I cittadini possono contribuire in primapersona ad arricchire il patrimonioartistico della città e diventare così‘liberi’ proprietari di un pezzodi bellezza da condividere con tutti”.

G Banca d’Alba, in via Cavour – dal 16novembre 2013 al 9 febbraio 2014 –,una mostra organizzata dal Comunedi Alba. Dodici tele per ricordarel’indimenticato pittore, che di lavorofaceva il farmacista, coltivandoallo stesso tempo la passioneper l’archeologia e l’impegno civico.Dodici tele che costituisconoun “Esercizio di psico-geometria”,curato da Martina Corgnati, criticod’arte figlia della cantante Milva.

Sopra:

Il lichene

spregiudicato,

1961

A destra:

Pinot Gallizio

ritratto accanto

a un’opera

di Pittura

Industriale

LA MOSTRA SARÀ VISITABILEDAL 16 NOVEMBREAL 9 FEBBRAIO

VENERDÌ: 14.30 - 18SABATO: 9 - 12.30 e 14.30 - 18DOMENICA: 9 - 12.30 e 14.30 - 18

L E T T E R E&COMMENT I

POTETE SCRIVERE:per posta:Banca d’Alba - Redazione Cento TorriVia Cavour 4, 12051 Alba (CN) per e-mail: [email protected] redazione si riserva di ridurre la lunghezza delle lettere per esigenze di spazio

Il salvadanaio di Martina

delle alterazioni glicemiche non note per cuiè stata redatta una letteradi accompagnamento per il medico curanteche potrà così approfondire la diagnosticae giungere ad una precisa definizione clinicae ad un corretto approccio terapeutico,inviando la persona al nostro Servizio.Questa giornata ha comportato un impegnonotevole, ma la soddisfazione che abbiamoavuto nel vedere il nostro lavoro così bencoordinato con il personale della Fondazione,in un ambiente confortevole, ma soprattuttovedere la soddisfazione nel volto delle persone,che implicitamente ci ringraziavanoper l’opportunità di prevenzione che è statadata loro, ci ha ripagati della fatica.Nel rinnovare il mio sentito e sinceroringraziamento, al quale si associano tutti i mieicollaboratori ed i vertici aziendali dell’ASL CN2,porgo distinti saluti.

Dott. Annamaria NuzziResponsabile Servizio di Diabetologia

e Malattie Metaboliche ASL CN2 Alba Bra

Gent.mi,con la presente voglio esprimere il mio sinceroringraziamento a codesto Istituto di Creditoper aver permesso al nostro Serviziodi usufruire nuovamente dei locali della sedecentrale per la “Giornata Mondialedel Diabete”. […]Poter contare sull'appoggio della FondazioneBanca d'Alba, da sempre tesa ad impegnarsiin modo fattivo per la salute della popolazionedel nostro territorio, ha permesso al teamdel Servizio di Diabetologia dell'ASL CN2 AlbaBra di operare nelle migliori condizioni possibili.Il nostro Servizio opera sulle tre sedi di Alba,Bra e Canale e si occupa di oltre 9.000 pazientidiabetici: dalla diagnosi, impostazioneterapeutica e valutazione delle complicanze.Nella giornata di domenica 10 novembre 2013abbiamo eseguito circa 400 screeninge ad ogni persona è stato proposto un videodivulgativo nell’accogliente sala conferenze,somministrato un questionario valutativosui fattori di rischio, è stata misurata la glicemiacapillare e consegnato materiale informativo.In circa il 10% dei casi sono state rilevate

Cara Martina,grazie per lo splendido disegno che la tua mamma ci ha inviato.È bello vedere il modo in cui immagini che conserviamo i tuoi risparmi.Per noi, inoltre, è motivo di grande soddisfazione sapere che i tuoi genitorihanno scelto Banca d’Alba per aprire il tuo primo conto: custodiremocon grande cura quanto tu e i tuoi genitori vorrete affidarci, rinsaldandoil patto tra generazioni che, da oltre un secolo, caratterizza il nostro agirequotidiano nei territori in cui operiamo.

Gent.ma dott.ssa Nuzzi,siamo felici che abbia apprezzato il contributoorganizzativo della Fondazione Banca d’Alba,attenta alla salute dei Soci, ma anche a quelladi tutti gli abitanti dei territori in cui operiamo.La capillare pubblicizzazione dell’eventoe la buona gestione del consistente flussodi persone che si sono presentate ha garantitola riuscita di questa giornata di sensibilizzazione,il cui obiettivo – e cioè la prevenzionedel diabete – assume un’importanza notevoleper l’impressionante serie di rischie di complicanze (dal punto di vista sanitario,economico e sociale) che questa malattiacronica dilagante porta con sé.

Lotta al diabete: grazie alla Fondazione Banca d’Alba

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