Magazine_Paesi_02_2007

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PERIODICO DI POLITICA, CULTURA, ATTUALITÁ ANNO VII - N. 2 - Febbraio 2007 www.associazionehinterland.it Al fondo Tra Nichi e Michele, non ci mettere Raffaele 2 Gente di Puglia Tra dubbi e remore 3 Voci di città Codice autonomie, tappa di modernizzazione Presentata a Bari la mozione Fassino 7 Acquaviva Il difensore civico: l’alleato del cittadino 10 Casamassima Tra tradizione, spettacolo e cultura 14 Capurso/Cellamare Fatone: “Al congresso discussio- ne vera, ma il partito è unito” Partono i PIRP: Cellamare cambia veste 13 Area metropolitana Qual è il gioco di Emiliano? Distribuzione gratutita Illustrazione Tempesta & Marangio Cucuzza: “Vi racconto l’Italia che reagisce” Biennale dei Giovani Artisti: l’ARCI di Bari a caccia di nuovi talenti Cultura e Paesi 4 Voci di quartiere Madonnella, la storia riparte da Punta Perotti Metrò Bari-San Paolo: tra un anno in funzione Via Sparano, il nuovo vecchio salotto di Bari 8 Adelfia Partito Democratico? Sì, no, forse 11 Bitritto Rifiuti solidi urbani, la novità dell’A.T.O. BA/2 12 Sannicandro Primarie, la prima tappa di Novielli 15 Il tema del mese Borri: “Un progetto ambizioso per una terra ricca di potenzialità” 6

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Bitritto Voci di città Codice autonomie, tappa di modernizzazione Presentata a Bari la mozione Fassino Primarie, la prima tappa di Novielli Madonnella, la storia riparte da Punta Perotti Metrò Bari-San Paolo: tra un anno in funzione Via Sparano, il nuovo vecchio salotto di Bari Cucuzza: “Vi racconto l’Italia che reagisce” Biennale dei Giovani Artisti: l’ARCI di Bari a caccia di nuovi talenti Tra tradizione, spettacolo e cultura www.associazionehinterland.it Distribuzione gratutita 10

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PERIODICO DI POLITICA, CULTURA, ATTUALITÁ ANNO VII - N. 2 - Febbraio 2007www.associazionehinterland.it

Al fondoTra Nichi e Michele,non ci mettere Raffaele

2

Gente di PugliaTra dubbi e remore

3

Voci di cittàCodice autonomie,tappa di modernizzazionePresentata a Bari la mozioneFassino

7

AcquavivaIl difensore civico:l’alleato del cittadino

10

CasamassimaTra tradizione, spettacoloe cultura

14

Capurso/CellamareFatone: “Al congresso discussio-ne vera, ma il partito è unito”Partono i PIRP:Cellamare cambia veste

13

AreametropolitanaQual è il gioco di Emiliano?

Distribuzione gratutita

Illustrazione Tempesta & Marangio

Cucuzza: “Vi racconto l’Italiache reagisce”Biennale dei Giovani Artisti:l’ARCI di Bari a caccia di nuovitalenti

Cultura e Paesi 4

Voci di quartiereMadonnella, la storia riparte daPunta PerottiMetrò Bari-San Paolo:tra un anno in funzioneVia Sparano, il nuovo vecchiosalotto di Bari

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AdelfiaPartito Democratico?Sì, no, forse

11

BitrittoRifiuti solidi urbani,la novità dell’A.T.O. BA/2

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SannicandroPrimarie, la prima tappadi Novielli

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Il tema del meseBorri: “Un progetto ambiziosoper una terra ricca dipotenzialità”

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egli ultimi mesi, con una serie di quoti-diane esternazioni, l’opposizione a mezzostampa del centro destra alla regionePuglia, rappresentata prevalentementedal duo Fitto-Palese, ha deciso di attaccare

su tutti i fronti il Governo Vendola, nella speranza diricostruirsi una verginità politica e di governo.

Li seguono, con più o meno convinzione, quelli deglialtri gruppi: Gruppo misto, Gruppo per le autonomie,la Puglia prima di tutto ecc.: i resti cioè, di quell’esercitoFittizio, che con la sconfitta di aprile 2005, ha rovinatonon solo elettoralmente, ma anche politicamente.

I tasti toccati sono sempre gli stessi: sanità, rifiuti, bilancio.

Ogni tanto, c’è qualche scampagnata fuori porta: comel’infelice polemica con il Csm, anche questa puntualmentebacchettata, per la candidatura di un magistrato allaCorte di Appello di Lecce. Sulle citate materie, l’eccitatacoppia dei due ex governanti, tenta un gioco piuttostoinfantile: attacca a testa bassa, ma evita accuratamentedi fare paragoni con il proprio operato di governo, nellasperanza che i pugliesi dimentichino cosa è stata lasanità, l’ambiente e l’allegra finanza durante il lorodecennio.

Tuttavia, la critica alle concrete azioni di governo, anchea quelle più sofferte a causa dei disastri precedenti,(proprio Palese è l’artefice del buco di 150 milioni dieuro nella sanità), non sembrano armi efficaci nellemani dell’ex Governatore e del suo ex vice. E nemmenola solenne tirata d’orecchi della sezione pugliese della

Corte dei Conti sull’esercizio provvisorio li ha aiutati,visto che anche la Corte di Roma ha dovuto farvi ricorso.Ma qualche alleato tuttavia, i due sono riusciti a trovarlo.Sapete dove? Nelle polemiche della coalizione avversaria,quelle per intenderci, che con monotona puntualità,dilagano sulla stampa e vedono come protagonisti iprincipali leader di centrosinistra.

È vero che la fatica quotidiana libera molta adrenalinae che questa talvolta annebbia la vista: ma non sempresi può contare sul finale con le pacche sulle spalle.Perché i nostri amministratori, pensando di duellaresoltanto sulla carta stampata, in realtà si agitano sull’orlodei cornicioni: per cui, prima o poi qualche piede infallo creerà qualche problema. E non alla PrimaveraPugliese, come amano solfeggiare alcuni gelosi climatologidel Centro sinistra, ma alla intera coalizione di governo.

È successo al sindaco di Foggia. È successo a… Prodi.

Insomma, è davvero pericoloso giocherellare sui corni-cioni. Nell’ultimo sanguigno battibecco tra Emiliano e

Vendola, ancora unavolta dipanatosi sulcornicione, pardon,sulla stampa, il PuerSalenti, ha pensato benedi mettere il becco. Ecosì, con involontariacomicità, Fitto si èmesso a dare lezioni,consigli e persino pac-

che sulla spalle al Sindaco di Bari e al Presidente dellaRegione. Ha parlato di sceneggiata, si è autodefinito lupocattivo, ha pronosticato rivincite, ha parlato di consorterie(senti chi parla!) si è elevato ad angelo vendicatoreparlando di giudizio inesorabile dei pugliesi.

Poi ha concluso in rima con una canzoncina tratta dauna favola di Andersen (credo quella dei sette nani: esolo qui mi è parso autocritico e sincero).

Ma la corbelleria più grande, Fitto l’ha sparata quandoha ammesso che “forse non siamo riusciti a comunicarenel modo giusto quello che stavamo facendo”.

E qui ha proprio ragione: loro, infatti, non comunicavanoper niente, se è vero che, con una mano autorizzavanola costruzione dell’Ikea e con l’altra approvavano variantiche la escludevano; oppure con una mano autorizzavanola costruzione della ferrovia, e con l’altra, quella diUnieuro. E via puntaperottando.

Quando si dice la coerenza.

Ndi Paolo Covella

AL FONDO2

RedattoriGigi Buonvino, Gianvito Rutigliano,Lillino Patano, Rosa Labellarte,Nicola Catalano, Maria Panza,Annalisa Carone, Vincenzo Macchia,Carmen Lananna, Antonella GattiBetty Oreste

EditoreAssociazione Culturale HinterlandVia Capurso n. 34, Valenzano (Ba)

Direttore ResponsabileSilvestro Paolo Covella

Anno VII - n. 2 del Febbraio 2007Reg. Trib. di Bari n. 1509 del 2/3/2001

Direttore Editoriale Giuseppe Luca BassoCoordinamento redazione Angela Candela

RedazioniValenzano, Via Capurso n. 34Adelfia, Piazza Galtieri n. [email protected]

Progetto grafico,copertina e illustrazioniImagic BariTel. 080.557.51.22

StampaStudio Marangio BariTel. [email protected]

Anno VII n. 2 - Febbraio 2007

dialoghi con me stessasul mondo intorno

Io, me e Maria:

iao, Maria, cos’èquest'aria mo-gia? Forse que-sta volta non hainessuno da cri-

ticare, da "mettere al postosuo"?!

Al contrario: oggi criticare è fintroppo facile. Mi piacerebbe piut-tosto poterti parlare di qualcunoda imitare o perlomeno di indi-carti una eccezione positiva. Inve-ce…

Accidenti, allora la situazioneè davvero grave!

Direi di sì. Il fatto è che fino aqualche tempo fa, diciamo 20anni, l'argomento "ambiente"era preso in conside-razione solo da pochi,le informazioni cir-colavano solo in cir-cuiti ristretti, non

c'erano molti Parchi Nazionali,non c'erano Istituzioni specifiche,non c'erano Conferenze Mondialidedicate all'ambiente. La sensa-zione era che ci fosse ancora tantoda fare. Che le cose sarebberoandate diversamente quando tuttoquesto ci sarebbe stato.

E invece? Ora che ce ne sononon va bene lo stesso?

Direi di no. Ti faccio due esempi,uno a livello mondiale e un altrovicinissimo a noi.

Cominciamo da lontano, ma pro-prio lontano: il Kenia, ovvero laConferenza Mondiale di Nairobi.Migliaia di partecipanti, rappre-

sentanti di governi nazionali elocali (Puglia compresa). Ognunodi loro ha mangiato, bevuto, spor-cato. Risultati? Pressoché zero.Nessun impegno sulla riduzionedi emissione di CO2, nonostantegli accordi di Kyoto di cui in questigiorni si "festeggiano" i dieci anni.

Vicino non va meglio: dov'è ilParco Nazionale dell'Alta Murgia?15 anni per ottenerlo e ancoraniente di importante per farlofunzionare.

Il Parco esiste, non è suffi-ciente? La Conferenza si èfatta, non basta?

No, non basta. Non c'è più tempo

per continuare a parlare. Per poitornare a fare esattamente comeprima. Qualunque esempio è cal-zante. Prendi l'acqua: tutti sannoche è indispensabile per la vita,tutti sanno che è necessario nonsprecarla, ma quasi nessuno chiu-de il rubinetto quando non serve!

Oppure la natura: tutti sanno chesono i boschi a fornirci ossigeno,ma chi davvero ne preferisce laconservazione alla costruzionedell'ennesimo ipermercato?

Tutti hanno sentito parlare delproblema delle emissioni gassosetossiche e di polveri sottili maquanti davvero si pongono il pro-blema di un uso razionale

dell'auto?!

Tu chiedi sempre troppo! Mi-ca ci si può porre domandeprima di qualunque azione!Si fa e basta. Si fa come sivede fare dagli altri, comeviene consigliato di fare.

Consigliato?! 9 pubblicità su 10sono di automobili e telefonini eli chiami ancora consigli? Dobbia-mo, da subito, riprenderci la ca-pacità di scegliere e agire in basea criteri di sostenibilità. da oggiavere il coraggio di cambiare rot-ta. È un dovere nei confronti dinoi stessi e di chi dovrà vivere nelmondo che gli lasceremo. È oradi chiudere con le parole e co-

minciare con i fatti.

*Educatrice WWF

Cdi Maria Panza*

Gli altri siamo noi

Tra Nichi e Michele, non ci mettere Raffaele

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impegno per la costruzione del Partito De-mocratico, sta rivelandosi più faticoso di quantosi potesse immaginare.

Questo però, non autorizza nessuno di quelliche vi credono sinceramente, a rallentare il

passo: proprio per il valore della posta in gioco, cherichiede una maggiore attenzione verso l’organizzazionedella partecipazione popolare, obiettivamente non ancoraben evidenziata nell’agenda dei gruppi dirigenti. Nonnascondo infatti che soprattutto in periferia, questapartecipazione appare ancora tutta da costruire: anchese, obbiettivamente, gran parte dei ritardi, sono dovutialle emergenze politiche che stanno scuotendo il Paese.

Ma nel grande popolo dell’Ulivo, delle primarie e deicittadini che hanno dato fiducia al centro sinistra, c’èun’area altrettanto grande e dalle enormi tradizionidemocratiche, che occorre coinvolgere con più impegnoe più determinazione. Mi riferisco ad un parte importantedel mondo sindacale che ancora indugia, si macera,si interroga sulla centralità del lavoro nei programmidel futuro Partito Democratico.

Occorre invece ribadire che proprio il tema dellavoro, rappresenta il nucleo portante della nuovaforza politica, per difendere il quale, sarà necessarioriconsiderare, in un disegno unitario e solidale,l'intero quadro delle politiche economiche e socialidel Paese.

A partire dall’impegno teso a garantire una crescitaeconomica non generica, ma fatta di politiche capacidi generare lavoro e quindi di assicurare buona epiena occupazione.

Se questo è l’obbiettivo di sostanza, il metodo più efficaceper inverarlo concretamente, risiede ancora una voltanelle pratiche della concertazione, intese quali strumentiidonei anche per innovare la contrattazione collettiva.

La quale deve traguardare alla individuazione deglistrumenti più efficaci per combattere la precarietà e perriformare il mercato del lavoro, già pesantemente desta-bilizzato dalla legislazione del precedente governo dicentro destra. D’altra parte, quello delle tutele democra-tiche del mercato del lavoro, è un concetto già delineatonel programma dell'Ulivo, con la Carta dei diritti dellelavoratrici e dei lavoratori. A ciò va aggiunto che uncontributo significativo verso la riforma del mercato dellavoro, è già stato offerto da una serie di azioni portateavanti dal ministro Damiani, che contengono elementidi discontinuità davvero apprezzabili (sostegno alleimprese, lotta al precariato ecc.).

Allora in che cosa consistono queste remore e questi

timori? Perché una parte importante del sindacato e dellaCgil, si mostra scettica o addirittura indisponibile versoun processo innovativo ed avanzato? Sono decenni cheil sindacato ha impresso una svolta riformista alle suestrategie di lotta e ai suoi programmi: quali sono quindile difficoltà che alcuni intravedono? E perché se si temeche il nuovo soggetto politico possa essere indifferenteal tema del lavoro, non si partecipa dall’interno, conl’esperienza, l’autonomia e il peso di una grande com-ponente sociale, per correggere quello che c’è da cor-reggere, innovare quello che c’è da innovare e difenderequello che c’è da difendere?

Davvero si pensa che sia agevole creare uno spaziopolitico ed elettorale tra una grande forza riformista ela sinistra radicale? Così si corre il rischio o di alimentareuna nuova scissione o di costruire una vandea tantoimmaginaria quanto autoreferenziale.

Io penso, invece, che, anche se il tema del lavoro faancora fatica a ritrovarsi pienamente nellarappresentanza politica, specie da parte dicoloro i quali in questi anni hanno inseguitoaltri filoni ed altri miti, il futuro Partito De-mocratico non potrà mai trascurare il lavoroe la sua rappresentanza sociale, già seriamenteindeboliti dalle trasformazioni di questi anni.Per questo penso che il Partito Democratico,debba essere l’approdo più naturale per chida sempre sta dalla parte dei lavoratori, e perchi da anni ha scelto come bussola per lapropria strada, il tema sempre più attualedell’unità del mondo del lavoro.

Tra dubbi e remoreIl Partito Democratico potrà dar forza alla Sinistra

lavoro flessibile, im-

perativo sociologico del

nostro tempo, ha

senz’altro un illustre

progenitore, che all’adattabilità è

aduso dalla notte dei tempi. Que-

sto capostipite della flessibilità è

la storiografia, cioè il modo -

ovvero i modi - di raccontare la

Storia.

“La storia siamo noi” recita il

titolo d’un programma televisivo

di successo. Vero, non fosse però

che fra la Storia (i fatti realmente

accaduti) e il racconto e

l’interpretazione dei medesimi

fatti, spesso ci corre un abisso.

Sicché è lecito supporre che, se

ci fosse una macchina del tempo,

gli interpreti della Storia spesso

stenterebbero a riconoscersi in

ciò che è stato tramandato, am-

messo che tutto sia stato traman-

dato.

Un paio di notizie di fine gennaio

chiariranno il senso della prolu-

sione.

Prima notizia: il ddl di Mastella

sull'istigazione e l'apologia di cri-

mini contro l'umanità. Fra le ri-

cadute del provvedimento c’è la

possibilità di punire penalmente

revisionisti e “negazionisti” della

Shoah. Tra squilibrati, storici, o

sedicenti tali, c’è sempre qualcuno

pronto a ridimensionare drastica-

mente, se non a confutare,

l’immane tragedia della Shoah.

Ora, è universalmente noto che

la messa al bando crei, per con-

verso, eroi o martiri. Di cartapesta

finché si vuole, ma non tutti hanno

occhi per vedere. Giustamente i

DS hanno dissentito, riconducen-

do il fenomeno del “negazioni-

smo” al suo ambito preciso, che

è culturale e non penale. (Riman-

do peraltro i lettori al bell’articolo

dello storico e scrittore Valerio

Evangelisti su:

www.carmillaonline.com

La Shoah, purtroppo, non ha bi-

sogno di difensori né di pubblici

ministeri.

Togliere per legge la parola a chi

vuole argomentare una storia ine-

sistente è sforzo vano e contro-

producente. Sarebbe ben più pro-

ficuo respingere le bufale ai

mittenti, confutarne pubblicamen-

te le posizioni, visto che almeno

in questo caso di prove provate

ce ne sono a iosa. E, soprattutto,

non stancarsi di ricordare, che la

povera umanità è dimentica per

vocazione.

Seconda notizia: Putin riabilita

Korolev, l’uomo dello Sputnik.

Vita grama quella del povero Ko-

rolev. Già scienziato di valore sotto

Stalin, cadde improvvisamente in

disgrazia (non chiedetevi perché,

è domanda oziosa) e fu spedito

in un gulag siberiano. Dopo un

bel po’ si riaccorsero di lui, e lui

per gratitudine, pur restando

nell’anonimato collettivo del

“gruppo di ricerca”, spedì nello

spazio il primo satellite della sto-

ria. Alla commissione del Nobel

che voleva premiare l’artefice di

quella straordinaria conquista

l’allora presidente Krusciov rispo-

se che non poteva indicare una

singola persona, poiché era

l’intero popolo sovietico che stava

costruendo la nuova tecnologia.

Oggi Putin ha ufficialmente riabi-

litato la sua figura (“Le vittorie

che la Russia ha ottenuto nello

spazio appartengono innan-

zitutto a lui, poi al Paese e

quindi a tutto il mondo")

rendendogli quel che la sto-

riografia sovietica gli aveva

negato per decenni. Fare

ammenda degli errori passati

è cosa buona e giusta. Mi sia

comunque concesso un ma-

linconico pensiero per il caro

estinto al quale un solenne ma

tardivo riconoscimento non potrà

in nessun caso ridare il maltolto.

Apocalitticamente vostro.

www.stefanodilauro.net

APOCALITTICI INTEGRATI

di Stefano di Lauro

Il

La storia flessibile

3Anno VII n. 2 - Febbraio 2007 GENTE DI PUGLIA

L’di Mario Loizzo

Il mondo sindacale si interroga sui programmi del futuro partitoasterischipersonali

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iamo di fronte ad unpoeta che stupisce perla sua maturità, le pa-role con cui componei versi denotano ricer-catezza di stile, un non

volere mai banalizzare il suo pen-siero, insomma un edonista liberodi esprimersi. La sua poesia espri-me il silenzio interiore a cui laquotidianità ci obbliga, un tacerele emozioni, i sentimenti, non certoper pudore, ma per non sembrarediversi, per non restare soli".

Così Annella Andriani, direttriceartistica del “Culture Club Cafè” diMola di Bari, descrive CristianoMarti, il giovane poeta noyano cheda qualche mese è nelle libreriecon il suo primo lavoro letterario,una raccolta di poesie dal titolo"Diabolicoangelico", edito da Mas-

so delle Fate.

Nato a Bari il 16 marzo del 1983,Marti si è laureato nel dicembre2004 in Scienze Giuridiche pressol'Università di Bari e attualmenteprosegue gli studi presso la stessafacoltà.

Nella breve intervista che segue ciracconta di sé, della sua passioneper la scrittura e del suo esordioletterario.

Da quale bisogno nasce questolibro?

Questo libro nasce dal (bi)sognodi scrivere un libro. Le poesie in-vece nascono da uno stato di ne-cessità, che mi porta, senza alter-native, a cercare le espressioni delmio intimo. Potrei dire che sonoun bisogno di equilibrio.

Quale ruolo ha oggi il poeta?

Preferirei dire chi è oggi il poeta,perché parlare di ruolo risultasempre una convenzione equivoca.Il poeta è colui che non si sotto-mette alle strade già tracciate, sem-plicemente perché ha il desideriodi esprimere e raccontare semprele immagini che porta con sé; quel-

le colte nella vita di ogni giorno erese visibili attraverso le parole.Oggi credo che assecondare questesensazioni sia l’unico modo periniziare a sentirsi liberi.

Perché poesia e non romanzo?

Perché il poeta ed il romanzieresono persone diverse; parlano duelingue diverse: il poeta ha l’impetodell’attimo, il romanziere ha laperseveranza dello studio; il poetaimpressiona un racconto, il roman-ziere racconta un’impressione.

Ho scritto poesia perché il mioanimo non conosce ancora la lin-gua del romanzo. E per chi vuolessere sincero, forzare i tempirisulta sempre fallimentare

Chi e il tuo lettore ideale?

Colui che legge! E legge soltantochi cerca delle risposte. Solo questa

è gente che acquista consistenza.C'è invece chi legge per ostentarecultura e superiorità. E sono quelliche comprano i libri di polistirolo,i borghesi del sapere...

Quanti libri all'anno leggi?

Ne leggo una ventina. E ne evitoun centinaio.

Qual è il libro a cui sei affe-zionato di più, e perchè?

Ricorderò per sempre 'Il nomedella rosa'. Lo iniziai a leggere inprimo superiore e l'ho finito interzo. Non appena lo finii, iniziaia piangere dall'emozione...e nonci avevo capito una mazza!

Hai spazio per dire quello chevuoi, hai qualcosa che vorrestidirci?

Non comprate i popcorn al cinema.Meglio i panzerotti fatti in casa.

passato un anno dall’omicidio distampo mafioso del vice-presidente del consiglio regionaledella Calabria Franco Fortugno.La controffensiva sociale, dei ra-gazzi e della comunità del paese

di Locri ha fatto scuola in Italia nell’ambitodell’opposizione alla ‘ndrangheta. E MicheleCucuzza ha deciso di dare voce e nuova linfadi ricordo al movimento spontaneo e almodello Locri. In occasione della presenta-zione del suo libro “Ma il cielo è semprepiù blu” (Editori riuniti), i cui incassi sa-ranno devoluti al forum Fo.Re.Ver. P&p l’haavvicinato per qualche domanda.

Come mai un libro su un argomentospinoso come il delitto Fortugno?Io sono siciliano, di papà calabrese, e sentomolto i problemi del sud Italia, specie quan-do si parla di mafia. È stato fondamentaleconstatare i giovani lanciarsi subito e spon-taneamente nella protesta dopo un episodiocosì grave come quello dell’omicidio di

Franco Fortugno.

Come titolo una canzone di Rino Gae-tano, calabrese. Come mai?

È stata un’idea dei ragazzi di Locri. Il bludel cielo è la loro speranza, sempre presente!E inoltre mi è piaciuto rievocare quellospirito di attaccamento alla terra, ma anchedi denuncia e lotta comune a Rino Gaetanoe ai giovani calabresi.

La sua trasmissione quotidiana hamomenti di riflessione ma anche temidecisamente più leggeri. Cos’ha provatoa ritrovarsi a confrontarsi con un epi-sodio così terribile?

Per me non è stata una discontinuità: miritengo un giornalista curioso, interessatoa tanti argomenti diversi. Ne “La vita indiretta” si trattano molti temi leggeri e cro-naca rosa, è vero, e mi dispiace se a qual-cuno possa infastidire, ma non importa: ciòche conta è che si parli ancora dei ragazzidella locride!

Il coraggio che i calabresi hanno di-mostrato l'ha stupita?Mi ha fatto molto piacere, ma non stupito:non vedo perché la gente non dovesse pren-dere consapevolezza e dimostrare il propriodissenso. Essendo la prima volta che capitasignifica che le nuove generazioni non subi-scono la cultura della rassegnazione.L’offensiva mafiosa è ancora molto forte.Nonostante le azioni di contrasto questorimane un problema per tutta l’Italia, perdemocrazia, libertà e persino benessere,dato che si parla anche di ricchezza sottratta.Credo che noi del sud lo sentiamo ancoradi più.Il suo lato di amato volto televisivo harubato lo spazio a quello di cronista?Beh, spero proprio di no! Non voglio inalcun modo rubare la scena ai ragazzi, i veriprotagonisti del libro. Il mio ruolo è soloquello di cronista e di traino per far cono-scere la loro storia. Ecco il perché dell’ideadell’editore del mio “faccione” in copertina

(sorride ndr), proprio per concentrarequalche interesse in più.

Vuol provare a dare una definizionedi "coscienza civile"?

È il voler fare propri valori come libertà,rispetto e democrazia. Perché non riman-gano valori solo da cultura libresca, madiventino propri. E credo che i ragazzi neabbiano dimostrato davvero tanta. Un grandeesempio di coscienza civile!

Michele Cucuzza

CULTURA E PAESI4 Anno VII n. 2 - Febbraio 2007

gregio Direttore,

con difficoltà vinco lariservatezza che hacontraddistinto il miomodo di essere permanifestare pubbli-

camente, per Suo tramite, allamia gentile consorte le più pro-fonde scuse per averla involon-tariamente e del tutto giocosa-mente offesa durante un’im-portante cena di gala.

Mi riferisco, come sa, alla “Sagradella brasciola col filo” di Cassa-no (sul Po) di cui ero ospited’onore e dove avrei dovuto in-signire del “Puledrino d’oro” ilpiù gustoso manicaretto dellaprovincia.

Da navigato tombeur de famme(e anche un pò mort de famm)quale sono, forse ingannato daquel malefico primitivo delleAsturie, ho avvicinato dapprima

quella deliziosa cinghialina dellamoglie dell’Assessore alla Confu-sione casearia, invitandola a‘infrattarci’ tra i cespugli: mascherzavo, credetemi, scherzavo!Andiamo cara, non te la saraimica presa perché ho fatto ilcascamorto con la segretaria co-munale! Ti giuro che la cosa èdurata nemmeno un paio di mi-nuti, anche perché poi ero troppoimpegnato a tamponarmi il san-

gue dal naso. Capisco il risenti-mento per aver disertato il tuobrindisi a champagne preferendoinseguire vanamente una limo-nata dalla vigilessa, quando horipreso i sensi, in questura, hocapito subito di aver mancatodi etichetta.

Per questo mia cara, perdonami,ti imploro e prendi questa dichia-razione pubblica di una fierezzaprivata che cede al tuo risenti-

mento e alle tue mazzate comeun atto d’amore.

Stenderò ai tuoi piedi, come fierocavaliere della tavola rotonda, lamia bandana fiorita onde con-sentir il passaggio dei tuoi piedidorati sulla strada della felicitàdormiente.

Tuo, solamente tuo (ma ancheun po’ della vigilessa)

Cino

Filobus

Perdono, perdono, perdono Confessione e pentimentodi un cascamorto allaSagra della Brasciola

Ritratti: P&P incontra un giovane poeta noyano a pochi mesi dal suo convincente esordio

È

L’impegno dei giovani di Locri per non piegarsi ai soprusi della ‘ndrangheta

A Bitritto su invito dell’Amministrazione Comunale il popolare conduttore ha presentato il suo libro sul delitto Fortugno. P&p lo ha incontrato

Cucuzza: “Vi racconto l’Italia che reagisce”di Gianvito Rutigliano

Edi Cino Cirano

“S

Il mondo Diabolicoangelico di Cristiano Martidi Carlo Picca

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er otto giovani artisti pu-gliesi potrebbe esserel’occasione della vita: rap-presentare la Puglia alla“Biennale dei giovani artistid e l l ’ E u r o p a e d e l

Mediterraneo”, la più importante vetrinamediterranea della creatività giovanile, chedal 25 ottobre al 4 novembre prossimicelebrerà ad Alessandria d'Egitto la suaXIII Edizione.La “Biennale dei giovani artisti dell’Europae del Mediterraneo” (BJCEM) selezionanei diversi paesi della zona euromediterra-nea (Europa e nord Africa) oltre milleartisti di età compresa tra i 18 e i 30 anni,operanti nei diversi settori di: arti plastiche,architettura, fumetto e illustrazione, cinemae video, grafica di comunicazione, design,moda, fotografia, letteratura, gastronomia,musica, teatro e danza, interventi metropo-litani d’arte.L’ARCI di Bari, socio fondatore della Asso-ciazione Biennale, ha l’incarico di selezio-nare, tramite concorso, quattro artisti inaltrettante discipline:Arti Visive (arti plastiche, fotografia,installazioni, video-art, fumetto);Narrazione (Scrittura, Poesia);

Immagini in Movimento (Cinema,Video, Cinema di Animazione);Musica (Rock, Pop, Jazz, Folk/Etno,Contemporanea, Digitale, DJ's).Entro il 6 aprile tutti i giovani artisti natio residenti in Puglia, che volessero par-tecipare alle selezioni dovranno inviarele loro produzioni, secondo le modalitàspecificate nel bando ufficiale (vedi suwww.arcibari.it) alla sede Arci di Bari, inLargo Ciaia 30.Per ciascuna disciplina una giuria quali-ficata selezionerà, tra le opere pervenute,quelle che rappresenteranno la Puglia algrande Expo di Alessandria d’Egitto. Spesedi viaggio e soggiorno degli artisti vincitorisaranno a carico dell’organizzazione.“La Biennale dei Giovani Artisti– spiegail presidente dell’ARCI Puglia AlessandroCobianchi – rappresenta la sintesi di tuttii valori per cui la nostra associazionelavora da sempre: il sostegno alla creativitàgiovanile, la ricerca di nuove forme diespressione, ma soprattutto il dialogo traculture diverse come elemento essenzialeper costruire la pace.”Per la sua XIII edizione, dopo avere visitatoin precedenza Barcellona (due volte),Salonicco, Bologna, Marsiglia, Valencia,

Lisbona, Torino, Roma, Sarajevo, Atenee Napoli, per la prima volta, quest’anno,la Biennale si terrà in una città extra-europea.“La scelta di Alessandria d’Egitto – fanotare Silvia Godelli, Assessora Regionaleal Mediterraneo, che sosterrà l’iniziativa– è importante per molti aspetti, ma inparticolare perché Alessandria d’Egittorappresenta per storia e tradizione, unacapitale mediterranea della cultura. LaRegione Puglia guarda con interesse aquesta manifestazione, che considerauno strumento prezioso per sostenerela creatività giovanile e un buon labo-ratorio per contaminazioni artistiche eculturali”.La creatività giovanile, insomma, comeponte tra culture diverse: “Oggi – con-clude Cobianchi – la cultura del dialogo,pilastro della cultura mediterranea, at-traversa una momento difficile a causadi diffidenze, risentimenti, paure eignoranze di varia origine. La curiositàverso il prossimo di cui sono portatorii giovani e il linguaggio universaledell’espressione artistica sono due risorseimportanti per superare i mille ostacolicreati dalla differenza culturale.”

ssere un artista agliesordi oggi può suo-nare come una con-danna, soprattutto inprov inc ia . Spesso

l’aridità dell’ambiente culturalecircostante e la scarsa fiducia chesi ripone nella creatività dei gio-vani creano immobilismo e sensod’impotenza. Gaetano Pasella,26enne regista di Valenzano (conesperienze da assistente alla regia,attore e scenografo) testimoniacome l’abnegazione e la passioneper la propria arte possano essereun potente motore per il supera-mento degli ostacoli che un esor-diente è costretto a fronteggiareda solo. “Codice Reith”, uno deisuoi cortometraggi, si è classifica-to al quarto posto della sezione“Corti” e ha ottenuto il premiodella critica “Massimo Troisi”(miglior fotografia) in occasionedel festival internazionale cinema-tografico di Mendicino (Cosenza)dello scorso 4 gennaio.

Allora Gaetano, come nasce“Codice Reith”?

È bello pensare che il film abbiaottenuto un premio per la miglior

fotografia (realizzata con stile allaCaravaggio, con contrasti moltomarcati fra ombre e luci) puressendo stato realizzato con unasemplice lampadina mobile daofficina meccanica. Il titolo siispira a John Reith, padre fonda-tore della BBC e ai principi cardi-ne del suo lavoro cioè “informare,istruire, intrattenere”.

Il cortometraggio è una protestacontro il trionfo incontrastato deltrash della televisione generalistae rappresenta il confronto fra

Leonardo da Vinci, icona mondia-le di cultura e ingegno, e gli svi-luppi di una invenzione che sicu-ramente lo avrebbe entusiasmato:la televisione. Resterà di stuccoseguendo gli sviluppi regressividel mezzo e dei suoi utilizzi.

Quali sono le difficoltà di chicerca in tutti i modi di realiz-zare i suoi sogni?

Oggi un giovane che prova a farearte soffre di solitudine.

Nell’Umanesimo e nel Rinasci-mento l’artista era una figura di

prestigio e le corti facevano a garaper accaparrarsi i migliori. Oggigli artisti, in particolar modo gliesordienti, e tanto più quelli dellaprovincia, vengono emarginati,screditati, visti come ragazzi vo-lenterosi ma perditempo. Le isti-tuzioni, i produttori, hanno scarsavoglia di rischiare. Si fa un granparlare di dare spazio ai giovanima spesso è solo un pretesto perutili tornaconti personalistici dichi fa tali proclami.

Nella mia esperienza personalemi è capitato di imbattermi inpresunte “piccole case produt-trici” che apprezzavano il miolavoro ma si sgravavano dall’oneredi produrmi invitandomi a trovareda solo gli sponsor. Le grandi caseproduttrici da par loro ti saltanoa piè pari se non hai le spallecoperte. Gli intermediari, comele istituzioni, ragionano su altriordini di grandezza. Per dirla tutta,le “corti” odierne sono popolatedal “volgo” e con linguaggi cosìdiversi è difficile comunicare esoprattutto capirsi.

A cosa si aggrappa la speranzache le cose cambino?

La speranza è di riuscire a cam-biare le cose dall’interno. L’artistadi successo che viene dalla strada,se non dimentica le sue origini,può fare molto per aiutare i gio-vani illustrando loro la strada dapercorrere senza essere costrettiad abbandonare tutto prima deltempo o a scendere a compro-messi che li snaturino.

Novità all’orizzonte?

Presto sarà assegnata una sedeall’associazione “Chaplin” cheinsieme a dei miei collaboratoriho fondato nel maggio 2006.L’associazione si ispira a CharlieSpencer Chaplin per le sue dotid’artista multiforme. Lo scopo chel’associazione si prefigge è quellodi dare un concreto spazio ai gio-vani per provare a realizzare ipropri sogni, dare loro una pale-stra per crescere, un riferimentoper convogliare l’energia vitale inqualcosa di costruttivo e non di-struttivo, come troppo spesso ac-cade. Altre informazioni a riguar-do e tutti i nostri contatti sonoreperibili sul sitowww.gaetanopasella.tk.

5Anno VII n. 2 - Febbraio 2007 CULTURA E PAESI

P

Biennale dei Giovani Artisti:l’ARCI di Bari a caccia di nuovi talenti

Al via il concorso per selezionare i giovani artisti cherappresenteranno la Puglia alla Biennale dell’Europae del Mediterraneo di Alessandia d’Egitto

Rappresentate tutte le discipline artistiche, l’ARCI di Bari cerca Musicisti, pittori, fotografi, videomaker e scrittori

di Marcello Cavalli

Edi Claudio Mundo

Ritratti: il talento di un giovane filmaker barese tra passione per il cinema e le difficoltà degli inizi

l’esperienza di Gaetano PasellaAl suo attivo già quattro cortometraggi e prestigiose segnalazioni

Fare cinema in periferia:

COME SI PARTECIPA

Alla Biennale dei giovani artisti dell’Europa edel Mediterraneo di Alessandria d'Egitto possonopartecipare giovani artisti di età compresa trai 18 e i 30 anni, impegnati nelle seguenti disci-pline: arti visive, musica, immagini in movimen-to, spettacolo, scrittura, gastronomia, arti ap-plicate.L’ARCI di Bari ha il compito di selezionare gliartisti che rappresenteranno la Puglia nellediscipline: visive, musica, immagini in movimen-to, scrittura.Possono partecipare giovani artisti nati, residentio domiciliati in Puglia, di età compresa tra i 18e i 30 anni.Il regolamento varia da disciplina a disciplina,il bando e tutti i dettagli sono disponibili sulsito: www.arcibari.itLo opere dovranno essere ispirate al tema dellaXII Edizione della Biennale, che è “La nostradiversità creativa: kairos (parola greca - mo-mento giusto, opportunità, tempo in cui il cam-biamento è possibile).”Le opere che parteciperanno al concorso do-vranno essere recapitate (in busta chiusa conla segnalazione della disciplina per cui si intendeconcorrere) al seguente indirizzo: Comitatoterritoriale ARCI Bari, Largo Ciaia 30 - 70120,Bari.La partecipazione al concorso è completamentegratuita.C’è tempo fino al 6 aprile 2007.Per info: [email protected]

Page 6: Magazine_Paesi_02_2007

ella istituenda Area Metropolitana di Bari si fa ungran parlare, ma fino ad ora con poca chiarezza:ai cittadini arrivano riverberi di polemiche di difficilecomprensione e di pochissimo interesse, mentre

nulla si sa di cosa cambierà nella vita di tutti i giorni deiBaresi.

Abbiamo chiesto allora al Professor Dino Borri, ordinariodi Urbanistica al Politecnico di Bari, ma soprattuttoresponsabile scientifico del piano strategico per lacostituzione dell’Area Metropolitana della provincia diBari, di aiutarci a capire cosa rappresenterà in concreto,per tutti noi, la nascita dell’Area Metropolitana di Bari.

Professore, cosa si intende esattamente per AreaMetropolitana?

Si intende un sistema di poli urbani in condizione di forteinterdipendenza sociale all’interno del quale un sistemadi trasporti e di servizi integrati (centri di studio e diricerca, assistenza al cittadino, spazi ludici) e al serviziodell’utente ottimizzano lo spazio e il tempo. Piùprecisamente si parla di Sistema Urbano Giornaliero(Dus, Daily Urban System), ossia di quella porzione diterritorio che è possibile percorrere nell’arco di 60 minutiprimi partendo da un determinato punto. Ovviamente èuno spazio asimmetrico, che può allungarsi o schiacciarsia seconda dell’ efficienza dei suoi meccanismi interni.

Quali saranno i confini dell’area metropolitana diBari?

Lo scorso dicembre i comuni di Bari, Bitonto e Gioia delColle hanno sottoscritto dei protocolli d’intesa per lacreazione dell’area. Ognuno dei 3 comuni costituirà un

fulcro indipendente per alcuni altri comuni coi qualisono state raggiunte delle intese. In totale l’areacomprenderà 30 comuni su 48 totali della provinciacoprendo un’area di circa 2.000 chilometri quadrati (suun totale di circa 5.000) e coinvolgendo circa 900.000abitanti su 1.600.000. Il fronte a mare di questa area èdi circa 50 chilometri.

Cosa significa per Bari la costituzione dell’AreaMetropolitana?

Negli ultimi 20 anni Bari non ha assunto un atteggiamentodegno del ruolo di metropoli. Ha trascurato le necessitàdel comprensorio. Si è verificata una cattiva gestionedelle risorse per la riqualificazione delle interrelazionicoi diversi poli urbani. Concentrandosi quasiesclusivamente su se stessa Bari ha progressivamenteperso il ruolo di “città madre”. Paradossalmente questaregressione ha avuto effetti benefici. Se Bari non avesseavvertito questa perdita di prestigio difficilmente si sarebbeseduta al tavolo delle trattative cercando un’intesa congli altri comuni come è appunto avvenuto a dicembre.

La costituzione dell’Area cambierà le abitudini deicittadini?

In concreto, il potenziamento delle arterie di trasportopubblico consentirà una facilitazione della prassi esoprattutto delle modalità di spostamento. La costituzionedi un’agenzia unica che coordini tutta l’area consentirànuove sinergie fra le varie linee di trasporto, fra aeroporti,vie interne, porti. Tutto questo consentirà un enormeabbassamento dei tempi morti, tempo che i cittadinipotranno investire altrimenti. Altro punto qualificante èl’attenzione all’aspetto ecologico, in particolare il recupero

di “astei d r o g r a f i c h e ”(torrenti, lame), autenticivettori di biodiversità spesso trascuratie che è necessario imparare a riconoscere comepatrimonio intrinseco di questa terra.

Nelle comunità della provincia c’è il timore diffuso chela nascita dell’area metropolitana possa comportare unaperdita di autonomia e un “inquinamento”, se così possodire, delle identità, delle tradizioni e della cultura locale.

Non c’è motivo di temere la spersonalizzazione. In questo,il ruolo della metropoli, intesa nel senso stretto di “cittàmadre”, deve trovare la sua consacrazione. Spetta adessa stimolare coi fatti una fiducia reciproca e tramutarlain intese sostanziali.

Qual è il suo giudizio sull’area metropolitana? Sitratta a suo giudizio di un “buon affare” per iBaresi?

Al momento si parla ancora di firme, di protocolli e diintese raggiunte su carta. Se i registi di questo grandeprogetto governeranno bene le risorse a disposizione iprimi effetti potranno iniziare a percepirsi nell’arco di2-3 anni. Ma cambiamenti radicali potranno registrarsisolo nell’arco di 10-15 anni. L’importanza di questoprogetto è volto anche alla tutela delle risorse umane diquesta terra, cercando di offrire ai giovani le condizioniper restare e investire qui e non altrove il loro potenzialecreativo. Questa terra ha delle potenzialità notevoli. Conaccuratezza e fiducia si potranno raggiungere risultatiimportanti.

Area Metropolitana di Bari tra sogni e bisogni: la parola al professore

IL TEMA DEL MESE6 Anno VII n. 2 - Febbraio 2007

D

di Claudio Mundo

Borri: “Un progetto ambiziosoper una terra riccadi potenzialità”Tra le novità più significative il potenziamento delsistema dei trasporti urbani, una maggiore attenzioneall’ambiente e nuove opportunità per i giovani.

ostruire l’Area Metropolitana diBari non sarà un lavoro semplice.

Non sarà semplice ad esempiomettere insieme le teste dei trenta

sindaci che aderiscono al consorzio, ognu-no dei quali portatore di bisogni, desiderie interessi molto diversi tra loro: posti dimare, paesi in collina, economie basateora sulla pesca, ora sul turismo, orasull’agricoltura e via discorrendo.

Senza trascurare poi che anche le dimen-sioni contano e che l’Area Metropolitana dovrà tenere insieme Bari, con i suoi350.000 abitanti, con paesi molto piùpiccoli, che non arrivano alle 10.000unità.

Tra questi anche la “piccola” Cellamare,che con poco più di 5.000 abitanti è unpo’ la Cenerentola del gruppo.

Ma il suo giovane Sindaco, Michele La-porta, per nulla intimidito dalla differenzadi peso, è invece uno dei più convintisostenitori del progetto.

“Personalmente sono convinto – dice aP&P - che l’approvazione da parte delConsiglio dei Ministri del disegno di leggeche ha confermato Bari come uno deicapoluoghi città metropolitana, rappre-senti una svolta decisiva soprattutto perchéproietta l’area metropolitana di Bari versouna nuova stagione di finanziamenti na-zionali e comunitari, tali da dare forteimpulso per lo sviluppo locale, trainante

per tutto il territorio della “Terra di Bari”.”

Cosa pensa che potrà cambiare per Cel-lamare? Quali vantaggi potrebbe compor-tare la vostra adesione a questo progetto?

“Cellamare, essendo tra i Comuni piùpiccoli, aderendo all’area metropolitanae collaborando alla stesura del pianostrategico, potrà più facilmente accedereai fondi comunitari 2007-2013. Cellamareentra a far parte di una comunità cheprogetta il futuro dell’intero territorio,con il vantaggio di poter usufruire diinterventi e servizi sovracomunali che dasola non sarebbe in grado di garantirsinè di gestire.”

La sensazione è che ci sia ancora ungrosso deficit di informazione a riguardo,i cittadini non sembra che abbiano ancoracapito di cosa si tratti.

“Questa sua sensazione è indubbiamentereale. Per questo come Consiglio Metro-politano (che oggi raggruppa 30 Comunidella provincia con Bari capofila) stiamopromuovendo i forum metropolitani perinformare, rendere attiva la partecipazionedei cittadini e condividere le scelte stra-tegiche. Sono convinto che con una citta-dinanza più informata la costruzionedell’Area Metropolitana viaggerebbe piùspedita.”

Con poco più di 5000 abitanti sieteil paese più piccolo del comprenso-

Cosa rappresenterà questo progetto per i piccoli paesi dell’hinterland? Lo abbiamo chiesto al sindaco di Cellamare, il Comune più piccolo del consorzio

Tante speranze e nessuna soggezione nei confronti del capoluogo: “Dalla provincia valori importanti, non ci sentiamo la Cenerentola del gruppo.”

Laporta: “Nell’Area Metropolitanaentusiasmo e impegno”

C

Segue a pagina 7

Page 7: Magazine_Paesi_02_2007

segretario dei DS, Piero Fassino,che ha presentando a Bari la mo-zione in vista del Congresso na-zionale, non si è detto spaventatoper l'acceso dibattito in corso in

vista dell'appuntamento congressuale."Non vedo proprio alcun rischio di scis-sione" ha detto rispondendo alle domandedei giornalisti. "Noi siamo un partito diuomini e donne liberi che discutono - haproseguito - ciascuno sceglierà quali delletre mozioni sostenere, penso che la mo-zione che ho presentato otterra' una largamaggioranza perche' girando per l'Italia

vedo che c'e' un grande consenso allaproposta che avanziamo e, in ogni caso,fatto il congresso, quale che sia la sceltache ognuno ha fatto, tutti lavoreremo percostruire il Partito democratico”.“Abbiamo alle spalle l'esperienza

dell'Ulivo in questi anni che – ha affermatoFassino - ci dimostra che le diverse natureprogressiste e riformiste italiane possonolavorare insieme. Ci siamo presentati aglielettori col simbolo dell'Ulivo raccoglien-do un consenso elettorale largo, abbiamo

costruito in Parlamento i gruppi dell'Ulivoche sono il punto di forza della maggio-ranza di governo. Adesso si tratta di tra-sformare l'Ulivo in un grande partito cherinnovi la politica italiana, dia stabilita'al sistema politico, consenta ai valori dellaSinistra, liberta', eguaglianza, democrazia,solidarieta', progresso, di potersi affer-mare nella societa' di oggi - ha conclusoil segretario dei DS - io credo che ci sianotutte le condizioni perche' anche a Bariquesta nostra proposta raccolga un con-senso molto vasto". c.mor.

iudichiamo con grande favore il varodel “Codice delle Autonomie” daparte del Consiglio dei Ministri. Dopopiù di cinque anni si procede final-

mente all’attuazione del nuovo Titolo Vdella Costituzione. Il Governo, a tal propo-sito, ha deciso di ripartire proprio dalCodice delle Autonomie, riconoscendoquindi l’importanza dei governi territoriali.Tale provvedimento rappresenta una tappafondamentale per la modernizzazione delsistema Paese ed uno dei capitoli principalidelle riforme che dovranno essere realizzatenel corso di questa legislatura”.

Così Dario Ginefra, responsabile DSPuglia Enti Locali e capogruppo DSal Comune di Bari, parla del disegnodi legge con cui il Consiglio dei Mini-stri ha dato il via libera alle cittàmetropolitane disciplinandonel'istituzione.“Bari potrà – ha continuato Ginefra -dunque, promuovere la città Metropolitana.Si prevede, infatti, che tale iniziativa possaspettare al comune capoluogo o al 30%dei comuni della provincia o delle provinceinteressate, che rappresentino il 60% dellarelativa popolazione; ad una o più provinceinsieme al 30% dei comuni della provin-cia/e proponenti. Sulla proposta la Regionedovrà esprimere un parere e successiva-mente saranno chiamati ad pronunciarsianche i cittadini attraverso un referendum,che non avrà quorum nel caso in cui ilparere della Regione sarà favorevole, di-

versamente sarà necessario il raggiungi-mento di un quorum pari al 30%”.

Con l’istituzione della città metropo-litana scompare la Provincia ed ilcomune capoluogo viene articolatoin municipalità; gli altri comuni ac-quisiscono funzioni di prossimità, diservizio diretto ai cittadini e alleimprese.

“La costituzione della sesta Provincia, non-ché la naturale esigenza di programmarele politiche di sviluppo economico e socialesecondo una logica di sostenibilità dellescelte per una gestione oculata del terri-torio – ha continuato Ginefra - aveva giàposto nell’agenda politica pugliese comeprioritario il tema del rafforzamento di unastrategia su scala metropolitana per l’areabarese. Si è teorizzato che Bari non abbiai requisiti per essere considerata cittàmetropolitana. Numerosi sono gli indicatoridelle dinamiche metropolitane che attra-versano il territorio barese: la presenza difornitori di servizi avanzati per le popola-zioni locali e per il complesso del sistemaproduttivo (per quanto concerne la cittàdi Bari, l’università, i centri di ricerca, lacamera di commercio, gli operatori bancarie finanziari); la presenza di condizioniambientali e infrastrutturali in grado diesaltare l’offerta dei servizi di qualità, comeil porto, importante scalo verso levante;l’aeroporto, la rete autostradale”.

Secondo il Responsabile regionale

enti locali DS accanto a questi in-dicatori ve ne sono altri come lapresenza sul territorio di un sistema di“centri” focali in cui prevalentemente sisvolgono le funzioni connesse alla pro-duzione di beni (materiali e immateriali)e dei servizi; cosicché, accanto al “centro”focale coincidente con il comune capo-luogo, in cui maggiormente si concentranogli apparati amministrativi dell’interaregione - ovvero gli apparati economici,finanziari, ecc. - ha detto Ginefra - vi sonoaltri “centri”, lungo la costa e all’interno,che nondimeno presentano caratteristicheassai peculiari connesse alle produzioniagricole e manifatturiere, alla grandedistribuzione commerciale, ai servizi, allaricerca, al turismo, ecc.. C’è poi, se-condo Ginefra, l’accelerazione deifenomeni di mobilità quali il pendola-rismo prevalentemente in direzione delcapoluogo; gli spostamenti delle residenze,che, al contrario, avvengono verso i comuniminori. Ebbene - ha affermato - lo sviluppodei fattori dinamici appena indicati permet-te all’ampio territorio barese per un versodi scambiare relazioni di varia natura (eco-nomiche, sociali, culturali, ecc.) con icentri e le aree urbane - anche transnazio-nali - che possiedono analoghe caratteri-stiche e, per altro verso, di incentivarel’innovazione attraverso la valorizzazionedelle risorse, l’esplorazione di nuovi mer-cati, la ricerca di originali sistemi dicomunicazione”.

Il Comune di Bari con la riforma sta-tutaria e con il nuovo Regolamentosul Decentramento ha posto le basiper la trasformazione delle propriecircoscrizioni in veri e propri Muni-cipi. “La sottoscrizione dell’accordo sulPiano strategico - ha sottolineato concluso- ha già dimostrato la possibilità el’opportunità di una pianificazione su scalametropolitana e di un rapporto diverso trai nostri Enti Locali. Occorre ora organiz-zare un incontro tra i diversi attori istitu-zionali, compresi quelli che hanno espressoperplessità sul suddetto Disegno di Legge,per definire modalità e tempi di costituzionedel nuovo soggetto istituzionale”. c.mor.

“G

Codice autonomie, tappa di modernizzazioneIl Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alle nuove città metropolitane, Bari compresa

Intervista a Dario Ginefra responsabile DS Puglia Enti Locali, capogruppo Comune Bari

7Anno VII n. 2 - Febbraio 2007 VOCI DI CITTÁBARI

Il

“Non vedo proprio nessun rischio di scissione”, ha detto rispondendo ai giornalisti baresi

Il segretario nazionale dei DS in Puglia per approfondire i motivi della sua scelta

Presentata a Bari la mozione Fassino

rio, se mi consente la metafora, sieteun po’ la Cenerentola dell’Area Me-tropolitana: non temete chel’adesione a questo consorzio possacomportare la perdita di una quotadi autonomia amministrativa?

“Siamo in costante e continuo incrementodemografico, a differenza della città diBari che subisce un decremento. I cittadinipreferiscono lasciare la città per trasferirsiin provincia. Stiamo già sperimentandol’adesione all’area metropolitana Terra

di Bari dove viene riconosciuta pari dignitàed eguale peso ai Comuni partecipanti.Non mi spaventa il rischio di perdere unaquota di autonomia amministrativa, ancheperché la legge lascia piena libertà discelta ai singoli Comuni quali funzionidelegare.”

E per quel che concerne l’identitàculturale? Non c’è il timore di unaannessione al capoluogo?

“Sono un cellamarese doc, molto legatoalla mia comunità, alle nostre tradizioni,alla nostra identità, alla nostra storia dicui sono orgoglioso e a cui ho dedicatoanni di studio e un libro (“Cella Amoris,Terra d’Amare” ndr). Ogni paese, piccolo

o grande che sia, ha la sua storia e la suaidentità, di cui ogni suo cittadino deveessere fiero e orgoglioso. Pertanto nellaformazione della neonata area metropo-litana deve prevalere il rispetto reciproco.Personalmente, per quello che potrò,vigilerò perché questo accada.”

Quale contributo Cellamare, i Cella-maresi, e più in generale gli abitantidella provincia possono portare allacostruzione dell’area metropolitana?

“La nuova capacità di stare insieme percondividere intenti comuni potrà certa-mente portare a una migliore e più attentavisione e analisi delle problematiche ditutto il territorio dell’area metropolitana,

così come potrà meglio programmare epianificare interventi condivisi e unitaricon particolare attenzione alle politichedi tutela dell’ambiente, della mobilitàsostenibile, della cultura e del turismo,alle politiche economiche e al marketingterritoriale.”

Dunque in conclusione cosa si sentedi dire ai Cellamaresi per futuro ?

Partecipiamo con serenità e ottimismoalla costituzione dell’area metropolitanadi Bari, perché tale processo non rappre-senta un pericolo ma una grande oppor-tunità di sviluppo locale anche per lanostra comunità. GR

“Nell’Area Metropolitanaentusiasmo e impegno”

Dario Ginefra

Page 8: Magazine_Paesi_02_2007

bbiamo abbattuto PuntaPerotti e da qui parte la no-stra storia”.

È perentorio il capogruppodei DS della circoscrizione Madon-nella, Antonio Bozzo, descrivendoil lavoro svolto in quasi tre anni digoverno su un quartiere nevralgicoper Bari.

Altro grande successo e’ stata larealizzazione di un campo sportivosempre in zona Punta Perotti “dadestinare – ha ricordato Bozzo - airagazzi del quartiere che rappre-senta un esempio di fantasticacelerita’ efficienza ed efficacia trale istituzioni coinvolte in quanto e’stato pensato realizzato ed inaugu-rato nel giro di due. Madonnellanon aveva mai avuto nella storia uncampo sportivo”.

Per Bozzo, però, è importante rie-vocare il lavoro fatto fin da quel 29giugno2004, giorno dopo il ballot-taggio, quando “ci siamo trovati di

fronte uno scenario agghiaccianteche avevamo anche piu’ volte de-nuncia to quando eravamoall’opposizione – ha affermato ilcapogruppo dei DS – quindi, subitodue vergognose emergenze da af-frontare e risolvere per dare dignita’agli uomini e le donne del quartierepartendo dai piu’ deboli i bambini”.

E tra le cose fatte, in tal senso,spunta l’asilo nuovo perché in viaVolpe c’erano appena 4stanze evenivano ospitati ben 100 bambini.“Col presidente della CircscrizioneMuciaccia – ha spiegato Bozzo -abbiamo recuperato un Odg, pre-sentato da me dal consigliere Batti-sta nella scorsa consiliatura quandoeravamo membri della commissio-ne bilancio e oo. Pp, in cui chiede-vamo la restituzione da parte dellaProvincia al Comune della scuolaguadagni in piazza Balenzano. Egrazie alla tenacia di Niki Muciacciaè stato firmato lo storico protocollod’intesa per la restituzione parziale

della struttura (uno dei due piani)che ha portato a gennaio 2006 altrasferimento dell’asilo in una strut-tura dotata di 20 aule e cortile in-terno dando dignita’ ai bambini ea costo zero per l’amministrazionecentrale”.

Secondo problema risolto dal go-verno di centrosinistra è il trasferi-

mento del poliambulatorio di Japi-gia. “La storia del poliambulatorioe’ vecchia – ha ricordato Bozzo -di almeno 15 anni…ma finalmentedall’aprile 2005 il mondo ècambiato”.

Ma ci sono anche iniziative e poli-tiche di intervento in cui Bozzo ha

piu’ interagito come presidente dicommissione sport e la cultura. “Inquesti anni – ha detto - la commis-sione cultura ha lavorato secondoalcune direttrici chiare di stamporiformista ma allo stesso tempoapportando una vera e propria ri-voluzione nell’approccio alla gestio-ne dei fondi destinati alla cultura.

Alcuni esempi molto chiari ed sono:la miglioria nella gestione delle giteculturali, in numero variabile perogni anno da tenersi tutte nellostesso luogo, che ha permesso dimantenere un’iniziativa consideratavalida nell’idea progetto di miglio-ramento dell’offerta culturale; maè stata anche sperimentata la con-taminazione culturale con il corsodi cucina tradizionale ed etnica(anni 2005/2006); è stato finan-ziato un corso di alfabetizzazioneinformatica per adulti (anno 2006).

Un altro dei filoni programmaticidell’intero centrosinistra è stato “ilrecupero del rapporto nonni-nipoti

che attraverso il corso di teatro pergiovani e anziani andra’ nella dire-zione di mettere insieme generazio-ni diverse che possono interfacciar-si e crescere insieme (2006)”.

Ultima grande iniziativa realizzatae’ quella che: seguendo un’ideaprogetto di rivisitazione strategicadella funzione dei giardini e dellepiazze del quartiere “che ha con-sentito un riappropriamento deglispazi comuni con una serie di ini-ziative nel cartellone ”Giardini-nfesta”. Un altro obiettivo raggiuntocon questa iniziativa e’ la sperimen-tazione di forme d’arte innovativae allo stesso modo coinvolgentecome le danze etniche miste allearti marziali della “Capoeira”. Maa Madonnella è stato anche realiz-zato “per la prima volta un corsodi nuoto per minori di eta’ compre-sa tra i sei e 14 anni, corso delladurata di sei mesi per 50 bambini,e molto ancora c’è da fare”. c.mor.

“A

BARIVOCI DI QUARTIERE8 Anno VII n. 2 - Febbraio 2007

Una circoscrizione molto attiva nel cuore di Bari. Dall’abbattimento dell’ecomostro ad oggi.

Madonnella, la storia riparte da Punta Perotti

cittadini in difficoltà potrannocollegarsi in tempo reale con ilpronto intervento della Polizia

Municipale di Bari e comunicare diret-tamente con il personale della Sala Ope-rativa semplicemente premendo unpulsante grazie al primo dei sedicitotem gialli interattivi e blindatiche saranno presenti in cittàper la video sorveglianzaurbana.

Alcuni saranno sistematiin Piazzetta dei Papi, nelgiardino della chiesaRussa, in piazza MaterEcclesiae e nel piazzalePugliese.

La città di Bari di-spone ora di un si-

stema di videosorveglianza unico nel suogenere tra le grandi città italiane - chenon comporta alcun onere per i baresi.

Il sistema utilizza la tecnologia wireless,cioè, rete locale senza fili.

Il progetto prevede che, incinque fasi operative, uti-

lizzando finanziamenti delPOR Puglia, sarannomesse in funzione 102telecamere, di cui 16totem Cometa.

I lavori di modernizza-zione degli impianti già

esistenti e l’installazionedelle nuove telecamere

sono iniziati l’anno scorsoe termineranno entro di-

cembre prossimo.

I

Con i finanziamenti POR Puglia, saranno messe in funzione 102 telecamere

Collegamento in tempo reale con la Polizia da 16 totem “Cometa” nelle vie cittadine

La “Cometa”videosorveglia la citta’

Il capogruppo DS, Antonio Bozzo, ricorda riepiloga le tappe salienti del lavoro svolto

visita al cantiere delleFerrovie del Nord Barese,ha confermato l’ottimostato di avanzamento delle

opere infrastrutturali e tecnologicherelative al collegamento tra la sta-zione di Bari Centrale e il quartiereSan Paolo”.

A dirlo l’assessore ai Trasporti della

Regione Puglia, Mario Loizzo, inoccasione del sopralluogo effettuatocon il sindaco di Bari Michele Emi-liano.

L’intera tratta, con le sue nove fer-mate, consentirà già agli inizi delprossimo anno, il servizio metro-politano “che, a distanza di quasimezzo secolo - ha ricordato Loizzo

- libererà dall’isolamento, il piùgrande quartiere cittadino, penaliz-zato da anni di scelte urbanistichee trasportistiche inadeguate. Colle-gare in pochi minuti il cuore dellacittà con un grande quartiere e conuna grande realtà ospedaliera comeè quella dell’Ospedale San Paolo,è la risposta più efficace e concreta

ai problemi della emarginazionesociale della periferia. Per anni -ha aggiunto l’assessore regionale - l’incuria e il disinteresse avevanosepolto anche quest’opera nell’elen-co delle opere virtuali”.

Con l’insediamento del GovernoVendola, invece, secondo Loizzo, èstata impressa “una svolta decisiva

sul piano organizzativo, velocizzan-do le procedure e creando le giustesinergie tra la Società di gestione,il sistema delle imprese, l’Ammini-strazione Comunale di Bari e laRegione Puglia, la quale ha impe-gnato per quest’opera oltre quindicimilioni di euro provenienti dai Fon-di Cipe 2006”. c.mor.

“La

Collegherà il quartiere periferico al centro della città, grazie all’impegno della Regione

Metrò Bari-San Paolo: tra un anno in funzioneLoizzo: “Ottimo stato di avanzamento delle opere infrastrutturali e tecnologiche”

San PaoloStanic

QUARTIERE

protocollo d’intesa per realizzare un monitoraggio costante a tuteladi tutti i minori, figli di adulticondannati per associazione di

stampo mafioso e reati collegati, è statosiglato dai rappresentanti del Comune diBari, della Procura della Repubblica pres-so il Tribunale di Bari, del Tribunale peri Minorenni, dall’Osservatorio sulla De-vianza Minorile “Francesca Morvillo” dellaFondazione Falcone e Camera Minoriledi Bari. Si tratta del primo progetto inseritonelle attività dell’Agenzia per la lotta nonrepressiva alla criminalità organizzata,che permetterà il rafforzamento del coor-dinamento tra tutte le istituzioni a variotitolo coinvolte nella tutela di minori arischio devianza.

La Procura della Repubblica trasmetteràalla Procura presso il Tribunale per i

minorenni di Bari i documenti giudiziarirelativi a soggetti di fascia d’età compresatra i 18 e i 40 anni appartenenti ad asso-ciazioni criminali operanti a Bari nell’arcotemporale dell’ultimo decennio.

Al termine della valutazione di ciascuncaso, sulla base del dettato normativo, ilTribunale per i Minorenni, nell’ambitodella propria autonomia, potrà adottarei provvedimenti ritenuti più idonei a tuteladel minore anche al fine di evitare ildiffondersi della subcultura mafiosa.

L’attività di verifica dell’implementazionedel progetto e la relativa analisi del feno-meno sarà svolta dall’Osservatorio sulladevianza Minorile “Francesca Morvillo”,nel rispetto della normativa sulla privacy.Il dato complessivo darà sottoposto averifica annuale. c.mor.

Un

L’iniziativa dell’amministrazione comunale per la tutela dei figli minorenni di mafiosi

Protocollo del primo progetto dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità

Un costante monitoraggioper la legalità

Mado nnellaQUARTIERE

Page 9: Magazine_Paesi_02_2007

poco più di un anno ilquartiere Santa Rita saràfinalmente collegato ade-guatamente alla città grazie

alla realizzazione di un ponte chel’unirà al vicino rione Carbonara,in particolare alla zona del mer-cato di via Vaccarella, a ridossodi via Trisorio Liuzzi.

Un altro passo importante dellagiunta barese di centrosinistrache tende a rendere più efficientii quartieri periferici e ad ampliareil collegamento con l’area metro-politana.

L’assessore ai Lavori Pubblici,Simonetta Lorusso, ha avviato una

procedura negoziata per l’appaltodei lavori di costruzione del pontedi Santa Rita, il cui termine perla presentazione delle offerte daparte delle imprese invitate erafissato per fine febbraio, a seguito

delle deroghe per l’utilizzo delleprocedure previste dal decreto163/2006 autorizzate dal Commis-sario delegato per l’emergenzaalluvione dell’ottobre 2004.

La spesa prevista per la realizza-

zione del ponte è pari a 2milionie 200mila euro finanziati con ifondi Por Puglia 2000/2006.

Il nuovo collegamento viario con-sentirà di chiudere l’attuale viaRocco di Cillo, realizzata in via

provviso-ria per rag-giungere i vari cantieri durante larealizzazione delle abitazioni, di-ventando l’unica strada di accessoalla zona nord del quartiere.

Il ponte, che sarà utile anche perraggiungere la nuova stazione del-la linea ferroviaria metropolitanadelle F.al, sarà realizzato con strut-tura in cemento armato parzial-mente prefabbricato e avrà car-reggiata a doppio senso di marcia,marciapiedi, pista ciclabile e saràattrezzato con verde, panchine,corpi illuminanti e altri elementidi arredo urbano. c.mor.

In

Entro un anno sarà realizzata l’opera edilizia che unirà il quartiere Santa Rita a Carbonara

Un ponte per collegare due quartieriProcedura per appalto lavori. Altro passo della giunta per unire Bari all’area metropolitana

SantaRita

QUARTIERE

egretario, perché ilPartito Democratico?

Il Partito Democratico è lanormale politica evoluzione dellaBolognina, prima ancora che delcartello elettorale dell’Ulivo.Un’evoluzione che parte dalla svol-ta del 1989, anno simbolo. L’annodella caduta del muro di Berlino.Si inserisce cioè in un percorsogià avviato. Esatto. Voglio dire checon la caduta di quel muro cad-dero simbolicamente differenzeche negli anni si erano annacquatee se non differenze, veti determi-nati dal mondo dei blocchi e dallaguerra fredda.

C’è un rischio di scissione, dispaccatura dei DS?

La tentazione c’è; ritengo che lascissione di Rifondazione sia statoun errore. DS e Rifondazione so-stengono lo stesso Governo, avreb-bero potuto farlo come due grandianime di uno stesso partito. Se sisostiene, cioè, lo stesso Governo,evidentemente le idee non sonocosì distanti.

Con il PD c’è il rischio di al-lontanarsi ulteriormente dalPRC?

Con il Partito Democratico indi-scutibilmente ci sarà un ridisegnodella geografia politica sia del

centrosinistra che del centrode-stra. Il PD mette assieme i variriformismi divisi dalla storia, asinistra tra questo partito e Rifon-dazione non vedo altri spazi, senon un allargamento della sinistraradicale e massimalista. Per questonel Partito Democratico i DS do-vranno andarci da sinistra, fortidi un dna che su principi e valoriquali la pace, il diritto al lavoro,la giustizia sociale, lo svilupposostenibile, etc. restano irrinun-ciabili. Poi il tema è: come liconiughi con la società civile, laMargherita, e quant’altro, sapendoche ciascuno sarà forte delle pro-

prie ragioni, non dei propri pre-giudizi.

Bari, la Provincia, la Regione,come impatteranno?

Impattano in un momento diffici-le… difficile. Il malessere è cre-scente nei partiti per il deficit diun luogo di decisione democratica rispetto ai grandi temi , sanitàambiente e quant’altro. Impattacon le divisioni che ci sonoall’interno delle forze costituenti,anche nella società civile.

E si esaltano, ovviamente, le ragio-ni del dividersi piuttosto che quelleassai cospicue, diffuse che ci uni-scono a cominciare dal buon go-

verno. Col Partito Democratico sipotrebbero riassestare in positivoquegli elementi che hanno costi-tuito il vero terremoto puglieseche ha portato al governo il cen-trosinistra, quasi dappertutto.

I prossimi Congressi, Provin-ciale e Regionale, saranno gliultimi dei DS?

Se la mozione Fassino vincerà inmaniera larga, i DS avranno il lorosegretario, il loro gruppo dirigenteche lavorerà per la costituente delPartito Democratico. Mi sembradi capire che la mozione Fassino,in Provincia di Bari si affermeràcon largo margine. c.mor.

S

A pochi giorni dal Congresso Provinciale e dopo la presentazione della mozione Fassino a Bari

Parla Giuseppe Rossiello, segretario provinciale dei Democratici di Sinistra di Bari

Partito Democratico, l’evoluzione della svolta

ia Sparano si rifà il look. Ilvecchio salotto della città,punto di riferimento dello

shopping di Bari e del suo hinter-land presto sarà rinnovato con lascelta di uno dei 61 progetti chepartecipano al concorso, per lariqualificazione della centralissimavia e degli spazi pubblici del quar-tiere Murat, indetto dall’Ammini-strazione comunale.

I progetti sono stati esposti al pub-blico dopo l’inaugurazione con ilsindaco Michele Emiliano,l’assessore ai Lavori pubblici Si-monetta Lorusso, i membri dellagiuria, presieduta dall’architettoMauro Galantino, ed alcuni pro-gettisti.

“Competenza e orgoglio, genialitàe amore: ridisegnare il cuore dellacittà utilizzando queste risorse si

può, e i progetti in esposizione lodimostrano” è quanto ha spiegatoil sindaco.

Tra i progetti esposti nella salaMurat anche i cinque vincitori delprimo grado del concorso: “Baricrossino”, “Cambiamo la pelle”,“Flesh and stone”, “Ville enmutation”, “Reset”, ma ne prossi-mi mesi gli autori dei progettiselezionati dovranno elaborare nel

dettaglio gli interventi previsti pervia Sparano e a giugno la giuriaproclamerà il progetto vincitore.A seguire, a stralcio dal progettocomplessivo, saranno avviati i la-vori per il restyling di via Sparano,per cui sono già disponibili 4 mi-lioni di euro.

La necessità di salvaguardare lamemoria storica della città, attra-verso analoghe operazioni di re-

stylingurbanisti-co, è stata ribadita dal Sindacoche ha confermato l’impegno distanziare cinque milioni ogni annoper riqualificare ulteriori parti delquartiere centrale. “In pratica -ha concluso il Sindaco - l’attualeconcorso è solo il primo stralciodi un progetto più ampio di recu-pero della città”.

V

A giugno la scelta. Quindi l’avvio dei lavori con i 4 milioni di euro disponibili

Sono 61 i progetti esposti al pubblico per la riqualificazione della via e del Murat

Via Sparano, il nuovo vecchio salotto di Bari

9Anno VII n. 2 - Febbraio 2007

BARIVOCI DI QUARTIERE

Page 10: Magazine_Paesi_02_2007

ttivazione piano regolatore,abbattimento dell’ICI, tra-sferimento del mercatogiornaliero a Piazza de’Martiri, costruzione della

piscina comunale, teatro comu-nale, realizzazione del contrattodi quartiere, risoluzione definitivadella ex 167.

Queste erano alcune delle coseche la maggioranza di centrode-stra doveva realizzare o avrebbedovuto cantierizzare entro la finedel 2006. Da quando è iniziata lanuova legislatura, nulla è statofatto e all’orizzonte non v’è tracciadi provvedimenti di una certa im-portanza.

Alla maggioranza sono arrivatid ivers i segnal i da par tedell’opposizione per trovare unaccordo su grossi problemi: dallalottizzazione della ex Cantina So-ciale, all’approvazione dell’am-pliamento della zona PIP.

Purtroppo il centrodestra ha pre-ferito non solo il muro contromuro con l’opposizione, ma an-che rompere la maggioranza (ri-cordiamo la lottizzazione cantinasociale adottata con n. 10 voti su13).

La caratteristica del Centro-destradi Acquaviva è l’arroganza in par-ticolare del Sindaco che indubbia-mente, per il consenso elettoralepersonale, resta il padrone dellacoalizione. A distanza di alcunimesi dalla formazione della Giunta

Municipale chi sa i nomi degliassessori comunali? In Consiglio,qualsiasi argomento venga discus-so, relatore è il sindaco,dall’urbanistica ai lavori pubblici,dal diritto allo studio al personale,dalle attività produttive ai servizisociali. È sempre lui che relazio-na, risponde alle osservazioni edi rado chiede il soccorso ai tec-nici (Dirigente ufficio Urbanistica,Dirigente di Ragioneria).

Dopo aver distrutto oltre 4 milionidi euro rivenienti dalle precedentiamministrazioni, in piccolezze oin spese improduttive (a brevechiederemo un resoconto detta-gliato dell’enorme massa di dena-ro che i cittadini hanno riservatonelle casse comunali senza unreale beneficio), oggi il nostrocomune è paralizzato, è privo diqualsiasi progetto di sviluppo, diqualsiasi iniziativa culturale capa-ce di proiettare il nostro comunein un circuito più ampio rispettoal municipio.

Per non parlare dell’isolamentoin cui il sindaco sta cacciando lanostra città. Numerosi attacchi alPresidente della Provincia Divella,al Presidente della Regione Ven-dola e da ultimo al Vescovo delladiocesi, rendono la cittadina diAcquaviva priva di riferimenti isti-tuzionali che renderanno semprepiù povera l’economia locale.

Come porre rimedio? Stante que-ste premesse, molte sono le re-

sponsabili-tà in capo alla coalizione di

centrosinistra, anche se di fronteal decadimento programmatico eculturale occorrerebbe che anchela famosa società civile battesseun colpo per creare le condizioniper una reale inversione di ten-denza. Lottizzazioni, varianti alPiano di Fabbricazione, mancatatrasparenza sull’as-segnazione dilotti in zona PIP, la mancata ap-provazione dell’am-pliamento del-la zona industriale, avrebberodovuto scatenare la protesta civiledegli ordini professionali e dellecategorie interessate. Invece assi-stiamo a una situazione quasiomertosa che non aiuta le forzeche vogliono realmente invertirela rotta, senza ’inciuci’ ma con labarra dritta verso l’interesse co-mune.

La compattezza del centrosinistranon può limitarsi alla battagliaconsiliare (cosa doverosa), madeve dispiegare l’iniziativa nellasocietà con le categorie e propor-re le giuste soluzioni ai molti pro-blemi che attanagliano la nostracomunità.

Nei prossimi mesi, avremo la pos-sibilità di creare un coordinamen-to politico dell’intero schieramen-to di centrosinistra, che, con ilconcorso dei cittadini professio-nalmente esperti nei vari settori,aiuti a dettare l’agenda dei lavoriconsiliari, in quanto la cosa cheemerge dai primi mesi di vitadell’attuale Giunta è che la“cupola” formata da alcuni poli-tici, da alcuni funzionari e daisoliti “ammanigliati”, non fa nien-te per niente. Spezzare questocerchio è doveroso non solo daparte delle forze di opposizione,

ma anche dei tanti cittadini ulte-riormente delusi dall’arroganzapistilliana. Questo è diventato unpaese in cui ognuno cerca di col-tivare il proprio orticello, doveognuno cerca il proprio tornacon-to, dove il manovratore si muovecome un “borderline”. Per questole frequenti incursioni della Pro-cura della Repubblica, della Pro-cura della Corte dei Conti, deiCarabinieri, determinano males-sere anche nell’apparato ammini-strativo e il motto è “vivere allagiornata”.

Le Organizzazioni Sindacali, Im-prenditoriali, Artigianali, Commer-ciali, le associazioni del volonta-r i a to l a i co e ca t to l i co ,quotidianamente recepiscono legravi difficoltà in cui versano tutti

i settori produttivi e il disagioeconomico e civile di numerosis-sime famiglie. I giovani, soprattut-to quelli più secolarizzati, emigra-no al Nord o in altre nazioni percercare lavoro sfiduciati da unarealtà priva di obiettivi.

Sveglia, Acquaviva! Se non pren-diamo il treno dei finanziamenticomunitari 2007/2012, difficil-mente potremo recuperare il ter-reno perduto. Purtroppo la poli-tica isolazionista dell’attualesindaco, che probabilmente è fi-nalizzata a “ricattare” il Vescovo(?), il Presidente della Provincia(?), o il suo Partito (?), non ciporta da nessuna parte o, quantomeno, non ci porta dalla partedegli interessi della nostra città.

rovare punti di congiunzione tra società civile epolitica dovrebbe essere una prerogativa chequest’ultima è tenuta a prendere seriamente inconsiderazione affinché si sforzi di apparire sempre

più credibile e quindi sensibile nei confronti di quelleche sono le vere esigenze della collettività. Ma a voltescopriamo che la politica, in alcuni “ambienti”, mostrasolo il suo aspetto clientelare, forse perché pensa chel’unica considerazione del cittadino non sia quella dettatadalla presa di coscienza che attiene ai veri problemi dellacittadinanza ma un limitarsi ad eluderli, come testimoniatodalla consegna di targhe ricordo o pergamene augurali.Per questi motivi credo fermamente che questo puntodi congiunzione possa essere ricondotto all’istituzionedi un organo indipendente come quello del difensorecivico.

Parte della dottrina giuridica ritiene che l’istituzione diquesta figura risalga addirittura al tempo dell’ImperoRomano (III sec. d.C.), quando funzionari svolgevanoil compito di intermediari tra comunità locali e struttureperiferiche dello stato. L’evoluzione della stessa figurasarebbe poi quella appartenente all’Ombudsman istituitonel 1809 in Svezia, fino ad arrivare ai giorni nostri eprecisamente all’8 giugno 1990, quando con la leggen.142 sono stati istituiti il difensore civico comunale eprovinciale. L’importanza di questo istituto è racchiusanella sua definizione e cioè un organo indipendente chetutela i diritti del cittadino nei confronti della pubblica

amministrazione a titolo gratuito, assicurando il pienorispetto dei principi di imparzialità. La sua attività siestende anche a quella di vigilanza sull’andamento dellapubblica amministrazione segnalando, anche di propriainiziativa, le carenze, le disfunzioni, gli abusi ed i ritardidell’amministrazione nei confronti della collettività, senzaessere sottoposto ad alcuna forma di subordinazionegerarchica e funzionale, come recita l’art.19 comma 5del Testo Unico 2000.

I requisiti da possedere affinché si possa ricoprire il

ruolo di difensore civico sono connessi alle condizionidi incompatibilità, come ad esempio non essere membrodi comitati provinciali di controllo, non essereamministratori pubblici, non avere in qualunquecaso rapporti economici a titolo di impresa con laRegione; è escluso anche chi sia coniuge o abbia rapportidi parentela o affinità entro il 4° grado con ammi-nistratori del Comune, suoi dipendenti e del segretariogenerale (art.20 comma 6). La competenza in materiagiuridico amministrativa e l’iscrizione nelle liste elettoralidel comune dove risiede da almeno 5 anni sono altrirequisiti essenziali (art.20 comma 2). La proposta dinomina del difensore civico può essere avanzata ancheda enti o organismi della società civile, ma l’elezionedello stesso spetta al consiglio comunale con votofavorevole dei 4/5 dei consiglieri assegnati o con quellaa maggioranza assoluta qualora le prime due votazionirisultassero infruttuose. Una volta eletto, la sua caricadura sino alla fine del mandato amministrativo eser-citando le sue funzioni fino all’insediamento del suosuccessore (art.20 comma 3).

Spero che l’importanza ricoperta dall’istituzione di questafigura trovi riscontro soprattutto tra i banchidell’opposizione, affinché non si limiti ad perpetrareun’azione di solo controllo ma sia in grado di dare inizioa un processo di politica propositiva la cui finalità vedaprevalere l’interesse del bene comune.

Tdi Giuseppe Luisi

Intervista al Consigliere comunale dei DS Francesco Cafarchia

ACQUAVIVA

10 PAESE CHE VAI Anno VII n. 2 - Febbraio 2007

Il difensore civico: l’alleato del cittadinoUn tutore della collettività a titolo gratuito, per Acquaviva sarebbe una conquista importante

BELVEDEREACQUAVIVESE

Adi Luca Dinapoli

Cronache da unpaese isolato

Page 11: Magazine_Paesi_02_2007

mpia partecipazione cittadina all’iniziativa organizzatail 10 febbraio dall’Associazione culturale Hinterland,presso la Biblioteca Comunale di Adelfia.

Al centro del dibattito la discussione sul PartitoDemocratico (Pd), in vista del IV Congresso nazionale deiDS.

Perché la proposta di un partito nuovo? Quale elemento dinovità alla base del nuovo soggetto politico? Un allontana-mento dalla radice socialista, o piuttosto una rivisitazionedella stessa al passo con i tempi?

Questi gli interrogativi su cui si sono confrontati l’assessoreregionale Ds Mario Loizzo, l’assessore regionale dellaMargherita Guglielmo Minervini, l’onorevole parlamentareDs Alba Sasso e due docenti dell’Università di Bari, EnzoPersichella e Teresa Massari.

Due le opinioni emerse: da una parte la visione dellaproposta del nuovo soggetto politico come una necessitàdi sintesi, unità e di interpretazione della volontà dei cittadini.“La coscienza pubblica, sin dal 1996, ci ha indicato lastrada da seguire: un percorso di superamento delle divisioni.Occorre un allineamento della politica con la coscienza deicittadini, anche perché, di fatto, i punti di intesa fra Ds eMargherita sono maggiori dei punti di differenziazione.”Questo il punto di vista dell’assessore Minervini. Concordel’assessore Loizzo, il quale ritiene il Pd fondamentale perdare stabilità alle alleanze in sede di governo: “Un contenitorenuovo, che abbia la capacità di rappresentare il megliodelle diverse posizioni politiche, avrebbe delle enormipotenzialità. Tra l’altro, ogni volta che la democrazia italianaè stata in affanno, come in questo momento, le diversetradizioni esistenti hanno tentato di colmare le difficoltàdei partiti, assegnando priorità ai grandi punti programma-tici.” Dunque, il Pd come necessità, come mezzo persuperare la fase di crisi che attraversano i partiti, ma anchecome un’opportunità per trovare l’equilibrio necessario

per fronteggiare e dare risposte nuove e concreteai problemi inediti della società odierna, comerisulta dalla tesi di Teresa Massari: “Assistiamoad una forte frammentazione fra partiti eall’interno di essi. È del tutto evidente la diffi-coltà, la chiusura, la mancanza di discussionee di elaborazione di ciascun soggetto politico:i partiti non hanno più rapporti con i processi,che, di conseguenza, risultano ingovernabili.L’attuale condizione politica dimostra di non avere glistrumenti giusti per affrontare i problemi su cui è chiamataad esprimersi. Un contenitore nuovo, in cui la radicesocialista non venga accantonata, ma riclassificata rispettoai tempi, può rappresentare un momento di svolta: nonaprirsi alla prospettata soluzione di un partito nuovo, comeil Pd, significa rimanere ancorati ad un esistente che nonè positivo e che risulta alquanto impotente.”

Dall’altra si evidenzia una visione del Pd come propostainadeguata. Simili le teorie dell’onorevole Alba Sasso edEnzo Persichella, i quali, pur condividendo l’analisi, fattadai loro interlocutori, di una sconvolgente debolezza dielaborazione politica e culturale da parte degli attuali partiti,non approdano a soluzioni di evoluzione e cambiamento,ritenendo sufficiente limitarsi a modificare qualcosaall’interno del proprio partito.“Il punto di analisi dovrebbeessere il nostro partito. Con il Pd non si troverebbe lasintesi.” Questa l’opinione di Enzo Persichella, condivisadall’onorevole Alba Sasso, che aggiunge: “ I cittadini cichiedono sintesi, ma non un nuovo partito. Il PartitoDemocratico è una semplice sommatoria di DS e Margherita,due tradizioni, due culture molto diverse. Pensiamo che uncontenitore nuovo sia la soluzione?”

Queste le varie idee ed opinioni di chi da anni partecipaattivamente alla vita politica del Paese, ma la cosiddetta“società civile” che pensa? Qualcuno si preoccupa di

interpretarne il pensiero?

Siamo sicuri che un dato di fatto, come quello che un unicosimbolo, come quello dell’Ulivo, raccolga consensi piùampi della somma di quelli dei singoli partiti, non significhinulla?

Perché Ds e Margherita, con le rispettive culture e tradizioni,possono allearsi sotto un unico simbolo in ogni competizioneelettorale e non possono essere un unico soggetto politico?

Un partito che ignora le indicazioni della società civile nonrischia di divenire autoreferenziale?

Invito chi dice che, col Partito Democratico, scompariràl’ideologia di sinistra - ricordando che un partito di centro-sinistra si definisce progressista, in quanto tendeall’innovazione e non alla conservazione - a rileggere Marx,in particolare ciò che egli scrive sull’ideologia: “ L’ideologiaconsiste nell’ipostatizzare lo stato di cose presente comeassoluto: nello scambiare cioè le condizioni sociali dell’oggicome condizioni eterne, con ciò giustificandole. È unaforma di pensiero che giustifica l’esistente, che occulta lecontraddizioni, che nasconde i conflitti e con ciò tende aimmobilizzare la storia. Essa è la forma di pensiero delleclassi dominanti di una società, il cui interesse è quello dioccultare i conflitti interni che vi si producono. Control’ideologia è mobilitata la teoria di Marx.”

Concluderei con un’ultima domanda: “Perché, dunque,non un nuovo partito?”

iornata lunga il 28 febbraio2007 per il Consiglio Co-munale di Adelfia, l’ordinedel giorno in discussione era

tutto incentrato sul Bilancio di pre-visione del 2007.

Nove ore di discussioni, di ripicche,d i g ius t i f icaz ioni mancate

all’insegna del capire e motivare inumeri presentati al Consiglio.

La novità più rilevante si è avuta sulfronte dell’entrate, la maggioranzadi centrodestra ha proposto e ap-provato la seguente manovra: inmateria di ICI l’area di detrazionedella prima casa si allarga da 103

euro a 120euro, in ma-teria di IRPEF

l’addizionale è stata aumentata da0,50 a 0,70 , in soldoni il Comuneda una parte fa risparmiare ai cit-tadini 68.000 dall’altra fa pagareai cittadini 202.000.

Questa manovra fa giustizia di tuttele battaglie demagogiche e falsedella destra Adelfiese, caduta la

maschera è rimasta la realtàvera: il governo centrale per

Adelfia non ha ridotto i trasferimentistatali quindi non vi è alcuna giusti-ficazione all’aumento dell’addizio-nale IRPEF.

Per contro abbiamo un solo inve-stimento per il 2007 che riguardail completamento della biblioteca( giusto ma poco).

Il Bilancio viene approvato con 11voti favorevoli del Centrodestra (su 13 a disposizione), con l’asten-

sione del Consigliere Chiechi e ilvoto contrario del centrosinistra edei consiglieri del CentrodestraPontrelli e Lanera.

Va registrata e stigmatizzato il com-portamento del Collegio dei Revisoridei Conti che, oltre a non prendereparte ai lavori del Consiglio ( purinvitati dal Sindaco), esprimono unparere “ sciatto” sul Bilancio diprevisione.

In Consiglio l’opposizione ne hachiesto la sostituzione.

giorno 16/02/07 la Provinciadi Bari ha firmato il contrattocon cui prende in locazionei locali del Palazzo Conte

Sabini per allocare una sezione delLiceo scientifico “ Leonardo daVinci”.

Dopo tanto baccano e confusiones’inizia a chiarire il quadro di questafaccenda del Liceo Scientifico adAdelfia.

Procediamo con ordine, iniziamoa precisare quanto oramai non èpiù confutabile: L’Ente prepostoall’istituzione, costruzione e manu-tenzione di un edificio scolasticod’istruzione secondaria superioreè la Provincia e non il Comune, così

come chiaramente normato dallaLegge n.23/96 articolo 3 comma 1;

Il Comune deve provvedere allamanutenzione degli edifici scolasticidestinati a scuola materna, elemen-tare e media.

Adelfia da qualche anno sulla fac-cenda “Liceo” è stata investita daun polverone intriso di confusionee demagogia con lo scopo, malcelato, di usare l’argomento in ma-niera strumentale nella passatacompetizione amministrativa.

È chiaro, quindi, che alla luce dellaLegge citata le competenze dell’Am-ministrazione Comunale in materiadi Scuola Secondaria Superioresono pari al nulla.

“Tutti i nodi vengono al pettine”cita saggiamente un detto.

Infatti, anche in questo caso i nodiinesorabilmente stanno venendo alpettine ecco come: Risulta impro-prio e illegittimo l’inserimentodella costruzione di “Edificio Sco-lastico – Liceo Scientifico” per uncosto ( sottostimato) di 3 milionidi Euro nel programma triennaledelle opere pubbliche così come sievince dalla Delibera della GiuntaComunale n.154/06;

Sono risultate delle Boiate i progettie i siti pubblicati in materia di liceoscientifico dal Giornale locale“Adelfia in Movimento” ( Organodi AN locale), nulla di tutto ciò che

quel giornale dice con enfasi etrionfalismo, si è verificato ( nonpoteva essere altrimenti).

Dopo il gran fumo sollevatosull’argomento rimane la realtà ela verità: La Provincia dovrà accol-larsi l’onere della costruzione delLiceo Scientifico e non altri;

La decisione di costruire un Edificiodi Scuola secondaria Superiore nonpotrà prescindere dall’analisi deibisogni della realtà scolasticadell’intera Provincia di Bari, poichési tratta di un intervento di diversimilioni di euro per la costruzionee manutenzione dell’edificio;

L’indirizzo della Scuola non agevolatale scelta dato che non si potràinvestire un enorme capitale per 1o 2 classi, ma per almeno 15 classicome precisano diverse CircolariMinisteriali in materia, per l’annoscolastico in corso è stato possibilevarare una classe ( con una cam-pagna di promozione all’insegnadei ricchi “premi per tutti”), per ilprossimo anno scolastico si torna

alla dura realtà ci sono solo 16iscrizioni ( numero insufficienteper costituire una classe).

Il non aver approfondito e analiz-zato con serietà l’indirizzo dellanascente scuola oggi crea notevoliostacoli alla sua realizzazione;

La classe politica di Adelfia deveavviare un sereno e onesto confron-to con gli Enti preposti ( Provinciae Organi Scolastici) per cercare dicostruire certezze per i propri cit-tadini scevri da strumentalizzazionie demagogie.

Insomma torna il solito problemaper Adelfia, un Governo locale cheavrebbe bisogno di un grandiosobagno di serietà e umiltà.

Confidiamo nella saggezza e nellapazienza dei cittadini che sappianoosservare e valutare chi lavora permantenere i programmi espostiindipendentemente dal ruolo diMaggioranza e Opposizione percontribuire allo sviluppo della no-stra Comunità.

di Michele Lampignano

A

di Antonella Gatti

BELVEDEREADELFIESE

G

di Vito Mariella

ADELFIA

11PAESE CHE VAIAnno VII n. 2 - Febbraio 2007

Partito Democratico? Sì, no, forseGrande successo dell’iniziativa organizzata dall’Associazione Hinterland sulla proposta del nuovo soggetto politico

Le diverse opinioni a confronto

Storie di ordinaria follia

Il

Tutti i nodi vengono al pettineLa costruzione del Liceo Scientifico inserita illegittimamente nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche

Disattese tutte le promesse fatte in campagna elettorale dal Centro-Destra

Page 12: Magazine_Paesi_02_2007

esta patronale. I giovani. Ifalò. Il fuoco. Incontro. Ilvento pare essere cambiatonel paese.

La corteccia del menefreghismodi un paese sempre troppo restioè ancora dura. Ma i vari attoristanno cominciando a impararela loro parte sempre meglio. E ilregista è sufficientemente maturoper continuare a girare ad altolivello il film cominciato un paio

d’anni fa.

Spieghiamo meglio queste imma-gini. Quando un paese tra i piùpiccoli della provincia presentauna media di quattro incontri cul-turali mensili, sempre più spessodi ottimo valore e risonanza, vuoldire che tra gli assessorati dasegnalare come positivi, quelloalla cultura (il regista) spiccanettamente. Il fatto che con iltempo l’offerta sia cresciuta espo-

nenzialmente per qualità è in-negabile, nessuno può metterloin dubbio. A meno che cieco o inmala fede.

Le richieste dei produttori/attorivanno ancora oltre: coinvolgimen-to. L’”I care” di don Milani. E inprima persona, obbligatoriamen-te, per la sfumatura personale ditrovare occasione di aggregazionecostante.

Ma di chi è la colpa se non ci siincontra in tanti a discutere? Chepuò fare di più il regista se gliattori non si impegnano? Eccoche le occasioni indicate all’inizio

di questo delirio visionario met-tono in luce dei movimenti diaggregazione, per proporre e perfarsi proporre, per creare puntidi incontro, per interrogarsi suproblematiche piccole e grandi.

Penso alla cooperativa GiovanniPaolo II e annesso centro cultu-rale, penso all’associazione Lurlo,ma anche ad una porzione dellanostra associazione editrice, Hin-terland, che presto farà la suacomparsa a Bitritto grazieall’impegno dei DS locali.

Le fisiologiche difficoltà che siincontrano quando si mettono

insieme più persone, specie segiovani, non spaventano. Perchése gli attori sapranno consolidarele loro capacità e le loro identitàal meglio, il regista avrà semprepiù interlocutori. E persino altreidee per migliorare un già grandefilm. Ma per farlo bisogna comin-ciare dal lavoro già svolto e par-tecipare a quello che continuacostantemente.

Fare tutto e solo di testa propriaporta necessariamente all’autore-ferenzialità, esatto opposto dellasocialità. Ognuno svolga il suoruolo al meglio. E il prezzo delbiglietto sarà ben speso.

Fdi Gianvito Rutigliano

BELVEDEREBITRITTESE

Da Oscar

preannunciata novità sullaquestione rifiuti è giuntain porto. Come riportatonello scorso numero, il

Comune di Bitritto aderisce, comeda legge, al consorzio A.T.O. RI-FIUTI del Bacino BA/2. Vediamodi cosa si tratta.

Recepito dalla Regione Puglia, èentrato in vigore nei vari Comuniil decreto legislativo 152/2006,in tema di norme ambientali. Atal proposito si sono costituiti deiconsorzi denominati A.T.O., diver-

sificati a seconda della zona diafferenza. Bitritto, assieme a Bari,Binetto, Bitetto, Bitonto, Giovinaz-zo, Modugno, Palo del Colle eSannicandro di Bari, farà partedella zona BA/2. La funzione deiconsorzi è quella di creare unagestione centralizzata dei rifiutiurbani nei territori compresi nelbacino di competenza, ne affidail relativo servizio e ne gestisceorganizzazione e controllo. Averedegli impianti di conduzione e dititolarità esclusiva del Consorzio

significa: uniche gare d’appalto,strategie comuni per il migliora-mento dei servizi e gestione cen-tralizzata per avere un quadrogenerale della zona in cui si vaad operare.

Essendo la A.T.O. BA/2 un vero eproprio consorzio, tutte le deci-sioni verranno prese in un’assem-blea costituita dai rappresentantidei Comuni interessati. Le spesedi gestione, ovviamente, verrannoripartite a seconda della percen-tuale di produzione di rifiuti da

parte dei consorziati.

A questo punto c’è da aspettarsiuna svolta per quei buoni propo-siti sul tema ecologia che Bitrittos’era prefissato, a cominciare dalfunzionamento delle isole ecolo-giche e della messa a regime dellaventilata riduzione delle tasse inproporzione alla sensibilità delsingolo in tema raccolta differen-ziata. Certe iniziative, mai messein funzione vuoi per l’inerzia dellasocietà attualmente responsabiledei rifiuti solidi urbani, vuoi per

l’imminente realizzazione del-l’Autorità di bacino, sarebberomolto importanti. La situazionelegata alla spazzatura cittadinanon è mai stata particolarmentedifficoltosa a Bitritto e oggi lafascia oraria 19 - 7 per il conferi-mento delle proprie spazzaturepare essere rispettata. Ma in virtùdel pagamento della tassa sui ri-fiuti è d’obbligo offrire un servizioottimale. Tra gli obiettivi dell’A.T.O.pare esserci proprio questo mi-glioramento.

Ladi Gianvito Rutigliano

BITRITTOPAESE CHE VAI12 Anno VII n. 2 - Febbraio 2007

Rifiuti solidi urbani, la novità dell’A.T.O. BA/2Un sistema centralizzato di controllo per l’ecologia

Come anticipato da P&p nasce l’Autorità di Bacino per la gestione dei rifiuti

ripropone come ogni anno la tra-dizione de “I falò di San Giuseppe”,con l’undicesima edizione de “ILegoum… e la Bruschett”.

All’insegna del costume popolare il pro-gramma proposto dall’amministrazionein collaborazione con le associazioni socio-culturali locali e di volontariato. Le attivitàsi susseguiranno da sabato 17 a lunedì19.

La consuetudine della manifestazione vedràaccendersi fuochi di ogni genere, perdevozione o per folklore, in tutto il paese.Una giuria di esperti domenica e lunedìgirerà per Bitritto per osservare e valutarei falò, per poi premiare i tre migliori nellaserata di lunedì 19, ovviamente giorno diS. Giuseppe e chiusura della manifestazio-ne.

Domenica 18, alle 10, piazza Moro saràinteressata da un’esibizione di “modellismodinamico”, mentre alle 20,30 in scena lamusica popolare con il gruppo dei Barin-canto, per rimanere nella dimensionesempre fascinosa della tradizione. Ovvia-mente in tutti e tre i giorni l’inizio delleattività sarà segnato dall’accensione alle

17,30 del grande falò al centro della piazza,intorno al quale si concentrerà il lavorodelle associazioni e dei collaboratori vari.Così come fissa sarà la distribuzione alle19 dei classici legumi e bruschette, bagnatidal vino locale.

La chiusura del lunedì sarà affidata intarda serata all’estrazione dei biglietti dellasottoscrizione a premi. Inoltre sarà allestitanella tre giorni una mostra-mercatodell’antiquariato e dell’artigianato locale.

Buona occasione per unire la tradizionepopolare all’incontro tra realtà diverse inun appuntamento che, per essere arrivataall’undicesima edizione, conserva il suofascino e la sua particolarità, da conservaree riproporre con sfumature e idee semprenuove. Buon falò a tutti!

Legumi e bruschettea S. Giuseppe

Undicesima edizione, tra prodotti tipici e tradizione

Come ogni anno i falò del 19 marzo in tutto il paese

Il falò centrale del 2006 in piazza Moro

di Gianvito Rutigliano

Si

Presidio del libro Bitritto/Bitetto/SannicandroComune di Bitritto - Assessorato alla cultura

Mercoledì 21 Marzo 2007 - ore 19.00Sala “Castello” - Bitritto

Incontro - dibattitocon

Giornalista Corriere del Mezzogiorno

interviene

Lorena Saracino

Ravera autrice del libro

“Eterna ragazza”(ed. Rizzoli)

Lidia

Page 13: Magazine_Paesi_02_2007

rande affluenza di pubblico alla prima conferenzacittadina per la partecipazione del Comune diCellamare al bando indetto dalla Regione per

promuovere la realizzazione dei “Programmi Integratidi Riqualificazione delle Periferie” (PIRP).

Intendendo elaborare una proposta progettuale attraversola partecipazione attiva dei cittadini residenti al fine diprogrammare interventi rispondenti ai loro reali bisogni,onde migliorarne la qualità di vita, l’AmministrazioneComunale ha realizzato il 15 febbraio scorso pressol’Auditorium Comunale, un incontro con i cittadini. Allaconferenza è intervenuto l’ing. Filippo Grisafi dirigentedel settore ERP della Regione che ha chiarito finalità eobiettivi dei PIRP, ovvero la rigenerazione delle periferieurbane caratterizzate da problematiche insediative, didisagio sociale, economico e occupazionale.

I PIRP rappresentano un modello di pianificazioneurbanistica concertata promossa dall’Assessore Regionaleall’assetto del territorio, Professoressa Barbanente,finalizzata a sostenere la riqualificazione urbana e arilanciare l’Edilizia Residenziale Pubblica.

All’incontro è intervenuto il geometra Nicola Madaro,del direttivo regionale dell’ANCI, che ha sottolineatocome quella di Cellamare sia stata tra le prime conferenzeorganizzate su un tema di così grande interesse.

All’incontro erano presenti anche altri soggetti, la CuriaArcivescovile Bari-Bitonto, lo IACP, la ASL, imprese locali,cooperative, rappresentanti dei sindacati e del volontariatosociale.

Cellamare è il Comune della provincia di Bari chenell’ultimo decennio ha avuto il più alto incrementodemografico, superando da tempo i 5.000 abitanti, e siprevede di raggiungere presto le 6.000 unità.

Tale notevole incremento demografico ha ovviamentecomportato diversi problemi, primo fra tutti quellodell’adeguamento dei servizi. “Per questo - ha affermatoil Sindaco Michele Laporta - l’Amministrazione Comunalein questi due anni ha avviato una serie di iniziative volteprincipalmente a potenziare la dotazione infrastrutturalesul territorio, anche attraverso il coinvolgimento di privati,nella convinzione che solo attraverso una corretta sinergiatra pubblico e privato si possano realizzare progetti

altrimenti destinati a restare nel cassetto”. “Pertanto -ha aggiunto l’assessore comunale all’urbanistica Di Gioia- il PIRP rappresenta una ghiotta occasione di riquali-ficazione dell’intero territorio urbano”. “Realizzareluoghi di aggregazione - ha evidenziato nel suo interventoPatrizia Marzo, assessore comunale alle politiche sociali- è importante per favorire l’integrazione sociale traresidenti e nuovi arrivati.”

Più tecnici, in fine, gli interventi dell’ing. Nicola Ronchi,responsabile del settore tecnico comunale edell’architetto Laforgia dell’ETP che hanno presentatola prima bozza del PIRP cellamarese. La scelta dellearee di intervento è ricaduta in quelle che presentano,nel contempo, una forte situazione di disagio abitativoe sociale, ma anche una cospicua presenza di superfici

destinate alla realizzazione di verde pubblico e strutturesociali, suscettibili quindi di elevati livelli di miglioramento.

Tra gli interventi previsti, di cui alcuni già avviati, larealizzazione della zona per le attività produttive, lacittadella dello sport in viale Olimpia; il recupero dellachiesetta di San Michele, dell’area mercatale, dell’areacimiteriale; la realizzazione del parco comunale, di unnuovo complesso parrocchiale, di una nuova scuolamaterna; la realizzazione di alloggi di edilizia residenzialepubblica.

Intanto è stato distribuito studenti e semplici cittadini,un questionario per raccogliere proposte e suggerimenti.L’appuntamento è per i primi di marzo per la secondaconferenza cittadina. GR

17 marzo i DS capursesi terranno il loro congressocittadino; una buona occasione per fare, con lasegretaria cittadina Annarita Fatone, qualche ri-flessione sullo stato di salute della quercia alla

vigilia della confluenza nel Partito Democratico e allaluce della situazione politica al livello nazionale e locale.

Dottoressa, tra pochi giorni i DS di Capurso vanno acongresso e lei, a circa tre anni dalla sua prima elezione,si ricandida alla segreteria; con quanta voglia?

La voglia c'è sempre, anzi cresce nel tempo, anche inquesto momento delicato per il paese. Non nascondoun po’ di disillusione, sia per lo scenario nazionale(questo progetto del PD e le sue modalità attuative chenon mi vedono concorde; questo Governo a volte debolee a volte contraddittorio...) che per quello locale(un’Amministrazione Comunale in stallo, che non proponeuna politica attiva, moderna, adeguata alle esigenze delpaese; la scarsa vitalità politico-culturale del nostropaese…). E tuttavia, quando a causa dei molti impegniprofessionali e personali, emerge la tentazione di mollare,guardando mia figlia di due anni mi chiedo: sto facendoabbastanza per lasciarle un mondo un po' migliore? Èdifficile tirarsi indietro di fronte agli occhi di mia figlia;ognuno intende le responsabilità della maternità, e dellacitadinanza, a suo modo.

Che stagione è questa per i DS di Capurso? Alcuni vidipingono come divisi al vostro interno.

Francamente non so chi abbia queste velleità pittoriche!A parte le battute, come segretaria posso dirle che non

ci sono divisioni interne. C’è semmai, grazie a dio, unsano dibattito interno; siamo ovviamente impegnati inuna riflessione sofferta relativa al nostro congresso,sofferta come in tutto il partito.

Questo congresso è preparatorio alla nascita del partitodemocratico, un evento per molti versi, storico per lasinistra italiana e forse per tutta la politica nazionale.Come si prepara il partito a questo evento? E lei inparticolare con che spirito si avvicina a questo progetto?Più volte e pubblicamente ha accusato i vertici del suopartito di avere soffocato il dibattito interno su questoimportantissimo tema.

Sì, purtroppo il nostro dibattito interno è viziato, e nonpropriamente, realmente democratico. Tuttavia devo in

parte scusare il mio partito perché questo è un malecomune a tutti i partiti odierni (in quelli di destra èancora peggio, se è per questo), figli giovani dei grandipartiti di massa del dopoguerra. Una constatazione amara,certo, che mi spinge a un'ulteriore riflessione: comefanno due partiti malaticci, sostanzialmente oligarchici(e sessisti), scollati dalla base e dalla società civile, adar vita a un soggetto unico migliore dei propri stessipadri?

Anche alla luce di quello che sta accadendo a livellonazionale, mi sento di dire che forse dovremmo esserepiù cauti nella definizione del nostro percorso politico:porre fine alla più grossa forza politica della sinistraitaliana mi pare una mossa quanto meno azzardata, lecui conseguenze potrebbero essere profondamentedestabilizzanti - soprattutto poi quando tutto il percorsoappare deciso dall'alto, preconfezionato. Spero davverodi sbagliarmi.

Un'ultima domanda di politica locale: quando pensa chefinirà questa ridicola e assurda divisione nel centrosinistracapursese?

Non appena chi è in posizione di forza avrà voglia diconfrontarsi con le altre componenti del centrosinistra.L’attuale gruppo di maggioranza in Consiglio Comunalenon ci ha mai invitati come forza politica ad alcunconfronto. Davvero siamo tutti interessati a un avvicina-mento, a un ampliamento della base politica e ideale?

Occupare un'istituzione non significa di per sé essere ingrado di governare, evidentemente.

Il

CAPURSO

Fatone: “Al congresso discussione vera,ma il partito è unito”

di Marcello Cavalli

“L’Amministrazione Comunale non fa una politica adeguata alle esigenze del paese”. E sul PD: “Il dibattito interno è stato insufficiente”

Parla la segretaria cittadina dei Democratici di Sinistra a pochi giorni dal congresso

Annarita Fatone - Segretaria cittadina Ds di Capurso

G

CELLAMARE

Partono i PIRP: Cellamare cambia vesteUn parco comunale, la cittadella dello sport e un nuovo complesso parrocchiale tra i progetti di prossima realizzazione

Grande interesse per la prima conferenza cittadina sui “Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie”

13Anno VII n. 2 - Febbraio 2007 PAESE CHE VAI

Michele Laporta - Sindaco di Cellamare

Page 14: Magazine_Paesi_02_2007

nuovo anno si è aperto all’insegna di un programmache intende rivalutare il territorio di Casamassimacon le sue tradizioni, i suoi momenti di spettacoloe di cultura, oltre che di aggregazione sociale.

Recuperare le tradizioni, conoscere e/o riconoscere leproprie radici, partecipare a spettacoli e feste di untempo, sono tutte occasioni per incontrarsi, per con-frontarsi, per crescere socialmente e culturalmente. Setutto ciò diventa un programma organico, può costituireanche motivo di richiamo turistico, per quanti, al di làdel grande evento o della meta turistica di grido, intendonotrascorrere momenti di vita serena, riscoprendo fatti eluoghi del passato, che si conoscono o di cui si è sentitoparlare.

Il Carnevale è stato annunciato da un Concerto, il 17gennaio, “A Sand Anduén: cand, frisch e suén”, recitaldel baritono Gerardo SPINELLI, con l’Orchestra daCamera “Nino ROTA”. È seguito il “Concerto di Carnevale”,

con l’Orchestra “PELAGUS” di Mario GIULIANI e al pianoil maestro Maurizio MATARRESE; la splendida conclusioneè stata la “XXX Pentolaccia Casamassimese”, o meglio la“pegnata”, una tradizione familiare che l’AssociazioneTuristica Pro Loco, nel 1977, ha portato in piazza.

Nel periodo carnevalesco le famiglie mettevano a dispo-sizione le proprie case per ballare, spostando le pochesuppellettili che possedevano, al fine di creare lo spazioper le giovani coppie danzanti. La prima Domenica diQuaresima (dopo il mercoledì delle ceneri) era l’ultimaoccasione per stare assieme e quindi si dava l’addio aldivertimento rompendo la “pegnata” .

La “pegnata” nel corso di questi trent’anni è diventatamolto più grande e la casa si è trasferita in piazza peruna festa di popolo.

Nel frattempo è stato dato un notevole impulso, soprattuttotra i giovani, alla riscoperta di un’arte povera come

quella della cartapesta.

Quest’anno la “XXX PENTOLACCIA CASAMASSIMESE” havisto sfilare sei carri allegorici (4 di 1° categoria e 2 di2°), preceduti dalla grande “pegnata” e da un carro diapertura.

La partecipazione di pubblico è stata notevole, nonostanteuna fastidiosa pioggia, grazie anche alla presenza dinumerosi forestieri.

Daremo il benvenuto alla primavera con la I edizione de“LA FANOVE A SAND LARIJENZ”, un falò presso la Chiesettadi San Lorenzo (IX secolo), domenica 18 marzo ore18.00 e con un mega falò (superfanova) lunedì 19 ore18,00 in Largo Fellini.

Tutto all’insegna della tradizione e della “paesanità”: “Uvècchiarijdd: mescottere, cicere fritt e mestazzuèle”.

La serata sarà allietata anche da interventi musicali.*Sindaco di Casamassima

Tra tradizione, spettacolo e cultura

Il

Grande la partecipazione di pubblico grazie anche alla presenza di numerosi forestieri

Continuano i tradizionali appuntamenti organizzati dal ComuneCASAMASSIMAPAESE CHE VAI14 Anno VII n. 2 - Febbraio 2007

di Domenico Vito De Tommaso*

uaresima. A Casamassima tene accorgi guardando ibalconi. Lassù, appese adun bastone di legno o ad

una corda tesa, sventolano le“pupe della Quarantana”. Le trovitutte lì la prima domenica di Qua-resima, quando nel paese sfilanoi carri allegorici e i gruppi ma-

scherati. Poi, domenica dopo do-menica, una ad una, scompaionoa segnare l’avvicinarsi della setti-mana di Passione, ma anche lacertezza della successiva Resurre-zione. La tradizione si perde nellanotte dei tempi. Le “pupe” sonosette bamboline di stoffa, ciascunacon il suo nome e le sue caratte-

ristiche.

Jann (Anna) vestita di beigeed avano, Pagan (Pagano)abito con strisce, R’bbécc(Rebecca) col viola, S’sann(Susanna) rosa chiaro, Lazz’r(Lazzaro) rosso porpora, Palm(Palma) nero con ricami do-

rati, Pasq (Pasqua) bianco e oro.

Qualche anno fa, l’usanza ha ri-schiato di perdersi. Non più pro-fondamente sentiti: i sermoni, ildigiuno, la penitenza e la vogliadi tornare alla vita. E poi, sembra-va che nessuno più capisse erispettasse questi simboli del tem-po che passa. Poi il locale Arche-

oclub, con la collabo-razione della Scuola Elementare,ha avviato corsi, preparato mostre,favorito il ritorno delle “Pupe”.

Oggi, le trovi, per le vie del paese,se hai voglia di ricordare, di cer-care, di capire e di guardare inalto.

Anna ricorda sant’Anna, Paganole religioni precristiane, Rebeccala madre di Giacobbe

ed Esaù, Susanna la donna accu-sata dai vecchi di adulterio, Laz-zaro la prima resurrezione.

Palma la domenica delle Palme,Pasqua la gioia finale.

Con la guida della nuova Respon-sabile del Sevizio Socio-Culturaledel Comune, la dott.ssa M. Diana,quest’anno, si è riusciti a coordi-nare meglio la sfilata della Pento-laccia (che ha sostituito ormai latradizionale rottura nelle case del“pignatello” pieno di ceci fritti,fichi secchi e coriandoli), con lealtre tradizioni del periodo. Intan-to, per San Giuseppe sono attesele grande fanov’, i falò, della chie-setta di San Lorenzo e di LargoFellini, con le “pupe” che guar-dano dall’alto.

Divertitevi e scaldatevi il cuore!

Qdi Giancarlo D’Addabbo

BELVEDERECASAMASSIMESE

inalmente una buona notizia dalla Regione Pugliaper la Comunità di Casamassima.

trasporti MARIO LOIZZO comunica che la G.R. hadeliberato, su sua proposta, un finanziamento di

sei milioni di euro per realizzare infrastrutture viarie edeliminare quattro pericolosi passaggio a livello.

Infatti, il tessuto urbano del comune di Casamassima èlimitato dalla linea ferroviaria Sud – Est che interrompetutta la viabilità dal centro verso la direttrice ovest (stradeprovinciali per Acquaviva ed Adelfia, strade comunali

urbane e vicinali).

Tutte le intersezioni fra la suddetta viabilità e la lineaferroviaria sono attualmente a raso, e quindi punti diinterferenza pericolosi fra il traffico urbano e quelloferroviario.

L’Amm.ne Comunale di centro sinistra, in attuazione delP.R.G., nell’anno 2000 fece redigere quattro progettidefinitivi per la realizzazione di tre intersezioni a livellodifferenziato (due sovrappassi ed un sottovia) e di unabretella che le collega, creando un sistema viario indi-

pendente dalla linea ferroviaria.

I progetti furono acquisiti dalle F.S.E. ed inseriti nel PianoRegionale dei trasporti nel 2002. La nuova Giunta Regio-nale li ha finanziati nell’ambito degli investimentiinfrastrutturali.

Dalla planimetria si puòvalutare l’importanzadell’opera che com-pleta la grande viabilitàdel P.R.G.

F

Finanziamento regionale per la Comunità di Casamassima

Sarà realizzato un sistema viario indipendente dalla linea ferroviaria

Le Pupe dellaQuaranta

Cavalcavia su Via Adelfia Sottovia Via Quasimodo Sopralzo su via Sammichele Bretella per viabilità di collegamentoIndividuazione degli interventi sul Piano Regolatore

Ing. Giuseppe De Leonardis

Dall’inizio di febbraio la sezione dei Democraticidi Sinistra di Casamassima è in rete.

L’obiettivo è quello di comunicare.

Comunicare con i propri iscritti, con gli elettori, coni cittadini e con tutte quelle persone, provenienti daivari settori della società, che il partito ha il dovere diascoltare e conoscere, per poi tradurre in azione politica.

Abbiamo bisogno di far conoscere il lavoro chesvolgiamo nel partito e nelle istituzioni, ma abbiamoanche bisogno di ascoltare e dialogare con il cittadino

per conoscerne esigenze ed aspettative.

Una comunicazione piena, quindi, che non siasemplice informazione, ma dialogo continuo con icittadini.

La realizzazione del sito internet ci consentirà,non solo, di mettere in rete tutta l’attività della nostrasezione, ma, e soprattutto, di mettere a disposizione

dei cittadini uno spazio pubblico in cui è possibile , siapure virtualmente, incontrarsi e discutere liberamente.

Non abbiamo intenzione di archiviare le tradizionaliforme di comunicazione.

Vogliamo semplicemente cogliere nuove opportunitàdi dialogo da aggiungere a quello che già c’è.

Ci auguriamo di essere all’altezza del compito.Giudicherete Voi. Intanto auguriamo buona navigazionea tutti.

Andrea Palmieri (segretario DS Casamassima)

www.dscasamassima.it

Page 15: Magazine_Paesi_02_2007

certo le primarie rappre-sentano la novità di questatornata elettorale.

Con questa iniziativa il centrosini-stra sannicandrese ha ripreso quelpercorso di partecipazione attivache propose anche nella scorsaesperienza elettorale, ma che do-vette scontrarsi con la visioneaccentratrice dell’attuale sindaco.

Vito Novielli, dunque, potrà aspi-rare alla massima carica cittadinanon solo perchè indicato da unacoalizione politica ma perché vo-luto innanzi tutto da una partedella società civile che in questeprimarie lo ha sostenuto e votato.

Il successo delle primarie serviranno da spunto per aprire undibattito a questo punto doveroso:

considerare strumenti non utopicima concreti di partecipazioneattiva, strumenti che garantiscanola massima trasparenza del palaz-zo comunale, che coinvolganotutti coloro che lo richiedano eche permettano ai cittadini di po-ter partecipare alle scelte decisivedella nostra comunità.

Questo dibattito, affinché sia pro-ficuo, deve contare su personeche siano convinti di portare atermine questo percorso.

Vito Novelli può essere il garantedi tutto ciò, così come (ne sonocerto) lo sarebbe stato MicheleRacanelli. Entrambi, durante losvolgimento delle primarie, hannoassunto un comportamento lealeche risalta la correttezza di cuievidentemente sono portatori; ca-

ratteristiche queste molto apprez-zabili per un Sindaco che intendela comunità come una realtà daservire e non da comandare.

Dunque, il centrosinistra esce daquesta nuova esperienza rafforzatoe fiducioso, ma soprattutto conun progetto politico chiaro cheguarda con molta attenzione alletante opportunità che la Provinciae la Regione offrono ai nostri ter-ritori e che sino ad oggi non sonostate accolte.

Una differenza non da poco, cheassume una importanza ancoramaggiore se analizziamo lo sce-nario politico delle prossime co-munali: il centrodestra, ancoratoo forse eclissato dalla figura diTony Picardi che per la quartavolta si presenterà alle elezionicomunali e la coal iz ionedell’attuale Sindaco che a diffe-renza del centrodestra, quanto-meno collocata politicamente,vaga nell’indecisione tra le stanzedel palazzo, senza progetti politici,ma disponendo dell’unica cosacerta: il bilancio comunale.

Sarà per questo che,presi dall’ansia pre-elettorale, ricorronoa spese folli comequella del nuovo“Altare della Patria”costruito nei pressi dipiazza Moro lì doveun tempo sorgevauna stazione di ben-zina con i suoi duebellissimi Boungan-ville che, di certo,facevano più figuradei spelacchiati Bra-chychiton acerifoliada 350 euro (ca-dauno) illuminati daquello che oggi po-tremmo def inirel’impianto elettricopiù costoso degli ultimi anni: circa25.000 euro complessivi conlampadine da 1.200 euro cadaunoche irradiano un agghiacciante“verde”.

Senza parole.

A noi esponenti del centrosinistrail dovere di far cessare questi spre-

chi e di portare a compimento un

progetto di cui tempo fa si vide

solo l’ombra, un progetto politico

che questa volta parte con il con-

senso di 1000 cittadini che alle

primarie hanno già detto basta.

*Consigliere Comunale dell’Ulivo

primarie per la scelta del candidato rappresentanoormai un marchio di fabbrica per le decisioni deL’Unione. E anche Sannicandro ha voluto proporreall’elettorato di centro-sinistra di scegliere il proprio

candidato sindaco.

Il risultato è stato netto: Sannicandro ha scelto il dr. VitoNovielli come rappresentante de L’Unione per le prossimeelezioni amministrative. Ben oltre le aspettative l’affluenzaai due gazebo in piazza Aldo Moro e nei pressi dellascuola elementare “Don Bosco”.

Tra le 16 di sabato 24 e le 20 di domenica 25 hannoespresso la loro preferenza 986 sannicandresi, preferendoNovielli (776 voti) al candidato di Rifondazione ComunistaMichele Racanelli (202 voti).

Una seria base di consensi per poter affrontare conancora più forza e consapevolezza dei propri mezzi lasfida che porterà Sannicandro a scegliere la nuovaAmministrazione comunale. “Sannicandro ha voglia dipartecipare e cambiare” ci dice Novielli “e il risultatoottenuto in questa grande forma democrazia lotestimonia”. Poi sulla “sfida” con Racanelli aggiunge:“La competizione ha un valore maggiore quando avvienecon una persona perbene come lui. È stato un confronto

davvero leale, impreziosito dal suo importante risultato.

Spero che Racanelli possa dare il suo serio contributo,

ne abbiamo assoluto bisogno, così come l’appoggio dei

suoi sostenitori”.

L’insufficiente operato della Giunta Baccellieri è sotto gliocchi di tutta la cittadinanza e la candidatura a sindacodi Vito Novielli, consolidata dall’affermazione dell’ultimoweek-end di febbraio, ha tutte le carte in regola perassicurare finalmente una svolta nel paese, tanto attesaquanto utile. “Quello che imputo agli attualiamministratori”, aggiunge il candidato sindaco, “èl’isolamento dagli altri enti a cui hanno costretto Sanni-candro. È un errore che la gente sente e di cui è stanca.Il paese deve essere necessariamente integrato nell’Areametropolitana e collaborare con la Regione”.

La sfida con il sindaco uscente Baccellieri e col rappre-sentante della CDL Picardi è adesso l’obiettivo numerouno per il candidato del centro-sinistra, che dovràpresentare al paese una coalizione forte e un programmapersuasivo, in modo da regalare al paese il cambiamentodi cui ha bisogno.

“La gratitudine per la fiducia riposta in me” concludeNovielli “va di pari passo con la voglia di essere la sintesitra le varie istanze dei partiti de L’Unione. È la miascommessa, insieme a quello di integrare i validi contributiprovenienti dalla società civile. Se al centro del nostrooperato metteremo i problemi del paese riusciremo adessere vincenti!”.

Primarie, la prima tappa di Novielli

Le

Comincia il percorso de l’Unione verso le elezioni

Vittoria di Vito Novielli alle primarie per il candidato sindaco

di Gianvito Rutigliano

15Anno VII n. 2 - Febbraio 2007 PAESE CHE VAISANNICANDRO

Di

di Massimo Zuccaro*

Servire e noncomandare

BELVEDERESANNICANDRESE

Michele Racanelli

Vito Novielli

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