MAFIA E SPORT

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denominata Last bet , furono eseguiti numerosi provvedi- menti di custodia cautelare nei confronti di varie per- sone legate al mondo del calcio e a quello delle scommesse sportive. Fra i nomi più noti, spiccavano quelli del capitano dell'Ata- lanta Doni e degli ex calcia- tori Bettarini, Signori e CALCIO SCOMMESSE Scommessopoli (meglio conosciuto come “calcio scommesse”) è uno scan- dalo che ha colpito il calcio italiano nella stagione ago- nistica 2010-2011, vedendo coinvolti giocatori, dirigenti e società di Serie A, Serie B, Lega Pro e Lega Nazio- nale Dilettanti (Divisione Calcio a 5). L'accusa princi- pale nei confronti degli indagati era quella di truc- care le partite per favorire guadagni illeciti attraverso le scommesse sportive . Lo scandalo è emerso alla luce nel giugno 2011 quando, a seguito di indagini condotte dalla Procura di Cremona nell'ambito dell'inchiesta Sartor. Al termine delle indagini, le squadre ritenute direttamente responsabili dell’accaduto furono retro- cesse o penalizzate, mentre i calciatori Doni, Gervasoni, Paoloni e Sartor vennero arrestati. Recentemente è stato scoperto che il cuore dell’organizzazione illegale risiede a Singapore. Eventi recenti di mafia nello sport CALCIOPOLI Con il termine Calciopoli si suole indicare lo scandalo che ha investito il calcio italiano nel 2006 , coinvol- gendo diverse società pro- fessionistiche fra le più importanti e numerosi diri- genti sia delle società sia dei principali organi calci- stici italiani (Federazione Italiana Giuoco Calcio, Lega Nazionale Professionisti, Associazione Italiana Arbi- tri), oltre ad alcuni arbitri ed assistenti. In ordine di tempo si è trattato del ter- zo grande scandalo nella storia del calcio italiano, anche se come portata ed effetti è stato certamente maggiore dei due preceden- ti. Le prime avvisaglie di calciopoli emersero nel 2005 mediante alcune indi- screzioni di stampa relative ad indagini sul calcio con- dotte dalla Procura di Tori- no . L'inchiesta, denominata Offside e condotta dal Pro- curatore Raffaele Guariniel- lo , iniziò nel 2005; infine nella primavera del 2006 lo scandalo venne alla luce con la pubblicazione delle prime intercettazioni tele- foniche a partire dal 2 Mag- Notizie di rilievo: Calcio scommesse; Calciopoli; Scommesse ippiche; Recensioni libri; Episodi di mafia nello sport. 2^C Gostinicchi, Paini, Terzi Mafia e sport LICEO SCIENTIFICO STATALE ATTILIO BERTOLUCCI gio 2006. Nel giro di pochi giorni arrivarono le dimissioni del presidente della FIGC Franco Carraro, di uno dei suoi vice, Innocenzo Mazzini, del presidente dell'AIA Tullio Lanese e dei due principali dirigenti della Juventus , il direttore generale Luciano Moggi e l'amministratore dele- gato Antonio Giraudo. 1

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Esito di un percorso di studio sulla mafia e sulle sue tentacolari modalità di infiltrarsi nel tessuto della società, 4 pagine de La Gazzetta dello Sport dedicata al mondo dello sport. Per nulla immune da comportamenti figli della logica mafiosa

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Page 1: MAFIA E SPORT

denominata Last bet, furono

eseguiti numerosi provvedi-

menti di custodia cautelare

nei confronti di varie per-

sone legate al mondo del

calcio e a quello delle

scommesse sportive. Fra i

nomi più noti, spiccavano

quelli del capitano dell'Ata-

lanta Doni e degli ex calcia-

tori Bettarini, Signori e

CALCIO SCOMMESSE

Scommessopoli (meglio

conosciuto come “calcio

scommesse”) è uno scan-

dalo che ha colpito il calcio

italiano nella stagione ago-

nistica 2010-2011, vedendo

coinvolti giocatori, dirigenti

e società di Serie A, Serie

B, Lega Pro e Lega Nazio-

nale Dilettanti (Divisione

Calcio a 5). L'accusa princi-

pale nei confronti degli

indagati era quella di truc-

care le partite per favorire

guadagni illeciti attraverso

le scommesse sportive. Lo

scandalo è emerso alla luce

nel giugno 2011 quando, a

seguito di indagini condotte

dalla Procura di Cremona

nell'ambito dell'inchiesta

Sartor. Al termine delle

indagini, le squadre ritenute

direttamente responsabili

dell’accaduto furono retro-

cesse o penalizzate, mentre

i calciatori Doni, Gervasoni,

Paoloni e Sartor vennero

arrestati. Recentemente è

stato scoperto che il cuore

dell’organizzazione illegale

risiede a Singapore.

Event i recent i di mafia ne llo sport

C ALCIOPOLI

Con il termine Calciopoli si

suole indicare lo scandalo

che ha investito il calcio

italiano nel 2006, coinvol-

gendo diverse società pro-

fessionistiche fra le più

importanti e numerosi diri-

genti sia delle società sia

dei principali organi calci-

stici italiani (Federazione

Italiana Giuoco Calcio, Lega

Nazionale Professionisti,

Associazione Italiana Arbi-

tri), oltre ad alcuni arbitri

ed assistenti. In ordine di

tempo si è trattato del ter-

zo grande scandalo nella

storia del calcio italiano,

anche se come portata ed

effetti è stato certamente

maggiore dei due preceden-

ti. Le prime avvisaglie di

calciopoli emersero nel

2005 mediante alcune indi-

screzioni di stampa relative

ad indagini sul calcio con-

dotte dalla Procura di Tori-

no. L'inchiesta, denominata

Offside e condotta dal Pro-

curatore Raffaele Guariniel-

lo, iniziò nel 2005; infine

nella primavera del 2006 lo

scandalo venne alla luce

con la pubblicazione delle

prime intercettazioni tele-

foniche a partire dal 2 Mag-

Notizie di rilievo:

Calcio scommesse;

Calciopoli;

Scommesse ippiche;

Recensioni libri;

Episodi di mafia nello

sport.

2^C

Gostinicchi, Paini, Terzi

Mafia e sport

LICEO SCIENTIFICO STATALE ATTILIO BERTOLUCCI

gio 2006. Nel giro di pochi

giorni arrivarono le dimissioni

del presidente della FIGC

Franco Carraro, di uno dei

suoi vice, Innocenzo Mazzini,

del presidente dell'AIA Tullio

Lanese e dei due principali

dirigenti della Juventus, il

direttore generale Luciano

Moggi e l'amministratore dele-

gato Antonio Giraudo.

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Page 2: MAFIA E SPORT

Intorno all'ippica esiste un

mondo di scommesse uffi-

ciali e, molto spesso, clan-

destine. È difficile pertanto

individuare un confine tra

tifoso e scommettitore: non

sempre, infatti, queste due

figure coincidono. Tutti i

fantini sono professionisti,

in quanto percepiscono

denaro sia per la partecipa-

zione alle gare sia come

percentuale per l'eventuale

vittoria o piazzamento. An-

nualmente si svolgono in

tutto il mondo aste in cui

vengono acquistati cavalli

non professionisti di diciot-

to mesi; nonostante ciò il

loro prezzo può variare da

tre-quattro milioni di lire ad

alcuni miliardi. Molto diffuso

è anche il mercato degli

stalloni, le cui prestazioni

vengono pagate anche cen-

tinaia di milioni. Oggi le

gare ippiche sono diffuse in

tutto il mondo. In Italia ne

vengono disputate più di

12.000 all'anno, con un giro

di denaro pari a oltre 5000

miliardi.

Giovanni e Giuseppe. Loro erano giocatori di strada, e quando nel tuo stadio im-maginario a guardarti c’è addirittura la Storia, la porta segnata col gesso diventa quella del Bernabeu e ogni partita è materia per l’epica. E allora giocare, sempre, senza fermarsi. Poi accade che l’epica de-ragli in cronaca, e quel giorno i sogni si arrendono. Succede che Tonino, il ca-

pozona che gestisce lo spaccio di coca, trasformi questi campioni in pali per i suoi pusher. Ma la religione del calcio, come ogni fede, non ammette tradimenti. Così gli anni passano e nella piazza uno solo di loro ri-tornerà, mentre il pallone rimbalza contro il muro di un tempo, e tutto intorno il

silenzio.”

[Roberto Saviano]

“Nella strada non c’è no-vantesimo, nessun fischio finale, la sfida è eterna. Giocare senza pensare, giocare per non pensare, finché le gambe reggono, finché si è vivi. Correre a perdifiato fino a notte, palla al piede, tra i passanti. Bat-tere calci d’angolo fra le auto e i motorini. In piazza questo era davvero giocare a calcio. Loro quattro lo sapevano, Antonio, Dario,

Mafia e sport

Roberto Saviano: “Super Santos”

SCOMMESSE IPP ICHE

“Piccoli

Maradona

in mano alla

camorra”

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RECENSIONE LIBRI

Copertina del libro di Roberto Saviano, Super Santos.

Antonio, Dario, Giovanni e

Giuseppe sono quattro

ragazzi di Napoli che ogni

giorno passavano il tempo

a giocare a calcio in piazza,

tra le macchine e i passan-

ti. Usavano il classico pal-

lone di plastica SuperSan-

tos, perché quello di cuoio

era troppo costoso. I quat-

tro ragazzi erano davvero

bravi e uniti formavano una

squadra formidabile. Un

giorno, un capozona della

camorra chiamò in disparte

i quattro giocatori e gli dis-

se che d’ora in avanti a-

vrebbero lavorato per lui,

avvisando i boss in presen-

za della polizia (gridando

«o’ pallone! o’ pallone!»). I

ragazzi vennero anche chia-

mati dalle giovanili del Na-

poli ma, al momento del

tesseramento, il capozona li

rimandò in strada perché la

piazza era troppo scoperta

senza di loro. Così crebbero

all’interno del clan e non

realizzarono il loro sogno.

Page 3: MAFIA E SPORT

Ogni appassionato di calcio

si rifiuta di credere che i

risultati dello sport che

ama possano essere il frut-

to di trucchi, imbrogli, cor-

ruzione. Per questo, la pri-

ma reazione davanti agli

scandali è quella dell'incre-

dulità. L'inchiesta di Declan

Hill, giornalista sportivo

canadese, rivela che quella

che riteniamo l'eccezione è,

nel mondo, la regola: il cal-

cio muove interessi troppo

grandi (nel campo dei con-

tratti pubblicitari, dei diritti

televisivi, delle scommesse)

per non attrarre l'attenzio-

ne della grande criminalità

organizzata, dalla mafia

russa alle Triadi cinesi. Con

abbondanza di documenti

inediti e testimonianze di

prima mano, Hill ci mette

davanti agli occhi la teoria

e la pratica della corruzio-

ne (di dirigenti, calciatori,

arbitri), senza trascurare i

guai toccati a molti di colo-

ro che hanno cercato di

opporsi al malaffare.

- a tutte le cricche che

vogliono lucrare in questo

mondo dove ormai girano

grossi capitali con tanti

attori, alcuni dei quali cer-

cano di trarre i maggiori

vantaggi possibili. Anche

con il ricorso all'illecito.

Una squadra di calcio può

essere un mezzo per rici-

clare, anche se ve ne sono

di migliori. A livello di serie

A il filtro ha funzionato; sui

dilettanti i controlli sono più

difficili, anche se noi colla-

boriamo con la procura

della Figc". Il procuratore

indica poi una soluzione:

"Se le scommesse venisse-

ro analizzate da un esperto

di giochi, capace di racco-

gliere le anomalie - osserva

- si potrebbero far partire

subito indagini o bloccare le

puntate. Si potrebbe intro-

durre, sul modello antirici-

claggio delle operazioni

sospette, un osservatorio

centrale che analizzi i flussi

di scommesse e individui le

eventuali anomalie che

fanno scattare le indagini

della procura federale pri-

ma e della magistratura poi

se si realizzino ipotesi di

reato".

ROMA, 9 giugno 2011 - "Le

inchieste condotte in molte

procure distrettuali anti-

mafia ci consentono di af-

fermare che la criminalità

organizzata sta acquisendo

quote sostanziose del mer-

cato del gioco, i cui introiti,

anche quelli legali, sono in

crescita. Questa sta diven-

tato la nuova frontiera delle

mafie". Lo afferma il procu-

ratore nazionale Antimafia,

Piero Grasso, in un'intervi-

sta pubblicata su L'Espres-

so, commentando il nuovo

scandalo calcioscommesse.

POSSIBILI SOLUZIONI —

"Fa comodo - spiega Grasso

Mafia e sport

Inter vista a P iero Grasso: “Scommesse e mafia sono la

nuova frontiera”

Declan Hi l l: “Calc io Mafia”

Copertina del libro di Declan Hill,

Calcio Mafia

Il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso

Immagini dei principali inda-gati dello scandalo delle scommesse illegali

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Page 4: MAFIA E SPORT

'Ndrangheta e calcio. Un

binomio che si manifesta

non solo con le inchieste

che periodicamente testi-

moniano dell'interesse delle

cosche per il gioco più ama-

to dagli italiani, ma anche in

eventi luttuosi. In passato,

in Calabria, più volte si sono

visti giocatori scendere in

campo con la fascia nera

del lutto al braccio o osser-

vare un minuto di silenzio in

segno di rispetto per la

morte di un boss. E' quanto

è accaduto nel novembre

2009 a San Luca, il paese

della Locride teatro della

faida culminata con la stra-

ge di Duisburg del Ferrago-

sto 2007, in cui furono uc-

cise sei persone. Nell'occa-

sione, i giocatori della squa-

dra impegnata nel girone D

della prima categoria, all'in-

saputa del loro presidente,

il parroco don Pino Stran-

gio, particolarmente attivo

nella lotta alla criminalità,

scesero in campo col lutto

al braccio per rispetto ad

un loro compagno parente

del boss Antonio Pelle, detto

"gambazza", un nome stori-

co della 'ndrangheta, morto

il 4 novembre per cause

naturali dopo essere stato

arrestato il 12 giugno del

2009 dopo una latitanza di

nove anni. Inevitabili le po-

lemiche e le discussioni e

l'apertura di un'inchiesta da

parte della magistratura. I

calciatori si affrettarono a

chiedere scusa, rimarcando

di non essere mafiosi e di

non avere immaginato che

la decisione avrebbe susci-

tato tanto scalpore. Ma

questo non li risparmiò da

una squalifica per due gior-

nate che colpì 16 di loro. La

vicenda di San Luca non è

stata l'unica del genere in

Calabria. Nell'ottobre del

2004, nel crotonese, fu

osservato un minuto di

raccoglimento in occasione

di Strongoli-Isola Capo Riz-

zuto per la morte di Carmi-

ne Arena, ritenuto dagli

investigatori un elemento di

spicco della 'ndrangheta,

mentre nell'ottobre del 1997

il minuto di raccoglimento

fu osservato in occasione

della gara Locri-Sciacca

per la morte di Cosimo

Cordì (zio di due calciatori

del Locri), un presunto boss

ucciso in un agguato.

nessuno è rimasto indiffe-

rente. Il c.t. Cesare Pran-

delli lo premia chiamandolo

in Nazionale, precisando

che questo tipo di compor-

tamento deve essere nor-

male nel mondo dello sport.

Inoltre, il presidente della

FIFA Josef Blatter decide di

invitarlo alla cerimonia di

assegnazione del Pallone

d’Oro 2011.

Visita della Nazionale per

combattere la criminalità

"Una giornata storica".

Cesare Prandelli ha definito

così la visita della sua Na-

zionale al campo di calcetto

di Rizziconi, in provincia di

Reggio Calabria, su un ter-

reno sequestrato alla

’Ndrangheta nel 2003, dove

gli azzurri si sono allenati

nel primo pomeriggio. Di

fronte a molta gente, gli

azzurri sono apparsi dap-

prima emozionati, poi diver-

titi, di sicuro veri. Soddi-

sfatto anche il capo della

fondazione “Libera” Don

Luigi Ciotti che dice: “E’ il

potere dei segni positivi

contro i segni del potere

mafioso”.

“Simone Farina, un esem-

pio per tutti”

Queste le parole del c.t.

della Nazionale di calcio

italiana Cesare Prandelli

che premia il calciatore che

ha avuto il coraggio e

l’onestà di denunciare un

tentativo di combine. Farina

è un giocatore del Gubbio,

squadra di Serie B, che

respingendo questi tentativi

di corruzione ha messo in

moto l’inchiesta sul sotto-

bosco del calcio legato alle

scommesse. Di fronte ad un

tale esempio di onestà,

“Dai un calc io a l pizzo”

In campo con il lutto a l braccio per la morte di un mafioso

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Mafia e sport

Primo piano del boss Antonio Pelle