MAAMAGAZINE NR 1

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MAA MAGAZINE - Anno I - Numero 1 - Gennaio 2011 - Registrazione in corso presso il tribunale di Napoli speciale : keiko ryu 2010 inserto : maa in the world evento : raduno nazionale torino 2011

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AAMAGAZINEANNO I - NUMERO 1

Gennaio - Febbraio 2011

Direttore Responsabile

Vittorio Falco

DirettoreEditoriale

Francesco Malvano

Editorialista

Massimo Curti Giardina

Art Director Francesco Malvano

Redazione e Amministrazione

- Sede Centrale MAA - Via Epomeo 523 - 80126 Napoli

cell:. (+39) 333/1432283mail: [email protected]

comitato di

redazione

Ornella MallardoCristiano Curti Giardina

Luca Raucci

Stampa

[email protected]

Registrazione

In corso presso il Tribunale di Napoli

SOMMARIO

EDITORIALEPrimo giro di Boa 1

SPECIALEKeiko Ryu 2010 2

SEDE CENTRALEComitati Regionali 5

area s.r.f.1° Corso Formativo per Docente Regionale S.R.F. 6

dai comitatiSicilia - La M.A.A.: L’unione di tutte le arti marziali 6Piemonte - Stefania Visentin - Martial Arts Fair Play 7Lombarida - Nasce il comitato Regionnale 8

news federaliCommissioni per gli Esami Federali 8

INcarichi federaliSensei Antonio Cosenza 9Maestro Giovanni Giustiniano 9

m.A.A. in the worldBudo: Ursprung und historische Hinweise 11Fair Play 2010 14Herzlich willkommen! 16Kobudowaffen-Fach-Ausbildung 17Sensationeller Erfolg bei der Europa-Meisterschaft 18Wer die Kunst des Kampfes wirklich lebt,lernt ein Leben lang. 20

ken JITSUShinken Shobu Ryu 23

ACCORDI INTERnazALiWassercuppe: 20/10/2010 24

INTERnationAL ju jitsuSoke Richard Morris 25

jeet kune doDefence Executive Method 26

KUNG FULe arti marziali cinesi e l’A.S.I.A. 28

KRAV MAGACobra 29

judoTornare alle origni 30

flash newsTrofeo interfederale di Karate Natale 2010 32

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MAA MAGAZINE - LA RIVISTA UFFICIALE DELLA MARTIAL ARTS ALLIANCE

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EDITORIALE

C arissimi, Nell’augurarvi un felice anno nuovo, voglio comunicarvi che la Martial

Arts Alliance ha tagliato alla gran-de tutti i traguardi che si era prepo-sta per questo lungo, faticoso, ma esaltante 2010. Mancano pochissi-mi giorni al 27 Gennaio, data stori-ca che segna il primo anniversario della fondazione della federazione.

Come nostra abitudine, appena finito di rallegrar-ci per i successi ottenuti, ci tuffiamo subito nelle nuo-ve sfide che si profilano all’orizzonte di questo 2011.

In questo primo anno 34 Nazioni hanno aderito con entusia-smo alla nostra federazione, abbiamo costituito tre Segre-terie Nazionali: Italia, Germania e Svizzera, nonché tantis-sime sedi occupate dai nostri Referenti internazionali. Solo in Italia, contiamo sette comitati regionali, tantissimi refe-renti territoriali e più di 150 Dojo. In Europa, in Germania si sono affiliati negli ultimi mesi oltre cinquecento marzialisti; in Svizzera fervono i preparativi per il grande stage inter-nazionale di Marzo, per il quale abbiamo già avuto l’ade-sione di un gran numero di partecipanti da tutta Europa.

L’apertura del 2011 sarà ufficializzata con il primo ra-duno Nazionale, che si terrà in Piemonte e sarà orga-nizzato dal nostro instancabile Segretario Regiona-

le Claudio Comotto. I prossimi raduni sono fissati per Aprile e Giugno, rispettivamente nel Lazio e in Sicilia.

Grandi eventi sono in allestimento per il setto-re agonistico: gare di Kata e Forme, Kumite e Mar-tial Fighting System vedranno impegnati tecni-ci ed atleti in ambito nazionale e internazionale.

Partiranno ufficialmente i corsi di formazione del settore S.R.F., mirati ad istruire Tecnici qualificati a trasmettere le metodologie di insegnamento e apprendimento degli at-tuali programmi federali. I tecnici formati attraverso que-sti incontri, ottenendo specifiche qualifiche tecniche Fe-derali, saranno altamente specializzati per preparare tutti i praticanti per gli esami di Abilitazione all’insegnamento.

Intanto MAA Magazine cresce, nel numero di pagine e nei contenuti, grazie al contributo di tutti i nostri Segreta-ri e Tecnici, e si sviluppa di pari passo l’attività federale.

Nell’augurarvi ogni bene per questo nuovo anno, rin-novo l’appuntamento su queste pagine, per prose-guire insieme in questo cammino che, sebbene sia solo agli inizi, ci ha già regalato tante soddisfazioni.

So-Shi SokeMassimo Curti Giardina

Presidente Internazionale M.A.A.

primo giro di boa

Sponsor Ufficialeper l’Italia

Martial Arts Alliance

Via Campana, 233 - Pozzuoli (NA) Tel.: 081/8530758 Fax: 081/8530758

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keiko ryu 2010

N on esiste federazione degna di questo nome che non organizzi, almeno una volta l’anno, un grande radu-no generale, importante occasione per conoscersi e

riunirsi. Dal punto di vista organizzativo, poi, è il momento migliore per pianificare meeting, incontri e scambi di idee e prospettive per l’anno a venire. Anche noi della M.A.A. non potevamo esimerci dal celebrare degnamente un evento del genere, spinti anche dalla voglia di salutare un 2010 strepitoso, che ci ha visto nascere e godere di uno sviluppo sul territorio nazionale ed internazionale tanto rapido quan-to ricco di soddisfazioni. A onor del vero, però, la denomina-zione di “alleanza” di cui amiamo fregiarci ci imponeva di or-ganizzare ben più di un “semplice” stage internazionale, ed è così che ha preso corpo l’idea del Winter Keiko Ryu 2010.Già a partire dal nome (tradotto dal giapponese “alle-namento delle scuole”) abbiamo dichiarato la nostra in-tenzione di fondere il profondo rispetto per la tradizione marziale e l’ideale di fratellanza che da sempre ci acco-muna: i tantissimi partecipanti, provenienti dalle più diver-se esperienze marziali, hanno trovato un team di oltre 20 docenti internazionali, che durante le oltre 12 ore di sta-ge hanno mostrato i fondamenti delle loro discipline, nel corso di un intenso week-end, sabato 27 e domenica 28 novembre, ospitati nella splendida cornice del Ten-nis Hotel di Pozzuoli (già rinomata sede di master inter-nazionali organizzati dalla federazione tennistica italia-na), per nulla intaccata dalla rigidità del clima invernale.Ogni partecipante ha avuto modo di approfondire non solo lo studio della propria disciplina, ma soprattutto di confrontarsi con stili e metodi differenti, tradizionali e moderni, orientali e occidentali. È stato davvero emozio-nante vedere tanti appassionati che vestivano uniformi diverse, ma si allenavano fianco a fianco senza cercare di prevalere sui loro colleghi, ma con l’umiltà e la curio-sità di scoprire aspetti nuovi e diversi della passione che ci accomuna: forse non esiste un’immagine che descri-va meglio di questa il vero senso della nostra alleanza.Davvero notevole il comparto tecnico, composto dai mi-gliori docenti con cui abbiamo avuto il piacere di lavora-re quest’anno, solo per citarne alcuni: Luca Raucci per il Karate, già coordinatore per il settore Competizioni, Giu-

seppe Pastore, segretario emiliano e alla guida del settore Taekwondo, Jerry Papa, neo-segretario lombardo e vali-do docente di J.k.d., Mario Spillere, segretario regionale per il veneto e stimato maestro di Ju Jitsu e Krav Maga, Giuseppe Pace, nostro attivissimo segretario siciliano, per l’Aikido e il Ju Jitsu, il maestro Renato Taramanni per il kung fu, coadiuvato dal suo sempai e nostro segretario per il Lazio Vito Poderico… e come dimenticare il nostro infaticabile segretario piemontese, Claudio Comotto, ca-poscuola della Kashin Ryu Ju Jitsu, uno dei primi che ha aderirto con entusiasmo al progetto M.A.A. A questi, e a tutti gli altri docenti che con il loro carisma hanno reso possibile tale momento di aggregazione, come i Maestri Dell’Anno, Chianese, Cosenza, Lora, Cecere, Nappi, Di Benedetto, Balzano, Ganzerli, Castiglione e Raiola con il loro nuovo stile di Karate Kenpo, vanno i nostri sentiti ringraziamenti, e prevenitive scuse per eventuali omissis. Dalla Germania è intervenuto il nostro piccolo grande uomo, Antonino Marchese, che ha portato con se il nostro ospite d’onore, Shihan Michael Stapel, caposcuola della Tombo Ryu e grandissimo docente internazionale di Ken Jitsu, il quale ha tenuto 4 ore di seminario sull’arte della spada giapponese, affascinando e coinvolgendo i presen-ti, che hanno aderito con entusiasmo al primo corso na-zionale per allenatori di Ken Jitsu, ai nastri di partenza in Campania proprio mentre state leggendo queste righe.Un settore tecnico di tale livello si è sposato con una de-gna organizzazione dei momenti federali: la sala riunioni dell’hotel è stata teatro della presentazione e della prima lezione introduttiva del S.R.F., diretto dal docente CONI e nostro vice presidente Giuseppe Ranieri, il quale, a par-tire dal dal prossimo febbraio, terrà i primi corsi per la formazione di Docenti Regionali SRF, che avranno un ruolo preziosissimo nelle commissioni per l’esami di abi-litazione all’insegnamento. Tanta professionalità, tanto impegno e tanta passione, conditi da quel calore umano che fa da combustibile al motore della nostra federazio-ne, sia dentro che fuori dal tatami, ci hanno portato fin qui, a festeggiare durante la cena di gala con una splen-dida torta e tante aspettative per i prossimi anni. Quanto crescerà la torta in questo 2011? Scopriamolo insieme.

a cura di FRANCESCO MALVANO

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sede centrale

comitatiCAMPANIA

Sede Centrale MAAVia Epomeo 523 80126 NAPOLICell: (+39)[email protected]

EMILIA ROMAGNA LAZIOPastore Giuseppe Poderico VitoVia F. Schiassi 6 Piazza A.C. Sabino400062 Molinella ( BO) 40 00174 ROMACell: (+39) 338/9926861 Cell: (+39) 346/[email protected] [email protected]

LOMBARDIA PIEMONTEPapa Jerry Comotto ClaudioVia Piave 40 via Pascoli 6 26855 Lodi Vecchia 10090 Piossasco (TO)Cell. (+39) 320/4917619 Cell: (+39) 339/3516311 [email protected] [email protected]

SICILIA VENETOPace Giuseppe Spillere MarioCon. Pastorella 396 Via Argine sinistro 8791025 Marsala (TP) 0031 Dolo (VE)Cell: (+39) 348/3572508 Tel: (+39) 041/[email protected] [email protected]

CONSULeNZA LEGALE CONSULENZA FISCALE

AVV. giulio penna dott. enzo marra

Via dell’Epomeo 523 - Isolato E Scala C -80126 Napoli - Italy -

Tel/Fax: (+39)081/3655310Cell: (+39)3331432283

Mail: [email protected]: www.martialartsalliance.org

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dai comitati

m.a.a. siciliaLa MAA: l’unione di tutte le arti marziali

La MAA in Sicilia si diffonde e si sviluppa sempre di più: in meno di un anno si è raggiunto la quota di ben 20 associazioni, abbiamo il ju jitsu, la kick boxing,

con il maestro Giustiniano appena nominato coordinatore nazionale, il karate, il krav maga, la self defence, il kobudo, il muay thai. Dal punto di vista federale il comitato siciliano ha già firmato protocolli di intesa con alcuni maestri di aiki-do. Con il suo entusiasmo e con il suo calore, la Sicilia sta diventando il motore che farà muovere un’annata piena di soddisfazioni e di crescita per la nostra organizzazione che, sotto un ideale comune e una fede incrollabile per l’amore nelle arti marziali, vuole diventare il punto di riferimento per il loro sviluppo comune. Ogni affiliato che si avvicina alla fe-derazione, dal maestro al semplice allievo, non trova lacci o costrizioni di alcun tipo, viene lasciato libero di esprimere la sua arte nei tanti stage interdisciplinari che si organizzano dentro e fuori dai confini italiani. La trasparenza è il nostro vanto: le quote, assolutamente economiche, sono visibili da tutti gli iscritti, che hanno a disposizione assistenza le-gale, copertura assicurativa, e un gran numero di spunti

breve tempo si sta espandendo in tutto il mondo tro-vando sempre più consensi. Mi piace pensare che così come Garibaldi diede inizio all’unità d’Italia proprio dal-la Sicilia, così adesso la Sicilia vuole essere la chiave per concretizzare un sogno condiviso da tanti appas-sionati: unire sotto una unica bandiera tutti i marzialisti.

Giuseppe Pace

e occasioni per stu-diare e crescere tutti insieme. Que-sto è il “segreto” del successo della M.A.A., che in così

Durante il Winter Keiko Ryu tenutosi nei giorni 27 e 28 Novembre 2010 è stato presentato il programma del settore S.R.F. (Studio - Ricerca – Formazione).

Alla presentazione sono intervenuti i Segretari Regionali. Il Vice presidente e Coordinatore Nazionale settore SRF MAA dott. Giuseppe Ranieri ha consegnato ai presenti un plico contenente il Diario Tecnico Formativo Base, con le prime nozioni di studio per l’esame da docente regionale per il neonato settore, nonchè indicazioni sull’offerta for-mativa. Il primo passo per il 2011 sarà quello di formare, attraverso un’accurata selezione dei partecipanti e sot-to indicazione dei Segretari Regionali, docenti S.R.F. per l’area Tecnica, i quali andranno poi a collaborare con i co-mitati regionali, sia per la preparazione agli esami che in amibito specialistico con metodiche avanzate di prepara-zione fisica. Il Corso partirà entro il mese di Marzo 2011.

La Segreteria

AREA S.R.F.1 O Corso Formativo per Docente Regionale.

MATERIE DI STUDIO E ORGANIZZAZIONE DEL CORSOSez.Tecnica: Docente abilitato a materie teorico - pratiche per lo sviluppo motorioSez.Giuridica: Docente abilitato a materie legate alla giurispudenzaSez.Economica: Docente abilitato a materie economico - gestionaliSez.Medica: Docente abilitato a materie mediche (tramautologia-psicopedagogia–psicologia–medicina dello Sport).- Il corso prevede Lezioni teorico - pratiche durante unweek end di studio in full immersion con test finale, scritto e pratico, con rilascio dell’ attestato di qualifica. Gli idonei potranno seguire nel corso dell’anno master e aggiornamenti facoltativi finalizzati all’ evoluzione del protocollo di lavoro con nuove tecniche di allenamento.

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m.a.a. piemontestefania visentin - martial arts fair play

Ore 06.30 - 14 Novembre 2010. La radiosveglia ci chiama. E’ il nostro “D-DAY”! E’ il giorno per i quale, da parecchio tempo, il Comitato Regione Piemonte

e la scuola Mamushi Ryu hanno lavorato fianco a fianco, è’ il giorno dello “Stefania Visentin – Martial Arts Fair Play”.Guardando fuori dalla finestra ci si rende con-to che siamo nel pieno di un tipico autunno piemon-tese: la mattinata è decisamente fredda e uggiosa.Alle ore 08.30 il piazzale del Palazzo dello Sport di Giaveno era immerso nella nebbia, ma poco alla volta hanno comin-ciato ad affluire automobili provenienti da tutto il Piemonte: segno che il tam-tam aveva funzionato. Insieme alle auto, anche un pallido sole ha cominciato a sgomitare tra le nuvole.Alle ore 09.30 il Segretario Regionale Claudio Co-motto ha aperto ufficialmente il Fair Play, portan-do a tutti i presenti anche i saluti del Presiden-te Massimo Curti Giardina e di tutta la M.A.A.Hanno preso parte all’evento quattordici scuole: la KASHIN RYU Ju-Jitsu (M. Comotto), la MAMUSHI RYU (M. Cece-re), la DEFENCE EXECUTIVE METHOD (M. De Mar), la YAMA CHISAI KAWA Ju-Jitsu (M. Falesiedi), la ITALIAN CHIN WOO con le sue scuole di HUNG GAR (Sifu Cucci e Sifu Fasano), e BE SHAOLIN (Sifu Boboc), la AWASE POLICE SYSTEM (M. D’Alessandro), la SHINKEN SHO-BU Kobudo (M. Pollione), la BUSHIDO Aikido (M. Man-tovani), il DOJO EMPI Karate Shotokan (M. Tancredi), la HE-YAN Karate Shotokan (M. Russo), la SATURNIO Judo (M. Faldella) e l’ACCADEMIA AIKIKAN Aikido (M. Trapani).Diviso l’enorme tatami in sei settori, tutti i docenti hanno po-tuto dimostrare la loro tecnica. Molto seguite sono state le attività di kobudo con il JO e con il BOKKEN. L’evento è stato organizzato con lo scopo di raccogliere fondi per la lotta con-tro il cancro al seno, lo stesso male che ha stroncato la ra-gazza a cui il fair play è stato dedicato, ed il cui ricavato è sta-to versato al Reparto Oncologico della Clinica Univarsitaria del Sant’Anna di Torino a nome di Stefania Visentin stessa.In questa occasione le Arti Marziali della MARTIAL ARTSALLIANCE hanno dichiarato guerra a questo terribile male,

e per vincere hanno usato la più nobile e potente delle tec-niche: il cuore dei BUDOKA. Ad impreziosire ulteriormente l’evento l’esibisione dei Mo-naci Shaolin della scuola del Sifu Boboc. L’atteggiamen-to sereno di tutti i partecipanti ed i sorrisi che gli atleti si scambiavano durante le varie esibizioni hanno messo in chiara evidenza la bontà e la riuscita del progetto. Al ter-mine dell’evento le premiazioni di rito sono state officiate dalla sig.ra Franca (la mamma di Stefania) e dal mari-to Olindo, che aveva portato con se le due piccole figlie: un momento veramente toccante dal punto di vista uma-no. L’evento è stato sicuramente molto sentito da tutti i partecipanti. Per ora la M.A.A. Piemonte si ritiene sod-disfatta, ma l’anno prossimo è alle porte e... chissà, po-tremmo pensare di fare qualcosa ancora più in grande!

Ernesto Cecere

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news federalicommissioni per gli esami federali

Lo sviluppo della M.A.A. in ambito nazionale nel corso del 2010 è stato davvero sensazionale: partendo da due comitati, quello campano e quello piemontese,

che hanno fatto da poli attrattivi per la diffusione della fede-razione da Nord a Sud, in questi dodici mesi abbiamo visto nascere comitati nel Veneto, nell’Emilia Romagna, nel La-zio, e nella Sicilia, oltre all’insediamento di numerosi refe-renti nelle altre regioni. L’ultimo frutto del capillare lavoro di diffusione sul territorio è il comitato Lombardia che, costitui-tosi nel mese di novembre, ha già coinvolto circa dieci centri sportivi, grazie al lavoro del Segretario Regionale Jerry Papa.Il maestro Papa, esperto in Jeet Kune Do, pre-senta in federazione il metodo J.K.D. Concepts.Il Jeet Kune Do, nato negli anni ‘60 dal lavoro di Bru-ce Lee, è una dell’arti marziali cronologicamente più giovani, che fonde diversi aspetti presi da varie disci-pline: la box occidentale, la kick boxing, il Muay Thai, il judo , la lotta greco romana, il kung fu, e l’uso del ba-stone e del coltello proprio delle discipline filippine.Dall’insegnamento diretto di Bruce Lee si formarono diversi maestri, tra i più importanti risalta Dan Inosanto il suo brac-

cio destro e assistente diretto. Da questo maestro si sono for-mati altri grandi insegnanti,che hanno dato vita alle più fa-mose scuole Jeet Kune Do.Tra queste, lo stile Concepts si presenta come una visio-ne pratica ed applicativa del-la disciplina: la tecnica, an-che se molto sviluppata e ricca nel suo repertorio di esecuzione, viene considera-ta solo la punta dell’iceberg. Al di sotto c’è tutto uno studio basato sulla velocità, sui riflessi da combattimento, sulla vista periferica, sulla percezione cinestetica, sul tempismo, e su altri aspet-ti di primaria importanza del confronto corpo a corpo.Il JKD Concepts offre quindi al praticane, oltre ai tratti ca-ratteristici più famosi del Jeet Kune Do, una dinamicità che ben si adatta all’applicazione di una autodifesa moderna.

La redazione

Esami superiori da svolgersi dinanzi alla Commissione Tecnica Nazionale / Internazionale• Gli esami per ottenere la cintura nera Kyusha, la nera di 1° e 2° Dan senza qualifica (per i minorenni) e i gradi superiori (1°,2°,3°,4° e 5° Dan) con le relative qualifiche, si terranno durante il Keiko-Ryu Internazionale e i Raduni Nazionali, alla presenza della C.T.I. e del C. T. N. dello stile o metodo interessato. • La M.A.A. segue lo schema Internazionale per il rilascio delle qualifiche e dei gradi: Allenatore, Istruttore e Maestro = 1° Grado/Dan = Allenatore; 2° e 3° Grado/Dan Istruttore; dal 4° Grado/Dan in poi Maestro.• Verranno rilasciati, i Diplomi senza qualifica di 1° e 2° Dan, solo a coloro che alla presentazione della verifica risultino ancora minorenni. Questi effettueranno gli esami, tralasciando momentaneamente la parte teorica/tecnica, la quale sarà richiesta al loro raggiungimento del 18 anno d’età, al fine di poter ufficializzare la loro posizione all’interno della federa-zione. Nel superare tale prova potranno ottenere il Diploma Federale con la qualifica che gli spetta in base al grado in loro possesso. Tale Diploma andrà a sostituire quello rilasciato loro precedentemente, il tutto senza perdere l’anzianità nel grado. Per tale esame non dovranno effettuare nessun versamento aggiunto. Solo superando tale verifica potranno continuare il percorso per ottenere i successivi Gradi/Dan con le relative qualifiche all’interno della Federazione.

Esami Superiori da potersi svolgere dinanzi alle Commissioni Regionali• In ogni regione dove vi sia la presenza ufficiale di un Segretario M.A.A. possono essere svolti anche gli esami per cintura nera senza Dan (Kyu-sha), per il 1° e 2° Grado/Dan senza qualifica (per i minorenni) e per il 1°Grado/Dan Superiore, con qualifica di Allenatore. Il Segretario Regionale in base alle esigenze e alla richiesta specifica dei Coordinatori Tecnici di Stile o Metodo, organizzerà una commissione esaminatrice. • In campo Regionale annualmente non potranno essere effettuate più di due sessioni d’esame per lo stesso Stile o Meto-do. Chi necessita di ulteriori sessioni d’esame deve necessariamente utilizzare quelle previste durante i raduni Nazionali o in occasione del Keiko-Ryu Internazionale.• La Commissione esaminatrice è presieduta dal Segretario Regionale ed è composta, eventualmente anche dal Tecnico che segue periodicamente il candidato, dal C.T.R. e dal Docente Regionale del settore S.R.F. • Gli idonei a tali esami, riceveranno direttamente dalla Segreteria Centrale il Diploma Internazionale del grado ottenuto, il quale riporterà per i maggiorenni, la qualifica tecnica che permetterà loro di poter insegnare per l’anno in corso. Il Segretario Regionale al termine di tale esame, stilerà un verbale sull’esito, facendolo firmare dai componenti della com-missione, inviandone copia, alla Segreteria Nazionale per la vidimazione ufficiale.

I n seguito alla riunione tenutasi il 29/12/2010, il direttivo, tenendo conto del ruolo di primo piano che la Commissione Tecnica Internazionale occupa nel corso delle sessioni d’esame federali, e considerata l’importanza delle nuove ma-terie presentate dal Settore S.R.F., ha stabilito la modifica di alcuni punti del Regolamento Tecnico Organizzativo. Le

principali modifiche riguardano l’organizzazione delle sessioni d’esame, alle quali presenzieranno apposite commissioni.

m.a.a. lombardianasce il comitato regionale

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incarichi federaliantonio cosenza - c.t.n. karate shotokan

giovanni giustiniano - c.t.n. kick boxing

Per il neonato settore Kick Boxing la M.A.A. nomina come Coordinatore Tecnico Nazionale il Maestro Giovanni Giu-stiniano, un veterano dello sport da combattimento esperto nelle discipline della Kick Boxing e della Savate. Il tec-nico (già Maestro di Karate shotokan, ndr) è nato e cresciuto a Castelvetrano (TP), dove ha potuto prendere parte a

diversi eventi internazionali organizzate dalla F.I.B.F. SAVATE e dalla FENASCO. Il Maestro entra in federazione con il suo team di atleti, che annovera, tra gli altri, il maestro Antonino Giustiniano, due volte vincitore di titoli internazionali (Castel-vetrano ‘98 – Rimini ’99), e Gabriella Bonanno, campionessa nazionale di light contact e nell’anno 2000. Siamo certi che il Maestro Giustiniano, forte di un così valido team atletico, porterà in brevissimo tempo il settore affidatogli ad altissimi livelli.

Francesco Malvano

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Il Maestro Antonio Cosenza inizia lo studio del Karate Shotokan nel 1965 a Napoli, presso il Palazzetto dello Sport di Fuorigrotta, iscrivendosi ad una delle Associa-

zioni più quotate d’Italia, il “Sankaku Club” diretto dal M° Peppe Panada e Antonio Riccardo. Nel 1981 apre il suo primo Dojo a Salerno, riscuotendo un gran numero di con-sensi. Nel 1989 si dedica ai giovanissimi, tenendo un corso nella palestra della scuola media di Vietri Sul Mare. Nel 1990 presso l’Acquacetosa di Roma ottiene la qualifica di maestro federale F.I.L.P.J.K. e crea il gruppo sportivo G.S.K. Ciro Bracciante, attivo fino al 1997, anno in cui assume la carica di Vice presidente della Libertas in Campania. Nel 1998 apre quattro Palestre nel Salernitano, iniziando la piena attività agonistica, che gli varrà molte medaglie d’oro in gare nazionali e regionali. Ottenuto il 5°dan assume la carica di Coordinatore Nazionale della MIVAS-ACSI. Dal 2001 al 2002 allena la squadra federale Ungherese, ot-tenendo numerosi successi in campo internazionale. Nel 2004 riceve il 6°dan dall’ACSI e nel 2006 vince i campionati internazionali con le squadre di kata e kumite. Per tali suc-cessi gli vengono conferiti il 7° Dan e la qualifica di maestro benemerito con medaglia da parte del Presidente della Re-pubblica. Oggi il Maestro Antonio Cosenza con il suo Karate Team Salerno, che conta oltre 120 atleti, ha deciso di dare una svolta alla sua vita di Docente, mettendosi nuovamen-te in gioco ed accettando l’incarico Federale della Grande Alleanza delle Arti Marziali. Il maestro coordinerà il team nazionale Karate Shotokan. La MAA, in occasione della sua Docenza al Keiko-Ryu Internazionale, convita di aver

scelto l’uomo giusto per la guida del Karate Shotokan in Italia, gli ha ufficializzato il 7° Dan in campo internazionale

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Budo: Ursprung und historische Hinweise

Liebe Sportfreunde,die Welt der traditionellen Kampfkünste ist - wie all die verschiedenen asiatischen Kampfstile - so viel-

fältig und komplex, dass sie nicht in einem einzigen Be-richt beschrieben werden kann. Wir werden uns darauf beschränken, Ihnen in jeder Ausgabe einen kleinen Basis-Überblick über verschiedene Themen der historischen Kultur der Kampfkünste und deren Stellenwert in der alten – fast vergessenen – Welt der Kampfkünste und ihrer heu-tigen Bedeutung, zu vermitteln.

KYU – DAN ist die Bezeichnung der Graduierungs-Syste-me innerhalb der unterschiedlichen Arten des Budo. Es fin-det eine Unterteilung in das System KYU bei den Schülern = „MUDANSHA“ und in das System DAN bei den Schwarz-gurten = „YUDANSHA und KODANSHA“ statt. Jeder KYU- und DAN-Grad wird mit einen Diplom (GAKU), das vom Sensei an den Schüler übergeben wird, bestätigt.Im BUDO wird ein KYU wie ein Grad der Schule und der

DAN wie ein Grad der Eigenperfektionierung angesehen. Die Höchstgraduierung ist meistens dem Begründer der Schule oder des Stils vorbehalten.

Der MUDANSHA - (MU = ohne DAN-Grad / SHA = Prakti-kant). Jeder, der eine Kampfkunst erlernen will, fängt mit dem Level SHU (die Form) an. Dieser Abschnitt, der die KYU-Lehre umfasst, ist kein Teil des Weges, sondern eine Vorbereitung zum Weg. Hierbei geht es darum, die Grundtechniken (OMOTE) zu erlernen und die mentale Erkenntnis zu erreichen und um die Möglichkeit, den Weg oder den eigenen den Weg anzuvisieren. Ebenso verfügt der SHU-Level über große technische Graduierungs-Vo-raussetzungen.

germany

m.a.a.in the world

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Diese verlangen nicht das Erlernen des Weges, sondern lehren vielmehr die Form und behalten so einen bewus-sten Abstand zu den mentalen Disziplinen des BUDO. Im Großen und Ganzen werden die Lernenden an die strik-ten Verhaltens-Regeln herangeführt. Die Graduierungen der Mudansha heißen KYU. In früheren Zeiten haben die Mudansha alle den Weiß-Gurt getragen. Im Laufe der Zeit fand eine Aufteilung von Weiß-Gurt bis Braun-Gurt statt, das heißt, dass jedem Kyu eine Gurt-Farbe zugeteilt wurde. Meistens findet heute eine Unterteilung des Kyu-Systems in 6 Level statt. Die Farben weiß, gelb, orange, grün, blau und braun werden den 6 Kyu-Graden zugeordnet – begin-nend beim 6. Kyu bis hinauf zum 1. Kyu. Was den Weg (DO) betrifft, so wird zwischen niedrigem und hohem Level kein Unterschied gemacht. Es sind alles einleitende Level, um eine Basis zu schaffen für das Level Yudansha durch das Vorankommen und das Entwickeln einer entsprechen-den Einstellung zum Budo. Diese physischen Übungen bestehenaus dem Aufbau von Selbstdisziplin, wie beispiel-sweise Geduld, richtiger Umgang mit den anderen und der Fähigkeit des Verstehens. Ohne dieses wichtige Grundwis-sen und diese Voraussetzungen ist es unmöglich, höhere Level anzustreben. Oft werden diese wichtigen elemen-taren Grund-Kenntnisse aber von den Schülern ignoriert und sie befassen sich lieber mit den Techniken, weil sie die Notwendigkeit und Wichtigkeit dieser Grundübungen nicht erkennen. Obwohl die Trainer wissen, welche Folgen dies für den Schüler bedeutet, wird dies meistens gedul-det. Während dieser Grundlernphase sind die Techniken für den Lehrer die unwichtigsten Kriterien. Die Technik in-teressiert den Lehrer in dieser Lernphase nicht, sondern er achtet vielmehr darauf, ob der Schüler diese Anfangs-phase verinnerlicht und verstanden hat. Er weiß, dass das

Verständnis für die ausgeführte Technik nicht vorhanden sein kann, lässt aber den Schüler Vertrauen gewinnen für das künftige Ausführen des technischen Ablaufs. Die au-sgeführten Techniken in diesem Level sind vielseitig aber moderat in der Ausführung. In den Kampfkünsten heißen die Techniken dieses Levels OMOTE – übersetzt soviel wie „extern“, „oberflächlich“, „Kopf“. Das „OMOTE“ ist die Art, die man als ungenau und oberflächlich ansieht. Das heißt, dass die Schüler diese Oberflächigkeit weiterführen ohne dass sie die Wichtigkeit des Weges (DO) der Kampfkünste verstehen. OMOTE zielt auf die Genauigkeit der Formen ohne die Inhalte der mentalen Kunst zu verfolgen, solange der Schüler sich im Kyu-Level befindet.Die KYUSHA (KYU= Graduierung / Level; SHA=Individuum; Praktikant, Neuling) KYU-SHA steht für unsere Schule und den Schwarzgurt ohne jeglichen Grad. Der Senior-Schüler ist derjenige, der die unteren und oberen der 6 Kyu erler-nt hat. Diese hierarchische Position wird ergriffen, um den Mudansha die Möglichkeit zu geben, nach dem Erlernen der fundamentalen Basis die Befugnis erhalten zu können, den Schwarzgurt (Kuro-Obi) zu tragen. Dies ist die erste Hürde bevor er den Pfad zum Dan weitergeht. Dies ist eine Zwischengraduierung, die dem Ausübenden die Mö-glichkeit gibt, darüber zu entscheiden, ob er hier anhalten möchte, oder anfängt, den „Weg“ (DO) zu gehen und das Ziel - die Prüfung für den 1. Dan und damit die Einstufung als Yudansha – an zu streben.Der YUDANSHA - (YU= mit; DAN=Grad; SHA=Praktikant).Mit dem Eintritt des 1. DAN-Level folgt OKUDEN = die tech-nische Verfeinerung. Diese hat wenig mit der Routine der Form oder der Ausführung zu tun, sondern vielmehr mit der richtigen inneren Einstellung. Im BUJUTSU ist das Konzept des Omote immer begleitet von den Ergänzungen des Ura: unter dem versteckten Anschein wird immer nach einer fanatischen Verinnerlichung und einem sakralen Symboli-smus gesucht, die selbst die Samurai, noch nicht einmal die härtesten und erbarmungslosesten von ihnen, je durchlebt haben. Tatsächlich ermöglicht das analytische und prakti-sche Studium des Konzepts Omote/Ura früher und heute sich so zu formen, um die steilen und unbequemen Stufen der vorgestellten verschiedenen Verstehens-Level so gut wie möglich in Angriff zu nehmen. Alle Schüler wollen sch-nell am Höhepunkt ankommen. Aber die Schwarzgurte, die schon an der Spitze angelangt sind, wissen, dass es nicht gut ist, Schülern, die noch unten sind, den schnellsten Weg zu zeigen. Sie überqueren somit sonst die Hürde, indem sie dabei den schwierigen Teil auslassen. Für die Schüler ist das schwierig zu verstehen. Dennoch wissen die Fortge-schrittenen, dass es nicht die Spitze ist, die zählt, sondern die Erfahrung, die einen dorthin bringt. Aus diesem Grund ist es uns nicht erlaubt, Abkürzungen zu wählen. Die Anfän-ger sollten an ihre Möglichkeiten appellieren und ihren Weg suchen. Die Schwarzgurte helfen ihnen nicht bei diesem Ziel. Sie kontrollieren bestenfalls, dass sie nicht abstürzen.

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Sie überqueren somit sonst die Hürde, indem sie dabei den schwierigen Teil auslassen.Für die Schüler ist das schwierig zu verstehen. Dennoch wissen die Fortgeschrittenen, dass es nicht die Spitze ist, die zählt, sondern die Erfahrung, die einen dorthin bringt.Aus diesem Grund ist es uns nicht erlaubt, Abkürzungen zu wählen.Die Anfänger sollten an ihre Möglichkeiten appellieren und ihren Weg suchen. Die Schwarzgurte helfen ihnen nicht bei diesem Ziel. Sie kontrollieren bestenfalls, dass sie nicht ab-stürzen.Nur diejenigen, die aus eigener Kraft an der Spitze an-gekommen sind, wissen, dass im Gegensatz zum „Ich“ größere Dinge auf dieser Welt existieren.Man kann nur mit denjenigen darüber reden, die bereits an der Spitze angekommen sind.Wenn man nach unten schaut, sieht man seine Kameraden, die sich immer um die Sachen streiten, die sie selbst bereits erreicht haben.Sie können sich aber nicht unterhalten, ohne dass sie zu einer Einigung kommen.Budo ist der Weg der Kampfkunst, der das ganze Leben durchlaufen werden muss, auf der dauernden Suche nach Perfektion und Selbstvervollkommnung.Wenn die Schüler dies von Beginn an verstehen und in ihre Lehre und innere Einstellung einfügen, sind sie nicht weit von der Spitze entfernt.

Beim Kyu-Level spricht man von SHOSHIN, dem Geist der Anfänger. Der richtige Geist des Anfängers (die Vorstufe des SEISHIN = der Geist der Fortgeschrittenen) ist der Schlüs-sel zum Verständnisses der Kampfkünste. Die KYU-Level bemühen sich, dies zu erreichen.Den Geist des Anfängers zu besitzen, heißt, wirklich zu ler-nen erlauben und nach Wissen und Erfahrung zu suchen. Der Schüler darf sich nicht zufrieden geben mit dem, was er gelernt hat. Dieser Geist hat (auch in höheren Level der Kampfkünste) eine wichtige Bedeutung. Seishin, der Geist der Fortgeschrittenen, ist nicht im Shoshin vertreten, wohl aber formt dieser ihn. Wenn der Übende diesen verlieren sollte, kann er nichts mehr dazulernen.Eine japanische Weisheit sagt:„In dem Geist des Übenden sind viele Möglichkeiten, im Geist der Experten existieren wenige“Das Erreichen des 1. Level = Schwarzgurt (Shodan), darf nicht mit der Geschicklichkeit der Kampfkünste verwechselt werden.Shodan zeigt, dass der Schüler die Basis-Techniken beher-rscht und sein inneres Potential so gefestigt hat, dass er in den darauffolgenden Jahren das Level SHU anstreben und somit den Geist des Budo erleben kann.Hier fängt der Weg (DO) an! Wie das Sprichwort schon sagt: „Budo fängt dort an, wo die Technik endet“Während Kyu oder „Mudansha“ das 1. Stadium darstellt,

in dem die Basismöglichkeit des Schülers auf seinem Weg (DO) gefestigt wird, fängt mit dem Shodan die erste eigene Auseinandersetzung mit dem Weg (DO) an. Die Dan-Gra-duierungen unterteilen sich in: YUDANSHA (Graduierung von eins bis vier) - die sogenannten „Grade der Krieger“ und „KODANSHA“ (Graduierungen von fünf bis zehn), die den Meistern zugesprochen werden, die die volle Reife erreicht haben. Die Yudansha, diejenigen, die sich generell auf ihrer höch-sten Sphäre = Level HA (Freiheit der Formen) des Weges (DO) befinden, lernen die gleichen Techniken der im Kyu-Level formal beherrschten Formen, die sie jetzt aus einem höheren Gesichtspunkt sehen. (OKUDEN).

In der gleichen Zeit findet man zum ersten Mal authentische Berichte der Schülerlehre (SHITEI) in denen eine Schein-Herausforderung akzeptiert werden musste aus Respekt an der Lehre des Fortschritts (Do).

Der KODANSHA - (KO=groß; DAN= Grad; SHA=Praktikant) Die Kodansa sind keine Schüler, sondern eigenständige Lehrer des Weges (DO). Diese befinden sich im Level Ha, während die Graduierungen Hanshi das Level RI (= Trans-zendenz) haben. Alle Kodansha konfrontieren sich mit einer stetigen Herausforderung der höchsten Möglichkeit und su-chen die mentale Perfektion. Ihr Verständnis des Weges übersteigt alle Vorstellungen. Sie können, wenn sie die Schüler akzeptieren, Lehrer des Weges sein (SENSEI).

Antonino Marchese

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fairplay

2010

Das diesjährige 9. Fair-Play 2010 zeigte sich unter einem neuen Erscheinungsbild.Neben der bereits zur Tradition gewordenen Teilnahme der weltbekannten Großmeister sowie des Präsidenten der MAA Massimo Curti Giardina nahmen unsere neu angeschlossenen Vereine und Schulen aus Deutschland

und der Schweiz teil. Um sich in aller Ruhe kennen zu lernen und fachsimpeln zu können, trafen bereits am Freitag die meisten Meister und Schüler in unserem asiatischen Dojo zu einem gemütlichen Abendessen ein. Der traditionelle „Baye-rische Abend“ fand in diesem Jahr am Samstag ebenfalls direkt in unserem dazu „umgebauten“ Dojo statt. Mit knapp über 70 Teilnehmern und Referenten aus Nord- und Süd-Deutschland, der Schweiz, Österreich und Italien fiel das diesjährige Fair-Play kleiner aber dafür noch familiärer als gewohnt aus. So bot es wie gewohnt einen Treffpunkt aller Großmeister, Meister und Kampfkunstbegeisterten. Gleichzeitig konnten die „neuen“ Meister ihr Können zeigen und hatten Gelegenheit, die MAA-Gemeinschaft und deren Verantwortliche persönlich näher kennen zu lernen und sich ausgiebig auszutauschen. Die Großmeister konnten dieses Jahr somit auch neue – nicht geahnte – Kampfkunsttalente und deren Stile entdecken, die sie dann auch offiziell lobten.An dieser Stelle wollen wir uns auch noch einmal bei unserem Veranstaltungs- und Bewirtungsteam für das enorme En-gagement und die tolle Unterstützung bedanken.Nicht vergessen:nächstes Jahr findet ein Jubiläum – das 10. Fair-Play – statt! Hierzu sind alle Kampfkunstbegeisterten aus dem In- und Ausland herzlich eingeladen!

Carolin Mantel

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Liebe Sportfreunde:Die MAA wächst durch, mit und für Euch!

Deshalb ist es mir ein großes Anliegen, zunächst „unseren Zuwachs“ herzlich willkommen zu heißen. Schweiz: Im Oktober 2010 traf sich der Koordinator der deutschsprachigen Länder der MAA Antonino Marchese, mit dem Präsidenten der International Old Martial Arts Federation Tiberio Aba-tegiovanni in Frauenfeld / Schweiz.Nach einem freundlichen Empfang, langen Gesprächen und Verhandlun-gen konnten die zwei Verantwortlichen die Vertretung der MAA (International Martial Arts Federation) für die Schweiz durch Tiberio Abategiovanni besiegeln.

In unserer Gemeinschaft dürfen wir nun 8 neue Dojos aus der Schweiz willkommen heißen und freuen uns auf eine lange und erfolgreiche Zusammenarbeit.

Hamburg und Schleswig-Holstein:Nach regem Telefon- und E-Mail-Kontakt schloss sich das RSF Ving Tsun mit insgesamt 8 Schulen der MAA an.Im November hatten wir endlich die Gelegenheit, den Vertreter Florian Dau persönlich kennen zu lernen. Wir sind uns si-cher, dass wir nun auch in Nord-Deutschland optimal präsent sind und freuen uns auf ein Wiedersehen im hohen Norden.

Allgäu:Als Resultat der langen Freundschaft mit Tiberio Abategiovanni freuen wir uns, ebenfalls die Sportschule Bushido Sontho-fen aus dem Allgäu in unseren Reihen mit ihren Mitgliedern und deren Vertretern Anita und Bernd Baumhöfer begrüßen zu dürfen. Auch hier hatten wir am Fair-Play erstmalig die Gelegenheit zu einem per-sönlichen Treffen. Nicht nur aufgrund der geringen Entfernung werden wir uns künftig wohl öfters treffen.Die künftigen Repräsentanten und Ihre Kampfkunststile werden wir in der näch-sten Ausgabe vorstellen!

A. Marchese

Herzlich willkommen!

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Als Kobudobeauftragter der Hombu Ha MAA veranstaltet Sosai Antonino Marchese, 7. Dan Yawara-Goshin-Ryu-Karate seit Jahresmitte die ersten speziellen Lizenz-Fach-Ausbildungen. Diese Lizenz-Fachausbildungen werden in den 6 Kobudo-Waffen Bo, Jo, Arnis/Hanbo, Sai, Tonfa und Kama durch-

geführt.Diese Lizenz kann jeder Teilnehmer ab Mindestgraduierung Grüngurt, der älter als 16 Jahre ist, erwerben. Die Fach-Lizenzen werden in 3 Kategorien unterteilt. Lizenz C = Übungsleiter, Lizenz B = Instructor und Lizenz A = Meister. Nach Absolvierung der A-Lizenz in allen 6 Kobudo-Waffen kann die Lizenz A1 erworben werden - diese entspricht dem 1. Dan Kobudo.

Die Fach-Ausbildungen für die C-Lizenz sind jeweils eintägig und finden in Kleingruppen mit maximal 14 Teil-nehmern statt, um eine intensive Schulung aller Teilnehmer zu ermöglichen.Während an der „Auftakt-Veranstaltung“ Arnis/Hanbo im Juni vorwiegend Mitglieder der Kampfkunstakademie Samurai-Go-Nin-Dojo teilnahmen, erschienen zur Tonfa-Fach-Ausbildung im Juli vor allem höher graduierte Farbgurte und Meister aus anderen Schulen Bayerns.Neben der grundsätzlichen Handhabung der Kobudo-Waffe sowie den Stellungen werden für die C-Lizenz zunächst Block- und Schlag- bzw. Stichtechniken gelehrt. Anschließend werden Partnerübungen trainiert.Bei den weiteren Stufen wird besonderes Augenmerk auf die Entwaffnung und die reine Selbstverteidigung gelegt. Darüberhinaus steht die Verteidigung gegen diverse andere Waffen, die Kontrolle und Fixierung des Gegners im Mittelpunkt.

A. Marchese

Kobudowaffen-Fach-Ausbildung

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Nachdem er sich vor 15 Jahren von den Meisterschaften zurückgezogen hat, hat sich Meister Antonino Marchese, Cheftrainer der Kampfkunstakademie Samurai-Go-Nin-Dojo auf Einladung des TSV Reichenberg entschlossen, an den Open European Championship in Rottendorf / Würzburg mit einigen seiner Schülern unter dem Zeichen

der MAA teilzunehmen. Am Freitagabend fuhr die kleine Gruppe, bestehend aus 8 Kindern im Alter von 6 bis 12 Jahren, 2 Jugendlichen und 2 Erwachsenen sowie dem Cheftrainer und knapp „Fans“ Richtung Würzburg ohne zu wissen, was sie dort erwarten würde. Nach einem schönen Abendessen und Besichtigung der Halle wurde die bereits leicht nervöse Mannschaft ins Bett ge-schickt. Am nächsten Tag - nach Festlegung der Regeln, Begrüßung und Kennenlernen der Meister und Organisation wurde Mei-ster Antonino Marchese unerwartet als Schiedsrichter eingesetzt. Durch diesen „Ausfall“ des Cheftrainers, musste Carolin Mantel, die selbst aktiv an der Meisterschaft teilnahm, die komplette Mannschaft alleine betreuen. Wie man am Resultat sieht, meisterte sie diese Aufgabe hervorragend. Aus ganz Deutschland und Teilen Europas kamen insgesamt ca. 300 Teilnehmer.Pünktlich um 9 Uhr begann auf 6 Tatami die „Schlacht“. Es war ein erstaunlicher Moment für den Meister, der sich solch einen riesigen Erfolg bei der ersten Teilnahme – mit einer wettkampfunerfahren Mannschaft – nicht einmal annähernd erträumt hätte. In drei Kategorien – Kata, Kumite und Selbstverteidigung – haben sich fast alle Mannschaftsmitglieder der Kampfkunstakademie qualifiziert.

In der Disziplin Kata qualifizierten sich:

1. Platz Quirin Fischer, 18 Jahre2. Platz Amanda Culesker, 8 Jahre2. Platz Viktor Dell, 14 Jahre3. Platz Andrea Kopp, 13 Jahre

In der Disziplin Kumite qualifizierten sich:

1. Platz Carolin Mantel, 38 Jahre1. Platz Viktor Dell, 14 Jahre2. Platz Amanda Culesker, 8 Jahre2. Platz Andrea Kopp, 13 Jahre2. Platz Helmut Lex, 50 Jahre3. Platz Bianca Ledermann, 10 Jahre3. Platz Sean Crowley, 10 Jahre

Sensationeller Erfolg bei derEuropa-Meisterschaft

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In der Disziplin Selfdefence qualifizierten sich:

1. Platz Samantha Culesker, 12 Jahre2. Platz Bianca Ledermann, 10 Jahre3. Platz Sean Crowley, 10 Jahre3. Platz Quirin Fischer, 18 Jahre3. Platz Helmut Lex, 50 Jahre

Mit 16 Pokalen und 10 Medaillen ist dies für den Sosai An-tonino Marchese, 7. Dan YGR-Karate der größte Erfolg in seiner Kampfkunst-Karriere.

Am Ende dieses Erfolgs wurde Antonino Marchese mit sei-ner Mannschaft zu den Wold Open am 14. Mai 2011 in Gie-belstadt / Würzburg eingeladen.

Antonino Marchese freut sich bereits jetzt auf große Teil-nahme an dieser Weltmeisterschaft und lädt auch gerne andere MAA-Mitglieder dazu ein, daran teilzunehmen.

A. Marchese

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Abategiovanni Tiberio, der am 28.05.1961 in Flawil Schweiz geborene Italiener begann im Alter von 14 Jahren mit dem Karatetraining und blieb in den vergangenen 36 Jahren dem Shorin Ryu Seibukan Karate Stil treu. Zu Beginn seiner Trainingszeit lernte er Chin Mok Sung, den Gründer des Shorin Ryu Seibukan Karate Stil, und seinen Bruder

Endru Mok Sung kennen. Obwohl er damals nicht wusste mit welchen Persönlichkeiten er es zu tun hatte, war er vom ersten Moment an fasziniert von den beiden Meistern. So kam es, dass er fortan nach dem Moto: “die Übungen sind nur gut, wenn man sie übt”, mindestens 3 mal pro Woche bei Meister Endru Mok Sung und ein mal pro Woche bei Meister Chin Mok Sung trainierte. Nach gut 6 Jahren kehrten die 2 Lehrer wieder in ihre Heimat Malaisya zurück und hinterliessen mehrere Lehrer in Deutschland, Dänemark und in der Schweiz, so auch Miguel Alvarez. Bei ihm trainierte Tiberio Abate-giovanni für ca. 4 Jahre nur reduziert (ca. 3 - 4 Trainingseinheiten pro Monat). Miguel Alvarez. bewegte ihn nach mehre-ren Gesprächen dazu das Training wieder vermehrt aufzunehmen . Nach weiteren 5 Jahren intensivem Training konnte er dann im Jahre 1991 die Prüfung zum 1. Dan im Shorin Ryu Seibukan Karate bei Miguel Alvarez und Grossmeister Meister Chin Mok Sung antreten, und hatte somit die erste grosse Hürde in der Kampfkunst hinter sich gebracht. Seine Offenheit gegenüber anderen asiatischen Kampfsportarten bewegten ihn dazu in den nächsten Jahren bei verschiedenen Meistern auch Kobudo, Krav Maga, Jiu Jitsu, Iaido, Qin Na Kung Fu, Tai Chi und Qi Gong zu erlernen.

So das er seit 2001 auch als Krav Maga, Tai Chi und Qi Gong Instrukteur tätig ist. 2002 gründete er zusammen mit Dominique Bettsehen und Bernd Baumhöfer

die IOMF (International Old Martial Art Federation), welche sich zum Ziel gesetzthat, die Interessen der traditionellen Kampfkunst zu wahren

und in der alten Form und Technik weiterzugeben.

Wer die Kunst des Kampfes wirklich lebt,lernt ein Leben lang.

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Seit 2003 unterrichtet Sensei Tiberio Abategiovanni nicht nur im Budo Cen-ter Oberuzwil Karate und Krav Maga,sondern auch in Frauenfeld, wo er an verschiedenen provisorischen Standorten Trainingsräume einrichtete. Doch war die Lage und Situation nie befriedigend genug, so dass im August 2006 nach achtmonatiger Umbauzeit die Kampfkunst Akademie ins Leben geru-fen wurde. Zur neu eröffneten Kampfkunst Akademie gehört auch das Bistro Samurai. Unterdessen hat Sensei Tibi den 3. Dan im Shorin Ryu Seibukan Karate, 5. Dan in Bu Jitsu Do und den 6.Dan im Tate Krav Maga erreicht, und unter-richtet Karate, Krav Maga, Kobudo, Tate Bo Jitsu, Tai Chi und Qi Gong und pendelt zwischen der Kampfkunst Akademie Frauenfeld und dem Budo Cen-ter in Oberuzwil (In den Anfängen des Budo Centers Oberuzwil, gegründet im Oktober 1990 durch den heutigen Leiter Andreas Brunschwiler, wurden ausschliesslich Judolektionen angeboten. Der Zweck des Vereins liegt der Förderung fernöstlicher Kampfsportarten zugrunde und erweiterte deshalb im Mai 1993 das Angebot um weitere Trainingseinhei-ten in Karate unter der Leitung von Tiberio Abategiovanni) hin und her. Bei-de Schulen erfreuen sich wachsender Mitgliederzahlen in Karate und Krav Maga. Erwachsene wie auch Kinder finden hier einen Ort des Lernens für Körper und Geist. Nicht allein der Kampf als solcher liegt im Mittelpunkt, son-dern auch die körperliche und geistige Beweglichkeit, ‘Koordination, Konzen-tration, Reaktion, Durchhaltewille. respektvoller Umgang untereinander, Bildung der Persönlichkeit und nicht zu Letzt ein gesundes Mass an Selbstvertrauen.

Seit 2003 geniesst er internationale Anerkennung, verliehen durch den Grossmeister des Shorin Ryu Seibukan Karate Chin Mok Sung in Malaysia ISSKA (International Shorin Ryu Seibukan Karate Association). Auch die Anerkennung durch den WKF (World Kobudo Federation) im 2004 führten zu vielen Einladung an Internationale Lehrgänge, wo er nicht nur unterrichtete sondern auch immer von den anwesenden Grossmeistern lehrreiche Lektionen erhielt.Dankend und mit grossem Respekt erwähnt er bei dieser Gelegenheit folgende Meister, die ihn auf seinem Budoweg be-gleitet und geformt haben: Chin Mok Sung, Endru Mok Sung, Yaw Hwa Chin, Alvarez Miguel, Andy Delios, Campana Mar-kus, Billy Doak, Jochen Peters, Antonio Felitti, Sauli Nikunen, Daniel Glowacki, Keith Morgan, Harald Heinz, Bernd Bau-mhöfer, Dominik Bettschen, Erik Karlsson, Leif Hermansson, Franz Strauss, Massimo Curti Giardina, Antonio Marchese und viele andere. Regelmässige gegenseitige Besuche sorgen für einen regen Austausch und stetige Qualitätskontrollen. Durch diese Kontakte ergab sich im Jahre 2008 auch der Eintritt in die MAA (Martial Arts Alliance), wo er im Jahre 2010 mit viel Freude und Elan die Leitung für die Schweiz übernehmen durfte. An dieser Stelle bedankt er sich bei der Leitung der MAA für das grosse Vertauen, dass in ihn gesetzt wird. Wie bei vielen anderen grossen Vorhaben kommt auch Tiberio Abategiovanni nicht ohne Hilfe aus. Inzwischen kann er sich auf einen gut von ihm ausgebildeten und treuen Trainerstab verlassen, welcher ihm einen grossen Teil der gut besuchten Trainingsstunden abnimmt. Seit 1993 ist ihm auch seine Frau Alessandra eine grosse Stütze. Sie hilft ihm in administrativen Belangen und verbringt viel Zeit mit Arbeiten im Hintergrund. Der Alltag der Familie Abategiovanni unterscheidet sich im Wesentlichen kaum von anderen. Die Leidenschaft zum asiatischen Kampfkunst und somit zu einer uralten fremden Kultur lehrt sie Respekt und Toleranz im Umgang mit ihren Mitmenschen. Weltweite Freundschaften und regelmässige Eventsbereichern ihr Leben. Tiberio Abategiovannis Wunsch für diekommenden Jahre ist es, das auch in der Schweiz sich viele Schulender MAA anschliessen werden, so das diese Alliance auch in derSchweiz weiter wächst und die Begeisterung für diese Idee mit nochmehr Erfolg fortgeführt wird.

Link: www.budo-center.ch www.kampfsport-akademie.ch

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Al tempo dei samurai lo Shinken Shobu (vero combatti-mento di spada) indicava un duello all’ultimo sangue.

Mi chiamo Davide Pollione e insegno a Trecate (Novara) nella palestra dell’Unione Sportiva Trecatese. Ho intrapre-so lo studio delle arti marziali ormai più di trent’anni fa, ini-ziando con il Karate Shotokan, nel Dojo del Maestro Mario Mocchetto, passando per la Kick Boxing ed altre arti, ap-prodando infine all’Aikido. Ho avuto la fortuna di incontrare maestri molto bravi e di grande esperienza che mi hanno insegnato molto, sia sul piano tecnico che su quello mo-rale. Per quanto riguarda l’Aikido il mio primo maestro è stato Cesarino Mantovani, a sua volta allievo del maestro Kobayashi, mentre in un secondo tempo ho seguito il ma-estro Ferdinando Fiorentino con il quale ho approfondito l’uso della spada giapponese, la Katana. Dall’insieme delle mie conoscenze di Karate, Aikido, Aikiken, Iaido, Kenjut-su e dalla mia pregressa esperienza marziale sono nate le motivazioni che mi hanno spinto a creare un nuovo metodo di combattimento che potesse avvicinarsi il più possibile al significato di un vero scontro tra due Samurai. Da qui la scelta del suo nome “Shinken Shobu Ryu”. La spada, re-gina di questo stile, viene studiata sotto molteplici aspetti, estratti da numerose discipline: l’estrazione propria dello Iaido, i movimenti del Kenjutsu, la leggerezza dell’Aiki-ken… ma grande risalto viene dato al Taijutsu, capace di fornire una buona capacità di combattimento e una praticità e veridicità dello stile, che renda quest’ultimo utile anche come metodo di difesa personale. La pratica dello “Shinken Shobu Ryu” consente all’atleta di apprendere l’uso della spada “katana”, della spada corta “Wakizashi”, del pugnale “Tanto”, della lancia “Yari” e del corpo a corpo “Taijutsu”.

La combinazione di questi stili genera una grande marziali-tà, che contraddistingue e accompagna il praticante anche nella vita quotidiana. Le difficoltà delle tecniche rendono lo “Shinken Shobu Ryu” un’arte marziale che pretende la mas-sima concentrazione e precisione, pertanto il praticante ha la possibilità di acquisire un’altissima conoscenza di se stes-so, del proprio corpo e della propria mente. Come fondatore dello “Shinken Shobu Ryu” ho voluto dare importanza alla parte cerimoniale dello stile, al saluto, al comportamento e all’etichetta, aspetti essenziali sul tatami, utili sia per stacca-re dalla quotidianità che per prepararsi allo studio dell’arte.Il rispetto tra i praticanti e per il Dojo è essenziale,

per cui educazione e lealtà devono dominare su tutto.Spero di essere riuscito in poche parole a spie-garvi che cosa è la “Shinken Shobu Ryu” e vi in-vito a farmi visita per poterlo praticare insieme.

Davide Pollione

ken jitsushinken shobu ryu

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La M.A.A. è sempre aperta agli scambi e ai rapporti di amicizia con le varie Federazioni che operano sul ter-ritorio internazionale: ultima di una lunga serie di inte-

se, e degna chiusura di un annata di grandissimo sviluppo, è stata la fratellanza con la Europaischer Nippon Jiu-Jitsu Verband (E.N.J.J.V.) presieduta dal Maestro Jurgen Kippel. La E.N.J.J.V. riunisce circa 12 Federazioni europee specia-lizzate nella pratica del Ju-Jitsu sotto un’unica organizza-zione, diretta dal nostro carissimo amico (già nostro affiliato con il suo gruppo personale di Dojo e praticanti, ndr). Con tale accordo la MAA e la ENJJV riconoscono reciprocamen-te la graduazione delle proprie cinture nere di Ju-Jitsu, le quali saranno registrate ufficialmente presso i rispettivi albi.Questo accordo è nato a Francoforte dove mi sono recato il 20 ottobre. Sono giunto all’aeroporto di Francoforte di pri-ma mattina, trovando ad accogliermi sul posto una nutrita delegazione federale. Suggestiva la location dello stage: l’ex caserma aeronautica - ora grande attrazione per gli amanti dell’aviazione acrobatica - di Wassercuppe, dove siamo giunti dopo un viaggio in auto di circa 140 Km. Il grande calore umano trovato e una buona tazza di tè cal-

do hanno egregiamente ripagato il freddo ed alla neve che ci hanno ac-compagnato durante il tragitto. Tra i tanti amici ritrovati sul posto FranzStrauss e il caro Anto-nino Marchese, che an-che stavolta è stato un indispensabile traduttore nonché un valido Sem-pai. Come ogni volta, l’impeccabile organizzazione tede-sca, sia per gli orari delle lezioni che per tutto il resto, dalleriunioni tecniche ai pasti, è stata determinante per il suc-cesso della manifestazione. Imponenti le cifre dello Stage: Quaranta docenti per circa cinquecento partecipanti, impe-gnati in sei grandi saloni che andavano a creare un gran-dissimo dojo dislocato nei locali della struttura ospitante.

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accordi internazionaliWASSERCUPPE: 20/10/2010

Tra i tanti validi docenti presenti, elenchiamo in questa sede i più rappresentativi:

Franz Strauss (10° Dan), Richard Morris (10° Dan), Vlado Schmidt (10° Dan), Massimo Curti Giardina (9° Dan), Jurgen Kippel (8° Dan), Klaus Gudel (8° Dan), Laurent Haag (8° Dan), Karl Hirschle (7° Dan), Markus Bolli (7° Dan), Reinhold Aufenberg (7° Dan), Paul Kung (7° Dan), Rainer Grytt (7° Dan), Antonino Marchese (7° Dan), Michael Stapel (7° Dan), Achim Moller (7° Dan), Oliver Gugel (7° Dan), Gunter Painter (7° Dan).

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International ju jitsupRESIDENT: SOKE RICHARD MORRIS

SOKE CURTI GIARDINA NUOVO C.T. NAZIONALE

Lo Stage Internazionale di Wassercuppe è stata l’oc-casione ideale per ritrovarsi con i nostri rappresen-tanti internazionali, nonchè per dedicarsi ulteriori-

mente al progetto dell’alleanza delle arti marziali. Il nostro comune ideale ha subito convinto, tra gli altri, il presidente della Internazional Ju Jitsu - Soke Richard Morris. L’illu-stre tecnico internazionale, conoscenza di vecchia data del pressidente Curti Giardina, si è subio dimostrato forte-mente interessato al settore Ju Jitsu della MAA, interesse che ha portato alla stipula di un accordo internazionale tra le due federazioni. So-Shi Soke Massimo Curti Giardina è stato nominato oordinatore Tecnico Nazionale per l’Ita-lia, e sono nati i primi tre coordinamenti tecnici regionali, gestiti da Claudio Comotto (8° Dan - C.T:R. Piemonte), Cri-stiano Curti Giardina (6° Dan - C.T.R. Campania) e Giu-seppe Pace (6° Dan, C.T.R. Sicilia). Sui prossimi numeri riporteremo gli aggiornamenti dell’albo IJJ con i coordi-namenti regionali che andranno gradualmente a costitursi.

Francesco Malvano

So - Shi Soke Massimo Curti Giardina9° Dan Hanshi

Coordinatore Tecnico Nazionale - Italy

M.C.G. e Soke morris sottoscrivono l’accordo

i. j. j. - italy

Claudio Comotto - 8° Dan Hanshi Coordinatore Tecnico Regionale Piemonte

Giuseppe Pace - 6° Dan Renshi Coordinatore Tecnico Regionale Sicilia

Corso Italia 136 Mugnano (NA) - infoline: 3394683482

Cristiano Curti Giardina - 6° Dan Renshi Coordinatore Tecnico Regionale

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jeet kune dodefence executive method

La nostra epoca ci obbliga a definire, a strutturare per creare delle differenze, dei paragoni e delle scelte..... i nomi, i termini, i movimenti

servono ad illustrare la tradizione dei paesi d’origine. Nes-sun libro, nessuna foto può tradurre la frazione di tempo, di movimento o d’attitudine.Pertanto per acquisire la conoscenza, bisognerà consa-crare molto tempo, e la volontà dell’uomo è messa a dura prova ed una vita intera non sempre basta ad arrivare allo scopo.Queste frasi scritte senza pretese, serviranno forse a sco-prire un aspetto sconosciuto delle discipline e delle arti da combattimento, queste genereranno delle reazioni diverse: sorprese, intrighi, interesse, rispetto, stimolo, passione..... ma l’essenziale non è che esse suscitano l’attenzione?

L’istinto di seguire e d’imitare sembra essere inerente nella maggior parte dei praticanti di Sport da combattimento o di arti marziali.Ciò è in parte dovuto alle tendenze umane, ma ugualmente al fatto di perpetuare le tradizioni che distinguono ogni stile, ogni sistema.Molte persone pretendono di detenere la verità offrendo la sicurezza di una rapida riuscita con la massima efficacia, ma è importante differenziare gli sport da combattimento con le arti marziali.

I primi non sono, infatti, che il risultato di una trasforma-zione di una modernizza-zione codificata con delle regole, delle Federazioni e dei luoghi di pratica. Essi sono diventati la “messa in forma sportiva” dell’arte guerriera originale. Da que-sto fatto, sono limitati quan-to all’aspetto reale del com-battimento totale.La loro struttura non può che apportare gli elementi di base per la pratica di una discipli-na (condizione fisica, dietetica, competizioni).

L’arte marziale è qualcosa di più: La finalità della sua pra-tica è rivolta alla ricerca della padronanza fisica attraverso delle tecniche, il tutto sviluppando la parte mentale e quella spirituale. Il suo obiettivo è di sviluppare una personalità positiva attraverso uno studio ed un’analisi di tutti i mo-vimenti. La “perfezione non può mai essere raggiunta” è piuttosto nel desiderio di avvicinarsi a questa che bisogna intravedere gli stimoli del praticante. La maggior parte delle forme d’insegnamento non sviluppa che due punti: La Tesi e l’Antitesi. La Tesi è definita attraverso uno studio stretto preciso sulla condotta di un professore che ripercuote mec-canicamente ciò che lui stesso ha studiato durante gli anni. E’ la strada del lavoro fisico a scapito dell’emotività. Avremo poi l’Antitesi, fenomeno di rigetto del “superfluo” variabile a seconda dell’interesse e dell’assiduità dell’allievo. Que-ste due strade non avranno alcuna ragione d’essere sen-za l’assistenza del terzo punto: la Sintesi. Essa è lo stato dell’analisi dell’osservazione e dell’adattamento nel quale si riflette il reale grado di conoscenza dell’allievo. L’insieme di questi tre livelli di progressione non può che essere con-quistato attraverso l’integrità del tutto indissociabile.Bruce Lee attore, Star mondiale del cinema, ma prima di tutto praticante docente e filosofo, fondatore di un siste-ma........(che non è un sistema) egli fu il percussore e la palla di cannone “dell’effetto arte marziale”.Diventato un mito per tanti appassionati, egli è ancora una guida filosofica attraverso la sua eredità. Dopo l’impatto dei suoi film e la sua morte che lo fanno entrare nella leggenda, il JEET KUNE DO (terminologia utilizzata da Bruce Lee per la sua arte), sembrava essere votato a dissolversi, ma que-sto principio non è un dinamismo dello spirito, un principio che si può adattare ad ogni attività oltre gli sport di combat-timento. Sovente interpretata come una disciplina a parte intera come la Boxe, Judo, ecc ..., quest’arte è fondata su di una teoria basata sulla semplicità e sulla efficacia.

“Il Jeet Kune Do” non gira intorno alle cose, non prende strade secondarie, va diritto allo scopo.”“La distanza più breve fra due punti è la semplicità.”

(Bruce Lee)

Danilo De Mar26

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karatecorsi di formazione kyushin ryu

Aperti alle cinture marroni e nere di tutte le arti marziali.Vuoi approfondire lo studio delle arti marziali tradizionali di Okinawa? Vuoi insegnare il kyushinryu nel tuo dojo?Basta essere in possesso dei requisiti di cui sopra e po-trai richiedere o organizzare direttamente nel tuo dojo o nella tua regione di appartenenza, uno dei tantissimi corsi per la formazione di nuovi tecnici della scuola Kyushin-ryu. Quest’iniziativa è resa possibile grazie al team della Kyu-shin-ryu diretta dal caposcuola 6° Dan Renshi Luca Raucci. Questa scuola è registrata ufficialmente presso la M.A.A.Possiamo organizzare corsi nel tuo dojo, la preparazione sarà effettuata secondo le tue esigenze, per darti la possibilità di poter assimilare cor-rettamente gli elementi fondamentali e l’applicabilità effettiva delle tecniche studiate al fine di metterti in condizione di poter trasmettere adeguatamente ai tuoi atleti i principi tecnici-formativi che qualificano la scuola Kyushin-ryu.Potrai insegnare inizialmente nell’ambito della tua regione d’appartenenza e con il pro-gredire delle tue conoscenze, insegnare , avendone i titoli, anche nell’ambito nazionale.Sarai iscritto all’albo degli insegnanti tecnici della Kyushin-ryu con la qualifica iniziale di Allenatore di 1° livello.

Per maggiori informazioni puoi rivolgerti a:M° Luca Raucci e-mail: [email protected] cell. 335.52.93.118.

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kUng fuLe Arti Marziali Cinesi e l’A.S.I.A.

Le realtà Nazionali e Campane nelle Arti Marziali sono molteplici, ma l’A.S.I.A. (’Accademia Studi Interdisci-plinari Arti marziali) ha sempre dato il suo profondo

contributo nel variegato mondo delle discipline Cinesi, più comunemente conosciute con il nome di Kung Fu o Wushu. Fondata nel 1980 dal Maestro Maurizio Di Benedetto, l’as-sociazione sportiva dilettantistica A.S.I.A. si è spesso mes-sa in mostra per qualità e dinamicità. Grazie alla estrema duttilità della sua composizione ha spaziato in vari settori, da quello prettamente sportivo a quello culturale, passan-do per una lunga e proficua esperienza nel mondo dello spettacolo ed in quello dell’addestramento professionale ad operatori della sicurezza.Sicuramente vanno ricordate le apparizioni in RAI con “Il grande gioco dell’oca” o con “Sette X uno” oltre ad altre innumerevoli partecipazioni sia come Stuntman che come interpreti (tra gli altri: “Scherzi a parte”, “Ciao Darwin”, “Un posto al sole”, “La Squadra”). ed è proprio guardando al mondo dello spettacolo che è stato creato il “movimento” “La Rosa & La Spada“ ovvero la Danzamarziale, in stretta collaborazione con una delle più grandi esperte del settore della danza Classica e Contem-poranea della Regione Campania, la Maestra Alessandra Vacca della STUDIO 92, con cui si è inteso sposare due discipline tanto distanti ma anche tanto affini, la Danza e le Arti marziali, che insieme hanno dato vita ad un’ ecce-zionale idea. Nel settore prettamente agonistico/sportivo, l’A.S.I.A. si è sempre distinta per aver sfornato fior di Cam-pioni e conquistato molte medaglie, tra i quali ben 2 titoli Mondiali I.W.U.F. vinti in Cina, 5 titoli vinti ai “Golden Dra-gon”, 2 World Champions di Sanda e due World Master, vinti con la C.K.A., oltre a 4 titoli Europei e tanti Titoli Ita-liani e Regionali. Insomma una scuola di grandi campioni.

Oggi l’ASD A.S.I.A. entra nella Martial Arts Allliance con i propositi di sempre, quelli di ampliare la diffusione delle Arti Marziali Cinesi, dando grande rilevanza ad ogni bran-ca delle suddette, dagli stili Tradizionali alla preparazione di atleti specializzati sia nel combattimento che nelle for-me (Taolu / Kata). Un’apposita divisone proporrà lo stu-dio degli aspetti salutistici (Taijiquan, JiGong, Tuina…..) e culturali (Lion Dance, musica, calligrafia cinese….) che i tecnici della Scuola abilitati dal Maestro Maurizio Di Be-nedetto cureranno di diffondere. L’ A.S.D. A.S.I.A. si pre-senta in federazione come una scuola a 360° dove ven-gono messi in evidenza alcuni tra gli stili più ortodossi, quali il Qi Xing Tang Lang Quan (pugilato della mantide religiosa delle 7 stelle) ed il Ba Qua Zhang (pugilato de-gli otto trigrammi) senza perdere d’occhio la modernità del Wushu Olimpico, del Sanda e delle sperimentazioni.

Sifu Maurizio Di Benedetto

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I l Krav Maga Cobra, metodo di au-todifesa codificato dal Maestro Ro-sario Nappi, insegna ad affrontare

i reali pericoli della strada. L’addestra-mento prevede varie sezioni: oltre la fase di allenamento, e a quella di con-tatto con tecniche di difesa personale, vi è la fase “quasi reale” nella quale si fa uso di vari tipi di protezioni (caschetto, guantoni e paradenti), che garantiscono

la sicurezza dei praticanti. In questa fase le tecniche sono portate senza preavviso, al fine di stimolare l’im-mediata reazione dell’allievo. Altra fase del K.M.C è il combatti-mento: in questo frangente l’allie-vo si abitua ad

incassare e nello stesso istante ad entrare nel-la difesa dell’avversario, cercando di sfruttare l’atti-mo giusto per rispondere all’aggressore, e abituando-si nel contempo a gestire una fase di stress emotivo.Nel Krav Maga Cobra del Mastro Rosario Nappi ol-tre a tutto questo si usa allenarsi nel provare mol-teplici eventi da strada quali minacce liti o rapine

Rosario Nappi

krav Magacobra

CORSI FORMATIVIAperti alle cinture marroni e nere

di tutte le arti marziali

Vuoi insegnare il kravmaga cobra nella tua palestra?Basta che tu sia in possesso della cintura marrone o nera di qual-siasi arte marziale e potrai chiedere di partecipare oppure organiz-zare direttamente presso la tua palestra i corsi di formazione per allenatori o istruttori di krav maga cobra grazie allo staff tecnico del caposcuola Rosaro Nappi.Al termine del corso otterrai l’abilitazione all’insegnamento del Krav Maga CobraCerchiamo referenti in italia per organizzare corsi formativi di Krav Maga Cobra

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jUdotornare alle origini

L a lotta è una degli sport più vecchi del mondo, nata come il mezzo per fare intendere agli altri la propria ra-gione attraverso l’uso della forza, talvolta addirittura di

sopprimere il nemico. In ogni parte del mondo, ogni popola-zione possedeva un sistema di combattimento con armi o a mani nude, che migliorava assieme ai progressi della civiltà. La lotta corpo a corpo e le altre arti marziali trovaro-no, nel Giappone feudale, un terreno meraviglioso per svilupparsi. L’apporto della cultura cinese, in fatto di combattimento a mani nude, fu notevole: vennero ap-plicate le avanzate nozioni mediche e i principi taoisti dello “yin” e “yang”, mentre la conoscenza dei punti vita-li dell’organismo permise di sviluppare tecniche di com-battimento che si basavano sui colpi inferti: gli atemi.L’introduzione, ad opera dell’imperatore Mutsu-Hito (1867-1912), della civiltà occidentale nel territorio nipponico de-terminò, nel giro di qualche anno, l’adozione delle scien-ze e delle arti europee, e le arti marziali cominciarono ad essere viste con disprezzo, soppiantate dai fucili e delle armi bianche, che favorirono l’abbandono dei metodi di lot-ta a mani nude, ai quali soltanto i samurai rimasero fedeli. Il patrimonio marziale nipponico rischiava di essere di-

menticato per sempre se un uomo non lo avesse rimes-so in discussione. Si chiamava Jigoro Kano, nato il 18 ottobre 1863 a Mikage. Cagionevole di salute, sempre battuto nelle liti tra studenti, era alto solo un metro e cin-quanta e pesava 48 chili. A 16 anni decise di rafforzare il proprio corpo con la pratica della ginnastica e del base-ball. Prese lezioni di Ju Jitsu alla Tenjin Shinyo-ryu con i maestri Hachinosuke Fukuda e Masatomo Iso, della Ten-shin-Shin’yo-ryu, dai quali apprese le tecniche di KATAME-WAZA e ATEMI-WAZA. Conobbe inoltre Tsunetoshi Iikubo, esperto della Kito-ryu, dal quale apprese i NAGE-WAZA.Nel 1882, con la collaborazione di soli nove amici-discepoli, fondò la sua scuola: il Kodokan (la Scuola per lo studio della Via). Inizialmente il Dojo di Jigoro Kano era di soli 9 allievi su 12 tatami e si trovava in una saletta del tem-pio shintoista Eishoji sito nel quartiere Shimoya di Tokyo. Con l’andar del tempo, il Kodokan e il Judo si impose-ro e il Dojo di Tokio si andava ingrandendo di anno in anno. Nel 1895, 13 anni dopo la fondazione del Kodo-kan, Kano stabilì, con un Comitato di allievi di alto grado, il Go-kyo (metodo di insegnamento) diviso in 5 sezioni.

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Nel 1920 Kano decise di rivedere il suo metodo ed elabo-rare, in collaborazione con i suoi allievi più esperti e con i maestri di tutte le scuole dell’epoca, un nuovo Go-kyo, quello che si insegna ancor’oggi in tutti i Dojo del mondo.Jigoro Kano si spegneva all’età di 79 anni, mentre la sua disciplina venne introdotta alle Olimpiadi. Fu così che le sue aspettative, legate alla diffusione in tutto il mondo del suo patrimonio di esperienza e di pensiero nonché del suo metodo di lotta, trovarono il loro massimo coronamento.L’evoluzione sportiva del Judo non ha mancato però di comportare alcuni aspetti negativi: il Judo Sportivo trascu-ra completamente tanto il “JU” (cedevolezza,flessibilità) quanto il “DO” (via, sistema di vita) ed é proteso esclusiva-mente al raggiungimento del risultato agonistico - sportivo. Esistono tuttavia ancora oggi delle associazioni di Judo “tradizionale”, che perseguono l’intento di mantenere viva la tradizione, con metodologie di insegnamento e program-mi d’esame di grado che seguono più fedelmente i dettami di Jigoro Kano. Questi dojo mantengono in vita lo studio del “randori” (esercizi liberi, combattimento leggero) e dei “kata” (forma, modello, esempio), cercando di attenersi il più pos-sibile ai principi fondamentali che ispirano il Judo Kodokan.Un buon maestro, nel rispetto di questi principi, deve saper adattare il metodo di insegnamento alle varie età, interca-lando momenti di attività ludica e propedeutica ad altri di apprendimento dei kata e di applicazione delle tecniche.Se osserviamo i cuccioli di qualunque specie animale, no-tiamo in loro il bisogno innato di “lottare” e di confrontarsi in modo pulito, come forma naturale di crescita psicomotoria.Nel judo i bambini, come questi cuccioli, ritrovano tutta la felicità del gioco libero in ambienti sicuri, si ritrovano a vi-vere quella condizione naturale che solo qualche decennio fa era propria delle scorribande all’aria aperta tra coeta-nei. A piedi nudi, in un ambiente idoneo, essi possono li-berare la loro fantasia con movimenti naturali e coordinati e ritrovare l’istinto innato della lotta come forma di gioco, riuscendo ad incanalare le loro energie in modo positivo.In loro il judo aumenta:- la sfera personale, con la presa di coscienza del proprio corpo nello spazio;- la coordinazione, con il controllo del proprio equilibrio e di quello del compagno;- lo spirito di socializzazione, con l’abitudine al contatto fisico, essendo una disciplina di coppia e di squadra;- l’ autocontrollo, con la consapevolezza delle proprie ca-pacità e del loro pratico utilizzo;lo spirito di perfezionamento, con il controllo del gesto tec-nico durante l’attività motoria;- il rispetto, con l’osservanza delle decisioni prese dal pro-prio maestro nonché con il controllo della propria forza nei confronti dei compagni più deboli e inesperti;- la gratificazione, con il superamento degli esami ed il conseguente passaggio di grado di cintura;- la fiducia in se stessi, con il successo di un gesto tecnico ben riuscito in allenamento o in competizione, che diventa per loro un importante stimolo per il cammino della vita.Disse Jigoro Kano: “Nei movimenti del Judo la ricerca della fluidità della tecnica non è un mero esercizio di abi-lità ginnica, ma una vera presa di coscienza della propria forza e di come utilizzarla al meglio per ottenere il massi-mo risultato con il minor spreco di energia; questo com-porta quindi anche l’acquisizione di una sensibilità che permette di affrontare con più serenità le prove della vita, avendo sempre una riserva di energia da cui attingere.”

Vairo Franco - Faldella Fabrizio

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flash newsTrofeo interfederale di Karate Natale 2010

Strepitoso successo degli atleti MAA nel Trofeo di Natale, gara di Kata Interstile, disputatasi al Palazzetto dello Sport di Serapo il 12 Dicembre 2010.

la manifestazione organizzata dallo SHIHAN KARATE DO di Kyoshi Dell’Anno è stata caratterizzata dalla presenza di ben 229 atleti, tra i quali campioni del mondo di varie federazioni ( W.K.C., K.O.I.,W.U.K.F., F.E.S.I.K., W.T.K.A. ) che si sono confrontati su tre Tatami diretti in maniera esemplare da arbitri sempre attenti coordinati dal responsabile arbitri Sensei Herve’ Lora.

Tredici atleti dello Shihan Karate Do dei Maestri Dell’Anno e Lora e 2 atleti dell’ A.S.D. Happy Gym dei Maestri Candela e Chianese sono andati a medaglia , in particolare 3 medaglie d’oro, tra le quali spicca quella di Enrico Sparagna vincitore della categoria cinture nere cadetti e che si è visto sfuggire per pochi decimi il titolo di Superchampion. Nella classifica per società terzo posto per lo Shihan Karate Do e nono posto per Happy Gym. Visto l’elevatissimo tasso tecnico degli atleti, il Karate MAA è sicuramente sulla buona strada per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi.

La redazione

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raduno nazionale M.A.A.Tutti i marzialisti provenienti da qualsiasi federazione,ente od organizzazione sono invitati a partecipare al 1° Stage Nazionale M.A.A. che si terrà il 5 e 6 Febbraio 2011 presso il palazzetto dello sport di Giaveno (Torino), via Colpastore S.N. Il Raduno Nazionale rappresenta un gran-de momento di aggregazione e di studio con maestri provenienti da diverse regioni d’Italia. Ogni partecipante potrà effettuare ben 12 ore di lezione, scegliendo di ora in ora la disciplina preferita.

Costi orarioStage sabato e domenica ........................................30 euro mattino 9-13 pomeriggio 15-19Stage solo domenica ...............................................20 euro domenica 9-13Stage ragazzi sino ai 12 anni sabato e domenica ...10 euro

Sabato mattina: sessione internazionale per esami superiori (dan/grado)

PacchettoDalla cena del venerdì al pranzo della domenica 120 euro compresa la cena di galaPartecipazione alla sola cena di gala 27 euroPer chi desidera pranzare o cenare il costo è di 15 euroI pranzi e la cena di gala, con prezzi convenzionati, si svolgeranno in un ristorante caratteristico di Giaveno San Roch, p.zza San Rocco, Giaveno

PernottamentoAlbergo VALSANGONE Pzza Molines 2 Tel. 011-9766812, [email protected] www.albergovalsangone.it

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